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C.r. Puglia 23.10.2024
FILE TYPE: Video
Speaker : PRESIDENTE.
La seduta è aperta. (Segue inno nazionale) Buongiorno a tutte e a tutti. Iniziamo i lavori del Consiglio.
Si dà per letto e approvato il processo verbale della seduta di mercoledì 2 ottobre 2024.
Ha chiesto congedo il collega Donato Metallo.
Comunicazioni al Consiglio.
Si informa che il consigliere Antonio Tutolo, con nota PEC acquisita al protocollo n. 20240017009 del 21 ottobre 2024, ha comunicato, ai sensi dell’articolo 6 del Regolamento interno, di aderire al Gruppo consiliare “Per la Puglia” a far data dal 14 ottobre 2024.
Con nota PEC protocollo n. 20240017163 del 23 ottobre 2024, il Presidente uscente del Gruppo consiliare “Per la Puglia” ha reso noto che in pari data è stato nominato nuovo Presidente del Gruppo medesimo il consigliere Antonio Tutolo.
I nostri complimenti e i nostri auguri di buon lavoro, consigliere Tutolo o, meglio, Presidente Tutolo.
Do la parola al collega Sergio Clemente per la lettura delle assegnazioni alle Commissioni e di interrogazioni, mozioni e proposte di legge.
Speaker : CLEMENTE.
È assegnato alla I Commissione il disegno di legge n. 195 del 03/10/2024 “Riconoscimento di debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23/06/2011, n. 118, derivante dalla sentenza dell’ufficio del giudice di pace di Taranto n. 1291 del 2024”; disegno di legge n. 196 del 03/10/2024 “Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23/06/2011, n. 118, derivante dal decreto di liquidazione CTU del Tribunale di Bari 4276/2022”; disegno di legge n. 197 del 03/10/2024 “Riconoscimento del debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), con procedura di acquisto volumi su materie professionali per le esigenze di ufficio”; disegno di legge n. 198 del 03/10/2024 “Riconoscimento di legittimità debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, relativi a sentenze esecutive afferenti alle Sezioni Bilancio della Sanità e dello Sport. Secondo provvedimento. Riproposizione”; disegno di legge n. 199 del 03/10/2024 “Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), decreto legislativo 23/11/2011, n. 118. Refusione spese processuali del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, beneficiario del pagamento, per il complessivo importo di euro 4.600 in esecuzione della sentenza TAR Lazio n. 9569/2019 del 18/07/2019”; disegno di legge n. 200 del 03/10/2024 “Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), decreto legislativo 23/11/2011, n. 118. Consiglio di Stato - Sezione Quinta: liquidazione somma di cui alla sentenza pubblicata il 04/07/2024, resa nell’ambito del giudizio rubricato ai nn. 05943 del 2024 e 01085/2022”; disegno di legge n. 201 del 03/10/2024 “Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e relative sentenze esecutive afferenti alla Sezione Strategie e Governo dell’Offerta. Sentenza TAR Puglia - Sezione Seconda n. 154/2024 del 09/02/2024”; disegno di legge n. 202 del 15/10/2024 “Riconoscimento di legittimità del debito fuori bilancio ex articolo 73, comma 1, lettera a), decreto legislativo n. 118/2011, derivante da sentenza nn. 25 e 27 del 28/05/2024 Tribunale Ordinario di Bari”; disegno di legge n. 203 del 15/10/2024 “Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23/06/2011, n. 118, derivante da sentenza dell’Ufficio del Giudice di Pace di Gravina di Puglia, n. 204/2024”; disegno di legge n. 204 del 15/10/2024 “Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23/06/2011, n. 118, derivante dalla sentenza dell’Ufficio del Giudice di Pace di Cerignola n. 214/2024”; disegno di legge n. 205 del 15/10/2024 “Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, avviso di accertamento n. 126770 del 07/09/2020, corresponsione di interessi”; disegno di legge n. 206 del 15/10/2024 “Riconoscimento di legittimità del debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, derivante dall’esecuzione della sentenza n. 6/2022 emessa dal Tribunale civile di Brindisi, giudice dottoressa Roberta Marra, nel giudizio n. 3004/2016, pagamento in favore del legale difensore antistatario”; disegno di legge n. 207 del 15/10/2024 “Riconoscimento di legittimità debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo solo, collega Clemente.
Vi prego di prendere posto e di fare silenzio, perché non si sente quello che dice il consigliere Clemente.
Prego.
Speaker : CLEMENTE.
Disegno di legge n. 208 del 15/10/2024 “Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 118/2011, regolarizzazione contabile relativa al procedimento presso il Tribunale di Bari nn. 2312/2020, 2313/2020, n. 2316/2020, 2319/2020, derivanti dalla sentenza n. 2037/2019 del Tribunale di Foggia”; disegno di legge n. 209 del 15/10/2024 “Riconoscimento legittimità debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, procedura esecutiva Tribunale di Foggia e decreto di liquidazione del compenso CTU Nicola Mignozzi”; disegno di legge n. 210 del 15/10/2024 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 118/2011 della legittimità del debito fuori bilancio derivante da decreto di liquidazione CTU del 05/08/2024 emesso dal Tribunale di Bari - Sezione specializzata in materia di impresa”; disegno di legge n. 211 del 15/10/2024 “Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), decreto legislativo 23/06/2011, n. 118, derivante dalla sentenza dell’ufficio del giudice di pace di Gravina di Puglia n. 27/2024”; disegno di legge n. 212 del 15/10/2024 “Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), decreto legislativo 23/06/2011, n. 118, derivante dalla sentenza dell’ufficio del giudice di pace di Martina n. 200 del 2024”; disegno di legge n. 213 del 15/10/2024 “Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23/06/2011, n. 118, derivante dalle sentenze del Tribunale di Foggia nn. 22 e 52 del 2024 e degli uffici del giudice di pace di Gravina di Puglia n. 45/2024 e di Lucera n. 200/2024”.
È assegnata alla Commissione V la proposta di legge a firma del consigliere Pagliaro ed altri “Tutela dell’ambiente naturale e culturale caratteristico della Regione Puglia. Valorizzazione salvaguardia e destinazione d’uso del caseddhu salentino”.
Alla Commissione VI la proposta di legge a firma del consigliere Conserva ed altri “Istituzione della Giornata regionale per l’utilizzo sicuro e consapevole di internet e dei social media”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, per le interrogazioni e mozioni.
Speaker : CLEMENTE.
Interrogazioni e mozioni.
Interrogazione Lopalco, Mazzarano, Parchitelli “Stato di attuazione del…”
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, prego i colleghi consiglieri di prendere posto, ciascuno il suo. Dobbiamo procedere con i lavori.
Speaker : CLEMENTE.
Interrogazione Lopalco, Mazzarano, Parchitelli “Stato di attuazione del DM 77/2022 in merito al nuovo assetto di assistenza sanitaria territoriale, con particolare riferimento alla realizzazione delle Case di Comunità, degli Ospedali di Comunità e delle Centrali operative territoriali”.
Mozioni: Barone, Galante, Di Bari, Casili “Impegno della Regione ad avviare nel settore turistico-alberghiero e nelle zone costiere della regione dei corsi di lingua straniera per giovani e adulti disoccupati, per percorsi formativi di qualificazione e riqualificazione professionale, anche al fine di ampliare il repertorio regionale delle figure professionali”; Galante, Casili, Di Bari, Barone “Impegno della Regione Puglia a sollecitare un confronto con il Governo nazionale e un tavolo interregionale per provvedimenti concreti per la tutela dei lavoratori e dei posti di lavoro nel settore automobilistico”; Conserva, De Blasi, Splendido, Romito “Aeroporti internazionali di Bari ‘Karol Wojtyla’ e Brindisi Casale – Istituzione di un’area di attesa ‘Wait Zone’ per la fermata gratuita degli automobilisti che attendono i viaggiatori”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al consigliere Clemente, il nostro consigliere segretario.
Adesso passiamo a continuare i lavori che erano cominciati nello scorso Consiglio.
Ci siamo interrotti all’emendamento n. 2 sull’articolo 3 della legge sull’energia, che è al primo punto all’ordine del giorno.
L’emendamento recita: “Modifiche alla legge regionale 9 ottobre 2008, n. 25 (Norme in materia di autorizzazione alla costruzione ed esercizio di linee e impianti elettrici con tensione non superiore a 150.000 volt)”.
Eravamo in sede di voto. Si tratta di un emendamento tecnico.
La votazione è aperta.
L’emendamento è presentato dal Presidente della Commissione Paolicelli.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Adesso votiamo l’articolo 3 come emendato.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Passiamo all’articolo 4.
Emendamento sostitutivo dell’articolo 4, presentato sempre dal consigliere Paolicelli. Lo deve illustrare? Ci sono interventi? Non ci sono interventi. Non ho iscritti a parlare. Votiamo.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti? Non abbiamo votato tutti.
Aggiungiamo il voto favorevole dell’assessore Pentassuglia, il cui microfono non funziona.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
Dobbiamo aggiungere il voto ‒ presente, ovviamente ‒ favorevole dell’assessore Pentassuglia.
Favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Andiamo all’articolo 5.
C’è un emendamento modificativo dell’articolo 5, presentato dal consigliere Paolicelli, quindi sempre un emendamento tecnico.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Adesso votiamo l’articolo 5, come modificato.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 6.
Non ci sono emendamenti. Possiamo passare direttamente al voto.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 7.
Non ci sono emendamenti.
Ci sono interventi? Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Articolo 8.
Non ci sono emendamenti.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Articolo 9.
C’è un emendamento modificativo, a firma Paolicelli.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Passiamo all’articolo 9, come emendato.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 10.
C’è un emendamento modificativo, sostitutivo.
Non ho iscritti a parlare.
Sempre del consigliere Paolicelli.
La votazione è aperta.
Siamo all’articolo 10. In particolare, stiamo votando l’emendamento sostitutivo presentato dal Presidente Paolicelli, redattore della norma di legge. Quindi, è un emendamento tecnico.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Articolo 11.
Non ci sono emendamenti.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 12.
Prego, consigliere Caroli.
Speaker : CAROLI.
Chiediamo di avere lettura almeno della parte iniziale degli emendamenti, per favore.
Speaker : PRESIDENTE.
Sono pubblicati tutti.
Speaker : CAROLI.
Molti non si leggono. Sono così chiari che non si riescono a leggere.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso dobbiamo leggere l’emendamento all’articolo 12, che recita così: «Comma 2. Il comma 3 dell’articolo 17 della legge regionale n. 25/2008 è sostituito dal seguente: “3. I provvedimenti assunti ai sensi dei commi 1 e 2 costituiscono autorizzazione della variante all’impianto concordata con l’esercente, hanno efficacia di dichiarazione di pubblica utilità e devono essere preceduti dalla comunicazione di avvio del procedimento, ai termini degli articoli 5 e 9”». È a firma del consigliere Paolicelli.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato all’unanimità.
Adesso dobbiamo votare l’articolo 12, come emendato.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato all’unanimità.
Articolo 13.
Non ho iscritti a parlare.
C’è un emendamento soppressivo dell’articolo 13, a firma Paolicelli.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Articolo 14.
Non ci sono emendamenti.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Articolo 15.
Non ci sono emendamenti.
Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Articolo 16.
Non ci sono emendamenti.
Siamo alle disposizioni transitorie e finali.
Non abbiamo altri emendamenti, non ci sono iscritti a parlare, votiamo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
L’articolo è approvato all’unanimità.
Adesso passiamo agli altri emendamenti, che sono emendamenti aggiuntivi alla legge. Partiamo da quelli che abbiamo predisposto su richiesta del Governo, quindi sono condivisi con il Governo sulla base dell’istanza di correzione delle norme.
Il primo è l’emendamento n. 9, che sono modifiche all’articolo 41 della legge regionale n. 51/2021.
La votazione è aperta.
Emendamento di adeguamento al Governo, sulla base delle richieste del Governo.
Lo leggo: «All’articolo 41, comma 1, dopo le parole “catalogazione e fruizione” sono aggiunte le seguenti parole: “ferme restando l’osservanza dell’articolo 41 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e le competenze del Ministero della cultura, Sovrintendenza archivistiche e bibliografiche, territorialmente competenti”».
La votazione è chiusa.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Passiamo all’emendamento n. 10.
Colleghi, se io li leggo tutti non finiamo più. Questi emendamenti sono pubblicati da molto tempo sul GIAC. Sono emendamenti tecnici. La parte iniziale di questo riguarda: “Modifiche all’articolo 1 della legge regionale n. 1 del 2022”.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Emendamento n. 11: «Modifiche all’articolo 5 della legge regionale n. 10 del 2022. L’articolo 5 è abrogato».
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Emendamento n. 12: «Modifiche all’articolo 13 della legge n. 33 del 2008».
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Emendamento n. 13: «Modifiche all’articolo 2 della legge n. 3 del 2023».
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Emendamento n. 14: «Modifiche all’articolo 25 della legge regionale n. 38 del 1994».
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
L’emendamento è approvato all’unanimità.
Emendamento n. 15: «Modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 42 del 2013».
La votazione è aperta.
Abbiamo votato? No. La votazione è chiusa.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 16 “Modifiche all’articolo 5 della legge regionale n. 42/2013”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 17 “Modifiche all’articolo 1 della legge regionale n. 9/2024”.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato all’unanimità.
Emendamento n. 17/bis “Modifiche all’articolo 1 della legge regionale n. 25/2024”.
La votazione è aperta.
Quando passeremo ad altri emendamenti di scelta politica ve lo dico. Li firmo io. Sono quelli di adeguamento alle richieste del Governo. Dall’inizio, dal primo.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato all’unanimità.
Passiamo all’emendamento n. 19.
L’emendamento n. 19 non rientra tra quelli che riguardano l’adeguamento al Governo. È presentato dal Presidente Amati e dal Presidente Mennea. Lo avete in allegato. Titola così: “Entrata in vigore dei livelli essenziali di assistenza e del relativo nomenclatore”.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Perrini. Prego.
Non ho iscritti a parlare.
C’è esigenza di illustrarlo? No.
Non ci sono interventi.
La votazione è aperta.
C’è il parere favorevole del Governo. La votazione è chiusa.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato all’unanimità.
Passiamo all’emendamento n. 20 “Displasia evolutiva dell’anca. Monitoraggio”, a firma Amati e Mennea.
Non ho iscritti a parlare.
Il parere del Governo è favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 26, favorevoli 26.
È approvato all’unanimità.
Chiedo scusa. Risulta il voto favorevole del Presidente Tutolo? Non risulta.
Presidente Tutolo, vota favorevole? Sì.
Dobbiamo aggiungere il voto favorevole del Presidente Tutolo.
Quindi, 27 voti favorevoli.
Passiamo, adesso, al subemendamento n. 22, presentato dal consigliere Lacatena, però è carente di alcuni riferimenti in alcuni commi.
Non si capiscono quali sono i commi. Prego.
Speaker : LACATENA.
Per errore materiale sono nell’ambito del comma 1 dell’articolo 4 e comma 1 dell’articolo 11. Entrambi il comma 1. Sia per il 4 che per l’11.
Speaker : PRESIDENTE.
Quelli sono i primi due. È tutto intero l’articolo 4?
Speaker : LACATENA.
No, il comma 1.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho capito. Anche il “comma 1”. Bisogna aggiungerlo.
“Al secondo capoverso dell’articolo 3 per i suddetti interventi”. Bisogna aggiungere “comma 1”.
Parere del Governo, al microfono. Su questo emendamento non c’è il referto tecnico e l’ATN è negativa. C’è il parere dell’ufficio legislativo del Consiglio.
Attendo il parere del Governo. A quello originario di Amati c’è.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 2.
L’emendamento è approvato.
Mi sono astenuta perché l’ATN è negativa.
Passiamo a trattare l’emendamento 22 che, invece, a differenza del sub, ha il referto tecnico. Emendamento n. 22, Amati.
Non ho iscritti a parlare.
Parere del Governo? “Ricadenti in aree di applicazione dell’articolo 10”, dunque è urbanistica.
Il parere del Governo è favorevole.
La votazione è aperta.
Anche il referto è positivo.
Non abbiamo sentito. Consigliere Caroli, le chiedo scusa, può parlare al microfono? Però, siamo in votazione, un momento. Chiudo la votazione e può intervenire.
La votazione è chiusa.
Presenti 26, votanti 26, favorevoli 26.
L’emendamento è approvato.
Vi prego di stare in Aula e di non muoverci, dobbiamo proseguire con i lavori, dobbiamo cercare di fare un po’ di norme, e il numero 26 è un numero che mi inquieta.
Prego, consigliere Caroli.
Speaker : CAROLI.
Non mi piace il modo in cui lei sta gestendo l’Aula, perché il parere lo deve rilasciare l’assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
L’ha dato l’assessore, al microfono.
Speaker : CAROLI.
Ma non lo può rilasciare il consigliere.
Speaker : PRESIDENTE.
No, l’ha dato l’assessore, parere favorevole. L’ho chiesto e l’ha rilasciato.
Speaker : CAROLI.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Al microfono.
Quindi, l’emendamento n. 22 è approvato.
Adesso passiamo all’emendamento n. 24. Abbiamo il referto positivo dell’ufficio. L’emendamento è a firma del consigliere Stefàno Lacatena. Il parere del Governo è favorevole.
La votazione è aperta.
Votiamo.
Presenti 26, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 2.
L’emendamento è approvato.
Adesso abbiamo l’emendamento n. 25. Referto dell’ufficio favorevole. La firma è del consigliere Lacatena.
Non ho iscritti a parlare.
Parere del Governo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 25, favorevoli 25, astenuti 4.
L’emendamento è approvato.
Adesso passiamo all’emendamento n. 26, a firma sempre Lacatena.
Parere dell’ufficio conforme, parere favorevole.
Parere del Governo?
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Favorevole. Non ci sono iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 2.
L’emendamento è approvato.
Anche questo emendamento ha parere favorevole di conformità dell’ufficio tecnico. È l’emendamento n. 27.
Parere del Governo?
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 26, favorevoli 26, astenuti 3.
L’emendamento è approvato.
Passiamo all’emendamento n. 28, a firma Stefano Lacatena.
Referto dell’ufficio favorevole.
Non ho iscritti a parlare.
Parere favorevole del Governo.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 1.
È approvato.
Passiamo all’emendamento n. 29, a firma Lacatena.
Referto di conformità favorevole.
Parere del Governo favorevole.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Passiamo all’emendamento n. 30.
Referto tecnico di conformità favorevole.
Parere del Governo favorevole.
Non ho iscritti a parlare.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Passiamo all’emendamento n. 31, a firma Stefano Lacatena.
Non c’è parere tecnico qui. Non risultano problemi all’ufficio legislativo del Consiglio.
Il parere del Governo è favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 29, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 1.
L’emendamento è approvato.
Passiamo all’emendamento n. 32, a firma Stefano Lacatena.
Parere tecnico di conformità favorevole.
Il parere del Governo è favorevole.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 30, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 2.
L’emendamento è approvato.
Emendamento n. 33.
L’emendamento n. 33 ha il parere di conformità del tecnico.
Consigliere Lacatena, non ci esce il parere dell’ufficio tecnico. Lei ce l’ha? Non ho sentito. Al microfono, per cortesia. L’ufficio legislativo del Consiglio ha delle perplessità, che le abbiamo manifestato.
Speaker : LACATENA.
Ho l’ATN positiva dell’ufficio ambiente.
Speaker : PRESIDENTE.
A noi non risulta, però. Dopo ce lo può dare?
Speaker : LACATENA.
Sì, assolutamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Parere del Governo. Chiedo scusa. Prego, consigliere Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Volevo solo chiedere se queste adesso possono essere illustrate, perché mi sembra di capire dalla relazione che non si tratta più di semplici adeguamenti richiesti dal Ministero.
Per questo volevo un approfondimento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lacatena. Prego.
Speaker : LACATENA.
Ritengo utile informare l’Aula su questo emendamento.
Qui ci stiamo occupando della legge che ha istituito i due parchi, il Parco Costa Ripagnola e il Parco Mar Piccolo, a Taranto. Stiamo consentendo, all’interno dei parchi, per opere pubbliche o di pubblica utilità, la possibilità di fare infrastrutture.
Naturalmente lo stiamo consentendo sempre attraverso la procedura dell’accordo di programma. Non lo abbiamo fatto casualmente, ma l’abbiamo fatto perché abbiamo un tema legato alla difficoltà di fare i Piani del parco. Con l’accordo di programma, sia Regione, sia Comune, sia Ministero riescono a governare i processi di trasformazione di queste aree nel momento in cui venga declaratoria la pubblica utilità o ci sia un interesse pubblico all’intervento.
