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C.r. Puglia 18.12.24
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Speaker : PRESIDENTE.
La seduta è aperta. (Segue inno nazionale)
Buongiorno a tutte e a tutti.
Invitiamo tutti i consiglieri e le consigliere a entrare in Aula.
Hanno chiesto congedo per oggi i consiglieri Metallo e Pagliaro.
Un attimo di silenzio. Prego tutti i colleghi di accomodarsi, così iniziamo il Consiglio.
Chiedo ai Capigruppo di chiamare i colleghi per essere presenti in Aula. Consigliere Paolicelli, vuole avvisare il Capogruppo e gli altri? Grazie.
Con l’assessore Amati abbiamo fatto, insieme a tutti i Gruppi, un grande lavoro per arrivare alla valutazione almeno degli emendamenti di spesa più importanti e cospicui, che ci potessero consentire di far quadrare ‒ come si dice ‒ il bilancio. Ogni Gruppo ha rappresentato le esigenze derivanti dagli emendamenti. Quindi, oggi dovremmo essere nelle condizioni di procedere in maniera puntuale.
Ci sono emendamenti normativi ed emendamenti aggiuntivi. Gli emendamenti modificativi dell’articolato saranno esaminati prima e poi si procederà con gli emendamenti aggiuntivi.
Si tratta di deliberazioni, quelle ai primi punti, sulle quali si vota, come sapete, con la maggioranza qualificata.
Vedo in Aula ancora un numero esiguo di colleghi. È giusto dare la parola a chi vuole rammentare.
Ha chiesto di intervenire… Va bene, grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Stellato. Prego, Presidente, ne ha facoltà.
Speaker : STELLATO.
Grazie, Presidente.
Solo per la gestione dei lavori d’Aula. Volevo proporre a tutti i colleghi, se possibile, di riunire ‒ chiedo anche il parere del Governo e dell’assessore al bilancio ‒ in un unico emendamento, maxi emendamento, tutti gli emendamenti aventi natura di impegno finanziario, lasciando a quelli normativi o ordinamentali la singola votazione.
La seconda richiesta che faccio è, se possibile, per dare maggiore celerità e speditezza, procedere per l’alzata di mano anziché mediante votazione elettronica.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalera subito dopo.
Per quanto riguarda questa distinzione, è impraticabile. Non lo possiamo fare. Quindi, non la mettiamo ai voti per questa ragione.
Il consigliere Scalera aveva chiesto di intervenire? No. Va bene.
Non si può fare. È previsto dal Regolamento il voto elettronico. Stiamo verificando sulla modalità di voto.
La raccomandazione, invece, è quella di essere seduti al proprio posto. Sino a che non vediamo tutti seduti, trattandosi di atti che richiedono la maggioranza qualificata, non cominciamo le operazioni di voto.
Introduciamo la deliberazione del Consiglio regionale relativa all’approvazione del bilancio del Consiglio regionale.
Rispetto alla deliberazione è stato presentato un emendamento da parte del consigliere Tutolo.
Ha chiesto di intervenire. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Voglio rivolgermi, per l’ennesima volta, ai miei colleghi consiglieri affinché quella legge sul salario minimo, approvata all’unanimità da tutto il Consiglio regionale, desse soddisfazione immediata a chi ne potrà beneficiare perché, ripeto, nel caso in cui si saltasse questo appuntamento se ne riparlerebbe tra otto anni, e io non credo che sia una cosa giusta. Siccome gli spazi finanziari ci sono e credo che politicamente si sia, almeno in teoria, in linea. Adesso bisogna passare soltanto dalla teoria alla pratica. Ripeto: da questa parte ci sono coloro che raccolgono le firme nei banchetti per questa cosa. Si deve semplicemente mettere in atto quella legge immediatamente. È possibile farlo, perché non ci sono motivi ostativi, almeno fino ad ora non emergono.
Vi chiedo, quindi, di votare altrettanto all’unanimità questo emendamento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso dobbiamo votare l’emendamento.
Vi informo che il referto del dirigente è negativo: “L’emendamento non indica la copertura finanziaria e manca l’esatta definizione degli oneri che ne quantifica gli importi e la ripartizione nel triennio”.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tammacco. Presidente, prego.
Speaker : TAMMACCO.
Giusto per dare un contributo alla discussione, siccome il referto tecnico indica la mancata copertura finanziaria, non so se ci sia stata una relazione o se ci sia stato un conteggio preciso, al fine di trovare una sintesi tra quello che noi abbiamo ‒ come dice il collega Tutolo ‒ deliberato quale salario minimo e quello che si potrebbe fare... L’unico handicap è il quantum. È possibile pure che il collega Tutolo se sia sbagliato e, anziché 800.000 euro, siano 400.000 euro, 300.000 euro, per i quali è opportuno trovare una copertura finanziaria.
Non vedendo altri tipi di elementi ostativi, è possibile o non è possibile capire di quanto stiamo parlando? Se sono 800.000 euro, se sono 300.000 euro, se sono 200.000 euro. Considerato che il collega è già da più di un mese che invoca questo tipo di situazione.
È solo una domanda posta alla Presidenza, per capire le motivazioni soprattutto del referto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Tammacco.
È già intervenuto il consigliere Tutolo. Rispetto alla sua richiesta… Stavo rispondendo al Presidente Tammacco. Il tema è che gli uffici oggi non sanno assolutamente impegnare la somma e non possono farlo, in quanto esiste un appalto in corso, con una precisazione relativamente agli importi, ed esistono le offerte già presentate, cosa che gli uffici hanno detto a me, come hanno detto dichiaratamente e a verbale nella Commissione nella quale sono stati uditi. Quindi, relativamente all’importo oggi non c’è una possibilità di determinare se, ai fini dell’adeguamento alla legge, si debbano introdurre ulteriori risorse, fatta salva sempre la possibilità di fare questa cosa in seguito, quando si avrà contezza dell’importo preciso che riguarderà l’offerta aggiudicataria.
Questo è quello che mi viene riferito.
Prego.
Speaker : TUTOLO.
Se non deve intervenire nessun altro, intervengo io. Se, invece, deve intervenire qualcun altro, gli do sicuramente la precedenza. Non chiede di intervenire nessun altro, allora intervengo io.
Semplicemente per dire che mi pare di capire che abbiamo fatto un passo avanti e due indietro. Quello avanti è che mi pare di capire che problemi ostativi di natura formale non ce ne siano, se non uno generico, quello che c’è sempre, ovvero che c’è una gara in corso. Ma abbiamo assodato, sennò me lo dovete smentire, ripeto, perché, Presidente, noi siamo dei consiglieri regionali e, quando veniamo qua, veniamo a portare delle istanze, e non è che ci si può trattare in questo modo. Nell’ultimo Consiglio regionale lei ha detto che avrebbe interpellato l’avvocatura per capire se si poteva fare o non si poteva fare: lo ha fatto o non lo ha fatto? Hanno messo per iscritto qualcosa o non hanno messo per iscritto niente? Quello che dico io, che è giurisprudenza consolidata che la norma prevede assolutamente per un sopravvenuto interesse pubblico la possibilità di sospendere quella procedura di gara, c’è o non c’è? Siccome a me risulta che c’è, qua dobbiamo essere chiari e onesti intellettualmente: è una questione di volontà politica. Si vuole fare o non si vuole fare? Non ci nascondiamo. La quantificazione degli oneri. Scusate, è un mese che parliamo di questa cosa qua e oggi ce ne veniamo e diciamo: ho sbagliato la quantificazione; secondo me è esatta; secondo me è giusta; fatene un’altra; fatene altre due. Tanto faremo notte oggi. La facciamo. Non credo sia la fine del mondo fare una quantificazione diversa da quella. Per me quella è corretta, ma quello che voglio capire da quest’Aula, dai miei colleghi, è se la vogliamo fare questa cosa o se non lo vogliamo fare, posto che si può fare, secondo me.
Questo fatto della gara in corso lo abbiamo capito, lo sappiamo. Si poteva pure evitare, perché sono due anni che è stata presentata la legge. Non l’abbiamo voluto fare. Oggi c’è un fatto nuovo, c’è una legge nuova del Consiglio regionale. La vogliamo far applicare da oggi o la vogliamo far applicare tra otto anni? A questi vogliamo dare soddisfazione, quella giusta per vivere dignitosamente, di cui tutti ci riempiamo la bocca, oppure gliela vogliamo dare tra otto anni?
Queste sono le risposte. Queste altre cose, onestamente, lasciano il tempo che trovano. Abbiamo una certa età per comprendere. La melina, anche calcisticamente, la conosciamo. Politicamente siamo artisti in questo.
Oggi voglio essere un po’ concreto: vogliamo mettere in atto immediatamente quella legge che dà una dignità a quelle persone o non lo vogliamo fare? È tutto legittimo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Tutolo.
Devo passare la parola al Presidente Mennea. Vorrei, però, prima precisare che, come non la fa lei la melina, la prego di non offendere nessuno, nessuno vuole fare melina. Anzi quello del salario minimo è un impegno al quale abbiamo corrisposto in tutte le sedi, locali, regionali, nazionali.
Dopodiché, questa norma che noi abbiamo fatto, la disposizione di legge, non vede ancora scaduti i termini per l’impugnazione da parte del Governo. Alla mia richiesta di verificare se è possibile o meno l’annullamento della gara in corso e con le offerte già presentate, gli uffici mi hanno risposto che non è possibile ‒ lei si deve fidare ‒ attenendo la questione a una legge che ancora non ha superato il termine per il vaglio di costituzionalità.
Rispetto a questo, mi sono riservata, nel momento in cui la questione dovesse...
È già intervenuto, Presidente Tutolo. Mi ascolti.
Mi sono riservata, nel momento in cui supera il vaglio di costituzionalità o di non impugnazione, di proporre la questione relativa alle ulteriori verifiche per l’annullamento in virtù di una norma vigente e non impugnata.
Detto questo, però, c’è un’ulteriore questione, che è quella relativa alla forma dell’emendamento, questione che, come dice il Presidente Tammacco, potrebbe essere anche superata nell’ipotesi che ci fossero le altre condizioni. Il punto è che oggi tutti vogliamo che ci sia una verifica rispetto all’effettiva retribuzione tabellare lorda che viene erogata al personale addetto alla vigilanza della nostra sede regionale. Tutti lo vogliamo, è una battaglia che facciamo da tempo, l’abbiamo cominciata molto tempo fa, ma per questa cosa dobbiamo avere questa pazienza. Ciò non vuol dire che, se oggi approviamo il bilancio del Consiglio, non si può nuovamente intervenire, nella maniera più assoluta. Si possono sempre fare delle variazioni, come sapete, ed è possibile laddove si arrivi alla conclusione che possiamo intervenire con un ulteriore incremento, perché la retribuzione tabellare non è sufficiente. Quindi, oggi non muore nessuno. Non è oggi l’ultima giornata utile per la quale intervenire. Anzi, melius re perpensa. Con lo scadere dei termini noi abbiamo tutto il potere di riunirci e avere la verifica scritta da parte degli uffici e anche la vostra opinione, laddove questa la vorrete esprimere.
Prego, Presidente Mennea.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente. Io vorrei fare un chiarimento su una questione. Gli 800.000 euro che sono stati richiesti in questo emendamento fanno riferimento ai quattro anni del servizio, giusto?
Speaker : PRESIDENTE.
No, non è chiaro. Dice solo: per incrementare il corrispettivo previsto per i dipendenti dei servizi.
Tenete conto che le offerte sono già state presentate, quindi relativamente a un corrispettivo…
Speaker : MENNEA.
Il periodo previsto nella gara che è stata effettuata a quale periodo si riferisce, a quanto tempo si riferisce, a un anno, a due anni o a quattro anni? È stata fatta una gara per fare questo servizio, per quanti anni?
Speaker : PRESIDENTE.
La gara è stata indetta per tre anni.
Speaker : MENNEA.
Quindi la quantificazione che ha fatto il collega Tutolo di 800.000 euro di incremento potrebbe essere indicativa, ma nulla toglie che si possano, per il 2025, stanziare nel bilancio del Consiglio regionale...
Speaker : PRESIDENTE.
No, non funziona così. C’è una gara. Altrimenti facciamo la proroga di quella già esistente, e voi sapete qual è la posizione sulle proroghe delle gare. Presidente, quando si interviene sulle gare, credo che la politica debba fare tre passi indietro rispetto alla gestione.
Speaker : MENNEA.
Nessuno ha detto che si vuole intervenire sulla gara in corso. Io sto dicendo di accantonare, di prevedere l’accantonamento di un terzo degli 800.000 euro nel bilancio, che potrebbe andare a integrare la retribuzione dei dipendenti, per arrivare a rispettare la legge sul salario minimo che noi abbiamo approvato. Quindi, un accantonamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Cosa che è sempre possibile fare. Non è necessario farla oggi.
Speaker : MENNEA.
Perché non farla oggi? Qual è la motivazione?
Speaker : PRESIDENTE.
Perché oggi non abbiamo la motivazione per farlo, in quanto staremmo intervenendo con legge su una gara che è in corso, che ha un altro corrispettivo.
Speaker : MENNEA.
Non tocchiamo la gara. Noi non stiamo parlando della gara.
Speaker : PRESIDENTE.
Che vi devo dire? Presidente Mennea, ho dato perfettamente la risposta. Il bilancio esiste, non c’è bisogno di accantonare nulla. È chiaro? Nel momento in cui si farà la variazione, si farà la variazione. Oggi dovreste farlo con il parere negativo degli uffici. Ciascuno è libero di fare quello che ritiene, ma c’è un parere negativo tecnico-finanziario. È chiaro? Come si fa a votare un emendamento così? Grazie.
La votazione è aperta.
Il consigliere Tutolo stanzia, dando seguito alla legge regionale n. 30 del 21/11/2024, rispetto alla quale, come dicevamo, sono ancora purtroppo aperti i termini per l’impugnazione, la somma di euro 800.000 per incrementare il corrispettivo previsto per i dipendenti dei servizi di accoglienza, portierato e facchinaggio. Una situazione, Presidente, per la quale c’è già una gara in corso, con le offerte presentate. Gli uffici auditi in Commissione hanno detto che fino a quando quella legge non è certa nella sua possibilità di applicazione… No, non è stata impugnata nella sua possibilità di applicazione. L’emendamento non indica la copertura finanziaria e manca l’esatta definizione degli oneri che ne quantifica gli importi e la ripartizione nel triennio. Dopodiché, Presidente, noi sul salario minimo siamo perfettamente d’accordo. Abbiamo anche votato la legge. Detto questo, però, abbiamo il referto negativo, ad oggi.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 4.
L’emendamento è approvato.
Adesso dobbiamo votare il bilancio del Consiglio regionale.
Prego.
Grazie, Presidente Tutolo. Non l’abbiamo sentito al microfono, però la ringraziamo lo stesso perché si capiva. Prego.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 39, favorevoli 39, astenuti 1.
La deliberazione è approvata a maggioranza.
Adesso abbiamo da votare il DEFR, se non ci sono interventi. Non vedo interventi.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 41, favorevoli 30, contrari 11, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Adesso passiamo alla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale, la NADEFR.
La votazione è aperta.
Non vedo interventi, ovviamente.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 38, favorevoli 30, contrari 8, astenuti 1.
È approvata a maggioranza.
Passiamo, quindi, alle disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2025-2027.
La discussione generale è già avvenuta.
Abbiamo avuto una serie di emendamenti relativamente al testo e anche aggiuntivi all’articolato.
Adesso procediamo con l’articolato.
Sull’articolo 1 (Spesa a carattere pluriennale) non abbiamo avuto emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 42, favorevoli 31, astenuti 1, contrari 11.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 2 (Cofinanziamento regionale dei programmi comunitari e statali nella programmazione 2021-2027).
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 38, favorevoli 29, contrari 9, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Articolo 3.
C’è il primo emendamento abrogativo.
Ha chiesto di intervenire il collega De Leonardis. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente. Questo è il primo di vari articoli abrogativi, però prometto di intervenire solo su questo, non interverrò su tutti gli altri. Il senso dell’abrogazione da parte di questi emendamenti qual è? L’abrogazione di questi emendamenti va a colpire degli articoli che secondo me caratterizzano la manovra di cui oggi stiamo parlando, che è una manovra che verso più debiti, verso più tasse. Faccio un esempio. In questo disegno di legge ci sono quattro tasse che voglio abrogare. Purtroppo il Governo Emiliano ha fatto in questi anni una retromarcia rispetto sia al Governo Fitto sia ai due Governi Vendola, dove hanno attuato delle manovre di bilancio rigorose, riducendo il debito della Regione Puglia, invece il Presidente Emiliano lo ha aumentato, e anche in questo bilancio lo sta aumentando di 150 milioni di euro, indebitando i cittadini pugliesi con un debito per trent’anni e con un altro per dieci anni. Quindi, poiché abbiamo seguito un modo di gestire pulito e chiaro, rifiutiamo questo modo di procedere sui debiti.
Ci saremmo aspettati altro dal Governo Emiliano, ci saremmo aspettati delle risposte nei vari settori. Essendo questo l’ultimo bilancio di questo Consiglio regionale, è anche il momento per fare il punto della situazione. Sulla sanità che cosa sta succedendo? Non un problema è stato risolto. Eravamo in disavanzo e siamo in disavanzo, le liste d’attesa c’erano e ci sono, gli ospedali che dovevamo costruire forse riusciremo a farli solo perché c’è stato un impegno della Commissione bilancio rigoroso, puntuale, settimanale, nell’inseguire questi obiettivi. Per quanto riguarda i rifiuti, la TARI più alta d’Italia, abbiamo costretto tutti i Comuni della Puglia ad aumentare la TARI perché il Governo Emiliano non è stato capace di chiudere il ciclo dei rifiuti in Puglia. Diciamo le cose come stanno. Questo è anche un giudizio su questi dieci anni di Governo Emiliano.
Sulle acque stiamo vivendo una situazione tragica. Abbiamo un problema delle acque in Puglia. Che cosa ha fatto questo Governo? Quali sono gli investimenti? Quali sono le infrastrutture che ha portato a termine? C’è stato qualcosa sui dissalatori? Stavo discutendo ieri con il collega Amati di un progetto del 2011 di Acquedotto Pugliese per fare il dissalatore alle Isole Tremiti. Il progetto era di quegli anni. Noi spendiamo ogni anno 3 milioni di euro per trasportare con una nave l’acqua alle Isole Tremiti. Non siamo stati capaci in vent’anni di costruire un dissalatore. Badate bene, nel 1984 c’era alle Isole Tremiti un dissalatore a osmosi inversa. Quale capacità progettuale ci ha dato questo Governo regionale? Quale capacità visiva? Io non so in questi cinque anni se i cittadini pugliesi hanno visto un cambio di passo da parte di questo Governo oppure siamo rimasti sempre allo stesso punto.
Questi emendamenti abrogativi hanno un senso. Noi vogliamo tagliare quello che non va, non vogliamo che i pugliesi abbiano i debiti, non vogliamo che le tasse continuino a gravare ancora di più sui pugliesi. Soprattutto, lo dico a lei, Presidente Capone, e a tutti i colleghi, in questo bilancio ci sono una serie di riforme che esautorano completamente il ruolo del Consiglio regionale e dei consiglieri regionali. Noi andremo a votare con un “sì” o con un “no” intere leggi, perché non siete stati capaci di portarle in Aula. Avete avuto paura di affrontare l’Aula in un momento diverso, in un momento nel quale si sarebbe dovuto affrontare. Abbiamo riforme in materia ambientale, riforme in materia urbanistica. Mi chiedo: è questo il modo di governare? Non si fa così.
Poi parliamo di partecipazione, parliamo di “fuori le lobby dal Palazzo”, ma non c’è la partecipazione. Assolutamente. Non solo non c’è la partecipazione fuori... Durante le audizioni della I Commissione la CGIL è venuta qua a lamentarsi. La CGIL vuole la concertazione, quindi avrebbe voluto, prima di fare qualsiasi cosa, chiedere il parere vincolante. Anche la CISL, i sindacati, sono stati assolutamente contrari a questa norma di bilancio. Non c’è stata condivisione. Affronteremo leggi anche sui parchi…
Colleghi, per piacere, fatemi parlare. La concentrazione vorrei tenerla.
Ci sono tante leggi in questo bilancio, io chiedo di togliere queste leggi. Diamo un sussulto di verità, diamo la possibilità a ogni consigliere regionale di conoscere le leggi di cui stiamo parlando. C’è una manovra urbanistica totale. Abbiamo visto anche le associazioni ambientaliste che si stanno lamentando perché non sono state coinvolte e pensano che su alcuni parchi ci sarà una colata di cemento. Non sto dicendo che questo sarà. Però, non abbiamo avuto nemmeno modo di approfondire in quest’Aula questi temi. Forse li hanno potuti approfondire in Commissione, ma noi come singoli consiglieri regionali questo non l’abbiamo potuto fare.
Colleghi, abbiamo visto tutta una serie di problemi che vanno ancora avanti. Io ricordo come è nato l’avvento del centrosinistra al Governo di questa Regione. Non so chi di voi lo ricorda. Ricorderete che si parlava di “Primavera pugliese”, di un mondo e un modo nuovo di fare politica, un modo di partecipazione, aperti alla società civile, dove tutti quanti sarebbero stati qui presenti per poter guidare, governare ed essere partecipi del governo di questa Regione. La “Primavera pugliese” è stato un fallimento, se mi consentite, per la Puglia: per venti anni siamo rimasti fermi e bloccati, incapaci di andare avanti su ogni singolo argomento; non ci sono state operazioni, non ci sono stati investimenti, non verranno ricordati questi anni per un’opera pubblica importante in questa regione.
Devo dire, con amarezza, che purtroppo i frutti di questa “Primavera pugliese” sono stati deleteri per questa regione. Devo dirlo con sincerità. Anzi, abbiamo visto in questi anni un accentuarsi di una politica non bella. Anche all’inizio di questa consiliatura ricorderete i colleghi puri del Movimento 5 Stelle, che sono stati i primi ad accordarsi nella gestione e anche oggi che dicono di essere all’opposizione ieri erano beatamente in una riunione di maggioranza. In questo Consiglio regionale c’è stato un continuo spostarsi da una parte all’altra. Il mio collega Zullo avrebbe parlato di uccelli migratori che si spostavano da una parte all’altra. La “Primavera pugliese” è stata questa in questi venti anni Una esclusiva gestione di potere, che plasticamente si sta vedendo ancora oggi in questo bilancio regionale. Ci sono volute sei-sette ore ieri per compattare la maggioranza in una riunione che si è tenuta qui a fianco, dove ogni singolo consigliere ha detto: “O mi dai questo o non ti voto il bilancio”. Questa è la verità. È stata un’esclusiva gestione di potere, un confronto singolo, un do ut des. Questo è quello che rimane di questi anni, di questo slancio che ci sarebbe dovuto essere. Di questo noi non siamo contenti, perché, pur essendo all’opposizione, avremmo voluto per la Puglia qualcosa di diverso, avremmo voluto per la Puglia una crescita, avremmo voluto per la Puglia un andare avanti, ma purtroppo questo non c’è stato e non ci sarà.
Gli emendamenti del Gruppo di Fratelli d’Italia vanno nel senso di cercare di dare una moralizzazione al bilancio del Consiglio regionale e di dare una svolta.
Chiedo a tutti i colleghi che almeno la parte non attinente al bilancio, quella che riguarda le proposte di legge che sono infilate in questo bilancio, venga espunta e al Consiglio regionale venga data la possibilità di discutere in Aula articolo per articolo, passaggio per passaggio quello che andiamo a fare con queste leggi, perché non sappiamo se faremo cose buone o se faremo cose non buone.
Sicuramente ci affacciamo su questo bilancio in maniera negativa, in una maniera che non condividiamo e chiediamo che il bilancio venga asciugato ancora di più. La Corte dei conti ci ha detto di non approfittare del bilancio per infilarci materie che non hanno carattere finanziario, materie che non attengono al bilancio. Questo è il senso di questi emendamenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Vicepresidente De Leonardis, le chiedo scusa, rispetto a questo emendamento, quindi? C’è il referto negativo. Lo vuole votare?
Sull’emendamento proposto dal consigliere De Leonardis e dal Gruppo Fratelli d’Italia c’è il referto negativo degli uffici.
Il parere del Governo è contrario.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 44, favorevoli 16, contrari 28, astenuti 1.
L’emendamento non è approvato.
Votiamo l’articolo 3 (Rinnovo autorizzazione all’indebitamento prevista dall’articolo 3 della legge regionale n. 23).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 44, favorevoli 28, astenuti 2, contrari 16.
È approvato a maggioranza.
Articolo 4.
Anche su questo c’è un emendamento proposto dal Gruppo di Fratelli d’Italia, che abroga l’articolo 4. C’è un parere contrario.
Votiamo l’emendamento a firma dell’assessore Piemontese e del Presidente Emiliano, con cui si aggiungono due commi all’articolo 4 del DDL n. 257.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 44, favorevoli 44, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
L’emendamento soppressivo del Gruppo di Fratelli d’Italia è ritirato.
Articolo 5 (Tasse di concessione in materia di caccia e pesca).
Sull’articolo 5 ci sono emendamenti.
Un attimo solo, assessore Pentassuglia. Noi abbiamo votato la modifica, l’emendamento.
Dobbiamo votare l’articolo 4 nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 44, favorevoli 44, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Passiamo all’articolo 5 (Tasse di concessione regionale in materia di caccia e pesca).
Come vi dicevo, c’è un emendamento, lo 0,3. Sull’emendamento il parere è positivo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scatigna.
A seguire, l’assessore Pentassuglia.
Prego.
Speaker : SCATIGNA.
In realtà, per economizzare i lavori dell’Aula, io ho già parlato con l’assessore Pentassuglia. C’è stato un problema di chiarezza di quello che noi abbiamo letto. Chiaramente, non essendo chiaro l’articolo, abbiamo temuto che fosse prevista una serie di aumenti, sia per l’attività venatoria che per quanto riguarda le concessioni di pesca, soprattutto quelle dilettantistiche e amatoriali. Mentre l’assessore ‒ credo che lo farà ufficialmente quando svolgerà il suo intervento ‒ ha spiegato che si trattava solamente di unificare articolati di legge, in base anche alle leggi nazionali, che non prevedono alcun tipo di aumento.
È chiaro che il nostro dovere di oppositori e soprattutto di coloro che tutelano una serie di categorie non sempre né ben viste né ben trattate, ci siamo preoccupati di far emergere questa problematica.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Scatigna.
Prego, assessore Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura, alle risorse idriche, alla tutela delle acque e all’autorità idraulica.
Grazie, Presidente. Il collega Scatigna ha anticipato l’interlocuzione che ho fatto prima che iniziassero i lavori. Voglio mettere a verbale che la soppressione delle tariffe definite dall’articolo 3 del regio decreto del 1938 e soprattutto dalla legge regionale 4 dicembre 2001, n. 31 (Disposizioni di carattere tributario) hanno trovato applicazione con la legge n. 59 del 2017. Nel caso della pesca addirittura era superato l’articolato. Abbiamo rifatto la declaratoria con gli importi, che non sono aumentati, sono gli stessi, e abbiamo specificato che, nel momento del rinnovo, va rinnovata la tassa di concessione regionale. Solo questo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
L’emendamento è ritirato in virtù del chiarimento dell’assessore Pentassuglia.
Votiamo l’articolo 5.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 44, favorevoli 44, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 6.
Un attimo solo che controlliamo. Disposizioni per la costituzione dell’Ente autonomo ospedaliero Giovanni XXIII.
È stato presentato un subemendamento al subemendamento. Quindi, ora abbiamo un subemendamento al subemendamento 03-bis e un emendamento 03-bis.
Dobbiamo partire dal subemendamento del subemendamento. Io ve lo leggo perché, visto che è stato presentato adesso, potreste non averlo letto. È firmato innanzitutto dai consiglieri Romito e Paolicelli. Dice: “Al comma 1 aggiungere prima di ‘in attuazione dell’articolo 2, comma 2, lettera d), sub-lettera a)’ il seguente periodo: ‘fermo restando con decorrenza dal 1° gennaio 2025 il trasferimento in via transitoria delle unità operative riferite alle discipline ospedaliere del plesso pediatrico Ospedale Giovanni XXIII dall’azienda ospedaliera Policlinico di Bari all’Azienda sanitaria locale di Bari, garantendo, ove necessario e a mezzo di protocolli d’intesa previsti dall’ordinamento, il permanere delle attività di didattica e ricerca svolte, ovvero protocolli d’intesa per garantire il mantenimento degli inscrivibili ai corsi di laurea e alle scuole di specializzazione”.
Ci sono interventi? Consigliera Maurodinoia, prego.
Speaker : MAURODINOIA.
Grazie, Presidente.
Ovviamente non illustrerò il mio emendamento, anche perché c’è poco da illustrare. Volevo chiarire innanzitutto le motivazioni. Purtroppo, ho ascoltato interventi che accusavano la sottoscritta di non aver avuto garbo istituzionale e di mancata correttezza nei confronti dei commissari. Io sono pronta a scusarmi con i commissari che hanno votato favorevolmente l’articolo 6, per il lavoro che hanno svolto, ma vorrei precisare che l’emendamento da me presentato ha delle ragioni ben diverse. Non si tratta di non volere la costituzione di un’azienda autonoma. Assolutamente. Anche perché la Regione Puglia ci sta lavorando veramente da tantissimi anni. Su questo siamo sicuramente d’accordo. È un processo che viene da lontano, dal 2006, quando la Ministra Turco diceva “sorgerà al posto del Giovanni XXIII il Gaslini del sud”. Lo ricordo ancora. Ho usufruito anche delle prestazioni sanitarie del Giovanni XXIII da mamma, avendo due bambine, quindi chi meglio di me sa l’importanza di un ospedale come quello del Giovanni XXIII. Riconosco anche la qualità, spesso discussa, dell’ospedale. Non c’è ombra di dubbio. Penso di poter parlare anche a nome del consigliere Mennea, che ha voluto sottoscrivere questo emendamento: posso assicurare che da parte nostra non c’è alcuna volontà di bloccare questo procedimento.
Abbiamo, però, dei dubbi. Perdonateci se li abbiamo. Probabilmente, come diceva il consigliere Romito, noi non abbiamo partecipato alla Commissione, quindi non abbiamo avuto le informazioni necessarie affinché questo articolo ci convincesse. Abbiamo letto il provvedimento: si dice che dal 1° gennaio deve essere individuato il dirigente che deve assumere la gestione amministrativa dell’ospedale. Fin qui va tutto bene. Non capiamo, però, quali saranno i tempi di realizzazione di questa Azienda autonoma, anche perché io ricordo – e ve lo leggo – un articolo che è stato pubblicato più di un anno fa. Era una nota, una nota dell’allora assessore Palese e del direttore Montanaro. Non lo leggerò tutto, magari lo potete trovare, anche perché è su Press Regione Puglia, ma leggerà la parte più importante: “Abbiamo nominato il subcommissario (…) i provvedimenti in questione sono stati regolarmente trasmessi ai Ministeri affiancanti per le valutazioni di propria competenza (…) è ben nota, però, la posizione dei Ministeri rispetto alle istituzioni delle nuove Aziende ospedaliere, posizioni che porta quasi sempre al diniego”. Questa era una nota pubblicata non sicuramente da me, ma dall’assessore alla sanità e dal direttore Montanaro. Quindi, quello che ci chiediamo è se a quella nota, a quello invio di quello studio che era stato predisposto c’è stata una risposta positiva da parte dei Ministeri. Soltanto questo.
Noi ci accingiamo a fare questo scorporo, uno scorporo che ha sollevato perplessità non soltanto a noi ma anche a chi ha inviato la nota, quindi mi riferisco al Presidente della Scuola di medicina dell’università, il professor Dell’Erba, e al direttore generale Sanguedolce, che probabilmente nemmeno loro hanno partecipato a questi incontri per decidere e per poi scrivere questo articolo. Quindi, noi vogliamo solo delle rassicurazioni, soltanto questo, che non sia un altro scorporo, che però non porterà alla costituzione dell’Azienda autonoma. Ripeto, siamo d’accordo con l’Azienda autonoma, vogliamo però che il procedimento fosse chiarito ma soprattutto la tempistica, e se a quella nota dell’allora assessore Palese c’è stata una risposta, cioè se sappiamo che il Ministero è d’accordo. Ripeto, nel 2006 il Ministro venne a parlarci del Gaslini del sud, ma dal 2006 ad oggi è passato diverso tempo.
Era solo questo, avere dei chiarimenti e delle certezze, perché siamo assolutamente d’accordo, perché vogliamo soddisfare le esigenze dei nostri concittadini, soprattutto quelli più piccoli, dei bambini, perché noi anche noi abbiamo bisogno di quell’ospedale quotidianamente, quindi capiamo che un polo d’eccellenza sarebbe la soluzione a tutti quei problemi che purtroppo ancora oggi ci sono.
Quindi, se abbiamo queste risposte alla nota, se questa… Se questo avvio di questo percorso ha della tempistica abbastanza diciamo ridotta rispetto a quella che invece si è prospettata nel passato, non abbiamo difficoltà a ritirarlo l’emendamento, però, ecco, vogliamo delle risposte certe, se qualcuno ce le può dare, visto che se n’è discusso in Commissione. Come diceva il collega Romito, se n’è parlato e ne avete discusso tanto.
Se voi avete queste risposte alle nostre perplessità e ai nostri dubbi, noi sicuramente siamo pronti anche a ritirarlo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Maurodinoia. La parola al consigliere Lopalco, che ha chiesto di intervenire. Prego.
Speaker : LOPALCO.
Allora, prendo la parola perché vorrei cercare, in breve, di fare un po’ di chiarezza su questa vicenda. Pertanto quello che dirò cercherò di dirlo soprattutto con gli occhi e gli occhiali del tecnico. Perché? Perché purtroppo, quando si parla di queste faccende che riguardano la cura dei bambini, che riguardano un ospedale pediatrico, molto spesso ci si lascia prendere la mano dal populismo e cominciano a farsi delle dichiarazioni roboanti, in base alle quali la faccenda sembrerebbe poi ridursi a dover decidere fra la salute di un bambino malato e la volontà dei “baroni”. È stato detto anche questo.
Qui non stiamo parlando di “baroni” e tantomeno di “baroncini”, perché immagino che tutto questo processo purtroppo è stato anche attivato non dal volere dei “baroni”, ma dal volere di qualche “baroncino”, il che è ancora peggio. E vi parla qualcuno che, dall’interno dell’università, ha sempre combattuto il baronaggio.
Dunque, cerchiamo di fare chiarezza. Quello che è l’obiettivo di tutto questo Consiglio e del Governo regionale è quello di portare avanti un discorso di miglioramento della qualità di questo ospedale. Penso che su questo siamo tutti d’accordo. Vogliamo l’aumento della qualità, per aumentare le qualità della cura per i nostri bambini, che, non avendo fiducia nella qualità della cura di quell’ospedale, se ne vanno fuori regione e noi questo non lo vogliamo. Vogliamo che restino qui, ma le famiglie non si chiedono se l’ospedale presso cui stanno portando il bambino è un ente autonomo, è un IRCCS o è un ente della ASL. Non gliene frega niente.
Alle famiglie interessa sapere che lì dentro ci lavora personale qualificato, che la struttura sia adeguata alla qualità delle cure e che riceveranno le cure che meritano e che siano effettivamente pari alle cure che riceverebbero al Gaslini o al Bambin Gesù a Roma. Questo è il nostro obiettivo.
Per perseguire questo obiettivo, perché sono contrario a questo articolo della legge? Perché la strada che si percorre è quella di dire “siccome fino ad ora non ci siamo riusciti, cioè non siamo riusciti a fare di questo ospedale un ospedale di eccellenza, togliamolo, togliamolo dalle grinfie dei baroni e diamolo alla ASL, facciamone un presidio ospedaliero di ASL”,
Sapete cosa significa? Che questo presidio ospedaliero di ASL non avrà l’oncoematologia, un ospedale di eccellenza, non avrà la cardiochirurgia, un ospedale di eccellenza, e, quando la farà, quanto tempo ci vorrà per mettere su da zero una oncoematologia in quel presidio? Perché è chiaro che chi lavora nel Policlinico resterà a oncoematologia del Policlinico, chi con fatica ha reclutato un cardiochirurgo pediatrico bravo, che è venuto da fuori per venire a lavorare nel Policlinico, figuriamoci se quel professore universitario andrà a lavorare nel Giovanni XXIII della ASL!
Quello che noi chiamavamo l’ospedaletto lo faremo diventare l’ospedalicchio, questo non va bene, va benissimo l’intento dei proponenti di questo articolo, che io condivido, cerchiamo di impegnarci per migliorare la qualità, ma non è quella la strada, non è quella la strada.
Si dice “facciamolo, perché così poi diventerà IRCCS”, ma avete letto quali sono i criteri perché un ente ospedaliero diventi IRCCS? Deve avere un impact factor che non ha neanche il Policlinico di Bari, l’impact factor è la quota di citazioni delle proprie pubblicazioni, bisogna pubblicare, bisogna fare ricerca, se voi quel poco di ricerca che si fa oggi e che viene fatta dagli universitari all’interno del Giovanni XXIII la togliete, perché gli universitari continueranno a fare ricerca nel Policlinico, quando mai gli daranno il bollino di qualità da IRCCS?
Ecco perché questa strada è sbagliata, dobbiamo fare in modo che questo percorso verso il riconoscimento dell’IRCCS avvenga di concerto con chi effettivamente la qualità la fa.
Finalmente noi abbiamo visto, grazie alla Direzione del Policlinico, bandire dei nuovi concorsi, se questi concorsi saranno sicuramente presi di mira da qualche eccellenza pediatrica italiana, questa eccellenza pediatrica italiana verrà sapendo che quello è un ospedale universitario, in cui potrà fare ricerca in cui magari, avendo l’abilitazione nazionale, potrà diventare professore universitario, ma figuriamoci se sapendo che questo ospedale è passato alla ASL chi ha presentato domanda non la ritira.
L’attrattività dei cervelli verso quel presidio diminuirà se sarà uno dei tanti presidi di ASL. Io ho presentato un subemendamento perché ero d’accordo con i colleghi Mennea e Maurodinoia ad abrogare questo articolo, però ho detto: proviamo a trovare una mediazione. Con il mio subemendamento chiedo di rafforzare questo principio: la qualità dell’Ospedale Giovanni XXIII deve essere incrementata, con un cronoprogramma credibile, in modo da presentare la domanda perché diventi IRCCS. Questo lo si può fare. Nel momento in cui diventa IRCCS, l’IRCCS entra in convenzione con l’Università di Bari e gli universitari che lavorano nell’IRCCS continueranno a lavorare in convenzione nell’IRCCS, come succede, per esempio, al San Martino di Genova: è un IRCCS, all’interno del quale lavorano in convenzione i professori universitari.
Questo è un percorso che potrebbe garantire un minimo di miglioramento della qualità e non affosserebbe definitivamente il sogno di questo ospedale di diventare effettivamente un centro di eccellenza.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lopalco.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Prego.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
Il professor Lopalco ha parlato, prima, di baronie. Professore, non so se lei si sente in qualche modo co-partecipe di questa categoria. Nel mio precedente intervento, professore, certamente non ho utilizzato quella parola. Posso averla utilizzata in una comunicazione un po’ più smart, quello sì, ma non nel mio intervento istituzionale. Siccome sono certo che lei, pur essendo un eminente professore ordinario, peraltro, credo, incardinato all’inizio a Pisa, poi attraverso questa grande avventura della politica, rispetto a questo, professore, lei mi dovrà togliere una curiosità: come ha fatto a prendere tutte quelle preferenze candidato nel collegio di Bari, provenendo dall’Università di Pisa? Veramente, professore. Utilizzo questo piccolo siparietto per togliermi questa curiosità: come ha fatto? Da questo punto di vista, evidentemente, la sua docenza universitaria l’ha aiutata, l’ha messa nelle condizioni di essere più bravo anche di noi. Ricordo, professore, che addirittura in un quartiere di Bari (Carbonara) ha preso molti più voti del disgraziato che le sta parlando, che quel quartiere lo coltiva da quindici anni, con i gazebo, la raccolta firme, le richieste di intervento per il parcheggio interrato.
Poi, magari professore, mi spiegherà anche quali sono due o tre vie di Carbonara, ma questo non c’entra niente con la discussione di cui oggi noi dobbiamo trattare. È però una curiosità che mi porto dietro dal 2020, e finalmente oggi mi sono tolto la soddisfazione di poterla enunciare pubblicamente. Quindi, complimenti, professore, perché anche nella politica è certamente più bravo di noi, almeno di chi le sta parlando.
Veniamo a quello che lei ha detto. Parto dall’ultima frase del suo intervento: professore, lei in realtà ha chiarito in maniera plastica qual è il suo intendimento. Quello che lei inizialmente ha chiamato una mediazione, altro non è che la rappresentazione del suo pensiero. Lei cioè ha detto, e se sbaglio mi può correggere “non possiamo perdere la connessione fra Università, Policlinico di Bari e Giovanni XXIII”, perché diversamente… Ha detto una cosa che io non condivido, cioè, l’ha fatta intendere: che i medici, fra virgolette, ospedalieri non siano all’altezza di produrre un servizio medico e un’assistenza sanitaria parimenti efficace di quella dei medici universitari.
Io, peraltro, professore, sono un ibrido, perché ho una vocazione universitaria da dottore di ricerca, ma sono anche un laico, in quanto non posso essere annoverato fra gli ordinari come lei. io quindi sono proprio al di sopra di ogni sospetto. Però, adombrare che senza gli universitari l’Ospedale Giovanni XXIII non possa andare avanti è una tesi assai coraggiosa da parte sua. Io non la vedo così, cominciamo con questo.
