Click on “CC”, at the bottom-right of the video, to enable/disable the subtitles.
For each recording, these features are available:
- Comprehensive transcription of the recording;
- (If set) the list of all the speakers in time order and the arguments of the agenda.
The media library is completely browsable.
- Simple search:
- Speaker: it is possible to select one or more speakers attending the recorded event (if speakers are indexed).
- Agenda argument: it is possible to select only those recordings that have some specific argument treated.
- Date or time span: This option allows selecting the recordings of events held in a specific date or during a specified time interval.
- Advanced search: it is possible to search single words, names, phrases, arguments treated during the recorded events and the result of the search will be a list of all those recordings in which the searched term has been treated. Then it is possible to listen to the recording in the precise instant where the searched words are pronounced.
As for now, the enabled social networks are:
- Google+
To activate the service all you need is to sign up up using your email where the alerts will be delivered and choose the words/argument of interest.
Once the alert criteria is set, you will receive an email containing::
- The internet address of the recording
- The recording title with the chosen search criteria
- The list of the links to the instant where the searched words are pronounced. The words that are found are highlighted in italic.
CONTACT US
C.r. Puglia 21.12.2022
FILE TYPE: Video
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutte e a tutti.
Ricominciamo il Consiglio regionale.
Partiamo dagli articoli che abbiamo lasciato sospesi, che sono i seguenti (li dico, così li condividiamo tutti): articoli 4, 9, 15, 28, 39, 43, 47, 48, 50, 51, 63, 65, 66, 71, 76, 77, 78, 79, 82, 83 e 88, che è la norma di rinvio. Queste sono le norme che abbiamo lasciato sospese prima dell’approvazione finale e prima di passare agli emendamenti aggiuntivi.
Partiamo da queste norme e cominciamo ad analizzare l’articolo 4.
L’assessore Palese c’è. Sull’articolo 4 oggi doveva relazionare l’assessore Palese anche con riferimento al rapporto che aveva sottolineato il Presidente Ventola tra il finanziamento erogato o impegnato da parte del Ministero, del Governo e quanto è scritto nell’ambito dell’articolato di bilancio.
La parola all’assessore Palese. Prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Intanto, iniziamo con gli atti. In data 7.12.2022, delibera 1808. È una deliberazione con sottoscrizione convenzione tra il Ministero della salute, Direzione generale della programmazione sanitaria, Regione Puglia, designazione del rappresentante legale, variazione al bilancio e quant’altro. È questa la deliberazione che ha innescato l’articolato rispetto alla proposta dell’articolo 4. Di che cosa si tratta?
“La Puglia riveste un ruolo – leggo sempre per atti la relazione tecnica all’articolo 4 – di primo piano fra le Regioni italiane nel campo della scienza, e vanta una delle migliori progettualità in ambito Life Science, anche grazie alla presenza di società multinazionali che in territorio pugliese hanno localizzato stabilimenti di produzione e strutture di ricerca. In tale contesto, il Governo regionale sta proseguendo la sua azione strategica a sostegno dello sviluppo delle competenze scientifiche e tecnologiche nel settore della terapia genica e della produzione di terapie mediche avanzate, in stretta continuità con il Tecnopolo per la Medicina di precisione.
Il Tecnopolo per la Medicina di precisione trae origine dalla legge di bilancio regionale 2018, articolo 14, legge regionale 10 agosto, 2018 n. 44 che ha dato…
Speaker : PRESIDENTE.
Rocco, un po’ più piano…
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Siccome è lunga, c’è bisogno di guadagnare tempo. Poi sono atti che il Consiglio ha già approvato.
“Ha dato avvio alla prima azione pilota per la costituzione del Tecnopolo per la Medicina di precisione, strategia finalizzata a realizzare un ecosistema regionale trasversale e multidisciplinare che va dagli aspetti molecolari e nanotecnologie all’avvio informatica, allo sviluppo farmaceutico, alla nutraceutica, al biomedicale, coinvolgendo innovativi settori quale quello dei prodotti medicinali di terapia avanzata nel contesto della scienza della vita.
In tale contesto nel 2021 la Regione Puglia ha partecipato all’avviso pubblico indetto dal Ministero della salute per la selezione di interventi da realizzare nell’ambito della Traiettoria 4, “Biotecnologie, bioinformatica e sviluppo farmaceutico”, Azione 4.1, “Creazione di un hub delle scienze della vita del Piano operativo, a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020”.
La realizzazione in Puglia di hub Scienza della vita della Regione Puglia, finalizzato allo sviluppo a livello preclinico e clinico di nuovi approcci terapeutici, basati su tutto quello che riguarda l’innovazione tecnologica e scientifica. La Puglia prevede un polo per le scienze omiche, la bioinformatica, big data presso l’Università di Bari, e un polo per le nano biotecnologie presso l’Università del Salento.
I due poli costituiscono il fulcro tecnologico di un network clinico comprendente i 3 IRCCSS pugliesi, l’Ospedale Bambin Gesù, il Policlinico Gemelli e l’Istituto Italiano di tecnologia.
La proposta progettuale della Regione, d’importo pari a euro 38.800.000 euro, veniva elaborata e presentata ad iniziativa della Struttura speciale coordinamento generale, che a quella data operava all’interno dell’Ente che figura quale proponente e capofila dell’Associazione temporanea di scopo denominata Hub Scienza della vita della Regione Puglia, per la realizzazione del progetto con decreto del Ministero della Salute, protocollo n. MDS DGR POG 26 del 12 luglio 2022, recante l’”Approvazione della graduatoria al merito degli interventi beneficiari del contributo a fondo perduto dello Stato”.
L’intervento proposto della Regione Puglia veniva ammesso a contributo per un totale di 18.255.892 euro, pari al 47,05 del totale. Occorre pertanto garantire il necessario cofinanziamento regionale del progetto, che avrà durata triennale, con scadenza al 31 dicembre 2025, data di chiusura del Piano operativo salute, salvo proroghe.
La spesa complessiva di euro 20.540.108, da finanziare con risorse del bilancio autonomo per un triennio, è ripartita tra l’esercizio 2023, 2024 e 205.
Consegno tutto alla Presidenza, sia la delibera, dove c’è una riprogrammazione anche delle risorse, sia la Relazione tecnica.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non credo che serva che faccia distribuire le copie.
Prego, Presidente Ventola, ha chiesto di intervenire e ne ha facoltà.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente. Assessori, colleghi consiglieri, buongiorno a tutti.
Assessore, sì, questa delibera l’aveva già accennata ieri. Noi non mettiamo in dubbio, abbiamo compreso adesso tutti di cosa si tratta, quindi siamo lieti che questo progetto sia stato finanziato, seppur con il 47 per cento di risorse nazionali, a differenza degli altri sei progetti che sono stati finanziati al 100 per cento. Quindi, si chiede di cofinanziarlo per 20 milioni.
Ora quello che non quadra sono proprio i numeri. Il progetto presentato è di 31.040.000 euro, l’impegno che noi stiamo assumendo è di 38.800.000 euro. Quindi, il progetto che sta al Ministero, che riviene dal decreto di 31.040.000 è diverso dai 38.800.000 che voi ci state chiedendo. Io vi suggerirei di allinearci al decreto ministeriale, oppure dovete dimostrarci che avete concordato con il Ministero che c’è un’aggiunta di 6,8 milioni in più. Cioè, stiamo impegnando il bilancio per i prossimi tre anni con ulteriori circa 7 milioni di euro che non fanno parte di questo progetto, almeno così com’è candidato. Quindi, il mio intervento è proprio nel merito numerico, sui numeri, perché tutti gli atti e anche la relazione che lei ha fatto fanno riferimento all’approvazione del progetto del mese di luglio, il DM n. 26. Allora, o cancellate il DM n. 26, facciamo finta che questo è un altro progetto, oppure non possiamo dire che ci è stato finanziato un progetto di 31 milioni per il 47 per cento, che sono 18 milioni e rotti, noi dobbiamo metterne altri 13, non 20,5. Cioè, qualcuno ci deve spiegare. Ci sono due progetti, anche se è un unico progetto. Ma come mai sono cambiati i numeri? Perché a luglio il Ministero ci finanzia per 31 milioni e oggi voi ci state proponendo 38,8 milioni di euro? Non stiamo parlando di qualche decimale frutto di arrotondamenti, ma stiamo parlando di 7 milioni di euro in più rispetto a quello che è stato presentato al Ministero.
Su questo ci deve essere chiarezza, altrimenti stiamo impegnando il bilancio su un progetto che non è stato validato dal Ministero.
Per il momento mi fermo qui.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola.
Io non ho altri iscritti a parlare. Assessore Palese, ha chiesto di intervenire? Prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Ho chiesto di intervenire perché rispetto alla situazione del cofinanziamento riportato sull’articolato la domanda che ha fatto il Presidente Ventola va fatta ai dirigenti della Ragioneria. Questa deliberazione, questo progetto, che ha la Presidenza della Regione come capofila dal punto di vista amministrativo, ha fatto riferimento esattamente a quello che… Se non c’è questa situazione di convergenza, non è cosa che posso dettagliare io.
Speaker : PRESIDENTE.
Stiamo aspettando una risposta da parte del Vicepresidente, da quello che ho capito, dall’Assessore Piemontese.
Se volete, passo avanti, e nel frattempo agevoliamo i lavori del Consiglio.
Andiamo all’articolo 9.
L’articolo 9 aveva degli emendamenti, quindi stiamo parlando dell’”Attività di supporto e due diligence finalizzata alla verifica della sostenibilità del modello di gestione in house dell’infrastruttura ferroviaria di competenza regionale”.
Prego, Vicepresidente.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente.
Anche su questo articolo, che ha a che fare con la materia dei trasporti e con la NewCo in tal senso, siccome la collega Maurodinoia è ad un’iniziativa su un grande gruppo dei trasporti e le chiede, mio tramite, di poter intervenire, le chiede mio tramite di poter arrivare con qualche minuto di ritardo, se le posso chiedere di accantonare anche questo, in maniera tale che quando arriva potrà meglio interloquire nel merito della questione.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, allora attendiamo che arrivi l’assessora Maurodinoia.
Articolo n. 15, “Modifica alla legge regionale n. 32/2021”.
Segnalo a tutti, però, adesso la massima concentrazione sui lavori del bilancio, senza distrarci da altre iniziative, perché abbiamo rinviato ad oggi proprio per evitare gli inconvenienti dell’ultimo momento.
Sull’articolo 15 ci sono degli emendamenti, come sappiamo, vediamo quali.
L’emendamento 1/a è un emendamento modificativo, a firma Paolicelli. All’articolo 15... è inutile pure che lo leggo perché lo avete.
Vicepresidente, il parere del Governo sull’emendamento 1/A? Favorevole, credo.
La votazione è aperta. Votiamo. Okay. Allora, c’è il voto in più di Maurizio Bruno, che è voto favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 28, favorevoli 28 (sto aggiungendo il voto del consigliere Bruno), astenuti 16.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Adesso passiamo all’emendamento 1/B, sempre Francesco Paolicelli.
Parere del Governo favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 15, nessun contrario.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 1/C.
Parere del Governo? Il parere del Governo è favorevole? Favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 14.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 1/D. 1/D. Parere del Governo? Favorevole.
La votazione è aperta. Votiamo, colleghi e colleghe, Debora.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 13.
È approvato a maggioranza.
Adesso dobbiamo approvare l’articolo 15, come emendato.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 14.
È approvato a maggioranza.
Articolo 28 (Contributo regionale straordinario per la gestione corrente dei Consorzi di bonifica commissariati)
Si tenga allerta l’assessore Pentassuglia. Ci sono emendamenti: l’emendamento n. 1/1, sostitutivo. All’articolo 28 c’è un emendamento sostitutivo. Sono due cose diverse, questo il genoma…È un emendamento sostitutivo che introduce un’altra materia. Ce l’avete tutti, comunque.
Il parere del Governo, assessore? Prego… Un attimo solo: assessore Palese, in realtà il contenuto dell’emendamento sostitutivo è sul genoma: “Genoma Puglia, programma di ricerca per la diagnosi precoce, la cura delle malattie rare su base genetica”. L’emendamento è presentato da Fabiano Amati, quindi sostituisce... Fabiano, hai chiesto di intervenire? Non si vede. Interviene prima il presidente Amati, prego, illustra l’emendamento, immagino.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente e colleghi.
L’argomento è “Consorzi di bonifica e i soldi buttati per i Consorzi di bonifica”, questo è il titolo.
L’assessore Pentassuglia non c’entra in questa storia, nel senso che eredita una situazione che va avanti da decenni, quindi non è una disputa tra i proponenti dell’emendamento e l’assessore Pentassuglia, anzi abbiamo votato con convinzione tutte le proposte dell’Assessorato all’Agricoltura, dell’assessore Pentassuglia, quelle che sono riferite alla sua gestione.
Ieri i colleghi Ventola e Romito hanno ricordato nel loro intervento... perché lo dico al collega Ventola e al collega Romito, in particolare al collega Romito? Lo dico perché quando si accende il tabellone su questo argomento, si trovano rari voti contrari, l’ultima volta uno, e questo naturalmente è in grande contraddizione con quello che accade durante l’anno, quando 51 su 51 componenti di questo Consiglio regionale vanno in giro per la Regione, devo dire non nella provincia di Foggia, perché questa questione riguarda i Consorzi commissariati e non quelli della provincia di Foggia, vanno in giro ad insorgere contro i Consorzi di bonifica, a sostenere le battaglie dei cittadini, il loro desiderio, secondo me giusto, di sottrarsi al pagamento del tributo, o meglio ad essere aiutati a sottrarsi al pagamento del tributo, e tutti quanti produciamo una gran quantità di iniziative politiche giuste e anche comunicati stampa. Basta che digitate i nomi di ognuno di noi con la chiave di ricerca “Consorzi di bonifica” e la rete vi restituisce il mondo.
C’è però poi un giorno dell’anno, quello del bilancio, in cui ci dimentichiamo di tutte queste cose, proprio ci dimentichiamo, non hanno nessun rilievo e, quando si apre la votazione, alla votazione aperta si trovano vari voti.
Questa volta vorrei trovare la maggioranza di questo Consiglio regionale, per quanto c’è chi profetizza alle mie spalle che non ce la farei mai. Ma le profezie in realtà sono cose funzionali al miglioramento della vita dell’uomo, di solito, perché altrimenti sono malauguri, se sono funzionali alla pessima vita delle persone. Quindi, non è una profezia, è un malaugurio, quello che mi viene suggerito. Perché? Perché io non a caso ho inserito sulla questione dei Consorzi di bonifica una questione contrapposta: enti morti contro la vita. Voglio mettere questo Consiglio regionale di fronte a un dilemma morale. Abbiamo 10 milioni da buttare in spesa corrente per i carrozzoni Consorzi di bonifica, da un lato, dall’altro la nostra proposta dice di sequenziare i geni in un progetto di ricerca di tutti i bimbi pugliesi che nascono per diagnosticare preventivamente 260 malattie, di cui 160 malattie per le quali disponiamo di una terapia e 100 malattie per le quali sappiamo che gli interventi di fisioterapia possono alleggerire la vita di queste persone. Quindi, abbiamo 160 malattie attraverso cui le terapie aiutano e servono a mutare il corso naturale della malattia. Voi immaginate per un attimo se nelle nostre famiglie ci fosse un caso del genere o casi del genere. Voi immaginate un po’. Immedesimiamoci. Immaginate un po’ se ci fosse un caso del genere, sapendo che la diagnosi precoce nella Puglia che è diventata regione leader nella genetica medica grazie a questo Consiglio regionale, e lo vado dicendo in giro per l’Italia, perché siamo diventati i leader, ma abbiamo bisogno di questo passaggio in più.
Io ho presentato una proposta di legge, però per un limitato progetto di ricerca su 3.000 bimbi. Ne nascono 30.000 in Puglia, 30.000, e 3.000 bimbi significa arruolarsi alla ruota della fortuna, per cui se sei nei 3.000 va bene, se sei, invece, nei restanti 27.000 povero te, sapendo che la diagnosi precoce per le malattie per cui c’è terapia muta la storia naturale della malattia.
Qualcuno mi dirà: ma tu ci stai provocando, tu poni l’argomento sui Consorzi di bonifica. È certo, su cosa lo devo porre. Devo contrapporre soldi buttati, perenti morti del 1938, a soldi, invece, che servono per evitare la morte. E i toni non sono gravi a caso. Su questo vorrei sentire, per esempio, l’assessore alla salute: se per caso questa iniziativa ha il suo senso, allora noi… La Corte dei conti – Ventola e Romito, l’avete ricordato voi – ci ha detto per l’ennesima volta che non funziona; ci ha chiesto anche di sterilizzare i crediti che un tempo nel bilancio stavano a partita di giro, nemmeno a residui passivi, con un espediente contabile da fare spavento. La norma sui Consorzi di bonifica dice che dovevamo farla finita con questa storia; l’anno scorso, in quest’Aula, abbiamo sentito che era l’ultima volta: sembra l’ultima sigaretta del romanzo La coscienza di Zeno, u. s., “ultima sigaretta”, è sempre l’ultima sigaretta. E l’ultima sigaretta si replica di anno in anno e sono vent’anni.
Allora la domanda, cari consiglieri regionali, è che cosa decidiamo noi oggi: di dare finanza al progetto di profilazione genomica per i bimbi pugliesi, tutti i bimbi pugliesi? Scegliamo questo? Oppure scegliamo di buttare 10 milioni di euro nei Consorzi di bonifica? Questo è il dilemma. È un problema di priorità. Sapete? Non l’ho proposto su altri argomenti, perché su altri argomenti magari io potrei ritenere che la priorità è una rispetto agli altri, ma siamo nell’ambito del soggettivo. Ma di fronte ad un’attestazione della Corte dei conti; di fronte alla prova reiterata che sono soldi buttati, ma soldi non nostri, soldi dei contribuenti, qual è la nostra scelta? Ditemi qual è la vostra scelta? “Sì, ma i Consorzi di bonifica non potranno funzionare…; ma chi se ne frega? Chi se ne frega? Se non si fa questa cosa, noi non avremo l’opportunità di sapere che cosa accade o potrebbe accadere ai bimbi pugliesi.
Peraltro, vi faccio notare delle questioni anche di finanza pubblica, perché c’è chi non si fa incantare dalla malattia. Ci sono magari persone che dicono “non mi incanti con la malattia”, e se non si incantano con la malattia, parliamo in termini di finanza pubblica. Voi immaginate un po’ che cosa accadrebbe se la Puglia, e tenete conto che saremmo tre al mondo, un pezzo della Gran Bretagna e New York, che stanno facendo questo progetto Noi meglio di loro, sono state pubblicato queste informazioni sulla rivista “Science”, noi meglio di loro, quindi immaginate se avessimo questa possibilità... e abbiamo il laboratorio per farlo, noi diciamo a tutti che noi abbiamo il laboratorio, il migliore d’Italia, ed è vero, grazie al laboratorio di genomica dell’Ospedale Di Venere di Bari.
Voi immaginate cosa succederebbe, succederebbe innanzitutto che faremo incoming di partorienti, oltre a risolvere i problemi nostri, perché tutti direbbero che, oltre ad andare a ballare in Puglia, forse è meglio anche andare a partorire in Puglia, questo genererebbe una notevole mobilità attiva, e generare mobilità attiva significa, in materia di finanza pubblica, aiutare i conti della sanità e anche alimentare il riparto del Fondo sanitario nazionale (immaginate gli effetti benefici a catena, una grande catena di solidarietà fondata su una cosa importantissima).
Per questo, colleghi, qui non c’entra il parere dal Governo, qui è semplicemente decidere qual è la priorità, perché se la priorità è i Consorzi di bonifica, allora chiunque si alzasse per dire “sì, la priorità sono i Consorzi di bonifica” deve dire che questa non è priorità oppure trovare le risorse per questo, perché altrimenti fuori da questo schema noi quest’anno avremo buttato altri 10 milioni, e negli ultimi 15 anni arriviamo più o meno a 200 milioni di euro, 200 milioni di euro in spesa corrente per mantenere i carrozzoni, senza nemmeno (è oggetto di un altro emendamento che esporrò fra un po’) porsi il problema di qual è il segmento presso cui i Consorzi di bonifica fanno le maggiori perdite, che è quello della sezione irrigua, quando questo Consiglio regionale ha eliminato il passaggio ad Acquedotto Pugliese sulla base del cosiddetto “patto del tartufo” (chi è all’XI legislatura e ha la curiosità potrà chiedere in cosa consisteva il patto del tartufo, che è di questa legislatura) che prevedeva due norme, tra le quali c’era questa sui Consorzi di bonifica, abbiamo eliminato il transito ad Acquedotto Pugliese, ma di questo parleremo successivamente, quindi nemmeno con la pazienza o la lungimiranza di eliminare l’ambito in cui si spreca. Nemmeno quello. Allora, noi qui dobbiamo decidere. Siamo di fronte a un momento storico, che lo rappresentiamo con le sembianze del dilemma morale, perché io personalmente, ma anche i colleghi che con me hanno sottoscritto l’emendamento, noi non possiamo proprio sopportare l’idea che su quel tabellone si illumini di colore verde il voto del nostro scranno per essere complici del più gigantesco sperpero e spreco di questa Regione, dicendo ai bambini che nascono “passate un’altra volta”. Questo è intollerabile.
Per quanto vi sia un sentimento che mi pare pervada qualche collega, vi prego, la meditazione, la meditazione su questo argomento, che è un argomento che, peraltro, è accordatissimo con le ragioni delle persone rispetto alle quali io e noi avvertiamo il dovere di corrispondere.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, io ho delle prenotazioni: li facciamo parlare prima o vuole intervenire? Colleghi, vi chiedo la cortesia di far parlare prima il Governo. Okay, grazie.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie.
Su questo punto, d’intesa con il collega Pentassuglia, siccome è evidente che sui due temi posti come li pone il Presidente Amati non c’è partita, ha già vinto il collega Amati, tra genoma e Consorzi di bonifica non c’è discussione alcuna, ma su questo poi dirà meglio di me il collega Pentassuglia, io credo che noi siamo nelle condizioni, poi Donato spiegherà l’iter della questione, di destinare una parte, 1 milione di euro sottratto a quel lavoro sul tema che veniva posto dal collega Amati.
Credo quindi che su questo versante, sulla questione del genoma mettiamo una posta di bilancio. Donato Pentassuglia è nelle condizioni di mantenere le esigenze ereditate perché non è che sono volute. Quando ne discutiamo in Giunta, non è che ci sia da parte dell’assessorato all’agricoltura una richiesta entusiastica, è una necessità. C’è quindi un percorso su cui si sta lavorando, ma sul punto mi pare di ogni evidenza che noi vogliamo dare una risposta su temi importanti che riguardano la vita delle persone, quindi sul punto – lo dico prima della discussione, poi Donato la concluderà – noi ci siamo.
Una posta quindi siamo nelle condizioni di trovarla, su questo punto. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Adesso la parola al Presidente Pagliaro. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Come ogni anno ci ritroviamo a dover sbrogliare questa matassa dei Consorzi di bonifica. Dopo il bell’intervento, ornato, del collega Amati, io proverò a essere molto più pragmatico e veloce.
C’è questa esigenza di doverne finanziare ogni anno la sopravvivenza, e le motivazioni che ascolteremo sicuramente saranno motivazioni che poggiano e poggeranno sui dipendenti, sugli stipendi, sul mantenimento del carrozzone. Di fatto parliamo di questo. I costi per il personale ancora una volta divoreranno tutto, e quindi le opere di manutenzione, che come spesso accade si spera si possano iniziare ad avere, non si realizzeranno perché le risorse saranno sempre insufficienti, anzi saranno proprio delle briciole.
Intanto, molti cittadini, in gran parte inconsapevoli, si vedono imposti delle richieste che sono delle vere e proprie vessazioni a fronte di servizi carenti o inesistenti, nella stragrande maggioranza dei casi e a colpi di sentenze ogni tanto si riesce anche a ottenere giustizia e le cartelle esattoriali vengono annullate, perché il contributo dovrebbe essere collegato a servizi ricevuti, che poi, come sappiamo bene, non sono mai tali.
Avviene raramente, perché ho voluto anche provare a capirci qualcosa di più, non ci sono le risorse, quindi questi interventi non ci sono, per cui ci troviamo ancora una volta davanti a questa questione del cane che si morde la coda. Questa situazione è paradossale e va sbloccata una volta per tutte, quindi l’unico sistema per fermare il carrozzone, quindi questa situazione paradossale, crediamo che sia quello di mettere mano ad una riforma ormai diventata improcrastinabile.
Per farlo, bisogna uscire una volta per tutte in maniera molto chiara da questo vicolo cieco, quindi è vero, 10 milioni di euro sono una spesa assurda, se poi la confrontiamo con tante esigenze che questa Regione ha e i cittadini di questa Regione hanno. Abbiamo fatto tante proposte, tante mozioni, tante richieste, e la risposta che ci viene data è sempre la stessa: “non ci sono i soldi”.
Voteremo quindi a favore di qualsiasi emendamento che in qualche maniera possa sottrarre a questi carrozzoni questa spesa, che riteniamo ormai impossibile da sostenere, e voteremo a favore di questi emendamenti e, chiaramente, voteremo contro questa nuova elargizione di denari a questi carrozzoni inutili dei Consorzi di bonifica. Il voto del mio Gruppo, il mio voto insieme al collega Antonio Scalera, è il voto della Puglia Domani. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente.
Prego, Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Grazie.
Prima voglio fare un saluto a tutti, soprattutto all’eterno assente Emiliano, che non so come fate, perché sappiamo che il rispetto verso di noi è pari a zero da parte del Presidente Emiliano, ma anche voi dovreste avere un po’ di orgoglio, perché il Presidente della Regione che nelle Commissioni non viene mai, in Consiglio regionale non viene mai, però ha il tempo di andare sui social a rispondere.
Là mi risponde, tramite Facebook, assessore Pentassuglia, mi risponde, allora usiamo Facebook, così Emiliano è presente, quando invece è meglio che lui sta con noi qua anche a capire i vari problemi che stanno sulla Puglia, e uno di questi problemi è i Consorzi. Il Presidente Amati ha fatto il riassunto di tutto. Io non mi voglio dilungare, perché ha detto sicuramente delle cose giuste. Sul fatto della sanità ho firmato insieme a te tante battaglie, continuerò a firmarle, perché quando si tratta di sanità, che riguarda la vita, non esistono colori politici, e io sarò sempre da questa parte, per la vita. Però, caro Presidente Amati, ho voluto capire anch’io qualcosa in più. Lei sta qua da qualche legislatura e prima di me, io sono al settimo anno, e nella mia provincia, dove io giro, ci sono ventitré comuni. L’ho scoperto adesso che sono ventitré. Perché l’ho scoperto? Perché alcuni comuni che stanno vicino al mare o vicino ad altre zone, tipo Leporano, non credevo che anche quelli, come Leporano, stessero nei Consorzi. E nel girare nei vari comuni ho ascoltato gli agricoltori, ho ascoltato gli amministratori, ho ascoltato anche le famiglie, e mentre ascoltavo che c’erano famiglie che, caro Fabiano, avevano da pagare 30 euro e non sapevano di che cosa. Mi dicevano: io non ho un canale, non ho niente, non prendo acqua, perché mi arriva questo tributo di 30 euro? In tanti dicono di non pagare. Perché c’è anche questa confusione di pagare o non pagare. Mentre io faccio il professore verso i cittadini, e una volta si è trovata al mio fianco mia moglie, mia moglie, che è quella che cura le cose familiari, mi ha detto: non fare il professore, che anche a casa è arrivata una bolletta da pagare di un garage che sta in un luogo. Pure io a quel punto ho detto a mia moglie: e perché il garage? Mi sono fatto uno studio, mi sono confrontato con Francesco, che su questa materia ha avuto diverse bollette, e sono arrivata al punto che anch’io sono andato in confusione. C’è una confusione enorme, caro Fabiano, che da dove prendi prendi. La prima cosa che si dice quando si va sugli impianti degli agricoltori, e io ci vado, vado a vedere i canali dove passa l’acqua, ci sono almeno due metri di terra e di fango, e da là non passa niente. Vai nelle campagne, dove quando piove si allagano tutte; vado da un’altra parte e c’è un disastro. Poi vado negli uffici, pieni di gente a non fare niente. Mi dicono, alcuni impiegati, cara Presidente Capone, che non sanno come devono passare le ore.
Ora. da una parte c’è la gente che dice “io pago e non ho il servizio”; dall’altra parte c’è gente che quando gli arriva la bolletta non sa se deve pagare; qualchedun altro mi dice: “pago, faccio prima a pagare invece di fare una lettera dell’avvocato”, e questa cosa va avanti da anni, in una confusione totale: ovunque si tocchi c’è confusione.
Questi 10 milioni di euro, secondo me, sono l’ennesimo rinvio del problema; 10 milioni di euro a cosa servono? Secondo me a niente. Secondo me sono molto, ma molto pochi. Per salvare quel carrozzone, cioè, servono almeno 50 milioni di euro. Poi c’è anche il discorso… Se uno non paga gli arriva l’acqua… Caro assessore Pentassuglia, è una patata bollente che dobbiamo risolvere; e come si risolve questa patata bollente? Non come ha detto l’assessore Piemontese, ma sicuramente facendo un incontro con gli amministratori, con gli agricoltori, con tutte le persone che vogliono cominciare a capire cosa dobbiamo fare di questo Consorzio.
Io sono del parere che deve tornare in mano all’agricoltore, perché da là si può partire a rifare tutto. Se infatti si continuano a tenere anche in questo settore i commissari decisi della politica, perché sono stati in lista alle passate elezioni, in una lista di Emiliano, non ne usciremo più. C’è anche là infatti il poltronificio della politica.
Ora, dobbiamo capire: questi soldi servono a risanare e ad aiutare gli agricoltori? O servono ancora a fare in modo di aiutare chi giustamente sta in un posto perché messo dalla politica? Questo è un dubbio che mi viene andando in giro: se uno trova i campi sporchi, se la manutenzione dei canali non viene fatta… Ho visto i lavori che si faranno nei prossimi anni, i capitolati: c’è zero investimenti per quanto riguarda la manutenzione.
Questo è un argomento tale che secondo me bisognava fare una Commissione ad hoc. Ma addirittura, si fa qualcosa di molto più pesante, perché, caro Fabiano, è vero, l’ultimo bilancio, che tutti abbiamo votato, abbiamo detto che era l’ultima volta, ma questa ultima volta l’ho sentita anche tre anni fa, l’ho sentita quattro anni fa, quindi l’invito che faccio all’assessore Pentassuglia è che l’ultima volta è dal mese prossimo, bisogna sedersi con tutti, soprattutto con gli agricoltori, che sono quelli che veramente hanno il disastro dentro casa, perché io mi faccio un giro soprattutto nella zona Palagiano e Palagianello, che è la più colpita, e manutenzione zero.
Io non mi sono mai permesso di dire “non pagate”, non l’ho mai detto, ma non è neanche giusto dire “io pago, perché faccio prima a pagare che a fare una causa”.
L’impegno che voglio da lei, assessore Pentassuglia, è di fare subito, dal mese entrante, una Commissione ad hoc a cui voglio essere presente, perché in 3-4 mesi questo problema dobbiamo risolverlo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, presidente Perrini.
Prego, presidente Casili.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente, buongiorno a tutti i colleghi.
Io per la verità sono molto sorpreso dalla posizione dell’assessore Piemontese. Adesso si potrebbe creare una spiacevole consuetudine, un spiacevole precedente in questo Consiglio, perché, di fronte al nobilissimo emendamento presentato dal collega Amati, perché chi è contrario a un sequenziamento dell’esoma, chi è contrario a fare diagnosi precoce su malattie rare? Credo che nessuno trovi contrarietà su un tema di questo tipo, che unisce tutti.
Trovo però cinico e spietato presentare un emendamento di questo tipo, che ha già una sua nobilissima valenza, lo si poteva presentare autonomamente all’interno del bilancio, avremmo potuto discuterlo e affrontarlo tutti quanti insieme, avremmo potuto sostanziarlo ancora di più rispetto al togliere 1.000.000 di euro da una parte e metterlo dall’altra, avremmo potuto ragionare di più e magari contribuire al tema in modo costruttivo da parte di tutti i colleghi di minoranza e di maggioranza.
Adesso, su questa questione dei Consorzi di bonifica noi dibattiamo da anni e ogni anno, tolta l’originalità, in questo caso, dell’emendamento presentato dal collega Amati, questo è il punto innovativo del discorso sui Consorzi di bonifica, tolta la parte innovativa del collega Amati, ripercorriamo sempre la solita narrazione sui Consorzi di bonifica. Lo dico anche ai colleghi di opposizione, di minoranza, che nelle passate discussioni, nei passati dibattiti hanno sempre affrontato in modo responsabile questo tema. E io vi porto alcune suggestioni.
I Consorzi di bonifica hanno dei problemi, hanno delle criticità? Certo. Chi è che non ne ha. Poi, se il collega Amati dice che tutti e 50, sui territori, più il Presidente, parlano male dei Consorzi di bonifica oppure strumentalizzano – ecco, utilizziamo i termini appropriati – la questione dei Consorzi di bonifica con una certa dicotomia, cioè parlando un linguaggio sui territori e un altro in Aula, io vorrei poi che verificasse eventuali articoli e opposizioni del collega Galante oppure del sottoscritto e ce le raccontassimo qui.
La nostra regione ha problemi di dissesto idrogeomorfologico anche in pianura. Ci sono dei canali che non vengono puliti? Sì, perché non vengono puliti alcuni canali o perché l’efficienza dei Consorzi di bonifica non è quella auspicabile da parte dei contribuenti, che a ragion veduta, a fronte di un tributo che gli si chiede, vorrebbero anche un servizio. Allora perché non affrontiamo tutti quanti insieme – lo dico ai colleghi che sono intervenuti, al collega Pagliaro, al collega Perrini, a tutti quanti –, perché non facciamo una ricognizione puntuale degli interventi che i Consorzi di bonifica fanno? Perché non entriamo nelle loro strutture e ci facciamo consegnare le carte? Allora a quel punto vediamo le ricognizioni che fanno. È notizia dell’altro giorno: se non fosse stato per la pulizia di un canale che lambiva uno dei tanti comuni pugliesi quella parte dei cittadini interessati da quel canale, alcuni non da un beneficio diretto ma indiretto, avrebbero avuto le loro case, i loro garage, le loro strutture allagate. Magari poi pensiamo ogni volta a celebrare un morto, nel momento in cui non siamo in grado di dare delle risposte perché non sappiamo quale può essere uno dei tanti problemi che possono toccare le nostre città, e non ci rendiamo conto che quel servizio, quel lavoro da anni lo fanno i Consorzi di bonifica.
Anche in questo caso, allora, per essere costruttivi, vi chiederei: chi può fare quel lavoro, quale alternativa abbiamo per governare le acque, per governare il flusso delle acque, per sistemare i canali, per modificare anche tante volte i canali, come avviene? A chi lo facciamo fare? E che cosa raccontiamo nel momento in cui non siamo in grado di dare risposte che la politica deve dare per tutelare la pubblica incolumità?
Poi parliamo di acqua. Si parla di patti: forse un’espressione giusta sarebbe stata “il patto dell’acqua” visto che i Consorzi di bonifica, collega Pagliaro, appartengono oggi agli agricoltori, non c’è bisogno di passarli agli agricoltori. I Consorzi di bonifica per regio decreto appartengono a tutti gli agricoltori.
Qui allora c’è un altro discorso da fare: una riforma dei piani di classifica, migliorare quello che la politica non è stata capace di fare negli anni perché la politica ha fatto le campagne elettorali sulla pelle dei Consorzi di bonifica quando venivano sospesi i pagamenti dei tributi, e abbiamo creato una debitoria che ha portato in sofferenza gli stessi Consorzi di bonifica, che hanno dovuto contrarre dei mutui per comprare delle attrezzature per fare i lavori che tutti i contribuenti vogliono fare.
Questo è il punto: chi ha mandato in sofferenza i Consorzi di bonifica che si sostengono e autosostengono con il pagamento dei tributi? Li ha mandati la stessa politica che si è fatta le campagne elettorali sui Consorzi di bonifica.
Oggi qual è l’impegno dell’assessore Pentassuglia che sì, ha un impegno gravoso? Quello di abbassare questa debitoria, che da quello che si sa è stata abbassata di 60-70 milioni di euro; ancora mancano 150 milioni circa.
Quanto poi all’opportunità dei 10 milioni dati ogni anno a tutti quanti, sappiamo che è una questione spiacevole, perché si danno… Ma d’altro canto, come facciamo in questa fase di transizione, in cui dovremmo noi avere il compito di rendere efficienti i Consorzi di bonifica, come facciamo a traghettarli come dovrebbero fare tutte le Istituzioni, e come peraltro fanno tutte le Regioni italiane? Perché non è che i Consorzi di bonifica esistono soltanto in Puglia. Soltanto che in Puglia abbiamo creato dei problemi, li abbiamo caricati di problemi, sovraccaricati di problemi e abbiamo bisogno di fare degli interventi.
Sulla progettualità: non è vero che la progettualità nei prossimi tre anni è zero; ci sono importanti risorse del PNRR di cui proprio i Consorzi di bonifica sono destinatari, che comunque perderemmo nella misura in cui pensassimo che questi sono soltanto carrozzoni che vengono portati avanti in modo insipiente e sono inutili.
Raccontiamo le cose come stanno: è tutto rose e fiori? No, ci sono delle criticità? Sì. Ci sono legittime lagnanze da parte dei cittadini su pagamenti di tributi di cui molto spesso non hanno un beneficio diretto? Anche questo e può essere oggetto di discussione e di dibattito, però mi dovete dire quale struttura noi abbiamo in Regione per sostituirsi alle prerogative che hanno i Consorzi di bonifica.
Dopo che mi avete detto questo possiamo continuare a ragionare, soprattutto dovremmo tutti caricarci della responsabilità, dal momento che basta un solo, importante canale (parlo dei più grandi che lambiscono i nostri Comuni) che esonda e crea dei problemi, in quel caso poi dovreste dirmi, in base ai ragionamenti che ho sentito, di chi è la responsabilità sulla sicurezza dei cittadini.
Io ritengo che dovremmo invece prendere le carte, fare un lavoro puntuale, di cui peraltro noi abbiamo anche la facoltà e la prerogativa, entrare nelle strutture e chiedere alle strutture “quali lavori avete sostenuto nell’annualità che ci lasciamo alle spalle? Quali sosterrete nella prossima annualità? Cosa avete fatto, cosa non avete fatto?”. A quel punto avremmo sicuramente un dato oggettivo e tecnico più importante, perché è chiaro che, se noi andiamo sui territori e la narrazione è quella (perché è quella, ha ragione il collega Amati su questo punto) della vulgata contro i Consorzi di bonifica, come sento da parte di molti esponenti politici locali che consigliano di non pagare la bolletta, come ricordava il collega Perrini, di 30-40 euro, ma nel momento in cui poi quella bolletta diventa una cartella esattoriale con i costi che si aggiungono cosa andiamo a dire a queste famiglie a cui consigliamo di non pagare un tributo che è esigibile per diversi aspetti?
Sento dire “dobbiamo chiudere questi carrozzoni”, e chi li chiude questi carrozzoni? Questo Consiglio ha facoltà di chiudere i Consorzi di bonifica? No, perché i Consorzi di bonifica sono stati istituiti con un regio decreto e noi non possiamo intervenire. Perché sui territori si sente “io ti chiudo i Consorzi di bonifica” o “io ho la possibilità di chiuderti i Consorzi di bonifica”.
Ci sono tutti questi aspetti che io vorrei quantomeno fossero spunto di riflessione perché, ripeto, la nostra regione non ha problemi di dissesti soltanto sul Subappennino Dauno, ma anche nella mia provincia, che è una provincia tendenzialmente di pianura, tolta una parte di serra, che da Galatone arriva fino a Santa Maria di Leuca, ma è una serra molto morbida, tolte quindi quelle zone, la mia provincia che in pianura ha problemi di governance delle acque, perché se non ci fossero i Consorzi a ripulire i canali idrografici più importanti avremmo problemi per la stessa pubblica incolumità dei cittadini che insistono su quelle parti di territorio.
Io, comunque, ringrazio – questo lo dico senza mezzi termini – l’assessore Pentassuglia, che sull’argomento ha avuto sempre una posizione responsabile. D’altro canto, noi siamo chiamati di fronte alle posizioni responsabili. Non penso che l’assessore Pentassuglia, come il sottoscritto, festeggi quando le cose non vanno anche all’interno dei Consorzi di bonifica e su tutto il lavoro che si deve fare sui Consorzi di bonifica. Però, assume una posizione istituzionale importante, perché lui è l’assessore della materia, insieme chiaramente all’assessore Piemontese, e io ritengo che oggi non ci debba essere una difesa, o un attacco, o un’accusa nei confronti dei Consorzi di bonifica, la nostra posizione oggi dovrebbe essere quella di dire come miglioriamo, come rendiamo più efficienti i Consorzi, perché i cittadini lamentano dei disservizi. Questo è un punto che potrebbe far parte del dibattito, di una riforma tanto attesa che stenta a ripartire, e questo è il punto che ci dovrebbe interessare in modo prioritario.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente.
Consigliere Mennea, prego. Ha chiesto di intervenire.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente.
Colleghi consiglieri, assessori, io credo che questo sia uno degli argomenti dove tutti possono aver ragione e tutti possono aver torto a seconda di come si analizza quello che è stato contenuto nell’emendamento che ho firmato insieme al collega Amati, che è un emendamento che parla di un tema nobile come quello del progetto di ricerca sul genoma e mette in contrapposizione un altro tema che è sempre stato dibattuto da tanti anni. Io ricordo dalla prima legislatura, con gli amici Pentassuglia e Amati che abbiamo sempre affrontato in prima linea questo tema dei Consorzi, un pezzo di eredità negativa che ci è arrivato ancora qui, sui nostri tavoli di discussione dopo dodici anni.
Dopo dodici anni quello che si è riusciti a fare è stata una riforma molto agognata, molto tirata, che aveva come scopo quello di portare in bonis la gestione dei Consorzi.
La domanda che mi faccio e vi faccio è questa, la prima: quanto tempo deve passare ancora perché i Consorzi commissariati possano arrivare alla fase ordinaria della gestione, e quindi dare il servizio agli agricoltori che pagherebbero volentieri quel contributo, quel tributo? Il fattore tempo in quella riforma credo non sia stato affrontato seriamente. Ma è un tema che noi possiamo invece affrontare: non possiamo continuare ogni anno a fare questa discussione che è davvero stucchevole, certe volte, perché mette in relazione addirittura la vita delle persone contro il finanziamento di una gestione fallimentare dall’altra? Il commissariamento preclude una gestione fallimentare, quasi, una gestione che non si regge in piedi dal punto di vista finanziario, che non crea un equilibrio.
Quando abbiamo votato altre volte questo stesso provvedimento di finanziamento a forfait sui Consorzi, ci siamo impegnati ad affinare la legge di riforma, perché noi teniamo ai Consorzi se funzionano, e se svolgono quella funzione pubblica che è insita nella legge istitutiva, e teniamo anche a non sperperare il denaro, dall’altra parte. Se si finanzia una gestione commissariale, che non stenta a riprendersi, è evidente che quei soldi sono soldi buttati, soldi improduttivi, per non dire altro, perché voglio ricordare all’assessore Piemontese che questo finanziamento, che noi diamo da decenni, viene classificato all’interno del bilancio come anticipazione. L’anticipazione implica che le somme erogate debbano essere restituite, quindi incassate dal bilancio regionale quando la gestione dei Consorzi diventa ordinaria, ma questo evidentemente non è.
Noi praticamente stiamo camuffando un’anticipazione con un debito che non solo si consolida nel tempo, ma diventa un debito con un debitore insolvente, e questo è un altro tema di carattere finanziario che vi pongo.
Qualcuno dice che noi non abbiamo ipotizzato alternative rispetto alla gestione della parte irrigua dei Consorzi, invece sì, l’abbiamo proposta e l’abbiamo sostenuta con forza, e ricordo la battaglia, la contrapposizione di quel tempo. Noi volevamo affidare quella funzione a chi istituzionalmente si occupa di gestione dell’acqua, cioè al più grande Acquedotto d’Europa, che abbiamo in casa tra l’altro, non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno per poter affidare la gestione di un’attività straordinaria, importante, cruciale per la vita dell’economia agricola di questa Regione, e anche lì c’è stato qualcuno che ha nicchiato, che ha tentennato (il collega Amati faceva riferimento al patto del tartufo).
Al di là di questo, noi avevamo un’occasione d’oro, un gol a porta vuota che potevamo fare, e non l’abbiamo fatto, e oggi stiamo qui a discutere e a giustificare il perché di questi 10 milioni che ogni anno vengono calati nelle casse del Consorzio, senza sapere qual è la finalità precisa e senza avere la certezza che, grazie a quei 10 milioni, si possa ritornare alla gestione ordinaria dei Consorzi.
Quindi cosa ci vuole? Ci vuole un atto risolutivo, non basta dire “togliamo 1.000.000 dai 10 per finanziare un progetto nobile, straordinario, unico nel suo genere” e lasciare comunque che le cose continuino ad andare avanti così come sono andate fino ad oggi. No, questo vuol dire, come ha detto qualcuno prima di me, rinviare il problema, rilanciare un problema e strutturarlo nel bilancio in definitiva, invece noi abbiamo bisogno di assumere una decisione risolutiva. Caro assessore Pentassuglia, so che sei sensibile e hai seguito per parecchio tempo questo tema anche da semplice consigliere regionale e so quanto ci tiene ad uscire da questa situazione, che sembra una situazione che si protrae nel tempo come se fosse un’attività ordinaria. Cioè, stiamo scambiando la gestione commissariale come un fatto ordinario. Non è così. La gestione commissariale è un fatto straordinario, che ha un tempo di durata. Non può durare per sempre. O si esce in bonis, oppure si chiude, se non ci sono le condizioni per poter andare avanti.
Allora, caro assessore, lei si deve impegnare, se lo ritiene, ad attivare una legge di riforma che vada ad affinare ancora di più le questioni che abbiamo affrontato nella prima legge di riforma e che dia dei tempi certi entro i quali o i Consorzi escono dalla gestione commissariale, oppure devono fare un’altra cosa, quel mestiere lo deve fare un altro ente pubblico. Prendiamo una decisione, perché questo ci dà la certezza che i destinatari dei servizi dei Consorzi, cioè gli agricoltori, sono messi nelle condizioni, a un certo punto, a una certa data, a un certo tempo, di poter pagare volentieri un tributo rispetto al quale ricevono un servizio certo, un servizio definito.
Io, quindi, mi spingerei a trovare una soluzione definitiva e a evitare che questo strumento… Sapete a che cosa somiglia questo tipo di finanziamento ordinario ad un fatto straordinario? Mi sembra un “finanziamento di cittadinanza”. Lo voglio chiamare così, perché finanzia una gestione straordinaria per “n” tempo, per un tempo illimitato. Questo non è possibile.
Caro assessore, prenda l’impegno di arrivare alla soluzione di questa lunga maratona che stiamo facendo per trovare un esito positivo e per evitare che, come ha fatto il collega Amati, azione che ho condiviso, si arrivi a mettere di fronte a una spesa improduttiva e inutile un tema come quello della vita, della prevenzione della vita, che credo meriti un’altra attenzione, molta più attenzione e molte più risorse rispetto a quelle che sono disponibili.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Mennea.
Prego, consigliere Romito, ha chiesto di intervenire.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
Tanto per cominciare, io ho ascoltato l’intervento dei colleghi. Condivido in parte quello che è stato detto da alcuni di loro; da una parte invece dissento in maniera completa. Cominciamo dalla prima delle due parti: i Consorzi di bonifica sono un ente che definire vetusto sarebbe eufemistico. Sono un ente istituito, lo ricordava prima il collega Casili, con un regio decreto addirittura del 1933. Questo quindi è un ente che ha circa novant’anni. È un ente che ha circa novant’anni, e che già per questo meriterebbe una riforma, e che peraltro è gestito nella nostra Regione in maniera commissariale da moltissimo tempo.
Potrei fare dell’ironia, della polemica sull’attitudine di questa amministrazione regionale ad utilizzare i commissari e sull’esito che hanno poi queste scelte, quelle di commissariare taluni enti o agenzie. Ma non lo farò perché l’argomento dei Consorzi di bonifica è troppo importante. Quindi, già di per sé la gestione commissariale è l’esempio del fallimento di chi dovrebbe amministrare l’ente, perché il Commissario è in re ipsa una figura che dovrebbe essere temporanea e assolutamente accessoria rispetto invece a quello che una gestione ordinaria garantirebbe. Questo quindi è il primo elemento di grande conflittualità fra la necessità dei cittadini di avere un servizio e l’attitudine dell’ente Regione a garantirglielo. Primo punto.
Secondo punto: il servizio che offrono i Consorzi di bonifica oggi. Noi dobbiamo dirci le cose come stanno, perché qui non bisogna fare difese d’ufficio di enti, para enti, di tutto ciò che rinviene dal pubblico solo ed esclusivamente perché noi oggi qui parliamo del Consiglio regionale della Puglia. I Consorzi di bonifica, oggi, per come sono conformati, non offrono ai cittadini e ai loro fruitori un servizio che possa definirsi adeguato. Questo è il punto di partenza rispetto al quale non credo ci possa essere, per amor di verità, alcun tipo di differenze di veduta.
Altro punto, e questo invece mi interessa di più, ma proprio da un punto di vista giuridico: la legittimità del contributo che viene richiesto dai Consorzi di bonifica. Qui andrebbe fatta un’ulteriore digressione: c’è un tributo, il 630, il famigerato Tributo 630 che, lo dico da studioso di diritto tributario, ritengo essere assolutamente illegittimo e spiegherò il motivo.
Il Tributo 630 in particolare, un tributo, fra gli altri, che ha colpito pochi Comuni della nostra Regione (meno di una decina) in maniera generica per il sol fatto di rientrare in una determinata area geografica, è rubricato, secondo non quello che dico io, ma secondo la legge, come contributo.
Qui andrebbe fatto un ulteriore rinvio alle azioni che nella Facoltà di Giurisprudenza si apprendono al secondo anno sulla natura del contributo, sulla natura giuridica del contributo. Allora, come sappiamo tutti, i tributi, che è una definizione generale, si dividono a loro volta in imposte, tasse e contributi, diciamo che il contributo è l’ultima parte dei tributi intesi in senso generale.
Mentre quindi le imposte, per intenderci l’IRPEF, sono dei tributi a-causali (non c’è una causa, li devi pagare e basta, sono imposte per questo, sono imposte ai contribuenti), sono imposti ai cittadini per il sol fatto di essere cittadini (articoli nn. 23 e 53 della Costituzione, primo e secondo comma), le tasse, che hanno una cogenza inferiore rispetto alle imposte, necessitano di un servizio indivisibile, di cui il contribuente gode, motivo per cui è tenuto a pagarle (su tutte, la tassa più famosa è la TARI, la tassa sui rifiuti, io godo di un servizio, quello di raccolta e spazzamento del rifiuto, e pago la tassa).
Il contributo invece sconta in maniera proprio genetica la necessità che vi sia un beneficio individuale, cioè – non secondo Fabio Romito, ma secondo la Corte Costituzionale, l’ordinamento, le leggi dello Stato – i contributi necessitano di un vantaggio individuale per il contribuente che è assoggettato al pagamento di questo tributo. Va da sé che, in difetto del beneficio individuale, il contributo diviene di per sé illegittimo.
Questo è un punto di partenza di cui noi non possiamo assolutamente fare a meno, perché è il punto di partenza che la legge, che l’ordinamento ci impone di osservare, e non è che il Consiglio regionale esula dall’applicazione delle norme, tantomeno da principi e tantomeno da norme costituzionali (mi riferisco all’articolo 23 della Costituzione).
Prima ancora, quindi, di interrogarci su questi 10 milioni, che io credo essere un sacrificio che noi chiediamo ai cittadini pugliesi assolutamente inutile, perché se noi fossimo convinti in scienza e coscienza che con questi 10 milioni di euro risolveremmo i problemi dei Consorzi di bonifica, credo che nessuno di noi avrebbe difficoltà a esprimere il proprio parere favorevole. Il problema è un altro: questi 10 milioni di euro sono una goccia in un mare di debiti e di inefficienze, che saranno l’ennesimo sacrificio che noi chiederemo ai cittadini pugliesi, senza ricevere in cambio alcun tipo di beneficio. Quindi, rispetto a questo io vorrei ascoltare da parte della maggioranza semplicemente un intendimento, un’intenzione, una volontà, quella di riformare profondamente i Consorzi di bonifica, perché in Puglia abbiamo una mancanza d’acqua per i nostri agricoltori e per la nostra agricoltura che è tremenda, che è drammatica. Le nostre aziende agricole sono in ginocchio anche e soprattutto perché non riescono ad approvvigionarsi d’acqua.
Allora vien da ridere, vien da sorridere a pensare che l’ente che dovrebbe essere “preposto” anche, fra gli altri compiti, a questo nei fatti non assolva in maniera anche semplicemente accettabile a questo compito a cui istituzionalmente è preposto. Questo è il problema principale.
Per questo motivo, io voterò favorevolmente a questo emendamento e ci siamo già espressi in maniera contraria all’erogazione di questo contributo. Rispetto a questo spero che l’assessore, di cui ho grande stima, perché è una persona che ha dimostrato di essere professionale, di essere anche al di sopra delle parti, di voler affrontare i temi, voglia far chiarezza sul Tributo 630 in particolare che i Consorzi stanno chiedendo i cittadini, perché da tributarista le dico, assessore, che temo che tutte quelle cartelle, che non diverranno mai cartelle, ma tutti quegli avvisi di pagamento sconteranno da parte delle Commissioni tributarie un giudizio di illegittimità. Io sono convinto di questo.
Io, prima ancora che favorire ricorsi, contenziosi, dispendio di energie e di soldi da parte dei cittadini e dei Consorzi, che poi dovranno resistere in giudizio, quindi pagare dei consulenti, quindi contribuire ad aumentare il deficit che esiste in quegli enti, da politico, da amministratore di questa Regione proverei, con quella che si chiama moral suasion, quindi quello che dovrebbe suggerire a tutti il buonsenso, a eliminare alla radice questo problema. Anche perché non si risolve con un tributo illegittimo il problema che a monte hanno i Consorzi di bonifica.
Per questo ho deciso di intervenire in relazione a questo emendamento, perché se da un lato credo che i temi di cui ha parlato il collega Amati siano troppo importanti per essere collegati quasi con un sinallagma all’approvazione o meno di questo emendamento, non possiamo dire, da un lato, che abbiamo la necessità di sostenere 3.000 bimbi: collega, 30.000. Lei ha perfettamente ragione, questo è un dramma, è un tema importantissimo che va affrontato con grande serietà e con grande coscienza. Io quindi non me la sento di voler legare il destino di 3,000 bambini a quello dei Consorzi di bonifica, sono due cose totalmente distinte. So che non è questa la sua intenzione, né mi faccio interprete autentico del suo pensiero. Però io credo che voler sollecitare la discussione attraverso un emendamento su un tema che sta a cuore a tutti, quello dei Consorzi di bonifica, sia uno strumento politicamente efficace ma che non mi convince del tutto.
