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C.r. Puglia 07.05.2024
FILE TYPE: Video
Speaker : .
(Segue inno nazionale)
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti e tutte, care colleghe, cari colleghi, Presidente e a tutti voi che siete nella nostra tribuna.
Diamo per approvato il processo verbale della seduta precedente.
Ha chiesto congedo il collega Donato Metallo.
Do comunicazione al Consiglio che il Presidente della Giunta regionale, con proprio decreto n. 144 del 15 aprile 2024, ha revocato il decreto n. 23 del 22/01/2021, con cui sono state assegnate le deleghe assessorili welfare, politiche di benessere sociale e pari opportunità, programmazione sociale e benessere sociale ‒ dobbiamo chiedervi di fare silenzio lì dal pubblico ‒ e integrazione sociosanitaria alla consigliera regionale Rosa Barone, a seguito delle dimissioni rassegnate dalla stessa in pari data, soprassedendo all’assegnazione delle deleghe.
Il consigliere Cristian Casili, con nota acquisita al protocollo del Consiglio 20240005933 del 16/04/2024 ha rassegnato le dimissioni da Vicepresidente del Consiglio regionale.
Il Presidente della Giunta regionale, con proprio decreto n. 161 del 19 aprile 2024, ha revocato il decreto n. 24 del 03/02/2022 con cui ha nominato la consigliera Grazia Di Bari consigliera delegata per le politiche culturali, il patrimonio materiale e immateriale e la valorizzazione dei borghi, a seguito delle dimissioni rassegnate a mezzo PEC dalla stessa in data 18 aprile 2024, e ha conservato la delega in materia di cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali.
Il consigliere Filippo Caracciolo, giusta nota PEC del 18 aprile 2024, ha comunicato che, a far data dal 15 aprile 2024, si è dimesso dalla carica di Presidente del Gruppo consiliare Partito Democratico.
Il consigliere Tupputi, in data 17 aprile 2024, con nota PEC acquisita agli atti con protocollo n. 20240006407 del 23 aprile 2024, ha comunicato che, ai sensi dell’articolo 6 del Regolamento interno, non intende più appartenere al Gruppo consiliare Con Emiliano e aderisce al Gruppo consiliare Misto. Inoltre, con ulteriore nota PEC del 30 aprile 2024, ha dichiarato la sua appartenenza alla minoranza. Successivamente, con nota del 2 maggio ultimo scorso, ha comunicato la propria adesione al Gruppo consiliare di Forza Italia, a far data dalla stessa comunicazione.
Il Presidente della Giunta regionale, con proprio decreto n. 174 del 23 aprile 2024, ha revocato il decreto di nomina n. 22 del 03/02/2022 dell’assessore regionale, onorevole dottor Rocco Palese, con delega alla sanità, benessere animale, controlli interni e controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19, a seguito delle dimissioni presentate dallo stesso in pari data, soprassedendo alle assegnazioni delle deleghe. Con decreto n. 175 del 23 aprile 2024 ha nominato assessore regionale la consigliera dottoressa Debora Ciliento, con delega in materia di trasporti e mobilità sostenibile. Con decreto n. 176 del 23 aprile 2024 ha revocato il decreto n. 417 del 19 novembre 2020, nonché il decreto di modifica n. 487 del 22 dicembre 2022, relativi alla nomina dell’assessore regionale avvocato Anna Grazia Maraschio e ha nominato assessora regionale l’avvocato Serena Triggiani, con delega all’ambiente, ciclo dei rifiuti e bonifiche, vigilanza ambientale, parchi, rischio industriale, politiche abitative, crisi industriali e politiche di genere. Con decreto n. 177 del 23 aprile 2024 ha nominato assessora regionale l’architetto Viviana Matrangola, con delega in materia di cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, legalità e antimafia sociale.
Il Gruppo consiliare Partito Democratico, con nota acquisita agli atti con protocollo n. 20240006622 del 29.04.2024, ha comunicato che il nuovo Presidente del Gruppo medesimo è il consigliere Francesco Paolo Campo, a far data dalla stessa comunicazione.
Il gruppo consiliare Movimento 5 Stelle, con nota PEC del 6 maggio 2024, ha dichiarato di collocarsi all’opposizione, a far data dalla stessa.
A tutti coloro che hanno cessato il loro incarico, a qualunque titolo, voglio esprimere il ringraziamento di questo Consiglio per tutta l’attività svolta e ovviamente il ringraziamento mio personale per la totale collaborazione ricevuta nel corso di questi anni.
È così nei confronti della assessora regionale Rosa Barone ed è così nei confronti del collega Cristian Casili, Vicepresidente, con il quale abbiamo avuto un Ufficio di Presidenza sempre collaborativo, e credo di poter parlare a nome di tutto l’Ufficio di Presidenza. È così nei confronti della consigliera Grazia Di Bari, nei confronti del consigliere Filippo Caracciolo, che ha svolto il suo ruolo di capogruppo, sempre in Conferenza dei capigruppo, collaborando a sostegno della attività della stessa Conferenza. È così nei confronti della assessora Annagrazia Maraschio e nei confronti dell’assessore Rocco Palese, puntualmente sempre presenti in Aula.
Così come facciamo gli auguri alle nuove assessore che sono state nominate profondendo nei loro confronti i sentimenti di un buon lavoro e di una costante collaborazione, com’è d’uopo di questo Consiglio regionale.
Al capogruppo Paolo Campo auguriamo, ovviamente, un grande buon lavoro nella scia di quanto fatto finora e sempre ad maiora. Comunico altresì che la Corte costituzionale, con sentenza n. 69 del 20 marzo 2024, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 3 della legge regionale 15 giugno 2023, n. 13 “Disposizioni per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica in danno di anziani e persone con disabilità” e modifica alla legge regionale 9 agosto 2026, n. 26 “Interventi in materia sanitaria”.
Ovviamente, trovate sul sito tutte le comunicazioni che ho appena letto.
Ora vi prego di avere ancora qualche minuto di pazienza per condividere con voi quanto è successo nel corso di questi mesi e anche esercitare, subito dopo, un minuto di silenzio.
Corrado Buttiglione, 59 anni, Gioia del Colle; Francesco Albanese, 24 anni, Stornara; Angelo Cotugno, 59 anni, San Marzano; Gianfranco Conte, 37 anni, Brindisi; Giuseppe Petraglia, 40 anni, Mesagne; Mario Pisani, 73 anni, San Marzano di San Giuseppe; Enzo Valente, 45 anni, Latiano; e poi due giovani carabinieri, Francesco Pastore, 25 anni, di Manfredonia e Francesco Ferraro, di 27 anni, di Montesano.
No, non è un bollettino di guerra. Sono padri e figli pugliesi che in questi ultimi due mesi hanno perso la vita mentre lavoravano. Sono morti per portare il pane a casa o perché erano riusciti a realizzare il sogno di un lavoro stabile. Sono morti in fabbrica, negli stabilimenti, nei cantieri, addirittura per strada. E non c’è distinzione tra grandi o piccole aziende. I dati ufficiali INAIL indicano che in Puglia, da gennaio a marzo, ci sono state quindici denunce di infortunio con esito mortale, alle quali bisogna aggiungere le ultime tragedie che ho prima citato.
In Italia nei primi tre mesi dell’anno sono morti 191 tra lavoratrici e lavoratori. Solo ieri cinque operai nella provincia di Palermo. Sono morti mentre lavoravano nella rete fognaria. Sono numeri insopportabili, perché dietro questi numeri ci sono persone, famiglie, dolori incolmabili.
Qualcosa non funziona. Al di là di eventuali responsabilità, su cui sono in corso accertamenti, emerge un dato fondamentale: le misure adottate sino a questo momento sono state insufficienti e non sempre applicate. La questione va affrontata senza ipocrisia e superficialità. Le aziende devono adottare tutte le misure previste dalla legge. La nostra viene considerata una delle migliori leggi in campo di sicurezza in Europa. Ma non basta, evidentemente. Servono controlli, quindi più personale che possa verificare il rispetto di questa legge. Ma soprattutto servono norme per contrastare il lavoro precario, i subappalti al ribasso, i contratti sfavorevoli per i lavoratori. E poi serve investire sulla formazione. Il personale va formato. Abbiamo visto che cosa è successo in Sicilia. Le nuove procedure, la nuova tecnologia implicano una formazione costante, con una cultura della sicurezza che deve diventare patrimonio e garanzia per ogni lavoratore e lavoratrice.
Il Presidente della Repubblica, Mattarella, ha parlato di uno stillicidio inaccettabile. Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti provocate da incuria, imprudenze, da rischi che non si dovevano correre, ha detto il Capo dello Stato. 1.000 morti sul lavoro in un anno, riferendosi al 2023, rappresentano una tragedia inimmaginabile.
Per questo, faccio appello a tutte le forze politiche presenti in Aula, convinta che stiamo sostenendo tutti la stessa battaglia, affinché ci facciamo tutti portavoce nei confronti dei nostri partiti e movimenti per intraprendere un’azione comune a sostegno della sicurezza sul lavoro.
Deve essere una battaglia bipartisan e sono convinta che nessuno si tirerà indietro.
Vi chiedo un minuto di silenzio.
(L’Assemblea osserva un minuto di raccoglimento)
Grazie.
Adesso procediamo con l’ordine del giorno.
È pervenuta alla Presidenza del Consiglio, in data 24 aprile 2024, acquisita al protocollo 20240006510, la mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 126, comma secondo, della Costituzione e dell’articolo 22, comma 3, dello Statuto regionale, che si dà per letto.
Come possono funzionare i lavori d’Aula secondo il nostro Regolamento?
La votazione della mozione di sfiducia è previsto che avvenga per appello nominale. Ricordo all’Assemblea che, ai sensi del comma 3 dell’articolo 22 dello Statuto, la mozione, per essere approvata, richiede la maggioranza assoluta dei consiglieri in carica, dei componenti del Consiglio, dice lo Statuto, quindi 26 voti.
A norma dell’articolo 51 del Regolamento interno, come si procede? Si estrae a sorte il nome del consigliere dal quale comincia l’appello. Quindi, i nostri segretari d’Aula estrarranno a sorte – è stato già predisposto il sacchetto – il nome del consigliere da cui parte l’appello nominale.
Si vota in questo modo: votano “sì” i consiglieri che sono favorevoli alla mozione, votano “no” i consiglieri che sono contrari alla mozione di sfiducia. Chi non intende essere favorevole o contrario, ovviamente si astiene.
L’illustratore della mozione ha quindici minuti, altrettanti sono previsti per una replica. Gli altri consiglieri hanno dieci minuti. Su questo tempo il cronometro sarà inflessibile. Non è previsto che un consigliere, tranne l’illustratore, intervenga per una seconda volta, tranne l’illustratore e il replicante. Il Presidente interviene quando ritiene, come da Regolamento, anche ai fini della replica.
Invito i presentatori ad illustrarla. In Conferenza dei Capigruppo abbiamo deciso – ve lo sottoponiamo – che sarebbe preferibile che per ogni Gruppo intervenisse un solo consigliere, tranne, tuttavia, quei casi in cui il Gruppo stesso decida che intervengano due consiglieri. Questo al fine di non appesantire eccessivamente la discussione e anche per dare il giusto valore a chi deve fare la sintesi delle posizioni del Gruppo.
Prego i presentatori della mozione ad illustrarla.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Ventola. Ne ha facoltà.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente. Presidente della Giunta, assessori e colleghi consiglieri, buongiorno a tutti.
Desidero subito ringraziare i colleghi della minoranza che hanno condiviso con noi il percorso di sottoscrizione di una mozione di sfiducia ai sensi dell’articolo 22, comma 3, dello Statuto, e soprattutto per avermi indicato come primo presentatore.
Guardi, Presidente del Consiglio, nei primi dieci minuti del suo intervento di oggi c’è il vero motivo per cui noi stiamo proponendo la mozione di sfiducia. Lei ha dedicato i primi dieci minuti a raccontarci, a illustrarci quelli che sono gli atti ufficiali posti in essere dal Presidente Emiliano nell’ultimo mese: cambio di assessori, assessori che sono stati revocati, assessori che si sono dimessi. Ai nuovi assessori facciamo i nostri migliori auguri, ci mancherebbe. Questa è una delle ragioni principali per le quali ci siamo resi conto che, obiettivamente, non ci sono più le condizioni di serenità amministrativa in capo al Presidente, per poter assolvere ai propri obblighi.
L’ultimo Consiglio regionale si è tenuto il 26 marzo. Sono trascorsi quasi due mesi. Non abbiamo più tenuto Consigli regionali per approvare o meno leggi, che è il vero motivo per il quale siamo stati eletti. Il 19 aprile abbiamo appreso da notizie di stampa che era in procinto l’ennesimo rinvio del Consiglio regionale, in questo caso del 23 aprile, data in cui avremmo dovuto discutere di leggi importanti, molte delle quali anche condivise in Commissione. Abbiamo appreso da notizie di stampa che sarebbe stato rinviato, oserei dire “per l’ennesima volta”. Le scrivemmo immediatamente: “Gentilissimo Presidente, abbiamo appreso da notizie di stampa che è sua intenzione e del Presidente Emiliano, contrariamente a quanto concordato in Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, di non convocare il Consiglio regionale per il 23 aprile”. Auspicavano che fosse una fake news e la esortavamo a onorare gli impegni che erano stati assunti in Conferenza dei Capigruppo. Lo stesso giorno, nel pomeriggio, veniva indetta una Conferenza dei Capigruppo, in videoconferenza, alla quale noi avevamo preannunciato di non partecipare. Immediatamente dopo, la convocazione del Consiglio regionale per il 7 maggio.
Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Se un’Assemblea legislativa, per problemi che attengono all’attività amministrativa, politiche ‒ e sottolineo “politiche” ‒ dell’attività amministrativa del Presidente Emiliano rimane ingessata, delle due l’una: o troviamo le condizioni affinché veramente ci sia una norma che ci tuteli da questo punto di vista... Obiettivamente, noi prendiamo delle indennità, ma se non le esercitiamo, non venendo nei Consigli, c’è qualche problema, evidentemente. Noi siamo stati eletti. Dobbiamo fare il nostro lavoro. Il nostro lavoro è fare le leggi. Se non siamo messi nelle condizioni di poterlo fare, qualche problema può nascere.
Il 23 marzo 2024 a Bari si è tenuta una manifestazione, oserei dire anche questa “storica”, da un titolo un po’ fazioso: “Giù le mani da Bari”. Quasi a voler dire che Bari sia di qualcuno o la possegga qualcuno. Era una maniera plastica per individuare un responsabile, che ‒ vivaddio ‒ sono vent’anni che non governa né la città di Bari né questa Regione. In quell’occasione, abbiamo appreso, purtroppo, delle dichiarazioni del Presidente Emiliano, che leggerò più in avanti, che non hanno più di tanto stabilizzato le minoranze.
Con quelle dichiarazioni il Presidente Emiliano dichiarava di aver affidato l’ex suo assessore al traffico, Antonio Decaro, attuale Sindaco, alla sorella di Antonio Capriati, e l’aveva affidato per le ragioni che tutti conoscete molto meglio di me, c’è il virgolettato che potremo leggere. Non c’è stata una sfilza di dichiarazioni di prese di posizione dei Gruppi regionali di minoranza.
Interviene Schlein, che credo sia la Segretaria nazionale del PD, il 12 aprile: “Ho chiesto a Emiliano di dare seguito a quello che ho detto venerdì scorso a Bari: tenere lontani trasformisti, transfughi del centrodestra”. E perché no del Movimento 5 Stelle? Uno è transfugo se passa dal centrodestra al centrosinistra. Se uno è del Movimento 5 Stelle o di un’altra parte non è transfugo. Va bene. Continua: “e persone sul cui rigore morale vi sia la minima ombra. Nel PD che stiamo ricostruendo gli interessi sbagliati e le modalità opache devono trovare porte chiuse” e via di seguito.
Interviene Bonelli, AVS: “Emiliano azzeri la Giunta. Il trasformismo è un malcostume che va espulso dalla politica. Vedere in Giunta della Puglia esponenti di destra (il trasformismo è sempre di destra, quelli del Movimento 5 Stelle non sono trasformisti) è incomprensibile”.
Fratoianni: “Ora servono iniziative di discontinuità. Si azzeri la Giunta o si resetti la situazione in discussione. Noi, come Sinistra Italiana, siamo presenti in Giunta. Io credo sia arrivato il momento che il Presidente della Giunta, Michele Emiliano, produca iniziative di discontinuità”. Ha cacciato l’assessore Maraschio.
Conte: “Fuori da maggioranza Puglia, ma lavoriamo su legalità. Ci poniamo fuori dal perimetro di maggioranza”. Peccato che il popolo pugliese vi aveva eletto all’opposizione, quindi bentornati a casa. Si può anche cambiare opinione, ma per rispettare il volere dei cittadini non siete mai stati in maggioranza.
Azione: “Le nostre condizioni per vera legalità. Rotazione simultanea di tutti i dirigenti, di tutti i Capi Dipartimento, di tutti i DG ASL e legge per legalità sulle liste d’attesa. Tra l’avallo delle finzioni elettorali di Conte, gli attacchi ingiusti dalla Schlein e gli annunci su mirabolanti deleghe assessorili, noi – dicono quelli di Azione – abbiamo posto alcune considerazioni di legalità – le conoscete bene tutti –, le nostre condizioni per diserbare concretamente il vero terreno di coltura di sistemi opachi e, quindi, di possibili reati. Sono dichiarazioni dell’11 e 12 aprile. Non troverete nessuna dichiarazione del centrodestra. Ci siamo chiesti: ma se il Presidente Emiliano si trova in queste situazioni, che la sua stessa maggioranza interviene, c’è un problema. Quanto tempo può dedicare il Presidente Emiliano a risolvere i problemi dei pugliesi o, quantomeno, a limitarne rispetto al tempo che può dedicare per rispondere a tutte le legittime aspettative dei suoi colleghi di maggioranza? La giornata è di ventiquattro ore. Qualche ora la si passa a dormire. Noi sappiamo che lei è un superman, io la definisco anche un re, gliel’ho sempre detto, però, vivaddio, mi sembra inimmaginabile che ci si possa alzare la mattina e avere un programma delle cose da fare se non si è quantomeno distratti da queste dichiarazioni, che, le ripeto, Presidente Emiliano, non sono nostre.
Allora, a quel punto abbiamo deciso, dopo l’ennesimo rinvio del Consiglio regionale, di produrre una mozione di sfiducia. Alcuni commentatori si sono anche divertiti a dire che le stiamo dando una mano, perché questo, quantomeno, la rafforza nello stringere subito coloro che le stanno dicendo, coloro che eventualmente le stanno facendo delle richieste, sempre legittime, politicamente parlando. Probabilmente potrebbe anche essere così. Ma, vivaddio, alla fine di questo Consiglio i cittadini pugliesi sapranno, con il voto uninominale, chi vorrà continuare con lei questo percorso, e ne vedremo e ne sentiremo le condizioni se si sono realizzate, e chi, invece, ritiene che sia arrivato alla fine.
Nell’ambito dei suoi mandati ha dato avvio ad una consorteria di potere, rappresentata dal proliferare di agenzie, CdA, direttori generali, commissari e incarichi intuitu personae, ivi compresi i consiglieri del Presidente, compreso il vicecapo di gabinetto, unica situazione in tutt’Italia, che ha fatto emergere una serie di criticità nel funzionamento e nella gestione di risorse pubbliche, oltre che gravare su tutti i pugliesi. L’ho voluto leggere e non voglio fare nessun tipo di riferimento perché, come abbiamo spiegato bene nella mozione, noi non siamo, non siamo mai stati e mai saremo giustizialisti, e non utilizzeremo quelle che sono le legittime inchieste e i ruoli della magistratura per chiederle di andare via o di chiedere il voto di sfiducia. No, questo lo lasciamo fare a coloro che hanno il loro mantra politico nel giustizialismo. A noi non appartiene. Non ci appartiene e ci crediamo fedelmente: fino al terzo grado di giudizio tutti devono avere il sacrosanto diritto di potersi difendere, qualsiasi cittadino, di qualsiasi colore, di qualsiasi religione. È indubbio che le nomine che lei ha effettuato in questi anni intuitu personae hanno creato imbarazzo, se non vergogna, in questa Regione. Mai abbiamo sentito pubblicamente prendere le distanze, in maniera anche plastica. Forse a volte abbiamo fatto interventi plastici su questioni planetarie, che non riguardano la Puglia, ma quando riguardavano la Puglia ci saremmo aspettati che su alcune situazioni, cito una ad esempio, quella della Protezione civile, ma ce n’è una sfilza, si sarebbe potuto intervenire diversamente.
In ogni settore, a titolo esemplificativo quello della sanità e quello dei rifiuti, ci sono problemi seri per i pugliesi. La sanità, che purtroppo non è migliorata nel corso degli anni, e i rifiuti, che i cittadini continuano a pagare di più. Sulla sanità i ritardi nella costruzione dei nuovi ospedali San Cataldo e Monopoli-Fasano. Non so quante volte è andato a fare le false inaugurazioni. Ad oggi non c’è nessun malato. Mancato avvio di quelli di Andria, in cui addirittura sono scaduti i termini dell’accordo con il Ministero (bisognerà “ripartire da zero”; eppure lei l’aveva presentato in pompa magna a Castel del Monte, pensi un po’, il 15 luglio 2021), del Nord Barese e di Maglie e Melpignano. Sperpero di denaro pubblico nella gestione del Covid. Qui c’è una sfilza. Potremmo citare, a titolo di esempio, quello dell’ospedale in Fiera, che continua ancora a sperperare denaro, e quelli dei dispositivi di sicurezza acquistati dalla Cina, mai dichiarati certificati. Oltre al dramma delle lunghissime liste d’attesa al sistema di accreditamento delle strutture private, dove è sotto gli occhi di tutti il contenzioso, che continua ad aumentare. Qualche giorno fa abbiamo appreso nella Commissione ‒ Bilancio o Sanità ‒ che siamo la seconda Regione in Italia per sforamento di spesa farmaceutica. Anzi, siamo i penultimi. Peggio di noi sta solo la Campania.
Presidente Emiliano, lei è stato anche bugiardo nei confronti dei pugliesi. Si ricorderà quell’11 settembre 2020, a pochi giorni dalla sua nuova rielezione. In una grande conferenza stampa con il Ministro Speranza lei dichiarava: “Questo è un giorno storico per noi, perché, praticamente dopo vent’anni di dissesti, la Puglia è fuori dalla crisi”. “Penso che la Puglia abbia fatto un lavoro molto importante. I nostri tecnici del Ministero ritengono che la Puglia sia fuori dal Piano di rientro”. Dichiarazioni del Ministro Speranza. Mai cosa più falsa è stata dichiarata, se è vero, come è vero, che ancora oggi siamo in Piano di rientro e in Piano operativo.
Presidente, questione rifiuti. Siamo la Regione in cui si paga di più. Non lo dico io, lo dice l’Osservatorio della Regione Puglia: 409 euro pro capite, 2003. Peggio di noi c’è solo un’altra Regione. Indovinate qual è? La Campania. Tutti gli altri pagano di meno.
Quello che sta accadendo in questi mesi e accadrà nei prossimi anni è ancora peggio, perché non avendo realizzato un programma di piano di gestione dei rifiuti, che è fallace, non avendo realizzato gli impianti pubblici, i cittadini pugliesi continueranno a pagare di più, molto di più ed è una delle funzioni fondamentali per la quale si viene eletti Presidenti della Regione: creare un sistema che funzioni nella gestione dei rifiuti, non rifiuti zero e tutte queste chiacchiere. Come funziona? Il cittadino, a casa, nel momento in cui ha prodotto un rifiuto, che fine fa quel rifiuto?
Noi, in Puglia, dopo tanti anni, continuiamo, nella maggior parte dei casi, ad esportarli o quasi a chiedere, bussando alla porta e chiedendo permesso, agli impianti privati, molto spesso di rifiuti non urbani, di ricevere rifiuti urbani. Se non è un fallimento questo, ce lo dica lei.
Cosa dirà ai cittadini pugliesi quando si vedranno recapitare la TARI nei prossimi mesi e sarà nuovamente aumentata? Certo, probabilmente, al cittadino di Bari interesserà poco, visto che il campione di raccolta differenziata in Puglia è tale Antonio Decaro che in dieci anni ha portato la raccolta di rifiuti differenziati in Puglia, pensate un po’, al 43 per cento. È un campione, il più bravo di tutti.
Andria, città di centrosinistra, credo che superi abbondantemente il 75 per cento. Trani lo stesso. Barletta lo stesso. Lecce ha fatto anche dei salti. Bari è al 43 per cento. Dopo venti anni di amministrazione di sinistra, di chi dice che bisogna puntare sulla raccolta differenziata, i dati sono del 43 per cento, chiaramente sempre dell’Osservatorio della Regione, attestando la Regione Puglia al 59 per cento di raccolta differenziata.
Presidente, lei ha creato un sistema intorno a sé, è in dubbio. Se volessimo fare veramente un esame certosino di quelle che sono state le liste che l’hanno sostenuta durante le elezioni del 2020 scopriremmo che tanti in quelle liste hanno avuto incarichi da lei, tutti legittimi, ci mancherebbe altro. Hanno avuto incarichi, hanno fatto delle liste o si sono candidati, o coloro che si sono candidati non sono stati eletti altro che curricula, amici del Movimento 5 Stelle, hanno avuto incarichi di prestigio in società pubbliche importantissime. Ed evito di fare nomi, perché non ci interessa fare la caccia alle persone. A noi interessa il sistema che li ha messi in piedi, e quel sistema porta voti. Porta voti! E i voti fanno vincere le elezioni. Questa è una coalizione che non vuole vincere le elezioni a tutti i costi, le vuole vincere se i cittadini hanno la bontà di credere in un programma alternativo, se saremo in grado di farlo, perché anche quella è la sfida che ci aspetta. Ma rispetto al sistema che lei ha messo in piedi con il suo trasformismo qui è in buona compagnia. È chiaro che noi prendiamo le distanze e le chiediamo veramente di fare una ammenda su questo o, quantomeno, con l’onestà intellettuale che credo la contraddistingua possa dare una parola di chiarezza. Magari li faccia lei i nomi e spieghi quali sono le ragioni per le quali queste persone sono state nominate e vivono con soldi pubblici.
Presidente, ci sono state anche delle situazioni che hanno riguardato un ex assessore regionale. Anche qui abbiamo appreso dalla stampa di scambi di messaggini, è vero, non è vero. Non siamo noi a doverlo dire, l’ho detto in premessa: crediamo fermamente nel lavoro della magistratura e auspichiamo che tutte le persone interessate possano dimostrare nelle sedi competenti la loro estraneità ai fatti e, comunque, di accertarne la verità. Ma da un ex magistrato, importante nella sua carriera, credo che qualche parola di chiarezza questo Consiglio se la meriti. Se ritiene, non siamo obbligati a nulla.
Concludo, Presidente Capone, e la ringrazio, perché ho visto che ho sforato. Avrei voluto dire altro, ci riserviamo. Presidente, avrà notato che nell’ultimo mese e mezzo questo Gruppo consiliare delle minoranze, le minoranze vere, quelle che hanno rispettato il voto dei cittadini, ha evitato di entrare in disquisizioni che attengono ad altri organi dello Stato, perché noi crediamo veramente nella Costituzione, alla quale lei molto spesso ha fatto richiamo, molto spesso! Però, la Costituzione presuppone anche che ci sia chiarezza, sincerità e lealtà. Non ha bisogno, con il voto che le hanno dato i cittadini, pugliesi, di prendere i consiglieri da altre parti. Lei non ha sottoscritto nessun patto, che è stato validato, seppur politicamente, dal Consiglio regionale, con i trasformisti del Movimento 5 Stelle. Gli ha dato degli incarichi e sono venuti con lei in maggioranza. Adesso sono le stesse persone, non loro, il loro leader, che viene qui in Puglia più di una volta e la accusa. Vuole gli ispettori per la legalità. Perché a un magistrato chiede l’assessore alla legalità? Chiederemo, tra qualche giorno, giusto il tempo di insediarsi, che fa l’assessore alla legalità. Che fa? Qual è la funzione giuridica che ha l’assessore regionale alla legalità? Qual è l’esigenza di avere l’assessore alla legalità? C’è un problema. Quindi, ci sono. Faccia chiarezza su questo.
Per queste ragioni e per altre che, per questioni di tempo, non ho detto, ma che i miei colleghi diranno bene successivamente, noi poniamo all’attenzione di tutto il Consiglio regionale un atto di sincerità e di lealtà nei confronti dei cittadini pugliesi, chiedendo la sua sfiducia.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Ventola.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Campo. Presidente Campo, prego.
Speaker : CAMPO.
Grazie, Presidente.
A condizione che poi mi sia data la facoltà, come al collega Ventola, di fare l’intervento politico per il Gruppo.
Speaker : PRESIDENTE.
Certo, ne ha diritto.
Speaker : CAMPO.
Questa è soltanto la replica prevista.
Speaker : PRESIDENTE.
Ne ha diritto e lo abbiamo anche concordato in Conferenza. Illustratore e replicante hanno diritto ai quindici per la replica.
Speaker : CAMPO.
Illustratore delle ragioni fondamentali per cui riteniamo questa mozione irricevibile.
Intanto, rubo un minuto in più per ringraziare il Gruppo e Filippo Caracciolo, che, all’esito delle vicende che hanno attraversato la nostra forza politica, per evitare strumentalizzazioni, che strumentalizzazioni si aggiungessero a quelle gravissime di cui tra un attimo dirò, ha preferito, con grandissima responsabilità, che alla guida del Gruppo vi fosse un altro collega. Lo ringrazio per la fiducia, per il lavoro svolto e soprattutto per l’amicizia, di cui mi vanto da oltre un ventennio.
Così come un ringraziamento doveroso a tutti gli assessori, a coloro che oggi non siedono più tra questi banchi, ad Anna Grazia Maraschio, con cui ho condiviso, anche da Presidente della Commissione, quattro anni straordinari. Straordinari soprattutto sul piano umano. Perché poi ci scordiamo che la politica prima di tutto è un luogo, è una comunità. I rapporti umani, se una comunità deve funzionare, devono essere alla base, vanno salvaguardati, rispettati e custoditi. In politica, ahimè, io ormai ho i capelli bianchi, chi la pratica da molti anni sa che sono la cosa più rara e più preziosa che questa esperienza ti può consegnare.
Lo dicevo adesso ad Anita, che ringrazio per il grande lavoro svolto. È stato un piacere per me, da Presidente della Commissione, che si occupava anche del suo settore, lavorare con lei. Debbo dirlo, non si offenda nessuno: la puntualità di Anita, non la puntualità dell’orologio, quella anche, ma la capacità di essere sempre presente quando i colleghi lo richiedono è una dote che politicamente dovremmo valorizzare e dovremmo porre ad esempio dei nostri comportamenti.
Poi ci sono incidenti personali, la cronaca giudiziaria. Siamo abituati, perché facciamo tutti, Francesco, questo mestiere da tanti anni. Sappiamo che le indagini hanno riguardato ognuno di noi, specialmente chi ha lunga carriera e militanza politica e lunga militanza nelle istituzioni.
L’importante, come abbiamo detto sin dal primo momento, come bene ha fatto il Presidente, per evitare che vi fossero strumentalizzazioni, è rispettare prima di tutto la dignità della persona e quindi evitare che si vada a finire nel tritacarne. Poi la giustizia è giusto che faccia il suo corso. Noi siamo convinti che i nostri colleghi abbiano tutti gli elementi da far valere nelle sedi opportune, così come mi dispiace tantissimo, perché lo ritengo non solo sul piano politico, ripeto, ma anche per questioni di antichissima frequentazione, per Michele Mazzarano, che è stato tirato in ballo in questa vicenda e anch’egli ha dovuto subire nuovamente le forche caudine di una cronaca che molto spesso tende ad esorbitare dal dato politico, ma ormai sono i tempi che viviamo.
La comunicazione si fa in maniera rapida, i social chiedono costantemente aggiornamenti e a volte si è molto irriflessivi e si sacrifica l’analisi. Quando si sacrifica l’analisi, in politica, normalmente, si fanno disastri irreparabili.
Perché analisi dobbiamo fare, Francesco. I temi che tu hai posto, hai illustrato a fondamento della tua mozione non mi convincono affatto. Non mi convincono i tempi della presentazione, in piena campagna elettorale. Sono questioni di cui discutiamo, quelle perlomeno fondamentali di cui hai parlato. La discussione post Covid l’abbiamo fatta per un anno e mezzo intero, non si è parlato di altro in questo Consiglio regionale.
Sul piano dei rifiuti abbiamo avuto mille occasioni di confrontarci e riconfrontarci. Sul merito abbiamo, senza ombra di dubbio, opinioni diverse, però sinceramente tirar fuori la mozione di sfiducia in piena campagna elettorale dicendo “sul Covid avete fallito, sul piano dei rifiuti non ci sono impianti pubblici” e poi il trasformismo…
Nessuna inchiesta giudiziaria ha riguardato l’attività di questa Giunta, né di questa né di quella precedente, che il Presidente Emiliano ha guidato. Certo, questioni giudiziarie hanno attraversato la Regione, gli uffici. Devo stare attento ai tempi, perché qualcosa la vorrò dire dopo. Ma sono questioni di cui si deve occupare la magistratura, dobbiamo rafforzare i controlli e i presìdi di legalità. È un tema nazionale. Noi abbiamo creduto che distruggendo scientificamente i partiti avremmo eliminato il malaffare dalla politica. Il malaffare è una questione culturale, è una questione che sta nelle pieghe della società e richiede processi storici, culturali ed economici molto più complessi. È bene che i magistrati facciano il loro lavoro. Ma l’approccio deve essere criteriato e soprattutto teso alla salvaguardia delle Istituzioni e al rispetto delle Istituzioni.
