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C.r. Puglia 15.06.2021
FILE TYPE: Video
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti, colleghe e colleghi. Bentornati in presenza.
Diamo per approvato il processo verbale della scorsa seduta.
Hanno chiesto congedo il collega Longo, il collega Campo e il collega Mazzarano.
Sono pervenute le seguenti risposte scritte alle interrogazioni.
Il consigliere Mazzarano ha chiesto ‒ come altri ‒ di collegarsi da remoto. Quindi, è presente. Lo saluto.
Rispetto a questo, tra poco, appena finiamo le procedure di rito, vi comunicherò le decisioni che abbiamo assunto in Conferenza dei Capigruppo per il futuro in relazione alla presenza e ai collegamenti in Consiglio e nelle Commissioni.
Sono pervenute risposte scritte alle seguenti interrogazioni: Tutolo “Ordine prioritario dei target della vaccinazione anti SARS”; Longo “Monitoraggio giardini e parchi pubblici accessibili ed esclusivi”; Clemente “Inserimento di determinate categorie professionali nell’ordine prioritario dei target della vaccinazione anti SARS”; Tutolo “Andamento della campagna vaccinale per i soggetti fragili”.
Sono state assegnate alle Commissioni i seguenti disegni di legge, che passo al collega Giannicola De Leonardis per la lettura.
Speaker : DE LEONARDIS.
Buongiorno. Alla I Commissione è stato assegnato il disegno di legge n. 127 “Riconoscimento di debito fuori bilancio” e i disegni di legge nn. 128, 129, 130 e 131, sempre “Riconoscimento di debito fuori bilancio”.
Alla IV Commissione è stato assegnato il disegno di legge n. 132 sulla promozione e valorizzazione delle attività storiche e di tradizione della Puglia”.
Alla V Commissione è stata assegnata la proposta di legge a firma del consigliere Tutolo “Modifica della legge regionale n. 56/1980 e successive modifiche e integrazioni ‒ Tutela ed uso del territorio”.
Alla Commissione VI la proposta di legge a firma dei consiglieri Bruno, Caracciolo, Ciliento, Parchitelli e Di Gregorio “Acquisto di attrezzature informatiche in favore dei nuclei familiari residenti in Puglia aventi almeno un minore a carico iscritto a una scuola secondaria di secondo grado della Regione Puglia”.
Alla II Commissione in sede referente la proposta di legge a firma dei consiglieri Perrini, Zullo, Caroli, De Leonardis, Gabellone e Ventola “Istituzione di una Commissione di studio regionale per la mortalità da Covid-19 sul territorio regionale, ai sensi dell’articolo 31 dello Statuto della Regione Puglia”. Questo insieme alla III Commissione in sede consultiva.
Sono state presentate le seguenti interrogazioni, interpellanze e mozioni: interrogazione Gabellone “Criticità nella fornitura di dispositivi di monitoraggio flash della glicemia”; Lacatena (risposta scritta) “Stato di realizzazione della ‘Casa dei Bambini e dei ragazzi’ di Monopoli”; Splendido (risposta scritta) “Stroke Unit”; Casili (risposta scritta) “Stato dell’iter di istituzione del SIC nell’area antistante il litorale di San Foca nel Comune di Melendugno”; Tammacco (ordinaria) “Reclutamento, alle dipendenze della società In-House Providing del Servizio Sanitario Regionale, di personale non previsto dalle linee guida di cui alla delibera regionale 2126/2019”; consigliere Conserva (risposta scritta) “Riprogrammazione somministrazione seconde dosi di vaccino AstraZeneca da parte dell’ASL di Taranto”; Longo (risposta scritta) “Riserva naturale di Conversano”.
Sono state presentate le seguenti interpellanze: Tutolo (in maniera materia ordinaria) “Procedure di reclutamento del personale del sistema sanitario regionale ‒ Utilizzo graduatorie dei Medici veterinari; Tutolo “Mantenimento in servizio dei dirigenti veterinari oltre il 40° anno di servizio e non oltre i 70 anni di età”.
Mozioni: Gatta, Lacatena e Mazzotta “Persone vittime di violenza”; Pagliaro “Istituzione ambulatori post Covid in Salento e in tutta la Regione”; Tupputi, Lopane, Leoci “Lavori di completamento Strada Provinciale 3 Minervino-Spinazzola (ex Strada Regionale 6)”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Care colleghe e cari colleghi, la Puglia è finalmente ripartita. Dopo mesi di sacrifici, in zona bianca finalmente un po’ di ossigeno ai nostri operatori, soprattutto ai commercianti e ai ristoranti. Coldiretti ci dice che c’è stato un incremento del fatturato per i nostri ristoratori già in questa prima riapertura del 20 per cento e credo che questi effetti si faranno sentire a cascata sull’intero sistema agroalimentare. Certo, però, uno stimolo importante l’ha dato la vaccinazione. Abbiamo sentito dal Presidente Emiliano che più di un milione di persone in Puglia sono state completamente vaccinate e le somministrazioni procedono in maniera spedita. Sembra che riusciremo, ad agosto, già a raggiungere il 70 per cento del ciclo completo.
Una cosa, però, dobbiamo segnalare, noi soprattutto che abbiamo ruoli istituzionali: non dobbiamo abbassare la guardia, soprattutto perché stiamo vedendo come, per esempio, nel brindisino sia stato verificato un focolaio di variante Delta, che ovviamente preoccupa non poco. Perciò, la nostra attenzione deve essere massima, così come massimo è il nostro ringraziamento.
Vi ricordo che domani abbiamo la mostra “Contagi d’amore”. Presenteremo questa mostra del fotografo Fasano, che sarà un modo anche per ringraziare tutti quegli operatori che, nel corso di quest’anno, sono stati in corsia a confortare le persone vittime di contagio. Quindi, va un ringraziamento a loro, al 118, alla Protezione civile, alle Forze dell’ordine, ai volontari e, ovviamente, un pensiero va alle 6.590 vittime. A loro il Consiglio regionale tutto vuole dedicare questa mostra che inaugureremo domani, che sarà una mostra che vedrà impegnati, insieme all’Ufficio di Presidenza, il Presidente Emiliano, l’assessore Lopalco, ovviamente tutti voi, insieme al Direttore del Policlinico di Bari, nella rianimazione del quale sono state scattate le fotografie.
Noi abbiamo peraltro una necessità, in questo momento: la necessità di stringerci rispetto alle attività che dobbiamo fare per la ripartenza. Emerge da tante interrogazioni e mozioni che sono presenti oggi l’interesse di tutto il Consiglio regionale perché la ripartenza ci sia, e perché, attraverso le sofferenze che sono state vissute in questa pandemia oggi troviamo lo stimolo e la forza per costruire una nuova comunità, quella alla quale anche Papa Francesco ci richiama quotidianamente, con pensieri che credo bellissimi, al di là della religione, al di là del credo politico.
Una cosa ci riguarda anche da vicino: la nostra lotta per i diritti. Ci stringiamo intorno alle famiglie dei poveri bimbi che sono stati ammazzati crudelmente nel parco, Davide e Daniel, fratellini di 5 e 10 anni ad Ardea. Siamo sofferenti per quello che è accaduto a Saman, la ragazza che sembra, purtroppo, essere stata uccisa dallo zio perché non aveva voluto essere unita in matrimonio con la persona che era stata designata per lei. La nostra battaglia per i diritti non finirà mai, e noi siamo qui in Consiglio regionale anche per condurre la nostra battaglia di civiltà.
Vorrei ora darvi delle notizie tecniche, tutte particolarmente importanti per il nostro lavoro che dovremo svolgere in futuro. La prima di queste notizie è la nomina che abbiamo fatto, in Ufficio di Presidenza, del Segretario generale. Voglio quindi annunciare a tutti che con i colleghi dell’Ufficio di Presidenza abbiamo nominato la dottoressa Mimma Gattulli Segretaria generale del Consiglio per i prossimi cinque anni. A lei auguriamo buon lavoro; sappiamo di poter contare sulla massima sua collaborazione. Il ruolo del Segretario generale è un ruolo estremamente delicato, è un ruolo che sovrintende alle funzioni, sostanzialmente, di tutti noi, quindi sappiamo di poterci contare.
Rispetto, invece, all’organizzazione dei nostri lavori, riprendo prima il calendario, così da condividerlo con tutti voi, e poi farò un accenno alle modalità di svolgimento del Consiglio e delle Commissioni.
Sul calendario noi abbiamo già stabilito che fino al 31 luglio faremo, oltre il Consiglio di oggi, il Consiglio della prossima settimana più due Consigli a luglio: uno sempre per le mozioni e uno per le leggi. Attendiamo di sapere dalla Giunta la data di compimento dell’assestamento di bilancio per valutare se dovremo fare anche un Consiglio ad agosto oppure se non sarà necessario perché riusciremo a finire il 27 luglio anche con l’assestamento di bilancio.
Rispetto a settembre, ovviamente su parere di tutti i Presidenti dei Gruppi, abbiamo pensato di ricominciare il 14 settembre e prevediamo di fare tre Consigli (14, 21 e 28) proprio per interrogazioni, mozioni e leggi.
Rispetto alle modalità di partecipazione, fino al 31 luglio, di intesa tra Presidenti dei Gruppi e Ufficio di Presidenza, abbiamo pensato di svolgere i Consigli regionali in presenza, concedendo solo a chi abbia documentati motivi connessi alla pandemia di giustificare la propria assenza.
Per oggi, anche se il Consiglio era convocato in presenza, abbiamo consentito a chi ci ha fatto richiesta, anche al di là dei motivi connessi al Covid, di partecipare collegandosi da remoto, però le norme del Regolamento sono scritte. Per la prossima volta ‒ lo dico a tutti ‒ si potrà collegare da remoto entro il 31 luglio colei o colui abbia dei motivi di opportunità dettati dal Covid. Per il resto, invece, i Consigli si faranno in presenza.
Per le Commissioni, invece, rimane sino al 31 luglio la modalità mista, quindi si continueranno a svolgere esattamente come si svolgono ora, con la scelta da parte dei commissari di presenziare, appunto, con la presenza ovvero con il collegamento da remoto.
È chiaro che per il futuro, invece, oltre a sentirci anche con le altre Regioni, e lo faremo il 21, quando ci sarà la Conferenza dei Presidenti delle Regioni in ordine alle modalità di svolgimento dell’Aula, ragioneremo insieme sulle tipologie di presenza che possiamo legittimare, se la presenza fisica, ovvero se anche in maniera più diffusa un collegamento da remoto. Sarà una decisione per le partecipazioni successive rispetto al 31 luglio.
Ora possiamo cominciare con l’ordine dei lavori. Vi ho scritto sulla chat per la giornata di oggi qual è la decisione. La ripeto, comunque, per trasparenza e per ricordarci tutti. Abbiamo deciso di fare prima le interrogazioni come da ordine del giorno. Nelle interrogazioni ci sono alcune che, condividendo questo con gli stessi proponenti, non saranno discusse perché ormai superate e ce ne sarà una che sarà anticipata. In particolare, la 202 sarà anticipata al posto della 68. Le interrogazioni che sono superate io vi prego di valutarle attentamente per il prossimo futuro, in maniera tale da sfoltire l’ordine del giorno e, quindi, venire in Consiglio già con quelle che certamente saranno discusse. Magari se ogni consigliere vorrà prendere contatto con la mia segreteria, potrà indicare le interrogazioni o le mozioni che ritiene superate, così non compariranno proprio nel prossimo ordine del giorno e potremo fare, invece, le interrogazioni, le mozioni e le interpellanze che saranno ritenute più urgenti.
Rispetto all’orario, dall’inizio fino alle 15,30 faremo le interrogazioni, dalle 15,30 alle 17 faremo le mozioni. Non credo di avere altro da dirvi. Spero che vi siate appuntato tutto e che ci teniamo anche all’interno dei tempi giusti e necessari. Di una cosa vi devo pregare. È chiaro che il Regolamento prevede un certo tempo. Non sarò io a togliere la parola nel caso voi non rispettiate i tempi da Regolamento. Però, una preghiera intendo farla lo stesso: se invece di prendervi proprio tutto il tempo che è previsto dal Regolamento per le mozioni, 15 minuti, poi 15 minuti per la replica, poi 10 minuti, voi riuscite a essere più sintetici, noi riusciamo a smaltire meglio l’ordine del giorno. Il mio è un invito, una preghiera: la possibilità di essere sintetici sicuramente ci può aiutare a fare di più, nel vostro stesso interesse, cioè nell’interesse dei proponenti, le mozioni e le interrogazioni.
Procediamo con l’interrogazione al primo punto all’ordine del giorno. Essendo venute meno l’interrogazione n. 46 e la n. 50, partiamo dalla 59. L’interrogazione è del consigliere Pagliaro.
Risponderà l’assessore Delli Noci. Su questa interrogazione, consigliere Pagliaro, è intervenuta una risposta scritta. Lei intende comunque discuterla in Aula?
Speaker : PAGLIARO.
Eccola qui. Abbiamo ricevuto una risposta scritta da parte dell’assessore, quattro mesi fa. Questa risposta in buona sostanza sintetizza il fatto che ancora non si sia… Non si sente?
Speaker : PRESIDENTE.
Potete aumentare, per cortesia, il volume del microfono del consigliere Pagliaro?
Speaker : PAGLIARO.
L’assessore Delli Noci ci ha comunicato che in Giunta ancora non si è presa alcuna decisione, che non c’è alcun provvedimento. Però, leggiamo da notizie di stampa, nei giorni scorsi addirittura c’è stato anche un convegno, mi sembra, dove le posizioni non sono molto chiare, quindi se l’assessore ritiene di poter darci delle delucidazioni in merito, saremmo sicuramente contenti. Comunque, qualora questa delibera dovesse giungere alla nostra attenzione, ci riserviamo di poter esprimere il nostro punto di vista, le nostre valutazioni, le nostre idee in merito. Sicuramente, una cosa è certa: non saremo disponibili, qualora si portasse avanti questa idea che, ripeto, abbiamo letto in qualche occasione sui giornali, di un accorpamento dei Consorzi, in maniera secondo me assolutamente disomogenea, prevedendo un solo Consorzio per la provincia di Bari, per l’area metropolitana, e poi un altro Consorzio fra tutte le Province, accorpando, in un unico ente.
Come abbiamo più volte sottolineato, quindi, noi siamo dell’idea che sia necessario poter dare a tutti i territori stessi servizi e stessi diritti, Sin da ora, quindi, ci opporremo ad ipotesi di accorpamento.
Soltanto questo volevamo dire, in maniera ufficiale, qui in Consiglio, attendendo maggiori notizie dall’assessore e dalla Giunta.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere.
C’è l’assessore? Eccolo. Prego.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Grazie.
Noi siamo al lavoro sulla costruzione di una proposta di legge. Lo abbiamo fatto in maniera chiara, alla luce del sole. Non l’abbiamo ancora portata in discussione né in Consiglio né in Giunta perché abbiamo prima voluto ascoltare gli attori protagonisti, che sono i consorziati, intesi come imprese, intesi come Comuni, intesi come associazioni di categoria, intesi come sindacati. Abbiamo potuto ascoltare tutti quanti per capire qual è la loro percezione rispetto al funzionamento.
Secondo me ‒ e chiedo questo al consigliere Pagliaro e al Consiglio in generale ‒ ci dobbiamo concentrare sul tema del funzionamento dei Consorzi ASI per capire, poi, qual è la formula migliore per l’organizzazione. Se non partiamo dal fatto che c’è un’insoddisfazione generale rispetto al funzionamento dei Consorzi ASI e che l’insoddisfazione non è un tema legato prettamente all’organizzazione geografica, ma rispetto ai servizi che dovrebbero erogare i Consorzi, e che non erogano, e rispetto a una questione anche economica relativa alla gestione e alla possibilità da parte dei Consorzi ASI di introitare risorse per erogare servizi più efficienti, che in un modello precedente, negli anni passati, si basavano su espropri e assegnazioni legate a insediamenti, oggi non più sostenibile perché gran parte delle aree sono assegnate, sbagliamo la direzione.
Io sono pienamente convinto che sia una riforma molto complicata. La Presidente, che ha fatto prima di me l’assessore allo sviluppo economico, testimonia la difficoltà nel cambiare una gestione strutturata e consolidata. Io sono convinto che arriveremo a una proposta di legge subito dopo l’estate, che sottoporremo a voi, al Consiglio e che sarà argomento di discussione collegiale. Ci dobbiamo prendere tutto il tempo necessario.
Adesso in quale fase siamo? Siamo nella fase specifica di analisi contabile e patrimoniale su come si possono fondere dei Consorzi. Poi possiamo stabilire se farne uno, due, tre. Ma la cosa che è certa è che gran parte di questi Consorzi oggi hanno una situazione economica molto complicata, non solo contabile, economica intesa come situazione debitoria, che si è mantenuta grazie a un fondo di rotazione anticipato dalla Regione su un piano di risanamento del debito. Quello che noi vogliamo provare a costruire, anche in ottica della nuova programmazione, è una ricongiunzione tra la politica industriale della Regione Puglia e quella legata agli insediamenti, anche perché il tema degli insediamenti è un tema dibattuto a livello nazionale per le ZES, non tutte le aree ASI coincidono con le aree ZES. Ho avuto modo di visitare gran parte delle aree industriali e tutte lamentano delle difficoltà, difficoltà differenti.
Il tema della suddivisione tra il Consorzio Puglia e quello rispetto all’area metropolitana era una prima proposta messa in discussione. Sarà il Consiglio l’organo sovrano a definire come meglio possiamo legiferare per organizzare, ma la suddivisione era giustificata non da una premialità, ma dovuta al fatto che l’area di Bari, essendo un’area metropolitana, ha finanziamenti e somme a disposizione destinate a quell’area che non hanno nulla a che vedere con i finanziamenti regionali che si possono destinare. Poi capiremo qual è la migliore organizzazione geografica, ma sbagliamo a partire da una partita geografica, che quindi rischia di essere campanilistica, e proverei a costruire un’organizzazione gestionale che sia legata più a un’efficienza dei servizi che ad altro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Consigliere Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Chiaramente ho già avuto modo in più occasioni di ribadire il valore del campanile, che non deve essere vissuto con un’accezione negativa. Ritorniamo con questo refrain, è un classico, sinceramente, quando non si hanno argomenti differenti. È del tutto evidente, conosciamo già le distorsioni della legge Delrio, che hanno previsto anche su questo una difformità totale tra le Province. Infatti, le Province sono state poste nelle condizioni di essere degli Enti in liquidazione, mentre nell’area metropolitana di Bari, un’area metropolitana della provincia, quindi anche lì, se vogliamo, c’è un problema lessicale da colmare o da ripristinare, in questo caso sappiamo che hanno già risorse in abbondanza, creando ancora una volta, una differenza, una discriminazione fra territori.
Non entriamo nel merito della soluzione; abbiamo una proposta e la conserviamo gelosamente. Attendiamo di capire quali saranno gli sviluppi. È chiaro che continuo a ribadire la necessità di dare a tutti i territori la stessa attenzione, senza alcuna discriminazione. È chiaro che i Consorzi ASI hanno bisogno di una revisione, di una riforma, di questo siamo assolutamente convinti. L’importante, per quanto ci riguarda, che si vada nella direzione del rafforzamento dei singoli territori e delle singole autonomie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Interrogazione urgente a firma del consigliere Dell’Erba: “Servizi educativi per l’infanzia e l’adolescenza a rischio per ritardi accumulati dalla Regione Puglia – Richiesta d’interventi urgenti per consentire alle strutture interessate (asili nido e strutture private) di pagare lo stipendio a migliaia di operatori e di proseguire nell’erogazione dei servizi educativi anche mediante l’assegnazione di risorse economiche aggiuntive”
Noi abbiamo adesso due interrogazioni che hanno lo stesso tema. Una è sempre di Pagliaro, e riguarda i servizi per l’infanzia all’adolescenza; l’altra è di Dell’Erba “Servizi educativi per l’infanzia e l’adolescenza”.
Vogliamo trattarle insieme, queste interrogazioni? Prego.
Le chiedo scusa, consigliere Dell’Erba. Consigliere Galante, lei voleva intervenire sull’interrogazione?
Okay. Il consigliere Galante chiede – l’Assessore Delli Noci c’è? – se può avere la risposta scritta, se la può mandare anche al consigliere Galante. Grazie.
Prego, consigliere Dell’Erba. Tenga conto che è pubblicata, però.
Speaker : DELL’ERBA.
Su questa interrogazione ho ricevuto la risposta scritta dell’assessora Barone, che ringrazio, perché ha dato una risposta ampiamente completa ed esaustiva. All’assessore volevo soltanto chiedere se dal 23 marzo ad oggi, essendo trascorsi tre mesi, se ci sono delle novità, soprattutto sulla ripartizione delle somme destinate, e se si è cercato di reperire nuovi fondi come aveva promesso nella risposta.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo. Grazie. Assessora Barone? Non ce l’abbiamo né collegata né in presenza.
Niente. Non c’è. La rinviamo, magari, a un momento successivo. Cercheremo di contattarla.
Interrogazione n. 66, consigliere e vicepresidente De Leonardis: ospedale di Lucera.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
Ritorniamo su una questione molto conosciuta, cioè l’accorpamento dell’ospedale Lastaria di Lucera con l’azienda Ospedaliero-Universitaria di Foggia, con tutte le conseguenze che questo accorpamento ha portato.
