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C.r. Puglia 21.12.2020
FILE TYPE: Video

Speaker : .
(Inno nazionale)
Speaker : PRESIDENTE
Buongiorno a tutti. Partiamo con le comunicazioni.
Diamo per approvato il verbale della seduta di martedì scorso, 15 dicembre 2020.
Informo i colleghi e le colleghe che nessuno oggi ha chiesto congedo.
Sono stati assegnati alla I Commissione i seguenti disegni di legge: disegno di legge n. 137 del 07/12/2020 “Riconoscimento ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo n. 118/2011 della legittimità di debiti fuori bilancio relativi a servizi afferenti l’Avvocatura regionale e variazione al bilancio di previsione sedicesimo provvedimento 2020”; disegno di legge n. 138 del 07/12/2020, altro riconoscimento debito fuori bilancio relativo a varie sentenze di diverse curie a CTU, diciassettesimo provvedimento 2020; disegno di legge n. 139 del 07/12/2020, altro debito fuori bilancio relativo a sentenze esecutive afferenti la Sezione amministrazione finanza e controllo in sanità, sport per tutti, quinto provvedimento; disegno di legge n. 140 del 07/12/2020, sempre riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio derivante da sentenza del Tribunale di Lecce Sezione Lavoro n. 1744 del 2020;
Disegno di legge n. 141 del 07/12/2020, altro debito fuori bilancio relativo alla sentenza emessa dal TRAP presso la Corte d’Appello di Napoli lettera a), numero 3493 del 2013 atti di precetto del 9.06.2014, lettera b) n. 1152 del 2020, lettera c) n. 1850 del 2020, lettera d) n. 1999 del 2020;
Disegno di legge n. 142 del 07/12/2020. Buongiorno, Presidente. Sempre riconoscimento di legittimità del debito fuori bilancio per una sentenza emessa dal TRAP presso la Corte d’Appello di Napoli n. 4465 del 18 del 23.05.2020, della sentenza emessa dal TSAP presso la Corte di Cassazione di Roma n. 31 del 2020 e del 3.03.2020;
Disegno di legge n. 143 del 07/12/2020, riconoscimento debito fuori bilancio per liquidazione spese di giudizio giusta sentenza del TAR per la Puglia sede di Bari numero 804/2020 pubblicata il 4.06.2020 resa sul ricorso 1080/2019;
Disegno di legge n. 144 del 07/12/2020, riconoscimento debito fuori bilancio questa volta derivante da sentenza dell’Ufficio del Giudice di Pace di Trani n. 303 del 2020.
Ancora ce ne sono tre.
Disegno di legge n. 145 del 07/12/2020, riconoscimento debito fuori bilancio derivante dalla sentenza del Tribunale di Bari n. 3049 del 2020;
Disegno di legge n. 146 del 07/12/2020, riconoscimento fuori bilancio derivante dalla sentenza dell’Ufficio del Giudice di Pace di Bari n. 1699 del 2020;
Disegno di legge n. 147 del 07/12/2020 relativo alla sentenza della Corte di Appello di Bari Sezione Lavoro n. 1540 del 2020.
Sono state presentate le seguenti interrogazioni: ad opera del Presidente Zullo “Campagna vaccinale anti Covid”; Mazzotta, Gatta, Lacatena “Mancata approvazione bilancio consuntivo Consorzio ASI di Brindisi nei termini previsti dalla legge”; consigliere Gatta “Istituzione di un centro territoriale per l’autismo (CAT) nella città di Manfredonia”; consigliere Pagliaro “Delibera parcheggio Zara Lecce. Richiesta parere su corretta applicazione del Regolamento regionale n. 11/2018 sul commercio”.
C’è poi una mozione: “Proroga al 2033 delle concessioni demaniali per lidi balneari”, presentata da Gatta, Lacatena, Mazzotta, Conserva, Dell’Erba, Pagliaro, Splendido, De Leonardis.
Care colleghe e cari colleghi, io voglio innanzitutto ringraziarvi per la collaborazione che avete avuto nel corso di queste prime battute di Consiglio, ma in realtà di queste settimane intensissime di Governo insieme. Abbiamo avuto poco tempo, tantissime cose da fare, e il ringraziamento è d’obbligo perché le abbiamo fatte tutte con la massima celerità. Forse non ci si aspettava neppure di poter, nell’arco di così poche settimane, insediare il primo Consiglio, insediare tutte le Commissioni, fare il lavoro in Commissione, in I Commissione soprattutto, ringrazio il Presidente Amati per tutto il lavoro di coordinamento svolto, poi anche nelle altre Commissioni, per poter procedere al rendiconto di bilancio, alle variazioni di bilancio in assestamento e, infine, alla sessione di bilancio, che ci ha portato oggi qui.
È chiaro che questo è un momento centrale della nostra Istituzione, è un momento di visione e, nello stesso tempo, di programmazione. Quindi, arrivarci prima di Natale era indispensabile per tutti noi. Il lavoro che abbiamo fatto è servito, credo, a raggiungere questo importante risultato di oggi della discussione.
Ai nostri cittadini, quelli che stanno soffrendo insieme a noi per la pandemia, vanno tutti i nostri sforzi. A dire la verità, va anche la nostra speranza e l’augurio dell’intero Consiglio regionale, dall’Ufficio di Presidenza a tutte le articolazioni del nostro Consiglio. Certamente questo non sarà l’anno degli abbracci, non sarà nemmeno l’anno dei grandi festeggiamenti, anzi per alcuni purtroppo sarà l’anno del dolore per la perdita di una persona cara, l’anno dei tripli salti mortali per cercare di far quadrare i conti per le imprese, per tutte le strutture che si occupano in vario modo dell’economia.
Allora, come detto da Papa Francesco, forse questo è davvero il momento più giusto per provare a riscoprire il senso più intimo di questa festa, perché dobbiamo dire che il 2020 ci ha tolto tanto, ma ci ha anche dato tanto. Per esempio, ci ha fatto guardare la povertà con occhi diversi, ci ha suggerito che l’armonia sociale è lo strumento più potente che abbiamo per riconquistare la speranza. Ci ha fatto scoprire che tecnologia e umanità sono, forse, due facce della stessa medaglia, se riusciamo a considerare la tecnologia come un supporto per sentirci più vicini, per non avvertire la distanza di questo momento, ma ci ha fatto soprattutto vedere come la solitudine degli anziani, quelli che stanno nelle RSA e anche quelli che sono fuori, è un argomento di cui ci dobbiamo prendere cura, con tutte le nostre forze. Un Paese cresce se riesce a prendersi cura delle persone più fragili. Così anche per i bambini, costretti alla didattica a distanza, magari anche nel momento in cui devono fare la prima elementare, e per gli studenti universitari, che hanno vissuto in maniera diversa il loro anno di matricola. Così per tutti, insomma. A ciascuna persona un obbligo di cura. Questo è quello che ci insegna questo anno. L’obbligo di cura. La responsabilità della rinascita, di dover coprire i vuoti.
Questo vale anche per l’ambiente. Abbiamo visto rinascere le nostre campagne durante il periodo del lockdown, rinascere sotto il profilo della loro necessità di respirare un’aria più pulita. Dico, sì, “respirare”, perché le piante, nella loro qualità, hanno bisogno di questo. Farci rivedere in maniera diversa le nostre città. Insomma, la sfida del futuro, quella degli spazi condivisi, quella del bene pubblico, quella della riscoperta del valore delle persone è la sfida più importante di tutte e anche la più difficile. È per questo che la programmazione regionale, cui ci accingiamo a provvedere oggi, ma anche quella alla quale il Governo sta pensando, il Governo regionale, per il futuro, sono così importanti. Una programmazione regionale con i fondi strutturali, ai quali si aggiungeranno i fondi rivenienti dal Recovery Fund e chissà, se sarà approvato, anche dal MES sarà fondamentale, ma per questa programmazione regionale sarà importante considerare, da un lato, l’aspetto geografico, importantissimo, ma che mai ci auguriamo possa sconfinare nel campanile, nel mero campanile. Sarà importante questa volta, quest’anno, nel prossimo anno, più di sempre, considerare la qualità degli interventi, considerare come avverrà la spesa, posto che non è soltanto una questione di percentuale (34 per cento o 50 per cento), ma è una questione di strategia e di piano, che richiederà una programmazione puntuale ‒ puntuale ‒ sugli interventi.
I temi saranno fondamentali, così come le filiere, assenti dal dibattito di cui si sta parlando in questo momento. La filiera del turismo, la filiera dell’industria culturale e creativa, la filiera dell’artigianato, filiere, e questo richiede il sacrificio di mettersi a programmare tutti insieme per un’attività che richieda un Piano nazionale ambizioso.
Mai potremo dire di aver avuto tante risorse dalla Unione Europea e quindi spetta a noi utilizzarle al meglio. Strategia e visione e programmazione puntuale. Solo così il 2021 sarà l’anno della rinascita per il nostro Paese e per le nostre comunità.
Non tolgo altro tempo ai lavori del Consiglio. Volevo esprimervi questi pensieri condividendoli con voi e rassegnandoli in qualche modo anche al nostro Governo regionale in maniera tale che ci possiamo sentire una squadra, con le differenze di valutazione, con le differenze politiche che ci riguardano, ma tutta una squadra, quella della Puglia, che in questo momento noi abbiamo l’onore e il privilegio di governare.
Un’ultima chicca. Trovate sui vostri banchi una agenda, ma soprattutto un manuale, un piccolo sunto di tutte le norme che riguardano il funzionamento del Consiglio. Sono certa che ne faremo buon uso, in maniera tale da rispettare tutti i tempi che riguardano le nostre discussioni e soprattutto governare le attività che noi svolgiamo con la massima dedizione.
Poi voglio dirvi che il plexiglas nessuno di noi l’avrebbe voluto, però cercherà di ottenere l’obiettivo di tenere tutti seduti almeno sui banchi, evitando quella commistione tra quei consiglieri che devono…
Evitano il problema di avere alcuni consiglieri che siedono tra i banchi, altri che siedono tra il pubblico e non si sentono facilmente con il proprio Gruppo. Abbiamo condiviso questa scelta nell’Ufficio di Presidenza. Lo abbiamo fatto per venire incontro alle vostre esigenze. Speriamo che questo ci aiuti in questo momento anche a lavorare meglio.
Grazie a tutti. Buon lavoro con l’inizio dell’ordine del giorno del Consiglio.
Saluto Sergio Clemente che è connesso da remoto.
Procediamo all’esame dell’ordine del giorno.
Primo punto: “Deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 1 del 16 dicembre 2020 “Bilancio di previsione del Consiglio regionale – Esercizio finanziario 2021 e pluriennale 2021-2023 – Approvazione”.
La relazione è del consigliere Fabiano Amati. Prego.
Speaker : AMATI
Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta, signor assessore al bilancio, signori colleghi consiglieri, innanzitutto vi chiedo l’autorizzazione a unificare le relazioni su tutti i punti all’ordine del giorno. Per cui, se non ci sono opinioni contrarie, do per acquisito il consenso.
Siamo chiamati, in questa riunione del Consiglio regionale, a esaminare e approvare la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del 16 dicembre 2020 recante il bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2021 e pluriennale 2021-2023.
Il bilancio di previsione del Consiglio regionale pluriennale è suddiviso per missioni e programmi, è lo strumento per verificare gli equilibri di bilancio ed è il documento con il quale il Consiglio regionale quantifica e organizza le risorse finanziarie da impiegare per il proprio funzionamento, sulla base di un processo di programmazione correlato agli obiettivi da raggiungere.
Nelle previsioni di bilancio per il triennio 2021-2023 sono stati aboliti i limiti di spesa imposti dal decreto-legge n. 78/2010 e, in virtù di tali disposizioni, la Regione Puglia ha adottato la legge regionale n. 26/2020, che modifica la legge regionale n. 1/2011.
Il bilancio del Consiglio regionale pareggia, per l’anno 2021, per euro 51.617.337,50. La deliberazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio ha approvato il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2021 e pluriennale 2022-2023, comprendendo gli Allegati A, B e C, alla cui declaratoria invio in quanto contenuti nella relazione.
Questo punto è stato esaminato in I Commissione e ha ottenuto l’unanimità dei voti dei commissari presenti, pertanto lo sottopongo all’esame dell’Aula.
Con riferimento, invece, al punto n. 2 iscritto all’ordine del giorno recante le deliberazioni della Giunta regionale n. 2067 e n. 2071 recanti il Documento di economia e finanza regionale, c’è da dire che l’adozione di questo documento rappresenta il presupposto per l’attività di controllo strategico e per la valutazione dei risultati conseguiti, nonché persegue un obiettivo di trasparenza nei confronti dei cittadini, delle imprese, degli operatori sociali e culturali, degli enti locali e del territorio rispetto alle linee strategiche e ai risultati attesi.
Il Documento di economia e finanza previsto dalla legge 39/2011 è presentato alle Camere entro il 10 aprile di ogni anno. Il Consiglio dei ministri lo ha approvato il 24 aprile 2010, così come predisposto dal Governo, ed è composto da tre sezioni: la sezione programma e stabilità dell’Italia, la sezione analisi e tendenze della finanza pubblica; la sezione Programma nazionale di riforma. Dopo l’esame parlamentare, il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma sono trasmessi alle Istituzioni europee entro il 30 aprile di ogni anno.
La Nota di Aggiornamento al DEF è presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno. La nota è propedeutica alla legge di bilancio, ed è presentata in Parlamento entro il 20 ottobre di ogni anno, aggiorna gli obiettivi programmatici, le stime del Governo sul quadro macroeconomico per l’anno in corso e il triennio successivo. La Nota viene poi trasmessa alle Camere per la successiva approvazione.
Il 6 ottobre 2020, il Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’economia e delle finanze ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2020. A seguito dell’approvazione, a livello nazionale, dei suddetti documenti programmatici, le Regioni provvedono alla predisposizione del Documento di economia e finanza regionale.
La Giunta regionale ha predisposto il Documento di economia e finanza con l’approvazione delle deliberazioni n. 42 56 del 2019, n. 28205 del 2020. Gli stessi obiettivi strategici triennali e operativi annuali, sono ripresi e riportati nel DEFR 2021-2023.
Le informazioni sullo stato di attuazione dei programmi, le risultanze della gestione e l’attività di controllo strategico riportate nel piano delle performance sono successivamente rendicontate nella relazione sulle performance, appunto, che evidenzia a consuntivo e con riferimento all’anno precedente i risultati organizzativi e individuali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati e alle risorse, con rilevazione degli eventuali scostamenti, ed è adottata dalle Amministrazioni e validata dall’OIV entro il 30 giugno di ogni anno.
Anche in questo caso, la I Commissione ha esaminato il documento e l’ha votato favorevolmente a maggioranza dei consiglieri presenti. Anche per questo, rinvio all’esame dell’Aula.
Il punto, invece, n. 4) iscritto all’ordine del giorno è il disegno di legge n. 149 del 14 dicembre 2020, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2011 e bilancio pluriennale 2021-2023”.
Un attimo, colleghi, che sto cercando la relazione.
Chiedo agli uffici se possono passarmi la relazione scritta. Il punto sulle disposizioni.
Le politiche di bilancio della Regione Puglia sono improntate al pieno rispetto degli equilibri finanziari e alla sana e corretta gestione finanziaria, assicurando il rigore degli impegni in termini di vincoli di bilancio decisi a livello nazionale. Anche quest’anno la programmazione regionale è condizionata dall’adozione da parte del legislatore nazionale di provvedimenti normativi in materia di finanza pubblica di natura emergenziale e ha perseguito la duplice finalità di fronteggiare l’emergenza sanitaria connessa alla diffusione della pandemia causata da Covid-19 e di porre in essere misure urgenti per il sostegno alla ripresa del sistema imprenditoriale pugliese.
La Regione Puglia, pur in un contesto finanziario nazionale caratterizzato da rinnovate riduzioni di risorse trasferite agli enti territoriali, non ha aumentato la pressione fiscale.
La complessità della legge di stabilità regionale 2021 rende dispendiosa una illustrazione dettagliata, per cui si preferisce rinviare al testo legislativo con l’allegata relazione i relativi allegati.
Il provvedimento è stato esaminato dalla Commissione e, a maggioranza dei voti dei commissari, è stato approvato e si sottopone pertanto all’attenzione dell’Aula.
L’ultimo punto iscritto all’ordine del giorno reca, invece, il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2021 e il bilancio pluriennale 2021-2023 della Regione Puglia.
Il Collegio regionale dei revisori dei conti della Regione, verificata e accertata la congruità, la coerenza e l’attendibilità contabile delle previsioni di bilancio e dei programmi, il 15 dicembre 2020 ha espresso parere favorevole al bilancio di previsione 2021 e al pluriennale 2021-2023.
Il disegno di legge è composto da un Titolo 1, norme di bilancio, ed è composto da 18 articoli. Allo stesso sono annessi lo stato di previsione dell’entrata e lo stato di previsione della spesa per l’anno 2021 ed il bilancio pluriennale della Regione Puglia per il triennio 2021-2023.
Lo stato di previsione delle entrate della Regione per il 2021 è approvato in euro 14.645.536.894,12 in termini di competenza e in euro 28.265.885.456,85 in termini di cassa per l’anno finanziario 2021, in euro 13.322.625.599,31 in termini di competenza per l’anno finanziario 2022 e in euro 12.883.908.790,81 in termini di competenza per l’anno finanziario 2023.
Il risultato di amministrazione presunto dell’esercizio finanziario 2020 è determinato in euro 3.010.363.575,74 come da tabella allegata. È composto da parte accantonata e parte vincolata.
L’esame del disegno di legge in I Commissione è stato preceduto da quello delle Commissioni di merito sulle parti di propria competenza in sede consultiva, i cui pareri si allegano al provvedimento finanziario.
Inoltre, si è svolta in remoto un’audizione dei rappresentanti regionali delle associazioni di categoria, delle organizzazioni sindacali e dell’Università degli studi di Bari, che hanno inteso partecipare per il loro contributo, a cui va il ringraziamento della Commissione. Esaurita la discussione e il confronto, il disegno di legge è stato esaminato articolo per articolo e nella sua interezza, così come è avvenuto per il disegno di legge sulle disposizioni. La Commissione, anche in questo caso, ha espresso a maggioranza dei voti dei commissari presenti parere favorevole.
Pertanto, si sottopone questo, assieme agli altri provvedimenti di cui ho dato relazione nell’intervento, all’esame dell’Aula.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei, Presidente.
Trattandosi di una deliberazione, possiamo procedere con il voto per alzata di mano.
Chiedo a Sergio Clemente, che è collegato da remoto, come vota. Sergio Clemente favorevole.
Procediamo per alzata di mano.
È approvata all’unanimità.
Deliberazione della Giunta regionale sul DEFR.
Essendo già stata fatta l’illustrazione, anche qui possiamo procedere al voto, sempre per alzata di mano. Prego, si può procedere… Chiedo scusa, non l’avevo vista consigliere.
La parola al consigliere Bellomo della Lega. Prego.
Speaker : BELLOMO
Presidente, buongiorno e grazie. Nel loculo si sta un po’ stretti.
Presidente, voglio fare una mozione d’ordine dei lavori e per questo voglio fare una domanda esplicita all’assessore al bilancio ed eventualmente al Presidente della Giunta regionale su una questione che ritengo incida notevolissimamente sul bilancio che oggi andiamo a discutere, perché è un dato di fatto che oggi, 21 dicembre, le ASL adottano i propri bilanci. È evidente che i bilanci delle ASL hanno un’incidenza notevolissima sul bilancio regionale. Mi risulta – e questa è la domanda che volevo porre all’assessore alla sanità, eventualmente al Presidente e agli uffici competenti – che i bilanci delle ASL oggi chiudano con un passivo di centinaia di milioni di euro.
Non sono qui a discutere sul merito della spesa. Sono qui a discutere, se il bilancio che ci apprestiamo a discutere, non avendo fatto alcuna previsione di questo disavanzo, di che cosa stiamo discutendo oggi. Parallelamente al 21 dicembre, infatti, in cui noi abbiamo la seduta, lo stesso 21 dicembre è adottato il bilancio delle ASL. Bilancio che è ben conosciuto dagli uffici regionali, perché non è che il bilancio delle ASL viene adottato autonomamente, senza una discussione interna agli uffici. Nell’adozione odierna, quindi, gli uffici, e quindi l’assessore al ramo, sono ben consapevoli di che cosa stiamo parlando.
Vorrei che ci indicasse, l’assessore al bilancio, se quello che sto dicendo io in realtà è confortato dai documenti. Dico una cosa errata, perché se non dicessi una cosa errata, oggi discutiamo di niente. Il bilancio non è di 1-2 milioni di euro; né possiamo dire: no, ci sarà una variazione di bilancio eventuale in cui noi andiamo eventualmente a coprire queste perdite, allora significa che oggi siamo nella consapevolezza di approvare una cosa non vera, o comunque non veritiera con tutte le conseguenze che questo comporta.
Come mozione quindi chiederei se queste mie affermazioni, che sono confortate – potremmo attendere due o tre ore, Presidente, perché da qui a qualche momento, se non l’hanno già fatto in questi minuti, le ASL adotteranno i propri bilanci, che sono sicuramente in passivo. Potrei comunicare delle voci, ma volevo sentire sul punto l’assessore al ramo, perché da qui ci sono conseguenze ovviamente rilevanti ai fini delle discussioni che noi andiamo a porre su questa sessione di bilancio. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Chiedo all’assessore Piemontese se vuole intervenire subito, o dopo che interviene il Presidente Zullo.
Prego.
Speaker : ZULLO
Il mio è un altro discorso, penso che sia utile.
Speaker : PRESIDENTE
Allora Raffaele, chiedo scusa, assessore, se può intervenire subito in risposta alla domanda del Presidente Bellomo.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente e assessore al bilancio
Grazie, signor Presidente.
Noi oggi approviamo il bilancio autonomo della Regione Puglia, quindi un bilancio da 1,150 miliardi di euro, al netto del bilancio, del vincolato e al netto anche dei fondi comunitari.
Nella sanità i bilanci di esercizio, quindi il bilancio di esercizio 2020, come è noto, si chiude ad aprile 2021. Ragion per cui il rilievo che faceva il collega Bellomo non sussiste da un punto di vista né giuridico né contabile, perché oggi le ASL non stanno facendo nulla, se non ragionare circa il previsionale triennale 2021-2023, il bilancio di esercizio 2020 per le Aziende sanitarie. Il bilancio sanitario di esercizio 2020 si chiude ad aprile 2021. Quindi, l’impatto potenziale che si potrebbe avere sul nostro bilancio potremmo averlo ad aprile. Noi abbiamo già previsto in bilancio, in questo bilancio autonomo, 35 milioni di euro di risorse aggiuntive per la sanità. Ragion per cui, siamo pienamente nelle condizioni di poter approvare questo bilancio.
Presidente, non c’è alcun problema.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei, assessore.
La parola al Presidente Zullo. Presidente Zullo, prego.
Speaker : ZULLO
Presidente, io devo fare un discorso differente da questa questione. Se il consigliere Bellomo deve replicare, chiudiamo questa questione.
Speaker : PRESIDENTE
Ha fatto una domanda ed è stata data una risposta. Non ci sono repliche.
Speaker : ZULLO
Nasce un diritto di replica.
Speaker : PRESIDENTE
Scusi, lei ha posto una questione e alla questione è stato risposto con i dati.
Speaker : BELLOMO
Ho fatto una domanda ben precisa. È chiara l’attuale normativa, quella che [...].
Speaker : PRESIDENTE
Ascolti, è chiara anche a noi la sua posizione.
Speaker : BELLOMO
Presidente, io ho fatto una domanda. È vero o non è vero che oggi, 21 dicembre, vengono adottati dalle ASL, quindi volevo anche, in realtà, più che l’assessore al bilancio, l’assessore alla sanità, vengono adottati bilanci di previsione, stiamo parlando della ASL, al di là dei 7,2 miliardi, 7,3 miliardi che vengono poi spesi ordinariamente con il Fondo sanitario nazionale che prevede, quindi è una costola della Regione, un disavanzo di centinaia di milioni di euro. Mi è chiaro che io faccio una variazione di bilancio quando questi dati poi vengono conclamati, ma ai fini della veridicità di un bilancio, se oggi una mia costola sta adottando in questi minuti un bilancio che prevede centinaia di milioni di euro di passivo che devono essere integrati con il bilancio ordinario della Regione…
Speaker : PRESIDENTE
Presidente Bellomo, ascolti, sulla veridicità del bilancio la questione che lei sta ponendo non incide, perché ad oggi incidono tutte le poste che sono approvate in questo momento. Non essendo approvato…
Speaker : BELLOMO
Io uso veridicità e non falsità del bilancio, Presidente. Ho usato una parola adeguata, perché un conto è la falsità un conto la veridicità. Se io ho la consapevolezza che ho una partita che mi arriverà formalmente fra un giorno, ma oggi ne sono a conoscenza, io sto facendo un bilancio non veritiero. Non falso, che sono due cose diverse. A fini del bilancio…
Speaker : PRESIDENTE
Grazie. Ha espresso la sua opinione. La ringraziamo.
L’assessore Piemontese ha risposto. Per cui, Presidente Zullo, ha facoltà di parlare.
Speaker : ZULLO
La mia, Presidente, era giusto una domanda sull’ordine dei lavori, perché lei ha chiamato al voto sulla delibera del DEFR. Giusto? Dicevo, c’è stata una relazione generale su tutti i provvedimenti. Io penso sia utile fare una discussione generale che ricomprenda anche il DEFR, perché il DEFR è forse l’elemento anche essenziale degli obiettivi. Questo è quello…
Speaker : PRESIDENTE
Se volete che facciamo così, non c’è problema.
Speaker : ZULLO
Facciamo la discussione generale e poi votiamo i provvedimenti.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente Zullo.
Quindi, discussione generale sul DEFR. Prego. C’è qualcuno che vuole intervenire?
Se non ci sono interventi, passiamo al voto. Grazie. Allora passiamo al voto.
Consigliere Zullo. Presidente, prego.
Speaker : ZULLO
Grazie, Presidente. Colleghi, abbiamo voluto comprendere le ragioni che ci portano oggi, come lei ha detto, Presidente, nel suo discorso iniziale, a limitare i tempi, a racchiudere tutti i nostri interventi nello stretto necessario, valutare quegli emendamenti che sono importanti secondo le nostre visioni e che guardano alle necessità impellenti delle categorie produttive o delle famiglie che soffrono questa crisi che è legata a questa pandemia.
Abbiamo voluto anche non essere puntuali sui tempi che riguardano la sessione di bilancio, i tempi dovuti per la valutazione di tutti gli argomenti di bilancio, di tutte le poste in bilancio eccetera. Quindi, abbiamo voluto capire che c’è stato un ritardo nella proclamazione, nell’insediamento e nell’avvio dei lavori di questo Consiglio. Però, se questo è avvenuto quest’anno, Presidente, non si deve ripetere l’anno venturo, né possiamo pensare che anche l’anno venturo ci ritroveremo in queste condizioni contingenti. Quindi, le chiedo che per la prossima volta… Perché dico questo? Perché tutto sommato in questi giorni una certa interazione con l’assessore Piemontese e anche con i colleghi c’è stata, anche nella Conferenza dei Capigruppo. Lei è stata fautrice di tutto questo. Ed è stata, a mio modo di vedere, anche un’interazione positiva. Pensi se noi avessimo avuto più tempo. Se noi avessimo avuto più tempo, forse qualcosa di più e di meglio avremmo potuto fare.
Ecco perché io le chiedo di attenerci, per il prossimo anno, non solo a quelli che sono gli aspetti regolamentari, ma anche a quello che i regolamenti presuppongono per poter rendere un’interazione un po’ più feconda e più felice.
Detto questo, vengo un po’ al documento di programmazione. Sul documento di programmazione che devo dire? Io lo vedo come un libro dei sogni. Sono una serie di parole, una serie di esposizioni, una serie di analisi, ma che poi non rendono conto dell’effettività degli obiettivi che si vogliono raggiungere, in quanto tempo questi obiettivi si intendono raggiungere e soprattutto se si tratta di obiettivi misurabili nel loro raggiungimento, raggiungibili effettivamente o se non sono scritti per poter riempire un documento. Ecco, a me sembra questo: sono scritti per riempire un documento e sono scritti in una maniera molto lineare, ma non c’è nulla di matematico.
Ora, io penso che in un Documento di programmazione economico-finanziaria, gli obiettivi vadano delineati in maniera specifica. Bisogna capire quali sono gli obiettivi di ordine generale, e dentro gli obiettivi di ordine generale quelli specifici da raggiungere, il grado di raggiungimento dell’obiettivo che si intende ottenere nel 2021, nel 2022 e nel 2023, le risorse a disposizione, come misuriamo il grado di raggiungimento degli obiettivi.
Io penso che questo Documento di programmazione economico-finanziaria non possa avere assolutamente un benevolo atteggiamento da parte nostra, ed è per questo che noi voteremo contro questo provvedimento.
Quanto alla manovra di bilancio, dicevo, poteva esserci una interazione più feconda, tra noi. Perché questo, al di là del bilancio 2021, 2022 e 2023, è il primo bilancio di questa Giunta regionale. Io credo che sia il bilancio che innesta la strada della realizzazione di un programma elettorale di questa Giunta regionale. Io quindi mi aspettavo un bilancio un po’ più articolato rispetto a quelle che erano le promesse elettorali di questa Giunta, quindi rispetto a quello che era il programma elettorale di questa Giunta.
In realtà, io mi vedo un bilancio che è la fotocopia dei bilanci di tutti gli anni e di tutte le disavventure che questa Regione attraversa ogni anno. Noi vediamo gli stessi articoli: la disponibilità dei fondi per il cofinanziamento comunitario, la messa a favore del Servizio sanitario regionale di fondi per poter colmare la debitoria o l’insufficienza del fondo sanitario regionale, i Consorzi di bonifica che ci prendono ogni anno; e poi c’è qualche norma di qua e di là, che probabilmente servirebbe più a cementare un accordo tra forze politiche che campagna elettorale si sono presentate in maniera contrapposta tra loro, e che oggi stanno valutando questo modo di stare insieme, quindi si pongono degli obiettivi che non sono, e chissà quanto possano esserlo, validi per la popolazione pugliese piuttosto che per cementare un accordo. Un accordo, vedete, e di questo mi dispiace molto, che vede cedere il passo a un assessorato che è di grande importanza, l’assessorato al welfare, l’assessorato alle politiche sociali, che oggi non c’è. C’è una Giunta monca, ci preoccupiamo delle persone che stanno soffrendo per questa pandemia, però manca in questa Giunta l’assessore, forse, alle problematiche più impellenti e più cogenti di questo periodo.
Che cosa voglio dire? Voglio dire che non si affrontano i temi principali di questa Regione. I temi principali di questa Regione sono la pandemia vista dal lato della prevenzione, per poter non sussidiare le imprese, come facciamo noi con questo emendamento, giusto, nelle condizioni in cui siamo, ma dobbiamo sforzarci di non trovarci in quelle condizioni. Poi, voglio dire, se noi siamo in una zona gialla piuttosto che in una zona arancione, probabilmente le imprese lavorano molto meglio e molto di più e non hanno bisogno del nostro sussidio.
Dobbiamo ragionare su una contrapposizione tra un’economia sussidiata, che viene fuori da una pandemia che non riusciamo a controllare, e un’economia che fonda sulla creatività, sull’inventiva, sulla forza delle imprese perché, nonostante tutto e grazie alla nostra forza di contrasto all’epidemia, nonostante tutto riescono ancora a lavorare. Ecco perché io dico che dobbiamo capire quali provvedimenti dobbiamo mettere in atto per poter essere più incisivi nel contrasto a questa epidemia. Di questo, purtroppo, non ho visto nessun accenno né nella relazione né nell’articolato che riguarda le disposizioni del bilancio di previsione. Perché? Vedete, noi abbiamo una classificazione, secondo la verifica di quei 21 parametri del report settimanali, che pone questa Regione in una condizione di alto rischio, moderato rischio o comunque alto rischio. La pone sulla base di qualche parametro, che, mi dispiace, non viene attenzionato. Uno è l’aumento dei focolai e l’altro è il superamento delle soglie del tasso di occupazione nei posti letto di terapia intensiva e nei posti letto di medicina per trasformarli in posti letto di terapia subintensiva.
Perché non prendiamo il toro per le corna e non ci occupiamo dei focolai che oggigiorno investono le comunità dove stanno le persone fragili, quindi le comunità dove stanno gli anziani non autosufficienti, i malati di mente, i disabili fisici, psichici e neurosensoriali? Perché? Invece noi cosa facciamo rispetto a questo? Togliamo gli infermieri perché facciamo degli avvisi pubblici per cui tutti gli infermieri di queste strutture, pur essendo a tempo indeterminato, ovviamente, vanno e aderiscono a questi bandi avvisi pubblici dal pubblico per poter entrare in un’ASL, in un’azienda sanitaria, togliamo gli infermieri, non diamo i DPI, non facciamo sistematicamente tamponi e poi si formano i focolai. Cosa succede? Che quando si formano i focolai e queste strutture sono abbandonate a se stesse interviene il pubblico per poter sopperire.
