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C.r. Puglia 28.11.2022
FILE TYPE: Video
Speaker : .
(Inno nazionale)
Speaker : PRESIDENTE.
Care colleghe e cari colleghi, lasciatemi aprire questa seduta consiliare con un abbraccio virtuale a tutta la comunità di Ischia, dove sabato mattina una terribile frana ha devastato la zona di Casamicciola Terme. Otto le vittime sinora rinvenute, tra cui un neonato e due bambini, quattro feriti, oltre 200 sfollati. Le squadre di soccorritori, che ringraziamo per il grande lavoro che stanno svolgendo, continuano senza sosta la ricerca delle persone ancora disperse. Un dolore che si aggiunge al dolore già vissuto nel 2017, quando un terremoto colpì i Comuni di Forio Lacco Ameno e la stessa Casamicciola.
Questo territorio non può reggere oltre, le sue comunità non possono. Al rischio sismico e idrogeologico si somma, purtroppo, anche la piaga del consumo di suolo. È il momento di essere uniti per trovare le migliori soluzioni possibili. Certamente, oltre che sulla ricostruzione, si dovrà intervenire, una volta per tutte, sulla prevenzione.
La Puglia, con tutto il Consiglio regionale, si stringe a tutta la comunità di Casamicciola e alle famiglie delle vittime. A loro il nostro più sentito cordoglio. (L’Assemblea osserva un minuto di raccoglimento)
Grazie.
Diamo per approvato il processo verbale della scorsa seduta.
Nessuno ha chiesto congedo.
Si informa che, ai sensi dell’articolo 6 del Regolamento interno, il consigliere Napoleone Cera, con decorrenza dal 14 dicembre 2022, ha aderito al Gruppo Forza Italia e il consigliere Fabio Saverio Romito, con decorrenza 17 novembre 2022, ha aderito al Gruppo Lega Salvini Puglia.
Per l’assegnazione alle Commissioni delego il Vicepresidente Casili.
Speaker : CASILI.
Sono stati assegnati alla I Commissione il disegno di legge n. 163 del 16/11/2022 e il disegno di legge n. 164 del 06/11/2022; in I Commissione, in sede referente, e in II, III, IV, V, VI e VII, in sede consultiva, la deliberazione della Giunta regionale n. 1608 del 21/11/2022 “Documento di economia e finanza regionale 2023-2025; in IV Commissione la proposta di legge a firma dei consiglieri Amati, Piemontese ed altri “Riconoscimento delle Isole Tremiti come luogo di libertà, integrazione europea, memoria, cultura incanto e leggenda”.
Mozioni presentate: Stellato “Rischi derivanti dall’uso del cibo sintetico”; Conserva “Gravi carenze e criticità strutturali e di personale nelle carceri pugliesi”; Caroli, De Leonardis ed altri “Iniziative di supporto per lo sblocco dei crediti del Bonus 110”.
Speaker : PRESIDENTE.
Tra le comunicazioni di oggi c’è, purtroppo, la presentazione del report di SVIMEZ alla Camera, che si è svolta questa mattina. È un report che ci allarma, che contiene situazioni che ovviamente conosciamo, ma con dati che incidono gravemente sulle nuove povertà e sui divari educativi, fino al tasso di occupazione femminile. Il Paese, insomma, appare sempre più spaccato tra nord e sud; 760.000 nuovi poveri si stimano anche a causa dei rincari sui beni energetici alimentari e di questi 500.000 sono al sud. Cresce anche il numero di coloro che, pur avendo una fonte di reddito, sono a rischio povertà. Sempre maggiore diffusione di contratti precari. Nel Mezzogiorno il part-time involontario raggiunge il 77,5 per cento rispetto al 54,7 per cento del centro nord e le famiglie con un occupato in povertà in Italia sono 877.000, di cui 280.000 al sud. Insomma, negli ultimi vent’anni il Mezzogiorno ha perso 1.200.000 giovani. Il divario non fa sconti neppure sul fronte del sistema educativo, quindi continua con il tasso di occupazione femminile che nel Mezzogiorno è molto lontano dalla media europea. Se in Italia il gap con l’Europa è di 15 punti nel 2022, nel Mezzogiorno la differenza è di 30 punti. Non tutto è perduto, ovviamente.
Sappiamo di poter ancora recuperare. Ci auguriamo che le risorse del PNRR siano utilizzate insieme al Fondo di sviluppo e coesione, insieme al quadro comunitario di sostegno per la riduzione di questo divario. È per questo che continuerà la nostra attenzione vigile, sempre vigile sui progetti che riguardano l’autonomia differenziata ed è per questo che la nostra attenzione come Consiglio regionale della Puglia sarà rivolta al superamento di questi divari per quanto di nostra competenza, sollecitando invece il Governo per quanto noi non abbiamo competenza diretta, ma solo un potere di sollecitazione, di stimolo e anche di supporto.
Oggi, come d’accordo, abbiamo convenuto di fare il Consiglio regionale sui provvedimenti finanziari. Tra questi provvedimenti finanziari, abbiamo il rendiconto generale della Regione Puglia per l’esercizio finanziario del 2021, il disegno di legge n. 171 del 21.11.2022 “Assestamento e variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2022 e pluriennale 2022-2024” e la deliberazione della Giunta regionale n. 1597 del 16.11.2022 “Bilancio consolidato della Regione Puglia”.
Abbiamo anche tre DDL di riconoscimento debiti fuori bilancio, che tratteremo in chiusura.
Si era convenuto di non fare emendamenti sui provvedimenti finanziari di oggi. Ci sono, però, alcuni emendamenti che non contengono spesa. Se dovessero esserci altri emendamenti normativi, non di spesa, vi invito a depositarli entro mezz’ora da ora, quindi entro le ore 15.37.
Adesso diamo il via ai lavori del Consiglio.
Le leggi, ovviamente, sono rinviate ai prossimi Consigli.
In Conferenza dei Capigruppo abbiamo anche ragionato in relazione alla sessione di bilancio. L’assessore Piemontese, il Vicepresidente, ci ha detto che nella Giunta del 12 sarà approvato il bilancio, la bozza di bilancio, quindi sarà approvato il disegno di legge di bilancio, il quale, poi, dovrà andare nelle Commissioni, in tutte le Commissioni, in sede consultiva e poi in definitiva nella Commissione bilancio. L’auspicio è che tutti i lavori possano concludersi in maniera tale che anche l’attività di refertazione possa essere fatta nella maniera migliore possibile e gli uffici del Consiglio possano lavorare in maniera tale da dare i testi ai consiglieri per eventuali emendamenti, così da portare il disegno di legge sul bilancio in Consiglio, insieme agli eventuali emendamenti, il 20 e il 21. Questo richiede un impegno massimo da parte delle Commissioni, richiede la convocazione ‒ se possibile ‒ della Commissione bilancio per il 15, in maniera tale che si possa procedere, dunque, all’esame, alla discussione del bilancio ai fini dell’approvazione il 20 e il 21 dicembre.
Se saranno rispettati questi tempi, potremo portare a termine, anche questa volta, gli atti finanziari prima delle vacanze natalizie, prima di Natale.
Passiamo, ora, all’esame dei punti all’ordine del giorno.
Prego, Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Segnalo che da un anno sto dicendo di toglierle. Mi sembra di stare nelle gabbie dei cavalli. Mi rivolgo ad Amati? Li toglie il collega Amati? Qua serve un cacciavite. Se qualcuno ha un cacciavite, ce le togliamo noi.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Perrini, abbiamo chiesto all’azienda che le ha montate, l’hanno chiesto gli uffici, di toglierle. Veramente ci aspettavamo – questa era la garanzia – che per oggi già sarebbero state tolte. Stiamo parlando delle barriere in plexiglass, per il verbale.
La Segretaria farà una nota all’azienda per sapere per quali ragioni oggi non sono state tolte e per sollecitarne al più presto la rimozione.
Passiamo all’esame del primo punto: “Rendiconto Generale della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2021”.
Avevamo convenuto, in Conferenza dei Capigruppo, di fare la presentazione unica e poi, ovviamente, il voto provvedimento per provvedimento.
Presidente Amati, a lei la parola.
Speaker : AMATI.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, siamo chiamati in questa Assemblea ad esaminare il disegno di legge “Rendiconto Generale della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2021”. Il rendiconto espone le risultanze della gestione delle entrate e delle spese sul conto del bilancio del patrimonio, nonché le attività e le passività finanziarie e patrimoniali. Esso ha lo scopo di sintetizzare i risultati di gestione del bilancio e consente di individuare in maniera definitiva le reali disponibilità finanziarie e patrimoniali dell’Ente, sulla base delle quali elaborare le future previsioni e decisioni. Le rilevazioni consuntive rappresentano, quindi, un momento fondamentale del processo di pianificazione e controllo.
Nella lettura del conto di bilancio del patrimonio della Regione Puglia per l’esercizio 2021 si risente ancora, seppure in maniera differente rispetto al precedente esercizio, della gravità del contesto eccezionale, che ha condotto l’Organizzazione mondiale della sanità a dichiarare lo stato di emergenza di sanità pubblica di rilievo internazionale a causa della diffusione del Covid. In considerazione della straordinarietà della situazione anche sul piano internazionale sono stati adottati provvedimenti eccezionali al fine di assicurare una ripresa economica coordinata ed efficace degli Stati membri e delle Istituzioni dell’Unione europea.
Tra gli strumenti innovativi introdotti per fronteggiare il contesto emergenziale e scongiurare il rischio di una grave recessione economica in primis è da annoverarsi il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che rappresenta un’occasione unica per superare i ritardi nel nostro Paese e rilanciare la crescita all’indomani della crisi pandemica.
Le politiche regionali per l’esercizio finanziario 2021 hanno dovuto fronteggiare un quadro di enorme incertezza e difficoltà, con particolare riferimento al bilancio del comparto sanitario, in conseguenza delle spese straordinarie sostenute nel 2021 dal Servizio sanitario regionale per fronteggiare l’emergenza Covid e per l’attuazione della campagna vaccinale.
Alla luce di tale mutato ed eccezionale contesto sociale, economico e produttivo, gli elementi strutturali che emergono dalla lettura delle cifre come meritevoli di un’approfondita riflessione da parte dell’intero Consiglio regionale sono i seguenti. Sulla base della struttura della quantità delle entrate, si conferma che il finanziamento del Servizio sanitario regionale assorbe la maggior parte delle risorse. La percentuale di assorbimento del finanziamento del Servizio sanitario regionale, esclusi i trasferimenti da parte del bilancio autonomo extrasanitario rispetto alle entrate correnti del bilancio autonomo, risulta di circa l’87 per cento. Le risorse disponibili per le altre funzioni alimentano obbligatoriamente la copertura dell’onere del debito su mutui e prestiti assunti dalla Regione per un ammontare di 93,716 milioni di euro nel 2021. La spesa del personale in termini di competenza ammonta a circa 141 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto alla spesa dell’anno precedente.
In relazione alla crisi finanziaria che dal 2008 in poi ha investito le economie mondiali sul fronte della finanza pubblica si sono succeduti diversi provvedimenti di natura emergenziale tendenti al risanamento e al conseguimento dei vincoli di bilancio che l’adesione dell’Italia alla moneta unica pone in capo ad essa. Per l’esercizio finanziario 2021 la Regione ha pienamente attuato gli obblighi in materia di investimenti nuovi e aggiuntivi, come da certificazione trasmessa telematicamente dal MEF, secondo le modalità previste dal decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 23 dicembre 2021.
Nonostante le criticità derivanti dal complesso del quadro normativo e dai vincoli di finanza pubblica, in maniera ormai consolidata le politiche di bilancio della Regione sono improntate al rispetto degli equilibri finanziari e alla sana e corretta gestione finanziaria, e anche nel 2021 la Regione Puglia non ha aumentato il carico fiscale a carico di cittadini e imprese, il cui livello si posiziona tra le Regioni con minore pressione fiscale.
Per quanto riguarda lo stato di avanzamento della spesa inerente ai programmi operativi della Regione Puglia, la relazione al rendiconto riporta un report sulle performance dei programmi operativi regionali.
Per la complessità del provvedimento in esame, di cui è difficile dare un’esaustiva illustrazione in questa relazione, si rinvia alla lettura diretta degli elaborati presentati dalla Giunta regionale, così come contenuti nella relazione dell’assessore al bilancio, già in atti.
In data 8 giugno 2021 la Giunta regionale ha adottato il disegno di legge n. 88, con cui è stato approvato il rendiconto generale della Regione relativo all’esercizio finanziario 2021. Le disposizioni normative oggetto del disegno di legge regionale sono corredate dai relativi allegati.
Ai fini del giudizio di parificazione del rendiconto generale, il disegno di legge predetto è stato inviato alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti della Puglia per la relativa istruttoria. La Corte dei conti ha emesso il giudizio di parificazione in data 7 ottobre 2022. Successivamente all’approvazione del citato disegno di legge, il Consiglio regionale, con deliberazione n. 99 del 2022, ha approvato il proprio rendiconto. È pertanto necessario, ai sensi del decreto legislativo n. 118/2011, integrare il testo del disegno di legge regionale n. 88 del 2022, introducendo l’articolo 13 e i relativi allegati concernenti l’approvazione del rendiconto consolidato della Regione Puglia, comprensivo dei risultati della gestione del Consiglio regionale come approvati con la citata deliberazione del Consiglio regionale n. 99 del 2022.
Il presente disegno di legge regionale non comporta oneri per il bilancio regionale. La I Commissione ha approvato un emendamento al disegno di legge per recepire le modifiche e le integrazioni contenute nel disegno di legge n. 145/2022. Tali modifiche hanno comportato l’assorbimento e la decadenza dello stesso disegno di legge. La discussione è stata ampia, approfondita e costruttiva e ha visto coinvolti tutti i rappresentanti dei Gruppi politici presenti. A conclusione della discussione generale, il disegno di legge con i suoi allegati è stato esaminato sia articolo per articolo che nel suo complesso ed è stato approvato a maggioranza dei voti con il voto contrario dei commissari delle forze politiche di minoranza.
Il suddetto disegno di legge finanziario, quindi, viene sottoposto all’esame dell’Assemblea.
Per quanto riguarda, invece, l’altro punto all’ordine del giorno, il disegno di legge n. 171, faccio presente che, con legge regionale n. 51/2021, sono state approvate le disposizioni per la formazione del bilancio finanziario per l’esercizio finanziario 2022 e pluriennale 2022-2024.
Nel corso dell’esercizio sono state approvate diverse variazioni nel bilancio di previsione, ai sensi dell’articolo 51 del decreto legislativo n. 118 del 2001.
Le disposizioni contenute nel Capo I del presente disegno di legge di assestamento e variazione riguardano la presa d’atto dell’ammontare dei residui attivi e passivi del fondo pluriennale vincolato e del fondo crediti di dubbia esigibilità risultanti alla chiusura del precedente esercizio 2021, la presa d’atto dell’aggiornamento del risultato di amministrazione risultante all’inizio del corrente esercizio 2022 nel relativo bilancio di previsione, l’aggiornamento dell’ammontare della giacenza di cassa risultante all’inizio dell’esercizio in corso.
Per quanto attiene alle operazioni di assestamento, va rilevato come il disavanzo di amministrazione esposto pari ad euro 236.871.214,56 sia in miglioramento rispetto all’esercizio precedente.
Come precisato anche dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, pur presentando il risultato di amministrazione finale il predetto importo negativo, trattasi di un valore in miglioramento rispetto al dato dell’esercizio precedente da quello che ci si sarebbe aspettati per il suo recupero obbligatorio dalla quota di disavanzo di competenza dell’esercizio 2021, generato dalle anticipazioni di liquidità contratte dall’Ente del 2015, pur rimanendo precluso all’Ente l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione libero fino a quando la parte disponibile del risultato di amministrazione non torni ad essere positiva.
In materia di applicazione dell’avanzo di amministrazione delle Regioni e dei vincoli all’utilizzo dello stesso in caso di esposizione di un disavanzo, si evidenzia che le Regioni e le Province autonome in disavanzo di amministrazione utilizzano le quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione secondo le modalità previste dall’articolo 1, commi 897 e 898, della legge n. 145/2018. Pertanto, l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione è riferito esclusivamente alle somme relative ai fondi vincolati e a quelli accantonati confluiti nel risultato di amministrazione dell’esercizio precedente, in quanto l’Ente è solo formalmente in disavanzo, rimanendo precluso l’utilizzo di fondi liberi.
Nell’ambito della variazione compensativa che accompagna l’assestamento di bilancio, le previsioni di entrata, con riferimento sia alla competenza sia alla cassa, sono state aggiornate in relazione all’andamento degli accertamenti e delle riscossioni e all’evoluzione delle grandezze economiche rilevanti ai fini della quantificazione delle entrate regionali.
Le previsioni di spesa, con riferimento sia alla competenza che alla cassa, sono state adeguate alle esigenze di maggiori spese o di rimodulazione delle stesse nell’ambito delle poste di bilancio esistenti, compatibilmente con la capacità economico-finanziaria regionale.
La variazione complessiva consente, pertanto, di aderire alle esigenze emerse nel corso della gestione, aggiornando i profili finanziari delle politiche da perseguire, in coerenza con i mutamenti del quadro delle risorse disponibili, dando priorità in preminenti esigenze di carattere sociale, liste d’attesa in sanità, assegni di cura, emergenza abitativa, lavori di pubblica utilità, pur assicurando la copertura di spesa obbligatoria, e non procrastinabili. Rilevano, altresì, alcune operazioni connesse all’adeguamento di poste tecniche contabilizzate, in ossequio ai princìpi contabili di cui al decreto legislativo n. 118/2011. Nello specifico si tratta, e vengono indicate nella relazione, di due ipotesi, sotto le lettere a) e b).
Con riferimento alle norme indicate nel Capo II del disegno di legge, allegato alla presente relazione, sono state riportate le relative relazioni illustrative della struttura di riferimento. Tra le nuove autorizzazioni di spesa oggetto di specifiche disposizioni normative è previsto il finanziamento del piano di recupero delle liste d’attesa finalizzato all’incremento delle prestazioni ospedaliere ed ambulatoriali erogate dalle strutture sanitarie regionali pubbliche convenzionate e interventi a sostegno della realizzazione di lavori di pubblica utilità per i lavoratori in cassa integrazione. Sono altresì previsti alcuni aggiornamenti della normativa regionale in adempimento a impegni assunti nei confronti del Ministero dell’economia e delle finanze, nonché della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti.
Al fine di un’analitica esposizione delle variazioni introdotte con il presente disegno di legge sono stati predisposti appositi tabulati, parte integrante del disegno di legge stesso e, in particolare, la tabella delle variazioni di competenza evidenzia la modifica introdotta sia sulle varie missioni, programmi e titoli di spesa, sia sui titoli, tipologie e categorie di entrate.
Il disegno di legge composto di due Capi e complessivi 12 articoli è stato esaminato dalla I Commissione nella seduta del 25 novembre, nel corso della quale sono stati presentati quattro emendamenti aggiuntivi. Di questi, due sono stati ritirati e due sono stati approvati.
A conclusione della discussione generale il disegno di legge comprensivo dei suoi allegati è stato esaminato sia articolo per articolo che nel suo complesso ed è stato approvato a maggioranza dei voti, con il voto contrario dei commissari delle forze politiche di opposizione.
Il disegno di legge in questione viene quindi sottoposto all’esame dell’Assemblea.
Do per letta la relazione sul bilancio consolidato, se siete d’accordo.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, grazie, Presidente Amati.
Adesso passiamo alla discussione. Non ho iscritti a parlare.
Prego, Presidente Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente, colleghi consiglieri, assessori.
Abbiamo iniziato questo Consiglio ricordando ciò che, purtroppo, è accaduto per l’ennesima volta nell’isola di Ischia, ma che oramai da diversi anni accade un po’ su tutto il territorio nazionale. Questo perché, purtroppo, viviamo in una situazione geomorfologica particolare, che fra l’altro non tiene nemmeno conto di quelli che sono i diversi cambiamenti climatici.
Non voglio tediarvi su un argomento del genere, però nell’intervento del Presidente che ognuno di noi ha fatto proprio ha sottolineato un elemento, quello del concetto della prevenzione. Ecco, analizzando il bilancio, se noi dovessimo chiederci quante risorse destina la Regione o ha destinato alla Regione nel 2021 per prevenzione di pulizia dei canali, di pulizia degli alvei dei fiumi, di risorse ai parchi, bene scopriremmo che avremo poche migliaia di euro. Già per questo, questo rendiconto andrebbe bocciato, perché altrimenti significa che tradiamo quello per il quale ci impegniamo a discutere. E non ci si venga a dire: attenzione, che noi siamo anche una di quelle Regioni che sono state commissariate per il dissesto idrogeologico e il Commissario del dissesto idrogeologico in Puglia si chiama Michele Emiliano, che oggi è assente, per l’ennesima volta. Ci saremmo voluti confrontare su questo perché noi siamo tra coloro che credono realmente nella prevenzione e che bisogna, soprattutto utilizzando la scienza e la conoscenza che abbiamo in nostro possesso, evitare soprattutto le cose più banali. Non sfugge a nessuno che, attraversando la nostra Puglia, i cigli delle nostre strade e dei vecchi canali non sono puliti. Chiedetevi o chiediamoci di che è la competenza, e lì scopriremo che c’è un conflitto di competenze tra Comune, Provincia e Regione, Demanio, quelle della Regione gestite in parte dai Consorzi e in parte dall’ARIF, argomento del quale anche oggi questo Consiglio si dovrà occupare.
In questi giorni ho approfondito questo tema proprio in sede di rendiconto e purtroppo le risorse messe a disposizione sono pochissime. Ma la rabbia maggiore poi ti viene quando scoprì che la Regione Puglia, tra le tante cose, è stata beneficiaria di un finanziamento per il Fondo di rotazione di dissesto idrogeologico di quasi 13 milioni di euro. Al 31.12.2021 di queste risorse sono state impegnate e lo stato di avanzamento è di circa poco più del 30 per cento. Cioè, abbiamo pure i soldi per fare la progettazione come Fondo rotativo e non li utilizziamo.
