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C. r. Puglia 14.03.2023
FILE TYPE: Video
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutte e a tutti.
Diamo per approvato il verbale della seduta precedente, di martedì 28 febbraio 2023.
Hanno chiesto congedo i colleghi Clemente, Laricchia e Piemontese.
Sono state assegnate alle Commissioni i seguenti disegni di legge. Chiedo al collega Casili di darne lettura.
Speaker : CASILI.
Sono state assegnate alle Commissioni, in I Commissione: il disegno di legge n. 11 del 28.02.2023 “Riconoscimento del debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a)”; disegno di legge n. 12 del 28.02.2023; disegno di legge n. 13 del 28.02.2023 e n. 14 del 28.02.2023; disegno di legge n. 15 del 28.02.2023; disegno di legge n. 16 del 06.03.2023; disegno di legge n. 18 del 06.03.2023; disegno di legge n. 19 del 06.03.2023; disegno di legge n. 20 del 06.03.2023.
In II Commissione è pervenuta la proposta di legge a firma dei consiglieri Tutolo, Paolicelli ed altri “Norme sulle assunzioni per gli enti strumentali, gli enti pubblici vigilati e le società partecipate della Regione Puglia”.
In III Commissione la proposta di legge a firma dei consiglieri Caroli, Perrini ed altri “Nuova riorganizzazione della rete emergenza-urgenza e riconoscimento della figura del soccorritore e autista-soccorritore”, la proposta di legge a firma del consigliere Caroli, Perrini ed altri “Disposizioni in materia di assistenza emotiva, affettiva e sessuale per persone disabili e/o con patologie invalidanti”.
In VII Commissione il disegno di legge n. 17 del 6.3.2023, “Ratifica dell’intesa tra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per l’istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome” e la petizione del 10.1.2023 “Richiesta istituzione del Comune autonomo di Palese Santo Spirito – referente signor Luigi Stufano”.
Interrogazioni e mozioni presentate. Interrogazione Tutolo: “Prestazioni aggiuntive ex decreto-legge 104/2020, trattenimento in servizio di personale dell’SSN ex DL n. 162/2019, conferimento di incarichi al personale collocato in quiescenza, ex DL n. 18/2020 e indennità accessoria personale Pronto Soccorso ex lege 187/2022”; Picaro: “Mancato funzionamento TAC ospedale di Corato ASL BA”.
Mozione a firma di Cera e Mazzotta “Concorso operatori sociosanitari. Proroga graduatorie”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Passiamo all’ordine del giorno.
Il Consiglio regionale della scorsa seduta si è interrotto sull’esame della proposta di legge a firma Lucia Parchitelli, Caracciolo, Ciliento, Bruno “Istituzione dell’Ufficio della difesa civica in attuazione dell’articolo 50 dello Statuto della Regione Puglia”.
Ora riprendiamo i lavori esattamente da dove li avevamo lasciati. Si trattava quindi dell’emendamento n. 5 all’articolo 1. Lo trovate nella pagina 3.
L’emendamento recita: “sostituire il comma 1 con il seguente: ‘in attuazione dell’articolo 50 della legge regionale n. 7 dello Statuto della Regione Puglia è istituito presso il Consiglio regionale l’Ufficio della difesa civica (di seguito denominato ‘Ufficio’), quale luogo virtuale atto alla ricezione di tutte le segnalazioni riguardanti la tutela non giurisdizionale dell’infanzia e degli adolescenti, la tutela dei diritti delle persone sottoposte a limitazioni, la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali dei migranti, la tutela dei diritti e degli interessi dei consumatori e degli utenti, la tutela del diritto alla salute, anche in attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 2 della legge 8 marzo 2017 n. 24.
L’emendamento è a firma dei consiglieri Caroli, De Leonardis, Gabellone, Perrini, Picaro, Ventola e Scalera.
I proponenti della legge avevano espresso il parere su questo emendamento? Non si sente, consigliera Parchitelli.
Speaker : PARCHITELLI.
L’emendamento n. 5 è quello che dice “sostituire le parole ‘quale organo regionale di garanzia’ con le seguenti ‘quale sede virtuale di coordinamento degli organi…’”.
Speaker : PRESIDENTE.
No. Pagina 3, emendamento n. 5.
Speaker : PARCHITELLI.
Un secondo. Il parere è contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi? Prego. Dice “Senza tessera”. Non ha la tessera, consigliere Caroli? Prego, consigliere Caroli, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Speaker : CAROLI.
Francamente non ho compreso come mai il parere sia arrivato dalla collega, con tutto il rispetto per la collega.
Speaker : PRESIDENTE.
Come proponente si è espressa se condivide questo emendamento.
Speaker : CAROLI.
La condivisione.
Speaker : PRESIDENTE.
Solo la condivisione, non il parere.
Speaker : CAROLI.
Siccome mi è parso di presagire che dicesse “parere negativo”… Magari non sarà d’accordo, però il parere probabilmente dovrebbe essere l’assessore a darcelo.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ci sono interventi.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 12, contrari 24. L’emendamento è respinto.
Passiamo all’emendamento a pagina 4, articolo 1.
Al comma 1, dopo le parole “legge regionale 12 maggio 2004 n. 7”, aggiungere le seguenti: “e dell’articolo 2 della legge regionale n. 38 del 9 luglio 81”.
Firmatari gli stessi del precedente emendamento: Caroli, De Leonardis, Gabellone, Perrini, Picaro, Ventola, Scalera.
C’è qualcuno che vuole intervenire e lo vuole illustrare?
Prego, consigliere Caroli.
Speaker : CAROLI.
Grazie, li sta illustrando tutti lei, quindi la ringrazio.
Se fosse possibile il parere da parte del Governo.
Speaker : PRESIDENTE.
In realtà, non essendo una legge incardinata presso il Governo, possiamo procedere, non è necessario il parere.
Avevo chiesto la condivisione ai proponenti.
…Questo emendamento? Ci sono i cinque…
Speaker : CAROLI.
Tutti gli emendamenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono i 5 richiedenti di questo voto segreto?
Speaker : CAROLI.
Ci sono tutti e cinque.
Tutti i colleghi di centrodestra chiedono che si possa votare con lo scrutinio segreto.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. È chiesto il voto segreto.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 36, favorevoli 13, astenuti 2, contrari 23. L’emendamento è respinto.
Emendamento n. 2, pagina 5.
C’è qualcuno che vuole illustrarlo? Giusto per non leggerli tutti interamente. Prego, consigliere Caroli.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente.
Al comma 1, dopo le parole "agli articoli nn. 3 e 6 dello Statuto della Regione Puglia", aggiungere le seguenti "e all’articolo 2 della legge regionale n. 38 del 9 luglio 1981".
Speaker : PRESIDENTE.
Da un lato con la sento, ma dall’altro l’emendamento che ho chiamato è un altro articolo.
Speaker : CAROLI.
Ha detto emendamento n. 7.
Speaker : PRESIDENTE.
No, emendamento pagina 5, l’emendamento è il n. 2 all’articolo 1.
Speaker : CAROLI.
Mi dispiace, ma non c’è lo stesso ordine con cui l’abbiamo presentato (per questo ho sbagliato).
Speaker : PRESIDENTE.
Allora lo leggo: «al comma 1 apportare le seguenti modifiche: sostituire le parole "quale organo regionale di garanzia" con le seguenti "quale sede virtuale di coordinamento degli organi regionali di garanzia".
Sostituire le parole "l’Ufficio interviene altresì nella tutela" con le seguenti "l’ufficio è il luogo dove vengono riportati ai componenti di cui all’articolo 2 nell’ambito delle proprie competenze tutti gli elementi necessari per intervenire nella tutela".
Non ci sono interventi, quindi la votazione è aperta con voto segreto.
Votiamo. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Il voto è segreto, non posso farglielo esprimere in maniera palese. I tecnici possono controllare per cortesia, se posso chiederlo? Sembra che debba cambiare posto, Presidente Amati. Se proviamo… Lo chiedo ai signori tecnici: se proviamo l’altro posto, il consigliere Amati, il Presidente Amati si sposta di posto e rifacciamo la votazione.
Perfetto.
Fatemi sapere come possiamo procedere. Diversamente, il consigliere si sposta di un posto… È già a posto allora? Rifacciamo la votazione precedente, in maniera tale da dare la possibilità anche al Presidente Amati di votare.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 17, astenuti 1, contrari 20.
L’emendamento è respinto.
Emendamento a pagina 6, emendamento n. 7 all’articolo 1: “Al comma 1, dopo le parole ‘agli articoli 3 e 6 dello Statuto della Regione Puglia, aggiungere le seguenti: ‘e all’articolo 2 della legge regionale n. 38 del 9 luglio 1981’”.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 36, astenuti 1, favorevoli 16, contrari 20.
L’emendamento è respinto.
Emendamento a pagina 7: “Al comma 1 alla fine aggiungere le seguenti parole: ‘anche in attuazione alle disposizioni di cui all’articolo 2 della legge 8 marzo 2017, n. 24’”. Firmatari gli stessi.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 36, favorevoli 16, contrari 20, astenuti 2.
L’emendamento è respinto.
Emendamento a pagina 8: “Al comma 1 sostituire la lettera e) con la seguente: ‘lettera e) Difensore civico’”.
Scusate, siamo arrivati all’articolo 2, quindi abbiamo finito gli emendamenti sull’articolo 1. Okay? Dobbiamo votare adesso l’articolo 1 nel suo complesso, con gli emendamenti che sono stati respinti.
La votazione è aperta.
Speaker : spk1
Allora, avevate chiesto… Chiedo scusa un attimo, blocchiamoci. Avevate chiesto il voto segreto sugli emendamenti. Adesso invece si tratta del voto sull’articolo. Quindi, il voto è palese.
Votiamo con voto palese.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27.
L’articolo è approvato.
Adesso passiamo all’articolo 2.
Sull’articolo 2 ci sono emendamenti, numerosi.
Al comma 1, sostituire la lettera “e” con la seguente. Siamo a pagina 8. “e difensore civico”.
La votazione è aperta.
La votazione è aperta.
Prego? Aveva chiesto su tutti gli emendamenti.
La votazione è chiusa.
Ah, pure il suo.
Presenti 39, votanti 35, favorevoli 12, astenuti 4, contrari 23.
L’emendamento è respinto.
Allora, devo chiedere ai signori tecnici la cortesia di dirmi se il voto del consigliere Caroli è stato registrato. Non è stato registrato.
Potete vedere se ci sono problemi? Sta arrivando. Grazie.
Dobbiamo ripetere la votazione. La votazione è aperta, sempre sull’emendamento n. 9 di pagina 9… Chiedo scusa, sull’emendamento all’articolo 2 di pagina 8.
La votazione è riaperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 35, favorevoli 13, astenuti 4, contrari 22.
L’emendamento è respinto.
Emendamento di pagina 9, stessi firmatari, articolo 2: “Al comma 2 sostituire le parole ‘almeno sei volte’ con le seguenti: ‘almeno otto volte’”.
Prego, consigliera Parchitelli, ha chiesto di intervenire?
Speaker : PARCHITELLI.
Sì.
Ci sono due emendamenti che si seguono: uno dice “sostituire ‘almeno sei volte’ con ‘almeno otto volte’”; l’altro dice “sostituire ‘almeno sei volte’ con ‘almeno dieci volte’”.
Se decidiamo quale sia il più congruo, visto che i firmatari sono gli stessi, a me vanno bene. Cioè, o l’uno o l’altro. Però, non possiamo approvarli entrambi. Quindi, stabilite quale, se otto volte o dieci volte, per me vanno bene entrambi.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Caroli. Ha chiesto di intervenire.
Speaker : CAROLI.
A me va bene che si inserisca “almeno sei volte” con le seguenti “almeno otto volte”. Era quello contraddistinto dall’emendamento n. 9. Non ho il riferimento. E sì, lo ritiriamo.
Speaker : PRESIDENTE.
Si vota su questo emendamento. Mi pare di comprendere che i proponenti della legge siano d’accordo con i proponenti dell’emendamento. È così? Quindi, sull’emendamento n. 9 c’è il favore anche dei proponenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 31, contrari 8.
L’emendamento è approvato.
Emendamento a pagina 10. Allora, sull’emendamento a pagina 10 ci sono novità? È ritirato.
Emendamento a pagina 11: “Sostituire il comma 3 con il seguente: ‘Il Collegio è ritenuto costituito con la presenza di tutti i componenti’”. Stessi firmatari.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 14, astenuti 1, contrari 20.
L’emendamento è respinto.
Adesso passiamo all’emendamento a pagina 12, stessi firmatari. Al comma 3 sostituire le parole “due componenti” con le seguenti: “tre componenti”.
La votazione è aperta… Ah, chi ha chiesto di intervenire? Scusi. Scusate, blocchiamo la votazione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Ventola, ma non era uscito. Prego.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente. Io volevo solo farvi riflettere un attimino su questa questione. Vi abbiamo proposto prima la possibilità che in questo ufficio di Difensore civico per poter funzionare dovessero essere presenti tutti e cinque gli eventuali eletti, se andrà in porto questa legge, e avete votato di no. Adesso vi stiamo proponendo che almeno siano presenti in tre e ci dite di no, almeno due. Facciamo un Difensore civico, una persona. Risparmiamo soldi!
Se uno viene eletto e nominato è perché deve essere presente, altrimenti l’organo non può funzionare. Non può andare avanti a maggioranza e minoranze. Sennò basta una persona. Torniamo all’idea nostra. È sufficiente uno. Risparmiamo ed è sicuro che si incontra, perché deve stare da solo. Ma se sono cinque, secondo noi era indispensabile che fossero tutti e cinque, perché uno che viene eletto o nominato e viene pagato con i soldi pubblici deve garantire la presenza. Non che siamo… Adesso vi diciamo almeno tre su cinque e ci dite no, devono stare solo due. Uno oppure non si riunissero proprio e abbiamo risolto il problema.
Speaker : PRESIDENTE.
La consigliera Parchitelli ha chiesto di intervenire. Grazie, Presidente Ventola.
Speaker : PARCHITELLI.
Le spiego il senso del due. Il senso del due è nella previsione in cui non ci siano, nel senso non che siano assenti; che non ci siano le nomine. Faccio l’esempio. Noi adesso abbiamo… Su tre garanti, ce ne sono soltanto due. Nel momento in cui verrà istituito l’Ufficio della difesa civica, inizierà, l’Ufficio della difesa civica, attualmente con due. Quindi, affinché si possano occupare delle questioni relative alle altre materie, nell’attesa… Non ho capito… Chiedo scusa, io parlo della concreta applicabilità. Noi oggi stiamo votando una legge che voteremo nella giornata di oggi.
Quanto ai garanti, attualmente – adesso ci sono degli emendamenti che stabiliranno la tempistica – noi oggi abbiamo due figure che entrano a far parte. L’Ufficio quindi entra in funzione o non entra in funzione? Io questo vi chiedo. Non è che dico che devono assentarsi, o non devono essere adempienti. Il mio no è relativo a questo.
Non c’è.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Sicuramente è un problema nostro, che non riusciamo a comprendere.
in linea di principio, abbiamo votato il primo articolo. Noi non l’abbiamo votato perché non condividiamo l’istituzione di questo nuovo Ufficio della difesa civica.
Voi avete i numeri, e state dimostrando che invece è una cosa che ci vuole, vi state battendo per questo. Poi però ci dite: siccome ce ne sono solo tre ed è previsto che ne diventino cinque, per renderlo operativo mettiamo in condizioni che ce ne siano due.
Dopodiché, magari, da qui a venti giorni, un mese, quando avrete fatto l’accordo politico, e ci nominerete le altre due persone, la legge torniamo a modificarlo nuovamente? No, perché questa è in fase di prima applicazione? Non leggo questo: “Il collegio è efficacemente costituito con la presenza di almeno due componenti”. Bene, è costituito almeno con i due, benissimo, nella stessa composizione. Cioè, al comma 1 dite che devono essere in cinque; poi però c’è la via di fuga, per cui anche in due va bene; noi diciamo anche in uno. O ci credete nelle cose che proponete, le portate fino in fondo e le rendiamo veramente operative… Perché l’Ufficio di difesa civica, secondo i vostri desiderata, deve funzionare se ci sono tutti e cinque; altrimenti non si riunisce proprio, perché i garanti già ci sono. Ognuno fa bene il suo mestiere come garante.
Se dobbiamo fare in modo che ci sia un ufficio che li mette insieme, che stiano tutti e cinque. Ma se ne nominiamo solamente tre e per gli altri due abbiamo bisogno di tempo, non entra in funzione. Chiarezza, cioè, perché altrimenti non è difesa civica, ma è difesa di parte, cioè di coloro, dei soli tre garanti, che ne faranno parte; quanto agli altri due, nessuno porterà le difese dei diritti di cittadinanza dei consumatori e il diritto alla salute. Siccome è indispensabile avere un garante dei diritti della salute, qua, secondo me, più garanti di noi, e i cittadini più garanti di loro stessi non esiste. Però, voi istituite queste altre due figure, dopo però ci dite che fino a quando non li nominiamo l’ufficio può funzionare lo stesso ma con due. Scusate, un po’ di chiarezza.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Amati. Ha chiesto di intervenire, ne ha facoltà.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente e colleghi. Noi avevamo già espresso la nostra opinione nell’ultima seduta del Consiglio regionale e avevamo già intravisto e posto a disposizione della riflessione dei colleghi la circostanza che questo ufficio fosse certamente una cosa inutile, una cosa pletorica, una cosa che, a nostro giudizio, non dovesse essere introdotta nel nostro ordinamento.
La questione sollevata dal collega Ventola svela l’intento. E ora vi faccio vedere perché. Se non ci fosse quel comma, si capirebbe che c’è un Collegio di difesa civica composto da cinque persone, da un punto di vista fisiologico. Cioè, la fisiologia dell’Ufficio di difesa civica è di cinque persone. Sarebbe bastata una norma transitoria alla fine, che pure c’è, basta leggere l’articolo 18, comma 2, che avrebbe dovuto dire “nelle more funziona con quelli che risultano nominati”. Okay? Quindi, se si fosse seguita la fisiologia, il testo era piano. E da cinque la vicenda patologica che ce ne sono soltanto due e norma transitoria funziona con due fino a quando il plenum non sarà costituito.
