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C.r. Puglia 17.12.24
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Speaker : PRESIDENTE.
La seduta è aperta . (Segue inno nazionale)
Buongiorno a tutte e a tutti, care colleghe e cari colleghi, a voi che ci seguite.
Diamo per approvato il verbale della seduta del 5 dicembre 2024.
Ha chiesto congedo il consigliere Metallo.
Adesso per l’assegnazione alle Commissioni, passo la parola al Vicepresidente De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Sono stati assegnati alla I Commissione: disegno di legge n. 256 su riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio; disegno di legge n. 259 su riconoscimento di debito fuori bilancio.
Alla II Commissione è stata assegnata la proposta di legge a firma del consigliere Di Cuia “Istituzione dell’Osservatorio Regionale Permanente sul Demanio e la Balneazione”.
Alla III Commissione sono state assegnate: proposta di legge a firma del consigliere Splendido su destinazione di spazi regionali per la creazione di aree dog; proposta di legge a firma del consigliere Conserva ed altri sull’istituzione delle palestre e percorsi della salute.
Alla IV Commissione sono state presentate: la proposta di legge a firma del consigliere Conserva ed altri “Rete di utilizzo dei percorsi ciclistici fuori strada della Puglia”; la proposta di legge a firma del consigliere Romito ed altri “Promozione e valorizzazione del wedding in Puglia e relativo settore”.
Alla V Commissione è stata assegnata la proposta di legge a firma dei consiglieri Conserva, De Blasi, Romito, Splendido, “Targhette braille sui mezzi di trasporto pubblici pugliesi”.
Sono state presentate le seguenti interrogazioni e mozioni: interrogazioni a risposta scritta del consigliere Splendido “Chiarimenti sull’utilizzo dei fondi per il recupero degli alloggi popolari in provincia di Foggia”; è stata presentata la mozione Mennea, Clemente “Implementazione corse autobus Sita Sud nella tratta San Giovanni Rotondo-Foggia”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Adesso passiamo all’ordine del giorno.
Innanzitutto, abbiamo da prendere atto delle dimissioni del dottor Antonio Maria Gabellone dalla carica di consigliere regionale.
Quindi, comunico al Consiglio che a seguito dell’elezione a parlamentare delle avvenute dimissioni in data 16 dicembre 2024 del consigliere regionale, dottor Antonio Maria Gabellone, il Consiglio deve procedere alla surrogazione dello stesso e alla convalida del consigliere regionale subentrante.
A norma dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968 n. 108, in ultimo modificato dall’articolo 8 della legge regionale 7 del 2015, la surrogazione si realizza con l’attribuzione del seggio al candidato che nella medesima lista e nella medesima circoscrizione segue immediatamente. Dall’estratto del verbale dell’Ufficio centrale regionale e circoscrizionale modello 283-AR-Puglia e Modello 267-AR-Puglia risulta che nella circoscrizione di Lecce, il primo dei non eletti nella lista n. 23 avente il contrassegno Fratelli d’Italia è il candidato Saverio Congedo. Lo stesso attualmente ricopre la carica di membro della Camera dei Deputati, carica incompatibile con quella di consigliere regionale.
Il Consiglio, pertanto, con nota PEC del 13 dicembre 2024, ha invitato l’onorevole Saverio Congedo a scegliere tra i due ruoli, ai fini della surroga.
Con nota PEC pervenuta in pari data, acquisita al protocollo n. 20240021615,lo stesso ha comunicato di rinunciare alla carica di consigliere regionale e scegliere di mantenere quella di membro della Camera dei Deputati.
Dall’estratto del verbale dell’Ufficio centrale regionale circoscrizionale (modello 283 AR Puglia, modello 267 AR Puglia prima citati) risulta che, nella circoscrizione di Lecce, il primo dei non eletti nella lista n. 23, avente il contrassegno Fratelli d’Italia, dopo l’onorevole Congedo rinunciatario, è il candidato Cataldo Basile.
Ai sensi del combinato disposto degli articoli n. 17 della legge n. 108 del 1968, n. 24 della legge regionale 12 maggio 2014 n. 7, che è lo Statuto della Regione Puglia, e n. 1 del Regolamento interno del Consiglio regionale, si deve procedere perciò alla convalida del predetto ingegnere Cataldo Basile, con votazione palese per alzata di mano.
La votazione è aperta.
Chi è favorevole? Chi si astiene? Chi è contrario? Nessun astenuto, nessun contrario. All’unanimità l’ingegnere Cataldo Basile sostituisce e surroga il dottore Gabellone.
La prego, consigliere, di volersi accomodare al suo posto. Diamo il benvenuto al consigliere che chiameremo Dino Basile, come sappiamo che si chiama, che da oggi farà parte di questa Assise, gli auguriamo buon lavoro e rinnoviamo in questa occasione i nostri auguri ad Antonio Gabellone, che è stato eletto in Parlamento.
Ora, colleghi, stiamo per affrontare una seduta particolarmente straordinaria, perché dobbiamo discutere e votare per il bilancio ed è possibile che sia l’ultima volta che ci predisponiamo a una simile occasione in questa legislatura e io, ovviamente, invito tutti perché alla discussione del bilancio di previsione esercitiamo la massima responsabilità sostanzialmente per la vita delle nostre comunità. Sono convinta anche che l’agire di tutti sarà nell’interesse comune. Ci siamo dati un termine per stimolo, ma ovviamente non può essere un termine vincolante, e ciò che cerchiamo di tenere la discussione aperta, ma anche tale da poterci consentire poi di sospendere i lavori per valutare, insieme all’assessore al bilancio, gli emendamenti, che ci auguriamo saranno refertati. Per cui, sostanzialmente se riuscissimo a governare la nostra discussione da parte di ciascuno di noi, nei nostri interventi, in maniera tale da completarla in orario utile, potremmo poi sospendere per la valutazione degli emendamenti e, quindi, terminare il bilancio in maniera da non occupare anche l’altra giornata. Diversamente, ovviamente, seguiremo le necessità che deriveranno dalla seduta.
Abbiamo, come punti all’ordine del giorno, al punto n.1) la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 286 del 5 dicembre 2024 “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2025 e pluriennale 2025-2027 – Approvazione”. Poi, teniamo tutte le altre delibere, che sono quelle della Giunta regionale, con riferimento al DEFR e al NADEFR, poste al secondo e al terzo punto, dunque le disposizioni per la formazione del bilancio di previsione di cui al quarto punto e il bilancio di previsione di cui al quinto.
Se facciamo la discussione generale con riferimento a tutti i punti, poi proseguiremo, invece, con la votazione separata.
La discussione è aperta.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Tammacco per la relazione necessaria. Prego, Presidente.
Speaker : TAMMACCO, relatore.
Giusto una relazione molto breve, considerato che quest’anno accorpiamo temi e poi voteremo punto per punto. Vorrei soffermarmi soprattutto sulle disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2025 e bilancio pluriennale 2025-2027 della Regione Puglia, cioè legge di stabilità regionale 2025.
Ebbene, signor Presidente e colleghi consiglieri, siamo chiamati in questa Assemblea ad esaminare e ad approvare il disegno di legge 257 e altri, dal 5 dicembre 2024, in particolare il n. 257 “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2025 e pluriennale 25-27 della Regione Puglia”, in stretto collegamento con il progetto di bilancio 2025, con il quale sono state predisposte una serie di norme di carattere settoriale finalizzate a tracciare un quadro di riferimento coerente con le attuali esigenze gestionali e le disponibilità finanziarie.
Le politiche di bilancio della Regione sono improntate al pieno rispetto degli equilibri finanziari e alla sana e corretta gestione finanziaria, assicurando il rigore degli impegni in termini di vincoli di bilancio a livello nazionale.
Il disegno di legge “Disposizioni per la formazione del bilancio 2025 e bilancio pluriennale 25-27 della Regione Puglia”, così come licenziato dalla Giunta regionale, era composto di due Titoli, due Capi e 30 articoli. Il Titolo 1 “Disposizioni di carattere contabile e fiscale” contiene norme di carattere contabile e fiscale, relative alla spesa a carattere pluriennale, al cofinanziamento regionale dei programmi comunitari e statali della programmazione 21-27 e all’autorizzazione all’indebitamento prevista dall’articolo 3 della legge regionale 29 dicembre 2023 n. 37 e dell’articolo 4 della legge regionale 29 novembre 2024 n. 39.
Il Titolo 2 “Norme settoriali di rilievo finanziario e diverse” a sua volta è composto di due capi: il Capo 1 “Disposizioni…”
Speaker : PRESIDENTE.
Facciamo silenzio, per cortesia.
Speaker : TAMMACCO, relatore.
Il Capo 1 “Disposizioni di rilievo finanziario e diverse” contiene ora non più 30 articoli, ma a seguito degli emendamenti approvati, 140 articoli. Invece, nel Capo II sono contenute le disposizioni finali relative alla copertura delle spese previste dal Titolo 1 e dal Titolo 2 dell’esercizio finanziario 2025 e pluriennale 25-27.
La discussione nella I Commissione è stata ampia e partecipata. Sono stati presentati 221 emendamenti e 65 subemendamenti e, di questi, sono stati approvati 111 emendamenti e 64 subemendamenti.
Per questo motivo devo ringraziare gli uffici e quindi i miei collaboratori del Servizio I e II e della VII Commissione, che in questi giorni hanno lavorato fino a tardi (ci siamo sentiti anche di notte, di sabato e di domenica) per assistere ai lavori della I Commissione per portare in Consiglio gli atti attinenti al bilancio di previsione. Un grazie particolare ai dirigenti e ai funzionari nelle persone di Vita Abbatantuono, Maurizio Cafagno, dell’istruttore Vito Maggio e dei funzionari Angela De Palo e Maria Chiusolo.
Inoltre, colgo l’occasione per ringraziare tutti i dirigenti e i direttori di Dipartimento presenti durante la I Commissione, che ci hanno permesso di ottenere i relativi referti tecnici in tempo reale.
Un ultimo ringraziamento a tutti i colleghi consiglieri e assessori, che hanno partecipato alla I Commissione.
Esaurita quindi la discussione e il confronto sulle linee generali, dopo aver esaminato il disegno di legge, articolo per articolo, con i relativi emendamenti presentati e nella sua interezza, la I Commissione ha espresso a maggioranza dei voti dei commissari presenti il parere favorevole sul progetto legislativo, così come emendato.
Pertanto si sottopone il disegno di legge all’esame di questa Assemblea. Grazie, Presidente,.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Tammacco.
Ovviamente, mi associo al ringraziamento nei confronti di tutti gli uffici, sia del Consiglio che della Giunta.
Un ringraziamento particolare, in aggiunta a quelli che lei ha citato, alla dottoressa Del Giudice, che ancora adesso sta cercando di assemblare in maniera indefessa.
Raccogliendo la sua proposta, ho fatto predisporre i tavoli sulla platea superiore, proprio perché i dirigenti possano avere delle postazioni utili al fine di dare i referti relativamente agli altri emendamenti consegnati dopo. Effettivamente questa predisposizione sicuramente ci aiuterà in questa giornata.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Conserva. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : CONSERVA.
Buongiorno, Presidente. Buongiorno, colleghi consiglieri. Buongiorno, assessore.
Ci apprestiamo a discutere forse il nostro ultimo bilancio di previsione, il mio quinto bilancio di previsione, che fondamentalmente in questi cinque anni sono sempre stati fotocopia, nel senso che di volta in volta il Governo e la Giunta ci hanno sempre proposto provvedimenti fini a sé stessi, che non vanno incontro assolutissimamente a quelle che sono le ambizioni, a quelle che sono le aspettative di tutti i nostri cittadini pugliesi.
È un bilancio complessivo lordo di 10,7 miliardi di euro, di cui 9 miliardi sommando il Fondo sanitario indistinto e vincolato per la sanità e 1,7 miliardi di previsione di entrate e uscite. In più di una circostanza ho sentito il consigliere Amati rilevare ed evidenziare, anche nella discussione in I Commissione, che quest’anno c’è la spada di Damocle dei 61 milioni di euro a carico della finanza pubblica, ma questo di per sé non può giustificare questa manovra…
Speaker : PRESIDENTE.
Signori, c’è veramente troppo chiasso, c’è troppo movimento tra i banchi, però soprattutto tra il pubblico. Vi prego di mantenere il silenzio, in maniera tale da consentire ai colleghi di intervenire.
Prego, Presidente Conserva.
Speaker : CONSERVA.
Grazie.
Dicevo, è una manovra fine a sé stessa, definita in I Commissione, dove evidenzio che non è stato votato il bilancio, dove appunto dei componenti facenti parte della I Commissione…
Mi scusi, Presidente, non si può parlare. Scusate, signori.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : CONSERVA.
Scusate.
Dicevo, i componenti della I Commissione della maggioranza hanno testualmente detto che si trattava di un bilancio scolastico, di un bilancio assolutissimamente, amorfo, di un bilancio che non ascoltava neppure le parti più sensibili della Puglia. Stessa cosa hanno detto le parti sociali che sono intervenute nella discussione in I Commissione. A parlare è stato il Segretario della UIL, che testualmente ha detto: “Mancano risorse per la sicurezza nei luoghi di lavoro, per le politiche attive del lavoro, per il welfare, assenze che stridono, e non poco, con la situazione generale della Puglia, territorio afflitto da una occupazione fortemente precaria, da una crisi industriale irrefrenabile, da un’incidenza altissima di infortuni sul lavoro, da un altissimo tasso di povertà”. Ricordiamo che i poveri in Puglia si attestano, dalle ultime statistiche, a più di 500.000 persone, e non vi è stata alcuna misura, o fondo per queste persone più sensibili.
Al contempo, anche altre parti sociali, come il segretario della CISL, hanno ribadito in più di una circostanza il fatto che ci fosse la necessità di un monitoraggio più efficace dei progetti finanziati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e residenza, per garantire tempi di attuazione adeguati.