Oggi ho sentito un comunicato stampa di Radio 1, che è la radio ammiraglia, che per dare la notizia degli arresti domiciliari a cui Toti e alcuni suoi collaboratori sono incappati – rispettiamo, come sempre, il lavoro della magistratura – ha letto un comunicato molto scarno, anzi ha letto il comunicato della procura. Però, alla fine la procura precisa che finché è a Bari, invece, per un accesso che anche il Presidente Mattarella non ha criticato, ci mancherebbe altro, ha ritenuto piuttosto irrituale dati i modi e i tempi, occupa le cronache dei giornali, dei talk-show, delle televisioni da almeno due mesi e fa apparire che in Puglia si sia generata una tempesta giudiziaria. Siamo tutti qui. È certo che le vicende che si sono verificate hanno comportato una discussione tra le forze politiche. Siamo abituati a discutere. Per quanto riguarda la Liguria, c’è stato adesso il comunicato: non si parla, mi raccomando, stiamo attenti. Non lo dico per tirare in ballo, per fare, come si diceva un tempo, se Sparta piange Atene non ride.
Il tema, collega Ventola, è che su queste questioni dovremmo avere la prudenza, da uomini politici seri e maturi, di confrontarci analizzando il problema vero, perché è vero che, nonostante l’inchiesta “Mani pulite”, in questo Paese non siamo riusciti a fare un salto avanti. La mia opinione è che aver quasi scientificamente deciso di distruggere i partiti, e non penso a “Mani pulite”, penso ad alcuni provvedimenti legislativi che abbiamo assunto anche noi quando eravamo al Governo, in ultimo il finanziamento pubblico ai partiti, l’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti, sia una delle cause che ha indebolito la democrazia. Di queste cose non possiamo parlare in campagna elettorale, a 20 giorni dalle Europee, a un mese dalla importantissima elezione per il rinnovo del Consiglio comunale di Bari. Capiscono tutti che il polverone, se accompagnato a vicende che pure avrebbero meritato una riflessione, sulle quali noi abbiamo dato un giudizio, che è lo stesso da Bari a Napoli, a Torino o a Milano... Non è che la Schlein ha detto cose a Bari diverse da quelle che dice nel resto del Paese.
Noi dobbiamo provare a fare uno sforzo, dovreste provarci anche voi, per evitare il trasformismo. Non vuol dire che una forza politica che aderisce a una maggioranza è trasformista. Il trasformismo è ben altra cosa. È una cosa molto più subdola ed è una piaga molto più antica che i libri di storia, gli storici italiani, senza distinzioni di sorta, gli storici di destra, di sinistra, addirittura, mi soccorrerà Fabiano, ricordano come essere uno dei tratti caratteristici della politica italiana, sin dai primi decenni della fase post unitaria. Non abbiamo scoperto né noi né la Schlein nulla di nuovo. È un problema che ancora abbiamo e che merita di essere affrontato.
Non ho lasciato a caso per ultimo l’assessore Palese. È stato straordinario, generosissimo. Non l’avevo mai visto all’opera come amministratore. Io sono stato uno di quelli che ha criticato la sua nomina, sul piano politico. Che Rocco, però, da assessore sia stato presentissimo, abbia svelato ‒ almeno a me, che ne avevo una conoscenza superficiale ‒ soprattutto il lato umano... Si vede quando uno ha la passione per la Cosa pubblica. Lo fa proprio con passione. Io ugualmente dico che quella scelta non l’avrei fatta. Dopodiché, Rocco è stato veramente encomiabile, infaticabile. Avrà commesso degli errori? Chi non ne commette? Siamo entrati in una fase diversa, per cui, evidentemente, alcuni temi che ha posto il Covid, e arrivo alla sanità, alcune questioni che sono venute in maniera preponderante alla luce meritano di essere affrontate diversamente. Noi lo abbiamo detto. Ci si confronta proprio per cercare le soluzioni migliori. Non abbiamo tutti la stessa idea. Sulle liste d’attesa in maggioranza non abbiamo avuto tutti la stessa idea.
Non abbiamo tutti la stessa idea a proposito, per esempio, del sostegno alla ricerca delle strutture sanitarie, delle strutture dei nostri Policlinici, delle nostre università sul sostegno finanziario. Abbiamo in quest’Aula anche discusso, avanzando opinioni legittimissime, però diverse.
Il problema non è quello che in maggioranza esista una sacrosanta dialettica, io penso che sulla sanità noi non abbiamo fallito, come dici tu, non abbiamo fatto fallito. Abbiamo fatto passi avanti in questi anni rispetto a una condizione, quella sacralizzata dal piano di rientro, che oggi potrebbe, se non sbaglio, Presidente, non vorrei dire cose che non sono autorizzato a dire, ma che nel corso dell’anno potrebbero vederci uscire da queste forche caudine.
Siamo stati punto di riferimento nella lotta al Covid. Qui c’è il professor Lopalco che siede tra questi banchi e onora il nostro Gruppo della sua presenza. Siamo stati punto di riferimento. Come si fa a dire che abbiamo fallito, rispetto, invece, a Regioni e a modelli, quelli del centrodestra, che hanno fallito clamorosamente, e lo dicono i fatti, nelle realtà in cui voi governavate? Modelli così radicati, che hanno così poca considerazione, non sono fondati, come nel nostro caso, sul riconoscimento della funzione universale, della necessità di una sanità universalistica e pubblica in questo Paese, al di là di quello che pensi tu, Francesco Ventola. Stiamo parlando di questioni politiche.
Tanto il centrodestra è confuso su questo tema che nemmeno sui fondamentali e nemmeno in campagna elettorale riesce ad avere una identità di vedute. Una parte significativa di voi, della vostra alleanza, ritiene che quella no-vax addirittura sia la prospettiva strategica, tant’è che il partito di Salvini candida alle europee Vannacci. È una cosa che fa ridere in qualunque Paese serio.
State addirittura arrivando a mettere in discussione diritti fondamentali come quello dell’aborto, piuttosto che preoccuparvi di dove si trovano le risorse per far fronte alle liste d’attesa, che non è un problema pugliese. Noi ci abbiamo messo i soldi del bilancio ordinario. È un problema nazionale. Il Piemonte è in prima linea a reclamare i buchi e la penuria di risorse per far fronte alle liste d’attesa.
Sappiamo che mancano i medici, il Covid ce lo ha detto chiaramente. Certo, è una responsabilità che forse anche i nostri Governi, sicuramente anche i nostri Governi, i Governi in cui abbiamo partecipato assieme, di unità nazionale, hanno fatto difficoltà ad affrontare il tema centrale, che è quello di come si formano e si mettono immediatamente in campo una nuova generazione di medici. Quindi, dobbiamo guardare seriamente all’accesso non solo, come diceva ieri il Presidente, alla formazione, quindi come si entra nelle università, sui tempi, sui modi di utilizzo. Queste sono le questioni fondamentali.
Le liste d’attesa: certo, qualcuno ha proposte per migliorarle, ne discuteremo, azioni ne ha introdotte, ne ridiscuteremo. Ne avevamo già discusso. Ma ciò non toglie che noi siamo assolutamente convinti che si debba fare ogni sforzo per salvare la sanità pubblica e non come invece una parte del centrodestra oggi al Governo del Paese che ha l’ansia, non vede l’ora di certificare il fallimento, l’impossibilità di far fronte alle liste d’attesa, l’impossibilità di trovare i medici, l’impossibilità di garantire alcuni diritti, per menarla dove noi sappiamo, dove l’avete sempre menata in sanità.
Noi, invece, in questi anni nel sociosanitario abbiamo messo in campo interventi rivoluzionari. È vero, abbiamo una difficoltà nelle autorizzazioni, che riguarda i tempi. È vero, dobbiamo migliorare le performance. È vero, abbiamo un contenzioso forse eccessivo. Forse su questo punto dobbiamo correggere non le persone, forse dobbiamo correggere alcune norme, alcuni regolamenti, perché le persone poi cambiano, ma bisogna dare loro gli strumenti adeguati. Ma nessuno può negare che la Puglia, a differenza di alcuni anni fa, di quando io facevo il Sindaco, nel 2010, quando tu avevi una persona che aveva un problema di qualunque tipo, anche psicologico, una persona che aveva una solitudine, patologie o disturbi che nessuno percepiva nella loro gravità, mi riferisco all’autismo, all’anoressia, noi abbiamo posto le basi per una grande rivoluzione. Non ho qui i numeri a disposizione, ma quanti centri che offrono servizi pubblici siamo riusciti ad aprire in questi dieci anni. I fabbisogni li abbiamo recepiti e registrati noi. Poi, non è abbastanza, dobbiamo fare meglio, ma nessuno potrà negare che il tratto distintivo di questi dieci anni di Governo è stato finalmente di venire incontro alle esigenze dei più fragili. L’abbiamo fatto, sperimentando una collaborazione con il privato sociale, che forse va migliorata. Ma sul piano politico abbiamo ottenuto un risultato… Se quando io fossi stato Sindaco avessi avuto nella mia città i centri che oggi abbiamo per far fronte o, perlomeno, incrociare le patologie psicologhe, le patologie croniche, l’autismo, ma anche i diurni per gli anziani. Tutte cose che non esistevano, che ha messo in campo il centrosinistra in questi dieci anni.
Vado rapidamente alle conclusioni.
I rifiuti. Non si può dire così, quando questa è la prima Amministrazione, dopo vent’anni, che dota la Puglia di un Piano dei rifiuti. Sapete tutti quanto è stato difficile fare quelle scelte, ma che finalmente qualcuno ha fatto. Quando si parla di rifiuti... Io ieri ho assistito, con la neo assessora...
Scusate, sono imperdonabile: ho scordato di fare gli auguri alle nuove assessore.
Ieri ho assistito a un’audizione della V Commissione, in cui giustamente tanti si preoccupavano perché c’era un impianto eolico che potrebbe sorgere in prossimità. Vi rendete conto quanto è stato difficile accordare i Comuni ‒ e non ci siamo riusciti in tutti i casi ‒ affinché le previsioni di quel Piano potessero diventare un’ipotesi sulla quale chiamare il Consiglio a pronunciarsi? Nessuno vuole nel suo territorio discariche. Nessuno vuole nel suo territorio impianti. Nessuno vuole nulla di nulla. Noi siamo riusciti, secondo me, in un piccolo miracolo. Non abbiamo accontentato tutti, forse abbiamo scontentato più di un amministratore, in qualche caso, che aveva idee diverse, ma la Puglia ha un Piano, finalmente, che ci fa uscire dalla atavica condizione emergenziale e che può essere, per come lo abbiamo costruito, se ci applichiamo, anche modificato in corso d’opera. È la prima volta, consigliere Ventola, che un Piano prevede impianti pubblici. Anzi, è stata fatta una polemica, come se l’AGER o qualcuno volesse addirittura mettersi a fare politiche dirigiste, perché quelle spettano ai privati. Quindi, non venire a dire a noi che non abbiamo tenuto conto delle esigenze di fare impianti pubblici. Ricorda che i vincoli alla possibilità di realizzare impianti pubblici ci rinvengono anche dall’unica ‒ non “piano” ‒ previsione (devo tornare a Raffaele Fitto) che mise a gara ai privati gli impianti di CDR e i termovalorizzatori. Quelli sono vincoli contrattuali, che non è che te li togli e puoi decidere di cambiare strada. Anzi, un direttore dell’AGER ci aveva pure pensato. Forse per questo è stato messo violentemente sotto-tiro, dico io.
Non posso rubare troppo tempo. Non è giusto. Avrei molte altre cose da dire.
Dico, alla fine, che è fisiologico ‒ del resto, queste cose ce le siamo dette anche in passato ‒ che in piena campagna elettorale il centrodestra per compattarsi, e sono curioso davvero di vedere se vi siete compattati, perché noi con la nostra dialettica frizzante compatti siamo e saremo. Voglio vedere se voi siete compatti nel sostenere quello che io ritengo un grave e strumentale attacco al Presidente Emiliano e non una mozione di sfiducia fondata politicamente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Campo.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Conserva. Ne ha facoltà.
Speaker : CONSERVA.
Solo per evidenziare il fatto che ci sono stati cinque minuti di sforamento da parte del Presidente Campo.
Speaker : PRESIDENTE.
È vero.
Speaker : CONSERVA.
Nulla di personale.
Presidente del Consiglio, Presidente Michele Emiliano, colleghi consiglieri, assessori e neo assessori, in bocca al lupo, soprattutto queste ultime. In bocca al lupo anche al Presidente Campo nelle sue nuove vesti di Presidente del Gruppo del Partito Democratico. Oggi ci ha dato prova che si può difendere l’indifendibile. Quindi, ricordando un brocardo latino, che diceva che le parole volano, quindi verba volant scripta manent, io direi in questo caso facta manent. Non aggiungo altro, se non evidenziare, Presidente, che rileviamo un degrado politico senza precedenti nella storia di questa Regione.
Siamo travolti e tramortiti da scandali e inchieste giudiziarie. Mai visto tanto delirio di onnipotenza che ad oggi persiste, nonostante il terremoto avvenuto in questi ultimi mesi. Come ci insegna la vicenda grottesca di questi ultimi giorni, un braccio di ferro tra il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, che chiede una sua audizione e i suoi tentativi di sottrarsi al confronto per esigenze tutte politiche.
Parafrasando il titolo di un celebre film, si potrebbe cominciare a dire che questi anni sono stati la storia di tutti gli uomini del Presidente.
Giovanni Spadolini disse, del senatore a vita Giulio Andreotti, che aveva il difetto di circondarsi di uomini chiacchierati. Lei, Presidente, Emiliano, è un fuoriclasse, perché ha battuto tutti. Tutti gli uomini del suo cerchio magico e da lei nominati finiscono sotto inchiesta, ma noi siamo garantisti. Vogliamo continuare a pensare che si tratti solamente di sfortuna. Sul piano squisitamente politico vogliamo parlare delle innumerevoli piroette? Con una mano guardava e guarda al Movimento 5 Stelle, che ha chiamato a far parte della sua Giunta, con buona pace prima di Beppe Grillo e successivamente di Giuseppe Conte, che ormai fanno parte del sistema che dicevano di voler rivoluzionare.
Oggi il Presidente Conte viene in Puglia e ci viene a parlare di legalità, esige il patto della legalità, che noi siamo disposti a firmare. Ma vorrei ricordare a me stesso che in uno Stato di diritto e democratico, qual è fortunatamente il nostro, la legalità deve essere la conditio sine qua non alla base di ogni Istituzione e di ogni azione amministrativa.
Oggi serviva la magistratura e il Presidente Conte per avviare un percorso trasparente e di legalità. Meglio tardi che mai, direbbe qualcuno. Noi in questo senso staremo sempre dalla medesima parte, ossia per la legalità, per la trasparenza e soprattutto per la meritocrazia. Allora, quando lo dicevano le opposizioni, tutta la maggioranza è rimasta sorda, ora che, invece, questa condizione viene posta dal Presidente Conte, è stato istituito ad hoc un Assessorato, di cui non sappiamo, così come ha detto prima il collega Ventola, qual è la ratio. Questo rimpasto, definito giustamente “rimpastino” da qualche testata giornalistica, non è altro che l’ennesima presa in giro nei confronti di noi consiglieri e di tutti i pugliesi.
Terminate le elezioni europee, ma forse anche prima, il Movimento 5 Stelle ritornerà in Giunta, alla faccia della coerenza, una parola, purtroppo, di cui si è fatto veramente abuso da parte di chi oggi è, da tre anni e mezzo a questa parte, parte integrante del sistema Emiliano. Ha inventato il civismo in salsa pugliese, che accoglie tutti e il contrario di tutti, all’occorrenza. In Provincia ormai è la regola.
La sua è una politica senza anima, Presidente, senza passione alcuna, al di fuori della celebre frase di Tito Livio “hic manebimus optime”, tradotto volgarmente “stiamo qui per restare”. Lei ha continuato a proseguire con il principio e con il mantra: tutto quello che non è vietato è consentito. E lo ha fatto calpestando anche la dignità di tutta l’opposizione e del popolo pugliese. Se pensiamo alla questione del rinnovamento delle Commissioni, il lavoro di noi consiglieri regionali si è arenato e mortificato per mesi perché, seguendo l’anzidetto principio, il nostro Statuto e Regolamento non prevedevano un termine a termine di decadenza per la rinnovazione. Come non parlare, collega Ventola, della nomina dei consiglieri delegati, dei vicecapi di gabinetto, tutti mezzi e finalità al fine di accontentare chiunque fosse portatore di consensi.
Quel che ci preme sottolineare in questa sede sono i risultati straordinariamente deludenti delle azioni amministrative, che sono sotto gli occhi di tutti. A nulla sono valsi i tentativi anche del nostro Gruppo di riportare l’azione amministrativa nel range della professionalità, dell’onorabilità e dell’autonomia. Vorrei ricordare che per due anni la nostra PDL è rimasta incagliata nella Commissione, perché non è stata portata in discussione, e i nostri emendamenti erano stati presentati alla governance di ARPAL, che, fondamentalmente, riprendeva una legge nazionale, prevista per le partecipate pubbliche, e precisamente la legge n. 135/2012, per la quale tutti i componenti degli organi sociali, quindi dal Presidente all’amministratore unico, al Consiglio di amministrazione, al direttore, al Collegio dei revisori, consorzi, agenzie, dovevano avere i requisiti di professionalità, onorabilità e autonomia.
Oggi ringrazio il Presidente Di Gregorio, che finalmente ha portato questa PDL in discussione. Penso, a questo punto, con l’Assessorato alla legalità, che tutti voteranno, tutta questa Assise voterà all’unanimità la nostra PDL.
In Puglia, rispetto al resto d’Italia, accade un altro fatto strano. Gli incarichi apicali nelle strutture sanitarie sembra quasi si conferiscano in virtù di particolari equilibri di potere o per premiare questo o quel candidato. Non accade solo nella sanità. Quando si trascura la competenza si aggravano i problemi organizzativi e l’esito è il malfunzionamento della struttura sanitaria pugliese.
Partiamo da una riflessione banale. Se il sistema sanitario pubblico presenta fragilità, il privato si farà sempre trovare pronto. Qualche giorno fa leggevo su un quotidiano pugliese che in Provincia di Bari un anziano, per prenotare una risonanza magnetica nucleare, si era sentito rispondere che le agende erano chiuse. Altra questione contra legem, che non può avvenire. Non è prevista dalla legge. Quando un cittadino ha una patologia grave o un sospetto in tal senso ha inizio una via crucis. Le visite specialistiche o gli esami diagnostici tuttora sono fissati al 2025-2026. È normale che quel paziente si rivolgerà a un centro privato, pagando centinaia di euro per ottenere l’esame in pochi giorni.
Presidente, provi a informarsi su quello che accade nei vari laboratori privati, nelle città, nelle Province, nei piccoli Comuni. Scoprirà che alle 8 del mattino sono affollati, perché i pugliesi preferiscono pagare e in 24 ore si può eseguire un emocromo e ottenere il referto, mentre in una struttura pubblica bisogna attendere due o tre settimane.
Ciò che è davvero straordinario è la strisciante privatizzazione della sanità pugliese. La sanità aveva e ha urgente bisogno di riforme strutturali. Il Presidente Campo ci ha detto che si può migliorare sulle liste d’attesa. Purtroppo, sono otto anni e mezzo che il Presidente Emiliano e l’assessore promettono che si può migliorare. Siamo arrivati alla fine della legislatura e manca appena un anno e mezzo. Vi chiedo, secondo voi, il medico di famiglia o la guardia medica riescono a soddisfare oggi i bisogni dei pazienti pugliesi? Assolutamente no.
Ci è dato sapere i 650 milioni di euro previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza come sono stati pianificati e programmati per rinforzare una medicina di prossimità inesistente in Puglia? Parliamo di ospedali di comunità, di case di comunità, di centri operativi territoriali.
Poi che cosa avviene? Avviene quello che sentiamo giornalmente, le aggressioni, 1.200 casi di aggressioni dirette nei confronti di operatori sanitari. Anche in questo caso la nostra PDL resta incagliata nella Commissione competente, una PDL che riprendeva una legge nazionale, quella per tutelare gli operatori sanitari.
La spesa sanitaria ormai è fuori controllo. L’ultimo rendiconto approvato disegnava una spesa di 9 miliardi, con perdite per 149 milioni di euro. Di fatti, per la parifica, tale somma è stata rinvenuta dal bilancio autonomo.
La ASL non ha rispettato il limite della spesa farmaceutica convenzionata con un superamento di 269 milioni di euro.
La cosa più grave – dovete ascoltarlo – è stato quello che è avvenuto successivamente nella Commissione Sanità, di cui faccio parte. Il problema è stato affrontato e nel caso dell’audizione del direttore generale della ASL Brindisi, il cui dirigente era in sostituzione del direttore, si evidenziava che la Regione Puglia paga un ago farfalla per tre volte in più rispetto alla Regione Lazio dalla quale il medesimo dirigente proveniva.
Questo perché insistono a tutt’oggi contratti vecchi. Non ci sono i controlli, ed è quello che vi richiede sempre la Corte dei conti.
La Giunta ha dato mandato ad AReSS, al fine di avviare studi sui dispositivi medici con un impatto più importante della spesa. A tutt’oggi aspettiamo la relazione dell’AReSS, altra Agenzia assolutamente inutile ed invisibile.
Per risolvere questo problema servono regole e le leggi vengono disattese, vedi la decadenza dei direttori generali, prevista e non attuata, o la rotazione dei dirigenti.
Ricordo la PDL del consigliere Amati di ottobre 2023, quando non è stata votata dalla maggioranza, PDL che mirava a rafforzare una norma nazionale. Penso, a questo punto, che verrà riproposta, perché il problema bisogna risolverlo, altrimenti di cosa stiamo parlando?
Speaker : PRESIDENTE.
Collega, concluda.
Speaker : CONSERVA.
Arriviamo alla parte più dolente, come vi dicevo, che riguarda le liste d’attesa. Il piano regionale per le liste d’attesa, rinnovato a novembre 2023, prevede che le prestazioni urgenti devono essere garantite entro tre giorni, quelle brevi entro dieci giorni, quelle differibili tra i trenta e i sessanta giorni, mentre per i controlli programmati si scende a un massimo di quattro mesi dagli attuali sei mesi. Se non si riesce a garantire questi tempi, le ASL pugliesi devono sospendere – qualcuno l’ha detto e l’ha ridetto – l’attività professionali dei medici con lo stop all’intramoenia. Presidente, per fare una risonanza bisogna attendere un anno e sei mesi. Dove sono andati a finire i 30 milioni di euro votati da questo Consiglio come misura aggiuntiva per lo smaltimento delle liste d’attesa? In Commissione Sanità è stata convocata l’AReSS, ma non si è presentata, è rimasta assente, per sapere come erano stati programmati, pianificati e consumati quei 30 milioni. L’AReSS era stata audita direttamente dai consiglieri del Partito Democratico. Mi chiedo: se un’Agenzia regionale strategica non analizza i dati, la domanda e i bisogni di salute, chi deve dare indicazioni strategiche? Effettivamente il direttore Montanaro ci spiegò che dei 28,5 milioni di euro 18 milioni erano andati agli ospedali privati ecclesiastici convenzionati e il resto ad altre strutture private accreditate. È sintetizzabile in questo il piano di recupero delle prestazioni ineseguite, giustificato dal fatto che le strutture pubbliche non sono nelle condizioni di farcela. Dove è andata a finire l’universalità della sanità in Puglia?
Il bello di questa storia è che non sappiamo nel dettaglio quante sono le prestazioni ambulatoriali e chirurgiche contabilizzate, non sappiamo quali saranno i tempi medi di esecuzione delle prestazioni da recuperare. Poi, vi è una cosa grave. In questi giorni abbiamo appreso, dai quotidiani chiaramente, che ci sono indagini della Guardia di finanza su strutture private accreditate alle quali sono state pagate delle prestazioni che non hanno onorato. Ecco di cosa stiamo parlando! Io l’ho letto sul giornale. È quello che diceva il quotidiano, mi perdoni, Presidente. Io non conosco nulla in anteprima. Ho appreso una notizia indirettamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Non interloquiamo, per favore. Prosegua e concluda, collega Conserva, prego.
Speaker : CONSERVA.
Dico a tutti i colleghi che sono in maggioranza e anche a coloro i quali, a questo punto, hanno l’intenzione di astenersi. Questo patto di legalità, questo cambio di rotta, questo impasto sembra scritto sul ghiaccio. Quale lungimiranza e prospettiva programmatica ha. Manca meno di un anno e mezzo alla fine della legislatura. Secondo voi, cosa può accadere in quest’ultimo scorcio di legislatura? La risposta è soltanto una: nulla.
Oggi sicuramente verrà promesso l’ennesimo protocollo. Mi sia consentito il termine in questa nobile Aula. Invero, sarà l’ennesimo pacco per i pugliesi, che lei, Presidente, promette da otto anni e mezzo. Per l’ennesima volta verremo presi in giro, non solo noi consiglieri, ma i cittadini di Puglia.
Presidente Emiliano, la sua stagione politica è per noi al capolinea. Lei deve fermarsi qui. Ha già fatto tanti danni ai pugliesi. Per questo il Gruppo della Lega in Consiglio regionale chiede oggi la sua sfiducia. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
È iscritto a parlare il collega Mazzotta. Ne ha facoltà.
Speaker : MAZZOTTA.
Grazie, Presidente. Grazie a tutti i colleghi intervenuti.
Oggi è una giornata importante. Ho sempre inteso il mio impegno in politica con grande senso di responsabilità. Ho sempre inteso che chi svolge un ruolo pubblico lo fa per la moltitudine, lo fa per i cittadini. Non ho mai inteso la politica contro qualcuno, ma sempre a favore degli altri.
Oggi ci troviamo a discutere questa mozione di sfiducia, perché per noi la misura è colma, perché sono anni che in quest’Aula diciamo delle cose che puntualmente non vengono ascoltate dal Governo regionale. Anzi, devo dire che oggi è una delle prime volte che vedo tutta la Giunta regionale presente. Devo dire che, almeno su questo, la mozione di sfiducia è servita ad avere un dialogo costante e proficuo con tutti gli assessori, con tutti i consiglieri eletti.
Da anni noi, Presidente, lamentiamo del caos delle liste d’attesa, del Piano dei rifiuti totalmente inadempiente, della disoccupazione giovanile in costante crescita, delle cartelle ai consorzi di bonifica, sulle quali abbiamo fatto varie iniziative sui territori, per la gente che paga le cartelle senza ricevere nessun beneficio. Sono tanti i temi su cui oggi potremmo discutere e sui quali da anni noi ci battiamo.
Non ci va di parlare di questioni che non riguardano quest’Aula. Su quelle, chiaramente, ci saranno altri organi. Noi siamo qui per discutere di politica, per parlare di temi, per parlare di programmi per i pugliesi. Ed è quello che da anni questa Giunta disattende. Ogni volta che c’è una votazione in quest’Aula, che sia per il rinnovo delle Commissioni, delle Presidenze delle Commissioni, che sia per il rinnovo del segretario d’Aula, che sia qualsiasi tipo di necessità istituzionale dove quest’Aula è chiamata ad esprimersi con un voto, noi ritardiamo di mesi e mesi l’espressione di quest’Aula stessa.
Abbiamo ingessato in questi anni il lavoro dell’intero Consiglio e oggi ci troviamo a non aver ancora discusso mozioni e proposte di legge che hanno ritardi di un anno e mezzo.
Per questo, l’altro giorno, dopo che ancora una volta abbiamo saputo che il Consiglio regionale non si sarebbe fatto, e lo abbiamo saputo in anteprima dai giornali, perché purtroppo qualche bravo giornalista è stato in grado di percepire quella che era la volontà della maggioranza di dirlo in anteprima e quindi noi, dopo che avevamo già programmato i lavori, cosa che facciamo in Conferenza dei Capigruppo, abbiamo saputo che il Consiglio del 23 non si sarebbe fatto perché probabilmente c’era un problema di maggioranza.
Ai problemi della maggioranza preferiamo la maggioranza dei pugliesi e preferiamo soprattutto le questioni urgenti che hanno bisogno di essere discusse in quest’Aula.
Ancora una volta siamo qui oggi, finalmente a fare un confronto politico, ma spesso siamo noi che abbiamo mantenuto il numero legale in quest’Aula, siamo noi che responsabilmente non abbiamo fatto nessuna dichiarazione su quello che è emerso, così come anticipato e detto dal mio collega Francesco Ventola. Quello che è avvenuto sui giornali lo ha fatto la sua parte politica, l’ha fatto la Segretaria del PD, che è uscita in maniera chiara dicendo che un cambio di rotta in Puglia è necessario, dicendo che bisognava moralizzare la Giunta, dicendo che bisognava togliere qualsiasi tipo di trasformista perché non le piacevano. Noi siamo stati in silenzio, abbiamo visto quello che accadeva, abbiamo notato un rimpasto di Giunta, qualcuno l’ha definito un rimpastino, perché probabilmente, se noi immaginiamo i diktat dati dal suo Segretario di partito e poi immaginiamo l’assessore Maraschio, probabilmente l’assessore in questi anni avrà tante colpe che noi abbiamo detto in Aula e che abbiamo ripetuto più volte sulle questioni ambientali, sui rifiuti, ma certamente non c’entrava nulla con i due diktat dati dal suo Segretario di partito.
Probabilmente c’è stata una mancata comunicazione tra lei e la Segretaria Schlein. Poi, abbiamo visto il Presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che è venuto qui in Puglia e ha detto: “Da oggi i miei passano in minoranza”, per poi dopo poco dire: “Abbiamo incontrato Emiliano. Se lui ci dà certezza di legalità in Giunta noi ritorniamo subito sui nostri passi”.
Devo dire, cari colleghi, che oggi è un piacere vedervi qui. probabilmente chi, come Antonella Laricchia, ha mantenuto il patto con gli elettori, quindi di essere rimasta all’opposizione, ha avuto ragione a distanza di anni.
Oggi vogliamo solamente dire a chiare lettere quello che ci aspettavamo per i nostri cittadini pugliesi e che purtroppo non c’è stato. Molti sono stati gli intoppi in questa Giunta regionale. Questo Governo regionale più volte ha ritardato la discussione di leggi importanti per i pugliesi, per dare priorità a quelli che erano gli eventi politici. Abbiamo visto, anche con i colleghi di Azione, quando il Presidente Emiliano prese la parola qui in Aula sulla votazione del Segretario d’Aula e addirittura disse che era il male dei pugliesi, addirittura disse che Azione non lo voleva in maggioranza e che si doveva sedere da questa parte. Oggi, invece, Azione è nelle condizioni di dire quello che il Presidente Emiliano deve fare, di imporre anche loro le loro linee guida e di sottolineare al Presidente Emiliano che un cambio di rotta va fatto.
Presidente, si è passati da lei che addirittura decideva chi doveva stare con lei e chi no, quindi a buttare fuori dalla maggioranza persone che erano state votate nella sua coalizione e a prenderne magari altre che non erano state votate nella sua coalizione, ad oggi che si è passati al processo inverso, dove ogni Gruppo politico si alza e dice la sua, dove ogni Gruppo politico si alza e dice quali sono le condizioni che si devono porre affinché loro votino la fiducia. Noi chiaramente a questo non possiamo stare. Questo teatrino si presta poco con le logiche di un Governo stabile, che deve garantire la stabilità alla propria regione e ai propri concittadini. Quindi, su queste basi noi abbiamo deciso di presentare una mozione di sfiducia, che magari, come dice qualcuno, potrà oggi rafforzare il Presidente Emiliano, qualora dovesse uscire vincitore da questa conta dei numeri, però certamente al di fuori di quest’Aula, al di fuori dei numeri che riuscirà a trovare in quest’Aula c’è un mondo che parla in maniera differente, e a quel mondo noi dobbiamo dare risposte.
Quindi oggi, a prescindere da come l’Aula si esprimerà, perché è chiaro che in queste ore il Presidente Emiliano è stato ben attento a convocare i vari Gruppi politici, a garantire ogni Gruppo politico, magari a tenere per sé anche qualche delega importante, come quella della sanità. Ricordiamo che nello scorso mandato il Presidente Emiliano l’ha tenuta. Noi siamo stati eletti in pieno periodo Covid, quindi il primo anno e mezzo, devo dire, eravate quasi giustificati nell’immobilismo rispetto ai tanti temi. Però, poi, dopo aver dato un nome a quell’Assessorato alla sanità, che era prima del professor Lopalco, poi di Rocco Palese, ora ha ripreso la delega, io spero per darla presto. Abbiamo visto la gestione del Presidente Emiliano nello scorso mandato. Devo dire che la sanità merita di avere un Assessorato che si concentri solo su quello. Un Presidente di Regione non può immaginare di essere onnipresente.
Ci auguriamo realmente che i pugliesi capiscano le ragioni ‒ ma sono convinto che lo faranno ‒ per le quali abbiamo oggi affrontato questo tema e abbiamo presentato questa mozione di sfiducia. Vogliamo dire “basta”. Vogliamo, soprattutto, far comprendere che, al di là dei numeri in Aula, ci sono dei pugliesi e ci sono le tematiche, che sono una priorità per tutti noi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Pagliaro. Ne ha facoltà.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Questa mozione di sfiducia è l’epilogo di una crescente illegittima insofferenza verso gli indirizzi e l’azione politica del Governo Emiliano. Insofferenza che abbiamo più volte manifestato senza ricevere una giusta considerazione e il minimo segnale di volontà a invertire la rotta.
Questa legislatura non ci soddisfa appieno, svilisce il nostro lavoro quotidiano di consiglieri regionali eletti dal popolo. Ecco perché diciamo “basta” a una situazione politico-amministrativa ormai insostenibile.
Chiediamo al Presidente Emiliano che si concentri sui problemi dei pugliesi, restituendo senso e valore a questo Consiglio regionale, che, purtroppo, abbiamo visto anche trasformarsi in un poltronificio, calpestando il regolamento e le nostre prerogative.