Invece, siccome la legge, come disse giustamente il direttore del TG Norba Magistà, è una legge ad personam, consapevoli del dato patologico, quindi non della fisiologia, è stata introdotta nell’ambito della fisiologia l’eccezione: funziona con soltanto due. Quindi, qui c’è una confessione. È un atto di confessione. Io vi dico che noi stiamo facendo questa legge perché ci serve mantenere in piedi questo sistema di garanzie, possibilmente ci serve mantenerlo in piedi anche con le persone che ci sono. Fino a quando si mettono d’accordo in maggioranza per nominare il Garante figuriamoci. Tra l’altro, il Garante è più facile da spiegare rispetto al segretario d’Aula. Ora ve lo introduco io l’argomento per non farcelo mancare, visto che ne trattiamo nei corridoi in abbondanza e, visto che è un argomento di grande interesse, lo faccio io. Quindi, anche per questa seduta non ce lo siamo fatti mancare, come argomento.
Quindi, almeno è più comprensibile, perché, se l’intento fosse veramente quello del funzionamento, non c’è bisogno di quel comma. Basta inserirlo nelle norme transitorie. Quindi noi, che siamo contrari… Noi siamo contrari all’istituzione di questo ufficio e credo che possa essere legittima questa posizione. Non penso che possa essere additata di lesa maestà. Ovviamente siamo anche contrari a tutta l’organizzazione di espedienti giuridici che porta, nell’ambito della fisiologia dell’organo, questioni che invece attengono alla patologia di questo momento.
Per cui, siamo anche contrari all’emendamento, oltre che essere contrari a tutto l’impianto, perché anche l’emendamento a tre, anche l’emendamento a tre alla fine è un’attestazione, nell’ambito della fisiologia, di un fatto patologico, cioè ne dobbiamo nominare uno che manca. Pure a quattro, perché, se esiste un Ufficio di difesa civica, entra in funzione se c’è il plenum.
Voi avete visto mai noi, noi, noi, noi… Se vedete, negli ambiti – che ne so – del diritto costituzionale, noi istituiamo la Camera, il Parlamento, la Camera e il Senato e magari i componenti erano di più rispetto a quelli della Camera e del Senato precedente, però li facciamo funzionare con quelli che ci sono. Che ragionamento è? Se istituisci un organo, devi fare in modo che esso funzioni nella sua interezza, quando c’è il plenum, perché altrimenti che cosa abbiamo istituito? Che Ufficio di difesa civica è stato istituito? Magari qualcuno non partecipa e allora si chiede la maggioranza per le decisioni, che è un’altra storia.
Ma che cosa significa istituire un ufficio che funziona anche se non c’è il plenum? Questa è cultura istituzionale? Su quale manuale è scritto? Quando si istituisce un ufficio, l’ufficio entra in funzione se c’è il plenum e non, per la fretta di arruolare qualcuno all’interno dell’ufficio, farlo funzionare anche con un numero di componenti ridotto. È la patologia applicata ad una giusta esigenza fisiologica. Si può mai accettare, questo? Si può mai accettare?
Voi accettereste che sul codice – che so? – di procedura penale fosse scritto che è un reato deciso dal tribunale in composizione collegiale, però nelle more che venga nominato un componente per rendere integro il collegio funziona quello che ci sta. Potrei farvi decine e decine di esempi. Quindi, non va bene nemmeno la norma transitoria, e anticipo un argomento: non può andare bene, perché se voi ritenete che esista l’Ufficio della difesa civica, che fa l’Ufficio della difesa civica? Attività non giurisdizionale, cioè si occupa di risolvere delle controversie.
Avete deciso di renderlo collegiale, a garanzia dell’istanza. Avete deciso questo? Siete dei democratici? Avete deciso questo? Mi spiegate per quale motivo una funzione non giurisdizionale a garanzia dell’istanza per la tutela di interessi possa essere decisa con un plenum dimezzato? Per quale motivo? Per quale motivo? Qual è il motivo? È plausibile? Invito tutti i colleghi a riflettere, perché questa non è una questione da poco, è una questione di alfabetizzazione istituzionale.
Avete deciso l’Ufficio della difesa civica (noi siamo contrari)? Bene, ma almeno siate coerenti con la decisione che state assumendo.
Per cui penso che vada proprio espunto quel riferimento, e anche la norma transitoria. L’Ufficio di difesa civica, se ci tenete, entrerà in funzione quando sarà costituito il plenum. E se la maggioranza non si metterà d’accordo, mica è un problema delle Istituzioni, mica è un problema dell’ordinamento: può mai essere un problema dell’ordinamento, collega Campo? No, perché l’ordinamento è neutro, dovrebbe garantire la sua neutralità. È un problema politico, di accordo da trovare. Ma risucchiare l’ordinamento in questioni che attengono alla composizione del plenum nella composizione delle maggioranze e delle minoranze mi pare proprio una cosa non sostenibile. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Parchitelli. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : PARCHITELLI.
Grazie.
È inutile nasconderci. Il consigliere Amati continua a dire frasi gravi, frasi false, è consapevole che le cose che dice sono false, ma continua a reiterare queste affermazioni. Ho spiegato qual era l’intento di costituire efficacemente il Collegio con la presenza di due componenti. Parliamo del fatto che ci sono funzioni collegiali e funzioni singole. Abbiamo ritenuto la necessità di istituire l’Ufficio della difesa civica. La collegialità – lo ribadisco – non è una mia scelta, è data dalle previsioni dello Statuto.
Una cosa è vera, una cosa vera ha detto il consigliere Amati, che poi ha detto anche che non è vera nemmeno quella, ovvero che in effetti poteva essere inserito nella norma transitoria, ovvero che si costituisce con due nell’attesa della costituzione di tutti gli altri. Fatto sta che non è pensabile prevedere che l’Ufficio della difesa civica possa espletare le proprie funzioni e i propri compiti quando ci sono completamente tutti i componenti. Sicuramente, quando sarà totalmente costituito, si potrebbe prevedere la presenza dei tre componenti, come ha proposto la minoranza. La presenza dei due che io ho messo nel testo della legge aveva esclusivamente questa finalità. E per questo ho dato il parere contrario alla questione dei tre componenti.
Se viene presentato un emendamento come norma transitoria a me va più che bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Parchitelli.
Prego, consigliere Romito. Ha chiesto di intervenire, ne ha facoltà,
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente. Intanto non nascondo un po’ di emozione e anche di felicità per avere l’occasione di affrontare finalmente la discussione di una legge in quest’Aula. Infatti, Presidente, deve sapere che quando dal Consiglio comunale di Bari, da cui provengo, mi parlavano del Consiglio regionale mi dicevano: Fabio, stai attento, stai molto attento, perché quello è un Organismo legislativo, è un’Assemblea legislativa, il Consiglio regionale della Puglia, è una cosa molto seria. Però, per la verità, da quando sono arrivato qui questa più che un’Assemblea legislativa mi è sembrata un’assemblea di condominio, alle volte anche molto litigiosa. Più affannata a cercare dei rimedi a questioni molto terrene che, invece, ad affrontare temi importanti, che dovrebbero essere il centro, il fulcro dell’azione amministrativa del Consiglio regionale, e cioè la produzione normativa. Questo ci differisce da altri Organismi, pure importanti, come i Consigli comunali e i Consigli metropolitani. Noi siamo Assemblea legislativa, e dovremmo ricordarcelo. Questo sempre per inserire una piccola digressione su un tema che stiamo affrontando in maniera diretta, indiretta, evidente o latente in Consiglio regionale ormai da qualche mese. Quindi, il primo punto è che io sono davvero felice di poterci occupare di leggi, anche perché qui vengono fuori, nella discussione legislativa, tutte le contraddizioni, questa volta, interne esclusivamente alla maggioranza. Perché veda, consigliera, quello che ha detto il collega Ventola è esattamente la verità che ci racconta questo scritto, e cioè delle due una: o questo ufficio per voi ha una centralità tale, una preminenza tale negli interessi dei garantiti per il quale il suo funzionamento deve essere subordinato alla sua composizione intera oppure è legittimo pensare, è giusto che qualche consigliere possa immaginare che questo organismo, più che ai garantiti, si rivolga ai garanti, che è una cosa un po’ diversa.
Purtroppo ci avete anche abituato a questo, non è niente di nuovo. Ci avete abituato a diverse corse e maratone per indicare a chi affidare una poltrona, a chi affidare un consiglio di amministrazione, a chi affidare una prebenda di qualsiasi tenore si tratti; però qui, invece, stiamo parlando di un ufficio, previsto dallo Statuto, che dovrebbe garantire i cittadini e non tutti i cittadini, ma delle categorie particolari di cittadini.
Anche su questo poi magari ci confronteremo, cioè chi decide la categoria che merita ed è meritevole di più garanzie rispetto a delle altre? Anche su questo, poi, più in là, con gli emendamenti che hanno presentato i colleghi del centrodestra, ci confronteremo anche su questo, perché voi avete anche la presunzione di poter decidere, quasi fosse la Corte di cassazione, chi ha il diritto di essere più garantito rispetto ad altri. Ne parleremo più in là, abbiamo altri emendamenti su cui discutere.
Quello su cui noi evidentemente, però, non possiamo assolutamente mollare neanche di un centimetro è che una legge regionale affermi che un organismo, che dovrebbe essere un organismo collegiale composto da più garanti, si ritenga costituito con la presenza e quindi… Lo traduco per i non addetti ai lavori: non con la presenza, con la nomina anche soltanto di due di questi.
Il tema è molto semplice e io mi permetto di fare nei vostri confronti un’interpretazione autentica. Ben consapevoli della vostra litigiosità, della vostra difficoltà nell’arrivare a delle decisioni unanimi, della vostra completa distonia con il mondo reale, che ci parla di altri problemi, le liste d’attesa in ambito sanitario, la partecipazione ai concorsi pubblici, la trasparenza nei concorsi e nelle selezioni, che qui dentro noi non sappiamo neanche che cosa vogliano dire, la presunzione di alcuni enti partecipati di assumere funzioni diverse da quelle che invece dovrebbero essere attribuite dalla legge, mi riferisco, per esempio all’Acquedotto Pugliese. Anziché discutere di tutto questo, voi avete la necessità, in questo momento, politicamente, di arrivare a dei compromessi al vostro interno. Siete liberissimi di farlo, ma non utilizzando degli organismi che sono previsti dallo Statuto, che dovrebbe essere la garanzia per ciascun cittadino pugliese, non per i consiglieri regionali di maggioranza, o con una parte dei consiglieri di maggioranza.
Quindi, consigliera, io credo che la discussione che questa Assemblea ci sta consegnando ci consente di fare una riflessione: che debba essere al di sopra delle parti e a tutela ed esclusiva garanzia dei cittadini, non dei politici eletti dai cittadini. Quindi, consigliera, io sono certo che lei, che è persona avveduta e ragionevole, vorrà prendere atto di diverse opinioni che sono state espresse in quest’Aula e rivedere una posizione che metterebbe nelle condizioni un organismo di garanzia di non essere garanzia di alcunché, perché costituito non nel suo plenum, nella sua più totale parzialità.
Credo che questo non sia un atteggiamento che fa bene alle Istituzioni, che noi invece abbiamo il dovere di rappresentare. Io quindi continuerò ad ascoltare la discussione, soprattutto per poter osservare, da parte vostra, finalmente quello slancio a favore delle istituzioni, quel sussulto a favore della dignità delle istituzioni che vi deve imporre una seria riflessione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Romito.
Adesso non ci sono altri iscritti a parlare. Passiamo al voto.
La votazione è aperta. Avete votato tutti? Grazie, Avete votato tutti? Il voto è segreto, però va bene. La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 20, contrari 16.
L’emendamento è approvato.
Adesso passiamo all’emendamento n. 11 di pagina 12: “Al comma 3 sostituire le parole ‘due componenti’ con le seguenti: ‘tre componenti’”.
C’è un subemendamento a pagina 13. Un attimo solo. C’è un subemendamento a pagina… A pagina 12 presentato ora? Io non ce l’ho, Presidente Ventola. Sì, emendamento n. 12. Qui sta scritto che il subemendamento è all’emendamento a pagina 13. Io non ce l’ho il subemendamento a pagina 12. Le dispiace venire, Presidente? Non voglio fare errori.
Speaker : VENTOLA.
È scritto pagina 12. Bene, quello successivo. Perfetto.
Speaker : PRESIDENTE.
Questo a pagina 13? Ma questo l’abbiamo già votato.
Speaker : VENTOLA.
A pagina 13, che dobbiamo ancora votare.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. Va benissimo.
Adesso passiamo all’emendamento n. 13.
All’emendamento n. 13 c’è un subemendamento: “Sopprimere il comma 3 dell’articolo 2”.
Lo volete illustrare, giusto per comprendere? Grazie, Presidente Ventola. Prego.
Speaker : VENTOLA.
Con questo subemendamento chiediamo, appunto, di sopprimere il comma 3, in maniera tale che l’ufficio, così come abbiamo detto nel comma 1, sia composto con i cinque componenti eletti. Così evitiamo che ce ne vogliono due, tre, quattro o cinque. Per cui, chiediamo di sopprimere il comma 3.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Ventola, abbiamo bisogno di un chiarimento. L’emendamento di pagina 12 dice: “Al comma 3 sostituire le parole ‘due componenti’ con le seguenti: ‘tre componenti’”. Questo comporta che tutti gli emendamenti successivi decadono, perché si stabilisce, con questo emendamento che è stato approvato, che sono tre i componenti. Quindi, decade sia il subemendamento sia l’emendamento di pagina 13. Okay? Va bene. Allora, adesso dobbiamo votare l’articolo 2, come emendato.
Metto a votazione l’articolo 2, come emendato.
Prego i colleghi di seguire. Allora, è stato approvato l’emendamento di pagina 12. Quell’emendamento prevede l’inserimento di tre componenti, perciò tutti gli emendamenti successivi, che prevedevano una differenza di componenti, sono decaduti.
Articolo 2 nel suo complesso, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 26, contrari 12.
L’articolo 2 è approvato.
Passiamo all’articolo 3.
Ci sono emendamenti.
Il primo emendamento è quello di pagina 14. I firmatari sono gli stessi degli altri emendamenti illustrati prima. Qui si chiede la soppressione dell’articolo 3.
La votazione è aperta. Non ho iscritti a parlare.
Ha chiesto di intervenire? No, okay. La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 19, astenuti 1, contrari 18.
L’emendamento è approvato.
Pagina… Emendamento pagina 15… Non ho capito, le chiedo scusa. Sopprime l’articolo 3? Sì, sì.
Quindi, l’emendamento di pagina 15, l’emendamento di pagina 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24… No 24, no. 23… Tutti questi emendamenti… Intanto, sono decaduti tutti questi emendamenti.
Adesso vi chiedo la cortesia di illustrare all’Aula che cosa succede con la soppressione dell’articolo 3, prima di andare avanti, perché l’articolo 3 riguarda le funzioni dell’ufficio.
Prego, ha chiesto di intervenire la consigliera Parchitelli.
Speaker : PARCHITELLI.
Presidente, è inutile nasconderci che con la soppressione di un articolo si stravolge la legge. Quindi, io ho la necessità di chiedere una sospensione per rivedere totalmente la legge. Mi dispiace perché è evidente che la maggioranza, parte della maggioranza è stata d’accordo nel sopprimere l’articolo 3. Poteva dirlo in effetti. Poteva avvisare. Oggi c’è una legge che cambia completamente il suo assetto con la soppressione di un articolo.
Io ho bisogno di sospendere i lavori perché la legge va rivista totalmente.
Speaker : PRESIDENTE.
Volete sospendere…?
Speaker : PARCHITELLI.
Io ritengo che bisogna valutare se deve addirittura ritornare ai lavori di Commissione…
Speaker : PRESIDENTE.
Io le consiglierei questo: la legge dovrebbe ritornare in Commissione, perché diversamente, così, anche se facciamo una sospensione e ci riuniamo con i Capigruppo, non otteniamo nessun risultato.
Speaker : PARCHITELLI.
La soppressione dell’articolo 3 presuppone la revisione totale della legge, cosa che non è possibile fare in questi momenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Non c’è dubbio.
Speaker : PARCHITELLI.
Quindi, consigliera, la rimandiamo in Commissione. È l’unica… No, non è stata bocciata la legge, rinviata in Commissione, perché può essere rivista, possono essere introdotte nuove funzioni. La legge cioè non è stata esaminata tutta. La consigliera Parchitelli sta chiedendo un momento di riflessione per decidere se tornare in Commissione oppure ritirare la legge.
La verità però è che credo sia inutile il momento di riflessione, deve ritornare necessariamente in Commissione, perché bisogna riguardare queste norme e renderla tale da essere funzionale, la legge. Prego, consigliere Caroli.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caroli.
Speaker : CAROLI.
Se fosse possibile, non è un articolo secondario, sono le funzioni dell’Ufficio.
Nel momento in cui vengono meno le funzioni dell’Ufficio, di fatto la legge non ha più ragione di esistere. Ecco perché dico…
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, ma nulla toglie che possa andare in Commissione…
Speaker : CAROLI.
Questo no, però oggi il voto è chiaro rispetto alla legge, le funzioni dell’Ufficio vengono meno…
Speaker : PRESIDENTE.
Sicuramente non sono state accettate dall’Aula così come descritte. La rinviamo in Commissione, e la Commissione sarà libera di valutare se correggerla o no.
Speaker : CAROLI.
C’è stata una volontà precisa. Rispetto all’abrogazione…
Speaker : PRESIDENTE.
Ma che vi cambia se torna in Commissione? Qual è il problema?
Speaker : CAROLI.
Bisogna lavorare sulla nuova proposta.
Speaker : PRESIDENTE.
Certo. Ha chiesto il ritorno in Commissione, non c’è nessun problema.
Prego. Questa proposta di legge ritorna in Commissione. Non c’è bisogno, ha chiesto il ritorno in Commissione.
Andiamo avanti. Scusate un attimo che metto a posto le carte. Avevamo proposta di legge ed emendamenti.
Un momento solo. Il ritorno in Commissione, dobbiamo votarlo? Va bene.
Votiamo per il ritorno in Commissione. Colleghi dell’opposizione, mi seguite? Votiamo il ritorno in Commissione.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Lei come vota? Qui è palese il voto. Contrario. Dobbiamo aggiungere il voto del consigliere.
Presenti 39, votanti 38, astenuti 1, favorevoli 27, contrari 11.
È approvato.
Adesso devo riferirvi che i consiglieri Amati, Mennea e Clemente hanno presentato una proposta di legge e, assieme alla proposta di legge, che si intitola “Modifiche alla legge regionale 20 agosto 2012, n. 24, così come modificata e integrata ‘Rafforzamento delle pubbliche funzioni nell’organizzazione e nel governo dei servizi pubblici locali’”, hanno presentato una richiesta alla Presidenza del Consiglio di sottoporre al voto del Consiglio, ai sensi del secondo comma dell’articolo 17 del Regolamento interno, nella seduta immediatamente successiva alla presentazione la richiesta della deliberazione di urgenza, sicché la competente Commissione consiliare permanente possa esprimersi nel termine di trenta giorni a partire dalla deliberazione d’urgenza. Quindi, io vi chiedo la votazione.