Un bilancio che non guarda ai nostri anziani, ai nostri disabili, un bilancio che non guarda alle politiche attive, al welfare, ma un bilancio che non guarda soprattutto ai nostri giovani. Questi dati sono importantissimi. In Puglia, nel decennio, il saldo migratorio dei giovani cervelli in fuga è stato quasi di 24.000, e solo nel 2023 di circa 1.800.
Tra il 2002 e il 2023 oltre 70.000 under 19 hanno cancellato la propria residenza in Puglia, stabilendosi in altre regioni italiane, o all’estero. Un terzo di loro, addirittura, paradossalmente, è in possesso di una laurea. Non c’è alcuna misura, non c’è traccia in questo bilancio. Così come si è detto in più di una circostanza, abbiamo votato all’unanimità parecchie misure negli scorsi bilanci di previsione – ricordo per l’autismo 5 milioni – e c’è proprio una scarsa capacità di programmazione da parte della Regione. Non lo dico io, ma l’ha detto addirittura il Procuratore della Corte dei conti nel rendiconto generale. Leggo testualmente quello che diceva in relazione a quelli che erano i debiti fuori bilancio, che erano fuori controllo, erano raddoppiati. Diceva testualmente: “è assurdo che una Regione non riesca a programmare quella che sarà la sua gestione futura, essendo quindi costretta a contrarre delle spese per acquisire beni e servizi per la cui copertura non ha previsto nulla in bilancio”: investimenti non programmati, le mobilità passive si sono attestate nel 2023 a 337 milioni, senza che vi fosse alcun monitoraggio di tutti gli investimenti che di volta in volta sono stati anche approvati da questo Consiglio. Ricordo i 30 milioni sulle liste d’attesa, il potenziamento delle strutture sanitarie regionali, anche convenzionate, per ridurre la mobilità passiva; 10 milioni in favore degli ospedali accreditati per prestazioni urgenti e indifferibili e, da ultimo, l’investimento di cui dirò a breve.
È evidente che c’è per un vero e proprio cortocircuito generale. Leggevo un’intervista su “La Gazzetta del Mezzogiorno”, in cui una casa di cura accreditata spiegava la scellerata politica programmatica della Regione Puglia e diceva che, se le liste d’attesa si prolungano, saremo costretti a far emigrare alcuni pazienti, i quali non rientrerebbero nel previsto budget della nostra Regione e che invece in case di cura dello stesso gruppo imprenditoriale in altra Regione vanno a trovare garanzie assistenziali qualitative e potranno essere operati con la copertura finanziaria ed assistenziale del Servizio sanitario nazionale.
Un vero e proprio cortocircuito generale, per cui la Regione Puglia limita il budget della casa di cura privata con sede in Puglia, costringe i pazienti ad andare altrove per curarsi e paga un’altra casa di cura dello stesso gruppo imprenditoriale con sede in altra regione, a causa di fasulle politiche di risparmio verso il privato accreditato, che invece è obiettivamente una risorsa preziosa.
Andiamo all’ennesimo provvedimento spot, che è stato fatto in materia sanitaria, provvedimento che sicuramente voteremo, perché quando si parla di provvedimenti e di programmi che mirano a decongestionare la situazione...
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi consiglieri, devo di nuovo richiamare la vostra attenzione per farvi accomodare, non si può intervenire così. Prego, tra i banchi della maggioranza, consigliere Scalera....
Non riesce ad intervenire il Presidente Conserva. Prego, Presidente.
Speaker : CONSERVA.
Parliamo provvedimento spot per antonomasia, posto in essere in questo bilancio di previsione di 54 milioni dell’accordo integrativo regionale, di cui 12 milioni di euro sul Fondo sanitario regionale e la parte restante sul bilancio autonomo, per potenziamento della medicina territoriale, quindi 39 milioni dal bilancio autonomo.
È una misura che sicuramente voteremo per le ragioni anzidette, però vorrei ricordare a me stesso che la ratio e la finalità di questo provvedimento sta nel decongestionare il problema dei Pronto Soccorso in tutta la Puglia, per stimolare la medicina territoriale, la medicina di prossimità. Ma vorrei ricordare a me stesso, così come ha detto in più di una circostanza la Corte dei conti, che paradossalmente vi è uno stesso provvedimento posto in essere dal Piano di nazionale di ripresa e resilienza, i 650 milioni di euro previsti, appunto, per decongestionare il pronto soccorso e per aiutare la medicina di prossimità paradossalmente, parliamo di 650 milioni previsti dal Piano nazionale di ripresa e residenza, a tutt’oggi non vi è un monitoraggio che ci dice qual è lo stato di avanzamento dei lavori.
Parliamo di misure che serviranno a decongestionare la medicina anche di prossimità, parliamo di 121 case di comunità da realizzare entro il 2026, pochissime sono state dichiarate attive. La percentuale, pertanto, è al di sotto della media italiana. Anche delle 40 centrali operative territoriali non ne risulterebbe attiva ancora nessuna. Mentre, degli ospedali di comunità ne sono aperti appena 7 su 38.
Questa Regione, quindi, con questo bilancio di previsione, va a ripetere lo stesso provvedimento già previsto ma, al contempo, non va a monitorare lo status dei lavori.
Ci sono disfunzioni ovunque. Io parlo anche di reparti sensibili della sanità pugliese. Nella provincia di Taranto, una città con circa 300.000 abitanti, il punto nascita di unità intensiva neonatale di Taranto rischia la chiusura. Su 14 specialisti ce ne sono la metà e 5 si sono dimessi. Grazie a un accordo, a un protocollo raggiunto con il Policlinico e con l’ospedale Miulli si è cercato di arginare e di fare in modo di far funzionare quel reparto, che rischia la chiusura.
Nel concludere, per l’ennesima volta questa Regione si dimentica degli anziani, si dimentica dei disabili. Da anni, le RSA chiedono l’assegnazione del Fondo di remunerazione. C’è un tavolo permanente che esiste ovunque, esiste al Ministero, esiste in ogni Regione, ma non esiste qui in Puglia. La Puglia non prevede l’obbligatorio fabbisogno finanziario dedicato all’assistenza residenziale e semiresidenziale di persone anziane non autosufficienti e dei disabili della regione Puglia, peraltro già deliberato negli anni scorsi ma, come al solito, rimasto sulla carta. Da anni migliaia di famiglie e i relativi pazienti sono discriminati dalla politica regionale, che assicura copertura finanziaria a tutti, tranne che agli anziani e ai disabili.
Diciamo che in questo tourbillon, in questa confusione di mancanza di programmazione, di disfunzione, così come ho detto in I Commissione, vorrei parlare di una nota positiva, di una goccia nell’oceano che riguarda lo screening genomico.
Come ho detto all’assessore Amati, noi voteremo, e voteremo perché saremo l’unica regione non solo in Italia, ma nel mondo a dar vita a questo screening, che rappresenta veramente una cosa stratosferica.
Così come voteremo anche il social freezing. Si tratta di una crioconservazione degli ovociti per la procreazione medicalmente assistita. Siamo – meno che, come leggevo sui giornali non ci sia un cambio di rotta – assolutissimamente favorevoli all’autonomia, finalmente, dell’Ospedaletto, dopo sette anni di false promesse.
La circostanza che da sempre sia una costola del Policlinico ne ha limitato obiettivamente le potenzialità, è sempre stato penalizzato dal punto di vista dei fondi, del personale e dei beni strumentali. Questi ultimi provvedimenti sono ben poco, quindi, fondamentalmente, il nostro non è un giudizio positivo, e sicuramente voteremo in maniera contraria a questo bilancio di previsione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Conserva.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Perrini. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : PERRINI.
Grazie.
L’ultimo bilancio dell’era Emiliano, lo sappiamo benissimo, è gestito dall’assessore Amati. Quello che oggi la maggioranza approverà è un bilancio fatto di tasse e debiti per la nostra Puglia. La Giunta ha autorizzata la copertura di un disavanzo di oltre 150 milioni di euro tramite linee di debito e altre cessioni di mutui. Mutui, che a loro volta erano già stati autorizzati per 49 milioni nell’ultimo assestamento, a cui vanno ad aggiungersi altri 100 milioni di euro del nuovo bilancio.
A pagare chi sarà? Saranno sempre costretti i nostri figli, in futuro. È vero, siamo alla vigilia della campagna elettorale: il 2025 potrebbe essere l’ultimo anno per Emiliano e per tutti questi suoi consiglieri regionali. Ci sono moltiplicazioni di poltrone, ci sono evidenti emendamenti approvati in Commissione. Sono ben quattro le tasse che sono state aumentate o adeguate dall’Istat, come tiene a precisare il nostro assessore Amati.
Si partirà della tassa sulle concessioni regionali per igiene e sanità, che è stata abrogata come in moltissime Regioni italiane. Sono aumentate le concessioni regionali su caccia e pesca, sono aumentate le concessioni demaniali marittime, è stata introdotta una tassa per un contributo ambientale, e non ci si ferma più, perché il grande problema di incapacità che ha questo Governo è sulla sanità ed è evidente a tutti i cittadini pugliesi.
Questa maggioranza è incapace di guidare la sanità, e lo dicono i numeri, gli Assessori cambiati dal Presidente Emiliano negli ultimi anni e tutti i disastri realizzati in ogni provincia della Puglia, i debiti e i disastri come tra i buchi di questo Consiglio regionale .
Il più feroce accusatore della sanità, il neo assessore Amati, negli ultimi anni ci ha informati con i suoi bollettini, dove ogni giorno il consigliere collega Amati attaccava Emiliano. Mi sono fatto preparare dai miei collaboratori tutto quello che Amati fino a una settimana o a 15 giorni fa diceva contro Emiliano, perché ogni giorno c’erano 2 o 3 attacchi. Fabiano Amati, “ci spieghi perché Emiliano perde sempre”, Regione Puglia, “Amati, contro le nomine anomale di Emiliano”, “Amati, colpo di fulmine contro il Piano casa”, Amati “Emiliano dice che i candidati pugliesi sono tutti i suoi”.
Amati, a proposito di ARPA “no ai ricatti politici”, come vediamo bene su questo bilancio. Amati si dimette da commissario di Azione Puglia, “io nel PD, quel partito sono io”, cioè dove arriva comanda lui, il resto non conta niente.
Ho una enciclopedia, che non sto qui a citare, di tutto quello che Amati in questi anni ha detto contro Emiliano. Cosa è successo poi? A un certo punto passa dall’altra parte. Caro Fabiano – ti do del tu – tutto mi si può dire, ma l’umiltà è una dote che il Padreterno e i miei genitori mi hanno dato. Da un po’ di settimane io e te non ci parliamo, e sai perché? Perché l’umiltà è un dono che tu non sai neanche dove sta. Perché? Perché in queste settimane hai voglia a chiamare i giornali dicendo “tanto passeranno da me”. Io da te non devo passare. Mi dispiace anche per chi è passato da te. Perché il bilancio è di tutti i pugliesi, è dei consiglieri regionali. Tu non puoi dire “devono passare da me”. Io da te non devo passare proprio niente. E poi ancora “tanto qua devono venire”. Questo atteggiamento da grande professore e da grande luminare non è da te. Di te ho sempre apprezzato la tua capacità, perché quando una persona studia… Tu stesso hai detto l’altro giorno: io sto ventiquattr’ore al giorno qua. Ventiquattro no, ma diciotto ore stai qua. Lo so. So che tu sei un grande lavoratore. Però, ti chiedo: quest’ultimo anno non fare tanto il professore. Devi stare un po’ più tranquillo al posto tuo.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Perrini, posso chiederle di non fare un intervento così personale?
Speaker : PERRINI.
Devi stare al posto tuo. Tanto dopo parlerà cinque ore. A me bastano cinque minuti.
Speaker : PRESIDENTE.
È giusto. Lei intervenga, ci mancherebbe altro, solo magari non in maniera così personale.
Speaker : PERRINI.
Non puoi passare da quello che sei stato là, perché la coscienza e la coerenza di ognuno di noi sono importanti. Non è che devi venire tu da me a dirmi come mi devo comportare. Lo sanno i cittadini e i giornalisti quello che hai fatto in questi anni. Io ammetto che tu sei un grande lavoratore, però devi avere coerenza e umiltà. Devi prendere un po’ di esempi. Ti posso dare solo questo consiglio. Tu puoi dare dei consigli a me su tante altre cose. Però, su alcune cose un po’ di umiltà. È chiaro? È inutile che continui a fare… Sei bravo, lo sanno tutti. Nel parlare, nel dire chiacchiere sei il numero uno. Allora, su questa cosa stai al tuo posto. Noi siamo stati sempre qua, invece tu sei passato da là a qua dopo nove anni che sei stato sempre ad attaccare il Presidente Emiliano. Adesso sono contento che sei passato dall’altra parte.
Tutto questo, caro Amati, tutti gli scandali sulla sanità, tutto quello che è successo sulla protezione civile, tutto quello che è successo negli anni scorsi. Lo sa benissimo, stavate là, e abbiamo fatto anche degli emendamenti. Tutti quegli emendamenti contro i direttori generali che fine hanno fatto? Dove stanno? Va tutto bene?
Io sui direttori generali, faccio un esempio, nella mia provincia, in parte, quando io dicevo “tutti i direttori generali, si sta lavorando bene”, perché non era giusta quella legge che lei doveva proporre, o che dovevi proporre.
Poi, mi devi dire sui Consorzi di bonifica, è cambiata la tua idea? Se è cambiata la devi dire, perché prima dicevi una cosa, adesso ne dici un’altra.