Penso che non sia giusto. Su questo noi un ragionamento lo dobbiamo fare. Ecco perché, Presidente, lo dico anche all’assessore alle politiche della salute, noi degli emendamenti li abbiamo presentati in questo senso con spirito costruttivo e spirito propositivo, perché il nostro non è un voler dire “no”, è anche un voler dire “interagiamo, capiamoci, parliamone”, vediamo se abbiamo torto noi, se avete torto voi o se la ragione sta in mezzo e riusciamo a raggiungere quel mezzo che ci può mettere d’accordo e può servire a migliorare la condizione di vita, di salute e anche di mortalità della nostra popolazione perché la mortalità grezza e specifica da Covid per questa nostra popolazione purtroppo è più alta rispetto a quella di tutte le regioni meridionali, regioni meridionali con le quali noi siamo entrati nello stesso momento nel lockdown.
Ci dobbiamo interrogare sul perché. È un problema di qualità dell’assistenza? È un problema di ritardo della presa in carico delle persone perché magari non abbiamo sufficienza nella assistenza domiciliare? Perché non abbiamo le USCA ben completate su tutto il territorio? Perché magari abbiamo bisogno di supportare l’azione dei medici di medicina generale? Penso che al di là dei numeri noi dobbiamo anche capire che dietro i numeri dobbiamo rispondere con i numeri, dobbiamo rispondere alle esigenze della nostra popolazione. Questo è il capitolo della sanità. Non vado oltre rispetto a tutta quella che è la tematica di chi oggi, non affetto da Covid, ma da altre patologie, non riesce a curarsi, di chi non riesce ad accedere ai servizi.
Oggi abbiamo questa impellenza, però io dico che noi dobbiamo intervenire sulla pandemia, dobbiamo intervenire fortemente sulla pandemia. Se dobbiamo spendere, dobbiamo spendere lì piuttosto che entrare poi con delle risorse di sussidio che sono limitate, che possono servire per il momento, ma certamente non sono la linfa vitale delle imprese e di chi deve sostenere il peso di una famiglia.
Per arrivare ai Consorzi di bonifica. Io sto qui, in questi banchi, dal 2005 a confrontarmi sulle riforme dei Consorzi di bonifica.
Avete fatto, come Giunte di centrosinistra, a partire dal Presidente Vendola, tre riforme dei Consorzi di bonifica, tre, e ogni volta ci presentavate la riforma come la panacea di tutti i mali di questa storia, tre riforme che erano state propagandate come le migliori del mondo. Però, non si raggiungono poi i risultati. E il risultato qual è? Che noi ogni anno, a ogni manovra di bilancio, che sia il bilancio di previsione, che sia una variazione, un assestamento, un rendiconto eccetera, ci ritroviamo sempre a impinguare le casse dei Consorzi di bonifica perché siamo messi di fronte a un problema di coscienza. Si dice: ma ci sono i dipendenti che non prendono lo stipendio, hanno famiglia e devono pur campare le loro famiglie. Ma non possiamo essere messi per quindici anni e ancora per vent’anni di fronte a questo problema di coscienza.
Assessore Pentassuglia, noi questo discorso lo dobbiamo chiudere e lo dobbiamo chiudere per determinare l’autosufficienza, l’autogoverno dei Consorzi di bonifica e per determinare che i Consorzi di bonifica, attraverso l’autogestione, possano arrivare a un pareggio di bilancio della loro gestione, attraverso quelli che sono i servizi da erogare e attraverso quelli che sono, giustamente, i tributi della contribuenza. Perché? Perché 10 milioni di euro oggi, e chissà quanto ci chiederete con le manovre di variazione del bilancio, possono essere utili per soddisfare altri bisogni della nostra popolazione. Invece, noi li prendiamo dal nostro bilancio autonomo e li diamo ai Consorzi di bonifica per una incapacità di questa maggioranza di portarci una riforma che sia una riforma definitiva e che ci dica che finalmente abbiamo messo a posto qualche cosa.
Io vi dico che anche qui, con spirito propositivo e costruttivo, noi vi abbiamo presentato un emendamento dandovi un termine: entro sei mesi. Abbiate la capacità e la bontà di portarci una riforma dei Consorzi di bonifica che si ponga questi obiettivi. E questi sono i Consorzi di bonifica, ma andiamo anche oltre.
Guardate, sul sistema dei rifiuti non si dice nulla e c’è un problema oggi sul territorio che a me è strano che a voi non venga in evidenza, perché siamo tutti sullo stesso territorio, siamo tutti avvertiti dai nostri concittadini. Ma vi rendete conto che non è spesa una parola e non si dice nulla sui rifiuti prodotti dai soggetti Covid positivi in isolamento, che ormai le ditte non prendono più, e non li prendono perché probabilmente hanno maggiori costi. Io questo non lo so. Ma è un problema comunque da valutare. Non li prendono perché chiedono un adeguamento dei contratti ai Comuni, Comuni che non vogliono tassare e così via. Però noi abbiamo un’AGER che nulla ci dice, che nulla ci propone rispetto a tutta questa situazione. Eppure è un’AGER che costa a questa collettività, a questa comunità, costa soprattutto per quelli che sono i tanti consulenti. E che diamine! Possibile che nemmeno a uno dei consulenti – saranno centinaia, decine e decine – viene in mente che abbiamo un problema?
Trasporto pubblico locale: noi in fase di programmazione, in fase di bilancio non sappiamo nulla. Noi andremo al 7 gennaio, alla riapertura, ci auguriamo tutti, delle scuole per la didattica in presenza. Come ci comportiamo col trasporto pubblico locale? Oggi – vi faccio l’esempio del mio paese – c’è un pullman che porta i ragazzi da Cassano ad Altamura, con 75 ragazzi. Questo poteva essere – non è regolare, ma poteva essere – anche sopportato. Due anni fa, tre anni fa, cinque anni fa: possibile che oggi non si sappia che 75 persone in un pullman, con le condizioni Covid non possono andare?
Poi ci riversiamo con i provvedimenti sulla scuola quando le falle sono all’esterno della scuola. Anche su questo io non vedo una parola, ed è qualcosa che veramente noi non possiamo accettare. Noi vi diamo un bilancio scarno di situazioni che francamente non sono accettabili su quelle che possono essere le valutazioni di una interazione che può essere positiva anche rispetto a quello che possiamo fare.
Ecco perché noi abbiamo presentato una serie di emendamenti. Li abbiamo presentati con spirito costruttivo e li abbiamo presentati per mettere in evidenza che ci sono alcuni problemi che certo non cambieranno il mondo, non cambieranno la vostra idea di bilancio, non cambieranno la vostra idea di programmazione, perché avete vinto le elezioni, avete tutto il diritto di fare voi l’azione di governo.
Però noi vi diamo delle proposizioni, che speriamo siano accolte, per poter attenzionare delle emergenze, dei problemi che sono gravi. Oggi non si può pensare, lo dico all’assessore alle politiche della salute, che la vaccinazione Covid vada riservata all’inserimento nella piattaforma di chi è dipendente di strutture private o pubbliche. Oggi ci sono anche dei liberi professionisti: i dentisti, i farmacisti, anche medici che sono liberi professionisti, anche volontari, medici in pensione che sono volontari e fanno un’attività medica. Perché non devono potersi vaccinare? Come se il virus prediligesse un comparto, cioè quelli che sono contrattualizzati, e non, invece, altri. È un problema di sanità pubblica. È un problema di sanità pubblica. Un dentista, un farmacista comunque diventa un problema. Perché limitare?
La vaccinazione antinfluenzale. Io non posso ascoltare il Presidente della Regione che mi dice in televisione “abbiamo ordinato un certo numero, la ditta non ce li ha consegnati”. E poi dice: “Però se un cittadino della regione Puglia dovesse avere danni, subire danni da mancata vaccinazione antinfluenzale ‒ e qui entra in gioco tutta una valutazione del nesso di causa, che è molto difficile da dimostrare ‒ io farò causa alla ditta”. No, caro Presidente. Lei causa la deve fare per inadempienza contrattuale, subito. O ci dà i vaccini che abbiamo ordinato oppure faccia causa per inadempienza contrattuale.
Non lo so cosa deve fare, ma deve pretendere la consegna. Se io ho fatto un ordine a un’azienda e non me li consegna, io li chiamo in gioco, li chiamo in giudizio per inadempienza contrattuale.
Come? Poi me lo spiega.
Comunque, una cosa è certa. O fa causa o non fa causa, il problema è che ci sono un milione di cittadini che non hanno la vaccinazione antinfluenzale, il che è veramente assurdo in questa storia della pandemia.
Detto questo, queste situazioni le stiamo mettendo in evidenza perché non riusciamo a comprenderci. Non riusciamo a comprenderci con tutte quelle proposizioni che vi abbiamo fatto più volte. Le abbiamo fatte con i comunicati, le abbiamo fatte con le interrogazioni. Ovviamente, le facciamo oggi. Vado alla conclusione, Presidente. Le facciamo oggi con un auspicio. L’auspicio è che ci si possa comprendere, che si possa prendere per mano una situazione che noi dobbiamo per forza contrastare quanto più e meglio possibile. A noi pare che, purtroppo, su tante situazioni non ci sia una voglia di interagire e di ascoltare, di ascoltare e, magari, di trasformare l’ascolto in un’azione che possa essere differente rispetto a quella che avete pensato e che potrebbe, magari, essere raddrizzata rispetto a quello che avete pensato. Restate, comunque, delle vostre idee. Ritenete che questa opposizione sia... Non lo so qual è il giudizio che voi date, ma a noi sembra di essere esautorati da qualsiasi ascolto e da qualsiasi possibilità di poter incidere sulle decisioni da voi prese e questo francamente è frustrante per uno che sta in questo Consiglio.
Questa frustrazione da una parte ci motiva di più, ma dall’altra parte, francamente, è una frustrazione che si scarica sulla gente, perché sono proposizioni che noi intanto portiamo all’attenzione di chi governa perché raccogliamo e noi ascoltiamo la gente. Ascoltando la gente la riportiamo in questo Consiglio. Poi, se questo ascolto e questo riportare vengono contraccambiati con un mancato ascolto e con una idea di proseguire sulla strada che voi tracciate autonomamente senza pensare e senza badare a quei fessi che stanno sui banchi dell’opposizione, andate avanti. Però, è una frustrazione che poi si trasferisce anche alla collettività.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente Zullo. Ricordo ai consiglieri, a tutti i consiglieri, che la decisione quindi è quella di fare una discussione generale sulle deliberazioni e sul ddl e poi procedere al voto dei singoli argomenti.
Si è prenotato il consigliere Bellomo.
Speaker : BELLOMO
Grazie, Presidente.
Non voglio duplicare l’intervento del collega che mi ha preceduto, purtroppo o per fortuna, perché ne condivido analiticamente tutte le voci che ha dato. Quindi, per essere produttivi, non ci dobbiamo duplicare.
Racconto un aneddoto, Presidente Emiliano, che la riguarda. Lei quando era pubblico ministero e in una fase processuale abbastanza intensa doveva parlare con un soggetto che poi ha deciso di collaborare con la giustizia lei gli disse (soggetto che poi ho assistito io, peraltro): “non guardare al breve, a quello che succederà oggi, perché devi alzare la testa. Guarda lontano perché la prospettiva lontana è quella che fa migliorare l’essere umano e quindi ti può togliere da una situazione attuale per migliorarla e addirittura cambiare vita”.
Le devo dire che questo discorso fu così preminente per questo oggetto che poi ha rinunciato alla collaborazione, che me l’ha ripetuto ogni volta che lo andavo a trovare e dovevo poi assisterlo nei vari procedimenti.
Dico questo, Presidente, perché il bilancio di previsione che oggi andiamo ad adottare è totalmente distonico rispetto a quello che è il suo programma. Alcuni dicono “vede troppo lontano”, alcuni dicono “è il libro dei sogni”, però dava un certo tipo di prospettiva, che purtroppo, però, non si è concretizzato né nelle modalità né nella sostanza che il bilancio di previsione deve avere, e assistiamo, come ci ha detto il collega, alle stesse cose.
Del resto, da un lato nella Conferenza dei Presidenti, su invito del Presidente del Consiglio, in virtù dell’eccezionalità del periodo storico che viviamo, si è detto di agire in maniera diversa, nel senso: non frammentiamo il bilancio, cerchiamo di farci vedere uniti perché la gente non capisce, maggioranza e opposizione non capisce le differenze, non capisce tutti quelli che sono gli emendamenti. Ha invitato il Presidente, cosa che noi come opposizione abbiamo accolta, tant’è che abbiamo fatto un emendamento unico in cui sono previste alcune cose a favore di alcune categorie che abbiamo ritenuto non partecipative a quelli che sono stati i sussidi che la Regione ha inteso dare l’anno scorso. Però, dall’altro lato assistiamo al fatto che questo tipo di situazione di mance che sono state obliterate in sede di Conferenza dei Presidenti l’abbiamo trovato ben presente nel bilancio, perché come maggioranza, precedentemente a quella riunione, poi le avete fatte queste cose. Questo non è in linea né con lo spirito che noi ci siamo promossi né con quello che lei ha detto nel suo programma di Governo, e le ho raccontato l’aneddoto che sarebbe proprio anche del suo costume di vita.
Quando assisto a 60.000 euro per i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, non facciamo una bella figura in quei termini, in un momento in cui magari quelle risorse possono essere destinate alla socialità. Non facciamo bella figura con i 300.000 euro che abbiamo dato per l’organizzazione dei giochi del 2026, quando abbiamo un’emergenza attuale. Potevamo prevedere altro. Avremo il Recovery Fund e avremo tante altre cose per cui quei 300.000 euro eventualmente li andiamo a recuperare altrove. Questo è quello in cui si è sostanziato il bilancio di previsione che noi andiamo a vivere.
Caro assessore al bilancio, quando vediamo alcune partite, per esempio, dei trasporti, i famosi 11,5 milioni più 11,5 milioni che sono lì formalmente incastonati e voi sapete già oggi che non li utilizzerete perché dovrete coprire una copertura di bilancio e formalmente li impegnerete, ma poi non li spenderete, è evidente… No, perché li avete spesi 11,5 milioni, ma non per i trasporti, per la sanità. Però, erano con quell’indirizzo e poi nei provvedimenti sanitari la decongestione del trasporto pubblico locale è una delle motivazioni per le quali il Presidente emana un’ordinanza di chiusura delle scuole.
Che cosa voglio dire con questo? Che è evidente che si fa una cosa e non se ne fa un’altra. Sempre, però, perché lo spirito collaborativo in un momento del genere deve essere preminente anche rispetto agli errori che la maggioranza “intende” fare, abbiamo proposto come Lega, e credo anche come tutta l’opposizione di centrodestra, e mi auguro anche quella che era opposizione 5 Stelle, perché ancora non capiamo se sono, erano o saranno opposizione, lo verificheremo, abbiamo costituito in quest’Aula consiliare una cosa che non esiste neanche nei regolamenti: l’ibrido. Oggi abbiamo l’ibrido: maggioranza, opposizione e l’ibrido.
Mi auguro che i 5 Stelle – l’ibrido – oggi ci dicano qualche cosa anche su come andare avanti. Per esempio, siamo stati collaborativi per gli spiccioli 4 milioni che abbiamo destinato. Proporremo, se questo spirito è vero, che i fondi, così come avete fatto l’anno scorso per la possibilità di risarcire chi è stato chiuso, e avete distribuito parecchio denaro, lo avete splittato dai fondi di coesione, fondi che erano per investimenti, e avete poi distribuito, secondo un vostro criterio, queste somme. Se è vero questo criterio, mi aspetto da, lei Presidente, che quello che proporremo, nel senso di essere trasparenti nella decisione di questi fondi, poi effettivamente si realizzi nelle forme e nella maniera in cui noi abbiamo inteso chiederlo. Se è vero questo.
Lo dico al Presidente del Consiglio che tanto si è affannato affinché questo spirito collaborativo ci fosse, perché sia poi il portatore di questo interesse, quando le cose contano. Se noi analizziamo il bilancio, mi auguro che ai trasporti non venga tolto più nulla nel corso del tempo, perché quando si mette “oneri aggiuntivi per il trasporto pubblico”, è evidente che quella potrebbe anche essere una forma di risarcimento di aziende private, che ovviamente con il fermo che c’è stato non hanno potuto esercitare la loro funzione. Oggi quindi cosa abbiamo? Addirittura il paradosso che erano soldi propri, che loro non hanno fatto le loro corse, abbiamo chiuso le scuole perché non c’era la possibilità di poter duplicare, ma quegli stessi soldi, però, poi vengono destinati ad altro.
Concludo il mio intervento dicendo che questo bilancio, riprendendo anche quello che è stato detto prima... Perché quello che è stato detto prima, secondo me, è molto grave, anche da un punto di vista normativo. Avere l’esatta coscienza che i bilanci di previsione delle ASL sono in passivo, e oggi noi discuteremo probabilmente fino a tarda ora di non so che cosa, significa dire una cosa non vera, essere nella consapevolezza... Tanto i termini formali sono ad aprile, quindi è un problema che io mi pongo da aprile in poi, perché formalmente io posso fare in quella data una variazione di bilancio, quindi determinate somme che ho stabilito in una certa maniera le dovrò prelevare per coprire questo disavanzo. Questo significa rendere inutile quello che noi stiamo facendo oggi. È inutile mettere numerose poste in bilancio quando sappiamo che, in realtà, dovranno essere espletate per altro. Questo non è in linea né con l’aneddoto che l’ha visto protagonista né tantomeno con lo spirito di collaborazione tanto auspicato dal Presidente, di cui noi ci siamo fatti carico.
L’ho detto in Commissione e lo ripeto qui: non abbiamo fatto, come Istituzione, una bella figura, che abbiamo la Commissione bilancio il giorno 16, se non ricordo male, e il bilancio della Regione Puglia è arrivato il 15 pomeriggio, e l’appuntamento con l’assessore al ramo dodici ore dopo. Non abbiamo detto niente per non fare polemiche, ma non è così che ci si comporta. È vero che il Regolamento non prevede termini perentori, così come i Comuni, eccetera, quindi formalmente tutto si può fare. Dateci atto che avremmo potuto pretendere altro, ma per farvi pervenire il 21 e per fare in modo che gli uffici possano processare il bilancio in maniera tale che il BURP possa essere pubblicato il 31 dicembre, quindi non si andasse in esercizio provvisorio, perché in una situazione del genere l’esercizio provvisorio è una cosa dannosa... Ma questo carico non può essere fatto solo in capo all’opposizione.
Voglio vedere come vi comporterete sugli emendamenti non finanziari, ma che prevedono una collaborazione istituzionale tra maggioranza e opposizione. Voglio vedere come vi comporterete. Vi preannuncio che, se deve essere unilaterale la collaborazione, noi non saremo più disposti, Presidente. Tutti i termini saranno per noi perentori e non ci sarà più nessuna forma di collaborazione, perché l’interesse nostro è quello dei pugliesi, non di farvi camminare più veloce.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei, Presidente Bellomo.
Ci sono altri interventi? Consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO
Grazie, Presidente. Saluto il Presidente del Consiglio, il Presidente della Regione e tutti i colleghi consiglieri. Vorrei mettere in evidenza qualcosa per cui chiedo un impegno al Presidente della Regione e all’assessore al bilancio, che magari nella manovra di assestamento si possa guardare a questa situazione. Mi riferisco alle borse per la specializzazione per i corsi di medicina.
Ho notato che la Regione Puglia ha un totale di 651 borse e precisamente 620 sono finanziate dal Governo, quindi dal fondo nazionale, e 30 sono finanziate dalla Regione, più una finanziata da una Istituzione terza. Mi piacerebbe mettere in evidenza anche, magari al ministro, che…
Faccio un esempio con qualche Regione che è simile a noi per popolazione, l’Emilia-Romagna e il Veneto. In Emilia-Romagna il Ministero finanzia 1.408 borse di studio rispetto alle 620 nostre. Il Ministero finanzia al Veneto 1.184 borse di studio rispetto alle 600 nostre. Credo che ci sia una disparità di fondo che non ha motivo d’essere. Questo significa, probabilmente, anche uno sviluppo minore della nostra cultura, della nostra preparazione e quindi, di conseguenza, anche della nostra economia. Attenzione, voglio dire un po’ a tutti, anche ai colleghi della minoranza, che è facile oggi additare qualcuno. Qui voglio ringraziare pubblicamente una persona che sta prendendo oggi probabilmente schiaffi immeritati, il professor Lopalco, per l’impegno che ci mette, perché io lo vedo lavorare costantemente da mattina a sera e non credo che sia diventato all’improvviso un incapace o un incompetente, ma è sicuramente uno che si trova in un determinato momento, forse nel momento sbagliato nel posto sbagliato, perché – parliamo di una pandemia, non di qualcosa che avviene ciclicamente o, meglio, avviene ciclicamente, ma una volta nella vita di ognuno di noi probabilmente – si ritrova a fronteggiare questa pandemia con un esercito che è stato per quarant’anni svuotato, che è stato da sempre probabilmente indebolito, e il nostro in particolare. Lo dicono questi numeri: rispetto agli eserciti degli altri sono veramente di gran lunga più deboli.
Io volevo semplicemente dare questo ringraziamento per l’impegno che ci mette il professor Lopalco. Però, è chiaro che dobbiamo incidere noi già come Regione, ma chiederei anche al Governo di intervenire perché, lo ripeto, questa disparità di trattamento tra il Veneto, l’Emilia-Romagna e la Puglia io non credo che abbia motivo di esistere. Attenzione, quelle 600 borse di studio in meno che stanno per la Regione Puglia significano 600 ragazzi nostri che probabilmente devono andare lì per fare quello che hanno come sogno di poter fare, significano che sono 600 persone che andranno a fare economia lì, sono persone che vivranno lì, che magari pagheranno una pigione, che magari vivranno lì e che magari poi ci resteranno pure. Quindi, noi prenderemo i nostri figli, non avranno la possibilità qui, perché qualcuno a Roma ha deciso che dovranno avere meno opportunità, e parliamo veramente di numeri, e quindi andiamo a sostenere l’economia di quei territori e poi magari se li tengono proprio i nostri figli, se li tengono lì perché qui non ci sono possibilità, non ci sono opportunità. Io credo che questo sia un discorso che vada affrontato.
Penso che la Regione possa fare la sua parte, anche se minoritaria, rispetto a quello che è il problema generale, ma almeno un raddoppio quest’anno e anche l’anno prossimo, perché voglio anche sottolineare che, ad esempio, la Regione Puglia ne mette 30 con le risorse proprie, e il Veneto o l’Emilia-Romagna, siamo sempre lì: sono 75 all’Emilia-Romagna e al Veneto 156, cioè investono molto di più.
Io penso che sia possibile. Sono certo che sia il Presidente che l’assessore accetteranno questo suggerimento (o non so come volete chiamarlo), perché ritengo che sia qualcosa di assolutamente sopportabile per il bilancio della Regione, che sia assolutamente giusto. Soprattutto, io chiedo che si faccia presente al Ministero per l’istruzione questa disparità di trattamento.
Volevo poi fare un’altra valutazione, se mi è permesso. Volevo farla nello scorso Consiglio, ma Presidente, ho rispettato il suo suggerimento: cioè, non era il caso perché non faceva parte, quindi mi permetto di fare questa osservazione, che è squisitamente politica, ma non voglio fare polemica con nessuno.
Ci sono alcune cose che devo dire, perché se no sto male, Presidente. Ho letto delle dichiarazioni – ripeto, non voglio far polemica con nessuno, però è giusto per chiarire, per capire anch’io – della consigliera Barone, che diceva: non mi svendo ma preferisco provarci, anche per salvare un solo assessorato. Mi resto frastornato, onestamente, da questa forte affermazione: non so cosa significa salvare un solo assessorato, come se gli altri fossero retti da persone incompetenti. Vorrei capire. Io non conosco tutti, e me ne scuso, ma ho qualche frequentazione, adesso, con Alessandro Delli Noci, che mi sembra un bravo ragazzo, pure preparato. Il professor Lopalco mi sembra una persona assolutamente a modo. Al professor Bray, i miei rispetti.
Conosco un po’ tutti. Non mi sembra che mettano in pericolo gli Assessorati. Non so se per un fatto di capacità, se per un fatto di moralità. Onestamente non lo so. Mi piacerebbe capire quali sono queste cose. Se Alessandro Delli Noci è un latitante, me lo dicessero. Io non ho voglia di frequentazioni ambigue. Domani qualcuno mi potrebbe dire: “Che ci facevi con quello?”. Io direi: “Guardate, credevo fosse una persona perbene”.
Se, invece, si tratta di capacità, voglio dire una cosa. Da quel poco che conosco, credo che qui abbiamo tutti quanti un quoziente intellettivo mediamente nella sufficienza. Qualcuno al di sopra della sufficienza. Ma al momento non vedo scienziati. Non vedo Margherita Hack. Non vedo Carlo Rubbia. Non vedo Zichichi. Non vedo Rita Levi Montalcini. Vedo tutte persone più o meno... Sempre con il massimo rispetto, se qualcuno pensa di avere un quoziente intellettivo superiore agli altri, spero non sia questo il messaggio, non mi pare che debba considerarsi così. Magari sono gli altri a doverti riconoscere qualche punto in più di intelligenza.
Soprattutto voglio precisare che sicuramente possono dare il loro contributo, e spero che lo vogliano dare, perché c’è veramente bisogno di tutti. Anche dei colleghi della minoranza. Tutti devono contribuire a dare qualche spunto di soluzione ai tanti problemi che ci sono, ancor di più in questo periodo. Però non deve durare a lungo questa cosa di chi si sente superiore, migliore, più intelligente, più onesto. Guardate, io mi sento onesto come nessuno. Questo deve essere chiaro a tutti. Questo deve essere chiaro a tutti. Credo che per tutti qui debba valere lo stesso principio, fino a prova contraria. Poi, sulle capacità possiamo discutere. È tutto soggettivo. Ma almeno su questo, se non ci sono cose che io non conosco, vorrei che passasse questo principio, perché, vedete, la scorsa volta la dichiarazione, ad esempio, della collega Di Bari diceva “attenzione, nel prossimo bilancio, se voi farete…”. Anche il tono era… Decidiamoci, insomma. Effettivamente quell’Assessorato ha bisogno di un assessore per quanto il Presidente sicuramente sta facendo il massimo, ma sicuramente c’è bisogno di una programmazione, avranno delle idee, sicuramente è un tema che a loro aggrada. Bene, siano i benvenuti se devono arrivare, ma si decidessero, perdonatemi, perché non si può aspettare oltre, a mio modesto avviso. Non voglio aggiungere altro, perché poi rischierebbe di sembrare polemico il mio intervento. Ripeto, non voglio fare polemica con nessuno, però volevo chiarire questa cosa perché ho questo difetto, che quando qualcosa la devo dire purtroppo non riesco a farne a meno. Mi scuserete per questo.
Rimarco l’inizio del mio intervento e chiedo all’assessore e al Presidente se ritengono che si possa fare uno sforzo nel prossimo futuro di almeno raddoppiare le borse della Regione perché ritengo che sia assolutamente doveroso da parte nostra dare una possibilità in più, ma soprattutto stiamo vedendo che i medici sono sicuramente in numero minore rispetto a quelli che vanno in pensione. Quelli che si formano sono decisamente in numero minore rispetto a quelli che vanno in pensione. Quindi, se vogliamo, possiamo aggredire questa cosa qua e cercare di fare una programmazione per il futuro per cercare di metterci in linea e ce ne vorranno di anni, perché sennò la vedo difficile che noi riusciremo…
Saremo costretti, probabilmente, a chiudere ospedali e reparti non per mancanza di soldi, ma per mancanza di professionalità, e questo sarebbe semplicemente dovuto a una cattiva programmazione che in parte minima è dovuta a noi per l’amor del cielo perché la Regione quello può fare, ma sicuramente la parte dello Stato quel maltrattamento che ci viene fatto, secondo me, grida vendetta. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Tutolo, lei, nonostante sia nuovo di questo Consiglio regionale, è stato abilissimo. Non un secondo in più rispetto al dovuto, ma neanche un secondo in meno. Proprio quindici minuti precisi. La ringrazio.
La parola al Presidente Pagliaro.
Speaker : PAGLIARO
Cari colleghi, signor Presidente, signora Presidente, questa è una fase nuova per la Regione Puglia, si respira nell’aria ed è evidente nei primi passi che abbiamo iniziato a muovere fino ad oggi. Il bisogno genera coraggio, il coraggio di superare gli steccati delle ideologie e degli schieramenti, per far fronte contro un nemico che è comune, la pandemia da Covid-19 e le sue drammatiche conseguenze. Nessuno è salvo se gli altri restano indietro.
Per questo apprezziamo e condividiamo lo spirito collaborativo auspicato dal Presidente Emiliano e dalla Presidente Capone nell’avvio di questa XI legislatura. È nostro stesso auspicio, anzi è più che un auspicio, è la bussola del nostro impegno in questo Consiglio regionale.
In questo periodo funestato dall’emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio gran parte del nostro sistema economico e produttivo, la Regione ha il dovere di soccorrere le tante categorie che sono in serie difficoltà, e lo abbiamo fatto. Lo abbiamo fatto con un emendamento condiviso da tutti per assegnare le risorse residue disponibili a una categoria dimenticata, quella degli ambulanti. È stata veramente una bella pagina di buona politica. A loro andrà un ristoro di 4 milioni di euro. Finalmente un segnale di attenzione, un intervento di sana e profonda ingiustizia sociale.
Ma ci sono altri settori che lottano per sopravvivere. Ci sono le partite IVA, il comparto cultura, spettacolo ed eventi, il turismo e il suo vasto indotto in grandissima difficoltà, assessore Bray. Sono messi in ginocchio da chiusure, da blocchi e da un panico incontrollato, generato da una confusione deprecabile e colpevole innescata da provvedimenti contraddittori o addirittura schizofrenici decisi da chi, invece, ha il dovere di dare regole certe, una guida sicura e ragionata in un momento tanto delicato.
Penso al settore della ristorazione, prima costretto a investimenti importanti per poter riaprire garantendo il rispetto del distanziamento e poi obbligato a richiudere per perdite enormi.
Penso al comparto dell’editoria, schiacciato da un urto di ritorno della pandemia che ha fatto crollare gli introiti pubblicitari, linfa vitale di un settore che garantisce la libertà di pensiero, il pluralismo, l’informazione, che sono principi cardine del nostro sistema democratico.
A proposito di questo, apprezziamo l’articolo 36 che abbiamo ritrovato in questo bilancio di previsione, che su proposta del collega Caracciolo pone attenzione al settore che destina 400.000 euro ad alcune – un po’ troppo poche, per la verità – televisioni locali pugliesi.
Chiediamo che la platea dei beneficiari sia la più ampia possibile. È un buon inizio, comunque, per costruire un tavolo di confronto serio sul futuro del settore televisivo e dell’editoria in generale, per garantire rispetto e dignità a tutti gli operatori dell’informazione locale.
C’è una legge regionale che abbiamo accolto un po’ di anni fa con favore, una legge sul sostegno all’editoria, che però purtroppo è ferma, a cui bisogna porre mano perché sia davvero utile a garantire la sopravvivenza delle aziende editoriali, e dunque il pluralismo dell’informazione, che per noi è un bene irrinunciabile. Come irrinunciabile per noi è vivere l’impegno politico con spirito di servizio. Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio.
Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. Queste sono le parole di Papa Francesco. Ho visto che anche la Presidente Capone ha voluto citare alcuni passaggi di questo importantissimo ragionamento che il vostro Santo Padre ha voluto più volte evidenziare. Sono un po’ il sunto della nostra missione, poiché la politica, questa nobile arte di cui siamo fortunati attori, è servizio.
È con questo spirito e con questa attenzione che abbiamo presentato le nostre interrogazioni per aiutare le fasce più deboli, disabili e precari. Abbiamo richiesto delle interrogazioni all’assessore Lopalco. Aspettiamo che ci dia delle risposte, in particolar modo in merito ai caregiver. C’è una necessità impellente, assessore: ogni giorno veniamo sollecitati da parenti dei nostri amici disabili che, ricoverati in ospedale a causa del Covid, non hanno un’assistenza come dovrebbero, l’assistenza più ricca, quella dei propri familiari e delle persone che li assistono regolarmente.
Siamo stati colpiti duramente da questa pandemia, che sta sfibrando non solo l’economia, ma il tessuto stesso della nostra società. Semina incertezza, indebolisce l’occupazione, paralizza i consumi. È nostro dovere stare vicino alle categorie in difficoltà, con provvedimenti concreti. Non è più tempo di egoismi e disparità. Il bisogno contingente può farci dimenticare il disegno politico più grande e lungimirante, e tuttavia non meno necessario e urgente. Il nostro disegno, lo ha anche sottolineato in occasione della prima seduta di Consiglio, che è quello di un Salento che si riscatta e cresce. Assicurare l’uguaglianza a tutti i territori: anche questa è una sfida importante nella logica della collaborazione istituzionale. Questa Regione non sempre ha garantito stesse attenzioni, stessi diritti, stessi servizi per tutti i territori di questa lunga, lunghissima regione. Lo sottolineo ancora una volta: la più lunga d’Europa. E anche molto disomogenea.
Noi vorremmo che i servizi fossero uguali per tutti, da Leuca al Gargano. Privare un territorio del futuro e relegarlo a un futuro di serie B è una forma di diseguaglianza che non siamo più disposti ad accettare. Non possiamo rassegnarci a vivere alla giornata. Abbiamo bisogno di costruire la speranza, raccogliendo tutte le energie e le risorse della Regione, ma anche battendo i pugni a Roma e a Bruxelles, affinché ci siano finalmente le giuste risposte che aspettiamo da troppo tempo.
