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C.r. Puglia 31.05.2022
FILE TYPE: Video

Speaker : .
(Segue Inno nazionale)
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti e a tutte, colleghe (veramente non ne vedo ancora) e colleghi. Cominciamo.
Diamo per approvato il verbale della scorsa seduta di martedì 10 maggio 2022.
Hanno chiesto congedo i colleghi Bruno, Campo, Delli Noci e Maraschio.
È pervenuta risposta scritta all’interrogazione del consigliere segretario Gatta “Condizioni di lavoro per gli operatori del servizio 118 di Manfredonia”.
Comunico al Consiglio che il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 12 maggio 2022, ha deliberato di non impugnare le seguenti leggi regionali: n. 6 del 25.03.2022 “Modifiche alla legge regionale 25 giugno 2013 n. 17 (Disposizioni in materia di beni culturali)” e alla legge regionale 21 settembre 2020, n. 30 (Istituzione dei parchi naturali regionali ‘Costa Ripagnola’ e ‘Mar Piccolo’)”; n. 7 del 24.03.2022 “Misure per il contenimento della spesa farmaceutica”.
Delego il collega Vicepresidente Casili a leggere le interrogazioni e i disegni di legge pervenuti.
Speaker : CASILI.
Sono state assegnate alle Commissioni una serie di disegni di legge. I Commissione: Disegno di legge n. 71 dell’11.05.2022 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011”; disegno di legge n. 72 dell’11.05.2022, sempre per lo stesso tema; disegno di legge n. 73 dell’11.05.2022; n. 74 dell’11.05.2022. In III Commissione: Proposta di legge a firma dei consiglieri Amati, Caracciolo, Metallo ed altri “Screening neonatale super esteso alle immunodeficienze congenite severe e alle malattie da accumulo Lisosomiale”.
Interrogazioni e mozioni presentate. Collega Mennea “GAL Daunofantino”; Gatta “Stato della Via Francigena-Micaelica”.
Mozioni. Metallo “Impegnare la Giunta alla piena applicazione della legge regionale n. 40 del 2014 e a sostenere il processo di riconoscimento dell’endometriosi al I e II stadio”. Bellomo, Conserva, De Blasi, Splendido “Aggiornamento del Piano energetico ambientale regionale”. Zullo, Gabellone ed altri “Legge regionale n. 9 del 2017. Regolamenti regionali 4 e 5 del 2019. Approvazione schema tipo accordo contrattuale”. Stellato “Abbattimento liste di attesa per le prestazioni sanitarie”. Lopalco Tutolo, Parchitelli “Legge nazionale sul diritto all’oblio oncologico”. Metallo, Di Gregorio, Bruno, Capone, Ciliento, Paolicelli “Disapplicazione del CCNL ‘Servizi fiduciari’ e applicazione del nuovo CCNL ai fini dell’adeguamento del trattamento retributivo, articolo 6”. Mazzotta, Gatta, De Palma, Dell’Erba “Emergenza cinghiali”. Di Gregorio, Metallo, Bruno “crisi Axist azienda dell’indotto Leonardo S.p.A. ‒ Grottaglie”. Lacatena “Informativa in merito alla legge regionale n. 10 del 10 marzo 2014 n. 8 ‘Norme per la sicurezza, la qualità e il benessere sul lavoro’”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Informo i colleghi che in Conferenza dei Capigruppo è stata fatta richiesta di rinvio ‒ e abbiamo convenuto ‒ sulle proposte di legge al n. 4) e al n. 6) all’ordine del giorno.
Adesso procediamo seguendo l’ordine del giorno.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Presidente, la mia proposta di legge è da quasi un anno in... Tra l’altro, ci sono attese, ne parlavamo ieri con il collega Mennea, da parte dei Comuni, che auspicano un’approvazione di questa legge, che prevederebbe la possibilità di insediare attività commerciali dove sono previste… Mantenendo gli standard, eccetera, con procedure molto più rapide. L’insediamento di attività commerciali dove sono previste attività industriali e artigianali.
Capisco il parere favorevole da parte degli uffici e da parte, quindi, dell’assessorato. Se ci sono motivi particolari per cui è opportuno rinviarla, se ci sono delle situazioni che, magari, a me sfuggono, ne prendo atto. Altrimenti, se proprio è necessario rinviarla, chiedo che dal prossimo Consiglio possa essere discussa con priorità.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gabellone.
Senz’altro. La mettiamo, magari, come prioritaria al prossimo Consiglio, il 21 giugno. Terremo il Consiglio specificamente sulle leggi. Oggi la richiesta di rinvio era dovuta al fatto che manca l’assessore Maraschio, che ci teneva ad essere presente.
La ringrazio per la comprensione.
Proposta di legge – Fabiano Amati – “Modifiche alla legge regionale 15 dicembre 2008, n. 33 (Norme per il rilascio del nulla osta all’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti di categoria B per le attività comportanti esposizioni a scopo medico)”.
Presidente Vizzino, prego.
Speaker : VIZZINO.
Presidente, colleghi consiglieri, la presente proposta di legge ha la finalità di recepire le modifiche introdotte con il decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101, attuazione della direttiva 2013/59 EURATOM derivante dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti e che abroga le direttive 89/618 EURATOM, 90/641 EURATOM, 96/29 EURATOM, 97/43 EURATOM e il riordino della normativa di settore in attuazione dell’articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 7 ottobre 2019, n. 117.
La necessità di adeguare la legislazione regionale alla normativa statale e alle direttive europee non consiste solo in un adempimento di tipo formale, ma consente, tra l’altro, l’attuazione e l’utilizzo di apparecchiature radiologiche nei presidi ospedalieri pugliesi allo stato disponibili e probabilmente utilizzate senza autorizzazione.
Le proposte di modifica sono improntate allo snellimento delle procedure, nel rispetto dei parametri costituzionali che dovrebbero informare l’attività della pubblica amministrazione. La III Commissione consiliare ha esaminato la proposta di legge nella seduta del 14 febbraio 2022 e, al termine del confronto e dell’esame, la III Commissione ha espresso a maggioranza parere favorevole nel testo così come emendato.
La presente proposta di legge non comporta nuovi oneri a carico del bilancio regionale e pertanto si rimette il provvedimento al vaglio del Consiglio regionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
Presidente Amati, vuole aggiungere qualcosa? Grazie.
Se non ci sono altri interventi passiamo all’articolo 1, “Modifiche al titolo della legge regionale”… Prego, presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie.
Presidente, mi hanno chiesto i colleghi di intervenire per spiegare il senso della legge. Con il senso della legge, siccome ci rendiamo conto che probabilmente mancano i numeri – come al solito sono sempre molto chiaro – si potrebbe anche tentare di far comprendere a tutti qual è l’importanza che prescinde dalla mera organizzazione dei lavori consiliari e dalla dialettica tra la maggioranza e la minoranza, e naturalmente, anche con la speranza che nel frattempo altri colleghi ci raggiungano in Aula.
Il motivo per cui è stata presentata questa legge, è perché ci sono alcune grandi macchine per la diagnosi di importanti malattie che allo stato non sono in funzione e non funzionano perché prive delle necessarie certificazioni, le quali vanno rilasciate dopo aver recepito le modifiche ad una legge nazionale che a sua volta ha recepito una direttiva europea. Sono macchine cioè che producono radiazioni ionizzanti, che quindi, per poter essere poste in esercizio, hanno bisogno di rispettare una speciale disciplina di rango europeo e nazionale. Tant’è che questa proposta di legge successivamente è stata anche perorata dagli uffici della Regione Puglia, che è anche il motivo per cui il Capogruppo del Partito Democratico ha richiesto lo svolgimento di questa seduta specifica, chiedendo la modifica del calendario originario dei lavori. Quindi, il motivo per cui essenzialmente è stato richiesto il Consiglio regionale è esattamente per questa legge, perché non appena questa legge sarà promulgata si potrà attivare lo speciale procedimento che è previsto per mettere in funzione grandi macchine diagnostiche che servono a diagnosticare appunto importanti malattie.
Per cui spero – ovviamente, ma ne sono certo – nel voto unanime del Consiglio regionale e ovviamente spero che, nel frattempo, i colleghi necessari abbiano raggiunto l’Aula per non far mancare il numero legale, quindi rinviare di un’ora il Consiglio regionale su una materia così importante.
Anche se sarei in grado, teoricamente, di fare quello che si chiama, nella prassi parlamentare inglese, il filibustering, che non ha niente però a che spartire… Come accadde in un Consiglio comunale della mia città, che quando lo dissi ci fu un consigliere comunale che chiese di intervenire per fatto personale. Il Presidente del Consiglio non sapeva che fare, ma gli diede questa possibilità, perché lui pensò che filibustering significasse “filibustiere”, per cui chiese di intervenire per fatto personale. Invece il filibustering nella prassi parlamentare della Gran Bretagna è prendere la parola e smetterla chissà quando, o meglio quando serve. Tra l’altro, da questo punto di vista, fu efficacissima un’altra battuta, e in questo senso la cito per fare filibustering, non appena mi daranno rassicurazioni, e per dare prova che, se voglio, ci riesco anch’io… Nella prassi, nell’aneddotica parlamentare italiana, invece, quando furono inaugurate le maratone oratorie e furono inaugurate dai Radicali, è riportata negli annali delle battute una battuta appunto fulminante di Giancarlo Pajetta, il quale, dopo che si era scocciato di sentire chissà quanti interventi di deputati del Partito Radicale, decise di sollevarsi dal suo scranno e lentamente raggiungere l’uscita. Sull’uscio si rivolse all’oratore e disse: “Quando hai finito, spegni la luce”.
Vi devo dire la verità, per quanto lo sappia fare, però sono sempre impaurito da questi due fatti. Quindi, non vorrei che qualcuno imitasse Pajetta, prendesse la strada e mi dicesse in maniera fulminante “quando hai finito, spegni la luce”. Spero che siamo riusciti ad accogliere il numero dei consiglieri necessari. Spero di aver allietato, in qualche modo, nella seconda parte, il vostro tempo con questi ricordi. Naturalmente, la prima parte, invece, non è affatto lieta. Approviamo una legge che serve per mettere in funzione le grandi macchine, che è una cosa importantissima.
Per cui chiedo a tutti quanti voi di prestare il voto favorevole. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Passiamo al voto sull’articolo 1.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Articolo 2 (Modifiche all’articolo 1 della legge regionale n. 33/2008).
Presidente Bellomo, ha chiesto o è un errore? Okay.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti? No.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
Anche l’articolo 2 è approvato all’unanimità.
Articolo 3 (Modifiche all’articolo 2 della legge n. 33/2008).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
35 presenti, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 4 (Modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 33/2008).
La votazione è aperta.
Non hanno votato. Donato? Chi manca? Francesco Ventola, forse? Okay.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
Anche l’articolo 4 è approvato all’unanimità. I numeri crescono. A ogni articolo un consigliere in più.
Articolo 5 (Articolo aggiuntivo alla legge regionale n. 33/2008).
La votazione è aperta.
Votate. C’è il tavolo Mazzotta, Di Palma… Che è successo? Pagliaro.
La votazione è chiusa. Okay.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 6 (Modifiche all’articolo 4 della legge regionale n. 33/2008).
Presidente Zullo, prego.
Speaker : ZULLO.
Semplicemente, Presidente e colleghi, per richiamare la nostra attenzione sul contenuto di questi articoli. Ci sono dei tempi stringenti entro i quali il Comune, la ASL deve dare parere, sennò c’è un danno risarcibile a carico del…
Riflettiamo. Per quanto ci riguarda, l’efficienza è un valore però per come sono messi i Comuni e per come sono messe le ASL riflettiamo se questo sia giusto. Noi comunque lo votiamo, però vogliamo farvi riflettere su questi termini.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Palese, credo che il Presidente Zullo volesse anche sapere se ha considerato questa questione vedendo la legge. Non è necessario che intervenga, solo se ritiene.
Procediamo.
La votazione è aperta sull’articolo 6.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 7.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
L’articolo 7 è approvato all’unanimità.
L’articolo 8 è il penultimo articolo: “Articolo aggiuntivo alla legge regionale n. 33 del 2008”.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’articolo 8 è approvato all’unanimità.
Articolo 9 (Disposizioni finali).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo sul testo di legge nel suo complesso.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti? Donato?
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35, nessun contrario.
È approvato all’unanimità.
C’è bisogno dell’urgenza? È chiesta l’urgenza.
Votiamo per alzata di mano.
È approvata all’unanimità.
Passiamo alla PdL 148/A “Abrogazione dell’articolo 1 della legge regionale n. 2 del 10 marzo 2021”.
Relatore Presidente Vizzino.
Speaker : VIZZINO.
Presidente, colleghi, la presente proposta di legge ha come finalità l’abrogazione dell’articolo 1 della legge regionale 10 marzo 2021, n. 2, a seguito dell’intervenuta emanazione del decreto-legge 01 aprile 2021 n. 44 “Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19 in materia di vaccinazioni anti Sars-Cov-2, di giustizia e di concorsi pubblici”.
Nella seduta del 21 febbraio 2022 la proposta è stata esaminata e, dopo ampia discussione, ha acquisito il parere sfavorevole a maggioranza dei voti dei commissari presenti.
La proposta di legge non comporta oneri a carico del bilancio regionale.
Si rimette il provvedimento al vaglio del Consiglio regionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Vizzino.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Zullo. Ne ha facoltà.
Speaker : ZULLO.
Presidente, colleghi, io avevo presentato questa proposta di legge perché, a seguito dell’introduzione dell’obbligo di vaccinazione anti-Covid per gli operatori sanitari da parte della Regione, è intervenuta la norma nazionale e io, pensando di armonizzare e di semplificare le leggi, dicevo che fosse molto meglio lasciare in vigore solo la legge nazionale, anche perché un obbligo di vaccinazione è di competenza dello Stato, non è di competenza della Regione. Tant’è che quella legge regionale faceva riferimento ove mai ci fosse un provvedimento della legge nazionale.
Siccome le due leggi pongono in atto una penalizzazione differente per chi non si vaccina, è evidente che una persona per la stessa colpa non può essere sanzionata con due leggi diverse. Però, in Commissione c’è stata una volontà di mantenere l’obbligo, diciamo, per fortuna, speriamo che il Covid si diradi sempre più. Io mi rimetto all’Aula, il mio intento era solo di semplificare e di non assoggettare categorie di lavoratori a due leggi che impongono lo stesso obbligo e con due diverse penalizzazioni, multe e così via.
Io voterò a favore, ma mi atterrò a quello che sarà il responso dell’Aula.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Zullo.
Presidente Amati, prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Nel ringraziare il collega Zullo, che obiettivamente ha avuto un approccio non meramente politico, un approccio politico, però molto attento alle ragioni degli altri, tant’è che ha riportato anche il dibattito nella Commissione salute, con altrettanta chiarezza annuncio, proprio perché gli effetti realizzati da quella legge, cioè la duplicazione anche di una sanzione regionale, dicono che ha esercitato notevoli poteri dissuasivi... Perché quella regionale toccava la sfera patrimoniale, che di per sé ha ampie chance di essere persuasivi.
Ovviamente, nella speranza che nessuno la applichi più (abbiamo la medesima speranza), annuncio il nostro voto contrario solo qualora ‒ speriamo di no ‒ dovesse servire ancora una volta (ripeto: speriamo di no) fronteggiare con una campagna vaccinale la pandemia da Coronavirus, ovvero tutte le pandemie, così come riconosciute con atto statale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Amati.
Passiamo al voto, se non ci sono altri interventi.
Si tratta di un articolo unico.
Prego, assessore. Non avevo visto la richiesta. Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola perché, e penso che in altre occasioni sia stato fatto, corre l’obbligo, in un contesto di valutazione di un provvedimento legislativo, di intervenire in quest’Aula per riconoscere ancora una volta il grande merito di tutti gli operatori sanitari, non solo della nostra regione, ma dell’intero sistema sanitario nazionale, nell’impegno profuso nel corso della campagna vaccinale e, comunque, nel corso della lotta alla pandemia.
Io sono del parere che quantomeno, visto che non sono tra quelli che considera gli operatori “eroi” per un solo giorno, visto che anche è un paese, signora Presidente, che spesso e volentieri mette da parte un po’ la memoria, ma ci sono tanti e tanti colleghi che ci hanno rimesso la vita, colleghi medici, intendo.
Ci sono le immagini dell’infermiera che si addormenta sulla tastiera, le immagini dei carri militari che trasportavano le bare, una campagna vaccinale che ha visto un grandissimo impegno, tra cui anche la nostra Regione, ma tutto è dovuto esclusivamente a un’azione molto efficace da parte di tutti gli operatori, a cui va riconosciuto questo grande merito. Non siamo ancora fuori dalla pandemia, speriamo che i livelli si mantengano così bassi, che non ci siano altre varianti, però anche questa occasione, a mio avviso, serve per sottolineare ancora una volta che se noi siamo fuori è grazie alle vaccinazioni, se noi siamo fuori è grazie all’impegno di tutti gli operatori.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Passiamo al voto dell’articolo 1 (Abrogazione dell’articolo 1 della legge regionale n. 2/2021).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 14, contrari 23.
L’articolo 1 è respinto. Il voto è sfavorevole.
Quindi, la proposta di legge non è approvata.
PDL 398/A: proposta di legge a firma dei consiglieri Zullo, Perrini, Caroli, Ventola, Gabellone, De Leonardis “Istituzione di una Commissione d’inchiesta e di indagine sulla gestione Covid-19 in Puglia”.
Relatore il Presidente Vizzino. Ha un gran da fare il Presidente Vizzino, oggi.
Speaker : VIZZINO.
Presidente, colleghi, la presente proposta di legge ha la finalità di istituire una Commissione consiliare d’indagine e d’inchiesta sulla gestione della pandemia da Covid-19 in Puglia, avente ad oggetto l’analisi e la valutazione rispetto alla gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 nella regione, con riferimento anche all’utilizzo delle risorse strumentali e finanziarie.
La III Commissione consiliare ha esaminato la proposta di legge nella seduta del 28 febbraio 2022. Al termine del confronto e dell’esame, la III Commissione ha espresso a maggioranza parere favorevole al provvedimento.
La presente proposta di legge non comporta nuovi oneri a carico del bilancio regionale. Pertanto, si rimette il provvedimento al vaglio del Consiglio regionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Vizzino.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Zullo. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente.
Mi permetta di ringraziare i colleghi che in Commissione hanno compreso il senso di questa proposta di legge, e anche quando si voleva tentare di pensare che potesse essere un argomento valutato, attenzionato dalla III Commissione ad una sua sotto Commissione, ha voluto invece fare in modo che ci fosse l’istituzione di una Commissione all’uopo preposta.
Perché dico questo? Perché noi abbiamo la necessità di valutare quello che facciamo. Se non valutiamo quello che facciamo, non possiamo assumere e acquisire elementi utili per migliorare il nostro comportamento di fronte ad evenienze simili, o di fronte ad una recrudescenza della stessa pandemia.
Abbiamo bisogno di fare questo perché, a nostro avviso, qualche miglioramento si può apportare nell’affrontare questo tipo di epidemie. Come vediamo oggi con il vaiolo delle scimmie, con una diffusività leggermente diversa, oppure, come vediamo in una possibile recrudescenza della pandemia da Covid, sono situazioni che possono intervenire molto velocemente nella nostra comunità.
Oggi si ha la tendenza a convivere non più con gli animali domestici tradizionali, ma con altri animali che vengono portati nelle case, e i salti di specie, soprattutto dei virus, sono all’ordine del giorno, con tutto quello che comportano le mutazioni.
Che cosa vogliamo mettere in evidenza e valutare? Noi vogliamo valutare se effettivamente siamo stati pronti rispetto alle esigenze dei cittadini che si infettavano, nel senso se eravamo pronti nel fare i tamponi, se eravamo pronti nel dare il risultato di un tampone, se eravamo pronti nel fare il tracciamento, se siamo stati pronti nell’organizzare le USCA e quindi l’assistenza domiciliare, se siamo stati pronti nell’eseguire tamponi sistematici nelle RSA, così come dicevano le direttive ministeriali, se siamo stati pronti nell’approvvigionamento dei DPI agli operatori sanitari e a chi operava comunque nei contesti dove c’è frequentazione, contesti scolastici, contesti delle Forze armate e così via, se eravamo pronti quando sono stati introdotti i test antigenici, se eravamo pronti nella somministrazione di test antigenici, perché lo Stato aveva messo a disposizione della nostra Regione 2 milioni di euro, se eravamo pronti a circoscrivere la diffusione del virus nelle scuole e quindi ad impedire la DAD in presenza per tanto tempo, se eravamo pronti a dare un’idea di un’assistenza che non fosse solo ospedaliera, se la scelta dell’ospedale Covid in Fiera fosse quella appropriata o se non fosse invece più appropriato inserire posti letto di terapia intensiva negli ospedali esistenti e investire risorse in risorse nella telemedicina, inserirle nell’assistenza domiciliare, nella telediagnosi, nel telemonitoraggio.