Poi abbiamo il problema… Presidente, sto parlando con “u’ professore”, devo parlare col professor Amati. Sull’ARPA – non ho sentito, io soltanto te sento – mi devi dire qual è adesso questo fatto sugli emendamenti che sono stati preparati, come sta la situazione, cosa ne pensi? Perché quando stavi da quella parte, fino a una settimana fa, dicevi il contrario.
Poi abbiamo i rifiuti: anche là ti sei speso molto, da quella parte, cioè, eri più da questa parte, non da quella la parte, ma da questa parte. Cosa è cambiato adesso sui rifiuti? Dobbiamo fare qualche impianto? Sappiamo che la nostra Puglia è in una situazione molto, ma molto particolare. Adesso, cosa prevedi nel bilancio, cos’è cambiato?
Poi, noi come Fratelli d’Italia insieme abbiamo fatto… Ecco perché quando ti dico che in alcune cose sei bravo. ma “bravo” non te lo devi dire tu stesso, te le devono dire gli altri…
Speaker : PRESIDENTE .
Però la prego, Presidente, non si rivolga solo direttamente…
Speaker : PERRINI.
Ma io soltanto a lui voglio parlare. Poiché non ci parliamo da un paio di mesi, voglio parlare adesso.
Noi abbiamo presentato degli emendamenti sull’autismo. Cosa hai fatto tu? Dopo che abbiamo fatto questa battaglia tutti quanti insieme, ti sei presentato – il solito Amati – con i post: “ho fatto”, “ho fatto”… In realtà è “abbiamo fatto”… Sul mio non ci si scrive.
Insieme abbiamo fatto la battaglia sull’autismo. Vediamo adesso, in questo bilancio, come andrà a finire, perché tra stare da questa parte e stare là, voglio capire quanti soldi stai mettendo sull’autismo.
Dei rifiuti ho parlato. Caro Assessore, sai benissimo che la nostra provincia è messa male, ma non vedo tante risorse. Su questo dobbiamo veramente metterci insieme, perché una cosa è il rapporto personale, che poi a quattr’occhi dobbiamo riprendere, e devo parlarti bene, perché - sto parlando pubblicamente – il tuo errore è che nel parlare con i giornalisti devi dire la verità, io non ti ho cercato per adesso, fino a quando non si chiude questo bilancio non devo parlare con te.
Per questo voglio dirti che su questo bilancio noi voteremo contro, perché ho trovato tante situazioni che non vanno bene per il mio territorio e per la nostra Puglia. Grazie.
Un’altra cosa, Presidente. Siccome saremo per due giorni, tre giorni o un giorno, invito gli amici che devono sedere qua a votare contro il bilancio, perché nascerà un po’ di confusione, dobbiamo leggere gli emendamenti, noi facciamo le riunioni, perché non possiamo sospendere ogni volta per un’ora per parlare, quindi devono stare da questa parte quelli che devono votare contro, altrimenti questo Consiglio regionale durerà tre o quattro giorni.
Invito gli amici a far sedere da quella parte chi ha già dichiarato che deve votare il bilancio, perché io non voglio alzarmi ad ogni emendamento e sentire cosa dobbiamo fare.
Lo dico chiaramente, perché ci sono emendamenti che vogliamo anche votare come voi o non votare, ma ogni volta dovrei alzarmi, come è successo altre volte, quindi chi ha già detto che voterà il bilancio si mette da quella parte, chi sta decidendo dall’altra, perché voglio passare una giornata tranquilla senza fare attenzione a chi parlo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Parrini.
Relativamente a questa ultima sua affermazione devo dire che non è arrivato nulla di dichiarazioni ufficiali, abbiamo solo letto la stampa, quindi è rimessa alla scelta del singolo, io non ho potere di intervenire.
Non ho altri iscritti a parlare. Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : ROMITO.
Presidente, per fugare i dubbi, io sono certo che l’amico Perrini si rivolgesse principalmente agli amici del Movimento 5 Stelle, che sono stati più volte invitati a sedere in maggioranza ogniqualvolta votano in maniera favorevole alla maggioranza o di rimanere qui se dovessero intraprendere la via dell’opposizione. Quindi, faccio da interprete autentico.
Non c’è bisogno di spalle larghe, perché stiamo ragionando, come abbiamo sempre fatto, collega. No, collega, sono certo che il consigliere Perrini si riferisse in maniera precisa…
Speaker : PRESIDENTE.
Non discutete tra di voi. Prego.
Speaker : ROMITO.
…in maniera precisa non al centrodestra, che in maniera coerente e convinta ha sempre votato alla stessa maniera ma, a differenza di quello che, invece, altri intendono, a chi legittimamente ancora non ha assunto una posizione definitiva anche in ordine al bilancio. Quello che diceva il collega Perrini noi lo abbiamo letto sui giornali. Ci sono state tante tribolazioni per arrivare a questa seduta d’Assemblea, ci sono stati tanti annunci. Ricordo una dizione che utilizzava mia nonna: tante furie francesi e qualche ritirata spagnola. Abbiamo osservato un dibattito molto vivace sul tema del bilancio. Noi, invece, abbiamo sempre interpretato questa seduta di Consiglio regionale come la più importante di tutte, perché abbiamo avuto modo di affrontare questo ragionamento per tre anni di fila, almeno questa è l’opportunità che ho avuto io dacché siedo in Consiglio regionale, ma come tanti di voi facciamo parte della tappezzeria dei Consigli comunali delle nostre città, dei Comuni dove abbiamo prestato la nostra attività istituzionale, e sappiamo tutti bene, comprendiamo bene come questa sia la delibera in assoluto più politica dell’anno, di tutto l’anno del Consiglio regionale. Se questo fosse l’anno liturgico, oggi sarebbe Natale per noi amministratori pubblici, per noi legislatori. Perché? Perché dietro il bilancio, dietro dei numeri, che possono apparire sterili e in certe occasioni anche cinici, si nascondono i destini di milioni di pugliesi, di quasi quattro milioni di pugliesi, che aspettano di ascoltare dal Consiglio regionale della Puglia quale sarà il nostro avvenire in materia sanitaria, in materia ambientale, in materia occupazionale, cosa intendiamo fare per sostenere le imprese, le piccole e medie imprese della nostra regione, i giovani, le famiglie, le persone con disabilità, tutti coloro i quali aspettano dal Consiglio regionale della Puglia che si occupi di argomenti concreti e attuali, che purtroppo connotano la vita di milioni di pugliesi.
Partirò, per analizzare questo bilancio, dal tema che viene affrontato quasi sempre per ultimo, mentre io voglio affrontarlo per primo, invece: il tema della disabilità. Noi abbiamo in Puglia circa 10.000 famiglie che vivono costantemente e quotidianamente la condizione della disabilità: per un proprio caro, per un proprio figlio, per un proprio parente, e che purtroppo sono stati abituati, negli ultimi anni, dalla politica in generale… Ora, non voglio fare distinzioni, perché su temi importanti come questo non ce ne possono essere; ma è la politica in generale che è stata ambigua negli ultimi tempi e non è riuscita ad avere una legislazione che fosse coerente per più di due anni, non è riuscita ad offrire a queste famiglie un orizzonte che fosse più lungo di un battito di ciglia. E noi di questo dobbiamo occuparci, perché ognuna di queste 10.000 famiglie combatte ogni giorno una battaglia che deve vedere le istituzioni al fianco di queste persone, e non invece, come loro costante contrapposizione.
È il tema, per esempio, delle misure che hanno caratterizzato questa legislatura, il sostegno alla famiglia, al patto di cura. Alcuni amici che costantemente ascolto su questi temi l’hanno ribattezzato “il pacco di cura”, e non può che essere così, per i disagi, le lungaggini, le incertezze a cui sono stati sottoposti migliaia di pugliesi.
Allora cominciamo proprio da qui, cominciamo a parlare degli ultimi, di chi spesso viene messo ai margini del dibattito pubblico e del dibattito politico. Noi non possiamo accettarlo e noi non possiamo permetterlo. Rispetto a questo, conosco la sensibilità e anche l’impegno istituzionale della collega Barone, e sono certo che lei vorrà, insieme anche alle ramificazioni governative del nostro Paese, al Ministro per le disabilità, convocare al più presto un tavolo qui a Bari, in Puglia, per chiarire definitivamente quali sono i confini entro cui ci dovremo muovere per garantire a queste 10.000 famiglie pugliesi, dignità, decoro ed una prospettiva. E il bilancio regionale deve occuparsi di questo, ha il dovere di occuparsi di questo, così come il bilancio regionale ha il dovere di occuparsi del tema dei temi, della competenza più importante che la legge ci affida: quello della sanità.
Ebbene, anche sotto questo punto di vista noi non possiamo rallegrarci di quella che è oggi la condizione in cui migliaia di pugliesi sono costretti a vivere. Per precisione: sono circa 60.000, un numero spaventoso se pensiamo che ciascuno di questi 60.000 pugliesi coltiva una storia, delle ansie, dei dispiaceri, dei sogni, delle ambizioni, delle speranze: 60.000 pugliesi nell’ultimo anno sono stati costretti a prendere le valigie, a mettersi in macchina, in treno o in aereo, spesso con costi proibitivi, e raggiungere altre destinazioni per curarsi, perché dietro i 131.800.000 euro che è il saldo negativo della mobilità passiva in materia sanitaria, cioè, tutti i pugliesi che vanno a curarsi fuori e per i quali la Regione Puglia è costretta a sostenere dei costi importanti. Dietro questi 131 milioni, numeri sterili, il cinismo di cui parlavamo prima, ci sono delle storie, ci sono 60.000 famiglie che hanno dovuto sopportare il disagio della malattia, della sofferenza e in alcuni casi anche quelli del viaggio, comprese tutte le questioni economiche che mai come oggi, in congiunture economiche così difficili, dobbiamo tenere a mente.
Mi sono quindi interrogato e ho voluto comprendere meglio quali fossero i desideri, le necessità di cura di questi 60.000 pugliesi. Viene fuori leggendo i dati del nostro bilancio che, di questi 131,8 milioni di euro, il 15 per cento è stato destinato ad interventi di alta complessità. Solo il 15 per cento dei pugliesi che è andato a curarsi fuori si è sottoposto ad interventi ad alta complessità. Il 55 per cento si è sottoposto a interventi di media complessità, il 31 per cento a interventi di bassa complessità.
Questo è un campanello d’allarme per il nostro sistema sanitario, perché certifica una sostanziale mancanza di fiducia dei cittadini pugliesi rispetto alle nostre strutture sanitarie, vuoi per il tema delle liste d’attesa, vuoi perché per prenotare un esame specialistico oggi servono i santi in paradiso, vuoi perché è diventato complesso anche comprendere come curarsi, non soltanto curarsi, sarebbe già tanto risolvere questa prima parte del problema.
Se abbiamo registrato numeri così alti senza alcun tipo di decremento, vuol dire che c’è ancora tanto da fare, abbiamo tanto da lavorare. L’ultimo decreto ministeriale approvato da questo Governo non soltanto ha dato più risorse alla Regione Puglia, contrariamente a quello che ho avuto modo di leggere su alcuni quotidiani, riferito in maniera assai sbadata da alcuni esponenti politici, ma l’ultimo decreto ministeriale in materia di sanità ha proteso le proprie braccia verso un sistema di sanità di prossimità, un sistema sanitario che possa evitare di intasare i grossi centri ospedalieri e possa andare nella direzione che tutti noi coltiviamo, quella della prevenzione e di poter arrivare in maniera precoce alla diagnosi di una malattia.
Abbiamo voluto andare proprio in questa direzione nel bilancio, abbiamo presentato come Gruppo consiliare, ma anche come partiti di Centrodestra molti emendamenti su questo tema, da quello che prevede uno screening rivolto agli uomini in età compresa fra i 45 e i 70 anni, che possa servire per arrivare alla diagnosi precoce del carcinoma più brutto, quello che colpisce milioni di uomini ogni anno, quello alla prostata, così come abbiamo pensato allo screening per le mamme colpite da tumore al seno.
Abbiamo immaginato insieme, e di questo il Consiglio regionale deve essere orgoglioso, un percorso che potesse dare alla Puglia dei centri di alta specializzazione in materia di autismo, ma abbiamo cercato di immaginare un percorso diverso anche per i nostri giovani, per gli studenti universitari fuori sede, che sono costretti ad abbandonare gli studi perché non sono in grado di trovare un’abitazione a buon mercato. Allora qui abbiamo previsto, per esempio, dei contributi per i nostri studenti fuori sede, che stanno scappando dalle università, stanno fuggendo dalle università, per iscriversi alle università telematiche, perché a parità di costo non devono sostenere, invece, le spese legate al pernottamento nelle città, a Bari, a Taranto, a Foggia, e non devono sottoporsi costantemente a quell’ordalia che sono i viaggi a cui sono sottoposti i nostri ragazzi che cercano, al contrario, di tornare in Puglia dopo aver studiato per anni al centro-nord, perché i voli aerei sono diventati, anch’essi, proibitivi.
Abbiamo pensato, con i nostri emendamenti, di dare un sostegno a categorie di pazienti che oggi sono sostanzialmente dimenticati dalla nostra sanità. Pensiamo a un progetto pilota che intendiamo inaugurare al Policlinico di Bari per le migliaia di celiaci che sono oggi presenti nella provincia di Bari e che sono rimasti senza alcun tipo di riferimento.
