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C.r. Puglia 27.05.25
TIPO FILE: Video

Speaker : PRESIDENTE.
Care colleghe e cari colleghi, buongiorno a tutte e a tutti. Buongiorno anche a chi assiste.
Diamo per approvato il verbale della seduta di martedì 20 maggio.
Hanno chiesto congedo i colleghi Di Bari e Tupputi.
Per le assegnazioni alle Commissioni passo la parola al Segretario. Prego.
Speaker : CERA.
Sono state assegnate alle seguenti Commissioni.
Commissione I, riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a ed e) del DLGS 23 giugno 2011, n. 118, relativo ai disegni di legge dal numero 107 al numero 118 del 21.05.2025.
Commissione III, proposta di legge a firma del consigliere Conserva e altri “Misura di prevenzione, sostegno e tutela per le vittime di truffe digitali basate su manipolazione affettiva e simulazione identitaria”.
Per quanto riguarda le mozioni, sono state presentate da Conserva ed altri “Sostegno e promozione del progetto pedagogico Il piccolo mondo delle api” nelle scuole primarie della Regione Puglia, in occasione della Giornata mondiale delle api, e dal consigliere Pagliaro “Copertura in Sicurezza Postazione Guardia Medica Surbo”.
Speaker : PRESIDENTE.
Care colleghe e cari colleghi, purtroppo abbiamo avuto ieri una notizia tristissima: il nostro collega consigliere regionale Dino Marino non c’è più. Oggi in quest’Aula lo ricordiamo. È scomparso prematuramente il 26 maggio. Dino lascia un segno profondo nella vita politica e civile della nostra regione, una lunga storia politica da militante e poi da dirigente, prima del PCI, poi dei DS, poi del Partito Democratico e negli ultimi anni da Segretario provinciale di Italia Viva. Ha ricoperto il ruolo anche di consigliere comunale e provinciale ed è stato un punto di riferimento nella sua San Severo e per tanti giovani che si sono avvicinati alla politica.
Dino Marino ha saputo coniugare passione politica e impegno concreto per il bene comune. Nei diversi ruoli ha dimostrato rigore e sensibilità sociale, sempre attento ai cambiamenti. Chi ha avuto il privilegio di lavorare al suo fianco ne ricorda la competenza, l’umanità, la capacità di ascolto e la determinazione con cui difendeva i diritti dei più deboli, sempre con uno sguardo attento alla giustizia sociale e alla dignità del lavoro. Il suo impegno è stato riconosciuto e apprezzato al di là delle differenze politiche.
Alla sua famiglia e ai suoi cari va il cordoglio più sincero, mio personale e di tutto il Consiglio regionale.
Osserviamo un minuto di silenzio in sua memoria.
Grazie.
Purtroppo tante notizie tristi nel nostro Consiglio. Yaqeen Hammad aveva undici anni. Sui social cercava di portare sorrisi e consigli agli altri bambini per sopravvivere a questa terribile guerra. Venerdì scorso è stata uccisa durante un raid israeliano nel cuore della Striscia di Gaza. Alaa, invece, è una pediatra e, mentre era in ospedale a tentare di salvare la vita degli altri, la sua casa è stata bombardata: sono morti nove dei suoi dieci figli. Il più grande aveva dodici anni. Solo uno è sopravvissuto, ma combatte tra la vita e la morte.
La storia di Alaa e Yaqeen fanno parte delle 50.000 storie di donne, bambini e uomini che in questi mesi sono morti in Palestina a causa degli attacchi dell’esercito israeliano.
Perché racconto oggi in Consiglio regionale questa storia? Perché non possiamo restare in silenzio davanti all’atroce strage che si sta compiendo a Gaza. Sì, strage, perché si sta cancellando un intero popolo, mentre la comunità internazionale sta a guardare e dove Paesi, compreso il nostro, stanno contribuendo a questo abominio fornendo armi ad Israele.
Migliaia di bambini stanno morendo, perché non hanno da mangiare. Sono stati bloccati gli aiuti umanitari. Tutto questo è atroce, è disumano, è contro ogni principio democratico. Cos’altro deve accadere perché il nostro Governo e l’Europa facciano qualcosa? Quello che Hamas ha compiuto il 7 ottobre contro Israele è orrendo, ma questa reazione va anche oltre l’orrore. È il momento di far sentire al Governo italiano e agli Stati europei che le Istituzioni, i cittadini, noi, in quanto umani, in quanto genitori, in quanto cittadini, è il momento di far sentire che noi ci ribelliamo a questo consenso ad annientare migliaia di persone.
C’è una diffusa immensa coscienza civile, insieme al Santo Padre, che chiede la fine di questa guerra attraverso un’azione diplomatica che porti al riconoscimento e alla coesistenza di due popoli e due Stati. I Paesi democratici possono e devono rivendicare la pace, hanno la possibilità e gli strumenti per farlo, evitando anche il rischio del ritorno di fantasmi del passato, con pulsioni antisemite, dove la violenza e il terrore si scatenano su innocenti, che con questa guerra non hanno nulla a che fare. Ed allora non possiamo restare a guardare inermi perché questo ci rende complici e responsabili oggi e soprattutto davanti agli occhi del futuro. Resteremo inchiodati e colpevoli davanti alla domanda, io credo che a ciascuno di voi i figli la fanno, dei nostri figli e nipoti, quando ci chiederanno “ma tu dov’eri?”. È per questo che in questo Consiglio regionale, questo sentimento di profonda umanità e di profondo dolore per quello che sta accadendo noi lo proviamo, ciascuno nel suo piccolo. Non possiamo fare molto da qui, però richiamare l’attenzione di chi può questo sì, questo io credo che sia indispensabile. Pensavo che dopo tanti giorni in cui mi era venuto lo stesso pensiero di dirlo insieme a voi, e ho ascoltato tanti di voi su questo punto, oggi non potevamo fare a meno dopo aver visto tutti quei bambini morire mentre la mamma stava in ospedale a prestare il suo servizio, e come loro altri 50.000.
Proseguiamo con l’ordine del giorno. Non c’è l’assessore Piemontese che aveva presentato l’emendamento. Lo accantoniamo.
Riprendiamo i lavori da dove li abbiamo lasciati, quindi con l’accantonamento dell’emendamento numero 50.
Procediamo all’esame degli altri emendamenti. Sono arrivati l’emendamento 50-bis a firma Alessandro Leoci, l’emendamento 50-ter, a firma Casili e Scalera, l’emendamento 50-quater a firma Pagliaro, Mazzotta, Perrini, Conserva.
Io proporrei di fare una discussione unica rispetto... Le copie non le avete? Vi facciamo le copie con i referti tecnici. Diamo disposizione, dottoressa Delgiudice.
Farei una discussione unica, questo vi propongo, in maniera tale che poi li esaminiamo anche con l’ausilio dei pareri e dei referti, dopo però la presentazione in un’unica sede di tutti e tre.
Prego, collega Leoci. Ha chiesto lei? Prego.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente.
Riprendiamo i lavori dopo l’ultima seduta del Consiglio regionale, dove, dopo la discussione dell’emendamento presentato dal consigliere Casili e altri, ho presentato un nuovo emendamento, un emendamento che descrive il mio percorso e l’interessamento per quanto riguarda la questione dell’annoso tributo 630.
Cerco di fare un riepilogo molto veloce, anche perché credo che la discussione sarà abbastanza motivata da parte anche degli altri consiglieri. Propongo questo tipo di emendamento a seguito di un percorso che ho iniziato subito dopo l’insediamento in questo Consiglio, perciò successivamente al 2020, nel 2021, con un inizio di interlocuzione con l’assessore Pentassuglia, che tutt’oggi rimane, con un rapporto reciproco e di rispetto per il lavoro di ognuno di noi. Nel 2021 prospettai la nostra situazione, che coinvolge il territorio della Provincia di Brindisi, in quanto sono rappresentante di questo territorio, che oggi versa in una situazione difficile a livello agricolo, sia per quanto riguarda la Xylella sia per quanto riguarda la famosa questione del tributo 630. All’epoca parlavamo ancora del Consorzio di bonifica Arneo e non del nuovo Centro-Sud Puglia. Proprio questo nuovo Consorzio, così come prospettato anche dall’assessore, era quell’ente che avrebbe quasi risolto questo problema o quantomeno sarebbe stato l’accorpamento dei vari Consorzi del sud per addivenire anche a quello che era il lavoro che si doveva effettuare per quanto riguarda i piani di classifica e la nuova individuazione delle aree soggette a questo tributo.
Negli anni successivi ho mostrato sempre discordanza, ripeto, non per il lavoro svolto dall’assessore Pentassuglia, ma perché sul mio territorio questa è una questione annosa.
Il lavoro svolto dall’assessore Pentassuglia è stato fatto, eseguito, è andato avanti, il Consorzio è arrivato, oggi lo chiamiamo Centro Sud Puglia, ma la questione sulla manutenzione dei canali è rimasta non ferma, perché in gran parte i lavori e le risorse sul territorio sono arrivati e sono stati anche effettuati. Parliamo di canali, i più grandi, i più capienti. Ma poi parliamo di un’altra miriade di ramificazioni del Consorzio che da anni non sono mai manutenuti e puliti.
La questione è che questo problema ricade su queste persone che oggi vengono qui in Consiglio arrabbiati, e capisco anche il loro animo a seguito di quella che è tutta la questione che sta coinvolgendo il nostro territorio, la Xylella, il disseccamento, la siccità, tutta una serie di questioni che stanno contribuendo a incidere sull’economia locale, e non possiamo dimenticare che il nostro territorio ha un’economia prettamente agricola.
Oggi, ritornando su quello che è stato in passato il mio voto contrario al rimpinguamento ogni anno nei confronti dei Consorzi di bonifica, del famoso contributo straordinario. Lo abbiamo votato per anni. Abbiamo messo dagli 8 ai 10 milioni, ai 12 milioni di euro. Questo perché naturalmente, come ho spiegato anche l’altra volta, ma ho anche convocato delle audizioni in cui ho chiamato direttamente chi ha lavorato sui nostri territori nei Consorzi di bonifica, c’è stata una sospensione, una sospensione che è durata molto a lungo, e questa sospensione io credo che oggi abbia comportato questo buco economico, che non è mai stato risolto. Sì, forse all’epoca gli agricoltori erano contenti, il tributo non si pagava, tutto andava bene, i sindaci erano liberi dal fatto di non doversi sentire le lamentele degli agricoltori che si recavano presso ogni Comune a fare protesta, però a noi Consiglio regionale ha causato l’accumulo di debiti che oggi naturalmente andiamo a chiedere ai contribuenti; contribuenti che giustamente non sanno che cosa fare. Molte volte vengono nel mio studio e dicono “io faccio ricorso”. Però, il ricorso naturalmente ha un costo, è oneroso. Molte volte parliamo di cifre irrisorie. Pertanto il contribuente dice: perché mi trovo costretto a dover pagare un qualcosa per cui effettivamente non ricevo un servizio o succede anche che ormai l’area interessata dal reticolo idraulico ricade in una zona urbanizzata? Perché mi trovo in questa situazione? Perché devo fare un ricorso che mi costa, con spese vive, per poterlo solamente iniziare e non arrivare anche a un risultato certo? Poi, come ben sappiamo, abbiamo i tre gradi di giudizio. Molte volte abbiamo giudici che ci dicono “avete torto”, giudici che dicono “avete torto voi contribuenti”. Ad oggi non vi è un indirizzo unitario anche da parte della stessa giurisprudenza. Il problema ricade sulla politica, la politica che è una delle cose più facili a cui indirizzare il dito e dire “siete voi i colpevoli”, “Siete voi i colpevoli in questo Consiglio che non pensate a lavorare o a fare altro”. Cito soltanto queste frasi perché molte volte nella rabbia, che capisco, dei contribuenti si innesca questo meccanismo. Ci ritroviamo poi a fare poi una guerra tra di noi, dove poi, alla fine, qui all’interno vedo che molti di noi hanno un interesse comune, quello di addivenire ad una soluzione concreta ed effettiva.
La scorsa volta l’emendamento presentato dal collega Casili chiedeva una sospensione. Io, sulla questione della sospensione non sono d’accordo, perché noi continuiamo a sospendere un qualcosa che poi dobbiamo per forza pagare. Purtroppo, se non fai la manutenzione in una casa, facciamo l’esempio, e dopo diversi anni decidi di farla, è normale che ti serviranno delle risorse. Io vorrei oggi non sospendere il tributo, ma trovare una soluzione concreta con tutti voi, consiglieri di maggioranza, consiglieri di opposizione, Governo, affinché questa situazione non torni più in quest’Aula. Come la si può trovare? Viene difficile. Oggi presentiamo un emendamento dove si chiede la sospensione. La sospensione non può essere accolta, anche se in passato è stata fatta. Non so come, il consigliere all’epoca che la propose o i consiglieri che la proposero ci sono riusciti e ci hanno lasciato, naturalmente, questo bel buco da rimpinguare.
Al tempo stesso, dato che per diversi anni abbiamo contribuito, attraverso il contributo straordinario, a rimpinguare spese dei Consorzi di bonifica, spese legali e quant’altro, perché non possiamo contribuire a fare un monitoraggio concreto, che è stato già avviato da parte dell’Assessorato e dello stesso Consorzio? Arrivare a un report e dire “questi sono coloro che hanno ricevuto i servizi, questi sono coloro che non li hanno ricevuti”, arrivare a fare un calcolo dell’ammontare di queste spese, anche a seguito di quelle che sono le dichiarazioni dei giudici nei tribunali, che danno ragione dove dicono “chi non ha usufruito del servizio non deve pagare”.
A questo punto, la mia richiesta è quella di dire a tutti voi: siamo capaci di farci carico di un contributo straordinario per riuscire a coprire questo disservizio? Lo chiedo a tutti, consiglieri di maggioranza e opposizione, farcene carico tutti quanti per il futuro.
È normale che, poi, andando a pagare questo buco, sicuramente da qualche parte le somme le dovremo prendere e non ce la dovremo trovare più in qualche capitolo futuro.
Pertanto, l’invito ‒ ripeto ‒ non è trovare il capro espiatorio nella persona dell’assessore all’agricoltura, ma trovare una soluzione e non prendere più in giro le persone che vengono qui dalla mattina per far sì che sia trovata una soluzione. Penso che anche loro vogliano questo, non vogliano grandi cose, ma vogliano il loro diritto sacro di pagare per un servizio che effettivamente viene fatto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Leoci.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Pagliaro. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente. Partiamo da un punto fermo, in modo che non ci siano dubbi. Il tributo 630 dei Consorzi di bonifica è un sopruso nei confronti degli utenti, agricoltori e proprietari di terreni, perché viene richiesto in assenza o in carenza di qualsiasi servizio concreto sul territorio. Penso che questo sia chiaro. È un principio chiaro: non c’è alcun servizio, quindi è un sopruso, è un balzello. Questo lo abbiamo verificato con molti sopralluoghi e l’abbiamo denunciato in Consiglio e in Commissione agricoltura fin dal 2021, andando a constatare di persona lo stato di abbandono di molti canali e bacini, ostruiti e infestati di vegetazione incolta, dove perfino le manutenzioni ordinarie ormai sono ferme da anni. Dunque, lo ribadisco: non possono essere agricoltori e cittadini a pagare l’inefficienza del Consorzio Centro Sud Puglia, il super-carrozzone che ha assorbito i quattro carrozzoni di cui spesso ci siamo occupati nel corso degli anni. Quindi, al posto di diventare un Consorzio che in qualche maniera presta dei servizi ai cittadini, è diventato un vero e proprio incubo, oramai.
È bene ricordare che il tributo 630 non riguarda solo il mondo agricolo ma l’intera collettività, perché dalla cura e dalla manutenzione del territorio dipende la sicurezza di tutti noi, la difesa da allagamenti e smottamenti, da situazioni di rischio per le persone, non solo per le coltivazioni. Dunque, è giusto che sia il Consorzio stesso, visto che è inadempiente – lo ripeto, il Consorzio è inadempiente –, a farsi carico dei costi, che non devono pesare sulle tasche dei consorziati.
Si tratta di richieste o, meglio, di pretese che possiamo tranquillamente bollare come pretese illegittime. Ecco perché ho presentato questo nuovo emendamento per la sospensione del tributo 630 e per l’annullamento dei fermi e dei procedimenti esecutivi, compresi i fermi amministrativi dei veicoli, ennesimo colpo che, di fatto, spezza le gambe agli agricoltori.
Il tributo 630 è di competenza regionale, sia chiaro. Il tributo 630 è di competenza regionale, quindi deve essere la Regione a farsi carico dei costi, non gravandoli sui consorziati. La decisione di sospenderlo è una scelta politica che la Regione, quindi noi consiglieri regionali possiamo fare. Non è di responsabilità e di competenza del Governo nazionale, sia chiaro anche questo.
Sappiamo già la risposta, la conosciamo. Il Governo regionale obietterà sicuramente che si tratta di un tributo nazionale che va pagato e che manca la copertura finanziaria per compensare la sospensione del 630, in modo da poterlo dichiarare inammissibile. È un film vergognoso a cui abbiamo già assistito nell’ultimo Consiglio regionale e che non intendiamo subire di nuovo. Nello stesso emendamento noi indichiamo la fonte di copertura e cioè il bilancio dello stesso Consorzio. Spiego meglio. Prevediamo una variazione del bilancio del Consorzio Centro-Sud Puglia prevedendo la riduzione della spesa corrente, con particolare riferimento alle spese per contenziosi, il famoso bancomat, l’abbiamo chiamato in questa maniera, per avvocati e consulenti vari. Solo per l’anno 2024 parliamo di ben 1.900.000 euro. Quindi, i soldi per coprire la mancata riscossione del tributo 630 ce li abbiamo. Il Consorzio vada a prenderli dalla sua stessa cassa, tagliando così gli sprechi e concentrando la sua attività sulle manutenzioni, a cominciare da quelle più urgenti.
