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C.r. Puglia 27.07.2021
FILE TYPE: Video
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti, colleghe e colleghi.
Apriamo il Consiglio regionale in questa ultima seduta estiva e diamo per approvato il verbale della scorsa seduta.
Hanno chiesto congedo Longo e Laricchia.
È pervenuta risposta scritta all’interrogazione a firma Gatta “Stabilizzazione personale dirigente del ruolo professionale, tecnico e amministrativo dell’ASL di Foggia”.
Sono state inviate alla Giunta regionale le designazioni di competenza di questo Consiglio in seno al Comitato misto paritetico Stato-Regione per la regolamentazione delle servitù militari, ai sensi dell’articolo 322, comma 3, del decreto legislativo n. 66 del 2010.
Sono designati i seguenti consiglieri regionali in qualità di rappresentanti. Vi ricorderete, sono sette effettivi e sette supplenti. Effettivi: Filippo Caracciolo, Giuseppe Tupputi, Sergio Clemente, Grazia Di Bari, Paride Mazzotta, Francesco Ventola, Josef Splendido. Supplenti: Francesco Paolicelli, Alessandro Leoci, Francesco La Notte, Marco Galante, Paolo Soccorso Dell’Erba, Paolo Pagliaro, Davide Bellomo. Sono state assegnate alle Commissioni una serie di disegni di legge di riconoscimento di debiti fuori bilancio, tutti alla I Commissione.
Alla III Commissione la proposta di legge a firma del consigliere Tutolo “Parametrazione della spesa annuale relativa ai nuovi contratti di formazione specialistica in medicina, a finanziamento regionale, alla spesa annuale complessiva sostenuta per l’acquisizione e la contrattazione del personale esterno in capo ai Gruppi consiliari, alla Presidenza del Consiglio, nonché per le spese relative alle funzioni istituzionali dei consiglieri ed al servizio di rassegna stampa”.
Disegno di legge n. 161 del 07/07/2021 alla V Commissione: “Disposizioni in materia di trasporto pubblico locale”. La firma non è scritta. In ogni caso, si tratta di una modifica dell’articolo 30 delle disposizioni in materia di trasporto pubblico locale della legge regionale 30 dicembre 2013, n. 45.
Alle Commissioni IV e VI, in seduta congiunta, è stata assegnata la richiesta di parere della deliberazione della Giunta regionale sulla legge n. 3 del 7 febbraio 2018 “Disposizioni per la promozione e il sostegno pubblico al pluralismo e all’innovazione dell’informazione”.
Sono arrivate le seguenti interrogazioni e mozioni. Da parte di Grazia Di Bari “Estinzione delle Comunità montane ancora in fase di liquidazione”. È un’interrogazione. Una mozione a firma Bellomo, Conserva, De Blasi, Splendido, Dell’Erba, Lacatena, Zullo, Stellato, Tammacco, Campo, Pagliaro, Gatta, Ventola (una formazione): “Emergenza cinghiali in Puglia”. A firma di Pagliaro “Malattia di Lafora, sostegno a pazienti e famiglie e impegno per adozione farmaci sperimentali in Italia”. Sempre di Pagliaro “Potenziamento del personale in servizio presso l’Ufficio anagrafe assistiti di Lecce”. A firma Parchitelli “Prevedere nell’offerta sanitaria e sociosanitaria della Puglia l’Hospice pediatrico di primo livello ‘Residenza pediatrica sanitaria’ e l’hospice pediatrico di secondo livello (ospedaliero)”.
Oggi apriamo la nostra seduta con le immagini terribili che provengono dalla terra della Sardegna, che sta vivendo il dramma di un vero e proprio disastro senza precedenti. Così è stato definito.
Esprimiamo la nostra solidarietà a questo popolo che sta, nel Montiferru, nell’oristanese, assistendo alla riduzione in cenere di oltre 20.000 ettari di territorio, dove si stanno distruggendo aziende, facendo vivere giornate di terrore a migliaia di persone, costrette a lasciare le case assediate dalle fiamme.
Anche la nostra Puglia però non sta meglio purtroppo, gli incendi stanno devastando intere aree sia nel Salento, sia nel Foggiano, nel Gargano, a Peschici. In tutta l’area del Salento ieri l’incendio divampato nel bosco a ridosso dell’ospedale ha messo in difficoltà persino alcuni reparti dell’ospedale.
Abbiamo questa necessità di rafforzare tutto quello che possiamo fare, ma anche di sostenere quelle azioni di controllo e sanzione che sono necessarie e sono previste dalla legge. Ovviamente siamo vicini con il nostro plauso a tutti gli operatori che si stanno impegnando dei Vigili del fuoco, della Protezione civile, dell’ARIF, per spegnere gli incendi, lavorando veramente con turni massacranti, e con i colleghi, in Conferenza di Capigruppo, tracciavamo la necessità di fare tutto quello che possiamo fare per evitare che questa situazione continui e che riaccada nei prossimi anni.
Siamo convinti del lavoro che sta facendo l’assessore Pentassuglia, l’Assessorato all’ambiente, dunque, se necessario, come Consiglio regionale vogliamo dare il nostro supporto.
Vi devo informare che l’assessore Delli Noci mi ha comunicato che domani presenterà il programma di partecipazione sulle politiche giovanili, quindi invita ciascuno a seguire questa opportunità di coinvolgere giovani nella indicazione di proposte ulteriori rispetto al futuro delle politiche giovanili, sì da andare anche oltre l’odierna programmazione con un cruscotto di bandi a sostegno dei giovani (ricorderete nidi, luoghi comuni, PIN e così via).
Vi dico qualcosa sull’ordine dei lavori, in maniera tale che tutti sappiamo... chiedo però all’angolo di rientrare ai propri posti.
Allora, colleghi, sull’ordine dei lavori, la Conferenza dei Capigruppo ha deciso di adottare questo programma di lavori per la giornata odierna. Si comincia con il n. 1), che è la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza, e si prosegue con questo ordine: al punto 2) va la proposta di legge che si trova oggi al n. 5); al punto 3) rimane la n. 3); al punto 4) rimane la n. 4); al punto 5), la n. 2); al punto 6) la n. 10); al punto 7) va una proposta che è arrivata con le cinque firme, una proposta di legge approvata all’unanimità in Commissione, che è quella dell’enoturismo; al punto n. 8) le insegne storiche.
Mi manca quella del genoma. Un attimo soltanto.
Sì, il punto n. 10). Al punto n. 6) abbiamo il punto n.10); al punto 7) l’enoturismo, ve lo dicevo; al punto 8) le insegne storiche, un’altra proposta di legge arrivata con le cinque firme, finalizzata all’adozione dei bandi in questo periodo; al punto 9) va il punto 7); al punto 10) il punto 8).
In ogni caso, prima di chiudere il Consiglio, dovremo approvare i debiti fuori bilancio. Sulla proposta di legge al punto n. 9), che è la proposta sulla parità retributiva, rispetto alla quale ovviamente ringrazio tutti i colleghi che non solo sono sottoscrittori, ma che hanno collaborato nelle varie Commissioni, e preciso che è stata discussa dalle organizzazioni sindacali, dalle associazioni di categoria, anzi, alcune organizzazioni sindacali hanno organizzato anche degli incontri con tutte le federazioni, le loro federazioni. Rispetto a questa proposta, la Giunta mi ha fatto una richiesta di rinvio a settembre, in maniera tale da puntualizzare ulteriormente la possibilità di incrementare le risorse finanziarie.
D’intesa con i Capigruppo firmatari, abbiamo deciso di accogliere questa richiesta. Per cui, la porteremo in approvazione per il 28, salvo che non saremo pronti prima. In ogni caso comunque il 28 è l’ultima data per procedere all’approvazione.
Partiamo dal primo punto: deliberazione dell’Ufficio di Presidenza.
Auguro a tutti buon lavoro. Vi chiedo di poter approvare questo punto. Riguarda il rendiconto del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2020.
Se non ci sono interventi, votiamo.
Procediamo al voto.
Consigliere Amati, lei vuole intervenire? Prego.
Procediamo con il voto.
Stiamo cominciando.
Hai votato, Ignazio? Perfetto.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
La delibera è approvata.
Al secondo punto trattiamo la proposta di legge n. 5. Stefano Lacatena ed altri sono i firmatari. Modifiche alla legge regionale 30 luglio 2009, n. 14, “Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell’attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale. Accertamento di conformità”.
È stata approvata all’unanimità in Commissione.
Se non ci sono interventi, procediamo con il voto.
La relazione del consigliere Campo la diamo per letta.
Si vota.
Articolo 1. Ci sono emendamenti? Non mi pare. No. Perfetto.
Procediamo con l’articolo 1.
Apriamo la votazione.
Il parere del Governo a me risulta positivo.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
L’articolo 1 è approvato.
Adesso passiamo agli emendamenti aggiuntivi. Chi dal Governo vuole dare il parere sugli emendamenti? Sebastiano, non lo so... Il primo emendamento è "Ampliamento degli edifici non residenziali". Alla proposta di legge n. 88 a) è aggiunto il seguente.
Magari lo illustra.
Speaker : LACATENA.
Grazie, Presidente, colleghi consiglieri.
Con questo emendamento, l’intendimento che intendiamo raggiungere è quello di consentire l’ampliamento per gli immobili non residenziali nella misura massima del 20 per cento, senza il limite previsto dal Piano Casa di 300 metri cubi.
È evidente che questa mia proposta prospettazione, questa mia proposta mira a facilitare gli interventi di ampliamento per le attività industriali e artigianali. Difatti, ho preparato anche un subemendamento, Presidente, teso a specificare cosa intendevo dire con "non residenziali", limitando l’intervento di ampliamento esclusivamente alle attività artigianali ed industriali.
Naturalmente ho previsto anche nella norma un atto di vincolo da sottoscrivere con l’Amministrazione comunale, perché, se l’obiettivo è quello di consentire gli ampliamenti senza gli affaticamenti della burocrazia, se l’obiettivo è quello di consentire a un’attività che oggi ha esaurito, ad esempio, gli indici che le consentirebbero di poter rafforzare e ampliare la propria attività, è evidente che lo scopo deve essere mantenuto e l’obiettivo credo che sia importante. Voglio ricordare un po’ a tutti le difficoltà nell’attuazione, per esempio, dello sportello unico, l’articolo 8, che consentirebbe l’ampliamento addirittura del 100 per cento. Però, con questa proposta miriamo quantomeno a consentire a determinate tipologie di attività artigianali e industriali la possibilità di ampliare la propria attività e consentire un Piano di sviluppo industriale che consenta loro di essere competitivi sul mercato anche in questo particolare momento storico in cui la burocrazia dovrebbe fare un passo indietro rispetto alle iniziative e favorire gli interventi tesi a garantire livelli occupazionali ben più alti.
Sto presentando anche un subemendamento. Eccolo qua.
Speaker : PRESIDENTE.
Facciamo le copie del subemendamento e lo distribuiamo.
Consigliere Lacatena, mi sfugge qualcosa. Lei ha illustrato il subemendamento modificativo? Il subemendamento.
Appena è pronta, assessora, noi procediamo. Nel frattempo stiamo facendo finire di distribuire l’emendamento e il subemendamento.
Prego, assessora. No, non ha la voce.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Il parere è negativo rispetto all’emendamento, perché immaginare di ampliare con un intervento del 20 per cento della volumetria, quindi di intervenire su edifici industriali e artigianali con la possibilità di ampliamento significa intervenire in maniera significativa sulla pianificazione generale.
Una considerazione veramente immediata che mi viene e che sottopongo alla vostra valutazione è che gli edifici industriali e non residenziali, quindi artigianali, hanno volumetrie importanti, quindi intervenire con il 20 per cento e quindi consentire questi ampliamenti significa superare tutti i criteri di dimensionamento della pianificazione generale. Per questo il parere è negativo.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono interventi?
Il parere del Governo, dell’assessore, sul subemendamento è negativo.
Prego.
Speaker : LACATENA.
Grazie, Presidente.
Ringrazio l’assessore per il parere reso, però l’obiettivo dell’emendamento mira proprio a facilitare, in un momento storico come questo e con le difficoltà che le aziende hanno nel reperire possibilità di ampliamento, a dare questa premialità che secondo me è una premialità che è corroborata dal momento storico e soprattutto, e lei lo sa benissimo, la strumentazione urbanistica di molti Comuni è ferma forse ai PRG, se non ai piani di fabbricazione. Quindi, l’idea di dover costringere l’imprenditore a rivolgersi all’articolo 8 del SUAP della 160 per consentire un ampliamento, con tutto ciò che questo comporta, mi aveva fatto e mi ha fatto venire la convinzione che l’ampliamento in una misura limitata come forma di premialità rispetto all’attività esistente fosse uno strumento che questo consesso e i colleghi consiglieri comunali dovrebbero sostenere, perché tutti viviamo quotidianamente i territori, tutti siamo consapevoli di quello che accade sui territori. Oggi non consentire l’ampliamento del 20 per cento, secondo me, rappresenta una mortificazione del tessuto imprenditoriale pugliese e non comprendo le ragioni del consumo del suolo, perché sono premialità previste, le discipliniamo, le normiamo e le offriamo agli imprenditori.
Io non sto dicendo, assessore: facciamo residenze e continuiamo a fare speculazione edilizia. Io le sto dicendo: potenziamo un settore che oggi è il settore che oggi ha evidentemente necessità di avere al fianco le Amministrazioni, al fianco il Consiglio regionale, al fianco la Giunta regionale. Non possiamo costringerli ogni volta a percorsi procedimentali farraginosi. Io non ho parlato di un ampliamento indiscriminato, ma di una misura minima che consenta la sopravvivenza di attività imbrigliate dagli strumenti urbanistici e imbrigliate dalla burocrazia. Pertanto, io invito, e non ritirerò questa volta l’emendamento, tutti i consiglieri regionali a valutare attentamente la mia proposta, che non è una proposta tesa ad agevolare la speculazione edilizia. Vogliamo aiutare i settori produttivi, vogliamo aiutare le attività che oggi reclamano spazi, vogliamo aiutare le attività che sono soffocate dalla burocrazia.
Chiedo ai consiglieri di aderire, malgrado il parere del Governo sia negativo. Peraltro, le dico, assessore, che ho fatto apposta il subemendamento, perché non volevo che entrassero dalla finestra attività che non meritano l’attenzione dei consiglieri regionali, ma oggi non mi si venga a dire che attività industriali, artigianali e settori particolari del nostro mondo produttivo non hanno necessità della nostra attenzione.
Quindi, chiedo al Consiglio di sostenere questo emendamento, non in ragione del fatto che l’ha presentato Lacatena, ma in ragione dell’esperienza che ogni singolo consigliere ha in quest’Aula dei propri territori e delle attività che vivono quotidianamente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Io e il mio Gruppo, il Gruppo a cui appartengo, probabilmente abbiamo anche peccato di un momento di disattenzione. Ovviamente ha peccato della stessa disattenzione il collega proponente, con cui avevamo parlato diverse volte.
Sull’emendamento in sé troviamo più punti di accordo che di dissenso. Però c’è un problema che ci porta a parlare di un passo indietro. Torniamo all’articolo 1 che abbiamo votato, la cosa più importante, che in questo momento ci sta a cuore. Sulla base degli impegni che abbiamo assunto con il Governo nazionale, vogliamo evitare che si ripeta tutta la tensione di carattere amministrativo e legislativo che abbiamo finalmente superato ieri con la notifica formale da parte del Governo dell’atto di rinuncia al ricorso dinanzi alla Corte costituzionale. Questo perché? Perché il collega Lacatena, nella proposta dell’articolo 1, anche qui, dice cose che ci sentiamo di condividere in toto e sottoscriviamo, come abbiamo già detto, però egli utilizza la tecnica legislativa di modificare la legge n. 14/2009. Ovviamente, siccome ci siamo impegnati a non modificare la legge n. 14/2019, la tecnica legislativa sarebbe quella di una disposizione autonoma che recuperi gli effetti della legge n. 14/2009 e li spieghi sulle ulteriori vicende che intendiamo regolare. Tutte giuste.
Anche perché, parliamoci chiaro: tutte queste proposte contribuiscono a evitare il consumo di suolo. Queste sono tutte proposte che contribuiscono a evitare il consumo di suolo, che per noi è un elemento che orienta tutta l’attività legislativa su questo settore. Però l’abbiamo scritta apportando delle modifiche alla legge n. 14 del 2009, per cui si porta dietro, formulata così, la possibilità di riproporre l’argomento eventuale del ricorso sull’intera legge n. 14 del 2009.
Noi abbiamo anche visto....lo dico con franchezza, perché, per quanto io abbia collaborato, ovviamente non ero d’accordo con l’appunto del Ministero nella parte in cui utilizzava la proroga, quindi il termine assegnato per poter impugnare la legge, per introdurre un argomento di doglianza su una norma approvata nel 2016, lì ho avuto da obiettare, però, nello spirito di leale collaborazione, abbiamo collaborato. Voi immaginate che, sulla base di questo precedente, potrebbe accadere la stessa cosa. Questa è la spiegazione.
In virtù di questo chiedo, se è possibile (questo è l’orientamento, mi sono sentito anche con il Capogruppo e rappresento l’intera posizione del Gruppo del Partito Democratico), a questo punto, poiché abbiamo già votato l’articolo 1, di riformulare la proposta di legge, ovviamente utilizzando la tecnica legislativa di apportare non una modifica alla n. 14 del 2019, ma di ampliare, ovvero interpretare le possibilità che la legge n. 14 del 2019 ha, e di lì legittimamente introdurre anche l’emendamento che ha introdotto il collega Lacatena, sul quale - vi ripeto - con riferimento agli obiettivi siamo d’accordo, almeno in larga massima, così come potremmo essere d’accordo anche sugli ulteriori emendamenti.
Pongo quindi al collega Lacatena e a tutti gli altri una questione di strategia legislativa, affinché questa necessità di innovazione non ci faccia travolgere quello che appena ieri abbiamo risolto con il ritiro del ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, la proposta del Presidente Amati... un attimo di sintesi velocissima, chiedo scusa...
Speaker : AMATI.
Chiedo al collega Lacatena, perché, tra l’altro, ci siamo anche detti per le vie brevi qual è la questione, chiedo al collega Lacatena di sospendere l’esame adesso, riformularla, poi vediamo, non credo che siamo in grado nel giro di qualche minuto di ripristinare il suggerimento che mi sto permettendo di dare, sospendere, riformularlo e poi vediamo se agganciarlo a questa proposta di legge oppure ripresentare una proposta di legge autonoma. Però, al di là dell’emendamento in discussione su cui ripeto abbiamo più motivi di contatto che motivi di dissenso, ci preoccupa tantissimo la formulazione dell’articolo 1 così come lo abbiamo votato.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Lacatena, la situazione è questa: o presentate un altro emendamento rispetto alla proposta oppure la sospendiamo adesso, ne parlate e poi riprendiamo il voto da dove siamo partiti.
Vogliamo sospendere cinque minuti o andiamo avanti e voi nel frattempo ragionate? Andiamo avanti con le altre proposte. Sospendiamo l’esame di questa proposta e andiamo avanti con le altre proposte di legge. Non ho capito.
Per questo la accantoniamo. Adesso andiamo avanti con le altre proposte. Va benissimo.
Procediamo quindi con il punto n. 3): “Proposta di legge di Cristian Casili, Rosa Barone, Grazia Di Bari, Marco Galante, ‘Norme per l’applicazione pianificata del fuoco prescritto’”.
