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C.r. Puglia 20.12.2022
FILE TYPE: Video
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutte e a tutti, care colleghe e cari colleghi.
Diamo per approvato il verbale della seduta di martedì 22 novembre.
Comunicazioni al Consiglio.
Si informa che ai sensi dell’articolo 6 del Regolamento interno, il consigliere Massimiliano Di Cuia, con decorrenza 22 novembre 2022, ha aderito al Gruppo consiliare Forza Italia.
Auguri.
Delego il Vicepresidente, consigliere Cristian Casili alla lettura delle assegnazioni alle Commissioni.
Speaker : CASILI.
Sono stati assegnati alla I Commissione: disegno di legge n. 174 del 29/11/2022 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), decreto legislativo n. 118/2011; disegno di legge n. 175 del 29/11/2022; disegno di legge n. 176 del 29/11/2022; disegno di legge n. 177 del 22/11/2022, sempre riferito al riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio; disegno di legge n. 178 del 29/11/2022; disegno di legge n. 179 del 29/11/2022; disegno di legge n. 180 del 29/11/2022; disegno di legge n. 181 del 29/11/2022; disegno di legge n. 182 del 29/11/2022; disegno di legge n. 183 del 29/11/2022; disegno di legge n. 184 del 29/11/2022; disegno di legge n. 185 del 29/11/2022; disegno di legge n. 186 del 29/11/2022; disegno di legge n. 187 del 29/11/2022; disegno di legge n. 188 del 29/11/2022; provvisorio di uscita n. 311 del 15/11/2022 “Sezione competitività filiere agroalimentari”; disegno di legge n. 189 del 29/11/2022 sempre sul riconoscimento di debiti fuori bilancio; disegno di legge n. 190 del 29/11/2022; disegno di legge n. 191 del 30/11/2022; disegno di legge n. 192 del 30/11/2022; disegno di legge n. 193 del 30/11/2022; disegno di legge n. 194 del 30/11/2022; disegno di legge n. 195 del 05/12/2022; disegno di legge n. 196 del 05/12/2022; disegno di legge n. 197 del 05/12/2022; disegno di legge n. 198 del 05/12/2022; disegno di legge n. 199 del 05/12/2022; disegno di legge n. 200 del 05/12/2022; disegno di legge n. 201 del 12/12/2022; disegno di legge n. 202 del 12/12/2022; disegno di legge n. 203 del 12/12/2022; disegno di legge n. 204 del 12/12/2022; disegno di legge n. 205 del 12/12/2022.
In II Commissione è pervenuta richiesta parere Deliberazione n. 1.652 del 29.11.2022 legge regionale 30.04.1980, n. 34 e articoli 6; legge regionale n. 28/2017, Conferma adesione della Regione Puglia all’Associazione internazionale Network of European Regions Using Space Technologies.
In III Commissione è pervenuta la proposta di legge a firma dei consiglieri De Palma, Mazzotta, Gatta, Dell’Erba: “Modifica della legge regionale della Puglia n. 53 del 12 dicembre 2017”; Proposta di legge a firma del consigliere Perrini “Contributi per protesi esterne del complesso areola-capezzolo per pazienti oncologici sottoposti a mastectomia”; Proposta di legge a firma dei consiglieri Perrini, Ventola ed altri “Istituzione del servizio psico-oncologico nella rete oncologica regionale”; Proposta di legge a firma del consigliere Gabellone, Ventola ed altri “Disposizioni in materia di tutela delle persone con sindrome di Down in ospedale e totale abbattimento liste d’attesa”; Richiesta parere deliberazione della Giunta regionale n. 1.859 del 12.12.2022 “Approvazione di modifiche urgenti al Regolamento regionale 20 agosto 2012, n. 21”; Regolamento per la concessione dei contributi per le emittenti televisive che utilizzano la LIS per rendere accessibili i servizi di informazione alle persone sorde, attuativo dell’articolo 42 della legge regionale n. 19/2010, procedura d’urgenza”.
In IV Commissione è pervenuta la proposta di legge a firma dei consiglieri Paolicelli, Di Bari ed altri “Interventi per la diffusione della conoscenza, promozione, valorizzazione e tutela dei prodotti di eccellenza regionali relativi ai consorzi di tutela pugliesi delle DOP e IGP”; proposta di legge a firma del consigliere Pagliaro ed altri “Misure di salvaguardia per la tutela del riccio di mare”.
In III e VI Commissione, in seduta congiunta, è pervenuta una richiesta di parere deliberazione n. 1.804 del 5.12.2022 legge regionale n. 51/2021, articolo 17 “Adozione programma per le politiche di inclusione sociale e integrazione scolastica delle persone con disabilità uditive e per l’abbattimento delle barriere comunicative”; “Approvazione schema di convenzione tra Regione Puglia ed ENS Puglia per la realizzazione del programma per le politiche di inclusione sociale”.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
Casili, Galante e Di Bari “Contrarietà allo sblocco delle concessioni di estrazione di gas in zone di mare previsto dal cosiddetto decreto energia”; Conserva “Iniziative urgenti contro la povertà energetica e il freddo a tutela dei cittadini, soprattutto anziani”; Perrini “Mobility manager in tutti i Comuni della Puglia”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Passiamo adesso all’ordine del giorno.
Al primo punto troviamo la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 143 del 13 dicembre 2022 “Bilancio di previsione del Consiglio regionale – Esercizio finanziario 2023 e pluriennale 2023-2025 – Approvazione”. La relazione spetterà al consigliere e Presidente Fabiano Amati.
Voglio dire solo una cosa rispetto all’ordine dei lavori, se mi permettete. Abbiamo valutato che saranno esaminati tutti gli atti finanziari, quando arriveremo al bilancio porteremo in discussione e in approvazione tutti gli articoli che non hanno ricevuto emendamenti, in maniera tale da portarci avanti con le approvazioni. Poi, quando arriveremo agli articoli che contengono emendamenti nuovi presentati oggi, per tutte le norme che contengono emendamenti nuovi, ci riuniremo per esaminarli insieme all’assessore, valutati e stralciati quelli che non hanno copertura finanziaria, valuteremo quanti ne rimangono, in maniera tale da decidere insieme se proseguire ad oltranza oppure se, invece, aggiornarci al giorno successivo.
Presidente Amati, prego, la parola a lei.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Colleghi, chiedo l’autorizzazione ad unificare le relazioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente, senz’altro.
Speaker : AMATI.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, siamo chiamati in questa Assemblea ad esaminare la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del 16 dicembre 2022, avente ad oggetto il bilancio di previsione del Consiglio regionale della Puglia per l’esercizio finanziario 2023 e bilancio pluriennale 2023-2025.
Il bilancio di previsione del Consiglio regionale pluriennale 2023-2025 è lo strumento per verificare gli equilibri di bilancio ed è il documento con il quale il Consiglio regionale quantifica e organizza le risorse finanziarie da impiegare per il proprio funzionamento, sulla base di un processo di programmazione correlato agli obiettivi da raggiungere.
Il totale generale delle entrate di previsione del Consiglio regionale, così come il totale generale della spesa per l’anno 2023, è pari ad euro 53.120.637,50, mentre per gli anni 2024 e 2025 è pari ad euro 53.105.637,50.
La deliberazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha approvato il bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2023 e pluriennale 2023-2025 comprensivo degli allegati previsti dalla legge, compresa la nota integrativa.
Con la suddetta deliberazione, inoltre, si è preso atto del documento tecnico di accompagnamento al bilancio.
La Commissione ha esaminato il provvedimento ed, esaurita la discussione, a maggioranza dei voti dei commissari presenti, ha espresso parere favorevole. Pertanto, si sottopone la delibera dell’Ufficio di Presidenza all’esame dell’Assemblea.
Con riferimento al punto n. 2) all’ordine del giorno, recante “Documento di economia e finanza regionale” specifico che il documento ha una serie di finalità.
Ha la finalità di rappresentare il quadro di riferimento per la definizione dei programmi da realizzare all’interno delle singole missioni e per la definizione delle risorse generali disponibili per il finanziamento degli stessi; ha la finalità di orientare la successiva deliberazione del Consiglio e della Giunta, di costituire il presupposto dell’attività di controllo strategico con particolare riferimento allo stato di attuazione dei programmi all’interno delle missioni e alla relazione al rendiconto di gestione.
Il Documento specifica le linee programmatiche dell’azione di governo regionale per il periodo compreso nel bilancio pluriennale di previsione, necessarie per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo della Regione e anche qui, in particolare, le politiche da adottare, gli obiettivi della manovra di bilancio, tenendo conto dei vincoli finanziari derivanti dal rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, il quadro finanziario unitario di tutte le risorse disponibili per il perseguimento degli obiettivi della programmazione unitaria, esplicitandone gli strumenti attuativi per il periodo di riferimento, gli indirizzi agli atti strumentali e alle società controllate e partecipate.
Il documento pertanto definisce le linee strategiche della programmazione economico-finanziaria, che andranno a caratterizzare le azioni amministrative che saranno intraprese e portate a termine dalle strutture regionali.
L’adozione del documento rappresenta il presupposto per l’attività di controllo strategico e per la valutazione dei risultati conseguiti, persegue un obiettivo di trasparenza nei confronti dei cittadini, delle imprese, degli operatori sociali e culturali, degli Enti locali e dei territori, rispetto alle linee strategiche e ai risultati attesi.
Il documento è previsto dalla legge n. 39 del 2011 ed è il principale strumento della programmazione economico-finanziaria, in quanto indica la strategia economica e di finanza pubblica nel medio termine.
A seguito dell’approvazione del documento nazionale, che fissa strumenti ed obiettivi della politica economica del Governo, nonché della Nota di aggiornamento al DEF, le Regioni provvedono alla predisposizione del Documento di economia e finanza regionale e della propria fonte di aggiornamento allo stesso.
Il presente documento è stato elaborato attraverso il coinvolgimento delle strutture dipartimentali della Regione Puglia. Come previsto dall’articolo 25 del decreto del Presidente della Giunta regionale n, 22 del 2021, la Giunta regionale adotta il Documento programmatico triennale, denominato "Obiettivi strategici e assegnazione delle risorse", con il quale individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici, coerentemente con i contenuti e le linee programmatiche del programma di Governo, del ciclo della programmazione finanziaria e di bilancio, nonché degli atti di programmazione settoriale.
Con deliberazione della Giunta regionale n. 45 del 2022, la Giunta ha approvato gli obiettivi strategici. Con delibera n. 46 del 2022, la Giunta ha provveduto ad approvare il Piano delle performance della Regione Puglia 2022.
Nell’ambito del ciclo della programmazione regionale da parte delle azioni strategiche contenute nel programma di Governo della Giunta regionale, il Documento recepisce i medesimi obiettivi attualmente in essere, di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 46/2022, al fine di realizzare l’esatta integrazione tra gli obiettivi strategici richiesti dalla legge statale e gli obiettivi del ciclo delle performance organizzative di cui al decreto legislativo n. 150 del 2009.
Per gli obiettivi operativi e relativi indicatori, nonché loro descrizione, fonte e modalità di calcolo, target e strutture coinvolte si rimanda dunque agli allegati alla deliberazione. Le informazioni relative allo stato di attuazione dei programmi, le risultanze della gestione ed attività di controllo strategico riportate nel piano delle performance sono successivamente rendicontate nella relazione sulle performance, che evidenzia a consuntivo, con riferimento all’anno precedente i risultati organizzativi e individuali raggiunti rispetto a singoli obiettivi programmatici e alle risorse, con rilevazione degli eventuali scostamenti ed è adottato dalle amministrazioni e validato dall’OIV entro il 30 giugno di ogni anno.
I suddetti obiettivi sono dedicati coerentemente con le priorità politiche delineate nel programma del Governo regionale.
La I Commissione ha esaminato il Documento di economia e finanza e ha espresso, a maggioranza dei commissari presenti, parere favorevole alla delibera che pertanto si sottopone all’esame dell’Assemblea.
Con riferimento invece al punto all’ordine del giorno n. 3 e alla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, rinvio integralmente alla relazione allegata agli atti.
Con riferimento invece al disegno di legge iscritto al n. 4 dell’ordine del giorno, “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione” mette conto evidenziare che il disegno di legge è suddiviso in due titoli: il Titolo 1, “Disposizioni di carattere contabile e fiscale” e il Titolo 2 “Norme settoriali di rilievo finanziario e diverse”.
Il Capo 1 contiene 30 articoli; il capo 2, invece contiene “Disposizioni finali relative alla copertura della spesa previste dal Titolo 1 e dal Titolo 2 per l’esercizio 2023 e pluriennale 23-25”. Considerata la complessità della legge di stabilità – complessità significa anche la quantità di articoli – per un’illustrazione dettagliata è necessario rinviare al testo legislativo e alla relativa relazione.
La discussione nella I Commissione è stata ampia e partecipata, e sono stati presentati 105 emendamenti più 31 subemendamenti. di questi sono stati approvati 54 emendamenti e 31 subemendamenti.
Esauriti la discussione e il confronto sulle linee generali e dopo aver esaminato il disegno di legge articolo per articolo, con i relativi emendamenti presentati, e nella sua interezza, la I Commissione ha espresso, a maggioranza dei voti dei commissari presenti, parere favorevole sul progetto legislativo, così come emendato. Pertanto, si sottopone il disegno di legge all’esame dell’Assemblea.
Il punto n. 5 all’ordine del giorno, infine, reca il bilancio di previsione della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2023 e pluriennale 2023-2025. Anche qui, rimando alla relazione allegata, avvertendo soltanto che anche per questo, esaurita la discussione generale, il disegno di legge è stato esaminato articolo per articolo e nella sua interezza. È stato, inoltre, presentato ed approvato un emendamento al tabulato. La Commissione ha espresso, a maggioranza dei voti dei commissari presenti, parere favorevole. Pertanto, si sottopone all’esame dell’Assemblea.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Apriamo la discussione. Ovviamente, essendo stata sintetizzata in un’unica relazione di presentazione l’attività relativa a tutti gli atti finanziari, anche la discussione potrà svolgersi rispetto a tutti gli atti contemporaneamente.
Vi prego di fare interventi brevi, in maniera tale, più che altro, di trovarci poi a discutere degli emendamenti e a chiudere anche in orari congrui, quando siamo tutti lucidi. Ovviamente non pregiudico nella maniera più assoluta la democrazia dell’Aula. Non posso fissare tempi diversi da quelli stabiliti da Regolamento, però se tutti ci atteniamo a tempi brevi ovviamente sarà più facile per tutti la discussione.
Prego, la discussione è aperta. Non ho iscritti a parlare. Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, colleghi consiglieri, gentili assessori, buongiorno a tutti.
Per la verità, stavamo disquisendo, qui nel nostro Gruppo, se intervenire o meno in discussione generale, per una questione soprattutto di metodo, Presidente, perché discutiamo del bilancio di previsione ed è assente il Presidente.
Noi siamo, diciamo, non meravigliati di questo, ma che nel momento in cui bisogna discutere e confrontarsi su che cosa dovrà avvenire nei prossimi mesi, nei prossimi anni, l’assenza del Presidente ci sembra oltremodo offensiva, soprattutto nei confronti dell’opposizione, perché noi non abbiamo possibilità di recarci in Presidenza o telefonargli come lui stesso dice o inviare i messaggi per disquisire sulle cose che riguardano la Regione Puglia e i pugliesi. È questo il luogo deputato.
Ci siamo abituati all’assenza del Presidente quando discutiamo delle leggi. Va bene, è competenza del Consiglio. Lui è superiore al Consiglio, nonostante sia il primo consigliere eletto, però, va da sé che in sede di discussione di bilancio uno deve metterci la faccia, non solo al momento del voto. Altrimenti noi con chi ci confrontiamo? Questa la riteniamo – lo ripeto, Presidente – un’offesa nei nostri confronti.
Se poi il Presidente Emiliano pensa che, come è accaduto per altri, per dialogare su questioni che riguardano i pugliesi, dobbiamo dialogare privatamente, dal Gruppo di Fratelli d’Italia questa cosa non l’avrà mai.
Noi non abbiamo da chiedere nulla di personale, nulla di partitico, ma vogliamo svolgere il nostro ruolo e crediamo di meritare rispetto da chi è stato legittimamente eletto.
Del resto, l’atteggiamento assunto in seno alle Commissioni è stato molto collaborativo. Questo non significa che non facciamo opposizione, anzi. Ci siamo resi conto che soprattutto quest’anno, anziché migliorare la situazione che ora spiegherò per quanto attiene i banchi della maggioranza, i consiglieri e i Gruppi, è peggiorata. In che senso? Se guardassimo al numero degli emendamenti che è stato presentato, il rapporto è pressappoco 80/20 per cento. L’80 per cento sono emendamenti presentati dai colleghi della maggioranza, il 20 per cento circa dai colleghi della minoranza. Questo cosa significa? Dal nostro punto di vista: a) che non c’è una visione comune; b) che i consiglieri non hanno modo di interloquire con i loro assessori per costruire insieme un bilancio che sia fatto di 40, 50 articoli al massimo e quindi utilizzano benissimo il ruolo da consiglieri per venire in Aula e magari sottoporre il voto favorevole o meno all’intero bilancio, se alcuni emendamenti passano o meno. Inoltre, sono emendamenti della portata di 50.000 euro, 25.000 euro, 100.000 euro.
Sinceramente sembra un mercimonio, per la verità.
Quinto: anche tra i Gruppi consiliari stessi, evidentemente, nonostante abbiano degli assessori di riferimento, non c’è dialogo, perché un bilancio, una maggioranza se lo costruisce nei mesi antecedenti la fine del mese dell’anno.
Noi invece abbiamo presentato degli emendamenti, pochi, ma che tentano di migliorare soprattutto alcune questioni che riguardano l’applicazione di alcune leggi che hanno mostrato delle difficoltà, o qualcosa di serio che in questa Regione mancava.
Questo cosa significa da un punto di vista più politico? Certo, può interessare poco ai cittadini, e noi ci siamo sottratti in quest’ultimo mese soprattutto, nelle composizioni dei nuovi Gruppi, nella maggioranza che probabilmente ha perso dei pezzi, lo vedremo oggi all’esito del voto, perché riteniamo che ci siano interessi molto più importanti che riguardano i cittadini pugliesi.
Ieri, e di nuovo stamattina, mi chiama l’ennesima signora del Comune di Andria e mi dice che ha tentato di prenotare una mammografia e le hanno dato novembre 2023. Ora, io a queste persone vorrei dare una risposta: che cosa dico?
Mi chiama Gennaro Palmieri da Trani, rappresentante di un’associazione di disabili, e mi chiede “come mai sono due mesi che non incassiamo l’assegno di cura? Prima noi percepivamo l’assegno di cura Covid (cosiddetto Covid), ora sono mesi che non lo percepiamo”. È a questi che io vorrei dare delle risposte: mi chiamano consiglieri provinciali e mi dicono: i lavori su determinate strade –faccio riferimento ad esempio all’area della provincia Barletta-Andria-Trani, ma vale anche in altre zone – sono fermi perché non ci sono le risorse per completare i lavori iniziati, seppur condivisi dalla Regione Puglia.
Io vorrei dare delle risposte a questi cittadini. I Sindaci dalla provincia di Lecce mi chiamano e mi dicono, per il tramite dei nostri consiglieri: come mai siamo costretti nuovamente ad aumentare la TARI, e quasi ogni giorno dobbiamo chiamare Grandaliano per sapere dove dobbiamo smaltire i nostri rifiuti, e tutto questo a danno dei cittadini?
A questi noi dobbiamo dare delle risposte. Invece abbiamo assistito, e lo vedremo anche oggi in Aula, ad una serie di articoli che riguardano istituzioni di fondazioni, 100.000 euro là, 50.000 euro là, di cose che sinceramente creano una falsa aspettativa, a meno che non si precostituisca un diritto, poi, negli anni a sostenerle determinate cose.
È chiaro che noi da questo modo di fare attività politica prendiamo le distanze. Ognuno è libero di farlo, legittimamente, ci mancherebbe altro. Ma credo che la vera difficoltà sarà proprio quella di guardare in faccia i pugliesi e poi poter dare una risposta rispetto a questi temi. Lo abbiamo affrontato in sede di rendiconto, ed è giusto oggi fare un ulteriore passaggio. Qui parliamo di bilancio autonomo, quindi cerchiamo di capire dove allochiamo le risorse o che leggi finanziamo che abbiamo fatto negli anni. Ma manca un’analisi rispetto ai risultati attesi. Non la abbiamo avuta né in sede di consuntivo né in sede previsionale. Quando approviamo delle leggi e poi arriva il momento in cui dobbiamo allocare delle risorse, o nel caso in cui le abbiamo allocate, ci siamo mai resi conto degli effetti che hanno avuto? In questa legge c’è l’ennesimo contributo, per esempio, di 500.000 euro alle Cooperative di comunità. Per le Cooperative di comunità ogni anno c’è un contributo di 500.000 euro. Quest’anno è pari a 100.000 euro, va bene, ma l’anno scorso era quella la somma. Ogni anno c’è un contributo. Ecco, sarebbe interessante capire – l’ho fatto a titolo esemplificativo – quali sono i risultati attesi, che cosa abbiamo ottenuto su questo, se ci sono stati dei benefìci per i cittadini.
C’è un articolo – lo affronteremo più in là – che prende in esame un cofinanziamento e impegna la Regione per quasi 18 milioni di euro nei prossimi anni per cofinanziare un progetto che è stato finanziato dal Ministero che, ad onor del vero, nessuno di noi conosce. Però, impegniamo 18 milioni di euro nei prossimi tre anni. Nessuno è stato in grado, in Commissione, di spiegarci di cosa si tratti. Lo affronteremo quando arriveremo, perché vogliamo capire le ragioni per cui dobbiamo allocare queste risorse su un progetto sperimentale su cui nessuno è stato in grado di relazionarci.
Troveremo in bilancio – lo dico a chi ci tiene più a qualche chicca – che la Giunta, proposta che la Commissione ha approvato, ha deciso di stanziare delle risorse per affidarle ad una società di consulenza per fare una due diligence – pensate un po’ – per valutare come poter gestire la rete ferroviaria di proprietà della Regione. Noi abbiamo presentato un emendamento che lo migliora. Ma l’ASSET che sta a fare? Scusate, perché dobbiamo dare 500.000 euro alla tale società di consulenza quando abbiamo l’ASSET che fa questo di mestiere?
Questo è il bilancio di questa Regione. Invito qualcuno a spiegarci, soprattutto chi lo voterà, qual è la visione, qual è l’obiettivo che ci prefiggiamo. Capisco, ed è condivisibile: più risorse ai trasporti, più risorse per l’abbattimento delle liste d’attesa. Benissimo. Quello è il ruolo nostro: allocare le risorse, e ci siamo. Poi, la metodologia attiene a chi ha vinto le elezioni, non possiamo entrare nel merito, e quindi a provvedimenti giuntali.
Questo dibattito e questo confronto noi con chi lo abbiamo? Con chi lo dobbiamo avere se non con il Presidente, in questa sede? Sì, con i singoli assessori, ci mancherebbe altro. Questo sì. Però, e chiudo così come ho iniziato, l’assenza, oramai, come dice il mio collega, Renato Perrini, eterna, costante del Presidente Emiliano su questi argomenti è chiaro che ci rende totalmente… Lo riteniamo l’eterno assente, come dice Renato.
La riteniamo un’offesa nei confronti di chi, pur avendo le elezioni, rappresenta comunque una parte dei cittadini pugliesi. Quando siamo qui abbiamo l’onere, e soprattutto l’onore, di cercare di rappresentare la totalità dei pugliesi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Ventola.
Ha chiesto di intervenire il collega Pagliaro. Ne ha facoltà.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente. Saluto i colleghi.
Premesso che anche quest’anno il bilancio ci è stato presentato in extremis, quindi la faticaccia per riuscire ad approvarlo e a leggerlo tutto anche quest’anno non ce l’avete risparmiata. È un bilancio di previsione dal fiato corto. La Regione continua a navigare a vista, tappando i buchi di una gestione che insegue le emergenze.
Cominciamo dalla sanità. I 15 milioni aggiuntivi stanziati per ridurre i tempi delle liste d’attesa sono un provvedimento d’urgenza e di propaganda che non risolverà sicuramente il problema atavico e che avrebbe richiesto una radicale riorganizzazione di tutto il sistema. È un problema a cui non è stata ancora messa mano, e così il Covid è diventato la scusa per giustificare il collasso del sistema sanitario pubblico regionale, fra penuria di medici, il pasticcio del concorsone OSS - anche questa mattina erano qui fuori dalla Regione a protestare - i pronto soccorso che sono nel caos, i servizi territoriali smantellati con ambulatori e agende di prenotazione che sono chiusi, apparecchiature diagnostiche ferme o usate a mezzo servizio.
Capitolo welfare. Dove sono gli interventi promessi per le categorie più fragili? Anche qui dobbiamo evidenziare che ci sono delle misure spot, ma resta il dramma dei bambini e delle persone con disabilità, dei malati rari. Anche qui, anche quest’anno ho proposto un emendamento, ricordando, assessore Palese, che ancora non si è dato corso alla delibera per i bambini affetti da Malattia Rara di Lafora, destinati alla morte. Potremmo soltanto provare a prolungare la loro esistenza se riuscissimo a dare seguito a questa delibera, assessore Palese… Assessore Palese? Buongiorno. Richiamavo l’attenzione su questa delibera di cui siamo ancora in attesa: mi rifaccio ancora una volta al problema della Malattia Rara di Lafora, veramente non abbiamo notizie. Non abbiamo notizie… Va bene, ci sarà sfuggita. Stranissimo chiedo ai signori della stampa magari di ritrovare questo comunicato-stampa che riguarda i bambini e la Malattia di Lafora.
Abbiamo poi un problema serio, ancora, che riguarda i ragazzi con disturbi del comportamento alimentare, lasciati soli con le loro famiglie, con un’assistenza singhiozzante, se non addirittura latitante, come nei casi di DCA, che sono particolarmente gravi e che non hanno neppure un centro di ricovero pubblico nella nostra Regione. E ancora c’è il tema di welfare, non c’è attenzione alle famiglie, nucleo essenziale della nostra cellula sociale.
Secondo l’ultimo censimento, la Puglia ha perso 100.000 abitanti in un solo anno. Erano 4,29 milioni prima della pandemia; sono scesi a 3,9 milioni. Il calo demografico sarebbe dovuto soprattutto alla migrazione verso il nord per la mancanza di lavoro, in particolar modo per i giovani. Continuiamo a perdere energie e cervelli migliori, senza far nulla per trattenerli costruendo opportunità di formazione e di occupazione. Intanto, la popolazione invecchia senza nuove nascite, perché i figli non bisogna solo metterli al mondo.
Qui però voglio fare un plauso per i fondi stanziati per la PMA, la procreazione medicalmente assistita, passo su cui insisto da due anni, e ho presentato un emendamento, che a questo punto posso ritenere assorbito. Questa è sicuramente una buona pratica in questo bilancio. I figli bisogna farli crescere, ma senza asili nido, senza aiuti alle mamme lavoratrici, senza interventi per la conciliazione dei tempi di famiglia e lavoro è veramente faticoso.
Quanto è stato stanziato per contrastare la povertà educativa, per dare a tutti i minori pugliesi la possibilità di sviluppare i propri talenti, di colmare lacune, di costruire un futuro migliore, anche se si proviene da realtà disagiate? Non mi sembra di aver trovato nulla in questo bilancio.
Vogliamo parlare di cultura? In una regione straordinaria come la nostra, ricca di bellezza, il patrimonio culturale dovrebbe rappresentare il motore dell’economia e del turismo. Ma in questo bilancio ci sono solo mancette e briciole: appena 3,5 milioni di fronte almeno a 10 necessari. Anche qui si naviga a vista, senza visione globale e prospettica, senza investimenti che diano slancio a questo straordinario potenziale.
In questa Regione ogni progetto, ogni pratica, ogni bando è soffocato dalla burocrazia elefantiaca. Un esempio drammatico è il Piano di rigenerazione agricola e paesaggistica post Xylella, con pratiche ferme e interventi bloccati, mentre chilometri e chilometri di territorio salentino languono nel deserto di quello che un tempo era il paradiso degli ulivi. Desolazione e sconforto, economia agricola e turistica ancora in ginocchio.
Anche le zone industriali pagano lo scotto dell’abbandono e del lassismo. Non decollano, mancano infrastrutture e servizi, nonché progetti di sviluppo armonici e di lungo respiro.
Sui trasporti leggiamo di 15 milioni aggiuntivi, ma sono una goccia nell’oceano di quanto servirebbe per colmare le lacune di un’arretratezza atavica. che penalizza soprattutto il Salento, dove – lo voglio ricordare – si viaggia ancora sui treni a gasolio. Lo ripeto, ancora sui treni a gasolio. Mentre l’alta velocità ferroviaria resta un miraggio.
Mi fermo qui, ma l’elenco degli interventi da mettere in bilancio sarebbe ancora lungo. Aggiungo solo, leggendo gli emendamenti, che sanno tanto di mancette, senza o con poche iniziative strutturali importanti. Noi abbiamo provato a presentare una serie di emendamenti, speriamo che il Consiglio possa approvarli, perché sono emendamenti che sicuramente possono essere utili al destino, al futuro, alla qualità della vita dei nostri corregionali.
Per queste ragioni il nostro giudizio su questa manovra non può che essere negativo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Pagliaro.
Collega Conserva, prego.
Speaker : CONSERVA.
Grazie, Presidente. Signori consiglieri, assessori, questo è il terzo bilancio di previsione che mi accingo a discutere e a votare.
Per tre anni consecutivi da parte della Giunta e da parte dell’Assessore è stato precisamente ed esattamente un esercizio di copia-incolla.
Giornalmente sentiamo parlare di caro energia, di difficoltà importanti da parte delle famiglie, da parte delle imprese medie e piccole. Abbiamo visto negli ultimi mesi che tante imprese, a causa appunto del caro bollette, hanno chiuso i battenti.
Da parte di questo Ente nessun tipo di apporto, nessun tipo di risorsa, nessun tipo di vicinanza, perché è quello che si aspettano alcune volte le famiglie, ma soprattutto le imprese che vivono un momento critico, forse il più critico dell’ultimo secolo. Non saremmo stati gli unici perché già in altre Regioni… E vediamo ciò che è avvenuto in Sicilia qualche mese fa. Il grido di allarme viene lanciato non solo dalla comune gente, non solo dalle imprese, ma anche dagli enti, dalle comunità che sono in difficoltà.
Leggiamo tutti i giorni anche lo stesso Presidente Decaro, lo stesso Presidente regionale dell’ANCI, che in più di una circostanza hanno lamentato che i rincari energetici porteranno squilibri finanziari con conseguente rischio di paralisi della macchina amministrativa.
Su tutto questo ente è rimasto assolutissimamente sordo rispetto a quelle che sono le doglianze e le grida lanciate dalle famiglie sino ad arrivare agli enti pubblici.
Anche il Lazio ha previsto un bonus energia, prevedendo la detrazione di 300 euro in favore di soggetti con reddito imponibile ai fini IRPEF compreso tra i 35.000 e i 40.000 euro, coprendo quasi l’80 per cento della popolazione laziale.
Mi sarei aspettato, in questo momento storico di investimenti, a cominciare dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sino ad arrivare alla ZES, anche con un occhio di riguardo nei confronti delle Zone Economiche Speciali, che sappiamo rappresenteranno e rappresentano uno straordinario potenziale.
Leggevo che l’assessore Delli Noci in questi giorni è stato ospite a Taranto e ha avuto modo di parlare di quello che può essere il volano non solo per gli imprenditori pugliesi, per gli imprenditori tarantini, ma anche per gli stessi imprenditori nazionali e internazionali, solo che in questo bilancio non vi è riferimento alcuno alle misure straordinarie che saranno integrative rispetto all’importante investimento fatto con il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Le ZES - ricordo a me stesso - equiparate alle Zone Logistiche Semplificate, quindi le cosiddette "zone franche", sono utili per garantire lo sviluppo nuovo della Puglia e per poter attivare i traffici soprattutto a livello portuale, mettendo i nostri imprenditori nelle condizioni e nella consapevolezza di investire in quelle zone. Investimenti sia portuali che retro portuali, per rilanciare e disegnare un futuro nuovo per la Puglia. In questo bilancio di previsione non vi è riferimento alcuno a questo tipo di investimento.
