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C.r. Puglia 25.05.2021
FILE TYPE: Video
Speaker : .
(Segue inno nazionale)
Speaker : PRESIDENTE
Buongiorno a tutti, cari colleghi e care colleghe. A coloro che sono qui presenti e a coloro che, invece, sono collegati da remoto buon lavoro per questo Consiglio regionale.
Intanto diamo per letti e approvati il processo verbale della seduta di martedì 4 maggio e della seduta di martedì 11 maggio, ultimi scorsi.
Ha chiesto congedo il collega Longo.
Sono stati assegnati alle Commissioni una serie di disegni di legge di riconoscimento di debiti fuori bilancio: nn. 88, 115, 116, 117, 118, 119, 121, 122, 123, 124, 125 e 126.
Alla Commissione II è stato assegnato il parere sulla deliberazione della Giunta del Piano faunistico venatorio regionale 2018-2023.
Alla Commissione IV il disegno di legge n. 120 del 17/05/2021 “Disciplina delle strutture ricettive, delle attività turistiche ad uso pubblico gestite in regime di concessione e delle associazioni senza scopo di lucro”.
Alla Commissione V è stata assegnata la proposta di legge a firma dei consiglieri Maurodinoia e Caracciolo “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 12 aprile 2001 n. 11 ‘Norme sulla valutazione d’impatto ambientale’”. Questa proposta di legge ‒ informo tutti ‒ è stata approvata peraltro in Commissione V già all’unanimità ed è venuta oggi con le cinque firme in Conferenza dei Capigruppo. Abbiamo deciso insieme, in Conferenza dei Capigruppo, di metterla al primo punto all’ordine del giorno dei lavori di oggi.
Commissione VI: proposta di legge a firma del consigliere Amati e altri “Archivio Gazzetta del Mezzogiorno. Contributo per l’ordine, inventario e conservazione”.
Commissione VI: proposta di legge a firma del Presidente Capone ed altri “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i generi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile”.
Commissione II: deliberazione recesso della Regione Puglia dall’adesione all’Associazione Mobility Manager ‒ Euromobility con sede in Roma, anno 2021.
Care colleghe e cari colleghi, vorrei aprire questa seduta di Consiglio regionale porgendo innanzitutto le più sentite condoglianze, da parte di tutti e tutte noi, ai familiari della giovane coppia originaria di Triggiano e di tutte le persone che hanno perso la vita domenica sulla funivia del Mottarone. Le disgrazie non si classificano mai, ma questa è davvero atroce. Perdere la vita nel giorno del ritorno alla vita è uno scherzo del destino che ci fa sentire sorelle, fratelli, madri, padri di quelle povere anime in trappola. Lì dentro c’eravamo tutti, con la nostra voglia di tornare a vivere, di riabbracciare quella libertà per troppo tempo perduta. Una tragedia che ci ricorda l’importanza del prendersi cura delle persone e delle cose.
Per questo mi unisco all’appello di chi a gran voce chiede giustizia per queste vite spezzate e contemporaneamente alla preghiera per il piccolo Eitan, unico sopravvissuto nell’incidente in cui hanno perso la vita i suoi genitori e il fratellino di due anni. Mi dicono che “Eitan” significa “forte”. L’augurio è per il ragazzino.
Un minuto di silenzio per questi morti in questa gravissima tragedia. Grazie a tutti.
Sappiamo che doveva essere una ripartenza piena di speranza, invece questa storia ha tolto il fiato, ha sconvolto l’Europa intera, un’Europa che con la pandemia sembrava più unita che mai e che invece oggi si mostra con tutte le sue differenze, tra chi è vaccinato e chi ancora non lo è, tra chi è fragile, chi aspetta il turno dell’età, tra i giovani e tra poco proprio questi giovani dovranno affrontare gli esami di maturità, saranno diversi da quelli di tanti anni e saranno impegnati in una prova che dovranno fare dopo avere vissuto quasi un anno di DAD praticamente. Rischiano di diventare la categoria più esposta. Siamo felici che due pugliesi, lo voglio dire, è una cosa molto bella, abbiano preso il primo premio, siano arrivati primi, uno per i professionali dell’agricoltura e l’altro nelle materie letterarie, uno di Manduria e l’altro di Specchia. Sono due ragazzi pugliesi che manifestano questa grande, grandissima eccellenza nonostante tutto, nonostante questo periodo così grave.
“Per sconfiggere questo virus bisogna immunizzare il mondo al più presto” ha detto il Presidente Draghi, quel mondo che oggi, seppure sembrava unito, si manifesta con le sue differenze, come dicevamo, e vede tanti Paesi che assegnano tante dosi di vaccino per milioni di abitanti e poi vede il Ruanda che, ovviamente, ne assegna pochissime. Sarà la partita della salvezza quella che dovremo giocare tutti insieme, provando a governare la globalizzazione e a far riemergere la cooperazione, ma che ci vede ciascuno impegnato nel nostro piccolo a fare quello che possiamo.
Ho apprezzato molto le parole del Presidente Sassoli: “La pandemia non è una parentesi, ma un invito a proiettarci nel futuro, a progettare un’Europa e un mondo che restituisca centralità alle persone, a partire dai giovani proprio e dalle donne”.
A questo proposito abbiamo per domani un incontro importante con i capigruppo, con i Presidenti di Commissione, ma con tutte le consigliere e i consiglieri che vorranno, sull’agenda di genere.
Sempre a proposito di donne, vorrei dirvi che sono molto dispiaciuta e rammaricata per le pesanti offese nei confronti della consigliera nazionale di parità Serenella Molendini, che dopo aver plaudito all’iniziativa dell’Università di Bari di voler ridurre le tasse per le studentesse che si iscrivono a corsi di laurea ad oggi a frequenza prevalentemente maschile, ha ricevuto una serie di insulti e di offese via internet.
Sono rammaricata e offesa perché quella del Rettore Bronzini non è solo un’iniziativa importantissima, ma è un’azione prevista dalle direttive europee, da leggi nazionali, a partire dalla n. 125 del 10991.
Insomma, sappiamo che dobbiamo fare ancora molto, sappiamo che dobbiamo lottare per ogni cosa, versando lacrime o magari ridendo per la soddisfazione, come ha fatto Benedetta Pilato, campionessa del mondo a soli 16 anni, un’altra pugliese, di Brindisi, campionessa d’Europa, vi chiedo scusa. È di Taranto, perdonatemi. 16 anni, l’ho detto.
Speaker : INTERVENTO
È di Taranto.
Speaker : PRESIDENTE
Sì, già chiarito. Scusatemi. Ho unito più città.
Taranto esulta oggi per più cose, per fortuna. Sono contenta di questo fatto, dopo tante tragedie, dopo tante cose gravi.
A Benedetta Pilato vanno le più sentite congratulazioni da parte di questo Consiglio. Magari avremo piacere di ospitarla in un prossimo Consiglio proprio per conferirle un premio.
Noi su quello saremo impegnati. È vero, consigliere Perrini? Il compito nostro è anche questo, quello di sollecitare interventi laddove ci sono. Poi, evidentemente, la forza si acuisce, diventa più grande quando si deve lottare anche per ottenere risultati. Comunque, questo è il tempo di invertire la rotta. In bocca al lupo. Oggi abbiamo una bella seduta di Consiglio regionale.
Vi ho mandato, nella chat che abbiamo come sedute del Consiglio, il calendario dei lavori di oggi, come deciso in Conferenza dei Capigruppo e anche quello che abbiamo pensato per il prossimo futuro, fino al 31 luglio.
Sostanzialmente trovate lì l’ordine dei lavori per oggi. Per quanto riguarda i mesi di giugno e luglio abbiamo pensato di fare Consiglio il 15 giugno su mozioni e interrogazioni, il 22 sulle proposte di legge, il 13 luglio su mozioni e interrogazioni, il 27 luglio sulle proposte di legge. Questo significa che così esauriamo le sedute ordinarie. Ovviamente, laddove ne dovessero essere riprogrammate straordinarie, lo vedremo nei prossimi giorni.
Per oggi avevamo pensato alla chiusura dei lavori alle 18.30. Presumiamo di andare avanti con le proposte di legge nell’ordine che abbiamo scritto e che ritrovate nella chat. Se riusciamo a fare ancora di più, tanto di guadagnato. Buon lavoro a tutti.
Cominciamo con l’ordine del giorno.
Speaker : SPLENDIDO
Presidente?
Speaker : PRESIDENTE
Prego.
Speaker : SPLENDIDO
Sono Joseph Splendido.
Io mi sono appena collegato. Non so se vogliamo rivolgere una preghiera, un minuto di silenzio per le vittime della tragedia avvenuta l’altro giorno.
Speaker : PRESIDENTE
L’abbiamo già fatto.
Speaker : SPLENDIDO
Mi sono appena collegato. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
L’abbiamo già fatto. Lei dovrà farlo in solitudine, se riterrà. Grazie.
Interrogazioni e mozioni presentate.
Sono state presentate le seguenti interrogazioni: consigliere Tutolo “Modalità operative delle sedute di Commissione invalidi civili nel distretto ASL di Foggia”; Tammacco “Modalità di reclutamento personale con qualifica di ausiliario alle dipendenze della società IN HOUSE PROVIDING del servizio sanitario regionale”; Tutolo “Andamento della campagna vaccinale anti SARS-CoV2 per i cosiddetti ‘soggetti fragili’”; Ventola “Research for Innovation (REFIN) e cosiddetti ‘ricorsi gerarchici’ – Chiarimenti”; Longo “Progetto di telemedicina”; Tutolo “Gravissima situazione strutture sociosanitarie. Pericolo tenuta livelli occupazionali. Copertura di spesa ‒ Adempimenti LEA”.
Mozioni: Tutolo “Estensione della platea degli aventi diritto a partecipare ai concorsi del dirigente medico di primo livello presso le strutture di pronto soccorso dei presìdi ospedalieri anche ai medici abilitati non specializzati in medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza con esperienza almeno quinquennale in una Unità operativa”; Pagliaro “Centri diurni per anziani e disabili a rischio chiusura, scostamento di bilancio per garantire funzionamento”; Pagliaro “Inserimento codici ATECO esclusi dagli avvisi pubblici ‘Custodiamo la Cultura in Puglia 2.0’ e ‘Custodiamo il Turismo in Puglia 2.0’”; Pagliaro “Completamento Strada Statale 7-ter Bradanico-Salentina”.
Primo punto all’ordine del giorno: proposta di legge n. 185 arrivata ‒ lo ripeto ‒ con le cinque firme sulla VIA. È una proposta di semplificazione. Il relatore è il consigliere Campo, credo.
La proposta è di Maurodinoia e Caracciolo.
Presidente Campo, prego.
Diamo per letta la relazione, se il Presidente Campo non c’è.
Procediamo con gli interventi. Ripeto che questa proposta è stata approvata all’unanimità in Commissione. A dire la verità, pensavamo che ci fosse un emendamento. No? Tutto a posto, allora?
Votiamo. Perfetto.
Passiamo al voto sull’articolo 1.
Se non ci sono interventi, procediamo subito al voto.
Il consigliere Amati ha chiesto di intervenire. Prego.
Speaker : AMATI
Grazie, Presidente e colleghi.
Sono favorevole alla proposta di legge così come presentata dai colleghi. Sto presentando un emendamento per l’articolo aggiuntivo, con il quale si dice ciò che secondo me è ovvio, però negli uffici della Regione, mi risulta un caso specifico, non viene applicato, cioè che le disposizioni previste dall’articolo 103 del decreto legge n. 18/2020 e dal decreto legge n. 52/2021, cioè i due decreti legge che si sono interessati della proroga dei termini al cospetto della pandemia, e il decreto legge che si è occupato delle riaperture, si applicano queste norme ‒ è scritto chiaramente, però pare che bisogna scriverlo espressamente ‒ anche in materia di validità temporale dei provvedimenti di valutazione ambientale comunque denominati e adottati dalla Regione, dalle Province o da qualunque Ente pubblico a ciò abilitato dalla normativa statale e regionale.
Tradotto fuori dal linguaggio della norma: ci sono alcuni provvedimenti di valutazione di impatto ambientale che sono scaduti proprio durante il periodo della dichiarazione di emergenza. Vi faccio un esempio per tutti: il porto di Otranto. Lo avevamo risolto in Commissione, però in questo momento si scopre che la valutazione di impatto ambientale è scaduta in quel periodo. Dagli uffici regionali non si riconosce l’applicabilità di quella disposizione statale per prorogare l’ambito di validità temporale della valutazione di impatto ambientale. Quindi, glielo specifichiamo con questo emendamento. Mi appresto a depositarlo alla Presidenza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Va bene, grazie.
È un articolo aggiuntivo. Lo facciamo scannerizzare e mettere in visione di tutti.
Nel frattempo, passiamo al voto sull’articolo 1.
Consigliere Bellomo, prego.
Speaker : BELLOMO
Avevo preparato un emendamento dello stesso genere. È stato letto e credo sia già effettivamente valido. Tanto è opportuna l’approvazione di questo emendamento perché, lo dico più chiaramente del Presidente Amati, gli uffici regionali fanno finta che quello che noi oggi andremmo a specificare in realtà ad abundantiam, perché era già scritto, anche in modo abbastanza esplicito… Invito tutta l’Aula ad approvare quell’emendamento, quindi non presento il mio perché è della stessa natura.
Gli uffici regionali non so perché alle volte fanno un’interpretazione tutta soggettiva, come se non fosse già inserito nella legge madre. Vi prego, perché poi tutti quanti noi veniamo toccati da questo tipo di problema. È necessario. Se è pleonastico, è bene che lo sia, però diamo un’indicazione ai dirigenti che non so perché hanno un’interpretazione tutta loro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei, Presidente Bellomo.
Mi sembra di capire che l’emendamento presentato dal consigliere Amati soddisfi anche la sua richiesta, per cui va bene così.
Va bene. Perfetto.
Apriamo la votazione sull’articolo 1.
La votazione è aperta. Dal computer.
Avete votato tutti? Prego.
Perrini, favorevole. Anche Caroli è favorevole. Anche Vendola. Che è successo? Non si stanno accendendo i computer? Okay.
Allora, Caroli, Ventola e Perrini.
Quindi, dobbiamo toglierlo dai voti.
La votazione è chiusa.
Totale votanti (34 più 5) 39, favorevoli 39, nessun contrario, nessun astenuto.
L’articolo è approvato.
Adesso passiamo all’emendamento con l’articolo aggiuntivo.
Lo leggo: “Le disposizioni previste dall’articolo 103 del decreto-legge n. 18/2020 e del decreto-legge n. 52/2021 si applicano anche in materia di validità temporale dei provvedimenti di valutazione ambientale, comunque denominati e adottati dalla Regione, dalle Province o da qualunque ente pubblico a ciò abilitato dalla normativa statale e regionale”.
Se non ci sono interventi, passiamo al voto.
La votazione è aperta.
Conserva, favorevole. Chi altro? Perrini. Per gli altri, state votando sul computer? Sì. Quanti ne abbiamo in più? Di Bari più 2 o 3. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Votanti (36 più 3) 39, favorevoli (36 più 3) 39, nessun contrario, nessun astenuto.
L’articolo aggiuntivo è approvato all’unanimità.
Adesso votiamo sulla legge nel suo complesso.
La votazione è aperta. Consigliere Conserva, lei? Favorevole. Perrini? Favorevole. Di Bari? Votato già sul computer? Okay.
La votazione è chiusa.
Totale votanti (37 più 2) 39, favorevoli (37 più 2) 39, nessun contrario, nessun astenuto.
La legge è approvata all’unanimità.
Il consigliere Amati chiede l’urgenza.
Votiamo per l’urgenza.
Possiamo votare.
Conserva, Perrini e Di Bari. No, Di Bari l’altra volta ha votato dal computer. Conserva e Perrini favorevoli all’urgenza.
La votazione è chiusa.
Votanti (36 più 2) 38, favorevoli 38, nessun contrario, nessun astenuto.
L’urgenza è approvata.
Passiamo al punto n. 2), che è il punto n. 1) all’ordine del giorno.
Si tratta di una proposta di legge a firma Paolo Campo, Filippo Caracciolo, Maurizio Bruno, Di Gregorio, Metallo, Mazzarano, Parchitelli, Ciliento, Paolicelli “Misure di razionalizzazione in materia sanitaria”. Relatore, consigliere Vizzino.
Presidente Vizzino, prego.
Speaker : VIZZINO
Signor Presidente, colleghi consiglieri, la presente proposta di legge prevede di consentire la compiuta realizzazione di strutture sanitarie il cui parere di compatibilità è ormai scaduto o prossimo alla scadenza, tenendo conto degli impedimenti connessi alla sospensione delle attività edili produttive e amministrative in conseguenza dell’epidemia da Covid-19.
In particolare, la disposizione in discorso introduce nel testo dell’articolo 29 della legge regionale n. 9/2017 il comma 10-quinquies, il quale prevede una proroga ex lege della validità dei pareri di compatibilità scaduti a partire dal 31 gennaio 2020 o in scadenza fino alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, proroga di 90 giorni della predetta dichiarazione di cessazione dello stato emergenziale.
Inoltre, l’introduzione del comma sexies prevede un correttivo in relazione ai pareri di compatibilità già scaduti alla data di entrata in vigore della presente disposizione e che non sono stati prorogati ex lege, ai sensi dell’articolo 103 del decreto legislativo n. 18/2020 e successive modifiche e integrazioni, correttivo che trova la propria ratio nell’esigenza di contemperare l’interesse della collettività, la pronta ed effettiva attuazione della programmazione sanitaria con la tutela dell’affidamento dei soggetti privati, i quali, sulla base di un parere favorevole di compatibilità scaduto, abbiano comunque ultimato la realizzazione della struttura sanitaria, pur oltre il termine biennale di validità del parere di compatibilità normativamente previsto.
Con l’introduzione del comma septies si introduce una disposizione programmatica con la quale si individua l’obiettivo, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, di aggiornamento del fabbisogno ai fini dell’autorizzazione all’esercizio delle strutture sanitarie e sociosanitarie private.
Infine, in riferimento agli interventi a sostegno di utenti affetti da patologie psichiatriche, si è resa necessaria la revisione del fabbisogno, anche al fine di implementare una rete e un’omogenea distribuzione delle strutture sul territorio, per permettere ai servizi deputati (Centri di salute mentale) di avviare adeguati percorsi in risposta ai bisogni terapeutico-riabilitativi degli utenti, attraverso la presa in carico e l’inserimento nel circuito riabilitativo del proprio contesto territoriale di appartenenza.
Nella seduta del 16 aprile 2021 sono stati presentati degli emendamenti a cura del consigliere Campo per superare alcune criticità poste in essere dalla scheda di analisi tecnico-normativa. Pertanto, la proposta di legge, così come emendata, dopo ampia discussione, ha acquisito il parere favorevole a maggioranza dei voti dei commissari presenti.
La presente proposta di legge non comporta oneri a carico del bilancio regionale.
Si rimette il provvedimento alla valutazione del Consiglio regionale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente.
Sono arrivati un po’ di emendamenti.
Vediamo se ci sono interventi.
L’ultimo è stato presentato adesso dal consigliere Zullo, emendamento all’articolo 1, lettera c).
Perfetto. Questo è all’articolo 1? Consigliere Bellomo.
Speaker : BELLOMO
Presidente, ritengo di essere favorevole allo spirito della norma, però chiedo ai proponenti di volerla snellire ancora di più. Stiamo parlando, in sostanza, di concedere una proroga esattamente ai…
“Si considerano validi i pareri scaduti entro il 30 gennaio 2020, i quali…”. E poi diamo una serie di condizioni e di burocrazia. Se seguiamo lo spirito anche del 103, che è quello che ha ispirato questa norma, direi di togliere la presentazione di tutta una serie di documenti e ritenere validi e prorogati tutti i pareri che sono scaduti al 30 gennaio 2020, senza che il cittadino debba presentare tutto quello che è stato enucleato. Usiamo la stessa logica che ha ispirato il Governo nella proroga di qualsiasi termine, senza che lo vincoliamo a questi cinque punti.
Volevo proporlo ai proponenti. Diciamo semplicemente che tutti i pareri scaduti entro il 30 gennaio 2020 sono validi “sino al”. Così evitiamo di infognare di carte gli enti e quindi dare anche questi oneri ai cittadini. Farei questa proposta ai proponenti, che credo sia nel solco di quello che ha fatto già il Governo, con il 103, di cui ci siamo occupati precedentemente.
Speaker : PRESIDENTE
Presidente Campo, prego.
Speaker : CAMPO
Presidente, volevo precisare una cosa, visto che ho sottoscritto la proposta di legge. In realtà, questa questione si pose in sede di approvazione del bilancio dell’anno scorso, non so se lo ricordate, perché il tema di coniugare i pareri che intanto erano scaduti con le proroghe emergenziali che il Governo in via generale aveva stabilito a causa dell’evento pandemico ha posto subito la necessità, avvertita anche dall’ufficio, di provare a conciliare l’esigenza di salvaguardare gli atti compiuti dalle aziende, dai privati, e coniugarla con il termine emergenziale previsto dal Governo.
Nel frattempo, mentre noi lavoravamo a questa proposta, ci ha pensato la norma nazionale a far andare de plano questa nostra preoccupazione.
Però, come ricorda il Presidente Bellomo, il problema purtuttavia si è posto per coloro che avevano il parere in scadenza ‒ abbiamo detto ‒ al 31 gennaio 2020. Presidente Bellomo, lì ci troviamo in una condizione diversa. Con l’ufficio siamo riusciti a negoziare questa ipotesi per venire incontro a quelle necessità. Purtuttavia abbiamo dovuto mettere dei paletti perché a gennaio 2020 la pandemia non c’era ancora.
Noi dobbiamo stare attenti. Se diciamo che la ragione dello slittamento è successiva all’evento pandemico... Che cosa abbiamo detto? A quelli che erano sostanzialmente pronti, e che ce lo dimostrano, diamo un termine ragionevole per portare a termine l’operazione. Ma prorogare d’emblée anche le scadenze pre-Covid... Io mi sentirei con l’ufficio. Non sono contrario, ma rischiamo di mandare il sistema in tilt. Questa era una mediazione ed è stata un’apertura. Tant’è che non mi sembra, consigliere Bellomo, che i diretti... Mi pare che i diretti interessati abbiano colto questa impostazione. Poi, se ci sono questioni che mi sfuggono meditiamole, ma sinceramente, in qualità di proponente, per andare in quella direzione, visto che parliamo di atti che sono scaduti prima della dichiarazione di emergenza... La dichiarazione di emergenza è arrivata a febbraio-marzo. Quando è arrivata? A marzo. A gennaio. Quella fa riferimento a quelli che erano scaduti il 31 gennaio 2020, cioè l’emergenza...
Benissimo. A quelli che erano scaduti alla data del 31 gennaio 2020 si è data una proroga.
Scusa, dov’è il testo della legge? Tu a quale norma fai riferimento, Presidente?
Articolo 1. In particolare, il primo periodo del comma in discorso prevede una proroga ex lege della validità dei pareri di compatibilità scaduti a partire dal 31 gennaio 2020 o in scadenza al 31 luglio 2021, proroga di un anno dalla scadenza dei pareri medesimi.
La previsione della proroga dei pareri scaduti a partire dal 31 gennaio 2020 si spiega in ragione della sopravvenuta emergenza sanitaria, la quale, a livello nazionale…
A tal fine si considerano validi i pareri scaduti entro il 30 gennaio 2020, non “a partire”, i quali, entro il termine del 31 marzo 2021, qui forse meriterebbe intervenire con un allungamento del termine, presentino alla Regione, perché non possiamo mettere al 31 marzo 2021, perché questa era stata concepita prima, poi siamo andati allungando-allungando il termine, siamo a giugno, quindi proponiamo di allungare il termine a luglio. Vero, Mario? Presentino valida istanza corredata dalla documentazione che spieghi perché, nonostante il tuo parere sia scaduto prima dell’emergenza Covid, nonostante tutto, però, eri in dirittura d’arrivo, puoi aver subito indirettamente i problemi connessi al Covid, quindi ti diamo tempo fino a quella data. Hai capito? È una logica diversa.
Sono quelli in scadenza dopo, che scadevano nel corso della pandemia, quelli sono quelli che erano già scaduti. È così? Torna? Altrimenti sentiamo l’ufficio, perché non vorrei avventurarmi in una situazione che poi li metta in difficoltà.
Speaker : BELLOMO
Atteso che siamo, credo, d’accordo sull’essenza del provvedimento, non è che io devo mediare, io, Assemblea legislativa, con gli uffici. Tra l’altro, coincide, perché anche ai fini della pandemia è il 30 gennaio 2020. Quindi, non andiamo in distonia anche logica rispetto a provvedimenti anche di carattere nazionale. Dico soltanto: perché noi dobbiamo vincolare una proroga all’elencazione, alla presentazione di una serie di documenti e quindi appesantiamo dal punto di vista burocratico?
Se avevo un’autorizzazione che mi scadeva il 31 gennaio 2020 e io la prorogo ope legis per un altro anno, io non devo presentare nessun documento, perché quella è di diritto prorogata. Quindi, non devo fare una nuova richiesta. È prorogata quella precedente. Tanto lo spirito nostro o, meglio, lo spirito della legge che stai proponendo è di consentire una proroga, in questo caso a chi ne fa richiesta. Io dico: senza che chi ne fa richiesta poi debba presentare i documenti, ope legis...
Lo faccio senza documenti.
Speaker : CAMPO
[...] mi dai altri sei mesi. Capito? Cioè mi devi dimostrare che sei già a un punto… Altrimenti sentiamo l’ufficio. Questa era la logica.
Speaker : PRESIDENTE
Prego, Presidente Lacatena.
Speaker : LACATENA
Posto che, come ha detto il collega Bellomo, condividiamo appieno la ratio e l’intendimento dei proponenti, secondo me va chiarita meglio la prima parte dell’articolo. Io sto parlando della prima. Per la seconda “compreso” secondo me va bene. Va solo modificato “31 marzo 2021”, traslato al 31 luglio.
Per quanto concerne la prima parte, io la semplificherei, la farei più secca e scriverei questo: “La validità dei pareri di compatibilità scaduti a partire dal 31 gennaio 2020 fino al 31 luglio 2021 si intendono prorogati di un anno”. Punto. E finirei il periodo. Farei una proroga automatica di tutti i pareri di compatibilità dal 31 luglio. Come ha fatto il legislatore nazionale per tutti i titoli autorizzativi. Io applicherei lo stesso principio che ha applicato il legislatore nazionale, una proroga automatica a partire dal 31 luglio, e chiuderei lì la partita.
Condivido appieno la riflessione che hai fatto sul secondo capoverso. Quella va bene per come è stata concepita. Non so se è chiaro.
Paolo, l’intendimento è fare di quelli che sono scaduti durante la dichiarazione di emergenza una proroga automatica a partire dal 31 luglio e ci siamo tolti il problema di chi è scaduto in vigenza di pandemia.
Per quanto concerne coloro i quali, invece, hanno avuto difficoltà e dimostrano con la relazione che hai egregiamente esposto di aver avuto difficoltà, scaduti prima del 31 gennaio, condivido appieno il secondo capoverso.
Migliorerei il primo per fare una proroga automatica di quelle scadute durante il regime pandemico. Questa ci dà due utilità. La prima è la possibilità per gli uffici di defaticare il lavoro e poter avviare tutte le procedure di rinnovo in questo arco temporale. La seconda è di mettere nelle condizioni i soggetti che stanno lavorando, di avere un’autorizzazione prorogata di un anno a partire dal 31 luglio, perché altrimenti sarebbero costretti gli uffici a istruire ogni singola pratica in quel periodo. Dovremmo un po’ la prima parte del capoverso concepirla un po’ come ha fatto il legislatore nazionale. Mentre, per quanto concerne, lo ribadisco, quelle scadute prima, condivido la riflessione che hai fatto sulla seconda parte del comma. Grazie.
Adesso lo scrivo.
Speaker : PRESIDENTE
È un subemendamento.
Speaker : LACATENA
Sì, un subemendamento. No, c’è un emendamento prima?
Speaker : PRESIDENTE
Sì.
Speaker : LACATENA
No, questo è l’articolo. Questo è l’articolato. Io sto parlando dell’articolo 1 della proposta di legge di Campo.
Speaker : PRESIDENTE
Sull’articolo 1 c’è un emendamento. Tu stai presentando un emendamento relativo direttamente all’articolo 1.
Speaker : LACATENA
Esattamente.
Speaker : PRESIDENTE
Okay.
Speaker : LACATENA
Dove c’è l’emendamento all’articolo 1?
Speaker : PRESIDENTE
Ci sono vari emendamenti all’articolo 1.
Speaker : ZULLO
Presidente e colleghi, voglio mettere in guardia il Consiglio su questo articolo. Lo voglio mettere in guardia partendo da un presupposto, perché esistono i pareri di compatibilità. Esistono per fare in modo che le strutture che si realizzano siano compatibili con un fabbisogno che la Regione si è data per poter assistere la popolazione che ne ha bisogno.
Però, questa Regione ha una grande necessità, la necessità di trasformare il sistema, cioè di potenziare il territorio, quindi di avviare strutture, ambulatori, eccetera, che possano rivoluzionare il sistema, cioè depotenziare, qualificandola, quantitativamente l’assistenza ospedaliera per rafforzare l’assistenza territoriale.
Ora, il dato di base è che ogni proroga che noi facciamo è una proroga, una perdita di tempo, affinché questo processo di rivoluzione nella sanità tanto necessario si possa dire compiuto in questa Regione. Per cui, teniamo presente questo.
Però c’è un dato. C’è stata l’emergenza che ha fermato le attività edilizie. Ce ne dobbiamo fare carico. D’accordo. Ma se noi andiamo a sostituire... Questa legge la dobbiamo inquadrare nella legge n. 9, nella legge madre. Vi prego di seguirmi. C’è una volontà che, a mio avviso, è tranciante rispetto a quello che è scritto. L’articolo 29, comma 10-quinquies, dice: “La validità dei pareri di compatibilità in scadenza al 31 gennaio 2021 è prorogata di un anno”. Cioè noi diciamo...
Scusate, volete ascoltarmi? È importante.
Speaker : PRESIDENTE
Il consigliere Zullo sta parlando. Vi dispiace un secondo?