Proveremo a difendere fino in fondo la battaglia di dignità che chiedono migliaia di bambini pugliesi, che pretendono un polo pediatrico di eccellenza che, nella sua autonomia, possa recuperare finanziamenti, risorse umane, risorse finanziarie in grado di rendere il polo pediatrico di Bari il più importante del Mezzogiorno d’Italia. Anche qui, sarò poco ecumenico. Lasciatemi dire come la penso. È assai antipatico, è assai scorretto vedere oggi degli emendamenti soppressivi presentati da alcuni colleghi consiglieri regionali, che si pongono l’obiettivo di cancellare un articolo, votato da tutta la Commissione bilancio, rispetto al quale è stata fatta una lunga discussione, perché a quella Commissione bilancio io, pur non essendo membro, ho partecipato. Siamo stati, credo, dieci ore insieme a tutti i colleghi commissari che cercavano di portare a casa misure utili per il nostro territorio. Non sto parlando delle mance elettorali né delle iniziative spot, che pure hanno trovato spazio in questo bilancio. Ed è assai grottesco immaginare che oggi noi si torni in Consiglio regionale, in seduta consiliare, per cancellare quello che dei commissari avevano fatto nella sessione di bilancio. Aggiungo che, oltre a essere grottesco, è un pericoloso precedente, perché se noi dovessimo cominciare a rivedere, a cassare, a cancellare, a ripensare tutti quelli emendamenti e tutte quelle norme che sono contenute nel testo base presente oggi in Aula, frutto di un lavoro di dieci ore in Commissione e delle precedenti sedute e sessioni, noi staremmo per compiere un atto molto pericoloso, perché questo equivarrebbe a cancellare tutto quello che si è fatto in Commissione bilancio, non per un emendamento sacrosanto che mette al centro il diritto dei bambini e delle famiglie pugliesi ad avere un’assistenza sanitaria dignitosa.
Noi metteremmo oggi in discussione tutto l’impianto che è stato reso da quella Commissione, perché frutto della condivisione dei commissari e dei consiglieri regionali che a quella Commissione hanno partecipato. È estremamente scorretto presentare un emendamento soppressivo; è estremamente scorretto, è sgrammaticato istituzionalmente pensare di cancellare questa mattina un provvedimento che questa Regione rivendica da anni, e che garantirebbe eccellenza e dignità ai bambini pugliesi. È estremamente scorretto.
Anche rispetto a questo, noi cercheremo, insieme ai colleghi consiglieri regionali di tutte le parti politiche, perché quando si tratta della pelle dei bambini pugliesi, non ci possono essere distinzioni, non c’è maggioranza, non c’è opposizione, non c’è centrodestra, sinistra, 5 Stelle, esiste solo il sacrosanto diritto dei bambini pugliesi a ricevere assistenza e cure dignitose, e a poter rivendicare una crescita esponenziale del nostro polo pediatrico, e non invece un galleggiamento che siamo costretti ad osservare da anni, pur nelle eccellenze mediche che oggi albergano al Giovanni XXIII, al quale noi tutti dobbiamo dire grazie. Ma anche di questo parleremo più avanti.
Io mi auguro, l’ha detto prima il collega Perrini e condivido quello che ha riferito, che questa possa essere una discussione serena e costruttiva. Ma per essere una discussione serena e costruttiva c’è un punto di partenza di cui non si può difettare, che sono il garbo istituzionale, la coerenza e soprattutto la correttezza istituzionale.
Se la discussione d’Aula produrrà e continuerà secondo questi canoni, da parte del centrodestra ci sarà l’opposizione più giusta e corretta che i cittadini pugliesi ci richiedono e reclamano, ma nel rispetto delle regole e nel rispetto di quest’Aula. Se al contrario noi dovessimo osservare degli atteggiamenti come quelli di cui ho parlato poco fa, che ho descritto poco fa, evidentemente anche l’atteggiamento del centrodestra dovrà radicalmente cambiare. Perché tutto ciò che è frutto di impegno, di condivisione e di studio non può essere cancellato con un tratto di emendamento presentato “alla scordata” – utilizzo un termine barese per essere più efficace – la mattina stessa in cui si insedia il Consiglio regionale, o poche ore prima.
Continuo, perché in questi giorni, in questi mesi noi ci siamo assai impegnati per provare a modificare e a migliorare questo bilancio, e lo abbiamo fatto, l’ho detto prima, pensando agli anziani della nostra Regione, a tutti coloro i quali sono costretti a sottoporsi al terno al lotto dei posti destinati alle RSA. Anche rispetto a questo c’è una scarsità di risorse straordinarie, che continuerà a crescere se noi non metteremo appunto una modifica del nostro sistema attraverso cui si finanziano e si rendono accreditabili le nostre RSA. Di questo dovremmo iniziare a parlare in maniera definitiva, perché ha estremo valore, ha estrema dignità all’inizio della vita e dobbiamo occuparci dei nostri bambini, ma ha ancora più bisogno del nostro aiuto, del nostro impegno, della nostra serietà istituzionale la parte finale della vita, a cui migliaia di pugliesi sono destinati.
Le RSA rispetto a questo svolgono un ruolo straordinario nella nostra regione, così come un ruolo straordinario svolgono le migliaia di giovani pugliesi che decidono con coraggio di non prendere un volo o un treno e trasferirsi in altre città del centro-nord Italia, ma di provare a costruire qui il proprio futuro, attraverso lo studio, attraverso l’esercizio delle professioni, attraverso l’esercizio di professioni intellettuali o non intellettuali.
Per questo motivo abbiamo presentato un altro emendamento per la seconda volta in due anni, che si pone l’obiettivo di erogare un contributo a tutti i giovani che svolgono dei tirocini obbligatori nelle professioni ordinistiche. Non è immaginabile che in città come Roma, Milano, Bologna, Torino (potrei fare un elenco sterminato) i praticanti ricevano un equo rimborso per il tempo che dedicano allo studio e al perfezionamento delle proprie capacità, invece qui da noi, salvo alcune rare e preziose eccezioni, diventi lettera morta.
Noi interveniamo attraverso il bilancio regionale per provare a dare uno spazio, un orizzonte, una speranza a migliaia di pugliesi che noi abbiamo il dovere di far rimanere in Puglia, di coccolare per farli rimanere in Puglia, di farli sentire al centro del nostro progetto per farli restare in Puglia.
Non bastano le dichiarazioni a mezzo stampa, non bastano gli accordi di programma con qualche società TEC che si preoccupa di assumere qualche migliaio di ragazzi per un paio d’anni o per tre anni per poi far finta che niente sia accaduto, cosa che si è verificata in altri esempi eccellenti di mancanza di attenzione rispetto al mercato del lavoro in Puglia. Mi riferisco aa Ac Boilers di Gioia del Colle, dove ci sono in seduta permanente centinaia di lavoratori che aspettano da noi una risposta in ordine ad un dramma, quello del lavoro, che non può vederci ignorare queste persone o silenti, perché ne diverremmo complici.
Mi tengo ancora tre minuti per provare a ragionare rispetto agli interventi di maggioranza che leggo sugli schermi e rispetto ad alcuni interventi di colleghi di opposizione, sperando - lo ribadisco - che questo dibattito possa incardinarsi in quei canoni di serietà, di garbo istituzionale, di correttezza che, per quanto ci riguarda, sono elementi indefettibili per continuare una discussione sulla stessa idea, sulla stessa linea che insieme, come tutto il Centrodestra ha sempre fatto, avevamo concordato.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Romito.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Mennea. Prego.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente. Grazie a tutti i colleghi.
Io intervengo per esprimere qual è la nostra opinione su questo bilancio, su questa proposta di bilancio, che francamente somiglia più a un Omnibus che a un documento contabile in senso stretto. Ci sono una decina di articoli su 140, più gli altri 200 emendamenti che parlano di bilancio in senso stretto. Tutto il resto ci aiuta – c’è sempre un aggiornamento ogni volta che approviamo il bilancio – più a fare un censimento delle sagre, delle feste, delle gare sportive e non, che non altro. Ogni volta che leggo il bilancio imparo a conoscere manifestazioni che non conoscevo prima. Quindi, questo è un bilancio che non ha quella forza, quella potenza che fa evidenziare immediatamente qual è la scelta politica che sottintende all’allocazione di risorse finanziarie. Ci sono 1,7 miliardi di euro che vanno sul bilancio autonomo sui 10,7 miliardi, e questi 1,7 miliardi non imprimono alcuna accelerazione a nessun problema su cui si contano molti, molti comunicati stampa nell’arco dell’anno.
È un bilancio, tra l’altro, che non è stato preliminarmente condiviso, non è stato discusso in via preliminare. Ma non lo dico io, che magari posso essere sospettato di essere critico per questioni politiche, lo dicono tutti coloro i quali sono stati auditi in Commissione bilancio. C’è chi ha detto che non c’è stato nessun confronto, che il metodo è sbagliato, chi ha detto che c’è stata scarsa attenzione alla sicurezza sul lavoro, chi ha ricevuto 700 pagine di atti di bilancio qualche giorno prima e non ha fatto in tempo neppure a leggerli, chi ha detto che ci sono risorse scarse nel settore del welfare, chi ha anche eccepito che è vero che non sono aumentate le tasse, ma non sono nemmeno diminuite. Ridurre le tasse ai pugliesi poteva essere anche un obiettivo, che evidentemente non è stato preso in considerazione, ma se ne poteva discutere. Poi qualcuno ha parlato che di questo bilancio, come un bilancio che ha un contenuto programmatico. Ma se noi analizziamo gli aspetti preponderanti dell’attività di un Governo regionale, e mi riferisco alla sanità, qual è l’attuazione programmatica rispetto al settore sanità? È migliorata la sanità? È migliorata l’offerta sanitaria del nostro sistema regionale? I cittadini non si lamentano? Io invece registro che non solo i cittadini si lamentano, non solo il sistema sanitario non è migliorato come volevamo, come abbiamo detto all’inizio, ma addirittura si sposta la soluzione del problema. Dove? Fuori dagli ospedali. Cioè, anziché andare ad investire, ad insistere, a rafforzare il nostro sistema sanitario, si fa un contratto con i medici di medicina generale e si dice: guardate, un pezzo del problema della sanità ve lo dovete gestire voi, fuori, dove non si sa ancora, perché le case di comunità, gli ospedali di comunità non sono stati completati. Quindi, si sposta il problema.
Come si sposta il problema anche sugli affollamenti che ci sono nei pronto soccorso, questa è un’altra lamentela ricorrente. Ieri è morto un signore di Andria che dopo 10 ore di attesa è andato a casa e durante il tragitto è morto, perché 10 ore di attesa in ospedale sono tante.
Io mi aspettavo che questo bilancio rispondesse con una terapia d’urto a questi problemi, a questi episodi che portano molto spesso anche ad un epilogo spiacevole, come la morte. Invece, questo non c’è stato.
Allora, abbiamo risolto il problema raddoppiando gli stipendi. È anche quello un elemento che può aiutare, ma non è la soluzione. Il bilancio deve dare soluzioni che, francamente, a leggerlo e a rileggerlo non ci sono, o non ci sono per tutti. Non voglio essere troppo rigido nella critica, ma credo che questo bilancio non migliori di molto la vita dei pugliesi, non migliori di molto la sanità, e non migliora assolutamente, e su questo io ho una posizione, abbiamo una posizione abbastanza chiara, non migliora le condizioni di povertà dei pugliesi.
I dati sulla povertà sono allarmanti: se ci fossero state maggiore attenzione e maggior condivisione prima di strutturare il bilancio ed ingessarlo con degli impieghi, degli impegni presi magari con delle categorie professionali io avrei fatto notare che in Puglia il numero dei poveri aumenta, è arrivato a 900.000 persone, esseri umani, che hanno difficoltà a fare il pranzo di Natale.
C’è una povertà alimentare che si aggira intorno alle 500.000 famiglie, per non parlare della povertà sanitaria, c’è gente che non si può curare, che non può comprare i farmaci.
Rispetto a queste cosiddette “priorità”, evidentemente si è preferito partire da un altro punto, invece la priorità delle priorità è la lotta alla povertà, e non per provocare o per mettere in difficoltà l’equilibrio di bilancio abbiamo presentato un emendamento aperto, sottoscritto da diversi Consiglieri, che punta alla lotta alla povertà attraverso un sistema virtuoso, che è quello di recuperare le eccedenze alimentari e le eccedenze farmaceutiche, cioè di spostare il cibo che viene buttato, che è in eccedenza e va a finire in discarica, che inquina l’ambiente, che fa aumentare la TARI, spostarlo da chi lo produce in eccedenza a chi ne ha bisogno.
Come? Finanziando delle reti che mettano in connessione chi produce in eccedenza e chi muore di fame. È un sistema semplicissimo che abbiamo sperimentato con l’Assessore al Welfare Barone e ha iniziato a funzionare.
Bastava condividere questa necessità per trovare lo spazio di una soluzione, ma non è stato fatto. Abbiamo presentato un emendamento, e questo è il nostro emendamento politico bandiera, rispetto a questo capiremo se il Governo regionale presti attenzione non a noi, non al Gruppo di Azione, al consigliere Mennea o ad altri che lo hanno firmato, se presti attenzione a questo problema, che noi riteniamo essere prioritario, oppure giri la testa dall’altra parte, essendo convinto che il bilancio non sia un momento di confronto politico, non sia un documento politico in senso stretto, ma sia soltanto la conta numerica di mani che si alzano a favore o contro.
Se dovesse accadere questo, sarebbe davvero una vergogna approvare un bilancio in questo modo.
