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C.r. Puglia 08.07.2025
TIPO FILE: Video

Speaker : .
(Segue inno nazionale)
Speaker : PRESIDENTE
Buongiorno a tutti e a tutte.
Cominciamo i lavori di questo Consiglio.
Diamo per approvato il processo verbale della seduta del 30 giugno 2025.
Se non ci sono osservazioni, procediamo. Non ci sono osservazioni.
Hanno chiesto congedo i consiglieri: La Notte e Mazzarano.
Si comunica al Consiglio che la Corte costituzionale, con ordinanza n. 92 del 2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2.7.2025, in relazione al giudizio di legittimità costituzionale degli articoli da 1 a 7 della legge della Regione Puglia 28 marzo 2024 n. 14, “Disposizioni per la gestione unitaria ed efficiente delle funzioni afferenti al servizio idrico integrato”, promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri, ha dichiarato l’estinzione del processo.
Per l’assegnazione alle Commissioni passo la parola al Vicepresidente Giannicola De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
È stata assegnata alla Commissione III e alla VI per il parere la proposta di legge a firma dei consiglieri Conserva ed altri “Misure per il riconoscimento dell’obesità come condizione patologica di rilievo sociale sanitario nella Regione Puglia”.
Sono state presentate le seguenti interrogazioni: interrogazione Splendido, “Grave disservizio presso la struttura di radiologia del presidio ospedaliero San Camillo De Lellis di Manfredonia – Ritardi nell’installazione delle apparecchiature, conflitti organizzativi e sospetto spreco di risorse pubbliche”.
Sempre del collega Splendido “Procedura autorizzativa per la realizzazione di una discarica presso la cava di Poggio Imperiale”.
Sono state presentate le seguenti mozioni: mozioni Romito “Agevolazione per la libera circolazione del personale delle Forze dell’ordine e Forze armate sui mezzi di trasporto pubblico regionale”; del collega Paolicelli “Impegno del Governo regionale a promuovere la partecipazione della Regione Puglia alle principali fiere internazionali e nazionali del settore florovivaistico”; del collega Pagliaro “Ruolo unico medico, assistenza primaria, moratoria accordo integrativo regionale fino al 31.12.25”.
Speaker : PRESIDENTE.
Andiamo con l’ordine del giorno.
In apertura, voglio comunicarvi una grandissima preoccupazione, richiamando un attimo la vostra attenzione, relativamente al mio ruolo in Comitato europeo delle Regioni, dove, come sapete, sono state eletta da tutti i Presidenti dei Consigli regionali.
La questione riguarda la politica di coesione e riguarda un grandissimo rischio di centralizzazione della politica di coesione, un rischio che vede coinvolte tutte le Regioni, le Province e i Comuni, le Regioni in particolare.
Su questo rischio devo dire che c’è una sostanziale unanimità di posizione delle Regioni, a prescindere dal colore politico, di centrodestra e di centrosinistra. Lo stesso Presidente, Commissario Fitto ha posto la questione in maniera serissima, perché se dovesse centralizzarsi questo tipo di politica, con la realizzazione di un fondo unico presso ogni Stato, si toglierebbe lo stesso senso della politica di coesione.
Così facendo, praticamente, tutte le politiche di superamento dei divari territoriali e sociali che oggi l’Unione europea si impegna a realizzare verrebbero meno, perché l’Unione europea non avrebbe più le risorse per provvedere, né le Regioni avrebbero a loro volta la possibilità di provvedervi.
Io sento il dovere di porre questa questione anche a voi solo per condividerla, ovviamente. All’interno del Comitato europeo delle Regioni, il commissario Fitto, che è venuto ad esporre le questioni, ha trovato ampio consenso, perché quel Comitato riunisce proprio Regioni, Province e Comuni, e sono molte le Regioni che sono intervenute in dissenso.
È chiaro che la Puglia è una delle Regioni che è cresciuta di più in virtù della politica di coesione, è cresciuta di più perché abbiamo utilizzato quei fondi. Quindi, sarebbe davvero drammatico per noi se dovesse andare in porto questa strategia. Facciamo tutti i migliori auspici perché non accada. Per ora si stanno muovendo, ovviamente, oltre allo stesso commissario Fitto, i Presidenti delle Regioni e gli europarlamentari. Ci auguriamo davvero, lo ripeto, che questo non accada.
Rispetto all’ordine del giorno di oggi devo segnalarvi che c’è la deliberazione del Consiglio regionale di approvazione del rendiconto che riguarda tutti i consiglieri regionali. Quella è una deliberazione e richiede che, però, ci siano 26 consiglieri.
Dopodiché, dovremmo fare interrogazioni e mozioni. Le mozioni sono state già concordate da tanto tempo e sono presenti nell’ordine del giorno. Per le interrogazioni devono esserci gli assessori competenti in Aula, e alcuni di loro ci sono, ci devono essere interrogante e interrogato. Quindi, anche su questo possiamo procedere.
Io vorrei fare il rendiconto per evitare di dover aspettare un’ora. No, non è numero legale. Quindi, possiamo farlo.
Il rendiconto lo porterei subito al voto, in maniera tale da lasciarvi la parola per le interrogazioni e le mozioni.
Se non ci sono iscritti a parlare sulla deliberazione per il rendiconto, che è il punto n. 42) all’ordine del giorno, che va al primo come approvazione, procediamo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Adesso andiamo sulle mozioni.
Interventi in ambito di prevenzione degli atti di violenza sugli operatori sanitari e sociosanitari. La mozione è presentata da Giacomo Conserva, Gianni De Blasi, Joseph Splendido.
Prego, Presidente Conserva.
Speaker : CONSERVA.
Buongiorno a tutti.
Questa mozione è stata depositata circa due anni e mezzo fa, oggi giunge finalmente in Aula, l’ho presentata unitamente ai colleghi, però paradossalmente viene discussa solo oggi, avevamo anche conciliato il fatto che dovevamo discuterne urgentemente, unitamente ad altre mozioni, eppure il tema è drammaticamente attuale.
La violenza contro medici, infermieri e personale sociosanitario è una piaga in crescita, che ha assunto anche nella nostra regione proporzioni allarmanti. Leggevo proprio stamane che il 42 per cento dei medici e degli operatori sanitari, quindi anche degli infermieri, subisce violenza, chi verbale nella misura dell’87 per cento, chi fisica nella misura del 12 per cento, e addirittura il 3 per cento di molestie sessuali.
Il legislatore nazionale aveva preso atto della gravità del fenomeno e con la legge 14 agosto 2020 n. 113 aveva istituito la Giornata nazionale contro la violenza degli operatori e previsto un inasprimento delle pene per cui chi aggredisce personale sanitario. In particolare, l’articolo 4 della legge ha modificato l’articolo 61 del Codice penale, inserendo tra le aggravanti la violenza e la minaccia contro un sanitario.
A ciò si aggiunge anche il decreto-legge del 30 marzo 2023 n. 34, che ha rafforzato gli strumenti di supporto psicologico e tutela legale per le vittime.
La Regione è rimasta indietro, se non qualche mese fa… Parliamo di una mozione che abbiamo presentato due anni e mezzo fa, avevamo capito qual era il problema e quali potevano essere le indicazioni, ma soprattutto quello che bisognava praticamente prevedere a favore dei nostri operatori.
