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C.r. Puglia 28.02.2023
FILE TYPE: Video
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutte e a tutti, care e cari colleghi.
Si dà per approvato il verbale della seduta di martedì 15 febbraio ultimo scorso.
Hanno chiesto congedo… State parlando a me? Non ho sentito. Un attimo solo, appena arriviamo. Dicevo, hanno chiesto congedo il Presidente Conserva, il Presidente Galante, il Presidente La Notte e il Presidente Lopalco.
Si informa che il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 23 febbraio 2023, ha deliberato di:
- impugnare la legge regionale n. 32 del 29/12/2022, recante “Disposizioni per la formazione del Bilancio di previsione 2023 e Bilancio pluriennale 2023-2025 della Regione Puglia (legge di stabilità regionale 2023)”, in quanto talune disposizioni in materia di legge elettorale violano l’articolo 126, terzo comma, della Costituzione;
- non impugnare la legge regionale n. 33 del 29/12/2022 “Bilancio di previsione della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2023 e pluriennale 2023-2025”.
Adesso passiamo alle assegnazioni alle Commissioni. Delego il Vicepresidente collega Casili.
Speaker : CASILI.
Sono stati assegnati in I Commissione il disegno di legge n. 8 del 13/02/2023 “Riconoscimento, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, di debito fuori bilancio”; a seguire, sempre per lo stesso motivo, disegno di legge n. 9 del 13/02/2023; disegno di legge n. 10 del 13/02/2023.
In III Commissione è pervenuta la proposta di legge a firma dei consiglieri Amati, Mennea e Clemente “Integrazione alla legge regionale n. 17 del 12 agosto 2022 ‒ Screening neonatale super esteso alle immunodeficienze congenite severe e alle malattie da accumulo lisosomiale”.
In IV Commissione la proposta di legge a firma dei consiglieri Picaro, Ventola ed altri “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 8/2015 ‒ Disciplina della coltivazione, ricerca, raccolta, conservazione e commercializzazione dei tartufi freschi o conservati nel territorio della Regione Puglia” come da ultimo modificata dalla legge regionale n. 54/2018.
In V Commissione richiesta parere “Piano regionale delle merci e della logistica”.
In VII Commissione la proposta di legge a firma dei consiglieri Amati, Mennea, Clemente “Abrogazione dell’articolo 96 della legge regionale 29 dicembre 2022 n. 32 ‒ Disposizioni per la formazione del Bilancio di previsione 2023 e Bilancio pluriennale 2023-2025 della Regione Puglia (legge di stabilità regionale 2023)”.
In VII Commissione (sede referente) e in III Commissione (sede consultiva) la proposta di legge a firma dei consiglieri Mazzotta, Cera ed altri “Istituzione di una commissione regionale di studio e di inchiesta sulla corretta applicazione delle norme regionali in tema di autorizzazione e accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie e sociosanitarie in Puglia”.
Interrogazioni e mozioni presentate.
Interrogazione Picaro “Dimensionamento scolastico e ricorso innanzi alla Corte costituzionale affidato al professor Marcello Cecchetti dell’Università degli Studi di Sassari”.
Mozioni: Conserva, De Blasi e altri “Istituzione fondo regionale per l’abbattimento del costo dei certificati medici sportivi per fini amatoriali e non agonistici”; Picaro “Carenza di personale generalizzata, diffusa e strutturale nelle ASL pugliesi”; Laricchia “Impegno a scongiurare il blocco della cessione dei crediti e dello sconto in fattura per gli interventi previsti dal Superbonus e dagli altri bonus edilizi”; Pagliaro “Estensione moratoria mutui e finanziamenti ISMEA per terreni colpiti da calamità Xylella fastidiosa”; Capone, Ciliento ed altri “Utilizzo fondi PNRR”; Mazzotta “Pulizia e accessibilità delle spiagge pugliesi”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prima di cominciare con le leggi, consentitemi di rivolgere un pensiero alle vittime e alle loro famiglie le cui tragiche storie in questi giorni affollano le pagine dei giornali, i migranti che hanno perso la vita al largo delle coste della Calabria. Sono 63 i morti del naufragio avvenuto nella notte tra sabato 25 e domenica 26 febbraio. Tra questi anche 14 bambini, un neonato e due gemellini, ma il bilancio potrebbe aumentare nelle prossime ore. I superstiti sono 82.
Per loro vi prego di fare un minuto di silenzio.
Grazie.
Non ci sono divisioni su queste questioni.
D’altra parte, sono tanti i civili che continuano a perdere la vita a causa della guerra contro l’Ucraina. Pochi giorni fa, lo cito anche per questo, è stato un anno dall’inizio del terribile conflitto. Il New York Times parla di 200.000 morti tra i militari russi, 100.000 morti tra quelli ucraini e oltre 30.000 civili.
In Iran oltre 200 studentesse di 14 diverse scuole femminili sono state avvelenate con composti chimici nell’intento di tenerle lontane dalle scuole. Non sembra una notizia vera a sentirla, eppure pare proprio che sia così, e nei giorni scorsi quei poveri genitori sono scesi in strada per chiedere più tutele da parte delle autorità locali e nazionali.
A loro ci associamo, sembra di abitare un mondo a pezzi, che giorno dopo giorno smarrisce le coordinate del buonsenso e dell’umanità. Dalla Puglia vogliamo rivolgere non solo un grido di dolore, ma anche la richiesta di maggiore supporto e attenzione ai Governi e al Consiglio e all’Unione europea.
Passiamo adesso all’ordine del giorno.
Abbiamo deciso in Conferenza dei Capigruppo di partire dal n. 4, dal disegno di legge n. 107 del 19/7/2022, “legge in materia di foreste e filiere forestali”, relatore il consigliere Paolicelli.
Presidente Amati, ha chiesto di intervenire? Prego, ne ha facoltà.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
In realtà, soltanto per un richiamo al Regolamento, perché in realtà noi dovremmo cominciare dalla proposta di legge a firma della collega Parchitelli più altri, cioè la n. 471/A, perché tutti gli argomenti iscritti all’ordine del giorno ai sensi dello stesso articolo 17 devono essere comunque discussi, quindi non è materia a disposizione della decisione della Conferenza dei Capigruppo perché è scritto espressamente che devono comunque essere discussi.
Potrei quindi chiedere anche l’anticipazione degli argomenti che reputo più importanti, però il rispetto nei confronti dei colleghi mi porta a dire che, in virtù di questa regola, la prima proposta di legge da esaminare è quella presentata dalla collega Parchitelli e poi a seguire tutti gli articoli 17, e poi gli altri.
Ovviamente siamo disponibili a modulare l’ordine dei lavori al meglio, però ovviamente la questione si pone da un punto di vista regolamentare in questi termini, perché, se leggete il comma relativo alla proroga concessa, ovvero non concessa come in questo caso, c’è un obbligo di iscrizione certamente all’ordine del giorno, ma comunque discussi, perché altrimenti ovviamente la norma non avrebbe alcun senso, si iscrive all’ordine del giorno e poi campa cavallo.
Quindi, in questo senso chiedo che il primo punto da esaminare sia la proposta di legge della collega Parchitelli ed altri.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Siccome è un richiamo al Regolamento, Presidente Amati, devo precisare a favore dell’Aula che il comma non prevede la discussione in Aula, il comma prevede che la legge sia iscritta all’ordine del giorno. Ebbene, la legge è iscritta all’ordine del giorno, si seguirà l’ordine del giorno, per cui senza dubbio… Sì, il Presidente iscrive all’ordine del giorno della prima seduta successiva del Consiglio regionale il disegno o la proposta di legge, che devono essere comunque discussi, ma non discussi in quella seduta successiva, devono essere comunque discussi. Cioè, non è possibile rinviare ulteriormente. È chiaro? L’iscrizione all’ordine del giorno e la discussione.
Non dice che devono essere discussi nella prima seduta successiva, dice “trascorso tale termine, il Presidente iscrive all’ordine del giorno della prima seduta successiva del Consiglio regionale il disegno o la proposta di legge”, che devono essere comunque discussi. Cioè, non si può non discuterli.
Prego.
Speaker : AMATI.