Continuo parlando dell’indebitamento. In un bilancio dove si rinnovano i debiti, qualcuno dice che il bilancio è sano. Chi rinnova i debiti appesantisce un bilancio, perché quei debiti poi li pagheranno quelli che verranno. Pagare con i debiti – questo è il paradosso – quando dall’altra parte ci sono sprechi… La parola “sprechi” ha un’accezione positiva quando si parla di recupero degli sprechi alimentari, per esempio, e ha un’accezione negativa quando si parla di sprechi di prodotti farmaceutici. Noi abbiamo fatto una battaglia da questi banchi, abbiamo fatto una battaglia che si è trasformata in una legge. Noi abbiamo dovuto fare una legge, la legge n. 7 del 2022, dove abbiamo dato un input molto chiaro. Non era una legge punitiva, come qualcuno l’ha intesa, ma era una legge che voleva stimolare i direttori generali delle ASL a fare bene, a fare meglio, a prestare più attenzione alla spesa farmaceutica, che sistematicamente veniva sforata. L’ultimo sforamento vale circa 200 milioni di euro. Con 200 milioni nel bilancio autonomo avremmo potuto fare tante altre cose, avremmo potuto dare tante altre risposte, che invece non possiamo dare, perché il bilancio è ingessato. Quindi, sulla parola “sprechi” in materia farmaceutica c’è una legge appesa. Adesso qualcuno comincia a darsi da fare, a dare qualche risposta ma, mentre si perde tempo a palleggiare con relazioni, con mail, con corrispondenza che non è risolutiva del problema, c’è la Corte dei conti che ieri ha detto: ragazzi, dovete applicare la legge. È un rimprovero secondo me estremamente grave. Sentirsi dire da un organo dello Stato che dobbiamo applicare una legge, che è quella sullo sforamento della spesa farmaceutica, secondo me è una bocciatura dell’attività del Governo regionale, che noi non dovevamo subire. Questa è un’umiliazione che stiamo subendo rispetto a una legge che è stata condivisa, che è stata approvata e che non è stata applicata. E c’è qualcuno che fa finta di niente, che si gira dall’altra parte e dice: non è a me, non mi interessa questa cosa, vediamo, tanto stanno quasi per scadere. C’era qualcuno che faceva da questi banchi le battaglie, sbatteva le scarpe sul banco per vedersi approvata quella legge, poi a un certo punto svanisce nel nulla, evapora.
Mi sarei aspettato che anche questa nuova incisività che si pensava di dare al bilancio, contenesse una parola chiara su questo tema dello spreco per spese farmaceutiche.
Più andiamo avanti, più magari emergono elementi che quasi alla fine di una legislatura, vengono fuori e rappresentano le criticità oggettive. Poi ci sono le criticità strumentali, quelle che venivano proferite con tanto di linguaggio forbito, con tanto di platealità da questi banchi, e poi, quando gli si dà in mano lo strumento per poter risolvere e dare risposte a tutto quello che si criticava, alla fine non cambia nulla, non c’è niente, era solo un problema di farsi notare per potersi poi accomodare su una poltrona più comoda, quella del potere, quella che si combatteva. Ma questa è un’altra storia di cui parleremo in altre circostanze.
Io credo che l’anima di questo bilancio sia insipida, incolore, non si vede, è invisibile, non c’è. Nonostante tutto noi ci facciamo carico di contribuire, senza presunzione, a migliorarlo, a tentare di migliorarlo. Abbiamo fatto una serie di emendamenti; non sono emendamenti che parlano della sagra delle cannucce, non sono emendamenti che hanno un nome e un cognome, non sono emendamenti che hanno il sapore dell’alimentazione del clientelismo, non hanno il sapore elettoralistico. Sono emendamenti di carattere generale. Noi abbiamo preso delle leggi che abbiamo approvato molto spesso all’unanimità, e su quelle leggi abbiamo chiesto il finanziamento, abbiamo chiesto di destinare delle risorse finanziarie. E sono leggi che in quanto tali soddisfano e rispecchiano gli interessi generali, quindi non vanno né a beneficio della mia città, né a beneficio della città dell’altro firmatario.
Quindi, noi ci aspettiamo che i nostri emendamenti vengano non solo presi in considerazione ma finanziati, e rispetto a quello che verrà fuori da questo ragionamento noi assumeremo una posizione, una decisione anche rispetto all’approvazione del bilancio.
C’è qualche altro emendamento che ho visto ha attirato l’ira del collega Romito, che non vedo più (ha fatto la sparata e se n’è andato, non lo vedo più).
Quello è un emendamento che io e la collega Maurodinoia abbiamo firmato senza la malafede che lei ha ipotizzato. Noi non volevamo sopprimere il lavoro fatto dai commissari nella Commissione bilancio, volevamo semplicemente che quella discussione fosse rafforzata da un confronto nell’Aula consiliare, a cui potessero partecipare tutti e decidere che un pezzo della sanità barese si stacchi dall’università. Questo soltanto.
È legittimo o abbiamo fatto una cosa sgradevole, sgarbata? Io penso che non abbiamo fatto alcun affronto a nessuno, volevamo approfondire, eravamo convinti che quella idea fosse talmente buona che dovesse essere condivisa da tutto il Consiglio regionale, anche perché, tra l’altro, mentre ci accingevamo a discutere per approvare o bocciarle quella norma, è arrivata una nota a firma del Direttore generale, del Rettore dell’università, quindi vuol dire che quell’argomento non è così scontato.
Io poi sono d’accordo con il collega Romito nel dire che dobbiamo lavorare tutti per fare in modo che ci sia un polo pediatrico di eccellenza, ma seguiamo la strada, quella naturale. Sarebbe uno sgarbo istituzionale non coinvolgere il Consiglio regionale, questo sì che sarebbe uno sgarbo istituzionale.
Questa è la motivazione per cui abbiamo firmato quell’emendamento, era un emendamento non contro qualcuno, ma a favore del confronto politico nel luogo in cui ci deve essere, che è l’Aula consiliare.
Questo bilancio è cresciuto molto nel tempo, mi dicono che ci sono più di 200 emendamenti, non so se questa sia una modalità normale per discutere un bilancio, però quando un bilancio parte con 29-30 articoli che poi si moltiplicano e diventano 400, vuol dire che la proposta non copre tutto lo sguardo rivolto ai territori e alle problematiche del nostro territorio. Questa cosa mi fa capire che il bilancio non può reggere in questo modo, perché dall’essere lo strumento di programmazione e pianificazione finanziaria per eccellenza si è trasformato nella raccolta delle esigenze, delle micro-esigenze, addirittura delle singole persone. Ci sono interventi che si fanno proprio su un singolo oggetto, per un singolo pezzo di quartiere. Io credo che così non possiamo continuare, perché arriveremmo davvero a trasformare il bilancio in un’occasione più di manifestazione di esigenze elettorali che non di esigenze di risoluzioni che soddisfano le esigenze dei cittadini.
I giovani. Qualcuno diceva che questo è un bilancio che guarda al futuro. È chiaro, il bilancio per definizione guarda al futuro, perché noi oggi facciamo la previsione per l’anno prossimo. Ma guarda al futuro di chi, di cosa? Questo bisogna scrivere in maniera chiara. Diceva qualcuno che guarda ai giovani. Quali giovani? Io ho dei dati che sono agghiaccianti che riguardano proprio i giovani. C’è un consumo di alcol: il 41 per cento degli adolescenti ha bevuto alcol negli ultimi trenta giorni, il 44 per cento si è ubriacato. Sono dati veramente preoccupanti. Su questa cosa non abbiamo detto niente nel bilancio. Non c’è niente. Non c’è nulla. Le dipendenze dagli strumenti digitali, le dipendenze dal gioco d’azzardo, l’uso dei social in maniera smodata, il bullismo, il fumo: su questa roba non c’è niente. Ma a quali giovani stiamo pensando, scusate? A quelli che stanno bene? Ai figli di papà?
C’è una legge che abbiamo approvato nello scorso Consiglio regionale, con il collega Gianni Liviano, che voglio ricordare, che parla proprio di questo, che dice qual è il metodo per dare una risposta agli adolescenti che stanno a rischio, che vivono a rischio. L’abbiamo detto. Sta qua! E abbiamo chiesto uno stanziamento finanziario. Adesso vedremo se ce lo accorderanno o non ce lo accorderanno. Però, se non ce lo accordate, non dite che questo bilancio sta pensando alla vita dei giovani, perché così non è.
Io mi riservo di intervenire dopo aver ascoltato gli altri colleghi, ma al momento non posso che dire che questa sessione di bilancio rischia di trasformarsi in un mercatino neppure di prodotti nuovi, ma in un mercatino dell’usato. Quindi, evitiamo di aprire questo mercatino e concentriamoci sulle priorità che dobbiamo dare al bilancio per risolvere i problemi veri dei cittadini, non quelli che vanno a beneficio di pochi e di chi sta bene.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Menna.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Mazzotta. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : MAZZOTTA.
Grazie, Presidente.
Siamo oggi qui per l’approvazione del bilancio. Il mio collega Fabio Romito ha definito il “Natale del Consiglio regionale”, direi che comunque è l’atto più importante che noi abbiamo a disposizione per scrivere il futuro di questa Regione.
Questo è chiaramente il Consiglio regionale più importante dell’anno. Noi ci accingiamo per il quinto anno consecutivo alla discussione del bilancio di previsione, e devo dire che nel corso degli anni abbiamo notato che sostanzialmente i bilanci sono quasi tutti uguali. Questo documento che dovrebbe scrivere il futuro alla nostra Regione, quindi dare la possibilità ai giovani, dare la possibilità a coloro che hanno perso il lavoro, dare la possibilità alle giovani coppie di poter guardare con ottimismo al proprio futuro nella propria regione, noi tutto questo non lo possiamo affermare perché è un bilancio che è poco attento alle esigenze dei nostri concittadini.
Ci sono grandi temi che sono assenti in questo bilancio: veniamo da una stagione post Covid, tale che quindi dovremmo dare uno slancio all’economia della nostra Regione. Invece, tutto questo in questo bilancio non c’è. Non c’è il tema dell’occupazione giovanile, non viene affrontato il tema del rilancio per le imprese o per coloro che aprono nuove imprese e che quindi dovrebbero essere incentivati a rimanere qui, anziché cercare fortuna altrove.
Devo dire che quest’estate in particolare abbiamo letto più volte dai media di una crisi idrica senza precedenti, quindi di una Regione che purtroppo ha problemi a garantire l’acqua ai propri concittadini. Anche di questo devo dire che in questo bilancio non vi è traccia, così come non vi è traccia, se non in negativo, della questione dei Consorzi di bonifica.
Ricordo quando il consigliere Amati, in tutti questi anni di opposizione verso il Governo Emiliano, ha sollevato più volte il tema dei Consorzi di bonifica, ha presentato anche emendamenti su questo tema e oggi invece si allinea completamente al pensiero del Governo regionale su questo.
Non sto qui a ricordare, come ha fatto il collega Perrini, tutto quello che in questi anni è stato detto dal consigliere Amati, nella vita si può cambiare sicuramente pensiero, si può cambiare opinione, però su questo tema in particolare io ho presentato un emendamento, perché voglio che l’Aula si esprima, così come sul tema dei rifiuti.
Ricordo a me stesso che la Puglia è una delle Regioni d’Italia che pagano la TARI più alta, e anche su questo nel bilancio che ci avete sottoposto non c’è nulla per affrontare un tema caro a tutti i Comuni e soprattutto a tutti i cittadini, così come sul tema sanità. Da qualche mese, con il mio partito, quindi con i miei colleghi del Consiglio regionale abbiamo iniziato un percorso che si chiama “Operazione sanità”, che ci sta portando a fare visite ispettive in tutti gli ospedali.
Ci stiamo rendendo conto ancor più da vicino, quando riceviamo la chiamata da persone che stanne per ore e ore nei Pronto Soccorso oppure per le infinite liste d’attesa, di quello che non va in tutti questi ospedali, perché purtroppo dobbiamo sempre immaginare che lì ci sono i nostri nonni, i nostri genitori, che sono costretti a rivolgersi all’ospedale per avere le giuste cure, e purtroppo spesso i medici non sono in grado, non per colpa loro, di dare la giusta attenzione a tutti coloro che si rivolgono ai nostri Pronto Soccorso.
Questo perché ci sono intere ali di ospedali ancora cantierizzate, e purtroppo non si vede, non si capisce, non si comprende quando termineranno questi lavori, così come rispetto al piano di previsione della Regione Puglia, i posti letto sono dimezzati in diversi ospedali, cioè ospedali che prevedevano 250 posti letto ne hanno, sì e no, un centinaio. Quindi, c’è una serie di inadempienze al quale questo Governo regionale non vuole porre rimedio. Tra l’altro, sul tema sanità ci sarebbe tanto da dire. Ci sono stati quattro assessori in questi anni: al professor Lopalco, è succeduto Rocco Palese, poi il Presidente Emiliano e oggi abbiamo Raffaele Piemontese. È un tema sul quale non si è data nemmeno continuità di visione in questi anni, proprio perché il bilancio che oggi approveremo per circa l’85 per cento dei fondi è destinato al tema sanitario, ma se i problemi non si risolvono vuol dire che c’è stato un totale fallimento da parte del Governo regionale, della visione di questo Governo della sanità pugliese.
Termino il mio intervento dicendo che oggi sul giornale ho letto qualcosa che mi ha ferito molto, perché i giornali di oggi riportavano che Forza Italia è pronta ad andare in soccorso rispetto al Governo Emiliano. Ho detto e ho spiegato i motivi per i quali il Gruppo di Forza Italia non voterà il bilancio e se qualcuno di noi – non credo che ciò avvenga – lo farà sicuramente non sarà a nome del partito, ma lo farà a titolo personale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Mazzotta.
La parola al Presidente Tutolo. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Se non ho capito male, abbiamo unificato la discussione del bilancio del Consiglio regionale e dell’altro bilancio, quindi è un tutt’uno, ma io voglio in questo momento intervenire su quello del Consiglio regionale. Vede, Presidente del Consiglio, sono bendisposto quest’anno, vorrei votare questo bilancio del Consiglio regionale, ma ho bisogno di qualche dimostrazione, di qualche segnale pratico. Mi riferisco sempre a quella benedetta legge del salario minimo. Siccome nell’ultimo Consiglio ci siamo lasciati che lei avrebbe interrogato, chiesto agli uffici e all’avvocatura, io volevo capire cosa era successo nel frattempo. Ovviamente mi piacerebbe che ci fosse qualcosa di scritto, perché qua non è che siamo quattro amici al bar, dove ci incrociamo così e ci diciamo, con tutto il rispetto per il ruolo di ognuno, capire quali sono le motivazioni per le quali non si può applicare da subito.