Ora andiamo a quelli che sono i sondaggi effettivi che sono usciti in questi giorni, che sicuramente anche altri consiglieri come me hanno avuto modo di leggere. Dalla ricchezza ai consumi, dalla giustizia alla sicurezza, dall’ambiente al tempo libero la Puglia è bocciata (il sondaggio viene da Il Sole 24 ore). Siamo bocciati per la qualità della vita in tutte le Province, immaginate che solamente Bari raggiunge il sessantaseiesimo posto, e le solite Province di Brindisi, Taranto e Foggia rappresentano il fanalino di coda. Territori posizionati al di sotto della media nazionale in base a un’indagine è stata fatta su 90 indicatori, suddivisi in 6 macro categorie tematiche, ciascuna di 15 indicatori.
A pesare negativamente sulla valutazione è l’indicatore dell’area giustizia e sicurezza, dell’ambiente, eccetto Lecce, che raggiunge il ventitreesimo posto grazie alle fonti rinnovabili, e sempre Lecce e Brindisi per le strutture ricettive, grazie alla conformazione del territorio, del mare presente in quelle zone, grazie alla densità dei posti letto nelle strutture ricettive e grazie all’imprenditoria giovanile e start-up innovative.
Sulla ricchezza e consumi siamo agli ultimi posti, così come per la cultura e il tempo libero. Siamo centoduesimi su 107, e su questo anche il Presidente Capone ha avuto modo di rappresentare quella che è stata l’attenzione da parte di questo Ente nei confronti della cultura: nulla, in maniera assoluta. Non da ultimo vorrei rilevare – ecco perché i nostri Comuni, in più di una circostanza hanno lamentato e hanno chiesto un supporto della Regione Puglia – che l’illuminazione pubblica sostenibile della nostra Regione è al di sotto della media. Anche in questo caso la Regione Puglia è al centoduesimo1 posto.
Vogliamo parlare delle opere ferme e mai restituite? Anche in questa classifica delle maglie nere siamo al terzo posto, siamo inefficienti nel trasferire le infrastrutture dalla lucida carta dei progetti alla realtà. Esempio sono la Statale 275, la Maglie-Leuca, la madre delle opere finanziate, progettate e mai realizzate; la Bradanico-Salentina, la Regionale 8, e ricordo anche dei lavori sul tratto di strada vicino alla mia terra. Parliamo di lavori che dovevano essere terminati entro metà luglio, territorio di Martina Franca che collega Taranto in un tratto importante, che collega la zona adriatica alla zona ionica; ancora i lavori sono fermi, e le doglianze rappresentate anche dallo stesso assessore all’agricoltura all’assessore Maurodinoia e di altri consiglieri dell’opposizione sono rimaste assolutamente disattese.
Diffusione da parte del Ministero delle infrastrutture: qui parliamo di un reportage dell’ultimo luglio. La Regione Puglia quindi rappresenta, così come ho detto, il terzo posto in tutta la nazione per le opere incompiute per 66 milioni di euro. Brindisi è la maglia nera, con undici opere irrealizzate di cui sette riconducibili alle ASL. Parliamo dei lavori al Perrino, della terapia intensiva cardiologica a Ostuni, del recupero ospedale di Francavilla Fontana.
In questi giorni è stato approvato, sarà in corso dal prossimo aprile 2023, il nuovo Codice degli appalti; speriamo che finalmente vada a snellire, così come tutti pensiamo, perché vi sarà un solo piano di fattibilità e un progetto esecutivo. Dieci mesi per le procedure aperte, quattro mesi per quelle negoziate.
Altra maglia nera della Puglia? In questo bilancio non ho visto una visione, una predisposizione di questo Ente a voler cambiare rotta per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Il collega mi diceva che aveva letto 350.000 euro come misure di prevenzione al fine di ridurre l’abbandono dei rifiuti, noi praticamente… 500.000 euro? Anche per quanto riguarda la gestione dei rifiuti siamo la seconda Regione in Italia, sempre in negativo. Abbiamo la TARI più elevata e siamo secondi, solo dopo la Campania. Abbiamo una media di 402 euro a famiglia prototipo, composta di tre persone, con cento metri quadrati di casa. Ancora, in territori dove vi è una densità popolare importante, come Taranto, la provincia di Bari e lo stesso capoluogo, abbiamo una raccolta differenziata che va dal 19 al 25 per cento. La Puglia, quindi, arranca anche sulla differenziata. Purtroppo tutti i progetti presentati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza per il completamento e la realizzazione ex novo di impianti di compostaggio e termovalorizzatori, che consentirebbero di smaltire l’organico, restano ferme per il momento al palo. Però, ribadisco che in questo bilancio non vi è alcun tipo di previsione, di positività, di lungimiranza, e pure il nostro Piano dei rifiuti sembra scritto sulla sabbia, perché la differenziata non aumenta, gli impianti non ci sono e le discariche esistenti le dobbiamo chiudere nel 2025.
Poi – repetita iuvant, dico sempre – non vi sono investimenti importanti in settori, appunto, come i rifiuti, come le ZES, come il caro-energia, però, guarda caso, regaliamo ogni anno misure importanti, risorse importanti ai Consorzi di bonifica. Per l’ennesima volta, nonostante la Corte dei conti nel consuntivo ci abbia detto che oramai il tutto è rimasto disatteso e di cambiare rotta, ribadisco e ricordo a tutti i cittadini pugliesi che noi abbiamo anticipato crediti per i Consorzi di bonifica per 250 milioni di euro.
La stessa Corte dei conti ci ha detto di sterilizzare praticamente quei crediti. Infatti, vi è stata una sterilizzazione di tutti i crediti vantati nei confronti di questi Enti dal 2007 al 2010.
Ciononostante, come dissi nel mio intervento al consuntivo, arrivano e continuano ad arrivare le cartelle esattoriali nei confronti degli agricoltori pugliesi.
Ora andiamo al settore che ricopre l’80% di questo bilancio. Io ho visto tanti emendamenti da parte di colleghi che poi sui social li pubblicizzano. Quando parleremo di sanità, quando vi sarà un minimo sospetto di miglioria lo voteremo sempre, però abbiamo visto che in Puglia, così come è avvenuto soprattutto nella Commissione Sanità, spesso abbiamo adottato delle leggi che, guarda caso, non trovano esecuzione senza riferimento puramente casuale allo screening mammario, purtroppo non abbiamo quella digitalizzazione, conditio sine qua non per la globalizzazione che ci aspetta nei prossimi anni e quindi il tutto resta lettera morta.
La sanità in Puglia rappresenta una emorragia senza fine. Leggo un po’ di dati, importantissimi, a prescindere dagli investimenti importanti che ormai sono stati messi a terra per quanto riguarda il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Parliamo di 630 milioni, parliamo di nuove strutture, però solo recentemente abbiamo stabilizzato 3.300 persone, ne restano da stabilizzare 2.200. Però, il sistema sanitario tutto manca ancora di 9.000 operatori sanitari.
Ricordiamoci che dobbiamo ancora programmare e allestire tutta la nuova medicina di prossimità, che è rappresentata dalle case di comunità, dagli ospedali di comunità e ci permettete di essere pessimisti, in considerazione dei diciassette anni di mala gestio della sanità targata centrosinistra negli ultimi, come ho detto prima, diciassette anni.
Purtroppo bisogna sensibilizzare i nostri medici, perché vedono giustamente delle alternative nel privato, nelle cooperative. Un medico che lavora per quindici giorni riesce paradossalmente a guadagnare per tre volte di quanto guadagna un medico in ospedale.
Secondo un rapporto di ASSOMED, entro il 2025 la Puglia perderà ulteriormente 1.686 medici, così come ho detto in più di una circostanza, entro il 2030, e un terzo della popolazione pugliese non avrà più il medico di medicina generale.
La situazione diventa ancora più drammatica se ci concentriamo sull’assistenza, la carenza negli ospedali fa impallidire, ormai è come se recitassimo una poesia, è sempre la stessa, però le criticità, così come ha detto il collega Ventola, ci vengono rappresentate giornalmente non solo dagli amministratori, ma anche da singoli cittadini.
Dal 1995 la Puglia ha perso 6 Aziende sanitarie, strutture ospedaliere, e ridotto a 2,8 posti letto per acuti ogni 1.000 abitanti. Anche per quanto riguarda il periodo di pandemia è vero che il tutto è stato acuito e amplificato, però, rispetto alle altre sanità circostanti, anche qui abbiamo una maglia nera, nel 2020-2021 è saltato il 28 per cento dei ricoveri per 134.000 persone che non sono state ricoverate. Per l’assistenza sociosanitaria agli over 65 siamo in zona retrocessione.
Io mi riservo di intervenire, però ritengo, allo stato, che questo bilancio sia un copia incolla di quello del 2020 e del 2021, quindi continuo a non vedere una visione, un modus di organizzare la macchina amministratore amministrativa in settori importanti e fondamentali, anche in presenza di finanziamenti e di risorse importanti come quelli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Conserva.
Collega Mazzotta, ne ha facoltà. Prego.
Speaker : MAZZOTTA.
Grazie, Presidente.
Il bilancio purtroppo ci è giunto solo pochi giorni fa, quindi abbiamo dovuto fare le corse per stare oggi in Aula e parlare del disegno di legge sulla formazione del bilancio 2023.
Chiaramente è un bilancio molto simile a quelli precedenti, solo che, mentre gli anni scorsi avevamo l’incertezza a causa dell’emergenza pandemica, oggi invece questa emergenza per fortuna non c’è più, quindi possiamo ragionare sui vari temi, possiamo affrontarli in maniera certamente più serena rispetto agli anni precedenti.
Purtroppo è un bilancio che non guarda a larga scala, ma è molto stringente e molto vuoto, da certi punti di vista perché non riesce a cogliere tutte le varie difficoltà che oggi noi viviamo in Regione Puglia, e che tutti i cittadini pugliesi vengono da noi ogni giorno a rappresentarci. Stiamo vivendo una fase critica, con difficoltà economiche, ma un ente come la Regione dovrebbe farsi carico e dovrebbe affrontare le tematiche principali.
Amministrare una Regione, se vogliamo sostanzialmente fare un parallelismo, è come un’impresa in cui i profitti devono andare però a beneficio della collettività a differenza dell’impresa privata. Quindi il bilancio di previsione è il business plan che noi presentiamo ai pugliesi quest’oggi: noi raccontiamo quello che vogliamo fare il prossimo anno e quello che soprattutto vogliamo costruire per i successivi anni, quindi è un po’ il nostro biglietto da visita.
Ci rendiamo conto però che non c’è una visione politica ben definita in questo bilancio, non c’è un’indicazione precisa sui vari temi che oggi urgono ai cittadini, capire quello che il Governo regionale vuole fare, punti nevralgici come la disoccupazione giovanile, le politiche attive, tutte quelle persone di mezza età che perdono il lavoro e che non sanno come fare per affrontare la giornata, per le difficoltà che hanno in famiglia, tutte quelle questioni che riguardano i nostri malati, le persone che affrontano nei vari pronto soccorso, nei vari ospedali le difficoltà giornaliere. Abbiamo fatto una legge per abbattere le liste d’attesa, perché oggi sono lunghissime. Mi auguro che la questione possa essere veramente affrontata e risolta perché giornalmente ci arrivano chiamate di persone alle quali vengono fissate le visite dopo un anno, dopo un anno e mezzo. E certamente questo non può avvenire in una Regione che punta ad essere innovativa rispetto al resto del mondo.
Questi problemi purtroppo all’interno del bilancio non li vediamo affrontati in maniera seria, così come il tema della denatalità. Siamo maglia nera per quanto riguarda le nuove nascite qui in Puglia, e non c’è nessun tipo di incentivo alle famiglie che vogliono avere figli.
È inutile ribadire tutte le varie opere che sono ancora incomplete, come la 275, la Regionale 8, la Bradanico-Salentina, tante opere che sono ancora ferme, di cui ripeto, ancora qui non vediamo i frutti, e soprattutto non vediamo la ricerca e lo sviluppo delle stesse.
Non vogliamo affrontare il tema dell’incentivazione del turismo, perché abbiamo una forte vocazione turistica qui in Puglia, e purtroppo dal bilancio di previsione questo non si evince. Così come per i giovani lavoratori che vogliono aprire una nuova start-up non vediamo realmente un aiuto da parte della Regione, non vediamo affrontati tantissimi temi che sono all’ordine del giorno e di cui purtroppo in questo bilancio non c’è traccia.
Chiaramente valuteremo caso per caso, articolo per articolo, quelle che sono le varie proposte, però certamente è un bilancio che reputiamo incompleto e certamente il nostro voto non può essere favorevole per i motivi poc’anzi esposti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Mazzotta.
Ha chiesto di intervenire il collega Romito. Ne ha facoltà.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Vicepresidente.
Questo è il primo bilancio che mi appresto a esaminare in Consiglio regionale. Vengo da un’altra esperienza, quella della Città di Bari, dove sostanzialmente. ho riscontrato più o meno gli stessi problemi che ho riscontrato qui, ovviamente con proporzioni diverse, con una dotazione finanziaria ed economica diversa, ma con lo stesso vulnus di base: questo bilancio manca di una caratteristica essenziale per un’Amministrazione, che sia il Municipio di Bari, che sia il Comune o che sia la Regione, e cioè questo bilancio manca di una visione. Questo bilancio è sostanzialmente fatto di qualche iniziativa legislativa che serve per sopperire a mancanze che sono ataviche, è fatto di qualche mancia elettorale, cerca di affrontare in maniera assolutamente comica il problema disastroso della sanità in Puglia e non dà assolutamente risposte ai cittadini pugliesi.
Peraltro, la Regione come Istituzione, come Ente, è un Ente che è geneticamente predisposto all’antipatia nei confronti dei cittadini, perché fra le fonti di finanziamento più importanti di questo sistema dell’Ente Regione Puglia troviamo l’addizionale dell’IRPEF, che è uno dei balzelli più detestati da parte dei cittadini, e troviamo l’imposta regionale sulle attività produttive, anche detta “imposta rapina”, che è parimenti attenzionata dai contribuenti pugliesi per la sua odiosità. Quindi, l’Ente Regione Puglia, l’Ente Regione in generale, che dovrebbe essere l’Ente che, per la Costituzione italiana, è deputato a governare alcuni dei meccanismi più importanti della vita civile di un Paese, si riduce ad essere, come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, il collega Conserva, il collega Ventola, il collega Mazzotta, un Ente che deve mettere le toppe al lavoro negligente che si è fatto nel corso degli ultimi quindici anni.
Ci apprestiamo a voltare pagina, io mi auguro, ma purtroppo ancora in questa sessione di bilancio noi dovremo affrontare una discussione in primis monca di un elemento secondo me indefettibile per una sana contrapposizione fra maggioranza e opposizione, che è quella della conoscenza ed è quella della conoscenza perché purtroppo le carte, come al solito, arrivano in ritardo, arrivano in grande ritardo e non si mette nella condizione il consigliere comunale, il consigliere regionale, scusate il lapsus, di poter apprendere, in maniera piena, di quelle che saranno tutte le iniziative contenute nel disegno di legge.
Veniamo a qualche piccola annotazione. Comincio da una che mi ha fatto veramente saltare sulla sedia, perché l’unica cosa che non manca alla Regione Puglia sono i quattrini per pagare i consulenti esterni. Questo avviene per Regione Puglia, come ente originario, ma questo avviene ancora di più per tutte le aziende partecipate, sono una moltitudine, alcune le conosciamo un po’ meglio perché ultimamente hanno avuto un po’ di visibilità sulla stampa per alcuni fenomeni odiosi e che noi possiamo e dobbiamo combattere in ogni modo, altre, invece, aziende partecipate integralmente dalla Regione Puglia sono un po’ meno note, sono un po’ meno conosciute al grande pubblico, ma vi posso assicurare che hanno la stessa attitudine e dimestichezza ad utilizzare il denaro pubblico per pagare dei consulenti esterni che molto spesso si ripetono con cadenza quasi bimestrale, cioè sono più o meno sempre gli stessi. Ogni azienda ha i suoi professionisti di riferimento, che siano avvocati, commercialisti, ingegneri, consulenti di lavoro, quasi fossero delle srl private e non invece delle aziende partecipate integralmente dalla Regione Puglia e quindi, come tali, soggiacenti a tutte le regole in materia di trasparenza, di rotazione degli incarichi, ma questo è un altro capitolo che affronteremo in avanti.
Quindi, pur avendo, la Regione Puglia e le sue aziende partecipate speso, nel corso degli anni, una moltitudine di quattrini per pagare dei consulenti, oggi ci inventiamo, vi inventate un altro milione e mezzo di euro, spalmato in tre annualità, 500.000, 500.000 e 500.000, per svolgere una due diligence necessaria a esaminare tutto il complesso sistema delle infrastrutture ferroviarie della nostra Regione e quindi, come tali, imprescindibili da una consulenza da 500.000 euro all’anno che possa darci delle risposte.
L’ha detto bene prima il collega Ventola. A mio sommesso parere, se la memoria non mi inganna, noi avremmo una società che si chiama Asset che fra le sue funzioni istituzionali dovrebbe fare anche questo. Quindi io mi domando perché spendiamo 1.500.000 euro per altre consulenze quando invece di consulenti Asset ne ha fin troppi e Regione Puglia ne ha parimenti fin troppi, 1.500.000 euro.
Abbiamo poi un altro passaggio di questa legge di bilancio, dove sostanzialmente il Governatore della Regione decide di parificare il trattamento economico di alcune figure dirigenziali (mi riferisco ai tre vertici dell’Autorità idrica pugliese), che da una legge fatta dal Consiglio regionale (quindi non è che ce l’hanno calata dall’alto gli Unni), il Consiglio regionale istituisce l’Autorità idrica pugliese e stabilisce, attraverso la sua legge, quale sia il compenso che spetta ai vertici, nominati dalla politica, dell’Autorità idrica pugliese.
Oggi, a distanza di anni, il Consiglio regionale, attraverso il bilancio, dice "no, attenzione, è assurdo parametrare lo stipendio di tre Direttori generali (Direttore generale, Direttore tecnico e Direttore amministrativo), che attualmente sono parametrati all’indennità del Consiglio regionale, è assurdo parametrarlo al Consiglio regionale, dobbiamo parametrarlo ai Direttori di Dipartimento, quindi il Consiglio regionale smentisce se stesso, addirittura bacchettandosi le mani, cioè quasi dando dell’inconferente al precedente Consiglio regionale che aveva elaborato questa proposta normativa.
All’atto pratico, come si dice dalle nostre parti, quindi stringendo il ragionamento, questo comporterà per le casse dell’Autorità idrica pugliese, perché è fatto a invarianza di bilancio... cioè noi, se presentiamo un emendamento di 100.000 euro, come abbiamo fatto per implementare il servizio del Numero verde destinato ai pazienti oncologici della nostra Regione, dobbiamo interrogarci su dove prendere questi soldi, quale capitolo definanziare, da consiglieri di opposizione abbiamo un milione di incombenze poste sul nostro capo.
Se invece tu con un emendamento aumenti (raddoppi quasi) il compenso di alcuni Direttori generali nominati sempre della politica, puoi farlo ad invarianza di bilancio, perché tanto va sul conto dell’Autorità idrica pugliese, che però, guarda caso, è un conto che paghiamo sempre noi, non è che c’è qualcuno che dall’albero butta giù i quattrini e noi li raccogliamo come fossimo degli agricoltori. Non accade questo.
Altro straordinario esempio di tipica ipocrisia della Sinistra che governa questa Regione: abbiamo un problema gigantesco, l’abbandono dei rifiuti. Io vi invito a farvi una passeggiata con me in auto sulla strada Bari-Modugno, per vedere il ciglio della strada come è odiosamente attenzionato da tutti quei simpatici cittadini che decidono di abbandonare i rifiuti dalla macchina.
Ebbene, per combattere questo odioso fenomeno, quello dell’abbandono dei rifiuti che accade sulla Bari-Modugno, così come a Lecce, a Taranto, a Foggia, a Brindisi, nella BAT. Noi appostiamo in bilancio la clamorosa cifra di 500.000 euro “virgola” all’anno; 500.000 euro all’anno per i conti della serva che io riesco a fare con le mie capacità sono meno di 2 euro al giorno. Quindi, sostanzialmente noi stiamo dicendo ai cittadini pugliesi che per combattere un fenomeno odioso, l’abbandono dei rifiuti, noi appostiamo in bilancio 500.000 euro all’anno per tutta la Regione Puglia, dal capo più estremo del Salento, straordinario, alla punta più settentrionale della nostra lunghissima regione.
È evidente che anche questo è semplicemente uno strumento retorico per poter dire fuori che stiamo affrontando un problema senza affrontarlo in fin dei conti, perché sarebbero ben altre le risorse necessarie per governare un territorio lungo come quello della nostra regione.
Ancora: in questo disegno di legge vediamo quello che ormai è un altro leitmotiv del Consiglio regionale pugliese: i soldi che noi diamo ai Consorzi di bonifica. Nonostante tante perplessità, nonostante qualche attenta riflessione della Corte dei conti, nonostante tanti “nonostante” noi oggi destiniamo 10 milioni di euro ai Consorzi di bonifica.
Abbiamo fatto ultimamente una seduta molto interessante di Commissione consiliare in cui si dibatteva sulla natura dei rapporti di lavoro esistenti attualmente, dei Consorzi di bonifica, quindi sulla legittimità o meno della stabilizzazione di alcuni lavoratori. Altra parola magica, questa, a cui voi ci avete abituato, “stabilizzazioni”, che per alcuni versi e in certe circostanze sono sacrosante, legittime e necessarie – sacrosante, legittime e necessarie, in quest’ordine – in altri casi, invece, sono veri e propri abusi che si perpetrano ai danni del merito, della trasparenza e della potenziale capacità di ciascun cittadino pugliese di partecipare ad un concorso pubblico.
Ancora una volta quindi non c’è una doppia morale. La morale qui dentro ha 10, 12, 15 facce diverse.
Ancora: inseriamo in questo bilancio una postilla perché noi dobbiamo dire che abbiamo fatto i compiti a casa, quindi prevediamo di destinare delle risorse che sono assolutamente insufficienti per affrontare un dramma, quello delle liste d’attesa nella nostra regione, che non è un dramma che si è ingenerato con il Covid, perché noi dobbiamo anche iniziare a sgomberare il campo da una ipocrisia che ormai purtroppo aleggia in generale nei palazzi della politica, per la quale il Covid è la causa di tutti i mali, il Covid è la causa dei ritardi, il Covid è la causa dei cantieri che si fermano: non è così. Nella nostra Regione infatti io non ricordo che prima dell’avvento della pandemia un cittadino potesse prenotarsi agevolmente una visita specialistica o una mammografia, per fare quella famosa prevenzione di cui tutti quanti parliamo, senza avere problemi. Io non ricordo che prima della pandemia in Puglia un cittadino avesse l’opportunità di prenotarsi una visita secondo quelle che sono le prescrizioni che la norma primaria ci impone, non il buonsenso. Il buonsenso viene dopo. La norma primaria. Questo non accadeva prima e non accade adesso. Eppure, per affrontare un problema così disastroso come quello della sanità, dove vengono quotidianamente calpestati i diritti dei pazienti, noi lo affrontiamo con una puntura di spillo, senza andare alla radice del problema.
Ancora, qui voglio sgomberare il campo dai cliché: non mancano i soldi nella sanità. Tutto manca, fuorché le risorse. Manca una governance della sanità, manca una gestione, manca un’idea di gestione della sanità pubblica, che è quella che deve interessare in quest’Aula. Quindi, non mancano i soldi. Se noi, però, in un secchio pieno di buchi continuiamo a versare l’acqua, sprecheremo l’acqua e non laveremo per terra. Avremo fatto due danni. Ebbene, questo è esattamente quello che noi facciamo e continuiamo a fare nell’ambito della sanità, dove abbiamo problemi giganteschi di governance della sanità pugliese, di gestione della sanità pugliese.
Ma fatevi una passeggiata nel Policlinico di Bari, che un tempo era eccellenza. Siete riusciti a ridurre un’eccellenza del nostro territorio, il Policlinico di Bari, in un centro di second’ordine, nonostante i nostri medici, nonostante la professionalità del nostro personale sanitario, nonostante l’abnegazione e la dedizione al lavoro dei nostri primari, dei nostri professionisti, nonostante la buona volontà di chi è in corsia. Attraverso una gestione assolutamente inadeguata, siete riusciti a far scivolare il glorioso Policlinico di Bari in fondo alle classifiche di gradimento dei pazienti pugliesi ed extra-pugliesi. Un tempo venivano da fuori regione per curarsi al Policlinico, per i nostri centri di eccellenza. Abbiamo reparti dove addirittura mancano gli angiografi. Abbiamo reparti dove non si possono produrre gli esami più basilari, più elementari. Abbiamo ancora da costruire un’intera area del nostro Policlinico per completare Asclepios e siamo qui ad interrogarci su quando, come e perché farlo.
Abbiamo un problema drammatico nei pronto soccorso: un malato, un paziente, un cittadino della Murgia che dovesse avere un problema cardiaco deve mettersi in ambulanza e arrivare a Bari, quarantacinque minuti di ambulanza, con il rischio di morirci nell’ambulanza, perché abbiamo un ospedale fatto, confezionato, dove abbiamo speso una barca di soldi, ma lì non si può fare attività d’urgenza, solo attività programmata nel tempo, seppure.
Io dico che, in fin dei conti, il bilancio di una Regione su quali princìpi deve essere valutato? Su uno soltanto, sull’efficienza della sanità pubblica, perché in quella direzione noi impieghiamo la gran parte delle risorse.
Allora, in tutta onestà, io vi chiedo e chiedo ai colleghi consiglieri anche di maggioranza, ma voi siete davvero soddisfatti del livello che oggi un paziente pugliese può in qualche modo ottenere, un livello assistenziale che paziente pugliese può ottenere nei nostri ospedali? La risposta o è sì o è no, non ci sono vie di mezzo.
Credo che in tutta coscienza la risposta che ciascuno di noi darebbe a questa domanda è assolutamente no. Anche qui io sono in Consiglio regionale da credo meno di un mese, non ricordo quanto, ma inizia a essere stucchevole questo rimbalzo continuo di competenze, perché poi si alzerà l’assessore alla sanità e sostanzialmente ci darà ragione, cioè dirà che non va bene questo, non va bene questo e non va bene quest’altro.
Però, c’è un problema di governance, che dipende esclusivamente dalla volontà politica della Giunta regionale. Punto e accapo. Bisogna dirsi le cose esattamente per quello che sono. Invece qui continuiamo con questo stanco rituale del rimbalzarci le responsabilità, del far finta che vada tutto bene, del fare un articolo di bilancio dove mettiamo due spiccioli per risolvere il problema delle visite specialistiche. Ma di che stiamo parlando? Facciamoci in giro per le corsie degli ospedali. Io lo sto facendo. Di notte mi giro il pronto soccorso. Lo sto facendo.
La situazione che io sono costretto ad osservare è vergognosa. Non ci sono altri termini. È vergognosa, è da terzo mondo. Non ci sono eufemismi su questo. Fatevi un giro nell’ospedaletto dei bambini, dove al pronto soccorso ci sono genitori e figli che piangono fino alle 5 del mattino per ricevere assistenza, quando la ricevono. Questa è dignità? Noi stiamo dando dignità ai cittadini pugliesi? Noi stiamo garantendo il diritto alla salute ai cittadini pugliesi? Io credo proprio di no. Eppure comprendo che per il Presidente Emiliano è una seccatura ascoltare le doglianze di qualche consigliere di opposizione, che si lamenta di cose che dovremmo sapere, conoscere e provare a risolvere tutti quanti. È più facile, invece, sottrarsi alla discussione e lasciare a voi l’incombenza di votare a favore di questo bilancio. È più facile sottrarsi alla discussione e far finta che non ci sia un problema drammatico sul fronte della sanità, sul fronte dello spopolamento della nostra regione, che è valido, lo ripeto, tanto a Lecce quanto a Foggia.
È un problema drammatico che ci investirà in maniera ancora più netta di qui ai prossimi anni se noi non faremmo marcia indietro. Abbiamo un problema impellente, quello dei mutui. Perché non immaginare una iniziativa da parte della nostra Regione per assistere, per metterci al fianco dei giovani pugliesi under 36, che hanno difficoltà anche a comprarsi un monolocale da 80.000 euro, hanno difficoltà anche a costruire le basi della propria famiglia. Allora questi sono gli interventi su cui si vede la civiltà di una Regione, questa è la visione, questa è l’ambizione che noi dobbiamo avere qui dentro, quella di modificare i destini dei cittadini che governiamo, non limitarci a fare i compitini, approvare i bilanci, far finta che le cose vadano bene, perché altrimenti lo spopolamento di cui abbiamo parlato prima continuerà ad essere un fenomeno sempre più grave sulla piccola imprenditoria pugliese.
Noi cosa stiamo facendo al netto, al netto delle agenzie che dovrebbero governare questi fenomeni, in cui stanno molto bene? Per i giovani pugliesi, per tutti coloro i quali hanno un’iniziativa imprenditoriale che vogliono mettere in campo per la nostra Regione, noi sostanzialmente di concreto cosa stiamo facendo? Vi potrei fare 150.000 esempi, purtroppo ho un tempo limitato per i miei interventi.
Concludo con un altro tema, quello della cultura, che ha affrontato qualcuno prima di me. Abbiamo una Regione che potrebbe e dovrebbe vivere di eventi culturali, invece continuiamo ad ottenere in quest’Aula dei silenzi, che sono sostanzialmente i soci più o meno occulti di una gestione di tutte le politiche che afferiscono alla cultura, che non ha niente di meritorio, che non ha assolutamente niente di meritorio.
Allora, di qui in avanti - lo anticipo - andremo a vedere in che modo vengono selezionati e con quali cachet vengono selezionati gli artisti dalle nostre varie Fondazioni, dai nostri vari Enti di sotto Governo che si occupano di elaborare e programmare le politiche culturali di questa Regione.
Andiamo a vedere materialmente, conti alla mano, quali sono le iniziative che vengono intraprese, con quali risorse e attraverso quali metodi di selezione, perché purtroppo in questo, caro amico Paolo che stavi dicendo la stessa cosa prima, la Sinistra è maestra, perché attraverso la cultura la Sinistra sono ormai cinquant’anni che governa dei carrozzoni indefinibili, grazie ai quali si sono riusciti a creare prospettive e opportunità che non hanno assolutamente niente di meritorio e sono invece delle sacche straordinarie di consenso.
A me piacerebbe che il consenso in quest’Aula arrivasse attraverso il cittadino felice, soddisfatto del lavoro che si fa, soddisfatto dei servizi che gli vengono offerti dalla nostra Regione non gratuitamente. Quello è il consenso più bello, non il consenso che si ottiene attraverso il carrozzone o attraverso la politica.
Preannuncio quindi che chiaramente voterò in maniera contraria a questo emendamento, l’ho anticipato prima, abbiamo provato a migliorarlo in qualche termine. Io personalmente ho preparato un emendamento per incrementare il servizio, che attualmente non offre le dovute prospettive ai pazienti oncologici pugliesi, il famoso numero verde. Io ho provato a comporlo, quel numero verde: c’è una sola persona che risponde. È evidente che è insufficiente. Ma quel numero verde, quello che dovrebbero chiamare tutti i pazienti oncologici della nostra Regione, che purtroppo sono in aumento, come in tutta Italia, dovrebbe dare loro dei servizi, delle prospettive, spiegare loro i diritti sia da un punto di vista previdenziale che da un punto di vista sanitario. Questo dovrebbe fare una Regione pronta ad assistere i propri cittadini, anche e soprattutto nel momento di difficoltà.
Per questa ragione io preannuncio il mio voto contrario al bilancio di previsione della Regione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Romito.
Ha chiesto di intervenire il collega Gabellone. Ne ha facoltà.
Speaker : GABELLONE.
Grazie.
Grazie, Presidente. Io dovrò recuperare un po’ di tempo in più che il collega Romito ha speso nel suo straordinario, molto interessante intervento.
Il mio è un intervento che sarà molto più breve, frutto del lavoro svolto in questi mesi nelle Commissioni, dall’esperienza dei percorsi amministrativi e dei ruoli istituzionali ricoperti in passato. In qualche modo alcune cose, molte cose sono state già anticipate dal mio Capogruppo, da Francesco. Così, di primo impatto, credo che ciò che manca nella discussione di questo bilancio è una relazione politica del Presidente. Chi è stato Sindaco, chi ha svolto il ruolo di Presidente della Provincia, ci si presenta al momento dell’approvazione del bilancio mettendo in campo la relazione politica che poi, al di là dei numeri, buoni dal punto della performance del bilancio… Debbo dire che l’assessore Piemontese ha fatto cose buone, rating positivo, tutto il programma strada per strada, che di fatto viene finanziato con la cassa della Regione, senza, seppur previsto, fare l’accensione del mutuo con il relativo utilizzo delle somme, pagando naturalmente gli interessi. Questo dimostra che c’è una grande attenzione nel mantenere gli equilibri di bilancio, che sono fondamentali. Ma oltre questo manca una strategia, manca il progetto, lo diceva molto bene il collega Romito, manca la visione di una politica regionale che evidentemente deve traguardare un momento storico importantissimo e fondamentale, deve traguardare, questa Regione, obiettivi ambiziosi, soprattutto al bivio in cui ci troviamo, in cui evidentemente con le disponibilità dei fondi messi a disposizione dell’Unione europea del Piano nazionale di ripresa e resilienza abbiamo l’occasione, anche dal punto di vista delle infrastrutture, di poter far fare quel salto di qualità e riagganciare questa parte di territorio al centro e al nord dell’Italia in maniera definitiva e importante. Ecco, questo a noi manca. Manca poter comprendere qual è la prospettiva.