Lei ha poi detto nel suo intervento, che questa mediazione serve in realtà per impedire che ci sia l’autonomia del Giovanni XXIII, perché non può prescindere dal Policlinico di Bari: questo ha detto. Però, quando lei parla di mediazione, utilizza un termine improprio. Il suo subemendamento, infatti, cosa fa? Prende tempo. Cioè, non fa altro che fare quello che questa Regione ha fatto negli ultimi vent’anni: prendere tempo.
L’ho letto l’altro giorno in un intervento che ho molto apprezzato, di Elena Gentile, assessora regionale, che certamente non appartiene alla mia cultura politica, ma che sul Giovanni XXIII ha detto delle cose molto coraggiosa, e ha detto esattamente quello che io oggi proverò a spiegare, cioè, che continuare a prendere tempo non serve ai bambini della nostra Regione, continuare a prendere tempo non serve alle 8.000 famiglie – 8.000 famiglie – che nel 2023 si sono andate a curare fuori regione perché al Giovanni XXIII non hanno trovato delle prestazioni sanitarie adeguate.
Quelle 8.000 famiglie oggi sono qui in Consiglio regionale e chiedono conto a noi consiglieri regionali di quello che intendiamo o non intendiamo fare, con chiarezza, professor Lopalco, con chiarezza. Io apprezzo molto di più – glielo dico con franchezza – l’emendamento dei consiglieri Mennea e Maurodinoia, che in maniera molto chiara dicono: cancelliamo la norma che era stata inserita nel testo base, che prevede l’autonomia del Giovanni XXIII. Cancelliamola, facciamo finta che non ne abbiamo mai discusso, non ne abbiamo mai parlato. Cancelliamola. Quella è una posizione che io rispetto, perché è una posizione chiara e dà ai consiglieri regionali l’opportunità di scegliere: lasciare il mondo come sta, il Giovanni XXIII esattamente così com’è, ascoltando queste chiacchiere che da vent’anni ascoltano i pazienti di questa regione, o cambiare.
Professore, le faccio una confessione: non è interesse di nessuno lasciare, come diceva qualcuno, nei corridoi a morire il Giovanni XXIII sotto l’egida della ASL. Non è quello che è scritto nella norma, che deve rileggere bene, la norma che è stata approvata dal Governo di questa Regione, dalla maggioranza di questa Regione. Perché? Perché in quella norma, nell’articolo 6, è già scritto tutto, qual è il cronoprogramma, che sarà soltanto in via temporanea, questo distacco a matrice ASL Bari, e che il nostro sogno è quello di arrivare ad un’Azienda ospedaliera autonoma, con vocazione universitaria, che noi non intendiamo sottacere, non intendiamo abbandonare, ma una vocazione universitaria con un reclutamento universitario ad hoc, quello, sì, ci servirebbe per rendere onore alle 8.000 famiglie pugliesi che sono andate a curarsi fuori regione.
Caro professore, lei ha parlato della cardiochirurgia. Le do una notizia: sono due anni che la cardiochirurgia pediatrica è chiusa e non c’è alcuna traccia di bandi fatti per perfusionisti e per infermieri dedicati a questa attività. Quindi, continuate a dire inesattezze.
Colleghi consiglieri, qualche dato voglio darvelo io. Nel 2004 sapete quanto cubava il personale dell’Ospedaletto dei bambini rispetto al bilancio dell’ospedale Policlinico di Bari? Il 19 per cento. Sapete oggi, a distanza di vent’anni, quanto cuba quello stesso personale rispetto al Policlinico di Bari? Il 12 per cento. Abbiamo perso sette punti, che vuol dire sette punti di medici, di infermieri, di professionisti, di gente che può dare la vita per garantire un’assistenza sanitaria adeguata ai bambini dalla nostra regione.
Cari colleghi consiglieri regionali, la scelta è molto semplice oggi. Io potrei fare in quest’Aula la cronistoria dell’autonomia del Giovanni XXIII, che parte da vent’anni fa. Io non ero consigliere regionale, non ero consigliere comunale, professore, non ero nemmeno consigliere di circoscrizione. Parliamo, insomma, di un’era geologica fa. E già si parlava di autonomia del Giovanni XXIII, già si cercava di raggiungere l’autonomia del Giovanni XXIII da vent’anni. Sono passati tanti subemendamenti come i suoi, tanti emendamenti come quelli dei colleghi Mennea e Maurodinoia e sono stati sempre approvati. Consiglieri, avete sempre vinto. Ha sempre vinto quella che lei ha chiamato baronia rispetto all’interesse dei pazienti, dei più piccoli, di chi è indifeso e chiede a noi di occuparsi della propria salute. Hanno sempre vinto loro, professor Lopalco.
Quindi, questa battaglia è una battaglia dura. È una battaglia complicata, perché abbiamo a che fare con degli interessi, delle legittime rivendicazioni, anche oneste intellettualmente perché io faccio sempre salva l’onestà intellettuale di tutti, ma siete tosti, professore. Siete tosti. Da vent’anni avete vinto voi. Da vent’anni i bambini pugliesi e le famiglie pugliesi sono costrette ad andare fuori, nonostante le grandi eccellenze che noi abbiamo al Giovanni XXIII, universitarie e ospedaliere. Io dico grazie ai nostri docenti universitari, professori, medici ospedalieri, infermieri professionisti. Io dico grazie a loro per quello che fanno in condizioni di estremo disagio, perché il Giovanni XIII non potrà mai crescere. Non potrà mai ambire a diventare azienda autonoma finché continueremo a giochicchiare con le norme, continueremo a giochicchiare con le interpretazioni, a dire, sì, costituiamo il tavolo tecnico che deciderà quale sarà la road map da scegliere. Stiamo parlando di “fuffa”.
Consigliere, oggi noi dobbiamo prendere una decisione insieme: rendere autonomo il Giovanni XXIII, soltanto in via temporanea utilizzando il veicolo della ASL Bari, conservando la vocazione universitaria del nostro presidio, per renderlo davvero un centro d’eccellenza nel sud Italia per la pediatria, come ha detto il presidente Emiliano tante volte, come ha detto il suo predecessore Nichi Vendola tante altre volte, perorando la causa dell’autonomia del Giovanni XXIII.
Come? Con la delibera di Giunta regionale n. 239 del 2017, con la delibera del Commissario straordinario n. 54 del 2017, con la DGR n. 838 del 22 marzo 2018, con la delibera di Giunta n. 1455 del settembre 2017. Potrei continuare all’infinito. Allora, oggi noi non vi consentiremo di continuare a giocare e a decidere di non decidere. Da un lato, c’è chi rivendica la necessità di rendere autonomo Giovanni XXIII per renderlo davvero un polo d’eccellenza di assistenza pediatrica nel sud Italia, perché questo è il nostro sacrosanto compito da consiglieri regionali.
Dall’altro lato, c’è la legittima posizione di chi, come lei, crede che le cose stiano bene così, di chi, come lei, crede che sia giusto costringere a decine di ore di coda davanti al pronto soccorso padri e madri disperati, perché i propri figli hanno bisogno di assistenza immediata.
Da un lato, c’è chi crede che sia necessario cambiare e andare verso un disegno che voi avete partorito, non io! L’articolo è presente nel testo base perché è stato voluto dal Governo di questa Regione.
Fino a poco tempo fa eravamo abituati a questi cambi di idea a distanza di anni o di mesi, di Commissari straordinari, di studi pagati alla Bocconi, perché abbiamo fatto anche questo, abbiamo pagato uno studio della Bocconi per chiedere loro se fossimo in grado di sostenere un’azienda ospedaliera autonoma, loro ci hanno detto di sì e abbiamo continuato a perdere tempo.
Abbiamo continuato a produrre emendamenti, subemendamenti, a fare di tutto perché non si arrivi a questo risultato. Allora, professore, lei ha detto che corriamo il rischio di farlo diventare non un ospedaletto, ma un ospedalicchio, e io sono totalmente in disaccordo anche con questa sua legittima opinione, probabilmente figlia del suo mondo, del mondo universitario, del mondo accademico, che io rispetto, a cui sento anche in quota parte di appartenere, ma che non può prendere il sopravvento sulla nostra responsabilità e sulla responsabilità che i consiglieri regionali hanno di dare mandato alla volontà del popolo.
Il popolo pugliese ci chiede di mettere fine ai viaggi della speranza e ci chiede di poter sognare, professore, perché Nichi Vendola è passato alla storia come un grande oratore, un grande interprete dei sogni dei cittadini pugliesi, e anche Vendola (sto citando Vendola, Gentile, Emiliano, tutta gente che politicamente non appartiene alla mia storia), ma questa idea è figlia della vostra storia, e oggi voi la state disconoscendo ancora una volta, violentando la verità.
Abbiate il coraggio nel subemendamento che stiamo votando di prendere una decisione, siamo a favore dell’autonomia del Giovanni XXIII per renderlo finalmente un vero polo pediatrico di eccellenza? Rispetto a questo, Assessore, sgombro tutti i suoi dubbi, sgombro i suoi dubbi, professor Lopalco, perché il Governo di questo Paese si è già espresso molte volte a favore di questa soluzione, molte volte.
Io, professore, ribalto il suo emendamento: lei vuole costituire un tavolo tecnico, non ho capito neanche cosa vuole fare, per prendere tempo, io dico una cosa diversa, oggi votiamo l’autonomia del Giovanni XXIII, immediatamente dopo il tavolo che lei, in maniera intellettualmente onesta, vuole istituire istituiamolo, assieme ai rappresentanti del Ministero della salute, per arrivare, come diceva lei, velocemente a questo obiettivo, senza perdere ulteriore tempo.
Lo dico anche rivolgendomi alla collega Maurodinoia e al collega Mennea, che ci hanno detto oggi di non essere contro l’autonomia del Giovanni XXIII, ma sono un fesso io. Ammetto di non aver capito nulla. Nell’emendamento che voi avete presentato è scritto che l’articolo 6, quello che prevede l’autonomia del Giovanni XXIII, è abrogato. Io non ho capito niente. Pensavo che abrogando quell’articolo voi voleste cancellare l’autonomia del Giovanni XXIII. Oggi mi state dicendo una cosa diversa. Voi non volevate cancellare l’autonomia del Giovanni XXIII, ma, siccome non vi convincono i tempi e i modi, abrogate quell’articolo per provare a parlarne ancora, come avete fatto negli ultimi quindici anni.
Rispetto a questo, però, sono molto più contento della vostra impostazione, quella che vuole difendere oggi lo status quo, lasciare le cose esattamente come stanno, piuttosto che un’impostazione ‒ professore, ho imparato presto il mestiere del politico ‒ molto politichese, che dice che è una mediazione per provare a trovare una soluzione. Non è così.
Oggi si vota su due possibilità. La prima: dare seguito alla volontà del Presidente Emiliano, del suo predecessore Nichi Vendola, delle famiglie pugliesi che ce lo chiedono, di rendere autonomo il Giovanni XXIII, per arrivare a un grande polo pediatrico d’eccellenza. La seconda, legittima opinione e posizione, al contrario, è quella di dire, perché questo state dicendo, che va tutto bene così, che dobbiamo rimanere esattamente nelle condizioni in cui siamo. Vi posso assicurare fin da adesso che, esattamente come ho fatto in tutti i miei anni di attività politica, continuerò a stare in quel pronto soccorso per ascoltare le famiglie, per ascoltare i genitori e per provare a dire a quella gente che noi abbiamo provato, in scienza e coscienza e con dignità, a risolvere definitivamente questo problema, nell’interesse di tutti i pugliesi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Un tempismo perfetto, consigliere Romito.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Mennea. Prego.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente.
Non pensavo di sollevare un polverone, rispetto al quale, francamente, non mi sento toccato per nulla, soprattutto dalle parole del collega Romito, che credo abbia un po’ forzato nella sua espressione e nell’esposizione del suo pensiero, legittimo e rispettabile, ma non condivisibile.
Si sta facendo passare, oggi, un momento di confronto legittimo politico come uno schieramento di fazioni, di tifosi: c’è chi vuole l’autonomia e chi non la vuole. Non è così. Il professor Lopalco, nel suo opportuno subemendamento, ha chiarito, ha precisato, ha spiegato scientificamente e tecnicamente che cosa vuol dire smantellare un ospedale, portarlo dalla parte della ASL.
Ha spiegato scientificamente e tecnicamente che questo si ridurrebbe ad essere un mero trasloco, così com’è scritto nell’articolo, nella legge. È previsto un trasferimento che, nell’immaginario collettivo, assomiglia molto a un semplice trasloco.
Probabilmente, questo trasloco potrebbe anche avere degli effetti, non a beneficio dei bambini o delle famiglie dei bambini che lei sventola ogni volta, non so perché, li tira dentro come se dovesse impaurirti o intenerirci. Io non penso che lei rappresenti le 8.000 famiglie, perché ognuno quando ha un problema, con un bambino, col proprio figlio non si rivolge al politico per risolverlo, ma vive quella sofferenza dentro la sua famiglia, e non penso che lo voglia trasformare in un fardello politico. Quindi, i bambini e le famiglie dei bambini lasciamoli stare a casa, a seguire i loro casi.
Dicevo che qui oggi si sta discutendo di una cosa molto più chiara ed evidente: da un lato c’è chi dice “spegniamo l’interruttore al pediatrico e trasferiamo nella ASL”; dall’altro, invece, c’è chi dice che prima di mettere in moto questo meccanismo, cioè, prima di fare un salto nel buio, perché questo è il titolo di questo articolo, programmiamo, confrontiamoci e pianifichiamo questo passaggio, che non è un passaggio indolore, lo ha spiegato bene il professor Lopalco. Si potrebbe impoverire di risorse umane, specialistiche, di attrezzature, bisognerebbe ricominciare daccapo a ricostruire interi reparti necessari per farlo funzionare in maniera autonoma.
Noi quindi diciamo, e questo subemendamento ci rafforza, che abbiamo fatto bene a mettere il freno a mano, perché sarebbe stato veramente un modo di gestire questa struttura ospedaliera senza prevedere il futuro, senza prevedere quello che può capitare. Dall’altro, diciamo qual è il percorso giusto per arrivare all’autonomia, perché la vogliamo anche noi l’autonomia, però vogliamo un’autonomia che si fondi su certezze.
Il Ministero della sanità che ne pensa? Dice di sì o no? Il percorso da fare con tutti gli interlocutori che sono coinvolti in questa vicenda che cosa dicono? Qualche giorno fa ci hanno detto che probabilmente quella non è la strada giusta, e non l’ho detto io, non ho detto Maurodinoia, non lo ha detto il professor Lopalco, hanno parlato di direttore generale del Policlinico e del Presidente della facoltà di medicina, quindi non due persone qualsiasi.
Credo che questo subemendamento vada sostenuto, proprio per dimostrare che la nostra intenzione, quella mia e quella della collega Maurodinoia, non era quella di bocciare un lavoro che era stato fatto. Ma evidentemente quel lavoro andava completato, e come? Andando in Aula, andando di nuovo in Commissione per affinare questa proposta di autonomia, che noi condividiamo, ma la condividiamo se c’è un percorso chiaro. Il percorso che è stato tracciato nel subemendamento credo sia quello più ragionevole, che è fondato – non me ne voglia il collega Romito – su esperienza diretta, su chi sta dall’altra parte, non quello che va a fare visita al pronto soccorso alle famiglie dei bambini, ma quello che sta sul fronte, quello che ha visto le cose come funzionano e sa come farle funzionare meglio. Quindi, quel percorso va seguito, il subemendamento va sostenuto, però con una piccola precisazione, collega Lopalco, e su questo non vorrei che l’altra parte possa strumentalizzare: i tempi. Quando si individua un percorso e si scrive qual è la modalità per sviluppare quel percorso, bisogna stabilire un tempo, altrimenti l’effetto è quello che non ci credono che noi siamo intenzionati davvero a sostenere l’autonomia, a rafforzarla, a migliorarla.
In questo subemendamento quel gruppo di lavoro che deve attuare questo passaggio prima sulla carta e poi nei fatti va definito in sei mesi o quel che sarà. Sarà lei a dirlo, perché lei è più esperto di me, sicuramente. Quindi, se completato con quella tempistica, io penso che sia la soluzione migliore e sia anche il modo per smentire coloro i quali dicevano che noi abbiamo fatto un emendamento fazioso contro le istituzioni, con sgarbi istituzionali. Quindi, il provvedimento rivive con questo subemendamento, ma con una modalità che io definisco ragionevole, ragionata, sensata e che non ci faccia fare un salto nel buio. Lì è vero che quelle 8.000 famiglie avrebbero un grave danno a causa proprio di questa esasperazione troppo spinta fra la tifoseria che lo vuole e quella che non lo vuole.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Galante. Prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente. La discussione, approvandola in Commissione bilancio e portandola in Aula. L’abbiamo proprio appositamente voluta portare in Aula perché c’è stata una forma di accelerazione che non tutti hanno compreso. Quindi, abbiamo approvato in Commissione e abbiamo detto andiamo in Aula, dove ognuno potrà esprimersi, dove avere anche il parere del Governo che ha inserito questa accelerazione, chiamiamola così, perché è chiaro che sono anni che un po’ tutti noi vogliamo… Quindi non credo che ci siano problemi nel condividere il passaggio verso un polo d’eccellenza.
Che io ricordi, risale forse al 2016, 2017, quando il presidente Emiliano annunciava, nel riordino ospedaliero, questo indirizzo politico, che tutta la Puglia accolse in maniera favorevole. Oggi, almeno noi come Gruppo vorremmo… Perciò io dicevo al resto del Gruppo andiamo in Aula. Approviamo in Commissione, andiamo in Aula e ascoltiamo i pareri anche di tutti i consiglieri, che immagino abbiano avuto contatto… Oltre all’interno della Commissione sanità, nella storia avranno sicuramente avuto contatto, come è successo sui giornali, da parte del direttore generale, da parte del preside Dell’Erba, dai vari primari e dottori, per comprendere qual è la strada migliore per la Puglia.
Credo, se vogliamo andare nella direzione di quell’indirizzo, dato anche dal presidente Emiliano, di un polo di eccellenza del Sud in tutte le discipline, bisogna avere un ospedale autonomo, un ospedale che abbia tutte le sue specializzazioni di eccellenza. Quindi è chiaro che noi ci chiediamo adesso, da parte del Governo, un intervento per comprendere meglio quali sono i passaggi, detto anche dalla collega Maurodinoia, dal collega Mennea. I timori del professor Lopalco, del collega Lopalco sono timori che da anni vanno avanti. Collega Lopalco, tutti quanti si chiedono perché non si è arrivati prima a questa autonomia, quando tutti lo volevano.
Io ricordo, ripeto, nelle varie sedute anche della scorsa legislatura della Commissione sanità che ha affrontato questo tema, che anno per anno si sperava si potenziasse il pediatrico, per migliorare, appunto, tutti questi viaggi della speranza che purtroppo vengono fatti uscendo fuori paese. Quindi, oggi è chiaro che la difficoltà, penso, da parte di tutti… Io mi auguro, proprio perché trasversale questo auspicio, di arrivare a una decisione quanto più aderente ai bisogni dei cittadini pugliesi. Spero si possa trovare non dico l’unanimità, ma almeno chiarezza e capire qual è la strada migliore. Ripeto, anche ascoltando i dottori, anche sentendo i medici che ci hanno contattato, anche loro sono favorevoli a un ospedale autonomo di eccellenza, specializzato in determinate discipline, quindi non riusciamo a comprendere perché, se ascoltiamo i medici del Policlinico, ci dicono “siamo favorevoli, ma bisogna trovare una strada migliore, perché si rischia di dividere le pediatrie, si rischia di dividere le eccellenze tra il Policlinico, il pediatrico e l’ASL di Bari”. Leggendo l’articolo, l’ASL di Bari gestirà solamente la parte amministrativa e aiuterà questo percorso.
Come diceva il collega Romito giustamente, possiamo unire le forze tra Governo nazionale e Governo regionale e accelerare, dare veramente impulso a questo percorso, che mi auguro possiamo condividere tutti.
L’altro imbarazzo è proprio questo, non si capisce perché anche i medici del pediatrico dicano “vogliamo l’autonomia”, ma hanno paura, perché un ospedale che, sia a livello strutturale, sia a livello organizzativo, a volte crea difficoltà alle famiglie nel poter accedere a tutte le discipline.
Mi auguro che il Governo possa chiarire le intenzioni, i percorsi, i tempi, per poter votare tutti con la massima serenità, senza creare distinzioni, senza creare separazioni tra chi è per l’autonomia e chi è contro, perché non credo sia questa la posizione che dovremmo avere nel rispetto di tutti i pugliesi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Amati. Prego.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Grazie, colleghi, Presidente.
Il Governo regionale ha presentato alla vostra attenzione questa norma, poi sarà compito del Presidente offrire delle conclusioni a questo dibattito, ovviamente se lo vorrà.
Per parte mia, posso raccontarvi il punto di vista che ha portato ad introdurre, all’interno del testo presentato al Consiglio, quella norma con quella decisione.
Il presupposto è un presupposto anche logico. La meta o le mete non si raggiungono restando fermi o simulando uno spostamento che non produce movimento. Molto spesso noi siamo abituati, nel farsi dei nostri giorni, sulla necessità di assumere decisioni e decisioni risolute, rifugiarci in proposte che muovono senza spostare.
Ovviamente, visti i panni che rivesto oggi, sono assessore di questo Governo regionale, utilizzerò formule ordinate, senza accenni che possano in qualche modo intervenire nel dibattito o influenzare il dibattito. Mi verrebbe da dire, ricordando il film Pretty Woman, dove io sono lei che partecipa al party pomeridiano vestita da signora, alla partita di polo, non so se vi ricordate, che ove fossi stato tra i banchi del Consiglio regionale sarei stato vestito con gli altri abiti della stessa signora protagonista del film Pretty Woman.
Vi prego di guardare la vicenda con occhio tecnico e non con occhio politico, che si rappresenta attraverso una tecnicalità che ho letto nel parere del direttore generale del Policlinico e del preside della facoltà, che mi preoccuperò di riportare a normalità giuridica, alla luce dell’ordinamento dello Stato. Le opinioni non sono tecniche se sono scritte sulla carta intestata dei tecnici. Le opinioni sono tecniche se all’interno della sintassi si scorge una rispondenza alla tecnica.
Perché mi occupo da anni dalla vicenda Giovanni XXIII? E qui faranno capolino anche degli elementi di autobiografia, che ho ricostruito in senso romantico andando nella biblioteca dalla mia città, la biblioteca Ignazio Ciaia di Fasano. È un reperto che non si trova facilmente a Bari. È un libro sulla storia dell’Ospedaletto dei bambini di Bari. Sarebbe interessante se tutti quanti lo leggessero, almeno per ricordare la memoria di Enrico Nannei e suor Agnese Salvati, che fondarono quella istituzione: dapprima la istituirono in via Putignano, in un localino, successivamente in via Sagarriga Visconti.
Vi prego di leggere perché la storia serve a non ripetere gli errori: a questo serve la storia. E anche la storia è tecnica. Noi da anni non riusciamo a dare l’autonomia a quell’ospedale, nonostante gli intendimenti politici programmatici sia quello di dare l’autonomia. Qualcuno si è mai chiesto perché? Qualcuno si è mai chiesto perché non riusciamo?
Perché i politici sono bruti? Perché i politici non sono in grado di trasformare in realtà le loro parole? Oppure perché c’è una cosa legittima? C’è la necessità di preservare l’attuale sistema che è un sistema che evidentemente è più legittimamente gradito ad alcuni. Altrimenti, per quale motivo questa prospettiva, scritta in tutti gli atti amministrativi, perché non si è mai realizzata, come occhio tecnico? Perché non si è mai realizzato? Perché è sbagliata la scelta di renderlo autonomo?
Ma lì con coraggio, bisogna dire, è sbagliato tutto l’asse pediatrico: va inserito all’interno del Policlinico, bisogna cancellare l’esperienza del Giovanni XXIII, questo significa decidere. Perché non può esistere una commistione, una decisione che non decide, non può esistere, bisogna avere coraggio. Ovviamente, nessuno dice così perché non si vuole scontentare nessuno.
Ma la politica è decidere, a un certo punto. Perché mi sono appassionato? Credo di essere un frequentatore assiduo di quell’ospedale. In quell’ospedale, voi dovete sapere che il neurologo che cura l’atrofia muscolare spinale è un dirigente medico, non è direttore di nulla. Eppure, abbiamo salvato la vita a 10 bambini che camminano senza sintomi grazie allo screening; però è un dirigente medico. Oppure: abbiamo realizzato un grande laboratorio per gli screening metabolici, con l’occhio tecnico, e abbiamo potenziato, siamo i primi in Italia, su che cosa? Sulle forze scarne del Giovanni XXIII, che si affatica. Un giorno ero al Giovanni XXIII e l’odontoiatra mi disse: ho bisogno del protossido di azoto per poter intervenire in sedazione e l’ho chiesto da tanti mesi. Fui costretto ad usare tutte le mie brutte maniere, però mica riuscimmo rapidamente. Questo perché il procedimento di decisione del Policlinico e dell’Azienda universitaria, per via di un ordinamento bicefalo, attarda i processi di risposta alla necessità di chi bussa forte e chiede cure. Il protossido d’azoto. E non potevano intervenire sui bambini attraverso la sedazione. Ho visto i problemi della gastroenterologia, le liste d’attesa, i celiaci, i bambini con il diabete di tipo 1. Insomma, ho visto tante cose. Potrei stare qui a lungo. Nell’occasione del monoclonale per la bronchiolite e per sostenere l’anticorpo monoclonale per la bronchiolite sono andato sin dinanzi all’uscio della terapia intensiva per poter dire: guardate che succeda senza l’anticorpo monoclonale. E ho colto, anche lì, non un fondamentale interesse per la ragione di quel presidio.
Siamo, quindi, d’accordo per l’autonomia? Lasciate stare le IRCCS. Ha ragione il collega Lopalco: IRCCS, separai la ricerca; fondazione, separai; eccellenza, separai. Non è questo l’argomento. Negli atti amministrativi della Regione non è scritto quel che sarà o le magnifiche sorti progressive. Quelle le vedremo. Vedremo se saremo capaci di farle. Lì è scritto “autonomo”. Ma nelle more che questa autonomia si realizzi, possiamo noi, ce la sentiamo noi, in coscienza, di assicurare un movimento senza spostamento? Ce la sentiamo? Oppure, gli dobbiamo dare una scossa? Perché la ASL non ha gestioni bicefale, la ASL ha una gestione monocefala, quindi è molto più probabile che la ASL, nell’ambito del sistema ospedaliero, utilizzando gli altri ospedali, riesca a garantire quella scossa che, nelle more, realizzi una condizione di normalità, perché attualmente il Giovanni XXIII – andateci – è in coma e noi non possiamo far sedere nessuno, nessuno, per darsi altezza, su un cadavere. Non possiamo consentirlo a nessuno.
Allora la questione è questa. Scrive il direttore generale del Policlinico e il preside della Facoltà… Perché poi dobbiamo entrare nel merito. Non è che possiamo dire ha scritto il profeta Isaia e, per il sol fatto che il profeta Isaia ha scritto, è giusto quello che ha scritto. Voi pensate che pure le lettere di San Polo non tutte sono riferibili a San Paolo, eppure qualcuno cita le lettere di San Paolo per dire l’ha detto San Paolo.
Ora, che cosa è scritto in questa lettera? Vogliamo parlarne, però con un occhio tecnico? È scritta una cosa, la cosa centrale. Se voi separate il Giovanni XXIII dal Policlinico, noi rischiamo di non avere più i posti dei ragazzi, degli studenti di medicina perché perderemmo 127 posti letto, perché il pediatrico ha 127 posti letto. I numeri, tecnicamente, sono i numeri che descrivono la realtà, non il punto di vista di Amati. Allora, con la calcolatrice, è vero questo? Non è vero. Non è vero, perché con la dotazione di posti letto… E mi stanno sentendo anche i dirigenti dell’Assessorato alla salute. Con la dotazione dei posti letto sono garantiti i posti degli studenti.
E se non fossero garantiti, ma lo dico soltanto come ipotesi, c’è un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri vigente in Italia, occhio tecnico, occhio tecnico, non occhio politico, che, nel favorire il processo formativo e le immatricolazioni dice alle università mi raccomando, cercate di fare protocolli d’intesa con tutte le strutture ospedaliere per poter qualificare il vostro insegnamento. C’è una risposta nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Sicché, fosse vero, ma non è vero per ragioni attinenti alla scienza di Pitagora, fosse vero, si potrebbe fare questo protocollo d’intesa.
Per le scuole di specializzazione evocano lo stesso problema. Anche lì soccorre l’ordinamento. Il diritto è una scienza, è tecnica il diritto. È una spudorata scienza e tecnica, perché riesce a cucire tutte le scienze e tutte le tecniche. Il diritto anche su quello dice, se avete questo problema, fate protocolli d’intesa affinché sia garantita la formazione specialistica. Il primo problema non esiste, anche se è scritto su carta intestata.
Altro problema (ve ne cito soltanto due, quelli più rilevanti, perché con gli altri, ovviamente, non posso abusare del vostro tempo). Ad un certo punto leggo una cosa che mi ha colpito: ho letto che per la Cardiochirurgia pediatrica si farà una dependance presso il Giovanni XXIII.
La Giunta regionale ha detto chiaramente “mi raccomando, non vi permettete di fare dependance. Asclepios 3, l’occhio della tecnica, non della politica, sia l’unica unità operativa di Cardiochirurgia pediatrica e, per ottimizzare, fatela soltanto lì”. Per la prima volta in quella lettera, disattendendo un’indicazione chiara, vedo scritto, e noi per incoraggiare tutti quelli che ci vogliono aiutare nel non passare al pediatrico apriremo una dependance, che significa che struttureremo la Cardiochirurgia pediatrica con gli stessi professionisti al Giovanni XXIII, una cosa assurda a pensarci.
Questi sono i due elementi principali delle obiezioni. Questo dimostra che c’è bisogno di una scossa, perché temo (non voglio coinvolgere nessuno) che senza questa scossa... e io ho fiducia nella ASL di Bari, perché non vorrei che adesso andasse a finire che non abbiamo fiducia dalle nostre aziende, anzi ho registrato l’entusiasmo con cui l’ASL di Bari è pronta a raccogliere la sfida, sfida certamente difficile, però non vorrei che passasse che la ASL di Bari non è adeguata a svolgere questa funzione.
Per questo possiamo pensare che questa fase sia una fase utile, la fase della scossa. Per questi motivi, ovviamente, dove la mia opinione vale esattamente un cinquantunesimo, sono intervenuto soltanto perché sono il promotore del disegno di legge è perché, come voi, sono consigliere regionale e avrò pure il diritto di esprimere la mia opinione, poi deciderà l’Aula sovranità, sto intervenendo per dire che ora è il momento giusto, non vi aspettate mai su questa vicenda che si possa pensare ad una prospettiva pacifica, perché non esiste nulla di innovativo, non esiste nessun cambiamento che non passi attraverso una decisione che scontenti qualcuno. Non scontentare significa non cambiare. Non cambiare significa uccidere, anche con le migliori intenzioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Solo se autorizzato dal Presidente può intervenire quando vuole. Prego, Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Purtroppo, anche stavolta l’assessore Amati dà ragione a quello che dico da un po’ di giorni. Ma perché fa l’assessore al bilancio, Amati? Oggi ha parlato perché è una sua battaglia. Io voglio sapere il parere dell’assessore alla sanità. Anche perché noi questa battaglia l’abbiamo sposata. Prima Zullo, poi Ventola e Picaro. C’era anche l’ex Presidente Vendola. Voglio sapere il parere del Presidente Emiliano, ecco perché ho chiesto di anticipare. Il fatto ancora non l’ho capito. So come la pensa il mio Gruppo, cosa hanno fatto Ventola e Picaro. Il passaggio del dottor Lopalco, del professore, dopo a quattr’occhi me lo dovete spiegare, perché non l’ho capito.
Volevo anticipare per capire questo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Presidente Emiliano, prego.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
La storia complessa dello scorporo dell’ospedale pediatrico di Bari Giovanni XXIII nasce, più o meno coevamente, sicuramente nella mia testa, non so adesso se le carte sostengono questo dato, al problema che riuscimmo in qualche maniera ad evitare dell’accorpamento, che già era stato predisposto, del Giovanni Paolo II, quindi dell’oncologico, al Policlinico. Manovra che, sinceramente, proprio per l’esperienza che era accaduta all’Ospedaletto, sventammo, credo in modo positivo. Noi sventammo un tentativo da parte del Policlinico di Bari, che è un posto complicato, molto complicato, di mettere le mani sull’ospedale oncologico.
La logica di quella scelta quale fu? Possibile che la Puglia non deve avere un hub esclusivamente oncologico, che si dedichi esclusivamente a questa materia? Cioè, possibile che il Policlinico di Bari, come non avviene in quasi nessun’altra parte d’Italia, debba riassumere tutto? Essere un soggetto che pretende di avere insieme l’eccellenza specialistica con quella formativa e con tutte le altre? Mi pare di poter dire, lo rivendico, che fu un successo, questa resistenza al processo di accorpamento del Giovanni Paolo II oncologico al Policlinico, e credo che anche il Policlinico stesso riconosca che avremmo scatenato l’ennesima battaglia di cattedre, di concorsi, eccetera.
Adesso, con uno spirito costruttivo, stiamo cercando di fare in modo che anche il Policlinico, che deve avere l’oncologia, ci mancherebbe, come fa un Policlinico a non avere l’oncologia? Però un conto è avere la finalità formativa e assistenziale; un conto è essere l’hub di secondo livello dell’oncologia regionale, sono due cose diverse. Stiamo ovviamente cercando di rinforzarlo con concorsi e anche con personalità di buona qualità. Per esempio, abbiamo investito moltissimo sulla medicina nucleare al Policlinico, che se funzionasse in maniera un po’ più efficace, cioè, se riuscisse a fare un po’ più di numeri non sarebbe male, perché la medicina nucleare del Policlinico di Bari ha dotazioni di livello mondiale, che è quello che un politico può fare nel momento in cui offre ad una direzione strategica, solo che ci sono parecchie difficoltà che non sono facili da districare.
D’altra parte, la storia degli avvicendamenti, anche dei direttori generali del Policlinico, dimostra che questa difficoltà di gestire assieme la didattica con l’assistenza è molto, molto consistente.
Quando di fronte ad un evidente deficit, perché la pediatria pugliese non è all’altezza delle aspettative, questo in generale, questa è la verità, di fronte a questa difficoltà, pensammo che scorporare in un’azienda autonoma universitaria e ospedaliera il polo pediatrico regionale fosse almeno l’inizio di un cammino che costituisse anche reputazione, perché la mobilità passiva si sconfigge con la reputazione. Sicuramente nella pediatria pugliese ci sono delle eccellenze straordinarie, che non citerò perché non è il caso di farlo, però, siccome la reputazione complessiva è negativa, e in particolare lo è stata nel Giovanni XXIII.. Io vi ricordo che quello è l’ospedale dove hanno litigato in sala operatoria. Quello è l’ospedale dove la faida che si è scatenata ha portato a processi, a cause. Sono tutte cose che sono del tutto incompatibili con una normale gestione dell’armonia, perché l’io in quel caso, un io anche rafforzato, ha prevalso in maniera drammatica sul tentativo di creare reputazione. È un po’ quello che capita anche a noi. Anche noi abbiamo bisogno di reputazione. Più litighiamo e più discutiamo sugli emendamenti del bilancio e peggio è per la reputazione di tutti. Però, diciamo che alla fine un equilibrio lo riusciamo a trovare. Lì non si è mai trovato. Abbiamo ancora le cause in corso. Questo conflitto fa sì che gli uni non riconoscano il ruolo agli altri. Ci sono persone che hanno un ruolo di coordinamento di grande profilo che riconoscono e ammettono che non sono riconosciuti dagli altri.
Naturalmente un povero politico al quale purtroppo assegnano il compito di gestire la sanità, perché, al di là di quello che ormai tutti pensano, mica sta scritto sul Manuale delle giovani marmotte che la sanità deve essere gestita dai politici, potrebbe essere come la giustizia, le questure, i pompieri, mille altre cose, dove si gestiscono da soli. La politica nomina il capo della polizia, dopodiché la polizia si organizza da sola. Perché questo non succede nella sanità? Ve lo siete mai chiesto? Perché non ci riescono. Non c’è un meccanismo interno al sistema sanitario che riesca a gestire in termini accettabili, una organizzazione che è poderosa, che impegna una parte gigantesca del bilancio dello Stato. Quindi, noi ci dobbiamo caricare di questa croce, noi politici… Immaginate come sarebbe bello non avere la competenza sulla sanità, sinceramente non è manco una cosa semplice da fare, perché noi non abbiamo la competenza, ovviamente, di entrare nel merito. Qual è la tecnica, qual è l’appropriatezza? Questo medicinale ci vuole o non ci vuole?
Io ho perso un assessore alla sanità perché, a un certo punto, ho detto no, io questo medicinale a questo bambino glielo voglio dare, costi quello che costi, perché non posso dire alla madre che, siccome ha superato una certa età, questo medicinale non glielo posso dare più. Quindi ho fatto un gesto politico difficile. Ho discusso tutta l’estate con l’AIFA, che mi ha risposto salomonicamente, come spesso fanno gli organismi tecnici, se vuoi, se te lo paghi, se lo paga la Regione, puoi darlo. Non è che mi ha detto no, è pericoloso. Mi ha detto se vuoi metterci un milione e rotti di euro…
Io ce l’ho messo e nessuno di voi, devo dire, mi ha mai contestato questa cosa, ammesso che ha funzionato, non come se gliel’avessimo fatto prima, perché allora eravamo nella sperimentazione, ma comunque ha funzionato. In ogni caso, certamente non gli ha fatto male e in questo modo noi abbiamo assolto al compito primario politico del sistema sanitario universale, che è quello di dare a tutti una possibilità, costi quello che costi. Se ce li hai i soldi, lo fai.
Adesso si tratta di non scatenare in questa materia, non alimentare quella faida, interna al Giovanni XXIII, che gli impedisce di funzionale. Non ci sarebbe onestamente nessuna ragione per non far funzionare in maniera sinergica. Non c’è nessun ostacolo concettuale che impedisca all’università di gestire, anche in modo ordinato, il rapporto con gli ospedalieri, perché questo è un altro problema, però, al Policlinico, su per giù, questa convivenza si realizza. Al Giovanni XXIII questa convivenza non si è realizzata.
Abbiamo dovuto bloccare, il direttore generale del Policlinico ha bloccato le operazioni di cardiochirurgia pediatrica, una roba senza precedenti e, devo dire, col mio avallo. Non potevo prenderla io questa decisione, però è stata presa perché il livello di conflitto tra l’anestesista, il cardiochirurgo e non mi ricordo chi altro era talmente elevata che abbiamo preferito sospendere. Adesso, con la collaborazione di un reparto di cardiochirurgia importante… Questo va detto, perché noi abbiamo la migliore cardiochirurgia, almeno dal punto di vista dei trapianti di cuore, d’Italia e ce l’abbiamo al Policlinico. Il professor Bottio si è detto disponibile, fermo restando che il professor Bottio non è di Bari e quindi è un po’ fuori da queste logiche. Non è pugliese, non è che non è di Bari.
Ovviamente adesso stiamo cercando di fare in modo che il Policlinico di Bari abbia, nella sua area di sedime, tutto ciò che l’eccellenza gli deve consentire di avere. Questo può… Non è pensabile che la cardiochirurgia pediatrica di eccellenza stia da una parte e dall’altra, cioè stia sia al Giovanni XXIII sia nel blocco di Asclepios. Da una parte deve stare e, se si fossero messi d’accordo meglio e se avessimo accelerato meglio questi processi, sarebbe stato tanto di guadagnato, e noi, anziché essere qui a discutere, in una fase così delicata, di una storia così importante come questa, avremmo potuto vantare i successi e l’armonia che i medici sono riusciti a trovare.
Quindi, nella situazione così descritta, si è ritenuto da parte del Governo di proporre… Devo dire che abbiamo fatto bene. Adesso, a prescindere da quello che riterrete di fare alla fine, perché non stiamo parlando di questioni programmatiche di natura politica, stiamo decidendo… Non avremmo forse neanche dovuto farlo noi in questa fase, perché, ringraziando Iddio, la mia Amministrazione nel 2016, se non mi ricordo male, o addirittura 2015, non mi ricordo, ha già proposto al Governo, per favore, scorpora il Giovanni XXIII e costruisci un’azienda universitaria e ospedaliera per gestire un polo pediatrico autonomo. Il Governo, che pure non ha mai mostrato antipatia… Anche recentemente il sottosegretario Gemmato mi ha detto… Abbiamo fatto addirittura una… Però, siccome, come tutti sanno, il vero Ministro della sanità è il Ministro dell’economia e finanze, evidentemente al Ministro della salute gli stanno dicendo, vabbè, noi a questi gli autorizziamo la costituzione di una nuova azienda universitaria e ospedaliera: e quanti soldi ci vogliono?
Diciamoci la verità, a me fa piacere che il centrodestra si sia impegnato in questa battaglia. Mi farebbe ancora più piacere se ci impegnassimo nella battaglia di dire che, come esiste a Genova, come esiste a Firenze, come esiste a Roma, un polo pediatrico di eccellenza serve anche nel Mezzogiorno. Ci sono altri luoghi molto importanti ma, siccome la Regione è disponibile, gliel’abbiamo detto tanti anni fa che siamo disponibili, cogliamo questa occasione.