In buona sostanza, c’è stato da parte della Direzione generale del Policlinico di Foggia, nel mese di dicembre 2019, con un atto sottoscritto dai dottori Dattoli, Piazzolla, Morlacco e Simonetti, un trasferimento. È stato preso l’ospedale Lastaria di Lucera e, ipso facto, è stato trasferito nella gestione del Policlinico Ospedali Riuniti di Foggia, assieme a tutti i beni, gli immobili, la dotazione organica, in seguito all’attuazione di una delibera di Giunta regionale del 2019.
Era stata garantita, in questa sede, la continuità dell’attività del Lastaria. Anzi, addirittura era stato garantito il potenziamento. Non solo. Era stata garantita la presenza di un pronto soccorso. Questo non è stato. È anche abbastanza datata questa interrogazione. Il pronto soccorso era stato, nel periodo della pandemia, addirittura chiuso, ma in epoca successiva è stato ancora riaperto.
La questione che io pongo qual è? È vero che è stato riaperto questo pronto soccorso, però il decreto ministeriale n. 70, per gli ospedali in aree disagiate, come esattamente l’area disagiata dove afferiva l’ospedale di Lucera, perché afferiva alla zona disagiata del Subappennino, aventi un territorio sotto gli 80.000 abitanti, prevedeva che queste strutture dovevano essere dotate di un reparto di 20 posti letto di medicina generale, di una chirurgia elettiva ridotta per interventi in day surgery e in week surgery, con possibilità di appoggio in letti di medicina, un pronto soccorso presidiato da un organico medico dedicato all’emergenza e, quindi, tutta una serie di attività consequenziali.
Il DM n. 70, per quanto riguarda gli ospedali sede di pronto soccorso anche in aree disagiate, che cosa sostiene? Che devono essere presenti per questi ospedali di pronto soccorso la medicina interna, la chirurgia generale, l’anestesia, l’ortopedia, i supporti di rete guardia attiva e di pronta disponibilità h24 di radiologia, laboratorio, emoteca. Quindi, che cosa sta succedendo, che cosa è successo? Seppur vi sia stata la riapertura del pronto soccorso, quel pronto soccorso oggi non è un pronto soccorso che funziona come quello dell’ospedale di Foggia, o di San Severo, o di Cerignola, come i pronto soccorso di tutti gli ospedali della Puglia, ma ha solo due medici, dalle 8 alle 14, due medici dalle 14 alle 20, un medico che fa la notte, e tutto quello che girava attorno, cioè se c’è qualcuno che è colpito da infarto e purtroppo deve fare gli esami per gli enzimi, i laboratori a una certa ora chiude, bisogna mandare gli esami a Foggia, da Foggia deve avere la risposta, quindi di fatto con il passaggio dell’ospedale Lastaria – questo è storia – da essere ospedale autonomo a diventare una branca dell’Azienda ospedaliera universitaria di Foggia, questo territorio che era “avvantaggiato” perché serviva una zona disagiata ha perso la sua peculiarità e importanza, ha perso tanti reparti, naturalmente non c’è la possibilità di arrivare a questo pronto soccorso e avere una funzionalità completa, perché non c’è la rianimazione, non ci sono questi servizi, e abbiamo perso, professore, tutte queste attività.
Io, allora, chiedo: perché si è fatto questo accorpamento? Perché, mentre prima era un ospedale che funzionava con tutti questi reparti e anche con un pronto soccorso che funzionava ventiquattro ore al giorno, mentre oggi c’è solo un’ambulanza e i servizi sono garantiti non da medici ospedalieri, ma da medici del 118, che necessità… So che forse lei non era assessore all’epoca, quindi non le posso nemmeno porre la questione da un punto di vista personale, però non ritiene di fare un passo indietro e tornare a far sì che l’ospedale Lastaria di Lucera torni ad essere quello che è, un ospedale? Mentre oggi è diventato poco più di un ambulatorio, da un punto di vista di punto intervento, perché i casi gravi devono essere sempre spostati a Foggia, non essendoci la rianimazione.
Non crede che la mobilità passiva che sta producendo oggi l’ospedale Lastaria, con molte persone –non so se lei conosce l’orografia della provincia di Foggia – dei Comuni di Carlantino, piuttosto che di Motta, di Volturino, o di Volturara, che preferiscono andare a Campobasso, dove c’è un ospedale come ci deve essere, e c’è un pronto soccorso come ci deve essere, perché non tutto può essere fatto con l’elisoccorso. Facendo questa delibera quindi perdiamo soldi, con una mobilità passiva ancora maggiore. Non ritiene opportuno quindi per il territorio del Subappennino, per i cittadini di Lucera, che fino ad oggi hanno avuto un pronto soccorso che ha funzionato sempre, mentre oggi è diventato poco più di un grande reparto ambulatoriale, tranne qualche piccola nicchia di pregio, su questo ospedale, di fare marcia indietro e di dare la possibilità ai cittadini lucerini e del Subappennino, di avere anche loro un ospedale, così come si comanda? Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei. C’è l’assessore Lopalco. Prego.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Come giustamente ha sottolineato il consigliere, all’epoca io non ero assessore, però ho seguito la vicenda dell’ospedale Lastaria, e soprattutto durante l’emergenza Covid mi sono confrontato più volte col direttore generale.
La situazione di quel pronto soccorso prima dell’emergenza Covid era comunque la situazione di un pronto soccorso che gestiva principalmente codici bianchi e codici verdi, comunque. Significa che la stragrande maggioranza delle attività di quel pronto soccorso era comunque un’attività se non impropria, comunque di basso livello.
Durante il periodo del Covid, con il passaggio agli Ospedali Riuniti, quel pronto soccorso, come giustamente è stato sottolineato, è stato dapprima chiuso per adeguamenti e ristrutturazioni, e quella chiusura è stata fondamentalmente una chiusura decisa dagli Ospedali Riuniti per tutelare la sicurezza dei pazienti, che per quel periodo sono stati comunque dirottati principalmente sugli Ospedali Riuniti.
Con la riapertura, quello che io so avendo interpellato la dirigenza degli Ospedali è che oggi sta funzionando a pieno ritmo, e credo proprio anche con buona soddisfazione da parte dell’utenza. Il fatto che quello stabilimento ospedaliero sia diventato uno stabilimento ospedaliero di una azienda universitaria non può che migliorare la qualità dell’assistenza di quello stabilimento. Non solo, ma da quanto mi consta il piano dei posti letto e dei reparti che sono stati attivati presso l’ospedale ha portato comunque ad un miglioramento. In questo momento è al vaglio della Giunta il fabbisogno organico. Questo è un tema delicatissimo, che coinvolge un po’ tutti gli ospedali di tutte le ASL regionali.
Però, una volta valutato il Piano dei fabbisogni che ci è stato trasmesso dal Direttore generale, sono sicuro che con un adeguamento anche del fabbisogno del personale quell’ospedale possa sicuramente fornire delle prestazioni ai cittadini in quantità e soprattutto qualità superiore a quelle prima di questa decisione.
Da un confronto ripetuto con il Direttore generale ho avuto l’assicurazione che i cittadini di quell’area oggi hanno una qualità di assistenza superiore a quella che c’era prima.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Consigliere De Leonardis, Presidente, si ritiene soddisfatto della risposta?
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
La questione, secondo me, va inquadrata in questi termini. Sicuramente alcuni reparti sono stati trasferiti dall’azienda ospedaliera di Foggia al presidio territoriale dell’ospedale di Foggia, al Lastaria, ma la cosa su sui, secondo me, abbiamo peccato su questa questione deriva dal fatto che il DM 70 dava delle deroghe.
L’unica deroga prevista per la Puglia era proprio l’ospedale Lastaria di Lucera. Ci avrebbero finanziato e permesso la conduzione di un ospedale che era a servizio delle aree disagiate e quindi avremmo avuto la possibilità di avere un ospedale con tutta una serie di reparti. Abbiamo detto dei venti posti letto di medicina generale, uno a chirurgia, pronto soccorso, quindi tutta una serie di situazioni, radiologia fatta in un certo modo, che ci avrebbero consentito di avere risorse da Roma, non avere problemi se andavamo a tenere in piedi un ospedale di questo tipo, proprio perché era prevista una deroga dal DM n. 70, mentre l’operazione che è stata fatta, di far sì che l’ospedale di Lucera diventasse un ammennicolo dell’azienda Ospedaliera di Foggia... Non è più l’ospedale di Lucera, ma è sempre Foggia, adesso, che opera, con dei residui di attività che vengono spostati da Foggia a Lucera. Questa cosa, secondo me, non è significativamente importante né per la Regione Puglia né per un territorio che viene ancora di più abbandonato.
Un cittadino, come dicevo, di Carlantino o di Celenza o di San Marco La Catola o di Biccari oppure di Motta Montecorvino trova più conveniente andare presso il Policlinico di Campobasso, che è più vicino anche geograficamente, piuttosto che andare a Foggia. Naturalmente, a Lucera, essendo venuti meno... C’era una cardiologia di eccellenza, che è stata aperta. C’erano reparti importanti, che oggi sono...
Quando eri Sindaco tu è stato chiuso. Va bene.
Tutolo, quando sei stato Sindaco tu è stata spostata. Te ne fai una medaglietta? Va bene.
La questione è di politica sanitaria. Perché non dobbiamo utilizzare questa deroga prevista dal DM n. 70? So che Tutolo, purtroppo, è stato Sindaco di Lucera, quindi vorrà intervenire per dare un altro punto di vista alla questione. Anche se fosse stato per un altro territorio, il DM n. 70 dava la possibilità di tenere in piedi un ospedale di primo livello. Perché non lo abbiamo fatto? Chiedo di rivedere e di tornare a potenziare un ospedale importante come quello di Lucera, un bellissimo ospedale, moderno, con tante attrezzature, dove sono stati investiti tanti milioni di euro, anche per il consolidamento della struttura, che si trova in un luogo, purtroppo, un po’ delicato, soggetto anche a dissesti idrogeologici. Invece si è preferito spostare, potenziare l’Università piuttosto che dare delle risposte al territorio, creando sicuramente una mobilità passiva.
Quindi, non solo abbiamo un danno derivante dalla non utilizzabilità delle risorse previste dal DM n. 70, ma abbiamo una mobilità passiva verso il Molise.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Per la n. 67 attendiamo che arrivi la consigliera Laricchia, che ci ha scritto.
Passiamo alla n. 70.
No. La n. 68...
Adesso c’è la n. 202, della consigliera Parchitelli, che è diretta all’assessore Lopalco.
Prego, consigliera.
Speaker : PARCHITELLI.
Grazie, Presidente. Grazie a tutti i colleghi che mi hanno consentito di trattare questa interrogazione davvero urgente.
L’interrogazione ha ad oggetto la mancata riconversione dell’Ospedale Santa Maria degli Angeli di Putignano. Come tutti sanno, questo ospedale durante l’emergenza pandemica è divenuto ospedale Covid. Questo, a seguito del riordino ospedaliero, è l’unico ospedale punto di riferimento del territorio di Putignano, Noci, Alberobello, Turi e Sammichele.
Sappiamo che oggi ‒ almeno il dato è aggiornato a qualche giorno fa ‒ ci sono soltanto dieci pazienti, di cui nessuno in rianimazione e nessuno in terapia intensiva. Sappiamo che ci sono tanti posti letto all’ospedale in Fiera e conosciamo benissimo la necessità e l’urgenza di ritornare all’attività ordinaria, alla chirurgia, all’ortopedia, all’oculistica, alle visite specialistiche ambulatoriali, ma soprattutto la necessità di riaprire immediatamente il pronto soccorso.
Per questo motivo interrogo l’assessore per conoscere le motivazioni per le quali non sia ancora avvenuta la riconversione dell’Ospedale di Putignano e soprattutto per sapere se verrà riconvertito nel più breve tempo possibile. Nei programmi che leggo ancora non ho letto la riconversione di questo presidio ospedaliero.
Approfitto anche di questa interrogazione per porre all’assessore anche un’altra domanda. Chiedo di avere conferma che verranno mantenuti all’interno sempre dell’Ospedale Santa Maria degli Angeli di Putignano tutti i reparti che sono indicati nella deliberazione n. 0821 dell’11 maggio 2021 nelle previsioni future dell’Azienda sanitaria locale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Assessore Lopalco, prego.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Grazie, Presidente.
Accolgo questo stimolo da parte della consigliera Parchitelli e colgo anche l’occasione per spiegare la strategia della Regione per la ripartenza delle attività post Covid.
Abbiamo immediatamente riconvertito otto ospedali che erano pronti per la ripartenza, ma nello stesso atto abbiamo dato mandato a tutti i direttori generali di velocizzare la riconversione di tutti gli ospedali che oggi ospitano pazienti Covid man mano che i reparti Covid si svuotano.
Perché abbiamo fatto questo? Abbiamo fatto questo perché, considerando che la curva di decrescita della pandemia era una curva che stava diminuendo in maniera molto rapida, quindi con un numero di nuove accettazioni molto basse, abbiamo pensato che fosse, a questo punto, più utile nell’interesse dei pazienti ricoverati non fare degli spostamenti, non fare dei trasferimenti da un ospedale all’altro per accelerare perché, come giustamente dice, ce n’erano dieci, oggi non so quanti siano i ricoverati, però meno di dieci, ecco piuttosto che trasferire quei pochi pazienti in un altro ospedale, creando comunque dei disagi per i pazienti stessi, l’idea era quella di aspettare il tempo necessario per le dimissioni, perché nuove ammissioni in questo periodo non ce ne sarebbero state o sarebbero state, comunque, molto, molto limitate.
Detto questo, l’input all’ASL è quello di procedere il più velocemente possibile con la riconversione dell’ospedale. Una volta fatta la riconversione – vengo alla seconda domanda – si ritorna a ripristinare la situazione ex ante.
Se mi chiedete il giorno in cui sarà dimesso l’ultimo paziente, questo non lo posso dire. Però, stiamo parlando davvero di termini di giorni o, comunque, di pochissime settimane. Si tratta di attendere le dimissioni.
Detto questo, non vuol dire che in un ospedale soltanto per la presenza di tre o quattro pazienti Covid il resto dell’ospedale non debba ritornare alle attività precedenti. Anche su questo stiamo cercando di dare un input ai direttori generali, per esempio, per tutta l’attività ambulatoriale a cercare di ripristinare l’attività precedente, quindi facendo venire meno quei ritardi, come il distanziamento temporale fra una visita e l’altra, per cercare di accorpare un po’ più le visite, per smaltire le liste d’attesa, per velocizzare un po’ tutta l’attività.
Mi sento, quindi, sinceramente di rassicurare la consigliera Parchitelli dicendole che la riattivazione di tutta l’attività ordinaria sarà il più veloce possibile e sicuramente il ripristino delle attività pre-Covid sarà garantito.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, collega Parchitelli.
Speaker : PARCHITELLI.
Ringrazio l’assessore. Naturalmente ribadisco l’importanza e l’urgenza della riconversione acché avvenga il prima possibile e soprattutto la riapertura del pronto soccorso.
Naturalmente confido molto nell’impegno preso oggi da parte dell’assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene.
Adesso abbiamo la n. 70. Non c’è il consigliere Mazzotta, quindi è decaduta. La n. 70 è decaduta.
C’è la n. 74, a firma Caroli: “Risorse Economiche per Ambiti Territoriali Sociali”.
Prego, consigliere Caroli, la vuole illustrare? C’è stata anche qui risposta scritta.
Speaker : CAROLI.
Presidente, considerato che è datata febbraio 2021 e che quelle che erano le nostre preoccupazioni in seguito sia alla risposta sia al riscontro ricevuto dagli ambiti sociali pare che sia ultroneo conseguitare ora a trattarla.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
È superata. Grazie a lei.
Adesso il consigliere Pagliaro: “Autorizzazione scarico provvisorio depuratore Porto Cesareo”.
L’assessore Piemontese c’è? Vicepresidente? Consigliere Pagliaro, vediamo di rintracciare il Presidente Piemontese perché ad ora non è in presenza e non è collegato. Dobbiamo rinviarla. La facciamo dopo, se non le dispiace. Non possiamo fare diversamente.
È sua anche l’interrogazione successiva, la n. 83 “Esenzione ticket sanitario per follow-up post Covid”. È all’assessore Lopalco. Assessore Lopalco? Assessore Lopalco? Sì, perfetto.
Prego, consigliere Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Questa è una questione che abbiamo affrontato più volte in Commissione, anche con il collega Vizzino ci siamo confrontati, e su questa questione la Giunta ha provveduto, quindi oggi, in effetti, in Puglia è possibile avere l’esenzione del ticket sanitario per tutti i pazienti, tutti gli ammalati di Covid. Il problema è che a tutt’oggi, però, ancora non è operativa. Quindi, registriamo ancora molte richieste da parte dei cittadini che hanno avuto questo maledetto virus e che, ad oggi, sono costretti a cure anche molto costose e anche a degli accertamenti molto costosi. Hanno problemi che vanno oltre. Sarebbe opportuno che si possa dare giusta informazione a tutti i medici di base, perché si possa affrontare questo tema. Abbiamo avuto rassicurazioni più volte che avrebbero provveduto a brevissimo, ma ci risulta che ancora il problema esista. Chiedo, quindi, all’assessore Lopalco qual è la situazione attuale e se intenda porre rimedio a questa grave mancanza. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Prego, assessore Lopalco.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Come giustamente dice il consigliere Pagliaro, non solo è stata già discussa, ma è stata anche affrontata. Come Amministrazione abbiamo istituito un codice di esenzione, il codice esenzione P01. Con questo codice di esenzione si ha diritto a tutto un pacchetto diagnostico in più al follow up di tutte le persone che hanno una compromissione accertata. Quindi, io credo a quello che dice il consigliere Pagliaro. Probabilmente ci sarà stato un deficit di informazione dal distretto ai medici di medicina generale. Mi impegno a fare una verifica su questo aspetto, perché io sinceramente e onestamente consideravo chiusa questa faccenda nel momento in cui esiste un codice esenzione, il codice esenzione è attivo, è inserito nei sistemi informativi, quindi non c’è un blocco dal punto di vista informatico.
Prendo atto del fatto che ci sia questo blocco di informazione, probabilmente magari a livello di qualche medico di medicina generale. Ci rivolgeremo ai Distretti attraverso tutti i canali informativi e faremo in modo che venga utilizzato un codice che esiste, esiste ed è attivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Microfono al consigliere Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Siamo convinti che esista, non ci sono dubbi. Solo che abbiamo più volte sollecitato che possa esserci la giusta informazione e la diffusione di questa notizia e che arrivi ai medici di base, i quali ancora oggi non sono a conoscenza di questa esenzione. É soltanto una questione di informazione. Penso che anche oggi possa essere stato utile poterne parlare in Consiglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Passiamo alla numero 86. No. È di Laricchia, sempre.
Passiamo alla n. 89. Ventola c’è^ sì. La numero 89. Assessore Lopalco, ancora a lei. Piano vaccinale per la Polizia penitenziaria.
In realtà è stato fatto. No? È superata questa interrogazione.
Andiamo avanti.
Interrogazione n. 94, consigliere Pagliaro all’assessora Maraschio: “Autorizzazione dragaggio nel porto di Otranto”.
Speaker : PAGLIARO.
Ho avuto già una risposta scritta. Penso non ci sia bisogno.
Speaker : PRESIDENTE.
Perfetto. È superata.
Consigliere Dell’Erba all’assessore Lopalco: “Gravi ritardi nella riapertura dell’Unità di degenza territoriale di Sannicandro Garganico e suo mancato adeguamento ai protocolli di sicurezza Covid”.
Prego, consigliere Dell’Erba.
Speaker : DELL’ERBA.
Volevo chiedere all’assessore Lopalco se ci sono delle novità, perché non è cambiato assolutamente niente. L’ospedale di Sannicandro Garganico continua a restare chiuso. La popolazione di Sannicandro chiede a gran voce la riapertura. È una popolazione anche abbastanza anziana di età. Come in molti Comuni del Gargano e dell’entroterra della Provincia di Foggia, molti giovani vanno via. Tenere questo ospedale aperto, che è un ospedale di comunità, dà loro un senso di tranquillità. Come potete ben pensare, da noi raggiungere l’ospedale più vicino comporta tempo.
Nella risposta ricevuta si diceva che, non appena completata la vaccinazione delle persone fragilissime over 65, si sarebbe riattivata la riapertura. Questa è la risposta che ha dato il direttore generale Piazzolla, non certo l’assessore Lopalco.
Volevo sapere in merito alle vaccinazioni degli over 65 a che punto siamo e se effettivamente sarà così.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Lopalco, prego.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Prendo atto di questa richiesta di aggiornamento.
In questo momento il direttore Piazzolla non mi ha comunicato novità sulla questione. Quindi, mi impegno a sollecitare il direttore generale per avere ulteriori ragguagli sulla possibilità, eventualmente, anche di far fronte con il personale attualmente a disposizione.
La campagna vaccinale è vero che si è concentrata in un primo momento sugli over 65. Purtroppo, oggi per far fronte al prosieguo della campagna vaccinale immagino che il direttore generale abbia dovuto mobilitare del personale aggiuntivo, che sta dando una mano anche per altre fasce di popolazione. Però, appunto, poiché si era impegnato, dopo aver completato gli over 65, di riportare in funzione questo presidio territoriale. chiederò qual è lo stato dell’arte. Ad oggi non mi ha comunicato alcuna novità.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Consigliere Dell’Erba, prego.