Ci troviamo ad affrontare sedute con ordini del giorno chilometrici. Siamo arrivati a più di 150 punti all’ordine del giorno. Siamo costretti a ricorrere alla scorciatoia dell’articolo 17 per inserire le nostre proposte di legge all’ordine del giorno, senza sapere quando verranno effettivamente discusse. Ma quel che è peggio, anche leggi e mozioni approvate rimangono spesso inattuate.
In ogni settore, dalla sanità ai rifiuti, si naviga a vista, senza visione e programmazione, con decisioni che pesano sui cittadini pugliesi. Abbiamo verificato nelle nostre ispezioni negli ospedali e nelle strutture sanitarie l’impoverimento dei servizi territoriali, la situazione al collasso dei pronto soccorso, la mancata attivazione dei servizi essenziali, la disorganizzazione, che rende difficile il lavoro degli operatori della sanità, la difficoltà di prenotare visite ed esami diagnostici a causa delle liste d’attesa infinite o delle agende sature e la mancata comunicazione di come superarle, chiedendo cioè il rimborso di visite ad esami eseguiti in regime di intramoenia o privatamente.
Questo è un diritto negato che ultimamente abbiamo provato a segnalare ai cittadini. Poi, c’è anche il capitolo dei nuovi ospedali, con la realizzazione degli stessi, con ritardi assurdi o degli ospedali a rischio realizzazione, come per esempio quello di Maglie e Melpignano.
Sul capitolo rifiuti parlano i costi alle stelle della TARI, causati da carenze impiantistiche mai sanate, e anche nel settore energia aspettiamo da anni l’aggiornamento del PEAR, il Piano energetico regionale, che è fermo al 2017.
Questa mancanza di paletti ha lasciato campo libero alle multinazionali e alle speculazioni facendo del nostro territorio e del nostro mare praterie di conquista minacciate da scempi paesaggistici.
Dispiace, dobbiamo dirlo, la scelta di cacciare l’assessore Maraschio, che è sempre stato al nostro fianco a difesa della bellezza della nostra terra. Ci auguriamo che la neo assessora Triggiani, alla quale facciamo chiaramente i nostri auguri di buon lavoro, possa continuare in questa direzione.
Il capitolo infrastrutture e trasporti è la dimostrazione più lampante del baricentrismo di questo Governo regionale, che considera i territori periferici, come la provincia di Foggia, ma io mi riferisco in particolar modo al mio Salento, periferie dell’impero, relegandoli a collegamenti antiquati. Per capirci, viaggiamo ancora sui treni a gasolio del Far West, abbiamo un aeroporto sottodimensionato e carente, siamo tagliati fuori dall’alta velocità ferroviaria, che si fermerà a Bari. Eppure, non mi stancherò mai di ripeterlo, l’Italia inizia a Santa Maria di Leuca e non si ferma a Bari.
Anche sulla cultura scontiamo grandi disparità. Faccio Un esempio su tutti: c’è una legge approvata quasi due anni fa per l’istituzione della Fondazione Tito Schipa, negli auspici con pari dignità e risorse rispetto alla Fondazione Petruzzelli, ma siamo nelle sabbie mobili. Questi grandi temi misurano lo sviluppo di una regione e dimostrano in maniera plastica i ritardi e l’inefficienza del Governo Emiliano.
Tornando alla gestione dell’attività del Consiglio, registriamo la mancata risposta alle richieste di documentazione avanzate in forza del nostro potere e dovere di controllo, soprattutto come consiglieri di opposizione.
Non c’è nessuno, va bene. Noi continuiamo, ci sono i cittadini che magari ci saranno ascoltando e si faranno, ancora una volta, un’opinione della mancanza totale di rispetto nei confronti delle nostre iniziative. Parlavo della Fondazione Tito Schipa, che è ferma, di questi grandi temi che, ripeto, misurano lo sviluppo di questa regione.
Tornando alla gestione dell’attività del Consiglio, registriamo la mancata risposta alle richieste di documentazione avanzate in forza del nostro potere e dovere di controllo, soprattutto come consiglieri di opposizione. Un esempio: i bilanci del Bif&st– Bari International Film Festival, un festival finanziato dalla Regione Puglia con milioni di euro, sulla cui gestione vogliamo vederci chiaro. Aspettiamo riscontro da più di un anno. E qui mi rivolgo alla neo-assessora alla cultura Matrangola perché se ne faccia carico. A proposito di questo, io voglio augurarle buon lavoro. Le faccio i miei auguri per questa nomina, rispetto alla quale le faccio un sincero apprezzamento considerando l’ammirazione alla memoria della sua grande mamma, alla quale siamo tutti molto legati. Però, questa delega alla legalità sinceramente io la trovo incomprensibile, oppure potrebbe essere comprensibile nella misura in cui il Presidente Emiliano ritenga questa Istituzione regionale ammorbata dall’illegalità. A questo punto forse avrebbe un senso. Sinceramente non riesco a capire la vera efficacia di questa nomina sotto questo punto di vista.
Anche le interrogazioni rimangono spesso senza risposta, sono sospese per anni e quando approdano finalmente alla discussione in Aula non trovano riscontro per l’assenza degli assessori di riferimento, alcuni assessori di riferimento. Non voglio essere ingeneroso nei confronti di chi, invece, puntualmente ci dà risposte. Spesso alcuni assessori sono come meteore, sempre pronti ad andare via per altri impegni istituzionali, ma il Consiglio ‒ mi chiedo ‒ non dovrebbe avere priorità su questo e su tutto? Un Consiglio costantemente a rischio di caduta del numero legale, tante volte tenuto in piedi da noi della minoranza per senso di responsabilità. A cosa serve ‒ mi chiedo ‒ il Consiglio regionale se, alla fine, non si riesce realmente a lavorare? Tutto è fermo, mentre si cerca di tenere in piedi una maggioranza che scricchiola fin dall’inizio di questa legislatura.
Le recenti indagini sul presunto intreccio tra affari e politica hanno fatto venire a galla un contesto politico segnato da uno spudorato trasformismo in cambio di regalie, poltrone e strapuntini di potere. Anche gli scontenti e dissidenti fanno il gioco della maggioranza. Mi riferisco ad Azione, eterna spina nel fianco del Governatore Emiliano, ma assente quando c’è da staccare la spina. Vedremo se confermeranno questa mia previsione. Devo dire che ha imposto alcuni ultimatum che non possiamo che apprezzare. Sono battaglie che sono sempre state portate avanti da Azione. Però mi sembra che non ci siano state risposte chiare e definitive. Vedremo un attimo come penserete di comportarvi in questa occasione.
Che dire dei 5 Stelle? Si ergono a moralizzatori, pur essendo campioni di trasformismo, fatta eccezione per la consigliera Laricchia, l’unica che sin dall’inizio è stata seduta da questa parte. Oggi mi fa piacere che anche gli altri colleghi abbiano deciso di accomodarsi tra i banchi dell’opposizione. Però, ripeto, dobbiamo tener conto che in precedenza la loro scelta li ha portati a rivestire dei ruoli di potere. Questo ci è sembrato sempre un po’ ipocrita. Ipocrisia rincarata dal loro leader Conte, che con una mano impone ai suoi di uscire dalla maggioranza e con l’altra si prepara a farli rientrare, imponendo patti per la legalità e ispettori contro il malaffare. Non abbiamo bisogno di ispettori, ma di consiglieri regionali coerenti, leali con i propri elettori, che ascoltino i problemi dei cittadini e provino a risolverli, pur dai banchi scomodi dell’opposizione.
È per colpa degli opportunismi e dei voltagabbana se questo Consiglio regionale è nel pantano, ostaggio delle beghe interne a una maggioranza tenuta insieme con lo scotch dal Presidente Emiliano. Il Consiglio regionale è stato svuotato di dignità e operatività. Questo Governo regionale sta concludendo il suo mandato nella maniera meno decorosa. Per questo motivo diciamo “basta”, quindi anticipiamo il voto del nostro Gruppo, la Puglia Domani, a favore della mozione di sfiducia.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Pagliaro.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Mazzarano. Ne ha facoltà.
Speaker : MAZZARANO.
Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta, credo che il dibattito in corso non possa essere ritenuto, per una serie di ragioni, un dibattito di facciata, perché questa Amministrazione regionale è ad un giro di boa decisivo. Non è, come è stato detto da qualcuno, una tempesta in un bicchier d’acqua. È la fine di un ciclo politico che riguarda venti anni di Amministrazioni di centrosinistra ed è la necessità, sostanzialmente, di riaprirne uno nuovo.
Quello che è accaduto e che sta accadendo da settimane riguarda innanzitutto le divisioni del centrosinistra nella città di Bari; una divisione lacerante, che ha messo a dura prova e sta mettendo a dura prova i rapporti interni alla coalizione dei progressisti e che ha come approdo fondamentale le elezioni europee del prossimo mese, dove ci si conterà con la logica del proporzionale.
A questo quadro si sono aggiunte le inchieste della magistratura, che hanno reso la Puglia il palcoscenico di uno scontro politico mai visto, con il Governo nazionale sceso in campo con i cannoni a guerreggiare contro il centrosinistra, con un’esposizione mediatica sopra qualsiasi rappresentazione di quello che accadeva e accade, e con il tentativo serio, ponderato, scientifico, programmato, sistematico del centrodestra che governa il Paese a puntare la Regione del sud più avanzata, più moderna, quella in cui il centrosinistra ha messo radici profonde.
Loro hanno la forza e un radicamento in tante altre Regioni d’Italia, hanno il problema della Puglia e della Campania, che sono le due grandi Regioni del Mezzogiorno in cui il centrosinistra ha classe dirigente, difficile da sradicare. Ecco perché tanta attenzione e, devo dire, anche tanto accanimento.
Non basterebbe e non può bastare una dichiarazione di circostanza a contrastare l’atteggiamento strumentale di chi gestisce la Commissione nazionale antimafia, che ha preso a perseguitare il Presidente di questa Regione, incalzandolo anche sulle date dell’audizione, come se da quell’audizione dovessero uscire notizie di chissà quale valore per quello che è il rapporto tra la politica e la mafia in questo territorio.
Voglio ricordare – lo sanno tutti, anche gli esponenti del centrodestra – che in questa regione la mafia è stata sradicata molto tempo fa, che persistono delle situazioni che sono sicuramente importanti, ma la battaglia e la lotta alla Sacra corona unita nel Salento, nel brindisino, nel tarantino è stata fatta in modo decisivo negli anni Novanta, e quello ha consentito una modernizzazione compiuta di questa regione. Se noi siamo una regione più avanti rispetto alle altre regioni del sud è perché la società civile ha saputo reagire con grande forza a sistemi che, invece, ancora attanagliano altre regioni del Mezzogiorno.
Insistere con una forma quasi di persecuzione contro il Presidente della Giunta regionale credo non sia decoroso e significativo per Istituzioni che devono sempre funzionare senza forzature. Invece, a delle forzature noi ci troviamo di fronte da qualche settimana. Si potrebbe dire che è il gioco politico. In questo caso penso che stiamo andando ben oltre il gioco politico.
Ma uno degli aspetti di questa discussione è cosa fa, al di là del mestiere dell’opposizione, delle opposizioni, della destra che governa l’Italia e dell’occasione che la destra che governa l’Italia vede per cambiare i rapporti di forza in questi territori, il tema è qual è il mestiere della maggioranza e delle forze della maggioranza, la forza politica, le idee e la consapevolezza dei propri doveri di fronte ai pugliesi, per chiudere nel modo migliore possibile questa legislatura fino alla scadenza naturale, con un’intesa sulle cose da fare, sui bisogni dei pugliesi, sulle aspirazioni di questa Regione.
Sembra, leggendo i giornali e ascoltando i commentatori, leggendo quello che viene rappresentato di questa discussione, che gli unici temi di questa verifica siano stati avanzati dal Movimento 5 Stelle per bocca del suo leader nazionale, che ha proposto con un atto forte, uscendo dalla Giunta, garanzie sul cosiddetto "protocollo etico", e da Azione, la forza politica di Calenda, che insiste sulle norme dell’anticorruzione che - voglio precisare - non sono proposta politica, ma sono norme a cui si dovrebbe attenere la Pubblica Amministrazione.
A me piacerebbe discutere della sostanza e credo che ci sarà occasione per farlo nelle prossime settimane, perché il Presidente Emiliano ha avviato questo tipo di confronto, mi piacerebbe discutere della sostanza di queste questioni, su come si spendono le risorse nelle ASL, dell’appropriatezza delle cure, della spesa farmaceutica, degli elementi di specificità epidemiologica che esistono in ogni territorio.
Su questo vorrei chiedere di soffermare l’attenzione sulla mia terra. Taranto non è uguale alle altre Province pugliesi, in una recente delibera di Giunta regionale la Giunta, non io o commentatori politici, ha scritto che "l’area di Taranto è al centro di una vera e propria emergenza ambientale, sanitaria e sociale, rientra nei 41 siti di interesse nazionale classificati come pericolosi e contaminati e che necessitano di bonifiche".
Il SIN di Taranto, come dicono il Ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità, presenta un quadro di mortalità critico per i residenti, per alcune forme tumorali, per malattie cardiovascolari e respiratorie, nonché un aumento della mortalità infantile e delle malformazioni congenite.
Questa frase che ho appena letto è stata scritta in una recente delibera di Giunta regionale che rappresenta l’addendum con cui la Regione Puglia ha fatto una convenzione con l’Università di Bari per l’apertura della Scuola di medicina e del Dipartimento biomedico a Taranto.
Di fronte a questa consapevolezza, che è una consapevolezza di tutti, una consapevolezza costruita negli ultimi decenni su una serie di studi, lo studio Sentieri, nelle sue diverse versioni, lo studio coorte, tutti gli altri studi riconosciuti da soggetti governativi nazionali mettono in evidenza questa specificità. Rispetto a questa specificità qual è la risposta di questa Regione? Quale potrebbe essere ancora la risposta di questa Regione su quelli che sono i temi oggetto del dibattito politico?
Ringrazio il Presidente Amati, perché ha voluto introdurre questi elementi, che sono un’occasione di confronto di merito. Vorrei essere chiaro. Il destino dei direttori generali delle ASL è nelle mani del Presidente della Giunta regionale sempre, in ogni momento di una legislatura. Lui ha la facoltà di decidere se, come e quando licenziarli.
Ciò che, francamente, considero inaccettabile è l’idea distruttiva di utilizzare una norma per decapitare dirigenti, alcuni dei quali di indiscusso valore, e norme scritte ad uso e consumo di vendette personali. Il Presidente della Giunta deve dire in questa sede se nei prossimi mesi vuole governare la Regione con una governance adeguata della sanità oppure con una governance terremotata e prigioniera di un “aut aut” di chi forse ha già scommesso sul fallimento di questa esperienza di Governo e vuole fino alla fine tenersi le mani libere per decidere se allearsi con la sinistra o con la destra la prossima volta.
Mi dispiace che in questa situazione di forte competizione politica ed elettorale, visto l’appuntamento che abbiamo di fronte, manchi il soggetto politico stabilizzatore, il partito di maggioranza relativa, che dovrebbe esprimere la funzione di stabilizzare e portare a sintesi una discussione così complicata. Il partito protagonista di questa storia di vent’anni non è stato capace, nelle ultime settimane, di difenderla di fronte all’aggressione politica e mediatica della destra.
È una storia bella del Mezzogiorno, quella della Puglia degli ultimi vent’anni, la storia di un Mezzogiorno che si libera dei vincoli, dei lacciuoli, dei condizionamenti della criminalità, che fa crescere il proprio brand a livello internazionale, che misura tutti gli anni in modo sempre crescente un numero di turisti che la vengono a visitare, che la vengono a conoscere, ed è diventato uno straordinario veicolo non solo di vacanza, ma anche di valorizzazione del territorio di cultura e di enogastronomia.
La Puglia di oggi non è quella del 2005, caro consigliere Ventola, è tutta un’altra cosa. E se lo è, è anche perché c’è stata una società civile capace di rigenerarla, di farla andare avanti, anche sulla vituperata sanità. Il sistema sanitario pugliese è uno dei migliori del Mezzogiorno e ha dati e indicatori che possono competere con i migliori dati e indicatori delle migliori esperienze di regioni del centro-nord. Basta leggere i numeri. Invece, i protagonisti di questa storia non hanno saputo difenderla. Ascoltiamo frasi di circostanza di fronte ad attacchi sconsiderati, come quelli di Gasparri, di Colosimo e di D’Attis.
L’uso politico della Commissione Antimafia contro il Presidente di questa Regione, che viene trattato come un brigante, avrebbe necessitato reazioni molto vibranti da parte dei vertici nazionali del Partito del Presidente Emiliano e del Sindaco Decaro, invece solo ed esclusivamente viene fuori un’idea, per cui sembrerebbe che questo Mezzogiorno non lo si conosca, che questo Mezzogiorno fa paura, che dietro tutte le storie, così come sono state raccontate dal sistema mediatico, ci sia quasi il dubbio di chi ci guarda da Roma che chissà perché c’è tutto questo consenso, è tutto marcio, è tutto mercimonio, è tutto trasformismo.
Questo è un errore di valutazione enorme, gravissimo da parte di quelli che l’hanno fatto e continuano a farlo, al netto delle degenerazioni, degli errori e dei reati su cui la magistratura deve fare fino in fondo la sua parte.
Io ho conosciuto i dirigenti nazionali dei grandi Partiti, fra loro ci sono quelli che il Mezzogiorno non lo conoscono e tra loro ci sono quelli che lo conoscono, che sono meridionali e che hanno una specie di risentimento perenne per non aver mai avuto gratificazioni di vittorie elettorali in qualsiasi competizione elettorale, piccola o grande, in cui si sono misurati.
Chiedo quindi al Centrosinistra - chiudo, Presidente -, chiedo al Presidente Emiliano di dire parole chiare in questa circostanza. La storia di questi anni, il lavoro di questi mesi è un lavoro che merita di continuare e di avere il nostro sostegno, ma c’è bisogno di diradare le nubi dell’incertezza sul futuro prossimo, dicendo chiaramente sulle scelte strategiche cosa si vuole fare.
Alla nuova Giunta, così come è stata rinnovata, vanno i miei auguri di buon lavoro, sapendo evidentemente che quello è un luogo che bisogna onorare con grande forza e determinazione, perché è il luogo da cui in questi vent’anni sono state fatte cose egregie per la nostra terra e per i pugliesi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Mazzarano.
Io devo richiamarvi ai tempi. Li abbiamo quasi doppiati. Dobbiamo rispettare il Regolamento.
Prego, Presidente Galante.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Faccio un intervento soprattutto in merito alla nostra posizione. Prendo pochi minuti, riservandomi io e i miei colleghi, eventualmente, altri interventi, dichiarando soprattutto la nostra posizione. Il Movimento 5 Stelle chiede garanzie, garanzie sul fatto che l’azione amministrativa della Regione Puglia sia nel segno della piena legalità e trasparenza. Siamo consapevoli che serva lavorare per potenziare gli strumenti per prevenire e contrastare l’illegalità.
Da questa consapevolezza è nato il patto per la legalità, consegnato al Presidente Emiliano. Stiamo lavorando a una proposta di legge per istituire un nucleo ispettivo che possa operare da parte del Presidente e dei suoi uffici e che possa avere condivisione ‒ e ha avuto condivisione ‒ sia dal punto di vista politico, a qualsiasi livello, dove ci sono anche nomine in diversi settori, sia dal punto di vista tecnico. Ci sono, quindi, le premesse perché i punti del patto vengano messi in atto rafforzando l’azione amministrativa.
Abbiamo rinunciato alla vicepresidenza del Consiglio, alla delega alla cultura e all’Assessorato al welfare. Non parliamo, quindi, di poltrone, ma di progetti, leggi, misure che hanno comportato anni di lavoro, per cui tanti cittadini pugliesi hanno ringraziato Rosa Barone e Grazia Di Bari. Giusto per fare qualche esempio, mi limito solo a citare “Puglia Capitale Sociale 3.0”, che ha visto investire sul terzo settore la cifra più alta investita in Puglia, la dote educativa e di comunità, che è andata a integrare il reddito di dignità, fino al bando più recente “Impresa possibile” per potenziare e creare nuove imprese sociali, valore aggiunto per tutto il territorio. Sono solo alcune delle tante cose fatte di cui siamo orgogliosi.
Non voteremo la mozione di sfiducia, perché vorrebbe anche dire rinnegare il lavoro fatto. Non presteremo innanzitutto fianco a un’iniziativa chiaramente strumentale del centrodestra, da cui naturalmente non accettiamo alcun tipo di lezione, tantomeno di moralità. Da oggi faremo un’opposizione costruttiva votando quei provvedimenti che riteniamo utili per i cittadini e portando avanti le nostre battaglie, tra cui l’importante, almeno per quanto mi riguarda, attuazione del decreto ministeriale n. 77, che parla di assistenza territoriale, dove si mette al centro l’infermiere di famiglia, che è stato un progetto condiviso da tutta la maggioranza del centrosinistra e dal Gruppo Con Noi, il contrasto al consumo di suolo e un maggiore stanziamento dei fondi per la cultura.
Continueremo a lavorare per i pugliesi con ancora più impegno, Presidente. Saluto le nuove assessore, la Matrangola e la Triggiani. Vi auguro un buon lavoro da parte anche del Gruppo. Con la collega Ciliento, stando insieme dall’altra parte, abbiamo già parlato di alcune questioni da portare avanti. Do il benvenuto anche a lei all’interno di questa Giunta regionale.
Grazie, Presidente. Recupero i miei minuti eventualmente per una replica, come è stato detto in Conferenza dei Capigruppo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega. Ha equilibrato i tempi riducendo al massimo il suo intervento.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Amati, per il Gruppo Azione. Prego.
Speaker : AMATI.
Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta, colleghi, ringraziamenti e saluti ovviamente li do per scontati. Sono anche i nostri, per tutti.
Non le indagini della magistratura, ma il rumore esorbitante e la strumentalizzazione politica su quelle indagini, sul diritto penale trasformano sempre quello strumento da strumento di libertà a strumento di oppressione, e così facendo si distruggono sempre la vita delle persone, alle quali va ancora una volta la mia solidarietà, così come in tante occasioni l’ho manifestata in quest’Aula.
Noi oggi stiamo discutendo di una mozione di sfiducia, e sento dire "come voterete, lo fate cadere o no Emiliano?". Possiamo calare il sipario su questa finzione? Possiamo dire che la mozione di sfiducia non ha i numeri, a prescindere da noi? Calando il sipario su questa finzione, possiamo dire che è stata scelta dall’opposizione come strumento di provocazione di un dibattito, ed essi stessi lo hanno confessato, perché un atto di prepotenza e di superbia pensava di poter evitare quel momento in cui era necessario discutere in questo Consiglio regionale? E hanno presentato la mozione di sfiducia, uno strumento per provocare, tant’è che, per contro intuizione, la prova che non è uno strumento destinato ad avere successo è che nessuno di loro ha chiamato noi per dire "la votate?".
Quando si presenta una mozione di sfiducia, si fa un po’ di scouting, magari per aumentare il numero della militanza, si fa così nei Consigli comunali, si fa così ovunque, ma nessuno ha chiamato alcuno, io non ho ricevuto alcuna telefonata, quindi è evidente che fosse uno strumento per provocare un dibattito.
Da questo punto di vista ringrazio i colleghi che hanno presentato la mozione di sfiducia, perché hanno provocato un dibattito, però non parliamo più della mozione di sfiducia, non ci sono i numeri, la contabilità è stata fatta migliaia di volte.
In questo momento difficile per la vita amministrativa della Puglia, abbiamo pensato che, siccome i cittadini ci avevano eletto per fare delle cose, la cosa migliore da fare fosse presentare un programma di buon Governo e legalità.
Dirò subito una cosa: la legalità non è un happening di moralisti o di quelli che si occupano delle grandi mafie oppure del colore rosso del semaforo ai crocevia. La legalità, quella che intendiamo noi, significa le leggi e il loro rispetto, le leggi non come fatto etico, ma come scelta di un’Assemblea elettiva, e il loro rispetto. Questa è la legalità, e noi di leggi abbondanti ne abbiamo tante, però, di queste tante leggi, molte disapplicate.
Ecco perché la legalità diventa proposta politica, perché, se non le applichi, che cosa vuoi che si faccia, se non una proposta politica? Abbiamo indicato il nostro protocollo. Le rotazioni dei direttori dei dipartimenti, la rotazione dei dirigenti, ai sensi del Piano anticorruzione. Giunta regionale. Delibera. Auspicio: tre anni massimi. Poi ruotare. È scritto tutto lì. C’è la smorfia, la delibera della Giunta regionale. Rotazione dei direttori generali perché essi hanno violato una legge, il contratto, le delibere della Giunta regionale e le liste d’attesa. Poi vedremo nel dettaglio.
Quindi, la legalità non è un happening di moralisti. È una pratica, anche politica, sull’esercizio del controllo relativamente al rispetto delle leggi.
Cosa leggo sulla stampa? Cosa ha rotto il rapporto tra noi, il nostro Gruppo politico e i dirigenti di questa Regione? Lo leggo oggi. Niente poco di meno che gli screening. Noi vogliamo fare gli screening, ci sono le leggi, e vogliamo ampliare la popolazione target per combattere i tumori alla mammella, al colon e al collo dell’utero e, siccome lo diciamo, ha provocato la rottura. Pensate un po’ che roba. Oppure noi vogliamo il Centro per le malattie neuromuscolari. Però lo vogliono all’ospedale di Monopoli-Fasano. Se uno è attento a queste cose, legge che l’ARES in quest’Aula indicò quella soluzione come la soluzione più congrua. Venne a convincere noi. E noi abbiamo preso quella battaglia, anche interpretando, e va il mio ringraziamento a lei, la battaglia che sta conducendo Chiara Candela con tutti i malati e con tutte le associazioni, sostenendo la necessità di fare il Centro per le malattie neuromuscolari al più presto. E questo sarebbe un motivo della rottura. Pensate un po’. Quasi una ritorsione, una vendetta.
Perché non hanno riferito agli organi di stampa che il motivo sono i nuovi ospedali? Come è stato detto. Sui quali nuovi ospedali potrei raccontarvi una gran quantità anche di magagne, come ho sempre detto e scritto, rispetto alle quali noi abbiamo il problema che non abbiamo gli ospedali e li dobbiamo aprire rapidamente. Chiaro? Che stiamo a fare qua, per dire che siamo destra o sinistra? Centro, sopra, sotto? Per dirla alla Aron: “Cos’è la politica? La guerra per il riconoscimento”, ammetteva Aron sconsolato. Noi dobbiamo continuare così? La guerra per il riconoscimento di posizioni? Di potere? No. È quello di fare gli ospedali, le case, le strade, non parlare di noi stessi.
I motivi della rottura (l’ho intesa alla francese), i motivi della provocazione del Patto di buon governo sono il Piano anticorruzione, da rispettare per evitare la zona grigia della opacità, quella che si situa tra l’attività amministrativa e il reato, nella speranza che il reato non arrivi, perché nella pubblica amministrazione l’attività di prevenzione è un’attività di prevenzione anticipata rispetto alle forme del reato.
Come avviene l’opacità? Le leggi dicono che uno dei motivi, siccome l’opacità è garantita dalla commistione tra l’input politico e l’attività di gestione, ruota, e lo dicono le leggi, lo dice la delibera della Giunta regionale, abbiamo ruotato? No, non abbiamo ruotato, carte alla mano. Che dobbiamo fare? Ruotiamo, oppure continuiamo a dire "no" e a violare le leggi? Questa è la domanda, e non è una proposta politica questa? Allora quali sono le proposte politiche?
La votazione dei direttori generali. La legge dice che non si sfora la spesa farmaceutica da tre anni. Lo dicono anche i contratti, la spesa farmaceutica e dei dispositivi medici è stata sforata per 1 miliardo e 200 milioni negli ultimi tre anni. Marchionne si insediò, andò alla FIAT, perdevano 2 milioni al giorno e gli dissero "sono in ferie", ma ferie da cosa? Qui perdiamo 1,2 miliardi di euro e ci mettiamo in ferie dalle responsabilità, diciamo che non c’è nessun responsabile? È questo che facciamo?
Liste d’attesa, altro argomento che abbiamo trattato (ho solo cinque minuti e siamo arrivati già a dieci, vuol dire che prenderò i cinque in più come Mazzarano).
Liste d’attesa, agenda chiusa, lui non è stato autorizzato, quindi pensavo fosse la prassi tutelata dalla legge, perché la prassi è fonte del diritto.
Liste d’attesa. Le agende sono chiuse, ma non devono essere chiuse, è un trucco per evitare che le persone sappiano quanto attendono.
Agende dedicate. Le agende dedicate devono esserci e non ci sono. L’allineamento Alpi è necessario, chi non fa queste cose decade e, se non ci sono, cosa succede? Semplicemente una cosa: si sospende l’attività libero professionale.
In quest’Aula è stata bocciata questa legge, chiediamo al Presidente Emiliano di riprendere questa legge. Di tutti questi problemi dobbiamo far finta di niente? Dobbiamo far finta che non esistono queste leggi? Leggo i commenti: “Tu vuoi ruotare. Se ruotiamo, qui, non sappiamo che pesci pigliare”. Ecco formato il concetto di indispensabilità degli esseri umani, che non esiste. Uno pensa: l’umanità ha rinunciato a Gesù Cristo per il peccato, ha rinunciato a Giordano Bruno per la cecità, ha rinunciato ad Aldo Moro per il fuoco vacuo dell’ideologia, e volete che noi non possiamo rinunciare ad Amati, non possiamo rinunciare alla Pellegrini, non possiamo rinunciare a Garofoli, a Montanaro, eccetera? L’umanità ha subìto rinunce molto, molto più gravi. Ma poi gli uomini si adattano. Gli uomini si adattano e fanno sempre del loro meglio.
Su tutto questo noi, Presidente, il nostro voto lo decideremo in base alle sue risposte. Semplicemente. Non destra o sinistra, quelli vogliono andare a destra o a sinistra. Io invidio quelli che hanno la certezza su questa microfisica, perché io non ce l’ho. Sono cresciuto ad altro cibo. Per me, per Pentassuglia (scusi se la convoco in questo parterre), per Mennea, per Clemente. Noi siamo cresciuti al titolino ‒ lo cito, sennò Lacatena non è contento ‒ di un libricino di Mino Martinazzoli che si chiama “Nonostante tutto”. “Quando andavo nella sezione di Orzinuovi io volevo parlare dell’illuminazione della piazza e della strada, e quelli mi costringevano a parlare di noi stessi”. Lì capì che dovevo far parte di un partito di programma. Noi fummo sedotti da queste parole.
Noi chiediamo al Presidente queste cose. La destra, la sinistra, sopra, sotto, come in Basilicata, come a Castellana Grotte per altre forze politiche del Partito Democratico, come a Monopoli, come ad Alberobello. Guardi, collega Mazzarano, è pieno il mondo di attività programmatica finalizzata a una coalizione politica. Lei guardi da tutte le prospettive. Si accorgerà che siamo tutti uguali da questo punto di vista.
Se le sue risposte non dovessero convincerci o, peggio, non dovessero essere realizzate, è semplicissimo: dopo il 7 maggio c’è l’8 maggio, poi il 9, poi il 10, poi il 15. La mozione di sfiducia la possiamo presentare pure noi, però andremo casa per casa a chiedere la sottoscrizione. Non è che raggiungeremo 10, così si può discutere. No. Proveremo a raggiungere il numero di 26 e avremo magari anche una proposta politica sul futuro, faremo questa operazione, quindi non è difficile.
Non crediate - lo dico anche agli amici della stampa - che il mondo finisca il 7, capisco che sia bello, bisogna scrivere perché il pathos, il climax di questo momento realizza una fascinazione, un allure, ma dopo la mezzanotte del 7 arriva l’8 e bisogna sempre sapere cosa ti devi mettere, quindi, Presidente, noi le poniamo queste domande, che sono domande anche di una grande banalità ma, se le facciamo, secondo noi potrebbero dare anche una utilità alla sua azione di Governo.
Quindi non è un problema, non siamo a un crocevia della storia, o qui oppure ci sarà il secondo diluvio per andare alla terza generazione dell’umanità, no, non è questo l’argomento di cui stiamo discutendo.
Noi le chiediamo, Presidente, cosa pensi di questi argomenti, se lei assumerà un impegno, noi saremo contenti, se lei tradirà noi e i pugliesi, sapremo fare buon uso del tradimento. Lo faremo qui, in quest’Aula, sempre apertamente.
Abbiamo subito in questi mesi una discussione politica che forse ci ha fatto anche crescere sulla microfisica della politica, maggioranza e opposizione, a volte abbiamo anche subito delle crisi di identità, non sapevamo nemmeno... ancora 30 secondi, Presidente, però non mi sommi questi 30 secondi ai 30 secondi, sono 10 in più (tengo d’occhio l’orologio).
Noi le abbiamo viste, abbiamo visto per esempio questo vagare da Destra a Sinistra, e voglio ricordare ai colleghi dei 5 Stelle che io voglio bene loro, ci si posiziona in Consiglio non per maggioranza o opposizione, ma per la propria inclinazione, a Westminster cominciò così la storia, se eri riformista o conservatore, è inutile questo vagare, questa plastica del vagare che poi diventa vaghezza, è un problema di posizionamento politico rispetto alle idee.
Ne ho viste di tanti colori, anche perché noi siamo qui da tanti anni, purtroppo siamo diventati vecchi, abbiamo cominciato prima, ovviamente sappiamo che questo è un grande orecchio di Dionisio, tutti sanno tutto, quindi, siccome sappiamo tutte queste cose, per piacere, vogliamo rendere proficuo questo scampolo di legislatura? Se volessimo renderlo proficuo, noi ci siamo, se qualcuno pensasse di dirci oggi che sarà proficuo, ma ha la riserva mentale che proficuo non sarà, sappia che noi saremo ancora una volta qui in campo a segnalare, con tutti gli strumenti che l’ordinamento ci consente e, scusate la vanità, sapete che sappiamo farlo, proveremo a raggiungere gli obiettivi, gli obiettivi delle persone, degli esseri umani. Nella nostra proposta di buon governo c’è tanta vita che palpita, che si addolora. A me dà fastidio quando andiamo in giro, a prescindere da chi sono o chi non sono, e tutti quanti noi possiamo essere assoggettati all’interno della lente deviante che ci fa apparire come dei nullafacenti o delle persone insensibili che non sanno immedesimarsi.