La Giunta regionale ha approvato qualche mese fa le linee di indirizzo per la prevenzione, la protezione e la gestione degli atti di violenza. Il documento prevede formazione, sportelli di supporto, personale comunicativo nei PS – i cosiddetti “infermieri del processo”, li hanno definiti – e l’istituzione di un Osservatorio regionale.
Ma a tutt’oggi, la verità è che queste linee di indirizzo, per quanto condivisibili, arrivano tardi, ricalcano molte delle nostre proposte, leggerò il deliberato di quello che addirittura avevamo preventivato e proposto due anni e mezzo fa, ma non hanno ancora prodotto nulla di tangibile.
Quindi, questa mozione chiedo a tutti di votarla, perché è un banco di prova. Approvarla oggi significa impegnarsi veramente anche a dare seguito alla nostra proposta di legge, che ancora attende di essere discussa.
C’è qui il Presidente Vizzino, con cui in più di una circostanza ne abbiamo parlato, che mi aveva rappresentato in più di una circostanza che la stessa non fosse stata mai calendarizzata. Invero, è stata calendarizzata col numero 695, e fondamentalmente, approvare non solo questa mozione, ma anche la prossima proposta di legge, che spero, a questo punto, venga trattata nella Commissione di competenza, perché dia veramente una vicinanza importante ai nostri operatori.
La voglio riassumere. Sono previsti quattro articoli: il primo prevede in ogni pronto soccorso il presidio ospedaliero di primo e secondo livello, l’istituzione di un presidio fisso di Polizia locale. Questo avviene già nella mia città, ad esempio, attraverso un protocollo che è stato fatto tra il Sindaco della mia comunità con il commissariato di polizia. Il secondo comma stabilisce che nei presidi ospedalieri di base, cioè quelli con un bacino di utenza inferiore, orientativamente tra gli 80.000 e i 150.000 abitanti, qualora non sia possibile istituire il presidio fisso per ragioni organizzative ed economiche, si sopperisca attraverso la previsione che agenti di polizia locale sorvegliano i presìdi base, anche attraverso contatti diretti e frequenti.
Poi, una cosa importante: l’articolo 2 prevede che presso ciascuna ASL si attivino corsi di formazione ad hoc per insegnare ai medici e agli infermieri che lavorano nelle strutture sanitarie della Puglia come gestire al meglio le situazioni critiche e i pazienti difficili. Con l’articolo 3 si intende offrire un supporto psicologico personalizzato per aiutare gli operatori sanitari vittime di aggressioni.
Andiamo al deliberato. Si impegna, nella persona del Presidente della Regione, Michele Emiliano, e dell’assessore regionale alla sanità, oggi assente, ad attivare specifici interventi per aumentare la sicurezza nelle strutture sanitarie, con particolare riferimento ai pronto soccorso, ai servizi di emergenza-urgenza 118 e ai reparti di psichiatria.
Ribadisco: sono state adottate delle linee di indirizzo qualche mese fa e tutt’oggi non si tocca per mano quello che effettivamente è stato predisposto.
Ad indirizzare le aziende sanitarie territoriali nell’elaborazione di strategie e programmi omogenei specificatamente dedicati alla riduzione del rischio di violenza a danno degli operatori ed aumentando la consapevolezza sull’argomento degli stessi.
A promuovere, di concerto con le aziende sanitarie territoriali, specifici corsi per il coinvolgimento di psicologi e altre figure professionali qualificate, per insegnare a medici, infermieri e operatori sociosanitari in prima linea le tecniche di descaling.
A studiare la possibilità di avviare un progetto pilota finalizzato alla creazione, a livello di azienda sanitaria territoriale, di uno sportello e/o ambulatorio in grado di offrire un supporto psicologico e cure adeguate agli operatori sanitari e sociosanitari vittime di aggressioni sul luogo di lavoro nell’ambito di un più ampio piano di interventi sulla prevenzione dello stress negli ambienti di lavoro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Cera. Prego.
Speaker : CERA.
Grazie, Presidente e colleghi consiglieri.
Oggi non siamo qui per approvare una mozione qualunque. Siamo qui per alzare la voce, perché fuori da quest’Aula, nelle corsie degli ospedali, sulle ambulanze del 118, nei pronti soccorsi o nel pronto soccorso allo stremo c’è chi ogni giorno rischia la pelle, e lo fa da solo, lo fa senza scorta, lo fa senza tutele, lo fa con la paura addosso e lo fa mentre il sistema gli crolla addosso.
Oggi votiamo una mozione contro la violenza sugli operatori sanitari, ma la prima violenza che subiscono questi lavoratori non è quella del cittadino esasperato, che pure è gravissima, la prima violenza è quella di un sistema sanitario che li ha completamente abbandonati.
Abbiamo trasformato i Pronto Soccorso in discariche di disperazione, ci finiscono tutti, chi ha una frattura e chi ha il mal di pancia, chi è in Codice rosso e chi non sa dove altro andare.
Questo perché? Perché il territorio è scomparso, i medici di base sono introvabili, le visite specialistiche si prenotano a distanza di mesi, le strutture intermedie non ci sono, quindi tutti al Pronto Soccorso, che diventa il tappeto, sotto cui nascondere i fallimenti di chi governa la sanità.
Nel frattempo, chi ci lavora diventa il bersaglio perfetto, e non finisce qui, perché, come se non bastassero i turni massacranti, i rischi quotidiani, lo stress e le aggressioni, nel 118 abbiamo creato anche operatori di serie A e operatori di serie B.
Avete capito bene, sul territorio pugliese, sulle ambulanze del servizio d’emergenza urgenza, ci sono persone che fanno esattamente lo stesso lavoro, ma vengono pagate in modo diverso, vengono trattate in modo diverso, hanno contratti diversi, tutele diverse, tutti diversi.
Ci sono gli operatori assunti direttamente dalle ASL e poi ci sono quelli esternalizzati tramite cooperative, convenzioni, appalti al ribasso, ma entrambi entrano nella stessa casa, soccorrono gli stessi pazienti, affrontano gli stessi pericoli, solo che uno ha uno stipendio decente e qualche tutela, l’altro ha uno stipendio da fame e neanche il diritto di farsi male. Questo è uno scandalo, è una vergogna, è una ferita sociale! Questa è la sanità pubblica che abbiamo creato in Puglia, questa è l’equità che sbandieriamo poi nei convegni, questa è una giungla dove chi rischia di più è pure trattato peggio.
E oggi io questa cosa la voglio dire in quest’Aula, senza filtri, senza diplomazia: o si tutelano tutti gli operatori, o siete complici di chi li sfrutta, o si mette fine a queste disparità vergognose, o smettetela di parlare di dignità di lavoro. Un infermiere aggredito è un infermiere scoraggiato: non importa se ha un contratto ASL o se è pagato da una cooperativa. o dalla Sanitaservice. Un pugno in faccia è un pugno in faccia, una minaccia è una minaccia, un insulto è un insulto. E tutti meritano lo stesso rispetto!
Allora sì, sosteniamo questa mozione, non per fare un favore a chi l’ha scritta, ma lo facciamo perché è giusta, lo facciamo perché è necessaria, lo facciamo perché non ci si gira dall’altra parte, quando chi salva vite chiede aiuto.
Servono più tutele, serve più sicurezza, più vigilanza, più formazione, più sportelli psicologici, più giustizia contrattuale, perché un sistema sanitario che protegge solo alcuni è un sistema malato. E chi lo copre, chi lo difende, chi lo ignora, è parte del problema.