In questa fattispecie – è abbondantemente nota – si inserisce una vicenda che riguarda in particolare anche il Comune di Polignano. C’è la necessità di realizzare parcheggi.
Voglio ricordare a quest’Aula che già noi abbiamo dato la possibilità, all’interno dei Parchi, con i Piani stralcio, di avviare le procedure per realizzare parcheggi. Qua stiamo facendo una cosa in più. Mentre lì era sufficiente avere il Piano stralcio sulla mobilità all’interno del Parco, qua stiamo dicendo che le opere dovranno essere soggette ad accordo di programma, così sia Regione, sia Ministero, sia Comune non perdono il controllo su queste aree, che hanno una grande sensibilità.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lacatena.
Consigliera Laricchia, va bene?
Parere del Governo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Passiamo al voto.
La votazione è aperta. Votiamo.
La votazione è chiusa.
Presenti 38, votanti 28, favorevoli 26, contrari 2, astenuti 10.
L’emendamento è approvato.
Adesso passiamo all’emendamento n. 34. L’ufficio ha rassegnato le stesse perplessità di cui sopra. l’Ufficio legislativo del Consiglio. Le perplessità attengono all’applicazione dell’articolo 95 delle norme tecniche di attuazione del PPTR, in quanto si prevede la possibilità di derogare ai divieti. È vero, in virtù dell’accordo di programma si può fare, apposito tra Governo, Ministero e Regione, però quella possibilità di deroga la legge la escluderebbe.
Questa è la posizione dell’ufficio, che io ho il dovere di rassegnare. Questo deriva dal fatto che la Corte costituzionale ha cassato il precedente articolo.
L’Ufficio tecnico dell’Assessorato ha espresso parere favorevole, l’Ufficio legislativo del Consiglio esprimeva una perplessità, già riferita al consigliere Lacatena, nella quale sottolinea il fatto che la Corte costituzionale, nel momento in cui ha cassato l’articolo che stiamo rivedendo con questa formula, richiedeva un’applicazione diretta più puntuale della norma, invece in questo caso si aggiunge, sia pure facendo riferimento all’accordo di programma, una possibilità di deroga ai divieti, e questo sembra essere ultroneo rispetto a quanto detto dalla Corte.
Vi leggo il parere dell’ufficio: «Si segnala che la proposta emendativa non sembra del tutto in linea con quanto affermato dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 251/2021, intervenuta proprio sul medesimo articolo 8 della legge regionale n. 30/2020, con particolare riferimento alla necessità di garantire la coerenza degli interventi in deroga con gli obiettivi di qualità previsti dalle norme tecniche di attuazione del PPTR e con il requisito della mancanza di alternative progettuali e di realizzazione».
Questo è il punto.
Dopodiché, se avete dei rilievi, si possono fare. Diversamente, votiamo.
Parere del Governo?
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 21, favorevoli 18, astenuti 7, contrari 3.
L’emendamento è approvato.
Passiamo all’emendamento n. 35.
Lo abbiamo fatto parecchio tempo fa. Io ricordo che lo abbiamo approvato.
Il n. 16 è un emendamento a firma mia.
Parli al microfono, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Il n. 16, almeno dagli atti che ho scaricato io dal sito, risulta essere quello relativo all’attuazione dell’articolo 7, comma 4, della legge n. 20/2023, per intenderci i sei centri per l’autismo, che all’inizio avevano un equivoco, perché la declaratoria di quella legge si riferisce alle persone con sindrome di Down, ma l’assessore Palese, all’interno di quella legge, inserì un emendamento con il quale istituiva i sei centri specialistici per l’autismo.
Questo emendamento, sottoscritto da me, dal collega Caracciolo e da altri colleghi, dà una tempistica all’attuazione di quella norma, soprattutto per allocare le risorse necessarie del triennale, visto che ci accingiamo a svolgere e ad aprire la sessione di bilancio. Sono stato chiaro? Appena finite, ditemi se sono stato chiaro.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo. A causa della numerazione... Lo troviamo. Lo stiamo cercando.
Possiamo approvarne un altro?
Speaker : AMATI.
Io mica ho detto che l’avete ignorato. Ho segnalato la questione. Siccome a me risulta al 16, può darsi che stia sbagliando io e sta al 37.
Speaker : PRESIDENTE.
Sicuramente c’è una diversa numerazione.
Speaker : AMATI.
Non sto ponendo questioni in termini conflittuali. È una segnalazione di collaborazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Intanto che lo cerchiamo, diamo la parola al consigliere Perrini. Prego.
Speaker : PERRINI.
Grazie. Purtroppo, quando si fanno le riunioni dei Capigruppo si parla di una cosa e poi se ne fa un’altra.
Su questa legge eravamo favorevoli, lo siamo, però cominciamo a vedere tanti emendamenti. Io sto aspettando ancora l’Omnibus, perché poi andrò a prendere la stenotipia di dicembre quando qualcuno, nella persona dell’assessore Piemontese, ci disse: “Facciamo questi emendamenti e poi l’Omnibus lo facciamo a gennaio”.
Siamo arrivati a ottobre del 2024. A quale gennaio si riferiva? Forse del 2030, del 2035.
Oggi, per esempio, parliamo di autismo. Noi vogliamo lavorare insieme e fare delle cose insieme. Sto notando che qua ormai c’è di tutto. Arriveremo anche all’emendamento dell’assessore Piemontese sullo sport. Si passa dall’energia... Abbiamo cambiato un Piano urbanistico generale. Ci sono delle cose che il collega Lacatena ha presentato, che abbiamo anche approvato. Io non sto capendo niente, perché dall’energia abbiamo introdotto una marea di cose. Se mi dice l’assessore Piemontese l’Omnibus quando lo faremo, perché sono passati dieci mesi.
Speaker : PRESIDENTE.
Solo per precisazione, è legittimo che lei chieda quando si faccia l’Omnibus, però questi sono gli emendamenti concordati in Capigruppo, nella precedente Conferenza dei Capigruppo. Non stiamo mettendo un emendamento in più rispetto a quelli già concordati.
Rispetto all’Omnibus, ha chiesto la parola il Vicepresidente Piemontese. Risponderà rispetto all’Omnibus.
Non questi emendamenti. Non in questa Capigruppo. Alla precedente Capigruppo.
È possibile che lei non ci fosse, Presidente Perrini. Se non erro, lei non c’era.
Presidente Piemontese, le chiede quando si farà l’Omnibus, il Presidente Perrini.
Continuiamo con gli emendamenti concordati.
Emendamento n. 35, concessione… Presidente Gabellone, le chiedo scusa. Consigliere Gabellone, prego.
Speaker : GABELLONE.
Si figuri.
Presidente, in occasione di altri Consigli regionali si è sempre detto rispetto agli emendamenti, al di là di quello che si va a concordare in Conferenza dei Capigruppo, che ci deve essere attinenza rispetto al punto posto all’ordine del giorno. Ricordo a me stesso che il punto posto all’ordine del giorno è il prosieguo della legge già discussa, quindi si doveva solo passare a votazione, ovvero “Modifiche alla legge regionale 9 ottobre 2008, n. 25 (Norme in materia di autorizzazione alla costruzione ed esercizio di linee e impianti elettrici con tensione non superiore a 150.000 volt)”. Qual è l’attinenza dell’argomento che riguarda, ma non solo questo, l’emendamento appostato che riguarda i centri sull’autismo rispetto all’argomento che oggi è posto all’ordine del giorno.
Ci sono delle regole? Ci sono delle norme che statuiscono, che definiscono le modalità attraverso le quali si svolge un Consiglio regionale? Oppure, in funzione di chi propone gli argomenti e di chi evidentemente ha l’interesse a farlo si procede?
Presidente, io sono costretto, visto che l’argomento è la sanità, visto che l’emendamento riguarda la sanità, a dire ancora una volta che ci sono leggi che questo Consesso approva in maniera unanime, tra l’altro, a cui non viene data applicazione. Noi abbiamo approvato una legge che permetteva di attivare nelle ASL delle province pugliesi il budget di salute: non è stata applicata la legge, in barba ai lavori del Consiglio regionale. Abbiamo approvato una legge che permetteva ai soggetti affetti dalla sindrome di Down di avere delle corsie preferenziali rispetto a degli esami e a delle indagini di laboratorio e diagnostiche. Non è stata applicata.
Presidente, vista ‒ se non ricordo male era lei la proponente ‒ la legge n. 11 del giugno 2023 che istituiva lo psicologo di base, lei chiese all’Assise di accelerare tutte le procedure, le votazioni, facendo venire meno alcuni emendamenti, dicendo, tra l’altro, che c’era la possibilità di utilizzare vecchie graduatorie. Quindi, ci assumemmo la responsabilità, siccome era il periodo post Covid, di votare comunque la legge. L’importante era dare attuazione. Quindi, escludemmo alcuni ragazzi, alcuni professionisti psicologi che, siccome in quell’anno non si erano tenuti dei corsi di abilitazione, sarebbero stati esclusi dall’approvazione, così come quella legge era stata da lei proposta.
Ciononostante, per dare immediata esecuzione a quella legge, entrata in funzione, votammo. Lei lo sa perfettamente. Non voglio credere che lei non sia al corrente di questa situazione. Quella legge non è stata applicata. A distanza di un anno e mezzo, cioè di diciotto mesi, non è stata applicata e non può essere applicata, perché la Corte dei conti ha posto dei rilievi. Quindi, quella legge deve tornare in Consiglio regionale.
È ammissibile che si continui a lavorare in questo modo? È possibile che un’Assise, come il Consiglio regionale, che ha poteri legislativi, lavori in questo modo, vedendo sciupato il proprio lavoro? Da diciotto mesi. Io ho presentato una legge sulla diagnosi precoce dell’autismo. Ancora una volta, tra rimbalzi di pareri che non arrivano, la legge è ferma perché non abbiamo i pareri. È consentito a chiunque poter agire in questo modo?
Le avevo chiesto, Presidente, al netto dei viaggi, che evidentemente non fanno parte di questa Assise e degli argomenti che noi trattiamo, è possibile avere un monitoraggio e un’accelerazione, dopo diciotto mesi, dell’esame normativo, delle norme, delle leggi che noi andiamo a proporre o dobbiamo attendere chissà quali benevoli interventi per poter vedere il nostro lavoro arrivare a conclusione?
Il ragionamento, la proposta e l’interrogativo che poneva il collega Presidente, il Presidente Perrini, mi pare assolutamente legittimo. Noi, in maniera consapevole, nell’interesse generale, accogliemmo la proposta del Presidente Piemontese e lasciammo la parte normativa, rinviandola a un Omnibus che si sarebbe dovuto tenere il 7, l’8, il 9 e il 10 gennaio 2024. Quella discussione, quell’approfondimento e quelle votazioni non si sono mai tenute e ci vediamo calare argomenti che erano previsti ed erano compresi in quell’Omnibus in emendamenti che non hanno alcuna attinenza con l’argomento, quindi non essendo passati in Commissione, non avendo gli approfondimenti, pur essendo argomenti di fondamentale importanza.
È questo un sistema, un metodo di governare un’Assemblea, un’Assise dando dignità al lavoro di tutti i consiglieri? Io ritengo, non me ne voglia, che non sia possibile andare avanti in questo modo.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, consigliere Romito.
Precisiamo prima rispetto ad alcune osservazioni che ha fatto il consigliere Gabellone e che ringrazio per queste osservazioni, perché mi dà modo di fare queste precisazioni.
Partiamo dalla legge sullo psicologo di base, consigliere Gabellone. Lei sa quanto ho tenuto a quella legge. È vero, come lei stesso ha detto, la legge non solo è stata approvata celermente, ma non è stata neppure osservata dal Governo con riferimento alla Corte costituzionale.
Gli uffici hanno dato prontamente attuazione, hanno fatto la selezione relativamente alla manifestazione d’interesse chiesta alle singole ASL. Hanno composto la graduatoria, ma una associazione di medici ha fatto ricorso davanti al TAR rispetto alla graduatoria. Il TAR ha respinto quel ricorso, quella associazione ha fatto appello al Consiglio di Stato e il Consiglio di Stato ha respinto l’appello. Per cui, pensavamo che finalmente si potesse dar seguito alla graduatoria. Quindi, tutto l’espletamento delle attività di esecuzione della legge e di attuazione sono state compiute.
Dopodiché, un’altra associazione ha fatto ricorso alla completa attuazione e applicazione della graduatoria, quindi di nuovo si è andati davanti al TAR, che ancora una volta ha respinto quel ricorso. La Corte dei conti ha fatto dei rilievi relativamente all’imputazione di spesa, ma poi ha superato quei rilievi, lasciando nella relazione propria solo ed esclusivamente quelli attinenti agli assegni dati al personale sanitario in seguito al Covid. Quindi, anche quel rilievo è stato superato.
Ora, finalmente, siamo in costituzione del comitato scientifico per la formazione del regolamento, che però non è parallelo e contemporaneo rispetto all’attuazione della legge, ma è semplicemente aggiuntivo. Quindi, finalmente siamo in grado di attuare la legge.
La ringrazio per avermi dato la possibilità di fornire queste precisazioni. Come può vedere, costantemente sono a sorvegliare, a vigilare perché la legge possa essere attuata, posto che c’è una notevole esigenza da parte dei cittadini e delle cittadine e delle ASL.
Per quanto riguarda gli emendamenti, sino ad ora abbiamo approvato tutti gli emendamenti che erano di adeguamento tecnico. In due Conferenze dei Capigruppo precedenti a quella di oggi abbiamo concertato… Lei non ha partecipato alle Conferenze dei Capigruppo. Dicevo, abbiamo approvato la definizione di alcuni emendamenti a questa legge, che proprio per questa ragione, poiché contiene emendamenti che sono diversi da quelli coerenti con la legge, a partire da quelli di adeguamento al Governo, necessari e indispensabili, perché il Governo ci sollecita, in quanto non ha impugnato alcune nostre norme perché noi abbiamo garantito, sia io che il Presidente Emiliano, di adeguarci, e non trovavamo la possibilità di altre leggi in cui inserire quegli emendamenti. Quindi, è chiaro che gli emendamenti di adeguamento al Governo non sono coerenti con la disciplina dell’energia, ma sono emendamenti che fanno di questa una legge di modifica.
A questo punto in quella Conferenza aggiungemmo gli emendamenti che abbiamo trattato fino ad ora, dopodiché non ce ne sono altri. Dal mio punto di vista è legittima la vostra richiesta di trattare altre discipline, ma questo lo dobbiamo fare seguendo, ovviamente, l’ordine del giorno.
Prego, consigliere Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente.
Mi perdoni. Siccome gli argomenti cerco di seguirli, invito il Presidente Vizzino a trasferire il verbale della Commissione che si è tenuta mercoledì 16, la Commissione welfare e sanità, di cui io sono componente, nella quale Commissione il dottor Nicastro, rispetto a una verifica dello stato di attuazione, da me richiesta, della legge sulla psicologo di base, ha riferito situazioni differenti, cioè che gli uffici devono tornare a rivedere, a presentare degli emendamenti, perché bisogna tornare in Consiglio. Altrimenti non è possibile dare attuazione.
Siccome mi sembra tutta una babele, invito il Presidente Vizzino a trasferire il verbale della Commissione, in modo che qui in Consiglio si possa tornare e chiarire, a beneficio di tutti i consiglieri.
Presidente, rispetto, invece, agli emendamenti che non attengono all’argomento, la domanda che vorrei rivolgerle è: il Regolamento di funzionamento del Consiglio regionale, al quale lei in altre sedute ha fatto riferimento, prevede che si possa andare in deroga rispetto alle previsioni, nel momento in cui la Conferenza dei Capigruppo decide di andare in deroga, o il Regolamento va applicato per quello che è previsto? Se l’emendamento non è in linea con il punto all’ordine del giorno, ci può essere una deroga rispetto a quello che lei ha detto in altre circostanze qui, quando sono stati presentati emendamenti che nulla avevano a che vedere con l’argomento all’esame?
Vale la versione di oggi? Vale quella di ieri? Quella di altre volte? Almeno per intenderci, così sappiamo, una volta per tutte, dopo quattro anni, come doverci comportare. Sennò, il rischio qual è? Il rischio, l’idea, l’impressione è che in funzione della tenuta delle maggioranze, del numero o di altro, arrivino argomenti che, invece, vanno a soddisfare la singola parte politica.
Questo, essendo lei un Presidente del Consiglio super partes non credo possa essere attuato, perché le regole sono regole, vanno rispettate e lei, da questo punto di vista, credo abbia tutta la competenza, l’autorevolezza e l’esperienza per poter fare in modo che si applichino correttamente e coerentemente rispetto a quello che in questa sede è stato già detto altre volte. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Gabellone.
Della questione dello psicologo di base, delle graduatorie e dell’attuazione della legge si è occupato un dirigente diverso rispetto a quello che è avvenuta in Commissione. Sarà mia cura, evidentemente, andare ad accertare quanto lei ha detto ora. Andrò ad accertare con l’ufficio. Non sto mettendo in dubbio né il verbale né quello che lei dice. Andrò ad accertare con gli uffici perché c’è questa discrasia di vedute. Soprattutto perché sono stata rassicurata rispetto all’adempimento. Adesso manca solo un ultimo step.
Rispetto, invece, agli emendamenti, non mi sarei mai permessa di derogare alla norma che ci siamo dati, né l’ho fatto questa volta. In realtà, come vi dicevo, la legge – non me lo fate dire un’altra volta – sull’energia è diventata una legge che consente le modifiche al fine di consentire gli emendamenti suggeriti dal Governo. Perciò, necessariamente, non sono...
Questi altri emendamenti che sono stati aggiunti sono stati decisi in una Capigruppo. Quelli del collega Lacatena sono quasi tutti di adeguamento alle richieste del Governo, quelli trattati fino ad ora.
Come vedete, sono tutti emendamenti diversi dalla legge in discussione. Non c’è una deroga, è solo l’applicazione di una decisione che si è fatta in Capigruppo. Se i capigruppo lo volessero confermare, ove fossero in Aula, gliene saremmo grati.
Prego, consigliere Romito.
Speaker : ROMITO.
Presidente, io intervengo davvero per amor di verità, perché questa seduta del Consiglio regionale sta assumendo dei toni surreali, con emendamenti approvati oggi in fretta e furia, senza neppure le relazioni. Mi riferisco a tutti gli emendamenti che sono stati approvati fino ad ora, alcuni dei quali anche condivisibili, peraltro, sono frutto, Presidente, o di una diffusa sindrome di Stoccolma dei consiglieri regionali di centrodestra. Perché la sindrome di Stoccolma? Perché lei ha riferito, e io non ho difficoltà a crederle, poi ovviamente vedremo anche il verbale della Conferenza dei Capigruppo, che tutti gli emendamenti ultronei rispetto a quelli di adeguamento che lei ha citato poc’anzi sono stati concordati dal centrodestra. Ebbene, questa è una rappresentazione di una sindrome di Stoccolma generale da parte dei consiglieri di centrodestra, perché in questo provvedimento il 99 per cento degli emendamenti che sono stati presentati sono tutti di maggioranza, maggioranza che riguarda un po’ il Partito Democratico, un po’ il Movimento 5 Stelle, di cui parlerò fra qualche secondo, un po’ del gruppo dei civici del Presidente Emiliano.
Questa disposizione di legge che ingenuamente noi pensavamo si riferisse a materia energetica è diventata nient’altro che la collettanea di tutti i desiderata, di tutte le richieste, di tutte le necessità della maggioranza, non dell’opposizione. Dopodiché, Presidente, ripeto, io non ho difficoltà a crederle, perché lei, quando riferisce un fatto, lo riferisce sempre da Presidente del Consiglio regionale e fino ad ora ho fatto bene a fidarmi. Ma il Presidente Pagliaro nulla ricorda rispetto a questa decisione condivisa di inserire tutti gli emendamenti della maggioranza. Stessa cosa vale per il Presidente Perrini, stessa cosa vale per il Presidente Conserva. Quindi, o c’è un difetto di memoria collettiva, o noi siamo stati così geniali e scienziati dall’accettare che un provvedimento che non si chiama Omnibus divenga nei fatti l’Omnibus.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi scusi, la interrompo solo per chiedere al Vicepresidente se può chiamare in Aula i Capigruppo di maggioranza.
Speaker : ROMITO.
Presidente, io ritengo davvero surreale la discussione di oggi.
Speaker : PRESIDENTE.
Diversamente, ci fermiamo qui e non andiamo oltre nella discussione degli emendamenti.
Speaker : ROMITO.
