Click on “CC”, at the bottom-right of the video, to enable/disable the subtitles.
For each recording, these features are available:
- Comprehensive transcription of the recording;
- (If set) the list of all the speakers in time order and the arguments of the agenda.
The media library is completely browsable.
- Simple search:
- Speaker: it is possible to select one or more speakers attending the recorded event (if speakers are indexed).
- Agenda argument: it is possible to select only those recordings that have some specific argument treated.
- Date or time span: This option allows selecting the recordings of events held in a specific date or during a specified time interval.
- Advanced search: it is possible to search single words, names, phrases, arguments treated during the recorded events and the result of the search will be a list of all those recordings in which the searched term has been treated. Then it is possible to listen to the recording in the precise instant where the searched words are pronounced.
As for now, the enabled social networks are:
- Google+
To activate the service all you need is to sign up up using your email where the alerts will be delivered and choose the words/argument of interest.
Once the alert criteria is set, you will receive an email containing::
- The internet address of the recording
- The recording title with the chosen search criteria
- The list of the links to the instant where the searched words are pronounced. The words that are found are highlighted in italic.
CONTACT US
C.r. Puglia 05.04.2022
FILE TYPE: Video
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti.
(Segue Inno nazionale)
Auguriamo pronta guarigione alla Presidente Loredana Capone causa Covid, speriamo in una sua pronta ripresa, alle colleghe e ai colleghi che non sono in Aula e a tutti i pugliesi che in questi giorni, causa pandemia, ancora sono in casa, con l’auspicio da parte di tutti che questo periodo passi al più presto.
Diamo per approvato il processo verbale del precedente Consiglio.
Hanno chiesto congedo i colleghi Laricchia, Mazzarano, Tutolo, Capone e Delli Noci.
Comunico al Consiglio regionale che il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 28/03/2022, ha deliberato di non impugnare la legge regionale n. 1 del 02/02/2022 “Misure per il potenziamento dello screening di popolazione sul tumore mammario e istituzione del programma di valutazione del rischio per pazienti e famiglie con mutazioni geniche germinali”.
Cedo la parola al collega De Leonardis per le altre informative.
Speaker : DE LEONARDIS.
Sono stati assegnati alla Commissione: alla I Commissione una serie di debiti fuori bilancio: la n. 38, DDL n. 39, disegno di legge n. 40, disegno di legge n. 41, disegno di legge n. 42, disegno di legge n. 43, disegno di legge n. 44.
Alla III Commissione è stato richiesto il parere sulla deliberazione della Giunta n. 429; è stato inoltre richiesto il parere sulla deliberazione della Giunta regionale n. 436.
Alla IV Commissione è stato richiesto il parere sulla deliberazione della Giunta regionale n. 392; è stato inoltre assegnata alla V Commissione una richiesta di parere su una determina del Direttore generale dell’ASSET n. 220093.
Sono state inoltre presentate le seguenti interrogazioni, interpellanze e mozioni: l’interrogazione di Gatta, con oggetto “Gravi criticità del servizio sociosanitario regionale del territorio dei Monti Dauni”; le mozioni, inoltre, Mazzotta “Richiesta dello stato di calamità naturale nei territori dei Comuni di Minervino di Lecce, Otranto, Uggiano La Chiesa e della Baia di Porto Badisco e adeguamento del Canale Minervino in gestione al Consorzio Ugento Li Foggi”; da parte del consigliere Galante, una mozione che impegna la Giunta “a sostenere il processo di riconoscimento della Vulvodinia, o Sindrome vulvovestibolare come malattia invalidante e a valutare il suo inserimento tra le patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie correlate”; le mozioni presentate dai consiglieri Caroli e Perrini, “Palazzetti e palestre adibite ad hub vaccinali”.
Speaker : PRESIDENTE.
L’ordine del giorno, così come stabilito in Conferenza dei Presidenti, prevede al primo punto la discussione della mozione del collega Di Gregorio.
Sono state posticipate le mozioni del collega, presidente Paolo Pagliaro, al prossimo Consiglio regionale del 26 corrente mese.
Il punto n. 1, quindi è in discussione oggi; i punti n. 2 e n. 3 sono posticipati; il n. 4 è posticipato; il n. 5 è ritirato; il n. 6 è sostituito, così come stabilito in Conferenza dei Presidenti, dal n. 38, sempre del collega Paolo Pagliaro; poi di seguito le altre così come indicate all’interno dell’ordine del giorno.
Abbiamo deciso di posticipare la mozione n. 1 perché siamo in attesa dell’assessore Palese, che è impegnato in un importante impegno istituzionale, appena è in Aula, colleghi Di Gregorio e Metallo e gli altri proponenti, discutiamo subito la mozione n. 1.
Pertanto, se non ci sono degli interventi, passerei alla discussione della mozione n. 38, che sostituisce la n. 6. C’è l’assessore Sebastiano Leo, che potrà darne risposta. È pervenuta una risposta scritta da parte del dirigente.
Se intende presentarla il proponente, ne ha facoltà.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Prima di passare alla trattazione di questa mozione, mi sembra doveroso avvisare i tanti Sindaci che oggi sono collegati con noi in streaming e i tanti cittadini della provincia di Lecce che anche oggi non si tratterà la mozione relativa al parco eolico del Canale d’Otranto, da Otranto a Santa Maria di Leuca. Siamo al limite del paradosso, lasciatemelo dire. Come un’infinita tela di Penelope, oggi è stata ancora una volta rinviata questa discussione, che punta a impegnare la Giunta regionale ad opporsi a questo progetto gigantesco, a questo parco eolico, come abbiamo più volte sottolineato, in una delle zone più belle d’Italia, in uno dei tratti di costa sicuramente più rinomati, più apprezzati dai turisti, ma non solo, da tutti. È veramente incredibile.
La scusa del giorno non è inedita, l’abbiamo già vissuto questo momento, ed è dovuta all’assenza degli assessori competenti e del Presidente Emiliano, che, per inciso, si sono più volte dichiarati contrari a questo sfregio e, quindi, favorevoli a questa mozione, ma ciononostante oggi non possiamo discuterla. È ormai da novembre che va avanti questa telenovela del non decidere. Ma la domanda è una che io mi chiedo, ma che si chiedono un po’ tutti i Sindaci e i cittadini del Salento, se avete deciso o meno di prendere una posizione rispetto a questo progetto che riteniamo irricevibile. E con me, come sapete, ci sono tutti i consiglieri regionali o quasi tutti i consiglieri regionali della Provincia di Lecce, così come ben 72 Sindaci, insieme ai 72 Consigli comunali che hanno deliberato la loro contrarietà, oltre alla Provincia di Lecce, all’Assemblea dei Sindaci, insomma l’elenco, come sapete, è corposo, le Pro loco… Insomma ogni giorno si aggiunge un’istituzione che si dichiara contraria a questo scempio inaccettabile e irricevibile.
Io credo che questo sistema sia una mancanza di rispetto assoluta nei confronti dei territori, che poi tutti evochiamo in ogni occasione. Non c’è occasione in cui ognuno di noi non fa riferimento al territorio – dobbiamo difendere il territorio, noi siamo quelli che lavoriamo nell’interesse del territorio – ma credo sinceramente che anche oggi si sia evidenziata questa totale mancanza di rispetto nei confronti appunto di questi territori, che esprimono a gran voce la loro posizione e aspettano e sperano in una posizione chiara, netta e decisa da parte della massima Istituzione sul territorio, che è la Regione Puglia. Quindi, ancora una volta restano in sospeso in attesa che ci si possa finalmente confrontare e possibilmente decidere in maniera chiara.
Si tratta di avere coraggio, di assumersi la responsabilità delle proprie idee e anche – consentitemi – di ridare dignità e senso a questa Assemblea svilita (e non è la prima volta che succede) nelle proprie funzioni e direi ridotta, oramai, a una vera e propria farsa.
Il 22 marzo, ricorderete, dopo un nuovo rinvio, parlammo di gioco dell’oca infinito; ora all’orizzonte c’è una nuova data, il 26 aprile, c’è un impegno solenne da parte dell’assessore Leo, che oggi faceva funzioni del Governo regionale, e anche dell’intera Conferenza dei Capigruppo, per la verità, come già la volta scorsa. Ma questa volta c’è un impegno dell’assessore Leo, al quale riconosco onestà intellettuale e senso del valore della parola, quindi mi sento tranquillo di poter dare questa notizia ai Sindaci e a tutto il territorio che è in attesa, che il 26 sicuramente si discuterà questa mozione.
Questo, per quanto mi riguarda, è l’ultimo rinvio. Non ne accetterò e non ne accetteremo altri. La misura è stracolma. Si rassegnino – questo dobbiamo dirlo – i delatori, che non sarà certo il tempo a fiaccare la nostra battaglia, a indurci alla resa. La bellezza del nostro mare non va sfregiata e nemmeno svenduta. Quindi, questa mozione venga discussa una volta per tutte e chi è contrario ci metta la faccia, l’abbiamo detto dal primo istante, come ce la mettiamo noi in maniera chiara, evidente, con coraggio.
Spero vivamente che questa sia l’ultima volta, perché quello che è successo in questi mesi, per quanto mi riguarda sono alla mia prima esperienza in Consiglio regionale, è proprio incredibile. Non mi aspettavo che si mettesse sotto i piedi una fortissima volontà che proviene dai territori e che si potesse continuare con questa mancanza di rispetto.
Grazie, Presidente. Se mi consente, adesso passerei alla mozione n. 38, ringraziando la Conferenza dei Capigruppo per aver consentito di poterla discutere oggi. Vi sto parlando del castello e delle mura di una cittadella bellissima, che è quella di Acaya. Chi non è mai stato ad Acaya non può immaginare il fascino davvero unico di questa cittadella fortificata medievale che sorge a Vernole, a pochi chilometri da Lecce.
Purtroppo l’incuria e l’abbandono rischiano di compromettere in modo irreparabile le mura di Acaya. Già a maggio dell’anno scorso lanciai l’allarme sul degrado di questo monumento, con una richiesta di audizione in VI Commissione, dove insieme al Presidente Metallo discutemmo a lungo di questa esigenza di poter salvaguardare questo bene straordinario, e a ottobre scorso indicammo la via dell’esproprio delle porzioni di mura di proprietà privata lasciate in abbandono e a rischio crollo. Questa nostra posizione fu condivisa dall’ex assessore Massimo Bray in ossequio al principio di tutela del patrimonio storico come valore fondante della nostra Costituzione.
Questo tesoro va sottratto all’incuria e messo al centro dell’attenzione e degli sforzi di tutti, delle Amministrazioni locali e del Ministero della cultura, passando per la Sovrintendenza. In questo la Regione può assumere un ruolo chiave di cabina di regia, di concerto con le associazioni locali, che svolgono un ruolo prezioso, per difendere il patrimonio comune storico-artistico in pericolo.
L’articolo 95 del Codice dei beni culturali indica la possibilità, in presenza di un bene unico da preservare, di procedere all’espropriazione. È su questa via che bisogna procedere, attingendo a fondi del bilancio autonomo regionale, in modo da poter poi candidare il progetto di consolidamento e valorizzazione delle mura di Acaya a finanziamento.
C’è una misura specifica del PNRR per il recupero dei piccoli borghi a cui speravamo la Regione candidasse proprio Acaya in ragione della sua unicità. Purtroppo, non è risultato, quello di Acaya, il borgo vincitore del bando. Questo però non esclude che sia la Regione a farsi carico delle risorse necessarie al recupero dello stesso bene culturale, attingendo ai fondi di nuova programmazione del settore cultura.
Il 21 marzo scorso il Presidente Emiliano ha espresso parere scritto su questa mia mozione. Vi cito: “oggetto dell’esproprio – spiega il riscontro del Presidente – sono beni già dichiarati di interesse culturale, dunque vincolati, ed il provvedimento di espropriazione deve essere giustificato e finalizzato alla miglior tutela e fruibilità pubblica del bene. La dichiarazione di pubblica utilità, ex articolo 98 del codice dei beni culturali è propedeutica all’esproprio e si concreta nella manifestazione di volontà del Ministero a migliorare le condizioni di tutela e fruibilità del bene e dei beni vincolati mediante l’acquisizione al pubblico demanio. Tali beni culturali possono quindi essere espropriati dal Ministero, o il Ministero può autorizzare, a richiesta, le Regioni e gli enti pubblici territoriali ad effettuare l’espropriazione. In tal caso, il Ministero dichiara la pubblica utilità ai fini dell’esproprio, ma la Regione dovrà assicurare la disponibilità di risorse proprie da destinare a questo intervento”.
Il Presidente Emiliano nel suo parere dichiara di condividere l’obiettivo e indica la via: il coinvolgimento del Comune di Vernole per individuare i beni da espropriare e per quantificare il relativo costo. Quindi, individuate le risorse disponibili e acquisita l’autorizzazione ministeriale, queste potranno essere trasferite al Comune di Vernole per procedere all’esproprio dei beni individuati.
