Speaker : PRESIDENTE.
La seduta è aperta
(Segue inno nazionale)
Buongiorno, colleghe e colleghi.
Diamo per approvato, se non ci sono osservazioni, il processo verbale della seduta di martedì 1 aprile 2025.
Non ci sono osservazioni.
Hanno chiesto congedo i colleghi De Blasi, Metallo e Tupputi.
Passo la parola al consigliere segretario Napoleone Cera per la lettura delle assegnazioni alle Commissioni.
Speaker : CERA.
Sono state assegnate alle seguenti Commissioni: Commissione I: disegno di legge n. 64 del 7.04.2025; il disegno di legge n. 65 del 7.4.2025; il disegno di legge n. 66 del 7.4.2025; il disegno di legge n. 67 del 7.4.2025; il disegno di legge n. 68 del 7.4.2025, aventi tutti ad oggetto “Riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118”.
Alla Commissione III è stata assegnata la seguente proposta di legge a firma del consigliere Conserva ed altri “Promozione di programmi sperimentali per la consegna aerea di farmaci, medicinali e dispositivi sanitari mediante droni”.
Alla Commissione VI “Proposta di legge a firma dei consiglieri Conserva ed altri, ‘Tutela delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici e volontari vittime di aggressioni durante lo svolgimento delle proprie mansioni e costituzione della Regione in parte civile nei relativi procedimenti penali’”.
Alla VII Commissione è stata assegnata la proposta di legge a firma dei consiglieri Amati ed altri “Abrogazione delle modifiche al comma 2 dell’articolo 6 della legge regionale 9 febbraio 2005 n. 2 ‘Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale’”.
Per quanto riguarda interrogazioni, interpellanze e mozioni, sono state presentate le interrogazioni a risposta scritta a firma del consigliere Splendido, “Potenziamento dei servizi sanitari a Vieste”; per quanto riguarda le mozioni, a firma della consigliera Barone, “Ordine pubblico nella provincia di Foggia”, Barone, Di Bari, Casili e Galante “Mobilità sostenibile in favore degli studenti di ADISU Puglia”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Passiamo all’ordine del giorno.
Abbiamo concordato in Conferenza dei Capigruppo che il Consiglio sarebbe terminato alle 16.30 e che avremmo proceduto con l’ordine del giorno, salvo una richiesta di rinvio, probabilmente, dalla maggioranza, relativamente al primo punto.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Campo. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : CAMPO.
Signor Presidente, non è un mistero che questa vicenda legata all’elezione del Vicepresidente si sta protraendo ormai da tempo, ne conosciamo tutti la ragione. Le ragioni sono essenzialmente politiche, si è creata la vacanza nella carica quando il Movimento 5 Stelle, e il consigliere Casili in particolare, ha ritenuto di dover abbandonare i propri incarichi istituzionali in una fase in cui si è aperta in qualche modo una verifica politico-amministrativa nell’estate scorsa.
C’è stato un tentativo, c’è stato più di un tentativo per provare a ricomporre la coalizione e giungere a un pieno coinvolgimento degli amici dei 5 Stelle nelle funzioni.
È stata offerta più volte al consigliere Casili la possibilità di tornare a ricoprire il suo incarico, ma questa disponibilità non c’è stata. Nella maggioranza si è aperta una riflessione che, onestamente, non abbiamo ancora concluso, rispetto alla quale ci siamo applicati recentemente, perché la speranza, l’ipotesi era sempre quella prima o poi di ritornare ad avere con i 5 Stelle un’intesa istituzionale più compiuta.
Ciò però non è avvenuto, se ne prende atto, quindi, Presidente, sono obbligato, mio malgrado (me ne scuso) a chiedere il rinvio, proveremo a rimediare nel più breve tempo possibile perché, al di là di tutto, si tratta di ridare funzionalità a un organismo che, come abbiamo visto recentemente, ha funzioni importanti, deve svolgere funzioni assolutamente rilevanti, quindi non può essere monco, quindi assumiamo l’impegno a rimediare entro la prossima convocazione.
Pertanto – ribadisco – mio malgrado chiedo il rinvio del punto all’ordine del giorno.
Speaker : PRESIDENTE.
Non c’è nessuno che chiede di intervenire per contrasto, quindi metto ai voti la proposta del Presidente Campo... ha chiesto di intervenire il consigliere Perrini. Prego.
Speaker : PERRINI.
Ho ascoltato l’intervento del Capogruppo del PD, Campo. Di questa storia si parla da più di un anno e, per colpa di questa storia, alcuni Consigli regionali non si sono tenuti o addirittura sono stati sospesi.
Anche oggi vediamo l’opposizione tutta presente, perché li ho contati e ci sono tutti, e vogliamo portare avanti i problemi dei pugliesi, mentre dall’altra parte continuo a vedere che i numeri non ci sono.
Noi non abbandoneremo l’Aula, perché vogliamo lavorare per la Puglia, perché questo è importante, perché il cittadino spesso non riesce a capire che la maggioranza si chiama Emiliano, Centrosinistra, e spesso ci vede tutti uguali, e, se il Consiglio regionale non si fa, è colpa di tutto il Consiglio regionale.
Io voglio insistere che è un problema all’interno della maggioranza PD e Movimento 5 Stelle, quindi trovate una soluzione, caro Capogruppo Campo, perché non si può andare avanti, perché è più di due anni quasi che si porta sempre questo punto, sta al primo posto dell’ordine del giorno e non si fa mai niente, e spesso il Consiglio regionale, per colpa di questo punto, non va avanti. Questa volta noi rimaniamo in Aula, perché ci sono temi importanti, e spero che ci sia anche da parte vostra la collaborazione, perché noi vogliamo andare avanti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente.
Non ho altri iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 26, favorevoli 16, contrari 10, astenuti 5.
La proposta di rinvio è approvata a maggioranza.
Che si doveva votare? Le proposte che si fossero mosse in Aula. Laddove non ci fossero state proposte, ognuno avrebbe votato quello che riteneva.
Proposta di legge a firma Lucia Parchitelli, Loredana Capone, Francesco Paolo Campo, Grazia Di Bari ed altri “Norme per l’elezione del Consiglio Regionale e del Presidente della Giunta”.
Il relatore è il consigliere Splendido, che non c’è.
Diamo per letta la relazione.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Parchitelli e poi la consigliera Di Bari. Prego, consigliera Di Bari, per la lettura della relazione.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente.