Ma questo è il leitmotiv di questa Regione: avere i soldi rivenienti da finanziamenti nazionali e comunitari e non utilizzarli, tranne per determinate attività, molto spesso visibili, e non quelle che, invece, cambiano la vita delle persone e in molti casi la salvano pure. Quindi, una prima riflessione: perché la Regione Puglia, che ha in dotazione il Piano stralcio di dissesto idrogeologico come fondo di progettazione quasi 13 milioni di euro, al 31.12.2021 ha impegnato solo il 30 per cento? Dicevo, questo è un leitmotiv di come viene organizzata e amministrata la Regione.
È in dubbio – assessore, le faccio i complimenti – che avere un rating BAA3 è sicuramente una questione che inorgoglisce tutti, prendere atto che abbiamo un bilancio solido, i numeri sono a posto. Di questo, per suo tramite, voglio ringraziare tutta la struttura, che sicuramente è fatta di gente parsimoniosa e che tratta le risorse pubbliche, soprattutto quelle di bilancio autonomo, come se fossero soldi di casa propria. Di questo dobbiamo complimentarci. La stessa cosa non posso dire, invece, rispetto a quelli che sono i finanziamenti comunitari.
Dai 7,2 miliardi circa che era il nostro POR 2014-2020, la sommatoria dei fondi FESR e dei fondi FSE, quello che purtroppo abbiamo denunciato un anno e mezzo fa da questi banchi dello scippo che era stato fatto dal Governo giallo-rosso nei confronti della Regione Puglia, oggi è manifestato con tutti i suoi atti ufficiali, perché dei 7,120 miliardi di euro, che era la nostra dotazione, oggi la dotazione ufficiale è di 4,450 miliardi. È stato fatto uno scippo di oltre 2 miliardi di euro.
Solo che quando lo dicevamo da questi banchi eravamo quelli brutti e cattivi perché credo che il Ministro all’epoca Patuanelli si era impegnato a riversare quelle risorse all’interno dell’FSC o all’interno del POC. Sono passati due anni e questo non è accaduto. Verrebbe da dire: meno male. Qualcuno potrebbe sorridere e dire: ci lamentiamo che ci hanno scippato i soldi e noi ridiamo sopra? No, perché non li sappiamo spendere. Se oggi la spesa sui fondi comunitari POR 2014-2020 si attesta, leggendo le note di bilancio, intorno all’85 per cento di ciò che dovevamo spendere, non dobbiamo rallegrarci perché voi immaginate se non ci avessero tolto i 2,5 miliardi. Oggi, a fronte di 7,2 miliardi avremmo una spesa poco più di 3,8 miliardi. Dal 2014 al 2022, il programma doveva finire il 2020, nonostante gli anni “n” più tre per i quali ci è stata data la possibilità di rendicontare, non saremmo stati in grado di spenderli. Questo purtroppo accade per tutte le risorse di finanziamenti comunitari e nazionali. Anzi, questa è la parte in cui siamo meglio, perché è quella che attiene alle imprese, attiene alle politiche di occupabilità, alla formazione, al lavoro, agli incentivi alle imprese. Quasi verrebbe anche qui da sorridere: meno male che c’è stato il Covid, che ha dato la possibilità di rendicontare un anno o due anni in più, altrimenti questa sarebbe stata una Regione che piange, illustra sui giornali una fotografia disarmante per la richiesta di risorse, ma poi non le sa spendere. Se guardiamo poi, invece, al POC, il Piano Operativo Complementare, c’è veramente da mettersi le mani nei capelli.
Questa è una Regione che ha una dotazione di 2,690 miliardi di euro. Al 31/12 abbiamo impegnato l’8,9 per cento. È quello che approverete oggi, al netto di qualche ulteriore riflessione. Addirittura, su questo c’è anche la riflessione sull’FSC. A fronte di un impegno di risorse programmate di 2,670 miliardi di euro, al 31/12 l’avanzamento della spesa è zero.
Assessore Pentassuglia, lei sta facendo un lavoro egregio. Dobbiamo dirle che, purtroppo, è in brutta compagnia. Ci sono altre risorse, interi altri settori che dovrebbero spendere e che non spendono.
PSR Puglia. Lo sappiamo tutti. È vero, c’è stato un cambio di rotta. Come non prenderne atto? Ne va dell’intelligenza intellettuale che ci contraddistingue. Sicuramente c’è stato un cambio di marcia, pur essendo sempre gli ultimi a rendicontare. Abbiamo un avanzamento della spesa certificata del 46 per cento. Da quello che ci è stato illustrato nelle diverse Commissioni, rispetto anche agli impegni, con l’n+1 in più dovremmo evitare di perdere ulteriori risorse. È bene ricordare che, purtroppo, quest’anno ci sono stati definanziati 15 milioni di euro di Fondi per l’agricoltura rivenienti dalle annualità 2017-2018 perché non siamo stati in grado di spenderli né tantomeno di rendicontarli. E lì c’è il definanziamento automatico, che è avvenuto quest’anno. Voterete anche questo.
Abbiamo anche il Fondo per la pesca. Abbiamo uno stato d’avanzamento del 20 per cento. Rispetto ai 90 milioni di euro messi a disposizione, gli impegni assunti sono per quasi 40 milioni, i pagamenti per 18 milioni, pari al 20 per cento.
Colleghi, voi voterete questo. Noi, chiaramente, ci siamo sempre più convinti ‒ lo dicevamo in tempi non sospetti ‒ che ha un problema serio questa Regione, tra i tanti, ed è proprio quello di saper spendere. È un problema di programmazione, quindi sono stati sbagliati i programmi e ci siamo impegnati a fare delle cose che, magari, sono irrealizzabili, sono le strutture che non sono messe nelle condizioni di poter impegnare e spendere queste somme. Delle due, l’una: dopo tanti anni di Governo e due programmi che vi siete approvati nel corso degli ultimi quindici anni, apprendere e leggere nel rendiconto 2021 questi dati, che io mi sono solo limitato a leggere, è chiaro che desta preoccupazione. Quindi, non ci si venga a preoccuparsi dell’autonomia differenziata quando noi i soldi ce li abbiamo e non li spendiamo. Non ci si venga a dire che dobbiamo chiedere sempre più soldi. Benissimo, ma per farne cosa?
Questa è una Regione – questo, tra l’altro, è un altro argomento molto interessante trattato nel rendiconto, che è quello della sanità – dove noi chiediamo e riteniamo da tempo che venisse modificato il decreto n. 56/2000, che era uno di quelli che individua alcuni parametri di riferimento nella ripartizione, ci lamentiamo molto spesso e utilizziamo il confronto con l’Emilia-Romagna, prendiamo meno soldi e, quindi, non riusciamo. Mi verrebbe da dire anche lì: vivaddio! Questo perché, nonostante tutto, noi sforiamo tutti i parametri di bilancio che dovremmo, invece, rispettare.
Il rendiconto che voi approverete, è vero, mette in pareggio il bilancio, attenzione, con 118 milioni di euro del bilancio autonomo, che voi certificherete, con un contenzioso di quasi 240 milioni di euro che attiene alla questione legata ai dispositivi, ma allo stesso tempo prende atto che noi, su tutti i parametri che fanno riferimento alla spesa, superiamo quelli che sono i tetti che ci vengono imposti dal Governo nazionale. Voglio dire il Governo nazionale, non quello in essere, perché parliamo di anni.
Allora, anche qui, dobbiamo lamentarci per i tetti oppure abbiamo difficoltà nell’amministrare queste risorse? Del resto, se noi, come spesso accade, sforiamo i tetti che ci sono dati a disposizione perché offriamo dei servizi migliori ai cittadini, quindi non avremmo liste d’attesa così lunghe, avremmo i servizi e i livelli essenziali assistenziali ultra-garantiti, non avremmo difficoltà, caro collega Tupputi, a individuare e aprire una centrale operativa 118, che credo costi zero o quasi, e allora tutti saremmo più contenti. Dice: va bene, sforiamo, li prendiamo dal bilancio autonomo, aumentiamo la tassazione – in questo caso non abbiamo aumentato la tassazione – ma, vivaddio, i servizi che abbiamo in Puglia, vengono dalle altre regioni a curarsi in Puglia, allora è una scelta politica. Invece no. Nonostante tutto questo, i nostri cittadini sono molto spesso costretti ad andare altrove.
C’è un passaggio dove addirittura quasi ci si lamenta, come classe dirigente che governa questa Regione, che le altre Regioni si comportino in maniera scorretta perché pare che diano priorità ai pazienti che arrivano da altre regioni prima dei propri. Noi diciamo: siete scorretti perché prendete i nostri. I nostri neanche fuori dovrebbero andarsi a curare! Ma i nostri mica vanno fuori perché è una questione di moda, ma perché non trovano il servizio qua. Chi è quel cittadino, al netto di chi se lo può permettere economicamente, che decide di abbandonare la propria famiglia con tutti i disagi per andarsi a curare in altre regioni?
Oggi voi, con l’approvazione, certificate questo: sforiamo tutti i tetti di spesa, ma poi alla fine i risultati sono quelli che sono.
Ci sono alcune cose che mi hanno fatto un po’ sorridere sulla questione sanitaria perché – lo dico a me stesso prima di tutto – anche sui dispositivi di sicurezza abbiamo sforato, e vivaddio. Sappiamo dove sono stati comprati i dispositivi di sicurezza. Li compravamo dalla Cina e da qualche mese anziché InnovaPuglia utilizziamo InnovaCampania per acquistare i dispositivi perché InnovaPuglia non è nelle condizioni di acquistare i dispositivi. InnovaPuglia accede alla Centrale unica di committenza facendo un accordo con la Regione Marche perché non è nelle condizioni di poter fare acquisti. Le gare pubblicate da InnovaPuglia durano anni. Qualsiasi bando pubblichino i nostri dirigenti della Regione Puglia, puntualmente gli ultimi giorni viene bloccato il sistema e voi approverete un consolidato dove diciamo che a InnovaPuglia tutto funziona, madama la marchesa. Complimenti!
Risorse del Piano di riordino della rete ospedaliera. Stato attivazione dei posti letto di terapia intensiva e semintensiva. Leggo quello che sta nel rendiconto, non mi sono inventato nulla, al 31.12.2021.
Policlinico di Bari, terapia intensiva programmati 41; terapia intensiva attivati zero; posti semintensiva, programmati 99, attivati zero. Foggia è l’unica che sta in regola. ASL Bari: su 19, attivati 7. Brindisi: su 39, attivati zero. BT: su 36, attivati 8; ASL di Foggia: su 8, attivati zero; ASL di Lecce, 42, attivati 16; ASL di Taranto, 55, attivati 36.
Potrei continuare. Questi sono quelli intensivi. Affianco c’è la tabella dei semintensivi. Voi sarete sicuramente meglio informati di me. Dovendolo approvare, direte sicuramente che va tutto bene.
Non stiamo parlando di quello che avverrà, ne discuteremo tra venti giorni, ma di quello che è già accaduto e che voi oggi, con il vostro voto, certificherete, condividendone al 100 per cento l’operato. Uno degli ultimi capitoli del rendiconto ‒ chiaramente la mia riflessione è sul rendiconto principalmente; sull’assestamento vedremo poi qualche articolo ‒ riguarda la questione dei debiti fuori bilancio: 2019, poco meno di 5 milioni di euro; 2020, poco meno di 4 milioni di euro; 2021, 19 milioni di euro, 18,9, quello che voi certificherete, di cui un terzo sono rivenienti da sentenze (hai perso la causa e devi pagare), e sono 4 milioni e rotti. Gli altri 12 milioni sono per acquisti di beni e servizi senza copertura finanziaria.
Siamo in una situazione dove obiettivamente ‒ e concludo ‒ certificare che non siamo in grado di spendere è veramente un’offesa ai 4 milioni di pugliesi che vivono in difficoltà, che sul dissesto idrogeologico o, meglio, difesa del suolo si interviene quasi zero. Oggi nell’assestamento ci sono risorse all’ARIF, mentre il Consorzio unico di bonifica continua a scrivere alla Regione dicendo che servono i soldi per pagare l’energia elettrica e che noi non prevediamo un euro. Non so cosa succederà nei prossimi giorni. I canali di bonifica molto spesso sono oggetto di indagini della Procura della Repubblica. Vi racconto in due secondi cosa accade: interviene il Corpo forestale dello Stato; nella migliore delle ipotesi, sequestra il canale e manda l’avviso di garanzia al Sindaco. Poi, se si interviene d’urgenza a pulire quel canale, vengono fuori dei rifiuti. Quei rifiuti di chi sono? Del Sindaco. Questo è quello che accade nella quotidianità. Poi, se vai a ritroso scopri che, magari, ci sono pezzi di canali gestiti dai Consorzi di bonifica, pezzi di canali che non si sa di chi sono, quindi dicono che sono del Sindaco, ma risorse a disposizione non ce ne sono, alcuni dell’Ente irrigazione, altri dell’ARIF. Poi, in questa Regione abbiamo ARIF, Consorzi di bonifica, non si capisce. Quindi, su questo tema abbiamo notato che gli investimenti di ordinaria manutenzione sono pari a zero, che le risorse del Fondo rotativo non vengono utilizzate e che utilizziamo le risorse di bilancio per tenere in equilibrio la spesa sanitaria, con i cittadini che sono insoddisfatti.
Il nostro Gruppo chiaramente è in enorme difficoltà nel prendere atto di quello che accade. D’altronde, alla fine, colleghi, e chiudo veramente, siamo tutti per strada, la gente non è che fa distinzione tra chi governa e chi non governa, però, mentre noi da una parte abbiamo difficoltà per garantire una centrale operativa 118, che costerebbe zero, dall’altra istituiamo delle Aziende ospedaliere senza avere la copertura finanziaria, dall’altra sosteniamo sedi universitarie, impegnando il bilancio per i prossimi vent’anni, e questo sappiamo che è palesemente illegittimo, perché con il bilancio armonizzato si può impegnare per tre anni, a meno che tu non fai un mutuo o fai un fondo dedicato che impegna queste risorse.
Queste sono le distorsioni e le storture che ci sono all’interno di questo rendiconto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Ventola.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Conserva. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : CONSERVA.
Velocissimamente evidenzierò quello che la Corte dei conti fondamentalmente ha acclarato nella propria relazione e nella propria requisitoria. Fondamentalmente la totalità delle risorse finanziarie nel bilancio della Regione Puglia viene assorbita sia dalle spese del personale, che soprattutto dai mutui e ancor di più dal bilancio e dalle spese relative alla sanità. Da quello che si evince in maniera chiara e nitida sulla gestione della sanità nel 2021 il bilancio consolidato della Regione Puglia presenta una perdita di 117 milioni. Dopo la copertura mediante svincolo di quote del risultato di amministrazione chiaramente il risultato finale è risultato essere positivo. Ma quello che evidenzia in maniera importante la Corte dei conti è che, ancora una volta, per l’ennesima volta, e il nostro ex Presidente di Gruppo lo aveva evidenziato in più di una circostanza, è quello che la Giunta regionale ha approvato il bilancio consolidato prima dei bilanci delle singole aziende sanitarie, limitandosi a prendere atto di questi ultimi e rinviando verifiche e controlli a successive analisi.
Sappiamo benissimo e abbiamo preso spesso contezza della situazione dei bilanci delle ASL pugliesi, ampiamente in passività. Si parla di più di 500 milioni di euro, di cui solo 66, appunto, sono stati recuperati con il pay back e 188 milioni di euro con il contributo Covid integrato. Quindi, ad oggi vi è una passività di 250 milioni di euro.
Faccio una riflessione: nonostante tutti i soldi che vengono spesi giornalmente per la sanità, siamo in disavanzo. Fondamentalmente, quando si parla di LEA, la Puglia, da quello che ci è dato sapere, ma soprattutto dal report, rispetta i livelli essenziali di prestazione. Quando si parla di autonomia differenziata, tutti insieme, da destra a sinistra al centro, tutte le persone senza colore politico devono vedere. La conditio sine qua non affinché si possa attivare quel processo di autonomia è quella che deve essere garantito il livello essenziale di prestazione.
Vorrei fare una fotografia, perché vi è una diversa percezione da quella che è stata la relazione del rendiconto, che è l’effettiva percezione che poi percepiscono gli utenti. Chiaramente è indirizzato all’assessore alla sanità. Oggi è stato presentato un assestamento dove sono previsti 15 milioni di euro, una cifra irrisoria, per l’abbattimento delle liste d’attesa. Però, io vorrei evidenziare tante cose che noi giornalmente leggiamo sui giornali, giornalmente viviamo all’interno delle comunità.
Parlo, ad esempio, di un ospedale come quello di Martina Franca, che non è un ospedale grandissimo, ma mancano ottanta operatori sanitari. Ci sono quattro radiologi all’interno della stessa struttura. Andiamo a livello più regionale. Fondamentalmente ci sono, caro assessore, lei lo sa meglio di me, tremila unità da stabilizzare. Questa è una cosa che viene rinviata di anno in anno. Ricordiamoci sempre, a partire dalla sanità di urgenza, che sono gli operatori del 118, che di anno in anno rinviamo dicendo che devono essere assunti direttamente da Sanità Service, perché sono coloro i quali sono in trincea, sono coloro i quali offrono il primo servizio d’urgenza e a tutt’oggi vivono in uno stato di precariato.
Ricordo a me stesso che, fondamentalmente, la gestione della sanità ha presentato una perdita e che, ciononostante, vi sono tante emorragie all’interno della struttura, proprio perché ritengo non ci siano tanti problemi. Vi è una sola responsabilità da parte della Regione Puglia, da parte dall’Amministrazione di centrosinistra, che governa da diciassette anni questa Regione. La fotografia è che mancano 5.000 operatori sanitari, di cui solamente 1.600 medici.
La pianta organica del 118, ritornando al problema degli operatori del 118, prevede 550 persone, e ce ne sono appena 300. Dai parametri, lo ribadisco, la Puglia garantisce i livelli essenziali di prestazione.
Andiamo avanti. Parliamo dei medici di famiglia. Da studi e da statistiche che vi sono state, tutti ci dicono che nel 2030 più di un terzo dei pugliesi non avrà più il medico di famiglia, ma non c’è una pianificazione, una programmazione in tal senso.
Da ultimo, passo alla medicina più vicina, sempre quella di urgenza. Per queste persone in Provincia di Taranto, la pianta organica prevede 60 operatori e ve ne sono appena 23, e vi è stata anche una riduzione drastica delle stesse automediche, da nove a tre. Parlo della mia Provincia perché, fondamentalmente, è quella che vivo giornalmente e frequentemente.
A tutte le spese eccessive che ci sono state... In più di una circostanza abbiamo parlato delle spese farmaceutiche. Queste sono in crescita rispetto al 2020. In questo caso, anche la stessa Corte dei conti ci relega e colloca la Regione al terzo posto tra quelle che non rispettano i tetti di spesa in esame. Come ha detto il collega Ventola, anche per quanto riguarda i dispositivi medici la spesa nel 2021 è stata superiore al tetto fissato dal Ministero.
A ciò si aggiungono le criticità più volte sollevate da tutta l’opposizione, da Fratelli d’Italia alla Lega, in merito a quelli che sono stati gli acquisti di attrezzature destinate alla struttura Fiera del Levante. La Sezione regionale di controllo aveva, già nel precedente giudizio di parificazione, manifestato le perplessità in ordine alla differenza contabile tenuta dall’Amministrazione rispetto a operazioni della stessa natura e alla non chiara destinazione dei beni acquistati e contabilizzati in parte come spesa in conto capitale per circa 12 milioni e in parte come spesa corrente per 3,5 milioni di euro.
Andiamo avanti, e andiamo avanti perché, rispetto agli altri anni, ritorna in maniera preponderante quella che è la spesa importante dei debiti fuori bilancio, che costituiscono il 30 per cento della realizzazione regionale di spesa. Ricordiamo che nel 2020 eravamo circa al 21 per cento. Ma la cosa più grave, come ha evidenziato il Presidente di Fratelli d’Italia, è che 14,2 milioni di euro sono relativi all’acquisizione di beni e servizi in assenza di preventivo impegno di spesa.
Termino, ripeto, con una vicenda ormai ventennale, che è quella dei Consorzi di bonifica. Relativamente ai Consorzi di bonifica, sappiamo benissimo che ormai da vent’anni la Regione ha già sterilizzato i crediti tra il 2007 e il 2011. Cioè, questi Consorzi ci costano, a tutt’oggi, 250 milioni di euro. Io penso solo a una cosa, penso all’ospedale San Cataldo, dove per costruirlo è prevista la stessa somma. Stiamo parlando dell’ospedale più grande della Puglia, di un ospedale per eccellenza, e penso a quanto si potesse fare con 250 milioni di euro. Però, purtroppo anche le mozioni presentate direttamente da me restano inevase perché, ripeto, per i Consorzi di bonifica che cosa succede? La Regione Puglia anticipa i crediti, ripeto, ad oggi 250 milioni di euro, e poi manda i ruoli. È recente la notizia che sono stati indirizzati più di 10 milioni di euro di cartelle nei confronti dei consorziati che, a tutt’oggi, lottano dinanzi ai tribunali, dinanzi alle commissioni tributarie per far valere i propri diritti e dire che quel tributo non è dovuto in considerazione del fatto che non vi è effettivamente un beneficio rispetto a quello che è il quantum che devono. Ecco perché, così come avevamo già previsto e indirizzato sia il Governo che l’assessore all’agricoltura sulla predisposizione, una volta per tutte, ma ormai è diventato un leitmotiv e resta fine a se stesso, in considerazione del fatto che se non si attivano i piani di bonifica, ma soprattutto i piani di classifica continueremo ad andare avanti con questo tira e molla soprattutto con i consorziati che non ci porterà da nessuna parte.