Aggiunge: “nel caso la Regione non avesse la possibilità di destinare risorse ad hoc si potrebbe chiedere al Ministero di intervenire con proprie risorse invitandolo a valutare la questione”. Preso atto di questa disponibilità, della quale ringrazio il Presidente, chiedo oggi ai colleghi consiglieri di votare all’unanimità questa mozione per poter dare mandato alla Regione, in questa trattativa con il Ministero della cultura, affinché si arrivi al risultato da tutti auspicato dell’esproprio delle mura in abbandono della meravigliosa cittadella di Acaya.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Grazie, Presidente.
Io leggo la risposta che il Presidente Emiliano ha dato al collega Paolo Pagliaro rispetto all’”Esproprio porzioni in abbandono delle mura di Acaya”.
La mozione in argomento ha l’obiettivo di impegnare la Regione Puglia e, per essa, l’Assessorato alla cultura, a un’azione di pressing politico sul Ministero della cultura, al fine di individuare un percorso finalizzato all’esproprio delle porzioni in rovina e abbandono delle porzioni di mura del castello di Acaya proprietà di privati, per consentire l’avvio delle azioni di messa in sicurezza e consolidamento propedeutiche ad interventi di recupero e valorizzazione.
Il tema è stato affrontato il 6 ottobre 2021 in VI Commissione, in riferimento all’audizione richiesta dallo stesso consigliere Pagliaro. La procedura di esproprio dei beni culturali trova la sua disciplina nella Parte II del Titolo I capitolo VII e del decreto legislativo 42/2004, cosiddetto “Codice dei beni culturali”. L’attuale normativa speciale, inserendosi nell’alveo già tracciato dalla legge 1089 del 1939 e dal decreto legislativo 490/1999, contiene, tra diverse fattispecie di espropriazione legate quale minimo comune denominatore dal pubblico interesse che il provvedimento ablativo della propria privata deve perseguire e si differenziano invece per funzioni, oggetto e per il relativo procedimento.
Il Codice dei beni culturali prevede l’espropriazione di beni culturali mobili ed immobili rubricata all’articolo 95, quando l’espropriazione risponde ad un importante interesse a migliorare le condizioni di tutela ai fini della protezione pubblica dei beni medesimi oggetto dell’esproprio, sono beni già dichiarati di interesse culturale, dunque vincolati, ed il provvedimento di espropriazione deve essere giustificato e finalizzato alla migliore tutela e fruibilità pubblica del bene. La dichiarazione di pubblica utilità ex articolo 98 è propedeutica all’esproprio e si concreta nella manifestazione di volontà del MiC a migliorare le condizioni di tutela e fruibilità del bene o dei beni vincolati mediante l’acquisizione al pubblico demanio.
Tali beni culturali mobili e immobili possono quindi essere espropriati dal Ministero sussistendone i presupposti. Il Ministero può autorizzare a richiesta le Regioni, gli altri enti pubblici territoriali, nonché ogni altro ente ed istituto pubblico ad effettuare l’espropriazione. In tal caso, il Ministero dichiara la pubblica utilità al fine dell’esproprio, rimette gli atti all’ente interessato per la prosecuzione del procedimento. Si potrebbe, quindi, intraprendere il percorso dell’esproprio anche ai sensi dell’articolo 96, ma si dovrà anche assicurare la disponibilità di risorse regionali da destinare a questo intervento considerando che il medesimo CBC dispone che, nel caso di espropriazione previsto dall’articolo 95, l’indennità consiste nel giusto prezzo che il bene avrebbe in una libera contrattazione di compravendita all’interno dello Stato.
Condiviso l’obiettivo, si dovrebbe procedere coinvolgendo preliminarmente il Comune per l’individuazione puntuale dei beni da espropriare e la quantificazione del relativo costo e, individuate le risorse disponibili, acquisita l’autorizzazione ministeriale, trasferirle al Comune di Vernole per procedere all’esproprio dei beni individuati.
L’impostazione non cambia se siamo in ipotesi di espropriazione per fini strumentali, disciplinata dall’articolo 96 CBC, che ha ad oggetto beni non direttamente dichiarati di interesse culturale, bensì a questi ultimi attivi.
La finalità del provvedimento, in questo caso è quella di consentire di isolare o restaurare beni culturali immobili, assicurarne la luce o la prospettiva, garantirne e accrescerne il decoro o il godimento da parte del pubblico, facilitarne l’accesso. In tal caso l’espropriazione per fini strumentali richiede, per la dichiarazione di pubblica utilità, l’approvazione di un progetto di isolamento o restauro del monumento.
L’espropriazione di cui all’articolo 95, invece, non richiede la preventiva approvazione di un progetto di intervento bastando la mera valutazione discrezionale della rispondenza dell’acquisizione del bene culturale ai fini della sua tutela, fruizione e valorizzazione.
Nel caso la Regione non avesse la possibilità di destinare risorse ad hoc, si potrebbe chiedere al Ministero di intervenire con proprie risorse invitandolo a valutare la questione. Il Presidente, Michele Emiliano”.
Queste sono le valutazioni e il parere che la Giunta esprime.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Dichiaro aperta la votazione, se non ci sono ulteriori interventi.
Invito i colleghi a votare. Avete votato tutti? Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27, contrari nessuno, astenuti nessuno.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora, come concordato in Conferenza dei Capigruppo – in Aula è presente l’assessore Palese – alla mozione n. 1.
Chiedo al proponente, collega Di Gregorio, di intervenire. Grazie.
Speaker : DI GREGORIO.
Grazie, Presidente.
È una mozione che è venuta fuori da un percorso lungo tre mesi su questo argomento, cioè il discorso delle mense ospedaliere e dei suoi addetti. È nato un percorso nel mese di gennaio di quest’anno. Abbiamo fatto già diverse riunioni nelle Commissioni competenti; si è sviluppato un dibattito all’interno delle organizzazioni sindacali. Quasi tutti i consiglieri regionali hanno partecipato nel tempo a questo argomento, dando il loro contributo.
Nasce quindi una mozione, già condivisa dal Presidente Emiliano nel penultimo Consiglio sulle mozioni, quando non riuscimmo a votarla, che di fatto si compone di quattro capitoli importanti che sono legati fra di loro. Li vado a leggere: “ad intraprendere tutte le iniziative utili ad assicurare l’applicazione della clausola sociale, garantendo l’armonizzazione prevista dal capitolato d’appalto in questione; a verificare la possibilità di assicurare una sede di assistenza istituzionale al confronto tra le parti per l’applicazione della clausola sociale, territorio per territorio e ASL per ASL, come ad esempio sta facendo la task force regionale per l’occupazione, affinché il confronto garantisca il ricollocamento e la tenuta salariale per tutti i lavoratori rivenienti dal precedente appalto; ad intraprendere quindi tutte le iniziative volte alla verifica di un possibile percorso di internalizzazione del servizio e la conseguente stabilizzazione del personale addetto”.
Non meno importante, come quarto punto, è quello che riguarda la qualità dei pasti, e quindi “a rivolgere altrettanto adeguata attenzione alla qualità dei pasti del servizio offerto, nonché alla valorizzazione della filiera alimentare corta e al coinvolgimento di tutte le imprese locali della filiera stessa”. Questo è un ordine del giorno molto sentito dai lavoratori, che sono profondamente preoccupati, in questo momento, del loro futuro.
Ringrazio fin d’ora tutti coloro che voteranno questa mozione e tutti coloro che l’hanno già firmata fino ad oggi, che sono una buonissima parte di questo Consiglio. Ringrazio i consiglieri.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Di Gregorio.
Ha chiesto di intervenire il collega Bellomo. Prego, Presidente Bellomo.
Speaker : BELLOMO.
Grazie, Presidente.
In realtà questa mozione nasce in altra maniera, tant’è che è stata cambiata nel corso del tempo, perché sarebbe anche opportuno che tra di noi ci dicessimo le cose come stanno. Nasce in relazione al famoso bando sulla ristorazione collettiva che InnovaPuglia ha emanato diversi mesi fa. Che cosa è accaduto poi? Siccome ovviamente non si può intervenire sul bando, altrimenti addirittura qualcuno dice che possiamo essere passibili della violazione dell’articolo 353 del Codice penale, si è annacquato quel tipo di idea e si è fatta questa mozione generale. Io vi dico che non sono d’accordo sulla mozione, e ve ne spiego le ragioni. Non sono certo contro i lavoratori, ma credo che ingessare la pubblica amministrazione o sentire dire nell’anno 2022 che noi dobbiamo internalizzare significa che noi vogliamo internalizzare la qualsiasi oramai. In ogni settore della vita civile noi vogliamo internalizzare, che sia il 118, che siano le pulizie, che siano le mense. Forse l’ex Unione Sovietica aveva meno internalizzazioni di quelle che noi di volta in volta andiamo a proporre, perché ci sono quei 50, 20 o 100, legittima aspirazione di lavoratori di avere il cosiddetto posto fisso, ma non è così che si va nella modernità. Lo Stato deve essere asciutto, deve più controllare che gestire. Invece noi, perché sollecitati nel proprio territorio da qualche lavoratore, per prendere qualche voto in più veniamo in Consiglio regionale ogni volta a perorare queste cause, legittime per i singoli soggetti. Ma se noi andiamo nella modernità dobbiamo garantire i posti di lavoro, non sempre le stesse persone e gli stessi posti di lavoro, perché nella digitalizzazione verso cui noi dobbiamo guardare determinate impostazioni non esisteranno più. Allora, dobbiamo fare in modo che l’evoluzione dello Stato sia garantire i posti di lavoro, ma garantire anche innovazione. Questa è la clausola sociale che noi dovremmo porre in essere. A noi interessa porre questioni di lavoro e creare posti di lavoro, perché con questo stratagemma noi abbiamo perso tanti numeri in termini occupazionali. Perché che cosa è successo? Vi faccio un altro esempio. Oggi abbiamo la Bosch che sappiamo sta iniziando a tossire perché ritiene di dover togliere quello che sia, il complesso industriale, o trasferirlo altrove o altro. Noi stiamo resistendo, però è una lenta e lunga agonia. Non stiamo pensando, magari, quei lavoratori di trasferirli sull’Hydrogen Valley e noi magari dovremmo perorare prima degli altri di fare e quindi trasformare quei posti di lavoro in maniera più moderna, perché quelli della Bosch per i tre quarti saranno morti. Invece noi insistiamo sempre con lo stesso percorso.
Adesso sento dire l’internalizzazione delle mense. Ora diremo l’internalizzazione dei lavori anche edili. Qualsiasi persona che interagisce con la Pubblica amministrazione la dobbiamo internalizzare, così gli diamo il posto fisso. Non è questo lo Stato che io voglio. Se lo volete, ditelo, perché questo è quello che si sta cercando di dire. È partito da quel bando, il quale forse qualcuno lo doveva leggere, perché il bando dice, nella parte del personale, che sarà dato un maggiore punteggio – e quindi vincerà il bando – a chi non solo garantisce i posti di lavoro pregressi, ma addirittura aumenta il numero dei posti di lavoro. Quindi, voi state andando contro nuovi posti di lavoro. Una cosa sola ti dice, che c’è una variazione. A noi consiglieri dovrebbe importare di aumentare i posti di lavoro, non garantire all’amico di conservare il suo.
È chiaro che vorremmo che tutti quanti avessero un percorso di vita con lo stesso posto di lavoro, ma noi amministratori dobbiamo guardare al futuro, perché se guardiamo al passato non difenderete ma abbatterete i posti di lavoro. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il collega Metallo. Ne ha facoltà.
Speaker : METALLO.
Grazie, Presidente.
Provo a riassumere un po’, Presidente Bellomo, perché il bando l’abbiamo letto, glielo posso assicurare, ne abbiamo ampiamente discusso nelle Commissioni competenti. Insieme ai consiglieri vi erano diverse parti in causa, sindacati, il Presidente nazionale della ristorazione collettiva, quindi persone che non per presa di posizione assumono determinati atteggiamenti, ma proprio per lo studio, e sono persone che entrano nel merito degli argomenti.
La mozione che abbiamo proposto non parla di stabilizzazione. La mozione che abbiamo proposto parte dal lavoro fatto dal nostro Gruppo. Il pericolo di una riduzione dei posti di lavoro. Lei dice che invece saranno aumentati.
Viene ribadito, dalle sigle sindacali unite. Stranamente, mai c’è stata tanta unione tra le sigle sindacali e anche tra coloro che rappresentano invece le imprese, che dovrebbero partecipare, cioè la Federazione nazionale della ristorazione collettiva.
Tutti i soggetti che si siedono a quel tavolo esprimono queste perplessità. Noi speriamo di sbagliare. Lo speriamo perché il nostro unico interesse è quello della stabilità dei lavoratori, quello dei posti di lavoro, solo questo.
Abbiamo posto altri problemi, Presidente Bellomo. Abbiamo posto dei problemi riguardanti anche il futuro, quello che sarà di quelle strutture ospedaliere. Laddove prima c’erano le mense, adesso vengono chiuse, perché questo bando prevede anche la produzione fuori. Se lei va a leggere anche il costo del singolo pasto di produzione, o il costo della giornata alimentare, così viene definita, abbiamo quasi un aumento, se non erro, vado a memoria, di 0,86 centesimi a pasto, o soprattutto a giornata alimentare, con una produzione esterna. La produzione viene definita “food and chill” quindi col refrigerato.
