Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutte e a tutti, cari colleghi consiglieri, e colleghe.
Diamo per approvato il processo verbale della scorsa seduta del 31 gennaio.
Ha chiesto congedo l’assessora Barone.
Sono stati assegnati alle Commissioni i seguenti disegni di legge che leggerà il collega, vicepresidente Casili.
Speaker : CASILI.
Sono state assegnate alla I Commissione il disegno di legge n. 1 del 30.1.2023, “Riconoscimento di debito fuori bilancio”; disegno di legge n. 2 del 30.1.2023, n. 3 del 30.1.2023, n. 4 del 30.1.2023; il disegno di legge n. 5 del 30.1.2023, n. 6 del 6.2.2023, n. 7 del 6.2.2023: proposta di legge a firma del consigliere Tutolo, “Misure di compensazione dei debiti fiscali attraverso l’acquisto dei crediti relativi ai bonus edilizi”; proposta di legge a firma dei consiglieri Amati, Clemente ed altri “Superbonus 110 per cento: acquisizione della Regione Puglia dei crediti fiscali delle imprese pugliesi e per immobili ubicati in Puglia”; proposta di legge a firma del consigliere Di Cuia “Salva imprese – Cessione crediti fiscali”; alla III Commissione la proposta di legge a firma del consigliere Mazzotta, “Modifiche della legge regionale n. 20 luglio 1984 n. 36”; proposta di legge a firma dei consiglieri Picaro, Caroli ed altri, “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 40 del 2014”; proposta di legge a firma dei consiglieri Amati, Mennea ed altri “Colon al sicuro. Progetto di ricerca per la diagnosi precoce del tumore al colon attraverso l’esame del sangue”; proposta di legge a firma del consigliere Tutolo, “Disposizioni per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica in danno di anziani e persone con disabilità”; alla V Quinta Commissione, proposta di legge a firma dei consiglieri Casili, Barone ed altri "Orti di Puglia. Disposizioni in materia di orti urbani, collettivi, didattici e socio- terapeutici”; alla VI Commissione, proposta di legge a firma dei consiglieri Picaro, Caroli ed altri, “Interventi di valorizzazione delle ville e dimore di valore storico e culturale della Regione Puglia”. Interrogazioni e mozioni presentate.
Per le interrogazioni Di Cuia: “Gruppo DEMA S.p.A. Chiusura degli stabilimenti di Brindisi (DEMA E DAR) crisi occupazionale e delocalizzazione degli impianti in altri territori con finanziamenti pubblici”.
Mozioni: Stellato “Censimento popolazione anziana in condizioni di solitudine”; Metallo, “Impegno della Giunta regionale all’urgente aggiornamento delle linee guida relative all’assistenza familiare presso le strutture sanitarie e sanitarie assistenziali regionali, con particolare riferimento alle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità relativamente alla specifica condizione delle donne partorienti e delle altre categorie fragili”; Stellato, Amati ed altri, “Piano anti-maremoto in tutti i Comuni pugliesi”; Capone, Di Gregorio ed altri, “Assistenza ostetrica domiciliare”; Conserva, De Blasi ed altri, “Iniziative per favorire lo sviluppo economico e l’occupazione mediante la circolazione dei crediti fiscali”.
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, passiamo all’ordine del giorno.
Consigliere Romito, vedo che ha chiesto di intervenire.
Speaker : ROMITO.
Grazie per la parola…
Speaker : PRESIDENTE.
Sull’ordine dei lavori…
Speaker : ROMITO.
Per una comunicazione, Presidente.
È una comunicazione che vorrei fare a tutta l’Assemblea, credo che stia a cuore a ogni cittadino pugliese, a ogni singolo consigliere regionale, perché, Presidente, oggi, 15 febbraio si celebra la XXVIII Giornata mondiale contro il cancro infantile. È la data scelta dall’Organizzazione mondiale della sanità per ricordare a tutti quotidianamente il dramma che sono costrette ad affrontare centinaia e centinaia di famiglie in Puglia, ma migliaia di famiglie in tutta Italia e nel mondo.
Questa data dovrebbe ricordarci, Presidente, quanto è importante affrontare in modo assolutamente deciso i temi legati alla sanità. Non da ultimo, assessore Palese, io le rivolgo un appello...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Romito, io le ho dato la parola casomai fosse per l’ordine dei lavori, però non possiamo fare un intervento...
Speaker : ROMITO.
Ho ultimato, Presidente. Trenta secondi di orologio.
Voglio cogliere questa opportunità di una data incredibile, e il giorno del Consiglio regionale coincide con questa giornata, che ha un’importanza rilevante per le celebrazioni in tutto il mondo, per fare un appello veramente rapido all’assessore Palese. Assessore, segua con grande attenzione tutte le procedure autorizzative per il reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Bari. Come lei sa, noi stiamo aspettando le autorizzazioni per poter avviare i trapianti da donatori esterni. Lo stanno aspettando tante famiglie, lo stanno aspettando i nostri piccoli pazienti pugliesi.
Presidente, la ringrazio. Ringrazio anche l’assessore Palese per l’attenzione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Sull’ordine dei lavori? Non sono comunicazioni dei consiglieri. Io non posso passare la parola. Già il consigliere Romito ha esagerato, e lo ha fatto in violazione di quello che è previsto. Il punto è che non sono previste comunicazioni dei consiglieri.
Presidente Pagliaro, non mi metta in difficoltà. Riguarda l’ordine dei lavori? Sull’ordine dei lavori. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Vorrei ricordare un aspetto importante. Speravo che lo facesse lei, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Non mi avete dato il tempo, a dire la verità. Ho visto le segnalazioni di intervento. Spero che lei voglia parlare delle foibe, oggi.