Ecco, tutta una serie di valutazioni che, a mio avviso, vanno fatte e va fatta anche una valutazione della mortalità. Noi abbiamo avuto, non tanto per quanto riguarda la mortalità grezza, ma la mortalità specifica da Covid in Puglia è stata una tra le più alte in Italia. Se si escludesse la Regione Lombardia, la mortalità in Puglia sarebbe all’apice della mortalità specifica da Covid in Italia. Se la Lombardia non facesse parte dell’Italia e facessimo questo studio, la nostra mortalità specifica da Covid è stata la più alta in Italia. Allora noi pensiamo che una valutazione di tutti questi passaggi possa darci l’idea se noi abbiamo fatto bene, se noi abbiamo avuto qualche falla, se noi dobbiamo rinforzare e potenziare il nostro servizio sanitario regionale in alcuni aspetti. E io guardo alla prevenzione, guardo all’assistenza domiciliare, guardo anche all’efficienza laboratoristica nel consegnare un risultato.
Questi sono gli intendimenti di questa Commissione d’indagine. Mi fa piacere che il primo ad averli assunti come importanti sia stato l’ex assessore Lopalco. Proprio lui mi ha incoraggiato, perché in Commissione mi diceva: “È bene farla. Anch’io voglio dare dimostrazione che tutta l’attività che è stata fatta è stata fatta perfettamente, per quello che si poteva fare. Quindi ben vengano queste indagini” diceva l’assessore Lopalco “proprio perché dobbiamo dire che la Puglia ha fatto bene”. Però non basta dirlo. Credo vada dimostrato, vada analizzato, vada valutato. Su questo io sono orgoglioso di aver ottenuto in Commissione l’assenso di tutti i commissari e un’astensione tecnica del Presidente della Commissione, un’astensione tecnica che è usuale.
Credo che oggi potremmo dare vita a una Commissione, che poi è richiesta anche dai cittadini. A livello nazionale, ci sono comitati che richiedono questo tipo di Commissione. Voglio anche dirvi che la Regione Lombardia l’ha istituita dando la Presidenza a un consigliere del PD. La Regione Veneto l’ha istituita con Presidente un consigliere del PD. Mi auguro che in Puglia ci sia la stessa sensibilità di queste due Regioni e che oggi la maggioranza voti a larghissima maggioranza, come è avvenuto in Commissione, l’istituzione di questa Commissione d’indagine.
Certamente la Presidenza per Statuto va alle minoranze, però la maggioranza ha la maggioranza dei componenti della Commissione. La Commissione sarà formata da 12 elementi, 7 della maggioranza e 5 della minoranza. Per cui, il Presidente sarà giusto un regolatore, un moderatore delle attività, ovviamente nell’ascolto di tutti.
Penso che potremmo essere utili alla Puglia, ai pugliesi, utili non solo ‒ e non credo ‒ per il passato, perché poco interessa. Noi non guardiamo al passato con nostalgia. Noi guardiamo al passato come foriero di lezioni, di avvertimenti che possiamo applicare nel futuro. Per ottenere lezioni, noi dobbiamo valutare i fenomeni, capire quello che abbiamo fatto di buono, capire dove si può migliorare, capire quello che abbiamo fatto di sbagliato e magari non ripetere gli errori per il futuro. Ripeto, sono convinto che il tema oggi delle pandemie non è terminato con il Covid. Spero che il Covid non si ripresenti, ma sicuramente noi dobbiamo avere gli occhi aperti perché c’è questo tipo di diffusione, ripeto, proprio legato ai salti di specie che si formano nel contatto tra l’uomo e gli animali, che non sono più gli animali tradizionali che noi abbiamo in casa. Non voglio essere l’uccello del malaugurio, però sicuramente noi dobbiamo capire se il nostro servizio sanitario regionale è pronto per affrontare o una recrudescenza o evenienze simili nel prossimo futuro. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Zullo.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tammacco. Ne ha facoltà.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente. Grazie, consiglieri.
Io purtroppo non faccio parte della III Commissione, per cui non conosco i motivi per i quali si è arrivati a questa decisione, a questa volontà. Faccio solo una breve considerazione.
Faccio parte, invece… All’epoca della presentazione della proposta di legge ero Vicepresidente della I Commissione. In I Commissione abbiamo, per tanto tempo, dall’anno scorso iniziato un percorso sia sotto l’aspetto finanziario, quindi tutto ciò che aveva ripercussioni sulla parte effettiva lavorativa del Covid, abbiamo fatto circa, ad oggi, dodici Commissioni. Avere oggi una proposta di legge che dice “Istituzione di una Commissione d’inchiesta e di indagine sulla gestione del Covid-19 in Puglia” mi vede sinceramente un po’ non positivamente convinto, perché noi non abbiamo alcun tipo di funzione di inchiesta e di indagine, non siamo noi che dobbiamo effettuare questo tipo di attività. Ci sono gli organi preposti, se la chiamiamo d’inchiesta e d’indagine.
Se invece la volontà della Commissione dell’epoca – mi scuserete se mi permetto di interpretare la volontà – era quella di creare eventualmente una sottocommissione che potesse andare su determinati temi, alcuni dei quali nominati, inseriti ed efficacemente detti dal collega Zullo, allora è altro discorso.
Pertanto, essendoci un lavoro costante della I Commissione, e non essendo alcuna Commissione delegata a fare, credo, inchieste, indagini sulla gestione di alcunché, noi apriremo un capitolo enorme, che ritengo non andrebbe aperto.
A fronte di queste mie considerazioni, quindi, chiedo a tutti i componenti della Commissione di rivedere la propria posizione al 28 febbraio 2022, ed eventualmente di modificare, per un successivo intervento, una successiva volta quella che potrà essere efficacemente l’attività svolta eventualmente da qualsiasi tipo di organo si potrà andare a creare (una sottocommissione, sempre all’interno della III Commissione), altro tipo di discorso; ma diverso è creare la Commissione d’indagine e di inchiesta che nulla ha a che fare con l’attività del Consiglio regionale.
Per tale motivo, a nome del Gruppo per la Puglia, saremo tutti contrari a questa richiesta, a questa proposta di legge.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Presidente Lopalco, ha chiesto di intervenire? Prego, ne ha facoltà.
Speaker : LOPALCO.
Grazie.
Intervengo innanzitutto per una precisazione, e poi anche per dichiarare il mio voto.
La precisazione: col collega e amico Zullo non è che io abbia promosso questa Commissione. Semplicemente, in Commissione ho dichiarato che io sarei stato favorevole a questo tipo di attività, innanzitutto perché essendo io personalmente parte in causa non avrei mai voluto dare l’impressione di volermi in qualche maniera sottrarre ad un giudizio, sia tecnico che politico sul mio operato, perché sono convinto che sia il mio operato che l’operato di tutti gli operatori sanitari della nostra regione nel corso della pandemia, soprattutto nei momenti più critici e più drammatici della pandemia, sia stato un operato ammirevole. Non voglio usare parole grosse, eroico, cose di questo genere. Dico semplicemente che siamo stati bravi, siamo stati bravi, e questo lo vorrei sottolineare.
Ed è questo, secondo me, il risultato di qualunque tipo di Commissione che si metta a guardare i numeri, che si metta a guardare i dati e che veda quello che è successo in Puglia, quello che abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto, cioè i risultati ottenuti con le risorse a disposizione.
Ecco, chiunque, osservando i risultati ottenuti con le risorse a disposizione, penso debba dire “chapeau, siete stati bravi”. Ovviamente, io non mi sarei mai sottratto e non mi sottrarrò mai a questo tipo di valutazione. Quello che, però, tengo a dire oggi è che nel momento in cui c’era una Commissione Salute completamente unanime nel portare avanti questo ragionamento, e quindi se questo tipo di valutazione fosse stata o fosse o sarà scevra da qualunque tentativo di coinvolgimento politico o di strumentalizzazione politica dell’operato del nostro servizio sanitario, degli uomini e delle donne del nostro servizio sanitario, fra cui mi ci metto anch’io, allora, a quel punto… Cioè, infatti, la mia considerazione già allora fu quella di dire: va bene, facciamo questa Commissione, però attenzione, cercate di utilizzare degli esperti che siano degli esperti per leggere i numeri, in maniera che i numeri vengano letti in maniera completamente corretta, che non vengano travisati e che sia una lettura anche indipendente.
Ecco, quello che io personalmente in questo momento temo – e lo dico con molta franchezza – è che da una volontà magari anche iniziale di portare avanti una valutazione tecnica in qualche maniera neutra, che fosse appunto finalizzata a fare quello che si fa in tutti i Paesi civili, lessons learnt, cosa abbiamo imparato, qual è la lezione che abbiamo imparato, allora questo mi vede perfettamente d’accordo… Nel momento in cui invece – e uso l’ipotetico, un periodo ipotetico – si dovesse delineare una Commissione in cui dalla valutazione squisitamente tecnica si passa ad una valutazione politica, allora io vi dico (lo dico molto sinceramente) che utilizzare una tragedia come quella della pandemia per fare caciara politica è una roba indegna. Non va fatta. Semplicemente, evitiamo di farlo.
Che cosa suggerisco? In maniera molto serena. Se davvero siamo in grado, come Commissione consiliare, di portare avanti un ragionamento, un giudizio di questo genere, allora facciamolo. Altrimenti facciamo un passo indietro. Visto che, come ad ogni Consiglio, abbiamo il piacere di avere qui l’assessore alla sanità, magari chiediamo all’assessore di mettere lui su una task force di esperti tecnici che facciano la valutazione che va fatta. La cosiddetta “epicrisi”. Sedersi intorno a un tavolo, vedere quello che ha funzionato, quello che non ha funzionato, dove ci sono state le carenze. Ci sono stati dei ritardi davvero nell’esecuzione dei tamponi? Ci sono stati dei ritardi nelle risposte di laboratorio? C’è stato un ritardo nella medicina territoriale? Cosa abbiamo imparato? Cosa possiamo fare per evitare in futuro questo tipo di problemi?
Lì il ragionamento lo spostiamo su un aspetto tecnico utile, utile al cittadino, ed evitiamo, in qualche maniera, di cadere in quel tranello di utilizzare una tragedia per una battaglia di tipo politico.
Personalmente, in Commissione avevo votato a favore e continuo ad essere favorevole al principio, così come ve l’ho esposto. In questo momento, vedendo che non c’è una unanimità del Consiglio nel portare avanti questo tipo di discorso in questa maniera, essendo parte in causa, io mi asterrò dal dare il mio giudizio su questa legge.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Bellomo. Prego.
Speaker : BELLOMO.
Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire, ma dopo quest’ultimo intervento, onestamente, che definisco “surreale”... L’ex assessore alla sanità ha fatto un intervento surreale. La proposta di legge è per valutare l’impatto, anche futuro, eventuale, come ha funzionato, come potrà anche funzionare meglio, eventualmente. Se oggi ci parla di una commistione tra gli operatori sanitari e l’operato della Protezione civile piuttosto che di altro fa una confusione indebita. Si vuole cercare di dire che noi siamo contro gli operatori sanitari e di fare ‒ questa sì ‒ un’azione politica non proprio corretta.
Lo ricordo a me stesso. La memoria, caro ex assessore Lopalco, non può essere soggetta e quindi definita soggetto. La Puglia, a un certo momento, quando lei era stato delegato alla vaccinazione, era l’ultima in Italia. E questo lei non se lo può scordare, tant’è che la Giunta regionale le ha tolto quel tipo di competenza e l’ha data alla Protezione civile. Questi sono i numeri, questo è il ricordo. Non si può dire “è andato tutto bene”. Sì, dopo, alla fine, è stato aggiustato. Questa è la verità.
Noi non stiamo facendo una Commissione d’inchiesta se Tizio ha sbagliato, se si è fatto questo, perché, come giustamente qualcuno ha detto, non è una competenza, non esiste la Commissione d’inchiesta, ma noi vogliamo fare una cosa propositiva, cioè fare in modo che la Regione regga l’urto e quindi si organizzi in maniera migliore e quindi vedere come tutto il sistema è stato organizzato e quindi cercare di essere poi produttivi per il futuro. Questa è l’intenzione. Quindi, fare commistione “Noi siamo contro gli operatori sanitari”, a cui siamo tutti eternamente grati, perché sicuramente sarà anche uno sforzo attuale dell’assessore Palese per cercare di implementare il personale che è ridotto all’osso, si sono spesi centinaia di miliardi e oggi il Governo, invece, viene a fare il certosino se possiamo assumere una, due o tre unità. Però, la Commissione richiesta, forse il titolo non è proprio corretto, ha altre finalità.
Invito il collega Lopalco a rivedere i suoi numeri, perché ricordo a me stesso in quest’Aula che era colui il quale si è opposto affinché nella Conferenza Stato-Regioni il Presidente Emiliano potesse chiedere il famoso Green Pass. Dopodiché, nelle trasmissioni è andato a dire che era favorevole al Green Pass, che era una decisione corretta e che la Puglia era la migliore a farlo. In quest’Aula, però, al sottoscritto ha detto che era una cosa pleonastica e che avevo scoperto l’acqua calda. E oggi ci viene a fare un ragionamento di questo tipo. Se ha il coraggio, così come lo ha avuto in Commissione, voti questa Commissione che non è indirizzata comunque a lui stesso, ma ha solo il senso propositivo di cercare di organizzare eventualmente, anche meglio, perché io purtroppo non sono così convinto che la pandemia non esista più, perché già l’estate scorsa, non voglio essere… Faccio gli scongiuri, si intende, però l’anno scorso abbiamo fatto le stesse considerazioni e poi a ottobre purtroppo ci siamo trovati in una situazione differente. Cerco di essere cauto. Questa è la finalità della Commissione per la quale io e il mio Gruppo voteremo favorevolmente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Bellomo.
La parola al consigliere Mazzarano. Prego.
Speaker : MAZZARANO.
Presidente, i colleghi di Fratelli d’Italia sanno che questa è una vicenda partita molto tempo fa. Si propose inizialmente la Commissione d’inchiesta sui morti del Moscati. Chiedemmo, in una delle Commissioni riunite da remoto, nel momento forse più difficile della pandemia, di dare un tratto più scientifico e di allargare l’ambito di approfondimento a livello regionale.
Io però vedo, e lo vedo soprattutto dalle dichiarazioni di stampa, che c’è una tendenza a danzare intorno ai nostri morti da parte dell’opposizione, cioè, a utilizzare in modo improprio numeri in modo approssimativo per gettare un’ombra sulla Puglia, sul nostro sistema sanitario e su quello che non egregiamente, ma più che egregiamente, la Puglia ha fatto.
Mentre i leader nazionali di Bellomo e Zullo insultavano e chiedevano le dimissioni del ministro Speranza, e accarezzavano gli istinti animali degli imprenditori che dicevano “apriamo tutto e smettiamola con queste chiusure”, noi qui, soprattutto grazie a Lopalco, che ha portato scienza dentro l’organizzazione del contrasto all’emergenza, abbiamo fatto quello che ci chiedeva di fare il Ministero, quindi siamo stati in linea con un orientamento nazionale. Lo dico per chi fa finta di non rendersene conto: risulta, l’Italia, aver rappresentato un modello in Europa e nell’Occidente nel contrasto all’emergenza, al virus e per affrontare l’emergenza sanitaria, con misure forti, radicali, ma che alla fine hanno pagato.
Noi siamo in una condizione di sicurezza e di minore incertezza rispetto ad altri, perché ci siamo affidati alla scienza, in Puglia ci siamo affidati a Lopalco, a livello nazionale ci siamo affidati alla scienza e non abbiamo lasciato margini alla interpretazione politica e politicista. E siamo in piedi grazie a questo.
Ora, io ho sempre sostenuto che questa roba sarebbe stata utile se fosse stata affidata, appunto, ad un approccio scientifico. Che cosa voglio dire? Voglio dire che se noi fossimo nelle condizioni – ma capisco che non è una Commissione d’inchiesta a poterlo determinare, almeno così come statutariamente sancita – se noi fossimo nelle condizioni di metterci nelle mani di studiosi, di uomini e donne del nostro sistema sanitario, per capire esattamente come è cambiato in meglio il nostro sistema sanitario grazie all’impatto dell’emergenza, io penso che questo sarebbe un lavoro utile soprattutto alla Regione Puglia, soprattutto all’Assessorato alla salute, soprattutto al sistema e alla governance del nostro sistema sanitario. Ma la Commissione d’inchiesta non è questo, perché la tentazione – l’ho colto nell’intervento di oggi di Zullo, l’ho colto in qualche uscita sulla stampa prima che fossimo già a ratificare questa Commissione – è quella di strumentalizzare, la tentazione è a dire cose inesatte.
Noi siamo la Regione che ha fatto meglio e di più i vaccini in Italia. Questo è un dato della storia, è inutile continuare a cincischiare con le sciocchezze, c’eri tu, non c’eri tu, c’era la Protezione civile. Noi quando abbiamo pianificato questo lavoro siamo arrivati primi, siamo una delle Regioni che ha vaccinato di più e meglio. È un dato di fatto, è inutile continuare a contestare l’evidenza. Noi siamo stati quelli che quando non si sapeva in Italia da dove andare a prendere le mascherine abbiamo avuto un’organizzazione per farlo. E non è un’inchiesta giudiziaria – mi permetto di dirlo, da garantisca – che dovrà ancora definire la sua verità a poter mettere in discussione tutto questo. Forse si è esagerato nell’affidare responsabilità e incarichi ad una sola persona, e questo è stato detto e ribadito più volte, ma dire che oggi una vicenda giudiziaria getta un’ombra sull’intera organizzazione ciclopica della Regione Puglia per contrastare l’emergenza in questa terra è, io credo, un gravissimo errore che noi non possiamo consentire.
Quello che voglio dire è: se i proponenti hanno l’umiltà e l’intelligenza di tornare in Commissione e di mettere in campo un approccio più scientifico su questo tema, io sono per seguirli. Se, invece, insistono con uno strumento totalmente inadeguato ad affrontare la complessità di questo tema, io oggi voterò contro. Lo dico perché penso che ci siano delle stagioni della nostra vita e della vita collettiva, e questa è stata una di quelle, in cui una classe dirigente si è misurata con tutta se stessa, a mani nude, senza esperienze precedenti, senza conoscenze precedenti, senza sapere dove si andava a parare, che cosa fosse questo virus, dove ci portava. Una classe dirigente si è misurata con questa grande problematica sfida. Penso che oggi possiamo dire con certezza che il giudizio della storia sull’Italia e sulla Puglia è un giudizio positivo.
Poi c’è un giudizio più di merito: come abbiamo affrontato questa emergenza, con le carenze strutturali del nostro sistema sanitario (penso al personale, che è stato un grande problema) e come le nostre professionalità medico-specialistiche sono diventate ancora migliori grazie a questa sfida. C’è un ambito, un perimetro dentro cui si può approfondire questo? Sono disponibile. Si vuole continuare a danzare sui numeri dei nostri morti? Io non sono disponibile.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Mazzarano.
Presidente De Leonardis, prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
Francamente, trovo questo dibattito un po’ fuori dalla norma, come se la Regione Puglia fosse altro rispetto al dibattito politico successo in Italia, sia nel Parlamento che in ogni Regione. Come se il Gruppo di Fratelli d’Italia, ma ‒ dico ‒ tutta l’opposizione che ha proposto questa legge fossimo degli alieni lontani dalla realtà, come se quello che noi chiediamo qui oggi non fosse stato chiesto dall’altra parte politica in quasi tutte le Regioni dove sono all’opposizione.
Senza fare tutta questa retorica, questa difesa ad oltranza da chi ha, non lo scordiamo, proposto i banchi con le sedie a rotelle per difenderci dal Covid, le soluzioni più astruse e strampalate, come se in Lombardia non ci fosse stata una Commissione d’indagine e di inchiesta come vogliamo qua, come se non fosse stata proposta in Piemonte, nelle Marche e così via. Non stiamo chiedendo nessuna cosa strana, stiamo cercando di dare una risposta alle tante domande che i cittadini pugliesi si pongono, senza alcun intento di voler andare contro nessuno; tante domande che si è posta la magistratura prima di noi, è vero quello che avete detto, ma noi non vogliamo fare i pubblici ministeri, come altri fanno. Noi vogliamo capire perché la Regione Puglia nel Covid ha portato a 500 milioni di euro di deficit nella sanità, di cui una metà saranno coperti, forse, con risorse dello Stato e un’altra metà, assessore Palese, forse saranno coperte con le tasse dei cittadini pugliesi. Mi auguro di no, ma vedremo come saranno coperte e sarà un altro ragionamento da fare. Vogliamo capire se quando il Presidente Emiliano si è vestito da contrabbandiere ed è andato all’aeroporto di Palese ad aspettare che arrivasse l’aereo cinese dalla Cina con le mascherine, con i DPI per le persone alte 1 e 50 e quindi gli altri non se li potevano mettere, vogliamo capire come sono state comprate queste cose, quali sono stati gli ordini di spesa, chi ha dato mandato ai dirigenti di fare questi acquisti. Questo vorremmo capire, senza criminalizzare nessuno, solo per fare un report puntuale ai cittadini pugliesi. D’altronde, se stiamo qua, vogliamo anche capire quello che è successo e quello che ha fatto il Governo, chiunque l’abbia fatto. Non mi sembra qualcosa di strampalato. Non stiamo accusando gli operatori sanitari, anzi l’intervento che ha fatto l’assessore Palese poco prima, sull’altra legge, rendendo onore a questi operatori sanitari, e non solo, che si sono impegnati per il Covid, io ritengo che a questi operatori sanitari sia dovuto che venga fatta una Commissione d’indagine, affinché anche costoro sappiano perché hanno operato in un certo modo, se hanno operato bene, se si sono sacrificati, e se quelli che li hanno sacrificato, buttandoli in prima linea, si sono comportati altrettanto bene, o non si sono comportati altrettanto bene.