L’Italia inizia a Santa Maria di Leuca e non finisce a Bari. Questo è più di uno slogan. Questa è una verità. A tal proposito, abbiamo presentato, primo firmatario il collega Antonio Gabellone, insieme ad altri colleghi della nostra provincia, del Salento, abbiamo presentato degli emendamenti sulla 275, la famosa, famigerata 275, la Maglie-Santa Maria di Leuca, che dopo più di 25 anni di tira e molla e di bugie è stata addirittura esclusa dalle opere strategiche di questo Governo. Presidente, la Regione deve fare la voce grossa sui tavoli romani. Non è più accettabile, nel 2020, avere ancora quella strada in quelle condizioni, a discapito degli automobilisti e dello sviluppo del sud del Paese. Il sud del sud dei santi, come diceva Carmelo Bene.
Proprio le infrastrutture, i collegamenti e i trasporti mettono a nudo l’arretratezza di alcuni territori in confronto ad altri. Il Salento così come il Gargano sono stati veramente trattati come Cenerentole a dispetto della loro straordinaria capacità attrattiva turistica.
Dopo le elezioni del 20 e del 21 settembre c’è stata la nostra proclamazione soltanto il 30 ottobre, poi l’insediamento, il primo Consiglio il 16 novembre e poi a seguire le Commissioni. Quindi, non abbiamo avuto proprio il tempo necessario e materiale per poter studiare e lavorare come avremmo voluto fare su questo bilancio, ma ciò non toglie che in questa occasione non possiamo indicare un percorso per predisporre i prossimi investimenti e dunque dare un senso al percorso di cambiamento che vogliamo intraprendere. Quindi, è urgente una ripianificazione degli investimenti per colmare questo divario infrastrutturale che mortifica alcuni territori in particolare.
Il Piano regionale dei trasporti, vera pietra tombale per il Salento, deve essere riscritto. Insisto, l’alta velocità e l’alta capacità deve arrivare a Lecce, così come deve essere completata la metropolitana di superficie del Salento, si elettrifichi la linea Martina Franca-Lecce-Gagliano del Capo, così come la tratta Maglie-Otranto dove ci si muove ancora con vecchie littorine al gasolio. Quella è proprio la fotografia nitida del fallimento delle politiche regionali in tema di trasporti.
La volta scorsa le abbiamo chiamate le ferrovie del Far west, rinnovo questa battuta che ha fatto sorridere molti, ma dà l’idea dell’arretratezza di questa nostra infrastruttura, un tempo oltretutto importantissima, tra le più importanti d’Italia.
È prioritario completare la strada Lecce-Taranto a quattro corsie, anche questa tra le più evidenti opere incompiute. Molti sanno che c’è un tratto a quattro corsie bellissimo che va da San Pancrazio Salentino a Manduria e poi c’è il vuoto. Tutto d’un tratto si ferma tutto e ci sono stati anche dei servizi giornalistici che hanno fatto sorridere l’Italia. Penso che sia arrivato il momento che questa opera strategica… Si parla tanto anche di Taranto che deve emergere, deve avere una nuova vita. È chiaro che dobbiamo anche collegarla al resto del Salento per chiudere il triangolo Lecce, Brindisi e Taranto in maniera moderna, sicura ed efficiente.
Poi c’è il capitolo aeroporti, quello del Salento non può essere considerato secondo a quello di Bari, Presidente. Bisogna valorizzarlo e potenziarlo con nuove tratte e collegarlo direttamente con le principali località dell’area ionico-salentina, Lecce, Brindisi, Taranto, Santa Maria di Leuca, Gallipoli, Otranto, Ostuni e Martina Franca. Sappiamo perfettamente che spesso si arriva in aeroporto del Salento e poi inizia il viaggio della speranza. Se non abbiamo qualcuno che ci viene a prendere, è proprio difficile riuscire a raggiungere le famose e rinomate nostre località turistiche, o addirittura se uno dovesse prendere un taxi pagherebbe più rispetto a quanto costa il biglietto aereo da Londra (per capirci).
Così come bisogna valorizzare gli altri aeroporti salentini. C’è il Lecce-Lepore-San Cataldo, che ha avuto un momento di gloria perché sono atterrati un po’ tutte le persone dello staff di Dior. Quindi, è un aeroporto che può funzionare. Sarebbe molto utile per il nostro turismo avere anche un certo tipo di relazioni. Così come bisogna valorizzare quello di Galatina e quello di Grottaglie per dare spazio a una forte richiesta che finora è stata trascurata.
A tal proposito, è necessario sostenere la start up dell’aeroporto civile di San Cataldo e Lecce-Lepore, fermo e chiuso per mancanza di fondi. È vero, è un’attività privata, però sono poche le risorse necessarie per potergli garantire, comunque, l’avviamento e iniziare a renderlo operativo, finalmente.
Dagli aeroporti passiamo ai porti. Parliamo di quelli del Salento, che devono, secondo noi, far parte di un’autorità autonoma che realizzi opere finora accantonate a vantaggio di altre aree. Penso al terminal crociere di Brindisi o all’allargamento della banchina di Gallipoli, dove gli ultimi lavori risalgono al 1980. Ebbene sì, quarant’anni fa. Da allora non si è mosso un solo mattoncino. Poi c’è il porto di Otranto, che attendiamo da anni. Ci sembra che si sia avviato in qualche maniera un percorso di realizzazione e lo aspettiamo con molta felicità.
Veniamo alla sanità, capitolo doloroso mai come oggi, con la pandemia che ha messo a nudo la drammatica fragilità della nostra assistenza, soprattutto quella di prossimità. Sono tante le strutture ferme e inutilizzate che porteremo a mano a mano all’attenzione di questo Consiglio.
Infine, l’agricoltura – Assessore, è un tasto dolente che dobbiamo per forza toccare – affossata dal dramma della Xylella. I danni che stiamo subendo saranno difficili da riparare. L’opera di devastazione compiuta dalla Xylella, complici il lassismo spesso e gli errori del passato, ha sfregiato in modo irreversibile la bellezza del nostro paesaggio, fatto di ulivi secolari e maestosi. Non c’è tempo da perdere per attuare la riforestazione del territorio devastato dal batterio della Xylella. Come ben sa, ci sono 25 milioni di euro già stanziati proprio per questo motivo, ma manca il decreto della Regione per dare il via ai progetti. Uno stallo gravissimo e inaccettabile.
Ai nostri agricoltori serve un sostegno economico per il reimpianto e la forestazione dei terreni devastati. Assessore, mi ascolti. La prego. Questo è un passaggio molto importante. Anche quello non iscritto alla Camera di commercio. Lei sa perfettamente che c’è una richiesta enorme che arriva dai territori. Ci sono agricoltori che non svolgono questa attività produttiva prevalente, quindi sono oramai rassegnati all’idea di doverli abbandonare. Questo creerebbe una vera e propria desertificazione del nostro territorio. Ecco perché dobbiamo bloccare le concessioni facili per l’impianto dei sistemi fotovoltaici ed eolici sui terreni agricoli.
Mi rivolgo all’assessore all’ambiente. Abbiamo, come sa, presentato un’audizione, anche molto ricca. Ci auguriamo di poterla discutere quanto prima. Al Presidente ho chiesto una certa priorità, perché anche in questo caso c’è un’emergenza e il rischio che possa esserci una nuova speculazione. Vorremmo riuscire ad evitarlo. Dobbiamo cercare di mettere un freno al dilagare delle cosiddette “energie pulite” che stanno di fatto stravolgendo il nostro paesaggio.
Speaker : PRESIDENTE
Presidente Pagliaro, la prego di concludere.
Speaker : PAGLIARO
Arrivo.
Anche, a proposito dell’agricoltura, una specifica linea di credito per sostenere gli investimenti nel settore agroalimentare. È prioritario ridurre gli oneri amministrativi e promuovere nuove imprese agricole, con particolare riguardo a quelle guidate da giovani e donne.
Ho concluso.
Cari colleghi, signor Presidente, signora Presidente, ci hanno scelti per governare questa Regione e riportarla sui binari di uno sviluppo ben programmato, rapido ed efficace, senza più figli e figliastri. Una programmazione dal respiro corto non servirà neppure a farci uscire dall’emergenza, quando l’incubo del Covid potrà essere lasciato finalmente alle spalle, se non avremo il coraggio di tracciare un disegno di futuro audace, ma possibile per il bene di questa regione e, permettetemi di ribadirlo, per il bene del mio Salento.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente Pagliaro.
La parola al consigliere Perrini. Prego.
Speaker : PERRINI
Grazie.
Cinque anni fa, al mio insediamento, parlai purtroppo dell’ILVA di Taranto. Voglio che il Presidente Emiliano cinque secondi lasci il telefono così poi… Perché questo è l’unico modo… Bravo. Questo, cari colleghi, soprattutto quelli nuovi, è l’unico momento in cui stanno quasi tutti. Dopo c’è il bilancio.
Abbiamo a Taranto questa questione dell’ILVA. Dobbiamo anche capire la posizione sua, caro Presidente, perché io ho ascoltato adesso il collega Pagliaro che ha detto delle belle cose che tutti quanti ci aspettiamo vengano realizzate, ma noi abbiamo una vertenza che si chiama ILVA che dura da decenni e non si può continuare a stare così.
Spero che in questa legislatura… Ha detto bene il collega Tutolo prima quando ha parlato dei Cinque Stelle. Sono contento che loro sia a Roma che qui a Bari, ma anche in parecchie altre Amministrazioni comincino a stare insieme al PD, così noi non possiamo più giocare sul fatto che si passa a Taranto da fare un centro, un acquapark, caro assessore Bray, fare un acquapark, e poi farò una proposta, fare un acquapark nell’ILVA… Nelle idee del 2018 nella campagna elettorale, nel programma dei Cinque Stelle c’era l’istituzione di un acquapark.
A Taranto purtroppo e per fortuna loro hanno preso il 44 per cento del consenso. Dovevano fare un acquapark oppure un campo da golf. Ci sono stati in quel periodo nella vendita di Renzi… Non voglio fare il sunto di tutto quello che è successo, ma ci ricordiamo bene che ci fu una lunga trattativa fra il Governo Renzi dove Calenda trattava in quel periodo la vendita con Jindal o Mittal.
In quel periodo la commessa l’ha vinta Mittal mettendo 600 milioni in meno e mettendo poche risorse per l’ambientalizzazione dello stabilimento dell’ILVA e lo Stato in quel momento aveva quasi assegnato a Mittal. Arriva il 2018, con il Governo Di Maio. Nel momento in cui avevano detto sempre no a quel documento, si prendono sei mesi di tempo per leggersi le carte, per poi arrivare a settembre del 2018 e lasciare così com’era quel contratto, addirittura peggiorandolo.
Io non sono un populista. Io sono uno concreto. Sono un imprenditore anche. Non si può portare avanti così il nostro territorio, gestito in queste situazioni. L’invito che faccio a Emiliano è di prendere una posizione, come mio Presidente. Io devo capire da questo Consiglio regionale qual è la posizione. Mi aspettavo, in questi mesi, nel primo Consiglio regionale di parlare proprio del dramma della Puglia, l’ILVA. Non è stato così. Mi sono stancato di vedere trasmissioni o giornali parlare sempre male della mia città. Oltre ad avere questo problema, di cui ormai si parla a livello mondiale, siamo diventati la provincia più inquinata del mondo, il che porta anche dei danni a livello turistico, porta anche dei danni a livello economico. Questa cosa non può più andare avanti così. Il nostro territorio, il mio territorio non può essere più trattato così. Il nostro Presidente Emiliano va al Moscati, dove ci sono i malati oncologici, e dice “quel mostro io lo farò chiudere”; dopo una settimana si siede con il Mittal e dice pubblicamente “io qua mi sento in famiglia”. Deve finire questo gioco. Noi vogliamo una posizione netta e chiara. Tanto la campagna elettorale è finita. Spero che ci sia tra 3-4 anni. Il problema della politica sono le campagne elettorali, che ci fanno perdere soltanto tempo.
L’invito che io faccio al Presidente Emiliano è di dire qual è la sua linea reale. Così non si può portare avanti una Regione. Soprattutto la mia città è in grosse difficoltà.
Grazie a tutti.
Speaker : PRESIDENTE
Non ho iscritti a parlare. Non so se qualcuno voleva intervenire ancora nella discussione generale.
Consigliere Caroli, ne ha facoltà.
Speaker : CAROLI
Grazie, Presidente. Grazie, Presidente Emiliano e colleghi.
È il mio primo intervento in Consiglio regionale. Mi spiace non sia presente in questo momento la Presidente Capone. Il Presidente disse, il giorno 18, se non erro: “Nel bilancio regionale le persone e la Puglia prima di tutto, prima dei numeri”. Io sono stato catapultato in un mondo che non conoscevo. Vengo da un’esperienza amministrativa e in questo momento sono andato, come hanno fatto un po’ tutti i colleghi, a dare una lettura a quelli che sono gli atti e, comunque, il bilancio della nostra Regione.
Per macronumeri, per missioni, per azioni sono andato a riscontrare quella che è l’idea che la Regione ha e, quindi, il progetto, il percorso che vorrebbe portare avanti per questo 2021. È una regione che – purtroppo, mi spiace dirlo, la congiuntura e la situazione che si è venuta a creare ha dato una botta non da poco – è ferma. Mi sarei atteso da parte dell’assessore al bilancio almeno un’azione che potesse, anche se in minima parte, andare a toccare le aliquote e diminuirle ove fosse stato possibile. È troppo comodo venir fuori con una relazione con la quale si dice “sì, è già stato tanto, la nostra tassazione è rimasta invariata”. È una regione che ha perso quasi 9 punti di PIL, è una regione dove il tasso di disoccupazione, sia esso ordinario sia esso giovanile, nonostante questo momento ancora i contraccolpi reali non li abbiamo avuti, è condizionato dal blocco delle assunzioni. È una regione in cui è palpabile, è riscontrabile la qualità della vita, che è quella che è venuta fuori dalla relazione da parte del Sole 24 Ore. È una regione che vive di agricoltura, che vive di commercio, che vive di artigianato, di industria media, alta e di basso livello.
Oggi vorrei soffermarmi su un problema che è stato toccato dai miei colleghi in maniera abbastanza fugace, che è quello della Xylella. Approfitto della presenza dell’assessore per chiedere una cortesia diretta. Il mercato ormai soffre, il mercato pugliese. Non debbo sicuramente rappresentarglielo io. Ma quello che a me preoccupa di più è la totale disattenzione da parte del Governo rispetto a quelle che sono le preoccupazioni che in questo momento il mercato ha. Mi spiego meglio. Probabilmente presi dall’emergenza Covid, vi è sfuggito che le immagini quotidiane che vengono rappresentate su tutte le tv nazionali stanno scuotendo e preoccupando i mercati, per “mercati” intendendo quelli medi, grossi, ma anche le famiglie. Qualora lei vivesse ad Agrate Brianza e dovesse andare ad acquistare l’olio ed entrare in una catena di supermercati, dopo aver visto le immagini spettrali rappresentate sulle varie televisioni, avrebbe delle remore o delle preoccupazioni ad acquistare il nostro olio? Va fatta una campagna di rassicurazione dei mercati, magari anche di concerto e d’accordo con il Ministero della sanità. E dobbiamo anche sbrigarci, perché i tempi sono brevi, perché il contraccolpo sarà importante. Quello che è ancora più grave è che le grosse catene commerciali, i competitor delle nostre aziende, ormai stanno sfruttando il momento per indebolirci e per andare a ricoprire e a toglierci quote di mercato.
Ormai il 70 per cento del nostro territorio è il territorio che la Regione ha dichiarato “infetto”. La linea di demarcazione immaginaria ‒ non riesco a capire se sia quella reale o meno ‒ partirebbe dal versante adriatico, da subito dopo Fasano, per andare a raggiungere il versante Jonico. Quindi, partendo da Santa Maria di Leuca, noi avremmo già più del 50 per cento della Puglia che è stata dichiarata infetta.
Allora io le chiedo, assessore, considerata la comunicazione ufficiale da voi fatta, che è stata quella di inserire all’interno del territorio infetto tutti questi territori, noi oggi all’interno di questi continuiamo a produrre, a trasformare le olive, per poi concludere il ciclo produttivo con l’ottenimento dell’olio. Sarebbe quantomai importante, magari di concerto anche con l’ARIF, che comunicaste in maniera chiara ed inequivocabile la qualità e la certezza dell’utilizzo del prodotto rispetto a tutto quello che viene raccolto all’interno delle aree ufficialmente dichiarate “infette”. Se così non fosse, produttori, commercianti e, alla fine, anche la grande catena di distribuzione probabilmente di qui a qualche mese comincerà ad avere delle reali preoccupazioni e problematiche nell’acquistare il nostro prodotto.
Ripeto, io spero che, dato il grido di dolore da parte di tutti gli operatori del settore, possano essere loro direttamente rassicurati, ma ancora di più si possa provvedere immediatamente a rassicurare i mercati.
Parlavamo di disoccupazione, parlavamo di perdita di capacità di ricchezza del nostro territorio. Presidente – mi rivolgo a lei, Presidente Emiliano – ritengo che mai come in questo momento bisogna porre attenzione a quella che, secondo me, è la madre delle problematiche pugliesi, che è lo stabilimento Leonardo. Ho cercato di capire come mai questo stabilimento deve assolutamente lavorare su mono-commessa. Pare che Boeing, gli americani l’abbiano posta come condizione. Ho fatto un’analisi e mi sono reso conto che in altre realtà, vedi quella campana, si convive regolarmente, quindi c’è la presenza delle attività che vengono espletate per conto di Boeing e per conto di Airbus, e c’è anche un’importante attività del mondo militare. Lo si fa in Piemonte, lo si fa in Veneto, noi continuiamo a essere condizionati e in questo momento condizioniamo le sorti di quasi duemila persone che ormai soffrono, patiscono e sono preoccupate del loro futuro.
Considerato il procrearsi e, quindi, il continuare di quella che è la crisi che sta attanagliando l’aerospazio, io le chiedo, ove fosse possibile, di attivarsi per far sì che quelli che sono i fabbricati o, comunque, gli stabilimenti a tutt’oggi insistenti all’interno delle stesse aree possano, al fine di diversificare e, quindi, contro-garantire gli standard occupazionali dei dipendenti stessi, anche per altre azioni e altre misure, e chiedo in questo momento che ci possa essere l’apporto dello Stato che possa consentire allo stesso stabilimento di diversificare le attività anche nel mondo militare. Vorrei fare un ultimo passaggio, consentitemi. Si parlava poc’anzi di vaccini. Il Presidente, rispetto alla rappresentazione del Capogruppo Zullo, ha chiaramente detto che si sarebbe rappresentato chiaramente quello che è accaduto. Io mi chiedo, Presidente, per quelle che sono le mie modeste competenze e conoscenze: sicuramente per poter affidare l’acquisto avete provveduto a seguire una procedura. Non conosco la tipologia della procedura. Sia essa una procedura che deroga anche al Codice dei contratti ‒ non appena possibile vorrei anche io riscontrare tutti gli atti ‒ ritengo che, come tutte le procedure di affidamento, debba essere contro-garantita anche da un deposito cauzionale, quindi ove e dove la società a cui avete affidato ‒ ripeto, non conosco i tempi ‒ non abbia ottemperato e rispettato quelli che sono gli obblighi contrattuali, possa e debba essere messa in mora, a meno che si sia seguita una procedura diversa, con l’immediato incameramento del deposito cauzionale che possa servire alla Regione per poter eventualmente garantire e andare a pagare tutti i disservizi che si sono creati.
Così come spero che i dati e i numeri che circolano non siano veritieri. E qui mi rivolgo all’assessore Lopalco. Se così fosse e lo stanziamento di vaccini Covid per la nostra regione fosse pari a circa 80.000, parametrando la nostra popolazione a 4 milioni e tenuto conto che regioni come la Toscana dovrebbero riceverne 130.000, nonostante siano 3.200.000, e la Regione Emilia-Romagna che ha 4.600.000 abitanti dovesse riceverne circa 200.000, ritengo che si debba immediatamente intervenire, controbilanciare e far sì che le dotazioni vengano garantite alla regione in maniera proporzionale al numero di abitanti.
Grazie.
Speaker : DE LEONARDIS
Colleghi Presidenti, grazie.
Anche se il ruolo istituzionale non me lo consentirebbe, però uno strappo alla regola voglio farlo, questa volta, nel bilancio.
Presidenti, questo inizio del nuovo Consiglio regionale mi sembra molto simile a quello che è stato in questi anni scorsi. È vero che negli anni scorsi la squadra degli assessori era stata scelta in maniera diversa. Ricorderete, colleghi, era l’epoca delle sagre, e quindi il popolo delle sagre sceglieva gli assessori.
Questa volta non è stato così: questione pandemia, questione di diversa impostazione politica. Però le similitudini ci sono. La similitudine principale era l’apertura ai 5 Stelle, che il Presidente Emiliano ha fatto cinque fa, con la nomina non di uno, ma di ben tre assessori. Questa volta, la capacità persuasiva del Presidente Emiliano è stata molto maggiore rispetto a quella di cinque anni fa. Ha avuto la capacità, con un lungo corteggiamento e lavoro, di riuscire a fondare anche questa porta e ad intraprendere, per la prima volta nella Seconda Repubblica, un accordo post elettorale.
Noi tutti avevamo un candidato Presidente, il centrodestra aveva il proprio candidato Presidente, il centrosinistra il proprio candidato Presidente, i 5 Stelle il proprio candidato Presidente, tutti con un programma ben definito, quindi è stato capace di entrare nel mondo fino ad oggi ovattato e ben chiuso dei 5 Stelle, e di riuscire a strappare un accordo politico e gestionale.
Le similitudini, però, secondo me non finiscono qui. Voi tutti ricorderete, spero che non sia il caso che succeda anche questa volta, che cinque anni fa l’assessore all’agricoltura non fu nominato subito, passarono diversi mesi.
Le conseguenze politiche e gestionali di questo atteggiamento, cioè di non nominare l’assessore all’agricoltura immediatamente, sono sotto gli occhi di tutti. A Donato diamo tutti la nostra vicinanza, perché i temi sul PSR, la spesa è bloccata, rischiamo di andare sotto i 200 milioni di euro; la Xylella, quella sì che è avanzata, al contrario della spesa comunitaria. Mi sembra che ci siano ceppi, addirittura, mi dicono, Francesco, a Canosa, in qualche vivaio. La similitudine quindi dov’è? Ancora oggi stiamo senza assessore al welfare. Cosa vuol dire questo? Mi auguro che le conseguenze per i pugliesi non siano le stesse di quelle che abbiamo dovuto subire per l’agricoltura, perché la spesa del welfare non si blocchi, non si fermi, e le conseguenze per un tessuto sociale che sta vivendo la crisi della pandemia, e soprattutto la crisi economica che deriva dalla pandemia, per quei settori a cui il welfare si dedica, non siano ancora così gravi come lo sono state fino ad oggi.
Presidente Emiliano, nominiamolo, quindi, questo assessore al welfare, no non attendiamo oltre. Abbiamo visto che c’è stato il voto favorevole dei 5 Stelle nel bilancio di previsione in Commissione. Sicuramente, immagino ci sarà qui, oggi, nel bilancio, l’ultimo momento: prima di fine anno, facciamolo partire anche questo settore del welfare, abbiamo il coraggio che lei ha avuto cinque anni fa, nominando tre assessori, lo faccia suo e lo rimandi avanti anche questa volta. È il momento sicuramente di fare un passo avanti, da questo punto di vista.
I problemi ci sono, colleghi. Questo bilancio avrebbe dovuto affrontare secondo me tante problematiche che abbiamo come Regione Puglia. Dico al mio amico Gianni, mio ex collega di Gruppo: Gianni, i territori regionali e provinciali della Puglia sono in grande sofferenza. Tutti gli uffici regionali territoriali sono assolutamente sguarniti. C’è bisogno, non da oggi, ma da ieri, di fare e portare a conoscenza nelle Commissioni un piano assunzionale massiccio perché stanno andando in pensione tutti coloro i quali sono stati assunti con la 285, che è stata la madre della nascita delle Regioni sul personale.
Fra l’anno scorso, quest’anno e gli anni prossimi, il personale della Regione sarà praticamente azzerato. Dobbiamo fare un investimento massiccio. Dobbiamo far partire i concorsi, dobbiamo procedere con celerità. Su questo il nostro contributo ci sarà, affinché queste procedure si svolgano nel più breve tempo possibile, dando spazio naturalmente al merito, alla capacità, ma soprattutto alla possibilità per tanti giovani che oggi non trovano occupazione di poterla avere.
Assessore Delli Noci, non la vedo sui banchi del Governo, però volevo darle un suggerimento. È vero, l’assessorato allo sviluppo economico ha avuto un’importante crescita negli anni, però l’invito che voglio farle, assessore, è di puntare per quanto riguarda le spese sulla ricerca più verso le imprese piuttosto che verso le università. C’è bisogno di supportare, così come ha fatto il Governo nazionale con il credito d’imposta sulla ricerca e l’innovazione tecnologica, di dotare la Regione di uno strumento agile e immediato per far sì che tante imprese pugliesi possano rispondere alla crisi in maniera immediata e migliore attraverso questo strumento, anche non coinvolgendo necessariamente l’università, che può attingere a queste risorse utilizzando altri strumenti e altre modalità.
Quindi, queste proposte che stiamo cercando di portare avanti e sto cercando di portare avanti in maniera positiva bisogna accoglierle e guardare avanti, anche perché vedendo le classifiche della qualità della vita che abbiamo scorso nei giorni scorsi, se andiamo a valutare città per città, sicuramente la regione Puglia, facendo la somma di tutte le province, non si colloca ai primi posti, si colloca sicuramente in fondo a questa classifica, vedendo questa graduatoria. Quindi, il bilancio dovrebbe essere uno strumento di crescita e soprattutto uno strumento che dovrebbe dare le risorse e il motore per far ripartire la nostra regione. Invece, che cosa sta succedendo? Rispetto ad anni fa, quando il bilancio era solo ed esclusivamente misure economiche oppure guardava a misure di scadenze immediate che non si potevano rinnovare, nel bilancio troviamo passaggi che nulla hanno a che vedere con il bilancio. Ho visto – adesso non ce l’ho sottomano – passaggi che riguardavano le infrastrutture e la tutela delle acque, cose che bisognerebbe impostare con un disegno di legge e seguirle passo dopo passo. Oggi quando andiamo a leggere questi temi, non abbiamo il tempo, la capacità e le conoscenze adatte per poterli affrontare. Dobbiamo espungere il bilancio da queste situazioni. Dobbiamo fare un bilancio puramente finanziario e metterci le scadenze immediate, assessore Piemontese.
Un passaggio vorrei farlo anche perché l’altra volta lei ha ricordato un passaggio facendo riferimento agli indebitamenti che venivano dal passato, di persone anche non presenti, sui famosi bond. La persona che li ha sottoscritti oggi è anche stata nominata dalla ASL di Lecce “direttore di distretto”. Alla fine non doveva essere proprio una persona non di qualità, se viene ancora portata avanti. Ha detto che, a vanto del suo bilancio, del suo operato, ha portato come riferimento un risparmio degli affitti annui derivanti dal trasferimento. Bene. Questo sicuramente non può portarlo a suo merito. Chi ha fatto questo passaggio viene da lontano. Semmai ne sta raccogliendo i frutti. Quindi, un investimento fatto da lontano, importante.
Lei, piuttosto, assessore Piemontese, mi sa che è il primo assessore, dopo 10-15 anni, che ritorna a ricorrere all’indebitamento. Da quando sono qui, contratti ce ne sono stati pochissimi. Ricordo qualcosa sull’Acquedotto pugliese. Ricordo qualcosa su altre situazioni. 200 milioni di euro, che dovrebbero essere la benzina per far partire la Puglia, dove andranno? Dove li andremo a spendere? Per fare i campi di calcetto? Non è chiaro su quali graduatorie verranno investiti e spalmati. Su graduatorie dove ci sono Comuni che fanno riferimento a qualcuno piuttosto che a qualcun altro? Maggiore chiarezza su questo. Definire con chiarezza. 200 milioni di euro sono una spesa importante. È vero, siamo sotto i limiti dell’indebitamento, ma questo non vuol dire che dobbiamo farlo questo indebitamento.
Se lei spende 200 milioni di euro, voglio che facciamo un’opera infrastrutturale che faccia ripartire la Puglia, non i campi di calcetto. Sto facendo un esempio. Dobbiamo dare 200 milioni di euro per far ripartire la Puglia su cose importanti, non su marchette. Questo stiamo cercando di dire. Fermo restando che io non so ad oggi su quali risorse andremo a spendere questi soldi, come non lo so io, non lo sanno nemmeno i miei colleghi, non so se lo sanno i colleghi della maggioranza. Mi sembra che qui ci stiamo dirigendo più verso un bilancio che non ci dice niente di nuovo, un bilancio forse che intende avvicinare la Puglia a una casa di riposo, dove non ci sono slanci, non c’è volontà di crescita, non c’è una prospettiva politica, non ci dice dove vuole portare questa Regione, assessore e Presidente, sia con i 200 milioni di euro che con le altre risorse. Evitiamo, quindi, di andare, ancora una volta, a fare delle spese che non portano a risultati immediati e concreti.
Dobbiamo cercare di far ripartire questa Regione. Sentivo il collega Tutolo che ha centrato alcune cose, secondo me, importanti, perché è vero, a parte le borse di studio, noi come Regione oggi stiamo arrivando ad avere meno di 4 milioni di abitanti e questo creerà una serie di problemi anche nella tenuta di questo Consiglio regionale, ma soprattutto, questo è l’invito, noi dobbiamo far sì che tutte le risorse di questo Consiglio regionale o la maggior parte delle risorse di questo Consiglio regionale vadano verso la possibilità di far sì che i nostri giovani, e parlo dei miei nipoti che stanno andando via tutti dalla Puglia, adottino un cambio di tendenza. Tutte le risorse devono essere investite per far sì che la Puglia abbia la possibilità di crescere e dia la possibilità ai nostri giovani di restare qui e non di allontanarsi.
Evitiamo spese così a rivoli che non danno niente. Diamo la priorità. Lei oggi, oltre al bilancio, ha anche le infrastrutture. Decidiamo quattro o cinque infrastrutture importanti per la Puglia, che siano delle infrastrutture che ci facciano crescere, perché sennò sicuramente drammaticamente questo spopolamento della Puglia continuerà e noi continueremo a scendere nelle graduatorie della qualità della vita e non avremmo sicuramente dato e fatto un servizio buono per i nostri successori. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Non ci sono altri iscritti a parlare.
L’assessore Piemontese ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente e assessore al bilancio
Signor Presidente, colleghi consiglieri, vorrei partire proprio da alcuni rilievi che sono stati mossi dai colleghi di minoranza rispetto a questioni reali che riguardano l’economia reale della nostra Regione.
Per fare questo, anche in questo caso, come ho fatto nella relazione rispetto al rendiconto, non ho intenzione di fare valutazioni soggettive, di dire qual è la mia idea o l’idea del Presidente Emiliano, ma vorrei partire dai fatti e quindi dai numeri, dai dati concreti circa l’economia reale, innanzitutto partendo dal fatto che è solo il caso di evidenziare che i principali indicatori macroeconomici dell’economia pugliese negli ultimi anni, fino al manifestarsi naturalmente della crisi economica legata alla pandemia, mostravano tutti i segni positivi, partendo dai numeri che hanno a che fare con le esportazioni che sono, come è noto, un dato estremamente importante, ma al netto di questo voglio portare, visto che parliamo di economia reale, parliamo delle persone in carne e ossa, parliamo non della relazione di accompagnamento al bilancio o dell’ottimo Documento di economia e finanza che per quelli che sono gli indirizzi dati dal legislatore deve fare una analisi del contesto economico, globale, nazionale e regionale, altrimenti non è un DEFR, ma vorrei partire da quella che, a mio avviso, questo è un giudizio soggettivo, ma sfido a contraddirmi, la manovra economica anticrisi Emiliano 1, cioè microcredito circolante e Titolo II… Guardiamo i numeri, quindi parliamo di piccoli imprenditori, parliamo di commercianti, parliamo di artigiani, parliamo di gente che stava fallendo. Vediamo un po’ i numeri. Vado al totale e parlo sia del primo avviso, quello di giugno-agosto, quindi del Governo Emiliano I, sia del secondo avviso, quello che abbiamo riaperto il 23 ottobre, sul Titolo II, Capo III circolante sono state ammesse 2.436 domande, contributi regionali erogati 287 milioni di euro, mutui erogati naturalmente complessivi 1,060 miliardi di euro, sul Titolo II, Capo VI circolante, 236 domande ammesse, contributi regionali erogati 25,5 milioni, 105 mutui erogati. In totale, solo per il Titolo II, economia non reale, di più, sono stati erogati contributi regionali per 312,5 milioni di euro. I fatti, non le chiacchiere, non le altre cose. Microcredito circolante: presentate 11.969 domande, ammesse 10.118 domande, mutui erogati 217,7 milioni di euro, contributo regionale del 20 per cento, che era a fondo perduto, 43,5 milioni di euro. Se queste sono chiacchiere, me lo dite. START, con i ritardi, ma ad oggi per partite IVA e co.co.co. abbiamo 31.915 persone, tra partite IVA e co.co.co., coinvolte da questo programma, 63,8 milioni di euro impegnati.