Anche per questo, assessore, io le chiedo di voler fare davvero chiarezza sul destino e anche sull’attualità dell’ente Consorzio di bonifica che credo stia facendo più di qualche atto che mi induce a riflessione.
Ora, credo che in quest’Aula noi dovremmo, che dobbiamo soppesare le nostre parole, perché quello che diciamo qui riverbera i suoi effetti all’esterno. Noi qui siamo dei legislatori, quindi io cerco di utilizzare le parole con meticolosità, e non mi azzardo a dire o a fare altre valutazioni, che pure servono.
Però, assessore, il mio auspicio, ripeto, è che si possa fare chiarezza in maniera univoca sul destino, che non può essere quello commissariale dei Consorzi di bonifica, su una riforma, che diventa improcrastinabile e necessaria, dei Consorzi di bonifica, e soprattutto sugli atti cogenti, che in questi giorni, in queste ore, nelle ultime settimane dai Consorzi di bonifica sono arrivati ai contribuenti, stanchi, che non possono vedersi recapitare dei balzelli inutili e, a mio parere, del tutto illegittimi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Ventola. Prego.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente.
Nella scorsa legislatura fu istituita una Commissione di inchiesta e di indagine sui Consorzi di bonifica, presieduta dalla nella scorsa legislatura evidentemente sì, fu istituita una Commissione d’inchiesta e di indagine sui Consorzi di bonifica presieduta dall’attuale assessore Gianni Stea. Alla fine dei lavori fu presentata una relazione e si ebbero diverse proposte su come poi agire. Una delle ipotesi era proprio quella di distinguere la bonifica dalla parte irrigua, separarle e trasferire la parte irrigua ad un altro soggetto che gestisce il sistema di depurazione e di acqua ad uso civile, in sede di Acquedotto Pugliese. Ci furono riflessioni molto attente e puntuali, con anche diverse interlocuzioni. Una delle cose che stopparono questo procedimento era proprio il costo che si sarebbe generato a carico degli agricoltori nel momento in cui avessero attinto dalla gestione Acquedotto Pugliese, che è un soggetto a tutti gli effetti di diritto privato, agisce come un privato, quindi già il costo dell’IVA sull’acqua avrebbe rappresentato un costo per gli agricoltori. Era una delle situazioni che poneva un freno rispetto a quell’ipotesi abbastanza spinta.
L’altra era: l’Acquedotto Pugliese continuerà a gestire il sistema irriguo pugliese ad uso civico? Questo perché erano gli anni in cui era in scadenza la concessione, quindi si doveva capire se si potesse continuare con quella gestione in house o addirittura prevedere una gara pubblica.
L’altra ipotesi era: è nelle condizioni Acquedotto Pugliese di fare questo? Lì ci fu una mediazione, perché si diceva che tutto sommato c’era un know-how interessante e anche il personale del Consorzio di bonifica dedito al sistema irriguo poteva essere assunto e quindi migrare nelle assunzioni del personale di Acquedotto Pugliese. Questo avrebbe ingenerato un aumento dei costi del personale di Acquedotto Pugliese, che nel suo Piano industriale non aveva previsto questo, tant’è che lo stesso, validato dall’AIPO, l’Autorità idrica, diventava base fondamentale per il sistema tariffario al quale noi pugliesi siamo tenuti a pagare quando ci arriva la bolletta dell’acqua a casa.
Ho sintetizzato (sicuramente avrò dimenticato qualcosa) i punti per i quali si decise di soprassedere e di approfondire questo tema. Nel corso della seduta di oggi affronteremo un emendamento che pone all’attenzione del Consiglio l’interrogativo cos’è il bene acqua, come deve essere gestito e cosa accadrà nei prossimi anni, quindi lo affronteremo più avanti.
Oggi cosa accade? Questa è la parte irrigua, poi c’è la parte della bonifica. Per la parte della bonifica abbiamo un Piano di classifica che risale al 2012, fatto dal Commissario Stanco, se non vado errato, che era un giudice della Corte dei Conti. Quel Piano di classifica determina oggi quel famoso Tributo 630, a cui faceva riferimento.
È vero, se vogliamo ottenere un applauso, andiamo dagli agricoltori, però in pubblica piazza, diciamo che i Consorzi non funzionano e prendiamo l’applauso. Dopodiché singolarmente, quando parli con gli agricoltori, sentono il bisogno di avere il Consorzio vicino, perché non c’è un’alternativa e perché comunque risolve il problema che comunque arriva l’acqua ed è un soggetto interlocutore nella gestione del sistema irriguo dell’Autorità di bacino che fa riferimento ed ha sede a Caserta, dove si siede e almeno può dire quanta acqua deve arrivare per l’uso irriguo e continua un confronto su quanta acqua deve andare all’Ilva, quanta acqua deve arrivare al sistema industriale, quanta acqua deve arrivare. Quindi, è un soggetto che oggi è abilitato a fare questo.
Si lamenta che sono poche le opere di bonifica. Personalmente le opere di bonifica, di pulizia dei canali e altre opere credo che una sana riforma dovrebbe tenerle fuori dal Tributo 630, ma se ne dovrebbe fare carico il soggetto pubblico, quindi o la Regione Puglia o lo Stato. Lo Stato lo fa attraverso finanziamenti spot. Quando viene realizzato un nuovo canale, non è che grava sulla tassazione diretta di un cittadino. La gestione poi dovrebbe gravare sulla gestione di rete. Ma i benefìci di una pulizia di un canale nel piano di classifica rientra in alcune abitazioni di alcune città, quindi sono poco percettibili dai cittadini. Ma obiettivamente dovrebbe essere un’opera di cui se ne fa carico tutta la collettività, perché il beneficio è di tutta la collettività.
Questo – ho voluto sintetizzare e sicuramente sono stato molto sommario nel mio intervento – deve aprire a noi tutti una riflessione molto seria nel prendere di petto questa situazione e porre un freno.
Io non voglio, anche qui, prendere l’applauso dei sostenitori dell’area a cui faccio riferimento politico, però ci sono state diverse occasioni in cui affrontare questa situazione, ma non è mai stata affrontata. Noi qui siamo legislatori, quindi la gestione attiene ad atti amministrativi e l’assessore ha detto: guardate che, se dal 1° gennaio deve continuare ad arrivare l’acqua nelle case agricole, nelle casse rurali e anche agli agricoltori, servono 10 milioni di euro. Per adesso, poi forse ne serviranno degli altri. Bene, quella è un’attività meramente gestionale. Oggi noi interveniamo per sostenere quella spesa. Se non sosteniamo quella spesa il 1° gennaio che succede? Non possiamo dire che non succede nulla, perché comunque ci saranno dei cittadini che dalla propria rete idrica e rurale rischiano di non ricevere acqua. Comunque, corriamo il rischio che alla nuova campagna agraria, che inizia di solito a marzo o ad aprile a seconda dei territori, non sappiamo cosa dare. Da legislatore non mi sento di gravare direttamente sulla Giunta e dire: sono fatti tuoi, fanne quello che vuoi, perché tanto io alla fine non c’entro più nulla. Pertanto, credo che questo emendamento, questo articolo vada sostenuto.
Poi ci sono operai, ci sono persone che lavorano o non lavorano. Anche qui – qui non prendo l’applauso – se ci sono delle situazioni che non funzionano, bisogna avere il coraggio di denunciarle, non generalizzare. Ci sono delle persone che non lavorano? Nome, cognome e si denunciano. Ma non è che per colpire chi non lavora, andiamo a colpire tutto il resto che invece lavora.
Ad oggi a me non risulta nessuno che abbia fatto un esposto-denuncia circostanziato, beccando persone che vanno solo in banca ad incassare lo stipendio, oppure che guardano dallo smartphone il conto corrente, se è arrivato lo stipendio o meno.
Quando ci saranno queste denunce, io sarò il primo ad applaudire. Ma noi non possiamo ogni volta generalizzare. Ad oggi non mi risulta questo. Errori? Sì, se dal 2003-2004, quando furono stoppate le benedette cartelle, all’epoca Presidente Fitto, nominò un commissario… 2005? No, no, no: il primo commissariamento fu fatto da Fitto nel 2003-2004, bloccando le cartelle. Doveva durare un anno o due anni… Perfetto.
Da quel momento in poi sono trascorsi 18 anni. Un commissariamento che doveva durare pochi mesi, o pochi anni è durato 18 anni. E per 18 anni questa Regione ha avuto un unico colore politico, con un’unica la politica che ha amministrato. C’era tutto il tempo per affrontare questo; invece, lo si affronta solo quando arriva il momento di apporre le risorse. Addirittura, nel 2010 questa Regione ha costituito pure l’ARIF, che è andato in concorrenza: pensate un po’, due enti che trattano anche la materia acqua, per cui ci sono territori che hanno i pozzi gestiti dall’ARIF e poi ci sono territori, magari nella stessa area geografica, con l’acqua gestita dai Consorzi di bonifica: anziché migliorato, l’abbiamo peggiorata, la situazione. Questo è il quadro in cui noi ci troviamo oggi ad affrontare questa questione.
Per cui, se l’assessore ci chiede questi 10 milioni di euro è perché servono a garantire il servizio. Altrimenti, sarebbe lui il primo a dire: guardate, vanno bene 8, vanno ben 7, possiamo anche evitarli.
Quella sottopone il consigliere, collega Amati, ci mancherebbe, è una legge istitutiva, che sta seguendo l’iter di approvazione. Questa legge ha già posto la Regione Puglia come l’unica al mondo ad occuparsi di una cosa del genere. Vivaddio, di fronte alla scienza quali saranno i risultati? Non lo sa nessuno. Lo sapremo attraverso questa sperimentazione.
La Regione Puglia deciderà, quando approverà la legge, di investire su questo progetto? Benissimo. Quanti soldi servono? Io vorrei un’analisi tecnica che dice: servono tot soldi. Rispetto a quella che è un’analisi tecnica che dice a noi legislatori che per funzionare servono tot soldi, vivaddio, dobbiamo tutti impegnarci a trovare quelle risorse, perché altrimenti non approviamo proprio la legge, Fabiano, se deve rimanere una legge senza copertura finanziaria preferirei non votarla.
Invece sarà proprio quello il momento in cui dire quante risorse servono e per quanti anni. Siamo nelle condizioni di dirlo oggi? Ieri ci siamo soffermati per l’ennesima volta per cercare di far quadrare bene i diversi emendamenti, anche oggi potremo con l’assessore Piemontese ragionare su quali risorse possiamo apporre. Ci interessa inserire il capitolo? Nemmeno questo, perché comunque c’è il capitolo delle leggi istitutive, che comunque c’è, poi bisognerà eventualmente rimpinguarlo o meno.
Credo quindi che le due cose vadano scisse dal mio punto di vista, capisco la “provocazione” (del resto l’ha anche detto il consigliere Amati) per cui dobbiamo portare avanti un carrozzone a fronte di una ricerca che può salvare vite umane, che, detta così, ci mancherebbe altro. Io dico però che, se è un carrozzone, dobbiamo avere la soluzione domani, allora saremo credibili nel dire che è un carrozzone per queste ragioni e per queste ragioni proponiamo questo, così da domani si chiude una saracinesca, ma contestualmente se ne apre un’altra.
Non facciamo come gli ospedali, perché con la logica del risparmio sono stati chiusi ospedali con la promessa di realizzarne altri, ma nel frattempo si sono ridotti i livelli essenziali assistenziali in alcuni territori.
Solo a mero titolo di esempio, lo faccio ricadente nella ASL BT, dove sono stati chiusi 4 ospedali negli ultimi 10 anni, a fronte di una realizzazione di un nuovo ospedale che ancora oggi non ha la copertura finanziaria, ma nel frattempo li abbiamo chiusi! Se quindi c’erano “n” posti letto, oggi ce ne sono molti di meno.
Noi non vogliamo appartenere a quella classe politica che chiude promettendo una soluzione, vorremmo la contestualità, e su questo è chiaro che diremo del nostro. Del resto, l’emendamento a cui ho fatto riferimento e di cui discuteremo più avanti ha tra i tre obiettivi ha anche l’obiettivo di affrontare questo tema.
Chiudo. Assessore, sicuramente è una situazione non facile, lo sappiamo, però abbiamo visto in una delle ultime audizioni le associazioni di categoria quasi accusarci del fatto che ci sia ancora il commissariamento. Eravamo insieme in Commissione, le diverse associazioni di categoria ci hanno detto “ridateci il Consorzio” certo pagati i debiti, ma è sempre il cittadino pugliese, che sia vestito da agricoltore o che sia vestito da professionista, alla fine sempre in quella tassazione va. Bene, credo che su quello ci dobbiamo concentrare a trovare la soluzione legittima, che faccia stare tutti tranquilli e metta nelle condizioni il Consorzio di agire, ma anche qui, e chiudo, dipende dalla mission che gli daremo. Non è che sono un carrozzone in Puglia e nelle altre parti d’Italia funzionano.
Anche in Puglia abbiamo l’esperienza dei due Consorzi del foggiano che funzionano, perché riescono ad avere un bilancio in attivo o quantomeno in pareggio e quindi noi abbiamo la percezione che funzionano perché hanno i bilanci in attivo. Andiamo ad analizzare quei bilanci. Ci sono le dighe che gestiscono, c’è l’acqua che arriva direttamente a casa. Tutti i consorziati pagano senza alcun tipo di problema. Ecco, quello è un modello. Non dobbiamo copiare da nessuno, da nessun’altra parte del territorio. Esiste quel modello, dovremmo esportarlo anche da noi, dandogli una missione probabilmente diversa, se il sistema irriguo assume un’altra visione, guardando al futuro.
Un’altra cosa che mi permetto. Credo che il commissariamento e la legge istitutiva dell’unico Consorzio da noi non votata nella legislazione precedente ha maturato tutta l’esperienza di negatività, perché i territori hanno bacini idrografici completamente diversi, caratteristiche completamente diverse e, se il territorio del tarantino ha delle caratteristiche diverse al territorio del nord barese, non possono rientrare a far parte di un unico bacino idrografico. Immaginarsi cosa significa fare un piano di classifica su tutto il territorio in maniera uniforme.
Invece, credo che ci debba essere un’attenzione molto più diretta, rispettando quelle che sono le peculiarità del territorio; ma in questo la tecnica e la scienza ci corrono in soccorso.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola. Ha chiesto di intervenire il Presidente Lopalco. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : LOPALCO.
Grazie. Sì, io molto brevemente vorrei esprimere un po’ il mio parere su questa discussione, ovviamente non entrando nello specifico del valore attuale dei Consorzi di bonifica, ma facendo una riflessione più ampia, anche per giustificare il fatto che io mi astengo dal dare il mio voto su questa materia. Perché? Perché non mi piace che temi così importanti vengano in qualche maniera posti sul tavolo come un per chi votate? Per Cristo o Barabba?
Non funziona così, cioè io in questo momento, come consigliere regionale, vengo posto di fronte a un dilemma di votare rispetto a due mancanze, a due mancanze sia politiche che amministrative: una mancanza, a quanto pare, perché vedo che è una roba piuttosto antica, del decidere sulla chiusura o sulla ristrutturazione di questi Consorzi che, a detta di tanti, non funzionino.
Altra mancanza è il fatto che io debba contrapporre e prendere, quindi, dei soldi dei contribuenti dal fondo ordinario e metterli in una materia che è sanità, perché? Perché in questo momento il collega Amati ha buttato lì una provocazione, legittima, sacrosanta, importante, dicendo: portiamo avanti questo progetto. Allora, la mia domanda è dal punto di vista sanitario e della ricerca sanitaria, perché questo progetto… Ed è qui l’altra mancanza: dove sta il processo di definizione delle priorità? Perché questo progetto è più importante di altri? Del resto, se io fossi arrivato prima del collega Amati avrei potuto dire: chiudiamo i Consorzi di bonifica e faccio un progetto di odontoiatria sociale. Manca nella nostra Regione. No, chiudiamo questi e facciamo un progetto per ampliare la vaccinazione antimeningococcica ad altre classi di età, perché di meningite si muore. Voglio vedere chi avrebbe votato i Consorzi di bonifica contro l’adolescente che muore di meningite. Avrei potuto utilizzare lo stesso artificio retorico per ampliare le fasce di vaccinazione antimeningite, che è un tema che è a me caro, perché le vaccinazioni su un tema a me caro. Però, non funziona così. La sanità non può funzionare così. Non possiamo allocare delle risorse soltanto sulla base di alcuni ragionamenti tecnici o politici, agendo alla fine su un discorso quasi ovvio per dire: cosa volete il carrozzone o i bambini sani? È ovvio che vincono i bambini sani. Non funziona così.
Io davvero spero che, nel momento in cui si decida di dare delle risorse aggiuntive alla sanità e alla ricerca sanitaria, risorse che non vengono coperte dai LEA, venga fatto in questa Regione un lavoro di prioritizzazione, un lavoro serio di prioritizzazione. Cosa è più costo-efficace, cosa serve di più. Noi abbiamo un’agenzia, che è l’ARES: perché l’ARES non mi fa questo esercizio? Perché noi non chiediamo all’ARES? ARES ha un’unità di HTA. Lo sapete? Health technology assessment. Quanti di voi hanno letto il report di Health technology assessment di ARES? Noi paghiamo un’unità operativa complessa in quell’Agenzia per fare questo lavoro, per fare il lavoro di prioritizzazione. Se noi avessimo questo lavoro in mano, il collega Amati non si troverebbe poi nell’imbarazzo di dire i bambini sani rispetto all’odontoiatria sociale. Direbbe: no, noi abbiamo una lista dell’ARES che mi dice che al primo posto questa è la cosa che funziona di più, e questa è la cosa più costo-efficace. Quindi, se ci sono 1 milione, 2 milioni, 10 milioni dal fondo regionale, li investiamo in questa azione, non nell’azione che è più simpatica a lui, a me o all’altro collega. Questo quindi è il mio invito, e questo è il motivo per cui io sicuramente mi astengo da questa votazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego. Grazie, Presidente Lopalco.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caroli. Io voglio, me lo permetta, non le sottraggo la parola, solo dirvi che abbiamo un bilancio con tantissimi articoli da esaminare. Vi prego di essere sintetici al punto da poter andare avanti, cioè di esprimere concetti importanti, come quelli che si stanno esprimendo qua dentro… Non è rivolto a lei, consigliere Caroli, lo sto dicendo per il futuro. Se dedichiamo ad ogni articolo tre ore di discussione, è difficilissimo che noi riusciamo oggi ad approvare il bilancio.
Invece, se riusciamo ad essere sintetici esprimendo gli stessi concetti, ma in maniera più breve faremmo un grande passo avanti. Grazie. Assolutamente, l’ho precisato, non ce l’ho con lei, l’ho detto prima apposta.
Speaker : CAROLI.
Sarò abbastanza veloce, sarò abbastanza sintetico.
Assessore, ritengo che lei in questo momento debba avere il coraggio di osare. Io mi sono documentato, e ho riscontrato e bene ha fatto il collega poc’anzi a specificare che qui non si parla di tributo, ma si parla di contribuzione, e lei, come ben sa, ogni anno viene deliberata l’aliquota di parametrazione che poi è prevista all’interno del Tributo 630.
Io mi riferisco nel caso di specie al Consorzio di Bonifica Arneo. Sono andato a riscontrare quello che è previsto all’interno di alcuni conti consuntivi. Ritengo che la situazione sia più che drammatica, motivo per cui faccio appello alle sue competenze, alla sua lungimiranza, alla sua serietà.
Nel 2018 noi avevamo un conto consuntivo, assessore, con un disavanzo di 40 milioni di euro. Io mi riferisco solo ad un Consorzio. Sicuramente bene ha fatto il collega, Presidente Ventola a specificare che sono dei Consorzi che funzionano. Ma qui ritengo che non ci siano più le condizioni e i tempi.
Va benissimo, sì, il tributo va pagato a fronte del corrispettivo di un’attività svolta, qui ci troviamo di fronte ad un buco che, per poter essere riempito, ha bisogno di ingentissimi stanziamenti da parte del Governo regionale. Questi 40 milioni, da una proiezione fatta, oggi dovrebbero assestarsi intorno ai 60 milioni di euro. Il solo Consorzio di Bonifica Arneo ha un disavanzo di 60 milioni di euro.
A fronte di questo (presumo che lei ne sia a conoscenza), ogni anno, a fronte del riparto del Piano e quindi per l’emissione del Tributo 630, io – su questo chiedo il suo apporto e la sua collaborazione – avrei necessità di sapere se, a fronte di questo Piano di riparto, considerata la situazione in cui il conto si viene a trovare, siamo in grado perlomeno di comprendere quelli che sono i corrispettivi di spesa a fronte dell’entrata? Perché qui non solo la situazione è quella che le ho rappresentato, ma a tutt’oggi si seguita comunque sia a portare avanti i Piani di riparto senza avere contezza alcuna di quella che è la spesa.
A titolo esemplificativo (non vorrei dilungarmi più di tanto), nel 2015 il tributo è stato pari a 5.500.000 euro, così come da delibera del Commissario n. 34 del 24 gennaio 2018, per l’anno 2020 è stato di 5.124.000, per l’anno successivo di 4.756.000 euro. Che a me risulti, assessore, tutti i corrispettivi di spesa a fronte di questi Piani non risulterebbero, e, se così non fosse, la prego di attenzionare la questione, e sappia che io le chiederò, per il suo tramite, di ricevere tutte le pezze d’appoggio che possano attestare le spese sostenute.
Se seguitiamo a non un incalzare, a non controllare e monitorare quello che viene fatto oggi dal Commissario, non faremo altro che ampliare quella falla, che ormai ha raggiunto – ripeto – oltre 60 milioni di euro e da cui difficilmente riusciremo a venir fuori.
Quindi – ripeto -, assessore, osi, prenda in mano la situazione. Rischiamo fra un paio d’anni di raggiungere 100 milioni di euro di disavanzo, a quel punto chi chiuderà questa falla? I 10 milioni che noi oggi stiamo trattando sono un nulla rispetto a solo quello che è il buco venutosi a creare in seguito alla gestione folle del Consorzio di bonifica Arneo. Allora, ripeto, si prenda una decisione forte, ma procrastinare questa situazione vorrà dire solamente amplificare in maniera impressionante quello che è un buco, di cui nessuno probabilmente ne era a conoscenza. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Adesso, esaurita la discussione, possiamo votare.
Però, prima l’Assessore. Sì, prego. Non la vedevo segnata, le chiedo scusa, assessore.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente. Allora, intanto ringrazio i colleghi per il garbo e le parole che hanno utilizzato, al di là del termine “carrozzoni”, che, sapete, vi ho già detto diverse volte non condivido perché sta alla conoscenza di tutto il percorso il tema di avere rispetto, come tutte le grandi comunità, di coloro i quali lavorano e fanno il loro dovere e di coloro i quali non sono nella stessa condizione.
Permettetemi di salutare e fare i complimenti al collega Amati per il premio che ha avuto, perché il premio a lui significa anche un riconoscimento a questo Consiglio regionale e a tutti quelli che hanno condiviso le sue battaglie. I temi posti oggi sono temi molto delicati, molto attenti. In passato qualcuno li ha trattati prendendosi quel coraggio che adesso richiamava il collega Caroli.
Io sui Consorzi di bonifica, rispetto a un anno fa, vi chiedo scusa dei tre mesi di ritardo sulla tabella di marcia che vi avevo dato. Lo faccio in Consiglio regionale in maniera molto puntuale, molto attenta. Vi chiedo scusa perché il commissariamento dei Consorzi commissariati non è stato in grado, per diverse vicende, e poi sono pronto a venire in Commissione con la struttura commissariale, con gli uffici dell’Assessorato, i miei e quelli delle risorse idriche, per fare un punto e dare tutti gli atti necessari a fare le valutazioni di merito.
Per andare al Consorzio unico, come vi avevo detto e come speravo di fare entro il 1° ottobre, ecco perché mi scuso dei tre mesi di ritardo, vi chiederò tre mesi, ecco perché la posta in bilancio, perché dal 1° aprile, prendendo il coraggio a due mani, farò delle scelte, che comunicherò al Presidente e alla Giunta, comunicherò ai sindacati e alle organizzazioni di categoria, che sanno molto bene quello che è il lavoro che si è prodotto quest’anno, perché per andare al Consorzio unico e chiarire definitivamente le partite debitorie e creditorie andavano emessi i ruoli, adesso gli avvisi, poi i ruoli di pagamento a tutto il 2021, perché il combinato disposto… No, quattro anni. Quattro anni. Ho le bollette. D’altronde, i cittadini come chiamano voi così chiamano me. Ancora ieri ho detto, perché ne sono convinto, che non sospenderò alcun ruolo, perché sospendere i ruoli è diseducativo, perché chi ha fomentato per quegli applausi da piazza e anche in qualche Consiglio comunale non ha spiegato la norma, non ha spiegato del piano di bonifica, non ha richiamato alla responsabilità quei Comuni che parlano oggi, ma ieri nel piano di classifica non hanno proferito parola… Andate a vedere i verbali. È paradossale che addirittura abbiamo avuto proteste di Comuni che non si erano accorti che non stavano neanche nei piani di classifica.
Allora, per un fatto di verità, per un dato di verità io accolgo quello che il collega Perrini richiamava, un confronto entro la fine di gennaio, per non aspettare il 31 marzo, così ci diamo delle date. Vi ho chiesto scusa per i tre mesi, vi chiedo tre mesi, nei quali il Consiglio regionale, con le sue articolazioni, potrà toccare con mano quello che è il piano industriale che abbiamo preparato, dal quale si evince che le condotte perdono fino all’82 per cento di acqua e che non ci può essere sostenibilità vera se perdiamo l’82 per cento di acqua. Non c’è sostenibilità vera se, a differenza del Gargano e della Capitanata, si continua a dire: non pagate. Del resto, quello a cui ha accennato il consigliere Casili, e vi posso dare i video arrivati da cittadini che hanno visto i territori non allagati perché lì sono state fatte delle opere, certo non dappertutto, certo non per tutti i Consorzi, certo non per tutti i canali, ma agli 89 chilometri fatti a dicembre 2021 se ne aggiungono tanti altri fatti quest’anno, ma tenete conto che, come abbiamo risposto alla Corte dei conti, il finanziamento da 22-20 milioni di euro quest’anno è sceso a 12,8 milioni, l’anno che stiamo chiudendo, perché stiamo riducendo il finanziamento sapendo che ci sono partite per le quali sicuramente – sono state richiamate qui quelle dei lavoratori – l’atto di gestione io non lo richiamo qui perché c’è una forte interlocuzione con gli uffici che controllano il procedimento, quindi tutti gli atti propedeutici. Quel controllo sta determinando il fatto di rispondere compiutamente: se viene applicato il diritto di precedenza è una questione, è una tipologia di contratto; se invece dobbiamo fare evidenza pubblica, e in questo il Commissario è nella sua funzione, ad evitare un rimpallo che non serve perché la Regione si è già espressa, talché le figure infungibili, cioè quelle per far funzionare i Consorzi vanno prese e vanno tenute nell’organico per dare quel servizio. Mi dispiace aver ascoltato per l’ennesima volta che non viene sottolineato perché quest’anno l’aumento dell’energia elettrica ha fatto chiudere i pozzi privati e ha fatto ripiegare sui Consorzi e sull’ARIF l’emungimento di acqua.
Anche quel piano industriale dice che l’acqua deve essere pagata a tariffa, l’acqua non può essere a prezzo politico: parleremo anche di questo quindi nei prossimi due mesi, perché quando si dice “dateci i Consorzi in autogoverno” ci viene detto “senza debitoria”. Quindi, non basta il fondo svalutazione crediti, non basta la falcidia dei 60 milioni che abbiamo operato; si chiede di prendere i Consorzi, chiavi in mano, con il pieno di benzina e la macchina nuova, con un’assicurazione almeno a tre anni, che non succeda nulla.
Non voglio banalizzare e fare l’estremista, ma dobbiamo ragionare compiutamente, come avete fatto voi, quindi in termini molto chiari. Il Presidente ci dice di darci un tempo. Questa storia ha bisogno di chiarire tutta una serie di aspetti, perché in Giunta è già andato il primo piano di bonifica. Stanno andando tutti gli altri piani di bonifica, senza i quali non sarà possibile fare i piani di classifica. Le comunità saranno sfidate a sedersi, chi vorrà farlo, intorno a un tavolo con le agricole e col partenariato per determinare i nuovi piani di classifica. Da lì infatti discende tutto il resto. Andare in un Consiglio comunale, in un’assemblea a dire “chiedete all’assessore – come ho letto stamattina – la sospensione”, sospendere un ruolo oggi, che è solo avviso, e non portarlo in una discussione definitiva su chi deve fare cosa, chi mette cosa, e non avere una riforma organica.
Dopodiché vi ho detto l’anno scorso e vi ripeto quest’anno che dal mio punto di vista non c’è un pacchetto chiuso, perché chi vuole cimentarsi... autogoverno che significa? È una parola che dice tutto e non dice nulla, solo perché si deve nominare il gruppo di comando a determinate percentuali e condizioni di chi rappresenta chi.
Non mi spaventa la cosa, come non mi spaventa venire in Commissione e portarvi le risultanze del lavoro con Cassa depositi e prestiti e con Invitalia, perché, siccome non abbiamo capacità di progettare grandi opere, perché poi il Governo ci dice “domani mandami il progetto esecutivo che te lo finanzio”, perché in Italia funziona così, mica c’è un Fondo di rotazione da cui si fanno i progetti per fare pianificazione e programmazione, è svanito tutto nel nulla, aspettiamo ancora di rimodulare i soldi del Patto per la Puglia, per trovare quel range di risorse che ci faccia fare opere di sistema.
Nell’ambito di tutto ciò, entro fine gennaio avrete da me la relazione sui due incontri, per provare a fare, chiavi in mano, opere che nel futuro dei Consorzi... oggi abbiamo la legge n. 1 del 2017 che ci porta al Consorzio unico dei Consorzi commissariati, il Consiglio regionale, nella sua potestà legislativa, vuole determinare invece due territori diversi, vuole fare altro? Lo discuteremo qui, prima in Commissione, poi in Consiglio, con un adeguamento della norma ai tempi ma soprattutto alla possibilità di dare opportunità, e arriveremo a gennaio che in Giunta avrò portato già la delibera sulle reti rurali, perché la indisponibilità c’era fino a 10 mesi fa, quando la richiamai a dicembre scorso e fui preso per uno che non raccontava la verità, invece oggi le condotte delle reti rurali, che danno acqua abitazioni come agli allevamenti che hanno bisogno della certificazione, avranno l’attenzione di Acquedotto Pugliese, ma abbiamo anche pezzi di comunità intorno alla provincia di Lecce che furono richiamati appena due Consigli fa.
Io ho presentato la posta nell’articolato, per la serietà che si deve a chi lavora con serietà e rispetto, perché abbiamo i Consorzi sul territorio, abbiamo esperienze positive in Puglia, gestiscono diversamente, hanno le dighe, hanno gente consorziata che paga il tributo, con la storia da oltre 25 anni, al di là del periodo Fitto, Distaso, Vendola. Abbiamo indotto il 70 o 75 per cento di persone a non pagare e magari a non preoccuparci dei piani di classifica. Rispetto a tutto ciò, e chiudo perché avremo modo di rispondere ancora puntualmente rispetto agli altri temi che sono stati richiamati, non quelli di carattere generale, ma quelli puntuali, noi stiamo notificando tutto il pregresso perché si possa tirare una linea debitoria e creditoria. Faremo un ragionamento insieme.
Io prendo impegno col Consiglio regionale che entro il 31 marzo, al di là delle decisioni che vorranno assumere Commissione e Consiglio, io entro fine marzo, rispetto a tutto questo lavoro e alla puntuale ricognizione di debitoria e creditoria, porterò a voi e poi alla Giunta una delibera che metta la parola fine a questo stato, cioè Consorzio unico e opportunità di discussione sulla novità, che potrà essere modificata adeguando la stessa legge, perché questo serve alla Puglia. Questo serve per parlare seriamente di PNRR e di chi fa cosa nell’ambito del lavoro che i Consorzi stanno facendo con Acquedotto Pugliese sul riuso.
Oggi c’è il Consiglio regionale. Avrei incontrato il commissario dell’EIPLI, ma lo farò nelle prossime ore perché finalmente stiamo sbloccando la diga Pappadai, storia che il collega Amati ha richiamato tante volte e sulla quale ci siamo impegnati a portare avanti un ragionamento. Poi, complessivamente all’interno nostro, con il Governo, con tutti i soggetti, dobbiamo discutere di quello che è l’utilizzo delle acque depurate e quindi del riuso, del fatto che abbiamo a Taranto ArcelorMittal che continua a prendere acqua per lo scopo umano anziché il riuso del Gennarini. Anche questa storia richiamata ha fatto pagare pesantemente a me e ad Amati gli attacchi di qualcuno.
Oggettivamente e obiettivamente ho voluto rappresentarvi molto velocemente il tema del ritardo dei tre mesi perché, purtroppo, non aver notificato anno per anno… Ogni anno va visto chi sono i proprietari, se le proprietà dal punto di vista dell’agenzia del catasto, quindi Agenzia delle entrate e Agenzia del territorio per la precisione, sono aggiornate per notificare alle persone che sono titolate rispetto a quel bene che rientra nel piano di classifica, e da questo punto di vista, quindi, la valutazione di questi aspetti mi ha portato a presentare questa posta, che non è quella per l’intero anno, che mi mette nella condizione di chiedervi il voto favorevole perché abbiamo bisogno di chiudere questa partita e di essere, io mi auguro, il Consiglio regionale, l’XI Legislatura che mette la parola fine a un periodo di commissariamento e guarda al futuro nell’ambito di quello che è il sistema innovato e rinnovato. Poi, sarò pronto ad accogliere ogni tipo di approfondimento e, soprattutto, qualsiasi suggerimento utile a fare il bene della Puglia e dei territori.
Speaker : PRESIDENTE.
Vicepresidente, abbiamo bisogno adesso di fare il punto sulle due questioni. Allora, l’assessore ha chiesto il voto favorevole sull’articolo al di là dell’emendamento. C’è, però, l’emendamento, sul quale si è pronunciato precedentemente, però evidentemente bisogna fare un subemendamento, in quanto questo emendamento è sostitutivo. Bisogna fare un subemendamento con la copertura finanziaria, se c’è l’accordo.
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Io faccio una premessa. Non c’è dubbio che ognuno di noi, tra una cosa e l’altra, sceglie la profilazione genomica. Io non vi ho posto questa domanda. Non vi ho chiesto: Gesù o Barabba? Io ho approfittato, noi abbiamo approfittato del bilancio. Cos’è il bilancio? Il bilancio è il momento in cui si fa l’allocazione. Che cos’è l’allocazione? L’allocazione è una cosa semplice, semplice: è una ripartizione di risorse scarse fra usi alternativi. Abbiamo approfittato di questa occasione e vi abbiamo detto: guardate che quei soldi sono soldi, secondo noi, buttati. È già depositata una proposta di legge in questa materia, ha una dotazione finanziaria di 500.000 euro, si potrebbero fare 3.000 sequenziamenti, come progetto di ricerca. Ora l’assessore è intervenuto e ha detto: guardate, noi siamo disponibili ad ampliarla. Non ho nessun dubbio. Pur senza emendamento in questa sede, io non ho alcun dubbio che l’assessore al bilancio garantirà la provvista per ampliare il progetto di ricerca a più di 3.000 bambini. Non ho bisogno che si scriva in una legge, non abbiamo questo bisogno. Noi però vi stiamo ponendo un altro problema: noi vi stiamo ponendo il problema di un fatto, cioè 10 milioni di spesa corrente, non i canali, e sull’articolo 19.
Ieri ho fatto i complimenti all’assessore alla tutela del suolo per quella norma: ci sono 6 milioni, lì. Se invece di 6 milioni ci fossero stati 16 milioni, cioè questi 10, non mi sarebbe mai venuto in mente di dire: togliete i 10 dai canali e li spostate a quest’altra cosa, perché lì funzionerebbe il ragionamento che ha proposto il collega Lopalco. Quella è una scelta di allocazione tra usi alternativi a fronte di risorse scarse.
Il problema qui è un altro, colleghi: che quel denaro è spesa corrente, non so se avete fatto questa indagine, spese di funzionamento per buchi di quella struttura che non riesce a colmare, perché quella struttura, purtroppo, ha un apparato organizzativo su cui c’è stato un grande impegno dei commissari. I commissari però non possono andare oltre quel risparmio, lo hanno anche detto nella Commissione d’inchiesta che ha evocato il collega Ventola. Quei soldi quindi sono buttati se non c’è un momento in cui non si dice “basta”. Ecco perché è stato proposto l’emendamento.
Noi quindi voteremo a favore dell’emendamento. Un’ultima riflessione e poi chiudo. Il collega Lopalco è intervenuto dicendo una cosa condivisibile. Ha spiegato – collega Lopalco, mi perdonerà se faccio il riassunto, ma è per dare sequenza a quello che sto per dire –: “guardate, io ho bisogno sempre che ci sia un atto di programmazione all’interno del quale si definiscano le priorità”. Sottoscrivo, è così. Però chiedo al collega Lopalco: c’era la lista di priorità per la SMA? No, non c’era. E questo Consiglio ha deciso di agire, tant’è che oggi tre bimbi con diagnosi precoce, la prima, è commovente vedere il video, sta per camminare – SMA 1 –: i medici lo dicono con molta circospezione perché anche loro vorrebbero che funzionasse così. Questa bimba sta per camminare, SMA 1, impossibile. Questa bimba sta per camminare per via di questo Consiglio regionale, che senza la priorità ha detto: noi lo approviamo. Sono tre bimbi con SMA che sono in una condizione di normalità, in questo momento, una cosa pazzesca, incredibile! C’era la lista di priorità per le lisosomiali, no, non c’era, questo Consiglio l’ha colmata, c’era la lista di priorità per il sequenziamento dell’esoma, no, non c’era, questo Consiglio l’ha colmata, c’era la lista di priorità per i test genetici BRCA 1 e BRCA 2, no, non c’era, questo Consiglio l’ha colmata, e ora, mentre stiamo parlando, mi scrive una signora “ciao, volevo comunicarti con enorme piacere che mia nipote, mutata sana BRCA 2, è riuscita finalmente ad avere la sezione D 99. Non è stato semplice, perché ci rimbalzavano da una parte all’altra” (poi ne parleremo su un emendamento che è stato presentato da alcuni colleghi), “comunque ne siamo venuti a capo, è il medico curante che deve farlo”. Io: “il tuo messaggio mi commuove”, e le: “scusa se sono stata pesante”, e io ho detto: “no, sei stata di ispirazione”, cioè a questo Consiglio regionale chissà quante persone possono dire una cosa del genere.
Non c’erano tutte queste cose, e nell’ultimo Consiglio regionale non c’era una cosa che sta nei LEA, la verifica sulla vista dei bambini, e questo Consiglio regionale all’unanimità ha detto “qui si fa punto e basta”.
Chiedo dunque al collega Lopalco, lo chiedo anche perché lui è stato Assessore per più di due anni, di fare questa lista di priorità all’ARES chi glielo deve dire? Glielo dobbiamo dire noi. Se fate un emendamento, io lo sottoscrivo e dico “facessero la lista di priorità”, ma chi glielo deve dire?
Ieri l’assessore Palese ha attaccato pesantemente (non so se ve ne siete accorti) la struttura burocratica, per ragioni legate a maglia, ha detto “noi non comandiamo niente” (mi corregga se sbaglio) “noi non decidiamo niente, anche se siamo gli eletti dal popolo, nominati dagli eletti dal popolo”, l’ha detto l’assessore Palese.
Fatemi capire quindi chi deve dire di fare questa lista di priorità, perché, collega Lopalco, io mi adeguo alla lista di priorità, purché ci sia una lista di priorità, ma, se non c’è, non è che non debba raccogliere io, come tutti voi che l’avete fatto, le lacrime di dolore delle persone che hanno questi problemi, lo dobbiamo fare.
Dobbiamo interpretare noi le lacrime delle persone, è scritto in un passo fondamentale di Francesco De Santis. Ad un certo punto Francesco De Santis nella storia della letteratura, collega Lopalco, dice “mi interessano le lacrime delle cose, non le vostre lacrime”. Che significava, collega Lopalco? Mi interessa quanto le cose lacrimano, e se noi siamo rappresentanti del popolo, dobbiamo andare a caccia delle lacrime. Come si fa? Immedesimandosi. Se non c’è una lista di priorità, vi chiedo a chi devo chiedere di farla.
Sono contento che la nostra proposta di legge, sottoscritta peraltro anche da colleghi di tutti i Gruppi… Stavo per dire minoranza, ma ho come una crisi di identità in quest’ultimo periodo, perché c’è chi ci sballotta da una parte all’altra. Quindi, ho un momento di crisi di identità. Quindi, sottoscritta da tutti i Gruppi politici…
Però non ho nessuna crisi di identità sulle cose concrete, sulle lacrime delle cose… Lì non ne ho nessuna, perché a quel proposito io e noi ci piazziamo sempre nel posto in cui si risolvono i problemi. Come lo chiamate voi, governo? Siamo del governo. Come lo chiamate voi, opposizione? Siamo dell’opposizione. Fate voi. Sull’etichetta fate voi!
Siccome abbiamo sottoscritto tutti quanti questo progetto di legge, sono sicuro che il Consiglio regionale lo approverà, però una cosa importante. Questa lista di priorità è indispensabile anche per poter allocare meglio le risorse e naturalmente è chiarissimo il nostro giudizio sui Consorzi di bonifica. È un giudizio totalmente insufficiente. Assessore, lo so che su questo c’è un punto di frizione dialettico tra noi, ma sono dei “carrozzoni”. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati. Quindi è intervenuto per dichiarazione di voto favorevole, ovviamente, sull’emendamento.
Consigliere Caroli, per dichiarazione di voto del Gruppo? È già intervenuto una volta… Ah, non era. Okay.
Quindi, non ci sono subemendamenti a questo emendamento. Procediamo al voto.
Consigliere Leoci, prego.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente. Ho deciso di intervenire alla fine perché credo che questa sia l’Assise più importante. Anche alla fine dell’anno stiamo per approvare un atto importantissimo. Dopo aver ascoltato il consigliere Amati, mi sento naturalmente toccato, perché in questi due anni di esperienza ho notato continuamente che sembra che tutti gli altri consiglieri di questo Consiglio regionale non abbiano a cuore o non ascoltino le esigenze dei cittadini.
Io credo che la politica è anche un compromesso, non lo possiamo nascondere, e credo che, nella figura di ognuno di noi, chi ha fatto politica anche in passato l’abbia portato a essere quello che è oggi, e deve prendere contezza anche di questo, indipendentemente dalle scelte politiche che si fanno, se si vuole essere in maggioranza o in opposizione. Io sono stato eletto in questo Governo e ho deciso di stare in maggioranza, valutando anche ogni decisione che ho intrapreso, assumendomi le mie responsabilità, e oggi parlare di salute e di altri diritti, o di come funzionano i Consorzi di bonifica, va a confondere quello che, effettivamente, tecnicamente gli uffici e il mondo politico fanno. Perché se dovessimo stabilire quale sia il diritto più importante, a tutti ci verrebbe da mettere un punto interrogativo. Un po’ ce l’ha insegnato anche la pandemia, che in un momento di emergenza ha visto diritto alla salute, diritto alla libertà, diritto allo studio, e si è avuta una difficoltà assurda a trovare una soluzione concreta in quel momento emergenziale.
In questo modo voglio far capire ai cittadini che ci seguono che qui non c’è gente che non riceve messaggi, che non riceve critiche su quello che non funziona, a volte, nel mondo burocratico e politico. Siamo tutti politici e raccogliamo le istanze territoriali. Non voglio togliere niente a nessuno. Ma proprio per questo motivo non credo che sia il momento opportuno di presentare questo emendamento da parte del consigliere Amati in questo contesto, un po’ ribadendo quello che ha detto anche il professore Lopalco, che al tempo stesso è stato richiamato anche per il suo operato. Ma se dovessimo ragionare in maniera tale ogni volta, andare a sindacare ogni attività che facciamo, anche la stessa fase in cui ieri abbiamo votato degli emendamenti, abbiamo lavorato insieme e ci siamo accordati per capire come allocare le somme non per interessi personali di ognuno di noi, ma per dare delle risposte concrete al territorio, pertanto non ci possiamo concentrare soltanto su un diritto, perché la macchina burocratica deve funzionare, deve funzionare il turismo, deve funzionare la cultura, come abbiamo sempre detto.
Io, pertanto, voterò contrario a questo emendamento, perché ritengo che non sia il momento opportuno. Forse si doveva lavorare prima. Se devo parlare per la mia esperienza, e sono due anni, ma non voglio guardare al passato, voglio andare avanti e voglio cercare di programmare e lavorare insieme a tutti i colleghi per il futuro di questa Regione, per dare una risposta importante.
Al tempo stesso, con tutto l’estremo rispetto per l’assessore Pentassuglia, dal primo giorno – è stata una mia richiesta andare da lui, raggiungerlo nell’ufficio – gli ho parlato di quelle che sono le cartelle che arrivano ai nostri cittadini.
Io rappresento un territorio che attualmente sta soffrendo tantissimo: sta soffrendo per la Xylella, sta soffrendo per altre tematiche importanti, quali la sanità e altro ancora. Ma non ho avuto una scelleratezza di onnipotenza all’inizio della mia legislatura, non dando ascolto a ciò che mi diceva l’assessore del suo lavoro, di quello che stava programmando per la riforma.
Va bene, gli ho dato fiducia. Gli ho dato fiducia, e ho atteso, in questi due anni, non esprimendo un voto contrario a quella che è la realtà dei Consorzi di bonifica. Apprezzo moltissimo le scuse che oggi porge all’assessore. Però, glielo dico con tutto il cuore, assessore: avrà un voto contrario sull’articolo 28, solo perché come tutti noialtri rappresentiamo i cittadini. Non voglio togliere niente a nessuno. Non sto dicendo che in questo modo gli altri non rappresentano i propri cittadini; io ho aspettato, sono venuto più volte da lei, le ho chiesto un confronto e ho apprezzato il suo impegno, che naturalmente non dipende da lei, questa è una situazione che va avanti da anni, e per la quale so che anche lei e il consigliere Amati vi siete impegnati in passato affinché questa riforma approdasse in Consiglio regionale.
Ma oggi io devo ascoltare i miei cittadini. Sarò il primo a venire a stringerle la mano, a chiederle scusa e ad impegnarmi a votare il prossimo articolo, nel prossimo bilancio per attingere dal capitolo. Le dico solo questo: ripeto, non è un affronto a lei, ma soltanto una risposta che rappresenta il mio territorio, che vive la difficoltà economico-sociale, la Xylella, il rincaro dei prezzi e tutto quello che sta accadendo in questo periodo, dove obblighiamo anche ad effettuare le buone pratiche, ma la benzina costa tanto, il gasolio costa tanto, non ce la fanno, c’è un allarme.
Con questo mio voto io voglio portare all’attenzione di questo Consiglio il mio territorio, la Provincia di Brindisi, che mi onoro di rappresentare insieme agli altri colleghi, e non voglio che davanti a queste telecamere passi il messaggio che io non mi interesso della mia Provincia, perché io ho un cuore, ho una dignità e rispetto chiunque, ma quando si usa lo strumento politico, come è giusto, lo si deve fare anche rispettando gli altri, rispettando tutti, indipendentemente dall’appartenenza politica e anche dall’esperienza.
Io posso apprendere insegnamento da chiunque di voi, ma voglio essere cosciente del mio voto oggi qui e rispettare il territorio. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Leoci.
Informo il Consiglio che è arrivato un subemendamento all’emendamento 1.1. Il subemendamento apre così: “al comma 1, sostituire il n.10 con il n. 1, vale a dire 10 milioni diventano 1 milione”.
Questo però parte come emendamento sostitutivo, tutto l’emendamento sull’articolo 28 parte come emendamento sostitutivo. Invece questo emendamento, così come emendato, diventa 28-bis, diventa un articolo aggiuntivo, in maniera tale che così abbiamo anche un’articolazione normativa più pulita, più ordinata.
Per capirci nella sostanza, il 28 rimane Consorzi di bonifica, poi c’è un 28-bis che diventa di 1.000.000 sul genoma. È chiaro per tutti? 9 sull’articolo 28 per i Consorzi, 1 sull’emendamento sul genoma.
Adesso votiamo prima di tutto il subemendamento all’emendamento, il 28.
Sì, e correggiamo anche il sostitutivo.
Dobbiamo fare un subemendamento al 28, in cui i 10 milioni diventano 9… Lo dobbiamo subemendare. Ci vuole il subemendamento.
Allora, sia messo a verbale che stiamo intervenendo sull’articolo 28 per sostituire la parola “10”, che sta al terzo rigo dell’articolo 28, con la parola “9” milioni.
Quindi votiamo in questo modo l’articolo 28.
Presidente Metallo, ha chiesto di intervenire? Prego.
Speaker : METALLO.
Telegrafico, Presidente. Telegrafico. Io, sulla questione posta dal Presidente Amati, esprimo chiaramente tutto l’apprezzamento. È un percorso che abbiamo avuto il piacere… Fabiano ci ha portati anche su questo percorso e abbiamo sottoscritto anche le varie proposte di legge. Dall’altro punto di vista, quello che…
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Metallo, le chiedo, per cortesia, di alzare la voce perché è difficile.
Speaker : METALLO.
Mi abbasso un attimo. Chiedo scusa se rimango seduto. Solo per facilità. Forse così si sente meglio. Dicevo, quello che ci ha sottoposto il Presidente Amati ha il nostro pieno appoggio, tant’è che è un percorso che stiamo facendo. Fabiano ci ha portati anche su questo percorso. Dall’altro punto di vista, il collega Lopalco poneva un problema, secondo me, molto serio.
È vero, è verissimo che Fabiano ci fa ragionare sul fatto che tre bambini hanno avuto una cura e alcuni di questi possono anche camminare, cosa che non ci aspettavamo. Dall’altro punto di vista, quando, come Fabiano diceva, si allocano le risorse, devi pensare anche all’impatto che esse hanno, cioè nel senso se quelle risorse possono aiutare più persone in altre priorità.
Però ritorno a quello che dice Fabiano. Lui dice che queste priorità non ci sono e allora io comunque questa lotta la faccio e, se posso aiutare qualcuno, l’aiuto, ed è giusto, altrimenti ci sarebbe immobilismo. Altrimenti queste cose non le avremmo raggiunte.
Il mio voto di astensione… Filippo, non so se è un voto del Gruppo… Quindi, posso fare una dichiarazione a nome del Gruppo. Il mio voto di astensione è sull’emendamento, perché io non penso… Qui siamo persone che hanno tanto tempo su questo bilancio, sulle somme, sui capitoli e sul resto. Allora, se servivano 10 milioni di euro per i Consorzi, si vede che servivano 10 milioni di euro. Adesso scendere a 9 milioni per me non ha senso. Allora, o si trova 1 milione di euro successivamente… Voi siete contrari? Va bene. Il voto passa contrario. Io mi stavo astenendo. Raffaele, perdonami, però… Okay. Però, da questo punto di vista, se servivano 10 milioni, servivano 10 milioni. Arrivare qui a dire: da 10 milioni scendo a 9, te ne do 1, te ne do mezzo, per quello che mi riguarda non è un modo. Possiamo dire a Fabiano: okay, Fabiano, siamo d’accordo, ma i 10 milioni di euro servono, ci impegniamo tutti, togliamoli da qualche altra parte e troviamo il milione di euro. Però, io non penso si possa agire in questo modo. Non mi sento di votare adesso una norma. Assessore Pentassuglia, conoscendoti anche nella quantificazione delle cose, se hai messo 10 milioni, quei 10 milioni servono. Dovresti trovare un altro milione successivamente in assestamento o in altro modo.
Io mi sento, rappresentando anche il Gruppo, di votare in maniera contraria allo spostamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Vicepresidente.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Io comprendo il consigliere Metallo. Se questa è una questione politica e la vogliamo aprire adesso, io ci sto. Sì, Donato. Siccome Donato Pentassuglia anche per carattere – lo conosco da sette anni, lo conoscevo anche prima militando nello stesso partito – non è uno che a cuor leggero viene e ti dice: guarda che con ogni probabilità noi riusciamo ad arrivare al prossimo assestamento e che forse, siccome il tema che è stato posto merita un’attenzione… A prescindere dalle dinamiche politiche, così come abbiamo fatto in Commissione su quello che aveva detto Antonio: non è che sulle liste d’attesa non avessero bisogno di sostegno. Tutto si può rivedere. Siccome ne abbiamo discusso, abbiamo detto che siamo nelle condizioni di garantire oggi il lavoro ai Consorzi di bonifica. Lui dovrà un po’ più accelerare il percorso di cui ha parlato prima nel merito, ma in questo modo, visto che pare ci sia una convergenza, al netto del giusto ragionamento sulle priorità, che ha fatto il collega, professor Lopalco, ora, se noi andiamo su questa impostazione e diciamo che riusciamo a garantire i Consorzi di bonifica con 9 milioni di euro, per quanto il collega Amati non lo condivida, ma siamo nelle condizioni di aggiungere un 28-bis con la profilazione genomica, io non credo che su questo dobbiamo avere una spaccatura politica dal mio partito e dal partito di Donato Pentassuglia, fino ad oggi.
Per tale ragione il parere del Governo è favorevole. Noi chiediamo di votare 9 milioni di euro per i Consorzi di bonifica e un milione di euro per il genoma.
Speaker : PRESIDENTE.
D’altra parte, secondo la Costituzione nostra, compromissoria, tra due interessi ugualmente meritevoli di tutela, bisogna cercare anche una mediazione.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Sì, grazie, sarò sinteticissimo.
Io voterò favorevolmente il subemendamento. Prego tutti, è una preghiera, perché conosco tutti i miei colleghi, e sono certo che intimamente tutti quanti tengono a questo tema, quindi mi sembra neppure un compromesso, non lo chiamerei compromesso, questo, perché è il termine forse meno appropriato, ma è quello che mi è venuto prima, che possa in qualche maniera nemmeno soddisfare tutti, ma sicuramente è un inizio per andare in una direzione più decisa rispetto al problema che ha posto il Presidente Amati. Allo stesso tempo, l’assessore Pentassuglia che ha chiesto tre mesi per dare una risposta strutturale su quel tema, credo che le due cose si incontrino a metà strada, e credo che sia la cosa migliore.