Questo lo dobbiamo a coloro i quali hanno fatto tutto questo per questa Regione. Ciascuno di noi, immagino, ha avuto fra i propri amici, parenti, o conoscenti, qualche lutto, qualche persona che è stata molto male, qualche persona che è stata in fila per quindici ore fuori dall’ospedale in un’ambulanza, perché non si sapeva come ci si doveva muovere.
È un dovere nostro, allora, andare a scoprire le cause che sono alla base di quello che sta venendo fuori sulla magistratura. Si immagina che queste persone non è che si siano mosse da sole. Un input ci sarà stato, qualcuno gli avrà detto “fai questo e non fare quell’altro”.
È allora importante, questo, non si può tralasciare questi soldi buttati per fare un ospedale nella Fiera del Levante. Fiera del Levante, fra parentesi, che è nell’occhio del ciclone: abbiamo visto che c’è una volontà continua di buttare i soldi della Regione alla Fiera del Levante. Dopo l’ospedale in Fiera, abbiamo scoperto che le risorse comunitarie, sia dell’agricoltura… Presidente, è un conciliabolo, da tutte le parti.
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, silenzio.
Speaker : DE LEONARDIS.
Vogliamo capire questo buttare soldi della Fiera del Levante, fatto con l’Ospedale in Fiera, e poi abbiamo scoperto che oggi le risorse dell’agricoltura, i fondi comunitari per l’agricoltura sono stati spesi per ristrutturare i capannoni e togliere l’amianto; lo stesso i fondi strutturali del turismo. Abbiamo scoperto che la Fiera del Levante da una parte ha l’ospedale, dall’altra è un attrattore turistico-culturale della Regione Puglia. La Fiera del Levante, cioè, ha una multifunzionalità, di tutto e di più, il tutto e il contrario di tutto. E allora, come non ricordare e ne va dato atto al collega Tutolo che si è impegnato con una legge per andare incontro a quanti non potevano arrivare a dare un ultimo saluto ai propri parenti, quindi è stata fatta una legge in Puglia che ha dato questa possibilità? Noi non stiamo chiedendo di processare nessuno; non è nelle nostre corde, non è nella nostra possibilità. Stiamo chiedendo a questo Consiglio regionale di essere coraggioso, perché è chiaro che non potremo… Non voglio scomodare Moro su questo, perché la verità rende coraggiosi. Ma vogliamo solo avere più notizie, più conoscenze, più competenze se abbiamo fatto bene, se abbiamo sbagliato, se la Regione si poteva comportare in maniera diversa, se i vaccini sono stati fatti in maniera puntuale e precisa, chi lo ha fatto in maniera… Perché non possiamo scordare l’indagine della magistratura perché ci sono stati tanti che hanno fatto i vaccini prima di altri. Questo vogliamo capire. Non abbiamo volontà assolutamente di mettere sotto processo il professor Lopalco, che anzi, come ha ribadito, si è detto disponibile, anche perché potrebbe venir fuori da questa Commissione che si è fatto tutto per bene, che siamo stati la migliore Regione d’Italia, che le mascherine che abbiamo comprato sono state comprate a prezzo giusto, che non c’è stato nessuno scandalo, che dalla Protezione civile… Anche perché poi questo dirigente non ci scordiamo che dopo la Protezione civile era stato mandato alla Sanità. Questo non ce lo dobbiamo nemmeno scordare, quindi la valutazione che è stata data da un certo punto di vista, probabilmente da un altro punto di vista non va bene.
Questo vi chiediamo. Chiediamo a tutto il Consiglio regionale di fare un’operazione che non è a vantaggio dell’opposizione, ma è a vantaggio dei cittadini pugliesi, perché assieme possiamo portare avanti questo discorso in serenità e in tranquillità, e senza voler speculare politicamente come qualcuno ha vaneggiato volessimo fare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente De Leonardis.
Consigliera Laricchia, intanto bentornata. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie. Grazie a tutti. Sono contenta di essere tornata, non vedevo l’ora francamente.
Su questo punto all’ordine del giorno prendo la parola per esprimere il mio voto favorevole, in anteprima. Ci tengo a dire che, in estrema sintesi, ma veramente in estrema sintesi, la mia opinione è che i problemi che abbiamo vissuto nella gestione della pandemia fossero più che altro il sintomo di problemi che il nostro sistema sanitario regionale aveva già. Ad esempio, penso alla debolezza della nostra sanità territoriale. Quindi, problemi precedenti, che ovviamente sono emersi tantissimo, sono scoppiati durante un’emergenza così importante come può essere la pandemia, che ‒ lo ricordiamo, perché non fa mai male ‒ è, chiaramente, un tema che ha sconvolto il mondo intero. Ci mancherebbe che non dovesse sconvolgere noi.
Mi limito a dire questo perché, di fatto, quello che trovo intelligente in questa proposta di legge è il fatto di dire: sediamoci e parliamone. Sediamoci tutti, è scritto a chiare lettere, ovviamente maggioranza e opposizione. Nessuno, tantomeno io da sola o qualcuno da solo, ha la verità in tasca. Probabilmente potrebbe emergere da una discussione. Probabilmente immaginiamo che adesso tutti quei problemi che, a mio parere, erano precedenti devono, forse, essere messi a posto una volta per tutte. Anche perché la pandemia si spera stia per terminare, ma ci sarà una fase endemica che, comunque, rende necessario adeguare il nostro sistema a questa gestione.
Senza voler contraddire nessuno o tantomeno appoggiare qualcun altro, ma solo per chiarezza, perché tengo sempre ad essere chiara nel mio intervento in Aula, voglio dire che io non ho sentito ‒ a dirla tutta ‒ interventi surreali. Questo lo dico ‒ ripeto la premessa ‒ senza voler contraddire nessuno o appoggiare qualcun altro. È un intervento legittimo anche quello dell’ex assessore alla sanità. È un punto di vista diverso, diverso sicuramente dai proponenti, probabilmente, ma perché questa proposta di legge fa questo: mette insieme persone che hanno punti di vista differenti. Serve, a mio parere, anche per evitare errori. Come abbiamo letto, a un certo punto stavano scomparendo le USCA, mentre probabilmente questa è una lezione da imparare. Teniamole in campo, potenziamo l’attività e la sanità territoriale.
Io voto favorevolmente, pur consapevole e comprendendo i timori del consigliere Mazzarano, e anche i timori opposti. C’è chi teme che sarà strumentalizzata per andare contro politicamente alla gestione della maggioranza. Magari si può temere anche il contrario, che finirà, invece, per tessere le lodi incondizionatamente della gestione, senza fare una riflessione più critica. Poiché non devono mai essere i timori a guidare le nostre scelte, ma sicuramente i nostri auspici, proprio per questo io ‒ lo dico ancora una volta ‒ voterò favorevolmente.
Anche perché, se non ci siamo noi, se non ci impegniamo noi a sederci un attimo, ragionare su quanto accaduto, capire qual è la lezione da imparare, come andare avanti, cosa è andato bene, cosa è andato male, cosa salvare, cosa recuperare, cosa, invece, correggere, ci penseranno solo i giudici. Sappiamo bene che lo stanno già facendo. I giudici, ovviamente, a cui auguriamo tutti ‒ io per prima ‒ un buon lavoro, accertano una verità soltanto: la verità giudiziaria. Qui, però, c’è un’altra verità, che è quella politica, e lo dico con orgoglio, quella politica da accertare, ma politica non nel senso elettorale, politica nel senso di cosa pubblica, proprio perché appunto dobbiamo capire cosa nel nostro sistema sanitario pubblico può migliorare per far fronte a un evento tragico come quello – speriamo che non serva più – o comunque in generale come buona pratica da tenere in serbo sempre e da potenziare per tempi migliori, che speriamo arrivino presto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Consigliere Ventola, prego. Ha chiesto la parola.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente. Assessori, colleghi consiglieri, “il Consiglio regionale può istituire con legge Commissioni d’indagine e d’inchiesta per tempo limitato e per oggetto determinato su materie di interesse regionale. La Presidenza delle Commissioni è assegnata a un consigliere di opposizione”. Questo è ciò che prevede l’articolo 31 dello Statuto. Quindi, non so, consigliere Tammacco, qual è la sua difficoltà.
Lo prevede il nostro Statuto, che è la parte normativa più importante che tiene in piedi la nostra Regione. Per cui, tutto quello a cui lui faceva riferimento, magistratura, procura, è probabilmente in un altro contesto che bisogna parlarne.
In quest’Aula noi ci siamo dati, i padri fondatori si sono dati, una regola, che è quella dell’articolo 31 ed è quella alla quale noi facciamo riferimento. Se ritiene che quella regola non vada più bene, proponga un emendamento di modifica dello Statuto e aboliamo le Commissioni d’inchiesta. Prevede solo quello. È l’unico strumento che ha un consigliere, un Gruppo consiliare, per porre all’attenzione un’attività di studio o di ricerca. Non ci sono altri strumenti. Purtroppo, in consessi legislativi bisogna dare l’esempio e osservare pedissequamente le regole che ci siamo dati, altrimenti i cittadini non credono più alle cose che diciamo. Passare da una parte all’altra attiene alla politica, ma rispettare le leggi che ci siamo dati, beh quello va dato.
Per cui, nessun intendimento da parte nostra, anche perché non ne abbiamo assolutamente competenza, di intervenire in materie che hanno una sfera più di carattere giudiziario.
Voglio leggere: “Si dichiara favorevole al provvedimento in quanto, dal suo punto di vista, è utile approfondire come ha reagito il sistema sanitario regionale all’emergenza Covid 2019”. Era il commissario Mazzarano il 28 febbraio. Noi siamo d’accordo con lei. Se è cambiato qualcosa dal 28 febbraio a oggi, è quello che deve dimostrare. Questa è la sua dichiarazione, che noi condividiamo appieno. Questo è il verbale che ho letto. Se lo faccia dire lei; io leggo il verbale, che è ufficiale. Quindi, era favorevole. Per tale ragione, non c’è un comunicato-stampa, nostro, da quel giorno in poi. Non c’è nessuna dichiarazione, da parte nostra.
Si può cambiare idea, ci mancherebbe altro, ma si assuma le sue responsabilità. Ha cambiato idea? Non la butta in caciara, che “la magistratura sta facendo il suo corso… La magistratura è intervenuta sulla Protezione civile a dicembre, e pensi un po’, il giorno stesso che questo Gruppo presentava, in sede di bilancio, un emendamento, presentato prima che succedessero determinate cose, che prevedeva l’istituzione di una Commissione d’inchiesta: non passò per un voto. Pensi un po’ quanto noi siamo giustizialisti. Questo appartiene ad un’altra cultura, che chiaramente non alberga nelle nostre menti.
Dopodiché, come si suol dire, il mal pensiero è del malpensante. Se voi ritenete che dietro questa Commissione ci sia l’indagine, l’inchiesta, è un problema vostro. Da parte nostra non esiste. Voglio rassicurare anche il collega, ex assessori, il quale sottolineava che “l’intento della Commissione d’indagine deve essere chiaro, ovvero, quello di fare sintesi su quanto accaduto per fare tesoro dell’esperienza e migliorare la risposta del sistema sanitario regionale”. Il Commissario Lopalco conclude il suo intervento dichiarandosi favorevole. Siamo pienamente d’accordo, non è cambiato nulla.
Noi anzi vorremmo che insieme si dicesse cosa abbiamo imparato, e a uso le sue testuali parole: cosa abbiamo imparato, quali sono le buone prassi da valorizzare, quali sono le cose che purtroppo non hanno funzionato e come potremmo migliorarle, e da un punto di vista legislativo, e da un punto di vista operativo.
Mi auguro che questo Consiglio non venga meno al voto espresso in Commissione, e che insieme si decida questo percorso. Del resto, c’è la garanzia stessa di coloro che parteciperanno, perché su dodici consiglieri, sette sono della maggioranza. Se quindi dovessero intravedere che si va oltre quelle che sono le prerogative di una Commissione, possono intervenire bloccando i lavori della Commissione, non partecipando, e quindi non consentire che i lavori vadano avanti.
Dopodiché, se non c’è la volontà di farlo, non ci provocate politicamente. Non ci provocate, perché veramente sarebbe lungo l’elenco di quante situazioni in questa Regione potevano essere prevenute proprio grazie alle segnalazioni fatte dai consiglieri di minoranza nelle sedi ufficiali. Potremmo parlare delle altre agenzie, e oggi vediamo delle modifiche di leggi che corrono a destra e a manca; potremmo parlare di ciò che è accaduto in altre situazioni più specifiche, legate proprio al modus operandi della Protezione civile, ma giravate la testa dall’altra parte. Avete letto tutti i curricula di chi ha presentato domanda per diventare direttore generale dell’ARPA, ma avete girato tutti la testa dall’altra parte. Continuate a girare la testa dall’altra parte, non c’è problema, ma non dite a noi che vogliamo fare i magistrati, i PM, colpire, andare a individuare le persone. Scusate, voi sapete ad oggi chi abbiamo pagato, chi abbiamo pagato per le forniture dalla Cina? Se lo sapete, alzate la mano e ditelo, perché nemmeno in Commissione bilancio è emerso. Non sappiamo il nome e il cognome di chi abbiamo pagato. Non lo sappiamo e abbiamo pure posto un’interrogazione alla quale non è stata data risposta. Non è stata data risposta. Abbiamo chiesto pure i documenti e non ci sono stati dati. Dopodiché ci saranno, ci mancherebbe altro, Fabiano… Vedi, il nostro obiettivo è solamente, così come era quando l’abbiamo presentata, verificare non con fase inquisitoria, valorizzando al popolo pugliese e all’Italia intera tutte le cose che hanno funzionato, fare una critica ai fini costruttivi per comprendere le cose che non hanno funzionato, specie in materia sanitaria.
Tutti abbiamo ricevuto telefonate, negli scorsi giorni, per quei medici che sono stati assunti dalla sera alla mattina per fare le USCA, per costituire le USCA, e poi sono stati mandati a casa. Le USCA servono, serve potenziare la medicina territoriale, sì o no? Servono in virtù di quelli che saranno i nuovi finanziamenti che avete allocato sulle case della salute, comunità e altro? Il personale è pronto a qualcosa del genere? Possiamo sentire quali sono state le loro reazioni, quali sono state le loro emozioni? Se non vi interessa, potete uscire dall’Aula, scusate; se non vi interessa, uscite. Nessuno vi obbliga ad ascoltare. Se uno sta qua deve ascoltare, le regole sono regole, e noi siamo per le regole. Se uno non ha interesse, si alza e se ne va.
Io voglio sentire da chi è stato in trincea cosa ha provato, se quando chiamava al telefono rispondeva, se è complicato far parlare un paziente con un parente che sta a casa. Questo ci interessa, perché non è mai capitato. Se qualcuno di voi l’ha già subito nella vita, ce lo spieghi. Ci dica cosa bisogna fare, perché ognuno di noi ha avuto difficoltà e se io non comprendo non posso trasferire la conoscenza del privilegio che abbiamo di essere rappresentanti del popolo a dire al popolo cosa bisogna fare. La buttiamo in caciara? Potremmo stare tutti i giorni a fare comunicati stampa o conferenze stampa, di merito, di dettaglio, di singolo ospedale, di che cosa è accaduto, pubblicando tutti i messaggi che abbiamo ricevuto dai medici, dai sindacati, dagli operatori sociosanitari. Da tutti. Invece no, perché siamo responsabili anche noi. Chi si poteva aspettare una cosa del genere? Chi è nato già sapendo cosa doveva fare? Nessuno.
Oggi, che è un momento di tranquillità, di serenità, diamoci dei tempi. È così complicato? Perché dobbiamo pensare al male? Perché? È un’opportunità. Regioni, se vogliamo dirla in politica, a guida Centrodestra hanno consentito, votando favorevolmente, la costituzione di Commissioni presiedute da consiglieri di minoranza. Che problema c’è?
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Ventola.
Presidente Galante, prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
In Commissione sanità, in effetti, c’è stata quasi l’unanimità, perché si è solo astenuto il Presidente, come avviene spesso. Eravamo d’accordo nell’approfondire questo tema che ha tenuto tutti i consiglieri... Consigliere Ventola, tutti hanno ricevuto richieste d’aiuto, tutti hanno ricevuto messaggi, tutti sono intervenuti con direttori generali, sanitari, direttori di dipartimento, tutti sono intervenuti negli hub vaccinali, tutti quanti noi, credo, siamo intervenuti per poter dare una mano in un momento in cui non si sapeva realmente come reagire, quando non arrivavano notizie dagli ospedali o quando qualcuno rimaneva solo perché c’era il terrore di essere contagiati, terrore da parte degli operatori sanitari di portare a casa il virus, rimanere nei bed and breakfast per evitare di contagiare i propri familiari. Questo è accaduto.
Sappiamo benissimo che sono morti più di 300 medici e più di 60 infermieri. Sappiamo quanto sono stati terribili, terrificanti questi due anni per tutti quanti. Quel giorno in Commissione fu detto che c’era il rischio, con questa Commissione d’indagine e di studio, di una strumentalizzazione politica. C’è questo rischio. Non lo potete negare, perché è un tema troppo delicato, troppo pericoloso da trattare anche con dati molto particolari, che sono i dati epidemiologici, sono anche questioni che noi giustamente all’interno di un Piano pandemico, in alcuni casi mai aggiornato o aggiornato per responsabilità di alcuni in parte, sappiamo benissimo che questo rischio c’è. Questo rischio che ci siano solo titoli di giornali e che non si giunga a una soluzione o a dare un suggerimento ai cittadini di come intervenire domani in un’ulteriore ondata non uscirà da una Commissione d’indagine. Noi abbiamo detto “va bene, la facciamo” per poter approfondire. Io, per esempio, ho parlato di modelli di gestione delle nuove strutture che verranno finanziate con i fondi PNRR. Ho parlato degli ospedali di comunità, abbiamo accennato al DM 71, che parla appunto di tutte le linee guida che ci saranno e sono state date per l’assistenza territoriale. Se oggi però ci accorgiamo che non c’è più quell’unanimità, perché in Consiglio poi si discute e noi, in Commissione sanità, eravamo consapevoli che comunque un approfondimento, come ho detto, ci poteva essere, però oggi ci accorgiamo che questo non c’è. Si evince anche da molti interventi. Il rischio di strumentalizzare questo argomento è molto, molto alto.
Io personalmente con il mio Gruppo chiediamo di riportare in Commissione questa proposta di legge e fare una sottocommissione, perché attualmente, credo che siamo tutti consapevoli, in Commissione sanità avviene. Il Presidente Vizzino, insieme ai suoi dirigenti, convocano in maniera scadenzata tutti i lunedì una serie di audizioni da parte di tutti quelli che denunciano in parte quello che è accaduto durante la Commissione. Quindi, non è che questo non avviene, avviene in maniera diversa. Noi audiamo tutti i giorni. Ieri abbiamo audito, ad esempio, dei soggetti per il problema che hanno vissuto le comunità di recupero dei tossicodipendenti. Per due anni è stato anche lì un momento tragico da parte di gente che non poteva entrare in comunità per essere recuperato. Quindi, non è che non sappiamo in toto, completamente, siamo all’oscuro di quello che è accaduto o non sappiamo, i dirigenti, a partire anche dallo stesso assessore, anche se è entrato in corsa in questa legislatura, non può non conoscere, proprio perché lui viene dal territorio, non sa esattamente come è andata una certa situazione, come dobbiamo reagire. Perciò, evitiamo di far passare ai pugliesi una disunione nei confronti della lotta di tutte quelli che potrebbero essere gli orientamenti, le linee guida, le procedure e i protocolli che servono a un ritorno di una pandemia. Evitiamo di dare un messaggio sbagliato. Siamo tutti dalla stessa parte e dobbiamo solo ritornare in Commissione a discutere di come affrontare una sottocommissione, o come continuare, perché molti hanno detto, e in effetti è così, che avviene già nella Commissione bilancio, nella Commissione sanità.