Se qualcuno è in grado di portarmi numeri differenti o se qualcuno è in grado di dire che questi numeri sono manomessi da Piemontese, da Emiliano, da qualcuno, me lo dite. Se qualcuno ritiene che questa manovra anticrisi, sulla quale la precedente Giunta con il Presidente abbiamo lavorato da aprile in videoconferenza, fisso, tutti i giorni, per arrivare a questi risultati che vi ho letto oggi. Noi di questa manovra economica andiamo particolarmente fieri, perché ce lo dicono le persone, i cittadini, ce lo dicono i titolari del bar dove la mattina andiamo a prendere il caffè, ce lo dice il commerciante dal quale andiamo a comprare la cravatta, ce lo dice l’impresa che ha assunto o non ha licenziato. Ce lo dicono donne e uomini in carne ed ossa che senza il contributo, senza questa manovra avrebbero avuto gravissime difficoltà, diversi dei quali, alcuni, sarebbero potuti fallire.
La campagna elettorale è finita. Ci possiamo dire le cose come stanno.
Chiuso questo pezzo, il mio amico e collega Tutolo ha fatto un rilievo sul tema delle scuole di specializzazione per le professioni sanitarie. Io lo condivido. Anche qui, non dico chiacchiere. Dico i numeri, quello che abbiamo fatto. C’è un articolo di bilancio firmato da Emiliano e Piemontese. Noi abbiamo impegnato per 15 anni, Antonio, 45 milioni di euro, 3 milioni di euro all’anno, per far sì che le scuole di specializzazione per le professioni sanitarie di Bari e di Foggia potessero avere docenti, professori associati soprattutto, quindi potessero centrare i parametri previsti dai decreti ministeriali per fare in modo che una scuola possa esistere. Se non ci fosse stato questo intervento da parte della Regione Puglia e se non ci fosse stato questo articolo a firma di Emiliano e Piemontese noi oggi in Puglia avremmo meno scuole di specializzazione. Chiedetelo ai Rettori delle Università, anche a quelli precedenti. È un fatto. Noi ci siamo impegnati con 3 milioni di euro all’anno per i prossimi quindici anni per fare in modo che le due facoltà di medicina potessero continuare ad avere le scuole di specializzazione. Un fatto inoppugnabile. Contribuiamo pagando trenta borse di studio all’anno. Possiamo impegnarci, perché quello che diceva il consigliere Tutolo è sicuramente giusto, per fare in modo che, soprattutto in questa fase, ci possa essere qualche borsa di studio in più per gli specializzandi, perché è sicuramente una delle finalità precipue che in questo momento noi dobbiamo conseguire. Sì, lo vedremo nel prosieguo della manovra di bilancio, con la premessa che, però, facevo prima, e cioè che questo Governo regionale sul tema è già intervenuto con atti concreti.
Vengo ai 200 milioni di investimenti per le opere pubbliche, collega De Leonardis. Io credo che, in un momento di particolare congiuntura economica conseguente alla pandemia, rafforzare iniziative di stimolo anticiclico all’economia regionale sia, dal mio punto di vista, un elemento positivo. Quindi, se la Regione Puglia, che ha un bilancio in ordine e in salute, e ne abbiamo parlato nella scorsa seduta, non perché lo dica io, ma perché lo dice la Corte dei conti e agenzie internazionali di rating indipendenti, se oggi per rilanciare la ripresa economica e occupazionale riteniamo utile attivare una programmazione straordinaria per concedere alle amministrazioni pubbliche la possibilità di avere dei contributi per investimenti, affinché si possano realizzare interventi di manutenzione straordinaria, di miglioramento tecnico-funzionale, di riqualificazione delle opere pubbliche di loro competenza, e queste siano cantierabili con urgenza, credo che questo sia un elemento positivo. Sono 200 milioni di euro che andranno per manutenere le scuole, che verranno utilizzati per far scorrere graduatorie già approvate. Avendo accanto a lei la Presidente Capone, penso a quello delle infrastrutture turistiche leggere.
A mio modo di vedere le cose, se noi siamo nelle condizioni di mettere altri 40-50 milioni di euro su quei bandi non è che agevoliamo il singolo Comune o l’altro Comune. Noi siamo abituati a fare in modo che tanti possano ricevere beneficio. Lì riceveranno beneficio in tanti. Se saremo nelle condizioni di migliorare l’assetto viario della nostra Regione, credo che sarà una dinamica positiva. Se saremo nelle condizioni di utilizzare una parte di quelle risorse per far scorrere graduatorie nell’agricoltura, credo che sarà un elemento positivo. In un contesto economico come quello che stiamo vivendo utilizzare 200 milioni di euro per una Regione che ha spazi, capacità di farlo è una dinamica assolutamente positiva.
Queste, Presidente, sono alcune considerazioni su qual è la nostra prospettiva per il 2021. Potrei citare tutto il bilancio 2021. Potrei riportare i dati in riferimento alla spesa del personale, a qual è il piano assunzionale 2020 che si deve completare, 2021-2022, su cui i numeri sono imponenti. Parliamo di oltre 900 unità tra progressioni e nuove assunzioni. Sulle spese di funzionamento. Lei ha ragione quando dice che l’importo di 1,6 milioni che risparmiamo oggi per il Consiglio regionale deriva da una programmazione. Sì, è vero. Le porto, accanto a questo, visto che abbiamo contribuito anche noi, altri esempi di contenimento delle spese di funzionamento.
Noi abbiamo fatto, in questi anni, già dagli ultimi anni del Governo Vendola, importanti investimenti sull’efficientamento energetico anche dei nostri edifici. Sapete quant’era la spesa energetica, quanto spendeva la Regione Puglia nel 2013 di spesa energetica? Spendevamo 2 milioni di euro. Oggi spendiamo 226.000 euro. Questo è l’impatto che noi abbiamo avuto sulla spesa energetica.
Questo che sto per dire è un dato onore al merito, di cui il principale artefice, perché ha quella delega, è il Presidente Emiliano: con riferimento alle spese legali, abbiamo una nettissima riduzione per quanto concerne gli incarichi legali esterni. Nel 2015, la Regione Puglia ha attribuito 129 incarichi esterni, per una spesa complessiva di 1.643.000 euro, di incarichi esterni. 129 incarichi esterni. Quest’anno noi abbiamo assegnato 35 incarichi esterni, 395.000 euro. 1.200.000 euro in meno. Io faccio l’avvocato: non ho mai indicato un avvocato esterno, anche bravo. Non so quanti avrebbero fatto la stessa cosa che ha fatto il Presidente Emiliano nel momento in cui si trovava a poter affidare 150 incarichi all’anno. È un dato di fondo: noi, quest’anno, abbiamo affidato 35 incarichi; nel 2015 erano 129. Abbiamo potenziato l’ufficio interno, abbiamo fatto i bandi regionali della Regione Puglia, non parlo degli esterni.
Agevolazioni fiscali. Abbiamo confermato le detrazioni all’addizionale IRPEF per le famiglie numerose, con un’agevolazione superiore in presenza di persone in condizioni di handicap. Abbiamo eliminato la tassa di concessione per l’iscrizione all’Albo degli artigiani. Abbiamo previsto un abbattimento della tassa di concessione per le farmacie, per i concessionari del demanio marittimo. Abbiamo, in questo bilancio, potenziato con 7 milioni di euro rispetto alla spesa prevista nel 2020, allo stanziato iniziale 2020, per un totale di 21 milioni di euro sulla Protezione civile. Abbiamo tenuto tutto sulla spesa sociale.
Collega Amati, lei è uno di quelli che mi riprende. Sennò mi distraggo.
Abbiamo previsto 4 milioni destinati al cofinanziamento per il Reddito di dignità, oltre a quelli destinati ai fondi comunitari. Abbiamo potenziato 1,5 milioni di euro per i Distretti urbani del commercio, 9 milioni per il diritto allo studio come contributi agli enti locali, 7 milioni di borse di studio universitarie, 250 milioni per il cofinanziamento regionale dei Fondi europei, che a mio modo di vedere sono uno degli elementi importanti per gli investimenti. Abbiamo previsto 35 milioni di euro per i contributi a sostegno delle politiche regionali in materia di salute. Abbiamo potenziato con 6 milioni di euro il trasporto pubblico locale.
Credo sia un bilancio che guarda alla tenuta sociale della nostra regione e guarda anche alla possibilità di dare un impulso agli investimenti. Credo, quindi, che questo bilancio 2021 possa essere sostenuto, a prescindere dai colori politici, se vogliamo affrontare il merito. Poi si può fare sempre di più e meglio, ma credo che questo bilancio guardi al futuro, in un’ottica di difficoltà, ma con ottimismo e con fatti concreti.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore.
Aveva chiesto di parlare l’assessore Pentassuglia. O mi sbaglio? Ne ha facoltà.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura
Grazie, Presidente.
Colleghi, non mi sottraggo, visto che siamo a discutere di bilancio, dal rispondere a quelle che sono state le sollecitazioni che sono pervenute dai colleghi Pagliaro, Zullo e Caroli. Intanto vi preannuncio che, con il Presidente Paolicelli, abbiamo già calendarizzato, alla ripresa di gennaio, delle sedute monotematiche che riguarderanno la questione Xylella, la questione PSR, quindi i dati ufficiali al 31 dicembre di impegno di spesa e che cosa chiediamo a gennaio all’Europa eventualmente, così non rincorriamo le notizie, specie di chi le dà durante i lavori del Comitato di sorveglianza, e poi attivare lì il percorso, oltre a quello legislativo che voi riterrete produrre, di costruzione della legge di riforma dei Consorzi, su cui sapete – l’avete già accennato – c’è una posta in bilancio per sei mesi, e proveremo con la falcidia a chiudere questa partita secondo un percorso di legge.
Il consigliere Pagliaro chiedeva perché non vengono date le autorizzazioni. Il collega non lo vedo, però potrà seguire poi la registrazione e fare in modo che in Commissione verrà con gli argomenti. Noi sull’agro-voltaico, insieme al collega Delli Noci, abbiamo partecipato già a un webinar fatto dal Politecnico e non abbiamo espresso alcunché, perché riteniamo che la rivisitazione del piano passi dal Consiglio regionale, quindi ne discutiamo in Puglia, sia per i territori di pregio, sia per quelli che sono abbandonati e che vanno comunque recuperati. Però, vorrei garantirle che sul tema affronteremo la questione. Relativamente alle autorizzazioni regionali, il decreto legislativo n. 27/2019 ha abolito per sette anni quel parere. Per cui, ai bandi che abbiamo prodotto relativamente alla misura, ne abbiamo due, uno per la eradicazione di 20 milioni, per la quale ho chiesto al Ministero di approfondire perché la ritenevo pleonastica rispetto a quella dell’investimento, ma essendo un decreto interministeriale io sono rispettoso degli accordi che ho trovato, per cui le ultime due misure, quella di 20 milioni è già pronta ed è in pubblicazione, quella da 5 milioni è in capo come comunicazione al Ministero. Ho sollecitato che si faccia, perché noi si dia contezza ‒ lo dico anche a Caroli ‒ di tutto quello che avviene e della tranquillità della tracciabilità dei prodotti, perché alla partita Xylella, se avete visto, in Giunta ho portato anche la conferma della convenzione con Carabinieri forestali e con Guardia di finanza, perché sul tema della tracciabilità e rintracciabilità che è stato, quando ero Presidente e consigliere nella passata legislatura, un mio cavallo di battaglia, controlleremo la qualità e renderemo edotti coloro i quali acquistano il prodotto su che cosa stanno acquistando. Quindi, è in agenda questo problema. Lo vedrete esplicitato nelle misure.
La misura, invece, di reimpianto, che ha visto già sulla dotazione di 40 milioni del decreto interministeriale il bando che abbiamo fatto, abbiamo visto una grande partecipazione dell’area salentina e abbiamo, alla settimana scorsa, già istanze per 214 milioni di reinvestimento. Questo è un fatto importante, che mi ha portato a condividere con il Ministero la questione delle colture. Quindi, anche dove non abbiamo le relative evidenze, noi stiamo provando ad allargare gli orizzonti, di concerto con il mondo scientifico, e vedrete che poi ci sarà un provvedimento ad hoc su questo, che mette nella condizione l’imprenditore di fare libera impresa, di dare paesaggio al nostro territorio, quindi ricostruire l’economia. Questo viaggerà con l’attenzione sull’adduzione delle reti irrigue. Abbiamo già chiuso un’intesa con Acquedotto Pugliese sul riuso, ma stiamo lavorando, ed è oggetto di grande attenzione sul Recovery Fund, schede ad hoc, sulle quali ho già detto al collega Ventola, che su questo ha chiesto l’altro giorno in Commissione, che avremo modo di confrontarci affinché quelle zone siano davvero attraversate da opere che diano acqua, quindi che completino una fase di rifunzionalizzazione.
A questo proposito, visto che è stato anche richiamato qui dagli interventi, il problema che vedo anche richiamare dall’emendamento n. 33, che poi troveremo... Lo dico adesso. Il 30 novembre ho portato in Giunta una delibera fatta il 26 novembre e mandata in Giunta il 30, approvata il 30 novembre. Abbiamo messo a disposizione delle calamità 2017 e 2018 altri 12 milioni di euro. Questo era un impegno che aveva assunto il Presidente Emiliano. Mi sono permesso di rastrellare risorse e di dotare... Per il 2017 abbiamo messo risorse per 5.703.000 euro, per il 2018 6.292.000, nonché 40.300 euro perché l’ufficio aveva contezza di danni per una tromba d’aria del 2018 di quella entità. Quindi, abbiamo provato a dare una risposta effettiva, tenuto conto del ragionamento e dell’apertura di discussione che c’è a livello ministeriale. Vi garantisco che è una partita molto delicata perché, rispetto ai milioni di euro di danni che noi registriamo per le calamità, quello che dal Fondo nazionale ritorna è veramente cosa che serve poco a coprire l’intera complessità di emolumenti dei danni. Ma nella nuova programmazione questo sarà oggetto tra di noi di una valutazione su cosa mettiamo in campo.
Per andare a chiudere, rispetto alle domande che il collega Caroli faceva, le ho già detto che il decreto interministeriale prevede la campagna di comunicazione, che abbiamo sollecitato, che serve a ragionare. Nel bilancio che stiamo approvando oggi ho ricostruito il capitolo dell’internazionalizzazione e della promozione dei nostri prodotti, perché purtroppo era stato depauperato. Penso che una delle attività più importanti che dobbiamo fare con il sistema economico produttivo e culturale – vedrete le iniziative che metteremo in campo – sia proprio quella del rilancio dei nostri prodotti, che non sono solo quelli del marchio qualità prodotti di Puglia, ma tutte le DOP e le IGP, con l’universo mondo che intorno a questo ci vedrà lavorare con barra dritta e di concerto con tutte le Istituzioni.
L’ARIF sta facendo un lavoro straordinario. Quello che ha fatto intorno al vivaio di Canosa è un lavoro straordinario, che è andato oltre. Ma lo abbiamo fatto perché le analisi al sabato mattina, per fortuna, ci dicono che tutti i terreni contigui, e non in cinquanta metri, ma oltre, al vivaio hanno dato negatività. Domani, alle ore 13, c’è un incontro voluto da sua Eccellenza il Prefetto della BAT e io parteciperò – ho già avvisato il Presidente – perché noi si dia supporto istituzionale e attenzione. L’attenzione che sta mettendo in campo l’ARIF deve riguardare in un processo culturale – lo anticipo oggi e chiudo su questo – tutti quanti, dalle valutazioni che ci sono rispetto al tema che è macro a quelle che sono le segnalazioni, a quello che ancora qualcuno pensa di fare, di non eradicare la pianta malata e di tenerla lì, perché i danni che abbiamo verificato con l’assenza o il ritardo nelle zone di Carovigno, Ostuni, salendo dall’area salentina, sono deleteri, perché i focolai di Cisternino, Martina, Villa Castelli, Monteiasi, Montemesola, che vengono da una segnalazione raccolta da una organizzazione agricola, ci hanno portato a verificare i numeri che sono stati esplicitati la settimana scorsa.
Per cui, sapendo che dobbiamo convivere, dobbiamo fare tutti un’azione coerente e culturalmente avanzata, perché sappiamo di convivere con questo flagello chiamato Xylella, e non solo, perché ieri sera sono giunte altre segnalazioni, ma sarà una azione straordinaria che andrà oltre la zona indenne, oltre la zona cuscinetto. Basta un focolaio a metri di distanza o una pianta che fa trasportare il vettore e noi rischiamo davvero di correre dietro questo grave danno.
Per quanto riguarda gli olivicoltori non iscritti alla Camera di commercio, che sono gli hobbisti o coloro i quali fanno reddito integrativo, abbiamo aperto con il Ministero questa PAC. C’è un approfondimento. Come sapete, c’è la discussione in atto delle Politiche agricole comunitarie con l’anticipazione anche delle risorse. In questi giorni sono molto convulsi e pieni di attività, ma stiamo provando a tenere dentro tutti, perché non tutti i terreni... L’arrivo in Valle d’Itria, come è stato richiamato, è fatto esattamente di quelle persone, collega, cioè di piccoli appezzamenti con numeri che sono reddito integrativo e, non fosse solo per il reddito integrativo, sono il paesaggio, che è il nostro biglietto da visita. Vi devo dire che qui ho avuto grande disponibilità dell’Autorità di bacino a lavorare per ambiti. Ho visto prima l’ingegnere Valenzano. Anche con lei e con l’ingegner Di Bitonto che ha partecipato ai lavori del Comitato di sorveglianza, perché ci si muove tutti insieme, noi stiamo lavorando e valutando un provvedimento che con la collega Maraschio dobbiamo provare a mettere in campo sulle procedure di semplificazione, garantendo il rispetto della legge, ma velocizzando il più possibile i procedimenti. Questo ci fa fare spesa, fa recuperare il paesaggio, fa recuperare economia.
Dopodiché, con il mondo scientifico lavoreremo su quella che è l’evidenza scientifica sui campi e sui soldi che abbiamo messo sulle sperimentazioni per capire dal mondo scientifico e universitario a che punto siamo e cos’altro dobbiamo fare per traguardare un futuro più tranquillo, sapendo che oggi non abbiamo nessuna evidenza scientifica che ci metta al riparo da qualsiasi cosa, ma non il campionamento visivo, che è non solo nei cinquanta metri, come stabilisce il nuovo Regolamento comunitario, ma il consenso delle persone, l’aiuto, e soprattutto fare tamponi, quindi dei campionamenti, abbiamo avuto due laboratori che sono stati colpiti da Covid e abbiamo ridotto negli ultimi venti giorni, ma abbiamo l’accordo con loro e la possibilità di aprire all’Istituto zooprofilattico, che a Brindisi apre una nuova sede, perché noi vogliamo triplicare il numero dei tamponi, perché solo individuando le piante asintomatiche, come nel caso del Covid, tu riesci a isolare. Altrimenti, se aspetti che la chioma si secchi, la questione diventa davvero paradossale, perché rincorriamo noi un batterio e, quindi, il vettore in questa fase. Ma su questo ci confronteremo perché a gennaio e in quei tre mesi, dove la lotta deve essere dura e serrata, chiederò il coinvolgimento di tutti voi che rappresentate, come me, i territori, l’ANCI che si è resa già disponibile, l’ANAS, le Province e tutti coloro i quali possono e devono fare il loro dovere entro il 30 aprile, insieme ai proprietari, per determinare un’azione stringente al contenimento, perché la lotta si fa e la faremo in questi termini.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore.
La parola all’assessore Lopalco.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità.
Salve. Giusto un breve intervento, dato che sono stato tirato in ballo in diversi interventi precedenti, anche se sono questioni non direttamente correlate alla discussione sul bilancio.
Innanzitutto per quanto riguarda la gestione della crisi Covid, poiché sono state fatte dal collega Zullo alcune considerazioni, mi premuro, alla fine della seconda ondata, di venire in quest’Aula e relazionare in dettaglio su tutto quello che è stato fatto, su quelli che sono stati i risultati e su quelli che sono i numeri della seconda ondata. Al momento non è corretto parlare di mortalità, di letalità, di incidenza, di confronti con altre regioni, se non abbiamo completato la raccolta dei dati in maniera anche armonica insieme alle altre regioni. Quindi, mi premuro, appena la situazione epidemiologica è chiara e definita dal punto di vista scientifico, di venire in quest’Aula e relazionare.
Quello che ci tengo ora a dare in termini di comunicazione sono due comunicazioni sulle vaccinazioni, innanzitutto sulla vaccinazione antinfluenzale. Sulla vaccinazione antinfluenzale, quello che è successo in Puglia è una storia di successo. È una storia di successo. Noi siamo stati, insieme con il Lazio, la prima Regione a ordinare i vaccini contro l’influenza. Abbiamo ordinato un quantitativo che era triplo rispetto alle stagioni precedenti. Abbiamo ordinato 2.100.000 dosi, che equivale praticamente più o meno al triplo di quello che normalmente in Puglia veniva distribuito durante un’intera stagione influenzale, appunto perché sapevamo che ci sarebbe stata una richiesta aumentata. Non speravamo neanche che sarebbe stata aumentata in questi termini. C’è stata una richiesta aumentata. Purtroppo, le aziende produttrici non sono riuscite a far fronte a questa richiesta, a questo aumento di richiesta.
Comunque sia, noi siamo riusciti ad oggi a distribuire più di 1.200.000 dosi, che equivale quasi al doppio di quella che è la normale distribuzione di vaccino antinfluenzale di una stagione che va da novembre fino a gennaio. In queste settimane la principale ditta fornitrice ci farà altre consegne, comunque in numero inferiore a quella che era stata la nostra richiesta. Siamo al 70-80 per cento rispetto agli ordini.
Di questa faccenda, ovviamente, si interesserà la stazione appaltante. Quindi, guardando i termini del contratto, si farà seguito eventualmente ad azioni legali nel momento in cui il contratto non sia stato onorato e in misura di quanto il contratto non sia stato onorato. Però, per quanto riguarda le azioni della Regione, noi siamo stati tra le Regioni che si sono mosse prima e si sono mosse meglio.
Per quanto riguarda la vaccinazione anti-Covid, in questo momento noi stiamo gestendo soltanto la fase 1 della vaccinazione. La fase 1 della vaccinazione comprende soltanto operatori sanitari e residenti delle RSA. Arcuri ci ha chiesto il numero di operatori sanitari e di residenti nelle RSA. Noi abbiamo dato questo numero, che era circa 105.000. La distribuzione è stata fatta in base ad un’adesione teorica del 90 per cento di questo numero e sono state allocate alla Regione Puglia 94.000 dosi di vaccino Covid per la fase 1. Quindi, questa allocazione non è un’allocazione che il Governo ha fatto in funzione della popolazione residente, perché questa vaccinazione non era indirizzata alla popolazione generale, ma soltanto ad alcune precise categorie. Ecco perché ci sono Regioni del nord, come la Lombardia e l’Emilia-Romagna, che in rapporto alla popolazione hanno avuto un maggior numero di vaccini Covid per il semplice fatto che hanno il doppio degli operatori sanitari che abbiamo noi. È molto semplice. Nel momento in cui abbiamo ricevuto questa richiesta, numero degli operatori sanitari in RSA, abbiamo dato il numero ed è stata fatta l’allocazione. Per il resto, dobbiamo aspettare fase 2 e fase 3 per poter avere il quantitativo di vaccini, che sarà proporzionale ovviamente alla popolazione target, che saranno proporzionalmente gli anziani, i soggetti con patologie concomitanti e via via tutte le altre categorie previste dal piano di vaccinazione Covid del Governo.
Ad oggi, a questa richiesta di adesione questa mattina avevano già risposto 45.000 operatori sanitari. A questi 45.000 dobbiamo aggiungere 22.000, che sono i residenti nelle RSA. Quindi, noi abbiamo già nome, cognome e indirizzo di 67.000 persone a cui fare la vaccinazione Covid, a quarantotto ore dal bando. Quindi, l’adesione dei nostri operatori sanitari è stata molto buona e continuerà sicuramente nei prossimi giorni. Quindi, le azioni che noi dovevamo prendere e intraprendere per questa fase 1, che ovviamente è una fase limitata, ed è limitata semplicemente dalla disponibilità di vaccino che arriverà in Italia, sono state tutte intraprese.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Bene… Prego.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Scusate, ho saltato la nota sui caregiver.
Il problema dei caregiver è purtroppo legato alle norme anti-Covid che sono state adottate negli ospedali. Noi abbiamo iniziato a prevedere dei protocolli particolari da adottare esclusivamente nei soggetti che non sono autonomi, che hanno bisogno di un’assistenza particolare eccetera. Siamo in contatto con le direzioni per vedere che cosa si può fare.
Capite bene che in un picco pandemico, se c’è un flusso di personale non addestrato che entra ed esce dall’ospedale, ovviamente il rischio di far entrare il virus in quell’ospedale, in reparti particolarmente sensibili, quali sono quelli in cui normalmente vengono ricoverati questi soggetti, capite bene che è un rischio alto. Quindi, dobbiamo essere molto, molto prudenti. Tutto qui. Però è una questione che ci sta a cuore. Io sono anche in contatto con categorie che rappresentano i familiari di questi pazienti. Stiamo lavorando su questo.
Ripeto: non dipende solo da noi. Noi abbiamo delle circolari ministeriali che sono severissime. Sono severissime. Quindi, lo spazio di manovra all’interno di queste circolari che abbiamo noi, come Regione, non è tantissimo.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore.
Se non ci sono altri interventi, non vedo nessun’altra prenotazione, passiamo al voto sulla delibera: “Deliberazione della Giunta regionale n. 2067 del 14 dicembre 2020 ‘Documento di economia e finanza regionale ‒ DEFR ‒ 2021-2023 ‒ Approvazione’”.
Possiamo votare per alzata di mano. Chi si astiene? Chi è contrario?
È approvato a maggioranza.
Sergio Clemente non lo vedo connesso.
Terzo punto: “Deliberazione di Giunta regionale n. 2071 del 15 dicembre 2020, recante ‘Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale 2021-2023’”. Votiamo. Chi è favorevole? Chi si astiene? Chi è contrario?
È approvato a maggioranza.
Sergio Clemente non è connesso.
Adesso dobbiamo passare all’esame del disegno di legge n. 149 del 14 dicembre 2020, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2021 e bilancio pluriennale 2021-2023 della Regione Puglia. Legge di stabilità regionale 2021”.
Noi abbiamo avuto tutti gli emendamenti. La chiusura degli emendamenti c’è stata questa mattina, come sappiamo.
Assessore, vorrei sapere se abbiamo i referti su tutti gli emendamenti e, quindi, se possiamo passare all’esame.
Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente e assessore al bilancio
Io proporrei a lei e all’Aula, se l’Aula naturalmente è d’accordo, siccome non ci sono i referti di tutti gli emendamenti, ma ci sono i referti di diversi emendamenti, di partire dalla discussione e dall’analisi degli emendamenti che sono già stati refertati, evitando di attendere tre ore i tre emendamenti più complessi che hanno bisogno di un maggiore approfondimento. Tanto l’ordine degli emendamenti non è un ordine estremamente rilevante.
Partiamo dalla discussione e dall’analisi degli emendamenti che hanno i referti e poi magari, mentre noi discutiamo, riceveremo i referti di tutti. Mi scuso, pur non avendo colpa, se alcune strutture sono un po’ più lente nel dare i referti. Faremo in modo che i dirigenti possano dare i referti in tempi più rapidi. Però, chiedo scusa a lei e all’Aula. Se siete d’accordo, potremmo lavorare in questo modo.
Speaker : PRESIDENTE
Al fine di valutare, assessore, una domanda: lei ha già gli emendamenti refertati? Allora, assegniamo un quarto d’ora di sospensione, così ci portano gli emendamenti. O volete che stiamo qui in Aula in attesa? Però, ci servono gli emendamenti refertati. Non abbiamo nessun referto al momento. Veda lei, assessore: se riesce ad averli entro cinque minuti, aspettiamo. Non è un problema. Almeno quelli già refertati. Ho verificato che gli emendamenti ci sono dall’articolo 4 in poi. Quindi, possiamo cominciare con l’approvazione degli articoli 1, 2 e 3. Okay.
Il 149.
Pongo in votazione l’articolo 1 del disegno di legge n. 149.
Articolo 1, spesa a carattere pluriennale.
Ce l’avete tutti presente, vero? Si vota.
È collegato il consigliere Clemente.
Si vota con il voto telematico. La votazione nominale è aperta.
Consigliere Clemente, lei come vota? Aspetti, non abbiamo sentito. Accenda il microfono, per cortesia. Il consigliere Clemente si è disconnesso? Il consigliere Clemente, quindi, ha detto “favorevole”.
La votazione è chiusa.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 27, contrari 12, astenuti 0.
È approvato.
Che cosa è successo? Voti contrari 13. Adesso provvediamo. Ci sono due registrati che hanno votato contro.
Okay, abbiamo registrato il voto dei consiglieri Gabellone e Bellomo.
Articolo 2 (Misure agevolative in materia di entrate tributarie).
Lo pongo in votazione.
La votazione è aperta.
Consigliere Clemente? La votazione è ancora aperta per consentire al consigliere Clemente di votare. La votazione è chiusa.
Il consigliere Clemente è favorevole.
Abbiamo 42 presenti più 1 (il consigliere Clemente), votanti 42 più 1 (43).
È approvato all’unanimità.
L’articolo 2 è approvato all’unanimità.
Articolo 3, riprogrammazione del prestito BEI per il cofinanziamento regionale del POR Puglia 2014-2020.
Pongo in votazione l’articolo 3.
La votazione è aperta.
La votazione è chiusa.
Presenti 47, votanti 47.
È approvato all’unanimità.
Adesso passiamo all’articolo 4, che è il primo articolo con gli emendamenti.
Gli altri articoli sui quali non ci sono emendamenti sono quelli che vanno dall’8 al 14. Se avete pazienza, prendiamo e votiamo quegli articoli. Saltiamo quelli con gli emendamenti.
Articolo 8, contributo per l’estensione delle reti idriche e fognarie.
La votazione...
Prego. Un attimo soltanto. Procediamo con l’articolo 8.
La votazione è aperta.
Avete votato tutti? Benissimo.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43.
È approvato all’unanimità.
Per il collega in videoconferenza non siamo riusciti perché non è connesso.
Speaker : CLEMENTE
Ho votato favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Perfetto. Ciao, Sergio.
Articolo 9 (Attività di censimento degli alberi monumentali).
La votazione è aperta.
Chiedo il voto di Sergio Clemente.
Speaker : CLEMENTE
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Okay.
Avete votato tutti?
Manca qualcuno?
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 35, astenuti 11, contrari 0, favorevoli 35.
È approvato.
Passiamo all’articolo 10, modifiche all’articolo 4 della legge regionale 23 marzo 2015, n. 8.
La votazione è aperta.
Chiedo scusa. Sospendiamo la votazione. La parola al Presidente Amati.
Speaker : AMATI
Grazie, colleghi.
Non vi stupirà l’intervento su questo argomento, che sembra al momento residuale. Io e tutti i colleghi qui presenti nella scorsa legislatura, sia di maggioranza che di opposizione, abbiamo votato sempre contro questo emendamento, che è stato presentato più volte. Perché votavamo contro? A cominciare dal Presidente Emiliano, tutti i componenti della Giunta e noi. Perché la legge quadro sulle aree protette, la legge n. 394/98, prevede azioni positive di valorizzazione del territorio e delle comunità residenti all’interno di quel perimetro. Anche per ovvie ragioni. Il legislatore della legge quadro, assumendo che coloro i quali sono residenti nelle aree protette subiscono, magari, una riduzione della capacità produttiva, pur a fronte di un ampliamento della capacità ambientale, per questo la legge regionale prevedeva e prevede che coloro i quali sono autorizzati alla raccolta del tartufo, che nel caso di specie sono 70 autorizzazioni, debbano essere prioritariamente individuati tra i residenti in tali ambiti. Questo dice la legge attuale.
Ogni volta che veniva presentato questo emendamento noi votavamo contro dicendo che c’è una priorità per i residenti, di cui alla legge quadro. Se ci sono più domande, rispetto alle 70, è chiaro che viene assicurata la priorità ai residenti e poi ai non residenti. Quindi, la legge è combinata con la legge quadro. Eliminando la priorità ai residenti in tali ambiti si apre la possibilità che queste autorizzazioni concorrano anche in coloro non residenti in questi ambiti, in violazione della legge quadro.
Per questo motivo – devo dire che nella scorsa legislatura era sempre rappresentata questa posizione dal collega Colonna – con il parere favorevole rispetto alla posizione del collega Colonna, con il parere contrario del Governo, sia l’agricoltura che l’ambiente, c’era sempre il parere contrario, noi abbiamo sempre votato contro questo emendamento.
Io non so cosa sia accaduto nel frattempo, perché lo ritrovo nel disegno di legge della Giunta. Tuttavia, in coerenza con la legge quadro e con i miei voti precedenti, continuerò a votare contro, anche perché ci sono queste motivazioni tecniche al fondo, per cui invito tutti i colleghi, se lo riterranno, a votare contro, perché la legge quadro, ripeto, assicura una priorità ai cittadini residenti in quegli ambiti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente Amati.
La parola alla consigliera Barone.
Speaker : BARONE
Grazie, Presidente.
