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C.r. Puglia 26.04.2022
FILE TYPE: Video
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutte e a tutti, colleghe e colleghi.
Diamo per approvato il verbale della scorsa seduta.
Hanno chiesto congedo i consiglieri Dell’Erba, Laricchia e Ventola.
Comunicazioni al Consiglio. Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 13 aprile 2022, ha deliberato di non impugnare le seguenti leggi regionali: n. 2 del 04/03/2022 “Modifiche alla legge regionale 30 aprile 2019, n. 17 (Disciplina delle agenzie di viaggio e turismo). Recepimento del decreto del Ministro del turismo 5 agosto 2021 (Requisiti professionali a livello nazionale dei direttori tecnici delle agenzie di viaggio e turismo); n. 4 del 04/03/2022 “Sostegno economico in favore di studenti pugliesi orfani di uno o di entrambi i genitori per l’accesso agli studi universitari”.
Si informa che, in data 13 aprile 2022, con nota acquisita agli atti con protocollo n. 20220006383 del 14 aprile 2022, il Gruppo consiliare “Forza Italia” ha nominato nuovo Presidente del Gruppo medesimo il consigliere Paride Mazzotta. Gli facciamo gli auguri.
Il consigliere Stefano Lacatena, con PEC protocollo n. 20220006443 del 14 aprile 2022, ha comunicato che non intende più appartenere al Gruppo consiliare Forza Italia e di confluire nel Gruppo consiliare Con Emiliano.
Infine, il consigliere Pier Luigi Lopalco, con PEC protocollo n. 20220006446 del 14 aprile 2022, ha comunicato che non intende più appartenere al Gruppo consiliare Con Emiliano e di essere di conseguenza incluso nel Gruppo consiliare Misto, dichiarando però di appartenere alla maggioranza.
Delego il vicepresidente Casili alla lettura degli atti consegnati e assegnati alle Commissioni.
Speaker : CASILI.
Sono state assegnate alle Commissioni: I Commissione disegno di legge n. 45 del 28/03/2022, disegno di legge n. 47 del 4/04/2022, disegno di legge n. 48 del 4/04/2022, disegno di legge n. 49, disegno di legge n. 50, disegno di legge n. 51, disegno di legge n. 52, disegno di legge n. 53, disegno di legge n.54, disegno di legge n. 55, disegno di legge n. 56, disegno di legge n. 57.
In III Commissione, una richiesta di parere, deliberazione della Giunta regionale n. 528; in V Commissione, richiesta parere, proposta di deliberazione della Giunta regionale Legge regionale n. 18/2002, in VI Commissione, Proposta di legge a firma dei consiglieri Tutolo, Amati ed altri, Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2018; in IV e VI Commissione in seduta congiunta, Richiesta parere deliberazione della Giunta regionale n. 482; in VII Commissione, Proposta di legge a firma dei consiglieri Parchitelli, Caracciolo ed altri, in I Commissione, deliberazione della Giunta regionale n.556.
Mozioni presentate: Pagliaro, Piano nazionale gestione dello spazio marittimo - Regione eserciti diritto di riserva per pianificazione, Pagliaro, Autorizzazione in Puglia per somministrazione farmaco sperimentale cura malattia di Lafora.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Passiamo adesso all’ordine del giorno. Sull’ordine del giorno abbiamo convenuto in Conferenza dei Capigruppo di accogliere la richiesta del consigliere Pagliaro di cancellare definitivamente la mozione di cui al punto n. 1 (la 121-M).
Si discuterà la mozione al n. 2, quella al n. 3. Poi, al n. 4 il consigliere Pagliaro ha chiesto di sostituire la mozione n. 4 con la mozione n. 54, che quindi vedrà poi, per il futuro, la n. 4. Il consigliere Mazzotta ha chiesto di sostituire la mozione n. 5 con la n. 69. e la n. 6 con l’83.
Di seguito affronteremo la mozione n. 19, per cui l’elenco sarà questo: si partirà dalla n. 2, poi si farà la n. 3, quindi la n. 54, la n. 69, la n. 83 e la n. 19. Il termine dei lavori del Consiglio è previsto per le ore 15.
Adesso procediamo quindi con la mozione al punto 2.
Chiedo alla Giunta, agli assessori Delli Noci e Maraschio di essere presenti.
Prego, Consigliere, Presidente Pagliaro, se vuole illustrare la mozione.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Dopo mesi e mesi di rinvio, finalmente oggi è arrivato il tempo di decidere di dire no al progetto di questo colossale parco eolico off-shore al largo della costa tra Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Tricase e Leuca.
Quello che vi chiedo, cari colleghi, è di votare questa mia mozione e di esprimere il dissenso unanime del Consiglio regionale verso un progetto scellerato, che pretende di piazzare in uno dei tratti di mare più belli d’Italia, possiamo dirlo senza alcun timore, una gigantesca centrale del vento formata da 90 pale galleggianti, alte quasi 300 metri.
Vi chiedo se questo sembra un sacrificio tollerabile, un prezzo accettabile e in cambio, poi, di quale beneficio. La produzione di energia cosiddetta pulita a vantaggio di chi andrà. Potrà mai compensare le cicatrici che si produrrebbero in mare con i cavi d’ancoraggio che son previsti per le torri eoliche a fondale? Considerate che per ogni torre eolica son previsti almeno 15-20 cavi d’acciaio, che andranno ad ancorare queste gigantesche torri sul nostro fondale, sul fondale del nostro mare, in un’area estesa per ben 162 chilometri quadrati, senza considerare le zone interdette alla pesca.
Poi ci sono gli impatti a terra da considerare, le opere di allaccio alla rete elettrica nazionale che interesserebbero ben 40 chilometri, da Porto Badisco a Galatina, in un’area di tutela paesaggistica e di pregio archeologico, con la presenza di dolmen e di menhir, e poi, in località “La Fraula”, una meraviglia naturalistica in territorio di Santa Cesarea Terme, è prevista addirittura la costruzione di una centrale di ben due piani.
Per darvi un’idea delle dimensioni di questo impianto, pensiamo un attimo all’impianto che è stato appena inaugurato la scorsa settimana, questo parco eolico che è stato realizzato all’interno del Golfo di Taranto, dove le pale sono solo 10 e sono di 45 metri, un sesto rispetto a quelle del parco eolico nel Canale d’Otranto. Un piccolo impianto in uno specchio d’acqua a vocazione industriale: siamo all’interno del porto di Taranto, tra gru che sono addirittura più alte, in alcuni casi, rispetto alle pale stesse, tra piattaforme di cemento. È inutile dire che è un territorio, in quel caso, già compromesso dal punto di vista paesaggistico. Ben altra cosa è, invece, il parco previsto in un autentico paradiso, di fronte alle coste più belle che ci siano al mondo. Allora, vi chiedo che senso abbia tutto questo, se è logico e compatibile con l’immagine e l’idea che abbiamo di sviluppo del Salento e della Puglia, quello che proviamo a portare avanti da tanti anni, con immensi sacrifici da parte di tutti, in particolar modo degli operatori turistici, che a mani nude hanno consentito lo sviluppo e la crescita esponenziale del settore turistico del nostro territorio.
Noi, insomma, crediamo che i nostri mari meritino rispetto e non siamo disponibili a farci colonizzare, come se fossero delle vere e proprie praterie liquide da conquistare, senza padroni. E invece no, perché i padroni del nostro mare siamo noi, e dobbiamo dirlo, dobbiamo ribadirlo, dobbiamo segnare i nostri paletti, i nostri confini, le nostre linee di demarcazione tra ciò che è permesso e ciò che non lo è, fra i luoghi dove si possono insediare impianti impattanti e quelli da preservare da questi sfregi, come il Canale d’Otranto, appunto, o come Polignano, come Trani, come Vieste, come Peschici. Non voglio far torto a nessuno perché questa regione è bella ovunque, bellezze straordinarie nel nostro Tacco d’Italia, lungo e stretto, circondato dal mare.
La mia battaglia contro la localizzazione di questo parco eolico non è una battaglia di campanile – sgombriamo il campo subito – ma è una battaglia di buonsenso, ed è anche il principio perché si traccino una volta per tutte delle linee nel nostro mare, identificando le aree da destinare agli impianti e quelle, invece, da preservare. E qui richiamo tutti a una reazione di orgoglio, perché la Regione e i territori hanno voce in capitolo nella gestione dello spazio marittimo, e allora facciamola sentire la nostra voce, rivendichiamo il nostro protagonismo, non arrendiamoci al colonialismo delle multinazionali, difendiamo il nostro patrimonio di bellezza, perché se andrà perso – e questo sfregio sarebbe perenne e irrimediabile, proviamo a capirlo – cos’altro ci resterà? Cosa offriremo ai nostri figli e ai turisti che scelgono la bellezza del nostro paesaggio, delle nostre coste, dei nostri mari?
Le linee guida del Piano di gestione dello spazio marittimo sono state recepite dalla Giunta regionale con la delibera del 7 marzo scorso, che prende atto e approva la visione e gli obiettivi specifici per l’area adriatica, fino al Capo di Leuca, e quella ionica dal Golfo di Taranto fino alle coste di Basilicata e Calabria. Al punto 4 di questa delibera regionale – voglio evidenziarlo – c’è il diritto di riserva, che purtroppo ancora è inutilizzato dalla Regione, che le dà margini di intervento sulla pianificazione dei mari in queste due aree. Quello che chiedo, perché ho sentito anche qualcuno che ha delle idee che sinceramente trovo repellenti, quelle di farci commissariare, quindi penso che sia giusto che noi si prenda in mano le redini della pianificazione del nostro mare, è quello che chiedo con la mozione che ho presentato 10 giorni fa, che oggi non è stata ancora inserita all’ordine del giorno, ma che è stata presentata pochi minuti fa dalla Presidente e che chiedo di discutere quanto prima.
La Regione eserciti questo potere decisionale, può farlo, ponga paletti precisi e scongiuri lo sfregio del mare lungo le nostre coste, interdicendo la possibilità di insediamento di impianti eolici off-shore nelle aree di particolare pregio naturalistico e paesaggistico culturale.
Si tratta in fondo di applicare un principio fondamentale, quello della tutela ambientale e paesaggistica, che è sancito anche dall’articolo 9 della Costituzione italiana, approvata l’8 febbraio scorso. La bellezza e il paesaggio prima di tutto, prima di ogni interesse economico, prima del ricatto delle energie pulite.
Utilizziamo dunque questo diritto di riserva, prima che sia troppo tardi, prima che venga imposto dall’alto un piano di gestione dello spazio marittimo, che, come un rullo compressore, potrebbe rastrellare ogni spazio di mare utile. Abbiamo gli strumenti per essere i fabbri della nostra terra, usiamoli.
Aggiungo anche un altro aspetto importante: occupiamoci anche della piattaforma continentale, cioè nelle acque extraterritoriali davanti a noi, che sono prese in considerazione nel piano di gestione. Colleghi, gentilmente, è possibile...? Grazie.
Scongiuriamo quindi il rischio di farci commissariare, prendiamo in mano gli strumenti legislativi che ci consentono di decidere il futuro del nostro mare. Torno così alla mia mozione, impediamo appunto questo sfregio permanente al paesaggio, alla bellezza, perché quelle 90 pale, come ci hanno confermato i tecnici, ma gli stessi tecnici che hanno progettato l’impianto, si vedrebbero da ogni punto della costa, ogni giorno e in qualsiasi condizione climatica. In gergo tecnico si chiama "impatto visivo", io lo chiamo devastazione, ma ci sono anche giornate come quella di oggi (basta andare a vedere il nostro mare), nelle quali queste pale sarebbero ferme, inermi, non produrrebbero un bel niente, ma lascerebbero la devastazione di cui sopra.
Noi siamo andati alla BIT di Milano, a magnificare le nostre bellezze, il nostro paesaggio, il turismo, il futuro della nostra terra. Ma questo patrimonio va salvaguardato, va difeso, va preservato.
Voglio sottolineare la ragione politica per approvare questa mia mozione. Dire no a questo progetto sarebbe il segnale inequivocabile di una presa di posizione compatta della Regione Puglia che si oppone non solo a questo ma a tutti i progetti non condivisi con il territorio, a tutti i progetti incompatibili con la natura, con il paesaggio, con la storia, con il valore dei luoghi, con la vocazione dei nostri territori.
Abbiamo il diritto e il dovere di essere noi i fabbri del nostro destino, di opporci allo scempio del patrimonio di bellezza del quale siamo chiamati ad essere custodi. In questo caso parliamo di un autentico paradiso del luogo mitologico dell’approdo di Enea, secondo la narrazione di Virgili, nelle acque antistanti l’antico tempio di Minerva, la dea delle guerre giuste, che proprio nei giorni scorsi, per citare un illustre studioso, il professor Francesco D’Andria, sembrava volerci mandare un monito a difendere il suo tempio, con il rinvenimento di una parte importante della sua statua finora custodito nelle viscere del mare. Quello stesso mare che rischia di essere infestato da un esercito di pale galleggianti gigantesche.
È un incubo contro cui lotta l’intero Salento: ben 72 Consigli comunali, con i relativi Sindaci si sono espressi e hanno deliberato la propria contrarietà al progetto, così come il Presidente della Provincia di Lecce, l’Assemblea dei Sindaci, che all’unanimità ha deliberato il no netto, chiaro, deciso a questo parco eolico, l’Ente Parco Naturale regionale Costa d’Otranto-Santa Maria di Leuca, le pro-loco e tutte le associazioni ambientaliste hanno detto no, si sono schierate contro.