Per la relazione, consigliere Paolicelli, prego.
Presidente Paolicelli, la relazione sul punto n. 3). La diamo per letta? La diamo per letta.
Procediamo all’esame dell’articolo 1.
Se non ci sono interventi, procediamo al voto.
Chiamiamo Cristian Casili.
Votiamo l’articolo 1, se non ci sono interventi.
Ci sono interventi? No.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 26, favorevoli 26.
L’articolo 1 è approvato.
Passiamo all’articolo 2.
Ci sono interventi? No.
Vi informo, nel frattempo, che sono arrivati un bel po’ di emendamenti a partire dall’articolo 3 in poi. Stiamo facendo fare le copie. Poi le distribuiamo.
Articolo 2.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 23, favorevoli 23.
L’articolo 2 è approvato.
Adesso passiamo all’articolo 3.
Sono arrivati degli emendamenti da parte dell’assessore Pentassuglia. Li vuole illustrare? Io li ho fatti distribuire. Adesso stiamo facendo le copie.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Presidente, come avevo preannunciato in Commissione, il parere è favorevole ed era favorevole all’unanimità. Ho presentato degli emendamenti che, come in questo caso il comma 6 viene modificato per aiutare il provvedimento di Giunta ad essere più veloce e mandare in Commissione lo stesso, altri sono soppressivi di alcuni commi, perché poi è l’attività regolamentare, cioè non appesantiamo con legge quello che possiamo regolamentare con la delibera di Giunta e di Regolamento proprio in questo momento che abbiamo bisogno di essere molto più veloci.
Nel frattempo sto valutando anche la mozione cui mi accennava stamattina, che il collega mi ha gentilmente passato, così da poterla implementare, per cui sono tra l’altro definiti con il proponente, perché non mirano a snaturare il provvedimento, ma a semplificarlo per essere più veloci nell’attuazione dell’atto giuntale.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Casili, nulla, okay.
Allora, finiamo la distribuzione dell’emendamento. Era solo per distribuirli, il tempo.
Li avete tutti? No.
Un attimo di pazienza. Li stiamo facendo fotocopiare. Abbiamo finito di distribuire.
Votiamo l’emendamento all’articolo 3, comma 6, presentato dall’assessore Pentassuglia. Colleghi, ognuno ai propri posti, votiamo l’emendamento all’articolo 3, comma 6. Colleghi, ai propri posti. La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 33, favorevoli 33.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Passiamo all’approvazione dell’articolo 3, come emendato.
Non ci sono interventi.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 22, astenuti 9.
L’articolo 3 è approvato a maggioranza.
Passiamo all’articolo 4.
C’è un emendamento all’articolo 4, presentato dall’assessore Pentassuglia: “Il comma 3 è soppresso”. Sono tanti emendamenti. Li possiamo congiungere? No. Riguardano tutti lo stesso articolo 4. Sono soppressi il comma 3, il comma 4 e il comma 5. Non può essere un unico voto?
Scusa, Donato, spiegaci: perché ci hai presentato tanti emendamenti diversi?
Allora conviene illustrare un secondo questa cosa. Okay.
Votiamo sul primo emendamento all’articolo 4: “Il comma 3 è soppresso”.
Procediamo al voto.
Colleghi, votiamo.
Avete votato tutti? Mancano un po’ di consiglieri.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 28, astenuti 5, favorevoli 28.
L’emendamento all’articolo 4 è approvato.
Passiamo all’altro emendamento, che sopprime il comma 4 dell’articolo 4.
La votazione è aperta.
Se votate velocemente, votiamo questi emendamenti prestissimo e passiamo alle altre norme.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 28, astenuti 5, favorevoli 28.
L’emendamento è approvato.
Emendamento soppressivo del comma 5 dell’articolo 4.
La votazione è aperta.
Votiamo. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 29; votanti 25; astenuti 4; favorevoli 25.
L’emendamento è approvato.
Emendamento che sopprime il comma 6 dell’articolo 4.
La votazione è aperta.
Votate. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 30; votanti 25; astenuti 5; favorevoli 25.
È approvato.
Anche questo emendamento è approvato.
Adesso ci sono degli emendamenti aggiuntivi.
All’articolo 4 si propone l’inserimento di un nuovo comma, "Il progetto di fuoco prescritto e presentato alla Sezione regionale competente in materia di incendi boschivi ai fini di una sua autorizzazione".
La votazione è aperta. L’emendamento di Pentassuglia.
La votazione è chiusa.
Presenti 30; votanti 27; astenuti 3; favorevoli 27.
È approvato.
L’emendamento è approvato.
Passiamo adesso al voto su tutto l’articolo 4 per intero.
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 23, astenuti 9, favorevoli 23.
L’articolo 4 è approvato.
Adesso passiamo all’articolo 5.
Sull’articolo 5 ci sono più emendamenti proposti dall’assessore Pentassuglia.
Il primo emendamento si propone la modifica del titolo dell’articolo 5 come segue: “Soggetti coinvolti e requisiti”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 24, astenuti 5, favorevoli 24.
L’emendamento è approvato.
Passiamo all’altro emendamento, sempre a firma Pentassuglia: “Il comma 2 dell’articolo 5 è soppresso”.
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 26, astenuti 5, favorevoli 26.
L’emendamento è approvato.
Emendamento all’articolo 5: “Il comma 3 dell’articolo 5 è soppresso”.
La votazione è aperta.
Ovviamente sono sempre a firma Pentassuglia gli emendamenti.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 29, astenuti 5, favorevoli 29.
L’emendamento è approvato.
Emendamento all’articolo 5: “Il comma 5 dell’articolo 5 è soppresso”.
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 29, astenuti 4, favorevoli 29.
L’emendamento è approvato.
Emendamento all’articolo 5. Il comma 6 è soppresso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 24, astenuti 6, favorevoli 24.
È approvato.
L’emendamento è approvato.
Ultimo emendamento all’articolo 5, a firma Pentassuglia. Si propone la modifica del comma 7 come segue: "La Sezione regionale competente in materia di formazione professionale, d’intesa con le Sezioni competenti in materia di incendi boschivi e di tutela e valorizzazione delle risorse forestali, definisce gli standard formativi minimi, di cui al comma 2".
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 24, astenuti 5, favorevoli 24.
È approvato.
L’emendamento è approvato.
Passiamo al voto sull’articolo 5 nel suo complesso.
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 22, astenuti 9, favorevoli 22.
L’articolo 5 è approvato.
Passiamo all’articolo 6.
Assessore Pentassuglia, ti sei proprio divertito con gli emendamenti oggi. Anche all’articolo 6 ci sono emendamenti.
Si propone la modifica del titolo come segue: “Attuazione degli interventi di fuoco prescritto”.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, astenuti 6.
L’emendamento è approvato.
Altro emendamento all’articolo 6: “Il comma 1 dell’articolo 6 è soppresso”.
La votazione aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 27, astenuti 5, favorevoli 27.
L’emendamento è approvato.
Emendamento all’articolo 6: “Il comma 2 è soppresso”.
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 29, astenuti 4, favorevoli 29.
L’emendamento è approvato.
L’emendamento all’articolo 6, comma 6 è soppresso. Questo è l’ultimo emendamento all’articolo 6.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti? No.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 5.
È approvato.
L’emendamento è approvato.
Adesso votiamo l’articolo 6 nel suo complesso.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti? No. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 7.
L’articolo 6 è approvato.
Passiamo all’articolo 7. C’è un emendamento che lo sopprime. L’articolo 7 è soppresso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 25, favorevoli 25, astenuti 6.
L’emendamento è approvato.
Adesso passiamo all’approvazione dell’articolo 7 nel suo complesso. No, l’articolo 7 è abrogato.
Articolo 8. Nessun emendamento.
Possiamo votare sull’articolo 8.
Non avete votato ancora. Votiamo. Votiamo. Avete votato tutti? La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 8.
L’articolo 8 è approvato.
All’articolo 9 c’è un emendamento che è soppressivo, quindi votando l’emendamento chiudiamo con gli articoli della legge, con l’articolato.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 6.
L’emendamento è approvato.
Abbiamo approvato tutti gli articoli e gli emendamenti.
Adesso passiamo alla votazione del testo di legge, come emendato.
Ci sono interventi? Prego, consigliere Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Meglio il proponente prima, vero?
Speaker : PRESIDENTE.
No. Sta dicendo che preferisce che parli lei. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Come ho già avuto modo di dire in Commissione, sono favorevole e sono d’accordo su questa proposta del collega Casili, oltretutto ben emendata dall’assessore Pentassuglia, venendo così incontro anche alle esigenze degli agricoltori. In effetti, c’è qualche pensiero. Però penso che ne valga la pena, visto oltretutto quello che sta succedendo e quello che sta vivendo in particolar modo il territorio del Salento, e anche quello del Gargano, in questi giorni, in questo periodo.
Gli agricoltori devono fare la loro parte per salvaguardare un bene comune, un bene di tutti.
È assurdo dover assistere alla devastazione dei nostri territori. Nel sud, solo la Campania ad oggi, e oggi anche la Puglia, quindi penso sia anche un motivo di orgoglio per tutti noi, è dotata di una vera e propria legge sulla tecnica del fuoco prescritto. Per questo credo sia molto importante dare seguito, perché ci permetterà di fare un bel passo in avanti.
Ci sono studi che dimostrano come i risultati ottenuti con questa tecnica siano promettenti, nonostante si tratti di una tecnica preventiva. In questa pratica molti Stati sono avanti, come la Spagna, il Portogallo e la Francia, e vantano esperienze che oggettivamente hanno portato ottimi risultati. Penso che anche l’Italia, il nostro Paese, che si sta interrogando su una legge quadro di questo tipo, debba fare un passo in avanti. Ancora più avanti ci siamo noi, della nostra Regione.
Il nostro voto è favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Pagliaro.
La parola al presentatore, Presidente Casili.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
Naturalmente un ringraziamento va alle Commissioni referenti IV e V. Ringrazio i colleghi che hanno collaborato alla stesura della proposta di legge. Chiaramente un ringraziamento va anche all’assessore Pentassuglia, con il quale abbiamo concertato lo snellimento dell’intero articolato, per poi far confluire dei punti importanti che vi erano presenti all’interno del Regolamento attuativo.
Ringrazio il collega Pagliaro, che giustamente dice come a livello europeo, ma anche internazionale, questa tecnica, che si fonda su metodi scientifici ha comportato, in aree molto sensibili a livello mondiale, ma anche europeo, una riduzione dei fattori di rischio degli incendi, e purtroppo nella Puglia sitibonda degli ultimi tempi sappiamo quanto gli incendi stiano causando dolorosamente a tutte le comunità una perdita di superfici boschive importanti in una delle regioni che paga (penso soprattutto al Salento) i minori indici boschivi a livello nazionale.
La tecnica, come avrete avuto modo all’interno dell’articolato di visionare, prevede un abbassamento della quota combustibile, un abbassamento quindi della biomassa dove ad esempio ci sono aree incolte o dove non si applicano le tecniche silvo-colturali, per cui questa tecnica va in aiuto anche per evitare che, come sta succedendo negli ultimi tempi, i mezzi di contrasto, i mezzi di lotta purtroppo siano spesso inefficienti o poco efficienti, perché la velocità di propagazione è tale che nelle aree di interfaccia agro urbana e boschiva, a causa dell’abbandono o a causa di superfici di biomassa vegetale molto cospicue, purtroppo questi incendi si propagano con danni di cui tutti oggi siamo a conoscenza.
La Regione Puglia si dota quindi di uno strumento, che non è sicuramente la panacea di tutti i mali, ma è uno strumento essenziale, fondamentale per contrastare la diffusione degli incendi, ove verrà - spero - applicato attraverso dei gruppi tecnici, attraverso dei progettisti, attraverso il coinvolgimento di ARIF e degli Enti della nostra Regione, per cui ringrazio anche i colleghi in Aula che hanno votato fino ad ora gli emendamenti e grazie ancora all’assessore Pentassuglia.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei e a tutti per il lavoro fatto.
Adesso passiamo al voto sulla legge nel complesso.
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 5.
La proposta di legge è approvata.
Passiamo adesso al punto n. 4): Proposta di legge a firma di Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Maria Gabellone, Renato Perrini “Affrancamento dall’obbligo di corrispondere ticket e sanzioni per la mancata disdetta delle prenotazioni”.
Abbiamo bisogno del parere.
Il relatore è il Presidente Vizzino. Diamo per letta la relazione.
Sentiamo il parere del Governo o vuole intervenire, consigliere Zullo? Parere del Governo. Prego.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Ho ricevuto il parere degli uffici tecnici, che è negativo, per due motivi. Il primo per come è formulata la legge dato che si parla di stralciare dalle scritture contabili. È un quantum che è dovuto alla Regione sulla base di una legge dello Stato sulla quale non possiamo intervenire.
Detto questo, non abbiamo ovviamente tanto meno la possibilità di stralciarla dalle scritture contabili. Per cui, il parere è negativo, legato al fatto che non rientra fra le competenze della Regione poter interferire con questo tipo di normativa.
Speaker : PRESIDENTE.
Non so se lei, consigliere, ha visto il parere. Lo leggo e lo facciamo distribuire. A noi è appena arrivato. Sostiene che non è conforme alla normativa regionale statale e comunitaria e l’articolo in oggetto contrasta con la normativa nazionale, in particolare con l’articolo 3, comma 15, del decreto legislativo 29 aprile 1998, n. 124, il quale dispone che per le nuove prestazioni non disdette almeno 48 ore prima della data fissata per la prestazione si dovrà applicare una penale equivalente al ticket previsto per quella prestazione. Inoltre, l’applicazione del presente articolo comporterebbe una riduzione dei ricavi delle Aziende sanitarie, con necessità della relativa copertura”.
Assessore, mi sono permessa di leggerlo perché non lo abbiamo allegato in quanto...
Assessore Lopalco, ho letto il parere perché non l’abbiamo diffuso. È appena arrivato.
Senz’altro facciamo fare le copie. Okay. Va bene.
Nel frattempo mi ha telefonato il Presidente Emiliano. Ha avuto un colpo di caldo. Stava venendo. Non ce la fa a muoversi. Chiede di potersi collegare da remoto. Conosciamo le disposizioni che ci siamo dati. Se l’Aula non ha problemi, diamo la disposizione di collegarsi da remoto. Ovviamente si tratta di una situazione eccezionale.
Prego, consigliere Zullo.
Speaker : ZULLO.
Presidente. Io voglio entrare nel merito delle ragioni che ci hanno indotto a presentare questa proposta di legge, entrare nel merito facendo un preambolo.
È singolare che una proposta di legge viene depositata dai consiglieri, arriva in Commissione, c’è un rilievo dell’Ufficio legislativo e questo rilievo dell’Ufficio legislativo pone la stessa questione dell’Assessorato alla sanità, noi riequilibriamo la proposta di legge rispetto a quello che ci diceva l’Ufficio legislativo del Consiglio, e poi, mentre stiamo per votare, c’è un colpo di scena, arriva un referto tecnico all’ultimo momento, che ci dice che il parere del Governo è contrario, ed è un parere del Governo contrario che non tiene conto di quello che ci ha detto l’Ufficio legislativo del Consiglio.
Allora io voglio dire una cosa: questo parere, assessore, si riferisce a una norma del 1998. Sa cosa è successo tra il 1999 e il 2000? C’è stata la modifica del Titolo V della Costituzione, cioè questo articolo si rifaceva a quando la sanità era nelle mani dello Stato, dal 2000 la sanità è regionalizzata e quindi decide la Regione su queste norme. Primo aspetto. Non c’è quindi una confliggenza con norme statali, e vi ho spiegato perché: perché la modifica del Titolo V della Costituzione ha detto che lo Stato decide i livelli essenziali di assistenza e la Regione si organizza e organizza le sue attività gestendo il Fondo sanitario regionale come vuole. Primo aspetto.
Secondo aspetto. Quando noi diciamo che stralciamo dalle strutture contabili, assessore, si tratta di crediti che queste aziende hanno che sono di dubbia esigibilità, perché, come abbiamo scritto nella nostra relazione, si tratta di crediti che mai riusciranno ad introitare, perché noi diciamo questo: è statisticamente provato che una percentuale… Prima di tutto c’è un dato. Siamo in una Regione dove è statisticamente provato che il 12 per cento delle persone non accede alle prestazioni sanitarie per motivi di natura economica. A queste persone è stato intimato di pagare con degli avvisi di accertamento in violazione di privacy, contestualmente innescando dei contenziosi tra il cittadino e le aziende sanitarie.
Sono lì ferme con una possibilità di soccombenza delle ASL e di pagamento di spesa, questi cittadini. La Corte dei conti in una relazione annuale sulla possibilità di introitare coattivamente somme richieste dalla pubblica amministrazione verso i cittadini certifica – è l’ultima relazione annuale della Corte dei conti – che nel coattivo da parte della pubblica amministrazione il riscontro positivo è pari solo al 7 per cento delle somme rivendicate. Per rivendicare questo 7 per cento c’è una mole di lavoro da parte delle aziende e una spesa economica perché devi notificare gli atti, stare ai contenziosi, impiegare personale, che è diseconomica per le aziende. Poi veniamo a un’altra faccenda: come fa questa Amministrazione regionale a notificare pretese di crediti rivenienti da prestazioni passate in pieno periodo Covid? Se questo non è possibile per una Regione, io credo che questa Regione abbia meno sensibilità rispetto a un Governo centrale che, riguardo ai crediti e ai debiti delle persone, ha stralciato migliaia di cartelle esattoriali.
Noi diciamo un’altra cosa. La III Commissione ha esaminato la proposta di legge e al termine del confronto e dell’esame ha espresso parere favorevole a maggioranza.
Io mi auguro che questo Consiglio vada oltre i pareri che a mio avviso vanno anche confrontati. Assessore, se in Commissione fosse venuto il dirigente, l’Assessorato, se fosse venuto qualcuno, avremmo anche potuto confrontarci, ma non è possibile che noi arriviamo al voto dopo aver fatto un lavoro, dopo essersi concertati, ci siamo confrontati.
C’era chi aveva un dubbio, chi ha espresso delle perplessità, chi ha espresso una piena adesione, eccetera. Poi noi arriviamo in Consiglio e riprendiamo la stessa storia, cioè una cosa che noi abbiamo già sviscerato, valutato, stessa situazione, contemperata con l’ausilio dell’Ufficio legislativo del Consiglio regionale.
Io non so se l’Ufficio legislativo del Consiglio regionale abbia meno capacità in materia giuridica rispetto a chi sta a livello di Assessorato. Intanto io dico che è offensivo per l’attività dei consiglieri arrivare sul punto del voto e trovarsi all’ultimo momento un referto tecnico. Non è possibile. Presidente, lei avrebbe dovuto rispedirlo al mittente il referto tecnico. Non è bello che lei, nel momento in cui stiamo per votare, mi presenti un referto tecnico. Non è bello. La prossima volta lei li deve spedire al mittente dicendo: o ti adegui e segui l’attività consiliare nei termini giusti oppure ti presenti alle Commissioni, dove sei invitato a partecipare. L’iter legislativo di una norma è confronto, non è avere un referto tecnico all’ultimo momento. L’iter legislativo è confronto, il confronto che arricchisce, che ci fa crescere. In Commissione non abbiamo avuto il piacere di avere nessuno di questi. Non abbiamo avuto il piacere di sentire un assessore. Non abbiamo avuto il piacere di sentire un soggetto, un dirigente dell’Assessorato. Non abbiamo avuto questo piacere.