Speaker : ZULLO
Scusate, mi ascoltate? Perché potremmo fare una sciocchezza.
L’attuale articolo 29, comma 10-quinquies, dice che se un soggetto ha un parere di compatibilità in scadenza il 31 gennaio 2021 gli viene rinnovato automaticamente di un anno. Okay? Quello che è scritto nell’articolo con questo emendamento viene eliminato. Quindi, si creerebbe un danno a un soggetto che ha un parere di compatibilità in scadenza al 31 gennaio 2021 e che è prorogato di un anno. È chiaro?
Quindi, che cosa andiamo a fare? Sei mesi, sette mesi, eccetera. Il 31 gennaio è decorso. Dice: “La validità dei pareri di compatibilità in scadenza il 31 gennaio 2021 è prorogata di un anno”. Sei fai quella legge questo articolo non esiste più. Per cui tu salvi quelli che hanno avuto i pareri di compatibilità in scadenza al 2020 e mandi a mare quelli che hanno un parere di compatibilità in scadenza il 31 gennaio. È così. Tu dici “il comma 10-quinquies è sostituito dal seguente”. Lo sostituisci, cioè tu togli dal diritto chi ha un parere di compatibilità in scadenza al 31 gennaio 2021, al quale è stato prorogato di un anno. Lo togli dal diritto, perché lo sostituisci.
Con il tuo comma 10-quinquies, lo sostituisci. Ragionate sulle cose. Purtroppo, sì. Posso avvicinarmi. Vieni, Paolo.
Speaker : PRESIDENTE
Volete che interrompiamo cinque minuti?
Scusa, Paolo.
Presidente Campo, sospendiamo cinque minuti? Sospendiamo cinque minuti, allora.
Il Consiglio è sospeso per cinque minuti.
Speaker : GALANTE
Scusi, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Prego, consigliere Galante.
Speaker : GALANTE
Questa distinzione per discutere sulla coerenza e sulla possibilità di andare incontro alle strutture che erano in attesa di pareri di compatibilità o erano in scadenza ne abbiamo già discusso in Commissione. Il fatto che adesso ne stiamo discutendo in Aula e noi non siamo presenti non credo sia ottimale come scelta: o lo riportiamo in Commissione, perché altrimenti potremmo fare qualche pasticcio, come è stato detto… Noi abbiamo già valutato con gli uffici questa legge proprio per andare incontro alle strutture e per evitare che ci fossero delle incongruenze rispetto alla legge n. 9, che dice Zullo.
Non lo so adesso se solo con l’interlocuzione tra Zullo e Campo…
Speaker : PRESIDENTE
Presidente Campo, il consigliere Galante sta facendo una riflessione. Facciamo una cosa, consigliere Galante, adesso si stanno confrontando in questi cinque minuti il Presidente Campo con il consigliere Zullo.
Chiusi i cinque minuti, sulla questione interverremo in Aula, ci sarà un intervento e dunque sarà chiarita questa posizione. Dopodiché lei potrà intervenire se non sarà d’intesa. Ovviamente interverrà anche il Governo.
Lasceremo la possibilità a tutti di dire la propria.
Grazie.
Speaker : GALANTE
La mia riflessione era solo perché in Commissione avevamo il supporto degli uffici.
Speaker : PRESIDENTE
È chiaro, è chiaro. Interverrà il Governo senz’altro.
Speaker : GALANTE
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Siamo pronti?
Credo che possiamo cominciare. Ricominciamo.
Cari colleghi, potete prendere i vostri posti? Ciascuno prenda i propri posti. Il Consiglio riprende i lavori.
Su questo articolo ci sono interventi? Altrimenti passiamo all’esame degli emendamenti.
Emendamento all’articolo 1: «Al comma 1 dell’articolo 1 della pdl è inserita la seguente lettera: “b-bis) 10-septies: la distribuzione dei posti letto di RSA di mantenimento in accreditamento di cui all’articolo 10, comma 5, deve intendersi rivolta anche alle RSA ex articolo 67 del Regolamento regionale n. 4 e similari, che hanno presentato istanza di qualificazione in RSA di mantenimento entro il termine prescritto dall’articolo 7-bis della legge regionale n. 53/2017 e legge regionale n. 18/2020, nel limite massimo di un nucleo da venti posti letto. Qualora nei distretti sociosanitari interessati siano stati già rilasciati pareri di compatibilità a nuove strutture, i posti letto in accreditamento per le RSA qualificate saranno assegnati anche in esubero”».
Presidente Bellomo, prego. Ha chiesto di intervenire il Presidente Bellomo. Prego. Era precedente, bene.
In questo momento è arrivato un altro emendamento. Signori, però, dobbiamo stopparci con gli emendamenti già presentati, perché altrimenti non riusciamo a fare un buon lavoro in Consiglio. Okay?
È arrivato un altro emendamento, che vene ancora prima nella discussione rispetto a quello che ho appena letto, ed è un emendamento all’articolo 1, comma 1, lettera b, mentre quello che abbiamo letto introduce la lettera b-bis), ed è un cambiamento del termine. Dice: «Il termine del “30/06/2021” è sostituito con “31/07/2021”».
Consigliere Zullo, vuole intervenire su questo emendamento? Prego? No, questo emendamento è solo lo spostamento del termine dal 31… No, Pendinelli, Vizzino, Campo. L’emendamento suo viene dopo, è alla lettera c).
Speaker : ZULLO
Appunto. Ma non voglio intervenire.
Speaker : PRESIDENTE
Okay. Perfetto.
Andiamo al voto. Colleghi consiglieri, io capisco che è la prima volta che ci vediamo in numero maggiore, però adesso dobbiamo stare seduti ognuno al proprio posto. Presidente Caracciolo, al posto. Emendamento articolo 1, comma 1, lettera b): «Il termine “30/06/2021” è sostituito con “31/07/2021”». Votiamo.
La votazione è aperta.
C’è qualcuno che vota e non ha il computer? Piemontese vota favorevole. Mazzotta, favorevole. Chi altro? Tutolo, favorevole. Conserva, favorevole. Mazzotta, Tutolo e Conserva.
Avete votato tutti? Sì.
La votazione è chiusa.
39 votanti (34 più 5), favorevoli 39, nessun contrario, nessun astenuto.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Passiamo all’emendamento che leggevo prima, lettera b-bis). Se non ci sono interventi, votiamo. Non è il suo ancora. Il suo viene dopo, consigliere Zullo. Su questo? Okay. Prego, consigliere Zullo.
Speaker : ZULLO
Voglio dire ai presentatori, Presidente e colleghi, che sono molto perplesso. Questo è un emendamento che determinerà una forte fibrillazione tra tutti i soggetti, quello della RSAA. Sono molto perplesso.
Speaker : PRESIDENTE
È il b-bis). Dovete ritirarlo? Perfetto, è ritirato.
Consigliera Parchitelli, aveva chiesto di intervenire? L’emendamento è ritirato.
Speaker : PARCHITELLI
Okay. Quindi, non serve più.
Speaker : PRESIDENTE
Perfetto. Okay, grazie.
Adesso passiamo all’emendamento presentato dal consigliere Zullo. È un emendamento all’articolo 1, lettera c): «Eliminare le parole “ai soli fini dell’autorizzazione all’esercizio”».
Prego, consigliere Zullo.
Speaker : ZULLO
Colleghi e Presidente, non esiste una realizzazione di strutture ai soli fini dell’esercizio o ai fini dell’accreditamento, esiste un fabbisogno, e dentro il fabbisogno chi realizza le strutture può chiedere l’esercizio e può chiedere un accreditamento.
Ora, o noi siamo dentro un fabbisogno, e allora dobbiamo permettere che ci sia anche una possibilità di accreditamento, ma non esiste nella nostra normativa che mi venga messa addosso l’etichetta che tu sei autorizzato solo per l’esercizio e che non hai diritto a un accreditamento. Non esiste. Alla lettera c), Mario. Articolo 1, lettera c). Segui. Non esiste che io possa mettere addosso a un soggetto l’etichetta che tu esisti solo per l’esercizio. Non è così. Noi dobbiamo eliminare. Poi, si aprono le procedure di accreditamento? Si concorre, si fa l’accordo contrattuale, ma non esiste che si...
Ecco perché io presento questo emendamento. Noi lo voteremo.
Speaker : PRESIDENTE
Non vedo altri iscritti a parlare.
Vorrei conoscere il parere del Governo sull’emendamento Zullo.
Assessore Lopalco, è in linea? Ha letto l’emendamento del consigliere Zullo?
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Sì, sono riuscito a leggerlo.
Dal punto di vista tecnico, ovviamente non c’è nessun ostacolo...
Se mi ascoltate, posso dire che dal punto di vista tecnico, da parte del Governo, non c’è nessun ostacolo ad accettare questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE
Quindi, il Governo esprime parere favorevole?
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Sì.
Speaker : PRESIDENTE
Okay.
Passiamo al voto. Se non ci sono altri interventi, passiamo al voto.
La votazione è aperta.
Caracciolo favorevole.
Chi deve votare diversamente dal computer? Conserva? Attraverso il computer? No, a noi? È favorevole, Conserva.
Consigliere Perrini, ha il computer? O è favorevole? Favorevole, Ventola. Favorevole, Perrini. Avete votato tutti? Mazzotta, favorevole. Mazzotta, hai detto favorevole, vero? Scusate, Mazzotta è favorevole? Ha votato, perfetto.
La votazione è chiusa.
Votanti 37 (33 più 4 presenti in Aula), favorevoli 35 (31 più 4), contrari 1, astenuti, 1.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Adesso passiamo all’altro emendamento, che però è un articolo aggiuntivo. Quindi, votiamo sull’intero articolo 1.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti? Chi deve votare fuori dal computer? Conserva, favorevole. Tutolo, con il computer? Tutto okay. Piemontese, favorevole. Quindi, Piemontese e Conserva.
La votazione è chiusa.
Votanti 37 (35 più 2), favorevoli 36 (34 più 2), astenuti 1.
L’articolo 1 della legge è approvato.
Adesso passiamo all’articolo 2.
Sull’articolo 2 non ci sono emendamenti, vero? Sull’articolo 2 non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
Sì, adesso. Conserva, favorevole. Non ci sono altri? Piemontese, favorevole. Mazzotta, favorevole.
La votazione è chiusa.
Votanti 37 (34 più 3), favorevoli 37 (34 più 3).
L’articolo 2 è approvato all’unanimità.
Adesso abbiamo gli emendamenti con gli articoli aggiuntivi.
Emendamento n. 2, presentato dal consigliere Pendinelli: «Camera ardente nelle RSA».
Lo vuole illustrare, consigliere Pendinelli, o lo diamo per letto? Lo diamo per letto.
Se non ci sono interventi, passiamo al voto. Votiamo.
La votazione è aperta.
Votate. Conserva, favorevole. Piemontese, favorevole. Mazzotta, favorevole. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Votanti 37 (34 più 3), favorevoli 37, nessun contrario, nessun astenuto.
È approvato all’unanimità.
Passiamo all’emendamento n. 3, articolo aggiuntivo a firma Pendinelli.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pendinelli.
Speaker : PENDINELLI
Presidente, volevo dire che, a seguito di interlocuzioni con l’assessore, gli emendamenti n. 3 e n. 4 sono ritirati, perché è stato preso impegno di risolvere la questione della necessità di prestazioni infermieristiche presso le strutture sociosanitarie accreditate o, comunque, autorizzate dal sistema regionale, nella scia di quello che è stato fatto anche in altre Regioni, una per tutte la Regione Veneto. Quindi, dato che è stato convocato il tavolo e l’assessore ha preso impegno che si procederà in quella direzione, gli emendamenti nn. 3 e 4 sono ritirati.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Quindi, sono ritirati gli emendamenti 3 e 4.
Passiamo all’emendamento n. 5, sempre a firma sua, consigliere Pendinelli: Norme in materia di fabbisogno delle strutture ex articolo 58 del Regolamento regionale n. 4.
Deve intervenire o lo diamo per letto? Lo diamo per letto. Il parere del Governo sull’emendamento n. 5.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Favorevole.
Passiamo al voto.
La votazione è aperta.
Piemontese? Mazzotta? Mazzotta, favorevole. Conserva? Anche Caracciolo è favorevole. Conserva, favorevole.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Votanti (36 più 3) 39, favorevoli 39, nessun contrario, nessun astenuto.
L’emendamento è approvato.
Passiamo all’emendamento n. 6.
Su questo emendamento c’è un subemendamento a firma Pendinelli, La Notte, Stellato, Vizzino.
Il subemendamento sostituisce l’emendamento n. 6. Se l’avete letto tutti, lo diamo per letto e passiamo al voto.
Consigliere Pendinelli ha chiesto? No.
La votazione è aperta. Ah, il parere del Governo, chiedo scusa, chiedo scusa.
Assessore Lopalco, c’è?
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Favorevole con il subemendamento.
Speaker : PRESIDENTE
Perfetto. Allora votiamo.
Piemontese, favorevole. Conserva, favorevole. Mazzotta sta votando dal computer.
Avete votato tutti?
La votazione è aperta.
Votanti 34 (32 più 2), favorevoli 34.
Il subemendamento è approvato all’unanimità. Era sostitutivo dell’emendamento n. 6, per cui passiamo al n. 7, perché il n. 6 è decaduto.
Il n. 7 è un emendamento aggiuntivo, che dopo l’articolo 2 introduce… Questo è l’emendamento per il quale ci siamo impegnati anche con riferimento all’articolo 29 della legge regionale n. 35/2020.
Anche questo lo diamo per letto. L’emendamento è stato fatto anche su suggerimento del Governo per evitare il ricorso alla norma. Per cui, assessore Lopalco, il parere?
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Adesso passiamo al voto.
La votazione è aperta.
Conserva, favorevole. Piemontese, favorevole. Avete votato tutti? Ventola, favorevole.
La votazione è chiusa.
Votanti 38 (34 più 4), favorevoli 38, nessun astenuto, nessun contrario.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Ora passiamo all’emendamento n. 8, che scaturisce da una proposta del Garante delle persone private della libertà. Lo diamo per letto.
La votazione è aperta. Il parere del Governo?
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
È favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Favorevole. Caracciolo, favorevole. Conserva, favorevole. Favorevole, Piemontese.
Votate. La votazione è chiusa.
Votanti 38 (34 più 4), favorevoli 38, nessun contrario, nessun astenuto… Abbiamo detto tre, Caracciolo, Conserva e Piemontese. Ce n’erano altri? No. Allora sono tre.
Votanti 37 (34 più 3), favorevoli 37, nessun contrario, nessun astenuto.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Adesso passiamo all’emendamento n. 9 “Norme per la razionalizzazione del servizio sanitario”, presentatori Bellomo, De Blasi, Conserva e Splendido.
Non ci sono interventi, lo diamo per letto.
Il parere del Governo? Emendamento n. 9, assessore Lopalco.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Il parere del Governo è contrario.
Se volete, possiamo approfondire anche la discussione. Si tratta di…
Speaker : PRESIDENTE
Assessore Lopalco, un attimo, diamo la parola al Presidente Bellomo, così lei interviene dopo.
Speaker : BELLOMO
Approfitto anche della presenza dell’assessore Piemontese, perché credo che riguardi anche lui.
Noi abbiamo la divisione delle risorse per le ASL, per cui – mi riferisco sempre al regalo di mammà tanto evocato dal collega Presidente Amati – la legge già stabilisce che alle singole ASL devono essere distribuite le risorse secondo la regola della quota capitaria. È la legge nazionale che lo prevede. Leggo: «Il finanziamento delle unità sanitarie locali, sulla base di una quota capitaria, è corretta in relazione alla caratteristica della popolazione residente, con criteri coerenti con quelli indicati dall’articolo 1 […]». Parliamo del decreto legislativo del 19 giugno 1999, poi convertito in legge. Quindi, è già norma dello Stato e le Regioni, quindi anche la Regione Puglia, si devono uniformare a questo criterio.
Che cosa accade invece nella Regione Puglia? Noi, quando si ha la suddivisione delle risorse da trasmettere alle ASL, io dico la sostanza, poi vediamo se la sostanza coincide con la norma: in un primo momento vengono suddivise delle risorse, così, a campione, sono più o meno il bilancio delle ASL, cumulativamente parliamo di circa 7 miliardi di euro. Quindi, vi è una prima quota che viene suddivisa. Faccio una piccola digressione. Ringrazio gli uffici perché ho chiesto un appuntamento e il capo dipartimento, Vito Montanaro, mi ha ricevuto perché ho voluto prima confrontarmi con lui se quella che è una norma di legge nazionale io la intendessi male o meno e credo sia stata intesa sul fatto che la mia interpretazione è coerente con la norma nazionale. Cosa avviene? Vengono prima distribuite delle risorse, le singole ASL all’inizio dell’anno non hanno conoscenza di quali sono le risorse a loro attribuite. Questo sarebbe impossibile secondo la legge, perché la legge prevedrebbe quota capitaria, sintetizzo, volgarizzo, perché non è esattamente così, ma quasi così, se in una provincia ci sono 350.000 abitanti, le risorse vengono suddivise su quota capitaria, che poi viene aggiustata a seconda dell’età o delle patologie, ma vige di poco, e quindi io so quante risorse dovrei assegnare a quella ASL all’inizio dell’anno. Quindi, quando fisso poi gli obiettivi per la singola ASL, la singola ASL sa che avrà 100 e dovrà spendere 100. A noi che cosa è capitato? Su questo vorrei l’attenzione dell’assessore Piemontese. Che quando noi abbiamo approvato il bilancio di previsione il 21 dicembre, il 21 dicembre c’era anche l’approvazione del bilancio di previsione delle singole ASL. D’accordo? Però, noi approviamo un bilancio di previsione e le ASL approvano il loro bilancio di previsione senza sapere, difformemente dalla legge nazionale, quale sia la risorsa ad esso attribuita, perché la Regione Puglia, in distonia con la legge nazionale, riversa le somme nelle diverse ASL secondo un metodo personale. Per metodo personale non intendo che è a piacere dei singoli Capi Dipartimento. Avendo il problema originario con lo Stato, perché lo Stato non ci attribuisce le somme secondo una deprivazione personale secondo alcuni parametri, ma ha altri parametri, e in questo c’è stato anche l’appoggio della Lega in seno al Governo insieme alla Stato-Regioni di rivedere quei parametri, che secondo me non sono coerenti a una giustizia sociale, ma la norma prevede che vengano distribuiti secondo quota capitaria. Quindi, noi oggi non consentiamo alle ASL di sapere in tempo utile quali sono le risorse. Noi abbiamo, ad esempio, l’ASL BAT che prende 25 milioni in meno rispetto a quello che gli dovrebbe essere attribuito secondo la quota capitaria. L’ASL Bari prende mediamente 100 milioni in meno all’anno.
Che cosa voglio dire con questo? Noi non possiamo andare in Conferenza Stato-Regioni a rivedere questi parametri se siamo noi i primi a non rispettarli all’interno della nostra Regione. Quindi, io vorrei capire nel merito – lo dico perché ho sentito un pre-parere dell’assessore –, essendo pleonastico probabilmente l’emendamento, e poi vi è anche un subemendamento, che avremmo dovuto discutere prima ovviamente, perché vi è un subemendamento presentato nel quale io specifico che è all’inizio dell’anno che deve essere consentito alle ASL di sapere qual è la quota ad esse attribuita…
Speaker : PRESIDENTE
Un emendamento aggiuntivo, io trovo, corretto come aggiuntivo, quindi non lo potevamo…
Speaker : BELLOMO
Potevamo discuterli insieme per avere coerenza, anche se è una materia abbastanza complicata e mi rendo conto che è difficile seguirla.
Nel secondo emendamento io che cosa dico? Io, ASL “x”, devo sapere, quando approvo il bilancio di previsione in cui il Governo pone degli obiettivi, quali sono le risorse che mi sono attribuite secondo quota capitale. Altrimenti, assessore, non troverete più ausilio nella Conferenza Stato-Regioni, ma anzi faremo sì che la Regione Puglia sia condannata perché non rispetta la norma. La norma è seconda quota capitaria. Non mi si venga a dire che la Regione Puglia addotta altri metodi, quali quello della deprivazione socioeconomica, perché è giusto dal punto di vista sociale, ma non è giusto dal punto di vista di rispetto della norma.
Noi dobbiamo consentire innanzitutto che ogni ASL abbia quanto gli appartenga, più o meno non importa, perché se io ho 400.000 abitanti e mi viene dato un euro come quota capitale ad abitante, io devo prendere 400.000 euro all’anno. Non devo lasciare né a Davide Bellomo, né alla Presidente Capone, né all’assessore Piemontese di dire “per adesso ti do 200.000, poi vediamo come aggiusto le cose perché, a seconda delle esigenze dei vari territori, io ti do o 500.000 o 300.000 euro l’anno”. È chiaro che qua parliamo di miliardi di euro e non di centinaia di migliaia di euro.
Assessore, in un momento in cui la giustizia sociale e il rispetto alle norme dovrebbero essere rigorosi, la invito… So che gli uffici le avranno fatto anche una relazione, ma atteniamoci alla norma. Se oggi lei è convinto nuovamente a dire che il mio emendamento non deve essere approvato, quindi vuol dire che la Regione Puglia non deve rispettare la legge, la invito nel suo intervento a dirmi in che cosa ho torto rispettivamente alla legge e perché il suo parere è negativo. Ma non lo dica secondo una sua opinione personale, ma secondo quello che le norme ci attribuiscono, perché questo deve essere dibattito, e cioè se noi vogliamo rispettare una norma o meno. Se il primo emendamento non la convince, e non so per quale ragione, mi dovrebbe anche specificare perché l’emendamento successivo, che prevede che la Regione Puglia assegni alle singole ASL le somme di pertinenza di quell’anno, salvo le variazioni con cui magari il Governo nel corso dell’anno potrebbe erogare risorse aggiuntive, perché non lo devono sapere prima, ma lo devono sapere nel corso dell’anno. Ad oggi, 25 maggio, le ASL non sanno ancora qual è la quota definitiva che ad esse spettano, quindi ci troviamo che gli obiettivi sono comuni in tutte le ASL sulle assunzioni e sugli investimenti, ma ad oggi non sanno ancora quali sono le risorse, perché l’equilibrio di bilancio viene fatto o a vantaggio di una o a svantaggio di un’altra.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei, Presidente Bellomo.
Ovviamente si tratta di questioni di prima grandezza, quindi chiedo all’assessore di intervenire subito.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Partiamo dall’ultima osservazione, che forse è la più semplice a cui rispondere. Oggi, 25 maggio, le ASL non sanno quali sono le risorse precise a loro disposizione perché la Regione Puglia, come la Regione Piemonte, come la Regione Veneto, come tutte le altre Regioni, non ha ancora conosciuto qual è il riparto del Fondo sanitario nazionale.
Il riparto del fondo funziona così: alla fine dell’anno, entro novembre, le ASL presentano quello che è un bilancio preventivo, un bilancio di previsione, quindi questo bilancio di previsione è un bilancio indicativo e questo bilancio di previsione viene fatto, comunque, sulla scorta di indicazioni del Governo regionale, che prende come base la quota capitaria, che comunque viene presa come base, e questa quota capitaria ovviamente deve – non dico può, ma deve essere bilanciata, perché quando si passa dal macro al micro, quindi dalla situazione nazionale alla situazione regionale, nella situazione regionale, a maggior ragione, ci sono delle economie diverse. Una per tutte, in una ASL più grande ci sono delle economie di scala per cui la ASL più grande rispetto all’ASL più piccola potrebbe ricevere un fondo leggermente inferiore alla quota capitaria, perché comunque ha delle economie di scala.
In una ASL che ha un territorio disperso rispetto alla ASL che ha il territorio invece più concentrato in grandi Comuni, come quella di BAT…
Faccio un esempio. Mettiamo a confronto BAT con Foggia. A Foggia, per esempio, ci sono più medici di medicina generale. Quindi, la quota necessaria per pagare gli stipendi dei medici di medicina generale in proporzione alla popolazione è maggiore. Quindi, quando si va nella strutturazione di un bilancio della ASL necessariamente in una regione ci sono degli sbilanciamenti che devono essere coperti perché comunque la Regione deve rispondere a obiettivi di salute, che sono i LEA. Tenete presente che noi, più di altre regioni, sapete bene, siamo sempre sotto osservazione, per esempio, al tavolo dei LEA. Se fino ad oggi al tavolo dei LEA i nostri bilanci sono sempre stati accettati e valutati positivamente è anche per il fatto che probabilmente, immagino, la ripartizione del fondo regionale sia stata fatta con criteri equi, altrimenti ce l’avrebbero fatto notare.
Torniamo al discorso precedente. Ancora oggi le ASL non sanno. Il problema è questo: quel bilancio di previsione poi deve aspettare il riparto del Fondo nazionale, perché i soldi devono arrivare alla Regione. Questa quota, poi, oltre al riparto generale, viene, nel corso dell’anno, modificata, ci sono delle aggiunte, c’è il Pay back, ci sono le aggiunte per i rimborsi dei farmaci speciali, eccetera, eccetera, eccetera. Quindi, è un processo molto complesso, che generalmente avviene in corso d’anno e quindi deve essere necessariamente sottoposto a delle continue modifiche e aggiustamenti. Sempre però, non dobbiamo perdere di vista quello che è l’obiettivo. Il Servizio sanitario regionale è un servizio unico che riceve un fondo e che attraverso questo fondo, con ripartizioni che devono essere sicuramente eque, ma che devono comunque tener presente le differenze territoriali, deve avere come obiettivo quello di finanziare i bisogni di salute, cioè le risposte ai bisogni di salute che è il finanziamento dei LEA. In questo non credo che fino ad oggi la Regione Puglia abbia dato dei risultati che non siano soddisfacenti.
Aggiungo un altro aspetto per rasserenare anche il consigliere Bellomo da quello che lui dice, vale a dire che lo Stato potrebbe eventualmente sostituirsi o altro. La Regione Puglia, in questo momento, sta partecipando, è una di quelle poche Regioni che sono state selezionate per partecipare attivamente a quelli che sono i nuovi criteri, che si stanno discutendo in questo momento, di riparto del Fondo nazionale. Proprio in questo momento, a livello nazionale si stanno definendo nuovi criteri. Ovviamente, anche la questione Covid ha posto davanti agli occhi di tutti che il riparto del Fondo sanitario nazionale deve essere probabilmente rivisto, che ci sono degli squilibri territoriali importanti, quindi proprio in questi giorni è in fase di discussione quella che sarà molto probabilmente una riforma della ridistribuzione e, quindi, del riparto del Fondo sanitario nazionale.
In questo ragionamento che si sta portando avanti a livello nazionale, oltre alla quota capitaria pesata, che fino ad oggi era stata utilizzata per il riparto, si sta, per esempio, riportando alla luce il problema delle diseguaglianze, il problema di creare un riparto che tenga anche presente gli indicatori di deprivazione appunto per rendere più equa a livello nazionale quella che è la ripartizione del fondo alle Regioni. Ovviamente, nel momento in cui noi avremo i nuovi criteri, che verosimilmente saranno definiti nei prossimi mesi, quei nuovi criteri saranno anche applicati come indicazione del Governo regionale per la definizione dei bilanci di previsione per le ASL.
È, quindi, un work in progress continuo ed è per questo che esprimo il mio parere non favorevole a questi emendamenti, proprio perché, oltre al fatto che siamo parte attiva in questo processo a livello nazionale e ci confrontiamo continuamente in Conferenza delle Regioni e nei gruppi di lavoro che stanno portando avanti questo ragionamento, ci confrontiamo continuamente con le altre Regioni e con il Governo centrale, oggettivamente non credo che, per quello che è stato il riparto della spesa fino a questo momento, abbiamo mai avuto da parte del Governo centrale particolari richiami o siamo stati penalizzati in termini di raggiungimento degli obiettivi delle ASL. Anzi, negli ultimi anni dobbiamo dire che la Puglia, rispetto ad altre Regioni, ha portato avanti aumenti di punti LEA importantissimi, molto più di quanto abbiano fatto altre Regioni anche più blasonate.
Questo è il motivo per cui io do il parere sfavorevole a questi emendamenti, sia a questo che a quello che è stato anticipato, che va nella stessa direzione. Definire 30 giorni prima dell’approvazione del bilancio di previsione la ripartizione è una roba piuttosto inutile, perché in parte già si fa, ma il bilancio di previsione comunque, nel corso dell’anno di esercizio, deve essere profondamente cambiato perché i dati definitivi sul riparto della quota regionale avvengono molto più in là rispetto a quello che è il bilancio di previsione.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore.
Ha chiesto di intervenire, per una breve replica, il Presidente Bellomo. Ne ha facoltà.
Speaker : BELLOMO
Lo dico davvero con molta calma e con spirito propositivo all’assessore: io non ho capito niente di quello che ha detto. E non è perché forse io sono stupido, e magari un po’ lo sono, ma un conto è la norma, un conto è dire “noi facciamo”, “noi vediamo”. Mi deve dire: la norma nazionale, che quando prevede il riparto sanitario prevede già le norme sulla deprivazione, tutto quello che oggi si sta ridiscutendo e per il quale la Lega, non Davide Bellomo, può essere anche d’accordo sui criteri che la Puglia vuole, che ritengono giusto che la Puglia debba avere, ma una volta che vengono stabiliti i criteri con il Governo e viene fatta una norma secondo la quale non “vedremo”, “faremo”, “io devo verificare se un territorio ha più bisogno”... Prevede la distribuzione delle risorse secondo una quota capitaria. Quindi io lo so anticipatamente. Poi, posso avere delle variazioni di bilancio.
Quest’anno l’assessore sa benissimo che, essendo un anno particolare, è chiaro che il fondo sanitario nazionale verrà rimpinguato per l’emergenza Covid, quindi avremo delle risorse aggiuntive. Anche perché i bilanci delle ASL ‒ lo ricordo a me stesso ‒ non hanno l’obbligo di chiudere con il pareggio di bilancio. Quindi, a seconda delle spese emergenziali che ci sono state, spenderanno di più e probabilmente saranno coperte con fondi nazionali. Altrimenti noi saremo costretti, l’assessore Piemontese sarà costretto a venire qui, fare una variazione di bilancio e con risorse proprie, ha ragione, dovrà rimpinguare quelle che sono le casse delle ASL. Ma questo è altro argomento.