Questo emendamento lo abbiamo presentato insieme ai colleghi della minoranza e quindi noi vorremmo che si votasse. Votiamo questo emendamento per ripristinare anche un altro valore, che ogni tanto sfugge dal pensiero di qualcuno, che è quello della democrazia in quest’Aula, che è stata calpestata nel corso dello scorso Consiglio regionale, dove ci è stato negato addirittura il diritto di parola e siamo stati zittiti.
Noi, insieme agli agricoltori e ai cittadini vessati dal tributo 630, chiediamo solo giustizia. Il tributo 630 non si paga finché non vengono garantite opere concrete ed efficienti, ma ‒ cosa più importante ‒ chiediamo di votare. Ci sia chiarezza una volta per tutte in questo Consiglio regionale. Ancora una volta lo dico in maniera chiara: vogliamo capire chi è dalla parte degli agricoltori e dei cittadini e chi è dalla parte del carrozzone.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Pagliaro.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Il mio sarà un discorso parallelo, ma che ha gli stessi attori protagonisti: gli agricoltori. Oggi sono stato in Molise per cercare di capire e risolvere, vedere se c’è una possibilità. Lo abbiamo fatto in Commissione, grazie al Presidente Mazzarano, la settimana scorsa. Sembra che da parte dei molisani non ci sia alcuna ostilità nel voler condividere quel bene che non è di loro proprietà, ma di tutti e che, quindi, dovrebbe essere condiviso per definizione.
C’è, quindi, una comunità di intenti: loro sono senza acqua, noi siamo senza acqua, i nostri agricoltori quest’anno sono senza acqua, è un problema simile, perché quella categoria è martoriata. Da parte della politica, tutta, mi sembra ci sia una comunanza di intenti, quindi tutti sono d’accordo che quella è un’opera strategica. Si sono spesi fiumi di parole in questa settimana da parte di tutti: chi ringraziava un onorevole, chi un senatore, chi un parlamentare, chiunque. Per l’amor del cielo, sarò io il primo a ringraziare, ma ora voglio capire questi soldi per quest’opera chi li deve mettere, prima di ringraziare il sottosegretario tal dei tali, il ministro tal dei tali. Io voglio essere il primo a ringraziare, ma di questi soldi ancora non si vede un euro, anzi un centesimo di euro. Vorrei capire chi dovrà mettere questi soldi, perché senza quelli questo problema resterà in eterno.
Il problema è questo: ci sono 120 milioni di metri cubi di acqua che ogni anno vanno in mare e ci sono due regioni che hanno sete e servono la miseria di 90 milioni di euro per risolvere questa questione. Il parallelismo che sto per fare è un parallelismo banale. Credo che non serva un Nobel dell’economia per capire quanto sia conveniente un’opera del genere per tutta la Puglia. 120 milioni di metri cubi di acqua al costo di 90 milioni di euro, con una infrastruttura che va ad assecondare i bisogni di due regioni, poi c’è questa ipotesi di acquedotto dall’Albania, con un costo presunto di 900 milioni di euro – lo ripeto, 900 milioni di euro – per 50 milioni di metri cubi di acqua, quindi un costo spaventosamente più alto di quello che si andrebbe a sopportare per quest’altra operazione molto più semplice e molto più lineare, con un’acqua, assessore, quella che arriverebbe dall’Albania, con molti problemi di inquinamento, perché ovviamente non hanno i depuratori che abbiamo noi, quindi altamente inquinata, che per rendere potabile sarebbe un costo ulteriore importante. Ma va bene così.
Io, di certo, dopo l’esperienza della crisi con la Russia, quindi la questione del gas, che non ci è arrivato più il gas, non andrei a mettere la riserva dell’acqua di casa mia in un Paese straniero, per potermi vedere un giorno magari chiusa quell’acqua. Ma non sono politicamente così importante per determinare queste cose. Tuttavia, siccome svolgo il ruolo di consigliere provinciale, vorrei capire: dopo tutti questi applausi a tutti questi Ministri, Sottosegretari, onorevoli, questi soldi dove stanno? Questi soldi sono necessari per fare quest’opera, sennò questa volta va a finire pari pari come le altre volte, perché di questa roba, Presidente Capone, se ne parla da quando io ero bambino e ora non lo siamo più né io né lei, e resterà un’altra roba incompiuta. non ce lo possiamo permettere.
Chiedo, quindi, all’assessore, che sono certo, assolutamente, vista la sua dinamicità, che si adopererà, e volevo chiederlo anche al Presidente Emiliano, che speravo che oggi ci fosse: questo problema la Regione Puglia lo deve rappresentare al Governo, ai più alti livelli, per capire chi deve metterci questi soldi. Qualcuno, collega, li deve mettere questi soldi. Qua non possiamo giocare. A me non importa nulla di chi c’è oggi. Io posso fare un “j’accuse” profondo agli altri Governi dell’altra parte politica, più specificatamente il centrosinistra, che altrettanto non hanno fatto nulla. Ma non è che perché quelli non hanno fatto nulla manco questi devono essere giustificati. Questi soldi qualcuno li deve mettere sennò il problema resterà pari-pari. Non facciamo ringraziamenti a onorevoli, a sottosegretari e magari pure a qualche anima che sta in cielo senza aver prima dato delle risposte e le risposte sono i soldi, perché quel problema, ripeto, senza i soldi non si risolve.
Ora abbiamo voluto fare un po’ di ammuina, magari dicendo qui chi ha interessato l’uno, l’altro o l’altro? Bene. Adesso? Devono arrivare i soldi e poi io sono il primo a ringraziare perché io non sono uno che ama patteggiare politicamente. Io sarò assolutamente strafelice di dare atto a chi avrà messo a disposizione quelle risorse, e lo farò tranquillamente e pubblicamente con ogni mezzo, così come ringrazio il consigliere Sabusco del Molise che è venuto qui a dare la propria disponibilità, anche se non serviva, a sgomberare il campo da questo equivoco, perché sembrava quasi che noi andavamo a rubare qualcosa. È di tutti, ma ha avuto un approccio assolutamente intelligente. Loro hanno 6.000 ettari di terreno senza un goccio d’acqua, noi ne abbiamo 350.000 senza un goccio d’acqua, migliaia di aziende che quest’anno non possono fare il lavoro che hanno sempre fatto e questa roba qua interessa anche il Consiglio regionale.
Chi se non noi deve rappresentare i problemi del nostro territorio in capo al Governo? Non so chi lo deve fare. Lo vogliamo fare noi qua? Ci sono i mezzi qua? Non lo so. Ma qualcuno lo deve fare, perché se vogliamo fare la politica degli annunci tipo “abbiamo risolto”, “abbiamo fatto” e “siamo d’accordo”, bene. Dopodiché ci vogliono i fatti. Io e assolutamente credo tutti coloro che vivono questi territori saranno felici di ringraziare. Diversamente, non avremo fatto il nostro dovere, che è quello di rappresentare i nostri territori. 350.000 ettari di terreni senza un goccio d’acqua, diga di Piano dei Limiti finanziata e definanziata. Quei soldi sono stati dirottati sul terremoto di L’Aquila. Bene, ora quel terremoto è passato da un pezzo, quei soldi possono ritornare a posto per dare quell’altra infrastruttura fondamentale? Questi sono i problemi del mio territorio e degli agricoltori del mio territorio, che io ho il dovere di rappresentare in quest’Aula. E spero che possano trovare la soluzione.
Preannuncio che non mi fermerò fino a quando sarò qui dentro, vi chiedo scusa anticipatamente, ma mi dovrete sopportare. Fino a quando questo problema non sarà risolto, io lo ripeterò ogni volta, farò azioni ogni volta, non mi stancherò perché non mi accontento del titolo del giornale, non so che farmene.
Quando la Presidente Capone o chi per lei tra cinquant’anni ricorderà in quest’Aula che qualcuno di noi se ne è andato, io vorrei che venissimo ricordati per aver lasciato qualcosa di vero e di serio. Non ci dobbiamo inventare le cose per essere ricordati. Io ho avuto l’occasione storica di rappresentare il mio territorio e vorrei fare in modo che resti qualcosa quando non ci sarò più. Qualcuno si dovrà ricordare e dire: quel matto che urlava qualcosa alla fine l’ha pure fatta. Saremo tutti quanti ad aver determinato qualcosa del genere, tutti insieme, indipendentemente dalle appartenenze. Se vogliamo fare da scudo a quelli che stanno più in alto di noi, che dovrebbero, invece, fare automaticamente loro questa roba qua, sbagliamo. Noi dobbiamo rappresentare la Puglia a prescindere, tutta la Puglia, tutta, dal sud al nord, e non dico dal nord al sud, che dovrebbe essere in questa maniera qua. Tutti la dobbiamo difendere e rappresentare, senza prendere difese di parte. Io non lo farò mai. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Tutolo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalera. Prego.
Speaker : SCALERA.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ovviamente, consigliere Scalera, tutti quanti siamo d’accordo che noi siamo qui per fare il nostro dovere al massimo, come ha detto il Presidente Tutolo, e per difendere tutti i nostri concittadini.
Speaker : SCALERA.
Grazie, Presidente.
Proprio perché lei ha richiamato i consiglieri al proprio dovere volevo fare un tipo di intervento, ma ne farò un altro.
Prima ancora di discutere dell’emendamento che abbiamo presentato io e il collega Casili, l’altro emendamento è stato presentato ‒ che poi è simile ‒ dal collega Pagliaro e dai Capigruppo di maggioranza, di tutto il centrodestra... Anche perché abbiamo fatto più volte riunioni, ci siamo sentiti, abbiamo più volte parlato del tributo 630, come centrodestra, e siamo tutti d’accordo alla sospensione. Quindi, non starò qui oggi a ripetere le stesse cose che stiamo ripetendo da gennaio di quest’anno, anzi credo ancora prima, da gennaio 2021. Io le voglio fare una domanda, Presidente. Siccome noi vogliamo fare il nostro dovere e siamo qui per fare il nostro dovere e per dare risposte ai cittadini pugliesi, che da noi forse da qualche anno aspettano risposte, che non stiamo dando, ed è ovvio che la maggiore responsabilità delle risposte non date è in capo a chi governa questa Regione, voglio sapere, prima ancora di esprimermi e di parlare dell’emendamento che è a conoscenza di tutti, è a conoscenza di questo Consiglio e dell’Ufficio di Presidenza, se oggi, Presidente, lo votiamo o non lo votiamo. Dopodiché, farò il mio intervento rispetto alla volontà del Governo di questa Regione. Noi siamo qui per votare l’emendamento sulla sospensione del tributo 630. La domanda che pongo alla Presidenza e a questa maggioranza è questa: vogliamo sapere – credo di interpretare il pensiero di tutto il centrodestra – se questo emendamento oggi lo votiamo o stiamo facendo vetrina e campagna elettorale.
Siccome questi temi sono molto delicati, sono temi che appartengono non solo a questo Consiglio ma all’intero comparto agricolo pugliese, che oggi annaspa e va avanti perché ci sono non agricoltori ma eroi che portano avanti i loro terreni, voglio sapere, Presidente, se oggi votiamo o non votiamo questo emendamento. Viceversa, come diceva lei, Presidente, qui oggi stiamo a riscaldare le sedie e a fare vetrina.
Grazie, Presidente. Mi riservo di intervenire subito dopo la risposta dell’Ufficio di Presidenza.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Scalera, io non ho mai detto che stiamo qui per scaldare le sedie e penso che tutti siamo informati a un principio di serietà e responsabilità. Non so se lei sta facendo campagna elettorale, noi qui stiamo lavorando. Lei continui pure a fare il suo intervento, lo illustri, dopodiché le procedure saranno quelle normali. Prego.
Speaker : SCALERA.
Prima ancora di illustrarlo – io lo posso illustrare, non c’è problema – io voglio sapere: una volta illustrato, si vota o non si vota?
Speaker : PRESIDENTE.
Se non lo illustra prima e non vediamo i referti, come faccio a risponderle? Siamo seri. Prego, consigliere, illustri il suo emendamento.
Se vuole rinunciare ad illustrarlo, andiamo avanti, c’è l’altro.
Speaker : SCALERA.
No, no, lo illustro.
Speaker : PRESIDENTE.
Come vuole, e allora prego.
Speaker : SCALERA.
Quindi, lo leggo tutto.
Visto che dobbiamo illustrarlo, lo illustriamo. Però, Presidente, siccome questo emendamento è agli atti dell’Ufficio di Presidenza da qualche giorno, io non credo che il referto ancora ad oggi non sappiamo se sia stato portato all’attenzione di questo Consiglio per votarlo, o meno.
Comunque, bontà vostra. Vado avanti: “Con la legge regionale n. 1 del 3 febbraio 2017 è stato istituito il Consorzio di bonifica Centrosud con la soppressione dei Consorzi di bonifica Arneo, Ugento, Li Foggi, Stornara e Tara e Terra Apulia. Con delibera di Giunta regionale n. 1.100 del 31.7.2023, la Regione Puglia ha disposto l’operatività del nuovo Consorzio di bonifica Centrosud Puglia, di cui alla richiamata legge regionale n. 1 del 2017 a far data dall’1.1.2024, invero, in assenza del Piano generale di bonifica di cui all’articolo 4 del regio decreto n. 2015 del 1933, e dell’articolo 3 della legge regionale 4/2012, il quale prevede un articolato e complesso procedimento che coinvolge Regione, ATO, Comuni, secondo quanto disposto dall’articolo 4 del regio decreto 2015/33 e dell’articolo 3 della legge regionale 4/2012, articolo 53 decreto legislativo 34/2006 articoli 1 e 5 della legge regionale 9.12.2002 n. 19.
Il neo Consorzio Sud Puglia continua ad operare con i piani di classifica dei disciolti Consorzi di bonifica Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara, e Terra Apulia, nonostante gli articoli 42 e 7 della legge regionale 4/2012 disponga che i piani di classifica sono adeguati a seguito dell’approvazione del piano generale di bonifica di cui all’articolo 3, quindi, senza l’adozione del propedeutico piano generale di bonifica, utile anche al fine di garantire non solo una necessaria valutazione rispetto ai mutamenti climatici con incidenza sulla morfologia del territorio, ma anche rispetto al rapporto tra contributo consortile codice 630 e benefici derivanti alle opere pubbliche di bonifica, per come indicati nell’articolo 18, che ne stabilisce i parametri per la relativa quantificazione.
Sicché il presente emendamento si pone l’obiettivo, in una fase di evidente transizione dal precedente al nuovo Consorzio di bonifica Sud Puglia, di sospendere l’operatività del contributo consortile 630 e delle procedure di riscossione del contributo medesimo con l’annullamento delle procedure esecutive e cautelari, come del resto già fatto dalla Regione Puglia con l’articolo 8, legge n. 2, legge regionale n. 5 del 2005, a seguito dell’annullamento dei piani classifica in sede giudiziaria per violazione delle norme regionali di settore.
La Regione ha infatti il potere di sospendere, rinviare o esentare dal pagamento del contributo di bonifica nei casi particolari e motivati e li motiva, Presidente. Uno, eventi eccezionali o calamità naturali: in caso di alluvioni, siccità gravi, terremoti o altre emergenze, la Regione può sospendere o rinviare il pagamento dei contributi per le zone colpite. Due, immobili che non ricevono beneficio: se viene accertato che un immobile non riceve alcun beneficio diretto o indiretto dalle opere del Consorzio, la Regione può disporre l’esenzione o imporla al Consorzio stesso. Terzo, contenziosi o ricorsi collettivi: in caso di ricorsi contro il piano di classifica o contro il Consorzio stesso, la Regione può intervenire anche sospendendo temporaneamente i pagamenti in attesa di chiarimenti o modifiche. Quattro, decisioni politiche o riforme normative: a volte le Regioni possono sospendere i contributi per ridefinire la funzione dei Consorzi, fare verifiche o in attesa di nuove leggi.
Infatti, in merito proprio all’istituto dell’annullamento e sospensione dei contributi consortili in autotutela, è opportuno ricordare che tale strumento è stato già utilizzato dalla Regione con la legge regionale n. 4/2003, articolo 16, 4.1P, che disponeva l’annullamento delle iscrizioni al ruolo dei contributi consortili relativi agli anni 2000, 2001 e 2002 non riscossi, in considerazione degli eventi calamitosi verificatisi in quegli anni, nonché con l’articolo 8, comma 2, della legge regionale n. 5/2005, che ebbe a disporre la sospensione nell’analogo tributo 630, a seguito dell’annullamento dei piani di classifica in sede giudiziaria, per violazione delle norme regionali di settore.
Peraltro, sulla legge regionale Puglia che ha disposto nel recente passato detta sospensione del tributo consortile si è già espressa la Corte costituzionale con sentenza n. 234 del 01/06/2006, ritenendo l’articolo 16 della legge regionale n. 4/2003 esente da profili incostituzionali, così come anche il comma 4.1 della medesima norma, nella parte in cui esclude la ripetizione delle somme nei confronti di chi ha pagato, creando disparità di trattamento tra chi non ha ancora pagato e chi ha pagato.
Sicché il presente emendamento si rende ancora più necessario nelle more dell’approvazione del piano generale di bonifica e rielaborazione del collegato nuovo piano di classifica, in considerazione della grave sofferenza degli agricoltori conseguente alla nota crisi strutturale del settore Xylella, siccità, eccetera.