Ora, c’è da chiedersi: ma il Governo sta fermo solo perché non ha i soldi per costituire la nuova azienda o perché le resistenze del sistema universitario del Policlinico sono così forti da non voler perdere questa possibilità? Perché, ovviamente, per un’Università i posti letto, le cattedre, i concorsi sono cose importanti, alcune sono importanti, altre sono importanti allo stesso modo, perché avere la possibilità di assumere più professori significa avere più studenti, quindi non si tratta di baronie, si tratta di potenziare l’Università di Bari nella Facoltà di Medicina.
Questo potenziamento in questi anni, persino dopo l’ammonimento, perché questa decisione della Regione Puglia di chiedere la costituzione dell’azienda autonoma è il punto chiave, da un orecchio è entrato e dall’altro è uscito, non l’hanno presa per una cosa seria, hanno pensato “questa è una cosa che ha fatto Emiliano” e, per gli equilibri interni alla politica, già questo condannava questa ipotesi a essere di rango inferiore, perché p le questioni psicologiche in questa storia hanno un ruolo purtroppo pesantissimo.
Quello che ha detto il consigliere Amati però è vero, cioè qual è la scossa che intendete dare a questo processo per smuoverlo? Perché io non ho intenzione di andare avanti così, poi possiamo trovare che la scossa sia lo scorporo a favore dell’ASL, perché lo scorporo ha il vantaggio di mettere nelle mani di un soggetto terzo il processo di costituzione del polo pediatrico e di sottrarlo a chi è assolutamente contrario all’autonomia.
Parliamoci chiaro, al Policlinico sono contrari anche alla costituzione dell’azienda ospedaliera autonoma, non lo diranno mai pubblicamente, ma lo sono nei fatti, altrimenti non saremmo arrivati a questo punto, sono contrari e dicono “campa cavallo che l’erba cresce”, perché se ci fosse stata da parte dell’Accademia italiana, in particolare di quella pugliese, la voglia di costituire il Bambin Gesù della Puglia, il Gaslini della Puglia, il Meyer della Puglia, l’avremmo fatto.
Peraltro, noi ragionavamo anche su questa questione della reputazione: infilato il polo pediatrico dentro un Policlinico in maniera autonoma, la reputazione non se la crea facilmente, perché per una cosa del genere, anche creare, in particolare sulla pediatria, quel necessario movimento.
Adesso io vi dico che non voglio che questo Consiglio si divida su una questione nella quale, parliamoci chiaro, voi non avete un ruolo diretto. Siete dei giudici, non ve ne frega niente, detto dal punto di vista dell’interesse politico in senso stretto. Non ne ricaverete nulla. È bene che glielo diciamo ai cittadini. A queste persone di decidere in un modo o di decidere in un altro non viene niente in tasca. Non ne pigliano in più. Non pigliano più voti, non hanno più simpatie. Sarà una questione che si dividerà, come sempre, devo dire, in questi casi, come per gli emendamenti al bilancio, 50 per cento da una parte e 50 per cento dall’altra. Quindi, fatica inutile da questo punto di vista.
Però è una battaglia di coscienza che il Consiglio sta facendo. Io personalmente, da questo punto di vista, sono contento che il fatto che il Governo abbia messo dentro questo emendamento abbia aperto questa discussione. Era una di quelle cose che avevo qua e nella quale onestamente io mi ero sentito anche un po’ solo. Tutti sapevano che la costituzione dell’azienda autonoma era una mia visione, un mio sogno… Ovviamente, il fatto che sia il sogno e la visione del Presidente non è che automaticamente diventa il sogno della Regione. Sono due cose diverse. Adesso, se voi ci farete capire, in che maniera noi dobbiamo uscire, io vi sarò grato. Quello che è sicuro è che però, in ogni caso, in ogni caso se qualcuno ha in mente di approvare una norma o di non approvarla per lasciare le cose come stanno, io non sono d’accordo.
Trovate la maniera per dare la possibilità innanzitutto a voi stessi e poi, se volete, anche al Governo, che è a disposizione e ubbidirà al Consiglio, di metterci nelle condizioni di agire sulla organizzazione sanitaria dell’ospedaletto Giovanni XXIII, dell’ospedale Giovanni XXIII, perché così non si può andare avanti. Questo è sicuro. Quindi, tutti coloro che in questo momento stanno facendo resistenza all’accorpamento all’ASL, facendolo diventare un dramma, devono sapere che noi non siamo così ingenui da credere a questa tesi.
Noi dobbiamo solo capire se la collaborazione dell’università di Bari all’efficientamento del Giovanni XXIII c’è o non c’è. Se voi mi volete dare la possibilità, come coordinatore dell’Esecutivo, di capire fino in fondo se questa volontà c’è o non c’è, mettetemi nelle condizioni di fare questo accertamento. Io poi vi riferirò. Quindi, volete dare a questo processo un tempo meno traumatico, ammesso che sia un trauma dover dire che un ospedale non particolarmente seguito dal Policlinico di Bari venga seguito dalla ASL. Non è un passaggio da una nazione all’altra. Sono due soggetti. La ASL di Bari gestisce fior di ospedali, credo tra i migliori in Puglia, più di uno, e li sa gestire. Il Policlinico fa la stessa cosa. Ha maggiori difficoltà a gestire, per struttura organizzativa, un ospedale esterno, un ospedale esterno al suo sedime, che viene spesso considerato ‒ questo mi è stato detto più volte ‒ come una specie di luogo abbastanza complesso dove andare, spesso in proiezione. Quando i sanitari dal Policlinico centrale devono andare al Policlinico Giovanni XXIII non ci vanno volentieri. Non so se è chiaro. Bisogna pregarli, spesso e volentieri. Non c’è l’afflato che deriva, forse, dalla mancanza di omogeneità del sito.
Prendete una decisione. Vi lascio veramente libertà di coscienza. Noi quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto, lo abbiamo messo nel testo del bilancio. Più chiaro di così si muore.
Se, però, ritenete di dare ancora una chance al Policlinico di Bari per efficientare il Giovanni XXIII, trovate la maniera. Trovate una maniera, però, che non sia puramente dilatoria. In questo caso, sinceramente, non abbiamo conclusioni.
Mi dispiace non darvi ulteriori suggerimenti pratici su come potete fare, però, siccome gli emendamenti li sapete scrivere, se voi volete dare, nella prospettiva dell’eventuale scorporo, un ruolo maggiore all’esecutivo, io sono d’accordo. Quello che vi prego di non fare è di costruire un meccanismo che non muova niente, cioè che non scateni neanche l’ira di qualcuno. Sapete bene che spesso io, con i miei provvedimenti o con le mie parole, ho scatenato l’ira di qualcuno, salvo poi, dopo anni, riguadagnare la fiducia e la stima di chi, di primo acchito, si era molto arrabbiato. Non vi faccio delle citazioni, perché non voglio allargare il discorso.
Prendete una decisione che serva ai bambini e serva a chi, onestamente e con dedizione, lavora in questa struttura del Giovanni XXIII. Prendete una decisione. Io seguirò la decisione che voi mi direte di realizzare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito per dichiarazione di voto. Prego.
Speaker : ROMITO.
Presidente, intanto vorrei ringraziare per l’intervento il Presidente Emiliano, perché con grande garbo, al contrario, forse, della troppa passione che ho messo io nel mio intervento precedente, e se ho peccato di eccessiva veemenza, me ne scuso, con grande garbo il Presidente Emiliano ha sostanzialmente ripercorso tutte le riflessioni che ho condiviso nel mio primo intervento e che l’assessore Amati ha sottoposto all’attenzione dell’Aula. Quindi, Presidente, è strano, però siamo d’accordo praticamente su tutto.
Proprio per questo, io ci tengo, Presidente Capone, a fare invece questa dichiarazione di voto, che serve all’Aula a comprendere cosa stiamo votando, perché nei fatti la vera mediazione che chiedeva il Presidente Emiliano, aderendo alle nostre prospettazioni, cioè evitare di continuare a non fare nulla è riprendere l’emendamento che il professor Lopalco ha presentato, dove si dava più il ruolo alla Giunta, più ruolo al tavolo tecnico dei tecnici, più ruolo dopo, in quello che bisognerà fare per individuare la roadmap. Io rispetto a questo, Presidente Emiliano, mi farò parte diligente anche con il Governo di centrodestra per provare a trovare un’interlocuzione diretta al Ministero della sanità. Però, Presidente, proprio per andare incontro alla volontà che ha espresso in maniera garbata, ma netta in quest’Aula, per aderire a quello che il Governo ha fatto, cioè inserire l’emendamento nel testo base che oggi noi stiamo votando, ho presentato un subemendamento, insieme al collega Paolicelli, che ringrazio, che è quello che stiamo votando, che lascia – sì, il subemendamento al subemendamento, è così, Giannicola – la struttura e l’impianto dell’emendamento del professor Lopalco, però scrivendo quello che lei ha detto, cioè che noi ci dobbiamo dare una tempistica, che è quella del 1° gennaio 2025, da cui deve partire lo scorporo, rispetto al quale la Giunta, il tavolo tecnico che poi lei avrà cura di coordinare, potrà predisporre tutto quello che è necessario per arrivare insieme a quello che noi oggi abbiamo raccontato e che diciamo ai cittadini pugliesi da vent’anni, cioè arrivare a un polo pediatrico autonomo, in stretta collaborazione con l’Università di Bari, che possa dare al Sud Italia, come lei ha detto, Presidente, quel polo pediatrico d’eccellenza che noi rivendichiamo.
Quindi, Presidente, la dichiarazione di voto mia non può che essere favorevole a questo subemendamento al subemendamento dell’assessore Lopalco, e per chiarirla in maniera ancora più definitiva, chi intende aderire alla prospettazione del Presidente Emiliano, a quella dell’assessore Amati, a quella del centrodestra, a quella del collega Paolicelli, a quella di tanti colleghi, compresi i colleghi del Movimento 5 Stelle, che ringrazio, a tutti coloro i quali vorranno condividere quello che noi oggi, con grande rispetto istituzionale, abbiamo detto, dovranno votare favorevolmente rispetto a questo subemendamento alla proposta di Lopalco.
Chi invece legittimamente e in maniera distonica rispetto anche a quanto ha detto oggi il presidente Emiliano, ritiene che le cose debbano rimanere esattamente come sono, può votare contrariamente a questo subemendamento. Grazie e grazie ancora, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Forse, prima di intervenire, presidente Mennea, se mi permette, è opportuno chiarire qual è la situazione adesso. Allora, è stato presentato un emendamento. Facciamo la cronologia prima. È stato presentato un emendamento soppressivo dell’articolato, che è quello che abroga l’articolo 6. Seguitemi, però, perché sennò diventa difficile.
Poi è stato presentato un subemendamento dal consigliere Lopalco, che invece sostituisce l’articolo 6. Poi è stato presentato un subemendamento a firma Paolicelli e Romito che aggiunge un periodo, modifica il subemendamento Lopalco. Poi è stato presentato un ulteriore subemendamento, a firma Maurodinoia, Lopalco e Mennea, che rispetto all’emendamento Lopalco… Al subemendamento Lopalco aggiunge un periodo e modifica sostanzialmente la sostanza, cioè non fa transitare dalla ASL.
Lo leggo per essere precisi. Partiamo da quest’ultimo nella comprensione, anche perché contiene gli stessi, alcuni dei firmatari. Allora, aggiungere dopo le parole “le associazioni di pazienti” le seguenti: “entro sei mesi dall’approvazione della presente legge dovrà essere definito il piano di transizione per la costituzione in ente ospedaliero autonomo del plesso pediatrico “Ospedale Giovanni XXIII” di Bari. Questo è più stretto come sostanza, perché non c’è un obbligo di transizione verso la ASL, ma c’è la chiarezza della costituzione dell’azienda ospedaliera in sei mesi. Sei mesi… Beh, questi sono i subemendamenti. D’altra parte, devo…
Votiamo. No, aveva chiesto di intervenire il presidente Mennea. Io non voglio togliere, perché l’ho interrotta. Va bene. Parli al microfono, consigliere Romito.
Speaker : ROMITO.
Noi siamo disponibili, e invito anche gli altri colleghi a fare altrettanto, a ritirare tutti i subemendamenti. Ritiriamo tutti i subemendamenti. Abbiamo in campo, compreso l’emendamento soppressivo dei colleghi Menna e Maurodinoia, la norma così come approvata dalla Commissione, che è quella di cui ha parlato il Governatore, che è espressione del Governo della Regione, quindi io sono disponibile a ritirare anche i nostri subemendamenti, ma tutti quanti devono fare la stessa cosa, per tornare alla norma originaria, di cui parlava il Presidente, che conteneva in sé le tempistiche, lo scorporo, tutto quello di cui abbiamo parlato.
Presidente, credo che questa sia la mediazione più giusta.
Speaker : PRESIDENTE.
No, manca solo una formula, che stava suggerendo adesso il Presidente, in quell’articolato, ovvero i tempi e i modi del passaggio chi li regola? Bisogna inserirlo.
Speaker : ROMITO.
Presidente, è scritto.
Speaker : PRESIDENTE.
Eccolo, è scritto, Presidente: con provvedimento della Giunta regionale, da adottarsi…
Speaker : ROMITO.
L’articolato è precisissimo, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo. Dicevo, con provvedimento della Giunta regionale, da adottarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, si provvede all’aggiornamento del protocollo d’intesa tra la Regione Puglia e l’Università degli studi di Bari.
Speaker : ROMITO.
Esatto. Quindi, Presidente, lo fa la Giunta, non lo facciamo noi. L’articolato – ve ne do atto – è stato scritto assolutamente bene. Quindi, non c’è bisogno né del subemendamento…
Speaker : PRESIDENTE.
Qui, però, c’è il passaggio alla ASL in questo articolato.
Speaker : ROMITO.
No, Presidente. L’emendamento del collega Lopalco sostanzialmente elimina l’idea del passaggio e la tempistica del passaggio e dice: entro sessanta giorni facciamo il tavolo tecnico dei professori, dei tecnici e di chi non so chi che deciderà cosa fare nelle more. Praticamente è la fuffa di cui parlava il Presidente Emiliano, quella del collega Lopalco. Noi, invece, abbiamo presentato un subemendamento alla fuffa del collega Lopalco che dice: posto che dobbiamo scorporare il Giovanni XXIII, facciamolo in questi termini, che sono quelli che ha scritto lui, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Però, c’è una modifica profonda tra quello che lei dice e quello che dice il collega Lopalco.
Speaker : ROMITO.
No, alt, Presidente. Intanto non è quello che io dico, è quello che dice il Governo.
Speaker : PRESIDENTE.
È proprio quello che sta dicendo adesso. Non è così, perché c’è un passaggio verso l’Azienda e ci sono provvedimenti che assume il direttore generale della ASL.
Speaker : ROMITO.
Allora lo rispiego. L’articolato che è stato scritto dal Governo, non da noi, noi l’abbiamo approvato in Commissione, dice tutto: come va fatto lo scorporo, come va fatto il passaggio e in che tempistica. Dice tutto. Ed è esattamente quello che chiedeva il Presidente Emiliano. Quello che, invece, propone il collega Lopalco con il suo subemendamento è sopprimere proprio il passaggio…
Speaker : PRESIDENTE.
Dalla ASL.
Speaker : ROMITO.
…dicendo: rimandiamo ad un altro tavolo che un giorno deciderà, tutti insieme, qual è il sogno migliore da coltivare.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma c’è, poi, un ultimo subemendamento, che esclude il passaggio.
Speaker : ROMITO.
Però, Presidente, salta il mio subemendamento, anzi quello del consigliere Paolicelli. Il subemendamento di Paolicelli, che io ho sottoscritto, è assolutamente il più moderato di tutti, perché richiama l’intendimento nobile di Lopalco, ma assegnando un termine, che è quello che dice il Presidente Emiliano, onde evitare di fare le stesse cose che abbiamo fatto in questi vent’anni; fare tavoli, tavolicchi, comitati di scienziati, comitati tecnici, per non cambiare niente.
Quindi, Presidente, il tema è uno. Io sono disponibile a ritirare quel subemendamento, sono disponibilissimo, per lasciare l’articolato che il Governo ha proposto all’Aula, ma se lo devo fare io e lo facciamo noi come colleghi di centrodestra, con grande senso di responsabilità, per aderire alla prospettazione del Presidente Emiliano, lo devono fare anche gli altri sottoscrittori di altri subemendamenti, che non hanno fatto altro che ingarbugliare questo problema.
Speaker : PRESIDENTE.
Le posizioni sono diverse.
Speaker : ROMITO.
Le posizioni sono diverse, è chiaro. C’è chi non vuole proprio lo scorporo, ed è l’emendamento di Lopalco, e chi, come noi, il Governo e il Presidente Emiliano, dice che dobbiamo propendere verso lo scorporo del Giovanni XXIII dando numeri, date, accorgimenti e dando alla Giunta il potere e soprattutto la responsabilità di governare questo passaggio. Non lo facciamo noi, Presidente, lo fa la Giunta. È scritto nel testo base. Ed è quello che ha detto il Presidente Emiliano. Non capisco. È evidente che le posizioni sono diverse.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere, lei salta un passaggio. Salta quello in cui lo stesso Lopalco, invece, è favorevole alla transizione.
Speaker : ROMITO.
Presidente, non lo salto. Lei ha già citato quel subemendamento e noi lo abbiamo compreso. Sei mesi di che?
Speaker : PRESIDENTE.
Allora stiamo parlando di tempo.
Speaker : ROMITO.
Presidente, nel testo base ci sono 60 giorni. In 60 giorni a Dubai costruiscono tre grattacieli. Noi abbiamo bisogno non di 60 giorni, di sei mesi altri. Dobbiamo avere il coraggio di prendere una decisione.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiarissimo. Fatemi capire che cosa volete che metta al voto, perché sono posizioni completamente diverse.
Speaker : ROMITO.
Il Presidente Emiliano, i colleghi di centrodestra, i colleghi del 5 Stelle, i colleghi di centrosinistra, alcuni, gran parte, propendono per lo scorporo a determinate condizioni, dando la palla in mano alla Giunta, al Governo. Basta. Non c’è bisogno di modificare quell’emendamento, Presidente, perché è scritto bene nel testo base. Noi ritiriamo il nostro.
Speaker : PRESIDENTE.
La sua posizione è più che chiara, però non la può imporre. Dobbiamo ascoltare gli altri.
Speaker : ROMITO.
Noi dobbiamo sottoporre al voto...
Speaker : PRESIDENTE.
Non posso sottoporre al voto all’idea di ritirare gli emendamenti. Queste sono scelte.
Speaker : ROMITO.
Presidente, non c’è l’idea di ritirare niente. Noi stavamo discutendo, ed è scritto così lì, subemendamento al subemendamento all’articolo 6, ovvero quello a firma Paolicelli e Romito.
Speaker : PRESIDENTE.
Nel frattempo è arrivato un altro subemendamento.
Speaker : ROMITO.
E che vuol dire? Abbiamo cominciato la discussione, si deve votare il subemendamento al subemendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
No, i subemendamenti si possono presentare fino al voto dell’emendamento.
Speaker : ROMITO.
Assolutamente sì, ma siamo già in discussione, Presidente. Non so come dirglielo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Romito.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lopalco. Tenga conto che c’è anche la proposta Romito.
Speaker : LOPALCO.
Assolutamente.
Cerchiamo di mettere un po’ di chiarezza. Qui la faccenda non è se si vuole lo scorporo o non si vuole lo scorporo. Non è che c’è un gruppo che vuole un centro di eccellenza e un altro gruppo che non vuole un centro di eccellenza. Tutti vogliamo arrivare al momento in cui in Puglia, qui a Bari, ci sia un ospedale pediatrico di eccellenza, qualche cosa sulla misura del Meyer, sulla misura del Gaslini, sulla misura del Bambino Gesù di Roma. Tutti vogliamo anelare a questo obiettivo.
Qual è il problema? Il problema è che l’eccellenza non si crea con la bacchetta magica né tantomeno si crea con un passaggio amministrativo in cui questo ospedale, secondo la narrazione del collega Romito, si toglie dalle grinfie dei baroni, per volare finalmente verso lidi di eccellenza all’interno della ASL di Bari. Questa visione, questa lettura della realtà è una lettura falsa. Perché? Perché, se facciamo questo passo nella ASL, automaticamente l’università si disimpegna dal problema ospedale Giovanni XXIII, perché l’ospedale Giovanni XXIII ha dei problemi, primi fra tutti dei problemi strutturali, dei problemi edilizi. Bisogna fare investimenti per fare di quello un polo ospedaliero di un certo nome. Ecco perché serve una roadmap. E questa roadmap con il successivo subemendamento, che abbiamo presentato insieme ai colleghi Mennea e Maurodinoia, a quella che era la mia proposta, cioè quella di lasciare la situazione in maniera che sia anche l’università a impegnarsi nel creare questo polo di eccellenza, di concerto con chi lavora nell’ospedale Giovanni XXIII, diamo dei tempi certi, perché con questo ultimo subemendamento abbiamo dato il tempo certo di sei mesi in cui bisogna consegnare, da parte di un gruppo di tecnici supervisionati dal Governo regionale, un programma, un piano. Fare un’azienda autonoma non lo decidiamo noi, che decidiamo che l’ospedale San Paolo diventa azienda autonoma. Per diventare azienda autonoma servono dei criteri, servono criteri importanti. O si è un’azienda universitaria o si è un IRCCS.
Mi spiegate un IRCCS sulla base di quali lavori scientifici e su quali pubblicazioni potrebbe contare affinché il Ministero della salute dia effettivamente la benedizione di IRCCS? Per fare un IRCCS ci vogliono anni. Non si fa così, con la bacchetta magica.
È necessario creare un polo misto universitario-ospedaliero. Per fare questo bisogna tenere all’interno l’università. Se l’università si disimpegna, ve lo ripeto, da ospedaletto avremo un ospedalicchio.
Speaker : PRESIDENTE.
La proposta di ritirare tutti gli emendamenti non è accolta.
Abbiamo un subemendamento Paolicelli e Romito e un emendamento Maurodinoia, Lopalco e Mennea.
Subemendamento Maurodinoia, Lopalco e Mennea, che è un emendamento a quello di Lopalco.
Prego, Vicepresidente.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Signor Presidente, io non ho approfondito la questione, perché sono assessore da 45 giorni e non mi sono occupato, collega Perrini, di un tema che da anni si discute in quest’Aula.
Accanto alle cose che ha detto il Presidente Emiliano, che condivido, Presidente Capone, siccome ci sono quindici subemendamenti, il cuore della questione è uno e uno solo, e lo dico da giurista: è autorizzato il trasferimento delle unità operative dal Policlinico alla ASL, sì o no?
Tutto il resto, sei mesi, tre mesi, la Giunta, non la Giunta... Il cuore della questione sta in questo. C’è una tesi che ritiene si debba metter mano all’ospedale Giovanni XXIII, ma che debba restare all’interno del Policlinico di Bari, perché universitario, perché ci sono tutta una serie di questioni, e chi, altrettanto legittimamente, ritiene che debba essere staccato dal Policlinico e passare alla ASL di Bari. Questo è il discrimine.
Siccome leggo sette subemendamenti di difficile definizione, diciamo le cose come stanno. Io ho una caratteristica: mi piace dire le cose come stanno. Quest’Aula si deve esprimere innanzitutto se vuole che il Giovanni XXIII permanga con il Policlinico oppure passi alla ASL, oppure se si dà mandato alla Giunta regionale sic stantibus rebus, quindi senza previa autorizzazione del passaggio, di fare tutti gli approfondimenti con il tavolo di cui parlava il Presidente Emiliano, al fine di addivenire a una decisione che va in una direzione o nell’altra.
Queste sono le posizioni in campo.
Siccome ho letto un po’ di subemendamenti, subemendamento al subemendamento, proviamo a fare chiarezza rispetto a ciò che stiamo provando a fare. Questo è il dato di fondo. Quindi, non sarei nelle condizioni, su tutti questi emendamenti, subemendamenti, legandoli... Il punto è il comma 1. Innanzitutto dovremmo comprendere questi subemendamenti, i vari subemendamenti e i subemendamenti al subemendamento in che direzione vanno, in quella di lasciare il Giovanni XXIII con il Policlinico, in quello di mandarlo alla ASL, in quello di lasciarlo e di dare, però, mandato alla Giunta di addivenire a una definizione.
Speaker : PRESIDENTE.
Purtroppo nei vostri interventi c’è molta illustrazione teorica, ma in pratica la situazione è questa. C’è un emendamento Lopalco che è un emendamento sostitutivo integralmente dell’articolo 6. A questo emendamento del collega Lopalco, che non prevede il passaggio alla ASL, si aggiunge un subemendamento, a firma dei colleghi Maurodinoia, Lopalco e Mennea, che, collegandosi all’emendamento Lopalco, senza prevedere il passaggio alla ASL, introduce un’ulteriore attività, che è quella che entro sei mesi dall’approvazione della legge dovrà essere definito il piano di transizione. Quindi, l’emendamento Lopalco e subemendamento legato a Lopalco non prevedono il passaggio dalla ASL.
Il subemendamento Paolicelli e Romito, che è un subemendamento all’emendamento Lopalco, invece, introducono il passaggio alla ASL e stabiliscono un’ulteriore affermazione, con un periodo preciso, che dice che il trasferimento in via transitoria delle unità operative riferite deve garantire, con i protocolli d’intesa, le attività dell’università.
Questi sono. Quindi, se siamo d’intesa, adesso dobbiamo passare all’approvazione di questi subemendamenti.
Sono due posizioni completamente diverse.
L’ultimo è il subemendamento Lopalco e Mennea che fa riferimento all’emendamento Lopalco. Se passa questo, è finito il fatto, perché è sostitutivo. Invece, l’emendamento Paolicelli e Romito è un’aggiunta.
L’ultimo è il subemendamento Maurodinoia, Lopalco e Mennea, che fa riferimento all’emendamento Lopalco, che è sostitutivo dell’articolato della legge.
La votazione è aperta.
Il parere del Governo qual era rispetto a questo? Lasciato libero.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 38, favorevoli 38, contrari 30, astenuti 2.
Il subemendamento non è approvato.
Adesso votiamo l’emendamento Lopalco, che sostituisce l’articolato.
Nell’ordine logico è così, nell’ordine cronologico e giuridico noi dobbiamo votare il subemendamento. È sempre un subemendamento all’emendamento Lopalco quello del collega Paolicelli.
Questo è il subemendamento all’emendamento Lopalco, presentato dai colleghi Paolicelli e Romito, che dice che si va alla ASL ma con i protocolli con l’università.
La votazione è aperta.
Abbiamo votato tutti? No. Il Presidente della Commissione sanità non possiamo non attenderlo.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 34, favorevoli 32, contrari 2, astenuti 5.
Il subemendamento è approvato.
Un momento, questo diceva: “Al comma 1 aggiungere, prima di ‘in attuazione dell’articolo 2, lettera b)’, il seguente periodo”. Adesso votiamo l’articolo 6, come modificato dall’emendamento Paolicelli e Romito.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 35, favorevoli 31, contrari 4, astenuti 5.
L’articolo 6, come emendato, è approvato.
Passiamo all’articolo 7.
C’è un emendamento sostitutivo.
Presidente Mazzarano, questo emendamento lo troviamo uguale nel testo, nell’articolato, tale e quale.
Speaker : MAZZARANO.
Presidente, non lo ha letto bene.
Speaker : PRESIDENTE.
L’abbiamo letto in tanti, però.
Speaker : MAZZARANO.
Lo hanno letto soprattutto gli uffici, che hanno dato parere favorevole. È aggiunto “da ampliamento dell’accreditamento dei posti letto per la stessa nosologia già autorizzati e in parte accreditati”. Praticamente, la norma prevedeva i posti letto già autorizzati e accreditati da variazione nosologica. L’emendamento mette in evidenza, invece, l’ampliamento di posti letto della stessa nosologia.
Chiamate il Governo.
Speaker : PRESIDENTE.
Quando abbiamo esaminato ieri gli emendamenti, questo era sembrato uguale al testo e nessuno aveva posto obiezioni.
Ampliamento dell’accreditamento di posti letto.
Sull’articolo 7 ieri abbiamo visto l’emendamento presentato dal Presidente Mazzarano e l’avevamo interpretato come uguale nel testo. Invece ci fa notare, il consigliere Mazzarano, che qui c’è una espressione in più, ossia “in ampliamento”. Quinto rigo della seconda pagina dell’emendamento.
Parere del Governo positivo. Possiamo votare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 8, contrari nessuno.
L’emendamento è approvato.
Prossimo emendamento, a firma Mazzarano, 3-quater.
Presidente Mazzarano, prego.
Speaker : MAZZARANO.
È ritirato.
Speaker : PRESIDENTE.
Il 3-quater è ritirato.
Passiamo al 3-quater/2, a firma Campo. Dove sta il collega Campo? Non sto capendo, ragazzi. Avete ragione, non stiamo capendo noi.
Votiamo adesso l’articolo 7.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 26, favorevoli 26, astenuti 7.
L’articolo è approvato.
Adesso andiamo all’articolo 8.
Sull’articolo 8 non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 9.
Non abbiamo emendamenti. L’emendamento del collega Mazzarano è stato ritirato.
Non abbiamo emendamenti sino all’articolo 21, quindi possiamo procedere.
Articolo 9.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 5.
È approvato a maggioranza.
Articolo 10.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 9.
È approvato a maggioranza.
Articolo 11.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 3.
È approvato a maggioranza.
Articolo 12.
La votazione è aperta.
Ha chiesto di intervenire, Presidente Perrini? Va bene.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 38, favorevoli 38, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 13 (Promozione di attività di tutela ambientale con la produzione di mitili).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 14.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 6.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 15.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 4.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 16.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 7.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 17.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 3.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 18.
La votazione è aperta.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 4.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 19.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 4.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 20.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 31, favorevoli 28, astenuti 4, contrari 3.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 21.
C’è un emendamento a firma Mennea, l’emendamento 03-quinquies.
Speaker : MENNEA.
Questo è un emendamento che ho presentato a più articoli, che evidenzia soltanto l’obbligo di stabilire i criteri e le modalità per assegnare i contributi. Quindi, su tutti gli articoli che prevedono l’erogazione di un contributo regionale in denaro c’è questo mio emendamento, che prevede di stabilire i criteri con i quali vengono assegnati...
Speaker : PRESIDENTE.
Aspetti, consigliere. Credo non sia quello l’emendamento. Il 3-quinquies è quello che riguarda la fontana monumentale, non dice questa cosa dei criteri. Lo ricordo quello a cui sta facendo riferimento, ma non è questo.
Speaker : MENNEA.
Chiedo scusa. Qui ci siamo riempiti di carte.
L’emendamento riguarda l’ampliamento di questo intervento a tutte le fontane monumentali della Puglia, che sono di proprietà dei Comuni. È un intervento che mira a considerare tutte le fontane, perché io ho scoperto, stranamente, quando ho visto questo emendamento, che la Puglia ha diverse fontane monumentali. Ne ho contate almeno una quindicina distribuite in tutto il territorio regionale. Quindi, mi sembrava giusto, mi sembrava corretto estendere questo intervento che fa la Regione a tutte le fontane monumentali. Le ho viste a Brindisi, a Bari, a Lecce, a Gallipoli, in tutta la Puglia.
Questo è.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, assessore.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura, alle risorse idriche, alla tutela delle acque e all’autorità idraulica.
Grazie, Presidente. Collega Mennea, io capisco l’intento, ma dobbiamo trovare un’altra strada, perché il testo di questa norma riguarda la fontana monumentale di Acquedotto Pugliese, perché è l’emblema per l’Acquedotto e per una fontana pubblica che, a differenza delle altre fontane pubbliche che sono in capo ai Comuni, ha questa differenziazione, quindi non possiamo mettere in capo ad Acquedotto Pugliese fontane che non sono di sua proprietà. Questa ha un emblema, ha un valore di marketing molto forte, è impattante. Quindi, questa norma riguarda soltanto quella fontana perché rientra in questa strategia. Altrimenti, il parere all’emendamento è negativo, perché non possiamo caricare su Acquedotto la questione delle fontane pubbliche dei Comuni.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere.
Speaker : MENNEA.
Comprendo perfettamente la ratio della norma che lei ha presentato, però mi sorgeva il dubbio sul fatto che di fontane monumentali di proprietà di Acquedotto ve ne fossero diverse. Tra quelle che io ho incluso, allargando il raggio d’azione e di intervento, ce ne sono alcune che sono di proprietà di Acquedotto e sono qualificate come monumentali. Non so se quella che ha individuato lei è più monumentale dell’altra, però se si deve fare un intervento si faccia un censimento di tutte le fontane monumentali di proprietà di Acquedotto e poi di quelle di proprietà dei Comuni, che sono comunque sempre collegate ad Acquedotto, in ogni caso.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Pentassuglia, anche la fontana del Comune di Castrignano è di proprietà del Comune di Castrignano, solo che è ritenuta monumentale da parte di Acquedotto. È di proprietà del Comune anche quella.
Prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura, alle risorse idriche, alla tutela delle acque e all’autorità idraulica.
Collega Mennea, quella fontana riguarda il tratto finale ed è l’emblema, pur ricadendo nel comune. Però, su quelle che lei ha segnalato faremo un approfondimento con Acquedotto Pugliese, perché non abbiamo ragione di distinguere le questioni. Prendo atto della volontà di fare questo approfondimento, lo farò immediatamente, a partire da domani, così valutiamo dove e come possiamo intervenire distinguendo la proprietà delle fontane rispetto a quello che le ho detto prima.
Prendo atto della ratio e della volontà che sta alla base di questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo. Apprezzo molto, anch’io, l’indicazione che ha dato l’assessore Pentassuglia, perché il costo per i Comuni per mantenere queste strutture è veramente elevato e spesso si chiede la collaborazione dell’Acquedotto, come ha fatto il Comune di Castrignano.
Voleva intervenire, consigliere Mennea? Prego.
Speaker : MENNEA.
Vorrei accogliere la disponibilità dell’assessore e vorrei, comunque, precisare che nell’articolo, che ho riletto, c’è la differenza fra le due fontane, una di proprietà dell’Acquedotto e l’altra di proprietà dei Comuni, e io nell’emendamento che avevo fatto allargavo a tutti i Comuni questo tipo di intervento. Quindi, se l’assessore si impegna a fare un censimento di tutte le fontane di proprietà di Acquedotto o dei Comuni, di quelle ritenute monumentali, su quello allargare l’intervento, così facciamo un atto di interesse generale.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura, alle risorse idriche, alla tutela delle acque e all’autorità idraulica.
Confermo la disponibilità che ho dato un attimo fa. Anche il testo parla di convenzione con i Comuni, perché si lavora sempre in ambito di Comuni che sono diversi. Quindi, fatta la valutazione, faremo questo approfondimento, che poi le renderò.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Quindi, questo emendamento è ritirato. Sì.
Passiamo all’articolo 21. Votiamo l’articolo 21.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Articolo 22.
Abbiamo emendamenti. Prego, consigliere De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Io lo ritiro. Però, volevo dall’assessore Amati un’informazione, appena possibile. Vorrei sapere quante risorse complessivamente la Regione Puglia dà alla Notte della Taranta, direttamente o indirettamente tramite altre agenzie (tipo Pugliapromozione). Vorrei sapere l’importo complessivo che noi ogni anno destiniamo per quella manifestazione, direttamente oppure tramite Pugliapromozione o altre agenzie che si impegnano a pagare. Vorrei sapere un numero. Non adesso, chiaramente.
Ritiro l’emendamento.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Non sono in grado di rispondere all’istante, ma entro la fine della seduta avrà l’informazione, perché ho già chiesto ai dirigenti di fare questa contabilizzazione. Vediamo quello che riusciamo a raccogliere entro oggi e poi mi riservo, eventualmente, di darle tutte le informazioni richieste.
Speaker : PRESIDENTE.
L’emendamento è ritirato.
Possiamo votare l’articolo 22.
La votazione è aperta.
la votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 33, favorevoli 32, astenuti 3, contrari 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 23.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 24.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 9.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 25 (Sostegno nuove iniziative di impresa).
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 3.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 26.
L’emendamento di Fratelli d’Italia è ritirato.
Votiamo l’articolo 26.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 35, favorevoli 26, astenuti 2, contrari 9.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 27.
Prego, Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Voglio che venga letto l’oggetto. Sul computer si legge una cosa e qui un’altra.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
L’articolo 27 riguarda la modifica alla legge regionale n. 24/2012. L’articolo 27 è abrogato, emendamento Perrini.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Laricchia. Prego.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
Questo articolo prevede un contributo ambientale, quindi un indennizzo a favore di quei Comuni che hanno problemi legati soprattutto alla presenza di impianti particolarmente impattanti. Agli utenti interessati dalla presenza di questi impianti viene ridotta la tariffa. Io vorrei capire da dove prendiamo le risorse per abbassare la tariffa a questi Comuni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Laricchia.
Chi interviene per il Governo? L’assessora Triggiani. Chiedo scusa, ha chiesto di intervenire il consigliere Tutolo. Prima dell’assessora o dopo? Come vuole. Intervenga, allora, così magari l’assessora risponde a tutti e due. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Io volevo una delucidazione. C’è una specificazione – l’ho appena letto, però non volevo ritardare – circa gli impianti, quali sono gli impianti, quali sono quelli considerati impattanti e quali non lo sono?
Speaker : PRESIDENTE.
Assessora Triggiani, prego.
Speaker : TRIGGIANI, assessore all’ambiente, al ciclo rifiuti e bonifiche, alla vigilanza ambientale, ai parchi, al rischio industriale, alle crisi industriali e alle politiche di genere.
Grazie, Presidente.
È un benefit ambientale che ha una funzione indennitaria ed è finalizzata ad alleviare i disagi naturalmente patiti per la presenza di questi impianti, pertanto dovrà essere utilizzato per interventi di miglioramento ambientale o misure compensative del disagio.
Questa indennità può essere considerata anche quale costo accessorio del servizio ed è finalizzata a coprire le spese per interventi di mitigazione, e questo lo avevamo detto. È una voce di costo del servizio di gestione dei rifiuti ed è pagata attraverso i PEF comunali, che vengono validati da AGER, e viene riconosciuta ai Comuni effettivamente interessati dal disagio.
La Giunta, una volta che entra in vigore, dovrà determinare l’entità di questo contributo ambientale, che sarà diverso a seconda delle diverse tipologie impiantistiche. Naturalmente bisognerà fare un riscontro di tutte le tipologie impiantistiche e diversificare il contributo. Ma è una cosa che verrà fatta successivamente. Questo per rispondere anche al consigliere Tutolo.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, consigliera?
Ha chiesto di intervenire la consigliera Di Bari. Prego.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente. In realtà non abbiamo capito le risorse da quale fondi vengono prese. Questa era la domanda che è stata posta. Come vengono distribuite l’abbiamo capito, ma da dove vengono? Qual è la fonte delle risorse?
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caroli. Magari risponde ad entrambi. O vuole sentire l’Assessora Triggiani?
Speaker : CAROLI.
Attendo la risposta.
Speaker : PRESIDENTE.
Attende la risposta.
Prego, assessora Triggiani.
Speaker : TRIGGIANI, assessore all’ambiente, al ciclo rifiuti e bonifiche, alla vigilanza ambientale, ai parchi, al rischio industriale, alle crisi industriali e alle politiche di genere.
È una indennità di compensazione. Su cosa devo rispondere? Naturalmente i Comuni che conferiranno, gli altri Comuni. Mi sembra giusto. Coloro che conferiranno, perché comunque è uno scambio.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, sono gli stessi Comuni che pagano. Loro dicono: il contributo da chi viene?
Speaker : TRIGGIANI, assessore all’ambiente, al ciclo rifiuti e bonifiche, alla vigilanza ambientale, ai parchi, al rischio industriale, alle crisi industriali e alle politiche di genere.
Ma in che senso il contributo da chi viene?
Speaker : PRESIDENTE.
La richiesta.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Intervengo soltanto perché avete posto una domanda relativa alle entrate. Con riferimento alle entrate, quelle entrate arrivano dai Comuni, i quali pagano l’ecotassa in virtù del mancato raggiungimento o il raggiungimento parziale delle quote di differenziata. Infatti, tutti i bilanci dei Comuni, quelli che non raggiungono questi aspetti virtuosi, oppure non si avvicinano, pagano l’ecotassa. Quindi, abbiamo un gettito previsto negli anni che, in genere, è stato utilizzato per le destinazioni previste dalla legge predisposizione che oggi ci troviamo ad approvare. Con questa disposizione ampliamo le possibilità di destinazione, per cui offriamo ai Comuni dove ci sono gli impianti, perché si lega questa norma al disagio ambientale, offriamo la possibilità di conferire parte di queste risorse alla condizione che essi agiscano sulla leva fiscale e, quindi, riducano la TARI.
Questa norma serve soltanto, a gettito invariato, ad ampliare le destinazioni plausibili.
Spero di essere stato chiaro.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : TRIGGIANI, assessore all’ambiente, al ciclo rifiuti e bonifiche, alla vigilanza ambientale, ai parchi, al rischio industriale, alle crisi industriali e alle politiche di genere.
L’importo che va a coprire l’indennità è una componente, come cercavo di spiegare prima, della tariffa per il servizio gestione dei rifiuti e viene versato ai Comuni interessati dal disagio.