Mi deve dire: se io oggi so le caratteristiche della popolazione, so il numero degli abitanti delle popolazioni, so il numero degli anziani, e lo so non in corso d’opera, lo so prima, mi si deve dire perché non viene stabilito con il bilancio di previsione.
Poi, esistono per mia conoscenza le variazioni di bilancio, il più e il meno. Questo lo so. Io per il momento distribuisco una somma x e poi, a seconda di come voglio, le ridistribuisco successivamente, senza il rispetto della norma.
Lei, quando si presenta davanti alla Conferenza Stato-Regioni, è in difetto perché chiede una cosa e ne fa un’altra. Chiede che vengano cambiati i parametri secondo i quali vengono ridistribuite le risorse, però quei parametri poi non li rispetta all’interno della Regione, perché la norma nazionale non solo stabilisce il riparto sanitario nazionale in termini complessivi, ti dice anche che tu gli stessi criteri li devi attribuire alle singole ASL di appartenenza. Quindi, tu non puoi ottenere una somma totale con un criterio e poi ripartirla con un criterio diverso. Quindi, lei, assessore, ha l’obbligo, il dovere di dirmi il perché lei non rispetta la norma o se quello che io sto dicendo non è la norma. E non c’entrano niente i LEA, non c’entra niente di tutto quello che ha detto nella distribuzione delle risorse. Non sto dicendo se il Servizio sanitario pugliese è buono o cattivo. Ho la mia idea su come l’abbiamo gestita la pandemia, ma questo è un altro argomento. Ho un’idea di come lei gestisce l’Assessorato alla sanità, ma è un altro argomento. Lei mi deve dire e deve chiedere ai suoi uffici che le hanno fatto una relazione che lei praticamente ha letto, se io dico cose corrette o dico cose scorrette. Lei mi deve dire se l’articolo che ho citato di legge e per il quale ho chiesto un emendamento e soprattutto ho richiesto che le ASL, quindi lei, perché lei non è vero che non conosce quant’è la misura delle risorse che vengono attribuite alla Regione, perché lei al 99 per cento le conosce. Poi, c’è una variazione di poco quando viene erogato l’intero importo. A seconda della variazione noi facciamo le variazioni di bilancio, se le copriamo o meno con risorse autonome. Quindi, o lei non lo sa o lei sta mentendo al Consiglio regionale. Delle due, l’una. Vorrei che il suo intervento non sia denso di “siamo buoni, siamo stati bravi, i LEA, eccetera”, perché non c’entra nulla. Mi deve dire se l’articolo che ho richiamato è veritiero o meno, se le risorse che… Voglio sapere il direttore finanziario della ASL BAT, se si fa una regola secondo la quota capitaria dovrebbe prendere circa x milioni di euro. Bene, nell’anno in corso, perché andate a vedervi il bilancio rendiconto del 2019, quindi approvato entro il 30 aprile 2020, la provincia BAT, mi rivolgo al collega Caracciolo, ha preso 25 milioni di euro in meno di quelli che avrebbe dovuto prendere secondo quota capitaria. È giusto? È rispettoso della norma? E perché il dirigente finanziario della BAT non lo deve sapere prima quanto sono le risorse? Peraltro, a quel dirigente non diamo gli obiettivi e se quel dirigente non rispetta quegli obiettivi giustamente verrà penalizzato nel corso della sua carriera. Peccato che quegli obiettivi sono irrealizzabili con 25 milioni in meno, che però vengono attribuiti perché non c’è il rispetto della norma.
La pregherei, assessore, quando si rivolge all’Aula e indica le norme, di dire qual è l’errore sulla norma e perché non viene rispettato l’articolo di legge, che io mi sono permesso, ad abundantiam, di ripetere, perché la prima cosa che mi hanno detto gli uffici è stata: consigliere, veramente già esiste quella norma, quindi quell’emendamento è pleonastico. Questa è la cosa che mi hanno detto gli uffici, non che io ho torto. Poi ho aggiunto il subemendamento perché mi si può dire che è pleonastico e possiamo non approvarlo. Allora, se noi conosciamo la quota capitaria, conosciamo tutti i requisiti che lei dice esistere nella norma, ma non ci sono, bene, allora lo sopprima. Quindi, alle ASL io lo devo dire prima.
Io vorrei un intervento suo, o eventualmente se ha una relazione tecnica la fornisca a tutti quanti noi, per determinare, perché poi io devo spiegare ai cittadini pugliesi perché vengono distribuite le risorse così, a seconda delle esigenze momentanee che il singolo ufficio o lei ritiene. Dico lei non assessore Lopalco, ma lei assessore alla sanità in genere.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei.
Non credo che ci sia una replica dell’assessore Lopalco. O sì? Prego.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Io credevo che il mio ragionamento fosse stato un ragionamento abbastanza chiaro. Volevo far notare le differenze che ci sono fra un riparto del Fondo sanitario nazionale e un riparto del Fondo sanitario regionale. Quando il consigliere Bellomo mi viene a dire che a Bari ci sono 100 milioni di meno di finanziamento, bisogna ricordare che nel territorio di Bari insiste Policlinico, IRCCS, Oncologico, Miulli eccetera, eccetera, eccetera, che hanno un bilancio proprio, che ovviamente non viene incluso nel bilancio dell’ASL. Quindi, ci sono delle situazioni territoriali che anche la legge indica. La legge dice che, oltre alla popolazione residente, alla frequenza dei consumi eccetera, il quarto criterio sono gli indicatori relativi a particolari situazioni territoriali ritenute utili al fine di definire i bisogni sanitari e gli indicatori epidemiologici regionali. Quindi, ripeto, quando dal macro si va al micro, le differenze territoriali sono importanti, possono essere consistenti, quindi nella ripartizione del fondo questi non sono dei criteri che non tengono presenti i bisogni di salute. Devono tener presente sia i bisogni di salute che l’offerta che viene definita e insiste su un territorio piuttosto che su un altro.
Quindi, ripeto, oltre alla risposta di base, nel senso che questi emendamenti aggiuntivi sono pleonastici rispetto al normale cammino della Regione nella ripartizione del fondo, torno ad insistere sul fatto che, per come si procede, si procede secondo i criteri di legge.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente.
Passiamo alla votazione.
La votazione è aperta.
Conserva? Favorevole. Piemontese? Contrario.
La votazione è chiusa.
Totale votanti (36 più 3) 39, favorevoli (16 più 1) 17, contrari (18 più 3) 21, astenuti 2.
L’emendamento è respinto.
Emendamento n. 9.1. Lei l’ha già illustrato, vero? Prego, proponga la sua dichiarazione di voto. Grazie.
Speaker : BELLOMO
Presidente, mi rivolgo sempre all’assessore. Il finanziamento delle Unità sanitarie locali, articolo 2, lettera d), decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229, modificativo di una legge del 1992 che mi dice… Se volete, vi leggo tutto l’articolato. Fidatevi di quello che vi dico, vi prego. Si fidi anche l’assessore o lo legga se ha davanti un computer.
Prima viene stabilito quali sono i criteri di ripartizione. Ci si reca alla Conferenza Stato-Regioni, si va là, si stabiliscono i criteri e poi la legge stabilisce, all’articolo 2, lettera d), “il finanziamento delle unità sanitarie locali sulla base di una quota capitaria […] residenti con criteri, eccetera, eccetera”. Noi sappiamo con certezza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge ed eventualmente poi modulati leggermente per quelle che sono le norme di legge, quante somme devono essere attribuite alla Regione Puglia e quante somme devono essere attribuite alle unità sanitarie locali.
La invito, perché sarò io il primo, invece, in Conferenza Stato-Regioni, se lei oggi non si comporta in conformità alla legge e non ci dice perché non rispetta la legge, a fare in modo che lei non apra bocca perché non rispettare la legge o venire qui e dire una cosa diversa…
Lei mi deve dire o eventualmente mostrarci la relazione degli uffici che dicono una cosa diversa. Non c’entra niente il Policlinico, gli IRCCS, perché sono una cosa totalmente diversa, vanno al di fuori delle risorse attribuite alle ASL. Un conto è la ASL, un conto è il Policlinico di Bari, un conto è l’Istituto di ricerca. Non c’entrano niente come risorse, quindi non mischi fagioli con piselli, perché hanno fonti di finanziamento diverse e sono due cose diverse, perché ASL è una cosa, Policlinico di Bari è tutt’altra cosa. Io non sto dicendo che la provincia di Bari piuttosto che la BAT – non parliamo della provincia di Bari, che magari è la mia provincia, parliamo della BAT – non accetti il Policlinico o un IRCCS. Perché deve avere 25 milioni in meno? Perché non lo devo sapere prima quante risorse mi devono essere attribuite? L’equilibrio invece lo faccio secondo esigenze diverse. Non posso fare l’equilibrio a consuntivo, lo devo fare in preventivo, perché, ad esempio, avete stabilito, ai fini del pareggio di bilancio delle ASL, tutta una serie di operazioni di taglio delle assunzioni del personale, pari al 30 per cento rispetto alla programmazione precedente, taglio che sicuramente non sarà rispettato, perché siamo stati costretti, come Regioni, a fare assunzioni in più per la pandemia Covid. Avete fissato questi obiettivi. Come li fa a rispettare la provincia BAT? Al Direttore generale della BAT va la mia più ampia solidarietà, perché quegli obiettivi non li può realizzare.
Presidente, io chiederei il voto segreto, ovviamente come mio Gruppo, ma invito eventualmente anche gli altri Gruppi a chiedere su questo emendamento il voto segreto.
Speaker : PRESIDENTE
Presidente Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO
Grazie, Presidente.
Io volevo sapere se riusciamo a capire tra i presenti virtuali e quelli reali, perché vedo che il numero dei votanti è sensibilmente inferiore a quello di quelli che risultano. Vorrei pregare un po’ tutti all’attenzione, perché vedere che ne siamo 47-48 e ne dovremmo essere 51, ma poi vengono fuori 39 votanti, non lo so. Voglio capire. Se ci mettiamo un po’ di attenzione un po’ tutti.
Speaker : PRESIDENTE
È nel diritto di ciascuno, però, decidere se votare o non votare, pur essendo presente. Può essere uno stimolo, una moral suasion.
Se non ci sono altri interventi, andiamo al voto sull’emendamento. È stato chiesto il voto segreto. Per il voto segreto non c’è la possibilità, ovviamente, di riferire verbalmente come votano. Quindi, il consigliere Conserva non può votare. Ha il computer e poteva portarlo. Non è un problema di diritti. Okay, diamogli il tempo di collegarsi.
Scusi un secondo, Presidente Bellomo, ad ora, però, a me non risulta giunta una richiesta di cinque consiglieri per il voto segreto. Dobbiamo metterlo a verbale, ma non ce l’avevamo, è chiaro? Avete annuito con la testa, ma non è sufficiente.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti? Avete votato tutti? Perfetto.
La votazione è chiusa.
Totale votanti 41, favorevoli 17, contrari 23, astenuti 1.
L’emendamento è respinto.
Andiamo all’emendamento n. 10, presentato dal consigliere Caracciolo. Lo diamo per letto.
Il parere del Governo, per cortesia, Pier Luigi Lopalco.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Favorevole.
Se non ci sono interventi, passiamo al voto.
La votazione è aperta. È palese. La votazione è aperta.
Conserva, può votare dal telefono? Consigliere Conserva, sta votando regolarmente? A me dà errore.
La votazione è chiusa.
Totale votanti 37, nessun contrario, nessun astenuto, favorevoli 37.
L’emendamento è approvato.
Speaker : SPLENDIDO
Presidente, può verificare se sono riuscito a esprimere il mio voto favorevole? Sono Splendido. Mi ha dato due volte errore, con un codice.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Splendido, un attimo. Dottoressa Annarita Delgiudice? Ha votato correttamente.
Speaker : SPLENDIDO
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei.
Emendamento n. 11, a firma Pendinelli ed altri. È un ulteriore articolo aggiuntivo. Lo diamo per letto.
Non ci sono interventi. Parere del Governo? Assessore Lopalco, prego.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Non ho qui con me il testo, l’argomento qual era?
Speaker : PRESIDENTE
«Le strutture autorizzate, ai sensi del Regolamento n. 4 e successivi, a verifica di compatibilità ai sensi della legge regionale n. 9/2017, possono chiedere di trasferire, nella fase delle verifiche prodromiche al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio, ad altro soggetto giuridico detta autorizzazione, previa verifica della regolarità dei requisiti richiesti dalla legislazione vigente».
Speaker : INTERVENTO
Neanche noi abbiamo questo emendamento.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Non abbiamo ricevuto questo emendamento, però, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Che cosa è successo. Dottoressa Delgiudice, può verificare se è in screen l’emendamento n. 11? Puoi ricaricare la pagina? È on-line.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Se lo potesse anche esporre, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Lo dovrebbe illustrare Mario Pendinelli. Prego, consigliere.
Speaker : PENDINELLI
L’emendamento affronta un tema che era già stato in altre occasioni valutato e l’argomento determinava una criticità, che era quella di evitare che alla presentazione della domanda di una istanza per l’avvio di tutta la procedura che la legge prevede per la realizzazione di una struttura si potesse sostituire il soggetto rispetto al soggetto che aveva presentato l’istanza. Dopo una verifica con gli uffici, si è arrivati anche alla conclusione che questo poteva avvenire quando ormai la procedura era in essere, quindi quando ormai praticamente conclusa la compatibilità e tutto, la verifica dei requisiti, a quel punto la possibilità che il soggetto fosse diverso, fosse indicato un soggetto diverso al momento della realizzazione poteva essere una questione che poteva essere affrontata.
In questi termini l’emendamento superava le difficoltà che erano emerse nel dibattito fatto su questo tema in precedenza e proponeva questo diverso testo.
Speaker : PRESIDENTE
Sostanzialmente, il trasferimento ad altro soggetto...
Speaker : PENDINELLI
Il trasferimento ad altro soggetto, però non nella fase della domanda, per evitare, in sostanza, che ci fosse qualcuno che presentasse domande con il ciclostile, nel momento in cui si verificava la possibilità. La possibilità riconosciuta è che il soggetto che poi va a realizzare fosse diverso. Anche perché molto spesso, essendo estremamente lunghi i tempi di attivazione e realizzazione, noi ci troviamo nelle condizioni in cui il soggetto potrebbe anche avere la necessità di modificare il suo status giuridico, fermo restando, però, che i requisiti devono essere quelli previsti per legge sia del soggetto proponente iniziale sia del soggetto che poi va a fare... La verifica dei requisiti rimane immutata.
Speaker : PRESIDENTE
Assessore, se è chiaro procediamo. Diversamente, lo aggiorniamo, facciamo l’emendamento successivo e poi ritorniamo su questo. Come vuole.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
No, ho capito. Adesso che lo leggo, ho visto che sono state apportate quelle modifiche che erano state suggerite.
Quindi, parere favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Okay. Perfetto. Possiamo andare al voto, allora.
No. Consigliere Zullo, prego.
Speaker : ZULLO
Premetto, Presidente e colleghi, che da liberale io sono per i trasferimenti liberi. Però su questo ci dovete convincere. Qui si rischia di innescare un certo mercato dei furbi, nel senso che io presento una richiesta al Comune per realizzare un’opera e chiedo il parere di compatibilità. Però io sono uno squattrinato. Ho solo avuto l’idea di spendere per un progetto. Siccome noi sappiamo che il tutto è contingentato, io ottengo il parere di compatibilità. Diventa un tesoro che ho in mano. E lo vado a cedere a un’altra persona che, invece, ha i soldi. Questo sta succedendo.
Premetto che io avrei votato liberamente. Laddove c’è libertà di azione ci troverete sempre. Però non siamo per una libertà di azione che crea i furbi e le furbate. Ci dovete dire questa norma che anticorpi mette in atto affinché non si realizzi questo mercato delle carte, questo mercato dell’autorizzazione alla realizzazione. Ce lo dovete dire. Lo dico ai colleghi proponenti e lo dico anche all’assessore, perché questo innesca un meccanismo…
Speaker : PRESIDENTE
Silenzio. Scusate, il consigliere Zullo sta intervenendo.
Speaker : ZULLO
È possibile avere una risposta in merito? Questa norma, per carità, io la voterei, però devo essere certo che la Regione può mettere in atto dei sistemi che agiscano da anticorpi, affinché non si crei il mercato delle furbate. Io presento la domanda, ma non ho una lira per realizzare. Presento un progetto e poi lo vendo a qualcuno al quale è impedito di fare la domanda, perché una volta che io ho completato il fabbisogno, se il fabbisogno è pieno di pareri di compatibilità non è che arriva all’imprenditore e può chiedere… Non lo ha più, perché si dice che il fabbisogno è completo, perché io ho il parere di compatibilità in mano. Se mi spiegate questo, il voto ve lo diamo a mani basse. Però, se c’è una furbata sotto, non ci portate in una condizione di voto positivo.
Speaker : PRESIDENTE
Prego, consigliere Pendinelli.
Speaker : PENDINELLI
Collega Zullo, il suggerimento degli uffici, cosa verificata, era proprio nella fase delle verifiche prodromiche al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio. Quindi, completata tutta la prima fase interviene l’articolo soltanto nel momento in cui c’è l’autorizzazione all’esercizio. Tutti i requisiti chi ha fatto la domanda li deve dimostrare. Questo era l’intendimento, quello a cui poi faceva riferimento l’assessore Lopalco. Se poi c’è la necessità di specificare meglio… Però, lo spirito era questo, cioè non farlo nella fase precedente, nella prima fase, quando chi fa la domanda deve dimostrare di avere tutti i requisiti e deve rispondere ai requisiti previsti dalla norma, però, nella fase poi dell’autorizzazione all’esercizio, quando andiamo poi alla realizzazione e alla gestione, a quel punto si può prevedere che il soggetto sia diverso. Risponde anche a quei criteri di liberalità a cui il consigliere Zullo faceva riferimento.
Questa è stata una valutazione fatta insieme agli uffici del dipartimento.
Speaker : PRESIDENTE
Mi sembra di capire che non può essere un procacciatore d’affari. All’inizio deve avere delle caratteristiche.
Speaker : PENDINELLI
Se l’avessimo inserita nel momento in cui c’è il parere di compatibilità, è chiaro che io faccio... Come dicevo nell’intervento...
Speaker : PRESIDENTE
Faccio la domanda...
Speaker : PENDINELLI
Con il ciclostile presento pareri di compatibilità dappertutto e poi...
Speaker : PRESIDENTE
Invece c’è la verifica dei requisiti dall’inizio.
Speaker : PENDINELLI
...tra virgolette, mi vado a vendere un titolo. Se, invece, è alla verifica dell’autorizzazione all’esercizio...
Prego?
Speaker : PRESIDENTE
È chiaro.
Ha chiesto lei, consigliere Galante? Non l’ho vista, scusi. Il consigliere Galante e poi il consigliere Tutolo.
Prego.
Speaker : GALANTE
Per dire che non convince neanche noi questa scelta, questo emendamento. A parte che non comprendo la ratio. Non riesco proprio a capire perché una struttura, dopo aver avuto il parere favorevole nella compatibilità, quindi la verifica dei requisiti, debba poi trasferirlo. È qui che mi perdo un attimo.
Poi, come giustamente è stato anche detto, si rischia, proprio in nome di questa liberalità, di creare un mercato... Per ragioni che probabilmente mi stanno sfuggendo si pensa di aiutare le strutture. Questo emendamento, non avendolo neanche discusso, è subentrato adesso, non so in realtà gli uffici fino a che punto hanno dato questo parere favorevole nella fase della realizzazione di una struttura.
Quindi, noi siamo contrari, almeno io personalmente. Al massimo, se mi spiegate meglio perché una struttura dovrebbe poi rinunciare alla realizzazione, forse lo comprenderei meglio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO
Grazie, Presidente.
Credo sarebbe utile prevedere esplicitamente il divieto di cessione di una autorizzazione del genere. È oggettivamente antipatica la possibilità di creare un mercato... Se ci sono altre esigenze, vanno fatte assolutamente salve, però prevedendo un esplicito divieto di cessione. Potrebbe avvenire quello che avviene anche nell’eolico, dove ci sono soggetti che non faranno mai un parco eolico. L’unica cosa che fanno è istruire una pratica, presentarla, portarla a compimento e poi vendere l’autorizzazione, non il parco.
A me sembra onestamente simile come cosa altrettanto antipatica, a mio modesto avviso.
Speaker : PRESIDENTE
Ci sono altri interventi? No. Andiamo al voto.
Speaker : METALLO
Presidente, posso? Chiedo scusa, sono Metallo.
Speaker : PRESIDENTE
Prego, consigliere Metallo.
Speaker : METALLO
Grazie, Presidente. Sarò brevissimo. Anche a me questo emendamento… Purtroppo lo leggiamo adesso. Io almeno ho avuto modo di approfondirlo adesso, però mi lascia qualche dubbio, perché vanno in analogia un po’ con quello che succede e faccio un paragone, non so se è calzante, però secondo me ci sta, con quello che succede, per esempio, nei Comuni quando c’è un appalto per i lotti nelle zone PIP, laddove tu vinci un bando, hai una concessione e quella concessione non puoi darla ad altri. In questo caso la verifica dei requisiti, il parere di compatibilità e poi successivamente trasferire il titolo non so quanto possa essere corretto a livello giuridico e quanto a livello proprio sostanziale ed etico.
Da parte mia, ma parlo a titolo personale, perché non c’è stato modo di confrontarmi con il Gruppo del Partito Democratico, ho qualche dubbio.
Invito il consigliere Pendinelli, la cui intenzione sicuramente era benevola, di risoluzione di problematiche presenti, a ritirare un attimo questo emendamento, discuterlo in maniera più approfondita per cercare di trovare i correttivi e le integrazioni che poi non vanifichino l’effetto benevolo e che non portino alle conseguenze che noi non vorremmo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei. Consigliere Pendinelli? Il consigliere Pendinelli ritira l’emendamento.
Emendamento n. 12: “Requisiti organizzativi per RSA e centri diurni, anziani e disabili, educatori professionali e sociosanitari”. Ci sono varie firme, tutte illeggibili. De Leonardis, Caroli…
Lo vuole illustrare?
Speaker : INTERVENTO
Presidente, confermo che non ho mai visto questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE
Okay.
Speaker : INTERVENTO
Neanche noi.
Speaker : PRESIDENTE
È a video. Lo vuole illustrare, consigliere Caroli? È preferibile.
Speaker : CAROLI
Requisiti organizzativi per RSA e centri diurni, anziani e disabili, educatori professionali e sociosanitari.
Nelle strutture sociosanitarie, RSA e centri diurni, anziani e disabili, la figura dell’educatore sociosanitario può essere sostituita da educatore sociopedagogico, se in organico alla struttura già autorizzata ai sensi della legge regionale n. 4/2007.
È solo un’opportunità, in un momento complesso e difficile come questo, di venire incontro a quelle che sono le istanze che provengono dai soggetti gestori di queste società.
Speaker : PRESIDENTE
Assessore Lopalco, ha avuto modo di vedere? Praticamente si tratta di un’altra qualifica. È sostitutivo. La figura dell’educatore sociosanitario può essere sostituita da educatore sociopedagogico, purché sia in organico alla struttura.
Assessore Lopalco?
Nel frattempo, diamo la parola al consigliere Amati. Prego.
Speaker : AMATI
Grazie, Presidente.
Se si stabilisce con questo emendamento l’equipollenza culturale tra educatore sociosanitario e educatore sociopedagogico, non capisco l’inciso “se in organico alla struttura”. A che serve scrivere “se in organico alla struttura”? Se ciò che fa uno può farlo anche l’altro, o è in organico o non è in organico, è di tutta evidenza che si possa utilizzare.
Lo dico al collega Caroli. Messo così sembra quasi che, siccome ci sono varie esigenze... Tenga conto che parla con uno che propone le norme sulla base di esigenze concrete, mica perché vivo sulla luna. Non vorrei limitarla all’esigenza concreta che ha suggerito la presentazione dell’emendamento. Per cui, se è possibile, questo non lo so, stabilire l’equipollenza culturale tra l’una e l’altra figura professionale, allora lo si stabilisce sempre e per tutti, a prescindere da Covid o non Covid. Anche perché dobbiamo imparare a parlare il linguaggio post Covid. Per tanto tempo abbiamo parlato in un linguaggio Covid, come una carta di briscola che viene inserita sempre in qualsiasi contesto. Eliminiamo l’inciso “se in organico alla struttura”, quindi stabiliamo l’equipollenza culturale, e finisce lì. Quindi, sarei dell’opinione di chiedere all’assessore, al Governo se è possibile sostenere questa ipotesi di equipollenza culturale. Diversamente, non penso che si possa approvare, perché se non è uguale, l’uno vale l’altro, o stai in organico o non stai in organico, non cambia nulla. A meno che do un’ulteriore alternativa, non gli si vuole dare un valore temporale fino alla fine dell’emergenza, però lì interverremmo in un’altra materia, cioè la materia del reclutamento, e quindi nella disciplina del lavoro, che non mi pare abbiamo la competenza per poterlo sostenere.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei, consigliere Amati.
Assessore Lopalco, ha potuto vedere?
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Scusate, ma non sta funzionando il computer.
Speaker : PRESIDENTE
Hanno chiesto di intervenire il consigliere Di Gregorio e il consigliere Galante. Ma lei non ha sentito, quindi, l’intervento del consigliere Amati.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Ho sentito il consigliere Amati, ma ho perso l’ultima parte della presentazione dell’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE
No, era la lettura.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Comunque, l’emendamento è abbastanza chiaro, per cui non c’è bisogno di ripeterlo.
Speaker : PRESIDENTE
Il consigliere Caroli ha letto l’emendamento, quindi non ci sono problemi.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Esatto. Non ho problemi.
Speaker : PRESIDENTE
Prego, consigliere Di Gregorio. Si prepari il consigliere Galante.
Speaker : DI GREGORIO
Mi scusi, Presidente, ma la mia prenotazione era per l’emendamento precedente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie. Mi scusi. Comunque, l’emendamento precedente è stato ritirato, quindi non c’è problema.
Prego, consigliere Galante.
Speaker : GALANTE
Grazie, Presidente.
Anche qui, di questo emendamento non riesco a capire la ratio, perché parliamo di due figure completamente diverse, se non vado errato, una appartiene alla riabilitazione e l’altra alla […]. Come si fa a sostituire due figure diverse? Cioè, in mancanza di una va bene l’altra? Ma così non viene rispettato il requisito. Quindi, credo che questo emendamento non possa assolutamente passare come qualcosa, anche in questo caso, che possa aiutare le strutture, soprattutto dal punto di vista degli ospiti di queste strutture, delle RSA e dei Centri diurni, com’è stato detto. Se non mi sbaglio. Mi sembra di capire che siano due figure completamente diverse.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, consigliere Galante.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Zullo. Prego.
Speaker : ZULLO
Cari colleghi e Presidente, il collega Caroli pone alla nostra attenzione un problema reale. Gli educatori, una volta, venivano formati dalla facoltà di magistero. Successivamente è intervenuta la facoltà di Medicina a formare educatori professionali sanitari.
Questo mercato di educatori professionali sanitari, purtroppo, non è esteso. Le strutture trovano difficoltà a reperire sul mercato questa tipologia di figure professionali. Molte strutture devono far riferimento agli educatori che venivano formati dalla Facoltà di Magistero. Molti di questi sono già in servizio, ecco perché il consigliere Caroli dice “già in organico”.
Il nostro Regolamento, però, non condivide. Dice il consigliere Caroli: se sono già in organico, all’atto dell’autorizzazione, perché quando quelle strutture hanno avuto l’autorizzazione le figure professionali gli educatori sanitari non c’erano sul mercato perché allora si istituiva il corso di laurea triennale. Se c’erano all’atto dell’autorizzazione, vogliamo sanare questa situazione? È semplice, lo dico al consigliere Amati. È semplice la storia. La storia è questa.
Dice il collega Caroli: questa gente che vive nel dubbio, nell’ansia, anche nell’idea di essere diverso rispetto all’educatore professionale sanitario, che comunque opera fin da quando la struttura è stata autorizzata, vuole sentirsi legittimata e non vivere nell’incubo e nella paura che un domani qualcuno dica: siccome tu non sei stato formato alla Facoltà di Medicina, ma sei stato formato alla Facoltà di Magistero, qualche problema c’è per te, come succede. Pensate che questo tipo di problema per alcuni versi è successo per alcuni assistenti sociali in queste strutture. C’è per gli educatori e probabilmente interverrà per qualche altra figura. C’è stata per gli ausiliari che dovevano formarsi come OSS. Per cui, c’è stata una progressione nel tempo, di una evoluzione professionale delle figure che operano nelle strutture di assistenza sociale e sociosanitaria che ci vedono impegnati comunque ad essere al passo con questa evoluzione.
Il collega Caroli credo che vada elogiato per aver voluto comprendere le titubanze e le ansie di questi operatori, che comunque sono in organico, comunque stanno lavorando. Dobbiamo solo legittimarli.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO
Grazie, Presidente.
Volevo capire per mia conoscenza, perché è giusto votare in piena scienza e conoscenza, ma c’è una differenza sostanziale? Perché non ha torto il Presidente Amati quando dice che se sono equipollenti, se l’uno vale l’altro, bene, non escludiamo né l’uno né l’altro. Va bene. Se la prestazione che devono offrire sono in grado entrambi di offrirla, bene, lo facciamo per chi già è in organico, ma anche per chi non lo è. Se c’è soltanto, come ancora spiega il Presidente Zullo, una mera differenza di preparazione, cioè se ti ha preparato l’università di medicina piuttosto che... Bene, se è soltanto un fatto di “forma” e abbiamo la possibilità di eliminare questa antipatica... Non mi viene altro termine. Facciamolo per tutti. Se, invece, effettivamente c’è una differenza, come sostiene il consigliere Galante, proprio nella prestazione, a quel punto vorrei capire se c’è effettivamente una differenza sostanziale o è soltanto di forma su chi lo ha preparato. Se è su chi l’ha preparato, facciamolo per tutti. Non capisco, onestamente, perché questa divisione.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Campo, prego.
Speaker : CAMPO
Grazie, Presidente.