La legge statale 15 febbraio 2016, n. 20, ha introdotto, tra i princìpi fondamentali per i sistemi elettorali delle Regioni a statuto ordinario, l’adozione di specifiche misure per la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive. In particolare, è stata modificata la legge n. 165/2004, che in attuazione all’articolo 122, primo comma della Costituzione, stabilisce i princìpi fondamentali cui le Regioni devono attenersi nella disciplina del proprio sistema elettorale.
Il legislatore nazionale, al fine di promuovere concretamente la parità tra uomini e donne nell’accesso delle cariche elettive ha individuato alcune misure che le Regioni sono tenute ad adottare, declinandole sulla base dei diversi sistemi elettorali per la scelta della rappresentanza dei Consigli regionali.
Al riguardo, l’articolo 4, comma 1 della legge 165/2004 prevede tre ipotesi: liste con preferenze, qualora la legge elettorale regionale preveda l’espressione di preferenze, sono previsti due meccanismi per promuovere la rappresentanza di genere: a) quota di liste del 40 per cento, in ciascuna lista i candidati di uno stesso sesso non devono eccedere il 60 per cento del totale; b) preferenza di genere: deve essere assicurata l’espressione di almeno due preferenze di cui una riservata a un candidato di sesso diverso. In caso contrario, le preferenze successive della prima sono annullate.
Liste bloccate. Nel caso in cui la legge elettorale regionale preveda le liste senza espressione di preferenze, deve essere prevista l’alternanza tra candidati di sesso diverso, in modo tale che i candidati di uno stesso sesso non eccedano il 60 per cento del totale.
Collegi uninominali. Nel caso in cui il sistema elettorale regionale preveda collegi uninominali, nell’ambito delle candidature presentate con il medesimo simbolo, i candidati di uno stesso sesso non devono eccedere il 60 per cento del totale.
Come è noto, sono state presentate varie proposte di legge per adeguare i princìpi sopra enunciati della legge della Regione Puglia (legge regionale n. 2/2005) modificata prima con la legge regionale n. 7/2015 e poi con la legge regionale n. 14/2015.
Sia nel corso della IX che della X consiliatura, sicché, stante la perdurante inerzia del legislatore regionale pugliese, in data 23 luglio 2020, il Presidente del Consiglio dei ministri ha indirizzato formale diffida alla Regione Puglia per adeguare, entro il 28 luglio 2020, le disposizioni della propria legge elettorale ai princìpi di promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso delle cariche elettive, di cui all’articolo 4, comma 1, lettera c-bis della legge 2 luglio 2004 n. 165, come modificato dall’articolo 1, comma 1, della legge 15 febbraio 2016 n. 20.
Infine, nell’esercizio dei poteri sostitutivi statali, di cui all’articolo 120 della Costituzione, è stato emanato il decreto-legge 31 luglio 2020 n. 86, poi convertito in legge 7 agosto 2020 n. 98, recante “Disposizioni urgenti in materia di parità di genere nelle consultazioni elettorali delle Regioni a Statuto ordinario”.
L’articolo 1 di detto decreto recita: “il mancato recepimento, nella legislazione regionale in materia di sistemi di elezione del Presidente e degli altri componenti della Giunta regionale, nonché dei Consigli regionali, dei princìpi fondamentali posti dall’articolo 4 della legge 2 luglio 2004 n. 165, come modificata dalla legge 15 febbraio 2016 n. 20, integra la fattispecie di mancato rispetto di norme, di cui all’articolo 120 della Costituzione, e, contestualmente, costituisce presupposto per l’assunzione delle misure sostitutive ivi contemplate.
Al fine di assicurare il pieno esercizio dei diritti politici e l’unità giuridica della Repubblica, nella Regione Puglia, per le elezioni del Consiglio regionale, in luogo delle vigenti disposizioni regionali, in contrasto con i principi della legge n.165/2004 e salvo sopravvenuto, autonomo adeguamento regionale ai predetti principi, si applicano le seguenti disposizioni.
Ciascun elettore può esprimere due voti di preferenza, di cui uno riservato a un candidato di sesso diverso dall’altro, e le schede utilizzate per la votazione sono conseguentemente predisposte.
Nel caso in cui siano espresse due preferenze per candidati del medesimo sesso, si procede all’annullamento della seconda preferenza.
Il Prefetto di Bari è nominato Commissario straordinario, con il compito di provvedere agli adempimenti conseguenti per l’attuazione del presente decreto, ivi compresa la ricognizione delle disposizioni regionali incompatibili con il comma 2, fermo restando il rispetto del principio della concentrazione delle Costituzioni elettorali, di cui al comma 3 e dell’articolo 1-bis del decreto-legge 20 aprile 2020 n. 26, convertito con modificazioni della legge 19 giugno 2020 n.59.
Il Prefetto di Bari ha dato attuazione alle disposizioni di cui sopra con provvedimento protocollo n. 82022 del 3 agosto 2020, con il quale sono state individuate le disposizioni regionali incompatibili con quanto prescritto dal decreto-legge n. 86/2020, ossia...
Speaker : PRESIDENTE.
Scusi, consigliera Di Bari, ma sta leggendo la relazione della Commissione?
Speaker : DI BARI.
Sì, la relazione.
Speaker : PRESIDENTE.
La relazione della Commissione?
Speaker : DI BARI.
Sì. Questa mi è stata data e questa sto leggendo, proposta di legge e relazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, prego.
Speaker : DI BARI.
Dicevo, e le medesime disposizioni sono state formulate in conformità.
Sulla base della normativa regionale così riformulata a seguito dell’intervento sostitutivo statale, si sono svolte le elezioni regionali nel settembre 2020. Si rende ora necessario un intervento legislativo da parte del Consiglio regionale della Puglia sia per consolidare l’avvenuta introduzione della doppia preferenza di genere sia per introdurre l’altro fondamentale principio a tutela della parità di genere, ossia la sanzione dell’esclusione dalla competizione elettorale per le liste che non rispettino le percentuali massime di presenza di uno dei due generi al proprio interno. La sanzione pecuniaria prevista dal vigente comma 13 dell’articolo 8 della legge regionale n. 2/2005, infatti, nella sua tenuità risulta del tutto inadeguata come strumento di tutela della parità di genere. Di conseguenza, la mancanza di un vero deterrente si risolve nel mancato rispetto della norma di tale principio da parte di numerosi Gruppi politici.