Abbiamo posto altri problemi. Questo bando parla di applicazione dei criteri ambientali minimi. Ma i criteri ambientali minimi vengono accompagnati anche dalla cosiddetta relazione di accompagnamento. La relazione di accompagnamento non fatta dal consigliere Metallo, che ha poca voce in capitolo, ma da strutture ministeriali parla di questi bandi che devono essere fatti senza il ribasso. Questo bando prevede un’offerta tecnica al 75 per cento come criterio di valutazione e un 25 per cento di offerta economica. La relazione di accompagnamento parla dei cosiddetti prezzi fissi, se io devo tutelare la qualità.
Il DM, sempre sui criteri ambientali minimi, parla di prodotti a chilometro zero, parla di stoviglie in Mater-Bi, parla di tanto collegato.
Il dubbio che noi abbiamo è che se io, ditta che poi vincerà il bando, o le ditte che vinceranno i vari lotti funzionali del bando, devo acquistare il fresco refrigerato, avrò tutto l’interesse ad acquistarlo completamente fuori, dove avrò costi molto più bassi e non svilupperò neanche quello che era il mercato locale, quindi con un forte impatto. Questo bando pesa nei cinque, ma sappiamo benissimo nei sette anni, perché è prevista anche una proroga di ulteriori due anni; pesa sulle casse regionali, almeno messi a base d’asta 372 milioni di euro. Non mi si può dire che la politica non può entrare nei bandi. La politica non può entrare nelle valutazioni, quelle che competono alle Commissioni, non può entrare nelle modalità tecniche, ma la politica ha il compito di dare l’atto di indirizzo, di dire come devono essere fatti i bandi e dove si vuole arrivare, perché da come si fa un bando dipende la qualità del cibo, la qualità del servizio erogato, la qualità di vita di quelle persone che erogheranno il servizio.
Io stento a pensare che se prima avevamo, faccio l’esempio della provincia di Lecce, ma ce ne sono tantissime altre, sei cucine ospedaliere e adesso ne avremo forse due, quella scodellatrice che faceva quattro ore di lavoro o tre ore di lavoro al giorno, che lo faceva, per esempio, nel basso Salento, adesso si troverà costretta a raggiungere a 60 chilometri la sede di destinazione del lavoro per quattro ore al giorno e a tornare anche.
Tutti questi problemi tecnici abbiamo posto. Poi, abbiamo capito perché la politica è questa, a un certo punto tu poni problemi tecnici, e non è polemica politica, siamo entrati nel merito delle questioni, perché il merito di queste questioni rappresenta anche il futuro per i prossimi sette anni di lavoratori e di pazienti. Quando ci siamo resi conto che, però, si tirava dritto, perché questo è stato, si è tirato dritto, velocemente, abbiamo cercato – Enzo, correggimi, se sbaglio – di recuperare, di dire “almeno quello che è possibile, fatelo; noi non siamo d’accordo, ma fate quello che è possibile”.
La clausola sociale di cui si parla all’articolo 8 del bando è una clausola sociale che rimanda alla fase successiva. Si dice che la clausola sociale verrà applicata in esito a una verifica congiunta tra Amministrazione contraente, appaltatore e sindacati in merito al personale da riassorbire. Si dice che solo in via prioritaria sarà assunto il personale, quindi non dà garanzie di totale assunzione. Abbiamo anche un problema, perché poi le studiamo le carte.
Vorremmo capire anche la quantificazione del costo del personale di questo bando che è tenuta, se non erro, al 48-49 per cento del totale del bando, rispetto agli elenchi del personale che abbiamo, invece, i conteggi dovrebbero portarla a 57, quale contratto collettivo è stato applicato, come è stata fatta la quantificazione, perché se il contratto CISAL Sanità Campania già c’è una decurtazione del 30 per cento delle indennità per i lavoratori. Questa mozione cosa chiede? Noi ve lo stiamo dicendo, ci possono essere dei problemi, speriamo di sbagliarci, ma aprite gli occhi. Vogliamo che tutta la struttura regionale, partendo dall’assessore fino ad arrivare al Presidente, sia presente su quei tavoli e che non si debba dire fra sei mesi, fra sette mesi, quando l’appalto sarà concluso, che abbiamo lasciato i lavoratori a casa, perché poi i lavoratori bussano a casa dei consiglieri e siamo noi che portiamo poi le rivendicazioni su questo tavolo. I pazienti, quando mangiano il surgelato e non mangiano bene, vanno dal consigliere regionale, non vanno da altre persone. Allora, questo ve lo stiamo dicendo, stiamo cercando di avvisarvi e ci siamo presi il compito anche di studiare le carte, perché le studiamo e cerchiamo di farlo nella maniera più corretta possibile.
Io penso che questa mozione, invece, vada approvata e vada approvata con forza dall’intero Consiglio regionale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente e colleghi.
Io ringrazio il collega Metallo. Noi, caro collega, proprio quando si stavano per esaurire i termini per la presentazione dei progetti, avevamo fatto una conferenza stampa e il titolo era “A rimanere digiuni con le mense resteranno i lavoratori”. Questo era il titolo della conferenza stampa. Avevamo anche formulato una lettera aperta, inviata immediatamente al Presidente Emiliano, affinché potesse sospendere la procedura, rivedere le questioni e, quindi, poi tornare a quella che poteva essere la sua decisione di governo, perché spetta ovviamente a lui la decisione di governo.
Io non so, non ricordo bene, Francesco, se il consigliere Metallo stava alla nostra conferenza stampa. Stava con noi? Non ricordo. No, non stava. Perché quello che dice il collega Metallo è quello che dicevamo noi, cioè gli spazi che resteranno liberi che fine fanno? E l’ha detto il collega Metallo. Dice: la clausola sociale posta come questione da valutare dopo l’aggiudicazione. Lo dicevamo noi. La quantificazione del costo del personale. Lo dicevamo noi. Però, il collega Metallo dice: la politica non può entrare negli appalti. Lo dicevamo noi. Quello che dice il collega Metallo è che la politica deve dare un indirizzo. È giusto. Però, chi diceva “la politica non può entrare”? Chi ci ha risposto “la politica non può entrare”? È stato il Presidente Emiliano. Queste erano le sue affermazioni sui mass media, affermazioni che ha dato anche ai sindacati che manifestavano sotto la sede della Regione in un confronto avuto con il Presidente Emiliano. E si tirava dritto, dice il collega Metallo. Ma chi ha tirato dritto, senza fermare nulla, nonostante la nostra lettera di allerta che avevamo inviato al Presidente Emiliano. Tirava dritto il Presidente Emiliano. Ora, io dico una cosa: guardate, quando noi abbiamo fatto questa lettera, abbiamo fatto questa conferenza stampa, l’abbiamo fatta prima che il danno si fosse compiuto, però non abbiamo visto tutta questa vostra voglia di intervenire a favore dei lavoratori. Abbiamo fatto le audizioni in Commissione, mi ricorda anche il collega Ventola, ma non abbiamo visto in quel momento… In quel momento! Oggi che cosa si fa? Si vengono a denunciare princìpi dei quali alcuni condividiamo, ma addirittura come si fa a dire oggi “ad intraprendere tutte le iniziative volte alla verifica di un possibile percorso di internalizzazione del servizio e la conseguente stabilizzazione del personale addetto”. Cioè si bandisce una gara, ci sono le offerte, probabilmente la valutazione dei progetti, sta andando avanti la gara e si dice “valutiamo un percorso e tutte le iniziative volte alla verifica di un percorso di internalizzazione del servizio”.
Dite veramente cosa volete: che la gara debba essere sospesa, che la gara debba essere annullata… Ma ditelo! Non si può essere ambigui. Da una parte non dite nulla, dall’altra parte dite ai lavoratori “guardate che abbiamo presentato una mozione”. Non dite nulla. Dire “intraprendere tutte le iniziative volte alla verifica di un possibile percorso di internalizzazione del servizio e la conseguente stabilizzazione del personale”… Ma lo dovevate dire prima, prima che si fosse bandita la gara. Poi c’è una gara bandita.
Allora, caro collega Metallo, la politica deve essere credibile. La politica che parla con la lingua biforcuta non può essere credibile. E la vostra è una lingua che non dà credibilità alla politica. Non dà credibilità alla politica, perché ve ne venite con un atto che francamente non ha nessun significato, nessun valore, perché quando una ditta ha vinto l’appalto la ditta starà ai canoni e alle cose dell’appalto, mica starà a pensare alla nostra mozione. La ditta che vince l’appalto chiaramente fa impresa. Volete l’internalizzazione del servizio? Cambiate quel periodo. Non “intraprendere tutte iniziative”, no, dovete dire “caro Emiliano, annulla la gara e internalizza il servizio”. Questo dovete dire, se avete il coraggio di dirlo! Invece di venire con queste frasi annacquate, perché da una parte dovete dire “abbiamo accontentato, abbiamo fatto la mozione”, ma dall’altra parte la gara va avanti.
Va avanti, la gara. E se la gara viene aggiudicata, io non so se l’aggiudicatario potrà venire a ricontrattare l’offerta, magari andando a perderci, stando sotto un bilanciamento fra costi e ricavi. Francamente, io questa politica non la capisco. Scusate, un po’ di silenzio, vi prego. Questa politica, Metallo, con tutta la stima che posso avere, perché ho una stima immensa nel nostro operato, non la capisco. Sarà che io sono fatto così. Mi vuoi spiegare, te lo ripeto, cosa significa che tu impegni Emiliano, il quale ha detto “si tira dritto”, il quale ha detto “io non posso entrare nella procedura di gara perché la procedura di gara non mi compete”, e poi dice “impegna il Presidente e la Giunta regionale a intraprendere tutte le iniziative volte alla verifica di un possibile percorso di internalizzazione – “internalizzazione” significa che non c’è più la gara – del servizio e la conseguente stabilizzazione del personale addetto”. Me lo volete spiegare? O dite: caro Presidente Emiliano – perché il Presidente Emiliano è vostro, è mio come istituzione, ma come amministratore, come governatore, francamente, io non capisco come governa questa Regione, non lo capisco – ferma la gara, internalizza il servizio e stabilizza i lavoratori. Cambiate questo periodo, siate credibili. Ma dire “impegniamo il Presidente Emiliano ad intraprendere tutte le iniziative volte alla verifica di un possibile percorso di internalizzazione del servizio”, francamente, solo chi non ha l’intelligenza di capire può non rendersi conto di come sia preso per i fondelli.
Questo è: è vero, Paolo Campo? È così. Abbiamo vissuto, queste situazioni si vivono. O si è determinati, chiari, specifici; oppure, l’ambiguità non serve. Non serve, perché prendere in giro i lavoratori non è una cosa bella.
Ora, ritorno al punto di partenza. Noi in linea di massima siamo d’accordo su questo, ma perché siamo d’accordo? Perché siamo stati noi, con una conferenza stampa, con delle audizioni a dire che quel bando lascia a digiuno i lavoratori. Questo era il titolo della nostra conferenza stampa, o no? Siamo stati noi i primi a dirlo, però soli, vox clamantis nel deserto, soli. Comunque, non abbiamo abdicato al nostro ruolo. Abbiamo mandato una lettera aperta ad Emiliano ed Emiliano ha risposto quello che tu dici, Metallo, ha risposto contrariamente al tuo pensiero dicendo “Io non posso entrare nel merito”. Questo ha risposto a noi e anche a chi cercava un dialogo con lui, sindacati e lavoratori. Tirava dritto.
Ora, caro collega Metallo, noi siamo per approvare la mozione, però quell’ultimo periodo francamente ci pone in grande difficoltà. Capiremo come comportarci nel voto, ma ci pone in grande difficoltà perché noi siamo per una chiarezza di intendimenti e di azioni. Questa ambiguità non ci appartiene.
Se siamo da una parte lo siamo con coerenza, con chiarezza. Questo barcamenarsi tra una parte e l’altra, diciamo e non diciamo, non va bene.
Se volete cambiarlo e dire “annulla la gara, internalizza e stabilizza” il nostro voto sarà pieno, anzi non pieno, pienissimo. In questo modo, però, ci mettete in una certa difficoltà, una certa difficoltà che è stata anche una mortificazione.
Non è bello quando l’opposizione pone in evidenza al Presidente Emiliano una questione, la pone con un fare, io penso, signorile. Abbiamo fatto una conferenza stampa, abbiamo illustrato questo bando, abbiamo illustrato le cose che non andavano, abbiamo fatto una lettera aperta, l’abbiamo inviata via PEC prima che scadessero i termini del bando. Essere ignorati non è una cosa bella in una politica che deve interagire per poter portare il miglior risultato a favore di una collettività di un territorio e a favore dei pazienti in questo caso e dei lavoratori.