Infatti, Presidente, io chiedo la discussione. Tant’è che il comma successivo dice “contro la discussione…”. Cioè, la collega Parchitelli interviene e dice: no, io voglio che si discuta subito. Per questo è stato iscritto. Non sono ammesse pregiudiziali di nessun genere né richieste di rinvio. Cioè, il sistema dice che se un consigliere non ha visto la discussione – poi l’approvazione è un’altra storia – addirittura può dire: no, non potete rinviare. Anche perché se accedessimo alla sua interpretazione sarebbe un inciso privo di alcuna funzionalità, perché se si iscrive all’ordine del giorno è chiaro che quando verrà il turno si discuterà. Invece, perché l’hanno specificato? Perché si deve discutere in quella sede. Tant’è che non sono ammessi rinvii. Quindi, qui non è una questione di voto sull’argomento, è una questione di applicazione del Regolamento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Amati, non sta scritto che deve essere messo al primo punto all’ordine del giorno e oggi noi non stiamo negando che si discuta. Cioè, non stiamo facendo una pregiudiziale per cui non discutere quella norma. Sta all’ordine del giorno, per cui tranquillamente… Se ci fosse una pregiudiziale da parte di un consigliere secondo la quale si chiedesse a quest’Aula di non discutere quella norma e di rinviarla, io le darei ragione. Ma non c’è questa pregiudiziale. Quindi, sta iscritta all’ordine del giorno, la norma può essere discussa, possiamo procedere.
La parola al relatore, consigliere Francesco Paolicelli.
Procediamo. Mi faceva segno l’opposizione. Che cosa è successo? Qualcosa mi sfugge.
Presidente Amati, avviamo un dibattito? Un’altra proposta come mozione d’ordine? Prego.
Speaker : AMATI.
Premesso che in questo modo non si discuterà, perché, ovviamente, anche qui, o mancherà il numero legale oppure sarà scaduto il termine...
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo tutti interesse a discuterla.
Speaker : AMATI.
Va bene. Sono contento. Sarò contento di essere smentito e ringrazierò l’Aula.
Chiedo, quindi, di anticipare la proposta di legge iscritta al punto n. 12) all’ordine del giorno, che riguarda le liste d’attesa in sanità.
E poi, così non mi alzo di nuovo, nel caso venga bocciata questa, chiedo che venga esaminata subito la proposta di legge ‒ così non intervengo tante volte ‒ però con votazioni, eventualmente, separate “Genoma-Puglia. Programma di ricerca per la diagnosi precoce e la cura delle malattie rare su base genetica”.
Quindi, chiedo rispettivamente l’anticipazione dei punti n. 12) e n. 21).
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei. Punti nn. 12) e 21). Grazie a lei, Presidente Amati.
Può intervenire uno a favore e uno contro e mettiamo la mozione al voto.
Voglio solo suggerire, per completezza dei lavori d’Aula, che questa richiesta di anticipazione non è stata fatta in Conferenza dei Capigruppo. Quindi, magari, la prossima volta, se c’è una richiesta, discutiamola prima ‒ lo dico al Capogruppo ‒ in Conferenza dei Capigruppo. Altrimenti ci ritroviamo a votare costantemente in Aula e a non utilizzare la Conferenza dei Capigruppo come dovremmo.
Chi parla a favore e chi contro? Nessuno mi chiede la parola. Mettiamo ai voti.
Al voto la proposta del Presidente Amati sull’anticipazione della legge collocata...
Vuole intervenire? Okay.
La tessera serve ai fini del microfono, sennò non si accende.
Speaker : CARACCIOLO.
Grazie, Presidente, lei mi ha… Saluto i colleghi consiglieri e gli assessori. Lei mi ha anticipato. Nel senso che abbiamo svolto la Conferenza dei Capigruppo e in altre precedenti situazioni l’esito della Conferenza dei Capigruppo è stato chiesto che venisse rispettato in Aula appunto la discussione e ciò che la Conferenza dei Capigruppo decide, perché altrimenti qualcuno in precedenza sollevava anche a volte l’inutilità di quello che viene discusso e deciso in Conferenza dei Capigruppo.
Per cui, nel rispetto delle leggi richiamate dal collega Amati, assolutamente, io penso che noi dobbiamo seguire quello che la Conferenza dei Capigruppo ha deciso, quindi andare in ordine cronologico.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Quindi ha parlato contro. Nessuna parla a favore.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti? Risolto? Può annunciare il suo voto, lo annunciamo all’Aula.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 5, contrari 30.
La proposta è respinta.
Votiamo sull’altra proposta, quella al n. 21.
L’intervento del Presidente Caracciolo era su entrambe le proposte, è vero?
Quindi, nessuno mi chiede la parola, la votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 4, contrari 27.
L’emendamento è respinto.
Procediamo adesso con la legge al n. 4.
Presidente Paolicelli, prego, per la relazione.
Speaker : PAOLICELLI, relatore.
Grazie, Presidente, buongiorno a tutte e a tutti i colleghi. Non si preoccupi, Presidente, resto in maggioranza, la rassicuro.
Disegno di legge n. 107 del 19/7/2022, legge in materia di foreste e filiere forestali, un disegno di legge che è già stato discusso, ritornato anche in Commissione con un’ampia discussione, e che oggi viene approvato ed è molto atteso, cioè mi auguro venga approvato perché è un provvedimento molto atteso, al quale l’assessore ha lavorato tanto.
Il presente disegno di legge nasce dall’esigenza di aggiornare la normativa regionale al decreto legislativo 3 aprile 2018 n. 34, “Testo unico in materia di foreste e filiere forestali”.
Per le sue specificità geografiche ed ecologiche la Puglia custodisce un inestimabile patrimonio di biodiversità pari alla sua vulnerabilità ecologica. Come a livello nazionale, anche in Puglia si assiste ad un lento ma inesorabile aumento della superficie forestale, a discapito di aree agricole e pascolive abbandonate, contemporaneamente al venir meno delle tradizionali pratiche selvicolturali dei boschi locali, il cui ruolo, viceversa, si è arricchito negli ultimi anni di nuove funzioni e inedite forme di fruizione.
Gli aspetti produttivi del bosco sono infatti rivisti in un’ottica di sostenibilità, attraverso la promozione di interventi volti ad aumentare la capacità di adattamento degli ecosistemi forestali ai cambiamenti climatici, di fornitura di beni e servizi ecosistemici, in particolare in riferimento alla protezione idrogeologica del territorio e allo sviluppo locale in un contesto di green economy.
Il bosco ed i settori produttivi ad esso correlati assumono un ruolo strategico anche per la crescita imprenditoriale ed occupazionale delle aree interne e per la conservazione e tutela del territorio. Inoltre, si è vieppiù affermata la dimensione sociale delle foreste, legata agli aspetti paesaggistici e turistico ricreativi.
Nel provvedimento sono definiti puntuali indirizzi politici di programmazione, così da tutelare e valorizzare attivamente la risorsa forestale regionale e creare nuove opportunità di sviluppo.
Il testo opera un coordinamento delle disposizioni, apportando le modifiche necessarie per garantire la coerenza delle norme e per adeguare, aggiornare e semplificare il linguaggio normativo, risolvendo eventuali incongruenze, in considerazione dei consolidati orientamenti giurisprudenziali.
Il provvedimento prevede di:
- promuovere la tutela e la gestione sostenibile e razionale del bene bosco, garantendo il recupero ecologico e produttivo dei terreni degradati e abbandonati, il presidio del territorio, la sicurezza idrogeologica e la prevenzione degli incendi boschivi (cosa importantissima), la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità, la lotta ai cambiamenti climatici, lo sviluppo socioeconomico e la crescita occupazionale delle aree interne e rurali della regione, riducendo l’approvvigionamento extraregionale di materiali legnosi e valorizzando le filiere locali;
- migliorare le funzioni e i compiti amministrativi in materia di boschi e foreste riservate alla competenza della Regione e quelle attribuite o delegate agli Enti locali e funzionali;
- disciplinare gli strumenti di programmazione e pianificazione forestale in coerenza con gli strumenti di politica e pianificazione regionale e territoriale in materia di tutela di ambiente, paesaggio, dissesto idrogeologico e incendio boschivo, nonché di sviluppo socioeconomico locale e regionale;
- disciplinare le attività di gestione del demanio forestale e delle proprietà forestali, pubbliche e private;
- disciplinare e semplificare il sistema autorizzativo in materia di tagli boschivi e relativamente al vincolo idrogeologico;
- disciplinare e semplificare il sistema autorizzativo in materia di trasformazione del bosco e misure compensative;
- promuovere e disciplinare la produzione forestale e dei prodotti forestali non legnosi;
- promuovere e disciplinare l’associazionismo dei proprietari forestali, pubblici e privati, nonché la vivaistica forestale;
- disciplinare la viabilità forestale;
- aggiornare le disposizioni in materia all’Albo delle imprese forestali, alla formazione e alla competenza professionale degli operatori forestali;
- introdurre disposizioni in merito alle azioni di imboschimento, rimboschimento e recupero delle aree degradate, abbandonate e silenti;
- aggiornare le disposizioni inerenti alle statistiche, all’inventario e alla Carta forestale;
- promuovere la ricerca e la sperimentazione.