Poi in Consiglio arriviamo a gamba tesa, con un referto tecnico.
Chiedo al Consiglio di avere il coraggio di votare, ma votiamo secondo scienza e coscienza. Chi ha il piacere di votarlo e crede in quello che ho detto risponderà “sì”, favorevolmente a un mio appello e al nostro appello affinché questa legge vada incontro alle difficoltà delle persone, alle difficoltà delle aziende sanitarie, perché non riescono ad introitare queste somme, e anche a una sensibilità della Regione in un momento particolare come quello del Covid, dove tante persone stanno soffrendo sul piano economico, sul piano sociale e anche sul piano sanitario. Questo dico.
L’appello è di votare. Poi vedremo. Se la sensibilità della maggioranza di questo Consiglio va incontro a queste mie osservazioni che ho fatto al referto tecnico può darsi che questa legge diventi legge e patrimonio della Regione Puglia. Se, invece, non va, ci atterremo democraticamente, così come sempre abbiamo fatto, ad accettare un risultato di quello che è democraticamente il confronto in quest’Aula tra noi Consiglieri. Non è possibile - ripeto - ed è una grande mancanza di rispetto per la nostra attività trovarci di fronte a un referto tecnico che non considera che dal 1999 al 2000 noi siamo entrati in una riforma del Titolo V, e rimane indietro al 1998, quando invece la sanità stava nelle mani dello Stato.
Questo non lo accetto, non lo accetto oggi come non l’avrei accettato se questo dirigente fosse venuto in Commissione, perché in Commissione doveva venire oppure chiamatelo qua, e mi deve dire se oggi noi dobbiamo rispettare, a seguito della modifica del Titolo V della Costituzione, oggi dobbiamo rispettare una norma del 1998, quando la sanità era nelle mani dello Stato! Questo non è possibile.
Grazie, Presidente Zullo.
Sul referto tecnico io condivido le sue rimostranze sul fatto che i referti devono arrivare per far discutere la Commissione in ordine alla Commissione.
Detto questo, però, non ho la possibilità di non farvi conoscere un referto che arriva comunque prima della discussione in Consiglio, quindi penso di aver fatto esattamente ciò che dovevo fare. D’altra parte, è fondamentale (anche la Corte dei conti ce ne ricorda la necessità) conoscere il referto tecnico, poi il Consiglio è sovrano, ma la conoscenza del referto tecnico è obbligatoria.
Hanno chiesto di intervenire i consiglieri Perrini, Tammacco e Di Gregorio. Prego, consigliere Perrini.
Speaker : PERRINI.
Grazie. Convinsi 7-8 mesi fa il mio Gruppo di portare questo argomento in Commissione, e ringrazio anche il Presidente Vizzino, che più di una volta lo ha cantierizzato, ci abbiamo lavorato, più volte ha anche invitato i tecnici a fare il loro dovere e dirci le cose che non andavano.
Oggi, come ha già detto il mio Capogruppo Zullo, arriviamo a questa conclusione, quindi a questo punto, Presidente, a cosa servono le Commissioni, a cosa serve a lavorare sei mesi? È tempo perso. Se entriamo nel merito del problema, io parlo della mia Provincia e ricevo ogni giorno 10-15 chiamate, assessore, di persone a cui arrivano a casa delle multe di 30, 40, 50 euro dovute al 2011, 2010, 2012. In un momento così tragico di Covid, di problematiche economiche, devono andare a trovare anche la giustificazione di questa mancanza di pagamenti, poi devono andare all’ASL dal tecnico che ha mandato la pratica per riferire di aver trovato un documento, ma non l’altro. Quell’impiegato che sta là, che può far altro, impiega un’altra giornata a sentire tutte queste problematiche. Sto parlando del 2011-2012, non sto parlando di due anni fa, tre anni fa.
Su questa cosa io credo che tutto il Consiglio regionale… Sennò a cosa serve il consigliere regionale, se devono venire poi i tecnici a dire che non si può fare? Noi, che possiamo votare con un voto che è fondamentale, ci prendiamo noi la responsabilità di questo. Poi saranno loro a vedere come dobbiamo recuperare, perché non è normale quello che sta capitando tutti i giorni, caro assessore. Se non regolamentiamo questa situazione, non so come andrà a finire, perché anche l’ASL che manda la raccomandata, una raccomandata non costa 4-5 euro? Allora, o diamo una chiusura a questa situazione… Perché io poi non mi fermo a oggi, poi farò le mie rimostranze a livello locale perché io per sei mesi sono stato in silenzio, perché abbiamo anche collaborato con gli altri colleghi, con il collega Di Gregorio, a fare in modo, con l’assessore Pentassuglia, ci siamo anche confrontati su questa problematica importante, però non può venire adesso il tecnico… Oggi pensavo che veniva deliberata questa legge, questa proposta fatta da noi e invece arriva questo discorso tecnico. I tecnici secondo me fanno i tecnici, ma la politica deve fare la politica. Io chiedo il voto. Voteremo su questa cosa e poi vedremo chi si prenderà la responsabilità di bocciare questa proposta. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei. Prego, consigliere Tammacco.
Speaker : TAMMACCO.
Presidente, se mi può dedicare un minuto, prendo spunto da questo problema di un referto tecnico arrivato durante il Consiglio regionale per fare una mozione d’ordine. Presidente, non è possibile che dopo mesi e mesi in cui è stato possibile discutere di un argomento nelle Commissioni e si richiede la presenza sia dell’organo politico che dell’organo tecnico venga deliberato a maggioranza un provvedimento e poi ci vediamo in Aula un referto tecnico durante il Consiglio regionale, cioè senza avere neanche il tempo di potersi confrontare con gli uffici e valutare la parte normativa per capire ciò che poi dobbiamo andare a votare, per capire se stiamo votando qualcosa che è in linea con la legge o è contra legem.
Presidente, un’altra anomalia rispetto al fatto che ‒ ripeto ‒ durante il Consiglio regionale, e non prima, ci arrivino questi documenti, questi referti è anche il fatto che i Presidenti dei Gruppi si riuniscano tre ore prima, due ore prima, un’ora prima...
Presidente, posso? Era rivolto a lei.
Colgo l’occasione per dire che, così come non è normale che durante un Consiglio regionale ci arrivi un referto tecnico, che non ci dà neanche la possibilità di effettuare delle valutazioni su argomenti portati avanti da diversi mesi, così le pongo un altro problema. Per i consiglieri regionali che non sono Presidenti di Gruppo il fatto stesso di cambiare anche l’ordine del giorno del Consiglio regionale non li pone nelle condizioni di poter essere preparati quotidianamente ogni volta che c’è un Consiglio. Ad esempio, oggi abbiamo dodici proposte di legge. Su tutte e dodici noi dovremmo studiarci bene... Perché parliamo di dodici proposte di legge. A queste aggiungiamo anche emendamenti che fanno riferimento ad altre proposte di legge, che andrebbero studiati bene, perché vanno a influire sull’andamento o sul benessere dei cittadini della Puglia.
Andare a modificare l’ordine del giorno un’ora prima, mezz’ora prima, sapere un quarto d’ora prima che il n. 10) si tratta al primo punto, il n. 1) si tratta al settimo punto non pone i consiglieri regionali nelle condizioni di poter dare il massimo apporto, il miglior apporto e supporto all’organo consiliare.
A questo vorrei aggiungere personalmente un problema di dialogo con il mio Presidente di Gruppo. Non ho dialogo con il mio Presidente di Gruppo e per questo motivo abbandono il Gruppo e passo nel Gruppo Misto. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei. Ovviamente, le decisioni che si assumono in Capigruppo sono decisioni che hanno le loro regole e riguardano la gestione migliore del Consiglio.
Attendiamo la sua dichiarazione relativamente invece all’uscita dal Gruppo e all’ingresso nel Gruppo Misto.
Prego, consigliere Di Gregorio.
Speaker : DI GREGORIO.
Grazie, Presidente.
Ho seguito questa vicenda con i colleghi Perrini e Zullo da qualche mese a questa parte e questa legge la sento anche un po’ mia, perché... ragazzi. vi chiedo scusa.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere.
Speaker : DI GREGORIO.
Perché questo problema nasce soprattutto nella provincia di Taranto da tantissimi mesi, quelle stesse telefonate di cui parlava prima il collega Perrini sono state ricevute da tutti i consiglieri regionali. Io vi chiedo scusa, ma non riesco a parlare...
Di fatto, qui c’è un problema anche tecnico di come sono avvenute le cose, perché fino al 2013 i cittadini non erano tenuti alla cancellazione della prenotazione, queste cose sono state scritte sulle bollette dopo, sulle ricevute, quindi di fatto non ne erano a conoscenza, quindi se noi andiamo a richiedere dei pagamenti anche per la fascia 2010-2013, commettiamo un errore dal punto di vista non solo della procedura, ma anche legale della richiesta. Solo dopo è stata apportata questa modifica sulle varie ricette e prenotazioni che i cittadini puntualmente presentavano.
Detto questo, io voterò favorevolmente su qualsiasi proposta che arriverà dall’Aula su questa legge, perché la ritengo giusta e vicina ai cittadini che hanno subito nel tempo un surplus. Chiudo chiedendo all’assessore Lopalco di fare sintesi e di trovare nelle giuste parole una sintesi vera fra quello che diceva il collega Zullo e quello che ho appena detto. Sono certo che lei lo farà, perché dal punto di vista del principio questa è una legge sacrosanta. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Di Gregorio.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Lopalco. Salutiamo nel frattempo il Presidente, che si è collegato.
L’avevo detto… Io ho visto annuire con la testa diversi colleghi suoi, consigliere Zullo.
Ma noi la stiamo rispettando. In questo caso il Presidente…
Innanzitutto non è emerso che lei avesse un colpo di sole. Se ce l’avesse detto, l’avremmo considerata la situazione. Poi, tranne che…
Presidente Zullo, onestamente io ho posto la questione all’Aula. Ho acquisito la disponibilità dei consiglieri. Nessuno si è opposto e quindi abbiamo proceduto.
Grazie.
Assessore Lopalco, prego.
Noi abbiamo la sua opposizione, ma nell’Aula io ho proposto il problema e ho visto annuire tutti. Non c’è stata una dichiarazione contraria.
L’Aula è sovrana. Io non mi sono contrapposta alla regola.
Sinceramente, Presidente Zullo, io ho guardato soprattutto…
Presidente Zullo, io ho guardato soprattutto l’opposizione. Non ho guardato neppure la maggioranza. L’opposizione mi ha fatto cenno con la testa, di annuire. È chiaro? Lei no. A me sembra eccessivo.
A me sembra eccessivo, sinceramente, ma non perché è la regola. L’ho posta in Aula. Ho posto in Aula la questione.
No, se lei fa la richiesta...
Chi ha chiesto di intervenire?
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Presidente, sono Emiliano.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Non mi sentono?
Speaker : TUTOLO.
Dicevo che sono dispiaciuto di quanto sta accadendo, semplicemente perché questo non è un escamotage perché magari non c’è il numero legale, quindi magari si tenta in maniera furbesca di... No. Mi pare semplicemente un modo per assistere al Consiglio, partecipare anche alla discussione, ma senza, alla fine, incidere in alcun modo su quello che... Io avrei potuto capire questo tipo di intervento se ci fossero stati problemi di numeri e si fosse voluto, in qualche maniera, artatamente... Non mi pare sia questo il caso. Sono sinceramente dispiaciuto. Alla fine credo sia ingiustificato.
Chiedo scusa se do questa mia personale interpretazione. Sarei stato d’accordo se ci fosse stato un tentativo di sovvertire i numeri. Non mi pare che abbiamo problemi di numeri. Non abbiamo alcun problema, quindi a me personalmente meraviglia questo intervento del collega Zullo, però, per l’amor del cielo, ognuno è libero.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Presidente Capone, mi può dare la parola, per favore? Sono Emiliano. Non so se mi sentite.
Speaker : PRESIDENTE.
Certo, presidente Zullo, però un attimo solo, consenta anche agli altri di intervenire.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Presidente, scusi, posso avere la parola un secondo? Perché così la risolviamo questa questione.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Probabilmente il consigliere Zullo non sa che noi dalle 9 di stamattina, purtroppo o per fortuna, con il Ministro dell’interno e con varie altre autorità, abbiamo inaugurato tre siti diversi nella provincia BAT, sotto un sole battente che ha dato i suoi effetti e, a causa della disidratazione che avevo subito durante queste ore sotto il sole, ho pensato bene, visto che ho un’età, di rientrare a casa e di riprendere un po’ di coscienza della situazione.
Dopodiché, siccome io non ho alcun particolare interesse a partecipare alla seduta, stavo cercando di onorare il Consiglio collegandomi anche a distanza, io ho una giustificazione della mia assenza oggi, perché ho avuto una giornata di lavoro, non sono stato al mare, per cui se il Consiglio ritiene di poter fare a meno della mia presenza, nonostante questa condizione che mi giustificherebbe, non ho alcuna particolare esigenza di essere presente.
Cercherò di seguirvi in streaming senza partecipare, però, sinceramente, è un modo inconcepibile di considerare i rapporti istituzionali, cioè noi sappiamo bene che c’è una situazione oggi di caldo eccezionale e chi è stato a lavorare all’esterno ha evidentemente qualche problema. Siccome però ha voluto partecipare - ripeto - per onorare il Consiglio, non credo che ci siano particolari problemi ad avere questa autorizzazione.
Se però questa cosa deve creare un particolare problema, mi segnate assente per ragioni di salute e buonanotte, non ci posso fare niente. Io pensavo addirittura di fare una cosa buona, Immaginate come siamo distanti sideralmente dal punto di vista della cultura istituzionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, voi sapete come io ho applicato questa regola, aderendo all’impostazione che è stata data da una parte. Non erano tutti d’accordo. Non erano tutti d’accordo. C’erano pareri controversi. Tuttavia, ho applicato la regola perché questo credo che sia il mio dovere e quindi ho aderito alla maggioranza all’interno dei Capigruppo che ha chiesto che le riunioni fossero esclusivamente in presenza, salvo motivatissime ragioni connesse al Covid, e perciò abbiamo dato l’autorizzazione solo ad un assessore di partecipare da remoto. In questa situazione è giunta la richiesta del Presidente per motivi di salute sopravvenuti che non c’erano all’inizio della seduta, ma sopravvenuti, di partecipare. Mi sono sentita di rivolgermi all’Aula per chiedere. Come sappiamo, l’Aula è sovrana. Non ho chiesto un voto, ma ci sono anche delle ragioni di bon ton, che legittimano l’Aula rispetto al Presidente a valutare una circostanza sopravvenuta. Quindi, ho chiesto all’Aula se potessimo consentire al Presidente di partecipare ritenendo che, a partire dall’opposizione, ci sia l’interesse affinché il Presidente sia in Aula e tracci la propria motivazione di voto.
Detto questo, non ritengo di imporre nessuna regola. Mi è sembrato di comprendere che non ci fossero dissenzienti, tant’è che lei stava proprio parlando in quel momento, era in piedi mentre io ho detto questa cosa e non si è opposto, non ha detto nulla. Io ho percepito così. Ho percepito che ci fosse un assenso, proprio perché non c’è stata una motivazione in contrasto. Se però ritenete che questa non sia la volontà dell’Aula o se ritenete di cambiare questo atteggiamento e di applicare la regola in maniera pedissequa, anche in questo caso specifico, perché non la stiamo cambiando per sempre, è solo un’autorizzazione in questo caso specifico, con questa motivazione specifica; se ritenete che così non vada, diciamo al Presidente di assentarsi. Però mi sembra che ci pregiudichiamo tutti anche un ulteriore motivo di confronto per una ragione giustificata e per la quale il Presidente stesso si è giustificato.
Prego, Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO.
Sento dire parole come “bon ton”, “cultura istituzionale”, ma su cosa si fonda la cultura istituzionale se non sulle regole? Se noi non rispettiamo le regole, viene meno la cultura istituzionale. Se non rispettiamo le regole, viene meno il bon ton. Se non rispettiamo le regole, entriamo in un far-west dove quando l’occasione piace a me, mi appello all’Aula, dove una maggioranza è vostra, quindi questa occasione che piace a me non viene accolta; quando un’occasione piace a voi, mi appello all’Aula e avete una maggioranza, e questa occasione viene accolta. La regola viene, cioè, modificata continuamente, perché ci sarà sempre un motivo contingente per il quale l’Aula sarà chiamata ad esprimersi per poter raggiungere un obiettivo, che è diverso da quella cultura istituzionale che si fonda su regole che noi ci siamo dati.
La regola che noi ci siamo dati lei l’ha rammentata. Non è un problema di... Può capitare, e mi dispiace che sia capitato al Presidente Emiliano. Poteva capitare a me. Se fosse capitato a me sarei andato da un medico collega, mi sarei fatto il certificato medico e l’avrei mandato al Consiglio. Perché voglio rispettare la regola. Io la voglio rispettare. Così come credo che ognuno di noi voglia rispettarla. Qui in Consiglio non c’è una differenza tra Presidente e consiglieri, perché in Consiglio siamo tutti membri del Consiglio regionale, tutti i consiglieri.
Per cui, Presidente, lei non può derogare perché deroga. Perché se deroga oggi noi entriamo in un far west. Lei pensa di aver sbagliato nella regola? Vada al prossimo Ufficio di Presidenza e la rimodifichi. In quel momento io non avrei eccepito nulla. Però, se mi dà una regola, quella regola deve essere rispettata.
Guardate, non è questione, lo voglio dire ai colleghi, che se ci fosse il numero legale... Non è quello il tema. Il tema è non entrare nella soggettività di giudizio. Se c’è necessità di numero legale non puoi entrare nell’Aula. Se non c’è necessità di numero legale, allora puoi entrare nell’Aula. Non è questo il tema. Sennò entriamo ogni volta in una discussione di una regola.
Scusatemi, io lo dico con molta franchezza. Io sono abituato a dire quello che ritengo possa essere giusto per tutti i lavori del Consiglio. Ritengo sia giusto richiamare l’Aula al rispetto di una regola che noi ci siamo dati. Ritengo sia giusto richiamare ognuno di noi, se si trova in determinate condizioni, a confrontarsi con quella regola e a non mettere in difficoltà l’Aula e il Consiglio.
Questo, Presidente del Consiglio, ritengo di dover dire. Ci metto sempre la faccia. Ce la metto a viso aperto, che mi trovi di fronte il Presidente o mi trovi di fronte un collega per me è la stessa cosa, la regola è regola e la dobbiamo rispettare.
PRESIDENTE. Chiedo ai Capigruppo di pronunciarsi sulla questione. Forse non mi sono spiegata: io ho posto la questione all’Aula e non c’è stato un contrasto.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Presidente Capone, le risolvo io la questione, vi seguirò in streaming, va bene? Non ho necessità di essere presente in Aula, lo stavo facendo solo per rispetto al Consiglio, dopo avere avuto ripeto un piccolo malore che, grazie a Dio, ho superato, senza bisogno di andare a fare un certificato medico, perché oggi ci sono quasi 40 gradi, non c’era bisogno di un certificato medico per capire che, dopo quattro ore sotto il sole, poteva essere che qualcuno di noi avesse bisogno di reidratarsi, quindi vi risolvo il problema, vi seguo in streaming e vi auguro buon lavoro. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
A lei gli auguri di una pronta guarigione.