Lo dico in termini ancora più chiari. Sostanzialmente, insieme alla proposta di legge è stato richiesto che il Consiglio si esprima sulla necessità di discutere quella proposta in Commissione nell’ambito di trenta giorni, e non di sessanta come previsto ordinariamente dalla norma. Dobbiamo votare perché da questa votazione discende la delibera che imprime i trenta giorni, quindi la riduzione del termine rispetto ai sessanta. Sono stata chiara?
Prego, Presidente Amati.
AMATI. Grazie. Colleghi, noi abbiamo presentato una proposta di legge per modificare la legge istitutiva dell’AGER e assegnare il potere di nomina del direttore generale ai Comuni.
È una disciplina “municipalocentrica”, cioè vogliamo chiedere che le funzioni siano dei Comuni, perché i Comuni sono titolari, peraltro, devo dire per onestà, per onestà, interpretando anche una volontà espressa nella scorsa legislatura dai colleghi 5 Stelle, che fu ostacolata e rispetto alla quale anche noi non prestammo l’esatta attenzione a quello che i colleghi dei 5 Stelle ci chiedevano. Quindi, siccome voglio essere lineare in tutto e in questo consiste anche la capacità di riconoscere qualche errore, noi vi chiediamo, quindi, visto che si sta procedendo alla costituzione di una società pubblica e noi siamo per la gestione pubblica, però con la titolarità dei Comuni… Chiediamo l’urgenza affinché, con quella modifica, sia possibile immaginare una società pubblica per la realizzazione degli impianti, però con i Comuni, non la Regione che espropria i Comuni. No, questo non possiamo accettarlo.
Quindi, questa è la proposta di legge e, siccome abbiamo l’impressione che serve accelerare su questo tema, vi chiediamo di votare l’istanza di anticipazione. Non è una votazione sul merito. È soltanto una richiesta di abbreviare il termine da 60 a 30 giorni per l’esame della Commissione. Quindi, non vi chiediamo di esprimervi sul merito, ma vi chiediamo soltanto di esprimervi sulla urgenza della nostra istanza. Grazie.
Grazie a lei. Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : ROMITO.
Sì, Presidente, perché io condivido in pieno l’osservazione che ha fatto poc’anzi il collega Amati, perché credo sia assolutamente urgente porre all’attenzione dell’Assemblea e delle Commissioni un tema che riguarda non soltanto l’AGER, ma che riguarda anche Acquedotto pugliese e ASECO, che è evidente che finirà per modificare in maniera assolutamente evidente l’assetto, l’attuale assetto che riguarda la gestione del ciclo dei rifiuti in Puglia.
Peraltro, abbiamo una contraddizione in termini. Anche questo l’abbiamo detto diverse volte, però non interessa, credo, quasi a nessuno tra i consiglieri di maggioranza, e cioè noi abbiamo l’AGER, la nostra agenzia, che teoricamente dovrebbe essere governata, la cui governance dovrebbe essere assunta dai Comuni, che sono gli attori o dovrebbero essere gli attori principali rispetto a tutto il tema della gestione dei rifiuti, perché questo dice la norma, questo dice la Costituzione, questo dicono tutte le normative europee. In Puglia questo non accade, perché in Puglia, invece, soltanto di fatto – anzi, soltanto di diritto – l’AGER ha una qualche forma di partecipazione riferita ai Comuni. Nei fatti, invece, l’AGER è un’agenzia quasi completamente soggetta al controllo della Regione, sia attraverso la nomina del direttore generale (articolo 7 dello Statuto), sia attraverso numerose disposizioni dello Statuto stesso dell’AGER (è pubblico, basta leggerlo) che ci dà la cifra di quanto cogente sia il rapporto fra AGER e amministrazione regionale della Puglia.
Quindi, gli illustri assenti – non gli eterni assenti, e cito il collega Perrini – in tutte le politiche dell’AGER, guarda caso sono proprio i Comuni. Quindi, Presidente, solo per sintetizzare il mio voto favorevole rispetto alla proposta del collega.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Vi prego, non intervenite nel merito della proposta, solo sulla delibera. Grazie.
Presidente Ventola, prego.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, noi voteremo favorevolmente. Anzi, se fosse possibile anche dire magari la settimana prossima, o in settimana, sarebbe utile, ma nell’interesse della Puglia, perché ci sono delle scadenze molto stringenti, per cui noi siamo favorevoli affinché questa proposta di legge possa essere affrontata prima possibile.
Facciamo appello al Presidente della Commissione competente di convocare ad horas e calendarizzare questi lavori, indipendentemente da quello che poi sarà il merito.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Assessora Maraschio, magari col Presidente Campo, se valutate insieme la data in cui discuterla. Ad horas è impraticabile, però… Va bene, perfetto. Apriamo la votazione.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 40, favorevoli 23, contrari 17, astenuti 1.
La proposta di delibera è approvata.
Adesso abbiamo un debito fuori bilancio. Scusate, abbiamo bisogno di chiedervi un attimo di pazienza per questo prossimo voto.
Presidente Amati, abbiamo agganciato tutti i debiti al punto n. 21). Li ha presenti? Prego, Presidente Amati. Ha chiesto di intervenire, ne ha facoltà
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente. In realtà, sui debiti c’è soltanto la questione che immagino… Non so se ci sia una variazione di bilancio, però presumo di sì, per cui c’è bisogno di una votazione qualificata.
Io, però, vorrei chiedere ai colleghi, a tutti, se è possibile, di esaminare oggi una proposta di legge che ci vede tutti d’accordo, perché l’abbiamo già votata nell’ambito del bilancio, e cioè la proposta di legge sul “Genoma - Puglia. Programma di ricerca per la diagnosi precoce e la cura delle malattie rare su base genetica”. L’abbiamo votata tutti, abbiamo anche dato le risorse. Siccome su questo non c’è dibattito politico, perché siamo d’accordo, almeno vi chiedo di esaminare e possibilmente votare questa proposta di legge, che è una proposta di legge nella scia delle proposte di legge che questo Consiglio regionale ha sempre votato all’unanimità, e che ha reso la Puglia una delle migliori Regioni italiane.
In questo senso rivolgo istanza perché possa essere esaminata questa proposta di legge. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo soltanto. La presentazione degli emendamenti, purtroppo qui al tavolo ha generato il fatto che io non ho sentito la sua proposta. Quindi, ha chiesto di anticipare una…?
Speaker : AMATI.
Il genoma, perché siamo…
Speaker : PRESIDENTE.
È stata chiesta quindi l’anticipazione della proposta di legge “Genoma Puglia, programma di ricerca per la diagnosi precoce e la cura delle malattie rare su base genetica”.
Su questa proposta di anticipazione, come sapete, può parlare uno a favore e uno contro. Ha parlato il Presidente Amati, illustrando la richiesta. Ci sono contrari? Si vota.
La votazione è aperta per l’anticipazione della legge sul genoma. Ovviamente, l’anticipazione e la discussione.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 41, favorevoli 41, astenuti 1, nessun contrario.
La proposta di anticipazione è approvata.
Rispetto alla legge devo sottolineare al Presidente Amati che ci sono problemi sulla norma finanziaria, come dicevamo. Ha presentato adesso un emendamento? Okay. L’emendamento dice... Solo un secondo, leggo l’emendamento che è stato presentato in maniera tale che sia di pubblica condivisione: “Sostituire l’articolo 5 con ‘Articolo 5 (Norma finanziaria). Per la realizzazione del programma di ricerca è assegnata dal bilancio regionale autonomo in termini di competenza e cassa e nell’ambito della missione, programma e titolo attinenti al fondo ‘Nuove leggi’ una dotazione finanziaria pari ad euro 1.000.000. Una dotazione finanziaria pari a 811.000 euro in termini di competenza è assegnata per ciascuno degli esercizi finanziari 2024 e 2025’”.
Rispetto a questo, però, le devo chiedere: a noi risultava che fosse finanziato solo il 2023. Il 2024 e il 2025 risulta da qualche documento? Poi le do la parola, assessore Palese.
Speaker : AMATI.
Voi ricorderete che fu allocato questo milione con la legge di bilancio votata all’unanimità. Con riferimento, invece, al pluriennale, questa norma finanziaria ha valore di modifica del pluriennale. Cioè, sul 2024 e 2025 questa disposizione ha valore di modifica sul pluriennale. Però, siccome voglio che ci sia il risultato che si avvii per quest’anno, se ritenete – io non ho nessuna difficoltà, perché ovviamente non è che vi dovete fidare della mia parola, è giusto così –, non ho nessuna difficoltà ad eliminare la variazione sul pluriennale. Peraltro, poi la inseriremmo.
In ogni caso le verifiche sul pluriennale sono state fatte. Però, se avete qualche perplessità, è giusto averle, poi in sede successiva faremo una variazione sul pluriennale, con tutte le forme che riterrete più opportune. In questo momento mi interessa far partire il progetto per questa annualità.
Speaker : PRESIDENTE.
Allora, Presidente, facciamo così: a scopo costruttivo sulla proposta, lei inserisca la missione, programma e titolo attinenti al fondo “Nuove leggi” precisandolo. Ma questo lo può vedere subito con la dottoressa Delgiudice…
Speaker : AMATI.
Sta già nella tabella del bilancio. Nella tabella del bilancio di previsione, come hanno già scritto dall’ufficio che ha verificato gli oneri…
Speaker : PRESIDENTE.
Certo, solo che non è inserita qui, è sufficiente l’inserimento.
Speaker : AMATI.
C’è tutto…
Speaker : PRESIDENTE.
Lo sta scrivendo. Glielo dice, magari lei…
Speaker : AMATI.
C’è la nota del dottor Musicco, su questo, che è ricca, abbondante e molto indicativa.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Adesso sta aggiungendo la dottoressa Delgiudice i riferimenti.
Invece, per quanto riguarda il 2024-2025, lei li espunge dall’emendamento…
Speaker : AMATI.
Sì, non c’è nessun problema. Poi, in una fase successiva mi preoccuperò di fare la variazione sul pluriennale, non c’è nessun problema.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Se viene qui, magari dopo firma l’espunzione.
Speaker : AMATI.
Sì, sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Allora adesso possiamo discutere la norma, la legge sul genoma (punto n. 19), articolo 5.
Procediamo… Ha chiesto di intervenire il consigliere Lopalco.
Speaker : LOPALCO.
Stiamo iniziando la discussione della norma?
Speaker : PRESIDENTE.
Stiamo iniziando la discussione, sì.
Speaker : LOPALCO.
Prima di iniziare la discussione dei dettagli, volevo semplicemente esprimere la mia personalissima opinione sul fatto che il Consiglio si esprima sul finanziamento di leggi e di progetti così specifici. Cosa intendo dire?
Intendo dire che il finanziamento della ricerca con fondi pubblici dovrebbe sempre essere ispirato a princìpi legati ad un ragionamento di priorità. Non dovrebbe essere ispirato dal fatto che un consigliere, in maniera assolutamente legittima, e assolutamente in buona fede, entri in contatto con un gruppo di ricerca che gli esprime la bellezza della loro ricerca, l’importanza della loro ricerca, eccetera, eccetera, e quindi si fa paladino di una ricerca in quel campo.
Infatti, se al posto della genomica si fosse trattato di un progetto di proctologia, o di chirurgia toracica, in questo momento noi staremmo votando un progetto di chirurgia toracica. Sulla base di quali studi priorità? Sulla base di quale progetto organico?
Gli investimenti nella ricerca, cioè, purtroppo non possono essere fatti in questa maniera, non possono essere fatti a pioggia soltanto perché c’è qualcuno che, legittimamente e in assoluta buonafede, prende a cuore questo tema rispetto ad un altro.
Attenzione: io voglio sottolineare il fatto che sto parlando della metodica generale di scelta delle priorità. Non vorrei che poi, in maniera molto populistica, esca fuori il titolo: Lopalco è contrario alla ricerca sul genoma. Perché io non sono contrario alla ricerca sul genoma. A me piacerebbe che noi avessimo dei soldi per finanziare tutte le ricerche, che arrivassero a sportello presso la Regione Puglia. Purtroppo quello che mi manca è vedere un disegno organico per dire: abbiamo questo budget, la Regione Puglia può permettersi questo budget sulla ricerca, facciamo una call, facciamo arrivare delle richieste di ricerca, mettiamo su un gruppo di esperti e vediamo qual è la ricerca che merita più attenzione e che è più utile al cittadino pugliese.
Attenzione, qui stiamo parlando di ricerca, fra l’altro, e sapete bene che la ricerca non è soltanto utile per il cittadino pugliese, ma anche per il cittadino del mondo, perché se qualcosa la scopriamo noi questa cosa che scopriamo noi sarà utile per la comunità scientifica internazionale.
Detto questo, ripeto ancora una volta che non sono assolutamente contrario a finanziare questo progetto, mi piacerebbe capire perché, se questo Consiglio si esprime favorevolmente, stiamo finanziando questo progetto anziché un altro che non ha avuto, per motivi “x”, la fortuna di arrivare nelle mani di un consigliere.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Amati, prego, ha chiesto di intervenire.
Speaker : AMATI.
Questo dibattito l’abbiamo già fatto in sede di bilancio e il collega Lopalco ha riferito anche in quella occasione la medesima obiezione. Il collega Lopalco dice: perché la Regione Puglia non ha, ove intenda avviare programmi di ricerca, uno studio di priorità? Questa è la domanda, che credo di interpretare correttamente. Io ho già risposto e lo dico di nuovo: magari la Regione Puglia avesse questo programma. Anzi, assessore Palese, la prego di dotarsi di questo programma e lo proponga al Consiglio regionale.
Certo avrebbe dovuto farlo il collega Lopalco quando ha svolto la funzione di assessore. Però, eravamo forse in pieno periodo Covid, c’erano tante attività, per cui forse non c’era il tempo di dedicarsi a questo argomento. Però, sarebbe stato bello che il collega Lopalco, che peraltro è un uomo di scienza e di ricerca, avesse abbozzato una ipotesi di Regione Puglia al servizio della ricerca scientifica.
Ora, questa carenza, però, colleghi, non può produrre effetti negativi sulle persone. Guardate: questo Consiglio regionale ha approvato interventi nella materia genetica, innanzitutto in coerenza con il Piano nazionale delle scienze omiche, per cui se non c’è la Regione che ha detto queste cose, e ha dato le priorità, c’è stato il Governo nazionale che ha fatto questo. Lo ha scritto: nel piano delle scienze omiche ha detto che è priorità del Paese occuparsi di questo.
Noi quindi in realtà stiamo su quel solco. Peraltro, come sanno bene sia la Presidente del Consiglio regionale che gli uffici, su questo argomento si è aperto anche un dibattito con il Ministero. Il Ministero nelle sue note ha attestato l’utilità, ha detto che è meritoria l’iniziativa della Regione Puglia, in particolare sulle scienze omiche.
Questo Consiglio regionale, interpretando questa priorità che il Paese ha stabilito nel suo piano di scienze omiche, sapete cosa ha fatto, questo Consiglio regionale, tutti noi, all’unanimità? Ha fatto la legge per la diagnosi precoce sulla SMA obbligatoria, siamo gli unici che ce l’hanno, in Italia, gli altri arrancano. Abbiamo anche somministrato un farmaco, una terapia genica che in questo momento sta dando risultati ampiamente promettenti; anzi, nelle prossime settimane potrebbe accadere qualcosa che ci farà assistere ai miracoli della scienza.
Questo Consiglio regionale, poi, ha approvato all’unanimità la legge sul sequenziamento dell’esoma dall’1 per cento del DNA, diagnosticando l’85 per cento delle malattie. Il Ministero ce l’ha impugnata. La Regione Puglia si è difesa con la sua Avvocatura, e con il sostegno del Governo regionale, in maniera coriacea. La Corte costituzionale, dando atto che si tratta di una priorità – le scienze omiche – ha rigettato il ricorso, e alla fine delle motivazioni in diritto ha anche bacchettato lo Stato: andate a leggere la sentenza. Ha scritto che lo Stato – è vero, controllatemi se dico sciocchezze –, invece di impugnare – traduco in maniera ruspante –, potrebbe fare una cosa più semplice: dare esecuzione ai suoi programmi. Per cui, oggi non è che qualcuno è inciampato nell’incontro con un ricercatore e si è presentato qui. Sì, questo è anche accaduto. Abbiamo dei consulenti. Ma abbiamo interpretato il Piano nazionale delle scienze omiche, che dice che è priorità. Non ci sarebbe nessun piano della Regione Puglia, non potrebbe esserci nessun piano della Regione Puglia che scrivesse che quella che abbiamo proposto non è una priorità, come sa bene il collega Lopalco. Certo, egli pone un problema di metodo, e lo condivido. Però, egli sa bene che le scienze omiche sono una scelta prioritaria del nostro Paese, in un Paese in cui siamo cenerentola.
Pertanto, nell’attesa di queste priorità, che facciamo noi? Ci impicchiamo all’albero dell’inefficienza? Ci impicchiamo all’albero dell’insufficienza? Ci arruoliamo nella carovana di chi non si occupa di questi problemi? Ditemi, è questo che facciamo? Colleghi, pur ribadendo che da un punto di vista metodologico il collega Lopalco ha la sua ragionevolezza, noi invece ci mettiamo ancora una volta alla testa di questo vagone, perché alla fine si possa dire che la Puglia non solo ha realizzato quello che viene chiesto dai piani nazionali, ma è stata anche di esempio. E questo a vantaggio di tutti, dell’intero Consiglio regionale, a partire dal Governo regionale e poi a finire con tutto il Consiglio regionale.
In questo senso vi prego di superare ogni tipo di timidezza, ovviamente facendo voto all’assessore Palese di raccogliere l’indicazione del suo predecessore, l’assessore Lopalco, e di presentare un Piano per la ricerca. C’è la possibilità, ci sono anche i denari. Basta andare a prendere quell’atto di programmazione del Fondo sanitario nazionale. Venga e ci dica qual è la priorità. A quelle priorità noi stia sicuro che ci attesteremo. E a quel punto avremo anche superato i rilievi di metodo che ha sollevato il collega Lopalco, ma che con riferimento a questa questione sono superati dal fatto che l’Italia ha deciso di dare priorità alle scienze omiche.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Leoci. Prego.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente. Solo per dichiarazione di voto. In Consiglio, in seduta di bilancio, ho espresso un voto favorevole perché la dotazione finanziaria è stata barattata, diciamo, su quelle che erano le somme destinate ai Consorzi di bonifica… Naturalmente io continuo ad esprimere il mio voto contrario, così come mi sono espresso già in quell’occasione, in quella seduta, e naturalmente concordo anche su quelle che sono le ragioni del professor Lopalco. Credo che quando si deve parlare di sanità si debba parlare naturalmente in una maniera condivisa con quelle che sono, appunto, le ragioni e il lavoro del Dipartimento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei. Non ho altri iscritti a parlare.