Crediamo sia una modifica di grande civiltà. Lo abbiamo trovato in altre Regioni, anche, che fanno questa sorta di compensazione o di disagio tra Comuni che hanno queste ferite, queste discariche, quelli che sono intorno e gli altri che conferiscono e non ce l’hanno.
Vi chiedo di sostenerla. Quasi tutte le Regioni hanno l’indennità di compensazione o indennità di disagio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessora.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Laricchia. Prego.
Speaker : LARICCHIA.
Per dichiarare che io voto favorevolmente. Mi sono assicurata che l’entrata sia l’ecotassa, perché temevo che fosse un aumento di tariffe ad altri Comuni o ad altri cittadini. Sull’ecotassa sono d’accordissimo, perché a quello dovrebbe servire.
Speaker : PRESIDENTE.
Va benissimo.
Consigliere, Caroli, prego.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente. Vorrei meglio comprendere. L’assessore è stata molto chiara e ha detto che la posta va inserita all’interno del PEF da parte dei Comuni. Questo mi sembra un attimino strano. Vorrei che mi spiegasse come dovrà essere fatto.
Per meglio comprendere, voi parlate di una sorta di partita di giro che entra con l’ecotassa e poi viene trasferita ai Comuni. Intanto vorrei chiedere quanti Comuni in Puglia sono soggetti a ecotassa e se, ove ci dovessimo trovare di fronte a dei territori virtuosi, come nel caso di specie è, per esempio, la provincia di Brindisi, se non ci dovessero essere Comuni in cui viene applicata l’ecotassa, lei queste risorse le va a prendere dal calderone generale, su base regionale, o la sfera di riferimento è il territorio provinciale?
Terza cosa. Credo sia importante far presente che nei Comuni in cui insistono i territori... Lei intanto non ci ha dato spiegazioni circa la percentuale di riconoscimento che verrà data a seconda delle tipologie di impianti. Oggi, tra un impianto in cui viene conferito l’indifferenziato e un territorio in cui insiste un impianto di compostaggio, lei non è in grado di dirci quale appostazione dovrebbe essere fatta in fase di presentazione del PEF. Così come le dico, probabilmente a lei è sfuggito, che i Comuni su cui insistono i territori hanno già delle agevolazioni. Nel caso di specie, dove vi sono degli impianti di conferimento di differenziato il Comune su cui insiste l’impianto paga una tariffa agevolata e spesso ottiene già una royalty.
Così come, le porto un esempio, l’ultimo caso, che probabilmente lei non ha attenzionato, quello del Comune di Erchie. Il Comune di Erchie, oltre ad avere dei benefit dalla presenza dell’impianto rispetto agli altri Comuni che vanno a conferire, paga una tariffa agevolata pari a 20 euro pro tonnellata. Quindi, il vantaggio c’è già.
Le posso portare un esempio. Esiste a Manduria. Le porto già due esempi.
L’eventuale premialità che lei vorrebbe trasferire ai Comuni è in aggiunta a quella che già hanno?
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Tutolo, prego.
Speaker : TUTOLO.
Io volevo dire che non è una regola quella, collega Caroli. Posso dire che a Lucera c’è un impianto di compostaggio e paga la stessa tariffa che pagano gli altri. Non c’è alcuna norma, ad oggi, che preveda un’agevolazione. Quindi, ben venga una norma che possa far recepire meglio sul territorio questi impianti, che sono a volte veramente fortemente impattanti. Ma oggi non c’è.
Questi sicuramente non saranno aggiuntivi. Se poi quel Comune è stato “bravo” a spuntare delle compensazioni ambientali con un rapporto privato con l’azienda che ha sul territorio impiantato quello stabilimento, bene ha fatto ed è stata brava, ma non è una regola. Gli altri, però, che subiscono quella roba lì oggi non hanno un potere contrattuale per poter determinare una contribuzione. È così. Mi dica qual è la legge, così lo dico immediatamente al Comune di Lucera facendo presente che stiamo perdendo un sacco di soldi.
Speaker : PRESIDENTE.
Evitiamo di parlare in questo modo.
Prego, consigliere Caroli
Speaker : CAROLI.
Questi accordi vengono presi anche sotto l’egida dell’AGER. Le chiedo, in presenza di impianti e territori che sono stati così bravi da portare a casa o una royalty o un vantaggio di natura economica. Quello che lei mi sta proponendo è in aggiunta, o in quel caso loro non sarebbero beneficiari di questo vantaggio di natura economica? Io ritengo che nel caso di specie debba essere applicato a tutti. Quindi, lo fughiamo, perché io voglio votare. Così come è giusto che chi non ha mai ottenuto dei vantaggi li ottenga, chi li ha ottenuti questo venga dato in aggiunta.
Se posso permettermi, io ritengo che questo tipo di agevolazioni debba essere fatto ai Comuni su cui insistono i territori, ma anche a quei Comuni che, per situazioni particolari e contingenti, si vedono costretti tutti i giorni al transito di centinaia di veicoli solo perché sono comuni confinanti. Lo svantaggio sicuramente vi è nel comune su cui insiste il territorio, ma nel caso di specie anche per quei comuni dove vi è un transito di veicoli pesanti tutto il giorno, che creano disservizi al traffico e impatti di natura ambientale.
Potrebbe inserire questo? Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessora, prego.
Speaker : TRIGGIANI, assessore all’ambiente, al ciclo rifiuti e bonifiche, alla vigilanza ambientale, ai parchi, al rischio industriale, alle crisi industriali e alle politiche di genere.
All’inizio volevo dire che sicuramente l’ecotassa è associata al rifiuto che va in discarica. Naturalmente tutti i Comuni la versano in maniera proporzionale al rifiuto indifferenziato. Tutti quelli che la versano. Tutti la versano proporzionalmente al rifiuto indifferenziato prodotto che va in discarica. In ogni caso, il suo dato lo verifichiamo. Però, l’ecotassa è legata al rifiuto destinato in discarica, quindi questo contributo ambientale, come cercavo di dire prima, perché leggevo l’articolato che andiamo a proporre, sarà inserito in tariffa da parte dei Comuni per ristorare, con la finalità anche di ridurre la TARI, il disagio subìto da quei comuni che sono sedi.
Speaker : PRESIDENTE.
Non possiamo intervenire mille volte. Se l’assessora è stata chiara, possiamo procedere al voto.
È ritirato l’emendamento all’articolo 27.
Articolo 27.
La votazione è aperta.
Ci siamo in Aula tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 34, favorevoli 28, contrari 6, astenuti 5.
È approvato a maggioranza.
Non è partito il voto. Aggiungiamo il voto dell’assessore Amati.
Adesso sino all’articolo 32 non abbiamo emendamenti. Benissimo.
Articolo 28.
Consigliera Barone, prego.
Speaker : BARONE.
Soltanto per esprimere la mia totale soddisfazione per questo tipo di articolo, che io non ho sottoscritto, so che lo hanno fatto altri. Essendo io farmacista, sento veramente una forte vicinanza, anche perché perlopiù sono farmacie della mia provincia, del leccese, molto piccole, ovviamente vale per tutta la Puglia, ma sono più numerose le farmacie rurali, sono presenti nelle zone un po’ più disagiate della mia provincia, quella di Lecce, quindi veramente massima vicinanza per questi che sono veramente dei presìdi. Oltre ai servizi quotidiani fatti, soprattutto durante il Covid, che va secondo me ancora oggi sottolineato per il grande impegno, la grande perseveranza e la grande dedizione, indubbiamente le farmacie rurali ancor di più, restano dei grandissimi presìdi.
Credo che questa norma sia assolutamente di buonsenso e assolutamente da appoggiare in toto proprio per chi rimane in quei paesi, magari con 80, 100 o 150 cittadini, quindi numeri veramente molto, molto esigui, che indubbiamente hanno necessità di un sostegno economico e di un’indennità di residenza come in questo caso.
Volevo soltanto esprimere massima vicinanza e un sostegno a questo articolo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Possiamo procedere al voto.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvato all’unanimità.
Articolo 29 (Progetto di formazione e sensibilizzazione sull’uso dell’intelligenza artificiale nel nuovo ospedale di San Cataldo).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 2.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 30 (Laboratorio di teatroterapia, fotografia e videoripresa).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 7.
L’articolo è approvato a maggioranza.
Articolo 31 (Osservatorio georischi).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 32 (Istituzione di una fondazione per promuovere e valorizzare il fischietto di Rutigliano).
C’è un emendamento da parte del consigliere De Leonardis, abrogativo dell’articolo 32.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente De Leonardis. Prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente. Questo emendamento vuole istituire una fondazione in Puglia nel Comune di Rutigliano e tutti gli altri enti interessati, una fondazione per difendere, tutelare, rafforzare la conoscenza del fischietto di Rutigliano. Volevo chiedere se era previsto un Consiglio di amministrazione per questa fondazione e in base a quali requisiti venivano scelti i componenti del Consiglio di amministrazione, cioè quali devono essere le qualità di questi componenti. Qui non lo specifica. Ci devono essere degli esperti del settore. Verranno scelti in base alla capacità del fischio o alla resistenza? Volevo che venissero approfonditi questi aspetti. Se facciamo un Consiglio di amministrazione, un collegio dei revisori, l’assemblea da chi sarà formata? Volevo capire nello specifico dal proponente come si doveva tutelare questo fischietto, se c’erano delle specificità. 100.000 euro per difendere il fischietto sono numeri importanti.
Noi, quindi, proponiamo l’abrogazione di questo articolo.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Perrini. Prego.
Speaker : PERRINI.
Di regola, Presidente, in tutti gli emendamenti, anche quelli che ha fatto la maggioranza, ci siamo fermati e sono stati discussi. Non so chi l’ha fatto questo. Non è passato dalla Commissione. Sicuramente è un argomento molto interessante: il fischietto di Rutigliano. C’è stata una Commissione, Presidente? È passata dalla Commissione? E da quale Commissione è passata? Allora ero disattento.
Voglio far parte anch’io di questa Commissione della fondazione, perché è interessante capire com’è questo fischietto di Rutigliano. È molto interessante. Su questo argomento saremo contro.
Se il collega Paolicelli ci fa capire di che cosa si tratta ‒ è un fischietto strano? ‒ forse mi convince a votarlo.
Grazie.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
È una delle città della ceramica pugliese, è una tradizione antichissima ed è uno dei fischietti più famosi d’Europa. De Leonardis, l’ho sentita. Non sia ammucchi. Chi ha sensibilità per i fischietti ha l’udito raffinato.
Adesso sto parlando io al posto di Paolicelli. Essendo particolarmente legato al luogo, non lo voglio costringere. È chiaro che poi lui parlerà. Messa così, anche sui giornali, sembra una cosa... Poi, però, gli stessi giornali, quando ci sono le giornate dedicate ai fischietti di Rutigliano, li esibiscono in prima pagina, RAI Tre, Telenorba, tutti parlano dei fischietti di Rutigliano, salvo poi durante la seduta di bilancio ridicolizzare alcune cose che, onestamente, non meritano di essere ridicolizzate. La prossima volta – penso di poterlo fare a nome del sindaco – invitiamo il consigliere Perrini alla Sagra del fischietto, che è particolarmente importante.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
Non ho altri iscritti a parlare, per cui possiamo votare. Votiamo l’abrogazione, se non viene ritirato. È ritirato l’emendamento sull’abrogazione? è ritirato.
Aspettate, però, dagli articoli da 32 e seguenti c’è un emendamento Mennea, che dovremmo ricordarci per tutti gli articoli. Poi, come si fa? Riguarda la Giunta.
L’emendamento all’articolo 32 è stato ritirato.
All’articolo 32 c’è un altro emendamento del consigliere Mennea. Se è approvato questo emendamento, questo varrà per tutti gli articoli, di conseguenza.
Ascoltate attentamente, colleghi, perché questo riguarda una trentina di articoli. Prego.
Speaker : MENNEA.
Varrà per tutti gli articoli che prevedono l’erogazione di contributi e le modalità per l’assegnazione di questi contributi, con la successiva rendicontazione. Quindi, è un comma aggiuntivo a tutti gli articoli che prevedono erogazioni di denaro pubblico, che va aggiunto per prevedere le modalità, che dovrà stabilire la Giunta, con cui vengono erogati i contributi e soprattutto la rendicontazione, perché molto spesso questi contributi vengono erogati e magari non si sa come vengono gestiti e, quindi, rendicontati.
È un emendamento che troverete su tutti gli articoli che prevedono contributi della Regione Puglia che sono inseriti in questo bilancio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Scalera, prego.
Speaker : SCALERA.
Presidente, francamente non ho capito l’emendamento del collega Mennea. Io ritengo che su tutte le erogazioni che fa la Regione poi ci sia una rendicontazione. Non credo che fino ad oggi la Regione Puglia o gli uffici hanno erogato contributi senza avere la relativa rendicontazione, senza avere un capitolo di spesa e senza avere un bilancio da presentare all’Ente. Io penso che sia superfluo mettere un emendamento quando ci sono erogazioni di fondi. È già previsto nel momento in cui noi eroghiamo delle somme, è già previsto un bilancio e un capitolo di spesa. Quindi, non ritengo utile un emendamento del genere. Per questo sarò contrario a questo emendamento.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Il parere del Governo sull’emendamento Mennea è contrario.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 38, favorevoli 2, contrari 36, astenuti 4.
L’emendamento non è approvato.
Adesso dobbiamo votare l’articolo 32.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 7.
È approvato a maggioranza.
Articolo 33.
L’emendamento abrogativo all’articolo 33 è ritirato.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Leoci. Prego.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente.
Vorrei precisare il fatto della rendicontazione. Rispetto ai contributi che noi andiamo a stanziare attraverso i finanziamenti – voglio che sia chiaro al pubblico qui presente – c’è sempre un passaggio, che avviene attraverso i dipartimenti di competenza, dove le somme vengono assegnate, viene presentato un progetto e successivamente viene detto che deve essere fatta la rendicontazione. Non c’è una gestione del contributo così. Trasferirlo poi alla Giunta per l’approvazione sarebbe un po’ ingarbugliare il sistema anche quando i dipartimenti, ad esempio, vengono supportati dalle agenzie, come la cultura e il turismo, facendo un piccolo accenno a Pugliapromozione o a Puglia Culture. Poi naturalmente c’è il trasferimento di tutto. Rimandare alla Giunta vorrebbe dire complicare un po’ tutto il sistema. Tutto qui.
La trasparenza, naturalmente, è già all’attenzione, al primo posto dei dipartimenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Mennea. Prego.
Speaker : MENNEA.
Grazie.
Francamente non mi aspettavo una reazione così, di fronte a una pratica che dovrebbe essere accolta favorevolmente. Dire che la Giunta, non tutte le volte che viene erogato un contributo, stabilisce dei criteri e delle modalità che valgono per tutti i contributi, compresa la rendicontazione, quindi stabilisce una procedura che rafforza il sistema di trasparenza, di corretto utilizzo delle risorse pubbliche è un rafforzativo. Laddove già ci fossero queste procedure, questo va a rafforzare ancora di più. Il cittadino pugliese vuole anche sapere 100.000 euro... Ce ne sono tanti di contributi in questa manovra finanziaria. Anzi troppi. Vuol sapere come vengono spesi, da chi vengono spesi, se il risultato è stato ottenuto. Non è che ci mettiamo a dare milioni così.
Mi dispiace che il Governo abbia espresso parere negativo. Poteva almeno motivarlo. Vorrei sapere perché è negativo un emendamento che va a rafforzare il sistema di erogazione dei contributi regionali. Questo io non l’ho ancora capito. Se esiste un sistema ineccepibile, completamente efficace, quindi monitora dal primo euro che viene erogato fino a quando viene speso, allora ritiro l’emendamento. Ho sentito un “no” a questo emendamento. Mi piacerebbe ascoltare la motivazione di questo parere negativo. Fermo restando che il mio emendamento non nasconde nessun pregiudizio. Anzi, l’accoglimento poteva essere un modo per dire a tutti i cittadini regionali pugliesi: i contributi che prendiamo sono tutti monitorati e sono gestiti in maniera diligente e trasparente. A questo si ispira l’emendamento, non ad altro. Quindi, chiedo di conoscere la motivazione del parere contrario del Governo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Mennea.
Non vedo iscritti a parlare.
Ha chiesto la motivazione del parere contrario, il Presidente Mennea.
Prego, assessore Amati.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Tutti i fondi per essere erogati hanno bisogno di rendicontazione, altrimenti non vengono erogati. C’è un sistema di controllo di suo, autonomamente. Presso l’Assessorato al bilancio ci sono diversi funzionari. Ognuno di questi è destinato a svolgere proprio questa attività, settore per settore. Non capita mai un visto di contabilità favorevole se prima non è stato effettuato un controllo sull’attività di rendicontazione, ovviamente. Questa è la procedura ordinaria del regolamento di contabilità. Su questo non avremmo preoccupazioni, perché già si fa.
Invece, sulla questione della delibera di Giunta per determinare i criteri di erogazione, questo, ovviamente, significherebbe, da un lato, offrire ai consiglieri regionali di determinare con gli emendamenti cosa vogliono fare e a chi vogliono destinare le risorse; dall’altro, significherebbe demandare alla Giunta regionale una regolamentazione suppletiva, che magari non incrocia propriamente la volontà dei consiglieri regionali.
Il parere contrario su questo aspetto è per salvaguardare, nella sua totalità della disposizione indicata, la volontà dei consiglieri regionali, anche perché tutti questi emendamenti di contributi sono emendamenti presentati dai colleghi consiglieri regionali che immagino non desiderino il sindacato della Giunta regionale sulle modalità di erogazione del contributo.
Quindi, per rispettare questa attività, così come l’abbiamo concepita, riteniamo che porre in capo alla Giunta la possibilità di dare ulteriori requisiti e criteri per l’erogazione, visto che abbiamo usato questo esempio, dei fondi per la Fondazione del fischietto, non incrocerebbe la volontà del Consigliere proponente, e questo ovviamente vale per tutti i colleghi che hanno presentato gli emendamenti.
Per queste ragioni esprimiamo parere contrario, anche se capiamo la tensione morale del collega Mennea e di regolarità quando ci indica una prospettiva di controllo. Ma in questo senso lo rassicuriamo che questo sarà comunque fatto, però non possiamo aggiungere criteri ulteriori rispetto a quelli che i consiglieri hanno voluto indicare con gli emendamenti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
La parola al Presidente Mennea.
Speaker : MENNEA.
Solo per esprimere la parziale soddisfazione della risposta che mi ha dato l’assessore al bilancio, perché mi ha parlato di rendicontazione, ma non ho sentito parlare di controllo della congruità della spesa, perché quella è un’attività di controllo che deve essere effettuata. Non si può documentare una spesa in maniera approssimativa, senza entrare nel merito.
Il mio emendamento puntava soltanto a venire incontro alle esigenze di efficienza del sistema di ragioneria che noi abbiamo, per evitare che queste somme possano essere spese in maniera distorta dall’obiettivo che il consigliere si è dato nella richiesta che fa in questa legge. Era solo questo. Poi chiaramente verificheremo se i controlli corrispondono alle caratteristiche specifiche della rendicontazione, senza mettere in dubbio la capacità del Dipartimento di ragioneria, però poiché questi contributi sono tantissimi, ci potrebbe essere il rischio che magari ci si possa disperdere nella fase di erogazione e soprattutto nella fase di rendicontazione, facendo riferimento anche alla congruità della spesa. Poiché abbiamo visto negli scorsi mesi e negli scorsi anni questo tipo di “trucco” contabile, dove si giocava, per esempio, sull’IVA, piuttosto che su altri elementi di un documento contabile, la mia sola preoccupazione è quella di prestare un’attenzione particolare, perché parliamo di soldi pubblici erogati direttamente, senza criteri e senza modalità.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Mennea. Posto che quel subemendamento era già venuto meno, abbiamo pure chiarito le motivazioni, adesso votiamo l’articolo 33.
La votazione è aperta.
Sull’articolo 33. Quale emendamento? È stato ritirato.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 32, favorevoli 29, contrari 3, astenuti 6.
È approvato a maggioranza.
Articolo 34 (Integrazione regionale al Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza).
La votazione è aperta.
Votiamo. Mi auguro tutti favorevoli.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvato all’unanimità.
Articolo 35 (Supporto alle attività del Sea Turtle Clinic).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 27, favorevoli 27, nessun contrario, astenuti 8.
È approvato a maggioranza.
Articolo 36 (Sostegno al progetto miglioramento fondiario di impianto di un vigneto e un oliveto per sperimentazione e ricerca-azione didattica e realizzazione di linee guida e orientamento sul territorio).
La votazione è aperta.
C’è un emendamento: “All’articolo 36, dopo la parola ‘Manduria’, aggiungere ‘e l’Istituto tecnico Pantanelli-Monnet di Ostuni’”.
Questo è l’impegno assunto in Commissione, quindi stiamo votando l’articolo come emendato.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Adesso passiamo all’articolo… Assessore Pentassuglia, ha chiesto di intervenire? No.
Articolo 37. (Sostegno al progetto pilota “La scuola del contadino”)
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 38 (Valorizzazione e divulgazione dei luoghi e della storia relativi alla Battaglia di Civitate).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 38, favorevoli 38, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 39 (Riqualificazione urbana di San Marco in Lamis).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Articolo 40.
C’è un emendamento a firma Stefano Lacatena.
Lo conoscete tutti. Il parere del Governo è favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Votiamo l’articolo 40 (Norme in tema di preservazione della fertilità per fini sociali).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Non ho emendamenti fino all’articolo 54, quindi possiamo procedere spediti.
Articolo 41 (Intervento di riqualificazione naturalistica del Lago di Sassano).
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 41, favorevoli 41, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 42 (Provvedimenti per il Giubileo 2025).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Articolo 43 (Tutela e promozione della blue economy nello spazio costiero del litorale jonico tarantino).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 38, favorevoli 38, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 44 (Tutela e sicurezza sul lavoro).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 45 (Sostegno per la promozione dell’igiene orale).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Articolo 46 (Incentivo alla cultura della legalità e dell’antimafia).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Scalera ha votato favorevolmente al 46.
Articolo 47 (Museo civico della paleontologia e dell’uomo di Lizzano).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 38, favorevoli 38, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 48 (Prevenzione antincendio nel territorio di Pulsano).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 49 (Adeguamento informatico e strutturale della sede municipale del Comune di Roccaforzata).
La votazione è aperta.
Chiedo scusa, funzionari tecnici, il consigliere Leoci chiede che sia aggiunto il suo voto all’articolo 46.
LA votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 50 (Contributo alla Diocesi di Castellaneta).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 51.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 38, favorevoli 38, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 52.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 53.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 54.
C’è un emendamento del Gruppo dei Fratelli d’Italia.
Speaker : DE LEONARDIS.
Assessore Amati, le volevo chiedere questo. Ritiro l’emendamento, ma volevo capire una cosa. Per sostenere l’organizzazione del Festival internazionale degli aquiloni nel territorio regionale vengono stanziati 150.000 euro. Ma chi lo organizza questo Festival? Per curiosità.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Io non ricordo chi è il consigliere proponente. Margherita di Savoia. Mi sa che c’è un unico Festival internazionale degli aquiloni. Comunque, presentiamo un subemendamento, non è un problema.
Speaker : PRESIDENTE.
Propongo la correzione immediata, perché non ci sono emendamenti. Quindi, aggiungiamo: “per sostenere l’organizzazione del Festival internazionale degli aquiloni…”. Però, dice nel “territorio regionale”: non è che lo volevate organizzare in tutto il territorio regionale? No. Scriviamo così: “Dopo la parola ‘finanziaria’, aggiungiamo le parole ‘al Comune di Margherita di Savoia’”.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Perrini. Prego.
Speaker : PERRINI.
Una precisazione sull’articolo 53, che abbiamo già votato con parere favorevole. Intervento e recupero presso il convento di Santa Maria della Croce di Francavilla Fontana. Ci è stato detto – così rimane scritta questa cosa – non come l’Omnibus. Ancora stiamo aspettando l’Omnibus di dicembre dell’anno scorso. Vediamo qua che bugia dovete dire. Noi abbiamo ritirato tutti gli emendamenti sulle chiese. Mi è stato detto: ritiriamo l’emendamento sulle chiese, perché poi ci sarà un ordine del giorno. Non so quale altra bugia dobbiamo dire.
Lo dico pubblicamente. Ora mi spiegherete. Noi l’abbiamo votato favorevolmente. Sennò, va a finire che noi siamo contro. Noi abbiamo ritirato degli emendamenti sulle chiese. Cara Presidente, mi dovete dire cosa dobbiamo fare con quelle leggi sull’emendamento sulle chiese. Non facciamo come con l’Omnibus, adesso mi dirà a gennaio, poi vediamo a febbraio, poi troveremo una scusa che è Pasqua e poi c’è la campagna elettorale.
I tempi per discutere sulle chiese quali saranno? Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Risponde direttamente l’assessore Amati, che questa specificazione l’ha fatta anche a me. Prego.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Come vedrete nel corso dell’esame degli emendamenti, chiederò a colleghi della maggioranza e a colleghi della minoranza di ritirare emendamenti che abbiano per oggetto manutenzione straordinaria e conservazione di immobili ritenuti beni culturali, perché abbiamo un capitolo presso cui sono appostate delle risorse che vengono gestite sentite le Diocesi, perché la Conferenza episcopale italiana ha fatto sapere che gradisce un confronto con la Regione per poter organizzare gli interventi di restauro e di manutenzione straordinaria, a prescindere dai buoni rapporti del singolo parroco con il singolo consigliere regionale o più consiglieri regionali. E noi abbiamo aderito a questa richiesta di confronto con le Diocesi pugliesi.
In questi due casi, invece, se io chiedessi di ritirarli non rientrerebbero nella nomenclatura di quel capitolo, perché sono restauri di dipinti o affreschi. Quindi, se dicessi “ritirateli e inseriamo nell’ordine del giorno delle chiese” direi una bugia ai colleghi proponenti. È questo il motivo per cui questi due emendamenti rimangono nel testo. Anzi, vi prego, qualora nel corso dei lavori doveste scorgere chiese, segnalatele, perché non possiamo, perché c’è un capitolo, per equità e perché c’è questa procedura, finanziare direttamente le chiese.
Spero di essere stato esaustivo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Gregorio. Prego.
Speaker : DI GREGORIO.
Presidente, sul punto 54, giusto per rispondere al mio amico Giannicola, volevo dare un paio di notizie. Io non sono di Margherita di Savoia, però mi piace perché vanno un sacco di bambini a questo Festival Internazionale dell’Aquilone, che si svolge tra fine aprile e l’inizio di maggio, sono circa 8-9 giorni. È internazionale, vengono gruppi da tutto il mondo. Mi ha chiesto chi lo organizza. È organizzato dall’ASBA, l’associazione degli stabilimenti balneari di Margherita di Savoia, che organizza questo grande evento internazionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bruno. Prego.
Speaker : BRUNO.
Forse sono uno dei pochi ad aver rispettato le indicazioni che ci siamo dati nella Commissione. Non a caso ho anche ritirato qualche emendamento.
Questo intervento non ha a che fare con la chiesa. Parliamo di un convento di frati francescani, che non rientrano neanche nelle opere e negli interventi che può fare la CEI. Non è neanche una messa in sicurezza della struttura. È un intervento di recupero di una tela che sta all’interno. Era solo questo. Sarei stato il primo a ritirarlo, come ho fatto l’altra volta in Commissione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Metto in votazione l’articolo 54.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
L’articolo è approvato.
38 voti favorevoli.
Mettiamo in votazione l’articolo 55.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Articolo 56.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Annulliamo la votazione.
Lo legga, Presidente Mazzarano.
Speaker : MAZZARANO.
In realtà, avendo discusso adesso con l’assessore di questo tema e avendone parlato ieri con i colleghi del Movimento 5 Stelle, che hanno presentato l’emendamento in Commissione, che è diventato questo articolo della legge, io sto proponendo un emendamento all’articolo 56 con l’inserimento delle parole dopo “in” al primo rigo “logopedia e” e al comma 2 sostituire le parole “100.000” con le parole “300.000”.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci deve dare l’emendamento.
Speaker : PERRINI.
lo firmo pure io, perché lo condivido.
Speaker : PRESIDENTE.
Firmatelo e fatecelo avere, perché non ce l’abbiamo. Presidente Mazzarano, senza cambiamento finanziario, mi suggeriscono.
Consigliere Stellato,
prego.
Speaker : STELLATO.
Solo per dire che anch’io firmo il subemendamento Mazzarano.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Consigliere Conserva, prego.
Speaker : CONSERVA.
Lo sottoscrivo anch’io.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Posso chiudere? Posso mettere in votazione? Sì. Tutti i consiglieri di Taranto.
Prego, consigliere Galante.
Speaker : GALANTE.
Volevo solo risentire la riformulazione. Collega Mazzarano, dato che non abbiamo il testo del subemendamento…
Speaker : PRESIDENTE.
Glielo dico io.
Speaker : GALANTE.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Dovrebbe essere questo: “La Regione Puglia promuove e sostiene l’istituzione del corso in logopedia, in terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva”, eccetera, eccetera. È corretto. C’è anche la firma del collega Di Gregorio sull’emendamento.
Prego, consigliere Mazzarano.
Speaker : MAZZARANO.
Io innanzitutto volevo fermare l’attenzione su questo tema, perché tutto quello di cui abbiamo discusso finora e di cui si è anche occupata la Giunta, mi riferisco soprattutto allo stanziamento finanziario per la realizzazione dei sei centri specialistici, senza questo contenuto e senza questo argomento stiamo parlando del nulla, perché costruire centri specialistici senza il personale, e c’è una gravissima carenza in questo settore di questo tipo di personale, io penso che sia un’operazione solo edilizia. Insomma, noi stiamo facendo operazioni edilizie, non stiamo facendo operazioni sanitarie con i centri specialistici. Per fare operazioni sanitarie dobbiamo metterci questi contenuti. Dunque, io mi sarei aspettato che ci fosse uno stanziamento finanziario all’altezza. Prendo per buone le parole dell’assessore, che si impegna a introdurre e irrobustire la posta finanziaria, dico ai colleghi dei Cinque Stelle, e li ringrazio per questa idea, che va aggiunto anche il corso di laurea in logopedia, perché quello in terapia della neuropsicomotricità dell’età evolutiva è sicuramente importante, ma servono anche i logopedisti, per cui credo che la scelta indicata nell’emendamento, da suggerire all’università di Bari perché si apra nella sede di Taranto, si attivino nella sede di Taranto questi costi, è un fatto importante.
Chiudo dicendo all’assessore proviamo a dare sostanza a questo tema, che solo con la formazione di personale specialistico adeguato può avere una sostanza adeguata.
Speaker : PRESIDENTE.
Metto in votazione l’articolo 56… Consigliere Caracciolo, prego. Non l’avevo vista, chiedo scusa.
Speaker : CARACCIOLO.
Rispetto a quanto esternato dal collega Mazzarano, che condivido appieno, e sottoscrivo anch’io l’emendamento, ieri, nella discussione, anche l’assessore Leo si era detto favorevole, attraverso il suo Assessorato, a contribuire in maniera fattiva affinché questi corsi, soprattutto partendo dalla formazione, potessero andare ad implementare la platea di logopedisti, e non solo, che servono per dare sostegno al disturbo autistico.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Galante, prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente. Ringrazio il collega Mazzarano, con cui abbiamo condiviso questo articolo e che poi, giustamente, ha aggiunto il corso di laurea in logopedia per tutto ciò che diceva, soprattutto per queste figure sanitarie professionali che rientrano nei requisiti organizzativi di tutte queste strutture, non solo quelle per l’autismo, ma gran parte delle strutture legate alla disabilità e alla salute mentale, ma poi purtroppo non abbiamo i corsi in Puglia, per cui molti vanno fuori regione.
Quello che mi preme dire, e chiedo l’impegno del Presidente Emiliano, è che ci sia un’attenzione sull’università, perché è chiaro che questo articolo e l’emendamento del collega Mazzarano, sottoscritto da tutti i consiglieri tarantini, ma immagino che tutta l’Aula possa essere d’accordo a avere un corso di laurea, che non è per Taranto, è un corso di laurea per la regione Puglia, perché queste figure servono in tutte le province, sarebbe necessario istituirne anche in altre università, come Foggia, Lecce, ci vorrebbero molti più corsi di laurea, partiamo almeno da Taranto, ma spero che venga a seguire nelle altre province.
L’impegno che io chiedo al Presidente Emiliano in primis, che ha seguito anche la questione di Medicina Taranto, è che ci sia l’attenzione sull’università affinché ci siano questi protocolli d’intesa e si mettano subito a terra questi progetti. Parliamo di molto tempo da quando noi approviamo delle leggi e diamo anche degli indirizzi politici a quando si realizzano. Quello che sta accadendo, l’altro giorno è stato finalmente firmato l’ulteriore addendum, questo protocollo d’intesa con l’Università di Bari per Medicina Taranto. Stiamo al quinto anno a Taranto e mancano ancora i concorsi per alcune discipline. Sappiamo benissimo quello che già si sta facendo, con grande sacrificio da parte di molti medici. Ci vuole una certa celerità, anche per dare dignità ai nostri ragazzi futuri medici, che possano completare, all’interno di un corso che abbia tutti i requisiti giusti e anche per un accreditamento corretto.
Spero che ci sia questo impegno da parte del Presidente e da parte dell’assessore.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Metto in votazione l’articolo 56, così come emendato.
Prego, consigliere Galante.
Speaker : GALANTE.
Collega Mazzarano, forse bisogna cambiare anche il titolo.
Giusto per sottolineare questo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Metto in votazione l’articolo 56, così come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 57.
C’è un emendamento a firma Barone e Capone. Non so se lo vuole illustrare oppure se lo posso mettere in votazione.
Metto in votazione l’emendamento all’articolo 57.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Metto in votazione l’articolo 57, così come emendato.
Votate velocemente, perché mi giungono sollecitazioni dai banchi della Giunta: velocità a votare.
La votazione è chiusa.
Votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Metto in votazione l’articolo 58.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Articolo 59.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Votanti 35, favorevoli 34, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 60.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Votanti 38, favorevoli 38.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 61.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Votanti 36, astenuti 1, favorevoli 35.
È approvato.
Articolo 62.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 40, astenuti 1, favorevoli 39.
È approvato.
Aggiungiamo il voto del consigliere Romito.
Articolo 63.
C’è un emendamento interamente sostitutivo.
Lo metto in votazione, così come emendato.
Votiamo. La votazione è chiusa.
Presenti 36, astenuti 1, favorevoli 35.
L’articolo è approvato.
Articolo 64.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, astenuti 1, favorevoli 36.
L’articolo è approvato.
Articolo 65.
Lo mettiamo in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, favorevoli 39, astenuti 2.
L’articolo è approvato.
Articolo 66.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, astenuti 1, favorevoli 35.
L’articolo è approvato.
Articolo 67.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
L’articolo è approvato.
Articolo 68.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, favorevoli 37, contrari 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 69.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, favorevoli 36, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 70.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, favorevoli 39.
L’articolo è approvato.
Articolo 71.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, favorevoli 40, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 72.
Lo metto in votazione.
Chiudiamo la votazione.
Presenti 39, favorevoli 38, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 73.
Lo metto in votazione.
Chiudo la votazione.
Votanti 35, favorevoli 34, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 74.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, favorevoli 38, astenuti 1.
L’articolo è approvato.
Articolo 75.
Lo metto in votazione.
Chiudo la votazione.
Votanti 37, favorevoli 37.
L’articolo è approvato.
Articolo 76.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Votanti 38, favorevoli 38.
L’articolo è approvato.
Articolo 77.
Lo metto in votazione.
Chiudiamo la votazione.
Votanti 37, favorevoli 37.
L’articolo è approvato.
Articolo 78.
Lo metto in votazione.
Chiudo la votazione.
Votanti 35, favorevoli 35.
L’articolo è approvato.
Articolo 79.
Lo metto in votazione.
Chiudo la votazione.
Presenti 38, votanti 37, astenuti 1, favorevoli 37.
L’articolo è approvato.
Articolo 80.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 36, astenuti 1, favorevoli 36.
L’articolo è approvato.
Articolo 81.
C’è un emendamento ritirato.
Metto in votazione l’articolo 81.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, astenuti 1, favorevoli 37.
L’articolo è approvato.
Articolo 82.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 36, astenuti 1, favorevoli 36.
L’articolo è approvato.
Articolo 83.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 36, astenuti 1, favorevoli 36.
L’articolo è approvato.
Articolo 84.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, astenuti 1, favorevoli 34.
L’articolo è approvato.
Articolo 85.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 32, astenuti 1, favorevoli 32.
L’articolo è approvato.
Articolo 86.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
L’articolo è approvato.
Articolo 87.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, astenuti 1, favorevoli 37.
L’articolo è approvato.
Articolo 88.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, astenuti 1, favorevoli 37.
L’articolo è approvato.
Articolo 89.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 35, astenuti 1, favorevoli 35.
L’articolo è approvato.
Articolo 90.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 35, astenuti 1, favorevoli 35.
L’articolo è approvato.
Articolo 91.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
L’articolo è approvato.
Articolo 92.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, astenuti 1, favorevoli 37.
L’articolo è approvato.
Articolo 93.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’articolo è approvato.
Articolo 94.
C’è un emendamento Mennea, che però non c’è.
Collega, lo vuole illustrare? Facciamo parlare prima il collega Mennea. Collega Di Bari, lo facciamo illustrare? Prego.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente. Questo emendamento ha lo scopo di allargare, ampliare l’effetto dell’emendamento del collega Caracciolo, e riguarda la carenza di medici, le criticità della sanità, in particolare nei comuni piccoli, nei comuni che hanno meno di 15.000 abitanti. È stato proposto per il comune di Spinazzola, ma nella medesima condizione si trovano altri comuni della stessa provincia, che sono quelli di Santa Margherita, San Ferdinando e Trinitapoli, a cui bisogna porre, credo, la stessa attenzione. Questo è il senso di questo emendamento, che dà la possibilità anche a quegli abitanti che sono sprovvisti di qualunque presidio ospedaliero di avere un ambulatorio di medicina generale che possa soddisfare le prime esigenze.
Questo è il senso del mio emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Tupputi, prego.
Speaker : TUPPUTI.
Grazie, Presidente. Solo per comunicare che appongo la mia firma su questo subemendamento Mennea.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Metto in votazione l’emendamento Mennea con la fonte finanziaria dell’emendamento Caracciolo. Quindi, metterei abbinati in votazione questi emendamenti.
Collega Caracciolo, prego.
Speaker : CARACCIOLO.
Capisco la bontà di voler implementare questa dotazione, ma io non condivido di volerla legare all’emendamento che io ho fatto. Possono presentare un altro emendamento, così abbiamo la possibilità di distinguere in maniera adeguata le due iniziative. Diciamo che questa diventa anche una forma poco corretta perché io non sono stato avvisato di questa cosa. Penso che in quest’Aula almeno la correttezza dovrebbe caratterizzare l’azione istituzionale e politica di ognuno di noi.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
La questione è la seguente. Io ho un subemendamento a firma Mennea, Tupputi eccetera, poi ho un aumento della dotazione finanziaria che andrebbe a coprire l’articolo, se verrà approvato così come emendato, quindi o aumentate ulteriormente la dotazione finanziaria, oppure non posso fare una cosa diversa da metterli in votazione così come sono. Non so se mi sono spiegato. Magari potete mettervi d’accordo per trovare una soluzione diversa. Ma la tecnica legislativa per me è quella.
Prego, collega Mennea.
Speaker : MENNEA.
Io vorrei chiarire rispetto a quanto è stato detto dal collega Caracciolo. Non credo che bisogna chiedere il permesso per poter subemendare un emendamento. Non è una prassi consolidata. Uno legge gli emendamenti, noi tutti leggiamo gli emendamenti, sono visibili a tutti, se uno ritiene che un emendamento sia efficace, proficuo, utile a un territorio, si aggancia a quell’emendamento evitando di scriverne uno nuovo. Non vedo scorrettezze istituzionali.
Visto che questo bilancio lo stiamo formando insieme, se ci devono essere dei distinguo, quei distinguo ci saranno sempre d’ora in poi, anche nel voto finale. Se questa cosa viene ritenuta un atto contrario, un atto offensivo, allora io lo posso anche ritirare, faccio un altro emendamento, e chiaramente il clima è quello non di armonia, ma è quello di ostilità, e andiamo avanti così.
Speaker : PRESIDENTE.
In base alle regole del Consiglio regionale, metto in votazione prima, se non ci sono modifiche, il subemendamento a firma Mennea e Tupputi.
Apro la votazione sull’emendamento che amplia i comuni a Margherita di Savoia, San Ferdinando e Trinitapoli.
Metto in votazione il subemendamento Mennea e Tupputi, 12-bis.
La votazione è aperta. Stiamo votando l’emendamento di aumento dei Comuni, Mennea. È già in votazione.
Non stiamo parlando di soldi ancora. Assessore, non stiamo parlando della parte finanziaria.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 31, astenuti 4, favorevoli 29, contrari 2.
L’emendamento Mennea, il 12-bis. È stato pubblicato assieme agli altri.
Assessore Amati, prego.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Colleghi, l’ampliamento dei Comuni ‒ perché immagino che l’emendamento che è stato appena votato riguardi l’ampliamento dei Comuni ‒ rimarrà finanziabile solo con la dotazione già prevista. Non ci sono altre risorse.