Presidente, io le ricordo perfettamente tutte le discussioni che abbiamo fatto in Consiglio regionale quando abbiamo provato a presentare qualche emendamento che anche soltanto lontanamente non era coerente rispetto alla disposizione di legge di cui noi stavamo discutendo. Oggi apprendiamo che tutto questo si può modificare sulla base di un non meglio perfezionato accordo in Conferenza dei Capigruppo.
Arrivo a dirle un’altra cosa, contrariamente ai miei interessi. Anche con il parere favorevole della Conferenza dei Capigruppo, un emendamento eccentrico rispetto alla disposizione di legge non può essere votato. Non può essere votato! A meno che il nome della disposizione di legge non riguardi una modifica complessiva e un riordinamento complessivo delle altre leggi.
Speaker : PRESIDENTE.
La legge si intitola “Modifiche”.
Speaker : ROMITO.
Ma un conto sono le modifiche, altra cosa sono gli adeguamenti. Allora, se lei mi parla di adeguamenti, io alzo le mani e dico: quand’anche non ci fosse stato l’accordo con la Conferenza dei Capigruppo, un adeguamento tecnico è un adeguamento tecnico. Quando parliamo, invece, di disposizioni totalmente diverse rispetto agli adeguamenti, io mi domando come possano essere finite in questa disposizione, posto che, e invece in quella riunione io ero presente, c’era il Presidente Amati, che ebbe una giusta intuizione, quella di switchare in bilancio gli emendamenti che avevano carattere finanziario dagli emendamenti che avevano carattere giuridico. Decidemmo tutti insieme, perché in quell’occasione i consiglieri si erano preparati, avevano studiato, avevano raccolto le legittime esigenze del territorio, per arrivare in Aula con degli emendamenti che avessero natura giuridica, modificatori di norme precedenti, perché quella del bilancio è la sede più giusta, più corretta per operare queste modifiche.
Che cosa facciamo? Facciamo una lunga riunione. È bene ricordare le circostanze, altrimenti qui, che è il teatro del possibile... A proposito di questo teatro poi parlerò dei colleghi del Movimento 5 Stelle. Qui, dove tutto è possibile, noi decidiamo a dicembre di farci tre ore di riunione e gli uffici un lavoro incredibile, durato per altri due giorni, per dividere gli emendamenti finanziari da quelli giuridici. Gli emendamenti giuridici vanno a morire, perché non ne abbiamo mai più parlato. Cosa succede? Alla bisogna, alla necessità dei Gruppi o dei consiglieri di maggioranza, si introducono in una disposizione di legge, che nulla ha a che fare con le materie di cui abbiamo trattato, altri emendamenti.
Presidente, proviamo a chiarirci. Se questo atteggiamento, se questa postura istituzionale della tenuta del Consiglio è qualcosa che per lei può essere un precedente, posto che noi siamo in un sistema di diritto positivo e non di common law, noi ne teniamo conto, ne prendiamo atto. Questo vuol dire che da oggi ad ogni provvedimento che arriverà noi ci attaccheremo qualsiasi genere di emendamento riterremo utile e indispensabile per le nostre legittime richieste.
Diversamente, Presidente, questo Consiglio regionale e le modalità con cui si sta tenendo questo Consiglio regionale devono cessare adesso, perché questo non vuol dire non votare delle disposizioni di cui c’è bisogno. Questo vuol dire, al contrario, strozzare la discussione e il dibattito, sulla scorta di una previsione regolamentare, che io non condivido affatto.
Torno all’argomento di prima. Comprendo che ormai, sono abbastanza veloce, il Consiglio regionale della Puglia, almeno questa sessione, è quel luogo dove tutto è possibile. È possibile anche che dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, che prima escono dalla Giunta, poi chiedono di rientrare, decidano... I luoghi hanno una loro importanza. Questo luogo ha una sua importanza. Questo è il Consiglio regionale della nostra Assemblea, della nostra Regione. Anche il posizionamento all’interno di questa Assemblea ha un suo valore. Quando, Presidente, vengono le scolaresche o mi capita di far vedere quest’Aula, di cui vado orgoglioso, a qualche ospite, introducendoli nell’emiciclo, dico: vedete, qui si siede la Giunta, il Presidente, il Presidente del Consiglio regionale; lì si siedono i cattivi, cioè la maggioranza, e faccio anche un sorriso quando dico questa battuta; di qua, invece, ci sono i buoni, perché ci sono le opposizioni.
Noi non siamo neanche liberi di essere opposizione nello spazio che l’emiciclo destina alle opposizioni, perché abbiamo un Gruppo, quello del Movimento 5 Stelle, che, a seconda della natura politica o della necessità politica del giorno, decide se: mantenere il numero legale ad una maggioranza che ha iniziato la seduta di Consiglio regionale a 26, votare a favore salvando alcuni provvedimenti, peraltro, anche rispetto a questo, parlo per casa mia, ma la postura del Movimento 5 Stelle in ordine ad alcuni provvedimenti è davvero curiosa. Decidono, loro sponte, senza avere alcun tipo di rispetto per i consiglieri di opposizione che si sono candidati all’opposizione e che sono rimasti all’opposizione, di lasciarci i nostri spazi. Ricordo ancora e, ripeto, faccio fatica a ricordarlo perché ho un sacrosanto rispetto delle Istituzioni, i dibattiti in quest’Aula: non mi siedo più qua finché tu ti siedi là.
A un certo momento divenne questione politica, assolutamente rilevante, anche la posizione dove ci si doveva sedere in Consiglio regionale.
Ai colleghi del Movimento 5 Stelle io dico: fate un bel atto di coerenza politica, decidete da che parte dovete stare, anche da un punto di vista della geografia dell’Aula, perché diventa complicato spiegare ai cittadini pugliesi quello che accade nell’Aula del Consiglio regionale.
Presidente, la dico tutta, perché mi hanno insegnato a dire la verità quando si parla da Istituzione. È evidente che anche comprendere qual è l’indirizzo, qual è la genesi e qual è il prosieguo di una votazione all’interno di quest’Aula è assolutamente rilevante, perché siamo un’Assemblea legislativa di 50 unità, non di 500? Quindi, per quanto ci riguarda, avere una immediata cognizione visiva di come si sta orientando l’Aula è un altro dei nostri diritti che noi rivendichiamo. Quindi, io lo dico in maniera assolutamente serena, siamo tutti adulti e vaccinati. Ai colleghi del Movimento 5 Stelle dico: schiaritevi le idee, fatelo autonomamente, nessuno vuole entrare in casa vostra, ma decidete da che parte dovete stare, perché da qua si siedono le opposizioni, non le opposizioni a corrente alternata a proposito della legge, così almeno diciamo qualcosa di questa legge, anziché parlare di tutto e il contrario di tutto.
Presidente, io le rinnovo il mio invito. Quello al Movimento 5 Stelle so già che resterà lettera morta. Li troveremo qua chissà per quanto ancora finché non avranno un assessore o non so cos’altro.
Per quanto riguarda invece la nostra postura istituzionale, Presidente, decida e decidiamo insieme qual è il futuro che noi dobbiamo dare da qua agli altri dodici mesi di mandato che ci aspettano. Se noi continueremo ad approvare disposizioni, emendamenti e leggi assolutamente eccentriche rispetto all’oggetto della legge, Presidente, noi ne prendiamo atto, è libertà della maggioranza farlo, assolutamente è prerogativa della maggioranza, ma sappiate che da oggi non sarà accettato alcun genere di diniego rispetto alla presentazione di emendamenti e subemendamenti, perché le formalità ho compreso in quest’Aula che valgono soltanto per alcuni, per altri non valgono più.
Finisco, perché devo dire anche questa cosa. Ho ancora trentadue secondi.
Speaker : PRESIDENTE.
Però l’ha detta tre volte, per cui non glielo posso consentire.
Speaker : ROMITO.
La posso dire anche la quarta e la quinta entro i ventinove secondi.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma non è che ripete sempre le stesse cose.
Speaker : ROMITO.
Qui abbiamo verificato che i subemendamenti sopravvivono agli emendamenti. Abbiamo visto delle cose in quest’Aula straordinariamente rilevanti. Allora, siccome quello che stiamo affrontando questa mattina, per quanto ci riguarda, è un fatto istituzionale straordinariamente rilevante, se voi ritenete di poter continuare a votare degli emendamenti che nulla c’entrano con l’oggetto della legge siete liberi di farlo. Per quanto ci riguarda, questo fa giurisprudenza e da oggi questo diventa common law anche per quanto ci riguarda.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, consigliere Scalera. Consigliere Romito, l’ho già detto tre volte e non vi permetto di mettere in dubbio un’affermazione puntuale che deriva da quanto abbiamo condiviso. Questa legge è una legge sull’energia e non doveva contenere interventi non coerenti. Siccome, però, da tempo il Governo aspettava una nostra risposta rispetto all’impegno a cambiare le norme, io ho posto questa questione in una Capigruppo. Sugli adeguamenti, certo. Dunque, rispetto a questi adeguamenti abbiamo proceduto. In una Conferenza dei Capigruppo, credo che fosse due settimane fa, due Consigli fa, Conferenza dei Capigruppo che non era propedeutica al Consiglio, ma l’avevamo fatta separata rispetto al Consiglio, il giorno prima, decidemmo di aggiungere alcuni emendamenti. Non erano tanti, erano gli emendamenti che abbiamo approvato fino ad ora, più quello dei sei centri sull’autismo.
I subemendamenti? No, i subemendamenti sono stati presentati in coerenza con l’emendamento. Però, gli emendamenti sì. Quindi, su quelli io mi fermerei. E non posso dirvi altro, perché altro non abbiamo introdotto. L’unico che manca alla discussione di oggi è quello sull’autismo. Quello fu concordato in quella Conferenza dei Capigruppo, ma non l’abbiamo ancora discusso. Ce n’è un altro, che abbiamo introdotto oggi, quello relativo ai grandi eventi e allo sport. Vi ho chiesto: siete d’accordo? Mi avete detto: va bene. Lo stavo inserendo. Nella Conferenza dei Capigruppo. Grandi eventi e sport. Non lo volete approvare? Evidentemente, c’è distrazione. C’è, e lo dobbiamo trovare.
Sono tutti emendamenti, come vedete, di adeguamento.
Non ce ne sono altri. Non sono stati concordati e noi non li approveremo.
Quelli che avevamo detto: displasia dell’anca, LEA e centri per l’autismo. Quelli di Lacatena. Gli altri aggiuntivi sono tutti del collega Lacatena, sono tutti emendamenti di adeguamento, che voi avete detto che vanno bene.
Sono gli emendamenti originari di Paolicelli, direttamente coerenti con la legge.
Ve li sto dicendo. Sono quelli.
Sono gli emendamenti a firma Capone, che sono adeguamenti al Governo, e sono gli emendamenti Lacatena. E arriviamo esattamente dove stiamo, all’emendamento n. 33, se non erro, con cui finisce la posizione Lacatena, diciamo così, di adeguamento.
Adesso abbiamo il n. 34, mi dice la dottoressa Delgiudice, con cui finisce Lacatena.
Consigliere Caroli, adesso li vediamo i subemendamenti. Finiamo il ragionamento, sennò non ci capiamo.
Adesso c’è soltanto la discussione sull’emendamento “grandi eventi”. Certe volte, evidentemente, c’è disattenzione in Conferenza dei Capigruppo. Presidente De Blasi, lei era davanti a me quando ho detto “grandi eventi e sport”. Su questo c’è solo lo scorrimento di una graduatoria, perché si dà la possibilità a grandi eventi che non sono stati considerati. Il Presidente Perrini, che stava dall’altra parte del tavolo, ha detto che andava bene. Mi sono illusa.
La Segretaria ed io abbiamo capito male? Prego.
Speaker : PERRINI.
Sta facendo la professoressa.
Speaker : PRESIDENTE.
No. Sto ripetendo le cose che abbiamo fatto.
c’ero. Oggi, invece, ammetto che lei ha detto “stiamo portando il provvedimento di Piemontese”. Io non ho detto né sì né no. Essendo lei una donna, le porto rispetto. Lei l’ha messo: volete o non volete, io lo sto portando.
Io ho ascoltato. Io devo dire le cose come stanno. Come le dico che non ero presente all’altra riunione, dove avete deciso questo, così come avete deciso oggi, anche in questa riunione, di portare l’argomento di Piemontese. Io non ho detto né sì né no.
Sarò sincera, non avendo avuto contrasti, abbiamo ritenuto che questo emendamento ci fosse. Tenga conto che questo emendamento serve ai territori, perché si tratta di dare più risorse ai territori.
Speaker : PERRINI.
Ripeto, abbiamo l’Omnibus da gennaio 2024.
Speaker : PRESIDENTE.
Vi ricordate, però, la norma regolamentare? Se non c’è un dissenso, se non c’è una negazione della mia proposta, io la prendo come una proposta positiva, come un assenso positivamente riscontrato.
Io farei così. Vi chiederei... Non è così, tant’è che oggi avete detto che non volete aggiungere altre proposte se non quelle che si presentano in Aula.
I subemendamenti li abbiamo già approvati. Fatemi una cortesia, emendamento Piemontese. Siamo d’accordo a portarlo oggi? Lo metto in votazione, perché sennò non ne usciamo e non andiamo avanti con i lavori.
Cosa non funziona? Sino ad ora abbiamo approvato emendamenti di adeguamento, sui quali adesso avete ripetuto che siete tutti d’accordo.
Adesso c’è un emendamento aggiuntivo, che è l’emendamento sui grandi eventi e lo sport.
È un emendamento aggiuntivo. Rispetto a questa proposta, facciamo intervenire il Vicepresidente, dice di che si tratta, dopodiché decidiamo in Aula se portarlo o non portarlo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalera.
Speaker : SCALERA.
Grazie per avermi dato innanzitutto la parola. Chiedo che ci sia rispetto dei consiglieri e rispetto dell’Aula. Si sta creando parecchia confusione. Tra l’altro, noi eravamo d’accordo a questo ordine del giorno.
All’ordine del giorno al primo punto io leggo che c’è la proposta di legge di Francesco Paolicelli.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Scalera, non ripetiamo sempre le stesse cose.
Speaker : SCALERA.
Non sto ripetendo le stesse cose.
Speaker : PRESIDENTE.
Tutti i consiglieri hanno detto che sono d’accordo sugli adeguamenti al Governo. Quelli abbiamo fatto, punto. Quelli abbiamo fatto! È chiaro?
Speaker : SCALERA.
Allora, se non dobbiamo più neanche parlare e dire qual è il nostro pensiero…
Speaker : PRESIDENTE.
No, prego, intervenga pure, però non ripetiamo le stesse cose.
Speaker : SCALERA.
Io non sto ripetendo gli interventi che hanno fatto i colleghi Romito e Gabellone, che tra l’altro condivido. Non sto dicendo le stesse cose. Però, è mai possibile che ogni volta che dobbiamo venire in Consiglio regionale ci troviamo con argomenti completamente differenti rispetto a quelli che attengono all’ordine del giorno? Oggi stiamo parlando di legge sull’energia, dove ci sono emendamenti che attengono all’energia e tanti altri che non sono attinenti. Noi stiamo parlando del primo punto all’ordine del giorno come se fosse un Omnibus. Allora, portiamo l’Omnibus e mettiamo tutti gli argomenti che dobbiamo mettere.
Se poi dobbiamo utilizzare questi Consigli per rivedere le maggioranze o il rientro dei Cinque Stelle in maggioranza, allora è un altro ragionamento. Io ritengo che non sia questa la sede giusta per poter fare questi aggiustamenti, ma sono sedi completamente diverse. Noi oggi qui stiamo in Aula perché volevamo e vogliamo discutere e approvare leggi. La legge che stavamo portando all’attenzione di questo Consiglio era quella riferita all’energia, che stavamo anche votando all’unanimità, perché la riteniamo cosa buona e giusta, poi ci ritroviamo in questa legge argomenti che non sono attinenti e non hanno una minima connessione con le cose che stiamo approvando, Presidente.
Io ritengo che, se dobbiamo venire in Aula, noi dobbiamo essere rispettati per il ruolo istituzionale che abbiamo, dobbiamo essere rispettati per le cose che si discutono nelle Conferenze dei Capigruppo, dobbiamo essere rispettati perché se c’è un ordine del giorno è l’ordine del giorno che deve andare avanti, e non può essere in ogni Consiglio stravolto, dobbiamo essere rispettati perché dobbiamo avere contezza di quello che veniamo ad approvare in Aula, e questa contezza, caro Presidente, non ce l’abbiamo, perché oggi abbiamo visto che ci sono argomenti inseriti in questo punto all’ordine del giorno che non conosciamo e che neanche abbiamo visto. E non può dirci che stanno da due mesi, perché non è vero. Ci sono argomenti che sono stati inseriti all’ultimo momento. Io ritengo che, se dobbiamo fare Consigli, e credo di interpretare il pensiero di tutto il Consiglio, compreso il suo, Presidente, per lavorare per il bene comune, per la nostra comunità e per la Puglia, il metodo debba cambiare. Non è questo il metodo con il quale possiamo andare avanti.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Scalera.
È interesse di tutti. Per cui, procediamo con i lavori.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Conserva.
Speaker : CONSERVA.
Io sarò telegrafico, anche perché siamo stati tirati in ballo in più di una circostanza, tutti i Presidenti dei singoli partiti. Posso dire che, personalmente, la penultima volta non ero presente, ma oggi si veniva per il prosieguo della legge sull’energia. Da quello che ricordo, Presidente, sinceramente, avevamo solamente concordato ‒ qualcuno mi può dire il contrario, anche come Presidente di maggioranza ‒ solo gli adeguamenti tecnici e anche gli emendamenti del Presidente Amati che riguardavano i LEA e la displasia all’anca.
Anche allo stesso emendamento Piemontese, che lei oggi ha riferito in Conferenza dei Capigruppo che sarebbe stato portato in Consiglio, nessuno dell’opposizione ha dato il proprio assenso.
Al netto di questo, che era giusto una precisazione...
Speaker : PRESIDENTE.
Ci rimettiamo all’Aula, se non c’è stata una comprensione.
Speaker : CONSERVA.
Sì.
Al netto di questo, che era una precisazione, lei ha detto che abbiamo votato tutti gli emendamenti di adeguamento tecnico. Noi verificheremo, obiettivamente, perché questo non ci è parso. Da questa nostra considerazione e constatazione è nata questa sorta di insorgenza da parte di tutti i nostri consiglieri di opposizione.
Noi ci riserviamo di verificare, effettivamente. Ora metteremo in discussione e in votazione l’emendamento Piemontese. Spero che emendamenti e subemendamenti si fermino qui. Altrimenti, ribadisco, noi andiamo a ritrovare tutte quelle argomentazioni che nello scorso bilancio erano state inserite nell’Omnibus.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Piemontese, il Vicepresidente. Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente.
Colleghi consiglieri, io comprendo che c’è stata una intesa e penso che l’intesa debba essere rispettata. Dopodiché la Presidente dice che quei subemendamenti hanno quella natura e quindi non vi sono scelte politiche. Dopodiché, ci siamo permessi, con gli uffici, di evidenziare alla Presidenza del Consiglio regionale, e lo faccio anche a voi, che questo non è un emendamento di chissà quale natura o portata. Questo è un emendamento che sposta da un capitolo ad un altro capitolo delle risorse esistenti.
A me interessa il merito. È stato detto.
Questo emendamento pone in essere uno scorrimento della graduatoria degli eventi sportivi che riguardano tutta la Puglia. Io mando una nota alle varie organizzazioni. Noi siamo per fare questo emendamento tecnico e consentire uno scorrimento sugli eventi sportivi. Siccome sono associazioni che riguardano tutta la Puglia sugli eventi sportivi, come è noto, se si vuol votare, lo si vota. Se nel merito non lo si vuol votare, lo faremo un’altra volta. È evidente che se qualcuno ci guarda o se qualcuno sa, io volevo fare in modo che scorressero tutti. Diverse di queste associazioni hanno chiamato tutti i consiglieri di tutte le parti. Se lo si vuol fare, si fa. Altrimenti... Io l’ho portato in Aula.
Io sto dicendo un’altra cosa. Quelli sono emendamenti di ordine politico. Siccome a me interessa il merito...
Speaker : PRESIDENTE.
È inutile continuare.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
L’importante è che sia noto. Il Governo regionale Emiliano, essendoci già i soldi, chiede all’Aula di approvare un emendamento tecnico...
Come lo devo mettere? È un reato? Io la pongo così, perché così è. Se siete favorevoli... Io sto chiedendo che l’Aula autorizzi….
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, possiamo decidere come Aula?