In realtà mi meraviglio, perché di solito il collega Amati è molto, molto preciso e ha un’ottima memoria, però non era così. C’era il consigliere Colonna che presentava sempre l’emendamento che oggi è presente, cioè vale a dire “assicurando priorità ai residenti in tali ambiti, e al contrario io e il consigliere Marmo… Lui l’aveva introdotto nell’ultimo anno. Cioè, la modifica è stata introdotta l’ultimo anno dal consigliere Colonna alla legge esistente. Io e il consigliere Marmo avevamo provato più volte, e siamo riusciti per un periodo di tempo, perché poi è stata reintrodotta, a modificare e a sopprimere questo aspetto, perché ritenevamo che fosse poco corretto, perché chi abitava fuori dal perimetro dei parchi non aveva lo stesso diritto di chi viveva nel perimetro dei parchi. Ti assicura in qualche modo, ti garantisce una priorità solo perché uno vive in una zona rispetto a un’altra, rispetto al territorio regionale. Per noi era poco giusto, quindi riteniamo assolutamente opportuno questo tipo di soppressione, perché riteniamo che tutte le persone che vivono nello stesso territorio regionale possano avere lo stesso diritto di partecipare e di poter concorrere per poter raccogliere i tartufi, che, come sapete bene, sono un bel motivo, una buona possibilità di interessi. Si muovono un bel po’ di soldini raccogliendo i tartufi. Al contrario, sia io che Marmo, al tempo, cercavamo di togliere questa norma, come oggi in questo DDL, sopprimendo, favorendo e, in qualche modo, garantendo a tutti i cittadini pugliesi lo stesso tipo di diritto, sia a quelli abitano nei perimetri del Parco Nazionale, in questo caso della Murgia o del Gargano, sia a quelli che vivono in altre zone.
Io sono assolutamente a favore di questo tipo di soppressione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
La parola al Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale
Non mi ero mai occupato di tartufi. Vi chiedo scusa. Mi congratulo con i consiglieri che, invece, seguivano la vicenda con tanto interesse.
Mi pare di poter assolutamente condividere il principio, ovviamente, che chiunque, come accade per qualunque altro genere di situazione simile, possa, anche per ragioni di puro divertimento, ricercare su un territorio, che è nostro, non è diviso per luoghi di residenza, si tratta di un principio antico, di poter creare anche ‒ se ho capito bene ‒ un’economia turistica sulla base della ricerca del tartufo.
Ciò posto, però, parlo alla maggioranza, abbiamo fatto un accordo politico con il Movimento 5 Stelle su questo emendamento. Ora, se questo emendamento è di tale dimensione, di tale gravità da creare un problema alla maggioranza, vi chiedo scusa se mi sono permesso. Però non credo che sia questo il caso. Mi pare una di quelle cose nelle quali si può eventualmente anche cambiare idea, tenuto conto che per fare una coalizione ‒ e il Partito Democratico, per esempio, ma anche le altre liste civiche, sanno che senza coalizioni non si può governare ‒ bisogna trovare dei piccoli compromessi. Ognuno di noi, sia al suo interno che nel lavoro politico, dovrà in seguito, e sempre, nelle successive elezioni, nelle elezioni comunali che faremo a breve e in quelle politiche, continuare a ricercare continuamente il punto di equilibrio tra posizioni diverse.
Questa è la ragione per la quale, ovviamente, io ho espresso questo mio parere sul tartufo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Presidente Zullo, prego.
Speaker : ZULLO
Grazie, Presidente.
Io penso che noi, prima degli accordi politici, dobbiamo ragionare sulle ratio delle norme. La ratio della norma che spiegava il collega Amati stava nel fatto che le popolazioni residenti, quando veniva istituito il parco, avvertivano il parco come una dannazione. Perché? Perché il parco veniva e viene identificato come uno strumento che mette dei divieti. Ovviamente, bisognava dare a quelle popolazioni il senso delle opportunità che il parco offre. Ed è per questo che il legislatore ha voluto inserire una priorità per i residenti, perché spesso noi istituiamo i parchi, ma poi i parchi non funzionano. Invece, dobbiamo augurarci che i parchi funzionino, e per funzionare dobbiamo dare l’idea effettiva di un’opportunità per le popolazioni residenti.
Ecco perché, caro Presidente Emiliano, ci sono dei princìpi che vanno coltivati, condivisi, affermati prima ancora degli accordi politici, perché gli accordi politici si possono trovare non solo sul tartufo, ma su tanto altro. Io penso, caro Presidente Emiliano: trovate l’accordo sull’assessorato al welfare. È molto importante in questo momento. È già una risposta che io posso accettare. Ma su questo articolo ha ragione Amati. Amati, io la prego, non cambi idea. Sennò, non siamo liberi in questa Assemblea. Io penso che in questa Assemblea noi dobbiamo essere liberi e dobbiamo essere quelli che affermano che i parchi sono strumento di opportunità. Altrimenti, noi che andiamo a istituire i parchi ogni volta con legge regionale diamo l’idea che quando vogliamo noi i parchi diventano una dannazione.
Noi voteremo contro, e voteremo contro per questa ragione. Mi auguro che anche la collega Barone possa cambiare la sua idea perché, caro Presidente Emiliano, dove sta scritto che deve essere il PD a cambiare idea per mantenere un accordo? Può essere anche il Movimento 5 Stelle a cambiare idea e mantenere l’accordo? Se volete, facciamo una sospensione, vi appartate un po’, trovate la quadra. Però, per favore, non umiliamo ancora di più le popolazioni residenti alle quali viene molto spesso imposta, sulla volontà del popolo, l’istituzione di un parco. Diamo l’idea che i parchi sono anche uno strumento di favore perché creano delle opportunità.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
La parola al consigliere Gatta.
Speaker : GATTA
Mi sento di condividere perfettamente il ragionamento del collega Amati. Quando furono istituite le aree protette in Italia si pensò di elaborare dei meccanismi compensativi per la compressione dei diritti che i residenti in quelle aree avrebbero subìto. Una di queste compressioni viene sussunta, per esempio, in quella che è la redazione del Piano del parco, che è lo strumento regolatore generale che disciplina non soltanto le attività edilizie, ma anche quelle commerciali, anche quelle economiche. A fronte di questa compressione, perché si prevedeva che l’insorgere e l’istituzione dei parchi potesse creare dei movimenti di protesta, in alcuni casi sfociati in vere e proprie insurrezioni delle popolazioni locali, di associazioni, di organizzazioni, si pensò di elaborare questi meccanismi compensativi, così lo definì il legislatore, un meccanismo compensativo che in qualche modo privilegiasse le popolazioni residenti in quelle aree.
Nacque così questa elaborazione, sia sotto il profilo concettuale che sotto il profilo culturale, per dare un legittimo ristoro alle popolazioni che avrebbero potuto, ahimè, essere castrate nella esplicitazione delle proprie potenzialità da questo insieme di vincoli che, ahimè, le aree protette comportano. Si parlò, per questo, per giustificare... Lo dice un ex Presidente di un Parco nazionale. Proprio per questo all’epoca si pensò che i parchi non dovessero essere gli strumenti attraverso i quali venissero privilegiati i meccanismi del non fare. I parchi del non fare, del non creare, del non costruire, ma del come fare e del come realizzare. Quindi, ad un atteggiamento, ad un comportamento proibizionista veniva offerto dal legislatore uno strumento che era, invece, possibilista e potenzialmente produttivo.
Oggi votare a favore di questo emendamento significa fare un salto indietro e dare a quelle popolazioni, penso per un attimo al mio Gargano, su cui insiste uno dei due parchi nazionali pugliesi, significherebbe non dare a quelle popolazioni, in qualche modo conculcate da questo sistema di vincoli, di negazioni e di proibizioni, non dare la possibilità di un ristoro. Tra l’altro, la norma, a ben leggere, parla di priorità, non parla di esclusioni. Quindi, si dà una priorità alle popolazioni interessate e, qualora queste priorità venissero esercitate tutte, si liberano degli spazi per coloro i quali provengano da altre regioni. Non è un caso e non deve essere un caso che in alcune zone della nostra regione vengono fatti scempio sia di funghi che di tartufi da popolazioni – non dico quali – provenienti da altre regioni d’Italia, che talvolta devastano indiscriminatamente quelle che sono le risorse naturali del nostro territorio.
Ecco perché mi sento di aderire assolutamente alla tesi del collega Amati, per cui chiaramente preannuncio il mio voto contrario a questo emendamento, perché si dia non soltanto la parvenza. Qui ci sarà da discutere nel corso del quinquennio che ci attende, ma la sostanza è l’effettività di un sistema compensativo alle popolazioni già gravate da numerosi vincoli che hanno avuto la ventura o la sfortuna, a seconda dell’angolo visuale di ciascuno di noi, di vivere in territori gravati da questi parchi nazionali, che dovrebbero offrire degli strumenti di sviluppo socio-sostenibile e che talvolta, purtroppo spesso, si traducono in strumenti e in elementi di mortificazione delle proprie potenzialità.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei.
La parola al consigliere Tutolo.
Speaker : TUTOLO
Io comprendo l’imbarazzo probabilmente di coloro che nella passata legislatura hanno votato contro. Onestamente io non ce l’ho questo imbarazzo, quindi è chiaro che, se il Presidente ha fatto un accordo su questo punto, mi sembra doveroso da parte nostra sostenere l’accordo del Presidente. Mi permetto, però, di dire che l’accordo politico va rispettato e sostenuto da tutti quanti. Mi perdonerete ma, ripeto, non ho modo di non dire quello che penso. Mi è dispiaciuto, ad esempio, quando abbiamo votato il Vicepresidente del Consiglio in forza di un accordo politico, poi però quando sono state votate le Commissioni quell’accordo politico non si è visto, si è persa traccia. Questo mi è dispiaciuto. Voglio evidenziarlo e sperare che nel prosieguo ci sia una linearità, perché se c’è un’alternanza quando ci piace e meno quando non ci piace, diciamo che diventa antipatica la cosa.
Comunque, per quanto mi riguarda, assolutamente favorevole alla votazione così come chiesta dal Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
La parola alla consigliera Barone.
Speaker : BARONE
Voglio sottolineare due aspetti. Prima di tutto questa priorità non è nata con la nascita del Parco nazionale del Gargano, è nata l’anno scorso con il consigliere Colonna, che è originario di Altamura. Nel merito della norma stessa, voglio ricordare che c’è un numero preciso di permessi per andare a tartufi. Non è che vanno tutte le persone che vogliono. Ogni parco nazionale decide, in maniera autonoma rispetto anche alla Regione, il numero delle persone che può andare a tartufi. Nel Parco del Gargano sono trentacinque e nel Parco delle Murge sono settanta. Quindi, in pratica sono solo settanta le persone che possono andare a tartufi, e sapete bene quanto i tartufi, ribadisco, sono remunerativi. Quindi, c’è un bel giro di soldi. Allora, soltanto settanta.
Lasciando quella norma, facciamo sì che su settanta avranno priorità quelli che vivono nel perimetro del Parco delle Murge, oppure solo su trentacinque diamo una priorità a chi vive nel perimetro del Parco del Gargano. Non è aperto a tutti. Il numero è già limitato, perché si tutela il parco, si tutela il bene del parco, si tutela la ricchezza del parco, che è sempre un’opportunità il parco in assoluto. Quindi, nel numero limitato andiamo a limitare ancora di più favorendo soltanto chi è nato in una certa zona rispetto al resto? Non credo che debbiamo fare cittadini di serie A e cittadini di serie B, perché nel caso dei settanta normalmente, almeno per il Parco delle Murge, ma è lo stesso per il Parco del Gargano, si fa per chi prima porta la domanda oppure addirittura si andava per estrazione se erano molti di più. Invece, facendo così, su settanta, quando si arriva e sono tutti di Altamura piuttosto che di Minervino o, comunque, delle zone del Parco delle Murge, chi è di Bari, perché Bari non è nel perimetro del Parco delle Murge, non arriverà mai a poter far tartufi dentro al Parco delle Murge. Quindi, non è soltanto determinato dall’accordo, questo è soltanto il buonsenso, nel merito si scende nel buonsenso. Non è che stiamo favorendo. Io non favorisco nessuno, se non stiamo ascoltando alcuni cittadini che rimangono sempre fuori e non riescono ad andare per tartufi, non riescono a fare questo tipo di attività, perché non vivono magari nei perimetri, perché gli ultimi due anni, grazie al consigliere Colonna, c’è stata questa norma, che ribadisco non nasce con i parchi regionali o i parchi nazionali, è stata aggiunta dopo, sotto delle richieste specifiche probabilmente.
Io ritengo che a tutti i cittadini della regione Puglia possa essere data la stessa opportunità di poter far tartufi, di poter magari vivere con i tartufi, di poter magari lavorare anche grazie ai tartufi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, dottoressa Barone.
La parola al consigliere Bellomo.
Speaker : BELLOMO
Grazie, Presidente. Oddio, parlare di questo argomento visto che non abbiamo mangiato, di una prelibatezza, è già un sacrificio.
Il tema che ha posto il consigliere Amati e l’argomentazione della Barone: siamo un’Assemblea legislativa e sarebbe opportuno ragionare secondo norme, non secondo idee o macro-idee. Il collega Gatta, che ringrazio, è stato presidente di un parco e ha vissuto i problemi reali del parco. Inviterei il consigliere Barone ad aprirsi un’azienda agricola all’interno di un parco per rendersi conto di che cosa significa vivere all’interno di un parco. Qui non è solo il problema del tartufo, che ovviamente è minoritario.
Chiedo scusa, Presidente, l’argomentazione che per un accordo io le norme le prendo e le straccio non credo che sia un qualcosa di positivo. Quindi, quando si dice “no, tutti quanti dobbiamo – un concetto di massima che è sicuramente auspicabile –, tutti quanti siamo uguali, quindi tutti quanti dobbiamo concorrere nella stessa misura ai medesimi diritti”, ma se questo fosse vero dovrebbe essere vero che tutte le aziende agricole che insistono sul territorio gravato, perché i parchi sono una meraviglia, ma sono anche gravosi per chi ha le aziende agricole, non c’è, ci sarebbe lì, sì, iniquità. Quindi, non è che il legislatore si è svegliato e le ha volute creare queste iniquità, ha cercato di garantire almeno una priorità rispetto agli altri. Priorità non significa che gli altri non possono.
Quindi, Presidente, mi auguro che sulle disposizioni normative non ci sia un accordo o un punto di equilibrio. Sulle condizioni politiche vi è un accordo di equilibrio, che poi vedremo come si sono sostanziate. Condivido l’assunto del collega Tutolo, perché nelle Commissioni abbiamo assistito, sempre perché questa coalizione ha voluto essere collaborativa, che i Cinque Stelle non erano maggioranza e hanno preteso e ottenuto anche i posti della minoranza all’interno delle Commissioni. Quindi, lì il punto di equilibrio non è esistito all’interno della maggioranza e abbiamo assistito ai Cinque Stelle che hanno preteso di far parte, all’interno delle Commissioni, dei posti di minoranza. Noi abbiamo dovuto poi combinare un quadro diverso rispetto a quello che dovrebbe essere all’interno delle Commissioni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
Presidente Amati, prego.
Speaker : AMATI
Grazie, Presidente.
Io ringrazio il Presidente Emiliano per la sua solita sincerità. L’ha detto qual era il motivo. Presidente, siamo accomunati dalla stessa sorte: nemmeno io pensavo di dovermi occupare di tartufo su un accordo politico. Ma lei se li vede De Gasperi, Fanfani, Moro, Berlinguer fare un accordo politico sul tartufo? E io ero sostenitore di quell’accordo politico prima delle elezioni, lo ha anche detto ripetutamente.
Sono rimasto stupito, quando sono cominciate queste manovre per l’accordo politico, quando a un certo punto un giorno ho letto un comunicato stampa dove si diceva: grazie a noi ci saranno tanti contributi per i disabili. In quel momento ho detto: ma noi prima dell’accordo con loro che ne facevamo dei disabili? Io ho memoria che abbiamo avuto sempre una grande attenzione. Quindi, questa appropriazione meramente comunicativa per un verso oppure meramente irrilevante per altro verso, tant’è che potremmo definirlo il patto del tartufo, mi sembra, al di là del merito, qualcosa di insostenibile per la nostra coalizione, della quale io faccio parte con orgoglio.
Lei ricorda, Presidente Emiliano, che l’ho sempre difesa da contumelie, scempiaggini varie che abbiamo ascoltato da quei banchi, tante volte, tante volte. Ora non posso, però, tacere. Sì, accetto l’accordo politico, il patto del tartufo, ma non posso tacere sull’irragionevolezza tecnica di una norma così secondaria posta a fondamento di un accordo politico. Non lo posso francamente tacere, e con me credo tutti i colleghi impegnati nella scorsa legislatura.
Quindi, io ci sto al patto con i Cinque Stelle, però ovviamente nel merito poi delle cose. E nel merito delle cose, signor Presidente, vorrei che in questo patto, come tutti i patti, ci sia la reciprocità, anche da parte sua, nell’assicurare il sostegno ai tanti componenti di questo patto. Non è che questo patto è un patto ad un’unica direzione, è anche un patto che va fondato su argomenti imponenti che tanti colleghi della sua originaria maggioranza, con spirito di dedizione e di sacrificio, hanno deciso di stare dalla prima ora, dalla prima ora, combattendo sui territori di riferimento, anche con diversità di opinioni che abbiamo sempre avuto e non ce lo siamo mai nascosti perché siamo leali. Non fedeli, siamo leali. Il principio della lealtà è superiore all’interno della politica. Ce lo siamo sempre detti.
Quindi, prendendo atto e confermando, ovviamente, il mio voto contrario sulla questione dei tartufi per coerenza, perché non ho cambiato idea sotto il profilo tecnico, né la deliziosa collega Barone mi ha fatto cambiare opinione sul profilo tecnico, quindi io confermo il mio punto di vista tecnico, comprendo la questione politica, lo battezzo come patto del tartufo per scopi meramente comunicativi, soltanto per intenderci, lo battezzo come patto del tartufo, però la prego sugli argomenti più importanti, quelli rilevanti si sappia che questa coalizione di centrosinistra ha sempre difeso i disabili, sempre. Non abbiamo mai avuto esitazioni, né il Presidente Emiliano né l’assessore Piemontese nell’assicurare le risorse. Noi non abbiamo mai avuto esitazioni. Galante, non faccia così con le mani per dire “non è vero”, Galante. Noi non abbiamo mai avuto esitazioni. Anche nei momenti difficili, quando il bilancio era difficile, abbiamo resistito alle vostre accuse, che erano fondate sul nulla, per assicurare i servizi sanitari e sociali in questa regione. Quindi, se permette, Galante, non è che per il vostro desiderio o appetito di poltrone io possa dimenticare quello che è capitato. Collega Di Bari, la prego di mantenere il contegno, il contegno che conviene in un’Aula… Altrimenti, io ricorderò… Presidente, è possibile essere interrotti? È possibile essere interrotti?
Io rivendico il lavoro del centrosinistra in materia sociale e sanitaria, e nessuno può darci lezioni, anche alla luce di mille difficoltà che pure abbiamo avuto e abbiamo dovuto affrontare.
Quindi, Presidente Emiliano, va bene per il patto, ci mancherebbe altro, però la prego di considerare che poi ci sono ventinove consiglieri regionali della maggioranza iniziale che hanno da proporre e propongono cose ben più imponenti della questione del tartufo, senza nulla togliere al tartufo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente Amati.
Presidente Zullo, prego.
Speaker : ZULLO
Presidente, veramente noi pensavamo di essere in un Consiglio votato alla responsabilità. Siamo stati chiamati alla responsabilità, e siamo stati chiamati alla responsabilità quando ci avete detto: guardate, tutti insieme firmiamo un emendamento che vada incontro alle esigenze di chi oggi soffre la crisi della pandemia. Francamente non pensavamo – lo dico ai colleghi – di trovarci spettatori non paganti di uno spettacolo a nostro avviso – poi potete anche non essere d’accordo, perché i metri di valutazione possono essere differenti – indecente.
Noi, chiamati a esprimerci sui bisogni impellenti della gente, ci troviamo di fronte a un dibattito, a un confronto tra due forze politiche che parte dal tartufo, che per noi è anche importante, perché tutte le questioni sono importanti se arrivano a essere materia di legge, ma che sembra quasi sia la notte dei lunghi coltelli, cioè di quello che non è andato, di questo vostro stare insieme che non è uno stare insieme, di questo arrogarvi il merito di situazioni che quanto sarebbe stato bello dire “siamo stati tutti a favore delle persone più fragili, dei disabili”. Perché non si può dare l’idea che qui ai disabili abbiano pensato solo i Cinque Stelle, poi Amati dice che ci ha pensato solo il centrosinistra, come se il centrodestra ai disabili non abbia mai pensato.
Caro Amati, il problema è un problema di verità. La verità qual è? Che c’è tra voi qualcosa che non va e che sarebbe utile chiarirvi in questo intento di stare insieme. Presidente, il fatto è serio. Tant’è che io la voglio aiutare. Io sto per aiutarla. Allora, Presidente del Consiglio, fate una cosa: sospendete per un quarto d’ora, mezz’ora, perché noi siamo un po’ imbarazzati. Possiamo assistere a uno spettacolo senza aver pagato il biglietto? Almeno ci fate pagare un biglietto per farci assistere? Allora, sospendete, vi mettete un po’ d’accordo, ritornate in Consiglio e cercate di parlare dei problemi della gente. Non parlate della poltrona, delle aspettative di 29 consiglieri, che devono essere comunque valutate dal Presidente Emiliano, di aspettative che retrocedono rispetto alle aspettative del Movimento 5 Stelle. A noi queste cose non interessano. A noi non interessano.
Collega Di Bari, a noi queste cose non interessano. Mettetevi d’accordo, venite in Aula e parliamo del bilancio, non delle vostre questioni. Le vostre questioni le andate a risolvere al di là di quest’Aula, in un altro posto. Per favore, risolvete le vostre questioni. Siete alleati? Nominate l’assessore, state insieme, andate dall’altra parte, mettetevi con loro, ma non ci possono essere queste situazioni di ambiguità, dove non si sa se si è maggioranza, opposizione, se si è a favore del tartufo, contro il tartufo. Non si può.
La gente ha bisogno di chiarezza e noi abbiamo il dovere di dare chiarezza alla gente, non uno spettacolo tanto indecente. Non è possibile. Se avete bisogno, noi siamo pronti a dire: sospendete, mettetevi d’accordo, venite qua e diteci cosa volete fare per portare a termine un bilancio che deve guardare ai bisogni della gente, non di chi è stato eletto da una parte e si ritrova dall’altra parte, di chi ha avuto contro e poi si ritrova al fianco delle persone. Questo volevo dirvi.
Presidente Emiliano, io la voglio aiutare. Sospenda il Consiglio. Veda un po’, trovi la quadra e ritornate in Consiglio. Almeno completiamo il nostro lavoro con decenza, con chiarezza e secondo i canoni istituzionali che quest’Aula richiede.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente Zullo.
Consigliere Splendido, ha la parola.
Speaker : SPLENDIDO
Eccoci qua. Grazie della parola, Presidente.
A quest’ora parlare di tartufi mi dà anche una sofferenza personale, perché non ho preso neanche un caffè. Al limite la sospensione potrebbe essere utilizzata anche per andare a prenderci un cornetto o qualcos’altro. A parte gli scherzi, dico sempre ai miei clienti, quando mi chiedono le previsioni “vinceremo questa causa?”, ho di fronte un illustre magistrato: “A Bari c’è un mago, che si chiama Mago Joseph”. Io mi chiamo Joseph. Dico: “Vai a Bari, paga il mago. Può darsi che lui con le previsioni riesca un attimino a comprendere meglio di me il futuro che ci attende”.
La previsione di cui voglio parlare, ovviamente, è la previsione che ho fatto durante il mio primo intervento, quando ho detto che questo accordo puzza. Sicuramente non di tartufo, ma puzza. Quando ho detto che le lacrime della Laricchia erano le lacrime di tutti coloro i quali avevano votato il Movimento 5 Stelle, perché avevano una politica e hanno una politica completamente differente. Oggi banalmente, per un argomento banalissimo, tra l’altro, importantissimo per alcuni, ma banalissimo, sta emergendo tutta l’incongruenza di questa alleanza politica PD-Cinque Stelle, che è basata probabilmente soltanto su un discorso di poltrone. Mi scuserete, ma mi assumo la responsabilità di quello che dico. E lo dimostra anche quello che sta accadendo. Io pensavo, ripeto, salendo il terzo gradino della mia esperienza politica, avendo fatto il consigliere comunale, provinciale e ora regionale, di discutere oggi di argomenti un po’ più importanti e sicuramente più significativi, e non di fermarci e di soffermarci su un tartufo.
Mi rifaccio, ovviamente, a quelle che sono le determinazioni che il mio Capogruppo ha rappresentato, quindi voteremo ovviamente contrari a questa norma, perché ci adeguiamo a quella che è la linea del partito.
Grazie della parola.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, consigliere Splendido.
La parola al Presidente Bellomo.
Speaker : BELLOMO
Grazie, Presidente.
Credo che l’intervento del consigliere Amati non potesse essere più preciso ed esaustivo di quella che è la situazione politica attuale della nostra regione. Nella scorsa legislatura ho assistito, ovviamente da esterno, a tutto ciò che i Cinque Stelle hanno detto e fatto. Probabilmente anche un residuo lo abbiamo anche visto adesso con le proteste che hanno fatto a seguito di un’idea, di una considerazione, di un discorso, di una discussione che il consigliere Amati ha fatto. I modi sono sempre gli stessi. Quello che loro hanno sempre combattuto, cioè il sistema, l’inciucio, l’accordo, oggi è frutto di un articolato inserito nel bilancio regionale. E se usassi le parole che hanno usato la scorsa legislatura “vergogna” o “vergognatevi”, dovrei usare le stesse parole.
Vorrei sentire le stesse parole dai consiglieri di maggioranza, oggi ventinove, che giustamente reclamano la primogenitura di un accordo su un programma di Governo, su una coalizione di Governo, su un candidato Presidente ben specifico, del tutto opposto rispetto a quello che loro hanno detto e fatto nel corso di tutta la legislatura precedente e nel corso della campagna elettorale, oggi ci si viene a dire una cosa diversa, una cosa opposta, e addirittura ci si vuole abbellire del fatto che loro sono a favore, o meglio contro una discriminazione, mentre tutti quanti noi siamo a favore delle discriminazioni. Questo è inaccettabile.
Questo Consiglio regionale ha prodotto, nella legislatura 2010-2015, ben sette leggi sui disabili, cosa che non ho visto proporre a voi, tantomeno vederle accolte, non essendo state mai proposte.
Chiedo alla maggioranza, quale non so... Perché ancora oggi vorrei capire. Il Presidente Caracciolo nella Conferenza dei Capigruppo mi ha corretto quando io ho detto “c’è un accordo politico”, quindi le Commissioni vanno divise in una certa maniera. Mi ha corretto: “No. Quello è stato un accordo istituzionale, solo per la Vicepresidenza. Non c’è un accordo politico”. Oggi ci viene detto... Quindi, inviterei i consiglieri Cinque Stelle, se c’è questo accordo politico, a scendere dai posti su cui siedono oggi, trasferirsi di fronte, perché quella è la maggioranza. Magari litigate là, senza che vediamo questo spettacolo tra di voi. “Tra di voi” significa “stessa coalizione”. Vi inviterei a scendere e quindi a reclamare di essere maggioranza, contro tutto ciò che avete detto e fatto nella scorsa legislatura e in questa campagna elettorale.
Il tartufo è chiaro che sembra ridicolo in una situazione del genere. Parliamo del tartufo. Stiamo spendendo forse mezz’ora su un argomento, ma non siamo stati noi che abbiamo detto che questo è un punto di sintesi tra due forze politiche che hanno trovato un accordo. Non ci pensavamo proprio. Pensavamo che fosse un errore tecnico. Il Presidente ha sentito la necessità, l’urgenza di alzarsi e dire: “Colleghi di maggioranza, abbiate pazienza, perché quando c’è un accordo politico bisogna comunque adeguarsi, anche se non si è d’accordo”. Questo ha detto il Presidente, sul tartufo. Non l’abbiamo detto noi.
Vi chiedo veramente, e condivido, sospendiamo questa seduta. Capiamo se questo accordo politico del patto del tartufo effettivamente è una cosa reale.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente.
Non c’è bisogno di sospendere. Possiamo procedere.
Speaker : BELLOMO
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei.
Speaker : BELLOMO
Presidente, in virtù sempre del fatto che lei dovrebbe essere bipartisan, noto con dispiacere che noi veniamo un po’ redarguiti sui tempi...
Speaker : PRESIDENTE
Perché dice così?
Speaker : BELLOMO
Probabilmente perché si sente lei stessa maggioranza. Alle proteste del Movimento 5 Stelle non sento un minimo di...
Speaker : PRESIDENTE
Presidente, non è questo. E neanche per il tempo. È solo che l’ho fatta intervenire per due volte sullo stesso argomento, in deroga al Regolamento.
Speaker : BELLOMO
Ma non sono stato il solo, mi sembra, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Per questa ragione vi chiedevo di essere brevi, proprio per questo.
Speaker : BELLOMO
Sennò, mi fa sembrare il Calimero. Tutti gli altri l’hanno fatto, lo faccio io e a me viene addebitato.
Concludo con questo, invitando il Movimento 5 Stelle a scendere da quei banchi, ad andare di fronte e a risolvere i problemi della maggioranza al di fuori di quest’Aula, in maniera tale che almeno si abbia chiarezza e si abbia l’idea di che cosa oggi dobbiamo fare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei. E non pensi minimamente a una possibile discriminazione da parte mia, nella maniera più assoluta. È solo che sul tartufo abbiamo davvero discusso troppo, oggettivamente, su un bilancio di oltre un miliardo.
Possiamo procedere al voto. Pure lei, sul tartufo? Prego.
Speaker : LACATENA
Grazie, Presidente.
Colleghi consiglieri, non immaginavo che il mio primo intervento in Consiglio regionale dovesse riguardare una questione così importante: il tartufo. Non lo immaginavo veramente.
Mi sono approcciato a questa avventura consiliare con grande rispetto delle Istituzioni che siamo venuti a rappresentare. Mi sono approcciato a questo ruolo con l’idea di venire a imparare e capire come poter dare un contributo alla Puglia. Oggi ho capito che in Puglia è più importante il tartufo che la gente che muore. Oggi ho capito che in Puglia un accordo politico si regge sul tartufo. È veramente mortificante per chi è stato eletto venire qui a capire che, se c’è un Governo che si è presentato alle elezioni e ha vinto le elezioni, successivamente una forza politica che ha sempre disdegnato accordi, che ha ragionato in termini di trasparenza, che ha ragionato in termini di una politica politica, ma non legata alle poltrone, che ha ragionato in termini di programmi, di innovazione, di green economy, di servizi sociali, di attenzioni verso i più deboli, che ha ragionato in questi termini, oggi, grazie all’onestà che sempre contraddistingue il Presidente Emiliano nei suoi interventi, alla schiettezza che lo contraddistingue, abbiamo scoperto che l’aspetto più importante per questo Consiglio regionale, per questo accordo è il tartufo.
Ecco perché io ho deciso di associarmi alla richiesta dei miei colleghi Capigruppo: sospendiamo questo Consiglio regionale, in virtù anche del richiamo della Presidente del Consiglio, a cui noi abbiamo sempre risposto “presente”, nelle Commissioni, nelle Conferenze, negli argomenti che abbiamo trattato, Presidente, con grande senso di responsabilità. A questo senso di responsabilità lei ci ha chiamato e noi abbiamo risposto “presente”. Ma non è pensabile che in ragione di questo senso di responsabilità oggi, in questo Consiglio regionale, emerga che l’aspetto più importante di un accordo legato ad un Assessorato è un emendamento sul tartufo.
Presidente, le chiedo di sospendere questo Consiglio regionale e far sì che la maggioranza trovi un accordo e un’intesa su questo benedetto articolo, perché stiamo regalando ai pugliesi, ma soprattutto a quelle persone che lei ha invocato, un brutto esempio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente Lacatena. Non sarà il tartufo a dare testimonianza o meno di un accordo. Non può esserlo.
Procediamo al voto.
Apriamo la votazione sull’articolo 10.
La votazione è aperta.
Consigliere Clemente?
Speaker : CLEMENTE
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Avete votato tutti? Il consigliere Clemente ha votato anche. La sua votazione è favorevole.
Possiamo chiudere la votazione.
Presenti 47, votanti 46 più 1 presente più 1 votante, favorevoli 30, contrari 16, astenuti 1. Favorevoli 30 più 1. Chiedo scusa. Il consigliere Clemente. 31 voti favorevoli.
È approvato a maggioranza.
Procediamo con l’articolo 11, modifiche all’articolo 3 della legge regionale 25 agosto 2003, n. 12.
Anche questo articolo è senza emendamenti.
La votazione è aperta.
Articolo 11.
Chiamo a votare il consigliere Clemente.
Speaker : CLEMENTE
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Il voto del consigliere Clemente è favorevole.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 45.
È approvato all’unanimità.
Articolo 12, sospensione della quota capitale dei Piani di ammortamento relativi ai fondi di rotazione per l’attuazione dei Piani di risanamento concessi ai Consorzi ASI.
La votazione è aperta.
Ha chiesto di parlare? Un attimo, finiamo la votazione. Su questo articolo voleva parlare? Però, la votazione è aperta.
Chiamo a votare Sergio Clemente.
Speaker : CLEMENTE
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Perfetto.
Chiudiamo la votazione e interviene, okay?
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 36, contrari 1, astenuti 1.
È approvato a maggioranza.
Lei è astenuto. Quindi, 2 astenuti. Grazie.
Prego, Presidente Bellomo. Le chiedo scusa. Io non ho visto che lei aveva chiesto la parola.
Speaker : BELLOMO
Volevo intervenire sul punto, però è un po’ strano parlare dopo che si è votato.
Speaker : PRESIDENTE
Capisco.