Allora procediamo con l’esame della legge.
Articolo 1 (Finalità e obiettivi).
Non ci sono interventi. Il parere del Governo?
Articolo 1. Il parere del Governo?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Presidente, il discorso è molto più complesso della finalità di questa proposta di legge. Qui bisogna richiamare tutti gli aspetti fondamentali di quella che è la legge dello Stato. Mi riferisco in particolare non al dibattito che c’è stato adesso tra l’ex assessore Lopalco e il Presidente Amati, che peraltro ha riproposto, come veniva ricordato, quello che era emerso già durante la discussione del bilancio.
Noi siamo in un contesto… Siamo la Regione che è in Piano operativo. quindi il richiamo che io faccio al Consiglio, né potrei fare diversamente, è che qui si è avuta l’accortezza di tirar fuori una legge-provvedimento – perché questa è una legge-provvedimento – in un contesto in cui c’è uno stanziamento di dotazione finanziaria. Poi anche qui, se si va per il sottile, autorizzazione preventiva, secondo l’impostazione del MEF, che anche in questo caso, essendo in Piano operativo, seppur in presenza di risorse aggiuntive rispetto al Fondo sanitario nazionale, dovrebbe esserci un lasciapassare, una conformità al cosiddetto Piano di rientro.
Dal punto di vista sanitario, quindi, l’assessore alla sanità non può che essere favorevole su questi provvedimenti: non su questo, su tutti. Aggiungo che si potrebbe anche fare a meno, e richiamo l’attenzione del Consiglio, sulla situazione di sanzioni rispetto all’applicazione, che poi sostanzialmente inquinano pure la bontà dell’iniziativa delle leggi.
Nel momento in cui quindi il Consiglio è di parere diverso rispetto all’impostazione espressa poco fa dall’ex assessore Lopalco – che anzi io chiamo professore, perché è molto più appropriato il riferimento alla discussione che c’è stata prima – è fin troppo evidente che questo è un aspetto.
Sul problema poi della programmazione, qui il Consiglio si deve mettere d’accordo. In che senso? Nel senso che ci sono state delle articolazioni del Consiglio, come le Commissioni: sono stati messi nel mirino una serie di progetti, di obiettivi che riguardavano ricerche, situazioni sperimentali, sia dal punto di vista organizzativo e gestionale, ma anche di ricerca, nel cosiddetto provvedimento DIEG, un provvedimento della Giunta.
Lì era emerso un orientamento: cercare di limitare, oppure di annullare tutta la miriade di situazioni che si erano venute a creare. Ovviamente, è impegno del mio Dipartimento cercare di intavolare anche una situazione soprattutto con le Università, con il CNR, anche coinvolgendo l’ARES, secondo la legge regionale che è stata modificata nel tempo, perché l’ARES era sorta in maniera diversa, a suo tempo, come braccio operativo del Dipartimento, poi è stata trasformata in un contesto completamente diverso con legge del Consiglio regionale.
Io penso quindi che il parere non possa, ripeto, che essere favorevole. Tutt’al più dovrebbe essere l’assessore al bilancio a preoccuparsi di tutto il resto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Mi è stata proposta una richiesta di emendamento che nulla ha a che fare con questa legge. Io ho bisogno di sentire un attimo i Capigruppo per ragionare di questo argomento.
Vi chiedo la cortesia di sospendere un attimo il Consiglio e di ragionare in ordine a questa questione. Prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Nella seduta scorsa, l’ultima, su un disegno di legge che riguardava l’agricoltura è stato presentato – per questo prendo la parola – un emendamento che riguarda materia sanitaria. Doveva essere, secondo Regolamento, dichiarato inammissibile per essere difforme rispetto alla materia. Sia l’Ufficio legislativo del Consiglio, che non sapeva neanche come classificarlo all’interno, peraltro, di un provvedimento organico, complesso, ricco, di riordino che riguardava la situazione all’agricoltura, sia adesso il Ministero ci dice, indipendentemente dal merito, com’è che questo emendamento è finito all’interno di un provvedimento sull’agricoltura.
Io non so neanche che emendamento è stato presentato. Avendo avuto questo problema in queste ore, mi sono permesso di prendere la parola e di informare la Presidenza del Consiglio e il Consiglio su un problema di natura di iter procedimentale tecnico sulla situazione delle leggi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Palese.
Io chiamerei, per cortesia, i Capigruppo… Un attimo solo. Siccome è propedeutico l’incontro… Prego. È propedeutico rispetto a cosa l’incontro con i Capigruppo? Me lo spiega?
Speaker : TUTOLO.
Credo che ci sia la possibilità di intervenire per i consiglieri regionali.
Speaker : PRESIDENTE.
Sicuro, sicuro.
Speaker : TUTOLO.
Almeno quella spero che resti. Capisco che è difficile presentare leggi ed emendamenti, se non piacciono bisogna mettergli il rossetto, piuttosto che chiedere a qualcuno.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Tutolo…
Speaker : TUTOLO.
Io l’ho già chiesto e mi hanno detto di sì qualche migliaia di persone, e non devo chiedere più a nessuno. Ho già detto un’altra volta che ce n’erano due soltanto di persone che potevano dire qualcosa e stanno in cielo tutte e due. Adesso non mi può dire niente più nessuno. Vorrei che fosse chiaro,
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente, non si alteri.
Speaker : TUTOLO.
Presidente, mi deve far intervenire. Mi deve fare la cortesia di farmi intervenire, perché è un mio diritto.
Speaker : PRESIDENTE.
Però, stia calmo, perché…
Speaker : TUTOLO.
Sono calmissimo.
Speaker : PRESIDENTE.
No, non sembra.
Ascolti un secondo. Prima di farla intervenire, e dopo la farò intervenire, vorrei incontrare i Capigruppo. Questo le stavo dicendo.
Speaker : TUTOLO.
Dopo. Dopo li incontra i Capigruppo. Dopo li incontra i Capigruppo. Adesso parlo io. Dopo lei parla, incontra i Capigruppo e tutto quello che vuole, ma dopo. Adesso parlo io.
Speaker : PRESIDENTE.
Lei non parla se io non le do la parola.
Speaker : TUTOLO.
Bene. Allora lei mi deve dare la parola, perché sennò oggi questo Consiglio non si fa.
Dovete chiamare la forza pubblica, perché io ho diritto di intervenire.
Speaker : PRESIDENTE.
Stia calmo.
Speaker : TUTOLO.
Sto calmo. Io sono la persona più calma del mondo, l’importante è che nessuno mi può togliere le prerogative che mi dà la legge.
Speaker : PRESIDENTE.
Nessuno gliele vuole togliere.
Speaker : TUTOLO.
Allora mi dia la parola, mi faccia la gentilezza.
Speaker : PRESIDENTE.
Se lei sta calmo le do la parola, dopodiché non penso…Prego. Vada.
Speaker : TUTOLO.
Grazie. Non è che qua ogni tanto, quando non ci piace qualche emendamento, ce ne veniamo fuori con la storia che non è coerente con la legge che presentiamo, perché se andiamo a vedere in questa legislatura… Non voglio guardare le altre, perché non c’ero e non mi interessa, o meglio non è sufficiente, non mi interessa proprio. In questa legislatura cento forse ne abbiamo fatti di emendamenti non coerenti alle leggi. Oggi ce n’è uno che non è che non è coerente alle leggi, non piace a qualcuno. E a me che non piace a qualcuno non interessa. A me non interessa. Quel qualcuno a cui non piace, se non gli piace e ha la possibilità di votare, vota contrario; se non ha la possibilità di votare, fa il suo lavoro e noi facciamo il nostro.
Vorrei che fosse chiara questa cosa, perché se quella…
Lo conoscerete, ve lo presento tra un po’, se mi viene data la possibilità, così come è sempre stato fatto. Mi pare una cosa chiara. È semplicissimo. Io credo di eliminare il motivo del contendere, cioè qui siamo bloccati da due mesi su che cosa? Sul segretario d’Aula! Ma veramente volete far credere a qualcuno che il problema sia rappresentare le Istituzioni all’interno dell’Ufficio di Presidenza? No, non è vero! Il problema sapete qual è? L’autista, la macchina, la segreteria particolare e l’indennità extra del consigliere. Punto. Questo è il problema, questo è il motivo del contendere, perché se non ci fossero questi benefit nessuno se ne fotterebbe del segretario d’Aula e di quel posto. Perché quel posta là…
Speaker : PRESIDENTE.
Consiglieri, il linguaggio.
Speaker : TUTOLO.
Io devo ancora capire qual è la funzione di quel posto, qual è la funzione di quella figura. Io ancora non l’ho capito. Quello che ho capito è che chi va a occupare quel posto prende quei benefit. È chiaro che è difficile… Capisco che sia difficile toccare certe cose, ma ci voglio provare. Se non siete d’accordo, votate no, e ognuno fa quello che crede, in propria scienza e coscienza. Ma non cercate mai di togliermi la prerogativa che mi è data dalla legge per una volontà popolare.
L’emendamento è semplicissimo, ce l’hanno già, bisogna semplicemente metterlo… Non è la prima volta, ripeto, che si fa.
Speaker : PRESIDENTE.
No, l’emendamento non ce l’abbiamo, qui, io non ce l’ho.
Speaker : TUTOLO.
Ce l’avete…
Speaker : PRESIDENTE.
No, io non ce l’ho, l’emendamento, ce l’ha lei.
Speaker : TUTOLO.
Ce l’ha lei, pure là… Gliene porto un altro…
Speaker : PRESIDENTE.
Non ce l’ho io.
In ogni caso, come avete visto, si tratta di argomento che per nulla è conferente rispetto alla legge di cui stiamo discutendo.
Io non ho interrotto il consigliere Tutolo mentre parlava, dicendo che l’argomento non era conferente con quello in discussione, però sospendo il Consiglio per dieci minuti, allo scopo di discutere con i Capigruppo dell’argomento in questione.
Dopodiché, si riprendono i lavori del Consiglio, tra dieci minuti.
Sono le 16,24. Alle 16,30 riprendiamo.
(La seduta è sospesa)
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, vi invito a prendere posto, così riprendiamo i lavori del Consiglio.
Allora riprendiamo i lavori del Consiglio.
Prego i colleghi consiglieri di prendere il proprio posto.
Stavamo all’esame della proposta di legge “Genoma Puglia - Programma di ricerca per la diagnosi precoce e la cura delle malattie rare su base genetica”, all’articolo 1.
Ci sono iscritti a parlare?
Presidente Caracciolo, prego. Ha chiesto di intervenire, ne ha facoltà.
Speaker : CARACCIOLO.
Grazie, Presidente.
Il tema inserito in questa proposta di legge che tutti quanti abbiamo voluto, come è stato più volte sottolineato anche negli interventi che mi hanno preceduto, è di estrema importanza e delicatezza, e merita tutta l’attenzione possibile da parte dell’Istituzione del Consiglio regionale e non solo, perché su questi temi bisogna essere abbastanza seri, evitare lo scaricabarile e lavorare tutti nella stessa direzione. Bene ha fatto il collega Lopalco, riconosciuto scienziato, a suggerire un percorso, quel percorso che ci deve portare ad avere, nel più breve tempo possibile, assessore Palese, una programmazione su questi temi che toccano la coscienza e la sensibilità non soltanto di chi li deve discutere e votare, ma anche e soprattutto di quelli a cui sono diretti.
Sono tanti gli esempi che si possono fare sul genoma e su altre tipologie di malattie. Abbiamo necessità di questo percorso, abbiamo necessità che delle risorse importanti vengano messe a disposizione della scienza, in questo caso, e mi sento di raccogliere l’invito che ha fatto il professor Lopalco e quindi chiederle di poter, nel più breve tempo possibile, programmare una questione seria e delicata, che non veda su questo nessuno schema politico, ma soltanto la determinazione di affrontare questi temi e di dare delle risposte concrete, sia da un punto di vista economico sia soprattutto da un punto di vista sanitario. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Caracciolo.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Amati. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : AMATI.
Io non ho capito l’annuncio del collega Caracciolo cosa presagisca. Vorrei capire cosa presagisca. Siccome ho chiesto di anticipare, abbiamo votato l’anticipazione e lei ha anche detto opportunamente sia per anticipare che per discutere. Abbiamo approvato alla unanimità l’anticipazione, perché si poteva fermare lì. Dopodiché, è intervenuto un dibattito su un altro argomento eccentrico rispetto alla legge, come hanno detto diversi colleghi. Si riunisce la Conferenza dei Capigruppo e partorisce non ho capito ancora cosa, collega Caracciolo: cioè, la bocciamo? Perché noi chiederemo il voto, faremo mancare il numero legale… Senta, “rinviamo” che significa? Che dovete chiedere a me di chiedere che rispetto alla carta d’identità genetica… No, no, no: rispetto alla carta d’identità genetica… Sapete a che serve la carta di identità genetica? La carta di identità genetica serve a dire se una persona ha un rischio di ammalarsi per 262 malattie, questo dice la carta d’identità genetica: 262 malattie, vero collega Lopalco? E perché 262? Perché oltre 262 pur si potrebbe fare, si potrebbe andare. Oltre 262 non ci sono terapie, né progetti di ricerca in corso, per cui si pone un problema etico.
Quindi, niente poco di meno che, il Consiglio regionale, dopo che ha votato la legge di bilancio, togliendo un milione ai consorzi di bonifica e dicendo: va bene, per la carta d’identità genetica; dopo che il Ministero ha chiesto, collega Palese, a lei forse sfugge il dialogo tra il ministero e il suo ufficio, considerato il suo intervento, e io devo ringraziare la Presidente Capone che in quel momento ha gestito questa vicenda, lo devo dire pubblicamente; dopo che il Ministero chiede chiarimenti su alcuni dettagli, e la Presidenza del Consiglio regionale con il dipartimento fornisce i chiarimenti, e il Ministero dice va bene – è vero, Presidente Capone, che ripeto, ringrazio –, arriviamo in Consiglio regionale, stiamo per avviare questo percorso, ci sono i soldi, c’è tutto, e addirittura: “Amati, hai provveduto all’emendamento sulla norma finanziaria”, “sì, ho provveduto”; poi “Ma Amati, vedi che c’è un problema sul bilancio pluriennale”, “va bene, eliminiamo la questione del pluriennale, poi vediamo”.
Ma a un certo punto, si sospende il Consiglio: colpo di scena, “abbiamo bisogno di approfondire”?
È l’ultima cosa che vi dico. Voi sapete, e lo dico a tutti, in particolare ai consiglieri più nuovi, che quando qualcuno dice che i progetti di ricerca vanno inseriti in un programma complessivo, sembra una cosa giusta, tant’è che pure il collega Caracciolo lo dice. Solo che lui è anziano quanto me circa la carica. Mi stupisce se lo dice il collega Caracciolo. Sapete dove sta l’elenco dei programmi di ricerca? Nella Tabella L della delibera di Giunta regionale che si occupa del DEFR. Nella Tabella L, cioè il luogo su cui si scrivono i progetti di ricerca e si stabiliscono le priorità, dovrebbero starci. Non ci sono. Interpellato sul punto l’assessore Palese, in I Commissione, “assessore, di quella miriade di progetti che mi sa dire?”, ha risposto: “Non sappiamo dire nulla”. È a verbale. Non sappiamo dire nulla, perché avremmo bisogno di venti persone per monitorare quei progetti. Ma come, assessore, non sappiamo nulla? E l’assessore denuncia che non sappiamo nulla. Cosa sono quei progetti di ricerca, approvati dalla Giunta? Anche quando era assessore il collega Lopalco, perché il DEFR è un atto antico. È esattamente il luogo dove si scrivono queste cose. E cosa trovate lì? Lo devo dire come si dice e mi perdoneranno quelli che assembro in questo giudizio: la maggior parte sono marchette. Finanziano. Finanziano addirittura LEA nei progetti di ricerca. È vero, assessore Lopalco? L’ha denunciato lei in Commissione. LEA. Oppure, accontentano una miriade di soggetti, nella dinamica del potere, perché anche la medicina è potere, e alla fine non si sa mai nulla. Quello è il luogo, cari colleghi. E voi oggi volete decapitare la carta di identità genetica? Colleghi, fate in modo che questa vergogna, questa vergogna, questa vergogna – lo ripeto ancora – non si abbatta su questo Consiglio regionale.
Guardate che non fate un dispetto ad Amati, perché Amati e tutti voi se la possono pagare la carta di identità genetica. È chiaro? Perché esiste la tecnologia. È vero, professor Lopalco? Se io e lei vogliamo farci fare il genoma, possiamo andare da qualcuno e farcelo fare a pagamento? Sì, possiamo. È il problema di chi, invece, non lo può fare. Grazie alla carta di identità genetica noi riusciamo a intervenire tempestivamente sulla prevenzione, perché non è che per motivi meramente politicisti p di manovra politica noi possiamo abbattere un percorso di virtù di questo Consiglio regionale.
Colleghi, vi prego, il problema non è di Amati, non è un comunicato stampa, un video sui social, perché se qualcuno ha timore di questo, perché vive questo psicodramma della comunicazione politica, perché molti di noi vivono questo psicodramma, se avete il problema del post, dei like, che mi rendo conto che esiste, guardate, dimenticatelo su queste questioni! Io capisco, sono abbastanza adulto per capire che la dinamica della politica è fatta anche dalla microfisica, la microfisica del fastidio, la microfisica della dimensione del potere. Lo capisco, è umano, però colleghi, vi prego, fate in modo che non si abbatta sulla carta di identità genetica, anche perché lo sapete, se la bloccate qui la proporrò decine di volte e si aggiungerà all’elenco con le liste d’attesa, con lo screening sul colon, lo screening sul carcinoma mammario. Perché io, da quando sto qui, generalmente mi occupo di queste cose e quindi potreste a me e a noi soltanto ucciderci. Se ci uccidete, non ci sarà più questa produzione legislativa, però se non ci uccidete (Dio ci darà la voce e la forza per essere accordati su queste cose, perché io mi immedesimo nei dolori delle persone), se non ci ucciderete noi staremo qui, su questo fronte, cari colleghi. Noi staremo su questo fronte, solo l’omicidio è l’alternativa al nostro spirito d’iniziativa.
Con il collega Campo, con cui stavamo dialogando dell’ultima cosa che vi dice, si spiegava assieme, commentando queste cose, che la politica è fatta di spirito di iniziativa. Quindi, quando vuoi entrare a fare cose buone, ad iniziativa devi rispondere con iniziativa e ti devi migliorare e devi migliorare. Non è che la politica è la contemplazione di quello che fanno gli altri e della propria, in qualche modo e in qualche momento, difficoltà a farlo. È spirito d’iniziativa.