A tal riguardo, è da rimarcare che il medesimo articolo 4, comma 1, lettera c-bis, della legge n. 2 stabilisce che in ciascuna lista i candidati devono essere presenti in modo tale che quelli dello stesso sesso non eccedano il 60 per cento del totale. Pur se le disposizioni statali non prevedano espressamente per tale principio la sanzione di inammissibilità della lista che vi contravvenga, tanto che sotto questo profilo non è intervenuto lo Stato nell’esercizio dei poteri sostitutivi, nondimeno l’attuale conclamata inadeguatezza della sanzione pecuniaria prevista dall’articolo 13 e dall’articolo 8 della legge regionale n. 2/2005 si risolve come innanzi specificato in una negazione di fatto del principio stesso.
La presente proposta di legge si compone di due articoli. Con l’articolo 1 si sostituisce l’articolo 7 della legge 9 febbraio 2005, n. 2, recependo integralmente i contenuti relativi alla doppia preferenza di genere, già introdotti con intervento sostitutivo statale nel 2020, da cui consegue, in caso di due preferenze espresse dagli elettori per candidati del medesimo stesso, l’annullamento della seconda preferenza.
Con l’articolo 2 si modifica il comma 13 dell’articolo 8 della predetta legge regionale n. 2/2005, prevedendo che all’interno delle liste rappresentate per le elezioni del Consiglio regionale i componenti dello stesso sesso non siano rappresentati per più del 60 per cento del totale, pena l’inammissibilità della stessa lista.
La presente proposta di legge non comporta oneri a carico del bilancio regionale”.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliera Di Bari.
Era la relazione legata alla proposta di legge, non la relazione della Commissione, però va bene, era completa.
Ha chiesto di intervenire la Presidente Parchitelli. Prego.
Speaker : PARCHITELLI.
Grazie.
Sono davvero felice che finalmente siamo arrivati a questo momento. Vorrei partire, già prima della votazione, con dei ringraziamenti, a cominciare innanzitutto da tutte le forze politiche che questa legge hanno voluto sottoscrivere, tutti i colleghi di maggioranza e di minoranza, perché non è scontato quello che è stato fatto.
Sappiamo che c’è stato un percorso lungo, un percorso che si è tentato anche nella precedente consiliatura e che si è arenato. In questa consiliatura c’è stata una difformità di vedute, perché alcuni dicevano che non è necessario intervenire con una legge perché il potere sostitutivo è ancora in vigore; altri che dicono che così non è.
Una cosa è certa: la legge regionale della Puglia non ha al proprio interno la doppia preferenza di genere, quindi noi dobbiamo necessariamente intervenire. Al di là di quella che sia l’interpretazione sulla durata del provvedimento di sostituzione che sappiamo avere come caratteristica principale quella della temporaneità, noi abbiamo il dovere istituzionale e politico di inserire questa norma all’interno della legge regionale della Puglia, che vorrei ricordare essere tra le pochissime Regioni che oggi non hanno all’interno questa norma.
Voglio ringraziare i colleghi, tutti i colleghi, e soprattutto tutte le colleghe, perché come tutti voi sapete stiamo discutendo tanti altri aspetti di modifica della legge regionale, però questa volta siamo stati determinati, abbiamo detto: non devono esserci emendamenti che non riguardano la doppia preferenza di genere. Se dobbiamo procedere a fare qualche modifica, dobbiamo rimanere nel tema, non deve diventare, questa legge, un “bus” per fare inserire altri emendamenti di modifica alla legge elettorale. Su questo siamo stati tutti di parola, e per questo ribadisco i miei ringraziamenti.
Un altro ringraziamento va a tutto il mondo associativo che in questi anni ha mantenuto alta l’attenzione su questa tematica. In particolare – mi consentirete – c’è la rete delle donne costituenti, che è una rete costituita da tantissime donne che lavorano per promuovere delle norme di parità, che sta facendo davvero un lavoro straordinario.
Anche se ancora non l’abbiamo votata, sono certa che questa volta non sbaglieremo di nuovo.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi auguro che sia un auspicio assolutamente mantenuto per tutte le cose che ha detto.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Maurodinoia. Prego.
Speaker : MAURODINOIA.
Grazie, Presidente, anch’io per esternare felicità nel poter oggi discutere e approvare questa proposta di legge che ho voluto sottoscrivere, ma che ho presentato nel 2018, una proposta di legge presentata con la collaborazione dell’allora Consulta e Commissione per le pari opportunità, il Comitato 50 e 50, i sindacati e le associazioni.
Fu un duro lavoro, allora non ci fu questo entusiasmo nell’approvare questa proposta, ma ricordo bene il lavoro cui fu fatto, ringrazio anche la Presidente, l’assessore Loredana Capone, perché iniziammo insieme un percorso di incontri e di convegni, Loredana Capone insieme al Presidente Emiliano aprirono questa serie di incontri che si tennero in diversi Comuni.
Oggi terrei a ringraziare tutti coloro che insieme a me hanno partecipato a quegli incontri, nei quali spiegavamo l’opportunità di inserire nella legge regionale lo strumento della doppia preferenza, ma eravamo lì anche per spiegare in cosa consistesse lo strumento della doppia preferenza.
Ricordo che moltissimi Comuni, che ringrazio, approvarono addirittura degli ordini del giorno che chiedevano al Consiglio regionale di approvare la proposta sulla doppia preferenza.
Abbiamo dato corso anche a una petizione popolare, riuscimmo a raccogliere più di 10.000 firma che presentammo, ma tutto ciò non bastò, perché la proposta di legge rimase è ferma in Commissione, non approdò mai in Consiglio, come ricorda bene Loredana, perché mancava la condivisione dei colleghi, quindi fu veramente uno sconforto, dopo il lavoro fatto, non portare in Aula l’approvazione della proposta.
Come ha spiegato la collega Parchitelli, poi c’è stato l’intervento del Governo nazionale e nel 2020 votato comunque con lo strumento della doppia preferenza. Quindi, ci tenevo a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questo iter. Io me ne occupo dal 2018, ma so che anche altri colleghi ci provarono negli anni precedenti, senza successo. Addirittura con voto segreto bocciarono la proposta di legge. Bocciata la prima volta, non portata in Aula nel 2018, oggi finalmente siamo qui a poter parlare e soprattutto a cercare una condivisione su questa proposta.