Per la stesura del provvedimento le strutture regionali si sono avvalse della collaborazione, che ringraziamo, del Centro Politiche e Bioeconomia, del CREA di Roma e del contributo e confronto con il Tavolo tecnico consultivo forestale regionale.
Occorre precisare che il disegno di legge è frutto di un lungo e partecipato iter istruttorio del testo legislativo, alla cui scrittura e alle cui revisioni ha fattivamente collaborato la Sezione Supporto legislativo, che ringrazio per il lavoro.
Il testo, inoltre, prevede un totale di n. 5 Regolamenti attuativi. Agli adempimenti disposti del testo si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie già previste a legislazione vigente, assicurando l’invarianza della spesa per il bilancio della Regione.
Nella seduta dello scorso 26 ottobre 2022, la IV Commissione, dopo ampia e articolata discussione, ha espresso parere favorevole al disegno di legge, così come emendato, all’unanimità dei voti. Ringrazio tutti i componenti della IV Commissione.
Si sottopone questo testo all’approvazione del Consiglio regionale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Passiamo all’esame della legge, sempre se il proponente non vuole illustrarla, perché ci sono degli emendamenti. Come preferisce, assessore. Procediamo con la lettura degli articoli, okay, con la chiamata degli articoli.
Articolo 1.
Non ci sono emendamenti.
Non ho richieste di iscrizione a parlare.
La votazione è aperta.
L’assessore Stea vota favorevolmente.
Se può venire un tecnico, per cortesia, perché il suo apparecchio non sta funzionando.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 2.
Non ci sono emendamenti.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36. L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 3, non ci sono emendamenti.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
Votiamo. Abbiamo votato tutti? Assessore Stea, non risulta il suo voto. Non c’è.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37. È approvato all’unanimità.
Articolo 4, ci sono due emendamenti. Il primo emendamento è sulle definizioni. Al comma 1, lettere R, dopo la parola nell’articolo 34 “ad”, “sono parificate le imprese forestali iscritte nell’albo di altre Regioni a statuto ordinario o speciale”.
Nessuno chiede di intervenire.
La votazione è aperta.
Parere sull’emendamento e dell’assessore Pentassuglia, quindi favorevole.
Votiamo. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34. L’emendamento è approvato all’unanimità.
Secondo emendamento, sempre a firma Pentassuglia.
All’articolo 4, sempre tra le definizioni.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34. È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo l’articolo 4, nel suo complesso.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 24, votanti 24, favorevoli 24.
È approvato all’unanimità.
Chiedo ai consiglieri di rimanere seduti tutti ai loro posti per votare.
Articolo 5. C’è un emendamento, Aree assimilate a bosco. L’emendamento è a firma Pentassuglia.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo l’articolo 5. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Un attimo solo che chiudo la votazione.
Presenti 34... Paride? Favorevole, quindi presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
Approvato all’unanimità.
Sull’articolo 6, prego?
Speaker : CERA.
Volevo far notare che nella scorsa votazione, da come ho contato io, erano presenti 21 persone della maggioranza, in realtà sul computer ne sono risultate 24, quindi o richiama le persone a non fare i pianisti oppure non ci troviamo con le votazioni. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Risultano aver votato, quindi procediamo.
Abbiamo votato l’articolo 5, vero?
Sull’articolo 6 c’è un emendamento. L’emendamento è a firma Pentassuglia: “Articolo 6: aree escluse dalla definizione di bosco”.
Non ci sono interventi.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Articolo 6 nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 7.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 8 (Strumenti di pianificazione forestale).
Non ci sono richieste di intervento.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 9 (Programma forestale regionale).
La votazione è aperta. Non ci sono richieste di intervento. La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 28, favorevoli 28.
È approvato all’unanimità.
Invito tutti ad essere seduti al proprio posto.
Articolo 10 (Piani forestali di indirizzo territoriale).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Articolo 11 (Piani di gestione forestale e Piano tagli).
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 23, votanti 23, favorevoli 23.
Facciamo una verifica. I quattro del congedo sono compresi nei 23?
L’assessore Leo risulta aver votato? Sì. L’assessore Delli Noci risulta aver votato?
Io vi ho pregato di stare tutti attenti e di seguire la votazione.
Prego, l’assessore Delli Noci risulta aver votato? Sì, anche l’assessore Delli Noci risulta aver votato… Ma che dobbiamo fare? L’appello? …No, non è chiuso.
La seduta è aggiornata tra un’ora, come di consueto.
Riprendiamo la seduta.
Dovevamo riprendere dall’articolo 11. Prego tutti i consiglieri di riprendere posto.
Articolo 11.
La votazione è aperta.
Prego i consiglieri di prendere posto. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 25, votanti 25, favorevoli 25.
L’articolo 11 è approvato all’unanimità.
Adesso all’articolo 12 ci sono due emendamenti presentati sempre dall’assessore Pentassuglia.
Il primo riguarda il Regolamento forestale. Nessuno è iscritto a parlare.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Votiamo adesso l’altro emendamento: «All’articolo 12, comma 2, lettera p) eliminare la parola “pubblici”». L’emendamento è presentato da Pentassuglia.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Adesso votiamo l’articolo 12 nel suo complesso.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 13 (Funzioni e compiti).
Non ci sono interventi.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 14.
Non ci sono emendamenti.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’articolo 14 è approvato all’unanimità.
Articolo 15 (Demanio forestale regionale).
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’articolo 15 è approvato all’unanimità.
Articolo 16 (Patrimonio forestale pubblico).
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 17 (Disciplina delle attività di gestione forestale).
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 18.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 19.
C’è un emendamento “aggiungere il comma 8”, sempre dell’assessore Pentassuglia.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
Dice che gli interventi di rilevante e riconosciuto interesse pubblico o di pubblica utilità sono soggetti alla sola comunicazione semplice.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Adesso passiamo all’articolo 19, nel suo complesso.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Articolo 20.
C’è un emendamento a firma Pentassuglia: sostituire la parola “viste” con “fermo restando con la seguente declinazione”.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
L’emendamento è approvato.
Passiamo all’articolo 20, nel suo complesso.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 21.
C’è un emendamento a firma Pentassuglia.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Articolo 21, nel suo complesso.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 22.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 23 (Piani di intervento straordinario).
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
I risultati? Che cosa è successo? È saltato? Okay, lo leggiamo da qui.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 24 (Previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi).
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 25. Non ci sono iscritti a parlare, non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta. Piano antincendio boschivo. Colleghe e colleghi, votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 26 “Funzioni e compiti nell’attività antincendio boschivo regionale”.
Non ci sono iscritti a parlare. Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 27. Non ci sono emendamenti. Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 28 “Forme di sostituzione della gestione e conferimento delle superfici forestali”.
Non ci sono emendamenti. Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
L’articolo 28 è approvato all’unanimità.
Articolo 29. Non ci sono emendamenti. Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’articolo 29 è approvato all’unanimità.
Articolo 30 (Promozione dei prodotti forestali).
Non ci sono iscritti a parlare.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 31 (Servizi ecosistemici ed ambientali).
Non ci sono emendamenti.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
L’articolo 31 è approvato all’unanimità.
Articolo 32.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 33 (Attività formative e informative).
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, favorevoli 37, votanti 37.
L’articolo 33 è approvato all’unanimità.
Articolo 34.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
Albo regionale delle imprese boschive. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 35.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 36 (Servizio informativo forestale).
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Articolo 37 (Carta e inventario forestale).
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Articolo 38.
C’è un emendamento al comma primo.
La votazione è aperta.
L’emendamento è a firma Pentassuglia.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Articolo 38 (Spese e oneri istruttori).
La votazione è aperta.
Votiamo. La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 39 (Vigilanza e accertamenti).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 40.
Ci sono due emendamenti, sempre a firma Pentassuglia.
La votazione è aperta.