Resto comunque dell’avviso che anche la stessa Corte dei conti, nonostante abbia visto la parificazione del rendiconto, ha indirizzato nei confronti della Regione Puglia praticamente l’auspicio di ottimizzare, di pianificare, programmare i fondi. Lo abbiamo visto per i fondi del PSR. Chiaramente la musica è cambiata negli ultimi anni, però effettivamente in quel caso non sono stati consumati dei fondi per 28 milioni di euro, come si è in ritardo sui fondi europei per la politica marittima e la pesca, auspica e dice: “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un trampolino per l’Italia, ma soprattutto per la Regione Puglia”. Quindi, auspica e indirizza la Puglia a programmare. Lo dico soprattutto all’assessore alla sanità. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono previsti 650 milioni di euro per la sanità e 170 milioni di euro per assumere personale. Penso che debba essere fatta una politica di ricognizione del personale sin d’ora e una programmazione per risanare quell’emorragia importante che esiste in Regione Puglia, soprattutto nel settore sanitario. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Conserva.
Per essere il suo primo intervento da Presidente del Gruppo in sede di norma finanziaria si è mantenuto nei tempi perfettamente. Grazie.
Presidente Casili, prego.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
Il mio intervento in merito al bilancio di assestamento è sulla modifica legislativa con cui la Regione, nel solco dell’orientamento degli inviti della Corte dei conti, prevede l’applicazione del contratto collettivo nazionale del lavoro del personale delle Regioni e delle Autonomie locali a tutto il personale dipendente ARIF al fine di uniformare e armonizzare la disciplina contrattuale dei dipendenti.
Preso atto della presenza in seno all’agenzia regionale di due contratti distinti, per cui da una parte del personale si applica il CCNL degli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria, sulla base delle scelte compiute dalla Regione con la legge istitutiva di ARIF, legge regionale 25 febbraio 2010 n. 3, mentre per gli altri dipendenti trova applicazione il contratto collettivo nazionale delle Regioni e delle Autonomie locali, pur svolgendo le medesime mansioni.
Tale situazione negli anni ‒ come sappiamo ‒ ha sollevato un contenzioso significativo che ha generato costi imprevisti per le casse di ARIF, quindi per la Regione.
La previsione di due contratti collettivi nazionali del lavoro, infatti, pur derivando da una scelta legislativa regionale, rappresenta un’eccezione nel panorama giuridico e rispetto ai princìpi di carattere generale dettati dalla normativa. Una previsione, questa, che anche la Corte di cassazione ha più volte ribadito. Cito, ad esempio, la sentenza n. 10973/2015, nella quale si ribadisce il principio per cui sono applicabili, di norma, alla Pubblica amministrazione solo i contratti collettivi stipulati con concorso dell’ARAN. Pertanto, il contratto collettivo nazionale del lavoro idraulico-forestale non è strutturalmente idoneo ad impegnare la Pubblica amministrazione.
Già nella scorsa legislatura con i miei colleghi avevamo attenzionato questa problematica, auspicando una soluzione condivisa per esigenze sia di uniformità di trattamento tra lavoratori sia di maggiore efficienza ed efficacia della macchina amministrativa.
Ora, senza entrare in ulteriori profili strettamente tecnici e sul presupposto che non vi sono dubbi sulla natura pubblicistica dell’ARIF, mi preme evidenziare la necessità di procedere in maniera spedita con gli step che condurranno a questo percorso di armonizzazione, a partire dalla definizione della tabella di equipollenza, d’intesa e in coordinamento tra Regione, dirigenza di ARIF e rappresentanze sindacali, per garantire, da un lato, la prosecuzione in continuità e il rafforzamento dell’attività dell’Ente e, dall’altro, la necessità di garantire la tutela dei diritti dei lavoratori impegnati su più fronti, dalla prevenzione degli incendi all’emergenza Xylella.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Casili.
La parola al consigliere Romito. Prego.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
L’annotazione che ho ascoltato prima dal collega Amati, quando ha presentato la proposta di deliberazione che ci apprestiamo ad esaminare, ha sostanzialmente posto l’accento su una annotazione della Procura regionale della Corte dei conti circa un miglioramento del disavanzo registrato da Regione Puglia rispetto all’anno precedente, che infatti da 254.653.000 euro è passato a 236.871.000. Questo…
Speaker : PRESIDENTE.
Scusi, consigliere, spero di non interrompere il suo filo del discorso.
Speaker : ROMITO.
No, no. Prego, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Solo per dare una comunicazione al Consiglio. Alle ore 15,37 sono scaduti i termini per presentare gli emendamenti. Effettivamente adesso abbiamo gli emendamenti, però non abbiamo ancora i referti. Per cui, quella richiesta di vedere gli emendamenti durante la discussione ancora non la possiamo attivare, in quanto non abbiamo i referti tecnici. Non appena li avremo, valuteremo. Intanto sono già caricati sulla piattaforma.
Prego? In giornata, certamente. Il tema è che probabilmente dovremo sospendere la seduta per qualche minuto, se non ci arrivano i referti tecnici.
No, il referto tecnico viene dai vostri uffici, assessore. Quindi, è fondamentale. Grazie.
Prego, consigliere, e mi scusi, mi scusi davvero.
Speaker : ROMITO.
Presidente, si figuri. Anzi, approfitto per appuntare che si renderà necessaria una sospensione temporanea del Consiglio, perché credo che sia interesse di tutti i consiglieri regionali prendere atto dei referti che verranno resi su ogni singolo emendamento, quindi questo probabilmente comporterà un dispendio ulteriore di tempo. Però, avendo il Consiglio regionale la necessità di approvare ed esaminare gli emendamenti con intelligenza rispetto a quello che la struttura tecnica intenderà attestare, credo che si renderà necessaria una sospensione. Però, ovviamente, Presidente, questo sarà un argomento che affronteremo, credo, di qui a poco.
Invece, tornando al punto da cui ho cominciato, leggo una leggera autocelebrazione delle competenze o, per meglio dire, delle qualità di questo Consiglio regionale perché, Presidente, noi ci rallegriamo del fatto che il disavanzo registrato da Regione Puglia sia migliorato rispetto a quello dell’anno scorso. Bene. Il problema è vedere di quanto è migliorato questo disavanzo. Allora, mi sono preso la briga, con i colleghi consiglieri del Gruppo della Lega, di fare delle valutazioni un po’ più pratiche e meno enfatiche di quello che la Procura regionale della Corte dei conti ha inteso stabilire, anzi ha inteso attestare rispetto a questo preciso punto che il collega ha citato.
Ebbene, il miglioramento, se di questo si può parlare, registrato rispetto ai nostri conti si attesta nella misura del 7 per cento. Riportarlo addirittura in delibera questo dato, quasi fosse una grandissima vittoria da parte del Consiglio regionale, credo che sia assolutamente lesivo dell’intelligenza, non dei consiglieri regionali, ma dei pugliesi che noi rappresentiamo perché il 7 per cento di miglioramento rispetto a dei dati che sono assolutamente gravi, perché noi stiamo parlando di un disavanzo di 236 milioni, quasi 240 milioni di euro, non è un dato di cui io mi rallegrerei. Al contrario, io mi interrogherei sul motivo che ci ha spinto ad avere dei numeri di questa gravità perché, cari amici e colleghi consiglieri, i dati che sono stati registrati e che sono stati fotografati in questa delibera ci dicono una cosa molto chiara e altrettanto grave, cioè che noi continueremo a non poter utilizzare l’avanzo libero di amministrazione, ovviamente, fino a quando la parte disponibile del risultato di amministrazione non tornerà ad essere positiva. Finché noi non scaleremo questa montagna gigantesca che ci si pone davanti, noi non potremo utilizzare l’avanzo libero di amministrazione, che è una grave preclusione per le finanze della Regione Puglia. Quindi, anziché rallegrarmi di un miglioramento del 7 per cento, io proverei, invece, ad interrogarmi su cosa è nelle nostre condizioni di fare per poter eliminare con un piano anche quinquennale, questo risultato negativo di modo da poter liberare delle risorse da impiegare nel futuro della nostra Regione.
Ho letto diverse dichiarazioni da parte della Giunta, di alcuni esponenti della Giunta e da parte di alcuni esponenti della maggioranza del Governo regionale pugliese e mi sono posto una domanda semplice, o meglio mi sono interrogato sulla residenza di alcuni di questi esponenti del Governo regionale, perché delle due, l’una: o sono io a vivere su Marte o, al contrario, probabilmente, c’è una distonia evidente con la realtà rispetto a quello che nel palazzo, o meglio nella sede della Presidenza della Regione e della Giunta regionale si percepisce.
Passiamo ad un tema specifico, che pure ho sentito e ho letto essere stato affrontato da diversi esponenti della maggioranza di Michele Emiliano, oltre che dal Presidente della nostra Regione, cioè quello della sanità.
Noi ci apprestiamo, anche in questa seduta, l’hanno ricordato benissimo il Presidente Conserva e il collega Ventola, a varare uno stanziamento accessorio di circa 15 milioni di euro per poter aiutare i cittadini pugliesi che sono in attesa di una visita specialistica a non aspettare dei tempi biblici e indegni per una Regione che si vuole dire “civile”. Anche rispetto a questo, moltissima enfasi sui giornali, tanta enfasi nella comunicazione. Il problema che io mi pongo è questo: 15 milioni di euro per affrontare una tragedia, un macigno come quello delle liste d’attesa nella nostra regione, non è che una puntura di spillo rispetto a un problema mostruoso, che fino ad ora si è scelto di non affrontare. Mentre noi stiamo parlando, mentre noi affrontiamo il Consiglio regionale, mentre noi torniamo nelle nostre città, ci sono circa mezzo milione di pugliesi ‒ 437.000 per l’esattezza ‒ che aspettano di poter avere una visita specialistica. Sono numeri da far rabbrividire. Più di 400.000 cittadine e cittadini pugliesi vedono negato il proprio diritto alla salute.
Quindi, mi viene da sorridere quando leggo, sempre su alcuni quotidiani, che si fa un appello ai cittadini pugliesi per curarsi in Puglia, quasi fosse una gita di piacere, una scelta fatta a cuor leggero quella delle famiglie della nostra regione che sono costrette a mettersi in macchina o in aereo e ad affrontare viaggi di ore, ore e ore, magari in autoambulanza, per andarsi a curare in Lombardia, in Emilia-Romagna, in Veneto.
Di questo dovremmo occuparci, non beandoci dei 15 milioni di euro che appostiamo per risolvere il problema delle liste d’attesa. Non è questo il metodo per risolvere un problema che, purtroppo, affligge questa regione da oltre vent’anni.
Mi domando una cosa, e vorrei domandarla a voi. In termini sociali, sappiamo tutti quanto costa per ogni pugliese, per ogni malato, per ogni sofferente non potersi curare a casa propria. In termini sociali, in termini etici, in termini umani. Lo sappiamo tutti, perché ciascuno di noi ha contezza del dolore e del dramma che vivono i malati della nostra regione. La domanda che io vorrei porre a tutti noi è quanto ci costa, invece, questo, in termini economici, quanto la Regione Puglia spende ogni anno per la propria inefficienza sotto il profilo sanitario. Ve lo dico io quanto spende. Spende circa 87 milioni di euro. 87 milioni di euro credo sia una cifra leggermente superiore rispetto ai 15 milioni che ho letto sui giornali. 87 milioni di euro è il saldo negativo fra i pugliesi che vanno a curarsi altrove, per cui il Servizio sanitario spende i quattrini, e invece i residenti delle altre regioni che vengono a curarsi in Puglia. Saldo negativo per 87 milioni di euro. Questo è un dato che, per quanto mi riguarda, dovrebbe indurci davvero a delle riflessioni importanti, perché se negli ultimi cinque anni quasi 14.000 pugliesi hanno dovuto curarsi in altre regioni d’Italia, evidentemente il problema non è il pugliese che decide di andarsi a fare la gita scolastica in Lombardia o in Veneto, il problema è che qui non sono assicurati i servizi sanitari essenziali, non è assicurato il diritto alla salute. Soltanto nell’anno 2021 quasi 2.000 pazienti oncologici, gente che combatte per la propria vita, sono stati costretti ad andare a curarsi fuori regione. Questo vuol dire molto spesso affittare delle ambulanze private, questo vuol dire sobbarcarsi di costi economici indicibili, questo vuol dire mancare di un principio fondamentale che la nostra Regione dovrebbe garantire ai pugliesi, il principio e il diritto alla dignità, alla dignità, che è una parola straordinaria, che non deve rimanere soltanto sui fogli di carta, ma dovrebbe essere il faro della nostra azione politica, di tutti, maggioranza, opposizione, Giunta, Consiglio.
Eppure, credo che, rispetto a questo, ancora si faccia finta di non vedere il problema disastroso che noi stiamo continuando a non affrontare in maniera esemplare. Se da un lato io mi struggo per gli 87 milioni di euro che noi paghiamo, che è il saldo negativo fra i pugliesi che vanno a curarsi fuori e i cittadini delle altre regioni che si curano in Puglia, io ancora di più mi struggo se immagino – queste sono proprio le contrapposizioni, le evidenti negazioni del principio del buonsenso, il più basilare, quello che dovrebbe guidare l’attività di ciascuno di noi – che da un lato noi non riusciamo a garantire una visita specialistica ai nostri cittadini di tutta la regione, da Foggia a Lecce, passando per Bari, dall’altro lato è notizia di qualche giorno fa, che hanno ripreso in maniera egregia diversi quotidiani, che purtroppo per lo smantellamento del famigerato ospedale della Fiera del Levante, che è costato alle tasche dei cittadini pugliesi quasi 19 milioni di euro per essere operativo soltanto per diciassette mesi, noi in quell’ospedale abbiamo circa 5 milioni di euro di beni che non potranno essere recuperati. Quindi, da un lato noi non abbiamo materialmente – utilizzo un termine barese – gli occhi per piangere, dall’altro lato decidiamo, invece, di investire su un ospedale, quello in Fiera, che è stato aperto e ha funzionato soltanto per diciassette mesi e che, purtroppo, adesso dovrà essere smantellato, perdendo 5 milioni dei 19 che abbiamo speso per realizzarlo. Rispetto alle modalità con cui si è scelto di costruire quell’ospedale, rispetto all’aumento sproporzionato e vertiginoso che abbiamo registrato nella edificazione di quell’ospedale, per fortuna non ce ne stiamo occupando noi, se ne sta occupando qualcun altro. Quindi, anche rispetto a questo sono sicuro che verrà fatta chiarezza, però è, credo, una contrapposizione in termini quella di osservare da un lato i pugliesi che non riescono a curarsi e dall’altro un ospedale dove noi vedremo buttati 5 milioni di euro di materiali.
Peraltro, ripeto, quell’appello che diversi esponenti di maggioranza hanno fatto anche a mezzo stampa ai pugliesi, a cercare di curarsi in Puglia, stride con una cosa abbastanza elementare che si chiama realtà, perché non in qualche Paese con difficoltà economiche o in via di sviluppo, ma a Bari, nel capoluogo della Regione Puglia, nell’ospedale di Bari, nel Policlinico di Bari, oggi noi abbiamo non uno, non due, ma decine di macchinari salvavita che non sono funzionanti. Assessore Palese, le ho comunicato in maniera informale, lo farò a giorni anche con una interrogazione scritta, che l’angiografo presente nel reparto di neuroradiologia del Policlinico di Bari è rotto. Quindi, nel frattempo che qualcuno decida in che modo acquistarlo e quali fondi utilizzare per acquistarlo, noi abbiamo i pazienti che ricadono non soltanto a Bari, Francesco, ma nella BAT e in un comprensorio che racchiude circa 2 milioni di cittadini, 2 milioni di abitanti, non abbiamo un apparecchio che consenta ai baresi e ai cittadini della provincia di Bari e dell’hinterland Bari di essere curati ove affetti, ove colpiti da aneurisma cerebrale, a Bari. Si devono mettere in ambulanza, devono fare un’ora e mezza di ambulanza e devono arrivare a Taranto. Questa è una vergogna che non può essere tollerata. Questa è una imperizia che non può essere tutelata perché stiamo parlando e stiamo giocando con la salute dei cittadini pugliesi. Rispetto a questo, potrei parlare del litotritore del reparto di urologia, potrei parlare di altre decine e decine di casi che sono stati segnalati a me, come a tanti altri colleghi, che purtroppo ad oggi continuano a non avere risposte. Quindi, e torno all’argomento iniziale, come possiamo rallegrarci di 15 milioni di euro che noi oggi appostiamo per provare a risolvere il problema delle liste d’attesa, quando abbiamo 400.000 pugliesi che sono in attesa di una visita specialistica, quando abbiamo macchinari salvavita presenti nei più importanti ospedali della Puglia che non funzionano, quando abbiamo 87 milioni di euro di disavanzo per la passività dei pugliesi che sono costretti ad andarsi a curare altrove? Come si può non guardare la realtà con occhi che siano scevri da qualsiasi tipo di condizionamento. È evidente che in quest’Aula, come in tutte le altre Aule della politica italiana, si deve recitare il gioco delle parti, cioè la maggioranza è costretta a tutti i costi a difendere i provvedimenti che vengono proposti dal Governo, in questo caso dal Governo regionale. Credo che, invece, noi si debba uno sforzo, un sussulto di dignità e di orgoglio nei confronti dei nostri cittadini, tutti i cittadini pugliesi, che meritano di avere una Regione che abbia i conti in ordine, per prima cosa, e ‒ seconda cosa ‒ che non faccia pagare a terzi le proprie negligenze. In questo ultimo tratto del mio ragionamento mi riferisco alla famigerata norma sul payback, una norma del 2015, che, purtroppo, è stata applicata soltanto di recente, che pone a carico di privati in buona fede le negligenze del sistema sanitario pugliese. Cioè, tu hai sforato il plafond che il Ministero attribuisce alla Regione; a posteriori ‒ con un provvedimento che ritengo veramente agghiacciante ‒ tu chiedi a un’impresa privata, a una piccola Srl pugliese, che magari dà lavoro a decine di dipendenti, paga il commercialista, paga il consulente del lavoro, paga l’avvocato, paga i servizi di pulizia... A dei pugliesi virtuosi tu imponi oggi, nel 2022, di pagare dei soldi che avevano fatturato nel 2015 in maniera legittima. Perché questa è gente che ha fatto gare. Questa non è gente ‒ ne abbiamo vista diversa di questo genere, gente di questa seconda categoria ‒ che è stata stabilizzata così, dall’oggi al domani, che magari ha avuto ruoli di rilievo in aziende partecipate senza fare selezioni. Questa è gente che ha fatto delle gare, ha partecipato a delle gare, se le è aggiudicate. E tu, a posteriori, dopo sette anni, ti ricordi di chiedere loro dei contributi, che non sono volontari, ma sono obbligatori. Regione Toscana sta mandando le letterine da una settimana. Stessa cosa ha fatto il Trentino. Stessa cosa sta facendo il Piemonte.
Anche rispetto a questo, ho chiesto all’assessore Palese di attivare immediatamente un tavolo con le parti sociali. Noi corriamo il rischio di avere, anzi di generare un terremoto per aziende sane, che rappresentano il fiore all’occhiello della nostra regione, che hanno investito, che pagano gli stipendi, che pagano le tasse e che oggi, per le negligenze della Regione Puglia, per l’imperizia, per l’incapacità di amministrare della Regione Puglia, si vedranno costrette a un esborso che potrebbe mettere in serissima difficoltà i loro bilanci, già provati dal caro energetico, già provati dai due anni di pandemia che hanno stoppato gran parte dell’intervento. Gran parte di queste aziende ha fatturato zero negli ultimi due anni. Regione Puglia oggi si sveglia ‒ evidentemente per un provvedimento di carattere nazionale ‒ e decide di chiedere a questi cittadini pugliesi un rimborso, il payback, che è assolutamente fuori da ogni tipo di logica. È evidente che bisogna adempiere a una norma di carattere nazionale, è evidente che io avrei domandato, nel 2015, a Renzi qual era la ratio giuridica che lo ha spinto a varare un provvedimento di questo tenore, è evidente che si difenderanno – io immagino – le imprese attraverso i rimedi giurisdizionali che la legge garantisce, è altrettanto evidente che il nostro compito di buoni amministratori della Regione ci impone – non ci suggerisce, ci impone – di provare a mettere su un tavolo con le parti sociali e anche con i rappresentanti delle associazioni di categoria per provare a non generare più danni di quelli che, invece, ordinariamente noi genereremmo senza l’attivazione del dialogo.
Con queste note, che io credo debbano essere fonte di ulteriore riflessione, io, Presidente, mi taccio e continuerò ad ascoltare i lavori del Consiglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, Presidente Tammacco.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente.
Partiamo dal rendiconto 2021. Leggendolo attentamente, constatiamo che risente ancora dei problemi finanziari derivanti dal Covid. Molti soldi sono stati stanziati per una serie di attività relative al Covid anche rispetto ai fondi dell’FSC.
Poi, rispondendo anche all’amico Francesco Ventola, l’articolo 9, comma 1, del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, quello recante le disposizioni per l’attuazione del PNRR, proroga al 31 dicembre 2026 la data di scadenza dei POC relativi alla programmazione comunitaria 2014-2020, stabilendo che possono anche essere utilizzati per il supporto tecnico e per l’attuazione del PNRR, lo stesso dicasi sugli FSC a giugno dell’anno prossimo.
Qual è il problema che vorrei rilevare? Certo, le Regioni del sud sono in ritardo, ma non vorrei che questi fondi dell’FSC siano utilizzati per altri scopi anche per le Regioni del nord, come si è fatto in passato.
Questi soldi sono destinati inizialmente alle aree sotto sottosviluppate e qui devono rimanere, qui devono essere utilizzati, e non per l’intero territorio nazionale, vedi ad esempio per decurtare le bollette di tutti, sia della Puglia che della Lombardia, se parliamo di autonomia differenziata.
Certo, si è indietro con alcune progettazioni, con alcuni tipi di finanziamenti, però stiamo recuperando e non dobbiamo dimenticare i due anni del Covid, che è stata una vera e propria guerra, inclusa anche la guerra dell’Ucraina e l’aumento dei prezzi in tutto il mondo.
Su questo vorrei porre anche l’attenzione. Cinquanta, settanta, settanta pagine del rendiconto sono dedicate alle opportunità del PNRR, il rendiconto del 2021. Ad oggi non sappiamo se ci saranno ritocchi a quel PNRR. Per cui, potremmo anche aver parlato a vuoto perché una rimodulazione del PNRR porterebbe all’attuazione di una serie di iniziative che, purtroppo, non erano previste e per le quali il PNRR già è stato ritoccato nelle sue parti, tant’è che inizialmente la Regione doveva essere anche protagonista delle azioni attuative dal PNRR, oggi la Regione è protagonista solo in minima parte delle azioni attuative dal PNRR.