Io sto dalla parte di chi rischia, sto dalla parte di chi soccorre, sto dalla parte di chi non ha paura a dire la verità, e a chi ha sempre una scusa pronta, rispondo così: i lavoratori del 118 non chiedono privilegi, chiedono solo quello che gli spetta: rispetto, sicurezza e diritti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Cera.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Splendido. Prego.
Speaker : SPLENDIDO.
Grazie della parola, Presidente, cercherò di essere breve.
Questa mozione, la n. 8, è stata firmata da Giacomo Conserva, Davide Bellomo, De Blasi e Splendido: è la dimostrazione plastica, la lettura dei nominativi, che è una mozione molto, molto vecchia. È inserito il nome del collega Bellomo, che non è più consigliere da molto tempo, è diventato nel frattempo parlamentare, e la Lega ha avuto due nuovi consiglieri che sono entrati all’interno del partito, ciò a dimostrazione che, di fronte a queste cose, purtroppo si latita.
Si latita anche perché siamo stati tutti molto bravi a dire, ai tempi del Covid, che gli operatori della sanità erano gli angeli, angeli che ci hanno salvato la vita. Parlo dei medici, degli infermieri, degli ausiliari, ma anche degli OSS, anche dell’ultimo operatore che ha provveduto in un momento difficile a salvare molte vite umane.
L’auspicio è che questa mozione, che è un po’ simile a una PDL, che speriamo venga introitata e votata parimenti a questa mozione, venga votata all’unanimità, perché non è un discorso di partito, ma un discorso di uomini e di persone. La mia Provincia, la città di Foggia, è stata attenzionata anche da diversi episodi di aggressione avvenuti all’interno del pronto soccorso dell’ospedale Riuniti di Foggia. Siamo, purtroppo, balzati agli onori della cronaca nazionale anche per episodi molto, molto spiacevoli di aggressioni, con medici e infermieri che sono stati obbligati a chiudersi nelle stanze, mettendo contro la porta, per impedire che ci fosse l’ingresso di facinorosi, e vi è un processo in atto, mettendo contro la porta anche mobili per evitare l’ingresso di questi facinorosi.
Che cosa mira a ottenere questa mozione? Un presidio fisso di Polizia locale, di autorità, che possa comunque essere a tutela degli operatori sanitari, questo anche nei piccoli pronto soccorso, e soprattutto avere anche l’assistenza di uno psicologo. Perché è importante lo psicologo? Perché il soggetto aggredito, che presta e ha prestato sempre con convinzione la propria opera meritoria, sicuramente temerà di compiere azioni che solitamente ha sempre fatto. Io dico sempre che una carezza, un sorriso a volte aiuta più di una medicina. Un infermiere piuttosto che un medico o un OSS, ma anche una guardia giurata che è stata aggredita avrà anche timore di compiere azioni di gentilezza nei confronti dei soggetti.
Il pronto soccorso di Foggia, tra l’altro, è purtroppo diventato un front office, che fa sì che non sia un pronto soccorso di emergenza dove viene curata l’emergenza sanitaria, ma purtroppo a causa delle carenze, anche organiche, anche di sistema della sanità pugliese e anche della Provincia di Foggia, i pazienti sono costretti a recarsi al pronto soccorso perché non c’è un’assistenza di prossimità nei paesi della Provincia, come anche nel capoluogo di Provincia, non c’è un’assistenza H24, quella che c’è è anche carente, mancano i medici, ci sono turni massacranti, c’è un’assenza di personale, mancano i medici del 118, nell’ultimo mese sono stato costretto a chiamare cinque volte l’ambulanza per mia mamma, che aveva un’ernia ombelicale fuoriuscita, e soltanto una volta ho avuto il piacere di avere un medico a casa di mamma, un medico a bordo, che con una semplice manovra, ha fatto rientrare la problematica di mia mamma.
Le altre quattro volte mia mamma, che ha 93 anni, è stata obbligata ad andare al Pronto Soccorso, dove è stata messa pazientemente in attesa, perché vi erano anche altre priorità, e dopo alcune ore, con il rischio che questa ernia potesse strozzarsi, è stata curata, ma non è colpa degli operatori sanitari, purtroppo un solo medico presidia il 118, per cui la situazione è questa.
Una volta, quando ho chiamato l’ambulanza, vi era stato un grosso incidente stradale, quindi il medico, ovviamente, era stato obbligato ad andare sul luogo del sinistro, dove ci sono stati anche dei morti.
C’è anche il problema della non uniformità dei pagamenti, ci sono medici di serie A, infermieri di serie A, personale di serie A e di serie B, laddove il personale ASL riceve un pagamento e altri personali ricevono un pagamento differente, e questa non è giustizia.
Chiediamo quindi che questa mozione venga approvata all’unanimità e saremo sempre pronti a difendere coloro che non tanto tempo fa abbiamo definito angeli, ma oggi ci siamo dimenticati, purtroppo, di queste persone. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Splendido.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Probabilmente voterò anche questa mozione, perché non vorrei che magari passasse il messaggio che c’è chi è a favore della difesa dei sanitari e chi non lo è, ma veramente crediamo che questa mozione possa incidere positivamente sulla sicurezza dei medici e degli operatori? Veramente lo crediamo o è una robetta così, per fare qualcosa, per dire qualcosa su un problema che probabilmente per il 99 per cento non è di nostra competenza, perché stiamo parlando di sicurezza, che è ad appannaggio esclusivo dello Stato, indipendentemente dalle parti politiche al Governo. Questo è un problema vecchio quanto il mondo, che nessuno ha affrontato seriamente, o su cui qualcuno abbia avuto la capacità di incidere positivamente seriamente.
Oggi noi qui vogliamo fare questa cosa, per dire che abbiamo approvato la mozione in Consiglio regionale per difendere i sanitari, per proteggerli, quando lo sappiamo tutti che non abbiamo fatto nulla perché non serve a nulla: o ci sono dei provvedimenti seri, importanti, di carattere nazionale, o ci stiamo prendendo in giro; o meglio, non ci prendiamo in giro noi, prendiamo in giro gli altri, che è ancora peggio.
Scusatemi, ma questa è la Regione Puglia o il Parlamento? Presidente del Consiglio regionale, è il Parlamento, questo? E della sicurezza ci occupiamo noi? Perché ho sentito di un presidio di polizia nel pronto soccorso, dottor Lopalco: e possiamo disporre noi presidi di polizia nei pronto soccorso? Dovesse essere possibile, certamente, se lo possiamo fare, certo; ma non mi pare che sia una nostra competenza, di che stiamo parlando? Vogliamo veramente affrontare in questa maniera dei problemi così seri?
Nello specifico, le misure concrete, quelle vere, quelle che possono incidere realmente quali pensate che possano essere e che possiamo mettere in atto noi? Nessuna, praticamente. Allora, di cosa stiamo parlando? Vogliamo votarla? La votiamo, la voteremo, un voto su una mozione non si nega a nessuno. Ma sappiamo che da domani non sarà cambiato assolutamente nulla, zero.