Grazie veramente a tutti e spero che questa proposta venga votata all’unanimità. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliera Anita Maurodinoia. Confermo tutto, anche le migliaia di cartoline che ci arrivarono da tutte le parti di Puglia per sostenere la campagna “50/50”. Abbiamo lavorato intensamente ora per arrivare a questo risultato e mi auguro che oggi ci possiamo arrivare. Per cui, non tolgo altro tempo e passiamo all’esame della legge.
È arrivato un emendamento sostitutivo, che sostituisce integralmente la proposta di legge con un articolo, che diventa unico. Lo volete illustrare? Volete che lo legga? Prego, Presidente Conserva.
Speaker : CONSERVA.
Presidente, si tratta di un emendamento sostitutivo, con accordo raggiunto nella Capigruppo, che è stato firmato dal sottoscritto e dal Presidente Campo. Abbiamo ritenuto che, evidentemente, l’articolo 2 così come articolato nella legge approvata all’unanimità in Commissione, quello che prevedeva l’inammissibilità della lista, fosse una misura estrema, al limite della legalità e della costituzionalità. Pertanto, riteniamo che vada applicata la legge regionale attuale, che prevede una sanzione a carico del Gruppo che va evidentemente a superare il limite di genere del 60 per cento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
L’altro firmatario, il Presidente Campo, vuole intervenire subito o dopo gli altri interventi? Prego.
Speaker : CAMPO.
Io voglio mettere le mani avanti. Lo ricordava chi mi ha preceduto, la consigliera Di Bari addirittura ha cominciato questo excursus fondando le prime riflessioni a far data dal 2005, nella relazione, che è stata molto esaustiva, e ci dà la dimensione di quanto è stato tormentato l’approdo odierno.
Sono circa due decenni che il tema è all’ordine del giorno, e si sono succeduti più Consigli regionali, i quali non sono mai riusciti a trovare una sintesi su un tema che pure sembra avvertito da tutti.
In questa consiliatura ci siamo applicati, si sono applicate specialmente le donne, e siamo riusciti a giungere perlomeno a un primo grosso risultato: l’approdo in Commissione di una proposta che metteva d’accordo tutti. È un bene prezioso, quell’accordo, da valorizzare, che abbiamo il dovere di valorizzare e di fare in modo che finalmente diventi quella legge che tutti ci chiedono, che la società ci chiede, non solo le associazioni che si occupano prevalentemente di tutelare l’equilibrio di genere.
È un tema politico che sta in cima a tutti i programmi elettorali, e che stava in cima anche al nostro programma elettorale. Quindi, terminare questa legislatura, e ormai quasi ci siamo, senza portare a casa questo risultato e far permanere la Puglia tra le pecore nere, forse l’unica tra coloro che hanno bisogno di essere richiamate, la prima tirata d’orecchie ce l’ha fatta il Governo nel 2020, col rischio che ciò si possa anche ripetere, perché non è detto che tutti concordino nel ritenere che se noi non procediamo, non sia necessario un nuovo provvedimento governativo.
È un’opinione prevalente in dottrina e in giurisprudenza, che nell’assenza di una legislazione da parte nostra. sarebbe ancora in vigore quel provvedimento. C’è un’altra parte della giurisprudenza e della dottrina che pensa esattamente il contrario, e vi assicuro, non è inconsistente, ossia, che sarebbe invece necessario in ogni caso un nuovo provvedimento governativo, perché quello, essendo un provvedimento che interveniva come potere sostitutivo col Commissario ad acta, si è sostituito per l’occasione, ma permarrebbe in capo alla Regione Puglia. quest’obbligo. E se altrimenti quest’obbligo non permanesse perché siamo qui oggi? Perché evidentemente abbiamo tutti ritenuto che, al di là delle questioni e delle speciosità, sia necessario che la Puglia dia un segnale anche politico. Perché saremmo qui oggi, se la legge già ci fosse? Non saremmo qui, non avremmo fatto tutto questo lavoro, non ci saremmo appassionati, non si sarebbe appassionata la stampa, come si è appassionata giustamente negli ultimi due mesi.
È quindi oggettivamente necessario per ragioni politiche, ma anche di ordine giuridico, per ripristinare il rispetto della legge a cui, nel 2020, ci richiamò la Presidenza del Consiglio, procedere a dare una legge alla Puglia sulla doppia preferenza. Oggi dobbiamo farlo, il mio segretario disse qualche settimana fa, anzi ormai più di un mese fa, che eravamo disposti sulle questioni che già ribollivano in pentola (nuove leggi elettorali, ridisciplina del numero dei consiglieri, forse la nostra legge ha bisogno di una manutenzione, tutti temi legittimi che meritano un confronto) e abbiamo detto sin dall’inizio che su questo dovevamo avere un ponte con l’opposizione, perché sono questioni che riguardano tutto il Consiglio, proprio per non correre il rischio di rimanere vittime, come capitato in passato, dei veti incrociati, che ci hanno sempre impedito di giungere a una soluzione positiva su questo terreno.
Questo impegno permane e lo abbiamo ribadito nella Conferenza dei Capigruppo, però oggi non possiamo deludere la Puglia e rinviare di nuovo tutto a domani, perché dobbiamo discutere anche il resto. Questo avrebbe il sapore, agli occhi dei cittadini e soprattutto delle cittadine, dell’ennesimo tradimento, dell’ennesimo escamotage per gettare il can per l’aia.
Lo dico sul piano politico agli amici dei 5 Stelle, valorizziamo il dato che emerge e che siamo riusciti a costruire, un consenso largo in quest’Aula sul tema della doppia preferenza. Quell’emendamento brevemente illustrato da Conserva mira a questo scopo, perché, se oggi aprissimo una discussione sulle sanzioni, non riscontreremmo più l’identità di vedute che abbiamo trovato sul tema della doppia preferenza e la legge verrebbe di nuovo non approvata, perché sulle sanzioni abbiamo opinioni diverse tra maggioranza e opposizione e in parte anche all’interno della maggioranza.
Sul piano politico oggi quale obiettivo vogliamo cogliere? Vogliamo cogliere l’obiettivo che tutta la Puglia si aspetta, quindi sancire il principio, cambiare la legge elettorale nella parte in cui non prevede la doppia preferenza e metterci al riparo.