Speaker : BELLOMO
Volevo dall’assessore delle specificazioni. La norma, seppur mi vede favorevole, è generica. I problemi delle ASI sono dei problemi rilevanti…
Speaker : PRESIDENTE
Ha ancora bisogno di queste giustificazioni?
Speaker : BELLOMO
Volevo un chiarimento su che cosa intendesse specificatamente quando fa delle norme generiche sulla possibilità che si dà così come intende l’ASI.
Speaker : PRESIDENTE
Assessore Piemontese, può rispondere a questa richiesta? Presidente Bellomo, vuole rifare la domanda? Puntuale.
Speaker : BELLOMO
Sono seduto solo perché leggo l’articolato. Qua si dice: “Per fronteggiare gli effetti pregiudizievoli prodotti sull’economia […] sono destinati dei fondi di rotazione all’attuazione dei piani di risanamento istituiti con gli articoli […]”. Voglio capire se questi tipi di provvedimenti rivengono da una richiesta che le ASI hanno fatto all’assessorato e in relazione a quali problematiche specifiche. Siccome i problemi dell’ASI non sono solo rivenienti dal Covid-19, ma hanno una loro genesi, se noi stiamo aggiustando le problematiche genetiche con il Covid non sono d’accordo, se ci sono delle problematiche suppletive rispetto alle quali, allora le cose sono differenti.
Quindi, volevo capire dall’assessore esattamente di che cosa parliamo.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente.
Assessore, ha la parola.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente e assessore al bilancio
Collega, questa norma ìdispone la sospensione del pagamento delle quote capitali in scadenza al 31 dicembre 2020 dei Piani di ammortamento che sono stati previsti per il Fondo di rotazione delle ASI. È evidente che è una norma che va incontro alla crisi economica derivante da Covid-19. Quindi, avendo inciso anche sugli insediamenti produttivi nelle ASI, questa norma ha quella finalità. Due: non vi è dubbio che anche prima, ma questo non vi è nella relazione, i Consorzi ASI hanno chiesto di poter dilazionare la possibilità, o meglio di poter avere un po’ più di tempo per l’ammortamento. La Regione Puglia, il collega Delli Noci e la struttura vanno in questa direzione.
Credo che questa sia una norma utile complessivamente allo sviluppo industriale del nostro territorio.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore.
Possiamo procedere all’articolo 13.
Abbiamo votato sull’articolo 12, vero? Sì.
Articolo 13.
Sì, l’abbiamo votato. Quindi, adesso l’articolo 13: modifiche al comma 1 dell’articolo 43 della legge regionale 28 dicembre 2018, n. 67.
Lo pongo in votazione.
La votazione è aperta.
Consigliere Clemente?
Speaker : CLEMENTE
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 46.
È approvato all’unanimità.
Adesso ci fermiamo con questo tipo di sequenza e torniamo all’articolo 4, che aveva un emendamento che, effettivamente, è arrivato refertato.
Sono stati distribuiti a tutti gli emendamenti, è vero? Qui non sono arrivati. Mancano gli emendamenti. Eccoli, okay. Io ce li ho.
Diamo lettura dell’emendamento all’articolo 4 (Contributi della Regione Puglia per interventi su opere pubbliche demaniali e patrimoniali). L’emendamento propone di sostituire il comma 2 dell’articolo 4 con il seguente: “La Giunta regionale, con procedure di evidenza pubblica, provvede all’assegnazione delle risorse disponibili, fornendo gli elementi specifici di ammissibilità degli interventi e le modalità di erogazione dei fondi, assicurando criteri applicativi finalizzati alla massima semplificazione procedurale in favore di tutti i beneficiari pubblici, che potranno in tal modo ricevere copertura finanziaria per le spese di progettazione e di affidamento dei lavori, nella misura massima pari al 90 per cento del costo totale e, comunque, non superiore ad euro 4.500.000 per ciascun beneficiario, tenuto conto dell’impatto delle opere rispetto al contesto di riferimento e al numero degli abitanti”.
Il presente emendamento non comporta variazioni in aumento o in diminuzione a carico del bilancio autonomo regionale. Preciso che il referto è favorevole e conforme alla normativa regionale, statale e comunitaria.
Il parere del Governo? Il parere del Governo è contrario.
Procediamo al voto, se non ci sono interventi. Consigliere Tammacco, prego.
Speaker : TAMMACCO
Grazie.
L’emendamento da me presentato nasce dal combinato disposto della lettura dell’articolo 4 con il commento successivo da parte dell’assessore.
Originariamente il punto 2, che poi è stato integralmente riportato, si rifà successivamente all’interpretazione da parte dell’assessorato laddove dice “con appositi atti deliberativi si provvederà all’impegno della spesa in favore di tutti i beneficiari pubblici, che potranno in tal modo ricevere copertura finanziaria per le spese di progettazione e di affidamento dei lavori nella misura massima del 90 per cento del costo totale”. Ora, partendo anche dal presupposto che si nominano alcuni interventi, la selezione di interventi... Dice, ad esempio, che ci può essere il ricorso a graduatorie già presenti, quali i Piani di riqualificazione delle opere pubbliche, il miglioramento tecnico-funzionale, eccetera. Siccome nel successivo comma 3 facciamo riferimento anche al comma 18, chiaramente, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, che prevede che tali indebitamenti sono previsti per una serie di attività... Quali attività? Quali opere? Acquisto, costruzione, ristrutturazione e manutenzione straordinaria di beni immobili costituiti da fabbricati, sia residenziali che non residenziali; costruzione, demolizione, ristrutturazione, recupero e manutenzione straordinaria di opere e impianti; acquisto di impianti, macchinari e attrezzature tecnico-scientifiche, mezzi di trasporto e altri beni per utilizzo pluriennale, eccetera.
Qual è il ragionamento? Il ragionamento è questo. Se noi lasciassimo così l’articolo 4 e andassimo a scorrimento delle varie graduatorie per i progetti di immediata cantierabilità potrebbe accadere che un ente beneficiario, un Comune possa disporre, possa ritrovarsi in vari scorrimenti, quindi godere, non so, di 15, 20, 30 milioni di euro e altri Comuni nulla. Il mio emendamento, invece, nel presupposto del Piano di rigenerazione urbana, che è nominato e che ha un tetto massimo di 5 milioni di euro, meno il 10 per cento, perché si parla della quota di cofinanziamento da parte dei Comuni del 10 per cento, ecco perché 4,5 milioni, assicura a tutti i Comuni della Puglia, quindi per un massimo di 250 Comuni, che nel caso in cui dovessero tutti quanti avere dei progetti di immediata cantierabilità e comunque nel contesto di riferimento... Faccio un esempio: qual è il bacino di utilizzo delle opere, qual è l’opera strategica che si va a fare? Perché se ci faccio la villetta ne godono 50 bambini e 30 anziani. Se, invece, vado a fare un’opera un po’ più importante potrebbero goderne non solo i cittadini di quella città, ma anche delle città limitrofe. Va bene? Quindi, evitare, con il mio emendamento, che ci possa essere un Comune che possa godere di milioni e milioni di euro grazie allo scorrimento di varie graduatorie o ad altro. Quindi, io ci ho messo un limite di 4,5 milioni per ciascun Comune. Poi il fatto anche che vi sia una concertazione fra il Comune e il Governo su ciò che è opera strategica, perché uno potrebbe andare a scorrimento di una graduatoria per il Comune di Canicattì (faccio un esempio) ma in realtà quel Comune potrebbe vedere un’altra opera strategica di pari importo immediata, cantierabile, però non finanziabile, perché non è mai entrata all’interno di graduatorie perché non vi sono mai stati avvisi pubblici in merito a quel tipo di attività. Quindi, rendere libero questo tipo di discorso, fatti salvi, ripeto, la dimensione della città, dell’Ente pubblico e il valore dell’opera rispetto ai beneficiari, dando anche un limite a quelli che sono i benefìci che può ottenere ciascun Comune, dove uno non può superare tanti altri e altri poi rimanere a zero giusto perché non hanno avuto la possibilità, in passato, di essere presenti in liste a scorrimento.
Questo era il motivo del mio emendamento. Ripeto, vorrei capire perché il Governo è contrario a questo tipo di emendamento.
Speaker : PRESIDENTE
Procediamo con il voto. Il parere del Governo è contrario.
La votazione è aperta.
Consigliere Clemente?
Speaker : CLEMENTE
Contrario.
Speaker : PRESIDENTE
Avete votato tutti.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 16, contrari 27.
Non è approvato.
L’emendamento non è approvato.
Passiamo, sempre sull’articolo 4, all’emendamento sul comma 3-bis, pagina 2.
Il parere del Governo? Comma 3-bis. All’articolo 4 l’emendamento si propone di aggiungere il seguente comma: “3-bis. Il 30 per cento delle risorse disponibili di cui al comma 3 è destinato allo scorrimento della graduatoria ‘Sviluppo urbano sostenibile’, azione 12.1, dell’asse prioritario 12, del POR FESR FSE 2014-2020”.
Il parere del Governo è contrario.
Procediamo al voto.
La votazione è aperta… Chiedo scusa, il consigliere Caroli ha chiesto di intervenire.
Speaker : CAROLI
Il nostro emendamento è figlio di un’analisi e di un riscontro attento e oculato di quanto previsto all’articolo 4, ma quello che è di più nella relazione allegata al bilancio da parte dell’assessore.
L’assessore è stato molto chiaro anche in Commissione. Lui ha detto che è suo intendimento utilizzare queste risorse nella maniera più fluida, immediata e impattante possibile. Abbiamo preparato questo emendamento perché, se non erro, la graduatoria – lo dico in termine pratico – definita dagli uffici “Rigenerazione urbana” è ferma al quarantottesimo o quarantanovesimo posto della graduatoria, su un totale di ottantanove progetti, progetti che sono stati presentati in forma singola dai singoli Comuni o in forma di aggregazione. Un lavoro alacre, un lavoro importante, un lavoro complesso. Si è passati dall’aggregazione dei Comuni per poter ottenere dei risultati maggiori, alla fase dell’affidamento della procedura di progettazione, fino alla conclusione del percorso con l’ottenimento dei progetti esecutivi.
Io mi chiedo e le chiedo, assessore, considerata la situazione economica, considerata la situazione in cui versano le casse dei Comuni pugliesi, sappiamo perfettamente che la maggior parte dei Comuni pugliesi ha pochissime risorse da stanziare per investimenti, essendo diminuiti in maniera importante gli introiti, non potendo alimentare la spesa con gli introiti, i Comuni sono fermi e, quindi, gli investimenti dei 258 Comuni pugliesi sono completamente bloccati, allora avendo deciso di stanziare 200 milioni di euro per investimenti, considerato che vi sono circa cinquanta Comuni che, a tutt’oggi, non hanno la possibilità di implementare la spesa d’investimento o, comunque, farne una minimale, mi chiedo e vi chiedo perché il Governo decide di dare parere negativo e a tutt’oggi qual è eventualmente da parte dell’assessore la volontà diretta e reale che ha di voler provvedere allo scorrimento della graduatoria stessa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Assessore, vuole rispondere al consigliere Caroli?
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente e assessore al bilancio
Dunque… C’era il consigliere.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Tammacco, prego.
Speaker : TAMMACCO
Ne approfitto, visto che prima non mi ha dato risposta sul parere negativo. Anche perché a questo punto dovete darci anche delle indicazioni di quali sono le volontà, dove vanno a finire questi 200 milioni di indebitamento dal bilancio regionale. Per cui, vorremmo capirci un po’ di più su questo tipo di discorso, considerati anche i vari emendamenti che sono bocciati dal Governo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei, consigliere.
Prego, assessore.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente e assessore al bilancio
Il rilievo del collega Caroli è un rilievo giusto, che ha assolutamente senso e dà anche una valutazione reale, cioè l’azione 12.1, qualora noi andassimo a mettere delle risorse, sarebbero rispondenti assolutamente alle finalità dell’articolo, cioè sarebbero immediatamente impegnabili, e poi con tutta la procedura… Lei dice: è giusto, ma perché dà il parere contrario? Glielo spiego subito. Perché se oggi ci andiamo a ingessare e, quindi, stabiliamo, prima ancora che avremo concluso la procedura per i 200 milioni, andiamo già a predeterminare il 30 per cento per l’azione 12.1, il 20 per cento per l’impiantistica sportiva, il 15 per cento per un’altra cosa, andiamo a ingessare completamente i 12 milioni di euro, andiamo a mettere… Anche il ragionamento del consigliere Tammacco è esatto. Se andiamo a mettere dei vincoli sui 4,5, è evidente che questa valutazione di ordine politico circa l’indirizzo di queste risorse a dinamiche che sono tutte assolutamente plausibili. 12.1? Sì, risponde alle finalità dell’articolo 4. Impiantistica sportiva? Lo chiede il suo Gruppo, non io. Sì, assolutamente rispondente. Sono tutte rispondenti, ma se noi oggi ingessiamo completamente con questi emendamenti ci troveremmo con un piano già oggi ingessato. È evidente che nel momento in cui noi avremo i 200 milioni di euro ci sarà una discussione su questo. Come dicevo nel mio intervento di prima, accanto a questo il collega Bray potrebbe dirmi “40 milioni per le infrastrutture turistiche leggere” piuttosto che il collega Donato Pentassuglia altre tre azioni che sono altrettanto rispondenti. Idem per il professor Lopalco. Ognuno può darmi delle azioni.
Questa valutazione di ordine più politico la facciamo nel momento in cui noi abbiamo contezza del termine della procedura per avere i 200 milioni di euro, e su questo ci confrontiamo complessivamente su quale deve essere la destinazione delle risorse. Questa è la motivazione per cui il Governo sta dando un parere contrario all’approvazione di questi emendamenti.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore.
Procediamo al voto.
Consigliere Caroli, per dichiarazione di voto, prego.
Speaker : CAROLI
Il nostro emendamento è figlio di un’analisi attenta e precisa delle varie azioni, le misure e le graduatorie. Siccome noi abbiamo riscontrato ‒ lo ripeto ancora una volta ‒ la situazione in cui versano le Amministrazioni locali cegliesi, ora faccio appello al Governo e a lei in particolare per far sì che lì si possa ripensare alla posizione e che rispetto ai circa 60 milioni di euro che noi avremmo chiesto di stralciare e mettere a disposizione per questa misura, si intervenga immediatamente perché, ripeto – spero che quello che le dico non sarà vero –, di qui a giugno, assessore, la capacità di spesa per investimenti dei nostri Comuni verrà a ridursi di non meno del 70 per cento. Lei mi insegna che, con l’impossibilità di introitare gli oneri di urbanizzazione, che sono l’entrata più importante per finanziare la spesa, oggi l’unica opportunità che abbiamo per rilanciare realmente, per dare impulso e – glielo dico da ex sindaco – anche un po’ di serenità nella gestione della Cosa pubblica e garantire a quindici, venti o trenta 30 sull’immediato Amministrazioni locali o aggregazioni di Amministrazioni che tanti sacrifici hanno fatto e stanno attendendo quasi fosse la panacea di tutti i problemi questa forma di finanziamento di voler prendere in considerazione quella che è la nostra richiesta e voler immediatamente, subito dopo le festività natalizie, dare opportunità, smalto e impulso alle cittadine cegliesi, a cui bisognerebbe rispondere, perché tutti i Comuni che sono in graduatoria qui e che stanno attendendo quasi fosse una manna, nel momento in cui dovessero rendersi conto che non è stato recepito questo emendamento dopo tutti gli sforzi fatti, probabilmente non la prenderanno bene.
Quindi, faccio appello al Governo regionale acché possa ripensarci.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Passiamo al voto.
Apriamo la votazione.
Consigliere Clemente?
Speaker : CLEMENTE
Contrario.
Speaker : PRESIDENTE
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 17, contrari 28.
Non è approvato.
Era il comma all’articolo 4, la proposta di aggiunta del comma 3-bis.
Adesso emendamento all’articolo 4, proposto dal consigliere Ventola, a pagina 3: all’articolo 4 aggiungere il seguente comma: “3-bis...” Stiamo procedendo secondo l’ordine dei commi aggiunti. “3-bis. Il 20 per cento delle risorse disponibili di cui al comma 3 sono destinate all’impiantistica sportiva, ivi compresi impianti di nuova realizzazione”.
Consigliere Ventola, prego.
Speaker : VENTOLA
Presidente, colleghi consiglieri, assessore, io avrei anche evitato di intervenire, però, visto il chiarimento dell’assessore rispetto all’articolo 4... Sicuramente abbiamo colto favorevolmente questo approccio con questo nuovo inizio di questa legislatura. Indebitare le generazioni future per creare opere di investimento, favorire opere di investimento, non può che vederci d’accordo.
Però lei oggi ci ha chiarito che da noi vuole il mandato per utilizzare i 200 milioni di euro. Poi decide lei insieme alla Giunta. Questo è quello che succederà. Noi, invece, le stiamo offrendo altro. Vorremmo che, siccome indebitiamo, dopo tantissimi anni, le generazioni future, si possa partecipare in maniera costruttiva. Di qui l’emendamento a prima firma del collega Caroli, che diceva: guardate, qualche anno fa, cinque anni fa, avete detto ai Comuni “crediamo alla rigenerazione urbana, lavorate su questo, investite, metteteci qualcosa voi, il resto lo mettiamo noi come Regione”. È una graduatoria che finora ha avuto sempre rispondenza economica, a ogni bilancio. Comunque, l’assessore Pisicchio ogniqualvolta c’è stata la possibilità ha rimpinguato le risorse per scorrimento di graduatoria. Oggi bloccare questo esame virtuoso significa lasciare altro tempo alla Giunta di decidere. Noi vorremmo decidere con lei.
Il tema dell’impiantistica sportiva non è tanto legato... So di sfondare con lei una porta aperta. La realizzazione del nuovo impianto. Noi sappiamo che nell’edilizia proprietaria dei Comuni e delle Province esistono impianti sportivi totalmente abbandonati. Se noi non miglioriamo i nostri corretti stili di vita significa aumentare anche il costo della sanità. Quindi, più che il manufatto, ci interessa un’inversione di tendenza. Finanziamo tutte quelle attività che non solo creano reddito in termini economici, ma creano benessere sociale, creano condizioni di un migliore stile di vita. In questo senso sono i nostri emendamenti che le abbiamo posto.
Però lei, in maniera molto corretta, come sempre fa in questo Consiglio, ci ha detto: “Guardate, oggi datemi le risorse, votiamo i 200 milioni di euro. Poi noi in Giunta decidiamo cosa fare”. Questo è un passaggio che noi non possiamo assolutamente condividere, nella misura in cui ci sono delle priorità. Per noi queste rappresentano delle priorità. Questo è il senso dei nostri emendamenti.
Speaker : PRESIDENTE
Ha chiesto la parola l’assessore Piemontese.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente e assessore al bilancio
Brevissimamente al collega Ventola. Naturalmente, come è noto, sull’impiantistica sportiva e sui corretti stili di vita con me sfonda una porta aperta, perché siamo la Giunta regionale che ha decuplicato gli investimenti su impiantistica sportiva e corretti stili di vita. Abbiamo fatto un lavoro anche di squadra con il Consiglio dai primi anni e abbiamo ammodernato tanti impianti sportivi pubblici di tanti comuni, dal nord del Gargano al sud del Salento. Quindi, il suo invito a investire anche su questo è evidente che da noi viene accolto favorevolmente.
Non intervengo più, chiudo su questo. Già solo se noi avessimo approvato l’emendamento n. 2 e l’emendamento n. 3, il 50 per cento dei 200 milioni sarebbe già stato destinato a finalità nobili, rigenerazione urbana e impiantistica sportiva. Non v’è dubbio, finalità assolutamente nobili. Ma è chiaro che la Giunta regionale vorrà discutere e approfondire il tema con il Consiglio e con le sue articolazioni. Questo è evidente. Quindi, quello che dico è: evitiamo da oggi con due emendamenti di predeterminare il 50 per cento, e se vado avanti con altri emendamenti arriveremmo ad avere già predeterminato quasi tutta la destinazione dei 200 milioni di euro. Quindi, questo lo approfondiamo subito dopo.
Non intervengo più su questo tema, non per mancanza di rispetto agli altri colleghi, ma credo di avere espresso un concetto abbastanza chiaro da questo punto di vista. Investiamo in maniera anticiclica 200 milioni di euro, non predeterminiamo oggi la destinazione. Le finalità sono note, le ho dette nel mio intervento conclusivo e le ho esplicitate adesso. Sicuramente approfondiremo con le articolazioni del Consiglio regionale.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore.
Ha chiesto la parola il Presidente Bellomo.
Speaker : BELLOMO
Grazie, Presidente.
Prendendo spunto da quello che l’assessore ci ha detto con onestà intellettuale, mi sembra di aver inteso che intende la sua mancata approvazione perché, seppur pregevoli, sennò già predeterminiamo il 50 per cento delle somme per come va. Perfetto. Dice, però, che è intenzione di questo Governo discutere su quello che dobbiamo fare in futuro. La mia proposta era ‒ eventualmente la prepariamo ‒ se facciamo un subemendamento dove magari specifichiamo “sentito il Consiglio” noi potremmo dar corso a quello che lei oggi ci sta dicendo. Altrimenti noi troveremo un apparato normativo che ci dice che, in sostanza, alla Giunta è demandata ogni libera cosa e lei oggi ci dice in maniera onesta “no, io voglio comunque che il Consiglio partecipi a queste decisioni”.
Normiamolo con un emendamento “sentito il Consiglio regionale”, che ovviamente non vincola la Giunta regionale, ma è comunque un apprezzamento che il Consiglio fa, quindi un invito che il Consiglio potrebbe fare alla Giunta sull’indebitamento di 200 milioni, e quindi come spendere le risorse.
Faccio leva su quello che lei poc’anzi ci ha detto, traducendolo materialmente in un atto. “Sentito il Consiglio” non è un atto vincolante, però è “sentito il Consiglio”. Credo che otterremmo entrambe le cose: la libertà del Governo di poter esercitare il proprio indirizzo politico e, nello stesso tempo [...].
Speaker : PRESIDENTE
Assessore, prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente e assessore al bilancio
Consigliere, possiamo scrivere che nel momento in cui dovremo... “Sentito il Consiglio”. È evidente che nel momento in cui, dopo che avremo chiuso, quindi avremo sul conto i 200 milioni di euro, staranno per arrivare, nel momento in cui si sarà fatta una valutazione di ordine generale, è certo che ne discuteremo con le Commissioni competenti, innanzitutto. Questo è un dato oggettivo. Poi potremo trovarci o no, potremo avere che io dirò il 20 per cento alla rigenerazione urbana e il collega dirà il 35, io dirò 15 milioni per l’impiantistica sportiva e il collega Ventola dirà 40. Potrà avvenire questo, ma un confronto con il Consiglio regionale è d’obbligo. Già nelle normali procedure noi su una dinamica del genere facciamo un confronto con il Consiglio regionale, con la maggioranza e con la minoranza.
Quindi, ritengo l’emendamento ultroneo. Siccome siamo in diretta su questo, noi discuteremo la delibera circa la destinazione con il Consiglio è un impegno che assumiamo, ma poi potremo trovarci o non trovarci, potremo condividerla o non condividerla, ma è d’obbligo, credo, che ci debba essere un confronto su questo. Anche perché non è che possiamo fare il provvedimento di nascosto. Sarà una questione rilevante, che avrà di sicuro un momento di confronto con le articolazioni del Consiglio regionale.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
Se non ci sono altri interventi, possiamo procedere al voto. Prego, consigliere Caroli, per dichiarazione di voto.
Speaker : CAROLI
Assessore, l’ultimo intervento forse non è stato chiaro. Io ho riscontrato in maniera chiarissima quella che è la sua risposta. Ma quello che a me preoccupa ribadire è l’importanza che avrebbe l’impatto con il finanziamento di questa azione, perché si tratta di circa cento comuni. Sono cento Comuni. Questo è il quarto, il quinto, il sesto, il settimo. Siccome c’è anche un discorso di tempistica, e lei mi insegna che ormai le tempistiche tra progettazione definitiva, esecutiva e cantierabilità, l’unica possibilità che avremmo per rilanciare l’economia sui nostri territori sarebbe quella di utilizzare questa graduatoria perché c’è già l’esecutività delle procedure, non perché c’è un interesse diretto in questo momento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie.
Prego, Presidente Lacatena, per dichiarazione di voto.
Speaker : LACATENA
Parto dalla premessa che condivido il principio dell’articolo 4. Però, come in tutte le buone famiglie, solitamente quando decidiamo di indebitarci sappiamo prima cosa dobbiamo fare. Faccio un esempio. Io devo acquistare un immobile, so più o meno qual è il valore dell’immobile da acquistare e in ragione di ciò vado e attivo un mutuo presso un istituto di credito.
Con questo che voglio dire? Che l’idea di indebitarci per creare economia e leva sul territorio è uno strumento giusto. Quello che manca, assessore, è probabilmente un coordinamento iniziale e un piano strategico di opere pubbliche da realizzare nella regione Puglia. È evidente che, se decide lei di confrontarsi con ogni singolo assessore ed è in grado di proporci un piano, questa sarà un’eccellente idea. Ma se decidiamo di aprire i cordoni della borsa in maniera indiscriminata, senza fare un ragionamento politico, perché in quei 200 milioni di euro noi avremo da gestire tutto il piano europeo, il Recovery Fund. È in ragione di ciò che andrà valutato l’impegno dei 200 milioni di euro.
Oggi possiamo raccontarci tutto quello che vogliamo. Ci possiamo dire che i soldi servono ai Comuni con la rigenerazione urbana. Possiamo dirci che serve il 20 per cento alle strutture sportive. Possiamo raccontarci tutto, ma manca la premessa, il Piano strategico delle opere da realizzare, che secondo me devono avere una visione regionale, non devono essere fatte a scala comunale. Malgrado io sia un rappresentante di un Comune, è evidente che in questa Assise non si può ragionare in scala comunale, ma si deve ragionare in termini regionali. Ecco perché, prima di fare qualsiasi azione rispetto a questi 200.000 euro, ritengo che sia utile coordinare gli interventi con questa misura di finanziamento, con i soldi del Recovery Fund. È evidente che ogni azione che non sia coordinata produrrà degli effetti nel breve periodo benevoli, ma non avranno una strategia di lungo periodo. Quello che andrebbe attivato è un “Piano Marshall” della Regione Puglia. Io, da questo punto di vista, sono perfettamente d’accordo.
Purtroppo, non potrò votare favorevolmente a questo emendamento perché, come ho detto in premessa, manca il presupposto: il Piano. Ci manca il Piano di investimento.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei, Lacatena.
Adesso, quindi, mettiamo al voto l’emendamento.
Il parere del Governo è contrario.
Stiamo votando l’emendamento a pagina 3, che prevede l’aggiunta dell’articolo 3-bis, per chiarezza di tutti. Del comma 3-bis all’articolo 4.
Consigliere Clemente?
Speaker : CLEMENTE
Contrario.
Speaker : PRESIDENTE
Okay.
È aperto il voto.
Abbiamo detto che il consigliere Clemente ha votato contrario.
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 43, favorevoli 15, contrari 28.
Non è approvato.
Adesso andiamo a pagina 1, dove c’è un emendamento presentato dall’assessore Piemontese, che è costituito da due parti. Pagina 1, certo. Stiamo parlando del comma 4. Abbiamo fatto il comma 3-bis. Adesso il comma 4: «All’articolo 4 del disegno di legge numero 149/2020 sono apportate le seguenti modificazioni: il comma 4 è sostituito dal seguente “4. Alla contabilizzazione del finanziamento e degli interventi previsti dal presente articolo si provvede, nell’ambito del bilancio di previsione dell’anno 2021 e bilancio pluriennale 2021-2023 come di seguito: parte entrata: assegnazione del bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2021 di una dotazione finanziaria di euro 200 milioni con imputazione, in termini di competenza e cassa, al Titolo 6, tipologia 3; parte spesa: assegnazione nel bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2021 di una dotazione finanziaria di euro 200 milioni, con imputazione, in termini di competenza e cassa, alla Missione 20, Programma 3, Titolo 2 ‘Fondo per il sostegno agli investimenti pubblici”».
Dobbiamo votare su questo comma.
È stato presentato un subemendamento, a firma del Presidente Zullo, al comma 4-bis.
Noi stiamo al 4, però.
Adesso dobbiamo votare sul comma precedente. Perfetto.
Adesso votiamo sul comma 4.
La votazione è aperta.
Chiamo a votare il consigliere Clemente.
Speaker : CLEMENTE
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Avete votato tutti? Sì.
La votazione è chiusa.
Presenti 43, votanti 26, favorevoli 26, contrari nessuno, astenuti 17.
Il Consiglio approva a maggioranza.
Adesso dobbiamo votare la lettera b: «Dopo il comma 4 è aggiunto il seguente»: leggo prima la proposta e poi leggo il subemendamento. La proposta di emendamento è: «4-bis. In relazione all’assegnazione delle risorse di cui al comma 2, la Giunta regionale provvede con proprie deliberazioni al prelievo della dotazione finanziaria di cui al comma 4 ed all’iscrizione delle quote di finanziamento nelle pertinenti missioni e programmi. La Giunta regionale è altresì autorizzata ad apportare le variazioni necessarie ad adeguare gli stanziamenti di bilancio a seguito delle modifiche intervenute nei piani finanziari degli interventi di cui al comma 2. Le variazioni di cui al presente comma sono comunicate al Consiglio regionale entro dieci giorni».
Su questo emendamento è giunto un subemendamento a firma del Presidente Zullo, che prevede: «Al comma 4-bis, dopo la parola “provvede” e prima delle parole “con propria deliberazione” inserire le parole “sentite le Commissioni competenti”».
Sì, è chiaro, veramente. Però, prego, Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO
Il subemendamento è chiaro, certamente, Presidente, ma volevo un po’ spiegare la motivazione che ci ha indotti a presentare questo emendamento. Noi capiamo, assessore, comprendiamo la necessità anche di accelerare gli investimenti, però è un punto di mediazione che spero lei vorrà accogliere, perché alla fine è stata anche rappresentata un’esigenza da parte di questa parte del Consiglio, che è quella comunque di fornire un certo indirizzo. Lo forniranno le Commissioni, non perderà tempo, io penso che lei saprà cogliere questo punto di mediazione.
Non lo sa cogliere? Lo saprà cogliere? Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Ci sono interventi? Assessore, vuole intervenire?
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente e assessore al bilancio
Io ribadisco quanto detto prima, cioè che trattandosi di un investimento imponente di 200 milioni di euro che, tra le altre cose, non è neppure obbligatorio, vorrei precisare questo aspetto, qualora noi non nelle indicazioni di ordine generale sul Recovery Fund o altre risorse non dovessimo avere bisogno di 200 milioni di euro di liquidità, perché altre risorse sono in grado di coprire quegli investimenti o anziché 200 milioni dovessimo avere bisogno di liquidità inferiore, è chiaro che avremo un confronto con le articolazioni del Consiglio regionale.
Se lei adesso, in ordine all’assegnazione e in ordine alle variazioni, quindi siamo in una fase ancora più avanzata, chiede l’obbligo di sentire le Commissioni, considerato quello che ho detto prima anche al collega Bellomo, è solo un qualcosa – non è una mediazione politica – che va contro la semplificazione.
Quindi, io ribadisco quanto detto prima al collega Bellomo. È evidente che il Governo regionale, il Presidente della Regione, gli assessori competenti, si confronteranno obbligatoriamente con le articolazioni del Consiglio regionale in ordine alla destinazione dei 200 milioni di euro, però do parere contrario in ordine al fatto che ogni variazione debba passare attraverso le Commissioni, perché non la vedo una questione di condivisione dell’obiettivo, ma una dinamica che può non fluidificare l’obiettivo di stanziare risorse per opere pubbliche.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore.
La parola al Presidente Bellomo.
Speaker : BELLOMO
Grazie, Presidente. Io credo che, però, assessore, lei dico una cosa e ne fa un’altra. Ci dice che obbligatoriamente – uso le sue parole – le articolazioni del Consiglio regionale saranno sentite, se, però, traduciamo per iscritto quello che lei ha detto, non quello che ho detto io, lei poi dà un parere contrario sulle sue stesse parole. A pensar male si fa peccato, ma si azzecca sempre. Se lei oggi, nel giro di trenta secondi, smentisce le sue parole, voglio vedere fra un minuto, un’ora, un giorno, un mese, un anno.
Le articolazioni lei ha detto che obbligatoriamente sono sentite. Perché non lo dobbiamo tradurre? Perché magari non ci sarà lei perché sarà eletto ministro o eletto al Parlamento europeo o piuttosto sarà ministro, verrà qualcun altro che non intenderà seguire questo suo impegno morale.
Voglio capire, in virtù di quello che lei ha detto, perché non lo dobbiamo tradurre per iscritto magari nella maniera che lei ritiene più idonea?
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei. Se non ci sono interventi possiamo procedere al voto. Il parere del Governo su questo è contrario.
Votiamo il subemendamento al comma 4-bis.
La votazione è aperta.
Chiamo a votare il consigliere Clemente.
Speaker : CLEMENTE
Contrario.
Speaker : PRESIDENTE
Avete votato tutti?
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 15, contrari 31.
Non è approvato.
Passiamo a votare l’emendamento 4. Vi ricordate? Dopo il comma 4 è aggiunto il seguente 4-bis. Ovviamente, il parere del Governo è favorevole. L’emendamento è proposto dall’assessore Piemontese.
La votazione è aperta.