Io non ho paura perché ho fatto già una Commissione d’indagine per quanto riguarda i Consorzi; prima della mia, c’è stata una Commissione d’indagine per quanto riguarda il randagismo, ma erano mirati e avevano un obiettivo, che era circoscritto ed era più semplice da affrontare. In questo caso, che parliamo sia della vita dei cittadini in primis, sia del lavoro svolto in questi due anni da parte degli operatori sanitari, la situazione è molto delicata. Anche perché, ribadisco, si trattano dati molto sensibili, che non saremmo in grado, all’interno di una Commissione, in questo caso, di fare in modo che possano portarci, farci giungere alla definizione di un obiettivo che ci daremmo. Durerebbe sei mesi, faremmo una serie di indagini che, ripeto, rischiamo di portare solo sui giornali: che Taranto magari ha sbagliato quel giorno, che dall’ospedale sono partite delle ambulanze con delle persone sbagliate a bordo… Insomma, potremmo solo ripercorrere delle tragedie vissute dai cittadini, ma non giungeremmo a nulla.
Questo è stato il problema di cambiare idea e di dire “no, per il momento non è il caso di fare una Commissione d’indagine”. Io mi auguro quindi che non ci sia un attacco nei confronti dei consiglieri che stanno in questo momento suggerendo di riprendere la discussione e di ritornare in Commissione in maniera più pacifica. Da quello che sta uscendo oggi, si capisce che non c’è quella unanimità. Quando ci sono state le altre Commissioni d’indagine, c’era l’unanimità, perché per andare in Commissione d’indagine è importante avere tutti quanti la stessa idea di approfondimento.
In questo caso, noi non porteremo nulla, ai cittadini, e potremmo solo creare confusione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Galante.
Consigliere Perrini, prego.
Speaker : PERRINI.
Grazie.
Io voglio tornare un po’ indietro. Premetto che condivido quello che hanno detto i colleghi Mazzarano e Galante, sul fatto che non dobbiamo speculare su questa situazione, condivido al cento per cento. Dobbiamo tornare però a quando gli animi e il sentimento di ognuno di noi erano diversi da quelli di adesso.
Dobbiamo tornare molto indietro, anche a un anno fa, quando tutti quanti noi siamo stati sollecitati, come ha detto il collega Galante, dai vari parenti, quando avevano delle problematiche negli ospedali. quando non si trovava più il proprio parente, quando addirittura dall’ospedale dove veniva portato, dopo alcuni giorni ancora non si sapeva questo parente dove era andato a finire o questo genitore. Ci sono state anche delle morti.
Io sono stato il primo a proporre la Commissione sulle morti al Moscati. Poi ci siamo riuniti tutti qua, non c’era ancora l’assessore Lopalco, non c’era Palese, e in quella Commissione si decise di non chiamarla le morti del Moscati o una cosa del genere, ma di farla per tutta la Regione. Questa non deve essere una Commissione per capire gli errori dei medici, anzi ringrazio i medici per quello che hanno fatto e tutti gli operatori sanitari. Non deve essere una Commissione per rincorrere chi ha messo la faccia e anche ha perso tanto, perché so di medici che sono stati anche negli ospedali oltre 20 ore al giorno, e dobbiamo dire grazie. Ma io voglio capire alcuni particolari di cosa ha fatto la nostra dirigenza. Io parlo di casi di quando a un certo punto al Moscati si sono inventati le tende; queste tende, da essere tende soltanto di passaggio, sono diventate, caro assessore Palese, di degenza. Quando arrivavano poi nei reparti, ormai era tardi. Voglio capire queste tende, dopo questo mio pensiero, che fu espresso in Commissione, uscì sui giornali, ho avuto anche rapporti col Direttore generale Rossi… ma queste tende a cosa servono? Mi fu detto “no, servono”, mi fu data una spiegazione molto vaga, però da quel momento in poi quelle tende, dopo due giorni, sono state smontate. Negli altri ospedali della Puglia sono rimaste le tende, al Moscati, dopo quelle mie verifiche, sono state tolte.
Allora, possiamo anche capire il motivo? Non so, in base agli studi – qua c’è il dottor Lopalco, che è specializzato in questa materia – cosa può succedere nei prossimi anni, nei prossimi mesi, e non dobbiamo più sbagliare, capire quale può essere… Può uscire, da questa Commissione, caro Marco, caro Michele, una cosa positiva. Dove si può migliorare? Si migliora da dove si è sbagliato. Lo ripeto di nuovo. Io ho un problema che voglio sapere. Non mi fermerò qua. Quando sono state montate le tende al Moscati, per giorni interi, nei reparti del Moscati, di Mottola, di Martina, nei centri Covid non si trovava il paziente. Giusto, Marco? Ti ricordi questo particolare? Il paziente rimaneva per giorni in queste tende. Ma lo andavamo a scoprire dopo alcuni giorni. Può essere un esempio, questo? Ci sono tanti altri esempi che vi voglio fare. Li farò in Commissione.
Qua non c’è la rincorsa a chi ha sbagliato dei medici, perché i medici hanno fatto il loro lavoro. Io voglio capire chi ha gestito la situazione dell’emergenza. Questo può essere un dato che, secondo me, insieme a questa Commissione... E non spettacolarizzare il problema. Non è da me. Mi conoscete. Se si poteva fare spettacolo, hai voglia! Anzi, in questi anni... E ancora veniamo sollecitati. Noi quasi stiamo dimenticando il problema che c’era, ma chi ha avuto il problema familiare e ha perso un genitore non lo dimentica. Ecco perché ho detto: torniamo indietro a quando eravamo presi tutti quanti. Poi, con il passare dei mesi... Ognuno di noi ormai vive la propria vita, ma per chi ha avuto il problema e ha perso un padre o un familiare non è la stessa cosa. Ci chiedono giustizia. Per queste persone io non mi fermo.
Non dobbiamo spettacolarizzare niente. Dobbiamo decidere insieme cosa fare, per capire e non sbagliare dopo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Perrini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere De Palma. Prego.
Speaker : DE PALMA.
Grazie.
Preannuncio che su questo punto voterò a favore. Mi ero ripromesso di non intervenire sulla questione, per una serie di ragioni. Voglio farlo per alcune valutazioni. La prima: si grida allo scandalo rispetto a una Commissione d’inchiesta, che è un’attività del consigliere regionale nei Consigli comunali, nell’attività parlamentare. È un’attività che rientra fra le prerogative dei consiglieri, rientra fra le prerogative di chi è deputato a rappresentare i cittadini e consente proprio ai cittadini, attraverso il proprio rappresentante di poter avere contezza che le Istituzioni non sono una chiacchiera, ma sono una cosa seria. Pensare che una Commissione d’inchiesta possa essere utilizzata ancor prima che la stessa Commissione d’inchiesta ha ottenuto e ha fatto delle verifiche e magari addirittura quelle verifiche conducono nella direzione esattamente opposta rispetto a quelli che oggi contestano la Commissione d’inchiesta, beh, io penso che la strumentalità non sta in coloro i quali hanno richiesto questo punto, ma probabilmente in quelli che vogliono rappresentare in maniera diversa la propria difficoltà magari di impatto rispetto a una verifica che, secondo me, si rende necessaria.
Io non voglio aggiungere altro sull’argomento. Sono stato chiamato in causa perché quando dai banchi di maggioranza qualcuno ritiene che l’opposizione stia strumentalizzando questo punto, io rispedisco categoricamente al mittente un’affermazione del genere. Chi vi parla ha pagato un caro prezzo sulla questione. Pensare che il mio voto favorevole sia addirittura strumentale rispetto a una prerogativa della mia attività di consigliere regionale è assolutamente non solo sbagliato, ma posso anche comprendere che, nel momento in cui si parla, qualche parola scatta. Posso anche comprendere che nella diversità dei ruoli, maggioranza e minoranza, ci possa essere un voto a favore e un voto contrario, però invito tutto il Consiglio a riflettere sul messaggio che noi diamo ai cittadini, non a Vito De Palma, perché il consigliere De Palma non ha voluto assolutamente utilizzare né la sua funzione né altro. Nelle ASL di tutta la Puglia non troverete traccia di una nota a firma mia sulla questione Covid, né negli uffici della Regione. È un qualcosa che dobbiamo rendere ai cittadini di questa Regione. Per cui, invito tutti alla riflessione saggia, coerente, soprattutto evitando veramente le strumentalizzazioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Consigliere Caroli, prego.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente.
Anche io sono fra i tre firmatari di questa proposta di legge, e sono fermamente convinto del contenuto di questa richiesta.
Subito dopo il mio insediamento, sono stato coinvolto, o meglio, sono stato designato per far parte di una Commissione d’inchiesta che prevedeva la valutazione, e quindi l’approfondimento di tutto quello che è stato fatto negli anni trascorsi all’interno delle fondazioni partecipate.
Credetemi: all’inizio ero anche preoccupato perché non sapevo quello che dovevamo andare ad analizzare. Poi mi sono reso conto che nel corso del tempo questa Commissione sicuramente è andata nei meandri, è andata cioè a valutare, è andata sotto molti aspetti anche a pungolare su quello che è stato fatto.
Questa richiesta, se non erro, era stata fatta nel mandato precedente da parte dei 5 Stelle, che quindi credevano nell’istituzione di queste Commissioni. Io ritengo che con altrettanta serenità si possa utilizzare questa proposta di legge per andare sicuramente non a valutare, come diceva poc’anzi il consigliere Mazzarano, a “danzare intorno”, purtroppo, ai tanti morti che ci sono stati, ma solo per capire se i risultati attesi rispetto ai risultati ottenuti sono quelli che probabilmente ci potevamo prefiggere, per comprendere se in questo momento, e questo ritengo che probabilmente sia l’unico tema che non è stato trattato, si stia riuscendo a tornare ad una certa normalità.
Si parlava di risultati eccezionali ottenuti, si diceva che il Covid ha fatto sì che quasi per una combinazione astrale, il livello medio dei servizi oggi offerti all’interno dei nostri nosocomi sono cresciuti in maniera esponenziale. Non credo sia proprio così.
Assessore, ci sono grosse difficoltà a tornare alla normalità. Ancora oggi, consentitemi questa digressione, non è possibile far visita ai pazienti all’interno dei nostri ospedali. A tutt’oggi c’è un gran numero di ospedali che non possono tornare alla normalità. Ci sono migliaia di persone in lista d’attesa che non riescono ad avere dei servizi.
Oggi, questa Commissione va presa come pungolo, come forma di accompagnamento ad un ritorno alla normalità, ferme restando le valutazioni a consuntivo di tutto quello che è stato fatto in questo biennio, che non è stato sicuramente un biennio facile, dove tutti abbiamo più o meno lavorato alacremente.
Ora, io credo che mai come in questo momento, al fine di accompagnare e creare le condizioni per cui realmente si possa far tesoro di tutti gli errori commessi, e di errori ne sono stati commessi tanti, come di impegno ne è stato profuso altrettanto, ritengo che in questo momento questa Commissione debba essere quanto meglio articolata e probabilmente, di concerto anche con il Dipartimento e con l’Assessorato, possa consentire di portarci ad una normalità accettabile.
A tutt’oggi, caro assessore, non è possibile che centinaia di Comuni abbiano ancora impianti sportivi impegnati come centro vaccinazioni e vaccinazioni non ne vengono inoculate, non ne vengono somministrate. A questi Comuni, a cui abbiamo chiesto un impegno importante, avevamo garantito e promesso che avremmo comunque sia corrisposto il corrispettivo della spesa sostenuta per allestirli. La Commissione serve anche per questo, ferme restando poi le macrovalutazioni che poc’anzi hanno comunque sia esplicitato i miei colleghi.
Per questo chiedo che si dia seguito e ci possa essere un voto unanime che possa consentire, per il tramite di questa Commissione, di ottenere quei risultati che tutti ci prefiggiamo e che io mi prefiggo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Caroli.
Consigliere Leoci, prego.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente.
Io ho ascoltato un po’ tutti gli interventi, sia dalla parte della maggioranza che dell’opposizione. Continuare a sentirmi dire che questa non è una strumentalizzazione non mi scende giù, anche perché oggi qui ci sono degli esseri umani, come lo siete voi, lo siamo anche noi, e sembra quasi che noi non abbiamo la sensibilità verso i nostri cittadini, soprattutto dopo aver sentito dire che abbiamo ricevuto le chiamate da parte di cittadini dove non c’era efficienza da parte dei nostri operatori sanitari o comunque delle nostre strutture. Continuo a ripetere che eravamo in un momento di difficoltà, difficoltà che non vedeva soltanto la Regione Puglia coinvolta, ma credo un intero sistema nazionale. Personalmente non voglio sentirmi dire che non sono stato sensibile ad una telefonata ricevuta durante la notte; oppure, anche se vissuta indirettamente o direttamente, attraverso un parente, una situazione da Covid, non si può dire che non abbiamo avuto interesse o non abbiamo fatto qualcosa. Anzi, personalmente sono stato coinvolto anche di notte. Sono stato reperito, chiamato, e ho cercato di dare un supporto in tutti i modi, anche per venire incontro al collasso del sistema sanitario, un collasso, forse, che ci dovrebbe far riflettere, non solo per alzare una bandiera e discutere.
Continuo a ripetere una cosa, come ha già detto il consigliere Tammacco. Non faccio parte della III Commissione, ma ci sono state tante audizioni, tante Commissioni da parte vostra. Ci sono state tante interrogazioni, tante interpellanze ‒ non ci si è fermati mai ‒ sempre su questo tema, che era quasi un cavallo di battaglia. Pertanto, dire che non era una strumentalizzazione mi sembra poco opportuno.
Un’altra cosa voglio dire, e la continuo a ripetere. L’ha sottolineata, sotto questo aspetto, anche il consigliere Caroli. La Commissione d’inchiesta ‒ riprendendo anche la normativa ‒ non è prevista per quanto riguarda il nostro Consiglio regionale. Pertanto, la valutazione di uno studio approfondito su quello che può essere un tema o altro, come abbiamo fatto e abbiamo avuto modo di fare nella Commissione VI, con le fondazioni culturali... Riprendo anche quanto detto dalla consigliera Laricchia. Lei stessa aveva portato avanti la proposta di legge di Gianluca Bozzetti sulla costituzione di una Commissione d’inchiesta proprio sullo studio delle fondazioni. Successivamente, dopo un ragionamento in Commissione e un’ampia condivisione, si era deciso di ritirare quella proposta. E la stessa l’aveva ritirata. Successivamente, con un comunicato, la stessa consigliera aveva ribadito che interessa la sostanza e non la forma.
Oggi dico, anche al rientro, dopo una sua assenza, e da quello che è stato il lavoro durante questo periodo, sempre stressante, che per me la sostanza è la cosa più importante. Quello che è stato proposto e prospettato anche dal professor Lopalco, che oggi non ha voluto definirsi un eroe o altro, quello che è stato fatto è stato un lavoro buono in un momento molto delicato e critico che ci ha visti coinvolti non solo a livello nazionale, ma anche a livello mondiale.
Pertanto, il lavoro che abbiamo fatto nella VI Commissione, con una sottocommissione, studiando appositamente le fondazioni e le loro criticità, potrebbe essere ripreso e riproposto anche in questo senso, anche per continuare il lavoro di tutte le Commissioni e dedicarsi in più, anche con il nostro lavoro, a una sottocommissione, arrivando a quello che non è un risultato politico, ma di dati scientifici, per capire davvero quello che si può migliorare nel futuro, dicendo sempre che con il senno di poi, in un momento così delicato, credo che nessuno sa cosa poteva succedere, cosa potesse succedere e pertanto mi rimetto sempre alla buona volontà di tutti noi. Però, non rimarchiamo il fatto che sembriamo quasi di non essere sensibili sempre al cittadino perché siamo da questa parte. Noi siamo dei comuni cittadini prima di essere dei politici. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Leoci.
Apprezzo il tono sommesso e garbato del Consiglio di oggi.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente.
Il tono garbato credo che dimostri anche l’attaccamento alle Istituzioni, al ruolo che svolgiamo, e la maturità che in molti momenti di questa Assise – dell’Assise nei diversi momenti in cui si tengono i Consigli regionali – hanno dimostrato i Gruppi di maggioranza e i Gruppi di minoranza.
Quante volte è accaduto che il Gruppo di minoranza restasse in Aula per provvedimenti importanti quando mancava il numero legale? Avremmo potuto lì veramente fare politica, quella politica con la p minuscola che credo non appartenga ai Gruppi di minoranza, per quello che è stato l’atteggiamento sin qui dimostrato. Io non ho grande esperienza, una lunga esperienza in Consiglio regionale, come molti invece che siedono oggi in questa Assise hanno, né mi attarderò e mi soffermerò sui distinguo, è stato detto sì in Commissione e oggi si dice no, perché le scelte possono cambiare, possono maturare. Io ritengo, però, per fare sintesi e non attardare ulteriormente, non allungare ulteriormente con il mio intervento i lavori di questo Consiglio, che oggi è il tempo ideale. Oggi è il momento giusto, perché la tensione è calata.
Purtroppo ci sono state le vicende drammatiche con perdita di vite umane, e quei momenti si sono allungati. Io penso ai medici di base che hanno dovuto affrontare un virus assolutamente sconosciuto e sono stati i primi a farlo, quando il sistema sanitario nazionale e i vari sistemi sanitari regionali non erano ancora attrezzati per fare.
Noi non chiediamo di andare a trovare dei colpevoli. Il motivo di questa Commissione, che ai sensi dello Statuto si definisce “di inchiesta e di indagine” è istituire una Commissione di studio, è evidente, che serve a studiare i processi, non quelle che sono state le responsabilità del singolo operatore, o dell’assessore.
Il professor Lopalco ha portato la sua esperienza, la sua autorevolezza in momento difficile, in cui non era semplice affrontare il problema. Non è quindi un’indagine che deve andare a capire se l’assessore si è mosso bene, se non si è mosso bene, o se poteva fare diversamente. È importante capire i processi.
Io immagino che un Presidente della Regione, a maggior ragione un assessore alla sanità, in questo momento dovrebbero essi stessi chiedere di essere affiancati da un gruppo di lavoro che evidentemente esamini ciò che è accaduto, in termini di processi e di misure messe in campo, per capire come comportarsi nel caso in cui quelle situazioni ahimè – e spero proprio di no, tutti noi speriamo di no – dovessero ripetersi.
Giorni fa parlavamo nel corridoio, con l’assessore, il quale evidenziava le preoccupazioni. Alcuni studiosi ipotizzano che nei mesi di ottobre-novembre ci potrà essere una risalita del Covid. Noi speriamo che le misure sanitarie siano adottate in modo tale che evidentemente si possa arginare una situazione del genere.
Ma dovendosi e potendosi questa eventualità riprodursi in maniera differente, perché non è mai la stessa identica situazione, occorre un esame su quello che è accaduto, su come si può migliorare il modo di affrontare una situazione che potrebbe ripetersi. Perché non può essere utile?
A valle e parallelamente alla vicenda che noi abbiamo vissuto, tante altre situazioni si sono andate a creare: pensiamo alle liste d’attesa. Su questo la minoranza ha chiesto l’intervento, l’assessore ha detto che ci sono delle risorse e che quindi bisognerà andare ad intervenire. Per un intervento si deve aspettare, in una struttura pubblica, il 2024. Questo nel distretto di Gallipoli, Presidente, non so negli altri distretti; è un’esperienza personale perché l’attività professionale mi porta in qualche momento anche a verificare, a chiedere le prenotazioni e quindi a verificare questi riscontri.
Allora, io credo che la possibilità di attivare un percorso in cui i consiglieri in una Commissione specifica, che quindi abbia un calendario stretto e che possa dotarsi anche, per carità, di ulteriori opportunità in termini di collaborazioni, quale problema, quale situazione va a determinare? Non sarebbe un fatto positivo, poi la maturità di ognuno di noi naturalmente gestirà questa situazione un minuto dopo la fine del Consiglio regionale o dell’esame di questo punto. Nella pubblica opinione qual è il pensiero che un cittadino comune potrebbe avere, sentendo che il Consiglio regionale ha respinto, ha bocciato una proposta che intendeva andare a capire cosa era andato bene e poteva essere migliorato, cosa non lo era stato e quindi quali rimedi porre, per evitare che evidentemente potessero ripetersi situazioni assolutamente gravi? È evidente, quindi… Io leggo in questo modo l’esigenza e le necessità di percorrere questa strada fidando e confidando nell’equilibrio, nella serietà, nell’interesse generale che chi siede in questa Assise è portato a tenere. Poi ci sono altre sedi, altri momenti in cui ognuno farà valere le proprie ragioni, ma dinanzi a temi così importanti e così centrali per i cittadini pugliesi credo che sia assolutamente necessario dimostrare compattezza e autorevolezza, grande equilibrio nel procedere con un esame politico delle vicende che si sono susseguite, per creare le condizioni per una sanità migliore, per una maggiore sicurezza dei nostri cittadini. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Presidente Pagliaro, ha chiesto la parola. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Il tono garbato penso sia dovuto al fatto che sono rispettate le prerogative di noi consiglieri, la possibilità di discutere, di interpretare anche le esigenze che ci provengono dai nostri riferimenti. E poi c’è la possibilità di votare a favore o contro. Quindi, va tutto bene. Il ruolo dei consiglieri è rispettato e il tono è garbato.