Non mi attardo nel ricordare che alcuni obiettivi raggiunti con questo bilancio sono anche il frutto di emendamenti proposti, che dovevano, invece, essere contenuti nella stesura dello stesso bilancio, se penso ai fondi per coloro i quali sono affetti dai disturbi dello spettro autistico, emendamento che ho sottoscritto. Ritengo che un’Amministrazione accorta sarebbe dovuta intervenire nella stesura del bilancio. Così per quanto riguarda gli interventi per la procreazione medica assistita, anche lì è un altro intervento importante, ma non si doveva arrivare a questo risultato con gli emendamenti, bisognava ricomprenderlo all’interno del bilancio.
Questi esempi li metto in campo per far comprendere come sia mancato un approccio di tipo strategico nella predisposizione del bilancio.
Ci sono alcune situazioni che vanno evidenziate in alcuni settori importanti. All’assessore Palese, insediato da appena un anno, da quasi un anno, abbiamo anche dato la nostra disponibilità in termini di collaborazione, perché riteniamo che sia un settore, quello della sanità, fondamentale, soprattutto dopo il periodo Covid. Comunque, un’Amministrazione regionale si distingue per i servizi sanitari offerti ai propri cittadini e anche qui una relazione ce la saremmo aspettata. Quali sono i percorsi da un punto di vista infrastrutturale? Noi sentiamo parlare spesso di risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma vorremmo comprendere come le stesse si incrociano e ciò che è previsto come si incrocia con il patrimonio infrastrutturale presente. Le Amministrazioni regionali di centrosinistra hanno azzerato molti presidi ospedalieri senza far partire quella che è la medicina territoriale, fondamentale per mettere in campo una prima barriera ed evitare che ci fosse una concentrazione in termini di gente che purtroppo ha bisogno di interventi sanitari nelle grosse strutture. Noi a Lecce abbiamo, per esempio, il Vito Fazzi.
Da questo punto di vista, come immaginiamo di vivere non solo l’emergenza attuale, quindi l’immediato, ma anche, evidentemente, la prospettiva? Anche qui il collega che mi ha preceduto ha evidenziato che le risorse sono importanti, ma altrettanto importante è la governance, cioè la possibilità di gestire quello che abbiamo nel miglior modo possibile.
Oggi è facile parlare di liste d’attesa. Ci sono delle risorse che la Regione con il bilancio, sia con l’assestamento precedente che con il bilancio di previsione, ha messo in campo. Qual è la strategia? In che modo si pensa che queste risorse possano essere utilizzate per raggiungere l’obiettivo? Quali sono da un punto di vista del cronoprogramma gli step attraverso i quali noi pensiamo di raggiungere l’obiettivo prefissato rispetto alle risorse messe in campo?
Qui nasce un altro aspetto su cui sarebbe opportuno chiarire la posizione del Governo regionale: qual è il rapporto con il privato.
Noi spesso nei mesi scorsi abbiamo fatto riferimento a un sistema sanitario regionale che evidentemente ha in sé sia la parte pubblica che la parte privata, in un rapporto di competizione positiva per garantire quello che deve essere il miglior servizio sanitario regionale, quindi quei servizi di cui i cittadini hanno bisogno.
Anche qui da un punto di vista della programmazione degli obiettivi politici credo che questo Consiglio debba avere delle risposte, perché diventa molto difficile difendere un ente al quale pure si appartiene, anche se con ruoli diversi, chi in maggioranza e chi in minoranza.
Questa mattina alle 9 presso la farmacia dell’Ospedale Sacro Cuore di Gallipoli c’era una fila di attesa di trenta soggetti affetti da tumore che attendevano di ricevere il farmaco, con un vento di tramontana che spirava in maniera sgradevolissima, e anche lì la difficoltà anche nelle piccole cose, dove magari una migliore organizzazione del servizio potrebbe portare ad evitare non solo la disperazione di chi soffre, ma anche la rabbia per la mancanza del miglior servizio offerto.
Torno a dire quindi che diventa fondamentale capire quali sono veramente gli obiettivi, ci sta che ci siano degli emendamenti, che si cerchi di aggiustare il tiro, credo che qui manchi un’anima, manchi veramente la capacità di mettere al primo posto i bisogni della gente, illustrando qual è il percorso da realizzare.
Tornando sempre nella sanità, come ha annunciato il Presidente Casili, ho presentato una proposta di legge che abbatte le liste d’attesa, se approvata, per i soggetti Down, perché nella disperazione di chi ha bisogno ci sono anche lì situazioni veramente drammatiche, per cui ci sono ragazzi che, per risolvere problemi che sono conseguenti alla loro patologia, si vedono nella impossibilità di poterlo fare, perché anche qui le liste d’attesa creano delle barriere insormontabili, che finiscono con l’aggravare, in soggetti ultra fragili, una situazione esistenziale veramente difficile.
Su questo i numeri vanno bene, ma è evidente che oltre i numeri occorre specificare e condividere anche i processi e gli obiettivi che si mettono al primo posto.
Potrei parlare, non lo faccio perché la Presidente Capone, nel rispetto di quelle che sono le prerogative dei consiglieri e la possibilità di intervenire, ha detto "cercate di contenere i tempi", mi dispiace che non ci sia (non lo vedo) il delegato alla cultura, anche qui turismo e cultura vanno insieme, però quello che posso dire è che c’erano alcune alcuni strumenti che la Regione aveva messo in campo, come Apulia Film Commission per esempio, che hanno rappresentato la fortuna di questo territorio in termini di marketing e in termini di promozione per quello che si è realizzato, e che oggi vivono momenti di crisi drammatica, perché legati a lotte intestine all’interno dello stesso consiglio di amministrazione che, di fatto, ne impediscono la progressione e il raggiungimento degli obiettivi. Anche su questo il Governo regionale, la Giunta deve accelerare questa fase, questo momento di recupero e mettere ordine a questi strumenti, perché il rischio che si corre, ahimè concreto, è di utilizzare male le risorse dei nostri contribuenti e di perdere quelle posizioni di prestigio che la Puglia aveva raggiunto, vedendosi sopravanzati, con tutto il rispetto, da tante altre Regioni, quali per esempio le Marche, la Basilicata, anche la stessa Calabria, che oggi si impongono in maniera importante a livello nazionale e internazionale.
Mi avvio a conclusione con un ultimo passaggio, assessore. Il Consiglio ha approvato il Piano dei rifiuti circa un anno fa. Ecco, quello che mi permetto di chiederle è di monitorare lo stato di attuazione e di avanzamento di quel Piano, perché è evidente che già nel momento dell’approvazione si pensò che potesse essere funzionale non agli obiettivi che un Piano deve avere, ma a strategie necessarie o all’approvazione necessaria come strumento necessario per poter partecipare a bandi del PNRR, che poi mi pare non abbiano avuto grossa fortuna.
Il problema dei rifiuti, e lei lo sa perché vive in provincia di Lecce, è un problema molto preoccupante e grave, perché evidentemente abbiamo una situazione che va risolta a proposito dell’impianto complesso con la discarica di Corigliano, che evidentemente – lei lo ha già anticipato – va nuovamente sottoposta a valutazione ambientale strategica eccetera, ma abbiamo l’impianto complesso di Ugento che ormai è giunto al limite. E il rischio qual è? Il rischio è che si ricorra a situazioni “esterofile”, come è accaduto per quei Comuni che sono andati a finire in Emilia-Romagna, con un surplus di costo economico, di costo per i cittadini, che ricade interamente sui cittadini e che, mi permetto di sottolineare, nonostante la mozione approvata in Consiglio non trova corrispondenza e ristoro nelle previsioni di bilancio.
Mi auguro che a me sia sfuggita, che non l’abbia io ritrovata all’interno delle pieghe del bilancio, ma sono sicuro che la Giunta adempirà a quella che è stata l’indicazione del Consiglio regionale. Per concludere, veramente un voto contrario in maniera dolorosa, perché questo è il bilancio di tutti i pugliesi ed è il bilancio della maggioranza e della minoranza con un approccio del mio Gruppo, del nostro Gruppo, e un approccio di collaborazione, di disponibilità nel momento in cui realmente il Presidente Emiliano e la sua Giunta, la sua maggioranza vogliono aprire una linea di confronto serio a 360 gradi su quelle che sono le criticità, le difficoltà e quelle che possono essere le potenzialità di questa Regione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Gabellone.
Ha chiesto di intervenire il collega Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Io sarò brevissimo. Voglio dire però qualcosa. Questo è il terzo bilancio, probabilmente il penultimo, il primo praticamente dopo pochi giorni dall’insediamento. Devo però registrare, mi riferisco al bilancio del Consiglio regionale, non una scarsa condivisione, ma zero condivisione praticamente con tutti, a meno che non mi sono distratto io. Secondo me ci sarebbe più di qualcosa da fare su questo bilancio, perché poi diventa mortificante vedere che diversi emendamenti sono stati ritirati per mancanza di copertura finanziaria, emendamenti che ritengo assolutamente importanti e alcuni credo anche di valore, non so quale termine utilizzare, ma credo che sia assolutamente brutto, non mi vengono altri termini meno antipatici, che alcuni provvedimenti non possono veder luce, e poi sapere che ci sono delle sacche importanti di risorse che vanno… Non c’è, a mio modesto modo di vedere, ovviamente, una qualità della spesa importante, al pari di quello che probabilmente meriterebbe almeno questo momento.
Mi dispiace, quindi, ripeto, che non ci sia questo momento, credo che debba funzionare così; almeno, non mi pare di chiedere chissacché. Assistere a una mini-duplicazione, o a una duplicazione di un assessorato, perché mi par di vedere che la Presidenza del Consiglio, quindi il bilancio della Presidenza del Consiglio racchiuda quasi un mini assessorato alla cultura. Sentire oggi da tutti, in primis dalla delegata, che le risorse per la cultura sono assolutamente insufficienti e inadeguati rispetto ai bisogni, e poi vedere che c’è qualche altra Istituzione che probabilmente, ripeto, è il mio personale pensiero, impropriamente invece fa un uso importante di soldi, di risorse in quel settore a mio modesto avviso, anche con iniziative di dubbia utilità per i pugliesi – dico qualcosa probabilmente di assurdo per qualcuno – però ad esempio io mi chiedo: la biblioteca regionale che era nata, se non sbaglio, per essere la biblioteca giuridica, quindi a supporto dei consiglieri regionali è diventata una biblioteca praticamente come tutte le altre, con un’unica differenza. Sicuramente è meno appetibile per una serie di motivi, perché ha un numero di libri di gran lunga inferiore anche alla più piccola biblioteca che sta a Bari, perché qui abbiamo quella comunale, abbiamo quella dei Salesiani, abbiamo quella dell’Università, abbiamo quella della Provincia; ne abbiamo otto-nove e tutte quante hanno beneficiato dei finanziamenti delle community library, quindi molto più attrattive da questo punto di vista, però spendiamo un botto, spendiamo un bel po’ di soldi con un numero di visite che onestamente ritengo assolutamente insufficiente e inadeguato, è sempre un mio pensiero, rispetto alle risorse spese.
Secondo me ben si potrebbe, ad esempio, se si volesse mantenere questo asset in questa maniera e anche potenziarlo, beh, intanto bisognerebbe renderlo appetibile iniziando con il trasferimento, finalmente, di quella sede nella sede deputata, perché mi pare che abbiamo una caserma ristrutturata che da tempo, ormai, è in attesa di accogliere la nuova biblioteca. Sarebbe sicuramente più attrattivo, perché si trova al centro. Soprattutto ci sono iniziative, ripeto, assolutamente, sempre per il mio modesto modo di vedere, abbastanza costose e di dubbia utilità rispetto ai bisogni primari, perché, onestamente, che io debba ritirare la proposta di legge o l’emendamento che giace da oltre un anno, la proposta di legge per lo psico-oncologo quindi per il sostegno psicologico ai malati oncologici onestamente io non riesco a non essere critico nei confronti poi di risorse che, a mio avviso, ripeto, potrebbero essere ben utili a risolvere quel problema, ma mille altri che ho visto i miei colleghi rappresentare, ma dover ritirare per mancanza di risorse.
Mi è dispiaciuto non poter dire questo magari in un ambito dove si poteva discutere prima di decidere, però, onestamente, ho trovato assolutamente antipatico il procedere così, come se il bilancio del Consiglio regionale fosse, che ne so, un atto quasi dovuto. Io credo che ci siano molti margini per poter almeno intavolare una discussione, però così non mi pare che sia, né c’è la volontà, probabilmente. Spero nel prossimo, però ci tenevo a significare queste mie riflessioni.
C’è un dispendio importante non soltanto di risorse economiche, ma, a mio avviso, anche di risorse umane, perché, onestamente, ho difficoltà e sono stanco di sentire tutti gli assessori dire che non hanno risorse umane, che gli Assessorati non hanno il personale che serve per dare i servizi che probabilmente servono alla comunità pugliese, però poi nel solo Ufficio di Presidenza sono come segretari particolari incardinati una ventina, se non sbaglio, di dipendenti della Regione Puglia.
Onestamente ho difficoltà a non dire queste cose e soprattutto a non approvarle, perché probabilmente sbaglierò, è sicuramente un mio limite, questo, però ripeto, qui non si tratta di populismo ma si tratta di essere realisti.
Io quindi termino il mio intervento dicendo semplicemente che spero per il futuro in una condivisione, in una discussione almeno prima di arrivare a questo momento importante che forse è il più importante del Consiglio regionale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Tutolo.
Ha chiesto di intervenire la collega Laricchia. Ne ha facoltà.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie.
Io non avevo previsto di intervenire, però di fatto una serie di riflessioni che ho sentito in Aula mi hanno stimolato alcune contro riflessioni. Anch’io condivido assolutamente la mancanza di visione: da diversi anni a questa parte il bilancio è una serie di proroghe, adempimenti, deroghe, e qua e là chiaramente degli interventi a cui, come vedrete, non si può dire di no, quando parliamo di fragili, quando parliamo di autismo, quando parliamo di cultura, di iniziative, non possiamo dire di no.
In altri casi, delle iniziative troppo iper territoriali sono positive, ma chiaramente dispiace vederle così concentrate in un’unica direzione, in un unico territorio che magari non ha neanche delle caratteristiche tali per cui giustifica questa iper direzionalità, mentre evidentemente è il frutto di un intervento anche piuttosto coraggioso e impegnativo di un consigliere che magari da quelle parti deriva.
Questo l’abbiamo visto da tanti anni a questa parte. Come ho sempre votato contrariamente a questo modo di fare, coerentemente voterò contrariamente anche quest’anno. La domanda che mi pongo sempre infatti è: cambierà la vita dei pugliesi? Noi cioè l’anno prossimo, di questi tempi, dopo aver speso i soldi, così come ci stiamo dicendo quest’anno, avremo risolto i nostri problemi della sanità, dei trasporti, della cultura, eccetera? Io credo di no.
Sono aperte le scommesse, naturalmente, però quello che accade da qualche anno a questa parte mi aspetto che accada. Sono sempre felice di essere smentita.
Anch’io ritengo scandalosa, l’abbiamo detto tutti, sono contenta che l’abbia detto anche una buonissima parte della maggioranza, una grande mancanza nella cultura. La Commissione VI non aveva materiale, non aveva articoli di cui discutere quando c’è stato il primo consulto delle singole Commissioni. Questo denotava una grandissima mancanza. Si è intervenuto in parte, ma c’è molto di più da fare.
Non me ne voglia assolutamente il consigliere Tutolo che è sempre piuttosto difficile da contraddire, infatti non lo voglio contraddire, però io devo intervenire a difesa della biblioteca, perché è proprio una struttura e un’istituzione a cui sono legatissima, ma già da molto prima di essere una consigliera regionale. Sarà piccolina come dice, ma è stata da sempre – lo dico anche a beneficio di tutti, perché bisogna dar merito di quello che abbiamo – la regina del prestito interbibliotecario.
Quando io – parlo della mia esperienza da cittadina – per questioni personali facevo delle ricerche su libri veramente difficili da trovare ed erano in altre parti d’Italia, la biblioteca del Consiglio regionale era l’unica che riusciva a farlo arrivare. Quindi, ha questa caratteristica che probabilmente compensa tutta la mancanza che evidentemente ha sottolineato e che, secondo me, potrebbe anche essere vera, chiaramente. Però, proprio per questo dobbiamo intervenire invece per stabilizzarla, per renderla ancora più operativa, perché le risorse umane ci sono, vanno in realtà anche rese più stabili, perché c’è una situazione precaria che non fa bene a nessuno e sono anche persone che lavorano dalle 9 alle 18 tutti i giorni. Non è un orario d’ufficio, non è un orario di altri dipendenti questo. Tutti i giorni dalle 9 alle 18. Ci sono tantissime iniziative anche per i più piccolini. Insomma, è davvero un gioiellino che, secondo me, noi dobbiamo tutelare.
Gli sprechi sono altri e su questo molto spesso sono stata d’accordo con lei. L’ultimo è stato quello degli autisti, che poi abbiamo detto non c’è stata nessuna spesa. Verissimo, nessuna spesa extra, ma pure io mi sono chiesta: ma com’è che tutti gli Assessorati si lamentano della mancanza del personale? A volte fanno anche a gara a chi ha meno personale, a chi si deve lamentare di più: la formazione, la sanità.
Ho assistito in Commissione a chi si lamenta di più e quasi rivendica di avere più diritto dell’altro di lamentarsi e poi, guarda caso, con quella iniziativa che cosa abbiamo detto? Abbiamo detto che un funzionario che sta lì lo prendiamo e lo mettiamo in auto a dare un po’ di sollievo alle fatiche, perché sicuramente sono affaticati, dei nostri assessori o addirittura vicepresidenti e presidenti di Commissione.
Secondo me gli sprechi sono questi del Consiglio regionale, semmai i vitalizi, alcuni rimborsi non giustificati, benefit, ma li limiterei a questi.
Come vi dicevo, ad alcuni articoli non si può dire di no. Spero di non smorzare l’entusiasmo, ma vorrei capire meglio gli interventi sulla PMA, perché è un argomento a cui tengo tanto. Da neomamma mi sono sempre sentita quasi in debito con queste famiglie, con queste coppie che hanno queste difficoltà.
La mia domanda… Scusate per il fiatone. Devo riabituarsi ai vecchi tempi della gravidanza, perché ce n’è una seconda in atto, per cui è un po’ più difficile parlare.
Speaker : PRESIDENTE.
Auguri. In bocca al lupo.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie.
Quello che dicevo sulla PMA è questo. Noi stanziamo delle risorse per queste coppie, benissimo, ma queste coppie come le devono spendere? Le devono spendere nel privato, perché oggi di fatto è rimasto questo? Beh, secondo me dobbiamo andarci un po’ piano, perché abbiamo gli strumenti per potenziare il pubblico. Ricordiamoci che c’è Nardò che grida ancora vendetta. Abbiamo tolto la PMA di là per darla a Lecce, ma in realtà poi non c’è mai stata. È scoppiato anche un grosso scandalo.
Al Policlinico di Bari è pronta la struttura. Io l’ho visitata, è superpronta, mancano gli ultimissimi documenti dell’area tecnica, che infatti chiamerò in audizione – lo anticipo – perché voglio comprendere come mai… Ma sicuramente stanno facendo tutti del loro meglio. Poi il Policlinico è una situazione complicata. È un magnifico edificio, quindi c’è la Soprintendenza che interviene con tutte le richieste, giustamente, per tutelare l’edificio, quindi i progetti sono ancora più complessi. Quindi, a me questo intervento fa piacere, perché la sensibilità nei confronti di queste coppie è sempre gradita, ma preferirei che la Regione si impegnasse molto di più nel garantire l’offerta pubblica, perché gli strumenti ci sono e vanno forse spinti, va data un’ultima spinta.
Detto questo, ho più o meno detto tutto quello che avevo da dire su tutti gli interventi. Il mio voto sarà sempre variabile, come è sempre stato, a seconda degli articoli, con naturalmente un voto finale che però non può essere a favore di questa mancanza di visione che purtroppo per l’ennesima volta ho riscontrato.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Tammacco, prego.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente.
Oggi stiamo approvando una serie di interventi relativi al bilancio. Ora, per quanto riguarda il bilancio della Regione Puglia, il bilancio di previsione, naturalmente noi oggi approviamo il bilancio autonomo della Regione Puglia. Per qualcuno forse non è chiaro, perché buona parte degli interventi vengono effettuati grazie al PNRR, grazie alla programmazione europea, ai fondi, alla riprogrammazione 2021-27 che ci ha dato parecchi miliardi di euro disponibili, grazie agli FSC e grazie alle altre fonti di finanziamento, senza delle quali le Regioni del Sud non potrebbero mai andare avanti. È di lì che io vorrei prendere spunto. Ci lamentiamo, ho sentito lamentarsi che è arrivato tardi il bilancio. Sì, è vero, però dobbiamo prendere spunto anche da ciò che succede a livello nazionale: fino a questa notte non hanno approvato neanche un emendamento, e non si sa cosa accadrà sul POS, sul tetto ai contanti, sulle pensioni minime, agli ultrasettantacinquenni e così via, finché non leggeremo nero su bianco. Su questo chiaramente abbiamo anche tutto a scala, anche sulla Regione, gli effetti. Non è nascosto che i Comuni probabilmente perderanno, e lo dice anche il sindaco Decaro quale Presidente dell’ANCI, un taglio di 200 milioni dalla spesa corrente, ai quali vanno aggiunti anche quelli per l’una tantum a favore del personale solo per i Comuni con un aggravio di 140 milioni ulteriori per il PNRR. Questo noi non lo diciamo, quindi quando parliamo di visione, la visione di una Regione dipende anche dalla visione nazionale. Se non abbiamo una visione nazionale, ancora dovuta a tanti problemi, alla guerra, alla pandemia, a tanti motivi, alla crisi energetica, all’inflazione, eccetera, non metto in dubbio, ma non possiamo andare solo ed esclusivamente a buttare contro la Regione tutte le problematiche.
Oggi abbiamo un bilancio che rispetta gli equilibri, così come ha detto il collega Gabellone. Di questo noi dobbiamo prendere atto: è uno dei pochi bilanci in Italia che con la propria cassa ha finanziato 200 milioni di euro per il progetto “Strada per strada”, senza contrazione di mutuo.
È chiaro che insieme a questo ci sono, come è giusto che sia, dei problemi: dei problemi che tutti gli enti devono affrontare, delle opportunità, delle sfide. Ad esempio, mi riaggancio al collega Conserva: la ZES è una sfida, oltre che un’opportunità per le nostre aziende: 3-4.000 ettari in questa Regione hanno una tipizzazione ZES.
Ho sentito parlare da più parti di ZES, però la ZES non è che noi la risolviamo con i fondi del bilancio autonomo. Non è che possiamo dire col bilancio autonomo che dovevamo mettere dei soldi per la ZES. Non è così. I soldi per la ZES vengono messi con i fondi nazionali attraverso i crediti d’imposta e vengono inseriti i vari pacchetti ai vari livelli istituzionali. Credo che la Regione, insieme ai commissari della ZES ionica e della ZES adriatica, stia valutando, attuando il pacchetto della Regione Puglia. Questo chiaramente dipendeva dalla riprogrammazione, dalla disponibilità dei fondi europei disponibili, per i quali effettuare quella premialità per le aziende che si andranno ad insediare e che sono insediate nell’area ZES per le quali ci saranno investimenti importanti, ed è quella una sfida.
Mi rivolgo pure all’assessore, in questo caso. Assessore, dal 5 settembre lo sportello unico digitale è già attivo, quindi le imprese stanno facendo già richiesta di insediamento all’interno dell’area.
Chiaramente, oltre alle migliorie, agli sgravi burocratici, chiamiamoli così, ai tempi che sono stati veramente dimezzati, se non ridotti all’osso, va di pari passo la parte finanziaria.
È importante sapere per quelle aziende, visto che è aperto già lo sportello unico digitale, quali finanziamenti possono utilizzare e quali opportunità finanziarie possono utilizzare grazie al kit regionale, grazie anche ai kit locali, ai kit comunali.
La Regione, in questo caso l’Assessorato, se non si esprime per far capire qual è la premialità e in quali casi vi è la premialità per chi si insedia in ambito ZES, è chiaro che le aziende aspettano ad insediarsi e quindi noi potremmo perdere delle opportunità rispetto ad altre Regioni o, ad esempio, rispetto ad altre ZES posizionate in altra parte.
So che ci state lavorando, ma è un accorato appello che faccio affinché il nostro territorio possa dire alle aziende, possa offrire alle aziende delle opportunità maggiori di insediamento.
Gli emendamenti, come ha detto la collega Laricchia, andranno visti uno per uno. Quest’anno c’è stato un lavoro imponente, importante di tutte le Commissioni, a terminare della I Commissione. Sono stati approvati tanti emendamenti, con la maggioranza e con la minoranza.
Credo che su questo non dovremmo soffermarci molto. Mi soffermo, invece, su un’altra criticità, la criticità – non vedo l’assessore – del Piano regionale dei rifiuti.
Così come già hanno detto, non è possibile non prendere atto che il Piano regionale dei rifiuti, che l’anno scorso così velocemente abbiamo tutti quanti approvato, bene, ad oggi credo non veda alcun finanziamento per gli impianti dal PNRR.
E se questi impianti con il PNRR non possono essere finanziati, quali sono le forme di finanziamento per questi impianti che noi abbiamo previsto nella Regione, nel Piano regionale dei rifiuti? E non possiamo neanche buttare la palla, lanciare la palla e fargliela tenere, anzi non una palla, una bomba, nelle mani dei Comuni, perché a questo punto se mancano gli impianti non si può fare una raccolta differenziata e abbiamo dei costi maggiori nel conferimento, non di poco conto, ma esponenziali. Sono moltiplicati i costi di conferimento, e allora cosa succede? Succederà che i Comuni, i Sindaci avranno l’onere di giustificare ai cittadini perché aumenta la TARI e non lo giustifichiamo noi.
Noi dobbiamo fare anche autocritica. C’è, da questo punto di vista, va bene, lì sì, una mancata visione dei finanziamenti, di quali saranno gli impianti nella Regione Puglia, dati alla mano, soldi alla mano, partendo da quelli immediatamente cantierabili. Se noi non finanziamo gli immediatamente cantierabili, ebbene, potremo parlare di Regione turistica, potremo parlare di qualsiasi cosa, ma i rifiuti quando rimangono o quando non si possono andare a versare nelle discariche o dobbiamo andare addirittura la FORSU a portarla fuori regione, i costi sono veramente eccessivi. E di questo, purtroppo, io non ho rilevato nulla né nel bilancio di previsione né nel Documento economico-finanziario.
Ripeto, avevamo la speranza di un finanziamento PNRR, ma neanche quello c’è. Vorrei essere smentito, sarei felicissimo di essere smentito dall’Amministrazione regionale per il mancato finanziamento di uno solo degli impianti di compostaggio della Regione Puglia. Tutti questi soldi famosi del PNRR sono andati in altre Regioni. La Regione Puglia non usufruisce di un finanziamento PNRR su questi impianti.
Ebbene, vorrei ricordare pure a me stesso, sulla base del bilancio di previsione che nulla è stato pure messo…Io voterò qualsiasi emendamento a favore di fondi per i Comuni che vadano a ridurre i costi di conferimento della FORSU, perché la Regione deve ancora ai Comuni parte della quota dei famosi 3 milioni stanziati nel 2019 e non tutti ancora erogati. Non è possibile. Non è possibile.
Per cui, nel corso dell’anno spero si possa fare qualcosa, spero che nelle Commissioni, nelle sedi deputate e anche in Consiglio si possano trovare quelle forme e quelle soluzioni per il problema del piano regionale dei rifiuti e dei rifiuti stessi.
Altrimenti, a questo punto, cari colleghi, è meglio venire qua in Consiglio regionale e abolire quel piano. È inutile tenere un piano che non serve a niente. Ne prendiamo atto e dobbiamo essere anche critici, perché i cittadini non si rivolgono a noi, si rivolgono ai Sindaci. E tra un po’, quando la tassa aumenterà, si rivolgeranno a loro.
Per quanto riguarda invece tutto il resto, per quanto riguarda tutti i soldi stanziati in bilancio, ebbene, credo che vi siano tutte le condizioni per lasciare un bilancio importante. Per far sì però che torniamo invece all’organizzazione del personale, l’organizzazione del personale è fondamentale per un ente.
Ora, io capisco che ogni assessorato ritiene di stare sotto quotato, o è sotto quotato. Molte volte, però, più persone ci sono peggio è, perché le carte devono passare da più persone e la burocrazia aumenta. Credo che bisogna organizzare al meglio prima i vari assessorati per poi dire “mi servono quattro unità, cinque, dieci, quindici, venti, cento unità”.
Io faccio solo un esempio, l’esempio che ho fatto anche l’altra volta sul rendiconto. Mi riferisco al settore Formazione professionale. Tale settore è veramente sotto quotato. Perché lo menziono? Perché tra un po’ il reddito di cittadinanza non ci sarà più. Ci sarà fino a luglio. Con questa manovra si finanzierà il reddito di cittadinanza fino al 31 luglio o agosto o settembre, questo non lo so, ma sicuramente non arriveremo a fine anno 2023.
Ebbene, queste persone, che hanno quasi tutti la terza media, pochi sono i diplomati, come possiamo ricollocarle nel mondo del lavoro se non acquisiscono delle competenze? Queste competenze possono acquisirle solo ed esclusivamente grazie a seri corsi di formazione professionale, per i quali l’ARPAL, la formazione professionale, ha già individuato 25.000 utenti nella Regione Puglia, persone da qualificare, a cui offrire delle competenze perché sono senza competenza.
Ebbene, se non potenziamo la formazione, dando la possibilità al più presto di iniziare a formare e a offrire queste competenze a queste persone, ma voi pretendete che un’azienda possa prendere a lavoro una persona che non abbia alcuna competenza? È logico che poi non ci sarà l’unione fra domanda e offerta di lavoro, perché l’azienda è ben lieta di poter assumere persone che percepiscono reddito di cittadinanza, ma competenti nel settore.
Per cui è obbligo da parte del Consiglio regionale prendere atto di questo problema e offrire, attraverso gli Assessorati, attraverso tutti i concorsi che si stanno facendo, attraverso una riorganizzazione del personale, eventualmente anche con il passaggio dei tanti assunti in ARPAL anche temporaneamente sulla sezione formazione, istruzione e lavoro.
Senza la formazione, senza l’istruzione, senza il lavoro, una Regione non può esistere, un territorio non può definirsi culturalmente avanzato ed è quello che vogliamo. Auspico che queste tematiche possano essere approfondite e affrontate nel più breve tempo possibile, altrimenti saremo costretti ogni giorno in Commissione a tempestare tutti gli Assessorati, tutti i Dipartimenti finché non si giunga ad una conclusione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tammacco.
Consigliere Picaro, prego.
Speaker : PICARO.
Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire nel dibattito iniziale, però sono chiamato in causa del consigliere Tammacco, perché mi sembra paradossale che lo stesso, parlando del bilancio di previsione della Regione Puglia, cerchi di giustificare una serie di mancanze, criticità e di evidenti assenze rispetto a un Governo che si è insediato da poco meno di due mesi, che in poco meno di due mesi – mi riferisco a quello nazionale presieduto da Giorgia Meloni – ha affrontato con serietà i temi che molti cittadini italiani attendevano da tempo, ha avviato un percorso, anche a livello europeo, di dignità e rispetto che mancava all’Italia e lavora alacremente nell’interesse esclusivo della nazione.