Colleghi, vi prego, vi prego, fate in modo che su questo Consiglio regionale non si abbatta questa vergogna. Ci siamo intestati l’argomento, tutto il Consiglio regionale, e continuiamo su questa scia perché sicuramente troveremo la gratitudine delle persone.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Palese. Prego, assessore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Signora Presidente, tento di mettere ordine perché chiamato in causa dal Presidente Amati. Ribadisco che rispetto a questo progetto di legge, così come fatto che in Commissione, indipendentemente dal dibattito che si è aperto sull’utilità, sulle modalità rispetto a un’impostazione diversa, che è emersa anche dal dibattito che c’è stato sia in un contesto di approvazione di quell’emendamento alla legge di bilancio, sia anche quanto emerso poco fa. Dal punto di vista formale, essendoci la copertura peraltro finanziaria questa è una legge-provvedimento. Quello che c’è qui, cioè, potrebbe essere fatto tranquillamente anche che con una delibera, ma siamo in questo contesto, quindi l’Aula, il Governo regionale… L’assessore alla sanità non può che rimettersi alla volontà dell’Aula. Detto questo, non penso che risolto il problema della copertura finanziaria, il dibattito riveste altri profili.
In merito invece al DIEF, io non ho solo detto quello che poco fa è stato riferito. Ho detto che occorreva mettere mano attraverso un procedimento condiviso anche con i centri di ricerca, con l’Università, con le strutture e quant’altro per poter intanto asciugare, perché se non ricordo male erano un centinaio quegli interventi, erano una polverizzazione, che comunque sia all’interno della discussione che è emersa nelle Commissioni sì, erano primo, secondo, terzo, quarto, c’era veramente una lista enorme. Adesso io non ricordo il numero; ricordo però che era emersa la necessità, anche a seguito delle risultanze che il Dipartimento non poteva riuscire ad avere una parcellizzazione incredibile di quegli interventi, all’epoca fu preso l’impegno, che ribadisco: siccome è un problema e siccome noi dobbiamo anche dar vita, dar luce e seguito a quelle che possono essere che le proposte anche in questo senso, sicuramente posso prendere questo impegno, indipendentemente dal destino di questo provvedimento: indipendentemente.
I percorsi sono completamente diversi. Ribadisco quello che ho detto all’interno della Commissione – se non ricordo male erano congiunte, I e III – con cui c’era la necessità di rivedere l’impostazione. E in questo senso condivido quello che dice il professor Lopalco, cioè che forse derivava proprio da questa esigenza di vedere una parcellizzazione incredibile e dalla mancanza di riscontrare – in questo ha ragione il Presidente Amati – perché poi non c’era il riscontro di quello che è stato fatto. Ma se, invece, in maniera scientifica e in maniera concordata con accordi rispetto – lo ripeto – ai centri di ricerca, le università, gli istituti di ricerca e cura a carattere scientifico e quant’altro si proceda anche in quella maniera, sicuramente questo è un impegno che abbiamo preso in Commissione, e quindi è una necessità.
Signora Presidente, ribadisco il problema che riguarda l’organizzazione funzionale dell’iter procedimentale delle leggi, visto che ho dovuto interloquire con i livelli ministeriali sulla non appropriatezza di inserire emendamenti e quant’altro all’interno stesso dei progetti di legge, cosa che ho detto prima, indipendentemente anche dal merito, che peraltro nessuno conosceva, perché il consigliere Tutolo ci ha reso noto dopo il contenuto di quell’emendamento che doveva essere presentato.
Io dovevo chiarire all’Aula questi aspetti. Un conto è il percorso di questa proposta di legge, altro conto è l’impegno che ho preso in Commissione, che era una necessità e che ribadisco rispetto all’impostazione che qui è stata accennata e che esula da questa proposta di legge, ma che riguarda l’intera possibilità di finanziare i cosiddetti “progetti obiettivo”. Sono progetti obiettivo di ricerca che possono riguardare l’epidemiologia, che possono riguardare l’assistenza sanitaria, che possono riguardare situazioni sperimentali, insomma una serie di situazioni che possono essere illustrate.
D’altro canto, qui c’è già una scelta da parte del Consiglio regionale, c’è un articolo di legge del Consiglio regionale, quindi – lo ripeto – questa è l’attuazione della conseguenza di quell’emendamento, che deve essere fatto anche con un provvedimento amministrativo.
Speaker : PRESIDENTE.
L’assessore forse stava precisando che questa attività può essere fatta anche con una delibera. Abbiamo capito bene?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Veramente gliel’ho detto anche in maniera confidenziale…
Un momento, stavo dicendo…
Non sto dicendo niente, io ritengo che su questo provvedimento e su altri e sugli emendamenti l’Aula è sovrana, e io non posso che rimettermi alla volontà dell’Aula.
Stavo dicendo invece che c’è un’altra cosa, che quasi la totalità dei provvedimenti proposti dal Presidente Amati sono leggi-provvedimento. Stavo dicendo questo, ma non altro. Più neutro di così posso essere? Non ho capito…
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo, poi il consigliere Mazzarano.
Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente. Io ovviamente non posso che essere favorevole a questo argomento, tant’è che vi ho attaccato il mio emendamento. Quindi, voglio dire, se non ci credevo non è che ci attaccavo l’emendamento e poi bocciavo la legge, quindi mi pare ovvio che ci credo. Anche se, però, vede, collega Amati, lei ha il dono – glielo riconosco e l’ammiro profondamente – della eloquenza… Anche il lavoro, assolutamente…
Mi soffermo su un solo termine. Lei ha detto che mentre si parlava di questa proposta di legge è venuto fuori un argomento eccentrico. Io la ascolto, veramente rimango incantato, lo dico sinceramente e vorrei… Siccome io non ho molta dimestichezza con l’italiano corretto e corrente, ho detto “chissà che voleva dire Amati”, perché poi me lo studio tutte le volte che parla e qualcosa che non capisco me la vado a vedere. Perché poi ho però il pregio che mi applico, voglio capire. E ho visto che è “bizzarro, stravagante, che si allontana dai modi comuni”. Quindi ho detto “ma scusate, non mi pare che quello di cui ho parlato era stravagante né bizzarro, né che mi allontano dai modi comuni”, anzi, probabilmente è stravagante il contrario, probabilmente è bizzarro il contrario, che noi dobbiamo riconoscere dei benefit a qualcuno che a mio modesto avviso… Perché poi mi sono andato a informare anche su quello che farebbe questa persona e poi, ripeto, mio padre diceva “se avessi studiato quando andavi a scuola…”, invece adesso sto studiando, e ve lo dico. Che fa il segretario d’Aula? Lo volevo sapere perché noi gli diamo la macchina, gli diamo l’autista, gli diamo 1.200 euro al mese in più rispetto a un altro consigliere e gli diamo la segreteria particolare, cioè di due dipendenti della Regione che non lavorano più per la Regione e per i cittadini della Regione, ma lavorano per questo consigliere regionale, non so che fanno, forse la parola "lavoro" bisognerebbe anche rivederla.
Ora vediamo cosa fanno, perché voglio dire...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Tutolo, aspetti un attimo. Nella discussione c’è il tempo della legge e il tempo dell’emendamento, sull’emendamento ancora non stiamo discutendo,
Speaker : TUTOLO.
Sto parlando della legge.
Speaker : PRESIDENTE.
Della legge sul genoma sta parlando? Io non ho capito nessun riferimento...
Speaker : TUTOLO.
Lo capirà alla fine, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Allora torniamo alla legge sul genoma, faccia il suo intervento sul genoma.
Speaker : TUTOLO.
Presidente, io credo che argomentare la propria posizione politica sia soggettivo...
Speaker : PRESIDENTE.
Sulla legge sul genoma però...
Speaker : TUTOLO.
Certo, sul genoma, però io ho sentito parlare a momenti di Gesù Cristo che veniva in terra e ascolto sempre con interesse... vedrete che l’attinenza la troverete.
Mi pare anche questa una corretta informazione, perché, dopo tante sedute su questo segretario d’Aula, uno si dovrebbe chiedere "ma che fa questo segretario d’Aula? Qual è questa figura così importante che sta praticamente bloccando l’attività legislativa della Regione Puglia?", uno si dovrebbe chiedere questo, perché i segretari a turno (a turno perché sono due) "sovrintendono alla redazione del processo verbale e ne danno lettura", ma io non ho ancora avuto il piacere di assistere a questa cosa, "tengono nota dei consiglieri che hanno chiesto la parola secondo l’ordine, fanno le chiamate in buona sostanza...".
Questo è quello che facevano, quando non c’era tutto questo ambaradan di tecnologia che registra, quindi tutta roba eliminata. L’unica cosa che non è stata eliminata sono i benefit, che, per l’amor del Cielo, in una Assemblea legislativa come questa si decide di darli, mica ce ne dobbiamo spaventare, ma quantomeno bisogna che si sappiano queste cose qua, quindi io ritengo che l’eccentricità, la stravaganza stia nel dare questa roba, non nel discorso, collega Amati. Poi sarà una coincidenza che il segretario d’Aula e un suo collega di partito, e in quel caso non diventa più uno spreco, non diventa più uno sperpero, non diventano più risorse buttate che potrebbero essere utilizzate per risolvere i problemi delle persone. Io l’ho ascoltato molte volte su questo tema, però su questo argomento… Già ha votato contrario a questa roba, perché già sulla legge di bilancio ho presentato un emendamento. Ma al di là di questo, ripeto, è proprio l’eccentricità che non vedo.
Ripeto: io sono favorevole a questa norma, perché ritengo che sia… Del resto, è favorevole l’assessore, posso non esserlo… Però diventa difficile. Io già non sono bravo a parlare, poi mi interrompete…
Speaker : PRESIDENTE.
Per cortesia, torniamo alla legge sul genoma… Presidente Amati, lasci concludere…
Speaker : AMATI.
… invece il significato figurativo viene al n. 2, quindi con me non giochi su queste cose, collega Tutolo! La prego, se mi stima come la stimo io…
Speaker : TUTOLO.
Collega Amati…
Speaker : PRESIDENTE.
Non potete interloquire…
Speaker : TUTOLO.
Collega Amati, non leggo Treccani, ho tre gatti, quindi le cose non vanno…
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Tutolo, Presidente Amati, la prego… Concluda, Presidente Tutolo. Concluda, per cortesia, il suo intervento, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Io ho voluto semplicemente evidenziare che non è che stessimo parlando del nulla, non è che l’emendamento presentato… Io ho il massimo rispetto per le proposte di tutti.
Non capisco perché un emendamento che a mio avviso è sacrosanto, deve essere descritto come una roba eccentrica, onestamente, al di là di quella che può essere l’interpretazione dell’uno o dell’altro. Quindi, ribadisco: io voterò favorevole a questa legge; del resto, l’assessore Palese è favorevole; ho attaccato il mio emendamento a questa legge. Però poi quando utilizziamo certi termini (sprechi…), dobbiamo essere consequenziali, sempre in una direzione, perché sennò diventa quasi incredibile come aspetto. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Consigliere Mazzarano, prego, ha chiesto di intervenire, ne ha facoltà.
Speaker : MAZZARANO.
Presidente, mi rivolgo a lei, perché credo che siamo in un inequivocabile stato di confusione della maggioranza. Sostanzialmente si stanno confondendo piani, o meglio, si stanno sovrapponendo piani che dovrebbero essere distinti.
La guerra al Gruppo politico di Azione è una guerra che ha a che fare con posizioni politiche che c’entrano poco o nulla con gli assetti istituzionali dell’Aula e c’entrano men che meno sulle questioni di merito.
Se noi non chiariamo questo aspetto, noi andremo totalmente in tilt, come accade ormai ripetutamente negli ultimi Consigli regionali. O ci chiariamo su questo aspetto, e faccio appello a lei, perché nella Conferenza dei Capigruppo, nella riunione dei Capigruppo di maggioranza si chiariscano, questi aspetti. Ora, io ho ascoltato l’intervento: innanzitutto ricordo la discussione che abbiamo fatto in quest’Aula sul bilancio, sulla questione dei consorzi, sulle risorse che sono state appostate per questa legge. Abbiamo tutti condiviso quel percorso.
Ho ascoltato con attenzione, come faccio sempre, ogni volta che parla, o leggo con attenzione ogni volta che rilascia interviste, il professor Lopalco. Il professor Lopalco non ha fatto la ramanzina ad Amati. Il professor Lopalco ha suggerito una strada al Governo regionale, che non significa mettere in discussione l’attività di un Gruppo consiliare o una proposta di legge. Noi stiamo dicendo sostanzialmente che un progetto di ricerca che ci fa vedere nei bambini, prima del tempo, le malattie genetiche, e avviare percorsi di cura per le malattie asintomatiche, noi dobbiamo dire di no, oggi, sulla base del fatto che Lopalco ha fatto un intervento di merito con valenza scientifica, che non ha messo in discussione questo, ma ha detto sostanzialmente che la strada da seguire dal punto di vista del Governo, non del Consiglio dovrebbe essere questa.
In quest’Aula allora o si alza l’assessore alla sanità e chiede al consigliere proponente di fare un lavoro comune perché si arrivi a corrispondere all’appello di Lopalco: oppure, si valuta quella legge così com’è, nel merito, a prescindere dalle posizioni politiche. E parla uno le cui distanze politiche da Azione, Calenda e Renzi non possono essere messe assolutamente in discussione.
Finché non ci chiariamo su questo punto, che la politica è la politica, le Istituzioni sono le Istituzioni, e il merito è il merito, e non sono uno sopra agli altri, noi non capiremo più nulla di questa dinamica, e porteremo in confusione l’intero Consiglio.
Quindi, e mi rivolgo ancora a lei, facciamo tutti gli sforzi perché non accada più che in Consiglio regionale si vada così in difficoltà sulle leggi e, soprattutto, che ci sia un atteggiamento assolutamente contraddittorio dentro la maggioranza.
Speaker : PRESIDENTE.
Ovviamente non rientra nei poteri della Presidente del Consiglio quello di sciogliere la confusione che c’è, però diamo un contributo perché questa attività di oggi in Consiglio possa portare a qualche cosa di buono per i cittadini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Voglio dire soltanto una cosa, e mi trattengo solo un minuto in risposta al consigliere Mazzarano. Condivido, anch’io, che il Presidente Lopalco non ha messo in discussione il contenuto della norma, ma ha messo in discussione la procedura, cioè chiede che il Governo discuta di questa materia, insieme al Presidente Amati, alla Commissione, a chi voglia occuparsene, per arrivare più rapidamente e meglio ad una soluzione, che richiede oggettivamente anche degli atti tecnici di esecuzione. Mi sembra di aver capito questa circostanza.
Allora, se l’assessore Palese e il Presidente Amati, anche insieme alla Commissione, vogliono addivenire ad una soluzione che sia condivisa, per poter avere subito gli atti che portano effettivamente alla carta di identità genetica, forse facciamo un passo avanti. Questo ovviamente non vuol dire rinunciare a qualcosa, ma vuol dire fare un passo avanti nella soluzione, posto che tutti ci siamo pronunciati a favore di questa disciplina.
Allora, ci sono queste condizioni? Possiamo chiedervelo? Possiamo chiedere, cioè, all’assessore Palese di fare un provvedimento esecutivo – ma, appunto, esecutivo – rispetto a questo tema in maniera tale che il finanziamento, che abbiamo già stanziato nella legge di bilancio, possa avere una conseguenza diretta nell’ambito degli atti deliberativi? E tutto questo può avere il consenso del Presidente Amati? Magari pensateci un attimo. Se volete, incontratevi anche un secondo.
Do la parola al consigliere Romito. Assessore, ha chiesto lei di intervenire?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Sì, ho chiesto di intervenire per un motivo molto semplice, perché il percorso deve riguardare anche tutta la parte del Dipartimento, cioè del Direttore e di tutte le strutture perché, se si parla di provvedimento, occorre questo.
Premesso che io – ripeto - avevo già espresso parere favorevole, perché l’assessore alla sanità non può non esprimere parere favorevole su un provvedimento del genere, ed è il primo, 2) se si vuole dare vita a un percorso diverso, perché i margini per fare un provvedimento, visto che c’è già la fonte legislativa che riguarda quello che poco fa è stato ricordato anche dal consigliere Mazzarano, nel bilancio con un articolo di legge.
Speaker : PRESIDENTE.
La norma di bilancio.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Necessita però di una verifica dal punto di vista degli atti amministrativi e quindi del Dipartimento.
I margini ci sono di sicuro, da questo punto di vista non c’è dubbio, quindi, se è questa la strada che il Consiglio, che è supremo nella decisione, e anche il proponente, dovremmo sospendere la discussione di questo provvedimento e procedere alla verifica, se possa essere fatta una delibera che deve essere confezionata, sottoscritta da parte anche dei dirigenti mentre qui non c’è nessuno, io posso dire che i margini ci sono, ma non ho la certezza.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, se posso interromperla un attimo, qual è il problema? Che questa legge non è stata discussa in Commissione, è arrivata qui con l’articolo 17, probabilmente anche perché non c’è stata proprio la disponibilità anche con i referti tecnici di arrivare in maniera corretta.
Allora, il tema è che se portiamo in Consiglio cose che non sono state discusse in Commissione nei tempi, oggettivamente scarichiamo sul Consiglio un’attività che non è propria del Consiglio, quindi qui c’è alla base anche questo dato, questa legge viene qui con l’articolo 17, e viene perché sono scaduti i 60 giorni per la discussione in Commissione, e i 60 giorni sono scaduti perché evidentemente quel confronto con gli uffici non c’è stato, quindi dobbiamo recuperare questa attività.
Ecco perché il consigliere Mazzarano fa quella proposta ed ecco perché mi permettevo di chiedere al Presidente Amati e a lei se magari, esaminando in Commissione, si può arrivare ad una soluzione.
Ovviamente il Presidente Amati dice una cosa - suppongo, mi permetto di interpretare – "ho aspettato 60 giorni, in Commissione non è stata definita, è chiaro che chiedo di portarla in Consiglio". Se noi aspettiamo altrettanto tempo per la definizione, è chiaro che alla fine ci ritroveremo a discuterla in Consiglio, ma questa diventa una patologia dell’esame delle norme. Anche perché, di questo passo, con l’articolo 17 ci arrivano una serie di disposizioni e la Commissione non fa più il suo lavoro.
Mi permetto di dirvi queste cose perché io ce l’ho, il dato. Ormai, ogni consigliere che fa una proposta di legge chiede che si discuta in Consiglio, ex articolo 17, perché non si riesce a definire in Commissione l’esame delle leggi. Ma è la Commissione, il luogo deputato. Se quindi tutti si concorre e si fa il lavoro istruttorio come bisogna farlo, poi in Consiglio si arriva non in queste condizioni, sinceramente.