Fare domande e ottenere risposte penso sia un dovere per tutti noi. Alcune domande penso che vadano fatte, e vadano fatte anche con molta cura, aprendo riflessioni. La gestione dell’emergenza Covid è stata organizzata nella maniera più corretta e scrupolosa? Siamo sicuri che il lavoro sia stato fatto bene? Era evitabile un così alto numero di morti? Questa è una domanda sulla quale è necessario fare approfondimenti e avere risposte. Chi ha avuto ruoli e ancora oggi ha ruoli decisionali tende, così, ad auto-assolversi o forse è il caso di approfondire?
Ciascuno di noi, purtroppo, ha avuto contatto ‒ diretto o indiretto ‒ con la sofferenza e i lutti causati dalla pandemia. Però ci tengo molto a chiarire bene una cosa. Voglio dirlo chiaro e tondo: non si tratta di puntare il dito contro qualcuno, ma di ricostruire esattamente, in modo cristallino, possibilmente, la catena delle decisioni. Gli errori commessi potranno essere molto utili, anche come lezione per il futuro. Noi non siamo giudici, ma vogliamo trasparenza. Credo non ci sia stata una sufficiente trasparenza sulla gestione di questa pandemia nella nostra Regione.
Questa cosa la dobbiamo ai cittadini. Non accettiamo ‒ questo proprio no ‒ le accuse di strumentalizzazione politica. Vogliamo fare solo chiarezza e giustizia. Che problema c’è? Questo mi chiedo. Che problema c’è? Ogni volta che si pone una questione importante ci si deve sentire accusati di strumentalizzazione. Che problema c’è? Noi svolgiamo la nostra funzione. Il nostro ruolo di minoranza ancora di più ci pone nelle condizioni di dover fare domande, di incalzare i decisori. Quindi, che problema c’è a dare risposte e a fugare una serie di dubbi che sono sempre stati molto forti ed evidenti in questo periodo?
Concludo dichiarando il mio voto favorevole e quello del mio Gruppo alla costituzione di questa Commissione d’inchiesta.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Pagliaro.
Il consigliere Tutolo è l’ultimo intervento su questo provvedimento. No? Per ora è l’ultimo intervento. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Volevo fare una mia riflessione. Io credo che i poteri che lo Statuto della Regione Puglia dà al consigliere regionale sono molto ampi e sono assolutamente efficaci per poter “indagare” nel senso di verificare qualsiasi documento, qualsiasi atto. Onestamente non sentirei l’esigenza di una Commissione d’inchiesta per un qualcosa del genere, semplicemente perché ritengo che tutti noi, ripeto, abbiamo la possibilità, e questa ce la dà e non ce la può togliere nessuno, nessun assessore, nessun Presidente di Regione, nessuno, tutte le prerogative, tutti gli accessi a tutti gli atti, quindi sono illimitati.
Onestamente non ci trovo una utilità. La riflessione che volevo fare… Quindi, il tema onestamente non mi appassiona. Anzi, se avessi questo bisogno, questa esigenza mi radunerei con dei miei colleghi che ci vogliono stare e magari si fa un lavoro a quattro mani, a prescindere, ripeto, da una Commissione d’inchiesta o meno, perché non è che ti vengono dati, almeno per quelle che sono le mie conoscenze, se poi vengono smentite, chiederò scusa che una Commissione ha più poteri di accesso, ci sono degli atti che noi, in qualità di consiglieri, non possiamo visionare, non possiamo prendere conoscenza, non possiamo vedere e quindi avremmo, con quello strumento, maggiori poteri, maggiore possibilità di accesso a documenti in qualche maniera secretati, non lo so, veramente ho difficoltà a comprenderne le ragioni. Quello che non riesco, invece, ancora a comprendere è il fatto di agire, oggi, come se tutto fosse passato e non ci fossero invece ancora problemi che per me sono fondamentali.
Il consigliere De Leonardis prima, e lo ringrazio, faceva riferimento ad una mia proposta di legge su un tema che è stato molto sentito. Io lo rinnovo ancora oggi, perché probabilmente sfugge. Qui chiedo all’assessore – non voglio interromperlo, non voglio disturbarlo – e all’intero Consiglio regionale di fare attenzione, perché ancora oggi, ahimè, purtroppo c’è una forte limitazione negli accessi alle visite. Ancora oggi, ahimè, purtroppo, ancora, specie nelle RSA – specie nelle RSA – andare a visitare un proprio caro, un proprio congiunto, è qualcosa di assurdo.
Io ritengo, ormai mi permetterete di dirlo, immorale privare, ripeto, degli affetti più cari sia la persona che sta male, sia quella che vuole dare un conforto, una parola di speranza, o che vuole tenere anche semplicemente la mano per l’ultimo momento che questa persona sarà in vita, facendole sentire la vicinanza. Che tutto questo passi inosservato, che passi, lo dico in gergo mio, in cavalleria, come se non accadesse nulla, per me non è accettabile.
Ora, noi vediamo gli stadi pieni, tutti quanti a dire “venite qua, facciamo questo…”, piazze megagalattiche, con centinaia di migliaia di persone, con tutti gli strumenti che oggi vivaddio ci sono, perché all’inizio mica ho dimenticato, io ero quello più terrorizzato di tutti. Sentivo la responsabilità addosso della mia comunità, per il ruolo che svolgevo, ed ero terrorizzato: non si sapeva che cos’era, questo virus, non c’erano dispositivi di protezione, praticamente, si brancolava nel buio.
Oggi vivaddio, lo conosciamo, è decisamente meno pericoloso, meno aggressivo, ma soprattutto sappiamo anche come trattarlo. Ci sono i dispositivi di protezione, ci sono tutte le condizioni per eliminare questa vergogna dell’esproprio degli affetti. Ma ancora oggi io ricevo telefonate di persone che piangono perché nella RSA, dove è ricoverata una mamma, piuttosto che un padre, un fratello o una sorella, non c’è possibilità di entrare, salvo una volta ogni quindici, venti giorni, se ti va bene. Ma scherziamo?
Io di questo onestamente sento il bisogno di parlare, sento il bisogno di intervenire, sento il bisogno di dire: scusate, ma ci rendiamo conto? Siamo noi che possiamo determinare queste cose? Siamo noi… Vedo la mia collega Debora Ciliento che annuisce perché probabilmente noi, come dire, siamo esseri normalissimi, come tutti gli altri, e per chi non ha l’abitudine (e noi non l’abbiamo) di prendere delle scorciatoie, lo vivi anche sulla tua pelle e ti rendi conto e dici “ma che cavolo stiamo facendo”. Queste sono le cose che, a mio avviso, bisogna ancora oggi…perché non è finito e io su questo vorrei che noi ci impegnassimo a toglierli questi ostacoli. Se poi alla RSA ormai – lo dico senza nessun freno – inizia a far comodo a qualcuno o anche negli ospedali a qualcuno fa comodo questa situazione di non avere tra le scatole parenti, bene, è il tempo di smetterla, è il tempo di smetterla. Io non dico che devono entrare le frotte di parenti, come eravamo abituati a vedere, seduti sul letto, con bambini… No, però, ripeto, ignorare che c’è gente che di lì a breve passerà a miglior vita, e questa non può e non deve morire con il dubbio di essere stata abbandonata in un letto di ospedale o di una RSA, perché è questo che avviene. È questo che avviene. A quel povero cristo di 80-90 anni con demenza senile, perché i più sono questi oggi, non glielo va a spiegare nessuno che è una precauzione, ripeto, per me inutile ormai. Ora è un alibi quello, per avere meno persone tra i piedi. Non è possibile, non è possibile.
Quindi, assessore, veramente la prego, non come consigliere regionale, come uomo, come essere umano, e prego tutto il Consiglio regionale di eliminarla questa roba, perché sono passati veramente due anni, siamo tornati per tutto alla normalità – e viva Iddio, tutti ne avevamo voglia – però quella roba ancora oggi non è più sopportabile. Quindi, vi prego di intervenire su questo, questo a me interessa. Sul discorso di quello che è accaduto, delle mascherine, io penso di avere tutti i poteri di questo mondo. Spero di averli. Se qualcuno si permette di togliermi questa mia prerogativa, è chiaro che arriviamo in cielo, perché io non lo permetto a nessuno, semplicemente perché sono stato scelto per rappresentare una parte di cittadini, e lo voglio fare utilizzando il massimo del mio potere che mi viene conferito.
Per il resto, onestamente, non ne sento il bisogno. Certo, se sento il bisogno di lavorare insieme ad alcuni colleghi, che è sicuramente qualcosa di buono, perché si lavora a quattro mani, ci si divide i compiti, lo si può fare tranquillamente, ugualmente. Nessuno ci impedisce di metterci insieme (tre, quattro, cinque persone). A meno che, ripeto, mi smentite sul fatto che si ha un maggior potere, quindi noi abbiamo una facilità di accesso agli atti, maggiore accesso, cioè non possiamo, come consiglieri regionali, accedere a tutti gli atti. Onestamente, sarei favorevole. Ma non mi pare che siamo in questo caso.
Non mi appassiona questo tema. Mi appassiona quello di cui ho parlato poc’anzi. Spero, assessore, che lei, con un provvedimento del dipartimento o suo, metta fine a questa roba. Ripeto: veramente non si possono vedere le piazze piene e le persone morire da sole come cani ancora oggi. Chiedo scusa per i “cani”, è un modo di dire infelice. Non possono morire da soli. Nemmeno i cani devono morire da soli. Noi stiamo facendo morire ancora oggi le persone da sole.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo.
Presidente Zullo, prego.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente.
Cambiare idea è sintomo di intelligenza. Anche noi potremmo cambiare idea se le motivazioni addotte convincessero al cambiamento dell’idea. Se, invece, le motivazioni che vengono addotte sono, per certi versi, anche offensive e, per certi versi ancora, fondate sulla difesa, è evidente che non ci spingete a cambiare idea.
Le motivazioni sono tutte, a nostro avviso, non condivisibili. Potremmo usare altri aggettivi, però il clima che si è formato in quest’Aula mi porta a non usare gli altri aggettivi. Diciamo “non condivisibili”. Si parla dello Statuto. Il collega Ventola ha letto lo Statuto. Se, però, funziona l’ATN, e ve la leggete, dice che la proposta di legge è rispondente a tutte le norme comunitarie, nazionali, regionali, statutarie, eccetera. Per cui, sgombriamo il campo. Si dice che c’è la I Commissione che sta lavorando. Bene, ma la I Commissione sta lavorando su altri aspetti che riguardano la spesa. Invece, la materia di questa Commissione è di tipo scientifico, perché, vedete, sarà una mia deformazione professionale, ma è anche quella del professor Lopalco, visto che abbiamo lo stesso titolo di specializzazione. Se c’è una malattia infettiva, noi facciamo un’indagine epidemiologica. Un’indagine epidemiologica è uno studio, non è una indagine giudiziaria. Per cui, questa difensiva che portate avanti toglietevela dalla mente. È una difensiva che poi viene coniugata, mi dispiace, e l’ha detto il collega Pagliaro, a un’autoreferenzialità dalla quale noi dobbiamo uscire, dobbiamo venir fuori, perché la cosa più bella in questo Consiglio è valutare gli effetti di quello che facciamo non è dire “io ho fatto bene, io sono convinto che sono stato straordinario”. La maturità di una persona non è quella di fare vanto della propria opera, conoscendo i limiti dell’essere umano, che sono limiti della fallibilità. La maturità di una persona è di dire “verifico quello che è successo per capire se posso fare meglio in futuro, facendo tesoro di quello che non è andato bene o che potrebbe non essere andato bene”.
Dice qualcuno: “Noi non vogliamo valutare i comportamenti delle persone, noi vogliamo valutare i processi, cioè l’organizzazione, le priorità di intervento, le modalità di intervento, la corretta allocazione delle risorse in funzione dell’appropriatezza delle azioni”. Questo vogliamo valutare perché se si dice che è strumentale, caro collega Leoci, io mi chiedo: quando il 28 febbraio in Commissione Sanità tutti hanno votato a favore, erano strumentali? Non lo so, perché se erano strumentali, allora eravamo 12 persone ad essere strumentali, tra i quali anche i suoi colleghi di maggioranza. Quando si dice, lo dico al collega Mazzarano, che si danza sui morti, allora il 28 febbraio si danzava sui morti. Quando lui ha votato favorevolmente, o si danzava all’interno di una fibrillazione dentro la maggioranza conseguente alla nomina di Palese assessore? Dove la nomina di Palese assessore… Lo dico al collega Galante, Palese in Commissione proponeva di affidare questa materia alla Commissione Sanità o a una sottocommissione. Mi smentisce, assessore? E chi ha denegato questa possibilità all’assessore? Mica Zullo. Zullo ha detto “guardi, assessore, non sono d’accordo con lei”, ma poi in democrazia sono le mani che si alzano, sono i voti che si formano, e chi ha denegato, chi è stato contro l’assessore? Zullo non era d’accordo, ma contro l’assessore e contro questa ipotesi che viene ribadita oggi in Aula era la Commissione Sanità nella sua interezza. Vero o no, assessore? Vero o no? D’altronde il verbale lo dice.
Questo per dirvi che non è possibile cambiare un’idea dal 28 febbraio ad oggi, adducendo motivazioni che invece sono state rigettate, le stesse motivazioni, da voi stessi il 28 febbraio in Commissione.
Si dice ancora, Tutolo dice: io ho altra possibilità, io vado a fare l’accesso agli atti eccetera, non vedo, salvo che non ci riuniamo due o tre persone eccetera, eccetera. Tutolo, qui viene in evidenza il nostro intento positivo, perché noi non è che facciamo una Commissione d’indagine dove c’è la minoranza che attacca qualcuno; è una Commissione d’indagine che, secondo lo Statuto, ripeto, sette componenti sono di maggioranza, cinque componenti sono di minoranza. Ma non solo, nella legge è scritto che si può chiamare nella Commissione, nel confronto, i dirigenti della sanità, l’assessore alla sanità, i direttori generali, cioè tutti. Che significa questo? Si vuole fare un’analisi collegiale che non sia di parte, ma un’analisi collegiale che sia un patrimonio di una Commissione dove ognuno di noi mette in campo competenze, conoscenze, vissuti per poter capire se quello che è stato fatto è stato giusto, se quello che è stato fatto è andato bene, se si può rimediare, se in occasione di un’eventualità di questo tipo noi siamo più pronti e meglio preparati nella risposta. È tanto bello dire questo.
Quello che noi non ci spieghiamo sono queste accuse, che sono, francamente, offensive. Sentir dire “danzate sui morti” è un’offesa. È un’offesa non a noi. È un’offesa a chi ha votato il 28 febbraio. Il 28 febbraio era questo il testo di legge, non era differente. Queste erano le mie relazioni, non è che fossero differenti. Questi erano gli interventi fatti dai colleghi di maggioranza insieme a noi, non è che fossero differenti. Però sentirci dire questo penso sia un’offesa di cui, nella correttezza del dialogo che abbiamo avuto oggi, si poteva fare a meno.
Parlare di strumentalizzazione a noi. Io avrei voluto sentire questa parola in Commissione. Uno avrebbe potuto dirmi in Commissione: “Stai strumentalizzando”. In Commissione, però, nessuno ha detto questa parola. Anzi, rispetto a una proposta dell’assessore, hanno messo in minoranza l’assessore e hanno votato la proposta di legge.
Io vi dico questo: guardate...
[interruzione audio]
[...] verifica lo stato di attuazione di quello che noi facciamo, perché noi – ed è nel processo legislativo – dovremmo prima di tutto, quando formiamo un processo legislativo, fare delle audizioni, esaminare in Commissione, venire in Consiglio, votare una legge, ma poi verificare gli effetti di quello che facciamo, cosa che manca, in questa Regione; in questa Regione manca la verifica degli effetti, e quanto è importante in questo settore verificare quello che è stato, com’è andata, quanto è importante.
C’è un atteggiamento difensivo, da parte vostra, che non rende merito ai propositi che voi poi enunciate. Voi enunciate propositi del tipo “noi vogliamo verificare”, “noi vogliamo fare”; “io sono certo di aver fatto bene”, dice l’ex assessore Lopalco. Però, quando si vuole oggettivare quello che noi facciamo attraverso uno studio che deve essere condotto da una Commissione istituzionalmente preposta, una Commissione che per la parte maggioritaria è fatta da componenti della maggioranza, allora l’oggettivazione di quello che voi dite non è possibile. Non è possibile perché vengono in evidenza delle motivazioni che francamente non riusciamo a condividere, che non sono condivisibili.
Noi allora vi diciamo questo: c’è una grande attenzione, su questo argomento, c’è un’attenzione che attiene agli operatori sanitari. Voler far intendere che lo sforzo degli operatori sanitari possa essere non riconosciuto è una balla nella quale noi non caschiamo. Il problema è che sono gli operatori sanitari che ce lo hanno chiesto. Ci hanno chiesto, gli operatori sanitari, di poter verificare gli errori o i processi se sono stati appropriati per le condizioni in cui noi abbiamo lavorato; per le condizioni in cui noi non siamo stati protetti; per le condizioni in cui non c’erano i percorsi di accesso nelle strutture che da luoghi di cura diventavano luoghi di contagio; per le condizioni in cui noi abbiamo dovuto fare turni massacranti per tante situazioni.
Sono gli operatori sanitari che ce lo chiedono. Ma perché? Non perché noi non li riteniamo eroi, non li riteniamo encomiabili, non li apprezziamo, anzi; ma perché sono gli operatori sanitari che ci dicono che l’organizzazione del sistema compete all’indirizzo politico, compete alla Regione. Noi siamo quelli che sul campo poi operano, e sono loro che ci chiedono di capire se l’indirizzo politico di organizzazione dei servizi in queste fasi di pandemia è stato appropriato o potrebbe essere migliorato per evenienze future. Sono quelli che ce lo chiedono, tra gli altri. Ce lo chiedono una serie di persone che vogliono capire perché non si possa ottenere, non si sia potuto ottenere un tampone in tempo, il risultato in tempo, perché si è perso il tampone, perché si è ritardato, perché il parente è arrivato in ospedale quando ormai le condizioni erano compromesse. C’è una serie di persone alle quali noi possiamo fornire una risposta positiva, una risposta rassicurante, una risposta che dica: guarda che tutto è stato perfetto, lo abbiamo valutato, l’abbiamo analizzato, l’abbiamo fatto con gli esperti. Perché questa Commissione, caro collega Lopalco, ha il potere di chiamare esperti, di affidarsi ad esperti, ha questo potere, per gli esperti che lei richiede; è insito nella potestà di questa Commissione. Non saranno le chiacchiere di Zullo o di un componente della Commissione a determinare un risultato, perché poi, alla fine, i lavori di questa Commissione terminano con una relazione, una relazione che è collegiale, della Commissione.
Ecco perché io non capisco tutte queste dicerie che francamente, dicevo, da una parte sono offensive e dall’altra parte mettono in evidenza un vostro tentativo di difesa che, francamente, non dà ragione a chi dice “sono convinto che ho fatto tutto bene”. E allora a me sorge spontanea una domanda: ma se avete fatto tutto bene che paura avete di oggettivare quel “fatto bene” in una Commissione d’inchiesta? Qual è il vostro timore? In fondo sarete sette, noi saremo cinque, in fondo potrete chiedere l’intervento del migliore esperto, di chi volete. Che timore avete? Perché non si deve oggettivare una valutazione rispetto a quello che è stato? Io francamente non lo capisco. Non lo capisco e, al di là di quello che sarà il voto, io francamente non mi aspettavo, Presidente, tutto questo tempo perso nella discussione, perché è una proposta di legge votata all’unanimità, con la sola astensione tecnica del Presidente della Commissione, votata all’unanimità in Commissione e io pensavo che non ci fosse nessun problema, che tutti fossimo animati dallo stesso intento. Però mi rendo conto che in tre mesi cambia tutto. Guardate, il ripensamento può essere di un componente della Commissione, di un altro componente, ma tutti cambiano idea, tutti cambiano convincimenti, tutti cambiano tutto. C’è il sospetto che qualcuno vi abbia richiamato all’ordine.
Colleghi, scusate. Offese riceviamo noi, ma piccole puntualizzazioni ve le riportiamo. C’è il sospetto che qualcuno vi abbia richiamato all’ordine. C’è qualcuno che teme l’esito dei lavori di una Commissione imparziale, di una Commissione di studio, una Commissione che sarebbe stata condotta da voi stessi. Comunque, voi temete. Temere è un fatto importante nella nostra vita. Temere significa indietreggiare, significa non avere la forza di sostenere il proprio lavoro, le proprie convinzioni. Temere significa lasciare spazio a verità che si formano nella mente della collettività e che si formano in base ai vostri timori, ai vostri atteggiamenti difensivi.
Cambiate il vostro pensiero. Noi dobbiamo istituire questa Commissione perché il vostro timore non deve essere interpretato dalla collettività come mancata voglia di oggettivare, di valutare e di capire se nel futuro si può fare meglio rispetto a quello che è stato fatto. Questo vostro timore determina questo pensiero nella collettività, ed è rischioso e pericoloso. È molto pericoloso, perché già la collettività ha bisogno di verità. La verità non può essere negata. La verità va oggettivata. La verità va oggettivata dentro un confronto istituzionale che solo una Commissione d’indagine avrebbe potuto portare avanti.