Dico questo anche perché l’assenza del Presidente Emiliano – e devo dire che da quando sono entrato in quest’Aula mi è parso di averlo visto una volta – in un momento topico per l’attività amministrativa e politica della Regione Puglia è emblematica, irrispettosa e irriguardosa nei confronti di tutti coloro i quali quotidianamente cercano di dare il loro contributo, al di là degli schieramenti politici. Soprattutto se la stessa viene condita da una serie di dichiarazioni da parte della maggioranza su cosa dovrà fare durante il periodo delle elezioni europee, lo scandalo che lo hanno preceduto per quanto riguarda la questione della Fiera del Levante, cioè l’ospedale Covid, non si sa quando e se lo stesso (vorrei chiederlo anche a chi prima era assessore alla sanità, mi riferisco al consigliere Lopalco o all’attuale assessore Palese) sarà rimosso, con tutte le derivazioni, anche giudiziarie, che ne hanno ovviamente avuto eco, e penso che ne avranno per tanto tempo.
Così come la possibilità di usufruire di ulteriori, assessore Palese, 238 milioni di euro del Fondo di riparto sanitario, forse evita di superare il mezzo miliardo di euro di deficit che l’ambito sanitario ha. Ma la cosa più assurda è che questo deficit è inversamente proporzionale ai servizi che poi vengono resi ai cittadini pugliesi; anzi, forse sarebbe il caso di parlare di disservizi. E questo lo vediamo con le liste d’attesa, dove in maniera bipartisan c’è una proposta di legge, c’è stata una mozione, c’è stata un’approvazione, nello scorso Consiglio regionale, di azioni che volevano tendere ad alleviare il problema di queste liste d’attesa, che sono un pugno al cuore per coloro i quali rappresentano la Regione e dovrebbero di fatto non consentire che un cittadino in stato di necessità, per problemi di salute, debba vedersi prenotato una visita o un esame a distanza di un anno e mezzo.
Eppure, anche con questo bilancio non abbiamo la benché minima visione, programmazione di come questo problema, che oramai è diventato atavico, questa Giunta regionale intende voler superare.
Poi, quando si parla del ciclo dei rifiuti io rimango anche in questo caso basito. Questa è infatti una delle poche Regioni che non è stata capace di ultimare il ciclo dei rifiuti, lasciandolo in mano a dei privati che sono nelle condizioni di fare il bello e il cattivo tempo a danno dei cittadini pugliesi che si diramano nei vari Comuni, forse perché si intende voler tutelare un oligopolio? Forse perché c’è un interesse a che ciò non accada e si vuole procrastinare questo tipo di ultimazione di percorso che darebbe l’opportunità di regolamentare e regolarizzare questo ciclo?
Questa è una domanda a cui, anche con questo bilancio di previsione, ahimè, non abbiamo alcun tipo di risposta.
Mi preoccupano già le esternazioni del Presidente Emiliano che, ripeto, è più interessato a mantenere la traballante maggioranza con i 5 Stelle che cerca ancora con Conte di tenere vicino a sé nell’anticipare misure di sostegno qualora il reddito di cittadinanza dovesse venir meno quando non ci si rende conto che le uniche possibilità che possiamo dare ai nostri giovani sono quelle di garantire un percorso formativo che li possa portare ad avere la possibilità di ottenere o trovare un posto di lavoro. Cosa che di certo, consigliere Tammacco, difficilmente potrà essere fatta tramite l’ARPAL. L’ARPAL, infatti – lo dico senza se e senza ma, e abbiamo visto cosa è successo, che cosa avete combinato con una legge approvata che ha fatto decadere il direttore generale – ha più assunti all’interno dell’Agenzia che non assunti per il tramite di quell’Agenzia. Ci sono una serie di dipendenti ARPAL, consigliere Tammacco, che non sanno neppure cosa devono fare, specialmente quando sono stati assunti: erano più i neo dipendenti che non le scrivanie presenti in quell’agenzia. Questo mi rabbrividisce, mi preoccupa, perché di certo non è un esempio che possiamo dare di sana amministrazione ai nostri giovani pugliesi, che invece dovrebbero sperare di avere una forma di accompagnamento a trovare il lavoro e non di certo di sostentamento tramite l’ARPAL per le assunzioni che sono più delle scrivanie presenti o tramite delle forme di sostentamento al reddito che abbiamo visto essere deficitarie e perdenti per la scommessa di generare nuove generazioni capaci di contribuire alla crescita della nazione.
Così come la questione che è stata rappresentata da una serie di sigle sindacali per fare qualcosa di buono, dare un segnale positivo ai cittadini pugliesi, quello di ridurre l’addizionale regionale, perché è un balzello che ogni Regione ha, ma che ogni Regione ha il potere, come ben sapete, di poter modulare a seconda della volontà politica.
Anche in questo caso io avrei gradito e preferito che si interveniva su quel tipo di fronte. Anche qui, ovviamente, c’è stata una serrata da parte di questa Giunta regionale.
Mi avvio alla conclusione, perché nei prossimi interventi sarò più specifico, ma volevo specificamente intervenire nei riguardi delle dichiarazioni del consigliere Tammacco.
Prendo atto che questa è sempre l’occasione, da parte dei consiglieri di maggioranza, di essere presenti per approvare, lo diceva il Presidente Ventola, lo hanno detto i consiglieri che mi hanno preceduto, mance elettorali. Sono più gli emendamenti che presenta la maggioranza che non l’opposizione, perché forse sono frutto di un do ut des da parte della Giunta e della maggioranza per rimanere in Consiglio, per risolversi il tornaconto personale. È un paradosso, ci tengo a rimarcarlo, che il centrosinistra, che vuole sempre rappresentare ed essere vicino alla cultura, al mondo della cultura, allo stimolo delle varie attività, la gran parte degli emendamenti che ha presentato va a incidere proprio su quel capitolo di spesa, distogliendo quelle somme, quei fondi a vantaggio, ripeto, di mancette esclusivamente elettorali.
Questo è un bilancio che vede le nefaste azioni politiche della Giunta Michele Emiliano, per la quale ovviamente voterò fermamente contro, e che vede esclusivamente la proliferazione di agenzie e di futuri consigli di amministrazione che non hanno la benché minima volontà di segnare un cambio di passo per la politica pugliese, ma solo quella di confermare esclusivamente l’interesse meramente elettorale di preservare l’accordo, affinché possa rimanere in piedi questa maggioranza che oserei dire traballante, che si regge su basi che non sono di certo quella dell’interesse dei pugliesi, ma quella dell’interesse di alcuni, di alcune categorie, di alcuni riferimenti politici, di alcuni riferimenti elettorali che proseguono l’attività nell’interesse individuale, nell’interesse relativo di categoria, per così dire, e che non ha nessuna visione nei confronti dei cittadini pugliesi e soprattutto della Puglia.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Picaro.
La parola all’assessore Palese, che l’ha chiesta. Ne ha facoltà.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Io ho chiesto di intervenire perché molti consiglieri regionali sono intervenuti e hanno toccato il problema che riguarda la sanità, l’organizzazione della sanità, la visione, alcuni elementi anche che riguardano problemi noti. Quindi, il mio intervento è limitato ovviamente agli aspetti principali che riguardano sostanzialmente il settore che sanitario e sociosanitario, senza però sottrarmi dal sottolineare aspetti importanti che derivano dal bilancio.
In effetti, ovviamente, sia per quello che riguarda l’assestamento, sia per quello che riguarda questa manovra, io ritengo che la Regione su alcuni argomenti che riguardano proprio l’assistenza sanitaria abbia dato segnali concreti, segnali importanti, proprio sulla provenienza del bilancio autonomo. Mi riferisco in particolare ai 30 milioni di euro, 15 più 15, stanziati per l’abbattimento delle liste di attesa. E sulla situazione delle liste di attesa, siccome torna questo argomento spesso e ben volentieri, giustamente, io ritengo che vada fatta chiarezza, anche in riferimento a quelli che sono gli aspetti nazionali, di politiche nazionali sull’argomento.
Ora, è fin troppo evidente, è stato già chiarito più volte anche dagli esperti che noi non ci troviamo davanti alle liste d’attesa…
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo, assessore. Devo pregare il pubblico di rispettare l’assessore che sta parlando.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
… alle liste di attesa classiche, che già erano un grande problema. Noi ci troviamo davanti ad una situazione molto complessa. Riferisco i dati del Ministro della salute: in Commissione, nello svolgere l’audizione per il suo programma ha tirato…
Speaker : PRESIDENTE.
Scusi, assessore.
Non ci siamo compresi bene: non possiamo continuare fino a che non vi accomodate tutti.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
È pure paradossale: in quasi tutti gli interventi si è parlato di questo argomento. Io li ho ascoltati con grande attenzione, tutti. Però sarebbe pure importante che ci fosse attenzione anche a quello che…
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore, continui.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Io penso a quello che ha detto il Ministro della salute: nel nostro Paese ci sono 3 milioni di persone che sono in attesa di avere una prestazione ordinaria, medica, chirurgica, o di screening oncologico che sono stati differiti. Sostanzialmente non ci sono le liste di attesa classiche, ma solo una serie enorme di provvedimenti, di visite che sono state differite, che sono state spostate.
Se queste visite sono state spostate, a causa soprattutto degli effetti della pandemia, non solo perché le strutture sanitarie non hanno potuto erogare in quel periodo le prestazioni necessarie, ma anche perché c’è stata una grande paura da parte della gente: temevano di andare nelle strutture sanitarie paura di poter contrarre il virus.
È fin troppo evidente che per poter affrontare questo problema dell’accumulo delle grandi liste di attesa occorrono investimenti. Senza investimenti e senza mutazioni anche di carattere straordinario normativo non si è nelle condizioni di poterlo affrontare.
Ora, è evidente che il precedente Governo aveva stanziato 600 milioni di euro. Noi ne abbiamo utilizzati 32 e siamo al 50 per cento del piano che era stato redatto al 31 dicembre 2021, che ha visto a giugno scorso il 47 per cento di quelle erogazioni. Ovviamente, siccome c’è una grande richiesta per sapere come verranno utilizzati i milioni di euro, i 15 più 15, c’è sempre questa richiesta, giusta, sarà completato quel piano. La risposta è quella, secca, non c’è da inventarsi chissà che cosa. Io però non posso esimermi, senza nessun intendimento di nessuna polemica di fornire all’Aula un aspetto abbastanza importante, perché se il Ministro dice sostanzialmente che ci sono 3 milioni di prestazioni che non vengono effettuate e poi nella legge di bilancio, sulla situazione delle liste d’attesa lo stanziamento è zero, c’è qualche cosa che non va, ragazzi. Abbiate pazienza. C’è qualche cosa che non va.
Ritengo che il problema liste di attesa non sia un problema di parte, così come tutta la sanità. Questo è un problema collettivo, perché poco fa non mi ricordo chi dai banchi dell’opposizione ha fatto riferimento a un incremento notevole delle patologie oncologiche tumorali in questi due ultimi anni, ed è drammaticamente così.
Nessuno si chiede che la prevenzione con il Covid è completamente saltata, gli screening sono completamente saltati. Ovviamente si arriva in un contesto di grande ritardo.
Bisogna mettersi d’accordo da questo punto di vista, perché occorrono stanziamenti specifici, cioè il Parlamento avrà modo e spero che nel 2023, perché questa legge di bilancio ormai è chiusa, abbia la possibilità di stanziare esattamente queste risorse. Non è impossibile, non è impossibile, perché l’Europa ci mette a disposizione 37 miliardi di euro a tasso d’interesse zero per situazioni su cui non entro nel merito. È incomprensibile il perché il nostro Governo, il nostro Paese non utilizzi il MES sanitario, che è cosa diversa dal resto del MES. Parlo del MES sanitario. È un delitto che stanno perpetrando nei confronti della gente a non utilizzare quel MES.
La paura è che sostanzialmente ci potrebbe essere un faro ulteriore da parte della Commissione europea su una legge di bilancio che è semplicemente imbarazzante per quello che sta accadendo rispetto a tutte le situazioni.
Penso che sia importante invece riflettere su questi argomenti, perché che non si tratta di tirar fuori chissà quale elemento e chissà quale osservazione. Qui si tratta cioè di un dato di fatto. Possono essere stanziate risorse e cambiate anche le norme, per poter consentire alle strutture pubbliche e private, per consentire anche a chi vuole farle, perché qui si è affrontato il problema in questo Consiglio, lavoriamo di notte e di giorno: le norme nazionali attuali non consentono questo perché Palese può fare solo 100 ore di straordinario all’anno, perché le prestazioni aggiuntive sono limitate e quant’altro. Questo è un elemento centrale, perché ai nostri cittadini, ai nostri utenti, va detto con chiarezza rispetto a questo tipo di situazione che si è venuta a creare.
Ora, condivido le varie critiche che ci sono state rispetto ad alcuni ritardi che si sono registrati in particolare sulla situazione del sociosanitario, perché le cose bisogna dirle, quelle che vanno e quelle che non vanno. E su questa situazione io penso, cara Presidente, che occorra pure che l’Assemblea sia informata. In Assessorato, il quadro da questo punto di vista è chiarissimo, nel senso che sappiamo perfettamente che la stratificazione della popolazione della nostra Regione è completamente cambiata e che nei prossimi cinque anni le persone con oltre 65 anni aumenteranno del 6,7 per cento. E questo è un problema che l’Europa si pone, perché case di cura per il target 2035 bisogna raddoppiare l’offerta di RSA, di sociosanitario, bisogna che si intervenga in maniera drastica, da questo punto di vista, e con urgenza, perché altrimenti noi saremo travolti, saremo travolti da questa situazione.
E allora è fin troppo evidente che dalla nostra Regione risulta, a differenza degli anni passati, che il 62-63 per cento delle prestazioni di cui i pugliesi hanno bisogno sono di carattere sociosanitario. Quelle di natura ospedaliera, prettamente sanitaria, sono scese dal 64 al 37 per cento nel giro di dieci anni. Su questi dati noi dobbiamo riflettere e dobbiamo cercare di attrezzarci. E non è un caso, e non è per niente un caso, mi riferisco pure ai consiglieri regionali che hanno qualche anno e più esperienza, che 20-25 anni fa, grosso modo, quando si affrontavano le discussioni del bilancio gli emendamenti che giravano non erano mica questi, erano quelli delle case di cura private. Erano quelli delle case di cura private che giravano, perché all’epoca c’era l’esigenza di rafforzare l’assistenza ospedaliera, di implementare quelle altre e quindi i protagonisti, i titolari delle case di cura private stavano in Consiglio regionale con audizioni, distribuivano emendamenti eccetera. Adesso si è invertito, adesso sono i titolari del sociosanitario che danno emendamenti. Questo ci dovrebbe far anche riflettere da questo punto di vista. A noi queste cose sono chiarissime, sono totalmente chiare. Per questo motivo io penso che bisogna attrezzarsi, sia dal punto di vista generale, nel senso che bisogna programmare l’offerta sanitaria da questo punto di vista, cioè regolamentarla, cercando di intervenire e di intervenire per tempo, perché il sociosanitario non è più come una volta. Noi abbiamo il sociosanitario con le mille sfaccettature, abbiamo la tossicodipendenza, abbiamo la salute mentale; nel sociosanitario abbiamo RSA, RSSA, case di riposo, case di cura, Alzheimer, autismo e quant’altro.
Anche in questo senso io ho molto riflettuto su una situazione: stanziamento di notevoli risorse da parte del bilancio autonomo sul problema dell’autismo. Bene, ma la giustificazione in una delle relazioni è per sopperire alla mancanza di servizi, su questo non c’è dubbio.
Per questo motivo io ho fatto sottoscrivere da alcuni colleghi che così com’è strutturato l’assessorato regionale alla sanità, non siamo nelle condizioni di assicurare l’attività sotto ordinaria, non quella ordinaria, attenzione, ma quella sotto ordinaria. Pertanto, c’è un emendamento che prevede un potenziamento di personale all’interno della sanità. Vi dico questo perché sono rimasto sconcertato da come funziona questo progetto MAIA.
Dal punto di vista organizzativo funzionale tutto quello che arriva, perlomeno per l’esperienza che ho avuto io, che arriva come istanze, eccetera, non si capisce che fine fa. È come se ci fosse, per quello che riguarda l’organizzazione, una specie di super Giunta che decide e non decide senza sapere che cosa fa.
Su questo c’è un problema molto serio, che non è che possiamo cercare di evitare. Ci sono poi alcuni argomenti che sono stati lungamente affrontati da questo punto di vista. Io penso che la situazione del numero dei medici e dei sanitari che sono interessati debbono cercare di avere una soluzione anche questa di livello nazionale. Non sarà, lo dico qui dentro, la nostra Regione che farà mai parte, che in corsia oltre 20.000 sanitari a gettone è boom di costi? Questa mercificazione da calciomercato è una cosa indegna per i miei colleghi, e io mi vergogno di avere colleghi di questo genere, ma è anche una situazione che non può essere giustificata in nessun modo e in nessuna maniera. Si sta dando anche dal punto di vista pedagogico, culturale, etico alla professione un segnale inquietante. I giovani medici scappano dai reparti più difficili, quindi anche la situazione che è stata sollecitata da Tutolo, la situazione delle borse di studio, di incrementare quelle regionali, è solo una speranza che possa essere colta e possa raggiungere gli obiettivi, perché a livello nazionale noi teniamo: medicina d’urgenza 896 borse di studio programmate dal Governo, 537 utilizzate; anestesia e rianimazione 1.248, solo 279; chirurgia generale 657, solo 179; patologia clinica e biochimica, su 251, 176.
Sostanzialmente tanto si spara contro i Governi che hanno sbagliato, non c’è dubbio, nel tenere un numero di borse di studio per tanti anni di specializzazione contenute. Da questo punto di vista c’è un grave errore. Però, nel momento in cui c’è stata l’apertura non vengono utilizzate. Non vengono utilizzate perché i giovani laureati preferiscono indirizzarsi ad altro.
Questo rimane un problema molto serio.
Concludo con il problema del finanziamento. Da qualche parte ho letto, ma anche qui si è fatto riferimento al fatto che noi non siamo entrati in una situazione di pre-commissariamento perché avremmo avuto dal Fondo sanitario 2022 238 milioni di euro in più.
Attenzione, perché quella cifra rappresenta non quello che ci hanno dato in più. Quella cifra rappresenta un aumento di stanziamento da parte dello Stato del precedente Governo e l’assegnazione che è venuta.
Richiamo l’attenzione, non è che ci hanno dato quello che ci spetta, perché quello che ci spetta è molto, molto, molto di più e lo sappiamo perfettamente come sono divisi i criteri di riparto e sappiamo perfettamente che c’è un’imboscata all’interno della legge di bilancio, l’articolo 143, quello che definisce i LEP e quant’altro. Quella è un’imboscata.
Lo dico, signora Presidente, perché rimanga traccia in questo Consiglio. Quello è un emendamento che ammazzerà definitivamente, se va in porto, così come è stato congegnato, il servizio sanitario nazionale.
Sulla scorta della richiesta delle Regioni, che volevano la definizione dei LEP, i LEP sono definiti in quel percorso: sei mesi con una cabina di regia, poi un commissario e quant’altro. È una cosa difficilissima. Il rischio è solo uno: se non vengono realizzati e sappiamo perfettamente che sarà molto difficile con quella tempistica, indipendentemente dagli esperti, alla fine del 2023 ci diranno: “Bene. Io li ho previsti. Non abbiamo altri metri. Nel 2022, per la sanità, Puglia, Calabria, Campania, quanto avete speso? X. Bene. Quella è spesa storica. Punto e basta”. Non ci daranno più nulla rispetto a tutta questa situazione.
Siccome io penso di non sbagliarmi e che il programma sia questo, occorre cercare poi, in un momento diverso, di rideterminare e riflettere anche all’interno di questa autonomia cosiddetta differenziata e quant’altro, ma solo quali sono gli aspetti degli interessi collettivi della nostra Puglia rispetto a tutto quello che sono le argomentazioni che esulano anche da quest’Aula e rispetto alla situazione che riguarda l’autonomia differenziata.
Io penso che questa sia una situazione che vada seguita passo dopo passo, perché già tanti anni fa è successo quello che non doveva succedere a danno del Mezzogiorno, e mi riferisco alla spesa storica dei Comuni, Province e Regioni, che fu calcolata tanti anni fa e quella è rimasta. Ci fu fatta la fotografia dal censimento di allora. Bologna aveva le piscine comunali e furono finanziate; gli asili nido, e furono finanziati. Noi non avevamo niente e siamo rimasti negli anni senza niente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Assessore.
Io non ho più iscritti a parlare, quindi potremmo cominciare a votare. Se prendiamo tutti posto… Prego i consiglieri di prendere posto.
Prego tutti i consiglieri di tornare al proprio posto. Raffaele, Vicepresidente? Vicepresidente, vuole richiamare la Giunta un attimo, magari?
Manca tutto il Gruppo CON. Grazie, stavamo discutendo un attimo… Stavamo ragionando sin dove possiamo articolare gli emendamenti… Chiamate CON.
Partiamo dalla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 143 del 13 dicembre 2022 “Bilancio di previsione del Consiglio regionale – Esercizio finanziario 2023 e pluriennale 2023-2025 – Approvazione”.
La votazione è aperta.
Addio indennità dei consiglieri se non passa il bilancio. C’è la difficoltà poi a pagare l’indennità dei consiglieri, se il bilancio del Consiglio non passa.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 44, contrari 1, nessuno astenuto.
La deliberazione è approvata a maggioranza.
Deliberazione della Giunta regionale n. 1.609 del 21 novembre 2022 “Documento di economia e finanza regionale DEFR 2023-2025” – Approvazione.
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 30, contrari 15.
La deliberazione è approvata a maggioranza.
N. 3): Deliberazione di Giunta regionale n. 1.862 del 12 dicembre 2022 recante “Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale NADEFR 2021-2023”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 44, favorevoli 30, contrari 14.
La delibera è approvata a maggioranza.
Prego. Lei, invece, è contraria? Correzione del voto del consigliere Luigi Caroli: contrario, non astenuto.
Passiamo al n. 5: DDL n. 207 del 12 dicembre 2022 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2023 e bilancio pluriennale 2023-2025 della Regione Puglia”.
La votazione è aperta. DDL al punto n. 5.
C’è un emendamento all’articolo 1? No. Quindi, votiamo l’articolo 1.
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 30, contrari 15.
L’articolo 1 è approvato a maggioranza.
Articolo 2, Stato di previsione della spesa.
La votazione è aperta.
Votiamo. Non avete votato tutti.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 30, contrari 15.
È approvato a maggioranza l’articolo 2.
Articolo 3, Allegati al bilancio.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 30, contrari 15.
È approvato a maggioranza.
Articolo 4 (Elenco delle spese obbligatorie)
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 31, contrari 15.
L’articolo 4 è approvato a maggioranza.
Articolo 5 (Fondo di riserva per le spese obbligatorie)
La votazione è aperta. Votiamo. Votiamo, consiglieri.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 31, contrari 15.
L’articolo 5 è approvato a maggioranza.
Articolo 6 (Fondo di riserva per le spese impreviste)
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 31, contrari 15.
L’articolo 6 è approvato a maggioranza.
Articolo 7 (Fondo di riserva per il cofinanziamento regionale di programmi comunitari)
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, astenuti 8, votanti 37, favorevoli 30, contrari 7.
È approvato a maggioranza.
Scusate, non voglio interrompere la votazione, ma prego i dirigenti, e gli assessori perché parlino con i propri dirigenti, di refertare gli emendamenti perché ad ora non ce n’è neppure uno refertato, e sono 102 emendamenti. Quindi, per cortesia, chiamate i dirigenti: che siano tutti qua, se necessario, e che possano procedere al referto. Se poi vogliono fare smart-working dall’ufficio rispetto al Consiglio lo possono fare, l’importante è che ci arrivi il referto.
8 (Fondo di riserva per la definizione delle passività potenziali).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 47, votanti 47, favorevoli 31, contrari 16.
È approvato a maggioranza.
Articolo 9 (Fondo crediti di dubbia esigibilità).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 47, votanti 47, favorevoli 31, contrari 16.
È approvato a maggioranza.
Articolo 10 (Fondo speciale per il finanziamento di leggi regionali che si perfezionano dopo l’approvazione del bilancio).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 31, contrari 14.
È approvato a maggioranza.
Articolo 11 (Fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 47, votanti 47, favorevoli 31, contrari 16.
È approvato a maggioranza.
È sempre l’assessore Stea. Non c’è niente da fare. Sempre tu sei.
Articolo 12 (Risultato di amministrazione presunto alla chiusura dell’esercizio finanziario 2022).
La votazione è aperta. Votiamo. Dalle parti della maggioranza ci sono voti?
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 31, contrari 14.
È approvato a maggioranza.
Articolo 13, Attuazione del Titolo II del decreto legislativo 118/2011.
La votazione è aperta.
Votiamo. La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 30, contrari 16.
L’articolo 13 è approvato a maggioranza.
Articolo 14, Disposizioni relative all’accensione di anticipazioni di cassa.
La votazione è aperta.
Votiamo. La votazione è chiusa.
Lei, assessore, mi sta sfidando. Appena sto per chiudere la votazione lui vota.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 29, contrari 14.
È approvato a maggioranza.
Articolo 15, Erogazione al Consiglio regionale.
Mi raccomando a come vi comportate qui.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 45, favorevoli 44, 1 astenuto e 1 contrario.
L’articolo 15 è approvato a maggioranza.
Articolo 16, Rinuncia alla riscossione di entrate di modesta entità.
La votazione è aperta.
Votiamo. La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 16, nessun contrario.
È approvato a maggioranza.
Articolo 17, Bilancio pluriennale.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 30, contrari 15.
È approvato a maggioranza.
Adesso siamo arrivati al tabulato, prima dell’articolo 18. C’è quindi un emendamento al tabulato di cui al DDL n. 207 del 12.12.2022, che è quello che stiamo esaminando: l’emendamento.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 47, votanti 47, favorevoli 31, contrari 16.
È approvato a maggioranza.
Articolo 18 (Entrata in vigore)
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 30, contrari 16.
È approvato a maggioranza.
Adesso votiamo il testo nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 47, votanti 47, favorevoli 31, contrari 16.
È approvato a maggioranza. Serve l’urgenza, qui?
Votiamo l’urgenza per alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi si astiene? Chi è contrario?
È approvata a maggioranza l’urgenza.
Adesso passiamo al bilancio, punto n. 4 all’ordine del giorno DDL n. 206 del 12 dicembre, 2022 “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2021 e bilancio pluriennale 2021-2023 della Regione Puglia – Legge di stabilità regionale 2023”.
Passiamo al voto sull’articolo 1.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 32, contrari 12.
L’articolo 1 è approvato a maggioranza.
Articolo 2 (Riprogrammazione del prestito BEI per il cofinanziamento regionale del POR Puglia 2014-2020).
Penso che questo interessi anche l’opposizione.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45.
Il voto del consigliere Caroli è contrario. Perrini e Caroli contrari.
Presenti 45, votanti 45. Ma voi non avete proprio votato? Non risultano tra i votanti Perrini e Caroli? Vi chiedo scusa. Lo chiedo ai tecnici, ai signori tecnici: Perrini, Picaro e Caroli risultano tra i votanti? Non ci sono tra i votanti?
Solo Perrini risulta assente, gli altri risultano già contrari. Assente e contrario.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 39, contrari 7.
L’articolo 2 è approvato a maggioranza.
Articolo 3 (Autorizzazione all’indebitamento prevista dall’articolo 4 della legge regionale 35 del 2020).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
46 presenti, votanti 46, favorevoli 31, contrari 15.
È approvato a maggioranza.
Articolo 4, Progetto hub scienza della vita della Regione Puglia.
La votazione è aperta. Scusi, non ho visto la richiesta di intervento, onestamente non mi è comparsa. Potete intervenire dopo o è per questo? È per questo. Sospendiamo la votazione, non abbiamo visto la richiesta. Prego.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente. Avevo chiesto prima della indicazione di voto.
Allora, su questo provvedimento – l’avevamo detto in fase di discussione generale – non ci è stata data possibilità in Commissione di capire di che cosa si trattasse. Facendo una piccola ricerca, ci siamo pure resi conto che anche la dotazione finanziaria è completamente diversa rispetto al progetto che è stato presentato al Ministero. Se approfondiamo, il decreto ministeriale che ha finanziato questo progetto è pari a una dotazione finanziaria di circa 31 milioni e 40 mila euro. Ora, quello per il quale noi, o meglio, voterete voi, vi state impegnando è per 38 milioni 800 mila euro.
Primo, di che progetto stiamo parlando? Che cosa interessa?
Secondo, al Ministero è stato presentato un progetto di 31 milioni, così come risulta dal DM? E perché oggi noi lo cofinanziamo sino al raggiungimento della somma di 38 milioni e 800 mila euro? Immagino che lo voterete, saprete di che cosa stiamo parlando. Io non lo so.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Presidente Ventola chiede spiegazioni.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Io chiaramente sono stato interessato a prendere in incarico questo progetto, un progetto nazionale cofinanziato che riguarda una infrastrutturazione dal punto di vista tecnologico per la medicina di previsione, in particolare proprio di precisione. Il progetto è presieduto dal professor Locatelli ed è un progetto di natura nazionale. Io penso che sia importante per la Puglia. Non sono ancora definiti i contorni attuativi, perché deriva anche dal Ministero della Ricerca scientifica ed è un programma europeo, per cui noi abbiamo adesso aderito al progetto e finanziato con 1.948.036. Tratta anche della cosiddetta Medicina artificiale, si tratta solamente di questo. Non mi sembra che possa la Puglia esimersi dall’utilizzare questa grande occasione. Ve l’ho detto già a che cosa serve: c’è un progetto per la Medicina di precisione, per arrivare prima a pronosticare le malattie, a fare tutta la prognosi rispetto a tutto questo, e soprattutto di prevenzione e studio centralizzato dal punto di vista di una medicina personalizzata e di una medicina di precisione.
È di 350 l’intero progetto.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire di nuovo?
Speaker : VENTOLA.
Sì, Presidente, perché io non so quanti… Sicuramente sarà un problema mio di comprensione, però non abbiamo capito bene di che cosa stiamo parlando. Sotto l’aspetto tecnico, credo che le dichiarazioni… Assessore, non se la prenda, però non abbiamo compreso di che cosa stiamo parlando. Siamo in sede di bilancio, facciamo una valutazione sui numeri. Intanto, non ci impegniamo per 1,9 milioni di euro, ma ci stiamo impegnando per 20, 544 milioni di euro, e credo che ci sia una bella differenza.
Secondo: il progetto finanziato dal Ministero ammonta a 31,040 milioni di euro. Voi ci state chiedendo di approvare un altro progetto, perché l’importo è di 38,8 milioni di euro. Non solo cioè non sappiamo di che cosa si tratta; secondo, stiamo impegnando il bilancio regionale per quasi 21 milioni di euro; terzo, l’importo è differente da quello previsto dal decreto ministeriale n. 26. Vi inviterei quindi ad abrogare questo articolo, riflettete bene di che cosa stiamo parlando, quante sono le somme che andiamo ad impegnare realisticamente, assessore Piemontese, almeno coerenti rispetto al DM, e poi magari lo riportate in III Commissione, capiamo bene di che cosa stiamo parlando e se si tratta di quello a cui ci accennava saremo ben lieti di dare il nostro contributo, e perché no, anche il nostro voto. Ma se li votiamo così come sono, i numeri non rispecchiano la realtà, sono differenti dal DM che ha approvato il progetto.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, mi dica: vuole che spostiamo questo articolo tra un po’ e magari si fa portare la relazione degli uffici, con i numeri dei progetti?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Potremmo anche differirlo a domani. È stata predisposta una relazione tecnica per il Consiglio. Ho semplicemente ereditato questo…
Speaker : PRESIDENTE.
Senza differirlo a domani…
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
C’è stato un grande lavoro anche di natura politica perché venisse scelta la Puglia e non altre all’interno dei Ministeri. Se si vuole una situazione più articolata, tranquillamente, non ci sono problemi, lo si può differire anche a domani.
Speaker : PRESIDENTE.
Tra poco.
Casomai finiamo prima, tra poco si può…
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19
Perfetto. Io solleciterò.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Questo articolo lo esaminiamo dopo.
Articolo 5 (Disposizioni a sostegno degli interventi di contrasto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti).
Non ci sono richieste di interventi.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 45.
È approvato all’unanimità.
Articolo 6 (Fondo per il finanziamento di studi di fattibilità tecnica sui siti contaminati).
Non ci sono richieste di intervento.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 43.
È approvato all’unanimità.
Articolo 7 (Soppressioni delle funzioni della Provincia non conferibili. Modifiche alla legge regionale n. 17 del 2000).
Non ci sono interventi.
La votazione è aperta. Ricordiamoci che l’articolo 4 è sospeso.
Avete votato? La Giunta?
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
L’articolo 9 è approvato all’unanimità. Chiedo scusa. Articolo 7. Perché sta qui l’articolo 9? Ecco qui. Vi chiedo scusa.