Quindi, ognuno per le proprie conoscenze, è qualcosa che dico sempre, ci dovremmo preoccupare di sollecitare quelli che veramente possono incidere, sempre a prescindere dall’appartenenza politica, per poi cercare di incidere veramente. Qua parliamo della sicurezza e tutti quanti parlano della sicurezza; parliamo dell’acqua, Presidente del Consiglio, e tutti quanti dietro che chiedono misure contro la… Per l’acqua ci vuole una cosa sola: i soldi! Sapete cos’è questo qua? Questo è il PNIISSI. Sapete cos’è il PNIISSI? È un provvedimento dove sono previsti interventi per 12 miliardi di euro, chissà in quanti secoli, dove per la nostra Regione ci sono interventi che sono nulla rispetto ai bisogni immediati, e poi tutti quanti vogliamo parlare di acqua. Facciamo sul serio o ci vogliamo prendere in giro?
Voteremo questa mozione, certo che la voteremo, perché domani non dovremo essere quelli che erano contro, ma consapevoli che nulla cambierà. Assolutamente nulla cambierà, tranne che, magari, il legislatore, quello attuale, lo poteva fare anche quello precedente... Ripeto: io non ho quello schema mentale di dover difendere qualcuno. La mia mission è difendere, possibilmente, i cittadini. Se fa qualcosa di vero per incidere, perché il primo dei problemi, e lo devo ripetere per l’ennesima volta, è la mancanza dei medici. Sennò prendiamo in giro pure sulla roba delle liste d’attesa i cittadini. La mancanza dei medici è dovuta a una dabbenaggine della politica, tutta quanta, a voler tenere ancora chiuse quelle benedette scuole per i ragazzi che vogliono fare quel mestiere, che costringiamo ad andare all’estero a studiare.
Quando si lancia il messaggio che abbiamo tolto i test di ingresso, facendo credere che oggi non c’è più il problema e che chiunque può fare quel mestiere o può provare a farlo, non è vero, è falso, perché poi c’è una graduatoria che ti mette nel parcheggio. Quindi, non è cambiato nulla. Mentre bisognerebbe per vent’anni almeno liberalizzare, aprire a tutti quelli che vogliono partecipare, creare un mercato del lavoro dei medici. Non ce ne stanno, lo capite o non lo capite? Se lo avete capito, come io credo, stiamo prendendo in giro prima noi stessi in questa roba qua.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Conserva.
Se siamo disciplinati, possiamo continuare.
Speaker : CONSERVA.
Rispondo velocissimamente al consigliere Tutolo, che forse non ha ascoltato quello che ho detto. Consigliere Tutolo, questa mozione è stata depositata due anni e mezzo fa. Così come ho indicato e ho rappresentato prima, lo stesso Governo ha previsto una legge, anzi ci sono due leggi che vanno a regolare e a tutelare gli operatori sanitari, quello che io stavo dicendo e voglio far capire è che questa Regione, a prescindere dai provvedimenti che ha adottato qualche mese fa, che ha definito linee guida, in questi anni non ha fatto sentire la propria voce a favore degli operatori sanitari.
Questo per dirle cosa, consigliere? Che anche la Regione Puglia può normare, motivo per il quale ho depositato una proposta di legge unitamente al Gruppo due anni e mezzo fa, lei mi ha detto che parlavo di sicurezza, ma in quella legge parlo di sicurezza, prevedendo cosa? Dei protocolli che la Regione Puglia deve fare con la Prefettura, ed è quello che abbiamo fatto a Martina Franca, protocolli, che non comportano neanche oneri a carico della Regione Puglia.
Dal momento che abbiamo la possibilità di normare, lei dice giustamente che non cambierà niente, ma questo non dipende da noi, dipende da una programmazione che fa acqua da tutte le parti, e lei l’ha detto poc’anzi, così come avevamo previsto in quella benedetta proposta di legge, che non è stata mai calendarizzata nella III Commissione, che si prevedevano dei costi di formazione ad hoc per gli operatori sanitari, per far capire come ci si comporta in situazioni di criticità, così come avevamo previsto dei corsi in materia psicologica per tutti coloro che erano stati vittime di violenza sanitaria.
Questa mozione doveva essere votata e discussa due anni e mezzo fa, oggi evidentemente, come ha detto anche lei, siamo ultronei, siamo temerari, però quantomeno facciamo sentire agli operatori sanitari che la Regione Puglia c’è, che i consiglieri ci sono e che votiamo unitamente e all’unanimità questa mozione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, PRESIDENTE Conserva.
Presidente Splendido, brevemente.
Speaker : SPLENDIDO.
Glielo prometto, Presidente, e la ringrazio di avermi ridato la parola, perché non era dovuto. Grazie.
Brevemente, perché l’amico Tutolo, onestamente Antonio (ti chiamo Antonio, perché siamo amici, ovviamente) non riesco a credere che sia uscito dalla tua bocca ciò che le mie orecchie hanno ascoltato, ovvero che tu voterai perché mai si dica che hai votato contro e quindi sia favore della violenza, non posso sentire questo da te, so che sicuramente ti sei espresso male. Sono certo che voterai con convinzione, non perché temi di far uscire un’immagine diversa di te, perché la tua immagine è ben conosciuta, la conosciamo tutti e ti stimiamo tanto.
Fatta questa piccola premessa, volevo anche dire che purtroppo, Antonio, sai che la maggior parte delle aggressioni arriva anche per colpa di stranieri che arrivano in stato di ubriachezza all’interno delle strutture sanitarie, il nostro territorio purtroppo è attenzionato ed è pieno di questo. Gli operatori sanitari non sanno neanche come agire nei confronti di questi stranieri, perché non sono malati: arrivano ubriachi, e il più delle volte sono facinorosi, quindi ben venga l’approvazione di questa mozione, anche con il presidio di polizia che sicuramente sarà più pronto ad agire nei confronti di questi atti di violenza di persone non malate ma ubriache.
Per chiudere, sempre in risposta all’amico Antonio Tutolo: mi dici che la situazione non cambierà. Non sono d’accordo rispetto a quello che tu hai detto, una piccola discrezione rispetto alla normativa nazionale: proprio la Lega, come tu sai, ha voluto l’abolizione dei test di ingresso in medicina. Non è come dici tu, ci sarà sicuramente una graduatoria, perché le Università non possono accogliere tutti, ma sai benissimo che c’erano molte persone, Antonio, che potevano essere ottimi medici, ma non riuscivano a superare i test, perché a volte c’è bisogno di una mente differenti.
Io ho un amico, ha studiato con me a Bologna, era bravissimo, avrebbe fatto sicuramente il notaio in maniera eccelsa, però non aveva una memoria per superare i test per l’accesso alla professione notarile. Stessa cosa succede per i medici: sai quanti medici non stiamo formando, non stiamo consentendo a persone di laurearsi perché non hanno la mente per potere superare questi test?
Il metodo che abbiamo approvato con la Lega si chiama “metodo francese”, ovverosia, un metodo meritocratico, talché, se tu avrai superato un certo numero di esami, con una certa media, tu avrai diritto ad accedere alla facoltà di medicina. Credo che questo sia il metodo migliore rispetto ai test, Antonio. Perdonami, dissento dalle tue argomentazioni, e servirà proprio a sopperire alla carenza di organico, perché c’è, è inutile dirlo, l’ho detto prima. Al 118 c’è un solo medico su tutte le ambulanze. Io su cinque volte, una sola volta ho avuto il piacere di averla a casa nell’ultimo mese che mia mamma non è stata bene. Questa non è sanità, e dobbiamo ovviare secondo quello che la normativa ci dice di fare: oggi la mozione, domani la nostra PDL, per quanto possiamo fare noi consiglieri regionali.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalera. Brevemente, per cortesia.
Speaker : SCALERA.
Grazie. Sarò brevissimo.