Speaker : DELL’ERBA.
La ringrazio e la prego di seguire con attenzione la vicenda, perché Sannicandro ha bisogno di questo presidio ospedaliero, che poi è un grande pronto soccorso, ma dà tranquillità alla popolazione anziana che risiede in questa città del Gargano.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene.
Abbiamo adesso di nuovo la collega Laricchia, che però non è ancora arrivata.
Ventola, Perrini, Caroli, De Leonardis, Gabellone e Zullo – è una formazione qui – su “Progetto ‘#Accasa’”. All’assessore Lopalco sempre.
Chi interviene di voi per illustrarla? Prego, consigliere Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente, colleghi consiglieri e gentile assessore.
Questa era anche motivata dall’urgenza perché chiaramente è uno di quei progetti – credo che tutti ne siano a conoscenza – che era stato attivato proprio nel periodo della prima pandemia. Era il 25 marzo quando il Presidente Michele Emiliano, a sua firma, dava indicazioni affinché in Puglia, attraverso la società Dedalus, si desse avvio a questo progetto sperimentale cosiddetto “#Accasa” a condizioni di gratuità e temporaneità. È un progetto che in quel periodo fu molto enfatizzato, a cui anche noi guardammo con estremo interesse e anche rispetto, perché la possibilità di poter curare a casa e di monitorare soprattutto tutta quella fase del tracciamento e, quindi, dei potenziali contagiati era una delle nostre proposte che da questi banchi, attraverso il Capogruppo dottor Zullo, già avanzavamo in quel periodo, avendo verificato che già in altre realtà esisteva questo tipo di intervento. La stampa ne parlò ampiamente. Il Presidente Emiliano e la stessa ARES comunicavano di dati esaltanti ai quali tendere per poter assecondare e soprattutto soddisfare questo tipo di esigenza. Dopodiché, non ne abbiamo saputo più nulla.
Ci veniva detto che era a titolo gratuito, ma abbiamo fatto un po’ di ricerche e abbiamo verificato che questo rientrava in un progetto finanziato per 9 milioni di euro, di cui 4 milioni cofinanziati dalla Regione Puglia, ai quali se ne sono aggiunti altri 3,5 milioni durante il corso d’opera per la realizzazione dell’infrastruttura e quindi ci aspettavamo un po’ dei dati esaltanti.
L’interrogazione, invece, se qualcuno di voi ha avuto modo di leggere la risposta, ahinoi, ha tradito le attese. Ci saremmo aspettati anche qui, per la verità, per onore di verità che, con le stesse metodologie, il Presidente, l’assessore e chi di competenza comunicassero ai pugliesi l’infausto successo di questo progetto, se è vero, com’è vero che ha visto pochissime persone coinvolte, totalmente disatteso dai medici di base, totalmente disatteso dalle ASL e che ha visto anche un impegno economico che, seppur riveniente da un altro tipo di progetto, molto più complesso, però va da sé, personalmente non sono abituata a credere ai servizi che vengono offerti gratuitamente, se è vero com’è vero, se non altro, che può creare anche delle aspettative o anche delle corsie preferenziali in percorsi successivi.
Viene inserito questo progetto anche del sistema Edotto con il quale non ho avuto nulla a che fare, perché obiettivamente Edotto già esiste ed esiste per altre patologie, per altri sistemi ed è stato interessato, badate bene, per solo il 2 per cento.
Oltre a quello di Dedalus, sarebbe stato interessante comprendere se nello stesso periodo furono protocollate, all’attenzione della Protezione civile e quindi al Presidente Emiliano, altre proposte similari, perché a noi risulta che ce ne furono pure altre. Come mai fu scelto questo tipo di intervento?
La stessa campagna mediatica, sulla quale ci sono stati anche degli investimenti, ahinoi, purtroppo, come dicevo poc’anzi, non ha visto tantissima partecipazione. La domanda nasce spontanea oggi, alla luce della risposta che ci è pervenuta qualche giorno fa, il perché non ha funzionato, il perché si dice che fino alla fine del 2020 il progetto è stato gratuito, dopodiché non sappiamo se esiste ancora, se lo paghiamo, quanto costa e soprattutto se i pugliesi lo conoscono.
Anche la III Commissione della passata legislatura nel mese di maggio affrontò questo tema ed eravamo nella fase iniziale. Basta leggersi i verbali di quella Commissione per rendersi conto di come ci fu presentato un qualcosa che, in effetti, non ha raggiunto gli obiettivi.
Credo che la buona politica, quella con la P maiuscola, ogni volta che investe un centesimo deve comunque fare delle analisi e delle riflessioni soprattutto sui risultati attesi. Al termine, i risultati vanno resi pubblici e comprendere quali sono le ragioni che hanno funzionato e quelle che non hanno funzionato.
Ricordiamoci che quelli erano momenti drammatici. In Puglia, così come in altre regioni, fummo colpiti marginalmente perché ci fu una chiusura totale, un lockdown totale. Da questi banchi noi puntavamo tantissimo, avanzando anche una serie di proposte, a poter utilizzare una serie di strumenti tecnologici, anche di sensoristica, in capo alla Protezione civile (non alla Sanità, ma in capo alla Protezione civile), per garantire un tracciamento, che era fondamentale affinché anche nella potenziale e tanto non auspicata ‒ ma poi si è verificata ‒ seconda ondata ci si potesse far trovare preparati. Ci fu illustrato questo progetto #Accasa. Oggi prendiamo atto che questo progetto non ha funzionato.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, assessore.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Consigliere, avevo inviato e protocollato una risposta scritta con alcuni dettagli, che chiaramente, qui, per questioni di brevità e per non annoiare i presenti, non starò a leggere. Immagino che la risposta scritta non sia stata esaustiva. Vedo che si è ritornati un po’ sul tema.
Giusto per far comprendere le finalità di questo progetto e per sottolineare il fatto che l’utilizzo di questo progetto all’interno... Era stato scelto all’interno dell’emergenza Covid in quanto gratuito. In che cosa consiste questa gratuità?
Il progetto #Accasa è un progetto preesistente alla pandemia. È una gemmazione del grosso progetto di telemedicina Talisman, con una piattaforma preesistente al Covid. Durante l’emergenza Covid la ditta Dedalus ben volentieri ha fatto delle piccole modifiche al sistema in maniera che, da assistenza domiciliare generica, avesse delle caratteristiche leggermente diverse per essere correlata all’emergenza Covid. Il sistema è stato utilizzato ‒ e su questo sono d’accordo ‒ molto parzialmente. In una prima fase è stato utilizzato utilmente grazie all’adesione di alcune RSA. Quindi, è stato utilizzato per collegamenti di telediagnostica con apparecchi portatili in alcune RSA che erano state affette dal Covid. Questo soprattutto nell’ASL di Bari. Poi l’allargamento del progetto, che avrebbe dovuto renderlo più capillare, non è stato granché utilizzato perché i medici di medicina generale non hanno risposto a questa chiamata. C’era un sistema gratuito a loro disposizione in base al quale avrebbero potuto monitorare a distanza i loro assistiti affetti da Covid ed effettivamente la risposta è stata molto limitata.
Detto questo, il sistema generale e il programma di telemedicina anche legato al Covid non è, comunque, un programma abbandonato, perché ora, nella fase di decrudescenza dell’infezione, effettivamente abbiamo rivitalizzato il programma di assistenza domiciliare proprio per il post Covid. Grazie all’intervento e al reclutamento apposito di tecnici della riabilitazione – saranno un centinaio su tutta la rete regionale – si presterà assistenza domiciliare per la riabilitazione post Covid, che principalmente è una riabilitazione di tipo pneumologico. In questa struttura regionale di assistenza domiciliare e riabilitativa post Covid saranno utilizzate tecnologie che facevano parte di quel pacchetto.
Come dicevo, quindi, si è trattato di un investimento precedente al Covid, è stato adattato gratuitamente durante il Covid, si continuerà ad utilizzare perché, comunque, quell’infrastruttura è un’infrastruttura esistente, c’è un software funzionante, quindi continuerà a essere utilizzato e messo a disposizione della regione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Consigliere Ventola, okay?
Speaker : VENTOLA.
Veramente pochi secondi.
Grazie, assessore, soprattutto nella parte finale, quando lei dice che si continuerà ad utilizzare questa piattaforma. Non entro nel merito dal punto di vista tecnico perché non è questa la sede, ma probabilmente queste sono piattaforme dove – lo sottolineo –, se fosse stata fatta una ricerca di mercato o un’evidenza pubblica, avremmo avuto magari maggiori possibilità di scelta. Invece, il Presidente, di suo pugno, fa una nota in cui indica direttamente a questa società di gemmare ciò che stava all’interno del progetto Talisman anche per il progetto #Accasa. Lo affronteremo in altre sedi, magari con qualche opportuna Commissione ad hoc. Invece, nella parte finale che lei diceva che continuiamo a insistere. Mi permetta, la ringrazio per questo, ma è come se avesse fatto un’assunzione di responsabilità e mi consenta di mea culpa, perché se alla fine hanno partecipato credo solo 14 medici di base, solo 54 persone credo che siano state coinvolte, solo 100 kit sono stati acquistati, credo che è arrivato pure il momento che di tanto in tanto ci interroghiamo perché certe cose non funzionano.
Dalla risposta si evince che è stata inviata una nota ai medici di base a maggio dell’anno scorso. Io credo, e lei converrà con me, che la sensibilizzazione e il coinvolgimento, se lo si vuole realmente, diventa quasi una mission, con degli incontri specifici, utilizzando le tecnologie esistenti, la possibilità di renderlo effettivamente come un punto di riferimento.
Chiudo. Sono molto critico sull’attività del tracciamento svolta in Puglia, soprattutto nella fase in cui andava fatta. Credo che questo sia un ulteriore tassello che purtroppo mi conferma che il tracciamento e l’utilizzo della Protezione civile per le attività di monitoraggio in queste regioni non abbiano funzionato. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene, grazie.
Adesso abbiamo la mozione Ventola, Caroli De Leonardis, Gabellone, Perrini, Zullo, stessa formazione, con l’interrogazione verso Emiliano: “Dispositivi individuali di protezione”. Non vedo, però, presente il Presidente Emiliano. Quindi, o la rinviamo o non lo so se vuole rispondere lei, assessore Lopalco. La rinviamo? La rinviamo, okay.
Ventola: “Avviso pubblico – smartcall – per sostenere l’economia regionale del turismo wedding in Puglia”.
Risponde l’assessore Bray, che è presente.
Prego, consigliere Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Non so se vogliamo affrontarla o se mi arriverà una risposta scritta. Siccome abbiamo chiesto dei dati puntuali, se avessi… Perfetto.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, il consigliere Ventola chiede, siccome hanno chiesto dei dati, se vuole rispondere ora con i dati oppure se vuole mandare una risposta scritta, e a quel punto si rinvia alla risposta scritta.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Come vuole, Presidente. Come vuole, consigliere.
Io i dati li posseggo dal giorno della prima risposta scritta, che abbiamo inviato in data 22 marzo 2021, però i dati aggiornati glieli posso dare anche adesso, con piacere di condividere.
Le richieste di voucher che sono pervenute ‒ confermo ‒ sono un po’ oltre 1.500. È stato fatto uno screening iniziale di circa 30 di queste richieste, tenendo conto di quello che era il bilancio disponibile. Quando ci siamo accorti che era necessaria una cifra maggiore, si è pensato di reperire risorse aggiuntive per finanziare questo provvedimento con 850.000 euro.
In questo momento stiamo lavorando sul bilancio ordinario di Pugliapromozione, che ha esaminato per blocchi di 80 le domande. Del primo blocco di 80 ne sono state rese ammissibili 77. Abbiamo una disponibilità di 260.000 euro. Abbiamo chiesto una variazione di bilancio e riteniamo di poter soddisfare la richiesta generale di 850.000 euro.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere?
Grazie, assessore.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Lo schema, ovviamente, glielo posso inviare per iscritto.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, assessore. Questo è per l’annualità 2021, mi pare di capire. Perfetto.
La mia interrogazione era riferita al 2020, per la quale tempo fa mi fu notificata una risposta non puntuale. Attenzione: era riferito proprio a quello. Noi ricordiamo benissimo che in un periodo molto particolare ‒ era il mese di luglio ‒ il Presidente Emiliano comunicò a tutti i pugliesi: “Sposatevi perché io metto a disposizione 1.500 euro per gli sposi attraverso Pugliapromozione”. Tant’è che noi la definimmo “la busta”. Quando uno viene invitato...
Il problema è che da Pugliapromozione erano stati, credo, messi da parte, impegnati per questa misura 30.000 euro. 30.000 euro. I beneficiari al massimo saranno stati 20 coppie. Quindi, anche su questo l’atteggiamento è ogni volta... Diciamo le cose come stanno. Si è creata un’aspettativa l’anno scorso, tra l’altro anche con una farraginosità burocratica, perché la domanda per avere i 1.500 euro, la cosiddetta “busta”, non la dovevano fare gli sposi, ma le sale da ricevimento, che dovevano certificare quanto avevano speso, come avevano speso, quindi voi immaginate che cosa si è creato, tant’è che le domande sono state migliaia.
Se la Giunta regionale ha deciso, quest’anno, di impegnare e, quindi, investire altri 850.000 euro, le do un suggerimento, assessore: evitiamo di fare un altro avviso pubblico. Seppur in ritardo, ma diamo i soldi a chi ha già fatto la domanda, perché altrimenti chi ha fatto la domanda nel 2020 e ci credeva magari nel momento elettorale era più benevolo nel dare il consenso rispetto a chi gli aveva promesso un regalo per il proprio matrimonio. A parte la battuta, eviterei che si facesse un altro bando. Si potrebbe scorrere le disponibilità, le manifestazioni di interesse già in dotazione a Pugliapromozione. Mi auguro che questo tipo di intervento non venga più fatto per il futuro, perché obiettivamente è una misura che… Non credo sia proprio corretto utilizzare risorse pubbliche per dare un regalo a chi si sta sposando. Probabilmente quelle risorse, aggiunte ad altre, se le mettiamo in condizioni di poter inserirle nel sistema produttivo a vantaggio delle aziende forse è qualcosa di più corretto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Assessore, vuole dire qualcosa? Prego, assessore Bray. Non la sentiamo.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Si sente?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, adesso sì.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Dicevo, oltre a far avere la situazione attuale al consigliere, mi sembra che le sue osservazioni relative alla Call del 6 agosto 2020 corrispondano a quello che, d’altra parte, avevo risposto in data 22 marzo, quindi è giusto quello che il consigliere sottolinea. Stiamo tenendo la linea che lei suggeriva con Pugliapromozione e oggi la disponibilità è di 260.000 euro, che abbiamo messo a disposizione proprio per tener conto di quelle graduatorie, e andremo avanti – speriamo – per poter rispondere con un bilancio che abbiamo previsto in 850.000 euro.
Grazie, consigliere.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Adesso abbiamo il consigliere Mennea, che è in collegamento da remoto, interroga l’assessora Maraschio che però si deve essere allontanata, ma tutte le sue cose sono qua. Sappiamo se è nelle vicinanze? Potete vedere se è fuori? Un secondo soltanto, collega Mennea.
Speaker : MENNEA.
Sì, grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Non c’è.
Facciamo un’altra nel frattempo e poi passiamo subito a questa.
Consigliere Pagliaro, la numero 105: “Mancata istituzione elenco regionale OSS ed Enti accreditati per la formazione”.
Assessore Lopalco. Assessore Lopalco? Eccolo, perfetto.
Consigliere Pagliaro, prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Nel febbraio del 2020 la Giunta regionale approvò la legge ed entro 90 giorni bisognava istituire questo Osservatorio regionale degli OSS, gli operatori sociosanitari.
Questo ritardo è ingiustificabile. Oltretutto, se avesse provveduto nei tempi previsti avremmo avuto tanti, ma tanti tantissimi problemi in meno nel rapporto con questi che sono stati definiti eroi, angeli ed altro e che sono stati sicuramente maltrattati dalla Regione Puglia.
In Commissione avemmo rassicurazioni che si sarebbe provveduto immediatamente all’istituzione di questo elenco regionale. Volevamo sapere a che punto siamo, assessore. Siamo riusciti a dare seguito alla nostra richiesta?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Ovviamente, posso attribuirmi le responsabilità per una parte di questa mozione, non per un’altra, perché gli enti accreditati per la formazione non sono di nostra competenza.
Ammetto che c’è stato un ritardo nella istituzione di questo elenco. Devo dire la verità, io non sono sicuro che l’assenza di questo elenco avrebbe potuto migliorare le funzionalità amministrative della gestione dei reclutamenti, dei contratti e di altro nella vicenda degli OSS, vicenda che, ricordo... Il consigliere dice che sono stati maltrattati. Gli OSS sono stati oggettivamente il fulcro, insieme alle altre figure professionali della sanità, della risposta al Covid. Si parla di maltrattamento per quali vicende? Oggettivamente. Ci sono stati contratti a tempo determinato legati alla pandemia, così come ci sono stati contratti a tempo determinato per tutte le altre figure professionali, inclusi i medici, che sono stati assunti con contratti a tempo determinato legati alla pandemia.
Dopodiché, la faccenda OSS è stata complicata oggettivamente e indubbiamente per l’esistenza della famosa graduatoria, eccetera. Non vorrei ritornare ulteriormente su quel ragionamento. Credo sia stata in qualche maniera superata questa faccenda.
Ho fatto una verifica. Questo elenco non è ancora pronto. Io tornerò presso gli uffici, mi impegno personalmente a ritornare negli uffici, dove ci sono gli ostacoli in base ai quali ancora non sono state messe in atto tutte le necessarie attività per produrre questo elenco.
La mia risposta è al 50 per cento accogliente di quelle che sono le giuste rimostranze del consigliere Pagliaro. È vero, c’è un ritardo. Farò di tutto per rispondere a questo ritardo e per cercare, nei limiti del possibile, di ridurre il ritardo nella produzione di questo elenco. Sul fatto che il presunto maltrattamento degli OSS sia legato alla mancanza di questo elenco sono parzialmente d’accordo. Diciamo così. Sono parzialmente d’accordo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Ringrazio l’assessore per questa risposta. Ci ha detto che non ha competenze, non è interessato alla questione degli enti di formazione. Credo ci sia qui l’assessore Leo che, insieme all’assessore Lopalco, prese un impegno su questo tema. Assessore, se potessimo avere qualche risposta in più. Sull’elenco regionale degli OSS c’è una legge regionale, ci sono novanta giorni di tempo, è passato più di un anno. Io sono assolutamente convinto che tante cose sarebbero andate meglio se avessimo avuto questo elenco bello ordinato e preciso e se questa categoria avesse avuto maggiore rispetto. Magari è stato un termine un po’ forte quello dell’essere maltrattato, ma comunque poco rispettato.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
L’assessore Leo, che è presente, magari può dare un’ulteriore risposta. Prego.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Grazie, Presidente.
Presidente Pagliaro, indubbiamente. Voglio anche, però, aggiungere qualcosa rispetto a questa categoria di lavoratori, di operatori. La Regione Puglia, negli ultimi cinque anni, per gli OSS ha fatto davvero tantissimo. sia per gli OSS disoccupati, abbiamo immesso sul mercato tantissimi OSS, sia per gli OSS scuola, siamo state una delle prime Regioni in Italia che ha dato la possibilità alle scuole pubbliche, attraverso una convenzione, di produrre diplomati sia con la qualifica di operatore sociosanitario sia con la qualifica professionale. Quindi, davvero c’è un progetto importante che abbiamo iniziato per la riqualificazione OSS, anche questo sempre riferito agli OSS. Adesso ne stiamo approntando un altro per riqualificare e, quindi, cercare di dare questa qualifica che è assolutamente importante. Abbiamo anche intenzione di fare un ulteriore bando per OSS. Poi, dovremmo anche modificare, secondo il mio modesto punto di vista, anche in Commissione per dare la possibilità anche agli enti di formazione di produrre delle attività per qualificare gli OSS e, quindi, fare dei bandi liberi, come stanno in altre Regioni. Insomma, c’è tutto un programma importante per gli OSS.
Faremo questo albo, questo elenco, che sicuramente potrà servire. Non c’è un albo, non c’è un ordine degli OSS, quindi non è ufficialmente a livello nazionale sancito, però può sicuramente dare la possibilità agli operatori sociosanitari che hanno un attestato rilasciato dalle Regioni, perché sappiamo anche che negli ultimi anni c’è stato un mercato anche abbastanza particolare, diciamo così, quindi inserirsi in quell’elenco vuol dire anche dare assoluta garanzia di affidabilità e, quindi, di serietà e di veridicità anche dell’attestato.
Ringrazio il Presidente Pagliaro e sicuramente prenderemo in considerazione questo fatto. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, assessore.
Speaker : PAGLIARO.
Colgo l’occasione, visto che l’assessore è così cortese a darci risposte, per fare un’altra domanda molto veloce. A che punto sono e quando partiranno i corsi per la cosiddetta terza S degli specializzati? Dovrebbero da tempo partire, ma ancora non abbiamo notizie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Noi siamo in una fase di programmazione o di riprogrammazione. A noi è sembrato più urgente riqualificare gli OSS o meglio riqualificare tutti quegli operatori sanitari che hanno un lavoro nelle strutture sociosanitarie, perché sapete che, per esempio, alcuni attestati di qualifica, tipo OSA, OTA, eccetera, non sono più validi, non hanno più validità.