Ecco perché abbiamo posto con tanta forza le questioni politiche di legalità e di concretezza, che sentiamo il dovere di porre all’attenzione del Presidente Emiliano.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Faccio solo presente che, se ogni intervento che si succede supera i minuti concessi nel regolamento, si manca di rispetto a chi è intervenuto precedentemente, che ha cercato di attenersi ai tempi.
Prego, Presidente Leoci.
Speaker : LEOCI.
Grazie, Presidente.
Saluto l’ufficio di presidenza. Saluto la Giunta, l’Assise. Saluto chi ci segue da casa.
Innanzitutto, vorrei ringraziare chi oggi non siede più in questi banchi, nei banchi della Giunta, ringraziando per il lavoro e la disponibilità che ci sono stati da parte dell’assessore Maraschio, dell’assessore Palese, ma anche della collega Maurodinoia, per aver condiviso con noi la massima sensibilità verso il nostro territorio. Un territorio bello, vasto, attrattivo.
Ringrazio e saluto sicuramente per la disponibilità che ci daranno, come hanno già mostrato in questi giorni, i nuovi assessori qui presenti, dando loro il benvenuto. Avremmo preferito un’altra occasione per iniziare a lavorare, però, purtroppo, gli appuntamenti elettorali ci portano a tenere questo Consiglio. Consiglio che sicuramente non ci sarebbe stato.
Un’altra piccola precisazione che vorrei fare, e non vorrei mai strumentalizzare, indipendentemente dall’appartenenza politica, riguarda quello che consacra la nostra Costituzione, soprattutto sulla libertà. Il lavoro delle Aule giudiziarie deve essere svolto in altra sede, non deve essere svolto mai in questo Consiglio, come ho ripetuto e ribadito in altre occasioni.
Pertanto credo che l’articolo 27 della nostra Costituzione sia fondamentale, soprattutto nel suo richiamo al secondo comma, in cui si dice che l’imputato non è colpevole fino alla condanna definitiva.
Chiusa questa parentesi, vorrei esprimere che il Gruppo Con voterà contrario alla mozione di sfiducia. Come già ribadito e precisato, questo Consiglio non si sarebbe tenuto se non ci fossero stati dei calcoli elettoralistici. È proprio per questo che votiamo contrariamente, non soltanto perché c’è un’appartenenza a questa maggioranza, un’appartenenza spiccata al Presidente, ma perché non possiamo ritenere che il lavoro svolto in questi anni, soprattutto in quelle che sono state le figure dei nostri Assessori, che hanno lavorato egregiamente e che continuo a ringraziare per il lavoro che continuano a fare, indipendentemente dai richiami sul trasformismo o meno, ma badando e contando sulla figura della persona, sul suo valore, su quello che abbiamo sempre detto e confermato.
Oggi crediamo che l’azione del Governo non possa interrompersi così, non possa interrompersi per le vicissitudini che coinvolgono la città di Bari e che non coinvolgono la nostra Regione, sicuramente possiamo fare di meglio, niente è perfetto e tutto è perfettibile. Possiamo continuare e andare avanti a screditarci l’uno con l’altro, ma sicuramente non mancherà mai la collaborazione che c’è stata sino ad oggi tra le varie forze politiche. Richiamando anche il consigliere Mazzotta, il consigliere Conserva, c’è stata sempre la massima disponibilità, e qui trova un consigliere che, avendo fatto parte di diverse Commissioni, è stato sempre disponibile, anche a volte nel portare avanti i vostri progetti che in delle sedute hanno rilevato una mancanza di numeri anche da parte vostra e abbiamo tenuto un filo conduttore per portare avanti i lavori di diverse proposte.
Anche per quanto riguarda le nomine credo che anche il Governo nazionale non stia posizionando o dando spazio a persone qualificate in un determinato modo, ma anche dando spazio a vecchie appartenenze politiche oppure ad ex candidati, che oggi ricoprono ruoli anche in aziende controllate dal Ministero dei trasporti o altre aziende.
Pertanto, non cerchiamo di cavalcare il momento per dire che la maggioranza di Emiliano è quella che dà gli incarichi e noi ci teniamo fuori, non siamo abituati. Ciò che è successo un po’ anche per i Giochi del Mediterraneo. Torniamo alla nostra collaborazione, a quella che ci deve portare avanti, insieme al lavoro fatto fino ad oggi da tutti quanti noi, ringraziando anche il Movimento 5 Stelle per quello che ha fatto, per i progetti di legge portati in quest’Aula, che abbiamo condiviso, e anche per le altre proposte e le altre iniziative che sono pervenute dalla minoranza. Non credo si possa parlare di tutta questa discrepanza oppure di divisione. C’è stato sempre uno spirito di collaborazione.
Ci troviamo, oggi, di fronte a un voto che, secondo me, poteva essere evitato. Noi del Gruppo Con voteremo contrariamente e continueremo ad andare avanti, perché la Puglia ci sta aspettando. Abbiamo avuto ritardi. Ci sono stati anche degli avvenimenti importanti, storici, quali quello della pandemia. Dobbiamo andare avanti e non ci dobbiamo fermare. Sicuramente tutti siamo bravi a dire la nostra (si poteva fare questo, si poteva fare quello), ma i momenti storici li si prende così e li si affronta con i mezzi e con gli strumenti che si hanno, per arrivare, poi, a un risultato che, nel bene o nel male, abbia superato quel momento.
Tiriamo fuori quello che è stato fatto. La crescita, anche economica, di cui nelle ultime settimane si parla sui nostri giornali. L’occupazione dei nostri giovani, che vede un incremento. Spero che questa sia la visione per il futuro, per i nostri ragazzi, affinché tutti i progetti che sono stati messi in campo, da “Mare a sinistra”, dalle politiche giovanili, possano far tornare qui le nostre menti, i nostri talenti, riportarli nella nostra terra, che è fantastica, attrattiva e in crescita.
Ieri è stato approvato anche un altro provvedimento importante, portato avanti dagli uffici, nella Giunta. Quello del collegamento dell’aeroporto di Brindisi alla rete ferroviaria, un collegamento importante che non solo riguarderà la provincia di Brindisi, ma anche la provincia di Lecce, la provincia di Taranto per tutti i nostri cittadini che vorranno usufruire di un servizio migliore.
Se ne possono menzionare altri, come il lavoro fatto sull’urbanistica in questo periodo, e potremmo andare avanti, però non sto a ribadire tutto il lavoro fatto, ma cogliamo il positivo.
Pertanto invito tutti a riflettere sul il voto, a votare coscientemente, andare avanti, cercare la serenità tra tutti noi, in modo tale da poter finire la legislatura nel migliore dei modi e dare ai nostri cittadini che aspettano la risoluzione di alcune problematiche e criticità che ci attanagliano, però non riguardano soltanto il nostro livello governativo, ma anche quello nazionale.
Pertanto invito quest’Aula a riflettere su quello che si è depositato e a votare tutti coscientemente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Leoci.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Perrini. Ne ha facoltà.
Speaker : PERRINI.
Grazie.
Di tutta questa faccenda degli ultimi due mesi - devo dire la verità - non ho goduto per niente. Quando leggevo i giornali o guardavo la televisione, poiché amo la mia terra, la mia Puglia, la mia Taranto, ero mortificato a leggere gli articoli nazionali o vedere i tg che aprivano con la notizia di Bari, mafia, Puglia.
Io non ho goduto, anzi ho notato il dibattito che iniziava a nascere all’interno del Centrosinistra, e scoprivo le notizie all’interno del Centrosinistra, perché come Gruppo di Fratelli d’Italia non abbiamo detto una parola. Ho sollecitato come Presidente della Commissione Antimafia - ripeto - i giornalisti e anche altri colleghi di Centrosinistra che mi chiedevano "quando convochi la Commissione?" dicendo che sono io il Presidente, non siamo una Commissione di magistrati che deve far arrestare qualcuno, ci occupiamo di altre situazioni.
Io ho invitato il dottor Venneri, persona perbene e precisa, dopo che è iniziato qualche problema, a venire in audizione per dire come siamo messi come Puglia nei rapporti di queste cose che stiamo leggendo. Il mio compito finisce lì.
Continuo a essere sollecitato non da esponenti del centrodestra, ma da esponenti del centrosinistra: continua, continua, continua. Io non continuo proprio niente. Forse mi può far continuare il Padre Eterno, andare avanti o fermarmi. Io ho un altro modo di vedere la politica. Quando alcuni colleghi hanno problemi, io non giudico quello che succede in quel momento. Giudico quando è stato assessore e, alle mie sollecitazioni, abbiamo fatto degli interventi. Non vado a vedere quello, fino a quando non arriva un giudizio definitivo, che non dà né la politica né il giornalista. Lo dà la giustizia. In quel momento, vedremo come sono veramente le situazioni.
Togliendo questo, alcune cose le devo dire. Amati dice che stiamo finalmente... Sì, noi abbiamo chiesto questa mozione. Vedete quanti giornalisti ci sono oggi? Per la prima volta ho visto in Consiglio regionale, dopo anni, 45 consiglieri regionali. Spesso alcune leggi, alcune interrogazioni sono andate avanti grazie anche all’appoggio nostro, perché veniva meno sempre il numero legale da quella parte.
Il collega Campo faceva dei ringraziamenti.
Dottor Lopalco, non vada via. Le devo dire una parola. Gliela dico dopo.
Ho sentito, prima, il Capogruppo Campo. O lui vive in Svizzera, visto cha ha parlato di una sanità che funziona bene, di liste d’attesa che non ci sono, oppure a Foggia va tutto bene. Poi sentiremo Tutolo. Io sento le battaglie che fa Tutolo. È tutto il contrario di quello che dice Campo. Sembra che in Puglia ‒ lui è di quella zona ‒ vada tutto bene. Liste d’attesa non ce ne sono. La gente non va fuori regione a curarsi. Va tutto bene. Non ci sono problemi. Ho sentito addirittura dire da Campo che abbiamo avuto fior fiori di assessori, come Lopalco. Se è stato così bravo, Lopalco, come mai dopo quattro-cinque mesi lo abbiamo tolto? Anzi, l’avete tolto. Non so. Se uno è bravo rimane. Forse quelli bravi li togliamo. Voglio capire da Campo come mai, se abbiamo avuto fior fiori di assessori come il grande dottore Lopalco, dopo quattro o cinque mesi li abbiamo tolti. Ci sarà un motivo.
Leggo poi di Mazzarano, che ha fatto bene. Mazzarano ha detto delle cose giustissime parlando della Giunta regionale del 18 marzo 2024, alcuni giorni fa. Lo faccio dire da lui, così entra nella testa, perché l’ha firmato Emiliano, non io. "L’area di Taranto è al centro di una vera e propria emergenza ambientale, sanitaria e sociale.
L’area industriale di Taranto rientra nei 41 siti di interesse naturale, definiti come aree contaminate molto estese, classificate come pericolose dallo Stato italiano, che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali e sotterranee, per evitare danni ambientali e sanitari.
Negli studi all’interno del Programma strategico nazionale Ambiente e Salute, coordinato dall’Istituto superiore di sanità è emerso pertanto un quadro di mortalità definito critico, per un aumento della mortalità dei residenti soprattutto per alcune forme tumorali, per le malattie cardiovascolari e respiratorie, nonché un aumento della mortalità infantile e delle malformazioni congenite". Questa è una delibera fatta dalla Giunta regionale e firmata da Emiliano.
Ascolto poi Amati. Forse non ci arrivo, perché non ho la cultura di Amati e ho bisogno di fermarmi qualche ora insieme a lui che deve spiegarmi alcune cose che non ho capito. Non lo facciamo qui, perché deve andare via, ma dobbiamo parlare.
Questa storia che i direttori generali devono andare via voglio capirla, perché sono uno pratico. Faccio un esempio: io ho un cantiere a Lecce e uno a Brindisi, ho un capo cantiere a Lecce e un capo cantiere a Brindisi, se un capo cantiere, che è il direttore generale, sta portando avanti un cantiere, e, secondo me, in alcuni ambienti alcuni direttori generali da poco arrivati, anche se li avete nominati voi, fanno il loro dovere, ma voglio capire come mai a un certo punto il capo cantiere, che sta arrivando a un punto, lo prendiamo e lo togliamo. È chiaro? Vorrei capire. Faccio questo esempio. Faccio un danno, perché fino a quando quello arriva e capisce tutti i sistemi di quel cantiere, di quella direzione generale, si perderà un altro anno di tempo.
Voglio capire bene. Caro Fabiano, il fatto che la mozione sia una barzelletta come l’hai detta tu... Io dico “barzelletta”. Tu stai due ore per dire lo stesso fatto. Si chiama “barzelletta”. La provocazione l’hai detta in un’ora. Io la dico in un secondo. Provocazione. Grazie a Dio, questa provocazione, come la chiami tu... Dopo tanti mesi, Emiliano sta qui e ci ascolta.
Cominciamo a ragionare. Anch’io, spesso, quando vedo che manca il numero legale e sento dire “andiamo via”, mi sento mortificato. Parlo per me. Sapete perché? Quando vado per strada io mi sento di non aver fatto niente. Quando succedono le cose che sono successe in questi mesi, pensiamo che la gente se la prende solo con chi ha fatto... Se la prende con tutti quanti noi. La stessa cosa quando, spesso, e ci dovete ringraziare... Andate a vedere le presenze. Un giorno farò vedere tutte le presenze, chi è presente e chi non è presente. Abbiamo tenuto il numero legale grazie al Gruppo nostro e di altri colleghi. Sennò, dicevo: oggi cosa abbiamo prodotto? Io sono abituato a produrre. Mi sentivo mortificato.
Ecco perché, a proposito di questa mozione di sfiducia, oggi Emiliano è qui e ascolta. Il discorso dei bambini autistici. Non ce la faccio più. È un sistema che è scoppiato. Ne parlavo con Palese.
Auguri per la nuova nomina. Porta sfortuna questo posto. Vi faccio gli auguri, perché io sono ottimista. Non so cosa venite a trovare, perché la situazione di tutte queste barzellette comincerà veramente quando comincerete a vedere la realtà, perché loro dicono un fatto, io ne dico un altro, ora arriverà Emiliano e sistemerà tutto, vivremo in una sanità come la Svizzera, come è successo ai rifiuti per colpa di Fitto.
Mazzarano, hai detto che negli ultimi vent’anni è cambiata la Puglia, e in vent’anni doveva pur cambiare la Puglia, perché sono passati vent’anni, ho sentito prima che Campo, dopo 23-24 anni che Fitto non c’è più, ha detto di nuovo che la colpa è di Fitto (scusate, Presidente, se sto anticipando il nome, così vi do l’assist).
La mozione serve anche ad avere una riflessione, io sono convinto che non passerà, sono convinto come te. Perché sono convinto? Perché sono uno concreto, so già le trattative, chi è venuto e ha detto prima fuori dalla Giunta, poi dentro la Giunta, poi quelli dentro, l’altro fuori, io osservavo chi passa da una parte all’altra, e alla fine il risultato sarà che Emiliano rimarrà.
Spesso, però, caro Presidente, mi guardo allo specchio, sono senza capelli, non sto neanche bene, ma qualcosa di buono devo fare, e credo che lei ogni tanto si metta davanti allo specchio e cominci a ragionare per pensare in questo ultimo anno e mezzo seriamente alla sanità, perché quando faccio le battaglie per cercare il modo di non far andare le persone dalla Puglia a Milano o in Campania, anche grazie alle cliniche private, assessore Piemontese.
Se a Taranto il pubblico non ce la fa, diamo una mano al privato, perché il privato non è brutto e cattivo, poi quando vado a vedere nell’elenco qualche parente vostro è sempre ricoverato nelle cliniche private, io sono sia per il pubblico che per il privato, perché è peccato che un povero Cristo malato oncologico, se non ha la lista d’attesa nel pubblico, perché deve andare in Calabria? Perché deve andare in Basilicata? Ecco perché dico di aumentare anche i budget alle cliniche private. Non è un reato, una cosa brutta (la sinistra è contro il privato). Noi dobbiamo essere a favore del cittadino.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore al bilancio.
Grazie, Presidente e colleghi consiglieri.
Noi stiamo affrontando un dibattito politico con rispetto e serietà, che viene alimentato, come diceva prima Michele Mazzarano, come ha detto Fabiano Amati, da una esposizione mediatica elevatissima, da un rumore esorbitante. Lo stiamo affrontando con rispetto, con serietà. Anche se pare che con questa mozione di sfiducia, quando questa è stata presentata, quasi si volesse fare un secondo tempo, non attraverso le elezioni, di una sconfitta elettorale, quella delle regionali del 2020, che è stata parecchio indigesta, perché sono stati capovolti tutti i sondaggi, tutte le previsioni.
Io, invece, so che in politica si vince e si perde. È capitato a tutti noi. Sono convinto, però, che i Governi vengano scelti dai cittadini, democraticamente. Siccome la Puglia è una grande regione, che ha 4 milioni di abitanti, credo sia più una postura politica, collega Ventola, anche un po’ caricaturale, che Emiliano abbia vinto le elezioni per dinamiche di governo o di 15, 20, 30 incarichi amministrativi. Credo che un risultato elettorale che ha avuto quei numeri, quella dimensione, non sia ascrivibile alla dinamica che lei rappresentava prima.
Siccome io ho qualche anno meno di lei, ma abbiamo entrambi la sufficiente esperienza politica, sappiamo che le cose sono andate in maniera differente e anche che oggi si vuol provare a dare un colpo a uno dei simboli di un processo politico che è la Primavera pugliese.
È un simbolo politico che ha guidato Bari e la Puglia, facendo in modo che il patrimonio identitario che oggi l’Italia e il mondo riconosce alla nostra Regione da almeno 20 anni, cioè da quando nel 2004 è sbocciata la Primavera pugliese, che è un’esperienza molto più che politica, è la riappropriazione e la riscrittura di una storia da sud.
Collega Perrini, 20 anni sono passati per tante Regioni del Mezzogiorno e non in tutte le Regioni del Mezzogiorno questi 20 anni hanno rappresentato una svolta. Ci sono Regioni, come la Puglia, a guida Centrosinistra, che hanno visto mutare le qualità della vita dei cittadini, la propria immagine in Italia e nel mondo, e Regioni che sono rimaste un po’ indietro, e la Puglia è di sicuro una delle Regioni meridionali che è locomotiva in questo contesto.
Per chi ha responsabilità di Governo pubblico l’etica non è un principio astratto, l’etica è un continuo corpo a corpo con la realtà, con le questioni concrete che riguardano la vita delle persone. Siccome credo molto nei risultati utili alle persone e so che la realtà è complessa, ha varie sfaccettature, sono anche convinto che si debbano fare una serie di precisazioni su dati di fatto, oggettivi.
Quando si legge, in carte che possono sembrare austere, “gestione virtuosa e attenta delle risorse regionali” rispetto al Governo Emiliano, questo non è un giudizio che viene dato dall’assessore al bilancio. Questo è un giudizio che viene dato da magistrati contabili, da osservatori indipendenti, quali sono i magistrati contabili, quale è la Banca d’Italia, quali sono le agenzie di rating internazionali. Se in diversi giudizi i magistrati contabili hanno detto che la Puglia ha una gestione virtuosa e attenta delle risorse regionali, credo che non ci troviamo di fronte a un Governo regionale che, per come è stato esposto mediaticamente… Quando vedevo che Emiliano sui TG della RAI appariva prima della questione israelo-palestinese e prima delle dinamiche di guerra russo-ucraina, pensavo: siamo a un livello elevatissimo. Siccome conosco questa Regione, non mi sembrava che fossero notizie da prima pagina del TG1. Ci può essere stata qualche dichiarazione, che nel merito condivido, esposta in una determinata maniera, poi si approfondirà, ma che tutto ciò diventi più importante della questione israelo-palestinese, dove sono morte oltre 15.000 persone, donne e bambini, mi pare più il tentativo politico di colpire un leader politico che in questi vent’anni ha contribuito, con i limiti che ciascuno di noi ha, a costruire una Puglia migliore, di indebolire un leader politico che sta serrando le file per ragionare contro quelle forze che vogliono un’Italia a due velocità.
Io sono convinto che, siccome il Governo regionale pugliese lotterà come un leone per scongiurare dei disegni di legge di disgregazione dell’Italia che penalizzano il Sud, di cui non vi ho sentito parlare, collega, e ne sono certissimo, siccome non lo dico solo io, la invito a fare un approfondimento su cosa vuol dire autonomia differenziata.
Devo chiederlo a lei, che è nella Lega, devo chiederlo ai suoi colleghi del Mezzogiorno, devo chiederlo a voi, e io sono convinto che questa battaglia, questa esposizione mediatica, questo rumore eccessivo nei confronti di questo Governo regionale sia finalizzato a fare in modo che questo Governo del sud non vada ad essere fronte contro un progetto di disgregazione del Mezzogiorno dell’Italia.
Sa cosa voglio chiedervi? Tanto non perdo il filo, consigliere Romito, adesso le do dei dati, e impari il rispetto istituzionale, quando uno parla, lei ascolta, perché sa quante sciocchezze ho ascoltato nel corso della mia vita politica? Parecchie, però, quando parla un avversario politico, si sta in silenzio, poi lei può anche assentarsi, ho detto che si può anche assentare, poi dopo è iscritto, quindi parlerà anche lei.
Visto che vuole ascoltare, io le chiedo quale sia il vostro giudizio sul Decreto Coesione che, più che il 1° maggio, doveva essere approvato il 1° aprile, che rispetto al nuovo Fondo di perequazione infrastrutturale che riguarda il Mezzogiorno d’Italia, un fondo che già esisteva, un fondo del 2021, che prevedeva 4,6 miliardi di euro fino al 2033. Quello varato il 1° maggio conta su appena 890 milioni di euro. Siccome io faccio l’amministratore pubblico e so che le politiche si fanno con una visione, ma si fanno anche con le risorse concrete, azzerare il fondo di perequazione infrastrutturale a favore del sud è un qualcosa che grida allo scandalo. Michele Emiliano, Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, e noi in Commissione Affari finanziari questa cosa l’abbiamo detta, l’abbiamo urlata. È una vergogna tagliare il fondo di perequazione infrastrutturale.
In questi anni abbiamo provato a lavorare mettendo al centro i bisogni delle persone. Credo sia utile affrontare qualche questione di merito. La Regione Puglia è da alcuni anni la prima in Italia per livelli di spese di certificazione dei fondi europei, FESR ed FSE. Nel 2020, consigliere Ventola, noi abbiamo vinto le elezioni. Prima, durante un periodo di crisi economica e sanitaria, abbiamo varato una specifica manovra anti-Covid, che ha interessato oltre 20.000 imprese. Lo abbiamo fatto con disposizioni semplici. Lo abbiamo fatto investendo 800 milioni di euro. Lo abbiamo fatto aggiungendo l’intervento a favore di 30.000 liberi professionisti e partite IVA appartenenti alle fasce minori di reddito. Lo abbiamo fatto con una manovra complessiva che, secondo la Banca d’Italia, non il Partito Democratico, al quale mi onoro di appartenere, ha contribuito ad attenuare, in Puglia in modo particolare, gli effetti economici e occupazionali negativi prodotti dalla pandemia.
Collega Ventola, io penso che abbiamo vinto le elezioni per come abbiamo governato. Io penso che abbiamo vinto le elezioni perché dal 2015 abbiamo dato un sostegno a 37.225 imprese e lo abbiamo fatto con procedure a sportello. Lo abbiamo fatto senza che nessuno debba rivolgersi a nessuno per ottenere gli strumenti di finanza agevolata, lo abbiamo fatto per imponenti interventi sui servizi di fognatura e depurazione.
Abbiamo fatto tanti investimenti, dopodiché si può fare sempre di più e meglio? Sì, si può fare sempre di più e meglio, ma abbiamo fatto imponenti investimenti sui sistemi di depurazione e di fognatura, e oggi abbiamo il mare più pulito d’Italia, perché i nostri sistemi di depurazione contribuiscono a fare in modo che a mare vadano acque reflue non impattanti.
Abbiamo sistemato 166 chilometri di linee ferroviarie messe in sicurezza, abbiamo coinvolto in attività formative 70.000 disoccupati, 35.000 famiglie usufruiscono dei buoni servizio per l’assistenza ai minori, agli anziani, ai non autosufficienti (lo abbiamo fatto anche con il Movimento 5 Stelle).
Anche lì, ci sono problemi burocratici circa i tempi di erogazione nella messa a punto con i Piani sociali di zona, sì, ma l’indirizzo politico di questo Governo rispetto alle aree di povertà che aumentano è chiaro, e sui fondamentali politici Michele Emiliano, rispetto ai temi che hanno a che fare con i temi della solidarietà, della democrazia, della legalità, del sostegno alle fasce più povere è un indirizzo politico chiarissimo.
Non vi cito i dati sui tassi di occupazione, che sono superiori alla media del Mezzogiorno, perché i tassi di occupazione in Puglia sono del 50,7 per cento, quelli del Mezzogiorno sono del 48 per cento, abbiamo un valore dell’export aumentato da 8 a 10 miliardi, nonostante il calo delle esportazioni dell’Ilva, che ha un’incidenza importante.
Io vorrei chiudere con un aspetto. Siccome le elezioni saranno fra 15 mesi, fra un anno e mezzo ci saranno le elezioni regionali, noi ci confronteremo su ciò che abbiamo fatto nel corso di questi anni. Quando si eccede nel dire “perché ha portato voti che venivano dall’altra parte” penso che una dinamica... L’ha definita perfino normale e desiderabile da tutti: quella di vincere convincendo anzitutto chi non la pensa come noi. Siccome io ‒ ho concluso, Presidente ‒ dai tempi del liceo classico fino ad oggi, che ho 43 anni, non ho mai cambiato partito, sono stato sempre nello stesso partito, posso dirlo senza... Credo che sulle capacità politiche di fare in modo che chi non la pensa come Michele Emiliano, sulla base di una visione politica, di un’azione di governo, di un’azione politica possa contribuire a vincere, penso sia del tutto normale.
Ragion per cui, confrontiamoci sulle cose da fare. Nessuno dice che è l’Eldorado. Conosciamo le difficoltà. Sappiamo che il primo problema della sanità è la carenza di medici e di operatori sanitari. Conosciamo le difficoltà che ci sono. Abbiamo fatto investimenti imponenti, 600 milioni di euro previsti sul FESR. Ma questo è un Governo regionale che ha una visione politica, una impostazione che va verso la solidarietà, la democrazia e la legalità.
Ho concluso.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Casili. Prego.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
Colgo l’occasione per ringraziarla per il suo intervento iniziale nei nostri confronti, nei miei confronti. È reciproco. Un ringraziamento va a lei, Presidente, ai colleghi dell’Ufficio di Presidenza, al Segretario regionale, instancabile lavoratrice, che è stata sempre al nostro fianco, a tutto lo staff, che ha seguito i nostri lavori durante questi anni. Un ringraziamento va alle neo-assessore regionali, a cui va il nostro “in bocca al lupo”.
I toni dimessi, garbati delle minoranze dimostrano plasticamente la finalità della mozione oggi presentata, una finalità che indubbiamente ha fatto scaturire il dibattito, che ha creato anche una suggestione importante, e la presenza del pubblico, la presenza di chi ci ascolta da casa ne è una testimonianza.
Tuttavia anche le stesse opposizioni, conoscendo i colleghi con cui si è lavorato in questi mesi che non potevano far altro che utilizzare questi toni piuttosto che toni stentorei, forti, che magari una mozione di sfiducia avrebbe meritato, hanno voluto utilizzare questi toni proprio per non mortificare il lavoro di questi mesi, un lavoro che spesso ci ha visto e fianco a fianco, ci ha visto anche approvare dei provvedimenti che provenivano dalle stesse minoranze.
Permettetemi di rivolgere un ringraziamento particolare ai miei colleghi, lo faccio fuor da ogni logica di appartenenza, perché il lavoro fatto dalla collega Rosa Barone è sotto gli occhi di tutti, è un lavoro che ha rivoluzionato le politiche sociali, è un lavoro che tutti i colleghi di minoranza e di maggioranza avranno potuto apprezzare sui territori, perché questo lavoro ha portato a rivitalizzare un settore fondamentale, viste gli attuali scenari sociali ed economici che vive la nostra Regione e non solo su fasce deboli, su fasce fragili, dove veramente è servito un lavoro molto importante per cercare di dare delle risposte.
Questo ringraziamento va a Rosa, perché in questi anni l’abbiamo vista lavorare in modo indefesso, continuo, senza mai lamentarsi anche in contesti e momenti a volte difficili.
Un ringraziamento va anche alla mia collega Grazia Di Bari, che in questi mesi di lavoro, anche in questo caso instancabile, di presenza costante in tutta la nostra Regione ha cercato di portare avanti una delle forze più importanti della nostra Regione: la cultura, la nostra storia.
Un ringraziamento al mio collega Marco Galante, che continua a svolgere il lavoro di Capogruppo.
Un ringraziamento va ai colleghi di maggioranza e di minoranza che nelle rispettive Commissioni ci hanno permesso - dobbiamo dirlo con grande tranquillità e serenità ‒ di produrre una serie di norme. Abbiamo più volte raddrizzato il tiro. In questo ringrazio anche il collega Lacatena. Molto spesso non avevamo le stesse visioni sulle norme per l’urbanistica, ma abbiamo cercato di fare sintesi e di restituire alla nostra Regione una norma, un quadro legislativo normativo che potesse semplificare e garantire gli interventi su tutti i territori.
Siamo stati uno dei Gruppi più prolifici ‒ lo diciamo senza autoreferenzialismo ‒ in termini di produzione di leggi che vanno a impattare sulla qualità della vita dei cittadini pugliesi. È inutile, in questa sede, evidentemente, elencare tutta una serie di norme, che vanno dalla pianificazione sul verde pubblico a nuove forme di pedagogia, che hanno permesso alla nostra Regione di essere un unicum a livello nazionale. Questo ci è detto da tanti colleghi del Veneto, della Lombardia, del Piemonte, che tanto avevano fatto in termini di educazione per i bambini da 0 a 6 anni. Le norme sugli orti sociali, di inclusione. E potrei continuare.
Permettetemi, però, di rispondere in modo stentoreo a chi pensa che il fatto che noi siamo qui da questa parte oggi sia una soluzione temporanea o una pantomima. Io non lo ricordo. Ricordatemelo voi, forse i colleghi che interverranno, se storicamente è mai successo che un Gruppo consiliare abbia restituito tutti i suoi incarichi e le sue deleghe. Io non lo ricordo. Non c’è stata nessuna colpa, peraltro, che ci ha portato, colpa personale o dei singoli, a restituire le nostre deleghe e i nostri incarichi. Lo abbiamo fatto in modo deciso, senza, per questo, vestirci e/o dotarci di patenti di legalità. Nessuno di noi ha la pretesa di avere patenti di legalità, però abbiamo fatto leva rispetto a quello che era successo, cercando di dare a tutti, l’ho visto anche negli interventi delle opposizioni, un modo condiviso di vedere il mondo.
Noi cerchiamo di portare avanti un serio percorso, deciso, sul prelevare i presìdi di legalità nella nostra Regione. Lo vogliamo fare in modo deciso. È fuor di dubbio che nessuno qui vuole delle norme bandiera, delle norme che servano a qualcuno o a qualcuna per far percepire questo passaggio come una transizione di facciata.
Noi chiediamo delle norme precise, come ha detto nel suo primo intervento il collega Marco Galante, un percorso che ci veda tutti uniti proprio perché nessuno ha la pretesa di avere la patente di legalità, tutti uniti nell’elevare i presidi e gli strumenti di legalità nella nostra Regione.
Ho ascoltato l’intervento del collega Amati, che parlava di vaghezza, ma non c’è nessuna alcuna vaghezza in tutto ciò.
Sento spesso un ridondante rievocare impropriamente il trasformismo. Lo dico ai colleghi di opposizione, 5 Stelle eravamo da quella parte, 5 Stelle siamo da questa parte, le decisioni si prendono collettivamente, con la nostra comunità, con il nostro capo politico, non c’è nessun cambio di casacca, siamo qui a dare un supporto molto forte, anche con un atteggiamento propositivo che non è un atteggiamento di facciata. Siamo pronti a fare in modo che ci sia un cambio di passo, manca poco alla fine di questa legislatura, possiamo farlo tutti insieme e spero che dal consesso di oggi, dalla giornata di oggi, dai lavori di oggi rimanga il senso di quanto stiamo facendo.
Il senso deve essere quello di cercare tutti insieme di migliorare, di avere un cambio di passo rispetto ad alcune questioni molto delicate. Una di queste è questo percorso, che abbiamo chiamato Patto per la legalità, che - ripeto - non può essere una norma bandiera, come non vogliamo che sia una norma bandiera, come ho detto al consigliere Lacatena, la legge sul consumo di suolo nella terza regione del Paese che consuma più suolo, perché ho detto allo stesso collega e ai colleghi in Commissione che, nella misura in cui voteremo quella legge è quella legge non avrà efficacia e non impatterà sui territori, l giorno dopo sarò il primo a proporre una norma per abrogare una legge che non serve ai cittadini pugliesi.
Questo lo faremo in tutte le norme che andremo a presentare, però togliamoci dalla testa che il Movimento 5 Stelle oggi si trovi in opposizione per pantomima o per cercare di sviluppare una retorica. Non è quello lo scopo. Lo scopo è quello, nel rispetto delle opposizioni e delle maggioranze... Permettetemi un passaggio. In questo Consiglio ci sono persone perbene. Un ringraziamento va per il lavoro fatto fianco a fianco con i colleghi di maggioranza, un lavoro che ha portato ‒ ripeto ‒ a sviluppare diverse norme. Lo abbiamo fatto nelle Commissioni referenti per materia. È stato un lavoro sicuramente importante. Questo lavoro vorremmo che, in questa fase della legislatura, fosse sostanziato di atti, di norme ancora più forti. Nel rispetto delle visioni di ognuno di noi, tutti quanti siamo animati per migliorare la qualità di vita sociale ed economica della nostra regione.