Votiamo. Votiamo, Mazzarano e Campo.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Altro emendamento, sempre a firma Pentassuglia, all’articolo 40, comma 10.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo l’articolo 40, nel suo complesso.
La votazione è aperta.
Votiamo. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 41 (Notifica all’Unione europea).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 42 “Abrogazioni”.
Un attimo, non apriamo ancora. C’è un emendamento sostitutivo dell’articolo a firma Pentassuglia.
Sull’emendamento la votazione è aperta. Votiamo, colleghi.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Adesso l’articolo 43 “Clausola di invarianza finanziaria”.
C’è un emendamento all’articolo 43, però l’emendamento non sembra coerente.
Allora, l’articolo 43 lo votiamo nel suo complesso. In realtà non c’è un emendamento a pagina 15, abbiamo visto che c’è un errore di trascrizione. Lo dico ai tecnici.
Articolo 43. La votazione è aperta. Votiamo, colleghi.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’articolo 43 è approvato.
Adesso c’è un emendamento all’articolo 44.
La votazione è aperta. Votiamo. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Passiamo all’articolo 44, nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
L’articolo 44 è approvato all’unanimità.
La proposta di legge finiva qui. Ci sono, però, degli emendamenti aggiuntivi, che sono frutto di alcune prescrizioni su altre norme riconosciute utili per evitare l’impugnativa davanti alla Corte costituzionale.
Prego l’assessore Pentassuglia di illustrare i suoi e poi il Presidente Tutolo di illustrare i suoi.
Prego, assessore Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
Ho voluto presentare questo emendamento che abroga l’articolo 10 della legge n. 30/2022, che è quella che dal 1° gennaio 2023 trasformava automaticamente i contratti dei dipendenti ARIF in contratti pubblici. Poiché la norma, il decreto ministeriale, consente l’utilizzo dei due contratti collettivi, questa automaticità era stata osservata. L’abrogazione mette nella condizione di ritornare a ragionare sia con la parte sindacale sia in ossequio allo stesso decreto ministeriale la possibilità di utilizzare, a seconda delle mansioni effettive, lo stesso contratto di riferimento. Questo relativamente alla legge n. 30.
Alla legge n. 32, l’articolo 115, che riprendeva la stessa funzione, confermava lo stesso trattamento, con l’emendamento viene abrogato, perché era l’impegno assunto dalla Presidenza, dal controllo di gestione, nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri per evitare l’impugnativa, che di fatto non è avvenuta proprio perché avevamo relazionato in questa direzione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Adesso mettiamo al voto il primo emendamento abrogativo, il n. 16.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 1.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Secondo emendamento aggiuntivo (n. 17).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Passiamo adesso agli altri due emendamenti.
Presidente Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Il primo riguarda la modifica all’articolo 54 della legge regionale 30 dicembre 2021, n. 51. Qui venne fatta una modifica successivamente alla prima impugnativa del Governo, modificammo su suggerimento degli uffici e votammo questa modifica. Pure questa modifica venne impugnata dal Governo. Dopo c’è stata la pronuncia della Corte costituzionale sulla prima versione, mentre sulla seconda non ancora, quindi eliminiamo la modifica che è stata fatta e rivive la proposta originaria.
Voglio ricordare che la votammo tutti all’unanimità. Di questo si tratta in buona sostanza, questo emendamento. Parliamo degli indici delle zone agricole.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo.
La votazione è aperta sull’emendamento.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
C’è poi l’emendamento aggiuntivo n. 4.
Prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Questo riguarda la ormai famosa vicenda dei laboratori. In buona sostanza, questo emendamento, concordato anche con l’assessore, ovviamente, stabilisce che l’anno di riferimento per contabilizzare le 200.000 prestazioni, ove dovesse rimanere quel tetto, non è quello del 2019, bensì quello del 2021, per ovvie ragioni. Il 2019 venne individuato in un periodo storico molto lontano rispetto a quello attuale, il 2021, decidiamo quindi di contabilizzare il 2021.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Adesso possiamo votare la legge nel suo complesso. Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
La legge è approvata all’unanimità.
Complimenti, assessore.
Adesso passiamo alla proposta di legge 316 a firma Cristian Casili, Rosa Barone, Grazia Di Bari, Marco Galante “Disciplina delle attività di agrinido e agriasilo. Modifiche alla legge regionale 27 marzo 2018, n. 9 (Disposizioni in materia di agricoltura sociale)”.
La relazione la fa il Presidente Francesco Paolicelli. Prego, Presidente.
La diamo per letta.
Speaker : PAOLICELLI, relatore.
Sì, all’unanimità.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay, allora adesso non so se il proponente vuole fare la relazione o se procediamo col voto. Prego, Presidente Casili.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente. Solo per ringraziare i colleghi della IV e della VI Commissione, il collega Paolicelli e il collega Metallo, ringraziare anche lei, ringraziare la collega Rosa Barone, che è stata l’ispiratrice, mi ha ispirato a stendere questa proposta di legge, il collega Ventola, con cui in Commissione abbiamo deciso di concertare alcuni miglioramenti per la proposta di legge. Una proposta di legge innovativa, tutta e plasticamente definita nelle definizioni, che mira a valorizzare e mantenere il legame con l’ambiente naturale, a sviluppare un’identità naturale per creare le condizioni affinché i bambini e le bambine possano affinare la propria capacità di comprensione del mondo naturale, sviluppando nel contempo affettività, intelligenza naturalistica e trasformando l’ambiente naturale in un contesto multidimensionale di alfabetizzazione, educazione, socializzazione, che coinvolge, attraverso il gioco, le dimensioni emotive, affettive, corporee, sociorelazionali e cognitive, attraverso strumenti e fattori organizzativi di contesto, che rendono possibili le esperienze del giardino, dell’orto, del bosco e della campagna. Costruire una consapevolezza naturalistica intorno ai temi della sostenibilità ambientale e dell’integrazione uomo-natura, affinché le conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti ambientali acquisiti nel percorso educativo in natura siano trasferiti all’esperienza ordinaria e, in futuro, alla vita adulta.
Un ringraziamento va anche al professor Ezio Del Gottardo, sotto la cui direzione scientifica si è svolto anche un importante incontro nell’Università del Salento, tenutosi presso l’Università del Salento, con la partecipazione di tutti gli attori operanti nel territorio regionale. Si contano più di trenta esperienze nella nostra Regione.
Una legge innovativa rispetto alle altre leggi nazionali, che fa della Puglia un’esperienza importante per l’educazione all’aperto, che riguarderà i bambini da zero a sei anni e che permetterà loro una nuova consapevolezza, una nuova esperienza e visione del mondo, importante per la loro crescita e per il loro futuro.
Grazie a tutti i colleghi che hanno condiviso la proposta di legge, senza il cui supporto e lavoro non avrebbe permesso al dispositivo di essere sviluppato nei termini in cui oggi viene presentato all’Aula.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Casili, lei conosce i subemendamenti che stanno presentando? No. Allora dobbiamo divulgarli. Interrompiamo un attimo le operazioni così facciamo circolare i subemendamenti agli emendamenti. Consigliere Gabellone, può venire un secondo? Cerchiamo di farcelo spiegare, vediamo qual è la ratio. Riprendiamo i lavori del Consiglio.
Prego i colleghi e le colleghe di prendere posto.
Sulla legge abbiamo un emendamento sostitutivo dell’articolo 1, a firma sempre del proponente Casili. È interamente sostitutivo dell’articolo 1.
Non ci sono iscritti a parlare. Possiamo votare.
Prego i colleghi di prendere posto. Consigliere Mazzotta e consigliere Lacatena.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Passiamo al secondo emendamento, che è sostitutivo dell’articolo 2.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
All’emendamento n. 3, rispetto a quell’emendamento, è stato presentato un subemendamento dal consigliere Gabellone.
Consigliere Gabellone, lo vuole illustrare? No. È quello che abbiamo distribuito.
La votazione è aperta.
Non sono ancora arrivati? Ve lo leggo velocemente: “All’articolo 3, rubricato ‘Modifiche alla legge regionale n. 9/2018’, al comma 2, rubricato” eccetera “sono aggiunte le seguenti parole ‘e dei regolamenti Regionali n. 4/2007 e n. 7/2012’, dopo le parole “uomini in Puglia”. Ancora, sempre all’articolo 2, rubricato “Modifiche alla legge regionale n. 9/2018”, al comma 2, rubricato “Articolo 8-bis”, abrogare le parole “tre mesi” sostituendole con “zero mesi”.