Ci è sembrato più opportuno dare la possibilità di riqualificarsi a queste qualifiche. Sicuramente, nel giro di pochissime settimane prenderemo in considerazione anche la terza S, tenendo conto, però, che chiaramente noi abbiamo proprio davvero chi conosce gli Assessorati sa che il personale che poi deve attuare e mettere in campo e su strada le misure e i vari bandi sono sempre gli stessi, quindi noi dobbiamo dare delle priorità. Probabilmente ci incontreremo anche nei prossimi giorni per quanto riguarda la riorganizzazione del personale. Abbiamo bisogno di personale, perché altrimenti le varie misure… Soprattutto colgo l’occasione per dire che è chiaro che il Recovery, ma anche la riprogrammazione dei fondi strutturali, dei nostri fondi POR non si può attuare in maniera concreta, efficace ed efficiente, se non si ha un congruo numero di personale perché, obiettivamente, abbiamo bisogno… Sappiamo anche che la Regione Puglia si è attivata in molti settori, ci sono anche bandi per nuovi concorsi per assumere personale. Insomma, c’è una fase importante che sicuramente dobbiamo cogliere anche per attuare e mettere su strada, come si dice, tutte queste opportunità che sono importanti.
Comunque, per ritornare alla vostra domanda, nel giro di qualche settimana metteremo in campo anche questa terza S per gli OSS specializzati. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Adesso, assessora Maraschio, il consigliere Mennea ha proposto un’interrogazione sul Centro comunale per la raccolta differenziata di rifiuti urbani.
Consigliere Mennea, prego.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente. È arrivata la risposta scritta, in maniera sintetica, nonostante la corposità dell’interrogazione.
non mi ritengo soddisfatto della risposta perché quello che avevo posto io era un problema sostanziale. Questo progetto che riguarda il Comune di Barletta per istituire, finanziare un Centro di raccolta comunale è stato progettato su un’area che aveva già un’altra destinazione urbanistica. Quindi, il progetto non aveva il requisito necessario della coerenza urbanistica. Rispetto a questo ho posto un problema di approfondimento. I finanziamenti sono stati erogati, sono stati deliberati e credo anche erogati. Nel momento in cui si ha la prova che questo progetto è stato ideato, progettato su un’area che aveva una destinazione urbanistica diversa, non coerente, credo che qualcosa in più il settore rifiuti e ambiente dovrebbe fare, anche per evitare che questi finanziamenti vengano utilizzati in maniera non coerente con gli elementi previsti dal bando a cui il Comune ha aderito per il finanziamento di questo Centro di raccolta.
La richiesta che faccio è di andare al di là di quello che è stato scritto. Vorrei chiedere all’assessore se intende approfondire questo caso. Si tratta di un finanziamento a un progetto che risulta illegittimo proprio dall’esame della documentazione che è stata oggetto di discussione in Consiglio comunale a Barletta.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessora.
Speaker : MARASCHIO, assessore all’ambiente.
Consigliere Mennea, quello che posso dire è che i Centri comunali di raccolta di rifiuti sono aree presidiate ove si svolge unicamente un’attività di raccolta e non di selezione dei rifiuti urbani differenziati. Questo è un concetto importante, perché gli impianti non sono soggetti ad autorizzazioni regionali.
Per quanto riguarda le autorizzazioni urbanistiche ed edilizie, sono di competenza del Comune. In Regione non è pervenuto alcun atto, quindi non c’è una competenza specifica perché io possa intervenire, sulla base di cosa? Cioè, non abbiamo la documentazione per poter valutare, né compete alla Regione valutare l’osservanza delle norme urbanistiche ed edilizie, che, come dicevo, sono di competenza del Comune.
Così come è stato detto nella risposta scritta, che non riesco a comprendere perché non la soddisfi, il Comune di Barletta, nel momento in cui ha presentato alla Regione il verbale di concertazione con il partenariato economico e sociale, che si è espresso all’unanimità in senso favorevole, quindi ritenendo di interesse quell’intervento che si stava realizzando nel Comune di Barletta… Ciò che è stato scritto nella risposta che non soddisfa è che noi non possiamo rivalutare un progetto di fattibilità tecnico-economica proposto dal Comune di Barletta dal momento che non è stato avanzato alcun tipo di procedura amministrativa riguardante il centro di raccolta successivamente alla comunicazione di ammissione al finanziamento. Quindi, al momento, allo stato non sussistono i presupposti perché si possa rivalutare l’ammissione al finanziamento di quel centro.
Non saprei cos’altro aggiungere rispetto a questa, che mi sembra esaustiva come risposta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, consigliere Mennea.
Speaker : MENNEA.
Presidente, ringrazio l’assessore che ha esplicitato meglio quello che già mi è pervenuto per iscritto, ma che non aggiunge tanto a quella che invece era la mia richiesta. Qui si tratta di un Comune che presenta un progetto per avere un finanziamento e nella pratica di finanziamento, tra le schede presentate, è indicato che vi è coerenza urbanistica fra il progetto presentato e l’area che si è individuata.
Questa coerenza urbanistica è stata smentita dalla stessa Amministrazione comunale. Per cui, se viene meno questo requisito, che è un requisito essenziale, al di là della volontà dei cittadini di accogliere un centro di raccolta su cui siamo tutti d’accordo, se questo centro di raccolta è stato progettato su un’area che ha un’altra destinazione urbanistica e questo è requisito essenziale per poter ottenere il finanziamento al suo settore, penso che un supplemento di approfondimento vada fatto per evitare che venga finanziato un progetto che non si può realizzare con dei soldi pubblici.
Questa è la mia domanda, che le rivolgo, giusto per chiudere un ragionamento che nasce dalla Regione e deve essere completato dalla Regione, che ha avviato una politica di diffusione dei centri di raccolta, che vengano costruiti in aree dove è possibile farlo dal punto di vista urbanistico e non in aree dove non è possibile. Le ripeto, questa incoerenza urbanistica è stata formalizzata dall’Amministrazione in Consiglio comunale. Quindi c’è proprio una prova su questa cosa che un requisito essenziale per ottenere il finanziamento evidentemente non c’era.
Adesso la Regione può approfondire questo aspetto. Solo questa era la mia motivazione di insoddisfazione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Sono superate le interrogazioni 106, 107, 108, 109.
La n. 108, consigliere Gabellone: “Gestione delle cosiddette aree relitte – stagione balneare 2021 e/o successive”.
È dell’assessore Piemontese, che non c’è oggi. Quindi, consigliere, dobbiamo rinviare.
Pagliaro: “Terme Santa Cesarea”. Lopalco. Assessore Lopalco, è presente? Assessore Lopalco? È superata? Perfetto.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Comunque ci sono.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, però È superata.
Di Bari per Emiliano e Delli Noci.
Delli Noci stava qua, veramente. Possiamo vedere, le dispiace?
Nel frattempo, consigliere Gabellone, c’è l’assessore Lopalco per “Istituzione dei punti vaccinali presso gli Enti locali disponibili ‒ Mancata attuazione”. Forse questa è superata?
Prego.
Speaker : GABELLONE.
Sicuramente è superata, ma l’occasione è propizia per fare qualche piccolissima riflessione e togliere solo un minuto all’assessore. Tra l’altro, ne approfitterei perché c’è anche la successiva: “Vaccini anti Covid a domicilio per gli over 80: induzione in errore degli utenti nella procedura di prenotazione”.
Speaker : PRESIDENTE.
Facciamo un’unica discussione.
Speaker : GABELLONE.
Sì, facciamo un’unica discussione, anche perché, andando avanti nel tempo, le situazioni si sono in qualche modo allineate.
Assessore, volevo dire intanto che è importante la dislocazione sul territorio di alcuni servizi di prossimità che sono fondamentali per venire incontro alle esigenze dei più deboli, dei più in difficoltà, gli over 80, che avevano grandi difficoltà.
Voglio anche aggiungere qualcosa, assessore. Se potesse in qualche modo interessare la Direzione generale perché ancora i medici di base, in molti Comuni del Salento, lamentano la carenza di dosi vaccinali per completare la vaccinazione degli over 80, cioè di coloro i quali ancora non hanno effettuato la vaccinazione pur in età avanzata. C’è una grande sensibilità dei responsabili di Distretto. Debbo dire che anche su qualche sollecitazione il problema si risolve, ma è evidente che diviene importante, da un punto di vista metodologico, fare in modo che, se parte della popolazione, soprattutto ‒ ripeto ‒ dei fragili, degli ultraottantenni e anche ultrasettantenni, non è stata vaccinata forse un’attenzione maggiore andrebbe posta per evitare che soprattutto i medici di base continuino ad avere queste difficoltà.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere.
Prego, assessore.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Grazie, consigliere. Sinceramente abbiamo prioritizzato, ma ormai già da tempo, la chiusura della vaccinazione di questa fascia di età. Abbiamo addirittura fornito ai distretti e, quindi, indirettamente ai medici di medicina generale gli elenchi nominativi delle persone che non risultavano vaccinate. A quanto…
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, non la sentiamo più. Assessore, non c’è il microfono.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
…generale.
Speaker : PRESIDENTE.
Aspetti, assessore, non abbiamo sentito…
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Sì, ho avuto un’interruzione. Ora mi sentite?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, sì.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Dicevo che il completamento della cosiddetta categoria 1 del Piano vaccinale, ovvero gli ultraottantenni e i soggetti ad elevato livello di fragilità, i cosiddetti ultrafragili, che nel nostro piano regionale erano stati affidati quasi esclusivamente ai medici di medicina generale, c’è stato un obiettivo di completamento da parte nostra già superato, nel senso che noi abbiamo dato ai medici di medicina generale, attraverso i distretti, l’elenco nominativo di queste persone per verificare che fossero tutti vaccinati o che chi non fosse stato vaccinato avesse dei buoni motivi per non esserlo. Ricordiamo che non tutti gli over-80 potevano essere vaccinati. Magari c’erano anche quelli che avevano superato il Covid e non avevano voglia di sottoporsi ad una vaccinazione, che comunque nelle situazioni di super-fragilità rappresenta comunque uno stress, quindi era lo stesso medico in quel caso anche a consigliare la non vaccinazione ad alcune persone.
In questa fascia di età, gli over-80, abbiamo la copertura praticamente della totalità della popolazione, siamo sopra il 95 per cento, che per noi significa praticamente tutti. Quindi, se oggi c’è qualche medico che lamenta la disponibilità del vaccino per coprire questa fascia – glielo dico sinceramente – mi sembra davvero, davvero strano, che ci siano dei medici di medicina generale che dicono di non aver vaccinato un ultraottantenne perché non hanno il vaccino. Ovviamente, se lei me lo sta riferendo come notizia fresca e se lei mi conferma che è una notizia fresca, io immediatamente provvederò a fare delle verifiche, perché questo non dovrebbe succedere. Ripeto, in base ai nostri dati sembrerebbe che questo capitolo del Piano vaccinale sia ormai superato. Le verifiche sono state fatte e quella quota residua di soggetti non vaccinati effettivamente ci risulterebbero non vaccinati perché non vaccinabili, non perché non vaccinati.
La ringrazio di questa segnalazione. Immagino che ci riferiamo forse alla ASL di Lecce, se ha avuto queste segnalazioni dirette. Provvederò a fare una verifica diretta per vedere se effettivamente ci siano dei medici di medicina generale che non hanno vaccinato un loro assistito per mancanza di vaccino.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Gabellone, c’era anche la 145, che era connessa, credo, a questo stesso argomento, vero? Mancato avvio delle vaccinazioni anti-Covid a domicilio per gli over 80 e soggetti fragili”.
Speaker : GABELLONE.
Certamente è superata.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. La 145 la cancelliamo.
È sua anche la prossima: “Accreditamento Centri diurni, ex articolo 60 e 60 ter”, sempre all’assessore Lopalco.
Prego.
Speaker : GABELLONE.
Assessore, non so se ha visto la mia interrogazione. In pratica, è la legge n. 26 del 1° agosto 2020.
Nonostante la qualifica della legge, qualificata come urgente, poi, di fatto, non si sta procedendo all’accreditamento dei posti ai sensi dell’articolo 18 della legge n. 26 del 1° agosto 2020. Chiedo se nel frattempo – questa è stata presentata il 18 marzo - è cambiato qualcosa o se invece la situazione, come credo, permanga e quindi se c’è una volontà di poter procedere rapidamente.
Presidente, questa però non era rivolta all’assessore Lopalco, ma all’assessore Barone.
PRESIDENTE. È stato segnato “Lopalco”.
L’assessore Barone ancora non c’è. Attendiamo l’assessora Barone.
Invece la successiva è all’assessore Lopalco: “Chiusura reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli”.
Assessore, la mancata attivazione dei posti letto di terapia intensiva presso l’Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina determina delle situazioni di difficoltà a catena sull’Ospedale Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli, quindi se non ritiene che le difficoltà che io richiamo, anche in una prossima audizione, che stanno costringendo al contingentamento degli interventi nell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù, se non ritiene opportuno rivedere questa scelta per permettere di riportare alla fisiologicità la condizione dell’Ospedale di Galatina e dell’Ospedale di Gallipoli, tenuto conto che nell’Ospedale di Gallipoli, nel frattempo, stanno per intervenire dei pensionamenti, mi pare, a partire dal 1° luglio. Quindi, la situazione si sta aggravando maggiormente. Con la garanzia di interventi di urgenza che, evidentemente, mette “fuori gioco”, visti i tempi e le situazioni che stiamo vivendo, altri reparti che non potranno, essendoci interventi solo in urgenza e contingentati, svolgere appieno il loro compito, quindi garantire servizi in altri ambiti, in altre specialità utili a garantire la qualità della vita e a garantire gli interventi previsti, con grande nocumento e con grande difficoltà da parte dei pazienti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Gabellone.
Passiamo all’interrogazione numero...
L’assessore è presente. Prego, assessore. Chiedo scusa.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Grazie.
Consigliere Gabellone, posso rassicurare che sull’aspetto generale della funzionalità delle terapie intensive dell’Ospedale del sud Salento ci stiamo lavorando. Galatina in particolare rientra tra quei piani di rilancio e dovrà vedere proprio una terapia intensiva. Quindi, non soltanto il supporto anestesiologico alle attività chirurgiche, ma una terapia intensiva, con la presenza di personale esperto in rianimazione.
C’è, oggettivamente, da parte della Direzione generale della ASL un problema di allocazione di risorse e di personale. Si sta cercando di lavorare, anche insieme con il gruppo dei rianimatori del Vito Fazzi per coprire queste necessità. Però, ripeto, è davvero un work in progress. Tanto per dirle, sabato prossimo io sarò a Galatina con la direzione e con le dirigenze mediche per pianificare i prossimi passi per la riattivazione dell’attività no-Covid di quell’ospedale, che fino ad ora è stato ovviamente molto impegnato sull’aspetto Covid.
Accolgo, quindi, quelle che sono le preoccupazioni del consigliere Gabellone e mi faccio carico della ripartenza a pieno ritmo dell’attività di questi ospedali.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Gabellone, è soddisfatto della risposta dell’assessore?
Speaker : GABELLONE.
…immagino di poter dire assolutamente sull’attività e sull’attenzione che l’assessore Lopalco porrà. Mi permetto di ricordare e sottolineare che il venir meno della terapia intensiva a Galatina comporta dei riflessi negativi su Gallipoli, sul Sacro Cuore Gallipoli. Del resto, io ho chiesto un’audizione in Commissione perché? Perché, tra l’altro, anche Gallipoli risente di una situazione di difficoltà per i prossimi pensionamenti. Quindi, si immagina che già dal 1 luglio si debbano bloccare attività presso reparti, per esempio otorino, che essendo compresi tra gli interventi urgenti o indifferibili rischiano poi di compromettere l’attività del reparto.
Mi permetto di chiederle, assessore, la massima tempestività e attenzione perché il sistema in quell’area geografica che va da Galatina a Gallipoli, che comprende una macroarea molto importante, con due presìdi, potrebbe essere in difficoltà, tenuto conto, tra l’altro, che sono centri che nei periodi estivi sono particolarmente affollati da presenze turistiche.
Ho visto che lei ieri è stato a Casarano, ecco le chiedo, nei limiti del possibile, credo che come minoranza abbiamo sempre lavorato e collaborato soprattutto in un periodo di grande difficoltà cercando di fare il bene comune e l’interesse comune, per cui se in questi casi, quando lo ritiene, su argomenti di ordine generale, vorrà coinvolgerci, credo possa essere utile all’intero sistema sanitario, all’intera attività anche del suo Assessorato. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Gabellone.
Vedo in video presente la collega Laricchia. C’è anche l’assessore Pentassuglia. Per cui, recuperiamo l’interrogazione numero 67, a firma della collega Laricchia “Vendita degli immobili e terreni dell’ex ERSAP”.
Prego, collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie. Buongiorno a tutti. Grazie per avermi permesso di collegarmi da qui. Sono in Consiglio regionale, ma finché non si conclude la fase vaccinale ho bisogno di essere esonerata dall’Aula e vi ringrazio per questa possibilità.
Per quanto riguarda questa interrogazione, che ormai ha il suo tempo, ma è sempre utile un aggiornamento ed è sempre attuale di fatto, nelle premesse ricordavo un po’ tutta la vicenda dell’ex ERSAP e in particolare la liquidazione dei beni, che ci ha visto a più riprese intervenire e chiedere chiarimenti. In particolare, sappiamo che la Regione Puglia ha provveduto ad alienare i beni immobili con i prezzi determinati dall’Agenzia del territorio. Poi, successivamente, però, non c’è stata più una determinazione dei prezzi fatta in questa maniera.
Ritardi ci sono stati nella determinazione degli importi, nella successiva fase di alienazione. Per cui la Regione ha attribuito alla struttura regionale la stima del valore del bene, nell’ottica, immagino, di semplificare l’iter. Quindi, ha incassato, nel corso degli anni, le somme derivanti dalla cessione dei beni ex ERSAP.
Le domande sono molto chiare e sono anche piuttosto esplicite. Vorrei sapere quante risorse, dalla data di approvazione della legge regionale del 1999, la n. 20 del 1999, ad oggi sono entrate nel bilancio regionale in virtù dell’alienazione di questi beni, quanti beni immobili sono stati ceduti e quanti ancora risultano da alienare.
Ricordo nella scorsa legislatura che c’era una difficoltà addirittura nel catalogarli questi beni in alcune province in particolare. Spero si sia superata quella fase. Oggi è necessario sapere quanti sono stati ceduti e quanti sono ancora da alienare; quante alienazioni sono state effettuate in applicazione degli articoli 2, 13 e 16 della legge n. 20 del 1999, quante ai sensi dell’articolo 22 della legge regionale n. 4/2013 e l’elenco completo degli acquirenti. È necessario portare la massima trasparenza in questa vicenda che, come sappiamo, dura da tantissimi anni e rappresenta una delle più importanti operazioni di vendita, di liquidazione di beni pubblici verso acquirenti privati. Quindi, necessariamente si richiede la massima trasparenza. Spero che questa interrogazione sia l’occasione per ottenerla, finalmente.
Le legislature si sono succedute e anche gli orientamenti politici. Parliamo di destra e di sinistra. C’è stato di tutto. Tutte le legislature sono state impegnate, quindi tutti gli orientamenti politici, in questa attività. Ora è necessario fare chiarezza. Spero di ottenerla con questa risposta che l’assessore vorrà darmi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Laricchia.
Prego, assessore Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
Collega Laricchia, adesso le faccio salire in stanza questo malloppo. È un plico abbastanza corposo che avevo preparato. L’interrogazione è datata 28 gennaio. L’8 febbraio le avevo messo a disposizione una serie di dati. Non sono tutti, non sono esaustivi. Glielo dico. Per esempio, andrebbe fatta una ricognizione puntuale negli archivi storici di quello che ha significato per la Regione introitare in termini di risorse per fare tutta l’attività che lei ha chiesto. Tra l’altro l’aveva già chiesta a febbraio del 2019. Per esempio, possiamo darle con certezza il dato che per il 2018 per le dismissioni si sono recuperati 2.356.127 euro; nel 2019 2.574.650; nel 2020, a quella data, in corso di accertamento, eravamo a 963.529 euro.
Molti dei terreni in alienazione, su cui si stava dando la possibilità di alienare solo l’area, quindi solo il sedime, sono sospesi nella loro definizione perché molti, nel frattempo, hanno costruito, a volte abusivamente, non avendone titolo, su quei terreni. Quindi, c’è tutta una procedura che comunque, Comune per Comune, individuando dalla legge rispetto alla distinzione che lei ha richiamato nella interrogazione, io gliele metto a disposizione, con preghiera di valutarle puntualmente. Se del caso, siamo a disposizione per esplicitare ogni tipo di azione o sviluppare qualche approfondimento, tenuto conto che questi dati li abbiamo messi a disposizione, come lei dice, perché la pubblicizzazione di tutta questa operazione è assai importante, e condivido con lei, e se ci sono degli aspetti molto particolari, perché le sto mandando il particellare, con le estensioni comuni, e tutto quello che, territorio provinciale per territorio provinciale, possiamo definire e mettere a disposizione sia per gli immobili sia per i terreni messi in concessione e, quindi, le dismissioni che ci sono state, alcune a titolo oneroso, alcune a titolo gratuito, come per esempio l’ostello della gioventù di Brindisi o il campo sportivo di San Severo. Ma troverà qui puntualmente ogni tipo di azione e di relazione bene per bene.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Collega Laricchia, è soddisfatta della risposta?