È ovvio che io non ho voglia, lo dico già da oggi, e probabilmente avrei votato con il Presidente Amati, certamente di votare fino alla fine di questa legislatura questi 10 milioni ai Consorzi di bonifica. Sia chiaro questo, si trovasse una soluzione strutturale, perché non ne ho alcuna voglia, lo dico anticipatamente così mi impegno da oggi e non sono abituato a cambiare pensiero, se non nel caso in cui dovesse succedere un miracolo, ma non credo, mi impegno già da oggi. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Caroli, un’altra volta no. Per dichiarazione di voto è già intervenuto. Sul subemendamento, quindi? Prego, consigliere Caroli.
Speaker : CAROLI.
Dopo aver assistito a questo spettacolo di contorsionismo politico, le faccio i complimenti, Vicepresidente. Vorrei rivolgervi un attimo all’assessore.
Questa è l’ultima apertura di credito che lei ha, ci siamo confrontati, lo sa, la situazione è quella che è, seguitare a utilizzare... parlavamo di 10 milioni, lo ha ribadito più volte il presidente Amato, sono 9 milioni di spesa corrente che distogliamo da altre attività per seguitare a utilizzarlo per questa necessità. Per me è l’ultima volta, quindi controllerò quello che lei ha poc’anzi ribadito che farà, sarò presente a tutte le varie attività che lei riterrà di voler svolgere, quindi la Commissione e qualsiasi altro.
Sappia che da parte mia (parlo a titolo personale, in qualità di consigliere che insiste e vive sul territorio in cui vi è un Consorzio che – ripeto – ha creato 60 milioni di euro di buco) è l’ultima apertura di credito che ha, dopodiché sappia che sarò il primo ad incalzarla e, ove possibile, a metterla in difficoltà se quello che lei ha detto che farà (non ho motivi per dubitarne) non dovesse ottemperare. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei anche per l’impegno a rimanere sintetico.
Presidente Perrini, devo dare atto che il consigliere Caroli ha mantenuto la parola.
Assessore Pentassuglia, ha chiesto di intervenire?
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Sì, grazie, Presidente.
Io apprezzo lo sforzo di tutti, però ad oggi ho dato una disponibilità totale a fare chiarezza, carte alle mani e numeri, (lo dico a tutto il Consiglio) sulla scelta che andremo a fare, in quale direzione andare nella riforma dei Consorzi commissariati, perché nessuna attività e il fatto che qualcuno parli fuori da queste stanze di autogoverno, come se nessuno pagasse, lo vedremo nella forma perché queste forme di fiducia in bianco o cambiali in bianco… Io lo dico oggi agli atti della XI Legislatura, in questo Consiglio regionale, per il rispetto che porto a ognuno di voi, alla comunità pugliese, per il ruolo che ho, che è pro-tempore. Quindi, non mi faccio un problema a dire con onestà intellettuale che prima vediamo qual è la scelta che facciamo, qual è il piano industriale. Ridurre quelle perdite non si fa in tre mesi. In tre mesi decideremo quale strada prendere al bivio in cui arriveremo. Questo per essere chiari.
Per evitare che in assestamento o al bilancio prossimo, data la scelta, se ci sono da mettere le risorse, io le difenderò per la struttura che ci diamo, per evitare ogni equivoco, perché i tre mesi di ritardo sono che, se gli avvisi fossero stati recapitati anno per anno da una struttura efficiente ed efficace, non saremmo a questo. Avremmo fatto questo ragionamento al 30 giugno scorso, manco al 30 settembre. Quindi, ho tutto l’interesse, come voi, a fare chiarezza.
Il fatto vero è che bisogna dare acqua alle aziende agricole e bisogna riformare il sistema perché i problemi c’erano e ci sono e ci dobbiamo assumere la responsabilità di farlo. Io non sono venuto in Provincia di Brindisi, come non sono andato nei Consigli comunali, a farmi tirare per la giacca per assumere impegni e dire di sospendere il ruolo. È un atto illegittimo che non farò mai. Lo dico qui, lo ripeto qui e lo confermo qui, perché è vergognoso dire e aizzare le folle a non pagare.
Scusate il tono. È la passione che ci metto nel lavoro quotidiano. Siccome, se permettete, dopo 25 anni, è da due anni che la mia giacca è sulla graticola, permettete di non farmi bruciare la giacca e di dire chiamando i problemi per nome e cognome. La mediazione politica va bene, la disponibilità va bene, ma pensare che si risolva tutto con i 9 milioni o con la scelta che andremo a fare entro il 31 marzo, per dire dal 1° aprile il Consorzio unico o gli atti consequenziali…
Ve lo ripeto oggi così sta alla registrazione, alla stenotipia e poi prenderemo gli atti, perché così facevano quelli che mi hanno insegnato, quattro legislature fa, che questo hai detto. Lo dico oggi non per farvi perdere tempo. Siccome il tema dei Consorzi è un tema serio, allora vi dico che serve il tempo per fare riforme strutturali e capire l’autogoverno che significa o quali sono le possibili… Il coraggio lo vedrete con le delibere. Il coraggio vedetelo dopo, se le cose non vanno. A fare uno scioglimento non è che ci voglia tanto. È una delibera. La faccio io.
Lo faccia fare a me. Io oggi vi dico qual è la situazione e il tema delle risorse. Poi, l’apertura che c’è stata del Vicepresidente trova una condivisione rispetto a un tema che non ci deve vedere contrapposti, ma è un punto di mediazione politica per dire che stiamo guardando a ogni aspetto che riguarda la vita dei pugliesi, anche quelli che non ci piacciono.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, telegraficamente. Sul subemendamento, quindi.
Speaker : LEOCI.
Assessore Pentassuglia, io non dico alla gente “non pagate”. È solo il messaggio, l’istanza che mi arriva dal territorio. È soltanto questo. E io voglio che oggi ci sia un input. Solo questo. Quello che sta già facendo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego.
Speaker : LACATENA.
Grazie, Presidente. Saluto i colleghi consiglieri, i membri della Giunta.
Abbiamo ascoltato con attenzione il dibattito e nelle varie valutazioni che sono state fatte ci ritroviamo a condividere i diversi punti di vista. In quest’Aula abbiamo tante persone che nella vita hanno anche svolto il ruolo di amministratore e sanno quanto è difficile comporre un bilancio, sanno quanto è complicato graduare le esigenze e le priorità. È evidente che nella prima versione dell’emendamento proposto dal collega Amati, al netto della condivisione del merito, non ne condividevamo il metodo, perché giocare al gioco “cosa è meglio e cosa è peggio” non credo che debba appartenere a un contesto come questo.
Differentemente l’impostazione che è venuta fuori dalla Giunta e dalla capacità e la sensibilità dell’assessore Pentassuglia e del Vicepresidente Piemontese ci convince, e ci convince perché se, da un lato, le rassicurazioni dell’assessore Pentassuglia rispetto alla necessità di una riforma strutturale di un sistema che atavicamente non funziona in Puglia è comunque accendere quella luce di speranza che ha tracciato nel suo emendamento il Presidente Amati, questa roba ci trova favorevoli. Ci trova favorevoli perché io ho imparato che nella vita la politica è l’arte del possibile. L’impossibile non appartiene al terreno.
Il voto del Gruppo CON, quindi, sarà favorevole all’emendamento aggiuntivo del Presidente Amati.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Caracciolo. Prego.
Speaker : CARACCIOLO.
Grazie.
Presidente, colleghi, di certo non sarà il Gruppo del Partito democratico a votare contro questo subemendamento, raccogliendo la mediazione, raccogliendo l’intesa dei due nostri assessori, più il massimo rappresentante in Giunta, il Vicepresidente, rispetto ad un tema che non merita nessuna ombra di tentennamento rispetto all’importanza che abbiamo dato sempre a questo tema, seguendo una linea di condotta sempre unitaria, sempre presenti su queste tematiche che riguardano soprattutto, in questo caso, i bambini.
Come apprezziamo, e soprattutto siamo convinti della sfida che vuole lanciare l’assessore Pentassuglia con gli atti, così come li ha chiamati lui: il coraggio delle prossime delibere, siamo convinti di questo. Allo stesso modo, pur riconoscendo non dico nella critica, ma nel mettere in evidenza che probabilmente questa situazione poteva essere – si parla di metodo, come diceva prima il collega Metallo – meglio indirizzata anche prima, certo non avrebbe trovato noi contrari, assolutamente. anche perché siamo stati, insieme con il collega Amati, firmatari di tutti i provvedimenti che hanno caratterizzato le tematiche di cui oggi in Puglia si parla.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Caracciolo.
Adesso votiamo sull’articolo 28, come emendato in Aula, quindi con la correzione “euro 10 milioni”, “9 milioni”. Possiamo aprire la votazione.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 45, favorevoli 31, astenuti 1, contrari 14.
L’articolo 28 è approvato a maggioranza.
Adesso passiamo al subemendamento all’emendamento 1.1, laddove al comma 1 si sostituisce il numero 10 con il numero 1.
La votazione è aperta. Questo è quello del genoma, per intenderci.
La votazione è chiusa.
Presenti 48, votanti 46, favorevoli 45, astenuti 2, contrari 1.
Il subemendamento è approvato.
Adesso passiamo all’emendamento che ha questo incipit:” all’articolo 28 è aggiunto l’articolo 28-bis”, quindi l’emendamento specifico sul genoma diventa l’articolo 28-bis della legge di bilancio e diventa aggiuntivo e non sostitutivo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 48, votanti 47, favorevoli 46, astenuti 1, contrari 1.
L’articolo 28-bis è approvato.
Adesso dobbiamo saltare all’articolo 38, “Conferimento del titolo Capitale cultura di Puglia”.
C’è un emendamento a firma Laricchia: all’articolo 38, dopo il comma 7, è aggiunto il seguente comma 8: “con deliberazione di Giunta regionale sono stabiliti i criteri e le modalità di assegnazione e rendicontazione delle risorse di cui al comma 7”.
Consigliera Laricchia, prego.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
Era un semplice suggerimento, perché la lettura dell’articolo mi è sembrata... ovviamente è una cosa positiva, perché chi non riesce in qualche modo ad aggiudicarsi fino all’ultimo questo titolo viene premiato comunque dalla Regione con questa cifra, ma questa cifra è scritto, secondo il mio parere genericamente, a cosa dovrebbe essere destinata, è un fine generico, “il fine di detta premialità è quello di incentivare ulteriormente l’offerta socioeconomica, eccetera, eccetera”.
Con il mio suggerimento umile, voglio semplicemente portare in qualche modo alla Giunta regolamentare come, appunto, questa cifra vada più in quella direzione. Tutto qui.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Parere favorevole del Governo.
Possiamo votare. La votazione è aperta sull’emendamento.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
All’unanimità l’emendamento Laricchia.
Adesso dobbiamo votare per l’articolo 38, come emendato.
La votazione aperta. Votiamo. La votazione è chiusa.
40 presenti, votanti 40, favorevoli 40.
L’articolo 38 è approvato all’unanimità.
Articolo 39, costituzione di una fondazione per promuovere e valorizzare il patrimonio storico, architettonico, artistico e culturale, presente nella provincia di Foggia, legato alla figura di Federico II.
C’è un emendamento, a firma Mennea Clemente. Praticamente si sostituisce il primo comma. Parere…
Ha chiesto di intervenire? Prego, consigliere Mennea. Prego.
Speaker : MENNEA.
Io ho proposto questo emendamento, anzi noi abbiamo proposto questo emendamento per arricchire la proposta di articolazione che è stata fatta per costituire una fondazione che riguarda la promozione e la valorizzazione del patrimonio storico, architettonico, artistico e culturale che fa riferimento alla figura di Federico II.
Abbiamo aggiunto, oltre alla provincia di Foggia, anche quella di Barletta, Andria e Trani per un fatto di giustizia storica, non per una rivendicazione di tipo campanilistico o territoriale, tenuto conto del fatto che, non solo, c’è la presenza di castelli federiciani importanti, così come nella provincia di Foggia, anche nella nostra provincia. Lo dico a titolo di conoscenza di tutti. A Barletta, nel castello svevo, unico castello Federiciano di proprietà comunale, è ospitato l’unico busto di Federico II che si sia mai ritrovato. Quindi, credo che per queste ragioni… C’è il Castello di Andria, Castel del Monte, famosissimo, patrimonio Unesco. Credo che per queste ragioni di riequilibrio storico vadano inserite tutte e due le Province per valorizzare una grande figura, un grande uomo come Federico II.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Campo. Prego, Presidente.
Speaker : CAMPO.
Io comprendo perfettamente lo spirito che muove la proposta dei consiglieri Mennea e Clemente. Debbo dire in tutta onestà che il tema me lo sono posto nella lunga gestazione che poi mi ha condotto a condividere alla fine coi colleghi di Foggia la proposta riguardante la Fondazione, così com’era stata articolata.
Nei mesi scorsi, ma direi nel corso dell’anno scorso, ho avuto la possibilità di confrontarmi, di sollecitare al confronto anche informalmente personalità del mondo della cultura e dell’impresa, anche il direttore generale dell’Associazione Mecenate 2000. Parliamo quindi di personalità che nel mondo della gestione e anche della valorizzazione e della fruizione dei beni culturali hanno enorme esperienza. Del resto, anche l’assessore Bray ebbi l’opportunità di coinvolgere in questa riflessione, diede i suoi consigli, ne parlai anche al direttore Aldo Patruno. Abbiamo coinvolto… C’è stata un’intensissima attività di ascolto. Non venga a nessuno in mente l’idea che la proposta che ha votato ieri il Consiglio sia stata il frutto – Ruggiero, ci conosciamo ormai da tanti anni – di un atto campanilistico, ovvero la richiesta, come pure qualcuno ha adombrato ieri nella tarda serata, di un gesto, della mancia in occasione dell’approvazione del bilancio. No. È un’idea concreta, è un’idea praticabile che comporta moltissime criticità, mi sono reso conto. Perché poi un punto è annunciare o far vivere, far nascere una fondazione che ha quelle ambizioni e quel profilo; un conto è poi farla vivere. Abbiamo del resto, in Puglia, esperienza di tante fondazioni promosse, non soltanto, in verità, nel campo culturale, ma anche nel campo dello spettacolo e non solo. Del resto, ma questa è soltanto una constatazione marginale, la provincia di Foggia, il territorio di Capitanata è l’unico in cui esperienze di questo tipo sono assenti, mancavano, ma non è stato per colmare questo vuoto che mi sono determinato, dunque per giungere a quell’intento il presupposto è che vi sia un orizzonte anche circoscritto rispetto alle finalità, a cosa fare.
Ha detto bene il consigliere Mennea, è ben noto che in Puglia vi sono monumenti, beni architettonici, testimonianze culturali che riguardano la presenza e l’opera di Federico II, che forse hanno la massima espressione artistica proprio nella Provincia della BAT. È pur vero però che quei beni, quei complessi monumentali hanno già un loro assetto gestionale, hanno già una governance, hanno già una funzione, hanno già una mission, sono già fruibili e comunque non c’è problema a considerare anche questa ipotesi, mentre il tema, per quanto riguardava la Capitanata, muoveva proprio dalla constatazione di tante non solo tracce, ma importanti testimonianze storiche e architettoniche che invece non sono mai state assunte al catalogo ufficiale dei beni.
Il tentativo era anche connettere questa possibilità di valorizzazione a un’esigenza, perché se poi non diamo le risposte che possiamo dare sul piano politico, Antonio, qui che ci stiamo a fare? A quel dibattito che facemmo qualche settimana fa sulle difficoltà, sull’emergenza in Provincia di Foggia stimolare e introdurre elementi che invitano alla riflessione, spostarla su quei fattori che possono consentire processi identitari, e cosa c’è di meglio di Federico II, dell’attualità del suo pensiero, delle sue intenzioni, delle sue visioni?
Muovevamo dalla constatazione di un bene eccezionale quale il castello di Lucera, che non trova pace ormai da tantissimi anni, che sicuramente sta in una condizione diversa da altri beni che sono stati citati, e soprattutto dal sito di Castel Fiorentino, che ha una bellezza anche al di là delle vestigia che ancora sono presenti e che ricordano l’evento mortale di Federico II. Pensate un po’ che patrimonio eccezionale abbiamo, in uno dei luoghi più suggestivi della provincia di Foggia, e al tempo stesso debbo dire anche più inaccessibili per tanti versi. Quindi, si muoveva da una consapevolezza che era il frutto di una riflessione e che aveva una trama.
Lo ripeto, mi ero già interrogato su questa possibilità. Colgo favorevolmente come uno stimolo ad un’ulteriore riflessione quello che ha detto Ruggiero, magari una riflessione che possiamo approfondire assieme, perché, tra l’altro, la proposta era di istituire un capitolo, ma l’idea è di condividere il lavoro che avevo già fatto preparatorio all’istituzione della fondazione con gli altri colleghi consiglieri.
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, non si sente. Sta parlando il Presidente Campo.
Speaker : CAMPO.
Non perché voglia essere ascoltato, chiedevo solo un po’ di silenzio. Chiedevo solo un po’ di silenzio, sennò mi impiccio.
Dicevo, lo colgo come uno stimolo, perché io mi sono limitato all’emendamento nel bilancio, ma con l’idea che la legge l’avremmo scritta assieme, intanto con i colleghi con cui in ultimo ho condiviso l’iniziativa, ma anche con gli altri. Però, con una fondazione che esorbiti dalle premesse originarie forse le risorse potrebbero non essere sufficienti, anche perché andrebbero meditati meglio gli obiettivi, perché vi sono anche altre parti del territorio, penso ad Altamura, ad Oria.
Allora dico questo. Siccome mi pare ci sia un emendamento della consigliera Di Bari che muove – forse l’ho inteso male – in una prospettiva di questo tipo… Non c’è più quell’emendamento? Allora, io direi così. Le somme potrebbero addirittura essere insufficienti e la riflessione forse dovrebbe essere estesa maggiormente. Allora, io non rinuncerei all’opportunità, intanto, di aver messo questo capitolo, che può essere anche rimpolpato cammin facendo. Nulla vieta che, quando si va a istituire la fondazione, tanto lo si dovrà fare in ogni caso con legge, non si ampli l’orizzonte all’esito di un confronto condiviso. Visto che con una legge poi concretamente dobbiamo istituire la fondazione, quella stessa legge può ampliarne gli obiettivi.
Io, quindi, direi a Ruggiero, per evitare che poi lo stesso emendamento lo presenti il consigliere Paolicelli… L’ha già addirittura presentato, guarda un po’. O il consigliere Bruno, che adesso mi ricordava Oria.
Piuttosto che non raggiungere nessun obiettivo per la fretta, per la voglia comprensibile di ottenerne molti, sono soddisfatto, evidentemente ho colto un nervo scoperto, vuol dire che non abbiamo riflettuto, io e chi mi ha accompagnato in questa riflessione a vuoto, in questo anno e mezzo. Io direi: approviamolo così, con l’impegno di tutti – non vedo l’assessore Piemontese, in questo momento – non solo ad approfondire la riflessione, ma evidentemente a comprendere come possono essere rimodulati gli obiettivi originari; magari, nella sede della votazione… Tanto, non è che mi posso votare da solo la legge, e poi, qua state, magari le diamo un altro profilo. Oggi però acchiappiamo il capitolo delle risorse che ci sono, e vi chiederei anche di consentire intanto di costruire un primo mattone, visto che ci ho lavorato molto, di farmelo mettere, questo primo mattone, e di non rinviare a un destino, a una fase successiva.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Campo.
Ha chiesto di intervenire di nuovo il consigliere Mennea.
Speaker : MENNEA.
Per trovare una soluzione a questo emendamento, che non vuole assolutamente confliggere con le intenzioni del collega Campo, ma vuole rafforzare invece l’intento di questo obiettivo che il collega Campo vuole raggiungere.
Poiché io credo che non si può costruire una fondazione che promuove la figura di un uomo che appartiene alla storia le cui tracce si rinvengono in tutta la Regione, non si può costituire una fondazione che si limita a valorizzare quel personaggio storico in un pezzo della Puglia.
Credo allora che la sintesi migliore rispetto a quello che ha detto anche il collega Campo sia quella di cambiare il titolo dell’articolo 39, dove dice “si costituisce la fondazione per promuovere e valorizzare il patrimonio storico, architettonico, artistico e culturale presente nella Regione Puglia”. Se noi inseriamo questa locuzione abbiamo ricompreso tutti. Poi sappiamo che è stato promotore… Quindi questa è la… Lasciamolo così: se vuoi indicare già la sede a Castel Fiorentino, la possiamo indicare, però mi sembra una cosa limitativa, fare una Fondazione per un pezzo... ma l’evento sta in quel luogo.
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, dovete parlare al microfono, perché altrimenti non si sente.
Vi prego, parliamo al microfono, altrimenti non si comprende.
Speaker : MENNEA.
Bisogna cambiare tutte le BAT, anziché Provincia di Foggia, Regione Puglia, dove sta scritto Provincia di Foggia bisogna leggere Regione Puglia, se si vuole andare su questa strada, ma questo dà forza alla tua iniziativa, non la limita.
Non so se mi sono spiegato.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ci sono altri interventi? Presidente Tutolo.
Io vi prego per gli emendamenti futuri, avendo fatto riunioni, Conferenze dei Capigruppo, cercate, se ci sono dei subemendamenti da immaginare, di guardarvi gli emendamenti, di prepararli e concordarli, perché altrimenti...
Tenete presente che sono 23 emendamenti sul 1, più 102 emendamenti, quindi noi in tutto abbiamo veramente un numero enorme, quindi vi pregherei di evitare di farmi convocare il Consiglio già oggi per domani.
Prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Volevo offrire questo spunto di riflessione su quello che ha detto il collega Mennea, Federico II è sicuramente una figura che almeno tutta la Regione, ma io dico oltre... alla fine la nostra idea era quella di fare questa roba che probabilmente è la prima Fondazione della Provincia di Foggia, ma permettimi di dire in tono scherzoso che mi par di capire che con gli emendamenti ci eravamo divisi un po’ le somme e ognuno si è fatto il suo, tu con i tuoi cosa hai fatto? Perché noi ci siamo fatti questo. Lo dico in maniera simpatica, il tema c’è, non hai rinunciato, stanno in quelli del PD, dove avete giustamente e legittimamente fatto quello che avete ritenuto più opportuno, quindi non voglio fare l’antipatico, mi pesa anche, però è così.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Penso che possiamo andare al voto. Prima, però, vi devo dire, per assolvere alle esigenze poste dagli uffici, che nel referto tecnico è stato presentato, da parte del Vicepresidente Piemontese, un subemendamento all’articolo 39 del DDL n. 206, che recita così: “All’articolo 39, comma 2, secondo periodo, sono aggiunte infine le seguenti parole: ‘nell’ambito della Missione 5, Programma 2, Titolo 1’”. Quindi, questo supera i rilievi che sono stati fatti nel referto tecnico.
Adesso votiamo il subemendamento tecnico.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 11, nessun contrario.
Il subemendamento è approvato a maggioranza.
Adesso c’è l’emendamento Mennea, Clemente.
Il parere del Governo sull’emendamento? Okay, l’emendamento è ritirato.
Consigliere Mennea, prego.
Speaker : MENNEA.
Dopo un’attenta discussione, un’infuocata discussione con il consigliere Campo, ritiro questo emendamento, che era solo rafforzativo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Presidente Campo, le diamo un minuto, per tenerci. Prego.
Speaker : CAMPO.
Le cose si fanno seriamente. Io prendo assolutamente l’impegno di condividere e di approfondire con i colleghi, non solo con Ruggiero, ma anche con gli altri che in questi momenti mi stanno dando stimoli positivi. Forse ho fatto l’errore di aver avuto questa idea, con una gestazione che non ho socializzato prima. Però, mi prendo l’impegno – adesso non interveniamo, sennò magari generiamo confusione – di non fare un passo con la proposta di legge se prima non ne parliamo in Commissione e vediamo come magari possiamo anche superare questa impostazione, se è utile.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Campo. Anche perché devo riconoscere che altri colleghi avevano chiesto di aggiungere aree percorse da Federico come Altamura e Gravina e hanno… Benissimo, perfetto. Adesso votiamo l’articolo 39.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 12.
L’articolo 39 è approvato a maggioranza.
Articolo 43 (Modifiche all’articolo 3, comma 4 della legge 42 del 2013 “La disciplina dell’agriturismo”)
C’è un subemendamento… Anzi, due sub e un emendamento. Partiamo dal subemendamento di Fratelli d’Italia (1.4): “All’articolo 3 della legge regionale 42 dopo il comma 9 ‘le disposizioni di cui al comma 4 vengono previste anche per le attività di bed and breakfast e case-vacanza’”, Luigi Caroli firmatario. C’è bisogno di illustrarlo? L’avete letto tutti? Possiamo passare… Parere favorevole del Governo? No. Un momento allora.
La parola al consigliere Caroli. Prego.
Speaker : CAROLI.
…con l’assessore Maraschio e con l’assessore Pentassuglia i quali ci hanno chiesto di meglio attenzionare la mia richiesta. Siccome, ripeto, l’importante è portarlo avanti così come da impegno preso nella prima legge, e c’è la possibilità di poterlo inserire, lo ritiro. Lo inseriamo successivamente, previa valutazione da parte loro.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Caroli.
Quindi, il subemendamento 1.4 è ritirato.
Adesso subemendamento, ancora, sempre 1.4, sempre Fratelli d’Italia, sempre Caroli: “all’articolo 43”… Questo rimane, consigliere Caroli? C’è un altro subemendamento suo: “all’articolo 43, dopo le parole ‘destinate ad attività agrituristica’ aggiungere le seguenti ‘esclusivamente per i casi in cui il gestore sia anche il titolare’”. È ritirato anche questo?
Speaker : CAROLI.
Sì, va ritirato anche questo perché forma parte integrante del successivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo.
Adesso c’è un emendamento, invece, del Movimento 5 Stelle… Ritirato? Parere favorevole del Governo? Parere favorevole del Governo.
Passiamo al voto sull’emendamento 1.5.
La votazione è aperta.
Dobbiamo votare, colleghi. Votiamo.
Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 2.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Passiamo all’articolo 43.
La votazione è aperta.
Stiamo votando l’articolo 43, “gli ampliamenti per ragioni igienico-sanitarie nella misura del 20 per cento”.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 39, favorevoli 39, astenuti 1.
L’articolo 43 è approvato.
Articolo 47, “Promozione e tutela dell’attività fisica adattata”.
C’è un emendamento sostitutivo, l’1/6, presentato dal consigliere Paolicelli.
Parere favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 4, nessun contrario.
È approvato a maggioranza.
Adesso passiamo all’articolo 47... no, l’abbiamo già approvato. Articolo 48, “Promozione e supporto progetti di Social taxi”.
C’è un emendamento sostitutivo, sempre a firma Paolicelli.
Parere del Governo? Favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 9, nessun contrario.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Adesso l’articolo 50.
Sull’articolo 50 c’è un emendamento del Vicepresidente Piemontese: “Con deliberazione di Giunta regionale sono definite le Unità operative complesse obbligatorie del Servizio sanitario regionale”. Ovviamente il parere è favorevole.
Presidente Ventola, prego.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, veramente un piccolo chiarimento, perché questo era già nell’articolato predisposto dalla Giunta. Cioè, nell’articolato della Giunta era stato proposto qualcosa su cui obiettivamente anche noi eravamo rimasti un po’ perplessi. Ora lei presenta un emendamento che lo sostituisce. Cioè, torniamo a quello che diceva l’assessore Palese?
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Piemontese. Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Collega, questo non viene dal testo della Giunta, questo viene da un emendamento del collega Paolicelli in Commissione. Siccome l’emendamento è stato accolto, quando è stato presentato dal collega Paolicelli è sfuggito quello che scriviamo sempre, ossia “Con deliberazione di Giunta regionale sono definite le Unità operative complesse”. Quindi, non è un errore dell’Assessorato, ma quando è stato presentato dal collega nella composizione al computer è sfuggita questa linea, quindi il collega Palese me l’ha fatta introdurre.
Tecnicamente è questo. Non c’è nulla di politico. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 30, contrari 13.
È approvato l’articolo 50… L’emendamento aggiuntivo.
Adesso votiamo l’articolo 50.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 42, favorevoli 30, astenuti 1, contrari 12.
L’articolo 50 è approvato a maggioranza.
Articolo 51.
Un emendamento a firma Laricchia: “al comma 1 dell’articolo 51 dopo le parole ‘cerasicolo e frutticolo’ sono aggiunte le seguenti ‘nonché favorire l’internazionalizzazione del comparto stesso’”. Parere del Governo favorevole.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 44.
È approvato all’unanimità.
Adesso passiamo al voto… No, c’è un altro emendamento, scusate, Francesco Paolicelli “al comma 2, Centro pilota per la valorizzazione…”. Favorevole?
Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 42, favorevoli 41, astenuti 1, contrari 1.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Votiamo adesso l’articolo 51.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 45.
È approvato all’unanimità.
Adesso dobbiamo andare all’articolo 63, “Contributi straordinari per i carnevali storici delle città di Apricena, Putignano, Manfredonia, Massafra, Gallipoli e Sammichele di Bari”.
Ci sono degli emendamenti.
C’è un subemendamento a firma La Notte e Stea. L’avete visto?
Prego, consigliera Parchitelli.
Speaker : PARCHITELLI.
Vorrei spiegare questo emendamento soprattutto nella fase originaria.
Questo è un emendamento che parte dal Gruppo PD e che prevede contributi straordinari per i Carnevali di Putignano, Manfredo Manfredonia, Massafra, Gallipoli e Sammichele di Bari. Questi Comuni, che ha proposto il Gruppo PD dopo un’ampia discussione, non sono Comuni che noi ci siamo immaginati, ma sono i Comuni che sono stati riconosciuti dotati di carnevali storici dal Ministero della cultura e che sono oggetto di finanziamento da parte del Ministero della cultura.
Questo perché? Perché noi abbiamo voluto dare un criterio che deve essere oggettivo, perché potrebbe capitare che ci sfugga una tradizione, seppure importante, ma minore, e ad ogni modo creeremmo una disparità di trattamento tra i vari Comuni.
Per questo il criterio che noi ci siamo dati è quello dei carnevali riconosciuti da parte del Ministero e così li abbiamo elencati nel nostro emendamento.
Naturalmente i carnevali riconosciuti da parte del Ministero non sono eternamente gli stessi, nel senso che ogni Carnevale può fare istanza di riconoscimento da parte del Ministero, quindi questo è un elenco che nel tempo può aumentare o diminuire.
Quello che voglio dire come discussione generale su questo punto è di mantenere questo criterio oggettivo con i Carnevali che sono riconosciuti come carnevali storici da parte del Ministero della cultura.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola al Governo per il parere... no, ci sono altri interventi, chiedo scusa. Prego, consigliere Romito.
Speaker : ROMITO.
Rapidamente, Presidente, ma è un emendamento che condividiamo, anche perché riconosce la qualità di alcune eccellenze del nostro territorio, come appunto quella dell’organizzazione dei carnevali storici.
Aggiungo che analoga iniziativa è stata intrapresa dal Presidente della Commissione Cultura del Senato della Repubblica, il senatore Roberto Marti, grazie all’impegno del quale probabilmente nel corso dei prossimi giorni anche un altro Comune, il Comune di Putignano, sarà oggetto di un finanziamento da parte del Governo, quindi del Ministero, insieme ad altri tre carnevali in tutta Italia, il che certifica l’impegno della Lega, del centrodestra, ma in generale della politica pugliese per tutelare le proprie eccellenze.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Consigliere La Notte, prego.
Speaker : LA NOTTE.
Grazie, Presidente.
Spesso bisogna anche far crescere le altre manifestazioni…
Speaker : PRESIDENTE.
Vi chiedo di fare silenzio.
Speaker : LA NOTTE.
Posso, Presidente?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere La Notte. Un momento di silenzio.
Speaker : LA NOTTE.
L’inserimento all’interno dell’elenco dei Comuni riconosciuti dal Ministero, i Comuni di Santeramo e Bisceglie, non riconosciuti dal Ministero, ma sono presenti dei carnevali storici, perché nella città di Bisceglie è sempre stato organizzato un carnevale storico dal dopoguerra dalla all’epoca Casa della Divina Provvidenza, il cui fondatore, Don Pasquale Uva, per poter aiutare i più poveri intese anche manifestare attraverso il carnevale.
Riuscire ad aiutare queste manifestazioni serve anche per far crescere le manifestazioni e magari domani dare la possibilità a queste manifestazioni, che hanno una loro storicità all’interno di un territorio e di una comunità, per avere la possibilità di essere, anch’esse, riconosciute.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Non ho altri iscritti a parlare.
Adesso serve il parere del Governo. Vicepresidente, serve il parere del Governo sull’emendamento, perché ci sono stati pareri contrari.
Ha chiesto di parlare il consigliere Caroli. Prego.
Speaker : CAROLI.
Dovrei rivolgermi all’assessore, ma l’assessore alla cultura non c’è, perché è il Presidente. Quindi, se può esserci d’aiuto la consigliera delegata.
Vorrei chiedere se lo stanziamento previsto per i vari carnevali, tra cui è presente anche il Carnevale di Putignano, è in aggiunta al finanziamento previsto, all’elargizione prevista ogni anno per la Fondazione del Carnevale di Putignano.
Il Carnevale di Putignano per il tramite della sua Fondazione ha già un finanziamento annuo, uno stanziamento annuo. Vorrei comprendere quindi se questo è in aggiunta o comunque sia se va trattato come singolo, non in aggiunta a quello già previsto per la Fondazione, prima di votare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Conviene, credo, dare la parola… Presidente Tammacco, vuole intervenire comunque? Prego.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente. Capisco l’Albo… Non so se esiste un Albo, anche se non c’è scritto; però, al di là di questo, abbiamo una richiesta da parte dei Popolari per Emiliano di inserire giustamente Bisceglie e Santeramo perché hanno un loro valore, non perché lo dico io ma perché esistono.
Credo che questa cosa fu già concertata nella riunione dei Capigruppo. Non vedo perché ora dobbiamo cambiare una strada. Ripeto: mi attengo a quello che ha detto anche il collega La Notte. Tra l’altro, abbiamo anche il subemendamento del collega Paolicelli. Andiamo avanti con i lavori. Poi, se il capitolo è da rimpinguare, lo si vada a rimpinguare, però abbiamo inserito un milione di euro sui Carnevali e li abbiamo anche nominati in maniera specifica.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, consigliera Di Bari.
Speaker : DI BARI, consigliera delegata per le politiche culturali, il patrimonio materiale e immateriale e la valorizzazione dei borghi.
Grazie, Presidente.
Io rispondo al collega Caroli e confermo che si tratta di risorse in aggiunta a quelle già previste per la Fondazione, in realtà. Colgo l’occasione proprio della presentazione di questo emendamento per ribadire che queste risorse vengono prese dal Fondo riserva straordinaria cultura.
Tengo a precisare questa cosa perché, come sapete, già in Commissione bilancio io avevo presentato un emendamento, chiamato appunto emendamento “salva cultura”, e l’avevo fatto in virtù di quelle che erano state le prese di posizione dei vari consiglieri regionali di opposizione e anche di maggioranza nelle due Commissioni, la bilancio e cultura che si sono svolte quest’estate, dove in audizione abbiamo ascoltato il grido di dolore da parte degli operatori culturali, i quali ci dicevano le sofferenze e le difficoltà che avevano per poter affrontare il periodo storico rinveniente sia dalla pandemia, sia dal caro bollette e da tutte le cose che abbiamo già avuto modo di affrontare.
Quell’emendamento era stato da me presentato con la firma anche della Presidente Loredana Capone, proprio perché, in virtù del ruolo svolto dalla stessa nella scorsa legislatura, conosce benissimo il mondo cultura e sa benissimo quali sono le difficoltà degli operatori culturali, e quando parlo dei difficoltà di operatori culturali, parlo di persone che con il lavoro che fanno in cultura mantengono le proprie famiglie, pagano le proprie bollette, quindi smettiamola di pensare ai lavoratori della cultura come soggetti che lo fanno soltanto per hobby o soltanto per divertimento.
Era questo il motivo per cui era stato portato l’emendamento in quest’Aula, proprio perché, a fronte di quelle che erano state le richieste, c’era stato un impegno di tutto il Consiglio regionale, di tutte le forze politiche, affinché dal bilancio autonomo fossero stanziati gli 11 milioni di euro, che sappiamo essere sufficienti per mantenere il sistema cultura Puglia.
Ci è stato detto però che non c’erano risorse sufficienti, per cui i 3,5 milioni iniziali che erano stati stanziati sono stati rimpinguati di ulteriori 1,2 e siamo arrivati a 4,7 milioni, non sufficienti neanche a coprire le istanze FUS, cioè quei soggetti che sono meritevoli di finanziamento da parte del Ministero, e, laddove non c’è la contribuzione da parte della Regione Puglia, dobbiamo sapere che quei soggetti perdono quel riconoscimento, perdono quelle risorse, questa cosa deve essere chiara.
Non sono sufficienti quindi 4,7 milioni, ma sarebbero sufficienti almeno 6 milioni di euro, perché, grazie a Dio, grazie al lavoro dei nostri operatori culturali, il settore cultura in Puglia riceve un riconoscimento importante dal Ministero della cultura, che si sappia questo, ma noi non ci sforziamo di contribuire a far sì che quel sistema rimanga così com’è, anzi chiediamo 1.000.000 di euro ulteriori per i carnevali, che non sono neanche riconosciuti dal Ministero, però dobbiamo richiederlo perché dobbiamo rispondere ai singoli territori. Questo deve essere chiaro.
Termino. A fronte di queste numerose difficoltà era stato presentato quell’emendamento, mi è stato detto che non era possibile, che non c’erano risorse sufficienti e che c’era un impegno da parte della Giunta affinché il Governo potesse sbloccare i fondi FSC e dare almeno respiro con i fondi FSC. Ora, invece, presentiamo questo emendamento di 1 milione di euro, che viene sottratto – si sappia – agli operatori culturali, per il quale da parte mia ci sarà voto contrario.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mazzarano. Prego.
Speaker : MAZZARANO.
Solo per ricordare alla consigliera Di Bari che noi siamo d’accordo con la necessità di rimpinguare il fondo cultura e abbiamo condiviso le cose che sono state dette nella riunione di maggioranza in vista della preparazione di questo Consiglio regionale.
Io eviterei, per prudenza, di mettere in contrapposizione questo provvedimento con i fondi più generali per la cultura, perché è dimostrato che i carnevali sono un attrattore di turismo, sono un veicolo di valorizzazione delle vocazioni territoriali e servono anche a quegli obiettivi di destagionalizzazione del nostro turismo, che è una delle priorità della strategia pugliese su questo.
In merito alla possibilità di fare un po’ d’ordine rispetto alle tante manifestazioni carnevalesche che proliferano, io penserei, come suggerito adesso da un emendamento o subemendamento proposto dalla consigliera Parchitelli, che in sede di scrittura della delibera di Giunta per l’erogazione del contributo si tenga conto di tutte le manifestazioni proposte, facendo anche una valutazione oggettiva sui maggiori finanziamenti che potrebbero richiedere quei Comuni dove si tengono le manifestazioni riconosciute come storiche dal Ministero dei beni culturali. Questo, poi, credo debba essere oggetto del lavoro dell’Assessorato e del direttore Patruno, che su questo tema si è già cimentato brillantemente negli anni scorsi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Facciamo un po’ il punto, se non vi dispiace. Dovremmo votare prima il subemendamento della consigliera Parchitelli… Prego, prego, ero concentrata sul numero di emendamenti… No, consigliere Caroli, non pensi assolutamente. Sa che sta scherzando.
Speaker : CAROLI.
A dispetto di quello che può pensare il collega, c’è una grande empatia fra me e lei…
Speaker : PRESIDENTE.
Ed è reciproco.
Speaker : CAROLI.
Probabilmente non siamo capaci di trasmetterlo, però in realtà c’è grande stima.
Volevo concludere. Rispetto alla domanda posta alla consigliera ho omesso di chiedere se verrà utilizzato un criterio egualitario nella ripartizione delle somme, o se si terrà conto del blasone di ogni singola manifestazione. Fermo il milione di euro cioè, verrà ripartito in base al numero dei carnevali, o verrà utilizzato un criterio differente, che può essere quello della rilevanza e dello spessore di ogni singolo evento. Poi, senza dilungarmi più di tanto: così come lei ha fatto, evidenziando la mancanza di sensibilità, in questo bilancio non c’è un’anima che va verso la cultura. Lei sicuramente ha portato a casa un risultato rimpinguando la posta di bilancio, ma è stato qualcosa di effimero: ha aggiunto un milione qualcosa, ma glielo hanno stralciato ed eliminato con il milione di euro utilizzato per i carnevali.
Più o meno quindi stiamo al nastro di partenza. Senza dilungarmi più di tanto, vorrei concludere questo mio intervento facendo presente un po’ a tutti che una Regione che ha basato tutto sulla cultura e che ha rappresentato una situazione della Puglia, oggi vede un bilancio che va a mortificare proprio la posta relativa riferita alla cultura. La cosa che mi fa più specie, cara consigliera, è che oggi il tutto è condizionato e condizionabile a quelle che saranno le risorse, lo stanziamento di FSC che arriveranno da qui a qualche giorno, a qualche mese. Per cui, noi abbiamo deciso – o meglio, voi avete deciso perché noi non ne siamo convinti – di non utilizzare minimamente le risorse del bilancio autonomo. Oggi quindi possiamo dire chiaramente che se non ci fossero le risorse del FSC noi non riusciremmo a fare cultura in questa Regione.
Per tale motivo io come lei ho proposto un emendamento che andava in maniera ferma e decisa a rimpinguare, a chiedere che venisse rimpinguato il capitolo che era stato fin troppo mortificato, ma da quello che mi è parso di presagire non ci sono riuscito io, che sono minoranza, ma quello che a me fa più specie e preoccupa è che lei non sia stato capace di portare a casa il risultato, nonostante sia forza di Governo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Stea. Prego.
Speaker : STEA, assessore al personale e organizzazione e al contenzioso amministrativo.
Sì, Presidente, solo per ribadire un concetto che onestamente a me non è piaciuto come è stato presentato dalla collega Parchitelli.
Questo emendamento, direi subemendamento, non è altro che da parte di alcuni Comuni che noi abbiamo preso in considerazione... dicasi quello di Santeramo, Comune dove questo carnevale è stato fondato dai Salesiani nel 1966, è una manifestazione che è sempre stata patrocinata dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione Puglia, quindi non è un Comune che non ha una storia, e lo stesso dicasi per quello di Bisceglie.
Voglio anche ribadire questo concetto, perché il collega Paolicelli l’aveva presentata anche lui, quindi due sono le cose, siccome uno dice, come è stato detto dal collega Parchitelli, che lo ha presentato il PD, quindi il PD ha presentato questo e per noi va bene questo, a noi non va bene così come è stato pronunciato dalla collega Parchitelli il tutto, anche perché onestamente c’è da fare una riflessione, siccome questi Carnevali onestamente hanno già delle risorse, non capisco per quale motivo non dobbiamo andare a dare risorse ad altri Comuni, anche per dare vita e attrazione turistica a comunità nelle quali non ci sono mai stati carnevali, non capisco il senso, quindi a Cento devo dare ancora e altri 50 mentre altri Comuni, invece, non avranno mai la possibilità in tutto il territorio regionale di poter effettuare un carnevale. Questo io non lo voterò mai.
Speaker : PRESIDENTE.
Le chiedo scusa, consigliera Parchitelli, un attimo di chiarezza, perché altrimenti non usciamo da un emendamento che dovrebbe essere abbastanza semplice.
Scusate, colleghi, seguitemi un secondo, perché dobbiamo fare una norma che sia valida. La definizione di carnevale storico deriva da un decreto ministeriale che riconosce i carnevali storici. I carnevali storici sono quelli di Putignano, Manfredonia, Massafra, Gallipoli e Sammichele di Bari, punto. Altri carnevali storici non ci sono e non si possono aggiungere. Diverso è… Non si possono aggiungere rispetto al DM. Diverso è voler fare una promozione di altri carnevali al fine della promozione territoriale, che quello che dice l’assessore Stea. Se si vuole fare questa cosa, bisogna riscrivere il subemendamento, non scrivere che si aggiunge alla definizione di carnevale storico, perché non è possibile, carnevali che storici non sono secondo il riconoscimento ministeriale, e poi lo portiamo all’approvazione. Però, almeno la legge facciamola nella maniera corretta.
Rinviamo la trattazione di questo a subito dopo, intanto rivedetevi in maniera tale da redigerla.
Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Per quanto i carnevali siano importanti, Presidente, vorrei che provassimo a chiudere.
Siccome la volontà dell’Aula è la volontà dell’Aula, noi dobbiamo tener conto della volontà complessiva dell’Aula. Dopodiché, però, non si può definire – parlo di uno della mia terra – il Carnevale di Apricena un carnevale storico, ma c’è la volontà dell’Aula di dare un contributo ad un carnevale che abbia questa cosa. Pertanto, se nell’emendamento ai carnevali storici previsti dal decreto del Ministero della cultura, che sono quelli di cui ha parlato prima la Presidente Capone, aggiungiamo Bisceglie, Santeramo in Colle e Apricena, e demandiamo alla Giunta la regolamentazione dei carnevali, in maniera tale che su un budget che è importante e imponente sarà la Giunta a dare un finanziamento a tutti, ma evidentemente il Carnevale di Putignano, che è un carnevale storico previsto dal Ministero, avrà su questo un criterio differente anche in ordine alla rendicontazione, e quindi come in tutte le norme la Giunta… Ma i Comuni ci sono tutti. Ci sta Putignano, Manfredonia, Massafra, Gallipoli, San Michele, Bisceglie, Santeramo e Apricena, con quella differenziazione. Certamente lo dobbiamo scrivere. Deve stare nella norma.
Sul subemendamento di Stea, quindi, togliamo l’errore di carnevali storici… Quello lo eliminiamo.
Speaker : PRESIDENTE.
Lasciamo i carnevali storici e diciamo “dei carnevali di…”
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
“Dei carnevali di Bisceglie, Santeramo e Apricena”, e poi “la Giunta regionale con successivi”, e chiudiamo questa partita.
Speaker : PRESIDENTE.
Va benissimo. Perciò bisogna scriverlo, questo subemendamento… Tenendo conto che il Ministero fa il riconoscimento il 31.12.2020 di un milione per i carnevali storici per tutta Italia.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
E noi ne stiamo prevedendo un milione per…
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
L’Aula decidesse.
Speaker : PRESIDENTE.
Togliamo la parola “Apricena”, “nonché, i carnevali di” “delle città di Bisceglie, Santeramo e Apricena”. Poi c’è l’emendamento. Lo votiamo. Okay. Quelli sono i criteri della Giunta.
Consigliera Parchitelli, voleva intervenire? Va bene questa sintesi. Ovviamente, votiamo il suo subemendamento. Prego.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, non è sfuggito all’Aula l’intervento della consigliera delegata alla cultura, Grazia Di Bari.
Ora, se Grazia Di Bari fosse seduta in quei banchi vi starebbe dicendo che dà parere negativo a questo articolo. Quindi dice: attenzione, io sono la delegata alla cultura; la visione di questa Giunta e di questa maggioranza sulla cultura, in virtù del fatto che abbiamo poche risorse, concentriamole per quanto riguarda un determinato tipo di attività del sistema culturale e non sui Carnevali.
Credo che questo intervento meriti la giusta attenzione da parte chi sostiene questa maggioranza. Altrimenti, significa che il consigliere delegato alla cultura persegue una strada, e il Consiglio, che la sostiene con la sua maggioranza, né percorre assolutamente un’altra. Il che significa nell’immaginario collettivo, o meglio, nella realtà dei pugliesi che non c’è una visione del sistema culturale in Puglia e di come devono essere investite le risorse.
Ora, non costringeteci a fare questo tipo di articolo, questo tipo di intervento pubblico, perché la cultura, che non ha colore politico, dovrebbe vedere tutti quanti indirizzati nel destinare il maggior numero di risorse, perché di per sé fa parte del sistema produttivo, imprenditoriale della nostra Puglia, per cui sinceramente assistere in Aula ad un dibattito su aggiungere un Comune piuttosto che un altro e non affrontare un tema reale che ha posto la consigliera delegata, Grazia, non me ne volere, ma se va avanti in questa maniera, ti diranno “ti sei accontentata dalla Fondazione Bonomo, della Fondazione Castel Del Monte, adesso non parliamo di altro. quindi il ragionamento di ieri in pregiudiziale di discussione generale che diventa un accontentarsi, altrimenti non ci sono i voti ci aspetteremmo che un’Amministrazione di Centrosinistra, allargata ai Cinque stelle e ai voltagabbana, possa dire qual è la visione della cultura in questa Regione, perché altrimenti significa che si mette sul banco della bilancia più o meno quello che può portare a casa.
Scusate la rudezza del mio intervento, però obiettivamente è un’ora che parliamo di carnevali, la carnevalata la state facendo voi con questo tipo di atteggiamento, cioè non si può assistere a un assessore, a un consigliere delegato che vi dice che c’è gente che non riesce a portare il pane a casa perché fa attività culturali, e noi stiamo parlando dei carnevali.
Mi sarei aspettato che qualcuno dicesse “bene, oltre al carnevale che fa parte del mondo cultura, destiniamo ulteriori risorse, trovandole da qualche altra parte”, invece no, c’è assolutamente disattenzione. Dopodiché, mediaticamente ognuno di noi, attraverso i social, ne può anche uscire bene, tra la fotografia, l’immagine di quando facciamo un’inaugurazione, di un convegno, delle chiacchiere, perché quando si arriva a dire quanto credo nel sistema culturale pugliese, quanti soldi ci metto, si constata che se non ci fossero, come vedremo più avanti, i soldi dell’FSC, in Puglia non ci sarebbe cultura!
Ci aspettiamo già che (chissà cosa deciderà il Governo) se non ci dovessero essere i soldi a gestione regionale sull’FSC, la cultura in Puglia non ci sarà, e questo lo state decidendo anche voi, perché non è obbligatorio che il Governo li riconosca, non è obbligatorio.
C’è un dato, dal bilancio regionale autonomo voi mettete pochi centesimi di euro. Questo è il dato, poi di cosa dovranno dare gli altri ne discuteremo quando e se lo daranno gli altri. Oggi voi approvate un bilancio dove nel sistema culturale mettete zero di fatto, nonostante la denuncia del consigliere delegato.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Vicepresidente Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente Capone.
Colgo l’occasione su questo emendamento che tratta un aspetto marginale dal mio punto di vista, ma tocca il tema sul finanziamento della cultura e dello spettacolo, per chiarire, anche dopo le sollecitazioni che ho ricevuto dalla Presidente Capone, dalla consigliera Grazia Di Bari, dal direttore Aldo Patruno, dalle organizzazioni sindacali, dalle organizzazioni di categoria, da tanti consiglieri regionali, alcuni aspetti. Uno, quanto noi stanziamo dal bilancio autonomo sul Dipartimento Cultura e Spettacolo. Nel 2022 abbiamo stanziato 24.278.000 euro, nel 2023 stanziamo 26.100.000 euro. Cioè, a casa mia zero è zero, 26 milioni di euro sono 26 milioni di euro.
Che cosa è avvenuto quest’anno che ha giustamente sollecitato alcune organizzazioni e anche i rappresentanti politici che a questo settore tengono particolarmente? La Presidente Capone ha guidato l’Assessorato per cinque anni, è evidente che sul punto si è spesa, la consigliera Di Bari se ne sta occupando, il direttore del dipartimento neanche a parlarne, accanto a diversi altri.
Noi, sul Fondo unico regionale dello spettacolo, nel 2022 abbiamo stanziato 1.850.000 euro, collega. Nel 2023 sul Fondo unico regionale dello spettacolo abbiamo stanziato 3 milioni di euro. E ora ve lo spiego perché. Perché, a fronte di 1.850.000 euro del 2022 e dell’incremento a 3 milioni del 2023, nel 2022 abbiamo potuto utilizzare, come negli anni precedenti, le risorse europee, i fondi europei, i fondi POR. Dal prossimo anno vi è un indirizzo da parte della Commissione europea che escluderebbe la possibilità di utilizzare fondi europei, fondi POR per le politiche dello spettacolo.
Ora, siccome passare d’emblée in un bilancio a più 10 milioni di euro rispetto a prima, dovendo coprire con il bilancio autonomo ciò che oggi copriamo con il POR non è un’operazione semplicissima. È come se noi sul settore dello sviluppo economico da domani dicessimo: il Titolo II non è più finanziato con le risorse POR, non ce la possiamo fare, è chiuso. Per chi ha detto che noi nel bilancio non abbiamo messo risorse sulle start-up, il collega Delli Noci è nelle condizioni di dirvi, questo lo ribadisco, che noi siamo tra le Regioni italiane che più di tutte investono sulle start-up. Perché? Perché noi usiamo le risorse del POR. Chi va a guardare il bilancio autonomo, quindi, è evidente che non le trova, quelle risorse: quelle non sono risorse che stanno nella manovra da 1,5 miliardi, ma stanno nel POR.
Quindi, ai colleghi che hanno detto una cosa del genere, mi permetto di dire loro che è stato un errore. Siccome il collega Ventola conosce alla perfezione tutte queste dinamiche perché sta in Aula da più… No, da quanto ci sto io, dal 2015, noi che cosa abbiamo detto? Che siccome siamo convinti, collega Ventola, che il Governo nazionale sbloccherà le risorse del FSC, del Fondo di sviluppo e coesione perché c’è l’accordo tra le Regioni in ordine al riparto, quindi tutte le Regioni italiane sono d’accordo sul riparto delle risorse, l’ultima riunione della Commissione affari europei l’abbiamo tenuta martedì della scorsa settimana, e le Regioni hanno ribadito l’intesa, vi era la possibilità di sbloccare quelle risorse già agli inizi di settembre. Il vecchio Governo, il vecchio Ministro non firmò il decreto perché si era nel pieno delle elezioni, quindi per garbo istituzionale noi siamo certi che l’FSC verrà sbloccato anche grazie al vostro intervento, perché non penso che Fratelli d’Italia pugliese voglia che il Governo nazionale non dia le risorse del Fondo sviluppo e coesione alle Regioni italiane, sarebbe un’enormità se avvenisse una cosa del genere dopo tanti anni.
Siccome sono convinto che anche questo Governo sbloccherà a breve il riparto dell’FSC, noi utilizzeremo come primo o tra i primi interventi 8 milioni di euro in più, che andremo ad aggiungere ai 3 che abbiamo stanziato, aggiungendo risorse a quelle che avevamo messo lo scorso anno, sul settore, e in questa maniera copriremo tutto quel settore, ragion per cui noi non stiamo togliendo il pane dalla bocca a nessuno, ma ne abbiamo messo di più, e che togliamo il pane dalla bocca alle persone non credo che lo abbia detto la collega, non l’ho sentita, mentre l’ho ascoltato da lei, se lo avesse detto, non avrei problemi a dire che ha usato un’espressione impropria. Lei l’ha usata di sicuro, quello della collega Di Bari non l’ho sentito, ma sono certo che con l’FSC, che verrà dato a tutte le Regioni, noi copriremo anche quelle risorse. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Vicepresidente.