Il testo finale, quindi, recita così: “L’agrinido e l’agriasilo sono organizzati, autorizzati e gestiti nel rispetto della legge 8 novembre 2000, n. 328, della legge regionale 10 luglio 2006, n. 19, e dei regolamenti regionali n. 4/2007 e n. 7/2012. L’agrinido è una struttura di accoglienza inserita in un contesto ambientale rurale aperto e ricco di verde, destinata ad accogliere bambini dai zero mesi fino ai tre anni di età. L’agrinido può, inoltre, organizzare servizi integrativi ai nidi d’infanzia”.
Non ci sono interventi.
La votazione è aperta.
Votiamo. Votiamo. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
Il subemendamento è approvato all’unanimità.
C’è un altro subemendamento all’emendamento n. 3, che riguarda le agritata.
Prego, Presidente Metallo.
Speaker : METALLO.
Grazie, Presidente.
Solo per dire che, vista l’approvazione di questo emendamento, bisogna stare attenti sui successivi – ne parlavamo prima con il Vicepresidente Casili – perché vi sono alcune dizioni che, altrimenti, saranno discordanti, soprattutto da 0-36 a 3-36, che ritroveremo negli articoli successivi. Quindi, ci sarà bisogno di un emendamento anche agli articoli successivi.
Presidente, volevo solo ringraziare per il lavoro che si è fatto sia nelle Commissioni sia in Aula consiliare perché questi emendamenti, consigliere Casili, ci portano a migliorare, come diceva Cristian, la legge perché si ampliano i soggetti erogatori, vengono a essere specificati meglio, cosa che gli uffici ci chiedevano, i requisiti strutturali e organizzativi stessi, inoltre si va nell’ottica del riconoscimento della parità scolastica, nel senso che questi servizi potranno trovare anche contributi pubblici per potersi sostenere.
Questi emendamenti vanno in questa direzione. Quindi, penso che il lavoro fatto sia un lavoro davvero di eccellenza. Complimenti a chi l’ha proposto e a chi ci ha lavorato.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Due osservazioni. La prima: con riferimento alla dicitura “zero mesi” e rispetto a quella contenuta in precedenza, tre mesi, possiamo assumerci il compito con gli uffici di fare la correzione formale in sede di scrittura del testo.
Poi, effettivamente mi permetto anch’io di ringraziare tutti coloro che hanno collaborato, perché anche dagli incontri fatti con gli operatori sono venuti fuori questi suggerimenti che ci aiutano a migliorare la legge.
Subemendamento all’emendamento 3. Mettiamo in votazione.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 36, favorevoli 36, astenuto 1.
Il subemendamento è approvato a maggioranza.
Adesso passiamo all’emendamento aggiuntivo di pagina 3. Non ci sono interventi.
La votazione è aperta. (Disciplina del modello di educazione in natura).
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
L’emendamento aggiuntivo è approvato all’unanimità.
Adesso passiamo all’emendamento aggiuntivo di pagina 4. Non ci sono interventi.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Passiamo all’emendamento aggiuntivo di pagina… All’emendamento n. 5 c’è un subemendamento, pagina 4/1.
La votazione è aperta.
È un emendamento sempre Casili, che recita così: “Dopo ‘la Regione promuove’ aggiungere le seguenti ‘senza oneri a carico del bilancio regionale’”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
C’è un altro emendamento aggiuntivo: “All’articolo 5, rubricato ‘Formazione’, dopo le parole ‘in materia’ aggiungere le parole ‘e gli ambiti territoriali’”, a firma Caroli.
Il proponente Casili l’ha visto questo?
Speaker : CASILI.
Sì. Ne avevo parlato con il collega Caroli. In realtà, il collega non aveva gli emendamenti prodotti successivamente rispetto a quelli in suo possesso, dove abbiamo slegato la legge dall’agricoltura multifunzionale e ci siamo collegati, poi, alla legge n. 19/2006, che disciplina il sistema integrato dello sviluppo dei servizi educativi e di istruzione per l’infanzia basati sul modello dell’educazione in natura.
Quindi, in realtà, noi già agiamo nel sistema integrato dei servizi sociali, di conseguenza anche interessando gli ambiti. Non so se sia ultronea la presentazione di questo emendamento, proprio in virtù del fatto che ci siamo slegati soltanto dal concetto di agricoltura sociale, andando ad agire nella legge n. 19/2006, che riguarda proprio i servizi sociali.
Chiedo al collega se questo chiarimento è sufficiente oppure se intende comunque presentare questo subemendamento, che ritengo ultroneo rispetto alla legge. Già con l’emendamento del collega Gabellone sul 0-3 si crea qualche problema, perché poi dobbiamo armonizzare l’intero testo. In altre parti è riportato da 3 mesi a 3 anni.
Chiedo, quindi, al collega Caroli se può ritirare questo subemendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Caroli.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente.
Non ho alcun problema a ritirarlo, però siccome l’articolo 5 parla chiaramente di formazione e recita “al fine di diffondere e rafforzare le competenze in materia di educazione in natura, la Regione promuove corsi di formazione e di aggiornamento continuo ed esperienze di interscambio tra gli operatori del settore”, e tra questi annovereremmo anche gli ambiti territoriali di zona, favorendo l’integrazione e la collaborazione con università ed enti di ricerca in materia. Non credo che confligga assolutamente e non lo ritengo neanche ultroneo, considerate le importanti competenze che oggi vengono annoverate all’interno degli ambiti di zona.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Casili, prego, ne ha facoltà.
Speaker : CASILI.
Presidente, va bene, se è un intendimento da parte del collega Caroli. Comunque, tra gli operatori del settore ci sono pure gli ambiti.
Se intende presentarlo – lo ripeto, anche se è una ripetizione va bene, si può votare anche il subemendamento del collega Caroli.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 1.
Chiedo scusa, chiedo ai tecnici se possiamo controllare il voto del consigliere Caroli. È stato computato? No, non è stato computato. Allora dobbiamo aggiungere il voto favorevole del consigliere Caroli. Grazie.
Proposta di emendamento aggiuntivo n. 5.
Votiamo l’emendamento.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Emendamento aggiuntivo di pagina 6.
Non ci sono interventi. La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
L’emendamento aggiuntivo di pagina 6 è approvato.
Emendamento aggiuntivo di pagina 7. Non ci sono interventi.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’emendamento di pagina 7 è approvato all’unanimità.
Emendamento aggiuntivo di pagina 8, l’ultimo.
La votazione è aperta. Votiamo. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo la legge nel suo complesso. Non ci sono richieste di intervento.
La votazione è aperta. Votiamo. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
La proposta di legge è approvata.
La proposta di legge è approvata all’unanimità.
Complimenti.
Adesso passiamo al punto 6: «Proposta di legge a firma Lucia Parchitelli, Caracciolo, Ciliento, Bruno “Istituzione dell’ufficio della difesa civica in attuazione dell’articolo 50 Statuto della Regione Puglia”».
La relazione non c’è, perché è iscritta ai sensi dell’articolo 17.
Prego, consigliera Parchitelli.
Speaker : PARCHITELLI.
Partiamo da un dato. L’ufficio della difesa civica è un ufficio presente in tutta Italia. È assente soltanto in due Regioni d’Italia, tra cui la Regione Puglia. Era necessario e urgente prevederne l’attuazione. Nel prevedere l’attuazione, naturalmente, mi sono dovuta rifare, riportare all’articolo 50 del nostro Statuto. L’articolo 50 del nostro Statuto, uno Statuto che è stato votato nel 2004, prevede che l’ufficio della difesa civica ‒ che agisce a tutela dei diritti e dell’interesse di persone e di Enti nei confronti dei soggetti individuati dalla legge che esercitano una funzione pubblica o di interesse pubblico per garantire l’imparzialità, il buon andamento e la trasparenza dell’azione amministrativa ‒ interviene nella tutela dei diritti e dei princìpi fondamentali, nella tutela non giurisdizionale dell’infanzia, degli adolescenti e dei minori, nella tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali degli immigrati, nella tutela dei diritti e degli interessi dei consumatori e degli utenti. Lo stesso articolo 50 dello Statuto prevede che l’ufficio della difesa civica è composto da cinque componenti eletti dal Consiglio regionale.