Permettetemi. Questo è un esercizio che non dovrebbe appartenere né alla maggioranza né alle minoranze. Io trovo difficoltà, veramente grande difficoltà a buttare il bambino con tutta l’acqua sporca. Bisogna cercare, invece, di capire anche gli sforzi che si sono fatti in contesti difficili e cercare di governare i processi, di avere la responsabilità, e questo è un monito che facciamo al Presidente della Giunta, in questa fase della legislatura. Noi crediamo che questo percorso possa essere fatto e crediamo anche che il dibattito oggi scaturito in Aula possa essere proficuo per un percorso che, poi, possa portarci alla fine della legislatura con la consapevolezza di aver fatto tutti quanti ognuno il proprio per migliorare le condizioni di vita sociali ed economiche della nostra regione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Casili.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caracciolo. Prego, consigliere Caracciolo, ne ha facoltà.
Speaker : CARACCIOLO.
Grazie, Presidente.
Saluto il presidente della Giunta, gli assessori, i colleghi consiglieri.
Dispiace vedere che il centrodestra ha perso un’occasione. È una mozione di sfiducia, quella presentata, nella quale non credono nemmeno loro. Questo non lo evidenzio io adesso, ma emerge dagli interventi che mi hanno preceduto, specialmente da esponenti del centrodestra.
Dispiace capire e sapere che hanno perso, come scrivono qui nella loro mozione, la serenità per proseguire questa legislatura, quindi c’è un impegno in più da parte della maggioranza, far recuperare la serenità agli amici che stanno da quella parte, e questo deve essere uno dei punti di carattere politico per far recuperare la serenità, perché è importante.
Mi rivolgo a Francesco Ventola, perché con lui, quando esercitavo la funzione di Capogruppo, più volte in seno alla Conferenza dei Capigruppo abbiamo collaborato in quell’ottica di collaborazione istituzionale che ha sempre funzionato e ha sempre caratterizzato la differenza e le differenze, sempre venute meno per quella collaborazione tra maggioranza e opposizione.
Tu fai riferimento al 19 aprile, giorno nel quale, è vero, noi avevamo programmato le date del Consiglio regionale, e sai benissimo che la programmazione, fino a che la Conferenza dei Capigruppo non conferma quella programmazione, può essere oggetto di variazione. Il sottoscritto più volte ha colto all’interno della Conferenza dei Capigruppo le vostre opportune osservazioni in merito a poter rinviare e trovare altre date per i diversi impegni che ci sono stati, dai congressi dei Partiti alla presenza qui di ministri, quindi abbiamo sempre accolto nell’ottica della collaborazione le vostre richieste.
Io avevo formalizzato al Presidente del Consiglio che per il giorno 23, giorno programmato per il Consiglio regionale, c’erano diverse assenze di consiglieri regionali del Gruppo che rappresentavo, quindi chiedevo che, al pari di altre volte, così come convenuto nella Conferenza dei Capigruppo, fosse convocata immediatamente la Conferenza dei Capigruppo e assegnata la nuova data, quindi non c’era nessuna strategia, nessun escamotage per prendere tempo o eludere rispetto agli accadimenti che stavano condizionando lo scenario politico della Regione Puglia nell’individuare già la nuova data, cosa che era stata già fatta nella data odierna.
Non avevamo bisogno, quindi, di scappare da nulla e da nessuno. Mi dispiace si sia rotta quella collaborazione istituzionale, che invece ha sempre caratterizzato l’operato di un’istituzione come quella della Conferenza dei Capigruppo.
Purtroppo, oggi più che mai è venuta meno e continua a venir meno la politica. Oggi da parte vostra c’è soltanto un’operazione di marketing politico. Si nascondono dietro un principio di legalità, al quale tutti quanti siamo legati. Nessuno in quest’Aula non è legato a princìpi di legalità. Quei princìpi devono valere sempre, non a giorni alterni. Questo marketing politico sta condizionando il degrado all’interno delle istituzioni, della politica, purtroppo. Di questo me ne rammarico profondamente, come chi, come me, da tempo, sempre attraverso il consenso elettorale, occupa i luoghi delle istituzioni.
Diverse dalle questioni di legalità sono le questioni politiche che sollevava il consigliere Amati, alle quali indubbiamente vanno date risposte, e vanno date confrontandosi all’interno della maggioranza nel più breve tempo possibile. Ci sono importanti aspetti sui quali ci dobbiamo ancora misurare. Veniva fuori la questione della sanità. Voglio ricordare a me stesso quello che abbiamo dovuto subire nell’emergenza Covid, come è stata gestita l’emergenza Covid e come l’Italia intera ha riconosciuto al Presidente Emiliano la gestione di una delle migliori esperienze in Italia, assumendosi direttamente la responsabilità della delega, con la collaborazione, ovviamente, del dipartimento, una collaborazione strategica e rigida, che mi sembra ci porterà fuori ‒ forse verrà fuori a giorni questa notizia, se non è già di dominio pubblico ‒ dal Piano di rientro entro la fine di quest’anno. Anzi, alla fine di quest’anno. Sto parlando di oggi.
Abbiamo dovuto investire sul buco della sanità. Abbiamo dovuto fare rinunce dal bilancio regionale, proprio per garantire quell’offerta sanitaria con punte di eccellenza. Non lo dico io. Lo dice l’Agenas. Siamo l’unica Regione del Sud che rispetta i LEA.
Ritorno sul tema della legalità, perché è un tema che sta a cuore a tutti, e non per marketing politico. In questi otto anni e mezzo il Governo di Michele Emiliano è riuscito a creare anche uno spartiacque rispetto al passato, riuscendo a gestire in modo attento gli incidenti di percorso che possono capitare all’interno delle Istituzioni a chi le rappresenta, e il fatto che ci siano persone che si sono dimessi da incarichi assessorili anche quando le indagini non riguardavano l’attività istituzionale è segno di grande rispetto verso l’Istituzione, verso il Presidente e verso la Regione Puglia.
È soprattutto qui che il Presidente ha dimostrato l’alto profilo di legalità. Certo, non è tutto perfetto, c’è sicuramente ancora molto da fare, come per esempio l’abbattimento delle liste di attesa, che è un problema atavico, la spesa farmaceutica, che non riguarda tutta la Puglia, stiamo parlando di un problema di carattere nazionale, però noi dobbiamo fare la nostra parte.
Alla luce di tutto questo, credo che il bilancio sia estremamente positivo di fronte alle innumerevoli difficoltà che abbiamo incontrato e la fiducia va riconfermata senza "se" e senza "ma" da me e dalla nostra parte politica, e le vicende giudiziarie non possono e non devono pregiudicare il cammino di questo Governo.
Chi svolge questa attività sa benissimo che può capitare di essere sottoposto a verifiche e controlli, e ben vengano, per poi attendere con fiducia le decisioni della magistratura, senza utilizzare le inchieste giudiziarie come strumento di lotta politica, come qualcuno invece ha tentato di fare maldestramente nell’ultimo periodo, dimenticando che la questione non riguarda solo la Puglia, e le notizie di oggi lo confermano.
Caro Michele, tu hai perfettamente ragione quando fai l’analisi della miopia che purtroppo a volte i livelli nazionali del Partito assumono. Però c’è un vulnus, caro Michele: la legge elettorale. Se non si cambia la legge elettorale, questa miopia tenderà a crescere, non a diminuire.
Abbiamo la necessità, caro Michele, di trovare, nei temi politici che tu hai evidenziato e che altri colleghi hanno evidenziato, un punto di incontro per un patto di fine legislatura, un patto di fine mandato, tutti insieme, dove questa maggioranza dimostri di avere la capacità di ripresentarsi ai pugliesi per chiedere la fiducia per il buon governo che ha dimostrato in questi vent’anni. Non attraverso il trasformismo, quel trasformismo che viene imputato al Presidente Emiliano, ma che in questi ultimi giorni, in queste ultime ore ha toccato anche in quest’Aula il centrodestra.
È inutile accusare gli altri. Penso che questa mozione di sfiducia sia stata presentata più di pancia che di testa e che sia servita, oggi, per sviluppare, sì, un dibattito vero, mi auguro, un dibattito che ci porti a traguardare questa fine legislatura con intenti positivi, soprattutto per i pugliesi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Caracciolo.
La parola al consigliere Scalera. Ne ha facoltà.
Speaker : SCALERA.
Grazie, Presidente.
Oggi non volevo intervenire, anche perché le relazioni fatte dai Presidenti dei Gruppi di opposizione, a iniziare dal Presidente Pagliaro, Conserva, Ventola, sono state, a mio modo di rivedere, non solo esaustive, ma hanno toccato i problemi che, purtroppo, questa Regione Puglia ha e non sta riuscendo a risolvere.
Ho deciso di intervenire perché in questa Assise il tema che è stato più toccato da tutti riguarda il comparto della sanità. L’80 per cento dell’intero bilancio della Regione appartiene a questo comparto. Mi è tornata subito alla mente una dichiarazione fatta dal Presidente Emiliano, che venerdì scorso dichiarava "in questa fase non c’è bisogno di un nuovo Assessore, abbiamo deciso di gestire la delega alla sanità con tutto il Consiglio regionale, attraverso un metodo che consente a tutte le forze politiche di maggioranza di intervenire e di offrire i propri contributi, che poi il Presidente veicola, per mezzo di delibere di indirizzo, al Dipartimento.
C’è bisogno di dare al Dipartimento della Salute quella forza politica per imporre scelte dure, che provocheranno anche mal di pancia, ma necessarie a tutelare tutte le persone".
In quella nota stampa, caro Presidente, lei teneva altresì a precisare che quella che si era appena conclusa non era stata una riunione di maggioranza finalizzata alla discussione in Consiglio regionale della mozione di sfiducia, oggi, ovviamente, all’esame di quest’Aula, proposta dal Centrodestra, bensì si era trattato di un incontro aperto a tutta la maggioranza, e qui non sappiamo ancora a quale maggioranza facesse riferimento, per imprimere una svolta sulle problematiche che residuano nella gestione sanità.
Subito dopo, si lasciava andare ad una serie di considerazioni: migliorare la capacità di assunzione del personale, aumentare le velocità di rotazione dei dirigenti, fare in modo che ciascun paziente, normalmente a carico di un centro di riferimento regionale per una malattia cronica o di lunga durata, una volta preso in carico, ricevesse tutte le prestazioni e le relative prenotazioni dallo stesso centro di riferimento, non lasciando che quel paziente si rivolga al CUP da solo, creandogli gravissime difficoltà,.
Ha parlato di spesa farmaceutica riguardo alle ASL, che non hanno rispettato il limite di spesa e che la legge approvata dal Governo regionale impone la decadenza di quei direttori generali, quindi la loro turnazione. Ha lanciato un invito ai dirigenti del Dipartimento sanità a non operare più mediazioni con un sistema molto complesso, come quello della sanità, ma ha invitato gli stessi ad essere impegnati a raggiungere gli obiettivi loro assegnati.
Infine, ha parlato di impopolarità di alcuni provvedimenti che si andranno a prendere, ma al tempo stesso ha tirato in ballo i diritti dei cittadini, che vengono prima di tutto.
Ha dichiarato testualmente: “C’è l’obbligo costituzionale di proteggere la salute delle persone, non quello di tutelare posizioni di potere all’interno della sanità”. Caro Presidente, io le voglio rivolgere una domanda: si accorge solo ora di tutti questi problemi che attanagliano la sanità pugliese? Se ne è accorto solo ora, perché è stato travolto da una grave crisi politica all’interno della sua maggioranza, o vuole metterci una toppa? Se non ci fosse stata questa crisi politica, tutto mi lascia pensare che sarebbe andato avanti, così come si è andati avanti sinora, e quei problemi poc’anzi elencati sarebbero rimasti nel dimenticatoio. Ritengo che quei problemi, invece, siano la punta di un iceberg, di una sanità che in Puglia non funziona e stenta a decollare.
Lei, Presidente, pensa davvero che, in un momento come quello appena descritto, proprio la sanità, che copre ‒ come dicevo prima ‒ la maggior parte del bilancio dell’intera Regione, debba privarsi di un assessore? O, invece, tale scelta nasconde solo la mancanza di un accordo tra i partiti che ancora la sostengono e che il tutto rappresenta perfettamente lo specchio della grave crisi politica che sta attraversando il Governo regionale e che lei ad oggi non riesce più a gestire?
Se così fosse, caro Presidente, se su un tema così importante come quello relativo alla salute dei cittadini pugliesi non siete riusciti a trovare un accordo, come pensate di poter continuare ad andare avanti su tutto il resto delle questioni che attanagliano l’intera regione Puglia?
Concludo. Non pensa davvero che sia arrivato il momento di prendere atto che non ci sono più le condizioni per proseguire in questa legislatura e che ridare la parola ai pugliesi sia la cosa più giusta? Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei. Ha chiesto di intervenire il consigliere Romito. Ne ha facoltà.
Speaker : ROMITO.
Grazie, Presidente.
Per la verità, data l’aria che tira, Presidente, io ero convinto che oggi sui banchi della Giunta lei avrebbe potuto nominare Lolita Lobosco, personaggio celebre ormai della nostra città che conoscono anche in Italia, qualcuno che per mestiere si occupi di far rispettare la legge.
Ho voluto iniziare con un sorriso, Presidente, perché invece il motivo per cui siamo qua non è affatto allegro, e, seppure il tentativo di gettare la palla in tribuna, che gli esponenti di maggioranza hanno fin qui provato a fare, non sia andato a buon fine, noi abbiamo il dovere di raccontare le cose per quelle che sono, soprattutto per riallacciare il filo del ragionamento e ricordarci da dove siamo partiti, cioè perché i consiglieri di Centrodestra oggi sono arrivati a presentare una mozione di sfiducia al Governatore e alla sua Giunta.
Atto politico questo molto forte, che ci ha caricato di una grande responsabilità, perché noi abbiamo sempre assunto il nostro ruolo istituzionale con grande garbo, ce lo si deve riconoscere, con grande rispetto e anche con grande tatto, perché, Presidente, io non credo che a parti inverse il Centrosinistra avrebbe usato nei confronti del Centrodestra il medesimo tatto.
Credo, al contrario, che i voli pindarici che i consiglieri di maggioranza hanno utilizzato per nascondere quello che sta succedendo e quello che è successo si sarebbero trasformati in virulenti attacchi. Noi non stiamo facendo la stessa cosa, perché noi siamo diversi. Io ho utilizzato questa frase diverse volte, citando un cantante che mi piace molto: Tananai. Noi non siamo come loro. Noi non siamo così. Noi non utilizziamo il lavoro egregio della magistratura per trascinare vicende che nulla hanno a che fare con la politica nelle Aule istituzionali. Noi non lo facciamo. E noi non lo faremo.
Nonostante sia evidente quello che è accaduto, quello che sta accadendo, purtroppo non è soltanto evidente qui in Puglia, ma in tutta la nazione, addirittura anche all’estero, dove siamo finiti sui giornali più importanti della Francia, della Spagna e della Germania, noi non vogliamo trasferire problemi che attengono alle Aule di giustizia nell’Aula del Consiglio regionale. Noi siamo qui per porre alla sua attenzione un problema ben più grave, che è tutto politico. I colleghi di maggioranza, che adesso sono fuori dall’Aula, hanno affrontato nei loro interventi, come filo rosso, il tema del trasformismo. Addirittura c’è chi si è avventurato nell’elogio del trasformismo. Una cosa che mi ha lasciato davvero basito. Anche perché io per il Vicepresidente Piemontese ho una grande stima. Non foss’altro che per la rappresentatività che lui porta in quest’Aula. Il Vicepresidente Piemontese è un uomo da 20.000 preferenze. Tradotto per noi baresi: è come se qualcuno qui a Bari prendesse 40.000 voti. Tutta la lista della Lega arriva circa a 43.000 voti. Quindi, il gran numero di preferenze e di consenso che il Presidente Piemontese ha raccolto mi dà l’obbligo di ascoltare con ancora più attenzione le sue parole, cosa che ho fatto. Non condivido questo elogio del trasformismo, quasi che convincere gli altri fosse qualcosa di giusto e di legittimo. O meglio, lo è nella misura in cui, però, collega, non si utilizzino le aziende pubbliche, per esempio, per velocizzare questo convincimento.
Vicepresidente e signor Presidente, l’argomento per cui noi oggi siamo in Aula non è il trasformismo, che ‒ attenzione ‒ ha portato nel dibattito pugliese non Fabio Romito, perché ne avrebbe tutto il vantaggio. L’ha fatto il vostro Segretario nazionale, Elly Schlein. Dal palco di Bari, in Piazza Umberto, ha rivolto una grandissima invettiva nei confronti dei trasformisti. Lo ha fatto lei. Non lo abbiamo fatto noi. Noi ne abbiamo preso atto. Il trasformismo noi lo abbiamo subìto. Lo ha subìto sulla sua pelle il centrodestra, che si è visto sottrarre in questi vent’anni, in continuazione, spazi di democrazia. Dobbiamo dirci le cose per quelle che sono. Quando i colleghi del Movimento 5 Stelle ‒ e io ho grande stima per il collega Casili e anche grande amicizia nei suoi confronti, però ho ascoltato il suo intervento e mi sembrava quasi la riproposizione del film "Amici miei", e non dico qual è il termine che si utilizzava in quel film per descrivere quando uno dice qualcosa per non dire niente, però ci siamo chiariti ‒ si candidano alle elezioni regionali all’opposizione di Michele Emiliano e dopo qualche mese, invece, decidono di sottoscrivere un patto per entrare in maggioranza, stanno sottraendo spazi di democrazia alle opposizioni.
I colleghi del Movimento 5 Stelle, che stanno ripetendo – attenzione - lo stesso schema nella mia città, Bari, dovrebbero avere il coraggio di dire da che parte stanno, ma di dirlo fin dall’inizio della campagna elettorale e non quando i seggi sono stati già attribuiti e quando spazi di democrazia sono stati già occupati, perché per coerenza è questo che bisogna fare.
È troppo facile astenersi in un momento importante come questo, noi vogliamo sapere come la pensate, perché il già Presidente del Consiglio Conte è venuto a Bari tre o quattro volte negli ultimi mesi per evocare misure draconiane a tutela della legalità, della trasparenza dei cittadini pugliesi.
Credo che anche qui (utilizzo un termine molto noto) si sia fatta quella che viene definita la furia francese e la ritirata spagnola, perché non credo che quelle tre discese così virulente di Giuseppe Conte abbiano prodotto alcunché. Voi eravate e siete in maggioranza, probabilmente avete lasciato i vostri posti di Governo, ma ai cittadini pugliesi, così come ai cittadini baresi bisogna dire le cose per quelle che sono: oggi il Movimento 5 Stelle è stabilmente all’interno del Centrosinistra pugliese e del Centrosinistra cittadino, che si divide e si riunisce a geometria variabile a seconda della convenienza, ma che resta esattamente la stessa continuità amministrativa di questi ultimi vent’anni, e bisogna dirlo ai cittadini pugliesi e baresi, perché devono avere il sacrosanto diritto di scegliere liberamente e secondo verità.
Io ho quindi questo cattivo compito oggi di provare a disvelare questa verità. Del trasformismo abbiamo parlato a lungo e, quando si utilizzano incarichi pubblici per velocizzare opere di convincimento del tutto legittime, che sono però tutte politiche, si fa un torto a tutti quei cittadini pugliesi, a tutti quei cittadini baresi che invece nella politica continuano a credere davvero.
Vede, Presidente, io questa mattina sono stato per l’ennesima volta in un mercato, quello di Corso Mazzini, e la signora Letizia mi ha fermato con grande enfasi, dicendo che non avrebbe votato per me, perché non voleva sostenere Michele Emiliano. Io poi mi sono fermato qualche secondo per spiegarle la geografia delle elezioni amministrative baresi, che è un gran pasticcio, e dicendomi, alla fine di questo ragionamento, che, per non sostenere Michele Emiliano, avrebbe votato per il Movimento 5 Stelle. Sono stato costretto a spiegare alla signora Letizia che era esattamente la stessa cosa. Io non me la prendo con il Presidente Emiliano, che fa il suo lavoro. Il Presidente Emiliano prova a tenere unita la maggioranza. Non so come farà questo giro, perché già dai consiglieri di Azione ho sentito pretese molto importanti. Direttori generali, capi dipartimento. Mi è parso di capire che il livello delle trattative si è alzato in maniera importante. Non so come farà a continuare a tenere la sua maggioranza. So, però, che per questi continui giochi di prestigio, questa fune che si tende ogniqualvolta c’è un problema politico evidente, come quelli che stiamo sopportando, i cittadini pugliesi ne risentono. Perché? Ad esempio, qualcuno di voi si è ricordato che noi stiamo aspettando di portare in Aula un provvedimento normativo fondamentale che abbiamo ribattezzato “Omnibus” da metà gennaio? Noi qui siamo chiamati ad approvare le leggi, non a risolvere i problemi della maggioranza di Michele Emiliano, del Movimento 5 Stelle, di Azione, di tutti i colleghi, rispettabilissimi, che hanno il diritto e il dovere di fare politica.
Questa è un’Assemblea legislativa. Il Consiglio regionale della Puglia è un’Assemblea legislativa. Se noi non siamo neanche in grado di approvare i provvedimenti più banali, ma più importanti per la vita quotidiana dei cittadini pugliesi, qui cosa stiamo a fare? Dobbiamo avere il coraggio di dire alla gente, di raccontare alla gente che il Consiglio regionale pugliese è chiamato ad approvare provvedimenti che risolvano i problemi quotidiani delle loro vite, non che contribuiscano ad aumentarli. Non possiamo continuare a girarci intorno.
Il problema che noi affrontiamo questo pomeriggio è tremendamente politico. Le dico un’altra cosa, Presidente. Credo anche che l’atteggiamento di taluni sia gravemente ingeneroso nei suoi confronti, lo dico con simpatia, perché lei ha tirato avanti questa baracca per molto tempo, anche caricandosi oneri che probabilmente non erano i suoi. Oggi quegli stessi personaggi, che lei ha trascinato fin qui a danno della Puglia e dei cittadini pugliesi, stanno facendo a gara per saltare dalla nave che sta affondando.
Io faccio una previsione. Nel proseguire dei mesi, ci approssimiamo alla scadenza elettorale, questa zona dell’emiciclo non avrà più posti. Si continuerà a ingrossare, si continuerà ad arricchire di sedie. Noi, però, dobbiamo ricordarci bene chi era seduto fin dall’inizio qui, chi lo ha fatto per convinzione e chi, invece, sta iniziando a farlo per mera convenienza. Anche questo è assolutamente legittimo, ma è un processo politico, è un atteggiamento mentale che noi dobbiamo combattere, se vogliamo rinnovare la politica pugliese. È un atteggiamento che noi dobbiamo ribaltare, se vogliamo continuare a parlare alla gente e a farci guardare in faccia senza provare vergogna. I cittadini pugliesi oggi ci chiedono onestà, ci chiedono trasparenza, ci chiedono giustizia sociale, continuano nell’utilizzo improprio della politica.
Noi non possiamo continuare ad accettare che si strumentalizzino Enti, parenti e strumenti di consenso elettorale, perché questo finisce per ingenerare un cortocircuito di fiducia tra cittadini e politica. Farò un esempio con una persona per la quale provo grande stima e rispetto, che però mi restituisce la cifra di quello che sto dicendo.
Il neo assessore Serena Triggiani, che ha un passato straordinario di rappresentanza forense, ha una grande competenza professionale e che io stimo, nel mese di febbraio 2023 rilasciava un’intervista a tutto campo a "La Gazzetta del Mezzogiorno" dal titolo "Con il Governatore Emiliano in campo la buona politica. Ho deciso di aderire al Partito Democratico", giustissimo.
Quello che trovo più particolare è che qualche mese dopo lo stesso avvocato sia stato nominato in un’agenzia regionale, l’ARPA pugliese, che stava vivendo un momento di grande burrasca. È legittimo che il Presidente Emiliano nomini in Giunta personalità del Partito politico che sento di dover rappresentare. Quello che mette in dubbio invece la fiducia dei cittadini, quello che ci restituisce un atteggiamento politico legittimo, ma che noi dobbiamo avversare è l’utilizzo strumentale di alcune nomine. che servono invece per far andare avanti la nostra Regione.
La collega ha fatto un lavoro egregio nei mesi in cui è stata all’Agenzia, si è data da fare, sono certo che lo farà anche in Giunta con le deleghe che il Governatore le ha affidato, però credo che noi si debba ricominciare a pensare alla politica e all’utilizzo della politica in modo assolutamente diverso e diametralmente opposto rispetto a quello che noi abbiamo osservato, soprattutto in quest’Aula negli ultimi anni.
Non serve evocare pericoli che leggo soltanto sui giornali. Credo che a Bari manchino soltanto gli alieni a Torre Quetta, per il resto ci avete addebitato tutti i pericoli.
Noi dobbiamo pensare al pericolo più grande, quello che i cittadini pugliesi e i cittadini baresi non si fidino più di noi, non dei consiglieri regionali del Pd, non dei consiglieri regionali di Centrodestra, non si fidino più della politica. Il dramma che stiamo vivendo è esattamente questo.
La mozione di sfiducia che i consiglieri regionali del Centrodestra hanno preparato e sottoscritto, come ha detto qualcuno, pur sapendo di non avere i numeri, e ci mancherebbe altro, riusciamo a contare e, quando non ci riusciamo, ci aiutiamo anche con le mani, la mozione di sfiducia era un pretesto, ma era un pretesto anche per scoprire chi giochi a carte coperte e chi invece voglia continuare per i prossimi 15 mesi a decidere l’atteggiamento da utilizzare in quest’Aula, a seconda della convenienza. Noi ‒ e questo glielo posso garantire ‒ continueremo ad agire per convinzione. Chi, invece, ingrosserà le file dell’opposizione per convenienza sono certo che, alla fine, farà i conti con i cittadini pugliesi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Romito.
Ha chiesto di intervenire il presidente Tammacco. Ne ha facoltà.
Speaker : TAMMACCO.
Grazie, Presidente.
Presidente, non so se qualcuno lo sa, della maggioranza, della minoranza, del pubblico, degli assessori, ma io sono un trasformista. Lo sto dicendo a tutti. Perché? Quando uno viene eletto nelle fila di un movimento di centrodestra e si accorge, dopo anni, che, anziché fare critiche costruttive alla maggioranza e lavorare per il bene dei cittadini, si fanno solo interventi di principio, ideologici o altro, quali quelli di oggi... Oggi potevamo fare un Consiglio monotematico sulla sanità, anziché chiedere la mozione di sfiducia. Lo sappiamo tutti quanti. Come diceva l’amico consigliere, già Presidente, Caracciolo, per lo spostamento di qualche giorno del Consiglio regionale si è presentata la mozione di sfiducia nei confronti del Presidente Emiliano. Questa è pura strumentalizzazione, perché poi si viene qui a parlare di altro.
Ricordo a chi parla di trasformismo, a chi mi ha preceduto, forse nato ‒ fortunatamente per lui o per lei ‒ vent’anni prima di me, nel 1988, che quando aveva sei anni, nel 1994, a Bari non potevi entrare. Nel centro storico di Bari non potevi mettere piede. Oggi Bari è una città completamente cambiata. Oggi Bari è un punto di riferimento non solo per tutta la Puglia, ma per tutta l’Italia, per il mondo. Solo chi ha la coscienza a posto lo può riconoscere. Questo lo dobbiamo a chi ha amministrato Bari in quel periodo. Il resto sono tutte chiacchiere. Lo possiamo chiedere a tutti i presenti che non abitano a Bari e vanno spesso a Bari per frequentare quella città, che prima non era frequentabile. Lo stesso è accaduto per Lecce successivamente e anche per il resto della Puglia.
Se noi, per altri motivi, per le elezioni europee, per la strumentalizzazione, per altro, chiudiamo gli occhi e guardiamo ad altri discorsi, allora è un discorso, e stiamo in silenzio e ascolteremo il Presidente Emiliano, ma se ci facciamo un’analisi di coscienza, lo diciamo chiaramente, così come trasformismo può essere anche il fatto, caro amico candidato Sindaco di Bari, il fatto di non portare la sua lista alle elezioni comunali di Bari, perché state mischiando Bari con la Puglia, avete iniziato tutto il fatto dalla conferenza stampa di Decaro, che segue però il fatto che si sia andati da Piantedosi, il fatto che dite di non aver fatto niente, poi abbiamo fatto un’altra conferenza stampa, e non abbiamo fatto nulla, ognuno ha utilizzato le proprie azioni e io, che convintamente credo che questa Amministrazione regionale potrà fare bene, ne subirò le conseguenze quando metterò la mia faccia dinanzi ai cittadini.
Parliamo di sanità, vediamo la carenza di personale in sanità in Veneto avantieri, le liste d’attesa e i tagli al Pronto Soccorso in Lombardia, la regione Calabria chiude gli ospedali, ma lo chiama riordino, la sanità della Calabria è allo sfascio. Il problema della sanità è un problema nazionale, che si sta affrontando e che vede delle problematiche presenti in tutte le Regioni.
Ciò non significa che in questa Regione non vi siano questi problemi, non significa che in questa Regione non si possa fare meglio, non significa che in questa Regione dobbiamo andare incontro a ciò che alcuni Gruppi politici per il bene dei cittadini, non per proprio tornaconto, chiedono all’Amministrazione regionale, come l’attuazione di regole.
Non possiamo dimenticare tutto ciò che è stato fatto da questa Amministrazione, non possiamo dimenticare la quantità di assunzioni nella pubblica amministrazione regionale fatte dal settore dell’assessore Stea, non possiamo dimenticare tutto ciò che è stato fatto nella formazione, così come soprattutto nell’agricoltura e negli altri settori.
Non possiamo non tener conto di quelle leggi che oggi stanno dando problemi a questa Regione, vedi il Fondo di perequazione infrastrutturale di cui ha parlato l’Assessore al bilancio, vedi il fatto che ancora non riusciamo a firmare l’accordo di programma sugli FSC, vedi tanti altri problemi, perché, come si diceva, senza soldi non si va avanti.
Noi, convintamente, come Gruppo, non mi dilungo perché ci sono tante altre persone che vogliono parlare...
Apro e chiudo una parentesi: saluto tutti i nuovi assessori, tutte le persone che sicuramente daranno una mano all’Amministrazione.
Convintamente noi voteremo contro la mozione, chiedendo sicuramente un cambio di passo anche all’attuale Amministrazione regionale.
Non solo. Annunciamo anche il nostro sostegno all’amico Antonio Decaro, candidato alle europee.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire l’assessora Ciliento. Prego.
Speaker : CILIENTO, assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile.
Grazie, Presidente. Grazie, colleghi.
Credo che in questo momento sia importante, proprio per riavvicinare le persone alla politica, raccontare. Abbiamo bisogno di riprendere a raccontare la nostra storia, quella di un meridione che ce l’ha fatta, di una Regione che ha segnato un percorso. In questi vent’anni si sono scritte pagine importanti, che appartengono a tutti quei pugliesi, di cui molti giovani, oggi adulti, che hanno sognato il proprio futuro in questa terra.
Abbiamo tanto da raccontare e ancora tanto da fare. È con questo spirito che ho iniziato questo nuovo percorso, per cui ringrazio il Presidente Emiliano, con l’Assessorato ai trasporti e alla mobilità, un settore strategico per la comunità regionale, che ha un chiaro obiettivo: far interagire la Puglia e i pugliesi, con il loro immenso patrimonio storico, culturale, ambientale, naturale, merceologico, tecnologico, con il resto del mondo. Tutto questo con la massima attenzione alle criticità del settore, quali emissioni di gas a effetto serra e di sostanze inquinanti, rumore, e di incidenti stradali.
L’obiettivo del Green Deal in materia di trasporti incarna una sfida ambiziosa, nella più ampia strategia della decarbonizzazione, per conseguire una riduzione del 90 per cento delle emissioni entro il 2050. La politica europea, quindi le norme e le misure nazionali che ne sono conseguite in questi anni puntano alla creazione di una rete di trasporto sempre più intermodale per persone e merci, con infrastrutture adeguate agli standard di capacità e qualità ambientali di sicurezza, modernizzazione, in grado di essere all’altezza degli importanti obiettivi di cambiamento.
L’assessorato ai trasporti e alla mobilità sostenibile della Regione Puglia ha ridisegnato le sue strategie, ha approvato il Piano regionale dei trasporti, puntando su accessibilità, intermodalità, connettività, potenziamento delle infrastrutture, sostenibilità ambientale, sicurezza. La nostra mobilità è diventata sempre più intelligente e sostenibile.
Grande attenzione è stata posta nell’ambito dei contatti con l’ANAS, attraverso il monitoraggio continuo di tutte le opere. Numerosi sono stati gli interventi ammessi a finanziamento e gli investimenti ottenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Unitamente alle opere infrastrutturali, vi è il rinnovo del materiale rotabile, il rinnovo del parco autobus (oggi 1.700 autobus, il 40 per cento sarà rinnovato).
Il programma regionale FEASR ed FSE nell’ambito della Priorità 3 parla della mobilità urbana sostenibile. La Regione Puglia, per quanto concerne la mobilità ciclistica in ambito extraurbano, è interessata dal passaggio di due ciclovie di lunga percorrenza, inserite nel sistema nazionale delle ciclovie turistiche, la ciclovia dell’Acquedotto pugliese e la ciclovia dell’Adriatica.
Ci sono diversi progetti in atto, ma tutto ciò che riguarda la mobilità sostenibile non può che partire dall’educazione alla sostenibilità, non può che partire dall’educazione, dalle scuole.
È sulla base della convenzione sottoscritta nel novembre 2021 che ha trovato attuazione il progetto Pedibus nelle scuole primarie. A tal proposito, si prevede di attivare nelle scuole, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, nuovi progetti, volti a promuovere tra i giovani di diverse fasce d’età la cultura della sicurezza stradale.