Adesso io credo che solo se c’è un impegno a riportare in Commissione, ma in tempi brevi, l’esame può essere… Prego, Presidente Vizzino… Ah, sì, sì, prego.
Non è un’accusa alla Commissione il fatto che non si sia esaminato nei 60 giorni.
Speaker : ROMITO.
Presidente Amati, il tema è uno. Presidente, noi qui stiamo vivendo, e l’interpretazione autentica del collega Mazzarano è veramente in questo senso ficcante, assistendo a un totale stato di anarchia della maggioranza, che dovrebbe guidare in Consiglio regionale e quindi fuori da queste mura, fuori dal Consiglio regionale, la Puglia.
Presidente, io mi pongo una domanda: tutte queste dissertazioni di politica, alte e altre, perché in questo frangente c’entra ben poco la politica intesa nel senso nobile. Il punto che il Presidente Amati oggi ha posto in discussione era iscritto, se non vado errato, al diciannovesimo punto dell’ordine del giorno.
Dopodiché, il Presidente Amati, facendo salva una sua prerogativa consiliare, chiede di anticipare il punto all’ordine del giorno. Il dato pazzesco è che la maggioranza, senza prima aver discusso, senza prima essersi confrontata, vota favorevolmente all’anticipazione del punto all’ordine del giorno. Dopodiché, si alza un altro esponente della maggioranza – perché il collega Tutolo non fa parte della minoranza, non fa parte delle opposizioni e non vive sul pianeta Marte, ma è un consigliere regionale della maggioranza guidata da Michele Emiliano –, si alza, presenta un emendamento che non c’entra assolutamente nulla con questo provvedimento, adducendo quale motivazione il dato che si è fatto tante altre volte in Consiglio regionale.
Anche questa è un’interpretazione autentica. Io non c’ero, non posso dirlo, ma è evidente che c’è qualcosa di grossolano che non va nella maggioranza, Presidente. E noi non possiamo consentire che i cittadini pugliesi siano ostaggio di un cortocircuito politico all’interno della maggioranza di Michele Emiliano. È una cosa inaccettabile. Delle due, l’una: o la maggioranza decide di non votare favorevolmente all’anticipo dell’ordine del giorno, e resta al diciannovesimo punto, quindi avete tutto il tempo per discuterne; o, al contrario, se si assume un impegno votando l’anticipazione non si può poi, all’interno della dialettica della maggioranza, consentire che si voti un emendamento e si discuta un emendamento che non c’entra assolutamente nulla con il provvedimento, peraltro conferendo un’alea quasi di scherno ad un provvedimento sacrosanto e a una legge che parla dei diritti dei cittadini pugliesi.
Rispetto a questo, io direi di riavvolgere il nastro, fermarci tutti quanti, e rispetto a questo la responsabilità ce l’avete voi, perché la maggioranza siete voi. Michele Emiliano è stato votato per fare il Presidente della Regione Puglia, e finché sarà in carica, indipendentemente dalle sue velleità politiche e da quelle del primo cittadino di Bari, voi avete il diritto, ma prima ancora il dovere di governare questa Regione, con scienza e con coscienza, non mostrando al pubblico, ai giornalisti e ai cittadini pugliesi uno psicodramma continuo a cui avete costretto questo Consiglio regionale.
È inaccettabile, Presidente: glielo dice uno che è subentrato da pochi mesi, a novembre. Io mi sto rendendo conto di uno stato delle cose veramente indecoroso. Fa bene la stampa quando pungola l’intero Consiglio regionale, fa bene la stampa quando eccepisce delle grossolane inesattezze in punto di diritto, in punto di informalità rispetto ad un’Assise che è un’Assemblea legislativa. Ce lo vogliamo ricordare che è un’Assemblea legislativa? Veniamo qua, e utilizzo un termine barese, ma non voglio farlo perché ho rispetto di quest’Aula, sacrosanto, ma a Bari si chiama “la cantina di Cianna Cianne”: questo sembra il Consiglio regionale della nostra Regione. Non è accettabile, Presidente.
Rispetto a questo, io vi chiedo, a voi che avete la responsabilità di guidare questa Regione, di avere un sussulto di dignità politica e di rispettare gli impegni che avete assunto con i cittadini pugliesi. Dopodiché, Presidente, sull’ordine dei lavori, io chiedo che gli uffici in maniera definitiva ci diano un riscontro su questo andazzo che ha riferito il collega Tutolo e che io non conosco di presentare emendamenti che sono del tutto inconferenti con la proposta di legge originaria. Si può fare, sì o no?
Non possiamo continuare così, Presidente, perché è un cortocircuito da cui noi dobbiamo uscire. Abbiamo iniziato questa discussione, Presidente, alle 16,03; sono le 17,48, abbiamo perso un’altra ora e mezza di Consiglio regionale, che è destinato ai pugliesi, non ai politici, ma ai cittadini pugliesi, per arrivare a quale punto? Non abbiamo ancora capito se l’emendamento si discute o no, se la proposta verrà ritirato o meno, se la discussione troverà nella maggioranza un voto favorevole o un voto contrario. È pazzesco! È pazzesco, Presidente!
È il Consiglio regionale della Puglia! Io veramente voglio richiamare tutti a una presa di coscienza di quello che è il nostro ruolo, e fra tutti i primi a doverlo fare sono i colleghi di maggioranza, sono i colleghi di maggioranza, che non possono trascinare le loro beghe e i loro problemi interni sulla pelle dei cittadini pugliesi, anche quando parliamo di un tema, come quello della carta d’identità genetica, che evidentemente dovrebbe stare a cuore di tutti. Ci sono metodi, modi per affrontarlo, lei mi dirà, Presidente, e io condivido. D’altronde, se c’è una Conferenza dei Capigruppo, la Conferenza dei Capigruppo decide quali sono gli ordini del giorno da trattare, da anticipare o da posticipare, e rispetto a quelli si discute prima, non arrivando qui, e si discute prima perché il Consiglio regionale era convocato alle ore 12 e siamo entrati qui dentro alle ore 14,30, quindi abbiamo avuto tempo per discutere.
Allora, sull’ordine dei lavori e sulla dignità di questa Assemblea, Presidente, e mi rivolgo a lei perché ci ha dato dimostrazione di saper tenere a bada anche gli spiriti un po’ più fumantini, peraltro anche di chi le sta parlando, rispetto a questo è necessario che la maggioranza e che il Presidente della Regione, Michele Emiliano, si assuma la responsabilità di guidare questa terra. Noi non possiamo essere ogni volta ostaggio delle carriere politiche dell’uno o dell’altro. Quando mi riferisco all’uno e all’altro, evidentemente mi riferisco al sindaco di Bari e al Presidente della Regione Puglia.
Né possiamo, Presidente, e finisco, trascinare in Consiglio regionale i problemi legati alla Segreteria del Partito Democratico, i problemi legati ai gruppi dei civici rispetto al Movimento 5 Stelle. È inaccettabile, Presidente! Parlo adesso, sono le ore 17,50, mi sono mangiato la lingua per quattro ore, e parlo adesso perché non se ne può più. Quindi, io mi auguro che questo spettacolo finisca immediatamente e si torni a parlare dei problemi dei pugliesi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Allora, torniamo al tema. Noi abbiamo una proposta di legge che è arrivata qui ex articolo 17, perché nei tempi, cioè nei sessanta giorni, la Commissione non ha potuto esaurire. Mi risulta che la Commissione non ha potuto istruire l’argomento perché mancavano i referti tecnici. Se questo è, bisogna assolutamente richiamare gli uffici ad essere tempestivi con i referti tecnici. Diversamente, noi arriviamo in Consiglio ad esaminare proposte di legge che non sono state istruite regolarmente e scarichiamo sul Consiglio un’istruttoria che non si può fare in questa sede.
Io prego tutti di mantenersi nell’ordine delle attività che ciascuno, nel proprio ruolo, deve fare, ed era per questo che invitavo assessore Palese, Presidente Amati, uffici e Commissione a esaminare questa disciplina in maniera corretta, ma in tempi brevissimi, perché altrimenti hanno ragione i consiglieri a venire qui con l’articolo 17 per poterle esaurire.
Prego, Presidente Vizzino.
Speaker : VIZZINO.
Grazie, Presidente.
Solo per specificare che non è la legge di Amati che non ha ricevuto il referto tecnico, ma noi abbiamo diverse leggi e dobbiamo andare ogni volta con il cappello in mano da qualcuno a farci mandare referti.
Questo andazzo non può più andare avanti, la Commissione Sanità è una Commissione che lavora molto e lo possono testimoniare tutti, però ci devono dare anche i mezzi per andare avanti con i lavori serenamente.
La legge arriva qui perché non ci hanno dato i mezzi per arrivare compatti ad approvare una legge sicuramente giusta, ma che andava approfondita nelle sedi opportune, cioè nella Commissione.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Allora, riusciamo ad addivenire a questa soluzione, può il referto tecnico essere emesso in tempi brevi di fronte...? È arrivato, quindi adesso definite il prosieguo per poter avere il provvedimento effettivo che attua la disposizione che stava nella legge di bilancio.
Non ho altri iscritti a parlare, quindi devo procedere al voto.
La votazione è aperta, articolo 1.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 35, favorevoli 31, contrari 4, astenuti 5.
Speaker : È approvato.
L’articolo 1 è approvato.
Articolo 2, laboratorio di riferimento.
Questo emendamento non è in assoluto conferente con la legge, consigliere Tutolo. Se cioè noi facciamo una legge che tratta del genoma e poi ci mettiamo l’assetto istituzionale e le attività funzionali, noi non facciamo una legge trasparente e corretta per i cittadini. Magari, inserisca questo emendamento in una legge che possa essere – o faccia una proposta di legge – in sintonia con la materia trattata, con riferimento agli assetti funzionali delle attività in Consiglio. Diversamente, davvero non si capisce niente.
Consigliere Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie.
Ribadisco: lei è la Presidente del Consiglio e ovviamente non mi voglio sostituire a lei. Non voglio essere – non so quale termine utilizzare – antipatico, però, lo ribadisco, mi fa specie che questa incoerenza con la legge si evinca in maniera importante. Anzi, diventa proprio ostativo, in questo caso, quando trattiamo questa roba. L’abbiamo fatto, e vedo il consigliere Romito che diceva “io non c’ero, sono arrivato da poco”. Tante, tante, tante, tante volte. Ora, sarà una coincidenza che oggi ci poniamo il problema? Secondo me non è una coincidenza. Secondo me è una scelta, è una decisione, e sono certo che si ripresenterà, caro assessore Palese, si ripresenterà l’occasione in cui saremo costretti, e bene faremo, ad approvare delle norme che sono incoerenti con la legge madre, ma perché c’è un’urgenza, perché noi dobbiamo fare quello che probabilmente serve di più, al di là di quella che è la forma.
Il mio pensiero quindi è questo. Non posso obbligarvi a mettere quell’emendamento ai voti. È ovvio che lo ripresenterò pari, pari, pari, pari, perché ritengo, ripeto, che se noi sono due mesi che siamo incagliati su questo punto del segretario d’Aula è solo perché c’è quella roba legata al segretario, non perché qualcuno vuole fare il segretario d’Aula perché c’è uno scudetto più bello o ci diamo una divisa, o altro. No, no. Semplicemente perché ci sono quei benefit. Eliminati quelli, il segretario d’Aula non interessa più a nessuno.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Tutolo, non intervengo assolutamente nel merito e lei ha tutto il diritto di ripresentare l’emendamento come emendamento rispetto ad una norma coerente, ovvero come proposta autonoma, in qualsiasi altro momento. Quindi, io non intervengo nel merito dell’emendamento, né oggi né dopo. Quindi, lei avrà tutto il diritto di presentarlo in maniera coerente.
Adesso votiamo l’articolo 2. Presidente Metallo, ha chiesto di intervenire? Prego.
Speaker : METALLO.
Presidente, io intervengo solo sulla questione che ha sottoposto il collega Tutolo, perché laddove noi abbiamo posto questo problema, e fu in legge di bilancio, quando si votò legge elettorale e legge di bilancio, quell’emendamento passò, e fu del tutto giustificato dalla maggioranza e da tutto il resto. Quando noi abbiamo posto quel problema, era un emendamento non conferente alla legge di bilancio, perché è una legge elettorale in legge di bilancio, siamo stati accusati di non aver voluto votare il bilancio. Quindi, su questo mi sento di dire che dovremmo, d’ora in avanti forse, e va benissimo, se è d’ora in avanti, però, attuare sempre lo stesso e identico principio. È chiaro che un po’ di confusione si è generata, com’è normale che sia, e quello che oggi dice il collega Tutolo, se permette, è per noi una ferita, perché noi l’abbiamo sottoposto e abbiamo subito anche le critiche di non votare un bilancio. In alcuni casi ci è stato detto pure che abbiamo rischiato l’espulsione dal partito per questo, quando abbiamo rivendicato, invece, una corretta procedura e avevamo chiesto solo di togliere quella norma, di votarla in altra sede e di farci votare il bilancio, dove c’erano cose buone e giuste che abbiamo fatto insieme.
Quindi colgo l’occasione, perché oggi si presenta questa occasione, per dire che va bene, ma se non è conferente non deve essere mai conferente, non ci devono essere forzatura. Inoltre, al collega Tutolo dico che, se poi riterrà lei di trasformare in PDL quella norma, spero che sarà discussa quanto prima, e se richiederà l’urgenza da questa parte appoggeremo anche l’urgenza di quella norma.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
È chiaro, Presidente Metallo, che non si intende fare in nessun modo una questione singola. La legge di bilancio e la legge di assestamento sono due leggi omnibus da sempre. Tuttavia, è evidente anche che il Consiglio è stato ripreso negli ultimi tempi più volte da parte del Governo proprio per la ragione delle norme incoerenti, quindi la garanzia che dobbiamo avere è di non accogliere... in questo senso ho fatto una lettera a tutti, perché non si presentino emendamenti incoerenti e di non presentare o comunque non accogliere emendamenti che siano incoerenti rispetto al testo.
Questo perché è rafforzata assolutamente negli ultimi tempi la nostra attenzione rispetto all’ammissibilità o meno degli emendamenti, anche per le ragioni che ha detto lei, quindi dobbiamo comportarci nello stesso modo con tutti.
Torniamo all’articolo 2.
Sull’articolo 2 la votazione è aperta. È ritirato l’articolo 2? No, abbiamo detto che necessariamente dobbiamo fare questo ragionamento rafforzato da ora in poi, lo stiamo facendo già da un po’ di tempo e io ho scritto una lettera in questo senso, lei era distratto prima quando lo dicevo, Presidente Tutolo.
Abbiamo votato tutti?
Ok, la votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 32, favorevoli 30, astenuti 3, contrari 2.
L’articolo 2 è approvato,
Articolo 3, durata del programma.
Non ci sono richieste di intervento... prego, Presidente Ventola, ha chiesto di intervenire.
Speaker : VENTOLA.
Sì, Presidente. Io inviterei il collega Amati a rivedere l’emendamento sulla norma finanziaria, perché con questo articolo noi stiamo dicendo che il programma dura tre anni, mentre lo stiamo coprendo per un solo anno.
Onde evitare che diventi poi l’escamotage per non applicare questa legge, ritengo che o modifichiamo dicendo che è per un anno e poi quando si troveranno le risorse finanziarie, oppure dovremmo trovare le risorse per le altre due annualità, perché inserire in una legge che il programma ha "durata di tre anni, prorogabile con delibera di Giunta regionale" ha un senso nel momento in cui abbiamo una copertura per i tre anni, altrimenti questo potrebbe indurre chi deve porre in essere la legge a trovare il cavillo per non applicarla.
Siccome noi crediamo, avendola sottoscritta in pieno, a questa norma, a questa legge, probabilmente andrebbe corretta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola. Sì, lo avevamo rilevato anche all’inizio della discussione.
Prego, assessore Palese, ha chiesto di intervenire.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie.
Ho chiesto di intervenire perché per come è formulato, il programma ha la durata – di tre non può essere – chiaramente di un anno. Però sono intervenuto per dire che ove il bilancio di previsione 2024 della Regione, o eventualmente variazioni anche durante il corso di questo esercizio finanziario che propongono, ove dovessero proporlo il rifinanziamento proposto con questo PdL, ovviamente ci può fare anche a quel punto, perché dice “prorogabile con delibera della Giunta regionale”. Sono intervenuto per questo motivo, per dire cioè che se il finanziamento dovesse essere riproposto e confermato da parte del Consiglio regionale per il 2024, sicuramente si può procedere in base a come è formulata la legge con delibera, senza tornare con provvedimento di legge.
Vanno quindi certamente calibrati i tre anni ad uno; poi il resto va confermato nella maniera in cui è formulato.
Speaker : PRESIDENTE.
Però serve un emendamento, o correggiamo noi?
Lo facciamo a verbale. Quindi, sostituiamo all’articolo 3, “Durata del programma”, al primo rigo, le parole “tre anni” con “un anno”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 34, favorevoli 32, astenuti 3, contrari 2.
L’articolo è approvato.
Articolo 4 (Piano operativo)
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 31, favorevoli 29, contrari 2, astenuti 3.
L’articolo è approvato.
Passiamo all’articolo 5 (Norma finanziaria).
Qui c’è un emendamento sostitutivo. Lo dico io a verbale, Presidente Amati? Vanno tolte le frasi che vanno “da una dotazione finanziaria”… Va tolto il periodo che va dopo il punto e virgola al quarto rigo “una dotazione finanziaria pari a 811.000 euro in termini di competenza è assegnata per ciascuno degli esercizi finanziari 2024 e 2025”. Questa è cassata.
Con questo emendamento metto ai voti l’articolo 5.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 33, favorevoli 31, astenuti 3, contrari 2.
L’articolo è approvato.
Adesso dobbiamo votare l’intera legge. Prego? Manca il suo voto? Aggiungiamo il voto favorevole del consigliere Caroli. Grazie.
Mi avete ascoltata? Sì, okay. Votiamo l’intera legge.. Ha chiesto di intervenire il Presidente Ventola. Prego.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, grazie. Intervengo per dichiarazione di voto.
È chiaro che noi voteremo favorevolmente a questa legge avendola sottoscritta e condivisa sin dalle sue origini. Avremmo voluto un dibattito in seno alla Commissione per poter anche approfondire alcuni aspetti che, essendo molto tecnici, diventa per noi, almeno per quanto mi riguarda, difficile a volte intervenire nel merito. Lo sa, il Presidente Vizzino, come spesso capiti che non arrivano in tempo, e di questo chi di competenza, mi riferisco ai colleghi che siedono in Giunta, deve portarci maggiore rispetto attraverso gli uffici.