L’unica cosa che posso suggerire in questo dibattito, che è stato chiesto per far comprendere di che si tratta, è che eventualmente si presenti un subemendamento interamente sostitutivo all’articolo, per ritornare indietro rispetto alla votazione appena svolta, oppure un emendamento che ampli la dotazione finanziaria. In questa seconda ipotesi, però, dovrò dare parere contrario perché non c’è la copertura. Vorrei essere chiaro affinché nel dibattito che si svolgerà, dove il Consiglio ha la libertà di dibattere come ritiene, sappiate che l’approdo non può essere un approdo favorevole nel caso in cui si modifica la dotazione finanziaria.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Piemontese, visto che la competenza è sua, noi abbiamo approvato un emendamento a firma di Mennea che ampliava il contributo per l’apertura dell’ambulatorio generale, oltre al Comune di Spinazzola, anche ai Comuni di Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli. Adesso c’è una parte finanziaria, un emendamento finanziario presentato dal collega Caracciolo, su cui non ho il referto tecnico, però, assessore Amati. Dovete decidere quello che volete fare.
Prego, assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Grazie, Presidente.
Questo emendamento del collega Caracciolo non va a duplicare la fonte di finanziamento. Va solo a definire il capitolo in cui va la dotazione dei 150.000 euro. La dotazione finanziaria finale è sempre quella di 150.000 euro.
Rispetto ai rilievi che faceva il collega Amati, e cioè non abbiamo ulteriore dotazione finanziaria, il referto tecnico è favorevole perché c’è la stessa dotazione finanziaria che viene appostata nel capitolo indicato nell’emendamento. È solo un appostamento, non mette un’ulteriore dotazione finanziaria.
Speaker : PRESIDENTE.
Metto in votazione ‒ se non ci sono altri interventi ‒ il subemendamento.
Collega Di Bari, prego.
Speaker : DI BARI.
Presidente, volevo soltanto aggiungere la mia firma a questo emendamento, il 94, così come è stato subemendato.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Caracciolo, ha la parola.
Speaker : CARACCIOLO.
Ritiro l’emendamento modificativo all’articolo 94.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. È ritirato.
Metto in votazione l’articolo 94 così come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’articolo è approvato.
Metto in votazione l’articolo 95.
Votiamo, che non ci sono i numeri.
Chiudiamo la votazione.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
L’articolo è approvato.
Articolo 96.
Ho un emendamento a firma del collega Casili, 013-bis.
Ci sono interventi?
Metto in votazione l’emendamento Casili.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, astenuti 1, favorevoli 34.
L’emendamento è approvato.
Metto in votazione l’articolo 96 nel suo complesso.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, astenuti 1, favorevoli 34.
L’articolo è approvato.
Articolo 97.
Lo metto in votazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
L’articolo è approvato.
Articolo 98.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Articolo 99.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Articolo 100.
È ritirato l’emendamento.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 101.
C’è un emendamento. Ritirato.
La votazione è aperta.
Un momento. Era stato ritirato l’emendamento di Fratelli d’Italia, ma Paolicelli che fa? L’emendamento n. 101 è ritirato.
Anche questo è ritirato. Nessuno lo ha ritirato? Solo lo 016.
Scusate, annulliamo questa votazione.
Si vota sull’emendamento 017 di Paolicelli. Il Governo? Promozione della cittadinanza attiva. Parere favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Ce n’è un altro ancora, a firma sempre Paolicelli, 018.
Il Governo è favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Votiamo l’articolo 101, come emendato.
La votazione, è aperta.
Mancano molti votanti.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 33, astenuti 1, contrari 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 102.
Perrini, emendamento di abrogazione sull’articolo 102. Ritirato.
Sull’articolo 102 c’è un altro emendamento, Paolicelli. Ritirato.
Ce ne sono altri? No
La votazione è aperta sull’articolo 102.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Articolo 103.
C’è un emendamento abrogativo. Ritirato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 104.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 105.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 106.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Articolo 107.
La votazione è aperta.
Mancano tanti voti.
La votazione è chiusa.
Favorevoli e votanti 37.
È approvato all’unanimità.
Articolo 108.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 109.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Articolo 110.
C’è un emendamento a firma Lacatena, 021-bis.
Il parere del Governo è favorevole.
La votazione è aperta sull’emendamento.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 1,
È approvato all’unanimità.
Ora dobbiamo votare l’articolo 110 come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 111.
Non ci sono emendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 38, favorevoli 38, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Articolo 112.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 38, favorevoli 38, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 113.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 38, favorevoli 38, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Articolo 114.
C’è un emendamento abrogativo, Perrini e altri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere De Leonardis. Prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Stiamo facendo leggi nuove inserendo i Consigli di amministrazione al posto dell’amministratore unico nelle varie agenzie. Sappiamo che queste agenzie fino a oggi sono state oggetto di attenzione da parte di organismi diversi. Noi avremmo preferito, piuttosto che mettere il Consiglio di amministrazione, che queste agenzie venissero chiuse e tutto il personale e i dipendenti passassero sotto l’egida della Regione e del Presidente Emiliano. Noi siamo contrari, quindi chiediamo che venga votato questo emendamento all’articolo 114.
Speaker : PRESIDENTE.
L’emendamento all’articolo 114 è un emendamento abrogativo.
Parere del Governo contrario.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 15, contrari 29.
È respinto.
Votiamo l’articolo 114.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 36, favorevoli 27, astenuti 3, contrari 9.
È approvato a maggioranza.
Articolo 115.
C’è un emendamento che viene ritirato, un emendamento abrogativo.
Votiamo l’articolo 115.
La votazione è aperta.
Un attimo soltanto. Mi ha chiesto l’assessore Pentassuglia. 115 è sulla materia di attività irrigua.
Prego, assessore.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura, alle risorse idriche, alla tutela delle acque e all’autorità idraulica.
Al 115 c’è un emendamento. Nella scrittura del testo sono saltate le lettere f) e g), cioè approva la dotazione organica e designa il direttore generale. Altrimenti resta monco il percorso. L’emendamento risolve questa lacuna per evitare che la questione non venga definita correttamente. Quindi, aggiungere le lettere f) e g) della legge regionale n. 3/2010.
Le passo l’emendamento scritto.
Articolo 4, comma 1, della legge n. 3/2010.
Speaker : PRESIDENTE.
È un emendamento tecnico. Al primo comma. Mancano due lettere.
È chiaro per tutti? Possiamo votare?
Lo metto in votazione.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 34, favorevoli 32, contrari 2, astenuti 6.
È approvato a maggioranza.
Articolo 115, così come emendato dall’emendamento di Pentassuglia.
Votiamo. La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 36, favorevoli 30, contrari 6, astenuti 6.
È approvato a maggioranza.
Articolo 116.
C’è un emendamento. Ritirato.
Adesso procediamo con l’articolo 116.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, favorevoli 29, astenuti 3, contrari 9.
È approvato a maggioranza.
Articolo 117 (Organico nelle residenze terapeutico-riabilitative).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 41, favorevoli 41, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 118 (Modifiche all’articolo 10).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 39, favorevoli 36, astenuti 2, contrari 3.
È approvato a maggioranza.
Articolo 119.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 5.
È approvato a maggioranza.
C’è anche il consigliere Caracciolo favorevole.
Articolo 120.
C’è un emendamento a firma Paolicelli. È sostitutivo. Il subemendamento è sostitutivo dell’emendamento, quindi possiamo votare direttamente il subemendamento.
La votazione è aperta sul subemendamento Paolicelli 025.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 36, favorevoli 36, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Adesso votiamo l’articolo 120, come emendato dal subemendamento.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, favorevoli 38, votanti 38.
È approvato all’unanimità.
Adesso andiamo all’articolo 121.
Rispetto all’articolo 121 c’è una serie di emendamenti e subemendamenti.
C’è un emendamento sostitutivo dell’articolo 121 a firma Caracciolo, Spina, Tupputi, Di Bari, Lacatena. C’è, però, il subemendamento 026/1, a firma Caracciolo. Quindi, cominciamo a votare i subemendamenti. Il
Possiamo procedere? Subemendamento 026/1, a firma Caracciolo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Andiamo al subemendamento 026/2, sempre a firma Caracciolo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Adesso c’è un subemendamento allo 026/3, sempre a firma Caracciolo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
A firma Caracciolo, subemendamento allo 026/4.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Adesso 026/5, a firma Caracciolo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Subemendamento 026/6, a firma Capone e Bruno.
La votazione è aperta. Dobbiamo ancora votare. Quello è l’articolo, non l’emendamento. Siamo ancora all’emendamento.
Vuole dire qualcosa? Prego.
Speaker : LACATENA.
Volevo dire qualcosa sull’emendamento proposto dalla Presidente e dal collega Bruno. Io suggerirei di ritirarlo, per due ordini di motivi. Uno perché c’è un fatto ordinamentale. Avendo l’Arca Puglia Centrale sede a Bari, e la struttura verrà generata presso quella sede, è complicato far girare i direttori delle varie Arca per gestire temporaneamente l’Arca zero. Quindi io inviterei a valutarlo attentamente. E poi c’è un fatto anche di valutazione che va fatto in merito al fatto che l’Arca Puglia Centrale comunque adesso sta staccando circa 5.000 alloggi da destinare alla creazione della nuova articolazione che abbiamo creato per la BAT. Quindi, inviterei a una valutazione attenta rispetto a questo emendamento.
Immaginate se il direttore di Arca Puglia Sud Salento deve venire a Bari, gestire dipendenti che non sono i suoi in un periodo, per le rotazioni, credo sia abbastanza complicato.
Speaker : PRESIDENTE.
In realtà, lo fanno già Confindustria, Unioncamere e tutti gli organismi che sono di coordinamento.
Speaker : LACATENA.
Non i poteri amministrativi. Ecco perché io invito veramente a valutare l’opportunità di ritirarlo. Avviamo una fase sperimentale e poi capiamo come organizzare le varie tutele dal punto di vista dei territori. Noi capiamo bene la necessità di garantire una rotazione. Nel CReSA potremmo immaginare come ‒ chiamiamole impropriamente così ‒ possibilità di compensazione la Presidenza a rotazione alle altre Arca.
Speaker : PRESIDENTE.
Questo già sarebbe soddisfacente per i territori.
Speaker : LACATENA.
Esatto. Nel CReSA, che abbiamo reso più forte, perché abbiamo inserito non più i funzionari e i rappresentanti istituzionali... Non so se sono chiaro. Possiamo immaginare che a rotazione vadano alla presidenza del CReSA tutti gli altri amministratori, escluso l’amministratore dell’Arca Puglia Centrale.
Speaker : PRESIDENTE.
In ogni caso, la nomina sarebbe sempre attraverso decreto del Presidente della Giunta.
Speaker : LACATENA.
Sempre.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, non cambierebbe molto, però l’esigenza credo sia chiara.
Speaker : LACATENA.
La capisco benissimo, però c’è un tema di organizzazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Difendere il fatto che non sia tutto concentrato sulla rappresentanza di Bari, ma ci siano le altre Province.
Speaker : LACATENA.
Secondo me potremmo raggiungere un’intesa che ci consente di garantire, per esempio, la presidenza del CReSA a rotazione sulle altre Arca, gli amministratori delle altre Arca.
Speaker : PRESIDENTE.
Questo farà parte del verbale allegato alla votazione.
Se è d’accordo il collega Bruno, lo ritiriamo.
Speaker : LACATENA.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso possiamo votare l’emendamento sostitutivo dell’articolo 121.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caracciolo. Prego.
Speaker : CARACCIOLO.
Grazie, Presidente. Nel cuore di questo emendamento, condiviso inizialmente con la collega Spina, poi sottoscritto da numerosi consiglieri regionali, che ringrazio, avevamo anche pensato a questa ipotesi. Quindi, l’introduzione che fa il collega Lacatena circa la possibilità di valutare, attraverso il CReSA, la possibilità di far ruotare, come è giusto che sia, anche sul territorio le presidenze può essere un elemento di equilibrio che può essere inserito all’interno di questo emendamento, come è stato giustamente sottolineato dal collega Lacatena, quindi lo faccio anche mio, lo sottoscrivo, per permettere un più giusto equilibrio di questo emendamento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prima di darle la parola, Presidente Leoci, voglio dire che l’emendamento 0.27, che erano modificativi, e quello di Galante e Casili, anch’essi modificativi, sono stati ritirati.
Prego, Presidente Leoci.
Speaker : LEOCI.
Grazie. Concordo naturalmente con quanto appena accennato dal collega Caracciolo e chiedo al collega Lacatena, che nell’ultimo periodo si sta dedicando molto alle politiche abitative, anche con quello che stiamo facendo per il lavoro sulla legge n. 10 del 2014, che, ahimè, siamo a fine anno, siamo arrivati a tre anni, ancora non è approdata in Consiglio. Spero che, oltre a preoccuparci della parte amministrativa di quella che è la realtà delle nostre agenzie, ci preoccupiamo anche dei cittadini. Spero davvero, con l’impegno di tutto questo Consesso, che col nuovo anno possiamo finalmente definire e votare una legge che i cittadini pugliesi stanno attendendo.
Inoltre, per una questione di rispetto e di territorialità, io chiedo al collega, come ha già ben espresso, che per una questione di principio per gli altri territori, anche a seguito della nuova istituzione dell’agenzia sul territorio della BAT, la rotazione del CReSA potrebbe essere la cosa più opportuna, al fine di andare a compensare quella che è la struttura centrale, che giustamente, come viene detto, ha un ruolo e un’attrezzatura strutturale sul territorio di Bari, però al tempo stesso chiedo che sia rispettato questo. L’emendamento è stato ritirato? Collega Bruno, l’avete già ritirato? Sennò, ero disponibile alla sottoscrizione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Possiamo votare. Dobbiamo votare l’emendamento sostitutivo dell’articolo 121, così come emendato dai subemendamenti.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Articolo 122.
Ritirato l’emendamento all’articolo 122.
C’è un emendamento Lacatena, 028-bis.
Il parere del Governo è favorevole.
La votazione è aperta sull’emendamento Lacatena.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Possiamo votare l’articolo 122, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Articolo 123.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 124.
La votazione è aperta. 124.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti e favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 125.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti e favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Articolo 126.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Articolo 127.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti e favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Articolo 128.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, astenuti 2, votanti e favorevoli 32.
È approvato a maggioranza.
Articolo 129.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 4.
È approvato a maggioranza.
Articolo 130.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti e favorevoli 42.
È approvato all’unanimità.
Articolo 131.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti e favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 132.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti e favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Articolo 133.
La votazione è aperta.
Gli abrogativi 133, 134 e 138 sono ritirati.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti e favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Articolo 134.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
34 presenti, votanti e favorevoli.
È approvato all’unanimità.
Articolo 135.
La votazione è aperta.
la votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Articolo 136.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 29, contrari 4.
È approvato a maggioranza.
Articolo 137.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti e favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Articolo 138.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Abbiamo finito la parte dell’articolato, seguita dagli emendamenti modificativi. Ora passiamo agli emendamenti aggiuntivi. Un attimo che dobbiamo cambiare plico.
Adesso seguitemi bene. Ce ne sono, come da intese, alcuni ritirati, altri negativi e altri favorevoli.
Mi risulta ritirato l’emendamento n. 1 a firma del Gruppo Lega. Il primo è ritirato.
Adesso c’è un subemendamento dell’assessore Amati all’emendamento n. 2.
Rispetto all’emendamento n. 2 l’assessore Amati ha fatto una sintesi tra diversi emendamenti tutti afferenti alle stesse questioni, parrucche per oncologiche, recidive e alopecie.
Prego, assessore Amati, chiarisca lei.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Colleghi, su questo argomento ci sono l’emendamento del collega Conserva, l’emendamento del collega Perrini e l’emendamento del collega Delli Noci. Io ho pensato di proporvi di estrarre l’emendamento del collega Metallo, che propone di ampliare il contributo per le parrucche anche per pazienti con recidiva, perché attualmente la norma prevede il contributo per parrucche senza mettere i pazienti con recidiva da trattamento oncologico, con una dotazione di 100.000 euro. Quindi, prenderei l’emendamento Metallo, chiederei la sottoscrizione dei colleghi Perrini, Delli Noci e Conserva, sicché diventerebbe un unico articolo dove c’è subito la disposizione prevista dal collega Metallo che aggiunge 100.000 euro per le recidive e poi la disposizione per 50.000 euro che estende la misura ai pazienti affetti da alopecia comune. Lo dico per intenderci.
Quindi, se i colleghi sono d’accordo, li inviterei al ritiro di tutti gli emendamenti sull’argomento, li inviterei a sottoscrivere l’emendamento riassuntivo del collega Metallo e, quindi, così lo depositeremmo.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Perrini. Prego.
Speaker : PERRINI.
Ringrazio l’assessore Amati, perché su questo provvedimento siamo stati d’accordo. Chiedo che il primo firmatario sia Donato Metallo e da dietro ci accodiamo tutti, perché è una proposta che condividiamo insieme all’amico Donato Metallo, e come prima firma deve essere la sua.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Prego.
Speaker : ROMITO.
Presidente, intervengo solo per rassegnare la nostra attestazione di stima e la nostra amicizia al collega e amico Donato Metallo, che, pur non essendo in Consiglio regionale, si è a lungo impegnato per dare il suo contributo in questa sessione di bilancio. Ritenevo e ritengo giusto dare merito al collega Donato Metallo del suo impegno e di tutto quello che ha fatto in questa legislatura e che continuerà a fare nel prosieguo di questa legislatura per il Consiglio regionale e per tutta la Puglia.
Un abbraccio a Donato. Buon lavoro e a presto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Adesso possiamo votare. Un momento, perché io l’emendamento ancora non ce l’ho. Attendiamo l’emendamento, così passiamo all’emendamento n. 3.
Si prepari, Presidente Conserva, per l’emendamento n. 3, che ha detto che lo vuole ritirare in Consiglio.
Adesso dobbiamo votare sull’emendamento a prima firma consigliere Metallo e poi, di seguito, gli altri consiglieri, come da descrizione effettuata.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti e favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
L’emendamento n. 3, a firma Lega, è ritirato, così come l’emendamento n. 4.
Adesso proseguiamo con l’emendamento n. 5, sempre a firma Lega. Ci vuole la correzione contabile, come da intesa, su questo. Abbiamo scritto questo appunto: con correzione contabile. Eliminando il pluriennale. Perfetto. Il parere del Governo è favorevole.
Con il parere favorevole del Governo, votiamo l’emendamento n. 5.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Passiamo al n. 6, Lucia Parchitelli. Il parere del Governo è positivo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Il n. 7 è ritirato, Parchitelli. Risulta ritirato.
Anche il n. 8 è ritirato.
Arriviamo al n. 9, Campo, con la regolarizzazione contabile di cui sopra, senza il pluriennale.
La votazione è aperta.
Parere favorevole del Governo.
Andiamo più piano per consentire a tutti di trascrivere.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 1.
Un attimo solo. Blocchiamoci, facciamo silenzio e continuiamo.
Adesso abbiamo il n. 10, che è ritirato. È scritto “ritirato”.
Al microfono, Presidente Campo. Allora lo dice l’assessore. Qualcuno lo deve dire.
Prego, assessore Amati.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Con riferimento alle norme che attengono alle bonifiche, il Governo regionale ha predisposto una manovra all’interno del bilancio con la quale destiniamo a questa attività 1.900.000 euro. Per cui, per tutti gli emendamenti che dovessero riferirsi a questo oggetto chiederemmo il ritiro.
La stessa cosa vale – lo dico adesso – per il Fondo cultura, che il Governo doterà di 2 milioni per il FUS e di 600.000 euro al fine del finanziamento dei festival diversi dal B-Festival.
Vi do questa informazione di manovre di carattere generale che varrà, quindi, anche con riferimento ad alcuni emendamenti su cui chiederemo il ritiro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, assessore. Devo dire che il settore cultura tirerà un respiro di sollievo.
L’emendamento n. 10 è ritirato e l’emendamento n. 11 è ritirato.
Adesso passiamo all’emendamento n. 12. Qui c’è la copertura 20.1.1.
Votiamo sull’emendamento n. 12, con la correzione 20.1.1.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Articolo 13.
Sull’articolo 13 ho il parere favorevole del Governo, ma con la riduzione a 100.000 euro. È confermato? Sì.
La votazione è aperta sull’articolo 13.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
14, Scalera. Abbiamo parere favorevole del Governo, ma con la riduzione a 5.000 euro.
La votazione è aperta.
Un attimo solo che l’assessore Amati stava dicendo qualcosa. Non abbiamo sentito, assessore.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
C’è bisogno, anche qui, della regolarizzazione contabile: 20.1.1.
Speaker : PRESIDENTE.
20.1.1, 5.000 euro l’importo.
Continuiamo con la votazione. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 39, favorevoli 39, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Adesso il 15, Scalera. Parere favorevole del Governo, con la riduzione a 5.000 euro e la regolarizzazione 20.1.1.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Adesso andiamo al 16. È un emendamento normativo, sulle baby-gang. Parere de Governo.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
In realtà aggiungono dopo le parole “cyberbullismo” le parole “baby-gang”. Francamente a occhio mi pare che siamo favorevoli. Non ho approfondito l’argomento.
Speaker : PRESIDENTE.
Parere favorevole del Governo.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Di Bari.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente. Io vorrei chiedere al proponente di ritirare questo articolo modificativo della legge, perché è una legge sulla quale abbiamo lavorato nella scorsa legislatura e che ha qualificato il lavoro di tutto il Consiglio regionale. Ci tengo a ribadire che noi siamo l’unica Regione che ha una legge sul contrasto e la prevenzione del bullismo e cyberbullismo, che abbraccia tutta una tematica che riguarda anche il tema della violenza che viene messo in atto da gruppi di ragazzi, che va a restringere ancora di più l’azione che può essere fatta attraverso la legge su bullismo e cyberbullismo.
C’è la tematica che riguarda le baby-gang. Non riguarda in maniera generale l’atto di violenza che viene assunto con bullismo e cyberbullismo. Stiamo parlando di due tematiche che non collimano necessariamente e che in qualche modo, invece, vanno a limitare il raggio di azione della legge su bullismo e cyberbullismo, che tra l’altro vede un finanziamento anche importante.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Scalera, io ascolterei la consigliera Di Bari.
Speaker : DI BARI.
Che vede anche una dotazione importante in questo bilancio, che va a finanziare soprattutto i punti di ascolto all’interno delle scuole, che sappiamo essere il principale vulnus che avviene nelle agenzie educative dove i ragazzi molto spesso lamentano proprio questo, la mancanza di ascolto, fatto da persone esperte.
Chiederei al proponente di non andare a limitare l’attività che può essere fatta con la legge su bullismo e cyberbullismo introducendo questo ulteriore elemento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalera.
Grazie, consigliera Di Bari.
Speaker : SCALERA.
Dopo la delucidazione della collega, posso tranquillamente ritirare l’emendamento, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Andiamo all’emendamento 17, sempre Scalera.
Speaker : SCALERA.
Siccome si tratta sempre della legge sul bullismo e si trattava di aggiungere, vale anche per il 17. Ritiro anche il 17, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Ritirato anche il 17.
Passiamo al 18, Scalera. Sempre normativo. No, non è normativo. Io qui non ho il parere. È ritirato anche il 18. Perfetto.
Passiamo al 19, Scalera.
Speaker : SCALERA.
Abbiamo firmato lo stesso emendamento, io e altri due colleghi.
Speaker : PRESIDENTE.
Ritirato.
Passiamo al 20, Scalera.
Speaker : SCALERA.
Non lo ritiro. Si tratta del tributo 630. Siccome ne abbiamo parlato più volte...
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Pentassuglia, sta seguendo?
Speaker : SCALERA.
Siccome ne abbiamo parlato più volte, chiedo che venga messo ai voti. Punto.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura, alle risorse idriche, alla tutela delle acque e all’autorità idraulica.
Grazie, Presidente.
Le garantisco che sto seguendo i lavori ‒ non si preoccupi ‒ da stamattina.
Su questa storia il collega sa che ci siamo confrontati ed espressi, anche in assestamento di bilancio, sa le motivazioni e sa il percorso che abbiamo instradato.
Rispetto a questo emendamento, il parere del Governo è contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Passiamo al voto.
La votazione è aperta, con il parere contrario del Governo, sull’emendamento 20, proposto da Scalera.
Anche Stea esprime voto contrario, però non va il voto.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 35, favorevoli 16, contrari 19, astenuti 6.
L’emendamento è respinto.
Andiamo al 21. Io ho segnato “uguale al 67”. C’è il parere favorevole del Governo. Assessore Amati, va bene? Regolarizzazione 2011.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Spina. Prego.
Speaker : SPINA.
Chiedo di sottoscrivere anch’io lo stesso emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, l’emendamento è sottoscritto anche dalla consigliera Spina.
La votazione è aperta.
Parere favorevole del Governo, con la regolarizzazione.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Ricordiamoci che questo è uguale al 67.
Emendamento 22. Parere favorevole del Governo a 10.000 euro, non 15.000.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Adesso passiamo al 23. Parere favorevole con 20.000 euro, con regolarizzazione 20.1.1.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 24. Stiamo all’emendamento 24.
Abbiamo un subemendamento all’emendamento 24, a firma Casili, Leo e Capone, sugli agrinido.
Quindi, sull’emendamento 24 il consigliere Tutolo lo ritira. Quindi, questo lo trasformiamo in emendamento. Assessore Amati, va bene? Sì. Okay, allora possiamo votare.
La votazione è aperta.
Il subemendamento sugli agrinido, normativo. Correzione suggerita dagli uffici per poterlo fare funzionare.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
L’emendamento 24 è ritirato. Quindi, quello rimane. Un attimo. C’è l’emendamento 25 di Tutolo e c’è un subemendamento al 25.
Consigliere Tutolo, è lo stesso? Sempre a firma Tutolo. Subemendamento Tutolo al 25. Sono 100.000 euro ed è “sì” con regolarizzazione contabile 20.1.1.
Lo dico al microfono. Il subemendamento, come prima per il 24, interamente sostitutivo del 25 ha parere favorevole con regolarizzazione contabile 20.1.1.
Adesso passiamo al 26. Non lo capisco il 26. Di chi è?
Il sub al 25, quello interamente sostitutivo, non lo abbiamo ancora votato. Stiamo andando molto velocemente.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
Adesso abbiamo il 26. Io non riesco a riconoscere la firma. Tutolo. Mi conferma che questo è suo, consigliere Tutolo? Sì, abbiamo parere favorevole. Quindi, possiamo votare.
Assessora Ciliento, prego.
Speaker : CILIENTO, assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile.
Il parere è favorevole, ovviamente sempre nei limiti della spesa che abbiamo a disposizione.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Passiamo al 27, Tutolo ed altri. Sembra ritirato. Scusi, Presidente Tutolo, il 27 è ritirato? A noi risulta ritirato.
Prego, intervenga pure. Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo.
Fatemi capire il parere su questo emendamento del Governo. Utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione dei frantoi oleari. Non c’è il referto, però. Parere favorevole.
La votazione è aperta.
Parere negativo. Scusate, è proprio negativo sulla copertura. Un momento.
È scritto chiaramente sulla copertura. Valutate e diteci, però vedetelo. La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 34, favorevoli 32, contrari 2, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Io prima avevo detto che era favorevole, invece era negativo.
Parchitelli, 28.
Favorevole con la riduzione. La riduzione di quanto, assessore Fabiano Amati?
Favorevole con riduzione…
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Un momento, mi sa che non c’è la riduzione…
Speaker : PRESIDENTE.
28…
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
No, senza riduzione.
Speaker : PRESIDENTE.
Perfetto.
Favorevole, punto.
La votazione è aperta. Sub al sub 29… Che è successo qua? 29 sub al sub? Io ho un sub al sub 29.
Sul 28 chiudiamo la votazione.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Adesso abbiamo un sub al sub 29, Lucia Parchitelli sempre, rispetto all’altro 29, sempre Parchitelli. Prego.
Speaker : PARCHITELLI.
Il sub al sub perché le risorse non vengono prese dal bilancio, ma all’interno di una misura della formazione, all’interno della stessa misura, quindi il sub al sub precisa qual è il capitolo della formazione con la quale verrà applicata la norma.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, favorevole… Parere favorevole del Governo.
Prego. Attendiamo l’assessore Fabiano Amati.
Possiamo correggere come drafting? “È prelevata”: dove correggiamo?
Possiamo votare il sub del sub 29.
La votazione è aperta, con parere favorevole del Governo… favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Adesso il sub 29 è sostituito da quello precedente, perfetto.
Quindi, adesso votiamo il 29 come emendato.
La votazione è aperta… Non all’emendamento. Il subemendamento era sostitutivo? Aggiuntivo, dice… Ed è giusto. Poi però l’aggiuntivo… È aggiuntivo… Eccolo, è sostitutivo. Dice che è sostitutivo di questo. Loro stanno dicendo che è sostitutivo di questo.
Lucia, scusa, nessuno più di te può sapere: è sostitutivo, non dobbiamo votare o sì?
Ci interessa: l’emendamento 29 decade, perché è già stato sostituito, o aggiunge qualche cosa?
Okay, perfetto, non dobbiamo votare. Questa votazione non ha senso perché è completamente decaduto.
Adesso andiamo al 30.
30, Campo, si vota? Sì. Votiamo.
La votazione è aperta. Votiamo… Manca la Giunta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
C’è un subemendamento all’emendamento 31, a firma del consigliere Di Cuia. E questo sub che cos’è? L’ha visto, assessore Amati? Com’è il parere del Governo? Sul sub non abbiamo referto, ce l’abbiamo sul 31.
Sul 31 è favorevole.
Quindi, parere favorevole del Governo, votiamo il subemendamento aggiuntivo al 31.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
Il subemendamento è approvato all’unanimità.
Questo è sostitutivo, vero? Quindi, il 31 decade.
Andiamo al 32.
Sul 32 si invita al ritiro da parte del Governo. Massimiliano?
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lacatena.
Speaker : LACATENA.
Malgrado le indicazioni dell’assessore Amati, io voglio apporre invece la firma a questo emendamento, ma per un motivo storico, che mi accompagna da quando ho iniziato ad affrontare le questioni che riguardano le strutture di facile amovibilità.
Voterò favorevolmente all’emendamento perché ritengo che sia totalmente in linea con gli obiettivi che si dà il PPTR. In particolare, l’articolo 45, dico al collega Di Cuia che lo avrei scritto alla stessa maniera: l’articolo 45 del PPTR ha introdotto infatti un principio importante, che è il discrimine tra una descrizione che in precedenza veniva fatta delle strutture legate alla balneazione, non so se lo ricordate, venivano definite strutture precarie, legate non già alle loro caratteristiche, ma al tempo in cui dovevano essere collocate.
Il tema che si pone oggi è, in particolare, il parere delle Sovrintendenze che impongono, malgrado il PPTR non lo richieda, lo smontaggio delle strutture durante il periodo autorizzatorio, nella stagione invernale.
Il tema qual è? Che il PPTR ha cambiato il paradigma sulle strutture, non guarda più al tempo in cui queste vanno montate e rimontate, ma alle caratteristiche qualitative delle strutture che insistono sulle aree di 300 metri. A ciò si aggiunga anche che il Governo nazionale per le strutture di facile amovibilità che insistono nelle aree demaniali ha previsto la possibilità di evitare lo smontaggio nel periodo invernale.
Ecco perché – ho letto anche il referto degli uffici – io ritengo, in linea di principio, sostenibile questo emendamento, anche di fronte al referto tecnico, perché, lo ribadisco, l’articolo 45 del PPTR… Abbiamo casi anche avvenuti a Bari, in cui la Sovrintendenza ha reso un parere negativo sulle strutture di facile amovibilità, che sono strutture, Presidente, legate alla balneazione, e che hanno caratteristiche che vengono valutate in ragione dei dettami del PPTR.
Il tema oggi è legato all’obbligatorietà del parere della Sovrintendenza che impone a queste strutture lo smontaggio durante il periodo invernale, malgrado l’orientamento è stato totalmente stravolto e il PPTR abbia una co-pianificazione col Ministero.
Quindi, l’idea di poter provare a introdurre la possibilità per queste strutture, che devono avere le caratteristiche indicate dal PPTR, quindi legate all’autorizzazione paesaggistica, di non smontarle, credo che sia un atto che possa essere chiamato di buonsenso. Io quindi voterò favorevolmente a questo emendamento e firmerò questo emendamento.
Chiedo scusa al collega Amati, rispetto al parere che ha reso, per un fatto di convinzione, perché dal 2008 mi occupo delle avventure e sventure delle persone che svolgono l’attività lungo la costa e questo è un atto di buonsenso.
Non mi si venga a dire che la Corte costituzionale si è già espressa sulla legge 17 del 2015 quando è intervenuta alla stessa maniera, perché in quell’occasione non c’era il PPTR. Oggi il PPTR ha disciplinato queste strutture, quindi io ritengo che si possa sostenere questo emendamento, lo sottoscrivo e lo voterò.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lacatena.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Amati. Prego.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Io personalmente sono d’accordo col collega Lacatena. Questo film, in quest’Aula, va in scena da tante legislature. Qui accanto a me c’è un attore protagonista, dietro ce n’è un altro.
Ora, noi però, siccome facciamo il Governo regionale, avendo letto il referto e avendo considerato che questo argomento è un argomento facilmente assoggettabile ad impugnativa, è chiaro che il Consiglio è libero di fare perché… Certo, non lo dite a me, sfidare un’interpretazione nuova della Corte costituzionale è una cosa anche ragionevole, perché è chiaro che noi pensiamo, e qui credo di poter coinvolgere i colleghi, che questo continuo togliere e mettere fa più danni che rendere benefici. Ma questa è un’altra questione. Quindi, abbiamo preso atto del referto tecnico, sappiamo che su questo argomento potrebbe esserci una impugnativa del Governo nazionale, conosciamo altre pronunce della Corte costituzionale su questo argomento, conosciamo la facile suggestionabilità dell’opinione pubblica, magari dicendo quello che precisamente non è, dicendo altre cose. Il Governo vi informa di tutta questa realtà giuridica e non solo giuridica; è chiaro che a questo punto, il Consiglio decida.
È l’unica cosa che obiettivamente possiamo dire, però il dovere di informarvi, credo che fosse ragionevole esercitarlo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Cuia, prego.
Speaker : DI CUIA.
Grazie, Presidente.
Intanto, grazie al collega Lacatena per il supporto e la firma all’emendamento, che, per quanto mi riguarda, colleghi, nasce… Il collega Amati faceva riferimento a dei film già visti in quest’Aula.
Io ho vissuto tanti film nelle aule giudiziarie dinanzi ai TAR che di queste cose si occupano correntemente, e ho potuto constatare che la normativa regionale è ingiustamente afflittiva nei confronti degli operatori balneari e dei titolari di tutte queste strutture che, voglio ricordare per completezza, sono tutte strutture dotate dei pareri di compatibilità paesaggistica, di compatibilità idrogeologica, quindi parliamo di strutture in regola, parliamo di strutture per le quali però la legge, il PPTR impone lo smontaggio. Consente il mantenimento soltanto in questa maniera, pregiudicando ulteriormente la tutela dell’ambiente, perché stressare l’ambiente in questa maniera, cioè imporre questo obbligo, significa stressare ulteriormente l’ambiente.
Ecco perché condivido il collega Lacatena quando dice che è una norma di buonsenso. Non ripeto quanto ha detto perché non voglio essere ridondante, quindi assessore Amati, non ritiro l’emendamento, e chiedo che l’Aula, come detto, si esprima.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Gregorio. Prego.
Speaker : DI GREGORIO.
Grazie, Presidente. Solo per ribadire, prima ancora che intervenisse il collega Lacatena, che ha ben spiegato la vicenda, che avevo già apposto la mia firma sull’emendamento, per cui annuncio il mio voto favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Consigliera Lacatena, ha chiesto di intervenire?
Speaker : LACATENA.
Solo per chiarire: il PPTR, Massimiliano, e la legge 17 non prevedono in alcun passaggio l’obbligo di smontaggio durante la stagione balneare. È l’autorizzazione paesaggistica resa durante gli endoprocedimenti che impone questo smontaggio, secondo me, probabilmente anche incautamente perché il PPTR, essendo conformato alla 42/04 non dovrebbe soffrire di questa ingerenza da parte delle Sovrintendenze.
È una sfida, Fabiano, ne abbiamo fatte tante, supereremo anche questa.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a tutti.
Adesso passiamo al voto.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 33, favorevoli 27, contrari 6, astenuti 4.
È approvato.
Adesso passiamo al 33. C’è parere sfavorevole del Governo. Consigliere Mazzotta, ritirato? 33. Perfetto.
Il 34 è ritirato.
Il 35, senza oneri. Okay, andiamo in votazione.
La votazione è aperta, con il parere favorevole del Governo, senza oneri.
Assessore Amati, ci siamo, vero?
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvato all’unanimità.
Adesso andiamo al 36. Parere favorevole del Governo, con la regolarizzazione contabile 20.1.1.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Il 37 è ritirato, vero, Presidente Mazzotta?
Il 38 sì, solo per il 2025, quindi 20.1.1. Quindi, bisogna eliminare tutta l’ultima frase “la dotazione finanziaria”, eccetera.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 41.
È approvato all’unanimità.
Il 39 è ritirato.
Lo stesso il 40. Ritirato.
Passiamo al 41, “sì” senza oneri. Abbiamo già votato su un emendamento analogo. Come facciamo a rivotare? Parere negativo del Governo.
La votazione è aperta.
Consorzi di bonifica. Sospensione.
Il parere del Governo è contrario, analogo a quello di Scalera.
La votazione è chiusa.
39 presenti, votanti 38, favorevoli 12, contrari 26, astenuti 1.
È respinto.
Passiamo al 42, “sì” 180.000, con la riduzione a 180.000 e con 20.1.1. Solo 25.
La votazione aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Anche Splendido e Tutolo.
Passiamo al 43, “sì” con riduzione. Non so quanto, però. “Sì” 50, con regolarizzazione contabile 20.1.1.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 44. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 45. Scusate, questo attiene a quello che abbiamo votato con Metallo? Quindi, sono ritirati subemendamento ed emendamento.
Emendamento 46. Parere favorevole del Governo. Firmo io. Ci sono anche Amati, Matrangola e io.
La votazione è aperta.
Parere favorevole del Governo.
La votazione è chiusa.
È dell’Assessorato alla cultura, ma lo dobbiamo firmare anche noi.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 47. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta. La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Passiamo al 48. Parere favorevole, Piemontese e Emiliano.
La votazione è aperta.
Aeroporto Gino Lisa.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Passiamo al 49, Parchitelli e Paolicelli. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
Con regolamentazione contabile 20.1.1.
No, non è 20.1.1..
Al microfono, per cortesia.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Nel comma 2 viene riportata come destinazione. È stanziata la somma nell’ambito della Missione. In realtà, la copertura è 20.1.1, ed è corretta. Poi non sappiamo se nell’ambito della Missione 5, Programma 2, Titolo 1, però dovrebbe essere così.
Rimodulazione da 180.000.
Speaker : PRESIDENTE.
Bisogna votare l’emendamento aggiuntivo n. 49.
La votazione è chiusa.
Votanti 38, favorevoli 38.
L’emendamento è approvato.
Andiamo all’emendamento n. 50, a firma Massimiliano Di Cuia. Non ho il testo. Ho solo la relazione. Non ho il testo dell’emendamento. Parere del Governo?
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Il referto tecnico segnala un problema di vuoto normativo, come avrete avuto modo di leggere, a seguito dell’abrogazione di questo comma. In realtà, ha la funzione di prevedere che, fino all’approvazione del Piano comunale delle coste, non si potesse accedere alle concessioni demaniali, quindi viene eliminata questa limitazione. Gli uffici segnalano che, se tale emendamento fosse approvato, ci ritroveremmo di fronte ad un vuoto normativo e, quindi, alla totale assenza di disciplina dell’attività gestoria comunale del demanio marittimo. Poi cita anche sentenze del giudice amministrativo.
Per questi motivi, pregherei il collega Di Cuia di ritirare l’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Cuia, prego.
Speaker : DI CUIA.
Grazie, Presidente. Il primo comma dell’articolo 15 della legge n. 17 statuisce che, fino alla data di approvazione dei Piani comunali delle coste, l’esercizio delle attività concessorie di cui all’articolo 8 è disciplinato dal vigente PRC, cioè dal Piano regionale delle coste. Noi ci siamo di recente occupati in Quinta Commissione di ascoltare l’ANCI e il dipartimento competente proprio sullo stato di attuazione di questa legge e abbiamo appreso che soltanto pochissimi Comuni costieri hanno adempiuto all’obbligo imposto da questa norma di approvare un piano comunale che fosse coerente con i dettami del Piano regionale delle coste. Questo stato di cose cosa determina, colleghi? Determina un grande disordine nella gestione del demanio, che, come sapete, già in questi giorni e in questi mesi è interessata da importanti novità di carattere nazionale e di derivazione comunitaria.
Il mio emendamento soppressivo di questo comma mira, appunto, a fare in modo che i Comuni accelerino nell’approvazione dei Piani comunali delle coste e ci sia, sulla scorta di questa approvazione, la possibilità del rilascio di nuove concessioni, ma in maniera ordinata e pianificata. La pianificazione e la programmazione non possono certo essere totalmente slegate dal rilascio di nuovi titoli concessori. Quindi, eliminare la previsione che in assenza dei Piani comunali delle coste si può rilasciare concessioni in coerenza con il Piano regionale delle coste significa in un certo senso incentivare e spingere i nostri Comuni costieri ad approvare i piani comunali, quindi poi, liberamente, attivarsi per il rilascio di nuovi titoli concessori.