Sul tema delle sanzioni varrà quel che vale in tutta Italia. Anche a me sarebbe piaciuto, il mio Gruppo ha votato così in Commissione, sostenendo che fosse giusta l’esclusione come sanzione, ma non la pensiamo tutti così. In tutte le altre Regioni italiane non esiste la sanzione dell’esclusione. Forse il legislatore nazionale dovrebbe riflettere e arrivare a questo tema definendo uno standard unitario, visto che è una questione avvertita. Ma se oggi ci fermassimo sul dato della sanzione, noi rischieremmo, anzi certamente non riusciremmo a votare la doppia preferenza perché non troveremmo i numeri. Allora, in politica bisogna fare le intese. La democrazia, tra l’altro, lo richiede. Questo è il Consiglio che hanno eletto i pugliesi, questo è il Consiglio all’interno del quale bisogna trovare l’intesa sulla doppia preferenza, questa è l’intesa che è stata possibile trovare e che mette d’accordo la più parte dei consiglieri regionali. E io questo aspetto politico valorizzerei.
Proverei, quindi, a fare un ultimo appello a tutti, come abbiamo fatto durante la Conferenza dei Capigruppo: è l’ipotesi che tiene assieme tutti, voltiamo pagina e diamo alla Puglia la legge sulla doppia preferenza. Io arrivo a dire che chi oggi si sofferma sulle questioni che riguardano le sanzioni evidentemente non ha a cuore la doppia preferenza ma le battaglie di cortile.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Galante. Prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente. Solo una puntualizzazione, perché nel suo intervento il Capogruppo della Lega Conserva ha detto che c’è stato l’accordo nella Capigruppo, nella Conferenza dei Presidenti. Non c’è stato nessun accordo, perché noi abbiamo dichiarato la contrarietà a modificare questa legge.
Ma poi, l’intervento nel merito lo lascio alle donne, soprattutto alla consigliera Di Bari.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, consigliera Di Bari.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente.
Mi dispiace che sia uscito il collega Campo… Ah, mi ascolta? Va bene.
È proprio in virtù delle tue parole, caro collega, che dici che dobbiamo avere rispetto dei pugliesi e del nostro elettorato, che è necessaria quella sanzione che è stata prevista nella modifica di legge approvata, lo ricordo, in Commissione, da tutti i componenti. Tant’è, che proprio in virtù di questo, io stessa ho raccolto le cinque firme affinché fosse portata il prima possibile quella modifica di legge all’interno del Consiglio.
Questo perché, come ha ricordato giustamente la collega Maurodinoia, è una battaglia che abbiamo portato avanti sin dal 2018. Anche in quella occasione abbiamo fatto una brutta figura a livello nazionale, perché noi abbiamo praticamente rinunciato ad esperire e ad espletare il nostro compito di legislatori, ci abbiamo rinunciato, e il Presidente Emiliano, all’epoca, dovete chiedere al Presidente Conte di intervenire, perché noi non siamo stati capaci.
Da una parte, allora, diciamo che vogliamo la doppia preferenza di genere; ma poi lasciamo il libero arbitrio ai partiti di poter decidere come introdurre la doppia preferenza di genere, dicendo: le liste fatele come volete, perché tanto va bene comunque, l’importante è che si dica che abbiamo la doppia preferenza di genere.
Che poi prendiamo in giro, sostanzialmente, gli elettori, e le donne che vogliono veramente misurarsi, perché, badate bene, qua non stiamo decidendo di creare una quota di elette, non stiamo dicendo questo, non stiamo facendo la riserva alle donne; stiamo dicendo che vogliamo dare la stessa opportunità agli uomini e alle donne di potersi presentare e di poter essere elette, vogliamo dare la stessa possibilità di poter dire che io posso essere eletta perché ho queste qualità, quindi, far scegliere veramente all’elettore.
Ma voi ve la immaginate una lista composta per l’80 per cento da uomini, il 20 per cento da donne, e che possibilità è questa? È una presa in giro.
Se volete approvare così la doppia preferenza di genere, la approvate voi, non certo con i nostri voti. I nostri voti non ci saranno, perché noi non ci stiamo a prendere in giro gli elettori, cosa che volete fare voi con le tante belle parole che sono state dette.
Questa non è una battaglia di cortile, caro collega Campo, questa è una battaglia di civiltà, non di cortile! Io non ci sto ad avere un piccolo riconoscimento, perché quello che lei vuole fare con la sua maggioranza è questo, illudere. Io non illudo i cittadini, non l’ho mai fatto e non inizierò adesso.
Tra l’altro, sto in un partito che è stato l’unico fin dalla prima legislatura ad avere eletto delle donne, 5 donne su 8, quindi non lo sto facendo per me, perché a noi viene già data questa possibilità, senza essere obbligati da una norma. però, siccome negli altri partiti evidentemente è così, è necessario avere una norma che obbliga con la sanzione.
Mi rivolgo ai tanti giuristi presenti, quando una norma è tale? Quando c’è una sanzione, altrimenti diventa un consiglio, e, se non vuoi farlo, non lo fai, tanto poi paghi una piccola sanzione ed è tutto a posto. Invece no, deve esserci la decadenza, non devono presentarsi, perché significa che non è vero che vogliono dare la possibilità alle donne di concorrere e avere le stesse possibilità.
Io chiedo questo insieme agli altri consiglieri regionali, finora pensavo che ci fosse l’appoggio anche delle altre donne in questo Consiglio, evidentemente non è così, perché non conviene neanche a loro, essere in poche significa avere più possibilità di essere elette.
Io non ci sto. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
ha chiesto di intervenire il presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Io sinceramente continuo a non capire, è arrivato il Presidente Emiliano, così me lo spiegherà anche lui, perché c’è una confusione incredibile.
A proposito di Partiti, cara collega Di Bari, il Partito di Fratelli d’Italia vuole andare avanti e parlare di altri argomenti, o la doppia preferenza, con la multa o senza multa, noi siamo pronti, perché come Fratelli d’Italia faremmo forse 50 e 50. Non c’è una regola all’interno di Fratelli d’Italia. Però, noi faremo in modo di mettere più donne e uomini possibili, addirittura 50 e 50. Per andare avanti su questo problema, che è tutto un problema all’interno della maggioranza, perché è una scusa il fatto della doppia preferenza, perché già si stanno preparando alle elezioni del 2025, perché dice: voi fate una lista, noi siamo da un’altra parte, ci troveremo dopodomani. Allora, ognuno sposa una causa. Ripeto, come Fratelli d’Italia siamo pronti a qualsiasi legge, l’importante è che si parli, poi, dei Consorzi, si parli dei temi della Puglia, perché di queste cose i cittadini pugliesi, doppia preferenza, Vicepresidente del Consiglio, assessore, se uno scade poi si dimette, poi si fa, 2,5 per cento la legge elettorale, non se ne fregano niente.