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Sto finendo di parlare. A me è chiaro il suo ragionamento, è il mio che vorrei fosse chiaro.
Presidente, chiedo all’Aula che venga approvato un emendamento tecnico che sposta le risorse dal capitolo U061013 a un altro capitolo, perché grazie a questo emendamento noi riusciamo a scorrere una graduatoria degli eventi sportivi e, quindi, a riconoscere a diverse associazioni il contributo che hanno chiesto. Questo è il contenuto di questo emendamento. Il Governo chiede questo. L’ho chiesto alla Presidenza. Siccome non mi sembra una questione politica di estremo rilievo, ma una questione di buonsenso, se la si vuole approvare, noi diamo un sostegno a un pezzo di mondo dello sport. Se riteniamo che, siccome non è stato detto otto giorni fa, ma è stato detto due giorni fa, questa cosa non sia meritevole di essere approvata, ne prendiamo atto. Vorrei che fosse chiaro a tutti l’emendamento Piemontese di che cosa si tratta. Si tratta di questo.
Io non offendo l’intelligenza di nessuno. Che cosa significa? Questo è un emendamento del Governo, se lo si vuole approvare lo si approva, se lo si vuol bocciare lo si boccia, punto.
Speaker : PRESIDENTE.
Io, che tutelerò sempre le garanzie e le prerogative di tutti i consiglieri, vi dico che oggi ho interpretato, sinceramente, in senso positivo il fatto che non ci fossero contrasti in Conferenza dei Capigruppo, perché così mi dice il Regolamento. Se una proposta viene accolta, deve essere accolta all’unanimità; diversamente, se c’è anche uno che si oppone, quella proposta non si ritiene accolta. Siccome non ho ricevuto opposizioni, ho ritenuto di doverla portare. Dopodiché, siccome le opposizioni stanno emergendo adesso, vi chiedo di poter votare. C’è una proposta, ci si esprime contrariamente o favorevolmente. Semplicemente votiamo. Dopodiché, se non la vogliamo accogliere, andiamo alla prossima volta. Ho ritenuto che fosse una proposta accolta, e mi sembra da Regolamento.
Scusate, c’è stata una richiesta di proposta. Consigliere Caroli, prego.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente.
Io ho ascoltato con molta attenzione l’intervento del Vicepresidente. Ci troviamo di fronte a una programmazione datata 2022-2024, con delle DGR che hanno sia programmato in prima fase che programmato in maniera operativa l’intendimento da parte vostra. Avete avuto la possibilità e l’opportunità di comprendere quante provviste dovevate appostare, che voi ritenevate opportuno appostare per ottemperare ai desiderata delle associazioni sportive.
Si parla di grandi eventi, si parli di eventi sportivi. Noi siamo felicissimi che questi eventi vengano accompagnati da un aiuto importante da parte della Regione. Siccome qui ci riferiamo al bando GES 2024, vorrei comprendere perché in questo momento, di colpo, è quanto mai necessario intervenire rimpinguando le provviste di 1 milione di euro.
Abbia pazienza. C’è chi non ha partecipato all’epoca, perché ha ritenuto poco importanti le provviste, quindi è rimasto fuori; c’è chi non l’ha fatto perché le tempistiche ‒ forse lei lo ha dimenticato ‒ di pubblicazione del bando sono state alquanto contenute.
Abbiamo la stessa impostazione, abbiamo la stessa vicinanza, ci accomuna lo stesso sentiment rispetto a questi eventi, che accomuna il Governo di questa Regione e la vostra maggioranza.
Nel momento in cui si decide in corso d’opera di scorrere la graduatoria, tenuto conto della vostra forse poca propensione a comprendere quante reali esigenze avreste dovuto mettere a disposizione, posso comprendere? Mi faccia comprendere. Abbia pazienza. Lei in questo momento sta modificando in corso d’opera le regole.
Facciamo una cosa. Il mio Gruppo è favorevole non a 1 milione (perché lei ha deciso di stanziare, di inserire nella provvista prevista all’interno del capitolo 1 milione di euro), ma a 2 milioni di euro. Rifacciamo il bando.
No, diamo la possibilità...
Speaker : PRESIDENTE.
Non potete dialogare così, però.
Quindi, stiamo discutendo nel merito dell’emendamento.
Speaker : CAROLI.
Lei oggi dà la possibilità e l’opportunità anche a chi non ha partecipato… Abbia pazienza, lei si ricorda per quanti giorni ha pubblicato il bando? Considerato l’interesse che ha sempre avuto rispetto a questi interventi, ritengo che sia stato un lasso di tempo abbastanza circoscritto. Io le dico questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Vi prego, non entrate nel merito se non lo volete discutere.
Consigliere Caroli, le faccio una proposta. Se vogliamo entrare nel merito, discutiamo a favore o contro e poi lo votiamo, ma così non ha senso davvero, discutiamo inutilmente.
Speaker : CAROLI.
Siccome dobbiamo votare, voglio sapere con 1 milione di euro noi riusciamo a scorrere tutta la graduatoria?
Speaker : PRESIDENTE.
Stiamo entrando nel merito? Vuol dire che dobbiamo votare l’emendamento.
Speaker : CAROLI.
Abbia pazienza. Io devo votare e devo comprendere.
Speaker : PRESIDENTE.
Voi avete detto che non lo volete votare.
Speaker : CAROLI.
Lei mi deve mettere nelle condizioni di comprendere.
Speaker : PRESIDENTE.
Prima di tutto dobbiamo decidere se lo affrontiamo.
Se siete d’accordo, io metto in votazione se affrontare o no l’emendamento.
Speaker : CAROLI.
Ha fatto una presentazione di natura tecnica il Vicepresidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Perché ha chiesto di affrontarlo oggi.
Speaker : CAROLI.
Vorrei comprendere e vorrei capire.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Caroli, le ripeto, se noi dobbiamo affrontare il voto sull’emendamento, entriamo nel merito, ma prima di tutto dobbiamo decidere se votare quell’emendamento.
Speaker : CAROLI.
Per decidere, devo comprendere.
Speaker : PRESIDENTE.
Non sta decidendo quello, sta decidendo se.
Speaker : CAROLI.
Lei ha inserito un emendamento. È chiaro? Dopodiché, io posso comprendere con questo milione di euro se scorriamo tutte le graduatorie?
Speaker : PRESIDENTE.
Prima decidiamo di votare.
Speaker : CAROLI.
No, lo devo comprendere prima, perché altrimenti non lo so.
Lei ha detto che è un tema molto delicato, che mai come in questo momento sarebbe quanto mai opportuno porlo all’attenzione dell’Aula e quindi farlo votare. Io voglio comprendere perché debbo poi comportati consequenzialmente. Voglio capire che cosa scorriamo e chi, in questo momento, è legittimato ad ottenere il finanziamento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Io la ringrazio, ma noi dobbiamo adesso a decidere se votare o no l’emendamento.
Gliela dà questa risposta, brevissimamente, Vicepresidente?
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Dobbiamo discutere di questa questione o no? Altrimenti, non voglio perdere tempo. Lo vogliono discutere, sì o no? Punto.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Gabellone, lei deve intervenire nel merito dell’emendamento o se è favorevole o contro il voto sull’emendamento?
Intanto votiamo sulla discussione oggi dell’emendamento. Votiamo se lo vogliamo discutere. L’Aula è sovrana. Vogliamo discutere dell’emendamento? La votazione è aperta: chi è favorevole vota “sì”, chi è contrario vota per non discutere oggi dell’emendamento. È l’unica cosa che può fare l’Aula.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27.
È approvata all’unanimità.
Discutiamo dell’emendamento. Adesso parliamo nel merito dell’emendamento.
Ci sono iscritti a parlare? Chi intende intervenire sull’emendamento? Consigliere Caroli, lei aveva fatto una domanda. Vicepresidente, vuole rispondere alla domanda del consigliere Caroli?
Prego, collega.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente. Intervengo su questo emendamento. Siccome l’oggetto dell’emendamento è una variazione di bilancio, ritengo che l’assessore Piemontese, il Governo non debba entrare nel merito dei nomi e dei cognomi e degli indirizzi che attengono all’oggetto dell’emendamento, perché l’emendamento è squisitamente una variazione di bilancio, da un capitolo di spesa a un altro. Per cui, le chiedo di non proporre ulteriori approfondimenti, altrimenti andiamo ad approfondire tutto quanto per ciò che non attiene all’Aula. L’Aula deve solo votare se questa variazione di bilancio è da farsi o meno.
Approfitto di questo mio intervento, considerato che non sono più Capogruppo, per fare gli auguri al mio nuovo Capogruppo Tutolo del mio Gruppo “Per la Puglia”, affinché queste problematiche possano non aversi in Consiglio e possiamo limitarci alle attività dal Consiglio regionale.
Le chiedo di andare direttamente al voto, perché stiamo votando solo la variazione di bilancio e non il merito. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ci sono altri interventi.
Vogliamo andare al voto? Votiamo.
La votazione è aperta.
Silenzio. Scusate, nei banchi dell’opposizione.
Scusi, ho chiesto se ci sono altri interventi. Lei non l’ha richiesto. Ho chiesto al Vicepresidente di intervenire, poi è intervenuto il collega Tammacco.
La votazione è chiusa.
Presenti 28, votanti 28, favorevoli 28.
È approvato all’unanimità.
Il Vicepresidente non ha risposto. Lei non gliel’ha replicata.
Ho chiesto: ci sono altri interventi? Se voi vi distraete non è colpa mia. Questo è un Consiglio regionale. Stiamo tutti al nostro posto e seguiamo le attività.
Questo era l’altro di adeguamento? Consigliere Lacatena, ce ne sono altri? Scusi, puntualmente, ci sono altri interventi di adeguamento alle richieste del Governo tra i suoi emendamenti? Puntualmente su questo. Prego.
Speaker : LACATENA.
Gli emendamenti nn. 37, 38 e 39 li ritiro perché devo confrontarmi con l’assessore al turismo.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ce ne sono altri di adeguamento?
Speaker : LACATENA.
Alla sentenza della Corte, sì. Dopo.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri emendamenti suoi, ma sono di adeguamento.
Andiamo avanti. Io non capisco che cosa ha detto, consigliere Lacatena.
Speaker : LACATENA.
Che, in ragione di un approfondimento che devo svolgere...
Speaker : PRESIDENTE.
Questo lo abbiamo sentito.
Speaker : LACATENA.
Devo ritirare gli emendamenti 37, 38 e 39, che riguardano la legge regionale n. 11 del 1999.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso abbiamo l’emendamento Costa Sveva. Vi ricordate? Era un emendamento tecnico di cambiamento di alcuni Comuni che erroneamente erano stati inseriti nel precedente emendamento. Bisogna correggerli.
È un emendamento presentato dal consigliere Caracciolo e riguarda l’eliminazione delle parole “Molfetta, Corato, Ruvo” aggiungendo le parole “Andria e Trinitapoli”.
Emendamento tecnico, sempre concordato in quella Conferenza. In quella Conferenza, sinceramente, era stato concordato anche l’emendamento alla discussione dell’emendamento a cui stava facendo riferimento prima il Presidente Amati, quello che chiede al Governo, stimola il Governo, dando delle date, ad attuare i centri per l’autismo. Mentre la legge prevedeva che fossero realizzati questi sei centri sull’autismo, il consigliere Amati ha proposto un emendamento con cui dà dei tempi alla Giunta e alle ASL per realizzarli. Mi sbaglio, Presidente Amati? È la sintesi? Alle ASL.
Abbiamo solo quell’emendamento in aggiunta. Prego. Il 40 e il 41 sono di adeguamento rispetto... Perciò non ci stiamo trovando. Perciò glielo chiedevo.
Il 37, 38 e 39 li ha ritirati. Il 40 e il 41 sono di adeguamento alle richieste del Governo?
Speaker : LACATENA.
Al netto di questo, mi riferiscono che avevamo l’intesa che avremmo discusso tutti questi emendamenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Quelli di adeguamento al Governo.
Speaker : LACATENA.
Vorrei che si discutessero.
Speaker : PRESIDENTE.
Io di quelli posso parlare.
Passiamo al n. 46. Ho delle richieste di intervento.
Rispetto al n. 46, che è l’intervento sui sei centri sull’autismo, Presidente Perrini, voleva intervenire? Prego.
Speaker : PERRINI.
Ho il piacere di vedere in Aula il Presidente Emiliano. Gli voglio spiegare la situazione. Presidente, su questa legge eravamo a favore, e lo siamo. Ho ripetuto che nel mese di dicembre si era preso un accordo sull’Omnibus, dove si decise di votare quel bilancio, di andare avanti quella nottata e che tutto quello che era rimasto in sospeso lo facevamo a gennaio.
Da gennaio sono passati dieci mesi. Nel frattempo, Commissione, sottocommissione, abbiamo fatto altre cose. Arriviamo a questa legge, dove noi, come Fratelli d’Italia, come centrodestra, siamo favorevoli, e notiamo alcuni emendamenti. Per esempio, all’emendamento di Amati io sono favorevole. Sempre in quell’Omnibus c’erano emendamenti miei sull’autismo, si doveva parlare della problematica dell’autismo. Si disse: faremo un Consiglio regionale, faremo delle Commissioni ad hoc sull’autismo.
Arriviamo in queste ore. Non me la prendo con Amati. Me la prendo con chi fa tutte queste cose. Quando ha presentato l’emendamento Amati si poteva dire: poiché ci sono emendamenti di Perrini, di Gabellone e di Conserva, ci sediamo un attimo e insieme vediamo di fare un emendamento in questa legge. Niente. Non ci siamo incontrati. Ci è stato detto cosa dovevamo fare. Ecco perché c’è questa confusione. Noi vogliamo essere operativi, caro Presidente Emiliano, però non c’è stata collaborazione dall’altra parte. Ci siamo trovati in Consiglio regionale con la legge Paolicelli. Tra poco ci troveremo anche l’emendamento sui boschi, sul mare, sulla caccia. Non si è capito più niente. In quel momento è nata da questa parte del centrodestra un po’ di opposizione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Parrini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gabellone. Prego.
Speaker : GABELLONE.
Presidente, credo che andrebbe letto l’emendamento proposto dal Presidente Amati. Personalmente, voterò favorevolmente rispetto all’emendamento.
Presidente, quello dell’autismo è un problema serio. È sicuramente un problema di programmazione, ma è anche un problema di attuazione.
Noi abbiamo stanziato delle risorse, Presidente, nel bilancio 2024, che prevedevano la possibilità di attivare, di rendere funzionanti...
Presidente, appena è possibile, io vorrei che mi seguisse, perché spero, mi auguro, che ci possa essere un suo intervento, ha una sua risposta non oggi, ma magari appena avrà approfondito se non ha contezza della situazione. Mi permetta di dire questo.
Noi abbiamo impegnato delle risorse sui centri per l’autismo. Ci sono dei centri, delle strutture che sono già pronte per entrare in funzione e non vengono attivate. Quindi, noi abbiamo soggetti che sono affetti da fenomeni dello spettro autistico che non trovano la risposta alle esigenze, cioè le famiglie non riescono a portare nei centri questi ragazzi o soggetti più o meno giovani, perché non ci sono le strutture pronte a riceverli.
Qual è il paradosso? Che ci sono i soldi stanziati in bilancio, che ci sono le strutture pronte, ma non si procede alla copertura finanziaria, non si procede alla contrattualizzazione di quelle strutture, di quei posti a disposizione, così come previsto dalle tabelle e dal fabbisogno. Quindi, ci sono dei centri – mi aiuti, Presidente Amati, in questo – che sono stati individuati, sono stati autorizzati, sono state realizzate le opere, sono state arredate, sono pronte, e nonostante gli stanziamenti portati in bilancio, non si attivano, quindi le famiglie e i ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico non possono avere i servizi e le prestazioni di cui avrebbero bisogno, perché non si contrattualizzano le strutture.
Ecco perché ho premesso e ho detto che avrei votato favorevolmente. Lei mi può dire: perché adesso sta portando in evidenza questo argomento? Perché è evidente che il suo emendamento di oggi, sul quale voterò favorevolmente, prevede un’anticipazione della possibilità di inserire in bilancio le risorse per la realizzazione di quei centri, che tu hai previsto in euro 12 milioni. Benissimo. È evidente che, successivamente, in sede di sessione di bilancio, dovrà esserci la copertura, sennò non possiamo dare input ai direttori generali e poi, evidentemente, non fornire risorse.
Ti prego, vi prego, prego il Consiglio, invito il Consiglio regionale, il Presidente, che oggi svolge le funzioni di assessore, di voler fare una ricognizione, un sollecito rapidissimo ai direttori generali. Noi abbiamo le risorse messe a disposizione e i centri non vengono attivati, nonostante siano stati fatti i controlli, siano state fatte le verifiche e le strutture attendano la contrattualizzazione, cioè la possibilità di utilizzare quelle risorse.
La storia come finirà? Come è finita per l’istituzione dello psicologo di base: a fine anno quelle risorse verranno eliminate da quel capitolo perché, non essendo state utilizzate, evidentemente verranno utilizzate per altro, magari per altre cose positive, non voglio entrare nel merito, ma non è l’obiettivo che ci siamo posti ‒ lo dico anche al collega Mazzarano ‒ con la condivisione di tutti, anche degli stessi dirigenti, nella subcommissione che si è interessata del problema dell’autismo e che si è fatta carico di tutte le richieste che provengono dalle famiglie dei soggetti affetti da questo stato.
Ancora un invito: andiamo sul concreto, evitiamo proclami ed evitiamo articoli e pubblicazioni sui social, proviamo a finalizzare il lavoro che questa stessa Assemblea, questa Assise ha messo in essere.
Al Presidente Piemontese, intervenuto successivamente, noi abbiamo posto un problema di metodo. È evidente che se c’è un provvedimento che permette, con un semplice spostamento di capitolo di bilancio, di utilizzare risorse finalizzate a soddisfare le richieste di associazioni e quant’altro, non potremmo che essere favorevoli, ma è allo stesso modo evidente che qui si stanno inserendo oggi una serie di altri emendamenti che non hanno nulla a che vedere con l’argomento in oggetto.
La mia domanda, Presidente Capone, era questa. È possibile andare in deroga a quelli che sono i regolamenti di funzionamento del Consiglio, anche attraverso un non ben definito parere della Conferenza dei Capigruppo? Questo per recuperare la certezza e il modus in modo da poter essere conseguenti così evitando di perdere tempo.
Lei spesso dice “non ripetete le stesse cose, non ripetete le stesse cose”, ma purtroppo, nonostante le stesse cose vengano ripetute, si ripercorrono sempre, puntualmente, le stesse situazioni. Un po’ è vero che è il gioco delle parti, ma è vero anche che, alla fine, ciò che deve interessarci è il proficuo lavoro del Consiglio regionale. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi dispiace che capita di nuovo prima di lei, consigliere Scalera, però non c’è nessuna deroga al Regolamento. Come lo devo dire? Non si tratta di deroga al Regolamento. Questa è una legge che introduce una serie di modifiche, tutte non coerenti con la legge sull’energia, perché sulla legge sull’energia solo i primi emendamenti, quelli presentati direttamente da Paolicelli, sono conferenti. Gli altri sono tutti adeguamenti al Governo, quindi non sono conferenti, però l’abbiamo chiamata legge di modifiche. Non c’è una deroga al Regolamento. È una legge di modifiche perché ci doveva consentire di adeguarci al Governo, solo che abbiamo concordato di aggiungere quegli emendamenti che abbiamo citato, displasia dell’anca, centri sull’autismo e LEA. Solo quella è una aggiunta. Siccome si chiama legge di modifiche, non c’è una deroga al Regolamento. Io ho scritto a maggioranza e a opposizione che non avrei più accettato emendamenti non coerenti con la legge, come abbiamo concordato insieme più volte.
Anche oggi procediamo così. Chiedo a chi ha presentato altri emendamenti, e ce ne sono tantissimi presentati su questa legge...
Sono diversi, quelli sono di adeguamento. Chiedo a chi ha presentato altri emendamenti di spostarli su prossimi provvedimenti coerenti. Ce ne sono alcuni che riguardano il turismo, alcuni che riguardano altre parti di urbanistica, alcuni che riguardano altre discipline che non sono né coerenti né concordati. Quindi, non li possiamo aggiungere perché questa legge di modifica la limitiamo qui.
Consigliere Scalera, prego. Consigliere Scalera, aveva chiesto di intervenire. Stava già prenotato. Prego.
Speaker : SCALERA.
Non sta funzionando bene molto probabilmente la cosa.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Prego, intervenga pure.
Speaker : SCALERA.