Per quanto riguarda il PNRR, vorrei cogliere l’occasione per parlare anche delle politiche che, a livello nazionale, si stanno decidendo, cioè una forma più o meno condivisibile di cessazione del cosiddetto reddito di cittadinanza; reddito di cittadinanza che il Governo prevede di poter cessare entro fine 2023.
Ebbene, a questo punto è necessario che, considerati tutti i finanziamenti per le politiche attive del lavoro, si dia, Presidente, attuazione e un’attenzione particolare alla formazione professionale di questa Regione, perché potranno trovare soluzioni operative lavorative solo coloro i quali sono formati e sono nelle condizioni di essere inseriti nel mondo del lavoro. Diversamente non ci si può far niente. Se la persona non è formata, non troverà azienda che vorrà inserirla e non troverà neanche possibili risposte dalle aziende. Per questo motivo non possiamo solo parlare di Reddito di cittadinanza se non parliamo di politiche attive del lavoro e, ancor prima, di formazione all’interno di ogni Regione. È anche per questo motivo che ho notato nel rendiconto un importante finanziamento, il cosiddetto GOL delle politiche di formazione, atte a portare a compimento soprattutto coloro i quali oggi sono occupabili e hanno il sostegno del Reddito di cittadinanza, coloro i quali sono disoccupati con i NASpI e i cassintegrati.
All’assessore alla formazione, che purtroppo non è presente, dico che bisogna fare presto. Per fare presto è necessario essere operativi. Per essere operativi è necessario che il settore della formazione professionale sia organizzato.
Ho ascoltato in Commissione la possibilità, a breve, dell’inserimento di altre 120 persone nell’organico della Regione Puglia. È necessario che una parte di queste persone sia dirottata proprio alla formazione, per fare in modo che, formando al più presto le persone, esse possano essere in grado di potersi inserire nelle cosiddette politiche attive del lavoro, quindi non essere più sostenute con provvedimenti di assistenzialismo puro. Credo che ognuno di noi voglia lavorare, non voglia essere sostenuto. Noi dobbiamo mettere tutte le persone che ne hanno necessità nelle condizioni di avere un lavoro e, soprattutto, di avere quelle competenze per il lavoro. Nessuna impresa assume senza che vi siano competenze per il lavoro.
Lo dico anche all’assessore al personale: un’attenzione particolare al settore della formazione professionale, che oggi ha gravi carenze di personale all’interno. Solo risolvendo queste carenze potremo andare avanti. Organizzazione e carenze.
Per quanto riguarda, invece, l’assestamento di bilancio, mi preme sottolineare i 3 milioni di euro ulteriormente stanziati per i fitti a favore dei Comuni per sostenere i problemi dei fitti delle persone poco abbienti e poi l’altro punto che riguarda i 500.000 euro stanziati inizialmente, ma credo che successivamente saranno di più, a favore dei cassintegrati della provincia di Taranto, dei comuni che risentono soprattutto del problema Ilva, perché in questo modo si potrà dare una risposta concreta a parificare, per un periodo importante, ciò che prendevano rispetto a ciò che dovrebbero prendere con la cassintegrazione. Di questo do atto all’assessore Piemontese e a tutta la struttura del bilancio, perché era una misura che doveva essere necessariamente fatta nei confronti di questi cassintegrati, perché purtroppo rischiano di non poter più ritornare nei posti di lavoro e noi abbiamo l’onere, il dovere e, in questo caso, anche la volontà di tutelare questi lavoratori.
Per queste ragioni il voto del Gruppo Per la Puglia sarà a favore del rendiconto e poi del bilancio, a mano a mano che li approveremo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tammacco.
Prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Io volevo chiedere qualche chiarimento semplicissimo sulle modalità, ad esempio, di distribuzione delle risorse per quanto riguarda le liste d’attesa. In più, volevo rivolgere la preghiera – magari ne avete anche già parlato – che le ASL non li utilizzino per acquistare… Mi pare di capire che funzioni così: le ASL acquistano, anche da privati, delle prestazioni. È ovvio che devono acquistare quelle che hanno una lista d’attesa più importante. La RX normale al ginocchio, piuttosto che alla spalla, credo che non debbano rientrare, perché i problemi li abbiamo su quelle ben più importanti, credo.
Ma ho soprattutto una curiosità. Volevo sapere se ci sono delle strutture che a fine anno non spendono tutto il budget che hanno a disposizione. Questa è una curiosità, perché mi chiedo…
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Tutolo, posso interromperla solo un secondo? Mi scusi.
Speaker : TUTOLO.
Prego.
Speaker : PRESIDENTE.
Voglio salutare i ragazzi dell’Istituto Cianciotta-Modugno di Bitetto, che sono qui insieme all’assessore all’istruzione e insieme alle insegnanti. Grazie per essere stati qui. Vi salutiamo e ci scusiamo se non l’abbiamo fatto prima. Abbiamo lasciato che i lavori del Consiglio continuassero. Buona giornata.
Scusi, Presidente Tutolo. Ho visto che si alzavano e quindi…
Speaker : TUTOLO.
Prego, Presidente.
Sono favorevolissimo a questa misura. Spero soltanto che magari l’anno prossimo metteremo ancora più risorse perché oggettivamente non sufficienti non solo a risolvere il problema, ma forse neanche ad alleviarlo. È un buon segnale. Dovremo immettere molti più soldi, ma ancor di più, secondo me, il tema va affrontato in maniera strutturale. Insisto su questo mio discorso dell’aumento delle borse di specializzazione a carico del servizio sanitario regionale. Siamo, ahimè, purtroppo, una delle Regioni che spende meno rispetto alle altre che sono in una posizione anche simile alla nostra. Uno sforzo va fatto perché se vuoi risolvere in maniera strutturale questi problemi devi avere più specialisti. Se penso alla Sardegna, che ha una spesa pro capite, per ogni cittadino ha una borsa di specializzazione ogni 1.800 cittadini, noi ne abbiamo una ogni 370.000 cittadini. C’è una differenza enorme in questo. Quindi, a mio avviso, ci sono gli spazi per aumentare le borse di specializzazione. Dopodiché, potremo dire di aver affrontato in maniera strutturale e seriamente il problema. È vero che non lo risolveremo presto, però almeno avremo una programmazione nei prossimi anni, tra cinque o sei anni, tra quattro o cinque anni avremo diversi medici in più che potranno risolvere questo ed altri problemi.
Se volessimo mettere delle pezze con delle misure così una tantum io credo che non riusciremo ad ottenere i risultati che tutti vorremmo che si ottenessero. Se mi riesce a dare queste banali, ma per me importanti delucidazioni, le sono grato, assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
Non so, assessore, se vuole intervenire adesso. Io non ho altri iscritti a parlare.
Ci sono le domande del Presidente Tutolo.
Dopodiché votiamo, a partire dalle norme che non hanno emendamenti da refertare.
Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Prima qualche valutazione complessiva sui punti che stiamo discutendo, rendiconto consolidato e assestamento di bilancio. Per alcuni chiarimenti tecnici sia il collega Palese che il collega Pentassuglia potranno meglio dettagliare la questione.
Rispetto alle puntuali sollecitazioni che faceva il collega Ventola, che conosce in maniera approfondita i numeri e le dinamiche di quest’Aula, io vorrei fare un riepilogo complessivo dei numeri del bilancio. Partiamo già da un bilancio regionale che gode di buona salute, non perché lo dica io, che sono assessore al bilancio, ma perché così è certificato dalla Corte dei conti, che ha parificato anche quest’ultimo rendiconto, e dall’Agenzia internazionale di rating Moody’s anche quest’anno.
Dopodiché, ci sono una serie di indicatori rispetto ai quali tutto ciò è evidenziato. Primo: nello scorso esercizio finanziario abbiamo impegnato, come Regione Puglia... Quindi, condivido quello che lei dice circa il fatto che sei più bravo quanto più spendi, se fai l’amministratore. Su questo non c’è dubbio. Noi lo scorso anno abbiamo impegnato spese per oltre 14 miliardi di euro complessivamente. Quindi, siamo un Governo regionale che ha capacità di spesa in maniera imponente. Soprattutto, 8,3 miliardi li abbiamo spesi sulla tutela della salute dei cittadini pugliesi. Ne abbiamo spesi 850 con la collega Anita Maurodinoia sui temi che hanno a che fare con la mobilità e il trasporto dei cittadini pugliesi, e da lì via discorrendo su ciò che riguarda e attiene allo sviluppo economico con il collega Delli Noci. Sia sul bilancio autonomo che su tutte le misure di finanza agevolata noi stiamo portando avanti un lavoro imponente e un lavoro di spesa importante.
Sull’agricoltura, con il collega Pentassuglia, che poi darà delle dinamiche di dettaglio, abbiamo ripreso una situazione complessa, sicuramente grazie alla regola dell’“n più 1” rispetto alla spesa. Ma su questo non vi è dubbio – e lei è uno che sa di che cosa parla – che lì il trend si è assolutamente invertito sull’agricoltura, dove noi partivamo con delle difficoltà.
Chiudiamo nel bilancio 2021 con un saldo assolutamente positivo, al netto del Fondo anticipazione di liquidità, che deriva da una vecchia sentenza della Corte. Stessa cosa rispetto alle spese abbiamo fatto su altri settori, sul turismo, sulla cultura, sui servizi sociali, con i colleghi Lopane e Rosa Barone.
Sul personale farò un pezzo ad hoc rispetto ai numeri e rispetto al numero di assunzioni che nel corso di quest’anno abbiamo messo in campo.
Tutto questo nel 2021, in un anno complicato e difficile, in cui uscivamo dal Covid, con un 2022 che, soprattutto rispetto al caro-bollette e al caro-materiali, ha avuto un impatto anche sui nostri conti, e con un bilancio della sanità che abbiamo chiuso senza perdite, abbiamo chiuso in pareggio, perché siamo stati nelle condizioni, in un anno – lo ripeto – estremamente difficile, che si portava dietro i dati e le conseguenze del Covid, noi siamo stati in grado di chiudere il bilancio sanitario senza perdite, perché, anche in sinergia con il collega Rocco Palese, siamo stati nelle condizioni di utilizzare quanto disposto dal legislatore nazionale circa la possibilità di utilizzare avanzi di amministrazione vincolati, naturalmente svincolabili per la sanità, e su questo abbiamo coperto le risorse, oltre ad altre risorse del bilancio autonomo in un anno difficilissimo.
Sui fondi strutturali europei, parlo del POR e quindi parlo di FESR ed FSE, noi centriamo sempre i target di spesa. Colgo l’occasione per darli in questo bilancio.
Quest’anno, ma sicuramente lo diremo in sede di bilancio previsionale 2023, sono nelle condizioni di dire che su FESR ed FSE noi, a fronte di un POR senza POC, con un POR di 4,4 miliardi circa, chiuderemo quest’anno con una spesa certificata di 4,1 miliardi. Stiamo in numeri complessivamente importanti.
Siamo un bilancio regionale che ha una percentuale di spesa da indebitamento bassissima, pari al 3,5 delle entrate tributarie, con una percentuale consentita del 20 per cento. Quindi, su questo vi è un altro numero che è significativo dello stato di salute della Regione.
Un altro aspetto su cui io vorrei che noi ci soffermassimo è sicuramente quello della tempestività della spesa, cioè dei tempi di pagamento dei fornitori commerciali. Su questo, com’è noto, noi oggi siamo arrivati ad una tempistica che è di meno sei giorni rispetto ai sessanta previsti dalla legge.
Ci troviamo di fronte ad una dinamica di questo tipo. Credo che anche in questo assestamento di bilancio, piccolo, marginale, abbiamo provato a tenere saldo anche un altro aspetto: provare a dare una mano alle fasce più bisognose.
Abbiamo investito 15 milioni di euro, che su una mole gigantesca non sono assolutamente tanti, ma sono 15 milioni di bilancio autonomo, ed è un numero rilevante, sulle liste d’attesa, sul rendere più veloci le richieste sulle prestazioni ambulatoriali e di ricovero ospedaliero. Su questo posso anticipare al collega Tutolo che i criteri per il riparto dei 15 milioni di euro non sono quelli ‒ e lo avevamo chiarito anche in Commissione ‒ che venivano fuori dalla relazione illustrativa, che lei avrà letto. Quella relazione proveniva dagli uffici per “indurci” a mettere le risorse. Come specificato dalla legge e come chiarito in Commissione Bilancio da me e dal collega Palese, quel riparto sarà frutto di una deliberazione di Giunta regionale. È evidente che vi sarà un confronto con i rappresentanti di quei mondi, della sanità pubblica e della sanità accreditata. È evidente che ci sono dinamiche, anche territoriali e di tetti, che vanno tenute in considerazione.
Sulla domanda circa i tetti di spesa risponderà sicuramente l’assessore Palese, ma rispetto a quest’anno non è chiuso ancora il bilancio sanitario. Quindi, di sicuro non sarà nelle condizioni di poterle dare una risposta ‒ lo anticipo, Rocco ‒ sulla sanità. Quindi, oggi lei non sarà nelle condizioni di avere una risposta circa il raggiungimento dei tetti, perché il bilancio sanitario ha una tempistica differente rispetto al bilancio. Questi dati, questi numeri saremo nelle condizioni di averli noi e, quindi, tutti voi e tutti i cittadini ad aprile 2023. Ad oggi, sul bilancio sanitario 2022 nessuno è in possesso di questo dato, ripeto, ad oggi. Ma poi di sicuro il collega Palese sul punto andrà anche oltre.
Così come con la collega Barone abbiamo messo 2,7 milioni di euro per gli assegni di cura Covid per i disabili gravissimi e per finanziare la linea A dei progetti di vita indipendente. Abbiamo inserito 3 milioni di euro sul contributo – lo diceva prima il collega Tammacco – che noi diamo ai Comuni per sostenere i fitti delle famiglie più bisognose. Io credo che anche questo sia un pezzo di indirizzo politico. Poi, vi è la norma sui lavoratori in cassintegrazione che prova a mettere su un progetto pilota mediante il quale si dà una integrazione ai lavoratori in cassintegrazione per fare lavori di pubblica utilità.
Il consolidato ha dei numeri positivi, quindi credo che, così come con il Presidente Amati abbiamo fatto nella Commissione bilancio nell’approfondimento e nell’analisi delle cose, anche l’Aula oggi possa esprimere un voto favorevole rispetto a un bilancio che è sicuramente un bilancio in salute.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, assessore.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Palese. Prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Preliminarmente penso che bisogna evidenziare e valorizzare nella maniera giusta quello che è stato espresso prima dal Presidente della Commissione bilancio Amati, poi da tanti interventi e da tanti contributi che sono venuti e, infine, dal Vicepresidente. Sulla situazione del 2021, dove abbiamo dati certi anche rispetto alla situazione della sanità, è inconfutabile che la nostra Regione abbia adempiuto a tutti i provvedimenti che riguardano il procedimento fissato già dalla legge. C’è da considerare che indipendentemente, poi, dalle voci su cui bisogna intervenire rispetto al contenimento della spesa che non mi sottrarrò durante l’intervento di evidenziare, di cercare di sottolineare e anche di censurare, rimane un dato inconfutabile, nel senso che siamo in una condizione, come Regione, di avere un bilancio da coprire completamente. C’è il disavanzo della sanità, 117 milioni di euro. C’è da avere anche la parifica, nel contesto sanitario, da parte della Corte dei conti in riferimento a questo di non elevare il problema dell’addizionale delle tasse.
Mi permetto di segnalare che non in tutte le Regioni accade questo, non in tutte le Regioni è accaduta una tenuta di questo genere. Se si vanno a vedere i provvedimenti che sono stati fatti nelle altre Regioni in riferimento alla copertura del 2021, ci sono delle Regioni che hanno dovuto aumentare le aliquote fiscali.
Detto questo, penso che sia importante fare il punto dal punto di vista del finanziamento. È un evento grave la circostanza che siamo alla fine dell’anno e il sistema delle Regioni, insieme al Governo, non hanno ancora definito il riparto del fondo sanitario 2022. Non è mai successo che ci fosse un ritardo così vistoso; ritardo che è imputabile, è vero, alla circostanza che le Regioni non riescono a trovare l’intesa. La proposta ultima che è stata formulata, condivisa da quasi l’intera totalità, è stata stoppata dalla Regione Lombardia. Anche qui la motivazione è a monte, anche a livello centrale. Debbo fare un passo indietro un attimo per rammentare e notiziare ulteriormente l’Aula e il Consiglio regionale che il riparto del 2020 e anche del 2021 si concluse con l’intesa che il Governo nazionale, con una norma, cosa che poi è stata fatta anche dal Parlamento, si impegnava a rivedere i criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale per cercare di mitigare l’attuale sistema che vede penalizzate tutte le Regioni del sud.
Il Governo non ha provveduto o i Governi che si sono succeduti non hanno provveduto a fare ciò. C’è anche l’elemento molto di contrasto rispetto alla situazione delle Regioni. Non avendo il Governo attivato quello che, sostanzialmente, era l’accordo, quello che bisognava assolutamente facesse rivedendo i criteri di riparto, adesso si è in mezzo al guado. Domani ci sarà un’ulteriore verifica. È chiaro che, se non si dovesse raggiungere l’intesa, l’iter procedimentale è scandito ‒ anche quello ‒ dalle leggi, nel senso che bisogna andare in Conferenza Stato-Regioni, prendere atto della mancata intesa e, a quel punto, entro 40 giorni, la Presidenza del Consiglio coordinerà i vari Ministeri per poter far emettere il decreto di riparto rispetto a questo dato.
Ci sono da segnalare anche aspetti che impattano sia sul 2021 che sul 2023 rispetto alla situazione del finanziamento. Mi riferisco in particolare al fatto che l’intero sistema delle Regioni, sia al precedente Governo sia a questo Governo, ha già rappresentato quali sono le difficoltà del sottodimensionamento. Noi abbiamo, come sistema delle Regioni, una cifra che oscilla intorno ai 2 miliardi di euro di spese sostenute, di spese Covid, che il Governo centrale non ha per niente rimborsato. Né è previsto nulla nella legge di bilancio che è stata presentata oggi al Parlamento.
Inoltre, c’è un aggravante noto a tutti: il problema dei costi energetici. I costi energetici per la nostra regione oscillano intorno ai 200 milioni di euro all’anno in più rispetto alle stime. Anche in questo senso, quello che è stato previsto dal Governo, cioè la legge di stabilità, è una cifra che non soddisfa, perché nettamente inferiore rispetto a questi aspetti.
Si aggiunga anche la situazione dell’inflazione. Sostanzialmente, le Regioni reclamano nei confronti del Governo una cifra di oltre 4 miliardi di euro per avere una gestione che potrebbe essere comparata, dal punto di vista del finanziamento, per il 2023, nel contesto del livello del 2022.
Poi c’è una serie di partite aperte. Una per tutte, la più importante, la più impattante per la Puglia è quella rispetto alla situazione del payback dei dispositivi. Le leggi nazionali determinano una modalità di recupero da parte delle Regioni, così come avviene per la spesa farmaceutica. Adesso questa legge non sembra che trovi il favore dell’azienda per essere rispettata, per la nostra Regione è una somma che va oltre i 200 milioni di euro.
In questo contesto e in questo quadro di totale provvisorietà, di totale incertezza rispetto alla parte finanziaria, aggiungendo anche che noi siamo sempre una delle Regioni che, rispetto al riparto del Fondo sanitario nazionale, sono penalizzate con i criteri scelti rispetto ad altre Regioni, così come tutte le altre Regioni del sud, noi abbiamo un contesto di questo tipo.
C’è stata una verifica, perché è giusto che il Consiglio regionale venga informato minuziosamente, e una delle tante verifiche a cui siamo sottoposti, che è il cosiddetto “Piano di rientro”, una delle sei Regioni che è sottoposta a questa procedura di natura tecnica e interlocutoria, dove sono state evidenziate esattamente delle criticità mai nascoste e note a tutti, che sono il problema della spesa farmaceutica, che anche nel primo semestre dell’anno 2022 non è andata rispetto alle aspettative, nonostante tutte le indicazioni e le delibere fatte dalla Giunta regionale e anche leggi regionali in questo senso, anche se nell’ultimo trimestre un miglioramento si riscontra da questo punto di vista. L’altro è il problema della mobilità passiva, che è nata su un principio sano, obiettivo, che per il pugliese curato in Lombardia la Regione titolare doveva corrispondere esattamente il costo del DRG, e viceversa, adesso ha assunto una situazione abbastanza degenerata da questo punto di vista, che ci vede come Regione del sud, ma in questo caso parliamo della Puglia, abbastanza penalizzata, in un contesto di distorsione, e anche in questo senso è un problema che va rivisto.
In questo contesto come Dipartimento e come Assessorato abbiamo un piano operativo già predisposto e noi abbiamo detto al Ministero che lo possiamo inviare in qualsiasi tipo di secondo, ma a condizione che abbiamo almeno un punto fermo, che è quello della certezza del finanziamento del 2022, argomento che è stato toccato dal Vicepresidente poco fa in risposta anche al collega Tutolo, in cui tutti i bilanci di previsione di tutte le ASL d’Italia e di tutti gli enti del Servizio sanitario italiano sono provvisori, non essendo ancora definita la quota del 2022. Sono tutti provvisori. Quindi, le date, anche accennate dal Vicepresidente, che demandano al 30 aprile 2023, sono ineludibili. Si è già nei fatti, perché fintanto non ci sarà, come è auspicabile che possa esserci, l’intesa sul 2022, si slitterà da questo punto di vista. Non c’è dubbio che è anche questo il compito nostro.