Mettiamo al voto innanzitutto il subemendamento dei consiglieri, Parchitelli e Mazzarano.
Si tratta di un subemendamento sostitutivo del punto 3 dell’articolo 63.
Il punto 3 oggi dice: “con deliberazione della Giunta regionale sono definite le modalità di accesso, erogazione e rendicontazione dei contributi, di cui al comma 1”.
Dice il subemendamento sostitutivo: “Con deliberazione di Giunta regionale sono definite le modalità di accesso, erogazione e rendicontazione dei contributi, di cui al comma 2, dando priorità ai carnevali storici riconosciuti da parte del Ministero della cultura”.
Questo è il subemendamento, cioè priorità a quelli, ma ci sono anche questi.
Gli altri ci sono, l’emendamento finale. Ci sono.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 38, contrari 1.
Il subemendamento è approvato.
Adesso passiamo al subemendamento del Gruppo Popolari con Emiliano, a firma La Notte e Stea, dice…
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Allora, dice questo: “La Regione Puglia promuove e sostiene i carnevali storici della città di Putignano, Manfredonia, Massafra, Gallipoli e Sammichele di Bari, nonché delle città…”.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo, bisogna aggiungere nel subemendamento questa cosa.
È chiaro? Si tolgono le parole “Apricena” dal titolo e dal primo comma e si aggiungono dopo “Sammichele di Bari”, al primo comma, le parole: “nonché i carnevali delle città di Bisceglie, Santeramo in Colle ed Apricena”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 39, favorevoli 38, astenuti 1, contrari 1.
Il subemendamento è approvato a maggioranza.
L’emendamento modificativo a firma Paolicelli che riportava Santeramo in Colle è decaduto.
Votiamo l’articolo 63.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 40, contrari 1.
È approvato.
L’articolo 63 è approvato a maggioranza.
Articolo 65 (Disciplina a tutela e sostegno della maternità e della paternità dei consiglieri)
C’è un emendamento a firma Laricchia: “all’articolo 65, alla fine del comma 1 aggiungere le parole ‘anche relativamente all’adozione e all’affidamento’”. Votiamo sull’emendamento. Parere del Governo? Favorevole. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
C’è ancora un altro emendamento. Consigliera Laricchia, prego.
Speaker : LARICCHIA.
Questo secondo emendamento lo ritiro.
Volevo semplicemente portarlo in Aula per parlarne e per portare il tema, un tema che sicuramente sta a cuore a tantissime di noi, a partire dalla Presidente del Consiglio regionale, la cui storia è ben nota su questi temi.
In sostanza, credo di essere stata la prima consigliera regionale in gravidanza in questa Regione, non so se ce ne sono state altre prima, si sono posti tantissimi temi, per la prima volta, anche perché di fatto questa Assise è stata aperta alle donne un po’ più tardi, è stata aperta magari un po’ più tardi anche a donne in età fertile un po’ più avanzata tardi. Certi temi quindi si sono posti per la prima volta negli anni.
Ad esempio, penso alla banalità dei parcheggi, Io ricordo con quanta gioia i dipendenti regionali sono venuti a dirmi: sa, consigliera, abbiamo predisposto dei parcheggi fuori, non ci avevamo pensato fino ad ora, lei è stata un’ispirazione. Ero felicissima, ovviamente, ma dispiaciuta perché chissà quante dipendenti sono passate qui con il pancione e non hanno avuto una visibilità tale da portare questa sensibilità.
Il tema che io voglio porre è secondo me di vitale importanza e la Regione e il Consiglio devono dare l’esempio, ed è il tema di una donna che vuole lavorare, vuole però essere mamma e ha tutto il diritto di portare il proprio figlio e avere personale e spazi adatto per conciliare tutto questo.
Questo tema si è fatto ancora più forte quando recentemente (mi dispiace tornare su questo argomento) abbiamo discusso ed è stata votata con il mio voto contrario e quello del consigliere Tutolo la possibilità di alcuni dipendenti regionali di trasformarsi in autisti per le esigenze – legittime o meno – di alcuni consiglieri con specifiche funzioni.
Quello che voglio dire è che su questo ormai è andata come è andata, però temi come questi della conciliazione che aiutano le famiglie a fare figli devono diventare ancora più preponderanti, devono attirare la nostra attenzione molto di più dell’esigenza di qualcuno di avere degli spostamenti più comodi, che può essere legittima anche quella.
Io so che attrezzare degli spazi può essere semplice, dotarsi di personale adatto ad un compito del genere, ad accogliere i bambini delle consigliere, ma soprattutto delle dipendenti (ovviamente questo vale anche per i papà, poi va tutto regolamentato) è molto più complesso, perché per guidare basta una patente, mentre per dedicarsi a dei bambini servono altre competenze certificate.
Ritengo però che, nelle more della realizzazione di quel nido, che prima o poi avverrà, ma credo che non avverrà tanto presto, la Regione e il Consiglio possano dotarsi, avendo gli spazi, possano studiare un metodo per dotarsi anche del personale, perché di fatto, se ci pensiamo, il tema del personale si porrà anche là, quindi vorrei che nelle more studiassimo un metodo per aiutare chi vuole fare questo lavoro. Sappiamo che a volte le sedute finiscono tardissimo, quindi c’è bisogno di aiuto, e questo vale anche per le dipendenti.
Presidente, ci tengo a dirle sinceramente che probabilmente questo va fatto durante la sua presidenza, perché potrebbe essere difficile ottenere questo risultato dopo. Non sappiamo chi verrà, ma sicuramente il fatto che siate due donne, Presidente e Segretaria, il fatto che abbiate questa sensibilità può essere una cosa che capita adesso e magari non capita più, magari capiterà, me lo auguro, però per noi e soprattutto per chi verrà dopo dobbiamo porci questo tema e spero a partire dalla ripresa dei lavori.
Speaker : PRESIDENTE.
La ringrazio, consigliera. Devo dirle che effettivamente il problema da lei posto è un problema serio, molto serio, sul quale stavamo lavorando. Abbiamo lavorato con la consigliera Parchitelli, anche al fine di sollecitare la realizzazione del nido, come lei sa, anche insieme a lei, e continueremo a farlo.
Per quanto riguarda gli spazi e l’utilizzazione degli spazi, invece, farò partire subito, quando torniamo, un questionario alle dipendenti e ai dipendenti per capire qual è la dimensione del fabbisogno, perché ad oggi dobbiamo partire necessariamente da lì.
La ringrazio per aver ritirato l’emendamento, che così non possiamo portare avanti, e la terrò aggiornata su quel questionario.
Abbiamo un altro emendamento sull’articolo 65? No. Quindi, possiamo votare l’articolo.
Scusate, aveva chiesto di intervenire il consigliere Cera. Dov’è? Va bene.
Votiamo l’articolo 65.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Aggiungiamo il voto favorevole dell’assessore Delli Noci.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 66 (Modifiche all’articolo 14 della legge sulla disciplina della tutela dell’uso della costa).
Era stato presentato un emendamento sostitutivo, il n. 1/14, che è diventato aggiuntivo, articolo 66-bis. Quindi, votiamo prima l’articolo 66 e poi l’emendamento aggiuntivo.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 1, nessun contrario.
È approvato a maggioranza l’articolo 66.
Adesso passiamo all’articolo 66/bis, l’emendamento aggiuntivo che introduce i contributi ai Comuni per interventi di tutela dei cordoni dunari.
Presidente Galante, prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente. Per chiarire questo cambio in corsa.
Questa situazione delle dune, dell’intervento che può essere concesso attraverso la pianificazione ai Comuni della duna, noi in un primo momento volevamo sostituirlo, quindi permettere, visto che effettivamente il problema è che le dune e le zone di rispetto spesso rimangono senza manutenzione, c’è una discrasia con il PPTR all’articolo 56, che da una parte non crea problemi a chi si preoccupa del fatto che dando una concessione a privati di uno stabilimento balneare, questa è stata la preoccupazione che ci è giunta, si possa poi rischiare che anche le dune siano oggetto di trasformazione in un lido, anche attraverso strutture invasive.
Noi quindi pensavamo di sostituirlo. L’assessore ci ha spiegato in effetti che la tutela attraverso il 56 del PPTR rimane molto forte. Sarà sempre quindi nella pianificazione, perciò chiediamo di aggiungere questo articolo: dove nella pianificazione costiera i Comuni non prevedessero la concessione anche delle dune, dovranno essere poi i Comuni ad effettuare una manutenzione e quindi la tutela di queste zone.
Questo è stato l’intento. In un primo momento i consiglieri, i colleghi hanno visto che lo volevamo sostituire. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei. Il parere del Governo è positivo. Votiamo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 41, favorevoli 41, 1 astenuto.
È approvato a maggioranza.
Adesso andiamo al 71, “Contributo metodo ABA e fondo autismo”. C’è un emendamento a firma Mennea, Amati, Clemente: «Dopo la parola “ABA” sono aggiunte le seguenti parole “di terapie logopediche”» al comma 1.
Parere favorevole. Assessore, deve dire qualche altra cosa o era questa? Parere favorevole.
La votazione è aperta.
Consigliere Mazzarano, prego.
Speaker : MAZZARANO.
Non può esserci parere favorevole, assessore, perché le terapie logopediche non le fanno solo i bambini che hanno già avuto diagnosi di autismo, se allarghiamo senza specificare questo, il fondo diventa non adeguato alla domanda che c’è.
Avevo quindi chiesto ai proponenti di fare un subemendamento che specificasse che le terapie logopediche sono comunque dedicate ai bimbi che hanno già ricevuto una diagnosi di autismo, perché metterla così rischia di essere esageratamente estensivo. Parliamo di trattamenti di riabilitazione di tipo sanitario per bambini che hanno ricevuto diagnosi, cioè questo è il comma 1.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Galante, ha chiesto di intervenire.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Mi ha anticipato il collega Mazzarano per comprendere meglio, perché questi fondi sono un grande passo avanti e un successo di tutto il lavoro fatto tra Assessorato e Commissione sull’autismo, perché, sia per modificare il Regolamento 9, sia per attribuire fondi alle strutture, sono anni che ci stiamo lavorando.
Dopo tanto tempo si è istituito il tavolo sull’autismo, grazie anche all’intervento sia degli assessori Barone e Palese che del Presidente Vizzino e di tutta la Commissione, quindi, come diceva anche il collega Mazzarano, specificare che le terapie logopediche sono comunque dirette alle persone che rientrano nello spettro dell’autismo, e anche questo è importante.
A prescindere da questo, ringrazio per il lavoro svolto da tutta la Commissione e dagli Assessorati.
Speaker : PRESIDENTE.
Onestamente, leggendo l’articolo – consigliere Mazzarano, devo richiamare la sua attenzione – leggo: “alle spese sanitarie sostenute da cittadini con disturbi dello spettro autistico residenti in Puglia che si avvalgono del metodo ABA”. Qui l’emendamento chiede di aggiungere: “e di terapie logopediche o di altri metodi sostenuti”. Ma questo è solo per lo spettro autistico.
Prego.
Speaker : MENNEA.
Solo per specificare che la terapia logopedica non è alternativa a quella del metodo ABA. Spesso, però, la terapia logopedica non è convenzionata in tutte le nostre ASL. Ho fatto anche un’interrogazione tempo fa su questo tema. Poiché gli effetti della terapia logopedica, associate a quelle del metodo ABA, danno risultati straordinari, è bene che i due sistemi si muovano insieme, visto che alcune ASL, ripeto, convenzionano il metodo ABA, riconoscono il metodo ABA, non la terapia logopedica. Con questo finanziamento vanno uniformate tutte e due le terapie.
Questo è l’intento di questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Assessore Palese, prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Io ho dato parere favorevole perché noi stiamo parlando di un intervento che riguarda persone con diagnosi di spettro autistico. Non stiamo parlando di altri pazienti oppure di altre situazioni di natura patologica o quant’altro che hanno bisogno della logopedia e hanno bisogno di questi metodi. No, stiamo parlando di quelli e solo di quelli.
Se c’è un subemendamento che specifica ulteriormente questo, ben venga. Però, mi sembrava completamente pregnante, perché la sindrome dell’autismo tra le tante cose prevede anche questa necessità, perché spesso e volentieri sono ragazzi che balbettano, che parlano con grande difficoltà, e quindi occorre.
Io penso che possa essere chiusa così, ma se c’è un subemendamento…
Speaker : PRESIDENTE.
Non è necessario perché sta scritto proprio…
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Io penso non sia necessario…
Speaker : PRESIDENTE.
“Con disturbi dello spettro autistico”, è scritto solo per quelli.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Va bene…
Speaker : PRESIDENTE.
Okay, tutto a posto? Sennò è una ripetizione.
Votiamo l’emendamento.
La votazione è aperta (favorevole anche il consigliere Lacatena: dovremmo aggiungerlo).
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 33, astenuti… Scusate, ma non è che risulta astenuto il consigliere Lacatena? Okay.
Dobbiamo aggiungere Lacatena, Piemontese e Leoci; Perrini e Scalera c’erano. Che sta succedendo? Non funzionano i vostri?
È approvato a maggioranza l’emendamento.
Adesso passiamo all’approvazione dell’articolo 71.
La votazione è aperta. Ai signori tecnici chiedo se c’è qualche tecnico disponibile: la postazione dell’assessore Delli Noci non sta funzionando proprio più, non registra neanche la presenza. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa. Il voto favorevole, bene… Josef Splendido.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36. Dobbiamo aggiungere il voto del consigliere Splendido.
È approvato all’unanimità. Aggiungere anche i voti dei consiglieri Di Gregorio e Mennea. Ditemi la verità: davvero non stanno funzionando? O non ha fatto in tempo?
Articolo 76… Di Lacatena lo abbiamo detto, dobbiamo aggiungerlo anche al voto precedente.
Articolo 76 (Modifiche alla legge regionale 17 “Tutela e uso della costa”)
C’è un emendamento a firma Galante, Casili, Di Bari. È un emendamento che sostituisce le parole “una concessione turistico-ricreativa” con le parole “un’area”.
L’emendamento è l’1.16.
Non ci sono interventi.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 43.
È approvato all’unanimità.
C’è un altro emendamento, l’1.17, però il 16 e il 17 sono uguali... no, questa è un’aggiunta al secondo comma.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Aggiungiamo il voto del consigliere Scalera all’articolo 76, favorevole, anche Pagliaro favorevole.
Votiamo l’articolo 76.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
L’articolo 76 è approvato all’unanimità.
Articolo 77, “Progetto Alberi per il futuro”.
C’è un emendamento sostitutivo a firma Casili, Galante, Di Bari al Progetto “Alberi per il futuro”.
Prego, Presidente Casili.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
non ero presente in Commissione Bilancio nel momento in cui si stava discutendo del presente articolo, però l’assessore Pentassuglia aveva posto delle corrette osservazioni, perché l’attività è già svolta da ARIF, un’attività di preparazione e di vendita delle piantine da destinare poi ai privati o agli Enti pubblici. A questo punto abbiamo deciso di sostituire l’intero articolo, facendo un articolo più funzionale e più efficace. Siccome ARIF non produce piante da accrescimento, per intenderci alberi che siano già di una certa dimensione, e i Comuni molto spesso hanno bisogno, nel momento in cui c’è da riqualificare una piazzetta, piuttosto che un’alberata in un viale, a questo punto diamo la possibilità con semplici progetti, dove abbiamo previsto non solo la vendita, ma anche la progettualità. Cioè, al Comune, così come abbiamo fatto per i giochi da destinare a bambini con abilità diverse, diamo la possibilità, previa presentazione di un progettino molto semplice, di accedere a un contributo regionale, che si potrà fare, nel momento in cui saranno predisposti i regolamenti, anche con un cofinanziamento del Comune stesso, sia per l’acquisto delle piante sia, così come abbiamo previsto nell’articolo, per la realizzazione. Quindi, non prevediamo soltanto l’acquisto, ma l’intero progettino in cui si prevede l’acquisto e la messa a dimora delle alberate, previa presentazione di un progetto.
L’abbiamo sintetizzato e l’abbiamo chiuso per renderlo più efficace in tutti i Comuni pugliesi, soprattutto penso ai più piccoli, dove molto spesso un aiuto può servire, un aiuto nell’acquisto degli alberi. Un albero di medie dimensioni più o meno costa 50-60 euro, quindi si possono fare interventi anche abbastanza cospicui. Con 10.000 euro si possono sia acquistare le piante sia metterle a dimora, con dei progetti, ripeto, significativi.
Chiaramente questo sarà un fondo pluriennale, quindi che potremo sostanziare anche negli interventi futuri. Ci tenevo a fare questa precisazione, in modo tale che l’assessore Pentassuglia, che eccepiva giustamente delle attività già in essere da parte di ARIF, le togliesse dalle attività in essere, facendo un’operazione su un materiale vegetale che ARIF non tratta.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta sull’emendamento.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 39, favorevoli 39, astenuti 1.
L’emendamento è approvato a maggioranza. Certo: la consigliera Parchitelli favorevole.
Adesso i subemendamenti 1.19 e 1.20 sono considerati decaduti. Perché l’articolo 77 è stato sostituito integralmente come testo. Quelli erano modificativi.
Noi abbiamo votato un emendamento che sostituisce integralmente l’articolo 77… Il 78 non c’entra, non l’abbiamo ancora visto. C’è stato un errore d’ufficio: l’1.20 è sul 78 non è sul 77.
È così consigliere Caroli?
Speaker : CAROLI.
Sì.
Speaker : PRESIDENTE.
L’articolo 77 dobbiamo votarlo adesso? No, abbiamo votato anche l’articolo 77, tutto a posto? Perfetto.
articolo 78 (Disposizioni in materia di orti urbani, collettivi, didattici e socio-terapeutici)
Qui c’è l’emendamento Caroli. Prego. Era su quello precedente, quindi era vero che era su quello precedente…
Speaker : CAROLI.
Siccome non va a incidere minimamente, ho solo chiesto (qui magari chiedo il parere all’assessore) se, anziché utilizzare gli alberi senza distinguere la tipologia...
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Pentassuglia o assessora Maraschio.
Prego.
Speaker : CAROLI.
Avevo chiesto, considerata comunque sia la morìa o comunque la distruzione del nostro paesaggio, che venissero utilizzati alberi di ulivo, se fosse possibile.
Siccome non va a incidere minimamente, è solo la caratteristica del prodotto che andremmo ad acquistare se fosse possibile. Per questo chiedo il parere all’assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, acquisire l’impegno, perché l’emendamento è decaduto, quindi ci vuole l’impegno da parte vostra con il consigliere Caroli sul 77.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Presidente, assumo l’impegno perché ne avevamo tra l’altro già parlato con il collega Caroli.
Quella modifica l’ho fatta fare perché noi stiamo facendo un lavoro, che presenteremo a breve, sui nostri vivai, quindi quello che è riportato nell’emendamento sta alla base di un ragionamento molto più ampio da fare con i Comuni come sensibilizzazione.
A dirvi la verità, stamattina ho sentito il Sindaco Nisi, perché fino a giugno loro avranno le deleghe per poter partecipare, ho sollecitato che l’ANCI partecipi attivamente a tutte le riunioni, perché abbiamo da pianificare e programmare una serie di cose, così possono non solo sensibilizzare, ma partecipare attivamente.
Vi voglio ricordare che il secondo sollecito sulle aree abbandonate dei Comuni per fare la famosa legge Casili della legislatura scorsa ha visto rispondere sempre 5 Comuni su 258 sulle aree abbandonate, ed è un peccato, perché proveremo a sensibilizzare in ogni modo la nostra attività e quella che facciamo istituzionalmente con ANCI.
Mutuo quindi questo all’interno del lavoro.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Adesso dobbiamo votare il 78.
L’abbiamo messo da parte ieri per quella presenza degli emendamenti, che in realtà non erano dovuti a questo articolo, quindi possiamo votarlo direttamente.
La votazione è aperta.
Stiamo votando l’articolo 78. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Mi è sembrato che l’articolo proposto da voi non l’avete votato, non mi siete sembrati attivi sul voto.
Allora, votano favorevolmente 3 Consiglieri dei 5 Stelle. Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 79.
C’è un emendamento a firma Caroli: “All’articolo 79 dopo le parole ‘100.000’ aggiungere le seguenti: ‘e nel limite massimo di 10.000 euro per ogni intervento’”.
Parere del Governo? Favorevole.
La votazione è aperta.
Aggiungiamo il voto dell’assessore Delli Noci.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Aggiungiamo anche il voto del Presidente Tutolo. Quindi, 40, sempre all’unanimità.
Adesso votiamo l’articolo 79.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 82 (Dotazione per l’installazione nei comuni pugliesi di campionatori olfattometrici automatici).
C’è un emendamento del consigliere Leoci, che al comma 1 sostituisce le parole “400.000” con “300.000”. È il primo emendamento in diminuzione della giornata.
Prego.
Speaker : CAROLI.
Presidente, c’era l’altro subemendamento, quello mio, sugli orti urbani, che non c’entrava niente con l’altro, però non l’avete chiamato. È il n. 1.20.
No, ho detto il precedente. L’aveva saltato. Chiedo scusa, l’1.20 no, perché questo è sugli orti urbani. Avevate esaltato il precedente… No?
Io ho parlato di quello…
Speaker : PRESIDENTE.
Ho chiamato tutti e due.
Speaker : CAROLI.
Mi scusi, abbiamo parlato del precedente, di questo non abbiamo parlato assolutamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Il punto è che io li ho chiamati tutti e due…
Speaker : CAROLI.
Abbia pazienza, Presidente: tant’è che io mi sono confrontato con gli assessori. Qui si trattava solo ed esclusivamente di inserire un limite di spesa e “aree pubbliche e aree private”, perché gli orti possono essere sia di natura privata che di natura pubblica. Se qualche Comune è stato così lungimirante da creare degli orti urbani… Però questo non lo avete chiamato.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, li abbiamo chiamati entrambi, purtroppo. Non posso farci niente più.
Speaker : CAROLI.
Abbia pazienza, tant’è che ho discusso e ho chiesto l’intervento all’assessore. Dopodiché, di questo non abbiamo parlato minimamente…
Speaker : PRESIDENTE.
Li abbiamo chiamati entrambi…
Speaker : CAROLI.
Vi era sfuggito il precedente…
Speaker : PRESIDENTE.
C’è stata una distrazione, probabilmente, ma non possiamo farci niente, adesso, è votato l’articolo. Si è posta la stessa situazione ieri con Piemontese, ve la ricordate? Abbiamo dovuto fare la stessa cosa.
Speaker : CAROLI.
Allora, io ho bisogno del conforto e del confronto dell’assessore Maraschio. Rispetto all’articolo sugli orti urbani io chiedevo che venissero inseriti gli interventi sia su aree pubbliche che su aree private. Rispetto a questo, considerato che comunque sia…
Speaker : PRESIDENTE.
Non si può fare niente sulla legge…
Speaker : CAROLI.
… la velocità e la solerzia della Presidente ha portato a non… Ora come possiamo risolvere questo problema?
Speaker : PRESIDENTE.
Non è ostativo, vero? Assessora Maraschio, potrebbe fare una delibera di Giunta? Non è ostativo. O un provvedimento del dirigente, una determina? Non è contra legem, è solo attuativa. Quindi potrebbe fare una determina del dirigente?
Speaker : CAROLI.
Presidente, fa tutto lei… Sarebbe l’assessore, io ho chiesto all’assessore. Rispetto all’articolo che è stato richiamato, quindi è stato anche votato, io le ho chiesto che ci fosse un limite a 50.000 euro per intervento e che potessero essere utilizzate, queste risorse sia per orti che insistono sia su territori pubblici che privati.
Ora io come mi comporto, dati la velocità, la solerzia e la capacità…?
Speaker : PRESIDENTE.
Assessora Maraschio, si tratta di assumere l’impegno.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Casili. Prego.
Speaker : CASILI.
Intervengo a supporto delle richieste del collega Caroli. Collega Caroli, è un emendamento a supporto di una legge che stiamo ancora trattando, che stiamo incardinando nelle rispettive Commissioni, poi dobbiamo portare… Di quale parliamo: orti? Orti in che legge? Come no? 79 è legge, anche quella, collega Ventola, è legge, sono entrambe leggi, le dobbiamo ancora incardinare, quindi in fase di predisposizione della legge noi possiamo disciplinare tutto quello che lei chiede, collega Caroli, nel momento in cui andiamo a incardinare la legge.
Questi sono emendamenti per trovare delle coperture finanziarie alle due leggi, quindi andiamo a disciplinare tutto nella legge, assorbendo anche eventuali contributi che lei si propone di produrre.
Lo chiedo per un maggior supporto alle sue richieste.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessora Maraschio, prego.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Grazie.
Mi spiace, neanch’io, a dire la verità, mi sono accorta, anch’io mi ero distratta, siamo già un po’ stanchi.
Certamente c’è il parere favorevole, ma si tratta soltanto veramente di una modalità di distribuzione delle risorse che certamente possiamo fare, così come dice il Vicepresidente Casili, nella legge o anche con un intervento dell’assessorato, con l’aggiunta, visto che si tratta di attività meritevoli, della possibilità di individuare nuove risorse, per cui l’impegno c’è. Va bene? Questo assolutamente.
Sì, è una specificazione necessaria, quindi lo ribadisco.
Speaker : PRESIDENTE.
Stavamo votando... Presidente Perrini vuole intervenire? Prego.
Speaker : PERRINI.
Per avvisare il Presidente Emiliano che stiamo per arrivare, perché serve il suo voto, o almeno per scambiarci gli auguri.
Speaker : PRESIDENTE.
Stiamo discutendo adesso dell’emendamento 82 e lo mettiamo al voto.
La votazione è aperta. Emendamento 1/22 sull’articolo 82.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo l’articolo 82.
Favorevole anche il consigliere Splendido.
Adesso passiamo al voto sull’articolo 82, come emendato.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 83 (Manutenzione ordinaria, straordinaria e di promozione turistica di siti di particolare interesse archeologico).
C’è un emendamento sostitutivo, il n. 3: “L’articolo 83 è interamente sostituito dal seguente: ‘Interventi di manutenzione ordinaria del sistema archeologico del Pulo, nel Comune di Molfetta’”.
Stiamo cercando di capire come avete fatto emendamenti e subemendamenti.
Gli stessi consiglieri Vizzino, Tammacco e Leo hanno fatto un emendamento sostitutivo dell’articolo 83, però hanno fatto un subemendamento all’emendamento n. 3. Emendamento all’articolo 83, sostitutivo: è l’emendamento n. 3 “Interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di promozione turistica del Sistema archeologico del Pulo nel Comune di Molfetta.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa. Attenzione.
Presenti 28, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 1.
L’emendamento all’articolo 83 è votato a maggioranza.
Adesso c’è un emendamento aggiuntivo, un altro: 3/1 sempre all’articolo 83.
Devo pregare la Giunta di sedere al proprio posto. Eravamo 27.
La votazione è aperta. Emendamento all’articolo 83 con l’aggiunta “Missione 18, Programma 1, Titolo 1”. Votiamo.
Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 28, favorevoli 28.
L’emendamento è approvato.
Il 2 è decaduto.
Adesso comincia la serie perché... non parlo se non mi ascoltate, e rimaniamo tutti bloccati.
Il prossimo articolo sarebbe quello delle norme di rinvio, che non possiamo fare, quindi dobbiamo fare tutti gli emendamenti aggiuntivi.
Partono ora gli emendamenti aggiuntivi, sono 102, non l’abbiamo fatto prima, l’abbiamo rinviato. Siamo pronti a farlo? Perfetto, allora siamo pronti a riprendere quegli articoli.
Partiamo dall’articolo 4, “Progetto hub Scienza della vita della Regione Puglia” (non poteva dimenticarlo il Presidente Ventola). Prego, Presidente Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Presidente Ventola, ha fatto benissimo a chiedere spiegazioni circa le cifre che abbiamo messo in bilancio.
Non ribadisco quanto detto già prima dal collega Palese sulle funzioni del Tecnopolo, l’importanza e quant’altro. Per quanto concerne le cifre, qui stiamo parlando di un progetto complessivo di 38.800.000 euro, no, il progetto complessivo è di 38.800.000 euro, il fondo perduto da parte del Governo centrale, del Ministero della salute è di 18.255.000, pari al 47,05 per cento del totale, le cifre che abbiamo messo in bilancio corrispondono al 53 per cento, per un ammontare totale di 20.544.000 euro, quindi il 47 per cento è del Ministero della Salute, il 53 per cento a carico della Regione.
le somme che vede nell’articolo 4 sono l’equivalente del 53 per cento, pari a 20.544.000, che non vengono destinate in un’unica annualità ma, come prevede la legge, con la possibilità di “spalmarle” su tre anni.
Ho concluso.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Assessore Piemontese, questo sinceramente l’avevamo già compreso. Il tema è un altro. Il DM che finanzia questo progetto… Il nostro è stato il settimo progetto approvato, n. T4AN01, con un importo di 31.040.000, non di 38.800.000 euro. Il DM ha approvato un progetto che ha presentato alla Regione di 31 milioni di euro, no di 38,8 milioni. Ho qui la copia del DM. Non è che me lo sono inventato. È pubblico, le posso dare l’indirizzo e-mail e lo legge. Quindi, se la Regione ha candidato un progetto di 31 milioni di euro ed è stato validato e approvato a fondo perduto per il 47 per cento, il 47 per cento è di 31 milioni di euro, non di 38 milioni di euro.
Bene, benissimo. I 18 milioni che ha finanziato il Ministero sono rispetto ai 31 milioni che sono stati chiesti. Il progetto era di 31 milioni di euro, oggi diventa di 38 milioni di euro. Scusate. Siccome la delibera che avete approvato in Giunta fa riferimento al DM, ora sapete cosa significa recuperare 7.760.000 euro dal bilancio autonomo? Che soddisfiamo altre esigenze, dando sia qualche soldo in più sui canali, sia qualche soldo in più sui rifiuti, sia qualche soldo in più sul genoma.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
…S-26 del 12 luglio 2022 recante l’approvazione della graduatoria in merito agli interventi, beneficiari del contributo a fondo perduto, l’intervento proposto dalla Regione Puglia veniva ammesso a contributo per un totale di 18.200.000, pari al 47,05 per cento del totale. Se 18,2 milioni sono il 47 per cento, La proporzione del 53 vedi quant’è: è 20… Sarà serissima.
Si figuri se…
Speaker : PRESIDENTE.
Stiamo parlando di operazioni matematiche, non credo che ci possano essere dubbi, per cui è possibile che… Dopo tutte queste ore…
Torniamo all’articolo 9 (Attività di supporto e due diligence finalizzate alla verifica della sostenibilità del modello di gestione in house dell’infrastruttura ferroviaria di competenza regionale)
C’è un emendamento sostitutivo a firma Ventola, Perrini: “Il testo dell’articolo 9 è sostituito dal seguente”, solo che, Presidente Ventola anche sull’articolo 9 c’entra lei. Perrini, la vuole seguire lei?
Parere negativo su questo? Presidente Ventola, all’articolo 9 lei ha fatto un emendamento sostitutivo. Sull’emendamento il parere del Governo è negativo.
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Lo avevamo accennato ieri in discussione generale.
Ora, è chiaro che noi abbiamo voluto aprire una riflessione su questo tipo di emendamento perché lo abbiamo riscontrato in due articoli che oggi finanziamo: per 300.000 euro il reticolo idraulico, e questo, credo, per 500.000 euro, impegnati per tre anni. Quindi sono 1,5 e 900, stiamo quasi parlando di 2,7 milioni che la Giunta regionale sta decidendo di dare a soggetti, giustamente attraverso quelle che saranno le procedure esterne e non utilizzando l’ASSET. L’ASSET, Agenzia per la quale era nata e ha nel suo oggetto sociale finalità che abbiamo letto ieri in Aula detiene proprio queste specifiche funzioni.
Ora, dobbiamo prendere atto che se decidiamo di mettere delle risorse a disposizione è perché credo ci sia stata la valutazione che magari l’ASSET non è nelle condizioni di fare questi tipi di progettualità.
Allora scusate: intanto, se qualche Comune o le ASL affidano le Province chiamano l’ASSET in soccorso per fare progettazione, pagano, pagano, pagano.
Ora, se la Giunta regionale decide di fare delle progettazioni, probabilmente si troverà nelle stesse condizioni di dover pagare l’ASSET, quindi abbiamo creato una struttura di progettazione a bancomat o una struttura di progettazione di sostegno alla Pubblica Amministrazione? Qualche dubbio nell’eludere la legge della trasparenza rispetto al conferimento di incarichi ci viene.
Quando l’ASSET è nata (l’abbiamo votata anche noi), metteva insieme l’Agenzia di mobilità e questa idea di avere un’agenzia strategica che potesse accompagnare i grossi progetti di questa Regione, e ci abbiamo messo dentro di tutto, dall’idraulico agli ospedali, ai Giochi del Mediterraneo, al Covid, alle strade, di tutto e di più.
Dopodiché, però, se uno deve utilizzare l’ASSET, deve pagare, questo è quello che sta accadendo in Puglia, e oggi il Consiglio regionale dovrebbe approvare un ulteriore articolo di legge che legittima questo modus operandi. Questo è il focus che noi volevamo aprire.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola.
Ha chiesto l’assessora Maurodinoia.
Speaker : MAURODINOIA, assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile.
Grazie, Presidente.
Volevo fare solo un chiarimento rispetto al parere contrario su questo emendamento, in quanto l’emendamento prevede la compressione a solo sei mesi dell’attività di ricognizione tecnica e di due diligence, cassando le risorse previste dall’articolo 9.
Lo stanziamento si rende necessario per l’espletamento di questa attività, perché è un’attività complessa di diagnostica della rete e di elevato profilo tecnico, economico e finanziario. Volevo solo specificare che per il trasferimento delle risorse ad ASSET ovviamente il parere tecnico è favorevole, ma vi dico che sicuramente ASSET avrà bisogno di affidare, attraverso una procedura di affidamento, all’esterno, perché l’attività da espletare è un’attività abbastanza complessa, solitamente tali rilevamenti vengono fatti con appositi mezzi tecnici sia aerei, sia su strada o rotaia, utilizzando dei mezzi che abbiano un pluri-scartamento, in quanto, come voi sapete, nelle nostre ferrovie c’è anche la ferrovia FAL, che è a scartamento ridotto rispetto alle altre.
Sono delle tipologie di macchinari che sicuramente ASSET non ha nella propria disponibilità, quindi è necessario affidare all’esterno questo tipo di attività.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessora.
Passiamo al voto sull’emendamento 0.1.
La votazione è aperta, con il parere contrario del Governo.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 38, favorevoli 12, astenuti 1, contrari 26.
L’emendamento non è approvato.
Adesso passiamo al voto dell’articolo 9.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 30, contrari 13.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Torniamo all’articolo 4.
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, se non altro è servito a capire in due giorni di che cosa stavamo parlando. Ebbene, dalla convenzione sottoscritta dalla Regione Puglia, che chiaramente non era in possesso di nessuno, emerge che il progetto presentato era di 38,8 milioni, venivano chiesti 31 milioni, di cui sono stati finanziati solo 18,4 milioni. Credo che quanto meno sia servito a capire di che cosa stavamo parlando.
La speranza mia e dell’assessore era di recuperare 7,76 milioni di euro, ahinoi, non è stato possibile.
Speaker : PRESIDENTE.
Andiamo adesso al voto sull’articolo 4. De Blasi è contrario o è favorevole? Okay.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 42.
È approvato all’unanimità.
Adesso passiamo ad analizzare gli emendamenti aggiuntivi.
Emendamento n. 4, a firma Gabellone. Ritirato? “Contributi da destinare alle attività del settore alberghiero per l’acquisto di software e procedure operative”.
Speaker : GABELLONE.
Vorrei evidenziare che le aziende turistiche sono in grande difficoltà dopo il Covid, quindi la possibilità di informatizzare, di creare dei sistemi centralizzati può favorire sia la presenza, sia una più rapida opportunità di interfacciarsi con i turisti e di poter dar loro l’opportunità e la possibilità di conoscere i nostri luoghi, i nostri servizi, il nostro territorio straordinario.
Se, come già informalmente è stato detto ci sarà un tentativo di attenzione particolare, io ritiro l’emendamento presentato.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Paolicelli.
Speaker : PAOLICELLI.
Presidente, mi ero già prenotato prima, ma purtroppo non è riuscita a vedermi.
Io volevo intervenire sull’ordine dei lavori chiedendo un’anticipazione dell’emendamento aggiuntivo, il n. 206/2022, esattamente l’81, che ha poco a che vedere con il bilancio che stiamo approvando, quindi è più di carattere politico.
Vorrei che l’Aula si pronunciasse prima di discutere e di concludere i lavori sul bilancio. Chiederei quindi a tutti i colleghi di discuterlo prima. Mi auguravo, visto che da ieri siamo finiti nuovamente sulle cronache dei giornali locali per un ulteriore fatto negativo del Consiglio regionale, mi auguravo un ritiro dello stesso emendamento. Questo non è avvenuto.
Pertanto, prima di continuare i lavori, io vorrei trattare questo tema che nulla ha a che vedere col bilancio autonomo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Rispetto alla questione che stavamo trattando, però, e che dobbiamo chiudere, il consigliere Gabellone aveva chiesto se ci fosse l’impegno rispetto a quell’emendamento a trattare l’argomento come assessore al turismo, assessore Lopane...
La parola all’assessore Delli Noci.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
L’impegno c’è, totale, anche perché siamo nella fase di definizione dei bandi della nuova programmazione, l’abbiamo già discussa all’interno del partenariato economico-sociale e abbiamo sottolineato che uno degli obiettivi dettati dall’Unione europea, su cui è stato già approvato il programma, riguarda proprio la strategia di trasformazione digitale, che riguarderà il settore delle imprese turistiche.
Chiaramente i massimali sono dettati dalla Carta di aiuti europea e quindi potranno arrivare fino a un massimo del 60 per cento, a seconda della dimensione delle imprese.
Aggiungo che tutto ciò che è sperimentale e innovativo, invece, sarà inserito in tutti i programmi relativi alla ricerca, e su questo le garantisco il massimo impegno. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Mi ritengo soddisfatto, Presidente, e ritiro l’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Stavamo vedendo con la segretaria, dottoressa Gattulli, l’ammissibilità della mozione d’ordine fatta in questo momento e non all’inizio dei lavori.
Sempre in continuo, però. Non è che è un altro Consiglio o che comincia un’altra attività. In realtà, la mozione d’ordine – così mi viene rilevato – fatta ora è inammissibile. Mentre, fatta all’inizio dei lavori aveva un senso, dopo le comunicazioni della Presidente.
Assessore Palese, ha chiesto di intervenire? No, okay. Perfetto.
Procediamo con gli emendamenti.
Presidente Paolicelli, prego.
Speaker : PAOLICELLI.
Articolo 46 del Regolamento. Lo stavo prendendo, un minuto soltanto. Esso recita: “I richiami riguardanti l’ordine del giorno, il regolamento, l’apposizione della questione o la priorità delle valutazioni hanno la precedenza sulla questione principale”. Ebbene, ritengo che l’articolo 81, ripeto, che nulla ha a che vedere con il bilancio autonomo, abbia una priorità di trattamento rispetto alla discussione odierna. Visto che, comunque, l’Assemblea è sovrana, Presidente, la mettiamo ai voti.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Paolicelli, noi non stiamo entrando nel merito delle valutazioni che lei stava ponendo sulla questione principale o la questione secondaria. Il punto è che la mozione d’ordine si fa all’inizio dei lavori. Ora abbiamo tutti gli emendamenti che riguardano effettivamente il bilancio.
Speaker : PAOLICELLI.
Anche perché non è un argomento nuovo, è un emendamento aggiuntivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusi, dove sta scritto che ha chiesto di anticipare, da dove emerge?
Sì, ma in virtù di quale articolo possiamo cambiare l’ordine del giorno dei lavori?
Parli al microfono.
Speaker : AMATI.
Il collega Paolicelli, Presidente, non ha chiesto di anticipare un argomento rispetto a un altro. Stiamo sempre nelle disposizioni per il bilancio.
Ha presente lei quando ha detto: accantoniamo il 4, andiamo al 25 e poi torniamo al 3? Ha presente questo meccanismo? Bene, lì le è stato consentito perché l’Aula era d’accordo. Altrimenti, l’Aula doveva dire: no, Presidente, prima quello e poi l’altro. Con l’accordo dell’Aula è possibile modificare l’articolazione della discussione all’interno del medesimo provvedimento.
Il collega Paolicelli, che mi ha officiato della difesa gratuitamente, quindi, ha chiesto esattamente una cosa, così come lei fa regolarmente: di anticipare, all’interno del medesimo provvedimento un la discussione di un emendamento. Quindi, non è che è andato su un altro provvedimento.
A questo punto la questione è duplice: o il Consiglio dice “siamo d’accordo” all’unanimità, e non si vota; se c’è naturalmente chi non è d’accordo si vota. È molto piana, la questione.
Non c’entra nulla la disposizione di cui all’articolo 46, che riguarda invece l’articolazione dell’ordine del giorno con riferimento ai singoli provvedimenti. Lei ha presente quando ogni tanto cominciamo il Consiglio, e io le dico “sull’ordine dei lavori”, e le chiedo di anticipare il fine vita? Ha presente questo meccanismo? Se io lo facessi durante il punto, lei direbbe “Amati, ma che stai dicendo? Articolo 46” In questo caso, invece, Paolicelli sta agendo all’interno di quello stesso recinto, cioè le disposizioni del bilancio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi questo presupporrebbe che qualunque consigliere possa chiedere l’anticipazione dei punti del bilancio… Degli emendamenti del bilancio. A dire la verità, noi abbiamo dato un ordine: quando io sono intervenuta per la correzione, non sono intervenuta per un interesse particolare, ma per salvaguardare i lavori d’Aula. Non troviamo col Segretario una norma che ci… Non c’è l’unanimità. Va bene.
Andiamo avanti.
L’emendamento è il n. 4, articolo aggiuntivo, “Contributi da destinare alle attività del settore alberghiero”, è ritirato. È quello di Gabellone, è ritirato. Emendamento n. 5, Fratelli d’Italia, sempre Gabellone: “Contributo straordinario per ristorare i maggiori costi sostenuti dai Comuni”.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente…
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire? No, nel senso che abbiamo chiesto se c’è l’unanimità sulla sua richiesta e non c’è stata l’unanimità, ha sentito anche lei.
In realtà, si vota sulla mozione d’ordine. Laddove c’è una richiesta che va fuori dalla mozione d’ordine, si vede se c’è l’unanimità sulla richiesta, e loro hanno sostenuto che non vogliono votare la richiesta, non votano favorevolmente, quindi non c’è chiaramente l’unanimità (l’avete sentito come me).
Vuole intervenire per richiamo al Regolamento? Prego.
Speaker : AMATI.
Colleghi, io proprio non capisco, visto che i presentatori siete voi e avete, anche a mezzo stampa, assunto niente di meno come motivazione la difesa degli elettori, è bene supremo. Chiudiamo parentesi.
Sto dicendo che, siccome vedo che insorgete con particolare foga, volevo dire semplicemente “mi fate parlare?”.
Tutti i consiglieri regionali hanno la libertà di decidere, perché altrimenti il collega Paolicelli dovrebbe ricorrere ad un espediente. Ira, siccome, siccome ovviamente non dobbiamo suggerire di ricorrere agli espedienti, pone una questione di carattere politico e dice: “guardate che io penso e chiedo l’anticipazione”, non c’è nulla all’interno del Regolamento che vieti all’Aula di votare sull’ordine degli emendamenti, quando non c’è divieto, è consentito, prova ne sia che, se gli altri non sono d’accordo, la Presidenza rimette alla valutazione dell’Assemblea.
Non c’è nulla che vieti di farlo, tant’è che lei lo fa con regolarità. Giustamente, in altre occasioni l’abbiamo sempre fatto, qui, siccome c’è un problema politico, c’è una differenza di opinioni, io intervengo per dire che qui ha titolo per poter chiedere l’anticipazione sull’ordine e si voti, punto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Quando mi muovo io, devo dire che chiedo sempre se l’Aula è d’accordo. Se l’Aula non è d’accordo, io non metto a votazione la mia richiesta, semplicemente andiamo avanti.
Detto questo, se si ritiene che si voti…
Assessore Palese, prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Presidente, solo per ricordarle che io sono venuto alla Presidenza, un’ora e mezza fa, per chiedere se era possibile che fossero anticipati tutti gli emendamenti che riguardavano la sanità e mi è stato detto che non era né possibile né opportuno, perché se così fosse, siccome c’è una Conferenza importante alle 19,30, a un certo punto ribadisco e ufficializzo la richiesta su tutti gli emendamenti che riguardano la sanità.
Speaker : PRESIDENTE.
Confermo che io le ho detto che non è opportuno perché stiamo discutendo di tutti gli emendamenti di bilancio, li abbiamo uno dietro l’altro, tutti da esaminare, non mi sembrava il caso di favorire un settore, piuttosto che un altro, che significa poi alcuni consiglieri che hanno presentato degli emendamenti, piuttosto che un altro.
Segretario, io le chiedo, anche se è irrituale questa cosa…
Prego, Presidente Caracciolo.
Speaker : CARACCIOLO.
Presidente, grazie.
Mi sembra piuttosto lineare la richiesta del collega Paolicelli, anche perché in altre occasioni abbiamo avuto modo già di anticipare o posticipare. Nella legittimità della democrazia dell’Aula, che è sovrana, rispetto alla contrarietà si pone ai voti la richiesta del consigliere. Quindi, ritengo che non ci sia nulla di anomalo o fuori dal Regolamento. Per cui, la invito a mettere ai voti la proposta del collega Paolicelli.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
In realtà è fuori del Regolamento, nel senso che, quando l’abbiamo fatto, l’abbiamo fatto sempre per mozione d’ordine, all’inizio della seduta, non l’abbiamo fatto in questo caso.
Detto questo, la democrazia ci impone delle regole che prevedono sempre il voto in prima linea. Quindi, si vota.
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, anch’io voglio intervenire sui lavori e chiederei di anticipare l’82. Presidente, io invece chiedo di anticipare il n. 78…
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Mazzotta…
Speaker : MAZZOTTA.
Presidente, rischiamo di creare un precedente rischioso. Quando in Ufficio di Presidenza noi ci dettiamo qual è la linea, e oggi mi sembrava che la linea fosse quella di completare l’articolato con gli emendamenti di ieri e cominciare gli articoli aggiuntivi, se noi continuamente chiediamo l’anticipazione di punti all’ordine del giorno, o di emendamenti, a questo punto proponiamo l’anticipazione dei nostri emendamenti. Non ne usciamo più, rischiamo che quello che ci diciamo in Ufficio di Presidenza poi non venga rispettato in Aula. Per esempio, quando facciamo i Consigli sulle mozioni, e io come il collega Pagliaro più volte abbiamo chiesto in Conferenza dei Capigruppo la sostituzione di nostre stesse emozioni non ci viene permesso, credo che per una sorta di regola che ci siamo dati e dettagli all’interno della Conferenza dei Capigruppo, credo che il rispetto debba essere reciproco.
Speaker : PRESIDENTE.
I consiglieri che hanno chiesto di intervenire l’hanno chiesto per la stessa ragione? Consigliere Romito? Consigliere Pagliaro?
È evidente che io quando anticipo o ritardo lo faccio solo per ragioni tecniche, perché o non c’è il referto o non c’è la motivazione. Queste sono ragioni politiche. Se tutti lo chiedete, l’Aula diventa ingestibile.
Permettetemi quindi di continuare con l’ordine dei lavori. Mi dispiace, consigliere Paolicelli… Consigliere De Leonardis, prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Ero assente, prima, quindi mi scuso con i proponenti la modifica. L’articolo 46 del Regolamento, se è quello a cui stiamo facendo riferimento… No? Se non era quello…
Speaker : PRESIDENTE.
Testo dell’emendamento aggiuntivo 5, sempre del consigliere Gabellone. Scusi, io dico “sempre” nel senso che stiamo andando in continuità.
Prego.
Speaker : PAOLICELLI.
… per non aver dato la possibilità di votare un’anticipazione. Grazie, vi ringrazio davvero.
Speaker : PRESIDENTE.
Non l’abbiamo fatto con lei, ma non l’abbiamo fatto neanche con l’assessore Palese… Non la pensi così. L’assessore Palese è venuto appena due ore fa… No, non ho capito. Ma l’assessore Palese mi ha fatto la stessa richiesta, la stessa richiesta l’ha fatta l’opposizione, io ho il dovere di mantenere l’Aula.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
L’argomento ha interessato già il Consiglio, nel senso che ci sono stati alcuni Comuni della Regione Puglia costretti ad andare fuori regione per il conferimento e il trattamento della FORSU.
Il Consiglio ha approvato la mozione che prevedeva il ristoro delle somme anticipate dai Comuni per l’anno 2020 e 2021, però all’interno del bilancio evidentemente non c’è traccia di questa scelta del Consiglio, quindi la copertura finanziaria è stata individuata e proposta dal sottoscritto.
Io spero che l’assessore voglia in qualche modo tener conto dell’approvazione della mozione presentata dal sottoscritto e approvata dal Consiglio, quindi attendo una risposta dall’assessore per decidere poi cosa fare dell’emendamento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Vicepresidente, lo vuole dire al microfono? Il Vicepresidente ha detto che non c’è copertura finanziaria, però lei ha chiesto l’impegno all’assessora Maraschio.
Assessora Maraschio, vogliamo procedere velocemente?
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Consigliere Gabellone, volontà di intervenire su questo tema lei lo sa, lo abbiamo già affrontato in altra circostanza e abbiamo detto e ribadito che su questo tema specifico non esistono dei fondi che possano...
Anche perché a conoscenza dell’Aula devo necessariamente ripercorrere quello che ha condotto...
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Caracciolo, ha chiesto di intervenire.
Speaker : CARACCIOLO.
Presidente, chiedo scusa, sull’ordine dei lavori.
Io vorrei ricordare ai Capigruppo che noi abbiamo raggiunto un’intesa: gli emendamenti che non hanno copertura di spesa e quelli che abbiamo insieme all’unanimità condiviso, gli altri non si presentano, si illustrano, vengono direttamente ritirati. Allora, per cortesia, se manteniamo questo impegno assunto da tutti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Caracciolo.
Quindi, questo è ritirato? Non c’è copertura finanziaria. È ritirato.
Emendamento n. 6, Gabellone. È ritirato? “Agevolazioni in favore dei Comuni per l’acquisto e il recupero di edificio bene tutelato”. È ritirato.
Per semplificazione e anche per trasparenza, facciamo così: io leggo comunque il titolo e poi l’interessato dice se lo ritira.
Emendamento n. 7, Gabellone: “Iniziative per promuovere la giornata del lavoro pugliese nel mondo di cui alla legge regionale n. 21 del 18 aprile 2014”. È ritirato.
Emendamento n. 8, Fratelli d’Italia, Gabellone, Perrini, Caroli: “Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2001, n. 32. È ritirato.
Emendamento n. 9, Fratelli d’Italia, Gabellone, Perrini: “Articolo 16: modifiche alla legge regionale 6 agosto 2001, n. 32 – Contributi per l’istituzione di un ufficio infopoint turistico della rete regionale di cui alla legge regionale n. 45/2012”. È ritirato.
Emendamento n. 10, Gabellone: “Articolo 59: contributo test prenatale non invasivo (NIPT) – Fondo per la riconversione delle Case per la vita a media intensità assistenziale in CRAP estensive”.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Solo per dire che è un problema che ormai ci portiamo avanti da tempo. L’assessore Palese, anche in Commissione, ha detto che avrà cura, con la Giunta e con l’attività degli uffici, di portare a soluzione questo problema, un problema importante, che interessa i soggetti affetti da disturbi psichici, per cui lo ritiro.
Volevo solo chiarire questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Con questo ritiro, mi rivolgo al Presidente Vizzino, si ritira anche il subemendamento.
Prego, assessore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Solo un attimo di pazienza. Invito il consigliere Gabellone a non ritirare l’emendamento perché c’è un subemendamento. L’emendamento ovviamente presentato dal consigliere Gabellone prevedeva anche un incremento, una dotazione finanziaria di stima di 46 milioni.
Siccome il problema esiste e va affrontato, io penso che la cosa più opportuna sia che venga stabilito per legge che la Giunta regionale è tenuta (l’assessorato, chiaramente, e la Giunta poi delibererà) ad affrontare questo problema sul sociosanitario, perché è una realtà che va regolamentata. Io quindi sono del parere che il subemendamento presentato dal Presidente Vizzino vada in maniera opportuna approvato dal Consiglio regionale, perché determina l’obbligatorietà da parte della struttura di predisporre i regolamenti da proporre poi successivamente alla Giunta. Questo è solo un piccolo segmento che ovviamente, rispetto al fabbisogno diventa grande: le strutture ci sono, e occorre che ci sia una regolamentazione per poter consentire che le CRAP estensive siano determinato.
Il mio appello quindi è a non ritirare l’emendamento e ad approvare il subemendamento perché in questa maniera iniziamo a mettere un punto fermo che io mi auguro che in breve tempo possa essere affrontato e portato poi anche all’attenzione della Commissione, perché parliamo di un regolamento, quindi sarà attenzionato e istruito dalla Commissione.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo, però, assessore e consigliere, soprattutto, prestatemi un attimo di attenzione. Il subemendamento è un subemendamento normativo ed esclusivamente normativo. Può andare secondo lei, a prescindere dall’emendamento? l’emendamento ha una copertura finanziaria; il subemendamento è solo normativo. Sino a che rimane, trattiamo il subemendamento, lo approviamo come normativo, e poi il consigliere Gabellone potrebbe ritirare il suo. Va bene così? Non è necessaria la base del subemendamento per approvare il suo. Io leggo qui, lo rileggo così è chiaro per tutti…
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Veramente il subemendamento assorbirebbe, poi, con il consenso del presentatore…
Speaker : PRESIDENTE.
Era quello in via automatica, con il consenso dei proponenti dell’emendamento lo assorbe.
Per questo, allora votiamo sul subemendamento.
La votazione è aperta.
Parere favorevole del Governo. Subemendamento con parere favorevole dell’assessore Palese, subemendamento Vizzino.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 44.
Il subemendamento è approvato.
A questo punto ha riscontrato le esigenze che erano state rappresentate dal consigliere Gabellone, quindi è ritirato l’emendamento n. 10.
Emendamento n. 11.
All’11 c’è un subemendamento di Picaro.
Speaker : PICARO.