L’assessore Lopalco aveva chiesto la parola. Prego.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Sì, per cercare di fare sintesi, questo problema va inquadrato anche dal punto di vista della ratio della norma.
La ratio della norma è questa: io chiedo al cittadino di pagare il ticket nel momento in cui non si presenta ad un appuntamento, perché se comincio a prenotare e in maniera gratuita non mi presento agli appuntamenti, mando in tilt il sistema delle liste d’attesa.
Secondo. L’accesso al Pronto soccorso in codice bianco viene ovviamente disincentivato dall’introduzione del ticket, perché sappiamo bene che per molti cittadini l’accesso al Pronto soccorso senza un problema serio è una scorciatoia per fare magari velocemente delle prestazioni diagnostiche, quindi, se non si introduce il principio del ticket sia negli accessi al Pronto soccorso che poi non esitano in ricovero che per le cancellazioni dalle prestazioni ambulatoriali, comunque facciamo un danno al Servizio sanitario.
Il principio di questa norma è quindi un principio sacrosanto, quando in questa proposta di legge leggo che fino al 31 dicembre 2020 questi due principi sacrosanti vengono annullati, perché così c’è scritto, perché qui non c’è scritto “e sulla base di una asserita”, ma “o sulla” Quindi, tutti i ticket sanitari dovuti per questo motivo vengono cancellati d’ufficio.
Noi, a prescindere da quella che è la nostra prerogativa o non prerogativa, come Consiglio dovremmo dire: “È giusto. Se tu non sei arrivato al pronto soccorso, se tu non sei andato in ospedale, il ticket lo paghi”. Diverso è il principio che io, dopo 10 anni mi vedo arrivare una multa per qualche cosa che è successa 10 anni fa, che ora sono costretto a…
Da questo punto di vista l’Amministrazione è colpevole per non aver verificato immediatamente quanto invece doveva essere dovuto. Dunque, per come è scritto questo articolo di legge, io credo che non solo mi rifaccio al parere tecnico negativo, perché il parere tecnico negativo si riferisce principalmente al problema del danno erariale, cioè al fatto che noi con questa legge stiamo dicendo ai direttori generali di fare qualche cosa per la quale potrebbero essere chiamati per danno erariale. È per questo che i direttori generali hanno mandato quelle famose cartelle di riscossione.
Diverso è il discorso, se noi magari, con una sintesi, possiamo anche limitare il periodo, ma dire che se qualcuno due anni fa ha fatto qualcosa che non doveva fare, cioè presentarsi al pronto soccorso per fare un esame oppure non cancellarsi da una lista d’attesa danneggiando gli altri cittadini, secondo me è giusto che se oggi gli viene chiesto di pagare il dovuto lo debba pagare.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bellomo.
Prego.
Speaker : BELLOMO.
Grazie, Presidente.
Rilevo un problema di metodo. Questa proposta è stata votata all’unanimità in Commissione. Non è una proposta che è arrivata in Consiglio. Io la invito, Presidente, a scrivere una lettera ai funzionari, agli assessori, perché l’assessore non se ne può venire oggi per dire motivazioni che in parte condivido, perché sicuramente nei bilanci delle ASL saranno considerate queste somme messe in bilancio come residui attivi e quindi oggi ovviamente comportano comunque una spesa. Poi, il merito sarà che quelle somme non le recupereremo mai, diventeranno crediti inesigibili e quindi non le introiteremo. Però, i direttori generali potrebbero essere effettivamente passibili di non aver tentato di recuperare quelle somme. In questo caso la forma vince sulla sostanza. Però, questo è merito. Noi siamo in Consiglio e stiamo spendendo forse 40 minuti perché queste osservazioni non sono arrivate in Commissione. Io ho pendenti forse dieci leggi perché sto attendendo con tanta pazienza il referto tecnico, che non deve essere di merito. Il collega Amati ci ha più volte spiegato che il referto tecnico ci deve dire se c’è una capacità finanziaria, ma non deve entrare nell’ambito della politica, perché quello spetta a noi.
Il tema è questo, approfittando di questo argomento: lei, Presidente, deve inviare urgentemente a tutti i funzionari e agli assessori competenti... Perché non posso sentire oggi l’assessore Lopalco che fa una questione di merito, quando in Commissione nessuno ha detto niente, tutti hanno detto che era una cosa fattibile, anche quando non lo era. Il silenzio in questo caso non è assenso come formula giuridica; se nessuno mi obietta nulla, il commissario della Commissione ritiene che sia un provvedimento strutturalmente valido e lo approva. Oggi veniamo in Consiglio e si apprende che, invece, questioni di merito oggi, oltre che contabili, non sono possibili.
Stiamo sprecando tempo. Credo che dovremmo mettere una regola precisa e inderogabile: i referti tecnici devono arrivare in Commissione, quindi in Commissione si studia. Anche oggi ognuno deve fare uso delle proprie competenze per capire residui attivi, se ha ragione l’assessore Lopalco o non ha ragione. Non abbiamo neanche il tempo di studiare. Non è possibile che oggi facciamo una discussione di questa natura.
Oggi ci vediamo un referto tecnico al volo. C’è una ragione? Forse sì. Però io oggi non posso dire “forse sì” o “forse no”. In questo caso, assessore Lopalco, ma lo dico a ogni singolo assessore, prendete i funzionari e scrivete oggi una lettera. Le orecchie vanno tirate forse a mo’ di giraffa, perché oggi stiamo sprecando tempo utile e abbiamo dodici leggi, forse più altre che sono arrivate, da svolgere.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prima di passare la parola al consigliere Perrini, faccio un chiarimento.
Condivido totalmente quello che lei ha detto in merito alla necessità di far arrivare i pareri, anche in relazione al fatto che questa è una proposta di legge che è andata in Commissione e che era inserita già all’ordine del giorno. Faccio soltanto un rilievo, però. In realtà, questa proposta di legge non prevedeva un aggravio di spesa per iscritto. È successo, probabilmente, devo presumere, che non fosse condizione di procedibilità il parere tecnico, quindi non sia stato reso. Nel momento in cui, come diciamo noi, melius re perpensa, valutata meglio la situazione, si è visto che in realtà determinava una minore entrata, allora si è proceduto a redigere il parere tecnico, che è arrivato sicuramente tardivo, peraltro in relazione ad una proposta di legge approvata all’unanimità in Commissione, quindi ci ha messo in difficoltà.
Diciamo che sicuramente sarà mia cura chiedere agli uffici la massima attenzione relativamente alle proposte di legge che giungono già in Commissione, per poter avere da parte dei consiglieri tutti gli elementi utili per valutare. Mi sono spiegata? Proprio la mancanza di una norma finanziaria che prevedesse un aggravio di spese probabilmente avrà indotto gli uffici a non redigere il parere che non era condizione di procedibilità. È stata la migliore valutazione che ha fatto considerare questa come una norma dalla quale scaturisce una minore entrata, come ha detto lei, che è importante lo stesso per i bilanci, e quindi a consegnare in ritardo il parere. Lo ribadisco, scriverò senz’altro agli uffici per avere certezza che i pareri comunque arrivino all’interno delle Commissioni.
Va bene. Grazie.
Prego, Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO.
Presidente, io per tre legislature mi sono trovato di fronte a Presidenti del Consiglio che difendevano il Consiglio, non facevano gli avvocati difensori dei tecnici…
Speaker : PRESIDENTE.
Ho spiegato la ragione, mica l’avvocato difensore.
Speaker : ZULLO.
Glielo dico perché “probabilmente, sicuramente”, se lo tolga dalla testa, perché la norma era chiara.
Detto questo, mi rivolgo all’assessore Lopalco: assessore, è vero quello che lei dice; lei dice che queste penalità per prenotazioni non onorate poi dalla fruizione della prestazione rappresentano un deterrente ad abusare di alcuni comportamenti che poi incidono sulla salute di tutti e sui tempi di fruizione di prestazioni di tutti. Però, quello che a me fa specie è il guardare il fenomeno dalla parte del cittadino e non guardare il fenomeno da ambo le parti: c’è un cittadino che si comporta in un certo modo, ma c’è un servizio sanitario regionale che ha delle pecche. Non le sto a dire che è colpa sua o di Emiliano, ma c’è un servizio sanitario regionale che, purtroppo, in molti casi diventa inefficiente. Mi dica lei, se io ho bisogno di una risonanza magnetica e me la si prenota dopo due anni e ho un dolore addominale acuto vado al pronto soccorso. Andando al pronto soccorso, non segue il ricovero perché mi danno un antispastico e vado a casa. Però, quella prestazione non potevo ottenerla dopo due anni perché è la norma che mi dice quali sono i tempi di fruizione di una prestazione. Succede questo. Succede che vale il contrario: se io non onoro una prestazione prenotata, devo essere assoggettato a una penalità. Al contrario, quando la ASL o il servizio sanitario non onora una prestazione prenotata a me cittadino deve dare qualcosa, deve dare la stessa. Quindi ci sono dei difetti sui cui possiamo stare a parlare per tanto tempo. Mi avrebbe fatto piacere parlarne in Commissione, confrontarci in Commissione, perché questi aspetti li abbiamo esaminati in Commissione.
Detto questo, però, io ho intravisto nel suo ragionamento il pensiero politico, laddove lei dice: fare fino al 2020… Faccia una proposta e la vediamo. Non siamo chiusi al dialogo, al confronto. Non siamo chiusi. C’è il rispetto delle regole. Lì sì che siamo intransigenti. Però, nel confronto, se viene fuori una proposta che può essere accettata, perché è nella direzione di quella che è l’esigenza di molti cittadini…
Vengo anche a un altro dato. Guardate che qui non si fa nessun danno sui bilanci delle ASL. Anzi, si dà in mano ai direttori generali la possibilità di rendere quei bilanci veritieri, coerenti, perché adesso vengono iscritte in bilancio delle somme che mai saranno introitate, mai. Queste sono somme di 10 anni fa, di 8 anni fa, che tentano di introitare spendendo un mare di soldi, cercando di arrivare al cittadino e che invece non ci arrivano. Per cui si fa un bene alle ASL. Attenzione, a che serve scrivere nelle scritture contabili che noi come rivalsa dei ticket vantiamo “x” e poi queste “x” da anni non si riescono ad incassare. Per cui, assessore, se ho colto bene, faccia una proposta. Noi non siamo intransigenti. Sulle regole, come è avvenuto prima, siamo intransigenti, ma questa non è una regola, è un confronto. Possiamo anche condividere.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Consigliere Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Resto stupito, e provo a spiegare il perché. Voglio fare una precisazione. Visto che c’è stato l’appunto del consigliere Zullo sulla mia risposta, dico semplicemente che insisto su questo punto. Se il Presidente Emiliano poteva incidere sul numero legale, potevo essere d’accordo su questo. Poteva passare come un tentativo furbo di sovvertire l’esito della votazione dell’Aula. E allora ci poteva stare. Però io, onestamente, resto sorpreso perché poteva dare il contributo a una discussione che poteva... Quello che chiediamo spesso e che, per ovvi motivi... Diciamo che ci sono mille impegni. E astenersi dal voto, non incidendo.
Fatta questa precisazione, nel merito di questa norma, ricordo che partecipai a questa Commissione ed espressi perplessità nel merito. Dissi che intanto non erano crediti quelli della Regione, ma crediti delle ASL, e dubito che noi abbiamo il potere di cancellare i crediti di un altro Ente. Sebbene sia una promanazione della Regione, io non credo proprio. Credo addirittura che, se anche noi avessimo votato questa legge, i direttori generali potevano tranquillamente disattenderla perché intanto era in capo a loro la responsabilità delle sezioni di quelle somme, ma soprattutto, ripeto, hanno una autonomia gestionale. Entrare nel merito di dire “cancella questi crediti”... Io non credo proprio che noi abbiamo questa possibilità. Ci saremmo messi in una condizione per la quale ci avrebbero anche riso in faccia i direttori generali, disattendendo completamente la legge.
Soprattutto c’è l’ultima affermazione, quella che noi, con questa legge, avremmo messo in condizione i direttori generali di fare dei bilanci più reali. Io sono veramente stupito. Mica noi siamo quelli che cancellano dei crediti inesigibili da parte... Loro segretano e ritengono che siano dei crediti inesigibili, con il loro potere. È nelle loro facoltà cancellare quei residui attivi e fare quello che... Mi pare proprio che questa non sia una nostra competenza.
Concludo dicendo che anche l’altra volta... Queste leggi sono belle da presentare, sono facilissime da presentare, però, alla fine, bisogna sostenerle con delle ragioni oggettive. Io intanto sarei stato curioso di capire di quanti soldi stiamo parlando, perché è anomalo anche che questa legge venga presentata senza una copertura di spesa. Mi pare ovvio ed evidente che se si tratta di cancellare dei soldi che qualcuno deve dare, ebbene, ci deve stare qualcun altro che lo ripiana quel credito. Questo mi pare chiaro, non è che si volatilizzano queste somme – primo punto – e quindi probabilmente lo sapevamo già tutti che c’era una copertura. Secondo punto, ripeto, è troppo facile e anche l’altra volta ci fu quella proposta – carina, simpatica, bella, invitante, allettante – sulla cancellazione del bollo auto. Però, guardate, dire di cancellare 245 milioni di euro di entrate senza dire dove poi li dobbiamo togliere ai cittadini, dire ai cittadini che il Consiglio non ha voluto cancellare il bollo auto, bene, bravi, mi complimento con voi. Avreste, però, per completezza di informazione, dovuto dire “noi avevamo proposto di togliere questi servizi, di togliere magari questa roba qui”.
Il consigliere Ventola, l’altra volta, disse “le consulenze”: io non credo che spendiamo, spero che non spendiamo 245 milioni di consulenze, perché sennò presentiamo domani una roba che cancelliamo non le consulenze, ma pure chi le dà le consulenze. Mi rifiuto di pensarlo. Credo che dovremmo essere, come dire, un po’ più non voglio dire responsabili, perché, per l’amor del cielo, sarebbe un termine… però ci sono alcune proposte che veramente lasciano molto, molto, molto a desiderare dal punto di vista dell’opportunità. È un mio pensiero, grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Consigliere Galante, prego. Scusate, non il dibattito così.
Prego, consigliere Galante.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Vorrei sottolineare che l’impegno di tutti, di tutta la Commissione partiva soprattutto dal fatto che, in particolare nella provincia di Taranto, continuano ad arrivare queste richieste di pagamento per mancata disdetta di queste prenotazioni che non corrispondono assolutamente al vero, arrivano alla maggior parte di chi ha effettuato la prestazione e si ritrova a dover giustificarla. Quindi, l’assessore Lopalco già da parecchi mesi è stato interessato per creare in qualche modo un tavolo con le ASL per poter risolvere questa situazione, a volte anche imbarazzante perché la richiesta arriva a persone defunte, arriva a persone che hanno eseguito, come dicevo, la prestazione o che avevano in effetti disdetto. Essendosi verificata poi questa assurdità, che dopo 10 anni, pur essendo ammessa per legge questa richiesta, che non cadeva appunto in prescrizione dopo i 5 anni, come qualcuno pensava all’inizio, e chiedere dopo 10 anni, assessore, di dimostrare che o avevano effettuato la prestazione o che avevano disdetto è diventata, soprattutto nella provincia di Taranto, una situazione veramente di difficoltà e anche una questione politica.
Assessore, nella Commissione, poi, rispondendo a chi ha detto che è passata all’unanimità, passò in effetti innanzitutto per dare un segnale che eravamo tutti favorevoli a superare questa situazione. Quindi, se oggi gli uffici dicono che effettivamente questo parere tecnico non si può risolvere in questo modo, quindi tagliando, perché sarebbe solo un messaggio politico dire che noi, per le prestazioni di pronto soccorso, le togliamo tutte, non risolveremmo comunque il problema di chi continua a ricevere il pagamento di queste prestazioni a cui non è seguita appunto una disdetta di queste prenotazioni, a cui non è seguita la disdetta, o di prestazioni effettuate. Quindi, non stiamo risolvendo il problema.
Ribadisco che l’impegno che qualche mese fa ha preso, assessore, di convocare le ASL e di capire quale soluzione trovare, perché, ripeto, ci sono cittadini che ci contattano, mi contattano personalmente, che chiedono veramente come uscire da questa situazione. Per 50 euro vengono fatte multe, qualcuna anche per 100 o per 150 euro, ma ce ne sono alcune che sono per 50 euro. Il problema da risolvere principalmente è questo, non è certo quello del pronto soccorso che poteva avere la sua ragione d’essere oppure per chi risultava esonerato dal pagamento del ticket.
Io ribadisco quello che abbiamo detto qualche mese fa, l’impegno che lei prese nel convocare le ASL. Forse è mancato questo passaggio in qualche modo e quindi la legge poi è arrivata in Commissione e siamo andati a votarla all’unanimità senza quel parere che oggi, comunque, ci dice che non possiamo procedere in questo verso. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Assessore Lopalco, prego.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Se mi permettete, proviamo a fare sintesi. Se siamo tutti d’accordo che questo è un principio sacrosanto… Attenzione, Ignazio. Se io vado con il mal di pancia in pronto soccorso e questo mal di pancia è un mal di pancia serio, si chiama addome acuto e non è codice bianco, io ho diritto alla prestazione, ho diritto all’accertamento e ho diritto di tornarmene a casa se quell’addome acuto viene escluso e non richiede il ricovero. E non pago il ticket. Pago il ticket se sto andando al pronto soccorso come escamotage per una prestazione per il doloretto alla schiena o altro, una prestazione che non deve [...] solo il codice bianco. Se io ho un problema importante che al triage viene categorizzato...
Comunque, a parte questo ragionamento, siamo tutti d’accordo che il principio è sacrosanto. Così come siamo anche tutti d’accordo, dalla parte del cittadino che noi rappresentiamo, che chiedere l’esigibilità di un credito di dieci anni fa, di otto anni fa, di nove anni fa è aberrante. Lo ammettiamo. Poiché siamo tutti un po’ d’accordo, anche come cittadini, che qualunque tipo di riscossione di credito ha una durata ragionevole entro i cinque anni, allora possiamo tutti insieme accordarci su questa mediazione: anche in questo caso applichiamo un termine di prescrizione di cinque anni. Dopo cinque anni si prescrive. Se l’ASL non ha accertato, se la ASL non ti ha inviato la bolletta, se non ti ha chiesto l’esenzione di questo credito, questo credito è inesigibile.
In questa maniera...
Non parliamo di prescrizione. Attenzione. Noi diciamo che questo tipo di credito, dalla data “x” alla data “y”... Limitiamo non al 31/12/2020, che è l’altro ieri.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, assessore, lei sta proponendo di fare un emendamento alla norma, in maniera tale da renderla coerente con le disposizioni normative.
Presidente Zullo, va bene? Okay. Non parliamo di prescrizione, ma mettiamo le date. Consigliere Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, io nutro qualche perplessità, sinceramente, sulla proposta del professor Lopalco. Provo a spiegare anche perché, perché a questo punto non capisco la differenza tra i cinque e i dieci anni. Se è una nostra facoltà, resta anche quella originaria ai dieci anni. A mio avviso, invece, noi non ce l’abbiamo questa facoltà, perché altrimenti tra cinque e dieci anni non cambia assolutamente nulla; se noi abbiamo il potere di dire “cancellate questi crediti” e non abbiamo l’obbligo di coprirli in qualche maniera, io credo che lo possiamo fare sia per cinque che per dieci anni. Allora, a mio avviso, dovremmo chiarirlo bene questo punto, sennò alla fine mi pare onestamente una cosa, anche nei confronti dell’ATN che è stata fatta… onestamente l’ATN, a mio avviso, non dice se lo fate per cinque anni va bene, se lo fate… Posto che, onestamente, sarei disposto a votarne mille di norme contro un’ATN che ritengo assolutamente non convincente per quelle che sono le mie convinzioni e le mie conoscenze, ma in questo caso, ahimè, io ritengo che noi non possiamo cancellare dei crediti che non sono nostri, sono di altri, quantomeno dovremmo andare a coprire finanziariamente quella roba e poi nemmeno probabilmente andrebbe bene.