Dopo la manifestazione di protesta del novembre scorso a Porto Miggiano, che ha visto una partecipazione corale, senza schieramenti e senza paletti ideologici, si sono schierati per il no al parco eolico off-shore anche la nostra Presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, i consiglieri regionali Donato Metallo, Antonio Gabellone, Pierluigi Lopalco, Gianni De Blasi e Paride Mazzotta, l’ex consigliere regionale Sergio Blasi, l’europarlamentare Paolo De Castro, gli assessori Annagrazia Maraschio e Alessandro Delli Noci.
Proprio di recente, l’assessore Delli Noci ha dichiarato in un’intervista di valutare negativamente il progetto nel Salento perché impattante. Quelle torri possono essere portate più lontano – ha detto, cito testualmente – perché è un territorio che punta sulla valorizzazione paesaggistica. Esattamente quello che ripeto da mesi e che sta alla base di questa mozione.
Condivido anche la posizione dell’assessore Delli Noci rispetto alla negoziazione necessaria con il Governo nazionale, motivo per cui ho anche modificato oggi, con un emendamento, questa mozione, anche perché a novembre, quando presentammo questa mozione, ancora la distanza dalla costa era addirittura inferiore, era di 9 chilometri, quindi di possibile competenza anche di autorizzazione regionale.
Alla presentazione ufficiale, che è presente nel sito del Ministero – è lì, bello, presente il progetto – invece abbiamo avuto modo di conoscerlo e i chilometri sono diventati 12, quindi non più di competenza regionale, motivo per cui è importante che ci sia un pressing politico da parte della Giunta regionale verso il Governo e i Ministeri competenti. E qui la modifica dell’emendamento presentato questa mattina. Quindi lo stesso Alessandro Delli Noci, l’assessore, ci diceva, citandolo, appunto affermava: “ci dica cosa vuole dalla Puglia il Governo e qual è il vantaggio collettivo? Produciamo di più e paghiamo però la stessa bolletta degli altri”.
Anche il Presidente Michele Emiliano è sulla stessa posizione. Chiede compensazioni e risparmi in bolletta per i pugliesi, a fronte dei sacrifici ambientali subiti. Siamo d’accordo. Proprio dicendo sì a questa mozione possiamo dare più forza al Presidente per negoziare sui tavoli romani. Bisogna agire subito e compatti per far sentire il “no” della Puglia, il “no” di una Regione che è pronta a difendere il suo mare dalla colonizzazione selvaggia delle multinazionali, per le quali un luogo vale l’altro, per le quali conta solo il profitto.
Con questa mozione daremo mandato forte e potente al Presidente Michele Emiliano, daremo forza alle sue posizioni di contrarietà, che ha dichiarato in maniera inequivocabile e coraggiosa in Consiglio regionale, rispetto a questo progetto ritenuto irricevibile.
Certo, negli ultimi mesi lo scenario mondiale è cambiato. Stiamo subendo il danno dei continui rincari dei costi energetici e in ultimo la guerra in Ucraina sta facendo tremare le Borse e mandando alle stelle i prezzi di gas e petrolio. Chi è favorevole a questo parco eolico – ogni tanto c’è qualche avvocato delle multinazionali d’ufficio che si fa sentire – gioca sulle suggestioni, sulle frasi ad effetto, il pianeta da salvare, addirittura la pace da preservare, agita gli spauracchi del caro-bollette e della crisi energetica per far capitolare i territori di fronte a questa colonizzazione selvaggia. Ma noi non ci lasciamo suggestionare e ripetiamo che la Puglia ha già dato, contribuisce già per oltre il 20 per cento della produzione di energia di fonti rinnovabili dell’intero Paese. Ci sono sistemi alternativi. Lo ribadiamo ancora una volta, siamo favorevoli alle energie da fonti rinnovabili, siamo favorevolissimi, ma ci sono sistemi alternativi per produrre energia pulita senza nuovo consumo di suolo e tantomeno di mare, con un ritorno tangibile nelle tasche dei cittadini, che naturalmente non fanno gola alle multinazionali perché non possono lucrarci. Sono le comunità energetiche per l’autoproduzione sui tetti delle case, che permetterebbero di realizzare cabina autonome fino a un megawatt, e anche sui tetti delle aziende e delle industrie, che potrebbero così beneficiare di una tariffa energetica agevolata, mai come in questo momento necessaria.
C’è un percorso alternativo allo scempio del paesaggio e il primo passo per imboccarlo è approvare questa mia mozione, che consentirebbe al Presidente di rivendicare il protagonismo della Regione nelle scelte energetiche che ricadranno sul nostro territorio, altrimenti saremo tagliati fuori e dovremo arrenderci alla colonizzazione di questi giganti delle rinnovabili e di queste multinazionali senza alcuno scrupolo.
Io mi chiedo, sinceramente, come spieghereste ai salentini, qualora doveste bocciare questa mozione, come sia possibile che il Presidente della Regione è contrario a questo parco, gli assessori competenti sono contrari, la Presidente del Consiglio regionale è contraria, tutti i consiglieri salentini sono contrari, mentre poi il Consiglio regionale dice che è favorevole. Quindi, vi prego, usciamo dall’ipocrisia. Votiamo e veniamo allo scoperto. Abbiate il coraggio di dire “no”. Abbiate il coraggio di approvare la mia mozione, per essere noi fabbri del nostro futuro. Abbiate il coraggio di dire “no”, perché di questo saranno grate le nuove generazioni. Non possiamo permettere questi scempi al nostro territorio! Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Pagliaro.
Consigliere Gabellone, prego.
Speaker : GABELLONE.
Presidente, mi permetto di ricordare che, contestualmente alla mozione del collega Pagliaro, fu portata un po’ di mesi fa anche la mozione del sottoscritto sul riavvio dell’iter di istituzione dell’area marina protetta, Capo d’Otranto, Grotte Zinzulusa e Romanelli.
Si decise in quella seduta di esaminarle insieme, perché evidentemente sono strettamente collegate, hanno importanza che si sostanzia rispetto all’area individuata e al tema affrontato, e lei mi assicurò che sarebbero state portate insieme.
Anche nell’ultima seduta, quando si decise di rinviare la mozione che oggi è al n. 2, mi confermò, mi assicurò che la mozione sarebbe stata trattata contestualmente. Siccome purtroppo non la recupero né dall’ordine del giorno, né dai lavori, chiedo notizie.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Gabellone.
La mozione di cui parla si ricorda che numero aveva? La mozione sulla Grotta Romanelli e sull’area marina protetta di Porto Cesareo... era sempre di novembre.
C’è un problema tecnico - mi dice la dottoressa Gattulli - per cui non c’è, mentre invece avevo visto l’assessore Delli Noci, che mi aveva fatto una richiesta di intervenire.
C’è anche l’assessora Maraschio.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Chiedo solo un quarto d’ora di tempo, perché stiamo preparando un emendamento, in modo da sottoporlo al Consiglio, quindi eventualmente di andare avanti al punto successivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Maraschio? La stessa richiesta, perfetto. Quindi magari interviene dopo, va bene, Presidente Bellomo? Vuole intervenire adesso?
Un chiarimento dal Presidente Bellomo, che vuole intervenire per dare un contributo.
Prego.
Speaker : BELLOMO.
Così quando poi interverrà il Governo, se il Governo ci rappresenta il PEAR a che punto è. Se da parte nostra, di tutti quanti, nessuno lo vuole nel proprio mare, non lo vuole nelle proprie terre, non lo vuole nella propria città, nella propria provincia, credo che gli assessori competenti dovrebbero venire in Consiglio a dirci a che punto è il PEAR, che è il Piano proprio deputato a individuare i siti dove devono eventualmente essere ubicati questi tipi di sistemi energetici, chiamiamoli così, in termini larghi. Se quindi poi il Governo ci dà anche questo tipo di notizie. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Passiamo alla mozione n. 3. Consigliere Gabellone, prego.
Speaker : GABELLONE.
Sto attendendo una risposta, in primo luogo, che è propedeutica all’intervento sul punto.
Se poi intendiamo andare avanti, passare alla mozione n. 3, al punto n. 3…
Speaker : PRESIDENTE.
La dottoressa Gattulli ci stava verificando il problema tecnico per il quale la mozione non è all’ordine del giorno.
Speaker : GABELLONE.
Benissimo. Allora posso intervenire sul punto?
Speaker : PRESIDENTE.
Però non sappiamo perché non è proprio all’ordine del giorno…
Speaker : GABELLONE.
No. Posso intervenire sul punto n. 2…?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, certo. Ha chiesto un rinvio a un momento successivo, ha chiesto mezz’ora, in maniera tale da poter preparare un emendamento. Avevamo rinviato quindi la discussione di mezz’ora, al fine di… Ecco perché siamo passati all’altro punto.
Consigliere Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Io volevo dire che è un tema, questo, sicuramente…
La n. 3 è una mozione che attiene sempre al tema delle energie rinnovabili. Tratta più in generale la questione delle energie rinnovabili, della necessità del PEAR e del rapporto con il Governo.
La diamo per letta? Come ritenete. Nel frattempo, la n. 81 “Riavvio dell’iter di istituzione dell’area marina protetta Capo d’Otranto - Grotte Zinzulusa e Romanelli”. La accompagniamo, quindi, all’altra mozione adesso che la discutiamo.
No, non è sospeso. Stiamo cercando la mozione. La mozione impegna la Giunta regionale: “ad attivare ogni opportuna iniziativa con il Governo nazionale, nonché con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, affinché venga assicurato il coinvolgimento degli enti locali territoriali nella elaborazione delle strategie e nella determinazione – scusate, colleghi – dei criteri di allocazione degli impianti di maggiore impatto ambientale e paesaggistico prima dell’assunzione di qualsivoglia decisione e determinazione in merito; di accelerare il processo di definizione del PEAR e di tutta la pianificazione strategica di riferimento per le tematiche delle energie rinnovabili, consolidando nella pianificazione gli obiettivi già raggiunti e gli strumenti per raggiungere quelli ancora da conseguire”. Quindi, l’obiettivo è quello di avere un rapporto costante con il Governo nazionale su questi punti.
Ci sono interventi su questa mozione? No. Passiamo al voto, allora.
La mozione n. 3, quella che ho letto per darvi modo di… “Attivare ogni opportuna iniziativa con il Governo nazionale, nonché con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, affinché venga assicurato il coinvolgimento degli enti locali territoriali nell’elaborazione delle strategie e nella determinazione dei criteri di allocazione degli impianti di maggiore impatto ambientale e paesaggistico prima dell’assunzione di qualsivoglia decisione e determinazione in merito; di accelerare il processo di definizione del PEAR e di tutta la pianificazione strategica di riferimento per le tematiche delle energie rinnovabili, consolidando nella pianificazione gli obiettivi già raggiunti e gli strumenti per raggiungere quelli ancora da conseguire”. Questo dopo una storia che riporta che cosa ha fatto la Regione Puglia fino ad ora e anche la circostanza che ci sono molti progetti in attesa di VIA per la realizzazione di parchi eolici.
Prego. Volete fare un emendamento a questa mozione? Okay. Ci sono interventi? Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
La mozione presentata, la n. 3), è obiettivamente condivisibile sugli impegni, e cioè chiede e impegna la Giunta regionale ad attivare tutti i processi di consultazione con il Governo nazionale, ad accelerare il processo di definizione del PEAR e di tutta la pianificazione strategica di riferimento eccetera. Tuttavia, secondo me – lo dico in particolare ai colleghi della maggioranza – ha tanti problemi nella premessa, tutta la premessa. È una premessa che innanzitutto entra in contraddizione – l’ho già detto in un’altra occasione – con il parere del Comitato europeo delle Regioni, 135a Sezione plenaria del 26 e 27 giugno 2019, rapporteur il Presidente Emiliano. È il contrario. E adesso vi spiego perché punto per punto.
Nel primo considerato si dice che i grandi impianti offshore hanno impatti che non possono… No, non è obbligatorio ascoltarmi. Però, è obbligatorio darmi l’opportunità di svolgere il mio intervento. Dice che i grandi impianti offshore hanno impatti che non possono essere in nessun modo ritenuti trascurabili sulle comunità che abitano e frequentano gli ambiti costieri e i tratti di mare interessati. Ebbene, la prima domanda che emerge rispetto a questa affermazione è da dove deriva tecnicamente questa affermazione e di che tipo di impatti stiamo parlando, perché gli impatti nel nostro ordinamento sono impatti previsti dalla legge, non impatti meramente percettivi oppure meramente discrezionali, quindi questa affermazione, da un punto di vista tecnico, da dove deriva?
Considerato poi che (dati 2020) la Puglia produce da tutte le fonti di energia rinnovabili e non il 64,5 per cento di energie in surplus rispetto alla quantità richiesta per le sue necessità. Quindi, assessore Delli Noci, siamo di fronte ad un’affermazione che dal punto di vista politico può essere così rubricata: il sovranismo energetico, perché ognuno si produce la sua ideologia e la deve consumare. Se ne produce di più, è evidente che questo ragionamento non funziona, perché ognuno tiene il suo.
Mi chiedo cosa dovrebbero dire, da un punto di vista politico, i campani e i lucani nei confronti della Puglia, considerato che nemmeno una goccia d’acqua pugliese viene consumata, perché tutta l’acqua che noi consumiamo è campana e lucana, quindi, se noi chiedessimo la funzionalizzazione del potabilizzatore di Conza della Campania, avrebbero mille ragioni i campani di dire "no, l’acqua è nostra, perché mettere in funzione Conza della Campania?", perché, in base a questo ragionamento, così funziona.