È l’appello che voglio rivolgere all’Ufficio di Presidenza del Consiglio affinché intervenga negli uffici preposti e seguano l’attività consiliare con lo stesso dinamismo con il quale seguono le attività legate all’ordinarietà dei lavori di Giunta.
Noi siamo contenti di votare questo provvedimento soprattutto perché spero che domani i cittadini e soprattutto la stampa diano risalto a questo voto e non al teatrino che abbiamo fatto qui, al quale noi ci siamo sottratti.
Oggi il Consiglio regionale approva una legge importante, pensiamo a questo. Le questioni più personali, più di maggioranza... guardate, probabilmente in altri tempi saremmo stati qui ad accusare l’un l’altro, dimostrando le incongruenze, le incoerenze che spesso ci sono in questo Consiglio, invece no, credo che questa sia una bella pagina del nostro Consiglio regionale.
Spero che sia da esempio e faccia da monito anche per le ulteriori leggi, perché quello è il motivo per cui siamo qui, ci dovremmo confrontare su quello, e non solo sulla ripresa visiva, anche se anche quella fa parte del nostro ruolo, per cui convintamente, così come l’abbiamo sottoscritta, la condividiamo e facciamo appello all’Assessore oggi assente, Piemontese, affinché nelle prossime variazioni di bilancio si possa tenere conto di dare seguito ad un’attività che oggi di fatto prende il via.
Concludo con un altro aspetto al quale teniamo in particolar modo, che segna però un’ulteriore criticità di questo Governo regionale. L’intervento del professor Lopalco noi lo sottoscriviamo al mille per mille, è nostro quell’intervento, è così, lì poi c’è l’altra faccia della medaglia, è giusto che sia un Consiglio regionale ad intervenire? Abbiamo appreso (l’avevamo sentito in Commissione e oggi è stato ribadito) che c’è un allegato al DEF che è vuoto, comunque ci sono le risorse di bilancio che la Giunta gestisce, quando approva il bilancio, molto spesso nei tabulati che sono noti a pochi, di tantissimi progetti di ricerca, però quando poi si tratta di riferire ai cittadini sui risultati attesi non sappiamo nulla, per cui magari si potesse votare oggi con il suo intervento come mozione e desse un termine cogente all’assessorato e, di conseguenza, alla Giunta, affinché i tempi che lei da scienziato ci può dire siano congrui per redigere un piano.
Altrimenti ci viene il dubbio come opposizioni che non si voglia il piano e che quello a cui lei faceva riferimento delle tirate di giacchetta dei diversi scienziati che girano a destra e a manca probabilmente faccia comodo. Siccome noi non abbiamo la possibilità né la voglia di interessarci a questo, vorremmo un piano, per cui auspichiamo che la Giunta lo faccia. Non vorrei infatti che magari da qui a qualche mese ci ritroviamo con il dinamismo di alcuni consiglieri, magari a proporre pure un piano. Questa legge oggi è, scusate il termine, uno schiaffo alla Giunta regionale, in particolar modo all’assessore alla sanità, in particolar modo al Dipartimento che dirige.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola.
Votiamo la legge nel suo complesso.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 35, favorevoli 33, astenuti 3, contrari 2… Non vota? Il suo voto è? Favorevole. Presenti 38, votanti 36, favorevoli 34, contrari 2, astenuti 3.
La legge è approvata.
Per l’urgenza votiamo per alzata di mano.
Chi è contrario? Chi si astiene?
L’urgenza è approvata all’unanimità.
Adesso c’è il debito fuori bilancio. Tutti sono stati accorpati al DDL n. 192. Presidente Amati, vuole dire qualcosa? Diamo per letta la relazione.
Articolo 1.
Votiamo l’articolo 1. Si tratta di un emendamento sostitutivo dell’articolo 1.
La votazione è aperta. Ricordiamo che per l’approvazione ci vuole la maggioranza assoluta, 26 voti. Votiamo per il debito fuori bilancio. Abbiamo votato tutti? No.
La votazione è chiusa. La votazione è chiusa. Che succede? Presenti 37, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 10.
L’emendamento è approvato.
Adesso passiamo all’emendamento sostitutivo dell’articolo 2.
La votazione è aperta.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 26, favorevoli 26, contrari nessuno, astenuti 9.
L’emendamento è approvato.
Adesso passiamo all’articolo 3.
La votazione è aperta.
Votiamo. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 26, favorevoli 26, astenuti 9.
L’articolo è approvato.
Adesso votiamo la legge nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 9.
Il disegno di legge è approvato.
Votiamo l’urgenza.
La votazione è aperta, per alzata di mano.
Chi si astiene? Chi è contrario? Nessuno.
È approvata all’unanimità. Consigliere Cera, prego.
Speaker : CERA.
Presidente, intervengo sull’ordine dei lavori, perché vorrei sottoporre all’Aula un documento firmato, tra l’altro, da tutte le forze politiche tranne il Gruppo di Azione, che riguarda la composizione dell’Ufficio di Presidenza, in particolar modo il problema che hanno in seno alla maggioranza rispetto al segretario dell’Ufficio di Presidenza.
Con questo documento, Presidente, noi consiglieri firmatari, considerato, ovviamente, tutto quello che è successo nei giorni scorsi e che non sono qui a ripetere, perché sarebbe stucchevole ripeterlo, chiediamo (è un invito che facciamo) al consigliere Clemente le dimissioni immediate dalla carica di segretario dell’Ufficio di Presidenza.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Splendido, prego, ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.
Speaker : SPLENDIDO.
È stato fatto impropriamente il mio nome, io non ho firmato quel documento, quindi volevo che rimanesse agli atti che quel documento non porta la mia firma,
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, vi ringrazio.
Io non ho altri iscritti a parlare. Il consigliere Galante ha chiesto di intervenire. È una nota presentata.
Prego, consigliere Galante.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Anche io ho firmato quella mozione perché da più parti si è notato come questo Consiglio regionale non possa bloccarsi, non possa creare disagio a tutti i lavori, a tutte le leggi e mozioni che devono essere discusse perché un segretario d’Aula avendo cambiato legittimamente orientamento politico rispetto alla nostra maggioranza ed essendo stato invitato più volte, quindi, a lasciare quel ruolo e a creare quindi i presupposti per riequilibrare quelle che sono le prerogative dell’Ufficio di Presidenza tra minoranza e maggioranza, abbiamo ulteriormente oggi fatto questo passaggio per invitare il collega Sergio Clemente a dimettersi spontaneamente ed evitare quindi il disagio di doverlo sfiduciare davanti a tutti, anche pugliesi, per far comprendere che non è più nei numeri della maggioranza, e non è tantomeno riconosciuto dalla minoranza.
L’invito quindi espresso sperando che venga accolto senza ulteriore disagio è quello di dimettersi, visto che ha fatto la scelta di entrare in un Gruppo politico quale Azione, che non fa parte della maggioranza e non condivide, quindi, come ribadisce costantemente il loro allontanamento anche da alcune situazioni e da alcune realtà della maggioranza.
L’invito quindi è quello di dimettersi spontaneamente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Caracciolo, prego. Ha chiesto di intervenire.
Speaker : CARACCIOLO.
Grazie.
Presidente, anche io, unitamente a tutto il Gruppo del Partito democratico ho sottoscritto questa richiesta illustrata nell’ordine dei lavori dal consigliere Cera, proprio per cercare di recuperare quello spirito costruttivo all’interno dell’Istituzione Consiglio regionale, soprattutto per evitare che determinate questioni possano creare disagio da un punto di vista umano.
Ovviamente, questa è una vicenda che sta caratterizzando un ruolo istituzionale ricoperto da un collega che ha fatto una scelta politica ben definita e ben chiara. Noi quindi ancora una volta con buonsenso stiamo cercando di chiedere al collega Clemente di rimettere nella disponibilità del Consiglio, quella postazione e che lui possa seguire in maniera coerente le scelte fatte con il nuovo Gruppo a cui ha aderito.
Vorremmo evitare qualsiasi forma di scontro all’interno dell’Aula su questo tema, perché rispettiamo il valore dell’Istituzione Consiglio regionale, ma soprattutto anche per permettere il buon andamento e soprattutto il buon funzionamento dell’Ufficio di Presidenza.
Mi auguro, pertanto, che dopo questo documento, questa richiesta, firmata quasi all’unanimità da tutto il Consiglio regionale, si possa ritrovare quel buonsenso che stiamo chiedendo, di cui il consigliere Clemente deve far tesoro, e quindi ci metta nelle condizioni di proseguire la prossima volta i lavori dell’Aula con le sue dimissioni e, quindi, con la naturale sostituzione all’interno dell’Ufficio di Presidenza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tammacco. Prego.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente.
Nel ribadire i concetti dei colleghi che mi hanno preceduto, chiaramente ogni volta che uno fa una scelta, legittima nell’ambito istituzionale di un’Aula, deve prendersi anche le conseguenze, e le conseguenze sono quelle che, quando un Gruppo è in opposizione, non deve mettere in difficoltà, soprattutto la persona, non deve metterci in difficoltà anche dal punto di vista personale nel ribadire quelli che sono gli equilibri di un Ufficio di Presidenza.
Noi non riusciamo, ad oggi, a ristabilire gli equilibri dell’Ufficio di Presidenza, che ritengo sia urgente ristabilire, così come prevede lo Statuto, quindi con la possibilità che la maggioranza abbia i numeri determinanti all’interno dell’Ufficio di Presidenza, numeri che ad oggi non ci sono. Per cui, sono stato, anch’io, firmatario di questo documento, insieme a quasi tutta la maggioranza e buona parte della minoranza.
Siamo tutti consapevoli di quello che stiamo chiedendo e chiediamo uno sforzo anche al collega Clemente di prendere atto della sua decisione, quindi di essere conseguente, quindi di dimettersi, per evitare di portarle per le lunghe.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Presidente Tutolo ha chiesto di intervenire. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Per ribadire che probabilmente il mio emendamento sarebbe stato risolutivo. A quest’ora probabilmente la questione si sarebbe risolta e potremmo pensare al resto. Solo per questo, peccato che non si vota, perché sarebbe coerente. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Amati. Prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Innanzitutto intervengo per dire che, secondo me, il Presidente Emiliano è entrato in Aula per bollettare la legge sulla carta di identità genetica, e infatti puntualmente è arrivato, e non certamente per questo epilogo, infatti io lo ringrazio per questo.
Colleghi, non so se avete notato che c’era anche molto paternalismo nei vostri interventi, sembrava una pacca sulla spalla "dai, forza, coraggio, ascolta noi che siamo più saggi, Clemente, segretario d’Aula", e i giornalisti credo che abbiano difficoltà a spiegare cosa precisamente sia l’araba fenice, per certi versi già spiegare questo è abbastanza complicato.
Ora, colleghi, io capisco tutto, naturalmente in questo Consiglio regionale, dove continuamente le posizioni sono variate, sono variate, naturalmente io vedo molti accaniti sostenitori dell’ortodossia, maggioranza e opposizione, paradossalmente esattamente i più eterodossi, forse perché il mantenimento dell’ortodossia è inversamente proporzionale alla disponibilità ad essere peripatetici, più o meno come Diogene, andando in giro con la lampada per trovare qual è il punto giusto.
Colleghi, io vi posso dare semplicemente un suggerimento, poi ne discuteremo. Questo atto, in realtà, è un atto meramente politico, che serve a dire "noi stiamo sul pezzo", e domani, naturalmente i giornali parleranno di questo. Noi stiamo sul pezzo, cosa pensate, giornali e giornalisti, che noi il genoma... no, è un incidente, pensate che i test genetici per la chemioterapia? No, ci mancherebbe. Le liste d’attesa? No, noi discutiamo del segretario d’Aula, naturalmente non riconoscendo un punto fondamentale di questa storia, e qui lo dico anche per chiarirci: l’Ufficio di Presidenza, quindi lo dico ai colleghi che sostengono che lì si vota e c’è la maggioranza che deve garantire i numeri, questo errore interpretativo della norma lo ha fatto anche il Presidente Emiliano. L’Ufficio di Presidenza è un organo neutro: non si rappresenta né la maggioranza, né l’opposizione. È neutro.
Lo Statuto dice: quando lo componete tenete presente tutti per garantire la neutralità, poi la smette. Tant’è che assicura l’inamovibilità. Quindi, chiunque sostenga, come è stato fatto – lo ha fatto anche il Presidente Emiliano – “ma lì noi abbiamo i nostri interessi, quindi la maggioranza deve poter prevalere”, interessi di cosa? Prego… Presidente, ora che installeremo la macchina della caricatura, quando ci darà l’alert, lo sapremo. A me è addebitabile soltanto, e questo sì, lo riconosco, la violazione dell’ordinanza Emiliano al Comune di Bari sugli sguardi di sfida. Vi ricordate quando il Presidente Emiliano emise l’ordinanza sugli sguardi di sfida? Quello mi è contestabile.
Se il sindaco Decaro mi vuole, in ossequio a quell’ordinanza, irrogare una sanzione amministrativa, ovviamente – è vero, collega Romito, è così? – allora io prenderò atto. Quindi, non abbiamo questa macchina. Il Presidente Emiliano riferì che la maggioranza ha bisogno della sua rappresentanza all’interno dell’Ufficio di Presidenza. Non è così: alfabetizzazione istituzionale dice che gli Uffici di Presidenza, sempre negli organi attivi, sono neutrali, devono garantire la neutralità. Questa è un’impostura che noi non accetteremo per motivi di educazione. Ci hanno educato così, ci hanno educato così, anche quando costa. Ci hanno educato così e noi così faremo. Non è una questione alla mercé del dibattito politico, no; e lei, Presidente, deve garantire che l’Ufficio di Presidenza sia neutrale, perché i compiti che vi sono assegnati, come lei sa, sono compiti di neutralità, né maggioranza, né minoranza, né schiavi, né liberi, né ebrei, né giudei.
Lì si è soltanto una cosa. Quindi, evitate il paternalismo, e l’opposizione non si faccia coinvolgere. Il collega Cera aveva pure difficoltà a leggere quel documento. Io lo conosco: aveva pure difficoltà a leggere quel documento. Diceva: madonna, vedete cosa mi tocca fare. Scusi, ho modificato la sua voce, collega Cera? Non penso. Un pochino, va bene. Vedete cosa mi tocca fare. Per piacere, smettetela. Smettetela, perché questo Consiglio regionale non può essere impallato da queste fisime politiciste. Abbiamo ben altre cose da fare, più importanti e più interessanti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Lopalco, prego.
Speaker : LOPALCO.
Vorrei dire la mia su questo argomento, anche perché credo di avere una storia personale che mi permette di parlare.
Se non vogliamo che quest’Aula rimanga impallata su questa discussione, c’è solo un’azione, appunto, da portare avanti: le dimissioni del collega. È tutta l’Aula che glielo sta chiedendo, è il Presidente del Governo che glielo sta chiedendo. Perché? Perché, come dici tu, Fabiano, l’Organo di Presidenza deve essere neutro. Lo dice anche il Regolamento: per garantire la neutralità, opposizione e maggioranza devono essere bilanciate. Questo lo diciamo anche davanti ai nostri cittadini.
Quando io ho avuto un minimo screzio con il Governo regionale, io ho lasciato la poltrona che è la poltrona più ambita di quest’Aula. E io l’ho lasciata. Perché? Perché non mi trovavo d’accordo su una cosa. Su una cosa. Se in quel momento il Presidente mi avesse detto “guarda, consigliere Lopalco, con questa tua azione tu ti sei messo fuori dalla maggioranza”, non avrei esitato un momento a sedermi su quei banchi. Se io sto ancora qui è perché, superato quel momento, io ho abbracciato una visione di governo e ho abbracciato una visione sulla maggioranza dei temi che questo Governo sta portando avanti e che io, con i fatti, ho continuato a sostenere.
Se noi stiamo parlando di immagine che stiamo dando ai cittadini, io non voglio essere trascinato come membro di questa Assise in un’immagine di persone che stanno a discutere di fatti secondari, di poltrone e poltroncine, proprio appunto perché ho la storia personale che mi permette di dirlo. Sono l’ultima persona che può essere eventualmente tacciato di essere attratto da una poltrona. Allora, quello che io dico e invito il collega a farlo è questo: abbandona quella poltrona, perché, finché non succederà questo, quella che deve essere una prerogativa dell’Ufficio di Presidenza, cioè la neutralità, non ci potrà essere, perché con questa ambivalenza e ambiguità di un Gruppo consiliare che non si capisce quando sta seduto qua e quando sta seduto là i lavori di quest’Aula non possono andare avanti serenamente, quindi per la serenità di tutti io mi accodo a questo appello.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Lopalco.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
Su quel documento ci sono le firme anche dei consiglieri di opposizione, di quasi tutti i consiglieri di opposizione, e adesso vorrei provare a spiegarvi il perché.
Prima, però, anche avendo parlato con il collega Caroli che ha avuto una brillante intuizione, mi viene da cominciare questa breve riflessione con una battuta: da un lato ci sono le auto ibride, da questo lato voi troverete sempre motori termici, moderni, che devono consumare poco, che devono rispettare l’ambiente, ma che sono motori termici. I motori ibridi con il Centrodestra in Consiglio regionale in Puglia hanno molto poco a che fare, perché o si è carne o si è pesce, o si parla da consiglieri regionali di opposizione o legittimamente si parla da consiglieri regionali di maggioranza. Avere un approccio ibrido alle Istituzioni può essere certamente comodo, non costa nulla, è comodo, ma svilisce le Istituzioni.
Adesso provo anche a spiegare in punto di diritto il motivo che ci ha convinto a sostenere questa richiesta, che è una richiesta di grande bon ton istituzionale, collega Amati, è una richiesta di grande garbo istituzionale, perché con questa richiesta si sta dicendo un collega, stimato e assolutamente benvoluto da tutta l’Aula, di prendere atto di una situazione politica che è mutata e di rassegnare le proprie dimissioni.
Non è un atto di forza, non è un atto di arroganza, è un atto di grande bon ton istituzionale, e su quel documento, collega, ci sono le firme dei consiglieri di opposizione per una ragione molto semplice: perché, per quanto ci riguarda, lo Statuto, che è la Costituzione di questa Regione, è stato scritto in modo da garantire tutti, da garantire le minoranze e ovviamente da garantire anche alla maggioranza di poter portare a termine il proprio mandato istituzionale, cosa che per la verità la maggioranza si è un po’ dimenticata di fare ultimamente, e il circo a cui abbiamo assistito qualche minuto fa ne è la riprova.