Articolo 8 (Modifiche alla legge regionale 44 del 1975).
votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti … Anche il consigliere Conserva, che non risulta tra i votanti, e Pagliaro. Va bene, allora tre votanti in più. Tutti favorevoli? Sì.
Presenti 47, votanti 47, favorevoli 47.
La votazione è chiusa con il voto all’unanimità.
Articolo 9, Attività di supporto e due diligence finalizzate alla verifica della sostenibilità del modello di gestione in house dell’infrastruttura ferroviaria di competenza regionale.
La votazione è aperta. Un attimo, non la votazione.
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, su questo c’era un emendamento. Se abbiamo deciso che gli articoli emendati li trattiamo dopo… altrimenti dopo ritroviamo l’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Un momento solo, Presidente Ventola, perché non l’abbiamo visto. C’è un emendamento all’articolo 9?
Speaker : VENTOLA.
Tra quelli presentati oggi, sì, anche in rete.
Speaker : PRESIDENTE.
Dottoressa Delgiudice, possiamo vedere se troviamo l’emendamento Ventola all’articolo 9?
Speaker : VENTOLA.
Sì, è già caricato in rete, lo abbiamo verificato.
Speaker : PRESIDENTE.
Il numero dell’emendamento ce l’ha presente? No.
Speaker : VENTOLA.
È caricato.
Speaker : PRESIDENTE.
In ogni caso lo sospendiamo.
Articolo 10. Non ci sono emendamenti. Possiamo passare al voto.
Compensazione alle imprese di trasporto ferroviario per attuazione della tariffazione integrata.
La votazione è aperta.
Quindi, abbiamo il 4 e il 9 sospesi, per ora.
Avete votato tutti? Ci sono alcuni che non votano, lì.
La votazione è chiusa.
Presenti 47, votanti 47, favorevoli 47.
È approvato.
È approvato all’unanimità.
Articolo 11, Modifica dell’articolo 30 della legge regionale 45 del 2013.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 43.
L’articolo 11 è approvato all’unanimità.
Articolo 12 (Assistenza psicologica sperimentale ai caregiver)
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 45.
L’articolo 12 è approvato all’unanimità.
Articolo 13 (Disposizioni per favorire la dotazione ai non vedenti di un cane-guida) C’è un emendamento? A noi non risulta.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 44.
L’articolo 13 è approvato all’unanimità.
Modifica dell’articolo 2 della legge regionale 10/2021. Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
L’articolo 14 è approvato all’unanimità.
Sull’articolo 15 ci sono vari emendamenti… L’articolo 16… All’articolo 16 non ci sono emendamenti.
Votiamo sull’articolo 16 (Modifiche alla legge regionale n. 5/2022).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 43.
L’articolo è approvato all’unanimità, l’articolo 16.
Adesso passiamo all’articolo 17.
Non ci sono richieste di intervento. Non ci sono emendamenti. Disposizioni in materia di prestazioni ambulatoriali specialistiche.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti? Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvato all’unanimità l’articolo 17.
Articolo 18 (Documento operativo regionale per la difesa del suolo).
Non ho iscritti a parlare.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 43.
L’articolo 18 è approvato all’unanimità.
Articolo 19 (Manutenzione degli alvei, dei corsi d’acqua e dei canali).
Non ho iscritti a parlare.
Non ci sono emendamenti.
Presidente Ventola, prego.
Speaker : VENTOLA.
Su questo articolo e anche… Siamo al 19. Questo vale anche per il 18. Voglio intanto complimentarmi con l’assessore Piemontese perché va dato atto che in sede di rendiconto noi evidenziammo la necessità di rimpinguare i capitoli o prevedere una legge che potesse sostenere soprattutto le comunità locali, quindi i Comuni o comunque coloro che sono i gestori dei canali e degli alvei dei fiumi, perché molto spesso ci preoccupiamo dei macro progetti, ma poi non riusciamo a dare le risorse ai Comuni per manutenere i singoli canali.
Noi ci saremmo aspettati, chiaramente, una dotazione finanziaria superiore, però confidiamo nella sensibilità dell’assessore Piemontese affinché i 6 milioni, per una parte, e per l’altra le altre risorse per le progettazioni possano, nel corso dell’anno, avere maggiore attenzione. È meglio prevenire casi di alluvioni o di frane piuttosto che poi intervenire con fondi emergenziali di Protezione civile. È un segnale che prendiamo con grande condivisione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Ventola.
Sull’articolo… Presidente Amati, prego.
Speaker : AMATI.
Presidente, colleghi, io apprezzo questa disposizione. Magari si facesse sempre così, però intervengo per darvi l’ouverture su quando parleremo dell’argomento Consorzi di bonifica. Perché in realtà così si fa, così, come dice questa norma, e non sprecando soldi sui Consorzi di bonifica, buttando soldi sui Consorzi di bonifica. Purtroppo, la scarsa dotazione finanziaria, che peraltro, come ha detto il collega Ventola, andrebbe ampliata, proprio perché la bonifica nacque nel 1938 per fare più o meno queste cose, ma sono passati quasi 100 anni dal 1938, e oggi sono i Comuni generalmente che dovrebbero occuparsi di queste cose. È questo il luogo dove è giustificabile un finanziamento pubblico degno di questo nome, per cui io voterò con entusiasmo questa disposizione, che avvia il processo di regolazione dell’argomento della difesa del suolo e della tutela del suolo.
Naturalmente c’è un inciso in questa disposizione che capisco, fatte salve le competenze dei Consorzi di bonifica. È una clausola di stile, lo dico all’assessore proponente, che in questo caso immagino sia l’Assessore della tutela delle acque, perché noi cittadini normali non riusciamo a comprendere questo sofisma, e cioè le competenze dei Consorzi di bonifica piuttosto che le competenze dei Comuni, quando si tratta di difenderci dalle alluvioni e dalle conseguenze dannose della furia dell’acqua.
Qui intervengo per dire: bene, questo è. Poi il resto, invece, la destinazione delle risorse ai Consorzi di bonifica è un fuori luogo che genera esattamente il delitto di mancata attenzione al territorio. Quindi, vorrei invitare il Governo regionale, per i prossimi anni, a seguire questa impostazione. Ovviamente sui Consorzi di bonifica diremo non appena sarà chiamato l’articolo 28. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Amati. Non ho altri iscritti a parlare.
Passiamo al voto.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 43, astenuti 1, favorevoli 43.
L’articolo 19 è approvato a maggioranza.
Articolo 20 (Riordino del reticolo fotografico regionale)
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente.
Su questo gradirei, se fosse possibile, avere una spiegazione sul motivo per cui la Giunta regionale decide di impegnare delle somme per il riordino del reticolo idrografico regionale, immagino, non so, attraverso quale struttura? Siccome è stata votata una legge qualche anno fa, che istituiva l’asset in Puglia, e poi è stata modificata proprio per quanto riguarda il sistema idrografico, nel 2020 è stata modificata. Una delle finalità dell’asset è proprio quella del riordino del reticolo idrografico regionale.
Ora, possiamo dare per scontato, assessore, che queste risorse andranno all’asset per fare questo tipo di attività? E perché – seconda domanda – noi dobbiamo ogni volta dare i soldi all’asset per fare attività di studio e di ricerca? Sarebbe interessante capire, perché se è uno strumento per ampliare la possibilità delle consulenze, vivaddio, non è che sia proprio corretto. L’asset è stato istituito proprio per sostenere attività di progettazione e altro. Gradiremmo sapere quindi se queste risorse erano indispensabili per fare questo, se se ne occuperà l’asset, o se invece si attingerà magari a risorse umane diverse.
Purtroppo, lo diciamo in Consiglio perché in sede di V Commissione non è stato possibile affrontare questo tema, perché chiaramente, assessore, lei giustamente ha partecipato alla I e non in quell’occasione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Chi della Giunta vuole intervenire?
La parola al Vicepresidente Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
È fuori di dubbio che il riordino del reticolo idrografico regionale sia una cosa utile da fare.
Le dico con molta franchezza io non credo che verrà fatta da Asset, ma questa è una cosa che verrà gestita dalla Sezione delle risorse idriche, il riordino del reticolo idrografico regionale e quindi si organizzeranno su questo, ma davvero in pochi secondi sono nelle condizioni di approfondirlo. Però è indubbiamente utile e quindi chiedo alla maggioranza di votarlo. Le darò, consigliere, tutte le indicazioni in ordine a questo articolo.
Abbiate un momento di pazienza. Ha chiuso l’intervento? Non mi è sembrato. Possiamo votare? Okay.
La votazione è aperta. Un attimo solo. Non apriamo la votazione.
Prego, Presidente Vendola.
Speaker : VENTOLA.
Vicepresidente, per quanto ci riguarda, siamo favorevoli affinché ci sia il riordino del reticolo idrografico. Del resto, in corso d’opera dei lavori noi abbiamo presentato anche un emendamento che parla un po’ più in generale del tema acqua, ma lo affronteremo quando arriverà il punto. Però, avendo con chiarezza lei riferito in Aula che non sarà Asset ad occuparsi di questo, il nostro voto sarà contrario. Una delle finalità precipue di Asset è esattamente quella della redazione del reticolo idrografico.
Ora, se voi costituite dalle agenzie e poi dobbiamo dare questi soldi ad altri soggetti per occuparsene è un modus operandi che noi non condividiamo assolutamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Ho meglio approfondito la questione. Non sarà Asset a fare il riordino del reticolo idrografico regionale. Su questo stipuleremo una convenzione con l’Autorità di bacino e quindi con loro andremo a fare questo riordino.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Possiamo procedere al voto. Vero, Presidente Vendola?
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 41, favorevoli 29, 1 astenuto, 12 contrari.
È approvato a maggioranza l’articolo 20.
Passiamo all’articolo 21, Concessione dei beni del demanio idrico.
Non ho iscritti a parlare. La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 14.
L’articolo 21 è approvato a maggioranza.
Articolo 22, Norme di interpretazione autentica delle leggi regionali 13 del 2001 e 17 del 2000.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 29, favorevoli 29, 14 astenuti.
Approvato a maggioranza.
Articolo 23, Modifiche alla legge regionale 4 del 2013.
Non ho iscritti a parlare. La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 30, favorevoli 30, 13 astenuti.
Approvato a maggioranza.
Articolo 24, Modifiche alla legge regionale 9 del 2011 sull’istituzione dell’Autorità idrica pugliese.
Non ho iscritti a parlare. La votazione è aperta. Votiamo. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 14.
È approvato a maggioranza.
Articolo 25 (Assicurazione RCT per danni causati dall’attraversamento stradale di fauna selvatica) Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Articolo 26 (Attività di monitoraggio e censimento del cinghiale)
La votazione è aperta. Questi 100.000 euro a chi li diamo, chiede il Vicepresidente De Leonardis. Donato, a chi diamo le risorse dei 100.000 euro per il monitoraggio del cinghiale? All’università.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 38, favorevoli 38, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 27. Ci sono emendamenti sul 27? No.
(Modifica dell’articolo 34 della legge regionale n. 51 del 2021)
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 2.
L’articolo 27 è approvato a maggioranza.
Adesso cominciano le norme con gli emendamenti. Ce ne sono altri senza emendamenti?
L’articolo 29 non ha emendamenti.
La votazione è aperta sull’articolo 29.
Vi chiedo scusa. Anche ai tecnici chiedo di tenere il punto degli articoli sospesi, in maniera tale che ce l’abbiamo sia noi sia voi. Grazie.
Articolo 29 (Modifiche alla legge regionale n. 1 del 2017).
La votazione è aperta. Lo abbiamo detto. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 30, favorevoli 29, astenuti 12.
L’articolo 29 è approvato a maggioranza.
Articolo 30.
Non ci sono emendamenti.
Non ho iscritti a parlare.
Modifiche alla legge regionale 45 del 2019.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Articolo 31. Vediamo. Non ci sono emendamenti, vero?
Non ci sono emendamenti. Non ci sono iscritti a parlare.
Modifiche alla legge regionale 34 del 2019.
La votazione è aperta. Che è successo? Vogliamo controllare? Qui alla minoranza succede una cosa strana. Ecco, per fortuna abbiamo aggiustato le cose. Da solo. Ha capito, ha capito come orientarsi.
Articolo 31.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 40, favorevoli 40, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Articolo 32 (Modifiche alla legge regionale n. 25 del 2012).
Non ci sono emendamenti, vero? Non ci sono emendamenti. Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
Regolazione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
Avete votato tutti? La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 36, favorevoli 36, 5 astenuti.
È approvato a maggioranza.
Articolo 33. Ci sono emendamenti? No. Non ci sono iscritti a parlare.
L’articolo 33 riguarda “Modifiche alla legge regionale 28 del 2022”, cioè Norme in materia di incentivazione alla transizione energetica. La votazione è aperta.
Presidente Ventola, prego. Aspettate, il Presidente Ventola ha chiesto di intervenire. Articolo 33.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, questa è una legge che è stata votata di recente. Noi quella sera, alla fine, pur garantendo la presenza in Aula, non votammo perché c’era il tema legato al carbone.
Stiamo parlando dell’articolo?
Speaker : PRESIDENTE.
33, è quello della transizione energetica.
Speaker : VENTOLA.
Perfetto, che in fase di avvio era condivisa, poi alla fine noi non votammo perché fu bocciato un emendamento nostro che inseriva nei termini di recupero eventuali di tassazione alle fonti fossili anche quella del carbone. In quell’occasione si decise di andare avanti solo per quanto riguarda le questioni del gas.
Ora, ci veniva rappresentata, non solo da lei, assessore, ma da tutti i proponenti l’urgenza di un provvedimento del genere, perché di lì a qualche mese avremmo avuto lo sconto in bolletta. Credo che siano arrivate le bollette nelle case dei nostri concittadini e, almeno per quanto riguarda il bimestre in corso, non c’è stato nessuno sconto. Non ci risulta che ci siano stati accordi o, almeno presunti tali, incontri con i soggetti gestori, vettori, proprietari e altro. Quindi, sinceramente, su questo gradiremmo avere qualche delucidazione in merito o qualche aggiornamento, perché obiettivamente creare delle leggi o meglio formulare delle leggi spot che ci fanno avere gli articoli sui giornali, girare per strada e sentirci chiedere dai cittadini “ma risparmieremo?” e dover dire di sì quando invece non è così, a questo credo che si debba porre rimedio, almeno in termini di spiegazioni, perché con quella legge è stato annunciato in pompa magna che di lì a qualche settimana i cittadini avrebbero avuto lo sconto in fattura, direttamente lo sconto in fattura. Siccome noi non siamo per le leggi spot, non l’abbiamo votata, non sappiamo se è costituzionale o meno, ma al netto di questo gradiremmo avere qualche aggiornamento in merito.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Il presidente Amati ha chiesto di intervenire.
Speaker : AMATI.
Grazie.
Innanzitutto vorrei ricordare che quella legge, lo ricordo in particolare al collega Ventola, era un riassunto di diverse proposte di legge. Quella legge era un riassunto di diverse proposte di legge presentate una da noi, un’altra da voi, dal Capogruppo dell’epoca della Lega, e un altro disegno di legge dal Governo regionale. Poi ci fu un lavoro, prima in Commissione, poi in Aula, che mise assieme tutte le disposizioni. Per tale motivo la minoranza abbandonò l’Aula, fu un altro motivo relativo ad un emendamento specifico. Abbiamo detto tutti ai pugliesi, con la nostra comunicazione, e quando dico tutti non voglio dire io e lei, voglio dire le parti politiche: cioè, ci sono stati esponenti della minoranza che hanno valorizzato l’aspetto che avevano proposto, che poi si sono ritrovati all’interno della disposizione… Non riesco a concentrarmi: appena finiscono dal pubblico…
Stavo dicendo che noi abbiamo valorizzato per parte nostra quello che potevamo valorizzare. Fatto sta che il Ministero, prima il Ministero dell’economia segnalava un problema, cioè chiedeva di rassicurare sulla circostanza che le compensazioni non incidessero sulle disposizioni fiscali e tributarie. In sede di assestamento abbiamo approvato una norma, per noi peraltro era abbastanza ovvio che non si intervenisse nelle disposizioni fiscali e tributarie. Abbiamo approvato una norma con la quale abbiamo comunque specificato la circostanza, quindi di fatto accolto nel principio di leale collaborazione il rilievo.
Successivamente il Ministero della transizione ecologica ha segnalato una serie di rilievi però la cosa confortante è che non ha messo in discussione il diritto per le Regioni e per la Regione Puglia, in questo caso, di stabilire una compensazione che era stata la questione su cui ci eravamo dilungati maggiormente e su cui molti dei commentatori, anche a mezzo stampa, avevano fatto conoscere il loro punto di vista che non era un punto di vista coerente con la nostra decisione.
Ci sono stati segnalati dei rilievi e questi rilievi attengono quindi a fatti meramente esecutivi. Le faccio un esempio in particolare sull’articolo 2, perché lei ha evocato, collega Ventola, la questione dello sconto in bolletta e quindi lì lei ha soffermato maggiormente la sua osservazione.
Ci è stato detto innanzitutto che nel meccanismo che avevamo individuato e cioè di compensazione da autoregolamentarsi tra tutti i soggetti della filiera del trasferimento e della distribuzione del gas in realtà non era proprio e quindi c’era bisogno di specificare…
Attendo che i convenevoli si esauriscano. Ovviamente lo dico in modo scherzoso. Non è che mi sto sostituendo alla Presidenza.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Presidente ha verificato che la situazione si è messa a posto.
Speaker : AMATI.
Lo dico in modo scherzoso, perché i colleghi mi potrebbero pure dire: “che stai facendo il questore?”. Potrebbero più opportunamente dire che questa funzione non mi è propria.
Quindi, c’era, da questo punto di vista, una richiesta di un’indicazione specifica su chi paga la compensazione. Il Governo ha presentato, sulla base di una nota inviata anche al Ministero da quello che ne so, attraverso la Presidenza del Consiglio regionale, ha specificato chi. Ma il problema più rilevante che è stato sollevato è che noi avevamo pensato di poter chiedere la decurtazione direttamente in bolletta. Lì il Ministero… Lì il Ministero…
No, mi sono fermato perché, siccome è il collega Ventola che ha fatto l’eccezione, altrimenti, se non vuol sapere nulla mi siedo… E lì il Ministero, su questo punto specifico, ha detto “guardate che voi non potete disporre l’automatismo dello sconto in bolletta”, preannunciando peraltro un ricorso del Governo nazionale, un’impugnativa del Governo nazionale, qualora fosse rimasta questa disposizione. Per cui opportunamente, a mio giudizio, il Governo regionale ha inserito, in modifica di questa disposizione, un atto negoziale con l’Autorità dell’energia e il gas proprio su questa materia, a seguito del quale stabilire, ovviamente, quali sono le regole compensative e le modalità attraverso cui poi arriveranno nelle tasche dei cittadini in termini di risparmio.
Quindi, lei dice bene, ma lo diciamo tutti che ci saremmo aspettati lo sconto in bolletta prontamente, però è accaduto questo: è accaduto che c’è un rilievo dei Ministeri. Peraltro, un rilievo che non taglia nulla sul punto cruciale e fondamentale di quella disposizione, per cui tra farcela impugnare, e quindi vedere tutti i soggetti che devono pagare a resistere rispetto alla nostra pretesa, piuttosto che fare una piana modifica che non varia il nostro programma in favore dei cittadini, penso che la scelta effettuata dal Governo regionale sia una scelta congrua. Per cui, siccome di fatto eravamo orientati, quando l’abbiamo approvata, a votarla all’unanimità, se non fosse accaduto poi quell’incidente nell’ambito della normale dialettica politica, vi chiedo appunto di votare all’unanimità questa disposizione per prestare fede anche alle modalità con cui abbiamo approvato il testo e con cui abbiamo versato, all’interno di un unico testo, tutti i nostri desideri, tutte le nostre indicazioni politiche e tutti i nostri indirizzi.
Naturalmente, qualora non ce la impugneranno, sarà compito della Giunta regionale svolgere un’attività di costante sollecitazione all’Autorità per l’energia e per il gas, affinché riusciamo ad avere tempestivamente quelle risorse.
Però c’è un punto fondamentale che tengo conclusivamente a sottolineare. Il Governo nazionale non ha eccepito il diritto delle Regioni, ai sensi della legge Marzano, di disporre una compensazione per il riequilibrio territoriale. È un punto di diritto fondamentale, che riguarderà tutte le infrastrutture energetiche e ci farà approcciare, diversamente dal passato, spero, in modo accogliente e, naturalmente, senza perdere chance.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Delli Noci. Prego.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Quando abbiamo approvato questa norma, abbiamo detto che stavamo provando a fare qualcosa di straordinario, e questo qualcosa di straordinario, tra l’altro è venuto da un lavoro comune, maggioranza e minoranza, un qualcosa di unico e anche complesso.
Quello che stiamo cercando di fare è provare a limare rispetto alle osservazioni date dal Ministero. Alcune osservazioni riteniamo siano condivisibili, discutibili, o che comunque che non modificano la sostanza del nostro intento. Altre lo sono un po’ di più: penso all’osservazione sul tema della riforestazione, che per noi è un tema climatico ambientale importante che abbiamo voluto mantenere all’interno della norma; un’osservazione, l’ho prima anticipato al consigliere Caroli, riguardava le infrastrutture degli impianti esistenti, ci è stata fatta un’osservazione specifica su questo, e su questo siamo intervenuti provando a modificare ed evitare un’occasione di scontro, che porti a un appello al Consiglio di Stato.
Siamo convinti, nella sostanza, di riuscire ad arrivare alla conclusione e di arrivare chiaramente a costruire, una volta divenuta legge non appellata dal Consiglio di Stato di poter avviare le trattative con il Governo.
A nome del Governo, quindi chiedo la fiducia su questo articolo, su questo emendamento opposto alla legge approvata lo scorso mese.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Ventola. Prego.
Speaker : VENTOLA.
Intanto ringrazio il collega Amati, che ci ha reso edotti delle spiegazioni rispetto alle richieste pronunciate dal Ministero. Torniamo però alla nostra posizione come Fratelli d’Italia.
In quell’occasione noi abbiamo sempre detto: attenzione che noi, così come è fatta la legge, la riteniamo ultronea. Perché? Perché già la legge Marzano prescrive all’articolo 1, comma 5, che le Regioni e gli enti locali territorialmente coinvolti dagli insediamenti possano stipulare accordi.
Il dramma qual è stato? Prendere atto, collega Amati, che nessuna Amministrazione regionale negli ultimi quindici anni ha stipulato nessun accordo, nessuna intesa. Questa è la verità. All’articolo 1, comma 5.
La Regione poteva stipulare accordi, così come anche gli Enti locali. Abbiamo preso atto nello studiare quella legge che non erano stati stipulati accordi per anni e che, forse, presi dallo spirito del momento dell’aumento dell’energia, dovevamo dimostrare di fare qualcosa.
La proposta della Lega diceva di dare immediatamente delle risorse, andando a colpire i 50 milioni di euro del TAP. Quello diceva il collega Bellomo. Poi si decise di ampliare e di guardare ad altro, ma l’altro ci consentiva… Lo dico non per fare l’uccello del malaugurio, ma secondo me i cittadini pugliesi da questa legge non prenderanno mai un centesimo. Questo è quello che accadrà, e lo vedremo nel corso dei mesi che staremo qui, perché ci confronteremo ancora su questo.
Stupiteci, metteteci nelle condizioni di dire: “scusate, abbiamo sbagliato” perché al momento, così come formulata, non è nulla di nuovo rispetto a ciò che già prescriveva la norma, con l’eccezione che ancora oggi non poniamo rimedio alla questione del carbone, perché ancora per oggi noi facciamo salvo l’articolo 2 della legge 28 che fa riferimento solo alle misure di compensazione del gas. A casa nostra le fonti fossili non sono solo il gas, ma sono anche petrolio e carbone.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Amati, per dare un ulteriore chiarimento, immagino, rispetto a quello che è stato detto.
Speaker : AMATI.
Sì, l’ultimo intervento nell’ambito dei miei due, poi mi arrendo, ovviamente.
Insisto, collega Vendola, Ventola. È una reminiscenza. Ogni tanto… Allora Palese sedeva, me lo ricordo, non qui, a via Capruzzi. Addirittura una volta tolte le scarpe e usò sbattere le scarpe sui banchi. C’è un video delizioso che consiglio… Povero Presidente Pepe… Va bene. Chiusa la parentesi. Queste cose non le so io. Regolatevi voi. Non mettetemi in mezzo, non coinvolgetemi in questa storia.
Insisto per due motivi. Premetto che la questione del carbone, collega Ventola, vorrei ricordare che il motivo della contrarietà, almeno quella mia, era che io non sopporto più il carbone, quindi l’idea della legittimazione del carbone dall’ambito ordinario mi sembra francamente una cosa eccessiva. Però, non è questo l’oggetto della discussione, anche se ricordo che quella questione fu affrontata.
Lei una cosa parzialmente rispondente al dettato legislativo, perché il dettato legislativo ha un doppio canale: ha il canale del negoziato, su cui, lei sa, io abbondantemente ho contrastato tutti quelli che non hanno mai avviato il negoziato, anche in tempi in cui in quest’Aula (anche se eravamo in via Capruzzi) non se ne trovavano facilmente di persone disposte a sostenere TAP. Lei deve immaginare che addirittura in una campagna elettorale per le elezioni politiche andarono nel Salento due personalità, Silvio Berlusconi e Massimo D’Alema, mentre si stava realizzando il gasdotto, e, a domanda dei giornalisti, dissero che non tanto gli piaceva e che l’avrebbero fatto in un’altra localizzazione. Quindi, lei può immaginare un po’ il clima, okay? È tutto agli atti. La rete, come dicevano un tempo i colleghi dei 5 Stelle, non dimentica; basta che digitate “TAP, Berlusconi, D’Alema”, ed esce tutto.
Quindi, l’apertura del negoziato non fu fatta. Il Governo regionale decide che la parte legislativa relativa al negoziato da questo momento in poi sarà una strada da perseguire e noi siamo stati tutti contenti. Sul passato ha ragione lei. Però c’è un’altra parte della disposizione statale che dice un’altra cosa, dice: le Regioni e lo Stato possono decidere misure di compensazione – quindi attribuisce alla legge Marzano un potere dispositivo – nei limiti della percentuale che noi abbiamo calibrato sul 3 per cento, che viene utilizzata per le fonti rinnovabili, però possono farlo, e fino a quel momento nessuno in Italia aveva disposto questo. Il Governo nazionale, peraltro immagino che voi sarete complici della nostra iniziativa, con riferimento ai vostri rappresentanti, sia al Governo che in Parlamento, il Governo nazionale non ha avuto nulla da eccepire su questo punto, che è il punto fondamentale, cioè la Puglia ha diritto a disporre una compensazione ambientale. Non ha eccepito nulla, vuol dire che la Puglia può farlo. Nessuna Regione italiana ha mai attivato quella parte della legge Marzano, noi siamo i primi.
Ora, il problema quale sarà? Lei deve aiutarci a smentire la sua profezia. Le dico come si fa. Ora la questione iniziale passa all’Autorità per l’energia e il gas, perché così chiede il Ministero a proposito della compensazione. Ora io vi chiedo e penso di interpretare il vostro desiderio, il vostro sentimento e la vostra iniziativa politica, di attivare in sede di indirizzo politico il Ministero per lo sviluppo economico affinché questa ipotesi di realizzazione del negoziato, e quindi del protocollo con l’Autorità per l’energia ed il gas possa avvenire rapidamente. Quando cambiano i Governi infatti accade pure una cosa normale: cambiano i responsabili.
Adesso cioè i responsabili siete voi, mentre fino a qualche tempo fa… Non mi sognerei mai di darvi responsabilità di quando non c’eravate, nonostante qualche volta vedo che qualcuno esige da voi, come parte politica, cose che francamente sono inesigibili semplicemente perché non c’eravate… Per esempio, ho letto di una polemica tra il collega Perrini e il Presidente della Giunta regionale che attribuiva al collega Perrini una responsabilità politica che obiettivamente il collega Perrini non poteva avere, sia pur per interposta persona, cioè a mezzo della forza politica a cui egli appartiene, a cui voi appartenete. In quel caso ho segnalato la stranezza.
In questo caso voi avete la responsabilità, quindi, se approviamo questa norma e non arriverà il protocollo con l’Autorità per l’energia e il gas, abbiate pazienza, avremo compiuto in qualche modo un’omissione.
Io quindi vi chiedo, affinché la profezia del collega Ventola non si avveri, che siccome il punto nodale è esattamente il protocollo con l’Autorità per l’energia ed il gas, lì dobbiamo lavorare. Per cui, con questo intendimento, collega Ventola, visto che quella è la chiave di questa storia, vogliamo noi dare un voto unanime per dire che ce la metteremo tutta affinché la disposizione, così come corretta, secondo i desiderata ministeriali, possa arrivare nelle tasche dei cittadini?
Questa è la domanda su questo argomento, e in questo senso vi rivolgo questa domanda. Naturalmente, se votassimo tutti assieme sarebbe una cosa buona, almeno per come la vedo io, in coerenza con le disposizioni legislative vigenti che, ripeto, hanno una biforcazione tra quella del negoziato, e ben venga che si faccia, d’ora in poi, e quella dell’imposizione della quota di compensazione, che è cosa buona che riusciamo a farla e anche rapidamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non ho altri iscritti a parlare, possiamo procedere al voto sull’articolo 33.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli, 42, nessun contrario.
È approvato all’unanimità.
Articolo 34 (Da Alessandria ad Aquileia, la leggenda Marciana e la cristallizzazione dell’Adriatico tardo antico).
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 36, favorevoli 30, astenuti 5, contrari 6.
È approvato a maggioranza.
Articolo 35 (Progettazione per interventi di messa in sicurezza dei porti turistici).
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 42, favorevoli 42, astenuti 1.
L’articolo 35 è approvato a maggioranza.
Articolo 36 (Incremento finanziamento regionale delle scuole di specializzazione di area sanitaria).
Prego, Presidente De Leonardis, ha chiesto di intervenire.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
Volevo intervenire questo articolo di legge dal titolo “Incremento finanziamento regionale delle scuole di specializzazione di area sanitaria” che dice: “Al fine di incrementare la possibilità di accesso dei medici alle scuole di specializzazione di area sanitaria delle università pugliesi, per rispondere in modo efficace al fabbisogno regionale di medici specialistici, il finanziamento aggiuntivo regionale, ai sensi del decreto ministeriale 10 agosto 2017, n. 130, è integrato assegnando una dotazione finanziaria per l’esercizio finanziario 2023 in termini di competenza e di cassa di euro 1.500.000.
La medesima dotazione finanziaria è assegnata per gli esercizi finanziari 2024 e 2025. Si provvederà con delibera di Giunta regionale.
La domanda che io mi pongo è questa: il Governo regionale, l’assessore Palese stanzia 1,5 milioni per fare più borse di studio, però il Sole 24 Ore di oggi, del 20 dicembre, dice “così i giovani medici scappano”. Praticamente che sta succedendo? Noi vogliamo affrontare un problema che non esiste. Ci sono tante borse di studio non assegnate, quindi io mi chiedo, assessore, chiedo al Governo regionale: è questo un giusto modo di spendere le risorse regionali? Stiamo facendo delle cose buone oppure questi soldi andranno poi in avanzo di amministrazione e non saranno spesi? Vi sono tante idee che sento che vengono qui da tanti colleghi, a cui non si può rispondere perché non ci sono risorse.
Praticamente ci sono, in Italia – quindi anche i laureati pugliesi possono accedere a queste borse di studio – 1.808 borse di studio non assegnate. Io non capisco perché il Governo regionale ha fatto questa proposta di legge, questo emendamento. Vedo che, per esempio, per la radioterapia su 155 borse di studio, 114 non sono assegnate; microbiologia e virologia, su 131 borse di studio 113 non sono assegnate, e così via. Quindi, oltre un terzo, se non di più, di borse di studio che sono bandite non vengono assegnate. Perché dobbiamo mettere nel bilancio 1,5 milioni di euro, se poi non c’è la necessità, per i nostri giovani laureati, di accedere a questa istanza? Chiedo, non so, all’assessore Palese, all’assessore Piemontese. Su questo tema il Governo regionale come si vuole porre? Non possiamo mettere delle risorse che poi sappiamo che non verranno utilizzate, perché ci sono borse di studio che non sono state assegnate. Di che parliamo? La qualità della spesa della Regione, da questo punto di vista, mi sembra sia assolutamente scadente.