Noi, invece, cosa diciamo ai campani? Diciamo "guardate, l’acqua ce l’avete voi, noi non ce l’abbiamo, e lo Stato nazionale si preoccupa di tutto questo e ci fa prendere l’acqua". Se voi trasferiste questo ragionamento sull’energia, ne verrebbe fuori questa considerazione: "voi producete tanta energia, e da cosa la producete?", "la produciamo dalle centrali che c’erano, che stiamo abbandonando con le rinnovabili. Il sussulto immediatamente successivo sarebbe "ma voi ci state proponendo dei GW terribili, un numero di gigawatt in termini di capacità terribile per la nostra Regione".
Risponderebbe un ragazzo alle prime armi su questa materia "scusate, ma le rinnovabili, il sole, il vento e il mare, dove stanno se non nella nostra Regione?", e il motivo per cui si scelgono le rinnovabili da noi è perché le condizioni geografiche, climatiche, meteomarine sono compatibili a produrre l’energia, Se non fosse così – lo dico a quelli che ripetono sempre “perché non te li fai a Savelletri?” – le farebbero a Savelletri. Lo dico a quelli che quando mi vedono impegnato per sostenere questa teoria, pensano che vogliamo mandare altrove le cose cattive. E mi dicono “perché non le fai a Savelletri?”. “Magari”, rispondo, “solo che non ci sono le condizioni territoriali, geografiche e meteomarine”.
Che senso ha quindi il sovranismo, questo “salvinismo energetico”? Perché questo è un “salvinismo energetico”: ognuno si consumi la sua energia, noi facciamo la nostra e non la vogliamo dare più a nessuno! Quindi vuol dire che non siamo in Italia; vuol dire che non siamo in Europa; vuol dire che non siamo nel mondo.
Badate, le parole sono importanti. Però questo entra in contraddizione, forse quest’argomento non sollecita molto, con il punto 1.8 del Rapporto del Comitato delle Regioni, a proposito, dove il rapporteur è il Presidente Emiliano. Cosa dice il Presidente Emiliano? Dice “richiama l’attenzione sulle differenti caratteristiche in materia di clima, ambiente, paesaggio, mobilità e strutture economico-sociali dei territori europei – quindi, l’anti-sovranismo è qui – evidenziando l’importanza di modulare l’attuazione della strategia sulla base della caratteristica dei territori geopolitici ed economici”. Sentite qui, lo dice il Presidente Emiliano, lo dico agli estensori della premessa di questa mozione “superando i semplici confini amministrativi”. È perché si rendono conto che mica funziona con i confini amministrativi, il problema dell’energia.
Questa parte della premessa quindi potrebbe addirittura fare in modo, guardate che paradosso, di giustificare i lombardi, che dicono “le tasse che pagano i lombardi sono per noi”. È uguale, che cambia?
Se noi diciamo “l’energia che produciamo, perché abbiamo compatibilità di condizioni geografiche e meteomarine, eccetera solo per noi”, i lombardi potrebbero dire “le tasse che paga la Lombardia sono per noi”, è uguale, non c’è differenza. Così come vi ho detto prima, in Campania e Lucania, a proposito dell’acqua: chiuderebbero le dighe, chiuderebbero il canale principale, chiuderebbero tutto, oltre quindi alla contraddizione con quanto detto dal Rapporto del Presidente Emiliano.
Poi, un’altra. Dicono (questa è inferiore, non la analizzo) “considerato che la Regione ha più volte ribadito come lo sviluppo delle rinnovabili sia fondamentale, ma che i princìpi da adottare nella materia siano quelli della generazione distribuita termica ed elettrica e non dei megaimpianti ad alto impatto. Qual è la traduzione di tutto questo? La traduzione di questo è l’autoproduzione. Allora, chiedo: avete i numeri su questa autoproduzione? Avete calcolato per caso l’impronta carbonica dei nostri smartphone? Perché non so se sapete che i nostri smartphone hanno un’impronta carbonica.
Avete considerato la Blockchain? La Blockchain, la grande infrastruttura tecnologica che serve a far funzionare la criptovaluta, ma non soltanto quella, servirà a far funzionare il mondo, milioni e milioni di computer accesi 24 ore su 24 per produrre spazi di capacità. Sapreste rinunciare all’impronta carbonica da iPhone oppure alla Blockchain? Io non saprei rinunciare.
E quindi che cosa significa autoconsumo rispetto ad un mondo che ha bisogno sempre più di energia, al netto del risparmio? Oppure l’autoproduzione vista dalla Puglia: avete presente quando diciamo idrogeno? Diciamo idrogeno in due prospettive: diciamo idrogeno per dire che dobbiamo noi diciamo produrre idrogeno, in realtà tecnicamente è sbagliato, perché l’idrogeno è un vettore, non è un carburante, ma questa è una questione di dettaglio. E lo diciamo sia come fatto in sé, “abbiamo bisogno dell’idrogeno”, ma lo diciamo pure per riconvertire l’ILVA. Collega Di Gregorio, ha mai sentito questo argomento? Mi sono preoccupato di fare il calcolo della riconversione ILVA a mezzo dell’idrogeno, ovviamente con le persone che si intendono di queste cose, perché io non mi intendo. È venuto fuori, in termini di capacità, + 40 gigawatt. Quindi, 76 gigawatt come obiettivo italiano 2026; per riconvertire l’ILVA ci vorrebbero altri 40 gigawatt, poi c’è l’idrogeno fuori da ILVA che, nella prospettiva di chi parla di questi argomenti sono altri 40 gigawatt. Significherebbe che dobbiamo mettere assieme i 76 dell’obiettivo 2026 più gli 83 di ILVA e idrogeno, che viene, con la contabilità del collega Di Gregorio, 159. E mentre diciamo queste cose sulla premessa di una mozione, noi sosteniamo l’autoconsumo. Badate, c’è un problema con la matematica. Cioè, non tornano i conti. Quindi, anche questa parte della premessa non va.
Poi leggo: “considerato che, a fronte di tali traguardi già raggiunti delle rinnovabili, si impone di riconsiderare i nuovi insediamenti sulla base del principio di precauzione”. E qui devo coinvolgere il collega Lopalco, che sul principio di precauzione, con riferimento ai vaccini, nel periodo ante-Covid ha spiegato, assieme ad altri, quando si discuteva dell’obbligo vaccinale, che poi determinò il decreto Lorenzin, che cos’è questo principio di precauzione. Letto così, il principio di precauzione significa che tutto ciò che muove l’andamento regolare del mondo è dannoso. Cioè, tradotto: pure noi qui facciamo impatto ambientale. Una cosa piccola piccola. Il principio di precauzione funziona se viene fornita la prova scientifica – ripeto, la prova scientifica, non secondo scienza – che un impianto faccia male. Se non c’è la prova scientifica, collega Lopalco, per i vaccini si può mai sostenere chi dice “no” al vaccino? No. E uguale vale per le rinnovabili. Quindi, evocare un principio di precauzione senza fornire la prova scientifica che questi impianti determinano un danno alla salute mi pare francamente un azzardo, demagogia e populismo, ripeto, populismo! Abbiamo fatto di tutto per battere il populismo. Lo dico in particolare ai colleghi del Partito Democratico. Vi ricordate noi che eravamo i “pidioti”? Vi ricordate? Io la tengo cara quella definizione. Noi eravamo i “pidioti”. Nel populismo, all’apice del populismo, noi eravamo i “pidioti”. E abbiamo combattuto lungamente contro questo modo di approcciarsi, che faceva del populismo, eccitando le paure delle persone la regola per batterci nelle urne elettorali. E il populismo – vi voglio informare – ci batte pure in questo modo. Ci batte pure in questo modo! E noi lì a resistere. D’altronde, il populismo non aveva soltanto la dimensione della piovra. Vi ricordate la piovra? Ve la ricordate? Non era soltanto la dimensione della piovra, questo attacco incivile alle persone, alla loro dignità, alle loro famiglie, allo stato di diritto. No, non era solo questo. Il populismo stava nell’energia. Il populismo stava nell’energia! Vi vorrei ricordare che, prima che si stabilisse 300.000 euro l’anno di consulenza per il blog di Beppe Grillo, prima che avvenisse questo (sì, 300, avevo detto 200? Ero andato un po’ al ribasso, la mia vita monastica mi porta...) prima di arrivare a 300.000 euro noi abbiamo sentito delle cose incredibili!
Le abbiamo sentite sull’energia, le abbiamo sentite sui rifiuti, e - scusatemi - possiamo noi, dopo che abbiamo battuto il populismo e li abbiamo battuti anche perché loro ora stanno con noi, perché questo è il significato politico (se stanno con noi vuol dire che avevamo ragione, altrimenti non sarebbero stati mica con noi, sarebbero rimasti lì dove erano), dopo che abbiamo battuto il populismo possiamo noi reinterpretarlo all’interno di una mozione, dicendo il principio di precauzione senza fornire la prova scientifica? Naturalmente è tutta così la premessa.
Adesso non voglio dilungarmi oltre, perché altrimenti sembrerebbe un inutile carico polemico, invece il mio intervento non ha carico polemico, ha soltanto l’ambizione di dare normalità, quindi vorrei dire un’ultima cosa.
Ad un certo punto si dice "non esistono adeguati strumenti di compensazione per gli effetti negativi di tale realizzazione", stiamo parlando delle realizzazioni delle rinnovabili, non stiamo parlando del carbone, delle rinnovabili. Scusate, "effetti negativi di tale realizzazione", ma qual è l’effetto negativo, la decarbonizzazione? Ritenete un effetto negativo decarbonizzare? Abbiamo sentito per mesi e mesi "dobbiamo decarbonizzare", dicendo che il sistema erano le energie rinnovabili, ovviamente (poi lo vedremo sulla mozione di Pagliaro) entreremo nel dettaglio dei numeri che riguardano la mozione di Pagliaro più specificamente e più puntualmente, ma voi vedete come effetto negativo la decarbonizzazione, vedete come effetto negativo il fatto che non si produca più energia con il carbone a Brindisi, non si produca più l’acciaio con il carbon? Questi sono effetti negativi, sono scempi?
Può quindi il Partito Democratico votare una mozione con questa premessa, mentre a Roma i Gruppi parlamentari del Partito Democratico stanno svolgendo tutt’altra funzione e tutt’altra politica, anche con riferimento agli accadimenti della guerra, producendo cosa? Producendo, per esempio, atti di semplificazione dei procedimenti amministrativi proprio su questa materia, per accoglierne gli effetti positivi, gli effetti benefici. È su questo quindi che vorrei puntualizzare la vostra riflessione.
Se le cose che vi sto dicendo hanno un minimo di coerenza stretta all’interno di ciò che stiamo facendo, io credo che questa mozione si possa votare soltanto eliminando tutta la premessa, tutta, integralmente. Se si elimina tutta la premessa, è chiaro che il deliberato ha un senso.
Se non si volesse eliminare la premessa, ma qui vi introduco un elemento di malizia, lo dico subito, in virtù del fatto che fra questi banchi sto da diversi anni, significa che la scelta che stiamo facendo è la mozione “sigaro”. Esistono infatti le mozioni ed esistono pure le mozioni “sigaro”. Quando viene un ospite a casa e ti chiede un sigaro, e ce l’hai su un bel tavolo, anche se non fumi, ce l’hai per motivo di arredo, puoi mai rifiutare un sigaro? Che vuoi che sia, è una mozione, glielo diamo, il sigaro, così ognuno trova all’interno della mozione quello che gli serve: così Amati prenderà l’aspetto finale, dira “quello è, urrà!”; chi magari ha bisogno di andare nel suo paese a contrastare uno che ritiene che le pale eoliche determinano problemi sui cavalli portoghesi… Non è una battuta, viene detto veramente. Ognuno quindi trova quel che gli pare.
Questo però svilisce il senso del Consiglio regionale, perché i consiglieri regionali, quando votano, devono essere chiari, devono prendere una decisione chiara; non possono zigzagare per superare la nottata e poi sperare – ho finito, Presidente – che arrivi qualcuno da Roma a togliere i carboni dal fuoco, e ora ci vuole, a proposto di carboni. Non è così.
Noi dobbiamo dirlo con chiarezza. Se noi votiamo la premessa di questa mozione, noi stiamo dicendo no agli impianti rinnovabili, stiamo contestando il parere del Comitato delle Regioni e stiamo affermando la via sovranista salvinista all’energia in Europa. Punto. È scritto tutto là, chiaro-chiaro.
Per cui, io proporrò eventualmente di eliminare la premessa votando e assicurando sin d’ora il mio voto favorevole alle due decisioni finali al deliberato di questa mozione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Tutolo, prego. Ci sono ulteriori interventi? Cosa toglierebbe della premessa? Presidente Amati, vogliamo rivederla tra un momento, dopo che facciamo…? Vogliamo rivederla? Vogliamo riguardare… ? Non ho sentito. Perfetto. Quindi, aggiorniamo… Prego, consigliere Mazzarano.
Speaker : MAZZARANO.
Presidente, io capisco che c’è la necessità di scorrere cronologicamente e, comunque, discutere le mozioni ogniqualvolta vengono presentate, anche se presentate completamente fuori contesto, questa mozione, nella dinamica di un confronto che, credo, il consigliere Pagliaro ha aperto sull’impianto offshore di Lecce, ha il suo senso, ma penso abbia il suo senso abbastanza contestualizzato. È novembre del 2021. Ebbene, da novembre 2021 ad oggi è cambiata radicalmente la strategia energetica del Paese, è scoppiata una guerra e noi abbiamo il Primo Ministro e il Ministro degli affari esteri che impegnano il loro tempo a girare il mondo per farci diventare autosufficienti dal punto di vista energetico e del gas.