Il primo lo abbiamo votato già. Il comma 4 lo abbiamo votato già. Adesso c’è “Dopo il comma 4, è aggiunto il seguente”. Sul 4-bis abbiamo votato il subemendamento. È chiaro? Adesso dobbiamo votare questo. Parere del Governo favorevole.
La votazione è aperta.
Chiamo a votare il consigliere Clemente.
Speaker : CLEMENTE
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Avete votato tutti?
Bene, la votazione è chiusa.
Presenti 47, votanti 47, favorevoli 32, contrari 15.
È approvato a maggioranza.
Adesso vediamo qual è l’emendamento… Ecco qui, emendamento a pagina 4. All’articolo 4 questo emendamento propone di aggiungere la seguente norma: «4-bis. Si destinano 2 milioni di euro per consentire interventi improcrastinabili di manutenzione, messa in sicurezza e completamento delle strutture ospedaliere di Ceglie Messapica ed Ostuni. Il finanziamento è a valere delle risorse di cui al comma 3».
L’emendamento è presentato da Caroli Luigi ed altri. Il referto è favorevole.
Il parere del Governo? Contrario.
Ci sono interventi? Consigliere Caroli, prego, ha la parola.
Speaker : CAROLI
Quindi abbiamo il rapporto favorevole? Scusi, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE
Referto favorevole, sì.
Speaker : CAROLI
Sempre tenuto conto di quello che è disciplinato all’interno della sua relazione, e quindi la conseguenza di quanto disciplinato all’interno dell’articolo 4, trattandosi di lavori assimilabili a quelli di efficientamento energetico e avendo anche in questo caso lei perorato questo genere di tipologie di interventi, considerato che questo era anche un momento importante per cercare di scuotere le coscienze degli amministratori, quindi della politica regionale rispetto a due problematiche serie, una che attanaglia e caratterizza il nosocomio, la struttura ospedaliera di Ceglie, dove ci sono dei reali deficit strutturali, per cui è quanto mai necessario un intervento immediato; l’altra, evitare di continuare a procrastinare gli interventi atti a concludere i lavori che ormai si prolungano da oltre un quindicennio. Quindi, sulla scorta di questo io e i miei colleghi abbiamo pensato di emendare e quindi cercare di utilizzare un importo limitatissimo delle risorse da lei postate, che erano pari a circa 200 milioni di euro. Rispetto a questo, considerato il parere favorevole, ora le chiedo – credo sia stato in grado di esplicitare e di chiarire, di farle capire quelle che sono le reali necessità e le motivazioni per cui noi richiediamo queste risorse, quindi la contingibilità e l’urgenza di interventi che per i territori sono fondamentali – la sua posizione e quindi il suo parere. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a lei, consigliere. Assessore vuole intervenire? No.
Parere del Governo? Contrario.
Quindi mettiamo ai voti l’emendamento a pagina 4. È un emendamento all’articolo 4 che proponeva l’aggiunta di un comma 4-bis allo stesso articolo.
Consigliere Clemente?
Speaker : CLEMENTE
Contrario.
Speaker : PRESIDENTE
Okay. Avete votato tutti? Okay.
La votazione è chiusa.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 16, contrari 29.
Il Consiglio non approva.
Adesso passiamo all’esame dell’emendamento a pagina 5.
L’emendamento è sempre all’articolo 4 e propone di aggiungere il comma 6 all’articolo 4. È proposto dal consigliere Michele Mazzarano. Lo vuole illustrare o vuole che lo leggo? Prego, la parola al consigliere Mazzarano.
Speaker : MAZZARANO
L’emendamento, Presidente, prevede un sostegno ai Comuni per gli ulteriori costi che stanno sostenendo per il conferimento in discarica per quei cittadini che sono e che sono stati in quarantena domiciliare fiduciaria, visto che le autorità sanitarie non hanno consentito di differenziare i rifiuti, quindi sono aumentati i costi dello smaltimento in discarica.
La Regione si è caratterizzata, nella prima fase, per essere stata accanto ai Comuni per gli ulteriori costi e per le esigenze soprattutto a sostegno di beni di prima necessità per i cittadini poveri, e questo sarebbe coerente sostanzialmente con questa impostazione, cioè una Regione vicina ai Comuni che fanno fronte a ulteriori costi, in modo particolare su questa vicenda dei rifiuti.
Ovviamente l’emendamento lascia la possibilità alla Regione di adottare nei prossimi sessanta giorni un regolamento ad hoc e una procedura ad hoc per fare fronte ai Comuni che ne fanno richiesta.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, consigliere Mazzarano.
Il referto rispetto a questo emendamento è favorevole. Il parere del Governo, assessore? Vuole la parola? Prego.
Speaker : PIEMONTESE, Vicepresidente e assessore al bilancio
Grazie, Presidente.
Volevo motivare brevissimamente, anche per rispetto dell’Aula, il mio parere, il parere favorevole del Governo a differenza di altri emendamenti, per una ragione molto semplice, perché in questo emendamento non vi è da parte del collega Mazzarano… Non stabilisce il 20 per cento, il 15 per cento, 2 milioni di euro, 1 milione di euro. Dà un indirizzo rispetto a…
Considerate anche questa finalità; finalità che può essere accolta, ma non vi è alcun impegno in ordine a quote di dotazione finanziaria, così come io ho preso favorevolmente l’impegno ad investire su rigenerazione urbana, su impiantistica sportiva e su altro, non ingessandoci, stabilendo in maniera specifica quote di dotazione finanziaria. Questa è la motivazione. Il parere è favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore. Ci sono interventi? Presidente Zullo, prego.
Speaker : ZULLO
Presidente e colleghi, premesso che questa è una questione che mi sta a cuore, e che secondo me va risolta, premesso questo, voglio chiedere una nota, una spiegazione tecnica. È possibile l’indebitamento per la spesa corrente? È vietato dalla Costituzione. Noi possiamo indebitarci per spese in conto capitale, per gli investimenti, ma non per la spesa corrente.
Per cui, assessore, cosa voglio dire. Le sue argomentazioni molto spesso ci lasciano veramente di stucco. Si vede che c’è una differenza di trattamento, una disparità di trattamento. Capisco che c’è una maggioranza, che si devono tenere i buoni rapporti. Con l’opposizione non è il caso di tenere buoni rapporti. Attenzione a fare…
Ora, alla questione che pone Michele Mazzarano, il collega, si ponga rimedio, ma non credo che sia questa la forma giusta, perché è assurdo indebitarsi per spesa corrente.
Speaker : PRESIDENTE
Presidente Zullo, sinceramente noi abbiamo il referto tecnico favorevole, che dice che è conforme alla normativa statale e regionale questo emendamento. Per cui… Di nuovo sullo stesso argomento? Prego.
Speaker : ZULLO
Grazie, Presidente.
A meno che non mi sbagli, vado all’emendamento successivo e al referto tecnico. Il referto tecnico riguardo all’emendamento 6 dice: “Articolo aggiuntivo: acquisto DPI per società sportive e dilettantistiche”.
Lei mi dice nell’emendamento 6 dove stanno le società sportive e dilettantistiche? Dove è scritto? Sto dicendo che questi referti tecnici io non so come vengano confezionati. Non so.
Il problema è questo: siamo noi che guidiamo la legislazione della Regione o è un referto tecnico che deve essere Vangelo per noi legislatori della Regione? Perché se io leggo il referto tecnico all’emendamento 6 e poi leggo il mio emendamento 6 è totalmente disgiunto dal contenuto dell’emendamento 6. Poi, sull’emendamento 5 mi dice il Presidente che quello rispetta tutte le leggi. No, non rispetta la Costituzione.
Speaker : PRESIDENTE
Presidente Bellomo, prego.
Speaker : BELLOMO
Presidente, faccio una proposta di mediazione, perché credo che il referto tecnico sia un po’ troppo generico nella sua esplicazione. Direi di andare avanti e magari fare una domanda integrativa agli uffici tecnici ai fini di una valutazione veramente puntuale, perché vederci poi bocciare da altri organismi un qualcosa che a noi appare, nella nostra modestia, non conforme in maniera paradossale a quello che le norme, le prime norme ci dicono, quindi faccio questa proposta di andare avanti e fare un’integrazione di referto tecnico che ovviamente non deve entrare sulla valutazione politica ma sulla compatibilità normativa.
Speaker : PRESIDENTE
Abbiate un attimo di pazienza, sta tornando l’assessore. Un momento, una piccola verifica sul referto.
Stiamo facendo questo, lo trovi a pagina 5. È il comma 6 che viene aggiunto all’articolo 4 e prevede l’erogazione di servizi.
Consigliere Mazzarano, prego.
Speaker : MAZZARANO
I rilievi non sono da non tenere in considerazione, credo che meriterebbero un approfondimento. Io penso, Presidente, che ci siano però, dalle parole dell’assessore, le condizioni per ritenere che la Regione colga il senso dell’orientamento di questo emendamento. È un orientamento preciso. Credo che la Regione possa, sulla base di questo, se l’assessore è d’accordo… Io potrei ritirare l’emendamento e capire come la Giunta e l’assessore vogliono declinare questo tipo di orientamento, che è un orientamento chiaro dal punto di vista politico.
La Regione continua ad essere accanto ai Comuni su una vicenda che tutti riconoscono essere una vicenda importante, perché stanno aumentando i costi di conferimento in discarica per i Comuni a causa delle tante persone e cittadini che sono in quarantena fiduciaria, perché vanno tutti in discarica e le autorità sanitarie non hanno di fatto previsto di fare la differenziata con quei rifiuti. Gli ulteriori costi sono a carico dei Comuni, quindi ritengo che la Regione possa assumere questo problema e questo tema e capire in che modo e in che forme risolverlo.
Penso che sia un orientamento coerente con quello fatto finora, perché, soprattutto nella prima fase della pandemia, la Regione ha stanziato notevoli risorse economiche a sostegno dei Comuni soprattutto per fare fronte alle esigenze legate all’impoverimento sociale.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, consigliere Mazzarano. Quindi, comprendiamo, è estremamente giusto l’indirizzo. Lei ha ritenuto di ritirare questo emendamento. La informo, solo per conoscenza, che noi abbiamo deciso in Conferenza dei Capigruppo di fare il 12 gennaio un Consiglio sulle mozioni e interrogazioni e ci sono già tre mozioni, che erano state presentate per oggi, che saranno discusse il 12. Se lei ritiene di trasformare questo articolo in quel modo, lo potrà fare.
Diversamente rimane l’indirizzo che ha dato oggi all’assessore e che viene accettato.
Passiamo allora all’approvazione dell’articolo 4. Io non trovo altri emendamenti sull’articolo 4. Passiamo al voto sull’articolo 4 nel suo complesso. Ci sono interventi, vedo.
Consigliere Tammacco, prego.
Speaker : TAMMACCO
Per dichiarazione di voto. Assessore, il mio è stato il primo emendamento che abbiamo visto, che abbiamo letto, e ha detto che il Governo non era d’accordo. Poi, nei successivi… Non era d’accordo, però il mio emendamento dava la facoltà, non ingessava l’Amministrazione nelle scelte; successivamente, invece, tutti gli altri emendamenti sono stati rigettati perché ingessavano per quota parte percentualmente i 200 milioni stanziati per queste opere.
Ora devo rilevare soltanto che, non so se ricorda, in Commissione bilancio le feci notare che queste somme erano tutte imputate ad una missione, capitolo di spesa specifico, che lei con l’emendamento che ha portato oggi in Aula ha modificato, e ne prendo atto. Solo che successivamente al mio intervento e alla sua decisione mi è arrivato anche il referto tecnico per il mio emendamento. Siccome all’inizio avevate detto che il referto era positivo, constato che il referto invece era negativo, perché dice “non conforme all’avviso POR 2014-2020 Asse XII lex specialis riferito alle aree urbane in relazione alle quali l’importo massimo concedibile è superiore.
Ritorniamo al discorso precedente anche del collega Caroli, che queste somme sono già predestinate per – a me non dispiace - quello che era l’obiettivo che si era posto, almeno quota parte, buona parte di queste somme, nel momento in cui viene rigettato il referto tecnico, mi risulta negativo, proprio per questo motivo, perché appunto riferito alle aree urbane in relazione alle quali l’importo massimo concedibile ad ogni singolo beneficiario risulta superiore a quanto riportato nell’emendamento, perché l’importo complessivo era di 5 milioni e io ho scritto 4,5 milioni. Qui ci rifacciamo anche al motivo per il quale erano inseriti in quella Missione, in quel Capitolo, in quel Programma i 200 milioni di euro e spero che la maggior parte dei Comuni pugliesi possano usufruire e godere con progetti qualificati e immediatamente cantierabili di questa iniziativa perché rigettando l’emendamento e lasciando tutto in mano alla Giunta ci potremo ritrovare Comuni con tanti soldi e altri, invece, per terra. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie. Ci sono altri interventi? Siamo alle dichiarazioni di voto. No. Quindi, possiamo procedere al voto.
Consigliere Clemente.
Speaker : CLEMENTE
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Okay. Avete votato tutti? Avete votato tutti? Perfetto.
La votazione è chiusa.
Presenti 49, votanti 33, favorevoli 33, contrari nessuno, astenuti 16.
È approvato.
L’articolo 4 è approvato a maggioranza.
Adesso passiamo all’emendamento all’articolo 5. Lo trovate a pagina 6: «Dopo il comma 2, aggiungere il seguente “La Regione, per il tramite della Protezione civile, con onere di spesa ricadente sui fondi ad essa assegnati, provvede a fornire dispositivi di protezione individuale (DPI) a favore degli operatori delle strutture sociosanitarie ai centri di riabilitazione extraospedalieri ex articolo 26 della legge n. 833 del 78, che operano nel territorio regionale in applicazione della circolare del Ministero della salute n. 7865 del 25.03.2020 e considerato il trend settimanale in ascesa dei focolai nelle predette strutture”. Il presente emendamento non comporta spesa sul bilancio autonomo».
Il primo firmatario è il collega Zullo. Vuole aggiungere qualcosa, Presidente?
Speaker : ZULLO
Grazie, Presidente.
Proprio oggi leggevo il bollettino dell’andamento dell’epidemia nella nostra regione: 4.377 tamponi, 788 casi positivi. È una percentuale abbastanza elevata. Siamo la prima regione con 32 casi di inserimento in terapia intensiva.
C’è una circolare ministeriale che è datata, è del 30 aprile del 2020, che diceva alle Regioni di fornire i DPI alle strutture, alle RSA e ai centri di riabilitazione extraospedaliera dove sono inseriti i soggetti disabili con disabilità fisica psichica e neurosensoriale. Noi abbiamo visto come la Protezione civile abbia così messo in evidenza questa sua capacità di reperire questi DPI attraverso degli aerei cargo e poi anche istituendo una fabbrica di DPI, che non so se sta funzionando, se gli operai sono stati assunti, come stanno lavorando. Io questo non lo so. Però, noi sappiamo, per notizie dei media, che esiste anche una fabbrica che sforna i DPI.
Di fronte alla grande sofferenza di queste strutture, i maggiori costi che stanno sostenendo e di fronte a quello che sta accadendo in termini di andamento dell’epidemia in Puglia, io penso che sia utile fornire i DPI a queste strutture, sgravarle di costi che sono diventati eccessivi.
Proprio rispetto a questo, lamentavo poco fa, per dirvi, cari colleghi, che a volte non sono Vangelo i referti tecnici. State vedendo l’emendamento. Da nessuna parte è scritto “2 milioni di euro”, da nessuna parte sono scritte “le società dilettantistiche” e poi leggo il referto tecnico: parere negativo all’emendamento sull’articolo aggiuntivo e sullo stanziamento di 2 milioni di euro. Non è scritto da nessuna parte, vi prego di controllare, da distribuire alle società sportive professionistiche e dilettantistiche finalizzate all’acquisto di DPI.
Non lo so a quale emendamento si riferisce. È un altro emendamento. Non è questo. Allora mi sto sbagliando io.
Quello che voglio dire è che io penso che la Regione si debba fare carico, perché poi in queste strutture nascono focolai di cui la Regione non si prende carico per assenza di operatori, per carenza di operatori, e poi abbiamo anche… Vede, assessore, lei diceva la mortalità, aspettiamo la fine della seconda ondata. Io non so quale sarà la fine della seconda ondata e l’inizio della terza, io non lo so. Troppo facile… Io non so se sarà una continuità o se la finiremo per sempre grazie alle misure che mettiamo in atto e forse grazie al vaccino. Considerata questa mutazione, non sappiamo se il vaccino sarà efficace eccetera eccetera. Io non lo so, ma il problema è vivere giorno dopo giorno una situazione che comunque ci pone in apprensione e quindi dobbiamo fare qualcosa di più di fronte a questo. Ecco perché io mi auguro che ci sia un accoglimento di questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE
Vi chiedo scusa, io tra i referti trovo un altro referto dove sta scritto “emendamento 7”, però, che sembra essere riferito a questo. Ecco, quindi, il referto in questo caso dice un’altra cosa, non è quello relativo alle società sportive, ma dice “parere negativo per l’emendamento all’articolo 5, in quanto tale distribuzione è già garantita dal sistema nazionale di Protezione civile e sull’emergenza Covid-19 in corso, a richiesta e sulla base della disponibilità”. Quindi, questo referto è quello relativo all’emendamento di cui stiamo discutendo, cioè all’emendamento a pagina 6 all’articolo 5. Okay? Adesso è tutto più chiaro.
Quindi, il parere del Governo?
Prego.
Speaker : ZULLO
Sì, forse questo sarebbe il referto tecnico all’emendamento, però uno mi può dire “è ultroneo l’emendamento perché la Protezione civile già li distribuisce, è inutile che me lo dite”. Ma dire che il parere è negativo, io non… francamente, ma non è questa la questione.
Non è vero. Non è vero che queste strutture ottengono Dpi dalla Protezione civile, e se li ottengono, li ottengono dietro fatturazione. Allora, io mi chiedo: è mai possibile che la Regione si trasformi in un ente che fattura? Io mi chiedo è mai possibile che di fronte a questa epidemia la Regione debba commercializzare i DPI? Io lo chiedo a tutti noi. Io penso che sia veramente un caso di grande negazione di quella che deve essere un’azione positiva della Regione. Ripeto la domanda e vi prego di interrogarvi: è mai possibile che la Regione si trasformi in un ente che fattura, di fronte all’epidemia da Covid? È mai possibile una cosa del genere? Io francamente non lo posso…
Ora, se voi mi dite che questi vengono distribuiti realmente, io l’emendamento lo ritiro, perché non è che a noi… Noi poniamo delle questioni al di là della norma di legge, se passa o non passa; del resto, tante norme di legge sono rimaste disapplicate in questa Regione, anzi non le conosce nessuno. Il problema resta, e resta un problema che è fondamentale, che è quello di fare in modo di contrastare efficacemente questa epidemia che vede questa Regione abbastanza impegnata in una situazione molto critica. Ditemi, è ultroneo questo emendamento? Io lo ritiro. Ma se è ultroneo veramente deve corrispondere l’efficace distribuzione di questi Dpi agli operatori.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente Zullo.
Allora, se non ci sono altri interventi… C’è il consigliere Galante del Movimento 5 Stelle. Prego.
Speaker : GALANTE
Grazie, Presidente.
Presidente Emiliano, assessore Lopalco, anche noi abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di supporto, aiuto economico. Io vedo che anche il successivo emendamento del consigliere Zullo va in questa direzione, per quanto riguarda però i tamponi. Quindi, non sapevo, adesso ha suggerito il consigliere Zullo eventualmente di ritirarlo, magari anche quello seguente e di analizzare meglio la distribuzione verso le strutture sociosanitarie e comprendere se si può ulteriormente aiutare. Quindi suggerisco al consigliere di ritirare anche il secondo, magari, e di affrontarlo in maniera più sistematica, organica. Lo ripeto perché anche noi abbiamo avuto queste segnalazioni di aiuto, perché le spese sono veramente notevoli per i dispositivi di protezione individuale e per la sicurezza, attraverso i tamponi sia agli operatori sia agli ospiti delle strutture.
Speaker : PRESIDENTE
Adesso mettiamo al voto questo emendamento. Lo ricordo, l’emendamento a pagina 6 che prevede l’aggiunta dopo il comma 2.
La votazione è aperta.
L’avevi detto che era contrario.
Chiamo al voto il consigliere Sergio Clemente. Sergio, ti sentiamo? Ci senti?
Speaker : CLEMENTE
Mi sentite?
Speaker : PRESIDENTE
Sì. Noi stiamo votando qui, il parere del Governo è contrario.
Speaker : CLEMENTE
Okay, grazie. Contrario.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie a te.
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 42, favorevoli 15, contrari 27, astenuti 4.
Il Consiglio non approva.
Passiamo adesso all’emendamento successivo, a pagina 7. È sempre un emendamento all’articolo 5 e dopo il comma 2 prevede l’aggiunta del comma 3-bis.
Consigliere Zullo, vuole illustrarlo?
Speaker : ZULLO
L’emendamento ha lo stesso scopo, lo stesso fine, cioè quello di intervenire sui focolai, anche in applicazione di una circolare ministeriale che invita la Regione ad effettuare tamponi sistematici sugli operatori sanitari delle RSA e anche per consentire, attraverso l’esecuzione dei tamponi, l’accesso alle visite delle persone anziane dei propri parenti in condizioni ben protette.
Ora, io questo emendamento non posso ritirarlo. Per noi è il discrimine tra come noi vediamo quello che la Regione dovrebbe fare per contrastare l’epidemia e quello che fa, e quello che poi viene fuori dal vostro voto. È il discrimine che noi porremo all’attenzione della collettività per dire che questa Regione non ha voluto assumere l’onere dei DPI. Probabilmente verrà bocciato anche questo. Non ha voluto assumere l’onere di fare tamponi molecolari nonostante una circolare ministeriale lo indirizzi a farlo. Questo è il discrimine. La politica non è tutta uguale. C’è chi la vede in un modo e c’è chi la vede in un altro modo. Noi siamo orgogliosi del nostro modo di vederla, di vedere la politica, del nostro modo di vedere e di pensare come si può contrastare meglio questa pandemia.
Per cui, lo mettiamo ai voti. Noi lo voteremo favorevolmente. La maggioranza deciderà il destino di questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore Lopalco. Prego.
Speaker : LOPALCO, assessore alla sanità
Riguardo a questo emendamento, noi specifichiamo che già abbiamo preso accordi con le strutture residenziali per fornirli gratuitamente, cioè a spese nostre, dei tamponi antigenici, che sono, in base a quelle che sono le linee guida dell’Istituto superiore della sanità, il metodo che è comunque adatto quando si tratta di screening su persone asintomatiche in largo numero. Quindi, è la metodica adatta per questo tipo di screening su larghi numeri. Del resto, questo è lo stesso tipo di metodica che noi utilizziamo, per esempio, negli screening delle scuole o addirittura, in alcuni settori, anche per gli accessi ai pronto soccorso. Il tampone antigenico noi lo facciamo per l’accesso degli asintomatici in diversi pronto soccorso.
Quindi, questo emendamento non è da prendere in considerazione, a mio parere, perché già esistono delle metodiche per garantire la sicurezza in questi setting.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore.
Il parere del Governo su questo emendamento è contrario.
Consigliere Zullo, sullo stesso emendamento di nuovo?
Speaker : ZULLO
Sì, sempre su questo emendamento.
Caro assessore, guardi, è il Ministero che dice che nelle RSA per gli ospiti e per gli operatori gli antigenici non vanno bene. Lo dice il Ministero perché, essendo il tampone molecolare l’unico che ha una efficacia, una sensibilità, una specificità al cento per cento, si possono avere dei falsi negativi che dentro una popolazione fragile può creare dei danni ingenti. Tanto è vero questo, guardate, che una circolare sul periodo di isolamento di quarantena e sulla quarantena ti dice che tu puoi accedere in comunità, se sei positivo, dopo 21 giorni. Però poi il Ministero ti chiarisce: attento, se sei positivo dopo 21 giorni e hai a che fare con una popolazione fragile, devi fare un tampone molecolare. Perché? Perché il problema non è uno screening in una popolazione scolastica, uno screening in una popolazione lavorativa. Qui siamo dentro una popolazione fragile. Ecco perché, assessore, nelle RSA ci vogliono i tamponi molecolari.
Il Ministero ti dice che per le visite degli ospiti, poi quando vanno i parenti a quelli puoi fare gli antigenici, la circolare è chiarissima, a lei sfugge, la invito a rileggerla. Se sfugge, la rilegga, però questo è l’errore più grave che si possa commettere in igiene pubblica, se si pensa che con i tamponi antigenici noi scriniamo la popolazione fragile. Errore gravissimo.
Detto questo, assessore, ma dove stanno i tamponi antigenici? Guardate, voi avete fatto un accordo con i medici di medicina generale per 40 antigenici al giorno. A che servono? Qual è l’efficacia? Io medico di medicina generale faccio uno screening su 40 persone; una di quelle persone poi va in famiglia, dove ci può essere il positivo. A che servono 40 persone al giorno? O li fai a tappeto oppure non servono. Questo è il problema. Ecco perché noi ci troviamo in questa condizione. E chi li fa i tamponi antigenici? Chi li ha visti, dove stanno? Sulla carta, ma dove stanno? Ma vi rendete conto che nelle RSA non c’è proprio assistenza? Vi rendete conto che voi avete messo i medici di medicina generale in condizioni di non muoversi dagli studi, per mancato approvvigionamento dei Dpi, almeno questa è la motivazione che loro adducono? Vi rendete conto che nelle RSA l’ospite è assistito dal medico di medicina generale?
Poi, volete bocciare anche questo? Per me è ai voti e resta ai voti. Bocciatelo, però le farò ottenere la circolare del Ministero ultima, di circa 15 giorni fa, che riguarda gli ingressi dei parenti, dove ti dice specificatamente devi fare i tamponi molecolari, i tamponi antigenici li puoi fare sul parente che entra per far vista all’ospite, però devi organizzare una serie di situazioni strutturali per prevenire il contagio.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, consigliere Zullo.
Se non ci sono altri interventi, passiamo al voto di questo emendamento. Bene.
La votazione è aperta.
Il parere del Governo?
Consigliere Clemente? Consigliere Clemente?
Speaker : CLEMENTE
Contrario.
Speaker : PRESIDENTE
Avete votato tutti? Okay.
La votazione è chiusa.
Presenti 49, votanti 45, favorevoli 16, contrari 29, astenuti 4.
Non è approvato.
Passiamo all’emendamento a pagina 8. È sempre un emendamento all’articolo 5 del disegno di legge n. 149, a firma del consigliere Zullo: dopo il comma 2 prevede l’aggiunta di un 3-quinquies. Vuole illustrarlo, Presidente?
Speaker : ZULLO
Sì.
Presidente e colleghi, noi abbiamo ‒ così come è previsto dalla norma ‒ determinato il fabbisogno di posti letto o di posti nei centri diurni per assistere la popolazione anziana e per assistere i disabili. Determinato il fabbisogno, la Regione ha detto che servono “x” posti letto o “x” posti nei centri diurni per poter corrispondere a questo bisogno di salute. Però poi la Regione contrattualizza il 50 per cento di questi posti.
Si pone una questione. Io, che ho due genitori, ora non li ho più, perché li ho persi, ma ipoteticamente ho due genitori. Diventa non autosufficiente il primo, va in una struttura e trova il posto contrattualizzato con la quota sanitaria. Diventa non autosufficiente dopo qualche mese l’altro genitore, va nella struttura e non trova il posto contrattualizzato. Quindi, spende il doppio rispetto al primo. Vi sembra una cosa possibile? Vi sembra che i cittadini pugliesi siano trattati allo stesso modo?
Se veramente c’è la capacità di pensare al potenziamento dell’assistenza sul territorio e di pensare ai bisogni emergenti di salute della popolazione, che sono legati all’invecchiamento e alla non autosufficienza, c’è necessità di razionalizzare la spesa sanitaria per contrattualizzare il cento per cento di questi posti letto, per fare in modo che noi si possa ovviare a questa disparità di trattamento che rende i cittadini pugliesi per metà supportati da un diritto e per altra metà dei quali il diritto viene negato. Per cui noi sottoponiamo questo emendamento, ovviamente non mi aspetto che sia approvato, però lo facciamo lo stesso.
Speaker : PRESIDENTE
Il parere del Governo? Contrario.
Passiamo al voto. La votazione è aperta. L’ha detto l’assessore Piemontese.
Consigliere Clemente? Il consigliere Clemente risulta connesso ma non ci sta sentendo.
Abbiate un attimo di pazienza. Consigliere Clemente, l’emendamento è quello a pagina 8. Il Governo è contrario.
Speaker : CLEMENTE
Mi sentite?
Speaker : PRESIDENTE
Sì, forte e chiaro.
Speaker : CLEMENTE
Purtroppo è sempre difficile votare a distanza. Il parere del Governo?
Speaker : PRESIDENTE
Contrario.
Speaker : CLEMENTE
Contrario.
Speaker : PRESIDENTE
La votazione è chiusa.
Presenti 46, votanti 46, favorevoli 16, contrari 30.
Il Consiglio non approva.
Adesso possiamo votare l’articolo 5 per intero. Ci sono interventi? Possiamo passare al voto?
È aperta la votazione. Il parere del Governo sull’articolo 5 ovviamente è favorevole.
Consigliere Clemente.
Speaker : CLEMENTE
Favorevole.
Speaker : PRESIDENTE
Avete votato tutti? La votazione è chiusa.
Presenti 48, votanti 32, favorevoli 32, contrari 0, astenuti 16.
È approvato a maggioranza.
Adesso passiamo all’articolo 6.
Sull’articolo 6 c’è un emendamento. Abbiamo il referto? Assessore Lopalco, sa se ci sono i referti che noi non vediamo su questo articolo? Semplificazione in materia di fabbisogno di prestazioni sanitarie e sociosanitarie, modifiche alla legge regionale n. 9/2017.
Prego? Stiamo parlando di pagina 9, dell’emendamento all’articolo 6. Quello sto chiedendo all’assessore, se conosce il referto o se ce lo può far portare. Sta arrivando. Allora sospendiamo questo. Lo rivediamo dopo.
Veniamo all’emendamento a pagina 10, riguarda l’articolo 7. È un emendamento laconico: “All’articolo 7 eliminare il comma 4”, a firma di Fabiano Amati.
Prego, consigliere Amati, ne ha facoltà. Ha chiesto la parola.
Speaker : AMATI
Grazie, Presidente.
Questo intervento penso di farlo da nove anni. È sempre lo stesso intervento. Peraltro, alla fine della scorsa legislatura, quando fu presentato un ulteriore emendamento che provava a neutralizzare il transito della sezione irrigua dai Consorzi di bonifica ad Acquedotto pugliese, in una riunione il Presidente Emiliano mi disse che, in realtà, era d’accordo con quella impostazione di riforma che noi avevamo approvato, perché scritto nella riforma che noi avevamo approvato. Quindi, su questo argomento impiegherò pochissimo tempo, però con maggiore determinazione del tempo che ho dedicato per la vicenda del tartufo.
Il motivo per cui fu proposto il transito dai Consorzi di bonifica della sezione irrigua ad Acquedotto pugliese consisteva nel fatto che i Consorzi di bonifica ogni anno accumulano perdite proprio nella distribuzione dell’acqua. È negli atti, è negli atti della Commissione di indagine su questo argomento, ed è negli atti che continuamente i commissari dei Consorzi di bonifica ci hanno inviato. Non accumulano debiti nella bonifica, anche perché non la fanno, ed è abbastanza complicato accumulare debiti per un’attività che non si svolge. Invece, l’attività irrigua viene svolta e si accumulano debiti.
Quando approvammo la riforma noi pensammo di accollarci gli interi debiti dei Consorzi di bonifica e avevamo pensato che di lì a qualche anno, 2-3 anni, non avremmo più erogato un euro ai Consorzi di bonifica, destinando quel denaro ogni anno – perché questa è la contabilità, 10-15 milioni – almeno ad ammodernare e mettere in sicurezza due ospedali, perché con quelle somme si potrebbe fare questo in due anni. Invece no. E questi soldi che noi diamo continuamente ai Consorzi di bonifica servono a pagare gli stipendi, non degli operai OTD (anzi, per loro la vicenda è una vicenda abbastanza penosa), servono a pagare gli stipendi – e gli agricoltori non c’entrano niente in questa triste e brutta storia – di alcuni, tutti, dipendenti dei Consorzi di bonifica che hanno contratti con remunerazione abbondantemente superiore a qualsiasi contratto di un quadro. I quadri della Regione Puglia prendono molto meno di un quadro dei Consorzi di bonifica, anche senza i titoli che invece hanno i quadri della Regione Puglia. A questo serve quel denaro. È scritto nella Commissione d’indagine, negli atti depositati nella Commissione di indagine. Quando decidemmo il transito è perché avevamo ritenuto che l’aver assunto la debitoria complessiva dei Consorzi di bonifica ci avrebbe dato l’opportunità finalmente di non tirare fuori un euro e, allo stesso tempo, avremmo avuto l’opportunità di destinare quelle risorse a cose molto più concrete.
I Consorzi di bonifica sono Consorzi obbligatori tra privati. Tra privati. Non sono un soggetto pubblico. Ai sensi del regio decreto del 1933. Sono Consorzi obbligatori tra privati. Lasciare la gestione della risorsa idrica e la distribuzione, che loro peraltro in alcune Conferenze di servizi dicono che vogliono cedere ad Acquedotto pugliese, significa lasciare la gestione della risorsa idrica per un pezzo ai privati. È una privatizzazione della gestione della risorsa idrica. E ci sono numerose norme di rango comunitario e un parere del Presidente Vendola, nominato rapporteur dal Comitato delle Regioni due legislature fa, su questo argomento, che a tal proposito proponeva al Comitato delle Regioni, e il Comitato delle Regioni approvò all’unanimità, e prescriveva la gestione della risorsa idrica in capo ad un unico soggetto, per motivi ambientali e di cura dell’ambiente e per motivi di tutela della risorsa idrica, sempre molto scarsa.