Noi siamo pronti a votare qualsiasi legge, l’importante è che andiamo avanti, perché su queste cose si sta parlando già da due anni e non si parla degli altri temi. Allora, come Fratelli d’Italia noi siamo favorevoli alla doppia preferenza, per cui o senza multa, o con la multa, noi siamo qui e voteremo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Prego.
Speaker : ROMITO.
Presidente, giusto per riorganizzare un attimo le idee, posto che io condivido l’intervento del collega Perrini, quindi noi siamo in Aula perché oggi abbiamo degli argomenti molto importanti da trattare, fra i quali quello della doppia preferenza, ma qua ci sono tanti agricoltori e tante imprese agricole che aspettano da noi delle risposte e che non gradiscono – ne sono certo – lo spettacolo che spesso la politica ha offerto di sé.
Ora, però, appuntando alcune frasi dette da alcuni colleghi che mi hanno preceduto, io potrei sintetizzare il seguente principio: stante l’assunto per il quale se non c’è una sanzione, vale a dire la decadenza, non siamo dinnanzi a norme ma a consigli, noi dovremmo parlare di consigli anche per quanto riguarda, per esempio, il Codice della strada, che conterrebbe tutto un mucchio di consigli, cioè ti consiglio di non superare con la doppia striscia continua, ti consiglio di mettere la cintura di sicurezza, ti consiglio di non eccedere i centotrenta orari in autostrada. Cioè, se l’assunto giuridico fosse quello per il quale se non c’è una sanzione oltremodo gravosa, la decadenza della lista, non saremmo dinanzi a norme ma dinanzi a consigli, dovremmo buttare giù il 70 per cento del sistema giuridico di questo Paese. Quindi, per fortuna non è così.
Per fortuna non è così, e anche se non in presenza di sanzioni tanto afflittive come la decadenza di una lista elettorale, cosa che, questa sì, inciderebbe sul diritto di voto, sulla capacità di elettorato attivo e passivo di un organismo istituzionale come il Consiglio regionale della Puglia, in un caso di questo genere, con un’afflizione di questo genere, c’è la decadenza, quella lista sparisce dalla competizione elettorale, per inammissibilità. Quei candidati e quel partito che ha raccolto le firme, che è andato per strada per cercare il consenso, per poi misurarsi con gli elettori, sarebbe espunta dalla competizione elettorale. Questa è una sanzione oltremodo gravosa e oltremodo limitante dei diritti democratici e delle prospettive democratiche di un popolo a cui invece, ogni cinque anni, è rimasto soltanto questo diritto: quello di andare a votare, quando lo si esercita.
Quindi, rispetto all’afflittività della sanzione, io invece condivido l’accordo che in Conferenza dei Capigruppo è stato raggiunto per raggiungere un’intesa che desse l’opportunità alla nostra Regione di dotarsi di una legge elettorale che prevedesse nella sua stesura iniziale, quindi, come ha detto qualcuno, attraverso il nostro esercizio di legislatori e non l’intervento di un commissario, il principio della doppia preferenza.
Ciò posto, siccome a me piace guardare quello che accade in giro per l’Italia, se noi avessimo approvato una legge come quella che ci è stata proposta, cioè, inammissibilità della lista in caso di mancata proporzionalità secondo quanto stabilito da quel comma, noi avremmo l’inammissibilità. Questo accadrebbe soltanto in Puglia rispetto a tutte le Regioni italiane, secondo uno studio che mi hanno appena inoltrato.
La Regione Lombardia, la Toscana, il Piemonte, l’Umbria, le Marche, il Lazio, la Campania invece adottano già oggi un sistema come quello che in Conferenza dei Capigruppo è stato ideato. Quindi, la verità è che non stiamo facendo niente di trascendentale, ma stiamo dando l’opportunità, alla nostra Assemblea legislativa, di non farsi tirare nuovamente le orecchie perché non conforme ad un dettato che invece la nostra Costituzione non ci suggerisce, ma ci impone.
Ciò posto, è evidente che ciascuno di noi cercherà in ogni modo di ottenere nel maggior numero – l’ha detto prima il collega Perrini, io posso dire la stessa cosa – di collegi possibili la parità dei sessi, neanche una proporzionalità come quella che era stata individuata, ma la parità. Questo perché noi crediamo nella parità di genere, non perché lo scriviamo in una norma, ma perché coltiviamo questa idea, avendo l’idea, appunto, di fare politica nel 2025 e non nel 1920, quindi stiamo parlando di cose già superate dagli atti.
Dopodiché, io sono intervenuto. Avevamo concordato di tacere, però su una cosa non riesco a stare zitto, perché purtroppo ogni tanto viene fuori il consigliere comunale che è in me. Qui c’è tutta un’area molto più istituzionale, è un’Assemblea legislativa, quindi si cerca di fare meno polemica, però secondo voi – mi rivolgo a chi ci sta guardando – dire prendere in giro un elettore consentire oggi, in una norma, che le donne siano adeguatamente rappresentate nelle liste attraverso una previsione normativa, o, ancora, candidarsi Presidente di una Regione, raccontando agli elettori che sei in discontinuità con un progetto politico, quello di Michele Emiliano, raccogliere i voti, raccontando che sei in totale discontinuità con il progetto politico di Michele Emiliano, salvo poi entrare in maggioranza dopo qualche mese? Quale delle due vicende è più grottesca? In quale delle due circostanze ci troviamo dinanzi ad una grandissima, grossolana, insopportabile presa in giro degli elettori?
Cerchiamo di mantenere un senso istituzionale, che, per essere tale, deve essere quanto più vicino e allineato alla verità, e non parliamo di presa in giro degli elettori, perché altrimenti dovremmo aprire una parentesi che ci porterebbe via 10 Consigli regionali per quello che in quest’Aula ha fatto il MoVimento 5 Stelle, prendendo in giro gli elettori che invece avevano creduto in quel progetto politico, distante da Michele Emiliano, e che invece poi si sono ritrovati nella stessa, identica maggioranza.