Io non lo so qual è la discussione che si sta facendo e dove arriverà il confronto sulla mozione Pagliaro, l’altro giorno a Taranto, noi tutti, il Presidente Emiliano, il Sindaco Melucci e anche fonti autorevoli del centrodestra hanno celebrato il primo impianto offshore di eolico in mare, celebrandolo come una sperimentazione avanzata nel Mediterraneo. Ora non lo so se dobbiamo essere bipolari a seconda delle collocazioni geografiche. ma credo che occorra provare a essere un po’ coerenti, perché come Puglia abbiamo una responsabilità, la responsabilità di essere la regione con il più alto potenziale di approvvigionamento energetico in Italia, in una fase complicata dal punto di vista energetico per l’Italia e per l’Europa, per cui io non vorrei entrare nel merito come ha fatto il collega Amati, di cui comunque condivido le argomentazioni, ma mi aspetterei che su una mozione del genere ma anche su quella di Pagliaro ci fosse un approfondimento e un aggiornamento rispetto a quello che accade, perché noi non siamo fuori dal mondo, qui sembra che siamo fuori dal mondo.
Noi dobbiamo spingere sulle rinnovabili, spingere in modo pazzesco sulle rinnovabili (questo è il mio punto di vista) e dobbiamo essere determinanti anche nella costruzione di maggiore autonomia di approvvigionamento del gas rispetto al sistema Paese.
Questo è quello che penso, per cui è vero che c’è da discutere delle mozioni presentate 6-7 mesi fa, però non possiamo essere sconnessi da quello che accade nel resto del mondo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Prego, Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente.
Io intervengo solo per comprendere, anche a nome del Gruppo, alla fine questa maggioranza cosa vuole. Mettetevi d’accordo, perché, da una parte, storicamente, in questa Regione il Centrosinistra ha sempre, sempre ostacolato qualsiasi iniziativa che riguardi l’approvvigionamento energetico, con un tema, il mancato ascolto dei territori.
Il mancato ascolto dei territori lo abbiamo ascoltato con il Presidente Vendola a proposito del rigassificatore, lo abbiamo ascoltato con il Presidente Vendola e il Presidente Emiliano a proposito della TAP, l’abbiamo ascoltato in lungo e largo per qualsiasi tipo di iniziativa.
Oggi, c’è una mozione che dice "guarda, cara Giunta regionale, ti impegniamo ad interagire con i livelli nazionali, affinché nella pianificazione, nella allocazione siano ascoltati i territori" e ascoltiamo una predica di 20 minuti, perché? Perché c’è una premessa.
Dice il collega Mazzarano che questa materia ha bisogno di un approfondimento, quindi rinviamo, ma noi, caro collega Mazzarano, questo rinvio lo abbiamo da mesi, e siamo i primi ad aver chiesto che da parte del Governo regionale ci fosse un’idea di allocazione, di criteri distributivi, eccetera, da contrapporre – ma “contrapporre” è un termine… –, da portare in una discussione a livello nazionale per dire: guarda che in questa zona forse non è opportuno, la spostiamo in un’altra zona, meglio da qualche altra parte.
Il tema, infatti, adesso, è che noi ci ritroviamo di fronte a tre, quattro, cinque mozioni che parlano in generale dello stesso argomento, e siamo qui da mesi, senza che questo Consiglio abbia assunto una determinazione: da mesi. Si sta da mesi in questo Consiglio, a discutere di queste situazioni e ovviamente si toglie il tempo per poter discutere di altro, che pure è importante. Noi allora chiediamo alla maggioranza cosa vuole.
È vero, Amati, che nella premessa tu dici “togliamo la premessa”. Allora io ti dico che nella premessa voglio valorizzare il fatto che si dice “considerato che la Regione ha più volte ribadito come lo sviluppo delle rinnovabili sia fondamentale”, io lo voglio valorizzare: se tu mi togli, non ci sto. In questo momento storico è fondamentale.
Se invece si dice “il Salento sì, Trani che cosa è? L’impianto off-shore di fronte alla cattedrale di Trani cosa è? Di fronte al mare di Giovinazzo, che cosa è? Di fronte alle bellezze del Gargano, che cosa è? Le coste del Gargano, cosa è? Può essere tutta Taranto ricettacolo di queste situazioni che noi consideriamo obbrobriose?
Il tema è come ne veniamo fuori. Me lo volete spiegare? Noi vi diciamo la nostra. Noi vorremmo che questo Consiglio possa dare una linea di principio, il raggiungimento del migliore equilibrio tra la tutela del paesaggio e dell’ambiente una necessità che è vitale, vitale anche per le nostre famiglie. Noi abbiamo ascoltato delle statistiche del 15 per cento delle famiglie che ormai non possono pagare la bolletta. Non la possono pagare. E se pagano la bolletta, non hanno i soldi per dar da mangiare ai propri figli.
Noi scontiamo una politica nazionale che oggi si accorge che siamo dipendenti e ricattati da un unico fornitore, siamo dentro un monopolio, quindi vediamo i nostri rappresentanti nazionali, da Draghi a Di Maio eccetera, girare raminghi per il mondo per trovare una briciola di gas. Questo è. Allora, qual è il senso di responsabilità e di maturità di questo Consiglio regionale? La materia è di competenza dello Stato. Noi cosa possiamo fare? Possiamo dare una raccomandazione al Presidente Emiliano quando va a parlare a livello nazionale per dire “cerca di tutelare la Puglia nel migliore equilibrio”? Io mi accontento di questo. Io mi accontento di questo. Però, poi mi dite che, nel momento in cui approviamo… Presidente, io lo chiedo a lei. Nel momento in cui approviamo questa mozione, perché vedo che il collega Amati è favorevoli, noi saremo favorevoli, che senso hanno tutte le altre mozioni che stanno in piedi? Stanno dentro il contenuto di questa mozione oppure no? Questo è. Mentre, era diverso il ragionamento che faceva anche il collega Gabellone. Il collega Gabellone dice: noi consideriamo quell’area marina della zona di Otranto come di grande pregio naturalistico? Allora istituiamo un parco e la proteggiamo. Questo dice il collega Gabellone.
Vogliamo essere razionali, conseguenti e coordinati rispetto a quello che vuole il Consiglio regionale? Oppure, siamo qui a presentare una mozione, l’altra mozione, l’altra mozione, l’altra mozione, poi non si discute la prima volta, la seconda volta eccetera, eccetera, poi arriviamo oggi che dobbiamo dare un voto e si dice: no rinviamo e approfondiamo di nuovo.
Presidente, io richiamo questo Consiglio a un senso di maturità, di responsabilità. Se noi approviamo questa mozione, le altre non hanno senso. L’unica che avrebbe senso è quella dell’istituzione del parco marino. E per noi vale il deliberato della mozione. Se voi ci avete inondato sempre di situazioni che i territori devono essere ascoltati, non si è fatto il rigassificatore a Brindisi perché non c’è stato ascolto del territorio, la TAP perché non c’è stato ascolto del territorio eccetera, e oggi si dice questo nella mozione, noi siamo i primi a dirvi: fate l’ascolto dei territori, ve l’approviamo, purché non si venga più a dire “questo non si fa perché non c’è stato un ascolto del territorio”. Basta! Fate quello che volete, ma si vada avanti. Ma la parola “non c’è stato ascolto del territorio” non la vogliamo ascoltare più. Ci avete rotto! Ci avete rotto! Perché i guai che viviamo oggi sono i guai di quelle battaglie che avete fatto, che erano battaglie truffaldine sulla coscienza elettorale dei cittadini pugliesi, in cui si diceva e si propagandava la cultura della morte, cioè "se si fa il termovalorizzatore, si muore, se si fa il rigassificatore, si muore, se si fa la TAP, si muore", e oggi chi muore? Chi muore oggi?
Spogliatevi di questa cultura della morte quando si parla di questo, siate razionali, siate capaci di trovare equilibrio, siete voi al Governo, siete voi che avete azioni di Governo, siete voi che vi contornate di tecnici, di consulenti, avete la possibilità di incaricare i migliori e i più studiosi consulenti di questo mondo, ma mettete in condizione il Consiglio di portare avanti un principio, l’equilibrio massimo tra la tutela del paesaggio e dell’ambiente, due valori di rango costituzionale, e un altro discorso, l’approvvigionamento energetico, di cui ha bisogno la nostra collettività a livello locale, dei Comuni, delle nostre famiglie, a livello pugliese e a livello nazionale.
Sul deliberato noi ci siamo, questa considerazione che la Puglia si ritiene matura e responsabile per dare il proprio contributo, al di là di quello che ha dato, quindi, se oggi c’è la possibilità di dare un contributo ancora maggiore, lo si deve fare. Non possiamo essere chiusi nell’egoismo o nel campanilismo di dire "la Puglia ha dato e non dà più". Se ha le potenzialità per dare di più, che dia di più, dia di più, però dentro questo principio.
Il principio, coniugato nella operatività pratica, lo deve dare il Governo regionale, se volete che lo diamo noi, dateci la possibilità di avere consulenti, dirigenti, professionisti che lavorano per noi, e anche noi saremo capaci di farlo. Voi avete questa potestà, questa responsabilità, per cui, per favore, basta, una volta dobbiamo tirare la linea su queste storie e dobbiamo andare avanti su altri argomenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Galante.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Vorrei solo chiedere di conoscere, naturalmente prima di votare la mozione, qual è la parte che sta suggerendo il consigliere Amati di togliere, perché noi condividiamo gran parte delle premesse, dato che sono anche firmate in maniera trasversale da minoranza e opposizione, credo che dovremmo prima capire cosa si sta togliendo da questa mozione, perché così com’è noi siamo favorevoli, anche perché, se ci sono posizioni che possono sembrare contraddittorie secondo quanto dice il consigliere Amati, in realtà sono quelle situazioni sul territorio che vengono discusse in maniera anche contraddittoria. Ma l’impegno che poi alla fine chiede la mozione è condiviso da tutti.
Dalle premesse quindi vogliamo capire cosa andiamo a togliere.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Galante.
Darei la parola ai consiglieri Gabellone e Bellomo, che l’hanno chiesta, e poi ci risentiamo su questo punto, su cosa togliere. Immagino che ci sia una proposta. Li dobbiamo ascoltare.
Prego.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente.
Consigliere Amati, ho visto ieri sera la trasmissione Il graffio, in cui protagonisti eravate in modo particolare tu e il collega Lacatena. Tu hai citato l’esempio di una situazione che si è verificata a Monopoli, per evidenziare come spesso la classe politica deve avere un po’ di coerenza e un po’ di dignità; altrimenti, i cittadini finiscono col non andare a votare, col non avere rispetto di quei rappresentanti istituzionali che rappresentano la comunità, il popolo, in questo caso, il popolo pugliese.
Se i cittadini pugliesi avessero seguito i lavori del Consiglio regionale per quel che riguarda l’argomento in oggetto, io credo che le considerazioni che avrebbero fatto a proposito dei rappresentanti in seno al Consiglio regionale non sarebbero state delle migliori.
In sintesi, avremmo perso di credibilità. Così come è stato già sottolineato da chi mi ha preceduto, mi pare che su questo argomento regni la confusione, ma soprattutto la mancanza di una progettualità e di una direzione di marcia su cui il Consiglio regionale doveva muoversi e doveva aprire un confronto, un dialogo rispetto a quella che poteva essere la migliore soluzione.
Parliamo evidentemente di energie rinnovabili, in modo particolare di impianti off-shore per la Puglia. Tra l’altro, aver voluto ritirare la mozione al punto n. 1, ma questo naturalmente c’è libertà di farlo, rispetto ad insediamenti e a parchi eolici off-shore nel mare del Salento e della Puglia, è un altro segnale di come si rinvia, si elude il problema, ma non lo si affronta in maniera complessiva e strutturale, così come pure diceva, nelle sue considerazioni, il consigliere Mazzarano. Esiste un livello nazionale, esistono delle politiche nazionali molto chiare. I partiti che ci rappresentano, al di là dei movimenti civici, che sono chiaramente liberi di muoversi spesso a livello locale in libertà rispetto, evidentemente, alla mancanza di un soggetto di ordine nazionale, esiste quindi una programmazione nazionale di cui a noi sembra non interessare per nulla. Così come l’idea che un cittadino che segue i lavori potrebbe avere quando si immagina che a Taranto siamo tutti presenti per parlare di esperimento straordinario e apripista, per dire che a Taranto c’è l’esigenza di dire che la decarbonizzazione dell’Ilva deve andare avanti, quindi l’impianto si spiega, si sostanzia e si fa propria quella scelta, a Castro e a Otranto invece no, perché ci sono delle esigenze da un punto di vista paesaggistico e naturalistico. Quindi, si dice “no” perché in questo modo, quando noi andremo via dal Consiglio regionale di oggi, potremo chiamare i Sindaci amici e gli elettori amici e dire “guardate, è a posto, abbiamo assecondato le vostre richieste”, sapendo che, naturalmente, in questa situazione il Governo nazionale procederà senza limiti e senza sentire quello di cui realmente, in un confronto costruttivo, ha bisogno la Puglia per attivare quella che deve essere in Puglia la politica energetica proveniente da fonti rinnovabili.
Ecco perché, collega Pagliaro, caro amico Paolo, quando ci si è confrontati sulla tua mozione io ho detto: attenzione se noi… Permettimi. Io ho ascoltato e adesso spiego la mia posizione. Se noi diciamo “no” a prescindere, veniamo infilati in contropiede, perché è evidente che il “no” non può essere, non può funzionare, non funziona oggi. Noi dobbiamo dire “no” perché in quella situazione a Castro e a Otranto il Governo, nell’approvazione della legge di stabilità del 2018, a dicembre 2017, ha già stabilito che deve nascere l’area marina protetta. Poi, per motivi di tipo locale, perché non si è trovato il punto di equilibrio fra le Amministrazioni locali, e siamo andati tutti a Otranto, a Santa Cesarea, a Castro, siamo andati tutti a sostenere questa battaglia, non è stata attivata l’area marina protetta, che è uno strumento importante.