Presidente, io avevo deciso di non intervenire. Dico subito che voterò a favore di questa mozione, però, dopo aver ascoltato il consigliere Tutolo, che usa sempre termini impropri, e fatemi passare questo termine, che in questa assise ritengo debba contenersi. Fare il populista ogni volta, in ogni Consiglio regionale... Credo che questo tipo di azioni che svolge in questa assise è opportuno che le faccia fuori da quest’Aula e non in quest’Aula.
La cosa più grave di tutto quello che ha detto è che noi siamo qua come consiglieri a prendere in giro i pugliesi. Io non lo accetto, Presidente, perché il nostro ruolo istituzionale, di consiglieri regionali, è quello di legiferare, e in questa Assise non si legifera da più di un anno. Caro Presidente, siccome ha detto che noi prendiamo in giro le persone, oggi voglio ricordare a me stesso e a questa assise che il rendiconto è passato grazie ai voti dell’opposizione. Se noi oggi vediamo questo, il banco dove siamo seduti noi e i banchi vostri, potete vedere dove ci sono i consiglieri presenti e dove non ci sono.
Di queste cose, caro Tutolo, prima di parlare, fatti un esame di coscienza, guarda alle tue spalle chi è presente e chi non è presente, chi viene a svolgere ruoli seri e istituzionali e chi viene a fare il populista in quest’Aula.
Io voterò a favore della mozione presentata dal collega Giacomo Conserva e altri, voterò a favore perché sono convinto che sia una mozione giusta, che in questa assise deve essere votata perché bisogna avere rispetto di tutto il personale sanitario. Oggi, grazie ai loro sacrifici, al loro spirito di abnegazione, questa sanità va avanti.
L’altro giorno ho usato un termine: è una regione che fa acqua da tutte le parti, ma non dà acqua agli agricoltori, al comparto agricolo e non dà acqua alle civili abitazioni. Non è una battuta, Presidente. È un dato di fatto. Mi vergogno e mi rammarico di dire queste cose in questa assise. Io oggi in questa assise volevo venire a parlare e a discutere di leggi da approvare in funzione di una Puglia che da più di un anno non legifera. Non si legifera, caro Presidente. Se qualcosa si è fatto è grazie ai voti dell’opposizione, che ha mantenuto in questa assise il numero legale. Questo è rispetto dell’Aula, non certamente quello che viene a dire il collega Tutolo dicendo che siamo qui a scaldare le sedie o a prendere in giro i pugliesi! Noi non solo non li prendiamo in giro, ma siamo qui presenti perché vogliamo legiferare e portare avanti tutte quelle leggi che lavorano e sono in funzione dei pugliesi per il bene comune.
Colgo l’occasione, Presidente - chiedo scusa, ho concluso l’intervento - per fare gli auguri alla dottoressa Mimma Gattulli, auguri di buon lavoro per il nuovo incarico che ha avuto, questo ci inorgoglisce e credo che sicuramente farà bene per la Puglia, per i pugliesi. È un momento di orgoglio e sono certo che con il tuo incarico porterai alto l’onore dei pugliesi!
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Scalera, in rappresentanza di tutti i consiglieri devo correggere la sua impostazione, perché innanzitutto non è vero che non si legifera da un anno, abbiamo fatto leggi importanti e lo abbiamo fatto grazie a voi, grazie a tutti i consiglieri, diversamente non si sarebbero potute fare.
Sciocchezze, queste sì, sciocchezze. Abbiamo questa necessità, certo, e l’altra questione che devo sollevarle è che oggi stiamo parlando di una mozione importante, lei non è intervenuto sulla mozione, ma è una mozione importante, quindi non è che stiamo qui... ha detto però che non stiamo facendo niente, e non è vero, stiamo intervenendo su una mozione importante.
Lei ha detto che sono anni che questo le Consiglio non legifera, e lei si vergogna oggi che non si interviene, perché fa acqua da tutte le parti, quindi non fatevi male da soli, voglio dire, stiamo intervenendo sulle mozioni, ma non è che se uno dice una cosa, l’altro ribalta ancora di più.
Nel momento in cui lei dice che fa acqua... Non urli, però. Nel momento in cui lei dice che fa acqua da tutte le parti gli sta dando ragione.
Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Intanto, non devo chiedere il permesso a nessuno, tantomeno al collega Scalera per quello che devo dire. Se lui si sente in qualche maniera offeso, può fare quello che vuole, non è che mi devi dire tu cosa devo dire o che non devo dire.
Tu ti puoi sentire offeso, ti puoi sentire come voi, ma io parlo per quello che sento e per quella che è la realtà.
Dopodiché, lo diceva prima la Presidente e lo confermo, probabilmente, nei passati…
Speaker : PRESIDENTE.
Rispettatevi.
È una mozione seria, stiamo parlando della violenza contro i medici, siamo tutti d’accordo che non si deve fare: chiudiamola sul punto.
Un momento, però, perché tutti hanno diritto di parola. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Le parole più serie che ho ascoltato da quella parte, da te, è quando chiedi il voto segreto. In quello eri molto invecchiato…
Speaker : PRESIDENTE.
Non continuate a provocarvi, però. Non continuate a provocarvi!
Speaker : TUTOLO.
Se tu dici di parole serie… Lascia perdere, io guardo a me.
Speaker : PRESIDENTE.
Silenzio! Consigliere Scalera, deve abbassare i toni, consigliere Scalera, prego.
Intanto lei non è stato da meno.
Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Hai appena detto che qua si devono dire parole serie dicendo… Evidentemente non si rende conto.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere, io credo che debba intervenire adesso il consigliere Tutolo e lei lo deve stare ad ascoltare. Prego.
Consigliere Tutolo, faccia il suo intervento, anche perché lo fa in replica, per fatto personale, quindi è concesso solo il fatto personale, prego.
Speaker : TUTOLO.
Io non posso accettare quello che dice il collega Scalera, perché evidentemente non se ne rende conto, ma poc’anzi, proprio prima di terminare l’interverrete ha detto: qui dentro si devono dire cose serie, rivolte a quello che stavo per dire, quando lei ha detto “interviene il consigliere Tutolo” ha detto: qui si devono le cose serie. Implicitamente, anzi, esplicitamente, ha detto che quello che dico io non è serio.
Secondo me, non è serio questo tipo di finzione: facciamo finta che affrontiamo chissà quali... Per quelle che sono le nostre competenze, e non è così, quando invece ci dovremmo indirizzare a chi veramente ne ha il potere e rispetto, ripeto, non soltanto a questa fase storica, ma sempre.
Per quanto riguarda quello che diceva...
Speaker : PRESIDENTE.
Sul fatto personale.
Speaker : TUTOLO.
Per quanto riguarda quello che diceva il collega Splendido, ad esempio, sulla formazione, è cambiata la modalità di accesso, ma non è cambiato null’altro. Il numero era insufficiente ed è insufficiente. Quindi, pochi medici si formavano e pochi se ne formeranno rispetto al fabbisogno, perché c’è sempre uno sbarramento, che è diverso: prima era l’accesso, adesso, dopo un certo periodo, e va meglio, oggettivamente, c’è sempre lo sbarramento, è quello che non va bene. Perché poi tuo figlio dovrà andare sempre in Albania o in Ungheria a studiare, perché qui non c’è la possibilità. Dico tuo figlio, per dire mio figlio, per dire qualsiasi altro figlio dei pugliesi. Il numero è sempre quello.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Tutolo, non stiamo parlando...