Comprendo benissimo lo spirito dell’emendamento e ho piena cognizione di quello che dice il Presidente Zullo. Stando in Commissione Sanità la passata consiliatura ho avuto modo di familiarizzare con le problematiche diffuse nel settore. È vero, Antonio: di educatori sociosanitari non se ne trovano, che sono formati con un numero chiuso, sono diffusi, sono richiesti. Non se ne trovano. In buona sostanza, uno sta incardinato alla facoltà di medicina, l’altro alla facoltà di scienze della formazione, credo. Alla fine, quello che conta è lo stage che fanno sul campo, la preparazione.
Non voglio banalizzare la distinzione ai fini accademici, ma sicuramente nella pratica il bagaglio formativo dell’uno e dell’altro, calato nella pratica quotidiana, formativa anche... Alla fine fanno sostanzialmente le stesse cose. Vedo che Debora, che è una esperta, me lo conferma.
Anzi, Presidente Zullo, io arrivo a dire che forse questa potrebbe essere l’occasione o, sennò, consideriamola per altri versi, perché pure rispetto al Regolamento dell’autismo, per come l’abbiamo fatto, noi siamo andati per categorie sul presupposto che quella è la figura e tu la trovi, invece ci sono figure che non si trovano assolutamente.
Dico di più, arrivo a questo che può sembrare un paradosso, ma non lo è. Specialmente nel settore dell’autismo, dove c’è una complessità anche della prestazione sanitaria importante, gli educatori sociosanitari non li trovano. Mentre, per esempio, c’è un’abbondanza di psicologi, che sarebbero molto più utili degli educatori sociosanitari. Forse questa potrebbe essere anche l’occasione per intervenire su quello che è un paradosso assurdo. Quando abbiamo fatto le categorie, abbiamo messo i titoli – mi assumo anch’io la responsabilità di quel che abbiamo fatto – supponendo che quelle fossero le professionalità diffuse. Ma non se ne trovano. Per esempio, sull’autismo, uno se ha uno psicologo, non lo può mettere a fare le funzioni che fa, con tutto il rispetto per la figura professionale, un educatore sociosanitario, ma penso che rispetto all’autismo possa dare molto di più uno psicologo rispetto a un educatore sociosanitario. O no, Ignazio, mi sbaglio? Però, psicologi se ne trovano e stanno senza lavoro, tanti giovani laureati, educatori sociosanitari invece no.
Se il collega Galante ha bisogno di riflettere, a prescindere se l’approviamo oggi o non l’approviamo oggi, io credo che lo spirito che muove i proponenti sia assolutamente condivisibile. Anzi, credo che possa essere questa l’occasione per precisare anche altri aspetti rispetto al Regolamento del 2016, penso all’esempio che facevo per l’autismo. O, sennò, lo faremo in un’altra seduta successiva di Commissione. Però, quel che voglio dire, Presidente e assessore, è che questa è una cosa vera e importante, che rischia di paralizzare anche coloro che devono erogare le prestazioni.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Zullo, prego.
Speaker : ZULLO
Volevo giusto dire che non si tratta solo di come viene formato l’uno o di come viene formato l’altro, si tratta di una differenza di tempo in cui c’era la scuola di formazione per i pedagogisti, gli educatori pedagogici, e poi è subentrata la scuola, penso a fine anni Novanta, per l’educatore professionale sanitario, a numero chiuso. Per cui, chi già lavorava nel momento in cui… Questo si vuol dire. È chiaro? Poi, sulla differenza di formazione vanno visti i curriculum degli studi.
Speaker : PRESIDENTE
Va bene, grazie. Siete già intervenuti tutti. Di nuovo?
Speaker : TUTOLO
[…] di quello che è già formato perché precedentemente veniva formato in quel modo e oggi c’è un altro tipo di formazione, ma raggiungono più o meno lo stesso livello di preparazione con le stesse capacità di intervento, che facciamo, li lasciamo fuori per sempre quelli che hanno la vecchia preparazione? Ancora di più ha ragione il Presidente Amati, li inseriamo tutti a prescindere ed è più semplice. A maggior ragione, ancora di più, se non se ne trovano di quelli nuovi di educatori, ma ci sono quelli che hanno la vecchia formazione e sono efficaci uguale, perché no? Vogliamo inserire anche un emendamento su quello che dice adesso il collega Campo? Bene, è l’occasione buona oppure teniamolo a mente e risolviamo queste cose. Però, oggi, ha posto, e bene ha fatto il consigliere Caroli, un problema, però, se si può risolvere per una pluralità di persone, facilitando le strutture nella ricerca di questo personale, bene faremmo ad ampliarla, se è possibile, dal punto di vista normativo. Perché no? Perché escludere uno che si è preparato? Adesso è cambiata la scuola che deve fare e quella sua preparazione va a finire nel cestino, mi sembra di capire. Non mi pare giusto.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
Consigliera Ciliento, prego.
Speaker : CILIENTO
Giusto perché è un argomento che mi interpella in prima persona, essendo un’educatrice. Questa è una diatriba che sicuramente va avanti da tanto.
La formazione per me… Ritengo che gli educatori sono unici. L’educatore è educatore e prende a cuore la storia e la vita delle persone. Stiamo parlando di centri che affrontano situazioni delicate. Quindi, l’educatore che abbia la formazione sociosanitaria o pedagogica è comunque una figura che aiuta ad essere una guida. Ritengo che questo tipo di struttura e condivido appieno il discorso che per la figura dell’educatore vale molto l’esperienza e sicuramente il tirocinio, se vogliamo chiamarlo così, che vanno a compiere questi studenti. Ma questo ci deve far riflettere sul percorso di studi che viene offerto. Gli educatori sono una figura ben precisa, che deve essere rivalutata sotto il punto di vista proprio del magistero universitario e che, quindi, deve essere non dico del tutto uniformata, ma deve essere ripresa e portata al centro formativo per dare le giuste competenze a chi si appresta al mondo del lavoro.
Condivido quello che diceva il collega Amati, di togliere al suggerimento che hanno dato “già in organico”, ma “da oggi in poi”.
Speaker : PRESIDENTE
Va bene.
Consigliere Caroli, che facciamo?
Speaker : METALLO
Presidente, posso? Mi ero prenotato.
Speaker : PRESIDENTE
Prego, consigliere Metallo.
Speaker : METALLO
Chiedo scusa, in chat ho delle difficoltà con la prenotazione. Le chiedo scusa, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Prego.
Speaker : METALLO
Le questioni e le sollecitazioni che sono state poste dal consigliere Caroli, sulle quali sono intervenuti anche gli altri consiglieri di maggioranza, le condivido. Sono questioni che abbiamo affrontato in diversi percorsi insieme all’assessore e agli uffici regionali, questa mancanza di alcune figure che potrebbero rischiare di pregiudicare anche le procedure di accreditamento di alcune strutture.
Detto questo, però, non possiamo dimenticare la trasformazione che c’è stata per alcune strutture che da carattere sociale sono diventate di carattere sociosanitario. Quella figura di educatore, su quella figura, ma l’assessore sarà sicuramente più competente, più preparato, e approfondita la relazione dell’assessore, si è già intervenuti con una circolare a firma dell’assessore, del direttore Montanaro e della dottoressa Memeo e, per quanto possibile, si è andati incontro a quelle che sono state le esigenze, cercando di rispettare, però, anche le leggi nazionali. Non possiamo prescindere dai ragionamenti, condivisibili per quanto si voglia, e dalle preoccupazioni espresse dalle strutture, soprattutto da coloro che vengono ospitati in struttura, non tenendo presente, però, una disposizione regolamentare superiore.
Su questo direi che vanno bene tutte queste sollecitazioni, però cerchiamo di renderci conto che dobbiamo operare sulla base anche di altri princìpi, quindi trovare la strada giusta tenendo in conto le naturali giuste esigenze, ma anche le disposizioni di carattere legislativo.
Quella circolare già veniva incontro, assessore, a diverse sollecitazioni che c’erano state, predisponendo, per quanto possibile, per la parte sociale, queste figure, allargando il numero di queste figure e garantendo anche le figure di operatore socioassistenziale che erano già state assunte a una certa data e che avevano un po’ più di esperienza. Però, per questo l’assessore sicuramente la presenterà in maniera maggiormente dettagliata.
Questo è quanto. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
Mi è sembrato di capire che i proponenti modificano l’emendamento togliendo “se in organico alla struttura”. Okay?
Consigliere Caroli, prego…
Speaker : PAGLIARO
Presidente?
Speaker : PRESIDENTE
Qualcuno ha chiesto di intervenire?
Speaker : PAGLIARO
Sì. Presidente, sono Pagliaro.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Pagliaro, aspetti un attimo che sta intervenendo il consigliere Caroli.
Speaker : CAROLI
Trattandosi nel caso di specie di due figure che hanno come preminenza quella riabilitativa e quella educativa…
Speaker : PRESIDENTE
Non la sentiamo.
Speaker : CAROLI
Ora c’è un problema serio: la penuria di personale. Io avevo pensato in quel momento là di inserire i soggetti già in organico alla struttura, credendo che gli stessi fossero già parte integrante del progetto educativo e che probabilmente fossero più pronti. Ma recepisco l’indicazione da parte dei colleghi e la faccio mia. Rispetto a questo noi abbiamo l’esigenza reale di dare risposte immediate a queste strutture che in questo momento sono in grossa difficoltà e che, qualora non dovessimo trovare una soluzione, e una di queste potrebbe essere proprio questa, andrebbero in grosse difficoltà e gli verrebbe condizionato anche il loro percorso educativo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei.
Quindi togliamo il “se in organico alla struttura”. Perfetto.
Consigliere Pagliaro, prego.
Speaker : PAGLIARO
Noi siamo favorevoli, fortemente favorevoli a questo emendamento, perché riteniamo importantissimo evitare che si possa procedere al licenziamento degli educatori socio-pedagogici che già sono presenti in struttura. Sarebbe un torto assurdo a persone che così perderebbero il lavoro.
Basti pensare che queste persone sono state in prima linea, assistendo… Pronto? Mi sentite?
Speaker : PRESIDENTE
Sì, la sentiamo benissimo. Grazie.
Speaker : PAGLIARO
Sentivo delle voci in sottofondo.
Dicevo, hanno assistito gli utenti in modo impeccabile, sono state persone sul campo, per cui pensiamo sia una cosa giusta che possano mantenere il loro posto di lavoro.
Siamo favorevoli, quindi, a questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente Pagliaro.
Adesso passiamo al voto. Parere del Governo, assessore?
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Presidente, premetto che chiaramente l’impostazione di questo ragionamento è condivisa dal Governo. È condivisa a tal punto che noi abbiamo già emanato una circolare proprio per “sanare” delle situazioni esistenti e non sanabili in maniera affermativa, perché al momento, come è già stato ripetuto un po’ da tutti, di queste figure professionali sul mercato non ce ne sono. Noi abbiamo già dato alle strutture la possibilità di mantenere il fabbisogno e quindi non perdere le prerogative all’accreditamento utilizzando gli educatori anche non sanitari che erano già in servizio presso le strutture. Quindi, questo per sgombrare il campo da qualunque tipo di discussione o di dibattito.
Siamo tutti d’accordo che la situazione è seria, che di queste figure, appunto perché sono di recente istituzione, sul mercato del lavoro non ce ne sono a sufficienza, non solo, ma ci sono tanti altri educatori, come altri colleghi hanno sottolineato, che già lavorano da anni in queste strutture, che fra l’altro hanno maturato esperienze specifiche con alcuni tipi di patologie, instaurando anche rapporti personali con tante persone e sarebbe un delitto metterle fuori dal mercato del lavoro.
Fatto salvo questo, bisogna soltanto mettere in guardia, e devo mettere in guardia il Consiglio, rispetto al fatto che se noi tout-court equipariamo le due figure questo emendamento può essere eventualmente impugnato, perché ovviamente noi, come Istituzione regionale, non possiamo tout-court mettere in atto delle equipollenze che siano in contrasto con leggi statali.
Con questo caveat dobbiamo comunque essere pronti ad una eventuale discussione, ad affrontare un’eventuale impugnativa da qualcuno che potrebbe sentirsi leso da questo emendamento. Personalmente do il mio parere favorevole a questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE
Quindi, c’è già una circolare che dice alle strutture che possono utilizzare il personale in servizio, anche se educatore socio-pedagogico al posto dell’educatore sanitario. Lei ha paura che questo emendamento, una volta approvato, possa essere impugnato perché in realtà è in contrasto con una legge nazionale, però dice che la sostanza c’è.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
C’è una piccola probabilità che questo potrebbe avvenire.
Speaker : PRESIDENTE
Okay.
Ho letto, poi, nella sua riflessione che ha parlato di una circolare che prevede siano quelli in servizio già in organico alla struttura, però è stato chiesto, sulla base anche delle osservazioni fatte dal consigliere Amati, al consigliere Caroli, di togliere queste parole. Lei le considera indispensabili e utili oppure tolte va bene lo stesso?
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Io sono d’accordo con quello che dice il consigliere Amati, nel senso che se un principio deve valere, deve valere un po’ per tutti.
Speaker : PRESIDENTE
Benissimo. Convengo.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Non credo che cambi molto il rischio di impugnativa tenerle o toglierle.
Speaker : PRESIDENTE
Va bene.
Passiamo al voto.
Prego, consigliere Amati. Non avevo visto, scusi.
Speaker : AMATI
Ho chiesto di intervenire, a scanso di equivoci, perché sono d’accordo con l’ultimo intervento dell’assessore Lopalco. Quindi, a scanso di equivoci, o con quell’inciso o senza quell’inciso, noi rischiamo l’impugnativa. Non spetta alle Regioni stabilire l’equipollenza dei titoli culturali. L’inciso è del tutto irrilevante sulla questione specifica.
Stiamo assumendo il rischio, sulla base della carenza, così come attestata sia dall’intervento del collega Zullo sia dall’intervento della collega Ciliento. Stiamo assumendo il rischio. È chiaro che si tratta di una legge provvedimento. La Giunta regionale, con una delibera, una circolare, potrebbe dire a prescindere: in servizio o meno, quando non li trovi, utilizza quelli che hanno questa specificità.
Io, ovviamente, non mi permetto di porre la questione della legge provvedimento, perché è giusto che il collega Caroli, che l’ha proposta, chieda al Consiglio regionale di esprimersi su questa materia. Però, a scanso di equivoci, dico che se fosse una legge provvedimento sarebbe impugnabile dagli interessati dinanzi alla giustizia amministrativa. Se fosse un atto amministrativo, sarebbe impugnabile dinanzi alla giustizia amministrativa da parte di chi si intendesse leso. Con riferimento, invece, alla legge, il provvedimento inserito all’interno della legge, rimane la questione del ricorso in via principale per conflitto di attribuzione oppure del ricorso in via incidentale qualora qualcuno dovesse insorgere per sostenere il fatto che l’equipollenza non è un qualcosa che possa essere stabilito dalla Regione.
Sullo sfondo, ovviamente, resta il problema delle carenze di personale. Si fa presto a dire e ad istituire nuove figure professionali e corsi di studi, e poi alla fine non c’è l’offerta che serve, la stessa cosa vale, ad esempio, per i logopedisti, lo dico per inciso, e quanti NIAT ci sono, con liste d’attesa spaventose, però non ci sono i logopedisti e, quindi, non si può offrire il servizio. Quindi, stiamo assumendo il rischio. Lo dico perché un domani, dovessero impugnare, vorrei che le parole dell’assessore Lopalco fossero tenute in debita considerazione, cioè avevamo la consapevolezza, tutti, e stavamo assumendo il rischio, perché siamo di fronte a un problema obiettivamente sussistente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei.
Andiamo al voto…
Speaker : METALLO
Presidente?
Speaker : PRESIDENTE
Chi è che parla? Consigliere Metallo, prego.
Speaker : METALLO
Le chiedo scusa, Presidente, però per votare in coscienza e conoscenza.
Una questione la voglio porre e la voglio capire. Il fatto di equiparare le due figure è chiaro che è una cosa che non potremmo fare. La questione, quindi, è questa: per quanto riguarda queste strutture vi è una legge nazionale che impone la figura dell’operatore sociosanitario? Oppure, è la Regione che può decidere quali figure? D’altronde, il fatto di equiparare le due figure lo sappiamo benissimo che, se viene impugnata, hanno pienamente ragione perché non rientra nelle nostre competenze. Qui la questione è altra, è capire se si può derogare a quella figura e inserirne un’altra. Tutto qui.
Per votare in coscienza, quindi, io ho necessità di questa informazione. Non so se l’assessore o il collega Amati ritiene di rispondere su questo, perché sicuramente a livello giuridico è super-preparato, però questa informazione serve anche al Consiglio, perché siamo tutti d’accordo sulla questione di principio, sul fatto di venire incontro alle strutture e di tutelare tutto questo personale già assunto o che sarà assunto successivamente. Però, questa è la questione principale. Se non viene chiarita questa, e dalla discussione per quanto mi riguarda ancora non è stata chiarita, ho difficoltà anche a esprimere un voto, che sarà solo ideologico per dire “sì, è una questione che dobbiamo affrontare”, ma non sarà tecnico, rischiando di fare populismo e non politica su questo. Quindi, secondo me è fondamentale chiarire questo punto.
Speaker : PRESIDENTE
Vediamo se ho capito bene. Assessore, dice il consigliere Metallo che, stante quello che si è detto oggi in Consiglio, è il Regolamento n. 4 della Regione che prevede l’inserimento di quella figura, quindi la Regione potrebbe cambiare opinione rispetto a questo? Cioè, la necessità di quella figura non è inserita dalla legge nazionale, non sembrerebbe almeno così, ma dal Regolamento n. 4, per cui è la Regione che ha detto che quella figura è necessaria, non è lo Stato. Sull’equipollenza dei titoli, evidentemente, governa lo Stato, è lo Stato che ha competenza.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Forse su questo posso aggiungere un dettaglio.
Speaker : PRESIDENTE
Prego, assessore.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Il riferimento è la legge nazionale, che dice che in queste strutture deve operare l’educatore sociosanitario, ma in queste strutture può anche operare l’educatore socio-pedagogico, ovviamente con mansioni diverse, perché l’uno copre più gli aspetti sanitari e l’altro copre più gli aspetti socioeducativi.
La legge nazionale fa la distinzione fra le due figure e dice che una figura è necessaria e l’altra può operare insieme “con”. Ecco perché nella nostra circolare avevamo dato dei criteri di finanziamento per permettere alle altre figure di continuare ad operare.
Speaker : PRESIDENTE
È chiaro.
Se non ci sono altre osservazioni o interventi, procediamo al voto.
Speaker : METALLO
Però, Presidente, perdonami se insisto, però se ho capito bene l’assessore dice che la figura dell’operatore sanitario è prevista dalla legge nazionale e ci deve essere la norma nazionale. Poi, ci può essere l’altra che accompagna quella figura, ma la norma nazionale sancisce la presenza di quella figura. Oppure ho capito male?
Speaker : GALANTE
Presidente, io ho chiesto la parola.
Speaker : PRESIDENTE
L’assessore Lopalco, però, mi sembra che abbia detto che è la legge nazionale che prevede la figura dell’assistente, dell’educatore sociosanitario. Abbiamo capito bene? Sì. Quindi, consigliere Metallo, ha fatto riferimento alla legge nazionale.
Prego, consigliere Galante. Ha chiesto di parlare, consigliere Galante?
Speaker : GALANTE
Sì, volevo solo aggiungere quello che dice il collega Metallo, che, in effetti, come nasceva l’emendamento Caroli prevedeva questa possibilità alle strutture già autorizzate, che avessero nell’organico queste figure. Cambiare, invece, come si sta facendo, si stanno cambiando, i requisiti.
Si stanno cambiando totalmente i requisiti anche per quelle future, cioè che si può effettivamente mettere quello… Quindi, il dubbio di Metallo è questo. Noi stiamo modificando i requisiti anche futuri, a differenza di come nasceva l’emendamento prima di Caroli. Questo penso che volesse anche intendere il collega Metallo.
Speaker : METALLO
In deroga alla legge nazionale.
Speaker : PRESIDENTE
Va bene, procediamo. Andiamo al voto.
La votazione è aperta.
[...] (32 più 2) 34, contrari 4, astenuti zero.
L’emendamento è approvato.
Passiamo all’emendamento n. 13, presentato dagli stessi firmatari di prima, quindi Caroli, Perrini e altri: “Requisiti organizzativi per i Centri diurni anziani e disabili. Il responsabile sanitario”.
Lo volete illustrare o lo diamo per letto? Prego, consigliere Caroli.
Speaker : CAROLI
Grazie, Presidente.
Requisiti organizzativi per i Centri diurni anziani e disabili. Responsabile sanitario.
La figura del responsabile sanitario può essere ricoperta anche da un medico chirurgo specializzato in medicina interna o equipollente, ovvero da un medico con esperienza almeno quinquennale in direzione di dipartimento sanitario oppure da un medico con esperienza lavorativa almeno decennale in strutture sanitarie, nonché da un professionista con esperienza almeno decennale nel settore dell’intervento.
Anche questo è un emendamento aggiuntivo che abbiamo ritenuto di proporre, vista la situazione in cui versano le strutture e la mancanza, la penuria di figure che possono essere utilizzate quali responsabili sanitari di predette strutture.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
Il parere del Governo?
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Anche qui è chiaro che si tratta di [...] figure professionali di questo tipo. C’è solo una parte dell’emendamento che non mi trova favorevole, nel momento in cui, alla fine, leggo “nonché da un professionista con esperienza decennale nel settore dell’intervento”. Significa che un ingegnere, un avvocato può fare il direttore sanitario? Questo, ovviamente, la legge non lo consente. Deve essere comunque un medico. Che poi sia un medico con quelle caratteristiche, con esperienze eccetera, non necessariamente specialista, ci può stare, però deve essere un medico. Quindi, suggerirei di escludere la dizione “nonché non professionista”.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Caroli, prego.
Speaker : CAROLI
Sulla scorta di quanto esplicitato poc’anzi dall’assessore, se dovesse ritenere che probabilmente è ultroneo inserire l’ultima parte del…
Speaker : PRESIDENTE
Dalla parola “nonché” in poi.
Speaker : CAROLI
Potremmo tranquillamente fermarci anche a…
Speaker : PRESIDENTE
Cassarla.
Speaker : CAROLI
Sì, cassarla, lasciando l’esperienza lavorativa almeno decennale in strutture sanitarie, ma parlando sempre di medici.
Speaker : PRESIDENTE
Quindi, per il verbale e per tutti…
Speaker : CAROLI
Al fine di evitare che possa essere poi non ben inquadrata la figura che dovremmo inserire.
Speaker : PRESIDENTE
Quindi è cassata, a firma del consigliere Caroli e dei proponenti, l’espressione che va da “nonché” sino alla fine, quindi “nonché da un professionista con esperienza almeno decennale nel settore di intervento”.
Speaker : CAROLI
Oppure “da un medico con esperienza lavorativa almeno decennale di strutture sanitarie”. Ci fermeremmo lì. Mi è parso di presagire che…
Speaker : PRESIDENTE
Ma dove, da “oppure”?
Speaker : CAROLI
Ci fermeremmo…
Speaker : PRESIDENTE
A “dipartimento sanitario”.
Speaker : CAROLI
No. Dovremmo aggiungere “direzione di un medico con esperienza almeno quinquennale in direzione dipartimento sanità, oppure da un medico con esperienza lavorativa almeno decennale in strutture sanitarie”.
Speaker : PRESIDENTE
Quello avevamo detto.
Speaker : CAROLI
Poi elimineremmo da “nonché”.
Speaker : PRESIDENTE
È esattamente quello che avevamo detto.
Speaker : CAROLI
Grazie. Non avevo capito.
Speaker : PRESIDENTE
Quindi l’emendamento finisce alle parole “strutture sanitarie”.
Il parere in questo caso?
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Favorevole.
Andiamo al voto.
Speaker : PARCHITELLI
Presidente, ho chiesto di intervenire.
Speaker : PRESIDENTE
Lucia Parchitelli?
Speaker : PARCHITELLI
Sì, sì.
Speaker : PRESIDENTE
Prego, ne ha facoltà.
Speaker : PARCHITELLI
Volevo sottoporre una riflessione sia ai proponenti che al Governo, ovvero perché limitare questo emendamento esclusivamente ai centri diurni e non estenderlo a tutte le strutture disciplinate dai Regolamenti n. 4 e n. 5 del 2019? Ovvero, la figura del responsabile sanitario, oltre che nei centri diurni, anche nelle RSA.
Speaker : PRESIDENTE
Il parere del Governo sulla formula suggerita dalla consigliera Parchitelli, cioè di estendere a tutti? Forse l’avevamo già approvato in altro momento. Prego, assessore Lopalco. La consigliera Parchitelli propone praticamente un subemendamento dicendo di estendere… È vero, consigliera Parchitelli? Ad oggi non è arrivato, però.
Speaker : PARCHITELLI
Lo leggo: “La figura di responsabile sanitario delle strutture disciplinate dai regolamenti regionali 4 e 5 del 2019”.
Speaker : PRESIDENTE
Voglio dirle che, però, non è arrivato un subemendamento in questo senso.
Speaker : PARCHITELLI
Lo sto proponendo in questo momento, ma lo sto proponendo come una riflessione da fare ai proponenti visto l’intendimento del loro emendamento e al Governo. Se è condivisibile lo spirito, lo presento, altrimenti non lo presento nemmeno.
Speaker : PRESIDENTE
Per i proponenti andrebbe bene. Per l’assessore?
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Io non ho problemi. A memoria non credo che ci siano elementi nei regolamenti 4 e 5 che possano ostacolare questo tipo di interpretazione.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliera Parchitelli, se prepara il subemendamento ce lo fa arrivare. Lo può scrivere anche in chat, se ritiene.
Speaker : PARCHITELLI
Va bene.
Speaker : PRESIDENTE
O volete correggerlo voi che siete qua ed è più comodo?
Consigliera Parchitelli, lo correggono i proponenti e lo consideriamo anche a sua firma
Speaker : PARCHITELLI
Va modificato solo l’incipit, ovvero la figura di responsabile sanitario delle strutture disciplinate dai regolamenti regionali 4 e 5 del 2019. Il resto tutto come già scritto.
Speaker : PRESIDENTE
Se lo correggete e ce lo ripresentate, lo mettiamo a firma anche della consigliera Parchitelli e non approviamo il subemendamento, ma unicamente l’emendamento così modificato. Passare nel titolo le parole “Centri diurni”...
Io ho difficoltà a leggere questa scrittura.
“Centri diurni e disabili” e dopo “responsabile sanitario” inserire “delle strutture disciplinate dai Regolamenti regionali nn. 4 e 5 del 2020”.
Va bene, consigliera Parchitelli?
Speaker : PARCHITELLI
2019.
Speaker : PRESIDENTE
2019. Okay.
Con questi emendamenti, su cui già il Governo ha dato parere favorevole, votiamo l’intero emendamento, così come corretto, così come emendato.
La votazione è aperta.
Un’unica votazione perché l’emendamento è così emendato, corretto.
Favorevole Conserva.
Avete votato tutti? Favorevole Caracciolo.
Il tempo è scaduto.
La votazione è chiusa.
Votanti (37 più 3) 40.
Tutolo. Piemontese già fatto.
Votanti (37 più 4) 41, favorevoli (35 più 4) 39, astenuti 2.
L’emendamento è approvato.
Adesso passiamo a un altro emendamento, piuttosto corposo, che riguarda l’Università del Salento, la Facoltà di Medicina. Proponenti un gran numero di Capigruppo e di consiglieri regionali.
Lo presenta l’assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio
Grazie, Presidente.
Credo che l’emendamento sia stato sottoscritto dalla quasi totalità dei Capigruppo. Se non vado errato, forse anche all’unanimità. Il lavoro lo abbiamo fatto questa mattina.
Questo è un emendamento che […] da tanti consiglieri regionali. Non vi è dubbio che con questo articolo aggiuntivo andiamo a sanare sostanzialmente e, quindi, a fare in modo che il Consiglio regionale riconosca la variazione di bilancio che è stata approvata dalla Giunta regionale per l’istituzione del corso di studio in medicina e chirurgia presso l’Università del Salento.
Come è noto, il DL n. 18/2020 consente alla Giunta regionale di poter approvare variazioni di bilancio, salvo la necessità da parte del Consiglio di dover ratificarla nell’arco dei novanta giorni. In questo caso i novanta giorni sono andati oltre perché le articolazioni del Consiglio regionale giustamente avevano la necessità di approfondirla e il legislatore nazionale prevede che, nei trenta giorni successivi, il Consiglio adotti i provvedimenti ritenuti necessari nei riguardi dei rapporti giuridici che sono sorti sulla base della deliberazione non ratificata.
Con questo articolo aggiuntivo, quindi, prevediamo, sulla scorta di un preciso indirizzo politico da parte del Governo regionale e in maniera particolare del Presidente Emiliano, di istituire la facoltà di medicina e chirurgia presso l’Università del Salento. La dotazione finanziaria prevista è di 626.000 euro per il 2021, di 1.090.000 euro nel 2022 e di 2.413.000 euro nel 2023. Come è noto, i bilanci sono triennali, è evidente che questa Assemblea legislativa, nel momento in cui approva questo deliberato della Giunta regionale, da un punto di vista della programmazione mantiene un impegno fino al 2040, così come è ovvio che il legislatore nel 2028 potrà decidere di interromperlo qualora quel corso di studi dovesse avere altre coperture finanziarie.
Credo che questo sia un risultato importante per la Puglia, perché si arricchisce di una nuova facoltà, con una spesa che, è chiaro, grava sul bilancio autonomo della Regione Puglia e quindi su questo c’è un impegno imponente della Regione, del bilancio regionale, a sostegno dell’Università di Lecce e del Salento. Su questo non vi è dubbio.