Ovviamente, ci si è soffermati anche che su alcuni argomenti specifici. Dico al consigliere Tutolo che anche quest’anno la nostra Regione ha finanziato trenta borse di studio per le scuole di specializzazione. Attenzione, sulla situazione delle borse di studio l’evoluzione nazionale bisogna tenerla presente. La nostra Regione, in particolare, quando le Regioni, oltre a quelle nazionali, aggiungono finanziamenti per problemi specifici… I nostri problemi sono il personale del pronto soccorso, anestesia, radiologia, cardiologia e quant’altro. Borse di studio nazionali, in particolare quelle sull’emergenza e accettazione, non vengono più scelte. Ci sono 500 e passa borse di studio del 2022 sulla situazione della medicina d’urgenza e accettazione che non vengono scelte. Quindi, è inutile che noi le mettiamo, non le scelgono rispetto a questo dato. È fin troppo evidente che c’è la conferma da questo punto di vista.
Siccome si è aperta la parentesi anche della situazione dell’università, ci tengo a precisare un aspetto di fondamentale importanza: la Regione – io non rivestivo questo incarico, quindi sono scelte fatte un po’ di tempo fa – ha investito moltissimo sul sistema universitario, rispetto al potenziamento della Facoltà di Medicina e Chirurgia fino agli ultimi protocolli d’intesa ad integrazione a Foggia; l’integrazione che c’è stata al protocollo d’intesa anche sulla situazione dell’Università di Bari, sempre Facoltà di Medicina e Chirurgia, per non parlare poi della clinicizzazione del protocollo d’intesa che si è avuto su Taranto e anche sulla situazione di Lecce. È una Regione che ha investito moltissimo dal punto di vista della formazione sul sistema sanitario.
L’altro elemento di criticità che noi abbiamo sicuramente, oltre alla spesa farmaceutica, oltre alla mobilità passiva e quant’altro, è quello che riguarda, come accade un po’ dappertutto, la carenza di personale medico.
Attenzione, qui non ripeto quello che è noto in tutta Italia, non solo che abbiamo una carenza strutturale dovuta al numero programmato, all’errore che fu fatto, che dopo dieci anni di numero programmato per gli eventi successivi è rimasto sempre costante, invece doveva essere calibrato per rapportarlo alla dimensione delle uscite dei colleghi che andavano in pensione. Così pure il numero delle borse di studio, per la specializzazione, eccetera. Questioni ultra-note.
Mi aspetto che il Parlamento intervenga in via principale per cercare di affrontare l’emergenza. L’emergenza del personale medico non può essere affrontata con norme ordinarie. Questo ce lo siamo detti in mille modi. Mi aspetto, quindi, che il livello centrale affronti questo problema, certamente con provvedimenti tampone, perché occorreranno sette-otto anni perché si possano raccogliere i frutti dell’incremento del numero degli ammessi a Medicina e Chirurgia e delle scuole di specializzazione.
Questo è un problema che, purtroppo per noi, si aggraverà. Ha ragione il Presidente Anelli quando afferma che per i prossimi cinque anni 80.000 medici andranno in pensione. Per i prossimi cinque anni, calcolate, 80.000 vanno via, ma, se ci va bene, con maglie veramente larghe, ne rimpiazzeremo, sì e no, 50.000. Noi abbiamo queste emergenze. Non possiamo nascondere la testa sotto il tappeto rispetto a questa situazione. Va affrontata.
L’altro problema enorme che si registra nel nostro Paese è quello delle liste d’attesa. Attenzione: sulla situazione delle liste d’attesa non immaginiamo minimamente di trovarci davanti alle liste d’attesa classiche, che pure erano un gravissimo problema. Noi ci troviamo davanti a un quadro enormemente superiore, enormemente più grande come fenomeno. Parliamo di tutti gli interventi che sono stati differiti durante il Covid. Non solo interventi differiti di natura ordinaria, chirurgica oppure medica, che sono un numero rilevante. Il primo motivo è che c’è stato il lockdown, situazione che voi conoscete. Molti reparti erano stati adibiti per far fronte alla situazione Covid. Purtroppo, la pandemia non è passata. È di queste ore che nelle RSA hanno cominciato ad esserci molti contagi e anche qualche morto. Purtroppo, il virus non ci lascerà facilmente. Dovremo cercare di attrezzarci sempre di più.
Detto questo, rispetto all’enorme numero di prestazioni che vanno sotto la situazione delle liste d’attesa, a livello nazionale le Regioni hanno posto più volte il problema. Quindi, il precedente Governo ha dato un piccolo segnale, quello di stanziare 600 milioni di euro per le prestazioni e per abbattere le liste di attesa, facendo una cosa molto opportuna. Attenzione, su questo si gioca molto, su quello che sto per dirvi: il Governo in maniera opportuna, ma anche il Parlamento, non si è limitato a stanziare 600 milioni di euro, perché se avessero stanziato 600 milioni di euro dicendo “dovete presentare il Piano nazionale”, cosa che noi abbiamo fatto eccetera, eccetera, e basta, sarebbe stata totalmente preclusa la possibilità per tutte le Regioni che si potessero avvalere anche delle strutture private per poter acquistare prestazioni che riguardano l’abbattimento delle liste di attesa rispetto all’indicatore del Piano nazionale delle liste di attesa, perché noi sappiamo perfettamente che le strutture private hanno un tetto invalicabile, deciso dal decreto-legge n. 95, convertito dalla legge n. 133/2012, Governo Monti.
Quindi, sulla scorta di tutto questo, che cosa sta accadendo nel nostro Paese? Nel nostro Paese dal punto di vista della domanda di prestazioni rispetto alle liste di attesa non ci sono più le situazioni degli interventi differiti, ma c’è una domanda molto forte per patologie storiche, mi riferisco alle crisi d’ansia, alle depressioni e quant’altro, che si sono impennate dopo il Covid, ma a tante altre patologie, non nuove completamente, ma che hanno avuto un incremento spaventoso, come i disturbi alimentari, l’anoressia in particolare, come la situazione di neuropatie, di pericardite e quant’altro, e quindi queste hanno fatto nuovamente esplodere la domanda e la richiesta a cui con tanti numeri si faceva riferimento rispetto a tutte queste situazioni.
Non ho capito. Non ho capito. Diciamo che i problemi delle liste d’attesa li conosciamo perfettamente. però si sono aggravati per questo tipo di circostanze.
Detto questo, è chiaro che come sistema delle Regioni abbiamo presentato al Governo un finanziamento specifico e il risultato è stato di zero euro. Nella legge di bilancio sulla situazione abbattimento liste d’attesa ci sono zero euro. Io penso che sia un grande segnale. La Regione fa quello che può. Ha investito 15 milioni di euro, mutuando il sistema nazionale. Sia ben chiaro, noi abbiamo mutuato anche nella norma il sistema nazionale, quello di dire che su queste prestazioni sicuramente la Giunta regionale dovrà decidere, dovrà stare attenta affinché ci sia un equilibrio all’interno delle Province, perché, per quello che riguarda tutto il resto, la guida e gli indicatori delle prestazioni da individuare saranno quelli stabiliti dal Piano nazionale.
Quindi, così come noi abbiamo provveduto a fare il Piano attuale, quello che ci ha visto al 30 giugno 2022, sulla situazione che riguarda…
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore…
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Presidente, io questa occasione ho! Non ne ho altre.
Speaker : PRESIDENTE.
Con i tempi siamo un po’ oltre.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Sulle liste di attesa tutti hanno chiesto soprattutto come si dovrà muovere la Giunta.
La Giunta si muoverà in base all’indicatore del Piano nazionale dell’abbattimento delle liste di attesa, senza se e senza ma.
Mi avvio, stimolato dalla Presidente, alla conclusione.
In questo contesto, oltre all’emendamento che riguarda l’abbattimento delle liste di attesa, abbiamo sostanzialmente presentato tre emendamenti, tre articoli aggiuntivi. Uno su stimolazione della sottocommissione e quindi del Consiglio regionale. Il Consiglio regionale ha ritenuto di proporre al Governo regionale, alla Giunta e a questa Assemblea di rivedere la posizione del cronoprogramma, stabilito peraltro dalla legge nazionale, che riguarda i laboratori analisi.
Qui c’è un emendamento che è stato formalizzato e poi un subemendamento. Io vi dico in maniera molto chiara che l’emendamento presentato, non parlo del subemendamento, del sostitutivo, parlo dell’emendamento presentato, se noi dobbiamo congelare il sistema, così come richiesto dalla sottocommissione, il sistema rimane congelato.
Attenzione, non riguarda chi si è portato avanti e chi, contando su adesioni politiche o meno, è rimasto fermo. Dobbiamo cercare di essere equilibrati e congelare anche i tetti di spesa, perché sennò finiremo in un manicomio generale, dove il Dipartimento, giustamente, mi preannuncia che non adotterà nessun provvedimento, avendone ragione.
Quindi, o il sistema rimane congelato per tutti oppure non si giustifica. Qui si è parlato delle multinazionali, vero o falso che sia. Poi andiamo a proporre una situazione che riguarda l’emendamento principale, in cui congela i tetti di spesa per tutti al 2022. C’è, però, un emendamento sostitutivo: chi non si è adeguato rispetto ad alcune situazioni previste dalla legge e quant’altro viene ammazzato. Allora ne salviamo una parte. Quali interessi ci sono in campo? Diciamolo chiaramente. Questo è un problema dirimente. Noi stiamo facendo una forzatura. Non sappiamo neanche se verrà impugnato o meno il provvedimento a livello nazionale. Non sappiamo neanche se i dirigenti regionali, che hanno delle responsabilità, saranno nelle condizioni di attuarlo. Contestualmente, proponiamo un subemendamento dove ne ammazziamo una parte e ne proponiamo un’altra. Bella cosa. Complimenti. Dobbiamo vedere veramente fino in fondo su questo.
Presidente, su questo argomento, che è molto delicato, e mi fa piacere la presenza del Presidente della Regione, che ha dato un indirizzo di salvaguardia e di protezione rispetto alla gente, ci potrebbe essere anche la necessità di una sospensione.
L’altro elemento riguarda una semplificazione in riferimento alle strutture del sociosanitario. Qui il Consiglio regionale è ampiamente informato. Su questo punto c’è l’attuazione dei Regolamenti per la verifica dei requisiti sulle situazioni di RSA, Centri diurni, laboratori e tutto ciò che riguarda l’accreditato. È fin troppo evidente, per una serie di motivazioni... Dopo due anni si sono date, sì e no, dieci autorizzazioni, davanti a 403 richieste legittime, secondo i Regolamenti, che non sono state evase. Allora si è tentata una semplificazione. Anche qui, non è semplice. Ci sono norme nazionali e altre che, peraltro, stanno per uscire e sono preannunciate con il disegno di legge sulla concorrenza, l’attuazione dei decreti legislativi.
Che cosa ci dice, sostanzialmente, l’articolo aggiuntivo che è stato presentato? Fermo restando il rispetto dei requisiti strutturali, organizzativi, funzionali, di personale e quant’altro fissati dalle leggi nazionali e regionali, da Regolamenti nazionali e regionali, le strutture che sono state già autorizzate, che sono in funzione, ma che sono interessate da un’istanza di revisione, da un’istanza di integrazione di centri diurni in particolare, più tutta l’altra parte sociosanitaria e quant’altro, che però sono esistenti, sono già state verificate, potranno sicuramente andare in via automatica con il sistema dell’autocertificazione, un iter procedimentale interno all’organizzazione e quant’altro. Quindi, non andiamo a toccare le regole e il quadro generale da questo punto di vista. All’interno della nostra Regione, visto che non siamo nelle condizioni di poter dare in tempi certi, in tempi ragionevoli queste risposte, e lo sapete perfettamente, allora si sta cercando di semplificare questo passaggio attraverso la verifica. Chi ritiene di non usufruire dell’autocertificazione segue la via normale. È stabilito anche questo rispetto a questo tipo di situazione. Io penso che sulla situazione del sociosanitario vi sia l’esigenza e la necessità di intervenire.
Per ultimo, c’è un piccolo accorgimento sulla situazione delle ASP. Noi abbiamo questo patrimonio pubblico, che spesso e volentieri è già autorizzato e accreditato per l’erogazione di prestazioni, però abbiamo una saturazione di posti letto. Attenzione, noi non possiamo tenere in maniera illimitata il sistema congelato. Almeno per la parte di proprietà pubblica, perché le ASP sono enti pubblici, noi riteniamo che per tutte le ASP della regione, quindi non c’è nessuna prevalenza tra provincia e provincia, se c’è la possibilità di ristrutturazioni, di avere pareri di compatibilità per aumentare il numero di posti letto rispetto alla situazione di un fabbisogno saturo, dice che deve essere concesso. Dice questo, né più né meno. Perché? Allora, l’esigenza più grossa è su Bari, perché quando un paziente arriva al pronto soccorso del policlinico e non trova un posto letto, la stragrande maggioranza delle volte non lo trova perché o chi è ricoverato in pneumologia, in medicina oppure in branche chirurgiche e quant’altro, che è nelle condizioni di essere dimesso, ma non a domicilio, ma di avere una dimissione protetta, cioè per una RSA e quant’altro, qui a Bari non ci sono posti letto. E noi non possiamo tenere una situazione che si morde la coda continuamente. Abbiamo il dovere anche in questo senso di intervenire rispetto a questo dato.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, io le devo chiedere di chiudere, perché è dodici minuti sopra i quindici.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Ho finito. Faccio questa considerazione, perché è più forte di me. Io penso che sia stato fatto il massimo sulla situazione, lo ha evidenziato nelle cifre il Presidente Amati. Però, che sia un assestamento di protezione non c’è dubbio.
Assegno di cura, oltre 2 milioni; 15 milioni per le liste d’attesa; 3 milioni per i Comuni, più la cassa integrazione. Io penso che questo sia un segnale importante per la Puglia.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Assessore Pentassuglia, è vero che sarà più breve lei?
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
Provo a dare solo risposte molto veloci perché prendo impegno sia nella Commissione Bilancio come l’anno scorso e poi il prossimo mese in Consiglio per il bilancio di dare relazioni puntuali rispetto ad alcuni temi che sono stati toccati, che però non voglio non toccare e non rispondere per dare anche la possibilità ai colleghi che poi avranno modo di articolare un ragionamento sia relativamente alla spesa sul PSR, perché proveremo anche quest’anno a fare la spesa, nonostante le difficoltà che mi auguro qualcuno vorrà approfondire, perché siamo gli erogatori del contributo, alla fine, quando tutti hanno fatto l’intervento o hanno chiesto l’anticipazione e hanno le carte in regola con il DURC o i certificati antimafia e quindi sarà mio piacere, in maniera responsabile, dare i numeri sulle difficoltà. Sento parlare di spesa, sento accennare sempre al PNRR con molta facilità, non parlando invece dei problemi endoprocedimentali che ci sono per fare la spesa e quindi poi addirittura per la rendicontazione.
Quest’anno proveremo a chiudere positivamente. Daremo contezza nella sessione di bilancio, visto che il 16 dicembre ci ha già convocati la Commissione a Bruxelles per la spesa 2022. I 15 milioni del 2017 e 2018 sono stati contestati dalla Regione Puglia, perché il 2021 abbiamo fatto tutta la spesa relativa al 2021 e abbiamo pagato i 156 milioni che erano frutto dei ritardi 2017, 2018 e 2019.
La contestazione nasce dal fatto che abbiamo pagato la prima tranche entro il 31 marzo, mentre AGEA ha disposto i pagamenti ad aprile. A noi non interessa, andremo fino in fondo, perché abbiamo pagato quelle risorse. Però, siamo pronti, come abbiamo scritto e ci siamo confrontati con la Commissione europea a dimostrare che il pagamento può essere anche spostato in avanti proprio perché le difficoltà delle imprese… Lo dico qui e lo ripeterò nella sessione di bilancio. È strano che la Commissione europea non riconosca né il periodo Covid né l’aumento del costo delle materie prime. È come se un progetto del 2017-2018, sia esso preliminare che definitivo e esecutivo, aggiornato e attualizzato a un computo al prezzo di oggi, al di là del nostro prezziario regionale, possa non subire variazioni. È un assurdo che, invece, noi abbiamo nei fatti e che abbiamo posto all’attenzione. Questo per il PSR.
Velocemente, la pesca. Sono stato, mercoledì scorso, al Ministero. Ci sono Comuni rivieraschi che, pur avendo fatto le gare, non vogliono fare la consegna dei lavori perché hanno paura di non fare i lavori entro il 31 dicembre 2023. Questo l’ho posto già come tema al Ministero, perché, avendo anche il ruolo di coordinatore nazionale della pesca, noi, la Sicilia e l’Emilia abbiamo chiesto le cause di forza maggiore. Se i Comuni non assegnano i lavori, lì ci sarà un definanziamento. Ed è il cane che si morde la coda. Noi mettiamo a disposizione le anticipazioni, come i SAL, come il saldo, a lavori effettivamente svolti.
Se non ci rendiamo conto di queste situazioni, rischiamo davvero, avendo chiuso il FEAMPA e aspettando che il Ministro ci convochi per fare la decretazione, questi dati sul FEAMP seguono questo elemento di criticità che, per carità, sarà attenzionato, come Regione Puglia, da una gestione con un ufficio ad hoc... Abbiamo implementato la forza lavoro, perché finalmente sono arrivate in Assessorato le prime venti assunzioni di Categoria D dal 2 novembre e dieci all’Osservatorio fitosanitario. Ci auguriamo che entro marzo anche le Categorie C possano definire il loro percorso concorsuale, per poi averli effettivamente al lavoro nei diversi uffici in periferia, perché abbiamo Foggia, Lecce e Taranto in maniera disastrata, con pochissime unità, e rinforzare tutte le strutture centrali per dare queste risposte.
Relativamente ai Consorzi, non avete trovato la spesa energetica perché, dovendo fare delle scelte, come Giunta, e avendo puntato sulle liste d’attesa, in bilancio troverete l’aumento dei costi energetici, avendo chiesto, tra l’altro, al Governo di far diventare i Consorzi di bonifica come ARIF, per l’emungimento […], imprese energivore. Se vengono classificate così possiamo avere dei risparmi. Altrimenti, per i Consorzi stiamo ad oltre 10 milioni in più, la bolletta energetica, e per ARIF a 8,5 milioni. Ma avremo modo di parlarne. Il momento del bilancio sarà quello per fare questo tipo di valutazioni. Come quella dei Consorzi di bonifica, che stanno notificando gli avvisi di tutti gli anni che non erano stati notificati, perché ho confermato ai sindacati la settimana scorsa che non intendo e non farò alcun provvedimento di sospensione dei ruoli, perché abbiamo bisogno di notificare i ruoli e gli avvisi per fare una scelta a stralcio di quella che è la struttura e la debitoria. Troverete anche nel bilancio una norma sulla falcidia per togliere anche quello delle Aziende partecipate. Probabilmente, pur non essendo il 1° gennaio perché il bilancio ha bisogno della pubblicazione, poi ha bisogno del gestionale, quindi tecnicamente al massimo alla data del 1° marzo dell’anno prossimo dobbiamo essere operativi con il Consorzio unico, così possiamo ragionare in termini diversi e valutare nel frattempo tutto quello che è stato detto a parole sul PNRR, sulle risorse, perché io sono convinto, a differenza di quello che ho sentito in quest’Aula, che il Ministro Fitto non farà perdere risorse, anzi lavorerà in questa direzione, perché la settimana scorsa abbiamo avuto modo di parlare in termini concreti dell’FSC e della delibera CIPESS, che è pronta dal 26 luglio scorso, nel lavoro fatto dalla Presidenza e dalle Regioni con l’allora Ministro Carfagna, ma c’è bisogno di rendere operativo tutto ciò per individuare le risorse da destinare, con scelta politica, anche alla definitiva assunzione di responsabilità sulla questione consortile, e non solo, in maniera tale che il Consiglio regionale e le sue articolazioni, come abbiamo sempre fatto, perché i sei mesi di ritardo sono solo imputabili al tempo che serve per notificare le annualità, che sono propedeutiche a sancire in ambito di bilancio quali sono le attività e quali sono le passività, e da lì ne discerne quello che è il lavoro che faremo in I Commissione.
Ci tenevo a dare queste informazioni perché, pur non avendo riportato, perché siamo a fine novembre, solo il tempo per impegnare le risorse con la Ragioneria, che poi deve chiudere con i pagamenti, oltre che con gli impegni, e darci tutti gli elementi per fare un bilancio serio, allora spostiamo di venti giorni alcuni emendamenti, ma facciamo in modo che tra venti giorni abbiamo, come l’anno scorso, tutti gli elementi e le misure da mettere in campo perché nel 2023 si chiuda definitivamente questo ragionamento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Se deve intervenire…
Grazie. Adesso passiamo al voto del rendiconto, in maniera tale che non appena arrivano tutti i referti poi discutiamo dell’assestamento.
Disegno di legge n. 88 dell’8.06.2022: “Rendiconto generale della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2021”.
Partiamo con l’articolo 1.
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa. Un attimo che stanno votando. Avete votato?
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 31, contrari 14.
L’articolo 1 è approvato a maggioranza.
Articolo 2 (Entrate di competenza dell’esercizio finanziario 2021).
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 30, contrari 12.
L’articolo 2 è approvato a maggioranza.
Articolo 3 (Spese di competenza dell’esercizio finanziario 2021).
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 43, favorevoli 31, contrari 12.
L’articolo 3 è approvato a maggioranza.
Articolo 4 (Riepilogo entrate e spese di competenza).
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 31, contrari 14.
L’articolo 4 è approvato a maggioranza.
Articolo 5 (Risultato della gestione di competenza 2021).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 30, contrari 14.
L’articolo 5 è approvato a maggioranza.
Articolo 6 (Situazione residui attivi).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 30, contrari 14.
L’articolo 6 è approvato a maggioranza.
Articolo 7 (Situazioni economie vincolate).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 31, contrari 14.
È approvato a maggioranza.
Articolo 8 (Situazione residui passivi).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 31, contrari 15.
L’articolo 8 è approvato a maggioranza.
Articolo 9 (Situazione di cassa).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 31, contrari 15.
È approvato a maggioranza.
Articolo 10 (Fondo pluriennale vincolato).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 31, contrari 15.
L’articolo 10 è approvato a maggioranza.
Articolo 11 (Risultato di amministrazione).
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 31, contrari 15.
L’articolo 11 è approvato a maggioranza.
Articolo 12.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 31, contrari 15.
È approvato a maggioranza, l’articolo 12.