Grazie, Presidente. Io sarò breve e sintetico, e brutale nello stesso tempo. Voterò a favore dell’emendamento presentato dal collega Amati, anche se l’autismo è un problema serio e avrei voluto che questo argomento fosse approfondito meglio, magari anche in un Consiglio monotematico.
Io ho presentato, Presidente…
Speaker : PRESIDENTE.
Voi mi parlate dell’autismo, ma noi sull’emendamento n. 46 dobbiamo votare, quello di Costa Sveva.
Speaker : SCALERA.
Ho capito. Ma io stavo parlando dell’emendamento fatto dal collega Amati. O non posso intervenire su questo, Presidente? Se non posso intervenire, non intervengo. Poi mi dice lei quando posso intervenire sull’argomento. Io avrei voluto parlare di autismo soprattutto perché vengo da una provincia…
Speaker : PRESIDENTE.
Può attendere un istante, consigliere Scalera? Noi votiamo sull’emendamento n. 46, che è un emendamento correttivo, che quello di Costa Sveva, che corregge i comuni in maniera tale che la Fondazione possa aver luogo, sennò non avrà luogo, dopodiché interveniamo…
Speaker : SCALERA.
Mi riservo di intervenire sull’argomento. PRESIDENTE. Perfetto, le darò subito la parola.
Benissimo.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Gabellone, è intervenuto già due volte sull’argomento.
Speaker : GABELLONE.
È una proposta modificativa. L’ordine del giorno…
Speaker : PRESIDENTE.
Legge di modifica alla legge.
Speaker : GABELLONE.
No. L’ordine del giorno recita precisamente in questo modo: “Prosieguo esame proposta di Legge - Francesco Paolicelli”.
Speaker : PRESIDENTE.
Modifiche alla legge regionale. È scritto.
Speaker : GABELLONE.
Sì, ma rispetto alla legge regionale 9 ottobre 2008, n. 25.
Speaker : PRESIDENTE.
Certo, e sono le modifiche che contengono gli adeguamenti al Governo. Sono quelle modifiche.
Presidente Amati, sull’emendamento n. 46, Costa Sveva? No, sull’emendamento n. 46 votiamo.
La votazione è aperta.
Vi ricordo che si tratta della sostituzione dei comuni della BAT con i comuni di Bari, che erano stati erroneamente inseriti. È vero, consigliere Caracciolo? Costa Sveva.
La votazione è chiusa.
Presenti 32, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 2.
L’emendamento è approvato.
C’è anche il voto favorevole del Presidente Splendido. Lo aggiungiamo.
Passiamo all’emendamento n. 23, l’emendamento sull’autismo.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Spina.
Poi c’erano il consigliere Scalera e il Presidente Amati che volevano intervenire sullo stesso argomento.
Prego.
Speaker : SPINA.
Grazie, Presidente.
Onestamente, non riesco a comprendere. Se abbiamo detto che gli argomenti all’ordine del giorno non possono derogare al contenuto della legge, se abbiamo assodato che nella Capigruppo erano stati stabiliti e concordati solo determinati argomenti, ora si pone il problema della legittimità della discussione degli altri argomenti di cui stiamo per discutere.
Sono tutti argomenti importantissimi, che meriterebbero sicuramente molta più attenzione di quella che noi possiamo concedere in una legge di modifica di un’altra legge. Penso, però, che in questo momento ci dobbiamo attenere alla legittimità degli atti che noi andiamo a fare.
Lei stessa ha detto che argomenti che non erano stati concordati... Delle due, l’una: o l’ufficio ritira questi argomenti perché ritiene che effettivamente non sia corretto discuterli dal momento che né la Capigruppo né sono all’ordine del giorno, quindi vengono ritirati direttamente dall’ufficio, oppure lei ci assicura che gli atti che noi andiamo a votare, in un senso o nell’altro, sono tutti legittimi.
Speaker : PRESIDENTE.
Ho detto che quegli emendamenti sono stati concordati, sono di adeguamento al Governo, più i tre che abbiamo aggiunto, e quello di Piemontese che abbiamo votato oggi. Possiamo proseguire tranquillamente.
Speaker : SPINA.
Perfetto. Quello di cui stiamo per parlare, quello sull’autismo, era uno di quelli concordati?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, tra i tre concordati.
Speaker : SPINA.
Dopodiché, l’Ufficio di Presidenza, che fa, ritira gli altri emendamenti presentati?
Speaker : PRESIDENTE.
Non li stiamo proprio discutendo gli altri emendamenti. È finita.
Speaker : SPINA.
Va bene. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso discutiamo dell’autismo e approviamo la legge.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalera.
Speaker : SCALERA.
Grazie, Presidente.
Come le dicevo prima, io sono favorevole all’emendamento presentato dal collega Amati. Però, volevo dire che è un argomento così importante, soprattutto per me che vengo dalla provincia di Taranto. Perché dico questo? La rivista Nature, che è una rivista scientifica, di importanza internazionale, ha detto che a Taranto e nella provincia ci sono più casi di autismo rispetto alle altre province della Regione Puglia.
Con questo voglio dire che questi argomenti che appartengono un po’ a tutti quanti...
Se non vi interessa, Presidente, posso anche non intervenire.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Scalera, continui pure. Prego.
Speaker : SCALERA.
Siccome è un argomento da me molto sentito, anche perché ho presentato alla relativa Commissione, la II Commissione, quella sanitaria, un’audizione proprio per potenziare il centro autistico di Taranto, e mi riferisco praticamente al PTA di Mottola, dove questi bambini autistici vengono curati, ritengo che di questi argomenti, che appartengono un po’ alla sensibilità di tutti, che ci vedono sempre d’accordo e sono argomenti che sono passati sempre all’unanimità, vengono discussi e approfonditi sia in Commissione e poi portati in Consiglio con tutte le relative problematiche da risolvere per quanto riguarda i casi di autismo che ci sono in Puglia e soprattutto in provincia di Taranto.
Presidente, volevo impegnare, se è possibile, non solo il Presidente della Giunta regionale, ma anche l’assessore alla sanità per rivedere un po’ le posizioni su Taranto e sulla Provincia di Taranto. Colgo l’occasione per dire che ci devono essere le condizioni per potenziare il PTA di Mottola che ha un piano per curare, fatemi usare anche questo termine improprio, l’autismo e i bambini autistici di Taranto e della provincia di Taranto. Grazie, Presidente.
Presidente Amati, prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente. Grazie, colleghi. Scusatemi per la raucedine.
Su questo argomento specifico, tra l’altro sono stato stimolato… Ho poca voce, questa volta sono costretto a chiedervi silenzio. Non riesco a superarlo. Tra l’altro sollecitato dal collega Gabellone, che ha posto degli argomenti di serietà che merita, sia per rispetto della persona, sia per rispetto degli argomenti che ha posto, un intervento di qualche minuto.
Dirò subito, ma ve lo consegno con la modalità dell’aneddoto, in particolare alla collega Spina, aneddoto significa inedito, in realtà è edito con riferimento a molti colleghi, alla collega Spina no, che in un Consiglio regionale del 2002, epico Consiglio regionale del 2002 – io non commenterò, racconterò soltanto il fatto – ci fu una disputa feroce tra la maggioranza dell’epoca e l’opposizione dell’epoca. L’argomento era se il Presidente Fitto potesse inserire in una legge che aveva un argomento estraneo rispetto a un emendamento che egli voleva presentare l’approvazione del Piano di riordino della rete ospedaliera, previsto da due delibere, la n. 1082 del 2002 e la n. 1492 del 2002. Gli serviva perché di lì a qualche giorno ci sarebbe stata l’udienza dinanzi al TAR. Io difendevo le ragioni di qualche Comune, quindi, siccome era stata posta la questione che il Piano di riordino ospedaliero non era stato approvato con una legge di settore, ma soltanto con una delibera di Giunta regionale, siccome si capiva che quell’argomento potesse essere utilizzato a questo proposito, propose all’interno di una legge eclettica questa norma. Ci fu una disputa feroce. Finì, naturalmente, con la maggioranza che approvò quell’emendamento. Se voi mi chiedeste chi aveva ragione in quella disputa, io vi dico che aveva ragione il mio amico, attualmente commissario europeo, all’epoca Presidente della Giunta regionale, Raffaele Fitto, e aveva ragione ai sensi del Regolamento, che vigeva allora e vige anche oggi.
Ciò detto, la morale ognuno la faccia come vuole.
Il collega Gabellone dice una cosa seria, poi ripresa anche dal collega Scalera: l’autismo ci riguarda tutti. Obiettivamente è vero, ci siamo sempre impegnati tutti quanti. Io, il collega Caracciolo e il collega Mennea – non è solo mio l’emendamento – abbiamo presentato questo emendamento perché il Consiglio regionale qualche mese fa, all’unanimità, ha approvato una norma per istituire sei centri in Puglia, uno per azienda, per territorio provinciale. Il problema è che questa norma non è stata attuata. Da chi? Dalle ASL, che dovevano allestire il loro procedimento per dirci dove e quanto serve.
Il motivo per cui presentiamo la norma, che non ha nulla a che vedere con le giuste questioni poste dal collega Gabellone, ma le pone continuamente anche il collega Mazzarano, cioè la spesa decisa da questo Consiglio regionale, ma molto spesso una spesa che non viene effettuata, quindi molto spesso ci portiamo dei soldi stanziati nelle economie, che è una cosa abbastanza curiosa e che, ovviamente, non è responsabilità dei politici, è una responsabilità che appartiene per larga parte alla burocrazia, ve lo dico con estrema sincerità. Però abbiamo bisogno di questa norma perché vogliamo stimolare, anche attraverso il lavoro delle Commissioni, le aziende sanitarie locali a dirci dove e quanto stimano l’intervento, affinché nella legge di bilancio noi tutti possiamo inserire, almeno per il primo triennio, delle somme utili a istituire questi sei centri altamente specialistici per l’autismo. Per darci una misura. L’Assessorato regionale alla salute sostiene che probabilmente serviranno 12 milioni, ma fa osservare, l’Assessorato al bilancio, che è una quantificazione arbitraria, nel senso che non ci sono parametri di riferimento tali da poter dire 12, perché i 12 milioni da parte dell’Assessorato alla salute vengono quantificati secondo ‒ avrebbe detto Romito, che è un raffinato giurista ‒ l’id quod plerumque accidit, cioè secondo quello che regolarmente accade.
L’ho coinvolto soltanto per salutare e celebrare la sua competenza.
È stato fatto osservare tutto questo e, in virtù di questa osservazione, abbiamo anche eliminato la norma finanziaria. Alla fine noi sapremo dove fare queste strutture pubbliche, perché sull’autismo, purtroppo, il pubblico segnala dei ritardi, tant’è che il Consiglio regionale ha approvato una norma per sei centri pubblici all’unanimità, con il voto di tutti, qualche mese fa. Il sistema sanitario pubblico italiano è fondato sul pubblico prima di tutto e poi sugli incaricati di pubblico servizio, che noi chiamiamo “privati convenzionati”, ovvero accreditati, che sono i privati-privati. Però nel nostro sistema anche i privati-privati vengono autorizzati sulla base di un fabbisogno. Sull’autismo, invece, c’è un’inversione clamorosa dell’ordinamento, dove l’incaricato di pubblico servizio fa praticamente tutto e dà al pubblico la parte residuale. È una cosa che non va bene, tant’è che il Consiglio regionale ha approvato quella norma sacrosanta. Che facciamo noi oggi? Facciamo in modo che entro fine novembre, ecco anche la ragione dell’urgenza, possiamo sapere dove sono queste sei strutture pubbliche e qual è la spesa quantificata, affinché nella legge di bilancio si possa inserire, a valere almeno su un triennio, l’allocazione di risorsa, la posta economica necessaria per poter realizzare questo progetto di medio termine. Perché non è domani, ovviamente, mi associo a quello che ha detto il collega Gabellone che ripete sempre il collega Mazzarano, l’ha anche detto il collega Galante in un’altra occasione, che non c’è solo il medio termine, c’è anche l’hic et nunc, il qui e ora, perché così interpreto l’intervento del collega Gabellone.
Da questo punto di vista anch’io mi associo a loro nel chiedere ai burocrati che devono eseguire le nostre decisioni di fare in modo che le nostre decisioni siano eseguite. Mi pare che tutto abbondantemente si tenga. Per questo e con questi intendimenti vi chiedo di esprimere all’unanimità, come sempre su questi argomenti, il vostro voto favorevole. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Perrini. Prego.
Speaker : PERRINI.
Come Gruppo, noi voteremo favorevolmente a questo punto. L’invito che faccio al Presidente Amati è questo. È vero che va bene in ogni Provincia avere un centro, ma voglio capire cosa succede al personale, perché io quello che è noto è che manca il personale.
Se mi aiutate a capire, noi apriremo, come sto vedendo, tante strutture con il PNRR, siamo riempiendo la Regione di tante strutture in cemento armato. Voglio ricordare che mancano i medici e le figure professionali. Oltre a questo argomento che riguarda i centri, io credo che ci dobbiamo anche sforzare un po’ di più a vedere come incentivare a trovare il personale specializzato in questa materia, perché se si continua soltanto a spingere per trovare strutture, fare centri in ogni comune, in ogni provincia, sono favorevolmente positivo, ma poi dobbiamo capire chi le deve gestire queste strutture.
Prendo per esempio la situazione di Mottola. Un ragazzo, un bambino, prima di essere chiamato a visita, prima di 8-9 mesi non viene chiamato. Ne apriamo un altro, potenziamo, facciamo, uno ogni provincia, ma il personale c’è, i medici ci sono? È una domanda che io voglio sapere, perché lei è più esperto di me. Sennò, noi continuiamo a fare leggi ed emendamenti che rimangono sulla carta, perché sul territorio non vedo niente. Parlo anche di leggi che io ho fatto insieme a lei, ma poi il risultato qual è? Che oggi faremo un comunicato che tutti abbiamo votato questa legge bellissima, facciamo un altro po’ di fumo – questa, almeno, è la mia sensazione – ma la sostanza è che la gente continuerà a chiamare, perché dobbiamo accelerare all’ASL, ma all’ASL secondo me non stanno accelerando non perché non vogliono accelerare, ma chi devono mettere in queste strutture? Ecco perché su questo argomento – non voglio fare polemiche, perché mi conoscete – bisogna fare delle Commissioni ad hoc, bisogna studiare bene tutto l’argomento e fare una legge ad hoc proprio sull’autismo generale e capire dove sta il problema. Pure io ho cinquanta emendamenti da fare, uscirò con il comunicato, lo manderò a chi ha problemi di autismo, mi diranno “bravo, bravo, bravo”, fra tre mesi mi richiama la signora e mi dice “io non sono stata ancora chiamata per la prima visita del bambino”.
Credo che su questa cosa dobbiamo lavorare un po’ di settimane e mesi tutti quanti insieme. Lo sto dicendo da un paio d’anni e lo ripeto di nuovo questo invito. Perché ero arrabbiato all’inizio? Perché a gennaio sull’autismo avevo presentato tre o quattro emendamenti e mi è stato detto: poi ne parliamo. Non ne abbiamo più parlato. Allora, l’invito che faccio al Presidente Emiliano è di prendere in mano questa situazione perché, come bene ha detto il collega Scalera, la provincia di Taranto è un disastro. Non lo so cosa sta succedendo. Io ho dei dati che mi fanno spavento.
Cerchiamo su questo tema – io voglio collaborare insieme a voi, noi come Gruppo di Fratelli d’Italia vogliamo collaborare – di fare in modo che la cosa si risolva con la sostanza, non con le teorie. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Michele Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
La questione legata al sostegno finanziario alle famiglie per il metodo ABA, che è l’unica cosa che sembra, dal punto di vista scientifico e terapeutico, essere utile e che non rientra nei Livelli essenziali delle prestazioni previste dal Fondo sanitario nazionale. Questo è il problema, consigliere Perrini. Noi ci stiamo sforzando di spiegarlo a tutti i Ministri.
Un po’ perché sono diventato buonissimo, un po’ perché, obiettivamente, prendersela con il Governo di turno è abbastanza complicato... Prima di tutto perché i Governi contano poco in questo Paese, mentre contano quelli che fanno prima le bozze delle leggi di bilancio, poi quelli che dicono come devono spendere i soldi, e li comandano a bacchetta, chiunque sia il Presidente del Consiglio. Noi, però, ci mettiamo la faccia, prima gli uni, poi gli altri, poi gli altri ancora. Li turniamo. Quelli che vanno a metterci la faccia là tutte le volte se ne vanno carichi di meraviglie, perché il bilancio dello Stato, evidentemente, viene allocato su altre priorità. Noi ci siamo accorti che la priorità dell’autismo è gravissima. Siamo partiti che era finanziato, credo, con meno di 1 milione l’anno il metodo ABA, peraltro con un meccanismo tutto particolare, legato a determinate associazioni che li distribuivano a determinate famiglie. Lo abbiamo rivoluzionato completamente.
Questa legge che è stata proposta e che non è stata ancora attuata, siccome almeno l’organizzazione delle strutture e la definizione del come queste strutture devono cominciare a funzionare ha anche un minimo di finanziamento dietro, perché non è finanziata poco questa situazione, le ASL devono cominciare a farla funzionare.
Dopodiché, lei ha perfettamente ragione, non è certamente questo provvedimento, questa legge ad aver risolto il problema dell’autismo in Puglia e meno che mai in Italia. So io che cosa significa stare al telefono ‒ come lo sapete voi ‒ con decine di famiglie in difficoltà su questo punto.
Se siamo d’accordo, questa legge-stimolo... Perché siamo costretti, a causa di una serie di circostanze, che sono davvero singolari, a fare leggi-stimolo nei confronti delle ASL e qualche volta anche del dipartimento salute. Se glielo dico io che è diventata una cosa non più tollerabile, questa inerzia dell’ASL e anche del dipartimento salute, vuol dire che la cosa sta diventando davvero insostenibile.
Vengono addirittura poste questioni del tutto ultronee. Di fronte all’applicazione di una legge si pongono il problema della Corte dei conti, si pongono il problema della eventuale applicazione di sanzioni, di infrazioni.
Per esempio, io ho annunciato qualche giorno fa che, come fanno già tante altre Regioni, vorrei non tenere più conto dei tetti sulla sanità pubblica di proprietà privata perché se abbiamo un problema di mobilità passiva, cioè di gente che va via, è perché, l’ho spiegato mille volte, noi siamo l’unica Regione che, avendo per assurdo lo stesso gruppo pubblico di proprietà privata in Puglia o per esempio identico anche in Lombardia, mentre in Lombardia paghiamo a piè di lista, peraltro non so quanto in più, perché se ce l’avessimo qua costerebbe il 30 per cento in meno, lo stesso DRG, il paziente pugliese che va in Lombardia lo devo pagare integralmente, qui invece mi applicano un tetto. Le burocrazie del Ministero dell’economia e finanza mi dicono che devo rispettare il tetto. È una follia, perché serve a tenere in piedi il sistema lombardo. Questo non è un problema né di destra né di sinistra, anche se...
Ho chiesto: mi fate una delibera in cui io mi prendo la responsabilità politica di non rispettare più i tetti, in modo tale che poi vediamo quanta mobilità riusciamo a trattenere? Perché poi, evidentemente, ci sono anche delle sanzioni dovute all’eccesso di mobilità. Su queste questioni, dal punto di vista politico è tosta, perché essere d’accordo con Emiliano, ve lo dico prima, non è facile per il centrodestra. Mi spiego? È una cosa complicata. Però, se, per esempio, come lei chiede, se facciamo un tavolo sull’autismo e diciamo: fermo restando che il metodo ABA non ha validazioni scientifiche al di là di ogni ragionevole incertezza, fermo restando che gli scienziati non sanno neanche da dove viene l’autismo. Non è che siccome di una malattia non ne conosci l’origine, non la conosci bene non fai tutto il possibile per ridurne... Non una malattia, chiedo scusa, una sindrome. Non è che non fai quello che puoi fare. La devi definire, anche perché le famiglie di fronte a questo problema ci sono, perché anche un piccolissimo miglioramento che per noi può essere insignificante una famiglia lo festeggia per mesi, per il solo fatto che si pronunciano alcune parole, che si conquistano alcune abilità, che si riesce ad immaginare persino nei casi meno gravi una prospettiva di applicazione ad un lavoro, un’occupazione, un talento che viene fatto emergere. Certo, non c’è validazione scientifica. Quindi? Le risposte dei burocrati sono come quelle “ma c’è la Corte dei conti, c’è qua, c’è la”, e ci portano in carrozza da una vita, ma ci portano in carrozza a tutti.