È un intervento dal punto di vista economico e finanziario importante. Si aggiunge, mutatis mutandis, ad un altro investimento che la Regione Puglia ha fatto sulle scuole di specializzazione di Medicina e Chirurgia presso i Policlinici di Bari e di Foggia, consentendo all’Ateneo foggiano e all’Ateneo barese di poter avere a disposizione i docenti necessari per poter mantenere quelle scuole di specializzazione. Questo – lo diranno sicuramente meglio di me anche il collega Sebastiano Leo e il collega Pier Luigi Lopalco – conferma l’attenzione della Regione Puglia, del Governo Emiliano, nei confronti delle Università, nei confronti degli Atenei, in maniera particolare nei confronti dei corsi di studio in Medicina e Chirurgia. Grazie al sostegno della Regione Puglia noi riusciamo a dare una offerta formativa in materia di professioni mediche importanti. Senza l’apporto del bilancio regionale oggi l’offerta sarebbe notevolmente inferiore. Questo è, credo, un merito politico sicuramente del Presidente e della Giunta regionale, ma credo sia un merito sostanziale di tutto il Consiglio regionale che già nella vecchia legislatura ha finanziato le scuole di specializzazione e che con oggi dà l’avvio al nuovo corso di studi all’Università del Salento.
Ho concluso.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore Piemontese.
La parola al Presidente Bellomo. Prego.
Speaker : BELLOMO
Grazie, Presidente.
Ho firmato anch’io a favore di questo provvedimento. Volevo che, altresì, l’assessore potesse prendere un altro impegno. Mi spiego. Sicuramente questo è un provvedimento strutturale che guarda a dopo la pandemia, ed è giusto che in un momento di emergenza non si pensi solo all’emergenza, ma si pensi, poi, a strutturare il futuro in maniera rilevante. Volevo chiedere una cosa all’assessore. Questo è un provvedimento importante dal punto di vista economico, come ha già detto. Abbiamo, però... Non voglio usare la parola “però”. Abbiamo “anche”. “Però” è una parola negativa. Abbiamo anche l’aspettativa dei famosi 70 milioni che sono in graduatoria per il circolante, per tutte quelle imprese che, in sostanza, hanno subìto le chiusure e per le quali la Regione in passato è intervenuta quasi litigando con il Governo per cercare di stanziare delle somme splittandole da quelli che erano i fondi, risorse di investimento. Abilmente la Regione ha fatto questa possibilità e addirittura abbiamo avuto ragione in un pseudo-contenzioso.
Volevo chiedere una cosa. È giusto che noi pensiamo al futuro, perché sono risorse importantissime per il futuro. Volevo che eventualmente l’assessore potesse prendere l’impegno, in una variazione di bilancio, di inserire eventualmente risorse altrettanto importanti per quel tipo di finanziamento. So che è eccentrico rispetto all’argomento di cui abbiamo parlato, me ne rendo conto, non c’è che neanche un emendamento, non c’è nulla, però vorrei dare il medesimo segnale. Il futuro, ma non ci dimentichiamo del passato. Abbiamo una serie di aziende che, purtroppo, nelle graduatorie non sono state inserite, ma che non dobbiamo dimenticare.
Visto che ‒ credo ‒ la variazione di bilancio non tarderà molto ad arrivare, se possiamo assumere lo stesso impegno, e magari lo assumessimo oggi ‒ come impegno, non come provvedimento ‒ sarebbe opportuno, perché daremmo sia il futuro, ma non ci scorderemmo di chi piange il passato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Prima continuiamo sull’emendamento.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio
Grazie, Presidente e colleghi.
Su questo vorrei dire subito al collega Bellomo che è già fatta questa cosa, nel senso che con il collega Delli Noci, in una riunione fatta da noi la scorsa settimana, abbiamo trovato la copertura finanziaria per consentire anche a quelle aziende che avevano partecipato all’avviso “Titolo II Circolante”, che, come è noto, era a sportello, siccome è stata una manovra che ha avuto grande successo – anche di questo un po’ di merito per ciò che avevamo fatto nella scorsa legislatura in Giunta –, abbiamo ritenuto opportuno finanziare tutti e, quindi, abbiamo trovato la copertura dei 70 milioni. Questo lo renderemo ufficiale nei prossimi giorni con il collega, ma sostanzialmente se mi spingo a dirlo oggi in Aula è evidente che su questo vi è sostanziale certezza.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore.
Hanno chiesto di intervenire in tanti, Leo Sebastiano, Ventola Francesco, Pagliaro Paolo, Emiliano Michele, prima di Zullo e Tammacco.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro
Presidente, intervengo dopo magari. Non pensavo che ci fosse… Intervengo dopo, prego. Diamo spazio.
Speaker : PRESIDENTE
Va bene.
Consigliere Francesco Ventola, prego. Non c’è. Non la sentiamo. No, non la sentiamo, consigliere. Ma il microfono ce l’ha acceso? Non si sente nulla. Pagliaro Paolo. Magari la richiamiamo. Se lei sta qui, può venire in Aula magari. Stava qui fino a qualche minuto fa. Niente. Diamo la parola a Pagliaro Paolo, poi interviene.
Prego.
Speaker : PAGLIARO
Come a scuola, Presidente, prima il cognome e poi il nome?
Speaker : PRESIDENTE
Prego, scusi?
Speaker : PAGLIARO
Prima il cognome e poi il nome?
Speaker : PRESIDENTE
No, ho letto semplicemente la prenotazione.
Consigliere Paolo Pagliaro, Presidente, prego.
Speaker : PAGLIARO
Grazie, Presidente.
Ieri, quando ho assistito in Commissione a questa mancanza, a questa sciatteria, sinceramente sono rimasto basito, perplesso e anche molto preoccupato.
C’è un’eco di ritorno che non mi consente di sentire al meglio.
Benissimo. Partiamo da un presupposto, che non posso […], ma devo rimarcare. Quello che è accaduto, e cioè la scadenza dei termini, dei 90 giorni previsti per la ratifica da parte del Consiglio di questo disegno di legge, è qualcosa di incredibile, di inaccettabile e non può passare così come fosse una bevuta d’acqua.
Io mi chiedo come sia mai possibile che nessuno abbia tenuto conto che questo poteva accadere. Allora, mi preoccupo. Sembra di essere alcune volte su Scherzi a parte, eppure stiamo parlando di un argomento importantissimo e basilare, ma che non viene colto o vissuto per quello che realmente è.
Questo è un progetto che non significa solo avere la Facoltà di Medicina a Lecce, ma vuol dire porre le basi per qualcosa di più grande e cioè quello che ci auguriamo, lo abbiamo anche sollecitato in Commissione, che si possa pensare alla creazione del Policlinico del Salento, in strettissima collaborazione con il sistema sanitario regionale. Detto questo, l’emendamento sottoscritto anche da me va nella direzione della strada più celere possibile per vedere finalmente attivo, in seno alla nostra Università, il corso di laurea di Medicina e Chirurgia. Non mi soffermo sulla rilevanza, sull’importanza, su quanti anni abbiamo dovuto attendere, quanti nostri ragazzi, che adesso non sono ragazzi, ma adulti, hanno dovuto percorrere vie che li hanno portati lontani dal nostro territorio, con spese enormi, sacrifici enormi da parte delle famiglie. Insomma, è una notizia per noi straordinaria. Quindi, stante il clamoroso errore, se così vogliamo chiamarlo, della Giunta sui tempi di questa ratifica, oggi è importante immediatamente adottare tutte le misure che si ritengono necessarie per salvaguardare tutta questa serie di rapporti venutasi a creare nel corso dell’iter amministrativo.
Si tratta di un intervento, quello proposto, non solo necessario, ma anche doveroso. Non si rischi mai più di vanificare tutto quello che fino ad oggi è stato prodotto. Per questo auspico che questo emendamento sia votato da tutti, ma mi sembra scontato, ma che si vigili perché non ci siano altri incidenti di percorso e di viaggi spediti non soltanto, ripeto, per l’istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia, ma che sia l’avvio del progetto più ampio e più importante, che è quello del Policlinico del Salento.
Vedo che subito dopo di me c’è l’intervento del Presidente Ventola. Un lapsus freudiano. Del Presidente Emiliano. Mi fa piacere magari sentire il suo punto di vista su questo punto, quello del Policlinico del Salento. Sarebbe realmente una grandissima opportunità, ancor di più della facoltà.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Sono connesse.
Presidente Emiliano, prego.
Ci sente?
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale
Eccomi qua. Non so se mi riuscite a vedere.
Speaker : PRESIDENTE
No. A dire la verità, no.
Adesso sì. Perfetto.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale
Voglio dire una cosa. Non vorrei che le acrobazie, che spesso in politica sono legittime, intendiamoci... Io non mi lamento mai delle acrobazie dei miei avversari politici. Al massimo cerco di dare delle spiegazioni. Questa vicenda riguarda in generale le facoltà di Medicina pugliesi. Queste non sono battaglie di campanile. Non sono cose che vanno affrontate con la logica di dove sta la facoltà. Se ragionassimo così, avremmo uno spezzettamento delle nostre decisioni persino all’interno dei singoli quartieri o delle contrade. Come sapete, in Italia anche i quartieri e le contrade hanno rapporti di cosiddetta “autonomia e indipendenza” dal quartiere che sta di fronte, che ovviamente è tutta un’altra razza, diciamo così. C’è sempre qualcuno che divide anziché unire.
Il percorso è completamente diverso. Noi siamo partiti dal presupposto che in Puglia ci fossero pochi posti universitari di Medicina e che questo provocasse in generale un gap nelle nostre capacità di contendere quei pochi laureati in Medicina che ci sono con le altre regioni. Anche perché anche le scuole di specializzazione sono connesse alle strutture didattiche e al numero di iscritti alle facoltà, quindi alla risorsa economica di ogni facoltà. Di qui un piano in cui sia l’Università di Foggia che quella di Lecce che quella di Bari hanno cominciato ad espandere le loro sedi universitarie in Medicina, con delle caratteristiche, peraltro, distinte e diverse.
Scusatemi se rivendico questa cosa: nel totale silenzio della politica in generale, è stata la Giunta a dare questo indirizzo quando io ero assessore, avevo mantenuto la delega alla sanità, perché avevo fatto alcune riflessioni. Peraltro, queste riflessioni hanno già consentito alla Puglia di raddoppiare il numero dei posti di scuola di specializzazione, perché ci siamo accorti che le università pugliesi richiedevano meno di quello che avrebbero potuto chiedere. Abbiamo finanziato, con un importante finanziamento, le scuole di specializzazione e stiamo ipotizzando di dar vita in totale solitudine, ripeto, parlo anche delle forze politiche alle quali appartiene alla mia maggioranza, con un ragionamento che è di interesse generale puro, cioè senza voler dare una minima impostazione politica.
Siccome c’era la necessità, perché i tempi dell’istituzione di una facoltà, con i relativi finanziamenti, non sono quelli del bilancio della Regione, utilizzando la normativa prevista dallo Statuto, abbiamo adottato una delibera d’urgenza, che andava poi ratificata dal Consiglio regionale. Io non mi sono mai permesso di ragionare o di fare commenti sulle attività dell’Organo legislativo, che è sovrano, al quale io non ho titolo di rivolgere nessun tipo di precisazione. Però, è chiaro che, se ci sono stati – può capitare, può capitare al Consiglio, come può capitare a un dirigente, come può capitare ad un’agenzia, come può capitare alla Giunta – dei piccoli disguidi temporali che hanno impedito al Consiglio, credo per poche ore, perché il Consiglio era a un passo dal definire la questione per la via naturale, la Giunta è immediatamente intervenuta, perché sta cercando in tutti i modi di mantenere una visione strategica, che è quella sua propria, che non è cambiata dalla vecchia Amministrazione a quella nuova.
È chiaro che l’opposizione, giustamente, di fronte a ogni procedura che non funziona, deve sottolineare la cosa. Ma onestamente ieri, quando alcuni giornalisti appositamente imbeccati, come è giusto che sia in questi casi, a mia totale insaputa, mi dicono “guardi che c’è un problema sulla delibera in questione”, ieri, mentre ero a Calimera per ricordare Antonio Montinaro, è chiaro che io non ero informato della questione. Grazie a Dio, ho ottenuto immediatamente la presenza del mio capo di gabinetto, che invece nel frattempo ha preso le informazioni, ha rilasciato le dichiarazioni. Abbiamo richiesto... Già dal giorno precedente, l’assessore al bilancio e il Capo di Gabinetto, senza che io neanche sapessi nulla, avevano già provveduto a far passare dalla Giunta il provvedimento che oggi è davanti al Consiglio, quindi siamo stati di una efficienza, parlo della Giunta, assoluta. Non c’è stato nessun errore della Giunta. Questo lo voglio dire con chiarezza. La Giunta ha avuto questa idea, l’ha perseguita, l’ha perseguita con una determinazione senza precedenti. […] senza considerare…
Speaker : PRESIDENTE
Presidente, si vede il dito sul microfono, credo. Per cui si sente a scatti.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale
Chiedo scusa, ma io sto con l’iPad.
La Giunta è stata determinatissima, come qualche volta mi rimproverano di essere, troppo determinato, e noi consideriamo la Facoltà di Medicina del Salento, che peraltro è un unicum, perché va a coniugarsi con aspetti tecnico-ingegneristici di grande profilo, c’è dietro un progetto accademico e scientifico e di ricerca estremamente importante, perché nel futuro i medici avranno competenze che dovranno in qualche maniera essere concorrenti e sovrapponibili con quelle degli ingegneri. Pensiamo di aver fatto una cosa utile per l’Italia, innanzitutto, che è il nostro riferimento numero uno, poi sicuramente anche per la Puglia in generale, perché questo corrisponde ad una strategia complessiva di tutto il territorio, ma siccome tutti sanno che Lecce è una di quelle città che si presta meglio di altre, al di là del giudizio che ciascuno di noi dà sui luoghi, si presta meglio di altre ad essere una città universitaria. Però, come voi sapete, anche una città senza attitudini universitarie, se si impegna, come sta facendo Foggia, per esempio, può diventare una città universitaria, perché chiunque di noi voglia a tutti i costi un risultato e lo persegue con l’aiuto delle altre province, degli altri consiglieri… Posso anche capire che un’iniziativa locale territoriale possa disturbare la sensibilità di questo o quel territorio. Immaginate che una Facoltà di Medicina sposta interessi di ogni tipo, grossissimi. Non è un’iniziativa di piccolo respiro. È un’iniziativa di grande respiro che apre strade, apre economie, apre carriere, apre una serie di elementi di fondamentale importanza. Oggi, con un’efficienza strepitosa, che prescinde dalla mia volontà, che è proprio un automatismo, io sono ancora più orgoglioso di quello che la Giunta ha fatto in poche battute per rimediare a questo piccolo incidente. Io ero a Reggio Calabria, poi sono stato a Foggia. Quindi, avevo una serie di missioni di lavoro che non hanno impedito alla Giunta di adottare rapidamente tutti i provvedimenti più corretti e in pochissime ore di essere di nuovo davanti al Consiglio regionale. Voglio ringraziare tutto il mio Gabinetto, la Presidenza, ma in particolare l’assessore al bilancio, che in tempi rapidissimi, con i suoi collaboratori, ci ha consentito oggi di arrivare al voto.
Quindi, io sarò felicissimo quando all’unanimità sanciremo la volontà di tutta la Puglia di aprire la strada alla Facoltà di Medicina del Salento. Questo è un risultato che va a merito dell’Italia, del Paese, dell’Europa e, ovviamente, indirettamente anche della Puglia e del Salento, che sono importantissimi. Capirete che ciascuno di noi fa parte di un sistema e se tante cose sono possibili è perché noi stiamo dentro questo sistema. Questo sistema si chiama “Repubblica italiana”, si chiama “Unione europea”. Tutto ciò che va sotto questa scala è rilevantissimo, ma non appartiene ‒ diciamo così ‒ alla cultura della Giunta. La Giunta ha una visione che non è campanilistica, che non è separatista; applica la Costituzione della Repubblica italiana e promuove ogni luogo del territorio, anche quelli che, per esempio, non rientrano nel nostro territorio. Per esempio, l’alleanza di sistema che noi abbiamo con altre Regioni, come la Basilicata o come la Calabria. In teoria, se noi applicassimo le teorie dei confini e della separazione, sarebbero Regioni che dovremmo ignorare. Invece abbiamo l’intelligenza di comprendere che se la Basilicata e il Molise, con il quale, per esempio, abbiamo in comune le autorità portuali, vogliamo fare programmi sanitari comuni... Stiamo dando sostegno alla Calabria in ambito sanitario e ambientale. Immaginate che il Sindaco di Reggio Calabria e il Presidente della Regione Calabria, per inaugurare il waterfront di Reggio Calabria, hanno invitato il Presidente della Regione Puglia e il Sindaco di Bari. Quindi, evidentemente c’è un’amicizia che prescinde totalmente dal posizionamento politico di ciascuno di noi, che, se mi permettete, con tutto il rispetto per il posizionamento politico, è totalmente secondario rispetto all’importanza istituzionale dei rapporti tra le Regioni, la loro collaborazione, anche in questo terribile momento di Covid.
La Facoltà di Medicina di Lecce è il risultato del popolo italiano, del popolo pugliese. Faremo questa cosa con il contributo dell’uno e dell’altro, senza, ovviamente, che nessuno possa ‒ nemmeno io; meno che mai io ‒ rivendicare alcuna privativa su questo risultato, che era peraltro un diritto dell’accademia leccese, che probabilmente era maturato già molti decenni fa e che nessuno aveva ancora voluto riconoscere.
Grazie.
Speaker : VENTOLA
Presidente, posso?
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente.
C’è il consigliere Zullo, prima del consigliere Tammacco.
Speaker : VENTOLA
Presidente, mi sente?
Speaker : PRESIDENTE
Ventola, okay, senz’altro. Prego.
Speaker : VENTOLA
Grazie, Presidente.
Intanto chiariamo subito che nessuno di noi in Commissione, specie io che ho chiesto diverse audizioni, ha mai avuto il dubbio o il sospetto che questa fosse un’iniziativa che non doveva essere assolutamente sostenuta. Anzi, è il contrario. Tant’è che ieri con una battuta al Presidente Amati proponevo di presentare noi una PDL oggi in Consiglio per evitare che si perdesse ulteriore tempo.
Fatto questo chiarimento, devo altresì illustrare al Consiglio che è stato quantomeno opportuno e, credo, a questo punto indispensabile poter audire tutti i rettori del sistema universitario pugliese, così come anche i prèsidi delle facoltà di medicina, unitamente agli assessori, perché sono emerse una serie di questioni che ora voglio sottoporre alla vostra attenzione.
Qual era il nostro obiettivo, e rimane tale? Quello di capire se la Giunta regionale, siccome in nessun programma elettorale, sia il primo che il secondo, del Presidente Emiliano si è mai parlato di potenziare con risorse pubbliche regionali di bilancio autonomo il sistema universitario, quando abbiamo visto questa delibera nel mese di febbraio ci ha aperto gli occhi e abbiamo detto “vivaddio, è un’eccellente idea, benissimo”. Vorrà dire che il Consiglio sarà ben consapevole e cercherà in ogni modo di allocare le risorse necessarie dopo che il sistema universitario, unitamente alla Regione Puglia, avesse soddisfatto un’iniziativa, che si chiama tecnicamente Piano strategico, da un’analisi del fabbisogno e soprattutto qual è la prospettiva, quali sono i bisogni formativi della nostra regione Puglia, e in virtù di quello aggiungere risorse finanziarie del bilancio autonomo a quelle che sono le risorse nazionali.
Ebbene, che cosa è emerso? Volevamo evitare che fosse un intervento, seppur lodevole e condivisibile, spot, e cioè fatta questa cosa poi non se ne parla più. Se è stata aperta questa finestra, credo di suscitare l’interesse di tutti i colleghi consiglieri, vivaddio, la nostra regione può diventare anche attrattiva dal punto di vista del sistema formativo, se è vero, come è vero, che, ahinoi, abbiamo un saldo negativo, nel senso che sono sempre più i giovani pugliesi che decidono di studiare altrove e sempre meno gli studenti di altre regioni che decidono di investire in Puglia. Allora, partire da questa situazione per potervi eventualmente porvi rimedio.
È vero, c’è stato, con il contributo unanime del Consiglio regionale, il finanziamento di ulteriori borse di specializzazione nella legislatura precedente. Allora, che cosa abbiamo appreso, almeno credo, per quanto mi riguarda, avendo partecipato a tutte le audizioni? Che intanto obiettivamente non c’è al momento un sistema universitario che ha un piano a venti o a trent’anni su cosa si intende fare e dove trovare le risorse. È emerso che c’è l’esigenza di dialogare in Conferenza Stato-Regioni affinché si possa avere sempre più posti per le iscrizioni ai corsi di Medicina, tant’è che in Puglia ci dicevano che l’offerta formativa è per soli 498 posti a differenza, per esempio, dell’Emilia-Romagna, dove i posti dell’offerta formativa erano 1.490. Quindi, sicuramente un’interlocuzione politica bipartisan nella sede competente, che è la Conferenza Stato-Regioni, approfittando anche della presenza del Vicepresidente della Conferenza in capo al nostro Presidente Emiliano, a cui rivolgo ulteriormente i miei migliori auguri per questa grossa responsabilità, perché magari si potesse anche utilizzare e inserirsi in quel meccanismo e ottenere posti in più; capire se le Facoltà, per esempio, di Farmacia hanno un senso con quelle di Medicina e come queste dialogano tra loro, se ci sono ulteriori esigenze; comprendere se anche altri tipi di Facoltà potessero avere le stesse esigenze.
È emerso delle riunioni, per esempio, ci diceva il Magnifico Rettore Bronzino, leggo testualmente, che c’è necessità di potenziare già il sistema infrastrutturale esistente, soprattutto in terra di Bari, ma vale in tutte le Università, così come anche è emerso il tema dell’attrattività. Perché il nostro sistema universitario è meno attrattivo di altre regioni? A questa domanda, obiettivamente, le risposte sono state non puntuali, proprio perché meritano una riflessione molto precisa.
La proposta che voglio sottoporre al Consiglio, evitando di presentare emendamenti oggi, perché questo va votato all’unanimità, però con un impegno del Consiglio, degli assessori competenti, che si possa riprendere nelle Commissioni competenti, appunto, questo percorso che possa definire nel più breve tempo possibile quella che è un’analisi dei fabbisogni e quanto la Regione, a seguito di questo, potrà investire perché magari potrebbe venire fuori, ed è questa la proposta, una proposta di legge del Consiglio regionale che vincola una percentuale del bilancio autonomo e quindi con legge per il sostentamento del sistema universitario, perché, vivaddio, la responsabilità politica che oggi ci stiamo prendendo tutti, all’unanimità, significa che nei prossimi anni, al di là del triennale, l’impegno assunto dalla Giunta, che è quindicinale o ventennale, dovrà essere mantenuto con i bilanci che hanno, invece, una competenza triennale.
Un’idea potrebbe essere quella proprio di una legge che individui una percentuale fissa del bilancio autonomo regionale per sostenere il sistema universitario. A questo sono servite le Commissioni e sicuramente serviranno ancora. Il Presidente Emiliano ha aperto una porta molto interessante. Noi vogliamo che quella porta non venga chiusa o magari ritagliata solo per delle esigenze, seppur legittime, del momento, della Puglia e non di un territorio. Guardi, Presidente Emiliano, nessuno di noi si è mai permesso di fare una questione campanilistica. Assolutamente. Né abbiamo supportato o abbiamo girovagato rispetto a tante notizie giornalistiche che ci dicevano già chi saranno i professori, chi era direttamente coinvolto, chi tornerà in Puglia. Non ci interessa. Ci interessa che la Regione Puglia, adesso, con il Consiglio regionale, apra una finestra molto interessante su questo tema, che credo, alla pari degli altri, ma forse prima degli altri, sia indispensabile per la crescita di un territorio.
Quando tutti quanti noi ci impegniamo a dire che vorremmo che i ragazzi, i nostri figli restassero qui, poniamoci la stessa domanda. Mio figlio sta per decidere quale università frequentare, il mio primogenito. La prima domanda è che desiderano andare fuori, non perché non si trovino bene, ma perché, magari, l’attrattività delle università pugliesi oggi forse sconta qualche difficoltà rispetto alle altre regioni. Siccome credo, invece, che abbiamo tutte le qualità e le condizioni per non solo far studiare qui i nostri ragazzi, ma diventare attrattivi, su questo ci troverà non dalla sua parte, ma un passettino in avanti, se me lo consente. Veramente noi crediamo che nel sistema universitario, con le giuste risorse nazionali e, dove possibile, un vincolo di bilancio regionale, significa impegnare se stessi, ma soprattutto le future generazioni politiche a mantenere un impegno non solo politico, ma formale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei.
La parola al consigliere Zullo. Prego.
Speaker : ZULLO
Grazie, Presidente e colleghi.
Intanto per confermare quello che ha detto il collega Ventola. Non sarei nemmeno intervenuto se non avessi visto che non stava intervenendo il collega Ventola.
Voglio confermare tutto quello che ha detto, ma voglio anche lanciare un messaggio al Presidente Emiliano. Presidente Emiliano, non pensi a un’opposizione che debba creare ostacoli. Se pensa questo è in errore. Allo stesso modo è in errore se pensa a un’opposizione che deve portare per redini dove vuole lei. Anche questo è un errore. Questa è un’opposizione che vuole comprendere quello che si fa, vuole dare un apporto, vuole migliorare, vuole cercare di capire e guardare anche oltre il presente, oltre l’emergenza, oltre il contingente. Questo ha fatto il mio Gruppo in questo esame di questa delibera di Giunta, che noi abbiamo voluto esaminare compiutamente. Ringrazio il Presidente Amati per aver acceduto alle nostre richieste di audizione del sistema complessivo delle facoltà di medicina e dentro le università che insistono sulla nostra regione. Perché? Perché il tema della carenza dei medici, come diceva il Presidente Emiliano, non è un tema che si presta al campanile, è un tema di rilevanza nazionale, dentro un sistema, il sistema sanitario, che guarda alla salute e alla vita delle persone. Per cui, è evidente che noi siamo aperti a questi valori, a questi princìpi e alle finalità di una formazione che vada incontro al bisogno di salute e di vita delle persone. Quindi, nessuna questione di questo tipo.
Il discorso era, invece, di capire qual è il programma del Presidente Emiliano e della sua maggioranza rispetto al sistema universitario pugliese, e l’ha detto il collega Ventola. Rispetto alle iniziative del Presidente Emiliano, noi guardiamo a quello che è stato il programma elettorale, a cosa ha promesso agli elettori e a come viene realizzato. Siccome ci ha incuriosito che nel suo programma elettorale questa storia non c’era, noi abbiamo voluto capire come guarda non oggi, perché oggi noi approveremo, il problema è capire come nel tempo si sosterrà questa iniziativa, come guarda allo sviluppo complessivo del sistema universitario pugliese, con particolare riferimento a quella che è la formazione dei medici, formazione dei medici che non si ferma alla laurea in medicina. Quello è l’altro problema a cui noi dobbiamo guardare e al quale dovremo dare nel tempo la soluzione. La formazione dei medici, infatti, ci porta a formare più medici, a entrare in un imbuto formativo che poi riguarda l’assenza, la carenza, la poca numerosità, l’incapienza delle borse di specializzazione. Anche questo è un tema, un tema che noi abbiamo posto e che è venuto fuori anche dall’ascolto dei diversi rettori e dei diversi prèsidi di facoltà, ed è il tema per il quale noi diciamo che dobbiamo sederci, lo dico al Presidente Piemontese, e capire nel breve, medio e lungo termine come noi sosteniamo tutta questa storia, perché noi, ricordate, abbiamo sostenuto le scuole di specializzazione affinché potessero riappropriarsi di requisiti perduti, proprio perché questo imbuto formativo si stringeva ancora di più per carenza di scuole di specializzazione. Abbiamo anche provveduto a finanziare alcune borse di scuole di specializzazione. Ora, il problema è capire, al di là di questa variazione, che ha una valenza triennale, come noi siamo a sostegno di un sistema universitario, soprattutto nella pratica e nella facoltà medica, per capire nel tempo come si sostanzia.
È un bene che noi questa storia l’abbiamo potuta sviscerare e condividere all’unanimità, perché anche in una eventuale alternanza di governo tra forze politiche oggi presenti credo che chi oggi vota e vota favorevolmente manterrà un impegno che noi sappiamo non essere legato alla durata di valenza giuridica di questa variazione di bilancio, ma è legato politicamente come impegno a questi 15 anni. Era questo il nostro intento: dare un messaggio, il messaggio di non pensare sempre all’opposizione che va dal giornalista.
Presidente Emiliano, non abbiamo nemmeno il tempo di andare dai giornalisti. Noi, al limite abbiamo il tempo di fare qualche comunicato. Non ne abbiamo fatti in questa materia. Noi saremmo andati al giornalista a dire dei 90 giorni? Francamente, è una ricostruzione che fa sorridere.
Però, non pensate e non pensi il Presidente Emiliano di prendere l’opposizione e di portarsela, si dice in dialetto, “a capez”, cioè con le redini.
No, siamo degli elementi pensanti e vogliamo dare il nostro contributo. Siamo stati eletti per onorare il nostro impegno. Siamo all’opposizione? Facciamo l’opposizione, ma la facciamo con giudizio, con criterio e sappiamo discernere quando è il momento di pensare alla Puglia, anche in una consapevolezza di una unanimità di intenti, e oggi lo dimostriamo.
Per cui, scevri da ogni condizionamento, il nostro intento era, è e resta quello di capire, insieme al Presidente Emiliano, al Vicepresidente Piemontese, all’assessore Lopalco, all’assessore Leo, un impegno che non si ferma oggi, ma di capire se ce n’è data facoltà di capire come nel tempo noi siamo al fianco del sistema universitario pugliese, con particolare riferimento alla Facoltà di Medicina, perché questo presuppone una programmazione di ampio respiro e una programmazione di medio-lungo termine, l’oggi si conclude nella giornata di oggi, ma nel medio-lungo termine, caro Vicepresidente, noi siamo qui.
Se ne volete discutere, se volete confrontarvi, noi siamo qui, non siamo quelli a dire ai giornalisti; lo dica al suo Presidente Emiliano, che spero che mi stia ascoltando, ma che anche se è presente, molto spesso non ci ascolta. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei, Presidente Zullo.
La parola al consigliere Tammacco. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : TAMMACCO
Grazie, Presidente, colleghi consiglieri.