Articolo 13. È l’ultimo, se non erro. “Rendiconto consolidato”.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti? Okay.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 31, contrari 15.
L’articolo 13 è approvato a maggioranza.
Votiamo sull’intero rendiconto, sull’intero disegno.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 47, votanti 47, favorevoli 32, contrari 15.
Il disegno di legge è approvato a maggioranza.
C’è urgenza qui? Votiamo per l’urgenza con alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
È approvata a maggioranza, l’urgenza.
Deliberazione della Giunta regionale n. 1597 del 16/11/2022 “Bilancio consolidato della Regione Puglia”.
Procediamo al voto.
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 32, contrari 14.
La deliberazione del bilancio consolidato è approvata a maggioranza.
Adesso facciamo il punto rispetto agli emendamenti sull’assestamento e cominciamo la discussione.
Comincerei dagli articoli e poi andiamo agli emendamenti. Riteniamo opportuno sospendere? È tutto pubblicato. Sono tutti emendamenti aggiuntivi, tranne l’1, il primo, lo 01, che è sull’articolo 10.
Comincerei con il voto a partire dai primi articoli fino all’articolo 10.
Articolo 1 (Residui attivi e passivi risultanti dal rendiconto generale).
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 30, contrari 14.
L’articolo 1 è approvato a maggioranza.
Articolo 2 (Risultato di amministrazione dell’esercizio precedente).
La votazione è aperta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 31, contrari 13.
L’articolo 2 è approvato a maggioranza.
Articolo 3 (Stato di previsione delle entrate).
La votazione è aperta.
Va bene. Aggiungiamo il voto favorevole dell’assessore Piemontese, per cortesia.
La votazione è chiusa. Lo devo aggiungere io? 42 più 1? 42 più 1. Quindi, 43.
Votanti 43, favorevoli 31, contrari 12.
L’articolo 3 è approvato a maggioranza.
Articolo 4 (Stato di previsione delle spese).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 31, contrari 15.
L’articolo 4 è approvato a maggioranza, con il voto dell’assessore Piemontese favorevole.
Articolo 5 (Fondo di cassa).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli (30 più 1, con l’assessore Piemontese) 31, contrari 14.
È approvato a maggioranza.
Articolo 6.
La votazione è aperta.
L’assessore Piemontese è favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti (43 più 1) 44, votanti 44, favorevoli (31 più 1) 32, contrari 12.
L’articolo 6 è approvato a maggioranza.
Articolo 7 (Disposizioni per il recupero delle liste d’attesa).
Prego, Presidente De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
L’articolo 7 così recita: “Disposizioni per il recupero delle liste d’attesa. Al fine di corrispondere tempestivamente alle richieste di prestazioni ambulatoriali e di ricovero ospedaliero non erogate nel periodo dell’emergenza epidemiologica conseguente la diffusione del virus SARS-CoV-2 e contestualmente allo scopo di ridurre le liste di attesa, nel bilancio regionale autonomo, nell’ambito della Missione 13, Programma 1 eccetera, eccetera, è assegnata una dotazione finanziaria di 15 milioni. Per le finalità di cui al comma 1 è possibile coinvolgere anche le strutture private accreditate. Con deliberazione della Giunta regionale sono assegnate le risorse, ripartite per struttura sanitaria, sulla base di uno specifico piano di recupero dettagliato per prestazione e per provincia. Le somme non utilizzate nell’esercizio 2022 possono essere accantonate alla gestione sanitaria accentrata del Piano di recupero attuale esercizio 2023 a integrazione dello stanziamento previsto per l’esercizio”.
Stiamo parlando qui di sanità, la sanità che per il 2021 ha visto, più o meno, entrate per 9,1 miliardi e spese per 9,2 miliardi di euro, quindi abbiamo avuto una perdita, nonostante abbiamo utilizzato 81 milioni di euro del bilancio autonomo, nostro, dei pugliesi, che avremmo potuto fare per altre cose, di 117 milioni, che abbiamo avuto la possibilità di coprire grazie ad una norma dello Stato per 118 milioni con l’avanzo di amministrazione degli anni precedenti. Questo sappiamo che è dovuto a varie situazioni, perlopiù alla spesa farmaceutica, che ha visto la Regione Puglia al terzo posto fra quelle che non rispettano i parametri. Quindi, sul podio stiamo come Regione Puglia. Abbiamo uno sbilancio fra quello che avremmo dovuto spendere, che era 1,178 miliardi, e quello che abbiamo speso, che è 1,434 miliardi, quindi 256 milioni di splafonamento per la spesa farmaceutica nel 2021. Poi, per i dispositivi medici avremmo dovuto spendere 324 milioni di euro, ne abbiamo spesi 524, quindi 200 milioni di euro in più, e siamo al secondo posto, anche qui sul podio, per la Regione con il maggiore scostamento.
Quindi, se solo su queste due voci la Giunta regionale riuscisse a focalizzare la sua attenzione, non avremmo problemi di alcuna natura. Anzi, avremmo 300 milioni di euro da spendere per assunzioni di medici, ove mai li trovassimo, infermieri, prestazioni e riduzione delle liste d’attesa. Si potrebbe fare attività sanitaria importante solo con queste due piccole attenzioni, a parte poi la questione che utilizziamo il fondo sanitario non per attività sanitarie, così come ci è stato detto, ma anche per attività sociali che riguardano quindi attività diverse. Tutto va a finire nel calderone del sanitario e quindi molte attività sociali vengono spese lì.
La domanda che io mi pongo e che tutti quanti ci poniamo è questa: a prescindere dal fatto che noi non riteniamo che le liste di attesa si siano create per la diffusione del virus SARS-CoV-2 perché le liste d’attesa c’erano anche prima. Vero, consigliere Perrini? Non è che non ci chiamavano pure prima i pazienti per avere le visite di ogni specie e tipo e quindi non possiamo dare in questo caso la colpa alla questione del SARS-CoV-2.
Noi oggi andiamo a fare un articolo in cui diciamo: mettiamo 15 milioni di euro oggi, 28 novembre. Per il 2022 mettiamo 15 milioni di euro per risolvere il problema delle liste d’attesa, però non è che sappiamo già che cosa fare con questi 15 milioni di euro. Poi dobbiamo fare una delibera di Giunta regionale che ben che vada sarà fatta lunedì prossimo, poi dobbiamo fare uno specifico piano di recupero dettagliato per prestazione e per Provincia, dobbiamo avere questo piano. Però, se non spendiamo queste risorse non le perdiamo, le usiamo l’anno prossimo. Se noi vogliamo affrontare il recupero delle liste d’attesa in questo modo le incrementeremo sempre di più. Ho di fronte a me colleghi che stanno facendo una battaglia importante anche in maggioranza per ridurre e arginare questo problema, ma io mi chiedo: da oggi alla fine dell’anno che cosa recuperiamo sulle liste d’attesa con questo articolo, assessore Palese o Governo regionale? Che cosa recuperiamo? Che senso ha questo articolo?
Il Governo regionale ci deve dire che cosa recupererà da oggi alla fine dell’anno con questi 15 milioni di euro, provincia per provincia e prestazione per prestazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
La parola al Presidente Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Volevo fare una precisazione, visto che il tema è quello, perché probabilmente o mi sono espresso male o sono stato compreso male. Intanto, non ho detto che la Regione non ha investito sulle borse di specializzazione. Sono consapevole che ne abbiamo 30 di nostra competenza. Sto dicendo semplicemente che, a mio avviso, abbiamo fatto, ma possiamo fare di più. Bisogna concentrarsi per destinare altre risorse a quel problema. Oggi è un problema. Se lo vogliamo risolvere in maniera strutturale dobbiamo formare più specialisti per poter avere più specialisti nelle strutture per poter affrontare il problema.
Voglio fare qualche esempio banale. La Regione Marche ha deciso ‒ ed è di gran lunga più piccola della Regione Puglia, con un numero di abitanti veramente molto ridotto rispetto a noi ‒ di fare 42 borse di specializzazione di competenza regionale. La Regione Veneto, nonostante ne abbia ‒ e questo è un problema di cui dovrebbe essere investito, mi devo ripetere, il Governo nazionale ‒ già il doppio di quelle che abbiamo noi, di quelle pagate dallo Stato, ne fa 90 di competenza regionale, cioè tre volte quelle che mettiamo noi. Così pure l’Emilia, che ha il doppio delle nostre dal Governo, investe di più.
Credo non sia uno scandalo se noi utilizziamo più risorse regionali. Secondo me, se andiamo a guardare bene, c’è la possibilità di farlo, per poter avere dopo cinque anni un numero “x” di medici, di specialisti che possono sicuramente dare risposte migliori dal punto di vista strutturale. Quindi, sono cosciente e consapevole che ne paghiamo 30, ma secondo me ne potremmo pagare molte di più.
Vorrei correggermi su dei numeri. La Regione Sardegna ne fa una ogni 8.410 abitanti. La Regione Puglia ne fa una ogni 134.333. C’è un rapporto importante. Non sono le uniche due, ovviamente, come termine di paragone. Diciamo che noi siamo posizionati nella parte bassa della classifica. Credo che con uno sforzo potremmo arrivare nella parte alta della classifica e avere più opportunità non soltanto dal punto di vista dell’offerta di salute, ma questo significherebbe anche meno ragazzi della regione Puglia che sono costretti ad andare a studiare fuori, perché se ne mettiamo, invece di 30 – dico un numero a caso –, 60 o 80, sono altri 30, 40, 50 medici o ragazzi che, invece di andare a studiare fuori regione, restano qua. Mi sembra un ragionamento semplice, banale e forse pure un po’ sensato.
Voi mi direte che bisogna trovare le risorse. Ebbene, questa è la sfida: trovare le risorse. Io sono convinto che non sia difficile trovare le risorse, e proverò a fare qualche esempio magari più avanti. Arriveremo al bilancio di previsione e sono certo che ce ne sono di risorse che potrebbero essere utilizzate, perché io credo che quello che dobbiamo fare noi è decidere come spendere i soldi dei cittadini e valutare se una spesa è migliore o peggiore di un’altra. Vi posso garantire che di spese che si potrebbero, almeno per un lasso di tempo, vista la priorità, si potrebbe sicuramente fare a meno di alcune cose e non fare a meno di questo, che è il dramma che stiamo vivendo. Io comprendo, certamente faremo qualcosa, capisco che probabilmente fino a fine anno, Presidente De Leonardis, non cambierà nulla, però queste risorse non le perdiamo e le spenderemo l’anno prossimo, però il problema è così grande che sono assolutamente insufficienti.
Bisogna, quindi, investire di più, ma soprattutto aggredire in maniera importante il problema dal punto di vista strutturale. Ripeto, lo dobbiamo fare come Regione, ma anche il Governo nazionale deve capire – lo ripeto – che a parità di abitanti non possiamo avere la metà di borse di specializzazione di Regioni del nord che hanno lo stesso nostro numero di abitanti. Questo lo dobbiamo comprendere tutti quanti e magari ognuno per le nostre conoscenze e per il nostro peso politico far comprendere che non siamo figli di un Dio minore, forse dovremmo essere figli dello stesso Dio.
A maggior ragione quando l’assessore Palese dice che saranno 80.000 i medici che vanno in pensione e ne riusciremo ad inserire forse 50.000, ne mancheranno all’appello 30.000, per cui rispetto alla situazione di oggi, e oggi già siamo inguaiati, ne dobbiamo togliere dal conto totale altri 30.000. Questo che cosa significa? Significa che è il problema più importante. Quindi, possiamo aggredirlo come? Finanziando le borse di specializzazione per fare più specialisti. Mi pare un’equazione semplice. Poi sbaglierò, per l’amor del cielo. Però, vorrei che qualcuno mi spiegasse dove non funziona il ragionamento. Se mancano i medici, l’unica cosa che devo fare è formare più medici. E non è vero che non partecipano a quelle di emergenza/urgenza. Non partecipano perché hanno mille altre possibilità. Se invece ce ne sono più là e da altre parti non ce ne stanno, mi pare ovvio che uno pur di fare quello, invece di andare in Albania, perché abbiamo quelli che vanno in Albania, probabilmente partecipano a quelle.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
Non ho altri iscritti a parlare. Procediamo al voto sull’articolo 7.
Consigliere Caroli, prego.
Speaker : CAROLI.
Prima di votare, intervengo a nome del mio Gruppo.
L’assessore ha detto chiaramente – mi spiace che l’assessore non ci sia – che i criteri di riparto verranno disciplinati dalla Giunta.
Leggendo con attenzione la relazione illustrativa, mi sono soffermato su quanto è ben disciplinato. Siccome dice chiaramente che le risorse saranno assegnate sulla base delle liste d’attesa registrate nelle singole province per le quali dovranno essere attivate agente specifiche dedicate tali da consentire con apposita rendicontazione delle presenti effettivamente erogate.
Presidente, scusi, vorrei conoscere dall’assessore se il criterio sarà questo o sarà un criterio arbitrario della Giunta, perché qui lo dice in maniera chiara.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi scusi, ero distratta un attimo sui referti degli emendamenti. La sua domanda riguarda l’assessore Palese? Assessore, lei ha ascoltato il consigliere Caroli? Può rispondere? La parola all’assessore Palese. Vuole finire il ragionamento?
Speaker : CAROLI.
Se fosse possibile… Ha detto chiaramente sia in Commissione e lo ha ribadito nel suo intervento che il criterio di riparto sarà comunque sia di gestione della Giunta. Se io vado a leggere quanto è previsto nella relazione illustrativa, nel caso di specie mi riferisco alla pagina 1, dice in maniera chiarissima che le risorse saranno assegnate sulla base delle liste d’attesa registrate delle singole province per le quali dovranno essere attivate agende specifiche e dedicate tali da consentire anche apposita rendicontazione delle prestazioni effettivamente erogate. Per cui, è già scritto come devono essere spese le risorse, quello che sarà il criterio da utilizzare.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore. Brevemente.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Abbiamo avuto modo, anche in Commissione, di specificare che quella era una relazione illustrativa di carattere generale.
Nel contesto della norma non potremmo fare cosa diversa. Noi dobbiamo fare riferimento a una ripartizione in base al problema degli abitanti rispetto alle Province e, fatto questo primo passaggio rispetto alla situazione delle risorse, andare nello specifico. Si va solo ed esclusivamente utilizzando i criteri e gli indicatori, in base ai dati che noi abbiamo, del Piano nazionale delle liste d’attesa. Né più, né meno.
È scritto a livello nazionale. Non lo so ‒ le direi una sciocchezza ‒ se corrisponde. La relazione tecnica non l’ho fatta io. Indipendentemente dalla relazione tecnica, abbiamo chiarito in I Commissione, quando c’è stata questa discussione, che il parametro, gli indicatori sono del livello nazionale.
Speaker : PRESIDENTE.
A questo punto, procediamo con l’articolo 7. Dobbiamo votare.
La votazione è aperta.
Consigliere Mazzarano, la votazione è aperta.
Consiglieri Casili, Vizzino e Galante, stiamo votando.
Il consigliere Galante ha espresso il suo voto favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 43, astenuti 1.
C’è un astenuto o è un errore? C’è un astenuto, okay. Astenuti 1.
Favorevoli 43, nessun contrario.
L’articolo 7 è approvato a maggioranza.
Articolo 8 (Disposizioni in materia di anticipazioni finanziarie per il sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 13 luglio 2022 n. 12).
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti? Raffaele, tu non hai votato?
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 34, astenuti 11, favorevoli 34.
L’articolo 8 è approvato a maggioranza.
Articolo 9 (Disposizioni in materia di pubblica utilità per personale in cassa integrazione).
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti? No. Votato?
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 32, astenuti 13, favorevoli 32.
È approvato a maggioranza.
Adesso c’è l’articolo 10.
Sull’articolo 10 c’è un emendamento sulla disciplina degli effetti. Non riesco a capire la firma. È dell’assessore Pentassuglia? Bene.
Prego, assessore. Si tratta della disciplina degli effetti e delle modifiche dei compiti svolti da ARIF.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
Ho riscritto l’articolo 10 perché nella sua stesura gli uffici avevano saltato, dopo “funzioni locali”, il termine “fermo restando quanto stabilito dall’articolo 7-bis del decreto-legge n. 120, modificato in legge con la n. 155 del 2021 per gli addetti ai lavori agricoli e forestali da assumere con contratto di diritto privato a tempo determinato dalla precitata Agenzia regionale”.
Questo significa che, mentre l’ARIF è stata invitata ad avere una omogeneità di contratto, con questa norma è possibile che i lavori agricoli e forestali, non solo per l’ARIF, ma anche per i Consorzi, sia per il servizio antincendio, sia per i servizi di gestione degli impianti irrigui, è possibile, ai sensi di questa norma dello Stato, che è successiva al richiamo della Corte dei conti a omogeneizzare le procedure, utilizzare anche il contratto di natura privatistica della pubblica amministrazione, solo per queste fattispecie riportate dallo stesso decreto. Quindi, le stiamo salvaguardando nel testo, dando l’opportunità di optare, sempre sentiti i sindacati, nell’ambito della platea dei lavoratori.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ci sono interventi.
Votiamo l’emendamento 01 all’articolo 10.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 28, astenuti 15, favorevoli 28, nessun contrario.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Adesso passiamo all’articolo 10, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 29, astenuti 14, favorevoli 29.
L’articolo 10, come emendato, è approvato a maggioranza.
Passiamo all’articolo 11.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 37, astenuti 6, favorevoli 30, contrari 7.
L’articolo 11 è approvato a maggioranza. Passiamo all’articolo 12.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 32, astenuti 12, favorevoli 32.
L’articolo 12 è approvato a maggioranza.
Articolo 13 (Modifiche all’articolo 8 della legge regionale 7 luglio 2020 n. 18).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 13, nessun contrario.
L’articolo 13 è approvato a maggioranza.
Articolo 14.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 31, astenuti 13, favorevoli 31, nessun contrario.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Faccio una precisazione tecnica: ai commi b) e c) le parole “all’articolo 4” sono sostituite con le parole “al successivo”. Di questo non si terrà conto, ma per ragioni di drafting. Sono riportate queste parole al successivo e in tutto l’articolo. Adesso abbiamo esaurito gli articoli. Ora ci sono gli emendamenti aggiuntivi.
Vicepresidente, abbiamo esaurito gli articoli. Adesso abbiamo gli emendamenti aggiuntivi a partire dall’1.
Dove ci sono dei referti e sono completi… C’era un’esigenza di approfondimento da parte del Presidente Galante, che però vedo al telefono. Lo lasciamo per ultimo. Perfetto. Benissimo.
Consigliere Cera, prego.
Speaker : CERA.
Grazie, Presidente. C’era anche la proposta del collega Romito, in quanto voleva anche lui approfittare del tempo per leggere gli emendamenti e quant’altro. A questo punto, direi, se i colleghi sono favorevoli, di sospendere qualche minuto a favore della lettura degli emendamenti e dei referti.
Speaker : PRESIDENTE.
Il collega Cera fa una mozione d’ordine, se vogliamo sospendere qualche minuto al fine di consentire un approfondimento sugli emendamenti. Chi è contrario? A favore o contrario? Prego, Presidente Caracciolo.
Speaker : CARACCIOLO.
Chiedo scusa, Presidente. Lei disciplina i lavori dell’Aula. Noi abbiamo fatto una Conferenza dei Capigruppo dove abbiamo assunto una decisione. O lei fa rispettare questa decisione e quindi seguiamo l’ordine dei lavori, altrimenti, se inseriamo adesso nuove proposte e sotto proposte non ci capiamo più. Noi abbiamo detto che sugli emendamenti abbiamo bisogno, come Capigruppo, di fermarci e di valutarli. Ne abbiamo già discusso e approvato in Conferenza dei Capigruppo. Adesso perché lei rimette in discussione questa cosa? Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
C’era stata la richiesta del Governo di procedere e lasciare il tempo di vedere…
In ogni caso, devo dirvi che stavo intervenendo su questa cosa anche per dirvi che non abbiamo ancora, siccome abbiamo ricevuto adesso i referti, non li abbiamo neppure ancora fotocopiati e trasmessi. Quindi, se ritenete, trenta minuti, come facciamo?
Vicepresidente, avevamo deciso di lasciare il momento per…
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
[…] la maggioranza, oltre che naturalmente l’opposizione, è giusto che si approfondisca e che si riprendano i lavori quando tutti i documenti sono in ordine, perché altrimenti non ha senso.
Speaker : PRESIDENTE.
Dobbiamo dare un tempo, Presidente.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Dobbiamo dare il tempo rispetto al fatto che i referti devono essere tutti completi. Quindi, siccome mi pare di capire che c’è l’esigenza da parte di maggioranza e minoranza di fare questa roba, se i Capigruppo di maggioranza ritengono che ci dobbiamo fermare, ci dobbiamo fermare fino a quando finiscono.
Per me si potrebbe continuare, però stabilitelo voi.
Speaker : PRESIDENTE.
Stabiliamo concordemente il tempo.
Devo dire che in Conferenza dei Capigruppo avevamo pensato, Presidente Caracciolo, di sospendere per trenta minuti. Vanno bene trenta minuti?
Sospendiamo trenta minuti: 18.10-18.40.
Ci rivediamo in Aula alle 18.40. Grazie.
Colleghi, se vi accomodate riprendiamo la seduta.
Colleghe e colleghi, andiamo a posto, così riprendiamo i lavori.
Presidenti, assessori, allora ripartiamo. L’emendamento n. 1, emendamento aggiuntivo all’atto n. 610 “Modifiche alla legge regionale 12 agosto 2022 n. 15 ‘Istituzione della Fondazione Tito Schipa’”. Si tratta di un adeguamento normativo che è stato fatto anche su sollecitazione del Governo, che per questo non ha impugnato la legge.
Se non ci sono interventi, la votazione è aperta. Votiamo.
Consigliere Lacatena, votiamo. Favorevole.
Vizzino, Tutolo, Piemontese, Galante.
Aggiungiamo il consigliere Lacatena, che è favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
L’emendamento è approvato.
Dobbiamo aggiungere Paolicelli e Lacatena. Quindi, 34 favorevoli.
È approvato all’unanimità.
Scusate questa voce, ma c’è aria secca.
Adesso passiamo all’emendamento n. 2.