Grazie, Presidente, alla copertura finanziaria c’è il parere tecnico favorevole, ad ogni modo c’è un subemendamento che ne riduce la portata, proprio al fine di contribuire, come Regione Puglia, a dare un segnale rispetto all’attività posta in essere dalla polizia.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo, consigliere Picaro, io non ho copertura finanziaria sull’emendamento, quindi il sub, se la riduce, comunque non c’è sull’emendamento.
Speaker : PICARO.
Ma c’è. Tecnicamente l’emendamento da parte della Ragioneria ha il parere favorevole ad ogni modo.
Nell’emendamento la copertura finanziaria c’è, se poi politicamente non lo vogliono approvare... va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Ritirato?
Speaker : PICARO.
Va bene, sì, lo ritiro.
Speaker : PRESIDENTE.
Allora il subemendamento 11 ritirato.
Emendamento 11, sempre a firma Picaro, ritirato.
Ha perso la voce il consigliere Picaro, ma è troppo presto per perdere la voce, è entrato da poco...
Speaker : PICARO.
Lo ritiro, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Anche il subemendamento 12. Emendamento n. 12: “Assistenza psicologica sperimentale caregiver”. È ritirato.
Subemendamento n. 13, sempre Picaro? Un momento che non riconosciamo la firma qui. Fratelli d’Italia, subemendamento n. 13. È ritirato.
Emendamento n. 13, rubricato: “Modifiche alla legge regionale n. 28: contributi per premiare gli studenti del secondo ciclo di istruzione e di formazione professionale che si sono distinti negli studi nel corso dell’anno scolastico 2021-2022”. È ritirato.
Emendamento n. 14: “Modifiche alla legge regionale n. 28/2022: fondo per la realizzazione e costruzione della diga foranea presso il Porto di Santo Spirito in Bari”. È ritirato.
Emendamento n. 15, Ventola, Tupputi, emendamento aggiuntivo: “All’attuazione dell’articolo 27 si provvede nell’ambito delle risorse del Fondo sanitario regionale indistinto, senza oneri a carico del bilancio autonomo regionale”.
Prego, Presidente Ventola. Siamo al n. 15, Ventola, Tupputi.
Speaker : VENTOLA.
Abbiamo letto tutti il referto e noi, per quanto ci riguarda, dissentiamo dal referto, perché la sentenza l’abbiamo letta pure a noi. È vero che c’è una sentenza di Corte costituzionale, ma che ha dichiarato l’incostituzionalità solo per la parte che riguarda il finanziamento, cioè l’istituzione della Centrale operativa, la sesta Centrale operativa in Puglia, è legittima, si può fare, perché il parametro è 600.000 abitanti e noi siamo quasi 4 milioni.
Quello che ci dice, invece, la sentenza è che è incostituzionale la parte che riguarda il finanziamento, per cui non può aggravare il Fondo nazionale sanitario. Ecco perché noi abbiamo ripresentato un emendamento che dice, di fatto, alla Giunta di procedere nell’ambito del Fondo sanitario regionale indistinto, quindi senza nessun aggravio. Né tantomeno abbiamo voluto mettere in difficoltà la Giunta Emiliano nel proporre un emendamento a carico del bilancio economico, perché avremmo potuto presentare un emendamento e dire: servono 500.000 euro, 1.000.000 di euro per realizzare la Centrale operativa, prendiamoli dal bilancio autonomo. Invece no. Riteniamo che nel Fondo sanitario regionale indistinto ci siano tutte le prerogative per poter dare esecuzione alla stessa Centrale operativa in Puglia, che ha come territorio quello della provincia Barletta-Andria-Trani.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Questo argomento è stato già proposto in via legislativa da parte del Consiglio regionale, che ha avuto la censura da parte della Corte costituzionale. Io penso quindi che sia opportuno provvedere al ritiro. Nessuno qui è contrario in via di principio all’istituzione di questa centrale operativa, però attenzione: noi siamo anche in un contesto, e richiamo l’attenzione del Consiglio, di attivazione della centrale operativa unica a livello che regionale. Penso che sia imminente, con il 112 che dovrebbe raccordarsi con tutti, con capofila la Protezione civile e tutte le emergenze.
Siamo in fase anche molto avanzata, avendo la nostra Regione avuto già il riparto di 32 milioni di euro aggiuntivo per la realizzazione di quanto previsto come PNRR del 18 per cento. Noi quindi abbiamo avuto 32 milioni di euro, in maniera tale che non ci fosse nessun ritardo rispetto all’attuazione della sanità territoriale. In questo caso non mi riferisco a Case di comunità, o ad ospedali di comunità, ma alle COT, alle Centrali Territoriali Operative.
Io penso che possiamo sicuramente assicurare, per non incorrere in situazioni di censura rispetto a una esigenza che non corrisponde… Non che non sia nella programmazione regionale; non lo è perché non corrisponde alla parametrazione nazionale in riferimento alle utenze e agli abitanti. Si tratta di questo. È stata impugnata, quella legge, e purtroppo è così. Io eviterei di riproporla per evitare che ci possa essere una seconda, reiterata impugnazione, quando poi, ripeto, le soluzioni mi auguro… Io non do mai date, perché nella pubblica amministrazione di ritardi e intoppi ce ne sono sempre tanti. Però, che ci sia nella programmazione regionale una forte spinta, soprattutto per la situazione della Protezione civile nel determinare la centrale unica delle emergenze di ogni tipo da parte della nostra Regione, e in più in essere tutta la parte di attuazione delle COT, molto probabilmente con l’adesione a CONSIP, però questi sono dati reali.
Con questi impegni e con questa prospettiva inviterei i proponenti a desistere, perché altrimenti dovrei esprimere parere sfavorevole e non è una cosa che si fa a cuor leggero.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, Presidente Tupputi, ha chiesto di intervenire?
Speaker : TUPPUTI.
Sì, grazie, Presidente.
Noi abbiamo avuto modo di affrontare con l’assessore in III Commissione questo argomento, speravo che quanto detto in III Commissione fosse stato esaustivo in merito alla discussione e alla possibilità dell’istituzione della sesta Centrale del 118 pugliese.
Non voglio ripetere quello che ho detto in Commissione, però la sentenza della Corte Costituzionale è chiarissima nel merito. La Corte Costituzionale ha fondamentalmente bocciato l’istituzione della Centrale del 118 della BAT solo perché mancava la quantificazione dei mezzi finanziari per la verifica della copertura degli oneri stessi.
Cosa ci dice la Corte Costituzionale? “Quantificate all’interno del bilancio di previsione regionale i costi per l’istituzione e il funzionamento della Centrale operativa. Fatto questo, non ci sono motivi ostativi, dal punto di vista costituzionale, per impugnare la legge stessa”.
Io avevo già detto alla presenza del Direttore di Dipartimento che questa negazione (perché dobbiamo parlare di negazione a questo punto) della sesta Centrale operativa del 118 mi sembra più una negazione di tipo politico che di tipo costituzionale, se devo entrare nel merito della questione. Né tantomeno, assessore Palese (non me ne voglia) la probabile istituzione del Numero unico 112 per le emergenze supererebbe le mancanze che il territorio della BAT, purtroppo, da anni subisce. Mi spiego. In Commissione, il direttore del dipartimento ha detto che, anche dopo l’entrata in vigore del numero unico delle emergenze 112, comunque rimarrebbero attive le centrali del 118 come centrali di secondo livello. Questo cosa significa, tradotto in parole povere? E qua sta la volontà politica, assessore, che chiediamo. Che anche il fattore costituzionale, ove mai fosse stata letta male la sentenza della Corte costituzionale da me e dal consigliere Ventola, sarebbe superato perché riferendoci a centrali operative di 118 di secondo livello, non incapperemo più in un fatto anticostituzionale.
Io – parlo per me, poi il Presidente Ventola potrà aggiungere altro, se vuole – personalmente sarei pure disposto a ritirare questo emendamento aggiuntivo, però, assessore, c’è bisogno della volontà politica e di una presa di impegno da parte sua che, seppur come centrale di secondo livello, la Centrale operativa del 118 nella BAT bisogna istituirla, perché le problematiche che attanagliano il territorio della BAT sono tante e tali che potrebbero non essere superate da una mera sentenza di Corte costituzionale.
Pertanto, al fine di evitare anche equivoci di carattere politico, quello che chiedo all’assessore Palese è un impegno formale per l’istituzione della Centrale operativa 118, seppur di secondo livello.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tupputi.
L’assessore Palese ha chiesto di intervenire. Non so se anche il collega Ventola. Prima l’assessore Palese, grazie.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Assumo l’impegno non solo politico, ma anche operativo perché possa essere dotata la BAT di presìdi dell’emergenza così come definiti dal decreto ministeriale del lontano 27 marzo 1992. Questo è un impegno che prendo in un contesto di ristrutturazione generale delle Centrali operative, anche perché lì c’è l’ospedale di Andria che ha una sua classificazione. Avendo una classificazione alta, l’ospedale di Andria, è fin troppo evidente… Peraltro c’è anche in previsione l’allargamento, c’è già una fase importante.
Al di là di questo, io ritengo che debba esserci, indipendentemente da quella che può essere poi una correlazione rispetto agli abitanti, che purtroppo è datata: è lì che si è legata la sentenza della Corte. Non solo non c’è nella programmazione, né dovrebbe esserci perché non rientrate nella considerazione degli abitanti; ma per giunta non avete neanche quantizzato: è un aggiuntivo, è un’aggravante la parte finanziaria. Io però ritengo, essendo anche un pioniere di queste situazioni, dell’istituzione del 118, sia in Puglia, sia anche in Italia perché quando iniziai l’esperienza, io mi specializzavo in chirurgia d’urgenza al pronto soccorso, proprio sul 118 (ed è sul DEA la mia tesi di specializzazione), al di là di questo io ritengo che debba esserci, con tutta la pienezza quella richiesta, quella di secondo livello che deve esserci.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Tupputi.
Speaker : TUPPUTI.
Io ho ascoltato l’assessore Palese e sono contento che abbia recepito il grido, l’appello che il territorio fa in tal senso. Però, non per voler “ripercuotere” interventi che ho sentito in precedenza, ma noi siamo rappresentanti di un territorio, e forse in questo caso non stiamo chiedendo una “mancetta” territoriale, ma stiamo chiedendo il rispetto di un territorio e di un intervento di carattere generale che va oltre qualche nero post su social, o qualche like in più sui canali che purtroppo in questo momento vanno anche ad inficiare l’attività politica di qualcuno di noi.
Quello che le chiedo, assessore è che oltre all’impegno preso in Consiglio, in questa Assise, ci siano anche delle tempistiche certe. La BAT ha bisogno di risposte certe, e soprattutto celeri.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie.
Ho preso la parola per rispondere non solo perché ha posto un problema di tempistica, ieri ho illustrato anche un emendamento che nel prosieguo sarà discusso, nel senso che (lo diciamo senza “se” e senza “ma” attraverso l’esperienza sul campo vissuta in questi mesi) se si vuol contribuire a dare una svolta seria all’interno dell’organizzazione sanitaria del Servizio sanitario regionale, la prima cosa da fare è mettere il Dipartimento dell’Assessorato nelle condizioni di poter espletare le attività non solo ordinarie, e non riusciamo a fare neanche quelle, ma anche quelle di programmazione.
Avremo modo e maniera anche con gli interventi sul sociosanitario, perché tutti questi emendamenti che vengono presentati sono né più, né meno lo specchio e la risultanza di una serie di problemi che non sono stati affrontati.
Non può esserci più una situazione di questo genere, perché andranno in pensione dal 1 gennaio altre 3 unità, ma con 48 persone, contro le 260 dall’Emilia-Romagna, contro le 320 della Lombardia, contro le 140 del Veneto, contro le 110 del Piemonte, come possiamo fare gli adempimenti ordinari che riguardano la sanità? A quale santo dobbiamo rivolgerci per avere personale all’interno del settore?
Non sono bravo a spiegare queste cose alla Giunta, non sono bravo a spiegarle al Consiglio, ma qui il grido deve essere grande, grande, grande! La Giunta prende provvedimenti e vengono bloccati da una sovrastruttura che è MAIA, lo dobbiamo dire a chiare lettere che sta accadendo questo, e io lo dico e lo denuncio in tutte le sedi!
Indipendentemente da quello che deciderà il Consiglio, che è sovrano, quell’emendamento serve a lasciare traccia, perché non possono venire gli inquirenti a dire “perché questo argomento non è stato trattato? Perché questo provvedimento non viene affrontato? Perché manca il personale? Voi lo avete chiesto?”, quindi deve essere discusso e poi approvato o respinto, ma ne deve rimanere traccia.
Io chiesto a tutti, se sono arrivato a questo punto è perché ho chiesto alla Giunta, ho chiesto ai dirigenti, per iscritto, ho fatto comunicazioni in Giunta, abbiamo istituito una sezione che è rimasta fantasma, di tutto e di più.
La Giunta decide e assume decisioni a verbale per poter avere un segnale dopo quaranta giorni.
Questo è un problema di sistema, che non riguarda la maggioranza, non riguarda Palese, non riguarda né maggioranza né opposizione, riguarda tutti, riguarda tutti, perché io sto parlando dell’organizzazione della Regione, che è un valore collettivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, assessore Palese.
Mi verrebbe da dire “si venga a sedere qui, non c’è problema. Bentornato a casa”. Assessore, però, dall’alto della sua grande esperienza, condivido la parte organizzativa, la parte che riguarda l’organizzazione dell’ente che lei ha testé enunciato. Questo, però, stride con uno degli ultimi provvedimenti della Giunta regionale che ha ampliato il settore MAIA facendo nascere un nuovo dipartimento per gestire il PNRR, e lei ha votato a favore su questo. Se viene qua e il Consiglio è il luogo dove lei si sente a suo agio, lasci la Giunta e da libero cittadino può contribuire di più, visto che in Giunta non riesce ad incidere. Del resto, mi verrebbe da dire, se era così facile, probabilmente Emiliano non chiamava lei. Invece, Emiliano ha chiamato lei perché la situazione era drammaticamente difficile. Lei oggi ci sta dicendo, con estrema intelligenza e onestà intellettuale, che non ce la si fa, che sta girando a vuoto.
Questo noi lo prendiamo come grido d’allarme, però io la invito a prendere le distanze da alcune delibere di Giunta che proliferano con i nomi dei Dipartimenti, dei direttori e degli uffici di staff del Presidente, dei capi, sottocapi e vicecapi, perché, altrimenti, se lei poi appone una firma, predica bene e razzola male.
Nel merito… Una implementazione. Ancora peggio. Vuol dire che nell’ambito della struttura regionale non c’era nessuno che poteva organizzare un’attività del genere. Noi prendiamo atto di questo, ma io non voglio… Io non voglio dialogare.
Lei avrà notato, come anche i colleghi consiglieri, che ieri ha fatto un intervento che credo abbiano ascoltato tutti, ma poi tutti, soprattutto la maggioranza, hanno fatto finta di non sentire. Il grido d’allarme di Rocco Palese, che è un tecnico chiamato a dare un servizio a una Giunta seppur non affine al suo excursus politico, era perché doveva migliorare la situazione, senza dover essere legati a lacci e lacciuoli di carattere politico. L’assessore Palese, a quasi due anni dal suo insediamento, un anno e mezzo, o poco meno, dal suo insediamento, ci ha detto: guardate che così si va a sbattere.
Io non voglio utilizzare questo argomento per puntare il dito contro il Presidente Emiliano. No, lui ci sta dicendo, da uomo con i capelli bianchi, che come Regione stiamo andando a sbattere. Stiamo andando a sbattere. Altro che 50.000 euro là e 100.000 euro là. Questo ci sta dicendo Rocco Palese. E noi cosa possiamo fare per evitare di andare a sbattere? Qui anche chi ha i capelli bianchi più dei miei dovrebbe aiutarci, altrimenti non ne veniamo a capo.
Assessore, io sono convinto e certo che lei queste esternazioni le ha avute nei confronti del capo della Giunta. Sicuramente il Presidente Emiliano è a conoscenza di questo. Se ci degnerà della sua presenza nella giornata di oggi, non mancheremo di chiedere a lui un intervento puntuale su questo.
Nel merito, non si può, caro collega Tupputi, ritirare l’emendamento, per due ragioni di natura tecnica. La legge è stata approvata all’unanimità, l’articolo 27, nel 2020, e la Giunta aveva sei mesi per renderla operativa. La costituzione in giudizio è avvenuta ad agosto, quindi trascorsi inutilmente i sei mesi. Quindi, la volontà politica di chi gestisce è stata quella di non attuare una legge. Per cui, oggi delle belle parole non so che farmene, perché già una legge non è stata rispettata, immaginarsi atteso un ricorso alla Corte costituzionale. Benissimo, abbiamo detto: aspettiamo l’esito della Corte. E la Corte ci dice che, siccome il servizio riguarda circa 1.600.000 persone, è stata sinora servita da una Centrale operativa 118, per cui in base agli stessi criteri fissati dal DM n. 70/2015 l’istituzione di una nuova Centrale operativa risulterebbe giustificata. Questo ci dice la Corte.
Poi ci dice: la norma impugnata in effetti, imponendo alla Giunta regionale di provvedere all’istituzione della stessa Centrale operativa a sei mesi dalla data di pubblicazione, comporta inevitabilmente degli oneri, pertanto essa avrebbe dovuto individuare e quantificare i mezzi finanziari. Ed è quello che le stiamo dicendo oggi. Nelle audizioni ci avete detto: sì, si farà. Ci sono atti del dipartimento e dell’ASL BT che ha istituito il servizio. Io quindi non so che farmene della volontà.
La volontà politica si traduce in atti concreti: dovevano attuarla e non l’hanno fatto nei termini. Oggi stiamo dando senso ad una sentenza: io la tengo in piedi e vediamo chi si esprime a favore o contro.
Aggiungo: ero piccolo, facevo forse il consigliere comunale, o il Sindaco a Canosa; mi ricordo un Rocco Palese scortato – scortato – dal Consiglio regionale, con migliaia di persone che erano fuori perché lui era contro le internalizzazioni. Caro assessore, quante sentenze di Corte costituzionale ci sono che hanno dichiarato incostituzionali quelle internalizzazioni? Ma non mi risulta che ci sia stato un cittadino internalizzato che sia stato licenziato.
Ora, non è che noi applichiamo la legge quando ci conviene, e non la applichiamo… In questo caso noi osserviamo pedissequamente l’indirizzo che ci dà la Corte, e di fatto diciamo: nell’ambito delle risorse che hai dai esecuzione alla legge. Questo è il senso di questo emendamento per il quale io chiedo che il Consiglio si possa esprimere.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Metto in votazione l’emendamento aggiuntivo n. 15 a firma Ventola, Tupputi.
La votazione è aperta. Parere contrario del Governo.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 36, astenuti 2, favorevoli 25, contrari 11.
L’emendamento è approvato.
Passiamo all’articolo aggiuntivo n. 16 (Istituzione della Commissione speciale di studio in materia di tutela e gestione della risorsa idrica in Puglia) a firma Ventola, Perrini ed altri, Picaro, senza spesa.
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Assessore, prima che intervenga: questo argomento credo sia di notevole importanza perché ci mette nelle condizioni di approfondire un tema per il quale noi e le generazioni future dovremo molto confrontarci, cioè il tema acqua: gli approvvigionamenti, come organizzare il sistema, le diverse funzioni che insistono sui territori. Io la voglio togliere dall’imbarazzo, se lei oggi ha intenzione di esprimere un parere contrario, io la ritiro e la presentiamo come disegno di legge. Se invece ritiene che sia un qualcosa che si possa fare, la istituiamo, fermo restando poi le tempistiche che ci daremo in Commissione nel modificare, nel nominarle e quant’altro, però a me interessa che ci sia come dire una presa di coscienza molto seria su un argomento a cui dobbiamo stare molto, ma molto, molto attenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Si è prenotato il Vicepresidente Piemontese.
Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente De Leonardis.
Io dico questo: siccome condivido la centralità del tema acqua e anche tutte i dossier che ci sono in questa fase sull’approvvigionamento... abbiamo firmato l’accordo con la Campania per la messa in esercizio della Pavoncelli bis, che è il principale adduttore idrico che porta acqua dalla Campania alla Puglia, dopo 42 anni, perché io ne ho 41, nasce l’esigenza nel 1980, io non ero ancora nato, quindi dopo 41 anni abbiamo firmato l’accordo con la Campania e abbiamo avviato la messa in esercizio, quindi abbiamo chiuso questa vertenza.
Abbiamo tenuto degli incontri con la Regione Basilicata per definire i ristori circa gli approvvigionamenti tra Regione Basilicata e Regione Puglia, le questioni esistenti tra Acquedotto pugliese e Acquedotto Lucano, due giorni fa c’è stato un ulteriore incontro tecnico tra i rappresentanti dell’Acquedotto Lucano e dell’Acquedotto Pugliese.
Stiamo ragionando con il Governo nazionale, abbiamo tenuto degli incontri con l’ex Ministro delle politiche agricole e sono certo che li terremo anche con il nuovo per la Finocchito, cioè la possibilità di realizzare un vettore idrico che faccia sì che si vada a utilizzare l’acqua, che il Molise non è nelle condizioni di trattenere per le infrastrutture idriche, e poterle utilizzare in Puglia, quindi c’è una molteplicità di dossier sui quali stiamo lavorando e sono dossier assolutamente pubblici sulla cosa. Io non ho alcuna difficoltà affinché nella Commissione competente, sulle risorse idriche, si possano approfondire tutti questi aspetti e li andiamo a vedere uno per uno. Le chiederei su questo, siccome Commissione di controllo, monitoraggio… Così sta scritto. Qua sta scritto “Istituzione Commissione per il monitoraggio, controllo e indirizzo”.
Che devo dire? Io leggo qui.
Ci mancherebbe. Su questo c’è una… Facciamo un incontro in Commissione, approfondiamo la questione, non abbiamo nessuna difficoltà a meglio approfondire e ampliare la discussione sul tema acqua e troviamo un’intesa in ordine a come dare indirizzi, studio. Può essere il suo disegno di legge.
Le dico solo che mi sembra… Portarlo nel bilancio con una Commissione di questo tipo… Affrontiamo prima la discussione in Commissione e vediamo su questo qual è la modalità nella Commissione consiliare competente, approfondendo la cosa, ma adesso su questo io direi che una Commissione speciale la vedo non calzante, non perché il tema non sia di rilievo, perché il tema è di rilievo, ma ne possiamo avere tantissimi di temi di rilievo, dalla sanità alle risorse idriche, dalle politiche sociali alle infrastrutture, dall’istruzione all’ambiente, sulla questione. Vogliamo fare un focus specifico sull’acqua? Parliamone e facciamo tutti i focus a disposizione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Siccome, assessore, noi riteniamo questa essere una priorità per la Regione Puglia, per lo stesso rispetto che si deve a questa priorità, non è una assolutamente una Commissione di controllo, di inchiesta o altro, è esattamente una Commissione di studio in materia di tutela e gestione delle risorse idriche in Puglia.
Io ritiro l’articolato perché non voglio forzare nulla, però lo presenteremo come disegno di legge e seguirà il suo percorso.
In V Commissione lo presenteremo come PDL. In quell’occasione… Dal nostro punto di vista non un incontro o due incontri con due soggetti, significa avere dei consiglieri che si dedicano ad ascoltare e confrontarsi con Acquedotto Pugliese, ARIF, EPLI, gli stessi Consorzi di bonifica, l’Assessorato, insieme. Bloccare la V Commissione per un lavoro del genere, guardate, se dovesse decidere di non istituire la Commissione – non oggi, io lo ritiro oggi – ma di lavorare in Commissione, scusami, Paolo, ma veramente ingesseremmo i lavori della Commissione per un anno, perché solo le persone che vorrei audire, e più di una volta, sono molto importanti. Solo per questo utilizzeremo quel percorso.
Non è qui, però, che voglio convincerla, non voglio assolutamente che sia una cosa in contrapposizione, ma lavoreremo per trovare le condizioni per farlo insieme. Quindi, è ritirato, per il momento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
L’emendamento n. 16 è ritirato.
Passiamo all’emendamento n. 17, Caroli Luigi ed altri: “Articolo 19-bis: contributo per incentivare la rinascita degli ulivi”.
Prego.
Speaker : CAROLI.
Ne approfitto, trenta secondi, per richiamare l’attenzione dell’assessore. In questo bilancio è completamente assente il tema Xylella. Quindi, assessore, ne approfitto ancora una volta per scuotere la sua coscienza, perché si possa e si debba ritornare a parlare seriamente di Xylella e di quelle che sono le prospettive per il nostro territorio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Quindi, l’emendamento n. 17 è ritirato.
Emendamento n. 18, Fratelli d’Italia, Caroli Luigi ed altri: “Cultura e spettacolo come strumento di sviluppo economico – Fondo incrementato di 6.500.000 euro”.
Ha già risposto prima. È ritirato.
Emendamento n. 19. Su questo emendamento c’era l’intesa. Emendamento Fratelli d’Italia: “Contributo per l’individuazione di figure professionali nelle zone ZES”.
C’è la copertura finanziaria.
Presidente Conserva, prego.
Speaker : CONSERVA.
Possiamo, per quanto mi riguarda, darlo per letto. Dovrebbe esserci il parere positivo da parte del Governo, quindi per quanto mi riguarda possiamo votarlo.
votazione è aperta. Parere favorevole del Governo; c’è la copertura finanziaria.
Il consigliere Lacatena vota ed è favorevole. Raffaele, vota.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 44.
È approvato all’unanimità. Passiamo all’emendamento 20… Aggiungo la copertura finanziaria, la leggo: “Assicurata dalla misura 12, Programma 1, Titolo 2”.
Dobbiamo passare al 20.
Prego, prego, Presidente Conserva.
Sia il 22 che il 23 li ritiro, praticamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Ritirati: 20, 21, 22 e 23.
Passiamo quindi al 24…
Speaker : CONSERVA.
Per il quale anche su questo c’è copertura, dovrebbe esserci il parere positivo del Governo.
Speaker : PRESIDENTE.
Il n. 24, Vicepresidente. Un attimo solo che sta finendo… 24 e 22 ritirati; il 23 è ritirato. Abbiate pazienza.
Dobbiamo fare gli adempimenti sennò dopo non ci troviamo.
Il 24 ha come copertura finanziaria Misura 1, il Programma 11, Titolo 1, per il 2023 30.000 euro, uguale per il 2024, uguale per il 2025.
La votazione è aperta. È la “Creazione del portale della Regione Puglia dedicato ai progetti e agli investimenti finanziati sul territorio regionale dal PNRR”.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvato all’unanimità.
Adesso passiamo al 25, Conserva ed altri, “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico locale e culturale della Regione Puglia”: ritirato.
26, Pagliaro, Interventi ARCA”.
Speaker : PAGLIARO.
Io voglio accendere il faro su questo tema. Se non l’avete mai fatto, invito tutti i miei colleghi a visitare una palazzina popolare degradata per toccare con mano...
Speaker : PRESIDENTE.
Ovviamente, se si discutono, intervengono anche gli assessori, perché non c’è copertura finanziaria.
Speaker : PAGLIARO.
Assolutamente sì, però, Presidente, si è discusso di tutto, discutiamo anche di questo.
Io voglio accendere un faro su questo tema, poi l’assessore mi dirà che ne pensa e valuteremo insieme il da farsi, compreso il fatto che un aspetto importante potrebbe essere quello di affrontare una volta per tutte il tema con una proposta di legge.
Io vorrei soltanto concentrare l’attenzione su questo, io ho visto situazioni incredibili, persone fragili che patiscono una condizione abitativa insostenibile, addirittura quando piove mettono il cellofan sui letti per poi aspettare che finisca di piovere per toglierlo e andare a dormire, situazioni incredibili, pavimenti sconnessi che saltano, pareti scrostate, bagni indecorosi, ascensori che non funzionano con anziani e disabili che non riescono a uscire da casa, quindi sono murati in casa.
Ho denunciato questa situazione in più occasioni dopo alcuni sopralluoghi che abbiamo fatto nella nostra Provincia, quindi servirebbero ristrutturazioni straordinarie. Per questo c’è questo mio emendamento che prevede appunto questi interventi nelle abitazioni dell’ARCA regionale, perché con gli affitti questo tipo di manutenzione non la riescono a fare. È vero che sono previsti per queste abitazioni ARCA dei contributi per poter intervenire sull’efficientamento energetico, ma questi sono altro tipo di interventi.
Credo che sia giusto restituire dignità a questi cittadini, per queste palazzine popolari e quindi volevo sentire un po’ che ne pensa l’assessore su questo tema per valutare se ritirare questo emendamento, sperando, magari, in futuro di poter affrontare insieme questo tema.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Su questo emendamento non c’è copertura finanziaria.
In Conferenza dei Capigruppo abbiamo detto che non avremmo fatto discussione. Le do la parola, non gliela sto togliendo, solo che se facciamo così contravveniamo a quanto detto in Conferenza dei Capigruppo. Lei magari se può rispondere velocemente, ma io vedo già tanti iscritti a parlare. Prego.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Presidente, io le avevo chiesto quando il Presidente Pagliaro ha preso la parola, di non far illustrare per dare seguito all’impegno assunto nella riunione dei Capigruppo, cioè non prendere la parola se l’emendamento deve essere ritirato.
Su quello che ha detto il Presidente Pagliaro, avrei moltissimo da dire, non molto, moltissimo. Se apriamo la discussione, vedo anche Tammacco, ne parliamo diffusamente perché gli interventi non solo sono stati notevoli in questi due anni in cui ho lavorato per le politiche abitative, ma lo saranno ancora. Se voi volete i numeri, apriamo la discussione, ma non mi sembra corretto nei confronti di coloro i quali hanno semplicemente ritirato l’emendamento presentato e non c’è stata discussione laddove non c’è copertura finanziaria in bilancio. Quindi, io ritengo di dovermi attenere a questa regola e di chiudere qui, altrimenti starò…
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessora Maraschio.
Presidente Tammacco, voleva intervenire? Prego.
Speaker : TAMMACCO.
Sì, Presidente, giusto per ribadire questo concetto. Abbiamo ascoltato per la prima e spero ultima volta per quanto riguarda l’illustrazione degli emendamenti con carico finanziario che dovevano essere ritirati, che non si discuta più, altrimenti noi ce ne andiamo, non domani ce ne andiamo fra quindici giorni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Adesso, però, teniamolo questo patto. Ve lo chiedo… No, Presidente Pagliaro, mi scusi. L’emendamento non è ritirato? Dobbiamo votare?
Speaker : PAGLIARO.
Ho chiesto da parte dell’assessore un impegno ad affrontare questo tema. Se un impegno c’è io ritiro l’emendamento. Ma, ripeto, non mi sembra una cosa da pazzi.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma senza illustrarlo.
Speaker : PAGLIARO.
Poi, se vogliamo votarlo, votiamolo. Io non ho problemi.
Speaker : PRESIDENTE.
Certo, assessore, può intervenire, ma solo per l’impegno, cioè “sì” o “no”. Prego.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
L’impegno non è che c’è perché me lo sollecita il Presidente Pagliaro, è perché stiamo programmando… Io domani porto in Giunta, ad esempio, un documento molto importante, anche con risorse finanziarie. Questo tema non solo è stato già affrontato. Da ultimo, abbiamo dato 30 milioni di euro a molti dei Comuni. Naturalmente su questo tema stiamo intervenendo, abbiamo già programmato, abbiamo orientato una serie di risorse, che sono già state assegnate, molte altre saranno assegnate. Poi le passerò, dopo l’approvazione in Giunta, il programma sulle politiche abitative nel dettaglio, in modo che potrà vedere.
L’impegno, quindi, evidentemente c’è.
Speaker : PRESIDENTE.
L’emendamento è ritirato, Presidente Pagliaro?
Speaker : PAGLIARO.
No, si metta ai voti, gentilmente.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo. È vero, non c’è copertura. Chiedo scusa, mi ero distratta un attimo. Non c’è copertura finanziaria, per cui l’emendamento è inammissibile.
Andiamo avanti. Emendamento n. 27, Pagliaro. Non c’è copertura finanziaria. È conforme alla normativa, ma non c’è la copertura finanziaria. Quindi, è inammissibile.
Andiamo avanti. Siamo all’emendamento n. 28, Pagliaro: “Contributo per la predisposizione dell’avviso pubblico rivolto alle imprese di pesca”. È ritirato.
Emendamento n. 29. Parere negativo per mancanza di copertura finanziaria. Presidente Pagliaro, 29. Non c’è copertura finanziaria, ma ha detto che lo vuole dire direttamente che lo ritira.
Speaker : PAGLIARO.
Di questo ho parlato con l’assessore. Mi assicura che sono previste delle risorse, quando sarà approvata questa legge, quindi lo ritiro.
In questa occasione lo ritiro.
Speaker : PRESIDENTE.
Emendamento n. 30, sempre Presidente Pagliaro “Contributo per rimpinguare il fondo di cui all’articolo 22”.
A dire la verità questo riguarda i percorsi di procreazione assistita: in realtà è stato già approvato. Emendamento n. 31 “Contributo per dotare tutte le strutture sanitarie pubbliche di letti bariatrici”. Non c’è copertura finanziaria.
Speaker : PAGLIARO.
Su questo mi consenta un intervento. Mi consenta un intervento…
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente… Non emerge neanche la richiesta. Non c’è copertura finanziaria.
Speaker : PAGLIARO.
Ho capito, ma posso interloquire un attimo con l’assessore su questo tema?
Speaker : PRESIDENTE.
Il Presidente Pagliaro chiede la parola, però non si capisce che chiede la parola.
Speaker : PAGLIARO.
Molto velocemente, solo ed esclusivamente per sentire l’assessore su questo tema.
Io ho presentato una mozione, assessore Palese. Questo è un tema importante, altre Regioni si sono già dotate di questi letti bariatrici. Io le segnalo soltanto che da un’indagine emerge che il 12 per cento dei pugliesi è obeso e il 33,9 per cento è in sovrappeso. Le assicuro che questo crea disagi inenarrabili a chi è in queste condizioni.
Solo un impegno da parte sua, assessore, su questo tema, visto che ci sarà una mozione che presto andrà in Consiglio per affrontare e magari risolvere questa questione.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Palese?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
È all’attenzione dell’assessorato e del Governo regionale il problema dei centri residenziali per la cura dei disturbi alimentari. Abbiamo già approvato di recente una deliberazione per aderire a un progetto nazionale biennale, per un totale di circa 3 milioni di euro. Si cercherà adesso, nel contesto della nuova programmazione che dovrà essere completata anche dei servizi territoriali e ospedalieri, di dare un rilievo prioritario a queste prestazioni che necessitano anche di strutture.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Pagliaro, sta mettendo l’Aula in difficoltà, una cosa è l’intesa, una cosa è... non è possibile che si alzi ogni momento un consigliere e dica “o c’è l’intesa o non c’è l’intesa”, quindi non c’è copertura finanziaria, come d’accordo l’emendamento si ritira, punto.
L’intesa con l’assessore Palese la dovrete fare in un altro momento.
Adesso, invece, sull’emendamento 32 è stata introdotta la copertura finanziaria in virtù dell’intesa, Misura 1, Programma 11, Titolo 1. Sono 100.000 euro.
Andiamo al voto con il parere favorevole del Governo, vero, Presidente Piemontese?
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
L’emendamento 32 è approvato all’unanimità.
Emendamento 33, Pagliaro: ritirato.
Emendamento 34, Pagliaro.
Al telefono, per cortesia... no, non al telefono, al microfono, per cortesia (ormai siamo stanchi, non c’è niente da fare).
Speaker : PAGLIARO.
Grazie.
So che mi direte che non c’è copertura finanziaria, però questo tema è bene che una volta per tutte si affronti.
Speaker : PRESIDENTE.
Al microfono basta dire se è ritirato o no, abbiamo appena approvato uno da 100.000 euro.
Speaker : PAGLIARO.
Presidente, ho un debole per lei, lo sanno tutti...
Speaker : PRESIDENTE.
Non lo diciamo ad alta voce...
Speaker : PAGLIARO.
Però su questo tema vi prego un attimo di attenzione. Qui vi sto parlando della stabilizzazione degli OSS, sapete bene quello che c’è dietro e intorno a questa questione, quindi questo tema io posso anche ritirarlo, se mi chiedete di farlo. Ma sia chiaro: questa è una questione che va affrontata. Assessore Palese, mi rivolgo ancora una volta a lei: il tema degli OSS e del concorsone di Foggia. Sapete perfettamente quante famiglie sono in attesa e sono in grande difficoltà.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, il 35 è ritirato.
Emendamento 36, Tammacco e La Notte.
Presidente Tammacco, prego.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente.
Andiamo nel merito di questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Nel merito? Non ho copertura qui.
Speaker : TAMMACCO.
Voglio inquadrare l’argomento. Non è con copertura. È legislativo. È normativo.
Siccome è normativo e attiene alla possibilità, nei quadrilateri commerciali, dal DUC, di poter dare l’opportunità a nuovi imprenditori, giovani, meno giovani, donne, uomini e così via di poter aprire attività commerciali con codice ATECO che non sono previsti ancora dalla disposizione. Questo serve per dare un impulso insieme, al DUC, ai negozi di vicinato. È importantissimo, secondo me, perché, al di là della promozione che facciamo con il DUC, abbiamo l’altro problema dei negozi di vicinato. Non solo. Con questo emendamento fino a 100.000 euro tutti quanti saranno trattati alla stessa stregua delle imprese femminili, cioè fino a 100.000 euro, il 75 per cento a fondo perduto.
Va bene? Diamo un impulso importante all’opportunità di poter aprire nei negozi di vicinato, all’interno del quadrilatero del DUC. Facciamo in modo che le città che non sono all’interno del DUC possano rientrare e diamo queste opportunità agli imprenditori. Insieme al DUC potremo dare un impulso a tutti.
Entro 30 giorni dall’inoltro della richiesta da parte del richiedente, Puglia sviluppo deve evadere le pratiche. Per cui, si potrà dare veramente un contributo importante, credo, spero, all’insediamento di nuove attività commerciali all’interno dei quadrilateri così come individuati dal DUC.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Si tratta, quindi, di un emendamento normativo senza copertura finanziaria.
Assessore Delli Noci, prego.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Gli uffici mi hanno inviato un referto negativo per problemi di impossibilità davanti ad un ordinamento comunitario. Io invito il consigliere Tammacco, così come ho fatto precedentemente riservatamente, ad avviare un tavolo di discussione con gli uffici visto che siamo in fase di elaborazione della nuova programmazione.
È giusto e legittimo l’impulso dato sulla valorizzazione dei DUC, il 31 dicembre sapremo quali altri Comuni hanno costruito i DUC, quindi avremo un quadro complessivo dell’organizzazione dei distretti in tutta la regione. Ma ad oggi gli uffici danno parere negativo perché non tutti i territori hanno dei distretti.
Vero è che questi distretti possono essere rafforzati attraverso azioni di qualificazione e rafforzamento delle attività. Non a caso, all’interno del bando abbiamo dato premialità anche ai Comuni che non solo vanno in aggregato, ma che costruiscono strutture di logica comune, come quelle della logistica. Il rischio qual è? È che, nelle condizioni in cui non tutti i territori abbiano un distretto, si costruiscano opportunità di vantaggio competitivo in alcuni territori rispetto ad altri.
L’invito che faccio al consigliere, pur comprendendone lo stimolo e la volontà di valorizzare alcune aree territoriali che rischiano, in questo momento particolare di difficoltà economica e di crisi economica, di vedere chiusa la propria saracinesca, non essendo questo lo strumento normativo che ne consente una valorizzazione, è quello di costruire con noi opportunità di valorizzazione degli stessi distretti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Prego, Presidente Tammacco.
Speaker : TAMMACCO.
Presidente, fermo restando che la valutazione che gli uffici fanno non credo sia giusta a livello generale, va contro la normativa europea, pur non dicendo qual è problema. L’altro giorno avevano scritto che era incostituzionale perché era sottoposta pure a delibera di Giunta comunale. Ho eliminato la Giunta comunale ed esce un altro problema.
Ora, accolgo l’invito da parte dell’assessore di ritirarlo, non per ciò che hanno scritto gli uffici ma per costruire qualcosa di valido, purché però sia fatto entro fine gennaio, momento in cui potremmo dare una risposta a tutti coloro i quali vorranno aprire dei negozi di vicinato, perché ad oggi sono tre anni che sto lottando per questa opportunità, per questa possibilità e per questa sfida per le città, ma non ci sto riuscendo, sia quando ero all’interno di Puglia Sviluppo, sia da quando sono qui.
Vorrei solo questo impegno da parte dell’assessore: che entro il 31 gennaio venga affrontato questo discorso e semmai portato nell’apposita Commissione, valutato e approvato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. È ritirato.
Emendamento n. 37, a firma Tutolo.
Presidente Tutolo: “articolo 9, comma 3 della legge regionale n. 18 del 25.3.74”.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Approfittando delle discussioni anche animate che abbiamo visto e alle quali abbiamo assistito durante questo Consiglio, mi ha impressionato più di ogni altra quella dell’assessore Palese, ad esempio, che ha ragione a mio avviso quando lamenta una importante carenza di personale, quindi una difficoltà nell’assicurare non dei servizi essenziali, parliamo della sanità, quindi probabilmente l’aspetto più importante di quello che noi possiamo dare ai cittadini, mi rendo conto che probabilmente questo emendamento – voglio precisarlo – non è né antipatia nei confronti di qualcuno, né una sorta di nuova ventata populista, se mi convincete, però, che queste unità, che sono incardinate come segretari particolari nell’Ufficio di Presidenza. io sono disposto a ritirarlo, ma mi dovete convincere perché onestamente ho difficoltà a credere che ci sia questa necessità.
Capisco che ai più probabilmente non interessa questo emendamento e che probabilmente hanno già deciso cosa votare, però, siccome io con molto rispetto ascolto gli interventi degli altri e do il mio giudizio, gradirei che si facesse lo stesso in questo caso.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
Speaker : TUTOLO.
No, dottoressa, non mi pare che sia... io credevo che lei chiedesse attenzione, capisco che è tra quelli che non le interessano evidentemente, però...
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Tutolo, eviti di fare pregiudizi, di fare pregiudizi, quindi io ho chiesto prima attenzione, poi ho visto che lei comunque non interveniva e credevo che avesse finito.
Speaker : TUTOLO.
Vorrei poter esporre il mio pensiero senza distrazioni. Io ho vistose difficoltà nell’esprimermi e, se vengo confuso, diventa difficile per me argomentare.
Speaker : PRESIDENTE.
Allora, silenzio, colleghi!
Prego.
Speaker : TUTOLO.
Come dicevo, siccome gli argomenti di cui ho sentito parlare principalmente sono mancanza di fondi per iniziative legislative assolutamente meritevoli da parte di tutti i consiglieri e di mancanza di personale da parte degli assessorati – mi ripeto -, in special modo l’intervento dell’assessore Palese mi ha colpito, non convinto, ne sono stra-convinto, tant’è che ho firmato un emendamento che va nella direzione auspicata dall’assessore.
Allora, io mi chiedo e chiedo a voi, perché poi alla fine qui possiamo decidere se fare o fare le cose, siccome ho sentito parlare ieri, ad esempio, di spesa cattiva circa le borse di specializzazione, io ritengo che questo non sia spesa cattiva, ma spesa avvelenata. Questo significa un calcio nei denti ai sacrifici dei cittadini della Regione Puglia, che fanno i sacrifici per pagare le tasse e poi vediamo come vengono utilizzate le risorse.
Leggo l’articolo 9. Qual è la modifica che chiedo? Le unità costituenti le segreterie particolari, oltre il segretario particolare e un autista, non possono superare il numero di cinque per la segreteria del Presidente del Consiglio, quindi il Presidente del Consiglio, la Presidente del Consiglio in questo caso, ha incardinati cinque dipendenti nella segreteria particolare, oltre al segretario particolare, oltre all’autista; n. tre per la segreteria di ciascun Vicepresidente, quindi tre più uno quattro più l’autista, n. due per la segreteria di ciascun consigliere segretario. Significa due più uno tre più l’autista quattro. Sono venti dipendenti che non lavorano più per la Regione Puglia e per quelli che sono i bisogni dei cittadini della Regione Puglia, ma sono nella segreteria particolare dell’ufficio di piano. Quindi, li paghiamo noi, ma sono nelle segreterie particolari. Mi sono andato a vedere quali sono le competenze, e ripeto, sottolineo, vi chiedo scusa, non c’è alcun tipo di antipatia o avversità per alcuno, però oggi si decide come si spendono i soldi dei cittadini della Regione e io vorrei esprimere il pensiero che è mio, può darsi che sia solo mio, me lo porto a casa, ma lo volevo condividere a voce alta con tutti quanti, possibilmente. È l’unica cosa che voglio fare. Quindi, mi sono andato a leggere quali sono le competenze, perché probabilmente sono delle figure che sono state istituite un po’ di tempo fa. Principalmente, quella più importante probabilmente è quella del disbrigo della posta. Onestamente, venti persone nell’Ufficio di Presidenza io dubito…
Manco Babbo Natale riceve tutte queste lettere, pur ricevendo letterine da tutto il mondo. Ha uno staff probabilmente ridotto rispetto a questi numeri. Eppure lui risponde a tutti i bambini del mondo e cerca pure di esaudire i desideri.
Se voi ritenete che questa sia una spesa congrua, sia una spesa normale per i tempi in cui viviamo, in cui un assessore alla sanità ci viene a dire qua “io non so come fare perché non ho personale, perché nel mio dipartimento…” E non mi pare sia l’unica. La dottoressa Pellegrini lamentava che non ha una unità incardinata nel suo dipartimento, e potrei andare così per tutti i dipartimenti.
Se ritenete che questa sia una spesa congrua, mi riferisco anche al collega Amati, mi riferisco nel senso che ha fatto un intervento, che io ho apprezzato, sulle risorse buttate, sulle risorse inutili, quindi credo che vada nella stessa direzione, questo, se ritenete, però, che le mie siano delle fantasie e che, quindi, sia una dotazione giusta, sia una situazione utile, siano risorse ben spese, che danno qualcosa ai cittadini della Regione, ignorate questo emendamento, perché mi pare chiaro che ho qualche problema io.
Diversamente, se ritenete che non sia questo il momento… Vedete, se noi avessimo le risorse economiche o quelle umane per poter dare soddisfazione ai cittadini, agli assessori, ai dipartimenti, non sarei io certamente a dire qualcosa. Però, se così non è, probabilmente dobbiamo fare la scelta di come spendere i soldi dei cittadini della regione Puglia. Venti dipendenti della Regione Puglia mediamente hanno un costo medio, tra remunerazione, contribuzione e compagnia bella, di non mendo di 40.000 euro l’anno, che per venti sono 800.000 euro l’anno. Parliamo solo della Segreteria particolare. Poi, ci mettiamo gli autisti, la macchina e l’ambaradan intorno e io credo che sia una somma considerevole.
Se permettete io che ho dovuto ritirare l’emendamento sullo psiconcologo perché non c’era copertura finanziaria un po’ mi sento fottere. Ma immagino che lo stesso sentimento, la stessa sensazione possano provare i miei colleghi che hanno lavorato per proporre delle misure assolutamente importanti e che le hanno dovute ritirare per lo stesso motivo. Probabilmente oggi vivono lo stesso sentimento di impotenza o di rabbia, non so, ognuno poi ha il suo.
Chiedo a quest’Aula di fare una riflessione. Ripeto e sottolineo, se c’è qualcuno che pensa che sia una questione di antipatia verso qualcuno, vi dico soltanto che è una questione di simpatia verso i cittadini elettori e di rispetto di quei soldi che molti a fatica mettono per dare a noi la possibilità di decidere come spenderli.
Questo avevo da dire, null’altro devo aggiungere. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Tutolo, come sono al servizio di tutti, di tutto il Consiglio regionale, il suo segretario particolare, in quanto Presidente della Commissione, e il collaboratore della segreteria, in quanto nella presidenza della Commissione non credo che lavorino per la sua utilità in quanto Antonio Tutolo, ma lavorano per tutta la Commissione.
Allo stesso modo, i segretari che sono presenti presso l’Ufficio di Presidenza lavorano per tutto il Consiglio regionale. Ovviamente, lei non ha espletato in precedenza né il ruolo di Presidente del Consiglio regionale, né il ruolo di Vicepresidente, né il ruolo di segretario d’Aula, quindi ha difficoltà ad interpretare e a conoscere tutte le funzioni che svolgono.
Credo che se lei frequentasse questi luoghi non vedrebbe nessuno dei segretari degli uffici grattarsi la pancia, o lavorare per altro che non per la Regione Puglia, motivo effettivo per il quale sono pagati.
Mi sembra veramente un atto irriverente, grave nei confronti di quelle persone che non fanno che lavorare per il Consiglio regionale, che lavorare per la Puglia, per i cittadini pugliesi, e per tutti coloro che hanno bisogno di informazioni o di supporto. Mi sembra veramente grave accusarli di svolgere servizi ultronei rispetto a quelli della Regione, come lei ha fatto, alludendo allo stipendio che prendono da dipendenti regionali, come se smettono di essere dipendenti regionali nel momento in cui entrano nelle segreterie.
Dico questo a beneficio di tutti, ma ciascuno dei consiglieri che è presente qui ovviamente sa che quei lavoratori lavorano enormemente. Molti di loro si alzano la mattina alle 4 per poter raggiungere dalle proprie abitazioni gli uffici della Regione e tornano la sera tardi. È per questo che hanno un trattamento diverso. Per cui mi sembra che tutti i dipendenti della Regione meritino lo stesso rispetto da parte nostra, esattamente come il suo segretario particolare, come l’addetto alla Presidenza oltre quelli che lavorano per il Gruppo di cui lei fa parte.
Tutti uguali, i dipendenti della Regione Puglia, per quanto riguarda questo Consiglio regionale. Grazie. Ha chiesto la replica. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie.
Io credo di aver detto delle cose diverse, profondamente diverse. Io ho detto “convincetemi”, ma onestamente, se le argomentazioni sono queste, non è stata per nulla convincente.
La mia proposta di legge dice qualcosa di diverso, non ho detto che non fanno nulla, che non lavorano, non lavorano per i cittadini della Regione Puglia, io ritengo, però mi deve perdonare, Presidente, io credo che ci sia una differenza, poi, se non è così e sbaglio, vi chiedo scusa, tra i segretari particolari e il dirigente, la PO della Commissione, credo che sia qualcosa di diverso.
Se ho capito male, vi chiedo scusa, ma non credo di aver capito male, perché a me non pare che io abbia il segretario particolare, io non credo che il dottor Abatantuono sia il mio segretario particolare, ma chiedo scusa, mi faccia finire.
Io potrei dirle, però preferirei non farle e se ne fanno tante... quindi vorrei aggiungere altro. Io ho detto semplicemente che le segreterie particolari, così come sono incardinate in numero di 5 più 1 del segretario particolare, 5 più 1 per la Presidente del Consiglio, 3 più 1 per i Vicepresidenti, io vi devo chiedere scusa, però, onestamente, come vedremo nel successivo emendamento, credo che il compito istituzionale, con tutto il rispetto per i Vicepresidenti e i Segretari d’Aula, a mio avviso non richieda un impegno di risorse umane così importante rispetto a quella che è la dotazione organica in questo momento della Regione Puglia.
Ritengo che – ripeto – sia molto più importante in questo momento assicurare risorse umane probabilmente all’assessore Palese e al suo Dipartimento, a quello della dottoressa Pellegrini e a tutti gli altri che lamentano una mancanza di personale, e non a quelle che sono a mio avviso almeno secondarie rispetto a quelle.
Se ritenete che invece vada tutto bene così, ho detto già che il mio pensiero ho la cattiva abitudine di esprimerlo ad alta voce, però siamo stati eletti per questo, e io lo voglio fare fino alla fine. Io ho chiesto semplicemente una riduzione di questo personale, per dare una possibilità in più agli uffici di poter avere delle risorse economiche e umane, perché poi non mi si venga a dire che sono ad invarianza di spesa, perché quando poi facciamo le assunzioni è chiaro che quelle assunzioni vanno a finire sul bilancio della Regione Puglia. Mi sembra chiaro.
Questo sto dicendo. Se ritenete che il numero sia congruo, bene, va benissimo così. Però, alla fine, quantomeno io ho provato a dare non una soluzione, un minimo di contributo ai gravi problemi strutturali di personale, di risorse umane ed economiche alle quali oggi ho assistito e che mi hanno colpito e ho pensato di poter dare un contributo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Non trovo altri iscritti a parlare.
Procediamo al voto.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 37, favorevoli 3, contrari 34, astenuti 6.
L’emendamento è respinto.
38, consigliere proponente Tutolo. Non trovo però…
Speaker : TUTOLO.
Questo emendamento stabilisce che l’Ufficio di Presidenza ha, nella figura del Presidente del Consiglio, diritto alla macchina e all’autista e, a suo giudizio, a suo parere, può condividerlo se vuole, in caso di bisogno, con gli altri componenti dell’Ufficio di Presidenza. Mentre, nello scorso Consiglio, ma probabilmente è un provvedimento che viene, anch’esso, da lontano, si è previsto che ogni componente dell’Ufficio di Presidenza abbia l’autista, con la dotazione della macchina. Sono cinque macchine. Onestamente, anche qui, io riconosco, ripeto, agli assessori non uno ma due, perché il lavoro che fanno è di quelli dove è impossibile non avere chi ti accompagna mentre tu lavori, mentre tu stai sicuramente facendo qualcosa per dare, perché sennò non dovrebbero lavorare mai perché sarebbero sempre al telefono o non potrebbero guidare e andare da nessuna parte. Però, onestamente se mi spiegate qual è la necessità dell’autista dei Vicepresidenti e dei Segretari d’Aula mi convinco, perché onestamente non lo capisco.
È un fatto a mio avviso – scusatemi se utilizzo questo termine – di decenza, perché se ce n’è il bisogno, se quella funzione ha bisogno di quello strumento, sarei il primo a essere d’accordo. Non mi va di fare questi interventi. Danno fastidio, e danno fastidio per primo a me. Chiaramente ho provato a parlarne anche nella Conferenza dei Capigruppo, nella precedente. Però, se vedo che non viene recepita e vedo, ripeto, che ci sono mancanze di risorse importanti, che devono essere spese così, non ci sto, non ci posso stare, perché quattro macchine e quattro autisti sono dei soldini importanti, che possono essere, a mio avviso, utilizzati diversamente. Chiamiamoli soldini, ma tradotto sono soldoni.
Io ritengo questa misura, anch’essa, inutile così com’è e potrebbe essere sicuramente più razionale e più utile ai cittadini della Puglia. Se ritenete che vada bene così, è la stessa cosa. Io ho provato a fare il mio dovere. Vi chiedo scusa sempre se ci provo sempre.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho altri iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 33, favorevoli 3, contrari 30, astenuti 10.
L’emendamento è respinto.
Adesso passiamo all’emendamento n. 39, Presidente Campo.
Prego, Presidente.
Speaker : CAMPO.
Grazie, Presidente.