Speaker : LARICCHIA.
Grazie.
Mi riservo, ovviamente, di leggere tutta la documentazione che mi ha gentilmente messo a disposizione. Sicuramente torneremo sull’argomento, se sarà necessario, anche solo per comunicare tutto ciò che saremo riusciti a sapere.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Passiamo all’interrogazione n. 86, sempre a firma Laricchia, a cui risponde l’assessore Pentassuglia, su “Aggiornamento sullo stato di operatività del Nucleo di vigilanza ambientale della Regione Puglia e delle guardie venatorie volontarie”.
Prego, consigliera Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie.
Anche questa è una vicenda che ci ha interessato tutti dalla scorsa legislatura. Sappiamo, senza perdere troppo tempo nelle premesse, tutto quello che è accaduto e, quindi, le riforme necessarie per adeguarci soprattutto alla riforma Delrio, ma ora è necessario, dato che sono state numerose le segnalazioni sugli illeciti commessi nello svolgimento dell’attività venatoria, anche notizie di stampa sulla inattività del Nucleo, in particolare a lamentarsi erano gli stessi dipendenti, quindi gli stessi lavoratori, che invece volevano tornare pienamente operativi, quindi le tre domande che pongo nell’interrogazione sono, alla luce delle misure adottate per rendere pienamente operativo il Nucleo di vigilanza ambientale, quale sia il livello attuale di operatività del Nucleo, in che modo il personale è stato impegnato nell’attività di vigilanza venatoria e quali risultati sono stati conseguiti negli ultimi due anni di attività; quali misure si intendono adottare per incrementare ulteriormente l’attività di vigilanza, quindi, ciò che si è già fatto e ciò che si intende ancora fare nel territorio regionale, naturalmente, a tutela della fauna e degli ecosistemi; quali azioni di competenza la Regione ha posto in essere per garantire l’operatività delle guardie venatorie volontarie, anche con riferimento all’approvazione del relativo regolamento.
Anche questa è un’occasione per fare il punto della situazione su questa vicenda che ci interessa ormai da tanti anni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Prego, assessore Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Grazie, Presidente.
Rispondo per la parte che sto seguendo, perché voglio dire alla collega Laricchia che la competenza sulla vigilanza ambientale non è in capo a me, ma è in capo alla collega Maraschio. In questi giorni con la collega stiamo lavorando perché lei sta rilanciando tutta l’attività del servizio e del Nucleo di vigilanza ambientale per come sta impostando il lavoro assessorile. Io ho dato disponibilità non solo a dare una mano, ma addirittura a me serve quel personale per fare i controlli non solo in campo venatorio, perché è la cosa che viene più facile, ma che sto sviluppando con le associazioni ambientaliste e anche con tutto il mondo del volontariato che ci circonda, perché abbiamo bisogno di darci e di farci dare una mano, ma addirittura c’è bisogno di questo Nucleo perché, dovendo pagare i saldi alle imprese agricole, noi abbiamo l’onere di fare dei controlli puntuali sui documenti che vengono consegnati, perché il tecnico istruttore può fare la parte amministrativa, la fase dei controlli a macchinari o attrezzi, o le attività possono essere svolte anche da questo Nucleo. Quindi, io sto lavorando con la collega per rendere operativo il lavoro di queste persone che sono incardinate all’Assessorato all’ambiente.
Di questo posso dire e relaziono con molta franchezza dicendo che la costruzione in Giunta ha approvato il Piano faunistico regionale, ha avuto il parere della II Commissione, ho recepito quanto era scaturito dal contenzioso al Consiglio di Stato, quindi sto andando avanti seguendo in maniera puntuale ed analitica tutto. Ho convocato già il Comitato faunistico regionale nel quale discuteremo anche questo e lo faremo con le associazioni ambientaliste, venatorie ed agricole, augurandomi di portare a casa il risultato che ottenni per gli ATC, cioè l’unanimità di consenso sul Regolamento modificato in tre mesi e mezzo di duro lavoro.
Le attività sono queste, tutte aperte e tutte in campo per fare un’attività di vigilanza molto più seria, molto più puntuale e molto più capillare, oggettivamente. Siamo tutti impegnati, però domani mi auguro che in Giunta proprio la discussione sul Piano del fabbisogno ci metta nelle condizioni, come assessori e come Consiglio regionale, di avere chiaro il quadro di azione non solo in termini di concorso, ma in termini anche di prospettiva che vogliamo dare per le scadenze che abbiamo al 30 giugno.
Per cui mi riservo, sulle ulteriori azioni, per la parte dell’agroalimentare, dell’assessore che ha competenza sul tema della caccia, che è uno dei temi, ma non l’unico, per i quali il supporto alla mia azione viene dato anche dai Carabinieri forestali... Lo voglio dire perché non è solo il Nucleo di vigilanza ambientale.
Adesso la collega Maraschio non c’è, però avrà modo di conoscere dalla collega l’impostazione per l’altra domanda che aveva fatto, per avere il report puntuale di quali attività, di quali dati ed eventualmente quali sanzioni. In una delle tre domande è contemplata anche questa parte.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Collega Laricchia, è soddisfatta?
Speaker : LARICCHIA.
Ovviamente non del tutto. Come già anticipato nella risposta dell’assessore, evidentemente la risposta è incompleta.
Voglio solo precisare ‒ chiaramente, quando commetto errori non ho problemi ad ammetterlo ‒ che io intesto sempre le interrogazioni al Presidente del Consiglio. Poi c’è qualche sezione che le smista rispetto agli assessori. Quindi, se doveva essere smistata ai due assessori, in quel caso non dipende proprio da me, ma dall’iter che segue.
Cercherò, adesso, di capire come correggere l’iter, se c’è stato un errore (in realtà va semplicemente integrato, perché non c’è stato un iter sbagliato, ma solo un iter a metà) oppure se è già sul tavolo dell’assessora Maraschio, quindi devo semplicemente attendere anche la sua risposta quando sarà presente.
Grazie, comunque, per gli aggiornamenti finora.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Laricchia.
Passiamo all’interrogazione n. 98, sempre a firma Laricchia.
Assessore, ha chiesto la parola? Prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura.
Solo per chiarire che io non ho parlato di “errore”. Per carità. Può capitare. Noi riceviamo secondo i dati… Siccome la complessità della materia è in capo per il pezzo proprio di vigilanza ambientale ho chiesto… Io ho parlato di quello che insieme a quel Nucleo ho fatto come attività agricola proprio in riferimento, per esempio, alla caccia, ma non solo a questo, perché stiamo lavorando sull’abbandono dei teli in agricoltura, più una serie di cose. Quindi, è recuperabile la questione perché, per rispetto alla collega che ha la delega piena, è giusto che lei abbia risposte per l’altro pezzo, ma senza nessun problema, perché ci possiamo aiutare in termini di lavoro per dare le giuste risposte ai consiglieri.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Come dicevo, passiamo alla n. 98, sempre a firma, Laricchia, su “Richiesta di chiarimenti su nomina a Vicepresidente del SEPAC del rag. Franco Lacarra”, interrogazione indirizzata all’assessore Delli Noci, al Presidente Emiliano e all’assessore Leo. Vedo l’assessore Delli Noci presente.
Prego, consigliera Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie.
Questa interrogazione nasceva da un articolo di giornale, che ho anche citato nell’interrogazione, il cui titolo era “Il ragioniere Lacarra nominato nel comitato SEPAC senza laurea né domanda”, un articolo del 22 febbraio 2021, in cui attendevamo un po’ tutti della nomina a Vicepresidente del SEPAC del ragioniere Lacarra. Quello che chiedo nell’interrogazione è di ricevere copia dell’atto di Giunta con cui si provvede alla nomina e se corrisponde al vero quanto esposto in quell’articolo, ma già il titolo era piuttosto eloquente, appunto senza laurea né domanda, e soprattutto le motivazioni in merito alla nomina a Vicepresidente, naturalmente. Inoltre, in quale atto è prevista la presenza di un Vicepresidente del comitato SEPAC, perché di fatto nella disciplina dell’organizzazione e del funzionamento del comitato, quella che è stata approvata con una DGR del 2017, è indicato il trattamento economico annuale del Presidente e degli esperti, ma non anche quello del Vicepresidente. Quindi, probabilmente è un dato che devo rilevare da qualche altra parte oppure è un dato che non c’è. Quali sono, quindi, le motivazioni per cui non si è ritenuto di procedere con avviso pubblico per l’assenza del Vicepresidente e rispetto anche alle notizie apprese dalla stampa, se magari la Giunta e il Presidente della Regione ne hanno preso atto, quali provvedimenti intendono prendere dopo essere venuti a conoscenza della situazione che è stata denunciata.
Ripeto per l’ennesima volta che si tratta semplicemente di una richiesta di chiarimenti su una vicenda che a un certo punto – ormai sono passati mesi – ha interessato tutti i cittadini e quindi è giusto fare chiarezza.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Prego, assessore Delli Noci. Prego, assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Ho inviato risposta scritta alla collega Laricchia, evidenziando che non è competenza dell’Assessorato al lavoro. Il Comitato SEPAC è sotto la Presidenza. Però, mi riserverò eventualmente di approfondire la questione e poi darò la risposta alla consigliera. Non ho elementi oggi per rispondere alla consigliera Laricchia.
Nella prossima seduta di Consiglio certamente darò risposta. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Non so se è presente il Presidente Emiliano e vuole rispondere, altrimenti chiedo alla consigliera Laricchia di poterla rinviare oppure poi ci dice lei come procedere.
Presidente Emiliano, sull’interrogazione n. 98, è presente?
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Io sono qua.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente. Non so se ha avuto modo di…
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
No. Vi chiedo scusa, ma stavo purtroppo parlando con un gruppo di cittadini che avevano bisogno di un’interlocuzione con me e con l’assessore Barone. Mi dica.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente, c’è un’interrogazione, la n. 98, a firma della collega Laricchia, richiesta di chiarimenti su nomina Vicepresidente del SEPAC del ragionier Franco Lacarra. L’interrogazione era destinata agli assessori Delli Noci, a lei, Presidente, e all’assessore Leo. Gli altri hanno detto che non hanno competenze nel rispondere a questa interrogazione. Chiedo a lei se vuole rispondere o si riserva…
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Siccome io non l’ho letta, qual è il quesito specifico?
Speaker : PRESIDENTE.
Richiesta di chiarimenti su nomina a Vicepresidente del SEPAC del ragionier Franco Lacarra.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Genericamente, così.
Speaker : PRESIDENTE.
Se vuole, se lo ritiene opportuno, la rinviamo e la discutiamo in un altro momento.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Ho bisogno di informazioni. Rispondiamo per iscritto quando ho assunto queste informazioni. Va bene?
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
Collega Laricchia, prego.
Speaker : LARICCHIA.
Per me, ovviamente, l’importante è che non sia considerata evasa come interrogazione, ma un’interrogazione in sospeso a cui sarà data risposta nella prossima seduta, nella prossima occasione.
Speaker : PRESIDENTE.
Certamente. Come le dicevo, rinviamo questa interrogazione, di cui si occuperà chi ha la facoltà di risponderle. Grazie.
Passiamo all’interrogazione n. 110, a firma della collega Di Bari. L’assessore Delli Noci è presente. “Problematiche connesse alla diffusione indiscriminata di impianti FER e Progetto Impianto eolico denominato ‘EWR1 ‒ San Martino ‒ Serre’ ricadente nei Comuni di Rocchetta Sant’Antonio e Candela”.
Prego, consigliera Laricchia.
Prego, consigliera Di Bari.
Chiedo scusa. Abbiamo fatto tante interrogazioni a firma della collega Laricchia.
Prego.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente.
Ho ricevuto risposta scritta dall’assessore Delli Noci e devo dirmi sostanzialmente soddisfatta per la parte che riguarda l’assessore, perché è stato molto puntuale nella risposta. Però, avendo l’interrogazione anche ricadute da un punto di vista ambientale, avrei gradito anche un contributo da parte dell’assessore Maraschio, anche perché è necessario, ricadendo questo impianto in una zona, quella del territorio di Foggia, che ha già dato molto per quanto riguarda gli impianti, richiedevo nell’interrogazione la necessità di individuare le zone cosiddette “idonee”, così come chiesto dal Ministero.
Oltretutto ci vorrebbe anche una incentivazione, così come già avviene, per quanto riguarda la Regione Puglia, per il reddito energetico, che chiaramente aiuti a disincentivare l’utilizzo di questi impianti e ad utilizzare, invece, un metodo di produzione di energia elettrica più sostenibile, come con le comunità energetiche.
Quindi, per la parte inerente all’assessore Delli Noci non ci sono problemi. Avrei gradito che ci fosse anche da parte dell’assessore Maraschio un contributo in questo senso. Magari ripropongo l’interrogazione indirizzandola esclusivamente all’assessorato all’ambiente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Di Bari.
Prego, assessore Delli Noci.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Noi abbiamo sostanzialmente, come detto dalla consigliera Di Bari, chiarito nei modi e nei termini rispetto al dettaglio specifico. L’unica cosa che mi sento di aggiungere è che siamo al lavoro con l’assessore Maraschio e anche con l’assessore Pentassuglia per provare a costruire un Piano energetico che rispetti quelli che sono i dettami definiti dall’Unione Europea rispetto all’installazione di impianti provenienti da fonti rinnovabili, ma soprattutto di una strategia che salvaguardi l’ambiente e le attività agricole, sia quelle esistenti che quelle di possibile insediamento, ma che punti a un tema della sostenibilità ambientale che riguardi la produzione da fonti rinnovabili quanto più conforme rispetto agli attuali strumenti urbanistici.
Siamo in una fase di discussione generale rispetto all’individuazione delle aree idonee e di questo terremo informato il Consiglio prima di comunicare quanto definito dagli assessorati al Governo direttamente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Collega Di Bari, è soddisfatta della risposta?
Speaker : DI BARI.
Sì. Come avevo già detto, sì, va bene per quanto riguarda anche l’accelerazione che mi ha confermato l’assessore per quanto riguarda l’individuazione delle aree idonee perché, ripeto, il nostro territorio è fortemente danneggiato dalla mancanza dell’individuazione di tali aree, che quindi compromettono il nostro territorio e il nostro paesaggio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Passiamo all’interrogazione n. 116, a firma della collega Laricchia, su “Richiesta di chiarimenti vaccinazioni domiciliari ultraottantenni”.
Credo che l’assessore Lopalco sia presente, come anche il Presidente Emiliano.
Prego, collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie.
Il titolo è piuttosto eloquente. Ci sono state tantissime difficoltà sulle vaccinazioni domiciliari, quelle diverse da quelle che stiamo facendo in questo periodo un po’ tutti. Ovviamente, anche qui l’interrogazione è molto vecchia, ma fino a due o tre settimane fa ancora ricevevo segnalazione di questo tipo non solo, ovviamente, sugli ultraottantenni, ma anche chi è più giovane, però, ha bisogno di una vaccinazione domiciliare. È inutile, quindi, riprendere le varie premesse, ma volevo capire se l’assessore può passare direttamente alle domande, visto che c’è stata proprio l’impossibilità di prenotare la vaccinazione domiciliare.
Il programma vaccinale è basato sull’età, ovviamente, in modo da ottenere una maggiore copertura. Quali sono le motivazioni che hanno portato ad annullare le prenotazioni prese senza avvisare gli interessati e chiudere le nuove? Se e quando si riaprono le vaccinazioni domiciliari? Ripeto, più che altro, visto che sono passati ormai diversi mesi, è l’occasione per fare un punto sulle vaccinazioni domiciliari, per avere un quadro più chiaro delle dosi necessarie, ma soprattutto ormai della copertura di questo tipo di necessità, che è molto diversa, ripeto, dalle vaccinazioni classiche che stiamo andando tutti a fare nei centri vaccinali.
Inoltre, c’era un’interrogazione a cui mi era stata garantita una risposta scritta completa credo sulle USCA, ma non l’ho ricevuta. Volevo cogliere questa occasione per fare il punto anche sulle USCA. Però, ripeto, in questo momento quello che mi interessa, al di là del fatto che ormai i fatti segnalati sono vecchi, sono di diversi mesi fa, tant’è che mi riferivo soltanto agli ultraottantenni, se può farci il punto sulla situazione delle vaccinazioni domiciliari, perché sono una necessità e un grave deficit del sistema sanitario regionale pugliese in generale.
L’assistenza domiciliare è uno dei tanti punti su cui poi naturalmente il Covid ha acceso i riflettori, purtroppo. Mi sarebbe mi piacerebbe oggi sapere qual è lo stato di questo servizio, che invece è fondamentale. Anzi, forse è quello su cui dovremmo puntare a potenziare in generale l’assistenza domiciliare per una sanità che guardi oltre l’emergenza Covid.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Prego, assessore Lopalco.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Consigliera Laricchia, avevamo anche a questa inviato una risposta scritta. Se non l’ha ricevuta, immagino che ci sia qualche problema di comunicazione. Controllo con la mia Segreteria e faccio una verifica. Immagino che, come giustamente dice, questa fosse una interrogazione piuttosto vecchia perché il problema con il sistema delle vaccinazioni domiciliari è un problema che si è avvertito anche in maniera abbastanza fisiologica in una fase molto preliminare della campagna vaccinale, quando ancora era da perfezionare l’accordo con i medici di medicina generale. Però, una volta perfezionato quell’accordo e una volta scesi in campo in maniera massiccia quasi tutti i medici di medicina generale, la vaccinazione dei domiciliari è stata completata.
In questo momento, se soltanto facciamo una valutazione per età della copertura vaccinale, abbiamo il 90 virgola qualcosa per cento di copertura per la prima dose. Significa che il 90 per cento è stato raggiunto dal sistema e gli è stata già fatta la prima somministrazione. Quindi, si è soltanto in attesa del completamento del calendario vaccinale. Però si tratta di più del 90 virgola qualcosa per cento di tutti i cittadini pugliesi nei nostri elenchi che hanno un’età superiore ai 60 anni.
Capisce bene che, nel momento in cui abbiamo raggiunto questo livello di copertura, se in questo momento un cittadino sta aspettando la vaccinazione domiciliare penso sia davvero un caso eccezionale. Potrà essere un caso aneddotico, ma sicuramente noi abbiamo messo in atto tutte le azioni necessarie per completare questo gruppo di popolazione. Quali sono state queste azioni? La prima azione, come le dicevo, è un accordo con i medici di medicina generale, accordo che non è stato facile. È stato un accordo lungo, che ha preso il via soltanto nella seconda metà di aprile. In quella fase probabilmente ci sarà stato qualche ritardo, tra il momento della prenotazione e il momento in cui è stata data la fiala in mano al medico di medicina generale per raggiungere questi pazienti. Una volta entrato a regime, però, questo sistema si è completato in poche settimane. Arrivati vicini al 90 per cento degli ultraottantenni, con la copertura degli ultraottantenni e dei soggetti ultra-fragili, cioè quei soggetti con fragilità particolari, abbiamo messo in atto un ulteriore sistema che era proprio finalizzato all’identificazione e al raggiungimento, quindi all’offerta vaccinale di quei soggetti più difficilmente raggiungibili. Sappiamo che, nel momento in cui raggiungiamo il 90 per cento, poi c’è una coda di quel gruppo di popolazione che, o per situazioni magari di marginalità, scarsa dimestichezza con i sistemi di prenotazione, situazioni non facili a livello familiare, può non aver avuto accesso alla vaccinazione.
In questo caso noi, come dicevo in una precedente interrogazione, abbiamo stilato gli elenchi nominativi di tutte le persone che noi avevamo nella nostra anagrafe sanitaria e che non risultavano vaccinati. Per alcuni di questi, tanto per dire, ci siamo resi conto, come già sapevamo, che l’anagrafe dei residenti non è sempre pulita, cioè nell’anagrafe dei residenti, quindi l’anagrafe degli assistibili della regione, in Puglia come nelle altre regioni, sono ancora presenti dei soggetti che non sono mai stati cancellati o addirittura è presente lo stesso soggetto con due codici fiscali diversi, perché al momento della registrazione in illo tempore aveva un codice fiscale e poi il codice fiscale è stato cambiato. Quindi, da questo lavoro di pulizia certosina dei nostri elenchi abbiamo trasferito gli elenchi ai medici di medicina generale, che uno a uno hanno raggiunto le persone che dovevano essere vaccinate.
Ad oggi, in questo gruppo di popolazione, appunto soggetti fragili che hanno bisogno della domiciliare e soggetti ultraottantenni, se c’è qualcuno che non è stato vaccinato lo ritengo davvero una rarissima eccezione perché, ripeto, anche ormai dai nostri elenchi di vaccinazione abbiamo raggiunto coperture vaccinali che superano il 95 per cento. Quando noi raggiungiamo il 95 per cento di copertura in un gruppo, significa che li abbiamo vaccinati tutti. Quel 5 per cento davvero si tratta di persone che, ripeto ancora una volta, o non sono raggiungibili oppure non devono essere vaccinate, non hanno i requisiti per poter essere vaccinati, perché non dimentichiamo che esistono anche delle controindicazioni alla vaccinazione. Nei soggetti particolarmente fragili ci possono essere effettivamente delle controindicazioni mediche alla vaccinazione.