Ve ne venite a cose fatte, ma per favore almeno l’ultimo punto abbiate il coraggio, la capacità, la voglia di cambiarlo e di andare secchi, dritti, con chiarezza. Annullate la gara, internalizzate il servizio e stabilizzate. Andate con chiarezza. Via le ambiguità dal nostro confronto politico! Via! Siate chiari! Perché dire di intraprendere significa che il PD o chi ha sottoscritto questa mozione, che l’ha studiata, significa che vuole l’internalizzazione, che vuole la stabilizzazione. Allora, se la volete, questo è un atto di indirizzo. Si dice: annulla la gara, fai l’internalizzazione e fai la stabilizzazione. Su questo vi sfidiamo, ancora una volta. Questa è la sfida che vi lanciamo. Vi lanciamo questa sfida per capire se siete veramente a favore dei lavoratori o se, ancora una volta, stiamo a fare parti in commedia.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, collega Bellomo.
Speaker : BELLOMO.
Diciamo che ho posto un tranello e ci sono caduti, perché la mozione parla di altro, però il collega Metallo ha parlato del bando. La mozione diceva tutt’altra cosa, appositamente fatta in quella maniera, perché nasceva come contestazione del bando, poi tutti quanti erano consapevoli che non si può intervenire su un bando in corso, quindi avevano modificata la mozione. Il collega Metallo, con onestà intellettuale, invece, ci dice le reali ragioni di quella mozione, e non posso che condividere quello che ha appena detto il collega Zullo. Dissento sul voto che esprimerete, ma questa è altra storia.
Voi siete entrati in un bando che ha emesso un’amministrazione, che ha emesso un’agenzia, quindi ogni intervento politico su un bando, giusto o sbagliato che sia, è un intervento illecito e anche illegittimo. E di questo dobbiamo essere consapevoli. Giustamente il collega Zullo dice: se voi siete favorevoli all’internalizzare la qualsiasi, ce lo dovete dire come programma di Governo e come ogni cosa che va fatta negli atti amministrativi. E ve ne assumete la responsabilità! Io penso che lo Stato debba essere asciutto, voi pensate che, invece, lo Stato debba gestire la qualsiasi. Lo dovete dire, perché voi siete il PD, siete sedici consiglieri regionali, fate quasi la maggioranza da soli. Il Governo è frutto del vostro voto positivo quando si fa il bilancio, quando si fanno le leggi e quando si approvano le mozioni. Quindi sembra, sentendo il collega Metallo, che faccia parte di un’altra Assise, non di quella della Regione Puglia.
La mozione, tra l’altro, parla di lavoratori, ma il collega Metallo ci ha detto una serie di cose, non voglio entrare nel merito se condivisibili o meno, che nulla hanno a che fare con i lavoratori. Ci ha parlato del fatto che non ci saranno più i centri di cottura interni e che saranno esterni, ci ha parlato della qualità del cibo. Tutte cose legittime e giuste, ma che non hanno attinenza con quello che riguarda la mozione o con la parte del bando dei lavoratori. Ripeto, e veramente quello che ha detto il collega Zullo non posso che condividerlo, ci dovete dire voi come maggioranza che cosa intendete fare d’ora in poi, perché possiamo parlare solo di ora in poi. Se parlate della mozione riferendovi, così come è, a un bando già chiuso, tra l’altro… Probabilmente fra qualche ora ci sarà l’esito, saranno assegnate a chi avrà vinto, quindi mi sembra davvero paradossale. Ci accorgeremo dopo, eccetera… Fate una norma di legge, proponete una legge che internalizzi quel servizio, ma prendetevi la responsabilità di quello che fate come Amministrazione. Voi maggioranza, voi semplici consiglieri, anche se non sedete nei banchi del Governo, siete Governo, quindi è facile oggi… Se poi il Governo dovesse dare parere favorevole, saremmo veramente a una commedia di proporzioni veramente apocalittiche, perché c’è un’agenzia della Regione che emette un bando che dice alcune cose; voi non parlavate del bando, poi ne avete parlato nel bando, fate una mozione, e se la mozione è favorevole che succede? Che succede a quel bando?
Stiamo intervenendo su una procedura già avanzata, quindi, se il Governo oggi prende posizione, anche il Governo entra nell’errore, perché il Governo non dovrebbe proprio rispondere sulla mozione che riguarda un bando. E se risponde favorevolmente, facesse una norma di legge in cui si dice che a, b, c, d ed e vanno internalizzati, perché è una scelta di governo, una scelta di governo a cui io sono contrarissimo, come concezione dello Stato. Lo Stato deve essere snello. La difesa del lavoro non si fa internalizzando tutti, si fa creando posti lavoro e guardando al futuro e non al passato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Galante. Prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Noi siamo sempre stati, come Gruppo Movimento 5 Stelle, dalla scorsa legislatura… Vorrei dire al collega Zullo, che non vedo, che non siete gli unici; noi già nel 2017 abbiamo detto che quel servizio delle mense andava internalizzato, per tutelare innanzitutto una vera e propria terapia, che è quella del cibo sano, di qualità innanzitutto.
Poi c’erano i lavoratori e già avevamo previsto circa 1.000-1.200 esuberi se si fosse scelto quell’orientamento. Quindi, caro consigliere Zullo, sicuramente non siete stati voi i primi; ma insieme avevamo già dato questo orientamento.
Quanto alla mozione Di Gregorio ed altri, non l’ho firmata, ma condivido almeno l’idea di quello che vogliamo intendere. Rimanere generici significa forse fermarsi un secondo. Questa mozione, sì, vale anche per fermarci e discutere, come ha detto il collega Metallo, per capire dal punto di vista lavorativo, dal punto di vista della qualità.
Ha menzionato tutti i punti nella sua Commissione, quando sono stati convocati i sindacati, quali sono le criticità che dobbiamo affrontare. Fermarsi un attimo a riflettere tutti serve a dire se effettivamente dobbiamo rivedere l’idea di internalizzare questo servizio. Votare questa mozione tutti favorevolmente e chiedere magari al Governo di fermarsi un secondo e discutere, questo sì, a differenza di quello che dice il collega Bellomo, che invece è proprio contro l’idea di internalizzare.
In questo caso vorrei dire al collega Bellomo che proprio quei numeri, il fatto di lasciar fuori lo Stato da alcuni servizi essenziali (come ad esempio è stato per gli ospedali) ha rovinato la qualità di alcuni servizi, agevolando il privato in maniera indiscriminata, facendo sottovalutare cosa accade alla qualità di quel cibo prima refrigerato, poi scongelato e cotto… Andate a farvi un giro negli ospedali: non in tutti, ma in alcuni io ci sono passato, anche per esperienze dirette. Andate a fare un giro e provate a mangiare quello che arriva, congelato e scongelato negli ospedali, e vedrete se anche quella è terapia.
Quanto ad internalizzare quindi io parto perciò innanzitutto da questo fatto, mettendo al centro la qualità della vita all’interno degli ospedali. È qui che bisogna fare una forte riflessione e capire il motivo per cui noi, e anche i cittadini, abbiamo chiesto di internalizzare un servizio come la mensa. All’assessore Palese al massimo si chiede che dopo l’approvazione di questa mozione, ci si fermi un attimo a riflettere e a capire se questo, come magari è avvenuto anche in altre Regioni, qualcuno ha fatto un passo indietro e ha capito che è un errore preparare un cibo fuori, congelarlo e riportarlo in ospedale, non solo, ma tenere chiuse le mense, non avere una cucina in un ospedale che permetta anche di cambiare idea, oppure, come spesso succede per chi ha avuto esperienze, di chiedere qualcosa di diverso durante la giornata. Non sarà possibile, non è possibile.
Noi l’abbiamo detto, collega Zullo, nel 2017. Abbiamo già detto, prima che si arrivasse a questo punto, che si stava facendo un errore. Noi siamo per l’internalizzazione delle mense e credo che anche su questa mozione ci siano le firme di alcuni del centrodestra, delle minoranze. Credo che noi potremo condividere tutti un attimo una riflessione e capire se si può tornare indietro per tutelare i posti di lavoro e per pensare seriamente di orientare il Governo all’internalizzazione delle mense. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Galante.
Prego, collega Caroli.
Speaker : CAROLI.
Grazie.
Ho seguito attentamente tutto quanto accaduto intorno a questa gara, una importante gara. Ho letto con altrettanta attenzione la mozione e ho seguito quanto poc’anzi comunicato dal collega Di Gregorio.
I quattro punti sarebbero la clausola sociale, la tenuta salariale, la stabilizzazione con internalizzazione, la qualità dei pasti.
Ascoltavo il collega poc’anzi che chiedeva con fermezza la internalizzazione, la stabilizzazione con l’internalizzazione di tutti gli operai.
Probabilmente ci è sfuggito qualcosa e per questo chiedo l’attenzione dell’assessore alla sanità, se fosse possibile. Se non erro, noi siamo con una procedura già in corso e con una valutazione delle offerte economiche e delle offerte tecniche.
Assessore, ove e dove dovessimo rispettare quanto la maggioranza ci chiede, bisognerebbe necessariamente bloccare la procedura perché non ci può essere una procedura in corso e contestualmente chiedere la stabilizzazione con internalizzazione degli operai.
Io, però, vorrei spostare un attimino l’asse del ragionamento, e qui chiedo ancora una volta l’attenzione dell’assessore, se fosse possibile.
Assessore, ho letto gli elementi che contraddistinguono queste procedure, questi sette lotti di gara. Mi è saltato subito agli occhi un particolare. Sono sei lotti, questi lotti prevedono un importo complessivo. Bisognerebbe decurtare gli oneri della sicurezza e abbiamo secca un’incidenza su tutti e sei i lotti di un costo del personale che si aggira intorno al 50 per cento, per tutti e sei i lotti.
Sappiamo perfettamente che, mediamente, nelle varie procedure l’incidenza dovrebbe andare dal 60 al 65 per cento, ma io non entro in merito a questo. Lo farò successivamente. Quello che a me preme chiederle è se c’è una motivazione diretta per cui tutti e sei i lotti prevedono secco un 50 per cento dell’incidenza del costo del personale o è stato fatto un mero calcolo matematico, quindi una divisione, e poi sarà chi parteciperà alla gara a trovare una soluzione.
Le chiedo questo perché io ho fatto un’ulteriore calcolo e, andando a prendere come riferimento il costo della manodopera, senza tener conto degli eventuali ribassi e tenendo come riferimento un costo orario di un operaio inquadrato come S5, quindi un medio, con una retribuzione lorda di 18,10 euro pro ora, avremmo – le porto, per esempio, la provincia di Brindisi – su 11.954.290 euro un numero di ore per l’intero appalto pari a 660.000, ne avremmo uno per anno pari a 132.000, ma quello che è di più è che avremmo un costo pro giorno pari a 362. Considerato che la volontà principale è quella di non squalificare il livello retributivo, parametrando quattro ore pro testa di prestazione lavorativa, noi potremmo impegnare ad oggi, senza tener conto dell’eventuale ribasso, massimo 90 unità. Queste 90 sarebbero 195 per la provincia di Bari. Quindi, sarebbe quanto mai opportuno che immediatamente controllassimo quanti sono oggi gli operai impegnati pro singola commessa. E questo fa scattare subito il campanello d’allarme. È chiarissimo: oggi in provincia di Brindisi dobbiamo dire che, senza tener conto del ribasso, potremmo impegnare massimo 90 unità. La prego, eventualmente vada a controllare quante sono le unità oggi impegnate.
È chiaro, quindi, che oggi usciremo, dopo la discussione di questa mozione, con un dato certo, incontrovertibile, che è quello che, comunque sia, verrà mortificato il numero di persone che fino a oggi erano assunte all’interno di questi servizi.
A questo bisogna aggiungere un altro particolare, caro assessore. Voglio entrare in un’altra provincia, vado nella provincia di Taranto. Ad oggi, in provincia di Taranto abbiamo gli ospedali di Taranto, l’ospedale di Castellaneta, l’ospedale di Manduria e l’ospedale di Martina. Sa benissimo che c’è un centro cottura solo attivo in questo momento, che è quello di Castellaneta, quindi dobbiamo essere pronti e dire a tutti coloro i quali verranno assunti a quattro ore (se questo verrà fatto, perché io sono convintissimo, e glielo firmo oggi, che verranno assunti tutti a tre ore) che da Manduria ogni giorno dovranno percorrere 100 chilometri per andare a Castellaneta e dovranno percorrere 100 chilometri per tornare. Quindi noi siamo pronti ad offrire, l’azienda aggiudicatrice è pronta ad offrire tre ore di servizio per un importo netto di 35-36 euro, da cui bisognerà decurtare 200 chilometri di trasferta.
Poi vorrei parlare della qualità del servizio, caro assessore. Qui ognuno parla di prodotti a chilometro zero, si parla di elevazione del livello medio. Questo servizio, è chiaro, è un servizio che, tenuto conto della giornata alimentare, è un servizio cosiddetto “a vassoio”. Noi dobbiamo dirlo in maniera chiara che chi si aggiudicherà questa gara offrirà questo genere di servizio. Il prodotto, il servizio è previsto a vassoio, il servizio viene confezionato durante la notte nel centro cottura e arriva in ospedale totalmente preconfezionato. Tiene conto della giornata alimentare, ma sappiamo che la qualità, il livello del servizio che verrà offerto con questo nuovo bando è questo, cioè si è voluto rimodificare, creare le condizioni per far sì che si elevasse il livello medio della qualità dell’offerta, ma sappiate che tutto arriverà in maniera preconfezionata.