La Regione deve fare questo, ed ecco perché io avevo presentato nel novembre del 2021 la mia mozione, che diceva "Regione, Presidente, sediamoci al tavolo con i Comuni insieme ad ISPRA per delimitare i confini dell’area marina protetta e facciamola partire, perché è uno strumento utile a dimostrare che lì ci sono delle situazioni da un punto di vista archeologico, della biodiversità, dell’equilibrio marino che sono fondamentali".
Probabilmente è facile per il Governo riconoscere che in quella traiettoria non è possibile installare un parco off-shore, e allora questo è il lavoro che noi dobbiamo fare. Come dissi anche al Presidente Emiliano nell’incontro che il Presidente tenne con i consiglieri regionali salentini, abbiamo una direttiva dell’Unione europea che il Governo nazionale, dal 2017 in poi, non ha voluto attuare, mettere in campo.
L’Unione Europea dice in sintesi che i Governi nazionali, in raccordo con le Regioni e le Regioni in raccordo con gli Enti locali e con le comunità amministrate, debbono mettere in campo i piani delle superfici marittime, cioè i Piani regolatori del mare, per capire dove gli impianti si possano installare e dove non sia possibile farlo.
Se questo fosse avvenuto, non ci sarebbe stato bisogno neanche della mozione di oggi o dell’emendamento portato in campo oggi, perché già in quella fase le comunità, gli Enti locali avrebbero dovuto essere ascoltati.
Oltre a questo, il Consiglio di Stato dice un’altra cosa, attenzione. Nella condizione in cui si trova il Governo italiano, non avendo dato attuazione alla direttiva europea, non è immaginabile che ci siano delle moratorie, cioè che arrivino richieste da parte dei soggetti e possano essere stoppate perché manca la predisposizione dei piani delle superfici marittime.
Bisogna quindi affrettarsi a realizzare i piani delle superfici marittime. Cosa bisogna fare? Io mi permisi di suggerire, di dare il mio contributo in quell’incontro dissi: bisogna andare dal Governo nazionale – assessore Maraschio, assessore Delli Noci, Presidente Emiliano, Presidente del Consiglio – a dire: “Governo, sei inadempiente rispetto alla direttiva dell’Unione europea”, quindi facciamo comprendere per filo e per segno, a chi presenta i progetti, che ci sono delle aree, delle superfici sulle quali non è possibile installare dei parchi off-shore, perché altrimenti potrebbero derivare… Per una programmazione che lo stesso Governo ha già predisposto, che ha già approvato in sede parlamentare. Questo bisogna fare, con l’autorevolezza e la forza che un Presidente di Regione, che un’Amministrazione regionale, col sostegno del Consiglio regionale possono andare a realizzare.
È questo che io credo si debba fare nel solco dell’intervento del mio Capogruppo, Ignazio Zullo. Certo, smettiamola di buttare tutto per aria. Noi, Presidente Capone, abbiamo l’esperienza di TAP in provincia di Lecce. Non ce lo possiamo più permettere. Io ero al Governo della Provincia, avevo questa responsabilità. L’assessore Leo era nei palazzi della Prefettura quando arrivavano i manifestanti da Melendugno per dire: no all’impianto.
Ho avuto il piacere di sentire il Presidente Conte, su TG2 Post, qualche sera fa, dire “avevamo sbagliato, non avevamo letto i dossier, siamo andati al Governo, li abbiamo letti e ci siamo resi conto che il pericolo che immaginavamo potesse determinarsi dalla presenza del rigassificatore a Melendugno non sussisteva perché era un impianto sicuro”.
Ora, l’impianto si è realizzato, e i benefit per il Salento, per la Puglia, sul tavolo ministeriale, col Ministro Bellanova – TAP era disponibile a mettere in campo 500 milioni di euro –, quei finanziamenti non si sono realizzati. Questo non è più possibile.
Se l’impianto si realizza, le royalty, i benefici, se il Comune in cui lo stesso si realizza non vuole averli, il Presidente della Regione, con la sua Amministrazione, e credo, con il sostegno di tutto il Consiglio regionale, deve andare a chiedere quelle risorse che servono a tener conto che comunque c’è stato evidentemente un danno, indipendentemente dalla superficie marittima in cui l’impianto si va ad installare. Ecco perché sottolineo e riprendo, ringraziando i consiglieri Zullo, Amati e Mazzarano, gli interventi che hanno realizzato su questo punto: bisogna veramente sedersi e approvare un ordine del giorno che sia rispondente alle reali esigenze del territorio e che trovi un equilibrio puntuale tra quelle che sono le politiche di governo e quelle che sono le volontà e le esigenze del nostro territorio, nel rispetto del contesto, vedi guerra tra Ucraina e Russia, della produzione energetica da fonti rinnovabili.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Gabellone.
Prego, Presidente Bellomo.
Speaker : BELLOMO.
Grazie, Presidente.
Volevo capire innanzitutto dall’intervento del collega Amati se vi è un emendamento alla mozione, perché altrimenti parliamo solo… Volevo capire se sta predisponendo un emendamento e il Governo che cosa dice sull’emendamento e sulla mozione. Prima domanda. Lo dico perché, sentendo il suo intervento, che condivido al 90 per cento, omettendo il sovranismo di Salvini, che credo dica altro… Però, va bene. Purché se ne parli – dice qualcuno – va bene pure. Però, voglio capire, perché l’intervento di fatto priverebbe la mozione di una sua parte essenziale.
Poi volevo capire dalla maggioranza di Governo… Perché non si può essere alfa e omega contemporaneamente. Cioè, il Governo che cosa ci dice a tutto tondo rispettivamente a tutte le mozioni? Altrimenti, a seconda dei luoghi in cui il Governo fa un intervento, piuttosto che in un convegno, piuttosto che in un’Assemblea legislativa, abbiamo un “sì” e un “no”, e quindi alla fine alfa e omega nello stesso momento. Quindi, vorrei capire il Governo sulla posizione della maggioranza, perché mi risulta che il collega Amati faccia parte della maggioranza, che il collega Mazzarano faccia parte della maggioranza. Io condivido quello che loro hanno detto ed esplicato in maniera concreta. Ricordo a me stesso che la Lega da sempre ha rotto anche un’alleanza di Governo proprio perché si era favorevoli ad alcuni interventi e non ad altri.
Quindi, prima di completare il mio intervento, vorrei capire il Governo sulle posizioni espresse al suo interno che cosa ci dice, perché al di fuori di questo palazzo ci deve essere una sola voce come Governo, “sì” o no, oppure sì con delle prescrizioni, oppure una risposta certa e inequivocabile, altrimenti sì che faremo del populismo, un altro tipo di populismo e, a seconda dei luoghi che si frequentano, avremo il sì o il no, e così avremo accontentato tutti.
Quindi, prima di esprimere una concretezza su questa mozione, vorrei capire 1) se la stessa è stata emendata o deve essere emendata, e le posizioni del Governo su quello che è il dibattito, perché il Governo deve avere una sola voce e ci deve dire come la pensa.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Caracciolo.
Speaker : CARACCIOLO.
Grazie, Presidente, un saluto a tutti i colleghi e agli assessori.
La premessa è di essere convintamente favorevoli a questa mozione. Raccogliamo la discussione che è venuta dagli interventi dei colleghi, che hanno portato non solo alla discussione, ma anche nel merito a degli utili suggerimenti, a cominciare dal collega Amati, dal collega Mazzarano, ma anche dagli altri che si sono susseguiti, e proverei a rendere un po’ più asciutta (fatemi passare il termine) questa mozione, provando a tenere in piedi tutta la parte relativa alla parte finale.
In sostanza, "visto l’articolo 2..." rimane, poi da "atteso che" con tutto ciò che riguarda i numeri viene eliminato, si riparte dalla seconda pagina, "considerato che la Regione ha più volte ribadito come lo sviluppo delle rinnovabili sia fondamentale, non volendo in nessun modo sottrarsi agli sforzi per offrire il proprio contributo nel conseguire i citati obiettivi di transizione a livello nazionale, locale, europeo e globale", punto.
Tutta l’altra parte, tutti i "considerato che" vengono eliminati e si riprende da "rilevato il costante interesse del Consiglio regionale della Puglia nel presidiare i temi oggetto della presente mozione, attestato tra l’altro dalle numerose audizioni svolte nelle competenti Commissioni.
Rilevato altresì che la Presidente del Consiglio regionale della Puglia ha negli scorsi mesi promosso l’istituzione di un tavolo istituzionale", tutto quello fino alla fine rimane. Il tempo di formalizzarlo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Presidente Caracciolo.
Vogliamo attendere che giri il…? Prima ancora di preparare l’emendamento, se, Presidente Caracciolo, ci dà la parte tolta, noi facciamo girare quella. Quanto alla presentazione ufficiale dell’emendamento, la facciamo tradurre nel frattempo.
Avete preparato l’emendamento? Ho chiamato. Ci devono essere Delli Noci e Maraschio. Un attimo di pazienza, perché stanno assemblando il testo e facendo le copie in maniera tale che ciascuno ce l’abbia. Okay, colleghi? Stanno facendo le copie per distribuirlo a tutti.
Allora, poiché è stata distribuita ai Capigruppo, magari vi chiedo di ritornare al posto. Possiamo cominciare a ragionarne, nel frattempo l’emendamento sarà distribuito anche a tutti i consiglieri.
L’emendamento è un emendamento sostitutivo, che prevede, come illustrato dal Presidente Caracciolo, l’eliminazione di tutti i “considerato”, a partire da “atteso che” nella prima pagina, fino a “considerato che la Regione ha più volte ribadito come lo sviluppo delle rinnovabili sia fondamentale, non volendo in nessun modo sottrarsi agli sforzi per offrire il proprio contributo nel conseguire i citati obiettivi di transizione a livello locale, nazionale, europeo e globale”, e poi si riprende da “rilevato il costante interesse del Consiglio regionale della Puglia nel presidiare i temi oggetto della presente mozione, attestato, tra l’altro, dalle numerose audizioni svolte nelle competenti Commissioni”, e rimane tutto, compresi i “considerato”, con l’impegno verso la Giunta regionale a fare propri gli orientamenti imperniati sulla partnership nella delicata materia delle energie rinnovabili e a intraprendere tutte le conseguenti iniziative nei confronti del Governo nazionale, al fine di sollecitare quanto prima il pieno coinvolgimento della Puglia nelle scelte che si riverberano sul suo territorio. Rimane salvo, insomma, tutto l’impegno che c’era nella precedente mozione.
Preciso – lo dico a verbale, perché rimanga – che questa mozione è firmata anche dal Presidente Pagliaro.
Se siete d’accordo e non ci sono ulteriori interventi, passiamo al voto. Ci sono interventi? C’è il parere del Governo? Okay. Assessore Delli Noci, prego. No? Non c’è intervento, quindi? Siete d’accordo, punto. Va bene.
Prima avevo sentito che il Presidente Bellomo aveva detto che voleva intervenire, però non è in Aula, quindi procediamo al voto... mi fa piacere, direttamente in Giunta.
Il Presidente Bellomo non ritiene di intervenire, quindi la votazione aperta. Votiamo.
C’è qualcuno che non ha votato? Abbiamo votato tutti? Va bene, la votazione è chiusa.
Votanti 35; favorevoli 35; nessun contrario.
È approvata.
La mozione è approvata all’unanimità.
Adesso passiamo alla mozione n. 2, che era quella presentata dal Presidente Pagliaro, sulla quale è stato presentato un emendamento, che abbiamo distribuito.
Prego, Presidente Campo.
Speaker : CAMPO.
Presidente, mi scusi, non vorrei complicare una discussione già articolata, però sento però di suggerire una riflessione a tutti noi: la mozione che abbiamo appena votato, così articolata, che dice tantissime cose, mi sembra tutto sommato che assorba il contenuto di questa ulteriore mozione, anzi, rischia poi di indebolire pure lo sforzo unitario che abbiamo fatto, perché credo ci sia scritto tutto, in quella mozione. Non voglio metterla sul piano se sia formalmente… Ma nella sostanza mi sembra di sì: o no?
Speaker : PRESIDENTE.
Capisco le ragioni politiche che ha esposto. Vorrei sentire i colleghi magari cosa ne pensano.
Presidente Campo, c’è un punto: i colleghi assessori non erano presenti quando c’è stata la discussione sulla precedente mozione, per cui, probabilmente le ragioni vanno esposte… Prego. Chi ha chiesto di intervenire? Vedo un microfono aperto.
Presidente Campo, le devo chiedere una cortesia. Stavo dicendo: si è verificata questa situazione, c’è stata la discussione sulla mozione. Lei adesso assume che la precedente mozione assorbirebbe anche complessivamente la questione. I colleghi assessori però non erano presenti quando si è discussa la mozione. Le dispiacerebbe illustrarne le ragioni? (Non c’è).
Presidente Amati, prego. Ha chiesto di intervenire.
Speaker : AMATI.