Io quindi non ritiro l’emendamento e chiedo che venga votato con voto segreto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Il collega Galante ha chiesto di intervenire.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Io credo che ci sia innanzitutto un contrasto con la norma nazionale, e forse anche con la Bolkestein. I Comuni devono… Noi dobbiamo andare a gara. Sappiamo tutti quello che è avvenuto, senza che riprendiamo la questione.
Le concessioni attualmente sono scadute e devono andare a gara. Se nella legge noi stiamo dicendo – è per capire, collega – che fino a quando non viene approvato il piano comunale delle coste, non si possono concedere nuovi lotti, non si può dare in concessione, significa bloccare anche le gare. Mi sembra di capire questo.
Quindi, dato che noi invece siamo in una fase in cui c’è un obbligo, ormai siamo arrivati a tutti i vari livelli (TAR, Consiglio di Stato, Corte di giustizia europea) e la discussione ormai è molto avanti, io non capisco il senso di questa norma. Serve a complicare ancora di più il problema? Anche perché per andare a gara non c’è bisogno del piano comunale delle coste, noi abbiamo già la legge 17, c’è il PRC, quindi sinceramente non comprendo perché vogliamo complicare la vita dei Comuni e dei Sindaci, che devono applicare la Bolkestein dopo tutti i livelli.
Poi il parere è negativo, l’assessore Amati ha anche spiegato questo. Io credo che viene automatico votare contro, perché creeremmo veramente un grosso vulnus e un problema ai Comuni.
Speaker : PRESIDENTE.
Su questo emendamento ho la richiesta di votazione segreto avanzatami da diversi consiglieri.
Procedo alla votazione a scrutinio segreto.
Metto in votazione l’articolo aggiuntivo n. 50.Parere del Governo? Parere contrario.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Il parere è contrario perché ciò che dice il collega Galante, come sa bene il collega Di Cuia non è che sia proprio un fatto lunare…
Speaker : PRESIDENTE.
Il parere del Governo è contrario.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Abbiamo questa questione, per cui segnalo una particolare attenzione, altrimenti ci troveremo in una condizione molto difficile, soprattutto da un punto di vista interpretativo, perché si genera obiettivamente un vuoto normativo. Che cosa significa? Dirà il collega Di Cuia che non è vero, che le gare si possono fare. Sì, è un’interpretazione, però si può accedere anche alla interpretazione opposta, perché significa nulla è concedibile. Se nulla è concedibile, si bloccano le gare. Che significa? Qualcuno potrebbe sospettare che è la modalità surrettizia per poter mantenere lo status quo.
Collega, si apre una certa problematicità. Se non vuole parlare con me, collega Di Cuia, parlate tra voi. Penso di aver detto quello che dovevo dire.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Lacatena, prego.
Speaker : LACATENA.
Grazie.
L’ho detto prima, è una materia che mi appassiona da un po’ di tempo. Condivido tutte le problematiche che, purtroppo, il tema concessioni si porta dietro dal 2006 in poi. L’assessore Piemontese, quando era assessore al demanio, sa quante volte ho sollecitato la necessità di riformare la legge n. 17, che ha prodotto un piano regionale delle coste che non ha dato buoni risultati sui Comuni. Purtroppo, la normativa non si coordina bene con gli strumenti di pianificazione, tant’è che l’idea, secondo me, e il ragionamento che bisogna fare è inserire la pianificazione demaniale all’interno degli strumenti di pianificazione urbanistica dei territori, perché è inimmaginabile che i territori costieri della regione Puglia abbiano un limite invalicabile, quello del demanio, e non siano in grado di connettersi con la pianificazione.
Massimiliano, sai benissimo quanto io sostenga l’idea che bisogna riformare l’intera disciplina. Sapete benissimo che sono un sostenitore dell’idea che la pianificazione costiera debba inserirsi nella pianificazione strategica di ogni città. Oggi immaginare questi brani del territorio non coordinati con le città, senza una capacità di dialogo è sbagliato. Cosa ha fatto questo? L’indeterminatezza ha portato al risultato a cui siamo oggi. Non decidere (Giovanni XXIII) ci ha portato a commettere degli errori. Oggi, probabilmente, Massimiliano, ti sembrerà strano che te lo chieda, questo emendamento lo ritirerei, perché probabilmente l’effetto potrebbe essere veramente negativo, perché rischieremmo di bloccare le concessioni in corso. Sono pochissimi i Comuni in Puglia dotati di Piano comunale delle coste. Quella norma venne introdotta all’epoca perché i TAR cominciavano a dare le concessioni per assenza di Piani comunali delle coste, oggi immaginare di bloccare il sistema con questa norma potrebbe essere rischioso. Io dico questo: facciamo un supplemento istruttorio rispetto a questa norma e ci riserviamo di valutarlo insieme alle strutture, perché è un tema che dobbiamo affrontare.
Immaginare, per esempio, che la Regione Puglia riacquisisca e riavochi a sé la questione del demanio può essere una valutazione che il Governo regionale potrebbe fare. L’idea di avere una gestione centralizzata della risorsa demanio, coordinata con le pianificazioni e con una visione unitaria, non sarebbe sbagliata. L’idea di ragionare con il Governo su gare coordinate a livello regionale non sarebbe sbagliata. Oggi stanno partendo tutti un po’ per fatti loro, diciamola così, senza un coordinamento chiaro e senza regole d’ingaggio uguali, perché purtroppo mancano le direttive nazionali.
Immaginare che la Regione Puglia, Presidente, si renda protagonista rispetto a questa materia, che è complessa, e gli operatori meritano rispetto, come meritano rispetto i cittadini che devono fruire della risorsa mare, credo che sia un atto di buonsenso.
Quindi, collega Di Cuia, mentre sull’altro ho sostenuto la tesi, pur condividendo la preoccupazione che lei ha manifestato, perché noi abbiamo operatori che vivono nell’incertezza quotidiana, gente che produce ricchezza e sono custodi della costa, quindi noi abbiamo la necessità di dare a queste persone, imprenditori e imprenditrici perbene, i nostri lidi non sono caratterizzati da colossi, ma da piccole realtà che, durante la stagione balneare, provano a dare dei servizi per dare sostentamento alle proprie famiglie, secondo me questa volta sarebbe abbastanza scivoloso, perché non vorrei che approvare questo emendamento produca un effetto negativo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Lei è già intervenuto, consigliere Galante. Solo per dichiarazione di voto.
Il Presidente Emiliano ha chiesto di intervenire. Prego.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Innanzitutto volevo congratularmi sia con il consigliere Di Cuia che con il consigliere Lacatena, perché hanno individuato un punto di grande delicatezza, nel senso che è evidente che per la gestione del demanio la Regione deve ragionare su come uscire da una situazione che rischia di pregiudicare un’economia ma, se dovessimo accedere all’ipotesi di cui all’emendamento in questione, rischiamo di avere un’incertezza normativa che può avere effetti negativi anche dal punto di vista ambientale.
Quindi, se questo può essere utile, il Governo prende l’impegno a studiare con tutti i Gruppi le soluzioni che vengono ritenute più idonee e, ovviamente, a vararle in maniera congiunta, in modo tale da evitare i rischi di cui parlava il consigliere Lacatena, ma ponendosi il problema che l’emendamento di Di Cuia ha secondo me correttamente posto.
Non sono in condizione di dirvi ancora come ne possiamo uscire, perché onestamente non ho approfondito ancora la questione. Però, prendo questo impegno. Se questo può agevolare il superamento di questa impasse sono a vostra disposizione.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire di nuovo, immagino, il consigliere Di Cuia. Prego.
Speaker : DI CUIA.
Presidente, grazie, sulle dichiarazioni del Presidente Emiliano e del collega Lacatena. Voglio intanto chiarire che l’emendamento non mira a bloccare le gare in corso, né quelle che i Comuni sono tenuti a indire sulla scorta della normativa nazionale. Questo voglio che sia chiaro: è un tema di coerenza di natura pianificatoria e urbanistica. Cioè, il piano comunale delle coste, che è previsto da una norma che questo Consiglio regionale ha approvato nel 2015, dice che i Comuni devono dotarsi di uno strumento di pianificazione del proprio litorale.
La maggior parte dei Comuni costieri questo strumento non lo hanno adottato. Alcuni lo hanno adottato, ma ormai superato da normative sopravvenute. Quindi, l’idea sottesa a questo emendamento è quella di dire ai Comuni: attenzione che non si può esercitare l’attività concessoria se manca alla fonte l’attività pianificatoria.
Credo di non dire una cosa… Chi si occupa di urbanistica e di demanio credo che su questo debba essere necessariamente d’accordo.
Quindi, voglio chiarire che l’emendamento non è finalizzato a bloccare né le gare in corso, come già alcuni Comuni stanno facendo, tantomeno quei Comuni che hanno intenzione in esecuzione della norma nazionale, di bandirle.
L’emendamento è semplicemente finalizzato a stabilire un criterio di logica nella pianificazione dei nostri litorali, che ad oggi, anche sulla scorta dell’esperienza dei tribunali, della mia esperienza professionale, posso dirvi che manca, è del tutto assente. Non di rado ci siamo trovati di fronte a Comuni costieri confinanti che hanno applicato le stesse norme in maniera del tutto difforme. Credo che chiunque si sia occupato di demanio sia incorso in questo tipo di inconveniente.
Quindi, ristabilire un criterio in base al quale viene prima l’attività pianificatoria e poi quella di rilascio o di riordino delle concessioni, credo sia un criterio logico, fermo restando che in merito alle gare, su cui molti sono preoccupati, la norma nazionale dice che c’è tempo fino al 2027 per bandirle. Quindi, non c’è l’obbligo di farle immediatamente. Questo tempo potrebbe essere preso dai Comuni costieri per completare l’iter di approvazione dei piani comunali e poi andare a gara, così come la norma nazionale stabilisce.
Ad ogni modo, prendo atto dell’impegno del Presidente Emiliano. Presidente, prendo per buone le sue parole. L’emendamento lo ritiro, con l’impegno, però, Presidente, che quanto prima venga affrontata, magari con il dipartimento competente, la questione, perché serve davvero mettere un po’ di ordine nella materia, che al momento è davvero confusa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Quindi, è ritirato.
Adesso andiamo al 51. Sul 51 c’è il parere favorevole del Governo, con la limitazione al 2025. Devono essere eliminate, perciò, le ultime quattro righe del comma quinto.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36.
È approvato all’unanimità.
Dobbiamo aggiungere il voto di Scalera.
Passiamo al 52, Di Gregorio e Leo. 20.1.1, solo per il 2025.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Nel 52 c’è anche il voto del consigliere Stellato.
Andiamo all’emendamento 53, Di Gregorio, 20.1.1. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Aggiungiamo il voto del consigliere Leoci.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 1.
È approvato.
Emendamento 54. Favorevole con riduzione a 100.000 euro e regolarizzazione contabile.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Perrini.
Speaker : PERRINI.
Stiamo parlando di quello sulla Magna Grecia?
Speaker : PRESIDENTE.
Stiamo parlando della Magna Grecia, sì.
Speaker : PERRINI.
Qua c’è da aggiungere un emendamento mio e del collega Scalera, perché ci siamo messi d’accordo che 50.000 euro andassero a finire anche su questo punto relativo alla Magna Grecia. Abbiamo fatto l’accordo da prima. Ritirava il collega Scalera e io una parte per contribuire ad aumentare la quota dell’emendamento 54.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Amati. Intanto, prego consigliere Leoci.
Speaker : LEOCI.
Presidente, soltanto perché il tastino si è incantato, e dal 52 al 53 non so se è stato preso il voto.
Speaker : PRESIDENTE.
Controlliamo, per cortesia…
Speaker : LEOCI.
Voto favorevole, naturalmente…
Speaker : PRESIDENTE .
Il voto del consigliere Leoci.
Speaker : LEOCI.
51, 52 e 53: se c’è il mio.
Speaker : PRESIDENTE.
Fatemi un segnale.
Il 54 rimane “Riduzione a 100.000”, firmato da Di Gregorio, Scalera e Perrini, da quello che ho capito, o no?
Di Gregorio, okay.
La votazione è aperta: “2011-100.000”, ribadisco
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Aggiungiamo il voto di Di Cuia. Il 54 è quello che abbiamo appena votato.
Il 55 è ritirato.
Per il 56 è stato verificato sul tabulato che la copertura c’è.
Possiamo votare: 150.000 euro, questo, rimane tutto confermato? È il 56.
Quindi, invitiamo a ritirarlo, perché sul tabulato c’è la copertura.
Potete sentirvi di nuovo con l’assessore Amati, che ha fatto questa verifica al tabulato, come eravamo rimasti d’accordo?
Speaker : GALANTE.
Con questo abbiamo chiesto una copertura. Quelli del tabulato c’erano già. I 150 su questo, ma anche su quello successivo rientrano nel ragionamento sia di far scalare le graduatorie dei bandi in corso sia di indire nuovi bandi.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Amati. Prego.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Il 56 e il 57 hanno già una dotazione.
Scusate, sto cercando la dotazione.
C’è già una dotazione di 75.000 e di 50.000. C’erano già. Chiedete un incremento rispetto ai 75. Vi posso invitare a soprassedere sull’incremento? siccome è già iscritto il capitolo, vediamo poi nell’ambito del gestionale se è possibile, con riferimento a queste misure, esercitare un incremento… Lo può dire pure al microfono. Non è un segreto, non è una cosa fra noi.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente. In verità, assessore, proprio su questa questione dei due emendamenti mi sono soffermato con il direttore Albanese proprio per questa questione, perché anche lui aveva equivocato, in quanto c’era già una posta finanziaria dell’anno scorso che andava a coprire gli anni successivi, quindi il direttore Albanese mi chiedeva di emendare quell’”ulteriore”. Poi, ho spiegato che, invece, era un incremento su quella spesa e lui ha acconsentito, tanto che mi ha detto che poi avrebbe comunicato con lei. Adesso io non so i cortocircuiti comunicativi quali sono, però in realtà il direttore Albanese aveva acconsentito sia per l’uno che per l’altro.
Chiedo solo che possiate anche concertarvi su questi due emendamenti, per i quali noi avevamo anche un accordo, sia sul 56 che sul 57.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Noi siamo coordinati. Tra l’altro, il dottor Albanese è molto più esperto di me a fare i conti. Io, quando faccio i conti, sono un pappagallo, cioè ripeto conti altrui. Quindi, io non penso che il dottor Albanese, che è la mia calcolatrice in questo momento…
La questione è semplicemente un’altra. Noi stiamo facendo quadrare all’euro il bilancio, dunque con riferimento alla vostra richiesta di 150.000 euro, che non è cattiveria, perché noi abbiamo parlato di tanti argomenti e ci siamo ritrovati su tanti argomenti, 150.000 sia per l’uno che per l’altro, significa una differenza di 175.000 euro. Si tratta di questo. Io in questo momento… Come no?
Speaker : PRESIDENTE.
Vi propongo, specie perché non si parla al microfono, di vedere questa questione accantonandola un attimo e passiamo avanti. Sennò, non ce ne usciamo. Accantoniamolo…
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Non è che su ogni emendamento su cui c’è un problema su cui accordarsi, dobbiamo creare il caso. Noi sospendiamo… Ognuno di noi può creare il caso, quindi vi invito a soprassedere per un attimo e lo verifichiamo nel dettaglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Perfetto, passiamo al 57.
Sul 57 c’è un sub di Rosa Barone… È già fatto, quindi sì, con verifica sul tabulato, anche sul 57. Fabiano? Sul 57 “sì” con verifica al tabulato. Quindi, tutti e due accantonati.
Il 58 è ritirato.
Sul 59 c’è parere favorevole del Governo, con verifica “100.000 euro solo 2025”.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Sì, “Regolarizzazione contabile solo per il 2025”, quindi, eliminare l’ultimo rigo.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta sul 59. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 32, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Il 60 è ritirato…Consigliera Barone, prego.
Speaker : BARONE.
No, non è ritirato, come sappiamo bene, e come può confermare l’assessore Amati. Questo è per l’integrazione scolastica, quindi è una misura ed è un servizio che la Regione Puglia compie ogni anno. Nello scorso anno scolastico 2023-2024, abbiamo quasi 4.000 alunni, ragazzi, persone con disabilità che abbiamo aiutato e supportato, tanto con l’integrazione scolastica che anche col trasporto quindi indubbiamente è un servizio necessario, obbligatorio, che abbiamo concordato nella misura necessaria.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Non c’è proprio la copertura finanziaria.
Prego, assessore Amati.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Questa è una politica portata avanti negli anni efficacemente dalla collega Barone, che ha posto obiettivamente la questione, che il Governo ha interpretato e ha accolto. Ovviamente, ringrazio la collega Barone che ha partecipato, nella determinazione di questa soluzione, con il piglio e la responsabilità del componente del Governo, in termini quantomeno ideali, tant’è che abbiamo predisposto l’allocazione di 5 milioni di euro sul 2026, che, da questo punto di vista, ritenuta non congrua, ma per gestire il 2025 in vista del 2026 quantomeno sufficiente. Nel corso del 2025 si espleteranno tutte le attività utili ad avviare l’attività, quindi a finalizzare le risorse.
Ovviamente, dal costo dell’esercizio 2025, proveremo a integrare la disponibilità fino a 10 milioni nel 2026, perché, come sapete tutti, abbiamo notevoli difficoltà per poter far quadrare il bilancio pluriennale.
È già nel tabulato per il 2026 la dotazione di 5 milioni di euro. In virtù di questo, le chiedo di ritirare l’emendamento.
Grazie.
Speaker : BARONE.
Non ho capito l’ultima parte soltanto, assessore, perché purtroppo la voce è venuta meno. Tutto a posto. Abbiamo 5 milioni previsti per il 2026, quindi quanto concordato, per poter espletare il servizio che da anni questa Regione porta avanti, eroga per tantissimi utenti, per tutti i ragazzi. Ovviamente è soltanto per le scuole superiori, perché sappiamo bene che tutto il resto del servizio viene, invece, espletato dai Comuni tramite gli ambiti.
Ovviamente, siamo soddisfatti. Vale questo per il 2025-2026, provando ovviamente a trovare altre risorse, laddove fosse possibile, per poter completare e poter ancora di più supportare il servizio stesso.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
È ritirato il 60. Scusate, ha detto l’assessore Amati che sono nel tabulato. Quindi, che cosa bisogna votare?
Speaker : BARONE.
Io ho detto che non ho sentito la parte finale, per questo c’è stato questo quiproquò.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
La parte finale è che stanno 5 milioni sul 2026 e poi l’ulteriore parte, proprio quella finalissima, è ciò che lei ha detto nel finale, che nel corso dell’esercizio proveremo ad ampliare le risorse di 5 milioni sul 2026. Quindi, in virtù di tanto le chiedo di ritirare l’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Che, quindi, è ritirato.
Emendamento 61, Tammacco. Ritirato.
Emendamento 62, Tammacco. Ritirato.
Emendamento 63. Parere favorevole del Governo, con riduzione a. 300.000 euro.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 64. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 65. Qui ci vuole il parere del Governo? È nostro. Ce l’abbiamo? Parere favorevole. È favorevole.
La votazione è aperta. Solo l’indennità di funzionamento, è equiparato agli altri Presidenti, sostanzialmente. Votiamo… È vostra, state votando.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 30, favorevoli 28, contrari 2, astenuti 2.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Emendamento 66.
Parere favorevole del Governo, però dobbiamo precisare al Comune di Monopoli, dopo la parola “assegnata”.
Non ho iscritti.
Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 1.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Il 67 lo dobbiamo togliere perché abbiamo già votato il 21, decade.
Sull’emendamento 68 è uguale, abbiamo già votato, decade.
Sub 69, di Paolicelli: la parola “biennale” è soppressa. Votiamo.
La votazione è aperta. Votiamo. Sta succedendo qualcosa… Un attimo solo, stiamo vedendo un attimo con gli uffici.
La votazione è aperta. Consigliere Scalera, prego.
Speaker : SCALERA.
Su questo emendamento c’è anche la firma mia.
Siccome ha detto solo Paolicelli…
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, ha ragione, non riconoscevo la firma.
Speaker : SCALERA.
Anche perché poi io ho ritirato l’emendamento che era identico a quello di Paolicelli, e abbiamo fatto tutti e due insieme un solo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Grazie.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 69, come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
C’è un sub sul 70 “Servizi di sharing mobility”. Parere del Governo? Prego, assessora.
Speaker : CILIENTO, assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile.
Per quanto riguarda il subemendamento, dal punto di vista tecnico è accettato, però sempre legato a quelle che sono le risorse disponibili.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 70, come subemendato.
La votazione è aperta.
C’è stato un subemendamento all’emendamento 70 e c’è l’emendamento 70, quello che abbiamo appena votato.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 71. Ritirato.
Emendamento 72. L’assessore lo ritira.
Emendamento 73. Ritirato.
Stiamo andando una meraviglia.
Emendamento 74. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
Si tratta di inclusione lavorativa per i cittadini in situazione di fragilità permanente.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 75.
C’è un subemendamento nel titolo: prima della parola “nelle” aggiungere la parola “anche”.
La votazione è aperta sul subemendamento all’emendamento 75.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 75, come subemendato.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Il 76 è ritirato? Leoci.
Speaker : LEOCI.
Presidente, è ritirato perché è uno di quegli interventi che ricade nella lista di cui ha detto l’assessore al bilancio Fabiano Amati, dedicando quel capitolo dei lavori pubblici.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo.
Emendamento 77, Leoci.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Su questo argomento, l’ordine del giorno che voteremo infine l’abbiamo predisposto. Prego i colleghi che hanno presentato una richiesta di contributo per le chiese di controllare l’ordine del giorno, se ci sono tutte, quindi a disposizione vostra qui al banco.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Amati.
L’emendamento 77 è ritirato? Parere favorevole con riduzione a 30.000.
Conferma, assessore Amati?
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
30.20.1.1.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 78: è ritirato? Sì.
Speaker : LEOCI.
Sì, Presidente, ritirato, vale lo stesso discorso per quanto riguarda quello precedente.
Speaker : PRESIDENTE.
79, parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Passiamo al sub 80, Lacatena. È un sub che riguarda l’imputazione.
Parere favorevole del Governo. È un sub che riguarda l’imputazione di spesa. È ritirato? L’80 è ritirato. A noi risulta ritirato. È ritirato. Perfetto.
Passiamo all’81, sempre Lacatena. Ritirato anche l’81. Ritirato anche l’82.
Passiamo all’83. Parere favorevole del Governo, Stea.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 36, favorevoli 36, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Passiamo all’84. C’è un sub sostitutivo, a firma Amati. Parere del Governo favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 33, contrari 4.
È approvato a maggioranza.
Scusate, dobbiamo aggiungere adesso gli altri plichi. Partiamo dall’emendamento 85, Parchitelli. È ritirato.
Il subemendamento all’85 è ritirato. Rimane l’85. C’è parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 3.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 86, con un primo sub e un secondo sub.
Primo sub a firma Paolicelli. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 3.
È approvato a maggioranza.
C’è un altro sub all’86, sempre presentato dal consigliere Paolicelli.
La votazione è aperta.
Parere favorevole. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 3.
È approvato a maggioranza.
Adesso l’emendamento 86 come subemendato “Istituzione dell’Ufficio della difesa civica”.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
L’istituto della difesa civica è approvato.
L’87 Stellato è ritirato. Vero, Stellato? “Apertura al pubblico dei vivai gestiti dall’ARIF”.
Sub 88. Parere contrario del Governo. Di Gregorio. Ritirato? Sì.
Anche l’89, stessa situazione… L’89 di Stellato a noi risulta ritirato. “Valorizzazione dei resti della mia allora l’abbiamo. Allora un attimo, 88… “Angelo custodi”. Il sub è ritirato, mentre l’emendamento rimane, con parere favorevole del Governo.
Prego, assessore Amati.
Ci siamo? Regolarizzazione contabile.
La votazione aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
L’89 è ritirato.
Sub al 90. Abbiamo il parere favorevole del Governo. Di Gregorio.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 37, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Passiamo al 90. Abbiamo il parere favorevole del Governo sull’emendamento.
La votazione è aperta.
Adesso stiamo votando l’emendamento direttamente.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
C’era il subemendamento prima: sostituire il contributo di 10 con 30.000. Abbiamo fatto tutto.
Passiamo al 91. Parere favorevole del Governo. Stellato.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 1.
Ha approvato a maggioranza.
Emendamento 92. Parere favorevole del Governo, con 20.000 euro.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 93. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 94. Parere favorevole del Governo, con 80.000 euro e solo per l’anno 2025.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 32, astenuti 1, favorevoli 32.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 95. Ritirato.
Emendamento 96.
C’è un subemendamento, Cristian Casili.
L’emendamento 96 riguarda le calotte refrigeranti.
Prego, Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Ho ritirato questo emendamento, perché con l’assessore Piemontese era nato un equivoco. Poi mi sono incontrato dove sono stati stanziate le calotte. Io già l’anno scorso feci un emendamento con l’assessore dell’epoca, Rosa Barone. Questo è come quando dobbiamo… “Poi vediamo, poi vediamo, poi vediamo”, cara Rosa, e non è arrivato niente, ancora, a Taranto.
Però nella giornata di lunedì mi sono incontrato con l’assessore Piemontese, che mi ha rassicurato che arrivavano dei caschi a Castellaneta, a Martina, al Moscati e a Manduria. Questo so. Se non è così, non lo ritiro. Credo che fosse questo l’accordo che abbiamo preso.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Piemontese. Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda le calotte refrigeranti che sono state richieste da tutti, come ho detto al collega Perrini l’altro giorno noi dalla ricognizione che abbiamo fatto su tutto il territorio regionale per quanto concerne il territorio tarantino, la ASL di Taranto attualmente ci sono otto calotte, due al PO di Castellaneta, due al PO di Martina, due PO di Manduria e due al Moscati. Questo ci è stato comunicato dalla direzione strategica della ASL di Taranto, quindi mi sento di confermare quanto le ho detto in Assessorato.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
L’invito che faccio sia all’assessore al bilancio che all’assessore alla sanità, è, su questo argomento, di fare molta attenzione.
Ho fatto un mio sondaggio e questi caschi funzionano veramente: il 90 per cento delle donne che usano questo casco hanno avuto dei risultati molto, molto positivi.
Non è facile, io capisco, vedo spesso, caro assessore, che quando vanno a farsi la chemio, spesso alcune donne non hanno il casco perché non ce ne sono in abbondanza. Cerchiamo di lavorare su questo tema e di fare in modo che in prospettiva, se nasce qualche altra risorsa, qualche capitolo, di aumentare le risorse per questi caschi per tutta la Puglia. Vi dico, è un mio sondaggio, che il 90 per cento delle donne che usano questo casco dice che funziona. È chiaro? Non è una battaglia mia. È una battaglia di tutti. È un peccato perché spesso fanno a turno per chi deve avere il casco. Tutti gli ospedali devono dotarsi dei caschi in modo che tutti lo possano usare.
Lo ritiro, perché c’è questa promessa.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso abbiamo un enigma. C’è un sub 96 che riguarda la stessa identica questione dell’emendamento 56 che abbiamo messo da parte, di Cristian Casili. Io non sto capendo. Lo mettiamo da parte. Mettiamo anche questo insieme agli altri.
Il 97 è stato assorbito nell’altro emendamento. Vi ricordate? È quello dell’acquisto di parrucche a favore di pazienti oncologici. Assorbito.
Il 98 doveva essere ritirato. Il 98 è ritirato.
Passiamo al 99. Il Governo esprime parere favorevole con una riduzione. Il sub per gli allacci a favore del Comune. Bisogna scriverlo. Assessore Amati, c’era una dicitura che dovevamo inserire. L’ha portata. Benissimo. Ce la sta portando.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Amati. Prego.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
L’articolo deve essere sostituito in questo modo: “a concorrere alle spese sostenute dai cittadini per l’allaccio alla fogna”. “Al fine di consentire interventi di realizzazione degli impianti di depurazione” in realtà andrebbe scritto “Al fine di consentire gli allacci all’impianto di depurazione e concorrere alle spese sostenute dai cittadini”.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo, lo dobbiamo scrivere ex novo. Se vuole venire, Presidente Perrini, così firma.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
È assegnato al Comune di Sava un contributo di euro 300.000. Al comma 2 eliminare il secondo periodo. La copertura è quella, 21.1.1.
Speaker : PRESIDENTE.
100.000 euro, comunque. Va benissimo. Possiamo andare al voto su questo subemendamento.
La votazione è aperta.
Subemendamento all’emendamento 99, interamente sostitutivo.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
L’emendamento 99 decade, in quanto interamente sostitutivo.
Andiamo all’emendamento 100, Perrini. Ritirato.
Emendamento 101, Perrini. Ritirato.
Emendamento 102. Ritirato.
Emendamento 103. Il titolo è: “Attività di medicina trasfusionale”. Ritirato.
Emendamento 104. Parere favorevole, con 100.000 euro e solo per l’anno 2025. Masseria Russoli.
Parere favorevole del Governo con la riduzione a 100.000 euro e solo per l’anno 2025.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 34, contrari 1.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 105.
Cos’è questo subemendamento 105 sostitutivo? Subemendamento 105, sostitutivo. Parere favorevole del Governo. Assessore Amati, confermarmi questa cosa.
Parere favorevole del Governo per l’emendamento sub 105: sub 105, interamente sostitutivo per 150.000. Bene.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Il 105 decade. Voto Splendido favorevole immagino.
Il 105 decade perché sostituito.
Passiamo al 106. Ritirato? “Pronto soccorso Moscati”. Ritirato.
Prego, Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Voglio che faccia attenzione anche il Presidente Emiliano.
Presidente, sappiamo benissimo che bel 2015 è stato chiuso il ponto soccorso del Moscati. Dopo tanti interventi, spesso lei mi ha rassicurato sul pronto soccorso del Moscati, anzi, spesso ha anche fatto degli incontri al Moscati dicendo che “apre il pronto soccorso”.
Ma il pronto soccorso del Moscati non si è mai aperto, per tanti motivi, soprattutto perché mancano i reparti, ci sono delle problematiche.
Io ho parlato di questa cosa anche con l’assessore Piemontese, per quanto riguarda i pronto soccorso. Noi a Taranto abbiamo un unico pronto soccorso, che è quello del Santissima Annunziata, anche perché quelli di Martina e Manduria io non li reputo pronti soccorso della provincia di Taranto perché sono pronto soccorsi che stanno ai confini con le altre province.
Sul pronto soccorso del Moscati, cosa ho intenzione e ho anche proposto all’assessore Piemontese? Essendo quello un polo oncologico, e spero che in futuro diventi sempre più importante, quell’ospedale, che il pronto soccorso del Moscati diventi un pronto soccorso per soli malati oncologici, perché gran parte dei malati oncologici, purtroppo, spesso vanno al Santissima Annunziata, vanno a Martina, quando, invece, se si creano le condizioni, può diventare il polo oncologico del Moscati, che vanno in quell’ospedale solo i malati oncologici. Così andiamo a snellire i pronto soccorso del Santissima Annunziata e di altri Comuni.
Questa è una proposta che faccio. Mi sono anche confrontato con i primari, con Pisconti, con altre persone. Vi devo dire la verità: quell’ospedale stava messo male. Grazie a Pisconti e altri primari in quell’ospedale, grazie qualche volta anche a te, il Moscati è diventato un’eccellenza.
Caro Presidente, il San Cataldo, che lei ha tanto a cuore, come lo hanno a cuore tutti i tarantini, prima di due-tre anni non sarà pronto. Cerchiamo di potenziare il Moscati, e vi ho spiegato anche il motivo, di rendere Martina, Castellaneta e Manduria più accessibili, in modo che il Moscati non sia un ospedale senza pronto soccorso. Bisogna fare un po’ di pubblicità tra i medici di famiglia. In quell’ospedale spesso arrivano anche pazienti che hanno avuto un infarto. Spesso si perde anche del tempo perché tanta gente della nostra Provincia pensa che lì ci sia un pronto soccorso che può fare di tutto. Dobbiamo trovare un modo, mettendo anche la segnaletica stradale, per cambiare la situazione, perché deve diventare a tutti gli effetti un polo oncologico e ci deve essere un pronto soccorso solo per malati oncologici.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mazzarano. Prego.
Speaker : MAZZARANO.
Presidente, colgo l’occasione per agganciarmi a questo argomento, anche perché ho presentato un emendamento simile. Il tema lo conosce l’assessore Piemontese e penso lo conosca anche il Presidente Emiliano. La città di Taranto è quella con il più alto numero di abitanti nel rapporto con il pronto soccorso: 186.000 abitanti per pronto soccorso. La media di Bari è 80.000 abitanti per pronto soccorso, la media di Lecce è 72.000 abitanti per pronto soccorso. Questo significa che tutto il territorio si riversa sul Santissima Annunziata e per alcune branche tutto il territorio provinciale si riversa sul Santissima Annunziata, quindi c’è bisogno di decongestionare il pronto soccorso del Santissima Annunziata.
La proposta del consigliere Perrini è una proposta giusta perché, essendo presenti al Moscati i reparti di oncologia e di malattie infettive, si potrebbe creare lì il pronto soccorso oncologico e per le malattie infettive, perché questo consentirebbe di alleggerire dicono i medici del 20 per cento la pressione sul pronto soccorso del Santissima Annunziata. Già questo sarebbe un modo per alleggerire una pressione che, come voi sapete, spesso ne danno notizie i media, è estremamente grave e pesante.
Io penso che una delle condizioni di anomalia e di emergenza che vive la città di Taranto sia legata proprio a questo fenomeno, per cui chiedo all’assessore, come ho detto e ho chiesto riservatamente al Presidente, di attenzionare questa situazione e di provare a immaginare delle soluzioni che siano fattibili e realizzabili, perché la prospettiva del San Cataldo è una prospettiva sicuramente importante, ma che alla fine non aiuterà a risolvere il problema, perché parleremmo sempre di un unico pronto soccorso su cui si riversa la città e la provincia di Taranto.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Di Gregorio. Prego.
Speaker : DI GREGORIO.
Grazie, Presidente. È una questione ormai nota a tutti. Sono due anni che combatto con questo problema. Per risolvere il problema del pronto soccorso di Taranto bastano trenta secondi: firmare una delibera che permetta di spostare i codici verdi, bianchi e azzurri al punto di primo intervento di Paolo VI.
Dovete sapere che al pronto soccorso di Taranto arriva l’84 per cento di questi codici. Su 100 persone 84 sono codici blandi. Basta spostarli dall’altra parte e si risolve il problema totalmente. Sono due anni che ho presentato questo progetto, il Presidente lo sa, l’assessore Piemontese lo sa, lo sa il Presidente nazionale del 118, dottor Balzanelli, che ha redatto questo progetto insieme a me, che è stato consegnato a ottobre 2022, ma questo progetto non si vuole attuare. Non ne capisco il perché, non capisco a chi giovi tutto questo, perché ai medici non giova, almeno a quelli del pronto soccorso del Santissima Annunziata, non giova alle persone che sono costrette a stare 12, 18, 24 ore ad aspettare al pronto soccorso di Taranto: sono i nostri nonni, i nostri zii anziani, i nostri papà, cioè sono quelli che hanno fatto l’Italia che trattiamo come trattiamo, cioè, li facciamo aspettare 18 ore al pronto soccorso senza che si risolva il problema.
Io mi auguro che dopo le sue telefonate l’assessore Piemontese possa prendere in carico questa situazione e cercare di risolvere, insieme alla Direzione generale di Taranto questo sconcio, che è un vero sconcio, che va sulla pelle di tutti i tarantini e di tutti quelli che si recano al pronto soccorso di Taranto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Di Gregorio. Adesso dobbiamo votare questo emendamento. Siamo al 106.
Si chiama al 106. È stato interpellato il Presidente Emiliano.
Presidente, è stato interpellato lei dal Presidente Perrini rispetto al pronto soccorso del Moscati. Vuole ritirare l’emendamento, però vuole avere delle rassicurazioni.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Vi chiedo scusa se parlo da seduto, ma sono veramente stanco.
Noi abbiamo provato più volte a convincere il direttore generale della ASL di Taranto che il Moscati, che ha già un punto di primo intervento, quindi una cosa che assomiglia moltissimo ad un pronto soccorso, potrebbe ospitare una forma, ovviamente, giuridicamente abbastanza complessa da definire, di pronto soccorso con specifica dedicazione all’oncologia. In realtà questa cosa non esiste. Un pronto soccorso, o è un pronto soccorso, o non lo è, e questo è il punto dove il gioco si blocca, perché ovviamente i pazienti oncologici caricati dal 118 non possono che essere portati in un pronto soccorso. E non possono essere portati in un pronto soccorso – come lo vogliamo chiamare? – ibrido.
Siccome la normativa su che cos’è un pronto soccorso è una normativa nazionale, non credo che sia suscettibile di essere modificata dalle competenze regionali, perché la cornice non può che essere una cornice molto rigida, questo è il punto sul quale ci stiamo arrovellando.
Se parliamo invece di una sorta di ambulatorio di prima accoglienza di tutte le situazioni oncologiche che meriterebbero una valutazione, credo che questo si possa realizzare. È possibile, sempre che il direttore generale si convinca. Noi su queste questioni non possiamo dire ai direttori generali che cosa devono fare. Questo sia chiaro. Noi possiamo dire che vogliamo fare un pronto soccorso al Moscati. Lui prende la norma e ci dice tutto quello che serve per fare un pronto soccorso. Se i requisiti ci sono per accreditare un pronto soccorso, lo infila. Se non ci sono i requisiti, non lo fa. Immaginate che neanche l’Oncologico di Bari ha un pronto soccorso, per la stessa ragione. Certo, Bari ha quattro pronti soccorsi, quindi la situazione è molto diversa.
Su questo punto ho capito che la resistenza della ASL è totale. Ne ho parlato io, ne hanno parlato i consiglieri, ne hanno parlato molti altri.
Se il Consiglio regionale sollecita il Presidente della Regione a dare un indirizzo al direttore generale per valutare in che modo si può utilizzare la struttura del Moscati, sempre corrispondentemente alle norme di legge, per sollevare il carico che esiste nell’ospedale Santissima Annunziata, questo si può fare. Che si arrivi a un risultato non glielo posso assicurare. Non ci sono riuscito fino a ora. Voi pensate che quando dico una cosa tutti i dirigenti che stanno qua, che mi stanno ascoltando, si buttano dal balcone immediatamente. Non è così. Quando una cosa non si può fare, mi dicono che non si può fare. Grazie a Dio non hanno paura di me.
Nicola, ti ho mai detto “devi fare così, e basta”? Mai. Così si fa con i dirigenti. La responsabilità, però, è la loro. Se abbiamo detto che hanno la possibilità di sollevare un pronto soccorso... Certo, a un direttore generale quello che succede in un pronto soccorso interessa fino a un certo punto. Mi sono reso conto che anche le liste d’attesa interessano fino a un certo punto ai direttori generali.
Il nostro compito è incalzarli, non sostituirli, perché questo non lo possiamo fare. Questo impegno me lo prendo, ce lo prendiamo tutti insieme.
Un’altra cosa vi voglio annunciare: domani va in Giunta un provvedimento in cui, per accelerare l’apertura del Santissima Annunziata noi creiamo una struttura dedicata a tutte le procedure di apertura del Santissima Annunziata a Taranto, chiedo scusa al San Cataldo, perché chiaramente questa storia del collaudo di qua e collaudo di là, garetta di qui e garetta di là, mi ha scocciato. Ho l’impressione che a Taranto il direttore generale pensi di poter aprire l’ospedale come se fosse una cosa della quotidiana attività della ASL. Questa cosa non è così. Per aprire un ospedale da centinaia di posti letto serve un gruppo di lavoro dedicato, che si occupi solo di questo, altrimenti non lo apriremo mai questo ospedale, e non perché non sono stati rispettati gli impegni che, invece, hanno portato alla realizzazione dell’ospedale più grande che sia mai stato fatto in Italia nel minor tempo possibile, ora ci stiamo impernacchiando – scusatemi il termine – nella fase del dotarlo delle strutture, e pensano, per non stressarsi evidentemente, che sia sufficiente il normale lavoro con l’ingegneria tecnica, come se fosse tutto normale.
Noi, invece, costituiremo questo gruppo di lavoro, che metterà a lavorare in via esclusiva le persone che lavoreranno all’apertura del San Cataldo. Poi, se dovessero esserci altri problemi, rinforzeremo la ASL in altra maniera. Ma l’apertura di una struttura gigantesca come quella non può essere gestita come un semplice trasferimento da un ambulatorio all’altro.
Naturalmente me ne sto occupando personalmente, assieme all’assessore alla sanità, perché almeno in quest’ultimo anno tutta una serie di meccanismi, che noi abbiamo svelato durante quest’ultimo periodo, di traccheggiamento vari devono finire, da parte di tutti. Quindi, sono tutti avvisati. Voi immaginate che abbiamo fatto una riunione sulle liste d’attesa dove abbiamo chiaramente detto – lo posso dire pubblicamente – che noi ci stiamo rivolgendo alle forze dell’ordine per dare dei suggerimenti investigativi con riferimento alle anomalie sulle prenotazioni. È chiaro? Non facciamo più prigionieri, di nessun tipo.
Quindi, in questo ambito quello che lei ha suggerito trova la mia totale condivisione e mi auguro che il direttore generale, che peraltro è in scadenza, non credo che manchi molto alla sua scadenza, ci farà sapere cosa ne pensa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalera.
Prego.
Speaker : SCALERA.
Grazie, Presidente.