Speaker : PAGLIARO.
No, non voglio parlare delle foibe. Voglio parlare di un altro disastro, del terremoto devastante che ha colpito le popolazioni della Turchia e della Siria il 6 febbraio scorso. Si contano, al momento, 41.000 vittime, quindi parliamo di un’ecatombe. Dall’Italia sono giunti già i primi aiuti umanitari. In tutta Europa c’è mobilitazione. Alcune Regioni si stanno mobilitando. C’è stato l’arrivo proprio questa mattina di un campo medico dalla Regione Piemonte. Anche la Regione Basilicata si è attivata.
Con questo mio intervento chiedo intanto un momento di raccoglimento in onore e in memoria di queste vittime e di solidarietà nei confronti del popolo turco e popolo siriano. Chiedo che la Regione Puglia si attivi per offrire il proprio contributo di solidarietà alle popolazioni martoriate da questo sisma.
Nella nostra Regione, che è sempre stata terra di frontiera e di accoglienza…
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
La prossima volta magari lo facciamo in Capigruppo, così evitiamo di uscire…
Speaker : PAGLIARO.
In Capigruppo abbiamo avuto altre cose da trattare. Se mi consente, concludo questo mio brevissimo intervento.
Qui da noi risiede una nutrita comunità di siriani e di turchi. Credo che la Regione Puglia abbia un po’ il dovere di mobilitarsi per l’invio di beni di prima necessità o di una raccolta fondi o quello che si ritiene si possa fare per aiutare queste popolazioni che sono state colpite da questo sisma enorme.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Volevo la parola per una mozione d’ordine.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Come è noto, il componente dell’Ufficio di Presidenza, il consigliere Sergio Clemente, ha deciso di lasciare il Gruppo di originaria appartenenza, Popolari per Emiliano, passando, mi pare, ad altro Gruppo, quindi Per la Puglia, che faceva parte della maggioranza di Governo, per costituire un nuovo Gruppo consiliare, Azione, assieme ai consiglieri Fabiano Amati e Ruggiero Mennea.
Il nuovo Gruppo di Azione non fa parte della maggioranza, perché mai accettato dagli altri Gruppi consiliari di maggioranza e dal sottoscritto, Presidente della Giunta, che sin dalla sua costituzione hanno ritenuto l’incompatibilità delle posizioni politiche e programmatiche del partito Azione su punti imprescindibili del programma di governo, della maggioranza, attinenti in particolare all’ambiente, alla salute, all’urbanistica, al welfare, all’energia e ad altro ancora.
Come è noto, il leader del partito di Azione ha continuamente sollecitato l’opinione pubblica nazionale contro la mia Giunta, contro il Presidente, contro le politiche della Puglia. Da ultimo, in una un’audizione al Senato ha addirittura sostenuto che la nostra legge sulla previsione di danno sanitario non abbia fondamento scientifico.
C’è quindi un contrasto politico assolutamente non rimediabile con il partito politico Azione, che non dipende da questioni solo legate alle scelte personali, ma dipende da questioni politiche che io non ritengo siano gestibili almeno in questa fase.
Com’è noto, il consigliere Sergio Clemente non ha inteso dimettersi dall’Ufficio di Presidenza dove, prima del suo passaggio all’opposizione nel partito Azione rappresentava la maggioranza come segretario d’Aula. Ora, invece, permanendo in tale ruolo, sta alterando l’equilibrio di rappresentanza tra la maggioranza e l’opposizione, ledendo le prerogative istituzionali e politiche dell’organo. Vi ricordo infatti che nell’Ufficio di Presidenza la maggioranza deve essere presente, non è possibile altrimenti. Ci deve essere un collegamento politico diretto tra la maggioranza, il Governo, la Giunta e il membro nell’Ufficio di Presidenza, perché si tratta di uno degli organismi più importanti per l’organizzazione e, ove si alteri un equilibrio maggioranza-opposizione determinato dallo Statuto, secondo il mio punto di vista occorre immediatamente ripristinare il corretto equilibrio nei rapporti tra la maggioranza e l’opposizione, proprio al fine di rispettare lo Statuto. Si tratta quindi di una questione di altissimo profilo dal punto di vista del rispetto delle norme statutarie.
Siccome noi riteniamo che la questione sia risolvibile con un gesto di coerenza politica da parte del consigliere Sergio Clemente, anche al fine di evitare complesse procedure e valutazioni che ovviamente non sono semplicissime da risolvere, di questo mi rendo conto perfettamente, prima di parlare delle questioni tecnico-giuridiche e di eventuali provvedimenti da parte del Consiglio, vorrei proprio parlare del principio di lealtà, di correttezza, di rappresentanza, della sovranità. Nel momento in cui si fanno delle scelte politiche ‒ penso che possiamo dirlo tra di noi ‒ queste scelte politiche devono essere coerenti. Sono legittime. Figuriamoci, i passaggi dalla maggioranza alla minoranza sono frequentissimi. Sono uno che, per certi versi, li ha anche favoriti in molti casi. Però quello che si deve pretendere, dopo la scelta, è la coerenza. Per la storia politica del consigliere Sergio Clemente, che mi dispiace oggi non sia qui, spero non appositamente per non sentirsi il mio sermone, penso che il consigliere Sergio Clemente debba avvertire dentro di sé, nella sua coscienza, nel principio di leale collaborazione con la minoranza di centrodestra, che è un’altra minoranza rispetto alla minoranza di azione e rispetto alla maggioranza, che ovviamente non può essere occupata per dichiarazione unilaterale... Non si entra in maggioranza per una dichiarazione unilaterale. Si sta in maggioranza per una condivisione politica che avviene attraverso l’accettazione del Gruppo da parte innanzitutto del Presidente della Giunta, che non può essere obbligato a considerare nella propria maggioranza soggetti... Non vi vorrei fare degli esempi. Non è nelle loro intenzioni, ma provate a immaginare se la Lega o Forza Italia o tutti insieme decidessero di entrare tutti in maggioranza.