Quindi, assessore Palese, volevo sapere se è disposto a rivedere questo emendamento, a ridurre la cifra, a fare delle cose diverse. Utilizziamo queste cose effettivamente laddove servono, mettiamo questi soldi per farli laureare i ragazzi, prima di fargli prendere la scuola di specializzazione. Perché se non esiste questo problema, e ce lo dice Il Sole24Ore, non certo io, mi sembra che dobbiamo prestare estremamente attenzione a questo tema.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente De Leonardis.
La parola al consigliere Romito.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
Io credo che il collega abbia centrato il tema dell’emendamento. È evidente cioè che nessuno può dolersi del fatto che la Regione finanzi e implementi la dotazione finanziaria, anzi, delle borse di specializzazione, perché leggiamo, oramai da diverso tempo che abbiamo un’evidente mancanza di medici specialisti, e dunque in maniera logica il legislatore sarebbe portato a dire: se mancano i medici specialisti creiamo l’opportunità di avere più borse di specializzazione. Questa è una prima parte del ragionamento che è assolutamente condivisibile. La seconda parte del ragionamento, che però è quella che ha detto il collega, trova il suo presupposto giuridico, prima ancora che logico, nell’utilizzo di quelle risorse. Io credo cioè che prima di ogni altra cosa noi si debba ragionare su quali sono le specializzazioni ad oggi maggiormente carenti nella Regione Puglia, perché, banalizzo, se dovessi fare la lista della spesa e mi venisse detto di acquistare del tonno e un pacco di pasta, e io invece andassi al supermercato e acquistassi dieci pacchi di pasta e neanche uno di tonno, è evidente che non avrei assolto al compito che mi è stato dato.
Credo dunque che rispetto a questo l’atteggiamento più importante, più serio che noi dovremmo riservare una volta approvato questo emendamento è quello di ragionare sulla destinazione, sull’allocazione delle borse. Diversamente, noi continueremmo a disattendere le legittime rimostranze di centinaia, di migliaia di giovani medici che dopo aver affrontato un già duro percorso di studi, si trovano poi molto spesso a dover affrontare guardie notturne e ogni genere di altra attività lavorativa, perché appunto non in grado di specializzarsi. Questo è un grave nocumento che noi facciamo alla sanità pubblica, per due motivi: primo, perché utilizziamo personale molto qualificato per svolgere invece delle attività che sono dequalificanti; il secondo è che noi continueremmo a non dare risposte, sotto il profilo della richiesta di prestazioni medico- specialistiche ai pazienti, ai cittadini della nostra Regione.
Credo quindi che il monito del collega sia un monito assolutamente puntuale e pertinente, che deve trovare una risposta anche attraverso il confronto con le associazioni, e ce ne sono diverse. C’è il Sindacato italiano dei giovani medici, il SIGM, che da anni si batte per i diritti dei giovani medici, e che merita di essere ascoltato.
Quindi, collega, credo che potrebbe essere una cosa saggia, per esempio, invitare in audizione un rappresentante del SIGM, del Sindacato italiano giovani medici, proprio per affrontare con loro il tema della migliore allocazione di queste risorse che la Regione Puglia sta destinando loro. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Romito.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Credo che quell’articolo del Sole 24 Ore vado a letto in maniera un po’ diversa, perché sennò significa che l’ultimo dei problemi che abbiamo in Regione Puglia e mi sembra di capire in Italia sono i medici, perché da quella lettura, da come viene fatta quella lettura, significa che abbiamo borse in più e quindi significa che non mancano i medici.
La verità è un’altra, caro collega De Leonardis, probabilmente lo ha letto o meglio lo ha interpretato male e provo a darle una diversa e, a mio avviso, corretta interpretazione.
Ci sono alcune borse di specializzazione, alcuni indirizzi che non vengono ovviamente percorsi per un motivo banale, semplice, che probabilmente il legislatore nazionale oggi ce n’è un altro, quello di ieri non se ne è accorto. Speriamo se ne accorga almeno questo. Non può pensare che la retribuzione di un medico che sta in pronto soccorso a rischiare botte, a rischiare tutto quello che vediamo oggi, qui andrebbe fatto un ragionamento a trecentosessanta gradi, può essere la stessa di quello che sta in un posto “più comodo” o “meno rischioso”. Probabilmente vanno incentivate diversamente. E qui chiedo di intervenire all’assessore, agli assessori nella Conferenza Stato-Regioni, per differenziare anche l’importo delle borse. Partire già, ad esempio, per quelle di emergenza-urgenza già con un valore più alto della borsa per incentivare, perché sennò mi parrebbe veramente strano dalla lettura di quell’articolo il problema in Puglia e in Italia non c’è.
Ancor di più, attenzione, quello è un articolo che fa il quadro e il disegno della situazione nazionale, che è ben diversa da quella regionale, perché dovrebbe sapere il consigliere De Leonardis, e lo sa bene, ad esempio, che non è soltanto un problema di emergenza-urgenza che abbiamo in Puglia, perché se si rischia la chiusura, ad esempio, del reparto di ginecologia dell’ospedale di San Severo è perché quando va in pensione un ginecologo non ce n’è un altro per formarlo. Se hanno iniziato a proliferare quelli che fanno gli interventi banali di cataratte per le persone anziane, e lo fanno privatamente al costo di 2000 euro ad occhio (e poi pare un negozio, un supermercato o quasi, il cristallino al costo di 200 euro magari te lo cambiano pure di colore) è perché mancano gli oculisti, non chissà quali specialisti. Bene, a noi mancano tutte le specialità, tutte le specialistiche, e non possiamo certamente permetterci di non mettere altre borse di specializzazione, perché qualcos’altro che andrebbe sollecitato al Governo nazionale, e lo accennava poco fa l’assessore Palese… Quando si è deciso come spendere i quattrini con la famosa spesa storica, noi abbiamo (l’ho detto e lo ripeto anche in questa sede) 4 milioni di abitanti, al pari del Veneto, della Toscana e dell’Emilia-Romagna. Ebbene, Veneto, Toscana ed Emilia-Romagna hanno il doppio delle borse di specializzazione della Regione Puglia e quindi i medici sono il doppio di quelli che abbiamo noi. Da noi abbiamo un’esigenza assolutamente immediata e urgente, anzi, forse questo provvedimento doveva vedere la luce qualche anno fa.
Oggi avremmo degli specializzandi nelle corsie, perché a quelli ci stiamo rivolgendo. Ci siamo rivolti a quelli che ancora non sono specializzati; a momenti ci rivolgiamo a quelli che vogliono fare i test di ingresso per dare qualche possibilità a qualche paziente di essere curato. Quindi, quell’articolo si deve leggere così come è stato fatto, cioè è un discorso di livello nazionale, dove ci sono alcune specializzazioni dove non ci sono iscritti, perché ci sono altre possibilità, e finché ci sono quelle, e sono minori evidentemente, non vanno proprio in quel tipo di indirizzo. Mi sembra banale ed è, ripeto, il legislatore nazionale che dovrebbe incidere per incentivare quelle che sono le mancanze e le lacune che stanno in alcuni settori.
Non è certamente quella la spesa cattiva. La spesa cattiva è altra e ce n’è tanta, ma davvero tanta, di spesa cattiva che bisogna eliminare. Oggi scopriamo che la spesa cattiva è quella di dare la possibilità a 60 ragazzi in più di potersi specializzare in Regione Puglia. Quella è la spesa cattiva. Mi par di capire che, insomma, io vivo in un altro pianeta, quindi chiedo scusa se ho chiesto di investire alla Regione Puglia 1,5 milioni per dare la possibilità a 60 ragazzi di non emigrare necessariamente a Bologna, piuttosto che in Toscana, piuttosto che in Lombardia, e di voler fare semplicemente quel percorso qui, in casa nostra, possibilmente vicino ai genitori, possibilmente restando nei nostri ospedali, possibilmente avendo una speranza anche noi di futuro.
Però mi par di capire che io vivo in un altro mondo e che questi problemi non esistano perché lo ha detto IlSole24Ore. Io non so cosa ha scritto IlSole24Ore… anzi, lo sa cos’ha scritto, ma sicuramente lo abbiamo capito in maniera diversa. Soprattutto, ripeto, a prescindere da quello che scrive IlSole24Ore e da quello che capisce lei, io guardo il mondo, mi giro intorno e so che domani mattina… Com’era il fatto, assessore? Quanti ne andranno in pensione quest’anno? 80.000. E ne entreranno 40-50.000… Ne mancano 30.000 all’appello. Per IlSole24Ore è tutto a posto. Da noi è tutto a posto, evidentemente.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho altri iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Siamo al 36.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 37 (Progetto Museo delle luminarie)
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 33, favorevoli 31, astenuti 3, contrari 2.
L’articolo 37 è approvato a maggioranza.
Articolo 38… C’è un emendamento qui. All’articolo 39 c’è un emendamento.
Articolo 40 (Misure in materia di cabotaggio marittimo).
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 41, favorevoli 41, astenuti 1.
L’articolo 40 è approvato a maggioranza.
Articolo 41 (Crisi Ucraina. Aiuti in favore degli allevatori pugliesi).
Prego, Presidente Tutolo.
Dal punto di vista materiale. Vogliamo fare una notazione solo di stile? Invece “dall’aggressione russa”, “dall’invasione russa”? Mi suggeriscono. Va bene? È invasione e aggressione. Dal punto di vista dello stile.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 42. Non ci sono emendamenti. Euro 86.000. Sta scritto. Sì, a noi sì. È stato già corretto, evidentemente.
Articolo 42 (Completamento della Misura 21 del PSR della Regione Puglia 2014-2022).
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 41; favorevoli 40; astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 43: ci sono emendamenti.
Articolo 44: non ci sono emendamenti, "Sostegno al comparto dell’uva da tavola pugliese".
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
Votiamo l’articolo 44.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 42; votanti 41; favorevoli 41; astenuti, 1.
L’articolo 44 è approvato a maggioranza.
Articolo 45, "Rilancio della vitivinicoltura in Valle d’Itria". Ci sono emendamenti? No.
Nessun iscritto a parlare.
La votazione è aperta.
Signori tecnici, aggiungiamo il voto stellato favorevole alla precedente votazione (un voto stellato ha un senso).
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 41; votanti 37; favorevoli 37; astenuti 4.
L’articolo 45 è approvato a maggioranza.
Articolo 46, "Modifiche all’articolo 8 della legge regionale n. 41/2017". Non ci sono emendamenti.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42; votanti 33; favorevoli 30; astenuti 9; contrari 3.
Approvato a maggioranza l’articolo 46.
Articolo 47, "Promozione e tutela dell’attività fisica adattata": c’è un emendamento.
Articolo 48: c’è un emendamento.
Articolo 49, Modifiche all’articolo 39 della legge regionale 67/2018.
Non ci sono iscritti a parlare. La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti? La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 3, nessun contrario.
L’articolo 49 è approvato a maggioranza.
Articolo 50, c’è un emendamento.
Articolo 51, c’è un emendamento.
Articolo 52, non ci sono emendamenti. Nuovi modelli progettuali per la gestione del trauma familiare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 34, favorevoli 33, astenuti 8, contrari 1.
Il voto contrario è il suo? Il suo è favorevole? Chiedo scusa, Presidente Pagliaro, è favorevole il suo? Quindi, il voto contrario non c’è, il voto è favorevole.
Favorevoli 34.
Approvato a maggioranza, sempre, ci sono 8 astenuti. È approvato a maggioranza l’articolo 52.
Articolo 53, Oneri per l’istituzione e il funzionamento della Scuola di Formazione professionale di Protezione civile.
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, io intervengo perché questo è un altro articolo a cui teniamo particolarmente e vorremmo congratularci con chi lo ha presentato. Voteremo favorevolmente perché è un’inversione di tendenza che sta dando la Regione Puglia dopo tantissimi anni, che va verso quella che è la nostra idea di Protezione civile, cioè investire molto nella prevenzione piuttosto che nell’intervenire dopo che è successo il fatto.
Abbiamo appreso da notizie di stampa che la Giunta regionale ha avviato l’iter per individuare, attraverso un avviso pubblico, il nuovo funzionario, il nuovo dirigente di Protezione civile. Anche questo, sebbene da quello che abbiamo appreso non venga chiesta una competenza specifica, avremmo gradito che fosse più di dettaglio, visto ciò che è accaduto. Auspichiamo comunque che venga fatta una scelta rispettando i curricula e i percorsi non solo formativi dal punto di vista delle lauree, che sono molto estese, aperte a tutti, ma soprattutto di esperienza conclamata negli anni.
È chiaro che la nomina sarà in capo al Presidente della Regione, se ci fosse stato l’avremmo detto a lui, che non faccia come accaduto per altre situazioni. Speriamo che sia una persona molto illuminata e con l’esperienza dovuta.
A tal proposito, sebbene non abbia una competenza diretta, ma per il tramite del collega Presidente del Comitato, il collega Bruno chiedo che ci possa essere alla ripresa una sessione in Commissione, audendo anche il Presidente Emiliano, che è responsabile di questo, perché ci sono alcuni sistemi che purtroppo non funzionano, non si leggono tra loro, quindi l’occasione è propizia, perché ci sono ingenti risorse, abbiamo appreso che probabilmente ci saranno diversi milioni di euro che dovranno essere gestiti dalla Protezione civile in termini di prevenzione. Quello dell’assistenza ai Comuni con un sistema quasi uniforme, perché il Sinapsi purtroppo è troppo vecchio e non funziona rispetto a tante situazioni che sono emerse negli ultimi tempi...
In quell’occasione potremo confrontarci meglio, quindi noi su questo voteremo favorevolmente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho capito, qualcuno ha chiesto di intervenire? Si è prenotato? Ha chiesto di intervenire il consigliere Bruno. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : BRUNO.
Devo solamente aggiungere alle cose che il collega Ventola ha messo in evidenza che sarà mia premura che nell’arco del mese di gennaio si faccia una Commissione specifica su questo tema della Protezione civile.
Vorrei anche rassicurare tutti, siccome si parla di un’istituzione e funzione della Scuola di formazione professionale, che l’idea non è quella di andare a individuare la sede, perché le sedi ci sono, ci sono gli slot, uno per ogni provincia, di conseguenza dobbiamo riempirla di contenuti. Naturalmente, è importante il contributo di tutto il Consiglio regionale.
Perciò, prendo atto della proposta del collega Ventola e nella prima decade di gennaio convocherò una Commissione specifica, spero anche con la partecipazione del Presidente Emiliano. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo passare al voto.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 43.
È approvato all’unanimità.
Articolo 54 (Oneri per il rilascio della certificazione di idoneità alla mansione per gli operatori appartenenti alle organizzazioni di volontariato da adibire allo spegnimento di incendi boschivi) Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
Voleva intervenire? Consigliere Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Se leggiamo il secondo comma “La relativa domanda è presentata a cura dell’organizzazione di appartenenza dei volontari entro il … di ogni anno”, penso che manchi semplicemente una data, penso sia un refuso tecnico più che altro. Ameno che ci sia una versione più aggiornata che non ho.
Speaker : PRESIDENTE.
Allora “entro il…”? Manca la data anche a noi.
Prego, Presidente Bruno.
Speaker : BRUNO.
Si dovrebbe fare comunque entro il 15 giugno di ogni anno, perché comincia l’antincendio boschivo. L’idea naturalmente non l’ho inserita perché rientra nei compiti di quella iniziativa che faremo in Consiglio regionale, di coinvolgimento di tutti i Consigli regionali. Siccome si parla di antincendio boschivi naturalmente si dovrà fare prima di giugno, è chiaro, su questo naturalmente poi troveremo… L’idea sarebbe, se la possiamo inserire, febbraio. Sì, l’istruttoria.
Speaker : PRESIDENTE.
Quando dobbiamo mettere? Non ho capito. 30 aprile? Entro il 30 aprile, nell’articolo 54, al terzultimo rigo.
Adesso non ho altri iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti? La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvato all’unanimità.
Articolo 55, Interventi per la valorizzazione dei rituali festivi legati al fuoco.
Prego, consigliera Parchitelli.
Speaker : PARCHITELLI.
Presidente, ritengo che ci sia un errore materiale in questo articolo, perché noi l’abbiamo emendato in Commissione bilancio con ulteriori 50.000 euro, e invece lo stanziamento previsto nell’articolo sono i 50 previsti inizialmente. Quindi, in questo articolo c’è un errore materiale. Dovremmo aggiungere la parola “ulteriori”, oppure va modificato in qualche modo per rispettare quanto abbiamo deciso in Commissione.
L’assessore non c’è e non so a chi chiederlo.
Speaker : PRESIDENTE.
L’assessore Piemontese ha detto che si deve aggiungere la parola “ulteriori”. Ha detto che stava qua e che votava a favore. Forse è meglio scrivere direttamente “100.000”, perché altrimenti può generare difetti... Invece di dire “ulteriori 50.000”, si scrive “100.000”, questo diceva Ventola. “Ulteriori 50.000”, okay.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Presidente, volevo chiedere, siccome si parla di Comuni in generale, se abbiamo un’idea di quanti Comuni sono. Anche dire 50.000 o 100.000, se sono 100 Comuni, stiamo facendo riferimento a 1.000 euro a Comune. Mi pare che sia un ragionamento...
Noi, per esempio (lo dico, ma la Presidente Capone lo sa perfettamente) abbiamo un Comune, Novoli, in provincia di Lecce che organizza ormai da anni un evento importante, quindi ritengo che, al di là dei 50.000 o 100.000, bisogna capire anche quali siano le possibilità di accesso, per graduare l’entità del contributo, perché il rischio altrimenti sarebbe quello di rendere non congrua la somma messa a disposizione, perché sempre di un contributo si tratta.
Speaker : PRESIDENTE
I Comuni sono noti, la consigliera Di Bari credo che li conosca quanto me, sono i Comuni di San Marco in Lamis, Le Fracchie più la Focara, quindi ulteriori 50.000, dobbiamo aggiungere la parola "ulteriori".
Prego, Presidente Tammacco.
Speaker : TAMMACCO.
Presidente, è il caso di specificare i Comuni, altrimenti tutti i Comuni di Puglia potrebbero partecipare, oppure inseriamo che devono essere iscritti all’Albo, altrimenti possiamo dare delle aspettative a qualcuno e, piuttosto che far aderire altri, inseriamo la specifica eventualmente "iscritti all’Albo" e inseriamo la denominazione dell’Albo.
Speaker : PRESIDENTE.
In realtà, i riti del fuoco sono classificati. Consigliera Di Bari, prego, voleva intervenire.
Sono classificati e i Comuni sono iscritti già ad un Albo, c’è un elenco dei Comuni relativi. Lo possiamo inserire senz’altro. Prego.
Speaker : DI BARI, consigliera delegata per le politiche culturali, il patrimonio materiale e immateriale e la valorizzazione dei borghi.
Presidente, volevo dire questo: magari, va aggiunto “legato ai rituali”… “Della rete dei fuochi”; “i Comuni della rete dei fuochi” va aggiunto, probabilmente, per restringere così il campo… C’è una legge.
Presidente, se lo accantoniamo un attimo, aggiungiamo a questo subemendamento, se vuole…
Speaker : PRESIDENTE.
Un emendamento…
Speaker : DI BARI, consigliera delegata per le politiche culturali, il patrimonio materiale e immateriale e la valorizzazione dei borghi.
Sì…
Speaker : PRESIDENTE.
Ma non è necessario, se lo diciamo e lo votiamo tutti quanti…
Speaker : DI BARI, consigliera delegata per le politiche culturali, il patrimonio materiale e immateriale e la valorizzazione dei borghi.
Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
“La Regione Puglia sostiene con propri contributi i riti legati al fuoco in Puglia”… “Sostiene con propri contributi i Comuni di cui alla rete dei fuochi in Puglia…”
Speaker : DI BARI, consigliera delegata per le politiche culturali, il patrimonio materiale e immateriale e la valorizzazione dei borghi.
“Di cui alla legge 1 del 2018”: possiamo anche fare così.
Speaker : PRESIDENTE.
“La Regione Puglia sostiene con propri contributi i Comuni della rete dei fuochi di cui alla legge regionale 1 del 2018, in quanto espressione del patrimonio storico-culturale”.
Se va bene così possiamo votare.
Consigliere Cera, prego.
Speaker : CERA.
Presidente, solo per… Siccome nella scorsa legislatura sono stato io il proponente di questa legge, della legge sui rituali festivi legati al fuoco, aggiorno, comunque… Mi stupisce come la maggioranza e la delegata non sappiano che nel Registro dei rituali festivi legati al fuoco sono 23 le manifestazioni che sono iscritte già nell’Albo della Regione Puglia. Facciamo il calcolo: 50.000 euro diviso 23 immaginate il contributo della Regione rispetto a queste manifestazioni.
Quello che vi dico quindi è non solo di subemendarlo facendo riferimento alla legge, quindi la n. 1 del 2018, ma soprattutto di cercare di capire se questo stanziamento di 50.000 euro come 100.000 euro sono sufficienti a mantenere queste manifestazioni legate al fuoco in quanto sono patrimonio della Regione Puglia.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
La correzione letterale non richiede emendamento, quindi la possiamo fare. Se c’è un emendamento, lo dobbiamo rinviare a domani: questo è il punto. La facciamo adesso? Siccome tutti gli articoli con emendamento li stiamo spostando a domani…
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Tre, quattro ore su questo articolo di legge. Noi riconosciamo da qualche anno, a seguito di una legge, un finanziamento sui riti festivi legati al fuoco e sono diversi i Comuni.
Speaker : PRESIDENTE.
Sono 23.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
… dalla Focara di Novoli a San Marco in Lamis, ad un’altra serie di Comuni. Ora, quando diciamo ulteriori 50.000, sono 100.000 euro per i riti dei fuochi, da Novoli a San Marco agli altri. Quindi, per definire la questione, sull’articolo 55 per la valorizzazione dei rituali festivi legati al fuoco noi stanziamo 100.000 euro. Mi auguro che possa essere bastevole la cosa.
Speaker : PRESIDENTE.
L’emendamento, però, contiene questa espressione…
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Il totale è 100.000 euro, come lo volete scrivere scrivetelo. Dopodiché, sul bilancio ci saranno 100.000 euro. Sennò su questi “ulteriori” stiamo 7-8 ore… Il totale è 100.000 euro.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, l’osservazione di Cera non era che fosse più o meno 100.000 euro, era che per 23 Comuni 100.000 euro sono insufficienti. Questo aveva detto.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Io non lo so se sono 23 o non sono 23.
Speaker : PRESIDENTE.
Sono 23 Comuni.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Ho capito, dopodiché non sarà dappertutto… Non penso che dappertutto è come Novoli o dappertutto fanno l’iniziativa come a San Marco. Quindi, mi pare evidente che l’Assessorato sarà nelle condizioni di rimodulare la cosa, distinguere chi fa il falò davanti all’attività commerciale e chi fa invece iniziative come Novoli o come San Marco in Lamis. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Piemontese.
Presidente Gabellone, aveva chiesto di intervenire? Prego.
Speaker : GABELLONE.
Signor Presidente, sarò velocissimo. Il chiarimento dell’assessore Piemontese mi pare sia esaustivo. Naturalmente mi permetto di dire, Presidente, che chiaramente il contributo sarà, immagino, relazionato al tipo di progetto.
Speaker : PRESIDENTE.
L’importanza del rito…
Speaker : GABELLONE.
Ogni Comune presenterà un progetto e ci sarà… Mi permetto di sottolineare all’attenzione dell’assessore e della Giunta, quindi, che per quanto riguarda il Comune di Novoli c’è una particolarità, cioè la Fondazione oggi, sia perché Regione e Provincia non hanno ancora nominato i componenti, non è in grado di ripartire, quindi si tenga conto di questa situazione e, siccome il Comune dovrà mettere in campo gli impegni di spesa per realizzare le manifestazioni di gennaio, quindi domani, si metta nelle condizioni il Comune di poter fare gli impegni di spesa sulla scorta di una valutazione del progetto e almeno di una nota, che assicuri il quantum del finanziamento, altrimenti creiamo un problema serio al Comune e di conseguenza all’iniziativa, e mi pare riconosciuto da tutti il dato che sia tra le più importanti della Regione Puglia. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Tutto vero, Presidente Gabellone. Proprio per questa ragione, essendo la Fondazione ancora in via di firma del decreto del Presidente di ricostituzione, la formula che sta suggerendo la consigliera Di Bari di dare il contributo ai Comuni nella Rete dei fuochi è idonea a soddisfare quello che diceva lei.
Ovviamente la consigliera Di Bari assicurerà che il progetto possa essere esaminato in tempo, per evitare che queste somme poi rimangano inutiliter date, come si dice. Grazie.
Allora, se l’emendamento è pronto, votiamo prima l’emendamento e poi l’articolo (la mia voce nel frattempo sta peggiorando sempre di più, mi scuso con voi).
Comuni della Rete dei fuochi basta. Allora, l’emendamento recita così: «aggiungere, dopo la parola "contributi", le parole "i Comuni rientranti nella Rete dei fuochi, come da legge regionale n. 1 del 2018, ed eliminare le parole da "i riti" a "territorio"».
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Adesso passiamo al voto sull’articolo 55, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 41, favorevoli 41, astenuti 1, nessun contrario.
È approvato a maggioranza. Il voto di astensione è confermato? Io non l’ho visto. Okay. È confermato.
Articolo 56 (Supporto alle attività di conservazione e restauro dei beni archeologici e storico-artistici della Regione).
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Articolo 57 (Fondazione di comunità per la realizzazione del Piano strategico sociale comunitario in terra jonica).
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Articolo 58 (Contributo ai percorsi di procreazione). Ci sono emendamenti all’articolo 58? Sì.
Va bene. Allora possiamo votare l’articolo 58.
Consigliere Romito, prego, ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.
Speaker : ROMITO.
Presidente, due osservazioni. In primis, io credo che il rinvio che si fa alla competenza della Giunta, nel quinto comma di questo articolo, sia un rinvio eccessivamente generico, cioè si dà alla Giunta un potere e una discrezionalità assolutamente ultronea rispetto a quello che dovrebbe essere il recinto che il Consiglio regionale affida alla Giunta. Infatti, se già questo emendamento è tutto sommato abbastanza generico, perché come saprete ci sono diverse metodologie attraverso la quale si può accedere alla procreazione medicalmente assistita, io non sto facendo una questione… Non voglio entrare nel merito e descrivere tutte le metodologie che oggi la medicina offre a una coppia che vuole avere un figlio, tantomeno è questa la sede per discuterne.
Io mi limito, Presidente, ad osservare che, così com’è formulato l’emendamento a mio parere è abbastanza generico perché rinvia in maniera completa alla Giunta il potere di disciplinare quelle che saranno le modalità di accesso, erogazione e rendicontazione, cioè tutto. È chiaro, però, assessore, lei mi consentirà: il Consiglio regionale non è il passacarte della Giunta.
Nel momento in cui c’è un articolo del bilancio che disciplina, o ha idea, ha intenzione di disciplinare una determinata fattispecie, io mi aspetto che questa fattispecie sia descritta in maniera puntuale. Mi spiego: voi avete utilizzato un metodo molto analitico e assolutamente condivisibile per i Carnevali e per tutte le altre iniziative che avete finanziato, scrivendo addirittura i Comuni che dovranno essere oggetto di finanziamento. Su un provvedimento del genere, che voi finanziate non con 2 euro, ma che finanziate con 1,5 milioni di euro per il 2023, 1,5 milioni per il 2024 e 1,5 milioni per il 2025, io credo che conferire alla Giunta un assegno in bianco per 4,5 milioni di euro, dalla mia sensibilità di consigliere regionale ritengo che sia un rinvio assolutamente troppo ampio e generico.
Io avrei gradito, gradirei, anzi, una precisazione in merito rispetto sia alla natura dell’emendamento, sia ai metodi che verranno ricompresi, sia anche qualche parola in più che neanche è stata scritta nella relazione in merito alla modalità di accesso, erogazione e rendicontazione del contributo, cioè, il succo di un emendamento che incide sulle casse regionali per 4,5 milioni di euro.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Metallo, prego.
Speaker : METALLO.
Grazie, Presidente. Provo a fugare un po’ di dubbi espressi dal collega.
Purtroppo ho sentito dire “voi finanziate”. Io speravo che invece fosse un “noi finanziamo”, un “noi” intero del Consiglio regionale.
Noi le abbiamo vissute queste difficoltà e le viviamo quotidianamente purtroppo sul servizio pubblico, che è in affanno, che non risponde alle tante esigenze, e cerchiamo ogni giorno, per quanto possibile, di migliorarlo (lo diceva prima con un intervento che io condivido appieno la collega Laricchia) non solo su Bari, ma su Lecce, dove chiuso Nardò abbiamo atteso tanto tempo per riaprire Lecce, adesso apriremo il primo e secondo livello prima dell’anno e attenderemo un po’ di tempo, ci sono già i soldi per il terzo livello.
Questa misura è semplicemente una misura ponte, perché speriamo che si entri successivamente, che questo possa entrare nei LEA, possa essere tariffato. Adesso non riusciamo neanche a rimborsare quando i nostri cittadini vanno fuori Regione e quindi non riusciamo a dare quel contributo. Questa misura è una misura ponte, speriamo che nei primi sei mesi dell’anno... altrimenti avremmo dovuto mettere molte più somme su questo.
La scelta di tenerlo generico, per come è stato detto, perché poi generico non è, è stata una scelta invece condivisa con i tecnici, condivisa con l’Assessorato. Perché? Perché era impossibile normare in una legge una serie di prestazioni specialistiche mediche, che sono le più svariate e hanno un tariffario differente. Solo i trattamenti di PMA di primo livello, dal monitoraggio dell’ovulazione all’inseminazione intrauterina, alla donazione di seme hanno delle tariffe, se arriviamo ai trattamenti di secondo livello, parliamo di una serie di prestazioni che non potevano essere legiferate e che poi sono suscettibili anche al mercato, quindi il Regolamento, la delibera di Giunta è un atto più snello e più veloce, che ci permette di andare incontro.
È stata data ampia delega alla Giunta per procedere con il Regolamento attuativo, con una delibera che potesse sancire nello specifico tutte le prestazioni.
La cosa che mi preoccupa di più, collega, nell’atto di Giunta successivo, a cui solo in parte siamo riusciti, tramite l’emendamento, a mettere un freno, è il rimborso che deve essere subitaneo, perché qui parliamo di coppie che non hanno possibilità. In Giunta dovremo quindi vigilare successivamente su questo e sulle procedure anche dei funzionari e degli uffici, affinché chi fa questo trattamento, anche se capisco che sia difficile anticipare la somma, perché se non eroghi la prestazione non hai da dimostrarmi di aver erogato la prestazione quindi non ti posso dare il rimborso che sarebbe la cosa migliore da questo punto di vista, ma che almeno i rimborsi siano velocissimi.
Per questo, insieme agli uffici, insieme alla dottoressa Caroli, insieme alla collega Parchitelli e all’assessore Piemontese, abbiamo fatto questo lavoro, che è stato un lavoro invece di dettaglio con gli uffici e questa norma è stata concepita e anche trasformata in questo modo, proprio per venire incontro a quelle che sono le esigenze.
È chiaro che se nel corso di questi mesi, io spero siano pochi mesi… Che poi questi soldi non debbano andare al privato, ma ci sia il pubblico che debba fornire queste prestazioni e che debbano essere riconosciute a livello nazionale queste prestazioni come servizi essenziali, livelli essenziali di assistenza. È chiaro che se c’è qualcosa che non andrà, possiamo procedere anche a correggere il tiro, a dire alla Giunta che questo non va bene e procedere ulteriormente. Però, le ripeto, c’è stata… Solo per dirle che quel dispositivo, così come è scritto, può sembrare generico, aperto e invece è stato pensato e c’è molta cura nello scrivere quella disposizione normativa. Solo questo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Mazzotta, prego.
Speaker : MAZZOTTA.
Grazie, Presidente.
Premetto che voterò favorevolmente a questo articolo, però è chiaro che oggi stiamo sostanzialmente mettendo una toppa, cioè stiamo cercando di finanziare quelle coppie che cercano di avviare un percorso nel privato. È paradossale, perché da tre anni è chiuso il Centro per la procreazione medicalmente assistita a Nardò. Ho sentito la collega Laricchia che dice anche a Bari è pronto il Centro per la procreazione medicalmente assistita e ancora non è aperto. È paradossale.
Il consigliere – oggi consigliere ieri assessore – Lopalco ricorderà le varie interrogazioni, le varie richieste di venire in Commissione per riaprire il Centro a livello pubblico.