Noi riteniamo, dopo l’approvazione della mozione, così come ha riferito il collega Campo, che ha preso atto di tutto il dibattito, che la questione che pone il collega Pagliaro è assorbita all’interno della mozione che abbiamo appena approvato, perché innanzitutto afferma il valore territoriale della Puglia, i suoi valori ambientali, paesaggistici, architettonici, storico-culturali e rurali, afferma, così come è stato detto, peraltro, anche negli interventi che abbiamo ascoltato, il valore fondamentale delle rinnovabili e la volontà della Puglia di non sottrarsi nel dare il suo contributo, prende atto che abbiamo su questo argomento tante volte discusso anche in sede di Commissione, ritiene che il dialogo tra il Governo e il territorio debba essere un dialogo molto più intenso rispetto a quello che c’è stato, considerata in particolare la competenza statale, la competenza esclusiva per certi versi statale su questi punti, e che quindi, affermando il valore della decisione del Comitato delle Regioni, con rapporteur il Presidente Emiliano, si impegna la Giunta regionale a fare propri questi orientamenti, e cioè chiedere al Governo nazionale il coinvolgimento della Puglia, che ci sembra una cosa giusta, ovvia, in tutte le scelte che hanno un riverbero su questo territorio, che in fondo è quello che si declama e si chiede sempre, e che poi si impegna la Giunta regionale, quindi, ad attivare ogni tipo di iniziativa, magari anche con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni, per affermare il coinvolgimento degli Enti locali, e poi ad accelerare il procedimento di definizione del Piano energetico e di tutta la pianificazione strategica e di riferimento.
Mi pare che ci siano gli elementi politici essenziali e fondamentali per poter ritenere che con questo voto unanime non possa ritenersi che non vengono accolte, di fatto, tutte le ragioni che sono state esposte e che sono contenute in tutte le mozioni. Per questo, siamo dell’opinione che può considerarsi assorbita sia la mozione del collega Pagliaro, ma anche l’emendamento che hanno presentato gli assessori, perché proprio in testa a questa mozione viene affermato il valore ambientale e paesaggistico della nostra regione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Presidente Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Io volevo dire che di fondo io credo che tutti siamo d’accordo su queste mozioni, sulla difesa del territorio. Chi non lo sarebbe? Il mio timore è che noi potremmo ottenere il principio edonistico al contrario, cioè fare i massimi sforzi con il minimo risultato.
Dico questo perché credo sia chiaro a tutti che si sta andando in una direzione, che probabilmente è anche giusta, alla luce di quello che è evidente, sotto gli occhi di tutti, ossia la necessità di produrre energia, quindi il mio timore non è quello di Otranto piuttosto che di Foggia piuttosto, altrimenti sembra quasi che volessimo scegliere noi le zone, mentre tutte le nostre zone sono meritevoli di non essere impattate. Mi chiedo quindi se non dovremmo porla sotto un altro aspetto, che è quello di dire "viviamo un periodo storico particolare, ci chiedono di fare un sacrificio, perché mi sembra chiaro che il Governo ha preso degli impegni, a prescindere dalla nostra volontà, con l’Europa, che è la produzione, se non ricordo male, di 75-76 giga watt di energie rinnovabili entro il 2026, cioè dopodomani", non so come faranno, ma è dopodomani, ed è chiaro che da qui a quella data non arriveranno a quella produzione, ma sicuramente ci sarà una accelerazione nelle autorizzazioni.
Si parla di una norma che vada a snellire, quindi - mi chiedo - non ci ritroveremo con un territorio riempito a più non posso e con un pugno di mosche in mano? Non dovremmo porla diversamente e dire "scusate, bene, noi siamo la Regione Puglia, quella che già produce tanto e che probabilmente è quella più vocata, quindi vogliamo fare la nostra parte come parte di un Paese, però ci dite, in cambio di questo sacrificio, quali sono i vantaggi che noi avremo come territorio?".
Sappiamo tutti che il prossimo, grande problema che, di qui a qualche anno o decennio, dovremo o dovranno discutere coloro che ci succederanno: è quello dell’acqua. Mi chiedo allora: possiamo avere degli investimenti importanti sul tema dell’acqua da parte del Governo? Possiamo avere…? È questo che probabilmente dovremmo fare, cioè porci con la massima disponibilità, anche perché diversamente non andiamo da nessuna parte, è la mia personale sensazione; ma soprattutto, chiedere qualcosa di importante, per cui domani il nostro territorio potrà beneficiare delle politiche di lungo respiro. Parlare di acqua, parlare di quello che, ripeto, nei prossimi anni probabilmente mancherà di più, forse sarebbe utile e opportuno, e forse saremmo anche ascoltati.
Se andiamo a dire semplicemente “io da quella parte non lo voglio”, Pagliaro dice “Otranto è quella parte” bellissima, per amor del cielo, io vi dico che la mia parte è altrettanto bella; Taranto dirà: “a me lasciatemi perdere perché dal punto di vista ambientale mi pare che siamo quelli che hanno dato di più”, Brindisi, uguale, non andiamo da nessuna parte, ci prendiamo soltanto schiaffi.
Ci ritroveremo pieni di quella roba senza avere nulla in cambio, e avremmo fatto il peggio che potevamo fare per i cittadini della Puglia. Quello che vorrei, ad esempio… Mi piacerebbe invitare in un Consiglio regionale il Ministro Cingolani, quello della transizione ecologica e dire: “scusate, signor Ministro, noi siamo consapevoli di essere dei protagonisti in questa famosa transizione ecologica, ebbene, vogliamo capire cosa noi daremo, cosa dobbiamo dare, ma vogliamo capire anche cosa dobbiamo avere come Regione”. Perché non è possibile che siccome siamo quelli con il territorio più vocato, facciamo la nostra parte, punto e basta, e poi non avremo assolutamente nessun beneficio.
Mi pare una posizione normale quella che io voglio provare a… A me piacerebbe che si facesse questo tipo di ragionamento. Mi dispiace non condividere l’approccio del collega Pagliaro, di cui apprezzo lo spirito, la voglia di… Però non si va da nessuna parte.
Qui siamo in un Consesso regionale, ed è incomprensibile che si possa parlare di un problema che riguarda tutti. Dice: “va be’, non lo facciamo da me, fatelo da un’altra parte, non me ne frega nulla”, perché poi tradotto è così. Ma non può funzionare questo tipo di discorso.
Io allora mi chiedo: vogliamo come Consiglio regionale, ad esempio, chiedere quali sono i benefìci che avremo noi? Vogliamo aprire un tavolo con il Governo per chiedere delle serie opportunità di sviluppo, delle serie infrastrutture che io definisco epocali? Un invito del Ministro in Consiglio regionale ritenete che possa essere inopportuno? Io ritengo assolutamente no. Potrebbe essere un modo, un momento per rappresentare la nostra disponibilità, ma una rivendicazione per il nostro territorio che deve fare un sacrificio. Cioè, un riconoscimento anche del sacrificio che andremo a fare.
Io questo volevo dire. Vi ringrazio per l’attenzione prestata.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Presidente Zullo, prego.
Speaker : ZULLO.
Presidente e colleghi, nel merito io sono d’accordo con voi. D’altronde, sono stato il primo a dire che, se approviamo questa mozione, non hanno senso le mozioni successive, se non quella del collega Gabellone, che parla di altro. Io sono d’accordo con voi nel merito. Però, ci sono delle considerazioni da fare.
Su un tema sul quale siamo stati dentro con una unanimità di intenti e di voto, dove abbiamo discusso se togliere una parte e mettere un’altra eccetera, io dico che una signorilità di comportamento avrebbe dovuto chiamare il collega Pagliaro e dire: guarda, noi dobbiamo condensare dentro questa mozione anche i tuoi propositi. Questo è il comportamento, Presidente, che si deve tenere. Sennò, arriviamo al punto di avere il sospetto che, se si sta da questa parte, effettivamente diventa difficile fare attività politica e che, per fare attività politica, si deve passare da quella parte. Non è così. Un consigliere regionale presenta una sua mozione. Ora si vuole fare un tema unitario? Questo consigliere regionale si chiama, ci si confronta tutti insieme, si fa una mozione unitaria e si assorbe la sua, anche se nel merito io condivido. Però, così c’è un vulnus a una prerogativa di un consigliere regionale di opposizione che, rispetto a una sua mozione, che porta avanti e reitera da mesi, si arriva poi al colpo di teatro per cui è assorbita. Insomma, non è così che si fa.
C’era un input? Avevamo detto "guardate che questa mozione, se la approviamo, assorbe tutte le altre, non hanno senso tutte le altre. Chiamatemi Pagliaro, coinvolgetelo in un discorso e andiamo avanti più speditamente".
Ora ha ragione Pagliaro a dire "scusate, se siamo su Scherzi a parte, ditelo", Pagliaro, per fare attività politica devi passare dall’altro lato, tanto rimarremo in pochi qua, pochi ma buoni.
Quello che voglio dire a tutti è che l’attività politica più importante si fa da questa parte, perché è la Costituzione che ci tutela, la Costituzione tutela le minoranze, perché non ci può essere un Consiglio regionale dove ci sono solo le maggioranze. Pagliaro, io sono al suo fianco, perché la Costituzione tutela le minoranze, hai queste prerogative e quindi la tua mozione si deve discutere.
Se poi, Presidente, la vogliamo bocciare, posso bocciarla anche io, però si deve discutere, perché se c’è una signorilità di comportamento dentro la prima mozione, si chiama Pagliaro e si arriva a definire una posizione univoca, invece Pagliaro è convinto che ci siano emendamenti dell’assessore, che si discute la sua, e poi si arriva a Scherzi a parte e a colpi di teatro.
Non va bene, io la chiamo in qualità di garante delle prerogative di tutti i consiglieri...
Speaker : PRESIDENTE.
In qualità di garante, Presidente Zullo, però devo dire che lei per primo ha detto che la mozione è assorbita, e l’ha detto pubblicamente in Aula.
Speaker : ZULLO.
L’ho ribadito e ne sono convinto.
Nel merito i colleghi...
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi cosa bisogna aggiungere?
Speaker : ZULLO.
Ma perché non si è convocato Pagliaro in una discussione che si faceva per definire insieme a Pagliaro l’esito della prima mozione? Questo ho detto...
Speaker : PRESIDENTE.
Capisco, ma avete fatto interventi pubblici, tutti qui in Aula consiliare...
Speaker : ZULLO.
Io sono ancora convinto, Presidente, io sono convinto che abbiamo approvato una mozione che assorbe non quella di Pagliaro, ma tutte le altre, e su questo non c’è dubbio, però Pagliaro doveva essere condotto ad una condivisione generale, doveva sapere che quella la assorbiva.
Io mi sono stancato, devo uscire dall’Aula, lui ha firmato la prima nell’idea che comunque la seconda si discutesse, nessuno ha detto a lui che non si discute la seconda.
Speaker : PRESIDENTE.
Vi leggo la nota che è arrivata… Vi leggo la nota che è pervenuta da parte del Presidente Caracciolo: “il Consiglio regionale delibera di non votare sulla mozione iscritta al n. 2 dell’ordine del giorno perché assorbita dalla mozione iscritta al n. 3 dell’ordine del giorno e già approvata dal Consiglio”. È un ordine del giorno legato alla mozione.
Prego, ci mancherebbe, consigliere Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Io sinceramente non so che cosa pensare. Per fortuna abbiamo la possibilità di rendere pubblico questo scempio, sotto il profilo istituzionale, dove veramente, ha ragione il Presidente Zullo, si vuole schiacciare totalmente la prerogativa di ogni singolo consigliere regionale.
Il fatto di essere in minoranza mi dà l’orgoglio di dire che sono un uomo libero e continuerò a esserlo, portando avanti le istanze che pervengono dal mio territorio. Ci sono 72 Sindaci, 72 Consigli comunali ai quali state dando uno schiaffo in pieno volto! E poi spesso vi sento parlare di attenzione ai territori, di ascoltare i territori.
Vogliate ascoltarli! Tutolo, se hai un parco eolico a casa tua, fa’ una cosa: inizia a fare politica e attività, vai a coinvolgere i Sindaci, i consiglieri comunali, fa’ delle manifestazioni, ascolta le associazioni, ascolta i cittadini…
Speaker : PRESIDENTE.
No, Presidente Pagliaro: io non le permetto di dire che chi la pensa in maniera diversa non ascolta i cittadini e dà uno schiaffo…
Speaker : PAGLIARO.
Lei non permette tante cose. Lei deve ricordarsi che è il Presidente di tutti, deve capire che non è più l’assessore di maggioranza. Da tempo provo a spiegarglielo!
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Pagliaro…
Speaker : PAGLIARO.
Lei deve fare il Presidente di tutti!
Speaker : PRESIDENTE.
Chi ha detto che lei ha firmato la mozione non è della maggioranza.
Speaker : PAGLIARO.
Ma lei si è accorta di quello che ha fatto oggi?
Speaker : PRESIDENTE.
Lei ha sentito il consigliere Gabellone?
Speaker : PAGLIARO.
C’è un emendamento…
Speaker : PRESIDENTE.
Ha sentito il consigliere, il Presidente Zullo?
Speaker : PAGLIARO.
Lei ha letto l’emendamento che hanno presentato gli assessori?
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente, lei non ha diritto di ribellarsi al Presidente! Dica la sua opinione e non offenda i colleghi, e lo dico da garante.
Speaker : PAGLIARO.
Io non offendo nessuno.
Speaker : PRESIDENTE.
Dica la sua opinione e non offenda i colleghi.
Speaker : PAGLIARO.
Lei avrebbe dovuto dare seguito, perché il suo ruolo è questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Io sto dando seguito e lei sta parlando.
Speaker : PAGLIARO.
Lei mi faccia parlare. Lei doveva dare seguito.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, però non offenda i colleghi.
Speaker : PAGLIARO.
Io non offendo nessuno. Dove ha visto l’offesa, mi scusi? È offensivo l’atteggiamento che sta portando avanti nei miei confronti da tempo.
Speaker : PRESIDENTE.