Stiamo però sul punto. L’articolo 27 dello Statuto, perché il collega Amati, che è un grande oratore e ha una grande dialettica, parla della fine del ragionamento, ma omette in maniera assolutamente puntuale la genesi del ragionamento. Cioè, l’articolo 27, quando attribuisce alle minoranze dei componenti all’interno dell’Ufficio di Presidenza, lo fa per una ragione molto semplice: per garantire che le opposizioni siano tutelate e siano rappresentate in un organismo che non è affatto un organismo di cui si può fare a meno. Ha delle funzioni molto importanti, l’Ufficio di Presidenza, ha delle funzioni che sovrintendono alla dignità dei lavori dell’Assemblea regionale. È per questo che nello Statuto è previsto che i consiglieri di minoranza trovino lì, in quel posto, nell’Ufficio di Presidenza, una rappresentanza.
Allora, collega, io le faccio una domanda contraria. Cosa accadrebbe se tutti i membri dell’Ufficio di Presidenza domani mattina aderissero al Partito Democratico? Accadrebbe che i consiglieri di opposizione, quindi le minoranze, non sarebbero più rappresentate all’interno dell’Ufficio di Presidenza. Per correttezza e onestà intellettuale, noi abbiamo il dovere di fare anche il ragionamento inverso, perché se è vero che le opposizioni hanno il dovere e il diritto di essere rappresentate all’interno dell’Ufficio di Presidenza, perché questo dice lo Statuto, all’articolo 27, comma primo, non possiamo, poi, come una fisarmonica… Perché quella è l’interpretazione della Costituzione, la fisarmonica, i nostri padri costituenti quando descrivevano il metodo attraverso cui interpretare la Costituzione, descrivevano la fisarmonica, che può allargarsi e restringersi a seconda di quelle che sono le necessità istituzionali e costituzionali del Paese. Non possiamo fare la stessa cosa qui, dimenticando però che se lo Statuto prevede che ci sono dei membri dell’Ufficio di Presidenza eletti, o meglio, scelti fra le minoranze, questo sottintenda una cosa molto semplice: che ci debba essere un vincolo fiduciario fra gli esponenti all’interno dell’Ufficio di Presidenza delle minoranze e le minoranze stesse. E lei non può far passare, né il Gruppo di Azione può far passare che un consigliere che legittimamente interpreta il suo mandato come meglio ritiene, un consigliere che legittimamente cambia idea, poi debba essere in qualche modo accollato alle forze di minoranza. Questo è profondamente sbagliato da un punto di vista istituzionale.
Le istituzioni, lei lo insegna e la sua carriera politica lo insegna, si servono, non ci si serve delle Istituzioni. Recentemente, collega, lei ha detto che sarebbe stato disposto anche a sedersi per terra, se questo fosse stato necessario per difendere i pugliesi, io glielo riconosco e le credo. Dovrebbe fare, però, collega, lo stesso ragionamento anche al suo collega di partito, cui basterà non sedersi per terra, che è anche scomodo. Basterà sedersi su una poltrona diversa: quella dell’Ufficio di Presidenza per il quale è stato designato dalla maggioranza. Quindi, consigliere, siccome noi oggi qui tuteliamo le Istituzioni perché oggi è toccato ad Azione, è toccato al centrosinistra, perché Azione corrisponde all’area politica del centrosinistra, poi può bisticciare con il Governatore, Calenda è d’accordo o in disaccordo, voi siete il centrosinistra, noi siamo il centrodestra, quindi oggi è toccato a voi che appartenete al centrosinistra di questo Paese, domani mattina la stessa identica cosa potrebbe capitare alle forze di maggioranza che, guarda caso, saranno quelle del centrodestra nazionale. Ecco perché noi non possiamo permettere che si stravolga il senso dello Statuto, che è posto a garanzia, a presidio dei diritti di tutti. E io, siccome sono assolutamente convinto e certo che la dignità delle Istituzioni è un argomento che sta a cuore al Gruppo di Azione e a tutti i colleghi consiglieri regionali di questa Assise, sono convinto – vado controcorrente – che il collega Clemente accoglierà questo accorato appello del Consiglio regionale e rassegnerà le proprie dimissioni, continuando a fare politica in Consiglio regionale da consigliere di maggioranza o di opposizione secondo quello che la sua coscienza gli suggerirà. Certo è che non si può pretendere che le forze di minoranza oggi acconsentano ad uno stravolgimento dell’interpretazione dello Statuto che domani potrebbe ledere i diritti di coloro i quali dovrebbero essere e sono giustamente tutelati dall’articolo 27 dello Statuto, e cioè proprio le forze di minoranza.
Io sto facendo un ragionamento al contrario, come direbbe qualcuno, per aiutare anche chi non ha dimestichezza, anche i non addetti ai lavori a comprendere il motivo per cui, in maniera – aggiungo – stucchevole, assolutamente stucchevole, da due mesi la maggioranza ci tiene inchiodati su questo problema.
Tante volte tutti abbiamo fatto un appello al Consiglio regionale ad occuparci di temi importanti, di temi che stanno a cuore dei cittadini pugliesi, della sanità, lo ha detto prima, della trasparenza nei concorsi pubblici, delle opportunità per i giovani che decidono di lasciare la Puglia e di tornarsene nel nord Italia, come accadeva negli anni Settanta, tante volte abbiamo fatto questo appello, oggi abbiamo un’opportunità, quella di dirimere una questione che sta tenendo inchiodato il Consiglio regionale da oltre due mesi in maniera assolutamente indegna per un’Istituzione che deve rappresentare l’interesse di 4 milioni di cittadini.
Quindi, e concludo, io sono certo che il collega Clemente accoglierà questo pacato, garbato e razionale invito che gli è stato rivolto dai consiglieri, tutti, della Regione Puglia e possa dare una dimostrazione di grande bon ton alla maggioranza e soprattutto possa consentire al Consiglio regionale di continuare a svolgere il proprio lavoro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Mazzotta. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : MAZZOTTA.
Grazie, Presidente.
Sono in buona parte d’accordo con il discorso già fatto dal mio collega Romito, se non sui mesi, perché sono di più, caro Fabio, non sono due, sono quattro mesi che noi abbiamo un membro in meno nell’Ufficio di Presidenza, quindi certamente la cosa auspicabile da tutto il Consiglio è che si possano ristabilire almeno dal punto di vista numerico i due consiglieri segretari.
Certo è che il mio collega Napoleone Cera ha sostanzialmente introdotto l’argomento, ma su quel documento c’è la firma di tutti i consiglieri (questo a scanso di equivoci), perché non è una mozione o un ordine del giorno chiesto dal consigliere Cera di Forza Italia, ma è una mozione, quindi un ordine dei lavori richiesto da tutto quanto il Consiglio regionale, meno chiaramente coloro che non hanno firmato, i tre di Azione più il consigliere Splendido.
Questo perché? Perché noi crediamo fermamente che il consigliere che deve essere sostituito all’interno dell’Ufficio di Presidenza sia quello in sostituzione del consigliere Gatta, che è stato eletto in Parlamento, quindi spetta all’opposizione. Nello scorso Consiglio regionale si è fatta però un po’ di confusione, perché oggi la posizione di Azione non ci pone nelle condizioni di comprendere bene se loro siano rappresentanti della maggioranza o della minoranza, perché ad oggi siedono da quella parte, votano con la maggioranza, hanno votato il bilancio nello scorso dicembre, che è l’atto più importante per una Pubblica Amministrazione, per un Consiglio regionale, quindi per un’Assemblea legislativa, quindi certamente la loro posizione ibrida non ci fa comprendere bene.
Oggi abbiamo passato tante ore il Consiglio regionale a vedere all’interno dei banchi della maggioranza dei litigi che certamente non ci appartengono, perché noi siamo qui per cercare di risolvere le problematiche dei pugliesi, non siamo qui per litigare sulle postazioni più o meno convenienti oppure, come diceva poc’anzi il collega Tutolo, se togliamo i benefit vuol dire che togliamo il posto appetibile.
No, non è così, perché sostanzialmente bisogna garantire da Statuto, come ha ripetuto il collega Romito, l’articolo 27 dello Statuto ci dice che ci deve essere la rappresentanza all’interno dell’Ufficio di Presidenza che deve essere bilanciata. Quindi noi oggi vi chiederemo, come è scritto all’ordine del giorno ormai da un po’ di tempo, perché abbiamo fatto tre o quattro Consigli con questo ordine del giorno, di votare il consigliere segretario in sostituzione del consigliere Gatta, e poi certamente noi, come abbiamo dimostrato a questa maggioranza, non ci tireremo indietro.
Qualora la maggioranza non si sentisse rappresentata, siamo anche pronti a venire in soccorso, perché chiaramente bisogna garantire per Statuto la parità all’interno dell’Ufficio di Presidenza. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Splendido. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : SPLENDIDO.
Grazie, Presidente.
Volevo chiarire il motivo della mancanza della firma su questo documento. Io sono abituato, da avvocato, a firmare documenti, istanze, proposte di legge che abbiano comunque uno scopo e anche la dignità di essere chiamati tali. Mi dovete spiegare questo documento come lo dobbiamo incardinare. Lo incardiniamo come una raccomandazione, un invito, una proposta, un preavviso di votazione futura? Onestamente non capisco.
Al di là del merito della vicenda, che spero si risolva, e l’ho scritto anche al Presidente Emiliano, perché è una questione comunque all’interno della maggioranza, ma noi che facciamo come opposizione, già oggi parliamo di situazioni e perdiamo tempo ulteriormente? Anziché andare avanti con i lavori, ci lamentiamo che questa vicenda ci sta facendo perdere tempo e poi, alla fine, che facciamo? Continuiamo a perdere tempo sottoscrivendo una istanza che oggi non ha motivo di esistere. Siamo a fine Consiglio regionale. Onestamente, io non sono abituato a sottoscrivere cose inutili. Per cui, io rivendico la mia non firma su questo che credo sia un inutile foglio, un’inutile istanza.
Onestamente questa pagina del “volemose bene” neanche la sto capendo come opposizione. Ne prenderò atto e ne parleremo successivamente nelle apposite sedi. Certo, non capisco l’utilità di questa istanza, atteso che al consigliere Clemente si poteva anche andare a dire personalmente: guarda, attenzione, ti consigliamo di dimetterti, ti voteremo forse contro, ti andremo a sfiduciare. Poi voglio vedere in base a quale norma. Ma – lo ripeto – non entro nel merito, l’ho detto anche al Presidente Emiliano. Sicuramente oggi io rappresento la mia volontà di non aver firmato questo inutile foglio, che chiamo così perché non riesco a inquadrarlo in nessuno degli atti che sono di competenza dei consiglieri regionali.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Il Presidente Ventola ha chiesto di intervenire. Prego.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, noi abbiamo sottoscritto questa lettera, di fatto un invito, chiedendolo, appunto, come prevede il Regolamento, con una sorta di mozione d’ordine, perché riteniamo, siccome non ci sono mai stati precedenti su questo argomento, che il rispetto del voto dei cittadini, prima di tutto, per quanto ci riguarda, sia sovrano. Inoltre, credo che ognuno di noi, nel momento in cui viene eletto, legittimamente possa anche pensare di cambiare posizione. Darà conto a coloro che lo hanno eletto, cioè ai cittadini.
L’Ufficio di Presidenza viene eletto dal Consiglio regionale. Lo Statuto è chiaro, al secondo capoverso del primo comma dice addirittura che il Presidente, o il Vicepresidente o un segretario sono attribuiti alle opposizioni.
Oggi, e da diverso tempo, abbiamo solo un Vicepresidente; l’altra figura manca. Quindi, dobbiamo osservare lo Statuto tutti, sì o no? Sì. Quindi oggi noi dobbiamo, e non a caso è posto all’ordine del giorno da un po’ di tempo, poter proseguire e consentire questo.
Abbiamo appreso, dalle parole del Presidente in Consiglio regionale, quindi non sulla stampa, ognuno è libero anche qui, ma anche all’esterno, di esprimere le proprie… Noi ci siamo un po’ sottratti a questo dibattito perché poi alla fine è nel luogo competente dove bisogna dirimere queste questioni.
Non ci sono precedenti. Quanto ad arrivare a formulare una decadenza sicuramente se ne è discusso, ma credo che sia e per correttezza personale nei confronti di un collega, ma soprattutto per il ruolo che noi svolgiamo qui, che è prima di tutto quello di essere politici, che non è una brutta parola, anzi. Quindi, se politicamente io ho preso i voti di una determinata parte di questo Consiglio, cioè della maggioranza, e oggi quella maggioranza mi sta dicendo che non sono più gradito, perché devo rimanere? Troviamo il cavillo tecnico? Ci sono tanti avvocati, ne sentiamo tanti, ne abbiamo sentiti tanti pure stasera. La trattiamo da un punto di vista giuridico? Guardate, è una cosa che noi non abbiamo proprio nessuna intenzione di affrontare in maniera giuridica.
È chiaro: non si può dire di non fare la politica per il potere e per le poltrone, e poi, quando se ne presenta l’occasione, invece ci restiamo attaccati. Questa è una contraddizione che purtroppo è manifesta.
Io credo che non ci sono precedenti in questo Consiglio, nella storia di questo Consiglio, in cui c’è una lettera a firma della stragrande maggioranza dei consiglieri che chiede garbatamente a un collega “dimettiti”. Non so se è inutile. Politicamente, certo che è utile. Poi è chiaro che ognuno di noi dell’utilità dalla quale discende ne fa una propria scelta personale. Se cioè io avessi ricevuto una lettera del genere, probabilmente mi sarei dimesso, o probabilmente l’avrei presa: “eh, addirittura arriviamo a questo punto, vado avanti fino alla morte…”
Bene. Tutto questo, però, poi, agli occhi di coloro che ci hanno eletti, i cittadini prima, ma soprattutto i colleghi consiglieri che ti hanno consentito di stare lì. Uno non ha vinto un concorso per cui diventa imparziale quando sta nell’Ufficio di Presidenza, perché in Ufficio di Presidenza mi risulta che fino ad oggi tutti i provvedimenti sono stati votati all’unanimità. Non ha vinto un concorso per cui va lì ed è proprietario di sé stesso. Perché questa cosa? E questo vale anche e soprattutto per il collega Clemente, per il quale abbiamo preso del tempo, certo, ma non abbiamo difficoltà, non sulla stampa, nella sede opportuna, a dire che sta fortemente mettendo in imbarazzo questo Consiglio.
Secondo: vorrà andare avanti? A quel punto si valuterà quali possano essere le strade previste dallo Statuto. Noi riteniamo che la maggioranza e l’opposizione elette dai cittadini negli organi per i quali si è stati, grazie a quel voto, nominati perché di fatto si è stati nominati, non credo ci siano stati dei ballottaggi, il voto è pure segreto, noi ci asteniamo quando vota la maggioranza e la maggioranza si astiene quando vota la minoranza, ognuno ha contrattato all’interno della propria coalizione qual è il posto che dovesse essere riconosciuto, se poi cambiano queste cose, credo che l’esempio del professor Lopalco calzi proprio a pennello. Poi qualcuno dirà: ma lì c’è una nomina fiduciaria. Ma qui è ancor di più fiduciaria, e ancora di più perché c’è stato un voto, che è frutto di un accordo. Di un accordo! Di un accordo!
Al nostro interno io volevo fare il Vicepresidente. È vero, Giannicola? Poi Giannicola ha detto: io so più anziano. Va bene, Giannicola, fallo tu. Abbiamo discusso, abbiamo fatto un accordo e tutti abbiamo mantenuto l’accordo.
Se oggi non c’è più quell’accordo, viva Dio. Poi uno lo giustificherà all’esterno come vuole. Lo state già facendo. Ma basta. Basta! Se non c’è più un accordo e viene meno il presupposto per il quale uno sta lì, potrà avere tutte le ragioni giuridiche di questo mondo, ma poi esiste la faccia nella vita. Esiste la faccia! E noi, dall’altra parte, l’altra volta siamo stati in religioso silenzio su questo tema, su questo tema noi non siamo intervenuti minimamente.
Spero, però, che con queste dichiarazioni si capisca una volta per tutte che noi non vogliamo arrivare agli atti di sfiducia, perché significa non solo ingolfare i lavori del Consiglio, ma anche poi dei ricorsi, poi vai dopo, poi arriva il Consiglio di Stato, poi il TAR eccetera, eccetera. E noi è questo quello che siamo venuti a fare qua? Noi siamo venuti qua per difendere una posizione?
Altra pagina. Mi sia consentito, Presidente. La maggioranza abbia più rispetto di noi, però. Abbiamo presentato una nota convinta – convintamente l’abbiamo sottoscritta – e auspichiamo che il Presidente e il segretario Clemente possa assumere questa determinazione. Ma allo stesso tempo però metteteci in condizioni di leggerci il nostro rappresentante dell’opposizione. Non vorremmo infatti che domani, di fronte alle dichiarazioni di Emiliano, che ha detto in quest’Aula che non rappresentano, che non fanno più parte della maggioranza, presumo che lo stesso diritto avremo noi di dire che non fanno parte dell’opposizione.
Noi quindi non diamo patenti a nessuno. Una cosa è certa: che se il Presidente dice che non fanno più parte della maggioranza, non è che noi possiamo dire che fanno parte dell’opposizione. Lo dichiarano i colleghi di Azione di cosa fanno parte. Loro hanno sempre detto: stanno dalla parte della maggioranza dei pugliesi, stanno per portare avanti le linee del programma che loro hanno condiviso. Queste sono le loro dichiarazioni. Poi il Presidente dirà “non vogliamo i voti”. Hanno votato il bilancio, che è l’atto più importante. Ma in questa diatriba loro devono sicuramente – scusate il “devono” – dal nostro punto di vista toglierci da questo imbarazzo generale. Aprire i giornali e vedere che il Consiglio è bloccato perché non si nomina il segretario d’Aula… Ma veramente, possiamo andare a fare tutti i convegni che vogliamo, però basta. Noi non siamo intervenuti e non interverremo su questa cosa. Vogliamo intervenire con gli atti.
Oggi c’è un atto formale. Alla maggioranza chiediamo di metterci nelle condizioni, come sempre si è fatto con la loro astensione, di surrogare il collega, onorevole Gatta. Chiaramente, se Clemente non dovesse dimettersi, è chiaro, a quel punto scenderanno in campo gli avvocati, i giuristi, perché così sarà – mi auguro di no – e si affronterà anche quell’altro tema. Però basta.
Esiste, per quanto ci riguarda, prima la faccia e poi tutto il resto.
Speaker : PRESIDENTE.
Era l’ultimo intervento richiesto.
Siamo andati ben oltre i tempi previsti per la chiusura del Consiglio, però abbiamo lavorato. Ora ci aggiorniamo al prossimo Consiglio.
Arrivederci a tutti. Buonasera, grazie.
Ovviamente, abbiamo preso atto di questa nota che rimarrà a verbale.