In verità, la questione si è complicata nel corso della giornata. Avevo presentato questo emendamento stamane, dopo averlo condiviso nei giorni scorsi con i Gruppi consiliari, almeno quelli di maggioranza, e con le strutture dell’assessorato all’ambiente che hanno ritenuto, formulando questa ipotesi per mio tramite, di corrispondere ad un’esigenza largamente diffusa, manifestata, spesso, in riferimento ad alcune aree della Regione, anche con assoluta decisione da che ci siamo trovati quando abbiamo ereditato il personale delle Province. Tutto sommato, aver immaginato che avremmo potuto supplire all’assenza di un vero e proprio nucleo di vigilanza ambientale regionale acquisendo il personale delle Province che hanno cessato le funzioni, o meglio, quello che poteva in quel momento essere importato dalla Regione, immaginavamo, o meglio, facevamo il primo passo verso l’istituzione concreta dei Nuclei di vigilanza ambientale. Ma oltre quello non si è andati.
È pur vero che oggi abbiamo sentito una discussione non solo quella generale, ma anche nelle relazioni ad alcuni emendamenti che è stata sollevata l’esistenza anche di altre criticità dal punto di vista delle dotazioni di personale. Questa era una priorità che il Consiglio aveva in passato più volte sollecitato. Così ci è sembrato possibile prevedere, per il tramite di un emendamento al bilancio procedere all’istituzione della Sezione regionale di vigilanza della Regione Puglia, sostanzialmente, nei fatti, perché la legge istitutiva non ha tenuto conto, non si è mai dato corso all’acquisizione del personale necessario.
Io avrei un subemendamento, dunque, prima di arrivare al cuore del problema, da presentare all’emendamento, che quindi andrebbe riarticolato tenendo conto di questo subemendamento che adesso vi illustro, e poi vengo al punto in relazione alle ATN che accompagna il provvedimento giunto all’Aula.
Il subemendamento, Presidente, avrebbe questo tenore (sull’esigenza non c’è dubbio), quindi leggo prima il subemendamento che sostanzialmente introduce, dopo il comma 4 all’articolo 39 introduce il 4-bis, che rimedia a una lacuna che già in passato si era verificata.
Scusate, chiedo non attenzione, ma silenzio.
“Al personale appartenente al Nucleo di vigilanza ambientale della Sezione regionale di vigilanza, inquadrato come istruttore o funzionario di vigilanza, secondo la vigente classificazione del personale, ed in possesso della qualifica di agente di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria, che beneficia di mobilità interna temporanea presso altre strutture dell’Amministrazione regionale, si applica la sospensione automatica delle qualifiche stesse, che vengono riacquisite automaticamente all’atto del rientro nel Nucleo di appartenenza e riammissione al servizio svolto in precedenza”, nel senso che oggi, se un dipendente della Regione dovesse usufruire del beneficio della mobilità volontaria e avesse queste caratteristiche, e poi rientrasse nel posto originario, smarrirebbe queste caratteristiche.
Con questa norma rimediamo a questo effetto “perverso”, riconoscendo che quel periodo sospende le qualifiche, che però gli vengono prontamente riattribuite al rientro in servizio. Questo è il subemendamento che io chiedo di approvare per emendare l’articolo in questione, e qui veniamo al punto. Allora, Presidente, votiamo prima il subemendamento e poi affrontiamo il tema generale? Se siamo d’accordo, per economia di tempo, faremo un’unica discussione.
Allora, Presidente, votiamo il subemendamento intanto e poi illustro l’emendamento. L’ho appena letto...
Speaker : PRESIDENTE.
Ma noi non ce l’abbiamo.
Siccome mi era stato chiesto di distribuire i subemendamenti, non vorrei che sembrasse...
Speaker : CAMPO.
Sì, è stata una mia mancanza. Perché tanto adesso il tema assorbito dalla votazione dell’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Nel subemendamento.
Speaker : CAMPO.
No, votando il subemendamento, poi dobbiamo parlare dell’emendamento. Lì c’è il tema.
Speaker : PRESIDENTE
. Non ho il subemendamento.
Speaker : CAMPO.
Ce l’ha. L’ho appena dato.
Speaker : PRESIDENTE.
Non teniamo niente noi.
Speaker : CAMPO.
Adesso l’ho dato a qualcuno. Stanno facendo le copie. Ho dimenticato di depositarlo. Credevo di averlo fatto.
Votiamo, Presidente?
Speaker : PRESIDENTE.
Il Presidente Campo sta presentando un subemendamento.
Speaker : CAMPO.
Tanto poi dobbiamo votare l’emendamento tutto insieme.
Speaker : PRESIDENTE.
L’avete ascoltato tutti? Possiamo votare? Okay.
Ma perché non ce l’avete dato prima di fare le fotocopie? Un attimo. Non è repertato il subemendamento.
Speaker : CAMPO.
Sì, ma tanto il problema lo sto appena dicendo.
Speaker : PRESIDENTE.
Per votare l’emendamento deve essere refertato.
Speaker : CAMPO.
Questo è il subemendamento. Il problema riguarda il referto già dell’emendamento originario. È questo che sto provando a dire, Presidente.
Adesso lo discutiamo. Presidente, tanto è negativo il referto all’emendamento ed è quello di cui dovremmo discutere. Quindi, approviamo il subemendamento. Se superiamo l’obiezione principale, abbiamo superato anche quella. Altrimenti non se ne fa nulla. È per economia di tempo, Presidente, che le chiedo di procedere al voto. È chiaro che va refertato.
Presidente, il problema tanto riguarda…
Io sono dipendente regionale. Lo dico in parole povere. C’è la mobilità, anche interna e quindi vado a ricoprire un altro ufficio, temporaneamente, però, io sono una vigilante, ho la qualifica di vigilante ambientale, è chiaro che quando vado a occupare l’altro posto non porto con me quella qualifica. A legislazione costante la smarrirei quella qualifica. Invece, con questa norma prevediamo che, se il soggetto in questione rientra al termine della mobilità nella sua funzione originaria, mantiene la qualifica. Mi rendo conto che non c’è l’ATN, ma tanto l’ATN è negativa all’emendamento originario. Quindi, dobbiamo fare una discussione proprio sull’ATN, ed è per questo che dico: procediamo alla votazione del subemendamento, tanto dobbiamo decidere se andare avanti o no, a prescindere.
Speaker : PRESIDENTE.
Comunque il subemendamento è una norma, quindi va votata, quindi va compresa. Invece, qui non l’ha compresa nessuno, nel senso che la dottoressa Gattulli non la conosceva, il direttore del personale non la conosce, se la vuole guardare, l’assessore non la conosce. Cioè, non la conosce nessuno.
Speaker : CAMPO.
Allora, nel frattempo che la conoscono, discutiamo del merito.
Speaker : PRESIDENTE.
Bravissimo, discutere insieme l’emendamento.
Speaker : CAMPO.
Va bene. Intanto che fanno la conoscenza con il subemendamento, andiamo all’emendamento.
Non spenderò parole per dire quanto è necessario e quanto oggi abbiamo anche approvato altri provvedimenti che sono sintomatici di questa necessità, ossia del potenziamento del nucleo di vigilanza. Si prevedeva di farlo nelle more dell’espletamento delle procedure concorsuali ordinarie, potendo attingere al personale che dovesse provenire dalla mobilità, che in questo momento è aperta, è chiaro, qualora ne mantenesse il profilo, avesse le qualifiche necessarie, è chiaro, qualora fosse intenzionato il soggetto a svolgere questa funzione, per fare in modo che il Nucleo di vigilanza ambientale, per non sentirci sempre il consigliere Tutolo che pone il problema dei rifiuti, e ho detto il consigliere Tutolo per non dire un altro, per ogni provincia si chiede di arrivare a dieci, cioè che il Nucleo sia composto almeno da dieci persone. Immaginate poi le ferie, le turnazioni e tutto il resto. Sembra il minimo sindacale.
Sta di fatto che, se l’Ufficio Personale, se i tecnici dell’Ufficio Ambiente, con cui mi sono confrontato prima di presentare l’emendamento, avessero un’opinione diversa e io anche non avessi ritenuto che la norma in questione potesse confliggere addirittura con lo Statuto, perché nell’ATN viene fatto rilevare che lo Statuto, invece, riserva in via esclusiva – io non intendevo che fosse esclusiva – le questioni riguardanti l’organico alla potestà del Presidente della Giunta regionale, io invece credevo, sarei tentato di credere che, come è sempre accaduto il Consiglio, trattandosi nel caso specifico non di un atto di gestione con cui noi mettiamo persone a lavorare, ma con cui diamo indicazioni programmatorie, è chiaro che poi queste indicazioni hanno necessità di tradursi negli atti di gestione conseguenti che sono indiscutibilmente di competenza esclusiva della Giunta e del Presidente.
Su questo punto, ossia sulla legittimità ai sensi del vigente Statuto, e di riflesso mi viene fatto rilevare addirittura il dubbio che si insinuerebbe, di legittimità costituzionale, visto il rango di norma primaria mantenuto dallo Statuto in materia, mi si consiglia di soprassedere.
Questo è il punto. Ora mi chiedevo: non avendo intenzione di aprire alle 7 – abbiamo ancora tanto lavoro da compiere – una disquisizione sulla pertinenza o meno, partiamo dal punto che l’ATN è fondata, però, essendovi in alcuni dubbi sulla possibilità di superare o meno il contenuto concreto dell’ATN, mi interrogavo, e per questo chiedevo la presenza del Vicepresidente, che magari si potesse incidere sul testo della prima parte della norma, così da sottrarla al rischio di farla apparire come un atto di gestione in cui noi ci sostituiamo addirittura alle competenze della Giunta, ma come un’indicazione di natura programmatoria.
Non so se lei, maestro, mi ha ascoltato…. Ho un altro emendamento. Il Vicepresidente chiede un approfondimento… No? Andiamo avanti, intanto che approfondisce. Questo è il 39, fino a ora ho parlato.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha detto che il parere è contrario.
Speaker : CAMPO.
L’ho detto…
Speaker : PRESIDENTE.
Il punto è che non si comprendono numerose cose. La funzione di pubblica sicurezza, o di polizia giudiziaria, richiede la permanenza di alcuni requisiti che vanno verificati. Se si cambia funzione, come si fa a riacquistare automaticamente? Cioè, come si fa a disporre l’automatismo? Questa credo sia una cosa da discutere col personale. L’automatismo è un fatto delicato, stiamo parlando di funzioni di pubblica sicurezza: ci sono distintivi, ci sono… Vogliamo lasciare che ci sia un approfondimento e passiamo avanti.
Presidente Campo, propongo all’Aula di andare avanti su questo tema, perché il referto negativo è negativo proprio per contrasto con lo Statuto, per le competenze del Presidente. Se siete d’accordo, andiamo sul 40. Possiamo andare sul 40, ci sono contrari?
Questo lo sospendiamo, lo esaminiamo subito dopo.
Allora, 40, Campo. Prego.
Al 40, il comma 3 è “Disposizioni in campo ambientale, anche in relazione al decentramento delle funzioni amministrative in materia ambientale”.
Speaker : CAMPO.
Presidente, anche qui il comma 3 dell’articolo 3 della legge regionale 14 giugno 2007 n. 17 si propone di sostituirlo nella maniera in cui vado a dire (poi spiegherò perché).
Parliamo di disposizioni in campo ambientale, in tema di decentramento delle funzioni amministrative in materia ambientale. Dice: “in ogni caso l’Ente o l’ufficio competente rende disponibile il provvedimento rilasciato a norma del presente articolo alla Regione Puglia, la quale esercita le funzioni di alta vigilanza, secondo modalità stabilite con provvedimento di Giunta regionale, da adottarsi entro 90 giorni dall’approvazione della presente legge”.
Nella breve relazione illustrativa si motiva la necessità di questo emendamento, partendo dal presupposto, anche qui, che l’Ufficio, per le risorse umane limitate di cui dispone, dovrebbe essere costretto – quasi in via esclusiva, per rispettare i tempi dei procedimenti amministrativi – a rilasciare pareri in materia.
Si ritiene invece che si possa rimettere alla Giunta la disciplina delle modalità di esercizio dell’alta vigilanza in materia ambientale, evitando evidentemente di costringere l’ufficio a rilasciare continuamente i pareri di competenza, ma esercitando (questo da prevedersi in una delibera di Giunta) una vigilanza sostanzialmente a campione. Mi sono spiegato su qual è il fine sotteso all’emendamento? Anche questo è prodotto dall’ufficio competente e dunque l’ATN non dovrebbe essere, nel caso di specie, negativa. Ci siamo intesi?
Speaker : PRESIDENTE.
Il parere del Governo sull’emendamento è favorevole.
Speaker : CAMPO.
Lo sta dicendo il Governo.
Speaker : PRESIDENTE.
Procediamo al voto.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 23, favorevoli 23, astenuti 17.
L’emendamento è approvato.
41. Prego, Presidente Campo.
Speaker : CAMPO.
Visto il fatto che abbiamo ancora molto lavoro da svolgere e richiedendo, l’emendamento in questione, così come mi è stato richiesto da qualche consigliere, un approfondimento, non vorrei tediare né aprire una discussione sul punto che rischierebbe di portarci molto lontano dall’obiettivo dell’approvazione del bilancio, almeno nei tempi, ci mancherebbe altro. Avrei questa proposta anche per stare sul tema che mi era stato posto dall’ufficio e che si pensava di poter risolvere con la proposta che io ho depositato.
Proporrei, assumo l’impegno anche nei confronti del Governo, alla I Commissione non utile, ma alla I Commissione dopo le festività natalizie, di trasformare questo emendamento in una proposta di legge in maniera tale che si possa avere su di essa un confronto libero e cristallino e tutte le necessità di approfondimento che il caso richiede, senza vanificare l’obiettivo che, invece, ha manifestato l’ufficio di procedere con urgenza nella materia in questione.
Spero di essere stato chiaro e di aver assunto un impegno intellegibile. Quindi è ritirato, ma con l’impegno che ho assunto nei confronti del Governo.
Speaker : PRESIDENTE.
Passiamo all’emendamento n. 42, sempre Campo: “Norme per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette nella Regione Puglia”.
Allora adesso passiamo all’emendamento n. 43, che riguarda l’implementazione dei servizi del numero verde della rete oncologica pugliese, a firma Romito, Conserva, De Blasi e Splendido.
Su questo emendamento è stato incardinato un subemendamento che ha carattere sostitutivo dell’emendamento n. 43. È stato presentato come sostitutivo.
Lo vuole illustrare, consigliere Paolicelli? L’ha presentato il consigliere Paolicelli. Sembra un subemendamento uguale ad un altro emendamento che è stato presentato e che è all’ordine del giorno oggi.
Prego, consigliere Paolicelli.
Speaker : PAOLICELLI.
Questo è un subemendamento per riportare all’attenzione dell’Aula, visto che prima non me l’avete fatto fare, sempre l’articolo 81, e cioè la proposta della Lega e del consigliere De Blasi sulla legge elettorale, che nulla ha a che vedere con il Consiglio sul bilancio autonomo. Quindi, pongo all’Aula di anticipare il punto dell’opposizione, lo ripropongo io, e andiamo avanti.
Prego, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Lo vuole illustrare? Io l’ho fatto distribuire in maniera tale che tutti i consiglieri… Ha chiesto di intervenire il Presidente De Blasi. Prego.
Speaker : DE BLASI.
Siccome l’emendamento sembra identico, io chiedo che possa essere votato con voto segreto. Quindi tutti chiedete che si voti con voto segreto. Ma nessuno illustra gli emendamenti?
Sono quelli presentati. Secondo me è sempre bene che rimanga agli atti la relazione.
Prego, consigliere Paolicelli… Presidente Paolicelli.
Speaker : PAOLICELLI.
È così importante, questo emendamento, che non si ha neanche la voglia di illustrarlo. Mi fa veramente piacere…
Speaker : PRESIDENTE.
Lei lo ha presentato…
Speaker : PAOLICELLI.
No… La mia è una riproposizione del consigliere De Blasi.
Io vorrei permettermi di esprimere, e ho sottoscritto un intervento che poi lo lascerò agli atti, la mia assoluta e ferma contrarietà rispetto a questa proposta emendativa. Le ragioni del mio dissenso sono molteplici. Assessore Palese, stiamo parlando della prolungamento delle elezioni in caso di scioglimento anticipato perché il Presidente della Regione si dimette anticipatamente, di prolungare di altri sei mesi il Consiglio regionale. Ci scandalizziamo tanto sul trattamento di fine mandato, e poi invece ci diamo altri sei mesi in caso di elezioni anticipate: di questo stiamo parlando, assessore… Assessore, stia tranquillo, non la riguarda.
Le ragioni del mio dissenso sono molteplici, tanto sotto il profilo giuridico, rispetto alle quali però, dato il Consesso al quale sto parlando, mi limiterò solo ad un accenno, sia sotto l’aspetto politico. Vediamo la prima questione, cosiddetta tecnica: si immagina di utilizzare un espediente, perché di questo si tratta, per allungare, e di molto, aggiungo, i tempi di permanenza, o meglio di sopravvivenza in carica del Consiglio regionale, nel caso in cui la Regione dovesse restare priva del Presidente eletto dai cittadini. Non vi è alcun fondamento giuridico nell’introduzione di norma elettorale nell’ambito di una sessione d’Aula che ha per oggetto una disciplina completamente diversa (in questo faccio riferimento soprattutto all’assessore al bilancio). Siamo quindi innanzi a una radicale, insanabile incoerenza tra le materie, quella del bilancio, nella quale siamo chiamati ad esprimerci, e quella elettorale, che è altra cosa.
Ricordo che abbiamo tutti il dovere di svolgere le nostre funzioni nel rispetto delle regole di formazione della legislazione.
Vicepresidente De Leonardis, se non le interessa, può uscire.
Non possiamo e non dobbiamo compiere errori quando svolgiamo l’attività più delicata e rilevante del nostro mandato. Si intende porre questioni che riguardano la riforma della nostra legge elettorale, è legittimo, forse addirittura indispensabile (lo abbiamo detto tante volte, è una legge elettorale che va cambiata), ma lo si faccia però affrontando la discussione in modo complessivo e cercando di garantire l’organicità degli interventi di modifica.
In quella sede, se mai dovesse arrivare il tempo, avrò modo di esprimere la mia opinione, che è di salvaguardare un principio che è quello di garantire la natura presidenziale del sistema di Governo regionale.
Veniamo alle ben più rilevanti questioni politiche. La finalità di questo emendamento è del tutto evidente e costituisce una difesa dei consiglieri regionali per garantire la sopravvivenza, come prima dicevo, del Consiglio regionale di una Regione, nel caso in cui dovesse restare senza il suo Presidente.
Signori, siamo stati eletti per amministrare una Regione e non per entrare ed arroccarci in un fortino ricco di privilegi. Questo emendamento non parla della Puglia e dei pugliesi, ma riguarda noi e i nostri destini (lo dico bene a chi l’ha presentato).
Voglio dire con chiarezza che io rifiuto categoricamente di parlare dei nostri destini personali, sì, personali, perché di questo stiamo parlando, nemmeno politici, perché non sono politici (se parlassimo di destini politici, l’emendamento non sarebbe stato proposto dall’opposizione).
Curioso che la proposta provenga da una parte politica che legittimamente ha chiesto più e più volte le dimissioni ora degli assessori, ora del Presidente per accorciare la legislatura, ma ora quella stessa parte politica tutta, perché appoggiata da tutti per il voto segreto, vorrebbe allungare la vita della legislatura, nel caso del tutto eventuale, che resti senza il suo punto di riferimento, ovvero il Presidente, che mi dispiace che oggi non sia in Aula; che ha coagulato la maggioranza del consenso elettorale.
Rivolgo, quindi, un appello a tutto il Consiglio, in particolare ai colleghi di maggioranza, del mio partito e di tutti coloro che hanno avviato questa legislatura e anche a quelli di opposizione.
Diamo un segnale di coerenza ai cittadini pugliesi. Qui siamo tutti chiamati a garantire un principio fondamentale della democrazia, che è il rispetto del mandato, il mandato di governare, amministrando o facendo opposizione, ma di governare.
Pensare che una legislatura possa sopravvivere senza il Presidente eletto dai pugliesi serve solo ad allontanarci ancora di più dai cittadini e tutti sappiamo, e quante volte lo diciamo, che dovremmo invece cercare con tutte le forze di avvicinarci a loro, ai cittadini, cosa che si fa interpretando i loro bisogni, non i nostri bisogni.
Chiediamoci allora quante persone fuori da quest’Aula sarebbero d’accordo con questo espediente, a quali aspirazioni dei pugliesi andiamo incontro con questo emendamento. Lo dico io. Secondo me, a nessuno. Questo emendamento serve solo a noi. Esso, nel caso dovesse malauguratamente essere approvato, genererà una frattura irreversibile nel principio di responsabilità, che è il cuore stesso del vincolo di mandato. Quale messaggio daremmo noi ai pugliesi? E pensate, lo daremmo a poco più di due anni dalle elezioni, in un periodo in cui dovremmo invece concentrarci sull’amministrazione e non sui nostri destini personali.
Lo ripeto, non ci sto a questo emendamento, come non ci sto a discutere delle elezioni europee, di candidature, delle elezioni comunali, di elezioni di circoscrizione e di chi più ne ha più ne metta. Lo dico a tutti. La politica non è un Fantacalcio, non ci sto a partecipare a quello che una volta si chiamava il “teatrino della politica”, un teatrino nel quale si è disposti ad interpretare qualsiasi parte in quella che corre il rischio di non essere nemmeno più una commedia. Altro che commedia, è un autentico suicidio assistito della democrazia. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusi, consigliere Paolicelli.
Speaker : PAOLICELLI.
Un’altra cosa. Chiedo un’ultima cosa. Chiedo ovviamente il parere del Governo su questo emendamento, visto che è stato chiesto anche il voto segreto.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Paolicelli, ma l’emendamento l’ha presentato lei. Il subemendamento l’ha presentato lei. L’ha presentato lei e dice che è un suicidio?
Speaker : PAOLICELLI.
Presidente, se dobbiamo giocare con le parole, va bene. Il subemendamento è la riproposizione. Visto che prima non me l’avete fatto fare, non mi avete neanche dato la possibilità di votare in Aula una anticipazione, l’ho ripresentato per anticipare la discussione di un subemendamento proposto. È esattamente uguale a quello…
Speaker : PRESIDENTE.
Per questo io non capisco.
Speaker : PAOLICELLI.
Il subemendamento è esattamente uguale all’articolo 81.
Speaker : PRESIDENTE.
Ascolti, Presidente, noi dobbiamo fare la discussione…
Speaker : PAOLICELLI.
Stiamo anticipando, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Dobbiamo fare la discussione sul bilancio. Mi ascolti solo un secondo, perché io alla fine non capisco. Dobbiamo fare la discussione sul bilancio. Per arrivare alla fine del bilancio noi dovremo esaminare anche l’emendamento n. 81. Quindi, dovremo esaminarlo. Non è che lo saltiamo. Allora, quello che non capisco è perché lei lo firma, l’emendamento. No, lei lo firma. Cioè, non è un’anticipazione, lo firma. E come fa a firmare una cosa nella quale non crede e a cui dice che è contrario? Non lo so.
Ma assolutamente, ma proprio per questo, per garantire la coerenza degli atti che facciamo.
Speaker : PAOLICELLI.
Io sono estremamente coerente. Ho chiesto un’anticipazione prima e me l’avete negata. Ho trovato un modo per anticipare quella discussione. Hanno chiesto il voto segreto…
Speaker : PRESIDENTE.
Ma sottoscrivendone il contenuto. Questo è il problema.
Speaker : PAOLICELLI.
Va beh, tanto voterò contrariamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Al suo contenuto.
Speaker : PAOLICELLI.
Sì. Va bene, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Contento lei.
Prego, Presidente Metallo.
Speaker : METALLO.
Grazie, Presidente.
Cerco di entrare anch’io sulla questione, su alcuni punti. Uno, emendamento alla legge finanziaria.
Forse devo rimanere seduto perché ogni volta non si sente, quindi vi chiedo scusa per questo.
Dicevo, emendamento alla legge finanziaria. Contrarietà totale al fatto che questo emendamento possa essere portato nella legge finanziaria, per diversi motivi.
Stavo aspettando un attimo di silenzio dell’Aula.
Per diversi motivi. Uno perché in questa legge finanziaria c’è il lavoro, la fatica anche, poi siamo classe privilegiata sicuramente, ma almeno proviamo a fare con dignità e onore quello che facciamo, stiamo anche notti a studiare, di portare dei provvedimenti che siano utili per i nostri cittadini. Tramite questo emendamento quello che uscirà domani come opinione pubblica e sulla stampa, ed è già uscito, sarà solo e soltanto il fatto che i consiglieri regionali cercheranno un modo per prendere sette mesi altri di stipendio e portare a casa 96.000 euro, o qualcosa del genere.
Dopodiché, di tutto quello che di buono abbiamo fatto, dalla PMA al NIPT, al contributo per l’autismo a tutto il resto, alle liste d’attesa, non uscirà nulla. Tutto questo Consiglio avrà come unica immagine, come unico titolo di giornale…
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Metallo, non si sentiva al microfono, se stava in piedi.
Speaker : METALLO.
Sì, chiedo scusa, solo per questo: altrimenti non mi sarei mai permesso. Però non si sente assolutamente, quindi o devo trovare un modo per alzare il microfono… Solo per questo. Vi chiedo scusa.
Dicevo: scusami, Antonio, perdonami, penso sia abbastanza importante. Di tutto questo lasceremo solo questi titoli sui giornali. Una modifica alla legge elettorale presuppone una riflessione, un approfondimento, uno studio, non quattro righe di emendamento e una relazione abbastanza scarna che penso che chiunque abbia letto, ed è stata pubblicata, è quasi una presa in giro per i nostri cittadini, cioè laddove diciamo che questo emendamento serve per garantire la stabilità istituzionale, perché ci sono progetti da portare a termine o altro: non ci crede neanche chi l’ha scritto a questo emendamento, e neanche chi lo voterà crede a questo.
Diciamocela tutta: questo emendamento serve perché c’è un rischio plausibile, una possibilità di andare a casa prima. E allora, come tutte le specie che si adattano e cercano di conservarsi, perché è un fenomeno animale, cerchiamo di perpetuare la specie e di stare qui sette mesi altri.
Il fatto che ci sia il voto segreto è qualcosa che io reputo vigliacco. Il Regolamento della Camera dei deputati – e poi chiederò al Segretario se noi abbiamo normativa su questo – al Capo 10, articolo 49 1-bis dice “in legge di bilancio non è consentito il voto segreto”: è la nostra Camera dei deputati.
Il voto segreto si applica solo e soltanto in alcuni casi: quando si parla di persone, quando ci sono princìpi, valori o ideali; il voto segreto non si applica per queste cose, perché è un modo per non metterci la faccia, per premere quel pulsante, portare a casa sette mesi senza prendersi la responsabilità quantomeno di dire, mettendoci la faccia “io sette mesi, 96.000 euro me li voglio portare a casa”, perché è solo e soltanto questo.
Forse parlo più da Presidente della Commissione lavoro, assessore: è quasi una stabilizzazione di interinali e di precari che oggi andiamo a fare, quasi un prolungamento del tempo determinato.
Andremo anche noi a fare i sit-in vicino alla Regione per il prolungamento del tempo determinato. Perché, Presidente? Perché Paolicelli ha chiesto di anticiparlo e ha trovato quell’espediente tecnico? Perché sia chiaro a tutti, sia chiaro alla maggioranza, sia chiaro a tutti e in primis alla maggioranza, che un bilancio così emendato, con questa norma, perché poi andremo a votare il bilancio finale così come emendato, per me è invotabile.
Si facciano i conti, se si vuole approvare il bilancio, di avere la correttezza e il rispetto e di assumersi la responsabilità.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente. Sarò brevissimo.
Due cose. Io credo di dare sempre massimo rispetto a tutti. Mi scuso se qualche volta non lo faccio, agisco involontariamente e vorrei che mi fosse fatto notare e gradirei che ci fosse lo stesso comportamento nei miei confronti.
Quindi, passo subito dopo al passo successivo sul punto all’ordine del giorno.
Presidente, eviti, per favore, di dire “così evita di dire sciocchezze” perché di sciocchezze non ne dico. Quindi, mi fa questa cortesia, perché io ho rispetto massimo della sua persona e di quello che rappresenta e gradirei che lei facesse lo stesso nei miei riguardi.
No, “così evita”. Se ha avuto un lapsus si può riascoltare e mi ha dato di uno che dice delle sciocchezze. Lo sto facendo con molta pacatezza perché, ripeto, ho rispetto nei riguardi di tutti e voglio rispetto. La considerazione, poi, quella non è obbligatoria. Uno la può dare o non la può dare, ma il rispetto credo che sia dovuto.
Speaker : PRESIDENTE.
Sempre.
Speaker : TUTOLO.
Io mica ho detto che non ha considerazione. Ho detto che quello è un optional, ma il rispetto, siccome lo do, lo voglio. Quindi, eviti, mi faccia la gentilezza, lo chiedo anche per cortesia, di dirmi magari qualche altra volta quello…
Speaker : PRESIDENTE.
Lo dicevo per rispetto al personale che lavora nelle nostre segreterie.
Speaker : TUTOLO.
Rispetto verso il personale io ne ho, perché io di segretari particolari non ne ho, perché quelli che stanno nella mia Commissione sono…
Speaker : PRESIDENTE.
No, era proprio su questo punto.
Speaker : TUTOLO.
Come no? È sì, non no. Non torniamo sull’argomento.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusi, ma era proprio su questo punto, e va bene precisarlo perché lei lo prevede nella sua norma, nell’emendamento che ha fatto. Il Presidente della Commissione…
Speaker : TUTOLO.
Ma già lo prevede la norma, non il mio emendamento. La norma già lo prevede. Ma io non ne ho. Quindi, non manco di rispetto a nessuno perché non ne ho. Ma non voglio tornare indietro. Io ho detto semplicemente che non voglio tornare sul punto. Si è chiuso quel punto. Ma le chiedo semplicemente quello che io do a tutti: rispetto. Non mi pare di essere stato scandaloso nella richiesta.
Riguardo all’argomento di cui all’ordine del giorno, dico semplicemente che gradirei, ma è sempre un mio personale pensiero, che magari si facesse un progetto di legge alla luce del sole. Andiamo in Commissione e lo discutiamo, perché tutti possano avere il legittimo… Non sono d’accordo nemmeno con l’espressione dell’amico Presidente Metallo sulla quasi necessità di voler allungare necessariamente. No, non è quello. Può essere pure, e io ci crederei, che più di qualcuno di noi abbia voglia di dare delle risposte ai territori, quindi ovviamente se si abbrevia quel tempo viene meno quella cosa. E crederei anche a quella cosa. Ognuno poi farebbe la propria valutazione alla luce del sole, dimodoché ognuno poi possa fare le giuste considerazioni personali. Una bella discussione non sarebbe male. Credo che sia la cosa migliore.
Io voterò contro per questo motivo, non perché sono a favore o contro, perché magari quello lo farei assolutamente nel modo più aperto e trasparente possibile, e non è scontata la mia posizione, per nulla. Però, è questo il mio pensiero. Grazie di avermi ascoltato.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Io non ho altri iscritti a parlare. Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Qualcuno ha detto “ci mancherebbe”. Non so chi è stato, ma qualcuno ha detto “ci mancherebbe”. Dico al consigliere Scalera perché è il più simpatico di quella compagine e io lo uso come la donna dello scherno, per celebrare la fonte di ispirazione.
Colleghi, noi siamo contrari. L’abbiamo già detto con dichiarazioni alla stampa e abbiamo anche il dovere di dire parole di verità. Questa è una norma che tutte le parole che si possono esprimere nascondono in fondo una realtà, un grande tramestio, con tanti protagonisti e con esecutori materiali.
Anche il testo della norma: se voi individuate i caratteri del testo, e magari state qua un po’ di più, e qui anche le mura hanno le orecchie, questo testo va avanti da un po’ di tempo, viene sottoposto alla visione di tanti, non aveva firme, aveva soltanto dei rappresentanti di commercio che andavano chiedendo se per caso, per avventura ci fosse qualcuno disponibile a far proprio questo testo. Naturalmente, c’era tutta la difficoltà “ma chi lo firma, chi non lo firma, mica lo possiamo firmare noi, è meglio che lo firmano gli altri…”, un grande negoziato, peraltro anche con ispirazioni tecniche. Questo si individua anche dal carattere del computer, come vi ho detto: insomma, una serie di elementi raccontano questa storia. Indizi certi, gravi e concordanti, si direbbe, se si vuole evocare la categoria degli indizi. E quando sono così, cioè certi, gravi e concordanti assumono il valore di una prova.
Anche la vicenda “anticipo, non anticipo, le parole dette, la tattica per evitare, per non evitare…”, anche quel meraviglioso teatrino tra il Presidente del Consiglio regionale e il collega Paolicelli… Tenete conto che il Presidente del Consiglio regionale nostro è una donna molto intelligente, molto scaltra, molto fulminea nel cogliere le dinamiche, che naturalmente le aveva colte abbondantemente. Però quel simpaticissimo teatrino che è stato messo in scena, quando era evidente che l’intento del collega Paolicelli era quello di realizzare il suo intento di anticipare la discussione: tutto qui.
Ora, tutta questa vicenda è una vicenda… politicume, terribile politicume, come tant’è che alla domanda del collega Paolicelli è appoggiato il voto segreto, si sono alzate le mani di tutta l’opposizione: tutta. Tutta l’opposizione ha alzato le mani. Se qualcuno non ha alzato le mani… C’era qualcuno che era così entusiasta che ne ha alzate due. Nel caso qualcuno non l’avesse alzata, aveva la pretesa di essere contabilizzato per due volte. Non dirò il nome perché, tra l’altro, abbiamo una grande cordialità e amicizia.
Se c’è qualcuno, invece, che non ha alzato la mano, però è pregato di dirlo apertamente, perché così risulta. Ma lei non è opposizione, collega? È opposizione, collega? Ho crisi di identità per me, si figuri per lei, quindi già ho problemi di mio, si figuri per lei. Vi prego di dirlo.
Vi chiedo di ritirare la richiesta di voto segreto per due motivi. Il primo è che non si è vista mai una opposizione che in realtà domanda quando volete andare a votare e l’opposizione risponde “ieri”. È vero, assessore Palese? L’opposizione risponde “ieri”. Qui, invece, c’è un’opposizione che presenta un emendamento per votare non quando… ma quanto più tardi possibile. Già questa è una… Ora arriveremo al punto, al fatto del mandato. Già questa è una stranezza. Però, qua capitano pure cose strane e non c’è nessun problema.
Dopodiché l’opposizione si sente strumento di una disputa politica evidente, chiara all’interno della coalizione di centrosinistra, con riferimento alle giuste e legittime ambizioni di tutti, perché è giusto avere ambizioni.
Naturalmente, invece di lasciarli discutere come meglio sarebbe, l’opposizione interviene e in qualche modo fa propendere la bilancia da un lato piuttosto che da un altro.
Voi molto spesso dite a me “la vera opposizione è Amati”. In questo senso avete ragione, nel senso che se io vi devo suggerire come, secondo me, si farebbe l’opposizione, secondo me l’opposizione si fa con questi canoni: a) quando votiamo? Ieri; b) aiutiamo una parte degli altri? No, qualcuno di voi dirà per un eccesso di tatticismo “no, aggraviamo la divisione”. Ammesso che ci riusciste, però, quella divisione, che dovrebbe essere funzionale a votare prima, voi stessi l’avete sterilizzata, perché, attraverso la vostra mano, avete allungato la durata del Consiglio regionale. È una cosa che da dove la prendi prendi gronda di illogicità e si presta, ahimè, ad un problema, al problema di essere interpretati fuori di qui, perché questo è il mio grande timore, come cinquantuno persone che, bene o male, vivono attraverso la politica e un po’ di espedienti, e se qualcuno gli tocca l’indennità di carica, perché così sarà… Io so che non è così. Io lo so. Però, così sarà letta. E se qualcuno gli tocca l’indennità di carica, questi insorgono come se gli avessero toccato la mamma. È la casta, è la casta della politica, e dai, e dai, e dai. La collega Laricchia, che si ricorderà in questa occasione le sue performance della vecchia legislatura, sicuramente interverrà in questo senso, perché la collega Laricchia, avendo una coerenza e avendo inseguito tutte le caste di tutto il mondo, ora immagino che dirà così e farà propendere la lettura di questa vicenda in quel senso. Staremo a vedere. Fosse che mi sbaglio, fosse che non mi sbaglio, ma staremo a vedere.
È una vicenda surreale, cari colleghi. Invece, il nostro Gruppo politico vorrebbe avere, per esempio, dal Presidente Emiliano una dichiarazione chiara su questo fatto. Me ne vado, non me ne vado. Perché purtroppo quello che conta non solo le norme, ma il gesto politico, fuori da questo tatticismo, questo estremo tatticismo o posizionamento politico. Saremmo interessati a sapere questa cosa. Ma purtroppo questa cosa non la sapremo, perché si preferisce il tatticismo politico alla chiarezza. E noi abbiamo scelto dolorosamente una cosa diversa perché volevamo vivere nella chiarezza e nella linearità, con il collega Mennea e con il collega Clemente. Era questa la nostra ambizione.
Ora, colleghi, vi chiedo – badate, a noi non cambia nulla – di ritirare il voto segreto per non addossare… Tanto non so se avete notato che nessuno della maggioranza, anche quelli ai quali fa piacere questa norma, e ce ne sono, ce ne sono di quelli ai quali fa piacere questa norma, anche quelli ai quali fa piacere questa norma nessuno ha alzato la mano per dire “è appoggiato” alla domanda del consigliere Paolicelli. Vi dice niente questo? Vi dice niente questo? Niente.
Allora, colleghi, vi chiedo di ritirare la richiesta di voto segreto e votare pacificamente affinché tutti sappiano. Anche perché non è un problema di coscienza. È consentito dal Regolamento, collega Metallo. Ma non è un problema di coscienza, questo. Quindi, vi chiedo di ritirarlo così ognuno dica con chiarezza come la pensa e quella sarebbe una grande bellezza.
Due minuti finali su un fatto tecnico. Ora, lo so, la Regione Veneto, la legge della Regione Veneto… Cominciamo col dire che nel Veneto le elezioni hanno luogo entro sei mesi dallo scioglimento: entro sei mesi dallo scioglimento, le elezioni! Invece, l’emendamento firmato da De Blasi, ma predisposto in questi mesi altrove, e portato come rappresentanti di commercio, a lesinare un consenso… Il collega De Blasi si è assunto questa responsabilità storica: evidentemente vuole entrare nella storia, perché negargli questo piacere? Però, siccome è bravo avrebbe avuto la possibilità di entrare nella storia per ben altri motivi, io l’ho conosciuto. Però ognuno si sceglie la pagina di storia in cui vuole comparire.
La proposta, invece, di De Blasi è stata presentata, lo dico al collega Campo, Presidente della VII, ma il Presidente della VII fa l’arbitro, non si mette a fare il giocatore. Il Presidente della I si astiene sempre, non è che si metta a fare il giocatore. Questa storia quindi ha poco fondamento. Ma la proposta di De Blasi, invece, a differenza del Veneto, che entro sei mesi, collega Romito, lei che è un raffinato lettore delle norme di diritto, dice “entro sei mesi le elezioni”; qua invece dice “entro sei mesi l’indizione delle nuove elezioni”. Ma non contenti di dire “entro sei mesi l’indizione – e però mi raccomando, ancora ci perdiamo qualche minuto della legislatura – decorrenti dalla presa d’atto del Consiglio regionale, e nel caso lo scioglimento fosse conseguenza delle dimissioni del Presidente (allora entro 30 giorni)”. Quindi, entro sei mesi l’indizione, più un mese diventano sette; deve andare tutto bene e sono otto per svolgere il giorno delle elezioni. Ma siccome otto mesi prende due stagioni e mezzo e c’è sempre di mezzo l’estate, per forza, è un fatto matematico, di ciclicità, 365 giorni è quattro stagioni, e siccome interviene anche l’election day è tutto calcolato: è un anno: è vero, collega De Blasi, uomo onesto? Annuisce e io celebro l’onestà del collega De Blasi. Si dice “ma noi dobbiamo garantire il mandato elettorale del popolo”. E qua dobbiamo squadernate, e anche qui chiederò l’aiuto del collega Romito, che ha inaugurato la sua presenza in Consiglio, e io sono contento di questo, ponendo a fondamento il sarto della realtà, cioè il diritto.
Andiamo a prendere la Costituzione. Va bene la Costituzione come fonte del diritto oppure dobbiamo andare altrove? Al Nuovo Testamento non riesco ad arrivare, perché non ho grandi esperienze di letteratura cristiana, antica e nemmeno moderna.
La Costituzione, articolo 122. Il Presidente della Giunta regionale, ultimo comma, è eletto a suffragio universale e diretto, cioè c’è il presidenzialismo. Vi do questa notizia. Nelle Regioni vige il presidenzialismo. Il Presidente nomina e revoca. Il mandato popolare su cosa? Su un sistema presidenzialista. È così o no? Se è su un sistema presidenzialista, lo dico a voi che sostenete il presidenzialismo e il semipresidenzialismo, ora vedremo e vi devo dire la verità pure io sono convinto che sia una cosa buona per l’Italia, però lo vedremo in un altro argomento. Se è il presidenzialismo, mi spiegate perché centra il fatto che quando il Presidente decide di dimettersi qua si rimane ben oltre il Presidente? È un contrasto con l’idea presidenzialista, ma non basta.
Articolo 126, ultimo comma: “Le dimissioni volontarie dello stesso comportano – dice la Costituzione, la Grundnorm, la norma di pietra – le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio. La Costituzione non è che si poteva mettere a dire sette giorni, sei mesi, quattro mesi e mezzo, oppure immaginare le elucubrazioni di una sera di dicembre prenatalizia nel Consiglio regionale della Puglia. Ha detto “comporta lo scioglimento” e ha consentito nelle leggi elettorali un tempo congruo per poter organizzare elezioni, ritenendo anni fa, per il Veneto che andava bene, ma questa norma, collega De Blasi, non ha nemmeno il pudore della norma veneta. È spudorata, va oltre, per cui l’opposizione non solo non vuole votare ieri, vuole votare, se dovesse capitare questa cosa all’apice della disputa politica all’interno della coalizione di centrosinistra, vuole votare ben al di là di quanto fosse possibile.
Secondo me, siccome non c’è la possibilità obiettivamente della proroga della legislatura, non avete osato quella possibilità. Però i presupposti cosiddetti ci sarebbero francamente tutti.
Vi prego, per non buttare su questo Consiglio regionale un’onta terribile, peraltro facendoci interpretare per intenzioni che non sono le nostre, ma obiettivamente ci porteranno lì, e cioè “poltronari”, casta, a difesa della loro indennità, che è insopportabile. Ho reagito pesantemente contro i Cinque Stelle quando facevano questo – è vero, colleghi dei Cinque Stelle? – pesantemente, con polemiche durissime. Quando facevano questo trovo insopportabile dare la stura, proprio noi, a questa possibilità che si sta già coltivando. I giornalisti chiamano tutti. Non so a voi, a me sì, mandano messaggi, ma pure a voi. Beh, che si dice della norma salva legislatura? Perché l’interesse è tutto qui. Ma per far cosa? Per dire che siamo bravissimi, per rispettare il mandato popolare? Commenteranno così? Diranno così? Diranno: bravi i consiglieri regionali, che bravi, hanno votato per tenere il mandato popolare fino all’ultimo giorno, perché loro lavorano per noi? I titoli così saranno, su tutti i giornali: il Consiglio regionale lavora per noi anche alla vigilia di Natale e vuole lavorare per noi ben oltre le possibilità che vengono date dal dato elettorale. A me sembra inverosimile. Qualcuno vuole scommettere? A me sembra inverosimile che questo accada.
Dopodiché, fatelo pure. Noi siamo contrari. Noi siamo contrari. Per la verità, se passa ci fate pure un piacere, politicamente ci fate un piacere, nel senso che avremo l’opportunità di spiegare meglio qual è la nostra impostazione politica. Però, al piacere nostro, che è una cosa miserabile, perché dura esattamente un battito d’ali, come può essere una stagione politica, noi avremo dato l’idea di noi stessi come cinquantuno persone che si riuniscono esattamente per fare i loro comodi, ma, come ha detto il collega Metallo, purtroppo nascondendo le tante cose belle che assieme abbiamo approvato in questo bilancio. E questa è una cosa terribile.
Sono intervenuto anche con questo calore per chiedere a tutti di soprassedere e magari, se volete, lo ripresentate e ne possiamo discutere con più tranquillità e con la solita amicizia. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Abbiamo superato i tempi.
Io non ho altri iscritti a parlare. Prego, assessore, per il parere del Governo.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Per il parere del Governo. Dopo essermi consultato con tutti i colleghi di Giunta, da Barone a Palese, da Maurodinoia a Stea, siccome questa non è materia che attiene al Governo regionale, e nulla ha a che vedere come diverse altre norme con il bilancio della Regione Puglia. Il Governo si rimette all’Aula e non ha un parere da esprimere. Questo è ciò che abbiamo condiviso unanimemente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Se non ci sono altri iscritti a parlare, votiamo.
La votazione è aperta, con voto segreto richiesto a norma di Regolamento. Avete votato tutti? Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 48, votanti 46, favorevoli 37, astenuti 2, contrari 9.
Il subemendamento è approvato. L’emendamento n. 43 è decaduto, anche se devo precisare, anche per il titolo, che era privo di copertura economica, quindi comunque non c’era un parere favorevole. L’emendamento 43 sul quale si è appoggiato il subemendamento.
Adesso siamo al 44, De Leonardis “È abrogato il comma 4 dell’articolo 2 della legge n. 38 del 12 dicembre 2016”. Prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
Torno qui su un problema molto grave, soprattutto sul Gargano, relativo alla possibilità, o meglio alla non possibilità da parte degli agricoltori del Gargano che effettuano la potatura degli ulivi, sul Gargano di procedere in un certo modo o meno alla bruciatura delle stoppie. In buona sostanza cioè che cosa succede? Questa legge regionale, la legge regionale n. 38 del 2016 ha previsto e obbligato questi olivicoltori che fanno questa attività in terreni scoscesi dove le piante sono attaccate una all’altra a effettuare la potatura di questi olivi e poi devono prendere questi olivi potati, il residuo di questi olivi potati, prenderli, caricarli su dei mezzi, portarli a dei centri di raccolta e quindi non hanno la possibilità, come fanno da secoli, come fanno da secoli su questo tema, a procedere alla bruciatura in loco. Il pericolo qual è di questa situazione? Che noi stiamo vedendo che la Xylella è arrivata a Monopoli, quindi si sta avvicinando a Bari e quindi… Chiedo scusa, chiedo scusa.
Sta arrivando a Monopoli, è arrivata a Monopoli, sta arrivando fin quasi a Bari e se non consentiamo agli olivicoltori del Gargano di procedere alla bruciatura in loco delle spezie…
Tenendo presente che alcuni di questi hanno quindici, venti, trenta piante. Non ce la fanno nemmeno dal punto di vista economico a prendere queste piante, i residui della potatura e portarli in un altro luogo.
Sicuramente in un’annata olearia come quella di quest’anno, che è stata scarsa e la resa dell’olivo è stata ancora scarsa ci saranno ulteriori perdite, ma non solo. La cosa più grave, la cosa più grave qual è, assessore Pentassuglia? Lei questo tema lo conosce bene e vorrebbe affrontarlo. Su questi residui, che poi non vengono spostati, ma restano lì, si stanno creando delle malattie, delle malattie fitopatogene.
Non vorrei che queste malattie, che partono dagli olivi e purtroppo stanno spostandosi anche sugli agrumi del Gargano, sulle arance e su altre situazioni, non vorrei che ci fosse un nuovo focolaio di una malattia.
Stiamo facendo un danno economico agli agricoltori, stiamo facendo un danno al patrimonio olivicolo della Puglia, stiamo facendo un danno anche da un punto di vista totale, ambientale, perché non curando più queste piante perché gli agricoltori non hanno più le risorse per poterlo fare, invece di andare a favore di questi territori abbiamo un danno.
Assessore, lei, nel mese di luglio, aveva preso un impegno, che nel giro di 20 giorni, 15 giorni, 30 giorni, un mese avrebbe convocato le associazioni, avrebbe fatto un tavolo interassessorile, avrebbe fatto tutto quello che c’era da fare per risolvere questo problema. Assessore, io so che lei, in cuor suo, come le dissi l’altra volta e torno a ripeterlo, vorrebbe risolvere questo problema, ma, direbbe il collega Amati, noi se approviamo questo articolo il problema lo risolviamo. Che cosa stiamo a perdere tempo nel fare riunioni, contro-riunioni, incontri? Approviamo questo articolo, diamo la possibilità a questi piccoli proprietari terrieri di fare questa bruciatura in loco. E chiedo anche ai colleghi consiglieri foggiani, anche della maggioranza, anche agli assessori di essere qui presenti, perché conoscono meglio di me il problema che stiamo affrontando: approviamo questa norma, abroghiamo questo articolo e quindi non avremo più i danni fitopatogeni, non abbiamo più danni economici e diamo un piccolo sollievo a questi olivicoltori, che sono poi quelli che fanno la protezione dell’ambiente, perché la protezione dell’ambiente, assessore, la fanno queste persone che stanno là sul territorio.
Noi, se vogliamo proteggere l’ambiente, dobbiamo consentire a questi di operare, di lavorare. Non è vero che se non fanno le bruciature aiutiamo l’ambiente, è esattamente il contrario. Dobbiamo liberarci da questi lacciuoli inutili, da questo pseudo-ambientalismo che non è funzionale, perché i veri ambientalisti sono quelli che stanno sul terreno, sul territorio, a curare queste piante e a occuparsi di questo problema. Questo è il vero ambientalismo. Questi sono i veri ambientalisti, sono questi contadini, questi agricoltori, non coloro che stanno nei ministeri, nelle varie strutture che ci sono, e pensano di poter avere una risposta dando delle indicazioni che non sono quelle che servono.
Io so, assessore Pentassuglia, che lei conosce questo problema e le chiedo, in tutta sincerità, di far sì che quest’Aula – perché molti di quest’Aula conoscono questo problema – risolva una volta per tutte questo problema. In cinque minuti risolviamo il problema; senza fare riunioni, senza fare tavoli, senza riunire nessuno risolviamo questo problema e andiamo avanti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Io sono favorevole a questo emendamento perché ritengo che ci siano due scuole di pensiero sul rispetto e sulla cura e protezione dell’ambiente. Se si creano le condizioni affinché chi coltiva quei terreni, chi fa uso rispettoso del territorio e lo cura veramente, come sono gli agricoltori, sono certo che lo si protegge, perché se diventa troppo oneroso, non poco remunerativo, cioè se le perdite sono troppe, chiedo scusa ai colleghi sempre, se le perdite sono troppe, è chiaro che uno è spinto ad abbandonare quel terreno e sicuramente la cosa peggiore per la protezione dell’ambiente è l’abbandono, mentre l’agricoltore che coltiva il terreno sicuramente se ne prende cura ed evita i motivi per i quali poi si possono creare gli incendi piuttosto che altri danni. Quindi, io sono favorevole a questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Splendido.
Speaker : SPLENDIDO.
Grazie della parola, Presidente.
Sarò veramente telegrafico. Questo argomento mi interessa molto ed è stato anche oggetto di una interrogazione presentata a suo tempo proprio all’assessore Pentassuglia, il quale, devo dire, anche in quella sede mi rassicurò. Ovviamente sono pronto a votare l’emendamento, ma aspetto ciò che l’ottimo assessore vorrà dirci.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Assessore Pentassuglia, prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
I colleghi sanno che dalle rassicurazioni verbali è passato il tema della concertazione che l’Osservatorio fitosanitario ha fatto con un’apposita circolare, che ha dato opportunità, in quest’anno e nelle annate agrarie, a fare determinati tipi di lavori. Questo per dovere di cronaca e per rispetto verso coloro i quali hanno lavorato, a partire da me, ma come al solito la politica c’entra poco. Come dice il referto, purtroppo, l’abbruciamento a questa maniera non è consentito dalla legge. Mentre, la questione delle fitopatie viene osservata dall’Osservatorio fitosanitario regionale, che ha le sue diramazioni a livello provinciale, e soprattutto mi permetto di ricordare che quello all’agricoltura è stato il primo Assessorato ad assumere gli idonei di categoria D, e abbiamo assunto dieci ispettori fitosanitari proprio per rinforzare questa attività. Per cui, il tema, come dice il referto, è negativo perché a norma vigente questa cosa non è possibile, ma che valutiamo territori per territori e situazione per situazione, perché rispetto alle fitopatie, che purtroppo avanzano e non è solo quella della Xylella, ahinoi, vi è l’attenzione dell’Osservatorio e dell’Assessorato. Tra l’altro, su questo provvedimento convergono tre Assessorati e assessori con le competenze, agricoltura, ambiente e protezione civile, perché chi stava nella legislatura scorsa ricorderà come lo scontro proprio sul tema della bruciatura sia stato sottolineato dalla Protezione civile, con una serie di adempimenti che sono stati riportati agli atti del Consiglio.
Dal punto di vista assessorile e tecnico il parere è negativo per le ragioni che vi ho detto, sapendo che stiamo facendo un lavoro che, di volta in volta, comunque sta trovando soluzioni e ha tenuto insieme. Capisco che a qualcuno può dar fastidio, per me è stato lavoro in più, però incontrare le organizzazioni agricole, i comitati, finanche un comitato di giovani del comitato studentesco dell’Università di Foggia, che si è resa protagonista dell’attenzione a quello che sprigionano i fuochi in termini di diossine e altri problemi che hanno un impatto rispetto ai temi che ponevano, che giustamente è stato valutato perché la politica deve ascoltare e tenere insieme gli interessi generali.
Speaker : PRESIDENTE.
Dobbiamo votare.
La votazione è aperta. Avete votato tutti? Devi votare, Donato.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 15, contrari 25 l’emendamento.
L’emendamento è respinto.
Emendamento 45. Qui c’è copertura finanziaria, e non c’è copertura…
Al 45?
Io non ce l’ho tra quelli dell’intesa…
Speaker : DE LEONARDIS.
C’è il referto tecnico positivo. C’è il referto tecnico positivo… Scusate, io ho il referto tecnico positivo. Non è che nei foglietti…?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì. Sì, non risulta tra quelli dell’elenco approvato.
Speaker : DE LEONARDIS.
Io non ho partecipato a nessuna trattiva.
Speaker : PRESIDENTE.
Il referto è positivo.
Speaker : DE LEONARDIS.
Devo spiegare che cos’è.
Speaker : PRESIDENTE.
Il punto è che… Aspetta, collega De Leonardis: il punto è che qui la copertura finanziaria non c’è, anche se il referto tecnico… Sono 450.000 euro…
Speaker : DE LEONARDIS.