Io non ho alcuna possibilità, secondo alcuni, di definire il profilo della maggioranza che mi consente di governare la Regione Puglia, essendo il capo della coalizione, il responsabile politico principale dell’indirizzo politico. Sarebbe inconcepibile. Sarebbe una roba senza precedenti, che non si è mai verificata grazie, ovviamente, alla correttezza delle persone. Qui, adesso, stiamo parlando della correttezza delle persone.
Quindi, il mio appello al consigliere Sergio Clemente è di evitare la pena innanzitutto ai pugliesi. Sta creando pena in tutti i pugliesi. Sta cercando ‒ se non ritenesse di dimettersi ‒ di rimanere in un ruolo... Peraltro, ha prerogative economiche e di status apprezzabili, a dispetto del fatto che ha deciso di passare in una forza politica che non è nella maggioranza. Quindi, ci può risparmiare questa pena? Ci può risparmiare questa pena con un atto di coerenza, che immagino tutto il Partito di azione condividerà? Provate ad andare sui media, prendete le dichiarazioni del leader politico nazionale di Azione sul sottoscritto. Mi considera il peggiore Presidente della Regione d’Italia. Alcuni sono proprio offensivi. Sostiene che anche come magistrato non sia stato bravo, che abbia tenuto nelle vicende che riguardavano l’ILVA, lo spazio porto di…
I giudizi sono terrificanti. Come si può pretendere, da parte di una forza politica che ha come leader una persona che, persino durante la conferenza stampa in cui annunciava la costituzione del Gruppo, ha ribadito questa sua posizione, di aderire alla maggioranza coordinata da me? Questa cosa fa pena, fa pena e mortifica il popolo pugliese, oltre che tutto il Consiglio regionale.
Penso che un atto di coerenza debba indurre il consigliere Clemente a risparmiare al Consiglio, e soprattutto a quella che in precedenza era la maggioranza, questo genere di pena; una pena che, sinceramente, io avverto totalmente. Lo notate anche nel tono della mia voce. È una situazione sconcertante, incoerente e che soprattutto sta rischiando di compromettere – lo dico chiaramente – una cosa che io assolutamente non desidero, il rapporto tra la maggioranza che rappresenta il Governo della Regione Puglia e il centrodestra, che noi consideriamo, dal punto di vista politico, una minoranza, sicuramente, l’opposizione, sicuramente, ma, per come si è comportata fino ad oggi, una minoranza degna di rispetto, perché non mi avete mai mancato di rispetto, non avete mai mancato di esercitare il vostro ruolo. Quindi, è assolutamente necessario che la maggioranza, prima di fare qualunque altra cosa, ottenga nell’Ufficio di Presidenza il membro che le spetta.
Nel momento in cui la maggioranza avrà un membro nell’Ufficio di Presidenza che la rappresenta, l’equilibrio definito dallo Statuto sarà raggiunto; un equilibrio, peraltro, che è definito dal buonsenso. Ve lo immaginate un Ufficio di Presidenza dove non è rappresentata la maggioranza e che vìola lo Statuto?
Questa cosa è inaccettabile.
Oggi il consigliere Clemente non c’è, quindi non ce lo può risolvere immediatamente, il problema, come io pensavo. Non so se ha presentato una giustificazione di salute. No. Quindi, è assente ingiustificato, doppiamente ingiustificato, perché sapeva perfettamente, per averglielo io stesso comunicato, che avrei fatto questa richiesta pubblica di dimissioni, il che sinceramente mi lascia attonito, cioè può un Gruppo politico nascere (lo dico veramente come appassionato della politica) e pretendere di rappresentare il popolo pugliese con simili atteggiamenti, con dichiarazioni contrastanti alla stampa, prima stiamo in maggioranza, poi stiamo all’opposizione, poi ritorniamo in maggioranza, a seconda dell’automobile o dell’ufficio da occupare?
Può questa forza politica pensare di rappresentare il popolo pugliese, pretendendo di stare in maggioranza con un presidente che guida la Regione, del quale si ha un concetto politicamente devastante, al quale si aggiungono anche le critiche, assolutamente legittime e fondate, che io ho sempre "accettato" senza proferir parola anche da parte degli altri membri del Gruppo.
C’è una sostanza che colloca azione alla opposizione, che, a causa di questo passaggio politico del consigliere Sergio Clemente, sta ledendo le prerogative della maggioranza statutariamente previste, quindi io chiedo, Presidente, che, vista l’assenza del consigliere, venga ovviamente verbalizzata questa mia dichiarazione. Le chiedo anche di rinviare la seduta, perché i lavori di questo Consiglio, dal mio punto di vista, fino a che non sono ripristinati gli equilibri statutari non possono proseguire, come non è più possibile che Azione sieda nei banchi della maggioranza, perché altrimenti io non metterò più piede in quest’Aula.