Io vi ho detto una serie di norme, e ripeto, c’è una giurisprudenza consolidata che la gara è annullabile per sopravvenuto interesse pubblico, e non soltanto. E siccome non c’è un maggiore interesse pubblico sopravvenuto che una nuova legge da applicare, io ritengo che sia possibile farlo. L’unica cosa che bisogna fare sapete qual è? Mettere un po’ di soldini in più su quella gara per dare quella possibilità a quelle persone, perché sennò se ne parla tra otto anni: non tra otto giorni, ma tra otto anni, e onestamente sarebbe una cosa che non si può vedere né sentire, specie, ripeto, da parte di una rappresentanza politica che ha fatto di quella roba, in maniera sacrosanta, una bandiera.
E allora, se ci crediamo, noi per primi, ripeto, la dobbiamo approvare e mettere in atto. Nel caso in cui ci fosse qualche motivo ostativo, ma siccome sappiamo un po’ tutti leggere e scrivere, e io sono quello che deve leggere due o tre volte il fatto, ma poi lo capisco pure io, se qualcuno mi scrive per quale motivo non c’è la possibilità, me ne capacito e me ne farò una ragione. Altrimenti, significa che non si vuole fare, e per me è inaccettabile.
Io quindi ho presentato un emendamento al bilancio del Consiglio regionale che prevede un aumento delle somme per quell’appalto; e non ce ne veniamo con il fatto che non ci entriamo perché è un fatto gestionale, assolutamente no.
Il nostro peso politico – io dico “nostro”, non relativo a me, ovviamente, ma sicuramente a chi lo ha di più e a tutto il Consesso, e a tutto il Consiglio regionale – è di farlo valere. C’è una legge che il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità e che va messa in atto. E siccome, mi permetto di dire, il bilancio del Consiglio regionale è un bilancio che ha le risorse per sostenerlo, questo costo, perché c’è un tesoretto, c’è un bel gruzzolo di soldini, si tratta soltanto di decidere come spenderli, questi soldini. Non c’è un problema, probabilmente, di natura economica, che ci può essere nel bilancio della Regione Puglia per mille altre ragioni e perché si destinano... Qui ci sono, dobbiamo decidere soltanto che farne, quindi spero che ci sia questa condivisione, mi appello ai colleghi consiglieri perché, cari colleghi consiglieri, aver votato quella legge e aver fatto i comunicati in cui abbiamo detto “finalmente in Puglia, la regione Puglia è la prima”, se non stanziamo soldi per quei cristiani, abbiamo fatto solo il comunicato e non è cambiato nulla per quelle persone!
Dobbiamo uscire i soldi, che ci stanno, dopodiché potremo fare un altro comunicato, dicendo “finalmente ci sono 100, 200, 300, 400, 500 famiglie in Puglia che da oggi stanno un po’ meglio”. Stiamo parlando non di renderli ricchi, ma di farli vivere dignitosamente, che è quello che si professa tutti i giorni. Alla fine, diciamo tutti di stare qui perché vogliamo migliorare la vita delle persone che ci hanno dato fiducia.
Tra queste persone ci sono queste, che non sono poche, ma neanche tante, ma sicuramente vedrebbero un miglioramento, e io mi aspetto che noi passiamo dalle parole ai fatti, perché altrimenti di che parliamo? Ci vogliamo soltanto divertire a fare la parte di quelli che si impegnano, mentre dobbiamo fare i fatti.
Fatemi capire, se c’è un motivo ostativo, mi dovete dire qual è, dove sta scritto, l’Avvocatura si è espressa, ha detto qualcosa, le abbiamo chiesto? Le abbiamo chiesto per iscritto, non davanti al bar “che dici?” (...) perché io non c’ero, non so che hanno detto (so che siete nordisti, è una Repubblica a parte quella accanto a te), quindi spero che ci sia questo segno di buona volontà e che, così come la legge è stata votata all’unanimità, anche l’emendamento venga votato all’unanimità.
Probabilmente ho fatto una stima per eccesso, perché ho previsto, ovviamente, la somma intera per tutta la durata dell’appalto, forse bisogna prevederla tutta, perché il bando deve avere le risorse, ma questo è un aspetto squisitamente tecnico. A me interessa che quella legge venga applicata, perché altrimenti oggi abbiamo in Regione Puglia una legge che dice una cosa che non viene applicata per mancanza di volontà nostra, è inutile che vogliamo nasconderci dietro al fatto che c’è una gara. Le gare possono essere annullate in autotutela finanche se c’è l’aggiudicazione provvisoria, cosa che qua non c’è, perché il Consiglio di Stato ha detto che l’aggiudicazione provvisoria è una fase endoprocedimentale che non significa necessariamente che è conclusa la procedura e per un intervenuto interesse pubblico superiore diverso da quelle che erano le condizioni iniziali si può annullare. Quindi, il problema non si pone. Si tratta di capire se lo vogliamo fare o non lo vogliamo fare. Ma se non lo vogliamo fare, poi è inutile che andiamo ai banchetti a chiedere le firme, perché non serve. Non serve.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Mazzarano. Prego.
Speaker : MAZZARANO.
Cara Presidente e caro Presidente della Giunta, penso che sia giusto soffermarsi un attimo in questa discussione che riguarda questo bilancio, la sua natura politica, la discussione anche pubblica che c’è stata su questo. Sono tra coloro che hanno ritenuto che in sede di Commissione andassero approfonditi alcuni aspetti non chiari del bilancio. Mi dispiace non sia presente l’assessore Amati. Non lo vedo. Va bene, fa niente.
L’assessore Amati ha detto, in sede di presentazione di questa manovra, che è un bilancio dei programmi che non ha bisogno di una visione, a chi gli sollecitava la necessità di mettere in mostra una visione. Io penso che senza una visione in politica sia difficile individuare priorità e direttrici di marcia.
Credo che sia un bilancio che ha messo in evidenza alcune predilezioni culturali del consigliere Amati, che più volte sono state messe in evidenza da questi banchi e da lui stesso nella carica di Presidente di Commissione e consigliere regionale. Mi riferisco alle norme sul genoma, mi riferisco alla norma sullo scorporo dell’ospedaletto dal Policlinico, mi riferisco a questioni che hanno caratterizzato le proposte precedenti del consigliere Amati. Questo, ovviamente, è assolutamente apprezzabile, perché credo che si sia voluto dare un segno di questa nuova stagione di gestione del bilancio.
Io penso però che questo bilancio avrebbe meritato uno sforzo più complessivo di rilancio politico, soprattutto per il Governo regionale e per la maggioranza, sapendo che ci sono degli elementi di novità importanti che riguardano soprattutto la sanità.
La sanità, oggi, in questo bilancio, ci dice che 42 milioni sono stati impegnati per l’accordo integrativo con i medici di base. Detta così, sembra che l’operazione sia solo quella di dare più risorse economiche ai medici di medicina generale.
In realtà, come ha spiegato qui il direttore Montanaro, si tratta di un intervento che ha elementi di strategica strutturalità: significa sostanzialmente che ai medici di base, riuniti in AFT e in CPT dentro i presìdi territoriali di assistenza, si dà la possibilità di una presa in carico più evoluta, che miri sostanzialmente ad abbattere le liste di attesa e a decongestionare i pronto soccorsi. Cose rilevanti, che credo non vengano raccontate adeguatamente, così come rilevante è stata una scelta compiuta dal neo assessore Piemontese di dare più risorse ai medici, soprattutto ai medici di pronto soccorso, che è una delle questioni aperte di debolezza e di fragilità che più volte abbiamo lamentato nel sistema.
Noi abbiamo chiesto chiarimenti, e al di là dell’invettiva del consigliere Romito, noi, ieri tutti, sullo scorporo del Giovanni XXIII siamo stati un po’ sorpresi dalla lettera, garbata, di cui non si può non tener conto che hanno firmato il Presidente della Scuola di Medicina e il direttore generale del Policlinico. I quali ci hanno messo in guardia sulla difficoltà e sulla necessità di un passaggio transitorio per l’applicazione di questa che è diventata una delle bandiere di questo bilancio, cioè lo scorporo del Giovanni XXIII dal Policlinico di Bari.
Noi abbiamo il dovere di affrontare questa discussione con attenzione, fidandoci anche dei consigli, che sono valutazioni, ovviamente, molto competenti da parte sia del Presidente della Scuola di Medicina che del direttore generale del Policlinico. Sul punto ne discuteremo successivamente.
Ho rilevato come ci fosse una logica burocratica nell’affrontare il tema dell’autismo in Commissione. L’assessore Amati ci ha tranquillizzato che nel tabulato sono previsti 4,5 milioni per le famiglie, confermando il contributo per le famiglie dei bambini autistici degli anni precedenti. Io questa cosa ancora non l’ho vista, ma questa vicenda avrebbe meritato un titolo nell’articolato e avrebbe meritato di essere un elemento caratterizzante di questo bilancio. In prima persona dissi all’assessore Amati che non era più il caso che queste fossero risorse destinate per iniziativa dei consiglieri dopo averlo fatto per due anni, che forse era il caso, invece, che diventasse una delle questioni strutturali di governo della Giunta.
Credo che in questo bilancio si dovrà affrontare in modo un po’ più ampio e approfondito questo tema, che spesso è oggetto dell’intervento di tanti colleghi. Saluto, non c’è più, perché ha lasciato questi scranni, il consigliere Gabellone, di cui credo approveremo nelle pieghe del bilancio la sua proposta di legge sugli screening precoci, che è un altro passo in avanti che abbiamo fatto nella direzione della presa in carico per l’autismo.
Ci sono risorse per avviare la realizzazione dei sei centri specialistici. Ci devono essere risorse per l’istituzione dei corsi di laurea sia di logopedia che di terapia della neuro-psicomotricità nell’età evolutiva. Rischiamo di costruire solo contenitori, ma manca la cosa fondamentale: il personale e gli operatori, che purtroppo non ci sono e andrebbero formati.
Servono risorse ulteriori per le ASL per formare il proprio personale per metterlo in condizione di avere la specializzazione necessaria sui metodi scientifici per la riabilitazione dei soggetti affetti da disturbo dello spettro.
Abbiamo posto una questione con altri colleghi, che è la questione della lotta alla povertà. Ogniqualvolta arriviamo a Natale proliferano gli studi e le ricerche che dicono, sostanzialmente, come questo problema sia diventato un problema ormai drammatico, che coinvolge una larghissima fetta di persone. Col passar del tempo, tutto ciò che era riconducibile a essere ceto medio è diventato ceto povero e la società si è polarizzata tra poveri e ricchi, e tra i poveri ci sono anche quelli che lavorano, e tra quelli che lavorano ci sono anche quelli che non possono mangiare. Per cui, vorrei, per dare un po’ di anima e di visione a questo bilancio, che questo tema fosse preso in considerazione.
Anch’io penso, e concludo, che prima di arrivare a conclusioni affrettate ci sia bisogno che questa seduta, che queste sedute siano un’occasione di approfondimento su molti nodi e ci sia rispetto anche delle opposizioni, perché l’appello che è venuto affinché ci sia un dibattito sereno è un appello che deve poter riguardare tutti, e le iniziative che hanno provato a dividere il fronte di opposizione non sono state iniziative egregie dal punto di vista politico, ma sono un po’ il frutto di un’ansia da prestazione, che credo possa fare solo danni a quest’Aula e allo svolgimento sereno dei lavori.
Abbiamo bisogno che questo bilancio abbia una narrazione, perché viviamo un momento straordinario e di questo si deve far carico la capacità politica della maggioranza e del Governo regionale. Devo dire che finora è stato rappresentato come il bilancio da cui prima o poi sarebbe spuntata l’ennesima norma sul trattamento di fine mandato e il bilancio che proliferava i posti dei consigli di amministrazione. Così è stato rappresentato, non so se a torto o a ragione, ma la rappresentazione di questa discussione finora è stata una rappresentazione molto negativa.
In questi giorni abbiamo l’occasione per rimettere in pista, invece, una visione che è una visione della Puglia e affrontare i nodi. Spesso quest’Aula discute di desertificazione solo su un punto: quando ci poniamo il problema se il prossimo Consiglio regionale sarà di 40 o di 50. Ma 40 e 50 nascondono un problema. Il problema è che la popolazione pugliese diminuisce, quindi è sottoposta a un processo di desertificazione strutturale che va avanti da anni, o di fuga dei più giovani e degli intelletti. Noi ce lo poniamo solo nel fare le previsioni se saremo 50, se il prossimo Consiglio sarà di 40, se dovremo prendere atto di una norma nazionale.
Il problema è ben più grande: è come, da Regione leader del Mezzogiorno, perché noi siamo una Regione leader del Mezzogiorno, ci poniamo di fronte a queste sfide che sono totalmente nuove. C’è una caduta verticale delle nascite, c’è una crescita esponenziale della fuga di ragazzi che se ne vanno. Prima se ne andavano solo per studiare e poi tornavano. Adesso se ne vanno e non tornano più. Questi problemi non possono essere elusi completamente. Non abbiamo tutte le competenze per poterlo fare. Molte fanno capo allo Stato, ma metterle nero su bianco, analizzarle, affrontarle, metterci un contributo per affrontare queste grandi questioni credo sia necessario per una classe dirigente che voglia onorare il proprio mandato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
In discussione generale non ho altri iscritti a parlare.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scatigna. Ne ha facoltà.
Speaker : SCATIGNA.
Grazie, Presidente.
Cari colleghi, è il mio primo Consiglio regionale sul bilancio, probabilmente anche l’ultimo. Non mi sarei mai potuto perdonare se non avessi chiesto la parola e non avessi detto all’Assemblea la mia breve esperienza, ma soprattutto quello che penso.