Esattamente. Ti spiego perché. Se mi fai parlare ti spiego…
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, vai. Raffaele, devi venire soprattutto a seguire questa cosa: 45. Il referto tecnico è positivo, la copertura finanziaria però non la vediamo.
Prego, Presidente De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Il referto tecnico è positivo. In buona sostanza di che cosa si tratta?
L’anno scorso alcuni Comuni pugliesi di varie province… Colleghi: l’anno scorso alcuni Comuni pugliesi di varie province, la provincia di Foggia, di Taranto, di Lecce, di Brindisi, di tutte le province, hanno provveduto a stabilizzare i lavoratori socialmente utili. Questi Comuni, siccome danno ogni anno a questi lavoratori socialmente utili solo 400 euro, chiedono per il 2023 per ogni persona stabilizzata l’anno scorso un contributo di 4.700 euro lordi a persona.
Si tratta di una novantina di persone in tutta la Puglia. Abbiamo fatto una previsione di spesa capiente di 450.000 euro, perché io ho visto che per la copertura effettiva bastano 420.000 euro, perché non sono stati stabilizzate tutte le 111 persone che potevano essere stabilizzate.
Vi dico anche i Comuni che sono oggetto di questo finanziamento, il Comune di Cellino San Marco, in provincia di Brindisi, il Comune di Casalnuovo Monterotaro, in provincia di Foggia, di Casalvecchio di Puglia, di Manfredonia, di Cavallino, di Cursi, di Nociglia e di San Marzano di San Giuseppe.
In tutti questi otto comuni si è proceduto alla stabilizzazione di queste persone. Io sto chiedendo al Consiglio regionale di impegnare 450.000 euro per dare 4.700 euro per ogni singola persona stabilizzata. Siccome non fa danno a nessuno, la copertura finanziaria c’è, immagino che ci sia una convergenza di tutto il Consiglio per evitare che un domani si dica che non c’è la volontà di procedere a dare questo contributo ulteriore a queste quasi novantacinque persone. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Campo, prego.
Speaker : CAMPO.
Presidente, ne avevamo parlato con il consigliere De Leonardis già nel corso della Commissione bilancio ed eravamo alla ricerca delle risorse per soddisfare questa che è una richiesta che viene da lavoratori in forte situazione di estremo disagio. La copertura è stata dall’assessorato al personale individuata… Sì, dall’assessorato al bilancio, di concerto con l’assessore al personale, alla formazione. Perdono. Al lavoro. Lavoro, personale, siamo lì.
Quindi riteniamo che si debba sostenere. Ci associamo alla proposta avanzata dal consigliere De Leonardis.
Speaker : PRESIDENTE.
Vicepresidente, prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente. Noi su questo punto, come Governo, insieme al collega Sebastiano Leo abbiamo lavorato nel corso di questi mesi, abbiamo lavorato dallo scorso anno per provare a dare a questi lavoratori socialmente utili che sono presenti in Puglia la possibilità di avere una stabilizzazione, come previsto dall’articolo. Di questo avevamo discusso anche con il collega De Leonardis e quindi, come avevamo anticipato prima, sulla base del lavoro che è stato fatto anche dalla Giunta regionale e come ha ribadito il collega Campo, noi siamo favorevoli alla stabilizzazione degli LSU pugliesi, come indicato, e quindi c’è copertura finanziaria e siamo nelle condizioni di garantire a questi lavoratori un futuro migliore.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Io chiedevo: questi sono lavoratori già stabilizzati? L’anno scorso, 2021? 2022, quindi quest’anno. E se ci dovessero essere… siamo sicuri che la mappa dei Comuni è quella? Io ho qualche dubbio, lo dico solo per evitare che poi ci siano Comuni che vengono esclusi da questa situazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Grazie, Presidente. Ovviamente io mi associo alle considerazioni del Vicepresidente, però vorrei fare anche delle brevissime considerazioni e soprattutto ringraziamenti, perché in questi anni, in realtà, noi abbiamo cominciato questo impegno per stabilizzare gli LSU da almeno cinque anni e grazie agli Enti locali che chiaramente hanno aderito a questo patto, diciamo, per stabilizzare gli LSU e grazie ovviamente al sindacato, abbiamo davvero quasi svuotato il bacino degli LSU, che in Puglia era davvero importante.
Chiaramente la stabilizzazione avviene con risorse regionali, ma soprattutto nazionali, e devo dire che le risorse per la stabilizzazione sono estremamente esigue. Quindi bene ha fatto, bene stiamo facendo a supportare, diciamo così, ancora di più la stabilizzazione con ulteriori risorse. L’elenco dei Comuni è quello che è stato letto, perché poi dal mio dirigente, dalla Sezione Lavoro, dottor Giuseppe Lella, il parere è stato favorevole, quindi anche l’indicazione dei Comuni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Gabellone, ha chiesto di intervenire? Per una precisazione, prego.
Speaker : GABELLONE.
Solo una precisazione velocissima. Voto favorevolmente. Faccio presente all’assessore che il Comune di Tuglie ha stabilizzato due unità nel 2022, a diciotto ore, part time, a partire da giugno. Lo dico per esperienza diretta. Però, lo voto. Vediamo poi di capire che cosa… Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Se non sarà il Comune di Tuglie, si avvantaggiano comunque altri Comuni.
La votazione è aperta.
Il consigliere Lacatena è favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Presidente De Leonardis, un bel risultato, un bel lavoro.
Emendamento n. 46, a firma Leoci.
Il consigliere Leoci c’è? Consigliere Leoci? Consigliere Leoci! È ritirato?
Lo leggo: “Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà delle ARCA che sono destinati ad abitazione principale ed hanno finalità e caratteristiche di alloggi sociali ai sensi del decreto del Ministero delle infrastrutture del 22 aprile 2008 sono esentati dal pagamento dell’IMU.
Speaker : LEOCI.
Presidente, mi scusi, ma avevo perso un attimo… Pensavo che fosse da leggere successivamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Il parere tecnico è negativo, perché dice che è in contrasto con la Costituzione e con la legislazione statale, che ha competenza esclusiva, la legge statale. Questo dice il parere tecnico. Non so se ha avuto modo di vederlo.
Speaker : LEOCI.
Sostanzialmente, l’emendamento pone soltanto una riflessione, più che altro una puntualizzazione su quella che è stata la circolare del MEF, nonché anche quanto è stato già ribadito in precedenza nel 2014, così come riportato nella relazione.
A questo punto chiederei all’Assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
L’assessore Maraschio?
Assessore Piemontese, Vicepresidente, prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Collega, ripeto, sul punto noi in linea generale naturalmente saremmo d’accordissimo per fare in modo che le fasce più basse fossero esentate da questa cosa, e che gli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà delle ARCA destinati ad abitazione principale, che hanno le caratteristiche di alloggi sociali fossero esentati dal pagamento dell’IMU. Il problema di fondo è che posto che ciascuno di noi è convintissimo, il referto è dettagliatissimo, quindi noi non possiamo votare una norma che è palesemente contraria alla Costituzione, e che è di legislazione esclusiva dello Stato, che ci è stata scritta e spiegata in maniera precisa.
Per tale ragione dobbiamo dare un parere negativo. Sono certo che la collega Maraschio la pensa uguale a lei nel merito e la pensa come noi, ma non è una questione di merito: è una questione di rispetto delle regole. Questo non è un articolo che si può votare.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessora Maraschio.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Solo per riportare un parere: in realtà questo è già previsto dal decreto-legge 6 dicembre 2011, che prevede proprio l’esenzione. Credo che il consigliere Leoci volesse soltanto fare ulteriore chiarezza su questo, ribadire questo.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è una norma già vigente: quello sta dicendo?
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
È l’articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, che prevede, al comma 2, che l’imposta municipale propria non si applica ai fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali, come definiti dal decreto del Ministero delle infrastrutture del 22 aprile 2008. Credo che l’intento fosse – almeno per come mi è stato rappresentato – ulteriormente esplicativo di una norma che già esiste.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, allora o è pleonastico o è, come dicono gli uffici, contrario alla legge. Tra l’altro, è citata una legge diversa da quella che citano gli uffici e che cita pure l’emendamento. Assessore Maraschio, se è già così e se la legge lo prevede non c’è bisogno dell’emendamento. È pleonastico. Lo ritira? Anzi, la rassicurazione venuta oggi servirà magari a dare comunicazione a tutti coloro i quali hanno fatto questa istanza che, in effetti, è già garantita dalla legge.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente. Innanzitutto voglio fare una piccola premessa per quello che è il lavoro che si sta facendo alla legge n. 10 del 2014, che appunto si occupa degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Proprio in questo lavoro che abbiamo fatto da un anno a questa parte abbiamo cercato di modificare, specificare, migliorare tutte quelle che sono un po’ le criticità che ad oggi, con le esigenze attuali, permetta alle ARCA un funzionamento equilibrato, in modo tale che ci sia poi un’efficienza nei confronti dei cittadini e pertanto dei residenti.
Con questo emendamento naturalmente io volevo fare solo una specifica perché molte volte…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Leoci, è inutile continuare. C’è la legge già che prevede questa esenzione, quindi sono garantiti i cittadini. Se invece lo mettiamo noi nella legge regionale, sbagliamo per incompetenza, perché la competenza esclusiva è in capo allo Stato, quindi ritiriamolo e assicuriamo i cittadini.
Speaker : LEOCI.
Va bene, però intendo fare questa specifica, perché molte volte succede che nelle aule dei tribunali e soprattutto nelle Commissioni tributarie non c’è una interpretazione lineare.
Pertanto, molte volte succede che vi siano delle impugnazioni e pertanto dei contenziosi molto onerosi nei confronti delle ARCA, non per una questione di tutelare le ARCA, ma su quelle somme che poi possono essere investite in altro, come è accaduto anche in Commissione.
Speaker : PRESIDENTE.
Forse si può risolvere con una circolare, assessora, alle ARCA, in maniera tale che questo sia chiaro per tutti.
Speaker : LEOCI.
Va benissimo, finisco il mio discorso, Presidente. La questione è soltanto questa: il fine era quello rivolto solo a migliorare quella che è la situazione che è stata anche lamentata o proposta anche da alcuni consiglieri dell’opposizione, come nelle scorse giornate di Commissione abbiamo avuto modo di affrontare i temi del piano straordinario di vendita degli alloggi di edilizia residenziale. Tutto qui. È soltanto un’attenzione nel destinare più somme a quelli che sono gli interventi di manutenzione degli alloggi di edilizia residenziale. Comunque, con questo referto ritiro l’emendamento, in modo tale che poi possa continuare il lavoro della legge a cui abbiamo collaborato insieme all’assessore Maraschio e i colleghi, e su cui abbiamo fatto un grande lavoro. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Leoci.
Paride Mazzotta, emendamento 47. Prego, Paride Mazzotta.
Speaker : MAZZOTTA.
Ritiro gli emendamenti dal 47 al 51.
Speaker : PRESIDENTE.
Perfetto. Ritirati gli emendamenti dal 47 al 51.
Passiamo al 52, sempre a sua firma. C’è l’intesa. Perfetto, lo leggo: “Al fine di consentire la messa in sicurezza e restauro della torre di avvistamento risalente al sedicesimo secolo posta su uno sperone”, eccetera, eccetera, è assegnata una dotazione finanziaria. Tutto a posto, possiamo votare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 45.
È approvato all’unanimità.
Consigliere Mazzotta, un bel successo.
Emendamento 53. Il 53 sono “Disposizioni in materia di ricetta dematerializzata”.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Molto brevemente. Siccome il Governo ha ritardato fino a questa mattina di procedere alla proroga di quello che a seguito dell’emergenza Covid era stato già stabilito, cioè la dematerializzazione in materia di ricette, soprattutto per l’assistenza primaria per i medici, per le farmacie e quant’altro. Poi, nel decreto “Milleproroghe” sembra che sia stata inserita la proroga per un anno. Questa norma, invece, stabilisce che sarà a regime. Noi siamo nelle condizioni di assicurare questo, visto tutto il problema del fascicolo sanitario e della telemedicina: a far data da gennaio 2023 sarà sempre dematerializzata.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo, grazie.
La votazione è aperta.
Parere favorevole, ovviamente, del Governo. È presentato dal Governo, insieme alla consigliera Parchitelli.
Aggiungiamo il voto favorevole del consigliere Lacatena. Ma perché non si sta al suo posto, consigliere Lacatena?
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 42.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Emendamento n. 54, Caroli Luigi ed altri: “Contributi per costruzione o risanamento dei canili sanitari”. Non è nell’intesa.
Speaker : CAROLI.
Il tema è delicatissimo, però purtroppo ritiro l’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
È ritirato. Grazie.
Emendamento n. 55. Questo è un emendamento che fa sue le osservazioni fatte dal Governo rispetto ad una legge. È presentato dal consigliere Amati e da me, ma per adeguarci alle osservazioni del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Emendamento n. 56. Stessa situazione: è l’adeguamento alle osservazioni del Governo.
La votazione è aperta. Prego. Stiamo votando il 56.
Un attimo soltanto. Aveva chiesto la parola il Vicepresidente Piemontese, non l’ho ascoltato.
In realtà è il Governo che per evitare l’impugnazione ha chiesto…Riceveremo l’impugnazione davanti alla Corte costituzionale, quindi. Raffaele, la situazione è questa: il Governo ci ha chiesto l’impegno per non impugnare davanti alla Corte costituzionale la norma.
Scusate, interrompiamo un momento, per una ragione molto seria, a tutela dello stesso Consiglio regionale. Possiamo annullare la votazione, vi chiedo scusa, a tutela del Consiglio regionale per evitare l’impugnazione davanti alla Corte costituzionale? Valutiamo attentamente anche la certezza dell’impugnazione, quindi ci assumiamo poi la responsabilità di conseguenza. Per chiarezza di tutti, il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003 fissa i limiti di esposizione dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici.
Il Governo ci contesta che, invece, quei limiti abbiamo voluto fissarli noi e modificarli noi. Questo è il problema.
Noi possiamo anche assumerci la responsabilità di votare una norma senza averne competenza, perché vogliamo dare un segnale al Governo, per tante ragioni, però dobbiamo sapere che poi sarà impugnata davanti alla Corte costituzionale e avremo torto.
Presidente, buonasera.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Piemontese. Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente.
Io direi questo, anche per avere un approfondimento di merito e non ho dubbi circa l’approfondimento giuridico che è stato fatto dalla Presidenza del Consiglio regionale. Troviamo, per non andare in contrasto tra quanto stabilito dal Dipartimento dell’ambiente e dagli uffici della collega Maraschio e quanto invece approfondito dalla Presidenza del Consiglio regionale, e quanto osservato dal Governo, io direi che troviamo un veicolo normativo, il primo veicolo normativo a gennaio, si fa un approfondimento di merito e questa questione…
Speaker : PRESIDENTE.
Per me va benissimo. Va benissimo.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie mille.
Speaker : PRESIDENTE.
Questo lo ritiriamo, però sappiate che va fatta questa cosa, perché poi dobbiamo mandarla al Governo.
57, Disposizioni per la formazione del bilancio e disciplina delle strade del vino e dell’olio extravergine di oliva.
Questo è un altro adeguamento alle osservazioni, ma questa è soltanto l’integrazione al 2024. Mancava il triennio, praticamente.
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, per dichiarazione di voto, noi votiamo “sì” a tutti gli emendamenti proposti dal collega Paolicelli.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
Su questo non ci sono problemi, è 2024.
La votazione è aperta.
Finito con gli adeguamenti. La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Adesso 58. Parere del Governo favorevole.
La votazione è aperta… Il consigliere Leoci ha chiesto di intervenire.
Speaker : LEOCI.
Solo una breve illustrazione di quello che ho presentato come emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è il parere favorevole del Governo, l’emendamento è chiaro.
Speaker : LEOCI.
Va benissimo. Lo portiamo al voto, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 6.
Non c’è il suo voto? Il suo voto com’è? Favorevole. Dobbiamo aggiungere il voto del consigliere Scalera, favorevole. Quindi sono 28 i voti favorevoli.
Emendamento n. 59. È un emendamento aggiuntivo: Ampliamento degli enti certificatori della storicità dei veicoli. L’emendamento è di Alessandro Delli Noci. Prego, assessore Delli Noci.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Il referto degli uffici è negativo, ma abbiamo fatto una verifica e questa norma esiste già in Lombardia, in Calabria, e non è stata impugnata dal Governo. L’unica cosa che mi sento di fare per non inficiare la legge di bilancio è chiedere la possibilità alla Presidente e all’assessore al bilancio di inserirla in una delle prime norme di luglio, e quindi ritirarla per non inficiare…
Speaker : PRESIDENTE.
È ritirata, quindi.
Emendamento n. 60, Gabellone: “Contributo test prenatale non invasivo”. L’abbiamo già approvato. È ritirato.
Emendamento n. 61: “Supporto alle attività di conservazione e restauro dei beni archeologici”, a firma del consigliere Gabellone.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 42, favorevoli 42, astenuti 1.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Emendamento n. 62, Fratelli d’Italia. È ritirato.
Emendamento n. 63. È ritirato.
Emendamento n. 64. È ritirato.
Emendamento n. 65. È ritirato.
Emendamento n. 66. È ritirato.
Emendamento n. 67. È ritirato.
Emendamento n. 68, Caracciolo, Tupputi.
Prego? No, l’emendamento n. 67 l’ho citato. È ritirato.
L’emendamento n. 68 è stato presentato dal consigliere Caracciolo: “Disposizioni in materia di screening di popolazione su tumore mammario e su tumore al colon retto”.
Presidente Amati, prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Mi rivolgo in particolare ai colleghi sottoscrittori. Io vi prego di ritirarlo, questo emendamento. Non interverrò nel valutare la relazione, eventualmente lo farò dopo, indicandovi gli elementi che francamente a mio giudizio non sono fondati.
Noi abbiamo approvato in assestamento di bilancio, con parere favorevole del Governo, una norma che dice che gli adempimenti per gli screening sul carcinoma mammario e sul tumore al colon retto, che non sono stati eseguiti finora devono essere eseguiti entro – la mia proposta era pochi giorni, l’assessore propose 60 giorni –, ci accordammo, 45 giorni. Il comma 2 diceva che qualora questo non accadesse, per tutelare la decisione del Consiglio regionale avrebbe assunto le funzioni dirigenziali sull’argomento di merito specifico il direttore del dipartimento, il quale naturalmente avrebbe anche indicato chi è l’inadempiente. Aggiungevamo una cosa, peraltro ovvia: che quando si fa il dirigente, il mancato raggiungimento degli obiettivi comporta anche una segnalazione all’OIV. Questo su parere conforme del Governo.
Ora, colleghi, siccome noi abbiamo la necessità che quegli adempimenti siano portati a compimento, ve ne dico uno tra tutti, nel caso in cui si trovi una mutata, cioè una persona che ha una predisposizione genetica ad ammalarsi di tumore al seno, bisogna avviare la sorveglianza clinico-strumentale. Allo stato, non è possibile avviare la sorveglianza clinico-strumentale: tutto qui.
Io quindi colleghi, mi aspetterei invece che entro 45 giorni ci sia l’adempimento e non togliere il limite dell’adempimento. Per queste ragioni chiedo ai colleghi di ritirare l’emendamento in questione, anche per far valere la nostra decisione politica, altrimenti non è che ogni settimana dobbiamo tornare sull’argomento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, si vota. Assessore Palese, prego, ha chiesto di intervenire?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Presidente, io ho chiesto di intervenire per un motivo molto semplice, perché all’interno del Dipartimento la situazione si è venuta ad approfondire in maniera abbastanza particolare. Non entro nel merito, in riferimento a questa proposta.
Questa proposta, dal punto di vista del merito, è ultra fondata perché da più parti, da approfondimenti, si dice che non si poteva intervenire con il comma 2.
La proposta che ho fatto durante il Consiglio regionale – visto che mi sembravano veramente eccessivi i quindici giorni – era di allargare la parte temporale. Poi c’è stata una parte di approfondimento di merito. Però, se questo deve provocare un ulteriore inasprimento della situazione, dei rapporti e di quello che si è venuto a creare tra la parte burocratica e la parte del Consiglio in riferimento a sanzioni e quant’altro, può essere anche ritirato, ma con l’impegno di approfondire, anche che come Giunta regionale, tutta la situazione e gli aspetti che riguardano pure la situazione burocratica, nonché del personale.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi? Assessore, mi sono persa qualcosa?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Aderisco soprattutto all’invito del Presidente Emiliano. Merita un approfondimento la situazione, successivamente. Per il momento, invito a ritirarlo per poi approfondire la situazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Aderisco all’invito del Presidente Emiliano.
Speaker : PRESIDENTE.
Il problema è che devono aderire loro. Non ho capito che cosa intendete fare.
Glielo stiamo chiedendo, ma loro non parlano.
Prego, Presidente Caracciolo.
Speaker : CARACCIOLO.
Chiedo scusa. Per non entrare in contraddizione. Se l’assessore dichiara che è fondato questo, qual è l’approfondimento che chiede il Presidente Emiliano? Possiamo capire qual è l’approfondimento che chiede il Presidente Emiliano su questo? Se è fondato…
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Penso di essere stato chiaro. All’interno del Dipartimento, il direttore, insieme agli altri dirigenti, hanno anche scritto al Presidente Emiliano, hanno scritto a me su una serie di rilievi di natura costituzionale. Secondo me, ma io non sono un esperto, potrebbe essere fondato. Però, se si chiede un ulteriore approfondimento io non sono contrario assolutamente all’approfondimento.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Il Governo di questo emendamento non sapeva niente. Almeno, il Presidente non sapeva niente. Dopodiché è chiaro che questo emendamento evidentemente intendeva raccogliere una serie di perplessità, che però, come molti altri casi, non sono state fatte maturare nella maniera adeguata. Ovviamente, volendo – dopo il Consiglio, perché adesso abbiamo altre cose più urgenti da fare – si possono fare tantissime cose in un’Aula legislativa, perché è un’Aula sovrana, ma bisogna prepararle, bisogna discuterle e bisogna trovare la maniera di farle senza suscitare il dispetto di nessuno. Siccome immagino che, formulata in questo modo, susciti il dispetto di qualcuno, il Governo non ha intenzione di gestire una vicenda del genere, tanto più se ha margini, secondo quella che è l’opinione appena espressa, di fondatezza. L’approfondiamo e la verifichiamo.
Resta il fatto, ovviamente, che tutte queste norme, diciamo così, a ghigliottina sugli adempimenti che non sono semplici da realizzare, sono tutte norme che bisogna adoperare con cautela, perché sono delle norme che da un lato stimolano e dall’altro sono foriere di ingiustizie e quindi bisogna avere equilibrio nell’esercitare la funzione legislativa.
Quindi, se i proponenti lo ritirano, il Governo si assume la responsabilità di affrontare con il Consiglio l’approfondimento delle questioni poste dagli uffici, che ovviamente hanno percepito questa norma come una norma ostile. Ed è chiaro che la Giunta deve mediare tra la struttura e la legittima volontà sovrana del Consiglio per cercare di far comprendere anche a tutti i nostri dipendenti che non c’è nulla di ostile, ma solo la volontà di ottenere il risultato, nell’interesse dei cittadini e non c’è nessuna volontà persecutoria o intimidatoria, ma solo, ripeto, la volontà di ottenere il risultato. E io sono sicuro che, approfondendo e discutendo la questione, si troverà un punto di mediazione che renda più sereni i nostri dipendenti. Quindi, se i proponenti vogliono ritirare l’emendamento, facilitiamo la seduta di bilancio. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente. Ha chiesto di intervenire il Presidente Caracciolo.
Speaker : CARACCIOLO.
Grazie, Presidente.
Dopo l’assunzione di impegno a guardare con attenzione una cosa delicata e importante che disciplina meglio i rapporti anche rispetto a quello che è stato il lavoro legislativo su due importanti proposte di legge. Non sono due proposte di legge che passano inosservate.
Ritiro l’emendamento, con l’impegno assunto dal Presidente Emiliano. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Caracciolo.
Prego, Presidente.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Volevo ringraziare il consigliere Caracciolo, davvero, e anche tutti i Capigruppo. Vi ringrazio tutti.
Speaker : PRESIDENTE.
Emendamento n. 69. Un momento, c’è un emendamento e un subemendamento.
Subemendamento all’emendamento n. 69: “Agli oneri del presente articolo si provvede mediante prelevamento dal capitolo di spesa…”. L’emendamento è Vizzino… Chiedo scusa, Vicepresidente, c’è un disguido, credo. Il subemendamento all’emendamento n. 69 introduce la copertura finanziaria, ma il referto è negativo. Dice che è contro lo Statuto sulle attribuzioni del Presidente della Giunta regionale, e cita la lettera h). Dice: “Rafforzamento della struttura amministrativa del Dipartimento promozione della salute e del benessere animale della Regione Puglia”.
L’emendamento n. 69 è stato firmato da tutti i Capigruppo, e non solo, anche da consiglieri di maggioranza. Però, su questo emendamento il referto è negativo per contrasto addirittura con lo Statuto regionale. Poi c’è un subemendamento che introduce la copertura finanziaria. Quindi, dobbiamo chiarire quali sono le ragioni per approvarlo.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie. Ho pregato io, e li ringrazio, i Presidenti dei Gruppi che hanno sottoscritto, e non solo, questo emendamento. Per le motivazioni che ho espresso, sia nella giornata di ieri che oggi, ritengo che bisogna trovare un modo per implementare almeno di 50 unità per svolgere le attività ordinarie e le incombenze ordinaria il settore della sanità col rafforzamento del Dipartimento.
Siccome ogni tentativo è fallito, io penso che se si procede con norma… Non capisco onestamente il contrasto con lo Statuto regionale, mi sembra proprio trasecolato… Se si vuol dire di no, si dica di no, ma non inventando totalmente, perché non è assolutamente in contrasto con lo Statuto regionale. L’interesse che ho è quello di formalizzare la richiesta, perché è giusto pure che quando viene chiesto da altre Istituzioni perché non si fa un provvedimento, perché non si attua e quant’altro, manca il personale, ci si sente anche chiedere se il settore l’ha chiesto.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo di pazienza, stiamo facendo gli accertamenti sul referto. Un attimo di pazienza.
Si sta verificando la valutazione finale su una difformità di parere di uffici, tra alcuni uffici della Regione.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Vorrei precisare rispetto a questo emendamento che, ovviamente, posso prendere l’impegno ad attuare, secondo quello che è l’indirizzo del referto tecnico, il quale sostiene che la norma consente al Presidente della Giunta regionale, attraverso la sua potestà organizzativa, di prendere questa decisione che è oggetto invece dell’emendamento, se l’emendamento viene ritirato, io mi impegno ad attuarlo secondo l’indirizzo degli uffici tecnici, attraverso le mie potestà organizzative, in modo che evitiamo ogni genere di problematica, sperando, ovviamente, che gli uffici abbiano ragione nel sostenere che è di mia competenza, e questo lo verificheremo con calma. Va bene? Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Questo era il 69. Il 69 è ritirato, ovviamente anche il subemendamento.
Adesso procediamo con il 70.
C’è un subemendamento al 70. Il subemendamento è di Metallo, al comma 2 rubricato “psicologo universitario”. È favorevole al subemendamento.
Votiamo il subemendamento.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
Tutolo favorevole. Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
Il subemendamento è approvato.
Andiamo all’emendamento. Ha varie firme, tutto il PD.
La votazione è aperta.
Votiamo. La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
71. Prego, Presidente Metallo.
Speaker : METALLO.
Sarò telegrafico. Giusto perché quell’emendamento non è solo a firma del PD, ma è stato concordato insieme all’assessore al bilancio e soprattutto, poi, insieme a Sebastiano Leo, all’assessore all’istruzione, quindi ci tenevo perché è un emendamento che ci chiedevano le associazioni universitarie, sullo psicologo universitario, il potenziamento del servizio di counseling. Quindi, grazie agli assessori per come poi è stato costruito.
Speaker : PRESIDENTE.
Emendamento 71, Amati, Clemente, Mennea.
L’emendamento è “Misure per diffondere e radicare la cultura della donazione del sangue cordonale e incrementare l’attività della banca del sangue”. Il referto è conforme.
Per quanto attiene il comma 4, invece, non è conforme in materia di organizzazione aziendale. Quindi, il parere del Governo?
Presidente Amati, prego.
Speaker : AMATI.
Per non perdere tempo, anche se non sono d’accordo, però non voglio perdere tempo, ho predisposto un emendamento sostitutivo del comma 4 che raccoglie le indicazioni del referto tecnico.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi un subemendamento.
Speaker : AMATI.
Se volete vi dico cosa prevede.
Mentre la formulazione originaria diceva che la mancata proposta alla donazione da parte dei dirigenti comporta l’avvio… quelle che il Presidente Emiliano definiva le norme molto esigenti, quindi è stato eccepito questo. Sì, è stato eccepito questo. Ovviamente qui il discorso sarebbe molto lungo. Per quanto io sia d’accordo che bisogna usare quelle norme cum grano salis, però di fronte all’inerzia, come nel caso delle due leggi che abbiamo discusso, francamente qualche reazione bisogna immaginarla. Comunque, in ogni caso ho previsto che entro trenta giorni le ASL provvedono all’aggiornamento dei loro atti aziendali, ai sensi delle leggi statali vigenti e del contratto collettivo, ove regolare le conseguenze per la mancata proposta di donazione eccetera, eccetera. Cioè, decidono le ASL quali sono gli effetti come conseguenza del mancato adempimento a questa norma di organizzazione, che in fondo è quello che chiede il referto. Il referto dice: devono decidere le ASL nell’ambito dei loro atti aziendali. Qui si potrebbe aprire una lunga discussione. Dico io: lo decidano, però entro trenta giorni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Dobbiamo mettere al voto prima il subemendamento.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 31, favorevoli 30, astenuti 7, contrari 1.
Il subemendamento è approvato a maggioranza.
Adesso l’emendamento n. 71.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 5, nessun contrario.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Emendamento n. 72, a firma Amati, Clemente, Mennea: “Modifiche alla legge regionale n. 1/2017”. Abroga l’articolo 7, comma 4, lettera a), della legge regionale n. 35 del 2020. Non c’è parere. È un emendamento normativo. Scusate, ma io non riesco a capire di quale norma… Consorzi di bonifica. Prego, assessore Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
Chiedo al collega Amati, per le ragioni che dicevo stamattina e per il lavoro che si sta facendo con Acquedotto e tutti gli enti interessati di ritirarlo per riportare la discussione nei termini di cui ho parlato questa mattina, proprio per il supporto che AQP e altri stanno dando, perché quell’emendamento andava ad eliminare AQP dal testo originario, quindi era una norma di soppressione quella che è stata citata.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Non può mancare il nostro atto di fiducia nei confronti dell’assessore Pentassuglia, e ovviamente, come sempre saremo attenti affinché nei tempi congrui annunciati possa essere presentata una riforma dove, secondo noi la sezione irrigua deve passare ad Acquedotto perché Acquedotto è l’unico soggetto che sa fare quel mestiere.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
L’emendamento 72 quindi è ritirato.
Emendamento n. 73. Ci sono due sub sul 73.
Il primo subemendamento è di Napoleone Cera: “al primo comma, dopo le parole ‘al Comune di Novoli la Fòcara di Novoli’, sono aggiunte le parole ‘al Comune di San Marco in Lamis, Le Fracchie’”.
Al microfono, Vicepresidente.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Io chiederei al collega Napoleone Cera, siccome ne abbiamo discusso ieri e abbiamo approvato un articolo che tiene dentro San Marco, li abbiamo esplicitamente citati e sono a verbale, c’è la presenza; dopodiché, l’altro pezzo di opposizione ha chiesto che ci fosse per Novoli una norma ad hoc, quindi San Marco in Lamis è finanziata già nell’articolo che noi abbiamo inserito e che abbiamo approvato. Se questo serve ai fini di fare il comunicato-stampa lo firmiamo tutti quanti e facciamo il comunicato-stampa. Ma San Marco in Lamis è già finanziata nella norma che abbiamo approvato ieri. sui riti del fuoco. Se quindi dobbiamo fare il comunicato-stampa, lo facciamo tutti insieme e lo firmiamo, ma noi già ieri, come ci siamo detti, abbiamo inserito il Comune di San Marco in Lamis in un articolo di legge.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Cera.
Speaker : CERA.
Assessore, mi meraviglio di lei per la battuta: “per il comunicato stampa”. Assolutamente non è per questo motivo, anche perché lei sa già bene come abbiamo approvato ieri e così come abbiamo approvato in Commissione bilancio, perché entrambi gli emendamenti sono stati proposti in Commissione bilancio. La Fòcara di Novoli così come tutte le altre manifestazioni legate ai rituali festivi del fuoco sono inseriti in apposito registro della Regione Puglia e quindi anche La Fòcara percepisce lo stesso contributo delle 23 manifestazioni legate al fuoco.
Ora, se noi vogliamo aggiungere un altro contributo a Novoli di altri 50.000 euro, in aggiunta a quelli che abbiamo approvato nei rituali festivi legati al fuoco, lo possiamo dire, però non mi pare giusto nei confronti degli altri Comuni che appartengono alla lista che detiene la Regione Puglia dei rituali festivi legati al fuoco.
Ribadisco la mia idea. Se dobbiamo dare, oltre al registro di cui appartiene anche Novoli, un’altra somma, un’ulteriore somma di 50.000 euro ai rituali festivi legati al fuoco ci sto, ma se dobbiamo dare un ulteriore finanziamento a Novoli isolato no. Anche perché, insomma, ne abbiamo parlato ieri e in Commissione, per me l’emendamento o è da integrare o è da bocciare.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Vicepresidente.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Ieri abbiamo approvato l’articolo 55 “Interventi per la valorizzazione dei rituali festivi legati al fuoco” e abbiamo scritto: “la Regione Puglia sostiene, con propri contributi, i riti legati al fuoco” e lo abbiamo finanziato con 100.000 euro. Ne abbiamo discusso e abbiamo detto che i due Comuni, i Comuni principali, sono Novoli come Comune più grande, e San Marco in Lamis.
La minoranza presenta un altro subemendamento rispetto a questa cosa per un altro emendamento per citare da solo…
Insieme agli altri. È una questione territoriale. Ora, fermati un attimo, con calma. Siccome dobbiamo fare le cose come si deve, o noi riportiamo tutto in un articolo, mettiamo la dotazione finanziaria, anche qui, e distinguiamo, ma facendo un unico articolo… Mettere in una legge di bilancio due articoli su una cosa che abbiamo già discusso e approvato ieri mi sembra, da un punto di vista legislativo, eccessivo. Allora, io inviterei, considerato che l’abbiamo fatto ieri, ad aggiungere anche questa dotazione finanziaria che tenevamo oggi e su questo teniamo dentro i vari Comuni, e mi sembra una cosa meglio fatta. Solamente questo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Bravo.
E come la facciamo? Dobbiamo comunque aggiungerli.
Sospendiamo un attimo questo articolo e andiamo avanti. Allora, questo era il 73.
74, dei 5 Stelle, Galante, Casili, Di Bari, Barone: “dopo la lettera j) è aggiunta la lettera k): Associazione nazionale privi della vista e ipovedenti. Contributi per sostenere l’attività solidaristica svolta dalle associazioni di tutela e rappresentanza degli invalidi”.
Il referto? Assessore, il Governo che dice? Favorevole.
La votazione è aperta. Votiamo. La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Adesso 75 “Modifiche alla legge regionale 39. Contributi per sostenere l’attività solidaristica svolta dalle associazioni di tutela e rappresentanza degli invalidi”. 5 Stelle. Parere del Governo? 75, rappresentanza invalidi. La votazione è aperta. Parere favorevole del Governo.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 37, favorevoli 19, contrari 18, astenuti 2.
L’emendamento è approvato.
Emendamento n. 76: “Misura finanziaria a sostegno della Scuola di medicina e chirurgia nell’ex sede della Banca d’Italia di Taranto e per l’attivazione del Dipartimento biomedico”.
C’è un subemendamento per la copertura finanziaria di 1.500.000 euro, come sapete.
Votiamo per il subemendamento, se non ci sono interventi.
La votazione è aperta.
È quello che avete firmato tutti. Votiamo.
Ovviamente, parere favorevole del Governo.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità il subemendamento.
Adesso votiamo l’emendamento 76.
La votazione è aperta…Votiamo e interviene. L’emendamento di Taranto? Annulliamo il voto. Interviene Galante. C’era un problema sulla chiamata: io non mi sono accorta: voi lo avete sentito, l’avete visto?
Forza, consigliere Galante.
Speaker : GALANTE.
Qual è il problema? Io voglio solo intervenire per spiegare che questa è…
Speaker : PRESIDENTE.
Eravamo in voto. Prego.
Speaker : GALANTE.
Di questo emendamento che abbiamo sottoscritto e per il quale abbiamo trovato l’accordo anche per la copertura sono già due anni che se ne parla. Purtroppo c’è stata una mancanza, forse, di coordinamento tra gli assessorati per definire dopo la convenzione con l’università, la ASL e la Regione che ci volevano i fondi per poi coprire tutto il piano assunzionale. Questo milione e mezzo quindi più i soldi messi nella scorsa legge di bilancio, che per tre anni sono un altro milione e mezzo almeno copriamo i primi tre concorsi che si possono bandire per i tre professori, dato che a Taranto è partito il dipartimento biomedico, che per il momento non è autonomo ma dipende da quello di Bari. Ci vorrà poi il resto della copertura. Vorrei ricordare, qualcuno si chiederà perché da 25 milioni siamo scesi a 1,5 milioni. Tutto qua, Presidente, dobbiamo dare un attimo di chiarezza a quello che è accaduto dalla Commissione bilancio ad oggi. I 3 milioni, quindi, con i 500.000 euro che sono stati poi sommati, 20, 21, 22 e questi copriamo questi primi tre concorsi che devono essere banditi prima possibile.
Dopodiché, la Regione, con gli assessorati provvederanno al resto dei 20 milioni per tutto il piano assunzionale, per far partire il Dipartimento biomedico. È importante perché Taranto è un polo fondamentale di sviluppo dell’Università, quindi la Scuola di Medicina d’accordo con tutti gli Atenei, quindi non è stata una cosa nata oggi, dal 2020 ad oggi si è maturata questa decisione. Questo era. Era semplicemente per spiegare perché con gli altri colleghi abbiamo ritirato l’emendamento dei 25 milioni e accettato il milione e mezzo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Passiamo all’emendamento n. 77 “Indirizzi applicativi di cui alla DGR 736 del 2017”.
Consigliere Galante, prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente. Questo emendamento, che chiede, per quanto riguarda la rete dei laboratori, la deroga ai lavoratori che si trovano con 100.000 prestazioni rispetto alle 200.000 prestazioni, è diretta ai laboratori che fanno la specialistica, quindi la genetica, microbiologia, anatomia patologica.
Sono analisi di alta qualità che, rispetto a tutti gli altri laboratori di base, naturalmente hanno un numero di prestazioni indubbiamente più basse. Chiediamo la deroga, pur leggendo che il referto dà parere contrario perché contrario alla normativa nazionale, questa è la stessa questione relativa all’approvazione del nostro Piano nella scorsa Commissione, quando abbiamo concluso con la sottocommissione la possibilità di stare sotto le 200.000 prestazioni per quanto riguarda le deroghe già previste; quello di individuare le 200.000 strutture non singolarmente, ma in maniera aggregata. Questo va, invece, nella deroga prevista, ripeto, per la specialistica che, come giustamente dice anche la parola, non può essere paragonabile a quelli di base.
Chiediamo, essendo la Regione in grado di definire la rete, che venga approvata, anche perché lo ha espresso la sottocommissione.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Palese, prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie. Il referto è negativo perché non è conforme alla legislazione statale. Io richiamo un po’ l’attenzione su questo emendamento che è stato presentato, perché anche il proponente, che adesso l’ha illustrato, ha parlato di deroghe al plurale, perché qui siamo alla proposta di una terza deroga. C’è stata una sottocommissione che, ahimè, a me piacerebbe tanto, ma non ha i poteri legislativi. Peraltro, la norma nazionale, che ha avuto una lunga gestazione negli anni, stabilisce proprio un principio, anche attraverso l’attuazione di come attuare la norma con un accordo, essendo materia concorrente, tra lo Stato e le Regioni. Quindi, c’è anche un accordo su come procedere.
Noi abbiamo approvato, come Consiglio regionale, su input di una sottocommissione, già una norma ampiamente derogatoria rispetto alla norma nazionale. Questa norma è ancora al vaglio dell’esame del Governo, perché ci sono profili – noi abbiamo un’interlocuzione – per i quali anche potrebbe essere impugnata, perché a suo tempo il Governo nazionale ha provveduto a legiferare dando i parametri di 200.000, dando i parametri di risorse per cercare di aumentare la qualità, a cui dovremmo attingere, ma è molto dubbia questa possibilità, visto che noi non ci siamo attenuti a quella che è la norma nazionale. Adesso si pone un’altra deroga ancora, quella di intervenire e dire: guardate che gli ambulatori che fanno anatomia patologica e genetica vanno in deroga a tutto. Vanno in deroga a tutto, quindi io inviterei prudentemente a ritirare questo emendamento, in attesa di avere il responso del livello nazionale sul giudizio di quello che abbiamo deliberato come Consiglio regionale il 30 novembre. C’è un’interlocuzione, stiamo cercando in tutti i modi e in tutte le maniere di spiegare che c’è una volontà del Consiglio, di spiegare che la Puglia ha una densità enorme dal punto di vista territoriale, una grande presenza, stiamo spiegando tutte queste cose per vedere di passare indenni. Se poi aggiungiamo anche quest’altra deroga… Penso che prudenza, e mi riferisco anche alla sensibilità dei consiglieri proponenti, debba indurci ad aspettare il giudizio sulla norma che già abbiamo approvato.
Attenzione, alla fine questa norma e questo indirizzo da parte del Governo nascono per aumentare la qualità e la sicurezza delle prestazioni, non nascono per altre cose. Anni fa, a seguito di un intervento dei NAS, in Campania ci fu una pluralità di sequestri perché stavano negli scantinati. Fu fatta la norma, la norma poi ha avuto difficoltà nell’applicazione. Per poter agevolare l’attuazione di quella norma e l’aumento della qualità il Governo nazionale ha stanziato anche risorse, che al momento noi non sappiamo se possono essere utilizzate avendo già approvato in deroga un provvedimento di legge difforme, che è al vaglio del Governo, con qualche rischio anche di impugnativa.
Quindi, invito prudentemente i consiglieri Galante, Casili e Di Bari a ritirarlo. Vediamo il risultato della norma n. 30, poi eventualmente riflettiamo un attimo per vedere se è possibile anche andare oltre. Ma, ripeto, questa è la terza deroga.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Presidente Tutolo ha chiesto di intervenire. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Io chiederei, se siamo d’accordo, se siete d’accordo, a dividerlo in due emendamenti. Precisamente la prima parte è quella che riguarda il limite, la deroga per i 100.000 prelievi, la seconda, invece, è quella che per la determinazione della soglia si devono considerare come riferimento non l’anno 2019, ma l’anno 2021. C’è già? Perfetto. Se c’è già, ritiro quello che ho detto.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è l’assessore Palese che cerca invano di intervenire, però c’è il Presidente Galante. Prego, Presidente Galante.
Speaker : GALANTE.
Vorrei un attimo chiarire che l’emendamento, assessore Palese, l’emendamento non è solo a firma mia, o Di Bari, ma è a firma di Tutolo, Lacatena, Parchitelli e tutta la sottocommissione, Gabellone, Conserva, eccetera. Abbiamo fatto questa analisi perché comunque l’avevamo affrontata la scorsa volta.
Vorrei innanzitutto correggere un passaggio: non è la terza deroga, assessore, questa è la seconda: innanzitutto perché la 736 del 2017 conteneva una deroga. Questa che stiamo proponendo noi oggi… Altrimenti poi magari… Assessore, questa è la seconda deroga, non è la terza. La prima è quella dei Monti Dauni… Assessore, questa è la seconda. Questa è la seconda. Non c’è nessuna deroga, lì, assessore, assolutamente no, Assessore.
Noi abbiamo chiesto esattamente che l’interpretazione data dalla rete dei laboratori secondo la DGR 736 è che le strutture devono individuare le 200.000 prestazioni in aggregazione, ed era valido il modello A che voi volevate eliminare, e noi abbiamo fatto… Il 30 novembre abbiamo detto: guardate che quel modello è valido, la deroga è per i Monti Dauni, e l’avete fatta. Questa è la seconda.
Per quanto riguarda l’impugnativa, la DGR 2017 non è stata impugnata. La Regione Puglia ha fatto quella rete di laboratori e poi c’è stato un cambio nella situazione. Noi oggi poi, tra l’altro, se proprio vogliamo mettere, come lei dice che aspettiamo quella che arriverà adesso al Governo, non cambia nulla mettere anche questa. Non è che noi possiamo aspettare che il Governo si esprima, o la Corte costituzionale. Se quella sarà ritenuta incostituzionale noi ci adegueremo diversamente. Però non credo che adesso sia opportuno fermarci.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Praticamente noi stiamo sostanzialmente dicendo: davanti ad un riferimento nazionale di 200.000 prestazioni all’anno che abbiamo ridotto a 100.000, non solo per i Monti, Dauni, dove stiamo cercando, in tutti i modi e in tutte le maniere di convincere il livello nazionale, ma se ci sono laboratori che hanno qualità, poi non ho capito qual è la qualità, microbiologia sono esami normalissimi, di base, anatomia patologica e genetica medica possono andare in deroga anche ai 100.000, anche ai 10.000.
Penso che questa norma sarà difficilissimo riuscire a sostenerla. Dovevo informare il Consiglio di questa norma estrema rispetto all’impostazione nazionale. L’ufficio pure ha dichiarato cioè che non è conforme. Poi l’Aula decide. Se vuole farsi male da sé, se lo fa.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Colleghi, anche su questo tema. Sul punto noi possiamo essere tutti d’accordo e conformi. Tenendo un referto in cui si dice che è palesemente… Perché dobbiamo rischiare che nel bilancio ci sia una impugnativa? Vediamo in un altro veicolo di legge dove stiamo rivedendo il tutto e lì ce lo andiamo a mettere. Preserviamo il bilancio, almeno noi Governo e maggioranza, da norme sulle quali vi è ab origine un parere negativo e vi è ab origine un referto che dice che è in palese contrasto con la legislazione nazionale.
Io lo eviterei, non per una questione di merito. Siccome a gennaio noi avremo altri veicoli legislativi, avremo la possibilità di meglio approfondire la cosa, lo rivediamo. Preserviamo il bilancio da questo. Le norme che hanno un referto palesemente… Lo abbiamo fatto prima anche con altre… Abbiamo chiesto al collega Caracciolo e agli altri di ritirare perché c’era un referto negativo. La stessa cosa facciamo con voi.
Non discuto il merito. Se lo diciamo noi stessi che dobbiamo andare contro… Quindi questa cosa significa che possiamo fare quello che vogliamo?
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Galante, al microfono, per cortesia.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
ci rimettiamo al referto e, come dice il collega, per le ragioni esposte, siamo contrari. Io eviterei di farlo, dopodiché…
Speaker : TUTOLO.
Io personalmente sarei favorevole ad accogliere l’invito del Vicepresidente, cioè ad inserire questa norma a prescindere dal parere che verrà dato dagli uffici… A prescindere dal parere che verrà dato, per salvaguardare il bilancio sarei disposto, salvo poi, se tutti insieme decidiamo di farlo, non ho problemi.
Speaker : PRESIDENTE.
Al microfono, per cortesia. Presidente Galante, parli al microfono, perché non si capisce nulla.
Speaker : GALANTE.
Affinché sia chiaro, la terza deroga che dice l’assessore Palese, non è terza deroga, ma è solo l’interpretazione corretta della 736. Era già negativo e noi siamo andati comunque avanti e il 30 l’abbiamo fatto. Su questo io vi sto già preannunciando che ci diranno che è negativo, quindi noi stiamo dicendo attraverso… Lo vediamo a gennaio dicendo che, a prescindere dal referto positivo o negativo, andiamo avanti. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
È ritirato l’emendamento 77. Perfetto. Fino al n. 80 sono tutti referti negativi, quindi ritirati 77, 78… Cosa volete discutere? Il 78, referto negativo. È ritirato.
Emendamento n. 79: “Disposizioni in materia di prestazioni ambulatoriali specialistiche indicate dal PNGLA finalizzati all’abbattimento delle liste d’attesa”.
Ma noi non abbiamo approvato 30 milioni di euro quasi sulle liste d’attesa?
Presidente Galante, prego.
Speaker : GALANTE.
Per quanto riguarda l’abbattimento delle liste d’attesa, noi stiamo portando avanti un lavoro, che in primis avevo chiesto di condividere in un tavolo, ma poi ho continuato naturalmente insieme al Gruppo e siamo arrivati oggi a questi emendamenti, pur sapendo che sarebbe stato negativo il referto, ma ci sono dei problemi all’interno delle ASL che noi possiamo risolvere solo se cambiamo alcune disposizioni normative e solo se diamo alcune indicazioni.
Per quanto riguarda questi emendamenti a seguire, lo dico ai colleghi, perché noi stiamo dicendo in questo caso che l’economia aziendale che tutte le ASL fanno, colleghi, il problema rimane sul fatto che l’unica ASL che ha risposto è Bari. Quando abbiamo chiesto di dirci il budget, i tetti di spesa se erano stati raggiunti dai privati accreditati e se c’erano delle economie aziendale, l’unica ASL, quella di Bari, ha risposto di sì, circa 1,9 milioni. Questo significa che ci sono mancate prestazioni. Cioè, ci stanno 1,9 milioni che l’ASL di Bari non ha utilizzato per diverse branche mediche.
Noi stiamo dicendo in questi due emendamenti, a seguire uno dietro l’altro, che tu puoi utilizzare questo budget non utilizzato, dove non hai raggiunto o superato il tetto di spesa, e ti stiamo dicendo che per farlo ti devi adeguare, però, al Piano nazionale delle liste d’attesa, che poi è stato recepito dal Piano regionale. Quindi, ti stiamo dando anche le indicazioni. Questo perché qualcuno di voi, più di qualcuno, si è chiesto: i soldi che sta mettendo la Regione, i famosi 30 milioni, 15 nell’assestamento e 15 adesso, dove andranno? Come saranno gestiti? Saranno a discrezione dei direttori generali? Con questi emendamenti stiamo dicendo che tu semplicemente devi seguire il Piano nazionale delle liste d’attesa e il Piano regionale, che ti indica le prestazioni, i tempi. Quindi, ci sono delle indicazioni precise.
Dire semplicemente che è contrario alla normativa nazionale nel merito non dice nulla: a quale, a cosa?
Tra l’altro, visto che spesso si tira sempre al primo posto la 502, proprio la 502 ti dice che le Regioni possono intervenire per l’abbattimento delle liste d’attesa. Ora c’è il Piano nazionale, quindi noi stiamo dicendo questo.
Pur pensando che qualcuno solleva il dubbio che essendo un parere negativo potrebbe arrivare ad un’impugnativa, questo non crea un problema: alla fine sarà indicato nel merito, se è vero, ma noi siamo convinti di questo perché altrimenti non ci sarebbe quella possibilità, anche nella 502 che demanda alle Regioni la possibilità per l’abbattimento delle liste d’attesa, utilizzando in questo caso le economie aziendali. Questi sono gli emendamenti uno dietro l’altro.
Tra l’altro, la ASL di Bari, ripeto, specifica che non lo può fare perché anche lei dice che non lo permette la normativa nazionale. Noi invece diciamo: guarda, tu lo puoi fare. Tra l’altro, non c’è un aumento di spesa, perché ti stiamo dicendo che tu puoi utilizzare le risorse di quelle prestazioni che non hai effettuato: questo è.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Galante. Assessore Palese, per il parere del Governo.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie.
Il parere del Governo è negativo. Ci sono tre profili: uno esclusivamente tecnico, e vi leggo il parere del capo del Dipartimento: “l’emendamento è inaccoglibile, poiché viola due norme: la quota non utilizzata del budget 2022 non può essere destinata a incremento di tetto 2023 poiché i budget sono rigidamente ancorati all’esercizio di riferimento in termini di legge. Una norma senza budget di spesa destinata non può essere accolta per indeterminatezza secondo le regole contabili. Ricordiamoci che nella legge finanziaria c’è già un articolo che prevede l’incremento dei tetti di spesa, eccetera”.
Poi abbiamo un problema delle liste di attesa, che è un problema enorme, secondo profilo. Io ritengo che seguire la traccia che questa Regione così bene si è data da questo punto di vista, che è quella che è stata disegnata dal Governo nazionale precedente con le Regioni, è quella che riguarda esattamente la possibilità di utilizzare risorse per l’abbattimento di liste di attesa con le ASL e il Servizio Sanitario Nazionale e anche con gli accreditati. Questo noi abbiamo poi riportato nella legge che abbiamo approvato il 30. Però non dice solo queste cose, aggiunge pure che occorre predisporre un Piano in base ai dati che ci vengono forniti da Edotto o chicchessia: in base a un Piano che la nostra Regione ha approvato nel marzo del 2022, dati al 31 dicembre 2021, questo Piano, che è lì, che è stato utilizzato e che ha funzionato, non c’è da nessuna parte nessun tipo di lamentela con strutture pubbliche e strutture private, ma ha deciso la Regione quali prestazioni deve fare, perché questo emendamento dice altro, non è per le liste di attesa. Questo emendamento, se leggiamo i passaggi, è per il rimescolamento delle risorse all’interno delle ASL e dei distretti a piacimento di chi vuole fare all’interno delle strutture private qualsiasi tipo di prestazione, non quelle che diciamo noi, non quelle che dice la Regione, non quelle da abbattere. Questo dice questo emendamento. Assolutamente. Sì, sì, il tuo emendamento, che hai proposto. Cavallari avrebbe sognato un emendamento di questo genere a suo tempo, tanto per intenderci. Sì, perché quando dici “a tal fine le ASL potranno utilizzare l’economia aziendale createsi nei rispettivi ambiti, cioè le risorse contrattualizzate non utilizzate nell’anno precedente nelle strutture private accreditate con il servizio sanitario regionale, indipendentemente dalla branca e dal distretto nel quale si sono verificate le economie”. Sa quale ti forniscono? Quelle che vogliono loro. Non dovrebbe venire da quei banchi una proposta del genere, altro che liste di attesa!
Questo emendamento è fermamente contrario, ma siccome io conosco…
Speaker : PRESIDENTE.
Non interloquite.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Ti ho citato l’emblema.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, assessore Palese e collega Galante.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Queste cose non hanno nulla a che vedere con le liste di attesa. Siccome…
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Palese…
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Siccome le situazioni vanno seguite, vedo se i proponenti sono d’accordo ad accogliere queste modifiche, ad accogliere le modifiche che suggerisco. Posso?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego. Cerchiamo di non parlare l’uno sull’altro, perché non si capisce niente.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Vanno dette le cose, perché sennò qua veramente pensiamo…
Speaker : PRESIDENTE.