Sono questi i motivi che mi hanno portato a depositare questa proposta di legge, che prevede l’ufficio della difesa civica composto da cinque componenti. Questi cinque componenti sono costituiti dai tre Garanti, figure già attualmente esistenti e che entrano a far parte dell’ufficio della difesa civica, e in più dal Garante dei diritti di cittadinanza degli utenti e dei consumatori e dal Garante del diritto alla salute. Questo ufficio lavorerà come ufficio della difesa civica in termini collegiali e lavorerà in maniera monocratica con ogni singolo Garante.
Ci tengo a precisare che la legge prevede che, entro un termine prestabilito, viene redatto il Regolamento e tutti i Garanti devono andare a bando, ad esclusione del Garante per i disabili, per il quale la procedura è stata avviata, è stata già scelta la terna e dobbiamo soltanto procedere alla votazione.
Penso di non dover aggiungere altro. Se ci sono chiarimenti, sono a disposizione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Presidente, grazie per aver concesso la possibilità di intervento.
Noi abbiamo presentato in Commissione la proposta per avere il Difensore civico, così come esiste in tantissime altre regioni, Difensore civico che evidentemente ha poteri e riconoscimento da parte delle norme nazionali che sono ascrivibili solo a questa figura, e non è possibile immaginare di affidare ad altre ipotesi o ad altre situazioni riconosciute nell’ufficio della difesa civica a figure che evidentemente non potranno esercitare quei ruoli e quei poteri.
Avere la possibilità di poter riconoscere un punto di riferimento che sia terzo rispetto alla pubblica amministrazione, in questo caso all’Amministrazione regionale, credo che sia un’opportunità per il cittadino e un modo per segnare un punto a vantaggio della trasparenza e della imparzialità.
Su questo purtroppo c’è stata una chiusura netta, si è preferito articolare, mentre oggi si va verso la semplificazione, moltiplicare pani e pesci, evidentemente immaginando di creare ulteriori postazioni, che comporteranno spese aggiuntive, in un momento in cui, invece, sarebbe opportuno dare dimostrazione di attenzione e di rigore nella spesa, garantendo quei diritti e la tutela dei diritti dei cittadini con funzioni specifiche che solo il Difensore civico può riconoscere.
Abbiamo in attesa la nomina del Garante dei diritti dei disabili, con un avviso pubblico pubblicato circa due anni fa, nonostante l’individuazione della terna in Commissione, pur iscritto all’ordine del giorno, non arriva mai a definizione e a conclusione l’iter. A dimostrazione che evidentemente non sono gli interessi dei cittadini, ma probabilmente saranno altri interessi a cui si mira o che si vogliono garantire.
Per questo motivo il voto sarà contrario rispetto alla proposta di legge in oggetto.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliera Parchitelli. Ha chiesto di intervenire?
Speaker : PARCHITELLI.
Sì. A precisazione di quanto detto dal collega Gabellone, l’intento dei proponenti della legge è proprio quello di creare un’economia e non, come è stato detto, spendere più risorse, perché, come ho già detto, lo Statuto votato durante il Governo Fitto prevede l’ufficio della difesa civica composto da cinque persone. Quindi, avremmo dovuto, avremmo potuto ben nominare altre cinque nuove persone. Invece, così facendo, e nel rispetto di quanto previsto dallo Statuto, che parla già di autorità di garanzia, e rispetto anche a quanto fatto in tante altre Regioni d’Italia, dove alla figura del Difensore civico spesso corrispondono le figure di garanzia, noi salvaguardiamo tre figure già esistenti, creandone soltanto due. Quindi, non credo assolutamente che l’intento sia quello di spendere ulteriori risorse. Anzi, l’intento è totalmente differente: adempiere allo Statuto, garantire un diritto dei cittadini, per i quali, ci tengo a precisare, è stata anche fatta una petizione per l’istituzione della difesa civica, contemperando anche l’esigenza delle spese che è stata oggetto della nostra attenzione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Consigliere Gabellone, ha chiesto di intervenire?
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente, per la possibilità di intervenire. Sono costretto a tornare sull’argomento perché, dal 2004 ad oggi… La collega fa riferimento a una legge varata nel 2004 dall’allora Presidente Fitto e al relativo Statuto, e credo che da questo punto di vista bisogna tener conto che dal 2004 al 2023 evidentemente qualcosa si è modificata. Ma oltre questa, che è una riflessione politica, la spesa assolutamente aumenterà, ci sarà un aumento di spesa notevole, quindi non è un’invarianza di spesa. Primo aspetto. Il secondo aspetto è che non è possibile garantire la terzietà di un soggetto, che appunto diventa terzo rispetto all’azione amministrativa, quindi garantire il cittadino, perché non si possono riconoscere in capo a soggetti diversi delle specificità che sono riconosciute solo ed esclusivamente al Difensore civico. Questo è il dato oggettivo.
Avete voluto assolutamente evitare questa opportunità. Ne prendiamo atto. Naturalmente, andate avanti per la vostra strada.
A proposito di petizioni, sembra strano, si tiene conto di alcune petizioni e non si tiene conto di quello che il mondo della disabilità pugliese ormai reclama da mesi, diciamo da anni, senza avere la possibilità di una figura di garanzia, appunto il Garante dei diritti dei disabili. Ancora oggi, pur presente all’ordine del giorno, al punto n. 3), il Garante regionale dei diritti dei disabili non è stato indicato, non si è potuto indicarlo da parte del Consiglio perché ancora una volta si prende tempo e, probabilmente, si cercano motivi, che non si riesce a comprendere quali possano essere. Sempre il doppio canale, il doppio binario: da un lato, si utilizzano evidentemente delle situazioni di protesta rispetto ad alcuni aspetti; dall’altro, non si tiene conto di diritti che vengono violati in assenza di un Garante che possa gestire situazioni di difficoltà, di criticità su soggetti deboli, indifesi e che non trovano in questa Istituzione un momento di attenzione e di ascolto.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Amati. Gli do subito la parola. Voglio dire che, dopo che interviene, ho bisogno di fare all’Aula alcune precisazioni, proprio con riferimento all’intervento del consigliere Gabellone.
Speaker : AMATI.
Prego, le faccia.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Gabellone, in Conferenza dei Capigruppo si è deciso di rinviare il punto relativo alla nomina del Garante in quanto ci è arrivata una nota, da parte del Presidente Vizzino, che ha riportato quanto venuto fuori dall’audizione in Commissione di associazioni, che hanno riferito di essere rappresentanti di 50 associazioni. Quindi, abbiamo ritenuto di far conoscere quella lettera a tutti i consiglieri e affrontare il punto al prossimo ordine del giorno. Quindi, non per inerzia, ma solo per rendere tutti edotti della questione emersa in Commissione, senza prendere posizione ovviamente, ma lasciando a ciascun consigliere la sua propria valutazione. La lettera è arrivata il 27 febbraio, quindi non c’era altro modo di farvela conoscere.
Rispetto, invece, alla legge n. 7 del 2004, non era una legge qualsiasi, ma è la legge di approvazione dello Statuto. Quelle norme sulla difesa civica sono contenute nello Statuto regionale, per cui è lo Statuto che disciplina in quel modo la difesa civica.
La terza considerazione che vorrei farvi è che costantemente nella Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali emerge il tema della mancanza in Puglia e in Sicilia del Difensore civico o dell’istituto di difesa civica, che c’è in tutte le altre Regioni, che hanno anche un coordinamento di tutti gli istituti della difesa civica. Per cui, la Puglia manca di un istituto che sarebbe non soltanto utile ai cittadini, ma che potrebbe anche nutrirsi di questi rapporti con le altre Regioni.
Tanto dovevo per conoscenza di tutti.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Presidente, in effetti nella nostra proposta c’è la modifica dello Statuto, che preventivamente prevede, appunto, la figura del Difensore civico, perché è evidente che non è immaginabile pensare di poter andare in distonia con lo Statuto.
È chiaro che nel corso degli anni la figura del Difensore civico, lei che è stata in Provincia e la Provincia di Lecce è stata una delle primissime Province a istituire la figura del Difensore civico, oggi sappiamo perfettamente cosa significa, quali poteri, quali possibilità di azione sono affidate al Difensore civico, che non possono essere affidate al Garante, perché è cosa diversa, evidentemente, rispetto al Difensore civico.