Quindi, dopo aver analizzato e riscontrato in maniera chiara, tenuto conto che comunque sia la fase della procedura è alquanto avanzata, perché stanno valutando nientemeno ora le offerte tecniche, avendo sbagliato i tempi, perché quello che mi preme sottolineare è che la maggioranza ha sbagliato i tempi, perché bisognava intervenire prima, perché oggi, una volta che la procedura è in fase avanzata, vorrei capire quali sono le motivazioni che possono essere opposte per il ritiro di questa procedura, non sarà possibile ottenere la stabilizzazione con l’internalizzazione, ma quello che è di più oggi usciamo da questo Consiglio dicendo a chi dovrà, purtroppo, prestare questo servizio e a chi dovrà usufruirne, che la qualità dello stesso andrà sicuramente sempre più diminuendo, e in più ci sarà un contraccolpo sotto l’aspetto occupazionale importantissimo, su cui nessuno di noi potrà far nulla perché, come al solito, arrivate tardi. Vi siete accorti che comunque sia questo problema c’è, e non avendoci rincorso quando noi abbiamo portato avanti una battaglia più che legittima, oggi avete creato le condizioni per cui tutto questo si verificherà.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Metallo, immagino per dichiarazione di voto. Prego.
Speaker : METALLO.
Telegrafico, Presidente, come mi ha suggerito.
Mi veniva da sorridere perché non ho capito cosa ci siamo persi per strada, quando noi non abbiamo fatto la battaglia e voi l’avete fatta. Al di là di questo, però, e senza entrare di nuovo nel tecnico perché poco ho sentito di tecnico, faccio solo un passaggio.
Mi dispiace che adesso il Presidente Zullo non sia qui in Aula, però ho sentito qualcosa che ritengo molto grave per i rapporti nostri, per i rapporti con Davide, con Francesco, con tutti voi, con Luigi, molto civili, corretti: abbiamo idee differenti, ci confrontiamo.
Però ho sentito un’espressione “lingua biforcuta”. Sicuramente c’è la polemica politica, c’è il dibattito, c’è l’aumentare un po’ i toni. Però le parole poi pesano. Provo a spiegarvi perché non è lingua biforcuta. Non ho mai prodotto zone d’ombra sul fatto che io, come altri consiglieri su questo bando, abbia espresso critiche, perplessità.
Lo abbiamo fatto nelle Commissioni competenti, quando era il tempo, come lo avete fatto voi nelle varie Commissioni. Io ricordo che c’era anche il collega e amico Francesco Ventola, ci siamo confrontati, in quella sede, andando nel tecnico, confrontandoci con la parte di InnovaPuglia, col direttore che segue la procedura.
Dopodiché, come funziona la politica? Funziona, almeno per quello che mi riguarda, ponendomi, Enzo, anche il dubbio. Non avendo verità precostituite, provo allora a studiare, provo a capire anche la complessità delle questioni. Non sono un tuttologo rispetto ad altri, quindi provo, camminando, ad imparare. Ho il dubbio? Mi confronto e questo confronto l’ho fatto con persone delle quali ho stima. Mi sono confrontato con il Presidente Emiliano, mi sono confrontato con l’assessore Palese, mi sono confrontato con i dirigenti: che hanno un’idea diversa rispetto alla mia, stando in una maggioranza è normale.
Io penso che non ci sia nulla da nascondere, o da dire. Penso che ci siano anche posizioni, su alcune questioni, differenti. La politica è anche questo, ragionare insieme, cercare di trovare una soluzione, a volte forse mantenerle anche quelle posizioni differenti. Cosa ho fatto? Ho fatto, abbiamo fatto, perché poi quella lingua biforcuta non era solo nei miei confronti, ma penso nei confronti di coloro in maggioranza che firmano e che sostengono una mozione del genere. Abbiamo provato a portarla avanti, a confrontarci e oggi il fatto che noi l’abbiamo portata avanti… C’è chi decide di fare delle conferenze legittime, auspicabili, delle conferenze, una conferenza stampa, invitare televisioni, e c’è chi decide, forse sbagliando rispetto al vostro dire perché avete pensato a delle leggi, a dei PDL o altro, ma comunque noi qualcosa oggi la portiamo qui e su quel qualcosa addirittura riscontriamo anche la vostra possibilità di voto. Quindi, forse, Enzo, proprio sbagliato quello che stiamo facendo non è.
La differenza qual è? Non è che se io faccio una battaglia, se noi facciamo una battaglia che riteniamo giusta e poi quella battaglia la perdiamo, perché c’è chi decide e dice “guarda, questa volta state sbagliando voi, noi la pensiamo diversamente”, non è che quella battaglia quasi che l’ho persa, me ne frego di quella battaglia. Io ho comunque cura di quelle persone per le quali stavo battagliando. Se riesco a portare il 20 per cento, il 30 per cento rispetto a quello che per me era il 100 per cento, ma sempre coltivando il dubbio, posso dire forse sbagliavo io, forse sbaglierò io. Questo è il processo politico che abbiamo fatto, un processo che non è una lingua biforcuta, ma è un processo di totale e infinita trasparenza.
Mi accorgo, Enzo, che siamo anche sconvolti quando qualcuno è talmente trasparente…
Davide prima ha detto: “è caduto nell’ingenuità”; “ho fatto un’esca e lui è caduto”. No, Davide, permettimi, faccio politica già da diverso tempo. Non cado nelle esche. Assolutamente. È solo una questione di trasparenza, di correttezza, di trasparenza istituzionale. Ognuno la politica la fa come meglio ritiene. Capisco, comprendo – chiudo subito, Presidente – che a volte questo possa destabilizzare in determinati contesti, ma è quello che continueremo a fare. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Metallo.
Prego, collega Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente. Colleghi consiglieri, assessore, qualche piccolissima riflessione. Noi siamo un organo legislativo qui e abbiamo la possibilità, attraverso lo Statuto e il Regolamento di presentare delle mozioni.
Bisogna anche, però, comprendere se da parte del Governo ci sono delle buone intenzioni a fare in modo che le nostre mozioni trovino evidentemente possibilità di esaurimento, perché altrimenti corriamo il rischio che avremo, sì, l’articolo sul giornale, ci sentiremo forse con la coscienza a posto, ma sappiamo in cuor nostro che non abbiamo una competenza specifica. Quando abbiamo chiesto al Presidente Emiliano quarantott’ore prima che scadesse la gara, dopo aver espletato il nostro percorso delle audizioni, all’interno delle quali era emersa una serie di criticità, per stessa ammissione del RUP di InnovaPuglia che c’era stata una scelta politica a monte, che lui era un mero esecutore e che solo chi aveva adottato la scelta di politica a monte poteva ravvedersi, ora questa scelta politica a monte è stata compiuta dalla Giunta, ancor di più dall’Ufficio di Presidenza, perché nel 2019 l’Ufficio di Presidenza della Giunta regionale avoca a sé il procedimento, perché questa cosa nasce da un po’ di anni, dal 2014, quando tutti i direttori generali delle ASL decisero, attraverso un atto, di individuare nella stazione unica appaltante questo percorso, quindi, ancor prima del Presidente Michele Emiliano. Poi è stato seguito e, in alcuni casi, anche interrotto, perché ci fu l’intervento dell’ANAC su un’altra gara, che era quella del lavanolo, e poi a un certo punto nel 2019 l’Ufficio di Presidenza della Giunta regionale avoca a sé questo procedimento. Ecco, chi ha deciso di fare la gara unica distinta per lotti con queste caratteristiche?
Io le ho guardate e anche l’ultima delibera di questa Giunta regionale ha parlato del servizio, di come deve essere erogato, di come deve essere fatto il pasto quotidiano, di dove potersi approvvigionare. Ma l’idea di dividerla per lotti, di dover dismettere le cucine esistenti, un piano di costi e benefici di patrimonio pubblico che viene dismesso senza una valorizzazione? Cioè, ci saranno dei luoghi, le vecchie cucine, che non si sa che cosa diventeranno, ed è patrimonio pubblico, quindi c’è un deprezzamento, quando l’intenzione di una sana Amministrazione è quello di valorizzare il patrimonio pubblico. Ecco, bastano questi aspetti per dire: chi li ha decisi? Di certo, non il Consiglio regionale. C’è stato un luogo politico? Voi avete mai fatto una riunione di maggioranza dove si è discusso qual è l’indirizzo? C’è stata una riunione del Partito Democratico, che è il partito di maggioranza relativa, in cui si è discusso “esternalizziamo sotto questa formula” o addirittura “internalizziamo, portiamo tutto all’interno”? Il Movimento 5 Stelle, quando ha sottoscritto – non so se l’ha mai sottoscritto – un patto dopo le elezioni sulle cose da fare – non sulle poltrone, sulle cose da fare –, ha mai parlato di internalizzazione del servizio mensa? C’è un luogo ufficiale dove questo è maturato? Se tutto questo non c’è, scusate, per correttezza nostra, ma soprattutto per chiarezza nei confronti dei nostri cittadini, togliamo da parte queste mozioni, non prendiamoci in giro, a meno che l’assessore Palese oggi ci possa dire che la Giunta ha nelle sue intenzioni di valutare l’annullamento della gara. Se tutto questo non c’è, evitiamo di esprimere un voto su nulla, perché anche noi abbiamo un pizzichino di dignità, e quella dignità non è solo personale, ma è rappresentativa delle migliaia di persone che vogliono che noi siamo qua per risolvere i problemi, non per creare false aspettative e prendere in giro qualcuno. E chi ha assunto questa responsabilità, l’Ufficio di Presidenza della Giunta regionale, sono gli unici responsabili, nel bene o nel male, perché se ha deciso evidentemente avrà fatto le sue valutazioni. Nella ricerca degli atti pubblici che io ho fatto di tutto quello di cui vi ho parlato non c’è nessuna evidenza. Siccome qualche giorno fa, ieri, la I Commissione Bilancio ha affrontato il tema dei fitti passivi, per esempio, preoccupiamoci di un altro danno che stiamo arrecando: tutti quegli immobili che saranno dismessi come cucine e che diventeranno delle vere e proprie topaie, perché questo è quello che diventeranno. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Prego, collega Gabellone.
Speaker : GABELLONE.
Grazie, Presidente.
Anch’io sarò veloce, rapido nell’esprimere il mio pensiero. Rivolgendomi al collega Donato Metallo… Il Presidente Zullo probabilmente chiarirà anche l’espressione utilizzata e le motivazioni che lo hanno portato a esprimersi in quel modo. Consigliere Metallo, per chi evidentemente non fa parte di quella Commissione, ma ha avuto l’interesse a seguirla comunque, perché era un argomento che noi avevamo seguito come Gruppo consiliare e rispetto al quale avevamo posto degli interrogativi pesanti, uno tra tutti ciò che sarebbe derivato dalla gara rispetto alla possibilità di tenere dentro tutti i lavoratori impegnati sino ad oggi, noi abbiamo avuto delle assicurazioni, sia da un punto di vista normativo, perché le norme dicono che bisogna andare nella direzione di gare centralizzate che possano evidentemente garantire efficacia, efficienza e costi contenuti rispetto ai servizi, e poi abbiamo avuto anche assicurazioni rispetto alla possibilità che il personale potesse essere, in termini di clausola di salvaguardia (clausola sociale) potesse essere sistemato da quelle aziende, dall’impresa che fosse risultata vincitrice del bando, che si sarebbe preoccupata di sistemare attraverso altri servizi e altre attività il personale che eventualmente era in esubero, così come – immaginiamo – sappiamo che sarà in esubero dall’espletamento della gara.
Tant’è che su questa ipotesi ci fu una osservazione in termini negativi da parte del Presidente nazionale della categoria, perché era evidente che tutto ciò non poteva accadere. Il Presidente disse che le imprese che fanno ristorazione, che sono impegnate nel servizio mensa sono già in crisi; figuriamoci se possono assorbire tutto ciò che deriverebbe in termini di surplus di personale dalla gara.
Ecco perché ritorno per un attimo sul dato. L’espressione deve essere unitaria, univoca. Se in Commissione andiamo in una direzione, è chiaro che poi la mozione in qualche modo fa perdere l’orientamento a chi deve seguire i ragionamenti e deve dare applicazione, deve dare un voto sulle situazioni che vengono poste in Aula. Oggi mi pare infatti che si stia deviando anche rispetto a quelli che sono stati gli impegni, a quella che è stata la bussola che ha in qualche modo coordinato i lavori in Commissione.
Il Presidente Zullo chiede giustamente di capire che cosa si vuol fare, perché se la gara va avanti e c’è una regia che ha attuato dei princìpi, delle volontà – legittima, siete maggioranza, da questo punto di vista i numeri per farlo li avete –, ma allo stesso tempo venire in Consiglio per dire “facciamo altro”, comprenderete che anche da parte nostra diventa difficile seguire i ragionamenti e poi essere conseguenti con il voto.