Lei ha detto che il Consiglio sta dando uno schiaffo ai Sindaci. Ma che cosa stiamo dicendo?
Speaker : PAGLIARO.
Esiste la libertà di espressione o anche questo non è consentito? Scusatemi.
Speaker : PRESIDENTE.
No, è consentito, però si attenga…
Speaker : PAGLIARO.
Non posso dire che questo Consiglio regionale, con questo atteggiamento, sta dando uno schiaffo in pieno volto ai Sindaci del nostro territorio? Sindaci che non hanno una parte politica specifica. Che sia chiaro! La stragrande maggioranza dei Sindaci è di sinistra, il Presidente della Provincia è di sinistra, l’Assemblea della Provincia di Lecce è totalmente in mano ai Sindaci della sinistra. Quindi, di cosa mi state parlando? Non c’è alcun tipo di intervento di carattere politico per andare a sventolare chissà cosa. Abbiate rispetto delle Istituzioni, tutte. Anche delle Amministrazioni comunali che hanno deliberato il “no” netto, chiaro a questo impianto, che non è come tutti gli altri. È bene ribadirlo. Questo impianto ha le sue specificità e in una zona straordinariamente bella, tra le più belle d’Italia, abbiamo detto. Non tutti i posti sono uguali. Non tutti… Va beh, stiamo al mercato, collega Tutolo. Non tutti i territori sono uguali. Ho fatto un esempio specifico, plaudendo anch’io all’iniziativa che è stata inaugurata la scorsa settimana a Taranto. Parliamo di un’altra storia. Dobbiamo avere un po’ di buon senso nel valutare le cose. Non possiamo fare delle mozioni, che ho sottoscritto anch’io, è vero, generiche, dove parliamo in termini generici. Qui andiamo, invece, sulla carne viva di un territorio, che non può accettare questo sfregio.
Allora, al di là del merito, sia votata la mozione, ci sia il coraggio delle scelte. Ditelo ai settantadue Sindaci che siete favorevoli all’installazione di questo parco eolico. Ditelo, però! Abbiate il coraggio di dirlo, che siete favorevoli a questo scempio. Poi vedremo che cosa ne penseranno di questo Consiglio regionale, che sono sette volte – lo ripeto, sette volte – che rinvia con scuse pretestuose. E che caspita! Si dia la possibilità di votare. Esprimetevi. Abbiate il coraggio di farlo. Poi, i cittadini capiranno, i Sindaci capiranno, il territorio capirà chi è a favore o meno nel territorio. Non che poi in campagna elettorale facciamo tutti quanti quelli che ci teniamo al territorio. Con le chiacchiere! Adesso abbiamo la possibilità concreta, chiara di far capire da che parte stiamo, se stiamo dalla parte delle multinazionali e delle loro speculazioni, o dalla parte della bellezza del nostro territorio e dell’economia che sviluppa questa bellezza. E che caspita! Io penso che sia diritto di ogni consigliere presentare una mozione, portarla avanti con passione o meno, e farla votare. Perché avete paura di votare questa mozione? Vi siete esposti pubblicamente (mi rivolgo ai miei colleghi della provincia di Lecce), avete detto chiaramente che eravate contrari, l’ha detto l’assessore Annagrazia Maraschio, l’ha detto l’assessore Delli Noci, l’ha detto la Presidente Capone, l’ha detto il Presidente della Regione Puglia, Emiliano ha detto "no, questo impianto non va bene". Volete che vi faccia ascoltare la sua dichiarazione? Se è necessario, non ci impiego niente, quindi si dica in maniera chiara se si è favorevoli o contrari. Abbiamo specificato in maniera chiara tutte le motivazioni, siamo favorevolissimi all’energia rinnovabile, siamo contrari a questo parco eolico in quella costa, non è possibile. Ci sono altre zone di pregio della Regione Puglia. Infatti l’emendamento, che è firmato dall’assessore Delli Noci oltre la mia firma, prevede esattamente questo. Volete leggere l’emendamento, ve l’hanno consegnato?
Speaker : PRESIDENTE.
È depositato.
Speaker : PAGLIARO.
Ve lo leggo io, eccolo qui. Posso?
Speaker : PRESIDENTE.
Può farlo d’accordo con l’assessore Delli Noci e l’assessore Maraschio? Diversamente, lo fa a nome suo.
Speaker : PAGLIARO.
Io lo faccio a nome mio. Siccome l’hanno sottoscritto, o meglio l’ha sottoscritto anche l’assessore Delli Noci...
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, Presidente Pagliaro, mi ascolti: o sono d’accordo con l’emendamento i colleghi assessori, oppure lei non può parlare a nome loro.
Adesso ha tre minuti per chiudere l’intervento, tre minuti e 27, dopodiché dobbiamo passare al voto. Lei ha tutta la libertà di dire quello che vuole nel rispetto delle regole. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Presidente, intanto io qui leggo che c’è una firma, poi, se questa firma non ha più valore, va bene, prendiamo atto che non ha più valore, ma questo emendamento predisposto a mano, penso dall’assessore Delli Noci, ha un suo valore o no?
Speaker : PRESIDENTE.
Ascolti, Presidente Pagliaro. Il suo intervento ora lei lo sta facendo sull’ordine del giorno presentato da Caracciolo, quindi, siccome dobbiamo votarlo, dica come la pensa su questo. È per questo che le ho dato la parola, con tranquillità.
Speaker : PAGLIARO.
Sto provando a dire che c’è un emendamento, caro collega Caracciolo, che vorrei che leggeste, perché questo emendamento, che ha firmato...
Speaker : PRESIDENTE.
L’emendamento non è stato depositato, quindi lei lo dovrebbe riscrivere, se lo fa a nome suo, oppure avere il parere dei due assessori.
Speaker : PAGLIARO.
C’è questo emendamento, che è stato firmato, ma ancora non presentato, perché l’assessore Delli Noci ha dichiarato? Ha dichiarato: lo presentiamo nel momento in cui si vota la mozione.
Siccome la mozione si deve votare, mi sembrerebbe assurdo non votarla, è un atto di codardia…
Speaker : PRESIDENTE.
C’è un ordine del giorno che dice di non votare la mozione. Quell’emendamento quindi ora non c’è. C’è una mozione da mettere ai voti.
Speaker : PAGLIARO.
Bene. Prima…
Speaker : PRESIDENTE.
Se parlo, non è che mi toglie la parola. Sto parlando…
Speaker : PAGLIARO.
Posso dire che c’è un emendamento sottoscritto dall’assessore Delli Noci?
Speaker : PRESIDENTE.
No, perché non è stato depositato, bisogna essere coretti…
Speaker : PAGLIARO.
Non ancora presentato, lo sto dicendo. C’è un emendamento che è scritto a penna, probabilmente, penso – è tuo, Alessandro, lo hai scritto tu, questo? –, l’ha scritto di proprio pugno l’assessore Delli Noci. Un attimo, lo sto presentando. Se l’assessore lo condivide, sono contento; se non lo condivide, lo presento comunque.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi scusi…
Speaker : PAGLIARO.
Voglio informare i colleghi, in particolar modo il collega Caracciolo…
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Pagliaro, mi faccia rispettare le regole, la prego.
Adesso lei deve intervenire sulla mozione, ordine del giorno presentato dal Presidente Caracciolo. I
Speaker : PAGLIARO.
Ci sto arrivando, infatti.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi l’emendamento, in questo momento, non c’entra, non lo può rappresentare, non so se mi sono spiegata.
Speaker : PAGLIARO.
Questo ordine del giorno, collega Caracciolo, credo che non tenga conto di un aspetto molto importante: che l’assessore Delli Noci ha predisposto un emendamento di suo pugno, che anch’io ho sottoscritto e che vede la condivisione dell’assessore Maraschio, che era qui fino a pochi minuti fa, che in buona sostanza completa la mia mozione, allargandola ed estendendola ad altre zone della Puglia altrettanto belle e di pregio paesaggistico. Lo leggo, lo cito in maniera puntuale: “a esprimere l’assoluta contrarietà, e all’uopo procedere con ogni conseguente iniziativa, con il Governo nazionale ed i Ministeri competenti, ad ogni insediamento in cui…”
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Pagliaro, lei quindi sta parlando contro l’ordine del giorno presentato dal Presidente Caracciolo…
Speaker : PAGLIARO.
“Di pregio paesaggistico rilevante, ivi compreso quelli interessati dal progetto del parco eolico Otranto-Santa Cesarea-Castro-Leuca”. Cosa voglio dire?
Speaker : PRESIDENTE.
Devo passare la parola al Consigliere Di Gregorio.
Speaker : PAGLIARO.
L’ordine del giorno, di fatto…
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Speaker : PAGLIARO.
Un attimo, mi sta togliendo la parola.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, adesso sì.
Speaker : PAGLIARO.
Come “adesso sì”?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, perché è finito il suo tempo, ma perché è da tempo che le dico che c’è la mozione d’ordine sulla quale lei deve intervenire. Grazie.
Consigliere Di Gregorio, prego.
Speaker : DI GREGORIO.
Guardi, cortesemente, col permesso del Presidente, le ridò la parola perché lei sta facendo una domanda. Le tante cose che ha detto, che io ricordo tutte a memoria perché forse è la decima o l’undicesima volta che legge lo stesso documento da circa un mese e mezzo a questa parte, lei oggi ha fatto un passaggio e, quando ha parlato del parco eolico di Taranto, ha detto testuali parole: ma quella è un’altra storia. Me la spiega, gentilmente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi scusi, ma che vuol dire. Mica c’è un dibattito in Consiglio. Lei ha fatto il suo intervento, adesso interviene il Presidente Tutolo. Prego, Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Grazie.
Ci sono delle affermazioni che, onestamente, sono inaccettabili. Quando uno la mette “vediamo chi è a favore delle multinazionali e chi è contro”, io ritengo che sia inaccettabile. Del resto, sarebbe facile per me ricordare di essere stato, insieme ad alcuni colleghi, il promotore dell’aumento del 100 per cento delle garanzie fideiussorie per queste multinazionali e non mi pare che sia stata votata all’unanimità quella legge. Quindi, siamo tutt’altro che favorevoli a queste multinazionali.
Vedete, la politica, a mio avviso, ha il compito di creare le migliori condizioni per i cittadini e se ti rendi conto che dicendo “no” ti vai a squarciare in un muro, non vai da nessuna parte, non prendi un euro e ti porti a casa quel bendidio ugualmente non fai una cosa utile al tuo territorio, se ti ostini ad andare in quella direzione. L’utilità quale può essere e quale deve essere? Quale deve essere l’impegno, ripeto, dell’intero Consiglio regionale? Di cercare di ottenere il miglior risultato possibile per il territorio, alla luce della ferma volontà del Governo di andare dritti e avanti come un treno, perché mentre noi qui stiamo parlando lì stanno autorizzando, quotidianamente. Quindi, ce la facciamo a comprendere che c’è bisogno di sbrigarsi a intavolare una trattativa per capire quali sono, ripeto, le opere epocali che la Puglia avrà grazie alla messa a disposizione del nostro territorio, che comunque se lo prenderanno? Non chiederanno la nostra autorizzazione. Quella norma di luglio che ha previsto che gli impianti al di sopra dei dieci megawatt vengano autorizzati a Roma non è che non è indicativa della volontà del Governo. Mi sembra chiaro.
Allora, se non riusciamo a capire queste cose politicamente, cioè qual è la direzione che hanno preso, quindi cercare di portare a casa il miglior risultato possibile, e ne potremmo ottenere veramente di fantastici se solo avessimo questa capacità di comprendere la posizione, evidentemente non facciamo cosa utile al nostro territorio.
Se si vuole fare bella figura per poi vendersi questa roba, il mio personale pensiero, visto che lo stiamo dicendo senza peli sulla lingua, è che se uno vuole prendere in giro i cittadini, lo facesse, ma in cuor suo sa che non caverà un ragno dal buco!
Speaker : PRESIDENTE.
Ma è giusto che ognuno dica la sua opinione, quindi io difenderò sempre ciascuno con la sua opinione.
Uno ha parlato contro, il Presidente Pagliaro, il Presidente Tutolo ha parlato a favore, possiamo mettere ai voti la mozione. L’ordine del giorno è un ordine del giorno sulla discussione. Il Presidente Pagliaro ha parlato contro la circostanza che l’ordine del giorno sia votato, perché ritiene che debba essere votata la sua mozione, quindi il consigliere Pagliaro ha parlato contro, il consigliere Tutolo ha parlato a favore.
Adesso devo mettere ai voti la mozione. Grazie.
Presidente Bellomo, mi comprenda, perché diversamente violiamo tutto.
La votazione è aperta. La mozione Caracciolo, che è l’ordine del giorno in virtù del quale la mozione si ritiene assorbita.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 34, astenuti 2, favorevoli 20, contrari 14.
L’ordine del giorno Caracciolo è approvato.
Adesso, noi abbiamo detto che avremmo disposto la chiusura dei lavori alle 15. Abbiamo la possibilità di discutere ancora la mozione n. 54. Ascolti, la mozione n. 54 è quella per la quale era presente l’assessore Palese? Non può parlare, abbiamo chiuso, abbiamo votato.
L’assessore Palese aveva la videoconferenza con la Conferenza Stato-Regioni sullo stanziamento delle risorse a favore delle Regioni.
Per la Regione Puglia c’è purtroppo uno stanziamento minore rispetto a quello atteso, per cui mi ha comunicato che doveva partecipare nell’interesse della Puglia a questa videoconferenza e che non si poteva trattenere. Per cui, trattandosi di una mozione che prevede la presenza dell’assessore Palese, io le chiedo di volerla rinviare al momento in cui lui sarà presente.