Ringrazio a suo tempo la consigliera Laricchia per aver puntato i riflettori su questo tema, che, lo ripeto, sono d’accordo, deve essere un tema centrale del nostro servizio sanitario. Sull’assistenza domiciliare sicuramente investiremo risorse. Però, al momento, dopo tutti gli interventi fatti e le verifiche che noi facciamo costantemente valutando le coperture vaccinali, penso che il tema delle vaccinazioni domiciliari sia un tema che è stato, nella sua dimensione generale, superato.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Chiedo alla consigliera Laricchia se è soddisfatta. Prego.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie.
Prendo atto della risposta. Effettivamente ho verificato nel frattempo: l’ultima segnalazione risaliva ormai a un mese fa e non si trattava di un ultraottantenne. Probabilmente era un caso singolo, probabilmente è stato superato anche questo. Devo riaggiornarmi anch’io, francamente, perché con queste interrogazioni così datate finisco anch’io per perdere il controllo delle segnalazioni stesse. Comunque, grazie. Ho compreso la natura del problema e spero che, in generale, come mi è sembrato di capire, si colga proprio l’invito a puntare su questo servizio, a prescindere dalle vaccinazioni, perché sappiamo bene che è anche un modo per liberare gli ospedali da tantissime attività che oggi dovrebbero essere appunto invece svolte a casa e sui territori. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Passiamo all’interrogazione n. 127, però l’assessore Barone, da quello che abbiamo potuto appurare, non è presente, collega Gabellone. Per cui, la rinviamo.
Passiamo alla n. 128, sempre a firma del collega Gabellone: “Chiusura reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli”. L’abbiamo fatta questa? Va bene.
Passiamo all’interrogazione n. 129, sempre a firma della collega Laricchia: “Sistema gas medicali DEA Lecce”.
L’assessore Lopalco è sempre presente. Prego, collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie.
Questa vicenda tratta di un appalto, come sappiamo, su cui si è da subito acceso il nostro riflettore. C’è stata, come sappiamo, a seguito della mancata attivazione della centrale di gas medicali, visto l’insorgere dell’emergenza determinata dal Covid, il Direttore generale autorizzò la società Air Liquide ad eseguire una derivazione della vecchia centrale del gas.
Doveva essere un intervento provvisorio, essendo necessario un funzionamento stand-alone delle centrali di stoccaggio, produzione a servizio del DEA. Poi, recentemente, per determinare le prestazioni che il sistema del gas del DEA può garantire nelle condizioni di progetto la ASL incaricò l’ingegnere Magnanimo di redigere apposita consulenza. Dagli articoli di stampa ci risulta che il consulente abbia stabilito che è fuori di dubbio che l’alimentazione della rete del DEA direttamente dalla vecchia centrale del Vito Fazzi, con il bypass effettivo di tutte le centrali di stoccaggio, costituisca un’importante modifica tanto del sistema quanto dell’impianto e che la società, per realizzare il collegamento avrebbe dovuto mettere in atto una serie di procedure di cui non si aveva evidenza per il semplice motivo che non erano state effettuate.
Ci fu una conclusione del consulente, la necessità di disporre di un sistema di alimentazione della rete flessibile che offra la possibilità di variare in tempo reale i parametri di funzionamento. Ciò è possibile solo con centrali deputate all’alimentazione esclusiva del DEA, come era correttamente previsto nel progetto. Il problema è questo, che rispetto al progetto poi si è realizzato qualcosa di differente, cioè un’alimentazione da una centrale condivisa con l’intero presidio ospedaliero, peraltro seguita anche in maniera non corretta.
I consulenti elencano anche una serie di interventi che il nuovo fornitore designato dopo la gara d’appalto doveva mettere in atto il più velocemente possibile. La piena operatività, ovviamente, è fondamentale nella parte di gestione dell’emergenza sanitaria, ma anche successivamente. Io mi sono sempre chiesta e ho chiesto a più riprese per quale ragione fin dall’origine non sono state garantite le condizioni di funzionamento previste dal progetto.
Con questa interrogazione ‒ credo ci sia stata anche un’audizione in Commissione III, in cui magari si è fatta ulteriore chiarezza ‒ vorrei sapere quali sono le ragioni per cui la ASL ha ritenuto necessario realizzare una condotta di collegamento con il Vito Fazzi anziché installare i due serbatoi come da progetto, se è stato avviato un procedimento interno alla ASL per l’accertamento di eventuali responsabilità e conoscere i tempi di realizzazione degli interventi individuati dal consulente e ritenuti urgenti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Laricchia.
Prego, assessore Lopalco.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Come ha detto la collega Laricchia, effettivamente questo tema è stato dibattuto in Commissione III. In quella sede il direttore generale della ASL ha procurato una breve memoria. Poiché, a quanto pare, ci sono altri documenti che dobbiamo inviare alla consigliera Laricchia, mi premurerò anche di girare questa nota che riporta alcuni dettagli di tutta questa vicenda.
Posso dire che quella condotta che portava i gas medicali dai vecchi serbatoi al DEA ha permesso il funzionamento del DEA, e lo ha permesso in condizioni di sicurezza. Anche quando, durante l’utilizzo del DEA come reparto Covid, c’è stata, ovviamente, la necessità di un alto consumo di gas medicali ad alti flussi, in quell’occasione sono state fatte verifiche tecniche, che man mano hanno permesso, grazie a quella condotta, in ogni caso, di gestire una situazione emergenziale dedicando delle aree del DEA, che erano aree, per esempio, originariamente dedicate a terapia intensiva cardiologica, che magari non aveva la necessità di alti flussi, invece è stato persino possibile utilizzare queste aree di terapia intensiva con alti flussi di ossigeno. Quindi, alla fine il sistema dei gas medicali ha retto, ha funzionato e ha permesso di superare quell’emergenza.
Per quanto riguarda, invece, la messa a regime della situazione, così come veniva indicato in questa relazione del direttore generale Rollo, in cui veniva notificato che la fornitura era stata data in gestione alla ditta Sapio Life per tutti i gas medicali in data 08/03, quindi sottoscritto il contratto in data 8 marzo 2021, l’8 aprile 2021 sono state consegnate le aree delle centrali rigenerazione e stoccaggio, e devo dirvi che proprio ieri sono stato in visita al DEA per valutare la situazione e i nuovi serbatoi, con la centrale dedicata ai gas medicali per il DEA, sono lì, sono funzionanti. Quindi, il sistema è stato, adesso, ripristinato completamente. La ditta che ora fornisce i gas medicali ha anche impiantato i nuovi serbatoi di distribuzione, dedicati esclusivamente al DEA. Quindi, la situazione è stata risolta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Chiedo alla consigliera Laricchia se è soddisfatta.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie.
Ovviamente mi riservo di leggere le ulteriori documentazioni che potrò recuperare anche presso la Commissione III.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Laricchia.
Collega Gabellone, mi dicono che per l’interrogazione n. 127 l’assessore competente è il professore Lopalco e non l’assessore Barone. Mi dicono così dagli uffici. Quindi, chiederei all’assessore Lopalco se rinviarla per approfondirla e se discuterla. È la n. 127, relativamente all’accreditamento dei centri diurni ex articoli 60 e 60-ter, Regolamento regionale n. 4 e n. 5 del 2019, mancata attuazione dell’articolo 18 della legge regionale del 1° agosto 2020, n. 16”.
Chiedo all’assessore Lopalco se vuole darne risposta oppure rinviarla per un approfondimento e un’ulteriore discussione.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Se il tema dell’interrogazione è appunto il processo di accreditamento, io posso dare delle indicazioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
[…] sta generando grosse difficoltà ai centri diurni.
Ci sono grossissime difficoltà, perché c’è un adeguamento da un punto di vista dei requisiti e un mancato riconoscimento delle risorse, delle somme rivenienti da quelle che sono le previsioni della delibera. Per cui, siccome si trattava di una legge definita urgente, qualificata come urgente, le strutture e i centri diurni si sono, tra l’altro, per carità, comprendeva anche le RSA, eccetera, ma la mia interrogazione puntava ad avere chiarezza sull’accreditamento dei posti per i centri diurni regolati dagli articoli 60 e 60 ter secondo i regolamenti regionali 4 e 5 del 2019.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Se il tema è questo, posso cercare di dare delle delucidazioni. Questa situazione deriva dal fatto che l’adeguamento di questi centri diurni ai regolamenti, ai nuovi regolamenti regionali nn. 4 e 5 per la messa in esercizio, l’autorizzazione all’esercizio e il successivo accreditamento, appunto, prevedevano tutta una serie di modifiche organizzative e strutturali a cui questi centri dovevano dar seguito per poter avere l’autorizzazione all’esercizio e il successivo accreditamento.
Il processo di accreditamento purtroppo è stato rallentato, fortemente ostacolato e rallentato, dall’emergenza Covid. Perché? Perché le operazioni di accreditamento sono in capo alle stesse persone – i pazienti in prevenzione, in pratica - che hanno dovuto fare il tracciamento, i tamponi e ora le vaccinazioni. Quindi, c’è stato questo elemento di ritardi negli accreditamenti che ora, giustamente, come sottolinea il collega Gabellone, ha portato alcune di queste strutture ad essersi adeguate, aver seguito le indicazioni regionali, aver prodotto la documentazione per ricevere l’accreditamento, ma non aver ancora avuto la visita, quindi le verifiche necessarie per l’accreditamento.
Il problema qual è? È che, in base alla legge, le nuove tariffe, quindi la contrattualizzazione di queste strutture con le nuove tariffe... Perché la maggior parte di queste strutture sono strutture che già lavorano e lavoravano con i vecchi parametri. Il problema è che si sono adeguate strutturalmente, e magari anche organizzativamente, ma non hanno riconosciuto la nuova tariffa perché non hanno ancora completato il processo di accreditamento, non per colpa loro (chi ha prodotto le carte, ovviamente, sta soltanto aspettando di essere accreditato), ma perché, oggettivamente, c’è stata una difficoltà da parte dei Dipartimenti di prevenzione per portare a termine le procedure di accreditamento.
Questa è una situazione su cui stiamo lavorando proprio in queste ultime [...].
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, ci sono problemi con il collegamento.
Non la sentiamo bene, assessore. Non abbiamo ascoltato le ultime parole.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Dicevo che per le fasi di accreditamento non è un’unica ASL ad avere la competenza. Per esempio, per le strutture del Salento vi è una parte di verifiche che devono essere svolte dall’ASL di Lecce e un’altra parte di verifiche per la conclusione dell’accreditamento che vengono svolte dalla struttura dei Dipartimenti di prevenzione di Bari.
È un processo complesso. Ho personalmente messo insieme le strutture, i Dipartimenti, eccetera, per cercare di trovare soluzioni operative per poter accelerare queste procedure, che sono oggettivamente procedure complesse. Nel corso di questa settimana il dottor Montanaro e gli uffici del Dipartimento incontreranno i rappresentanti di queste strutture per cercare di mettere in atto delle soluzioni, magari anche contrattuali, provvisorie, ripeto, per far fronte a una situazione che si è ingenerata, purtroppo, ancora una volta, per colpa del Covid, che ha limitato le risorse umane che dovevano essere dedicate a queste fasi di verifica per l’accreditamento, perché chiaramente con l’emergenza in atto e purtroppo ancora un Piano vaccinale tutto da completare anche nelle prossime settimane sarà difficile trovare le risorse adeguate.
Siamo sicuramente consapevoli di queste difficoltà, quindi accolgo quelle che sono le rimostranze che, attraverso il consigliere Gabellone, questi centri fanno all’Amministrazione regionale, però, lo ripeto, siamo in una fase di conciliazione per cercare di trovare una soluzione amministrativa intermedia per poter supportare queste strutture e per poter andare avanti durante questi prossimi mesi, fino a quando, probabilmente anche già dall’inizio del prossimo anno, non siano completate queste fasi di accreditamento e, comunque, vengano riconosciute le nuove tariffe.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Prego, collega Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
…che l’assessore metterà in atto o sta mettendo in atto anche da un punto di vista della procedura per fare in modo che le procedure possano andare speditamente e, quindi, la situazione si normalizzi.
Assessore, naturalmente per lei è facile comprendere come tutto questo, però, rispetto ai gestori dei centri, stia determinando una grossa difficoltà economica, perché di fatto i posti autorizzati, quindi vigenti e iscritti regolarmente nel registro regionale, con conseguente consolidamento della spesa pubblica da parte delle ASL territorialmente competenti, a conclusione della procedura potrebbero rischiare di non avere l’accreditamento di tutti i posti autorizzati.
Su questo mi permetto – lei sicuramente avrà già chiara la vicenda – non solo di mandare avanti le procedure e, quindi, di chiudere l’iter burocratico-amministrativo, ma anche di capire come questa situazione che sino ad oggi si è protratta, senza avere la struttura concluso l’iter amministrativo per problemi che hanno riguardato il Covid, eccetera, possa però veder garantito il costo economico, sostenuto soprattutto in mesi difficili, in periodi difficilissimi in cui le strutture hanno permesso di tenere in piedi il sistema in un ambito strategico per le politiche sociali e sociosanitarie della Regione.
Questa, se mi permette, è la preghiera, l’invito che oso fare per evitare che oltre ai ritardi, dipendenti non sicuramente dagli uffici regionali, ma dalla vicenda Covid che abbiamo vissuto e subito, non si aggiungano quelli economici derivanti dall’aver garantito un servizio che oggi ancora, ripeto, non è riconosciuto perché la procedura non si è conclusa.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Gabellone.
Sono le 15,37. In Conferenza dei Presidenti avevamo stabilito di terminare le interrogazioni alle 15,30. Vi chiedo se siete d’accordo a discutere l’ultima interrogazione di oggi, la n. 130, a firma dei colleghi Perrini, Caroli, Gabellone, Ventola Zullo e De Leonardis. Se non ci sono problemi, discuterei quest’ultima e poi partiremo con le mozioni.
Bene.
L’interrogazione è la n. 130: “Estensione età screening mammografico”.
L’assessore Lopalco è presente. Prego, collega Perrini.
Speaker : PERRINI.
Grazie.
L’oggetto è “Estensione età screening mammografico”.
Premesso che il tumore alla mammella è la neoplasia più frequente nelle donne con l’incidenza di un tumore maligno ogni tre, cioè il 30 per cento.
Nel 2018 il carcinoma mammario ha rappresentato la prima causa di morte per tumore nelle donne con 13.076 decessi, fonte Istat. Negli ultimi decenni si è registrato un costante aumento di frequenza di diagnosi accompagnate da una riduzione della mortalità grazie alla sempre più ampia diffusione della diagnosi precoce che ha permesso di aumentare il numero di tumori identificati ai primi stadi di sviluppo della malattia, quando il trattamento ha la maggiore probabilità di essere efficace e meno invasivo.
La prevenzione viene assicurata attraverso lo screening per la diagnosi precoce dei tumori mammari che in Puglia, in conformità con gli standard nazionali, è rivolta alle persone di età compresa tra i 50 e i 69 anni e viene svolto con mammografia ogni due anni. La mammografia è un esame radiologico della mammella efficace per identificare precocemente i tumori al seno, in quanto consente di identificare noduli anche di piccole dimensioni non ancora percepibili al tatto.
Considerato che la Regione Toscana da gennaio 2017 ha ampliato l’età delle donne interessate allo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario, età estesa dai 45 ai 74 anni, anche altre Regioni, come l’Emilia-Romagna e il Lazio, hanno ampliato la fascia di età per aumentare la sicurezza e la prevenzione.
La diagnosi precoce riduce la percentuale di morte per tumore al seno dal 20 al 30 per cento per le donne di età inferiore a 50 anni e dal 10 al 15 per cento per le donne di età superiore a 50 anni.
Premesso tutto questo, si interrogano il Presidente della Regione Puglia, Emiliano, e l’assessore Lopalco per chiedere di aumentare la prevenzione e limitare l’insorgenza dei tumori mammari attraverso uno screening ancora più capillare ed esteso a donne nella fascia di età compresa tra i 15 e i 74 anni, seguendo l’esempio di Regioni attente alle politiche sanitarie.
Tra l’altro, investire in prevenzione comporta un risparmio [...] in terapie in caso di insorgenza di malattie particolarmente invasive e pericolose, come il tumore, e limiterebbe anche il ricorso alla mobilità passiva.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
L’assessore Lopalco vuole intervenire per dare una risposta? Grazie.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Certo.
Il consigliere Perrini non fa che sfondare una porta aperta con me quando si parla di prevenzione. Nello specifico bisogna fare un paio di precisazioni. L’applicazione di misure di prevenzione secondaria, come quelle dello screening, in particolar modo dello screening mammografico, sono misure che hanno una efficacia particolare se applicate sulla giusta popolazione. Cosa voglio dire? Lei saprà benissimo che, quando si applica un test a una popolazione molto ampia, il valore predittivo di questo test, cioè il fatto che il test poi sia vero o non vero, dipende molto dalla frequenza della malattia all’interno di questa popolazione.
Sullo screening del carcinoma mammario c’è stato un dibattito molto acceso, non soltanto in Italia, ma anche nel dibattito internazionale, proprio su quale dovesse essere l’età giusta per eseguire questo tipo di screening. Perché? Perché, trattandosi di uno screening mammografico e, quindi, di uno screening fatto con diagnostica radiologica, il fatto di sottoporre tutta la popolazione a ripetute radiografie di un tessuto come il tessuto della ghiandola mammaria poteva anche avere degli eventi avversi. Non solo, nel momento in cui con uno screening emergono dei falsi positivi, che cosa succede? Che la donna che ha uno screening falsamente positivo poi si deve sottoporre a ulteriori accertamenti, non soltanto con disagio, ma eventualmente anche con potenziali eventi avversi legati a questi accertamenti ulteriori.
Ecco perché il Governo ha incluso fra gli screening inclusi nei LEA questo range di età, che è un range di età fra i cinquanta e i sessantanove anni in cui sicuramente, in base a quelle che sono anche le linee guida delle organizzazioni scientifiche internazionali, lo screening mammografico ha il massimo della sua efficacia. Dunque, noi seguiamo questa via perché questa è la via inclusa nei LEA.
Ci sono Regioni, fra cui la Toscana, che conosco benissimo perché fino a qualche mese fa ci lavoravo, che hanno autonomamente ampliato questo range di età, appunto perché localmente si era raggiunta una buona copertura fra i cinquanta e i sessantanove anni, comunque c’è stata la disponibilità da parte, ripeto, essendo un dibattito scientifico, dei senologi, che sono localmente più ascoltati, a estendere lo screening e, quindi, ad andare più incontro ai fattori positivi che non ai fattori negativi dell’estensione dell’età dello screening, quindi la Regione è andata in quella direzione.
Qual è la situazione della nostra regione? La situazione della nostra regione al momento è che, comunque, deve rimanere all’interno dei LEA. Quindi oggi, anche se noi lo decidessimo, non potremmo andare al di fuori di queste indicazioni molto facilmente. Non solo, c’è anche da dire – su questo dobbiamo essere molto concreti che la copertura dell’esame mammografico fra i 50 e i 69 anni non è una copertura ottimale. Quindi, a mio parere, prima di intraprendere un ragionamento sull’ampliamento dell’età e quindi della estensione dell’esame mammografico ad altre fasce di età, dobbiamo innanzitutto investire di più (e la Regione sta andando in quella direzione) per avere una maggiore adesione allo screening mammografico fra i 50 e i 69 anni. Tenete presente che proprio questi LEA, cioè i LEA degli screening, erano gli unici LEA in cui la Regione non era compliance con gli standard nazionali e negli ultimi anni questi LEA stanno migliorando. I punti LEA che stiamo prendendo sugli screening stanno migliorando. È una fase di miglioramento su cui stiamo investendo. Siamo nella direzione giusta. Appena possibile prenderemo in considerazione anche questa possibilità di estenderlo ad altre fasce di età.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore. Il collega Perrini vuole replicare? Si ritiene soddisfatto? Prego.
Speaker : PERRINI.
Sono soddisfatto e sono contento dell’apertura che ha fatto l’assessore. La ringrazio per questa vicinanza su questa materia. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Come deciso in Conferenza dei Capigruppo, adesso passiamo a discutere delle mozioni.
Così come deciso sempre in Conferenza dei Capigruppo, discutiamo la prima mozione in Aula, a firma del collega Tammacco, che riguarda “Disposizioni temporanee per emergenza Covid-19”.
Se il collega vuole illustrarla, ne ha facoltà. Grazie.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente. Grazie, consiglieri.
Per quanto riguarda questa mozione, parliamo del Titolo II circolante, che è stato uno dei più potenti strumenti finanziari messi in atto nel 2020 dalla Regione Puglia a favore delle imprese, che ha visto beneficiare più o meno 5.500 imprese, che hanno potuto beneficiare di mutui e soprattutto di sovvenzioni da parte della Regione Puglia pari al 20/30 per cento del mutuo. Qual è la ragione della mozione? La ragione della mozione sta nel fatto che questo bando, incluso quello del micro-prestito, fu bandito, se non erro, nei primi giorni di giugno del 2020, quindi in un periodo storico in cui si pensava soprattutto che il problema pandemico potesse terminare e che non ci fosse una ricaduta. Si auspicava tutto questo. Hanno partecipato tante imprese. Il Titolo II Circolante, che è diviso in capo III e Capo VI (il Capo III per le imprese manifatturiere o servizi e il Capo VI per le imprese turistiche), prevede un mutuo, quindi ossigeno, liquidità alle imprese per tutte le cosiddette “spese correnti”, cioè le spese di gestione delle imprese.