Ecco perché oggi il Consiglio dovrebbe dire con chiarezza che cosa si vuole fare. Siamo pronti, lo ha detto il Presidente Zullo, l’hanno detto gli altri colleghi consiglieri, a sedere intorno a un tavolo per capire cosa è possibile fare allo stato di avanzamento della gara. Da questo punto di vista, è evidente che la parola del Governo attraverso l’assessore Palese può essere anche dirimente rispetto a tutti i ragionamenti e alle ipotesi che oggi si sono fatte.
L’unico aspetto che va salvaguardato è quello della chiarezza e dell’onestà, in termini di chiarezza rispetto ai lavoratori che oggi guardano questo Consiglio, alle scelte che questo Consiglio fa, con grande attenzione e non possiamo cadere nell’errore di generare illusioni o attese che non possiamo garantire.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Gabellone.
Non vedo altri interventi.
Cedo la parola all’assessore Palese. Prego.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Grazie, Presidente.
Semplicemente per ribadire il parere favorevole da parte del Governo a questa mozione, così com’è stato già precedentemente espresso nella precedente seduta dal Presidente Emiliano in persona.
Confermo il parere favorevole e confermo l’impegno del Presidente della Giunta e tutto quello che ne consegue a seguire quanto riportato all’interno della mozione stessa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
È pervenuto un emendamento sottoscritto dal collega Zullo ed altri, che recita: “sostituire l’ultimo periodo con il seguente ‘annullare la gara e procedere al internalizzazione dei servizi e alla conseguente stabilizzazione del personale’”.
Assessore Palese, prego, parere del Governo.
Prego, Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO.
Assessore, giusto per rimediare a qualche incomprensione.
Caro collega Metallo, io non ho parlato di Metallo con lingua biforcuta, ho parlato di politica con lingua biforcuta.
Siccome noi vorremmo che la politica potesse parlare con una sola lingua, abbiamo presentato questo emendamento. L’abbiamo presentato e ci auguriamo che possiate sostenerlo, perché questa è la vera aspettativa dei lavoratori, questa è la soluzione che noi dovremmo portare avanti per indirizzare il Presidente Emiliano ad assumere la decisione più confacente alle sorti di questi lavoratori.
Quindi, se nel mio discorso c’è stato un riferimento alla persona, chiedo scusa. Il riferimento era alla politica, a noi che facciamo politica. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di intervenire il collega De Palma. Ne ha facoltà. Prego.
Speaker : DE PALMA.
Grazie, Presidente. Colleghi consiglieri e assessori, io intervengo molto brevemente sull’emendamento. Rappresentando al collega proponente, il collega Di Gregorio, la condivisione della mozione, l’emendamento vuole evitare in un certo qual modo quasi una sorta di contraddizione su alcuni punti della mozione stessa. Cioè, la mozione è intesa a rappresentare la necessità di garantire la clausola sociale, tant’è che nella parte finale della mozione stessa prevede addirittura l’internalizzazione del personale, ovviamente garantito dalla clausola sociale. Ma se quel personale non è garantito dalla clausola sociale, paradossalmente noi effettuiamo un’operazione contro la volontà della stessa mozione, perché andremmo a internalizzare tutti i lavoratori, non già quelli della clausola sociale, perché non è garantita la garanzia, appunto, della stessa clausola sociale affinché gli stessi lavoratori possano continuare ad espletare il servizio.
Probabilmente, oltre alla bontà del nostro emendamento, sarebbe necessaria una maggiore riflessione. Perché? Perché, diversamente, quello che è l’obiettivo di tutti, perché fondamentalmente penso che tutto il Consiglio regionale sia d’accordo sulla possibilità che venga garantita la clausola sociale, viene di fatto annacquata sul fatto che la stessa non si applica e che addirittura poi diamo mandato per l’internalizzazione del personale che la ditta che andrà ad espletare il servizio che è personale esterno. Del resto, se non c’è questa garanzia, collega Di Gregorio, che cosa facciamo? Sarebbe più opportuna probabilmente una riflessione maggiore, e quindi anche l’annullamento del bando non sarebbe cosa sbagliata.
Aggiungo anche che lo stesso bando – l’hanno detto anche i colleghi che mi hanno preceduto – prevede notevoli penalizzazioni. Penso, per esempio, proprio alla nostra provincia, alla provincia che accomuna me e il consigliere Di Gregorio, Taranto, i pasti per Taranto addirittura dovrebbero essere realizzati nell’ospedale di Castellaneta e trasferiti a Taranto. Quindi, questo trasferimento di pasti che, se guardate al passato, non sempre ha significato bontà del pasto stesso. Penso che una maggiore riflessione, un ritiro, una maggiore riflessione sulla questione prima che venga effettuato qualcosa da cui indietro non si può ritornare, sarebbe necessario.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, collega Perrini.
Speaker : PERRINI.
Grazie.
La mozione l’ho firmata anch’io e me ne prendo anche le responsabilità, anche perché so quello che ho firmato e so a cosa va incontro. Però io un appunto voglio anche farlo.
Le mozioni devono essere anche portate a buon fine, caro assessore Palese, sapete perché? Spesso vedo tante mozioni che rimangono soltanto sugli articoli di giornale, ma alla fine di sostanza non c’è niente. Allora, adesso abbiamo fatto anche questo emendamento, che è importante, perché è un atto concreto che aggiungiamo a questa mozione. Altra cosa, a proposito di mozione o di quegli accordi che si fanno quando si fanno i tavoli di concertazione: a Taranto, a dicembre, abbiamo fatto il rinnovo per altri 50 dipendenti di Sanitaservice fino a febbraio. Anche lì, avevamo preso degli accordi… Sono quelle persone, quei grandi lavoratori che hanno lavorato per il Covid, quei 15 mesi, che abbiamo illuso, ma siamo arrivati oggi ad aprile e stanno ancora a casa. Per capire, qualcuno ha preso anche un impegno – parlo dei vertici – che sarebbe stato fatto un concorso, sarebbero stati assunti, e siamo arrivati che sono passati altri due mesi, a proposito di mozione, e queste persone sono a casa.
Ecco perché, favorevoli a salvare tutti, a fare le internalizzazioni, però cominciamo a fare atti concreti, caro assessore Palese. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Non vedo ulteriori interventi.
Prego, assessore Palese, per il parere del Governo.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Presidente, a onor del vero io pensavo che fosse sufficiente il richiamo agli impegni che contiene questa mozione, che sostanzialmente sono la sintesi di tutto il dibattito che è stato ascoltato qui: intraprendere, da parte della Giunta regionale, tutte le iniziative utili ad assicurare l’applicazione della clausola sociale, garantendo l’armonizzazione prevista dal capitolato d’appalto in questione”, mi sembra che sia stato uno dei punti più discussi; “a rivolgere altrettanto adeguata attenzione alla qualità dei pasti del servizio offerto, nonché la valorizzazione della filiera alimentare corta e al coinvolgimento di tutte le imprese locali della filiera stessa”, altro punto discusso, che viene accolto; “a verificare la possibilità di assicurare una seria assistenza istituzionale al confronto tra le parti per l’applicazione della clausola sociale territorio per territorio”, elemento emerso in questi ultimi interventi. È compreso. Un esempio è la task force regionale per l’occupazione, affinché il confronto garantisca il ricollocamento e la tenuta salariale per tutti i lavoratori rinvenienti dal precedente appalto. “A intraprendere tutte le iniziative volte alla verifica di un possibile percorso di internalizzazione del servizio e la conseguente stabilizzazione del personale addetto che comprende…”. Assorbe anche l’emendamento che è stato proposto poco fa sul quale la Giunta esprime parere contrario, perché la Giunta non ha nessuna competenza a revocare l’appalto di una gara, né di questa né di altre.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Caroli, per dichiarazione di voto, prego.
Speaker : CAROLI.
Delle due l’una: o sono io che non riesco a seguirla o probabilmente c’è qualcosa che non quadra. Qui si parla chiaramente di internalizzazione. Assessore, lei mi insegna, da persona molto competente e più esperta di me, che l’internalizzazione avreste dovuto prevederla prima della volontà di voler bandire. Se io ho necessità di stabilizzare, di internalizzare un gruppo di operai, di lavoratori, non faccio la gara. Qui siamo al paradosso. Avete bandito, siamo in fase di valutazione delle offerte tecniche e oggi chiediamo l’internalizzazione. Lei ha una sola possibilità in questo momento: bloccare immediatamente la procedura e assecondare le istanze che provengono dalla sua maggioranza. Altrimenti, mi scusi, ma è follia. Andiamo oltre, fuori dagli schemi tecnici della pubblica amministrazione. Per quelle che sono le mie modeste esperienze, sono qui da circa un anno, ritengo che, ove e dove lei dovesse seguitare a ripetere quanto detto, staremmo alla pazzia. Stiamo dando un servizio all’esterno e allo stesso tempo diciamo “dobbiamo internalizzare”. Se dovessero ascoltarci i soggetti, le aziende che hanno partecipato, direbbero “lì c’è un covo di folli”.
Le chiedo cortesemente di volerci ripensare ed eventualmente voler prendere in…
Per poter portare avanti e, quindi, avallare il punto dell’internalizzazione lei non può prescindere dalla necessità di dover creare le condizioni per cui questo bando venga ritirato. Altrimenti, è davvero demagogia. Stiamo solamente cercando di incantare i serpenti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Dichiaro aperta la votazione sull’emendamento. Voto contrario del Governo.
Avete votato tutti?
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 33, votanti 30, favorevoli 12, contrari 18, astenuti 3.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla votazione della mozione.
Dichiaro aperta la votazione.
Collega Zullo, è aperta la votazione.
Avete votato tutti?
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 30, contrari 1, astenuti nessuno.
Il Consiglio approva.
Adesso, così come concertato nella Conferenza dei Presidenti, poiché si era stabilito di terminare la discussione delle mozioni alle ore 14, passiamo alla discussione delle interrogazioni. La 237 decade per assenza del proponente. Per la 258 manca l’assessore Stea, la rinviamo.
Alla n. 261 non è pervenuta risposta scritta: “Ricollocamento OSS dell’ASL di Lecce”, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Presidente, informo lei e il Consiglio che le risposte riscontrate, istruite e riscontrate, sono quelle relative alle interrogazioni 299 del 2022, la 317 del 2022, la 324 e la 292.
Per le altre abbiamo fatto un sollecito alle varie ASL perché rispondessero e siamo in attesa della risposta. Su questa invece possiamo rispondere.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, assessore, chiede di rinviarla così da ricevere.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Esattamente, così da riscontrarle, perché sono tutte specifiche.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Passiamo alla 262, presentata da Di Bari: “Carenza medici per il Pronto soccorso della Provincia BAT”. Anche questa, assessore, la rinviamo oppure…?
La collega Di Bari è presente. Prego, collega Di Bari.
Speaker : DI BARI, consigliera delegata per le politiche culturali, il patrimonio materiale e immateriale e la valorizzazione dei borghi
. Grazie, Presidente.
Assessore, questa interrogazione è risalente nel tempo, rispetto anche a quella che è stata la sua ricognizione fatta la settimana scorsa, quindi immagino che la risposta sia coerente rispetto a quelle che sono state le ultime determinazioni del fabbisogno. Lamentavo la mancanza di personale medico per quanto riguarda il pronto soccorso, però ho visto riscontrato che c’è già stato un puntuale riscontro sia da parte dell’ASL BAT come delle altre ASL, quindi immagino che sia superata in questo senso.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Presidente, confermo quello che poco fa la consigliera ha espresso, nel senso che nel contesto dei fabbisogni sono state previste tutte le richieste, in conformità anche alla copertura finanziaria dell’intero plafond rispetto alle richieste delle ASL.
Sicuramente i pronto soccorso sono stati attenzionati in maniera particolare e prioritaria un po’ dappertutto, con l’auspicio che ci siano le disponibilità specialistiche perché possano svolgere il compito del pronto soccorso.
Comunque, è già riscontrato in maniera positiva quanto aveva chiesto nell’interrogazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Di Bari.
Speaker : DI BARI, consigliera delegata per le politiche culturali, il patrimonio materiale e immateriale e la valorizzazione dei borghi.
Presidente, ovviamente, come avevo già detto, avevo appreso, e anche in Giunta se ne era discusso, quindi posso dire di essere soddisfatta rispetto all’interrogazione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Passiamo chiaramente alle interrogazioni utili, per rispondere alle quali è presente un assessore. Per l’interrogazione n. 266, proponente il collega Perrini, non so se l’assessore Palese può rispondere. Non vedo in Aula Perrini.
Passiamo quindi alla 272, del collega Pagliaro “Stato di avanzamento, cantiere Bari/Lecce - FSE”.
Vedo in Aula anche l’assessore Maurodinoia.
Prego, collega Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Grazie, Presidente.