Diciamole uno per volta.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Allora, quando si parla di “dette prestazioni”, verranno acquistate dalle ASL. Diamo per scontato che andiamo al libero mercato. Quindi “dette prestazioni” cambiamolo. Propongo una modifica: “dette prestazioni possono essere acquistate dalle ASL”. Poi aggiungiamo: “a tal fine le ASL possono utilizzare, previa verifica e autorizzazione da parte del Dipartimento Salute” e tutto il resto. Se è così, va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, prepari un subemendamento, eventualmente.
Ha chiesto di parlare il collega Galante. Prego.
Speaker : GALANTE.
Assessore, probabilmente c’è stato un malinteso tra gli uffici, perché il fatto che io ho cercato di spiegare, che noi stiamo facendo con questo emendamento, è che tu ASL innanzitutto se hai delle economia aziendali le devi utilizzare, perché ci sono alcuni privati accreditati che non arrivano al tetto di spesa, contrattualizzati, quindi non stiamo mettendo altri soldi, in alcune branche della medicina dove non servono tutti quei soldi. Noi stiamo dicendo: se tu hai queste economie aziendali, io ASL faccio questa ricerca di queste economie aziendali e utilizzo queste risorse seguendo i piani, quindi seguendo le norme sia nazionali che regionali.
Io non sto dicendo che puoi andare a spendere dove vuoi tu, come lei ha detto nei distretti. Non significa che io mi metto a regalare i soldi all’amico. Spero che non volesse alludere a questo. È la seconda volta che fa illazioni che noi siamo vicini a chissà che cosa. Noi stiamo dicendo che tu devi seguire il Piano regionale, che ha recepito il Piano nazionale. Tutto qua. Quindi, questo emendamento o la sua modifica sono la stessa cosa, cioè stanno dicendo che semplicemente tu devi spendere quei soldi. Però, dove li spendi? Li spendi in quelli che sono individuati nel Piano nazionale… L’assessore sta facendo la modifica?
Speaker : PRESIDENTE.
Sta facendo il subemendamento. Il subemendamento lo metto al voto. Eventualmente siete d’accordo?
Metto al voto il subemendamento Palese… Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Premesso che io mi riferivo agli eventuali soggetti interessati, non ad amici, molto più vasta la platea. Nel contesto della sanità fanno presto a inserirsi, quindi mi riferivo a tutti, tanto per intenderci, a tutti i soggetti.
La proposta è che al penultimo rigo del primo comma “dette prestazioni verranno acquistate dalle ASL”, “dette prestazioni possono essere acquistate dalle ASL”. Poi, al secondo comma: “a tal fine le ASL potranno utilizzare previa verifica ed autorizzazione da parte del Dipartimento salute, le economie aziendali, eccetera”.
Speaker : PRESIDENTE.
È aperta la votazione… Prego, non l’avevo vista, chiedo scusa. Collega Tammacco, prego.
Speaker : TAMMACCO.
Posso? Non riesco a parlare.
Presidente, voglio solo avere un’informazione: da chi è presentato e se l’emendamento presentato va bene ai proponenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Tutolo, prego.
Ha finito il collega Tammacco?
Speaker : TAMMACCO.
Io volevo chiarimenti…
Speaker : PRESIDENTE.
Da chi li voleva?
Speaker : TAMMACCO.
Da chi propone l’emendamento. È chiaro che è legittimo l’emendamento perché la proposta è ritenuta illegittima, però noi abbiamo iniziato con un iter. Nel momento in cui c’è un referto negativo, va bene, prende e si ritira, perché siamo in un consesso di bilancio, e si inserisce, così come abbiamo fatto per gli altri procedimenti, in altre leggi, in altri momenti, anche fra quindici giorni, venti giorni, senza problemi.
Ci stiamo ingarbugliando su emendamenti e subemendamenti e stiamo da un’ora e mezza su questo discorso.
Tutti gli altri, nel rispetto dei referti, abbiamo ritirato i nostri emendamenti. Perché questo discorso non deve essere uguale per tutti? Che abbiamo a fare le strutture al nostro servizio? Se ci dicono che non vanno bene, li ritiriamo.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è questo appello del collega Tammacco.
Ha chiesto di parlare il collega Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Chiedo all’assessore Palese, nel suo emendamento, di tenere in mano noi della Regione quali devono essere gli esami che si devono… Non vorrei che le ASL ampliassero e quindi non tenessero conto delle liste d’attesa, di dove abbiamo il problema. Io sarei più per un indirizzo regionale alle ASL sulle esigenze che ci sono, per evitare che magari qualcuno se ne possa dimenticare nelle ASL che il problema che abbiamo è un altro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ho la richiesta del collega Tammacco che rivolgeva un invito ai colleghi proponenti di ritirare l’emendamento. Poi ho un subemendamento di Palese. Se le tante sollecitazioni che ha avuto a ritirare l’emendamento venissero accolte dal Presidente Galante, accelereremmo un po’ i lavori, visto che qualche consigliere di maggioranza già è andato via e ci sono anche dei tempi. Grazie.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
L’ideale sarebbe, in effetti, andare in Commissione. Io non sono contrario a questo. Voglio rispondere al collega Tammacco che l’idea di mettere questi emendamenti, collega, è perché noi ci siamo lamentati del fatto che non sappiamo i 15 milioni dell’assestamento… Ma ve l’ho detto. Certo, certo. Perciò, accetto la proposta del Presidente De Leonardis, assolutamente. Però, sia chiaro il fatto che siamo noi a governare questo momento particolare, a prescindere da quello che dice l’assessore Palese, che noi siamo amici delle cliniche private. Non sia mai. Noi siamo per il sistema sanitario pubblico. Però, il sistema sanitario privato accreditato fa parte del sistema pubblico, quindi noi lo finanziamo.
Presidente De Leonardis, ritiro gli emendamenti e andiamo in Commissione, così in maniera condivisa vediamo di capire i 30 milioni a chi li stiamo dando.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Quindi, sono ritirati gli emendamenti n. 79 e n. 80, se ho capito bene. chiaramente il subemendamento decade.
Gli emendamenti n. 79 e n. 80 sono ritirati.
Passiamo all’emendamento n. 81. È decaduto.
Emendamento n. 82, Fratelli d’Italia. La copertura finanziaria c’è. Parere favorevole. Tutti seduti, si vota.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 83. Un attimo solo, stiamo scrivendo la copertura finanziaria. Il n. 83 è ritirato. 82 approvato all’unanimità, 83 ritirato, 84 ritirato…
No, all’84 c’è un subemendamento. Legge regionale 10/21. Il subemendamento: “All’articolo 29 bis rubricato…”. Ce l’avete tutti il subemendamento? No. Vuole illustrarlo, un secondo?
Prego.
Speaker : GABELLONE.
È senza necessità di copertura finanziaria. Per quanto riguarda le strutture esistenti che hanno necessità, in relazione al mutamento delle condizioni poste dal Governo regionale, della verifica per l’autorizzazione all’esercizio e all’accreditamento, rischiano perché lo fanno in attesa dei controlli con autocertificazione. Allora è previsto che, nel caso in cui ci sia carenza di un solo requisito, si va alla decadenza delle autorizzazioni e dell’accreditamento. Riteniamo che questa sia una previsione vessatoria, perché già nella legge originaria era prevista la possibilità, rilevando la mancanza di un solo requisito, di poter ottemperare a seguito appunto di una verifica successiva, dando naturalmente dei tempi e delle opportunità e delle possibilità.
Quindi, noi chiediamo che possa essere abrogato, che l’articolo 29 venga rubricato attraverso la semplificazione, la disciplina, le procedure e relative autorizzazioni all’esercizio dell’accreditamento della legge regionale 9/2017, che al comma 5 preveda dopo la parola ‘transitorio’, la previsione in caso di accertata carenza di un solo requisito eccetera”, quindi eliminare queste parole e parlare di transitorietà nelle more della messa in regola del requisito eventuale mancante.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Il parere è negativo, però va illustrata la motivazione.
Noi il 30 abbiamo approvato una semplificazione, l’autocertificazione, avendo anche un’interlocuzione con il livello centrale. Siccome le autorizzazioni all’accreditamento sono materia concorrente, e ci sono già regole e iter da seguire è fin troppo evidente che l’interlocuzione ha comportato anche qualche dritta, qualche indirizzo. Attenzione: potete fare la semplificazione, potete forzare, potete utilizzare questo sistema se trattasi di una struttura già esistente, autorizzata e verificata, seppur non accreditata. Infatti, noi l’abbiamo limitato a quello. B: occorre mettere in una norma di carattere straordinario, anche all’interno della norma generale, dove dice il consigliere Gabellone, che già sono previste sanzioni in un contesto di norma straordinaria e anche di carattere transitorio, perché non è che può stare in piedi, in attesa anche di altri adempimenti che debbono essere fatti. Occorre che ci sia una sanzione drastica, che poi è stata formulata nella maniera in cui è stata formulata.
Io penso ragionevolmente, e di questo prendo impegno io personalmente, come promotore, che una volta che passiamo il vaglio definitivo, quanto previsto da quel comma 5 vada rivisto, che vada strutturato anche in maniera diversa. Per questo motivo io invito con questo impegno e con questa consapevolezza e anche illustrando il motivo, il perché è stato inserito quel comma 5 e le motivazioni. Vi invito vivamente a soprassedere, per il momento, con l’impegno che sarò io stesso a proporre un disegno di legge con cui andiamo a rivedere questa parte dell’articolo 5.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, assessore.
Ritiro il subemendamento, non sottraendomi a questa sua volontà e a questo suo impegno. La cosa che le chiedo è di evitare di allungare i tempi. Perché le dico questo? Perfetto. Grazie. Per me va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
L’emendamento 84 è ritirato, come il sub.
Emendamento 85. C’è un subemendamento all’emendamento 85, primo firmatario Paolo Pagliaro con l’aggiunta della mia firma.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Perfetto.
La votazione è aperta. Subemendamento.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
L’emendamento 85 a questo punto è ritirato. Vale il sub.
Emendamento 86. Ritirato. Fratelli d’Italia.
Emendamento 87. Fratelli d’Italia. Scusate, avete i portavoce da quella parte, parlate voi. L’87? È ritirato? Perrini, prego.
Speaker : PERRINI.
Avevo preso un accordo con l’assessore Palese che ritirava questi emendamenti, però doveva prendere la parola a proposito dello screening oncologico e di tutto quello che c’è da fare su Taranto.
Poi devo parlare con il Presidente Emiliano, che finalmente è arrivato, per quanto riguarda il discorso oncologico, Presidente. Le devo fare un appunto, positivo per la prima volta. Per quanto riguarda il Moscati ci sono anche delle note positive. Certe volte, quando ci sono delle cose che vanno bene nel territorio, bisogna anche dirle. Devo ringraziare chi in questi anni ha lavorato e sta lavorando bene per quella struttura. Qualche volta anche una pacca sulle spalle a questi medici e operatori bisogna anche darla. Come spesso le ho detto, di tutti i problemi che ci ha causati sulla nostra provincia, soprattutto per quanto riguarda il nuovo ospedale, quella è una realtà che sta andando pian piano verso l’eccellenza.
Su quel territorio, caro Presidente, bastava non fare il nuovo ospedale, ma ormai il danno è stato fatto, bastava che al Moscati si facesse un altro padiglione. E so che non è neanche colpa sua, perché viene ancora dai tempi dell’amico di Fabiano Amati, di Vendola. Prima si doveva chiamare San Raffaele, quando doveva partire, poi poiché quel santo portava sfortuna l’hanno chiamato San Cataldo. Quell’ospedale serviva soltanto a una cosa. Ve lo dico tecnicamente: il problema era il Santissima Annunziata, che sta in una zona dove, secondo me, non può starci più. Serviva soltanto prendere quell’ospedale e portarlo là. Bastava un solo padiglione, spendere 50-60 milioni di euro e oggi non stavamo in tutto questo casino per colpa di quell’ospedale. Parlo del nuovo San Cataldo: tutta l’organizzazione che c’è nella nostra provincia è andata a farsi benedire. Ad esempio, Martina Franca, Manduria, Grottaglie, Massafra, perché tutta Taranto è in attesa del nuovo ospedale, che sarà pronto, caro assessore Palese, e lei giustamente mi ha dato ragione, non prima del 2025-2026. Poi ci dovete dire anche a che punto sono gli altri 100 milioni di euro.
Ecco perché, caro assessore Palese, voglio sapere qual è l’impegno che prende per il discorso oncologico dello screening sulla provincia di Taranto, perché la salute non può aspettare il nuovo ospedale.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
L’impegno è quello di promuovere senza dubbio un incontro con il Dipartimento di prevenzione diretto dal dottor Conversano e col direttore generale per vedere come strutturare gli screening che lei ha proposto.
Peraltro, con convinzione abbiamo all’epoca regolamentato quella che poteva essere la valutazione del danno sanitario all’interno della situazione che riguarda l’inquinamento che provoca l’Ilva. Così come non ho nessuna difficoltà a dire che ancora io mi faccio sempre una domanda sulla situazione dell’Ilva, sempre la stessa: non capisco il perché, pur avendolo proposto e illustrato più di una volta, ancora oggi, sostanzialmente davanti a un’esigenza molto forte della popolazione rispetto a questo problema, se c’è l’attività da parte di Ilva a mio avviso mica bisogna aspettare… Non bisognerebbe aspettare le libere iniziative di tanti comitati che tirano fuori dati autorevoli sull’inquinamento e quant’altro; mica bisogna aspettare la magistratura che incarica i periti, e tirano fuori giustamente dati.
Io penso che lo Stato, per nome e per conto dei cittadini di Taranto in particolare, ha il sacrosanto dovere di costituire una delle sue articolazioni, tra l’Istituto Superiore della Sanità, che è deputato anche ad avere questi compiti, fa un Dipartimento su Taranto e deve essere quell’istituto che per nome e per conto dello Stato fa il monitoraggio e assicura i dati. Lì deve assicurare giornalmente, e in base a quei dati regolamentare l’attività o meno. Questo è… L’ARPA lasciate perdere, son tutte chiacchiere. Lo Stato deve essere: l’Istituto Superiore di Sanità, un Dipartimento che su Taranto che faccia esclusivamente questo tipo di attività. È un suggerimento che non è stato che mai preso in considerazione o ascoltato. L’ARPA, l’ISPRA debbono continuare a fare le loro attività, ci mancherebbe. Io parlo di una cosa diversa; parlo cioè di un Dipartimento staccato dell’Istituto Superiore della Sanità sulla città di Taranto, che è deputato per nome e per conto dello Stato, con funzionari e con militari da parte dello Stato, specializzati, che attuino questo tipo di controllo. Così finiscono tutte le situazioni generali che ci sono.
finito, Presidente, tanto l’impegno l’ho già preso, quindi è un impegno abbastanza pregnante, perché sono più convinto di lui.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Palese. Ha chiesto di intervenire l’assessore Pentassuglia, prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Vi chiedo scusa. Non lo faccio mai, ma questo è un tema importante. Chiedo soltanto, vista la disponibilità del collega Palese e del Consiglio regionale, di partire dai dati del Centro salute ambiente finanziato con Terra dei fuochi, che a Taranto ha indagini per coorti fatte 2014 e 2015, finanziate dallo Stato, dopodiché nessun Governo le ha più finanziate. Non le possiamo fare da soli. L’ultima delibera a mia firma teneva dentro Taranto, Brindisi e Lecce, perché si sottovalutano i dati di Brindisi e Lecce, che stanno più “precipitati”, ahimè, ahinoi, di Taranto. Allora, una volta per sempre fate il gruppo di lavoro, io parteciperò da consigliere e cittadino di quella Provincia, per dire con onestà intellettuale cosa è stato fatto grazie a quei pochi medici e soprattutto ai medici di medicina generale che hanno aperto gli studi, per dire che le indagini condotte dall’attuale direttore sanitario della ASL di Taranto e dal capo del Dipartimento di prevenzione, che è stato citato prima… quali sono le indagini e quindi quali sono le attività che abbiamo fatto per capire chi fa la presa in carico e come si fa prevenzione, specie alla luce del periodo Covid. Il Covid – vedete i dati di oggi – ci dimostra quanta gente non si è curata e quante difficoltà ci sono oggi per accedere. Scusate, ma è un tema per me molto sensibile per l’attività professionale e anche per l’attività assessorile fatta. Io ho chiuso con il Presidente Caldoro della Regione Campania, che non aveva nulla su Terra dei fuochi e noi avevamo il progetto… noi lo abbiamo fatto e lo ha seguito la dottoressa Bisceglia, il dottor Montanaro e l’ARES e l’allora dirigente dottor Pomo.
Siccome i dati sono al Ministero, l’Istituto superiore di sanità sa da dove partire. La Puglia ha le carte in regola con i medici per dire cosa si può fare. Vi chiedo, e chiudo davvero, di non tenere dentro solo Taranto, ma di tenere Taranto, Brindisi e Lecce, perché l’Università ci ha detto che l’incrocio dei venti sulla questione Taranto porta dei picchi drammatici, tra Manduria, Avetrana e l’area leccese, su tiroide e prostata. Questo per chi sa i dati e chi li ha letti seriamente, chi li ha affrontati fino alle 2 di notte, con l’allora professore che gestiva un istituto importante. Che questo diventi patrimonio di tutti e sia il dato da cui partire, perché non dobbiamo fare sconti a nessuno, a nessun Governo, perché su Taranto molte passerelle sono state fatte e mi auguro che non se ne facciano più.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore. Collega Perrini, quindi il n. 87 è ritirato, giusto? l’assessore già ha espresso il suo…
Speaker : PERRINI.
… che prendo con l’assessore Pentassuglia. Lui conosce me, conosce il nostro Gruppo, come ci facciamo valere anche con chi ci rappresenta a Roma, noi faremo la nostra parte perché il territorio lo rappresentiamo noi e ci viviamo noi. Faremo sentire la nostra voce con chi ci rappresenta a Roma.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : BARONE, assessore al welfare.
Stra-velocissima. Vorrei che lo stesso impegno venga fatto anche per l’area di Manfredonia, perché anche la zona dell’ex Enichem potrebbe essere interessata nella stessa maniera. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Emendamento 88. Presidente Perrini, l’88? Ritirato l’88. Emendamento 89. Presidente Perrini, l’89? Ritirato.
Emendamento 90. È di Campo.
Speaker : CAMPO.
Grazie, Presidente. Lo darei addirittura per letto. Tutti sanno di cosa si tratta. È una semplice abrogazione di una norma ormai obsoleta.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Votiamo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 41, favorevoli 41, astenuti 1.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Emendamento 92, Ventola. Prego.
Speaker : VENTOLA.
Brevemente. Il 92 e il 93, credo, il successivo, sono due proposte normative che modificano la recente legge che noi abbiamo approvato in termini, per essere molto più sintetici, di valutazioni di impatto ambientale, delle varie autorizzazioni ambientali e delle competenze.
Con questi due articoli, di fatto, che cosa sto proponendo io al Consiglio? Che la competenza sulle attività che attengono al rilascio di autorizzazioni per, ad esempio, le discariche di rifiuti non urbani siano tutte in capo alla Regione, perché quando abbiamo approvato la legge nelle norme transitorie era stato chiarito, c’era una norma, nelle transitorie, un comma che diceva che coloro che avevano avviato il percorso già autorizzativo in capo alle Province dovevano continuare a tenerli in capo alle Province. Siccome quel problema che avevamo già segnalato all’epoca rispetto alla mancanza di personale, alle difficoltà e quant’altro esiste ancora, ho voluto prendere il treno del bilancio per riportare tutti sull’idea che sia la stessa Regione… Di fatto, già oggi se un’impresa vuole presentare un impianto per rifiuti non urbani, cosiddetti “ex speciali”, lo fa alla Regione. Se qualcuno l’ha fatto antecedentemente, allora noi diciamo che quelli che sono arrivati alla prima Conferenza di servizi armi e bagagli tornano in capo alla Regione.
L’altro, invece, riguarda i controlli. All’articolo 4 noi abbiamo previsto, nel riparto delle competenze, alcune competenze che erano prima in capo alle Province, tipo discariche e inceneritori, per esempio, da oggi sono in capo alla Regione. Benissimo, condivisibilissimo. Il controllo, però, è demandato alle Province. Quindi, abbiamo un Ente che autorizza e un Ente che poi deve controllare. Il tutto potrebbe essere anche auspicabile, ma in questa fase storica che non c’è personale, ci sono sette aree dove non c’è nemmeno un poliziotto della Polizia provinciale, come fanno a controllare? Di conseguenza, il cittadino o il comitato di turno che vuol far valere le proprie ragioni si deve rivolgere alla Provincia, la Provincia poi non è in grado di dare risposte e il tutto rimane un po’ campato in aria.
Questa è l’essenza dei due emendamenti.
I referti ho visto che tecnicamente dicono che sono in contrasto con la normativa vigente. Ma perché lo sto presentando io? Per modificare la normativa vigente. Non è che è in contrasto con la norma nazionale, è in contrasto con la norma esistente in Puglia. Io per questo ho presentato degli emendamenti, per modificarla in questo senso.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Assessora Maraschio, prego.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Provo a motivare il parere negativo del Governo. Intanto perché è una legge che abbiamo portato in discussione di recente. Questi argomenti li abbiamo già affrontati e superati votando la legge.
Mi permetto intanto di dire una cosa. L’emendamento n. 92, che prevede addirittura che per i procedimenti già avviati si debba poi trasferire quei procedimenti, con Conferenza di servizi già avviata, alla Regione. Credo che proprio da un punto di vista giuridico, almeno questo lo dicono anche gli uffici, sia veramente inammissibile, cioè se un procedimento è iniziato dinanzi ad un’autorità possa proseguire dinanzi ad altra, per esempio dinanzi alla Regione. Poi le ragioni sono che questi emendamenti non apportano chiarezza, così come viene detto, anzi, addirittura si creano situazioni di confusione nella normativa. Faccio riferimento al 93, all’altro emendamento richiamato dal Presidente Ventola: questa norma che vorrebbe introdurre è generica e pleonastica rispetto alla formulazione della legge 22, che contiene invece una formulazione chiara. La 22, quella che noi abbiamo approvato di recente dice che vi è l’abrogazione di ogni legge che è in contrasto con le norme contenute nel nuovo assetto del procedimento VIA. Andando a fare invece un riferimento ad alcune norme, così come ha fatto in questo emendamento, si rischia invece di creare addirittura dei contrasti, una confusione: siccome sono tante le norme che noi abbiamo immaginato di abrogare con la legge 22, un richiamo solo ad alcune di esse potrebbe creare addirittura problemi applicativi e confusione nell’applicazione della norma.
Per questo io esprimo contrarietà.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessora.
Presidente Ventola, ha chiesto di intervenire, prego.
Speaker : VENTOLA.
Io non intendo ritirare il provvedimento e spiego la ragione. Intanto, per quanto riguarda il 93 io ho preso esattamente ciò che è scritto nella legge. È già la formulazione della legge vigente che porta tutta quella normativa. Ho solo detto che anziché essere attribuita alle Province è attribuita alla Regione, ma il testo è identico e preciso a quello che è previsto dalla legge. Quindi, non ho ripreso altro, né mi sono inventato nulla: se è stato sbagliato, è stato sbagliato quando è stata fatta la legge, non adesso, perché è identica e precisa, sposta solo l’assegnazione, anziché alla Provincia, io propongo alla Regione. Ma poi, la formulazione è identica e precisa.
Sul 92, altrettanto. Non dimentichiamo che le Province agiscono per funzioni delegate dalla Regione, che in qualsiasi momento può avocare a sé, indipendentemente se i procedimenti sono in itinere o meno.
Io credo che tutto passa da un principio sacrosanto, per quanto ci riguarda: ci deve essere un unico soggetto pubblico che deve “programmare” e gestire la questione, la materia legata al trattamento dei rifiuti, sia degli impianti industriali sia di tutti gli altri tipi di impianti. E noi questo lo identifichiamo benissimo nella Regione Puglia, non in altri enti, che è garante per tutti, per tutti i territori, perché ha un know-how di esperienze, perché ci sono nuovi assunti, perché c’è una maturata esperienza del personale che conosce nei minimi dettagli tutte le questioni, piuttosto che gravare sulle Province, dove magari forse c’è un ingegnere o un perito agrario che si devono occupare di controlli sugli inceneritori, sulle discariche, eludendo poi quello che tocca più da vicino il cittadino, cioè il conferimento dei rifiuti in maniera errata. Quindi, senza nemmeno parlare di discariche, quando noi andiamo agli incontri nelle Prefetture, spesso organizzati per capire come facciamo ad evitare che ci sia il conferimento errato sulle strade periferiche, dobbiamo controllare. Chi controlla? La Provincia. E come fa a controllare? Fa tutto la Provincia, sembra quasi che, a pensar male, quasi lo si fa apposta. Invece, se noi lasciamo alle Province poche cose, ma fatte bene, probabilmente riusciamo, e in più la visione d’assieme, in una Regione così complicata come la nostra, perché è la terza per reati ecomafie. Ultima verifica pubblicizzata da Legambiente, siamo terzi in Puglia per reati ecomafie… Scusate, d’Italia. Credo che sia opportuno scalare quella classifica al contrario, avendo un’unica regia, che è quella regionale, e io personalmente (non lo dico come Gruppo, ci mancherebbe) ho molta fiducia nell’apparato tecnico di questa Regione, fatto di professionisti seri, competenti e sul libro paga di nessuno.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola. Allora, dobbiamo votare l’emendamento con il parere negativo del Governo.
La votazione è aperta sul 92.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 17, contrari 29.
L’emendamento è respinto.
Emendamento 93. Anche su questo c’è il parere negativo degli uffici. Votiamo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 14, contrari 31.
L’emendamento è respinto.
Emendamento 94. Il referto è negativo. Ventola, ritira o conferma?
Speaker : VENTOLA.
Non è che ci siamo inventati, giusto per creare qualche difficoltà. Sappiamo benissimo che quello che è stato posto in essere è una determina dirigenziale ossequiosa di un DM, ma siccome questo Consiglio ha già legiferato che per norme amministrative si fanno le leggi, tipo per cacciare il direttore generale dell’ARPA anziché fare un atto amministrativo si è fatta una legge, stiamo dicendo: attenzione, che cosa sta accadendo? La Regione Puglia deve incassare, osservando un decreto ministeriale, circa 250 milioni di euro dalle imprese del settore farmaceutico, che hanno distribuito dispositivi di sicurezza. In generale, di questo stiamo parlando. Su quel grande sforamento che c’è stato, alla fine, il Governo precedente, a luglio ha emanato un DM in cui dice che una parte se la carica lo Stato e un’altra parte se la devono caricare i singoli privati. Che cosa sta accadendo? Credo che il grido d’allarme stia arrivando un po’ dappertutto. Dire dalla sera alla mattina a delle aziende di dare i soldi indietro, cioè entro il 10 o il 15 gennaio, significa consapevolmente mettere in condizioni, soprattutto i più piccoli, di non lavorare più, perché significa incassare veramente tantissimi soldi.
Di contro, siccome ci sono dei giudizi pendenti presso il TAR Lazio, ci sono state già delle Regioni, come ad esempio la Regione Sardegna, probabilmente ad horas lo farà pure la Regione Abruzzo, e non sappiamo la Regione Lazio e le altre, che in via cautelativa hanno sospeso, sempre con atto amministrativo, la determinazione dirigenziale per incassare queste somme, nell’attesa che ci sia l’espressione, il giudicato da parte del TAR Lazio. Perché, che cosa può accadere? Che se il TAR Lazio dovesse dichiarare quel decreto illegittimo è chiaro che i soldi non possono essere più incassati. Quindi, noi non diciamo di cancellare, diciamo di sospendere l’efficacia.
È chiaro che l’unico strumento che abbiamo è quello di presentare un articolo di legge. Ma siccome non vogliamo assolutamente ripercorrere il percorso che purtroppo ha preso questo Consiglio nel votare una legge contra personam, anziché un atto amministrativo, io credo che sia indispensabile, assessore, che lei qualcosa su questo ce lo dica, perché il nostro non è approvare un articolo di legge, quindi preannuncio il ritiro dopo le dichiarazioni dell’assessore, indipendentemente da quelle che saranno, ma solo accendere i riflettori su una questione molto seria.
Qualche minuto fa è uscita la notizia che l’Associazione nazionale delle aziende farmaceutiche a livello nazionale sta facendo pressione affinché o nella finanziaria o nel decreto “Milleproroghe” si metta una pezza su questa cosa, perché altrimenti è tutto il sistema che è in difficoltà. Per cui, noi sappiamo benissimo che non è una stretta competenza, ma il sospendere l’efficacia di una determina, avendolo fatto altre Regioni, credo lo si possa fare, se non altro come buona intenzione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola.
Consigliere Romito, prego.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
Io mi associo alle dichiarazioni del collega Ventola per diversi ordini di motivi. In primis, insieme al collega Conserva e agli altri colleghi del Gruppo consiliare abbiamo immediatamente attenzionato l’assessore Palese del disastro che stava per avvenire nelle nostre piccole e medie imprese territoriali.
Presidente, l’effetto assolutamente distorsivo e nefasto di questa norma, che trae le sue origini nel 2015, se non ricordo male, era il Governo guidato dal Presidente Renzi, le conseguenze, ripeto, dell’applicazione di questa norma, senza neppure attendere il giudizio del giudice amministrativo e credo anche del Governo, che magari interverrà in legge finanziaria o in decreto “Milleproroghe” per sanare questa assoluta illogicità, sarà uno e sarà molto chiaro ed evidente: per la piccola e media impresa pugliese affrontare in un lasso brevissimo di tempo un dispendio, peraltro indebito, economico, di grande rilevanza da un punto di vista proprio dei numeri, perché parliamo di aziende che dovranno restituire centinaia di migliaia di euro, potrebbe causare, questa restituzione indebita, il fallimento vero e proprio delle piccole e medie imprese italiane, in questo caso pugliesi.
È evidente che se da un lato c’è qualcuno che perde, c’è qualche altro che da questa situazione trae un beneficio. Chi? Certamente non la piccola e media impresa pugliese che per trovare 300.000 euro nei propri bilanci dovrebbe barcamenarsi fra mille peripezie. Immagino invece che i grossi player internazionali, le multinazionali che forniscono gli stessi dispositivi, avrebbero giocoforza facilità magari nel governare in maniera diversa il mercato, affrontare in maniera diversa il mercato, quindi addirittura causare un effetto distorsivo della norma, cioè che i pugliesi, in questo caso, si potrebbero trovare a pagare di più per qualcosa che invece prima pagavano di meno, per una semplice considerazione: la concorrenza è un bene per tutti.
Io dunque immagino che il buonsenso degli amministratori, come ha ricordato prima il collega Ventola, dovrebbe indurci a riflettere, come ieri le avevo chiesto, assessore Palese, insieme al collega Conserva e ad altri consiglieri, qualche tempo fa, più di un mese fa, di farsi lei portavoce di un tavolo, di istituire un tavolo attraverso il Consiglio regionale, con le imprese, quindi con le parti sociali e con l’amministrazione di questa Regione, per comprendere in che modo adempiere ad un dovere che rinviene da una norma primaria, certamente non possiamo sottrarci, ma senza causare macelleria sociale che potrebbe, ripeto, mettere in ginocchio tante eccellenze del nostro territorio che, ricordo a me stesso, pagano regolarmente le tasse, hanno partecipato regolarmente a delle gare per vedersi affidati quei servizi per cui oggi lo Stato in maniera retroattiva chiede loro di ripetere delle somme.
Mi sembra una cosa… Prima il collega Amati ha evocato la Corte costituzionale. Peraltro, il collega Amati conosce bene la Corte costituzionale e i giudizi di legittimità della Corte costituzionale. Credo che questa norma sarà certamente oggetto dell’attenzione del giudice, perché, ripeto, chiedere ad un’azienda privata in maniera retroattiva un contributo economico rispetto ad una gara che ha vinto regolarmente, per la quale addirittura ha incassato delle somme e ha pagato delle tasse sulle somme che ha incassato, credo che sia qualcosa veramente di paradossale, un modo tutto italiano di affrontare un problema drammatico, qual è quello del disavanzo nel settore delle spese sanitarie.
Quindi, credo di interpretare, questa volta sì, in maniera autentica, il pensiero del collega Ventola, al quale mi associo, non chiedendo all’Aula strumentalmente di approvare un emendamento che vada contro una norma primaria dello Stato. Non possiamo farlo, commetteremmo un atto illegittimo. Stiamo semplicemente chiedendo di attendere e utilizzare lo strumento del buonsenso per aspettare che il TAR si esprima, ove necessario si esprima anche il Consiglio di Stato, e che quindi la legittimità di questi provvedimenti possa scontare il vaglio del giudice amministrativo. Questo è quello che sostanzialmente si sta chiedendo attraverso questo emendamento.
Penso sia una richiesta di buonsenso, assolutamente moderata e unicamente tesa a salvaguardare i livelli occupazionali della nostra Regione, delle eccellenze, che sono tutte pugliesi, di cui noi dovremmo andar fieri e in fin dei conti, quindi, il buon andamento anche di questa Amministrazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Romito.
Allora, andiamo al voto. Vuole intervenire? Prego, assessore Palese, non la vedevo iscritto a parlare.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie. Premesso che è anche preoccupazione del Governo regionale la grande difficoltà che sta provocando la norma che è stata richiamata e che quando c’è stata la richiesta io li ho ricevuti insieme al capo del Dipartimento immediatamente, abbiamo avuto un’interlocuzione, c’era il legale e quant’altro… Però qualche tassello che va un po’ calibrato meglio che per poter incidere in maniera più appropriata.
La norma come principio nasce con Monti e nasce su un principio di cercare di mutuarla dallo splafonamento della spesa farmaceutica. La spesa farmaceutica ha il tetto, nel momento in cui c’è questo splafonamento c’è il 50/50, anche se quella norma e questo meccanismo, all’epoca, grosso modo nel 2004-2005, originò in maniera diversa da come è originata questa norma con Monti. Lì furono le multinazionali che quotate in borsa volevano mantenere la produzione, quindi vennero in confronto con le Regioni e col Governo per dire: bene, se voi avete messo il tetto, però consentiteci questo e praticamente compensiamo il danno, 50/50. Invece con Monti, pensando di mutuare la stessa cosa, fu fatta in maniera unilaterale. Renzi nel 2015 la attua. Però, attenzione, la norma non è retroattiva. La norma è sempre quello del 2015, non è retroattiva. C’è stata una proroga anno per anno, e purtroppo la dimensione che riguarda l’intero settore ammonta a 2,6 miliardi di euro, non è una sciocchezza. Quest’anno, che non c’è stata la proroga e non si capisce il motivo del perché, onestamente, non c’è stata questa proroga, in attesa di capire come fare, inevitabilmente si è andati in attuazione.
Quindi, è un provvedimento amministrativo e quant’altro. Vi dico subito che nel ricostruire le competenze statali è demandata alle Regioni la materia del payback e dei dispositivi medici. Ad ogni modo, la determina n. 10 del 12.12 del Direttore di Dipartimento è un atto obbligatorio, derivato da norma nazionale, in particolare del DM, così come voi stessi avete ricordato.
La sospensione dell’atto comporterebbe la mancata entrata di 246.782.000 euro per il bilancio 2022 e pertanto nell’attuale condizione normativa si potrebbe provvedere solo in caso di uno specifico provvedimento giudiziario o provvedimento nazionale che dovrebbe compensare o consentire perché l’intero sistema delle Regioni si è fatto carico di questo problema, dicendo consentiteci almeno di non impattare in via immediata sui bilanci regionali, perché le Regioni interessate sono diciannove. Sono diciannove le Regioni interessate da questo problema, con cifre anche superiori a quella nostra. Si tratta adesso di vedere questa interlocuzione a livello nazionale, perché inevitabilmente ci dovrà essere una compensazione o un meccanismo tale che consenta l’intero sistema rispetto a questo dato. Il sistema delle Regioni, la nostra Regione sta cercando in tutti i modi e in tutte le maniere di sensibilizzare questo Governo. Io sapevo che la legge di bilancio non lo avrebbe consentito. Mi auguro che sul decreto Milleproroghe possa esserci questa possibilità, perché è l’intero sistema. Ovviamente noi siamo preoccupati per le imprese, siamo preoccupati anche per le forniture, a cui si aggiunge anche l’altro problema della carenza di farmaci dovuta ad altri problemi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Presidente Ventola. Ritirato.
Emendamento 94. Ritirato.
Emendamento 95, Paolo dell’Erba. Ritirato?
Aspetti che non si sente. Perfetto.
Speaker : DELL’ERBA.
C’è un subemendamento che ho presentato. Il referto che dice del subemendamento? Non l’ho letto, il referto. Ho cercato di correggere le criticità degli uffici tecnici.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo il subemendamento, che è sostitutivo.
La votazione è aperta. Parere favorevole del Governo,
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 43.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
L’emendamento n. 95 è decaduto.
Emendamento n. 96, consigliere Paolicelli. È un emendamento aggiuntivo: “Centro di riproduzione equina”.
Parere favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
Dobbiamo aggiungere il voto favorevole del consigliere Scalera. Quindi, sono 37.
Pure i consiglieri Pagliaro, Dell’Erba e Cera. Quindi, sono quattro in totale.
Emendamento n. 97/1: “Supporto alle iniziative di rievocazione storica”, Bruno, Paolicelli. La copertura finanziaria c’è.
La votazione è aperta,
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvato all’unanimità.
Adesso 97/2. In scala li ha fatti? Il Presidente Paolicelli va in scala: /1, /2, /3. Parere favorevole del Governo. Votiamo.
La votazione è aperta. Paolicelli, sempre, quindi siamo sicuri. Raffaele, la copertura finanziaria?
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 43.
È approvato all’unanimità.
Pentassuglia, emendamento n. 98. Parere favorevole.
La votazione è aperta. Pentassuglia. La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 42.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 100, Pentassuglia: sudatissimo 100. Parere favorevole.
La votazione è aperta. Michele, questo era un emendamento voluto da Totò Negro, buonanima. La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 35, favorevoli 29, astenuti 5, contrari 6.
È approvato a maggioranza.
Dobbiamo trovare il 101. Eccolo: emendamento n. 101, Maurizio Bruno, senza impegno di spesa.
La votazione è aperta.
Parere favorevole del Governo. La votazione è aperta. È normativo: “Nomina del commissario straordinario della struttura speciale equiparata a direzione di servizio denominata avviamento del NUE”.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 14.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 102. Al 102 c’è un subemendamento, vediamo di che stiamo parlando. Mazzarano, modifiche alla legge regionale “Ordinamento dei Consorzi per lo sviluppo industriale”. Dopo le parole “lettera b” aggiungere “c) dell’articolo 4”. Parere? Parere favorevole.
La votazione è aperta.
Alessandro Delli Noci ha chiesto di parlare? Assessore, ha chiesto di parlare?
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Il referto è negativo, ma la spiegazione che mi ha dato il consigliere Mazzarano porta a dare il parere positivo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta. Vogliono conoscere la spiegazione, assessore Delli Noci, anche se siamo già in voto.
Dobbiamo votare. La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 30, favorevoli 26, astenuti 2, contrari 4.
L’emendamento è approvato a maggioranza. Il subemendamento.
Adesso passiamo all’emendamento n. 102. Prima abbiamo approvato il subemendamento.
L’emendamento non ha implicazioni di natura finanziaria.
La votazione è aperta, con il parere favorevole del Governo. Siamo agli ultimi emendamenti. Abbiamo due sospesi.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 29, contrari 15.
Approvato a maggioranza.
Emendamento 103, a firma Mazzarano ed altri, “Comitato regionale per le comunicazioni”. Questo è un emendamento normativo.
Prego, consigliere Mazzarano.
Speaker : MAZZARANO.
Questo emendamento consente ai consiglieri del Comitato regionale per le comunicazioni di essere rieleggibili una sola volta. Si tende sostanzialmente ad equiparare questa funzione, che è votata nel Consiglio regionale, alle altre funzioni votate dai consiglieri regionali, come i garanti, che sono ricandidabili una seconda volta e rieleggibili una seconda volta. Chi conosce le norme e questa modalità di elezione sa perfettamente che la ricandidatura non è automaticamente sinonimo di rielezione, perché passa dal consenso dei consiglieri regionali.
Nel 2017 fu fatta, secondo me, una forzatura nel vincolare il mandato ad un solo e irripetibile mandato. Ci sono delle Regioni, come dice giustamente l’ATN, che si attengono a questo indirizzo e ci sono altre Regioni che consentono la rieleggibilità una sola volta. La votazione è aperta… Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Io avevo chiesto di intervenire prima perché, Presidente, il referto, nell’ultima parte, portava il segno di croce sul “vìola la norma costituzionale”. Mi stavo chiedendo, quindi: è incostituzionale quello che stiamo facendo? Mi è stato testé spiegato che è sbagliato nel referto perché, se vedete, nel referto parla di “non è costituzionale”.
Chiarito questo aspetto, noi non siamo assolutamente contrari che si uniformi un po’ come succede dalle altre parti. Ci mancherebbe altro. L’ho detto pure per le vie brevi al collega Mazzarano questa mattina. Però, noi vogliamo cogliere questa occasione per stigmatizzare in sede pubblica, assumendoci le responsabilità di quello che diciamo, che il CoReCom è stato, per bocca del suo Presidente, utilizzato strumentalmente a fini elettorali. Il Presidente del CoReCom è intervenuto più volte sui social apostrofando e parlando dichiaratamente contro il centrodestra.
Pretendiamo da questo Consiglio… E parlava male, però. Poi gli è andata pure male. L’impegno che chiediamo ai colleghi consiglieri è che, partendo dal presupposto che ognuno è libero di dire quello che vuole, quando si ricoprono dei ruoli pubblici, credo che bisogna essere, soprattutto nel ruolo di Presidente di una agenzia così importante, non super partes, ma proprio evitare di fare interventi del genere.
Vi chiediamo sin d’ora che chi avrete intenzione di indicare come Presidente prima di tutto non sia la stessa persona, secondo che ci dia ampie garanzie di essere non super partes, di non esprimersi soprattutto in pubblico sulle questioni che attengono alla politica in generale. Perché poi la ruota gira e lo stesso impegno che chiediamo a voi è quello che assumiamo anche noi. Se poi deciderete, in sede di votazione, di far esprimere a noi il Presidente, state tranquilli che il Presidente che noi indicheremo non si permetterà mai di intervenire politicamente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola,
Ad onor del vero, bisogna dire, però, che si trattava di un post, quello su cui la Presidente aveva espresso una considerazione, poi ha chiesto scusa e ha ritirato il post. È giusto perché è un Garante, sta nei compiti del Garante non farlo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Io intanto vi preciso però che c’è stato un refuso sul referto, proprio come precisato dal Presidente Ventola. È scritto che è conforme alla normativa regionale, statale e comunitaria nell’ambito del nostro referto.
Prego, consigliere Romito.
Speaker : ROMITO.
Presidente, in realtà quel referto ci aveva impensierito. Adesso invece l’interpretazione della Presidente e del Segretario generale ci ha rassicurato, questo da un punto di vista della legittimità degli atti che il Consiglio regionale si appresta a votare. Dal punto di vista invece dell’opportunità politica personalmente io esprimo la mia contrarietà rispetto all’idea che si possa prorogare un mandato che riveste grande importanza nel gioco democratico che ormai le nostre leggere e fragili democrazie purtroppo hanno. Le telecomunicazioni, consigliere, collega, come lei ben sa, sono uno degli strumenti principali attraverso cui oggi la democrazia spiega i suoi effetti. L’idea del garante quindi – dalla parola, ontologicamente qualcuno che può e deve garantire gli altri – di un rinnovo della carica, quindi impedire a taluni altri di candidarsi per assolvere allo stesso compito a mio parere, questa è la mia opinione personale, collide con la funzione che invece dovrebbe essere proprio di quella dei garanti.
Non c’è dubbio, collega, come ha detto lei, che da un punto di vista della legittimità degli atti questo emendamento non ha alcun tipo di problema, dal momento che ci sono altre Regioni che pure prevedono la possibilità di essere rinominati, e ci sono anche altre figure che prevedono parimenti la stessa opportunità.
A mio giudizio, non è un’iniziativa che va nella direzione di garantire trasparenza, rotazione, pluralità, capacità della nostra Regione di essere attrattiva di altre professionalità perché la nostra Regione è piena, anzi, le dico una cosa in più: noi per numero di professionisti siamo una delle prime Regioni in Italia. Ci sono professionisti assolutamente qualificati che ben potrebbero candidarsi a svolgere questo ruolo.
Aggiungo, come annotazione di cronaca, che questo, a mia memoria, è almeno il quarto provvedimento che il Consiglio regionale adotta su sue ramificazioni periferiche. L’altro, quello più importante è stato votato nell’articolato principale ed era sostanzialmente il raddoppio del compenso dell’Autorità idrica pugliese, dei tre direttori dell’Autorità idrica pugliese, e credo quindi, in fin dei conti, che l’impostazione ben poco pauperista di questa maggioranza si stia riflettendo anche in questa votazione. Personalmente, Presidente, mi esprimerò in maniera contraria. Grazie, Presidente, e chiedo scusa se ho sottratto tempo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Presidente Mazzotta, prego.
Speaker : MAZZOTTA.
Grazie, Presidente. Un breve intervento. Chiaramente se il referto è positivo è una scelta politica. Noi siamo contrari a questa scelta in quanto, essendo un comitato di controllo, lo dice la parola stessa, essendo garanti di un sistema dovrebbero quantomeno ruotare e tornare, anche perché ci sono talmente tanti professionisti che rischiare di lasciare sempre gli stessi potrebbe essere un rischio per la democrazia e quindi anche il consolidamento di un potere. Però la scelta è politica, quindi noi certamente ci esprimeremo contrariamente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a voi.
Una comunicazione tecnica, di servizio: è stata trovata nell’agorà una custodia di AirPods. Se qualcuno l’ha persa, sappia che è qua. È una custodia, senza niente dentro.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti? Non funziona, La Notte?
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 38, favorevoli 24, contrari 14, astenuti 5.
È approvato a maggioranza.
C’era l’emendamento di De Blasi e mio, il numero 73, che è ritirato. C’era il subemendamento relativo a quell’emendamento, al 73, ed è ritirato.
Adesso passiamo al 104, l’ultimo. Ne abbiamo uno sospeso. Il Presidente Campo c’è? Lo richiamiamo.
104: Istituzione dell’elenco degli esperti in materia di finanza agevolata. È ritirato.
Presidente Campo, il 39, che era rimasto sospeso?
Prego, Vicepresidente Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Chiedo al collega Campo di ritirare l’emendamento e il subemendamento evidentemente per fare in modo che gli Uffici, essendo questo un atto di organizzazione interna, gli uffici del Dipartimento dell’ambiente e Dipartimento del personale possano, nell’atto di organizzazione, come prevede la norma e lo Statuto, prevedere la definizione della questione che lei esponeva nell’articolo di legge. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
L’emendamento e il subemendamento sono ritirati. È vero, Presidente Campo? Sì.
Scusate, chiedo agli uffici e ai signori tecnici, non abbiamo altre norme sospese, vero? No. Tutto a posto.
Adesso dobbiamo votare la norma di rinvio, articolo 88.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 29, contrari 15.
L’articolo 88 è approvato a maggioranza.
Articolo 89 (Entrata in vigore).
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 30, contrari 15.
L’articolo 89 è approvato.
Era l’entrata in vigore, quindi adesso dobbiamo votare la legge nel suo complesso. Attenzione, votiamo la legge di bilancio nel suo complesso.
La votazione è aperta. Votiamo. Dichiarazioni di voto? Siamo andati veloci, non abbiamo visto la richiesta di dichiarazione di voto. Annulliamo la votazione. Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Tanto non parlerà più nessuno. Solo qualche secondo.
È chiaro che il nostro voto, siccome è a scrutinio palese, sarà negativo. Se avesse chiesto lo scrutinio segreto, probabilmente avremmo avuto 38 voti, 37 voti, quindi ben oltre la maggioranza allargata di sua maestà, Michele Emiliano.
È doveroso da parte nostra chiarire alcuni aspetti. Oggi abbiamo votato diversi emendamenti condivisi perché, pur se nella sua strategicità del bilancio non c’è condivisione perché, come abbiamo detto ieri in sede di discussione generale, non abbiamo visto una visione, ma tanti rivoli, quindi non mi ripeto, ci sono state delle norme che abbiamo condiviso e altre per le quali abbiamo preso pure degli impegni importanti. Quello che diceva il consigliere Galante e tutti gli amici tarantini dell’università è una cosa seria, perché vale anche per Lecce. Quando si sottoscrivono i protocolli d’intesa, che hanno una valenza oltre i tre anni, le strade per garantire il finanziamento o è una posta in bilancio vincolata per venticinque anni, oppure è stipulare un mutuo per la stessa durata che garantisce il cofinanziamento. Altrimenti, il bilancio armonizzato che noi abbiamo l’autorizza per tre anni e di volta in volta bisogna ritornarci. Quindi, una parola di serietà su questo va detta, per non creare delle false aspettative sui territori, caro collega.
Così come anche abbiamo assistito sulla sanità a un violento scontro in Aula tra le posizioni del Movimento 5 Stelle e le posizioni dell’assessore tecnico Rocco Palese, che non possono passare inosservate, o meglio, noi addetti ai lavori sappiamo che c’è un problema. Non prendiamoci in giro. Mentre da un lato registriamo delle difficoltà operative della sanità in Puglia, legate a tante questioni, alle liste d’attesa, ad ospedali chiusi e quant’altro, qui registriamo che si aggrava la situazione perché ci sono anche visioni diametralmente opposte dal punto di vista politico. Poi in che cosa troverete l’accordo non lo so, perché su questi argomenti vengono ritirati provvedimenti, viene rinviato a momenti successivi, perché evidentemente non si vuole mettere a rischio la maggioranza.
Ebbene, in virtù di questo, non è l’opposizione che ha presentato un emendamento per restare nelle norme legislative dei cinque anni perché non si faranno cinque anni più sei. Non è che chi resterà con quella legge uno di noi farà sei mesi in più. Non esisterà, questa cosa. Al massimo arriveremo ai cinque anni, anzi, forse qualche mese in meno: se magari si decide che anziché votare a settembre del 2025, si vota a maggio-aprile, avremmo fatto tre quattro mesi in meno rispetto ai cinque anni di Consiglio.
Se quindi qualcuno può dichiarare alla stampa che con l’emendamento Paolicelli si sta un mese in più, credo che si stia dicendo una cosa non vera.
Dopodiché, noi ci saremmo aspettati che il collega fautore dell’articolo, che ha insistito ed ha trovato l’espediente Amati per anticipare, perché l’aveva preannunciato Amati, si può andare anche avanti per espedienti e quello era un espediente, collocarlo come subemendamento a qualche altro emendamento, io ce l’ho qui. È Paolicelli che ci ha proposto questo. Noi abbiamo votato ciò che ha detto Paolicelli. Ora, vedo le dichiarazioni di Lacarra, le dichiarazioni di Caracciolo: ma veramente continuate ancora a parlare? Col voto segreto l’emendamento Paolicelli… Su 48 presenti, 37 votano… È più facile trovare chi ha votato a favore. I primi sono stati cinque o sei ad uscire “noi siamo i primi che hanno votato contro”: benissimo.
Ora, noi non capiamo perché formalmente il collega Paolicelli, che è persona autorevole del Partito democratico, ha presentato questo emendamento, perché noi non abbiamo votato l’emendamento a firma De Blasi; noi abbiamo votato un emendamento a firma Paolicelli, e questo resterà nella storia, e convintamente, perché di fatto non stiamo dicendo ai cittadini che faremo sei mesi in più o un mese in più. Stiamo dicendo ai cittadini che ognuno è libero di fare le proprie scelte senza il rispetto di quelli che sono tutti gli altri consiglieri eletti.
Noi siamo i primi a presentare una mozione di sfiducia al Presidente Emiliano per il suo operato. Vedremo quante aziende sarà pronta e disponibile a venirlo a firmare. Lo abbiamo già visto in periodi non sospetti, quando noi proponevamo di mandare via Cassano e voi invece lo approvavate, poi negli anni avete detto il contrario.
Non mancheranno occasioni, ve lo posso garantire, ve lo possiamo garantire. Non mancheranno occasioni in cui noi potremo dimostrare, e dimostreremo che non condividiamo l’operato di Emiliano, e se ci sono le ragioni, anche arrivando a presentare una mozione di sfiducia. E su quello vedremo quanta gente sarà disponibile. Oggi esce un dato di fatto serio, che di fronte a tutti le manifestazioni aperte, palesi, di voto contrario, alla fine l’emendamento è passato. Quindi, bene abbiamo fatto noi a stare in silenzio, quantomeno non ci saremmo assunti la responsabilità di dire che all’unanimità abbiamo deciso di dare parere contrario, perché questo è accaduto anche in questa sala.
Allora, per cortesia, facciamo in modo che noi facciamo le leggi che ci competono e comunicativamente ognuno può dire quello che vuole, tanto poi la verità viene sempre a galla, ma far passare il principio che qui c’è gente che sta pensando ai fatti personali, a restare un giorno in più, deviati, vigliacchi, Metallo che minaccia la maggioranza nel dire che se ne va (e infatti è andato via), mette in difficoltà la maggioranza se si vota questa cosa… Quindi, credo che sia proprio al contrario: c’è chi vuole trasformare questo Consiglio, attraverso una legge, a sua immagine e somiglianza, secondo i propri desiderata. Bene, siccome noi siamo alla luce del sole, è bene che tutti sappiano che in Puglia si viene eletti per cinque anni e quando il Presidente deciderà, se deciderà, di dimettersi per sue scelte, si avrà il tempo necessario di 5-6 mesi per organizzare una campagna elettorale che dir si voglia. Dopodiché non manca l’occasione di farsi nominare assessori in qualche altro Comune e stare qualche mese a girare a spese dei cittadini. Questo ce l’ha insegnato anche il nostro Presidente Emiliano che, quando ha terminato di fare il Sindaco di Bari, a titolo gratuito, ma per non rientrare in magistratura a lavorare, è andato a fare l’assessore a San Severo. Questo è quello che è accaduto, per cui legittimamente ci sono tante possibilità, ma non è che si può giocare con il Consiglio.
Detto questo, noi purtroppo voteremo contro alla manovra di bilancio, seppure ci sono tante cose, compreso questo articolo Paolicelli, che abbiamo condiviso.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola. Adesso mettiamo al voto la legge di bilancio. Vicepresidente, vuole dire qualcosa?
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 30, contrari 15.
La legge di bilancio è approvata.
C’è l’urgenza.
Votiamo per l’urgenza.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
È approvata.
Buon Natale. Auguri.