Presidente, l’emendamento non credo di doverlo leggere, perché è agli atti di tutti e ce l’hanno tutti i consiglieri, chiedo che questo emendamento, prima ancora di discuterlo, sia messo ai voti.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Casili. Prego.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente. Io vorrei rimarcare il percorso che ci ha portato alla discussione di questo emendamento, per la verità un emendamento che nella sua predisposizione tecnica è differente rispetto al precedente, quello che nella precedente sessione dei lavori d’Aula è stato dichiarato inammissibile, durante questo percorso noi abbiamo votato in Aula una mozione, sottoscritta in modo trasversale da parte dei colleghi di centrodestra e di alcuni colleghi di centrosinistra, che è stata approvata in Aula e la cui natura rispecchia quello che noi diciamo nell’emendamento che dovremmo apprestarci a votare. Almeno così auspichiamo. Rispetto a quella mozione ci è stato detto che il Governo non avrebbe dato seguito, e per alcuni versi noi abbiamo anche rispettato questa decisione, che era una decisione che orientava la Giunta a porre una riflessione sulla questione dei Consorzi di bonifica. A quel punto, proprio perché non possiamo permettere che la politica decida di non decidere, abbiamo deciso di presentare un emendamento, che ha, come sapete, carattere di tipo normativo, in modo tale che l’Aula avesse come sua prerogativa, l’organo legislativo più importante del Consiglio regionale, quella di decidere sulla questione dei Consorzi di bonifica.
Durante la narrazione – ho ascoltato attentamente il collega Tutolo, ma non solo il collega Tutolo, per la verità, ho sentito questa narrazione negli ultimi tempi, anche qui nel dibattito d’Aula, ricorrere molto spesso – si dice: i soldi dove li troviamo? Facciamo attenzione a questo passaggio così importante, perché non dobbiamo far passare il messaggio che le risorse le troviamo quando dobbiamo andare a vessare agricoltori e migliaia di cittadini che non hanno un servizio, perché noi decidiamo di non decidere.
Una pioggia di ricorsi e di sentenze, lo vediamo – anche oggi il Quotidiano di Puglia ne dava notizia – condannano i Consorzi di bonifica, proprio perché non c’è un corrispettivo in servizi. Allora noi cosa diciamo nella struttura dell’emendamento? Nella struttura dell’emendamento, lo dico anche al collega Leoci, non diciamo di sospendere sine die il pagamento del tributo 630. Noi diciamo, all’interno dell’emendamento, di sospendere il tributo 630, previa elaborazione del Piano generale di bonifica, e conseguentemente dei piani di classifica, cioè, previa predisposizione dei piani di contribuenza che ci diranno chi sono coloro che devono pagare e chi sono coloro che non devono pagare.
Adesso mi si eccepirà che durante questo frangente ci sarà da parte della Regione una esposizione finanziaria. Io vorrei poi capire la quantità e la natura di questa esposizione finanziaria. Peraltro, i colleghi del Centrodestra, devo dire coraggiosamente, decidono di intraprendere questo percorso, perché da quello che abbiamo sentito si arriverà, o dovremmo arrivare ad un’impugnativa del Governo. Adesso, la mia esperienza, visto che qui, lo dico alla Presidente Capone, ho ascoltato il primato, per la prima volta, nell’ultimo scampolo di questa legislatura – non è riferito soltanto alla Presidente Capone, per precisare, ma rispetto agli interventi che si sono susseguiti da parte di alcuni colleghi – ascoltiamo il primato dei referti tecnici sulla decisione della politica.
Durante questa legislatura, abbiamo molto spesso visto… Abbiamo avuto un mentore come l’oggi assessore Amati, che giustamente più volte ci ha detto quanto sia importante il primato della politica rispetto a quello che ci dicono i funzionari, rispetto a quello che ci dicono i tecnici, perché è la politica che deve assumersi le sue responsabilità.
Adesso noi siamo arrivati a un punto in cui si parla di esposizione. Io vorrei capire quanto passa rispetto ad una eventuale impugnativa, dove anche i colleghi del centrodestra si espongono, perché da quello che ci si dice l’impugnativa è sicura.
Io non voglio entrare in merito a questioni tecniche perché ognuno di noi svolge un suo ruolo politico. Cerca di tutelare per quanto può, perché anche qui poi non deve passare il messaggio, e questo lo dobbiamo escludere a tutela di tutti coloro che vogliono supportare le iniziative di questo emendamento, che questa è propaganda elettorale. Anche questo passaggio, questa narrazione vorrebbero taluni far passare. Bene, in questo modo si rassicurassero un po’ tutti gli animi.
Noi siamo entrati nel merito anche tecnico, dicendo, rispetto al passato, dove sono intervenute, dove è intervenuto l’istituto della sospensione, che noi chiediamo, che noi chiediamo… Non noi, ma i cittadini ed agricoltori chiedono di arrivare alla conclusione della definizione della programmazione del Consorzio Centro Sud, programmazione che si conclude con la definizione della pianificazione, quindi piani generali e piani di classifica, quindi dei perimetri di contribuenza.
Peraltro, i sindaci sui territori sono stati molto attivi. Alcuni ce l’hanno fatta, altri per questioni di criticità tecniche non ce l’hanno fatta. Quindi noi stiamo in un certo qual modo rassicurando e rispondendo a tutte queste criticità. Quindi, la conclusione di tutto il discorso che ormai si protrae in Aula, peraltro impropriamente… Io vorrei anche stigmatizzare. Quel passaggio sulla inammissibilità grida vendetta, perché questo Consiglio avrebbe avuto l’opportunità, come è giusto che sia, qualora ne avesse avuto le capacità, di bocciare quell’emendamento oppure di approvarlo. Non c’è stato modo di poter dare seguito al primato, appunto uno dei primati, il primato legislativo, la prerogativa dei consiglieri regionali, che è quella di potersi esprimere su un emendamento; emendamento, anche quello, sottoscritto in modo trasversale.
Abbiamo lavorato con i colleghi, col collega Scalera. Abbiamo condiviso i ragionamenti, le riflessioni e, apriti cielo, abbiamo in un certo qual modo assistito a una dissertazione tecnico giuridica di ciò che stavamo andando facendo. Allora, io dico al collega Scalera, ma a tutti i colleghi, se potessimo leggere le sentenze che hanno fatto soccombere i consorzi di bonifica in quest’Aula ne avremmo da dire, da studiare, da riflettere. Quindi sulle dissertazioni normative, su questa esposizione, che non ci è dato sapere, in qualche mese io vorrei capire il gettito, cioè quanto abbiamo incassato negli ultimi anni. Non negli ultimi mesi, ma negli ultimi anni. Ci poniamo con questo scudo, con questa protezione, che ci dice: saremo esposti a una condizione economica, a tasse, a cui dovranno poi rispondere i cittadini pugliesi. Apriti cielo sulla narrazione, sull’esposizione che da qui a un’eventuale impugnativa avrebbe visto questa Regione soffrire quando negli anni, nei bilanci di previsione, nei bilanci di assestamento, abbiamo dovuto far fronte sempre alle necessità di funzionamento dei Consorzi di bonifica.
Collega Leoci, sono stato anche uno di quelli che ha votato quell’emendamento. Nelle fasi conclusive dell’ultimo Consiglio regionale, dove eravamo presenti all’inizio dei lavori, sono stato il primo a stigmatizzare che l’assessore Pentassuglia non è assolutamente il capro espiatorio di questa situazione. È giusto che l’esecutivo faccia le sue riflessioni, i suoi ragionamenti, ma qui poi ci siamo noi. C’è un organo esecutivo e poi c’è un organo legislativo. Quest’organo legislativo si è dato un indirizzo, indirizzo che inizia con una mozione approvata a maggioranza in quest’Aula e che si conclude con un atto di natura normativa.
Ci si chiede dove troviamo le coperture. L’emendamento che abbiamo prodotto è articolato diversamente rispetto all’emendamento che è stato presentato nella prima discussione in Consiglio. Noi ci siamo permessi di dire “scusate, ci fate capire in pochi mesi a quanto equivale il mancato introito da parte di cittadini, cittadine e agricoltori, molti dei quali” e la percentuale è veramente elevata “in questa situazione di mancata pacificazione decidono di non pagare?”. Siccome noi siamo responsabili e non siamo quelli che orientano, che dicono “non dovete pagare”, noi stiamo intervenendo con un atto normativo in Aula. La nostra prerogativa deve essere tutelata e preservata.
È la prima volta in dieci anni ‒ l’ho detto nel passato Consiglio regionale ‒ che ho assistito, qualcuno mi corregga, all’inammissibilità di un atto normativo che trasversalmente era stato sottoscritto dai colleghi consiglieri regionali. Quindi, auspico che in questo Consiglio non si rifaccia l’errore che abbiamo fatto nel precedente Consiglio, un po’ – lo dico al Presidente Emiliano e alla Giunta – cogliendo l’opportunità, e di questo li ringrazio, dei colleghi del centrodestra che decidono di percorrere una strada che potrebbe mettere in difficoltà il loro stesso Governo, che dovrebbe esprimersi sull’emendamento. Perdonatemi, ma di fronte a questa situazione io veramente sono molto disorientato, perché non riesco a capire quale riflessione abbia fatto la maggioranza, perché so che alcuni colleghi consiglieri della maggioranza. almeno da interlocuzioni informali che abbiamo avuto, sono disposti a votare o vorrebbero votare questo emendamento. Quindi, io non riesco a comprenderne, semplificando, altrimenti da casa la discussione diventa tecnica e incomprensibile, perché ci sia un atteggiamento ostativo nel portare avanti questo tipo di iniziativa. Ne ho parlato anche la prima volta, ricordo che mi confrontai con il Presidente Galante e riflettemmo proprio perché non volevamo incautamente intraprendere un percorso che potesse sfociare nella propaganda e nella campagna elettorale.
Se si legge attentamente l’emendamento, lo ha letto, anzi il collega Scalera ha letto la relazione a supporto dell’emendamento, vi renderete e ci renderemo conto che di propaganda c’è poco, perché noi entriamo nel merito di un’attività in essere, anzi – aggiungo e chiudo – l’emendamento supporta le iniziative in essere nel Consorzio di bonifica per portare a termine i piani generali e i piani di classifica. Diversamente, non dovesse essere così questa lettura, vorrei capire che cosa dovrebbero fare i piani, qual è il compito dei piani di contribuenza.
Per questo noi chiediamo che ci sia una sospensione legata alla tempistica della predisposizione dei piani di contribuenza, cioè dei piani che dovrebbero dirci, una volta per tutte, ed è quella l’attività, di questo ringrazio tutta la struttura dell’Assessorato, ringrazio il lavoro dell’assessore Pentassuglia, che su questa faccenda sui territori ci ha messo sempre la faccia, ma l’assessore deve portare avanti la sua attività, noi come Consiglio regionale dobbiamo esprimerci, invece, rispetto a questa ingiustizia che ormai si è protratta per anni, io direi anche epocale, della mancanza di servizi dati ai cittadini, agli agricoltori, a fronte della quale si chiede un corrispettivo in un tributo che vessatorio ed illegittimo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Casili.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Di seguito, il Presidente Perrini.
Prego, consigliere Romito.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
Io sono convinto che questo emendamento sia tecnicamente assolutamente accoglibile. Parto dalla fine dell’intervento del collega Casili, perché con un intervento del legislatore regionale noi non ci stiamo predisponendo ad abolire o a cassare, quindi a eliminare dal panorama normativo, Renato, questo tributo. Noi stiamo semplicemente dicendo alla Regione Puglia di sospendere il pagamento di questo tributo, e ora vedremo anche perché, in relazione ad una condizione di oggettiva indeterminatezza, sia da un punto di vista giuridico che da un punto di vista giurisdizionale.
Ce lo raccontano le numerose sentenze che sono state rese in ordine a questa materia, ce lo racconta l’evidente stato di grande difficoltà in cui oggi i nostri agricoltori sono costretti a lavorare. Allora, perché io credo che noi siamo nella assoluta facoltà di poter sospendere non sine die, quindi, non senza un giorno preciso, ma con una particolare data, questo tributo? Perché ce lo racconta la natura stessa di questo tributo.
Il tributo 630, che noi chiamiamo impropriamente così, in realtà, come sappiamo tutti, è un contributo ed è disciplinato attraverso una legge regionale che ne affida e ne descrive precisamente i connotati giuridici.
Tanto per cominciare, chiediamoci quindi che cos’è un contributo, cioè qual è la differenza che esiste oggi, e che esiste nel panorama giuridico italiano, fra i contributi, le tasse e le imposte? Siamo tutti nella grande famiglia dei tributi, ma i contributi, così come le tasse, scontano una peculiarità di cui noi dobbiamo tener conto, perché altrimenti parleremmo a vanvera.
A differenza dell’imposta, cos’è l’imposta? È l’Irpef, quella che paghiamo tutti quanti, è l’Ires, quella che paghiamo tutti quanti. L’imposta non ha una natura causale, al contrario, viene definito imposta il tributo a-causale (a privativo per eccellenza), che vuol dire che lo devi pagare e basta, al più alto grado di coercizione viene imposto il pagamento di quel tributo. Ecco perché si chiama “imposta”. Nella gerarchia dei nostri tributi è quello che ha il grado di coercizione più alto, è quello più invadente, quello più oppressivo che il contribuente deve pagare, punto e basta, per il sol fatto di esservi un soggetto passivo.
Non siamo nell’ambito dell’imposta, ma non siamo neanche nell’ambito delle tasse. Le tasse, invece, sono quei tributi che hanno il grado di coercitività più basso perché sono legate, quindi quello che i giuristi chiamano sinallagma, è legato direttamente alla percezione di un diretto servizio, che è divisibile ed individuabile. Il cittadino paga la tassa dei rifiuti perché produce, all’interno della sua abitazione o del suo magazzino, un rifiuto tale per cui è soggetto, diventa soggetto passivo di quella tassa. L’occupazione di suolo pubblico, altresì, è una tassa, perché ad un determinato servizio, individuale ed individuabile, il legislatore collega il pagamento di una dazione di denaro, un sacrificio patrimoniale.
Il contributo, come ci insegnano, è esattamente a metà fra la tassa e l’imposta, perché ha un grado molto alto di coercizione: devi pagarlo, non in relazione ad un servizio che puoi utilizzare o meno, ma lo devi pagare. Ma ha addirittura, rispetto alla tassa, una precisazione ulteriore, cioè deve essere legato a delle opere a dei servizi, ad un obbligo di fare qualcosa da parte dell’ente impositore che ne determina la giustizia. Ne determina la ragionevolezza. Ne determina quindi effettivamente la possibilità di essere inserito all’interno del panorama tributario, in questo caso di una Regione, che è soggetto attivo di imposta, cioè è colei la quale deve incassare il contributo 630.
Tutta questa lezione non per annoiare chi ci sta ascoltando con delle idee in ordine al diritto tributario, ma per raccontarci che la sospensione di un contributo, cui è legata un’attività precisa da parte dell’ente impositore di fare, che oggi invece non avviene, è una sospensione assolutamente legittima. Anzi, io dico è una sospensione doverosa, perché ci metterebbe nelle condizioni e metterebbe i consorzi nelle condizioni di riacquisire quella potestà di tributo che oggi la legge gli conferisce esclusivamente in relazione a delle azioni da compiere, e sappiamo tutti di quali azioni noi intendiamo e quali azioni parliamo: la manutenzione e gestione delle opere di bonifica, dei canali di scolo e degli impianti vari.
Tutto questo oggi per gran parte dei nostri territori non avviene e quindi di qui discende l’illegittimità di questo contributo, pagato senza ottenere il servizio, l’opera, l’attitudine al fare che il legislatore dice alla Regione e ai consorzi che dobbiamo fare. Quindi noi ai nostri agricoltori diciamo voi dovete pagare questo contributo, ma io posso omettere di mettere in campo tutte le azioni che il tributo stesso mi obbliga a realizzare. Questa è la grossolana banalità della discussione di questa mattina ed è quello che ci dovrebbe indurre serenamente a votare tutti insieme la sospensione di questo contributo, perché ad esso non è collegato alcun tipo di azione, che, invece, la legge stessa, la legge regionale, la legge nazionale prevede che vengano svolte. Ecco perché i nostri agricoltori sono infuriati, ecco perché i nostri agricoltori vengono, lasciando le loro imprese, nell’Aula del Consiglio regionale non ricordo più da quante sedute. Loro l’illegittimità manifesta e illogica di questo tributo la avvertono quotidianamente nell’esercizio della loro professione, quando si alzano al mattino e non sono messi nelle condizioni di lavorare in maniera serena perché mancano tutte quelle opere che, invece, noi chiediamo loro di finanziare.
È assolutamente illogico, illegittimo e sbagliato continuare a vessare una categoria, quella degli agricoltori pugliesi, che ha già pagato un dazio molto alto all’inefficienza e all’incapacità di amministrare di questa Regione. Devo fare salvo, però, per onestà intellettuale, il grande impegno e la professionalità che l’assessore ha cercato di mettere nel suo lavoro quotidianamente. Questo, purtroppo, si è scontrato con manifeste difficoltà della Regione Puglia, anche nel comprendere qual è oggi il disagio dei nostri agricoltori.
Assessore, l’abbiamo detto qualche giorno fa in Commissione. Mentre noi siamo qua a mandare le cartelle e a chiedere il pagamento del tributo 630, nelle campagne pugliesi ladri imperversano indisturbati e noi, invece, siamo bravi a mandare la polizia metropolitana e a mandare altri agenti per multare gli agricoltori quando il mezzo, magari, ha una vite fuori posto. Questo è assolutamente inaccettabile. Dall’altro lato, invece, siamo assolutamente manchevoli nel metterli nelle condizioni di lavorare e produrre quel reddito sacrosanto che noi abbiamo il dovere di difendere, di valorizzare e di tutelare.
Non possiamo, da un lato, vestire i panni dell’intransigente gabelliere che chiede agli agricoltori il pagamento puntuale di un contributo, in questo caso del tributo 630, cui non è legato alcun tipo di azione che, invece, la legge imporrebbe all’ente impositore, non possiamo vestire i panni del preciso, attento e indefesso gabelliere che chiede il pagamento dei tributi agli agricoltori quando lasciamo che nei mercati vengano costantemente immesse merci senza alcun tipo di provenienza, rubate l’ora prima, il giorno prima o la sera prima da qualche campagna. Non possiamo vestire i panni dei censori della correttezza altrui quando siamo noi stessi, Regione Puglia, manchevoli sotto innumerevoli aspetti che hanno reso difficile la vita dell’agricoltore oggi nella nostra regione.