Oggi, con l’approvazione, e io sono fra i firmatari, di questa proposta di legge per l’istituzione della Facoltà di medicina dell’Università del Salento, facciamo una grossa scommessa. Una grossa scommessa perché, assessore? Perché noi ci impegniamo per una cifra pari non ai 4-5 milioni di euro, o quelli che sono, del triennale, ma agli 83 milioni di euro, da qui fino al 2040, con fondi di bilancio in partita corrente, quindi non con un discorso strutturato.
Sa benissimo, infatti, che nel momento in cui abbiamo nei fondi di partita corrente queste somme, potrebbero subire delle variazioni, nel tempo. Non oggi, non domani, non dopodomani, non fra due anni, non fra tre anni, come diceva anche il consigliere Zullo, anche fra dieci anni, e quindi senza offrire una certezza strutturata all’Università.
Fermo restando che chiedo a me stesso come siano finanziate anche le altre Facoltà di Medicina, non solo della nostra regione, ma anche di altre regioni simili alla nostra, ripeto, tipo l’Emilia-Romagna, che ha più o meno una popolazione simile alla nostra, e quindi soprattutto nel rapporto Stato-Regioni.
È una scommessa perché noi impegniamo tutta questa quota di bilancio regionale presa dal fondo globale per il finanziamento (ora non vado nella parte tecnica) della parte corrente per finanziare il costo di medici, di ricercatori dell’Università del Salento, per la creazione dell’università, non certo per dare una certezza ai nostri giovani, così come leggevo su PugliaPress qualche mese fa, dove era scritto, se ricordo bene, “Un cammino comune per il rafforzamento della formazione dei nostri giovani”, cioè dei giovani della regione Puglia, perché, come sapete benissimo, qui la legge prevede la possibilità di partecipazione a questi corsi di laurea a livello nazionale, per cui è possibile che i 66-67 posti riservati annualmente per questa facoltà possano essere occupati legittimamente da persone che non risiedono in Puglia, in una facoltà finanziata interamente con il bilancio della Regione Puglia.
Questo, unito al collo di bottiglia, e ringrazio i rettori delle varie università che hanno partecipato ai vari incontri che abbiamo tenuto, relativo alle scuole di specializzazione, cioè tra il numero di partecipanti al percorso della facoltà di medicina e le relative scuole di specializzazione, ebbene porterebbe la riflessione da parte dell’intero Consiglio regionale di poter capire e guardare più in là rispetto alla facoltà di medicina della Puglia, non parlo di Lecce, di Foggia e di Bari, ma della Puglia, di poter offrire tutte le opportunità soprattutto per la parte di quel collo di bottiglia, per le scuole di specializzazione. Del resto, a causa di questo divario fra il numero dei partecipanti alla scuola di medicina e il numero di specializzandi, non abbiamo purtroppo la presenza dei medici specializzati oggi, e lo abbiamo visto con il problema del Covid, nei nostri ospedali. Quindi, puntare contemporaneamente non solo al discorso del numero generale dei partecipanti alle scuole di medicina, ma anche e soprattutto anche a pareggiare il numero dei partecipanti con le opportunità delle scuole di specializzazione.
Ritornando anche al criterio, caro assessore, al quale si rifaceva prima anche il collega Bellomo, che parlava degli investimenti delle aziende sul Titolo II Circolante eccetera, eccetera. L’Unione europea, in qual caso, sui fondi pone l’obbligatorietà della residenza dell’operatività dell’azienda in Puglia, ciò che invece noi non abbiamo in questo caso. Per questo è una scommessa che non fa la Giunta, ma fa l’intero Consiglio. Sinceramente mi sarei aspettato, rispetto, ricordo, all’intervento fatto a dicembre dal consigliere Tutolo, di investire già da dicembre quei famosi 4-5 milioni di euro a favore dell’Università del Salento, piuttosto che mettere in bilancio solo 100.000 euro e andare in variazione di bilancio oggi.
Guardare un po’, perché ciò che ci è stato riferito dai vari Magnifici Rettori durante le audizioni che si sono tenute per oltre un mese, e di questo ringrazio il Presidente Amati, dobbiamo agire, non possiamo solo lavorare di immagine, ma di sostanza.
I nostri ospedali hanno bisogno di persone specializzate, hanno bisogno di medici specializzati; altrimenti, sono soldi che noi investiremo, giustamente, nelle Università, ma che non avranno un ritorno produttivo in termini di competenze sul nostro territorio, e quindi sarà stata una scommessa persa, da parte di questo Consiglio regionale. E io, che sono tra i firmatari di questa proposta, avrò perso insieme con voi questa scommessa. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliere Mazzotta, prego.
Speaker : MAZZOTTA
Grazie, Presidente.
Da parte nostra non c’è stata, ieri, una polemica sterile, perché non era questo che cercavamo, ma eravamo realmente spaventati dal fatto che erano rimbalzate notizie raccapriccianti, circa il fatto che erano scaduti i termini, e quindi temevamo seriamente che potesse naufragare il tutto.
Poi, per fortuna in serata sono arrivate le rassicurazioni e abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Ci teniamo particolarmente affinché l’Università del Salento possa avere la sua Facoltà di Medicina, credo che sia una ricchezza che torni su tutto il territorio pugliese.
Abbiamo fatto diverse audizioni in I Commissione, la Commissione bilancio, con i diversi Rettori e i Presidi delle Facoltà di Medicina. Da questo sono emersi tantissimi spunti interessanti. Credo che l’azione del Governo debba andare proprio in questa direzione, nel fatto di essere più inclusivo, nel fatto di riuscire a vedere delle università pugliesi che possano collaborare tra di loro e, quindi, cercare di creare e avere una visione più ampia di tutto quello che è l’offerta formativa della regione Puglia.
Noi ci auguriamo che possa essere un primo passo importante quello di oggi, perché chiaramente da salentino e da pugliesi siamo fieri di questa approvazione dell’emendamento che abbiamo firmato tutti quanti, senza distinzione tra maggioranza e opposizione, perché quando si fanno delle buone scelte si deve essere in grado anche di poterle guardare da questa parte. Noi siamo fiduciosi e ci auguriamo che il Governo regionale possa realmente far partire quanto prima la facoltà di medicina e, quindi, un’interazione con l’UniSalento in questo caso, la Regione possa il prima possibile far cominciare il corso di medicina, ma comunque possa, la Regione Puglia, avere una visione più ampia del tutto e si possano finalmente vedere i frutti di un lavoro con l’UniSalento, che sicuramente saremo fieri di poter portare avanti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
È iscritto a parlare il collega Gabellone, da remoto. Prego.
Speaker : GABELLONE
Grazie, Presidente.
Oggi è un giorno importante, lo ricordava il Presidente Emiliano, per la nostra nazione, per la Puglia e, permettetemi di dire orgogliosamente, anche per il Salento. Si è lavorato negli anni, l’UniSalento ha lavorato moltissimo, è cresciuta come università, ma diciamo che soprattutto era attesa questa scelta.
Le polemiche giornalistiche sono tutte relative. In effetti, è evidente che, quando si adotta una delibera in via di urgenza nel mese di febbraio e poi il percorso amministrativo non si definisce, non si compie alla scadenza dei novanta giorni, ma è evidente che si doveva fare ancor prima, qualche perplessità, qualche dubbio può sorgere, anche in un’opposizione, in una minoranza che pure è protesa a lavorare in maniera costruttiva e nell’interesse generale della nostra regione e dei nostri cittadini.
È un passaggio molto importante, sul quale il gruppo di Fratelli d’Italia, attraverso l’azione insistente del Presidente Zullo, di Francesco Ventola, ha voluto approfondire in maniera puntuale, chiamando i Rettori delle Facoltà pugliesi. Grazie alla puntualità del Presidente della I Commissione, il collega Amati, c’è stata una discussione che credo sia servita a irrobustire un po’ in tutti noi la consapevolezza che è un momento importante, una scelta decisiva per la Regione, per il nostro Paese. Certamente, però, il compito, l’iniziativa non si esaurisce, ma deve ulteriormente essere sviluppata e articolata: corsi di specializzazione, necessità di infrastrutture, e quindi ulteriori investimenti.
È importante che gli assessori Lopalco, Leo e Piemontese, che come ricordava il Presidente Emiliano si è molto speso in questa iniziativa di recuperare un pdl che oggi permette di fatto di dare il via definitivo all’istituzione della Facoltà di Medicina nell’Università del Salento. E perché no, l’assessore Delli Noci: la città di Lecce ha lavorato negli ultimi vent’anni, trent’anni, oserei dire, alacremente, per fare in modo che il sistema universitario fosse incastonato all’interno di un territorio che ha sentito immediatamente suo il mondo universitario, con una serie di servizi, con una serie di opportunità per chi a Lecce viene a studiare. Il coinvolgimento non solo del mondo accademico, fondamentale, centrale, ma del sistema produttivo, diventa un ulteriore tassello che va valorizzato e va impegnato.
Io credo che nelle Commissioni di riferimento, i passaggi ulteriori che si andranno a compiere, speriamo, questa volta velocemente, dopo il passaggio odierno, possano poi essere arricchiti e possano essere corroborati da una serie di iniziative che tanto collaterali non sono, ma che permettano di far sì che il sistema universitario regionale possa arricchirsi di un tassello prodotto da un territorio, e da UniSalento, importante ai fini della crescita culturale, formativa, sociale e anche economica dell’intera regione. Quindi, è un primo passo libero, sgombro da polemiche, portato avanti dalla minoranza, posso dire non solo minoranza in termini partitici a cui appartengo, ma interamente intesa, con spirito costruttivo e con leale collaborazione, e in questo percorso credo che queste energie possano essere messe a profitto per permettere che veramente sia un’iniziativa che nel tempo i dubbi, le perplessità, le coperture finanziarie vengano fugate, ma sono sempre lì dietro l’angolo. Ecco, auspico che, invece, il percorso possa essere costellato da certezze rispetto ad un’esigenza, quella del mondo delle professioni sanitarie, che è sempre crescente, soprattutto dopo il periodo che abbiamo attraversato e che sicuramente non si è concluso, che condizionerà nel prossimo futuro l’esistenza di ognuno di noi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Ho iscritti a parlare, però non so se è ancora valida questa iscrizione, il Presidente Emiliano, il consigliere Pagliaro e l’assessore Leo Sebastiano.
Speaker : PAGLIARO
Per me sì.
Speaker : PRESIDENTE
Vedo Pagliaro e Leo.
Prego, consigliere Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO
Grazie, Presidente.
Io ho ascoltato con attenzione il Presidente Emiliano e ho trovato un po’ ingeneroso il suo approccio e il suo atteggiamento nei confronti della minoranza. In questi mesi ci siamo distinti, penso, tutti noi della minoranza per aver portato avanti proposte, progetti, iniziative, stimoli, ma sempre e comunque in maniera costruttiva. Io non capisco perché il Presidente non sopporti la critica, nonostante dica che non ha alcun problema, specie quando è costruttiva. Addirittura oggi ho sentito che ha detto “qualcuno ha imbeccato la stampa”. Mi dispiace, mi dispiace veramente, perché il Presidente poteva tranquillamente ammettere l’errore, perché è un errore grave. È inutile dire che siamo sempre belli e bravi. È stato commesso un errore. La scadenza del termine, ripeto, è una sciatteria. Perché addirittura prendersela con la stampa? È una pratica veramente ingenerosa, anche nei confronti di tanti giornalisti, professionisti che hanno il loro pensiero, che leggono, vedono, seguono, in questo caso seguono una Commissione, dove ahimè, il presidente Amati in maniera impeccabile, ci ha comunicato quello che era successo, quindi la stampa, che è formata da professionisti, ripeto, validissimi, ha colto questo problema serio, serissimo.
Sinceramente, è una deriva che dovremmo approfondire. D’altronde, ripeto, il Presidente Emiliano non ama forse chi fa le domande, perché se non sbaglio non fa una conferenza stampa da settembre del 2020. Su questo, consentitemi, penso dovremmo aprire una riflessione.
Ho notato, poi, il gioco del cerchiobottista: prima rimprovera chi crede che sia una questione di campanile, ma poi dice di tenere a tutti i territori.
Caro Presidente, ci sono tantissime cose di cui dobbiamo ancora discutere su ogni singolo territorio. Il tempo non manca, però l’equilibrio dei territori è un mantra che dobbiamo perseguire. Non deve essere immediatamente bollato come campanilista chiunque combatte per il proprio territorio, specie se, come in questo caso, potremmo metterci a parlare e a discutere: facciamo un convegno sulle discriminazioni che ha subìto l’Università del Salento in tanti anni? Quando vuole, siamo a disposizione.
Ripeto: qui non c’è nessuna questione campanilistica, deve essere chiaro, l’abbiamo detto in ogni occasione, nel corso di queste Commissioni, abbiamo incontrato i Magnifici Rettori, abbiamo detto: che bella questa idea di fare fronte comune, di collaborare. È chiaro, ieri ci siamo un po’ preoccupati, però non c’è alcuna questione campanilistica. Credo che sia giunta l’ora di dire basta a questa canzonetta, perché in un momento in cui si parla di un territorio, c’è sempre qualcuno che tira fuori la storiella del campanile – premesso che “campanile” e “campanilismo” sono termini bellissimi, è un gesto d’amore nei confronti della propria terra, luogo in cui si è nati. Questo è un valore che ha che fare con le radici e l’identità, che, ripeto, non sono e non devono essere letti in accezione negativa.
Il benessere di ogni territorio, di tutti i territori è il benessere dell’intera Regione Puglia, in equilibrio, tutti uguali, stessi diritti, stessi servizi. I salentini devono studiare a casa propria, come è successo per i baresi e come è successo per i foggiani. Abbiamo fior fiore di medici in giro per l’Italia che si sono specializzati nelle università dove hanno studiato e sono rimasti lì, dove c’è il policlinico, che ha assorbito le migliori competenze. E qui avremmo tanto bisogno di avere queste capacità professionali, avremmo tantissimo bisogno di avere qui i nostri giovani straordinariamente competenti in giro per l’Italia, e non solo.
Voglio farle anche i complimenti per le magie che riesce a fare. Ieri, alle ore 15, c’è stata una Giunta. A proposito, venerdì scorso c’è stata una Giunta straordinaria: potevate tranquillamente andare nella direzione che affrettatamente ieri poi avete realizzato. Alle ore 15 c’è stata una Giunta, ma lei non ne sapeva nulla, perché era altrove. Ma per fortuna, ripeto, tutto è andato come doveva.
Presidente, sia chiaro: noi saremo sempre al fianco di questo Governo, la nostra opposizione sarà sempre costruttiva, ma vogliamo sempre vederci chiaro e diremo la nostra in modo garbato. Mi permetta di dire, in conclusione, che quello che è accaduto ieri è un errore grossolano, non un piccolo errore che può accadere, ma qualcosa che non deve mai più accadere. Quindi, andiamo avanti tutti insieme, uniti, verso l’obiettivo sperato.
L’Università del Salento, il sistema universitario della regione Puglia deve avere grande rilevanza, perché da lì si misurerà la nostra capacità di essere proiettati verso il futuro. Sono d’accordo con lei: questa è una scelta che riguarda non soltanto noi come regione, riguarda la nazione, riguarda l’Europa, riguarda il mondo. Pensi un po’, nessuna chiusura, anzi. Però, attenzione a conservare questo spirito, dando dignità a tutti i cittadini, stessi servizi, stessa attenzione, stesse risorse. Mettiamo in equilibrio una volta per tutte tutti i territori di questa regione e con i fatti, non con le chiacchiere, dimostrerà di tenere veramente a tutti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Chiedo scusa all’assessore Leo, ma ha chiesto una breve replica il Vicepresidente Piemontese.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro
Prego, prego. Assolutamente sì.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio
Grazie. Grazie, Presidente.
Io, che credo di conoscere l’iter di questa proposta, conosco la legge che la regola, ne ho parlato più volte con il mio amico e Presidente della Commissione bilancio, Fabiano, Amati, abbiamo visto insieme l’emendamento.
Francamente, faccio fatica a comprendere di che cosa stiamo parlando il collega Pagliaro: o al collega Pagliaro sfugge il testo della legge; oppure ha ragione il Presidente Emiliano, e vuol fare propaganda politica, perché quando il consigliere Pagliaro parla di “errore grave della Giunta, una sciatteria gravissima”, di che cosa sta parlando? A che cosa fa riferimento il consigliere Pagliaro? Non conosce la legge, non conosce il DL n. 18 del 2020. Alla Giunta regionale, e questa non è una mia valutazione, colleghi anche più bravi di me su questo mi possono smentire, il DL 18 consente di poter approvare variazioni di bilancio che prima del DL n. 18 dovevano essere approvate obbligatoriamente in Assemblea, in sede di Consiglio regionale, quindi o nella legge di bilancio, o in sede di assestamento di bilancio. Il DL n. 18 consente invece alla Giunta regionale di poter approvare delle variazioni di bilancio, di fare un SDL, inviarlo al Consiglio regionale; il Consiglio regionale, attraverso le proprie articolazioni, nel caso di specie, attraverso la I Commissione fa l’istruttoria, e dopo novanta giorni di istruttoria ratifica in Consiglio.
Qualora dovessero passare i novanta giorni, prevede che nei successivi trenta giorni, il Consiglio regionale debba adottare i provvedimenti ritenuti necessari nei riguardi dei rapporti giuridici sorti sulla base della deliberazione non ratificata. Questa è la legge, collega Pagliaro.
Se mi spiega dove sta la sciatteria della Giunta, se mi spiega dove sta il ritardo grave. Ritardo grave di che cosa se l’unico provvedimento deputato alla Giunta è la delibera di Giunta che adotta la variazione di bilancio. Tutto il resto è in Consiglio regionale. La delibera di Giunta noi l’abbiamo approvata. La Commissione, a mio modo di vedere le cose… Secondo me, il Presidente ha fatto bene a fare l’istruttoria. Dopodiché, eravamo consapevoli che la legge prevedeva la possibilità oltre i novanta giorni, ne abbiamo parlato, abbiamo scritto l’articolo di legge, ieri lo abbiamo anche approvato in Giunta come SDL, le dico con molta franchezza, smentendo quello che diceva lei. Noi potevamo anche non farla la Giunta, perché questa mattina, come abbiamo fatto, portavamo l’articolo aggiuntivo e l’Aula ne prendeva atto.
Siccome io non ho intenzione di fare polemica né tantomeno voglio difendere il Presidente Emiliano a prescindere, poiché è un dato tecnico, questo, cioè quello che io ho detto è l’iter legis previsto dal DL n. 18/2020, le accuse di sciatteria, di ritardo gravissimo, che il Presidente non voleva farlo non esistono. Il risultato è che l’Assemblea legislativa pugliese, su proposta del Governo regionale, del Presidente della Regione e della Giunta regionale, oggi, con un atteggiamento… Io ho condiviso, ad esempio, il rilievo del collega Zullo, che dice che c’è un tema più organico che riguarda la tenuta delle scuole di specializzazione nei due atenei che le hanno, perché qui non è una questione di salentini, di foggiani o di baresi, perché può tranquillamente avvenire che a Medicina a Foggia, siccome c’è il numero chiuso regolamentato dalla legge, vengano a studiare ragazze e ragazzi di altri territori, non solo pugliesi, ma anche d’Italia. Così come i posti che saranno a disposizione dell’Università del Salento potranno... Nel numero chiuso si classificheranno ragazze e ragazzi di altri posti e studieranno ragazze e ragazzi di altri posti. Ma il Salento si arricchisce, perché dà la possibilità al proprio territorio di avere studentesse e studenti che vengono anche da fuori, avrà ricercatori, professori associati, ordinari che staranno lì. Alla stessa maniera, Foggia e Bari, con gli interventi che abbiamo messo in campo sulle scuole di specializzazione, hanno potuto implementare il numero dei ricercatori, degli associati e degli ordinari.
Tutto questo ha creato un circuito virtuoso su cui è opportuno che noi si faccia un ulteriore approfondimento, visto che questo Governo regionale, già nella scorsa legislatura, il Governo Emiliano, ha ritenuto di dover destinare una quota di risorse del bilancio autonomo per rafforzare il sistema universitario pugliese. E lo abbiamo fatto con 45 milioni e oggi con un intervento di programmazione di oltre 80 milioni fino al 2040.
Credo che oggi sia un giorno importante per la Puglia. Lo dico con amicizia al collega Pagliaro: non c’è bisogno di lanciare accuse che tecnicamente, tra le altre cose, non reggono. Non vi è stata alcuna sciatteria da parte né del Presidente della Giunta né della Giunta regionale. Questo è un dato oggettivo.
Siamo qui in Aula ad approvare un articolo aggiuntivo, come prevede la legge, come prevede il DL n. 18/2020, e lo abbiamo fatto in totale sinergia tra la Giunta e la Presidenza della I Commissione bilancio e la Presidenza del Consiglio regionale.
Noi lavoriamo così da qualche anno. Io e Fabiano abbiamo approvato parecchi bilanci, parecchi assestamenti, parecchie variazioni. Il bilancio regionale gode di buona salute. Poi ci possono essere tutte le questioni, le sfaccettature politiche. Ma la responsabilità di amministratori pubblici, di tenere in salute, in salvaguardia la cassaforte, noi ce l’abbiamo. Era evidente quindi che noi oggi non avremmo fatto sfasciare, o avremmo lasciato la Puglia scoperta rispetto ai rapporti giuridici sottostanti a quella delibera di Giunta.
Questo è il dato. Mi auguro quindi che quello che verrà detto fuori fra quindici minuti, quando avremo approvato l’articolo aggiuntivo è che il Consiglio regionale, all’unanimità, ha approvato la proposta del Governo di istituire il corso di studi in Medicina e chirurgia presso l’Università del Salento, che si aggiunge ad un intervento fatto sulle scuole di specializzazione di Foggia e di Bari, e che apre una discussione in futuro su come il bilancio regionale è in grado di sostenere il sistema universitario pugliese. Questo è. Non c’è stata nessuna sciatteria, e non c’è stato nessun errore grave.
Grazie, Presidente. Le chiedo scusa.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore Piemontese. Consigliere Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO
Grazie, Presidente.
Io volevo manifestare il mio “quasi” stupore. A volte diventa quasi avvilente osservare che anche nei momenti in cui si dovrebbe e si potrebbe gioire, ci deve essere necessariamente la ricerca di qualche distinguo.
Oggi, oggettivamente è una giornata storica, lo possiamo dire probabilmente tutti. Io non sono salentino, ma sono strafelice perché sono un pugliese. Viene fondata una istituzione importante in una parte importante del nostro territorio, qualcosa che non c’è mai stata. Per la prima volta viene istituita, e sembra che ci sia qualche problema anche in questi casi.
Vedete, oggi si tratta quasi veramente di stabilire una novità assoluta per la Regione. Io sono avvilito, perché? Perché a me – non voglio essere campanilista – sarebbe piaciuto che magari ci fosse stato qualcuno non proveniente dal mio territorio che si fosse posto il problema di dire “guardate, ma mi fate capire che cosa sta succedendo in provincia di Foggia, che è da sempre l’ultima provincia d’Italia?”. A me piacerebbe anche gioire non perché sono ultimo, non per primeggiare, ma per essere penultimo. A volte sembra quasi che io viva in Svizzera rispetto a certe altre parti della Puglia, ma non mi pare che sia così. Chiedo in maniera solenne attenzione vera, se è vero che vogliamo rappresentare la regione Puglia, perché quel territorio… Oggi me lo dovete consentire, perché veramente diventa asfissiante a volte, diventa difficile da sopportare, perché la pazienza ha un limite. C’è un territorio di questa regione che assurge agli onori delle cronache quotidianamente da tutti i punti di vista, ma non è certamente una volontà divina perché quel territorio debba essere l’ultimo di questa regione o perché debba essere abitata dalla quarta mafia, che probabilmente a breve sarà la prima e avrà la capacità di ramificarsi, se non facciamo attenzione e non ci svegliamo in tutta la regione. Sembra quasi che non sia un problema della regione o addirittura nazionale. Io credo che sia un problema che tutti insieme dobbiamo affrontare, avere un’idea di quello che bisogna fare per quel territorio, perché mi sembra chiaro che c’è bisogno di un intervento straordinario, perché è l’unico modo per far indietreggiare quella piaga, e cioè quello dello sviluppo, ma non mi pare che ci sia questo interesse spasmodico e a volte sento delle lagne che onestamente faccio fatica veramente a comprendere e resto avvilito. Questo è il termine giusto.
Oggi non volevo intervenire, e me n’ero andato apposta, perché alla fine ho detto “no, forse è inopportuno”. Però, torno e sento ancora questa roba, onestamente non ce la faccio. È come quello che sta con la bocca aperta, che ha fame, che aspetta da una vita e vede quello con la bocca piena che parla e dice che tiene fame. Qua i crampi allo stomaco, probabilmente, c’è chi non li conosce proprio. Va bene, ci sta tutto.
Vi prego: cerchiamo di essere un po’ più...
Vi chiedo scusa se ogni tanto mi permetto di annoiarvi con le mie manifestazioni. Spero che saremo presto in grado di manifestare la nostra capacità di interessarci dell’intero territorio regionale. Io lo manifesto quotidianamente, in tutte le occasioni. Ho il massimo rispetto quando intervengono gli altri. Non mi pare di manifestare... Pur ascoltando interventi, probabilmente, che rispetto assolutamente... Non mi pare di aver chiesto mai ad alcuno di interrompere quello che sta...
Presidente Zullo, è proprio questo il punto. È chiaro che quella sensibilità, che io sto cercando di capire se c’è, è evidente che non c’è. Se uno parla di un tema così attuale e importante e manifesta quasi fastidio, è chiaro che non gli interessa. Spero che sia una giornata “no”. Ma questo dovrà essere un tema che, o si vuole o non si vuole, dovrà essere affrontato. Mi pare chiaro che c’è un problema in questa Regione. Noi abbiamo il dovere morale di affrontarlo e di discuterlo.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie. Atteniamoci al tema. Grazie.
Va bene. Se ha terminato, consigliere Tutolo, io do la parola al consigliere Leo.
Basta che non c’è questo battibecco reciproco.
Speaker : TUTOLO
Non è un battibecco. È una manifestazione diversa di pensiero. Io non vorrei insegnare a nessuno, perché non sono assolutamente in grado di farlo, ma non c’è nessuno che può insegnare a me come si interviene nella forma e nei modi. Stiamo parlando di sviluppo, stiamo parlando di occasioni per un territorio, stiamo parlando di qualcosa di storico. Ebbene, credo che io possa ben dire la lagnanza mia, personale, che a questo punto devo manifestare, per il territorio in cui io vivo, e ahimè, potrà dispiacere a qualcuno, ma rappresento qui, e non credo che sia fuori tema.
Non stiamo parlando del sesso degli angeli, anche se spesso ne ho sentito parlare – non soltanto di quello degli angeli, ma anche di quello degli arcangeli –, e non ho mai manifestato assolutamente disappunto.
Vi prego, quindi, cari colleghi, almeno su alcuni temi, di evitare.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Tutolo, appoggia, cioè, la Facoltà di Medicina?
Speaker : TUTOLO
Grazie, Presidente. Ripeto: ho fatto una richiesta specifica, lei sa a cosa mi riferisco, e spero che presto possa essere discussa in questo Consiglio regionale. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei. Ogni cosa ha il suo tempo, giustamente.
Comunque, siamo felici che anche Foggia abbia la Facoltà di Medicina, abbondantemente, anche da parecchio tempo. Assessore Leo, prego, tocca a lei.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro
Grazie.
Oggi è una giornata importante, che fissa un nuovo tassello nel percorso della Regione Puglia, però siamo riusciti a fare anche oggi polemica. Oggi avremmo dovuto gioire tutti quanti, invece c’è stata un po’ questa diatriba.
Io dico questo: noi non abbiamo fermato nessun iter. L’approvazione del corso di laurea a Roma sta andando avanti tranquillamente, quindi non c’è stato nessun fermo, nessun problema particolare. Come ho già detto in Commissione, sia nella I, sia in altre Commissione, noi vogliamo che la Regione Puglia diventi una Regione universitaria. Lo è già, la Regione Puglia è un’eccellenza nel sistema dell’istruzione. Questo è un tassello importante, con quello della Facoltà di Medicina di MediTech a Lecce.
Con questo indispensabile passaggio la Regione Puglia ribadisce il suo impegno già stipulato qualche mese fa. Ripeto: più volte in Commissione ho ribadito il fatto che dobbiamo iniziare anche un percorso di condivisione nelle Commissioni competenti, perché noi non abbiamo soltanto la necessità dei corsi di laurea in Medicina. Ne abbiamo parlato tantissime volte, è inutile che io ripeta anche qui, oggi. Ne ha parlato bene il Presidente Emiliano, lo ha confermato e lo ha ribadito il collega Piemontese. La regione Puglia deve essere una regione di eccellenza per quanto riguarda il sistema universitario. Lo è già: ha un diritto allo studio che non è secondo a nessuno. Ve lo posso garantire, siamo efficientissimi. Dobbiamo ragionare e cercare nei prossimi anni di alzare ancora di più il livello delle competenze per i nostri ragazzi e delle conoscenze, perché i nostri ragazzi e le nostre ragazze sono ormai cittadini del mondo e, quindi, devono avere le stesse conoscenze, competenze e abilità di qualunque altro ragazzo o ragazza che sta in qualunque parte del mondo.
È un progetto strategico, quello di oggi, che coinvolge tutti i territori e che li ha fatti dialogare per la prima volta con tutte le istituzioni. Tutti i rettori all’unanimità hanno dato questo parere assolutamente favorevole. Quindi, io vorrei ringraziare davvero tutti quanti. In particolare, mi preme ringraziare il Rettore Pollice dell’Università del Salento, fargli i miei auguri, affinché oggi sia solo l’inizio di un lungo percorso che interessi non solo il Salento, ma tutta la Puglia, tutta l’Europa e tutto il mondo. Quindi, ringrazio davvero tutti quanti. Grazie.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a te, assessore.
Siamo in dirittura d’arrivo. Se non ci sono altri interventi, e non ne vedo, possiamo votare questo emendamento.
La votazione è aperta.
Favorevoli, Stellato Piemontese e Tutolo. Conserva non c’è? No. Caracciolo e Gatta. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Votanti 40 (35 più 5), favorevoli 40 (35 più 5), nessun contrario, nessun astenuto.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
È davvero una bella cosa. In bocca al lupo al Rettore Pollice, in bocca al lupo a tutti noi per questo bel risultato.