Se non si alzano e non vanno dall’altra parte, la mia maggioranza non si siederà più accanto a loro, perché questi consiglieri, che noi abbiamo rispettato, con i quali abbiamo lavorato con grande spirito di coerenza e - mi permetto di dire - che nelle loro legittime prerogative di critica nei confronti della loro stessa Amministrazione, fino a che sono rimasti in maggioranza, io ho considerato sempre con rispetto e con totale educazione, senza mai replicare, devono a questo punto prendere atto che mancare di rispetto a tutto e a tutti, allo Statuto, alle Istituzioni, al Presidente della Regione Puglia, ai loro ex colleghi di maggioranza, ai colleghi della minoranza che adesso sono in eguale imbarazzo, perché è chiaro che esiste un metodo, un metodo che è possibile per circostanze estrinseche perché la maggioranza abbia nuovamente il suo membro nell’Ufficio di Presidenza, ma è un metodo in tutta sincerità (lo dico a tutti i Capigruppo, lo dico a tutti i colleghi della minoranza) che io mi sono rifiutato anche solo di immaginare, perché le Istituzioni non possono essere ridicolizzate dalla furbizia, non possono essere ridicolizzate dalla furbizia,.
Non si può essere furbi qui dentro, qui dentro bisogna essere chiari, schietti, dire le cose come sono, essere persone vere, credibili, e io penso che l’opposizione di Centrodestra - ripeto -, una opposizione che credo di avere già ringraziato per il ruolo che ha svolto, certamente non è che mi abbiano fatto mai piaceri, però c’è anche modo e modo di fare opposizione, noi dobbiamo rispetto.
Tentare di ripristinare il vulnus statutario in un’altra maniera vorremmo assolutamente evitarlo, e il consigliere Sergio Clemente, dimettendosi, può evitare tutto questo, peraltro facendo anche un gesto che noi pensiamo faccia bene anche a lui, perché, siccome lo conosco da tanto tempo, sinceramente ho un grande dolore nel cuore nell’immaginarlo in questo momento, un momento nel quale evidentemente mi si è seccata persino la bocca parlando di lui, dal momento che è costretto a un ruolo che non è coerente con il suo carattere, con la sua indole.
Sergio non avrebbe mai fatto una cosa del genere, se non fosse costretto in un Partito che vuole stare all’opposizione e sta all’opposizione della maggioranza di Governo, che fa opposizione a me come Presidente della Regione, perché non era questa la sua intenzione, lo so perfettamente, ma fa parte adesso di un Gruppo politico che è all’opposizione del Presidente della Giunta regionale e della maggioranza che governa questa Regione.
Se questo equilibrio verrà ripristinato, io credo che noi tutti potremo superare questo momento di amarezza profonda, che deriva - ripeto - dal fatto che la coerenza, che non è sempre un valore, lo ammetto, ci sono volte in cui si può cambiare pensiero, ma su questioni di questo genere cambiare pensiero è possibile, ma dopo devi prenderne atto.
Devi prendere atto, ovviamente, che a mio nome - lo ribadisco - il Gruppo di Azione è considerato dalla maggioranza, che ha diritto di stabilire il proprio perimetro, un Gruppo di opposizione. Anche laddove oggi Azione dovesse dire che vuole stare in maggioranza e che mi vuole sostenere dal punto di vista politico, che cosa dobbiamo citare? L’Odissea? Il cavallo di Troia? Ulisse? Cosa dobbiamo citare per spiegare ai pugliesi il disprezzo che con questo gesto, se si dovesse dichiarare una cosa del genere, il Gruppo di Azione farebbe nei confronti delle Istituzioni pugliesi? È possibile cioè giocare con queste cose sacre? È possibile giocare con le cose sacre? È possibile che oggi qualcuno dica dal Gruppo di Azione “no, ma noi stiamo in maggioranza”?
Se sentissi una cosa del genere, io penso che avrei la più grande delusione istituzionale di tutta la mia vita: significherebbe che qui non c’è proprio la considerazione della coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa. E si pensa di poter stare in una relazione politica particolare, che è la relazione politica di maggioranza, malgrado coloro che devono essere sostenuti, e solo per una questione di competenze e di ruoli per mantenere delle postazioni. Questa roba è oltraggiosa. È oltraggiosa, oltraggia lo Statuto della Regione Puglia.
Io quindi conto sull’animo, che conosco, del consigliere Sergio Clemente, e mi auguro che non ci costringa ad azioni che la maggioranza che ho l’onore di coordinare e la minoranza di centrodestra dovranno prendere secondo me in modo comune. Qui infatti non c’è niente di politico, e non è un affare della maggioranza quello di cui sto parlando. Questo non è un affare. La violazione dello Statuto non è un affare della maggioranza. Ciascuno di noi ha il diritto e il dovere di presiedere il rispetto dello Statuto, quindi dobbiamo essere, in questi momenti, uniti, anche per evitare che la soluzione di questa cosa, che cioè per rendere legittimo l’Ufficio di Presidenza, quindi con un membro di maggioranza e un membro di minoranza, la maggioranza debba fare qualche cosa che dal punto di vista politico onestamente a me personalmente ripugna.
Non aggiungo altro perché ci siamo capiti. Va bene? Grazie a tutti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente.
C’è quindi una mozione d’ordine con la quale si fa la proposta di rinviare la seduta del Consiglio per attendere la decisione del consigliere, collega Clemente relativamente alla sua posizione di segretario d’Aula… Il Consiglio ha chiesto la seduta.
Uno a favore e uno contro. Prego, Presidente Amati, immagino che voglia intervenire nella sua posizione, contro o a favore.
Speaker : AMATI.
Siccome sono il primo, faccia lei. Lo deduca dal mio intervento.