Non vi nascondo di aver trascorso una notte piena di pensieri, quasi travagliata, perché mi sono confrontato, Presidente, con la mia storia politica, per rispetto alla mia storia politica non ho accettato l’invito di passare a parlare con l’assessore al bilancio, assessore che conosco da anni, che stimo e rispetto, posso definirlo, credo reciprocamente, un amico, ma lo dimostrano i fatti, e lo diceva anche il consigliere Mennea, che ha ragione, questo non poteva limitarsi a essere un bilancio per micro-richieste personali o micro-richieste locali.
Molto spesso, in questa mia breve esperienza, ho cercato di fare dell’ascolto e della disponibilità il mio segreto della mia longevità politica seppur a livello locale, ma oggi rivesto un ruolo che impone chiarezza a me stesso prima, al mio partito poi e ai cittadini che rappresento, infine.
La Puglia è indubbiamente una regione spettacolare. Dice bene il collega Mazzarano, indubbiamente è la Regione leader del Mezzogiorno, dall’esterno. Dall’interno, invece, le mie riflessioni mi portano – io non sono bravo con i numeri, cerco di essere più preciso sui princìpi, sui concetti – e mi impongono di dire ciò che penso e ciò che secondo me non funziona dall’interno, perché dall’interno la Regione Puglia è priva di libertà. Non sono liberi i giovani, non sono libere le aziende, non sono liberi gli uffici, non sono libere le imprese, non sono libere le associazioni, molto spesso non sono liberi nemmeno i giornalisti, non sono liberi nemmeno gli ammalati. Non siamo riusciti a chiudere il ciclo dei rifiuti. Abbiamo costretto a imparare i pugliesi a differenziare, illudendoci che si potesse risparmiare, invece abbiamo loro addirittura duplicato i costi.
Non riusciamo, come classe dirigente, a far dialogare gli uffici fra di loro, le Istituzioni fra di loro, le prefetture che non parlano con gli uffici regionali, gli uffici tecnici comunali che non riescono a parlare con le soprintendenze. Non siamo riusciti a fare quasi mai una sola nomina per merito. Siamo bravissimi a inventare vincoli in ogni angolo della regione. Siamo imbattibili nel creare problemi ai pugliesi. Siamo, poi, fenomenali a far passare diritti sacrosanti per favori.
Io non leggo, sinceramente, sarà un mio limite, né programmazione né pianificazione. Solo, assessore Amati, cambiali da pagare ai trombati della politica e alle vecchie generazioni.
Io in questo bilancio non mi riconosco affatto, e lo dico con profondo rammarico.
Grazie, Presidente. Grazie per l’ascolto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Scatigna.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Pagliaro. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
In linea con gli interventi che ho ascoltato fino ad ora, ribadisco che da questo bilancio emerge un’assenza di visione, una visione chiara sul futuro della Regione Puglia. Programmare vuol dire scegliere, ma questo bilancio, anziché programmare mettendo a fuoco i problemi più gravi, dare priorità e decidere dove appostare risorse per provare a risolverli, parte da poche decine di articoli e poi molte risorse che non producono cambiamenti o interventi che i cittadini ci chiedono da troppo tempo.
La sanità, ancora una volta al centro dell’attenzione di tutti, è allo stremo. Si continuano a mettere toppe qui e là, senza un piano strategico, indebolendo sempre di più la rete dell’assistenza territoriale, che si sgretola. Lo abbiamo constatato in tutte le nostre ispezioni. I servizi di prossimità si riducono, gli ambulatori chiudono, i cittadini più fragili e anziani rinunciano oramai a curarsi, le liste d’attesa si allungano, i servizi si indeboliscono, la carenza di personale rallenta e impedisce il diritto alla salute.
Mi chiedo e vi chiedo: qual è la direzione di questo bilancio? Qual è la linea politica, se non si guarda ai bisogni reali della comunità? I trasporti carenti: cosa c’è in bilancio per colmarli? La povertà: 400.000 pugliesi in povertà assoluta, il 13,5% di bambini e adolescenti in povertà. Questa è una sconfitta per tutti, è una sconfitta per tutti noi, un fallimento totale della politica, perché povertà economica vuol dire anche povertà educativa. Rischiamo di perdere il nostro capitale umano, sociale, relazionale.
Qualcosa di positivo c’è, lo voglio dire e voglio ringraziare l’assessore Pentassuglia: finalmente i fondi per i ristori ai pescatori fermi per lo stop triennale al prelievo dei ricci di mare, una legge giusta e necessaria, che abbiamo avuto il coraggio di approvare, unica e prima in Italia, molte Regioni stanno studiando come adeguarla, che sta portando frutto per il ripopolamento di una specie ormai in estinzione sui nostri fondali. Adesso colmiamo finalmente il ritardo dei ristori ai pescatori, che hanno responsabilmente fermato la loro attività per contribuire a questo obiettivo.
C’è anche il dato negativo, però, ed è quello che riguarda i Consorzi di bonifica. Gli agricoltori ci chiedono non un condono o una grazia, ma che la Regione Puglia rispetti l’articolo 18 della legge regionale n. 4 del 2021, una legge sistematicamente violata. Gli agricoltori chiedono lo stop, non solo gli agricoltori, per la verità, ma tanti cittadini che pagano il famoso tributo 630, lo pago anch’io, delle cartelle senza opere di bonifica. Su questo abbiamo squarciato il velo della mala gestio del Consorzio unico di bonifica Centro-Sud Puglia, abbiamo denunciato disservizi e carenze che abbiamo raccolto da agricoltori e cittadini, costretti a pagare questo famigerato tributo 630, a fronte di servizi di bonifica non resi e male eseguiti dal Consorzio, abbiamo raccolto il grido di angoscia dei lavoratori del Consorzio stesso, sotto organico e precari.
È vero, il dissesto dei Consorzi si trascina da anni, ma è anche vero che la toppa è stata peggio del buco. Il Consorzio unico, che ha assorbito quattro Consorzi commissariati, ha peggiorato la gestione, accentrandola, come noi avevamo previsto, purtroppo, fin dall’inizio, e in effetti in questo 2024 la situazione è peggiorata, anzi è precipitata, con ben 190 milioni di euro di debiti e di buco in bilancio.
Ora si impone un cambio di rotta e ci si chiede, ancora una volta, un contributo straordinario di ben 8 milioni di euro, quindi ancora milioni a fondo perduto. Ci auguriamo che prima o poi si volterà pagina, restituendo al Consorzio la capacità operativa di assicurare la manutenzione dei canali e del territorio agricolo, ora in totale abbandono. Questo è un dato purtroppo negativo.
Io ho presentato un emendamento chiedendo uno sforzo importante e decisivo sulla Fondazione Tito Schipa, assessore. Vedo che segue con attenzione. Legge approvata, ma rimasta inattuata, nonostante lo stanziamento di fondi anche in questo bilancio. Investire nella cultura è una delle chiavi per la crescita e lo sviluppo di questa nostra regione.
Mi auguro che possa passare questo mio emendamento e che si dia seguito, si attui la nascita di questa Fondazione Tito Schipa, perché il Presidente dal primo istante ci ha garantito che nel suo animo c’era l’idea di equipararla al Petruzzelli di Bari. Pensiamo sia un’azione giusta da fare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Pagliaro.
Io non ho altri iscritti a parlare. Se non abbiamo altri interventi, possiamo sospendere per la valutazione degli emendamenti.
Vuole intervenire il Presidente Campo. Prego.
Speaker : CAMPO.
Grazie, Presidente e colleghi.
Cercherò di essere sintetico. Abbiamo ancora molto lavoro da fare. Il confronto non è mancato sui temi del bilancio. Abbiamo avuto modo di discuterne, non soltanto in Commissione. Abbiamo avuto il tempo per presentare emendamenti, per valutare le proposte che sono giunte dalla maggioranza. Come ogni anno, giungono all’attenzione della seduta, dell’Aula in occasione dell’adozione di questi provvedimenti richieste, sollecitazioni. Ogni consigliere, ogni forza politica seleziona e rappresenta quali sarebbero bisogni, necessità cui far fronte, problemi che da molti anni attendono di trovare una soluzione definitiva, che per tante ragioni ancora una soluzione definitiva non l’hanno trovata.
Noi, però, non dobbiamo commettere un errore: non dobbiamo guardare il bilancio partendo soltanto da quello che non c’è, altrimenti l’elenco potrebbe essere non solo lungo, ma addirittura interminabile. Se guardassimo al bilancio, cercassimo di trovare nel bilancio quello che non c’è e facessimo riferimento a quello che dovrebbe mettere qualcun altro, penso agli enti locali, penso alle Province, penso al Governo nazionale, che pure in questi giorni ‒ poi ci tornerò ‒ è impegnato nell’adozione del provvedimento di finanza, della manovra finanziaria, è chiaro che si può dire di tutto. Mancano i soldi per i poveri, mancano i soldi per le vittime di violenza eccetera. Sembra che qualunque tipo di problema faccia carico al bilancio regionale. Io, invece, partirò da quel che c’è e partirò da quello di cui le Regioni dovrebbero occuparsi. Quando diciamo che abbiamo scelto, visto anche il momento di difficoltà che vive il Paese, che vivono le imprese, state vedendo che a Roma la coperta è corta, le risorse non si trovano nemmeno per far fronte ai contratti, ai tantissimi contratti che attendono di essere rinnovati, e non soltanto nel pubblico impiego, in un tempo di risorse scarse, in cui c’è tanta penuria di risorse, noi abbiamo fatto una scelta che non è una scelta accademica e non è una scelta scontata, ma è una scelta che riconfermiamo come caratterizzante l’esperienza di Governo del centrosinistra in questi anni e anche nella passata consiliatura, quella, ossia, di evitare di opprimere le tasche dei pugliesi, evitare di aggiungere nuove tasse, evitare, cioè, di reperire finanze e risorse, nonostante dal Governo nazionale, che poi è il soggetto deputato al trasferimento delle risorse, le risorse vengano non solo decurtate in molti casi, e lo diremo in che casi sono state decurtate, ma non tengono conto affatto dei bisogni che sono emersi, specialmente dopo l’evento pandemico.
Il nostro partito, il mio partito è un anno circa che denuncia e aveva sollecitato il Governo a trovare circa 5 miliardi di euro per tentare di avvicinare la spesa destinata alla sanità da parte del Governo del Paese ai minimi in uso nelle altre nazioni che compongono l’Unione europea. Siamo il Paese dell’Unione europea che destina la percentuale più bassa di PIL alla spesa sanitaria. Come si fa, quindi, se le risorse si riducono e i bisogni aumentano a chiedere alla Regione di far fronte? La Regione ha fatto fronte alle necessità del sistema sanitario. Veniamo dall’adozione di un assestamento importante, che ha messo a disposizione alcune decine di milioni di finanza propria, autonoma, per far fronte ai mancati trasferimenti.
In questo bilancio ‒ altro che mancanza di visione ‒ abbiamo pensato proprio ai più fragili, ai più deboli, ai più poveri, a quelli che non si possono curare nelle case di cura private, come, invece, il Governo nazionale ha scelto che sia. La manovra in atto, la manovra che sta per essere approvata dal Parlamento è un colpo di grazia definitivo verso il sistema sanitario nazionale. Noi siamo stati, invece, l’unica Regione, la prima Regione che, in controtendenza, mette risorse a disposizione per far fronte proprio al bisogno primario. Andiamo a integrare i contratti dei medici di prime cure e pediatri di libera scelta, che non sono quelli che hanno a che fare, non con il ceto medio-alto, ma nemmeno con il ceto medio: sono quelli a cui si rivolge la povera gente e sono quelli di cui avremo bisogno quando le infrastrutture che riusciremo a realizzare sul territorio, specialmente dove mancano gli ospedali, dovranno essere fatte funzionare, e ci vorrà personale. Quindi, la manovra è stata non solo strategica, ma è stata una manovra con una visione: la tutela della salute è il primo diritto ‒ e lo dice anche la Costituzione ‒ di cui la Regione deve farsi carico.
Lo stesso può dirsi del sistema del trasporto pubblico locale. Abbiamo dovuto mobilitare risorse della finanza autonoma della Regione per far fronte, ancora una volta, a un taglio del Governo sui trasporti pubblici locali. E sono due.
Senza toccare, lo ribadisco, perché questa è la stella polare che ci ha guidato, le tasche dei pugliesi, abbiamo fatto fronte ai 20 e passa milioni di euro che erano necessari per cofinanziare l’FSC, e troveremo nell’FSC i fondi per l’innovazione, per la ricerca, per la competitività, per le imprese, per lo sviluppo, che non sono mai mancati, anzi ‒ mi tocca dire ‒ molto spesso non sono stati nemmeno pienamente utilizzati dal sistema delle imprese pugliesi. Troveremo i soldi per le grandi infrastrutture, per le arterie viarie e per tutto quello che abbiamo detto in relazione all’FSC. Come ha ricordato il collega Tutolo, sono tanti miliardi, eppure manca qualcosa, manca tanto. Manca tutto. E sono tre.
Non è vero che non abbiamo guardato ai bisogni dei Comuni. Del resto, quel che facciamo in quest’Aula, anche noi consiglieri regionali non drammatizziamo, altro che mance e mancette, di fronte a una disponibilità che è sempre stata più o meno la stessa, di anno in anno, di pochi milioni di euro, si cerca, anche per dare un senso alla nostra rappresentanza territoriale, di venire incontro no a marchette o a mancette – quanto è brutto questo gergo – ma a bisogni a cui i territori, i piccoli comuni molto spesso, noi vediamo bisogni piccoli, che chiamano marchette, magari in un territorio di modeste dimensioni, penso ai piccoli comuni, a quelli periferici, sono sogni che soltanto la Regione può rendere realizzabili. Si tratta molto spesso di interventi sul nostro patrimonio artistico, che è sconfinato e di cui le agenzie statali non si occupano affatto. E da qui la richiesta di tutti di far fronte alle chiese, all’immenso patrimonio archeologico. Non sono marchette. È il tesoro che custodisce questa regione. Visto che non ci pensa nessuno, è fisiologico che almeno in quest’Aula, con quelle poche risorse a disposizione, i consiglieri segnalino priorità o necessità che dai territori sono lungamente attesi. Io non mi scandalizzo affatto. Anzi, sono soldi che, se i Comuni spendono, sono anche ben spesi.