Se riusciamo su alcune questioni particolarmente serie, come le due che ho accennato, i tetti di spesa, a essere d’accordo, il giorno dopo che io dico che dobbiamo sfondare i tetti, perché di questo si tratta… Io capisco il gioco delle parti. Lo faccio pure io qualche volta. Però, ieri mi è capitato di dire: guardate che la storia dell’FSC forse ho sbagliato nell’immaginarlo, nel pensarlo, perché non ho mai neanche detto che era colpa di Raffaele Fitto, forse ho sbagliato a pensare che la colpa fosse di Raffaele Fitto, perché probabilmente c’è un problema di cassa vuota, però abbiamo subito dopo detto: un momento, anche con Renzi – questi ricordi drammatici – non mi hanno dato i soldi del FSC. Abbiamo utilizzato l’avanzo. Abbiamo detto: dateceli anche se avete la cassa vuota; se poi non ce li volete dare per altre ragioni, almeno spiegatelo, perché questi soldi non sono di Emiliano, non sono del centrosinistra, non sono dei comunisti, come diceva Berlusconi, sono dei pugliesi. Quindi, se queste battaglie le facciamo insieme, è evidente che la loro efficacia è enorme, l’autismo, l’FSC, i tetti di spesa. Però, è una scelta politica. A me piace, perché io l’ho sempre vissuta così la politica. E con la mia parte politica mi sono assunto la responsabilità di gestire le cose così, tant’è che vengo accusato sistematicamente. Devo dire che qui voi collaborate con i miei detrattori di centrosinistra nel dire che io sono un trasformista. Io semplicemente, di fronte a un problema risolto, bado solo di averlo risolto con l’aiuto di galantuomini o di donne perbene. Le donne sono tutte perbene, ovviamente. Non c’è il termine, purtroppo. Non abbiamo neanche inventato un termine equivalente. Dovremmo dire gentildonna, ma non ha lo stesso significato.
Se ci stiamo su queste battaglie che noi possiamo neutralizzare dalla contesa politica, e ce ne saranno sicuramente tante altre, facciamolo. Probabilmente dovremmo anche fare una depurazione interna alle singole coalizioni, perché le sfumature del grigio sono sempre diverse. Proviamoci. Io ci sto. Quindi, se il consigliere Perrini mi chiede di fare immediatamente un tavolo che, dopo l’attuazione almeno degli atti propedeutici all’organizzazione dei sei centri da parte delle ASL, ed è uno dei motivi per i quali io sto rinviando alcune definizioni, le sto rinviando da mesi, sperando che questo serva a far capire alle organizzazioni che stiamo cercando di fare sul serio.
Naturalmente, la scelta tra compulsare, come dice qualcuno, e rivoluzionare nell’ultimo anno di Governo tutta l’organizzazione della sanità non è facilissimo, come potete immaginare. Qualcuno dice: se la rivoluzioniamo, rischiamo che ci vuole più tempo a cambiare tutte le cose e quindi, forse, siccome il danno rischia di essere peggiore del rimedio, probabilmente il Presidente non avrà il carattere per attuare una cosa del genere. Si sono sbagliati, perché c’è un limite a tutto, ed è evidentemente necessario che quando qualcuno va al pronto soccorso o chiede una prestazione per l’autismo o chiede di essere operato con una certa urgenza in una nostra struttura sanitaria, non vede sempre la faccia di un politico, ma vede la faccia di quelli che per esempio hanno chiesto con un certo ritardo l’acquisto dei vaccini, dei monoclonali. Adesso basta.
È facile dire: “Quelli li hai nominati tu”. Certo, li ho nominati io, ma probabilmente li avrebbe nominati chiunque altro nella stessa condizione. Se c’è qualcuno che pensa... E qui voglio anche giustificare l’affermazione riportata sui giornali del mio Vicepresidente, che ha detto “qua la responsabilità è nostra e le decisioni le prendiamo noi”. Certo che le prendiamo noi le decisioni. Poi, un dirigente può tranquillamente far presente quali sono le questioni tecniche che possono opporsi, ma un indirizzo politico in materie così delicate non può essere fermato dal continuo utilizzo di argomentazioni di tipo tecnico o burocratico, basate sul timore che, nonostante le leggi...
Il consigliere Amati, mettendo in mano ai burocrati le leggi, li vuole anche proteggere. Avete paura? Tenete una legge. Di questo si sta trattando, però siamo veramente al limite della pazienza, anche perché poi non possono pensare di sopravvivere a loro stessi, sempre e comunque. Cambiano i Governi, cambiano...
Se andate a vedere i dirigenti che fanno le leggi di bilancio, sono sempre gli stessi che, a seconda di come gira il vento, modificano il loro posizionamento o il loro gradimento.
Io sono disponibile a fare immediatamente un tavolo sull’autismo. Se vi va, parliamo anche di questa ipotesi di sfondamento dei tetti, anche in modo, come posso dire, controllato, e di tutto quello che, nello spirito di realizzare il massimo in questo ultimo anno che abbiamo a disposizione, siamo in grado di fare.
Questo non è né trasformismo né “pasticcicismo”, questo è dovere istituzionale. E siccome io sono certo che le prospettive dei consiglieri di opposizione siano nella sostanza identiche a quelle dei consiglieri di maggioranza, è cambiato il metodo delle convinzioni, io credo che ci possiamo riuscire.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mazzarano. Prego, Presidente, ne ha facoltà.
Speaker : MAZZARANO.
Innanzitutto voglio ringraziare il collega Amati perché con questa norma si trasforma una suggestione in un progetto politico. Noi di suggestione dobbiamo parlare perché così fu rappresentata l’idea, proposta in un emendamento, di costruire i sei centri specialistici per l’autismo in Puglia.
Ovviamente, questa norma consente di accelerare, consente destinare nel prossimo bilancio le risorse necessarie, ma ci mette anche nelle condizioni di parlare dei modelli sanitari organizzativi che riguardano la presa in carico dei bambini autistici. Ma in realtà non c’è stata solo questa suggestione. Di suggestioni in questi anni ce ne sono state tante, perché ai tentativi di quintuplicare le risorse destinate al rimborso spese per le famiglie che sottopongono i loro figli ai trattamenti, che non sono solo i trattamenti del metodo ABA, ma sono diversificati con la nuova norma, noi abbiamo trovato gli uffici del Dipartimento salute completamente impotenti, o nella condizione di perdere tempo.
Noi dobbiamo ricordare – questo lo dico soprattutto al nuovo assessore, al Vicepresidente Piemontese, che da quello che si capisce vuole dare impulso politico alla guida dell’Assessorato – che questo è un tema su cui l’Assessorato è stato molto, molto lacunoso in questi anni.
Da delibera di Giunta regionale esiste già un tavolo regionale autismo, dove ci sono praticamente tutti i soggetti: le famiglie, i medici, le associazioni, cioè tutti quelli che possono dare un contributo.
Quando si è trattato di decidere come destinare alle famiglie i 5 milioni di euro gli uffici del Dipartimento salute hanno perso tantissimo tempo, anche solo a far venire fuori la delibera di Giunta regionale con cui si decideva il metodo di assegnazione delle risorse. Questo ritardo è stato il motivo per cui a tante famiglie, da due anni a questa parte, con un investimento significativo da bilancio autonomo, assessore Piemontese, non arrivano le risorse.
I problemi connessi e annessi a questo tema a cui fa riferimento il collega Perrini e a cui fa riferimento il collega Gabellone, sono i veri problemi di cui bisogna discutere. Però, c’è un elemento di novità nella proposta di Amati che prova sostanzialmente a dare sostegno certo finanziario all’idea dei sei centri specialistici: che noi finora abbiamo sostanzialmente privilegiato, dal regolamento del 2016, l’idea che i moduli, i centri diurni e i centri residenziali, che sono il setting assistenziale previsto per la presa in carico dei bambini autistici, a seconda anche della gravità del disturbo, c’è una copertura del fabbisogno previsto nel 2016 che non arriva al 20 per cento.
Il Dipartimento salute ha utilizzato una parte delle risorse destinate alle famiglie per i rimborsi per dare sostegno finanziario all’autorizzazione-accreditamento di alcune di queste strutture. Ma anche questo percorso è stato fatto in modo lungo e faticoso.
Ora, il Centro specialistico provinciale potrebbe avere, ma è tutto da costruire, e ce lo devono dire innanzitutto dall’Assessorato alla salute, nei prossimi mesi, come intendono realizzarlo, può avere il merito di ridurre ad un’unica struttura la diversa tipologia di presa in carico e delle diverse intensità che un soggetto affetto da disturbi dello spettro autistico ha, sapendo che ogni tipologia è una storia a sé, e non è facilmente omologabile.
Quindi servirebbe, caro assessore, innanzitutto un confronto, al di là del tavolo politico che chiede di fare il Presidente Emiliano, penso che sia utile che lei vada a rendersi conto che cosa c’è nel tavolo regionale autismo, che è istituzionale, cioè è stato fatto con delibera di Giunta regionale, e capire di lì quali sono le esigenze che vengono dall’intero mondo, che è un mondo ovviamente sofferente, un mondo che rivendica, soprattutto quello delle famiglie, rivendica attenzione e rivendica attenzione soprattutto dalla parte pubblica, sapendo, come ha detto giustamente il consigliere Amati, che finora la risposta è stata molto frammentata, molto lacunosa, ma soprattutto del privato accreditato, quel po’ di privato accreditato che si è messo in campo su questa vicenda dura e difficile dell’autismo. Per cui, ridurre ad un’unica struttura di eccellenze specialistica la presa in carico di questi bambini nelle diverse tipologie io credo sia la scelta giusta, ma ha bisogno di avere una spiegazione di merito sui setting assistenziali, che possono consentire una svolta nella risposta del pubblico a questo fenomeno, che sta diventando – lo dicono i dati – un fenomeno sempre più dilagante e sempre più preoccupante.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Mazzarano.
Si è prenotata la consigliera Spina. Ne ha facoltà.
Speaker : SPINA.
Grazie. Il nostro Capogruppo ha già espresso il parere favorevole del nostro Gruppo sull’emendamento. Abbiamo accolto favorevolmente anche la richiesta del consigliere Perrini e, quindi, la risposta del Presidente Emiliano alla richiesta del consigliere Perrini del tavolo tecnico. Ritengo, tuttavia, che il Presidente Emiliano debba rendersi conto personalmente di quello che sta succedendo nei CAT, che sono i Centri territoriali di assistenza, presenti nelle ASL, dove i bambini con spettro autistico ricevono solamente la diagnosi, che consente loro di arrivare a scuola e ottenere un docente di sostegno o un aiuto personalizzato. Di fatto, in nessuno dei centri presenti ricevono le terapie adeguate e il supporto psicologico necessario per il sostegno delle famiglie e per la riabilitazione di questi bimbi.
Deve essere anche noto che in questi centri mancano i neuropsichiatri infantili, e che addirittura i neuropsichiatri infantili responsabili di queste strutture non hanno nemmeno accesso alla dirigenza di secondo livello, sono dirigenti semplici. Quindi, anche all’interno delle strutture della propria azienda non possono andare a rivendicare il personale di cui hanno bisogno. Mi riferisco a terapisti della riabilitazione ed educatori professionali che possono non solo alleviare il problema delle famiglie, ma andare incontro a quelle che sono le necessità di cura di questi bimbi.
Io quindi ritengo che il tavolo tecnico vada bene, che il tavolo politico vada bene, ma devono essere messe in campo le risorse necessarie per modificare la situazione. Altrimenti, anche l’attuazione di questa norma, o il tavolo tecnico, si risolveranno in un ulteriore nulla di fatto – noto con piacere che l’argomento è di interesse di tutti i Consiglieri – e ritorneremo a parlare a pezzi delle esigenze di questi bambini senza porre sul tavolo le risorse e anche le competenze necessarie per fare un discorso organico su come aiutare le famiglie.
Penso che molti avranno letto che c’è stato un genitore, 15 giorni fa, a Barletta, che parlando della necessità del proprio figlio ha detto che lui sarebbe andato a rubare, perché effettivamente non riusciva a mettere insieme i 700 euro al mese necessari per curare il proprio bambino.
Questo deve far riflettere tutti i componenti di questa Assise e anche il neo- assessore su quelle che sono le necessità di cura di questa fascia di utenti che secondo me necessitano non solo dell’approvazione di un semplice emendamento in Aula, ma di una legge che possa adeguatamente prendere in carico la situazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Prego.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
Preannuncio fin da adesso il voto favorevole del nostro Gruppo in merito a questo emendamento, che è un emendamento assolutamente utile per affrontare un tema come quello dell’autismo, purtroppo assai centrale nella vita di tanti pugliesi.
Chi come noi ha fatto politica, o fa politica territorialmente, quindi incontrando persone, famiglie, storie e destini ogni singolo giorno, sa perfettamente di cosa stiamo parlando. Ci sono – l’ha ricordato bene la consigliera Spina – famiglie che non possono sostenere le cure private e molto costose dei propri figli. Ci sono famiglie in cui addirittura di figli autistici ce ne sono più d’uno, ce ne sono due, ne ho conosciute diverse di famiglie così, e conosco l’apprensione, il dolore, la preoccupazione per queste famiglie.
Proprio rispetto a questo, Presidente, io credo che il tema dell’autismo debba essere declinato in modo molto più generale e complessivo. Bene questa iniziativa della nostra Regione, che si doterà di sei centri specialistici, uno per provincia per quanto attiene le cure dedicate all’autismo; bene l’osservazione del Presidente Emiliano rispetto alla mancata previsione all’interno dei LEA del metodo ABA, un metodo che noi conosciamo da diverso tempo, perché è da diverso tempo che le famiglie lo ritengono adeguato e utile per migliorare le condizioni dei propri cari.
Ma per parlare definitivamente di autismo, dovremmo parlare anche di un rafforzamento dei nostri centri diurni, della rete dei centri diurni, e dovremmo cominciare a parlare anche delle strutture.
Fabiano, questo mi piacerebbe farlo con te e con i colleghi che hanno sottoscritto questa proposta: il tema dell’autismo infatti non ha a che fare soltanto con la contingenza, con il presente, assessore, ma ha a che fare molto spesso anche con il futuro e con la preoccupazione dei genitori di non poter assicurare ai propri figli un futuro, quando loro non ci saranno più.
Sarebbe bello immaginare con Regione Puglia un percorso che possa attivare delle abitazioni, delle case che siano per tutta la vita, che possano mettere in condizioni una famiglia di essere serena, un genitore di essere sereno nell’affrontare un percorso duro come questo, anche per quando non ci saranno più, anche per quando non ci saranno più i caregiver, non ci saranno più i familiari. Questo è un tema centrale. Mi piacerebbe che la nostra Regione potesse affrontarlo per prima, come capofila nel nostro Paese, perché si parla molto, molto poco della disabilità, delle difficoltà e delle fragilità, declinate al periodo e al tempo verbale del futuro, non soltanto del presente.
Rispetto a questo io faccio un appello a tutto il Consiglio regionale, al Vicepresidente Piemontese, con cui abbiamo condiviso l’idea dell’Omnibus l’anno scorso, che poi è naufragata miseramente.
Oggi abbiamo un’occasione sia attraverso l’approvazione dei nuovi LEA, sia attraverso l’applicazione del DM 77: quella di ampliare i livelli di assistenza sanitaria nella nostra Regione. Sarebbe bello, in previsione del bilancio, dedicare un apposito provvedimento legislativo al tema della salute e al tema della sanità, perché attraverso questi ampliamenti che la legge oggi ci riconosce potremmo occuparci, per esempio, degli ambulatori destinati alla vulnologia. Oggi non ce ne sono in Puglia o ce ne sono molto pochi. Potremmo occuparci delle patologie urologiche, che in alcune latitudini della nostra regione sono accolte con grande attenzione, mi riferisco prevalentemente al foggiano, invece sono totalmente ignorate in altre latitudini, da Bari in giù. Ancora, la procreazione medicalmente assistita. Abbiamo tanti temi di cui occuparci con coscienza, con etica e con competenza, e sarebbe assai negativo ridurre questa discussione in qualche emendamento, neanche illustrato in sede di bilancio. Sarebbe bello dedicare una legge organica in materia di salute che possa rivedere, riordinare e implementare i servizi e le opportunità destinate alla cura dei pugliesi.
Una risposta al Presidente Emiliano. Se il Presidente avesse parlato per altri 10-15 minuti, magari avrebbe convinto anche qualche tesserato di Fratelli d’Italia a sostenere la sua idea. Quello che dice il Presidente è vero, ma è vero fino a un certo punto, perché noi abbiamo un problema di tetti rispetto alla mobilità passiva, ma abbiamo anche un problema gigantesco rispetto ai costi che sosteniamo per mandare i pugliesi a curarsi in Lombardia e in Veneto. Questo dipende anche dall’offerta e dalla tipologia di offerta che esistono in alcune regioni d’Italia e nella nostra. La vera sfida non è continuare a investire nella mobilità attiva o nella mobilità passiva, la vera sfida è convincere un pugliese che può curarsi bene e rapidamente in Puglia, senza dover andare a Milano.
Il modello lombardo non viene tenuto in vita dalla nostra mobilità, viene tenuto in vita dalle nostre inadempienze, che è una cosa diversa, o dalla nostra mancata competitività, che è una cosa assai diversa. Questo incide direttamente rispetto al diritto alla salute dei cittadini pugliesi, tema che dobbiamo affrontare in questi ultimi mesi o anno di mandato.
Ancora, rispetto al tema dell’FSC credo che noi si debba un po’ di sincerità a chi ci ascolta, perché oggi ci sono 2.700 imprese pugliesi, non Rockefeller, non Paperon de’ Paperoni, 2.700 artigiani, 2.700 fornai, fabbri, ma anche grandi imprese che aspettano risposte rispetto ai fondi loro destinati. Anche qua bisogna dire qualcosa, perché questa vicenda è partita molto male all’inizio, è partita, credo, anche con una impostazione da parte della nostra Regione poco attenta e poco prudente. Bisogna dire anche che la premiata ditta Delli Noci-De Vito hanno provato a rimettere in carreggiata questa partita e io credo che lo stiano facendo in maniera attenta e professionale, però continuare a creare questa contrapposizione fra il Governo che non vuole dare i soldi alla Puglia e la Regione che invece rivendica questi denari, è una impostazione, torno al mio intervento iniziale, non utile alla risoluzione di questa problematica. L’ho detto dai banchi dell’opposizione, l’opposizione che siede in questa parte dell’emiciclo, una battuta ai colleghi dei 5 Stelle, per i quali provo anche stima e amicizia… quindi non l’hai capita? Non l’ho spiegata bene, in questo senso non era una invettiva nei vostri confronti, l’avevo già fatta prima e non sono solito ripetere: non mi sono spiegato bene, diciamo così, no “non l’hai capita”, chiedo scusa per la leggerezza.
Rispetto a questo, dicevo, dai banchi dell’opposizione che noi legittimamente occupiamo ho anche detto oggi che Delli Noci e De Vito hanno operato bene in quest’ultimo miglio per provare a risolvere il tema dell’FSC. Credo che serva uno sforzo da parte di tutti.
Rispetto a questo, io accolgo invece l’invito del Presidente Emiliano, perché tutto ciò che noi possiamo fare per cercare di dirimere questo problema che ormai investe solo la Puglia e la Sardegna è tutto lavoro che noi dobbiamo alle 2.700 imprese, all’indotto che ha fatto degli investimenti e sta pagando degli interessi, a tutti coloro i quali si aspettano che nel momento in cui la Regione Puglia apre una procedura, questa procedura sia coperte e sia finanziata.
Ora, che ci sia stato un errore all’inizio, è evidente, non era il Governo guidato da Giorgia Meloni, era il Governo di Draghi. Che quel Governo sia caduta in maniera prematura e che questo abbia cagionato dei danni anche all’FSC pugliese, anche questo è un dato di fatto.
Da parte nostra, assessore Delli Noci, c’è tutta la disponibilità nel fare ogni azione e rivolgere ogni azione utile a risolvere questo problema, ripeto, che investe 2.700 imprese pugliesi.
Tornando invece all’argomento di cui ci stiamo occupando, rinnovo la mia assoluta convinzione nel votare favorevolmente per questo emendamento con l’auspicio che questo possa essere soltanto l’inizio di una politica legislativa destinata esclusivamente alla salute e al diritto alla salute dei cittadini pugliesi, magari da concretizzare attraverso un provvedimento legislativo ad hoc discusso, condiviso, che possa dare un po’ di risposte ai cittadini che le aspettano.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Romito.
Esaurita la discussione, non ho altri interventi iscritti, possiamo votare. Possiamo notare?
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 37, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 2.
L’emendamento è approvato.