Vedete come si combinano le cose. C’è un problema di dispersione di risorse pubbliche. Tenete conto, lo dico per gli appassionati di bilancio, che nel nostro bilancio c’è una quota di 120 milioni messa a partita di giro che, in realtà, era un contributo che i Consorzi dovevano distribuire, che resta a partita di giro e non a residui. Perché? Perché i Consorzi di bonifica non potrebbero mai restituire. Come sanno quelli che hanno fatto i Sindaci o gli amministratori comunali, nel riaccertamento dei residui vi è la necessità di mettere una somma di denaro per poter coprire le eventuali perdite per i residui passivi di dubbia esigibilità. Qualora un giorno ‒ ma arriverà quel giorno – dovessero chiederci di configurarli come sono, noi avremmo un grave squilibrio di bilancio. Ma questo è un argomento abbastanza noioso, perché è l’argomento del bilancio. Ma io lo dico perché deve stare all’ordine del giorno.
Chiedo quindi all’assessore Pentassuglia, mio collega da tante legislature, nonché mio amico da tante legislature e con il quale abbiamo condiviso tante battaglie politiche. Quando egli, nel suo intervento nella discussione generale, dice che fra sei mesi noi penseremo alla riforma ulteriore dei Consorzi di bonifica, ora io mi chiedo, visto che il transito non è ancora avvenuto nonostante doveva avvenire, il transito dalla sezione irrigua ad Acquedotto pugliese, perché non si aspettano altri sei mesi, visto che viene annunciata quest’ulteriore riforma, per discutere in modo chiaro, aperto, e con la consapevolezza comune dei consiglieri regionali, di questo argomento?
Perché questa fretta? Chi ci assedia? Qual è il nemico che sta alle nostre porte? Un patto politico anche questa volta? Ma un patto politico non si può fare sullo sperpero delle risorse, sulla dilapidazione delle risorse pubbliche. Vi vorrei ricordare che la cassa pubblica non è una cassa istituita dai marziani, sono tante risorse private accumulate dal sudore della fronte delle persone, che vengono rese a disposizione del pubblico per gestire i servizi in comune. Non è che esiste la cassa pubblica, dove questa cassa pubblica viene alimentata da chicchessia.
Allora, di fronte a questo scempio… E non c’entrano nulla gli agricoltori, vi prego, non c’entrano nulla gli agricoltori in questa vicenda. È una vicenda di sperpero di denaro che va avanti da tantissimi anni e a cui avevamo pensato di porre fine con quella riforma con la quale si assumeva tutta la debitoria per non spendere più quei soldi. Vorrei capire per quale motivo, oggi, non solo confermiamo gli ulteriori 10 milioni – e badate, non saranno solo 10, perché vedrete che nei prossimi mesi probabilmente diventeranno 14 o 15 – non solo questo, ma andiamo a revocare, a sopprimere la norma che avrebbe sottratto una delle vicende con cui i Consorzi di bonifica conseguono perdite. È vero, assessore Stea, lei che presiedeva la Commissione di indagine sui Consorzi di bonifica? Lo dica lei. Da questo punto di vista, sarebbe insospettabile. A me potrebbero dire che sto ostacolando il patto politico con i Cinque Stelle, il che mi parrebbe... Dire questo... No, il Presidente Emiliano non sarebbe felice. Ve lo posso dire io. Perché il Presidente Emiliano è un uomo intelligente e sa che nei momenti di difficoltà, quando gli adulatori non ci sono più, Amati c’è a suo sostegno. Quindi, al Presidente Emiliano non verrebbe mai l’idea... Tra l’altro, noi abbiamo un’ampia antologia e aneddotica su quello che vi ho appena detto, perché ci conosciamo da tanti anni. Siccome il Presidente Emiliano sa questo, state certi che non direbbe mai “vai con loro”. Di questo sono assolutamente certo.
C’è questo problema. Io non sono contro il patto politico e non intervengo su questo argomento perché sono contro il patto politico con i Cinque Stelle. Ma sapete perché? Vi pare che mi possa occupare di queste cose piccole? Mi posso occupare sempre di tartufi? Dopo che per tanti anni ho tenuto una posizione nei confronti dei Cinque Stelle? Raccontavo il fatto che noi, purtroppo, avevamo una visione della vita abbastanza complessa e che non ci sarebbe mai venuto in mente di fare i populisti.
Speaker : PRESIDENTE
Sono due minuti...
Speaker : AMATI
Di fare i populisti dell’anti-populismo. Non ci sarebbe mai venuto in mente di fare tutto questo.
Vi chiedo, colleghi consiglieri regionali, e vi chiedo, colleghi della maggioranza, di approvare l’emendamento soppressivo rispetto a questa norma. E poi ne discutiamo. Discutiamo con le carte dall’assessore Stea, non con le carte di Amati. Ricordo che questa vicenda, quando la affrontammo, in questo Consiglio regionale si alzarono tanti giuristi. Io non sono un giurista. Io sono un pratico, a stento. Si alzarono tanti giuristi che non avevano il titolo di studio da giurista e annunciarono che era incostituzionale la norma. E lo annunciarono qui. Sentenziavano. Furono emesse le sentenze. Infatti, è l’unica norma che non è stata sottoposta al vaglio di costituzionalità perché il Governo non aveva ritenuto che... Giustamente era una norma che si adeguava, invece, ai profili ambientali di rango comunitario e di rango nazionale.
Quindi, vi prego, è una questione da affrontare con molta attenzione, se la vogliamo affrontare nel merito, nella serietà del suo merito. Se invece è tutta politica, intendendo per questa un’attività in cui su una scacchiera bisogna mettere insieme pezzi in cui le persone, i loro bisogni, le loro necessità non c’entrano nulla, allora prendete il mio intervento e cestinatelo, perché francamente è un intervento privo di senso. Se invece volete riconquistare il merito, io non vi chiedo di non dare i 10 milioni, perché so che li darete, anche se io voterò contro come ho sempre votato contro, ma vi chiedo almeno di sopprimere la parte che prevedeva in quella riforma il transito dalla sezione irrigua dei Consorzi di bonifica privati ad Acquedotto pugliese, soggetto pubblico al 100 per cento, e poi andiamo a discutere dei conti.
Avremo fatto un buon servizio a noi, ai cittadini, ai conti della Regione Puglia e anche ad un eventuale patto politico di allargamento, anche perché figuratevi se posso essere io quello che pone ostacoli agli allargamenti, avendo per natura proprio il lavoro continuo, continuativo – è vero, assessore Pentassuglia? – per allargare il fronte delle persone che stavano con noi. Quindi, non troverete in me nessun ostacolo, però vi prego riflettete su quello che state facendo, perché alla fine non succederà nulla, non pensiate che succederà nulla, però succederà che continueremo a sperperare denaro e ad accumulare debiti e tutto questo non ci darà la possibilità di intervenire su cose molto importanti, su cui in realtà avremmo proprio la necessità di intervenire.
Io non interverrò più su questo argomento, perché ovviamente non accetto la polemica meramente politica; accetto soltanto il dibattito, ma non per supponenza, perché l’ho ripetuto e fatto tante volte, e poi non voglio togliere tempo al Consiglio regionale. Però vi prego di riflettere: si combinano fatti ambientali, fatti economici su cui dobbiamo per forza, a mio giudizio, esprimere una parola di chiarezza.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente Amati. Il parere del Governo… Ci sono altri interventi?
Consigliere De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS
Grazie. Di questo argomento abbiamo dibattuto ampiamente in quest’Aula, con posizioni sempre contrarie. Io vorrei ricordare a me stesso e al consigliere Amati, a tutti, il motivo per il quale oggi in Puglia ci sono quattro Consorzi di bonifica commissariati, a cui sono destinate le risorse di cui stiamo parlando oggi, e due Consorzi di bonifica non commissariati, che vanno avanti con tranquillità. Nel luglio-agosto 2005, primo Governo Vendola, fu fatta una norma che sospendeva la possibilità per i Consorzi di bonifica di poter accedere ai contributi che i consorziati dovevano versare, pagare. Feci un emendamento, all’epoca, e “salvai” ‒ tra virgolette perché, alla fine, si sono salvati e non pesano sulle casse della Regione Puglia ‒ i due Consorzi di bonifica della Provincia di Foggia: il Consorzio di bonifica di Capitanata, che è il più grande d’Europa, e il Consorzio di bonifica del Gargano.
Oggi la Regione Puglia, poiché ha bloccato la possibilità ai Consorzi di emettere i ruoli, per far funzionare questi Consorzi deve intervenire direttamente lei. In questi anni, come tanti colleghi che sono qua con me, si è tentato di far ripartire questi Consorzi. Ci sono stati tanti commissariamenti, mi ricordo un prefetto e varie figure, che avrebbero dovuto fare i Piani di classifica dei Consorzi di bonifica commissariati. Cosa sono i Piani di classifica? I Piani di classifica sono quelle funzioni in base alle quali si decide se un terreno deve essere soggetto a tributo o meno. Dopodiché, i Consorzi di bonifica emettono le cartelle esattoriali. Tutto questo procedimento, che doveva essere fatto in base a tante leggi di riforma che abbiamo fatto, per vari motivi (contenziosi, continui ricorsi alle Commissioni tributarie) non si è mai fatto. Naturalmente, se da quindici anni gli utenti non pagano più, sono stati disabituati a pagare, quando si fa la cartella esattoriale si bloccano e non vogliono più pagare.
In una di queste leggi di riforma il collega Amati ha ben pensato di togliere ai Consorzi di bonifica, tutti, non solo quelli commissariati, ma anche gli altri che funzionano...
La gestione dell’acqua. A tutti quanti.
Speaker : PRESIDENTE
Non parlate così.
Speaker : DE LEONARDIS
Io su questo non sono d’accordo. La vedremo. Comunque, chiudo perché voglio dire questo. I due Consorzi di bonifica della provincia di Foggia, soprattutto quello di Capitanata è quello che con le proprie risorse, accedendo ai finanziamenti pubblici, ha costituito per uso irriguo agricolo ben quattro dighe, per uso irriguo agricolo, e anche la diga in terra battuta più grande d’Europa. Dopodiché, naturalmente, poiché c’erano delle esigenze anche di natura diversa, non solo irrigua agricola, ma anche per uso industriale e per uso proprio della popolazione, una parte importante dell’acqua che viene dalla diga di Occhito viene anche destinata a tutti questi usi diversi.
Ora, come dice lei, collega Fabiano Amati, se noi da una struttura privata togliamo le gestioni delle dighe e le diamo a un ente pubblico, è anche da verificare la eventuale possibilità di farlo, quindi diciamo c’è anche questo ulteriore problema. In sostanza, verificheremo la situazione che riguarda i due Consorzi di bonifica della provincia di Foggia in relazione all’articolo 4, ma il problema è sempre a monte, perché se noi non diamo la possibilità ai Consorzi di emettere i ruoli, non solo per quest’anno spenderemo 15-20 milioni di euro, ma anche per tutti gli anni successivi, se non verrà attivata la possibilità per i Consorzi di riscuotere legittimamente e in maniera chiara dai consorziati le cartelle esattoriali, resteremo sempre nella stessa situazione. Noi abbiamo bloccato ai Consorzi la possibilità di emettere le cartelle e noi stiamo pagando quello che è stato fatto da questo Consiglio regionale quindici anni fa.
Questo è un tema importante. È vero, ha ragione, saranno 200-250 milioni di euro che abbiamo dato come Regione, in tutti questi anni, ai Consorzi di bonifica, ma bisogna solo spingere e attivare il commissario dei Consorzi di bonifica commissariati a finire i piani di classifica e a emettere i ruoli, perché se non lo facciamo… più tardi lo farà e più saremo costretti a mettere tutti questi soldi sul piatto per far andare avanti i Consorzi.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie. La parola al Presidente Bellomo.
Speaker : BELLOMO
Grazie, Presidente. Collega Amati, diciamo che siamo d’accordo solo su una cosa, che siamo in presenza di uno sperpero di denaro pubblico. Però non ci dobbiamo dimenticare due cose: una dal punto di vista tecnico e una dal punto di vista storico fattuale. Ricordo a me stesso che tutti quanti sentiamo e diciamo è meglio che i Consorzi di bonifica siano liquidati, siano estinti. Ricordo a me stesso che, purtroppo, ciò non è possibile, non per volontà politica dell’una o dell’altra parte, ma perché c’è addirittura una sentenza della Corte costituzionale che ci dice che sono enti strumentali, quindi non possono essere soppressi. Magari, come Consiglio regionale possiamo fare una proposta al Parlamento affinché questo ente strumentale sia soppresso. Prima cosa.
È possibile dare in gestione un ente strumentale? Domanda. Io credo di no. Primo problema. Secondo problema. I Consorzi di bonifica generano, più che debiti, costi. Il debito è: c’è un’entrata e c’è un’uscita, la differenza è un debito. Generano costi. Ricordo, però, a me stesso che durante gli anni passati, anche quando il consigliere Amati era assessore alle infrastrutture, è stata generata una nuova agenzia, l’ARIF, alla quale sono stati dati in gestione pozzi. C’è un parallelo: ARIF gestisce pozzi, il Consorzio di bonifica gestisce pozzi. Con un’aggravante per i Consorzi di bonifica. Mentre i Consorzi di bonifica nelle campagne irrigue hanno l’obbligo formale di pareggio dei costi, ciò non è previsto per l’agenzia ARIF. Allora noi ci troviamo che abbiamo il costo dell’acqua dei pozzi gestiti dai Consorzi di bonifica notevolmente superiore da quelli gestiti dall’ARIF, che essendo un’agenzia non abbiamo costi, entrate. Sono dei costi a valanga. Non ci dobbiamo dimenticare quanto costa l’ARIF, consigliere Amati, a questa Regione. Tra i calcoli che lei fa dovremmo fare anche questi. Un’agenzia enorme, su cui non mi soffermo, che genera una spesa ‒ in quel caso non è un costo ‒ per la Regione Puglia. I problemi sono diversi.
Noi stessi, io ero consigliere regionale nel 2010-2015, abbiamo più volte invitato il Governo regionale a fare una riforma. Perché? Perché precedentemente erano state bloccate tutte le cartelle di pagamento dei consorziati, perché non veniva garantito il servizio. Quindi, erano state proposte delle riforme. Noi stessi abbiamo proposto una riforma affinché i Consorzi di bonifica potessero avere delle entrate. Peccato, però, che quella riforma, voi e lei, Amati, che era assessore in quell’epoca, non l’avete fatta. Quindi abbiamo generato un costo, non un debito, dei Consorzi di bonifica a carico dell’ente Regione. Quindi, se siamo d’accordo che dovremo a un certo momento concludere, aggiungo che sempre quando lei era assessore alle infrastrutture ha fatto in modo che i Consorzi di bonifica non fossero più ente appaltante, e siccome quando si è ente appaltante il 15 per cento del costo dell’intero appalto, così come è sempre stato negli anni ’80, ’85, ’90, tutte le opere irrigue – uso un termine generico, però non sofisticate perché non è proprio corretto – tutte le opere irrigue nel campo dell’agricoltura vedevano come ente appaltatore i Consorzi di bonifica, che erano un fiore all’occhiello, all’epoca, per professionalità, per dirigenza, per ingegneri e per quant’altro.
Oggi, con l’andare del tempo, avete voluto, per gestire direttamente quegli appalti, togliere quelle competenze ai Consorzi di bonifica, avocarle alla Regione, quindi noi abbiamo generato una minore entrata per i Consorzi di bonifica. Allora dobbiamo dare fiducia all’assessore Pentassuglia che ci dice che finalmente avremo una nuova riforma, che davvero sia effettiva e che quindi i Consorzi di bonifica effettivamente siano messi in grado di poter eseguire quei servizi per i quali le emissioni delle cartelle saranno legittime? Perché lì fu tutto il problema: furono i giudici che furono chiamati a rispondere dai singoli contribuenti, e una delle motivazioni era perché non svolgevano più i servizi, quindi se non svolgono il servizio non devo pagare la cartella.
E poi un’ultima domanda: se noi diamo in gestione, qualora fosse possibile e tutte le premesse che ho fatto prima, i Consorzi di bonifica, o meglio, quello che gestisce il Consorzio di bonifica all’Acquedotto pugliese, non facciamo altro che traslare dei costi. Lì lo sappiamo che spendiamo 10 milioni, perché ovviamente se noi dobbiamo dare in gestione all’AQP dobbiamo trasferire anche il personale, dobbiamo trasferire tutto quello che è il know how del Consorzio di bonifica all’interno dell’AQP. Quindi, cosa facciamo? I 10 milioni anziché spenderli direttamente la Regione Puglia li spende l’AQP, che è sempre una società pubblica, è sempre una società partecipata interamente dalla Regione Puglia, quindi noi stiamo nascondendo in quella maniera dei costi. Saremo felici perché potremo dire “finalmente quest’anno non abbiamo più un costo di 10 milioni di euro”, ma lo stiamo nascondendo, perché lo sopporterà o lo sopporterebbe l’AQP. Dobbiamo essere trasparenti, invece, dobbiamo avere il coraggio di dire… e do fiducia all’assessore Pentassuglia, che entro sei mesi ci farà una riforma che finalmente farà partire i Consorzi di bonifica. Non condivido affatto le determinazioni del consigliere Amati. Voglio che i Consorzi di bonifica tornino a essere... Anche perché se vi sono dei Consorzi di bonifica che sono in bonis e altri non lo sono allora non è vero che è un fatto di competenze soltanto. È perché c’è stata una gestione errata nel passato.
Concludo il mio intervento non condividendo l’emendamento del consigliere Amati, per le ragioni che mi sono permesso di esprimere, quindi annuncio il mio parere contrario a questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE
Consigliere Zullo, prego.
Speaker : ZULLO
Grazie, Presidente.
Vorrei dire, consigliere Amati, collega, che anche qui c’è la solita storia. Devi capire da che parte si sta, se si sta secondo il suo convincimento o se si sta secondo il convincimento dei Cinque Stelle. Siete diversi, ma costretti a stare insieme. Quindi, vi dovete capire. È una storia vostra. Vedete voi come la dovete combinare. Non è facile.
Detto questo, mi rivolgo al collega Amati. Il problema non è chi gestirà l’acqua, non è una discussione che mi prende, anche perché è difficile guardare nel futuro e capire quello che succederà. Non mi impicco se la deve gestire l’Acquedotto la risorsa idrica o se la deve gestire il Consorzio di bonifica. Il problema è riformare i Consorzi di bonifica affinché ci sia, dentro questi Consorzi, l’autosostentamento, l’autogoverno, la capacità di correre e di viaggiare da soli. Dentro questo noi dobbiamo trovare la definizione della risorsa idrica.
Mi spiego meglio. Se la risorsa idrica è utile affinché i Consorzi di bonifica, attraverso la gestione della risorsa idrica, abbiano delle entrate che permettono di autosostenersi e di eliminare quel fatidico contributo che noi annualmente diamo e che giustamente lei ha detto che è uno sperpero, gestiscano i Consorzi di bonifica. Se, invece, la gestione della risorsa idrica è così pesante in termini economici per i Consorzi, per cui dobbiamo sgravarli di costi che appesantiscono la gestione per poter portare a pareggio il bilancio, allora mandiamo l’Acquedotto. Dobbiamo fare un discorso di sistema. Non può essere un discorso di un emendamento che da una parte dice “togliamolo all’Acquedotto” e dall’altra parte dice “diamolo all’Acquedotto”. Noi stiamo nel mezzo e stiamo nel giusto. Noi stiamo per dirvi che vogliamo una cosa: la riforma dei Consorzi di bonifica che si autosostengano, assessore Pentassuglia, che si autodeterminino, che si autogovernino e che alla fine ci tolgano da quell’impiccio, da quello scrupolo di coscienza di essere posti di fronte a un voto che ci dice “diamo 10 milioni di euro perché non possiamo pagare gli stipendi”, senza che il popolo agricolo fruisca di un servizio.
Invece noi dobbiamo fare in modo che ci sia una riforma dei Consorzi di bonifica, che questa riforma sia studiata bene, che valuti dove deve stare la risorsa idrica, chi la deve gestire, che siano contenti gli agricoltori che pagano i tributi per i servizi che ricevono e che noi non veniamo più in Consiglio a dire “10 milioni ai Consorzi di bonifica”, perché quei 10 milioni potremmo metterli per altre esigenze, per gli anziani, per l’ospedale di Ostuni, cioè per tutte quelle questioni che noi abbiamo messo sul tavolo della discussione in questa seduta del Consiglio regionale e che ci vengono rigettate con parere contrario, senza nessuna motivazione, o perché – dice giustamente Piemontese – non c’è capienza economica. Per forza, se sperperiamo i soldi non ci sarà mai capienza economica, mentre se ci diamo da fare per riformare i Consorzi e trovare il punto di equilibrio, probabilmente avremo 10 milioni in più di capienza economica per soddisfare altri bisogni.
Allora, su questo, siccome noi anche nelle volte scorse, la volta scorsa non ci siamo impiccati su questa decisione, non siamo stati né a favore dei Cinque Stelle né a favore del Partito Democratico della Giunta Emiliano, allo stesso modo anche stavolta ci asteniamo, dicendo che valuteremo un prodotto che sia quello della riforma complessiva dei Consorzi di bonifica. Dentro questo prodotto, assessore Pentassuglia, studi lei se l’acqua la deve gestire il Consorzio, se la deve gestire l’Acquedotto. Una cosa è certa: quando avrà studiato, non faccia che ci porta un altro prodotto, perché già ne abbiamo visti tre, tre riforme dei Consorzi di bonifica tutte e tre fallimentari. Non faccia che anche la quarta… Si dice due senza tre, ma non la quarta; la quarta è francamente da evitare.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, Presidente Zullo. La parola al consigliere Ventola.
Speaker : VENTOLA
Signor Presidente, io credo di aver capito che il comma 4 sia anche questo frutto di un’intesa tra il Presidente Emiliano e il Gruppo del Movimento 5 Stelle. L’articolato licenziato dalla Giunta non prevedeva questo comma.
Quindi, nel verificare che il collega Amati ritorna sul pezzo, su una questione che obiettivamente ha visto non solo dibattere tantissimi consiglieri nella legislatura scorsa... Volevo solo ricordare che quel Consiglio regionale durò, credo, 13-14 ore e furono presentati più di 250 emendamenti. Alla fine, la maggioranza votò. La maggioranza cosa votò nella legge n. 1/2017? Esattamente quello che sostiene il consigliere Amati.
Per cui, carissimo Fabiano, mi permetto di dirlo, certo nella vita si può anche cambiare opinione. Se quella legge, la n. 1/2017, fu votata dopo ore, dopo una Commissione d’indagine sui Consorzi di bonifica presieduta dall’attuale assessore, che all’epoca era in minoranza, e ha tradotto, alla fine, una serie di interventi normativi, anche finanziari, che hanno visto un determinato percorso avviato dai commissari dei Consorzi di bonifica, che si sono succeduti, oggi devi prendere atto, Fabiano, che la tua maggioranza ha cambiato idea. Dopo cinque anni, a fronte di una legge che prevedeva determinati paletti, determinati percorsi, che noi non abbiamo votato, oggi cambia idea. E cambia idea su un emendamento, anche questo frutto evidentemente di un accordo che non è chiaro, ma soprattutto non è noto ai cittadini pugliesi.
Ci aspettavamo qualche streaming, qualche incontro dato in diretta tra gli amici del Movimento 5 Stelle e il Presidente Emiliano. Purtroppo questo non è avvenuto. Credo che questa sia la sconfitta di una maggioranza che ha vinto le elezioni frutto anche, evidentemente, per i pugliesi, per avere operato bene. E oggi cambia le carte in tavola. Se è vero, come è vero, caro Fabiano, che anche la stessa legge voluta da quella maggioranza, dalla tua, la legge regionale n. 1/2017, ha già disatteso una serie di punti, e lo leggiamo anche nel referto... Perché quella norma prevedeva al comma 2 che i Consorzi di bonifica e l’Acquedotto pugliese entro 90 giorni dall’entrata in vigore di quella legge avrebbero dovuto sottoscrivere un accordo finalizzato al migliore e coordinato esercizio degli schemi idrici pluriuso approvato dalla Giunta regionale.
Questa è la dimostrazione, voglio dirlo a chi è qui per la prima volta, in questo Consiglio, che molto spesso noi dibattiamo, ci confrontiamo, a volte ci scontriamo su alcune norme e alcuni emendamenti che poi la Giunta disattende. Quindi dobbiamo prendere atto di avere un Presidente, non solo della Giunta, che ha poteri enormi su questo Consiglio e piuttosto dialogare direttamente con lui e comprendere se ciò che decide questo Consiglio alla fine la Giunta lo esegue o meno. Oggi su questo emendamento, se dovesse passare, politicamente noi siamo molto contenti, perché una maggioranza di centrosinistra che ha vinto le elezioni, che ha approvato una legge nel 2017, oggi fa passi indietro a fronte di un accordo, se c’è o non c’è, di 3-4 consiglieri del Movimento 5 Stelle, tradisce un mandato elettorale e affronta un tema che andrebbe dibattuto in una riforma, come dice bene l’assessore Pentassuglia, e non con degli emendamenti che stravolgono un modus operandi dopo anni, ma non anni di amministrazione o gestione nostra, anni di amministrazione e gestione del Partito Democratico e della maggioranza di centrosinistra.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ventola.
Se non ci sono più interventi, chiediamo il parere del Governo su questo…
Prego, assessore, non avevo visto la sua richiesta.
Speaker : PENTASSUGLIA, assessore all’agricoltura
Grazie, Presidente. Poiché poi andremo al voto sull’articolo 7, mi premeva rimarcare quanto ho detto stamattina, e perché rimanga agli atti che l’impegno personale… Questo è uno dei dossier più scottanti che ho trovato su cui sto lavorando, però non vorrei passasse l’idea che stiamo sperperando danaro.
Il collega Amati sa che l’unica differenziazione tra me e lui fino alla decima legislatura ha riguardato i Consorzi di bonifica. Chi stava con noi nella decima legislatura sa che a firma mia era depositata una proposta di legge di modifica, che va verso l’autogoverno, per una serie di ragioni che poi approfondiremo. Il dato di riproporre 10 milioni già in Giunta nasce dal fatto che proprio questo lavoro sta determinando… Quindi do qualche spiegazione, perché vedo che ognuno dice quello che gli va di dire senza che abbiamo approfondito il tema. Mi permetto di dare una ulteriore disponibilità, ve l’avevo detto stamattina: in Commissione – lo dico al Presidente Paolicelli – siamo pronti a fare un report puntuale, perché il commissario ha fatto partire i ruoli fino al 2017, che sono stati regolarmente notificati. Di quei ruoli noi incassiamo circa il 60 per cento. C’è un’inversione di tendenza. Sul 40 per cento, su cui c’è un contenzioso legittimo, nel senso che ognuno può pensare di fare il contenzioso, noi stiamo alla vittoria del 75 per cento del contenzioso. Questo non significa risolvere i problemi. Significa enuclearli, spacchettarli e individuare che sono state messe risorse per comprare i mezzi per fare le opere che il mondo agricolo richiede. Il mondo agricolo sta avendo il servizio irriguo. Paragonare per domini irrigui il prezzo dell’acqua tra ARIF è qualcosa di irreale ed è molto sbagliato, mi permetto di dirlo, con il rispetto verso tutti, perché ARIF emunge acqua da pozzi della Regione, a seconda dei territori, da altezze diverse, con un costo diverso. L’emungimento, quindi la captazione e l’adduzione di acqua da parte dei Consorzi viene da tutt’altra fonte, e i costi sono diversi. Quando parleremo dei Consorzi vi dirò le differenziazioni per quelle che sono le attività del Gargano, le dighe e gli accordi che andremo a chiudere con il Molise e la Campania su un lavoro già trovato in corso, che però va chiuso, e il lavoro che va chiuso con la Basilicata, per esempio, per quello di Taranto, che vive momenti di difficoltà.
Per cui, attenzione: svilupperemo le attività svolte. Tra l’altro, ancora dieci giorni fa l’ultimo incontro con Acquedotto pugliese, che oggi non sarebbe nella condizione di prendere in gestione quelle reti. Io voglio portarvi una disamina puntuale in Commissione. Sapete che andando a parlare di riforma, e io mi auguro di darvi il testo entro aprile, perché entro fine marzo saranno dati i 90 giorni di tempo per definire l’ultima falcidia, perché in questo bilancio stiamo mettendo 5 milioni di euro per azzerare la debitoria... E anche sulla debitoria potrei darvi alcuni dati. 20 milioni abbattuti per Nardò e Ugento, 27 milioni abbattuti per il Terre d’Apulia, altri 10 milioni di falcidia battuti per lo Stornara e Tara, con altri dati che puntualmente vi dirò in Commissione.
Quindi, non c’è stato un blocco dei ruoli. I Piani di classifica sono stati fatti, ma le norme riguardano solo i quattro Consorzi commissariati, la partita del Gargano dei due grandi Consorzi che fanno anche attività diversa, e a loro ho chiesto, come assessore, di dare una mano nelle due riunioni che abbiamo svolto, perché abbiamo bisogno di progettare seriamente... E mi spiace che per le ristrettezze del bilancio io non abbia potuto omettere, ve lo dico con franchezza, spero di recuperarlo in assestamento, il Fondo di rotazione. Aver candidato progetti seri per completare le opere, per quello che mi avete chiesto fino a stamattina, quindi per quello che serve alla Puglia, al suo sistema economico, quel Fondo di rotazione serve a far partire i progetti.
Quando ci diranno di specificare quali sono le opere sistemiche che noi dobbiamo candidare della elencazione generale, quindi l’elenco delle priorità, sapete meglio di me che se il progetto non è almeno a livello di progetto definitivo il preliminare diventa un grande titolo, grande nella sua interezza, ma non potremo candidarlo perché per trasformare un preliminare in definitivo ci vuole qualche tempo; un definitivo in esecutivo, con quella che è la questione vera dei pareri del lento procedimento e di tutti i tempi che vanno osservati per avere ogni tipo di parere, e su questo in Commissione vi dirò... Stamattina vi ho accennato al lavoro con l’assessore Maraschio e con l’ingegner Valenzano che in Comitato di sorveglianza mi ha mandato l’ingegner Di Bitonto. Noi abbiamo temi su cui stiamo discutendo, perché le procedure sono assai farraginose, molto complicate. Ci sono pareri che a volte non consentono di intervenire su un canale per rimuovere le erbe e tutto quello che si è accantonato negli anni, perché va fatta una procedura di valutazione, secondo legge, che noi non possiamo disattendere.
I tempi proverò a rispettarli. Certo, andiamo esattamente nella forma privatistica a far gestire agli agricoltori ‒ questo è l’intendimento ‒ perché ognuno si responsabilizzi sull’utilizzazione per valutare le buone pratiche e metterle in campo. Così funziona nelle altre Regioni. Altroché. abbiamo esperienze positive e su questo dobbiamo far convergere tutta una serie di attività.
Voi pensate che non aver trovato le somme per il Fondo di rotazione mi fermi? Non è possibile. Entro fine anno abbiamo l’incontro con Cassa depositi e prestiti per provare a verificare ogni tipo di utilizzazione di risorse da mettere a disposizione dei Consorzi e anche delle Amministrazioni, perché noi si dia progetti candidabili e finanziabili, perché ho fatto una differenziazione tra quello che ho trovato candidato nel Patto per la Puglia, che però rimangono lì, ancora non c’è un euro di risorse, e quelle che sono le risorse che eventualmente ci saranno messe a disposizione nel Recovery Fund, che scadeva il 5 novembre e noi il 4 novembre di pomeriggio abbiamo puntualmente osservato la scadenza, dando tutto quello che ci serve.
Le intese saranno intese portate in Commissione. Non scapperò dal confronto, perché penso che non scappare l’assessore e la Giunta su una riforma che, ce lo auguriamo tutti e mi auguro onestamente che le risorse per la falcidia ci mettano nella condizione di togliere la debitoria, perché abbiamo abbattuto parecchio... Un grande lavoro è stato fatto da chi c’è stato prima di me. Io continuerò quel tipo di lavoro per andare verso la riforma, nel minor tempo possibile.
Vi ho scandito quali sono le scadenze: falcidia, il bando entro il 31 marzo; aprile e maggio per lavorare. Mi auguro che noi si possa davvero discutere su questo, seppur nella differenza che ho trovato. Anche qui lo confermo: io sono rispettoso di chi la pensa diversamente, ma penso che il lavoro dei Consorzi, in termini di distribuzione irrigua e anche di bonifiche, che è un qualcosa che non possiamo eliminare perché è dettata da una norma dello Stato, a cui noi non possiamo contravvenire, serve soltanto rimettere in pista un’azione virtuosa che metta tutti nella condizione di guardare con maggiore rispetto alle attività istituzionali che vengono messe in campo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE
Grazie, assessore.
Passiamo al voto dell’articolo 7, non essendoci altri interventi programmati. Dell’emendamento, chiedo scusa. Dell’emendamento all’articolo 7. Pagina 10.
Parere del Governo? Raffaele? Contrario. Okay.
La votazione è aperta.