Le perplessità che nutro sono queste, poi mi rimetto a quella che è la decisione che prenderemo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Tutolo.
Nel frattempo stanno cercando di vedere una soluzione emendante. L’ATN rimane, però; l’ATN è chiarissimo, era già chiaro in Commissione, a prescindere dal parere dell’ufficio tecnico.
Speaker : TUTOLO.
Ma se dobbiamo andare contro l’ATN facciamolo per tutti i 10 anni, e finisce. La questione diventa di principio. Bravo, il punto è proprio quello. Se è giusto, è giusto per sempre, Raffaele, anche i cinque anni.
Se vogliamo parlare di principio, nel 2011 c’è chi l’ha fatto e l’ha pagato. Nel 2012 l’ha pagato…
Speaker : INTERVENTO.
A questo punto mi spieghi perché bisogna chiedere i soldi quando non c’era l’obbligo della cancellazione di una prenotazione? L’obbligo fino al 2013 non c’era. Perché devo chiedere soldi alle persone?
Speaker : PRESIDENTE.
È così. Il principio è stravolto. Quindi, o si applica o non si applica. Ragionate…
Chi chiede di intervenire?
Speaker : INTERVENTO.
Facciamo l’emendamento 30.06.2016.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, dobbiamo decidere se sospendiamo il Consiglio per cinque minuti, dieci minuti, quanto occorre, oppure...
L’emendamento. E poi riprendiamo correttamente?
Allora, Presidente Amati… L’idea della sospensione mi preoccupa per il ritorno in Aula. Non capisco, scusami. Accantoniamo? Procediamo?
Allora, abbiamo due proposte di legge che si trovano nella stessa condizione, quindi, con emendamenti da concordare al fine di arrivare ad una valutazione condivisa. A questo punto, procediamo con la prossima proposta di legge, nel frattempo che si trova questa posizione condivisa.
La prossima proposta, il prossimo punto è il n. 5. Passiamo all’esame del ddl n. 120 del 17.5.2021, originariamente il punto 2) all’ordine del giorno.
Non ho capito, l’avete proposto? Quindi andiamo avanti.
Diamo per letta la relazione del n. 2 o il consigliere Paolicelli la vuole illustrare? Per letta.
Procediamo dunque al voto della legge. Sulla proposta di legge, al n. 2… Su questa proposta sono stati presentati numerosi emendamenti; sono tutti aggiuntivi al disegno di legge.
Partiamo con il voto sull’articolo 1. Ci sono interventi? L’articolo 1 è titolato “Modifiche all’articolo 39 della legge regionale 11 del 1999” sugli ostelli.
Se non ci sono interventi, apriamo la votazione.
Prego, consigliere Tammacco.
Speaker : TAMMACCO.
Solo un chiarimento. Siccome abbiamo tolto… È stata eliminata, rispetto alla legge dell’11 febbraio 1999, n. 11, la dicitura “giovani”, “ostelli per giovani” ed è rimasto “ostelli”. Va bene. Solo che poi, all’articolo 39 nuovo, punto 1, dice: “Sono ostelli le strutture ricettive attrezzate per il soggiorno e il pernottamento di giovani o gruppi di giovani”. Siccome la legge precedente dava un’età di 25 anni, vorrei capire se c’è qualche formula per capire quando uno è giovane o meno giovane rispetto a questa nuova formulazione.
Solo questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Buongiorno. Così come dice la legge, il pernottamento di giovani e gruppi di giovani, dei loro accompagnatori, di gruppi organizzati. È stata estesa la lettura in senso estensivo di chi può utilizzare queste strutture.
Speaker : PRESIDENTE.
Non si sente bene, assessore. Bisogna alzare la voce del computer.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
La mia è al massimo.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo fare qualcosa noi? Prego.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Dicevo che si è voluta superare la limitazione dei giovani, allargando appunto non solo ai giovani, gruppi di giovani, ma ai loro accompagnatori e a quei gruppi organizzati.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi c’è stato l’allargamento agli accompagnatori, ai gruppi organizzati. È chiaro il riferimento?
Consigliere Tammacco, non funziona il microfono.
Speaker : TAMMACCO.
Ho capito che è stato allargato agli accompagnatori ad altri gruppi organizzati. Per cui è il caso di lasciare “giovani”? Questa era la mia domanda, perché nel momento in cui non c’è un limite di età e si dice “il pernottamento di giovani, di gruppi di giovani e dei loro accompagnatori, gruppi organizzati, gestiti da soggetti pubblici o privati”, non essendoci un limite d’età, la domanda era se fosse opportuno o meno lasciare “giovani” oppure, in quel caso, utilizzare delle definizioni che anche a livello europeo ci sono dei giovani. Oggi “giovani” sono definiti coloro i quali hanno un’età fino a 29 anni o addirittura fino a 36 anni. Questo io non lo so. Anche eliminarlo, in questo caso, visto che è stato eliminato nella dicitura, nel titolo.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Posso, Presidente?
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, prego.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Convenzionalmente sono 32 anni. Si è lasciato “giovani” perché nel mondo degli ostelli di tutta Europa sono sempre “ostelli dei giovani”. [...] de jeunesse sono nati in Francia. Quindi, convenzionalmente si ritiene questa dizione di doverla tenere.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha sentito, consigliere Tammacco?
Siccome non è previsto un limite di età, il consigliere Tammacco si chiedeva se lasciare l’espressione “giovani” o no e quale fosse, poi, il limite. Posto che tutti ci sentiamo giovani.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Suggerirei di lasciarlo, perché in tutta Europa si definiscono così.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Tammacco.
Speaker : TAMMACCO.
Non ho ascoltato bene la risposta dell’assessore Bray, non per colpa mia, ma perché non prende il computer.
Certamente mi affido alle sue competenze. Era solo un chiarimento. Se sulla base degli studi effettuati deve rimanere così, va bene così, continuiamo, andiamo avanti, perché già abbiamo perso troppo tempo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Procediamo al voto sull’articolo 1.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 26, favorevoli 26.
L’articolo 1 è approvato all’unanimità.
Procediamo con l’articolo 2, modifiche all’articolo 40 della legge regionale n. 11/99.
Ci sono interventi? Prego, Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO.
Presidente, avrei voluto parlare prima. Siccome è un suggerimento, e mi rivolgo all’assessore Bray, io ho visto tra i requisiti che si destinano per persona 8 metri cubi… Questo è un discorso generale, assessore. Io penso che quei requisiti – 8 metri cubi – significhino una superficie di due metri, due metri e mezzo per tre. Mi sembrano troppo pochi, ecco; mi sembrano degli spazi e degli assembramenti non possibili. Poi, per il resto non ho da eccepire niente. Se per i requisiti fino all’approvazione definitiva c’è un approfondimento, assessore, forse sarebbe utile. Lo dico anche… assessore Lopalco, sto parlando. In questa legge, per gli ostelli si dice che ci devono essere dei requisiti particolari. Tra questi, assicurare 8 metri cubi per persona. Ora, otto metri cubi significa un’altezza di 2,70 per tre metri di spazio. Io penso che sia un po’ troppo poco. Lo dico ora, fino alla fine che votiamo la legge, se c’è una riflessione collettiva su questo dato.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Presidente, se mi permette. Presidente, posso?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Se capisco bene le parole del Presidente Zullo, è ovvio che la legge ha un valore che non tiene conto di questo periodo che stiamo vivendo e delle sue giuste osservazioni. Gli ostelli normalmente non hanno stanze singole, ma normalmente sono appunto letti a castello che prevedono la presenza di più di una persona che soggiorna. Questo è il motivo, anche questo abbastanza mediato in tutti gli ostelli dei Paesi europei, però la sua osservazione è giusta. Ora, ovviamente, è da considerare che la legge non voleva e non deve avere un carattere esclusivamente rivolto a questo periodo, ma avere un valore appunto per gli anni a venire.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Allora, possiamo procedere, se non ci sono altri interventi, al voto sull’articolo 2.
La votazione è aperta. Prego. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 3. Ci sono interventi? No.
Votiamo sull’articolo 3.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 28, favorevoli 28.
È approvato all’unanimità.
Articolo 4.
La votazione è aperta. Non ci sono interventi. Votiamo. Io vi vedo più di quanti votate lì. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 1.
L’articolo 4 è approvato.
Articolo 5.
Ha chiesto di parlare? Prego, Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO.
Sull’articolo 5, Presidente, io sono costretto a votare contro. Lo dico per quanto mi riguarda – il Gruppo è libero di decidere – per un fatto di coscienza medica. Da igienista non posso tollerare quei requisiti.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, ha qualcosa da aggiungere?
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
No, Presidente.
Capisco bene le attenzioni del Presidente Zullo. Credo che in un periodo pandemico siano tutte condivisibili. Il problema è che la legge dovrebbe avere valore da qui in avanti. Io non lo so se anche grazie all’aiuto dell’assessore Lopalco si possa trovare un modo per limitare in questa fase e avere quelle attenzioni che il Presidente suggerisce.
Speaker : PRESIDENTE.
L’assessore Lopalco c’è? Assessore Lopalco, non so se ha seguito la discussione, l’osservazione del Presidente Zullo rispetto all’articolo 5. Sono le tabelle: modifiche alla tabella F allegata alla legge regionale n. 11/99.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Sinceramente non ho la possibilità, qui su due piedi, di valutare questi aspetti. Immagino che chi ha compilato queste tabelle si sia riferito a qualche standard. Quello che si diceva prima sul fatto che un ostello ha delle caratteristiche diverse da quelle di una stanza d’albergo... Sono delle grandi camerate, che devono essere, ovviamente, per ragioni di base, comunque valutate sul principio dell’abitabilità. Quindi, già immagino che queste valutazioni siano delle valutazioni che si fanno ex ante, prima della costruzione di un ostello. Poi in queste grandi camerate ci sono i letti a castello in cui per la notte ci pernottano gli ospiti, giusto per il periodo notturno.
Immagino che ci sia stata una verifica. Ora, su due piedi, la verifica igienico-sanitaria di una tabella con quei parametri e quei requisiti, sinceramente, non sarei in grado di farla. Immagino che si siano riferiti a qualche standard.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Presidente, posso?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Vorrei aggiungere che i requisiti che abbiamo fissato, lo dico al Presidente Zullo, sono in linea con tutti quelli che ci sono nelle regioni italiane e in Europa. Questo dovrebbe essere garanzia di attenzione, come anche l’assessore Lopalco, che ringrazio, ribadiva.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Zullo, prego.
Speaker : ZULLO.
Assessore e Presidente, io non voglio mettere in difficoltà il Consiglio. Io voglio rispondere a un mio dato di coscienza. Da medico igienista ritengo che destinare 6 metri cubi di aria a una persona ‒ ripeto, da medico igienista io credo che non sia un requisito accettabile per la vita delle persone. Vedete, significa stare, come dire… Sei metri cubi sono due per tre; se l’altezza è 2.70 minimo, perché per essere abitabile una superficie deve avere 2.70, significa che io sto in due metri, cioè il letto. Non ho lo spazio nemmeno per muovermi.
Allora, io ho detto – e lascio libero anche il Gruppo, la mia non è un’indicazione di Gruppo –sono un medico igienista, ritengo, dal mio punto di vista, tenuto conto che i DM 75, poi modificati, sui requisiti igienici delle abitazioni, parlano di ben altro, quindi io mi sono immedesimato nel fatto che questo è un ostello, non è un appartamento, perché i requisiti sono ben altri, molto più larghi…Permettetemi, senza mettere in difficoltà il Consiglio, siccome la legge io la voterò, permettetemi di dire che non venga un collega medico igienista a dire tu igienista in Consiglio hai votato… Io non lo posso fare, che non venga qualche persona che mi dica “tu hai votato in maniera tale che…”, io non voglio usare determinati termini, ma, ripeto, se l’altezza è 2.70, la superficie è quella del letto; non lo so chi vive in questo modo, sia pure per una notte o due notti, io non lo so. Poi, il fatto del Covid… Speriamo che non ci sia più, ma dobbiamo prendere atto che comunque dobbiamo confrontarci ancora con il Covid, per cui il Consiglio vada avanti, non voglio creare disturbo, ma permettetemi di esprimere un dato di coscienza.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene, se non ci sono emendamenti procediamo al voto. Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Grazie. Io volevo chiedere all’assessore se ci sono difficoltà nell’aumentare questi parametri. Mi sfugge questo dettaglio. È un problema aumentare eventualmente questi parametri, queste misure? Questo mi sfugge.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma di quali differenze parliamo tra l’una e l’altra? Consigliere Zullo, lei ha visto le prime e le ultime. Giusto per chiarezza, di quali differenze parliamo?
Speaker : ZULLO.
Presidente, io non parlo di differenze, perché non ho visto né le prime né le ultime. Io ho visto queste tabelle; se io leggo che si devono assicurare 8 metri cubi per persona, riducibili a 6 metri cubi, io vi dico che la persona non respira.
Ma voi votatelo, scusate. Io in coscienza posso dire che non condivido? Votatelo. Non sto dicendo nulla. Secondo me, 6 metri cubi significa che il soggetto non respira, 8 metri cubi, riducibili addirittura a 6, per posto letto. Nel posto letto c’è una persona. Votate.
Siccome Lacatena dice che 8 metri cubi è tantissimo, votatelo. Perché non mi capite? Io devo votare contro. Voi votate a favore. Se dice che 8 metri cubi sono tantissimi, io non so su che base si dica che 8 metri cubi sono tanti.
Per persona. Vedi le superfici. Io voterò contro.
Speaker : PRESIDENTE.
Procediamo al voto.
Se non ci sono altri interventi, procediamo al voto. Prego.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 30, favorevoli 29, contrari 1, astenuti 3.
L’articolo è approvato.
Assessore, mi sembra che questo sia l’ultimo articolo. Vedo bene?
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Sì, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Con le tabelle si chiudono gli ultimi articoli.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Presidente, c’è quello sugli stabilimenti balneari dopo.
Speaker : PRESIDENTE.
Emendamento?
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
No. Articolo.
Speaker : PRESIDENTE.
Nel progetto di legge che ho qui non c’è l’articolo.
L’articolo 5 l’abbiamo già approvato.
Dice che c’è un articolo 6 sugli stabilimenti balneari. Non c’è.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Dopo le tabelle, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho capito.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Dopo le tabelle.
Speaker : PRESIDENTE.
Dopo le tabelle qui non risulta.
Articolo 3, norma finale.
Non è possibile.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Nel testo approvato dalla Giunta era l’articolo 2: modifiche alla legge regionale riguardanti la disciplina della classificazione degli stabilimenti balneari.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma non può essere un articolo 2. Noi stiamo all’articolo 5.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Ho detto che rispetto al testo approvato dalla Giunta era l’articolo 2.
Speaker : PRESIDENTE.
Il disegno di legge che abbiamo termina con le tabelle.
Può leggere, per cortesia, che cosa dice ‒ vediamo di ricostruire i passaggi ‒ quello in suo possesso?
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
“Alla legge regionale 11 febbraio 1999, n. 11, sono apportate le seguenti modifiche: a) all’articolo 49-bis (classificazione), al comma 2, la parola ‘decorrerà’ è sostituita dalla parola ‘decorre’ e le parole ‘in fase di prima applicazione della presente legge’ sono abrogate; b) all’articolo 49-bis, il comma 5 è sostituito dal seguente”.
Speaker : PRESIDENTE.
Questa formula sta in un vecchio testo che è stato rielaborato dalla Commissione. Quindi, per noi il DDL finisce con le tabelle.
Fate una verifica, magari, se questi articoli 2 e 3 che sono richiamati stanno altrove, stanno all’interno. In realtà no, non ci sono.
Gli articoli li abbiamo approvati; queste due formulazioni, che sono en passant, perché dopo l’articolo 5 si scrive articolo 2 e non è possibile…Ma non ci sono queste formule.
Il testo che è uscito dalla Commissione e che è stato scaricato su internet, sul nostro portale, è un testo che non contiene quelle due formulazioni che c’erano originariamente dopo le tabelle e che sono peraltro impraticabili, perché recitano “articolo 2” e “articolo 3” e vengono dopo l’articolo 5. Nel testo invece aggiornato con i lavori della Commissione noi abbiamo il disegno di legge che si chiude con le tabelle.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Presidente, in Commissione, col direttore […] eravamo presenti, queste sono state approvate; d’altra parte, se c’è la firma dell’assessore Piemontese c’è esclusivamente per queste due norme, altrimenti non ci sarebbe bisogno.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi si deve trattare di un emendamento, probabilmente.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Lo presentiamo come emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è il Presidente Paolicelli? Ci può illustrare che cosa…? Ricostruiamo, in maniera tale da approvare oggi il disegno di legge, così come richiesto dall’assessore. Penso che abbiamo ricostruito.
Assessore e colleghi consiglieri, abbiamo fatto una comparazione tra il testo arrivato in Commissione e il testo che è uscito dalla Commissione.
La norma a cui alludeva lei, assessore, che sarebbero queste proposte di articolo 2 e 3 successive alla tabella, in realtà nella definizione del testo sono state introdotte nell’articolo 3. Quindi, l’articolo 3, oggi, che noi abbiamo già approvato, contiene modifiche all’articolo 49 della legge regionale 11. Parte così: “al comma 2 dell’articolo 49-bis della legge regionale n. 11/99 sono apportate le seguenti modifiche: la parola ‘decorrerà’” eccetera, eccetera. C’è stato un restyling del testo in maniera tale che si arrivasse alla definizione attuale. Quello che lei chiedeva è stato inserito nell’articolo 3.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Va bene, Presidente. Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso ci siamo tutti. Sin qui l’articolato.
Ora passiamo agli emendamenti, che sono emendamenti aggiuntivi rispetto all’articolato.
Il primo emendamento aggiuntivo riguarda la disciplina delle strutture ricettive: “Alla legge regionale 11 giugno 2018, n. 25 ‘Disciplina delle associazioni Pro-loco’, come modificata dalla legge regionale 19 aprile 2021, n. 5 (modifiche alla legge regionale 11 giugno 2018, n. 25), sono apportate le seguenti modifiche: all’articolo 5 il comma 2 è soppresso; all’articolo 5 il comma 3 è soppresso.
Questo è un emendamento che abbiamo firmato con riguardo alle pro loco.
Ci sono interventi? Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Non ho capito bene. Avevo chiesto delle delucidazioni prima. Volevo capire se ci fossero dei motivi particolari per i quali non si possono modificare quelle misure, che sono state oggettivamente giustamente sottolineate dal consigliere Zullo. Oggettivamente 6 metri cubi è una stanza di due metri per un metro. Chiamarla “stanza”, onestamente... Se andiamo a vedere la legge...
Non cambia granché. Comunque lo spazio per una persona è di due per uno, alla fine. Di metri quadri. No, di metri cubi sono 6. Di metri quadri sono 2 per una persona.
Speaker : PRESIDENTE.