Colleghi, noi siamo abituati a trovare muri, però ‒ lo ripeto ancora una volta ‒ noi ci battiamo per quello in cui crediamo, non perché dobbiamo vincerla noi. Avete i numeri, però non è con la forza dei numeri che si va avanti. La forza dei numeri non porta buoni frutti. La forza dei numeri porta prepotenza, porta arroganza, porta potenza, ma non porta quello che la collettività desidera. E la collettività desidera valutazione, la collettività desidera equità, imparzialità, la collettività desidera verità.
La collettività desidera un lavoro comune, collegiale sui problemi per capire le questioni, per capirle meglio. Quanto sarebbe stato bello il lavoro di una Commissione di sei mesi che termina con una relazione finale, nella quale avremmo potuto indicare ogni cosa, dare risposta a ogni dubbio della collettività e avere una collettività, magari più serena, più collegata all’arte della politica.
Quando si parla di distanza dalla politica, questo vostro atteggiamento ne aumenta lo spazio, aumenta quel fossato che poi siete capaci di colmare solo quando gettate ponti levatoi per le cose che vi interessano, ma non siete capaci invece di eliminare quel fossato e di coniugare, di congiungere la collettività a un’azione politica.
Noi in coscienza riteniamo di aver fatto il nostro dovere. Sicuramente, da quelli che oggi sono stati il dibattito e le intenzioni di voto manifestate, usciremo sconfitti dal voto, ma ne esce rafforzata la nostra azione politica. Un’azione politica che per quanto denigrata io penso sia stata nobile.
Ringrazio tutti i Gruppi del centrodestra, e qui voglio dire ai Gruppi di centrodestra che oggi abbiamo dato una bella manifestazione: una manifestazione di unità di intenti, perché noi dobbiamo sconfiggere la prepotenza, in questa Regione, che quasi sconfina nella tirannia. Solo la nostra unità, che abbiamo dimostrato oggi su questa proposta di legge, io penso che per il futuro sarà foriera di battaglie comuni, che si incentrano su valori, su princìpi che noi coltiviamo in funzione del bene della collettività.
Io mi auguro, cari colleghi della minoranza, che questo sia il momento di formazione di un gruppo granitico che non parta dalla divisione dei vari Gruppi, ma che ci porti a ragionare, a parlare, a collaborare perché c’è sempre nelle situazioni un dato di positività.
Oggi perdiamo una battaglia; ma ci aspetta un lungo percorso, che probabilmente ci porta ad essere vincenti nel futuro, vincenti non con la forza dei numeri, ma vincenti con la forza delle idee che oggi abbiamo saputo mettere in campo.
Grazie a tutti voi. Ringrazio chi ha voluto sostenere anche nell’intimo, chi ha volute sostenerla nella Commissione, chi ha voluto sostenere questa nostra proposta di legge. Non fa nulla che oggi cambia idea, io sono convinto che nel proprio intimo sia convinto che questa Commissione sia giusta, però per ordine di scuderia, probabilmente, sta violentando il proprio intimo e la propria coscienza.
Noi la nostra coscienza non la possiamo violentare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Zullo.
Collega Tutolo, lei è già intervenuto. Può procedere a un ulteriore intervento per dichiarazione di voto, auspicando in un intervento sintetico da parte sua. Grazie.
Speaker : TUTOLO.
Sarò estremamente sintetico, Presidente. Intanto grazie per avermi concesso la possibilità di dare la mia motivazione al voto negativo. E non posso che ribadire quello che ho già detto, cioè non ho motivi oggettivi per vedere questa come una opportunità. Non dà nulla di più.
Ovviamente non ho parlato certo di strumentalizzazione, non ho parlato di volere titoli di giornali, nulla di tutto questo. Ho argomentato credo in maniera convinta, almeno per me, e mi dispiace che non sia stata accolta la mia come dire motivazione. Devo ribadire, però, la mia contrarietà a questo argomento e soprattutto… La Presidente del Consiglio diceva prima che si complimentava per la pacatezza dei toni. Probabilmente se fosse stata in Aula avrebbe dovuto ritirare quello che ha detto, perché la pacatezza, a mio avviso, non sta nella forma, ma nella sostanza, e non mi pare che il collega Zullo sia stato – e utilizzo volutamente questo termine – corretto nei confronti dei consiglieri regionali di maggioranza che hanno potuto cambiare idea, che hanno potuto vederla diversamente dopo una discussione in Aula. Ma certamente accusare dei colleghi di essere stati chiamati da qualcuno è un’offesa bella e buona e sicuramente il Consiglio non la merita.
Non ero tra quelli che era presente in quella Commissione. Quello che posso dire è che tre sono le persone che mi possono chiamare: due non ci sono più, perché stanno in cielo, e un altro, il Padreterno, mi può chiamare ma non gli rispondo perché temo da sempre di essere chiamato. A me non può chiamarmi nessuno, consigliere Zullo, la rassicuro su questo. Esatto. Per quello che è il voto di oggi.
Per contro, rilancio e voglio andare ‒ ripeto ‒ in quello che può essere sicuramente molto più utile. Io, al posto vostro, mi metterei a lavorare di buona lena e tutto quello lo tirerei fuori tranquillamente.
Riguardo a quello che dicevo, quindi alla limitazione degli accessi, mi permetto anche di ricordare una cosa, assessore. Vado nella direzione opposta di quello che può essere utile oggi ai cittadini. Quello che può essere utile oggi ai cittadini è anche impedire, anche oggi, non solo l’accesso alle visite, ma anche ai padri che vogliono assistere al parto, che non è una roba che ti capita quotidianamente. Non è che tu hai un figlio tutti i giorni. Oggi c’è quello fortunato, che può andare tranquillamente nella sala parto ad accompagnare la moglie e veder nascere il bambino, perché c’è un’apertura mentale maggiore da parte del direttore sanitario piuttosto che del primario, mentre in alcune altre parti non è possibile ancora oggi nemmeno questo. Sempre perché ‒ lo dico fuori dai denti questa volta ‒ secondo me fa comodo non avere nessuno tra i piedi.
Noi ci dobbiamo riprendere il nostro potere, sennò non ha senso la nostra presenza. Noi dobbiamo stabilire quello che si deve e quello che non si deve fare. Demandare agli altri, onestamente, non nobilita il ruolo che abbiamo, il mandato che ci è stato dato.
Oggi noi stiamo facendo ‒ ripeto ‒ violenza a molte persone. Concludo e ringrazio ancora per avermi dato questa opportunità. Sono certo che l’assessore prenderà a cuore questa situazione, non sarà insensibile a questa mia sollecitazione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Tutolo.
Collega Mazzarano, prego.
Speaker : MAZZARANO.
Anch’io, da uomo di sinistra, ho qualche riferimento spirituale, di cui ascolto spesso e volentieri le omelie. Tra questi non rientra il collega Zullo, che si è dimenato in un retroscenismo di altissimo livello giornalistico, a cui voglio dire, pacatamente, come ho fatto nel primo intervento, che non ha colto il senso del ragionamento fatto in Commissione, e anche oggi.
Provo a dirlo nel modo più semplice possibile: la Commissione d’inchiesta, così come statutariamente sancita, quindi non da Zullo ma dal nostro Statuto, mi sembra lo strumento più inadeguato a cogliere quello che secondo me andrebbe fatto sulla stagione dell’emergenza sanitaria Covid, cioè, un approfondimento di tipo medico e scientifico.
Così com’è fatta e così com’è concepita la nostra idea, quella del nostro Statuto di Commissione d’inchiesta, non ce lo consente. Inevitabilmente, infatti, si presta a valutazioni politiche, a giudizi politici e anche a strumentalizzazioni su temi ultra sensibili come quello della sanità, come quello della vita e della morte, che è stato oggetto delle nostre preoccupazioni di tutti, in quella fase.
Ho chiesto quindi che sulla base di questa mia convinzione si potesse, prima nelle Commissioni precedenti, ragionare sugli strumenti più adeguati e sulla modalità più adeguata; e oggi, di rivedere, ritornando in Commissione, per fare un approfondimento. Più chiaro di me su questo punto è stato il collega Galante, del Movimento 5 Stelle.
Dopodiché, ho visto e ho colto che questo appello è stato respinto con “avete cambiato idea”. In un Consiglio regionale attraversato da transumanze, penso di essere uno dei pochi che è sempre stato molto attaccato alle sue idee, ai suoi ideali e ai suoi valori, quindi respingo questa accusa.
Che cosa potremmo fare, ovviamente, sulla base della condivisione di cui parlavano il collega Perrini, e anche la collega Laricchia? I proponenti dovrebbero ritirare dal voto questa proposta, oggi; riportarla in Commissione; e capire se esistono le condizioni più adeguate per evitare i rischi che qui sono stati avanzati ed enunciati.
Se questo non è l’intendimento, come ho colto dall’intervento di Zullo, è chiaro che in noi prevale un principio di superiorità politica. La superiorità politica è difendere una stagione di questo Governo e di questa maggioranza. Il problema, caro Zullo, non sono le fibrillazioni, i tuoi retroscena che ruotano nella tua immaginazione, perché quando io ho dato la disponibilità a ragionare di questo, Palese non esisteva, l’assessore era Lopalco e stavamo nel mezzo di una guerra. Un anno fa, caro Zullo, un anno e mezzo fa, caro Zullo, quando abbiamo cominciato a ragionare di Commissione d’indagine.
Ora, o c’è questa disponibilità oppure è chiaro che io intendo difendere il modo in cui la Puglia è stata dentro questa battaglia e secondo me c’è stata in modo egregio, meglio di tante altre Regioni, per come l’ha affrontata. E soprattutto intendo difendere con i denti la professionalità dei nostri medici, che sono morti, che hanno rischiato la vita e che oggi non si possono sentire inquisiti da una Commissione di indagine politica. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Mazzarano. Non ci sono… Ancora!
Collega Ventola, se noi dobbiamo ricominciare… Io lo dico a tutti i colleghi: se dobbiamo ricominciare di nuovo la discussione che si è… Io sto dando la parola al collega Ventola, dopodiché noi chiudiamo la discussione e lasciamo le conclusioni all’assessore Palese.
Per dichiarazione di voto, così come è stato fatto dai colleghi che l’hanno preceduta, collega Ventola, le lascio la parola. Prego.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente.
Noi avremmo voluto evitare anche di intervenire, se non fosse per un chiarimento nei confronti del collega Mazzarano, che credo adesso abbia esplicitato ancora meglio come una valutazione politica il no alla Commissione. Guardi, non era un anno fa; noi abbiamo votato a febbraio e a febbraio l’assessore era Rocco Palese, tant’è che Lopalco era in Commissione con noi e ha votato favorevolmente. Moscati, benissimo… In Commissione c’erano tutte le condizioni per apportare degli emendamenti, delle modifiche. Quell’intendimento che lei oggi ha ancora una volta enunciato lo ha detto anche in Commissione, esattamente come diceva prima, e tutti l’abbiamo rassicurata. Ma non è che dobbiamo rassicurarla noi. Leggendo l’ATN, che è di sei pagine, ci dice: attenzione che voi non avete poteri inquisitori. Lo dice l’ATN! Quindi, quelle che sono le sue preoccupazioni sono le nostre preoccupazioni. Saremo tutti attenti affinché questo non avvenga, anche perché non potremmo farlo. Quindi, se la valutazione è di carattere politico e deve difendere un qualcosa che noi non vogliamo attaccare... Il fare inquisitorio è più da parte vostra che non da parte nostra. Lo strumento che abbiamo e che abbiamo proposto è quello che prevede il nostro Statuto. Perché si continua a parlare di inchiesta, di indagine, di inquisitori, di medici inquisiti? L’ATN ci dice in maniera inequivocabile: attenzione, queste cose non sono una prerogativa dei consiglieri. Non è una nostra prerogativa.
Poteva essere emendata la PDL di oggi. Che problema c’era? Possiamo assumere un impegno anche attraverso la formulazione di un ordine del giorno in Aula, che ancora di più impegni coloro che faranno parte della Commissione a non avere attività investigativa, ma solo di ricerca, di riflessione, di scuola, di conoscenza. Apportate le modifiche che volete.
Se poi, invece, la motivazione è, come giustamente ha detto, politica (dobbiamo difendere quella che è la forza dei numeri, quindi una stagione particolare), ci mancherebbe altro, è nelle sue prerogative. Però che non si esca di qui dicendo che noi siamo i Pubblici ministeri, gli inquisitori, e voi, invece, siete coloro che non vogliono fare una cosa del genere, perché non è assolutamente nelle nostre prerogative.
Noi dobbiamo attenerci alle carte, come dice il buon collega Fabiano Amati. Leggiamo cosa dice la proposta di legge, cosa dice l’ATN, cosa possiamo fare. Esattamente rispettare la legge e mettere a conoscenza i cittadini pugliesi di cosa è accaduto e, soprattutto, fare scuola, come diceva il buon collega Lopalco. Facciamo in modo che diventi una scuola quello che è accaduto. Quindi, correggere le eventuali situazioni che non sono state positive.
Questo non può avvenire ‒ lo dico al collega Tutolo ‒ attraverso la richiesta di carte, perché noi le carte, per fare gli inquisitori, non le vogliamo chiedere. Lo sappiamo. A lei non sfuggirà. Non era in Consiglio, perché parliamo della fine dell’altra legislatura, ma io e il collega Perrini siamo andati nei luoghi e non ci hanno fatto entrare. Noi siamo andati in alcuni uffici, in alcuni capannoni, e non ci hanno fatto entrare. Dopodiché, non siamo andati alla Procura della Repubblica. Abbiamo detto: faremo le richieste. Alcune sono state evase, il 90 per cento no. Poteva sembrare che noi fossimo inquisitori. Invece no. Ci siamo fermati e abbiamo detto: va bene, qual è lo strumento legislativo che ci consente in maniera precisa di capire tutto ciò che è accaduto? Non una sottocommissione o altro. Anche le sottocommissioni funzionano nella misura in cui la disponibilità di tutti, il potersi incontrare... Abbiamo avuto un’esperienza sulla sottocommissione delle case popolari e non riusciamo a chiuderla.
Questa credo che invece sia proprio una Commissione consiliare speciale: togliamo “Commissione d’inchiesta e d’indagine” e diventa “Commissione speciale”, è quello l’obiettivo. Un unico luogo dove tutti, a sentire gli assessori competenti, i direttori competenti, le strutture competenti della Regione, esperti competenti, a sentire di trasferimento di buone esperienze o meno con altre Regioni, chi ha funzionato di più, chi ha funzionato di meno, che fine ha fatto l’ospedale in Fiera a Milano rispetto a quello di qua, magari diventato eterno, facciamo diventare eterno pure questo? Ci sono mille cose che possiamo affrontare: perché non farlo? È una volontà politica? La rispettiamo, ci mancherebbe altro; del resto, il ruolo nostro è questo. Però non fateci passare per quello che culturalmente non siamo, cioè dei giustizialisti inquisitori.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Le chiedo di prorogare il termine di conclusione dei lavori del Consiglio regionale, in particolare per esaminare i punti n. 7 e n. 9. Il punto n. 9, peraltro, era l’oggetto della richiesta di convocazione di questo Consiglio speciale. Il punto n. 7, in particolare, consente alle ASL di indebitarsi – o meglio, più che indebitarsi, non viola il divieto di indebitamento –, consente alle ASL che al verificarsi di esigenze di liquidità non fronteggiabili con le disposizioni finanziarie possano chiedere l’anticipazione al tesoriere.
Per cui, vi chiedo soltanto di prorogare il termine di conclusione del Consiglio regionale all’esito dell’esame di questi due provvedimenti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Amati, io sottopongo, se siete tutti d’accordo, per alzata di mano, la sua più che giusta proposta, però la devo condividere con tutti i consiglieri, perché in Capigruppo si è deciso questo ordine del giorno.
Il collega consigliere Amati, giustamente ci segnala questa criticità. Collega Bellomo, lei voleva intervenire? Prego.
Speaker : BELLOMO.
Non sembri che io sono contrario a quella legge, però il collega Amati ci dice che il Consiglio regionale è stato convocato oggi per la legge di cui al punto n. 9, come se le leggi di sua… Detto ciò, è stato convocato il Consiglio. L’ordine del giorno deve essere perentorio, c’è una Conferenza dei Capigruppo che, piaccia o non piaccia, decide qualcosa, altrimenti non la facciamo più la Conferenza dei Capigruppo, Presidente, perché noi all’interno di quella Conferenza stabiliamo cosa fare, piaccia o non piaccia. Non spetta né a lei né a me decidere, c’è una Conferenza dei Capigruppo che decide cosa fare. A me spetta dire cosa secondo me va fatto. Io non l’ho interrotta, però, collega. Quindi, per quanto mi riguarda, non per la legge in sé, a cui io sono favorevole, ma non si può dilatare sempre a piacimento quello che si decide. Abbiamo fatto il Consiglio, lo abbiamo fatto nonostante fosse stata decisa una cosa diversa. Sono contento che l’abbiamo fatto, ma non possiamo derogare a quello che è stabilito a piacimento e in base alle urgenze, perché tutte le leggi sono urgenti. Quindi, io non ho difficoltà rispetto alla legge, quando arriverà il tempo e il modo di approvarla.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Presidente, io sarò brevissimo. Esatto, sull’ordine dei lavori. No, era sull’ordine del giorno.
Io mi sento di chiedere, a nome del Governo, non per ragioni politiche, ma credo che se noi oggi andassimo ad approvare il provvedimento di cui parlava prima il collega Amati staremmo facendo qualcosa di positivo per la Puglia. Capisco assolutamente il suo rilievo, collega Bellomo. Il punto è che, siccome ci troviamo in una fase elettorale e quindi giustamente noi abbiamo evitato di fare Consigli nella fase del referendum, non siamo in una dinamica ordinaria, cioè non c’è il Consiglio il prossimo martedì e credo che non sia previsto neppure l’altro martedì, ma il 21 giugno. Ora, se noi fossimo nelle condizioni – questa è la richiesta del Governo – di valutarla prolungando di 15 minuti, 20 minuti, la seduta odierna o di mezz’ora, io credo che sarebbe cosa buona e giusta nell’interesse della collettività pugliese. Dopodiché, è evidente che ci sono le articolazioni del Consiglio regionale e su questo stiamo. Però l’appello a tutti è di fare in modo che si possa stare altri 20-25 minuti, in maniera tale da poter riconoscere e approvare un provvedimento di assoluto interesse generale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Piemontese.
Faccio appello alla sensibilità dei colleghi di minoranza. Abbiamo fatto un’ampia discussione su questa proposta di legge, è stato dato ampio dibattito a tutti. Credo non si diverta il collega Amati a dirci, proprio in seguito a questo protrarsi della discussione, che in Conferenza dei Capigruppo magari non era stato attenzionato... Non si pensava potesse continuare così a lungo la discussione sulla proposta di legge, che ha aperto un ampio dibattito. Chiedo alla sensibilità dei colleghi di minoranza di poter portare, subito dopo ‒ richiederà pochissimi minuti ‒ il voto della presente PDL, i punti che sollevava il collega Amati. Lo chiedo soltanto alla vostra sensibilità, perché questo ordine del giorno dovrebbe essere, almeno per alzata di mano, approvato da parte di tutto il consesso regionale.
Scusate. Collega Tutolo, credo che lei voglia intervenire sull’ordine dei lavori. Prego.
Capisco dai vostri interventi che non c’è unanimità sulla questione sottoposta dal collega Amati.
Collega Bellomo, il collega Amati non ha posto delle PDL o altre proposte che provenivano dalle esigenze di singoli consiglieri regionali. Ha proposto, per motivi che ha evidenziato...
Non c’è l’unanimità.
Collega Tutolo, io ho dato la parola alla maggioranza e all’opposizione, uno per uno, sull’ordine dei lavori. Non posso dare un’ulteriore possibilità di intervento.
Collega Amati, non c’è una unanimità.
Un attimo. Chiede di intervenire il Presidente Amati. Vuole fare un intervento, collega Bellomo, sul richiamo al Regolamento.
Speaker : AMATI.
È un richiamo al Regolamento, non è richiesta l’unanimità per ciò che io ho chiesto.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : AMATI.
Io ho chiesto… Il termine di conclusione del Consiglio regionale è una decisione politica – politica, non regolamentare – che viene assunta nella Conferenza dei Capigruppo.
Il Consiglio regionale è sovrano – sovrano –, a maggioranza dei suoi membri, nel decidere come si procede, non è richiesta l’unanimità. Una sola volta il Regolamento chiede l’unanimità, ed è con riferimento alle cinque firme. Poi, il Regolamento non lo chiede più.
Io l’ho chiesto gentilmente, rappresentando quali erano i motivi di questa richiesta. Dopodiché, io devo chiedere che si voti sulla mia proposta di sospensione, e questo è quello che mi dispiace. Questo è quello che mi dispiace e che non volevo fare, ed è previsto dal Regolamento: la sospensione della votazione su questa proposta di legge e l’esame, in anticipazione, dei punti che vi ho indicato.