Adesso dobbiamo approvare la proposta di legge nel suo complesso. Non abbiamo ancora votato.
Abbiamo finito con gli emendamenti.
Proposta di legge. Dichiaro aperta la votazione.
Stiamo votando per la legge?
La votazione è chiusa.
Speaker : DELLI NOCI
Presidente, ho sbagliato a votare. Sono Delli Noci. È favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Sì, okay. Abbiamo già corretto. Grazie.
Anche Gatta è favorevole.
Votanti (35 più 6) 41, favorevoli (33 più 7) 40, contrari 1, astenuti 1.
La legge è approvata a maggioranza.
L’urgenza. Votiamo per l’urgenza.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale
Presidente, sono Emiliano.
Speaker : PRESIDENTE
Sì, prego.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale
Chiedo scusa. Può aggiungere il mio voto? Non sono riuscito a mandarglielo per via informatica.
Speaker : PRESIDENTE
Sì, certo. Favorevole, vero?
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale
Sì, favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Adesso votiamo per l’urgenza.
La votazione è aperta.
L’emendamento è approvato all’unanimità, però sulla legge da sempre ci sono stati un contrario e un astenuto, fin dall’inizio. Solo un astenuto, non ci sono contrari nel voto della legge.
Correggiamo a verbale la dichiarazione, poi.
La votazione è chiusa.
Votanti (31 più 4) 35, favorevoli (31 più 4) 35.
L’urgenza è approvata.
Adesso passiamo al punto n. 2), che è il punto n. 3) effettivo all’ordine del giorno. Adesso è quello. È il n. 3) perché abbiamo fatto un’altra proposta: prima abbiamo approvato la proposta di Maurodinoia.
Conoscete tutti il disegno di legge, relazione Tutolo.
La relazione la diamo per letta. Non ci sono emendamenti su questa legge. C’è un solo articolo, quindi è un’unica votazione.
La votazione è aperta.
Speaker : PAGLIARO
Presidente scusi, posso fare una…
Speaker : PRESIDENTE
Presidente Pagliaro, scusi, ma siamo già proprio in votazione aperta.
Speaker : PAGLIARO
Ma dia tempo per un intervento, però.
Speaker : PRESIDENTE
Siamo già con la votazione aperta.
Speaker : PAGLIARO
Ho capito, ma non ha chiesto se qualcuno voleva intervenire.
Io ho votato a favore. Volevo soltanto un chiarimento, se fosse possibile.
Speaker : PRESIDENTE
Lo possiamo fare subito dopo?
Speaker : PAGLIARO
Certamente sì.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie. Votiamo, intanto.
La votazione è chiusa.
Totale votanti 32 (più 3, 35); favorevoli, 35.
La proposta è approvata all’unanimità.
Passiamo adesso al punto…
Speaker : PAGLIARO
Presidente?
Speaker : PRESIDENTE
Prego, Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO
Come devo fare io?
La proposta di legge del collega Tutolo mi trova d’accordo, infatti ho votato favorevole. Però, la domanda mi sorge spontanea. Se fino a questo momento la fideiussione bancaria depositata dai soggetti autorizzati a realizzare questi impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, a garanzia di queste attività e principalmente del ripristino dei luoghi, che è un tema molto importante, per cui ringrazio il collega Tutolo di aver chiesto questa modifica…
Speaker : PRESIDENTE
Sta parlando di una legge diversa. La proposta Tutolo è quella sul demanio. Quella a cui si sta riferendo lei viene dopo.
Speaker : PAGLIARO
Non è questa?
Speaker : PRESIDENTE
No, non ci siamo arrivati.
Speaker : PAGLIARO
Va bene.
Speaker : PRESIDENTE
Okay.
Andiamo al disegno di legge “Modifiche alla legge regionale 30 aprile 2019, n. 17 “Disciplina delle Agenzie di viaggio e turismo”.
Non ci sono emendamenti. Il disegno di legge è stato approvato all’unanimità in Commissione. Quindi, se volete, passiamo subito…
Speaker : INTERVENTO
Presidente, c’è un emendamento a firma Laricchia, se non erro.
Speaker : LARICCHIA
Sì, esatto. All’articolo 7, però.
Speaker : PRESIDENTE
Okay. All’articolo 7 abbiamo un emendamento. Qui non lo vedo. Va bene. Le chiedo scusa, consigliera Laricchia.
Andiamo a votare l’articolo 1 (Modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 17/2019).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Consigliere Tutolo, favorevole? Sì.
La votazione è chiusa.
Votanti 33 (29 più 4), favorevoli 33.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 2.
La votazione è aperta… Prego? Come che senso ha? “Dopo il comma 3 dell’articolo 7”...
Speaker : INTERVENTO
Stiamo parlando della 8? L’articolo 2 qual è?
Speaker : PRESIDENTE
È una prescrizione. “Dopo il comma 3 dell’articolo 7”.
Speaker : INTERVENTO
Chiedo scusa.
Speaker : PRESIDENTE
Prego.
Articolo 2. Votiamo l’articolo 2.
La votazione è aperta.
Caracciolo? Gatta? Favorevole?
C’è qualcun altro che deve votare palesemente? Tutolo.
Chi deve votare ancora?
La votazione è chiusa.
Votanti (27 più 3) 30, favorevoli 30.
L’articolo 2 è approvato all’unanimità.
Articolo 3.
La votazione è aperta.
Caracciolo? Gatta? Ventola? Sta votando.
Avete votato tutti? Vedo una riduzione.
La votazione è chiusa.
Votanti (30 più 3) 33, favorevoli 33.
Anche l’articolo 3 è approvato all’unanimità.
Articolo 4.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti? La votazione è chiusa.
Votanti (31 più 3) 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità l’articolo 4.
Articolo 5.
Speaker : PAGLIARO
Presidente, io vorrei chiedere, se fosse possibile, il subemendamento sull’articolo 1 che è stato già votato. Io sono convinto che incontrerà anche la disponibilità dell’assessore Bray…
Speaker : PRESIDENTE
Purtroppo, però, non è possibile, abbiamo già votato.
Speaker : PAGLIARO
Lei non dà tempo, però, Presidente, neppure il tempo per respirare. Dobbiamo andarcene a casa subito? Va bene.
Speaker : PRESIDENTE
No, dobbiamo solo fare il nostro lavoro, siamo qui. Io non mi muovo.
Speaker : PAGLIARO
Va bene, va bene.
Speaker : PRESIDENTE
Purtroppo, il Regolamento ci impedisce, adesso, di tornare indietro all’articolo 1.
Siamo all’articolo 5. Se avete qualcosa da dire, ditelo adesso. Perfetto. Non c’è nessun intervento, Sull’articolo 5 è aperta la votazione.
La votazione è chiusa.
Votanti (28 più 3) 31, favorevoli 31.
L’articolo 5 è approvato all’unanimità.
Articolo 6.
La votazione è aperta. Votate, colleghi. Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Votanti 31 (28 più 3), favorevoli 31.
Anche l’articolo 6 è approvato all’unanimità.
Articolo 7.
C’è un emendamento: «Sono eliminate le parole “l’iscrizione nell’elenco non è condizione di esercizio di direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo”».
Assessore Bray, il parere?
Speaker : BRAY, assessore alla cultura e al turismo
Il parere è favorevole perché era una proposta che avevamo discusso e concordato in Commissione, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore.
Se non ci sono interventi, possiamo andare al voto. Non c’è nessun intervento.
La votazione è aperta.
Colleghi, votate. Colleghi?
La votazione è chiusa.
Votanti 32 (29 più 3)…
Speaker : DI GREGORIO
Presidente, mi sente?
Speaker : PRESIDENTE
Sì.
Speaker : DI GREGORIO
Sono Di Gregorio. è da considerare favorevole, il mio voto. Va bene? Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Sì. Ci sono cinque voti che sono segnati contrari, ma dopo aver votato tutto favorevolmente mi sembra strano qui.
Speaker : DI GREGORIO
Lo so.
Speaker : PRESIDENTE
Ci sono altri contrari o è un errore?
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico
Sì, il mio. Delli Noci.
Speaker : PRESIDENTE
Okay, contrario.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico
Non sta funzionando il tablet, purtroppo.
Speaker : PRESIDENTE
È favorevole, quindi.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico
Sì, favorevole.
Speaker : DI GREGORIO
Anche Di Gregorio, grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Okay.
Speaker : GALANTE
Anche Galante, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Galante. Quindi, sono tre. Ce ne sono altri due. Ci sono due contrari?
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale
Presidente, non vorrei aver sbagliato io.
Sono Emiliano.
Speaker : PRESIDENTE
Okay.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale
Sono favorevole anche io.
Speaker : PRESIDENTE
Perfetto. Sono 4. Un altro. Di Bari? Okay. Allora li abbiamo trovati tutti e cinque.
Totale votanti (29 più 3) 32, tutti favorevoli.
È approvato all’unanimità.
Adesso mettiamo al voto l’articolo 7.
L’emendamento è approvato. Articolo 7, quindi, così come emendato.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Votanti (30 più 3) 33, favorevoli 33.
Anche l’articolo 7 è approvato all’unanimità.
Adesso votiamo per il testo di legge nel suo complesso.
Ci sono interventi? No. Bene.
La votazione è aperta sul testo di legge nel suo complesso. Io vedo un astenuto. Pentassuglia voleva votare astenuto? Faccio la domanda perché si stanno ripetendo alcuni errori del computer, errori del voto, chiedo scusa, di digitazione. Non ci risponde, Pentassuglia. Io non lo vedo. Quindi, dobbiamo lasciare “astenuto”.
Totale votanti (34 più 2) 36, favorevoli (33 più 2) 35, astenuti 1.
La legge è approvata a maggioranza.
Il punto n. 3) in Conferenza dei Capigruppo abbiamo deciso di rinviarlo in Commissione. Ci sono contrari a questa decisione? Nessun contrario. Quindi, ritorna in Commissione.
Il punto n. 4) attiene alle norme in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili per la riduzione di immissioni inquinanti e in materia ambientale.
Relatore il collega Campo. Diamo per letta la relazione.
Ci sono emendamenti su questa legge? Ci sono due emendamenti. A quali articoli? Gli emendamenti li dobbiamo trattare prima, ma io non li ho.
C’è un emendamento al testo base proposto da Paolo Dell’Erba.
Speaker : PAGLIARO
Io qui, Presidente, volevo chiedere quei chiarimenti al collega.
Speaker : PRESIDENTE
Senz’altro, senz’altro.
Un secondo che facciamo il punto sugli emendamenti. C’è un emendamento proposto da Paolo Dell’Erba e poi un emendamento proposto dal consigliere Tutolo. Presidente Dell’Erba e Presidente Tutolo.
Prego, Presidente Pagliaro, voleva dire qualcosa?
Speaker : PAGLIARO
Sì. Grazie, Presidente.
Questa proposta, come dicevo, mi trova d’accordo, però volevo capire. Lui fa riferimento a questa fideiussione a cui si prestano le aziende che si occupano di questi impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che è, al momento, di 50 euro per ogni chilowatt di potenza elettrica rilasciata. Qui il collega Tutolo chiede giustamente di portarla a 100, e fa riferimento al valore di mercato. Come è stato calcolato? Volevo capirlo, è veramente una mia curiosità, per capire quali sono i criteri e gli elementi per calcolare questo valore di mercato, quantificando prima in 50 e adesso in 100: cosa è successo nel frattempo? Chiedo quindi se possiamo aumentarla ancora di più, tenuto conto dell’importanza dell’argomento.
Posti questi interrogativi, chiedo al collega Tutolo, che ha studiato questa questione, delucidazioni in merito, e qualora fosse possibile, ripeto, aumenterei al massimo valore di mercato questa fideiussione. Soltanto questo. Qualora si potesse, poi, chiederei un emendamento per aumentare ulteriormente questa fideiussione.
Speaker : PRESIDENTE
Se non ci sono prenotati a parlare, poi magari interviene il consigliere Tutolo per dare le giustificazioni richieste. Prego, Presidente Bellomo.
Speaker : BELLOMO
Volevo condividere con i colleghi consiglieri un ragionamento. Atteso che sono d’accordo sulla struttura della norma, e anche dell’emendamento Tutolo, però secondo me facciamo un errore dal punto di vista legislativo. Noi cioè ogni volta inseriamo nella legge il dato numerico, che è frutto di variazioni che nel corso del tempo, che sia per il mercato, o per qualsiasi altra decisione, vanno ad incidere su quel tipo di fideiussione.
Mi spiego meglio. Oggi abbiamo la proposta di 100; domani, l’anno prossimo, abbiamo l’inflazione e lo dovremmo passare a 120. Che cosa dovremmo fare noi? Inseriamo il dato numerico nella legge, quindi siamo costretti, nel corso del tempo, a modificare la legge. Normalmente, anche nelle leggi nazionali che cosa si fa? Si fa l’impianto della legge in cui si stabilisce che al valore di mercato noi dobbiamo dare il dato numerico. Dopodiché, stabiliamo il principio secondo il quale chi è proprietario del terreno ha una riduzione del 50 per cento; e poi demandiamo eventualmente alla Giunta regionale l’equiparazione e l’aggiustamento anno per anno, ogni tre anni, quando vuole la Giunta, in maniera tale che noi non siamo costretti ogni volta a venire in Consiglio e variare la legge solo per variare il dato numerico. Se il concetto è che la variazione del dato numerico è dato dal valore di mercato, allora nella legge – faccio questa proposta emendativa mettiamo “al valore di mercato”. Sarà poi la Giunta regionale o gli uffici o quello che riteniamo a variare per ogni tre anni, fare la verifica eventualmente, così con delibera di Giunta regionale noi andiamo a variare il dato numerico. Così come non scriviamo “100 euro” o “50 euro”, ma diciamo per i proprietari quel dato sarà della metà. Così noi facciamo oggi la legge e poi non siamo costretti a cambiarla fra tre anni se il valore di mercato diventa 200, piuttosto che 25 o 300 euro, perché noi possiamo pensare che i valori di mercato possa anche ridursi domani mattina. E che facciamo, fra sei mesi ritorniamo in Consiglio regionale perché riterremo che i 100 euro siano troppi? O il valore di mercato fra sei mesi diventerà tre volte?
È solo una proposta su come organizzare la legge, quindi togliere il dato numerico, dire valore di mercato, per quanto riguarda l’emendamento Tutolo dire che lo facciamo alla metà, così credo che la facciamo una volta per tutte la legge e non siamo costretti a cambiarla progressivamente nel corso del tempo.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Dell’Erba, prego.
Speaker : DELL’ERBA
Grazie, Presidente e colleghi.
Volevo spiegare al consigliere Bellomo che la tariffa è in base alla potenza e non a un valore di mercato dell’energia del momento, anche perché in quest’ultimo momento credo che il valore di mercato delle energie rinnovabili forse sia il più basso che negli anni passati. Soltanto questo volevo precisare.
Speaker : PRESIDENTE
Prego.
Speaker : TUTOLO
Grazie.
Una parte l’ha già chiarita il collega Dell’Erba, quindi mi sembra evidente che io non ho fatto altro che raddoppiare l’importo di quel valore per un motivo molto semplice, perché è oggettivamente fin troppo visibile che quel valore è assolutamente inadeguato. Da una ricerca banale anche su quelli che sono i lavori da fare, verificando una stima dei prezzi, era chiaro che andava almeno raddoppiato ed è quello che mi sono permesso di fare. Perché è importante approvare questa legge? A mio avviso è importante perché ci dobbiamo preoccupare di tutelare il nostro territorio per evitare che in futuro ci possiamo ritrovare con tutte queste pale in piedi senza che nessuno si preoccupi di eliminarle a fine ciclo.
Dovete sapere che per le prime pale autorizzate addirittura la fideiussione che è stata messa a garanzia per la dismissione è di 5 euro per chilowatt: 5 euro per chilowatt significa un qualcosa di ridicolo. È chiaro che rischiamo di avere un cimitero di pale eoliche o di campi fotovoltaici che nessuno si preoccuperà di eliminare, perché sono delle società, delle srl o delle spa, che hanno soltanto quella finalità sociale; fondi di investimento che hanno degli asset societari specifici e che quindi abbandoneranno tutto e ci troveremo noi, o meglio, noi probabilmente no, almeno io se mi trovo non sarò certamente in grado forse di intendere e di volere, ma sicuramente ci troveremmo con un paesaggio devastato.
Abbiamo, a mio avviso, l’obbligo morale di fare questo provvedimento. Se mi permette, Presidente, magari faccio già l’intervento anche sul mio emendamento e anche su quello del collega Pagliaro, del collega Dell’Erba, chiedo scusa. Pagliaro ce l’ho nel cuore, ogni tanto mi esce spontaneo.
Speaker : PRESIDENTE
Presidente Pagliaro, sta sentendo il consigliere Tutolo?
Speaker : TUTOLO
È la verità, ce l’ho nel cuore. Ce l’ho ingrossato il cuore perché contengo pure lui.
Speaker : PAGLIARO
È un amore corrisposto, Presidente.
Speaker : TUTOLO
Dicevo che il mio emendamento, in buona sostanza, proprio per quello che dicevo poc’anzi, cioè che ci sono i primi parchi autorizzati che hanno un valore della fideiussione veramente risibile (per non dire ridicolo), è chiaro a tutti che quelli saranno abbandonati a se stessi, nessuno se ne preoccuperà.
Siccome il legislatore ha previsto la possibilità del revamping, o del repowering, cioè di efficientarli nuovamente, e quindi di potenziarli, questa è l’occasione perché si adeguano anche quei parchi alla fideiussione. Saremmo degli sciagurati se non tenessimo conto di questa opportunità che ci viene data. Quindi tu oggi lo vuoi rinnovare, cioè, lo vuoi efficientare perché ci sono oggi dei mezzi per poterlo rigenerare? Mi devi però adeguare la fideiussione, perché sennò, a fine ciclo, di quello, con 5 euro, chi vuoi che se ne occupi? 5 euro a chilowatt, significa una pala da un megawatt 5.000 euro; ma con 5.000 euro, fra trent’anni, non fai neppure la telefonata per chiamare l’addetto che la deve rimuovere.
Si consideri che il capitolato dei lavori è un capitolato piuttosto corposo: lì si parla di ripristino di stato dei luoghi e di rendere coltivabile di nuovo la superficie del terreno dove insiste l’impianto. Credo quindi che vada approvato.
Così come credo vada respinto, a mio avviso, chiaramente, quello del collega Dell’Erba, per un motivo molto semplice: perché noi dobbiamo tutelare l’interesse pubblico. Interesse pubblico significa garantire, non rifarci alla sensibilità del proprietario del fondo, il quale, siccome è il proprietario del fondo, ci tiene a che venga tolto. No. Noi ce lo dobbiamo garantire: mi sembra evidente che può cambiare di proprietà, al proprietario può magari non importare, vista la differenza di valore tra quello che deve spendere oggi, rispetto a quello che magari dovrà spendere domani.
Noi alla fine ci dobbiamo tutelare, dobbiamo fare l’interesse pubblico. Il privato, che ha installato sul proprio terreno quella pala, piuttosto che il parco fotovoltaico, avrà il suo legittimo ristoro, guadagni o quant’altro, ma poi noi dobbiamo essere certi che quella roba lì non dovremmo andare a sostenere noi i costi con i soldi di tutti per eliminarli. Credo che sia il minimo che possiamo chiedere. Attenzione, già si sta verificando qualcosa che, a mio avviso, è aberrante. Molte di queste sono multinazionali, fondi di investimento che vengono qua, devastano i nostri territori, ci precludono possibilità diverse di sviluppo oppure di guardare con occhi più meravigliati di un paesaggio che è mortificato da quegli aspetti, non lasciano un centesimo di euro sul territorio, perché c’è stato un legislatore nazionale che ha detto che in buona sostanza nulla è dovuto, nemmeno l’IMU, ex ICI, che prima erano costretti a pagare, ma che oggi sono stati dichiarati degli imbullonati, quindi praticamente gli è stata tolta anche quella cosa là, veramente siamo trattati come… Sono i nuovi colonizzatori, sono quelli che…
Speaker : PRESIDENTE
Avete il microfono aperto. Chiudete il microfono, per cortesia.
Speaker : TUTOLO
Sono i nuovi colonizzatori, che vengono qui, si prendono quella nostra bellezza naturale, non lasciano assolutamente nulla e per giunta, ripeto, corriamo il rischio, tra vent’anni o trent’anni, di doverci pure pagare con i soldi pubblici il ripristino dello stato dei luoghi. Io credo che sia doveroso da parte del Consiglio approvare sia la norma principale che l’emendamento che riguarda il revamping e il repowering, e respingere – mi dispiace per il collega consigliere, ma chiaramente questo è il mio pensiero – quell’emendamento perché, ripeto, noi dobbiamo tutelare l’interesse collettivo. Non possiamo sperare che il proprietario sia uno che ci tiene, piuttosto che un altro che magari non ci tiene.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei, consigliere Tutolo.
La parola al Presidente Dell’Erba. Poi vorrei sapere il parere del Governo sugli emendamenti dall’assessore Delli Noci. Un momento che interviene Dell’Erba. Prego.
Speaker : DELL’ERBA
Per rispondere al collega consigliere Tutolo, per quanto riguarda il mio emendamento, il mio emendamento è fondato proprio sul discorso che chi è proprietario del terreno, la fideiussione è una garanzia per il ripristino dello stato dei luoghi, ma se uno è proprietario del terreno, io credo che abbia tutti gli interessi affinché la sua proprietà ritorni allo stato primitivo. È un modo per poter favorire soprattutto quelli del territorio, che investono soprattutto nel fotovoltaico, a differenza dei grandi gruppi, come dicevi bene tu, che vengono da fuori, le multinazionali investono e tutto il guadagno se lo portano fuori.
Credo che il titolare di proprietà terriere della Puglia il guadagno che ricava dal fotovoltaico o dall’eolico lo lasci in gran parte sul territorio pugliese. Secondo me, c’è da fare una distinzione tra chi investe sulla propria proprietà e chi prende il diritto di superficie o acquisisce con l’esproprio la superficie del terreno. A questo punto, significa che oggi la proprietà e l’interesse proprio di ciò che uno ha non ha più senso, non ha più importanza. Credo che vada tutelata la proprietà di chi investe su sé stesso.
Se io investo sulla mia proprietà, devo avere qualche diritto in più di chi si prende la mia proprietà con l’esproprio o con il diritto di superficie e quindi solo di quella piccola parte necessaria affinché possa mettere la pala o possa mettere l’impianto fotovoltaico. Comunque, ascolterò il parere del Governo e accetto il parere con tranquillità. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei.
Assessore Delli Noci, prego.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico
Il parere del Governo è favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Sugli emendamenti, su entrambi gli emendamenti.
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico
Sia sugli emendamenti che sulla proposta del consigliere Tutolo.
Speaker : PRESIDENTE
Noi adesso stiamo discutendo degli emendamenti. Emendamento Dell’Erba ed emendamento Tutolo. Solo un secondo, così gli facciamo comprendere quali sono gli emendamenti. Uno è presentato dal Gruppo Misto, Dell’Erba, ed è quello che riguarda i proprietari.
Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO
Provo a sintetizzare io, assessore, gli emendamenti, perché la norma la conosce bene, in quanto l’abbiamo condivisa.
Un emendamento, quello mio, in buona sostanza prevede che ci sia l’adeguamento della fideiussione anche per gli impianti vecchi che verranno sottoposti a revamping o a repowering. Per tutti gli impianti più “pericolosi”, da questo punto di vista, abbiamo quindi l’occasione, oggi, di far adeguare le fideiussioni perché ci sono delle fideiussioni che addirittura prevedono una garanzia di 5 euro a chilowatt, una roba ridicola.
L’altro, quello del collega Dell’Erba, invece, prevede che se sei proprietario del terreno sul quale insiste il parco eolico, paghi la metà. Io non sono d’accordo e ne ho spiegato il motivo: noi dobbiamo tutelare l’interesse pubblico, e non posso stare al momento che vive il proprietario del terreno. Da un’analisi dei costi, a me, proprietario del terreno – e magari, se sono una società può non importarmi così tanto del terreno –, mi faccio il calcolo che 25-30 anni di fideiussione costano più del valore del terreno. Io quindi riacquisisco quei terreni, diventano miei, e poi te li lascio completamente, perché non saprei che farne. A mio avviso va respinto quell’emendamento, però…
Speaker : DELLI NOCI, assessore allo sviluppo economico
Permettetemi.
Consigliere, condivido le sue perplessità. Più che altro creeremmo una differenza, a mio parere, anche pericolosa, quindi respingerei l’emendamento di Dell’Erba.
Parere favorevole, invece, a quello di Tutolo.
Speaker : TUTOLO
Grazie, assessore.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie. Allora possiamo andare al voto.
Speaker : LEOCI
Presidente, avevo chiesto la parola. Siamo Leoci e Caroli, siamo prenotati.
Speaker : PRESIDENTE
Prego.
Speaker : LEOCI
Ha parlato già l’assessore Delli Noci, volevo comunque avere il suo parere sugli emendamenti, in quanto sono firmatario della…
Dicevo: avevo chiesto la parola per sentire anche il parere dell’assessore Delli Noci, in quanto sono firmatario, insieme al collega Tutolo e agli altri consiglieri Lopane e Tupputi della proposta di legge in esame.
Mi ricollego a quanto già detto dal consigliere Tutolo, e comunque in questi giorni si è parlato anche in Commissione più volte di quella che è la transizione energetica, nonché del lavoro che si sta facendo da parte dell’assessore sul PEAR. Proprio in quest’ottica è importante questa proposta di legge, al fine di non deturpare il nostro territorio e al fine di evitare, come ha detto il collega Tutolo, un cimitero di pale eoliche. Fino ad oggi il legislatore nazionale ha garantito forse le multinazionali, però io credo che siamo noi i proprietari del nostro terreno e del nostro paesaggio e dobbiamo tutelarlo e su questo lavorare affinché siamo noi stessi a dire quelle che devono essere le garanzie o quantomeno a trarre i benefici economici dal nostro terreno.
Per quanto riguarda gli emendamenti, si esprimerà adesso l’assessore, pertanto mi rimetto a lui.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei.
Prego, consigliere Caroli.
Speaker : CAROLI
Io ho ascoltato attentamente gli interventi dei miei colleghi, il consigliere Tutolo e il consigliere Dell’Erba, e ritengo che probabilmente in questo momento bisogna un attimino fermarsi e cercare di meglio inquadrare quanto viene richiesto nella proposta di legge. Mi permetto di segnalare al collega Tutolo che, rispetto a quanto è disciplinato all’interno della proposta di legge, è quanto mai opportuno inquadrare prima di tutto l’esatto oggetto della richiesta di deposito cauzionale, capire di che tempistiche stiamo parlando… Abbia pazienza, mi scusi. Capire poi se è sostenibile o meno la richiesta e l’importo della garanzia, perché così come lei giustamente esplicitava poc’anzi io ho fatto una parametrazione e se dovessi andare a riscontrare quanta potenza io posso posizionare all’interno di un ettaro e mezzo di terreno viene fuori che io potrei avere quasi un gigawatt, che sarebbe l’equivalente di 100.000 chilowatt, che moltiplicati per cento noi avremmo una garanzia diretta da un milione di euro. Rispetto alla richiesta da un milione di euro, dobbiamo capire intanto qual è il soggetto pronto e disponibile a garantirla, perché noi stiamo facendo i calcoli, mi consenta, collega Tutolo, senza renderci conto di chi deve andare a prestare la garanzia di quella che è la durata.
Lei con molta disinvoltura parla di 20-25 anni. Oggi sfido chiunque ad andare a riscontrare all’interno del fascicolo della Regione se vi sono depositi cauzionali che hanno una durata superiore a 10 anni. Sfido chiunque. Oggi le posso garantire che tutti i progetti che vanno a scadenza, nessuno di loro è contro garantito da un deposito cauzionale. Questo sarà un problema serio, così come le chiedo di rallentare un attimino dove è possibile e cercare di trovare una sintesi, consigliere, per capire quali sono le parti, chi è il soggetto contraente e chi sarà l’avente diritto al risarcimento del danno ove e dove non dovessero essere rispettati tutti gli obblighi previsti da un contratto.
Le sto dicendo che probabilmente bisognerebbe meglio attenzionarla, perché noi qui siamo arrivati alla fine che io non sono riuscito a inquadrare chi oggi è il soggetto deputato all’incameramento del deposito cauzionale.
Io, proprietario del terreno, l’obbligo nei confronti di chi lo prendo? Dovrebbe essere la Regione Puglia. Dovrebbe, perché io sentivo parlare di rapporto tra privati. Ove e dove dovesse esserci il ripristino dello stato dei luoghi, io il danno a chi lo provoco? Direttamente lo provoco al proprietario, poi tutto quello che manifestava ed esplicita lei va benissimo, quello che è l’impatto che ci può essere. Noi dovremmo prima di tutto preoccuparci di chi è il reale soggetto che subisce il danno e conseguentemente chi…
Mi ascolti. Però, il proprietario, purtroppo… Tecnicamente il proprietario subisce o chi in questo momento mette a disposizione il terreno. Mi ascolti. Lei mi può dire un’altra cosa e accetterei se lei mi facesse questo inciso, mi evidenziasse questo: essendoci il problema del rapporto tra privati e quindi la difficoltà reale a poter concludere una trattativa e quindi sancire un accordo fideiussorio tra privati, sarebbe opportuno che rientrasse anche la Regione Puglia, essendo Ente pubblico. Quindi, agevolare e facilitare la [...] di questo deposito cauzionale.
Se noi non inquadriamo bene questi quattro passaggi, caro consigliere Tutolo, quella che era la confusione ante seguiterà ad esserci anche post, fermo restando che in maniera molto, molto semplicistica noi stiamo prendendo in considerazione dei valori che, quando dovessero essere moltiplicati per la quantità di energia prodotta... Le sto già anticipando che su un intervento minimale, quello di un gigawatt, che sarebbe l’equivalente di 1,6 ettari di terreno, di impianto fotovoltaico, verrebbe fuori una cauzione da un milione di euro.