Se qualcuno immagina di dover togliere i propri ulivi per far posto a un campo di pannelli fotovoltaici, evidentemente ci dobbiamo domandare qual è la ragione che porta un agricoltore che ha fatto di quel mestiere la sua vita a una decisione drammatica, quella di togliere gli ulivi, il sangue della propria terra, per metterci dei pannelli cinesi, invece, e incassare magari qualche povero euro di affitto da qualche multinazionale. Anche rispetto a questo a me sembra che manchi una visione della Giunta e di questa maggioranza, non dell’assessore, rispetto a quello che noi dobbiamo fare per tutelare i nostri agricoltori e suggerire loro di investire nelle nostre terre, anziché dismetterle per utilizzarle per qualche impianto fotovoltaico o, peggio, eolico.
Rispetto alla mancanza di visione, che ormai è conclamata, purtroppo, in anni e anni di gestione amministrativa e politica della Regione Puglia, noi abbiamo il dovere almeno di comportarci con umiltà e con l’attitudine all’ascolto, che la politica dovrebbe avere, per mettere nelle condizioni gli agricoltori di non dover pagare gli avvocati per difendersi davanti alla giustizia tributaria rispetto al tributo 630, di non doversi indebitare per pagare il tributo ed essere esentato da procedimenti coattivi ben più gravi di quelli di cui stiamo discutendo oggi. Questo dovrebbe fare la politica.
Se l’abitudine e l’andazzo di quest’Aula sono quelli di decidere di non legiferare, perché c’è il timore dell’impugnativa nella Corte, perché c’è il timore dei contenziosi e dei giudizi, noi dobbiamo dismettere anche i nostri panni di legislatori, perché i pugliesi ci pagano per fare le leggi e per assumerci le responsabilità rispetto alle leggi che decidiamo di approvare o di bocciare. Certamente non possiamo sottrarci alla discussione.
Allora, rispetto a questo, ringraziando tutti voi che rappresentate una categoria straordinariamente nobile, a cui tutti noi dovremmo dire grazie, io invito l’Aula non soltanto a votare favorevolmente rispetto a questo emendamento tecnicamente puntuale e preciso, ma anche a provare tutti insieme, in questo scorcio di legislatura che ci resta, a metterci nei panni di chi la mattina si sveglia alle quattro e che spesso è costretto a prendere atto del furto che ha subìto l’ora prima, senza che nessuno dica loro una singola parola di scuse o di incoraggiamento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Romito.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Splendido. Avete fatto il cambio con il Presidente Perrini? Prego.
Speaker : SPLENDIDO.
Ho lasciato, per cortesia, al collega l’ultima parola, come è giusto che sia.
Presidente, mi deve consentire due minuti di digressione extra-tema, anche perché ha consentito quindici minuti al collega Tutolo per parlare di qualcosa che non riguardava proprio l’argomento. Mi deve consentire una piccola risposta, perché questa sì che è politica, e mi deve consentire il diritto di replica.
Da due anni il Ministro delle infrastrutture si chiama Matteo Salvini e credo che in due anni lo stesso abbia attenzionato la provincia di Foggia, la mia provincia, quella che mi ha visto eletto in questa Assise, a più non posso.
Noi abbiamo circa il 70 per cento di produzione del pomodoro, quello da salsa, abbiamo viti, abbiamo ulivi, abbiamo tanti problemi, per fortuna la Xylella no, ma abbiamo un problema di mancanza di acqua.
È già stato deliberato, sono già a disposizione i fondi che aiuteranno a risolvere il problema irriguo nei territori di Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo e Manfredonia. Il collega, amico Tutolo non può nascondere la circostanza che anche il famoso collegamento del Liscione, che consentirà a quella diga di apportare acqua al collegamento con Celenza, Valfortore e Carlantino, ovvero la diga di Occhito, è stato finanziato, quindi darà un po’ di ossigeno al nostro territorio. Lo so che non è sufficiente, Antonio, conosco il problema della diga a Piano dei Limiti, conosco l’annoso problema a Piano dei Limiti, tra l’altro, bisognerebbe anche verificare se vi è ancora una necessità di questa infrastruttura, perché quando fu allora immaginata, si pensava all’abbondanza di piogge che oggi non c’è. Quindi, massima attenzione da parte del Governo. Ciò che è stato finanziato è agli atti, ciò che verrà finanziato sarà fatto quanto prima.
Ho capito quello… Già mi porto avanti rispetto al suo intervento, collega, “prima i soldi e poi il cammello”: arriveranno i soldi, stia tranquillo, lo ha promesso qualche giorno fa anche il Ministro delle infrastrutture, e lei di questo è a conoscenza.
Adesso invece torno sull’argomento in questione, che tra l’altro riguarda pochissimo la mia provincia, quindi nessuno può tacciarmi di fare comunque una propaganda elettorale in vista della prossima competizione elettorale, perché per fortuna dalle parti nostre qualcosa funziona meglio rispetto al sud della Puglia, questa regione così bella, così morfologicamente lunga e con tante problematiche.
Per cui, io non sono qui a fare campagna elettorale, ma sono a parlare di un contributo, in realtà si chiama un contributo, come ha detto anche il collega Romito, o tributo che dir si voglia. un contributo che è un vero e proprio latrocinio. Io uso questa parola senza timore di essere smentito, perché se andiamo a verificare la parola “latrocinio”, come ci dice Wikipedia, trattasi di un furto commesso con inganno o con l’apparenza di legalità: l’apparenza di legalità, ed è quello che sta succedendo con questo famigerato tributo 630. Qui vi è un’apparenza di legalità, perché di fronte a questo contributo non vi è nessun nesso causale rispetto a dei servizi che non vengono erogati. Quindi, un latrocinio o furto (che dir si voglia). Al nord si pagano, caro collega Casili, molte tasse e si pagano volentieri le tasse. Io credo che la contribuzione allora sia la più alta al nord dell’Europa, la più alta proprio dell’Europa e nessuno si lamenta. Perché? Perché vi è una correlazione tra la contribuzione e i servizi che vengono erogati, per cui a queste persone che sono qui, che vengono più volte lasciando in un momento importante i loro terreni, queste persone che hanno fatto l’Italia, che si sono sporcate le mani, a queste persone dobbiamo dare una risposta che sia sospensione, che sia eliminazione, che sia contribuzione, ma non possiamo lasciare questa gente con le mani sporche e lasciare tornare queste persone di nuovo con i paroloni della politica, che poi non portano ad alcun risultato.
Queste persone che hanno fatto grande l’Italia e che ringrazio… Io nel mio piccolo ho fatto anche l’aiuto contadino quando ero ragazzo, ma non ne sono capace… Queste persone che si sporcano le mani sono persone che meritano rispetto, non solo da parte della politica, ma da parte di ciascuno di noi. Oggi la politica e questa Assemblea, che è un’Assemblea legislativa, ha il dovere di intervenire. Ha il dovere di intervenire. Perché? Perché dobbiamo dare una risposta a queste persone che meritano rispetto.
Che dire? Io ho sempre elogiato l’assessore Pentassuglia e continua a farlo anche in questa sede. Mi rendo conto che a volte ha le mani legate, però sono certo che l’assessore, il presidente Emiliano, ma tutto l’Esecutivo e ciascuno di voi possa dare una mano a queste persone a non essere costrette a subire esecuzioni contro, perché sono costrette a pagare avvocati e noi siamo costretti a tirar fuori dei soldi, noi consorzi e quindi la Regione, a tirar fuori dei soldi per andare a prendere un contributo, a riscuote un contributo a fronte di nessun servizio erogato. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, a lei.
Hanno chiesto di intervenire il consigliere… No, il consigliere Tutolo no, è già intervenuto. Il consigliere Caroli e il consigliere Perrini. Prego.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente. È davvero un qualcosa che… È una storia infinita quella dei consorzi. Io, a differenza di tanti di voi, ho avuto il piacere di modularmi a questa questione, a questo problema solo da qualche anno, perché io vivo in uno dei pochi territori sul quale non insiste la gestione dei consorzi e pertanto il pagamento del tributo. In questi anni mi sono reso conto di quanto è accaduto. Posizioni che in un ventennio sono mutate a seconda che si ricoprissero posizioni di lotte o di governo, abbiamo consiglieri e assessori anche di maggioranza che sono passati dall’accompagnare i manifestanti durante i viaggi con gli autobus per andare a manifestare con loro a porgersi oggi in maniera ostile rispetto alle posizioni di coloro i quali vengono a manifestare.
Non voglio dilungarmi, ma vorrei coinvolgere nella mia discussione il collega Leoci, che da sempre è attento alla questione Consorzi e, di conseguenza, pagamento del tributo, che ha presentato due emendamenti, un emendamento contraddistinto dal n. 50-bis e un emendamento dal n. 50-bix. Li abbiamo letti attentamente, li abbiamo valutati e riteniamo che ci siano le condizioni per cui l’emendamento n. 50-bis possa essere da noi votato. Le chiediamo, se potesse pormi un attimo di attenzione, considerato che lei l’ha articolato in due punti, un punto a) e un punto b), che venga eliminato il punto b), non foss’altro in virtù di quanto già rappresentato all’interno del referto tecnico. Se mi consente, le chiederemmo, anzi sarebbe preferibile che lo facessimo insieme, di rimodulare il punto b) in questi termini: “a proseguire nell’attività di riscossione degli oneri di contribuzione di cui al codice tributo 630 solo per i terreni che traggono beneficio diretto e specifico dalle opere pubbliche di bonifica, mentre per i cittadini che non hanno usufruito del servizio o ricadono in zone ormai urbanizzate il pagamento del contributo di bonifica 630 è sospeso, con il contestuale annullamento delle procedure di riscossione, dei procedimenti esecutivi e dei fermi amministrativi dei veicoli, e verrà ripristinato per i soggetti che, a seguito di monitoraggio di cui alla valutazione tecnica riportata nel referto, risulteranno aver ricevuto in passato o ricevono il beneficio di cui agli articoli 17 e 18 della legge regionale. I relativi oneri saranno quantificati e coperti mediante apposito contributo straordinario a valere sul bilancio regionale rispettivamente nell’ambito della Missione 16, Programma 1”.
Ora noi, per una questione di rispetto, le chiediamo, se è possibile rimodularli in questi termini, di farlo insieme; altrimenti, saremo costretti a presentarlo noi e a farlo nostro con le modifiche, le integrazioni e la nuova articolazione data all’emendamento stesso.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Perrini. Prego.
Speaker : PERRINI.
Di questo argomento sono almeno nove anni che ci occupiamo. Io faccio il consigliere regionale da nove anni. In questi anni, più volte è stato ripreso questo argomento – la colpa è di quello, la colpa è di quell’altro… Un’altra cosa, Presidente: poiché hanno parlato prima di me, avvocati, ha parlato il collega Romiti, che ha spiegato che cosa sono le tasse, noi non lo sappiamo, ce lo ha spiegato bene lui; io invece parlo terra-terra.
Premesso che invito tutti i consiglieri regionali del mio Gruppo prima, e poi gli altri amici del centrodestra, che oggi si rimane in Aula, perché noi dobbiamo portare avanti la legge sui pozzi, perché non so come andrà a finire per questi due, tre emendamenti, però nella giornata di oggi noi dobbiamo portare, a proposito di cose da fare, cose che veramente servono.
Ho avvisato tutti i miei amici e colleghi chi io da qui non mi alzo, perché dobbiamo portare avanti questa battaglia, una battaglia importante, perché questa cosa dei Consorzi, io lo devo dire: da una parte mi confronto con gli agricoltori, che da anni mi dicono “è possibile che sta tutto sporco, che i canali non si puliscono e noi ogni anno dobbiamo fare questa cos?”
Dall’altra parte vi faccio l’esempio di mia madre, che paga da anni 20 euro per un box che si trova nel centro del paese; il canale si trova a 700 metri. Mia madre non riesce a capire il motivo. Faccio un esempio terra-terra. perché questi esempi io li ho spiegati quando sono andato a trovare il sottosegretario La Pietra.
Allora è arrivato un punto tale che un giorno, assessore Amati, che mia madre, senza dirmi niente, non paga per tre anni questo tributo di 20 euro. Dopo due o tre anni non mi decidevo perché ero arrabbiato, perché dicevo io devo pagare una cosa che non mi spetta, Antonio, come anche gli agricoltori, perché c’è stato qualche scienziato di colleghi nostri, per fare populismo, che è andato dagli agricoltori a dire non pagate e poi si è trovato il fermo amministrativo per anni del mezzo, cosa che io non ho fatto né con gli amici agricoltori, perché bisogna dire la verità, né con mia madre.
Mia madre non ha pagato. Va a fare una pratica, che doveva mettere una firma mio fratello e dice tu non puoi fermare. Sapete… Io poi vado a indagare. Per 80 euro per quattro anni […] c’era questo blocco. Stiamo parlando di una pensionata. Quando queste cose… Romito e gli altri parlano tecnicamente perché sono dei giuristi. Io parlo come uomo della strada. Ho spiegato a qualcuno dei nostri colleghi parlamentari, Antonio, che stanno a Roma e, ripeto, Antonio, il mio colore politico sta da due anni. È chiaro? Questa è una storia che va avanti da vent’anni. Hanno cominciato a prendere questa situazione e a dire hai fatto bene che ci stai spiegando questa situazione perché…
Cosa vi voglio dire, cara Presidente? Questo emendamento che ha presentato il collega Pagliaro, il collega Basile, Cristian Casili e tutti quanti noi non può essere bocciato. Bisogna portarlo avanti, perché intanto la Regione Puglia deve fare quello che deve fare. È chiaro? Perché ha delle responsabilità e la Regione deve farlo. Poi vediamo il Governo centrale cosa sta facendo in questi anni, cosa potrà fare.
Allora, cosa voglio dirvi? Ripeto ai colleghi di rimanere in Aula. Parlo soprattutto ai colleghi di Fratelli d’Italia, del centrodestra e dell’opposizione, perché questa è una legge… Parlo dei pozzi. A proposito, ve lo anticipo subito, presidente Capone, così lo sappiamo bene tutti. Non facciamo uscire degli emendamenti che ho letto sullo sport, sulla cosa.. Perché noi stiamo parlando di acqua. Chiaro? Noi dobbiamo parlare di acqua, perché ogni tanto la sinistra…
Ecco perché. Quando io prendo un impegno lo voglio mantenere. Non facciamo che mentre stiamo discutendo… Sto facendo di tutto per far rimanere l’opposizione in Consiglio regionale perché è un provvedimento… Dobbiamo portare avanti questo provvedimento. Come io prendo l’impegno su questa cosa, voglio che anche lei prenda l’impegno su questa situazione. Non facciamo come per la legge elettorale, che sullo Statuto diciamo un fatto e poi ce ne arriva un altro. Allora, per una questione di correttezza vi sto dicendo che gli emendamenti che non hanno a che fare con i pozzi non si portano in questa legge, perché l’impegno che ho preso con i miei colleghi è portare avanti la legge sui pozzi. Dopo che discutiamo di questo punto relativo ai Consorzi di bonifica, che bene abbiamo fatto insieme al collega Pagliaro e a tutta l’opposizione, perché è un problema che dobbiamo risolvere ai cittadini, senza fare populismo, perché è una situazione che non può andare avanti, perché va avanti da vent’anni e a Roma sono cambiati tutti i Governi, ci siete stati voi per diciotto anni, il centrodestra sta da due anni, state al Governo della Regione da vent’anni. Dico i numeri perché voi giocate sui numeri e adesso volete dare la colpa per la situazione dei Consorzi di bonifica alla Presidente Meloni. Il Governo centrale è disponibile a ragionare su questa situazione.
Per quanto riguarda Foggia, collega Tutolo, su Foggia per tanti anni non si è fatto niente ma deve dare atto che da quando c’è questo Governo si è cominciato a parlare di quel problema che avete a Foggia. E qua non si parla di campagna elettorale. Ecco perché quando c’è da fare qualcosa noi siamo disponibili. Su questa cosa dei pozzi – lo ripeto di nuovo – se è ben chiara come la legge che è stata portata in questi giorni ci troverete qua al vostro fianco a votare questo punto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Perrini.
Presidente Tutolo, è già intervenuto, tra l’altro su un argomento che non era neanche perfettamente inerente agli emendamenti. Un minuto, prego.
Speaker : TUTOLO.
Il collega Splendido ha detto qualcosa per cui, se mi è sfuggito, io devo chiedere scusa. Mi devo togliere un pensiero. Lui ha detto che l’opera della condotta del Liscione è stata finanziata. Bene, dovesse essere così, ci dica qual è il decreto di finanziamento, la fonte di finanziamento, e ci togliamo il pensiero. La ringrazierò pubblicamente se è così. Se, invece, c’è l’idea di finanziare, ma quell’idea c’è stata un miliardo di volte. Vogliamo i fatti. Lei, peraltro, ha parlato di documenti. Se mi è sfuggita questa cosa, io chiedo scusa. E magari ne diamo il giusto risalto e i dovuti ringraziamenti a chi lo ha fatto. Ma non mi pare essere così, però sono pronto a chiedere scusa nel caso in cui ci dovesse essere il decreto di finanziamento: sennò qua sembra quasi che voglio prendere in giro qualcuno facendo questa cosa, quando il problema non c’è.
Io non voglio prendere in giro nessuno, e spero che altrettanto, dall’altra parte, non si voglia prendere in giro nessuno, per amor del cielo.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma non è possibile.
Chiedo all’assessore Amati e all’assessore… Prego, un minuto pure lei.
Speaker : SPLENDIDO.
Trenta secondi, contiamoli. Io non ho mai parlato di numeri di provvedimento, ho detto che siamo stati attenzionati, e che tutto quello che è stato promesso verrà fatto… Lo so che il consigliere Tutolo è abituato alle false promesse. Non è il caso né della Lega, né di Matteo Salvini.