Io avevo deciso di non intervenire, però visto che si è parlato e si sta parlando molto del San Cataldo di Taranto, l’impegno, che credo che il Presidente della Giunta e il Presidente della Regione possa prendere, è quello di avere una visione diversa da quella che si vuol dare al San Cataldo, cioè una visione di Policlinico. Se noi per il San Cataldo, che tra l’altro ho visitato, è di polo universitario, caro Presidente, se noi dobbiamo trasferire il Santissima Annunziata al San Cataldo, non abbiamo fatto niente, abbiamo fatto un buco nell’acqua, Presidente.
Però se lei può prendere, Presidente, l’impegno che il San Cataldo abbia una visione diversa da quella che si sta dando, cioè, una visione di polo universitario, di Policlinico, in maniera tale che diventi poi il San Cataldo punto di riferimento non soltanto di Taranto e provincia, ma almeno dell’intera Puglia.
Grazie, Presidente.
Speaker : PERRINI.
Stavamo parlando di bilancio, sarò veloce.
Ringrazio per la disponibilità il Presidente per quanto riguarda il Moscati. Sul San Cataldo, io vi devo dire che la colpa non è dell’ultimo direttore che è arrivato a gestire la situazione. Perché? La parte più difficile di un ospedale, o di quando si costruisce una casa, non è costruire la casa, ma quando poi devi andarci ad abitare dentro che si perde del tempo. Cosa voglio dire? Che il problema si è perso nell’organizzazione iniziale, quando all’epoca c’era il direttore generale Stefano Rossi, che spesso, sollecitato da me, caro Presidente, la metteva sempre sul ridere.
Adesso io non me la prendo con chi sta gestendo in questo momento questa situazione, perché in questo momento è molto difficile. La cosa più difficile di una casa o di un ospedale, o quando si finisce una struttura è quando poi si devono fare i trasferimenti della gente che ci deve andare dentro. Ecco perché io vi posso dire che quando c’è da dire qualcosa di contrario l’ho detto anche contro questo direttore generale, ma per quanto riguarda il San Cataldo, si è trovato in una situazione tale che si è perso molto tempo all’inizio.
Dico la verità. Invece, per quanto riguarda il Moscati, accetto la vostra disponibilità. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ritirato l’emendamento n. 106. Risultano ritirati anche il 107, il 108, il 109, il 110.
Passiamo al 111. È un articolo aggiuntivo a firma Laricchia.
Più che dire “articolo”, in realtà è un’intera disposizione di legge ed è firmato da Laricchia e Conserva. È normativo.
Scusate, io non ho richieste di intervento, ma è poderosa.
Norme in materia di nomine e designazioni di competenza della Regione.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
Parere contrario del Governo.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 44, favorevoli 24, contrari 20, astenuti 2.
È respinto.
Servono i 26. In realtà, è normativo, non è finanziario. Non so perché è uscita questa indicazione. È normativo, quindi sono 24 voti. L’emendamento non è approvato.
Si tratta di una legge di bilancio.
Emendamento n. 107, a firma Perrini. Un momento, perché sono organizzati così. Che cosa è successo? Sono stati ribaditi gli emendamenti evidentemente, sono stati riscritti.
Emendamento 112. Decaduto.
Emendamento 113, Romito. Su questo non abbiamo indicazioni. Assessore Amati? Ordinamento della Polizia locale. Prego.
Speaker : ROMITO.
Questo emendamento va nella direzione, e chi ha fatto Enti locali, chi lo fa quotidianamente sa quello di cui sto parlando, di aggiungere alla legge regionale che disciplina l’ordinamento della Polizia locale un periodo che consentirà ai corpi di Polizia locale delle nostre città di avere un’attività bilanciata fra quelle dedicate alla viabilità e al sanzionamento degli automobilisti e quelle legate al presidio del territorio, presidio del territorio che la legge regionale già prevede. Quindi, io non ho fatto altro che specificare una norma che la nostra legge regionale di riordino della Polizia locale già prevedeva. L’abbiamo semplicemente resa più esplicita, Presidente.
Mi aspetto e spero in un voto favorevole da parte dell’Assemblea.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Parere contrario per violazione del decreto legislativo 267/2000, Testo unico degli enti locali.
Speaker : PRESIDENTE.
113…
Sul 113 non abbiamo referto, assessore Amati.
Parere contrario del Governo.
La votazione è aperta. Votiamo. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 43, favorevoli 17, contrari 26.
Non è approvato.
Sul 114 abbiamo il referto negativo.
Assessore Amati? Ha chiesto di intervenire la consigliera Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Siccome io non ho capito bene perché il mio emendamento, pur essendo passato a maggioranza, di fatto è stato respinto perché è normativo, vorrei avere conferma da non so chi di competenza, se il Segretario, se l’assistenza tecnica, nel senso legislativa, o assemblea, chi deve dirmi che numero serve quando l’emendamento è normativo perché passi. Perché io temo, spero, in realtà, che sia passato, e non vorrei che invece passi in sordina.
Chiedo un approfondimento a chi di dovere.
Speaker : PRESIDENTE.
Lei sta parlando di un emendamento sul quale abbiamo già votato e che è stato considerato respinto per mancanza del numero relativo alle norme di bilancio. Stiamo parlando di quello.
Speaker : LARICCHIA.
Pur avendo i numeri, i voti a favore erano più dei voti contrari. Siccome ho visto oggettivamente un po’ di dubbi anche da parte vostra, vorrei fare una richiesta formale di approfondimento, di verifica, anche perché penso interessi a tutti il buon andamento dei lavori.
Speaker : PRESIDENTE.
Però è emerso chiaramente che l’emendamento è stato respinto e non abbiamo, in realtà, la possibilità di dare un parere legislativo in corsa.
Emendamento 114. Referto negativo.
Consigliere Romito, cosa deve commentare? Prego.
Speaker : ROMITO.
Addirittura ci si è presi la briga di dichiararlo contrario alla Costituzione e alla legislazione statale, la legge Severino. Non è quello il riferimento. Chi ha fatto il referto ha sbagliato, perché stiamo parlando della legge Madia, non della Severino.
Presidente, mi viene da ridere a leggere il parere contrario, perché questa è una norma che già oggi esiste. Che cosa prevede? La rotazione dei dirigenti e di posizioni organizzative, anche nei corpi di polizia locale, cosa che non accade molto spesso. Qual è il tema? Che la polizia locale ha compiti molto importanti. Immaginate la polizia edilizia, la polizia annonaria. Riteniamo che debbano ruotare i responsabili di queste così importanti zone strategiche delle nostre polizie locali, sì o no? Lo dice già la legge, non lo dice Fabio Romito. Quindi, è sbagliato il referto tecnico ed è conforme al TUEL.
Io chiedo all’Aula di volerlo votare favorevolmente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliera Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Credo che la figura più adatta, a questo punto, sia il Segretario, anche se chiaramente non mi piace l’idea di metterla in una situazione difficile. Però io ho bisogno di capire come è andata e ho bisogno di capire se il mio emendamento è passato oppure no, ai sensi del nostro Statuto. Penso che la figura che debba esprimersi sullo Statuto sia il Segretario o, se mi dite che è qualcun altro, io accetto ovviamente il responso di qualcun altro, ma non voglio che passi così, con i dubbi di tutti, andandocene a casa facendo finta di nulla. Invece, è meglio per tutti che andiamo fino in fondo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Siamo in piena sessione di bilancio, ogni volta noi abbiamo chiesto che ci fossero i ventisei, se non ci sono i ventisei tutte le attività e le norme risultano respinte. Detto questo, noi adesso andiamo avanti perché abbiamo votato e risulta in questo modo, poi tutte le opportune verifiche saranno fatte.
Sull’emendamento 114, invece, ha chiesto il voto, il consigliere Romito.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 15, contrari 26.
Non è approvato.
Adesso andiamo all’emendamento 115. Abbiamo il parere favorevole del Governo, con la riduzione a 15.000 euro.
Consigliera Laricchia, è già intervenuta tre volte.
Speaker : LARICCHIA.
Voglio capire a questo punto se quello che lei continua a dirmi è una sua idea o è il responso ufficiale della Segretaria.
Speaker : PRESIDENTE.
È dell’Ufficio di Presidenza.
Speaker : LARICCHIA.
Ma chi deve esprimersi ai sensi dello Statuto e deve indicarmi eventualmente il dispositivo, ai sensi di quale provvedimento state prendendo questa decisione chi è? È il Segretario o sbaglio? Quindi, se io trovo un precedente in cui abbiamo approvato atti normativi con meno di ventisei, vuol dire che era giusto questo?
Speaker : PRESIDENTE.
Nel bilancio?
Speaker : LARICCHIA.
Sì, nel bilancio, se trovo un precedente.
Speaker : PRESIDENTE.
Articolo 35, comma 4: «Le deliberazioni concernenti materie tributarie e di bilancio sono valide se adottate con il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri regionali in carica». Quindi, è la maggioranza dei componenti e la maggioranza dei componenti è ventisei.
Passiamo all’emendamento n. 115. L’emendamento 115 ha il parere favorevole del Governo, con 15.000 euro di stanziamento. D’accordo, assessore Amati?
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
15.000, regolarizzazione contabile.
Speaker : PRESIDENTE.
Regolarizzazione contabile. La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 45.
L’emendamento è approvato.
Emendamento 116. Abbiamo il parere favorevole del Governo solo per il 25.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Emendamento n. 117. Assessore Amati, non abbiamo nulla su questo, non abbiamo indicazioni. Romito, parere negativo. È ritirato.
118 “contributo regionale ai tirocini”. Anche qui non ho indicazioni. Uguale, ritirato.
Per il 119 ho l’indicazione positiva con verifica dell’imputazione. Assessore Amati.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Favorevole per 70.000 e regolarizzare…
Speaker : PRESIDENTE.
La parte contabile.
Votazione. Vuole intervenire? È favorevole.
Prego.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
Abbiamo una gioia, una volta ogni tanto, fatecela anche descrivere.
Sono lieto di aver avuto il parere favorevole dell’assessore Piemontese e dell’assessore Amati, perché con questo progetto che è stato immaginato insieme a docenti universitari, non c’è il professor Lopalco, ma qualcuno ne conosciamo anche noi, e medici impegnati da sempre in materia urologica, ci poniamo l’obiettivo di diagnosticare in maniera precoce il carcinoma alla prostata.
Per quanto ci riguarda, questo è un argomento dirimente, perché abbiamo avuto molti esempi virtuosi in Puglia di diagnosi precoci, di attività che possano mettere nelle condizioni tanti pugliesi di comprendere meglio e prima come e per quale motivo curarsi.
Quindi, arrivare oggi a un voto favorevole su un progetto che nei fatti va esattamente nella direzione che abbiamo già affrontato positivamente altre volte, per quanto mi riguarda, è motivo di grande soddisfazione.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Possiamo metterlo al voto.
La votazione è aperta.
Abbiamo il parere favorevole del Governo.
La votazione è chiusa.
Il voto del consigliere Romito non risulta. Voto favorevole, immagino.
Presenti 38, votanti 38 favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Passiamo al 120. Sul 120 non ho indicazioni. Ritirato.
Il 121, uguale, è ritirato.
Votiamo.
La votazione è aperta.
Parere favorevole del Governo, quindi.
Assessore Amati, parere favorevole?
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Passiamo al 122.
Il collega Galante ha chiesto di intervenire. Prego.
Speaker : GALANTE.
Possiamo riprendere i due emendamenti sospesi? Abbiamo trovato la quadra.
Speaker : PRESIDENTE.
Siccome abbiamo chiamato il 122, facciamo questo e poi riprendiamo i vostri.
Su questo non ho indicazioni, assessore Amati.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Questo è normativo, il 122. Si tratta del Piano di gestione dei rifiuti locali, è conforme. Va bene, parere positivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Adesso quei due, che sono il 56 e il 57. Li vuole illustrare, consigliere Galante? Vuole dire come avete trovato la sintesi?
Speaker : GALANTE.
Dovrebbe essere solo una riduzione da 150 a 100 per entrambi gli emendamenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, ma per il 56 noi non abbiamo approvato già una norma in articolato di bilancio? Ce lo facevano notare gli uffici.
Speaker : GALANTE.
Questa è ulteriore, è oltre quella. È ulteriore, Presidente. Ci sta solo la riduzione da 150 a 100 e l’altro uguale da 150 a 100.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay.
Il parere del Governo è favorevole.
Emendamento 56, parere favorevole del Governo, con la riduzione da 150.000 a 100.000.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 57. Stessa cosa, parere favorevole del Governo, con la riduzione a 100.000, assegnazione per l’esercizio finanziario 2025.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 123, Caracciolo, Spina “Produzione centralizzata di radiofarmaci per terapia”.
Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
124, parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
125, parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
126, il 125 l’abbiamo votato.
Per il 126, parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Lo stesso per il 127, parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34 favorevoli 34.
È approvato all’unanimità. Un attimo, dobbiamo aggiungere l’altro plico.
Siamo all’ultimo plico di emendamenti.
Dobbiamo riprendere dal 128.
Sul 128 c’è il parere favorevole del Governo, con una marea di firme.
La votazione è aperta.
Si tratta della disposizione per la gestione unitaria ed efficiente delle funzioni afferenti al servizio idrico integrato.
Prego, Presidente Emiliano.
Chiedo scusa, sospendiamo un attimo la votazione, annulliamo, perché il Presidente voleva intervenire e non lo abbiamo visto.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Ho votato un sacco di cose importantissime. Mi sembrava brutto non parlarvi di questo voto. Questo è il voto con il quale, d’accordo con il Governo in carica, sostanzialmente definiamo definitivamente ‒ scusate, ma a quest’ora mi sarà perdonato ‒ il fatto che l’acqua in Puglia era e rimane pubblica.
Sotto questo aspetto è stata una vicenda che ha fatto onore a tutta la Puglia. È vero, era una cosa complicata. Risolvere la questione della scadenza del contratto di affidamento del servizio idrico integrato è una roba che durava non so da quanti anni. Abbiamo la soddisfazione, oggi, di adeguare anche la normativa che avevamo già approvato alla legge nazionale che è stata approvata, in modo da farle corrispondere. Lo schema che poi è stato adottato, quello della società veicolo, è esattamente quello che votaste tempo fa.
Volevo fare le mie congratulazioni per questo straordinario risultato, anche alla minoranza. È inutile dire che abbiamo avuto l’aiuto anche del Ministro Fitto nel convincere tutta la maggioranza di centrodestra al Governo ad accedere alla nostra intenzione politica. È proprio una classica delibera natalizia – se mi permettete – nella quale ci possiamo fare i complimenti senza fregarci l’uno con l’altro nelle delibere e negli emendamenti del bilancio. Se qualcuno deve fare qualche cosa di importante, è bene che lo dica prima, si discute, non che lo fa infilando i fogli all’ultimo secondo. E meno male che sta San Nicola che non ha consentito… Come ha consentito il coronamento di questo disegno, così ha impedito a un atto scorretto di prevalere.
Grazie a tutti… No. A parte che noi siamo comunque tutti amici. Se pensi che cosa succede nel resto del mondo… Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 47, votanti 47, favorevoli 47.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 129. Abbiamo il parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 1.
È approvato.
Emendamento 130. Ritirato.
Anche quello, l’emendamento 132.
C’è un subemendamento, quello del trasporto.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Dobbiamo soltanto cambiare la fonte di finanziamento.
Dobbiamo scrivere che si prevedeva l’importo dal TPL, quindi chiedo ai dirigenti di segnalarmi come correttamente si può indicare il prelievo dal TPL.
Speaker : PRESIDENTE.
Apprezzo il clima.
Stiamo aspettando l’assessore Amati che ci dica rispetto a questo subemendamento.
Il referto è favorevole. Aspettate al microfono: solo per il 2025, parere favorevole. Contributi straordinari in favore delle scuole paritarie.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 39.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 134. Risulta ritirato.
Emendamento 135. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 136. Parere favorevole del Governo, con riduzione a 100.000 euro.
È il Castello imperiale di Sant’Agata di Puglia.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Questo, collega Clemente, va nell’elenco del capitolo di restauro e manutenzione straordinaria dei beni delle Amministrazioni pubbliche.
C’è un capitolo: quello per le chiese e quello per le amministrazioni pubbliche. Immagino che questo castello sia di proprietà del Comune, ovvero, di altra amministrazione pubblica, non penso che sia di un privato. Per questo le chiedo di ritirarlo “Il castello imperiale di Sant’Agata di Puglia”.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta. La votazione è c chiusa.
Presenti 40, votanti 38, favorevoli 38, astenuti 2.
Questo era il 136.
Poi c’è il 137, sì con riduzione. Sì, con riduzione a 200.000 euro.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Perrini. Prego.
Speaker : PERRINI.
Non voglio creare problemi, perché dobbiamo andare avanti con questo bilancio. Ripeto, io ancora non ho capito la problematica delle chiese. Se mi spiegate quali sono le chiese che devono passare e quelle no, almeno io lo so, una appartiene a un santo, l’altra appartiene a un altro santo. Ci siamo dati, caro assessore Piemontese, caro assessore Amati, un criterio. Mi dovete dire se l’emendamento sulla chiesa mio quel santo non va bene, e va bene, e poi ci sono gli altri santi che vanno bene. Allora, troviamo un criterio: o stanno tutti dentro, o tutti fuori.
Prima mi hai detto il fatto del soffitto, quello era un soffitto che dobbiamo ristrutturare. Io ascolto per cercare di non fare polemica. Allora, troviamo un criterio: quali santi passano o quali chiese e quali non passano. Almeno abbiamo un criterio. Non puoi dire le chiese in questo bilancio e poi faremo una cosa a parte.
Se, per cortesia, me lo spieghi, io mi metto l’anima in pace, perché io sto vedendo sotto gli occhi miei ristrutturazione Chiesa Santa Maria del Rosario di Pietro col vino, poi ce n’è un’altra ancora. Spiegamelo. A me va bene, va benissimo. Così cambiamo parrocchia, andiamo da un’altra parte, perché noi abbiamo una parrocchia sfortunata. Me lo spiegate?
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Volentieri, collega Perrini.
Sul 137, siccome è chiesa, chiederò al collega Clemente di fare come ha fatto lei e come hanno fatto tutti i colleghi, tant’è che c’è l’elenco, qui al banco.
Lei può controllare se ci sono tutte le chiese, e chiederò al collega Clemente, come ho chiesto a lei e agli altri di fare la stessa cosa.
Quindi, chiarito che non troverà chiese nell’articolato, con riferimento, invece, al 136 non era argomento chiese, era argomento beni culturali delle amministrazioni pubbliche. Siccome c’è un altro capitolo nel bilancio, con una destinazione di somme, avevo chiesto al collega Clemente di fare anche per quel capitolo, la stessa cosa.
Il collega Clemente invece ha ritenuto di insistere, quindi non ci sono altri casi uguali. Ora, se noi dovessimo trovare un altro emendamento nell’ambito di restauri di beni culturali di amministrazioni pubbliche, ovviamente noi non potremmo dire, però dobbiamo sempre verificare se ci sono i soldi, “no, tu vai nell’elenco”, avendo già detto al collega Clemente, o meglio, avendo accettato la richiesta del collega Clemente, di far votare. Quindi, lei non troverà “chiese” da nessuna parte, sono tutte quante qui, in quest’elenco, la prego di controllare, e dico pure a tutti i colleghi che hanno accettato la richiesta, di controllare, magari ci potrà essere pure un disguido e noi voteremo come ordine del giorno del Consiglio, alla fine, questo elenco.
Spero di aver soddisfatto la sua richiesta. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Il 137 va nell’elenco.
Poi abbiamo il 138. Va nell’elenco con l’ordine del giorno votato alla fine. Va nell’elenco, 139. Sergio Clemente, chiesa.
140. Cos’è questo? Questo è il subemendamento. Lo possiamo votare adesso?
140, consigliere Mazzarano, È ritirato.
Emendamento 141, consigliere Mazzarano. Ritirato.
Emendamento 142, Mennea e Spina.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mazzarano. Prego.
Speaker : MAZZARANO.
Presidente, avevo chiesto la parola per dire che lo ritiravo, però ho visto che lei mi ha sostituito, velocemente. Mi ha anticipato, mi ha letto nel pensiero. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho questi poteri sovrannaturali, purtroppo, però ho letto sulle indicazioni di voto che avevamo.
Prego, Presidente Mennea.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente. Questo emendamento fa riferimento a una delle carenze ancora presenti in una provincia, la sesta provincia, l’ultima provincia istituita in questa regione, nel 2004, e a distanza di vent’anni noi continuiamo a parlare di questa carenza che chiede un’attenzione particolare da parte del Governo.
Noi viviamo una situazione paradossale. La centrale operativa del 118 è divisa a metà. Funziona ancora come funzionava prima del 2004. Sette dei dieci comuni quando chiamano fanno riferimento e rispondono da Bari, gli altri tre che facevano parte dell’ex provincia di Foggia quando qualcuno chiama rispondono da Foggia. Io ho anche seguito l’evoluzione di questa proposta, che è stata fatta anche all’inizio di questa legislatura. Ricordo bene quando, credo, il collega Tupputi ha preso l’iniziativa e poi gli altri si sono subito associati, ma da quel momento, era il bilancio 2021, nulla è cambiato, nonostante in quel bilancio il direttore generale dell’epoca della ASL BT aveva dato per scontato che questa centrale operativa del 118 della ASL BT potesse essere operativa. Voi immaginate che disagio si crea a un cittadino che a distanza di pochi chilometri può essere soccorso o dalla centrale di Bari o da quella di Foggia.
Presidente, questa buona intenzione che c’è stata all’inizio di questa legislatura, poi si è scontrata con una serie di problemi. Una serie di problemi, credo, di carattere economico, prima di tutto, perché bisogna prevedere uno stanziamento per realizzare questa centrale operativa. Ma capite bene che una provincia non può pagare un prezzo così alto, perché pur partecipando nella stessa misura degli altri cittadini… se dovete parlare mi fermo. Vorrei l’attenzione dell’assessore Piemontese, solo perché ha assunto la competenza della sanità. Quindi, questo è un problema di cui il Governo si deve fare carico. Non si può ancora accettare l’idea che in una provincia ci siano cittadini che vengono trattati in maniera diversa. Stiamo parlando della salute dei cittadini, stiamo parlando di un momento critico che è quello dell’emergenza in cui si può trovare un cittadino, e stare in mezzo a due centrali che non solo devono dare seguito alle richieste che provengono dalle proprie province, poi devono smistare le ambulanze per una parte su sette Comuni della BAT, e l’altra centrale di Foggia sui tre Comuni dell’ex foggiano.
Io quindi chiedo all’assessore Piemontese che sta svolgendo questo ruolo nelle prime settimane con grande entusiasmo e con grande attenzione, di farsi carico di prendere a cuore questa ingiustizia, questa diseguaglianza, questa inefficienza, e di farlo con rapidità, perché dal 2020, quando è stata istruita la prima richiesta per questa nuova centrale, siamo arrivati alla fine della legislatura e non si è riusciti ancora a realizzarla, né tantomeno ad avere uno spiraglio che possa farci immaginare che questa centrale si farà.
So che c’è stata un parere della Corte dei conti che non ha ritenuto quello stanziamento che fu fatto in quel bilancio, corretto. Credo allora che di questa spesa, di questo investimento, anzi, si deve far carico il servizio sanitario regionale, perché questa è una struttura strategica importante, e il primo passaggio che si realizza nella filiera dell’emergenza sanitaria. Non vorrei più leggere questi comunicati stampa dove si dava già per fatta una centrale nel 2020, a distanza di quattro anni io credo che ci siano i tempi, i modi, gli strumenti e le risorse per poter dare il via a questa centrale che elimina definitivamente un’ingiustizia per i cittadini della BAT e per quelli che si trovano in quella provincia.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho altri iscritti a parlare.
Non ho il parere del Governo su questo, assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Collega Mennea, è chiaro il suo intento. Oggi abbiamo una centrale operativa 118 che è nelle condizioni anche di coordinare quell’area della BAT. Come è noto e come è scritto anche nel referto tecnico, che è un referto negativo, per una molteplicità di ragioni, uno perché noi siamo ancora regione in Piano di rientro, quindi questa spesa non è consentita, e poi, come è stato rappresentato, la sentenza della Corte costituzionale ha stabilito l’impossibilità di approvare una norma che prevede una spesa al momento imprevedibile.
Siccome il suo rilievo ha un fondamento, certo, quello che noi possiamo fare, evidentemente, è quello di meglio approfondire la questione e comprendere come, con gli uffici e con l’Azienda sanitaria della BAT, siamo nelle condizioni di avere questa articolazione che consenta di addivenire alla finalità di cui lei parlava prima.
Il parere del Governo si rimette al referto, che è negativo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Vicepresidente.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Spina. Prego.
Speaker : SPINA.
Grazie, Presidente. Io non sono d’accordo con l’assessore, non concordo su questa posizione. Avremmo dovuto inserire la centrale del 118 già nella legge che andava a riguardare la riforma sanitaria regionale, quindi andare a inserire la centrale del 118 laddove non c’era.
Noi abbiamo presentato, il collega Ventola che mi ha preceduto, l’onorevole Ventola aveva già presentato con altri colleghi, il collega Tupputi, già nella scorsa legge di bilancio, la richiesta che è stata bocciata perché doveva essere posta a carico del Servizio sanitario nazionale, quindi a carico della ASL.
Io ritengo che non si possa negare la necessità a questa Provincia di avere una sua centrale operativa. Secondo il mio criterio, il nostro criterio di valutazione l’emendamento proposto ricalca i termini della sentenza, quindi, così come è stato proposto l’emendamento, potrebbe tranquillamente essere accettato.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta, con il parere contrario del Governo, quindi. Votiamo. Votiamo. Sono molti…
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 19, contrari 23.
L’emendamento non è approvato.
Andiamo al 143. Di Bari è favorevole. Scusate, mi avete ascoltata? Okay, perfetto.
Sul 143 c’è una riserva.
Assessore Amati, teniamo in sospeso quel sub 132.
Possiamo procedere.
Adesso abbiamo il parere favorevole del Governo.
Il subemendamento al 132 ha una correzione sull’imputazione, laddove diceva: Missione 20, programma 1, dice Missione 10, Programma 2, Titolo 1. Quindi, parere favorevole del Governo sul subemendamento 132.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
L’emendamento decade.
Emendamento 143. C’è una riserva di esame in Aula e di verifica. Parere favorevole del Governo, Missione 21.1.1, cioè solo per il 2025.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Il voto favorevole del consigliere Bruno.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 144.
C’è un subemendamento all’emendamento 144. Parere del Governo favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Era sostitutivo, perciò approvando il subemendamento l’emendamento decade.
Emendamento 145. Ritirato.
Emendamento 146. In Aula, consigliere Mennea.
Prego.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che ho presentato per sottoporre all’attenzione del Governo, in particolare dell’assessore Pentassuglia e dell’assessore Amati, la vicenda dei Consorzi, vista però dal punto di vista interno, lato Regione.
Da quando sono consigliere regionale, in ogni bilancio mi sono trovato sempre di fronte ad approvare un emendamento che finanziava, che dava un cosiddetto contributo straordinario ai Consorzi di bonifica.
Ora, noi continuiamo ancora, dopo quindici, vent’anni, credo, ad erogare questi contributi straordinari che di straordinario non hanno più nulla, evidentemente. Se infatti questo contributo si ripete in maniera costante, ogni anno, non è più un contributo straordinario, ma diventa un’erogazione ordinaria.
Questo però ha fatto formare nell’ambito del bilancio regionale una posta finanziaria che non poteva che essere configurata come prestito. Quindi, è un contributo straordinario che si contabilizzava come prestito, e chiaramente un prestito rispetto al quale l’esigibilità è pari a zero, visto che i Consorzi sappiamo tutti che vivono una condizione non dico di dissesto, ma di quasi dissesto, non riescono a risollevarsi.
Il problema che volevo porre all’assessore Pentassuglia è questo: visto che i crediti, quindi quei contributi che son passati come prestiti ai consorzi, registrati come crediti, oggi risultano tutti svalutati, quindi l’inesigibilità è stata consacrata, la cosa che mi preoccupa è il futuro. La domanda: questo emendamento è finalizzato a comprendere dall’assessore Pentassuglia qual è la prospettiva finanziaria dei Consorzi, quando smetteremo di dare contributi, cosiddetti straordinari, ma che di straordinario non hanno niente ai Consorzi, soprattutto a quello che è stato commissariato, e qual è l’idea del piano di rientro di questi prestiti che sono stati fatti ai Consorzi che continuano ancora a camminare con poca con poche energie. Il Consorzio più grande che è stato costituito, che è ancora commissariato, certamente non si risolleva con 8 milioni di euro, com’è stato previsto nella manovra di assestamento, quindi c’è bisogno di decidere: o si dà la possibilità ai Consorzi di disporre di risorse finanziarie sufficienti per poter tirarsi su e, quindi, andare in bonis, camminare da soli e andare in autogestione, oppure ci dobbiamo fermare e capire quanto durerà ancora questo tempo di erogazione dei contributi straordinari, che poi producono inefficienze, che poi si scaricano sui contribuenti, che giustamente dal loro punto di vista non vogliono più pagare le cartelle esattoriali, perché il servizio del Consorzio così come è messo non può essere svolto, perché non c’è personale, perché i progetti non possono essere realizzati, gli interventi di bonifica non possono essere fatti. Quindi, è il cane che si morde la coda.
La mia domanda è questa: sarà l’ultimo contributo straordinario? Per questo io provocatoriamente ho fatto un emendamento per sopprimere l’articolo che è stato approvato in manovra di assestamento che prevedeva l’erogazione di 8 milioni di euro. È arrivato il momento di dire basta? O dobbiamo approvare tanti altri emendamenti, tante altre norme che danno contributi straordinari ai Consorzi di bonifica? Inutilmente, aggiungo.
Speaker : PRESIDENTE.
Parere del Governo? Prego.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura, alle risorse idriche, alla tutela delle acque e all’autorità idraulica.
Non ci sono altri su questo argomento? Peccato, perché ieri è stata fatta venire gente su pseudo-emendamenti che non c’erano né ieri né oggi. È stata fatta scomodare gente, dai Consorzi al Parco delle Gravine. Mi dispiace perché porto questa nomea.
Collega Mennea, in bilancio non abbiamo messo alcun euro per i Consorzi, perché la norma che abbiamo messo in assestamento, secondo le intese fatte con le organizzazioni sindacali e del partenariato, ha determinato una rivisitazione della norma per la quale il piano, che in due anni non poteva definire alcun riequilibrio, è stato portato a dieci anni, come il tempo di dilazione per la massa debitoria a venticinque anni, portando la falcidia al 31 dicembre 2023. Quindi, tutta questa operazione si è definita in Aula in assestamento, perché abbiamo dato tempo al Commissario di preparare tutti gli atti propedeutici a definire anche il bilancio 2023 e 2024, perché contro le cassandre, e coloro i quali hanno remato al contrario perché non volevano che partisse il Consorzio unico del Centrosud, il Consorzio è partito il 1° gennaio 2024.
Nella sequenza ha avuto una serie di finanziamenti in meno con delle compensazioni tali da determinare per la prima volta nella storia dei Consorzi un’attenzione positiva e non segnalata dalla Corte dei conti, che non è un fatto secondario per la barra dritta avuta.
Ecco perché io stamattina e oggi pomeriggio ho continuato a dire che sul tributo, che tra l’altro è una norma nazionale che non posso modificare io, né può modificare il Consiglio regionale, e mi dispiace vedere che chi ha votato favorevolmente a questa cosa nel tempo, oggi ha cambiato idea, sull’onda demagogico-populistica che abita molti luoghi, che onestamente lasciano il tempo che trovano, ma non risolvono i problemi, perché è facile dire sospendiamo il ruolo e non pagate, come abbiamo fatto per vent’anni.
Dopodiché, tutto quello che si è accumulato in vent’anni ce lo portiamo dietro, perché la debitoria dei 162 milioni al 31.12.2022 deve essere aggiornata al 2024, e deve essere certificata, per quanto mi riguarda, perché quello consegnerò alla Corte dei conti e quello consegnerò come lavoro di questa legislatura, che ha avuto il coraggio di mettere le mani nel caos, cioè nel rinviare un problema importante che invece, dopo l’assestamento, ha visto la delibera di indizione dell’Assemblea per poi fare l’elezione diretta degli agricoltori. Sempre che la vogliano fare, perché queste sono le intese. Capiremo cosa succederà entro il 30 giugno.
Questo, insieme al dato della debitoria e della creditoria certa e certificata, da ente terzo, così la smettiamo di giocare i numeri che ballano, perché il Consiglio regionale ha dato dei soldi con i diversi bilanci, vi ricordo che sono il consigliere regionale più anziano di questa legislatura, quindi ricordo vent’anni fa che cos’era, e ricordo nelle quattro legislature che cosa è avvenuto.
Sulla scorta di tutto questo il contributo, dice la norma modificata, sarà eventualmente dato rispetto al piano che viene presentato. Quindi, noi valuteremo preventivamente quello che sta in cassa e non è stato speso da quello che dobbiamo mettere a disposizione, perché anche gli eventuali 8 milioni, che non saranno tali, anche gli eventuali 8 milioni sono in diminuzione, perché noi siamo partiti negli anni da contributi da 21-22 milioni di euro, che si sono ridotti a 8 milioni di euro l’anno scorso, quindi bilancio di dicembre scorso per il 2024, e per il 2025, se non c’è un piano di riequilibrio che ci dia contezza di quello che c’è e sta intorno, noi tutta l’attività di poter tenere in piedi una strutturazione come quella dei Consorzi, tenuto conto che abbiamo trasferito la rete, con questo bilancio, degli acquedotti rurali, con tutta una procedura che si deve innescare, perché non sono gestibili dai Consorzi di bonifica per legge, devono andare in Acquedotto Pugliese, ma dobbiamo mettere a norma le cose, e le cose si mettono a norma anche con la dotazione finanziaria che sin dal 24 novembre 2022 abbiamo preparato e portato, tramite la Presidenza della Giunta regionale, al Governo nazionale, che ha santificato l’intera impostazione, per le risorse sulla questione reti irrigue, bonifiche e reti relative al riuso che potrà avvenire a gestione diretta dei Comuni, tramite l’ARIF o tramite i Consorzi di bonifica e le loro reti.
La partita è assai complessa, è stata vista in ogni articolazione e, siccome stiamo valutando la proprietà delle reti e tutto quello che la Regione non ha fatto negli anni in termini di manutenzione straordinaria, questo sarà oggetto di una puntuale valutazione, che sarà la relazione che mi permetterò di offrirvi entro la scadenza della legislatura, perché, come abbiamo lavorato insieme in questi anni, e vi ringrazio della collaborazione e della vicinanza, perché è stato molto difficile tenere la barra dritta, ma io non ho zigzagato, perché non ho mai illuso la popolazione pugliese né voglio illudere me stesso a cambiare giacca a seconda degli interlocutori o delle giornate che devo affrontare. Quindi, per un fatto di coerenza e di correttezza, ma anche di rispetto della finanza pubblica e di bilancio della Regione, come lei ha richiamato, del bilancio della Regione, perché sono soldi dei pugliesi, questa valutazione ci permetterà anche di valutare cosa non abbiamo fatto e cosa dobbiamo compensare, perché avremo chiaro il quadro debitorio e del rientro, che sicuramente non si potrà fare in due anni, ma che stiamo valutando con una puntuale serietà e con soggetti terzi, si potrà fare nei 10 anni che abbiamo previsto dalla norma, sempre che qualcuno voglia gestire questa partita, perché poi vedremo nei fatti cosa si produrrà rispetto alla norma che abbiamo messo in campo, frutto di concertazione, all’unanimità fino a un certo punto, poi la dinamica politica ha fatto ridurre al 90 per cento quella unanimità, ma è la stragrande maggioranza.
Noi l’abbiamo votata in Consiglio regionale, quindi la questione è in questi termini, così è data, e sulla scorta di questo, quindi, ogni operazione sarà riportata in Commissione, come già ebbi modo di dire durante la presentazione del testo sui Consorzi, perché il Consiglio regionale, tramite le sue articolazioni sappia tutto, e abbia tutte le carte. Vi ricordo che sui consorzi la Commissione d’inchiesta che qualcuno invoca l’abbiamo già avuta sono state lasciate tonnellate di carte. L’allora Presidente era il collega Stea, se non ricordo male, sui Consorzi di bonifica, lei ha fatto la Commissione.
È tutto agli atti ed è giusto che noi si abbia contezza e puntuale valutazione di ogni tipo di aspetto, perché anziché parlare di carrozzoni, qualcuno deve dire che quest’estate, pur non avendo acqua, l’acqua è stata data agli agricoltori, e non è mancata, seppur con una razionalizzazione che va meglio gestita, puntualizzata. E qualcuno deve fare nemmeno il furbo anche nel sottrarla indebitamente. Ma abbiamo segnalato tutto alle forze dell’ordine perché non abbiamo paura di metterci dalla parte della legalità e di non evocarla soltanto a parole.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Pentassuglia
Bene, adesso, quindi ritira l’emendamento. Grazie.
Passiamo al 147. Il 147 ha un sub, a firma sempre Menna. Il 147 è ritirato? No.
Prego. Possiamo andare al voto?
Qual è il parere del Governo sul subemendamento Mennea? Referto negativo sul subemendamento.
Io ho parere negativo sull’emendamento 147, parere positivo sul subemendamento.
Il parere del Governo è positivo.
Con il parere positivo del Governo, è aperta la votazione sul subemendamento all’emendamento 147.
Ricordo che se viene approvato il subemendamento decade il 147.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 5.
Il subemendamento è approvato.
Quindi decade l’emendamento 147.
Emendamento 148. Anche qui c’è un subemendamento, Tonia Spina, che riguarda l’imputazione. Anche per il 2026 e il 2027, assessore.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Innanzitutto la quota associativa sta nella Missione 1, relativa agli organismi istituzionali, ed è confermata per il 2025. Sta un fondo che garantisce tutte le quote di adesione alle fondazioni. Quant’è il fondo adesso me lo faccio dire, il fondo complessivo. Questo non lo so. Adesso provo a chiedere. Ci sarà sicuramente qualche dirigente che gestisce la Missione 1, che adesso ci farà sapere quant’è la quota di adesione alla Fondazione.
Con riferimento invece al subemendamento 2026-2027, anche qui devo chiedere di ritirare, perché come abbiamo fatto per tutti gli emendamenti, abbiamo chiesto di non fare previsioni per il pluriennale.
Tuttavia, per la Missione 1 nel pluriennale c’è la conferma della dotazione per l’adesione alle fondazioni. Per cui, mi sento di dire che oltre che per il fatto generale di dover eliminare le previsioni sul pluriennale, mi sento di dire che comunque ci sarà per l’esercizio 2026 anche lì nella missione 1 la dotazione per la conferma.
Quindi adesso attendiamo soltanto, immagino, nel giro di qualche secondo l’informazione e vi darò volentieri l’informazione. Se non dovesse arrivare nel giro di qualche secondo, prego di rinviare l’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
149, Canne della Battaglia.
Abbiamo novità su Canne della Battaglia? 500.000 euro è la previsione. Il parere è ordinariamente favorevole. Ho bisogno di sapere che cosa dice il Governo su Canne della Battaglia.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
C’è già 100.000 euro sul 2025, quindi chiedo il ritiro dell’emendamento e di eliminare la dotazione finanziaria per il 2026, o meglio, chiedo il ritiro dell’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Io non ho capito, chiedo scusa.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
C’è una dotazione di 100.000 euro sul 2025. Chiedo di ritirare l’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Per il 2026 e 2027 non è disposto per nessun emendamento; per il 2025 l’assessore dice che c’è già la dotazione di 500.000 euro… di 100.000 euro – era un’illusione – sul tabulato. Quindi, ritirato l’emendamento.
Adesso 150. Agricoltura sociale Mennea e Clemente. Non ho indicazioni.
Assessore, Governo? Non ho capito, assessore, lei mi sta…
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Sul piano della dotazione finanziaria, anche perché abbiamo intenzione di dare parere favorevole ad altri emendamenti presentati dal collega Mennea, in particolare su alcuni che riguardano il finanziamento di leggi, per cui non avremmo nessuna difficoltà eventualmente ad accettare questa, però poi ovviamente ci riporteremo sulle leggi dando parere contrario, ma per la mancanza di dotazione. Quindi, io invito il collega Mennea a scegliere quali sono gli emendamenti su cui egli desidera il parere favorevole del Governo nel senso della copertura finanziaria.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Mennea, ci dica lei.
Speaker : MENNEA.
Anche questa è una legge, non è una richiesta una tantum di un finanziamento, è una legge del 2018 che parla di agricoltura sociale. C’è un progetto sperimentale richiesto nel territorio pugliese, e non è nel mio territorio, nella mia provincia, che va a integrare delle attività, sono azioni pilota per l’inserimento lavorativo di ragazzi disabili o svantaggiati o minori di età. Quindi, è un progetto che si può finanziare anche con una somma bassa, più bassa di quella richiesta. Anche con 50.000 euro possiamo far partire un progetto sperimentale che sarà utile e potrebbe essere replicato in tutto il territorio regionale, se c’è una disponibilità minima.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Assessore, allora?
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Parere favorevole, perché il collega Mennea sta scegliendo di finanziare questa, poi vediamo le altre, parere favorevole per 50.000 euro, ma solo limitatamente al 2025, quindi dal comma 2 va espunto il secondo periodo.
Speaker : PRESIDENTE.
Passiamo al voto, 50.000 euro solo per il 2025.
La votazione è aperta sull’emendamento 150.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 151, Mennea e Clemente “Studio di fattibilità finalizzato a sostenere la candidatura dei riti legati a San Pio”. Prego.