Adesso dobbiamo approvare l’articolo 17 della legge “Entrata in vigore”.
La votazione è aperta. Votazione per alzata di mano. Abbiamo votato?
Consigliere Lacatena, cosa è successo? Stiamo votando.
Il consigliere Lacatena ha chiesto la parola per alzata di mano, prima di votare. L’abbiamo visto tutti, però.
Sì, ha chiesto di intervenire. Noi stavamo votando l’articolo 17.
Speaker : LACATENA.
Semplicemente per una…
Speaker : PRESIDENTE.
No, non abbiamo votato, dobbiamo chiudere la votazione.
La votazione è chiusa. Un attimo solo.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
L’articolo 17 è approvato.
Speaker : LACATENA.
Presidente, io le ho chiesto la parola prima.
Speaker : PRESIDENTE.
L’articolo 17 abbiamo votato…
Speaker : LACATENA
E gli emendamenti che abbiamo saltato?
Noi abbiamo saltato degli emendamenti, dalla valutazione dell’Aula, che erano iscritti oggi all’ordine del giorno e che ritroviamo sul GIAC.
Sono stati saltati senza confrontarsi con i consiglieri proponenti…
Speaker : PRESIDENTE.
Perché non erano quelli. Sono tanti, gli emendamenti iscritti, non erano quelli concordati.
Speaker : LACATENA.
No. Io ho quelli che sono sul GIAC allegati al provvedimento di oggi, che sono figli dell’accordo che c’era.
Speaker : PRESIDENTE.
No. Nell’accordo c’erano gli emendamenti di adeguamento al Governo, i tre emendamenti che abbiamo individuato nella …
Speaker : LACATENA.
Presidente, non è così.
Speaker : PRESIDENTE.
Come fa a dirlo lei che non è così? Non era nella Conferenza dei Capigruppo, consigliere Lacatena.
Speaker : LACATENA.
Sono sul GIAC e nell’ordine del giorno di oggi.
Speaker : PRESIDENTE.
Certamente sono nel GIAC, ma non erano concordati.
Speaker : LACATENA.
Nell’ordine del giorno che mi è stato consegnato e che dovevamo discutere ci sono gli emendamenti per saltum che avremmo dovuto affrontare.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma non c’è problema, li può presentare nel prossimo Consiglio..
Speaker : LACATENA.
Presidente…
Speaker : PRESIDENTE.
… che si terrà…
Speaker : LACATENA.
Presidente…
Speaker : PRESIDENTE.
Sono tanti gli emendamenti non discussi oggi.
Speaker : LACATENA.
Presidente, io le chiedo di rispettare l’Aula e il lavoro dei consiglieri regionali.
Speaker : PRESIDENTE.
Io rispetto l’Aula, proprio per questo…
Speaker : LACATENA.
Non sta rispettando l’Aula, perché lei sta cercando di fare…
Speaker : PRESIDENTE.
Non si può essere tirati da una parte e dall’altra.
Speaker : LACATENA.
Questo non lo deve dire a me, Presidente. Lo deve dire a qualche altro, non a me.
Speaker : PRESIDENTE.
Sennò, qui la giacca si strappa.
Speaker : LACATENA.
Io voglio che vengano discussi gli emendamenti che mi sono stati…
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Campo, prego.
Speaker : CAMPO.
In premessa voglio dire a tutti i colleghi o ai colleghi che si sono impegnati ed esercitati su questo provvedimento che noi abbiamo rinviato l’approvazione di questa legge in più sedute, da più sedute. Questa legge, quella presentata dal consigliere Paolicelli, è una legge rispetto alla quale ci eravamo detti che Omnibus non se ne facevano più, tutto ciò non sarebbe più accaduto, tant’è che pure io, altri, il collega Perrini prima si è lamentato che ci sono provvedimenti che attendono parcheggiati in quel famoso Omnibus, sta trascorrendo quasi un anno, non l’abbiamo ancora affrontato. Allora, è naturale che di fronte a emergenze anche amministrative, di fronte al varco che si è aperto sulla proposta di legge Paolicelli, Presidente, e l’abbiamo aperto con il Governo, perché abbiamo ritenuto che fosse indifferibile rispondere al Governo su alcune questioni che ci aveva chiesto di chiarire, abbiamo deciso di aggiungere una serie di emendamenti. A questi emendamenti ne sono seguiti altri. Non so se sono stati coevi, o il giorno dopo, o il giorno prima. Insomma, se ne sono aggiunti altri. Ma noi eravamo partiti nell’intenzione del Governo dei lavori del Consiglio di far fronte a quell’emergenza.
Rispetto agli emendamenti che si sono succeduti, alcuni del collega Amati che riguardavano la sanità, i tanti che ha proposto il collega Lacatena, quelli del collega Di Gregorio, ce n’era uno sulla Cittadella della salute o sulla Casa della salute, anzi della carità, non della salute, c’era un problema immediato e cogente, quindi abbiamo a più riprese affrontato in sede di Conferenza dei Capigruppo il tema di come procedere rispetto a questa legge e a più riprese l’abbiamo rinviata, non essendoci un’intesa. Alla fine, in maggioranza, ma solo in maggioranza, perché nella Conferenza dei Capigruppo ci siamo confrontati sul merito delle questioni. Abbiamo detto: procediamo con quelli con cui dobbiamo rispondere al Governo; quelli di Amati hanno assoluta priorità. Caracciolo pose la questione di Andria e Barletta, Di Gregorio la questione dello sport.
Lacatena ci sollecitava a corrispondere a una serie di emendamenti che, abbiamo visto tutti, sono di straordinaria rilevanza, tutti utilissimi, tant’è che noi li abbiamo condivisi, che riguardano le materie di cui egli si occupa. Quindi, nello specifico non c’è mai stata nella Conferenza dei Capigruppo o in maggioranza analisi degli emendamenti punto per punto, “che facciamo? Va bene, va male, va bene, va male…”.
Anche in ultimo ci siamo detti: affrontiamo la legge con gli emendamenti che ci sono. Alla fine erano molte settimane, addirittura mesi che non producevamo provvedimenti normativi di Governo, e oggi quindi ci siamo tutti quanti acconciati per celebrare questo Consiglio.
Che cosa accade? Accade che di emendamenti se ne potrebbero aggiungere all’infinito. Ho detto che io sono il primo ad essersi trattenuto. Perrini l’ha detto, anche lui si è trattenuto. Altri ve ne sono, ma trascuriamo altri ed entriamo nel merito del punto che pone Lacatena: nessuno dice che gli emendamenti proposti dal collega Lacatena non possano essere utilmente discussi, affrontati, o che è irrituale che lo si faccia oggi, perché ormai le acque si sono rotte. Avevamo promesso di non fare più Omnibus, invece ci siamo cascati per l’ennesima volta: questo diciamocelo tutti quanti francamente.
Il tema che abbiamo posto al collega Lacatena è che su alcuni dei tanti emendamenti che lui ha prodotto oggi, e segnatamente il 41, mi correggeranno i colleghi che il problema l’hanno posto, il 42, e non ricordo l’altro, forse il 42-bis, adesso non ricordo perché non ho i testi davanti, la discussione che abbiamo avviato all’interno del Gruppo del PD, per quanto mi riguarda, ma forse questo vale anche per altre forze politiche, non è che l’abbiamo elusa o che non ci siamo occupati delle proposte di Lacatena, che stanno lì da alcune settimane. Abbiamo affrontato il tema, ma non siamo riusciti a raggiungere un’identità di vedute, perché alcuni colleghi richiedono ulteriore approfondimento, anche alla luce del fatto che sulla materia in questione, anzi, su alcuni degli aspetti che vengono in discussione, vi era già stata una precedente pronuncia dell’Alta Corte, rispetto alla quale, anch’io sono convinto, si è corsi ai rimedi, come ha spiegato il collega Lacatena.
Ma permanendo il dubbio in alcuni, tanti, nel Gruppo del PD, si sta soltanto dicendo al collega Lacatena: incartiamo il lavoro che abbiamo fatto oggi, che è già tanto rispetto alle premesse delle settimane scorse. Siccome questo Consiglio andrà necessariamente in aggiornamento, visto che sono le 16.30, non è l’unico punto importante, Stefano: c’è la norma su ARTI, c’è il Co.Re.Com., c’è la norma posta da Tutolo, ci sono altre questioni di altrettanta rilevanza. Quindi, non capisco, a fronte di una proposta, di una forza politica che ti dice “abbiamo bisogno di approfondire il tema, mettiamolo all’ordine del giorno della prossima volta”, visto che un ordine del giorno seguirà, perché abbiamo ancora tante cose importanti da discutere – mi sembra che sarà la settimana prossima, il Consiglio – ti sto dicendo: lunedì ci vediamo al Gruppo, magari provo a farla diventare… Domani abbiamo già altri impegni, ma vediamo. Dico prima possibile, magari la facciamo diventare una riunione di maggioranza, perché anche altri… Ci sono anche altri colleghi di maggioranza che vorrebbero approfondire il tema, lo diranno.
Solo questo chiedo: non vanifichiamo il lavoro che abbiamo già fatto, sono già le 16.30. Terminiamo oggi i lavori, ma non quei due, il resto degli emendamenti lo facciamo assieme al resto delle altre leggi, che pure attendono, non da qualche mese. Ve n’è una, quella sul Co.Re.Com., oggettivamente importante, che attende da quattro anni, quindi non si scandalizza nessuno, e non è un attentato a nessuno se affrontiamo il tema la settimana prossima.
Tra l’altro, molti di noi sono d’accordo con la tua proposta. Ti sto dicendo soltanto sul piano politico di metterci nelle condizioni di raggiungere una sintesi, non mi sembra un’eresia.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Adesso mi sembra che abbia chiesto di intervenire il Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie.
Prima di tutto mi dispiace che non ci sia il collega Perrini, ho un debito nei suoi confronti e mi ero impegnato a dichiarare all’Aula che siamo d’accordo anche noi sul tavolo per l’autismo.
Con riferimento alla questione posta, chiedo anch’io al collega Lacatena di riflettere su alcune questioni. Devo, però, dire, ad onor del vero, Presidente, che quando si decide su un emendamento di stralciarlo, di dichiararlo, si dichiara. Bisogna comunicarlo all’Aula, perché così si mette nelle condizioni il proponente di capire che cosa sta succedendo. Se non si dichiara… Presidente, lei deve avere la pazienza perché, mentre noi cuciamo e facciamo i sarti dall’armonia, lei deve anche tener presente che molto spesso lei, invece, svolge il ruolo, magari inconsapevolmente, ma questo sarebbe più grave, di persona che non aiuta. Mi faccia dire la mia opinione. La posso dire? Dicevo, quando il collega Lacatena dice: scusate, ma chi l’ha detto? Si annuncia sempre, perché i consiglieri hanno il diritto di presentare un emendamento e se non viene sottoposto all’esame e alla votazione hanno il diritto di sapere perché e quando. Questo è un diritto sacrosanto. Quindi, è successo.
Non accetto il contraddittorio su questa questione, perché altrimenti vado in contraddizione con quello che sto per dire. Quindi, lei mi dica tutte le parolacce che vuole su questa opinione, sappia che io le sorriderò. Ora mi rivolgo, però, al collega Lacatena. Io ho letto gli emendamenti e la maggior parte sono obiettivamente condivisibili per chi ha un minimo di dimestichezza con quella materia. Tenete conto che in quella materia chi sa qualcosa non sa nulla, perché è una materia ipertrofica, complicata. Però, io vi dico qual è la mia opinione. È chiaro che non c’è una data di scadenza, nel senso che ci sono persone che vogliono realizzare un’attività edilizia consentita dal Testo unico dell’edilizia, nonché dal Piano paesaggistico, nonché dalle regole del Parco, però ci possono essere anche dei colleghi, il collega Lacatena, che ovviamente in questo ipertrofia possono chiedere: scusate, ci spiegate voi che sapete qualcosa e non sapete niente, perché tutti siamo così in quella materia, in modo che ci tranquillizziamo anche dall’aggressività che deriva nell’uso delle norme urbanistiche? Per esempio, è facile dire: il Consiglio regionale della Puglia ha deciso lo scempio di Costa Ripagnola. Viene il titolo. Poi interviene quell’associazione, un’altra associazione. L’abbiamo già visto, questo film. Poi, alla fine in realtà non è così. Quante volte con il collega Pentassuglia siamo passati per i muratori, i cementificatori, i tufaioli. Una marea di volte. Devo dire che la maggior parte delle volte abbiamo trovato la solidarietà della Corte costituzionale, quindi anche loro, la Corte, la Suprema Corte diventavano muratori, costruttori, speculatori, eccetera, eccetera.
Quindi, chiedere di rinviare nel tentativo di convincere chi è perplesso, perché questo è il mio obiettivo: che stiamo facendo una cosa largamente condivisibile ai sensi del diritto oltre che del buonsenso, mi pare che sia un’occasione che secondo me non possiamo perdere, quindi la invito a collaborare affinché non vada perduta. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Io ho preso atto che probabilmente abbiamo concluso i lavori del Consiglio, almeno sentivo questo, e che quindi tutto il resto andrà in discussione al prossimo Consiglio.
Ho percepito questo, poi vedremo se si verificherà. Io voglio ricordare al Consiglio che il 28 di questo mese scade un bando che la Regione Puglia ha fatto per un centinaio di cittadini della Puglia che lavorano per conto della Puglia, più specificatamente per il Consiglio regionale, e che hanno una media retributiva di 8-900 euro al mese.
Potremmo avere l’occasione oggi, noi, di passare ai fatti e migliorare la condizione di queste persone, di dargli una dignità lavorativa, di dargli una possibilità di poter assolvere ai propri doveri di genitori, dando il minimo sindacabile ai propri figli?
Io mi immagino un mio figlio che fa quel lavoro, che sta là, magari da 11 anni, in una condizione di part time da 11 anni. Questo significa anche che a livello contributivo, se si va a settant’anni noi in pensione, quelli ci andranno a 140 anni, probabilmente, devono aspettare 140 anni, perché è la metà il valore contributivo.
È ovvio che è un’assurdità quella che sto dicendo, nel senso che non si conta così, ma il valore … Di contributi prenderanno una miseria, ma ancora più miseria di quella che gli stiamo dando da 11 anni, in una condizione che veramente definire critica è poco.
Io spero quindi che noi prendiamo atto che ci sono queste scadenze, e che immediatamente mettiamo fine a questa roba, anche perché, ripeto, ci sono degli argomenti che non possono essere utilizzati soltanto come degli spot, ma poi, quando si ha l’occasione di metterci mano veramente, lo possiamo e lo dobbiamo fare, siamo qui per questo.
Io quindi chiedo che il Consiglio vada avanti e che li affronti, questi argomenti. Poi, per l’amor del cielo, capisco tutto e il contrario di tutto, ma su certi argomenti, onestamente, attenzione: mi pare che avrà una durata di tre anni, questo, cioè, ancora tre anni di miseria per questi lavoratori, ancora tre anni di mala contribuzione, ancora tre anni di sofferenza. Ci sono persone che hanno una busta-paga di 500 euro al mese! Vengono pure da fuori, e noi pensiamo che questa storia potrà continuare ancora per altri tre anni, magari? Penso di no. Oppure, ci sono quelli che con tre figli hanno la busta-paga di 900 euro al mese!
Io credo che ci dobbiamo pensare, a queste cose, e risolverle adesso, immediatamente. Non possono aspettare altri tre anni, è il mio modesto pensiero, e spero che sia condiviso da parte vostra, ne sono certo, anzi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La ringrazio, Presidente Tutolo.
Prego, consigliere Lacatena.
Speaker : LACATENA.
Grazie, Presidente.
Se ti può confortare, è abbondantemente condiviso, Antonio. Quanto sarebbe bello dare un senso all’attività che svolgiamo ogni giorno dando risposte ai cittadini. Non voglio che passi il messaggio che per me gli emendamenti sono ragione di vita o di morte, è una questione di metodo, perché togliere degli emendamenti senza dirlo al consigliere è una cosa brutta.
Passare immediatamente alla votazione di un articolo senza averlo condiviso con il consigliere proponente è una cosa brutta, è una triste pagina: quella che ho vissuto oggi personalmente, e me ne dispiaccio molto.
Paolo, io condivido appieno e sono, come sempre, il più conciliativo di questo Consiglio regionale, però voglio che i miei colleghi sappiano di cosa stiamo parlando, perché è giusto: ancora pensiamo che stiamo parlando di chissà che cosa. Stiamo parlando di due emendamenti che consentono all’interno di due parchi pugliesi dove stanno le case, non dove sta il verde, dove c’è da tutelare, dove ci sono i trulli più belli di Puglia, dove c’è il paesaggio più bello, ma dove ci sono le case: Polignano, San Vito, San Giovanni, avete presente? Avete presente il porto di Polignano? Tutta quella roba finisce in un parco: il cittadino da quattro anni non riesce a fare una ristrutturazione edilizia. Ci sembra normale? Non è normale? Se è normale, diciamolo, io non ho problemi a ritirare gli emendamenti, e possiamo anche non ripresentarli più, potremmo anche non ripresentarli più. Ma anche qui stiamo parlando di persone, di 400 pratiche inevase nel Comune di Polignano per persone che vogliono spostare una finestra. Non vogliono fare speculazione edilizia, vogliono spostare una finestra! Però, purtroppo noi non ragioniamo più con la testa, ma ragioniamo con una cosa brutta, la pancia. Noi ragioniamo con la pancia.
Io – non voglio fare l’Amati, perché non sono all’altezza di poter citare cose importanti – un caso conosco nella storia in cui il popolo venne chiamato a decidere con la pancia in ragione di quelle che sono le volontà espresse dalle persone che sono affamate, ed è quello di Barabba e Gesù. Io vi invito a ragionare con la testa e non legando al consenso le nostre scelte, non facendoci condizionare da quello che può dire un comitato piuttosto che un altro, perché al comitato, collega Amati, glielo spiego io cosa stiamo facendo. Stiamo dicendo alla signora Maria che si può fare il suo porticato all’interno della sua proprietà legittimamente. Stiamo dicendo che a San Vito, dove è già antropizzato il terreno, si possono ristrutturare casa loro. Ma ci pare una cosa brutta? Lo so che lei è d’accordo. Di questo stiamo discutendo. Non sto chiedendo niente di più e niente di meno all’Aula.
So benissimo, collega Amati, che la maggior parte dei colleghi lo condivide. Per me è una questione di metodo, non di merito. O adesso, o al prossimo Consiglio, o alla finanziaria. So benissimo che la qualità umana delle persone che compongono il Consiglio regionale trasversalmente ha la sensibilità di votare certi provvedimenti. Ma è l’idea secondo cui questi emendamenti sono lì da almeno tre mesi e noi oggi ci ricordiamo del problema che c’è, perché dobbiamo affamare i nostri comitati. Questa cosa mi fa arrabbiare. Mi fa arrabbiare perché noi dobbiamo dare risposte ai cittadini, dobbiamo dare risposte ai sindaci.
Voglio ricordare, Presidente Capone, che prima abbiamo votato un emendamento sul Parco Ripagnola e non era conferente alla legge, però lo abbiamo votato. Quindi, la non conferenza non usiamola alla bisogna, usiamola in maniera ordinata. Abbiamo già votato un emendamento sul parco che consentiva alle opere pubbliche o di pubblica utilità all’interno dei parchi. Lo abbiamo fatto. Per materia io le avrei potuto dire di continuare a ragionare su quel tema. Non sono abituato a fare battaglie su questioni relative, ma sulla politica mi arrabbio. Mi arrabbio sulla politica, mi arrabbio sui metodi, perché su questa roba si gioca la credibilità della politica, su queste situazioni si gioca la credibilità della politica. Oggi abbiamo approvato emendamenti importantissimi. L’autismo è qualcosa di straordinario. Stiamo rispondendo alle persone. Ma anche chi ha una casa a San Vito è uguale a uno che ce l’ha a Gallipoli. Che differenza ha? Soltanto perché hanno la sventura che è stato fatto un parco con la pancia e non con la testa, perché sono stati individuati perimetri non conferenti a un territorio! Che colpa ha quel cittadino? Qual è la colpa? Aver sfruttato la mia pazienza per quattro anni perché ho aspettato in religioso silenzio che si lavorasse sul parco?