Di quanti metri cubi parla la tabella? La tabella parla di 8 o 6 metri cubi.
Speaker : TUTOLO.
6 metri cubi sono due metri quadri. Due metri quadri per una persona, oggettivamente, sono pochini.
Ho capito, per dormire, ma non è che vai in coma e cadi direttamente sopra il letto. Se ti vuoi girare un pochino... Non è che ti prendono già dormendo e ti mettono a letto, come i bambini.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, non possiamo consentire questo dibattito fatto così.
Il consigliere Tutolo ha posto una domanda. La domanda del consigliere Tutolo è chiara.
Consigliere Tutolo, sta parlando senza microfono.
Il consigliere Tutolo ha fatto una domanda, ha fatto una richiesta di precisazione. Se qualcuno vuole dargli una risposta, ovviamente a suo buon cuore, come si dice, perché la questione è stata già trattata, nel senso che l’articolo è stato già votato.
Prego.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Presidente, se posso.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore. Vi prego di stare ognuno al proprio posto in maniera tale da consentire l’ordine della seduta. Prego.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Se prendiamo ad esempio gli standard […] approvati alla Regione Lombardia, si dice appunto (leggo testualmente) “8 metri cubi riducibili a sei nelle località situate oltre i 600 metri di altitudine, tenendo conto appunto….
Speaker : PRESIDENTE.
Scusi, assessore, devo tradurre perché non si sente bene. Secondo una legge approvata dalla Regione Lombardia, si riprende lo stesso tema: otto metri cubi, riducibili a sei se si tratta di luoghi posizionati su alture per più di 600 metri.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Consigliere Tutolo, vuole intervenire di nuovo?
Possiamo dare il microfono al consigliere Tutolo, che deve fare una battuta, e poi chiudiamo l’argomento perché…
Speaker : TUTOLO.
Eccolo, volevo valutare l’opportunità, insieme a tutti gli altri, di fare un emendamento. Capisco che la Regione Lombardia ha deliberato questo, però onestamente se a noi sembra antipatico, non è che ci dobbiamo, per forza di cose, adeguare a quello. Ogni tanto possiamo fare pure una roba che è diversa. Se oggettivamente riteniamo che sia…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Tutolo, abbiamo già votato. Abbiamo già approvato la norma, quindi…
Speaker : TUTOLO.
No, non è così.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, però è già discusso, è già approvato.
Speaker : TUTOLO.
Si può fare un emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì può fare ma è già approvato.
Speaker : TUTOLO.
Un emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Si può fare, ma non possiamo fare un’altra discussione adesso, su una norma già votata.
Speaker : TUTOLO.
Io sto dicendo: si può fare un emendamento? Voglio proporre un emendamento. Posso proporre un emendamento?
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo votato adesso.
Speaker : TUTOLO.
Tutta la legge?
Speaker : PRESIDENTE.
La norma.
Speaker : TUTOLO.
Già l’abbiamo votata la legge?
Speaker : PRESIDENTE.
La norma.
Adesso, invece, rispetto a questo emendamento, ci sono osservazioni, ci sono interventi? No. Allora procediamo al voto. Stiamo votando l’emendamento sulle Pro loco. Votate.
Chi deve votare? Chi non ha votato? La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Emendamento aggiuntivo n. 2: “Disposizioni urgenti in materia di presidi di riabilitazione funzionale di soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche, sensoriali o miste”.
Prego, Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO.
Presidente, volevo una spiegazione. Quali situazioni stanno in questo tipo di emendamento? Mi sembra una norma che va a sanare un qualcosa, perché, da come leggo io, il fabbisogno di prestazioni residenziali e semiresidenziali dei presidi eccetera comprende, ai fini dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamento altresì i posti residenziali per i quali, a seguito di istanza di autorizzazione alla realizzazione, alla data di entrata in vigore del medesimo Regolamento regionale, sia stata richiesta dal Comune la verifica di compatibilità al fabbisogno della Regione e anche successivamente all’entrata in vigore del medesimo Regolamento regionale sia stato rilasciato il relativo parere.
Se io sto a realizzare una struttura faccio domanda al Comune. Il Comune la manda alla Regione. La Regione verifica il parere di compatibilità. Perché intervengo con una norma?
Speaker : PRESIDENTE.
Perché evidentemente in questi casi generali, ovviamente, e astratti, come sempre deve fare la legge, la Regione non ha provveduto a esaminare la domanda prima che ci fosse il Regolamento, a seguito però di una domanda regolarmente presentata prima del Regolamento. Quindi, sostanzialmente, l’istanza di autorizzazione alla realizzazione è presentata precedentemente rispetto all’entrata in vigore del Regolamento regionale e richiesta al Comune. Invece è autorizzata anche successivamente alla presentazione del Regolamento regionale, ma non senza che il parere di compatibilità sia stato verificato nel tempo debito prima dell’entrata in vigore del Regolamento.
Speaker : ZULLO.
Scusate, ma il parere di compatibilità è indipendente dal Regolamento. Stava prima del Regolamento e sta sempre.
Speaker : PRESIDENTE.
Perciò verifica che sia stato rilasciato e attesta la correttezza della procedura.
Speaker : ZULLO.
No, qui c’è qualcosa che non va. Ce lo dovete dire. Se c’è qualche situazione ce ne dovete parlare. Non esiste. La regola è: io presento la richiesta per realizzare una struttura, la presento al Comune, il Comune la manda alla Regione, la Regione verifica la compatibilità. Questa regola era vigente prima del Regolamento ed è vigente dopo il Regolamento.
Speaker : PRESIDENTE.
E non è cambiata dalla norma, la norma non la cambia.
Speaker : ZULLO.
E allora qual è la necessità di questa norma?
Speaker : PRESIDENTE.
Regolare casi che prevedono…
Speaker : ZULLO.
Casi quanti? Chi sono i casi?
Speaker : PRESIDENTE.
Non lo so quanti…
Speaker : ZULLO.
Presidente, le strutture sociosanitarie, riabilitative, non è che sono casi. È una. Questa è una norma a una situazione. A firma sua, ecco perché io dico: chi è, che cosa c’è? Allora, si vuole capire tramite l’Assessorato se c’è una questione in sospeso? Noi vogliamo capire.
Speaker : PRESIDENTE.
Non lo so, l’assessore è qui, però non mi pare mai che queste norme siano a caso. Prego, assessore.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
L’ho sottoposto all’analisi tecnica degli uffici che non mi hanno rilevato nessuna eccezione. Si può fare, il Consiglio può votarla. È un emendamento, diciamo, assolutamente legittimo.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Zullo, prego.
Speaker : ZULLO.
Devo fare un subemendamento, se non c’è nessuna obiezione per questo tipo di struttura, non ci deve essere per nessuna struttura sanitaria o sociosanitaria. Io non riesco a capire perché non c’è un’obiezione rispetto a delle norme che contingentano il fabbisogno. Noi abbiamo un fabbisogno contingentato. Noi oltre il fabbisogno non è che possiamo andare perché…
Speaker : PRESIDENTE.
No, non c’è dubbio che non si può andare oltre il fabbisogno.
Speaker : ZULLO.
Con questo si va oltre il fabbisogno.
Speaker : PRESIDENTE.
No, non è possibile.
Speaker : ZULLO.
È così. Allora, a questo punto, io faccio un subemendamento dove diciamo che questo lo estendiamo a tutti e andiamo incontro a quella che è la nostra idea di libertà nell’intrapresa delle attività sanitarie e sociosanitarie. Ma qui non potete venire con questo tipo di emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Vogliamo vedere il parere dell’ufficio, assessore?
Il parere dell’ufficio sull’emendamento. Il parere è favorevole, con riserva di valutare ulteriori oneri.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
[…] con riserva in relazione alla copertura dei maggiori oneri che la proposta normativa comporta. Si segnala che se l’intervento lo si intende a invarianza di spesa, il fondo dedicato all’acquisto di prestazione a strutture ex articolo 26 andrà ripartito fra nuove strutture superiori rispetto a quello vigente a seguito della immissione nel sistema di accreditamento di ulteriori soggetti.
Speaker : ZULLO.
[…] Ma è possibile che i pareri li dovete avere voi e noi no?
Speaker : PRESIDENTE.
In ogni caso, il parere dell’assessore è favorevole sull’emendamento. Come facciamo sempre, in ogni caso di emendamento, così facciamo.
Speaker : ZULLO.
Io devo votare.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci mancherebbe. Quello che le sto dicendo è che per tutti gli emendamenti è così che procediamo.
Speaker : ZULLO.
Ho capito. Il parere tecnico lo posso avere? Lo posso vedere?
Speaker : PRESIDENTE.
Non è sull’articolato. È chiaro? È sull’emendamento.
Speaker : ZULLO.
Lo può ripetere?
Speaker : PRESIDENTE.
Lo può rileggere, assessore? Così rimane.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Il parere è favorevole a invarianza di spesa, nel senso che se in seguito a questo emendamento dovessero essere acquistate delle prestazioni da nuovi soggetti, il tetto massimo delle prestazioni acquistabili rimane sempre lo stesso.
Speaker : PRESIDENTE.
A invarianza.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
A invarianza di spesa.
Speaker : ZULLO.
Il presente emendamento chiarisce che devono ritenersi inclusi nel fabbisogno regionale, ai fini dell’autorizzazione, all’esercizio, all’accreditamento, anche i presìdi che abbiano conseguito…
Come fate a dire che è a invarianza di spesa?
Speaker : PRESIDENTE.
Non c’è un’ulteriore copertura finanziaria.
Speaker : ZULLO.
Come fate, allora? Scusate, voi autorizzate una struttura ai fini dell’accreditamento però poi non c’è… Che fate? Li togliete a quelli che già lavorano? La presa in carico del soggetto disabile è una presa in carico a ciclo continuativo, a lungo termine. Significa che dovete togliere i pazienti da una struttura per metterne un’altra.
Speaker : PRESIDENTE.
Anche il fabbisogno è invariato qui.
Speaker : ZULLO.
Appunto.
Speaker : PRESIDENTE.
Così leggo.
Speaker : ZULLO.
Come invariato? Qua va a incrementare il fabbisogno. “Devono ritenersi inclusi nel fabbisogno…”.
Speaker : PRESIDENTE.
Inclusi.
Speaker : ZULLO.
Inclusi nel fabbisogno, e che significa?
Speaker : PRESIDENTE.
Inclusi.
Speaker : ZULLO.
Bene. E come fate a lavorare? Dovete togliere budget a chi lavora.
Speaker : PRESIDENTE.
Sempre che sia legittimo nella procedura. È questo che… no?
Sempre che sia legittima la procedura.
Speaker : ZULLO.
Scusate, voi potete votare tutto quello che volete, ma questa, ve lo dico, è una porcheria. Questa è una porcheria, mettetevelo bene in testa. Non potete metterci nelle condizioni di fare i cani da guardia rispetto a quello che ci infilate dentro. Questa è una porcheria perché le norme sono sacrosanti, sono sigillate e non… guardate, francamente portatemi i dirigenti, perché io non posso assistere a un dirigente che mi porta una norma del ‘98 e mi dice che la Regione non può intervenire quando siamo alla modifica del Titolo V della Costituzione, e poi un dirigente che in via informale dice “sì, va bene, purché a invarianza di spesa”. Ma quale invarianza di spesa? Qui si incide su chi sta nel fabbisogno, allora aumentate il fabbisogno, se avete questa… se volete farlo, voi aumentate il fabbisogno e aprite per tutti, perché questa è la nostra idea: libertà, liberalizzazione. Ma non così. Non son cose che si fanno, queste.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Ci sono ulteriori interventi?
Mettiamo al voto la proposta.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 21, contrari 14.
L’emendamento è approvato.
C’è un emendamento aggiuntivo: “dopo l’articolo 2 è introdotto il seguente: Interventi a favore dei soggetti fragili per l’accesso all’istituto di amministrazione di sostegno e dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati”. Rispetto a questo emendamento, l’ho presentato io sulle osservazioni che sono intervenute da parte della Presidenza del Consiglio, con riferimento alla quantificazione del giudice tutelare.
Noi aggiungevamo questa formula così come quantificato dal giudice tutelare per indicare il rimborso che veniva dato ai soggetti fragili per l’accesso all’istituto di amministrazioni di sostegno. La Presidenza del Consiglio ci suggerisce di sopprimere queste parole per evitare che sia indeterminata la somma da dare a titolo di rimborso.
In realtà, però, dicevamo come quantificato dal giudice tutelare, quindi non è indeterminata, ma si riferisce all’unico soggetto che ha il potere di determinare la somma.
Detto questo, però, abbiamo raccolto l’osservazione della Presidenza del Consiglio per evitare che ci sia una opposizione, un conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale, per una formula di questo tipo.
Lo sottopongo all’approvazione.
Se non ci sono interventi, la votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Emendamento aggiuntivo: disciplina delle strutture ricettive delle attività turistiche ad uso pubblico gestite in regime di concessione. Introduce all’articolo 13, comma 3-bis, della legge regionale 1° dicembre 2017, n. 49, che è la disciplina della comunicazione dei prezzi e dei servizi e delle strutture turistiche ricettive, eccetera, eccetera. Dopo le parole “l’annualità 2020” sono aggiunte le seguenti “e 2021” poste in essere nel perdurare dello stato di emergenza dichiarato con provvedimenti normativi statali e la riproposizione di una norma che riguarda le strutture ricettive con riferimento ad alcuni obblighi che erano stati introdotti.
In che senso? Sì, avete ragione. Questo è il numero 5. È l’emendamento numero 5.
Il numero 4 era appiccicato al numero 3. Non abbiamo ancora aperto la votazione.
Torniamo al numero 4, emendamento aggiuntivo: “Modifiche alla legge regionale n. 12/1980, costituzione dell’Istituto regionale pugliese per la storia dell’antifascismo, della Resistenza e della Costituzione. Alla legge regionale n. 12/1980 sono apportate le seguenti modificazioni: al primo comma, n. 2, dell’articolo 2, dopo le parole ‘altre iniziative culturali’, sono aggiunte le seguenti parole ‘anche su indicazione del Consiglio regionale’. Dopo il primo comma dell’articolo 3 si aggiunge il seguente comma: ‘Il Consiglio regionale socio di diritto dell’istituto”; al primo comma dell’articolo 7 le parole ‘la Regione’ sono sostituite dalle parole ‘il Consiglio regionale’”.
Ci sono interventi? No. Votiamo.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Adesso l’emendamento di cui stavamo parlando prima. Non lo ripeto per brevità. Primo presentatore Filippo Caracciolo, poi Lopane, Stellato, Di Bari.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti? No. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 6, Luigi Caroli primo presentatore.
Emendamento all’articolo 39-bis, comma 1, del disegno di legge n. 120 del 17/05/2021: “Alle parole ‘sono ostelli per escursionisti le strutture ricettive attrezzate per il soggiorno e il pernottamento di escursionisti ubicate in aree rurali’ sono aggiunte le seguenti parole ‘comprese le case cantoniere di proprietà dell’Acquedotto pugliese in disuso presenti lungo l’intero percorso del canale ciclabile dell’Acquedotto pugliese’”.
Ci sono interventi? Volete chiarire? Prego, Vicepresidente.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie. Io vorrei approfondire meglio con i colleghi che hanno presentato questo emendamento. Sulla base di che cosa noi stabiliamo che dei beni di proprietà di una azienda altra rispetto alla Regione vengono sostanzialmente tolti dal patrimonio di una Spa come Acquedotto Pugliese e adibiti ad altro?
La relazione dice che sono ostelli della gioventù, comprese le case cantoniere di proprietà dell’Acquedotto Pugliese. Se sono di proprietà dell’Acquedotto Pugliese, il Consiglio regionale può togliere dei beni che magari risultano essere funzionali o strumentali all’attività di impresa? Chi definisce se sono in uso o in disuso? Da questo punto di vista, credo che l’emendamento debba essere oggettivamente rivisto.
Speaker : PRESIDENTE.
Vuole intervenire. Prego, consigliere Caroli. Non sentiamo. Non sentiamo. Potete dare un microfono al consigliere Caroli?
Speaker : CAROLI.
Dicevo, anche l’intero canale, che parte da Caposele e arriva a Santa Maria di Leuca, è di proprietà dell’Acquedotto Pugliese. Il canale, che parte da Caposele e arriva a Santa Maria di Leuca, è totalmente di proprietà dell’Acquedotto Pugliese. Viene data la possibilità di poter circolare in alcuni tratti. Su quel canale è stato fatto un intervento diretto da parte della Regione. È stata fatta la riqualificazione e oggi c’è un tratto di circa…
Io infatti non sto dicendo che domani mattina devono essere concessi a chicchessia, però prevedere, dare la possibilità già da oggi, di poter intervenire su quelle strutture in disuso, di proprietà dell’Acquedotto che vorrebbe in qualsiasi modo dare in concessione ad associazioni, perché ci sono state già più manifestazioni.
Detto questo, oggi lo recepiamo, lo prendiamo in considerazione. Dopodiché lo condizioniamo, comunque sia, a un accordo con AQP, perché noi non siamo proprietari.
Noi oggi stiamo solo dicendo che, ove fosse possibile, magari condizionandolo a un accordo con AQP, sarà possibile creare lungo questa opera infrastrutturale (unica in Italia), all’interno degli stessi, degli ostelli. Non stiamo dicendo domani mattina. Fermo restando un accordo che dovrà essere santificato e sancito comunque con AQP.
Dobbiamo aggiungere solo quello: condizionarlo comunque sia a un accordo con AQP.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
La sezione patrimonio della Regione Puglia è l’Acquedotto pugliese. Come si fa?
Speaker : CAROLI.
Qui non dovranno essere fatti tutti da Regione Puglia. L’accordo non è che deve essere fatto tra Regione Puglia e AQP. Noi dovremmo solamente, in questo momento, incartare la disponibilità di Acquedotto...
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Chi la incarta? Da un punto di vista amministrativo, della procedura amministrativa, quale ufficio, quale sezione incarta...
Speaker : CAROLI.
L’accordo viene fatto con la Regione, ferma restando la disponibilità a poterlo dare anche a soggetti terzi. Se domani mattina si alza il privato può chiedere in concessione...
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Quello è un altro passaggio ancora.
Speaker : CAROLI.
Lo discipliniamo già da oggi.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Noi stiamo parlando di beni che non sono nella nostra disponibilità. Ragion per cui non possiamo decidere...
Speaker : CAROLI.
Prevediamo l’accordo, assessore.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Lo dobbiamo scrivere. Dobbiamo specificarlo. Questo sto dicendo.
Questo emendamento va riscritto, altrimenti così non può essere votato.
Speaker : CAROLI.
Oltretutto è quanto mai necessario intervenire...
Speaker : PRESIDENTE.
Almeno con una previa intesa.
Speaker : CAROLI.
Tantissime di queste strutture sono diventate un vero e proprio pericolo.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Sono d’accordo.
Speaker : PRESIDENTE.
Non sta discutendo nel merito.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Io non discuto la questione...
Speaker : CAROLI.
Sì, è chiaro, perché ad oggi non è stato santificato l’accordo.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Il punto è che per poter trasformare un bene di Acquedotto pugliese in un ostello c’è bisogno di un’intesa con l’Acquedotto pugliese rispetto ai beni in disuso.
Speaker : CAROLI.
Lo condizioniamo comunque sia all’intesa. È interesse loro quello di disfarsene il prima possibile e cercare di recuperarli.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bellomo. Prego.