Speaker : TUTOLO.
Lo hanno collegato. Il numero dei medici è chiaramente insufficiente, quindi quando uno va al pronto soccorso, se invece di stare dieci medici ce ne sta uno, è chiaro che aspetterà 48 ore lì dentro. Non ci sono medici, non si formano medici, ed è lì che bisogna incidere, probabilmente, è lì che bisognerebbe fare pressione, noi per primi, sul Parlamento affinché cambi quel tipo di approccio.
Quella è la prima cosa.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Speaker : TUTOLO.
Riguardo ‒ chiedo scusa ‒ al collega Scalera, che ribadiva la questione della crisi idrica, dell’acqua, ripeto...
Speaker : PRESIDENTE.
Per favore, non c’entra con l’argomento. Consigliere Tutolo, ha introdotto lei questo argomento, che non c’entra con la mozione.
Speaker : TUTOLO.
Vi do un suggerimento.
Speaker : PRESIDENTE.
Silenzio.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Prego. Però non parli dell’acqua. Stiamo intervenendo sulla mozione.
Consigliere Romito, intervenga sulla mozione.
Speaker : ROMITO.
Tutolo, fidati di me: non ha parlato dell’acqua. Fidati di Fabio. Non ha parlato dell’acqua.
Presidente, noi stiamo affrontando, lo ha detto bene lei, una mozione molto importante perché attiene a un argomento che sta a cuore e dovrebbe stare a cuore a tutti quanti, quella della sicurezza del nostro personale sanitario, che attualmente lavora e presta servizio nella regione Puglia.
Secondo una recente statistica (sono numeri agghiaccianti), il 42 per cento del nostro personale sanitario - dati di questa mattina, quindi questa mozione è assolutamente attuale -, il 42 per cento del nostro personale medico e sanitario è stato vittima di aggressione, vuol dire 4 su 10, percentuali che mettono i brividi.
In particolare, i più colpiti sono i medici e gli infermieri. Questo la dice lunga sullo stato di grande difficoltà in cui il nostro personale è costretto a svolgere il proprio altissimo compito, però, siccome in Consiglio regionale noi siamo pagati per proporre e approvare leggi, ma siamo anche pagati per provare a dare il nostro contributo alle esigenze quotidiane che arrivano dal nostro territorio, vorrei chiedere, mi piacerebbe sottoporre all’assessore Piemontese qual è stato il suo intendimento, qual è stata la sua policy nel corso di questo suo Assessorato. Per la verità, siamo stati sfortunati perché l’Assessorato alla sanità, il più importante della Regione Puglia e di tutte le Regioni italiane, è stato un Assessorato ballerino nelle ultime due legislature, targate Michele Emiliano, gli Assessori alla sanità che si sono succeduti nel tempo non riusciamo più neanche a contarli.
È evidente che è complicato così predisporre delle politiche medio tempore, a medio periodo, per poter affrontare temi importanti quali quelli della sicurezza nei nostri ospedali.
Avremmo potuto ricorrere, ad esempio, ad un utilizzo più attento della vigilanza privata, avremmo potuto, per esempio, attivare delle convenzioni con le Polizie locali delle città dove insistono gli ospedali più importanti, pagando i progetti e quindi consentendo che fuori orario di lavoro la nostra Polizia locale potesse sovraintendere alla sicurezza del nostro personale medico e sanitario.
Dovremmo fare molte cose per consentire ai nostri medici, agli infermieri, al personale sanitario tutto di lavorare perlomeno in sicurezza, perché, come hanno detto prima altri colleghi, se il livello di soddisfazione della sanità in Puglia, nonostante quello che ci hanno raccontato in una recente discussione in Consiglio regionale sul disavanzo sanitario, in cui si parlava del livello sanitario raggiunto dalla Puglia come uno dei più alti d’Italia.
Questo perché, come dico sempre, le persone possano essere divise in due grandi categorie (non stiamo parlando di filosofia, né di filologia), le due grandi categorie sono quelle terra terra dei patuti e dei saputi. Il saputo è colui il quale legge sui libri, si informa, studia e riesce a comprendere un argomento. Il patuto a Bari è colui il quale ha subito una vicenda, quindi porta sulla pelle le ferite di quella vicenda. Da questo lato dell’emiciclo, in Giunta siedono i saputi, cioè coloro i quali ci raccontano che la sanità in Puglia è fra le migliori d’Italia, con performance che sono assolutamente meritevoli di lusinghe.
Da quest’altro lato, invece, ci sono coloro i quali vogliono portare la voce di chi quotidianamente soffre dei disservizi in ambito sanitario. Udite, udite: secondo una recente ricerca del CREA, quindi non dei consiglieri regionali di centrodestra, il livello di percezione della qualità sanitaria in Puglia è ultimo in Italia, con una media di 5,8 su 10 (10 è il massimo, 0 il minimo): noi siamo ultimi in Italia, quindi, i pugliesi che giudizio danno della sanità regionale? Un giudizio assolutamente sbagliato, dal punto di vista nostro, perché vuol dire che ci sono dei disservizi in ambito sanitario, e un giudizio assolutamente difforme dalla realtà, secondo l’indirizzo della Giunta che ci racconta invece che in Puglia i livelli sanitari sono ottimali.
Questo per dire che cosa? Che è evidente che noi abbiamo un problema a livello sanitario in Puglia, è evidente che i cittadini pugliesi non si sentono rappresentati in nessun aspetto della loro vita di pazienti, ivi compreso il ricovero nelle strutture sanitarie destinate agli anziani, ivi compresa la policy che la Regione Puglia fino ad ora non ha adottato con cambi continui di normative, ritardi, lentezze burocratiche in materia, per esempio, di RSA.
Io credo allora che da questo punto di vista, la Regione Puglia abbia, nei prossimi cinque anni, perché dicevamo prima con qualche collega consigliere regionale, credo, Presidente, che se saremo bravi avremo ancora cinque o sei Consigli regionali da celebrare.
C’è poco tempo, ci sarà molto tempo, mi auguro con una maggioranza diversa, nei prossimi cinque anni, per affrontare la materia sanitaria in modo diametralmente opposto rispetto a quello che non è stato fatto in vent’anni di governo di centrosinistra, 10 targati Nichi Vendola e altri 10 targati Michele Emiliano.
Io mi porrei delle domande, se al termine della seconda legislatura 5,8 su 10 fosse il giudizio che i miei elettori, quindi i soci di questa grande S.r.l. che è la Regione Puglia, addebitassero un giudizio negativo rispetto alle esigenze di ciascun pugliese.
Io personalmente, anziché venire in Aula a dire quanto siamo bravi e quanto siamo stati competenti, mi porrei delle domande, e perlomeno osserverei un atteggiamento un po’ più attento e meno autocelebrativo.
Questo, però, è lo stile politico di chi siede da questo lato.
Dall’altro, siamo abituati all’autocelebrazione. Io mi auguro, Presidente, che questa mozione possa essere approvata all’unanimità, ma che l’istante dopo si predispongano attraverso atti. Abbiamo una norma, come dice il collega Conserva, che giace nei meandri del Consiglio regionale da due anni, ce ne sono molte altre, per la verità, che vorremmo approvare, ma che diventa sempre più complicato anche soltanto discutere a causa dei sei consiglieri regionali di maggioranza che in questo momento, mentre stiamo parlando di una materia importantissima, la sicurezza del nostro personale medico e sanitario, siedono nei banchi che dovrebbero governare questa Regione.