Abbiamo fatto questo, e non solo. Abbiamo fatto un provvedimento importante che abbatte la TARI nei comuni che ospitano impianti per i rifiuti. Non è vero che manca una visione. La visione è sempre la stessa, quella di far fronte alle esigenze del territorio, piccole e grandi, anche utilizzando il ruolo di mediazione dei consiglieri regionali, che altrimenti non si comprenderebbe che cosa ci stanno a fare.
Io, poi, non banalizzerei quelli che io ritengo interventi rivoluzionari. Lo screening genomico su tutti i neonati non è uno spot, è una cosa importantissima, che salva le vite dei bambini. La conservazione degli ovociti per la procreazione medicalmente assistita non è uno spot. Vi inviterei a mettervi nei panni di quelle famiglie che soffrono un’esistenza mutilata, perché non riescono a soddisfare il legittimo bisogno e desiderio di maternità. Non sono affatto spot o marchette, sono provvedimenti che cambiano la vita delle persone. Allo stesso modo, nell’assenza del Governo, che da alcuni anni, perlomeno dagli ultimi due o tre, non mette a disposizione i fondi previsti all’INPS, per far fronte alle istanze delle donne vittime di violenza. Questo non l’ha detto nessuno. Ci abbiamo pensato come al solito noi, surrogando una funzione che nemmeno avremmo dovuto svolgere. Potrei continuare, ma rischierei di annoiare la platea elencando i tanti interventi e le tante misure previste nel bilancio.
Dopodiché, c’è un fatto di fondo, che riguarda sicuramente la fase politica complicata che abbiamo alle spalle e l’imminente scadenza elettorale, che, tra l’altro, non è una scadenza elettorale qualsiasi. Questo potrebbe essere ‒ come ha ricordato il collega Scatigna ‒ l’ultimo bilancio che approviamo. Probabilmente sì. Rumors da Roma dicono che forse non sarà così. Comunque, volge al termine questa esperienza amministrativa e volge al termine un ciclo segnato da una forte impronta di Governo, quella che ha dato un grande Presidente, Michele Emiliano, che è stato ed è uno dei leader politici di questa Regione ormai da circa un ventennio.
Anche alla luce delle scelte che sono state compiute da alcune forze politiche rispetto allo scenario nazionale (mi riferisco alla decisione dei 5 Stelle di riflettere sulla possibilità o sull’utilità di continuare a fare pienamente parte di questa maggioranza), le dinamiche di decomposizione e ricomposizione che si sono indotte in quasi tutti i Gruppi consiliari, quasi nessun Gruppo oggi è rappresentato nell’identica maniera in cui è cominciata questa legislatura, anzi, se andiamo a vedere ai nastri di partenza, sembra quasi un’altra epoca, c’è una dialettica importante che sta attraversando la maggioranza, non va negata, del resto è alla luce del sole. Esiste l’esigenza di giungere a una sintesi di questa discussione.
Il bilancio deve essere l’occasione in cui tutti, Governo e maggioranza in primo luogo, questo non è un compito che spetta all’opposizione, dobbiamo provare a trovare ‒ in questa circostanza e anche attraverso lo strumento del bilancio ‒ le sintesi che in queste settimane non siamo riusciti, evidentemente, a comporre. Dobbiamo fare in modo, anzi, che a partire dall’approvazione di questo bilancio possa aprirsi – ha ragione chi lo diceva prima, questo è un punto politico, è il punto politico – una stagione all’interno della maggioranza di maggiore dialogo, di superamento delle incomprensioni, magari anche di approfondimento di alcune questioni che meritano di essere approfondite, ma abbiamo tutti il dovere, specialmente noi che siamo stati eletti nella maggioranza e che intendiamo riproporci con il campo largo al prossimo appuntamento elettorale a richiedere il voto ai pugliesi, di provare a rendere quest’ultima fase del mandato la più produttiva possibile e riannodare i fili di quella solidarietà, a volte anche umana, che in questi mesi, per tante ragioni, sono venuti meno.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Campo.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Leoci. Prego.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente. Saluto tutto questo Consesso.
Ci accingiamo all’ultimo bilancio della legislatura, che a mio parere, rispetto anche a quello degli scorsi anni, non è cambiato molto. Ogni anno si ripete l’incontro che c’è tra opposizione e maggioranza nel presentare, naturalmente, ognuno il proprio interesse, le proprie istanze su varie tematiche, che spaziano dalla sanità alla cultura, al welfare, tutto quello di cui la nostra Regione ha bisogno.
Un bilancio non è mai una cosa semplice, perché sicuramente è come dire che voglio risolvere la fame nel mondo ma oggi, anche se abbiamo gli strumenti a disposizione, non riusciamo mai a risolvere un problema così grosso. Allo stesso tempo, quando in una Regione si parla di bilancio, si cerca di arrivare a risolvere tutte quelle che sono le problematiche dei vari temi ce tutti i giorni attanagliano i nostri cittadini, sanità, agricoltura, povertà educativa, welfare. Sono stati menzionati dai miei colleghi vari settori a cui la nostra Regione continuamente cerca di dare attenzione, ma molte volte non si riesce a dare una risposta concreta, anche perché le competenze, a volte, non sono soltanto regionali. Molte volte è un risultato anche di raccordo tra tutte le Istituzioni a livello nazionale, provinciale, regionale. Così come diceva il Presidente Paolo Campo, ci sono varie responsabilità.
Sicuramente oggi, lo dico anche per la generazione in cui sono nato, che ha visto gli anni Ottanta, Novanta e Duemila, ci ritroviamo a dover pagare diversi tagli, mancanza di cose che prima si facevano anche con una sorta di gestione allegra. Oggi, invece, anche per noi giovani poter ottenere un risultato su qualcosa su cui ci battiamo diventa davvero difficile.
Parliamo di tagli. Tagliamo nella politica. Sicuramente prima si percepivano diversi privilegi che oggi io, da consigliere, dall’inizio di questa legislatura, non ho avuto il piacere di vedere o usufruire.
Continuiamo a parlare delle cose negative, ma se oggi guardo questa Regione, rispetto a 20-30 anni fa, vedo una Regione completamente cambiata, una Regione che ha avuto un incremento, se guardiamo l’aspetto dello sviluppo economico, se guardiamo l’aspetto urbanistico, se guardiamo soprattutto l’aspetto turistico. Oggi lamentiamo quando cerchiamo di incentivare sagre, fondazioni o quant’altro, ma non dobbiamo dimenticare che molte volte il turismo, la cultura è quello che ultimamente ci porta a essere una regione sempre più attrattiva, attrattiva per chi ci viene a trovare e alcune volte voler avere quel turismo esperienziale delle nostre radici, delle nostre tradizioni.
Io, da Capogruppo di Con, posso dire che ci sono i colleghi Delli Noci, assessore allo sviluppo economico, Stefano Lacatena, con delega all’urbanistica, Gianfranco Lopane, con delega al turismo, che stanno lavorando egregiamente. Il risultato, in alcuni settori appena menzionati, è evidente.
Sicuramente c’è tanto da fare, ci sarà sempre qualcosa da migliorare perché, come si dice, nulla è perfetto e tutto è perfettibile, ma stiamo vivendo delle fasi storiche, anche post-pandemia, che sono difficili, ma al tempo stesso con l’impegno di tutti noi possiamo sicuramente programmare un futuro per i nostri cittadini. Dopo il Covid sono stati tanti i pugliesi a far rientro in Puglia, è iniziato con lo smartworking, fino a diventare uno stile di vita qui sul nostro territorio. Le nostre città sotto l’aspetto della sicurezza sono migliorate. Non viviamo più la paura di uscire in alcune città, anche in passato, come il capoluogo, che oggi è un attrattore turistico per il nostro territorio.
Sicuramente dobbiamo fare tanto e dobbiamo migliorare, ma questo possiamo farlo soltanto se abbiamo la capacità di pensare al futuro di tutti quanti. Pertanto, dico che oggi votare questo bilancio significa anche dare un aspetto diverso alla Regione Puglia, e come ogni anno, ripeto, non lo trovo molto diverso da chi oggi lamenta un bilancio fatto di mance o di marchette.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Il consigliere Caroli ha chiesto di intervenire.
Colleghi, devo chiedervi di tornare ai vostri posti e di rimanere ad ascoltare il consigliere Caroli, sennò è difficile che intervenga.
Prego.
Speaker : CAROLI.
Non avrei voluto intervenire per rispetto e per riguardo degli impegni presi con la Presidenza, però vorrei replicare rispetto a quanto rappresentato poc’anzi dal collega Campo. È un momento complesso, è un momento difficile, è una reazione con un fardello che pesa 3.000 miliardi di debiti, però bisogna essere franchi, diretti e obiettivi. Sicuramente il rapporto spesa/PIL non è tra i maggiori in Europa, ma bisogna tener conto, comunque, che lo stanziamento va parametrato a una crescita importante o, meglio, a un rimbalzo importante che il nostro PIL ha avuto negli ultimi due anni. Dunque, è giusto rappresentare che in questo momento la regione Puglia e gli abitanti della regione Puglia hanno uno stanziamento ‒ tengo come riferimento quanto sta a cuore al Presidente Emiliano, che ha sempre come riferimento la Regione Emilia-Romagna ‒ pro singolo abitante che è sicuramente di qualche euro superiore rispetto a quanto stanziato per la Regione Emilia-Romagna.
Io non vorrei sovrappormi o ripetere quanto già rappresentato dal mio Capogruppo e da tutti i miei colleghi in precedenza. Vorrei fare un passaggio e attenzionare quanto è disciplinato all’interno del bilancio e, nello specifico, quanto è disciplinato al punto “Strategie regionali di sviluppo e sostenibilità”. Dovrebbe essere il Vangelo di questo bilancio. Sono nove punti. Io vorrei porre alla vostra attenzione due di questi. Uno è il punto n. 5, tanto caro al collega Tutolo, l’importante è partecipare alla pari, dove è espressamente disciplinato, al capoverso 4, che la Regione si impegna a contrastare lo sfruttamento del lavoro e a garantire i diritti dei lavoratori. Caro collega Tutolo, a me fa piacere che lei abbia preso atto di quanto da me rappresentato nella precedente seduta di Consiglio regionale, ma vorrei fosse chiara una cosa, e lo rappresento anche alla Presidente Capone: ove dovessimo rimanere fermi con un mero aumento dello stanziamento a base di appalto e dovessimo lasciare, come già hanno fatto, la parametrazione pro ora, tenendo conto del contratto Multiservice, gli operatori ad oggi in attività all’interno di questa Regione non avrebbero alcun mutamento di natura economica.
Poi c’è un punto ancora più importante, e qui chiedo di potermi confrontare con l’assessore Triggiani, che più volte ho visto in totale disappunto rispetto a quanto rappresentato dai colleghi. Assessore, noi abbiamo un problema serio in questa regione, ed è disciplinato al punto n. 9, dove voi, lei in particolare, in maniera ferma, disciplinate che questo è un Patto per il clima, per l’ambiente, per l’economia verde e sostenibile. Voi avete approvato un Piano di gestione dei rifiuti nel 2022, che sembrava dovesse essere la panacea di tutti i problemi. La sua collega, l’allora assessore Maraschio, rappresentò un qualcosa di innovativo che di lì a qualche anno avrebbe visto una totale trasformazione nel modo di gestire e conferire i rifiuti. Tutto questo non è accaduto. Siamo completamente fermi. Lei avrebbe dovuto avere il coraggio di dire che in questo momento quel progetto è fallito nella sua totalità. Ma quello che è di più, caro assessore, non è la gestione dei rifiuti solamente, il problema è la totale disattenzione – avrei voluto utilizzare un termine ancora più violento, ma non lo faccio per rispetto di questo Consesso e della sua persona – rispetto alla gestione dei siti inquinati. Lei non può parlare di rilancio di questa città e di un futuro sostenibile e a dimensione fino a quando non garantirà a questo Consesso che lei domani mattina interverrà in maniera ferma e violenta sui recuperi ambientali dei siti abbandonati. Non è possibile nel 2024 avere ancora siti come Autigno, a tre chilometri di distanza dalla più importante oasi presente in Puglia, anzi forse in Italia, in quel totale stato di abbandono.
Allora io le chiedo, perché questo non è il bilancio dell’assessore al bilancio, lei è un assessore della Giunta, è un assessore del Presidente Emiliano, di intervenire immediatamente, perché questo territorio che sta facendo sforzi immani per avere una crescita turistica, commerciale e industriale non può essere trattato come è stato trattato in questi anni da questo Governo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Caroli.
Io non ho altri iscritti a parlare, quindi la discussione generale è chiusa.
Adesso ci riuniamo insieme all’assessore Amati per l’esame degli emendamenti con i Capigruppo, nella Sala dei Capigruppo.
Ci diamo un’ora di sospensione. Alle ore 17.15 ci troviamo qua.
Il Consiglio si aggiorna alle ore 17.15.
Per consentire di proseguire la valutazione degli emendamenti, con i relativi referti, il Consiglio si aggiorna a domani, alle ore 10.
Alle ore 9.30 ci sarà la Conferenza dei Capigruppo.
Lo facciamo anche per venire incontro alle vostre esigenze di saperlo subito, della stampa, che così non impiega tutto il tempo qui.