Non ho sentito. Chiede 50.000.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Vorrei soltanto dire che c’era stato un altro emendamento presentato… O mi sa che è un emendamento che arriverà dopo, su cui, a proposito dell’iscrizione nella lista dei beni immateriali presso l’UNESCO, noi riteniamo che in realtà prima andrebbe predisposto un dossier, così com’è stato fatto opportunamente dalla Fondazione Notte della Taranta, e poi, eventualmente, dopo la candidatura presentare una richiesta di finanziamento per poter costruire l’ipotesi di dossier da candidare. Temo, temiamo, perché il procedimento lo stiamo seguendo per la Fondazione Notte della Taranta e sarà il motivo per cui sarà dato anche parere contrario ad un altro emendamento di questo tipo, che questa dotazione finanziaria sia una dotazione finanziaria che poi a fine anno andrà inesorabilmente nelle economie, per via del procedimento che viene utilizzato per la dichiarazione di bene immateriale dell’UNESCO. Per cui, rimetto a lei la valutazione: non è tanto una questione… Certamente io poi le avrei chiesto di ridurre, però non è tanto questa la questione; è che il procedimento è complessissimo, e allo stato, senza ovviamente aver formulato nessuna candidatura, e dopo la candidatura magari sarebbe opportuno chiedere le risorse per poter costruire il dossier.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Mennea.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente.
Io non voglio stare qui a sottolineare l’importanza di questa iniziativa, che registra milioni e milioni di fedeli, di pellegrini ogni anno, è il luogo in cui si recano più turisti, tra virgolette. E non voglio nemmeno elencare tutti i riti di San Pio, che sono tanti e sono partecipati da milioni di persone, come ho detto prima. Questa iniziativa tende a valorizzare questo momento, questo pellegrinaggio quotidiano, questo momento spirituale che fa della Puglia anche una destinazione privilegiata, proprio perché si svolgono questi riti.
È vero quello che dice l’assessore Amati, che per istruire un dossier di candidatura al patrimonio culturale immateriale UNESCO serve tempo, servono risorse finanziarie, però io vorrei che iniziasse questo percorso. Non voglio finanziare tutta la procedura di questa candidatura UNESCO, vorrei che si iniziasse con una somma minima da stanziare, in modo tale che nel corso del tempo, quando il dossier sarà più corposo, si possa poi chiedere un finanziamento per proiettarne la candidatura definitiva. Quindi, anche qui una somma chiaramente bassa, anche 20.000 euro o 30.000 euro possono essere sufficienti per avviare questo percorso. Poi, magari se ci sarà un altro bilancio, se avremo noi la fortuna di approvarlo, riprenderemo lì questa iniziativa e la rafforzeremo dal punto di vista finanziario.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Ovviamente nessuno ha mai messo in discussione l’importanza e ciò che rappresenta San Giovanni Rotondo. Non era questa la questione che avevo posto. La questione che avevo posto era una questione di procedimento. Temo che queste risorse potrebbero… Però, non voglio interloquire su questo, anche perché noi abbiamo pensato di dare parere favorevole a una parte dei suoi emendamenti. Voglio soltanto dirle che la disponibilità in questo momento si aggira, quindi scelga lei come vuole finanziare i suoi emendamenti, intorno ai 150.000 euro. Quindi, mi dica lei come dobbiamo ripartirli su questo e gli altri emendamenti e noi daremo parere favorevole, così come lei ci indicherà.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Allora, consigliere Mennea mi dica.
Speaker : MENNEA.
20.000 euro.
Speaker : PRESIDENTE.
20.000 euro, per cominciare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 152. Non ho indicazioni, assessore. 250.000 euro.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Sul 152 è strettamente competenza del collega Piemontese, quindi risponderà lui, la questione attiene ad una procedura che è stata già conclusa con delibera della Giunta regionale. Quindi, io segnalo questo, poi magari se il collega Piemontese vuole dare ulteriori dettagli, cedo ovviamente a lui la parola.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla sanità e benessere animale e allo sport per tutti.
Noi abbiamo tenuto degli incontri con tutte le aziende, e abbiamo già approvato una deliberazione di Giunta regionale nella quale abbiamo individuato i criteri per la realizzazione dei sei centri specializzati per l’autismo.
Ora, non mi è chiaro il rilievo dell’emendamento. Io credo che quella delibera sia frutto di un lavoro fatto dagli uffici e con le aziende che hanno individuato quelle sedi. Così ci è stato indicato dalle aziende e dagli uffici, e noi lo abbiamo recepito come delibera di Giunta.
Per tale ragione, noi confermiamo quanto detto nella delibera di Giunta, quindi su questo non c’è un impegno finanziario. Normativamente, noi riteniamo che la delibera di Giunta abbia una sua validità perché è frutto di un lavoro fatto dagli uffici, confermiamo quanto stabilito dalla delibera di Giunta, quindi su questo il parere è contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Mennea, vuole votarlo oppure lo ritira?
Speaker : MENNEA.
Voglio intervenire.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : MENNEA.
Grazie.
Io non voglio sembrare un guastafeste di una impostazione che è già stata data, deliberata, decisa. Io ho manifestato una mia idea di individuazione dei centri di eccellenza che si occuperanno di autismo, prima di questo momento.
Ho sollevato la questione anche al Presidente della Commissione sanità, e ho auspicato che i centri di eccellenza per l’autismo, proprio perché devono essere di eccellenza, quindi al top dell’offerta sanitaria, potessero essere ospitati in immobili pubblici e gestiti dal servizio sanitario pubblico. Anche perché ho vissuto, quando eravamo qui fianco a fianco con ora l’assessore Amati, all’epoca era il commissario del nostro partito, ho vissuto la vicenda del San Raffaele, cioè proprio quella vicenda che io ho seguito a distanza perché l’aveva imbroccata lui, l’aveva proprio presa di petto, io ho pensato a quello scenario e mi sono posto il problema: ma è possibile – questa è la domanda che faccio all’assessore Piemontese – è plausibile che i sei centri di eccellenza per l’autismo sorgano cinque in immobili pubblici, o della ASL, o del Comune che lo ospita, e uno invece viene affidato a una fondazione? Non voglio entrare nel merito della scelta di quella fondazione piuttosto che di un’altra fondazione, ma perché questa scelta che va controcorrente? Noi abbiamo combattuto. Perché? È un modo di affrontare questo tema in maniera razionale e ragionata.
Poi dico all’assessore, anche se si è insediato da poco, che ci sono degli atti che sono stati fatti e sono un po’ troppo ravvicinati, perché il 22 agosto è stata fatta una deliberazione della ASL della BAT che si convenziona con questa fondazione, successivamente viene individuata come centro di eccellenza per l’autismo. Io penso che per gestire questa attività delicatissima occorra avere un’esperienza e dei requisiti importanti, che probabilmente loro hanno, ma io non ho analizzato fino in fondo quello che c’è nella fondazione e dentro la fondazione. Probabilmente avranno i requisiti. Ma mi sembra che ci sia uno strabismo politico dove, da un lato, si butta fuori una fondazione storica, tra l’altro l’abbiamo fatto anche sul Gargano per quella che gestiva San Raffaele, da questa parte, invece, si va verso una fondazione, cioè esattamente dalla parte opposta.
Io non voglio porre altri interrogativi, dico soltanto all’assessore di approfondire meglio questa istruttoria, questa pratica, perché a mio parere ci sono degli elementi che vanno valutati attentamente, soprattutto nella successione dei tempi in cui sono avvenuti e sono stati effettuati gli atti di deliberazione.
Stiamo parlando anche di risorse pubbliche, perché ci saranno 12 milioni da distribuire ai sei centri di eccellenza, quindi 2 milioni saranno affidati a un soggetto giuridico privato. Io quindi mi pongo il problema di avere un supplemento di attenzione per non commettere gli errori che sono stati commessi evidentemente nel passato, e che giustamente qualcuno ha denunciato pesantemente, fino al punto di scardinare quel tipo di impostazione, quel tipo di gestione privatistica, dal nostro sistema sanitario nazionale.
Sono sempre soldi pubblici. Sono sempre attività pubbliche che vanno salvaguardate con un’attenzione supplementare, perché il tema dell’autismo non è un tema commerciale, è un tema molto, molto particolare, a cui bisogna prestare molta attenzione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Mennea.
Lei vuole che si voti, o ritira? Non ho capito bene, dico la verità. Il parere del Governo è contrario.
Votiamo.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 31, favorevoli 7, contrari 24, astenuti 5.
L’emendamento non è approvato.
Adesso andiamo al 153. È un emendamento molto robusto, a firma Mennea, Di Bari, Clemente, Mazzarano, Maurodinoia “per 5 milioni di euro sugli sprechi alimentari”. Parere del Governo?
C’è un sub, a dire la verità: sì con la riduzione a 1 milione solo per il 2025. È così, assessore Amati?
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
700.000.
Speaker : PRESIDENTE.
700.000.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
154, però qui non ho indicazioni. Non abbiamo indicazioni. Mennea, Clemente Mazzarano, Maurodinoia, 1 milione.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Ho detto prima che abbiamo tre emendamenti, il 154, il 155 e il 156, avevo detto che residuava una disponibilità di 150.000 euro, il collega Mennea ci ha indicato una dotazione di 20.000 euro, se non sbaglio, per il 151, ne residuano 130.000, quindi invito il collega Mennea a dirci come dobbiamo regolarci.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Mennea.
Speaker : MENNEA.
Grazie. Io direi, per non rendere inefficace l’attuazione di queste leggi, che sono tutte importanti, una riguarda la diffusione dell’uso del defibrillatore, la formazione e l’uso del defibrillatore, e voi sapete che le cause di maggiore morte derivano da infarti e, quindi, da malattie cardiache, e questo è importante. Potremmo trovare una linea di finanziamento sulla parte sanitaria, sul programma sanitario. Quindi, io questa non la finanziaria, così come non finanzierei quella sulla valorizzazione dei borghi più belli di Puglia, che dovrebbe essere di interesse dell’assessore al turismo valorizzarli, visto che ci sono già state delle prime attività, delle reti di borghi sono state costituite proprio per renderli più fruibili, per renderli digitalizzati, insomma per avere un arredo urbano più accogliente. La valorizzazione dei borghi potrebbe essere una marcia in più per il nostro turismo.
Propongo di finanziare la legge sugli adolescenti, che ritengo essere importante, perché questa è una legge che, se attivata, può dare tante risposte non solo ai ragazzi che soffrono di dipendenze, ma soprattutto ai genitori, perché vengono aiutati a comprendere meglio i propri figli e le problematiche dei propri figli. Quindi, io chiederei di finanziare con questa parte residua la legge sugli adolescenti e le altre due lasciarle non finanziate.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, questa 130.000. Parere favorevole del Governo sul 154 con la dotazione di 130.000 euro.
La votazione è aperta. Solo per il 2025. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Il 155 è ritirato.
Il 156 è ritirato.
Il 157 è ritirato.
Il 158 è ritirato in relazione alle dichiarazioni dell’assessore Amati.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Di Bari. Prego.
Speaker : DI BARI.
Presidente, grazie.
Io chiedo di intervenire anche a nome della collega Parchitelli, a cui va il mio ringraziamento, come anche a lei, Presidente, che ha sottoscritto questo emendamento.
Ma il mio grazie va sicuramente a tutti i consiglieri che hanno lavorato, e all’assessore Amati che aveva promesso che avrebbe in qualche modo trovato la soluzione per trovare le risorse per gli operatori culturali. In questo caso stiamo parlando della Rete dei Festival, trenta festival che si sono svolti nel 2024 su tutto il territorio regionale pugliese che oggi possono ricevere questa notizia, direi soddisfacente, perché veramente stiamo andando a salvare un comparto importantissimo per questa regione, visto che grazie a questi festival non solo si è potuto corroborare il settore cultura, ma soprattutto si è potuto anche favorire la promozione turistica della nostra regione. Stiamo parlando di trenta festival che si svolgono in tutta la regione in periodi differenti, che danno l’opportunità di lavorare non soltanto agli operatori culturali, ma anche a tutta l’economia che gira intorno ai festival, quindi parliamo anche di alberghi, ristoranti e quant’altro.
Per cui, veramente sono soddisfatta di questo risultato, anche perché grazie alle risorse che sono state trovate, non andiamo soltanto ad aiutare il comparto dei festival, ma diamo anche risorse aggiuntive al Fondo per il riconoscimento dei soggetti FUS, che sono quei soggetti che ricevano un finanziamento non soltanto dalla Regione Puglia ma anche dal Ministero. Quindi, veramente è un bel sollievo questa risposta che con questo bilancio, grazie all’intervento di tutti quanti e all’impegno di tutti quanti, riusciamo a dare al comparto cultura, per cui sono veramente grata.
Speaker : PRESIDENTE.
Questo emendamento è ritirato.
Emendamento 159, le Isole Tremiti. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 160. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 161. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 5.
Adesso passiamo al 162 perché l’emendamento era approvato.
Sul 162, Paride, Mazzotta, non ho indicazioni, assessore Amati. È ritirato.
163, De Leonardis. Assessore Pentassuglia?
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Io rispondo soltanto sulla dotazione finanziaria. I fondi vengono prelevati dall’Avvocatura, quindi credo di dover chiedere al Presidente se ritiene che possono essere prelevati i fondi. Tecnicamente sì, però per finanziare questa misura vengono prelevati 700.000 euro dall’Avvocatura, per spese di difesa relative a legali esterni.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi?
Speaker : DE LEONARDIS.
Lo illustro.
È una legge, articolo 20 della legge regionale 4 del 2012, che prevede che per i Consorzi di bonifica ci sia la possibilità del ristoro per i costi che loro sostengono per l’energia elettrica. I Consorzi di bonifica della Capitanata hanno sostenuto per l’anno 2021 528.000 euro di costi per l’energia elettrica da ristorare da parte della Regione, per il 2022 1.351.000 di costi da ristorare dalla Regione, per l’anno 2023 1.354.000 di soldi da ristorare.
Questo Consorzio ha anticipato delle risorse alla Regione per 3,5 milioni. Adesso chiede, almeno, le ha chiesti tutti indietro, noi gliene diamo solo 700.000 con questo mio emendamento, con questa mia richiesta.
Il referto tecnico è positivo sia da un punto di vista di normativa che da un punto di vista di copertura finanziaria, quindi da questo punto di vista ci sono tutte le carte a posto. C’è solo adesso da decidere se si vogliono restituire queste risorse al Consorzio di bonifica della Capitanata, oppure non si vogliono restituire.
Speaker : PRESIDENTE.
Allora fatemi sapere.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
In tutta sincerità, sguarnire l’avvocatura di una somma del genere per incarichi esterni per un finanziamento di un soggetto che dovrebbe essere autonomo rispetto a noi, rispetto al quale evidentemente non abbiamo neanche una cognizione esatta dello sbilanciamento che gli aumenti dei costi dell’energia hanno determinato, tenuto conto che la stessa situazione si verifica per ARIF e anche per i Consorzi del sud, che probabilmente hanno avuto, a causa degli aumenti dell’energia elettrica, aumenti anche maggiori, perché hanno, l’estrazione dell’acqua dai pozzi.
Quindi, fermo restando che in maniera più approfondita ci facciamo carico di ragionare con i Consorzi sulle loro difficoltà in genere, quindi con tutti i Consorzi, per verificare se ci sono modalità con le quali attutire alcuni fattori di costo, anche investendo nelle energie alternative e via di questo passo, non credo che si possa dare parere favorevole sottraendo la somma agli incarichi esterni dell’avvocatura.
Voglio ricordare una cosa. Quando sono diventato Presidente gli incarichi esterni dell’avvocatura ammontavano a milioni di euro, erano quasi 4 milioni l’anno di incarichi esterni. Abbiamo ridotto questa cifra a una somma molto bassa. Mi pare che l’anno scorso non siamo arrivati ai 700.000 euro, siamo andati sotto questa somma. Gli incarichi esterni sono destinati solo per le cause di eccezionale valore o quelle che assolutamente l’avvocatura non è in grado di realizzare. Peraltro, l’avvocatura è stata potenziata, direi raddoppiata quasi per numero, quella interna, quindi gli incarichi esterni sono abbastanza rari. Ma non mettere neanche questa tutela nei confronti dell’avvocatura mi sembrerebbe un atto di cattiva amministrazione, fermo restando che anche la destinazione di questa somma a un particolare Consorzio piuttosto che a tutti non mi sembra un sacrificio che possa essere gestito in questa maniera.
Mi carico dell’impegno di convocare tutti i Consorzi di bonifica della Puglia per verificare se questa questione degli aumenti del costo dell’energia possa essere limitata in qualche maniera.
Quindi, parere contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Presidente, forse non mi sono spiegato bene: qui non si tratta di aumento dei costi di energia elettrica, ma esiste una legge della Regione Puglia, la n. 4 del 2012, che prevede il ristoro ai Consorzi di bonifica delle risorse che essi anticipano per conto della Regione per attività che vanno dal sollevamento dell’acqua per far arrivare l’acqua all’Acquedotto Pugliese, che poi la distribuisce a tutta una serie di altre. Quindi, non c’è un aumento, è proprio la previsione di una legge.
Ha fatto, il Consorzio di bonifica di Capitanata, una dettagliata richiesta per avere queste risorse. Peraltro, vorrei dire che queste risorse non è il primo anno… Non verrebbero nemmeno date, Presidente, perché andrebbero poi a scomputare le anticipazioni che i Consorzi di bonifica hanno avuto in passato.
Siccome il capitolo, non verrà sguarnito, dell’Avvocatura, sicuramente potreste fare una variazione di bilancio per poi riempirlo nuovamente, perché in parte lo abbiamo preso e non in parte totale.
Io lo metto in votazione. Poi, chiaramente, ognuno farà le sue valutazioni politiche su questo. Sappiamo che abbiamo una valutazione da parte dell’assessore al bilancio che è contrario ai Consorzi di bonifica, quindi ancora una volta si stanno andando a seguire quelle che sono le sue valutazioni e implicazioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
La votazione è aperta. Parere contrario del Governo.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 10, contrari 24, astenuti 1.
L’emendamento non è approvato.
Verifichiamo per il consigliere Bruno se è uscito il voto contrario.
Consigliera Laricchia, ha chiesto di intervenire? Sul prossimo? Qui abbiamo votato.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
Io ho trovato due precedenti riferiti a due articoli che nel corso di questa legislatura sono stati approvati pur non avendo la maggioranza dei consiglieri in carica. Si tratta del 21 dicembre 2022, quindi eravamo in sede di approvazione del bilancio 2023, un emendamento del consigliere Campo che, con 23 voti favorevoli e 17 astenuti, passò, il Consiglio approvò. Ugualmente l’altro, che si riferisce invece…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Laricchia, abbiamo già votato relativamente…
Speaker : LARICCHIA.
Io, infatti, non metto in dubbio la votazione. Però, a questo punto io ho bisogno di una verifica formale da parte del Segretario alla luce dei due precedenti che ho citato.
Speaker : PRESIDENTE.
Ascolti, noi non abbiamo la funzione del parere in Aula del Segretario come ce l’hanno i Comuni.
Relativamente poi a quella disciplina, noi abbiamo già votato, quindi l’Ufficio di Presidenza le ha detto che il voto…
Speaker : LARICCHIA.
L’Ufficio di Presidenza quando si è riunito?
Speaker : PRESIDENTE.
Prima, quando ce l’ha chiesto lei.
Speaker : LARICCHIA.
Quindi, avete sospeso i lavori, vi siete riuniti, avete deliberato…
Speaker : PRESIDENTE.
Non c’era bisogno di sospendere i lavori, siamo una accanto all’altro, consigliera Laricchia.
Detto questo, c’è anche una proposta di legge depositata che ha la stessa natura…
Speaker : LARICCHIA.
Quello sì, assolutamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, nulla evita che sulla proposta di legge si possa discutere e votare articolo per articolo.
Speaker : LARICCHIA.
In ogni caso, se lei insiste, Presidente, io scriverò questa mia richiesta anche nei prossimi giorni perché probabilmente troveremo anche altri precedenti, anche se adesso mi sono un po’ stancata di continuare a leggere tutti i verbali di tutte le leggi di bilancio degli scorsi anni. Però, ormai i precedenti ci sono stati. Credo che anche l’agitazione che ho visto da quelle parti mi ha confermato che sicuramente stavo vedendo bene.
Ovviamente io non mi fermo qui, vi scriverò, finché non troviamo una soluzione, ma nel bene di tutti, perché le leggi e i regolamenti non possono essere modificati a seconda dell’esito delle votazioni ritenute più o meno convenienti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Vincenzo Di Gregorio, emendamento n. 164: contributo alla Festa dei Calata dei Magi, parrocchia Regina Pacis. Ho parere favorevole su questo. Assessore? È confermato.
La votazione è aperta.
Parere favorevole del Governo. La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
165: Raffaele, questo è nostro, Piemontese, Capone. Parere favorevole. Referto favorevole.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 36, contrari 1.
È approvato a maggioranza.
Adesso c’è un sub 166 all’emendamento 166, che decade, nell’ipotesi che sia approvato il sub.
Il sub adegua la nostra legge alla norma nazionale. Parere favorevole della ATN.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Il 166 decaduto.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Al 167 c’è un sub, il sub Scalera.
Il sub è l’emendamento che riguarda l’eleggibilità dei Sindaci: “Le cause di ineleggibilità non hanno effetto”, eccetera.
Prego, ha chiesto la parola il consigliere Tupputi. Prego.
Speaker : TUPPUTI.
Grazie, Presidente, solo per chiedere il voto segreto su questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Sul sub o anche sull’emendamento? Su tutti e due.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Io vorrei sostituire le parole “180 giorni” con “4.320 ore”.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi sembra un emendamento saggio.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Paolicelli. Prego.
Speaker : PAOLICELLI.
Presidente, solo per ribadire ‒ lo ha già fatto il Segretario del Partito Democratico con un comunicato stampa ‒ questo blitz che si vuole portare in Aula. In più, si vuole fare anche all’oscuro, con voto segreto. Non è il TFM. Penso sia davvero da amministratori, da legislatori di questa Regione un colpo basso anche verso i rappresentanti degli enti locali.
Spero che l’Aula sia compatta nel votare contro questo emendamento, che davvero non ha senso in questa legge di bilancio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Le chiedo scusa, mi sono distratta. Non ho capito l’ultima frase. Votare contro. Non avevo proprio sentito.
Presidente Tammacco, prego.
Speaker : TAMMACCO, relatore.
Presidente, il subemendamento non ce l’abbiamo.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi? No.
La votazione è aperta, con voto segreto.
Il subemendamento da sei mesi a centottanta giorni.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 43, favorevoli 34, astenuti 1, contrari 9.
Il subemendamento è approvato.
Passiamo all’emendamento.
C’era solo la sostituzione di una frase nel subemendamento. Quindi, dobbiamo votare.
Voto segreto anche per questo. Era già stato chiesto dal consigliere Tupputi.
Prego.
Speaker : TUTOLO.
Intervengo per dire che sono contrario a questo emendamento, perché ritengo che qualsiasi limitazione all’espressione del voto popolare sia sbagliata, sia negativa. Questo lo vedo soltanto un modo per evitare a qualcuno di partecipare alla competizione. Siccome ho fatto il sindaco e non mi sarebbe piaciuto da sindaco un emendamento del genere, oggi faccio il consigliere regionale e sicuramente non voglio e non posso votarlo, perché non lo riterrei giusto. Quindi, per coerenza non lo voto. A maggior ragione io non parteciperò alla votazione, perché le votazioni segrete…
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente, concluda il suo intervento.
Speaker : TUTOLO.
Volevo dire che non partecipo alla votazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma perché vi state agitando così tanto?
Speaker : TUTOLO.
Non lo posso dire? Non partecipo al voto.
Speaker : PRESIDENTE.
Non partecipa al voto.
È aperta la votazione a scrutinio segreto, come richiesto dal consigliere Tupputi in prima battuta ed altri.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, astenuti 3, contrari 12, favorevoli 31, su 43 votanti.
L’emendamento è approvato.
Emendamento 168. Sì con 15.000 euro abbiamo come proposta.
Scusate, colleghi, immagino che la stanchezza aumenti per tutti, dobbiamo fare un po’ di silenzio. Okay, 15.000 e regolarizziamo la regolarizzazione contabile. Emendamento 168, Notte Bianca di Poggiardo.
La votazione è aperta.
Parere favorevole del Governo con quelle correzioni. La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
169. Parere favorevole del Governo. Conferma l’assessore Amati. È senza oneri.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
170, Campo. Senza oneri. Parere del Governo favorevole.
La votazione è aperta. Votiamo, votiamo, votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
171, Mennea “Contributo straordinario per la ASP Regina Margherita di Barletta”. Non c’è.
172, Perrini.
Sul 170 aggiungiamo il voto favorevole del consigliere Mazzarano.
172, Perrini: sì, riduzione 20.000 solo per il 2025.
La votazione è aperta. Votiamo, colleghi. Dai che se stiamo tutti concentrati stiamo per finire.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità.
Passiamo al 173, Caroli. Chiesa. Ritirato.
174, obelisco di San Vito dei Normanni, “sì” per 30.000.
Assessore Amati, confermato? Sì.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
36 presenti, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
175, Perrini, “sì” con la riduzione a 120.000 solo per il 2025, senza secondo comma. Solo per il 2025.
La votazione è aperta.
Parere favorevole del Governo, con queste correzioni.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
176, Comune di Erchie, “sì” con la riduzione a 50.000.
Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti e favorevoli 37.
È approvato all’unanimità.
177 “sì” con 30.000, solo 2025.
La votazione è aperta.
Caroli e Vizzino.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Il 178 è ritirato. Scuola attiva Kids. Ritirato. Emendamento 179. Ritirato.
Emendamento 180: “Pubblica amministrazione. Prima di ‘esclusa’ aggiungere la seguente frase: ‘anche in caso di pena condonata per effetto dell’indulto’”. Abbiamo votato tante altre volte su questo emendamento.
Il parere del Governo è contrario.
La votazione è aperta.
LA votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 12, contrari 27.
L’emendamento non è approvato.
Emendamento 181. Sì, con 15.000, solo nel 2025.
Parere favorevole del Governo con questa correzione.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 182. Questo è normativo. Assessore Piemontese, non è conforme. Perภnon c’è il parere negativo. Il referto è negativo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 8, contrari 26.
L’emendamento non è approvato.
Emendamento 183. Perrini, normativo. Tecnico della prevenzione in possesso di laurea magistrale. Il referto dice: non conforme. Referto negativo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 7, contrari 29.
L’emendamento non è approvato.
184, altro normativo. Il referto dice “non conforme”, quindi negativo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 9, contrari 24.
L’emendamento non è approvato.
Sub emendamento sostitutivo del 185 a firma Piemontese.
Aveva referto negativo. Questo subemendamento è fatto per correggere, quindi referto positivo. Parere favorevole del Governo. È sostitutivo ovviamente del 185, in caso di approvazione, decade.
Votiamo, votiamo. Chi ha votato no?
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 32, favorevoli 31, contrari 1, astenuti 4.
È approvato.
Il 185 decade.
Adesso, sub al 186, stessa cosa di prima, sostitutivo dell’emendamento n. 186. In caso di approvazione decade l’emendamento.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 4.
Subemendamento Piemontese sostitutivo del 187. Vale la stessa situazione.
La votazione è aperta sul subemendamento sostitutivo.
Nel caso venga approvato, decade l’emendamento.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 5.
È approvato a maggioranza.
Il 187 è decaduto.
Sempre Piemontese, 188. Non ci sono subemendamenti. Ritirato.
Il 188 è ritirato.
Il 189 è ritirato.
190, Piemontese. Favorevole.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 2.
L’emendamento è approvato.
Emendamento 191, Pagliaro e Caroli. Il parere è favorevole, con la riduzione a 100.000 euro.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 192. Parere favorevole del Governo, con la riduzione a 18.000 euro.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato all’unanimità.
Emendamento 193. Parere favorevole del Governo, con riduzione a 5.000 euro.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
L’emendamento 194 decade.
Emendamento 195, Caroli, Pagliaro. Parere favorevole per 25.000 euro.
Scusate, questo però va corretto. Non c’è un sub: 25.000 euro… Quello di 5.000 è già fatto.
Qui il problema è che serve un sub. È sì per 25.000, però da sub, correggiamo?
Assessore Amati? “Giovanissimi nel Salento”. Io pure me lo ricordo, nell’articolato può darsi che c’è. Renato, dimmi… Abbiamo approvato tutto, fino ad ora, tranne uno che era già deciso che ritirava perché c’era quella cosa dell’UNESCO. Gli altri li abbiamo approvati, come concordato.
Che dite, attendiamo ancora, o passiamo ad altri e questo lo teniamo da parte? Avete trovato l’articolato? Perfetto, esattamente come sta l’emendamento. Benissimo.
Va ritirato, tra l’altro è decaduto. È decaduto, ma sta nell’articolato, scrivilo così te lo ricordi. 196… Perché il 196 di nuovo? Non l’ho fatto già? L’abbiamo già fatto, al 166. Io credo di sì. L’abbiamo fatto già.
196, invece, è quello di Cera. Non ho indicazioni per questo. Non ho indicazioni per quello del consigliere Cera, come stanno le cose? Assessore Amati. Prego, consigliere Cera.
Speaker : CERA.
Solo per specificare il senso di questo emendamento. Si consente con questo, assessore, la possibilità per i dipendenti di Sanitaservice, Lo consente la legge approvata dallo Stato nel 2022, l’articolo 1, comma 898, della legge n. 197/2022, la legge di bilancio dello Stato, per le composizioni anche delle Segreterie politiche, il distacco per i dipendenti di Sanitaservice, quindi per le società in house.
Lo ritiro.
Speaker : PRESIDENTE.
Ritirato.
197. Referto negativo sul 197, Perrini. Ritirato? Previo espletamento delle procedure previste dalla vigente normativa, nel rispetto... Noi abbiamo scritto “no” qui. Nella seduta nostra era “no”. Torniamo a noi, emendamento n. 197. Parere favorevole del Governo, con 90.000 euro, solo per l’anno 2025.
La votazione è aperta.
Siamo agli ultimi emendamenti. Votiamo, per favore.
Assessore Amati, non riusciamo a trovare la formula dell’impegno di spesa nell’emendamento.
Nell’emendamento 197 non riusciamo a trovare l’impegno di spesa che era stato fatto.
Collega Perrini, non riusciamo a trovare l’impegno di spesa nell’emendamento. Dove ha scritto qual era l’importo nell’emendamento? No, dove l’ha scritto? Abbiamo trovato 90.000 euro. Non troviamo la formula.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato all’unanimità. 197, fatto.
198, consigliera Di Bari. Ha chiesto? Prego.
Speaker : DI BARI.
Presidente, grazie.
Volevo soltanto dire che per questo emendamento, il 198, aggiungo la mia firma.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La viene a mettere, per cortesia? Pure la mia.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa. Abbiamo votato.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Aeroporti di Puglia, 199… Posso dirvi che adesso state facendo un chiasso incredibile? Presidente! Presidente, sta provocando i giornalisti.
Adesso, 199, normativo, Leo. Non ho indicazioni, ma è dell’assessore Leo. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 31, favorevoli 30, contrari 1, astenuti 4.
Emendamento 200… Come sarebbe che non comporta modifiche di natura finanziaria? 200 è il numero. L’emendamento è senza spesa.
Consigliera Di Bari, prego.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che non comporta oneri di spesa, soltanto la modifica del nome della Fondazione, che diventa quindi da Festival Castel dei Mondi di Andria, diventa Fondazione Castel dei Mondi; “di Andria” va aggiunto perché nell’emendamento non è stato scritto, se volete vi scrivo il subemendamento, “di Andria”.
Speaker : PRESIDENTE.
Lo aggiungiamo noi. Lo sta dicendo a verbale.
Speaker : DI BARI.
Diventa “Fondazione Castel dei Mondi di Andria”. È un emendamento che è stato firmato anche dal collega Caracciolo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Adesso c’è il 201, Cera.
Prego.
Speaker : MENNEA.
Era rimasto sospeso l’emendamento 148, quello sulla fondazione.
Speaker : PRESIDENTE.
La Fondazione Canosina. Ricompare. 148.
Che cosa ci vuole dire rispetto a questa? È rimasto in sospeso, sì. Che cosa dobbiamo fare?
Assessore Amati, prego.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
La dotazione c’è. L’anno scorso sono stati usati meno di 300.000 euro. Lo stanziamento attuale è 350.000 euro. La quota di adesione è 50.000 euro ed è coperta dallo stanziamento di 350.000 euro, che ‒ come vi ho detto ‒ è esuberante rispetto alle necessità censite, almeno rispetto all’anno scorso. Quindi, è coperto.
La partecipazione della Regione alle fondazioni, compresa quella Canosina, l’ammontare della dotazione è 350.000 euro. L’anno scorso è stata pagata, vi posso dire anche la determina con la quale è stata pagata, per 50.000 euro e il fondo l’anno scorso, che era per 300.000 euro, è risultato esuberante, cioè abbiamo avuto economie. Quest’anno sono stati appostati 350.000 euro, quindi più di quanto erano appostati l’anno scorso, quindi significa che pagheremo comodamente la quota di adesione alla fondazione. Quindi, chiedo di ritirare l’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Ritirato.
Emendamento 201, Festival delle radici, Cera. Parere favorevole del Governo, con l’importo di 100.000 euro.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Bravo, il nostro consigliere Cera.
Emendamento 202, Basile e Perrini. 80.000 euro. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 2.
È approvato a maggioranza.
Emendamento 203, sempre a firma Perrini e Basile, emendamento Expo 2000 Industria, artigianato, agricoltura e turismo del Salento, 30.000 euro. Parere favorevole del Governo. No, è Perrini e Basile. Questo è la fiera, Miggiano. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 4.
È approvato a maggioranza.
Adesso abbiamo i delfini, 204, 150.000, parere del Governo favorevole.
La votazione è aperta. Mar Mediterraneo, delfini, pesca per evitare che i delfini mangiano le reti e muoiono.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Questo era il 204.
L’altro diventa 205. Forse abbiamo finito. No, ce n’è un altro.
Seguiamo l’ordine. Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli. Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli, firmato Romito e Paolicelli. Non ho indicazioni rispetto a questo. Ritirato? È ritirato.
Il 206 è ritirato, perché è già nel testo.
Abbiamo l’ultimo emendamento, firmato Tupputi, Spina, Di Bari, Caracciolo, Mennea “Area Arca”. No.
Abbiamo finito. Tutti al vostro posto.
C’è la norma di rinvio, 139.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 43, favorevoli 33, contrari 10, astenuti 1.
È approvato.
Articolo 140 (Entrata in vigore).
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 44, favorevoli 31, astenuti 1, contrari 13.
È approvato a maggioranza.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Il disegno di legge è approvato.
Presenti 46, votanti 45, favorevoli 31, contrari 14, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Adesso c’è un ordine del giorno da votare, quello degli elenchi relativi alle chiese, che abbiamo estrapolato dal bilancio.
È un ordine del giorno.
Votiamo per alzata di mano.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
È approvato all’unanimità.
State tutti seduti. Abbiamo da votare l’articolo 1 “Stato di previsione delle entrate” del disegno di legge n. 258 del 5.12.2024.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 32, contrari 10.
L’articolo 1 è approvato a maggioranza.
Articolo 2.
La votazione è aperta. Votiamo. È il bilancio vero e proprio dopo le disposizioni.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 31, contrari 11.
L’articolo 2 è approvato a maggioranza.
Articolo 3.
C’è un emendamento presentato da Fabiano Amati. Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta. Emendamento all’articolo 3 di Amati. Votate.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 31, contrari 12.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Adesso votiamo l’articolo 3 come emendato.
La votazione è aperta. Votiamo. La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 31, contrari 13.
È approvato a maggioranza.
Scusate, così non si può continuare. Sospendiamo il Consiglio se continuiamo così.
Articolo 4.
Consigliere Romito, prego.
Speaker : ROMITO.
Non abbiamo neanche avuto modo di svolgere le nostre dichiarazioni di voto, e mi sono acquietato, perché così l’Aula ha deciso. Consentiteci almeno di ringraziare tutto il personale della Regione Puglia, i dirigenti, i capi dipartimento, i giornalisti. Solitamente si fa alla fine del bilancio. Al Comune di Bari, il Presidente Emiliano lo sa bene, è tradizione.
Un ringraziamento a tutti loro, che sono stati con noi e hanno consentito a questo Consiglio regionale di svolgersi.
Grazie a voi, Presidente. La dichiarazione di voto ve l’ho risparmiata.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Dobbiamo ancora finire di approvare il bilancio.
Articolo 4.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Voto del consigliere Bruno favorevole.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 30, contrari 12.
È approvato a maggioranza.
Articolo 5.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 31, contrari 11.
È approvato a maggioranza.
Articolo 6.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 31, contrari 11.
È approvato a maggioranza.
Articolo 7.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 30, contrari 10.
È approvato a maggioranza.
Articolo 8.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 31, contrari 10.
Ho votato ma non si è schiacciato. Aggiungete il mio voto.
È approvato a maggioranza.
Articolo 9.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 31, contrari 12.
È approvato a maggioranza.
Articolo 10.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 31, contrari 11.
È approvato a maggioranza.
Articolo 11.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 31, contrari 10.
È approvato a maggioranza.
Articolo 12 (Entrata in vigore).
La votazione è aperta.
la votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 31, contrari 11.
È approvato a maggioranza.
Adesso il tabulato.
La votazione è aperta.
Non la legge nel suo complesso, il tabulato. Ci sono quattro emendamenti al tabulato.
Emendamento n. 1.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 31, contrari 12.
È approvato.
Emendamento n. 2.
Emendamento 2 del tabulato.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 29, contrari 12.
L’emendamento è approvato.
Aggiungiamo il voto di Lacatena… C’era già.
Emendamento n. 3 al tabulato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 30, contrari 12.
L’emendamento n. 3 è approvato a maggioranza.
Emendamento n. 4 al tabulato.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 31, contrari 12.
L’emendamento è approvato a maggioranza.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Amati… Ancora no, dobbiamo votare la legge nel suo complesso.
Prego, assessore.
Speaker : AMATI, assessore al bilancio, alla ragioneria, alle finanze e agli affari generali.
Solo per esprimere la nostra gratitudine nei confronti di tutti i consiglieri regionali, ovviamente, che hanno partecipato alla redazione di questo importante documento per la vita della nostra Regione.
Anche noi vogliamo ringraziare tutti i dirigenti, i direttori di dipartimento, il personale che è stato presente, quindi ci ha offerto la possibilità tempestivamente di dare le risposte che i consiglieri regionali avevano il diritto di avanzare, quindi da parte nostra il dovere di adempiere.
Ringrazio tutti i collaboratori dei consiglieri regionali, gli organi di informazione, tutte le persone, anche quelli che svolgono mansioni meno apparenti, perché tutti quanti danno un pezzo della loro giornate, del loro impegno, della loro passione per realizzare le cose che magari noi rendiamo apparenti.
Dietro tutto quello che noi rendiamo apparente attraverso la comunicazione, ci sono tante persone che lavorano con grande abnegazione. Ovviamente, permettetemi di ringraziare in particolare, ma solo perché sono quelli che hanno predisposto i documenti, tutto il personale dell’Assessorato al bilancio: loro sono i meno appariscenti di tutti, perché in realtà sono quelli che non hanno la vetrina, perché è difficile comunicare la scienza avida dei numeri, la scienza triste. Allocare poche risorse su una infinità di esigenze. Lo avete visto anche dalla produzione eccessiva di emendamenti, per chi ci guarda da fuori, ma per noi sicuramente inferiore rispetto a quello che serve. Visti da Bari anche gli interventi puntuali possono sembrare nulla. Però visto dalle città dove c’è il desiderio di vedere qualcosa, quel piccolo intervento ha un grande significato politico.
Con queste parole ringrazio tutti per ciò che avete potuto fare.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Desidero ringraziare l’assessore al bilancio, tutta la Giunta, tutti i consiglieri, i dirigenti. Come capirete, non è escluso che questo sia il mio ultimo bilancio. Volevo veramente cogliere l’occasione per ringraziare tutti. Anche se è sempre un trauma superare questa seduta, sono felice in questo momento, sono particolarmente felice perché ancora una volta abbiamo fatto e ho fatto, se mi permettete, il mio dovere fino all’ultimo.
Nell’augurarvi buon Natale, voglio ricordare a tutti i pugliesi che fare il proprio dovere fino in fondo è la sensazione più bella che si possa vivere.
Grazie a tutti. Auguri.
Speaker : PRESIDENTE.
Un ringraziamento lo voglio fare anch’io agli uffici del Consiglio, insieme agli uffici della Giunta, per l’enorme lavoro di questi giorni. Ho visto la dottoressa Del Giudice in una condizione veramente difficile nel corso delle ultime ore. Credo che anche la pazienza abbia il suo significato, accanto ad ogni persona, accanto ad ognuno dei nostri collaboratori ci siamo sentiti in questi giorni.
Fatemi esprimere anche un ringraziamento a tutti i consiglieri della maggioranza e dell’opposizione. Abbiamo lavorato veramente intensamente. Credo che la comprensione sia stata reciproca per ogni giorno di vita vissuto insieme.
Grazie veramente a tutti. Buon lavoro. Tantissimi auguri.
Adesso passiamo al voto. Grazie.
Votiamo la legge nel suo complesso. La votazione è chiusa.
Presenti 44, votanti 44, favorevoli 31, contrari 13.
Il disegno di legge è approvato a maggioranza.
Auguri a tutti e a tutte.