Se io mi dovessi girare, cosa che sto facendo, e contare quelli di opposizione, siamo in Aula più consiglieri di opposizione che quelli di maggioranza. Rispetto a questo, credo ci voglia un sussulto. Quelli che ci sono, sono evidentemente esclusi dal novero, consigliere Tutolo, degli assenti. È evidente, in re ipsa, non potrebbe essere il contrario.
Io mi auguro, Presidente, e mi avvio a concludere, che nell’ultimo scampolo di legislatura che ci dovrà occupare tutti insieme si possa recuperare un po’ di serietà e di responsabilità istituzionale, perché ritengo indecoroso che mentre si parla di una tragedia che colpisce il 42 per cento del personale medico e sanitario della Puglia a parlare e a discutere di questa materia ci siano sei consiglieri regionali di maggioranza. Lo ritengo squalificante per questa Assemblea legislativa, inaccettabile da un punto di vista politico, indecoroso da cittadino pugliese.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Procediamo al voto sulla mozione.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Voto favorevole anche del consigliere Bruno.
La consigliera Parchitelli ha già votato.
Presenti 30, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 2.
È approvata a maggioranza.
Passiamo, adesso, alla mozione sulla canapa.
Siccome sono venuti gli assessori, che possono rispondere a un po’ di interrogazioni, alternerei mozioni e interrogazioni.
Mozione Alessandro Leoci e Gianfranco Lopane “Tutela e rilancio della filiera della canapa industriale pugliese alla luce delle disposizioni contenute nell’articolo 18”. È la n. 9), quella che viene subito dopo.
Consigliere Leoci, prego.
Speaker : LEOCI.
Sono preparato, Vicepresidente, non si preoccupi. Stavo soltanto guardando l’Aula. Tutto qui.
Grazie per la parola, Presidente.
Questa mozione è a firma dei consiglieri del Gruppo Con. È un tema di cui si sta discutendo a livello nazionale da parte di tutti gli agricoltori interessati e soprattutto dall’Associazione della Canapa industriale italiana.
Il punto è il famoso Decreto sicurezza, che oggi è diventato legge e, dopo la conversione, oggi sono migliaia gli imprenditori agricoli, artigiani, commercianti, giovani innovatori italiani che hanno investito in un settore che dalla Regione Puglia è stato supportato con diversi provvedimenti, azioni, leggi, contributi, bandi, affinché ci sia soprattutto la conversione di alcuni territori che hanno vissuto un periodo molto particolare a seguito del fenomeno, che qui in Puglia ha colpito il Salento e la provincia di Brindisi, della Xylella.
Pertanto, questa mozione oggi non vuole fare altro che cercare di impegnare il nostro Governo, affinché ci sia un’interlocuzione con il Governo nazionale sull’articolo 18 del Decreto sicurezza, soprattutto perché questi imprenditori oggi, a seguito dell’approvazione del Decreto sicurezza, conducono a tutti gli effetti un’attività illecita. Questo perché il Decreto sicurezza non considera più la lavorazione lecita o illecita, indipendentemente dal THC del prodotto, ma le considera pratica uguali e pertanto vieta la lavorazione dell’infiorescenza, cioè del fiore.
Per questo volevo chiedere a tutta l’Aula, perché coinvolge diversi territori e - ripeto - parecchi giovani hanno investito attraverso anche bandi promossi dalla Regione Puglia. Infatti, lo stesso Sviluppo economico ha posto una nota al Capo di Gabinetto e questa potrebbe essere la strada affinché la stessa Giunta si impegni su una linea di provvedimenti che possono essere intrapresi, suggeriti in quel provvedimento.
La stessa mozione pone questo, pertanto con uno spirito di vicinanza al settore che oggi ha trovato spazio in un contesto di difficoltà e di soccombenza a livello economico agricolo, si chiede di veder rinascere le proprie aziende attraverso questa diversificazione sul territorio. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Leoci.
Prego, consigliere Casili.
Non voglio sacrificare in alcun modo il dibattito, però se siete brevi, in pochi minuti, noi riusciamo a fare anche le altre mozioni.
Prego.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente, sarò brevissimo.
La Regione Puglia si è resa protagonista, in questi anni, per quanto riguarda la produzione e promozione di canapa per usi produttivi. Noi, con la legge, la voglio ricordare, la n. 21 del 2017, di cui io fui estensore, ma a cui collaborarono tutti gli uffici e i colleghi, è una norma che ricordo che all’epoca fu approvata sia in Commissione ma anche in Aula trasversalmente.
Poi, cambiano gli scenari politici, cambiano le impostazioni, le strumentalizzazioni perché, come ricordo ricordava il collega Leoci, qui parliamo di canapa che non ha alcun principio attivo psicotropo, quindi non è una sostanza drogante.
Dispiace che filiere importanti si siano costruite in questi anni dando anche risultati molto importanti per imprenditori che hanno voluto investire su questa coltura. La Regione, attraverso quella legge, che non era una legge bandiera, perché adesso l’assessore Pentassuglia si è spostato, ma devo ringraziare lui e anche gli uffici, il dottor Trotta, perché abbiamo predisposto a latere di quella norma una serie di bandi che hanno finanziato per 3 milioni di euro, con un moltiplicatore molto importante, perché attraverso gli investimenti abbiamo creato e dato la possibilità ai nostri produttori, ai nostri agricoltori di poter investire diversificando le produzioni nella nostra regione
Adesso c’è questa vulgata che grida vendetta perché non ha, ripeto, e lo dobbiamo dire con parole decise, nulla a che vedere con sostanze droganti o psicotrope.
Quando in Commissione incardiniamo questa legge ci furono medici, tecnici che parteciparono alla stesura della norma con i propri contributi. Oggi abbiamo fatto passi indietro importanti, noi sosterremo chiaramente la mozione, il Gruppo sosterrà la mozione, perché noi crediamo effettivamente che questa possa dare delle possibilità molto importanti per la nostra Regione, come ha fatto in questi anni. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Vogliamo chiamare i consiglieri che sono nei corridoi? La votazione è aperta.
Ovviamente è un interesse comune, perché le mozioni e le interrogazioni sono prevalentemente dell’opposizione, quindi se mancano i numeri...
La votazione è chiusa.
Presenti 18, votanti 18, favorevoli 18.
Con il voto del collega Pentassuglia, 19.
Non c’è il numero legale.
Il Consiglio è aggiornato tra un’ora. Chiamiamo i consiglieri.
Riprendiamo i lavori.
La votazione è aperta sulla mozione Leoci.
La votazione è chiusa.
Presenti 13, votanti 13, favorevoli 13.
Manca il numero legale.
Ci aggiorniamo al prossimo Consiglio.
Prego.
Speaker : PERRINI.
Presidente, diamo il buongiorno all’assessore Piemontese, che è arrivato verso le 4.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Io lavoro.
Speaker : PERRINI.
Vuol dire che Pentassuglia e gli altri assessori non lavorano. Pentassuglia, Amati, voi non lavorate, tutto lui fa, apposto.
Poiché l’assessore Piemontese lavora molto, a questo punto facciamo una cosa: vediamo quando è disponibile Piemontese a fare il Consiglio regionale. Vi spiego: questo è forse il cinquantesimo Consiglio regionale, adesso mi farò bene i conti, di quante volte è mancato il numero legale.