Tante altre cose potremmo raccontare, ma permettetemi innanzitutto di ringraziare chi mi ha preceduto e gli uffici per la passione e competenza con cui hanno portato avanti l’Assessorato, come sono certa continueranno a fare. Si è creata una vera comunità, che ha a cuore il bene delle persone. Non possiamo, in questo momento, venir meno al nostro compito: guidare questi importanti processi.
C’è un programma che dobbiamo rispettare. La politica ‒ non dimentichiamolo ‒ è un servizio e non un servirsi della stessa.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tupputi.
Per una mozione d’ordine? Prego, consigliere Stellato.
Speaker : STELLATO.
Presidente, lei puntualmente ci richiama a non uscire fuori traccia, fuori tema. Puntualmente. Abbiamo aspettato dodici minuti per vedere il programma dell’Assessorato al ramo. Se, per favore, nei prossimi interventi proviamo a rimanere sulla mozione di sfiducia, così tutti quanti siamo più tranquilli e non ci dobbiamo sentire l’elenco delle attività svolte o da svolgere.
Speaker : PRESIDENTE.
Il merito dell’intervento io l’ho inteso così: era contro la mozione di sfiducia, sostenendo la necessità delle cose da fare.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tupputi.
Si prepari il consigliere Gabellone.
Prego, consigliere Tupputi.
Speaker : TUPPUTI.
Grazie, Presidente.
Innanzitutto, mi sia consentito di ringraziare il Gruppo consiliare con cui ho condiviso un percorso in quest’Aula, il Gruppo consiliare Con Emiliano, con cui abbiamo condiviso tante gioie e qualche dolore, da un punto di vista amministrativo, e tante gioie, invece, da un punto di vista personale.
Veniamo al punto all’ordine del giorno. Premetto, per rispondere al consigliere Tammacco, che, se lui è un trasformista, io sono un trasformista atipico, oserei dire quasi stupido. Lasciare una posizione di comodo in maggioranza per passare nei banchi dell’opposizione credo sia una scelta più unica che rara. Premetto che non è stato facile arrivare a questa decisione. È ovvio che le riflessioni sono state tante. Tra l’altro, l’ho già dichiarato in svariate occasioni, sono di principio contrario alle mozioni di sfiducia, ma per un semplice motivo: perché molte volte servono solo a santificare, beatificare, ricompattare chi cerca di nascondere la polvere sotto il tappeto.
Alle mozioni di sfiducia preferisco le assunzioni di responsabilità, le dimissioni, purtroppo un esercizio non più usato, andato fuori moda, perché, facendo una metafora calcistica, ritengo che un buon allenatore, quando si accorge che la squadra non lo segue, che la squadra rema contro, che la squadra antepone l’io al noi, debba responsabilmente prendere atto di quello che sta accadendo e tirare le somme.
Purtroppo, anche stavolta si è persa un’occasione. Credo che, nel momento in cui ci si rende conto che gli obiettivi e i principi che hanno contraddistinto questa maggioranza durante la campagna elettorale del 2020 si sono persi nel corso di questi tre anni e mezzo di Amministrazione, questo debba responsabilmente far pensare qualcuno che il ciclo probabilmente è terminato.
Non voglio entrare in tutte quelle cronache giudiziarie che - apro e chiudo parentesi - hanno sfiorato solo leggermente il consesso regionale, perché non mi appartengono, perché chi mi conosce sa che sono garantista fino all’ultimo grado di giudizio, e faccio riferimento solo ad alcune kermesse di tipo elettorale, a cui purtroppo i cittadini pugliesi sono stati costretti ad assistere, kermesse messe su ad acta da alcuni leader politici, solo perché ci avviciniamo alla scadenza elettorale delle europee. Ricordo prima di tutto a me stesso, elezioni europee in cui si vota con metodo proporzionale.
Durante queste kermesse, sono stati utilizzati termini forti, inappropriati, offensivi, che hanno leso la dignità prima di tutto dei cittadini pugliesi e poi del Consiglio regionale, che tutti noi ci onoriamo di rappresentare.
Parlare di cacicchi, di lobby, trasformisti, diserbare, disinfestare, questo è, se mi permettete, da cittadino pugliese prima che da consigliere regionale, offensivo per i 4 milioni di cittadini che noi rappresentiamo in questa Assise. Nessuno ‒ ripeto, nessuno ‒ ha sentito il dovere di intervenire per stigmatizzare quanto accaduto e quanto detto. Ripeto: detto solo ed esclusivamente per accaparrarsi qualche voto in più alle prossime elezioni europee.
Qualcuno ha parlato di legalità. Qualche altro ha parlato di epurazione. Legalità che passava da un patto da stabilire, da sottoscrivere, che fondamentalmente non era altro che il rispetto delle leggi statali. Non serve sottoscrivere un patto di legalità se già lo Stato ci impone di osservare delle leggi.
Non serve un nucleo investigativo regionale per decidere se i funzionari, i dirigenti e i capi dipartimento stanno facendo il loro dovere in maniera seria e legale. Lo dovrebbero fare a prescindere dalla sottoscrizione di qualsiasi patto di legalità.
Se, poi, il tutto lo riconduciamo alle elezioni europee, e allora va bene annunciarlo attraverso i mass media.
Qualcun altro ha chiesto azzeramenti, epurazioni, paventati in alcuni momenti e dimenticati in altri. Alla fine il risultato è stato uno, ed è semplice: a pagare sono stati due assessori esterni, bravissime persone, che con la kermesse politica non c’entravano nulla.
Ringrazio per il senso di responsabilità avuto dall’assessore Palese e dall’assessore Maraschio. Responsabilmente hanno capito che in questo clima, con questi atteggiamenti, non si poteva più governare in maniera serena e seria. Ripeto: sono contrario per principio alle mozioni di sfiducia e il mio voto favorevole alla mozione di sfiducia oggi non è un voto meramente asettico sulla mozione di sfiducia, ma è un voto contrario a questa raffazzonata maggioranza, che oggi cerca di mettere in campo un nuovo schieramento numerico, assecondando i desiderata di ogni singolo consigliere, che continua ad appartenere a questa maggioranza.
Il mio non è un "sì" alla mozione di sfiducia, il mio è un "no" convinto a questa maggioranza, è un "no" convinto alla mancanza di futuro amministrativo e politico di questa nuova maggioranza. Qualcuno, negli interventi che mi ha preceduto, ha parlato di diramare le nubi sul futuro percorso politico, ma questa diramazione di nubi sinceramente non la vedo, anzi vedo in tutta lealtà e coerenza ulteriori nubi, e mi riferisco esclusivamente al livello politico-amministrativo.
Il Gruppo consiliare a cui ho aderito qualche giorno fa mi ha lasciato libera scelta, ma ho voluto e dovuto fare i conti con la mia coscienza. Oggi il mio "sì" alla mozione di sfiducia è il mio no a questo nuovo, fantomatico, raffazzonato Governo amministrativo, politico regionale, che il Presidente Emiliano sta mettendo su.
Noi dobbiamo essere coerenti e leali con i nostri elettori, e ritengo questo modo di fare l’unico modo coerente e leale che conosco per salvaguardare il rapporto e la stima che gli elettori hanno concesso nelle elezioni del 2020. Grazie e buon lavoro.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Tupputi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gabellone. Ne ha facoltà.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto la mozione di sfiducia convintamente. Debbo dire che la discussione tenuta oggi in Consiglio regionale ha rafforzato ancora di più questa mia convinzione. Ritengo sia stata assolutamente utile per fare chiarezza, non sino in fondo, probabilmente. Questo lo vedremo nei prossimi mesi e nei prossimi giorni.
Il Capogruppo Campo, del PD, ha tentato in ogni modo di trovare soluzioni a quelli che sono i problemi che per mesi e per anni si sono procrastinati, parlando dei rifiuti, per esempio, del Piano dei rifiuti e non dicendo che, di fatto, siamo all’anno zero.
Nel rivolgere gli auguri di buon lavoro al nuovo assessore, anticipo che ci sarà un bel lavoro da fare. In Provincia di Lecce abbiamo un piano assolutamente non attuato. Le previsioni del Piano approvato in Consiglio regionale due anni fa sono inattuate. Questo ha comportato ‒ e sta comportando ‒ grossissimi problemi. Le scelte non sono state fatte. È rimasto com’era lo status quo. È chiaro ed evidente che i cittadini continuano a pagare.
Più in generale, in Puglia abbiamo un problema legato alla mancanza di impiantistica. È evidente che questa non è una responsabilità che può attribuirsi a chissà quale Presidente che ha preceduto i Presidenti del centrosinistra da circa vent’anni, ma deve essere a tutto tondo assunta dall’attuale Amministrazione. Il tentativo di rabberciare delle situazioni che sono drammaticamente vissute, che chiaramente incidono sulle tasche dei cittadini pugliesi, è un tentativo maldestro.
Così come per la sanità. La sanità è in una situazione di grande difficoltà. Io porto l’esperienza del mio territorio, della provincia di Lecce. Dopo circa sette anni salta l’accordo con il Governo centrale, che prevedeva lo stanziamento di 141 milioni per l’ospedale di Maglie e Melpignano, e siamo di nuovo al punto di partenza. Con una differenza, naturalmente: oggi, dalla stima fatta, occorrono 416 milioni, i soldi non ci sono e il Governo regionale è immobile su questo tema, così come su tanti altri (le liste d’attesa).
Il Presidente Amati ha posto delle condizioni, ha detto chiaramente "vogliamo vedere cosa dice il Presidente Emiliano, dopo andremo al voto e ragioneremo su quale sarà la posizione".
Da quello che si profila è evidente che noi dovremo tornare in Consiglio regionale per riportare tutte quelle proposte che il Presidente Amati e il Gruppo Azione hanno portato avanti in questi mesi e in questi anni, a proposito delle liste d’attesa, a proposito del bilanciamento di Alpi nelle strutture pubbliche, della decadenza dei direttori generali.
Non significherà sicuramente spostarli di provincia, ma significherà metterli da parte in funzione del mancato raggiungimento degli obiettivi.
Se oggi dovessimo andare, a conclusione del Consiglio regionale, a capire sino a che punto abbia raggiunto l’obiettivo la mozione di sfiducia, almeno dal punto di vista del fare chiarezza, viste le posizioni, sarà necessario attendere ancora, perché significa che qui realmente alberga una crisi, che è una crisi sicuramente politica, in funzione di quello che hanno detto i Gruppi presenti in Consiglio regionale.
Anche il Movimento 5 Stelle oggi non siede tra i banchi della maggioranza, siede in minoranza, quindi significa (lo hanno detto il Capogruppo Galante, lo ha detto il collega Casili) che gli atteggiamenti saranno funzionali al raggiungimento di obiettivi politici, ma naturalmente dovranno costantemente interfacciarsi con gli obiettivi della maggioranza che residua oggi dopo queste vicende.
Non è una pazzia o un atto strumentale, così come è stato detto dal consigliere Tammacco, la sua è una posizione che ha dichiarato, ha certificato, oggi potevamo fare un Consiglio monotematico sulla sanità, strano a dirsi che poi, quando i Consigli si sono tenuti, è venuto meno il numero legale, perché la maggioranza ha abbandonato l’Aula, però non è che possiamo chiamarci come vogliamo a seconda delle situazioni e dei momenti che si vivono.
Non è stata una follia quella del Centrodestra di dire: ragioniamo e capiamo cosa sta accadendo in Regione Puglia. Come è stato già sottolineato, è evidente che sono arrivati in Puglia... Altro che pressione mediatica, altro che tentativo di mettere in campo un attacco nei confronti di un Presidente che oggi si schiera contro l’autonomia differenziata. I mass media vengono qui, le TV sono venute qui perché c’è stato un Segretario nazionale del Partito Democratico che è venuto in Puglia, c’è stato il Segretario nazionale del Movimento 5 Stelle che sono venuti qui a dire: “Ragazzi, basta. Non si può andare avanti”. Anzi, hanno indicato le ragioni per cui alcuni componenti della maggioranza, per esempio del PD, dovessero avere un ruolo defilato, al di là di valutazioni che non ci appartengono, ma che evidentemente sono volute e sono state indicate politicamente dal Segretario nazionale del PD. Così come è stato per il Presidente Conte e il Movimento 5 Stelle, che ha detto chiaramente: non si può stare più in quelle condizioni, in questa maggioranza, perché non ci sono le condizioni di legalità. Altro che, consigliere Casili. Non siamo noi a dover recuperare la serenità. Credo sia la maggioranza a dover ritrovare le condizioni per stare insieme e poter governare questa Regione.
Auguri all’assessore Matrangola, che conosco personalmente. Faccio veramente un “in bocca al lupo”. Però debbo dire che quello che si è verificato, che l’assessore Palese, mandato a casa... L’assessore Palese lo ha sempre detto, lo ha sempre evidenziato, qui, in quest’Aula. Ha sempre detto: guardate, noi possiamo fare le leggi che vogliamo, possiamo dare le direttive che vogliamo, ma i direttori generali non le rispettano. Questo è stato detto in Commissione ed è stato detto in Consiglio regionale.
Adesso ci affidiamo a un assessore che dovrà avere un compito specifico. Lo diceva il collega Amati. La pratica politica deve essere quella...
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, consigliere Gabellone.
Chiedo di fare silenzio, anche dal pubblico.
Speaker : GABELLONE.
...di far rispettare le leggi che sono state approvate da questo consesso, dal Consiglio regionale.
Veramente noi ci aspettiamo una parola di chiarezza. Qui l’impressione è che ci sia il gioco delle parti. Naturalmente, ne va di mezzo il cittadino pugliese, ne vanno di mezzo i cittadini baresi, come diceva il collega Romito, ma ne va di mezzo il bene dei nostri cittadini della provincia di Lecce e di tutte le province pugliesi.
Una parola di chiarezza, perché, anche se apparentemente può esserci la tenuta della maggioranza, alcune posizioni lasciano dubbi e non danno chiarezza rispetto a quello che realmente potrà accadere nei prossimi giorni.
Caro mio Capogruppo Francesco, credo sia stato utile, grazie a tutti i consiglieri che insieme a me hanno sottoscritto la mozione di sfiducia, ma dovremo ancora attendere un po’ di tempo per capire quale sarà il nuovo banco di prova, quali saranno i prossimi appuntamenti che ci attendono.
Con questa speranza di avere chiarezza e di poter continuare a lavorare, come abbiamo sempre fatto, non utilizzando la demagogia e le strumentalizzazioni, perché molti di quegli accadimenti che sono avvenuti e che si sono realizzati in maniera sempre equilibrata e sempre con il rispetto del ruolo politico e senza attingere ad altre situazioni e ad altre Istituzioni, li avevamo già evidenziati e forse saremo stati profeti riuscendo a intuire quelle che sarebbero state le evenienze, ma non siamo stati ascoltati.
Se veramente si vuole utilizzare il tempo residuo a disposizione, dovremmo avere il coraggio di chiarire le posizioni e di evitare che questo consesso, la Regione Puglia e quindi i cittadini rimangano in un limbo per un altro anno e mezzo, per altri 18 mesi, sino alla fine della legislatura.
Serve quindi un’assunzione di responsabilità da parte della maggioranza in maniera seria, concreta, così come i cittadini si attendono. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Gabellone.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Matrangola, più volte citata. Ne ha facoltà.
Speaker : MATRANGOLA, assessore alla cultura, legalità e antimafia sociale.
Grazie.
Specifico che il mio intervento è solo per chiarire la natura e il motivo della mia scelta e dell’Assessorato a cui sono stata chiamata, a cui sono stata nominata.
Il consigliere Ventola e anche Conserva, se non sbaglio, chiedevano il perché di un Assessorato alla legalità. La domanda mi consente di spiegare la natura e gli obiettivi del mio Assessorato, che, non a caso, tiene insieme la delega alla legalità e all’antimafia sociale con quella alla cultura. La legalità, infatti, è prima di tutto una cultura, vale a dire un insieme di valori che orientano in modo stabile e permanente le azioni delle persone e delle istituzioni. L’obiettivo è quello di ripristinare quel rapporto di fiducia tra istituzioni, politica e cittadini, che si sta perdendo.
La mia storia personale e la mia esperienza, 25 anni di militanza nell’antimafia sociale, mi hanno insegnato che la legalità non si esercita soltanto attraverso azioni di tipo repressivo, ma anche, forse soprattutto, mediante azioni di natura non repressiva, che coinvolgono istituzioni e cittadinanza e hanno bisogno di uno sguardo e di un coordinamento sistemico. Su questo punto, accettando la delega assessorile, ho scelto di mettere a disposizione di un obiettivo culturale molto ambizioso il mio impegno, la mia esperienza, la mia storia personale.
Mi è stato insegnato a scegliere sempre da che parte stare, a non voltarmi dall’altra parte, a non restare a guardare, ad essere una spina nel fianco, a graffiare le coscienze. Questo è il mio ruolo anche in questo caso.
Ho il senso del dovere nel DNA. Mi viene da chi ha incarnato il senso più profondo dell’articolo 54, con abnegazione e onore, il proprio dovere istituzionale. Sono chiamata a un ruolo tecnico, non politico, e non mi esprimerò su questioni politiche, ma la nomina all’Assessorato alla legalità è la manifestazione della volontà politica di riaffermare la legalità come valore guida dell’azione amministrativa. Questo impulso, che dettaglierò puntualmente in altra sede, non in questa, ricade nel solco di un lavoro già fatto in questa materia dall’Amministrazione regionale tutta: l’adozione di una serie di azioni che renderanno la Regione Puglia più virtuosa nel panorama nazionale.
Auspico che siano la verità e la giustizia ad illuminare il mio e il nostro impegno.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Ha chiesto di intervenire l’assessora Triggiani. Prego, ne ha facoltà.
Speaker : TRIGGIANI, assessore all’ambiente.
Grazie e buonasera, Presidente del Consiglio e Presidente della Giunta, ringrazio innanzitutto per la mia nomina.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessora, in piedi.
Speaker : TRIGGIANI, assessore all’ambiente.
Ho un po’ di fogli, quindi sono un po’...
Ringrazio innanzitutto per la nomina il Presidente e anche la mia predecessora per il lavoro svolto all’Assessorato all’ambiente, che mi onoro di rappresentare con il lavoro che sono certa di poter portare avanti in questo scorcio di legislatura.
Gli obiettivi saranno l’impegno per l’equilibrio tra l’ambiente e lo sviluppo, la salute e il territorio, evitare aggressioni anche alle risorse naturali, ma senza frenare la crescita e l’occupazione, con un’ipotesi strategica che non sarà semplice, anche per il poco tempo a disposizione, portare avanti, ma che mi impegnerò fortemente a praticare.
Sull’ambiente si è fatto tanto, si deve proseguire nel lavoro di questo Governo regionale perché, come è stato già ricordato, per andare per punti salienti, è la prima Amministrazione che ha avuto un Piano dei rifiuti, che naturalmente può essere modificato e perfezionato, ma è la prima volta che abbiamo degli impianti pubblici, non ci sono state in questa legislatura delle emergenze rifiuti e in questa legislatura non sono stati delocalizzati rifiuti verso altre Regioni, ci sono state solo ordinanze urgenti del Presidente per risolvere questioni temporanee, così come sui temi caldi delle tariffe avremo modo di affrontare.
Sapete che la giurisprudenza del Consiglio di Stato ha dato una certa lettura. Pertanto ne è seguita l’applicazione della disciplina negoziale dei contratti di concessione, con degli aumenti tariffari Istat, che nel 2022 hanno aumentato eccezionalmente queste tariffe, che sono particolarmente elevate, ma comunque la Regione sta cercando di aiutare i Comuni, e questo lo porteremo sicuramente avanti.
Ci impegniamo nella gestione del ciclo dei rifiuti e delle bonifiche. La gestione di questo elemento così delicato, di questo Piano rifiuti è stata interessata nel 2021 da un profondo aggiornamento di pianificazione. Si continuerà nella pianificazione e nelle modifiche che saranno necessarie e date dalla situazione di fatto. I dati, però, sono confortanti sugli interventi sulla raccolta differenziata. Il 60 per cento di raccolta differenziata è ormai un dato consolidato. Così come anche sugli interventi in materia di bonifiche, di vigilanza ambientale. Questo è un primo aggiornamento su quello che è stato l’Assessorato che mi è stato affidato.
Porteremo avanti la strategia regionale di sviluppo sostenibile, con una delibera di Giunta già del 2022, che è stato un documento preliminare, che, naturalmente, verrà attuato. Per cui, si chiede maggiormente di continuare nel lavoro di questa Giunta regionale.
Ringrazio il Presidente anche per avermi dato la delega alle crisi industriali. Voi sapete che presso la Presidenza della Giunta, istituito nel 2017, c’è il Comitato SEPAC, che ha la possibilità di monitorare, ha proprio nella sua funzione il monitoraggio delle aree di crisi, della tensione occupazionale, le misure di coordinamento delle risorse e degli strumenti operativi di risoluzione della crisi, che al 6 maggio 2024 ha visto una serie di risultati conseguiti su reindustrializzazioni e operazioni sul lavoro e sull’occupazione molto, molto rilevanti.
Voglio ricordare che faccio parte di una famiglia di sinistra da sempre. Per rispondere al consigliere Romito, il buongiorno si vede dal mattino, nello strumentalizzare quelli che sono stati degli incarichi che derivano dalle competenze professionali. Il consigliere Romito, essendo tra l’altro un avvocato, sa benissimo quali sono, soprattutto nel caso della sottoscritta. In primo luogo quelle di avvocato giuslavorista, che si occupa anche di politiche del lavoro.
Vi ringrazio. Spero che possa continuare il lavoro della Giunta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. È intervenuta per fatto personale, peraltro. Ha risposto per fatto personale. Grazie.
La consigliera Laricchia ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
Prima di tutto buon lavoro alle nuove assessore, se chiaramente la legislatura dovesse continuare dopo la mozione di sfiducia di oggi. Voglio dire solo una cosa all’assessora Matrangola. Ho apprezzato molto le sue parole rispetto ovviamente al DNA, perché chiaramente la figura di sua mamma, immagino, è una figura che ammiriamo tutti, proprio in quanto coraggiosa, che ha avuto il coraggio di perseguire le proprie idee. Io sono diventata mamma in questa legislatura ben due volte, quindi spero anche di trasmettere certi valori, ovviamente, ai figli. Ce lo auguriamo un po’ tutti in quanto genitori.
Tornando alla mozione, a differenza di quanto chiaramente dichiarato dal mio Capogruppo per il Gruppo, io voterò, differentemente dal mio Gruppo, a favore della mozione di sfiducia, perché è un voto coerente rispetto alla mia storia, ma soprattutto rispetto all’opinione che ho sempre avuto di questo Governo regionale. Non ho mai avuto fiducia di questa maggioranza in cui comunque ripetutamente, soprattutto prima delle elezioni regionali, sono stata invitata ad entrare. Il famoso “io ve l’avevo detto”, che poi ha fatto un po’ il giro d’Italia, si riferiva al fatto che ho sempre denunciato il trasformismo e il sistema Emiliano, che per me rappresentava un problema politico. Non potevo certamente immaginare che fosse un problema giudiziario. Chiaramente, è tutto da dimostrare, sempre, perché il lavoro è della magistratura.
Aggregare persone che non condividono una visione, ma che portano semplicemente consensi è un problema politico per me e, in teoria, lo era anche per il Movimento 5 Stelle. Lo stallo della Regione Puglia è la conseguenza di questo problema politico e anche, secondo me, le degenerazioni giudiziarie cui in qualche modo a cui in qualche modo stiamo assistendo, fatti salvi sempre gli esiti che auspichiamo positivi per gli interessati, sono un effetto abbastanza prevedibile di questo problema politico. Io indubbiamente ho passato degli anni molto difficili. Stare qui da sola, vedere i miei colleghi candidati consiglieri della lista di cui io ero candidata Presidente seduti dall’altra parte è stata durissima, gli anni tra i più difficili della mia vita fino ad ora.
Oggi mi sento totalmente risarcita dal punto di vista morale. Anche se i miei colleghi dovessero rientrare in maggioranza, come qualcuno prospetta dopo le europee o prima delle prossime regionali, mi sento completamente risarcita dal punto di vista morale, dal punto di vista personale. Come forza resto amareggiata, però, perché la credibilità del Movimento 5 Stelle ha subìto una picconata incredibile. Con il termine “picconata” cito il discorso che feci a novembre 2020, quello in cui, mio malgrado, mi lasciai andare alle lacrime in Aula, qui. Dissi che volevo essere un esempio che una politica diversa esiste. Spero di esserlo stata, che mantiene le promesse, anche quando è difficilissimo farlo, e da aprile 2024 sono anche un esempio del fatto che avere il coraggio di credere nelle proprie idee e di portarle avanti può dare grandi soddisfazioni.
Tornando alla mozione, però, voterò a favore, anche perché nella scorsa legislatura io, con i miei colleghi, provai a presentare questa mozione di sfiducia, invitando altri consiglieri a firmarla, perché, essendo solo in otto, non avevamo i numeri sufficienti. Non potevamo presentarla autonomamente, ma purtroppo non raccolse abbastanza firme, e questo perché il centrodestra non ci aiutò. Sapete che io ne ho sempre per tutti e devo ricordare questo. Ma io non rendo certamente pan per focaccia e resto sempre nel merito delle cose, ormai da nove anni a questa parte, in Consiglio regionale.
Non mi convince la tesi per cui questa mozione non dovrei votarla perché viene dalla destra. Io ricordo le parole di Gianroberto Casaleggio, che è tra i due fondatori del Movimento 5 Stelle, che ci ha permesso di sedere qui, e che diceva che un’idea non è né di destra né di sinistra, un’idea o è buona o è cattiva. Per me, mandare a casa questo Governo e ridare la parola agli elettori è un’idea buona.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Laricchia.
La parola al consigliere La Notte. Prego.
Speaker : LA NOTTE.
Grazie, Presidente.
Innanzitutto i miei cordiali auguri alle nuove neo assessore per il loro impegno e per il nuovo lavoro, che spero faranno con grande abnegazione, nel rispetto delle Istituzioni.
Questa mozione di sfiducia, che io voterò, rappresenta, secondo me, un momento serio di confronto all’interno di un’Assise che negli ultimi mesi non ha visto un momento serio di confronto, un momento che rappresenta per noi… Posso?
Ripeto, la mozione di sfiducia, che io voterò per una questione politica, ma anche di coerenza, in quanto già l’anno scorso io sono passato dalle fila della maggioranza alle fila dell’opposizione, applicando un trasformismo al contrario, un trasformismo che rappresenta nella storia italiana, da Depretis, dal 1880, una delle forme politiche, però è chiaro che c’è il trasformismo in positivo, in cui uno passa dall’opposizione alla maggioranza, e il trasformismo al contrario, che io ho fatto un anno fa e che Giuseppe adesso ha fatto dopo un anno.
La mozione di sfiducia che io voterò per coerenza politica, in quanto rappresento l’UDC, Partito nel Centrodestra, rappresenta un momento di seria riflessione all’interno di questa Assise, perché – ripeto - non abbiamo avuto, secondo me, negli ultimi mesi un serio confronto. Forse siamo stati capaci con questa mozione di capire come si concluderà la legislatura per i prossimi mesi, per il prossimo anno, non lo sappiamo, come diceva la collega Laricchia, dipende dall’esito di questa votazione.
Mi auguro che questa mozione ci insegni a dialogare seriamente all’interno di questa Assise, perché noi siamo stati votati per legiferare. Purtroppo nell’ultimo anno, come diceva il collega Fabiano Amati che stimo moltissimo, abbiamo assistito spesso a Consigli regionali in cui è venuto meno il numero legale, che si sono chiusi ad appena un’ora o un’ora e mezza dall’inizio e non abbiamo fatto quello per cui i biscegliesi ci hanno mandato qui.
Mi auguro - ripeto - che con questa mozione di sfiducia abbiamo raggiunto l’obiettivo di portare avanti un confronto serio, che secondo me era la cosa che andava fatta, anche perché è chiaro che anche noi ci siamo fatti i conti utilizzando il pallottoliere e sapevamo che la mozione di sfiducia non avrebbe sortito un cambiamento radicale o la decadenza del Presidente. Tuttavia, l’obiettivo di aprire un confronto serio lo abbiamo colto. Tenevo soltanto a dichiarare il mio voto, che sarà positivo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tutolo. Ne ha facoltà.
Speaker : TUTOLO.
Grazie, Presidente.
Comincio con una piccola premessa. Secondo me, se questa mozione avesse avuto una possibilità di essere approvata, qui dentro più di quattro o cinque persone, oltre al Presidente, per un fatto di dovere istituzionale, non ci stavano. È un mio personale pensiero, permettetemi di esprimerlo in maniera libera.
Voglio dire al collega Mazzarano che, ahimè, purtroppo, in Puglia la mafia non è stata sconfitta, perché io vengo da una parte della Puglia dove non è stata sconfitta. Però, è innegabile che Bari ha avuto una crescita enorme in questi anni. Le maggiori aziende internazionali sono arrivate in questa città e probabilmente non hanno avuto quella percezione che ci fosse una morsa criminale, altrimenti non sarebbero arrivate o probabilmente non in maniera così corposa. Quindi, è innegabile che ci sia stato un miglioramento veramente importante. Credo che, purtroppo, ahimè, quando si arriva nei momenti elettorali accadono delle cose che probabilmente ci potremmo pure risparmiare.
Farò un elenco di cose che, a mio avviso, non vanno, vanno riviste, vanno migliorate, però non me la sento di dire che Bari è quella di venti o trenta anni fa. Non sarei onesto intellettualmente. È cambiata in meglio radicalmente. Spero che chiunque vinca le prossime elezioni continui a migliorarla, perché tutti quanti ne guadagneremo soltanto. Oggi penso che non è un bel servizio che facciamo a questa Regione descriverla in maniera quasi da mettere i brividi e da mettere paura e da pensarci bene al fatto se uno si deve venire a fare una passeggiata o no.
Fatta questa premessa, voglio dire quelle che sono, a mio avviso, le cose che vanno affrontate con più piglio, probabilmente, perché rispetto alla sanità (approfitto della presenza del Presidente che adesso è l’Assessore in carica) rispetto alle liste d’attesa credo che dei margini importanti ci siano, e anche semplici. Sarà banale quello che dico ormai da un po’ di tempo, ricordo che l’Assessore Palese più volte ha ammesso che poteva essere sicuramente una soluzione, ma non capivo quale interlocuzione con il Governo, lo ribadisco perché poi non ci si dica che non ci sono le soluzioni, perché ci sono.
C’è quella norma del 2008, la n. 124, che dà la possibilità ai cittadini di chiedere il rimborso alle Asl nel caso in cui non venga data la possibilità di avere la prestazione nei tempi stabiliti dal medico curante.
In buona sostanza, se il medico dice che devi fare una TAC urgente e non ti viene assicurata nei 7 giorni canonici della prestazione urgente, puoi chiedere di farla in intramoenia, e, se non ti viene assicurata, la fai dove ti pare e chiedi il rimborso. Due sono le strade, ma secondo me la seconda che dirò è quella più agevole.
La prima è che abbiamo tanti avvocati che hanno scritto (sono contenziosi persi, lo possiamo già dire) per richieste di rimborso, ai quali le ASL non rispondono proprio, e non è bello che non si risponda a dei cittadini che chiedono semplicemente di vedersi riconosciuto un diritto, oppure potremmo, Presidente, fare un calcolo di quanti soldini ci vogliono per garantire almeno a quelli più deboli questa possibilità, invertendo l’onere della richiesta, cioè la richiesta di rimborso non deve farla il cittadino che richiede la prestazione, ma chi offre la prestazione, dando al cittadino più debole che non ha un euro per anticipare, per chiedere il rimborso, per aspettare che la ASL non risponda e magari andare dall’avvocato una possibilità. Non capisco perché non facciamo una roba del genere, e sollecito i miei colleghi, tutti, a riflettere su una possibilità del genere. Decidiamo una soglia di reddito sotto la quale diamo questa possibilità. Capisco che probabilmente estenderla liberamente darebbe un colpo importante alle finanze, ma possiamo fare un calcolo e vedere quante sono le persone, quelle veramente più indifese, quelle che non ce li hanno proprio? Noi, ringraziando non so chi, la possibilità di andare a fare la visita piuttosto che la radiografia, la TAC o la risonanza. Ce l’abbiamo. C’è chi, invece, proprio non sa come fare e ci rinuncia. Non è una cosa bella. Questa potrebbe essere una soluzione almeno per quelli.
È un tema di carattere nazionale, ovviamente, questo. Parlarne soltanto qui e negare che sia un problema nazionale non serve. È un problema nella misura in cui, quando è stato deciso di fare il numero chiuso, nessuno si è preoccupato di verificare, con una programmazione trentennale sbagliata, di vedere quanti medici uscivano e quanti se ne formavano. Oggi siamo nella condizione in cui non ce ne stanno proprio. Però, c’è qualche soluzione per andare incontro a quelli, ripeto, che hanno difficoltà vere, oggettive, che rinunciano alla cura.
Chiedo un’attenzione su questo punto a verificare la fattibilità. Sarei felice se mi diceste: non può essere fatta per questo motivo. Bene, me ne farò una ragione. Altrimenti, finché sarò qui, romperò le scatole su questo punto e su altri che ritengo importanti per i cittadini pugliesi.
Non è che poi arrivano delle campagne elettorali, che siano europee, comunali o quant’altro, e dobbiamo stare al gioco dei partiti grandi che da Roma ci devono dire “fate questo piuttosto che quell’altro”. C’è chi ci dice il fatto della legalità, chi ci dice un altro fatto. Noi stiamo qui per cercare di dare delle risposte ai cittadini pugliesi. Questo è il motivo per il quale siamo qui.