Smettiamola di ingrandire e cercare di... Consigliere, la prego, non sto entrando in vicende personali che pure potrei affrontare, non lo sto facendo perché il consigliere comunale che è in me, ovviamente di opposizione, deve riprendere le vesti del consigliere regionale e quelle istituzionali, quindi non sto entrando in vicende personali, né tantomeno mi sono permesso di fare nomi e cognomi.
Rispetto ad uno strumento, che è quello dell’esercizio dialettico davanti a tante persone che stanno aspettando una nostra iniziativa che invece condivideremo, che potrebbe cambiare in meglio la vita di tanti agricoltori della nostra Regione, credo che per dovere istituzionale e per la nostra dignità di legislatori prima e di consiglieri regionali poi, l’unica cosa che dovremmo fare è cessare immediatamente questa discussione, dotare la nostra Regione di una legge elettorale adeguata al 2025 e non al 1920, e provare, come ha detto il collega Perrini, ad affrontare... faccio finta di non aver sentito perché altrimenti dovrei accantonare il bon ton che mi ero imposto di non trattare vicende personali, quindi faccio finta di non aver sentito.
Presidente, spero che si possa concludere quanto prima questa discussione, nel senso, che ho detto poc’anzi, che i colleghi di maggioranza e di opposizione hanno condiviso, per poter poi affrontare un argomento che sta a cuore davvero a tanti cittadini pugliesi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Romito.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mazzarano. Prego, Presidente.
Speaker : MAZZARANO.
Semplicemente, pur condividendo lo spirito del Capogruppo Campo sulla necessità di trovare un’intesa per portare a questo risultato, che sarebbe un risultato significativo per questa Regione. non sono particolarmente d’accordo sull’idea dell’abrogazione dell’inammissibilità come sanzione che i partiti dovrebbero pagare, soprattutto se c’è l’approccio che qui è stato manifestato sia dal consigliere Perrini che dal consigliere Romito. Se i vostri partiti sono già ben predisposti a fare liste con nessun genere che superi il 60 per cento, non vedo quale sia la preoccupazione che vi porta ad abbassare l’asticella, perché questo è il tentativo fatto con l’emendamento che è stato proposto.
Siccome, giustamente, sia il consigliere Campo che il consigliere Romito hanno richiamato esempi in giro per l’Italia, vorrei capire dagli estensori dell’emendamento qual è la sanzione che viene prevista, perché quando la sanzione è anche molto dura si può anche non considerare l’inammissibilità come l’unica soluzione possibile. Per cui, nell’esprimere preoccupazione per questo approccio, forse mi convincerà sentire che la sanzione prevista è una sanzione molto, molto dura, e a quel punto convincere tutta l’Aula a votare quell’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non so se ci sono altri interventi. Prego, Presidente Galante. Vuole rispondere al Presidente Mazzarano? Prego.
Speaker : GALANTE.
Continua a non funzionare il mio microfono. Ci state boicottando pure il microfono.
Speaker : PRESIDENTE.
Potete controllare il microfono del Presidente Galante? Grazie.
Speaker : GALANTE.
Presidente, no, non rispondo al collega Romito, anche perché si stava arrampicando sugli specchi. Probabilmente non sapeva come giustificare il voto contro la parità di genere, che tutti quanti… Lei è contro la… State votando contro il punto che era all’ordine del giorno della legge portata, approvata all’unanimità… Quindi, state votando contro l’inammissibilità, giusto? Contro l’inammissibilità delle liste che non rispondono al 60 e 40: deve essere chiaro a chi ascolta che si sta votando contro l’inammissibilità di queste liste che non rispettano il 60 e 40.
Poi, potete votare qualsiasi cosa, quella è l’essenza. Io volevo chiedere da chi è firmato l’emendamento per specificare ancora una volta che dalla Capigruppo i provvedimenti vengono decisi all’unanimità. Dalla Capigruppo non è uscito nessun provvedimento all’unanimità, è stato deciso qui in Aula di presentare un emendamento. Volevo chiedere, Presidente, chi ha firmato l’emendamento, innanzitutto.
Sulla questione delle donne, sulla parità, sulla possibilità, sull’evoluzione che c’è stata nel mondo della donna negli anni, dal secolo scorso ad oggi, io non mi permetto di elevarmi a questo ragionamento, altrimenti poi può sembrare, come diceva il consigliere Romito, che noi addirittura dobbiamo scavalcare, superare questo momento perché è ancora più importante votare l’emendamento sul 630, che è qualcosa di vitale, invece non è vitale dare rispetto e dignità alla lotta che hanno fatto le donne, per arrivare poi oggi, proprio in una nazione che molte volte, purtroppo, si sottolinea essere una nazione maschilista per tantissimi versi, quindi mi sembra veramente paradossale, questa discussione.
Lo ha ribadito anche il collega Mazzarano, il Presidente Mazzarano. Non vedo qual è la preoccupazione se tutti quanti fanno le liste con 60 e 40, che possono essere 60 donne e 40 uomini, anche. Mi sembra veramente assurda, questa discussione: per quale motivo noi non dobbiamo essere la prima Regione in Italia a fare una legge del genere? È stato sottolineato che non c’è nessuna Regione in Italia che lo fa, e noi saremo la prima Regione. Se vogliamo dare un segnale a tutta la nazione di cosa significa aiutare veramente nel merito la questione delle donne e dell’importanza della dignità che dobbiamo dare in qualsiasi settore, dai salari che sono i più bassi d’Europa, che pagano alle donne, dalle catene di montaggio, oggi che proprio ha parlato di agricoltura. Andate a vedere cosa succede nelle catene di montaggio in tutto il settore ortofrutticolo, quante ore lavorano le donne nell’ortofrutticolo, nei campi e nelle catene di montaggio, e vediamo di discutere di cose nel merito e se è più importante dare subito via a questo provvedimento, perché ci stanno ascoltando gli agricoltori, che hanno detto che è più importante il 630 o un articolo di giornale o altre cose.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. consigliere Galante.
Ha chiesto di fare una precisazione il Presidente Mazzarano. Velocissimo.
Speaker : MAZZARANO.
Senza togliere tempo ad altri argomenti, ho recuperato l’emendamento e devo chiedere al primo firmatario, il consigliere Conserva, avendo l’emendamento eliminato l’inammissibilità, mi può spiegare, perché non l’ho capito, qual è la sanzione prevista per chi non fa il 60 40 nelle liste?