Parere favorevole del Governo.
Consigliere Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Io non sono favorevole a questo emendamento. Spiego le ragioni. Se volessimo risolvere la questione dell’assessore Pentassuglia, sarei assolutamente d’accordo. Mi spiego bene. Non per chissà quale questione. Per gli assessori, a mio avviso, è assolutamente utile e indispensabile l’autista, perché il lavoro che svolgono è molto impegnativo. Probabilmente, durante i tragitti lavorano almeno come quando sono in ufficio.
Però, personalmente, trovo assolutamente inutile che ci sia l’autista per i Vicepresidenti del Consiglio regionale e per i Segretari d’Aula. Non capisco quale sia la necessità dell’autista. Non ne comprendo le ragioni. Mi sono andato a leggere le competenze del Segretario d’Aula e quelle del Vicepresidente del Consiglio regionale: onestamente, non ci trovo veramente nulla... Mi scuseranno. Nulla di personale. La mia abitudine è di dire quello che penso. Lo trovo perfettamente inutile.
Nel punto precedente dicevo che nel prossimo Consiglio avrei voluto dire dove si potevano trovare un po’ di soldi per le borse di specializzazione. Ho detto che ci sono dei modi. Pensavo anche a questo perché, onestamente, quattro autisti sono quattro borse di specializzazione. Io preferisco quattro borse di specializzazione, che diventano quattro medici e quattro ragazzi della Regione Puglia che studiano qua e non, onestamente, quattro autisti. Poi, per l’amor del cielo, ognuno ha la sua visione, il suo modo di vedere, ma io sono assolutamente contrario a questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Pentassuglia.
Prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente. Solo per dovere rispetto all’Aula, ad evitare che qualcuno pensi a provvedimenti ad personam o a speculare. Il Regolamento della Regione Puglia non consente a me assessore che ho fatto già l’assessore alla sanità con la mia macchina di utilizzare la mia macchina, come la norma, il decreto ministeriale di aprile 2022 non consente più, a decorrere dal 1° maggio, di utilizzare personale in comando. Lunedì e martedì scorso… Chi vi parla non ha problemi a rimanere senza autista. Il problema è rimanere senza copertura assicurativa per infortunio in itinere e per l’autorizzazione all’uso del mezzo proprio. È una contraddizione in termini che sta negli atti delle carte della Regione. Mercoledì notte, alle 3, per andare a Roma, l’ufficio del personale ha notificato il parere dell’ASL di Bari che consentiva il comando fino al 31 dicembre dell’autista. Questo per dirvi che, nelle more della definizione del Regolamento che autorizza gli assessori a utilizzare la propria auto, e io voglio utilizzare la mia auto se mi è data la possibilità, come ho già fatto in passato, avere l’autista al Dipartimento a disposizione dell’assessore rientra tra i compiti previsti dal decreto ministeriale di tenere a disposizione in comando le persone afferenti alla segreteria politica dell’assessore, quindi chi vive a stretto contatto con esso, perché la norma dice che noi possiamo avere quattro collaboratori e un autista. Io ho solo un collaboratore e l’autista. Questo provvedimento serve a sancire, recependo il decreto ministeriale, al comma 2, la possibilità di utilizzare non più come Dipartimento, ma come Assessorato, l’autista, perché nell’esercizio delle funzioni assessorili lo spostamento deve essere autorizzato e seguito da persone che hanno la competenza, l’autorizzazione e la possibilità di guidare una macchina della Regione Puglia. Lo dico soltanto ad onor di cronaca. So che non siete contrari, però questo per specificare il provvedimento ed evitare chiacchiericcio e pruriti che non servono a nessuno, ma servono a chiarire il rispetto di norme e a svolgere le funzioni nell’ambito delle stesse norme. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Se non ci sono altri interventi, io ricordo… È un altro intervento? Allora, per dichiarazione di voto. Però ricordo che l’articolo 21 che è riportato sull’emendamento in realtà è stato stralciato dai presentatori, quindi l’emendamento si presenta senza tutta la parte che sulla prima pagina e sulla seconda pagina riguarda l’articolo 21. Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
[…] ha fatto bene l’assessore Pentassuglia a precisare questa parte, però mi permetto di dire che ha precisato un po’ male, nel senso che questo emendamento non serve a fare quello o meglio solo quello, ma anche quello, che non contesto. È il resto che è assolutamente… Giusto per essere chiari, perché qui non andiamo soltanto, ripeto… Perché onestamente, anche sulla questione delle segreterie particolari e dei dipendenti, io sarei curioso anche di rivederla per noi Presidenti o magari andiamo sempre da quella parte con i Vicepresidenti e con i Segretari d’Aula, perché, insomma, onestamente noi stiamo facendo concorsi per il personale della Regione, manca il personale, però mi pare di capire che ce ne sono tre per ogni segreteria, tre per quattro sono dodici e credo che probabilmente qualche sacrificio si potrebbe pure fare da parte di questi componenti. Ripeto sempre un mio pensiero, sempre rivolto alla… Mi perdonerete, io ho presentato un anno e mezzo fa un progetto di legge per aumentare le borse di specializzazione, perché, ripeto, qui non possiamo venirci a dire che mancano i medici, non ci sono i medici, abbiamo mille problemi e non guardare… Allora, fino a quando non avremo risolto i problemi più importanti, a mio avviso, se c’è da fare qualche sacrificio, se lo vogliamo chiamare pure sacrificio, bisogna farlo, perché, ripeto, quattro autisti sono quattro borse, anzi sono cinque borse di specializzazione.
Io penso che siano più utili, per le cinque borse di specializzazione, i cinque medici che i quattro autisti per l’ufficio dei Vicepresidenti del Consiglio regionale o dei Segretari d’Aula.
Speaker : PRESIDENTE.
Per precisazione, dobbiamo dire che la maggior parte degli autisti sono dipendenti regionali, quindi c’è solo uno in comando. Non vale, quindi, il discorso relativo alla spesa per come è stato posto.
Procediamo al voto.
Sì, lo fanno come dipendenti regionali. Sono già dipendenti regionali. Percepiscono già la loro retribuzione.
Non si sta discutendo di quelli, non si sta discutendo dell’incremento. Non c’è un incremento, qui. Non si incrementa il numero degli autisti. Rimangono quelli che ci sono.
È chiaro. Va bene.
Non è così. Votiamo.
Sono dipendenti regionali. Non c’è assunzione di altro personale.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 34, favorevoli 32, astenuti 3, contrari 2.
L’emendamento n. 2 è approvato.
Andiamo, adesso, all’emendamento n. 3.
Il parere del Governo sull’emendamento n. 3?
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Ho avuto un confronto anche con i dirigenti della struttura, con il direttore che è qui presente. Si conferma il parere negativo perché il centro diurno disabili, Regolamento n. 5/2019 ex articolo 60, già non prevede un limite di età per l’inserimento dei pazienti. Per cui l’emendamento non è necessario da questo punto di vista.
Le RSA disabili ex articolo 57 e articolo 58, senza limite d’età, di fatto diventano delle strutture per anziani, con il rischio di togliere posti letto alla popolazione disabile under 64.
Prego il consigliere Tutolo di ritirarlo e di fare un approfondimento. Lo invito. Faremo un incontro al Dipartimento per il bilancio per vedere come e in che maniera si possa risolvere effettivamente questo problema, se esiste e se esistono queste strutture. Mi sembra che il problema sia più la parte propedeutica, quella della valutazione della […] rispetto a questo dato. Se è questa la finalità, ha tutta la disponibilità mia. Il direttore è qui presente, insieme anche agli altri dirigenti, per poter cercare di vedere come affrontare e risolvere il problema. Altrimenti, il parere è negativo e non penso sia opportuno procedere alla votazione, salvo che il proponente non lo richieda in un contesto di apertura totale, ma cercando di sistemarlo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore. Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Volevo chiarire un aspetto. Intanto questo emendamento è la seconda volta che lo presento, perché è stato presentato in un altro Consiglio e venne ritirato su richiesta del Governo, perché non si era pronti per dare un parere. Io oggi non avrei alcuna difficoltà a ritirarlo, se non per il fatto che nel frattempo ci sono delle persone molto fragili, perché poi, quando utilizziamo questo termine, insomma, non è che lo possiamo utilizzare a nostro piacimento. Qui stiamo parlando di disabili che quando compiono il sessantaquattresimo anno di età gli fanno la torta, gli fanno spegnere le candeline, lo tolgono da quella struttura, che sta lì da venti o trent’anni e quindi ha iniziato forse, a modo suo, a socializzare e forzatamente lo mandano in un’altra struttura, che è una RSA, magari che costa pure di più.
Siccome mi pare di capire che c’è una sorta di preoccupazione che si tolgano posti letto, onestamente io mi chiedo: ma noi ci dobbiamo preoccupare degli utenti, dei cittadini o delle strutture? Perché se ci dobbiamo preoccupare delle strutture, bene, il ragionamento fila ed è perfetto. Io credo che ci dobbiamo preoccupare delle persone. Prendere una persona disabile, una persona che ha veramente un miliardo di problemi perché il Padreterno ha voluto così, non è andata a comprarseli, sradicarla di forza da quella struttura dove a fatica è stata inserita e forse ha quei pochi punti di riferimento, e portarla altrove forzatamente, significa farle del male, aggiungo gratuitamente.
Dopodiché mi ha fatto sorridere la lettura del parere non dell’assessore, ovviamente, ma l’ATN, il referto del parere, perché praticamente diceva che era contrario alla legge regionale. Scusatemi se mi sono permesso di voler modificare una legge regionale, ma che ci facciamo qua, fatemi capire che ci facciamo qua. Allora, c’è un problema: decine di cittadini deboli, disabili, in regione Puglia hanno questo problema; li vogliamo sradicare con indifferenza da queste strutture e mandarli altrove, quindi nelle RSA? Bene, bocciamo l’emendamento e continuiamo a fare … Sennò, diversamente, possiamo far vivere quel poco che gli resta o tanto da vivere, ma dignitosamente, senza dargli fastidio; non gli dobbiamo dare nulla di più, ma non gli diamo fastidio.
Onestamente, ripeto, ho difficoltà pure ad aggiungere altro, perché non mi pare vero che mi devo porre la questione dei posti per le RSA. Perdonatemi, se possono stare meglio altrove, per me possono chiudere pure tutti quanti, perché non mi pare che sia una collocazione... È come se li prendessimo e dicessimo “andiamo a buttarli là”. Io non ho parole, onestamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Adesso passiamo al voto. Non ho altri iscritti a parlare.
La votazione è aperta, col parere negativo del Governo e degli uffici. La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 29, favorevoli 16, astenuti 9, contrari 13.
L’emendamento è approvato.
Emendamento n. 4.
Parere del Governo? Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
“È riconosciuta anche agli autoveicoli e ai motoveicoli che risultano iscritti nel registro ACI Storico nelle forme stabilite dal relativo Regolamento di funzionamento del medesimo registro l’agevolazione”.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 5 “Modifiche alla legge regionale n. 28. Dall’applicazione di detta misura di compensazione sono escluse le imposte”.
Ci sono interventi?
La votazione è aperta.
Parere favorevole del Governo.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 6 “Screening neonatale visivo”.
Parere favorevole del Governo.
Prego, Presidente Amati.
Il parere del Governo è favorevole.
Speaker : AMATI.
Approfitto dell’occasione soltanto per ricordare, in particolare al direttore del dipartimento, in vista del bilancio, che i referti tecnici non sono come al Comune, dove il parere di regolarità è in linea tecnica. Si scrive se c’è la capienza finanziaria o meno e se violano la normativa statale. Punto.
Se si hanno dei suggerimenti da dare agli assessori, si fanno con una minuta. Questo perché, altrimenti, si genera nel dibattito politico legislativo una cosa che non è conferente a questo livello.
Per essere chiari, lo screening visivo è nei LEA. Non è stato presentato, però, per vendere una merce che già è stata consumata. È perché non si fa. Siccome non si esegue, il fatto che sia nei LEA, nonostante non si esegua, a me non fa stare tranquillo. Se fosse mio figlio o i vostri figli, vi accontentereste del fatto che è sulla carta e basta? Io no. Per questo ringrazio l’assessore Palese per il parere favorevole.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 7 “Norme per l’esecuzione della legge regionale 2 febbraio 2022 n. 1”.
Assessore, prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Vorrei proporre al Presidente Amati, primo firmatario, sia sul 7 sia sull’8, di dare la possibilità... Nella norma parla di 10 giorni per il mancato adempimento e quant’altro. La proposta è di 60 giorni, di dare un tempo tale da poter, poi, attivare veramente poteri sostitutivi, di dare le indicazioni in base a quello che viene rappresentato dai due emendamenti, dal contenuto dei due emendamenti. Il potere sostitutivo scatta con atti da fare entro un tempo ragionevole di 60 giorni.
Il parere è favorevole da parte del Governo. Spero che il Presidente Amati colga il vero senso della proposta, cioè di rendere fattuale l’intervento sostitutivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Amati, prego. Grazie, assessore.
Speaker : AMATI.
Prima di rispondere alla domanda, vorrei chiarire un punto. Scusatemi poi se io ci metto particolare dedizione su questi argomenti. Lo dico a nuora perché suocera intenda, quindi la nuora non si offenda se dico cose a nuora perché suocera intenda. Una legge è vigente sempre, anche se c’è un’impugnativa, e obbliga a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Puglia. Questo è un punto di partenza. Questa è la prima cosa che si dice quando ci si occupa di queste cose. Faccio osservare, ma la nuora, l’assessore, non avrà letto sicuramente la difesa dell’Avvocatura regionale, eccellente, dinanzi alla Corte Costituzionale per quella relativa al colon. No, la nuora ha letto. La suocera, forse, non ha letto. Non ha letto ed è stata una difesa eccellente. La Regione Puglia ha deciso di difendersi in maniera eccellente perché ritiene che sia uno straordinario obiettivo di salute. Se vuole, assessore, le posso dare una copia della difesa, quindi non si deve dire mai in un referto che è irricevibile, perché al legislatore non si dice che è irricevibile. Al legislatore, al limite, si dice che vìola la normativa statale in materia di attribuzioni. Questa è l’unica cosa che si può dire, altrimenti finiamo al paradosso indicato al collega Tutolo dove è stato scritto che vìola la normativa regionale e lui per questo l’aveva presentata, per modificare la norma regionale, è evidente.
Non si può dire in un referto: “hanno detto che se non facciamo le modifiche ce la impugnano”, un po’ confondendo tra una legge e l’altra, per un motivo semplicissimo. Ai sensi dell’articolo 127 della Costituzione, una norma si impugna entro sessanta giorni spirati i quali non si può impugnare più. Articolo 127 della Costituzione. Voglio pure concedere tutto a questa riflessione ed è scritto che noi, purtroppo, abbiamo questo peso sul colon, non sul carcinoma mammario, dell’impugnazione. Però, non si dice una cosa. Peraltro, con il povero Presidente della Commissione Sanità, assieme a me, abbiamo fatto tre audizioni sull’argomento. Tra l’altro, non sapendo qual è la difesa, non si sa nemmeno quali sono i punti che l’Avvocatura dello Stato ha sollevato, molti dei quali non sono quelli contenuti in quel referto. Basta leggere. Ma c’è di più, ed è l’ultima cosa che dico e poi risponderò all’assessore. A un certo punto si dice che sotto la scure di questa impugnazione c’è la legge. Non è vero.
Faccio un esempio per tutti. Non è sotto la scure dell’impugnazione una cosa vergognosa, siamo inadempienti ed è vergognoso, anzi, tre cose non oggetto di impugnazione, anche se ci siamo difesi in maniera gagliarda. Non sono oggetto di impugnazione. La prima, articolo 2, comma 3, l’esecuzione del test, cioè dopo la mammografia che, a Dio piacendo, è andata bene, comporta la contestuale prenotazione a data fissa del test successivo. Non è soggetto a impugnazione. Finisce la mammografia, il sistema informatico deve essere adeguato affinché si possa, in quel momento, dare la prenotazione.
Il collega Vizzino, Presidente della Commissione, ha chiesto quando lo fate? Fra quindici giorni. Sono passati cinque mesi. Le persone, quando vanno via dalla mammografia, se vanno in quel momento a prenotarsi e dicono “mi può prenotare fra due anni” quelli rispondono “no, non è possibile. Venga in prossimità”. Quando arrivano in prossimità dicono: “non c’è la possibilità di farlo” e si va a tre anni. È vero o me lo sto inventando io?
Il motivo di questa norma non impugnata è questo, perché le persone non devono essere sballottate. Non è che siccome noi siamo nella condizione virtuosa utile dove se abbiamo bisogno di qualcosa ce la caviamo sempre, abbiamo sempre un buon amico, ma fuori da noi non è così e questo non è populismo, questo è un dato di fatto. Che c’entra l’impugnativa con l’esecuzione di questa norma quando basterebbe modificare il sistema informatico? Ci avevate detto dopo quindici giorni. Dove? Noi dobbiamo stare zitti?
Altra questione: BRCA 1, BRCA 2, i test genetici. La prima parte sulla tariffazione tavoli, altri tavoli, qui sembra una falegnameria. Per arredare le case avremmo tutto il materiale disponibile, però, allo stato, se provate a fare una prenotazione, siccome manca la tariffazione, in particolare sulla sorveglianza clinico-strumentale, vedete che non si può fare. Non so a voi, ma a me su Facebook, ogni volta che dico che stiamo lottando, come Regione, contro i tumori, dicono: “Ma che dici! Sono andato dal medico e quello mi ha detto che non può prenotare”. All’audizione ci è stato detto “lo facciamo tra 15 giorni”.
Vi ho indicato tre cose che non c’entrano niente con l’impugnazione. C’entrano soltanto con un lavoro da farsi. Il lavoro. Il lavoro. Io sono arrivato a presentare questa norma, con i colleghi, esasperato. La battaglia al tumore non si può fare con le carte. Okay? Gli screening non si possono fare con le carte. Tutte queste cose si fanno con l’attività. E allora abbiamo detto, assessore: almeno ci diamo un termine?
L’assessore cosa mi chiede? Non 15 giorni, ma 60? Vogliamo fare 45, perché i colleghi che hanno sottoscritto con me mi stanno dicendo “non mollare”? Va bene 45? Va bene, colleghi? Possiamo dire 45? Ma lo facciamo? Perché siamo interessati tutti. Alla fine, risulta che l’assessore è inadempiente o il Presidente Emiliano o la Giunta. Lo sapete che poi finisce che gli inadempienti sono loro e noi?
Vi ho detto queste cose con estrema franchezza, come sono solito fare. Mi perdonerete per i toni accesi, ma l’argomento accende i toni.
Sia per quanto riguarda quello sullo screening del carcinoma mammario che per quanto riguarda quello sullo screening sul tumore al colon-retto, accolgo la modifica di 45 giorni. Però non fateli passare questi 45 giorni. Questo è il fatto.
Qualcuno ha scritto “è il direttore del dipartimento che assume queste funzioni”. Guardate che io non voglio arrivare ai poteri sostitutivi. Io non sono uno che agisce per sanzionare qualcuno. La sanzione è soltanto un motivo per compulsare, per dire “facciamolo”, perché fuori di qui... Non si sta al caldo su queste materie. Non si sta al caldo. Non è che io sono più o meno sensibile di voi. Siamo tutti sensibili, perché siamo tutti orfani di malati di tumore. Tutti. Anche quelli che hanno scritto… Però, in questa materia non dobbiamo guardare, secondo me, in faccia nessuno. Anche camminare sullo stillicidio è competenza nostra o non lo è. Come è accaduto per la SMA. Abbiamo salvato, forse, nella storia naturale della malattia tre bambini. Puntano i piedi. Cosa impossibile con la SMA 1. L’abbiamo fatto camminando su un dirupo. È nostra o non è nostra? L’abbiamo fatta e alla fine abbiamo salvato le persone. Non è bello sentir dire che la Regione è prima in Italia su questo? Non vi rende orgogliosi? A me sì, tremendamente e mi piacerebbe farlo assieme a tutti voi.
Quindi, per questi motivi, accolgo l’indicazione dell’assessore portando il termine da quindici giorni a quarantacinque giorni.
Va bene? Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Io veramente chiedevo la parola non rispetto alla situazione dei quarantacinque giorni, va bene, perché l’importante è che sia un tempo congruo, ma per significare che problemi ce ne sono tanti. Però, nel Dipartimento opera una struttura proprio sulla situazione degli screening che produce lavoro, produce disposizioni e quant’altro veramente di alta qualità, abbastanza efficaci.
Ci pone un problema molto più grave, che non è da parte del Dipartimento, tanto è vero che qui si chiede l’intervento sostitutivo, quello che il contesto della governance delle ASL è riluttante. È riluttante in una maniera pervicace spesso e volentieri. L’intervento sostitutivo non è perché non vengono predisposti… Anzi, sono prolissi nel produrre continuamente disposizioni, anche celeri rispetto alle disposizioni nazionali, all’utilizzo dei fondi a quant’altro rispetto ai sistemi informatici. Esiste, e purtroppo non solo per questo problema, una difficile problematica attuazione delle disposizioni che il Consiglio regionale, che le leggi, che il Dipartimento indirizzano alle ASL. Questa deve essere una consapevolezza da parte di tutti. Infatti la preoccupazione non è rispetto a quanto ci viene disposto e quant’altro. Spesso e ben volentieri noi ci troviamo davanti a una situazione – lo diceva poco fa il Presidente Amati, ma qualsiasi altra persona in riferimento anche ad altri problemi – che le ASL recepiscono con fatica.