Nel rispetto delle decisioni della Conferenza dei Capigruppo voglio, però, far notare che la nota delle associazioni – ero presente in Commissione l’altro giorno – è arrivata in rappresentanza di cinquanta associazioni che non conosciamo, rispettabilissime, ma evidentemente significa riaprire tutto, rifare tutto. Questo lo dico perché, se ogni volta che si verificano queste situazioni noi ricominciamo daccapo… Sono passati due anni. Benissimo, si vogliono sconvolgere gli ambiti all’interno dei quali la figura… o i criteri secondo i quali viene riconosciuta la possibilità di candidarsi. Benissimo, è un peccato sciupare una occasione oggi in Consiglio regionale per dare una risposta a milioni di cittadini, ma soprattutto centinaia di associazioni, laddove da tempo, da mesi noi tergiversiamo sulla nomina, sull’indicazione di chi dovrà essere il Garante dei diritti dei disabili e ogni volta non riusciamo a raggiungere l’obiettivo.
Ecco, mi auguro, spero che nella prossima seduta in cui questo Consiglio si riunirà tutti si sia convinti di procedere a quest’atto di fondamentale importanza. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Gabellone. Ovviamente far conoscere la lettera non vuol dire assumerla come decisione. È solo per conoscenza, in maniera tale che poi si possa decidere consapevolmente rispetto a quanto accaduto in Commissione.
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente. Grazie, colleghi.
Innanzitutto mi corre l’obbligo di contestualizzare il fatto che quando fu introdotto nel 2004 l’istituto del Difensore civico, oppure come si chiamava in quel momento in cui fu istituito, cioè Ombudsman, eravamo in una piena foga di richiesta di difesa civica, che peraltro si sviluppò in particolare dei Comuni, tant’è che nei Comuni fioccarono i Difensori civici.
Non so se avete presente che ormai nei Comuni questo istituto del Difensore civico sta andando via via in desuetudine. Non so se avete assunto… Andò in desuetudine e poi alla fine fu addirittura abrogato. Naturalmente non si poté abrogare quello che era previsto dalle Regioni per un motivo semplicissimo, perché noi abbiamo una potestà legislativa. Perché fu abrogato? Fu abrogato perché costava e perché serviva soltanto per accontentare il primo dei non eletti. Nei Comuni serviva generalmente a questo.
Ora, colleghi, non è che dobbiamo far finta di non ricordare queste cose. Per dire il primo dei non eletti, per mettere riparo ad una crisi politica, per – che ne so – ripagare un segretario d’Aula che non era più segretario d’Aula e magari nominare il cognato. Insomma, queste dinamiche.
Sopravvive questo istituto. Ma innanzitutto vi pongo una domanda. Ovviamente tra un po’ mancherà il numero legale. A me dispiace fare sempre questa profezia sul numero legale. Vi prego, smentitemi. Perché poi ci sono le liste d’attesa, c’è il Genoma, che avete detto che dobbiamo discutere. Tra l’altro, attestato anche...
Speaker : PRESIDENTE.
Però oggi pensava che non avremmo discusso di questa disposizione, invece ne stiamo discutendo. Scommessa persa. Profezia persa.
Speaker : AMATI.
Noi siamo disponibili a lavorare fino a domani mattina. Non è che dobbiamo lavorare per forza un’ora e mezza, due ore. Se lavorassimo un po’ di più non è che qualcuno ci richiamerebbe all’ordine. Non penso che qualcuno chiamerebbe l’Ispettorato del lavoro. Non credo. Anzi, se qualcuno ha questa tentazione, di chiamare l’Ispettorato del lavoro, si fermi dal chiamare l’Ispettorato del lavoro.
Ciò detto, quindi, presumo che non ci sarà il numero legale. Vi prego di restare in Aula, perché abbiamo le liste d’attesa e avete promesso che ci saremmo occupati di questo argomento.
Siamo proprio convinti che ci serve la difesa civica, composta da cinque persone, per la tutela non giurisdizionale di alcune categorie previste dallo Statuto? Siamo proprio sicuri? Alzi la mano chi pensa, al costo di quello che è, non voglio fare un discorso sui costi, che noi abbiamo bisogno di un ufficio della difesa civica. Forse abbiamo bisogno di un’altra cosa. Di una norma dello Statuto che dice che quelle competenze di tutela non giurisdizionale vengono assegnate, con il principio della rotazione, ad un dirigente ordinario del Consiglio regionale. Perché con il principio della rotazione? Perché, mentre nella Pubblica amministrazione funziona il principio della rotazione su queste cose, qui invece notiamo che possono essere addirittura rieletti. Immaginate un po’. Una garanzia, un istituto di garanzia. Qui possono essere addirittura rieletti, il che significa consolidare un sistema di potere, cioè la politicizzazione della difesa civica, cioè la lottizzazione dei posti della difesa civica, cioè l’accomodamento delle questioni di equilibrio politico all’interno del Consiglio regionale.
Colleghi, se non è così, ma perché noi dobbiamo infilarci in questa storia, in questa avventura? Che, peraltro, è un elemento funzionale a deviare il sistema ordinario delle garanzie. Pensate un po’ che cosa significa la tutela non giurisdizionale di alcuni interessi, cioè quella che non si fa valere dinanzi al giudice, che cosa significa politicizzata in questo modo.
Capisco, perché ne abbiamo osservato l’utilità. Infanzia. Detenuti. Peraltro, lì abbiamo presentato degli emendamenti per dire che uno lo fa una volta e poi non lo fa più. Perché se lo fa più volte, ovviamente, la cosa non va bene. Voi immaginate un po’: Presidente degli Stati Uniti, due volte e non di più. Il Presidente degli Stati Uniti ha la valigetta nucleare. Invece, il nostro Garante è come il Presidente degli Stati Uniti. Con tutto il rispetto, mi sembra francamente eccessivo. Peraltro, come suggerisce il collega Caracciolo, pure senza valigetta.
Parliamoci chiaro, colleghi.
Peraltro, in questa buona intenzione della collega Parchitelli, come è stato denunciato ‒ lo dico perché entro spesso in polemica, però questa volta glielo devo riconoscere ‒ dal direttore del TG Norba... Questa volta ha ragione. Infatti, farò un video per dargli ragione su questo punto. Egli ha parlato di norme ad personam. Commentando questo argomento, ha riferito nella sua rubrica le norme ad personam. Io, che sono equo, così come mi sento di obiettare in alcuni casi, quando mi sento di condividere, per equità, lo farò. Nel caso, ovviamente, sarà approvata. Anche perché lo stesso direttore del TG Norba diceva: “Ma nessuno parla?”. Amati sta parlando su questo argomento. Amati. Caro direttore Magistà, sta parlando Amati. Lei ha ragione su questo argomento. C’è, probabilmente, una norma ad personam.
La combinazione di tutte queste cose mi porta a dire che forse è meglio se lasciamo il mondo com’è. Lasciamo i due Garanti. Li nominiamo. È giusto, nominiamoli al più presto. Ce li abbiamo. Non ampliamo. Ruotiamo. Mettiamo sempre persone nuove. Naturalmente, facciamo anche in modo che, così come accade sempre per ogni lavoro, tranne i lavori elettivi, di elezione diretta... Per i lavori non elettivi, ovvero di elezione indiretta, c’è un limite di età, per esempio. È vero? È giusto? Ci dovrebbe essere un limite di età, o no? Tra l’altro, poi diciamo che noi dobbiamo favorire i giovani e, invece, in questo caso siamo stati costretti a inserire un emendamento per riproporre il limite di età. Mi sa che anche su questo ha ragione il direttore del TG Norba Enzo Magistà. Io ho presentato un emendamento – sono io che l’ho presentato, è mio – per mettermi sulla scia di quello che veniva giustamente richiesto. L’ho presentato io. È agli atti, collega Parchitelli. Lei non l’ha visto, però è agli atti. Io ne ho presentati due. Uno riguarda il fatto che non si può essere rinnovati anche se cambia la normativa. D’altronde, ogni tanto siamo fantasiosi: cambiamo la legge e diciamo che la vecchia legge prevedeva questa durata di mandati, mentre con la nuova si ricomincia da zero. No, ho specificato: con qualsiasi normativa, purché sia la funzione la medesima, è quello sull’età. Perché? Perché sull’età ovviamente noi dobbiamo scrivere che, come tutte le cose, a un certo punto si va in pensione. Altrimenti, tutti i dipendenti del Consiglio regionale verranno qua, quelli che non vogliono andare in pensione, e ci chiederanno una norma per poter procrastinare la loro attività al Consiglio regionale. Diranno: scusate, perché noi no? Ovviamente qui sto caricando in termini di retorica, però mi serve il paradosso per indicarvi quanto paradossale è l’atto che stiamo compiendo.