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Campo. Prego, Presidente Campo.
Speaker : CAMPO.
Anch’io sono firmatario, l’ho già detto...
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo, silenzio, per cortesia.
L’hanno firmato Campo e Conserva.
Speaker : CAMPO.
Sì, l’ha firmato Campo, anche perché ricordo al consigliere Mazzarano, che lo ha chiesto, che la legge che trova applicazione è la legge nazionale, ossia la legge n. 2 del 2005, più precisamente l’articolo 8, comma 13, che è esattamente quella previsione normativa, quella che adesso ho evocato, che trova applicazione che è la stessa contenuta nel provvedimento richiamato, adottato dal Presidente Conte, quando la Puglia non si è adeguata.
Il Presidente Conte all’epoca ha ritenuto di imporci il voto a doppia preferenza e la sanzione, come prevede la legge. Il Presidente Conte non ha detto la sanzione, l’esclusione.
L’articolo 8, comma 13, così come in tutte le Regioni italiane, salvo adesso porre un problema nazionale, cosa che possiamo anche fare dicendo che in Italia non c’è più la doppia preferenza, perché non c’è la sanzione che vorremmo mettere in Puglia, e l’articolo 8... Vuoi che te lo legga? Leggitelo tu. Te l’ho detto qual è. Lo leggo a parole mie, va bene. È l’articolo 3, comma 13: “Nelle liste dei candidati è assicurata la rappresentanza di entrambi i sessi. In ogni lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento. Ai Gruppi consiliari formati all’esito che non hanno rispettato (…) è applicata, da parte del Consiglio regionale in fase di erogazione della prima annualità, una sanzione, fino a un massimo della metà in misura direttamente proporzionale ai candidati in più rispetto a quello minimo consentito ai contributi ad esso assegnati”. È una sanzione economica, è una sanzione economica. Come accade in tutto il resto d’Italia e come previde anche che fosse il Presidente Conte quando ci ha sostanzialmente commissariato.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliera Di Bari.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente. Soltanto una precisazione. Si sa che la storia la scrivono i vincitori, non i vinti. Purtroppo è così. Poi si fanno le interpretazioni, invece di riportare i fatti così come sono accaduti. Il Presidente Conte – l’ho già detto – avocò a sé il potere legislativo in quel caso perché noi non avevamo deciso. Ovviamente, come ebbe modo di spiegare il Presidente Conte all’epoca, non poteva andare oltre la previsione della doppia preferenza di genere. Fu questo il motivo per cui non fu adottata quella sanzione.
Noi non capiamo, in questo momento, che noi, se veramente vogliamo fare quella rivoluzione culturale, quel cambio culturale, lo dobbiamo fare prevedendo una sanzione che sia efficace. Io sono d’accordo con il collega Mazzarano: possiamo prevedere, anziché l’inammissibilità istantanea, soltanto nel momento in cui la lista si adegua al 60 per cento. Possiamo prevedere questo. Ma non abrogare così com’è l’inammissibilità. Questo non lo accettiamo, perché se non si fa questo non si cambia. Il cambio culturale lo determini con le scelte e non rinunciando.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Di Bari. Lei è già intervenuta.
Consigliere Mazzarano, lei è già intervenuto due volte. Ha risposto il Presidente Campo. Presidente Conserva… È stato già detto dal Presidente Campo, ha già risposto puntualmente.
Adesso passiamo al voto. La votazione è aperta per l’emendamento sostitutivo che introduce la doppia preferenza e rispetto alla previsione della legge toglie l’inammissibilità delle liste.
Hanno votato, ho visto.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 27, contrari 10.
L’emendamento è approvato.
Quindi, questa è la legge.
La legge è approvata, la doppia preferenza sta nella nostra legge.
Chi ha chiesto di intervenire? Il Presidente Perrini?
Speaker : PERRINI.
… i voti. Io voglio sapere perché il Presidente Emiliano ha votato contro. Io non sto capendo più niente. Facciamoli gli accordi nelle Capigruppo… Se mi spiegate come funziona, perché la stretta di mano, caro Paolo Campo, per me è un valore importante.
Io voglio capire come mai il Presidente Emiliano… Voi mi avete detto che era una cosa che si votava tutti quanti insieme, condivisa: ma condivisa da chi? Da chi è condivisa?
No, no, non è questione di partiti. Il Presidente Emiliano ha votato contro. Mi dovete spiegare. Con lei ho preso degli accordi, era concordato, e ho chiesto nella riunione: la Giunta? Il Presidente? A favore… Piemontese, non fare lo scienziato con me: il Presidente Emiliano ha votato contro. Se io sapevo così, non avrei votato col Gruppo. La stretta di mano, Paolo, è importante per me, perché tu hai detto che era concordato con il Presidente e con la Giunta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il Presidente Di Gregorio, forse sul voto... sì, c’è stato un errore, il Presidente Di Gregorio risulta che abbia votato contro, ma ha votato a favore. Con la preghiera di correggere il voto, andiamo avanti.
Disegno di Legge n. 131 del 08/07/2024 “Disciplina regionale dell’utilizzo delle acque superficiali e sotterranee” , relatore il Presidente Mazzarano che la da per letta.
Andiamo alla legge.
Sono stati presentati numerosi emendamenti.
Partiamo dall’articolo 1, sul quale non ci sono emendamenti.
Se non ci sono interventi sull’articolo 1, possiamo votare.
La votazione è aperta.
È stato approvato all’unanimità in Commissione.
Non abbiamo i numeri. Noi abbiamo messo questa legge perché era stata approvata all’unanimità in Commissione, vedo che tutta l’opposizione non vota.
La votazione è chiusa.
Presenti 18, votanti 18, favorevoli 18.
Manca il numero legale.
Il Consiglio è aggiornato tra un’ora.
Se tra un’ora non ci saranno i consiglieri in numero legale, ovviamente ci dovremo rivedere al prossimo Consiglio.
Colleghi, riprendiamo i lavori d’Aula.
Eravamo in fase di votazione dell’articolo 1.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 17, votanti 17, favorevoli 17.
Non c’è il numero legale.
Però, risultate assenti.
Manca il numero legale, per cui ci vediamo al prossimo Consiglio. Orientativamente, intorno al 30 aprile faremo la Conferenza dei Capigruppo per programmarci i lavori, come abbiamo detto.