Detto questo, penso e spero – adesso in Consiglio sarà approvato nell’immediato – che per il bilancio che è l’intervento sull’argomento più importante e qualificante dell’Amministrazione regionale, però dopo bisogna pure che si inizi a ragionare in Commissione, a ragionare qui in Consiglio, il Dipartimento e quant’altro, su come strutturare la governance delle ASL e degli enti affini, perché se poi iniziamo a parlare del Policlinico, se iniziamo a parlare del resto c’è da mettersi veramente le mani nei capelli su quello che accade. E lo sappiamo tutti. Però se dobbiamo essere sinceri, se dobbiamo andare fino in fondo, allora dobbiamo cercare di tirar fuori gli strumenti tali da poter consentire che quello che decide questo Consiglio, che quello che viene deciso dal Dipartimento e quant’altro venga attuato e attuato nella sua interezza. Ma non possono essere addossate responsabilità di carattere generale, organizzativo, funzionale. Non deve essere il Dipartimento, non deve essere Palese o chicchessia ad accorgersi che da 4-5 anni, da quando c’è MAIA, che all’interno del Dipartimento salute manca un pezzo. Un pezzo che si interessi di sociosanitario, che si interessi delle tossicodipendenze, che si interessi della salute mentale, dove stiamo cercando di recuperare il recuperabile dal punto di vista delle tempistiche. E di questo vi sono particolarmente grato, anche alla Presidente del Consiglio, che già ha assunto due iniziative per cercare di riuscire a risistemare un po’ il settore.
Va fatta una riflessione molto, molto più profonda, che si lega anche a problemi spiccioli, tipo la situazione degli autisti. Ma dài, è deprimente che un Consiglio regionale debba essere messo nelle condizioni per ore e ore di discutere se gli organi istituzionali debbono avere gli autisti o meno! Ma veramente scherziamo? Ma dove siamo ridotti, ma dove ci troviamo? Va rivista… La prima regola all’interno di qualsiasi ente, ma dico anche delle famiglie, è l’organizzazione. E l’organizzazione che c’è all’interno di questa Regione non funziona. Non funziona nella sua interezza e lo sapete meglio di me. Dove mai si è visto che una Giunta regionale, se deve cambiare un dirigente o quant’altro non è nelle condizioni di cambiarlo? Ma veramente scherziamo? Ma qui si è passati all’opposto dell’opposto dell’opposto. L’indirizzo politico ha difficoltà, ma hanno difficoltà anche le regole, le leggi per essere attivate. E io penso che sia arrivato il momento di fare anche una riflessione profonda all’interno del Consiglio su un problema molto più grosso: l’organizzazione generale della Regione. Perché se poi parliamo anche dell’ufficio dei nulla osta paesaggistici, siamo punto e accapo, in questo contesto, in cui ci sono due persone con 600 istanze dovute alle leggi nazionali che dispongono una serie di semplificazioni per ottenere le autorizzazioni per le energie alternative.
Il problema è molto più complesso di quello che si possa pensare. Occorre una struttura flessibile.
Chiedo scusa, Presidente. Era il caso, forse, di iniziare a mettere qualche puntino sulle “i”. C’è gente che lavora 24 ore su 24, che sta continuamente con la Corte dei conti, che sta continuamente ‒ come l’intera giornata di oggi ‒ con la Guardia di finanza. Sì, c’è il lavoro. Queste persone lavorano tranquillamente, ma hanno necessità di essere tutelate. Si debbono rispettare le leggi, perché hanno anche le loro famiglie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Consigliere Romito, prego.
Speaker : ROMITO.
Assessore Palese, condivido le cose che lei ha detto nel suo intervento. Credo sarebbe più opportuno, magari, se lei venisse a dirle da questo lato dell’Aula, sedendosi con noi nei banchi dell’opposizione.
Assessore, in questo Consiglio regionale ha parlato tre volte in maniera molto chiara ‒ e anche rispetto a questo tema concordo con lei ‒ della situazione che c’è al Policlinico di Bari. Lei è l’assessore alla sanità della Regione Puglia. Io sono un semplice consigliere regionale di opposizione. I colleghi che siedono qui accanto a me parimenti sono semplici consiglieri regionali di opposizione. Lei, assessore, ha la guida della sanità della nostra Regione. Non le ripeto cose che conosce perfettamente facendo l’amministratore da molti, molti, molti anni.
Io, in questo caso, da cittadino pugliese, mi aspetto o mi aspetterei dalla Giunta delle soluzioni o, meglio, delle azioni rispetto a quello che si dice in Consiglio regionale. Assessore, sul Policlinico di Bari lei ha perfettamente ragione: stiamo vivendo una stagione assolutamente deleteria per il diritto alla salute dei cittadini di Bari e di tutta la Provincia di Bari.
Dal momento che lei ne è perfettamente consapevole, quindi evitiamo anche il gioco delle parti, che l’opposizione attacca e l’assessore difende, la difesa d’ufficio e l’attacco d’ufficio, tagliamo tutta questa perdita di tempo, eliminiamo qualche passaggio. Bisogna agire, però. Diversamente, continueremo a darci reciprocamente ragione, ma continueremo ad osservare tutte le cose che non vanno bene anche nel Policlinico di Bari.
Assessore, lei è l’amministratore unico della sanità o, meglio, dell’indirizzo politico che va dato al sistema sanitario della nostra Regione. La invito ad esercitare il mandato che il Presidente Emiliano le ha affidato, con la sua autorevolezza e l’esperienza, che le è propria, di oltre vent’anni. Non continuiamo a darci vicendevolmente ragione, cerchiamo di agire, assessore. È un incoraggiamento, possiamo dire così. È un vivo incoraggiamento a cambiare le cose che non vanno, se lei lo ritiene, a sostituire le persone che non vanno perché noi dobbiamo dare una risposta ai cittadini pugliesi. Questo gioco delle parti cerchiamo di evitarlo dai prossimi Consigli regionali.
Venendo sul punto, invece, collega Amati, sono favorevolissimo a questo emendamento, perché credo che lì dove vi è inadempienza la sostituzione è un dovere, non è una facoltà. Laddove vi è inadempienza, noi abbiamo il dovere di garantire ai cittadini pugliesi che qualchedun altro intervenga perché, diversamente, torno al gioco delle parti, staremo sempre qui, in Consiglio regionale, a lamentarci e a struggerci per le leggi regionali che sono state approvate e che non vengono poste in essere, per le leggi che vengono disattese pur avendo magari gli strumenti o ancora abbiamo gli strumenti, non abbiamo gli strumenti e abbiamo la legge regionale. No, stop. Noi dobbiamo provare a semplificare l’azione amministrativa, a semplificare i passaggi. Vi è una inadempienza? Perfetto. Esiste la sostituzione. Soprattutto lo dobbiamo, nel caso di specie, con l’emendamento su cui stiamo argomentando, ai pazienti della nostra regione, ai malati, ai cittadini che ci chiedono di poter fare prevenzione come gli viene detto in tutte le campagne comunicative, pubblicità progresso: prevenzione, prevenzione, prevenzione. Dopodiché, la prevenzione si scontra con la realtà, perché la prevenzione a tre anni non è prevenzione, è una presa in giro.
Se noi oggi abbiamo deciso di cristallizzare, anche da un punto di vista temporale, gli obblighi delle nostre aziende sanitarie, benissimo, abbiamo trovato il rimedio. Sono certo che il capo Dipartimento, all’esito di questa votazione, una volta approvato, peraltro, Capo Dipartimento di cui io personalmente ho grandissima fiducia, come credo anche gli altri colleghi che siedono in questa Assise, avrà il compito di sostituirsi lì dove vi è un’inadempienza. Viva la semplificazione.
Collega Amati, un ottimo emendamento. Mi permetto di dare la mia umile e superflua opinione. Voterò in maniera favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Non ho altri iscritti a parlare.
Assessore Palese, il suo parere è favorevole all’emendamento con il limite dei quarantacinque giorni.
Mettiamo a votazione.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Passiamo all’emendamento n. 8.
Parere favorevole, sempre con il limite dei 45 giorni.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvato all’unanimità anche l’emendamento n. 8.
Adesso c’è un subemendamento. È ritirato il subemendamento precedentemente presentato. C’è un altro subemendamento all’emendamento n. 9, che recita così: «Aggiungere dopo le parole “anno 2022” “a condizione che mantengano i requisiti organizzativi, fatte salve eventuali dimissioni per ragioni di limiti di età”».
Prego, Presidente Galante, ha chiesto di intervenire.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Giusto per ‒ come si suol dire ‒ lasciare scritto questo passaggio, questo momento che noi abbiamo vissuto con una sottocommissione formata da tutti i Gruppi, quindi per lasciare a verbale quello che sta accadendo. Anche perché prima ci sono state delle parole ‒ e alcuni colleghi consiglieri hanno chiesto un chiarimento all’assessore Palese ‒ sul fatto che noi ci siamo occupati degli interessi della Puglia su un tema molto complesso, che è la riorganizzazione delle reti dei laboratori. Ci sono stati molti mesi ‒ il Presidente Vizzino ci ha aiutato a coordinare questi lavori ‒ di lavoro, di interlocuzioni, tanto con il dipartimento salute della Regione quanto con le associazioni di categoria, per poter raggiungere degli obiettivi a tutela tanto della parte economica, quindi dell’impresa, quanto dei cittadini, per l’efficientamento della rete.
Abbiamo ritirato l’emendamento di prima perché comunque abbiamo raggiunto in parte ‒ crediamo ‒ l’obiettivo, che era quello di tutelare i piccoli laboratori e di evitare che i grossi gruppi finanziari o multinazionali potessero approfittare di un momento anche molto delicato e molto particolare di questa situazione e quindi, come già avvenuto negli anni scorsi, potessero acquistare i laboratori anche in difficoltà.
In questo caso ne va della qualità e del servizio dato ai cittadini, perché in molte situazioni questi gruppi si trasformano semplicemente in punti prelievo, mancando appunto quel servizio che per anni è stato di questi laboratori, trovandosi quindi di fronte a situazioni dove il primo problema che si affronta è quello della perdita del lavoro e lo smantellamento di alcuni laboratori.
In parte abbiamo raggiunto l’obiettivo tutelando i piccoli laboratori, discutendo su quelle che sono state alcune direttive, soprattutto le famose 200.000 prestazioni dove si è creata questa discussione tra mantenere 200.000 prestazioni in capo alla struttura o mantenerla in capo alle aggregazioni di questi laboratori. Il Dipartimento ci è venuto incontro, l’Assessorato ci è venuto incontro, l’assessore Palese ha cercato anche di mediare tra noi e il Dipartimento che comunque interloquisce con il Ministero con circolari interne e direttive.
Per il momento noi riteniamo questo emendamento, che stiamo anche subemendando, comunque positivo. Ci auguriamo che qualora i laboratori scegliessero il famoso modello B, B1 in particolare, dove ci sono punti prelievo con un hub, si mantengano i requisiti organizzativi. È quello che chiediamo in questo emendamento. In più, mi rivolgo all’assessore, condividendo anche con gli uffici. Abbiamo ritirato quel subemendamento dove noi chiediamo, assessore, delle deroghe per la specialistica ambulatoriale per quei laboratori che lavorano con l’anatomia patologica, con la microbiologia, con la specialistica. Chiediamo che si possa andare anche lì in deroga sotto le 200.000 prestazioni. Chiediamo a lei, assessore, questo impegno poi magari dopo da vedere o in bilancio o eventualmente anche con delibere interne.
Ringrazio tutta la sottocommissione, i colleghi, il Dipartimento, l’assessore e il Presidente Vizzino per aver raggiunto già un primo traguardo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Galante.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie. Io volevo essere un po’ più esplicito, perché sono meno bravo a...
C’è stato un tentativo di OPA da parte di finanziarie, quindi di gruppi economici potenti, di acquisire tutti i laboratori di analisi della Regione Puglia, e noi abbiamo lavorato – e ringrazio l’assessore, ringrazio la struttura tecnica – per sventare questa OPA e per dare possibilità anche ai piccoli laboratori di esistere e quindi continuare a dare il servizio e di mantenere quella occupazione che sicuramente sarebbe venuta meno se quella OPA – ostile, aggiungo – fosse andata a buon fine. Soprattutto, ed è quello che ci tengo a precisare, siccome ci sono alcuni organi di informazione che hanno sparato a zero sul lavoro della Sottocommissione, io voglio dire semplicemente questo: guardate, non ci facciamo intimidire da qualcuno, magari, non che la pensa diversamente, ma non la pensa proprio e parla in nome e per conto di. Perdete tempo e inchiostro, quindi evitate, perché, insomma, abbiamo la nostra idea e la nostra mission è quella non di difendere qualcuno, ma di difendere i più. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente, sarò veloce, rapido, per dire che i lavori della Sottocommissione hanno prodotto un primo obiettivo e di questo devo ringraziare anch’io il Presidente della III Commissione Mauro Vizzino, l’assessore e anche la struttura nella persona del dottor Carbone che ci ha seguito in questo iter.
Il primo obiettivo era quello di salvaguardare e di tutelare le strutture che comunque garantiscono servizi importanti in località e in territori dove c’è una particolare parcellizzazione dei Comuni, quindi degli Enti locali. Obiettivo raggiunto perché la struttura di tipo A inizialmente sembrava non perseguibile. Poi, invece, forse grazie anche all’intervento dell’assessore, si è trovato il modo di contemplare questa esigenza, quindi di salvaguardare le piccole realtà.
Nella discussione che si è tenuta a margine della sospensione dei lavori ci si è intesi sulla opportunità di tornare, in sede di approvazione del bilancio, su ulteriori correttivi che puntino in maniera essenziale, ora, a migliorare la qualità del servizio offerto, che è un altro obiettivo, nel 2022, da raggiungere, da centrare.
Invito il Presidente Vizzino a tornare nella sottocommissione per fare in modo che, in maniera adeguata, si possa raggiungere l’obiettivo complessivo, che è quello di salvaguardare i territori e le prestazioni che vengono effettuate, di salvaguardare i posti di lavoro e di salvaguardare la qualità del servizio offerto, che è altrettanto importante ai fini del raggiungimento dell’obiettivo della qualità della vita in Puglia, che è comunque obiettivo primario da salvaguardare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Assessore, prego, ci dà il parere? Favorevole. Perfetto.
Possiamo votare il subemendamento. Lo metto in votazione.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
Il subemendamento è approvato all’unanimità.
Passiamo, adesso, all’emendamento n. 9.
La relazione è già avvenuta. Credo che il Presidente Galante abbia già detto.
Ha chiesto di intervenire, Presidente Galante? È già intervenuto. Perfetto.
Dobbiamo votare il 9. Abbiamo votato il subemendamento. Uno nuovo, presentato, che sostituisce quello precedente.
Adesso il 9, come emendato.
Il 9 è quello originario, quello che stava. Il subemendamento è quello che abbiamo già votato. Che cosa mi sta chiedendo? Il subemendamento l’ho letto prima di aprire la discussione. L’emendamento, invece, è quello originario, quello presentato.
Adesso passiamo al voto. Ha chiesto di intervenire comunque? Fatemi capire.
L’emendamento come emendato. Adesso votiamo l’emendamento come emendato, con il subemendamento che abbiamo approvato.
La votazione è aperta. Vuole intervenire? Ha già anche relazionato sul procedimento del lavoro, della Commissione di lavoro.
La votazione è aperta. È già aperta da tempo. Votiamo. Abbiamo votato tutti? No.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
L’emendamento 9, come emendato dal subemendamento, è approvato all’unanimità.
Adesso passiamo all’emendamento 10 (Semplificazione della disciplina delle procedure relative ad autorizzazione all’esercizio e accreditamento).
Il parere del Governo è favorevole.
Prego, Presidente Galante.
Speaker : GALANTE.
Io vorrei un chiarimento su questo, assessore. Noi stiamo semplificando la procedura a tutte quelle strutture che erano già accreditate e che hanno rivisto oppure ci sono quelle nuove che hanno chiesto un nuovo accreditamento? È un intervento di semplificazione di mantenimento oppure di nuove strutture? Perché così penso che si potrebbero creare, nel giro di qualche anno, delle distorsioni rispetto al fabbisogno.
Voglio capire se stiamo votando questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Palese, prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
L’emendamento si propone di semplificare all’interno del procedimento per l’autorizzazione all’esercizio l’accreditamento. Quindi, è molto chiaro. Dice: “Fermo restando il possesso dei requisiti strutturali, professionali, tecnologici e quant’altro delle strutture che già esistono”, con esclusione delle case di cura private dove vengono effettuati ricoveri per acuti e non, sono interessate tutte le strutture, non solo sociosanitarie, ma tutte le strutture che erogano prestazioni sanitarie, ma che hanno già avuto un accertamento, hanno già avuto un’autorizzazione, ma che impattano in un contesto di nuovi regolamenti che sono stati varati da parte del Consiglio regionale e quant’altro, e che la verifica di questi nuovi regolamenti ha comportato un ritardo enorme, dovuto ai Dipartimenti di prevenzione, alla pandemia, all’intreccio che c’è rispetto alle situazioni, all’OTA, che sì, parte, ma si deve interessare solo della qualità e basta, una serie di situazioni. Quindi, da questo punto di vista, si va su una semplificazione attraverso l’autocertificazione, su modellistica e anche situazioni che vengono sottoposte a dei test eccetera da parte della Giunta regionale con cui si stabiliscono queste semplificazioni, né più né meno attraverso l’autocertificazione.
Non potevamo fare cose diverse perché ovviamente non sono contemplate, ma all’interno del procedimento si può procedere. Se ci sono istanze che non vogliono avvalersi dell’autocertificazione, di questa procedura semplificativa, rimangono le regole normalissime, senza nessun problema. Il tutto avviene in un contesto del fabbisogno già definito anche da delibere di Giunta regionale e quant’altro, che però non sono andate a regime, molte, nella misura del 40 per cento, soprattutto la situazione delle RSA, perché nel frattempo le verifiche non sono avvenute per le lungaggini che voi comprendete.
Colgo l’occasione per dire che il Dipartimento Salute necessita di non meno di 50 persone rispetto al personale, perché se non viene integrata a) la neosezione che riguarda (l’ho spiegato già prima) la parte delle tossicodipendenze, del sociosanitario e della salute mentale, e in più c’è una serie di strutturazioni che riguardano una struttura a progetto per quello che riguarda l’attuazione del PNRR, ma anche e soprattutto un potenziamento, perché io ripeto continuamente questa esigenza. Qualche cosa arriverà il 1 dicembre, dovrebbero arrivarne 12 all’interno della struttura, ma ahimè si è completamente depauperata di personale. Questi sono anche i motivi del notevole ritardo con cui vanno avanti le procedure, tanto che negli ultimi tempi invece di acquisire personale abbiamo perso due unità. Quindi io vorrei lasciare tranquillo il consigliere Galante, che sia nella relazione sia nella norma sia nel referto sono ben chiari i punti limite. Riguarda tutte le strutture, tranne le case di cura private, ma in un contesto di fabbisogno e già di una certezza che comunque esistono, che comunque sono state autorizzate, ma centri diurni, RSA e tutte le varie variazioni che debbono comportare e che sono in itinere le istanze presentate, che hanno innescato anche un contenzioso non di poco conto. Per questo motivo c’è l’urgenza anche di vararla. Vorrei sollevare questo dato importante.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Il Presidente Galante ha chiesto di intervenire. Prego.
Speaker : GALANTE.
L’assessore stava completando.
Per le strutture ex novo, che è quello che chiedevo, quelle che chiedono il mantenimento di un accreditamento che già avevano, mentre per quelle ex novo, dicevo, non vale.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha superato i suoi tempi, assessore, e quindi il microfono si è spento automaticamente. Abbiamo questa nuova disciplina! Ecco qua.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Per quello che riguarda le strutture ex-novo sostanzialmente bisogna che il Dipartimento, attraverso i Dipartimenti di prevenzione o l’OTA, quando andrà in funzione dal 1° gennaio, vadano a verificare l’esistenza, che ci siano i requisiti, che ci sia tutto questo. Quando poi si passerà nella seconda parte dell’accreditamento autorizzazione e quant’altro anche quelli rientreranno nel contesto della semplificazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo votare, Presidente Galante? Abbiamo dato un supplemento all’assessore Palese.
Speaker : GALANTE.
Mi rendo conto. L’ultima parte non l’ho compresa, in effetti. Se diciamo che andiamo a fare gli accertamenti, assessore, non c’è più bisogno di semplificare. Il problema oggi è proprio che, non essendoci personale, non ce la fanno a chiudere l’iter, ad arrivare all’accreditamento e poi arrivare alla contrattualizzazione. Se mi sta dicendo che quelle ex novo devono passare o al Dipartimento o ad altre strutture non devono far parte di una semplificazione, non devono fare…
Speaker : PRESIDENTE.
È l’ultima volta, però.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Dovremmo spiegare il 229 del 1999!
Speaker : PRESIDENTE.
No, non è il caso.
Votiamo.
Il Governo esprime parere favorevole.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Un conto è l’autorizzazione all’esercizio, che è motivo fondamentale dell’esistenza, dei requisiti e quant’altro. Un conto sono, invece, le procedure per l’accreditamento, dove potrebbe innestarsi la parte della semplificazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Passiamo al voto.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 34, astenuti 5, favorevoli 34.
È approvato a maggioranza.
Emendamento n. 11, Piemontese, Vizzino ed altri “Riqualificazione immobili dell’azienda pubblica di servizi alla persona”.
Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
È l’ultimo emendamento.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 11.
L’emendamento è approvato.
Adesso c’è l’emendamento al tabulato. È una variazione compensativa.
Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 31, astenuti 8, favorevoli 31.
È approvato a maggioranza.
Votiamo l’intero articolato, il disegno di legge.
La votazione è aperta.
La votazione è aperta sull’articolato. La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 31, contrari 9.
Il disegno di legge è approvato.
Votiamo per l’urgenza. Chi è favorevole? Chi si astiene? Chi è contrario?
È approvata all’unanimità.
Scusate, facciamo i debiti fuori bilancio, se rimanete? È un emendamento che accorpa tutti i debiti fuori bilancio.
La votazione è aperta.
Primo emendamento.
La votazione è aperta. Dobbiamo votare i debiti fuori bilancio.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 2.
L’emendamento è approvato.
Altro emendamento, emendamento sostitutivo n. 2.
La votazione è aperta.
Abbiamo finito con questa. C’è solo la votazione finale. Votiamo tutti.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 31, astenuti 1.
L’emendamento n. 2 è approvato.
Adesso procediamo alla votazione finale.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 30, astenuti 1.
Votiamo l’urgenza per alzata di mano. Chi è favorevole? Chi si astiene? Chi è contrario?
È approvata all’unanimità.
Ci vediamo al prossimo Consiglio.
La seduta è tolta.