Mi auguro che questo sia solamente un intervento spot e possiamo finalmente riaprire a livello pubblico sia a Nardò o a Lecce, perché poi so che l’attenzione è stata spostata su Lecce, in provincia, nella nostra provincia, che a Bari. Spero possa riaprire quanto prima anche il Centro di procreazione medicalmente assistita. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Casili.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
Chiaramente questo è un articolo importante, che noi sosteniamo in virtù del fatto che i problemi di infertilità aumentano sempre di anno in anno e le coppie pugliesi interessate sono veramente tante, vorrei capire – prima ne parlavo con il collega Donato Metallo, ma anche con altri proponenti – alcuni aspetti. Dove andiamo a sostenere, con le misure di contributo, le coppie? Quali livelli sono interessati di più? Del resto, molto spesso che cosa succede nelle strutture pubbliche? Succede che i livelli di base vengono portati avanti, per i livelli più costosi, per interessi di alcuni soggetti con cliniche straniere, quindi anche con un certo conflitto d’interesse, le coppie vengono spedite all’estero, piuttosto che fare gli interventi in Italia. Adesso non li vogliamo addirittura fare in Puglia, sui nostri territori. Io spero che quantomeno a Lecce questo percorso si attivi al più presto, perché prima di Natale dovevamo partire con il primo livello e subito dopo, a gennaio, con il secondo, ma ancora non c’è traccia né del primo né del secondo livello, per cui ci impegneremo affinché ciò avvenga.
Ma quello che mi chiedo è questo: all’interno della proposizione dell’articolo – lo chiedo all’assessore – dove andiamo ad agire di più? Io credo, infatti, che nel momento in cui aumenti la complessità dell’intervento, che è quella che fino ad oggi è stata oggetto di intervento all’estero per le coppie interessate, lì occorra porre particolare attenzione, perché chiaramente la finalità è quella di procedere nelle fecondazioni eterologhe, penso alla fecondazione eterologa, ma poi anche ad altre fecondazioni più complesse, penso che l’intendimento da parte dei proponenti sia quello di trattare queste coppie sul territorio, in modo tale che non debbano fare viaggi della speranza in Grecia, in Spagna o in Repubblica Ceca (ne cito alcune) e possano rimanere qui in Puglia, senza sostenere viaggi molto costosi e sostenere cliniche all’estero.
Chiaramente per fare questo bisogna incentivare, con la ratio dell’articolo e con i contributi, soprattutto quegli interventi che sono molto costosi e che espongono le nostre coppie, le coppie pugliesi ad andare all’estero per eseguire alcuni trattamenti.
Io vorrei che fosse chiarito questo aspetto, se è possibile.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Casili.
Prego, ha chiesto di intervenire il Presidente Pagliaro. Ne ha facoltà. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Io ho accolto con soddisfazione la notizia che in questo bilancio si sarebbero appostate delle somme a favore delle coppie che hanno necessità di realizzare in modo naturale il sogno della propria vita di mettere al mondo un figlio. Questa norma è importante e queste risorse anche.
Anch’io però vorrei che ci fosse maggiore attenzione e anche maggior chiarezza su come verranno utilizzate queste risorse, e se sono in qualche maniera a disposizione di chi andrà a supportare un business enorme che c’è intorno a questa questione, preferendo strutture fuori dalla nostra Regione, perché nella nostra Regione non si capisce… Io ho provato più volte a sollecitare su questo tema, anche con delle mozioni che sono ancora lì, ferme, in attesa che possano essere discusse dal Consiglio regionale. Proprio oggi avevo previsto anche un emendamento, però è importante capire quando finalmente avremo un centro pubblico a disposizione delle coppie che hanno questa esigenza, piuttosto che mandarli fuori regione, o ancora peggio, fuori dalla nostra nazione a spese nostre.
Il tema principale quindi è quello di capire quando una volta per tutte si potrà avere questo centro previsto a Lecce. Noi avevamo anche dato delle soluzioni, in attesa dell’apertura, che per questioni tecniche ancora non si realizza, la riapertura del centro di Nardò, dove c’è una ventina di operatori che più o meno si girano i pollici, con degli sprechi enormi per la nostra spesa sanitaria. Su questo tema vorrei possibilmente delle risposte. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Romito, prego. Ha chiesto di intervenire.
Speaker : ROMITO.
Presidente, sono lieto che l’intervento iniziale abbia impulsato una discussione che poi sarà ovviamente riportata a verbale, e che magari ci aiuterà quando la Giunta sarà in prossimità di adottare il provvedimento di legge, perché quello che hanno detto tutti i colleghi, incluso il collega Metallo, è sostanzialmente l’articolazione del mio pensiero. Bisogna essere attenti, perché, nel momento in cui impieghiamo delle risorse della Regione Puglia, queste risorse debbono essere destinate effettivamente alle esigenze delle famiglie. Esigenze delle famiglie che, come ha detto un altro collega che mi ha preceduto, sono anche quelle di sostenere le più complesse articolazioni di questa tipologia di procreazione in Italia, in centri pubblici e non invece magari con viaggi molto costosi, per destinare delle risorse a multinazionali che ormai hanno creato un vero e proprio business sul desiderio di tante cittadine e di tanti cittadini.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Romito.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Piemontese. Ne ha facoltà.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente. Io credo che il Consiglio regionale oggi stia provando a dare una risposta, un contributo, colleghi, a un fenomeno che è abbastanza discriminatorio. Cioè noi ci troviamo di fronte a tantissime coppie che oggi fanno fatica, hanno difficoltà a procreare, e di fronte a questo qual è la realtà? Non la finzione, non le chiacchiere, non le cose che si dicono tanto per dire. Questa credo che sia l’unica norma, consigliere Mazzotta, che non è una norma spot. Questa è l’unica norma vera o forse la più importante fra tutte quelle che abbiamo discusso fino a oggi. Quelle spot sono le cose sul Carnevale, sono quelle sugli interventi spot… Che cosa voglio dire? Noi oggi ci troviamo di fronte ad una dimensione in cui chi ha i soldi è in grado di poter accedere ai livelli sulla procreazione medicalmente assistita, e chi non ha i soldi a questo non può accedere. Questa è la verità oggi. Ragion per cui, siccome nel pubblico, per le ragioni che spiegava in maniera molto precisa il collega Metallo, non si riesce… il pubblico in Puglia e in molte parti d’Italia non riesce a dare un servizio completo, tante ragazze e ragazzi, tante donne e uomini sono costretti ad affrontare delle cure costosissime che non sono in grado di pagarsi se non sono ricchi.
Come? Cosa c’entra adesso Nardo? Io capisco, consigliere Pagliaro, che ognuno può avere la fissa su una cosa, ma non è che tutta la Puglia può andare a Nardò. Può andare anche altrove, come può andare chi ha i soldi, come può andare chi ha i soldi… Come può andare chi ha i soldi. Perché chi non ha i soldi non può accedere da un’altra parte? Non siamo d’accordo, perché se lei dice che possiamo dare il contributo solo a chi va a Nardò, io non sono d’accordo.
Speaker : PRESIDENTE.
Non fate così, però, che parlate fuori dal microfono. Uno alla volta. Parlate uno alla volta. Prenotatevi.
Vicepresidente, concluda. Anzi, prosegua il suo intervento.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Innanzitutto noi il contributo, che andremo a stabilire con una deliberazione di Giunta regionale, questa è una formula… Vede, collega, la formula di demandare alla Giunta le modalità di erogazione è una formula che noi utilizziamo nella stragrande maggioranza dei casi, ma il legislatore, anche nazionale, anche nel disegno di legge, dà l’obiettivo. Qual è la ratio di questa legge? La ratio di questa legge è aiutare quelle coppie che non hanno gli strumenti economici per poter accedere a cure che sono molto costose. Su questa ragione… Sul primo livello e sul secondo livello. Mi pare evidente. Per quale motivo uno che è ricco può accedere al secondo livello e uno che non ha gli strumenti economici non deve accedere al secondo livello? Se non c’è l’offerta pubblica qua, può accedere al secondo livello privato solo ed esclusivamente chi è ricco? Basta che ci chiariamo su questo.
Quindi, rispetto a questo punto le risorse vanno date alle coppie, non di sicuro alle strutture, che hanno dei livelli economici e dei redditi bassi e che hanno la reale necessità di accedere a queste cure, che sono costosissime. Sicuramente, di primo e di secondo livello almeno, perché altrimenti è discriminatorio, altrimenti chi ha i soldi può farlo e chi non ha i soldi non lo può fare. E qual è la domanda, chiedo scusa?
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, scusate un secondo, chi ha chiesto di intervenire?
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Perché non abbiamo?
Speaker : PRESIDENTE.
Vicepresidente, lei ha concluso? Così non si capisce niente. Così non si capisce niente.
Vicepresidente, se si vuole bloccare un attimo, facciamo fare le domande, cosicché poi lei possa rispondere.
Prego, Presidente Mazzotta.
Speaker : MAZZOTTA.
Forse nell’espressione precedente sono stato poco felice o mal capito. Io voterò favorevolmente a questo articolo. L’unica differenza è che non vogliamo che i contributi vadano a quelle famiglie che si devono curare nel privato quando avevamo dei centri nel pubblico che sono stati chiusi. È questa la domanda: perché è stato chiuso Nardò, per poi dire che si apriva a Lecce e ancora a distanza di due anni e mezzo o tre Lecce non apre? Perché al Policlinico di Bari è pronto… Nel frattempo, abbiamo perso il collega Romito. Perché se, come dice la collega Laricchia, e non ho dubbi su quello che dice, al Policlinico di Bari è pronto il Centro di procreazione medicalmente assistita non si apre, e invece noi stiamo incentivando le persone ad andare nel privato e sostanzialmente a sperperare denaro pubblico, anziché aprire nel pubblico e, quindi, cercare di limitare le spese ultronee che potrebbe avere la Regione?
Siamo tutti d’accordo che tutti devono avere diritto ad avere una famiglia e, quindi, noi dobbiamo cercare di aiutarli. Sono stato, credo, tra i primi che incalzava l’allora assessore Lopalco, attraverso le Commissioni, attraverso le interrogazioni, affinché si potesse riaprire il Centro di procreazione medicalmente assistita, ma riapriamolo nel pubblico. È questa la cosa che noi chiediamo a gran voce.
Chiaramente sono d’accordo. Io voterò favorevolmente – lo ripeto – a questa proposta. Però, è chiaro che è una proposta che deve avere un tempo. Non possiamo procrastinare ulteriormente questo tempo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Laricchia, prego. Ne ha facoltà.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie.
Io volevo intervenire per essere compresa al 100 per cento, anche e soprattutto dall’assessore Piemontese, che vedo impegnato.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo, la consigliera Laricchia sta parlando per lei.
Speaker : LARICCHIA.
Ci tenevo, assessore, a spiegare questo, perché secondo me alla fine siamo tutti d’accordo. Io la voto favorevolmente soprattutto grazie alla spiegazione del consigliere Metallo, che l’ha definita una norma-ponte, perché la contraddizione che noi volevamo sottolineare, almeno io e poi ovviamente anche loro, è che proprio quelli che dovrebbero garantire il funzionamento del servizio pubblico quasi alzano le mani e dicono: “va beh, diamo soldi alle famiglie così possono rivolgersi anche al privato”, mancando il servizio pubblico, che poi in realtà abbiamo visto che una parte c’è, c’è Conversano, c’è Foggia, c’era Nardò, poi è sparita; c’era il Policlinico, poi è stato coinvolto in tutto un cantiere enorme, bellissimo, e lì mancano davvero gli ultimi documenti dell’area tecnica che adesso incentiveremo.
Quello che è importante per me è che si interpreti così, come norma-ponte, perché siamo in emergenza, quindi interveniamo in emergenza, a mali estremi, estremi rimedi. Però chiaramente il nostro impegno nel garantire l’offerta pubblica non sarà da meno perché abbiamo trovato questa soluzione.
Tutto qui. Okay. Ma io sapevo che eravamo d’accordo, non poteva essere altrimenti su questi argomenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Laricchia.
La parola alla consigliera Parchitelli. Prego.
Speaker : PARCHITELLI.
Parto proprio da quanto ha detto la collega Laricchia per dare magari qualche chiarimento in più che ci ha portato a presentare questo emendamento, con il collega Metallo e l’assessore Raffaele Piemontese.
Innanzitutto, partiamo dal fatto che già nel 2013, con il Governo Vendola venne disposto un contributo per l’accesso alla procreazione medicalmente assistita in 400 euro per le prestazioni di primo livello e 1.000 euro per secondo e terzo livello.
Nel 2017 lo Stato ha stabilito che la PMA rientra nei LEA, quindi nei Livelli essenziali di assistenza, demandando però a un decreto ministeriale successivo di determinazione delle tariffe la concreta attuazione.
Dal 2017 ad oggi, 2022, ancora la PMA non è stata tariffata. Siamo però fiduciosi; siamo fiduciosi perché in Conferenza Stato-Regioni la discussione è molto avanzata e siamo fiduciosi nel ritenere che a breve, per questo abbiamo parlato anche di norma-ponte, quindi verso la metà, verso la fine del 2023, finalmente con l’avvenuta tariffazione rientrerà pienamente nei LEA.
Nel frattempo, però, dobbiamo aiutare le coppie. Parlando con i colleghi abbiamo fatto delle osservazioni che sono rivolte sia al fatto che le problematiche della coppia infertile, così come ha detto prima un altro collega, purtroppo sono diventate sempre più frequenti, ma per tanti motivi, dovuti al ritardato accesso nel mondo del lavoro, al fatto che si cerca la famiglia sempre più tardi, quindi purtroppo tante coppie si trovano di fronte alla diagnosi di coppia infertile, di infertilità, quindi sono obbligate a fare accesso alla PMA.
Ma ci siamo anche resi conto che a differenza del primo livello, dove i costi sono molto più bassi, per il secondo e il terzo livello, la contribuzione di 1.000 euro purtroppo non aiuta le coppie a poter accedere a questo percorso perché è eccessivamente costoso, eccessivamente oneroso, e quindi abbiamo pensato che c’è la necessità di stanziare risorse ulteriori proprio per dare un contributo concreto alle coppie che vogliono accedere, soprattutto al secondo e terzo livello, che sono delle misure molto più onerose.
I dettagli di quella che sarà la contribuzione, dell’ISEE per il quale si potrà accedere a questi tipi di contribuzioni, li abbiamo naturalmente demandati alla Giunta, però quello che c’è alla base di questo emendamento è questa discussione. Quindi, vogliamo contribuire a queste prestazioni nell’attesa che avvenga la tariffazione, quindi rientrando pienamente nei LEA questo problema non si porrà più.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Parchitelli.
Il Presidente Pagliaro ha chiesto di intervenire.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente. Solo per chiarire ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, perché l’assessore Piemontese probabilmente non ha seguito un po’ tutto. Già nel mio primo intervento ho fatto un plauso perché si è pensato a questo emendamento. Anch’io avevo presentato un emendamento che vedeva appunto il finanziamento delle coppie che hanno necessità di utilizzare la procreazione assistita. Quindi, su questo siamo tutti d’accordo. Quello che vorremmo capire un pochino meglio, fermo restando che abbiamo capito che sarà demandata alla Giunta la regolamentazione di queste somme e come devono essere stanziate e a favore di chi, vorremmo capire ancora una volta perché… Poi io capisco che l’assessore Piemontese non si preoccupa del fatto che le coppie sono costrette ad andare a Conversano. Le assicuro, perché io con tante coppie mi sono interfacciato in questo periodo, che per loro è un’odissea: andare la mattina presto, fare le analisi fuori dalla struttura, ritornare nella struttura… È una questione assurda, considerando che esiste un centro specializzato, che ha funzionato a perfezione fino a poco tempo fa, che è quello di Nardò. Quindi, siamo tutti animati dalla stessa volontà di dare un contributo serio e importante alle coppie che ne hanno necessità. Quello che continuiamo a chiedere è, visto che questo è un tema che finalmente è approdato in Consiglio – ripeto, ho ben due mozioni e un’interrogazione ancora lì, che giacciono nell’ordine del giorno che verrà – di capire se tutto questo e anche il fatto che ci sia uno stanziamento di queste risorse potrà accelerare o l’apertura del centro al Vito Fazzi di Lecce o, nel frattempo, la riapertura…
Speaker : PRESIDENTE.
Scusi un attimo, Presidente Pagliaro, capisco che siete stanchi, siamo tutti un po’ stanchi, però dovete tornare ai vostri posti, perché chi parla non ha proprio la possibilità di essere seguito diversamente.
Prego, Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
L’augurio, l’auspicio, la speranza è che visto che c’è questo cospicuo finanziamento per questa finalità nobilissima, che sottoscriviamo tutti, e voteremo favorevolmente tutti, possa in qualche maniera accendere il faro sulla questione PMA della provincia di Lecce, dove si è in attesa dell’apertura di questo Centro presso l’ospedale di Lecce che non arriva mai. Doveva essere aperto già da due anni, perché, nel frattempo, si è chiuso il Centro di Nardò dove, ripeto, ci sono fior fiori di professionisti che, purtroppo, girano i pollici, così come dobbiamo dire, in conclusione, perché va detto, non si può sottacere, che nel frattempo, comunque, sono state aperte delle strutture private, se proprio vogliamo aggiungere qualcosa, al centro anche di attività giudiziarie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Pagliaro.
Non so se l’assessore vuole dire qualcosa e continuiamo a votare.
Assessore Palese, prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Presidente, penso che il Consiglio forse ha necessità di aprire una riflessione profonda, che non riguarda questo argomento. L’argomento è occasione che fissare il punto su una serie di situazioni.
Premesso che io esprimo un parere ampiamente favorevole, rispetto alla situazione di un intervento ponte, ci mancherebbe pure, occorrerebbe pure rafforzarlo, mi riferisco in particolare se il Consiglio regionale… Qualcuno qui si è mai chiesto… Scusate. Siccome io sono già tre o quattro videoconferenze, riunioni, conferenze di servizio per capire perché a Lecce non parte, perché lì non parte, perché lì non parte, eccetera eccetera. Ogni volta che li sollecitiamo in questo senso io ricordo che neanche ero arrivato e tenevo un’istanza da parte del consigliere Metallo, della Presidente Capone proprio su questo e sui disturbi alimentari, sul Centro disturbi alimentari.
Il problema è alla base, il problema è esclusivamente alla base, perché anche che questo emendamento che tutti vogliamo fare e che il Consiglio regionale approverà all’unanimità, come ha approvato quello per le malattie rare, quella delibera, l’anno scorso, con tutte le tue insistenze e le insistenze mie e il martellamento, ci abbiamo impiegato un anno e proprio all’ultimo secondo siamo riusciti a farlo. Aspetta, nonostante le insistenze, sennò si andava in economia. Quindi, anche questo farà la stessa fine, non pensate, perché nell’Assessorato regionale alla sanità non si fa in tempo più neanche a leggere la posta. Quindi, quando ci sono situazioni tipo PMA, ma anche tante altre, e l’Assessorato fa le Conferenze di servizi, più tante altre cose, e dopo due mesi siamo punto a capo a riannodare, in un contesto del genere l’unica cosa da fare è esercitare i poteri sostitutivi, prendendo uno, due o tre funzionari della Regione e portarli per l’attuazione, nell’ASL A, nell’ASL B eccetera, eccetera.
Quindi, o il Consiglio regionale prende coscienza che è un settore così importante non può andare avanti con quaranta persone, e io per questo ho presentato anche un emendamento, perché non è possibile che venga la Guardia di finanza in Assessorato per dire “perché non si è fatto questo e questo”, e la risposta è “perché manca personale”, e ci dicono “voi l’avete chiesto?”, o si affronta seriamente questo problema, perché per poter far funzionare un settore così importante occorre quantomeno che si raddoppi quel personale sia per dare riscontro ed evitare ritardi, dove si innesta anche un contenzioso incredibile su tanti settori, sia per poter esercitare situazioni di poteri sostitutivi… Chissà quando e dove. Qui io non do neanche una previsione di stima su quello che dice la consigliera Laricchia, su quello che dice il direttore a Lecce, che un mese fa disse “no, a fine anno”, ma secondo me non hanno fatto niente. Ora, se si vuole cercare di essere conseguenti, noi dobbiamo cercare di aggiustare l’organizzazione. Io parlo per il mio settore, ma so che anche in altre parti della Regione c’è lo stesso.
Nel frattempo si è creato un sistema, che va sotto il nome di MAIA, e anche qui io invito a riflettere, perché non ho problemi a dire che tallone quasi giornalmente il Presidente su questo problema, bisogna fare una riflessione profonda, perché la Giunta regionale decide sul personale e sull’organizzazione del personale; dopodiché, finisce nelle grinfie di questa situazione, che è una vera e propria super Giunta. Attenzione, non stiamo scherzando: è una vera e propria super Giunta, riflettete su questo fatto perché voi siete eletti dal popolo, che è sovraordinata a tutto e a tutti: se vogliono fanno, se non vogliono, non fanno, costituito da un’organizzazione centralizzata al massimo. Tutti fanno finta che di non sapere; ma il vero problema oggi, della défaillance e di tutto, è questo. Perché sia nell’attività ordinaria, sia in questo provvedimento, ci sono tante leggi-provvedimento? Qualcuno se l’è chiesto? Sono quasi tutte leggi-provvedimento. Sono leggi-provvedimento perché il consigliere regionale che fa? Fa interrogazioni, fa audizioni… Ne fa tante la I Commissione, una cosa incredibile, audizioni, mozioni… Le mozioni che fine fanno? Se lo chiede qualcuno? Il problema è esattamente questo: fintanto noi abbiamo questo tipo di organizzazione della macchina amministrativa burocratica regionale, noi avremo… La prossima volta saranno 200 gli articoli di legge-provvedimento. È su questo tipo di situazione che bisogna riflettere, se no qui, al prossimo bilancio, per quelli che dovranno discutere nel contesto, si discuterà di nuovo delle PMA, si discuterà di nuovo di questa situazione, con la speranza che poi, quello che diceva poco fa la consigliera Parchitelli si risolva a livello nazionale delle tariffe…
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, solo un momento. Chiedo a tutti di tornare ai propri posti, c’è troppo disordine in Aula… Un attimo solo, assessore. Consiglieri, prego, accomodatevi ai vostri posti.
Accomodatevi ai vostri posti.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Io quindi vi racconto e concludo il mio intervento perché i colleghi assessori lo sanno: quando io ho posto il problema che all’interno dell’organizzazione dell’assessorato regionale alla sanità mancava un pezzo dal punto di vista organizzativo-funzionale, e che tutto il sociosanitario non poteva essere affrontato da una funzionaria e da una ragazza, c’era necessità di istituire quantomeno una sezione che affrontarsi il sociosanitario, la tossicodipendenza e le malattie mentali.
La Giunta regionale è stata costretta ad assumere una decisione a verbale con “delibera da redigersi”. Per questa “delibera da redigersi” hanno impiegato, nonostante sollecitazioni e quant’altro, per chi ha versato tutto, da questo punto di vista, 45 giorni, non quattro giorni, 45 giorni. Quando è stata fatta è rimasta inattuata, lettera morta.
Su queste situazioni dobbiamo cercare di fare veramente il punto, perché sennò noi non andiamo da nessuna parte. Su alcuni settori c’è una situazione, poi vedremo anche sul sociosanitario quanti provvedimenti ci sono, che però si rifanno a un’unica matrice, sono la risultanza dei ritardi, dei ritardi che si hanno nelle procedure.
Mi avvio alla conclusione perché adesso si deve approvare il bilancio di previsione, lo si approverà e si concluderà, però, signora Presidente, lei, insieme al Presidente della Regione, deve aprire una riflessione a trecentosessanta gradi sulla modalità di funzionamento organizzativo funzionale dal punto di vista burocratico e amministrativo della Regione rispetto agli effetti che produce l’attuale situazione.
L’attuale situazione produce solo ritardi. C’è proprio una de-connessione tra il livello politico e il livello burocratico-amministrativo. Non è assolutamente possibile. Va fatta la divisione gestionale e politica. Su questo non c’è dubbio, non che la parte gestionale proprio cancelli completamente la parte politica, perché questa è la realtà. Chi non lo ammette vuol dire che è fuori dalla realtà regionale.
Sul tema già ho risposto. Facciamo un’audizione perché lì, fintanto che non c’è la possibilità a Nardò di avere… Il Centro trapianti di Bari ha stabilito che non c’era la possibilità di avere certezza per il congelamento degli ovociti. Quello è stato il motivo, la causa. Agli atti risulta questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Vicepresidente Piemontese ha preparato un emendamento.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Questo è firmato anche dai colleghi Metallo, Parchitelli, Ciliento.
“Il contributo economico per le spese di compartecipazione al costo dei percorsi di PMA è erogato alle coppie in possesso dei requisiti soggettivi previsti dal comma 1 dell’articolo 5 della legge 19 febbraio 2004, n. 40 e con un reddito ISEE non superiore a euro 30.000”.
Speaker : PRESIDENTE.
Un momento. È un emendamento al secondo comma dell’articolo 58 dell’articolato del disegno di legge. Okay? Non sentiamo niente, Presidente Pagliaro. 30.000 euro di ISEE sono più o meno 45.000 euro di reddito l’anno lordo.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Che netto che vuol dire?
Speaker : PRESIDENTE.
Netto non lo puoi sapere.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
1.800-1.900 euro al mese.
Speaker : PRESIDENTE.
Non lo so. Con precisione non lo so.
La proposta del consigliere Paolo Campo era di rinviare alla Giunta la definizione dell’ISEE.
Il pericolo è l’impugnazione, perché non essendo nei LEA…
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Presidente…
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Ventola, prego. Ascoltiamoci. Ha chiesto di intervenire il Presidente Ventola. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : VENTOLA.
Se vi ricordate, prima nelle feste patronali tra i tanti venditori ambulanti c’era quello che si chiamava il “me ne frego”. Era a chi puntava di più: 20.000, 25.000, 30.000. Sinceramente evitiamo.
Lo dico perché obiettivamente, primo, io vorrei capire una cosa. Premesso che noi siamo favorevoli, l’abbiamo votato in Commissione e lo voteremo anche oggi, però per venire incontro a questa difficoltà momentanea io lascerei in capo alla Giunta, perché intanto dovremmo capire dal 2014 ad oggi che effetti ha avuto la legge che noi oggi andiamo ad abrogare. Perché noi oggi con un articolo abroghiamo una legge, senza che abbiamo avuto i risultati di che cosa ha prodotto. Dico ai proponenti – lo chiedemmo già l’altra volta, ma l’abbiamo chiesto anche oggi – che non è chiaro. Oggi abbiamo accertato, per bocca dell’assessore, che non è previsto nei LEA. Però, per come è stato illustrato in Consiglio questo articolo, sembrava che finalmente è rientrato nei LEA”, diceva la collega Parchitelli.
Sia chiaro: nei LEA non ci sono, e per questo dobbiamo prevedere risorse del bilancio autonomo. Credo che questo sia. Il milione e mezzo in linea di partenza va bene; però abbiamo una verifica di che cosa è accaduto, cosa ha prodotto la legge che stiamo andando ad abrogare oggi, che prevedeva l’ISEE di 15.000, 400 euro per la prima fase, 1.000 euro per le fasi successive, quindi 1.000 più 1.000 nel 2014, ma non sappiamo cosa ha prodotto, almeno, noi non lo sappiamo. Chi sta proponendo la modifica per dirci 25, 30, 35 e perché probabilmente, immagino, hanno dei dati che noi non conosciamo.
Se questo non è possibile affrontarlo oggi, io lascerei in capo alla Giunta la decisione sui vari criteri da adottare, supportata dall’analisi, dalla verifica di ciò che ha prodotto la legge tuttora vigente. Perché una legge in Puglia esiste sulla PMA e prevedeva anche delle risorse finanziarie. Ora, diciamocela tutta, lo dico a Donato che è al primo mandato, io sono secondo e nel 2013, quando è stata approvata non c’ero: i soldi furono stanziati solo per quell’annualità. Negli anni successivi, dal 2015 in poi non è stato messo un centesimo su quello. Nemmeno nel triennale del 2013 furono inserite le somme, per cui evidentemente c’è stata scarsa attenzione in questo. Per cui, quando faccio riferimento ai dati, non ce li abbiamo, questa è la realtà.
Oggi, quanto a indicare una cifra piuttosto che un’altra, direi: non commettiamo l’errore del passato, stiamo decidendo di finanziare con il bilancio armonizzato tre anni sicuro, quindi così stiamo stanziando le risorse. Ce ne vorranno delle altre? Lasciamo in capo alla Giunta la verifica dei criteri su questa questione.
Speaker : PRESIDENTE.
Un’altra volta, Presidente Pagliaro? Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Volevo dire questo: i dati in mio possesso ci portano a pensare che le coppie non superino il numero di 100 in tutta la Regione. Ecco perché probabilmente non metterei un tetto così basso sul modello ISEE, visto il numero delle coppie che so per certo che sopportano spese ingenti, e delle volte fanno anche dei mutui in banca pur di portare avanti questa loro ragione di vita per molti. Però, ripeto, penso che sia giusto affidare alla Giunta, dopo uno studio preciso e specifico la questione.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Presidente Piemontese sostiene che ce la possono osservare davanti alla Corte costituzionale se non mettiamo un limite, perché, non essendo dei LEA ancora, lasciare indeterminata la previsione significa farle correre il rischio di finire davanti alla Corte costituzionale.
Vogliono alzare. Non superiore a 40.000. Va bene.
Se non ci sono altri interventi, possiamo votare l’emendamento.
La votazione è aperta. Votiamo. Alessandro, votiamo.
Non superiore a 30.000. Non superiore a 30.000 di ISEE.
Qual è la domanda, Presidente Metallo?
Siamo in piena votazione. Abbiamo votato. Incide sull’emendamento? Scusate, questo lo finiamo di votare. Poi mettiamo un altro inciso in cui mettiamo l’altro emendamento e costruiamo un altro emendamento. Preparatelo.
Intanto la votazione è chiusa sull’emendamento.
Presenti 44, 43 votanti, 43 favorevoli, 1 astenuto. È confermato l’astenuto? C’è un astenuto? Okay. Va bene. Quindi tutti favorevoli, sostanzialmente. È favorevole pure? È astenuto? Okay.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Qual è la proposta del Presidente Metallo? Adesso l’emendamento è così, leggiamolo: “Il contributo economico per le spese di compartecipazione al costo dei percorsi di PMA è erogato alle coppie in possesso dei requisiti soggettivi previsti dal comma 1 dell’articolo 5 della legge 19 febbraio 2004, n. 40, e con un reddito ISEE non superiore a 30.000. Ove dovessero restare somme residue...”.
Siccome la Giunta regionale deve approvare un proprio regolamento, con linee guida, con criteri di priorità… Un attimo solo. Il comma 3 prevede che la Giunta regionale approvi con proprio atto apposite linee guida per tutte le modalità attuative della misura di intervento e per i criteri di priorità nell’accesso. Quindi, la Giunta potrebbe determinare in quel caso che la priorità…
Io sono d’accordo con il Presidente Metallo su questo, perché quel “non superiore” esclude il potere della Giunta di mettere altre definizioni.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Ma le somme che residuano le vedi a fine dell’esercizio…
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, ma la Giunta non può disciplinare contra legem, e in quel caso sarebbe contra legem.
È inutile.
Speaker : METALLO.
Raffaele, e se quella norma che tu hai messo, quella dei 30.000, la spostiamo nel comma dove dice “i criteri di priorità”, dando indirizzo alla Giunta?
Speaker : PRESIDENTE.
Ma questo è un altro emendamento sull’emendamento.
Speaker : METALLO.
Nello stesso emendamento cancelliamo e sostituiamo. È sempre uno.
Speaker : PRESIDENTE.
“Ai fini della presentazione della domanda di contributo economico, la stessa è formulata alla Direzione generale dell’ASL. La Giunta regionale approva con proprio atto apposite linee guida per tutte le modalità attuative della misura di intervento e per i criteri di priorità di accesso al beneficio”. Lo mettiamo nello stesso comma e diciamo: prevedendo che, ove residuino somme rispetto alle domande presentate, ai sensi del secondo comma, si potrà procedere con la lista. È chiaro? Qua va benissimo “prevedendo che”.
Un attimo solo che il Segretario generale…Prego. Laddove rimangono somme, si prevede di andare oltre.
Ragazzi… Lasciamo così com’è… Abbiamo fatto ormai.
Ma non puoi dire “con preferenza” perché quello è non superiore, punto… “Il contributo economico e le spese di compartecipazione al costo è erogato…” Secondo me andava bene come l’avevo proposto.
Presidente Ventola, prego.
Speaker : VENTOLA.
Assessore Piemontese, nell’articolo che stiamo approvando non è prevista la pubblicazione di un bando, quindi immagino che sarà a richiesta, quindi non ci sarà mai un residuo perché non c’è un termine ultimo.
Io lascerei le cose come stanno perché se avanzeranno soldi vorrà dire che abbiamo i soldi per il 2018, per il 2023, 2025, 2026, andranno successivamente. A meno che non prevedete un bando.