Qui oggi apriamo una delle pagine più spinose del capitolo infrastrutture nel Salento: i lavori di ammodernamento ed elettrificazione della tratta Bari-Lecce delle Ferrovie Sud-Est. I lavori stanno procedendo ad intermittenza, con una lentezza insostenibile, tanto che i tempi di consegna rischiano di slittare addirittura di due anni e mezzo.
Le notizie che ci giungono dal cantiere sono allarmanti. A inizio novembre ho presentato un’interrogazione urgente all’assessore ai trasporti, Anita Maurodinoia, per chiedere conto dell’effettivo rispetto del cronoprogramma dell’opera.
Dal cantiere ci giunge conferma che si continui a procedere con il freno a mano. Sarebbe davvero una beffa se dopo aver combattuto per ottenere i 50 milioni necessari al completamento della metropolitana di superficie salentina, la consegna dell’opera slittasse al 2026.
Questo vorrebbe dire che la Regione Puglia, nel 2024, si ritroverebbe a ricevere venti treni con locomotore a trazione elettrica, ma questi treni non potrebbero essere utilizzati prima di due anni.
Quindi, chiedo all’assessora Maurodinoia se è stata fatta una verifica sull’avanzamento dei lavori lungo la tratta Bari-Lecce delle Ferrovie Sud-Est. Parliamo di un ritardo enorme, addirittura di due anni e mezzo rispetto alla scadenza che era stata fissata dal cronoprogramma al 31 dicembre prossimo.
Assessora, abbiamo un’idea di quanto ci costerà il ritardo di questo cantiere? A quanto ammontano le somme aggiuntive richieste dalle ditte per i maggiori costi dovuti ai ritardi imputabili alla stazione appaltante? In questo caso parliamo di cantieri aperti senza che si possa lavorare per mancanza di personale di scorta delle Ferrovie Sud-Est. La Regione ha il compito di vigilare sul rispetto dei tempi dei lavori messi in cantiere. In questo caso c’è l’urgenza di dover assicurare un trasporto ferroviario dignitoso a cittadini e turisti costretti a viaggiare su treni a gasolio che abbiamo definito più volte come treni del far west.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : MAURODINOIA, assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile.
Grazie. Provo a rispondere al consigliere Pagliaro, precisando però che alla sua interrogazione è pervenuta risposta in tempo utile. Quindi, quella verifica era stata già fatta, avevamo chiesto a Ferrovie Sud-Est quale fosse lo stato di avanzamento sia finanziario e sia fisico dei lavori. Quindi, consigliere, lei ha ben chiaro il quadro, ne abbiamo anche parlato in un incontro con l’ingegner Botti, amministratore delegato di Ferrovie Sud-Est, nel mio ufficio. Quindi, mi sembra strano che lei oggi dica che non sa ancora nulla rispetto ai ritardi.
Abbiamo risposto all’interrogazione, abbiamo convocato Ferrovie Sud-Est nel mio ufficio, lei ha avuto la possibilità di interloquire direttamente, però io non mi sottraggo nuovamente a rispondere a quelle che sono state le sue richieste.
Rispondo soprattutto rispetto alla nota che ci ha inviato. Proprio sul ritardo, come già ben sa, avevamo constatato un ritardo stimabile allora in 12 mesi, e le avevamo anche specificato e sottolineato le motivazioni di tale ritardo. Le avevamo detto che l’emergenza da Covid aveva ridotto nel 2020 per circa 3-4 mesi la produzione a causa delle misure restrittive. Poi le avevamo detto che le difficoltà della gestione delle lavorazioni per indisponibilità del personale di scorta di Ferrovie Sud-Est legato anche alla formazione, le fu spiegato anche dall’ingegner Botti che dette scorte… Invece no, io ricordo benissimo che l’ingegnere ha parlato anche con lei di Ferrovie Sud-Est e le fu raccontato che questo personale andava formato, c’era una formazione fatta direttamente da RFI, poi sono andati in esubero e hanno dovuto interloquire con il Ministero per cercare dei centri di formazione che non fosse ovviamente RFI, ma fossero privati.
Quindi, si è creato anche un ritardo di formazione delle scorte che ha comportato, appunto, un ritardo. Entro giugno 2022 – lei dice che non lo sa, ma è anche segnato nella risposta – è prevista la conclusione di tutti i percorsi abilitativi e quindi, di conseguenza, potranno operare a pieno regime. Quel ritardo di 12 mesi che era stato stimato quando lei ci ha inviato la nota, ovviamente è cresciuto; è cresciuto, ma loro ci assicurano che, con il ritorno a pieno regime previsto per giugno 2022, ci sarà nuovamente una compressione di questo ritardo.
Poi se vuole le dico, ma credo sia inutile, lotto per lotto quali sono gli stati di avanzamento. Volevo invece rispondere a una delle richieste della sua nota, quella appunto relativa ai costi… no, “quali siano le cause e in che misura andranno a incidere sul rispetto dei tempi delle opere previste”. I costi non li vedo, invece vedo “quali misure intenda adottare per consentire una registrazione dei lavori”, e qui le abbiamo risposto dicendo che sappiamo benissimo che con il nuovo personale ci sarà una riduzione dei tempi. A quello su cui invece volevo rispondere era a proposito dei convogli, perché probabilmente su questo non c’è stata una risposta. Mi sono accorta che gli uffici non hanno risposto perché a loro non risultano finanziati questi venti elettrotreni, ma ne risultano finanziati undici dalla Sezione infrastrutture che però, al momento, quando ovviamente saranno acquistati, saranno destinati all’anello di Bari.
Agli uffici non risultano altri finanziamenti per l’acquisto di materiale rotabile: ho qui una nota del dirigente sia della Sezione infrastrutture, che appunto ha finanziato gli undici treni, sia della Sezione TPL che dichiara di non aver finanziato con proprie risorse, ulteriori forniture di materiale rotabile.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Prego, collega Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Io sinceramente sono sempre molto soddisfatto delle risposte piccate dell’assessora Maurodinoia. Per la verità, le cose non stanno proprio così, ma va bene lo stesso.
Io però vorrei concentrare, a questo punto, la mia domanda, sui costi aggiuntivi determinati da questo ritardo della stazione appaltante: quindi, quanto ci costerà di più, quanto costerà di più ai cittadini di questa Regione; e poi andiamo a confermare un elemento che è il “must” delle Ferrovie Sud-Est, la lentezza.
Con estrema lentezza, quindi, e con estrema calma, continueremo a sperare che prima o poi si possa avere anche noi un servizio degno di questo nome. Lei ci conferma che questi treni in arrivo sono undici e non venti; a me risulta che siano venti; e mi conferma che saranno utilizzati nell’anello della Città metropolitana di Bari. Quindi, nulla è cambiato; il film è sempre lo stesso, tutto per Bari e niente per gli altri.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, se vuole può replicare. Prego.
Speaker : MAURODINOIA, assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile.
Tutto per Bari, niente per Lecce: mi sembra un po’ assurdo. Faccio finta di non aver sentito.
Quanto invece ai costi, a cui si riferisce, io non vedevo la domanda sui costi tra quelle poste nell’interrogazione all’assessore ai trasporti. Ovviamente, i costi non sono ancora stimabili, perché non sappiamo quali saranno le riserve da parte dell’azienda. Glielo comunicheremo quando ci presenteranno la richiesta delle riserve.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Collega Caroli, non si potrebbe intervenire, sono interrogazioni. Altrimenti creiamo… Prego.
Speaker : CAROLI.
Considerato che anche io ho pungolato l’assessore più volte, però sarebbe più opportuno, probabilmente, collega Pagliaro, non parlare di stato d’avanzamento del cantiere Bari-Lecce, ma parlare dello stato di avanzamento del cantiere Martina Franca-Lecce, perché ad oggi ci sono due fotografie differenti, c’è la tratta che va da Martina Franca a Bari, che è un conto, e la tratta che va da Martina Franca a Lecce, che è tutt’altro conto, e mentre oggi la tratta che va da Martina Franca a Lecce offre dei livelli di servizi tutto sommato accettabili, io vorrei catalizzare l’attenzione, attrarre l’attenzione dell’assessore, come ho già fatto più volte quando sono andato ad incontrarlo personalmente in dipartimento, sulla tratta Martina Franca-Lecce.
Inoltre, se fosse possibile, vorrei comprendere se l’impegno preso dal direttore di RFI circa l’inizio delle attività e dei lavori che avrebbero contraddistinto e caratterizzato la tratta Martina Franca-Lecce sia di qui ad iniziare, visto che lui aveva garantito che gli stessi sarebbero iniziati a fine 2021, primi mesi del 2022.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prima di procedere con l’interrogazione successiva, preciso che l’interrogazione n. 237, presentata dalla collega Laricchia, non decade perché la collega Laricchia è in congedo. Quindi, questa è una precisazione dovuta.
Passiamo all’interrogazione n. 292, sempre proponente il collega Pagliaro. Vedo l’assessore Palese.
Prego, collega Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Dobbiamo chiedere all’assessore Maurodinoia? Fai un’altra interrogazione, così ci ritorniamo sull’argomento, perché è sempre un argomento molto attuale e molto di interesse collettivo. Quindi, penso che dovremmo riproporne un’altra interrogazione all’assessore Maurodinoia, che è sempre impeccabile e puntuale nelle sue risponde.
Adesso ritorno alla mia interrogazione, la n. 292, che riguarda la mancata applicazione della legge regionale n. 5/2014 relativa ai turni e orari di servizio pubblico farmaceutico. In ogni paese, anche il più piccolo e sperduto, non può mancare una farmacia, è un presidio di prossimità oramai irrinunciabile, ma questo servizio pubblico deve essere assicurato nel modo migliore e più efficiente. Per questa ragione, il mese scorso ho presentato un’interrogazione per chiedere regole certe e a pari condizioni per tutte le farmacie di Lecce e provincia.
C’è una legge regionale, appunto la legge n. 5/2014, che disciplina i turni e gli orari del servizio pubblico farmaceutico territoriale, che prevede che tutte le farmacie – assessore Palese, la conosce sicuramente – siano obbligate a un turno di guardia, ma Lecce e provincia questa legge non viene sempre rispettata. È un problema molto sentito, soprattutto nelle piccole e piccolissime comunità, che chiedono un servizio farmaceutico pubblico efficiente e costante.
Chiedo, dunque, all’assessore Palese di dare una risposta a questo problema.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Su questa interrogazione è stato allertato il Dipartimento, che con riferimento all’interrogazione in oggetto ha fornito le seguenti informazioni ai fini di riscontro della stessa.
Si premette che nella Regione Puglia la disciplina dei turni e degli orari del servizio pubblico farmaceutico territoriale è normata dalla legge n. 5/2014, qui richiamata dal Presidente Pagliaro. Con l’interrogazione consiliare in oggetto vengono segnalate presunte irregolarità nell’espletamento dei turni notturni e domenicali da parte di alcune farmacie collocate nel territorio in provincia di Lecce. Ciò posto, si evidenzia che, ai sensi di quanto stabilito dall’articolo 1, comma 7, della richiamata normativa regionale, le suddette fattispecie di turni notturni e domenicali vengono stabiliti nell’ambito dei singoli comuni e dei quartieri o dei bacini di utenza dall’Ordine provinciale dei farmacisti, sentite le rappresentanze sindacali provinciali delle farmacie pubbliche e private e trasmesse alle Aziende sanitarie locali per gli adempimenti di competenza e per conoscenza ai Comuni interessati.
Sulla base di quanto detto, al fine di verificare se effettivamente sussistono anomalie, ovvero irregolarità nell’applicazione dei turni di servizio farmaceutico nella provincia di Lecce, con nota protocollo n. 0051651 del 25 febbraio 2022 il Dipartimento ha richiesto alla Consulta regionale dell’Ordine dei farmacisti e, per il tramite della stessa, all’Ordine provinciale dei farmacisti di Lecce di relazionare in merito a quanto segnalato dal consigliere Pagliaro con l’interrogazione in oggetto. Non appena perverrà riscontro della suddetta richiesta, sarà data cura dello scrivente Dipartimento aggiornare la signoria vostra sull’effettivo stato dei fatti, fermo restando che la citata norma regionale non prevede l’applicazione di alcun potere sostitutivo da parte della Regione in merito.
Ci è pervenuta, poi, ulteriore informativa in merito da parte sia dell’Ordine dei farmacisti che della Consulta, sempre oggetto riscontro nota verifica su turni e orari del servizio pubblico farmaceutico: “La presente quale riscontro nota in oggetto al fine di evidenziare quanto segue: premesso l’articolo 1, comma 2, il quale prevede espressamente che il servizio pubblico territoriale viene effettuato a battenti aperti, a battenti chiusi e a chiamata; l’articolo 1, comma 7, secondo il quale i turni di servizio pomeridiano domenicale, festivo e notturno vengono stabiliti nell’ambito dei singoli Comuni e dei quartieri o dei bacini di utenza dell’Ordine provinciale dei farmacisti. Articolo 1, comma 8, il quale dispone che per bacino di utenza si intende l’insieme di Comuni distanti tra loro non oltre 15 chilometri, che le segnalazioni attengono a frazioni appartenenti a diversi Comuni o bacini di utenza con popolazione inferiore a 25.000 abitanti. Nella Provincia di Lecce il servizio è strutturato in 16 Comuni e 24 bacini comprensivi di diversi Comuni, così come previsto dalla normativa vigente.