Devo dire, dando onore e merito che con l’assessore Triggiani vorremmo ragionare sui perimetri del parco, devo dire che se ne vuole occupare: è di questo che stiamo parlando! Adesso sembra che Lacatena sia legato al 42, al 43, al 45. Non sono legato a numeri al lotto; io sono legato alle azioni che dobbiamo mettere in campo e alla capacità di governare i processi, non di essere governati dai comitati elettorali. Grazie. Ritiro e accetto l’offerta conciliativa-non conciliativa di Paolo e del Presidente Amati, non perché… Tenevo a rappresentare all’Aula che stiamo vivendo veramente un grave momento di credibilità della politica, ma quando ci ritroviamo a dover dare dimostrazione e capacità di essere in grado di interpretare le esigenze dei cittadini, ci fermiamo di fronte a queste cose.
Veramente, malgrado sia uno dei più grandi incassatori incudini della storia, sto diventando intollerante a questa roba, perché noi svolgiamo un ruolo di privilegio, ma svolgiamo un ruolo che è funzionale al benessere dei cittadini e delle cittadine.
Io vorrei quindi che questo clima si ritrovasse, e in ragione di questo accetto il ragionamento di Paolo, di Fabiano e degli altri colleghi. Altrimenti, potevamo rimanere qua fino a domani mattina.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Lacatena.
Rispetto ad alcune questioni magari intervengo dopo il consigliere Gabellone. Prego, ha chiesto di intervenire.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente.
Collega Lacatena, caro amico Stefano, nel tuo sfogo ho visto che spesso ti sei rivolto anche verso i banchi, gli amici della minoranza.
Il tuo sfogo è evidentemente legato alla necessità di essere pratici e di risolvere i problemi quotidiani della gente. Immagino che tu sei in maggioranza, oggi, così come al Presidente Tutolo, Capogruppo, intervenuto poco fa, vanno gli auguri per questo ruolo impegnativo.
Faceva voti al Consiglio, ma credo che queste vicende vadano risolte sia in termini di temi e di oggetto, sia in termini di metodo, fuori da questa Assise. Perché dico questo? Perché noi che siamo minoranza, purtroppo dobbiamo assistere a queste situazioni e più volte abbiamo chiesto che si possa giungere in maniera consapevole alla discussione degli argomenti, perché quando siamo stati chiamati in causa noi abbiamo sempre dato il nostro contributo, credo, non strumentale alla parte che rappresentiamo, ma utile e funzionale a quelli che sono gli interessi dei cittadini.
Possiamo rifare il Consiglio, invece di aspettare il 5 novembre, possiamo farlo anche prima. Se ci sono argomenti così importanti, che stanno fermi lì da mesi e che vanno oltre e fuori questa Assise, perché bisogna sempre trovare i giusti equilibri e mettere insieme le diverse parti della maggioranza, è chiaro, un maggior coinvolgimento dell’intero Consiglio regionale potrebbe essere utile a ritrovare momenti di serenità, ma soprattutto quel contributo che ognuno di noi per il ruolo che svolge è tenuto a offrire.
I temi dell’edilizia, dell’urbanistica, della tutela ambientale, del rispetto, dell’interesse privato, ma anche dell’interesse generale, sono temi fondamentali che abbisognano, che necessitano di approfondimenti e di condivisione, così com’è stato fatto per tantissime altre situazioni.
Quindi, l’invito che io rivolgo a te, e che rivolgo al Presidente Tutolo, su queste vicende è, invece di far passare il tempo all’interno di logiche che sono, quelle sì, politica, con la “p” minuscola, vediamo invece di coinvolgere l’intero Consiglio regionale cercando di trovare accelerazione nell’esame degli argomenti e condivisione con la possibilità che ognuno di noi possa contribuire in maniera funzionale agli interessi generali.
Inserire, infatti, situazioni così importanti, e leggi così importanti sotto forma di emendamento, è chiaro, significa sminuire il senso stesso della proposta di legge che viene adattata e rivisitata in funzione della possibilità che la stessa venga inserita all’interno di un percorso più compiuto e più approfondito.
Se noi ritroviamo il metodo in questo senso… Noi non ci siamo mai opposti, figuriamoci se oggi potevamo opporci o dissentire dalla proposta del Vicepresidente Piemontese nello spostamento da un capitolo ad un altro, che in sede di predisposizione di bilancio magari era stato opportunamente scisso per eventualità diverse e avere l’opportunità di scorrere la graduatoria e di finanziare determinate iniziative era assolutamente opportuno. Non è questo. Noi vorremmo capire che cosa andiamo ad approvare, per essere consapevolmente protagonisti dei lavori del Consiglio regionale, che spesso per senso di responsabilità ci vedono partecipi, ma sicuramente senza avere la possibilità di poter dare a tutto tondo il nostro contributo.
Chiedo, quindi, nel suo ruolo e nella sua organicità, alla maggioranza di voler facilitare questi processi di tipo politico che sono utili e assolutamente indispensabili per il lavoro che il Consiglio andrà a svolgere, dando la possibilità di esprimere tutte le potenzialità che all’interno sono contenute.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Gabellone.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Perrini. Presidente Tutolo, lei è già intervenuto proprio ora sull’argomento. Prego.
Speaker : PERRINI.
Quando stava parlando il collega Lacatena riflettevo su quello che succede in Puglia.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, Presidente Perrini, siccome da più parti mi si chiede se noi dobbiamo ancora votare, rispondo di sì, perché al consigliere Lacatena, al Presidente Amati e a tutti i consiglieri che me lo stanno chiedendo dico che la legge non è stata ancora votata. Quindi, dobbiamo ancora votare la legge. Lo dico perché sono intervenuti dicendo che ancora non si è discusso, che ci sarebbe stata una scorrettezza. Non abbiamo ancora votato la legge. La discussione ora è sulla legge.
Prego, Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Stavo riflettendo sulle parole che ha detto l’amico Stefano Lacatena. Io voglio parlare da uomo della strada e da imprenditore. Quando sono stato eletto in Consiglio regionale, mi sono detto: ora che vado là, che sono uno che ha fatto l’operaio, poi ha fatto l’imprenditore per trent’anni, voglio cambiare qualcosa. Ebbene, mi sono ritrovato che non ho cambiato niente, anzi soprattutto nel mio lavoro, che è l’urbanistica, abbiamo proprio peggiorato le cose.
Io che amo la zona dove abita anche il collega Pentassuglia, dove ci sono trulli e masserie, avevo un sogno, quello che dove ci sono tutti questi trulli abbandonati, dove c’è l’interesse dell’americano, dell’inglese, del tedesco, di fare una piscina, di fare qualcosa, cara Presidente. Ma sapete cosa noto sempre? Che c’è un manicomio di carte. Non me ne sono reso conto fino a quando non sono stato un politico, ero più addetto a costruire e non andavo dietro le carte, perché c’erano i tecnici. Poi mi sono reso conto di cosa serve per fare una piscina – dico la piscina 3x4 –, oppure per fare un trullo: a fianco ci sono i trulli, si dovrà pur fare un bagnetto 2x3 metri, 2x1,50 metri? Il bosco, il PPTR, Parco delle Gravine…
Io sono contento che oggi in questo Consiglio regionale sia emerso un punto importante: per anni non se ne parla, perché ognuno corre, e non ci si confronta su dei temi che riguardano lo sviluppo. Io non sono un palazzinaro, non è che stiamo dicendo che dobbiamo fare i palazzi sulle coste. Chi sta dall’altra parte dice: non è la finestra, o la casa di 1x1 metri che levi il bagnetto, o la piscina. Dietro c’è sempre qualcosa di molto più mostruoso, qualche palazzo da 50, 60… Io sono uno che vive di questo settore, però mi chiedo: i parchi, Donato, il Parco delle Gravine, quando ci mettiamo insieme a risolvere un po’ di questi problemi? Il Parco delle Gravine e altre situazioni che ci sono sul nostro territorio… Quello che vi dico è che quando ce ne andremo da questa legislatura, uno deve vedersi anche la coscienza, dicendo: ma che ho fatto? Qualcosa di sviluppo lo abbiamo pure dato.
Quando parlava Lacatena, dici: ma Lacatena sta da questa parte, o sta…? Poi mi dico, no, sta ancora là.
Stefano, ma tu con chi stavi parlando? Con chi sta da quella parte, non credo con noi. Su queste cose noi siamo stati sempre aperti. Continuo a dire, dandovi ancora un’altra apertura, che dove possiamo intervenire, caro assessore, non sto dicendo che dobbiamo fare i palazzi, o i ponti da una parte all’altra, tutte quelle cose come in Cina, no, perché il nostro territorio è un territorio bellissimo e non lo dobbiamo rovinare. Chi viene qui in Puglia viene per il nostro territorio. Ma uno che vive veramente il territorio e ci lavora, sappiamo, io e Donato, che ci confrontiamo, che per fare una piscina, se viene l’inglese che vuole una piscina, non un parco acquatico, servono tre anni di documenti: la persona se ne va. È una cosa impossibile.
Io mi sono messo nell’ultimo periodo a seguire una pratica. Oggi, se mi dice “vuoi fare…”, non voglio fare più niente. E glielo dice uno che si sa muovere. Non voglio fare più niente perché la burocrazia è quella. E la burocrazia siamo noi che facciamo le leggi.
Io sposo l’invito di Lacatena, insieme a Pentassuglia, insieme a chi vuole riparare, non so chi li ha fatti, questi danni, e non voglio neanche giudicare. Però vi dico che il territorio è bloccato, non c’è più, caro Presidente, la richiesta di gente per palazzi, perché ormai la Puglia è questa. La gente vuole vivere la Puglia, cose piccole, ma vivere un territorio comodo, bello, la terra.
Ma vi dico che sta succedendo il contrario: se ne stanno scappando in Albania, in Croazia, perché qui per avere un permesso ci vogliono tre, quattro anni di calvario, se lo si ha il permesso. Non sto parlando di 50 piani, ma di una piscina 3x3.
Caro Stefano, siccome mi sembra che sei anche un avvocato e sei anche urbanisticamente preparato, cominciamo a preparare dei documenti insieme a Pentassuglia e agli assessori, e insieme cerchiamo di sbloccare. Così vediamo chi vota e chi non vuole.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Perrini.
Presidente Tutolo, è già intervenuto. Davvero telegrafico, 3 secondi.
Speaker : TUTOLO.
Per il rispetto che nutro per il collega Gabellone, solo per fargli presente che non è un emendamento, quello, ma è una proposta di legge, quindi che ha probabilmente interpretato male, solo questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Colleghi, intanto prego tutti di sedersi, perché altrimenti abbiamo sciupato un’intera giornata di lavoro, per cui sarebbe veramente un gravissimo fallimento, oggi, non essere presenti in Aula dopo avere impiegato un’intera giornata.
Lo so, chi devo guardare? Gli occhi non ce li ho, dietro.
Prego, consigliere Leoci.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente.
Soltanto per sancire quasi questa larga intesa sugli emendamenti del collega Lacatena, pertanto anche rispetto al discorso fatto dal Presidente Paolo Campo chiederei che ci sia l’impegno in questo momento di portare già alla seduta successiva gli emendamenti al voto. Ci sarà tempo di confrontarsi, così come abbiamo detto e come è stato detto, però non vorremmo andare oltre il prossimo Consiglio. Chiedo solo questo impegno.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Presidente Leoci.
Chi può inviti i consiglieri a rientrare, intanto.
Voglio dire una cosa all’accorato intervento del collega Lacatena. Noi non abbiamo ancora approvato la legge, purtroppo, devo dire. Per quanto riguarda gli emendamenti, io ho l’obbligo di rispettare sia i consiglieri di maggioranza sia i consiglieri di minoranza, da Presidente, e cerco – credo di essermi presa il master in sartoria, Presidente Amati – di tenere conto di tutte le esigenze. Per questa ragione, dovendo anche rispondere agli adeguamenti che ci sono stati chiesti dal Governo, che non ha impugnato alcune norme sulla base del nostro impegno, ho cercato di portare il Consiglio a discutere quegli emendamenti, e su questo avevamo l’impegno di tutti, da molti mesi ormai, purtroppo. Non riuscivamo, però, ad arrivare alla discussione di quegli emendamenti. Nel frattempo ne sono stati inseriti altri, di cui è stata chiesta l’urgenza. In una Conferenza dei Capigruppo abbiamo detto che avremmo votato sia gli emendamenti di adeguamento al Governo sia gli emendamenti che erano necessari perché c’era una forte istanza, che sono i tre che abbiamo detto oggi. Rispetto ad altri emendamenti sempre di adeguamento al Governo, che non ho preparato io, ma ha preparato il consigliere Lacatena, e lo ringrazio, perché lo ha fatto direttamente sentendosi con gli uffici, abbiamo detto di aggiungere anche quelli, perché sono di adeguamento al Governo, anche se non hanno la mia firma, hanno la firma del consigliere Lacatena. L’opposizione, ovviamente, ha tanti altri emendamenti, come è stato più volte detto, ma rispetto a quegli emendamenti non si è assunto un accordo per un Omnibus. Proprio per questa ragione, tenendo conto delle intese, delle regole e di tutto quello che abbiamo deciso insieme, io ho il dovere di riscontrare la necessità, oggi, di discutere di questi emendamenti, di portarli in approvazione e quindi di arrivare finalmente all’approvazione della legge.
Tutto questo non comporta alcuna lesa maestà, ma comporta la necessità di arrivare fino in fondo. Anzi, vi devo dire… Ti sto dicendo che erano all’ordine del giorno, ma dovevamo discutere di quelli richiesti dal Governo, perché anche le esigenze dell’opposizione vanno rispettate e io ne devo essere la tutrice in qualche modo. Per questa ragione, mi piace e condivido l’idea di trovare un’altra soluzione in una prossima legge che contenga la possibilità di inserire queste modifiche.
Il nostro incontro servirà ad individuare quella legge e ad introdurre gli emendamenti urbanistici all’interno di quella legge. All’ordine del giorno sono presenti quelle leggi che riguardano l’assetto del territorio, per cui potremmo farlo tranquillamente.
Assumiamo l’impegno fin da ora di procedere, tra l’altro avendo, da quello che ho visto, anche l’assenso dell’opposizione.
Adesso dobbiamo votare la legge nel suo complesso… Consigliere Leoci, era per prima?
La votazione è aperta. Abbiamo votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
La proposta di legge è approvata all’unanimità.
Per l’urgenza, con alzata di mano.
Chi è a favore? Chi è contro? Chi si astiene? Nessuno.
La procedura d’urgenza è approvata all’unanimità.
In Conferenza dei Capigruppo ci è stato chiesto di votare altre norme. Scusate, non vorrei che foste distratti e la prossima volta qualcuno in Consiglio chieda altre cose. È stato chiesto di votare altre leggi e si era disposto che fosse in Consiglio stesso fatta la proposta. Erano la legge sull’ARTI, la legge sul CORECOM, le leggi sui debiti fuori bilancio e la legge sul salario minimo. Ora, se voi ritenete di andare via, il Consiglio non potrà discutere di queste leggi. Noi ovviamente siamo qua.
Se volete anticipare leggi rispetto al punto n. 2), la richiesta deve essere fatta in Consiglio, come chiesto in Conferenza dei Capigruppo, diversamente non potremmo procedere. Siamo qui.
Ha chiesto di intervenire anche il Presidente Campo? Non ho capito chi l’ha chiesto prima, perché dallo schermo risulta lei. Prego.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente. Chiedo l’anticipo del punto n. 28) ai lavori del Consiglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Perrini.
Speaker : PERRINI.
Noi avevamo preso l’impegno che di regola voi dovevate fare il discorso dei debiti fuori bilancio, non noi. Noi stiamo qua. È chiaro?
Speaker : PRESIDENTE.
Stiamo qua, infatti.
Speaker : PERRINI.
E c’era la legge Tutolo, che adesso non vedo più. Noi stiamo qua.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Campo. Prego.
Speaker : CAMPO.
Presidente, come ci eravamo detti in Conferenza dei Capigruppo, essendo già acquisita la disponibilità dell’opposizione ad analizzare ed esaminare il punto relativo ai debiti fuori bilancio, che attendono da tempo immemore, e vi sono questioni anche delicate a cui dovremmo far fronte, l’intesa era che io avrei chiesto questa anticipazione. Quindi, pregherei, se il consigliere Tutolo è d’accordo, di consentire l’anticipazione dei debiti fuori bilancio prima di quella sul salario minimo.
C’era una disponibilità dell’opposizione e avevo preso l’impegno, tant’è che ho chiesto la parola in contemporanea a Tutolo.
Se poi dobbiamo andare avanti perché Tutolo l’ha chiesto prima sul salario minimo, accomodatevi.
Speaker : PRESIDENTE.
Le dico una cosa, Presidente Tutolo. Sui debiti fuori bilancio, c’è una richiesta della Corte dei conti, o meglio, non una richiesta, un’osservazione della Corte dei conti che lamenta la tardività con la quale si approvano i debiti fuori bilancio, il che ovviamente rischia di creare dei danni per ulteriori interessi da pagare. Però, ovviamente avete chiesto in contemporanea la parola. Se i debiti…
Speaker : TUTOLO.
Non mi interessa, veramente divenga patetica…
Speaker : PRESIDENTE.
Come il consigliere Lacatena ha fatto prima la richiesta per alzata di mano, allo stesso modo Campo.
Speaker : TUTOLO.
Ma non è che lei ha il dono dell’onnipotenza, e vede la mano che si alza e il tabellone che si illumina. Presidente, le riconosco tante doti, ma quella di guardare contemporaneamente Campo e poi di là, simultaneamente… Sembra che sia acceso là perché ha alzato la mano lui.
Speaker : PRESIDENTE.
Non è seduto qua, lei, ha questa sfortuna. Però alla prossima ce la farà.
Speaker : TUTOLO.
A volte io mi sento un deficiente, e faccio pure finta di esserlo, però non assai, sennò mi ritiro a casa convinto di…
Speaker : PRESIDENTE.
Vuole votare sulla sua proposta? Ditemi.
Speaker : TUTOLO.
Poi mi convinco.
Fatta questa premessa, possiamo discutere di tutto. Io sono assolutamente favorevole… Io non capisco perché io devo stare in Consiglio regionale dall’inizio dei lavori fino alla fine dei lavori per discutere tutti i temi che questo Consiglio deve affrontare e non capisco perché il resto no. Questo mi sfugge.
Così come pure quando parliamo di quello che dobbiamo fare: non è che ci dobbiamo prendere in giro! O ci parliamo e poi siamo consequenziali a quello che decidiamo; se no è inutile pure che ci vediamo, veniamo qua e ognuno fa quello che gli pare.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Tutolo, però…
Speaker : TUTOLO.
Non mi pare di essere io quello che fa quello che gli pare, mi pare sia il resto.
Oggi c’è una scadenza? Bene, io sono pronto non a votare, ad alzare mani e piedi. Dobbiamo anticipare quelli? Li alziamo! Ma è chiaro che ci sono un centinaio di persone che non hanno di che vivere, dipende da noi, ed è una proposta di legge, caro collega Gabellone! Te lo ripeto con la stima assoluta e sacrosanta che ho nei confronti della tua persona e del tuo ruolo, di quello che fai.
È una proposta di legge. Mi sono preoccupato mesi fa di presentare questa proposta di legge, prima che scadesse il contratto e prima che venisse presentato il nuovo bando. Proprio perché, se è vero che ci teniamo a questa roba, alla… Come abbiamo detto? Mi sfugge. Aiutami, Presidente Amati. Ecco, alla dignità delle persone. Adesso lo dobbiamo dimostrare. Quello sto dicendo, semplicemente. Mi preoccupa questo. Poi, si finisce e facciamo i debiti fuori bilancio? Bene, sono d’accordo, facciamolo. Poi se ne vanno tutti quanti? Pazienza. Però, non è che potrà durare a lungo una roba del genere, che sia chiaro. Non è che si viene qua a votare come dei deficienti quello che decidono gli altri. E basta!
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, siete due Capigruppo: volete decidere che cosa facciamo prima, se i debiti fuori bilancio o il salario minimo?
Speaker : CAMPO.
Va bene se facciamo prima i debiti fuori bilancio? Poi passiamo alla tua proposta di legge, quindi alla tua legge, alla tua PDL!
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. È così, Presidente Tutolo? Allora debiti fuori bilancio. La richiesta è fatta dal Presidente Campo.
A questo punto votiamo per l’anticipazione dei debiti fuori bilancio.
La votazione è aperta.
Votiamo. Ma non eravate d’accordo pure voi per votare prima i debiti fuori bilancio? No? Così mi era sembrato di capire.
La votazione è chiusa.
Non c’è il numero legale.
Ci aggiorniamo. Per il 29 ottobre ci sono molte assenze già programmate. Verificherò la presenza almeno per i question time. Dopodiché, il 5 novembre è già fissato il Consiglio. Quindi, il 5 novembre noi facciamo Consiglio sulle leggi.
La seduta è tolta (ore 17.10).