Ho chiuso, grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei. Parliamo degli emendamenti adesso. Se l’assessore Amati e l’assessore Pentassuglia prendono posto, vediamo di esaminare bene che cosa abbiamo.
Intanto, anche per rispondere al Presidente Perrini, informo che continuano ad arrivare emendamenti assolutamente non coerenti con la proposta di legge. Ne abbiamo uno sullo sport per il quale avevamo chiesto all’assessore Piemontese il ritiro; ne abbiamo uno che riguarda le costruzioni, l’edilizia, quindi anche per quello; adesso ne è arrivato uno rispetto alla fondazione. Diremo dopo perché oggettivamente… Non è solo per lei, Presidente Pagliaro, è con riferimento a tutti gli emendamenti.
Relativamente a questi emendamenti, dobbiamo fare alcune precisazioni. È evidente che gli agricoltori vivono una fase difficilissima, soprattutto nel Salento, dove la Xylella fastidiosa ha determinato una situazione davvero difficile di sopravvivenza delle stesse aziende agricole, specialmente le piccole, ma ha colpito gravemente anche le grandi.
Rispetto agli agricoltori noi abbiamo un grande impegno come Regione Puglia, e anche personalmente nel Comitato europeo delle Regioni, dove stiamo lavorando con riferimento proprio ad un indirizzo verso la Commissione europea e il Parlamento, per far sì che ci siano dei contratti scritti che evitino agli imprenditori di andare sotto costo, di vendere sottocosto, per far sì che siano tutelate le attività agricole in maniera tale che i nostri prodotti non siano sottoposti alla concorrenza sleale dei prodotti che vengono da altri Stati e che seguono standard non conformi a quelli a cui devono sottostare gli agricoltori pugliesi e italiani.
Il nostro parere è stato approvato all’unanimità in Comitato europeo delle Regioni, composto da 350 membri, e in Assemblea plenaria, al di là del colore politico, proprio con l’unanimità si è apprezzato il lavoro fatto da noi, in rappresentanza di tutte le Regioni e i Comuni europei, in difesa degli agricoltori. Quindi dobbiamo tener sempre presente questa cosa. L’agricoltura è un settore troppo importante per noi perché possa essere trascurato.
Sono arrivate, sono accadute nel frattempo delle situazioni particolari che devono farci prendere in assoluta considerazione le proposte che vengono dai consiglieri. Gli emendamenti presentati per la scorsa seduta sono stati esaminati in Ufficio di Presidenza, che, come sapete, è composto da diversi colori politici, da maggioranza e minoranza, e l’Ufficio di Presidenza si è attenuto all’unanimità alla legge, come richiamata dal referto tecnico, perché questo è un Consiglio regionale, perché è soggetto solo alla Costituzione e alla legge e perché evidentemente… Scusate. Scusate. E perché evidentemente non si poteva fare diversamente; anche perché, come ha detto il presidente Perrini, che richiamo direttamente, tutti noi abbiamo parenti, amici o anche qualcuno di noi direttamente che paga il tributo pur non avendo alcun beneficio diretto dai canali, diversamente da come prescrive la legge n. 44 del 2012, che richiede invece che ci sia un servizio che viene erogato direttamente.
Purtroppo quella era la decisione relativamente all’emendamento, proprio perché bisogna rispettare – lo ripeto – la Costituzione e la legge. Oggi, però, sono stati presentati altri emendamenti, con delle modifiche rispetto ai punti precedenti. In particolare, relativamente alla copertura finanziaria l’emendamento Casili e Scalera introduce un riferimento che non fa seguito alla finanza regionale ma a quella dei Consorzi. Tant’è che il referto dice: “Si riportano i seguenti dati ed elementi che giustificano l’assenza di oneri sulla finanza regionale. L’emendamento – si precisa – nella sua formulazione comporta spese e minori entrate per il Consorzio Centro Sud Puglia, senza tuttavia fornire la quantificazione delle stesse e indicare la relativa copertura finanziaria”. Poiché il punto fondamentale della dichiarazione di inammissibilità, che è stata compiuta, attiene alla mancata copertura finanziaria, che per quanto ci è stato illustrato dall’assessore Amati e dall’assessore Pentassuglia ammonterebbe a una cifra quale 12-13 milioni di euro, quindi a una cifra enorme, e ricordo che domani c’è in questa sala un convegno della Corte dei conti esattamente sulle coperture finanziarie, Corte dei conti che finora ha citato sempre la Regione censurandola con riferimento alle coperture finanziarie, allora proprio con riferimento a questo chiedo all’assessore Amati e all’assessore Pentassuglia se rimane la mancanza di copertura finanziaria o se questo riferimento contenuto nel referto tecnico all’assenza di oneri sulla finanza regionale comporta che si possa procedere con questo emendamento, rilevando in questo modo la copertura finanziaria. Ovviamente la risposta non è banale neanche ai fini della nostra decisione, perché se non c’è la copertura finanziaria da parte della Regione, quindi sui fondi di finanza regionale, è evidente che noi non possiamo procedere, esattamente si verifica la stessa situazione dell’altra volta.
Se invece così non dovesse essere, perché è cambiata l’impostazione, e questa impostazione è accettabile, allora dovremmo procedere diversamente. Quindi, prima di assumere qualunque decisione, è fondamentale capire rispetto alla copertura finanziaria, come si pongono questi emendamenti, questo perché, quando si legifera, lo dico ai colleghi consiglieri, si legifera sapendo che la nostra Costituzione e le leggi sono a fondamento della nostra attività.
Diversamente, potremmo immaginare un mondo certamente migliore, pieno di parchi, di tutto quello che è possibile immaginare, non mettiamo la copertura finanziaria e legiferiamo, quindi, tutto quello che vorremmo. Diremmo anche che è il paradiso in terra.
Se invece la copertura finanziaria, in questo caso, con l’emendamento che avete presentato non attiene alla finanza regionale, quindi può avere una sua soluzione, allora non si tratta di fuffa, si tratta di una cosa molto seria che si può esaminare, e che quindi ha la possibilità di essere valutata in questo Consiglio. Grazie.
La decisione è rimessa a dopo la risposta sulla copertura finanziaria, perché il referto tecnico è preciso su questo punto, e dice che è contrario all’articolo 81, ma che si riportano dati ed elementi che giustificano l’assenza di oneri sulla finanza regionale.
Abbiamo bisogno di questa precisazione, dopodiché, prenderemo le decisioni in coerenza con quanto ci dice il Governo.
Assessore Pentassuglia, a cui rinnovo tutto l’apprezzamento per un impegno strenuo. Ieri siamo stati due ore, perché non è che noi non cerchiamo soluzioni, a discutere di tutto quello che poteva essere discusso. Poi, il referto è arrivato oggi, quindi non ne abbiamo potuto discutere ieri, ovviamente.
Oggi abbiamo questo referto e oggi ne discutiamo.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura, alle risorse idriche, alla tutela delle acque e all’autorità idraulica.
Grazie, Presidente.
Il referto non poteva arrivare ieri stesso perché diamo spazio agli uffici di fare gli approfondimenti anche nella lettura puntuale della diversità di impostazione degli emendamenti rispetto a quelli del Consiglio precedente.
Non c’è copertura finanziaria. Questo aspetto lo chiarisco subito. Abbiamo avuto modo di parlare, almeno nell’ultimo anno e mezzo… Scusate, se c’è una mia caratteristica è la franchezza. Non intendo girare intorno ai problemi. Io non ripeterò e non risponderò a nessuno dei colleghi per una serie di inesattezze che sono state rappresentate, anche sottovalutando e soprattutto provando a denigrare il lavoro di tante persone che dal 2021 al 2024, anno in cui è partito il Consorzio unico, che sta dando acqua e sta facendo le attività che vedo disconoscere alla bisogna a seconda delle attività e delle giornate, ma dal punto di vista del procedimento, poiché il piano di bonifica è stato fatto e alcuni Comuni hanno fatto le osservazioni, e come vi avevo detto in sessione di bilancio, perché si chiudeva il 15 dicembre, vi avrei aggiornato e abbiamo l’elenco aggiornato di chi ha fatto che cosa, diamo la possibilità, quindi, mettendo le risorse dal bilancio regionale, di individuare la società che farà i piani di classifica, che sono quelli che determineranno, da parte dei Comuni e del partenariato, di ritornare a sedersi e a fare quell’attività territorio per territorio.
Non entro nel merito, perché sui diversi territori abbiamo già avuto la possibilità di intervenire, di parlare e di dire tutto quello che ci siamo detti, su quello che la politica deve decidere, sul fatto che una mozione che, pur approvata in Consiglio regionale, non determina da parte di alcun dirigente di fare un atto contro norma, perché il convegno si farà qui domani ma noi con la Corte dei conti discutiamo, lavoriamo e produciamo atti rispetto al nostro indirizzo politico e quello che, invece, è l’atto di gestione in capo a ogni dirigente e funzionario di questa Regione.
Quindi, rispetto agli emendamenti, non essendoci copertura finanziaria per fare un’operazione del genere, ma continuando a lavorare nel solco di quello che vi ho detto la volta scorsa, di quanto previsto dall’ultimo decreto in termini di sospensione, che può essere di un anno, e comunque serve copertura finanziaria. Io vi ho predisposto, provando ad aiutare il Consiglio regionale, un ordine del giorno che, rispetto al lavoro fin qui svolto, mette nella condizione di votare una soluzione che rafforzi il ragionamento che stiamo facendo.
Io lo faccio col Ministero dell’agricoltura rispetto a quello che è successo in Puglia negli ultimi dieci anni, che non è solo Xylella, ma che sono le calamità, le diverse avversità, decretate dai diversi Governi, quindi, non ci stiamo rappresentando da soli questa attività, quindi, alla richiesta di rottamazione, perché il provvedimento di sospensione sospende oggi e riprende tra un anno, esattamente quanto non hai pagato sino ad oggi.
Il tema introdotto dall’emendamento che dice “fino a quando non si fanno i piani di classifica”, è un modo come un altro per rinviare le questioni. È un tema che a me non mi appassiona, perché le diverse azioni vanno seguite e condotte con una serietà che sta anche alla equità e alla giustizia per quei consorziati, per quei Consorzi tipo quello di Capitanata, Gargano, che hanno fatto i piani, sono stati osservati, quando andavano osservati, nei termini, e gli agricoltori versano quanto hanno stabilito rispetto al lavoro che si fa.
Poiché l’attività è iniziata e il lavoro si sta facendo, nonostante la scarsità della risorsa acqua, metto a disposizione del Consiglio regionale l’ordine del giorno che i Capigruppo potranno con la Presidente definire, approfondire, implementare, perché rafforza l’idea, perché il tema che ho sentito, di sospensioni o altro, il tema che abbiamo discusso in Commissione, che abbiamo discusso in assestamento di bilancio a novembre, lo abbiamo fatto a dicembre nella sessione di bilancio, per parlare degli ultimi incontri, ha riportato tutto quello che serviva per rispondere compiutamente al tema anche delle rateizzazioni fino a sette anni, anche per i redditi con ISEE, da norma nazionale, fino a dieci anni se l’ISEE non supera i 10.000 euro.
Da questo punto di vista, per le ragioni… Poi lascerò anche le note cui vi avevo accennato, che sono riprese, però, nell’ordine del giorno perché vi ho messo le date, le delibere, perché anche quello che chiede il collega Leoci, che aveva accennato anche la volta scorsa, quando poi è mancato il numero legale, perché nove di noi sono rimasti un’ora ad attendere che riprendesse il Consiglio, quindi lei ha fatto una relazione, collega, e riportato qui quello che abbiamo messo in delibera e che si sta già facendo in termini di ricognizione. Quindi, le attività sono tutte seguite, seguite puntualmente, e al di là del rispetto per ognuno di voi come persona e come rappresentante politico del territorio io vorrei che si riportasse al lavoro di recupero di una dignità dell’attività consortile rispettando la legge e il fatto che la sospensione non è in capo al Consiglio regionale pugliese, luogo dove si legifera, è riportato nella relazione puntuale dei diversi emendamenti dai diversi uffici, questo perché ognuno, poi, possa rifarsi a norma vigente a questo tipo di attività.
Presidente, io le do copia dell’ordine del giorno, che prego di far avere a tutti i Gruppi, perché non voglio strozzare il dibattito, perché noi dobbiamo chiudere la norma oggi, ma se serve e questo se volete affrontarlo tanto in Consiglio regionale quanto nell’occasione di una riunione prima di arrivare in Consiglio in Commissione, io con i miei uffici do tutta la disponibilità di valutare ogni atto qui riportato e prodotto, perché si possa avere contezza del lavoro e in maniera puntuale rispondere anche implementando quel tipo di ordine del giorno, che è frutto di un lavoro. Come vedete, non c’è nessuno scaricabarile. Guai se qualcuno si permette di avanzare ipotesi strampalate solo per mero rendiconto, allora uscirò pubblicamente in una conferenza stampa, perché abbiamo discusso con il Governo, abbiamo discusso nella sede del Ministero dell’agricoltura, presenti tutte le organizzazioni agricole e gli ordini professionali, con il Commissario dell’acqua, con il CNR e con tutti i soggetti, rappresentando il tema, che è stato accolto, un tema che viene girato al Ministero dell’economia, che, come sapete, ha la competenza per fare una valutazione tanto della questione economica che deve essere garantita in un caso, la sospensione, o in quello della rottamazione, per fare tutti i provvedimenti necessari a chiudere un pezzo di ragionamento che dal mio punto di vista – lo confermo per l’ennesima volta – con la rottamazione mette una parola fine. Non rinvia tra un anno e poi tra un anno a un altro anno. Nel frattempo l’acqua, perché io sono uscito soltanto per incontrare una delegazione di agricoltori che hanno… È scoppiata una condotta che stiamo già riparando, domani ridiamo acqua, perché le temperature nel fine settimana aumenteranno e gli agricoltori hanno bisogno di approvvigionarsi di acqua, pur sapendo che abbiamo scarsità negli invasi, e stiamo discutendo, perché il collega avrà le risposte dal Presidente, anche qui, distinguendo il ruolo del consigliere, indirizzo e controllo rispetto al ruolo legislativo, può chiedere in Commissione, ma vorrei che rispondessero i Presidenti di Regione per gli accordi che si sono fatti, il Commissario dell’acqua, che ha dato una disponibilità insieme a Decollanz, e all’Autorità di distretto, cioè la dottoressa Corbelli, perché con la regia del Governo, come ho detto l’altro giorno, noi si risolvano i problemi.
Poi, uno può dire “vent’anni fa, trent’anni fa”. Signori, stiamo discutendo oggi di situazioni purtroppo incancrenite, è la verità, però ci abbiamo messo mano, ci abbiamo messo la faccia e stiamo lavorando a risolvere concretamente le questioni, sapendo che le difficoltà di una stagionalità in agricoltura sono quotidiane, sono stagionali: vedete poche ciliegie, poche albicocche, poco prodotto, grandi problemi, e da quello che ho sentito è come se non avessimo a cuore tutta la organizzazione macro di un sistema complesso qual è quello agricolo.
Io penso che proprio questa legislatura abbia determinato un cambio di passo e anche di visione rispetto all’affrontare il tema che torna ciclicamente sulla storia di questa operazione. Vi prego di cimentarci tutti insieme, di cimentarvi a implementare l’ordine del giorno e a fortificarlo, perché nessuno vuole venire meno, però vi garantisco che nessuno si vuole esporre personalmente, e soprattutto dal punto di vista di quella che è l’attività non in capo a noi, prevista dalla legge, di una sospensione che è un altro tema che rinvia soltanto il problema, ma non risolve la questione fondamentale di un pregresso che qualcuno richiama.
Io ho detto le altre avversità, non è solo la fitopatia Xylella, vedo che negli ultimi giorni girano per la Puglia con delle slide molto fantasiose anche su questo tema, ma va bene, la Puglia ha la capacità di reagire, di rispondere, quindi anche in questo caso faremo la nostra parte.
Presidente, io ho consegnato a lei. Rimetto ai colleghi questa discussione, questa disponibilità dichiarando come sempre, ogni utile approfondimento e disponibilità mia personale e dei miei uffici, anche con l’Avvocatura, perché qui i temi sono assai delicati e molto complessi, e serve approcciarsi con il rispetto di tutti ma anche con la serietà che il caso determina.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore. Rispetto alla copertura finanziaria, la parola all’assessore Amati.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Presidente, l’ha già riferito il collega Pentassuglia: non c’è la copertura finanziaria. Come è scritto chiaramente nei referti tecnici.
Speaker : PRESIDENTE.
Nel referto tecnico, anche con il parere del ragioniere.
Assunta la precisazione che anche su questi ulteriori emendamenti non c’è copertura finanziaria, quindi sono in contrasto con l’articolo 81 della Costituzione, io credo che noi non dobbiamo, però, arrenderci, quindi parallelamente alla decisione scontata relativamente a quello che abbiamo ascoltato noi dobbiamo tenere presenti alcune considerazioni che sono fondamentali, che richiamo da quanto ha detto l’assessore Pentassuglia e che credo siano da precisare ulteriormente, proprio perché di questa questione si parla dal 1996 con interrogazioni e mozioni e sembra non essere mai risolta.
Noi dobbiamo tenere presente che stiamo parlando, per il Consorzio Centro Sud, di aree colpite gravemente da Xylella, come affermato dalla Commissione del 14 agosto 2020, che all’allegato 3 individua precisamente l’intera provincia di Lecce e di Brindisi, più i comuni di Avetrana, Carosino, Crispiano, Faggiano, Fragagnano, Grottaglie, Leporano, Lizzano, Manduria, Martina Franca, Maruggio, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Ionico, San Marzano di San Giuseppe, Sava, Statte, Taranto e Torricella nella provincia di Taranto e i comuni di Alberobello, Castellana Grotte, Locorotondo, Monopoli, Polignano a Mare e Putignano nella provincia di Bari. Li cito a uno a uno come sono descritti nell’ordine del giorno, perché in ognuno di questi comuni ci sono sofferenze, ci sono agricoltori che hanno dovuto rinunciare completamente alla loro azienda, che hanno dovuto abbattere gli alberi che erano residuati e secchi, quindi ognuno di questi merita la sua dovuta citazione.