Siccome non volevo fare questo, perché per me non è oggetto di una controversia politica, e io sto sollevando una questione di merito, mi ero permesso sommessamente di far concludere questa proposta per poi passare alle altre due. L’alternativa è che dovrò richiedere e raccogliere le firme per la convocazione del Consiglio regionale, martedì prossimo.
Come ha detto opportunamente l’assessore, e questa è una comunicazione politica, perché nel frattempo chiedo il voto, ci fosse il Consiglio regionale martedì prossimo, o fra due martedì, va bene, ma non c’è. Quindi, per richiamo al regolamento… A lei dà fastidio il richiamo al Regolamento perché ha detto una sciocchezza. Ha detto che ci vuole l’unanimità. Nella vita si può sbagliare, si può sbagliare, quindi non si irriti per aver detto una sciocchezza. Non ha idea quante volte capita a me di dire sciocchezze, sempre, quasi sempre, ma non mi irrito mai. Non mi irrito mai. Quindi, non è possibile l’unanimità. Io vi chiedo, quindi insisto, vi chiedo e non ovviamente compiendo il gesto politico scorretto, che sarebbe quello di presentare una istanza per evitare la votazione (questo sarebbe scorretto, anche se è possibile da un punto di vista regolamentare), vi chiedo di aderire alla mia proposta, che formalizzo e chiedo di sottoporre a votazione, di proroga del termine del Consiglio regionale fino all’esame dei due punti che ho sollevato. E su questo chiedo ovviamente il voto perché non è prevista l’unanimità.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, riapriamo di nuovo un dibattito… Capiamo la proposta sul richiamo del Regolamento del consigliere Amati, però, scusate…
Qual è la proposta, collega Zullo?
Speaker : ZULLO.
Presidente, quando si dice che la Conferenza dei Capigruppo ha un valore politico, io dissento, perché la Conferenza dei Capigruppo ha un valore… Scusa, vieni qua e parla tu, parla pure per me. Benissimo, la Conferenza dei Capigruppo ha un valore istituzionale e per Regolamento e per Statuto regolamenta e organizza i lavori del Consiglio.
Ora, se ogni volta, Presidente, la Conferenza dei Capigruppo, che sul piano istituzionale decide e regolamenta i lavori del Consiglio, poi deve essere smentita da uno che si alza in Aula e pone una questione e poi chiede il voto, sapendo di avere i numeri dalla sua parte, Presidente, questa è scorrettezza. Perché, caro collega Amati, se questo argomento fosse stato più importante degli altri, perché per me tutti hanno un’importanza, c’è una questione di priorità, io avrei pensato che lei potesse dire al suo Capogruppo “guarda, come primo argomento dobbiamo mettere questo perché è importante”. Invece, una richiesta di questo tipo… Scusi… E meno male, meno male! A posto. Allora mi fermo. Tutto a posto, Filippo. Tutto a posto? È così? Tutto a posto. Finisce qui? Io mi fermo se è così. Non è stata annunciata dal collega Filippo Caracciolo, nella Conferenza dei Capigruppo, un’esigenza prioritaria. Siamo andati lì.
Capogruppo Caracciolo, quello che dispiace è che alla nostra signorilità non si risponde alla pari. Noi avevamo deciso di non fare il Consiglio. È stato detto: dobbiamo farlo. Va bene. Siamo venuti in Consiglio su istanza vostra. Siamo venuti qui su istanza vostra. Abbiamo deciso una cosa tutti insieme: l’orario. L’orario l’ha fissato il Capogruppo Caracciolo, l’abbiamo fissato insieme.
Poi si viene qui e, approfittando dei numeri, si vuole stravolgere tutto.
Sentite, se tra noi non c’è un rapporto di signorilità, non funziona più niente. Se non c’è un rapporto di rispetto reciproco, non funziona più niente.
Presidente, dobbiamo fare la votazione su questa proposta di legge. Nel caso, fate una richiesta. L’avete fatta per oggi. Fate una richiesta. Vedremo.
Un’altra cosa volevo dirvi. La legge al punto n. 4), del collega Gabellone, viene rinviata. La legge n. 5) si sorpassa perché c’è il punto n. 7). La legge n. 6) si sorpassa. Non va bene, Amati. Non va bene. Un po’ di rispetto.
Ho finito. Abbiamo capito che Caracciolo ha dato le giuste direttive.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Bellomo, volevo notiziarvi. Nel momento in cui interviene il collega Amati, interviene nelle more dell’articolo 46, in merito all’ordine delle discussioni.
Ci siamo confrontati con gli uffici. Il collega Amati pone delle osservazioni che nel merito trovano riscontro all’interno della lettura dell’articolo...
Scusami, hai ascoltato...
Speaker : DE LEONARDIS.
È l’Ufficio di Presidenza a decidere, non il Segretario generale.
Speaker : PRESIDENTE.
Ho capito. Scusate, ha chiesto di intervenire il collega Bellomo.
Speaker : BELLOMO.
Non te lo consento di dire! Non te lo consento, perché è stato il tuo Capogruppo che non voleva fare il Consiglio… Sei un disonesto, se dici questa cosa!
Fai parte di un Gruppo!
Presidente, posso? Veramente, questo intervento del collega è forse la cosa più scorretta che io sento dire. Ai media vuol far capire che noi ce ne vogliamo andare e non lavorare: è stato il suo Capogruppo in Conferenza dei Presidenti a dire che lo dovevamo fare in Consiglio regionale prima delle amministrative!
Presidente, quando parla, io non la interrompo. Presidente, chiedo che lei tenga l’Aula! Presidente del Gruppo, aveva chiesto di fare il Consiglio il 24.
Il Presidente del PD ci ha chiesto, ricordandoci le esperienze passate, che prima delle amministrative per la campagna elettorale non si dovevano tenere. Mi ero opposto; per dare l’unanimità a quella proposta allora io ho acconsentito a non fare il Consiglio regionale. Dopodiché, per un’esigenza di Amati, non so quale perché urgenze non ne vedo, siamo venuti qua, tutti quanti disponibili.
Allora io adesso faccio un’altra proposta… Presidente, io non interrompo mai nessuno e chiedo di non essere interrotto.
Io faccio un’altra proposta: è stato chiesto di rinviare alcune leggi perché il Governo non c’era; il Governo è ben rappresentato qua oggi, quindi si fanno tutte, dalla prima all’ultima, se vogliamo continuare il Consiglio regionale, perché noi siamo qui, vogliamo lavorare come sempre abbiamo lavorato. Quella maggioranza non aveva i numeri quando abbiamo iniziato il Consiglio, eppure noi abbiamo votato per consentire di farlo, il Consiglio.
È la maggioranza che non voleva lavorare. Quindi, se avete i numeri, fatelo. Io vi faccio una proposta, adesso; di fare dal primo all’ultimo punto, senza saltare, dell’ordine del giorno. Non consento a nessuno di dire che siamo qua, che non vogliamo lavorare e che lui vuole lavorare.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Zullo! Collega Zullo! Collega Zullo! Un attimo, collega Amati. Io credo che non ci sia… Collega Amati, un attimo. Collega Zullo, collega Zullo!
Allora torniamo alla proposta… Collega Zullo! Continuiamo con la votazione della proposta. Assessore, lei è intervenuto? Vuole intervenire? Sulla legge.
La parola all’assessore Palese sulla legge e poi proseguiamo con la votazione degli articoli della proposta di legge. Prego, assessore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie. Confesso che non è facile adesso intervenire su un argomento estremamente serio, che è quello sostanzialmente di una proposta che veniva all’esame del Consiglio finalizzata ad avere come obiettivo una maggiore conoscenza su quella che è stata l’attività della Regione nel contesto del contrasto alla pandemia.
Io penso che il dibattito che c’è stato – mi riferisco ovviamente al dibattito sulla proposta di legge e non a quest’ultimo sull’ordine dei lavori – sia lo specchio più eclatante che occorre trovare un altro mezzo, un altro sistema per poter raggiungere quegli obiettivi. Io continuo a ribadire che, in base a quanto è emerso anche da alcuni interventi che ci sono stati, è fin troppo evidente che un focus su quello che riguarda gli aspetti scientifici e anche l’attuazione dell’azione che c’è stata del Governo e in primis del Ministro della Salute in prima persona, e sostanzialmente anche delle Regioni e in particolare della nostra Regione, perché parliamo della nostra Regione, possa avere riscontro in un contesto molto più di natura scientifica e di studio.
D’altro canto, penso che questa utilità sia anche in altri contesti in corso. Noi ci siamo trovati di fronte ‒ per “noi” intendo non solo la Puglia, ma l’umanità ‒ a un evento imprevisto e imprevedibile, peraltro nel contesto di una pandemia globale. Cosa che continua, peraltro. Non siamo fuori dalla pandemia. Si è attenuata in questa fase, e speriamo non ci sia un ripristino di ondate o altre situazioni.
Un dato, però, è certo: ci siamo trovati in questo contesto contro un avversario, per giunta invisibile. Al di là di tutto, un dato è incontestabile: in questi due anni e mezzo, se c’è stato un governatore del mondo, non un governatore delle Regioni o quant’altro, ma un governatore del mondo, a cui tutti i Governi si sono dovuti adeguare e tutti i sistemi sanitari si sono dovuti adeguare questo è stato il virus. Il virus in questi due anni e mezzo ha governato il mondo. L’andamento delle sue mutazioni, l’andamento delle ondate delle pandemie ognuno di noi sa perfettamente che cosa hanno comportato, che cosa ci è successo.
Davanti a una situazione del genere ‒ l’ho detto in un intervento, in un flash precedente; è difficile riuscire a spostare le lancette dell’orologio ‒ il mondo si è trovato completamente impreparato e tutti i sistemi sanitari del mondo si sono trovati impreparati ad affrontare questo evento imprevisto e imprevedibile. Chi può dimenticare le prime difficoltà, obiettive e oggettive, migliaia e migliaia di morti che ci sono stati? Chi può dimenticare l’urgenza di cercare di rimetterci in sesto nell’immediatezza, seduta stante? Per quello che si poteva fare, perché, purtroppo, la situazione del virus determinava una serie di morti per quello che avveniva.
Davanti a una situazione del genere, in tutto il nostro Paese chi ha mantenuto la barra dritta è stato il Ministero della salute. Lo dico con piena convinzione, perché io quella fase l’ho vissuta a piene mani, stando in prima fila: era mio dovere sia come medico, sia per la funzione che rivestivo, di direttore del distretto, e successivamente, oltre che di direttore di distretto, anche di responsabile dell’hub vaccinale.
In quel contesto non è stato per niente semplice intervenire su una situazione del tutto sconosciuta: non è difficile ricordare momenti veramente di grande tensione, di grande sconforto.
C’era poca possibilità di conoscenza di quello che accadeva nel mondo scientifico, cosa che peraltro continua ancora oggi. Ad oggi, infatti, sul virus, sul suo comportamento e sui fattori che influenzano la sua mutazione la scienza non è ancora riuscita a chiarire molti aspetti. Siamo in un contesto di pandemia planetaria.
Attenzione: noi adesso stiamo meglio perché si è attenuata la parte del contagio, stiamo meglio perché la campagna vaccinale è stata portata avanti con grande efficacia ed efficienza, quando nel nostro Paese non era semplice affrontare la campagna vaccinale con i no-vax e con chi sosteneva soluzioni indicate come migliori rispetto ad altre.
Io penso che questo sia un punto cardine rispetto all’andamento della pandemia. Ricordando quello che accadeva nelle RSA e quello che accadeva nelle strutture ospedaliere, in effetti bisogna partire da un dato di fatto: non c’è stata solo impreparazione; c’è stata pure l’inadeguatezza del Servizio sanitario nazionale, che riscontrava una carenza di presenze all’interno del territorio, all’interno dell’assistenza territoriale un po’ dappertutto.
Sia al nord, che al centro, che al sud, si riscontrava questo dato, così come si riscontrava pure un’altra situazione, provocata questa dalla pandemia: la presenza insufficiente di reparti di rianimazione.
Non è stato semplice superare i primi drammatici periodi, in cui per salvare i pazienti è intervenuta la Protezione civile con la CROSS per portarli all’estero, pazienti che morivano rispetto ad altri, in riferimento all’età. C’è stata tutta questa parte che è stata una parte in cui si è andati veramente sul fronte da parte degli operatori. Ora noi dobbiamo discutere su queste e per discutere su queste occorre che ci sia un focus o una sottocommissione all’interno della Commissione Sanità, perché si è parlato di tutto, qui, ognuno ha esposto le sue opinioni, legittime, per carità, discutibili, condivisibili, non condivisibili e quant’altro, ma i compiti della Commissione Sanità qualcuno li vuole mettere in rilevanza, li vuole mettere al centro? La Commissione Sanità fa così bene il suo lavoro anche rispetto ad altre situazioni e può essere anche quello il metodo utilizzato, perché la convocazione di esperti, la costituzione di un gruppo, di una sottocommissione che in maniera più approfondita e scientifica si avvalga dei contributi, al di là del fatto che contributi adesso ce ne sono veramente a iosa, ce ne sono a iosa di contributi di natura scientifica se veramente si vuol perseguire questa strada… Mi riferisco alle tante pubblicazioni scientifiche di autori, tante pubblicazioni scientifiche di lavori e quant’altro, però questa è una situazione veramente importante che può essere attivata. C’è stata pure questa…Diversi consiglieri regionali hanno puntato esattamente su questo tipo di soluzione per poter approfondire, ed è una posizione assolutamente condivisibile da parte del Governo regionale. Ma sull’andamento della pandemia in Puglia, la prima fase è stata come in tutto il mondo, è stata una fase eroica degli operatori sanitari. Una fase eroica, nel senso che non si sapeva, non si conosceva assolutamente nulla.
Non pensate che sia stata una cosa semplice affrontare tutto quello che si è determinato. Nel primo contesto, quando si effettuavano le TAC alle persone che erano affette da Covid in rianimazione, intubate, la TAC usciva come un foglio bianco, la TAC del torace, cioè il virus determinava una serie di situazioni che poi, all’interno stesso della modificazione della terapia che c’è stata, perché c’è stato anche questo, cioè c’è stata una necessità, in base alle conoscenze, di mutare l’attacco rispetto a quello che poteva essere all’interno delle terapie. Sostanzialmente che cosa accadeva? Che in una prima fase la determinazione dei medici andava verso una cosa molto sostanziale, quella di tirare fuori una terapia contro il virus, ma la terapia contro il virus non produceva effetti, non produceva risultati, produceva solo morti. Quando poi si è capito, invece, che la terapia che poteva dare un aiuto, un ausilio, doveva essere fatta contro il nostro sistema immunitario, che reagiva in maniera sbagliata, in maniera abnorme rispetto alla situazione del virus, determinava una serie di situazioni che si sono venute a creare.
Penso che la campagna vaccinale abbia avuto un risultato molto efficiente e molto efficace. Questo è un dato dimostrato dai numeri. Lo ricordava il consigliere Mazzarano nel suo intervento. La Puglia, in base alle vaccinazioni, è la prima in Italia. Le vaccinazioni sono una variabile importantissima. Non risolvono, come voi sapete molto meglio di me, il contagio, ma sicuramente determinano una protezione maggiore rispetto a tutta la situazione.
Certo, ci sono state grandi difficoltà e continuano a esserci grandi difficoltà. La prima: il nostro sistema, come tanti altri sistemi sanitari, aveva già delle criticità, criticità che si sono aggravate, ovviamente, con gli effetti della pandemia. Non solo. Oltre a queste criticità che ci sono state per gli effetti della pandemia se ne sono aggiunte altre. Non c’è solo il dato che non siamo fuori ancora dalla pandemia come soluzione. Essendo planetaria, sappiamo perfettamente che sono in grande ripresa i contagi all’interno della Cina e anche, forse, dell’Australia. Dagli Stati Uniti giungono notizie anche in questo senso. Non ci sono solo gli interventi del professor Lopalco, che, in un contesto di professionalità abbastanza efficace, la prima parte, soprattutto, l’ha guidata e l’ha guidata in maniera sostanziale e in maniera decisiva rispetto a questo dato, e questo glielo dico non per la situazione che riguarda i rapporti all’interno del Consiglio regionale, ma soprattutto per quello che io riscontravo in un contesto di direttive, di grande organizzazione che c’è stata soprattutto per quello che riguarda la campagna vaccinale.
Penso che questa possa essere la strada, la proposta del Governo regionale, quella di approfondire, vedere gli effetti dal punto di vista scientifico, finalizzata ad avere anche una maggiore organizzazione per avere una migliore risposta all’interno del sistema stesso.
Non sfuggo alla questione posta da Tutolo. Il virus ha cambiato veramente il mondo, ha cambiato i costumi. Molte cose non riusciremo più né a riviverle né a riproporle né a determinarle rispetto a una situazione. Il consigliere Tutolo pone un problema giusto, un problema drammatico, che però si scontra in maniera violenta con la situazione scientifica.
Le strutture sanitarie, le strutture ospedaliere debbono erogare prestazioni sanitarie. Attenzione: noi dobbiamo essere molto, molto prudenti. Io condivido la prudenza del Ministro della salute, Speranza, di dire che non si può abbassare la guardia rispetto ad alcune situazioni. Non mi riferisco adesso alle fasce d’età che debbono essere vaccinate, alla quarta dose, eccetera, ma mi riferisco esattamente ad un atteggiamento di prudenza nel contesto di alcune strutture che riguardano soprattutto la situazione sanitaria: il virus circola. Noi siamo più protetti, ma il virus continua a circolare. E quando entra in una RSA, la situazione comincia a complicarsi di nuovo.
Quando il virus entra all’interno di un reparto ospedaliero, il problema esiste ed esiste in maniera molto forte. All’iter che tuttora vige, per cui prima di poter entrare in ospedale bisogna per forza di cose fare il tampone, sia per chi deve assistere, sia pe chi deve ricoverarsi, non possiamo derogare, perché non siamo ancora fuori dalla pandemia, per quanto io comprenda perfettamente tutto quello che il consigliere Tutolo ha detto. È una grande sofferenza, è uno stravolgimento degli affetti, è qualche cosa di terribile, che già per giunta ci è successo con i morti, con tutta la situazione che si è determinata.
Ovviamente, se ci saranno disposizioni diverse anche da parte del Ministero, se ci saranno condizioni epidemiologiche diverse rispetto a quelle attuali, se un giorno si riuscirà ad avere un vaccino che possa avere anche la possibilità di immunizzare… Attenzione: quello che è stato definito da molti un virus “carogna”, continua a mutare, e le mutazioni possono far sì che una stessa persona che ha contratto il virus si possa di nuovo contagiare, e così via.
Ora, la prudenza purtroppo ci porta ancora una volta a determinare una serie di aspetti. Sulla situazione delle vaccinazioni, sul problema delle vaccinazioni, sull’efficacia delle vaccinazioni, io non ho nessun dubbio, né scientifico, né di altro tipo. Anche questo Paese ha dovuto lottare perché ci potesse essere una giusta individuazione di quelli che erano gli elementi per combattere la pandemia. C’era chi metteva in discussione le conquiste della scienza. Però c’è stato anche un riscontro del tutto casuale, che è passato proprio dalle mani della struttura del mio distretto, perché c’erano pazienti nelle RSA che avevano fatto la terza dose, benissimo, se ne sono contagiati 42 in tutto, in diverse strutture. Prima della vaccinazione morivano tutti, dopo la vaccinazione invece è morta solamente una persona di 94 anni, per gli altri si è trasformato in un febbrone enorme perché era la variante Delta, non questa Omicron, che ha diversi effetti e diversi tipi di situazione. Quindi, io penso che la validità delle vaccinazioni debba essere mantenuta. Questa Regione l’ha fatta a pieno titolo, l’ha fatta veramente bene, in un contesto di grande situazione e di grande emergenza che c’è stata.
Io penso che ci sia tutta la disponibilità del Governo regionale ad approfondire le modalità e le indicazioni vengono anche dal Consiglio. Sicuramente può essere fatto un lavoro di esame di quelli che possono essere stati gli effetti e di quella che può essere stata la determinazione anche da parte di tutti gli operatori. A me fa piacere che tutto il Consiglio, alla fine, anche i proponenti della legge determinavano questi aspetti.
C’è da considerare un dato, che non è ininfluente rispetto alla situazione che alcuni ponevano e che deve far riflettere. Attenzione, la pandemia, anche dal punto di vista formale e sostanziale rispetto al sistema, ha determinato una serie di scelte legislative. Lo ricordavo prima, era il virus il Governatore vero. È di grande significato, e questo può servire anche ai proponenti della legge, ma il Parlamento nazionale non è stato un caso che per gli operatori sanitari abbia stabilito lo scudo giudiziario. Attenzione, questa è stata una necessità e ha istituito lo scudo rispetto ai medici e rispetto agli operatori e quant’altro, per la scarsa conoscenza scientifica che si aveva nel contesto dell’intervento. Così come, dal punto di vista formale, ricordiamo anche questi aspetti, dal punto di vista formale e amministrativo, per quello che riguarda la situazione della pandemia e gli interventi e gli atti effettuati sulla pandemia, l’azione della Corte dei conti è molto limitata rispetto alla situazione della colpa grave. Questa è una legge dello Stato. Allora, queste sono situazioni che debbono far riflettere.