Il Presidente ha parlato per diciotto minuti. Io parlerò meno. Perché parlerò meno? Innanzitutto, nessuno dica che questa vicenda appartiene alle pene dei pugliesi, perché questo è oltraggioso. Le pene dei pugliesi sono scritte all’ordine del giorno in una proposta di legge sulle liste d’attesa. Per cui, non facciamo confusione sulle pene dei pugliesi.
Gli assetti delle Istituzioni e del potere, così come letto dal Presidente Emiliano, non hanno nulla a che spartire con le pene dei pugliesi. Per cui, non coinvolgiamo i pugliesi. Peraltro, sarebbe arbitrario. Soprattutto, non divaghiamo. Il Presidente Emiliano ha l’abitudine di fare così. Io studio la postura linguistica del Presidente. Lui affastella tanti argomenti, organizza il supermarket degli argomenti, un grande scaffale, così ognuno prende quello che vuole e ognuno sostiene quello che vuole. E lui potrà sempre dire, alla fine: “Io non ho detto questo. Ho detto quest’altro”. Perché c’è tutto. È un’antologia di argomenti.
C’era un teologo scozzese, francescano, che si chiamava Duns Scoto, Presidente, che insegnò un principio di diritto, che a lei non dovrebbe sfuggire. Questo principio di diritto, che poi è stato assunto anche dalla logica, è “ex falso quodlibet”. Dal falso, come conseguenza, qualsiasi cosa. Qualsiasi cosa. Lei ha introdotto questo argomento su un falso, cioè la questione maggioranza-opposizione, e ha anche detto che non ne vuole fare una questione di diritto. Sant’Agostino, però, informava che nello Stato, se togli il diritto, diventa una banda di briganti. Lei vuole, forse, far diventare questo Consiglio regionale una banda di briganti? Lei vuole, forse, far diventare ‒ come avrebbe detto Gaetano Salvemini a Giovanni Giolitti ‒ questo Consiglio il Consiglio della malavita? Non penso. Io conosco, invece, la sua tradizione, ben disponibile alla buona vita.
Qual è il falso? Il falso è che sia una questione di maggioranza e minoranza. No. Dal punto di vista ordinamentale, l’Ufficio di Presidenza, quindi le Istituzioni, la rappresentanza, la Costituzione della Repubblica italiana, è un ufficio imparziale, non è soggetto a queste questioni. Se fosse soggetto, ne determinerebbero gravi motivi per cui si potrebbe sfiduciare ogni componente.
Il Parlamento, la Camera dei deputati, il Senato della Repubblica, Westminster, il Congresso americano, tutti partono dal presupposto che sono inamovibili i componenti dell’Ufficio di Presidenza. Questo è l’argomento.
Non divaghi, Presidente, con attività più o meno minatorie, con l’indice puntato, non sedetevi lì. Presidente, io mi siederò pure a terra qualora si esaminino le leggi sulle liste d’attesa, sulla pianificazione urbanistica, un po’ di leggi che servono a questa Regione, che sono utili a questa Regione e che magari si facessero. Pure per terra sono disposto a sedermi.
Non è una questione di posizionamento o di allocazione che fa la sostanza della politica. Solo nei giochi di società o nei giochi di potere è il posizionamento che fa l’Amministrazione pubblica o la politica, ma io mi sono già dimesso dai giochi di potere anni fa, perché lei, non so se ha notato, noi fondiamo tutto sugli argomenti di merito, non ci sentirà mai parlare dei giochi di potere, prendiamo tre dalla destra, prendiamo i 5 Stelle, li portiamo qua e allora tutto va bene, poi se vanno là non tanto va bene, questa grande giostra, questo circo equestre del potere. Qui la questione è che c’è un Ufficio di Presidenza che nel momento in cui lo eleggi è inamovibile ai sensi della nostra Costituzione, perché, se fosse soggetto all’amovibilità, ne verrebbe fuori una cosa incredibile, che le persone che devono assicurare la neutralità sono assoggettate al barometro della politica che, come sapete, è un fatto di parzialità.
La politica è parzialità. Ecco perché il nostro Statuto, il Regolamento della Camera, del Senato, di Westminster, del Congresso, prevede questo. Non c’entra nulla la maggioranza e l’opposizione. Noi non accederemo a questa discussione, che è funzionale al suo modo di intendere la politica come un grande gioco di società.
Per cui, cari colleghi, l’Ufficio di Presidenza è quello. Se il collega Clemente vorrà, nell’ambito della sua potestà, dimettersi, sarà un problema del collega Clemente, ma voi non potete organizzare tutto questo.
In queste ore - voi sapete che in questa Regione anche le mura hanno orecchie e occhi – non vi siete occupati di altro. Avete chiamato consiglieri regionali dell’opposizione, tutti più volte, oggi diventano addirittura straordinari, una captatio benevolentiae da fare spavento, perché funzionali a questo disegno, poi magari domani mattina, se non più funzionali, ovviamente sarete i peggiori di tutti, e poi il giorno dopo ancora migliori, perché, lo sapete, questa giostra l’avete vista tante volte.
Sono stati chiamati tutti i consiglieri regionali perché bisognava raccogliere le firme, i famosi due terzi, il Presidente direttamente si è impegnato in questa attività, addirittura è venuto oggi, molto spesso non è presente in Consiglio regionale, è venuto oggi perché la Puglia, la pena dei pugliesi è il segretario d’Aula, mica le liste d’attesa, mica gli screening oncologici, il carcinoma mammario, il tumore al colon, il sequenziamento dell’esoma, no, questo!