Speaker : BELLOMO.
Giustamente mi faceva rilevare il Presidente Lacatena che può essere dirimente la questione. Noi non facciamo riferimento all’Acquedotto, alla Bellomo Spa piuttosto che ad altri. Se diamo le caratteristiche dell’immobile ci togliamo il problema, nel senso che tutti gli immobili che hanno determinate caratteristiche, quindi ivi compresi eventualmente, in presenza di un accordo, che sia di AQP o di qualsiasi patrimonio esista, noi lo cambiamo in quella maniera e credo che possiamo risolvere il problema.
Sull’emendamento, tra l’altro firmato da me, credo che l’obiezione dell’assessore sia pertinente.
Speaker : PRESIDENTE.
Previa intesa. Basterebbe aggiungere “previa intesa”.
Speaker : BELLOMO.
Io tolgo le parole “Acquedotto” piuttosto che altro, di tutti gli immobili che hanno determinate caratteristiche e quindi io non dico né Acquedotto, né altro.
Se l’Acquedotto piuttosto che altri fanno un accordo con la Regione rientreranno sempre che hanno determinate caratteristiche. La segnalazione è sulle caratteristiche più che sulla proprietà. Credo che su questo anche l’assessore Bray, che credo abbia anche lui competenza come parere…
Speaker : PRESIDENTE.
Certo. Assessore Bray, sta seguendo questo emendamento? Questi sono emendamenti arrivati stamattina, quindi neanche noi abbiamo potuto approfondirli, però praticamente non so se ha il testo dell’emendamento.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Sì, ho il testo dell’emendamento. Concordo che la proposta del consigliere Bellomo probabilmente ci permette di destinare quelli che sono dei luoghi anche in disuso ad un fine di bene comune, come stiamo cercando di fare per quegli immobili destinati ad ostelli per escursionisti.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi va riformulato l’emendamento.
Lo riformulate, per cortesia? Ci ritorniamo. Consigliere Bellomo, riformulate l’emendamento insieme al consigliere Caroli, all’assessore Piemontese, sentendo l’assessore Bray e poi ci ritorniamo. Tanto ne abbiamo altri di emendamenti.
Accantoniamo per un attimo questo emendamento. Poi dobbiamo tenere memoria di queste cose accantonate.
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie. Prima che vi impegnate a scrivere tanti emendamenti, vi dico che con riferimento ad Acquedotto Pugliese è inammissibile questo emendamento per un motivo che vi spiegherò tra un attimo. Con riferimento, invece, ad altri beni, non mi pare che abbiamo la competenza a modificare il Codice civile, soprattutto del patrimonio disponibile. Mi pare che questa competenza ancora non ce l’abbiano attribuita. Però, per ordine, su Acquedotto Pugliese innanzitutto il canale principale va da Caposele a Villa Castelli Monte Fellone e non arriva fino a Santa Maria di Leuca. Da Monte Fellone a Santa Maria di Leuca c’è il grande sifone leccese. Il grande sifone leccese è tutto in trincea, quindi lungo quel percorso non c’è nulla. Con riferimento al canale principale, stiamo parlando di demanio idrico. Quelle che voi chiamate case cantoniere – alcune sono state dismesse, ma fanno parte del patrimonio idrico, sono nell’ambito dei 240 chilometri quasi del canale principale, che porta l’acqua a pelo libero, che significa con una degradazione di 40-50 centimetri a chilometro, quindi senza il bisogno della forza di gravità – quelle che voi chiamate case cantoniere sono in realtà delle cabine di ispezione oppure allocazione di mezzi elettromeccanici per poter consentire che l’acqua scorra così come deve.
A un certo punto, Acquedotto Pugliese decide, finanziati dalla Regione, di utilizzare il demanio idrico e il canale principale per consentire le ciclovie dell’acqua. Naturalmente quella grande operazione fece in modo anche che si regolamentasse, si capisse cosa era accaduto dal lontano 14 aprile del 1915, quando a Bari arriva per la prima volta l’acqua da quel canale, e si capì che – consigliere Caroli, purtroppo è così, io mi rendo conto che la vita amministrativa è difficile – in realtà c’erano molte interferenze private su quel canale principale per cui furono eliminate e furono riordinate.
Ora, giungere a dire, con una legge regionale (Presidente, io ho visto anche lei suggerire, impegnarsi nei suggerimenti, però, francamente, mi pare che non ci siano suggerimenti da dare), impegnarsi nel dire che, sia pur intesa o sottintesa, quei beni sono beni che possono essere destinati a un utilizzo diverso rispetto a quello del demanio idrico, a me sembra francamente eccessivo. Peraltro, non è possibile disporlo attraverso una legge regionale perché quella significa imprimere una destinazione d’uso al demanio idrico oppure, ove fosse, ma non lo è, patrimonio disponibile, significa andare ad imprimere una destinazione al patrimonio disponibile di un altro soggetto.
Ne deriva che se invece il significato è: caro assessore Piemontese, o chi ha la competenza ad occuparsi di Acquedotto Pugliese, potete parlare con Acquedotto Pugliese e verificare in che modo possiamo valorizzare questa potenza idraulica, salvaguardando sia la funzionalità rispetto... È un altro discorso, ma mica c’è bisogno di una norma per fare questa attività. Questa attività si compie perché la Regione Puglia è azionista unico di Acquedotto pugliese e dice ai manager di Acquedotto pugliese: facciamo un’ulteriore rivalutazione del patrimonio idrico. Okay? E magari la Regione Puglia destina anche dei fondi per poter completare la ciclovia.
Assessore, le dirò di più. Se proprio siete interessati a questo argomento, questo argomento, se si esclude la parte che va da San Marco, frazione di Locorotondo, fino quasi a Villa Castelli, che attraversa un pezzo del territorio di Martina Franca, un pezzo del territorio di Cisternino e un pezzo del territorio di Ostuni, ha bisogno, invece, di essere completata nella parte che va da San Marco di Locorotondo fino a Noci. Tanto per discutere della parte più importante e imponente che abbiamo in Puglia e che è visibile, con i suoi bellissimi ponti canali. Per esempio, uno che conosce bene il collega Lacatena è quello che dalla strada Canale di Pirro, Putignano, all’intersezione con l’incrocio per Alberobello, passa sotto quel bellissimo ponte canale che, se recuperato, sarebbe una cosa bellissima e completerebbe il percorso.
L’azionista Regione Puglia, quindi, potrebbe impegnarsi a fare questo tipo di attività. Valorizziamo quell’altro tratto delle ciclovie e celebriamo la grande epopea dell’Acquedotto pugliese. Ma discutere delle cabine di ispezioni come se fossero le case coloniche dell’ANAS e magari immaginare che con una legge regionale si possa imprimere una destinazione diversa al demanio idrico, ovvero, forse non è patrimonio disponibile, imporre una destinazione a un soggetto giuridico diverso, che si chiama Acquedotto pugliese, mi pare francamente eccessivo.
Dopodiché, capisco la sensibilità dei colleghi proponenti però, di fronte all’impossibilità tecnico-giuridica, mi pare che nessuna mediazione sia possibile.
Scusate la durezza. Siccome ho speso tanti anni della mia vita amministrativa al servizio dell’Acquedotto pugliese, a volte mi ricordo di questa cosa, anche se non bisogna mai tornare nei luoghi in cui si è stati felici. Mi ricordo di questa cosa, quindi sono abbastanza ruvido nel dare il mio punto di vista.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Vicepresidente, prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente.
Condivido pienamente quello che ha detto il collega Amati. Ragion per cui invito i colleghi a trasformare questo emendamento, che è una legge, e mi sembra eccessivo legiferare su una roba del genere, in una sorta di invito, in una mozione, in una nota che indirizzate all’assessore competente, nel caso di specie il sottoscritto, e sulla scorta di questo, come diceva il collega Amati, interessiamo Acquedotto Pugliese in qualità di azionista per comprendere quali sono i beni in disuso, beni non strumentali, che possono essere adibiti alla finalità prevista dall’emendamento.
Credo che in questo modo raggiungiamo l’obiettivo in maniera molto più semplice e coerente. Fare una legge su una roba del genere è davvero eccessivo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Prego, Presidente Bellomo.
Speaker : BELLOMO.
Cogliendo anche lo sforzo dell’assessore, essendo firmatario, accolgo l’invito, ma volevo chiedere all’assessore se noi nella mozione facciamo qualcosa di più, impegniamo eventualmente la Giunta regionale a finanziare, ovviamente nei limiti delle disponibilità di bilancio eccetera eccetera, affinché quei ruderi, che tali sono, possano diventare altro.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Consigliere Caroli, prego.
Speaker : CAROLI.
L’intendimento era quello proprio di ricomprenderlo all’interno del novero delle strutture che potessero divenire ostelli per escursionisti le case cantoniere di proprietà dell’Acquedotto. Siccome, rispetto a quello che diceva poc’anzi il collega Amati, probabilmente mi sfugge qualcosa, ma la maggior parte di queste sono delle vere e proprie case cantoniere, che nulla hanno a che vedere con il monitoraggio, controllo, riscontro di quelle che sono le pressioni e la gestione dell’impianto, e oltretutto la maggior parte di queste è posizionata nella parte a valle rispetto a Monte Fellone, ve ne sono due nel territorio di Grottaglie che sono molto interessanti, così come ve ne sono alcune all’interno della Valle d’Itria, l’intendimento nostro era quello di dare fin d’ora la destinazione a queste strutture, considerati ormai la quantità e i volumi di movimentato turistico che ci sono sulla ciclovia e allo stesso tempo cercare di anticipare i tempi.
Poi era sicuramente intendimento nostro quello di investire il Governo regionale per trovare una sintesi con Acquedotto, perché comunque sia gli immobili non erano di nostra proprietà, motivo per cui ora o chiederemo… Sì, lo ritiriamo, ma potremmo anche chiedere eventualmente un incontro in Commissione per poter discutere con gli organi preposti di AQP se ci sono le condizioni, siccome loro più volte lo hanno manifestato, visto anche lo stato di abbandono e di vetustà in cui gli stessi versano.
Speaker : PRESIDENTE.
Perfetto, grazie. Quindi, l’emendamento è ritirato.
Adesso passiamo all’emendamento aggiuntivo 6/bis Lacatena. Vuole illustrarlo? Prego, Presidente Lacatena. Bene, lo diamo per letto.
Si tratta degli interventi di demolizione e ricostruzione su immobili non residenziali eccetera.
Se non ci sono interventi, passiamo al voto. La votazione è aperta.
Avete votato tutti? La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Anche l’emendamento riformulato, rispetto all’originaria formulazione, è approvato.
Emendamento aggiuntivo n. 7: modifiche alla legge regionale 11 febbraio 1999, n. 11. Sempre Stefano Lacatena.
Consigliere Lacatena, vuole dire qualcosa?
Speaker : LACATENA.
Con questo emendamento miriamo a riallineare la normativa regionale a quelli che sono ormai gli orientamenti e soprattutto a dare garanzie agli uffici quando devono distinguere tra gli affittacamere delle case vacanze non imprenditoriali da quelli in forma imprenditoriale.
Quindi, definiamo in maniera chiara e specifica che, nel momento in cui un soggetto ha più di tre case vacanze, le stesse andranno classificate nella forma imprenditoriale. Semplicemente per dare chiarezza agli uffici comunali quando svolgono le loro attività, anche alla luce di quella che è stata la modifica introdotta con il decreto legge n. 50/2017 sugli affitti brevi.
Quindi, è un emendamento più che altro di pulizia e riallineamento della legge n. 11, che secondo me, peraltro, dovrebbe essere rivista integralmente. Con l’assessore Bray questo ragionamento l’abbiamo fatto. È una legge abbastanza datata per la Puglia, anche alla luce dell’evoluzione che ha avuto il nostro territorio e delle ambizioni che ha la nostra Regione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Bray, vuole dare il suo parere?
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Favorevole, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
È favorevole il parere dell’assessore Bray.
Possiamo procedere al voto.
Apriamo la votazione.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Presidente Lacatena, è una norma molto egalitaria, di giustizia, quella che ci ha portato.
Sempre Stefano Lacatena, emendamento alla legge regionale n. 11 del 1999, con riguardo alle attività di ristoro degli ospiti dell’affittacamere.
Prego, Presidente.
Speaker : LACATENA.
Anche con questo emendamento stiamo ulteriormente andando a fare chiarezza, perché per quelli che svolgono l’attività di affittacamere non era ben chiaro se l’attività di ristoro potesse essere rivolta anche agli avventori. Qua specifichiamo che l’attività di ristoro dove essere esclusivamente rivolta ai soggetti che usufruiscono degli affittacamere, perché altrimenti si è creata molte volte nell’attuazione della legge una frizione rispetto a soggetti che aprivano le attività di affittacamere e quindi l’attività di ristorazione a soggetti terzi, senza rispettare i requisiti per la ristorazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Assessore Bray, prego.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Favorevole, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Possiamo andare al voto. La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 9, Stefano Lacatena, sempre sulla legge n. 11 del 1999. Prego, Presidente Lacatena.
Speaker : LACATENA.
Qui specifichiamo, sempre per l’attività di affittacamere, che la stessa può essere svolta con gli stessi requisiti delle case vacanze, quindi nelle civili abitazioni, perché ci sono stati casi nei quali i soggetti eliminano cucine, eliminano parecchie parti dell’immobile per destinarle all’attività di affittacamere. Invece qui spieghiamo che la stessa deve essere mantenuta e avere l’agibilità per svolgere quel tipo di attività, quindi deve avere l’agibilità per civile abitazione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Assessore Bray, prego.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Favorevole, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
La votazione è aperta. No. Presidente Amati, prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere una cosa al collega Lacatena. Lui ha presentato una sfilza di norme stataliste. Per quanto si dica liberale, ma ha presentato… Tuttavia, va bene così. Obiettivamente è così, però, al di là di questo, io non riesco a capire perché chi fitta una camera debba avere i requisiti di una casa vacanza. Perché non si può fittare una camera che non abbia la cucina? Per quale motivo questo non dovrebbe essere possibile? La definizione di affittacamere… Capisco, ma vi sto ponendo questo problema. La domanda è la camera e non il servizio cucina. Questa è la domanda dell’utenza. Per quale motivo non deve essere possibile fittare una camera senza offrire l’ambiente destinato ad angolo cottura, cucina, chiamatelo come volete? La distinzione tra la casa vacanza e la camera da fittare consiste anche in questo, cioè che l’uno non ha i requisiti dell’altro. Non vorrei che con questa furia di regolamentazione, che magari può anche rispondere ad un’esigenza, noi mettiamo fuori gioco da un’attività invece recettiva su cui questa regione ha fatto ampio investimento in passato – prova ne sia che i numeri, al di là di quanto si possa discutere sui numeri, sono numeri soddisfacenti – e giungiamo a restringere le possibilità che invece, per altro verso, abbiamo offerto. Io ragiono così: se noi siamo una regione turistica, noi non siamo i turisti, noi siamo i lavoratori del turismo, e se tutti siamo i lavoratori del turismo, compresi quelli che hanno delle proprietà immobiliari che vogliono destinarle al turismo, sia pur come una versione diversa rispetto a quella dell’albergo, per realizzare la condizione dell’ospitalità eccetera eccetera, non capisco perché ci debba essere questa limitazione.
Ecco, se mi può dare questa spiegazione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Lacatena, interviene? Prego.
Speaker : LACATENA.
Comunque mi fa sempre piacere confrontarmi con il consigliere Amati per l’esperienza che lo contraddistingue, ma soprattutto per l’attenzione che rivolge sempre ad argomenti importanti. Sono un liberale convinto, però la liberalità deve essere garantita da norme certe.
Il problema sulla disciplina degli affittacamere è proprio questo: generava incertezza. Difatti, se leggiamo insieme attentamente la norma, io non mi preoccupo di alcuni aspetti. Mi preoccupo semplicemente delle questioni di natura edilizia, igienico-sanitaria e di norme per le civili abitazioni. Non dico niente di più e niente di meno di qualcosa che non c’era nella norma e che non consentiva di distinguere attentamente la disciplina delle case vacanze da quella degli affittacamere.
Dal nostro punto di vista è abbastanza semplice perché conosciamo la normativa. Il problema è quando vanno attivate le procedure per la funzione che si vuole dare, l’attività che si vuole svolgere.
Come al solito, Fabiano, sono aperto a suggerimenti. Se riteniamo che la norma non sia utile, la condividiamo e stabiliamo insieme. Però la norma va proprio nella direzione di dire: “Faccio la domanda per fare l’affittacamere, cosa devo avere?”. Se tu ricerchi oggi nella n. 11/99 i requisiti che deve avere un affittacamere non li hai. Ho voluto provare a colmare una lacuna della legge con questo emendamento.
Però, se riteniamo che possa non favorire l’iniziativa imprenditoriale, sono il primo a valutare insieme a voi l’opportunità di rivedere questo emendamento. Però io ho voluto semplicemente dare chiarezza alla norma. Difatti, non mi preoccupo di come è distribuita l’abitazione. Mi preoccupo che abbia i requisiti igienico-sanitari, edilizi e di conformità per lo svolgimento e i requisiti per ottenere l’agibilità. Per capirci tutti.
Come al solito, però, sono pronto a confrontarmi e a risolvere le questioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie.
Prendo atto della spiegazione. È una spiegazione che in qualche modo mi incuriosisce, però io temo i requisiti edilizi, igienico-sanitari e di sicurezza per le civili abitazioni. Immediatamente mi immergo in una pluralità di norme, un’ipertrofia normativa.
Se mi immergo nell’agibilità, mi immergo in tutta la disciplina che presuppone l’agibilità per le civili abitazioni. L’agibilità delle civili abitazioni ha norme generali e norme locali. Come sa, anche le nostre città hanno dei requisiti per le civili abitazioni di agibilità. Per la civile abitazione è comprensibile. Ora mi chiedo, con riferimento all’affittacamere, dove noi abbiamo dato la possibilità, nei limiti ridotti di camere disponibili, perché al di fuori di quei limiti si diventa imprenditori e non si è più affittacamere, quando abbiamo deciso negli anni scorsi di fare questo, perché abbiamo ritenuto che da una unità immobiliare destinata a civile abitazione si potesse dare la possibilità di svolgere l’attività di affittacamere. Okay? Questo era il punto di partenza.
Ora il compendio iniziale magari risponde a tutte e a tutti i requisiti delle civili abitazioni, ma il compendio organizzativamente frazionato per assicurare l’ospitalità a più persone nella loro camera mi sembra che, nel caso in cui volessimo perseguire questa strada, stiamo dicendo: se tu potevi avere due camere con questa norma ne puoi avere soltanto una, perché lei nella relazione scrive: “come ad esempio la cucina”. E scrive bene nella relazione, esemplifica bene. Però, significa che questa cucina e questo angolo cottura siccome deve essere a disposizione della camera e siccome non può essere a disposizione di due camere, perché altrimenti diventa un’altra questione, ne deriva che si limita questa attività non imprenditoriale, ma di sfruttamento della proprietà immobiliare al cospetto dell’accoglienza. Io temo l’ipertrofia burocratica. Questo è il mio grande timore, perché so che significa andare in un ufficio comunale, un ufficio tecnico, un ufficio attività produttive e immergersi nel mare di queste discipline che sai dove cominci e non sai dove finisci.