La determina dirigenziale della sezione Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia n. 92 del 2024 ha istituito un’altra area delimitata sempre per Xylella fastidiosa, ed è tutta l’area di San Giorgio della Provincia di Bari. La determina 59 ha aggiunto Minervino Murge; la determina dirigenziale del 24, la n. 94 poi, ha aggiunto ancora: Capurso, Triggiano e Noicattaro.
Infine, l’altra, la n. 198 ha introdotto Santeramo in Colle, Ginosa, Capurso, Noicattaro e Triggiano. Questo vuol dire che l’area è amplissima, nella Regione Puglia, questo vuol dire che c’è una zona estremamente fragile, che oggi incide fortemente, in maniera tale da essere considerata una situazione eccezionale, a carattere generale, o relativa ad un’area significativa del territorio, tale da alterare gravemente lo svolgimento di un rapporto corretto con i contribuenti.
Sicché, la riscossione può essere sospesa per non più di 12 mesi con decreto di chi? Del Ministero delle finanze. Questo è il decreto legislativo del 24.3.2025, n. 33, articolo 119, che noi non possiamo non tenere presente; altrimenti, non facciamo un giusto servizio a favore degli agricoltori pugliesi.
Ho citato tutta l’area per dire che ricadiamo perfettamente nel decreto legislativo nell’articolo 119, che nessuno può dimenticarsi. D’altra parte, questo è stato chiesto ulteriormente con la nota del 7 maggio del Presidente al Ministro Francesco Lollobrigida. L’assessore ha riferito oggi, come a me in questi giorni, che ha chiesto in Commissione agricoltura della Conferenza Stato-Regioni al Ministro Lollobrigida, che si è impegnato in questo senso, non lo possiamo disconoscere, effettivamente, di chiedere qualcosa ancora di più, cioè la rottamazione. Cos’è la rottamazione? Mentre la sospensione introduce un periodo di fermo, ma poi riprende a decorrere, la rottamazione, se si aggiunge a quei 12 mesi, consente di liquidare con minore importo le somme che sono dovute per il passato.
Questa rottamazione è indispensabile da chiedere, ma io aggiungo un’altra cosa: forse vi stupirete, ma lo dico lo stesso, e ne sono orgogliosa, perché quando le cose si fanno bene per i cittadini vanno richiamate, al di là del colore politico. L’onorevole Adriana Poli Bortone, Sindaco di Lecce ha costituito, insieme ad altri, un comitato che sta proponendo una proposta di legge di iniziativa popolare assolutamente condivisibile. Ho avuto modo di dialogare con l’avvocato Maurizio Villani, estensore di questa proposta, relativamente alla sua utilità. Oggi un contribuente che voglia impugnare il ruolo non può avere la sospensiva nel processo, quindi si trova costretto a subire gli atti esecutivi senza poter dimostrare, ottenendone un risultato, che quel tributo non è dovuto. Fondamentale è questa proposta che, invece, introduce, con una proposta di iniziativa popolare, che io sottoscrivo, la possibilità di chiedere la sospensiva.
Ma tutto questo lascia anche un’altra considerazione. Questo comitato, assistito da un avvocato e in qualche modo condiviso e promosso dall’Amministrazione di Lecce, che non mi pare abbia un colore politico analogo a quello della Regione, non ha chiesto alla Regione di intervenire, perché sa bene che non si può fare, né ha chiesto la sospensione del tributo, perché sa bene che non si può fare, ha chiesto, invece, di intervenire nel processo. Noi, oggi, oltre che sottoscrivere quella norma, dobbiamo fare un passo avanti: chiedere la sospensione a chi di dovere, quindi al Ministro, come previsto dal decreto legislativo n. 33 del 2025, e chiedere anche la rottamazione. Ecco perché personalmente condivido l’ordine del giorno proposto dall’assessore Pentassuglia e vi chiedo di condividerlo per fare un passo avanti su una vicenda, in maniera tale da non ruotarci intorno senza soluzione, ma arrivare ad una soluzione condivisa che faccia essere il nostro territorio pugliese fortissimo, condiviso e unanime relativamente a quello che si può fare, non chiedendo ciò che non si può fare o che non è coperto finanziariamente, ma chiedendo ciò che si può fare, e quindi sottoponendoci a questa legittima aspettativa da parte di contribuenti che si ritengono vessati e non serviti.
Questo è quello che abbiamo alla proposta. Ovviamente, se non c’è copertura finanziaria, quello che ha deciso l’Ufficio di Presidenza all’unanimità, nella scorsa seduta non può che essere confermato. Non ho il potere di cambiare ciò che attiene alla stessa situazione, anche con riferimento all’ulteriore subemendamento presentato, perché anche quello non contiene un rigo di copertura finanziaria, nemmeno il referto tecnico che la attesti, quindi l’invito è: facciamo ciò che è possibile, facciamo tutto ciò che possiamo fare per aiutare gli agricoltori vessati prima dalla Xylella e poi da tributi, e agiamo in maniera tale che rispettiamo noi le leggi, ma anche costruiamo nuove leggi che possano aiutare gli agricoltori, perché laddove una legge non c’è, è possibile farla. E siccome il decreto legislativo questo lo introduce, noi dovremmo garantirlo.
Adesso, rispetto all’ordine del giorno, ditemi come intendete procedere, se intendete firmarlo, o chi intende firmarlo ce lo faccia sapere, in maniera tale che lo mettiamo a votazione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Casili. Ovviamente, è ribadito lo stesso pronunciamento di inammissibilità stabilito dall’Ufficio di Presidenza in situazione identica, senza copertura finanziaria che abbiamo adottato l’altra volta.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
Noi riteniamo che invece lo scenario sia cambiato, tanto che ella ha dovuto più volte, durante la lettura del referto, riflettere sulla questione di quel referto e chiedere agli assessori, sia Amati che Pentassuglia, altrimenti non saremmo neanche arrivati a dei dubbi, suoi dubbi legittimi e perplessità riguardo a un referto che è assolutamente differente rispetto al referto precedente circa gli oneri a nostro carico.
Pertanto, cassare la questione di cui ci stiamo occupando, rifacendosi a quell’Ufficio di Presidenza e alla inammissibilità di quell’Ufficio di Presidenza è per noi non corretto e assolutamente non accoglibile.
A quel punto sono io stesso a chiedere la sospensione, così come ha fatto il collega Amati, una pregiudiziale per un ricorso di nuovo all’Ufficio di Presidenza e a un parere dell’Ufficio di Presidenza circa l’ammissibilità o inammissibilità dell’emendamento a seguito dei dubbi e perplessità che hanno anche giustamente coinvolto lei, Presidente, e che lei, con onestà intellettuale, ha espresso durante la lettura del referto tecnico. Per cui, nel modo più assoluto occorre andare avanti nel rispetto ulteriore, ripeto, delle prerogative di questo Consiglio e dei consiglieri regionali.
Peraltro, come ho stigmatizzato durante il mio primo intervento e non ci è stata data una risposta in tal senso, visto che ci si concentra sulle coperture, io ho chiesto dove avete e come avete determinato questa scopertura di 12 o 14 milioni di euro (adesso non ricordo) se noi stessi all’interno dell’emendamento, un emendamento che abbiamo prodotto con una sospensione non sine die ma definita nei termini della predisposizione dei piani di bonifica e di classifica, quindi del perimetro di contribuenza di cui lei parla, poi lei, Presidente, ci dice dell’iniziativa della Sindaca di Lecce Poli Bortone e dell’avvocato Villani, con cui noi stessi siamo sempre in contatto, ebbene quell’iniziativa non ha nulla a che vedere con l’iniziativa di questo Consiglio regionale perché dice altro. Non possiamo continuare a decidere di non decidere buttando la palla in tribuna.
I consiglieri del centrodestra si stanno caricando di responsabilità cercando di proporre questo emendamento, responsabilità che sono a carico e a capo del Governo nazionale, ma io non mi spiego con quali logiche questo Consiglio regionale e soprattutto, non tanto i consiglieri che vogliono votare, voi, Presidente, cercate di buttare la palla in tribuna quando abbiamo un’opportunità che finalmente questo dibattito sia forte sul Governo nazionale e che il Governo nazionale si esprima. Ho anche precisato quanto dura questa impugnativa o la possibilità di un’impugnativa prima che si possano esprimere gli organi competenti, non certo l’anno in cui voi avete determinato questa scopertura o questa mancanza di copertura dei 12 o 14 milioni di euro, non si capisce come, poi, rispetto al gettito che è stato introitato in questi anni da parte dei Consorzi stessi.
Cerchiamo di riappacificare le questioni a tutela degli interessi dei cittadini e degli agricoltori di una parte cospicua della nostra regione. Chiedo una pregiudiziale, se ci sono ulteriori dubbi o perplessità da parte vostra, di sospensione di quindici minuti del Consiglio regionale e di una valutazione da parte dell’Ufficio di Presidenza, perché l’ultima volta non era stato chiarito l’emendamento se riguardava tutti i Consorzi, oppure il Consorzio Centrosud, era una perplessità giustamente sollevatami anche dal collega De Leonardis, perplessità che andava chiarita, per cui io chiedo che l’Ufficio di Presidenza sia riconvocato e si esprima sulla mia richiesta di ammissibilità o inammissibilità. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, consigliere Scalera.
Speaker : SCALERA.
Mi riservo di intervenire. Voglio sapere qual è il pensiero della Presidenza. Mi associo a quello che ha detto il collega Casili. Volevo sapere, poi mi riservo di intervenire dopo.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, non l’ho sentita, stavo guardando un articolo di legge.
Prego. Mi scusi.
Speaker : SCALERA.
L’intervento lo faccio dopo che ho saputo l’esito dell’Ufficio di Presidenza, perché mi associo a quello che ha detto il collega Casili. Per non ripetere le stesse cose, voglio sapere qual è il pensiero, dopodiché…
Speaker : PRESIDENTE.
L’avevo già detto. Mi sono venuti i dubbi, ci sono venuti i dubbi perché il referto tecnico conteneva quell’affermazione. È per questo che ho fatto una precisa domanda al Governo, quindi agli assessori competenti, relativamente alla copertura finanziaria. L’Ufficio di Presidenza si è pronunciato già chiaramente rispetto a questo punto. Se non c’è copertura finanziaria, l’emendamento è inammissibile.
L’assessore Pentassuglia e l’assessore Amati hanno detto entrambi che non c’è copertura finanziaria, quindi non c’è bisogno di una ulteriore – non è che cambia qualcosa – riunione: mi sono spiegata? L’abbiamo stabilito, scusi, consigliera Casili, siamo qua.
Prego, consigliere Scalera.
Speaker : SCALERA.
Quello che voglio sapere è: quindi, non ci sarà un altro Ufficio di Presidenza?
Speaker : PRESIDENTE.
Come fa ad esserci? Ci siamo pronunciati.
Speaker : SCALERA.
Quindi, l’avete dichiarato nuovamente inammissibile, quindi non si può votare?
Speaker : PRESIDENTE.
Sulla base di quanto affermato da parte del Governo, anche sulla base di questo, cioè, se la copertura finanziaria non c’è, punto.
Speaker : SCALERA.
Presidente, a questo punto io mi vergogno di partecipare a questi Consigli perché ci state mettendo il bavaglio e non ci state dando l’opportunità…
Speaker : PRESIDENTE.
Ma quale bavaglio, avete parlato sa quanto tempo?
Speaker : SCALERA.
No, non abbiamo parlato per niente.
Non solo ci state mettendo il bavaglio, ma non ci state dando l’opportunità di esprimere liberamente un voto. Volete andare avanti in questo modo? Io credo che i cittadini pugliesi poi sapranno scegliere bene chi è dalla parte loro e chi è contro gli interessi di un comparto…
Speaker : PRESIDENTE.
Noi non abbiamo mai impedito il voto, solo che quando è inammissibile è inammissibile.
Adesso andiamo avanti con gli articoli.
Speaker : SCALERA.
Presidente, però, il collega Casili ha chiesto che si convochi l’ufficio di Presidenza.
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo spiegato che non è possibile, perché ci siamo già pronunciati.
Speaker : SCALERA.
Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Poi siamo qua. L’Ufficio di Presidenza è qua. Rispetto a quel cambiamento il referto viene dagli uffici della Giunta, viene in particolare dall’Ufficio Ragioneria…
Speaker : SCALERA.
Posso dire tre cose, Presidente?
Speaker : PRESIDENTE.
Non le ha dette?
Speaker : SCALERA.
No.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : SCALERA.
Vergogna, vergogna, vergogna.
Speaker : PRESIDENTE.
Pensi che le facciamo dire anche queste cose. Altro che bavaglio!
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caroli e poi il consigliere Splendido.
Abbiamo discusso di quegli emendamenti per tre ore.
Consigliere Caroli, prego, per cinque minuti, poi il consigliere Splendido, sempre per cinque minuti. Prego.
Speaker : CAROLI.
Le ho presentato l’emendamento a firma del collega Leoci e di tutta la minoranza. Siccome lei ha rappresentato che l’emendamento quasi non ci fosse…
Speaker : PRESIDENTE.
Non c’è il referto tecnico.
Speaker : CAROLI.
Considerato che lei non ha avuto modo neanche di leggere il subemendamento, pregherei che lo attenzionasse, immediatamente.
Speaker : PRESIDENTE.
L’abbiamo attenzionato, ma non c’è il referto tecnico.
Speaker : CAROLI.
Il referto tecnico è pari pari a quello precedente, perché c’è stata solamente una rimodulazione del precedente emendamento. Quindi, io le chiederei, cortesemente, di sospendere per quindici minuti, riunirvi e riformulare nuovamente quella che è la posizione dell’Ufficio di Presidenza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusi, il Regolamento è chiarissimo. L’Ufficio di Presidenza si è pronunciato sull’inammissibilità in caso di carenza di copertura finanziaria. La copertura finanziaria è esclusa, è stata confermata. Anche con riferimento al referto l’emendamento non indica la copertura finanziaria in violazione dell’articolo 81 della Costituzione.
Speaker : CAROLI.
Lei è certa di quello che sta dicendo?
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Caroli, certo, è firmato dal referto. Non sono io che decido, c’è un referto tecnico. La legge Bassanini ha distinto le responsabilità politiche.
Scusate, il bavaglio io non l’ho mai messo, però il Consiglio ostaggio di alcune pretese neanche.
Prego, consigliere Splendido.
Speaker : SPLENDIDO.
No, Presidente, mai mi permetterei di dire “ostaggio”, nulla alla sua persona, per carità, ma proprio perché conosco la sua persona, io le chiedo, non ci costa nulla, ci faccia contenti: non serve a niente, noi da avvocati diciamo “quando non serve a niente, facciamolo, tanto è un di più”.
Oggi l’Ufficio di Presidenza si dovrà riunire perché gli emendamenti sono differenti, anche il referto è differente, Presidente. La prego di considerare queste due variabili. Presidente, la prego di considerare queste due variabili: emendamenti differenti, referti tecnici differenti. Ci lasci contenti; poi è capace che uscirà con la stessa decisione, però noi crediamo nel suo ruolo super partes e crediamo anche nella bontà di quella che sarà la decisione dell’Ufficio di Presidenza, qualunque essa sia. Però oggi le chiedo di riunirsi cinque minuti, cinque minuti rispetto a tante sciocchezze che io per primo ho detto. Ho fatto perdere tempo con il mio intervento, ma cinque minuti non cambiano l’esito della vicenda.
Riunitevi cinque minuti. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Siamo qui, a distanza di un passo, con il consigliere De Leonardis e con il consigliere Cera, che sono davanti a voi e attestano insieme a me l’inammissibilità dell’emendamento.
Emendamento 51. Sull’emendamento 51… L’Ufficio di Presidenza mi prega di andare avanti, quindi, vi prego, rispettate gli organi del Consiglio.
Emendamento n. 51.
La votazione è aperta. L’emendamento è a firma dell’assessore Pentassuglia. Parere? Ma cosa è grave? Pentassuglia dà parere favorevole? L’emendamento è suo? L’emendamento è a firma Pentassuglia. Abbiamo votato tutti?
Io ricordo che questa legge è importantissima, perché questa legge contiene una serie di norme a favore degli agricoltori, senza le quali gli agricoltori non potranno partecipare ai bandi che sono in corso di emanazione. Quindi, ricordo questo per gli agricoltori che ascoltano, perché se non si approva questa legge purtroppo avranno, ovviamente, le conseguenze della mancata approvazione.
Avete votato tutti? Abbiamo votato tutti? Manca il numero legale. Se manca il numero legale, ancora una volta non avremo la legge sui pozzi. Io voglio sottolineare la vostra responsabilità su questa situazione, di tutti, maggioranza e opposizione.
Se c’è disordine in Aula devo farvi allontanare e sospendere la seduta.
Sospendo la seduta per dieci minuti.
La seduta è sospesa.
Di fronte al tumulto in Aula, la seduta è sospesa.
(Tumulti in Aula)
C’è tumulto.
La seduta è sospesa per tumulto in Aula.
Riprendiamo i lavori del Consiglio. Ciascuno al suo posto. Colleghi, se non vi sedete non possiamo procedere con i lavori del Consiglio. Colleghi, vi sedete? Se vi sedete, riprendiamo tranquillamente i lavori del Consiglio, pregando a chiunque sta sopra di stare fermo, di non parlare e di non disturbare, perché diversamente dovremo sciogliere la seduta. Non funziona così.
La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 2.
L’emendamento è approvato.
Emendamento n. 52, Pentassuglia.
La votazione è aperta.