Andate a vedere, alla maggior parte di queste leggi approvate all’unanimità del Consiglio regionale il Presidente Emiliano era assente, assente! Uno che presiede questa Regione, appena dovessi sentire da lontano "si occupano di salute", dovrebbe correre, venire qui e dire "cavolo, è la prima competenza della Regione!", no, assente.
Quindi, scusatemi, noi abbiamo sentito (non so se lo avete sentito pure voi) che il Presidente Emiliano non metterà più piede in Aula, se questi facinorosi, questo Clemente facinoroso, quel gaglioffo di Mennea saranno ancora presenti qui, a mantenere la posizione. Su Amati, secondo me, ne direbbe così tante che non riesco nemmeno a riassumerle in una parola, perché ho un problema di riassunto su Amati, però poi mi applicherò e magari assieme troveremo la parola adatta.
Addirittura ho sentito "non verremo più a governare in Puglia perché c’è un problema del Segretario d’Aula, nonostante l’ordinamento dica che è inamovibile, quindi dobbiamo forzare e mi raccomando voi dell’opposizione, perché se voi non vi prestate a questo gioco, noi ci papperemo il posto vostro": posso tradurlo così? È arbitrario tradurlo così? "Fate attenzione voi dell’opposizione", altro che captatio benevolentiae! In qualche modo è una sorta di avvertimento, trasformato con parole gentili, perché in questo momento servono le parole gentili nel supermarket delle parole affastellate, quindi se il Presidente vuole aprire una discussione politica sugli argomenti di merito relativi al punto di vista di Azione, al punto di vista dell’opposizione, della maggioranza sulle singole questioni, io sarò felice: per esempio – ve lo dico solo come esempio, per intenderci – l’altro giorno in un convegno ho sentito Calenda ed Emiliano dire la stessa cosa su quello che viene chiamato “scudo penale”, che in realtà è la protezione legale. Lì, Presidente Emiliano, c’è anche uno strafalcione di diritto, perché lo assumeva ad una scriminante; essendo un elemento, invece, del fatto, la scriminante è un elemento negativo del fatto, non poteva qualificarsi così. Ma questo è un problema tutto tecnico, cose avvocatesche.
Dicevano la stessa cosa. Però, finito quel convegno, il Presidente Emiliano usciva dalla Camera del Sindaco di Taranto e diceva esattamente l’opposto: “la mongia e la pongia”, si dice da queste parti… Dieci minuti contro diciotto, io farò la metà, quattro, Presidente… Presidente, sia presidente, perché la terzietà la riguarda pure, la terzietà, Presidente, la riguarda! Vede quest’atto? Quest’atto non è un atto terzo, ma io non presenterò una mozione di sfiducia contro di lei, né andrò a chiedere le firme dell’opposizione, stia tranquilla, glielo garantisco.
Uscendo dalla stanza del Sindaco Melucci, invece, il contrario: addirittura, ho visto che è stato presentato un atto d’intervento al Tribunale di Milano sulla questione dell’area a caldo, tranne poi fare un incontro con Bernabè, dove giustamente il Presidente Emiliano è concorde con il fatto che è un processo che va portato fino al 2033, giustamente. Quindi, vedete un po’ come i fatti politici hanno bisogno di una meditazione a parte. E magari ci fosse, magari ci fosse: Presidente, magari ci fosse. In quel senso saremmo collaborativi, come sempre.
Guardi, io non tratto la politica con atteggiamenti pagani, come il vitello d’oro – qual è l’insegna che hai sulla bottega, e in base a quello funziona –; no, io tratto la politica, e noi trattiamo la politica sulle questioni di merito. Si decide se ci sono persone che collaborano o non collaborano, persone che in qualche modo trovano una soluzione ai problemi del Paese non per via di una etichetta – questo funzionava tanti e tanti anni fa e nei Paesi totalitari – sulle questioni di merito.
Io quindi la invito a venire qui a valutare questioni di merito. Ma lasci stare gli organi di garanzia. Lasci stare gli organi di garanzia. È giuridicamente infondato, il diritto vale perché altrimenti lei fa diventare questo Consiglio un Consiglio, come diceva Sant’Agostino, che si trasforma in un Consiglio di briganti. Questa è la tutela che dobbiamo apprestare.
La prego e vi prego, cari colleghi, perché io so che molti ambiscono a quel posto, esattamente per le ragioni che ha detto il Presidente Emiliano, per le maggiori provvidenze, per le automobili. Mentre da un lato si dice a chi sta “guarda che tu hai queste provvidenze”, si omette di dire la seconda parte, cioè che ce ne sono alcuni che le vorrebbero uguali. In questo momento c’è un dibattito nel Gruppo politico che sostiene il Presidente Emiliano su chi deve essere, chi dovrebbe essere. E non sono nemmeno d’accordo. Immaginate un po’.
Perché non pronunciamo parole di verità? La verità, Presidente. La verità serve, perché siamo anche giunti a una certa età. Glielo dico veramente con molta considerazione. Siamo anche giunti a una certa età. Tra qualche anno di questa scena vista qua in Consiglio regionale sa chi si ricorderà? Appena appena noi. Quando passano le giornate e le ore, tutto perde il suo potenziale di amplificazione. Contemporaneamente, Presidente, guardandoci allo specchio ci renderemo conto che non saremo più nessuno. A cominciare da me. Se lei avesse maggiore cura a considerare la ragione greca su cui si fondò la civiltà, cioè la finitudine umana, ed evitasse questo atteggiamento, che non ha considerazione della finitudine umana, lei metterebbe a posto le cose secondo il loro valore e non costringerebbe tanti consiglieri regionali ad assistere alla scena di questa mattina e soprattutto sballottolarli su una questione di fiducia che è funzionale al suo disegno politico.