Se noi organizziamo i Consigli regionali, coi Capigruppo diciamo le date e poi mancano le persone, è inutile che facciamo questi Consigli regionali, sono inutili, è un’umiliazione per tutti quanti, anche per chi è sempre presente. Io devo dare atto, vedendo i presenti, che se andiamo indietro sono sempre gli stessi.
Oggi si sapeva benissimo che c’era il problema dell’Ilva. Per un atto istituzionale, perché a me piace collaborare, avevamo la mozione di sfiducia di questo Consiglio regionale. Io non l’ho fatta ragionare, perché? Io non sono una persona che mette fuoco sul fuoco, perché c’era una un atto che sta andando avanti a Roma da 15 giorni, dove si parla dell’Ilva, e sappiamo le problematiche dell’Ilva.
Però c’è un limite a tutto, Presidente Capone. Se noi facciamo le riunioni e alla fine rimaniamo sempre le stesse persone… Il Capogruppo Campo, non c’è neanche lui: come io dalla mia parte chiedo ai miei colleghi “ci siete quel giorno?”, e mi viene risposto “sì”, noi siamo qua, in attesa sempre di proporre delle leggi, c’è il problema degli agricoltori, c’è il problema dei malati oncologici, c’è una marea di provvedimenti da fare. Come al solito, stiamo qua, dalle 10, io arrivo tra le 9.30 e le 10, siamo arrivati qua e per l’ennesima volta non c’è il numero legale.
Se è stato stabilito per il 22 l’altro Consiglio regionale, credo che prima dovete veramente… Se ci sono i numeri, si fa; se non ci sono i numeri, noi non manterremo più il numero legale, anzi, dobbiamo portare la mozione di sfiducia, la prossima volta, perché bisogna a questo punto andare a casa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalera. Prego.
Speaker : SCALERA.
Presidente, grazie innanzitutto per avermi dato la parola. Voglio scusarmi con il Consiglio se qualche volta alzo la voce, non è nel mio stile, non è nel mio modo di essere. Però, Presidente, se questa è un’assise che deve legiferare, io credo che un momento di riflessione tutti quanti lo dobbiamo fare.
Non voglio fare il professorino, assolutamente, non mi appartiene questo ruolo, però è giusto che la maggioranza in questa assise mantenga il numero legale per poter dire ai pugliesi “stiamo lavorando per voi”. Questa assise deve essere un momento di confronto, magari anche di scontro costruttivo, ma non si può andare avanti in questi termini e in questi modi.
Voglio mantenermi calmo e usare termini moderati: non vogliamo né essere ripresi da nessuno della maggioranza per dire che noi veniamo qui a riscaldare i banchi o a prendere in giro i pugliesi o addirittura quello che ha affermato poco fa l’assessore Piemontese, nonché Vicepresidente della Giunta regionale, che lui lavora e noi stiamo qua a guardarci... Lo sto dicendo io. Tu hai detto “io non sono venuto perché lavoro”. Noi veniamo perché lavoriamo.
Presidente, non voglio fare polemica, ma non è possibile…
Speaker : PRESIDENTE.
Le chiedo scusa, consigliere Scalera. Mancando il numero legale la seduta è sciolta, quindi voi state parlando fuori dal Consiglio regionale. La seduta è sciolta, manca il numero legale.
Speaker : SCALERA.
Presidente, lei ha dato la parola. Poteva anche non darla all’inizio, ma non è che ogni volta...
Speaker : PRESIDENTE.
Ve l’ho detto. Siccome il consigliere Perrini ha detto che doveva dire una cosa, volevo ascoltarlo.
Speaker : SCALERA.
Pure io.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, ma non è un Consiglio, questo, è sciolta la seduta.
Speaker : SCALERA.
Ho capito.
Speaker : PRESIDENTE.
La seduta è sciolta anche per un altro...
Speaker : SCALERA.
Chiedo scusa, Presidente, però a seduta sciolta ognuno fa le proprie affermazioni e dice le cose che non deve dire.
Speaker : PRESIDENTE.
Sapendo che è sciolta, però.
Speaker : SCALERA.
Questa è un’offesa per i consiglieri che sono sempre presenti, che vogliono venire a lavorare in questa assise e a legiferare. Non è possibile...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Scalera, sapendo che è sciolta.
Speaker : SCALERA.
Presidente, non è possibile che uno viene e dice “io non vengo perché lavoro”, invece io dico che noi veniamo perché vogliamo lavorare e vogliamo dare ai pugliesi quelle risposte che i pugliesi si aspettano. Non è possibile, Presidente, ogni volta.
Speaker : PRESIDENTE.
Lei sa quanto io vi rispetto, però...
Speaker : SCALERA.
Anche io, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Però dobbiamo dirci una cosa, che appena mi arriva il foglio vi dico. Siccome siamo fuori dalla seduta del Consiglio…
Speaker : SCALERA.
Allora chiudiamo la seduta e ci rivediamo alla prossima.
Speaker : PRESIDENTE.
…ve lo dico con il massimo garbo…
Speaker : SCALERA.
Allora, Presidente, ci rivediamo alla prossima, sperando che il Consiglio regionale si possa tenere perché ci sarà il numero legale.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Il numero legale, questo volevo dire, è tenuto da entrambe le parti.
Quello che non possiamo aspettarci… Il voto sulle delibere è determinato dalla maggioranza, ma il numero legale è tenuto da entrambe le parti.
Quello che non possiamo accettare, ma ve lo dico con il massimo senso di responsabilità e sapendo quanto vi rispetto, è che il numero legale, però, sia mancato, prima, non solo per la mancanza della maggioranza, ma anche per la mancanza dell’opposizione… Ascolti: stiamo parlando fuori dal Consiglio, stiamo parlando tra di noi. Gli assenti… Se voi poi fate questa cosa, ci dobbiamo dire che noi dovevamo discutere delle mozioni e delle interrogazioni che erano presentate tutte dall’opposizione. Avete tirato fuori la scheda, quindi dobbiamo dircele sinceramente queste cose… Adesso la faccio parlare, subito: se voi tirate fuori la scheda e poi fate la morale, così non può funzionare.
Prego, consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Raccolgo positivamente una parte dei loro discorsi, sia di Perrini che di Scalera, e faccio un invito.
Ci sta far venir meno il numero legale su delle cose squisitamente politiche. Però, se dite che ci sono i problemi del malati oncologici, i problemi… Appurato che la maggioranza noi non l’abbiamo più, mi pare evidente, sarebbe sciocco non dirlo, decidiamo insieme, come abbiamo fatto qualche volta, quali sono i i provvedimenti condivisi e facciamoli, se siamo convinti che possano dare una utilità ai cittadini pugliesi.
Se ritenete che ci siano delle leggi, come riteniamo noi che ci siano, che possono dare qualche miglioramento nella vivibilità, nella quotidianità dei cittadini pugliesi, facciamolo insieme. Che noi non abbiamo i numeri è certificato anche per avvenimenti di altra natura.
Però adesso dobbiamo decidere se farli veramente oppure non farli più.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Tutolo, c’è un punto, consigliere Scalera, sul quale dobbiamo intenderci: sulla mozione precedente il numero legale è mancato, ma tra gli assenti ci sono Basile, Caroli, Cera, Conserva, De Blasi, De Leonardis, Dell’Erba, Di Cuia, La Notte, eccetera.
Siamo fuori streaming, stiamo parlando tra di noi. Lo streaming non ci deve essere perché quella è una seduta sciolta.