Collega Barone, l’emendamento n. 50 non lo stiamo discutendo, è accantonato.
La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 23, favorevoli 23, astenuti 3.
L’emendamento è approvato.
Emendamento n. 53, aggiuntivo, Pentassuglia.
Prima del voto, ha chiesto il Presidente Perrini. Prego.
Presidente Perrini, non appena si realizza il silenzio, lei parla, va bene?
Speaker : PERRINI.
Io ho fatto una premessa quando non c’era il Presidente Emiliano, per cui la ripeto…
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, se non manteniamo il silenzio è impossibile procedere.
Prego, Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Dicevo, io ho fatto una premessa: questa legge sui pozzi, essendo una cosa importante, che serve a tutti, la dovevamo votare.
Addirittura, ho fatto una riunione prima che iniziasse il Consiglio regionale, dicendo: ragazzi, io questa legge la voglio votare, chiedo che insieme dobbiamo votare. Anche se quel discorso sui Consorzi di bonifica non andrà, però dobbiamo essere degli uomini, l’ho detto pubblicamente anche qui.
Presidente Capone, lei è la Presidente di tutti, e poi abbiamo due rappresentanti che rappresentano l’opposizione. Io chiedevo, prima di continuare con tutta questa velocità, come al solito inaspriamo i rapporti, di fermarsi un attimo, lei e i due rappresentanti dell’opposizione, perché se loro non rappresentano l’opposizione, a questo punto li togliamo, e mi faccio rappresentare da altri dell’opposizione.
Avevo chiesto una cortesia: invece di proseguire con questa violenza, a chiamare persone, se noi andiamo a vedere, era già caduto il numero, non c’erano i numeri. Avete fatto tutte queste cose, va bene.
Vi dovete fermarvi un attimo tutti e tre e chiarirvi là dentro, perché la cosa, per come è stata svolta in questi momenti, non mi è piaciuta per niente. Loro rappresentano noi. Sulla legge dei pozzi, l’ho detto prima pubblicamente, prima ai miei amici dell’opposizione, e dobbiamo portare avanti il discorso dei Consorzi, perché è la nostra battaglia, ma poi mi dovete promettere che rimaniamo in Aula perché si vota la legge sui pozzi, perché serve a tutti gli agricoltori.
Ho detto questa cosa anche qua. La violenza con cui lei ha fatto in questo modo, inasprisce i rapporti. Vi chiedo allora, prima di andare avanti, di fermarvi: cinque minuti dobbiamo perdere, dovete tornare con un approccio diverso, sennò io non mi sento più rappresentato neanche da loro due, perché è la seconda volta, è successo un’altra volta che ve ne siete venuti, sempre sui Consorzi, su un argomento che noi non sapevamo.
Io chiedo una sospensione non di un’ora, ma di 10 minuti precisi, siamo tutti qua e non se ne va nessuno.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Perrini, io intanto la ringrazio per la sua parola, perché una cosa ha detto e l’ha manutenuta, quindi di questo impegno io la ringrazio, è stato coerente.
Quello che è successo in Aula, la violenza che c’è stata, però, non dipende da me. Io ho cercato di frenarla, anzi le devo dire una cosa: lei pensa davvero che non ci siamo consultati prima che io mi esprimessi? In ogni caso, adesso ascoltiamo cosa dice il consigliere Romito. Ma noi siamo l’Ufficio di Presidenza, è chiaro? Non è che agiamo come singoli o in rappresentanza di noi stessi. Noi agiamo per il bene del Consiglio. Quindi, consigliere Romito, si esprima, dopodiché faremo le nostre valutazioni e le riporteremo, democraticamente, come abbiamo sempre fatto. Però, adesso, vi prego, facciamo anche degli interventi che siano sintetici, i vostri, perché altrimenti sembra come se non voleste approvare questa legge. Stiamo impiegando tutto il tempo per parlare d’altro. È chiaro? Prego, consigliere Romito.
Speaker : ROMITO.
Presidente, le regole democratiche valgono esattamente quanto questa norma, forse di più, perché le regole democratiche valgono oggi e valgono per sempre. Quindi, Presidente, siccome noi non dobbiamo offendere l’intelligenza né di chi ci sta guardando né di chi è seduto in questa Aula, noi non possiamo accettare – lo dico anche all’Ufficio di Presidenza in maniera molto chiara – che a votazione aperta si consenta ad altri consiglieri regionali, che evidentemente erano da altre parti e non in Aula, di raggiungerla per ottenere il numero legale valido per questa seduta. Vale per oggi e vale per sempre, Presidente. Così come non può esistere che a votazione aperta, con lo schermo che recita “Votazione aperta”, si minaccia di sospendere per dieci minuti, si avverte l’Aula di sospendere per dieci minuti la seduta…
Speaker : PRESIDENTE.
Lei era qui, consigliere Romito?
Speaker : ROMITO.
Io ero qui, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Lei ha visto che cosa è successo? Lei ha visto che non c’era nessun consigliere seduto al suo posto, che fra poco non si accapigliano?
Speaker : ROMITO.
Presidente, è stato un utilizzo surrettizio del tumulto in Aula, perché voi…
Speaker : PRESIDENTE.
Ma lei non ha visto che per poco venivano alle mani? Se dice altre cose forse stava in un altro Consiglio.
Speaker : ROMITO.
Presidente, lei è persona di grande intelligenza e di grande esperienza. Non offendiamo l’intelligenza altrui, perché noi siamo consapevoli di quello che è accaduto e siamo assolutamente consapevoli che non può accadere mai più. E lo ribadisco anche all’Ufficio di Presidenza, perché a votazione aperta la votazione si conclude, punto. Non si sospende, Presidente. O lei sospende poco prima, se vede che i consiglieri sono in piedi, non apre la votazione, lei sospende la seduta e al rientro apre la votazione.
Speaker : PRESIDENTE.
I consiglieri si sono alzati a votazione aperta.
Speaker : ROMITO.
Presidente, a votazione aperta la seduta non si sospende, perché questo equivarrebbe a modificare l’assetto dell’Aula, che per una norma come questa ci può vedere tutti tranquilli, ma per altre norme e per il futuro non può accadere che un’Assemblea democratica si regoli rispetto a chi è in Aula e a chi, invece, è fuori e ha bisogno di cinque minuti per tornare e votare. Questa cosa, anche se siamo sul finire della legislatura, non è democratica e non è neanche lontanamente immaginabile. Quindi, rispetto a questo io faccio affidamento al suo bon ton istituzionale e a quello del Segretario, cui tutti ci lega una grande stima, perché non può accadere mai più quello che è accaduto oggi.
Chiudo e concludo, Presidente, perché è evidente che con la votazione rimasta aperta è stato consentito a colleghi che non erano in Aula di arrivare in Aula e colorare magicamente lo schermo che è alle sue spalle. Quindi, perché rimanga per la memoria degli altri, e per la nostra intelligenza e dignità, quello che è accaduto oggi non deve accadere mai più, Presidente, non per noi, non per rispetto dei consiglieri regionali di opposizione, ma per le regole democratiche, che valgono per tutti.
Oggi valgono per chi siede nei banchi dell’opposizione, domani varranno anche per chi siede in quelli della maggioranza.
Speaker : PRESIDENTE.
Convengo con lei che quello che è accaduto non deve accadere mai più.
Mai vista simile violenza in Aula, fino a che ci sono stata io.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Splendido. Prego, Presidente… Scusi, Presidente Splendido, ha chiesto il Presidente, per regolamento.
Speaker : SPLENDIDO.
Per carità, ubi maior…
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Oggi abbiamo verificato che lo spazio per il pubblico è fortemente insicuro nell’ipotesi in cui ci siano episodi come quelli che si sono verificati, cioè, un allontanamento, come è avvenuto, di uno spettatore da parte della vigilanza in una situazione del genere è pericolosissima, perché quello è un balcone che molto facilmente può essere sfondato o scavalcato da qualcuno che dovesse accapigliarsi.
La dovete finire di interrompere, perché questa è un’Aula nella quale voi dovete stare fermi e in silenzio, punto. Non c’è un dialogo, quindi io chiedo che il Presidente dell’Assemblea verifichi, dati gli incidenti che si sono verificati, di sgombrare l’Aula e di far proseguire la seduta in condizioni di sicurezza, perché se qualcuno si dovesse fare male e dovesse dare alla responsabilità alla gestione della Regione Puglia, è chiaro che io non ne voglio sapere.
Quella tribuna non è adatta a un certo tipo di pubblico che non stia fermo e immobile, e non dia garanzie di assoluto autocontrollo, sia per la propria sicurezza che per quella dei dipendenti regionali.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente.
Nel momento in cui ci dovesse essere una minima attività di disturbo, io sarò costretta a sgomberare, mio malgrado.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Splendido. Prego.
Speaker : SPLENDIDO.
Con il massimo rispetto, Presidente Emiliano e Presidente Capone, ma disturbo è anche il vociare, ovviamente da parte del pubblico, che non è permesso, e questo dovrebbe consentirle di sgomberare l’Aula.
Andare a nascondersi dietro problemi di staticità non credo che sia il caso. Ha ragione il Presidente Emiliano quando dice che nessuno ha diritto di intervenire perché questa è un’Assise, questo sì.
Per cui, invito le persone a rimanere, ma in silenzio. Sicuramente non sarete allontanati per problemi di staticità, perché credo che sia un problema inesistente.
Posso continuare l’intervento, Presidente Capone?
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, ma addirittura il dialogo. Sembra che stiamo in un convegno. Questo è un Consiglio regionale.
Prego, Presidente Splendido.
Speaker : SPLENDIDO.
Grazie.
Tornando alla vicenda, ovviamente con la massima serenità e calma, riannodando i fili del discorso e di quello che è accaduto, riavvolgendo il nastro, tra l’altro nastro che registra tutto, perché per fortuna abbiamo registrato tutto quello che è accaduto, vi è stata una votazione che non ha visti i numeri da parte della maggioranza su un provvedimento che avevamo e volevamo votare anche noi. Del resto, le urla, giuste forse – perché no? –, dell’assessore Pentassuglia riecheggiano ancora nelle mie orecchie, perché urlava a ciascuno di noi di rimanere e di votare anche contro o di astenersi pur di consentire all’Assise di avere i numeri. Quindi, chiedeva all’opposizione di mantenere i numeri, mentre questa vicenda, ovviamente, doveva riguardare esclusivamente la responsabilità della maggioranza. Per cui, dopo le urla dell’assessore Pentassuglia e dopo quello che lei chiama “tumulti”, a un certo punto magicamente sono comparse delle persone che erano assenti e si è consentito di votare. Lei prima ha sospeso i lavori con la votazione aperta, poi ha consentito di votare con la votazione aperta, poi ha chiuso favorevolmente con la votazione favorevole. Qualcosa non è andato sicuramente per il verso giusto.
Il mio consiglio, Presidente, che era quello di riunire l’Ufficio di Presidenza, va reiterato. Lei, tra l’altro, per bocca sua, ha detto che i nostri rappresentanti dell’opposizione, ovvero il collega Cera e il collega De Leonardis, avevano rappresentato l’inutilità di riunire l’Ufficio di Presidenza, quindi ha parlato per bocca loro. Io chiedo a questo punto ai due colleghi: corrisponde al vero questo? Non ho motivo di dubitare. Voi vi siete rifiutati di riunirvi sulla questione chiesta dal sottoscritto e dal collega Casili? Perché questo è accaduto? perché non vi siete riuniti? Sono circostanze molto gravi, perché voi rappresentate noi all’interno dell’Ufficio di Presidenza.
Oggi tutto quello che è accaduto resta agli atti e resta registrato. Sarebbe bastato, Presidente Capone, che si fosse riunito cinque minuti l’Ufficio di Presidenza e tutto quello che è successo non sarebbe successo. Tutto qui.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Splendido. Abbiamo ripetuto sempre la stessa cosa.
Prego, Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
A me dispiace, sinceramente, intervenire su questo tema, però è un’occasione per ribadire ancora una volta quello che più volte le abbiamo segnalato: la sua imparzialità, Presidente. Mi dispiace, lei ricorderà che addirittura ha chiamato i commessi per mandarmi via da quest’Aula perché eravamo arrivati con 35 secondi di ritardo rispetto alla votazione chiusa, mentre oggi ha consentito di poter avere il numero legale facendo scoppiare tumulti.
Se lei non avesse…
Speaker : PRESIDENTE.
Alterare la verità, no, Presidente Pagliaro. Alterare la verità non si può.
L’Aula era occupata da persone, da consiglieri che stavano in mezzo e stavano litigando, è per questo che ho minacciato di sospendere la seduta per tumulti.
Se lei altera la verità, noi non ne usciamo.
Speaker : PAGLIARO.
Questo è successo dopo, per fortuna ci sono le registrazioni, Presidente, così come dalla registrazione la volta scorsa, si evinse che non erano ancora passati 60 minuti quando lei ha richiamato in Aula tutti per la votazione. Ci sono le registrazioni, per fortuna.
Con me fa il dialogo e poi pretende che gli altri non facciano il dialogo. Io non la capirò mai, sinceramente sarò io che ho dei limiti, probabilmente… È immarcabile, come Maradona.
Guardi, Presidente, sa che io ho sempre avuto simpatia per lei, però non sta dando il meglio di sé nelle ultime sedute. Io volevo soltanto ricordarle quell’episodio che per me rimane una delle cose peggiori che ho subìto in questa legislatura, quindi volevo ricordarle ancora una volta che lei è il Presidente di tutti i consiglieri regionali. Tutti.
Speaker : PRESIDENTE.
Ne sono orgogliosa… Anche di Pagliaro.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Cera in risposta al Presidente Splendido.
Speaker : CERA.
Io volevo intervenire come segretario dell’Ufficio di Presidenza perché è mio dovere sottolineare alcune cose che sono successe.
Innanzitutto, l’Ufficio di Presidenza è un organo terzo rispetto alle attività politiche di tutti i Gruppi, e quando all’Ufficio di Presidenza vengono sollevate questioni che non possono avere ancoraggi, come nel caso dell’emendamento senza copertura finanziaria, non possiamo prendere decisioni che vanno in senso opposto. Questo che sia ben chiaro.
Se qualcuno chiede all’Ufficio di Presidenza di rappresentare una forza politica, che si chiami PD, Fratelli d’Italia, Forza Italia e quant’altro, noi applicheremo sempre e comunque lo Statuto della Regione e il Regolamento del Consiglio regionale. Questo lo voglio specificare, perché non si dica in giro che l’Ufficio di Presidenza deve essere un organo politico. L’Ufficio di Presidenza è un organo che non è assolutamente politico e decide nel merito delle questioni secondo Regolamento e secondo Statuto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Procediamo con gli emendamenti. Siamo all’emendamento n. 53, sempre dall’assessore Pentassuglia.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 25, votanti 23, favorevoli 23, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Adesso passiamo all’emendamento n. 54, Pentassuglia.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Emendamento n. 55, Pentassuglia e Paolicelli.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 21, favorevoli 21, astenuti 5.
È approvato a maggioranza.
Emendamento n. 56, a firma Pentassuglia.
La votazione è aperta.
Sull’emendamento n. 56? Prego, assessore Pentassuglia. No, mi scusi, il titolo in votazione. Il titolo dice “il comma 7 dell’articolo 18 della legge regionale 59/2017 è sostituito dal seguente ‘riguarda l’immissione di fauna a scopo di ripopolamento’”.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura, alle risorse idriche, alla tutela delle acque e all’autorità idraulica.
Questa è una modifica che consente agli ATC di fare ripopolamento, siccome la norma originaria ha spostato la data. Quelli precedenti invece hanno dato la disponibilità, abbiamo spostato la data perché le agricole non sono nella condizione di votare entro il 30 giugno, di spostare al 31.12.2026.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, ho ammesso di parlare in sede di votazione perché era stato chiesto un chiarimento. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 23, favorevoli 23, astenuti 3.
L’emendamento 56 è approvato.
Emendamento 57 “Modifica all’articolo 15 della legge regionale 28 del 29.6.2018”.
Pentassuglia, lo vuole illustrare un attimo?
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura, alle risorse idriche, alla tutela delle acque e all’autorità idraulica.
Questo emendamento consente la commercializzazione della carne di cinghiale in Puglia. Noi facciamo le catture, le mandiamo in Toscana, e poi compriamo la carne da altre regioni. Con l’Assessorato alle politiche della salute, col dottor Mongelli e la struttura abbiamo rivisto, a seguito di un convegno e di un rapporto con l’Università questa opportunità in Puglia.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 2.
L’emendamento è approvato.
Aggiungiamo il voto di Pagliaro.
Scusate: aggiungiamo il voto di Pagliaro, grazie, favorevole vero?
Adesso ci sono tre emendamenti che non sono coerenti con la legge sui pozzi.
Chiedo a chi li ha proposti, se vuole ritirarli per essere esaminati ovviamente nella prossima seduta: uno è l’emendamento Piemontese sugli impianti sportivi, sulle strutture sportive; l’altro, la legge Gozzini a firma Romito, l’altro è a firma Pagliaro sulla Fondazione Schipa.
Prego, Presidente Perrini, anche per tenere fede rispetto all’impegno che avevo assunto con lei. Prego.
Speaker : PERRINI.
Io avevo detto che siamo favorevoli a questa legge, l’importante è che non lo riempiamo di tanti emendamenti che non hanno niente a che vedere. Voglio ricordare all’assessore Piemontese che sto aspettando l’Omnibus del 1980. Aveva promesso che avremmo fatto quell’Omnibus. Lei diceva: non si preoccupi, io vivo di strette di mano. Questo Omnibus che doveva portare a gennaio 2023… Allora, faccia una cosa: tutti questi emendamenti che stanno adesso li mettiamo insieme all’Omnibus. No, non sto scherzando. In ordine alfabetico mettiamo insieme a tutti quegli emendamenti dell’Omnibus del 2023 anche questi e facciamo una seduta con tutti questi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è un emendamento Lacatena e Romito tra quelli che state chiedendo di non mettere. Era solo per informarvi.