Considerato che Villa Convento, Depressa e Lucugnano sono tutte frazioni appartenenti rispettivamente al Comune di Lecce e al Comune di Tricase, cioè territori che già autonomamente e di comune accordo con le farmacie ivi presenti espletano il servizio anche per le predette frazioni di appartenenza.
Tanto premesso e considerato, si precisa che non corrisponde al vero la circostanza secondo cui i turni si svolgerebbero in maniera irregolare, posto che l’esclusione della turnazione deriva dal contemporaneo tra l’applicazione della normativa di settore e la disponibilità sempre manifestata della farmacia del bacino o del Comune di appartenenza, in risposta alle esigenze tecnico-logistiche strettamente connesse alle caratteristiche del territorio.
Pertanto, il servizio risulta garantito secondo normativa attualmente vigente a garanzia dell’utenza. Ad ogni buon conto, lo scrivente ordine si rende disponibile fin d’ora ad un eventuale confronto al fine di chiarire e disporre alcuni eventuali dubbi o richieste.
Detto questo, al di là della formalità e anche della competenza, noi abbiamo attivato anche il servizio farmaceutico della ASL di Lecce, a che ponesse una vigilanza e ci riscontrasse effettivamente se i turni predisposti in base alle normative e agli accordi che sono stati qui richiamati venissero rispettati nella loro totalità. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore. Prego, collega Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Prendiamo atto di questa disponibilità. Assessore, se mi conferma potremmo anche in questo caso organizzare un tavolo con chi ci ha segnalato questa anomalia, per verificarne appunto la veridicità. Insomma, non penso che qualcuno ci segnali qualcosa così, giusto per. Quindi prendo atto di questa sua disponibilità e la invito a convocare un tavolo, magari lo facciamo nella sede della Regione Puglia a Lecce, insieme a questi nostri riferimenti, per valutare come stanno realmente le cose, se è d’accordo con me, Assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Io non sono mai contrario, anzi sono favorevole a che ci sia il confronto, ma ho l’impressione che in questo caso, fermo restando che il confronto lo possiamo fare in qualsiasi maniera, le persone che hanno riscontrato aperture, chiusure, difformità e quant’altro non siano a conoscenza delle fonti normative che consentono quel tipo di impostazione.
Qui c’è il Presidente Gabellone che potrebbe notiziarci molto sugli aspetti che riguardano questi accordi che pure ci sono, nel contesto delle regole. Questo non toglie che il confronto lo possiamo fare. Sicuramente, ne sono convinto, non c’è nessuna farmacia di turno, da cui non venga erogata la prestazione. Sono anzi molto precise, e sono rimasto molto sorpreso, ad onor del vero, di questo.
Evidentemente, in questi piccoli centri, da qualche parte bisogna cercare di vedere come stanno le cose rispetto ai cittadini, ovviamente in termini di formalità, e poi informarli che le regole sono peraltro regole nazionali, senza che la Regione abbia alcuna competenza.
Ciò non toglie che il confronto lo possiamo fare tranquillamente, così vediamo che cosa lamentano e cosa dicono gli accordi e le convenzioni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega, per non aprire il dibattito, però le lascio… Siccome ci sono anche altre sue interrogazioni, per le quali è presente l’assessore, le lascio la parola. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Va bene così.
Mi sembra però di aver capito, assessore, che ci sia una risposta scritta che però non ho ricevuto. Se magari potesse dare disposizioni agli uffici di inviarmi questa risposta scritta, io potrò poi a mia volta interfacciarmi con chi ci ha richiesto una delucidazione su questo tema, ma principalmente un riscontro, che poi faremo personalmente grazie alla sua disponibilità.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Non c’è nessun problema a trasferire tutto il fascicolo istruttorio e le risposte al Presidente Pagliaro.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Passo quindi sempre alle interrogazioni per le quali sono presenti sia il proponente, sia l’assessore competente.
Passiamo alla n. 301, alla quale non è pervenuta risposta scritta, sempre del collega Pagliaro, indirizzata all’assessore Palese.
Si tratta della 295. Prego, collega.
Speaker : PAGLIARO.
Questo è un altro tema molto importante, assessore.
Sono sicuro che acquisirò la sua disponibilità, conoscendo la sua sensibilità in materia. Ecco, qui in un momento di crisi generale in cui la sanità pubblica dovrebbe essere concentrata nell’ennesimo sforzo di gestire la pandemia, senza venir meno alle prestazioni no-Covid, l’ASL di Lecce, dalla fine dell’anno scorso, sta inviando migliaia di ingiunzioni di pagamento per mancate disdette delle prenotazioni per esami diagnostici e visite specialistiche. Pensate che alcune di queste prenotazioni risalgono addirittura a quasi dieci anni fa. Un paradosso… No, non è così purtroppo, perché gli avvisi arrivano e anche i solleciti.
I poveri malcapitati che ricevono queste lettere si trovano di fronte a una richiesta perentoria di saldare il presunto debito entro sessanta giorni dalla notifica, pena il recupero coattivo, con ulteriore aggravio di spese.
Chiedere il pagamento per mancata disdetta a distanza di anni dal fatto presunto è una condotta quantomeno discutibile, visto che gli utenti non hanno la possibilità di provare l’avvenuta disdetta, fatta il più delle volte di persona o al telefono, quindi senza alcun rilascio di documentazione per attestare questa disdetta da parte degli uffici.
Vi è, poi, la ciliegina sulla torta. L’invito beffa a contattare per informazioni e chiarimenti un numero a pagamento, che, quando è operativo, non sempre, lascia in attesa per lunghi interminabili minuti prima di mettere in contatto l’utente con un operatore.
Assessore, lei le sa queste cose? Glielo chiedo informalmente. Poi, magari mi darà una risposta. Nel frattempo, il povero malcapitato paga.
Contro queste richieste dubbie da parte dell’ASL si sta levando un’onda di dissenso e protesta ben comprensibile, che potrebbe sfociare, oltretutto, in una serie di ricorsi.
Chiedo, quindi, all’assessore Palese di avere chiarimenti su queste richieste da parte dell’ASL di Lecce per rassicurare i cittadini e per una questione di trasparenza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Pagliaro.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Conosco molto bene il problema perché, quando sono stati notificati questi avvisi, svolgevo altra funzione, quella di direttore del distretto a Gagliano. Nel frattempo, però, ho accertato già all’epoca che quelle che hanno un riscontro pari o superiore a dieci anni sono nulle, essendoci un condono nazionale che fino a 5.000 euro condona tutto. Quindi, non esiste questa… Nel frattempo le ASL sono state richiamate nell’accertare una verifica preventiva, sia a stralciare quelle condonate completamente, sia a non assumere iniziative ulteriori in mancanza di una istruttoria preliminare, che deve esserci attraverso un contraddittorio. In assenza di questo contraddittorio (io non immagino si possa avere alla fine contezza di questi contraddittori) la ASL non emetterà nessun provvedimento successivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Prego, collega Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Assessore, non ho capito bene. Al di là di quelli oltre i 10 anni, che sono condannati e lo sappiamo, di tutti questi avvisi che sono arrivati con richiesta perentoria di pagamento entro 60 giorni, pena l’attivazione di immediate misure conseguenti, lei mi dice che non si terrà conto? Cioè sono stati tutti avvisi inutili? Mi faccia capire meglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Occorre, dal punto di vista procedurale, un passaggio rispetto pure alle situazioni in essere dal punto di vista dell’iter procedimentale, un eventuale contraddittorio con l’interessato. Ora, io non immagino che ce ne saranno molti di questi contraddittori, perché le persone poi dovrebbero recarsi presso la Direzione generale per poter avere questo contraddittorio probante o meno. In attesa, però, di questo contraddittorio, le ASL non debbono emettere alcun altro provvedimento conseguente. Quindi, la situazione è sospesa in questi termini.
C’è poi chi ha dimostrato che nel frattempo… avrà pure telefonato, avrà pure chiamato, c’è tanta gente che ha dimostrato questo. Sicuramente è una iniziativa tardiva, su questo non c’è dubbio, da parte delle ASL, e in parte difficilmente dimostrabile, atteso che spesso e volentieri, come poco fa lei qui dichiarava, si cerca di mettersi in contatto con il CUP e non si riesce. A quel punto, sarebbe sufficiente anche una dimostrazione vera e propria dell’interlocuzione che è stata tentata per non avere nessun tipo di problema.
Questa però è un’iniziativa dettata non so da che cosa, nessuno capisce perché sia stata assunta. Una cosa è certa: che attualmente mi risulta che in attesa di chiarire tutto il procedimento e questa cosa sbagliata che hanno fatto, lo diciamo seccamente, è una cosa sbagliata che hanno fatto, non possono procedere ad alcunché.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Prego, collega Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO.
Mi sembra quindi di aver capito che possiamo rassicurare i cittadini che non subiranno alcun tipo di iniziativa per recuperare questi importi, che è tutto sospeso.
Io mi auguro che possa essere annullato, assessore, non lasciamo nel limbo questa situazione. Gli utenti sono tantissimi, nella stragrande maggioranza, ripeto, hanno disdetto con una telefonata, o di persona, quindi non hanno nessuna prova documentale e non possono neanche averla la prova documentale di aver chiamato un numero, ripeto, a pagamento, senza ottenere risposte. Cosa devono fare? Devono registrare che chiamano al telefono un po’ come fanno in televisione e poi non risponde nessuno, per poter dire “ho chiamato e non mi hanno risposto?”.
Piuttosto che questa sospensione, le chiedo e chiedo al Governo regionale di abolire, di annullare con una lettera, con una missiva a questi cittadini, dicendo che non sono più sotto questo balzello e che non c’è alcuna necessità che paghino questo importo. Ci dà questa rassicurazione, assessore? Oltre alla sospensione, proprio l’annullamento di queste sanzioni?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Palese.
Speaker : PALESE, assessore alla sanità, al benessere animale, ai controlli interni, ai controlli connessi alla gestione emergenza Covid-19.
Io penso di essere stato abbastanza chiaro.
All’interno dell’ASL c’è un’istruttoria. Noi sull’istruttoria non possiamo intervenire. Io però siccome seguo questa cosa, come tante altre, la sto informando che l’istruttoria tende… Intanto, è sospeso tutto: l’istruttoria tende a fare queste verifiche.
Poi, lei, Presidente Pagliaro, sa molto meglio di me che non ci sarà nessun impiegato, addetto ai CUP che potrà certificare che non sia avvenuta la telefonata. Per questo le ho detto che è stata un’iniziativa sbagliata, più di questo è impossibile che io le dica qui.
Il rimedio è già a posto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Palese.
Passiamo alla 296.
Collega Pagliaro, è pervenuta risposta scritta, manca il Presidente Emiliano. Io le chiedo se si ritiene soddisfatto o meno, avendo lei ricevuto risposta scritta sulla questione Terme Santa Cesaria. Prego.
Speaker : PAGLIARO.
Più che soddisfatto della risposta, non sono soddisfatto del fatto che si sia perso altro tempo. Anche lei, Presidente Casili, su questo argomento è sempre stato molto attivo e molto attento, e non può essere la causa della pandemia il motivo per cui si ritarda di un altro anno per emettere questo bando determinante e necessario per il rilancio delle Terme. Però, su questa cosa abbiamo previsto un’audizione, quindi approfondiremo sicuramente in quell’occasione, anche perché la risposta è semplicissima, cioè quella di dire: non abbiamo potuto fare il bando nei tempi previsti causa pandemia. Ci è sembrato un pannicello caldo ma, ripeto, ci sarà occasione in audizione per approfondire questo tema.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Collega Pagliaro, anche sull’interrogazione n. 304 è arrivata risposta scritta sulla questione “Ripristino ambientale Porto Badisco” e anche in questo caso le chiedo se si ritiene soddisfatto o meno.
Non vedo, però, l’assessore Palese. Non so se ritorna, considerato che l’assessore Palese aveva anche un altro impegno. Quindi, le chiedo se sulla n. 304 si ritiene soddisfatto o meno. No, non c’è l’assessore. Però, essendo pervenuta risposta scritta, io posso chiederle se si ritiene soddisfatto di quella risposta scritta o meno. Ne ha facoltà. Ha facoltà di poterla rinviare e ridiscutere. Bene, la rinviamo a quando sarà presente l’assessore. Certo, ci mancherebbe.
A questo punto c’è l’assessore Pentassuglia, pur avendo egli un altro impegno con la Commissione europea, però vedo che mancano i proponenti su una serie di interrogazioni a cui l’assessore, che ringraziamo, come ringraziamo tutti gli assessori che in Aula cercano di stare per dare risposte… Insomma, l’assessore è stato qui, ma mancano i proponenti, quindi a questo punto direi di sciogliere la seduta e di rivederci il 26 aprile.
Grazie a tutti e buonasera.