La mozione invece di cui al numero… Ah, è la mozione sua, mi scusi. Mi scusi, mi scusi, è vero, è vero, è vero.
La mozione sull’area marina protetta in realtà non è direttamente conferente con la mozione sulle energie che abbiamo approvato, ma attiene ad altro argomento. Per cui, l’assessora Maraschio… Come non c’è? Che numero ha? È la mozione per la quale avevamo assunto un impegno in Consiglio regionale.
L’assessora è qui. La mozione è la n. 81, è il “Riavvio dell’iter di istituzione dell’Area marina protetta Capo d’Otranto-Grotte Zinzulusa e Romanelli”. Su questa ricorderà, assessore Maraschio, che dicemmo al consigliere Gabellone che ne avremmo necessariamente discusso insieme a due altre mozioni nel giorno in cui affrontammo il tema di discutere tutte insieme le mozioni sulle energie rinnovabili. Lei è pronta? La n. 81). Non l’avevamo messa all’ordine del giorno… Cioè, è all’ordine del giorno, ma non l’avevamo messa in maniera propedeutica. Consigliere, sempre che lei ritenga di… perché noi avevamo detto che alle ore 15 avremmo chiuso. Io non ho difficoltà. Il tempo che l’assessore se la guardi. Ma non per discutere di cose già discusse. Non gliela posso dare.
La vuole illustrare, consigliere Gabellone? O lasciamo l’intervento all’assessora Maraschio? La illustra? Non capisco. Va bene. Allora, prego, consigliere Gabellone, la illustri velocemente.
Speaker : GABELLONE.
Con l’approvazione della legge di stabilità del 2018, il Governo centrale ha istituito l’Area marina protetta di Otranto, Castro e Grotte Zinzulusa e Romanelli. Solo qual è il problema? Non è mai partita l’area marina protetta per quale motivo? Perché non sono stati definiti i limiti della stessa area marina protetta.
Allora, cosa dico? Siccome c’è un’esigenza, che tra l’altro è dettata, appunto, dalla possibilità di far comprendere che, inserita nella programmazione, essendo presente nella programmazione del Governo nazionale, è utile approvarla rapidamente ed è utile che il Governo regionale, nella persona, tra l’altro, dell’assessore Maraschio, se lo ritiene, ma immagino la sua sensibilità rispetto alla salvaguardia del patrimonio paesaggistico e della biodiversità, siano riconosciute, affinché si impegni il Presidente della Regione Puglia, dopo aver verificato con ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) l’estensione possibile dell’area marina protetta e si proceda celermente con le attività propedeutiche all’istituzione della nuova area marina protetta nel Salento, avviata con la legge 27 dicembre 2017 n.205, cioè la legge di stabilità per l’anno 2018 e pluriennale 2018-2020, l’area marina protetta comprende il Capo d’Otranto, le Grotte Zinzulusa e Romanelli, ed è esattamente...
Visto che i Comuni probabilmente hanno qualche difficoltà, chiedo che ci si sieda intorno a un tavolo con una presenza autorevole quale ISPRA, per delimitare la superficie e attivare l’area marina protetta. Tutto qui, credo nulla di eccezionale. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere.
Prego, assessora Maraschio. Si tratta quindi di istituire un tavolo di lavoro con ISPRA, da quello che ho capito.
Prego.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Stavo cercando un po’ la cosa, perché non l’avevo vista, non sapevo di dover...
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo, non vi allontanate, per cortesia, ascoltiamo l’assessora Maraschio.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Non sapevo di doverla discutere. Sull’area marina protetta, sulla istituzione vi è il favore della. Insomma, per quanto mi riguarda e posso parlare per il Governo, però pongo soltanto un tema sulla competenza, perché l’istituzione delle aree marine protette la competenza è nazionale, non regionale.
Lo dico perché avevo avviato tempo fa delle interlocuzioni con i Comuni, ed è un’attività che devono attivare loro, perché è esclusiva competenza nazionale. Tuttavia, trattandosi di un tema di un tema sul particolare valore non solo paesaggistico di quel tratto di mare, è da tempo che era stata avviata e poi c’erano delle ostilità territoriali, alcuni Sindaci la volevano altri no, quindi in passato era stato avviato, però - ripeto - non so se abbiate fatto un approfondimento, però mi sento di dire che la competenza sia competenza nazionale, solo questo volevo approfondire, stavo guardando un momento per poter rispondere su questa mozione.
Nel merito, certamente c’è il favore ad avviare questo percorso. Esprimo soltanto qualche perplessità rispetto ad una competenza che non dovrebbe essere nostra. Solo questo.
Speaker : PRESIDENTE.
In realtà mi permetto di dire, Assessora…
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Un tavolo, stavo infatti concludendo… Se la mozione è quella di quasi coordinare un tavolo con i Comuni, per poter guidare questo percorso, la disponibilità mia ovviamente c’è, quindi anche quella del Governo regionale, e io potrei adoperarmi per avviare il percorso auspicato da tempo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessora. La mozione non chiede, in effetti, l’istituzione dell’Area marina protetta, ma chiede le attività propedeutiche. Non va bene così?
Benissimo “di istituire un tavolo”. Apriamo la votazione.
La votazione è aperta sulla questione dell’Area marina protetta… Prego, prego. Aspettiamo un attimo per la votazione. Siccome mi sembrava che lei si fosse prenotato precedentemente sull’altra. Su questo, perfetto.
Speaker : PAGLIARO.
Voglio ribadire, intanto, l’importanza di quel luogo, e la mozione di Antonio Gabellone lo conferma, un luogo particolarmente di pregio, e meriterebbe che ci fosse, anche su questo, un’attenzione da parte della Regione perché possa essere istituito il Parco Marino di protezione, per proteggere quest’area.
Però, consentitemi, devo ribadirlo, ho necessità di farlo…
Speaker : PRESIDENTE.
Se deve intervenire su altro, io metto al voto.
Speaker : PAGLIARO.
Io devo parlare, però, e lei mi deve consentire…
Speaker : PRESIDENTE.
No, deve parlare rispetto alla mozione.
Speaker : PAGLIARO.
Ma possiamo sopprimere fino a questo punto la democrazia…
Speaker : PRESIDENTE.
Né può trovare il trucco di dire “io voglio intervenire su questo per dire devo parlare su altro”.
Speaker : PAGLIARO.
Possiamo veramente mettere in queste condizioni il Consiglio?
Speaker : PRESIDENTE.
No, veramente, questo le chiedo…
Speaker : PAGLIARO.
Sopprimere in questa maniera la libertà di espressione da parte dei consiglieri?
Speaker : PRESIDENTE.
Ma scherza? Lei deve intervenire a proposito, però, sulla mozione.
Speaker : PAGLIARO.
È un abuso incettabile.
Mi faccia dire perché è strettamente collegata, questa mozione, anche al resto. Non può far finta di nulla.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma come? La mozione si è conclusa…
Speaker : PAGLIARO.
È lo specchio della mia mozione, che avete, con questa pressione…
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Pagliaro, questa mozione riguarda…
Speaker : PAGLIARO.
Esattamente…
Speaker : PRESIDENTE.
Nulla a che vedere con il resto…
Speaker : PAGLIARO.
Come “nulla a che vedere”?
Speaker : PRESIDENTE.
Nel senso che sulla mozione lei può intervenire e io le lascio tutti i suoi dieci minuti.
Speaker : PAGLIARO.
Ma se mi fa parlare.
Speaker : PRESIDENTE.
Gliene mancano due. Ma sulla mozione.
Speaker : PAGLIARO.
Come me ne mancano due? Me ne mancano 8,24.
Speaker : PRESIDENTE.
Gliene mancano 8,24, ne ha utilizzati due, però prego.
Speaker : PAGLIARO.
Non ho esercitato alcun minuto perché lei non mi sta consentendo di parlare, cosa che fa regolarmente, in ogni occasione.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Questa mozione è speculare alla mia. Sono identiche, di fatto. Questa mozione, infatti, tende, giustamente, a porre un limite invalicabile a questo scempio che si vuole perpetrare in una delle zone più belle d’Italia. Lo ribadisco ancora una volta. Quindi, è proprio assolutamente congruo l’intervento su questa questione.
Mi sia consentito, ripeto, di stigmatizzare quello che è successo oggi in Consiglio. Il Governo regionale, nella persona dell’assessore Delli Noci, ha preso un impegno, un impegno con me. Abbiamo presentato un emendamento. Non è pensabile che si stracci in questa maniera anche il ruolo istituzionale…
Speaker : PRESIDENTE.
Però, Presidente Pagliaro, lei non può provocare il Consiglio.
Speaker : PAGLIARO.
Ma va…
Speaker : PRESIDENTE.
Ascolti, lei deve intervenire sulla mozione. Se ha chiuso l’intervento, la prego, faccia parlare il Presidente Bellomo.
Speaker : PAGLIARO.
Io esprimo…
Speaker : PRESIDENTE.
Non può tornare sulla mozione precedente.
Speaker : PAGLIARO.
Io esprimo in libertà il mio pensiero e mi deve essere consentito.
Speaker : PRESIDENTE.
Sulla mozione, però. Deve essere pertinente.
Speaker : PAGLIARO.
Lei sta sopprimendo i diritti sacrosanti dei consiglieri in questo caso di opposizione di potersi esprimere liberamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma che sta dicendo? Io sto tutelando il diritto del consigliere Gabellone di vedere votata la sua mozione sulla base del dialogo.
Speaker : PAGLIARO.
E adesso la votiamo. Adesso la votiamo. Visto che a me non è stato consentito. Siccome, ripeto, è speculare quella mozione…
Speaker : PRESIDENTE.
E l’ha detto. L’ha già detto.
Speaker : PAGLIARO.
Ma mi faccia almeno esprimere, visto che avete deciso, con questo atteggiamento veramente assurdo, di non poter votare una mozione. Questo è veramente la soppressione massima della democrazia, della partecipazione e dei diritti dei singoli consiglieri. È veramente una cosa inaccettabile.
Speaker : PRESIDENTE.
Si è votato democraticamente. La prego, Presidente, lei non provochi ulteriormente il Consiglio.
Speaker : PAGLIARO.
Quindi, la maggioranza, così facendo, può di fatto decidere se votare ogni emozione. È questo che io vorrei che fosse chiaro. La maggioranza può, con la forza dei suoi numeri, decidere se votare o non votare tutte le mozioni che vengono presentate in quest’Aula.
Speaker : PRESIDENTE.
La maggioranza ha votato all’unanimità, insieme a lei, una mozione anche da lei firmata. Ma di che cosa stiamo parlando?
Speaker : PAGLIARO.
Sì, ma è un’altra mozione. Parliamo in termini generali.
Speaker : PRESIDENTE.
La prego, concluda il suo intervento sulla mozione che riguarda l’area marina protetta.
Speaker : PAGLIARO.
Concludo dicendo che questa collaborazione istituzionale, per quanto mi riguarda, viene meno e il mio Gruppo in Conferenza dei Capigruppo – ve lo annuncio già da ora – voterà contro ogni iniziativa che altri colleghi vorranno prendere.
Speaker : PRESIDENTE.
Dopo che in Conferenza dei Capigruppo sono state accolte le sue richieste costantemente.
Prego, Presidente Bellomo. Ne prendiamo atto. Prego, Presidente Bellomo.
Speaker : BELLOMO.
Grazie, Presidente.
Una sola cosa. Volevo invitare i colleghi di maggioranza, con i quali fino ad oggi abbiamo avuto, dal punto di vista istituzionale, un buon atteggiamento reciproco di venire incontro alle esigenze di tutti per l’interesse della comunità.
Spesso noi dell’opposizione abbiamo garantito il numero legale in provvedimenti importanti per la nostra Regione, quindi io invito la maggioranza a riconsiderare quello che è accaduto, quindi a porre per il prossimo Consiglio in votazione la mozione Pagliaro, non entro nel merito della mozione, perché personalmente posso anche avere delle riserve, invito soltanto al comportamento istituzionale, perché aver fatto quella mozione d’ordine è oggettivamente non in linea con il feeling istituzionale che fino ad oggi abbiamo avuto.
Prego quindi la maggioranza e anche l’assessore Delli Noci che aveva concordato un emendamento rispetto a una mozione (non è colpa sua) in qualità di componente autorevole del Governo, quindi io vorrò vedere al prossimo Consiglio che quella mozione riprenda vita per rigarantire e riequilibrare quel feeling istituzionale che fino adesso abbiamo avuto.
Viceversa, credo che quello che Pagliaro dice lo dovremmo mettere in atto, lo dico con spirito propositivo, da persona che ha sempre tenuto un comportamento teso all’interesse dei cittadini.
Quello che ha fatto la maggioranza oggi è obiettivamente grave dal punto di vista dei comportamenti e della correttezza umana. Concludo il mio intervento, grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Bellomo.
Per chiarezza, la mozione già esistente non si può rimettere all’ordine del giorno. Ciascuno è libero di presentare altre mozioni con diverso contenuto ovviamente, ma la stessa mozione non può essere messa, perché rispetto a quella è stata votata già una mozione che dice che è assorbita.
Se quindi ciascuno intende presentare... è chiarissimo.
Adesso mettiamo al voto la mozione Gabellone.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti? Siamo un po’ diminuiti. Il feeling istituzionale rimane evidente, perché, a prescindere da chi propone le questioni, il voto all’unanimità si raggiunge…
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 1…Scusi, l’astenuto… Non vorrei aver votato male io, non è che sono io l’astenuta? No okay, okay, perfetto, grazie.
La mozione è approvata.
Mi confonde, Presidente Pagliaro. Mi confonde.