Per cui vorrei evitare di dare un ulteriore contributo nostro all’ipertrofia. Ecco, se coglie questo spirito, forse possiamo sopportare anche i disagi interpretativi che questa norma produce, perché rischiamo che, a seguito di questa norma, invece di ridurli i disagi, li ampliamo. Questo glielo dicevo con lo spirito di amicizia e considerazione che lei sa ho nei sui confronti, poi decida lei, ovviamente non ne farò la battaglia della vita perché, tra l’altro, abbiamo tante cose molto importanti da esaminare ancora all’ordine del giorno. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Lacatena ha chiesto di intervenire? Poi però chiudiamo perché ormai… Prego.
Speaker : LACATENA.
Come al solito, coglierò i suggerimenti del collega Amati perché li ritengo proficui. Ringrazio anche l’assessore Bray per aver dato il parere favorevole. Ci impegneremo per migliorare questa norma. Ritiro questo emendamento e ci rivediamo per articolarlo meglio e trovare una soluzione normativa che non aggravi il procedimento, ma comunque dia chiarezza interpretativa all’applicazione e allo svolgimento dell’attività di fittacamere.
Quindi, Presidente, ritiro l’emendamento e ringrazio contestualmente l’assessore Bray per il parere favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lacatena.
Allora, emendamento n. 10. Procediamo.
Sull’emendamento n. 10, sempre con riguardo alla legge 11 del ’99… Interviene o …?
Speaker : LACATENA.
Con questo articolo la legge regionale disciplina le attività degli stabilimenti balneari. L’attività degli stabilimenti balneari, però, viene normata esclusivamente per le attività che insistono sul demanio pubblico. Con questo emendamento vorrei proporre al Consiglio regionale di allargare la possibilità di svolgere l’attività di stabilimento balneare, anche ai fini igienico-sanitari, sulle aree retro demaniali, perché la legge si limita esclusivamente a disciplinare questa tipologia di attività sull’ambito demaniale.
Con questa proposta normativa integrativa dell’articolo di cui stiamo parlando, miro e miriamo a garantire la possibilità di svolgere attività come ombrelloni, piscine, in tutte quelle aree retro demaniali, al fine di consentire anche a questa tipologia di attività che non viene mai classificata, perché per chi conosce la materia vengono classificate come attività connesse alla balneazione, ma non hanno mai una fattispecie atipica, di avere una dignità e una tipicità. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Assessore Bray.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
È una questione di demanio, per cui dovremmo chiedere anche all’assessore Piemontese, se c’è. Eccolo. Allora, l’emendamento è il n. 10: “all’articolo 48, comma 2, è aggiunto il seguente: su aree di proprietà privata o esclusivamente su aree private adiacenti al demanio”.
Ci sono però aree di rispetto al demanio? Assessore, okay? Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Chiedo scusa, Presidente. Stavamo ragionando sull’emendamento precedente. Se il collega Bray ha dato parere favorevole, io sono d’accordo con il collega Bray. Se l’ha dato lui vuol dire che lo ha approfondito. Io non l’ho approfondito. Siccome mi fido ciecamente del collega Massimo Bray, se ha dato parere favorevole, io sono favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Va benissimo. Siccome è ripreso il Demanio, se ci fossero delle aree di rispetto vicino al Demanio di cui tenere conto...
Andiamo avanti. Votiamo.
Acceleriamo le operazioni di voto. Ci siamo ripromessi un programma di lavoro che rischiamo di non portare avanti.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 11.
Presidente Lacatena, vuole illustrarlo o lo diamo per letto? Lo diamo per letto.
Assessore Bray, prego.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Favorevole.
Se non ci sono interventi, procediamo al voto.
La votazione è aperta.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Abbiamo chiuso con gli emendamenti. Adesso dobbiamo votare la legge nel suo complesso. Prego, Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO.
Per dichiarazione di voto, Presidente. Noi votiamo favorevolmente la legge, però, e mi rivolgo all’assessore Lopalco, con riferimento a quell’articolo che abbiamo votato inerente le strutture per la disabilità fisica, psichica e neurosensoriale, le chiedo ufficialmente in questa sede di farmi pervenire l’elenco, le richieste e la documentazione di tutti quelli che si trovano all’interno di quel dettato normativo che avete votato. Lo dica all’Assessorato. Se nel breve tempo possibile mi fate pervenire tutto, perché per me è una norma ad personam o “ad struttura”. Vorrei capire se mi sbaglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Zullo.
La votazione è aperta. Tutta la legge nel suo complesso.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
La legge è approvata all’unanimità.
Abbiamo un impegno assunto in Conferenza dei Capigruppo con i debiti fuori bilancio e dobbiamo riprendere la legge Zullo e Perrini che abbiamo temporaneamente accantonato.
Emendamento sostitutivo dell’articolo 1 della Pdl n. 102. Non si procede alla rivalsa per omesso versamento ed omessa compartecipazione alla spesa sanitaria riferita ai ticket sanitari dovuti dai cittadini alle aziende sanitarie pubbliche per prestazioni sanitarie erogate in pronto soccorso non seguite da ricovero e sulla base di una asserita esenzione non verificata dalle aziende sanitarie precedentemente al 30.06.2016. La presente disposizione si applica altresì alle sanzioni previste per la mancata disdetta al 30.06.2016 delle prenotazioni che siano state emesse a carico di coloro i quali sono esonerati per legge dal pagamento del ticket sanitario”.
Avete messo a dura prova la mia capacità di lettura con questa scrittura. Va bene. Assessore, su questo emendamento? Parere favorevole. Tra l’altro, credo che sia firmatario. Sì, firmatario.
Quindi, possiamo procedere al voto, se non ci sono interventi.
Hai chiesto di parlare, Pier Luigi? No.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti? La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Ora, prima di proseguire abbiamo i debiti fuori bilancio. Sui debiti fuori bilancio, iniziamo con il subemendamento, punto 12.
Se non ci sono interventi, la votazione è aperta. Subemendamento aggiuntivo all’emendamento al DDL n. 142, riconoscimento di legittimità ai sensi dell’articolo 73, comma 1, del debito fuori bilancio relativo a ordinanza ingiunzione del giudice di pace n. 269 del 08/07/2021, afferente alla Sezione Inclusione sociale attiva e Innovazione e Avvocatura regionale.
Consigliere Tammacco, ci siamo? Subemendamento, sì.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 26, favorevoli 26, astenuti 10.
Il subemendamento è approvato.
Adesso passiamo all’emendamento al disegno di legge n. 142, l’emendamento n. 1.
Non ci sono interventi, procediamo al voto.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 12.
L’emendamento è approvato.
Adesso passiamo all’emendamento n. 2 al disegno di legge n. 142.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 10.
L’emendamento n. 2 è approvato a maggioranza.
Emendamento per articolo aggiuntivo. Non ci sono interventi?
La votazione è aperta.
Non sta partendo la votazione.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
L’emendamento per articolo aggiuntivo è approvato all’unanimità.
Adesso dobbiamo votare con la votazione finale il ddl 142.
La votazione è aperta. Un attimo solo, che cerchiamo di capire. Dobbiamo aggiungere il mio voto favorevole.
È unanimità, infatti.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Votiamo l’urgenza del debito fuori bilancio. Chi è favorevole? Chi si astiene? Chi è contrario?
L’urgenza è approvata.
Adesso facciamo una precisazione, cortesemente. La proposta di legge Lacatena che avevamo considerato accantonata è una proposta ritirata e sostituita, sostanzialmente, dall’emendamento che abbiamo approvato in seno al disegno di legge precedente.
Prego? Lo aggiungiamo.
Adesso sono le ore 16.55. Vogliamo fare un’altra proposta di legge? Ce la facciamo. Perfetto.
La prossima proposta di legge è la n. 10), quella sul genoma: istituzione del servizio di analisi genomica avanzata con sequenziamento della regione codificante individuale.
Articolo 1.
Posso chiedere il parere all’assessore Lopalco? Articolo 1. Favorevole? Il parere è favorevole su tutta la legge. Okay.
Votiamo l’articolo 1.
La votazione è aperta.
Votiamo. Io faccio un segnale: a me risulta sempre giallo, ma io ci sono e ho votato a favore. Non state votando? Non state votando? È la legge sul genoma. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 2.
Sull’articolo 2 c’è un emendamento Pagliaro: “Dispositivi di primo accesso, modem, router e tutte le altre apparecchiature tecnologiche che consentano il collegamento alla rete internet”.
Assessore, il parere? Dice che all’articolo 2 è introdotta la lettera f) del seguente tenore: “All’articolo 2…”. Non c’è la lettera. Digital divide. L’hanno inserito qua, va bene.
Votiamo l’articolo 2.
La votazione è aperta.
Una dichiarazione a verbale: il mio voto è favorevole, anche se risulta astenuto sulla tastiera.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti… Allora tre ne devo aggiungere.
Presenti 32 più 3, 35, votanti 35, favorevoli, 35.
All’unanimità.
L’astenuto sarei io, ma è sbagliato, è scorretto, è la tastiera.
Articolo 3. Tempi e modalità del test.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 4. Laboratorio di medicina genomica competente.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 6. Presa in carico. Scusate, articolo 5. Esito del test.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
L’articolo 5 è approvato all’unanimità.
Articolo 6. Presa in carico.
La votazione è aperta.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 7, protocollo operativo.
La votazione è aperta.
Votiamo.
Non vi fate rincorrere, così facciamo l’altra legge.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 8, l’ultimo, modifiche modalità operative.
La votazione è aperta.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo l’intera legge.
La votazione è aperta.
Non è aperta ancora.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
La legge è approvata all’unanimità.
Votiamo per l’urgenza. Anche l’urgenza è approvata all’unanimità.
Presidente Caracciolo, ha chiesto di intervenire?
Speaker : CARACCIOLO.
Sì, grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Per darci qualche bella notizia, Presidente Caracciolo?
Speaker : CARACCIOLO.
Speriamo.
Volevo cogliere l’aspetto positivo di questa collaborazione istituzionale che sta caratterizzando questo Consiglio regionale per chiedere ai colleghi Capigruppo di poter continuare, perché abbiamo proposte di legge approvate all’unanimità, quindi poter evadere oggi gran parte del lavoro che è stato fatto anche dalle Commissioni.
Questa è la proposta. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Caracciolo.
Siete d’accordo? Perfetto. Allora continuiamo. Devo dire che apprezziamo particolarmente la proposta del Presidente Caracciolo, tenuto conto che il 7 agosto succede anche qualche cosa di importante, a quanto pare, e quindi merita anche gli auguri di tutti. Ma in questo caso dei matrimoni si fanno gli applausi ancora? Solo dopo, dai.
Punto n. 7), legge sull’enoturismo. Dopodiché, abbiamo quella sulle insegne storiche. Prego, vediamo un attimo con la legge sull’enoturismo.
Ci sono dichiarazioni? Prego, Presidente Bellomo.
Speaker : BELLOMO.
Non per spiegare la legge, perché sta lì.
Speaker : PRESIDENTE.
È più nota.
Speaker : BELLOMO.
Volevo innanzitutto ringraziare il mio Gruppo. Volevo ringraziare anche la collaborazione istituzionale che vi è stata, perché abbiamo fatto un percorso per evidenziare anche a tutte le organizzazioni datoriali questa legge. Fatto sta che in Commissione è stata parecchio modificata. Dopodiché, con l’assessore abbiamo fatto un lavoro di cesello di tutta la norma, ed ecco perché poi in Commissione l’abbiamo approvata all’unanimità.
Volevo, quindi, ringraziare davvero tutti per un percorso legislativo che è iniziato 6-7 mesi fa e che abbiamo concluso, una legge che si attendeva da tanto tempo e per la quale eravamo in mora da diversi anni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Bellomo. Mi associo ai ringraziamenti.
Partiamo con il voto.
Articolo 1.
La votazione è aperta.
Ovviamente, assessore, il parere del Governo è positivo, no? C’è stata la collaborazione massima. Certo.
Votiamo. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 2. Avvio delle attività di enoturismo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
L’articolo 2 è approvato all’unanimità.
Articolo 3. Requisiti per lo svolgimento delle attività di enoturismo.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti? La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 4. Standard minimi di qualità per svolgere attività di enoturismo.
La votazione è aperta. Preciso, sempre per il verbale, che il mio voto è favorevole su tutto l’articolato, anche se dalla schermata risulta l’astensione.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Articolo 5. Attività di degustazione del vino in abbinamento ad alimenti.
Diciamo che l’orario per questa legge, dopo una seduta ininterrotta, non è proprio adeguato.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 6, elenco degli operatori delle attività di enoturismo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato all’unanimità.
Articolo 7, promozione dei percorsi enoturistici.
Votate.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 8, vigilanza e controllo.
La votazione è aperta.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato.
Articolo 9, sospensione e revoca delle attività.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti? Qualcuno non ha votato.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Articolo 10, sanzioni.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato all’unanimità.
Articolo 11 (Norma transitoria).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Adesso approviamo la legge nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
La legge è approvata all’unanimità.
Dobbiamo votare l’urgenza? Per l’urgenza?
Unanimità anche per l’urgenza. L’urgenza è approvata.
PRESIDENTE. Passiamo al disegno di legge relativo alla promozione e valorizzazione delle attività storiche e di tradizione della Puglia.
Diamo per letta la relazione, se siete d’accordo. Sì. Andiamo agli articoli.
Articolo 1 (Promozione e valorizzazione delle attività storiche e di tradizione della Puglia).
La votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 2 (Definizioni).
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato all’unanimità.
Articolo 3, categorie e requisiti delle attività storiche e di tradizione.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
L’articolo 3 è approvato all’unanimità.
Articolo 4, riconoscimento delle attività storiche e di tradizione e iscrizione nell’elenco regionale.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato all’unanimità.
Articolo 5, misure di sostegno.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Articolo 6, revoche.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 7, "Attività di vigilanza e controllo".
La votazione aperta.
Votate. Non abbiamo tutti i voti.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 8, la norma finanziaria, ultima norma. Votiamo.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa. Presenti 32; votanti 32; favorevoli 32. È approvato all’unanimità È approvato all’unanimità.
Adesso passiamo al voto sulla legge nel suo complesso. Preciso anche per questo disegno di legge che è il mio voto è sempre stato favorevole, anche se risulta astenuto (lo preciso per il verbale).
Votiamo la legge nel suo complesso.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità
Il disegno di legge approvato all’unanimità.
Votiamo per l’urgenza. Ci sono astenuti? Contrari? Bene, anche l’urgenza è approvata all’unanimità.
Grazie a tutti, colleghi. Continuiamo? Per me, va benissimo. Okay.
Andiamo al punto n. 7), Proposta di legge "Implementazione del Test Prenatale Non Invasivo (NIPT)”, che ha a varie firme Metallo, Caracciolo, Ciliento, Di Gregorio Parchitelli, Bruno, Mazzarano, Paolicelli, Capone.
Un attimo solo che stiamo vedendo gli emendamenti e i subemendamenti.
Diamo per letta la relazione. Articolo 1.
La votazione è aperta, "Implementazione del Test Prenatale Non Invasivo - finalità".
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 28, favorevoli 28.
È approvato all’unanimità.
Articolo 2.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 28, favorevoli 28.
È approvato all’unanimità.
È approvato all’unanimità.
Sull’articolo 3 c’è un emendamento. Al comma 1 dell’articolo 3, dopo le parole "in regime di Servizio sanitario regionale, senza oneri economici a carico delle seguenti categorie", va aggiunta la frase "e comunque fino alla concorrenza dello stanziamento di bilancio assegnato".
Votiamo l’emendamento.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Articolo 3. Votiamo l’articolo 3, come emendato.
La votazione è aperta. Preciso, anche rispetto a questo disegno di legge, che il mio voto è favorevole su tutto l’articolato, anche se premendo la tastiera risulta l’astensione.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
L’articolo 3 è approvato all’unanimità.
Articolo 4. Norma finanziaria.
C’è un emendamento: «All’articolo 4, le parole “in euro 636.707 per l’anno 2021” sono sostituite da “euro 536.000”».
Votiamo. La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31… C’è un astenuto o è un errore del computer? Sono sempre io.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
Il subemendamento è approvato.
Adesso abbiamo l’emendamento. La norma finanziaria di cui all’articolo 4 è sostituita dalla seguente: «Alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge quantificati in euro 636.000”, io lo do per letto. Abbiamo praticamente sostituito, con il subemendamento, l’espressione dell’articolo 4.
La votazione è aperta.
Votate.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo la proposta di legge nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvata all’unanimità.
Votiamo per l’urgenza. Chi si astiene? Chi è contrario?
È approvata all’unanimità.
Adesso l’ultima proposta di legge, la n. 8), a firma Paolicelli, Caracciolo, Di Gregorio: “Norme in materia di diritto di accesso ad internet e superamento del digital divide”.
Diamo per letta la relazione, se siete d’accordo.
Procediamo con l’articolo 1.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
Stellato favorevole. Favorevole Casili. Favorevole io, sempre nonostante la schermata.
È approvato all’unanimità.
Articolo 2, definizioni.
Sull’articolo 2 c’è un emendamento, quello che stavo leggendo prima, di Pagliaro. Pagliaro non c’è. Decade.
A firma Lacatena. Poi vieni, però, Stefano. Dispositivi di primo accesso, modem, router e tutte le altre apparecchiature tecnologiche che consentono il collegamento alla rete internet. Andiamo al voto.
Presidente Bellomo, ha chiesto di parlare?
Speaker : BELLOMO.
No, era per l’emendamento Pagliaro. Lo farei mio.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato.
Adesso passiamo all’articolo 2. Abbiamo approvato l’articolo, oltre all’emendamento? Questo non era l’emendamento?
Articolo 2. Lo dobbiamo votare. Perfetto.
La votazione è aperta. Votate.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato all’unanimità.
Articolo 3, compiti della Regione.
Emendamento Pagliaro, Lacatena.
All’articolo 3, dopo le parole “eroga contributi per concorrere al pagamento del canone di abbonamento per la rete internet” sono aggiunte le seguenti parole “nonché all’acquisto dei dispositivi di primo accesso”.
La votazione è aperta. Sull’emendamento, ovviamente. La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 26, contrari nessuno, favorevoli 26.
È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo l’articolo 3, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa. Presenti 33; votanti 33; favorevoli 33. È approvato all’unanimità. È approvato all’unanimità.
Articolo 4, attuazione.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 30; votanti 30; favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
È approvato all’unanimità.
Articolo 5, clausola valutativa.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa. Presenti 32; votanti 32; favorevoli 32. È approvato all’unanimità. È approvato all’unanimità.
Adesso abbiamo l’articolo 6, ma c’è un emendamento all’articolo 6. Le parole "per un ammontare complessivo di 500.000 euro" sono sostituite da "400.000 euro", firmato Paolicelli.
La votazione sull’emendamento è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato all’unanimità.
Articolo 6, l’ultima norma (Norma finanziaria), come emendato.
La votazione è aperta.
A verbale, il voto di Lacatena è favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’articolo 6 come emendato è approvato all’unanimità.
Adesso votiamo sulla legge nel suo complesso.
La votazione è aperta. Preciso che il mio voto è favorevole su tutta la legge e su ogni articolo, ovviamente.
La votazione è aperta. Votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
La legge è approvata all’unanimità.
Grazie. Ringrazio e auguro buone vacanze a tutti.
Speaker : GATTA.
Formulate tutti gli auguri al collega Caracciolo che si sposa il 7 agosto.
Alla prima seduta consiliare di settembre offrirà un buffet piuttosto corposo a tutti. Bravo Caracciolo!