Tale bando prevedeva, anzi prevede all’articolo 21 (o 22, a seconda che si parli del Capo VI o del Capo III) che nell’arco di un anno, quindi successivamente all’uscita del bando, dalla presentazione della domanda il legale rappresentante dell’impresa deve dare contezza, deve rendicontare le spese di gestione avvenute nell’anno successivo alla domanda. Ebbene, siccome ad oggi la maggior parte delle imprese... Siamo al cosiddetto “anno”. Purtroppo non era prevista la seconda ondata, per la quale dai primi di novembre la Puglia è rimasta quasi sempre zona arancione o rossa (raramente è stata gialla; solo qualche giorno di gennaio, tranne poi arrivarci a maggio). Molte aziende, soprattutto quelle del Capo VI, ad esempio, quelle turistiche, sono rimaste chiuse e altre aziende non hanno operato, per cui non si trovano oggi nella condizione di rendicontare quelle spese di gestione così come previste dal bando, cioè entro dodici mesi dalla domanda.
Pertanto, questa misura di forte sostegno alle imprese, tant’è che hanno partecipato 5.500 società per parecchi milioni di euro potrebbe rivelarsi un boomerang laddove il datore di lavoro, l’imprenditore non riesca a documentare, per motivi oggettivi, le spese di gestione, e quindi aver fatto anche un mutuo non corrispondente a quelle che erano le spese di gestione dell’anno successivo.
La mia mozione, la mozione che poniamo qual è? Quella di effettuare la verifica, anziché ai dodici mesi, ai ventiquattro mesi, per dare l’opportunità alle imprese di poter documentare, nei tempi giusti e nelle modalità giuste, le spese di gestione rispetto a quelle calcolate al 2019.
Questa è la mozione che sottopongo alla Presidenza, che sottopongo al Governo, che sottopongo ai consiglieri. Attendo ulteriori interventi, per poi andare avanti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Io ho la mozione da discutere. Non so se ci sono colleghi che vogliono intervenire e anche il Governo per dire la sua su questa questione. L’assessore Delli Noci non so se è in Aula o è collegato da remoto. Oppure, chi per il Governo può intervenire? Non so se i colleghi di maggioranza o di opposizione vogliono intervenire su questa mozione; sennò, dovremmo passare al voto sulla mozione di oggi. Colleghi? Nella Conferenza dei Capigruppo si era deciso… Sono spariti tutti.
Passiamo al voto. C’era una convergenza, mi sembra, in Conferenza dei Capigruppo su questa mozione del consigliere Tammacco complessivamente. È vero, Presidente? C’era una convergenza. Quindi, io la metterei ai voti in relazione alla questione che c’era abbastanza convergenza, come mi ha confermato la Presidente Capone. Quindi, la possiamo mettere ai voti. Vuole intervenire? Prego, collega Tammacco.
Speaker : TAMMACCO.
Chiaramente ringraziando la Presidenza e tutti i Capigruppo di aver preso atto di questa necessità per le imprese, volevo anche porre l’accento su un’altra problematica, che è quella del cosiddetto micro prestito, che fu l’altra fonte di finanziamento per le imprese e che ad oggi, invece, non funziona perché sono terminati i fondi.
Assessore, ho fatto la dichiarazione di voto così, per attenderla nel…
Assessore, stavo dicendo che al di là del Titolo II, Capo III o Capo VI, avrà letto e quindi saprà benissimo perché ci siamo anche confrontati, vorrei anche porre l’attenzione e utilizzare questo momento per porre l’attenzione sul cosiddetto micro prestito, perché mentre il Titolo 2, Capo III e Capo VI, è diviso in investimenti o circolante (per il circolante si è speso tutto quanto e quindi rimane in piedi quello sugli investimenti), per il micro prestito, invece, non esiste più la misura e ciò significa che non si possono sostenere oggi delle imprese che non sono bancabili. Io so che lei è particolarmente sensibile a questa situazione e lei sa benissimo quante migliaia di imprese si sono presentate anche al micro prestito, ai fondi del micro prestito, che sono circa, non ricordo bene, 150 milioni di euro, forse anche più, terminati nell’arco di un mese.
Non so se potrebbe essere rilevante o meno, ma per me è rilevante, dare l’opportunità a tutte quelle imprese, soprattutto in questo momento, perché dopo due anni di pandemia non riescono più ad andare in banca e ottenere dei finanziamenti, soprattutto per la gestione corrente, al di là di quello che qualche parte sociale potrà dire, ma noi sul territorio ci siamo perché il fatto che il micro prestito non ci sia più potrebbe essere motivo per quei piccolissimi imprenditori di cercare dei fondi, il cosiddetto ossigeno per le proprie imprese, non in maniera legale, ma in maniera parallela e illegale, e noi non possiamo permetterci di alimentare questo tipo di azione da parte di queste imprese che, purtroppo, in questo momento storico, stanno soffrendo e non possono ottenere dalle banche alcunché. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Nel frattempo ci ha raggiunti l’assessore Delli Noci, che può intervenire a nome del Governo. Grazie.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Grazie.
Grazie per la sollecitazione, consigliere. Tra l’altro, è una sollecitazione che abbiamo avuto anche da associazioni di categoria e che riteniamo assolutamente condivisibile. Le annuncio che la dirigente Berlingerio ha fatto ‒ oggi o ieri ‒ una determina, che uscirà giovedì sul BURP, per la proroga a diciotto mesi. Quindi, aggiungiamo atri sei mesi. Un passo alla volta. Un passo alla volta. Aggiungiamo altri sei mesi. Vediamo come va la pandemia. Credo sia un segnale, per le imprese, per respirare, in questo momento, e riuscire a ottemperare agli impegni previsti per l’ottenimento del finanziamento.
Aggiungo due informazioni molto utili. La prima è che sono informazioni che abbiamo già approvato in partenariato economico-sociale. Abbiamo presentato al Governo per l’autorizzazione, e intendiamo portarla in Giunta la prossima settimana, una manovra che ci abbiamo tenuto a fare con il Presidente Emiliano e l’assessore Piemontese. Abbiamo stanziato circa 65 milioni di euro per scorrere la graduatoria del Titolo II Circolante, quindi per completare tutte le domande pervenute fino all’8 gennaio. Quindi, una manovra per dare liquidità e impulso alla parte economica.
L’altra è che abbiamo approvato anche la riapertura del microprestito circolante per circa 180 milioni di euro. Immaginiamo di ricevere più o meno 8.000-9.000 domande. È una manovra che aiuta tutte le imprese non bancabili. Abbiamo discusso in maniera intensa anche con le associazioni di categoria rispetto a questa tematica, chiedendo loro la pazienza di capire che è un momento difficile e che le regole del mercato un attimino vanno riviste, posticipate rispetto alla presenza degli attuali strumenti dei COFIDI, che sono leggermente diversi da quelli del microprestito circolante. Credo che quella manovra aiuterà moltissimo. Speriamo venga approvata e ci diano l’autorizzazione per poi fare la delibera. Lo annunceremo pubblicamente. Per ora è unicamente un’anteprima rispetto all’intento del Governo regionale, che darà la possibilità a tante imprese di affrontare la stagione estiva saldando i debiti pregressi, gli affitti pregressi, che in molti casi avvenivano con il credito d’imposta e, quindi, non davano quella liquidità necessaria per affrontare le difficoltà. Non è l’unica manovra che stiamo facendo. Abbiamo deciso di sostenere con la liquidità le imprese esistenti e di provare ad aiutare maggiormente il tema degli investimenti. Su questo vi anticipo che c’è grande attenzione a rivedere alcune parti del Titolo II, anche se siamo in fine programmazione, e che nello stesso partenariato economico-sociale abbiamo portato una manovra anche in rivisitazione di quello che è il bando NIDI per le imprese di nuova costituzione, con aiuti maggiori rispetto al tema del cofinanziamento. Vogliamo provare a fare una manovra che dia impulso all’economia pugliese.
Se ci sono altre delucidazioni, sono a disposizione.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto, per una brevissima replica, il collega Tammacco. Prego.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente.
A questo punto io modificherei la mozione da dodici mesi a sei mesi, così ci ritroviamo rispetto alla determina che è stata fatta, se non erro. È giusto? In maniera tale che tutti quanti ci ritroviamo con le stesse indicazioni.
Sono molto soddisfatto della risposta dell’assessore per ciò che riguarda il futuro di queste aziende, perché sono azioni, sono finanziamenti da porre in essere in questo momento, non dico ieri, ma sicuramente non dopodomani.
Coglierei solo l’ultima parte del suo intervento, quando ha detto che sta rivedendo sia i finanziamenti sul Titolo II sia i NIDI, soprattutto sui NIDI, per dare maggiori condizioni di cofinanziamento forse a categorie particolari della popolazione, per lanciarle una riflessione per attivare possibilmente dei codici ATECO a quei NIDI, codici ATECO che riguardano le strutture commerciali, cioè i negozi, i negozi di vicinato, perché in questo modo potremmo agevolare la ricostituzione dei negozi di vicinato nei piccoli centri, piuttosto che ritornare negli ipermercati. Pensateci. È un’idea. Del resto, sono molto soddisfatto della sua risposta. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Delli Noci.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Solo per informazione, su questo fattore stiamo ragionando sulla possibilità di aprire a quanti più codici ATECO possibile. Sui negozi di vicinato ancora non le posso promettere niente. Stiamo lavorando su una cosa di assoluto interesse, che finora non c’era, ovvero inserire la ristorazione con e senza cucina. È già un’apertura nuova. Inseriamo anche l’impiantistica sportiva. Allarghiamo moltissimo le maglie. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Mettiamo ai voti la mozione Tammacco. Mi raccomando, perché abbiamo bisogno di numeri. Votiamo un po’ tutti. Facciamo qualche altra chiamata anche all’esterno.
È aperta la votazione.
Anche da remoto votate. Chi è collegato da remoto voti, per favore, utilizzando il computer. Chi non può lo comunichi nella chat del Consiglio.
Possiamo chiudere la votazione. Presenti (25 più 9 da remoto) 34; favorevoli (25 in presenza, perché con Bellomo c’è stato un errore, più 9 da remoto) sempre 34.
È approvata, quindi, con 34 voti a favore, la mozione.
Nessun astenuto e nessun contrario.
PRESIDENTE. Passiamo all’altra mozione all’ordine del giorno, a firma di Antonella Laricchia: “Impegno della Regione ad istituire un Cluster Regionale Economia del Mare e Tecnologico per sostenere lo sviluppo delle imprese, dell’innovazione e delle competenze”.
Consigliera Laricchia, vuole intervenire? Vuole illustrare la mozione? C’è?
Speaker : LARICCHIA.
Sì. Eccomi.
Speaker : PRESIDENTE.
Non la vediamo. Okay.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
In realtà questa mozione, siccome so che ci sono state recentemente anche delle novità, non sono certa di non ritirarla. Dipende anche da quello che dirà l’assessore rispetto alle intenzioni della maggioranza. Più che altro perché ho visto recentemente che c’è stata una comunicazione dell’assessore stesso in questa direzione, nel potenziamento del Distretto.
Di fatto...
Speaker : PRESIDENTE.
A quale assessore si riferisce, consigliera?
Speaker : LARICCHIA.
Delli Noci.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Delli Noci, stiamo esaminando la mozione a firma Laricchia sull’economia del mare. La consigliera Laricchia le chiede proprio di intervenire sul punto. Però un secondo, che finisce di parlare.
Prego.
Speaker : LARICCHIA.
Questa mozione posso anche ritirarla ‒ non so bene quale sia adesso l’orientamento; lo voglio ascoltare ‒ semplicemente perché ho visto che recentemente ci sono state delle azioni comunicate da parte dell’assessore proprio in questa direzione.
Quindi, coglierei l’occasione di questa mozione per un aggiornamento all’Aula rispetto al Cluster o Distretto, anche se tra le due c’è una certa differenza. È chiaro che il Cluster è qualcosa di ben più avanzato, che ha anche un respiro nazionale, è una realtà che ha un respiro anche nazionale, se non internazionale.
Ripeto: prima di decidere cosa fare, vorrei capire quali sono le azioni messe in campo fino ad oggi e, di fatto, qual è l’orientamento dell’assessore su questa mozione, considerando ‒ ripeto ‒ che ho visto delle attività messe in campo dall’assessorato che andavano proprio in questa direzione. Ecco perché rischia di essere superata. Non so, preferisco avere aggiornamenti prima.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera.
Prego, assessore.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico.
Grazie.
La ringrazio per la disponibilità a ritirare la mozione. Credo che sia utile per due ragioni. La prima è perché, come lei sa, i distretti produttivi vengono su iniziativa privata, per cui da parte nostra, come Regione, non possiamo che essere, come abbiamo fatto per il wedding – se lo ricorderà –, ricettivi e pronti ad accogliere qualsiasi distretto produttivo nasca e che abbia una solidità e una voglia di aggregare la parte economica o industriale per provare a costruire anche una proposta rispetto al dialogo con la Regione che sia quanto più rispondente a quelle che sono le reali esigenze del mercato.
Rispetto a questo settore specifico, noi abbiamo avviato un lavoro non solo di dialogo con l’attuale Consorzio Marine esistente riconosciuto a livello nazionale, ma abbiamo anche avviato un dialogo transfrontaliero rispetto a un progetto Interreg che si chiama Smart Adria, che va assolutamente in quella direzione e che prova a costruire un asse con i paesi adriatici. Non solo, stiamo provando a valorizzare questo contesto non solo rispetto a tutto il movimento imprenditoriale che c’è soprattutto nell’area di Brindisi, quindi siamo pronti a fare in modo che questo eventuale distretto produttivo coinvolga l’intera regione, ma stiamo trattando il tema avendo un riconoscimento nazionale anche su Expo. Noi saremo a Expo Dubai, all’interno del Padiglione Italia, a metà ottobre con il settore dell’aerospazio e a metà marzo, nelle ultime settimane di Expo, proprio con il settore che si chiama Water Week (Settimana dell’acqua), in cui cercheremo non solo di fare un incontro tra domanda e offerta in questa vetrina internazionale, ma anche di portare le nostre imprese in un contesto internazionale totalmente variegato e che riconosce alla Puglia una strategicità in questo settore.
Qualsiasi iniziativa è benvenuta. Ad oggi, non siamo noi l’ente promotore di distretti produttivi privati.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Passiamo all’altro argomento, consigliere Laricchia?
Speaker : LARICCHIA.
Sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, bene.
La consigliera introduce una mozione sull’impegno della Regione ad istituire un tavolo di lavoro con le realtà del terzo settore, al fine di valutare l’istituzione di un distretto regionale del terzo settore.
Speaker : LARICCHIA.
Anche su questa chiederei un ritiro o un rinvio. Non un ritiro vero e proprio, ma un rinvio, semplicemente perché è in atto un’interlocuzione tra i cittadini attivi che mi hanno proposto questa mozione, e chi in particolare si occupa di economia sociale, e il Presidente del Forum del terzo settore. Non ci sono stati aggiornamenti rispetto all’ultima volta in cui abbiamo presentato questa mozione. Di fatto, mi impegno io adesso ad accelerare le interlocuzioni tra le due realtà, perché questa mozione deve essere modificata, non può essere approvata così com’è. Quindi, se è possibile, io rinvierei la mozione alla prossima volta in maniera tale da far sì che siano proprio queste due realtà a modificarla così come sta avvenendo in questi giorni.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Questa è rinviata, la precedente è ritirata.
La prossima mozione è del consigliere Mennea: “Esonero dalla compartecipazione della spesa sanitaria per gli operatori delle Forze armate, delle Forze di Polizia, della Protezione civile, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della Polizia locale”.
Consigliere Mennea. L’avevo visto connesso, a dire la verità. Prima c’era. Consigliere Mennea?
Andiamo avanti.
“Mozione – Antonella Laricchia – Prevedere all’interno del Piano regionale di promozione della lettura un programma di interventi per incrementare i lettori in Puglia anche attraverso una partnership con il Centro per il libro e per la lettura del Ministero dei Beni culturali e l’ANCI. Avviare campagne per la promozione della lettura attraverso incentivi fiscali all’acquisto dei testi”.
Consigliere Laricchia, prego. Leggere mi fa un certo effetto, perché la Puglia è la regione in assoluto che ha fatto acquistare più testi rispetto a tutta l’Italia in virtù del bando per la Community Library.
Prego, consigliera.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie.
Ovviamente io credo molto, come immagino tutti noi, nel valore della lettura come attività ricreativa che forma la persona, la forma e la evolve parecchio. In generale, se questo avviene per tutte le persone che fanno una società, poi finisce per evolversi la società stessa.
Per questo credo che non siano mai abbastanza gli investimenti, non solo economici, ma anche di tempo, di comunicazione nell’incentivare alla lettura i nostri cittadini. In effetti, purtroppo, quando vengono fatti certi rapporti, come il rapporto Federculture 2019, abbiamo sempre numeri che ci pongono davanti un quadro un po’ desolante, nonostante tutti gli sforzi, rispetto ad altre realtà.
In effetti, proprio dal rapporto Federculture 2019 emerge che il settore della lettura di libri presenta ancora dati negativi e variazioni a doppia cifra, soprattutto al sud, dove i lettori sono diminuiti del 13,7 per cento. Nel 2018 a livello nazionale gli italiani che dichiarano di leggere almeno un libro all’anno sono poco più di 23 milioni, il 40 per cento della popolazione sopra i sei anni. Si capisce bene che dobbiamo continuare a intervenire in questa direzione, ripeto, come investimento nella società, nell’evoluzione della società stessa, oltre che della singola persona.
Alla luce di questi dati e alla luce del fatto che è un intervento economico... Perché il settore di per sé attira anche altre filiere e settori dell’economia, come ad esempio il turismo culturale. Addirittura nel complesso raggiunge una quota pari a 265,4 miliardi, equivalenti al 16,9 per cento del valore aggiunto nazionale.
Anche in termini di occupazione l’impatto del settore è elevato, se si pensa che ben 1,55 milioni di persone, che rappresenta più del 6 per cento del totale degli occupati in Italia... Proprio questo specifico settore nel 2019 ha visto una crescita di occupati dell’1,5 rispetto alla crescita dell’economia generale, che è stata pari allo 0,9. Parliamo di dati del 2019. Sappiamo che la pandemia ha un po’ cancellato e rivoluzionato tutto. Ma stiamo ripartendo. Mi auguro si riparta con i valori giusti.
A questo punto, propongo all’Aula di votare questo impegno al Presidente della Giunta regionale a prevedere, all’interno del Piano regionale di promozione della lettura, da definire entro il 31 dicembre 2021, un programma di interventi per incrementare i lettori in Puglia, anche attraverso partnership con il Centro per il libro e per la lettura del Ministero dei beni culturali e l’ANCI; ad avviare campagne per la promozione della lettura attraverso incentivi fiscali e l’acquisto dei testi, coinvolgendo le famiglie, le biblioteche pubbliche e private, le associazioni culturali, le librerie, gli editori, il mondo della scuola e la società in progetti che incoraggino i giovani a questa pratica.
Se, come immagino, condividiamo tutti questi valori, sono sicura che qualsiasi attività, qualsiasi impegno ulteriore in questa direzione potrà soltanto arricchire i nostri cittadini e, di conseguenza, il nostro territorio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera.
Assessore Bray, prego.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Buonasera a tutti.
Ringrazio la consigliera Laricchia, che credo tocchi uno dei temi principali non solo della nostra regione e del Mezzogiorno, come lei ha detto, ma del Paese, che è quello di cercare di incrementare l’abitudine alla lettura.
I dati che ha ripreso di Federculture, come quelli dell’Istat, sono dati abbastanza preoccupanti, perché ci dicono che, nonostante l’impegno delle Istituzioni nell’incrementare il numero di strutture, al contrario l’abitudine a un rapporto con il libro e in genere con la lettura nel nostro Paese è abbastanza basso. Quindi, è certamente auspicabile un ampliamento della collaborazione, come la consigliera suggerisce, con le Istituzioni che vengono richiamate nella sua mozione.
Devo, però, ricordare che la Regione Puglia e gli Enti locali pugliesi hanno, in questi anni, partecipato a molte iniziative sia con il CEPELL, il Centro per il libro e la lettura del Ministero della cultura, che con l’ANCI per la realizzazione di progetti volti proprio a favorire la promozione della lettura.
La legge regionale n. 40/2013, come la consigliera sa bene, prevede che il Piano annuale per la promozione della lettura e del libro venga predisposto dalla Giunta regionale, una volta sentita la Consulta del libro e della lettura. Ora, la Consulta è stata costituita con decreto del Presidente della Giunta regionale l’11 febbraio 2021 ed è un organismo costituito da undici soggetti proprio in rappresentanza di tutte quelle organizzazioni del mondo degli editori, delle biblioteche e dei lettori, sulla base di quanto previsto dalla delibera n. 2286/2014. Quindi, mi sembra che un passo avanti sia stato fatto. Era necessario definire, appunto, la Consulta. Ma, al di là di questi passaggi dovuti e formali, credo che la sua proposta sia da accogliere.