Se prevediamo il bando di apertura e chiusura allora sì. O alziamo direttamente il 40…
Speaker : PRESIDENTE.
Comunque il bando in questi casi è dannoso, meglio uno sportello. Man mano che arrivano le domande si valutano, perché sennò uno deve aspettare la graduatoria, non si può. Meglio lo sportello.
Di Gregorio, prego.
Speaker : DI GREGORIO.
Grazie, Presidente.
Io veramente mi ero prenotato molto prima…
Speaker : PRESIDENTE.
Le chiedo scusa…
Speaker : DI GREGORIO.
… anche prima del voto sull’ISEE…
Speaker : PRESIDENTE.
Non l’abbiamo vista…
Speaker : DI GREGORIO.
Io ritengo che l’ISEE sia un errore, perché noi dobbiamo favorire la natalità, non possiamo mettere le donne nella differenza solo economica. Già vivono una condizione per affrontare questa cosa.
Io quindi toglierei completamente l’ISEE e farei la norma secca. D’altronde…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Gregorio, questa cosa l’abbiamo superata, non perché non siamo d’accordo con lei…
Speaker : DI GREGORIO.
Se c’è una norma che prevede che lo dobbiamo mettere per forza, allora sì, ma io lo escluderei.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Gregorio, il problema è che non è nei LEA. Su questo, pur essendo d’accordo con lei, ci dobbiamo adeguare alla normativa dei LEA.
Adesso votiamo… Presidente Metallo, prego.
Speaker : METALLO.
Solo perché mi sono prenotato nuovamente.
Assessore, mi perdoni, siccome da quello che si respira in Aula… Enzo, perdonami un attimo. Quello che dice Enzo è quello che avvertiamo tutti, cioè non vorremmo mettere l’ISEE perché vogliamo garantire a tutti… È chiaro che però c’è una disposizione ed è una norma anche di welfare, una norma che deve tener conto di questo per non andare incontro anche a impugnativa. Visti i 30.000 che aveva proposto e visto che dalla minoranza ci dicono di aumentare, se tu sei d’accordo e siccome dai dati che abbiamo parliamo di 100-150 coppie l’anno e quindi queste somme coprirebbero la totalità delle coppie, possiamo aumentare il reddito per non tenere nessuno fuori, vedere il primo anno come va e poi renderci conto negli anni successivi. Se tu sei d’accordo, assessore, farei…
Posso fare un subemendamento? No. Perché non si può emendare?
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo già votato. In un altro comma, ma non in quel comma. Ora l’abbiamo votato quel comma. Facciamo un pasticcio. Non ci vuole niente a inserirlo…
Di tutto l’articolo si può fare.
La votazione è aperta su tutto l’articolo come emendato.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 43, favorevoli 43, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Aggiungiamo il voto favorevole del consigliere Conserva.
Io non ricordo più i numeri, per cui aiutatemi voi. I numeri dei votanti. C’è un voto in più.
Articolo 59 (Contributo NIPT - Test prenatale non invasivo).
Non ci sono interventi.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 42.
È approvato all’unanimità.
Articolo 60 (Modifica dell’articolo 27 della legge regionale n. 18/2002 - Trasporto pubblico locale).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 15.
È approvato a maggioranza.
Articolo 61 (Modifiche all’articolo 4 della legge regionale n. 5/2012 - Lingue minoritarie).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 36, favorevoli 35, contrari 1, astenuti 9.
È approvato a maggioranza.
Articolo 62 (Valorizzazione e promozione della tradizione ceramista pugliese)
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Adesso c’è l’articolo 63 sui Carnevali… Emendamento…
64, ci sono emendamenti? No.
Articolo 64 (Contributo alle orchestre sinfoniche giovanili pugliesi)
La votazione è aperta. Sui Carnevali ci sono emendamenti, sì. Orchestre giovanili.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
All’unanimità l’articolo 64.
Articolo 65. Emendamento.
Articolo 66.
Articolo 67 (Contributi per la valorizzazione e promozione dei pani di Puglia).
La votazione è aperta. Tutti favorevoli ai pani di Puglia, a quest’ora.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 43.
All’unanimità.
Articolo 65. Emendamento.
Il 66 l’abbiamo detto…? Il 67 l’abbiamo fatto.
Articolo 68 (Modifiche all’articolo 41 della legge regionale 11 del 99 ‘Strutture ricettive’”)
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 40, favorevoli 40, astenuti 1.
L’articolo 69 è approvato a maggioranza.
Articolo 70. Emendamento? No. Possiamo votarlo. Modifiche alla legge regionale 14 del 2007. Scusate.
Presenti 41, votanti 40, favorevoli 40, astenuti 1.
L’articolo 68 è approvato a maggioranza.
Possiamo farlo il 69?
Articolo 69 (Modifiche alla legge regionale 49 del 2017).
Non ci sono emendamenti.
Comunicazione dei prezzi e dei servizi delle strutture ricettive.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 3.
Quanti? Sono molti? Mi potete seguire, signori? Ci sono Stefano Lacatena votante a favore. Tutti a favore voi? Allora, Romito, Pagliaro, Scalera, Cera e Di Cuia. Tutti a favore. Potete correggere per cortesia lo schermo o no? No. Va bene.
Comunque, a maggioranza.
Articolo 70. Non abbiamo emendamenti.
Modifiche alla legge regionale 14 del 2007 sugli ulivi monumentali.
La votazione è aperta. Prego? Abbiamo aperto la votazione. Dopo la votazione la faccio intervenire. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 42, favorevoli 42, astenuti 2.
L’articolo 70 è approvato a maggioranza.
Consigliere Caroli, voleva dire qualcosa?
Speaker : CAROLI.
Sarò velocissimo. Grazie, Presidente.
Mi rivolgo all’assessore Pentassuglia, solo che è al telefono.
Speaker : PRESIDENTE.
Non la sentiamo.
Speaker : CAROLI.
Ho bisogno dell’assessore Pentassuglia.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo. Assessore Pentassuglia?
Speaker : CAROLI.
Assessore, una cortesia. Qui si parla di alberi monumentali. Se fosse possibile, considerato che vengono trattati alla stessa stregua degli alberi secolari, inserire anche i secolari, perché ci siamo trovati di fronte a situazioni similari. Assessore, dicevo, poiché lei fa spesso riferimento solo agli alberi monumentali, ma le pubbliche amministrazioni si stanno trovando di fronte a situazioni simili anche per gli alberi secolari, al fine di fugare qualsiasi dubbio se fosse possibile inserire sia monumentali che secolari, al fine di evitare di ingenerare sempre queste perdite di tempo.
Speaker : PRESIDENTE.
Vuole intervenire? Prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
Questo articolo è già stato votato. Comunque, prendo impegno perché questo nasce dalla determinazione. che va nella semplificazione delle procedure per le opere che i commissari di Governo stanno portando avanti. Quindi, è per semplificare le procedure. Poiché gli alberi monumentali sono censiti da un’apposita Commissione, che abbiamo anche reintegrato, che è presso l’Assessorato all’ambiente, ma abbiamo anche i nostri funzionari all’interno, che poi stanno negli uffici periferici a dare queste autorizzazioni, prendo impegno a valutare questo aspetto ed eventualmente aggiornarlo nell’ambito della norma che stiamo rivedendo, proprio in termini di semplificazione. Mi prendo l’impegno a fare questa cosa.
Speaker : PRESIDENTE.
L’articolo 71 no, c’è un emendamento.
L’articolo 72 possiamo farlo: corsi pilota per la formazione e divulgazione in via sperimentale del “Basic Life Support” per gli istituti scolastici superiori pugliesi. Articolo 72.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 45.
È approvato all’unanimità.
All’articolo 73 non ci sono emendamenti: valorizzazione… Prego.
Speaker : VENTOLA.
Non sono intervenuto sull’articolo 71 e abbiamo evitato di presentare emendamenti, però una preghiera una supplica all’assessore Palese…
Speaker : PRESIDENTE.
Il 71 non l’abbiamo discusso, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
No, il 71 lo abbiamo votato all’unanimità.
Speaker : PRESIDENTE.
No, non l’abbiamo discusso perché ci sono emendamenti.
Abbiamo votato all’unanimità il 72 per le manovre salvavita nelle scuole.
articolo 73 (Valorizzazione e accessibilità del sito preistorico denominato Riparo lo Scurusciuto nel Comune di Ginosa)
La votazione è aperta. Che lingua è questa? Lo conoscete questo sito? O state votando contro?
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 37, favorevoli 27, astenuti 4, contrari 10.
È approvato a maggioranza.
Articolo 74 (Istituzione della Fondazione Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria)... Nino Marmo, quante volte?
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 35, favorevoli 31, astenuti 7, contrari 4.
L’articolo 74 è approvato a maggioranza.
Al 75 ci sono emendamenti? Possiamo votarlo.
Articolo 75 (Modifiche all’articolo 5 della legge regionale 18/2005 ‘Parco naturale regionale Terra delle Gravine’)
La votazione è aperta (l’abbiamo già votato il 74).
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Questa è una Regione che si è caratterizzata negli ultimi 15 anni per l’istituzione di parchi. Molto spesso i parchi sono stati quasi… Dodici in un anno: ricorda bene, Palese. Molto spesso i parchi sono stati, oserei dire, quasi imposti alle comunità locali. Quindi, che cosa è accaduto? Che la Regione ha legittimamente istituito un parco. Dopodiché, i Comuni, invece, non si sono mai costituiti come Ente parco.
Questo articolo, di fatto, che cosa ci sta dicendo? Diamo poteri commissariali alla Giunta che se non costituisce l’Ente, se i Comuni non si costituiscono, la Giunta nomina un commissario.
Ora, se noi vogliamo continuare con l’enunciazione di principi, dicendo che c’è il parco, allora continuate pure su questa strada. Potete nominare mille commissari, ma il parco non funzionerà mai. Se le comunità, invece, sono coinvolte e condividono già nella fase di partenza l’individuazione e l’apposizione del vincolo sul proprio territorio di un parco regionale allora sì che vivrà quel parco. Facciamo una riflessione su questo, evitiamo i commissariamenti.
Vi faccio l’esempio dell’unico fiume pugliese, noi un fiume abbiamo in Puglia ed è il fiume Ofanto. Istituito il Parco regionale dell’Ofanto, credo nel 2007, ancora oggi c’è un commissario della Regione, che poi è in capo alla Provincia. Non c’è un problema di oneri, però il territorio non si è mai costituito. In quell’occasione è un fiume che nasce in Campania, attraversa la Basilicata e arriva in Puglia. In Puglia è Parco, nella regione della Basilicata e della Campania sversa a San Nicola di Melfi, come recapito finale della zona industriale della Piena di Melfi oppure delle concerie di Avellino o di Benevento.
Oggi il Parco delle Gravine è un parco che abbiamo condiviso anche noi, perché sembrava, dalle sollecitazioni che arrivavano sul territorio… Se dopo qualche anno non si è ancora costituito, chiediamoci, piuttosto che nominare un commissario, i territori lo vogliono o non lo vogliono il Parco? Di qui l’invito all’assessore perché noi prenderemo iniziativa nella V Commissione di rivisitare tutte i parchi istituiti, quanti realmente funzionano e quanti invece sono solo sulla carta.
Su questo emendamento noi siamo contrari.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola.
Prego, assessora Maraschio.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Grazie, Presidente.
Le rispondo subito, consigliere Ventola.
Sentire che si “criminalizza” l’attività di costituzione di un Parco penso che sia proprio all’antitesi rispetto a quello che è il concetto di parco o di tutela del territorio e di valorizzazione delle cose straordinarie che questa Regione ha. Se lei mi pone il problema del Parco delle Gravine è un tema che io ho affrontato. Intanto posso dirle una cosa: i parchi vengono istituiti certamente con il coinvolgimento dei territori, nel senso che non può costituirsi proprio il Parco se non c’è la partecipazione dei sindaci, e nelle Conferenze di servizi, che necessariamente devono svolgersi, la prima cosa che si fa è ascoltare i territori.
Con riferimento al Parco delle Gravine c’è un tema, un problema che si è manifestato nel corso del tempo, perché chi doveva provvedere era la Provincia di Taranto, che non ha mai provveduto. Ho provveduto io a convocare i sindaci una prima volta ad aprile – a parte che avevo preso contezza di questa situazione – e ad aprile i sindaci hanno partecipato, e tuttavia la Provincia è rimasta inerte, nonostante una sollecitazione fatta di procedere all’organizzazione della governance di quel Parco.
Altro tema. Oggi, invece, abbiamo un Presidente della Provincia che si è adoperato, ma comunque avevo già convocato i sindaci del Parco, oltre che il Presidente della Provincia, e volevo rappresentare che non solo hanno partecipato tutti i sindaci a questa riunione, ma tutti i sindaci hanno manifestato la volontà di lavorare nel senso di dare una governance a quel Parco e provare a risolvere i problemi che per tanto tempo non sono stati affrontati.
Quindi, con riferimento specifico al Parco delle Gravine le ho portato quello che è lo stato dell’arte. Oggi questa norma consente, in ogni caso, di dare ulteriore impulso a questa attività che si è attesa per anni, ma ove il Presidente della Provincia e i sindaci dovessero, nel frattempo, darsi una governance, evidentemente non sarà nominato nessun commissario.
I Parchi, quando funzionano, e noi faremo in modo che tutti i Parchi funzionino, sono una grande opportunità per i territori, perché non parliamo soltanto di tutela del territorio, ma anche di sviluppo del territorio, laddove i Parchi possono anche, per esempio, intercettare delle risorse che portano sviluppo al territorio. Quindi, per questa ragione il parere a questa proposta era favorevole da parte degli uffici, perché sarà soltanto una modalità per dare ulteriore impulso ad un’attività che era stata comunque già avviata.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Galante.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente. Volevo aggiungere qualcosa a ciò che ha già detto giustamente l’assessore Maraschio al collega Ventola. Questo chiarimento e questa richiesta di commissariamento, qualora i Comuni non adempissero all’istituzione del Parco, l’abbiamo fatto perché sono tutti d’accordo sul Parco, tutti lo vorrebbero, giustamente, con un ente di gestione e un piano di gestione. Il problema è che da anni si parla di perimetrazione non condivisa, cioè quando è nato… Ora, ci sono state già, collega, può immaginare, diverse Conferenze di servizi, dove tutti i Sindaci dicevano: okay, riperimetriamo, peritriamo, tiriamo fuori le aziende perché i vincoli da essere opportunità diventano solo dei limiti. Tutto questo è stato fatto. Naturalmente, i Sindaci in primis hanno affrontato il tema con le associazioni di categoria, con le imprese, eccetera.
Oggi, quando abbiamo modificato quella legge abbiamo detto: togliamo la gestione alla Provincia, che è stata inadempiente per vent’anni – quanti sono? Quindici anni che è stato istituito? – e non ha mai fatto niente. Ha avuto anche soldi, e non si sa neanche dove sono stati spesi, perché anche io ho provato ad avere una rendicontazione e non sappiamo. Abbiamo tolto quindi la Provincia, ma questo sono stati i Comuni a dirlo: proviamo a creare un consorzio. Questo è stato.
Nel momento in cui abbiamo fatto quella modifica abbiamo dato 60 giorni. Sono passati già due anni, quindi siamo ancora fermi perché adesso non ci sono i soldi, nessuno si prende la briga di andare a perimetrare il Parco, quindi abbiamo detto: mettiamo noi il commissario che la Giunta, quindi, sarà l’assessore che designerà un commissario su suggerimento anche dei Sindaci che possa essere competente e in grado di gestire questa situazione, farà solo questo lavoro, quindi avrà il compito di riperimetrare il Parco, creare e istituire, perché c’è già una somma di 100.000 euro che abbiamo istituito lo scorso anno in bilancio, e questo è. Non facciamo neanche la pianificazione: noi stiamo dicendo, per adesso, poi la pianificazione verrà fatta dall’eventuale Consorzio. Non abbiamo obbligato nessuno, anzi, è stata una richiesta dei Sindaci.
Io mi sono mosso in questi termini perché sono stati i Sindaci a chiedere questa accelerazione, quindi si può dire che il Commissario è stato richiesto dai Sindaci, non lo abbiamo imposto noi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Ventola, voleva intervenire?
Speaker : VENTOLA.
Probabilmente mi sono espresso male. Nessuno è pregiudizialmente contrario ai parchi, anzi. Noi, però, siamo di una cultura un po’ più realista. Il parco deve essere vissuto, condiviso e voluto dal territorio, non imposto.
Se oggi c’è necessità di nominare dei commissari è perché evidentemente il territorio non ha trovato ancora la forza politica di costituirsi. Questo è un dato di fatto.
Noi stiamo surrogando a un’attività che è tipica di un Comune. Poi, che nell’orecchio ci venga detto “è meglio che nomini un commissario, perché così magari potrò dire sul territorio che è stato il commissario ad acta” bene. Il giorno dopo, esauriti i 100.000 euro, che cosa accade? Il Consorzio. Come funziona il Consorzio tra Comuni? Hanno un bilancio a latere, come se fosse un vero e proprio Ente locale.
I Comuni devono finanziare, devono mettere nei loro bilanci le risorse per finanziare il Parco. Se uno non lo porta in Consiglio comunale ad approvare il Parco domani troverà la forza per trovare le risorse finanziarie per sostenere lo stesso Parco? No. Che cosa accadrà? La storia deve servire a non commettere gli stessi errori. Sono stato qualche anno fa in villeggiatura a Gallipoli, in uno dei tanti parchi di Gallipoli. C’era da vergognarsi, perché c’erano erbacce di alto fusto, ma non nate spontaneamente, all’interno delle quali c’erano discariche di rifiuti. Però, c’era il cartello “Parco regionale” non mi ricordo il nome. Chi è di quelle parti lo può dire. È chiaro?
Altro esempio. Se andiamo sull’Ofanto, così facciamo vedere che siamo da tutte… Andiamo sul Parco dell’Ofanto. Nel fiume ci sono i rifiuti. Ogni giorno i Sindaci ricevono ordinanze e avvisi di garanzia da parte dei PM perché dicono che siccome è zona parco non la tengono pulita. È chiaro? Bene.
Imporre significa mettere le risorse, assessore. Quando lei vuole commissariare ci mette i soldi in maniera tale che non rimane un’enunciazione di principio che abbiamo fatto il parco e adesso te la vedi tu e il mese di maggio, caro Comune, perché se noi crediamo nei parchi da imporre con commissariamenti a latere dobbiamo mettere “tieni 1 milione di euro per gestire il parco”, perché altrimenti fra qualche mese ci ritroveremo qui, collega Galante, a mettere nel prossimo bilancio altri 100.000 euro, come li abbiamo messi l’anno scorso. Abbiamo messo i 100.000 euro per il parco, ma non sono stati utilizzati. Oggi per utilizzarli nominiamo i commissari.
Per fare un Piano del Parco ci vogliono soldi, perché il livello di progettazione è elevatissimo, di varie competenze. Non c’è un capitolo di bilancio della Regione Puglia che finanzia le attività di progettazione dei regolamenti del Parco, perché sono regolamenti che attengono all’agricoltura, che attengono al sistema idrico, al sistema dei rifiuti. Per questo noi abbiamo detto che siamo contrari. Non perché siamo contrari al commissariamento, ma perché basta uscire solo sui massimi convegni a livello internazionale con “La Regione dei Parchi”. Ma i flussi turistici sui parchi li avete mai fatti? Dati “n” parchi in Puglia, quanti realmente funzionano? Gli investimenti sono investimenti di privati o sono sole risorse di progetti spot, progetti sperimentali, progetti una tantum che vanno da una parte all’altra per essere finanziati?
Allora, vivaddio, visto che stiamo parlando di questo, non è oggi l’argomento, ma ho solo giustificato il motivo per cui siamo contrari, non perché siamo pregiudizialmente contrari, ma come Fratelli d’Italia nella V Commissione, appena inizieremo nuovamente le attività di Commissione, noi chiederemo, caro Presidente Campo, di audire in ogni Commissione ogni singolo Parco, con i referenti responsabili organizzativi e gestionali, Comuni, o dove sono organizzati l’Ente Parco stesso per capire qual è lo stato dell’arte, perché credo che questa Regione abbia necessità di avere un momento di verità, di lenzuolo bianco, dico io. Non perché dobbiamo essere contrari o tornare indietro, ma perché dobbiamo a quel punto, evidentemente, trovare le risorse necessarie affinché i nostri Parchi rispettino esattamente quella che era la volontà legislativa, non di lasciare solo lo status quo, ma di renderli anche dal punto di vista occupazionale fonte anche di sviluppo, nel pieno rispetto di quelle che sono le norme paesaggistiche e di tutela.
La salvaguardia del Creato, dice il Laudato si’ di Papa Francesco, non è lasciare le cose come stanno, ma è vivere il momento storico in cui si vive, con la consapevolezza che non siamo depositari o proprietari di quel bene, ma siamo solo coloro che in questo momento lo detengono e devono creare le condizioni che venga lasciato a chi viene dopo di noi meglio di come l’abbiamo ricevuto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Ventola.
Presidente Casili, prego.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
Non entrerò nel merito della questione perché già…
Speaker : PRESIDENTE.
Ci stiamo di nuovo distraendo, colleghi.
Prego, Presidente Casili.
Speaker : CASILI.
Presidente, non entro nel merito della questione per le vicissitudini già espresse dal collega Galante, ma l’intervento del collega Ventola, che peraltro ho apprezzato e che tocca alcuni punti, ci pongono in una situazione per una regione come la nostra, che è ricca di parchi, che però ha poca progettualità e programmazione, mentre altre Regioni tendono a valorizzare i Parchi con attività, penso nelle loro progettualità di tipo multifunzionale.
Noi invece trattiamo i Parchi come delle riserve e questi Parchi purtroppo crollano: crolla anche la naturalità dei Parchi perché non facciamo progettualità. Noi cioè soltanto semanticamente sviluppato il discorso di Parchi regionali, ma non gli facciamo fare attività.
Chi vi parla, lo sapete, è un naturalista. Io ricordo sempre quello che è successo in uno dei luoghi più sensibili di tutta la Puglia, l’unica stazione di una pianta che è il Sarcopoterium spinosum, nella Palude del Capitano, ai lembi del Parco di Porto Selvaggio: all’epoca c’era un’azienda zootecnica e fu vietato all’azienda zootecnica di pascere all’interno della Palude del Capitano che aveva questa stazione di Sarcopoterium spinosum, Dovette intervenire l’Università degli Studi di Lecce perché la fitocenosi, cioè l’espansione di Sarcopoterium spinosum stava regredendo, cioè si era creato un equilibrio tra l’attività umana, che era l’attività imprenditoriale di un’azienda zootecnica, per scopi di protezione, e si è scoperto che quell’eccesso di protezione stava causando dei danni al Parco. Questo perché lo dico? Perché quello che dice il collega Ventola è giusto: senza un presidio, senza un’attività umana all’interno dei Parchi, li trasformiamo in ricettacolo di rifiuti, li lasciamo al loro stato senza una cura, senza un decoro che i Parchi dovrebbero avere, quando possiamo creare delle attività, come giustamente dicevi, collega Ventola, che vanno dall’attività agricole, lì dove chiaramente si possono fare, a tutta un’altra serie di attività che possono presidiare e tutelare il Parco.
Il tuo intervento quindi mi trova assolutamente d’accordo. Ne parleremo con l’assessore che credo non avrà dei problemi nel recepire quanto da noi richiesto, perché la multifunzionalità dei parchi è prevista in ogni parte d’Italia, solo che noi non la attuiamo per i motivi che dicevi tu, perché non facciamo progettualità e programmazione all’interno dei nostri parchi.
Ti ringrazio quindi per il tuo intervento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Se non ci sono altri interventi, procediamo al voto con l’impegno, mi pare di aver capito, a seguire puntualmente però, l’evoluzione del Parco, in maniera tale da evitare di trovarci nella stessa condizione.
La votazione è aperta. Stiamo vedendo quanti solo quelli con referto. Quanti sono quelli con referto, Raffaele? Se facciamo oggi quegli già refertati…
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 40, favorevoli 28, contrari 12, astenuti 1.
L’articolo 75 è approvato a maggioranza.
Articolo 76. Emendamento.
Articolo 77. Emendamento.
Articolo 78. Emendamento.
Articolo 79. Emendamento.
Articolo 80 (Attivazione della Scuola di specializzazione in beni archeologici).
La votazione è aperta.
80, Scuola di specializzazione in beni archeologici.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 41, favorevoli 41, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 81. Vediamo se ci sono emendamenti. Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
Contributo straordinario per il mantenimento dell’ufficio del giudice di pace e di prossimità della giustizia del Gargano Nord. Votiamo.
Votiamo. Colleghi e colleghe, votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 40, favorevoli 40, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Articolo 82. Come stiamo con l’82? Non abbiamo emendamenti.
Articolo 84 (Promozione del territorio attraverso le società sportive).
La votazione è aperta. Scusate. La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 39, favorevoli 39, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
L’articolo 85 ha emendamenti? No. Possiamo farlo.
Articolo 85 (Contributi per interventi di abbattimento delle barriere architettoniche nelle chiese).
La votazione è aperta.
I cattolici sono predominanti, assolutamente unanimità qui.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvato all’unanimità.
All’articolo 86 non ci sono emendamenti, per cui lo possiamo fare: finanziamento della legge regionale n. 23/2014. È quello delle Cooperative di comunità.
Presidente Ventola, prego.
Speaker : VENTOLA.
Era uno degli esempi che avevo fatto nella mia relazione introduttiva in discussione generale.
Esiste una legge regionale, credo la n. 23 del 2014, che non ho nemmeno votata, ma perché ogni anno nel bilancio armonizzato, quindi impegnando anche i due anni successivi, dobbiamo sempre prevedere ulteriori risorse, perché già ci sono delle risorse stanziate, che non sappiamo a quanto ammontano. Dobbiamo aggiungere ulteriori 100.000 euro. Non so chi deve rispondere, se l’assessore al welfare, piuttosto che l’assessore allo sviluppo economico.
Sono state istituite le Cooperative di comunità? Bene. Perché devono essere sostenute dal pubblico, a differenza di tante altre cooperative? Cioè, le finalità sono perseguibili, sono perseguite? Abbiamo dei risultati attesi che si sono verificati? Perché ogni anno dobbiamo mettere questi soldi? Qualcuno ce lo può spiegare?
Io vedo sempre, quando arriva il periodo di bilancio, un soggetto che circola nelle varie Commissioni, che è sempre presente in questo Consiglio. Dopo che discutiamo dell’emendamento sulle Cooperative di comunità si volatilizza. E lo rivedo l’anno successivo. Questo è successo per il settimo anno quest’anno. È vero che è un rappresentante sindacale di un’organizzazione di cooperative, non dico il nome, ci mancherebbe altro, per rispetto di tutti, però non è proprio possibile. Non è proprio possibile: qualcuno ci deve dire a cosa servono questi soldi e a chi vanno. Credo che sia nell’interesse dei cittadini pugliesi sapere dove va una parte delle loro tasse.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è qualcuno della Giunta che vuole dare una risposta? Assessore Delli Noci, forse? No. Votiamo.
La votazione è aperta. Vi vedo un po’ moribondi, ragazzi… Quanti libri mi stai regalando?
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45 favorevoli 30, contrari 15.
L’articolo 86 è approvato a maggioranza.
Articolo 87 (Comunità dei lettori) Non ci sono iscritti.
La votazione è aperta. Votiamo, ragazzi, colleghi, colleghe, votiamo. Colleghe, colleghi.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvata.
È approvata all’unanimità,
Articolo 88 (Norma di rinvio delle disposizioni finali)
La votazione è aperta. Un momento, un momento… Non apriamo la votazione.
La norma dell’88 la facciamo dopo che avremo esaminato le norme emendate.
Colleghi e colleghe, un attimo di silenzio.
Noi adesso abbiamo la possibilità di votare, avremmo la possibilità di votare gli emendamenti normativi refertati.
L’assessore Piemontese, dice che non potremmo votare invece gli emendamenti non normativi, ma quelli con copertura finanziaria, perché su quelli deve fare un minimo di incontro con l’ufficio per verificare le disponibilità.
Sugli emendamenti normativi… Gli emendamenti normativi senza copertura finanziaria possiamo votarli adesso. Vogliamo votare? Ovviamente dovete garantire la presenza, perché… Come mozione d’ordine. Chi è favorevole a continuare sino a che facciamo gli emendamenti normativi?
Il Presidente Caracciolo ha chiesto di intervenire. Prego. Non riuscivo a capire, Presidente Caracciolo, quale fosse la volontà.
Speaker : CARACCIOLO.
In ossequio a quanto stabilito nella Conferenza dei Capigruppo e quindi per non variare quello che ci siamo detti, perché accade spesso e quindi chi dovrebbe garantire ciò che nella Conferenza dei Capigruppo viene stabilito e in primis lei in quest’Aula, io le chiedo il rispetto di quello che abbiamo stabilito in Conferenza dei Capigruppo.
Ci fermiamo, cerchiamo di capire, insieme con l’assessore, quali sono gli emendamenti normativi, quali sono quelli di spesa, penso che su quelli di spesa non ci sia copertura da quello che l’assessore ha pronunciato già…
Speaker : PRESIDENTE.
Non lo sa. Io stavo rispettando puntualmente quello che abbiamo detto.
Speaker : CARACCIOLO.
Ci fermiamo dieci minuti e decidiamo se proseguire o tornare domani. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Stavo rispettando puntualmente la Conferenza dei Capigruppo. Dobbiamo decidere insieme come procedere…
Per forza. Gli emendamenti normativi senza copertura… Non mi sono spiegata. Gli emendamenti normativi non hanno copertura quindi la Conferenza dei Capigruppo la facciamo stasera o la facciamo domani? Adesso.
Perfetto.
Sospendiamo la seduta.
La seduta è sospesa. Facciamo la Conferenza dei… Prego?
Consigliere Perrini, prego.
Speaker : PERRINI.
Come ha detto il collega Caracciolo, noi dobbiamo continuare, perché sono le 20. Fino alle 3 o alle 4 possiamo stare. Perché altre volte è successo e oggi no?
Speaker : PRESIDENTE.
Però dobbiamo comunque confrontarci sugli emendamenti.
Speaker : PERRINI.
Negli ultimi sette anni siamo stati fino alle 4 o alle 5 qui. Sono le 20. Hai voglia a fare emendamenti!
Speaker : PRESIDENTE.
Non abbiamo tutti gli emendamenti refertati.
Speaker : PERRINI.
Man mano che andiamo avanti, prendiamo quelli che stanno e arrivano gli altri. I dirigenti lavorano e noi andiamo avanti. Quelli che arrivano li facciamo.
Quelli che sono pronti li facciamo. Per gli altri aspettiamo. quelli che stanno già cinquanta pronti.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Perrini, però noi abbiamo detto in Conferenza dei Capigruppo che ci saremmo riuniti con la Conferenza dei Capigruppo per valutare gli emendamenti, questo è quello che abbiamo detto, per poi continuare.
La seduta non è sciolta, la seduta è sospesa per la Conferenza dei Capigruppo. La seduta non è sciolta.
Presidente Mazzotta, prego. Ascoltiamoci.
Speaker : MAZZOTTA.
Presidente, visto che abbiamo presentato degli emendamenti dove non ci sono variazioni di bilancio e, quindi, che possiamo discutere perché già refertati, discutiamoli. Poi, appena terminiamo quelli, magari sospendiamo la seduta.
Intanto quelli che sono arrivati possiamo discuterli, però.
Scusate, ci sono degli emendamenti che sono già stati refertati e che non hanno bisogno della copertura economica.
Ora sospendere per cosa? A cosa serve la sospensione in questo momento?
Speaker : PRESIDENTE.
L’assessore chiarisce, come ha già detto in Conferenza dei Capigruppo, che ha bisogno di confrontarsi innanzitutto con gli uffici, ma anche con la Conferenza per decidere quali emendamenti si possono effettivamente discutere e votare. Per cui, la seduta non è sciolta, è sospesa, in attesa che la Conferenza dei Capigruppo definisca gli emendamenti.
Ci riuniamo nella sala della Conferenza dei Capigruppo e ci aggiorniamo. Abbiamo deciso che stasera continuiamo la lunga attività con i Capigruppo di verifica degli emendamenti normativi refertati e degli emendamenti di spesa.
Fatta questa verifica e questa selezione ci rivediamo domani alle 10,30 per ricominciare il Consiglio regionale e continuare con la valutazione e approvazione degli emendamenti.
Stasera quindi la seduta si scioglie qui.
Noi continuiamo invece l’attività come Capigruppo. Grazie.