Presidente Pagliaro, ha chiesto di intervenire?
Speaker : PAGLIARO.
Soltanto una parola. Votiamo questo emendamento che insieme all’assessore Matrangola abbiamo previsto. È una cosa semplicissima.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma se li escludiamo per principio…
Speaker : PAGLIARO.
Ho capito, ma i princìpi valgono fino a un certo punto. Oppure, valgono solo per noi? Valgono solo per noi.
Speaker : PRESIDENTE.
Raccogliamo quello che ha detto il Presidente Perrini: su questo non si vota. Votiamo la legge e alla prossima legge li inseriamo tutti e tre, per coerenza rispetto alla legge.
La votazione è aperta.
Speaker : PAGLIARO.
Io dovrei parlare. Ma si può parlare qua? e che cavoli!
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo, un attimo solo. Scusate, avete diverse opinioni rispetto all’inserimento di questi emendamenti. C’è un problema: questi emendamenti sono totalmente estranei rispetto alla legge.
Io ho un solo principio: quello di rispettare il regolamento, quindi o lo rispettiamo per tutti, o per nessuno, non perché si chiami Pagliaro, Romito, Lacatena, Capone, noi li rispettiamo.
C’è invece un emendamento che in Conferenza dei Capigruppo l’assessore Amati ci ha riferito essere richiesto dal MEF: quello è un emendamento correttivo di cui dobbiamo tener conto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Prego.
Speaker : ROMITO.
Presidente, purtroppo questo accade quando non sempre c’è uniformità di giudizio anche rispetto a questo tema, cioè, quello dell’ammissione o meno degli emendamenti, il quale, che ricordi io, negli ultimi tre anni è cambiato diverse volte.
Speaker : PRESIDENTE.
No, sono due anni che non approviamo niente, d’accordo con il Presidente Emiliano relativamente agli emendamenti che non sono coerenti con le norme.
Speaker : ROMITO.
Presidente, ho una cattiva memoria io, e può assolutamente essere.
Io invece chiedo che l’emendamento sottoscritto insieme al collega Lacatena e ad altri colleghi di centrodestra e centrosinistra possa essere votato, perché ha carattere di estrema urgenza, è un emendamento che ha a che fare con la vita di centinaia di persone. Quindi, Presidente, io le chiedo di volerlo mettere in votazione.
È una mia richiesta, credo condivisa anche da altri colleghi, consiglieri regionali. A Bari, il segretario comunale Mario D’Amelio diceva “l’Aula è sovrana”. Io le chiederei di mettere ai voti l’emendamento di cui stiamo parlando. Presidente, da mesi mi tacciano, non aggiungo neanche un’altra parola.
È emendamento relativo alla vicenda…
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Pagliaro. Grazie, consigliere.
Speaker : PAGLIARO.
siccome stavo intervenendo prima, e lei ancora una volta ha deciso d’imperio di bloccare il mio intervento, poi mi chiede di fare la pace, ma io la pace non posso farla se lei puntualmente fa sempre queste azioni, che sono discriminatorie e inaccettabili.
Mi consenta ancora una volta, stavo parlando, mi ha bloccato nuovamente, ha azzerato gli interventi e abbiamo ricominciato con il collega Romito. Per dire una cosa semplice: vorrei che lei comprendesse che questo è un piccolo emendamento che abbiamo firmato io e l’assessore Matrangola per variare il nome della Fondazione Tito Schipa in Raffaele Attilio Amedeo detto Vito Schipa. Questo ci consente finalmente di andare avanti su una fondazione che è stata costituita tre anni fa, che ha anche le risorse da parte, e che la città di Lecce e il Salento attendono da tre anni. Quindi, ci fate votare cortesemente questo piccolo emendamento? Se è vero che non c’entra con i pozzi, però non c’entrano manco i cinghiali, quindi siate gentili, gentilmente fateci votare questo emendamento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ho precisato che o li votiamo tutti o nessuno, perché è una questione di principio.
Emendamento n. 58, a firma Lacatena ed altri. Chi lo illustra? Votiamo? Votiamo.
Scusate un attimo, perché poi con la fretta facciamo pasticci. Preciso che questo emendamento non ha oneri, quindi è un emendamento che possiamo approvare senza referto tecnico. Perciò, lo metto ai voti previo parere del Governo favorevole. È favorevole il parere del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Adesso abbiamo l’emendamento n. 59, presentato dall’assessore Amati, come ce l’ha illustrato in Conferenza dei Capigruppo.
Non ci sono interventi.
La votazione è aperta.
Si tratta di un emendamento dovuto a una richiesta di precisazioni del MEF.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Adesso abbiamo l’emendamento n. 60. L’emendamento lo ha illustrato il Presidente Pagliaro.
Posso permettermi di riferire che cosa tratta? “‘Fondazione di partecipazione Tito Schipa’ sono sostituite con le seguenti parole ‘Fondazione di partecipazione Raffaele Attilio Amedeo detto Tito Schipa’”:
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
“Contributi per grandi eventi sportivi” è l’ultimo emendamento.
Speaker : DE LEONARDIS.
Su questa cosa si era chiuso l’ultimo Consiglio regionale.
Quindi, siccome non c’era il numero legale, l’assessore proponente non c’era, decade, questo.
Tu non c’eri quando abbiamo riaperto il Consiglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Non c’era.
Io ho detto “è accantonato perché manca l’assessore, quindi lo rinviamo”.
Speaker : DE LEONARDIS.
Ma eravamo partiti da là.
Se dobbiamo fare le regole, le dobbiamo mantenere.
Speaker : PRESIDENTE.
Votate ciascuno come ritiene.
La votazione è aperta per l’emendamento n. 50.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 1.
L’emendamento 59 è approvato.
Dobbiamo votare l’allegato 4 dell’articolato allegato alla legge.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Il consigliere Romito ha votato favorevolmente: risulta? Se non risulta, aggiungiamolo. Okay, lo aggiungiamo perché non risultava.
È sicuro che possiamo votare la legge? Ve lo annuncio: possiamo votare la legge.
La votazione è aperta sulla legge nel suo complesso.
Presidente Perrini, il suo desiderio è soddisfatto: la legge può essere votata. Anche il consigliere Caroli è contento.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvata all’unanimità.
Votiamo per l’urgenza.
È approvata all’unanimità.
Prego, consigliere Di Gregorio.
Speaker : DI GREGORIO.
Siccome abbiamo al punto n. 5) la legge sull’ hikikomori, se stiamo qui trenta secondi la votiamo. Chiedo l’anticipo del punto, perché è già passata all’unanimità. Siamo tutti qua.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, ma sediamoci. L’unica cosa è che su questo punto con l’assessore Pentassuglia si era presentato un ordine del giorno. Assessore Pentassuglia, che vogliamo fare rispetto all’ordine del giorno? Va bene. Nel prossimo Consiglio portiamo questo ordine del giorno relativo alla richiesta di rottamazione. Va bene? O lo vogliamo votare adesso? Siete pronti? I numeri ci sono. Presidente Perrini, lo votiamo adesso? Sto chiedendo, perciò ho detto….
Va bene. Ne parliamo nella prossima Conferenza dei Capigruppo.
Prego, consigliere Paolicelli.
Speaker : PAOLICELLI.
Grazie, Presidente.
Nel frattempo, visto che ci siamo tutti, i due prossimi punti all’ordine del giorno sono leggi già approvate all’unanimità, “oleoturismo” e l’altra che ha proposto il collega Di Gregorio. Possiamo votarle? Sblocchiamo anche due situazioni, non ci costa nulla, siamo qua in Aula.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Anticipazione dei punti n. 4 e 5, Votiamo sull’anticipazione? “Oleoturismo” e “Hikikomori”.
Chi è favorevole all’anticipazione? Chi si astiene? Chi è contrario?
L’inversione dell’ordine del giorno è approvata all’unanimità
Punto n. 4 “Disciplina dell’oleoturismo”.
Ci sono però degli emendamenti… Sono tre emendamenti sull’oleoturismo. Sulla legge sugli hikikomori ci sono emendamento? Sulla legge sugli hikikomori non ci sono emendamenti, facciamo quella.
Siete tutti d’accordo? c’è Qualcuno contrario? No.
Facciamo la legge sugli hikikomori.
La relazione la diamo per letta. Sono sette articoli. Ha chiesto di intervenire, Presidente Perrini? No.
Sono sette articoli, procediamo. Scusate, se facciamo silenzio, procediamo velocemente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Splendido, prego.
Speaker : SPLENDIDO.
Voglio capire cosa sto votando, mi perdoni, perché sono qui…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Gregorio, velocemente, la illustri, prego. Legge la relazione?
Consigliere Pagliaro, ha chiesto una spiegazione: vuole che diamo prima la spiegazione, o vuole intervenire lei?
Prima la spiegazione. Prego, la spiegazione rispetto alla domanda. Prego, consigliera Parchitelli.
Speaker : PARCHITELLI.
Signora Presidente, colleghi consiglieri, la condizione degli hikikomori è caratterizzata da un rifiuto della vita sociale, scolastica e lavorativa per un periodo di tempo prolungato, di almeno sei mesi, e da una mancanza di relazioni intime, ad eccezione di quelle con i parenti stretti.
I giovani hikikomori possono manifestare il loro disagio in vari modi, stare in casa tutto il giorno oppure uscire solo quando sono sicuri di non incontrare conoscenti, o addirittura vagare senza meta tutto il giorno facendo credere di essere andati a scuola. Gli hikikomori mantengono le redazioni esterne al minimo e gli unici contatti che sviluppano sono attraverso l’uso di internet.
Dalla fine degli anni Novanta in Giappone è stata descritta una particolare condizione psicologica, identificata da un tipo di ritiro sociale, che colpisce principalmente adolescenti e giovani adulti, chiamati hikikomori. Questo fenomeno è comunemente evidenziato nelle persone dell’età di quattordici anni fino all’età di trent’anni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Pagliaro. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Volevo chiederle se fosse possibile, a questo punto, di attenerci a quello che abbiamo deciso nella Capigruppo, di arrivare fino al punto n. 8). Quindi, siccome siamo qui e oggi stiamo finalmente producendo qualcosa di utile per i nostri cittadini della nostra regione, andiamo fino in fondo e facciamo fino al punto n. 8).
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Dipende da voi.
Articolo 1.
Non ho iscritti a parlare.
Pongo in votazione l’articolo 1.
La votazione è aperta.
Ma avete detto che abbiamo votato all’unanimità.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Articolo 2.
Prego.
Speaker : SPLENDIDO.
Solo per dire che è una legge che ho condiviso anche in Commissione con la collega, per cui voterò favorevolmente, perché è una norma che mancava alla nostra Regione. È una bellissima pagina e una bella norma, per cui il mio voto è favorevole, così come è stato in Commissione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Splendido.
La votazione è aperta sull’articolo 2. La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
L’articolo 2 è approvato all’unanimità.
Articolo 3.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
L’articolo 3 è approvato all’unanimità.
Articolo 4.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, favorevoli 33, votanti 33.
L’articolo 4 è approvato all’unanimità.
Articolo 5.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
L’articolo 5 è approvato all’unanimità.
Articolo 6.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
L’articolo 6 è approvato all’unanimità.
Articolo 7 (Norma finanziaria).
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
L’articolo 7 è approvato all’unanimità.
Passiamo alla legge nel suo complesso.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti? Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
La legge è approvata all’unanimità.
Presidente Perrini, perché non fare la norma sull’oleoturismo a questo punto? Siamo qua. Andiamo avanti.
Prego, Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Volevo chiedere se è possibile anticipare la mia legge sulle identità comunali (Ide.Co.).
Speaker : PRESIDENTE.
Stiamo procedendo.
Speaker : PAGLIARO.
Se andiamo avanti speditamente…
Speaker : PRESIDENTE.
Disegno di legge n. 33.
Articolo 1 c’è un emendamento, legge sull’oleoturismo.
All’articolo 1 c’è un emendamento presentato dal consigliere Paolicelli. Assessore, parere del Governo?
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Aspettate che già stiamo studiando gli emendamenti, per favore silenzio.
Quindi, l’emendamento è stato votato.
Adesso, l’articolo 1 come emendato.
La votazione è aperta. Abbiate pazienza. Un momento, perché l’articolo 1 non è emendato. Stiamo votando l’articolo 1, puro, per correttezza.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
L’articolo 1 è approvato all’unanimità.
L’emendamento che abbiamo votato prima era all’articolo 2. È stato già votato, quindi va solo corretto nella formula dei funzionari. Era l’emendamento all’articolo 2. Perfetto.
Sempre all’articolo 2 c’è un altro emendamento che aggiunge alla lettera e) un’altra lettera, la lettera f).
Votiamo, quindi, l’emendamento all’articolo 2, comma 1.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 2.
L’emendamento è approvato a maggioranza,
Adesso votiamo l’articolo 2 come emendato.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Aggiungiamo il voto favorevole del consigliere Romito.
Passiamo all’emendamento n. 3: dopo l’articolo 2 inserire l’articolo 2-bis (Modello di SCIA unificato).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 4.
È approvato a maggioranza.
Adesso passiamo all’articolo 3.
Sull’articolo 3 c’è un emendamento che sostituisce la lettera c).
Votiamo per l’emendamento.
La votazione è aperta.
Questo è un emendamento all’articolo 3: iscrizione nell’elenco nazionale dei tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini, ai sensi dell’articolo 4 del decreto MIPAAF 7 ottobre 2021, criteri e modalità per il riconoscimento dei panel di assaggiatori. Va bene? Questo emendamento è stato votato in Commissione. Tutti questi sono tutti votati in Commissione.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Adesso c’è un altro emendamento, quello era alla lettera c), questo alla lettera e) del comma 1 dell’articolo 3: dopo la parola “triennale” sono aggiunte le seguenti parole “anche non continuativa”.
La votazione è aperta. Sempre Paolicelli.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Adesso votiamo l’articolo 3, come emendato.
La votazione è aperta. Sono i requisiti per lo svolgimento delle attività di oleoturismo.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
L’articolo 3 è approvato all’unanimità.
Passiamo all’articolo 4 “Standard minimi di qualità per lo svolgimento delle attività di oleoturismo”. Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 28, favorevoli 28.
L’articolo 4 è approvato all’unanimità.
Articolo 5.
Non ci sono emendamenti (Attività di degustazione dell’olio in abbinamento ad alimenti).
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
L’articolo 5 è approvato all’unanimità.
All’articolo 6 ci sono emendamenti: “il comma 3 dell’articolo 6 è cassato”, emendamento. Apriamo la votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
L’emendamento è approvato all’unanimità. Il comma 4 dell’articolo 6 – questo è un emendamento – è sostituito da questo: “Il Comune, ricevuto una SCIA per attività oleoturistica, ne dà comunicazione alla struttura regionale competente in materia di filiere olivicole, che provvede all’iscrizione del soggetto richiedente nell’elenco regionale degli operatori oleoturistici”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo l’articolo 6, come emendato.
La votazione è aperta.
Dopo questa seduta, colleghi, diciamo che ci vorrebbe un bagno rilassante. Insieme si lavora bene.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 7.
C’è un emendamento aggiuntivo: “Si aggiunge il comma 3: ‘La Regione predispone, di concerto con le organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello regionale, le organizzazioni di rappresentanza degli operatori oleoturistici e l’Associazione nazionale Città dell’Olio, un programma di durata triennale, aggiornato annualmente, finalizzato alla promozione delle attività di oleoturismo svolte in ambito regionale. Il predetto programma si raccorda con il programma regionale sul turismo’”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Votiamo l’articolo 7, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Articolo 8.
Non ci sono emendamenti a questo articolo.
La votazione è aperta. Votiamo… Chissà il consigliere Caroli, che è stato dolcissimo oggi?
La votazione è chiusa… Consigliere Caroli, le avevo fatto dei complimenti, e subito mi è stato detto che domani recupera.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’articolo 8 è approvato all’unanimità.
Articolo 9.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
L’articolo 9 è approvato all’unanimità.
Articolo 10 (Sanzioni amministrative pecuniarie).
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27.
L’articolo 10 è approvato all’unanimità.
Articolo 11 (Norma transitoria)
La votazione è aperta. Votiamo. Stiamo diminuendo sempre di più.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
L’articolo 11 è approvato all’unanimità.
Articolo 12.
Ultimo articolo.
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’articolo 12 è approvato all’unanimità.
Adesso ci sono degli emendamenti aggiuntivi.
Il primo emendamento è a firma Casili-Galante, riguarda la disciplina delle strutture ricettive della legge sulle attività turistiche ad uso pubblico gestite in regime di concessione.
Referto tecnico favorevole. Parere del Governo, favorevole.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
L’articolo 12 è approvato all’unanimità.
Secondo emendamento aggiuntivo, a firma Casili, Galante e Capone.
Referto favorevole degli uffici.
La votazione è aperta.
Emendamento Cera: “Per garantire la sicurezza e l’efficacia delle battute di caccia, soprattutto in contesti dove la fauna selvaggia è abbondante, è fatto obbligo per gli ATC di dotarsi di un perito balistico iscritto all’albo dei periti balistici presso il tribunale. La presente non comporta oneri di spesa a carico della Regione Puglia”.
Parere del Governo favorevole.
Scusate, stavo andando avanti.
Chiudiamo la votazione sull’emendamento aggiuntivo.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Adesso emendamento Cera. Ve l’ho letto già.
Parere del Governo favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 27, votanti 23, favorevoli 23, astenuti 4.
È approvato a maggioranza.
Adesso la legge nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
La legge è approvata all’unanimità.
Si chiede l’urgenza.
La pongo ai voti per alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
L’urgenza è approvata all’unanimità.
Non ci sono più i numeri, per cui la seduta è tolta.
Ci aggiorniamo al prossimo Consiglio. Il 3 giugno abbiamo la Conferenza dei Capigruppo.