Quindi, poiché probabilmente mancherà il numero legale, poiché noi siamo contrari, qualora accoglierete il nostro invito a non far mancare il numero legale e a preservare la solidità e la validità del Consiglio regionale, noi vi chiediamo di soprassedere a questo disegno di legge, di soprassedere a questa proposta di legge e, ovviamente, di meditare sugli argomenti che abbiamo proposto.
L’argomento dello Statuto, come ha detto giustamente il collega Gabellone, è un argomento inconferente, perché è strano che noi che abbiamo la potestà legislativa anche di rango statutario possiamo opporre a un altro consigliere regionale il fatto che lo dica lo Statuto, cioè lo dica un atto rispetto al quale il consigliere regionale può agire in termini modificativi, così come credo il collega Gabellone abbia fatto nella sua proposta. Per cui, vi chiediamo di soprassedere a questa proposta di legge e riportare in termini di normalità questo discorso, evitando un’estrema politicizzazione e anche un po’ di discredito, perché viene bene fuori a dire “hanno nominato altre persone, hanno speso più soldi”. E francamente noi di tutto abbiamo bisogno fuorché di autoalimentare una forma di discredito sugli argomenti del potere – perché questo diventa un argomento del potere – e della distribuzione di esso. Se non sarà accolta la nostra richiesta, naturalmente, ci opporremo con tutti i mezzi che l’Istituzione ci consente, affinché questo provvedimento possa essere approvato dal Consiglio regionale. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Consigliera Parchitelli, mi permetta solo di chiedere se ci sono altri interventi, per non farla intervenire tante volte.
Prego.
Speaker : PARCHITELLI.
È a dir poco sgradevole aver parlato su questa legge di legge ad personam. Nei fatti, partiamo dalla legge. Come ho detto all’inizio del mio intervento, tutta l’Italia ha il Difensore civico e l’ufficio della difesa civica, tranne due Regioni, e la Puglia viene sollecitata ad adempiere. Facendo un po’ di storia, la legge sul Difensore civico nella nostra Regione credo che sia addirittura più grande di me, è del 1981 (forse qualche mese prima di me). Inizialmente viene prevista la figura unica del Difensore civico; si ritiene successivamente che può avere un’incisività troppo grande una figura unica del Difensore civico e vengono fatte delle valutazioni politiche per garantirne la collegialità. Le leggi che si sono succedute nel tempo, anche leggi in argomenti diversi… Vedi la legge Gelli, che parla del Difensore civico regionale quale Garante della salute. Parliamo della legge Madia. La legge Madia, che parla degli incarichi che non possono avere le persone in stato di quiescenza, fa l’eccezione dei garanti. I nostri consiglieri, invece, sono loro che vogliono fare leggi ad personam, perché se la legge Madia esclude… Perché li esclude la legge Madia? Perché nella storia d’Italia le figure di garanzia più autorevoli sono stati – ne cito qualcuno, perché naturalmente ho letto tanto – Fiandaca, che è stato nominato per la prima volta a 75 anni Il numero uno della DAP ‒ ora mi sfugge il nome ‒ è stato nominato per la prima volta a 80 anni. La legge Madia addirittura lo ha previsto nella propria norma.
Ciò detto, non capisco perché si parli di legge ad personam, tenuto conto che è questo Consiglio che va a votare, con la maggioranza qualificata. Non vota nessuno di noi singolarmente o a botte di maggioranza. Dobbiamo votare con una maggioranza qualificata, quindi coinvolgendo anche la minoranza. Ad personam perché? Stiamo istituendo una legge che tutela i cittadini, che tutela i diritti dei cittadini, che è prevista dappertutto e che manca solo in Italia.
Quindi, io rivolgo la preghiera di non strumentalizzare e, soprattutto, di non fare affermazioni false e gravi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera.
Ha chiesto di intervenire consigliere Gabellone. Prego.
Speaker : GABELLONE.
Leggo: “Invece, con precipuo riferimento al Garante del diritto alla salute, mette in conto” questa è la legge Gelli “rilevare come la legge 8 marzo 2017, n. 24, cosiddetta ‘legge Gelli-Bianco’ dai nomi dei relatori, all’articolo 2, comma 1, afferma che ciascun soggetto destinatario di prestazioni sanitarie, direttamente o mediante un proprio delegato, può adire gratuitamente il Difensore civico regionale, laddove le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano abbiano ad esso affidato la funzione di Garante per il diritto della salute, per la segnalazione di disfunzioni del sistema dell’assistenza sanitaria. La legge in commento, al contrario di quanto è avvenuto negli ultimi anni, in cui ha assistito ad una crisi l’istituto della difesa civica e il Difensore civico è entrato in una fase di vera e propria recessione, conferma la volontà del legislatore di farlo rivivere. Volontà, questa, già resa evidente nel 2015 dalla riforma dell’Amministrazione pubblica promossa dal Governo e intrapresa con la legge n. 124/2015, cosiddetta ‘legge Madia’, la quale, sulla scia di quanto disciplinato dalla legge n. 241/1990 in tema di accesso documentale, ha individuato una posizione centrale per il Difensore civico all’interno del sistema di tutela non giurisdizionale del diritto di accesso civico. Pertanto, anche sotto tale profilo non si intravede la necessità di istituzionalizzare la figura del Garante del diritto alla salute, almeno nei termini individuati dalla PDL in oggetto.
Mi fermo qui, Presidente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Gabellone.
Allora, siccome vi siete messi in testa di far impazzire me e i colleghi. vi dico che cosa succederà ora. Sono stati depositati sette emendamenti all’articolo 1, anzi, meglio, al comma 1 dell’articolo 1, che è un comma unico.
Questi emendamenti sono strutturati così. Il primo prevede che siano soppressi tutti gli articoli della legge. Ove questo non fosse approvato, c’è un altro emendamento sostitutivo che prevede che il comma 1 sia scritto con un’altra modalità, e così di seguito. Quindi, noi abbiamo adesso una serie di emendamenti a catena che partono dal primo emendamento soppressivo per intero della legge, per arrivare ad altri emendamenti che aggiungono o sostituiscono pezzetti.
Votiamo il primo emendamento, tranne che qualcuno non lo voglia illustrare. Credo, comunque, che questo sia in sintesi quello che è accaduto. Il primo emendamento è sostitutivo del comma 1 e, conseguentemente, soppressivo di tutti gli articoli della legge. È firmato dai consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Maria Gabellone, Renato Perrini, Michele Picaro, Francesco Ventola e Antonio Scalera, Gruppo Fratelli d’Italia.
Metto a votazione il primo emendamento, come vi ho detto, sostitutivo del comma 1 e, conseguentemente, soppressivo di tutti gli articoli.
La votazione è aperta.
Chi mi ha detto che non funziona? Il consigliere Bruno. Non funziona il tasto del consigliere Bruno, quindi se potete venire. Intanto il suo voto, consigliere Bruno? È contrario.
La votazione è chiusa.
Aggiungiamo il voto del consigliere Bruno.
Presenti 29, votanti 28, favorevoli 11, contrari 17, astenuti 1.
L’emendamento è respinto.
Passiamo adesso all’emendamento di pagina 2. Lo volete illustrare? È come abbiamo detto prima.
La votazione è aperta… È a firma sempre degli stessi. Tutti questi emendamenti sono tutti con le medesime firme, di tutti i consiglieri di Fratelli d’Italia, più Scalera.
La votazione è aperta. Votiamo. Quindi lo dovremo dire sempre. Lo aggiungete voi? Come facciamo? Lo dico io ogni volta, okay. Lo dico io ogni volta e segniamo come ufficio. Il consigliere Bruno vota contrario. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 25, favorevoli 9, contrari 17 (quindi presenti 27, perché c’è il consigliere Bruno), astenuti 1.
L’emendamento è respinto.
Adesso passiamo all’emendamento di pagina 3, a firma degli stessi proponenti di prima, tutti i consiglieri di Fratelli d’Italia.
La votazione è aperta. Il consigliere Bruno vota contrario, lo dobbiamo aggiungere. Votiamo. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa. Manca il numero legale.
Presenti 20, votanti 20, contrari 20.
Il numero legale non c’è.
La seduta si chiude, quindi ci aggiorniamo al 14 marzo.