Io mi chiedo: è una priorità di questo Governo regionale, di questo Consiglio regionale, dei miei colleghi? È una priorità, quella. Parlo delle mie priorità. Del resto, noi siamo qui, diceva il collega Francesco Ventola, per fare le leggi e io ne ho presentate alcune che sono già andate, altre a cui tengo semplicemente perché ritengo che possano essere migliorative delle condizioni di vita dei cittadini e mi piacerebbe che venissero approvate e attuate anche successivamente, e avrei la gratificazione di pensare, spero in maniera come reale, che quel mio contributo, il tuo, quello di un altro e di un altro ancora abbiano migliorato la condizione anche di un solo pugliese, di due, di tre, di quattro, di cinque, perché sarebbe già tanto.
Pensare che in ogni reparto, per esempio, di oncologia della Regione Puglia, perché, caro Presidente, la Regione Puglia non è differente dalle altre Regioni d’Italia, dove l’80 per cento dei malati oncologici d’Italia, non solo della Regione Puglia non ha la possibilità di beneficiare dello psico-oncologo. Possiamo prevedere che in ogni reparto di oncologia della Regione Puglia ci sia lo psico-oncologo? Credo che non sia qualcosa di irragionevole, credo che sia qualcosa che può dare qualche beneficio reale e che tutti i giorni probabilmente qualcuno potrebbe beneficiarne.
Questi sono gli argomenti di cui mi innamoro e cerco di proporre, nell’interesse ovviamente dei cittadini pugliesi, di quelli che ci hanno mandato qui per fare qualcosa di buono per loro.
Penso, per esempio, Presidente - non so se lo sappiate, cari colleghi - che rispetto alla legge che fu fatta nella finanziaria non ricordo di quale anno per i caschi refrigeranti per malati oncologici, che utilizzano farmaci alopecizzanti e quindi hanno una possibilità di avere un minore danno psicologico da quelle cure e quindi dalla caduta dei capelli, neanche il 30 per cento dei malati oncologici può godere di quel beneficio, perché quelli comprati non sono assolutamente sufficienti?
Cara Presidente, possiamo fare in modo che siano presenti in ogni reparto oncologico della Regione Puglia, cosicché ogni cittadina della Regione possa beneficiarne? Perché io non capisco perché debbano stare, per esempio, nell’IRCCS Giovanni Paolo II, e ho visto che ce ne sono un’infinità di Giovanni Paolo II, ma hanno una sola batteria, utilizzo un termine improprio, che neanche è sufficiente per tutte le unità.
Poi ci sono diversi altri reparti di oncologia, dove non ci sta. Ed è la cosa più terribile, più brutta, perché non è normale che al Policlinico di Foggia ci sta e a un reparto di oncologia di Taranto o di Brindisi non ci sta. È quello che c’è oggi.
Oggi io vi posso dire, per esempio, che nell’ospedale della Murgia – ho un elenco qui che è assolutamente non esaustivo – “Fabio Perinei” non c’è, così come non c’è in un’altra lunga serie di reparti di oncologia. Posso dire che ce n’è, ripeto, in minima parte.
Se per me, e credo che lo sia per tutti, queste cose qua sono quelle che danno un senso a continuare, ad andare avanti, e lo farei con entusiasmo perché io non vivo di antipatia politica o di simpatia politica.
Perdonatemi, io faccio difficoltà a vedermi inquadrato da una parte piuttosto che dall’altra. Io credo che sia una questione di ragionevolezza. Per quanto riguarda la mia Provincia, con il Vicepresidente ne abbiamo parlato a lungo, con gli assessori, con l’assessore Lopalco, l’ex assessore Lopalco, con Palese, caro Vicepresidente, l’abbiamo affrontata questa questione, ma va anche risolta.
Noi, caro Presidente, per quanto riguarda le liste d’attesa, stiamo più inguaiati degli altri e sapete perché? Perché abbiamo un sesto di quello che hanno i cittadini della provincia di Bari, un quinto di quello di Taranto, un quarto di quello di Brindisi e compagnia bella.
Speaker : PRESIDENTE.
Si avvii alla conclusione.
Speaker : TUTOLO.
Però, in compenso, paghiamo 2 milioni di euro di mobilità passiva al Molise. Non ci vuole un Nobel dell’economia, perché non sono a quell’altezza, per capire che se si danno più soldi alla provincia di Foggia, se ne daranno meno al Molise, con il miglioramento che non pagheremo, perché noi, quando paghiamo al Molise l’extra Regione, cosa facciamo? Paghiamo la prestazione per intero, mentre, se resta qui, sono convenzionate e sono pure ridotte del 30-40 per cento. Quindi, i 2 milioni che diamo in provincia di Foggia sono uguali ai 2 milioni che diamo al Molise, che è Provincia confinante con la Provincia di Foggia.
Si può avere per la Provincia di Foggia una attenzione? Non siamo più forti costituzionalmente, quindi meno cagionevoli... O meglio, più forti rispetto alla malattia.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Tutolo, abbiamo sforato...
Speaker : TUTOLO.
Ho finito.
Presidente del Consiglio, io ho presentato una mozione (sono quattro anni che stiamo qua) sullo sviluppo di questa Provincia, da inviare al Governo, ma possiamo metterla all’ordine del giorno? Se poi vogliamo bocciarla, la bocciamo...
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo fatto un Consiglio speciale.
Speaker : TUTOLO.
Abbiamo fatto il Consiglio che si è risolto con un nulla, uno straccio di cosa non l’abbiamo fatto.
Ora c’è una mozione con cui stiamo dicendo che c’è un territorio che ha bisogno di interventi straordinari, perché è in una fase di debolezza, lo vogliamo attenzionare? Io vi chiedo semplicemente queste cose, non chiedo la fine del mondo.
Per il resto, per i motivi che ho esposto non sono per la sfiducia, perché io credo che noi siamo qui per cercare di risolvere i problemi.
Ovvio che mi batterò per queste cose quotidianamente, con il mio modo antipatico, con il mio modo pittoresco, chiamatelo come volete, ma io devo dare un senso alla mia presenza qui e un senso alla mia elezione, devo dar conto ai cittadini.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Tutolo.
Ormai ci siamo abituati, non potrebbe essere diverso.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caroli. Ne ha facoltà.
Speaker : CAROLI.
Grazie, Presidente.
Non vorrei duplicare quanto già detto, però approfitto della presenza del consigliere Tutolo in Aula per dire che sono convinto di quanto ha detto, però spiace che siano tre anni e mezzo che seguita a reiterare queste richieste, e il fatto che, dopo tre anni e mezzo, nessuno abbia ritenuto opportuno creare le condizioni per ottemperare a questo mi lascia perplesso.
Presidente, comprendo che anche lei è stanco, io sono uno dei consiglieri che ha firmato convintamente questa mozione e l’altro giorno gliel’ho anche scritto.
Gliel’ho scritto perché io, che rappresento la terra di Brindisi, ho riscontrato il totale fallimento della sanità, e l’altro giorno le ho consigliato. per quello che può servire il mio consiglio. di comunicare al suo direttore generale che sarebbe stato opportuno che consegnasse i libri della Direzione generale in tribunale, perché di fatto il progetto è fallito, dotto l’aspetto tecnico, assessore, non sotto l’aspetto amministrativo. Io sono uno di quelli che non dimentica, Presidente, lo sfregio che è stato fatto, perpetrato alla terra pugliese.
Ad oggi, probabilmente, lei non ha avuto un riscontro diretto. Ma, guardate, ve lo dico oggi, il 7 maggio sarà una data importante, noi fra due anni fino a Bari non avremo più un ulivo, altro che ci lamentiamo se qualche agricoltore ha deciso, a tempo debito, di potare gli alberi. Chi seguita ad applicare le buone pratiche in agricoltura è un eroe, è un martire. Dovremmo essergli davvero vicini, assessore, e approfitto. Mai come in questo momento c’è bisogno di una presa di posizione forte da parte sua, che è persona sensibile e tecnicamente pronta.
Assessore, intanto vi saluto e vi auguro un buon lavoro. Il vostro ruolo è un ruolo tecnico, sicuramente, ma voi siete parte integrante di questo progetto e parte integrante di questa Amministrazione. Ho ascoltato l’assessore Triggiani.
Assessore, probabilmente dormiamo nello stesso letto, ma facciamo sogni diversi. La situazione in cui versa il settore che lei va a gestire è a dir poco drammatico. Probabilmente, nessuno le ha detto che oggi conferire negli impianti privati al 90 per cento dei casi la frazione FORSU o meglio coloro i quali continuano a differenziare e quindi la frazione domestica costa 200 euro a tonnellata, nessuno le ha detto che conferire l’indifferenziato costa 245 euro. Non c’entra niente con l’adeguamento Istat. Questo è quello che i cittadini pugliesi pagheranno nel 2024.
Lei immagini che impatto avranno sulla parametrazione tariffaria dei Comuni. È vero che ci troviamo in una situazione assurda. Quello in cui oggi il suo settore si trova è momento unico. Lei sa che l’Agenzia di suo riferimento è l’AGER.
L’AGER è il soggetto che indica, comunica, in maniera arbitraria, dove i Comuni devono andare a conferire: decine, centinaia di milioni di euro vengono spostati da un giorno all’altro. È il soggetto che valida il PEF. È il soggetto che oggi è diventato persino stazione appaltante. È qui che deve lavorare, cara assessora alla legalità e all’antimafia sociale e assessora alla cultura.
Su questo bisogna immediatamente intervenire. Nella vita o si è ladri o si è poliziotti. Qui siamo ladri, poliziotti e guardie giurate. Assessore, la situazione e la delega che le sarà data è una delega difficilissima, consideri che di qui a 20 giorni o un mese arriva l’estate, c’è il raddoppio della popolazione in alcuni territori pugliesi.
Sicuramente comprendo quello che lei ha detto e in parte lo faccio mio, perché i problemi nel conferimento li abbiamo sempre avuti, però vorrei fosse chiaro e dicessimo una volta per tutte che, per scongiurare che le frazioni venissero portate fuori Regione, questa Regione e l’AGER hanno fatto conferire la FORSU nell’indifferenziata, e posso dimostrarglielo perché vengo da un’esperienza amministrativa e le posso dire che quello che è accaduto, che sta accadendo e che accadrà non appare in Italia.
La gente continua a sacrificarsi, a fare sforzi incredibili e noi consentiamo che la FORSU venga conferita all’interno dell’indifferenziato.
Io non voglio dilungarmi, perché i miei colleghi hanno perfettamente esplicitato la situazione e la nostra posizione, che in questo momento è chiara, quella di non recepire, non essere appiattiti sulle posizioni di questo Governo.
Vi dico però che il vostro non è un ruolo tecnico, oggi voglio comprendere quali saranno le attività consequenziali al suo incarico, voglio comprendere quali posizioni prenderà, non dia retta sul Piano dei rifiuti, il Piano dei rifiuti ha avuto solamente una presentazione in pompa magna, un’approvazione, ma non ha mai avuto attuazione. Mi dica in due anni e mezzo dall’approvazione cosa è stato fatto! Seguitavamo ad avvalerci del sistema privato e seguitiamo ad avvalerci del sistema privato.
Abbia il coraggio di osare, questa terra non può più attendere! Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Caroli.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Splendido.
Speaker : SPLENDIDO.
Presidente, io mi atterrò a quanto concordato in Conferenza dei Capigruppo, perché per me ha parlato ovviamente il mio Capogruppo e tutto ciò che ha detto per me è oro colato.
Volevo soltanto chiedere e chiedermi come mai, in un intervento che riguarda una sfiducia o una fiducia, ad un certo punto sento parlare di Vannacci, fuori traccia, fuori tema. Recito le testuali parole che ha significato il consigliere Campo nel suo intervento, io lo dico come fatto personale perché – perdonatemi - chi tocca il mio leader tocca a me, lui espressamente rappresenta il partito di Salvini, candida Vannacci, la qualcosa in qualsiasi Paese serio farebbe ridere. A me la cosa non fa ridere, perché candidare un Generale per me, che ha servito l’Italia, non fa ridere. Per me, visto che andiamo sul piano politico nazionale, fa ridere, e fa sorridere tutto il mondo, la candidatura di Ilaria Salis.
Se vogliamo metterla sul personale, preferisco un Generale della Repubblica a una che comunque è un soggetto in attesa di giudizio, per carità, l’auspicio è che sia innocente, ma non possiamo paragonare oggi le due cose.
Grazie della parola, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Non ho altri iscritti a parlare. Credo voglia intervenire il Presidente.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Gli assessori e i consiglieri hanno ben descritto il grande lavoro che ha portato la Puglia a raggiungere risultati meritevoli dal punto di vista amministrativo e legislativo in tutti i settori.
Questo lavoro passa dal risanamento della sanità e dal riequilibrio strutturale dei conti per uscire dal Piano di rientro senza ulteriori oneri a carico dei cittadini, condizione questa per affrontare la sfida del miglioramento della qualità dei servizi, la programmazione delle nuove assunzioni di personale medico e paramedico, la risalita della classifica dei livelli essenziali di assistenza, al punto da essere ultima nel 2015. La Puglia oggi figura tra le regioni adempienti ed efficienti.
Il consigliere Ventola ha detto che io sono bugiardo su un punto legato all’uscita dal Piano di rientro. Si dovrà correggere perché io ero a fianco del Ministro della salute dell’epoca, il quale ha dichiarato pubblicamente che, per quanto riguarda il Ministero della salute e quindi il rispetto dei livelli essenziali di assistenza, la Puglia era fuori dal Piano di rientro. Se poi il MEF, per altre ragioni, ancora ci tiene sotto controllo, io non sono bugiardo, ho semplicemente riferito ciò che diceva la più alta autorità sanitaria dell’epoca in questa materia. Quindi, o le la corregge questa cosa o la dovremo verificare. Non so se c’è un Collegio dei probiviri. Io non ho detto niente, io ho ripetuto quello che ha detto il Ministro della salute che stava seduto al mio fianco.
Siccome so che non era questa la sua intenzione, però lei ha adoperato il termine “bugiardo”, le do tutta la possibilità di precisare quello che voleva dire.
Questo lavoro passa dal rilancio dell’agricoltura, dalla crescita del PIL e dell’occupazione, con azioni di contrasto al precariato e con migliaia di stabilizzazioni dei lavoratori precari in tutti i settori.
Abbiamo internalizzato il 118, caricandoci di una spesa grandissima, ma dando dignità a quei lavoratori, ed è solo un esempio, una determinazione molto forte che ha strappato questi lavoratori da situazioni a volte al limite della illegittimità e confinanti, almeno per quella che è stata la mia esperienza passata, con la criminalità organizzata.
Questi massicci investimenti nel sociale sono state misure di contrasto alla povertà. Siamo stati i primi a costruire il Reddito di dignità, che ha preceduto le misure dei Governi dell’epoca, e persino il Reddito di cittadinanza, misure che sono ancora una pietra miliare, perché mio ex Assessore ha già predisposto quanto necessario per la ripartenza del Reddito di dignità, che è ripartito limitatamente alle misure di cui disponiamo.
Abbiamo quindi sostenuto le fasce sociali più deboli attraverso questi strumenti innovativi di politiche attive del lavoro, come il Reddito di dignità, e attuato una politica redistributiva virtuosa. Su questo non ci sono dubbi, infatti nessuno di voi ha toccato questo argomento.
Questo lavoro passa dall’attrattività della regione tutto l’anno, cioè noi siamo diventati nel giro di pochi anni attrattivi e tendiamo a costruire questa attrattività attraverso un piano turistico generalizzato, che si chiama Puglia 365, ed è la prima volta che la Puglia pianifica gli afflussi turistici e, come potrete verificare (non voglio appesantirvi oggi), questo spalmare le nostre presenze sta cominciando a diventare una realtà.
Siamo diventati la meta preferita da molti per vivere, lavorare, studiare, investire, venire in vacanza, con il mare più pulito d’Italia, come è già stato detto, grazie all’investimento imponente nella depurazione delle acque. Ci siamo schierati in difesa dell’ambiente e della salute, siamo stati i primi a introdurre nel dibattito nazionale il tema della decarbonizzazione e, prima ancora, l’esame preventivo delle condizioni di salute per ogni tipo di investimento industriale, mettendo sempre al centro delle nostre politiche il bene comune e mai gli interessi di parte.
Nel dibattito non è mai venuto fuori che la mia Amministrazione abbia servito interessi di parte, e di questo ovviamente vi ringrazio.
La cultura è una leva di sviluppo e crescita sociale, come ha detto l’assessore Matrangola. Abbiamo attuato il più imponente Piano di riqualificazione di immobili in Puglia della storia d’Italia. Abbiamo riqualificato 100 public library, 100 biblioteche in ogni Comune che ne ha fatto richiesta, investendo una somma senza precedenti, che ha chiaramente anche un significato politico, se mi permettete. Sosteniamo i giovani nella loro formazione, garantendo le borse di studio a tutti gli aventi diritto. Non accade ovunque. È uno sforzo da parte di una Regione che non è più ricca delle altre, è meno ricca delle altre, eppure lo facciamo, finanziando la nascita di nuove facoltà. Abbiamo finanziato la nascita di due nuove facoltà di medicina, decine e decine di scuole di specializzazione, perché sapevamo di avere un buco di natalità dei medici.
Abbiamo connesso il mondo accademico e della formazione allo sviluppo economico per far crescere i talenti e dare prospettiva ai progetti innovativi di ricerca.
Solo ieri il Rettore dell’Università di Foggia ha ringraziato la Regione per questa visione in materia sanitaria così importante. Nessun Governo nazionale ha mai pensato, nelle Regioni dove c’è una migrazione di studenti pesante e dove mancano i posti nelle scuole di specializzazione, nessun Governo ha mai pensato di finanziare le università, che sarebbe stato loro dovere farlo.
Lo ha fatto la Regione che non ha il dovere di farlo, perché ovviamente non è una materia di nostra competenza. Ciononostante, lo abbiamo fatto ben volentieri.
Le azioni di sostegno alle imprese sono state fondamentali anche per superare il periodo della pandemia, grazie ad una manovra straordinaria che ha consentito di recuperare i livelli produttivi pre-Covid, come confermato dal rapporto 2023 della Banca d’Italia.
Addirittura sia il Presidente regionale di Confindustria che il Presidente nazionale hanno definito questa misura come la migliore d’Italia. Su questo non avete mosso critiche e quindi di questo vi ringrazio.
Siamo la Regione più virtuosa d’Italia e tra le migliori in Europa nella capacità di spesa dei fondi europei, il che ci ha consentito di realizzare opere importantissime, infrastrutturali, materiali e immateriali. Anche su questo punto non avete mosso critiche e di questo vi ringrazio.
Siamo pronti alla sfida di una nuova straordinaria programmazione delle risorse per la coesione 2021-2027 per confermare e rilanciare gli importanti risultati già conseguiti. Se ne avete interesse, come penso, sarei intenzionato, con il vostro consenso, a presentare in Consiglio regionale tutto il piano degli investimenti del Fondo sociale di coesione, così chi vuole può darmi una mano a sveltire le operazioni in corso presso il ministro Fitto.
Ringrazio per la collaborazione, non perché sia intimorito dalla mozione di fiducia, ma perché effettivamente stiamo lavorando in modo proficuo senza polemiche, però questi soldi ci servono e, se davvero dobbiamo fare bene il prossimo anno e mezzo, queste risorse devono essere assegnate e impegnate, perché se si pensa di assegnarcele dopo la scadenza della legislatura e di dire alle imprese, durante questo periodo, che la colpa è dell’Amministrazione uscente, non so se riuscirà questo gioco.
Non riuscì nel 2005 per circostanze diverse, quindi penso che sia interesse di tutti fare l’interesse generale e non pensare alle campagne elettorali che stanno per arrivare.
Abbiamo varato una legge sulla partecipazione, una delle più moderne d’Italia, che consente praticamente a chiunque, alle condizioni di legge, di intervenire nelle procedure amministrative e legislative della Regione Puglia. Abbiamo una agenda di genere che è la Strategia regionale per la parità di genere, che ha anticipato tutte le altre Regioni nel recepimento delle direttive comunitarie in materia.
Con le nostre politiche di inclusione e accoglienza siamo diventati una terra che contribuisce al dialogo interculturale e interreligioso nel Mediterraneo e nel mondo, per la costruzione della pace, tema che sentiamo in maniera profonda.
In quest’ultimo mese abbiamo attraversato una tempesta politica e mediatica di enormi proporzioni, ma persino un mio Assessore che aveva visto il telegiornale ad un certo punto era convinto che fossero stati adottati dei provvedimenti su qualcuno di noi e ho dovuto dirgli che non era così, e stiamo parlando di persone evolute, cioè l’impatto mediatico è stato tale da scuotere.
In questo caso ha avuto la possibilità di fare una domanda al Presidente, ma quanti italiani sono ancora convinti che ci siano delle indagini sulla Regione Puglia? Invece, non ce n’è neanche una di indagine sulla Regione Puglia, neanche una! Non c’è nessuna contestazione dei processi dei quali voi state sentendo parlare che riguardi la Regione Puglia… Dei processi di cui si sente parlare, perché certo, ci sono sicuramente delle indagini preliminari in corso, che riguardano dirigenti, altri soggetti, ma nulla che riguardi il livello politico, che anzi, in più occasioni, è stato il protagonista della denuncia, perché la truffa multimilionaria, purtroppo, di quei professionisti, di quegli avvocati, che in collusione con alcuni impiegati della Regione hanno fatto delle truffe, approfittando dei decreti ingiuntivi in agricoltura, l’abbiamo scoperta noi, devo essere sincero, io e il Capo dell’Avvocatura. Stava lì da tanto tempo, era una specie di cash sempre pronto.
Ci siamo accorti di recente che c’erano degli impiegati che quando ritenevano portavano in pagamento nuovamente una parcella di un avvocato che avevano già pagato, cercheremo di stabilire in che modo e in che termini; e ce ne siamo accorti. L’abbiamo allontanato e abbiamo recuperato le somme. Persino l’ultima indagine di cui alle cronache è partita dall’ingegnere Valenzano, che ovviamente ha denunciato: si è accorta che c’era una fideiussione che probabilmente non era vera.
Quindi è stato fatto un lavoro importante, nel limite delle nostre possibilità, perché non disponiamo di mezzi investigativi, e devo dire che probabilmente non disponiamo neanche del potere investigativo, nel senso che noi abbiamo potere di vigilanza, che è una cosa ben diversa dall’indagare se qualcuno commettere dei reati. Siccome passo per uno che dorme, o per uno che addirittura… Non so, adesso ditelo voi, se ne avete il coraggio, perché non l’avete mai detto e anche di questo vi ringrazio. Però in questi termini io penso che noi abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare, e faremo ancora di più. Gli accertamenti della magistratura con mezzi investigativi tecnici molto importanti sono ancora nelle fasi delle indagini preliminari.
Hanno messo in evidenza fenomeni di mala politica, che però sono sub iudice, che comunque hanno avuto un riflesso negativo anche sull’immagine della nostra Amministrazione. Come sia potuto accadere non lo so, forse è colpa mia, forse creo una specie di attrazione di fulmini, non so se è chiaro. Sono, cioè, come quegli alberi troppo alti e troppo vecchi, probabilmente attraggo i fulmini.
Non c’è una spiegazione razionale. I fatti di cui si parla riguardano altri contesti che non sono quello della Regione Puglia. Ciononostante, abbiamo sofferto in silenzio perché in un momento come questo limitarsi a dire “no, io non c’entro niente”, è un’attività che non è sufficiente. Non è sufficiente dire “noi siamo persone perbene e non c’entriamo niente”.
Noi ci siamo fatti carico della situazione, anche dell’immagine negativa, come diceva il consigliere Perrini, un’immagine inutilmente negativa della Regione e della Città di Bari. Quindi, vogliamo contrastarla non solo a parole, ma con atti e gesti concreti. E vogliamo potenziare i presìdi di legalità interni.
Noi abbiamo già potenziato enormemente il NIRS, il Nucleo ispettivo regionale, che agisce – ovviamente senza poteri investigativi, senza intercettazioni telefoniche, senza poter fare pedinamenti, ci mancherebbe – come un vero e proprio organo di controllo. Ho coinvolto, voi sapete, e li ringrazio, colgo l’occasione per ringraziarli, tantissimi ufficiali e sottufficiali di Polizia giudiziaria, che hanno lavorato con me negli anni e stanno facendo un lavoro egregio.
Ho sentito, dall’intervento di Marco Galante che è intenzione del Movimento 5 Stelle allargare il metodo che abbiamo messo a punto con il NIRS al resto dell’Amministrazione, ed è un punto che condivido. È un punto che condivido, perché anche se si trattasse solo di riesaminare, come facciamo in sanità, le procedure e verificare che siano tutte ben fatte, perché poi questi organi non servono solo alla verifica di legalità, servono anche alla verifica di buon andamento ex articolo 97: se questa cosa voi la condividete, io penso che… Mi è stato annunciato che il Gruppo del Movimento 5 Stelle sta per presentare un disegno di legge; questo disegno verrà sostenuto dal Governo regionale.
L’indicatore dello stato di salute di una pubblica amministrazione, mi permetto di dire, non sta tanto nel vivere i momenti di tranquillità, ma sta anche nel reagire positivamente e con determinazione alle prove che stiamo vivendo, per non consentire a nessuno di dire “ve l’avevamo detto”, perché quel “ve l’avevamo detto” è completamente privo di qualunque contenuto, perché in questa Amministrazione, aperta, anche troppo, per alcuni, si è vissuto, si è potuto constatare, si è potuto testimoniare di come questa Amministrazione funziona e di come sono le modalità del lavoro quotidiano e la strategia complessiva.
La magistratura, che ringrazio sempre, perché, al di là del fatto che, ovviamente, a seconda delle situazioni, io vengo coinvolto in queste polemiche o perché magistrato o perché politico, senza di loro sarebbe impossibile accorgersi di alcuni fatti.
Ovviamente, come tutte le azioni di verifica, come tutte le indagini e le azioni di approfondimento, gli interventi chirurgici, i rimproveri ai bambini, c’è un altissimo rischio che queste indagini non diano immediatamente la certezza di quello che è accaduto. Vi guardo in faccia e la cosa riguarda tutti, ha riguardato tutti, tutti.
Il fatto che ci sia un alto tasso di errore nelle indagini porta il legislatore italiano ad avere addirittura tre gradi di giudizio, perché il processo diventi definitivo. Utilizzare a seconda delle parti in campo questo argomento da una parte o dall’altra, io non l’ho mai fatto. Non l’ho mai fatto. Nessuno dei miei assessori ha mai polemizzato su questioni giudiziarie che riguardavano avversari politici. Nessuno ha borbottato anche di situazioni pesanti come quelle che si sono già verificate per un altro capoluogo di Provincia in circostanze molto diverse da quella di Bari. Neanche quello è stato mai utilizzato come un cavallo di battaglia politica. La magistratura fa un lavoro delicato, ontologicamente fallibile, tant’è che il procedimento amministrativo di un atto amministrativo non prevede l’appello e addirittura la verifica di legittimità, perché si presume che un atto amministrativo dovrebbe andar bene alla prima botta.
Invece, il sistema giudiziario è fatto con un altro criterio, perché è molto probabile, cosa che peraltro i dati confermano, che le vicende giudiziarie nell’approfondimento cambino la loro dimensione. Ciononostante la durezza del dibattito politico di queste settimane ci ha consentito di verificare che abbiamo valori comuni, che uniscono fortemente non solo questa maggioranza, ma anche le altre forze politiche in Consiglio regionale.
Devo dare atto che non è venuta dalla minoranza la polemica giudiziaria. Di questo vi devo dare atto e non è neanche venuta la polemica politica. Mi permetterete, però, di risolvere i problemi miei a casa mia, perché se per soccorrermi mi fate una mozione di sfiducia, può darsi che aggravate la situazione anziché aiutarla.
È chiaro che guidare una maggioranza non è mai una cosa semplice, soprattutto quando la maggioranza è ambiziosa come la nostra. Come abbiamo già fatto in passato per conto di chi non riusciva a farlo a Roma, abbiamo l’ambizione di costruire un fronte democratico ampio, largo, che metta insieme tutte le forze progressiste nel nostro Paese, per predisporre il futuro di questo Paese. È una cosa che noi proviamo a fare nel laboratorio politico della Regione Puglia.
In questo ambito deve essere chiaro che il coinvolgimento del Movimento 5 Stelle nella mia Amministrazione non è stato un atto di trasformismo, era un atto al quale mi ero impegnato durante la campagna elettorale. Avevo fatto un’intera campagna elettorale dicendo "se vinco le elezioni - tanto ero convinto della necessità dell’alleanza strategica tra le forze di progresso e il Movimento 5 Stelle - tenterò di coinvolgere il Movimento 5 Stelle nel Governo della Regione", e ho mantenuto la parola e credo che la vittoria è stata così larga (non era mai successo che un Presidente prendesse il 7 per cento del monte voti complessivo) sia perché probabilmente anche qualcuno che non mi avrebbe votato, di fronte a questo impegno, credendo che questo impegno sarebbe stato mantenuto, ha dato un risultato elettorale imprevisto e imprevedibile, quindi io mi sono comportato in maniera coerente.
Sono fiero di essere il Presidente di una Regione che è schierata apertamente contro la mafia, contro la corruzione e contro il malaffare. Il nostro Consiglio regionale nel 2019 ha approvato una legge importantissima, il Testo unico in materia di legalità, regolarità amministrativa e sicurezza, che tra le tante misure dispone anche l’obbligo della costituzione di parte civile della Regione in tutti i procedimenti penali relativi a fatti di mafia e consiglia vivamente la costituzione in moltissime altre fattispecie, per esempio i reati contro la Pubblica Amministrazione commessi sia da terzi che da nostri dipendenti.
Lo dico perché, se è vero che c’è sempre la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, per noi vale anche il principio - deve essere chiaro - che chi sbaglia paga, non deve pagare più del previsto, deve pagare quanto previsto dalle leggi, e su questo siamo sempre stati inflessibili. Sono stati tantissimi i casi di persone che si sono dimesse immediatamente e senza alcuna remora, nell’esercizio delle loro funzioni, solo perché indagate.
Ribadisco ancora a loro il ringraziamento per la sensibilità che hanno mostrato. Sono stati diversi, perché è una sensibilità che ha aiutato l’Amministrazione. Le dimissioni immediate e spontanee di Anita Maurodinoia, sono state un segno di solidarietà di Anita verso noi tutti, perché lei, che viveva un momento particolare, ha anche compreso il momento che vivevamo noi, e questa reciproca comprensione della situazione umana che si vive in certi contesti rimane un valore sul quale mi piacerebbe fondare il futuro del nostro modo di vivere in politica.
Questo snodo, cari consiglieri e care consigliere, vorrei quindi che scandisse l’inizio di quel cambio di passo da tanti auspicato, e che vorrei ci accompagnasse sino alla fine della legislatura.
Il cambio di passo ovviamente sarà relativo alle cose che non sono andate bene. Come infatti avete visto, nella stragrande maggioranza dei casi, noi abbiamo avuto risultati ottimi. Avrei potuto appesantire la discussione parlando di urbanistica, avrei potuto parlare delle politiche giovanili, avrei potuto parlare ancora più approfonditamente di come abbiamo ribaltato una situazione in agricoltura dove sembrava che dovessimo perdere un sacco di soldi e fino ad ora non abbiamo perso neanche un euro. Per farlo, però, serve la collaborazione di tutti, perché colgo dal dibattito che siamo tutti per migliorare l’efficienza della sanità. Siamo tutti consapevoli che questo miglioramento deve passare anche da una rotazione dei soggetti e delle persone che ci garantisca, anche se in sanità non è accaduto nulla che ci faccia pensare che ci siano situazioni opache o non funzionanti.
Pregandovi tutti quindi di considerare quello che sto per dire nella giusta dimensione, cioè che poi tutto questo va passato ovviamente attraverso il giudizio di legittimità degli atti, questo mi sarà consentito, un giudizio sul quale evidentemente ci potremo impegnare, la rotazione dei dirigenti, straordinaria – parliamo della rotazione di tutti i dirigenti – ruotando tutti i dirigenti della pubblica Amministrazione della Regione Puglia che abbiano fatto tre anni di servizio è una cosa possibile se dal punto di vista contrattuale questo processo ha una sua ammissibilità, perché non vorrei che questo processo di rotazione di tutti i dirigenti avviasse una serie gigantesca di contenziosi che non fanno bene in questo procedimento,
Penso che questa valutazione possa essere effettuata con le tolleranze previste dal sistema nel suo complesso, nel senso che parliamo ovviamente delle funzioni ad alto rischio di corruttela, quindi su questo punto, consigliere Amati, se questa è la sua richiesta, la richiesta è soddisfatta.
La decadenza dei DG in caso di sforamento della spesa farmaceutica è prevista dalla legge. Questa legge va applicata non appena lo sforamento verrà definito, questo sforamento è stato praticamente già accettato, mancano gli atti formali, ma dal punto di vista contabile lo sforamento è già stato affrontato, quindi questa legge verrà applicata senza "se" e senza "ma", nonostante la sua durezza,
Suggerirei però (la legge attualmente rende l’operazione non semplice e potremmo intervenire successivamente con una specificazione della norma) di distinguere le situazioni in cui lo sforamento è avvenuto per colpa da quelle in cui è avvenuto senza colpa, perché, laddove lo sforamento è avvenuto senza colpa, le conseguenze della legge in vigore sono il declassamento del soggetto nella graduatoria dei direttori generali, con l’impossibilità di utilizzarlo, quindi è una conseguenza che determinerà sicuramente un contenzioso rilevante.
In ogni caso, siccome la legge l’avete approvata, noi non possiamo che applicarla, così com’è adesso, se poi vorrete modificarla in futuro così come l’avete adottata in passato, certamente non avremo problemi particolari. Quello che è sicuro è che una norma che prevede una sanzione senza colpa è a sua volta suscettibile di diverse impugnazioni, che se nel caso dell’ARPAL non si sono verificate o, se si sono verificate, io non lo so, in questo caso sono abbastanza sicure.
Resta il fatto che la legge è in vigore e va applicata. Quindi, noi la applicheremo senza se e senza ma e tutti i direttori generali che hanno sforato la spesa saranno dichiarati decaduti.