La maggior parte di quelli a cui lei vuole far sottoscrivere la mozione non la vogliono sottoscrivere, Presidente, perché non vogliono conflitti. Tant’è che parla solo lei su questo argomento. Lei non vede nessun altro che prende la parola. O meglio, se la prendono, la prendono dopo sollecitazioni. Si capisce che non hanno cuore per farlo. La vita è più importante della politica. Lei prima lo capisce è meglio sarà. Non tanto per noi. Anche per lei, per vivere serenamente, anche nel rapporto con noi. Con noi, altre persone, altri esseri umani.
Mi spiace che gliela devo fare io questa lezione, che sono più piccolo di lei, questa lezione di umanità, ma a lei serve, Presidente. A lei serve. Soprattutto quando lei sta compiendo gli ultimi anni del suo mandato e poi, come ha detto, passerà la mano al Sindaco di Bari Decaro, soprattutto se questo è il suo programma, la prego, ci aiuti a vivere tranquillamente per realizzare le cose importanti che i pugliesi si attendono e non fare in modo che le persone abbiano pena di noi, perché lei ci ha trascinato in questa discussione senza senso e peraltro in violazione del diritto, rischiando di far sembrare noi come una banda di briganti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Evidentemente ha parlato contro il rinvio della seduta, il Presidente Amati.
Se lei vuole parlare a favore, Presidente Ventola, va bene. Diversamente, votiamo.
A favore? Prego, Presidente Galante.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente. A favore. Se ho capito bene, dalla parte della minoranza sono contro il rinvio. Non stanno intervenendo. Mi esprimo a favore del rinvio, per diverse ragioni, in primis quelle che ha esposto il Presidente Emiliano su una riflessione che dovrà il consigliere Clemente tenere dopo questa richiesta ufficiale di coerenza e quindi di dimettersi spontaneamente, senza andare oltre alcune procedure.
Noi siamo sicuramente favorevoli a un rinvio, anche perché, tra l’altro, in Capigruppo si è deciso di rinviare il punto all’ordine del giorno, importante, indubbiamente, sulla nomina dei garanti, perché anche lì c’era bisogno di un chiarimento con l’assessore Barone. Ci sono diversi punti. Vorrei solo, se mi è permesso, fare una piccola riflessione su alcune offese che effettivamente non si rende conto di fare il collega Amati nei confronti di tutto il sistema sanitario, di tutti i medici, di tutti gli infermieri, fisioterapisti, pensando e imponendo l’idea a tutti che noi siamo penosi quando non approviamo una legge sulle liste d’attesa, che prevede appunto semplicemente, come lui dice, revocare i direttori generali e praticamente bloccare l’intramoenia risolveremo il problema di tutte le liste d’attesa. Quindi, si offende, offende ulteriormente tutta la categoria dei professionisti sanitari, degli operatori sanitari, come se non stanno facendo nulla in questo momento.
Questa è una cosa che a me dispiace tantissimo, perché sia come infermiere che ho visto e ho vissuto, sia come cittadino italiano che è pugliese in particolare che anche per problemi personali si trova ad avere a che fare con il sistema pubblico sanitario e vede l’efficienza, l’abnegazione da parte di tutto il Sistema sanitario, pubblico e anche privato accreditato, quindi è una cosa anche questa abbastanza ignobile nei confronti delle persone che lavorano per salvare la vita umana, quindi non certo noi non ci occupiamo di sanità.
In più vorrei aggiungere che noi ci occupiamo... probabilmente lui non partecipa, perché la sua fissa è solo quella legge, quindi non riesce ad uscire fuori dal loop di questa situazione, ma noi ci siamo occupati di autismo, ci siamo occupati di strutture sociosanitarie, ci stiamo occupando di aumentare il numero dei medici in Puglia, ci stiamo occupando di aumentare il numero degli infermieri, abbiamo preso e ci stiamo muovendo in base anche a quella che è stata la tragedia dell’emergenza del Coronavirus. Anche questa è una cosa assurda, che forse il collega Amati purtroppo non vede più, perché è accecato anche lui da questa situazione.
Naturalmente l’attacco è politico, lui molte volte si vanta di dire che tutto è politica, anche quello che fa nei confronti di tutti i suoi colleghi, attacca il Movimento 5 Stelle come se fossimo la peggiore specie della storia politica, quando noi, invece, vi abbiamo insegnato il rischio delle ideologie in questo periodo. Quindi lui non ricorda che grazie al Movimento 5 Stelle c’è stata una ripresa del dibattito, soprattutto per quanto riguarda i Partiti, la crisi dei Partiti. Noi abbiamo messo al centro questo tema e lui è uno di quelli che ne sta traendo...
Speaker : PRESIDENTE.
Un momento. Presidente Amati, lei ha detto tante cose offendendo, quindi lasciamo parlare il Presidente Galante. Grazie.
Speaker : GALANTE.
Grazie.
Contro il Presidente Emiliano ha parlato di una cosa assurda... collega Amati, non l’ha interrotta nessuno, mi sembra strano che lei, che è così preciso...
Speaker : PRESIDENTE.
Asserendo che "il Consiglio rischia di trasformarsi in una banda di briganti", perciò – dico - lasciamo parlare il Presidente Galante.
Speaker : GALANTE.
Grazie, grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Però la prego di concludere, Presidente Galante.
Speaker : GALANTE.
Presidente, c’è anche una questione personale.
Speaker : PRESIDENTE.