No. Le sto dicendo questo. Oggi, oltretutto, trattandosi...
Poi glielo faccio dimostrare.
Il problema è un altro. Trattandosi di importi di tale rilevanza, lei ritiene che oggi si possa garantire il ripristino dello stato dei luoghi con centinaia di migliaia di euro? Le faccio le domande e dopo mi risponde. Mi scusi se mi permetto di farle una domanda.
Speaker : PRESIDENTE
Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO
Chiedo scusa se non mi viene un altro termine. Non lo dico in maniera offensiva, quindi perdonami. Non sono chiari gli ordini di misure. Un gigawatt di fotovoltaico non ce lo metti in 1,6 ettari. Parliamo di un megawatt.
No. Anche di eolico non ce lo metti lo stesso, perché dovresti mettere per un gigawatt 30 pale...
No. Di megawatt, per fare un gigawatt, ce ne vogliono 100. Significa che in un ettaro dovresti mettere 100 pale da un megawatt. Nemmeno se facessi richiesta a mia madre e mio padre mi darebbero un’autorizzazione come quella. Per fortuna.
Il suo esempio non si potrà mai verificare. Su un ettaro non esiste che ti viene rilasciata quella potenza. Non è possibile proprio fisicamente. Probabilmente, ripeto, ha un po’ di confusione da questo punto di vista.
Non esiste proprio. Devi fare una centrale nucleare per avere quella potenza su un ettaro, che è diverso, non da fonti di energie rinnovabili. È praticamente impossibile.
Quello di cui invece ci dobbiamo preoccupare, oggi, ripeto e insisto, è che abbiamo un obbligo morale. Sono convinto che ognuno di noi sia molto appassionato quando si tratta di difendere il territorio; ebbene, questa è un’occasione per difenderlo veramente, perché tra 20, 25, 30 anni, noi probabilmente neppure ci saremo, però ci saranno delle responsabilità. E magari qualcuno, fra 25, 30, 40 anni, vorrà andare a vedere chi erano quei signori che avevano deciso che lo smaltimento andava fatto in questa maniera. Io non vorrei che ci fosse il mio nome, tra quelli: se sarò in posizione orizzontale, vorrei starmene tranquillo, senza che nessuno mi maledica o mi dica chissà quali parole.
Consigliere Caroli, noi abbiamo una esigenza, oggi: noi abbiamo un accordo comunitario che prevede che entro il 2030 dobbiamo rilasciare autorizzazioni per 30 gigawatt. Significa 30.000 pale – noi parliamo come Paese Italia –, e chiaramente la maggior parte e le beccheremo noi. Loro vengono da su, ad installare quelle pale; 30. 000 di quelle significa un disastro dal punto di vista ambientale. Se non ci preoccupiamo nemmeno di creare le condizioni affinché a fine ciclo ci siano le risorse economiche per toglierle, noi non soltanto non avremo fatto il nostro dovere, ma avremo fatto un danno enorme ai nostri territori: enorme, imponderabile.
Alla fine dovremmo necessariamente provvedere – dovranno provvedere – con risorse pubbliche. E quanti interventi sostitutivi fa oggi la Regione con i fondi comunitari? Mi riferisco a discariche, situazioni ambientali gravi. Non è che ci dobbiamo preparare oggi per far sì che fra trent’anni avverrà ciò. Noi dovremmo lasciare delle condizioni in sicurezza. Anzi, dico di più: approfitto della presenza dell’assessore, che ringrazio per la sua attenzione su questo tema. Ci sono delle linee-guida nazionali, che stabiliscono quali sono i terreni sui quali non si possono realizzare questi impianti, però sono stabiliti in via di principio. Noi sappiamo tutti che chi autorizza oggi, nella maggior parte dei casi il primo passaggio avviene nei Comuni, che devono dare un parere, e poi nelle Province. Ebbene, sappiamo tutti quanti che sia i Comuni che le Province non hanno le risorse umane adeguate per poter dare risposte esaurienti e ineccepibili a tutte le richieste che arrivano e soprattutto a un esercito, un vero esercito, armato fino ai denti, perché arrivano qui fondi di investimento, grosse società con fior di tecnici, con fior di avvocati, che se non sei altrettanto preparato nel rispondere, un “no” equivale a un “sì”, perché un “no” non ben motivato è un “sì”. Quello che dovremmo fare per dare una mano importante per chiarire questi aspetti, a mio avviso, è mettere nero su bianco quelle linee guida, tradurle in una cartografia, dove andiamo a individuare tutte le zone che non sono eleggibili, tutte le zone dove non si possono installare, perché le linee guida dicono come principio, ma poi lo devi andare a tradurre, cioè devi andare a prendere una cartina della nostra regione e devi andare a dire “su questa parte di terreno non ci puoi andare perché c’è questo vincolo paesaggistico”, piuttosto che di ordine geologico, piuttosto che di altra natura.
Se noi non lo facciamo, è chiaro che diventa più difficile per le Province e per i Comuni difendersi, e anche per i proponenti, perché avrebbero immediatamente la possibilità di verificare quali sono i punti dove è possibile e dove non è possibile. Elimineremmo probabilmente molto contenzioso. Insomma, diciamo che è un’operazione, a mio avviso, utilissima, e spero che nel PEAR che andremo ad approvare, perché so che l’assessore ci sta lavorando da un po’, venga inserita una roba del genere. È utilissima assolutamente e chiarisce un punto fondamentale, a mio avviso.
Oggi non dobbiamo tentennare minimamente perché, se non prendiamo, ripeto, queste garanzie, nei prossimi anni il 90 per cento di tutti i parchi in scadenza, che sono quelli di vecchia generazione che hanno delle garanzie, ripeto, ridicole, potranno rigenerare i loro parchi alle stesse condizioni precedenti, faremmo un danno enorme. Dobbiamo andare assolutamente a specificare, senza perdere un attimo di tempo. Non ce lo possiamo permettere, assolutamente. Anzi, ne abbiamo perso già troppo, a mio avviso, di tempo. Io chiedo a tutti di approvare questo provvedimento comprensivo dell’emendamento perché così faremo soltanto il nostro dovere.
Speaker : PRESIDENTE
Presidente Campo, prego.
Speaker : CAMPO
Grazie, Presidente.
Vorrei rivolgermi chiaramente a tutto il Consiglio, ma in particolar modo ai consiglieri che hanno animato il dibattito. Secondo me, ognuno ha fatto una riflessione che ha un suo senso. Sono rilevanti le questioni che hanno posto tutti. Il collega Tutolo ci ha dato l’occasione di aprire questa discussione, perché si è fatto latore di quella proposta di legge che in Commissione abbiamo discusso, ma è chiaro che il tema non si esaurisce lì, perché ha ragione il consigliere Caroli quando dice che bisogna in ogni caso fare in modo che poi le garanzie che noi chiediamo non restino così. Ci sentiamo soddisfatti per il fatto di aver chiesto delle garanzie, ma poi, concretamente, facciamo fatica a renderle in concreto. Antonio, ti faccio l’esempio. Quando abbiamo discusso delle attività estrattive sullo scorcio finale dell’ultima consiliatura abbiamo elaborato idee sulle polizze fideiussorie, che tipo di polizze. Poi, alla fine, ci siamo scontrati con la pratica impossibilità dell’adempimento da parte dei privati perché, come dice il consigliere Caroli, non trovavamo compagnie primarie, ma nemmeno secondarie, ma nemmeno terziarie, di assicurazione che rilasciassero delle polizze a prima chiamata che avessero una durata, un arco temporale così lungo. Però, questa difficoltà non è che ci può far eludere il problema che pone il consigliere Tutolo, che esiste, c’è; così come non possiamo sottacere che siamo nell’epicentro di una discussione e io presiedendo la V Commissione ho l’opportunità di svolgerla magari un po’ più spesso, perché il tema degli insediamenti di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili è un tema avvertitissimo. Siamo alla vigilia di una nuova asta. È chiaro, ormai, che una parte consistente, rilevante delle risorse a disposizione dell’Italia per il Recovery Plan avrà quella direzione.
C’è un impegno, che è un impegno internazionale, ad abbattere le emissioni da fonti fossili entro una data scadenza. C’è il tema che la Puglia risulta, per la sua orografia, per la sua collocazione geografica, per tante ragioni, una delle regioni maggiormente appetibili. Noi abbiamo il compito e il dovere di guidare questa complessità, sicuramente tutelando le nostre produzioni e le vocazioni del territorio, sicuramente facendo in modo che, quando si interviene, si lascino segni sul territorio, si abbiano le garanzie perché questi segni siano ripristinati. Sicuramente dobbiamo stare attenti a tutelare valori ambientali e paesaggistici. Dobbiamo tener conto delle opinioni delle comunità, ma dobbiamo tener conto degli impegni che ha assunto il Paese sul piano internazionale, delle opportunità che vengono sul piano economico dagli investimenti nel settore energetico, dai temi che abbiamo aperto. Per esempio l’ILVA e tanti altri ancora.
Una complessità, collega Caroli, che non si esaurisce. L’emendamento del consigliere Tutolo è una goccia nel mare magnum del tema che, invece, dobbiamo affrontare. Sono convinto che dobbiamo affrontarlo. A più riprese, io stesso ho pregato, anche rispetto a Enti, associazioni o colleghi, di soprassedere un attimo sulle iniziative legislative, pur animate dalla voglia di fare, da valori nobilissimi. Perché? Perché ha ragione chi diceva ‒ forse Antonio ‒ che l’assessore Delli Noci è impegnato sul tema. L’assessore sta elaborando, sta definendo una strategia, una proposta. Io dico che quella del PEAR sarà la sede nella quale affronteremo, proveremo ad affrontare questa discussione a trecentosessanta gradi, ma partendo da un’ipotesi, da una proposta, che sarà una proposta che sicuramente, in qualche modo, interverrà sul quadro giuridico di riferimento. Chiaramente quell’intervento sarà orientato da una visione programmatica, politica che l’Amministrazione regionale, la Giunta, l’assessore ha il dovere di esporre, il dovere e il diritto di esporre al Consiglio.
Tenete conto che un’altra complicazione è subentrata, si è aggiunta. Lo ricordava Antonio: noi abbiamo delegato una parte di quelle procedure alle Province, salvo che poi le Province le abbiamo sostanzialmente svuotate, e non si capisce come facciano ancora a mantenere quella delega. Io parlo, per esempio, della Provincia di Foggia, la situazione che conosco, non perché ritengo che sia diversa dalle altre.
Complicazione che è aumentata da quando trova applicazione la norma sul Paur, che concorre con la norma sull’autorizzazione unica, e sta generando più confusione che semplificazione – mi riprometto, nei prossimi giorni, di sottoporre la questione anche all’assessore all’urbanistica, ma più che altro al nuovo capo dipartimento.
Ora, a fronte di questa complessità, che chiaramente dobbiamo svolgere con il contributo fondamentale della proposta che verrà dall’assessorato, quello che chiede il consigliere Tutolo mi sembra di assoluto buonsenso, e c’entra poco con tutto il resto, che continua ad essere complicato, che dobbiamo affrontare.
Il consigliere Tutolo dice: noi abbiamo una norma che adesso dice 50 euro, ma i tempi sono cambiati, diciamo 100, alla fine è questo. È una norma che tutela di più, che allinea un’antica previsione a quelli che paiono standard ormai inattuati, e poi lui dice: attenzione, quando si tratta di revamping o di repowering, dobbiamo utilizzare un’ulteriore cautela.
Approvare questo non vuol dire mettere in discussione la salienza anche delle riflessioni che voi avete fatto, ma le garanzie fideiussorie, una volta che le abbiamo acquisite, funzioneranno? Come funzioneranno? È un tema che però c’è, a prescindere che si paghi 50 o 100 euro.
Questa non è l’occasione per fare la discussione, che dobbiamo, secondo me con urgenza fare. Tra l’altro, aspettiamo il pezzo normativo, consigliere Caroli, che il Governo ha promesso di fare, perché non penso che il Governo del Presidente Draghi, se per un verso dice che noi dobbiamo spendere queste risorse, e cogliere questa occasione, poi sono talmente sprovveduti, con tutti quanti i cervelli che abbiamo chiamato dal Governo, da non rendersi conto che poi c’è bisogno di interventi normativi concreti che allineino, riallineino le normative regionali, che sono le più diverse. C’è bisogno di un intervento normativo che io mi aspetto il Governo produca.
Forse sono anche le indicazioni che l’assessore attende per avere un quadro più compiuto. Io dico allora: certo che bisogna aprire la discussione, certo che il Governo nazionale, e di conseguenza quello regionale devono dare delle indicazioni. Sono certo che sarà una discussione aspra e durissima. I prodromi li abbiamo acquisiti già nel corso delle audizioni di Commissione. Però, adesso non facciamo di un pezzo il tutto. Il consigliere Tutolo chiede una cosa, secondo me, di buonsenso, di aumentare quella somma, anche perché sono trascorsi un po’ di anni. Tutto qui. Se ce la sentiamo, e l’assessore ha anche dato il suo parere favorevole, secondo me questo è un passo, che nulla toglie alla rilevanza, lo ripeto per l’ennesima volta e lo dico perché penso che siamo al limite, perché tra poco il contenzioso, tra l’altro, ci sommergerà, almeno a livello periferico, quindi io sarei di andare avanti sulla proposta Tutolo. Poi hanno cittadinanza e legittimità tutte le questioni che lei e altri avete posto e delle quali io sono il primo consapevole in qualità di Presidente della Commissione che si occupa anche di questo che sia urgentissimo metterci al lavoro e cominciare a dare delle indicazioni anche agli Enti sottoposti, agli Enti locali, dare un’indicazione alla Puglia, agli investitori. Un messaggio dobbiamo farlo. Urge, dovremo necessariamente farlo, ma, lo ripeto, la questione che pone il collega Tutolo prescinde da tutto questo.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente Campo.
La parola al consigliere Caroli. È già intervenuto più volte. Immagino per una replica.
Speaker : CAROLI
Probabilmente non sono stato molto felice nella mia esplicazione. Io non sono preoccupato e né mi fa specie l’aumento della parametrazione pro kilowatt chiesta dal collega Tutolo, io invece stavo spostando l’asse del ragionamento. Approfitto anche della presenza dell’assessore e chiedo quante delle garanzie che sono state richieste per garantire che vi sia un ripristino dello stato dei luoghi oggi sono escutibili.
Sulla scorta di questo, io dico al collega Tutolo e all’assessore: stiamo attenti. Va benissimo l’aumento, ma capiamo come possiamo meglio organizzare e, quindi, far sì che quelle che sono le garanzie che dovrebbero farci stare sereni siano discutibili. Caro consigliere Tutolo, io le posso garantire che, se lei seguita a parlare di garanzie da 20-25 anni, probabilmente dovremo andare a richiederle su Marte. Qui si tratta di Caroli Luigi che si fa garantire dalla banca “x” o dalla compagnia di assicurazione “y” per 25 anni. Non ne troviamo più. Il problema è che non ci sono più soggetti disponibili a garantire società che oggi ci sono e domani non ci sono più.
Caro consigliere Tutolo, per avere un deposito cauzionale a garanzia bisogna dimostrare di avere garanzie dirette.
Consigliere, scusi. Quando io contraggo un deposito cauzionale, il soggetto fideiussore, prima di rilasciarle e quindi impegnarsi a garantire di qui a otto anni, a nove anni, dieci anni, che ritengo sia il termine forse massimo, deve essere certo che io sono in grado, o meglio, che loro saranno in grado di rivalersi su di me ove e dove dovessero ricorrere queste condizioni. Quindi, io le sto dicendo in questo momento andiamo cauti, cerchiamo di capire qual è la strada migliore. Sicuramente è importante incassare la somma e magari una somma quanto più corposa possibile, ma la preoccupazione mia è quella di consigliare all’assessore di dire: quando arriviamo a scadenza e la società sparisce e quindi bisogna incamerare il deposito cauzionale accertate che il deposito cauzionale sia disponibile, sia cash e non sia stato poi prestato da una società fantasma che, anch’essa, come la società che ha installato l’impianto, poi sparisce.
Qui voglio portare l’asta della discussione. Possiamo portarlo a un milione, due milioni, tre milioni. I problemi sono questi. Va benissimo quello che lei dice, ma, ripeto, la somma che andremo a chiedere a garanzia dobbiamo preoccuparci che poi sia escutibile, sia incassabile e possa consentirci di ripristinare realmente lo stato dei luoghi, cosa che ad oggi, e io faccio la domanda all’assessore, le posso garantire che parametrata in mille pratiche 999 non hanno un deposito cauzionale escutibile. Di questo dobbiamo discutere, non di 100 euro in più o 100 euro in meno, 100 euro sicuri.
Questo è l’appello che faccio a lei. Poi, va benissimo, si figuri se mi posso preoccupare di 50 euro in più o 50 euro in meno, dobbiamo uscire oggi con le idee chiare che le future generazioni di qui a dieci anni, ove e dove dovessero verificarsi queste condizioni, saranno certe che comunque sia la violenza che abbiamo prestato per questi territori venga in un certo qual modo poi alleggerita. Questo è il mio segnale, il mio indirizzo. Scusate, consiglieri.
Speaker : PRESIDENTE
Sembra un dibattito a due. Tra l’altro, stiamo intervenendo sul revamping, che non c’entra niente con la fideiussione, che attiene al GSE, perché sul revamping interviene il produttore e interviene con le normative, con le nuove linee guida, mentre la fideiussione serve a tutelare, rispetto non tanto al revamping, ma rispetto allo smaltimento delle attività, nell’ipotesi che l’azienda se ne vada.
Però io non voglio intervenire nel merito. Sul revamping c’è tantissimo da dire. Speriamo che intervenga il Governo, davvero, con il Recovery.
Per chiarezza, mi sembra solo opportuno portare... Consigliere Dell’Erba, dal chilowatt al megawatt, lo dico io che non sono matematica, si moltiplica per 1.000. Vero? Quindi, da 100 a 1.000 sono 100.000. Non è un milione. Questo per chiarire. Era emersa questa storia del milione. Se per fare un impianto di un megawatt ci vogliono tre ettari, non uno, su tre ettari uno paga di fideiussione 100.000 euro.
Perché deve moltiplicarlo per 100? Per 1.000. Dal kilowatt al megawatt.
Però, ripeto, queste sono cose che vedete meglio voi. Io questo so.
Prego.
Speaker : TUTOLO
Credo che non ci debba appassionare. Noi ci dobbiamo preoccupare di una cosa banale.
Speaker : PRESIDENTE
Noi dobbiamo garantire la differenza della...
Speaker : TUTOLO
Noi dobbiamo assicurarci che la Regione... Insisto: la Regione. È la Regione, non il privato, a dover garantire il ripristino dello stato dei luoghi. Come diceva benissimo il collega Leoci, è un bene di tutti il paesaggio, non del proprietario del terreno.
Speaker : PRESIDENTE
Non c’è dubbio.
Speaker : TUTOLO
Quindi siamo noi che dobbiamo garantirlo. Attenzione. Io oggi mi devo preoccupare...
Speaker : PRESIDENTE
Presidente Pagliaro, ho visto la sua richiesta. Appena finisce il consigliere Tutolo lei può intervenire.
Speaker : TUTOLO
Io oggi mi devo preoccupare per i prossimi ‒ attenzione ‒ non dieci anni. Il parametro è la durata dell’impianto. Se la durata dell’impianto è di venticinque anni, io la garanzia che devo chiedere è per venticinque anni.
Chiedo scusa, però...
Forse io ho difficoltà ad esprimermi.
Speaker : PRESIDENTE
No, questo non è vero. È passato quel tempo, per fortuna, il tempo delle fideiussioni farlocche. Le fideiussioni farlocche sono state un episodio dell’est europeo, soprattutto.
Speaker : TUTOLO
Ci sono pochissime cose che io...
Speaker : PRESIDENTE
A maggior ragione, allora, si pone il problema.
Speaker : TUTOLO
Brava. Io voglio chiarire alcuni aspetti, prima a me stesso, poi, magari a qualche Consigliere a cui probabilmente sfugge qualche particolare. Il nostro compito è quello che ci viene dato dal legislatore nazionale. Il legislatore nazionale ha detto che saranno le Regioni a stabilire i tempi e i modi per stabilire le garanzie per il ripristino dello stato dei luoghi.
Io, come Consiglio regionale, se decido che ha 25 anni, a 30 anni, quella che sarà la scadenza, dovrò avere quelle garanzie, non mi interessa se tu trovi un’assicurazione che te la fa o non te la fa. Non gliela devi rilasciare, non ti devi permettere a rilasciare quell’autorizzazione se non hai quella garanzia. E poi voglio aggiungere, perdonami, evidentemente ripeto, sei confuso anche su questo, che tu non trovi una compagnia che ti assicura una roba del genere, se non paghi. Se paghi, te la fanno anche in 2.000 anni, questo è garantito.
Se poi ci sono delle fideiussioni farlocche, significa che qualcuno ha commesso qualche imprudenza. È un suo problema. Noi, ahimè, non siamo quelli che devono controllare se sono farlocche o non sono farlocche. È chiaro che noi dobbiamo chiedere, ma lo prevede la legge, che siano quelle di primaria compagnia assicurativa, specialmente se quelle iscritte nell’elenco delle… Consigliere Caroli, la sua soluzione sa qual è? È quella di non fare nulla e di tenerci praticamente…
Speaker : PRESIDENTE
Adiamo avanti. Consigliere Tutolo, si avvii alla conclusione.
Speaker : TUTOLO
Noi qua, a me hanno detto una volta, giustamente…
Speaker : PRESIDENTE
Si avvii alla conclusione, consigliere Tutolo, perché altrimenti… Non è possibile, non possiamo…
Speaker : TUTOLO
Non può essere dieci anni massimo, scusami. Se il parco eolico ha un’autorizzazione che dura 25 anni, e io chiedo la garanzia per dieci anni, gli altri 15 chi me li garantisce? Dopo 15 anni cosa avrò?
Speaker : PRESIDENTE
Se dovete approfondire lo dovremo fare in un altro contesto. Adesso dobbiamo avviarci alla conclusione. Grazie, consigliere. Ha chiuso, scusi? Ha concluso? Sì, grazie.
Speaker : TUTOLO
I dirigenti si devono preoccupare che quello che noi qua chiediamo, venga dato. Se c’è venga dato. Se c’è qualcuno che autorizza a dispetto di quello che noi abbiamo deciso, ne è responsabile.
Speaker : PRESIDENTE
Pertanto, mi risulta che le fideiussioni erano due, una alla Regione e una al Comune. Quindi, c’era la possibilità anche di considerare le attività ulteriori da fare da parte di tutti e due gli Enti.
Prego, Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO
Grazie, Presidente.
Mi rifaccio all’intervento del Presidente Campo e ripeto che questa è una questione enorme, enorme. Abbiamo già affrontato questi temi in Commissione per ben tre o quattro volte, non ricordo neanche, abbiamo invitato da Albano al sovrintendente […] fornirci del diritto amministrativo, abbiamo ascoltato le associazioni di categoria, le associazioni ambientaliste, i sindacati, abbiamo ascoltato sindaci, amministratori. Insomma, questo è un tema molto importante. Abbiamo anche alcune volte dialogato con l’assessore Delli Noci. Quindi, questo è un tema che andrebbe affrontato anche in un Consiglio monotematico, se fosse possibile. Abbiamo manifestato sui territori, abbiamo registrato l’allarme da parte dei cittadini su questi temi. Siamo sotto attacco delle multinazionali e delle grandi imprese del nord. Sappiamo perfettamente quanto sarà importante questo tema nei prossimi anni, perché appunto abbiamo queste agevolazioni previste del Recovery Fund, con questa idea di una transizione ecologica, ma che sinceramente rischia di distruggere totalmente la bellezza del nostro paesaggio, non soltanto qui in Puglia, ma in tutta Italia. È un tema che si sta affrontando a tutti i livelli ed è bene che anche noi si affronti per porre rimedio sin da ora. È chiaro, abbiamo chiesto addirittura di affrontare il tema del tagliando del PPTR, abbiamo ragionato sull’ipotesi di valutare al meglio il PEAR. Ripeto, siamo sul pezzo.
Voglio rassicurare il collega Caroli, al quale mi lega un rapporto di stima, di amicizia e di simpatia, che la fideiussione, come dice la parola stessa, è una garanzia. Quindi, preoccuparsi di come escutere una fideiussione è come parlare di qualcosa che è superabile nei fatti. Poi, se c’è qualcheduno che fa le truffe delle fideiussioni non è un problema che dobbiamo porci. Noi dobbiamo porci il tema di poter avere certezza che la questione dello smaltimento è una questione che va affrontata in maniera semplice, come sta facendo il collega Tutolo. Adesso sono 50 euro, diventano 100 euro, punto. È inutile continuare a parlare del resto. Non ha alcun senso. Oggi fermiamoci a questo progetto di legge, che io condivido e sostengo, che sia l’inizio di un’opera forte di sensibilizzazione su questo tema che ci vedrà impegnatissimi per poter tutelare e difendere la nostra terra da questi assalti e in quell’occasione, in questa occasione, in tutte le occasioni possibili ci si veda veramente uniti, altro che polemiche che abbiamo anche fatto. Mi sono reso protagonista anche io di una polemica con il Presidente Emiliano, ma su questo tema alcuna polemica, alcuna divisione. Stiamo insieme, a fortino, a difendere il nostro patrimonio più prezioso, che è l’ambiente, la natura, il paesaggio, l’agricoltura. Una piccola, piccolissima sottolineatura sul flagello della Xylella, che purtroppo sta consentendo con più facilità alle multinazionali e alle grandi imprese di poter comprare spesso anche con un piatto di lenticchie terreni della nostra terra. Quindi, è un tema importante, Presidente.
Se fosse possibile veramente pensare a un Consiglio monotematico per poter veramente sviscerare al massimo con tutte le opinioni possibili e immaginabili la strategia di difesa accanita e appassionata della nostra terra. Per quanto riguarda questa proposta di legge, votiamola subito perché è una cosuccia, ma una cosuccia che comunque già dà un segnale. Chi vuole o meglio chi ha oggi voglia di rivedere in qualche maniera un investimento deve pagare dazio, deve comunque alzare il suo rischio d’impresa con delle fideiussioni adeguate. È semplice, semplice. Votiamo e oggi staremo un pochino più tranquilli e sereni.
Speaker : PRESIDENTE
Dobbiamo votare prima l’emendamento.
Dichiarazione di voto.
Speaker : TUTOLO
Come è ovvio, voterò in maniera favorevole
Speaker : PRESIDENTE
All’emendamento di Dell’Erba?
Speaker : TUTOLO
No, quello del collega Dell’Erba, l’ho detto, per me è bocciato. Quello che mi dispiace e che mi fa specie è che sento parlare in maniera spasmodica di interessi del territorio, ognuno ama il proprio territorio.
Quando poi arrivano dei momenti oggettivamente importanti per dimostrarlo fattivamente, praticamente, sparisce. Io dico che probabilmente siamo stati eletti per esprimere il nostro pensiero, per dire “sì” o “no” e motivare. Sparire e andarsene, onestamente, a me fa un po’ specie. Se uno non è d’accordo con una proposta dice semplicemente “guarda, io non sono d’accordo per questo motivo”. Però oggi non prendere atto, non prendere coscienza che oggi noi qua possiamo decidere se tra venticinque anni, tra trent’anni quei benedetti torrioni che tutti quanti a parole diciamo che fanno male al nostro territorio possiamo creare le condizioni affinché vengano rimossi, almeno... Visto che il Governo ha preso degli impegni internazionali sulla testa dei territori, noi abbiamo almeno l’obbligo morale di assicurare che tra 25-30 anni verranno eliminati. Se non facciamo nemmeno questo, mi chiedo qual è il motivo per il quale siamo stati eletti.
Poi, se uno ha delle motivazioni pertinenti, viene qua, ce le dice e convince pure noi, dicendo: “Poverini, quei poveri fondi di investimento. Quelli hanno soltanto pochi miliardi all’anno di euro di utili. Voi volete erodere qualche decina di migliaia di euro perché volete aumentare la fideiussione”. Siamo dei Caini, alla fine. Sembriamo dei Caini, perché a chi viene qua a prendersi miliardi di euro di utili chiediamo qualche decina di migliaia di euro.
Il paradosso ancora più importante sapete qual è? È che quei miliardi di euro sono quei soldi delle nostre tasse, perché sono quei famosi certificati verdi che paghiamo noi sulle bollette. Noi paghiamo sulle bollette a questi signori miliardi di euro e poi non abbiamo il coraggio di chiedere qualche decina di migliaia di euro in più per garantirci che alla fine del ciclo quelle schifezze devono andare via. Questa è la realtà.
Vedere una parte di quest’Aula deserta onestamente a me fa specie. Fa veramente specie. Sono questi i momenti in cui si vedono le differenze sugli argomenti. Tenere a un territorio non è un esercizio di belle parole, di retorica. No...
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Tutolo, adesso magari ‒ che dice? ‒ chiudiamo e votiamo.
Speaker : TUTOLO
Perfetto.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
Dobbiamo mettere al voto l’emendamento del consigliere Dell’Erba. Vedo, però, che il consigliere Dell’Erba non c’è, quindi l’emendamento è decaduto.
Votiamo sull’emendamento Tutolo. Sull’emendamento Tutolo avevamo il parere favorevole dell’assessore Delli Noci, quindi possiamo procedere al voto.
La votazione è aperta. Favorevole Caracciolo. Votate. Chi non ha votato ancora? Io ho 27 persone registrate, però in 22 hanno votato.
Speaker : PENDINELLI
Presidente, chiedo scusa, io ho votato. Non riesco a vedere se ho votato.
Speaker : PRESIDENTE
Pendinelli risulta aver votato? Come voti? Sì, risulta che hai votato, Mario.
Chi altro?
23 votanti…
Speaker : GALANTE
Presidente, Galante risulta?
Speaker : PRESIDENTE
Grazia di Bari risulta.? No, Galante.
Speaker : GALANTE
Galante.
Speaker : PRESIDENTE
Sì. Okay.
Votanti (22 più 1) 23. Non abbiamo il numero legale.
Si riparte la prossima volta da questo emendamento. Alla prossima. Buona serata a tutti.
Ci vediamo domani, per l’agenda di genere.