Mi trova veramente e totalmente d’accordo, invece, la possibilità che, anche sull’indicazione del Consiglio, si possano approfondire tutte le situazioni che si sono venute a creare all’interno stesso del percorso di questi due anni e mezzo, al fine di essere necessariamente più pronti.
Non mi sottraggo rispetto alla situazione di alcune scelte e alcune determinazioni. Vedete, la pandemia ha provocato un danno non facilmente quantizzabile dal punto di vista della salute. Non mi riferisco ai morti. Non mi riferisco a quello, cui va il massimo rispetto. Ci mancherebbe pure. Mi riferisco a tutto quello che è emerso a causa della pandemia. Noi non ci troviamo di fronte, attualmente, a una situazione di liste di attesa classiche, che già erano un problema. Noi ci troviamo milioni di prestazioni sanitarie che sono state differite per la pandemia, sono state spostate, con un danno enorme in riferimento alla situazione della salute.
Non sono pochi i senologi o altri che, spesso e volentieri, dialogano in un contesto di collaborazione, anche con la mia persona, che individuano e di tanto in tanto riscontrano forme di tumore alla mammella che erano anni, anni e anni che non si vedevano, perché purtroppo la pandemia ha costituito un differimento di queste prestazioni.
Questo può essere sicuramente un argomento che potrà essere trattato indipendentemente dal piano che la nostra Regione ha fatto e che è in corso per cercare di abbattere e affrontare questa grande emergenza, in un contesto in cui, altro esame, altro spaccato, la nostra organizzazione ‒ faceva riferimento Mazzarano a questo, anche alle situazioni del Moscati e quant’altro ‒ ha consentito che rimanesse la struttura che potesse affrontare le urgenze, sia le urgenze che riguardavano interventi chirurgici urgenti, ma anche la parte medica. Le urgenze e l’oncologia sono state assolutamente assicurate dal nostro sistema sanitario. Questo è stato possibile, è stato consentito dalle linee guida. Insisto su questo. Le linee guida che venivano emanate dal Ministero della salute. C’erano pile e pile di linee guida del Ministero della salute da parte della Regione. Le cose si modificavano giorno dopo giorno, le direttive si modificavano giorno dopo giorno, perché l’interesse era quello di cercare di salvaguardare, per quanto possibile, la vita delle persone.
I danni sono stati enormi, ma se li dobbiamo comparare con altre situazioni di altre nazioni e se dobbiamo comparare veramente come è stata affrontata la pandemia dal nostro Paese rispetto a tante altre nazioni, dove purtroppo continua ad insistere questo dato di difficoltà.
Io penso che il nostro Paese e la nostra Regione abbiano attinto al meglio delle possibilità, pur essendoci stato molto probabilmente qualche errore, ma in una condizione che la legge nazionale, il Parlamento ha sancito essere di grande difficoltà perché c’era la sconoscenza, dal punto di vista scientifico, da parte di tutti gli operatori, da parte della scienza, del virus.
Adesso ne sappiamo molto di più e siamo molto più attrezzati per poter affrontare questo tipo di evoluzione.
Confermo quindi la disponibilità, da parte del Governo regionale: la modalità la si può scegliere all’interno della Commissione della sanità, tranquillamente; sarà un gruppo di lavoro; sarà un approfondimento con esperti; sarà una sottocommissione; ma quella è la strada giusta.
Totale disponibilità quindi a fare un focus per vedere i punti di forza, che cosa ci è accaduto nella condizione di aver dovuto affrontare la pandemia, che cosa dobbiamo fare, che cosa dobbiamo integrare, che cosa dobbiamo correggere. Questa è la finalità. E la finalità la possiamo raggiungere in questo contesto.
D’altro canto, penso pure ai metodi adottati in questa legislatura, sostanzialmente, da parte della I e della III Commissione, in riferimento a tanti altri problemi che riguardano la sanità, cioè quella di una consultazione-audizione di massa con gli attori, direttamente coinvolgendoli e chiedendogli informazioni, documenti e quant’altro. Gli attori che stanno sul campo rispetto a questo tipo di situazione penso possano essere un altro segmento di aiuto che si aggiunge a quello che può essere un gruppo di lavoro o una sottocommissione. Ringrazio per l’attenzione. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Passiamo alla votazione degli articoli.
Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Io avevo chiesto il 46 quinto comma. Solo questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta e assessore al bilancio.
Grazie, signor Presidente. Siccome credo sia utile adesso evitare un’interpretazione sul 46 quinto comma, e forse anche, collega Amati, evitare uno scontro sulla dinamica, io mi permetterei di fare una proposta che possa tenere… Io penso che oggi rispettiamo l’ordine stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, quindi adesso procediamo con la votazione della proposta di legge che abbiamo discusso in maniera così approfondita per diverse ore. Mi permetto di proporre all’Aula, all’Ufficio di Presidenza e al Presidente del Consiglio regionale di individuare un giorno della prossima settimana, possibilmente d’intesa con i Capigruppo. Credo che anche la prossima settimana si possa tenere un Consiglio che possa approfondire, discutere e votare importanti proposte di assoluto interesse generale.
Quindi, credo che, se stiamo a una dinamica del genere, noi adesso si possa evitare questo confronto sul 46, quinto comma. Votiamo e poi l’Ufficio di Presidenza e il Presidente stabiliranno un giorno della prossima settimana in cui noi possiamo approfondire e fare un Consiglio-
Questa è la mia proposta.
Speaker : PRESIDENTE.
È una proposta di buonsenso quella dell’assessore. Visto che non ci ritroviamo sull’interpretazione dell’articolo 46, e ciò creerebbe un ulteriore dibattito in Aula, passiamo al voto del…
Collega Zullo, noi stiamo cercando di andare avanti e poi ricominciamo.
Speaker : ZULLO.
Io non mi tengo un’accusa che non voglio lavorare. Io voglio stare qui…
Speaker : PRESIDENTE.
Ma vi siete chiariti negli interventi precedenti! Collega Zullo, vi siete chiariti negli interventi precedenti. Stiamo passando al voto degli articoli e le richiede di intervenire su questioni su cui siamo intervenuti già prima. Ma siete già intervenuti prima su questa questione.
Speaker : ZULLO.
Posso parlare?
Speaker : PRESIDENTE.
Rispetto alla proposta dell’assessore Piemontese può intervenire.
Speaker : ZULLO.
Rispetto alla proposta del Vicepresidente, noi vogliamo lavorare fino alla conclusione dell’ordine del giorno. Poi abbiamo chiesto in Ufficio di Presidenza che si relazioni sul piano dei trasporti. Siamo disponibili a individuare una data nella prossima settimana per essere qui a lavorare. Però dobbiamo lavorare, perché ha detto Amati che noi prendiamo un compenso alto, lo dobbiamo onorare, però, Amati, dobbiamo lavorare su tutto l’ordine del giorno. Se ci portate dietro ai fatti di Amati non ci stiamo. Quindi, la prossima legge è quella al punto n. 4, poi al n. 5, poi al n. 6, poi al n. 7 e così via.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Bellomo, passiamo alla votazione.
Collega Zullo, se ci calmiamo tutti quanti, visto che la discussione è stata...
Sono io che ho proposto, prima che lei mi interrompesse, collega Zullo, di procedere alla votazione degli articoli. Il collega Amati credo voglia ritirare, legittimamente, la sua proposta. Ha fatto una proposta.
Scusate, colleghi.
Sull’ordine del giorno, prego, collega Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Noi accogliamo la richiesta del Vicepresidente Piemontese. Naturalmente, annunciamo che noi abbiamo una grande confidenza con il verbo “lavorare”, quindi chiunque aggiunga argomenti a quelli che noi già abbiamo individuato per noi è soltanto persona degna di ammirazione. Quindi, non c’è nessuna difficoltà, da questo punto di vista, per noi, perché abbiamo grande dimestichezza con il verbo “lavorare”. Comunque, qualora dovessimo riscontrare fuori dai microfoni che questa dimestichezza non è comune, cioè non ci assomigliamo, noi abbiamo già raccolto le firme necessarie per poter chiedere, a data fissa, ai sensi del Regolamento, il Consiglio regionale. Mentre gli altri attestano la loro familiarità con il verbo “lavorare”, noi raccogliamo le firme.
Grazie, Presidente. Grazie, Vicepresidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Bellomo, prego.
Speaker : BELLOMO.
Innanzitutto, il collega Amati usa il plurale maiestatis (“noi”, “noi”). Lui è un consigliere. Parlasse per lui. Credo ci sia un Capogruppo che ha il diritto di parlare per noi.
Io non interrompo mai, quando lei parla. Gradirei un po’ di educazione, perché lei insulta. Lei ci insulta in maniera provocatoria e in maniera scorretta.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Amati, faccia finire l’intervento….
Speaker : ZULLO.
Chiama la Capone, non stare tu, che non sai tenere l’Aula…
Speaker : BELLOMO.
Non esagerare, Ignazio.
Speaker : PRESIDENTE.
Ignazio, se dobbiamo metterla in questi termini, anche questa tua, e non me l’aspettavo, da te, è una caduta di stile non di poco conto.
Io sto cercando, collega Zullo… Avete iniziato… Avevamo già cominciato… Collega Amati, avevamo già cominciato a votare gli articoli, poi è intervenuto lei ed è successo tutto il casotto che sta succedendo.
Finisce l’intervento il collega Bellomo e passiamo alla votazione degli articoli.
Speaker : BELLOMO.
Anche la parola “educazione” alberga qui come la parola “correttezza”. La stessa parola non alberga sicuramente né nel cuore, né nell’educazione del consigliere Amati. Non consento a nessuno di dire quello che lui ha detto e quello che sta dicendo oggi.
Io faccio questa proposta al Consiglio, e chiedo di metterla ai voti: che oggi ci sia un Consiglio regionale ad oltranza, ad esaurimento di tutto l’ordine del giorno, dal primo all’ultimo punto, senza saltare alcun argomento. Questa è la proposta che io faccio al Consiglio, visto che la parola, il verbo “lavorare” mi appartiene, e per il Gruppo del PD noi non abbiamo fatto il Consiglio la volta scorsa. Il collega Amati si facesse rappresentare, oppure cambiasse Gruppo, e allora entrasse nel Gruppo misto, e può parlare come vuole, perché all’interno della Conferenza dei Capigruppo è rappresentato, credo molto dignitosamente – molto dignitosamente – dal collega Caracciolo, il quale a suo nome parla all’interno della Conferenza.
Adesso vi faccio quindi la richiesta di andare ad oltranza con i lavori del Consiglio regionale, fino all’ultimo punto dell’ordine del giorno, senza saltarne alcuno.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Tutolo, apriamo un dibattito.
Vi chiedo: vogliamo votare il provvedimento senza provocare? Andiamo a votare, lo chiedo a tutti i colleghi: votiamo gli emendamenti che sono stati proposti, gli articoli, così chiudiamo la discussione sulla proposta di legge.
Articolo 1 (Istituzione della Commissione d’inchiesta e d’indagine sulla gestione della pandemia da Covid-19 in Puglia).
Dichiaro aperta la votazione.
Collega De Leonardis, ha votato?
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 41, votanti 39, favorevoli 16, contrari 23, astenuti 2.
Il Consiglio non approva.
Passiamo all’articolo 2, dove è stato presentato… Decade.
Il collega Bellomo ha fatto una proposta sull’ordine dei lavori.
La votiamo con voto elettronico.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
Favorevoli 37, contrari 1, astenuti 1.
Il Consiglio approva.
Proseguiamo seguendo l’ordine del giorno. Passiamo al voto del punto n. 4) all’ordine del giorno: proposta di legge “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 27 luglio 2001, n. 20 (Norme generali di governo e uso del territorio)”.
Assessore Piemontese, ha chiesto la parola. Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, signor Presidente.
Possiamo vederla e approfondirla. Dopodiché, credo sia consono quello che è stato proposto in Conferenza dei Capigruppo dal Capogruppo del PD, Filippo Caracciolo, e dagli altri.
Sul punto n. 4) mancherebbe sia il relatore, che è Paolo Campo, assente per motivazioni validissime, direi, sia l’assessore, assente giustificato.
Dopodiché, se vogliamo affrontare la discussione senza il relatore e senza l’assessore, lo possiamo fare. Se lo vogliamo fare, noi ci stiamo. Io sto proponendo una cosa. Secondo me, la Conferenza dei Capigruppo aveva deciso bene. La Conferenza dei Capigruppo aveva deciso bene, di non discutere il punto n. 4). Condivido quanto è stato deciso dalla Conferenza dei Capigruppo, soprattutto in considerazione del fatto che non c’è né il relatore né l’assessore al ramo.
Dopodiché, siccome l’Aula è sovrana e può cambiare idea, può cambiare idea, giustamente. Per me si può proseguire. Se dobbiamo proseguire ‒ capisco anche la proposta che ha fatto il collega Bellomo rispetto a questo ‒ proseguiamo, ma starei almeno alle proposte di legge sulle quali la Conferenza dei Capigruppo si era data un calendario.
Condivido quanto era stato deciso dalla Conferenza dei Capigruppo e condivido anche la proposta del collega Bellomo di lavorare ad oltranza, però eviterei, nel merito delle proposte, di ragionare se non c’è né il relatore né l’assessore.
Possiamo fare tutto e la possiamo anche affrontare, però l’invito è a ritrovare tutti assieme una dinamica di maggiore serenità complessiva in Consiglio.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Zullo, prego.
Speaker : ZULLO.
Grazie Presidente.
Non si deve dare, signor assessore Piemontese, l’idea che noi siamo qui, al traino di Amati. Se noi siamo qui è perché c’era una legge di Amati; se si vuole continuare è perché c’è una legge di Amati. Ora, noi l’impegno nella Conferenza Capigruppo lo abbiamo preso in funzione di una necessità complessiva. Se si dice “guardate, questo punto al n. 4 non si può fare, si può fare, si potrebbe fare, però…”, si dice che la Conferenza dei Capigruppo ha scelto bene, delle due l’una: se avesse scelto bene, la Conferenza Capigruppo, tutta questa manfrina non si sarebbe fatta.
Ora, io chiedo, Presidente Piemontese: ma voi i lavori fino a questa notte li volete tenere per i fatti di Amati, in una campagna elettorale, o per l’ordine del giorno? Noi diciamo che dobbiamo stare qui per l’ordine del giorno. Poi, la volete rinviare? Votiamo il rinvio, ma lo votiamo, lo dobbiamo votare perché in Conferenza dei Capigruppo si è detto che dovevamo fare l’ordine del giorno. Lei propone il rinvio? Lo votiamo. Dopodiché, passiamo alla legge n. 5; dopodiché, alla legge n. 6; poi alla legge n. 7, e così via. Questo è il lavoro del Consiglio.
Non può essere “abbiamo un’idea, venite al traino”, come se fossimo dei somari da portare al traino vostro. No, non siamo somari, siamo persone ragionevoli, ma di fronte a una mancanza di ragionevolezza, di fronte alle vostre provocazioni, noi non ci stiamo.
Noi vogliamo stare qui: legge n. 4, c’è una proposta di rinvio? Presidente, la metta ai voti. La mette ai voti: io le dico che noi siamo qui per farlo. La metta ai voti e vediamo chi è che non sta nei banchi a lavorare. Vediamolo, visto che loro hanno dimestichezza con la parola “lavoro”. Vediamo chi sta nei banchi a lavorare, mettiamolo ai voti, così come da regolamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo un intervento a favore e uno contro. Collega Tutolo, voleva intervenire? Prego, assessore.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Non votiamo. La mia voleva essere una proposta per ristabilire una dinamica. Non posso parlare? Ho visto che mi guardava e gesticolava. Se ha problemi di strabismo non lo sapevo, diciamo, lo apprendo adesso. Le chiedo scusa. Le chiedo scusa.
Quindi, stavo dicendo che era questa la finalità. Considerato che non vi è questa questione per me possiamo tranquillamente proseguire. Quindi io ritiro la proposta, si vada avanti. Il Consiglio è sovrano. Sull’ordine dei lavori non intervengo più. Prego.
Speaker : PRESIDENTE.
Mettiamo quindi in votazione l’articolo 1 della proposta di legge.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
Il Consiglio approva.
Passiamo al punto n. 5): riconoscimento debiti fuori bilancio.
Relatore il Presidente Amati.
Sono stati presentati gli emendamenti per unificare i debiti.
Partiamo dall’emendamento n. 1, emendamento sostitutivo n. 1.
La votazione è aperta.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 28, votanti 18, favorevoli 18.
Il Consiglio non approva.
Passiamo al voto dell’emendamento sostitutivo n. 2 sull’articolo 2.
Dichiaro aperta la votazione.
Avete votato tutti? Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 34, votanti 19, favorevoli 19, astenuti 15.
Il Consiglio approva.
C’è stato un errore del sistema. Rivotiamo.
Dichiaro aperta la votazione. Avete votato tutti? Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 31, votanti 21, favorevoli 21, astenuti 10.
Il Consiglio non approva.
Passiamo al punto n. 6): Proposta di legge a firma dei consiglieri Pagliaro, Casili ed altri “Istituzione della Fondazione Tito Schipa”. Anche in questo caso il relatore è il consigliere Metallo Donato.
Chiedo al collega Pagliaro cosa intende fare anche su questo punto all’ordine del giorno. Prego, collega Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Se riteniamo di volerla votare, votiamola. Come ritenete. Come? Scusami, non ho capito. Sì, però, lo ripeto, sono saltate tante cose. In una logica di correttezza… Raffaele, premesso che sulla correttezza, se una volta per tutte si decidesse di dare senso a questa parola, sarei il primo a essere contento. Avendo anch’io subito delle azioni scorrette in precedenza, dovrei pensare di fare anch’io oggi il giochino dell’Aula. Ma siccome voglio distinguermi anche su questo, confermo di rinviarla, così come abbiamo deciso in Conferenza dei Capigruppo, alla prima occasione utile.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Paolo. Ti ho dato la parola perché confidavo. Avevamo già parlato, essendo firmatari entrambi della proposta, insieme agli altri colleghi, sul rinvio della PDL.
Passiamo al punto dell’ordine del giorno n. 7): “Disegno di legge n. 48 del 04/04/2022 ‘Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio’”.
Sul testo ci sono due emendamenti, un emendamento all’articolo 1 del DDL, che è abrogato, a firma del consigliere Amati, uno al titolo del DDL, che viene sostituito con il seguente: “Modifica all’articolo 5 della legge regionale 30 dicembre 1934”.
Poniamo in votazione l’emendamento all’articolo 1 del DDL… Prego, collega Amati.
Speaker : AMATI.
Presidente, se saranno accolti gli emendamenti, come tra l’altro è anche normale perché sono decaduti i debiti fuori bilancio, non è più un provvedimento per il riconoscimento di debiti fuori bilancio, questo diventa un provvedimento che si occupa, invece, della capacità di liquidità delle ASL a fronte dei mancati o ritardati trasferimenti del servizio sanitario nazionale, autorizzandoli, quindi, a chiedere anticipazioni al tesoriere.
Questa norma è importante, non c’entra con i debiti fuori bilancio. Fu introdotta in un debito fuori bilancio da parte del Governo regionale proprio per fronteggiare questa situazione che assumeva carattere di urgenza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Amati.
Ha chiesto la parola il collega Bellomo. Ne ha facoltà.
Speaker : BELLOMO.
Grazie, Presidente.
Leggo il titolo, perché qua mi sembra che oggi si voglia fare di tutto e di più, e il Regolamento è a soggetto – se poi sto leggendo una cosa che non è nel testo di legge e io ne ho un’altra, vi prego di correggermi –: “riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, come modificato dal decreto legislativo”, eccetera. Stiamo parlando di un debito fuori bilancio. Benissimo.
L’emendamento che è lì presente non toglie il titolo alla legge.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Bellomo, abbiamo detto, quando abbiamo introdotto la discussione sulla proposta, che l’articolo 1 del DDL abrogato, quindi in un certo senso si va ad agire anche sul titolo, che come giustamente lei dice è impropriamente descritto.
Adesso procediamo proprio col voto dell’emendamento modificativo dell’articolo 1 per sanare la questione relativa a quello che lei sottopone, e poi dell’emendamento.
Pongo in votazione l’emendamento modificativo all’articolo 1 del DDL.
Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione.
Non c’è il numero legale.
Dichiaro l’aggiornamento tra un’ora del Consiglio.
Colleghi, riprendiamo la seduta.
Non c’è il numero… Prego. Va bene, votiamo. Votiamo. Riprendiamo da dove ci siamo lasciati, collega Zullo, per cui dobbiamo rivotare l’emendamento.
Dichiaro aperta la votazione.
Avete votato tutti? Bene.
Dichiaro chiusa la votazione.
Manca il numero legale.
Dichiaro chiusa la seduta.
Il prossimo Consiglio è a data da destinarsi.
Grazie a tutti.