Il blocco delle ALPI in caso di disallineamento con le liste ordinarie è già previsto dalla legge. La Giunta approverà un atto, come concordato nella riunione di maggioranza, perché in realtà io sto ripetendo delle cose che avevamo già detto nella riunione di maggioranza. La Giunta approverà un atto per stabilire le modalità attraverso le quali, alla verifica del disallineamento, che peraltro non è neanche particolarmente complicata, conseguirà il blocco delle prestazioni in ALPI. Anche questa è una decisione che la Giunta si sente di condividere.
Il rimborso delle prestazioni rese da privati in caso di prestazioni urgenti non potute prendere è una cosa che è possibile realizzare. Quelle urgenti, quindi non quelle più a lungo termine, e lo realizzeremo, consigliere Tutolo. Anche l’assunzione di psico-oncologi. Peraltro, è prevista nelle piante organiche di tutti i centri di oncologia, credo, questa presenza, o comunque è fortemente consigliata, anche se non prevista.
Siccome abbiamo proceduto ad assunzioni importanti di psicologi, sarà nostra cura allargare questo genere di presenza, anche in questo caso, con grande urgenza.
Resta, ovviamente, il punto più complesso, lo dico al consigliere Amati, quello dei Capi Dipartimento, che ovviamente hanno una natura diversa e non sono facilmente soggetti a turnazione, perché il serbatoio dal quale andare a prendere la turnazione non è definito dal rapporto di servizio tipico tra dipendenti dirigenti e pubblica amministrazione, ma è definito dalle loro domande. Quindi, mi permetterà di dirle che sul punto una necessità di turnazione che già si era manifestata nella Giunta, che ha non prorogato in automatico i Capi Dipartimento, ma ne ha richiesto loro di rifare le domande e a ribandito il loro posti, è evidentemente condivisa, nel senso che era necessario non dare per scontato che si arrivasse necessariamente ad una proroga per potere consentire alla Giunta, e perché no, anche al Consiglio regionale, di fare le valutazioni di questi Capi Dipartimento, che, avendo una natura particolare, vanno valutati nella loro capacità di intervento.
Lei parlava, quindi, di una rotazione generalizzata che sui capi dipartimento è difficile da realizzare, per il motivo che le ho detto, e anche perché non è detto che le deleghe… Che le persone che si sono iscritte riescano a coprire perfettamente tutte le necessità dell’amministrazione. Se poi questa condizione, al di là di tutti i ragionamenti complicati che facciamo adesso, si può realizzare però con soddisfazione di tutti, sono disponibile a ragionare della nomina dei capi dipartimento in modo condiviso con l’intera maggioranza. Questo è il massimo sforzo che posso fare. Questo è il massimo sforzo che posso fare.
Ovviamente, è uno sforzo che deriva dal desiderio di costruire una coalizione per il futuro, perché se questo desiderio non è comune ne prendiamo tutti atto. Sinceramente, io penso che arrivare ad una condizione di questo genere sia una cosa già molto, molto complicata che ha consentito a me di dirvi queste cose anche grazie alla comprensione di tutto il resto della maggioranza.
Penso quindi di aver detto quello che dovevo dire. Per concludere: nel dare il benvenuto oggi alle tre nuove assessore, Debora Ciliento, Serena Triggiani e Viviana Matrangola, io non ve le ho presentate all’inizio della seduta, ma non posso esimermi dal dire che Debora è attiva nel sociale e in politica da tantissimi anni, con un tratto umano e politico di straordinaria importanza e rappresenta il pluralismo della nostra coalizione, non un pluralismo di facciata, non un cattolicesimo democratico bigotto e becero, ma una vera promozione umana, legata anche alle esperienze che lei ha fatto in altri ambiti al Comune di Trani.
Poi, vi devo dire di Viviana Matrangola, che io conosco da moltissimi anni. Confesso che una delle ragioni per le quali le ho chiesto non è solo il suo curriculum, che vi prego di consultare; il giorno in cui sei stata nominata, non erano tali da poter fare entusiasmare nessuno per il tuo curriculum, però qualcuno se li dovrebbe pure leggere. Stiamo parlando di merito e di tante cose belle, però ci sono dei modi attraverso i quali queste cose diventano sostanza.
Lei sa come ha fatto il Presidente, può testimoniare, non è un testimone facile, è un testimone di quelli che, se ti deve dire una cosa, te la dice, ha l’autorità, l’autorevolezza e la tradizione familiare per farlo, non sta certo alle regole della politica, come le abbiamo conosciute qualche volta in maniera deteriore, quindi è una di quelle persone che mi fa piacere che possa mettere a disposizione la sua competenza in un progetto ambizioso, conoscendo e avendo l’autorità e l’autorevolezza almeno su di me per dirmi sempre la verità.
Serena Triggiani è la prima donna in 100 anni ad avere fatto il presidente dell’Ordine degli avvocati di Bari, e ci deve essere una ragione, perché se in 100 anni è stata la prima e l’unica, evidentemente ha qualità di particolare rilievo che persino gli uomini sono stati costretti a rilevare.
Anche lei ha un curriculum straordinario nelle materie delle quali è incaricata, perché si è occupata di materia del lavoro, devo dire è una tradizione familiare la sua, quella del diritto del lavoro, ma è anche una tradizione che ha coltivato con intensità, che l’ha portata ad avere un prestigiosissimo ruolo nell’Avvocatura barese e che le ha consentito anche di acquisire una competenza tale da essere inserita prima nella task force per l’occupazione, nella quale già la rimpiangono, e soprattutto nel Consiglio di Amministrazione di ARPAL, in cui è stata messa per le stesse ragioni di competenza.
Ad un certo punto le ho chiesto di venire in Giunta, perché questa competenza, a mio modesto avviso, nel contesto in cui le è stato richiesto era più che sufficiente a coprire il ruolo di Assessore regionale, quindi c’è un percorso lineare, cristallino, che ovviamente non ha corrisposto ad un cambio di orientamento politico, perché giustamente l’Assessora si è un po’ indispettita perché aveva capito che qualcuno pensasse che anche lei fosse stata oggetto di una complessa trattativa trasformistica, cosa che bisogna stare attenti a raccontare, salvo che uno non si debba per forza una giustificazione, ma in tutta sincerità ancora non ho capito quali sarebbero state le persone convinte in cambio di qualcosa a cambiare…
Io, sinceramente, certe volte mi sono pure meravigliato di avere convinto qualcuno, e mi sono meravigliato di averlo convinto solo sulla base, forse, di un modo di essere delle cose, di un mio modo di essere anche personale, se mi permettete, sempre gentile, garbato, disponibile e privo di presupposizioni.
Alle volte sembro particolarmente predisposto verso chi non la pensa come me. Non sono uno di quelli che li allontana per natura. Anzi, mi viene la curiosità di dire: ma come mai? Io sono così convinto di quello che penso. Com’è che non riesco a convincere un’altra persona? Questo è il difetto fondamentale. Io sono così convinto di come ho vissuto tutta la mia vita, di come l’ho vissuta con loro, di come l’ho vissuta con i pugliesi, i baresi, sono così convinto, lo dico, di avere ragione, che mi chiedo: come è possibile che io non riesco a spiegarlo a belle persone anche di un altro orientamento politico? È tutto qui il segreto, e voi lo conoscete questo segreto, lo conoscete, perché è semplice, è banale.
Non esiste al mondo che qualcuno mi si sia potuto rivolgere male, “io vengo con te se tu”. È mai successo? È mai successo che qualcuno abbia avuto il coraggio di dirmi una cosa del genere? Non è mai successo, perché questo è l’unico modo per farvi veramente incazzare, quello di chiedermi qualche cosa in cambio quando io parlo di valori, quando parlo di futuro, quando parlo di cose belle che abbiamo da fare, perché sono costruito in questa maniera. Tanta gente si è trovata a fare l’assessore, il Ministro senza manco poterlo prevedere. Lo ha saputo il giorno che gli è arrivata la comunicazione, comprese le ultime tre. Anzi, l’ultima non riuscivamo a contattarla. Avevamo già firmato il… ci dicevamo: e se non accetta? Hai accettato. Non le è stato neanche chiesto. Quando uno deve fare una scelta la fa e basta, non la tratta, fermo restando che ascolta tutti e cerca di farla interpretando l’anima, i valori e le intenzioni di ciascuno.
A queste condizioni, io vi chiedo di respingere la mozione di sfiducia, perché sinceramente non mi merito di essere sfiduciato. Ve lo dico dal profondo del cuore. Avrò fatto un sacco di errori nella mia vita, ma non al punto da essere sfiduciato in un momento in cui, in vent’anni di lavoro durissimo, abbiamo cambiato veramente la storia di questa Regione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Ventola in replica.
Speaker : VENTOLA.
Presidente, colleghi consiglieri, non sarà sfuggito che non mi sono mosso dal mio banco, perché ho voluto ascoltare tutti i colleghi con estrema attenzione.
Devo dire, Presidente, che la miglior difesa non poteva che fare lei per se stesso, se è vero, come è vero, che nei vari interventi si è parlato di tutto, tranne delle vere ragioni per i motivi della sfiducia.
Lei è passato per perseguitato politico, è passato per l’attacco mediatico nazionale, e nella sua difesa ha dedicato più del 90 per cento del suo intervento a difendere la legalità, che il suo stesso Partito ha messo in discussione, che il Movimento 5 Stelle ha messo in discussione, che è Fratoianni ha messo in discussione, che Bonelli ha messo in discussione, che l’avvocato Laforgia, candidato del Sindaco di Bari, ha messo in discussione, non noi.
Probabilmente, quindi, il 23 aprile, se si fosse svolto il Consiglio regionale, avrebbe evitato di fare questi incontri di maggioranza, dei quali oggi ci ha reso edotti. Nel merito, poco o niente.
Assessore Triggiani, io non sarei lusingato dei complimenti che le ha fatto il Presidente, perché sono gli stessi che fece ad Annagrazia Maraschio all’insediamento, identici, precisi, e poi si è visto la fine che ha fatto Annagrazia Maraschio, che è stata defenestrata con un sms, e non l’abbiamo detto noi.
L’operazione moralità e legalità della Giunta regionale pugliese si esaurisce quindi in sostanza con la sua fuoriuscita, questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare, rispondo con un sorriso, Annagrazia Maraschio.
Tutto il tema della legalità mi sembra che sia un parafulmine che voi state utilizzando rispetto a problemi reali che noi abbiamo posto. Per noi è chiaro, la legalità inquisitoria e di giustizia attiene alla magistratura, punto, perché ci volete inserire voi? Attiene alla magistratura e noi portiamo rispetto alla magistratura se stiamo in silenzio e cerchiamo di sbagliare il meno possibile, perché sappiamo che chi opera può anche sbagliare, l’importante è che sia in buonafede. Quante altre volte dobbiamo ripeterlo?
Per cui, cari colleghi, è andata male, probabilmente vi aspettavate sceneggiate, vi aspettavate dei toni elevati, vi aspettavate degli show dei manifesti, ma la questione è seria, quindi con moderazione, senza alterare i toni vi avremmo deluso, avremmo deluso forse chi pensava di venire qui e trovare gli striscioni. Ma noi abbiamo guardato nel merito, le questioni, non ci interessa. Come diceva Renato, il danno di immagine è di tutti, e per noi non è una questione legata alla moralità o all’etica, perché pensiamo a quello che noi possiamo evitare. Se un consigliere regionale, caro Presidente, vuole dare l’accesso ai documenti, e i documenti non glieli danno, secondo lì che cos’è? Caro assessore alla legalità, che cos’è?
Se il Capo di gabinetto non mi dà le schede FSC, che gli ho chiesto da un mese, da quando le ha consegnate, il 27 marzo, io gliele chiedo e non me le dà, che cos’è? Quella è la legalità, per me, a livello amministrativo. Se chiediamo gli atti alle agenzie di questa Regione, e non ce li danno, che cos’è? Se un giornalista chiede accesso agli atti e gli viene negato, che cos’è? Dobbiamo aspettare che arrivi la magistratura? O si previene con l’attività di controllo, che è propria della minoranza? Se poi voi volete fare i nuclei di controllo, perché volete anche prendere il ruolo della minoranza, benvenuto, Movimento 5 Stelle, benvenuto, Presidente Emiliano. Ma fateci fare il nostro lavoro!
Le carte le possiamo leggere? Oggi abbiamo appreso che lei dà la disponibilità, dà la disponibilità a venire in Aula per illustrare le schede del FSC. Grazie per la disponibilità, ma è un mio diritto avere le carte, non devo rivolgermi a un giudice per avere le carte. Se quel qualcuno non dà le carte, lo cacci, perché sennò lei condivide il suo percorso.
Io non posso ritrattare, Presidente, perché ho letto testualmente il comunicato di Raitre dell’11 settembre 2020, e c’è anche un video, per cui io non ritratto. Se è sbagliato, dico che è sbagliato, ma testualmente dice “Il Presidente Emiliano: ‘questo è un giorno storico per noi, perché praticamente dopo vent’anni di dissesti, la Puglia è fuori dalla crisi’”. Poi, ho letto quello che ha detto Speranza. Speranza dice “penso che la Puglia abbia fatto un lavoro molto importante e i nostri tecnici del Ministero della salute ritengono che la Puglia è fuori dal Piano di rientro.”. Se lei si rende conto che poi non è così perché un altro Ministero lo dice, non ce lo viene a dire in Aula dopo quattro anni e mezzo dal 2020! Perché sennò a me dà la sensazione che siccome era l’11 settembre e si votava il 23 settembre, forse era campagna elettorale! Probabilmente. Io non devo ritrattare nulla. Le ho letto un articolo e le posso anche dire il giornalista che ha fatto il servizio.
Piuttosto, siccome sa che io tengo molto al ruolo istituzionale e alla stima personale, la prego di smentire le foto che stanno circolando in questo momento, in cui, mentre noi trattavamo della sfiducia, lei giocava sul cellulare. Lo smentisca, perché immagino che non sia vero. Immagino che non sia vero. Io immagino che non sia vero. Non è da me? Io devo ritrattare. Mi viene chiesto di ritrattare qualcosa che ho letto virgolettato. Spero che sia sbagliato, perché sennò quello è il metro di valutazione di rispetto che avete di quest’Aula.
Lavoratori in sanità. È vero, ha internalizzato, ma qual è l’esigenza di un candidato Presidente presiedere durante la campagna elettorale del 2020 alla sottoscrizione dei contratti di chi veniva assunto in Sanitaservice a Taranto piuttosto che da un’altra parte? Qual è il suo ruolo? È un ruolo tecnico, perché fa il politico in campagna elettorale a vedere mentre il dirigente firma con i dipendenti il contratto? Perché? Che sensazione diamo ai cittadini? Che lo abbiamo deciso noi? No. Hanno vinto un concorso pubblico. Perché lei ci va? Il suo compito è dare indirizzi. Dopodiché, si prende i meriti, giustissimi, degli indirizzi che ha dato. Non presiede alla sottoscrizione di un contratto.
Leggi di principio. Certo, per noi sono state leggi di principio. La partecipazione. Aspettiamo gli esiti di questa legge. Le voglio ricordare che lei con enfasi fece approvare una legge sul Consiglio sanitario regionale. Mi può dire quando ha funzionato il Consiglio sanitario regionale? Quante volte si è riunito? Da chi è costituito? Che cosa doveva fare? Collaborare affinché ci fosse il Piano di riordino, di recupero, di rientro e tutto ciò che riguardava la sanità, della legge. Non si è mai istituito una volta.
Le leggi di principio poi devono avere un effetto. Non è che ci fa una cortesia se decadono i direttori generali, perché c’è una legge che li fa decadere. Ad oggi non sono decaduti. Oggi ci ha detto che prende impegno, perché se viene certificata, dopodiché però ci aggiunge che ci deve essere la colpa. Chi lo stabilisce? C’è sempre questo fare. Se è sbagliata la legge, se riteniamo che sia sbagliata, cambiamola, perché se c’è una legge e noi non ne diamo esecuzione c’è qualcosa che stride con il principio di legalità.
C’è stato un momento in cui tutti hanno enfatizzato la questione Covid, che era una delle ragioni della nostra mozione. Presidente, glielo dico oggi per la prima volta dopo tanti anni, perché ci ho riflettuto molto: quando è scoppiata la pandemia, lei aveva come vicepresidente il numero 1 della Puglia, l’ex Prefetto Nunziante, che aveva la delega alla Protezione civile, da quel giorno io non l’ho più visto.
Scoppia una pandemia, io ho il numero 1 Vicepresidente con delega alla Protezione civile, un Prefetto stimatissimo: sparito dalla circolazione. Decide legittimamente di nominare le task force, peccato che i componenti della task force si siano trovati tutti nei guai.
Io contesto la scelta politica, perché aveva Schumacher della Ferrari, ha preferito tenerlo fermo e nominare delle persone di fiducia, scelta politica. Peccato che le persone a cui lei ha dato fiducia abbiano rubato, con sentenze che sono state acclarate nei giorni scorsi.
Peccato, però è accaduto anche questo, così come abbiamo appreso da notizie di stampa che i soldi che i cittadini davano come donazione alla Regione, che pare fossero intorno ai 12 milioni di euro, sono stati utilizzati per sistemare delle scuole in periodo di Covid.
Lo abbiamo appreso dalla stampa, io ho chiesto a chi di competenza che fine abbiano fatto quei soldi e attendo risposta, Ve la do come notizia, augurandoci che sia sbagliata, perché io l’ho appreso da notizie giornalistiche, dopodiché ho dovuto chiedere perché se 12 milioni di euro venivano utilizzati per fare altro, è chiaro che è preoccupante.
Non sto incolpando lei, Presidente, io qui sono il cinquantunesimo titolato a dare patenti di legalità, non esiste, non appartiene al mio DNA, non appartiene alla mia cultura, non è il mio ruolo, io sono come gli altri, in alcuni casi anche peggio, ma non stiamo parlando di legalità. Io lo voglio portare a conoscenza, perché immagino che lei tante di queste cose non le sappia, e in quale luogo dovrei dirlo? Non le sto dando una colpa, io non sono dispensatore di patenti o altro.
Agli amici di Azione - mi avvio alla conclusione, veramente un secondo - apprezzo la sincerità di questo Consiglio in alcune parti, soprattutto nella parte in cui il Presidente Emiliano vi ha detto "queste cose le facciamo, a condizione che stringiamo un patto di coalizione per il futuro", giustissimo in politica, così come mi auguro che gli amici di Azione siano consequenziali rispetto a ciò che hanno riferito, perché, cari colleghi, c’è chi è più bravo ad andare sulla stampa a raccontarli, ma poi c’è la vita reale. E nella vita reale bisogna dimostrare quotidianamente in che cosa si crede, e fino a che punto si è disposti a spingersi. Questo è un Consiglio dove purtroppo abbiamo assistito a sceneggiate del Presidente che vi cacciava di là: “andate via, non potete stare là”. Noi non abbiamo fatto le sceneggiate, perché vivaddio, in questo Consesso, molto spesso, senza pagare il biglietto ci siamo divertiti alle sceneggiate. Ma è accaduto questo. Poi ci sono stati ravvedimenti, c’è di tutto. Noi quello lo comprendiamo, perché probabilmente accade anche nelle Amministrazioni di centrodestra. Però, su temi che abbiamo posto all’attenzione, non ci sono state date risposte, ed è chiaro che la mozione rimane, e ancora più convinti, oggi, perché avete tentato di denigrarci, di offenderci perché era una finzione, la mozione, una provocazione, un pretesto. No. Noi siamo persone normali, che senza enfasi, perché la politica è una passione, ma non è il nostro mestiere, abbiamo tentato sommessamente di dimostrare come questo Presidente in questo momento storico non meriti la nostra fiducia.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Presidente Ventola.
Noi abbiamo detto fin dall’inizio, ma come da Regolamento che la replica era prevista per lei, Presidente Ventola, per il Presidente Campo, ovviamente per il Presidente Emiliano, laddove ritenesse di intervenire a seguito dei vostri interventi e basta.
Il Presidente Amati ha precisato, intervenendo, una circostanza: che si riservava di dire come avrebbe votato a seguito della relazione del Presidente… Lui ha detto nell’intervento che avrebbe precisato come votava a seguito della relazione… Voi avete già detto tutti che appoggiate la relazione… Scusate, non riapriamo il dibattito. Voi avete detto tutti, ciascuno di voi, intervenendo, come votavate la mozione. Poi, detto questo, se vuole intervenire qualche altro Capogruppo… Se qualcuno ha cambiato idea può anche intervenire. Vale per tutti, se avete cambiato idea. Sino ad ora avete detto che avreste votato la mozione.
Io quindi non credo che abbiate voglia di ribadire. Prego, Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Risponderò subito all’ultima suggestione del collega Ventola. È vero, qua accadde di tutto. Noi fummo cacciati, c’era chi avrebbe dichiarato che non sarebbe più rientrato in Aula. Voi che avevate presentato la mozione di sfiducia contro il povero Clemente, che era una mozione di sfiducia “su commissione”. In realtà, ricordo benissimo tutte quelle vicende. Ho il dettaglio. Però lei non ricorda una parte di quella vicenda. Noi ci alzammo e dicemmo: noi stiamo dove si risolvono i problemi delle persone. Siamo stati eletti in maggioranza e lì staremo. Hai voglia il Presidente Emiliano a dire dove ci vuole piazzare lui. Decidiamo noi dove ci piazziamo. E fummo chiari su questo. Anzi, qualcuno ci disse “andate dall’altra parte”, come se il Governo fosse sempre qui e l’opposizione fosse sempre lì. Noi non ci muovemmo. Però vi avvertimmo: ricordate che la vita più o meno, anche la vita politica, si atteggia così. Dopo un po’ di mesi, ritorneremo su questa vicenda e rideremo un po’ di noi stessi. È a verbale. Si ricorda quando tutti i colleghi intervenivano per fatto personale, dove nessuno aveva offeso alcuno? Furono consentiti gli interventi per fatto personale semplicemente per dire che Amati, Mennea e Clemente erano portatori di una particolare malattia contagiosa. Si ricorda questa vicenda? Bene. Io mi ricordo tutto.
Siccome prima e ora sono consapevole che la vita, e la vita politica, è un continuo rivedere e revisionare tutto, il Presidente Emiliano ha cambiato opinione nei nostri confronti? Ne abbiamo preso atto. Mettiamoci al lavoro. Punto. Io non ne farei una tragedia. Lo dico con estrema generosità, nel ricordare questi avvenimenti.
A questo punto, però, la questione è più di merito. Presidente, dalla sua risposta ci pare di capire che lei accoglie le nostre richieste. Però dobbiamo essere chiari. Un po’ tradendo la sua solita caratterialità, lei è un po’ più deciso, il suo eloquio è un eloquio abbastanza incerto. Non è che faccio, adesso, l’interprete dell’eloquio degli altri. Lo segnalo. Tenga conto che le voglio segnalare una circostanza. Lo dico ai giornali. Se volete, vi faccio vedere il secondo screenshot di quella famosa chat. Dopo che il Corriere del Mezzogiorno divulga il messaggino “state calmi, dopo il 7 tutto a posto”, così l’ho interpretato io, l’indomani, quando esce sul Corriere del Mezzogiorno, il successivo dice: “Però avevo dimenticato di dirvi ‘riservatezza’”. Se volete, ne faccio prendere visione a tutti, e mi ero dimenticato di dirvi riservatezza.
Io non ho detto nulla a nessuno di questa seconda puntata. Caro Presidente, i Direttori di Dipartimento devono ruotare, perché per fare politica ci siamo già noi. siamo 51 e siamo molti. Si figuri se ne dobbiamo aggiungere altri.
Tenga conto che il modello organizzativo che lei ha scelto prevede i Direttori di Dipartimento, ci sono altri modelli organizzativi senza i Direttori di Dipartimento che danno maggiore ruolo di indirizzo agli Assessori, invece qui c’è un modello, che non contesto perché è una vostra scelta, avrei da obiettare ma taccio. perché non rientra nelle mie competenze.
I Direttori di Dipartimento presentano le domande, l’orecchio di Dionisio, decidono di fare cartello tra loro, perché a loro volta hanno un’altra chat, perché qui ci sono tante chat, come a scuola, quella dei genitori maschi, quella delle genitrici, hanno un’altra chat e il bello è che scrivono sulle chat. Tenga conto che quando io scrivo sulle chat scrivo affinché possa essere fatto screenshot, è funzionale, tant’è che mi insegnò un politico della Regione, quando ero ragazzo, "ricordati che quando una cosa la dici allo specchio siete in due", e io mi ricordo sempre di questa storia che quando dico una cosa allo specchio siamo in due.
Nell’altra chat, quella dei dirigenti, si decide "quando parteciperemo alle domande, mi raccomando ognuno faccia domanda per il suo Dipartimento". Naturalmente, come al solito, il diavolo si dimentica sempre i coperchi, alcuni non ci stanno e fanno domande per altri Dipartimenti.
Può vederlo, ci sono le domande, fanno cartello, cosa che si fa in politica, per cui mi metto d’accordo con Campo e Tammacco, siamo tre, vogliamo fare un Assessore, quindi diciamo "mi raccomando, tu dici questo, tu quest’altro", il mestiere nostro, lo fanno loro, e per me questa cosa... lei, Presidente, ha usato una serie di argomenti, ma per me devono ruotare, se non lo farà lei, noi depositeremo una proposta di legge, una legge provvedimento, abbiamo i prestampati dalle proposte di legge, ritorneremo su questo argomento.
La invito a farlo, perché a un certo punto della nostra storia tante cose buone sono state fatte, ma tante cose buone non sono, e quando si solidifica un sistema di potere che appartiene alla burocrazia, esso se ne infischia anche dell’indirizzo politico e della politica, anche di lei stesso, quindi a scopo di prevenzione la prego di considerare quello che le sto dicendo. Quindi, se può essere più chiaro, meglio. Altrimenti, siccome la mozione di sfiducia non ha i numeri e noi da domani cominceremo a lavorare, noi siamo qui pronti, anzi, devo dire la verità, sarebbe addirittura più bello dedicare una sessione unica all’argomento. Poi potremmo dire tutti gli sms, tutti gli screenshot, potremmo raccontare anche il dettaglio. Non è un problema di dell’azione, è un problema di trasparenza: è vero, assessore alla trasparenza e alla legalità? È un problema di trasparenza: chi sa, dica, sennò, che stiamo facendo? Un happening di moralisti, giusto?
Secondo argomento: rotazione dei dirigenti. La vostra delibera della Giunta regionale dice che noi tre anni massimo è l’auspicio. Lo dite voi, non io: c’è una legge dello Stato… Assessore alla legalità, io purtroppo la interpellerò sempre, perché io ho questa ossessione per la legalità formale, quindi lei non pensi che sia un fatto… È per onorare la sua delega. Io penso che sia una delega che attraversa tutti, però se lei ha questa specifica funzione, io la interpellerò. Una legge dello Stato, il decreto-legge 138 del 2011 dice: “al fine di assicurare la massima funzionalità e flessibilità, anche se la durata del contratto eccedente rispetto alla decisione possono essere ruotati”. È una legge dello Stato. Tra l’altro, nella IX legislatura presentammo una proposta di legge, che firmarono anche Caracciolo, Campo, siamo tutti firmatari, abbiamo pure un referto su questo argomento: tutto a posto, si può fare. Quindi, Presidente, lei dice: vedremo se si può fare.
Si può fare, Presidente. Abbiamo anche i referti tecnici. Se lei non lo farà, noi ripresenteremo la proposta di legge, perché serve innanzitutto a lei e al buon governo, non si faccia coinvolgere nella palude della burocrazia perché la burocrazia è paludosa. Lei pensi un po’: il fatto che adesso gli screenshot vengono portati in giro, e qualcuno dice sono dei killer, no, sono dei ben pensanti. Significa il grande riposizionamento in vista di quel che sarà: chissà che sarà, noi mo’ ci riposizioniamo. Quelle sono le burocrazie, è la storia delle burocrazie, non è che ve la sto raccontando io. Quindi, abbiate… Qual è il problema? Ho finito, ho finito, colleghi. Ho finito. Se non mi volete ascoltare, potete pure… Non è obbligatorio ascoltarmi. Se non volete ascoltarmi, potete uscire.
Ho finito. Ultima questione: i direttori generali delle ASL sono decaduti ex lege, quindi non c’è da discutere, i loro atti sono nulli. Liste d’attesa: posso dire una cosa sulle liste d’attesa, o non avete interesse?
Lei ha parlato dell’ALPI, bene, decadenza automatica. Ci sono altre due questioni. Le agende chiuse sono illegali, quindi non è possibile avere le agende chiuse. Le agende dedicate, che non esistono, sono illegali. Su questi due punti non è stato chiaro.
Il nostro voto. Noi abbiamo due alternative. Abbiamo l’alternativa di votare: o ci asteniamo, nel senso “vediamo che cosa fate”, oppure respingiamo la mozione di sfiducia perché non la riteniamo... Possiamo avere due alternative, noi, oppure Romito... Quando farò il direttore generale a te, quando diventerai Sindaco, discuteremo della questione e la concorderemo. Per ora falla dire soltanto a me. Quando sarai Sindaco e io sarò il tuo direttore generale discuteremo la posizione. Ora lasciamela dire da solo.
È stato lui che, generosamente, ha fatto questa offerta. Io, ovviamente, perché dovevo dire...
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Amati...
Speaker : AMATI.
Mi hanno interrotto.
Noi abbiamo due possibilità. O la possibilità di astenerci, per dire “vediamo che cosa sapete fare”, o la possibilità di respingere la mozione, alla quale non crediamo. Quindi, respinta la mozione... Ma da domani mattina noi ci applichiamo nella realizzazione di questi obiettivi.
Mi sono sentito con i colleghi. I colleghi ritengono ‒ ed io con loro, quindi riteniamo ‒ che la seconda soluzione ci faccia emancipare dalla maledizione della neutralità. Come diceva Pio XII, la neutralità è una maledizione: troppo poco per uno e molto per gli altri. Ci emancipiamo dalla maledizione della neutralità e potremo più coraggiosamente sfidarla e combatterla se lei tradirà l’impegno che ha assunto oggi. Perché noi la combatteremo. Questa è la nostra decisione.
Dopodiché, voi fate meditazione... Lo so bene. Sappiate una cosa: i giornali di domani, non per colpa dei giornalisti, ma perché è così, andranno a finire nel sottofondo della gabbietta degli uccellini. Poi c’è il giornale del 9, del 10 e dell’11. Noi con questo voto ci predisponiamo ai giornali dei giorni successivi a quelli dell’8. Lo dico con tutto il rispetto per la stampa, riferendomi non al contenuto, ma alla materialità del cartaceo. Solo per questo hanno quella funzione.
Questa è la nostra decisione. Però, Presidente, è una sfida che noi le lanciamo. Se non lo farà, peggio per lei. La mozione di sfiducia la presenteremo noi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati. Mettete sempre a dura prova la mia pazienza.
Non ho altri iscritti a parlare.
Votiamo. Per votare occorre sorteggiare il consigliere che parte per primo.
Si parte da De Leonardis.
Consigliere segretario, dobbiamo verbalizzare.
Rammento le modalità di voto: chi vota "sì" vota a favore della mozione di sfiducia, chi vota "no" vota contro l’approvazione della mozione di sfiducia.
Adesso procediamo con la chiama.
Prego.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Giovanni De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Paolo dell’Erba.
Speaker : DELL’ERBA.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Alessandro Delli Noci.
Speaker : DELLI NOCI.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Grazia Di Bari.
Speaker : DI BARI.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Massimiliano Di Cuia.
Speaker : DI CUIA.
Sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, parlate al microfono, per cortesia, per la registrazione, non per noi.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Massimiliano Di Cuia.
Speaker : DI CUIA.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Vincenzo Di Gregorio.
Speaker : DI GREGORIO.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Michele Emiliano.
Speaker : EMILIANO.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Antonio Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Marco Galante.
Speaker : GALANTE.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Francesco La Notte.
Speaker : LA NOTTE.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Stefano Lacatena.
Speaker : LACATENA.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Antonella Laricchia.
Sebastiano Leo.
Alessandro Leoci.
Speaker : LEOCI.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Luigi Lopalco.
Speaker : LOPALCO.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Gianfranco Lopane.
Anna Maurodinoia.
Speaker : MAURODINOIA.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Michele Mazzarano.
Speaker : MAZZARANO.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Paride Mazzotta.
Speaker : MAZZOTTA.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Ruggiero Mennea.
Donato Metallo è assente.
Paolo Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Francesco Paolicelli.
Speaker : PAOLICELLI.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Lucia Parchitelli.
Speaker : PARCHITELLI.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Donato Pentassuglia.
Renato Perrini.
Speaker : PERRINI.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Michele Picaro.
Speaker : PICARO.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Raffaele Piemontese.
Fabio Romito.
Antonio Scalera.
Speaker : SCALERA.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Joseph Splendido.
Speaker : SPLENDIDO.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Giovanni Stea.
Speaker : STEA.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Massimiliano Stellato.
Speaker : STELLATO.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Saverio Tammacco.
Giuseppe Tupputi.
Speaker : TUPPUTI.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Antonio Tutolo.
Francesco Ventola.
Mauro Vizzino.
Fabiano Amati.
Rosa Barone.
Maurizio Bruno.
Paolo Campo.
Loredana Capone.
Speaker : CAPONE.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Filippo Caracciolo.
Luigi Caroli.
Speaker : CAROLI.
Sì.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Christian Casili.
Speaker : CASILI.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Napoleone Cera, assente.
Debora Ciliento.
Speaker : CILIENTO.
No.
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Clemente Sergio, no.
Giacomo Conserva.
Speaker : PRESIDENTE.
Gianni De Blasi è stato chiamato?
Speaker : CLEMENTE, consigliere segretario.
Sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Con 30 voti contrari, 18 voti a favore, 2 assenti, la mozione è respinta. La seduta è tolta.
I due assenti sono Metallo e Cera.