Sta intervenendo a favore del rinvio, Presidente Galante...
Speaker : GALANTE.
Sì, però, Presidente, se mi permette, io le ho detto qualche minuto in più, perché le offese da parte di tutta Azione, di tutti quelli che hanno partecipato a questa situazione devono essere chiare, perché non si può uscire da quest’Aula pensando che noi non facciamo nulla e chi lavora in quest’Aula è solo il collega Amati, che fa secondo lui, secondo la sua convinzione.
Quindi attacca il Presidente Emiliano, ma io devo dire che attacca anche noi, perché il Presidente Emiliano con noi già dal 2015 si è occupato della decarbonizzazione, ad esempio, dell’Ilva, già dal 2015 ha messo in guardia tutti dicendo che se l’Ilva, se il siderurgico non veniva gestito, pianificato e programmato, parole sue, che potremmo anche andare a ricercare, una chiusura programmata, il disastro sociale, il rischio di situazioni pericolose all’interno della città sarebbe stato altissimo.
Quindi, portava tutti, anche noi 5 Stelle: alcuni di noi dicevano “l’Ilva deve essere chiusa domani mattina”, senza “se” e senza “ma”. Noi abbiamo ragionato, quindi è assurdo e ingeneroso proprio nei confronti del Presidente Emiliano, che anche se in maniera molte volte equilibrata, io direi, ha cercato di tenere in piedi i sindacati, ha cercato di tenere in piedi la salute, l’ambiente…
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso, però, Presidente Galante…
Speaker : GALANTE.
Attaccarci e dire che noi non facciamo nulla per chiudere gli impianti a caldo dell’Ilva, che continua ad inquinare, anche rispetto a questo, vivono in un altro mondo, il collega Amati e tutti quelli di Azione.
Lui probabilmente adesso sta vivendo questa crisi ideologica, si è accorto, dopo tanti anni che ha fatto parte anche lui di quella crisi, non sa come venirne fuori, quindi attacca tutti quelli che ancora credono negli ideali: questo è il suo problema, solo che non riesce a venir fuori da questo incubo, questo è il suo problema. Ogni giorno che inizia questa seduta ci deve parlare degli screening che nessuno fa in Puglia, delle liste d’attesa, che praticamente sono bloccate al 1950, della pianificazione urbanistica, di cui tanto si vanta, quando invece lui stesso ci viene a raccontare che esistono leggi che difendono tutti, e invece noi non abbiamo una pianificazione urbanistica, dicendo quindi esattamente il contrario di quello che fa la Puglia, di quello che noi facciamo.
Anche noi, Movimento 5 Stelle, in maggioranza, che abbiamo creduto in alcuni ideali di questa coalizione, siamo stati accettati anche dal Presidente, condividendo alcuni temi.
È questo che mi dico: come si fa a continuare a sopportare, in questo caso 14 minuti e mezzo del collega, e dire che praticamente noi siamo quelli fuori dal mondo, che lui si sdraierebbe a terra.
Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Quindi, uno a favore e uno contro.
Presidente Ventola, non posso dare la parola. Votiamo. Votiamo.
La votazione è aperta. Ricordo che stiamo votando per il rinvio della seduta.
Assessore Sebastiano Leo… Come vota, assessore? E l’assessore Stea? Dobbiamo aggiungere due voti favorevoli.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 44, astenuti 1, favorevoli 26, più 2, 28, contrari 18.
La mozione di rinvio è approvata.
Ci vediamo alla prossima seduta.
Ricordo che la prossima seduta è… Sì, perché la prossima seduta è fissata già per il 28 febbraio sulle mozioni… No, non ha dichiarato questo… No, no… Il Consiglio è fissato per il 28… No, scusate, il Consiglio… Il Consiglio è già fissato… No, non è così. Non è così, non è così. Non è così, presidente Ventola. Presidente… Presidente Ventola… Presidente Ventola, se si calma… Adesso, se si calma, rivediamo. Noi… Ma non l’ha chiesto, perché io… Lei dico, non l’ha chiesto. Quella è la regola. È la regola. Se lei ci avesse detto io voglio avere un chiarimento… No, se lei avesse chiesto il chiarimento… Se lei avesse chiesto il chiarimento… No, se lei avesse chiesto il chiarimento, intanto le avrei dato la parola, perché l’ho sempre fatto… No, non è vero. Io ho applicato… E così è la mozione d’ordine. Presidente… Avrebbe detto io devo chiedere un chiarimento, ma non ha detto… Sentite, ogni volta che avete chiesto un chiarimento vi è stata data la parola. Anzi è stata data la parola anche… Scusate! Scusate, è stata data la parola anche al consigliere Romito e al consigliere Pagliaro, che non potevano parlare. Quindi, se aveste chiesto un chiarimento io vi avrei dato la parola… No, no, invece rispetto alla mozione d’ordine, è una quota contro e una a favore. Non avete chiesto chiarimento. Non fate così adesso.
Quindi, presidente Ventola, se lei avesse detto voglio un chiarimento, nessuno le avrebbe tolto la parola, anche perché non l’ho tolta. Solo che, rispetto alla mozione, parla uno a favore e uno contro. Abbiamo applicato semplicemente il Regolamento. La verità è che adesso si vuole dire qualcosa di diverso… Eh, sì.
Il tempo del Consiglio è fissato al 28 su mozioni e interrogazioni, ve lo ricordo, già fissato dalla Conferenza dei capigruppo. In ogni caso, il Segretario ci ha fatto sapere che sta arrivando il certificato medico, perché non sta bene. Quindi, l’ha fatto sapere agli Uffici.