Voglio soltanto sottolineare che è complessa, invece, la sua richiesta di applicare dei benefìci fiscali al mondo dell’editoria, dal momento che il nostro sistema fiscale vede il prelievo regionale applicato in via residuale, fatta eccezione per l’IRAP, ma questo non esclude la possibilità che si è discussa anche in sede di relazioni con le altre Regioni, per il tramite della neo costituita proprio Consulta, di immaginare forme di incentivi che possano creare quelle condizioni sempre più favorevoli per migliorare quel rapporto soprattutto delle nuove generazioni con di libro e con la lettura. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, assessore.
Se non ci sono altri interventi, possiamo procedere.
Il suo parere, assessore, è favorevole al voto?
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Se non ci sono altri interventi, possiamo procedere al voto. Non ce ne sono.
La votazione è aperta. Votate. Vi prego di votare. Lo dico anche a voi, colleghi che siete collegati da remoto. Favorevole, sì. Non funziona? Davide, il tuo voto è favorevole, comunque. Lo aggiungiamo. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Votanti (8 da remoto più 23 presenti) 31, più uno che non è riuscito a votare, abbiamo detto, 32.
La mozione è approvata.
Il collega Mennea è tornato? Non lo vediamo.
Mozione del collega Antonio Maria Gabellone: “Modifiche ed integrazioni al Regolamento Regionale 16 luglio…”.
Cosa? Prego.
Benissimo. La parola al consigliere Leoci, che ha firmato, insieme al consigliere Mennea, la mozione “Adesione della Regione Puglia al progetto ‘Bandiera Lilla’ per la realizzazione di aree turistiche adeguatamente attrezzate per i disabili”.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente.
L’oggetto della mozione, che abbiamo sottoscritto insieme al collega Mennea, è l’adesione della Regione Puglia al progetto “Bandiera Lilla” per la realizzazione di aree turistiche adeguatamente attrezzate per i disabili.
Il nostro intento, naturalmente, nel presentare questa mozione, è nato dalle vicissitudini e dalle esperienze personali nei territori. Soprattutto io, in particolare, ho avuto modo di conoscere questo progetto per l’adesione da parte del mio Comune (Carovigno) al progetto “Bandiera Lilla”. Cosa tratta questo progetto? Va a toccare il settore del sociale e del turismo, coniugandoli insieme. Naturalmente trova i suoi presupposti giuridici all’interno della nostra Costituzione. L’articolo 3 della Costituzione sancisce l’eguaglianza tra i cittadini e l’articolo 16, sempre della Costituzione, stabilisce il diritto alla libertà di circolazione di ogni cittadino. Allo stesso tempo, il nostro Statuto regionale recita che la Regione tutela e promuove la qualità della vita dei cittadini.
Che cos’è “Bandiera Lilla”? È un riconoscimento per i Comuni che hanno un’attenzione particolare verso il turismo accessibile. “Bandiera Lilla” è un progetto nato nel 2012 in Regione Liguria, partecipato anche da ANCI Liguria. In particolare, in merito al potenziale turistico che va ad attenzionare, parliamo di circa 80 milioni di persone con disabilità in Europa che potrebbero essere attratte verso la nostra regione.
Perché aderire a “Bandiera Lilla”? Per promuovere e far crescere il turismo accessibile, fornendo agli utenti informazioni precise sulla mobilità e sull’accessibilità e per attrarre nella nostra regione un nuovo turismo europeo. La Regione Puglia potrebbe, in questo caso, avere un risultato fondamentale: avere un quadro ben preciso dell’accessibilità degli spazi pubblici nella nostra regione. Uno stimolo, cioè, a migliorare l’esistente e a fare una rete con le associazioni che si occupano di turismo accessibile.
In particolare, dobbiamo sfatare alcuni miti, tra cui, guardando all’interesse generale, che è quello del turismo accessibile, non ci rivolgiamo soltanto a chi vive una condizione di disabilità, ma anche a chi vive non solo quella che potrebbe essere un impedimento motorio, ma anche psicofisico, pertanto anche la semplice mamma che porta in passeggino o chi anche vive una condizione di disabilità temporanea, in modo tale da poter far usufruire… Il collega Tutolo mi fa ridere e mi distrae nella mia esposizione, in modo naturalmente scherzoso. Dicevo, da chi potrebbe, in un momento anche temporaneo della propria vita, avere difficoltà a godere di una vacanza, perché tante volte dobbiamo fare attenzione a quello che gira intorno a chi vive una condizione di disabilità, le persone anche che lo accompagnano. Infatti, a fianco a una figura che vive un momento anche temporaneo vi sono persone che vi prestano assistenza. Ebbene, con un’attenzione all’accessibilità turistica si permetterebbe di far godere anche alle persone che sono a fianco una vacanza in assoluta tranquillità.
Chi sostiene Bandiera Lilla specialmente? Alcuni esempi e partner sono il MiBACT, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Comitato Italiano Paralimpico, le Federazioni e le associazioni nazionali dei disabili, tra cui ricordo la FISH Onlus, di cui ho avuto modo di conoscere anche il Presidente nazionale, Vincenzo Falabella, in occasione proprio dell’adesione da parte del mio Comune al progetto Bandiera Lilla.
Oggi naturalmente non vado a chiedere un impegno finanziario per questa convenzione, ma più che altro una sensibilizzazione al tema di Bandiera Lilla per quello che tratta, cioè l’accessibilità turistica. Infatti, alla fine della mozione ho specificato, appunto, che non c’è un impegno di spesa, ma una sensibilizzazione da parte della Regione al rilancio di questo argomento. Una possibile premialità sarebbe quella di intervenire sulla DGR n. 2160, assegnando ai Comuni una premialità per coloro che hanno aderito al progetto Bandiera Lilla.
Io ringrazio anche di aver conosciuto il Presidente Roberto Bazzano, nonché attualmente oggi in Puglia abbiamo due Comuni che hanno aderito a questo progetto, tra cui il Comune di Maruggio e il Comune di Carovigno.
La Puglia attualmente ha anche un ambasciatore di questo progetto, che è un imprenditore nautico, Marco Carani, il quale comunque ha avviato diversi progetti che sensibilizzano il tema, tra cui il progetto Euphoria, che è quello di permettere una visita in barca a persone che vivono una condizione di disabilità. Io sono rimasto particolarmente stupefatto dai racconti di chi ha vissuto questo giro in barca e vive una condizione di disabilità. Sembra poco, ma per chi vive una condizione che non gli permette di fare determinate cose è una grande cosa. Inoltre, ringrazio anche chi in questo periodo mi ha scritto, tra cui alcune associazioni che hanno detto comunque di aderire a questo progetto, associazione di cui fa capo il Presidente Francesco Vinci, e tante altre associazioni che mi hanno scritto.
Da ultimo anche, prima di noi, qualche settimana fa ci è arrivata la Regione Abruzzo. Infatti, con una mozione presentata da alcuni consiglieri del Movimento 5 Stelle si è impegnata la Giunta ad aderire a questo progetto per sensibilizzare il tema dell’accessibilità turistica. Pertanto, oggi sono aperto a tutte le forze politiche di questo Consiglio, anche ad un’eventuale modifica, perché per me conta il tema, l’attenzione al tema dell’accessibilità turistica, quello della sensibilità verso chi vive una condizione di disabilità. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Leoci.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pagliaro. Devo dirvi, però, che l’assessora Barone, che non si è potuta collegare ancora e non è potuta venire in Aula, aveva chiesto semmai di poter rinviare. Non lo so. Adesso sono mortificata perché l’ho saputo dopo che il consigliere Leoci ha fatto la relazione. A questo punto chiedo a lei, consigliere Leoci, se preferisce che comunque andiamo al voto, al di là del parere del Governo…
Mi dica lei. Non c’è il parere del Governo.
Speaker : LEOCI.
Siccome comunque è un tema che abbraccia quello del sociale, pertanto anche quello dell’assessore Barone, ma abbiamo in collegamento anche l’assessore Bray, perché compete anche a lui per quanto riguarda l’accessibilità turistica...
Speaker : PRESIDENTE.
Vogliamo chiedere a lui.
Speaker : LEOCI.
Se fosse possibile.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Bray, è collegato?
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Ci sono.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha sentito? Non essendoci l’assessora Barone, io ho chiesto al proponente, al consigliere Leoci, se intendesse rinviare in attesa dell’assessora Barone, per la prossima volta, per discuterla nel prossimo Consiglio.
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo.
Presidente, credo stia arrivando l’assessore. Mi ha scritto che sta arrivando.
Speaker : PRESIDENTE.
Va benissimo. Grazie.
Prego, consigliere Pagliaro.
Arriva annunciato dalla musica.
Speaker : PAGLIARO.
A ritmo di rock’n’roll. Va molto bene.
Grazie, Presidente.
Non posso che essere favorevole a questa proposta di rendere accessibili le spiagge. Rendere accessibile il turismo e, io aggiungo, rendere accessibile ai disabili tutto ciò che è normalità è un dovere da parte di tutte le Istituzioni.
Conosco questo settore da tanti anni. Abbiamo fatto tantissimo, anche sotto il profilo prettamente culturale, per squarciare il velo della vergogna, che spesso, anche in maniera, forse, un po’ irragionevole, ha portato gli stessi disabili a chiudersi in se stessi. È importante, quindi, qualsiasi forma che possa consentire loro la normalità.
Così come dovremo lavorare ancora tanto per provare a superare tutte le barriere architettoniche, che purtroppo esistono ovunque, anche e soprattutto nelle spiagge e nelle località turistiche, nell’attività turistica.
Siamo assolutamente favorevoli a questa proposta, a questa mozione e pronti a votare favorevolmente.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo. Grazie.
Nel frattempo è arrivata l’assessora Barone, alla quale possiamo dare la parola per il parere del Governo.
Stiamo parlando, assessora, della mozione sulla “Bandiera Lilla”.
Speaker : BARONE, assessore al welfare.
Salve a tutti. Grazie. Scusatemi, oggi sono stata presa dalla manifestazione dei disabili, quindi non ho partecipare al Consiglio in maniera attiva, però mi sembrava giusto dare un parere su questa cosa, che dal punto di vista politico apprezziamo assolutamente. Del resto, lo stesso ex consigliere Trevisi del Movimento 5 Stelle nella scorsa legislatura portò avanti questo tipo di battaglia, questo tipo di convenzione, questo tipo di interesse da parte della Regione.
Il protocollo prevede che le Regioni, però, debbano stipulare una vera e propria convenzione, versando una quota. A seguito di questa convenzione, la Regione dirama un comunicato a tutti i Comuni dicendo che hanno aderito e devono accettare questa convenzione. Quindi, la cosa è un po’ particolare.
C’è già una cosa da dire e da sottolineare assolutamente: dal sito della Bandiera Lilla si può già notare che i Comuni possono aderire da soli, a prescindere dalla convenzione della Regione. Di conseguenza, non c’è bisogno di questa convenzione, che in realtà costa 150.000 euro alla Regione. Capite bene che decidere che sia questa cooperativa, perché è una vera e propria cooperativa che ha dato vita a questo tipo di protocollo, ci sembra poco opportuno, perché la convenzione prevede, sì, che il Comune si impegni a versare alla cooperativa questa somma, però è sempre dopo la convenzione che la Regione ha stipulato a suo tempo con questa associazione.
In seguito a tutto questo, poiché c’è questo tipo di richiesta onerosa, dovrebbe andare in bilancio, è un po’ più complicato, quindi… I Comuni possono aderire a prescindere dalla convenzione, quindi lasciando chiaramente liberi, anzi magari invitando i Comuni ad aderire a questa Bandiera Lilla e, quindi, aderire a questo tipo di rapporto e di rispetto nei confronti della disabilità, di un turismo più sostenibile. Sicuramente è molto importante sensibilizzare sul tema. Del resto, l’aveva fatto presente anche l’assessore Piemontese, c’è un bando a cui invitiamo i Comuni a partecipare per far sì che le spiagge libere possano garantire l’accesso ai disabili. Parallelamente, un’adesione di questa maniera a una bandiera, come appunto la Bandiera Lilla, aderendo quindi a questa associazione, con un impegno da parte della Regione e con una spesa pari a 150.000 euro, in questo momento non mi sentirei di dare seguito a questa adesione, che è specifica con questa sola associazione, ma favorisco e assolutamente spingo e sensibilizzo i Comuni, tutti, ad aderire a questa Bandiera Lilla a prescindere dalla convenzione della Regione, che appunto ha un costo, che ritengo non possa essere sostenuto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessora.
Consigliere Leoci, la mozione, in realtà, non è priva di oneri. È impossibile fare la convenzione senza oneri, perché lo prevede la stessa convenzione. Cosa ritenete di fare? Modificare la mozione?
Prego.
Speaker : LEOCI.
Io, naturalmente, come ho specificato a conclusione del mio intervento, ho ribadito il fatto che questa convenzione o meglio l’impegno che chiedo o anche la modifica della mozione va a puntare su una sensibilizzazione informativa dell’accessibilità turistica. È questo quello che vado a chiedere, anche interagendo con l’associazione, ma senza stipulare una convenzione. Infatti, nell’impegno finale della mozione, se avete il testo, non ho chiesto un impegno di spesa, ma una convenzione informativa, a promuovere e a sensibilizzare, anche attraverso gli strumenti che sono presenti già all’interno della Regione, il tema di accessibilità turistica.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusi, consigliere, ma la mozione precisa proprio “attraverso la stipula di apposita convenzione, la quale non comporta oneri”. È impossibile perché la bozza di convenzione che l’associazione Bandiera Lilla promuove prevede degli oneri e li prevede come obbligatori. Non solo, Bandiera lilla non è una formula generica, è una formula precisa, è un marchio di cui è in possesso l’associazione. Quindi, né la regione, né i Comuni potrebbero utilizzare quella definizione se non aderendo ad una partnership e quindi condividendo il marchio.
Questa operazione è un’operazione onerosa, non è un’operazione gratuita. Così come si presenta è contraddittoria: o si fa la stipula della convenzione, ma questa è onerosa, o non si fa la stipula della convenzione e allora salta tutta l’idea di Bandiera Lilla.
Veda lei se magari vuole dire “sensibilizzare”. Non lo so.
Speaker : LEOCI.
Siccome rimango aperto comunque, come ho detto già prima, con la Giunta ad arrivare… A me interessa il tema, che è quello dell’accessibilità turistica. Pertanto, posso anche modificare e inserire la parola “sensibilizzare il tema”.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, però in tutta la mozione lei parla di Lilla Card. Quello che sta scritto nella bozza di convenzione che presenta l’associazione…
Speaker : LEOCI.
Per quanto riguarda i Comuni, non la Regione.
Speaker : PRESIDENTE.
Come volete. Si vuole sentire con la Giunta e concorda magari una formula e al prossimo Consiglio noi riprendiamo questa mozione o vuole adesso, controllarla? Noi per le ore 17 abbiamo stabilito il termine dei lavori. Facciamo la mozione Gabellone e poi dopo, se lei si sente con l’assessora Barone, porta modificata la mozione? Possiamo fare così, per esempio. Come ritiene lei. La rinvia o la modifica oggi stesso?
Speaker : LEOCI.
Facciamo così: la rinviamo, in modo tale da poter anche confrontarmi con l’assessore e poter procedere a redigere un impegno...
Speaker : PRESIDENTE.
Una mozione che sia... Sul tema sono certissima che tutto il Consiglio c’è.
Speaker : LEOCI.
Certo. Sono d’accordo. Da ultimo avevo ribadito anche questo, lo ricordo all’assessore Barone, che il Consiglio...
Speaker : BARONE, assessore al welfare.
La sensibilizzazione.
Speaker : LEOCI.
Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato una stessa mozione. Diciamo che la mia era intervenuta molto prima. Potrei migliorarla, anche con il supporto dell’assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo. Grazie veramente.
Grazie, assessora.
Passiamo alla mozione del collega Gabellone: “Modifiche ed integrazioni al regolamento regionale 16 luglio 2007, n. 17 (Regolamento per le attività di informazione scientifica sul farmaco)”.
Prego, consigliere Gabellone.
C’è l’assessore Lopalco? Eccolo. Compare. Perfetto.
Consigliere Gabellone, prego.
Speaker : GABELLONE.
Ringrazio l’assessore per aver seguito i lavori, come suo solito, sino alla fine.
Colleghi del Consiglio e assessore, la mozione punta a riconoscere e a valorizzare il lavoro degli informatori scientifici del farmaco, un lavoro che ogni giorno, in modo particolare durante questo periodo del Covid, si dimostra preziosissimo per aggiornare costantemente i medici sull’evoluzione del farmaco, della scienza del farmaco e, naturalmente, sugli effetti positivi e, ahimè, qualche volta sulle complicanze, sugli effetti negativi che gli stessi possono determinare.
La possibilità di equiparare la figura dell’informatore scientifico del farmaco a quella dell’operatore sanitario e di qualificarlo come consulente del medico è un modo per riconoscere, per valorizzare questa figura professionale che, in silenzio, costantemente svolge un’attività importantissima per l’intero sistema sanitario, nazionale e regionale.
C’è da dire che, anche da un punto di vista dell’orientamento giurisprudenziale, si consolida una giurisprudenza che in questo senso corrobora e sostiene questa ipotesi, nel senso che in passato c’era spesso l’idea di confondere o di immaginare che l’informatore medico-scientifico potesse essere un agente di commercio. Tutto questo non è. Naturalmente potremmo essere la prima Regione in Italia a legiferare e, quindi, a modificare il nostro regolamento, dando dignità e attenzione e valorizzando il lavoro dell’informatore scientifico del farmaco.
Naturalmente è importante sentire l’assessore e il parere del Governo, quindi non riporto la modifica dell’articolo 5 del regolamento regionale n. 17/2007, nel quale è prevista l’aggiunta dell’articolo 5-bis.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, assessore Lopalco.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Ovviamente noi accogliamo l’invito a rendere la figura dell’informatore scientifico del farmaco il più possibile… evidenziando in questa figura più le componenti consulenziali, più le componenti di supporto di informazione scientifica per l’operato del medico, piuttosto che non, come giustamente ha detto lei, un agente di commercio. Quindi, lungi da noi la volontà di sminuire questa figura che è così importante.
Sicuramente potremmo nel regolamento regionale del 2007… Ricordiamo che questo regolamento regionale è un regolamento nel quale si definisce, si delinea quelli che sono gli spazi d’azione e gli spazi di manovra, e viene regolamentata, appunto, l’azione dell’informatore scientifico all’interno delle strutture sanitarie. Qual è il problema? Mi sono confrontato anche con gli uffici per cercare di dirimere questa faccenda.
Noi come Regione non possiamo intervenire nelle definizioni di professioni sanitarie, perché questa è competenza governativa. Noi non possiamo autonomamente dire che l’informatore medico non è una professione sanitaria, perché poi questo comporterebbe fra l’altro implicazioni anche importanti sulla formazione professionale, come identificazione di figura di professione sanitaria e così via. Quella è una prerogativa governativa.
Per cui, in questa forma, poiché l’articolo che lei aggiunge si conclude dicendo “nell’ambito della sua attività professionale di informatore scientifico del farmaco, in quanto consulente del medico è equiparato all’operatore sanitario, in qualche maniera, con quella frase, noi non facciamo altro che definire, entrando in un campo di competenze che non è regionale, una nuova professione sanitaria. Quello che io le chiederei, magari mantenendo l’impostazione, che è un’impostazione di riconoscimento dell’importanza di questa figura sanitaria, o si modifica questa proposizione… Così com’è sarebbe impugnata, non è competenza regionale. Quindi, o si modifica questa proposizione del tipo “nell’ambito della sua attività professionale l’informatore scientifico del farmaco è consulente del medico”. Punto. Non possiamo noi definirla come professione sanitaria, perché non è nostra competenza.
Ripeto, l’atteggiamento del Governo è positivo nello spirito di questa mozione, però dobbiamo stare attenti affinché l’impegno a modificare un regolamento poi non vada in contrasto con le leggi nazionali.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Gabellone, ha chiesto di intervenire? Sì.
Speaker : GABELLONE.
In risposta all’assessore Lopalco, comprendo la posizione che nello spirito è favorevole. Bisogna solo comprendere e verificare come è possibile strutturarla meglio.
Ci diamo il tempo da qui al prossimo Consiglio, sospendiamo momentaneamente in modo da vedere con gli uffici e con lei sicuramente di riproporre una formula che possa accogliere, da un lato, la volontà e, dall’altro, gli aspetti tecnici che evitino una impugnativa.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene, grazie. Mi sembra vi siate intesi.
Assessore, va bene così?
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Sicuramente sì. Siamo assolutamente sulla stessa linea.
Speaker : PRESIDENTE.
Va benissimo. Allora lo aspettiamo prossimamente. Grazie a entrambi.
Mi sembra che qui la campanella stia suonando per la ricreazione. Siamo nel tempo che avevamo previsto. Ci salutiamo.
Vi ricordo che alle ore 17.30 c’è un momento con la dottoressa Vincenti, che va in pensione, alla quale faremo gli auguri perché si possa divertire un poco. Domani mattina abbiamo alle ore 11 la mostra di Donato Fasano qui in Consiglio. Sarà un grande piacere per me avere tutti voi, ma sarà, credo, un piacere per tutti, perché lanceremo un messaggio di ringraziamento verso tutti coloro che si sono adoperati in questo periodo di pandemia. Il personale sanitario in particolare.
Grazie a tutti. A dopo.